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Legenda: 1. - I.

Filosofia Indagine sulla natura, il pensiero presocratico La ricerca del principio


1. Presocratici = presofisti
I presocratici si distinguono dai sofisti per essersi occupati principalmente del problema della natura e della realt, mentre questi altri (per la maggior parte successivi a Socrate) hanno spostato lattenzione sulluomo, dunque i presocratici possono essere anche detti presofisti Il termine presocratici sottolinea il distacco che avviene con Socrate Fioriscono dal IV secolo e si raggruppano in varie scuole: Ionici di Mileto (Talete, Anassimandro, Anassimene) Pitagorici (pitagora e seguaci) Eraclitei (Eraclito e seguaci) Eleati (Parmenide e seguaci) Fisici posteriori (Empedocle, Anassagora, Democrito) Nascono nelle colonie greche della Ionia o in Magna Grecia, poi anche ad Atene I principali problemi affrontati sono quello cosmologico e quello ontologico

2. La scuola ionica di Mileto


Nata nel VI sec. a.C. nella Ionia La civilt sviluppata di queste colonie greche favorisce lo svilupparsi della filosofia: nasce una nuova cultura che cerca di spiegare la natura tramite la razionalit Ha origine la figura del filosofo-scienziato-tecnico la sostanza primordiale Gli Ionici sono convinti che esiste una realt unica ed eterna , di cui ci che esiste una manifestazione passeggera Questa sostanza larch (principio), ossia la materia da cui derivano tutte le cose, la forza che le anima, la legge che spiega la loro nascita e morte Ilozoismo: la materia primordiale dotata di una forza intrinseca che la fa muovere Panteismo: il principio eterno identificato con la divinit Monoismo: un principio unico si trova dietro allorigine del mondo Talete Fondatore della scuola Ionica di Mileto Vive tra il VII e VI sec. a.C. filosofo, matematico, politico, astronomo e fisico Il principio lacqua: ogni cosa viene dallacqua ed umida La Terra sta sopra lacqua: lacqua sostiene tutto tutto pieno di dei visione panteistica e ilozoistica delle cose Anassimandro Contemporaneo e concittadino di Talete politico, astronomo e filosofo Scrive intorno alla natura
Giovanni Ficarra

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Linfinito Il principio lpeiron: infinito, indefinito e indeterminato Tutte le cose hanno origine e tornano a dissolversi in esso Abbraccia e governa ogni cosa, immortale e indistruttibile, divino una materia in cui gli elementi ancora non sono distinti Tutto deriva dallinfinito tramite un processo di separazione: animato da un movimento che porta i contrari a sapararsi, cos si generano infiniti mondi in un ciclo eterno, di tutti i mondi sono gi decisi nascita, durata, fine I mondi, la terra, luomo I mondi sono infiniti nello spazio e nel tempo La Terra cilindricae si libra in mezzo al mondo, limmobilit data dallassenza di stimoli in quanto tutte le parti del mondo si trovano alla stessa distanza da essa Gli uomini hanno tratto origine da altri animali: sono nati dentro i pesci, sono stati nutriti, sono divenuti capaci di proteggersi e sono stati gettati sulla terra Anassimene di Mileto Vive nel VI sec. a.C. Laria il principio e la forza che anima il mondo: infinita e in movimento incessante Determina la trasformazione delle cose tramite rarefazione e condensazione Il mondo si dissolve periodicamente nel principio originario e poi si rigenera da esso La sua idea sar ripresa da Diogene di Apollonia

3. Pitagora e i pitagorici
Secondo la tradizione Pitagora un profeta-mago che ha ricevuto le sue conoscenza da Apollo tramite la sacerdotessa Temistoclea Nacque a Samo nel 571 a.C.; si spost in Italia nel 532 e mor nel 490. Fondo la sua scuola a Crotone, questa era di carattere filosofico, religioso e politico La sua dottrina si basava sulla metempsicosi e riteneva il corpo un carcere dellanima, la vita corporea una punizione e il solo modo per salvarsi la filosofia (intesa come sapienza e pratica di riti purificatori) I pitagorici praticavano regole ascetiche e la comunione di beni La dottrina di Pitagora non pu essere modificata Quando in Magna Grecia arriva la democrazia i pitagorici vengono scacciati e le sedi delle scuole incendiate La matematica e la dottrina del numero La fondazione scientifica della matematica I pitagorici iniziarono a trattare la matematica come una scienza elaborandone i principi e astraendola dagli utilizzi materiali Stabilirono il carattere rigoroso della dimostrazione matematica che poi divenne alla base di ogni disciplina scientifica Il numero come principio del cosmo La loro tesi fondamentale che il numero la sostanza delle cose, in quanto il mondo misurabile Il numero un insieme di unit, le unit coincidono con i punti geometrici
Giovanni Ficarra

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Aritmetica e geometria si fondono e divengono quasi identiche La vera natura del mondo un ordinamento geometrico misurabile Melodia e armonia sono piacevoli solo se le note seguono un ordine determinato traducibile in matematica Filolao definisce la musica la cosa pi bella e studia il rapporto tra le note e la lunghezza delle corde della lira La musica un aspetto della cosmologia: gli astri producono larmonia delle sfere hanno ricondotto la natura allordine misurabile che le d unit armonia e bellezzail mondo come i numeri si divide in due parti: illimitato-pari e limitatodispari, per questo si pu definire il pitagorismo una filosofia dualistica Linfinito viene inteso come indeterminato, incompleto e difettoso; luniverso infatti la vittoria dellordine cosmico sul caos Dieci opposizioni I. Limite-illimitato II. Dispari-pari III. Unit-molteplicit IV. Destra-sinistra V. Maschio-femmina VI. Quiete-movimento VII. Retta-curva VIII. Luce-tenebre IX. Bene-male X. Quadrato-rettangolo Questi opposti sono conciliati dal principio di armonia universale La crisi dellaritmo-geometria La scoperta di grandezze tra loro incommensurabili mise in crisi laritmogeometria, basata sulla coincidenza tra numeri finiti e grandezze geometriche Questa scoperta scandalosa venne tenuta segreta a lungo, dato che il problema dellinfinito matematico scosse i Greci e i pitagorici Dottrina fisica La perfezione della sfera port i pitagorici a supporre che questa fosse la forma della Terra e degli astri Filolao ipotizz che la Terra e altri nove corpi celesti girassero intorno a un fuoco centrale Ecfanto di Siracusa riconobbe la rotazione della Terra intorno allasse Enoclide cap che leclittica era obliqua rispetto allequatore celeste Aristarco di Samo elabora la teoria eliocentrica, sostituendo al fuoco centrale il sole Le teorie antropologiche e la morale Lanima umana per in rapporto col corpo, cos come larmonia della musica con lo strumento che la riproduce Il corpo carcere e tomba dellanima, in cui questa deve scontare una colpa dovuta allingiustizia cosmica Visione antropologica dualistica: anima nobile e corpo vile La morale ricondotta allarmonia numerica: la giustizia un numero quadrato, poich remunera meriti uguali con compensi uguali e colpe uguali con pene uguali
Giovanni Ficarra

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Alcmeone indica il cervello come organo sede dellattivit spirituale piuttosto che il cuore I pitagorici nella storia I pitagorici hanno avuto intuizioni che hanno condizionato la storia e la scienza: Fondazione scientifica della matematica Matematica come codice dinterpretazione della realt Eliocentrismo opposto allo geocentrismo Encefalo centrismo opposto al cardiocentrismo

4. Eraclito
- Visse a Efeso tra il VI e il V secolo, pare fosse di nobile origine e avesse tendenze aristocratiche - Scrisse in prosa Intorno alla natura, opera formata da aforismi e sentenze brevi e taglienti, spesso enigmatici (da cui il soprannome oscuro) - Contrappone la filosofia che verit alla mentalit comune che fonte di errore - Riteneva che solo i filosofi (definiti svegli)fossero capaci di vedere lessenza segreta delle cose e di comprendere le leggi del mondo, mentre tutti gli altri (detti dormienti) vivevano in una sorta di sogno illusorio - Secondo alcuni studiosi tale contrapposizione coinciderebbe con la distinzione tra aristocrazia e demos, e dunque Eraclito sarebbe un ideologo dellaristocrazia - Il filosofo vero chi: Sa riflettere in solitudine, esaminando nel profondo la propria anima che essendo infinita permette una ricerca senza fine Possiede una visione profonda degli argomenti Sa elevarsi a una veduta complessiva dellessere Sa condurre la propria vita il maniera indipendente dai gusti degli uomini comuni - La teoria del divenire Concepisce il mondo come un flusso permanente in cui , come lacqua in un fiume (secondo alcuni la dottrina del tutto scorre non di Eraclito ma di uno dei suoi discepoli) La forma dellessere il divenire, ogni cosa dinamica Il principio fisico di tutte le cose il fuoco: elemento mobile e distruttore; tutto viene dal fuoco e tutto torna ad esso tramite un processo di condensazione e rarefazione - La dottrina dei contrari La legge segreta del mondo risiede nella connessione dei contrari che lottano tra loro ma che non possono esistere luno senza laltro Il principio delluniverso (inteso come legge universale che governa tutte le cose) il , ossia la ragione, poich la lotta delle cose tra loro, secondo Eraclito, mostra una razionalit interiore se esaminata attentamente Lunit degli opposti fa supporre a Eraclito che larmonia del mondo risieda nel mantenimento del conflitto: lessere esiste solo se persistono lotta e opposizione : padre di tutte le cose e di tutti re - Luniverso come Dio-tutto Tale visione cosmologica culmina nellidentificazione panteistica delluniverso con Dio: Egli unit dei contrari, movimento perpetuo e fuoco generatore,
Giovanni Ficarra

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comprende in s ogni cosa rappresenta una realt increata che esiste da sempre e in eterno Eraclito immagina luniverso come un insieme di fasi alterne di distruzione e produzione - La teoria della conoscenza Eraclito critica i dormienti che restano esclusi dalla comprensione dellautentica legge del tutto, affermando che solo chi sa distaccarsi dal dormiveglia quotidiano pu capire le leggi del mondo Crede nellaffidabilit dellesperienza immediata e delle informazioni che ci arrivano dai sensi Ci si contrapporr alla negazione dellesperienza che sar proprio della scuola eleatica - Eraclito nella storia Eraclito offre spunto per diverse interpretazioni ancora ai giorni nostri e ancora il suo pensiero ci risulta enigmatico Ha influenzato la riflessione successiva per le sue teorie: Quella del divenire cosmico fu essenziale per gli antichi, costituendo il tipico motivo Eracliteo della filosofia greca Quella dei contrari ha fatto s che Eraclito fosse associato alla dialettica e indicato come fondatore di questa particolare visione della realt che prevede sviluppo, lotta e opposizione

Il problema dellessere
1. La filosofia eleatica - Nasce nelle colonie greche dellItalia Meridionale ad Elea - Pretende di andare oltre la superficie per arrivare ad un essere unico, eterno e immutabile - Le cose sono come le pensa la ragione tramite la logica e non come le percepiamo 2. Senofane di colofone - Fu liniziatore delleleatismo (secondo molti) - Nasce tra 580 e 565 a.C., viaggia tra i paesi greci - Scrive poesie e poi riflessioni teologiche e filosofiche - convinto che esista ununica divinit eterna e dissimile dagli uomini (critica infatti lantropomorfismo di Omero e Esiodo) che si identifica con luniverso ed dunque un Dio-tutto 3. Parmenide - Fondatore della scuola eleatica - Nasce a Elea, vive tra 550 e 450 a.C. - Espone il suo pensiero nellopera poetica sulla Natura, nel proemio della quale immagina di essere portato al cospetto di una dea che gli rivela il solido cuore della ben rotonda verit - Lo stile ispirato e oracolare fa supporre che fosse aristocratico e evidenziano il legame indissolubile tra poesia e filosofia - Il sentiero della verit
Giovanni Ficarra

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Secondo Parmenide esistono il sentiero della verit, basato sulla ragione, che d la conoscenza dellessere vero e il sentiero dellopinione, basato sui sensi, che d la conoscenza dellessere apparente: il filosofo deve imboccare il secondo Si ottiene cos che lessere e non pu non essere, il non essere non e non pu essere, quindi in non essere non pu nemmeno venire pensato Per essere si intende un concetto astratto, la realt in generale Nasce lontologia: studio dellessere nelle sue caratteristiche universali Il mondo dellessere e della ragione Lessere vero e autentico ingenerato e imperituro, eterno, immutabile e immobile, unico e omogeneo, finito Per esemplificare la compiutezza dell essere il filosofo ricorre alla sfera In base ai suddetti attributi ricavati con la ragione si definisce lessere ontologicamente perfetto, che diviene una realt necessaria, concetto definito con le immagini di giustizia e destino Secondo alcuni lessere una realt metafisica o teologica, per altri una realt fisica e corporea, per altri ancora una costruzione logico-grammaticale per sicuro che tutti i suoi attributi passeranno allAssoluto, inteso sia come divinit sia come natura Il mondo dellapparenza e dellopinione Il nostro mondo- in base ai nostri sensi- risulta opposto alla definizione di essere Dato che implica il non essere pura apparenza e illusione, una serie di nomi vani Nel suo poema Parmenide d una teoria verosimile del mondo dellesperienza e dellapparenza -definendola opinione- secondo la quale il mondo generato e governato dai principi di luce e notte Essere, pensiero, linguaggio Lessere si pu pensare e dire, il non essere no Le sfere dellessere, del pensiero e del linguaggio sono collegate Lidentificazione senza residui tra essere, pensiero e linguaggio fa pensare a una concezione a una concezione naturalistica di questultimo: il linguaggio riflette solo la realt Tutte le cose a cui luomo d un nome sono in realt inconsistenti, quindi il linguaggio solo una costruzione arbitraria delluomo e una convenzione priva di valore ontologico La problematica terza via di Parmenide Si vengono a formare tre diverse vie (assoluta verit, opinione ingannevole, opinione plausibile) Gli opposti sono entrambi inclusi nella superiore entit dellessere N nella luce n nel buio vi il nulla, entrambi sono essere Vengono quindi eliminati in non essere e per conseguenza la morte: il cadavere secondo Parmenide sensibile I tradizionalisti obiettano che secondo Parmenide sono il discorso della verit fondato, lopinione sempre e comunque basato sullapparenza e privo di verit incontrovertibile Parmenide nella storia Per Platone maestro venerando e terribile La sua eredit presente quando i filosofi pensano a una realt assoluta ed eterna
Giovanni Ficarra

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4. Zenone di Elea - Scolaro e amico di Parmenide - Nasce nel 489 - muore torturato per una cospirazione contro un tiranno - La difesa di Parmenide Riduce allassurdo le dottrine che ammettono la molteplicit e il mutamento per confermare le tesi di Parmenide Usa la dialettica: ammette in via dipotesi laffermazione dellavversario, per ricavarne conseguenze che la confutino Vuole confutare tutte le dottrine che ammettono la molteplicit dellessere, tra cui quella dei Pitagorici e di Anassagora - Gli argomenti contro la pluralit Se le cose fossero molte, il loro numero sarebbe insieme finito e infinito: le cose non possono essere n pi ne meno di quante sono, ma tra due cose ce ne sar sempre unaltra Ammettendo che ogni cosa costituita da molte unit, se le unit non hanno grandezza la cosa costituita nemmeno, mentre se le unit hanno grandezza le cose composte hanno infinita grandezza - I primi due argomenti contro il movimento Dello stadio: non si pu arrivare da unestremit di uno stadio allaltra, perch occorrerebbe percorrere in un tempo finito le infinite parti di spazio costituite dalle met successive di terreno da coprire DellAchille: una tartaruga avendo un vantaggio su Achille alla partenza non pu essere raggiunta, poich Achille deve percorrere lo spazio gi percorso dalla tartaruga, cos la loro distanza non si riduce mai a zero - Le discussioni critiche sullargomento dellAchille Interpretazione matematica: Achille muovendosi a 100 volte la velocit della tartaruga non la pu raggiungere, poich pur avanzando la tartaruga solo di 1/100 rispetto ad Achille si sar comunque spostata e leroe dovr percorrere allinfinito una distanza di 1+1/100+1/10000+1000000... Posta la divisibilit dello spazio un corpo che si muove in esso non potr mai raggiungere la propria meta Secondo Aristotele nel piano della realt esiste solo il finito quindi Achille pu raggiungere la tartaruga, invece in quello del pensiero linfinito la possibilit mentale di aumentare o diminuire infinitamente una qualsiasi quantit data Dunque il ragionamento di Zenone costringe ad ammettere tale sfasatura tra piano logico-matematico e fisico-reale Alcuni matematici-filosofi esaltano Zenone per aver trovato una difficolt nel pensiero umano e per aver dato inizio al calcolo infinitesimale - Il terzo e il quarto argomento contro il movimento Della freccia una freccia che ci appaia in movimento in realt immobile: in ognuno dei molteplici istanti da cui composto il tempo che impiega la freccia per muoversi la freccia risulta immobile; da una somma di posizioni immobili non pu nascere movimento Delle masse nello stadio in uno stadio un punto mobile va a una certa velocit e simultaneamente al doppio di questa, a seconda che si consideri in rapporto a un punto fermo o a un punto che si muove alla sua stessa velocit in direzione
Giovanni Ficarra

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opposta; secondo alcuni per questo argomento Zenone precede Einstein per la teoria della relativit, supponendola per assurda Con i suoi argomenti Zenone appoggia la tesi di Parmenide per cui lessere vivo e logico non quello in cui viviamo Zenone nella storia I paradossi di Zenone hanno fatto riflettere per secoli sui problemi dellinfinito, del moto, del rapporto tra fisica e matematica Risultano ancora oggi ardui problemi di logica e di filosofia della scienza

5. Melisso di Samo - Discepolo di Parmenide - Esperto di arte nautica: nel 442 a.C. sconfigge la flotta di Pericle - Tenta la deduzione rigorosa degli attributi dellessere vero - Le caratteristiche dellessere Basandosi sul principio secondo cui dal nulla non pu scaturire nulla, afferma lingenerabilit dellessere Lessere incorruttibile e immutabile altrimenti svanirebbe nel nulla Ha infinit spazio-temporale perch e sempre era e sempre sar unitario, non ha parti ed incorporeo - Le differenze rispetto a Parmenide Melisso attribuisce allessere linfinit, a differenza di Parmenide Per Parmenide linfinito eterno in quanto fissato nella sua perfezione in un eterno presente; per Melisso esteso in un tempo infinito Parmenide nega il divenire e la molteplicit, per Melisso lunica incongruenza logica rispetto ai caratteri dellessere il divenire, poich essere diverso, ossia non essere qualcosaltro, non significa non esistere Non trovando nel mondo empirico un molteplice indiveniente conclude che esiste soltanto lessere, ci che i sensi ci attestano rientra nel non essere I pluralisti trarranno sul piano del naturalismo le conseguenze della concessione di Melisso

Il principio come sostanza complessa


1. I fisici pluralisti
Tentano di conciliare lidea del divenire incessante delle cose di Eraclito e il concetto di eternit e immutabilit dellessere Ritengono che le cose del mondo sono costituite da elementi eterni immutabili che si uniscono (nascita) dando origine ai composti (mutevoli) e poi si separano (morte) Nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma soltanto Sono detti fisici pluralisti poich ritengono che esistano molteplici principi Empedocle di Agrigento Nato tra 484 e 481 a.C. - morto a sessantanni Figlio di Metone, politico democratico Si interessa di politica, fa il medico, il taumaturgo e lo scienziato Scrive sulla natura (cosmologico) e purificazioni (teologico)

Giovanni Ficarra

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Le quattro radici Luomo avendo dei limiti nella sua conoscenza non pu rinunciare alle sue facolt conoscitive e allintelletto Lessere non pu nascere e perire, ma bisogna spiegare lapparenza della nascita e della morte: lunione degli elementi che compongono il reale la nascita, la separazione la morte Le radici di tutte le cose sono fuoco, acqua, terra, aria e sono animate da amore e amicizia, forze cosmiche di natura divina che uniscono e separano le cose e la cui azione si avvicenda nelluniverso determinando il ciclo cosmico Il ciclo cosmico e la conoscenza Le 4 fasi: I.Fase dello sfero: lamore domina completamente, tutti gli elementi sono unificati e legati nella pi completa armonia II.La contesa separa gli elementi formando le cose come sono nel nostro mondo, che risulta dallazione combinata tra le forze III.Il regno del caos: lodio continua ad agire e le cose si dissolvono IV.Lamore ricomincia a riunificare gli elementi e si ri il mondo attuale Il simile si conosce con il simile: la conoscenza avviene tramite il contatto dello stesso elemento allinterno e allesterno delluomo Conoscenza dei sensi e intelletto avvengono allo stesso modo Anassagora di Clazomene Nasce tra 500 e 496 a.C. Porta la filosofia ad Atene (governata da Pericle) La teoria dei semi Scrive sulla natura Accetta il principio di Parmenide per cui nulla nasce e nulla perisce intendendo riunirsi e separarsi per i due verbi Gli elementi che compiono tali azioni sono i semi: particelle piccolissime e invisibili di materia I semi hanno qualit diverse Dai semi si generano tutte le cose corporee Aristotele li chiama omeomerie ossia parti simili In ogni cosa vi sono tutti i semi in proporzioni diverse Non vi sono una quantit minima e una grandezza massima dei semi Il piccolo e il grande dipendono dal termine di confronto La teoria dei semi viene da osservazioni biologiche Lintelligenza ordinatrice La forza che muove e ordina i semi unintelligenza divina o nous Lintelligenza determina lordine del mondo tramite un movimento turbinoso che ha separato le sostanze, staccato dalla Terra le masse che hanno costituito gli astri e il Sole, portato alla nascita di uomo e animali dai semi dellaria Il nous ha di spirituale la distanza dal mondo che ordina, di materiale lapparenza della sua natura, lassenza di provvidenzialit Platone e Aristotele notano che Anassagora usa il principio intelligente solo quando la spiegazione naturalistica non sufficiente Conoscenza, esperienza e tecniche Noi sentiamo ogni qualit con la qualit opposta
Giovanni Ficarra

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Lumanit si sviluppa attraverso lesperienza, la memoria, il sapere, la tecnica Il sapere il sapere si concretizza nelle attivit umane La finalizzazione tecnica del sapere appare nella tesi antropologica secondo la quale luomo deriva la sua intelligenza dal possesso delle mani Esperienza e lavoro affinano le capacit mentali Empedocle e Anassagora nella storia Empedocle Quattro elementi ammessi come principi costitutivi del mondo fino al medioevo Teoria di due forze opposte Nominato da Freud riguardo allistinto di vita e morte Anassagora Concetto di omeomeria Principio per cui tutto in tutto Mente ordinatrice alla base delluniverso

2. Latomismo di Democrito
Cronologicamente contemporaneo a Socrate a ad alcuni suoi discepoli Viene inserito tra i presocratici perch latomismo dominato dal problema della natura, prima che della morale, della storia, del linguaggio, propri della tendenza enciclopedica caratteristica della cultura sofistico-socratica Importante per la filosofia e la scienza Una vita per il sapere Leucippo di Mileto fonda latomismo, se ne sa pochissimo quindi si fa coincidere il suo pensiero con quello del discepolo Democrito; scrive una Grande cosmologia Democrito nasce ad Abdera nel 490 a.C. circa e muore vecchio Cresce tra agi e ricchezze, poi se ne priva in parte per dedicarsi allo studio Viaggia oltre che ad Atene in Egitto, Etiopia, India Entra in contatto con la cultura sofistico-socratica che influenza il suo pensiero presentato come appassionatamente dedito alle ricerche Scrive La piccola cosmologia, Sulla natura, Sulle forme degli atomi, Sulle parole Verit e scienza Come per gli Eleati i filosofi devono cercare la realt delle cose (gli atomi, il vuoto e il loro movimento) oltre lapparenza del mondo Antitesi tra conoscenza sensibile (oscura) e razionale (genuina) Sensibilit e intelletto sono in rapporto di continuit e implicanza: la conoscenza Parte dalla constatazione Si sviluppa con lelaborazione logica dei dati Giunge ad una teoria che spieghi ci che i sensi mostrano Anche gli atomisti non conoscono esperimento e verifica Lintelletto deve dare ragione di ci che i sensi attestano e non prescindere da ci Il sistema della natura Gli atomi Fisicizzazione di essere-non essere, identificati con pieno (materia) e vuoto (spazio in cui si muove) La materia un insieme di atomi Gli atomi sono particelle indecomponibili
Giovanni Ficarra

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Gli atomisti affermano -riguardo il problema di Zenone sulla divisibilit allinfinito- che questa vale solo in campo logico-matematico: a furia di dividere la materia la realt si dissolverebbe nel nulla Per spiegare ci che appare occorre quindi supporre lesistenza di costituenti ultimi della materia: particelle minime non ulteriormente decomponibili Le propriet degli atomi Sono pieni, immutabili, ingenerati ed eterni Hanno solo differenze quantitative: forma geometrica e grandezza Determinano nascita/morte con unione/separazione, diversit e mutamento con ordine e posizione Le qualit dei corpi dipendono dalla figura, lordine e la combinazione degli atomi; la qualit dei fenomeni laspetto superficiale di strutture e rapporti quantitativi Gli atomi sono immersi in uno spazio vuoto: il necessario spazio in cui gli atomi si muovono Il movimento degli atomi e linfinit dei mondi Inizialmente si suppone che Democrito creda cha gli atomi siano in caduta perpetua secondo un movimento rettilineo e che i pi pesanti si scontrino con i pi leggeri provocando collisioni, poi si attribuisce la teoria a Epicuro Democrito pensa che il movimento delle particelle consista in un volteggiare caotico in tutte le direzioni Con questo moto si verificano contatti tra corpuscoli e quindi la loro aggregazione che produce vortici atomici Data linfinit degli atomi e della loro possibilit di combinarsi esistono infiniti mondi che continuamente nascono e muoiono Luniverso spazialmente infinito: non ci pu essere un limite non superabile La teoria atomistica dipende dal postulato del movimento originario degli atomi ritenuti semoventi Il movimento una propriet della materia, quindi eterno Non ha senso cercare la causa del movimento poich materia = movimento Il materialismo e il meccanicismo La sostanza materiale complessiva delluniverso eterna Materialismo: la materia lunica sostanza e lunica causa delle cose col vuoto Ateismo: alla base del mondo non vi nessuna intelligenza Meccanicismo/naturalismo: a differenza del finalismo/neologismo che cerca il fine delle cose, si preoccupa di spiegarne le cause e le leggi di natura Casualismo: tutto ci che avviene nelluniverso presuppone un sistema bel preciso di cause che lo ha prodotto Poich a guidare il mondo non vi sono una forza intelligente n un progetto, questo condotto dal caso (inteso non come assenza di causalit ma di assenza di un disegno consapevole di origine divina) e dalla necessit Limportanza di Democrito per la storia della scienza Intuisce la costituzione atomica della materia, poi ripresa dalla scienza Fonda la mentalit causalistica che oggi si identifica col metodo scientifico Evidenzia limportanza della struttura quantitativa come sar nella fisica moderna Riduce la natura a oggettivit meccanica Sostiene lidea della pluralit dei mondi: nuovo modello di universo
Giovanni Ficarra

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Lanima e la conoscenza Lanima corporea e fatta di atomi psichici, di natura ignea, mobile e sottile La sensazione deriva dal contatto degli effluvi di atomi dagli oggetti con lanima Solo lintelletto coglie gli atomi e il loro movimento Non tutte le propriet che attribuiamo alle cose esistono vera mentene negli oggetti Propriet oggettive: esistenti di per s (quantitative) Propriet soggettive: esistenti in rapporto al soggetto conoscente (qualitative) Fondamentale per il futuro indirizzamento della fisica alla ricerca di caratteri definibili tramite misurazione matematica Letica Ragione e comportamento Letica di Democrito un razionalismo morale, in cui la ragione giudice e guida dellesistenza, equilibrio e misura sono il supremo ideale di condotta Il bene maggiore la felicit che risiede nellinteriorit dellanima ed data da giustizia e ragione Il principio base unetica del dovere fondata sul rispetto verso se stessi Cosmopolitismo: per il saggio tutto il mondo praticabile; un buon governo fondamentale; meglio povero in democrazia che ricco schiavo in oligarchia Lanticonformismo etico di Democrito Tenta di fondare la morale sullinteriorit della persona e non sui costumi della polis: il singolo rivendica autonomia critica verso la societ e proclama la ragione unica guida da seguire Crisi delle citt-stato, allontanamento del filosofo dal suo ambiente sociale, apertura di nuove strade al discorso morale Lanticonformismo di Democrito esprime la difesa dei valori della conoscenza col rifiuto di valori del corpo, potere, ricchezza, violenza, matrimonio, figli La civilt, il linguaggio e la religione Allinizio gli uomini vivevano senza leggi in balia dei fenomeni naturali; poi spinti dallutilit e sotto la pressione del timore si riunirono in societ Attraverso una tacita convenzione nascono i vari idiomi , poi le arti e le tecniche, quindi vennero costruite le prime dimore fisse Per il terrore verso le forze della natura gli uomini sono portati ad attribuirle agli dei a cui offrirono doni per evitare che gli facessero del male In questo modo: Si supera il mito Si mette luomo al centro della storia La civilt viene vista come risultato di una dura conquista La storia concepita come progresso Lenciclopedismo democriteo Il pensiero di Democrito costituisce unenciclopedia del sapere, spaziando tra matematica, musica, pittura, biologia, medicina, astronomia Rielabora tutto il sapere presocratico aprendosi ai problemi sofistico-socratici Grazie a tale vastit di orizzonti pu essere considerato al pari delle sintesi filosofiche di Platone e Aristotele Democrito nella storia Platone ignora Democrito e non lo cita, pare volesse bruciare i suoi scritti
Giovanni Ficarra

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Aristotele lo cita ma con dissenso totale Epicuro riprende e rielabora latomismo, apprezzato poi anche da Lucrezio Il Cristianesimo ritiene latomismo un filone eretico, una filosofia atea Con Rinascimento e Et moderna latomismo riscoperto e rivalutato Nel XX sec. si studia latomismo con obbiettivit storiografica evidenziando la sua rilevanza oggettiva; sono di tale parere Russel, Geymonat, Popper Larch nei presocratici
acqua (Talete)

apeiron (Anassimandro) UNICO (monisti) aria (Anassimene) numero (pitagorici) PRINCIPIO fuoco/logos (Eraclito)

quattro radici (Empedocle) semi (Anassagora)

MOLTEPLICE (pluralisti)

atomi (atomisti)

Lindagine sulluomo: i sofisti e Socrate I sofisti


1. Dalla democratizzazione tradizionale allodierna rivalutazione
Inizialmente sophists (sapiente) e Sophs (saggio) erano sinonimi e intendevano un uomo esperto, conoscitore di tecniche particolari, dotato di vasta cultura generale Nel V sec. a.C. i sofisti sono gli intellettuali che fanno della sapienza una professione, insegnandola dietro compenso Vengono per questo criticati da Platone e Aristotele e quindi marchiati come pseudofilosofi, cavillatori in mala fede, maestri di ragionamenti capziosi Oggi per sofistico si intende falso, truccato; la critica filosofica ha rivalutato la sofistica e la sua importanza storica e filosofica Lasse della speculazione si sposta dalla natura alluomo Ci viene dalla sfiducia nella ricerca naturalistica che non giunta a unidea unanime Inoltre Atene ha appena vinto la guerra contro i Persiani

2. Lambiente storico-politico
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Giovanni Ficarra

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Ci sono la crisi dellaristocrazia, laccrescimento della potenza della borghesia cittadina, lespandersi dei traffici e dei commerci, il raffinarsi delle tecniche e lavvento della democrazia, la conseguente creazione di nuovi parametri di giudizio Pericle: lelogio di Atene democratica Il sistema politico ateniese unico e superiore agli altri, favorisce i molti, le leggi assicurano luguaglianza democrazia Chi si distingue chiamato a servire lo stato come ricompensa meritocrazia Gli ateniesi sono liberi anche nella vita quotidiana Imparano a rispettare i magistrati e tutte le leggi Sono ospitali verso gli stranieri Chi non si interessa allo Stato inutile: tutti possono giudicare una politica La discussione necessaria Il valore d libert che d felicit Democrazia e insegnamento sofistico Vivere attivamente in democrazia con la parola far prevalere la propria posizione grazie alla conoscenza di cognizioni grammaticali, lessicali, sintattiche, e letterarie che costituisce larte delleloquenza I sofisti si ritengono sapienti nel senso di rendere gli uomini abili nelle loro faccende, adatti a vivere insieme, capaci i avere la meglio nelle competizioni civili Insegnano tutto ci dietro compenso Inventano la retorica La democrazia trova in alcuni sofisti una legittimazione basata sul possesso della virt politica da parte di tutti gli uomini La sofistica somiglia allilluminismo in quanto prevale luso libero e spregiudicato della ragione e della critica, vengono sostituiti i miti con nozioni razionali La funzione della sofistica liberazione critica dal passato in nome della ragione Riconoscono il valore formativo del sapere Elaborano il concetto occidentale di cultura (paidia) intesa come formazione globale di un individuo Il problema educativo passa in primo piano: la virt viene dal sapere Si fanno portatori di istanza panelleniche e cosmopolitiche Si distinguono i sofisti della prima generazione (Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia, Antifonte..) e della seconda generazione (gli eristi)

3. Le caratteristiche culturali della sofistica


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4. Protagora di Abdera
Primo e maggiore esponente della sofistica Nasce nel 490 a.C. Il suo pensiero influenzato da Eraclito Tiene scuola in diverse citt e soggiorna spesso ad Atene Viene accusato di empiet per le sue idee sulla religione Scrive i Ragionamenti demolitori e le Antilogie, testi sullo Stato e sulla religione La dottrina delluomo-misura e le varie interpretazioni Luomo il metro della realt o irrealt delle cose, del loro modo di essere e del loro significato

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Secondo Platone ci intende che le cose appaiono diversamente a seconda degli individui che le percepiscono Unaltra ipotesi che gli individui giudicano la realt tramite parametri comuni tipici della specie cui appartengono Unulteriore idea che ognuno vede le cose secondo la mentalit del gruppo sociale cui appartiene Probabilmente Protagora intendeva tutti e tre i significati preferendone uno a seconda del discorso: luomo come singolo, come comunit o civilt e come specie misura delle cose intese come oggetti fisici ma anche valori, progetti di vita e realt intera Umanismo, fenomenismo e relativismo Umanismo: luomo soggetto del discorso Fenomenismo: in relazione con la realt come appare a noi Relativismo conoscitivo e morale: la verit dipende da chi giudica Ne consegue una diversit ed eterogeneit di ideali e valori Il relativismo culturale, ovvero la molteplicit delle credenze e dei costumi In Ragionamenti doppi lautore anonimo sostiene che le stesse cose possono essere buone o cattive, belle o brutte, giuste o ingiuste a seconda di chi le giudica e in quali condizioni lo fa Fornisce poi degli esempi di relativismo culturale: il riconoscimento della disparit di valori che presiedono alle diverse civilt umane Infine afferma che se gli uomini dovessero scegliere la pi bella tra le leggi giudicate brutte tutte sarebbero scelte Simili pensieri vengono espressi da Ippia e da altri sofisti Erodoto espone espone il relativismo dei valori confrontando usanze di paesi diversi: se tutti gli uomini dovessero scegliere tra tutte la legge migliore sceglierebbero quella del proprio paese Lutile come criterio di scelta, ovvero la razionalit debole di Protagora Si giunge alla tesi dellequivalenza ideale delle opinioni: tutto vero Protagora sostiene lesistenza di un principio di scelta: non esistendo verit forti il criterio a cui attenersi il principio debole dellutilit privata e pubblica delle credenze Il bene del singolo e della comunit pu legittimare e verificare le teorie stesse La verit non oggettiva e assoluta ma ci che si dimostrato utile allindividuo, alla comunit, alla specie (concezione umanistico -storicistica) Viene obiettato a tale teoria che bisognerebbe stabilire cosa utile con un criterio di verit presupposto (ma lutile implica solo la negazione di un criterio assoluto) e che porterebbe a un pragmatismo amoralistico (mentre la teoria di Protagora sottende la responsabilit delluomo di fronte a s stesso e alla societ La teoria esorta a un accordo su ci che pu unire i popoli: la pubblica utilit e la sopravvivenza della specie Utilit e polis Il sofista un propagandista dellutile Deve trasformare lopinione meno utile e pi dan nosa in una pi utile e proficua La retorica ha questa funzione educativa
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

I sofisti rischiano di legittimare solo lutile dei potenti in quanto sono questi che stabiliscono lutile nelle citt e nelle assemblee, per non si pu accusare di ci la filosofia protagorea che vedeva lutile per il bene comune della polis

5. Gorgia di Lentini
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se qualcosa esiste

Ha una visione negativa riguardo la possibilit di conoscere delluomo Nasce nel 485 in Sicilia e muore a 109 anni in Tessaglia discepolo di Empedocle Esercita la sua arte retorica in molte citt greche Pronuncia un Epitaffio per i caduti in battaglia ad Atene, scrive Sul non essere o sulla natura, lEncomio di Elena Limpensabilit e linesprimibilit dellessere Nulla esiste (nega la pensabilit logica e ontologica dellessere): non ha eterno non in infinito non esiste principio nessun luogo generato l'essere nato no, altrimenti esisterebbe dall'essere gi eterno e generato nato dal non pu non essere l'essere e il generare non-essere insieme

non pu essere Se anche qualcosa esiste, non conoscibile dalluomo (il pensiero non rispecchia la realt): tutte le cose usate sono esistono, anche quelle assurde il pensato esiste assurdo: si il non-esistente pu pensare l'essere non non pu essere pensato anche a alle pensato cose irreali

il non-essere

Se anche conoscibile, incomunicabile agli altri (il linguaggio altra cosa dalla realt):

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

esprimiamo le cose con la parola le cose esistenti sono sensibili ciascuna secondo il suo senso percepiamo le cose visibili con la vista percepiamo le cose udibili con l'udito

la parola non realt esistente il visibile non pu diventare udibile l'udibile non pu diventare visibile

l'essere non pu diventare parola

non pu essere manifestato ad altri

In passato si ritenuto che queste tesi rappresentassero o un nichilismo filosofico o una presa in giro dei filosofi precedenti Lo scetticismo metafisico Riferendo le tre tesi allessere o a un Dio: La prima negazione radicale dellessere/professione di ateismo; scetticismo (lessere/Dio non umanamente e filosoficamente affermabile) Le altre due sono di scetticismo o agnosticismo metafisico e teologico (luomo non ha i mezzi per stabilire lesistenza o meno dellessere/Dio) Si giunge allo scetticismo metafisico (impotenza umana a parlare dellesseree delle strutture ultime del reale) Annullamento di metafisica, cosmologia, teologia Messa in discussione della metafisica da parte del pensiero occidentale Lo scetticismo investe ogni campo dello scibile, pensiero e linguaggio perdono valore (scetticismo gnoseologico) Tutto falso senza criteri di preferenza Conta solo la forza ammaliatrice del linguaggio che permette il domonio degli stati danimo, quindi viene celebrata la retorica La visione tragica della vita Ha una concezione tragica del reale Ritiene che lesistenza sia fondamentalmente irrazionale e misteriosa (mentre i filosofi precedenti e successivi la vedono dominata dal logos) Le azioni degli uomini sono guidate dalle circostanze, dalla menzogna, dalle passioni, da un ignoto destino Gli uomini non sono colpevoli delle loro azioni in quanto in preda agli dei, questo Gorgia vuole dire di Elena nel suo encomio consapevole della fragilit umana, prova il sentimento tragico dellesistenza Condivide le idee dei tragediografi greci, di cui studia e commenta alcune opere Protagora professa lagnosticismo religioso: Dio non razionalmente n affermabile n negabile I sofisti pongono fine alla visione sacrale dellesistenza propria della Grecia antica Iniziano ad essere consapevoli che luomo costruisce il suo mondo
Giovanni Ficarra

6. I sofisti e la religione
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Legenda: 1. - I.

7. La problematica delle leggi


In passato le leggi erano osservate in quanto decreti divini In seguito allo svilupparsi della democrazia avviene una presa di coscienza del carattere umano e sociale delle norme Secondo Protagora le leggi vanno osservate in quanto senza di esse non ci sarebbe la societ (che basata sulle regole e sulla politica) e neppure luomo (che tale se entra in societ e inventa tecniche)

8. Larte della parola


La parola importante nella vita sociale e nella riflessione filosofica Macrologia, discorso lungo: motivazioni a favore della tesi, prevenzione di obiezioni Brachilogia, discorso breve, dialogo: immediato e pungente Per le confutazioni i sofisti usavano rigorose modalit argomentative o trucchi Eristica: arte di prevalere nella discussione, non cerca necessariamente la verit Antilogica o discorso doppio: arte di opporre una tesi a unaltra facendole escludere o contraddire (paradossi di Zenone, Antilogie di Protagora, Ragionamenti doppi); intesi come scarsa seriet filosofica o insospettata profondit, una salutare forma di reazione a ogni assolutismo teorico e pratico e costruttiva apertura a coloro che la pensano diversamente in democrazia Dialettica: arte dellargomentazione a fini persuasivi (condannata da Platone che sosteneva che bisognasse interessarsi alla verit di una tesi e non solo alla possibilit di dimostrarla) Vi la necessit di possedere le nozioni atte a discutere in modo appropriato

9. Il problema del linguaggio


Anticamente si collegava il reale al pensiero e al linguaggio: pensiero=essere=verit I sofisti danno inizio alla crisi sul rapporto fra linguaggio, verit e realt Protagora trova nellutile una verifica Gorgia elimina il valore rivelativo della parola, le d autonomia e maggiore importanza: la parola e pu tutto, esalta la sua capacit ammaliatrice La retorica diviene arte della suggestione e della persuasione La politica tende a ridursi a retorica Successivamente fu necessario porsi il problema della naturalit (connessione tra significato e significante) o convenzionalit del linguaggio (autonomo) Si passa da una fase acritica a una critica del problema sul linguaggio

10. La crisi della sofistica


La seconda generazione di sofisti esaspera le precedenti teorie facendo divenire la filosofia pura eristica, arte di avere la meglio sulle affermazioni dellavversario a prescindere dalla loro veridicit o falsit Nasce un virtuosismo verbale fine a se stesso La filosofia si impoverisce fino a risolversi completamente nella retorica Il decadere dei presupposti che avevano favorito il nascere della filistica porta alla crisi di questultima

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

11. I sofisti nella storia e nella critica


I sofisti sono stati condannati e considerati lincarnazione vivente dellanti-filosofia DallOttocento si inizia a pensare che siano necessari per i filosofi successivi (Platone e Aristotele) Sono decisivi per la storia intellettuale dei Greci Sono importanti per le loro riflessioni su problemi rilevanti del pensiero filosofico Vanno distinti i filosofi delle due generazioni di sofisti

Socrate e i socratici minori


1. La vita e la figura di Socrate
Personalit essenziale in tutta la storia intellettuale occidentale Ne sappiamo poco Nasce ad Atene nel 470 a.C. figlio di uno scultore e una levatrice Studia geometria e astronomia ad Atene Combatte a Potidea, Delio e Anfipoli Dedica la sua vita alla filosofia intesa come esame incessante di se stesso e degli altri Ha personalit strana e inquietante ed aspetto turpe Non scrive nulla ritenendo che la ricerca filosofica non poteva essere continuata da uno scritto e che nessuno scritto poteva suscitare e dirigere il filosofare Le testimonianze classiche Non avendo scritto nulla difficile ricostruirne il pensiero Aristofane (contemporaneo) ne Le Nuvole (Atene 423) lo definisce un chiacchierone perdigiorno, lo accusa di infondere insegnamenti corruttori, lo mostra come spregiudicato e critico Il sofista democratico Policrate (di poco successivo) lo accusa di aver disprezzato le procedure della democrazia, di aver corrotto i giovani e insegnato credenze contrarie allo Stato Senofonte (molto posteriore) lo definisce moralista e predicatore, a forti tinte macchiettisti che, con un ritratto modesto e limitante I socratici minori ci danno poche notizie Platone presenta il suo maestro con in modo suggestivo e amoroso Aristotele gli d i titoli di scopritore del concetto e teorico della virt come scienza Le fonti e la critica odierna Tra le fonti si stabilisce la centralit della testimonianza platonica Secondo alcuni la filosofia di Socrate destinata a rimanere un enigma insoluto poich le fonti la hanno interpretata, per: Conosciamo alcune tesi generali (conosci te stesso, lironia, virt=sapere) Interpretaretravisare Paragonando le fonti si pu distinguere fin dove arriva il pensiero di Socrate e dove interviene Platone Ci sono motivi nuovi che le fonti gli attribuiscono

2. Il problema delle fonti e lenigma-Socrate


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Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

La soluzione non eliminare lenigma -Socrate consapevoli della problematicit e non-definitivit di ogni ricostruzione

3. Socrate, i Sofisti e Platone


Per capire il pensiero di Socrate non si pu prescindere dai sofisti, le cui idee costituiscono il suo punto di partenza Somiglianze: Attenzione per luomo Ricerca nelluomo i criteri del pensiero e dellazione Atteggiamento spregiudicato, mentalit razionalistica, anticonformistica antitradizionalistica Tendenza verso dialettica e paradosso Discordanze: Amore della verit Rifiuto di ridurre la filosofia a vuota retorica Tentativo di superare lo sterile relativismo conoscitivo e morale della sofistica post-protagorea Socrate figlio e avversario della sofistica Il legame con i sofisti va considerato con misura per non perdere n le radici del suo pensiero n loriginalit di Socrate Con questo rapporto triangolare sofisti-Socrate-Platone si distinguono meglio il maestro dallallievo

4. La filosofia come ricerca e dialogo sui problemi delluomo


Socrate inizialmente si interessa al naturalismo (Anassagora) Deluso da tali ricerche conclude che alla mente umana sfuggono inevitabilmente i perch ultimi delle cose, che non dato conoscere lessere e i principi del mondo Si dedica allindagine sulluomo, tenta di chiarire s a se stesso, cercando il significato profondo del proprio essere uomo Fa suo il motto delloracolo delfico conosci te stesso Pone il valore dellesistenza nella ricerca senza fine sulla propria umanit, attuata tramite il dialogo, che la forma che meglio esprime limportanza del ra pporto con gli altri come caratteristica propria delluomo

5. I momenti del dialogo socratico


Il non sapere La coscienza delle propria ignoranza la prima condizione della ricerca Dallaffermazione delloracolo di Delfi che lo definisce il pi sapiente evince che il sapiente chi sa di non sapere: Eco dellagnosticismo metafisico di Protagora e Gorgia Polemica contro i filosofi della natura Non si pu dire nulla con sicurezza sulle cause e le strutture del Tutto e agnostico su cosmologia e ontologia ma non sui problemi etico-esistenziali Solo chi sa di non sapere cerca di sapere La tesi di Socrate evidenzia i limiti della ricerca e funge da sprono a indagare Lironia
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Socrate usa lironia per rendere se stesso e gli altri consapevoli della propria ignoranza tramite giochi di parole, evidenziando le false certezze gettare luomo nel dubbio e nellinquietudine spronandolo alla ricerca Nei dialoghi finge di non sapere, chiede allinterlocutore di spiegargli ci di cui si ritiene esperto adulandolo, gli fa domande, gli mostra linconsistenza delle sue convinzioni tramite le tecniche di dubbio e confutazione Cos facendo smonta la presunzione del sapere e invoglia alla ricerca del vero Lironia somiglia quindi a una sorta di sofistica nobile La maieutica Socrate stimola lascoltatore a ricercare una dottrina personale dentro di s Esercita la maieutica, intesa come arte di aiutare gli intelletti a partorire il loro genuino punto di vista sulle cose Verit = conquista personale Filosofia = avventura della mente di ciascuno Vera educazione = auto-educazione

6. Socrate e le definizioni - La ricerca del che cos Platone dice che Socrate faceva generare definizioni agli interlocutori Il centro dei suoi dialoghi la domanda , la richiesta di una dieinizione precisa di ci di cui si sta parlando Linterlocutore risponde con un elenco di esempi ma Socrate vuole una definizione della cosa in se stessa Socrate preferisce le brachilogie alle macrologie per le battute corte e veloci che costringono lavversario a risposte precise, mostrandogli la fragilit delle sue convinzioni La domanda che cos ha un aspetto negativo (mettere in crisi lin terlocutore) e uno positivo (spingerlo a trovare una definizione soddisfacente e condivisibile) Aristotele attribuisce a Socrate linvenzione di ragionamento induttivo e concetto Il ragionamento induttivo risale a una definizione (che esprime il concetto) da esempi Platone e Aristotele sembrano voler rendere simile il pensiero di Socrate al loro Formalmente avanza lesigenza di un sapere definitorio, ma non si sforza di tradurlo contenutisticamente in realt - Oltre il relativismo sofistico, verso le forme platoniche Socrate manifesta la necessit di una precisazione linguistica dei concetti per capirsi e accordarsi in risposta agli eristi Prende il via la reazione al relativismo linguistico, conoscitivo e morale della peggiore sofistica Per Socrate definizioni e concetto rimangono allo stato esigenziale Si pu comprendere il filosofo solo alla luce della distanza che lo separa dai sofisti e da Platone

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

7. La morale di Socrate
basata sul contesto culturale dellAtene del V secolo a.C. I l cardine la virt intesa come ricerca e come scienza La virt come ricerca Per i Greci la virt in genere era il modo di essere ottimale di qualcosa Va virt di un uomo era la maniera ottimale di essere uomo Per i sofisti un valore da cercare umanamente e da conquistare con sforzo e impegno, non si riceve per natura Per Socrate una faticosa conquista La virt come scienza Per Socrate anche una forma di sapere, un prodotto della mente Cerca di sottoporre la vita al dominio dellintelletto Per essere uomini al meglio bisogna far filosofia: riflettere, cercare, ragionare Il bene e il giusto sono metri per misurare le azioni, sono valori umani che vengono dal lucido ragionare di volta in volta e che possono variare Il razionalismo morale prevede una vita come avventura regolata dalla ragione La virt socratica deve essere comunicata e insegnata a tutti Ciascuno oltre al proprio mestiere deve conoscere il mestiere del saper vivere e la scienza del bene e del male Virt, felicit e politicit La virt unica: le virt sono modi di essere al plurale dellunica virt al singolare che la scienza del bene senza la quale le altre non esisterebbero Fa coincidere le virt umane con i valori dellinteriorit e della ragione (anima) Cos facendo rivoluziona la tradizionale tavola dei valori La morale per Socrate non auto-mortificazione ma un modo di essere che tende allutilit e alla felicit della vita, una forma di eudemonismo, il calcolo intelligente mirato a rendere migliore e pi felice la nostra vita Solo il virtuoso felice Mostra alluomo lordine della ragione contrapposto al caos dellistinto Non abolisce i valori vitali ma li sottopone alla disciplina della ragione La virt si risolve nella politicit: arte di vivere con gli altri, ragionare insieme I paradossi delletica socratica Nessuno pecca volontariamente: non sa di farlo Chi fa il male, lo fa per ignoranza del bene: non sa qual il vero bene Chi agisce fa sempre ci che ritiene essere per lui un bene preferibile subire il male che commetterlo: virt e giustizia rendono luomo felice, immoralit e ingiustizia gli danno bruttura e infelicit

8. La discussione critica sulla morale di Socrate


Il razionalismo di Socrate si basa su virt = sapienza e vizio = ignoranza Socrate stato accusato di intellettualismo etico, ossia di sopravvalutare lintelletto e trascurare la parte istintivo-affettiva della mente esagerando la potenza della ragione Secondo alcuni chi davvero persuaso circa un bene lo mette in pratica incolpato di formalismo etico, cio di non definire in concreto la virt In realt Socrate vuole solo fornire uno schema generale del ben comportarsi (agire secondo ragione), non stabilire definitivamente il bene concreto
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

La morale di Socrate non soggettivismo o relativismo etico che lascia luomo senza criteri etici saldi: il bene morale solo se rispetta la dignit umana

9. Il demone, lanima e la religione


Il filosofare di Socrate una missione ricevuta dalla divinit Ha un demone che lo consiglia sulle azioni da compiere Pi che una voce della coscienza o un comando morale una guida trascendente e divina della condotta umana, un concetto religioso una personificazione dellanima individuale basato su: Dottrina orfica della purificazione dellanima prigioniera del corpo in seguito a una colpa originale Concezione dellanima come sede della vita intellettuale delluomo Socrate non parla per dellimmortalit dellanima Ammette gli dei in quanto manifestazione di una divinit superiore a cui fa appello come garante dellordine e suprema intelligenza e supremo bene Li rispetta in quanto ritiene sia questo il dovere del buon cittadino Individua unattuazione della mente divina universale nella mente umana Luomo pu rapportarsi con la divinit grazie alla sua intelligenza Tale divinit governa luniverso intero e custodisce il destino degli uomini, protegge i valori morali La religiosit socratica basata sulla fiducia in un universo buono e anima la ricerca filosofica senza basarsi su credenze Il carattere religioso d alla ricerca filosofica maggiore valore Socrate impersona la libert dellindagine propria dello spirito greco Laccusa Linfluenza di Socrate era esercitata su tutta una generazione ad Atene Tre democratici estremisti accusano Socrate di corrompere i giovani e di non riconoscere gli dei tradizionali ma di introdurne di nuovi Non tenta di scagionarsi o fuggire ma esalta il suo compito educativo come ricevuto da una divinit dicendo che non lo avrebbe tralasciato Dopo una prima accusa viene definito colpevole per pochi voti Dice di ritenersi degno di essere nutrito a spese pubbliche nel Pritaneo Viene condannato a morte definitivamente Le cause storiche e politiche del processo Luccisione del filosofo incrementa il mito Il processo va analizzato nel contesto storico-politico Socrate non si compromette col regime dei Trenta tiranni instaurato ad Atene nel 404 a.C., poi viene accusato dalla restaurata democrazia nel 399 a.C. Dopo la sconfitta di Atene, la democrazia tende a chiudersi alle novit e a guardare al passato come un patrimonio da conservare, quindi Socrate risulta pericoloso Si pensa che dietro laccusa ufficiale si nascondesse lostilit dei democratici verso Socrate per il suo sostegno allaristocraticismo politico che prevedeva il governo come arte e competenza per pochi e per la sua amicizia con giovani aristocratici
Giovanni Ficarra

10. La morte di Socrate


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Legenda: 1. - I.

I significati filosofici e ideali della morte di Socrate La morte di Socrate costretto a bere la cicuta testimonia la sua fedelt a se stesso e ai suoi principi teorici: non smentisce la sua dottrina fuggendo Ritiene che luomo possa definisti tale solo in una societ retta da leggi, quindi chi rifiuta le leggi del proprio stato o della propria civilt smette di essere uomo Le leggi possono essere cambiate e migliorate ma non violate La morte di Socrate manifesta il tragico soccombere degli intellettuali nei confronti del potere organizzato delle forze politiche Il filosofo appare quindi un martire dellesigenza di una ricerca liber a da condizionamenti La sua figura cos divenuta una condanna ai soprusi sugli intellettuali da parte del potere e a un appello alla loro autonomia

Platone I rapporti con Socrate e con i sofisti


1. Il platonismo come risposta filosofica a una societ e a una cultura in crisi
Platone vive dopo la sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso, il periodo dei Trenta tiranni, un ritorno alla democrazia: il tramonto dellet doro della Grecia periclea, linizio della decadenza Nellambito culturale viene esasperata la sofistica (eccetto che con Democrito) e il socratismo si dissolve nelle scuole minori Platone come aristocratico avverte la crisi e cerca stabilit politica; come filosofo la vive come crisi delluomo nella sua totalit radicalizzandola intellettualmente Socrate rappresenta per lui un simbolo della crisi, una speranza di superamento di essa, una luce nelle tenebre (poich ha cercato il rinnovamento etico, il superamento del relativismo, definizioni stabili, universali e condivisibili) Platone ritiene che per uscire dalla crisi sia necessaria una globale riedificazione esistenziale e politica delluomo che va ottenuta con una rinnovata filosofia che ridia certezze e costituisca una rivoluzione culturale e un progetto politico radicalmente riformatore dellordine esistente Immagina una politica filosofica e rifondata alla luce del sapere come unico mezzo per migliorare uno stato

2. La vita
Nel 427 nasce ad Atene da famiglia aristocratica Da giovane diviene alunno di Cratilo, seguace di Eraclito Nel 447 diviene discepolo di Socrate Nel 399 il maestro muore e lui decide che non si dedicher alla politica per la giustizia imperdonabile subita da Socrate, condannando tutta la politica del tempo Interpreta la filosofia come unica via per condurre luomo singolo e la comunit verso la giustizia Poi si reca a Megara, in Egitto, a Cirene e nellItalia meridionale; l entra in contatto con le comunit pitagoriche, conosce Dione a Siracusa

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Viene venduto come schiavo da Dionigi il Vecchio (tiranno di Siracusa) che sospettava volesse attuare riforme politiche Una volta riscattato da Anniceride di Cirene fonda lAccademia nel ginnasio aperto da Accademo ad Atene e la organizza come le comunit pitagoriche Nel 367 muore Dionigi il Vecchio e Dione richiama Platone a Siracusa perch consigli il nuovo tiranno Dionigi il Giovane, questi per manda in esilio Dione e rende inutili i tentativi del filosofo Nel 361, richiamato dal tiranno, Platone torna a Siracusa, prende accordi con Dionigi per far tornare Dione, non riuscendovi rimane finch lo trattengono e poi va ad Atene, l si dedica allinsegnamento e muore nel 347

3. Le opere e le dottrine non scritte


- il primo filosofo di cui abbiamo tutte le opere: lApologia di Socrate - Classificazione: Cronologia primo periodo Secondo periodo Terzo periodo Autenticit pura spuria pura spuria pura spuria Eutifrone Fedone Prima Apologia tetralogia Critone Cratilo Teeto Seconda t. Sofista Politico Simposio Parmenide Terza t. Fedro Filebo Quarta t. Quinta t. Sesta t. Alcibiade I ? Ipparco Lachete Liside Eutidemo Protagora Gorgia Ippia Maggiore ? Ippia Minore Ione Menesseno Clitofonte ? Repubblica I Alcibiade II Amanti Periodo sconosciuto (?) Carmide Menone Teagete

Settima t.

Ottava t. Nona t.

Timeo Crizia Leggi Minosse Epinomide ? Leggi Per distinguere lautenticit di unopera si fa riferimento a tradizione, testimonianze antiche, contenuto dottrinale, forma linguistica Per determinare lordine cronologico degli scritti si considerano la forma linguistica, i rinvii ad altri testi, il contenuto
Giovanni Ficarra

Repubblica II-x

Legenda: 1. - I.

Platone non scrisse i suoi corsi Intorno al Bene ritenendo che per la loro complessit fosse meglio trattarli oralmente ricorrendo alla dialettica Svilupp anche un una dottrina metafisica su Uno e Diade ispirandosi ai Pitagorici

4. I caratteri della filosofia platonica


Platone e Socrate Platone fedele allinsegnamento e alla persona di Socrate, ma la filosofia si differenzia da quella socratica nei tratti fondamentali Interpreta la personalit filosofica del maestro anche formulando nuove teorie Per la scrittura usa il dialogo che rispetta va visione della filosofia come un sapere aperto di Socrate Il dialogo riproduce il modo di procedere di tappa in tappa dellindagine filosofica e mantiene un carattere di socialit e comunanza Filosofia e Mito Usa miti (racconti fantastici) per esporre concetti e dottrine filosofiche unescogitazione didattico-espositiva usata per comunicare in maniera pi accessibile e intuitiva le dottrine un mezzo usato per poter parlare di realt che vanno al di l dei limiti entro i quali lindagine rigorosamente razionale deve contenersi, una via alternativa alla ragione, si inserisce nelle lacune della ricerca filosofica I miti acquistano significato nel loro contesto filosofico Hanno una propria profondit e ricchezza di rimandi non esauribili da letture razionali Rendono pi difficile linterpretazione della filosofia platonica ma la rendono pi suggestiva fornendole un pubblico pi ampio Interessi e motivazioni del filosofare platonico La storiografia filosofica del XX sec. ha evidenziato linteresse politico di Platone, che affermava che la passione che lo aveva spinto a filosofare era stata la ricerca di una comunit in cui luomo potesse vivere in pace e giustizia con i suoi simili Poi, dato il suo interesse pedagogico-formativo, il filosofo stato descritto come un educatore Platone fu una mente poliedrica e universale: si occup di gnoseologia, metafisica, religione, etica, pedagogia, matematica; per questo lo si pu definire globale
Il Protagora, lEutidemo e il Gorgia Il Protagora e il problema dellinsegnabilit della virt

5. La difesa di Socrate e la polemica contro i sofisti


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Platone espone e dimostra la tesi dellunit della virt e la sua riducibilit al sapere Protagora si dice maestro di virt e Socrate sostiene che la sua virt uninsieme di abilit acquistate per esperienza e non pu essere trasmessa Protagora non pu affermare linsegnabilit della virt Solo la scienza si pu insegnare, quindi la virt si pu trasmettere e comunicare solo in quanto scienza In modo concorde al pensiero di Socrate la scienza intesa come calcolo dei piaceri, ma ormai Platone sta esaltando il maestro contrapponendolo ai sofisti
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Nega ogni valore educativo e formativo allinsegnamento sofist ico dando maggior valore a quello socratico
LEutidemo e la polemica contro gli eristi Rappresenta leristica (arte di battagliare a parole) in modo vivace e caricaturale Eutideo e Dionisodoro dimostrano delle tesi e i loro opposti basandosi sul fatto che lerrore non mai possibile e quindi ogni cosa detta vera Socrate sostiene che cos non ci sarebbe nulla da apprendere e insegnare e l eristica sarebbe inutile Solo la sapienza si pu insegnare e apprendere e solo amandola, ossia filosofando Il dialogo diventa unesortazione alla filosofia e unillustrazione del suo compito: usare il sapere a vantaggio delluomo Il Gorgia e la polemica contro la retorica Platone critica la retorica Ogni arte o scienza veramente persuasiva solo se si esprime riguardo loggetto che le proprio, ma la retorica consente di parlare di tutto convincendo solo gli ignoranti soltanto una pratica adulatoria Luso della retorica implica la convinzione che la giustizia solo una convenzione umana, si ritengono felici il malvagio e il potente che fanno il male per godimento Platone osserva che i malvagi sono tristi poich devono passare da un piacere allaltro Piacere e dolore si condizionano, invece bene e male sono separati Il bene quindi esercizio di virt, ricerca di una misura razionale con cui mettere ordine nella propria vita tenendo a freno gli istinti Lalternativa per Platone non pi tra conoscenza e ignoranza ma tra il bene come ragione e il male come impulso irrazionale Allinizio Platone rimane fedele a unetica dellaldiqu: chi fa il bene vive bene e chi fa il male soffre (il male corrompe rende la vita indegna e infelice) Alla fine passa ad unetica della salvezza religiosa ispirata allorfismo: lanima buona sar felice e quella malvagia verr punita Il male nocivo e colpevole con lidea della remunerazione del bene e del male Platone confuta le obiezioni di Callicle e conferma la corrispondenza tra virt e felicit Il Cratilo, o del linguaggio Platone discute se il linguaggio sia un mezzo per insegnare la natura delle cose come sostengono Cratilo e i sofisti Nega che il linguaggio possa essere una convenzione arbitraria poich come ogni strumento deve essere adatto al suo scopo, quindi a far discernere la natura delle cose Alcuni nomi sono puramente convenzionali
I nomi presuppongono la conoscenza delle cose
allora falso che

prima della creazione del linguaggio gli uomini conoscevano le cose in altro modo; noi noi per giudicare la correttezza dei nomi ci riferiamo alla realt

quindi

la scienza dei nomi anche scienza delle cose; non c' altra via per indagare la realt oltre alla conoscenza dei nomi; si possono insegnare solo i nomi

Tre tesi fondamentali sul linguaggio: pura convenzione (eleati, sofisti, megarici, Democrito) naturalmente prodotto dallazione causale delle cose ( Cratilo, Eraclito, cinici) scelta intelligente dello strumento che serve ad avvicinare luomo alla conoscenza delle cose (Platone) Platone fa riferimento alle idee o sostanze delle cose Ritiene il linguaggio una produzione delluomo diretta alla conoscenza delle essenze delle cose, pu quindi anche essere sbagliato
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Dalla dottrina delle idee alla teoria dello Stato


1. La dottrina delle idee
Inizialmente Platone difende il maestro Socrate interpretandolo in base ai propri interessi e alla proprie tendenze speculative Interpreta il metodo delle definizioni come mezzo per arrivare a un sapere assoluto Formula la teoria delle idee che d inizio alla seconda fase della speculazione in cui il filosofo va oltre le dottrine insegnategli da Socrate elaborando un suo pensiero La teoria delle idee non esposta organicamente dei dialoghi Tale dottrina il cuore del platonismo maturo Platone ritiene di aver risolto i problemi massimi della filosofia dopo aver abbracciato la teoria in questione La genesi della teoria Definisce la scienza come stabile e esatti, perfetta (contro i sofisti, oltre Socrate) Realismo gnoseologico: il pensiero riflette lessere Platone si chiede quale possa essere loggetto del concetto, ossia della scienza, non potendo appartenere al mondo sensibile in quanto mutevole e imperfetto Opinione: forma di conoscenza mutevole e imperfetta Stabilisce che il concetto sono le idee Lidea unentit immutabile e perfetta una sostanza, una realt autonoma, unousia Costituisce con altre idee una zona dessere diversa dalla nostra, detta iperuranio Ha un rapporto con gli oggetti di modello-copia (le cose sono copie o imitazioni imperfette delle idee) il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette di questo mondo Dualismo gnoseologico: due gradi di conoscenza (opinione & scienza) Dualismo ontologico: due tipi dessere distinti (cose & idee) La scienza stabile, duratura e perfetta poich indaga una realt con tali caratteristiche; lo stesso vale per lopinione il cui oggetto mutevole e imperfetto Riprende da Eraclito la teoria per cui il nostro mondo il regno della mutevolezza Degli eleati accetta il concetto che lessere autentico immutabile, eterno e perfetto (aggiungendovi per la molteplicit delle idee), il dualismo gnoseologico tra sensibilit e ragione, il dualismo ontologico tra le cose e lessere, ma sostiene il legame tra mondo sensibile e mondo pensato dalla ragione e sostiene che il nostro mondo abbia una realt e una conoscibilit seppur imperfetta Quali sono le idee Tipi: Idee-valori: supremi principi etcici, estetici, politici Idee matematiche: entit di aritmetica e geometria Idee di cose naturali Idee di cose artificiali Pi tardi Platone preferir una nozione logico-ontologica che faccia corrispondere a ogni realt una forma propria
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Lidea diviene la forma unica e perfetta di qualsiasi gruppo, o classe, di cose Le idee costituiscono una trama di essenze aventi un ordine gerarchicopiramidale, con le idee-valori in cima e lidea del Bene al vertice Le cose partecipano delle idee, le idee partecipano del Bene Il Bene lidea delle idee, il supremo valore, la perfezione massime, al di l dellessere, le supera per valore e potenza, comunica la perfezione alle cose Platone chiama divino le idee, il Bene, lanima, gli astri... Il demiurgo possiede caratteri personali, unentit inferiore alle idee che ordina una materia preesistente Il rapporto tra le idee e le cose Le idee sono Criteri di giudizio delle cose: per giudicare le cose ci riferiamo alle idee condizione della pensabilit delle cose Causa delle cose: gli individui sono in quanto imitano o partecipano delle idee intese come paradigmi condizione di esistenza degli oggetti Mimesi: le cose imitano le idee Metessi: le cose partecipano dellessenza delle cose Parusia: le idee sono presenti nelle cose In vecchiaia il filosofo torna ad interrogarsi sul problema del rapporto idee-cose, senza giungere a un esito definitivo Dove e come esistono le idee Esistono in un mondo superiore alle cose Sono trascendenti: oltre la mente e le cose La tradizione ha inteso liperuranio come analogo allempireo dantesco o al paradiso cristiano (ipotesi troppo legata a mito e cristianesimo) Studiosi del Novecento hanno pensato le idee come modelli di classificazione delle cose (senza considerare che le idee sono sostanze reali) Unaltra ipotesi che le idee esistono indipendentemente dalla nostra mente, posseggono una realt oggettiva a s stante, costituiscono un ordine eterno di forme o valori ideali La questione rimane problematica: dai Dialoghi si pu affermare con certezza solo che le idee costituiscono una zone dessere diversa dalle cose, non come esistono La conoscenza delle idee Le idee non derivano dai sensi ma sono oggetto di una visione intellettuale, di uno sguardo della mente Dottrina dellanamnesi o reminescenza: lanima prima di calarsi in un corpo vive disincarnata nelliperuranio dove contempla le idee, poi discende nel mondo conservando un ricordo sopito che se richiamato dalle cose torna a galla Conoscere ricordare Le idee come le cose sono legate tra loro da una specie di parentela La gnoseologia platonica una forma di innatismo: la conoscenza deriva da metri di giudizio preesistenti e connaturati con lintelletto La maieutica subisce una radicalizzazione metafisica fino a coincidere con la teoria della reminescenza: portiamo dentro di noi una verit prenatale

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Reminescenza, verit ed eristica Gli eristi-sofisti sostengono che non si pu indagare n ci che si sa (poich inutile) n ci che non si sa (poich impossibile) Sfruttando la teoria della reminescenza Platone obietta loro che apprendere significa ricordare ci che si era imparato senza dover ripartire da zero Luomo porta in s la verit a titolo di ricordo (patrimonio da esplicitare) Conoscendo, luomo parte da una pre-conoscenza o ignoranza gravida di sapere da cui estrarre la conoscenza vera e propria Chi ritiene che le idee siano per Platone entit iperuraniche reali intende il mito dellanamnesi che le anime preesistono nellaldil Chi pensa che siano strutture ideali vede nel mito un simbolo fantastico del fatto che lanima coglie le idee a priori Limmortalit dellanima e il mito di Er Nel Fedone Platone parla dellimmortalit dellanima Argomenti: reminescenza, prova dei contrari, prova della somiglianza, della vitalit Filosofia intesa come preparazione alla morte Filosofare = morire ai sensi e al corpo per poter meglio cogliere le idee Momento fortemente religioso e mondano-politico convivono Nel mito di Er alla fine della Repubblica Platone spiega come lanima nel mondo delle idee scelga il destino delluomo prima di reincarnarsi Luomo sceglie il suo destino condizionato da quel che in vita ha voluto essere ed stato (lanima sceglie la sua nuova vita in base a quelle precedenti) La dottrina delle idee come salvezza dal relativismo sofistico Lopposizione al relativismo sofistico il cuore della dottrina delle idee Platone schematizza il relativismo sofistico rendendolo un tutto indistinto, una filosofia che nega ogni punto di vista stabile sulle cose e ogni certezza, annullando le differenze che intercorrono tra i sofisti Per uscire da tale relativismo occorre restaurare certezze assolute Tramite la dottrina delle idee Platone afferma la presenza di strutture o perfezioni ideali che abbiano validit oggettiva e universale Viene superato lumanismo sofistico e socratico: non luomo a misurare la verit ma la verit (idee) a dare alluomo le regole del pensare e del vivere Crolla il relativismo conoscitivo e morale dei sofisti: le idee matematiche esemplificano il valore assoluto della conoscenza, le idee-valori esprimono la validit assoluta della morale, in quanto indipendenti da opinioni e costumi Il linguaggio fondandosi sulle idee pu rivelare lessere e la verit La finalit politica della teoria delle idee La dottrina delle idee lo strumento per salvare luomo dal caos delle opinioni e dei costumi che provocano lotte e violenze e portano alla teorizzazione della legge del pi forte Equazione risolutiva della crisi (relativismo politico e anarchia sociale):

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

conoscenza delle idee

fondazione di una scienza politica universale

pace e giustizia tra gli uomini

filosofia al potere

2. La dottrina dellamore e della bellezza


Platone chiama amore il rapporto stabilito dal sapere tra uomo e idee e tra uomini associati nella comune ricerca A questo tema sono dedicati il Simposio e il Fedro Il Simposio Considera loggetto dellamore: la bellezza con i suoi gradi gerarchici Gli interlocutori pronunciano discorsi in lode di ros Pausania distingue lamore volgare (rivolto ai corpi) e celeste (rivolto alle anime) Erissimaco descrive lamore come la forza cosmica che stabilisce le proporzioni e larmonia di tutti i fenomeni Aristofane racconta il mito degli androgini sottolineando che lamor e rivela linsufficienza delluomo Socrate dice che lamore mancanza; figlio di Povert e Abbondanza/Ingegno/Espediente, quindi un demone; non ha la sapienza ma aspira a possederla, quindi filosofo; non ha bellezza ma la desidera; la bellezza il fine, loggetto dellamore Gradi della bellezza a cui sono associati gradi di amore: di un bel corpo, corporea nella sua totalit, dellanima, delle istituzioni e delle leggi, delle scienze, in s Lamore lo strumento per una conoscenza superiore Il Fedro Considera lamore nella sua soggettivit, come aspirazione alla bellezza ed elevazione dellanima al mondo delle idee (tra cui la bellezza) La natura dellanima La natura dellanima descritta in un mito come una coppia di cavalli guidati da un auriga: il cavallo bianco eccellente mentre quello nero pessimo Lauriga cerca di portare i cavalli alliperuranio, sede delle idee che solo la ragione pu contemplare, per lanima pu osservare per poco le idee perch il cavallo nero tira verso il basso Quando lanima si appesantisce si incarna Lanima che ha visto di pi sar un uomo che si consacrer al culto della sapienza o dellamore, lanima che ha visto di meno sar un uomo che via via sar pi alieno alla ricerca della verit e della bellezza La bellezza (unica idea visibile alluomo) risveglia il ricordo delle idee mediatrice tra luomo caduto e il mondo delle idee Lamore pu rimanere attaccato solo alla bellezza corporea o subordinarla per tendere anche alla ricerca dellidea Amore e dialettica Lros diviene procedimento razionale, dialettica, quindi ricerca dellessere in s e unione amorosa delle anime nellapprendere e nellinsegnare, quindi psicagogia, guida dellanima verso il uso autentico destino
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Platone associa la dialettica alla vera retorica: loratore per non ingannarsi deve sapere cosa sono il bene e il male Platone espone il suo modello di una retorica del vero che cerca il favore degli dei, che rende capaci di parlare e di pensare, attenta ai contenuti, che si limita a ci che plausibile, che quindi non ha una propria autonomia, che dunque strumento della dialettica (che il vero metodo della filosofia)

3. Lo stato e il compito del filosofo


Lo stato ideale Nella Repubblica Platone fa confluire tutti i temi e i risultati degli altri dialoghi Il fulcro la comunit perfetta, in cui il singolo trova la sua perfetta formazione In tale comunit dovrebbe essere governata da politici-filosofi Sorgono due problemi. Quali sono scopo e fondamento di tale comunit? Chi il filosofo? La giustizia Lo scopo della comunit la giustizia Nessuna comunit umana pu sussistere senza di essa condizione fondamentale della nascita e della vita dello Stato Lo Stato diviso in tre classi: governanti, guerrieri, lavoratori Hanno rispettivamente tre virt: saggezza, coraggio, temperanza (comune a tutti) La giustizia comprende tutte e tre le virt, garantisce lunit, la forza e lefficacia allo Stato e allindividuo Lanima individuale divisa in tre parti Razionale: ragione e dominio degli impulsi, nel cervello, auriga, saggezza Concupiscibile: impulsi corporei, nel ventre, cavallo nero, temperanza Irascibile: lotta per ci che la ragione ritiene giusto, nel petto, cavallo bianco (coraggio) La temperanza (comune a tutte le parti) le mette daccordo nel lasciare il comando allanima razionale Nel singolo individuo si ha la giustizia quando ogni parte dellanima svolge solo la sua funzione La giustizia d quindi laccordo dellindividuo con la comunit Le classi sociali: alcune riflessioni La divisione in classi dovuta ai diversi compiti che in uno stato devono essere svolti da individui diversi Lappartenenza a una classe piuttosto che a unaltra dipende dalla predominanza di una parte dellanima: Gli individui in cui prevale la razionalit saranno governatori Quelli in cui prevale limpulsivit guerrieri Quelli prevalentemente soggetti al corpo e ai suoi desideri lavoratori Secondo il mito fenicio delle stirpi ciascuno nasce con una natura aurea, argentea, bronzea o ferrea Gli uomini si distinguono per differenti attitudini naturali e non per nascita Le classi non sono caste chiuse, c mobilit, ma poich i figli somigliano ai genitori difficilmente cambiano classe, comunque possibile che in base alla loro natura siano retrocessi o innalzati
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Il comunismo platonico necessario eliminare la propriet privata e la comunanza dei beni per le classi superiori perch si interessino solo del bene pubblico I custodi avranno case piccole e cibo semplice, vivranno come in un accampamento e mangeranno insieme, non saranno retribuiti Non dovranno esistere n la ricchezza n la povert poich entrambe nocive La terza classe non esclusa dalla propriet privata La classe al potere non avr famiglia e le donne saranno in comune Le donne godranno di completa uguaglianza e parteciperanno alla vita dello Stato con parit rispetto agli uomini I matrimoni saranno temporanei e decisi dallo Stato in base a criteri eugenetici per la procreazione di figli sani I bambini saranno tolti dalla nascita ai genitori in modo che non si conoscano I guardiani sono felici? La felicit nella giustizia, ossia nelladempimento del proprio compito, in vista dellarmonia e della felicit complessiva dello Stato I filosofi godono della conoscenza (la beatitudine pi alta) quindi sono felici di per s, senza bisogno dei beni materiali che cercano gli uomini ferrei Le degenerazioni dello Stato Platone sa che un simile Stato non esiste, afferma quindi che ledificazione dello Stato rende necessario un agire contrario alla natura umana volto a dominarne gli aspetti deteriori Lo Stato descritto da Platone fondato sullaristocrazia dei filosofi il modello ideale in base a cui migliorare gli altri Esistono varie degenerazioni dello Stato e quindi del singolo: Timocrazia: governo fondato sull onore, nasce quando i governanti si appropriano di terre e case luomo timocratico ambizioso, amante del comando e degli onori , diffidente verso i sapienti Oligarchia: fondato sul censo, comandano i ricchi uomo avido di ricchezze, parsimonioso, laborioso Democrazia: i cittadini sono liberi e ognuno fa ci che vuole luomo democratico tende ad abbandonarsi a desideri smodati Tirannide: nasce dalleccessiva libert della democrazia, il tiranno si circonda degli individui peggiori per guardarsi dallodio dei cittadini luomo tirannico schiavo delle proprie passioni, il pi infelice degli uomini Platone e la democrazia Due opposte concezioni della vita associata La politica di Platone basata sullostilit verso la democrazia Il suo progetto si contrappone alla degenerazione della democrazia ateniese Il filosofo critica i sofisti, ma anche Temistocle, Cimone, Aristide e Pericle Tale giudizio dovuto allinstabilit politica dei suoi tempi e al desiderio di trovare un modello aristocratico di coesistenza sociale Lepoca di Platone segnata dallo scontro tra ristoi e dmos, dalle conseguenti lotte intestine e dalla guerra del Peloponneso Lo scontro tra aristocrazia e popolo implica una contrapposizione di interessi e lantitesi di due opposte concezioni della vita associata e della giustizia
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Secondo gli aristocratici solo i migliori per natali, ricchezza e virt devono occuparsi dello Stato Secondo i democratici tutto il popolo pu e deve governare la polis La fisionomia dello Stato platonico antidemocratica La politica come prerogativa di classe e la ferrea regolamentazione dello Stato La divisione in classi obbedisce allidea di politica della necessit di una rigida diversificazione di attivit per garantire un modello statico e gerarchico di coesistenza sociale basato su ruoli ditti e differenziati Giustifica la disuguaglianza naturale dei cittadini col mito delle stirpi Uno Stato sano quando ognuno attende allattivit che gli propria e interiorizza la necessit della sua particolare funzione per il bene del tutto Lorganicismo della teoria platonica sta nel fatto che lo Stato un organismo che necessita dellaccordo tra le funzioni di tutte le sue parti Platone non ritiene necessaria la gestione comune della cosa pubblica La politica non destinata a tutti ma solo alla parte aurea della citt La classe produttiva non pu controllare i custodi, che non si devono adattare ai governati, sono quindi legittimi la bugia e lomicidio di Stato Platone crede in uno statalismo esasperato: la societ va regolamentata nei dettagli impedendo la possibilit di iniziative autonome Se vero che per la cultura classica lindividuo ha realt solo nella polis e in vista della polis, questo non comporta necessariamente un modello chiuso e accentratore di coesistenza I migliori che governano lo Stato platonico si definiscono tali in quanto posseggono il sapere Lo Stato platonico si pu definire una sofocrazia o una noocrazia: la ragione al potere e i filosofi al governo Chi custodir i custodi? Limportanza delleducazione Non esistono nello Stato ideale istituzioni di tipo democratico-assembleare n controllo popolare delloperato dei governanti I custodi sono in grado di custodirsi per la loro natura aurea e la loro formazione Si quindi sicuri che i governanti realizzeranno il bene comune della citt e non il proprio personale tornaconto Per questo essenziale il sistema educativo: lo Stato una grande Accademia atta a formare permanentemente custodi ineccepibili Leducazione al sapere e alla virt riguarda solo chi appartiene alle prime due classi, non quindi democratico Il sapere prerogativa delle classi superiori I gradi della conoscenza e delleducazione Allessere corrisponde la scienza, al non essere lignoranza e al divenire lopinione Linea della conoscenza: quattro gradi di sapere e di realt conoscenza sensibile conoscenza razionale congettura credenza ragione intelligenza immaginazione (cose sensibili) matematica filosofica (ombre, immagini) (idee matematiche) (idee valori) Le discipline scientifico-matematiche trovano appigli nel mondo sensibile ma partono da ipotesi indimostrate
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

La filosofia superiore perch rifiuta di fermarsi a ipotesi indimostrate, vuole essere problematica nel fondamento, si occupa dei problemi delluomo e della citt Il passaggio da conoscenza sensibile a conoscenza razionale matematica avviene con luso dei metodi di misura, che rendono le cose oggettive e stabili Discipline matematiche fondamentali: Aritmetica, arte del calcolo Geometria, scienza degli enti immutabili Astronomia, scienza del movimento dei cieli Musica, scienza dellarmonia Queste sono la propedeutica della filosofia, scienza delle idee I futuri filosofi-reggitori studieranno musica e ginnastica, poi le discipline propedeutiche, poi la dialettica, poi affronteranno un tirocinio pratico nelle cariche civili e militari, chi superera tutto con successo governer lo Stato Il mito della caverna Gli schiavi incatenati sul fondo della caverna confondono le ombre con la realt, se uno si libera vede le statuette e crede che la realt sia quella, se esce abbagliato vede i riflessi delle cose e le stelle, abituatosi vedr anche le cose reali e il sole

A ogni elemento del mito corrisponde un significato allegorico Dualismo gnoseologico e ontologico Nostro mondo: regno delle tenebre VS idee: regno della luce
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Finalit politica della filosofia: tutte le conoscenze vanno usate per fondare una comunit giusta e felice Solo tornando alla caverna luomo compie la propria educazione ed vero filosofo La dottrina platonica dellarte Platone esclude larte dalleducazione dei filosofi Motivo metafisico-gnoseologico: si limita a riprodurre limmagine di cose e di eventi naturali che sono riproduzioni delle idee, incatena lanima a questo mondo, possiede il valore conoscitivo pi basso Viene salvata la musica per i suoi aspetti matematici e per quelli moralmente rigorosi (che contribuiscono ad educare lanimo alla fortezza e al coraggio) Motivo pedagogico-politico: corrompe gli animi incatenandoli alle passioni tramite la rappresentazione di individui in preda a istinti o succubi del fato Motivo storico-culturale: bisogna sbarazzarsi di una forma di cultura che rivendica un ruolo formativo in contrasto con la filosofia, che ha come massima espressione la poesia, il primato dei poeti va sostituito con quello dei filosofi Viene escluso il mito: tentativo di rappresentare alla mente contenuti che vanno oltre ci che empirico Platone condanna usi impropri e concezioni erronee dellarte Larte ben vista se assoggettata alla filosofia Platone accetta lideale greco secondo cui la bellezza la forma esteriore della bont e ci che bello e buono non pu che essere vero La bellezza sensibile aiuta a conoscere la bellezza superiore del mondo ideale Concezione oggettiva del bello: non ci che procura piacere, le cose sono belle in virt del loro rapporto con lidea del bello La sensibilit deve attivare la reminescenza: lanima riconosce nelle realt sensibili la perfezione che deriva dalla partecipazione di queste realt alle idee La bellezza sensibile riavvicina lanima alle idee Il dibattito sulla repubblica Lutopia e la tesi dei filosofi al potere Molti studiosi hanno dibattuto sulla validit o meno delle proposte di Platone nella Repubblica In quanto utopica, alcuni hanno denigrato lopera platonica come prodotto di un filosofo sognatore, altri lhanno esaltata vedendo in essa la vera filosofia e lautentica politica (offrendo un modello ideale spinge gli uomini a migliorare) Alcuni hanno ritenuto lidea dei filosofi al potere laffermazione di un intellettuale astratto dalla realt effettiva, altri lhanno rifiutata (secondo Kant il possesso della forza corrompe il libero giudizio della ragione), altri ancora lhanno esaltata (per De Ruggiero poich ogni organizzazione pratica organizzazione mentale i filosofi sono i pi adatti a governare) Comunismo e statalismo Alcuni hanno visto nella Repubblica un abbozzo dellideale socialista per la preminenza del bene collettivo su quello personale Altri (Marx) lhanno considerata unideologia volta a giustificare una societ aristocratica e classista Altri lhanno accostata al nazifascismo per lo statalismo, la struttura gerarchica della societ, il culto dei capi, la purezza del sangue, la sanit della razza
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Filosofi inglesi e americani vi hanno letto lo schema di ogni societ illiberale e totalitaria Popper lha ritenuta il paradigma di un regime autoritario e dispotico Russell ha considerato uno scandalo il suo successo

Lultimo Platone
1. I nuovi problemi
Nei dialoghi della vecchiaia Platone rivede le sue dottrine La capacit di mettersi in discussione eredit di Socrate Il filosofo cerca di mitigare il dualismo tra il mondo delle idee e quello delle cose Problemi: Come pensare il mondo delle idee (Teetteo e Sofista cos la conoscenza; Parmenide natura dellessere e rapporto col non essere) Come concepire il rapporto tra le idee e le realt naturali (Timeo) Il Teeteto: la conoscenza e lerrore Teeteto (secondo le teorie pitagorica ed eraclitea) afferma che la conoscenza sensazione Ammettendo ci che ognuno percepisce vero bisogna concludere che la verit e soggettiva e mutevole o che dipende dallopinione della maggioranza Insoddisfatto da tali soluzioni Platone stabilisce lesistenza di un vero in s, indipendente dal giudizio dei singoli individui, che rifletta le cose come sono per natura e secondo la loro essenza Cos il filosofo si oppone al relativismo sofistico dimostrando che necessario rifarsi alle idee per definire la scienza oggettiva I sensi sono il mezzo con cui lanima conosce i dati empirici per poi ordinarli giungendo ad affermazioni universali Poich giudizio sulla sensazione la conoscenza opinione vera Il vero definito per opposizione al falso Il falso un errore nella coordinazione degli elementi dovuto ai limiti della memoria umana di sui si serve la conoscenza Si conclude che impossibile sapere cos lerrore se non si sa cos la verit Il Parmenide: la sfida della concezione eleatica dellessere Platone si interroga auto criticamente sulla consistenza della teoria delle idee Affermando che lidea partecipata da pi oggetti o diffusa in essi si va contro la sua unicit Dalla nozione di idea sembra scaturire la moltiplicazione allinfinito delle idee (argomento del terzo uomo) Confronto-scontro con la logica parmenidea: Platone considera Parmenide un maestro, ma si rende conto che la sua tesi fondamentale contraddirebbe la teoria delle idee: linesistenza del non essere pregiudicherebbe la molteplicit delle idee

2. Ulteriori riflessioni sul mondo delle idee


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Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Platone non rinuncia alla teoria delle forme ideali, poich senza di esse non si potrebbe pensare n filosofare, deve quindi rinunciare al principio eleatico Nel Sofista lo scontro col maestro si concluder con un parmenicidio Il Sofista: la nuova concezione dellessere e la dialettica I generi sommi dellessere e il superamento del problema del nulla Platone elabora la teoria dei generi sommi dellessere, ossia gli attributi fondamentali delle idee, sono essere, identico, diverso, quiete, moto Ogni idea o esiste essere Ogni idea identica a se stessa identico Essere ed essere identico sono generi differenti, ogni idea distinta dalle altre e quindi diversa da queste diverso Platone conclude che lerrore di Parmenide confondere il nulla col diverso : quando si usa non si allude a un niente relativo (ossia alla diversit di una cosa rispetto a unaltra) e non a quello assoluto (dire che una cosa non esiste) Lunico modo in cui pu esistere il non essere quello dellessere diverso Il filosofo sostiene che lerrore non consiste nel pronunciare il nulla come sostengono gli eristi ma nel dire le cose in modo diverso da come esse stanno In questo modo giustificata la molteplicit delle idee Ogni idea pu starsene in s quiete Ogni idea pu entrare in un rapporto di comunicazione con le altre moto Lessere come possibilit Platone cerca di ridefinire il concetto stesso di essere Alcuni lo riducono a materialit, altri lo identificano con le idee Secondo il Platone del Sofista sono sia le cose corporee sia le entit incorporee Lessere possibilit, ci che capace di entrare in un campo di relazione qualsiasi (concetto di relazione) Il nulla che non pu entrare in rapporto con niente inesistente per definizione Tale definizione si applica anche alle cose e alluomo generalizzazione della filosofia platonica e antecedente di Aristotele La dialettica la suprema scienza delle idee Consiste nel determinare quali idee si connettono e quali no e in che modo Nella Repubblica la scienza delle idee-valori Nel Fedro la tecnica del discorso filosofico che si svolge in due fasi: 1) determinazione e definizione di unidea 2) divisione di unidea nelle sue articolazioni interne Nel Sofista e nel Politico esposta lorganica messa a punto del procedimento dialettico Se tutte le idee comunicassero tra loro ogni discorso sarebbe vero e sarebbe inutile la dialettica, se nessuna idea comunicasse sarebbe possibile solo il discorso tautologico, rimane solo la possibilit che alcune idee sono combinabili tra loro e altre no Pensare dialetticamente vuol dire unificare e distinguere determinate idee da altre determinate idee La tecnica dialettica consiste nel definire unidea mediante successive identificazioni e diversificazioni attraverso un processo dicotomico
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Sommando tutte le identificazioni ottenute e scartando le diversificazioni si ottiene la definizione globale dellidea considerata Attraverso successive divisioni si giunge a unidea indivisibile, quindi a una definizione specifica Tale definizione non unica, sommando tutte le definizioni possibili si ha una migliore comprensione dellidea basata su ipotesi (sceglie una definizione di partenza che poi mette alla prova) una ricerca inesauribile (aperta a nuove acquisizioni)

Aristotele Le strutture della realt e del pensiero


1. La metafisica
Il quadro delle scienze Gruppi di scienze: Teoretiche: oggetto il necessario; scopo conoscenza disinteressata della realt; metodo dimostrativo; sono metafisica, fisica, matematica Pratiche: sono etica, politica; ambito agire oggetto il possibile; individuale e collettivo; oggetto si risolve scopo orientamento nellazione stessa dellagire; metodo Poietiche/produttive: sono arti belle, ragionamento non tecniche; prodotto possiede unesistenza dimostrativo autonoma rispetto al soggetto che o ha realizzato Il concetto di metafisica Aristotele chiama la parte della filosofia che indaga le strutture profonde e le cause ultime del reale filosofia prima Andronico usa il termine metafisica per i libri collocati dopo quelli di fisica I posteriori usano metafisica o ontologia Definizioni di metafisica: studia.. Le cause e i principi primi Lessere in quanto essere La sostanza Dio e la sostanza immobile Studiando lessere in quanto essere non ha per oggetto una realt in particolare ma la realt in generale: laspetto fondamentale e comune di tutta la realt La metafisica studia le caratteristiche universali che strutturano lessere come tale e quindi tutto lessere e ogni essere, per questo filosofia prima Cos si possono raggruppare vari individui nella generalissima categoria dellessere considerandoli solo per la caratteristica che hanno in comune (lessere) Cos procedendo oltre Platone si conferisce allessere lunica generalit massima Lidea di metafisica come scienza dellessere in quanto essere la grande scoperta di Aristotele Tale idea giustifica il lavoro delle scienze singole dando alla filosofia la massima universalit, rendendola presupposto universale di ogni ricerca
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

I significati dellessere e la sostanza Lessere e i suoi molti significati Lessere pu venire inteso in modi diversi Non pu essere univoco (inteso sempre come esistere) altrimenti una negazione della predicazione negherebbe lesistenza del soggetto assurda la tesi di Parmenide secondo cui dellessere si pu dire solo che Non pu essere equivoco (inteso con senso diverso a seconda del contesto) altrimenti sarebbe impossibile comunicare polivoco: ha significati particolari diversi con comune significato di fondo, i medievali diranno significati analoghi Il verbo essere pu ad esempio indicare un rapporto causale o di possesso o rendere manifesta una propriet tramite una caratteristica In ogni caso collega un soggetto a un predicato che ne asserisce lesistenza e/o altre qualit Dalle categorie alla sostanza Aspetti basilari/supremi dellessere I. Accidente II. Categorie III. Vero IV. Atto e potenza Categorie: I. determinazioni generalissime che ogni essere ha e non pu fare a meno di avere II. sostanza, qualit, quantit, relazione, agire, subire, dove, quando, avere e giacere, essere in una certa situazione III. punto di vista ontologico: modi fondamentali in cui la realt si presenta IV. punto di vista logico: modi con cui lessere si predica delle cose La sostanza: I. la categoria pi importante II. tutte le altre la presuppongono III. il polo unificante o il centro di riferimento delle categorie lessere ha una molteplicit di significati uniti tra loro da un comune riferimento alla sostanza che rappresenta il senso unitario che raccoglie tutti i significati dellessere la definizione di essere viene a coincidere con quella di sostanza in quanto lessere si identifica con le categorie che si appoggiano sulla sostanza Dal principio di non-contraddizione alla sostanza Le scienze procedono per astrazione, spogliando le cose da tutti i caratteri diversi da quelli che esse considerano Stabiliscono principi generali e assiomi che concernono la natura delloggetto della loro indagine distinguendolo da quello delle altre scienze La filosofia deve quindi considerare lessere proprio e solo in quanto essere Per fare questo deve ricorrere al principio di non contraddizione impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa e secondo il medesimo rispetto (impossibilit logica di affermare e insieme negare un medesimo predicato intorno al medesimo soggetto)
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

impossibile che la stessa cosa sia e insieme non sia (impossibilit ontologica che un determinato essere sia e insieme non sia quello che ) Ogni essere ha una natura determinata e innegabile, quindi necessaria, detta sostanza, che lequivalente ontologico del principio di non contraddizione La dimostrazione del principio di non-contraddizione Le dimostrazioni necessitano di un fondamento ultimo che non debba essere dimostrato Questo il principio di non contraddizione (principio pi saldo di tutti) Per far risaltare limprescindibilit del principio Aristotele ricorre alla dimostrazione confutatoria (per assurdo) Procedimento: I. Un negatore del principio dovrebbe qualificarsi come tale e attribuire un solo significato a negare rispettando il principio di non -contraddizione II. Per contraddirsi concretamente dovrebbe affermare di essere sostenitore del principio, per cui non sarebbe pi solo il suo negatore III. Se volesse negare il principio col comportamento anzi che con le parole dovrebbe (ad esempio) per andare ad Egina gettarsi in un pozzo Dato che risulta che solo un pazzo potrebbe negare coerentemente il principio di non-contraddizione, questo diviene fondamento imprescindibile di ogni discorso e dellintera razionalit Che cos la sostanza La sostanza lessere dellessere, il suo significato fondamentale lindividuo concreto che funge da soggetto reale di propriet e da soggetto logico di predicati detta (questo qui) un ente autonomo: ha vita propria Sono i portatori di qualit Lessere quindi un insieme di sostanze con le loro qualit La sostanza un sinolo: unione indissolubile di forma e materia Forma: Natura propria di una cosa, ci che la rende ci che Elemento attivo e determinante del sinolo, che struttura la materia Ci che costituisce la sostanzialit della sostanza Materia: Ci di cui una cosa fatta, il materiale ricettivo che la compone e che funge da sostrato del suo divenire Elemento passivo e determinato che viene strutturato dalla forma Sostanza (in definitiva): Essere dellessenza (sinolo) Essenza dellessere (forma) Il sinolo concreto di forma e materia La forma che fa s che il sinolo sia quello che Essenza necessaria di una cosa, struttura fissa e immutabile che la definisce e la organizza Corrisponde al
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Accidente: Qualit che una cosa pu avere o non avere, senza cessare di essere quella determinata cosa o sostanza Casuale: esprime una caratteristica casuale o fortuita della sostanza Non-casuale/eterno/per s: qualit strettamente legata alla sostanza di un ente e che deriva necessariamente dalla sua definizione; rientra nellambito del sapere Le quattro cause Conoscenza e scienza nascono dalla meraviglia di fronte allessere e consistono nel rendersi conto della causa delle cose Diversi tipi di cause: Materiale: materia, ci di cui una cosa fatta e che rimane nella cosa Formale: forma o modello, essenza necessaria di una cosa Efficiente: ci che d inizio al mutamento o alla quiete, che origina qualcosa Finale: scopo al quale una cosa tende Nei processi naturali causa formale, efficiente e finale coincidono Ei processi artificiali le 4 cause sono distinte Sono specificazioni della sostanza globalmente intesa, che vero principio o vera causa dellessere Comprendere la causa significa comprendere larticolazione interna di una sostanza: la ragione per cui una sostanza p quella che e non pu essere e agire in altro modo La causalit si configura come una connessione razionale in virt della quale la causa funge da ragione necessaria del suo effetto, che deducibile da essa La critica alle idee platoniche Secondo Aristotele i pensatori precedenti gi avevano individuato le cause ma senza considerarle tutte insieme e senza spiegare le modalit del loro agire Platone ha focalizzato la causa formale (lidea la natura di una cosa) Essendo le idee esterne alle cose non chiaro come possano esserne causa I concetti di partecipazione e imitazione risultano inutili a risolvere il problema Il principio delle cose deve risiedere nelle cose stesse, nella loro forma interiore Aristotele sostituisce le forme (strutture immanenti degli individui) alle idee Recupera in parte il platonismo liberandosi dellassurdo di dover pensare la natura delle cose fuori da esse Ammettendo un0idea per ogni concetto si hanno pi idee che cose sensibili, poich si avranno le idee delle sostanze e delle loro qualit Le idee sono quindi inutili doppioni che complicano piuttosto che semplificare ci che devono rendere comprensibile Dai argomenti usati per dimostrare lesistenza delle idee emergono idee di ci di cui i platonici non ritengono che ci siano Lo stesso vale per il rapporto di somiglianza tra le idee e le cose corrispondenti Le idee essendo immobili non spiegano il movimento delle cose sensibili La dottrina del divenire Lesistenza del divenire un fatto Il problema come pensarlo Secondo Aristotele sarebbe impossibile solo se consistesse nel passaggio dallnon essere allessere e viceversa
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Invece a suo parere solo un passaggio da un certo tipo di essere a un certo altro tipo di essere Lunica realt lessere e il divenire una modalit dellessere Le tipologie del movimento 4 tipi: I. M. locale/traslazione: spostamento ci un corpo da un posto allaltro II. M. qualitativo/alterazione: in un sostrato cambia una caratteristica accidentale III. M. quantitativo: accrescimento o diminuzione di una sostanza IV. M. sostanziale: nascita e morte I II III avvengono in una sostanza che resta immutata, essa ospita il movimento, un sostrato non soggetto al movimento IV riguarda la sostanza, della sostanza, nasce o muore il soggetto stesso, concependo nascita e morte come passaggi da un tipo di essere a un altro ci non implica il passaggio al non essere Potenza e atto Potenza: possibilit, da parte della materia, di assumere una determinata dorma Atto: realizzazione di tale capacit La potenza sta alla materia come latto sta alla forma La materia la possibilit di assumere forme diverse La forma la realt in atto di tale possibilit Il divenire parte dalla materia come privazione (pura potenza) di una forma e arriva allassunzione di tale forma Atto enentelecha (realizzazione) Latto ha una priorit gnoseologica, cronologica e ontologica sulla potenza La conoscenza della potenza presuppone quella del suo atto Latto viene temporalmente prima della potenza Latto ontologicamente superiore alla potenza: ne causa, senso, fine Essendo il potenziale predeterminazione dellattuale esprime una necessit La potenza una possibilit a senso unico La necessit la modalit fondamentale dellessere La materia prima e la forma pura I movimenti in natura vanno da materia a forma spesso ci che forma diviene materia, partenza di un movimento ulteriore Termini estremi: I. materia pura/prima, potenza pura, priva di determinazioni, materia madre di Platone (Timeo), pura nozione teorica II. forma pura, atto puro, perfezione completamente realizzata, sostanza pi alta delluniverso, sostanza immobile e divina, oggetto della teologia ci che esiste nel mondo sempre materia formata La concezione aristotelica di Dio Metafisica e teologia Metafisica come scienza delle cause ultime per dire che studia lessere in quanto tale e la sostanza bisogna presupporre che studi le realt ultime e decisive delluniverso La teologia indaga lessere pi alto e la causa suprema del cosmo: Dio
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Secondo alcuni identificare la metafisica sia con la teologia sia con lontologia contraddittorio Non lo intendendo con metafisica lo studio dellessere in quanto tale e con teologia lapice di questo studio La dimostrazione dellesistenza di Dio Aristotele fornisce una prova dellesistenza di Dio La trae dalla cinematica, teoria del movimento (= possibilit di assumere nuove condizioni o forme) Presuppone che tutto ci che in moto mosso da altro Non possibile proseguire questo ragionamento allinfinito Deve esistere un principio primo e immobile, causa iniziale di ogni movimento possibile, Dio Gli attributi di Dio atto puro, senza potenza non pu essere soggetto al divenire Non pu contenere materia forma pura, sostanza incorporea Luniverso e il suo movimento sono eterni eterno causa dei movimenti Non muove come causa efficiente tramite un impulso ma come causa finale, oggetto damore Lanelito del mondo verso Dio dovuta alla fame di forme della materia prima che le cerca in Dio, Forma e Perfezione, che lattrae Luniverso uno sforzo della materia verso Dio, un desiderio incessante di prendere forma Il mondo si auto-ordina e auto-determina Lessere un processo eterno verso la forma, tentativo inesauribile di avvicinarsi al modo di essere di Dio la realt di ogni possibilit e costituisce unentit perfetta e totalmente compiuta Gli appartiene la vita dellintelligenza, il genere di vita pi alto, la sua vita la pi eccellente e la pi felice Pensa alla perfezione, a se stesso pensiero di pensiero Possiede da sempre per intero tutta la sapienza si identifica con leffettivo e attuato cogli mento di tutto Monoteismo e politeismo in Aristotele Dio il motore del primo cielo Il ragionamento che dimostra lesistenza di Dio pu essere ripetuto per tutti i 47-55 cieli riconosciuti dallastronomia di allora Non chiaro il rapporto tra il primo motore e gli altri Aristotele manifesta un monoteismo esigenziale: le cose non vogliono essere governate da pi principi Il suo pensiero un tendenziale monoteismo Molteplicit di enti divini: il motore immobile, le intelligenze motrici, lanima intellettiva..

2. La Logica
Non rientra nelle scienze Studia la forma comune di tutte le scienze: le modalit di ragionamento Il termine logica stoico
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Aristotele usa analitica: metodo di risoluzione del ragionamento nei suoi elementi costitutivi Organon usato da Alessandro di Afrodisia per designare la logica e poi per indicare gli scritti di Aristotele a tal proposito Significa strumento funzione propedeutica o introduttiva della logica: strumento di cui si avvalgono le scienze Contenuti: Logica del concetto (Categorie) Logica della proposizione (Sullinterpretazione) Logica del ragionamento (Analitici primi e secondi, Topici sillogismo dialettico, Confutazioni sofistiche argomentazioni sofistiche) Logica e metafisica Aristotele ha elaborato parallelamente le ricerche logiche e le dottrine metafisiche La logica non solo formale in quanto ha un oggetto: la struttura della scienza in generale Tra forme di pensiero e realt esiste un rapporto necessario su cui si fondano realismo gnoseologico e precedenza ideale della metafisica rispetto alla logica I concetti I concetti si possono disporre in una scala di universalit e classificare con un rapporto di genere e specie Ogni concetto specie di uno pi universale e genere di uno meno universale La specie include pi caratteristiche ma pu essere riferita a meno individui Il genere include meno caratteristiche ma pu essere riferito a pi individui Comprensione ed estensione stanno tra loro in un rapporto inversamente proporzionale Procedendo nella scala dei concetti dal genere alla specie, si giunge al concetto di una specie che non ha al di sotto altra specie (massima comprensione, minima estensione): individuo o sostanza prima La sostanza prima la sola sostanza in senso proprio: non pu esistere in altro e non pu essere usato come predicato ma solo come soggetto Le sostanze seconde sono le specie e i generi in cui rientrano le sostanze seconde Ci che primariamente esiste sono le sostanze prime (senza di esse non esisterebbero le altre) Percorrendo la scala dei concetti al contrario si giunge ai 10 generi sommi: modi generalissimi in cui lessere si predica delle cose nelle proposizioni Le proposizioni Enunciati apofantici: frasi che costituiscono asserzioni e che si identificano con le preposizioni (espressione verbale dei giudizi)

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Due proposizioni contrarie non possono essere entrambe vere ma possono essere entrambe false Due proposizioni contraddittorie devono essere una vera e laltra falsa Due proposizioni sub-contrarie possono essere entrambe vere ma non false Una proposizione sub-alternata (particolare) dipende da una sub-alternante (universale) Dalla verit delluniversale si deduce quella del particolare ma non viceversa, dalla falsit della particolare si deduce la fa lsit delluniversale ma non viceversa Modalit delle preposizioni: asserzione, possibilit, necessit Si pu dire che siano vere o false proposizioni ma non concetti isolati La verit nel pensiero o nel discorso, non nellessere o nella cosa La misura della verit lessere o la cosa, non il pensiero o il discorso Esistono rimandi necessari tra linguaggio pensiero ed essere Il linguaggio convenzionale nel suo dizionario ma non nella sua sintassi Il sillogismo Negli Analitici primi Aristotele descrive i modi del ragionamento Noi ragioniamo quando passiamo dai giudizi a proposizione collegate da determinati nessi e che siano le une cause delle altre Il sillogismo il ragionamento per eccellenza Il sillogismo-tipo composto da premessa maggiore e minore (antecedenti) e conclusione (conseguente) termini/estremi maggiore, minore e medio Nella conclusione appaiono i termini minore (come soggetto) e maggiore (come predicato) uniti dal medio (elemento connettivo) Il termine medio incluso nel termine maggiore e include il minore Si pu esprimere il sillogismo con simboli (algebra del discorso) Carattere mediato del sillogismo: la controparte linguistica della sostanza (il rapporto tra due determinazioni di una cosava stabilito sulla base della sua sostanza/causa/ragione che rende possibile la conclusione: il termine medio) Le premesse del sillogismo devono essere universali per riferirsi alloggetto nella sua totalit, alla sua essenza necessaria Le figure e i modi del sillogismo Aristotele distingue figure di sillogismo in base alla posizione del termine medio: Prima: soggetto della premessa maggiore, predicato della minore Seconda: predicato di entrambe Terza: soggetto di entrambe
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Quarta (dei logici successivi): predicato della maggiore e soggetto della minore I logici posteriori usarono le abbreviazioni latine sub per soggetto e prae per predicato per schematizzare le figure Un altro metodo schematico prevede la sostituzione di Soggetto con S, predicato con P e termine medio con M La combinazione di diversi numeri e qualit delle premesse danno diversi modi, di cui solo alcuni sono ritenuti validi da Aristotele Nomi dati dai medievali: 1a f.: Barbara, Celarent, Darii, Ferio 2a f.: Cesare, Camestres, Festino, Baroco 3a f.: Darapti, Felapton, Disamis, Datisi, Bocardo, Feriso 4a f.: Baralipton, Celantes, Dabitis, Fapesmo, Frisesomorum Le vocali indicano qualit e quantit delle premesse e della conclusione Il sillogismo perfetto quello di prima figura, Aristotele fornir indicazioni per ridurvi gli altri Il problema delle premesse Negli Analitici primi Aristotele studia la forma del sillogismo Validit (di un sillogismo) verit Negli Analitici secondi studia il sillogismo vero, scientifici, dimostrativo Le premesse prime del sillogismo sono gli assiomi: proposizioni intuitivamente vere che risultano comuni a pi scienze o a tutte le scienze Principi di non contraddizione, di identit, del terzo escluso: sono generalissimi, necessari man on sufficienti alla costruzione del sapere concreto Occorrono principi propri delle singole scienze: si ricavano da ipotesi sul genere di una data scienza o da definizioni Le definizioni si ottengono: predicando di un concetto il suo genere prossimo e la sua differenza specifica per induzione: dal particolare al generale, non ha autentico valore dimostrativo, non riesce ad attingere luniversale ma solo luniversale per lo pi per deduzione: dal generale al particolare, per ricercare proposizioni sempre pi generali si cade il un processo infinito, bisogna assumere proposizioni come vere senza dimostrare che lo siano Le categorie e lessere sono indefinibili Le premesse di base dei sillogismi dimostrativi come gli assiomi derivano dallintelletto e dal suo potere di intuizione razionale Esperienza sensibile e induzione hanno un valore sussidiario nei confronti dellintelletto lesperienza dei casi a permettere allintelletto di cogliere luniversale La scienza: il sapere delle essenze fondato sullintuizione intellettuale che opera a contatto con lesperienza coincide con la conoscenza della causa delle cose fa tuttuno con la dimostrazione (esplicitazione ragionata e conseguente, tramite il sillogismo, della sostanza e delle sue propriet) La dialettica Procedimento razionale ma non dimostrativo
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Principi probabili (accettabili per la maggioranza) Ragionamento debole: premesse solo probabili non arriva a concludere necessariamente Usi: esercitarsi nellarte di ragionale, oratoria forense o politica Problemi: domande con due risposte contraddittorie possibili solo con premesse probabili ( dialettica) Aristotele classifica e confuta i ragionamenti eristici: premesse apparentemente probabili La retorica Arte generale di produrre discorsi convincenti mediante entimemi Entimema: sillogismo il cui una premessa omessa in quanto ovvia; pu sostenere una tesi e convincere, non dimostrare Appartiene allambito del provabile, della conoscenza diffusa Usa anche argomenti di tipo non razionale Ha destinazione concreta legata alla politica (principalmente) Non pu prescindere dal contesto e dalluditore, tiene conto degli aspetti emozionali per coinvolgerlo Aristotele come Platone abbandona una retorica fatta di parole ingannatrici e vuote, accentua la natura debole dei procedimenti e dei discorsi retorici La sua rivalutazione basata sulla convinzione che comunicazione e argomentazione sono connaturate alla razionalit umana quando si riesce a far prevalere il vero e il giusto mediante il discorso argomentato si realizza in pieno una finalit naturale

Il mondo fisico e la sua conoscibilit


1. La fisica
I movimenti Le sostanze immobili sono oggetto della teologia Le sostanze in movimento, percepibili coi sensi sono oggetto della fisica La fisica la 2a scienza teoretica una teoria del movimento Aristotele classifica le sostanza a partire dalla natura del loro movimento Tipi di movimento: sostanziale, qualitativo, quantitativo, locale Il movimento locale quello fondamentale: aumento e diminuzione sono dovuti allafflusso o allallontanamento di una materia; mutamento, generazione e corruzione suppongono il riunirsi o separarsi di elementi Dal movimento locale si classificano le sostanze fisiche di tre specie: Circolare intorno al centro del mondo Dal centro del mondo verso lalto Dallalto verso il centro del mondo 2 e 3 sono opposti e appartengono alle sostanze, che sono quindi soggette a mutamento, generazione e corruzione in base al movimento degli elementi che le compongono
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

1 non ha contrari, il movimento delletere (sostanza dei corpi celesti), immutabile, ingenerabile, incorruttibile I luoghi naturali I movimenti alto-basso e basso-alto sono propri degli elementi delle cosse terrestri/sublunari (terra, acqua, aria e fuoco, corpi semplici) Teoria dei moti naturali: ogni elemento ha un proprio luogo naturale e se ne viene allontanato con un moto violento tende a tornarvi con un moto naturale I luoghi naturali degli elementi dipendono dal loro peso Al centro del mondo vi la terra, intorno vi sono le sfere di acqua, aria e fuoco Oltre il fuoco vi la prima sfera eterea/celeste, quella della luna La concezione teologica della natura I movimenti non sono a caso o per una necessit meccanica ma hanno uno scopo (regolarit della natura, azioni naturali in genere volte a raggiungere obiettivi) La natura persegue fini intrinseci inutile intelligenza esterna I corpi inanimati se non sono ostacolati tendono a raggiungere i propri luoghi naturali I corpi animati compiono il proprio movimento per la loro piena attuazione: raggiungimento dello stadio maturo entelecha La perfezione e la finitezza delluniverso Luniverso fisico comprende i cieli formati dalletere e quelli sublu nari perfetto perch comprende tutte le dimensioni possibili, non manca di nulla Quindi finito, intendendo con infinito incompiuto, perch non manca di nulla eterno Non pu esistere nessuna cosa reale infinita: ogni cosa esiste in uno spazio e ha centro, alto, basso, limite, che non possono esistere nellinfinito La sfera delle stelle fisse segna i limiti delluniverso Non possono quindi esistere altri mondi oltre al nostro Lo spazio e il tempo Essendo lessenza del luoghi naturali di alloggiare gli elementi, non esiste spazio vuoto, non p concepibile lo spazio senza i corpi Il luogo sempre luogo-di-qualcosa, come la superficie che delimita un corpo immobile Quindi si negano il vuoto intracosmico (tra oggetti) e quello extracosmico (quello che ospiterebbe luniverso?) Tutto nello spazio tranne luniverso, che contiene tutto Il tempo si definisce solo in relazione al divenire Il tempo non esisterebbe senza le cose che mutano Il tempo non il mutamento delle cose, ma la misura del loro dicenire Ogni misura presuppone una mente misurante, la mente condizione imprescindibile del tempo Anche senza intelligenza numerante esisterebbe un ordine del divenire, che condizione dellesistenza del numero Il tempo trova la sua formulazione nellanima ma la sua condizione oggettiva fuori Il monto eterno ( totalit perfetta finita) Non ha avuto principio e non avr fine
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Per cui sono eterni tutti gli aspetti fondamentali e tutte le forma sostanziali che costituiscono il mondo specie animali specie umana La Fisica nella storia della scienza La Fisica di Aristotele influenzer la scienza occidentale per secoli Per cos si perder latomismo democriteo e la nascita della scienza ritarder Contrapposizione tra Democrito e linea platonico-aristotelica: Democrito Aristotele Modelli antichi: naturalistico-materialistico orfico-pitagorico Lanima : materia sottile sostanza a s stante Aristotele controbatte: principio/struttura formale Connessione anima-corpo Movimento degli atomi nel vuoto, inerzia Movimento nel vuoto impossibile Movimento propriet strutturale della Movimento dipende da qualcosa che materia esiste fuori dalla materia Cielo e terra della stessa materia Bipartizione gerarchica tra mondo celeste e mondo sublunare Universo aperto, pi mondi Universo chiuso, un solo mondo Riduce le differenze qualitative dei Si arena in una fisica qualitativa, fenomeni a differenze quantitative (ma elimina il fondamento dellapplicazione tematizzazione della fisica) della matematica alla fisica Spiega il mondo mediante le sole cause Spiega il mondo tramite le cause finali naturali e meccaniche Riprendendo e sviluppando intuizioni democritee la scienza moderna si dovr opporre (faticosamente) ad Aristotele Lanima e le sue funzioni La psicologia la parte della fisica che studia lanima Lanima forma incorporata nella materia una sostanza che informa e vivifica un corpo la forma che fa s che il corpo, vita in potenza, risulti vita in atto Il corpo ha la funzione di vivere e di pensare, latto di tale funzione lanima

2. Psicologia e gnoseologia
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Tre funzioni: Vegetativa: potenza nutritiva e riproduttiva, di tutti gli esseri viventi Sensitiva: sensibilit e movimento, di animali e uomo Intellettiva: delluomo Le funzioni superiori possono fare le veci di quelle inferiori Sensibilit, immaginazione e intelletto La teoria della conoscenza parte dalla sensibilit Oltre ai 5 sensi esiste un senso comune Funzioni: Costituisce la coscienza della sensazione
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Percepisce le determinazioni sensibili comuni a pi sensi (moto, quiete, figura, grandezza, numero, unit) La sensazione in atto coincide con loggetto sensibile se non ci fossero i sensi non ci sarebbero gli oggetti sensibili in atto Limmaginazione la facolt di produrre, evocare o combinare immagini indipendentemente dagli oggetti cui si riferiscono Deriva dalla sensibilit ma autonoma dagli oggetti esterni Pu unire immagini di oggetti affini in ununica immagine generale Rappresentazione schematica dei tratti ricorrenti tra oggetti affini Antecedente sensibile delluniversale Lintelletto lavora sui dati ricevuti da sensibilit e immaginazione, tramite astrazione costruisce i concetti universali su cui si basa la conoscenza Empirismo: la conoscenza intellettuale non pu prescindere dallesperienza Anti-innatismo: non esiste conoscenza prima dellesperienza Lintelletto attivo (o attuale) ci che sa tradurre in atto la potenzialit dellintellegibile e dellintelletto passivo la facolt che contiene in atto tutte le verit e tutti gli intellegibili Fa passare in atto le verit che nellintelletto potenziale risultano solo in potenza, permettendogli di passare dalla non-conoscenza alla conoscenza separato, impassibile e non commisto, non muore e dura in eterno Lintelletto passivo o potenziale si corrompe Aristotele non spiega se lintelletto attivo appartenga a Dio o alluomo, il suo rapporto con la sensibilit, il significato della sua separatezza

Le forme e i caratteri dellagire umano


1. Letica
Felicit e ragione Arti, ricerche, azioni e scelte sono fatte per un fine buono e desiderabile Fine = bene I fini delle attivit umane sono desiderate per fini superiori Fine supremo desiderato per se stesso bene sommo felicit Scienza politica: studio e determinazione della felicit Ognuno felice in quanto svolge bene lattivit che gli propria Il compito proprio delluomo la vita della ragione La virt umana consiste nel vivere secondo ragione Indagine sulla felicit = indagine sulla ragione Il piacere accompagna e perfeziona le attivit umane alimentandole e motivandole I beni esteriori possono facilitare la vita virtuosa ma non determinarla Virt e malvagit dipendono dagli uomini e dalle loro scelte Luomo non sceglie ma il fine ma i mezzi per raggiungerlo Libero: che ha in s il principio dei propri atti Luomo p libero in quanto padre dei suoi atti
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Virt e vizio sono manifestazioni della sua libert Il problema della libert e del libero arbitrio in Aristotele Libert aristotelica libero arbitrio cristiano (indifferenza della volont rispetto ai suoi possibili elementi determinanti) Cristianesimo esistenza di un agente che si assume lonere della decisione essendo svincolato dagli oggetti Aristotele scelta condizionata dalla natura e dalle caratteristiche delloggetto Nel medioevo tale idea viene estremizzata aneddoto dellasino di Buridano: un asino che si comporta secondo lintellettualismo greco davanti a due fasci di fieno uguali muore di fame, non essendoci ragioni valide per preferirne uno Tra le opere di Buridano vi sono le premesse per laneddoto: la volont segue il giudizio dellintelletto Se c un bene maggiore secondo lintelletto si sceglie quello, se due beni sono uguali la scelta non avviene Secondo Buridano luomo grazie alla sua libera volont pu sospendere il giudizio dellintelletto e decidere una cosa o laltra Primato intellettualistico della conoscenza, assenza della categoria della volont Vernant e altri interpreti si chiedono se Aristotele ammetta la piena libert di agire Presente idea di uomo principio e padre dei suoi atti, assente idea di libert come indifferenza di fronte a vie alternative Le due virt fondamentali Nelluomo esistono una parte razionale e una appetitiva: priva di ragione ma che pu essere dominata e diretta dalla ragione Due virt: 1) Esercizio della ragione: intellettiva, razionale, dianoetica 2) Dominio della ragione sugli impulsi sensibili per determinare i buoni costumi: morale, etica Le virt etiche Virt morale: disposizione a scegliere il giusto mezzo (adeguato alla natura umana, determinato dalla ragione) tra gli estremi viziosi di eccesso e difetto Es.: coraggio mezzo tra vilt e temerariet, indica ci che si deve e non si deve temere Il principio aristotelico del giusto mezzo riassume tutta la saggezza greca La giustizia la principale virt etica Significato generale: conformit alle leggi virt intera e perfetta Chi rispetta le leggi interamente virtuoso Significato specifico: agire in vista di un guadagno nellambito dei rapporti con i nostri simili G. distributiva: presiede alla distribuzione di beni a seconda dei meriti, simile a una proporzione geometrica G. commutativa: presiede ai contratti (volontari, involontari o violenti), correttiva (mira a pareggiare vantaggi e svantaggi), la pena deve essere proporzionata al danno, simile a una proporzione aritmetica Diritto: fondato sulla giustizia, privato o pubblico ( legittimo o naturale)

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Equit: correzione della legge mediante il diritto naturale, necessaria per il fatto che le leggi non contemplano tutti i casi per cui possono provocare ingiustizie Le virt dianoetiche Proprie dellanima razionale Basate sulla ragione Arte: capacit di produrre oggetti, ha fine fuori di s Saggezza: capacit di agire convenientemente nei confronti dei beni umani, determina il giusto mezzo Intelligenza: capacit di cogliere i primi principi di tutte le scienza Scienza: capacit dimostrativa , ha per oggetto il necessario e leterno Sapienza: grado pi alto della scienza, capacit di dedurre dai principi e giudicare della verit dei principi stessi, concerne le cose pi alte e universali Essendo la virt la felicit delluomo la felicit pi alta la sapienza Il sapiente basta a se stesso e non necessita di nulla che non abbia in se La sua vita dedita alla ricerca fatta di serenit e di pace: egli punta a un fine che coincide con lattivit della sua intelligenza La vita contemplativa/teoretica superiore a quella tipicamente umana, luomo la vive in quanto ha in s qualcosa di divino Distacco con Platone: per Platone sapienza=saggezza=condotta razionale della vita umana; per Aristotele saggezza faccende umane, mutevoli, non tra le cose pi alte, sapienza essere necessario che si sottrae a ogni vicenda La dottrina dellamicizia Lamicizia una virt o strettamente legata alla virt indispensabile Comprende tutti i sentimenti di affetto e di attaccamento verso gli altri una cosa necessaria alla vita e una cosa bella di utilit, di piacere o di virt Solo lamicizia di virt stabile e ferma, in quanto fondata sul bene, ma rara In senso forte lamicizia solo quella di virt, in senso debole lo sono le altre Lamicizia pu esistere solo tra persone che vivono in intimit di rapporti, tra individui sostanzialmente uguali In quanto lamicizia non carit gli scontrosi non sono inclini allamicizia: nessuno ama trascorrere le proprie giornate in compagnia di un individuo penoso o poco piacevole una forma di benevolenza e di amore Lindividuo non basta a se stesso: da solo non pu provvedere ai suoi bisogni, n giungere alla virt Lo Stato una comunit che ha come scopo lesistenza materialmente e spiritualmente felice Esistono individui schiavi per natura Cerca di trovare la costituzione pi adatta a tutte le citt, correggendo e modificando una costituzione esistente perch si avvicini alla perfezione

2. La politica
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Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Aristotele preferisce la polita: governo democratico in cui prevalga la classe media, via di mezzo tra oligarchia e democrazia, governa una moltitudine abbastanza agiata per servire nellesercito Ogni governo buono pur che si adatti alla natura delluomo e alla situazione storica Un governo raggiunge la sua forma migliore se: Provvede alla prosperit materiale e alla vita virtuosa e felice dei cittadini Il numero di cittadini e la situazione geografica sono adeguate Lindole dei cittadini coraggiosa e intelligente Le funzioni sono distinte in modo da formare le tre classi fondamentali Propriet e donne non sono in comune (affetto e interesse sono le molle pi forti d Monarchia Aristocrazia Polita e (governo di uno (governo dei (governo della Tipi di costituzione l solo) migliori) moltitudine) l Tirannide Democrazia Oligarchia (ha per fine il (vantaggio dei (governo dei pi a Degenerazioni vantaggio del meno abbienti) abbienti) g despota) i re) Comandano gli anziani Lo Stato non unitario: contro leterogeneit del tessuto sociale Lo Stato deve provvedere a uneducazione uguale per tutti

2. Lestetica e la poetica 3. Lestetica e la poetica


Il concetto del bello La teoria del bello considera larte e gli oggetti naturali Una cosa bella quando realizza pienamente il suo scopo, ossia la sua forma I prodotti artistici devono inventarsi la loro finalit In natura la forma la condizione adulta che si ottiene quando lindividuo diviene realizzazione piena delluniversale Tratti che definiscono il bello (non solo esteriorit ma adeguatezza della forma): Organicit: la bellezza caratterizza un intero, un insieme organico e strutturato in maniera armoniosa Ordine: corretta disposizione delle parti in un oggetto Misura: adeguate dimensioni delle sue componenti Quando si coglie la forma si prova piacere e si ottiene conoscenza Sensibilit (che produce il piacere) e intelletto (che percepisce la forma) sono uniti

Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Nozione di bellezza negli oggetti naturali: a un primo sguardo non tutti appaiono belli, ma ricorrendo alla comprensione mediata dellintelletto in tutti risalta la finalit costruttiva e la bellezza Sono quindi indistinguibili lapporto dei sensi e quello dellintelletto, limmediatezza e la riflessione Larte come imitazione Per Aristotele larte imitazione Mezzo: colori, forme voce o suono Oggetto: persone superiori agli uomini comuni, persone comuni o inferiori Modo: drammaticamente o narrativamente La parte della Poetica giuntaci oltre a ci contiene solo la teoria della tragedia Unit dellazione tragica: si deve svolgere con continuit dallinizio alla fine, tutti gli avvenimenti devono essere concatenati cos da non poter essere soppressi o mutati di posto senza sconvolgere lordine dellinsieme Ha come oggetto il verosimile esprime lanalogo delluniversalit pi filosofica e pi elevata della storia (che esprime il particolare) Larte tende a configurarsi come una rappresentazione dellessenza delle cose Costituisce un ausilio nella comprensione delluomo Esercita una funzione purificatrice, liberando lanima dello spettatore dalle passioni che rappresenta (come anche la musica) Il mondo sensibile imitato dallarte realt che pu essere oggetto di sapere La catarsi e le sue interpretazioni Funzione catartica della tragedia riconoscimento del ruolo educativo e formativo dellarte Mancano spiegazioni della natura effettiva sulla catarsi dibattiti tra studiosi Secondo alcuni Aristotele intende una purificazione delle passioni in senso etico (larte sublima le passioni eliminandone la parte deteriore) Secondo altri intende una liberazione psicologica temporanea dalle passioni (luomo osservando le passioni dallesterno ne liberato) Nel XX sec. a partire dalla psicoanalisi di Freud altri studiosi hanno affermato che la catarsi sarebbe una forma di de-rimozione, ossia di scarica emozionale dalle passioni nocive che portiamo nellinconscio: vivendo tramite la proiezione artistica azioni e sentimenti turpi lo spettatore temporaneamente alleggerito dai suoi stati danimo patologici

LEpicureismo
1. Epicuro
Nasce nel 341 a.C. a Samo; muore nel 271 ad Atene Ascolta le lezioni del platonico Pnfilo e del democriteo Nausfone Va ad Atene, poi a Colofone in Asia Minore Inizia la sua attivit di maestro a Mitilene nellisola di Lesbo, poi si sposta a Lampasco e infine ad Atene Scrive molte opere di cui abbiamo
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Lettera ad Erodoto sulla fisica, a Meneceo sulletica, a Pitocle su questioni meteorologiche, Massime capitali e Testamento conservati da Diogene Laerzio Raccolte di Sentenze trovate in un manoscritto vaticano Frammenti dellopera Sulla natura nei papiri di Ercolano

2. La scuola epicurea
Aveva sede nel giardino del filosofo i seguaci si dicono filosofi del giardino Associazione religiosa in cui amici e discepoli venerano Epicuro come un dio e modellano la loro condotta sul suo esempio Numerosi seguaci e amici, anche donne La scuola era fondata su solidariet e amicizia nobile Nessun discepoli apporta contributi originali alla dottrina del maestro che esigeva la stretta osservanza dei suoi insegnamenti (che rimarr valida per tutta la vita della scuola: fino al IV sec. d.C.) Discepoli principali: Metrodoro di Lampasco: scritti di carattere polemico Filo demo di Gadara: vive al tempo di Cicerone, frammenti su problemi affrontati dal punto di vista epicureo e sulla polemica tra diverse scuole e nel Giardino Tito Lucrezio Caro: nasce nel 96 a.C. e muore nel 55 a.C.; nel De rerum natura espone lepicureismo, i libri che lo compongono parlano di metafisica, antropologia, cosmologia, sar edito da Cicerone; giudica Epicuro il liberatore degli uomini dal timore della morte, il fondatore della vera sapienza; lo divinizza

3. La filosofia come quadrifarmaco


La filosofia la via per raggiungere la felicit (liberazione dalle passioni) Filosofia e ricerca scientifica servono a liberare luomo da desideri irrequieti e molesti, opinioni irragionevoli e vane, turbamenti che ne derivano Deve fornire un quadruplice farmaco volto a: Liberare gli uomini dal timore degli dei: essi per la loro natura beata non si occupano delle faccende umane Liberare gli uomini dal timore della morte: non nulla per luomo Dimostrare laccessibilit del limite del piacere: facile raggiungerlo Dimostrare la lontananza del limite del male: brevit e provvisoriet del dolore Filosofia post-aristotelica a finalizzata a un obiettivo pratico

4. La canonica
3 parti della filosofia: canonica, fisica ed etica Canonica e fisica sono in strettissimo rapporto La base fondamentale di tutto levidenza La canonica la logica o la teoria della conoscenza: serve a fornire il criterio della verit, il canone per orientare luomo verso la felicit La sensazione prodotta dal flusso degli atomi che si staccano dalla superficie delle cose e che produce immagini simili alle cose da cui sono prodotte Dalla combinazione di immagini derivano le rappresentazioni fantastiche Dalle sensazioni ripetute e memorizzate derivano le rappresentazioni generiche o concetti o anticipazioni (volti ad anticipare le sensazioni future)
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

La sensazione sempre vera ed evidente (non pu essere confutata da sensazioni omogenee n diverse), poich le anticipazioni derivano da esse entrambe sono vere e costituiscono criteri di verit Lemozione (piacere o dolore) criterio di verit in ambito etico fuori dalla logica Lerrore pu esistere solo nellopinione, che vera solo se confermata o non contraddetta dai sensi Attenendosi ai fenomeni manifestatici dalle sensazioni si pu ragionando estendere la conoscenza a cose nascoste alla sensazione

5. La fisica
Il materialismo meccanicistico La fisica volta a escludere dalla spiegazione del mondo cause sovrannaturali e a liberare luomo dal timore di essere alla merc di forze e interventi sconosciuti Deve essere: materialistica escludere lesistenza di anime o principi spirituali meccanicistica spiegare le cose solo col movimento dei corpi La fisica di Democrito risponde a tal condizioni fondamento dellepicureismo Tutto ci che esiste corpo solo il corpo pu agire e subire Lunica cosa incorporea il vuoto, che unicamente permette ai corpi di muoversi Nascita/morte = aggregazione/disgregazione di corpi Nulla viene dal nulla Ogni corpo composto di atomi: corpuscoli invisibili che si muovono nel vuoto (infinito) si muovono eternamente urtandosi e combinandosi hanno forme o figure diverse di numero finito Sono esclusi provvidenza e finalismo Per provare linesistenza degli dei partono dallesistenza del male Secondo alcuni il ragionamento di Epicuro escluderebbe ogni scappatoia teologica sul problema del male Le leggi che regolano il movimento degli atomi spiegano lordine del mondo e costituiscono la necessit che presiede a tutti gli eventi del mondo naturale Un mondo un pezzo di cielo che comprende astri, terre e tutti i fenomeni, ritagliato nellinfinito I mondi sono infiniti e soggetti a nascita e morte tramite il movimento degli atomi nel vuoto Gli atomi per il loro peso cadono nel vuoto in linea retta e con la stessa velocit Lurto che li fa aggregare dovuto a una deviazione (clinmen) casuale rispetto alla traiettoria rettilinea La distanza da Democrito Movimento degli atomi per il peso e clinmen allontanamento da Democrito Democrito Epicuro Il movimento proprio della materia Dipende dal peso Gli atomi si distinguono per figura, Per peso figura e grandezza ordine, posizione Casualit del clinmen
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

La deviazione spontanea del percorso degli atomi lunico evento naturale non sottoposto a necessit La dottrina del clinmen nasce per ragioni fisiche e etiche: elemento di indeterminazione che giustifica la libert delluomo La corporeit degli dei e dellanima Gli uomini hanno limmagine della divinit tale immagine prodotta dai flussi di atomi delle divinit gli dei esistono La forma umana la pi perfetta la sola degna di esseri razionali gli dei sono antropomorfi Intrattengono tra di loro rapporti di amicizia simili a quella degli uomini Abitano gli spazi tra i mondi Prendersi cura dei mondi e degli uomini gli imporrebbe un obbligo contro la loro perfetta beatitudine non se ne curano Il saggio li onora perch ammira la loro eccellenza Lanima composta di particelle corporee Diffuse in tutto il corpo come un soffio caldo Pi sottili e rotonde delle altre pi mobili Con la morte gli atomi dellanima si separano cessa ogni possibilit di sensazione la morte privazione di sensazioni sciocco temerla

6. Letica - Volta alla ricerca della felicit, che consiste nel piacere - Il piacere : Principio e fine della vita beata Criterio della scelta e dellavversione Criterio della valutazione di ogni bene La vita stessa - Il piacere e la virt La ricerca del piacere p intesa come soddisfacimento dei propri interessi Lordine dei piaceri naturali coincide con lordine dei doveri naturali Il piacere coincide con la virt nel nome della natura Lesercizio della virt accompagnato dal piacere Tale morale semplice nelle regole ma difficile da praticare Seguendo i precetti degli altri filosofi non si pu vivere: sono astratti, portano alla mortificazione dei primari istinti vitali delluomo - Il piacere e i bisogni Due tipi di piacere: Stabile: privazione del dolore felicit = atarassia, aponia In movimento: gioia e letizia Il culmine del piacere la distruzione del dolore carattere negativo del piacere necessaria scelta e limitazione dei bisogni Tre tipi di bisogni: Naturali e necessari: legati alle improrogabili richieste della carne, se non soddisfatti portano alla morte, unici a dover essere appagati
Giovanni Ficarra

Legenda: 1. - I.

Naturali e non necessari: variante superflua dei bisogni necessari Non naturali e non necessari: legati a desideri artificiali Calcolo e misura dei piaceri Bisogna rinunciare ai piaceri da cui deriva un dolore maggiore e sopportare i dolori da cui deriva un piacere maggiore Calcolo dei piaceri, limitazione dei bisogni, raggiungimento di atarassia e aponia saggezza prima e fondamentale virt - Sensismo e razionalismo nelletica di Epicuro Il bene ricondotto allambito del piacere sensibile Il piacere spirituale ricondotto alla speranza del piacere sensibile La tesi della sensibilit del piacere nasce dalla dottrina secondo cui la sensazione la regola della vita umana Ritenere il vero bene il piacere sensibile non va contro alla sensibilit del piacere: aponia = assenza di dolore nel corpo, atarassia = assenza di turbamento nellanima per la preoccupazione del bisogno corporeo La sensazione deve essere accompagnata dalla riflessione Letica e la riflessione sono piacere poich rinviano alla sensibilit in quanto percepite come piaceri naturali per luomo - Lesaltazione dellamicizia e il rifiuto della politica Culto dellamicizia: Nasce dallutile ma un bene per s Lamico non chi cerca sempre lutile n chi non lo congiunge mai allamicizia Esaltazione della saggezza Non dipende dallutile che pu portare meglio una saggezza sfortunata che una dissennatezza fortunata La giustizia una convenzione volta a evitare di arrecarsi danno Difficilmente il saggio si lascia andare a commettere ingiustizia pi bello e pi piacevole fare il bene anzi che riceverlo piacere come fondamento e giustificazione della solidariet tra tutti gli uomini bene che il saggio si astenga dalla politica: D vantaggi agli uomini Ma lambizione politica fonte di turbamento vivi nascosto 7. Lepicureismo nella storia -

Giovanni Ficarra

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