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Partiamo dalla fine, questa volta.

Partiamo da un ragazzino di tredici-quattordici anni che realizza di dover sopportare ancora per molto, molto tempo il suo non essere piccolo ma neanche grande, prima di diventare (e/o essere considerato a tutti gli effetti) un adulto. E ripercorriamo al contrario la storia di Agostino, figlio scontento della borghesia e incapace al contempo di mescolarsi col popolo. nellarco di unestate che Agostino si scopre diverso da quel bambino che voleva tutte per s le attenzioni della mamma. Ma sempre in quellestate che si rende conto di com considerato dagli altri: un bambino, appunto. il momento della scoperta, della metamorfosi, dellinadeguatezza tutte insieme. E scoperta, metamorfosi, inadeguatezza tutte insieme generano, salvo rare eccezioni, tanta confusione, quella che Agostino ha quando la mamma non lo tratta da uomo, i ragazzacci come uno di loro, la guardiana del lupanare come il giovanotto pronto per fare quellesperienza l. Rewind: le giornate coi violenti ragazzi del popolo, la definitiva consapevolezza della distanza dal mondo borghese, la compromettente gita in barca col Saro, la scoperta forzata e teorica del sesso (Di Pisa un uomo e una donna che fanno?) e la presa di coscienza che la mamma anche prima di tutto una donna, la forte gelosia nei confronti del giovane che gli ha rubato il posto durante le gite in mare con la madre ecco lAgostino delle prime pagine: un pischello con sentimenti tutti ingenui e infantili di fierezza per il posto privilegiato che occupa accanto alla donna pi bella della spiaggia sua madre e convinto che la gioia di vivere sia tutta l, in quelle giornate meravigliose a stretto contatto con la mamma, chiuso nel suo ristretto orizzonte daffetto e incapace (anzi, volutamente incapace) di guardarvi oltre. Sar costretto a farlo e il suo metro di giudizio si rovescer del tutto. Daltronde, chi non ha attraversato questa fase?

E lepilogo non tarda ad arrivare: un po scontato, a dire il vero, ma realistico. Il Tortima, uno dei ragazzi della banda, convince Agostino ad andare a bussare alla porta di una prostituta. La scena bellissima, la si pu vedere mentre si legge, cos come se si fosse seduti al cinema: La donna li scrut un momento senza benevolenza, quindi, in silenzio, accenn al Tortima come per invitarlo a passare. Il Tortima sorrise rinfrancato e si slanci verso la porta a vetri. Agostino fece per seguirlo. "Tu no", disse la donna fermandolo per la spalla. () "Sei troppo piccolo, Pisa", disse il Tortima beffardo. Chiss se poi, davvero, Agostino avrebbe avuto il coraggio di entrare. Moravia non ce lo dice, si limita a chiudere questo romanzo con una dolcezza insolita: Come un uomo, non pot fare a meno di pensare prima di addormentars

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