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da Camogli a Portofino, a picco sul mare
si cammina per 4h 30' segnavia due pallini rossi affiancati
Camogli si trova sulla linea ferroviaria Genova - La Spezia ed è ben servita, anche da
molti treni da e per Milano e Torino, così come Santa Margherita, proposta come stazione
ferroviaria di base per il ritorno.
S.Fruttuoso è una perla incastonata nella sua piccola baia, con le case raccolte
intorno all'abbazia. Inoltre, è uno dei pochissimi paesi italiani che non ha subito lo
sfregio di strade e automobili.
Il nostro sentiero sale con ripidi tornanti fino a toccare il versante affacciato sul golfo del
Tigullio; la discesa su Portofino passa tra ulivi e terrazzamenti fino al celebre borgo.
Da Portofino è agevole raggiungere coi bus ATP la cittadina di Santa Margherita, sulla
ferrovia Genova - La Spezia.
Con gli autobus urbani 13 o 14 si raggiunge il capolinea di Prato. Scesi dal bus si
cammina per 50 metri in direzione centro città e di fronte al bar Luca e Roby si gira a
destra. Si nota subito un cartello metallico con indicati diversi percorsi curati dalla F.I.E.,
compreso quello che porta all'Alpesisa (segnavia: due rombi rossi).
Si sale per crose fino al paese di San Martino, attraversato il quale si percorre un
castagneto fino a raggiungere una sella. Da là, una salita costante porta a un pascolo
d'altura e in breve alla cima (989 metri), straordinario punto panoramico sull'Appennino e
sul golfo di Genova.
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i monti di Genova - il monte Cordona
Si parte da Nervi, dal capolinea del bus urbano 15 (Piazza de Ferrari - Nervi). Proprio
dove ferma l'autobus comincia una scalinata, con l'indicazione del percorso; il segnavia è
rappresentato da due triangoli rossi. Si cammina per le stradine di Nervi, tra ville dai
mirabili parchi, con viste sul golfo e la Riviera. La salita attraversa poi alcuni bei prati e
porta alla costa erbosa del Cordona, la cui cima, a 803 metri, offre panorami sul mare e i
monti dell'entroterra.
il monte Argentea
si cammina per 4h segnavia sì
Si cammina nella periferia di Arenzano fino alla frazione di Case Soprane, dove s'inizia il
percorso su sentiero, che sale ripidamente in bello scenario. Si tocca il passo del Fo e si
sale fino allo spartiacque, dove si incontra il segnale dell'Alta via dei monti liguri. Portatisi
alle pendici settentrionali dell'Argentea, in breve si giunge ai 1082 metri della
panoramicissima vetta.
Variante: alle Case Soprane parte la direttissima all'Argentea, ben segnalata con una
stella bianca(2h 30' di cammino); i due sentieri permettono di percorrere un anello
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da Montebruno a Barbagelata
si cammina per 2h 30' segnavia due linee gialle
Partenza da Montebruno, linea ATP Genova - Torriglia - Ottone. Nel centro del paese,
lato Trebbia, si inizia a camminare per un vicolo in discesa; il paletto col segnavia è
evidente. Attraversato il bel ponte in pietra si segue un tratto di carrozzabile fino al
sentiero che sale in bell'ambiente boschivo. Si toccano i paesini di Pian della Ca e
Costafinale e si arriva a Barbagelata, 1115 metri. Seguendo per pochi metri la strada verso
il mare si incontra un eccezionale punto panoramico.
Davanti alla stazione Brignole si prende il bus urbano 480 o 482 fino al capolinea di
Sant'Eusebio (mezz'oretta di viaggio). Spalle al capolinea, si percorre la piazza e si prende
la ripida salita a sinistra; dopo il ristorante si scende a destra e dopo un centinaio di metri
l'asfalto diventa sterrato. Si sale dolcemente in un boschetto fino a raggiungere la casa
sulla costa (Luamaa). Ora si gira a sinistra e si cammina sulla splendida strada militare
(per un po' c'è un segnavia indicato con un rombo rosso, ma a noi non interessa).
L'escursione prosegue con bellissime viste su Genova e sul golfo; dopo un ponte in
pietra il sentiero piega sul versante sinistro della valle. Raggiunta una curva affacciata
sulla città, si imbocca il sentiero che corre a fil di crinale, dominato dall'imponente
fortificazione di Forte Ratti. Una breve salita porta alla cima (578 metri), occupata dallo
splendido forte, edificato tra sette ed ottocento.
Il forte è abbandonato ma in buono stato; si visita liberamente, con un minimo di
attenzione.
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il monte Manico del lume, la terrazza sul Tigullio
si cammina per 4h segnavia sì
Partenza dalla stazione di Recco, sulla linea Genova - La Spezia - Roma. Il segnavia,
rappresentato da un triangolo rosso, si trova subito fuori della stazione. Il sentiero
comincia a salire con duri strappi tra gli olivi fino a percorrere un castagneto che porta alla
costa fra Recco e Rapallo. Con piacevole camminata si costeggiano i monti Caravaggio,
Bello e Borgo fino al passo della Serra. Da là comincia l'ascesa al Manico del lume;
l'ultimo tratto è un po' impegnativo, ma è fornito di corrimani metallici. La vetta, a 801
metri, ripaga della fatica con una panoramicità meravigliosa
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fioritura in alta val Trebbia
il monte Antola
Si parte da Torriglia, dalla rimessa delle corriere ATP, linea Genova - Torriglia. A fianco
della rimessa comincia il sentiero che in circa mezz'ora porta a Donetta; superato questo
paese si percorre una mulattiera che sale per tornanti fino al passo dei Colletti. Da là si
percorre il crinale, con continui passaggi da un versante all'altro; la vista è ora sul mare,
ora sul lago del Brugneto. Dopo avere superato l'orribile nuovo rifugio si arriva alla base
dell'anticima del monte Antola, la cui vetta, a 1597 metri, offre una panoramicità
straordinaria.
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il forte Diamante, in montagna sopra Genova
Partenza nel centro di Genova, dalla stazione inferiore della funicolare Largo Zecca –
Righi. Al capolinea del Righi comincia l'escursione.
Usciti dalla stazione si prende in discesa la frontale via Carso e subito a sinistra la
pedonale segnalata. Quando si raggiunge una strada con fondo in cemento la si percorre
per pochi metri fino a salire per un sentiero gradonato che passa a fianco del forte
Sperone. Sulla costa si trova il segnavia rappresentato da un cerchio rosso vuoto; lo si
segue a destra fino alle pendici del monte Diamante, sormontato dall'omonima
fortificazione. L'ultimo pezzo di sentiero, tracciato nel pendio erboso, porta ai 637 metri
della cima.
Ritorno per un altro percorso (1h 30' di cammino): dal forte si scende seguendo tre pallini
rossi fino all'osteria Baita Diamante; là si prende il bel sentiero a destra e tracurando i
segnavia lo si segue fino al Righi
il monte Lavagnola
Partenza da Torriglia, autolinee ATP Genova Brignole - Torriglia; circa due ore di cammino, segnavia un
triangolo giallo.
Dal capolinea delle corriere di Torriglia si segue la strada carrozzabile in salita; il cartello
col segnavia è evidente. Dopo un centinaio di metri si sale a sinistra su una ripida
mulattiera che arriva a costeggiare le imponenti rovine del castello. Si segue brevemente
in discesa la provinciale del Brugneto fino a una stradina che porta ad una tranquilla
frazione abitata; superate le ultime case, comincia la salita verso la faggeta del
Lavagnola. Dopo avere incontrato il sentiero dell'Alta via dei monti liguri, in breve si
raggiunge la vetta, splendido punto panoramico in una cornice naturale di grande fascino.
Vi proponiamo uno splendido itinerario che in una decina di chilometri porta dal borgo
rivierasco di Arenzano agli oltre 700 metri del passo della Gava, in un incredibile scenario
montano. Dalla stazione ferroviaria di Arenzano, sulla linea Genova - Ventimiglia, si
prende sulla sinistra e si segue l’indicazione per il santuario di Gesù bambino. Si segue la
carrozzabile fino alla frazione Terralba; di fronte alla farmacia si prende in ripida salita la
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via Pecorara. Il primo tratto è asfaltato e sale con ripide curve in mezzo alla macchia,
purtroppo ferita dagl’impuniti criminali col fiammifero. Quando l’asfalto lascia spazio allo
sterrato (cartelli sentiero natura per passo Gava), siamo del tutto immersi in una quiete
straordinaria.
Mentre si continua a salire, sulla sinistra le viste sui sottostanti corsi d’acqua lasciano
senza fiato; i tornanti ci conducono ad un rettilineo in falsopiano dominato dal passo della
Gavetta. Superato un rifugio, un' ultima serie di curve porta alla radura del passo della
Gava, dominato dalle due cime del bric Tardia. Le viste sul golfo, col distendersi di
Genova, non possono essere descritte: solo chi è stato lassù riesce a capire. Un giro
imperdibile.
La zona dei monti di Arenzano è percorsa da un’ottima rete di sentieri, tutti ben segnati.
Contattate la Comunità montana Argentea: www.cmargentea.it/.
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fondovalle. Si segue momentaneamente la via Molassana (superare la rotonda) e dopo la
caserma dei Carabinieri si imbocca la via San Felice seguendo il segnavia indicato da un
quadrato rosso, fino a riprendere la sede dell'acquedotto che si segue fino alla splendida
abbazia medioevale di San Siro. Lasciata l'abbazia si taglia l'asfalto di una strada
provinciale e svoltando a sinistra si ritrova subito la lastricatura. Ora il percorso supera il
rio Torbido con un ardito ponte, oltre il quale si segue la via Aicardi fino all'asfalto di via
Trossarelli; qui si cammina in lieve salita per circa 100 metri fino ad una curva, dove si
prende la strada pianeggiante a destra. Dopo un centinaio di metri si transita sulla destra
verso una ripida discesa in cemento che conduce ai filtri dell'acquedotto; si sale a sinistra
sulla mulattiera fino ad una cappella. Da lì, a sinistra si prende il sentiero subito sotto
l'asfalto che conduce al ponte di Cavassolo dove termina il nostro itinerario.Per tornare al
punto di partenza si usano le corriere dell'ATP , linea Genova-Torriglia - o in alternativa si
ritorna fino ai filtri dell'acquedotto (15 minuti di cammino) e si percorre in discesa la
mulattiera che in breve conduce a Prato dove si trovano i capilinea dei bus urbani 13 e 14
che portano in centro città.
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una greenway genovese
Fino agli anni sessanta del '900, il santuario della Guardia in val Polcevera, alle spalle di
Genova, era raggiungibile per mezzo di una guidovia. Essa era un particolare mezzo di
trasporto, alimentato da combustibile liquido e instradata su un percorso a binario. Il
crescente sviluppo dei mezzi privati rese inutile la guidovia, la quale subì il destino di tante
- troppe - opere di trasporto pubblico in Italia, cioè l'inevitabile chiusura. Tuttavia, la sede
del binario esiste in gran parte ancora oggi, è percorribile a piedi o in mountain bike, e
offre l'occasione per una splendida gita.
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a piedi alla lanterna di Genova
si cammina per 30' escluse soste nei luoghi d'arte
La lanterna è aperta alle visite il sabato e i festivi dalle 10 alle 18; biglietto intero 6
euro, ridotto 4. Tel. 010 910001.
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scende tra dolci colline fino ad incontrare Cecima; il paese, con i suoi edifici romanici e
la severa impronta medievale, merita una visita. Raggiungiamo ora il ponte sullo Staffora
(31,8 km). Non lo si percorre ma si imbocca a sinistra la stradina asfaltata (segnaletica in
legno: cammino del Giubileo) che porta a Salice Terme con leggeri saliscendi,
costeggiando il torrente Staffora lungo la sua riva più selvaggia. Giunti a Salice (circa 45
km) si svolta a sinistra in direzione Tortona (58 km) e seguendo la statale 35 dei Giovi si
chiude l’anello ad Arquata (84,5 km)
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il monte Candelozzo
si cammina per 2h segnavia parziale
Partenza dal passo della Scoffera, linea ATP Genova - Torriglia. A destra del negozio-
edicola si svolta in una stradina e si segue il segnale dell'Alta via in direzione Creto. Il
primo tratto di salita verso il monte Spina, sorgente del Bisagno, è impegnativo. Raggiunto
il crinale si cammina in falsopiano con belle viste sulla val Bisagno. Quando si incontra
una sterrata la si attraversa e si prende, a sinistra, il sentiero evidente che risale verso la
cima (1036 metri) del Candelozzo, bellissimo punto panoramico.
Partenza da Ottone (PC), linea ATP Genova - Torriglia - Ottone; linea TEMPI Piacenza -
Bobbio - Ottone
Dalla piazza di Ottone si segue la carrozzabile per Ottone Soprano fino a incontrare la
statale 45 che si percorre per 2 km fino a Valsigiara; il traffico è inesistente... A Valsigiara si
mantiene la statale; quando l'asfalto comincia a salire si imbocca l'evidente sentiero a
sinistra della strada; il segnavia è un bollo bianco con un fiore; ai bivii si trovano anche
cartelli della Via di Genova.
Il sentiero attraversa i campi sul Trebbia, poi sale verso Losso; si taglia la statale, si entra
nel paese e si torna a seguire l'asfalto; adesso le viste sul fiume sono impressionanti. Si
segue la strada fino a un passo nel muretto paracarri (fare attenzione al segnavia); si
scende ripidamente fino a raggiungere le straordinarie anse del Trebbia. Da là il sentiero
risale alla strada in prossimità di Ponte Organasco, meta dell'escursione. Ritorno a Ottone
con corriere TEMPI o ARFEA (linea Varzi - Ottone).
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