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Zenone di Cizio - Wikipedia

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Zenone di Cizio
L'uomo deve essere liberato dalle passioni, vero e unico male. (Zenone di Cizio, motto degli Stoici [1])

Zenone di Cizio (Cizio, 333 a.C. 263 a.C.) stato un filosofo greco antico, nativo di Cipro, considerato il fondatore dello stoicismo.

Vita e opere[modifica sorgente]

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Come Talete, Zenone non era di origine greca ma fenicia. Cizio (odierna Lrnaca) era una localit dell'Isola di Cipro, che all'epoca costituiva un importante crocevia dei commerci tra l'Occidente e l'Oriente del Mediterraneo. Istruitosi ai testi dei filosofi socratici, una volta trasferitosi ad Atene, Zenone divenne allievo del filosofo cinico Cratete e, successivamente, di Polemone, scolarca dell'Accademia platonica nell'ultimo quindicennio del IV secolo. Intorno al 300 fond la Stoa, ovvero la scuola filosofica cos chiamata dalla Sto Pecle (in greco Sto Poikle), che era il portico dipinto dell'agor di Atene in cui egli teneva le sue lezioni. I suoi allievi principali furono Cleante di Asso e Crisippo di Soli, destinati a succedergli alla guida della scuola. Si lasci morire da suicida in seguito a una grave indisposizione, in accordo peraltro con i dettami della sua stessa dottrina. Il suo contributo alla storia delle idee si rivela notevole soprattutto nel campo dell'etica, in cui espresse posizioni spesso condizionate dalla sua formazione cinica, e della gnoseologia. I suoi scritti sono andati tutti perduti, ma esistono delle testimonianze postume tramite cui possibile ricostruire, a grandi linee, il suo pensiero. A Zenone dedicato in proposito il primo
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volume della classica raccolta di frammenti stoici curata da Hans von Arnim (SVF 1). Ad oggi la fonte pi importante sulla vita di Zenone una biografia scritta da Diogene Laerzio, nel libro VII della sua opera Raccolta delle vite e delle dottrine dei filosofi, che ce lo presenta cos:
(GRC) !"#$# %#&'()* + ,-.()*, /010234 56 /78)*. (Diogene Laerzio) (IT) Zenone fu figlio di Mneseo o Demeo, e nacque a Cizio, su Cipro.

A lui stato dedicato il cratere Zenone, sulla Luna.

Gnoseologia[modifica | modifica sorgente]


Zenone formula una gnoseologia che, per la prima volta nel pensiero greco, si pone come autonoma rispetto agli altri campi di indagine. La sua dottrina della conoscenza incentrata in particolare sul Lgos, al punto che pu essere definita "scienza del Lgos", ovvero logica. Questa comprensiva sia della dialettica, che della retorica: per "logica" infatti gli stoici intenderanno non solo le regole formali del pensiero che devono potersi conformare correttamente al Lgos, ma anche quei costrutti del linguaggio con cui i pensieri vengono espressi. Non a caso Lgos pu significare sia ragione che discorso; oggetto della logica quindi sono proprio i lgoi, ossia i ragionamenti espressi in forma di proposizioni (lekt). A differenza degli epicurei, per gli stoici la fonte di ogni conoscenza non data dalla semplice sensazione (elemento passivo), perch a questa si deve accompagnare l'assenso (elemento attivo), per arrivare cos alla rappresentazione catalettica. I concetti sono anticipazioni mentali, cio rielaborazioni di precedenti sensazioni che riescono ad avere natura predittiva, e anche i ragionamenti, detti apodittici, non si discostano dall'analisi di singoli avvenimenti.
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Scopo della conoscenza, secondo Zenone, non tanto l'acquisizione di un sapere sul mondo, reso incerto dall'inaffidabilit delle percezioni sensibili, quanto la coscienza interiore di s stessi o autocoscienza (oikeiosis), che sola garantisce conformit alla legge universale del Lgos.

La fisica e la morale[modifica | modifica sorgente]


L'universo concepito da Zenone come un grande animale composto di due elementi, uno attivo (heghemonikn) ed uno passivo (hyprchon). Quello passivo la materia, quello attivo il Lgos, o ragione, che detto anche Dio e rappresenta il soffio vitale o ragione seminale. Questo principio divino Provvidenza immanente, e guida finalisticamente l'evoluzione del mondo verso il suo necessario sviluppo. Ogni evento, in quanto permeato del divino, perfetto; la libert dell'uomo consiste nel riconoscerne e condividerne la perfezione. Come il mondo, infatti, anche l'uomo animato dal lgos e il suo dovere e la sua virt consistono nel vivere secondo ragione, estirpando da s le passioni e i desideri; il saggio stoico inoltre cittadino del mondo perch riconosce il valore universale della ragione. In tal modo Zenone suddivide la filosofia in tre discipline: la logica, che si occupa del procedimento del conoscere; la fisica, che si occupa dell'oggetto del conoscere; e l'etica, che si occupa della condotta conforme alla natura razionale dell'oggetto. A titolo di esempio, la logica il recinto che delimita il terreno, la fisica l'albero, e l'etica il frutto.

Note[modifica | modifica sorgente]


1. ^ Cfr. L'orizzonte originario della filosofia greca. 2. ^ Arnim, SVF, II, fr. 38.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]


A. A. Long & D. N. Sedley, The Hellenistic Philosophers, 2 voll., Cambridge University Press, 1987
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Max Pohlenz, La Stoa. Storia di un movimento spirituale, Bompiani, 2006 Margherita Isnardi Parente, Introduzione allo stoicismo ellenistico, Laterza, 2004

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]


Stoicismo

Altri progetti[modifica | modifica sorgente]


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Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]


Biografia di Diogene Laerzio (testo greco) Controllo di autorit VIAF: 35702072 LCCN: n50061829

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