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v
in kPa) e rispetto alla efficienza del
sistema di battitura:
( ) N
E
N
v
'
1
100
60
%
60
o
|
.
|
\
|
=
dove E% misura lefficienza del sistema di battitura ed pari al rapporto percentuale tra
lenergia effettiva trasmessa alle aste e la massima energia teoricamente disponibile. Nel
caso invece si abbiano a disposizione prove CPT la resistenza del terreno espressa
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
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tramite la resistenza alla punta (q
c
), normalizzata, ancora una volta, rispetto alla pressione
verticale efficace:
c
v
c
q q
'
1
100
o
=
La verifica nei confronti della liquefazione pu essere condotta sulla base delle tre curve
limite di resistenza ciclica riportate in figura 4 per le tre zone sismiche (S=12, 9, 6).
Entrando nel grafico con il taglio ciclico normalizzato in ordinata e con la resistenza
normalizzata del terreno espressa tramite N
l
(60) o q
cl
in ascissa, si verifica se il punto
rappresentativo della situazione in esame situato nella zona in cui si ha liquefazione (a
sinistra) oppure in quella in cui le caratteristiche di resistenza sono tali da non consentire
la liquefazione (a destra).
0 10 20 30 40
N
1
(60)
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
s
f
o
r
z
o
c
i
c
l
i
c
o
n
o
r
m
a
l
i
z
z
a
t
o
t
e
/
o
'
v
0 50 100 150 200
q
c1
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
S=12 S=9 S=6
S=12
S=9
S=6
L
I
Q
U
E
F
A
Z
I
O
N
E
N
O
L
I
Q
U
E
F
A
Z
I
O
N
E
Figura 4. Possibilit o meno di liquefazione per le tre categorie sismiche
al variare dello sforzo ciclico normalizzato e di N
1
(60) o q
c1
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
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Appendice 5. Modelli di calcolo per la valutazione degli effetti del sisma
I modelli di calcolo riportati nel seguito per la valutazione degli effetti del sisma alle opere
interrate fanno riferimento, per semplicit di esposizione, al caso delle condotte interrate.
Le stesse considerazioni si applicano al caso dei cunicoli di servizi.
Effetti delle deformazioni elastiche del terreno
Le condotte e i cunicoli per sottoservizi sono strutture interrate che si estendono per grandi
distanze e sono quindi soggette ad un moto del suolo non coerente che comporta
l'insorgere di deformazioni e tensioni. Un modello completo ed accurato delle condotte
interrate praticamente irrealizzabile per l'impossibilit di prevedere il percorso delle onde
sismiche generate dalla sorgente e la variabilit degli effetti di sito.
Successivamente ai primi studi di Newmark (1967) in cui la condotta era considerata
muoversi solidarmente con il terreno, molti ricercatori hanno simulato il comportamento
della condotta come trave su suolo dinamico elastico alla Winkler (O'Rourke, 1978), per
arrivare ad utilizzare, pi di recente, modelli ibridi contenenti elementi di contorno ed
elementi finiti (Manolis et al., 1995).
Modelli in assenza di interazione terreno-struttura
Se la struttura sufficientemente flessibile in relazione alla deformabilit dei terreni, essa
non interagisce significativamente con il suolo e quindi ne subisce integralmente le
deformazioni. In questi casi per determinare la massima deformazione assiale e la
massima curvatura nella struttura, senza effettuare una completa analisi nel dominio delle
frequenze, a favore di sicurezza si potranno utilizzare le seguenti espressioni
approssimate[Newmark, 1967]:
- deformazione longitudinale c
a
=V
g
/c (1)
- curvatura trasversale k=og/c
2
(2)
essendo c la velocit apparente di trasmissione dellonda sismica nella direzione dellasse
della struttura, o e V
g
i coefficienti definiti in tabella I e g laccelerazione di gravit. In
mancanza di indicazioni precise e per opere di importanza non rilevante si potr assumere
c variabile fra 0.6 e 1 Km/sec.
Nel caso in cui le strutture siano realizzate per mezzo di tratti approssimabili a tronchi rigidi
articolati alle loro estremit in modo che le deformazioni si concentrino nei giunti fra due
tronchi successivi, il massimo spostamento relativo assiale, u, e la massima rotazione
relativa dei giunti, u, sotto sisma sono date dalle seguenti relazioni:
u=c
a
L
u=k L
essendo c
a
e k precedentemente definite ed L la distanza tra i giunti.
Le formule precedenti possono anche essere utilizzate, in favore di sicurezza, in presenza
di interazione terreno-struttura, con lavvertenza che, al crescere della rigidezza strutturale
e della flessibilit del terreno, le ipotesi di base perdono di validit e si possono ottenere
sollecitazioni particolarmente elevate e poco realistiche. In questi casi opportuno tenere
conto della interazione terreno-struttura, ad esempio considerando i modelli riportati di
seguito.
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
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Modelli in presenza di interazione terreno-struttura
Un approccio molto semplice (Mavridis e Pitilakis, 1996), valido per condotte continue,
consiste nel supporre il comportamento del terreno come una serie continua di molle e
smorzatori agenti in modo disaccoppiato in senso longitudinale e trasversale alla condotta
(Comportamento di suolo elastico dinamico alla Winkler). In questo caso il rapporto tra gli
spostamenti trasversali della condotta in presenza ed in assenza di interazione vale, per la
generica componente armonica della forzante, u
g
(x,t)=Ue
ie(t-x/c)
:
R
t
=u(x,t)/u
g
(x,t)=(K
t
+ieC
t
)/[EI(e/c)
4
+K
t
+ieC
t
-me
2
] (3)
ed una funzione complessa, dove EI=rigidezza flessionale della condotta, m=massa
della condotta, e=pulsazione della generica armonica, K
t
e C
t
=rigidezza e smorzamento
che caratterizzano il terreno in senso trasversale alla condotta (Novak et al., 1978),
c=velocit apparente dell'onda sismica nella direzione dell'asse, x, della condotta. Per
semplicit di scrittura si omesso di indicare la dipendenza di u
g
e di R
t
dalla pulsazione
e. Il rapporto tra spostamenti assiali in presenza ed in assenza di interazione vale invece,
sempre per la generica componente armonica della forzante, w
g
(x,t)=We
ie(t-x/c)
:
R
a
=w(x,t)/w
g
(x,t)=(K
a
+ieC
a
)/[EA(e/c)
2
+K
a
+ieC
a
-me
2
] (4)
ed anch'essa una funzione complessa, dove EA=rigidezza assiale della condotta,
m=massa della condotta, e=pulsazione della generica armonica, K
a
e C
a
=rigidezza e
smorzamento che caratterizzano il terreno in senso longitudinale alla condotta, c=velocit
apparente dell'onda sismica. L'analisi andr effettuata scomponendo il moto sismico del
terreno in armoniche e combinando la risposta della condotta alle singole armoniche.
Grafici di R
t
e R
a
, per diversi valori dei parametri, sono riportati in Mavridis e Pitilakis
(1996).
I valori di R
t
e di R
a
dipendono dalla rigidezza della condotta (diametro e materiale), dalla
rigidezza del terreno dalla frequenza di eccitazione, dalla velocit di propagazione delle
onde. Essendo la rigidezza assiale maggiore di quella flessionale, rispetto al caso di
assenza di interazione, si hanno maggiori riduzioni di sforzo normale che di momento
flettente.
Le espressioni precedenti trascurano la massa di terreno che si muove insieme alla
condotta, essa modifica il termine m. In generale lo smorzamento del terreno,
comprensivo dello smorzamento materiale e per radiazione delle onde, per opere interrate
di dimensione contenuta pu essere considerato trascurabile ed allora le funzioni R
t
e R
a
diventano funzioni reali, indicando assenza di sfasamento tra forzante e risposta per ogni
armonica. Si ha in questo caso:
R
t
=K
t
/[EI(e/c)
4
+K
t
-me
2
] R
a
=K
a
/[EA(e/c)
2
+K
a
-me
2
] (5)
Se, inoltre, si pu trascurare la massa della condotta, le espressioni precedenti possono
porsi nella forma:
R
t
=K
t
/[EI(e/c)
4
+K
t
]=[1+(l
ef
/)
4
(2t)
4
/4]
-1
R
a
=K
a
/[EA(e/c)
2
+K
a
]=[1+(l
ea
/)
2
(2t)
2
/4]
-1
(6)
Con =cT lunghezza d'onda della singola armonica della forzante, l
ef
=(4EI/K
t
)
1/4
lunghezza
elastica della condotta per flessione, l
ea
=(4EA/K
a
)
1/2
lunghezza elastica della condotta per
sforzi assiali.
Gli effetti dell'interazione possono essere considerati significativi quando conducono a
riduzioni delle sollecitazioni maggiori del 10%, e quindi, dalle relazioni precedenti, per
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l
ef
>8 e l
ea
>0.1.
Considerando c variabile tra 500 e 1000 m/s e T variabile tra 0.3 e 1 sec, la lunghezza
d'onda della forzante sismica compresa tra =150m e =1000 m.
Nel caso di condotte in calcestruzzo circolari di diametro D, spessore s/D=0.1, modulo di
deformabilit E=3x10
7
t/mq, rigidezza del terreno approssimata con un modello alla
winkler, K
t
=Dk
w
, con k
w
coefficiente di Winkler, si ottiene:
L
ef
=24D
3/4
k
w
-1/4
L
ea
=1840D
1/2
k
w
-1/2
Nel caso di condotte in acciaio circolari di diametro D, spessore s/D=0.01, modulo di
deformabilit E=2.1x10
8
t/mq, rigidezza del terreno K
a
=Dk
w
con k
w
coefficiente di Winkler,
si ottiene
L
ef
=24D
3
/4k
w
-1/4
L
ea
=1620D
1/2
k
w
-1/2
Si nota che la differente deformabilit tra calcestruzzo ed acciaio compensata dai
differenti spessori adottati talch i due tipi di condotta hanno lunghezze elastiche
praticamente coincidenti.
Considerando i due casi estremi di condotta deformabile in suolo rigido, D=0.20 m,
k
w
=5000 t/mc, e di condotta rigida in suolo deformabile, D=2.0 m, k
w
=500 t/mc, le
lunghezze elastiche valgono l
ef
=1.5-8.5 m e l
ea
=10-100 m, dove i valori inferiori si
riferiscono al caso di condotte deformabili in suolo rigido. Conseguentemente non si ha
interazione significativa nel caso delle vibrazioni trasversali, mentre nel caso delle
vibrazioni assiali si ha interazione per condotte rigide in suolo deformabile e per lunghezze
d'onda sismica non troppo elevate, tipiche proprio dei siti soffici ma anche di condizioni di
vicinanza alla sorgente del sisma.
Nel caso non si esegua una completa analisi della risposta nel dominio delle frequenze,
noti R
t
e R
a
, le massime deformazioni nella condotta in caso di interazione sono fornite, a
favore di sicurezza, dalle espressioni:
- deformazione longitudinale c
a,i
=V
max
/c =(e/c)|R
a
|U=|R
a
|c
a
(7)
- curvatura trasversale k
i
=a
max
/c
2
=(e/c)
2
|R
t
|W=|R
t
|k (8)
con U e W massimi spostamenti del terreno in senso longitudinale e trasversale alla
condotta, c
a
e k deformazione assiale massima e curvatura massima in assenza di
interazione riportate nelle (1) e (2), |R
a
| e |R
t
| i moduli delle funzioni complesse R
a
e R
t
riportate nelle espressioni 3 e 4, che diventano funzioni reali ed i cui moduli coincidono
con le (5) o con le (6) rispettivamente nel caso si trascuri lo smorzamento e la massa del
terreno. Le espressioni (7) e (8) differiscono dalle (1) e (2) per la sola presenza di un
termine moltiplicativo, in genere inferiore all'unit, che tiene conto degli effetti
dell'interazione.
Nel caso di condotte con giunti deformabili, una prima approssimazione consiste nel
considerare il comportamento del giunto come elastico lineare e discretizzare la condotta
come elementi di trave continua su suolo elastico dinamico, connesse da elementi molla
nei giunti. Nel caso sia necessario modellare il giunto con pi accuratezza, si terr conto
dell'eventuale comportamento non lineare di quest'ultimo, generalmente differente in
compressione e a trazione. I risultati ottenuti da alcuni modelli di questo tipo mostrano che
la presenza dei giunti riduce le sollecitazioni nella condotta rispetto a quelle previste in
assenza di interazione, ma possono verificarsi spostamenti nei giunti tali da produrre
impatto o sfilamento. Questo secondo caso la causa pi probabile di perdita di
funzionalit della condotta.
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
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Effetti degli spostamenti permanenti dovuti a faglie
Nel caso di attraversamento di faglie, gli spostamenti relativi attesi della faglia andranno
proiettati sull'asse della condotta per ottenere A
l
e A
t
, massimo spostamento relativo atteso
in senso longitudinale e trasversale alla condotta (figura 5 e 6). Il primo produce
deformazioni assiali, il secondo deformazioni flessionali ed assiali.
Deformazioni flessionali
Nel caso di spostamento relativo in senso trasversale allasse della condotta, riveste
importanza fondamentale il valore della distanza, L
T
, nella quale si possono distribuire, da
ogni lato della faglia, (figura 5 e 6), gli spostamenti prodotti dalla faglia stessa. Tale valore,
infatti, influenza in modo sensibile l'entit delle deformazioni strutturali. La sua
determinazione, nel caso in cui la probabile zona di deformazione (V. appendice 2)
estesa, sar effettuata considerando una frazione dellampiezza di tale zona. Per
A
A'
AX
AZ
Sezione B-B'
A
A'
B
B'
o
i
Figura 5. Attraversamento di faglia normale
A'
A
Figura 6. Attraversamento di faglia trascorrente
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
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dislocazioni concentrate si terr invece conto della rigidezza e resistenza della condotta.
La configurazione assunta da questultima in senso trasversale al suo asse dipende
dall'interazione con il terreno e, in mancanza di pi precise determinazioni, pu essere
descritta mediante funzioni analitiche come, ad esempio:
w(x)=0.5A
t
sin(t/2)
con =x/L
T
, ed x distanza della generica sezione della condotta dal piano di faglia. Con
queste ipotesi la massima curvatura della condotta vale |k|=t
2
A
t
/(8L
T
2
)~1.25A
t
/L
T
2
e si
riscontra nelle sezioni ad x=L
T
.
Una deformata polinomiale che soddisfa alle stesse condizioni al contorno ha invece
espressione:
w(x)=0.50A
t
|1.500.50
3
]
In questo caso la massima curvatura della condotta vale |k|=1.5A
t
/L
T
2
e si riscontra
ancora nelle sezioni ad x=L
T
.
Deformazioni assiali
L'allungamento totale della condotta nel caso di attraversamento di faglia dato da
o=A
l
+A
t
2
/(4L
T
), con L
T
lunghezza nella quale si possono distribuire gli spostamenti
trasversali da ogni lato della faglia (figura 5 e 6).
Al fine di valutare le deformazioni nella condotta si pu supporre che l'allungamento si
sviluppi in due zone, ognuna di lunghezza L
f
, poste a cavallo della faglia (figura 7). L
f
si
compone di una porzione in cui la condotta in fase elastica, L
e
, ed eventualmente di una
porzione in cui la condotta in fase plastica, L
p
. Per determinare tali lunghezze si pu
ipotizzare che sulla superficie di contatto condotta-terreno si sviluppino forze di
scorrimento per unit di lunghezza, f
a
, costanti. Imponendo che la risultante di tali forze sia
equilibrata dalle tensioni interne nella condotta e ipotizzando inizialmente che sia nulla la
zona plastica, L
p
, si ottiene f
a
L
e
=o
max
A, con A area della sezione
trasversale della condotta e o
max
tensione massima nella condotta.
Essendo lineare il diagramma delle
tensioni, la deformazione unitaria
media nella condotta in L
e
vale
c
med
=0.5c
max
=0.5o
max
/E
e
=0.5f
a
L
e
/(AE
e
) con c
max
deformazione unitaria
massima nella condotta ed E
e
modulo di deformabilit della
condotta in fase elastica.
L'allungamento elastico in Le si
ottiene per integrazione delle
deformazioni unitarie e vale
o
e
=c
med
L
e
=0.5f
a
L
e
2
/(AE
e
).
Poich l'allungamento si produce da
entrambi i lati della condotta,
Figura 7. Andamento delle forze di attrito, delle
tensioni e delle deformazioni assiali nel caso di
attraversamento di faglia.
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
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l'allungamento totale vale o=2o
e
ed invertendo le
precedenti relazioni si ottiene L
e
=(oAE
e
/f
a
)
0.5
da
cui:
o
max
=(of
a
E
e
/A)
0.5
Dalla relazione precedente si evince che la
tensione massima nella condotta cresce non
linearmente con l'allungamento o e con l'entit
della forza di scorrimento per unit di lunghezza,
f
a
. Quanto pi si riduce f
a
(terreni scadenti,
piccola profondit di posa, inserimento della
condotta in uno strato di sabbia monogranulare)
tanto pi la deformazione si distribuisce su un lungo tratto di condotta con riduzione delle
tensioni massime.
Se o
max
risulta inferiore ad o
y
, tensione di snervamento del materiale costituente la
condotta, le ipotesi iniziali sono soddisfatte, e si pu procedere alle verifiche di sicurezza.
Nel caso contrario si deve tener conto che ad un estremo di L
e
si raggiunge o
y
, da cui
L
e
=o
y
A/f
a
, e che quindi l'allungamento elastico, o
e
=c
med
L
e
=0.5o
y
2
A/(f
a
E
e
), non sufficiente
a garantire l'allungamento totale richiesto alla condotta. La differenza tra l'allungamento
richiesto e quello disponibile in fase elastica deve essere quindi prodotta dallo sviluppo di
deformazioni plastiche in L
p
. Tale differenza, tenendo conto che anche la fase plastica si
sviluppa da entrambi i lati della faglia, vale o
p
=0.5o-o
e
=[o-o
y
2
A/(f
a
E
e
)]/2. Assumendo un
legame costitutivo bilineare (figura 8) si ottiene o
p
=L
p
(c
y
+c
max
)/2, con c
y
deformazione
unitaria di snervamento.
Poich per equilibrio deve essere E
p
(c
max
-c
y
)A=f
a
L
p,
con E
p
modulo di deformabilit della
condotta in fase plastica, si ottiene c
max
=c
y
+(f
a
L
p
)/(E
p
A) e quindi [o-
o
y
2
A/(f
a
E
e
)]=2L
p
c
y
+f
a
L
p
2
/(E
p
A). L
p
si deriva quindi dall'equazione:
L
p
2
+2L
p
(E
p
Ac
y
/f
a
)-(E
p
A/f
a
)[o-o
y
2
A/(f
a
E
e
)]=0
da cui si ottiene, ponendo k=E
p
Ac
y
2
/(2o
e
f
a
) che si riduce a k=E
p
/E
e
nel caso di legame
costitutivo bilineare:
L
p
=(AE
p
c
y
/f
a
) [1+(0.5o/o
e
-1)/k]
0.5
-1` c
max
=c
y
[1+(0.5o/o
e
-1)/k]
0.5
Valutato c
max
quindi possibile effettuare le verifiche di sicurezza. Nel caso sia opportuno
tener conto di un legame costitutivo trilineare (calcestruzzo elastico, calcestruzzo
fessurato, acciaio snervato) le espressioni precedenti si modificano di conseguenza.
In entrambi i precedenti casi gli spostamenti sono stati ottenuti per integrazione delle
deformazioni lungo l'asse della condotta. Lo stesso procedimento pu essere utilizzato nel
caso di condotta giuntata per determinare gli spostamenti relativi dei giunti. In particolare
se i giunti sono posti nelle sezioni x
1
, x
2
, x
3
, la rotazione relativa da assorbire nella sezione
in x
2
sar |=[w(x
3
)-w(x
2
)]/(x
3
-x
2
)-[w(x
2
)-w(x
1
)]/(x
2
-x
1
) con w(x
i
) spostamento trasversale alla
condotta nella sezione x
i
. Nel caso di giunti uniformemente distribuiti ad interasse i, la
rotazione vale |=[w(x
3
)-2w(x
2
)+w(x
1
)]/i. Lo spostamento assiale relativo si potr assumere
uniformemente distribuito tra i giunti previsti e quindi pari a A
l
/n con n numero di giunti in
2L
T
.
Figura 8. Legame costitutivo bilineare
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
30
Effetti degli spostamenti permanenti dovuti a frane
La condotta pu attraversare la frana in senso normale o parallelo alla direzione di
scorrimento della frana (figura 9). Nel primo caso insorgono deformazioni prevalentemente
flessionali, nel secondo prevalentemente assiali.
Attraversamento normale alla direzione di scorrimento
Una frana attraversata in senso normale alla direzione di scorrimento (figura 9, a) produce
nella condotta deformazioni assiali e flessionali, in quanto la condotta, per seguire lo
spostamento del terreno, si sposta in senso trasversale al suo asse e si allunga.
Deformazioni flessionali
In mancanza di pi precise determinazioni la deformata della condotta in senso
trasversale pu essere assunta pari a
w(x)=A[1-k(x)]e
-k(x)
con k(x)=[C(x/L-0.5)]
4
, x distanza della generica sezione dell'opera da un estremo del
fronte di frana, A=massimo spostamento atteso della frana in senso trasversale alla
condotta, L=larghezza del fronte di frana, C=costante che pu essere assunta pari a 1.5.
Con queste ipotesi la massima curvatura della condotta vale k=2t
2
A/L
2
e si riscontra nelle
sezioni ad x/L=0.2 e x/L=0.8
Deformazioni assiali
A seguito della precedente ipotesi di deformata flessionale, lallungamento imposto alla
condotta vale circa:
o=(1/1.6)A
2
/L
L
A A
L
Figura 9. Attraversamento di frana in senso a) normale e b) parallelo alla direzione di scorrimento
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
31
con A=massimo spostamento atteso della frana in senso trasversale alla condotta,
L=larghezza del fronte di frana. Le deformazioni massime e gli spostamenti nella condotta
si possono ricavare secondo il procedimento indicato nel caso di attraversamento di faglie.
Nel caso di condotta giuntata, gli spostamenti relativi dei giunti dipenderanno dalla
posizione dei giunti in relazione al fronte di frana. Per il dimensionamento dei giunti
potranno utilizzarsi le stesse espressioni riportate nel caso di attraversamento di faglie.
Attraversamento parallelo alla direzione di scorrimento
Una frana attraversata in senso parallelo alla direzione di scorrimento (figura 9, b) produce
nella condotta principalmente deformazioni assiali, in quanto la condotta, per seguire lo
spostamento del terreno, si deforma parallelamente al suo asse. Lo spostamento del
terreno in frana produce allungamento della condotta nella zona superiore della frana ed
accorciamento della condotta nella zona inferiore. Supponendo che lo spostamento
assiale ed il comportamento assiale della condotta siano simmetrici in compressione ed in
trazione, in ognuna delle due zone pu applicarsi il modello proposto per la valutazione
degli effetti dell'allungamento della condotta in caso di attraversamento di faglia,
sostituendo a A
l
il massimo spostamento atteso della frana in senso parallelo alla condotta
(figura 10).
Qualora il cinematismo prevedibile porti ad ipotizzare anche dislocazioni trasversali alla
condotta esse dovranno essere portate in conto con gli stessi procedimenti riportati nel
caso di attraversamento di faglie.
Effetti degli spostamenti permanenti dovuti a liquefazione o assestamento
La verifica dell'opera si pu effettuare con il metodo proposto per l'attraversamento di zone
in frana in senso normale alla direzione di scorrimento, sostituendo a A
t
il massimo
Figura 10. Andamento delle forze di attrito e delle tensioni nel caso di
attraversamento di frana nel senso parallelo alla direzione di scorrimento
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
32
spostamento verticale atteso per liquefazione o assestamento.
Forze di scorrimento
Le relazioni richiamate richiedono di determinare la forza di scorrimento per unit di
lunghezza, f
a
, che si esplica tra condotta e terreno. Questa, in mancanza di determinazioni
pi accurate, pu essere assunta pari a:
Terreni incoerenti f
a
=tD
n
z[(1+K
o
)/2]tan|
Terreni coesivi f
a
=tD|c
u
con tD=perimetro della condotta di diametro D, z profondit media della condotta , K
o
coefficiente di spinta in quiete del terreno, | angolo di attrito tra condotta e terreno,
n
peso
specifico del terreno, | coefficiente riduttivo della coesione non drenata, c
u
. Il coefficiente
riduttivo assume valori compresi tra 0.7 e 1.0, con valori superiori in corrispondenza dei
valori inferiori di coesione.
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
33
Appendice 6. Esempio di calcolo
Cunicolo di servizio, dalle dimensioni come in figura, posto in zona di I categoria sismica
su deposito incoerente mediamente addensato, ed attraversante una faglia di immersione
30 gradi. Da studi specifici la faglia in grado di rilasciare una magnitudo massima di circa
M=6.6. Cls Rck 250, Acciaio FeB44k c.s.
1. Geometria
A=1.5x2.0-1.0x1.50=1.50 mq
P=2x(2.0+1.5)=7 m
I
1
=(1.5x2
3
-1.0x1.5
3
)/12=0.72 m4
I
2
=(1.5
3
x2-1.0
3
x1.5)/12=0.44 m4
W
1
=I
1
/1.00=0.72 m3
W
2
=I
2
/0.75=0.58 m3
2. Materiali
Calcestruzzo Rck 250
Resistenza a trazione, f
t
=23 Kg/cmq
Modulo di deformabilit monoassiale elastico E
e
=3x10
5
Kg/cmq
Deformazione a fessurazione c
ft
=f
t
/E
e
=0.076x10
-3
Acciaio FeB44K
Tensione di snervamento, f
y
=4400 Kg/cmq
Tensione di rottura, f
k
=5500 Kg/cmq
Modulo di deformabilit monoassiale elastico, E
a
=2.1x10
6
Kg/cmq
Modulo di incrudimento monoassiale, E
ap
=0.10E
a
=2.1x10
5
Kg/cmq
Deformazione a snervamento c
y
=f
y
/E
a
=2.1x10
-3
Deformazione ultima di calcolo c
au
=10x10
-3
Allungamento percentuale A5=12%
3. Azioni derivanti dal moto sismico
Dalla tabella I e per suolo di tipo B risulta o=0.35 e V
g
/o=130 cm/s, da cui
og=0.35x9.81=3.43 m/sec
2
e V
g
=0.35x130=45.5 cm/sec. Assumendo una velocit
Figura 11. Geometria del cunicolo
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di impianti tecnologici
34
apparente di trasmissione dell'onda di 0.8Km/s, dalle formule (1) e (2) dell'appendice 5 si
hanno le seguenti deformazioni massime in assenza di interazione:
c
a
=V
g
/c=45.5/80000=0.57x10
-3
k=og/c
2
=3.43/800
2
=5.4x10
-6
m
-1
Gli effetti dell'interazione vengono valutati in via approssimata tramite le equazioni (6)
dell'appendice 5. La rigidezza del terreno in senso trasversale, K
t
, ed assiale, K
a
, per unit
di lunghezza del cunicolo stata valutata secondo quanto riportato in Wolf [1985], per
fondazione nastriforme interrata, per un modulo del terreno pari a E=4500 t/mq e per
v=0.33, e per una frequenza nulla, ottenendo circa K
t
=5200 t/mq e K
a
=3200 t/mq.
Per la componente di deformazione assiale, essendo E=3x10
6
t/mq, A=1.50 mq, la
lunghezza elastica del cunicolo quindi pari a l
ea
=(4EA/K
a
)
0.5
=75.0 m. Assumendo inoltre
un periodo fondamentale del sisma di T=0.3 sec, la lunghezza d'onda predominante del
sisma vale =cT=800x0.3=240 m. Il coefficiente riduttivo delle deformazioni assiali vale
quindi R
a
=[1+t
2
(l
ea
/)
2
]
-1
=0.51.
Per la componente di deformazione flessionale nel piano orizzontale si ha I
2
=0.44 m
4
e
quindi una lunghezza elastica pari a l
ef
=(4EI/K
t
)
0.25
=3.2 m. Il coefficiente riduttivo delle
deformazioni flessionali vale quindi R
t
=[1+(l
ef
/)
4
(4t)
4
]
-1
=0.999 a conferma della modesta
influenza dell'interazione sulle deformazioni flessionali.
Tenendo conto dell'interazione si hanno quindi le seguenti deformazioni allo SLU ed allo
SLS.
SLU SLS
c
a
0.30x10
-3
0.10x10
-3
k (m
-1
) 5.4x10
-6
1.8x10
-6
Verifiche:
Le deformazioni massime allo stato limite di servizio risultano sufficientemente lontane
dallo snervamento dell'acciaio:
c
max
=0.10x10
-3
+1.8x10
-6
x1.0=0.102x10
-3
<c
y
=2.1x10
-3
Allo stato limite ultimo il dominio di interazione in termini di deformazioni riportato in
tratteggio in figura 12, insieme con le equazioni che lo descrivono, valutate per
Figura 12. Dominio ultimo della sezione in termini di deformazioni
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
35
c
cu
=3.5x10
3
ed c
au
=-10x10
-3
. Nella stessa figura anche riportato il dominio ottenuto
riducendo al 75% le deformazioni ultime del materiale, da utilizzare per la verifica da azioni
derivanti dal moto sismico elastico del terreno. L'equazione del dominio ridotto al 75% nel
campo delle deformazioni di compressione quindi c+0.5kh=0.75x3.5x10
-3
=2.6x10
-3
. Nel
caso in esame si ha c+0.5kh=0.3x10
-3
+0.5x5.4x10
-6
x2.0=0.3x10
-3
<2.6x10
-3
. La verifica
risulta quindi soddisfatta. Da notare che le verifiche allo SLS ed allo SLU sarebbero state
soddisfatte anche senza considerare la riduzione di deformazione assiale dovuta
all'interazione terreno struttura.
Poich la sezione allo SLU si fessura le armature devono essere in grado di assorbire
tutte le tensioni di trazione nel conglomerato:
A
a
>f
t
A/(f
yd
)=23x1.5x1000/(4400/1.15)=90 cmq,
min
=90/15000=0.6%
Disponendo nel perimetro 1+1|14/20, l'armatura presente vale A
a
=1.54x2x700/20=107.8
cmq>90, =107.8/15000=0.72%
4. Attraversamento di faglia
Da studi specifici noto che la magnitudo rilasciabile dalla faglia circa M=6.6. Tale
valore appare confrontabile con quanto riportato in tabella V dell'Appendice 2, secondo la
quale in zona di I categoria sismica la massima magnitudo rilasciabile di M=6.5.
Secondo l'espressione riportata al paragrafo 4.3.1, si assume il seguente spostamento
massimo della faglia:
A=10
0.69M-4.8
=62.5 cm
Si proietta detto spostamento lungo l'asse della condotta nelle due ipotesi, non
contemporanee, di movimento della faglia parallelo o perpendicolare all'immersione della
faglia stessa. Per ridurre gli effetti dello spostamento permanente il tracciato di progetto
del cunicolo attraversa la faglia con un angolo, in pianta, di 45 gradi. Si assume inoltre una
distanza su cui ripartire gli spostamenti trasversali, pari a L
T
=30m. Nel caso l'evidenza
faccia ritenere tale distanza eccessiva nei confronti della geologia e della tettonica locale,
si inserir il cunicolo in uno strato di sabbia monogranulare.
Movimento della faglia secondo l'immersione
Lo spostamento presenta assegnata componente verticale ed orizzontale, essendo la
faglia obbligata a muoversi secondo la sua immersione, nel caso in questione pari a 30
Figura 13. Attraversamento di faglia normale
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di impianti tecnologici
36
gradi (figura 13). Si ha:
Spostamento verticale A
z
=Asen(30)=31 cm
Spostamento orizzontale A
o
=Acos(30)=54 cm
Lo spostamento orizzontale viene proiettato in direzione parallela e perpendicolare all'asse
della condotta:
A
=A
o
cos(45)=38.2 cm
A
q
=A
o
sen(45)=38.2 cm
Tenendo conto dello spostamento verticale ed orizzontale, lo spostamento parallelo e
perpendicolare all'asse della condotta vale:
A
l
=A
=38.2 cm
A
t
=(A
q
2
+A
z
2
)
0.5
=49.2 cm
Movimento della faglia perpendicolare all'immersione
Lo spostamento della faglia presenta solo componente orizzontale, che viene proiettata in
direzione parallela e perpendicolare all'asse della condotta. Si ottiene:
A
l
=Asen(45)=44.1 cm
A
t
=Acos(45)=44.1 cm
Nel seguito si far riferimento solo a questo ultimo caso. Per lo stato limite di servizio gli
spostamenti di verifica si ottengono dividendo i precedenti spostamenti per 3.
SLU SLS
A
l
(cm) 44.1 14.7
A
t
(cm) 44.1 14.7
Verifica allo SLU
La curvatura massima vale (appendice 5)
k=1.5A
t
/L
T
2
=1.5x0.441/30
2
=0.73x10
-3
(m
-1
)
L'allungamento della condotta vale o=44.1+44.1
2
/(4x3000)=44.3 cm.
La forza di attrito per unit di lunghezza (Appendice 5), per profondit media della
condotta di z=1+1=2 m e nell'ipotesi di terreno caratterizzato da =1.8 t/mc, c=0, |=30 grd,
K
o
=0.5, vale:
f
a
=pz[0.5(1+K
o
)]tan(|)=7x1.8x2x0.75x0.57=10.7 t/m
essendo p=7 m il perimetro del manufatto.
La tensione massima nell'ipotesi di comportamento elastico del cunicolo vale:
o
max
=(of
a
E/A)
0.5
=(0.443x10.7x3x10
6
/1.5)
0.5
=307.2 Kg/cmq>f
t
che supera la resistenza a trazione del conglomerato. La sezione pertanto si fessura e
insorge uno spostamento anelastico. Lo spostamento della sezione all'estremo della tratto
in cui il calcestruzzo ancora elastico vale
o
e
=0.5f
t
2
A/(f
a
E)=0.5x230
2
x1.5/(10.7x3x10
6
)=0.123 cm
e si presenta dopo una lunghezza di L
e
=f
t
A/f
a
=230x1.5/10.7=32.2 m. La deformazione
massima del conglomerato in questo tratto pari alla deformazione massima elastica,
c
ft
=0.076x10
-3
.
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
37
La rigidezza in fase fessurata, rapportata a quella elastica, vale k=n, con n=7 rapporto fra
i moduli di deformazione monoassiale dell'acciaio e del conglomerato e percentuale di
armatura, da cui k=7x0.72/100=0.05. La deformazione unitaria massima nella fase
fessurata vale allora (appendice 5):
c
max
=0.076x10
-3
x[1+(0.5x44.3/0.123-1)/0.05]
0.5
=0.076x10
-3
x59.8=4.54x10
-3
e risulta maggiore della deformazione di snervamento dell'acciaio c
y
=2.1x10
-3
. Di
conseguenza, oltre al tratto in cui il cunicolo in fase elastica, si sviluppa un secondo
tratto in cui la deformazione dell'acciaio cresce linearmente dalla deformazione di
fessurazione del calcestruzzo fino alla deformazione di snervamento dell'acciaio ed un
terzo tratto in cui la deformazione dell'acciaio supera il limite di snervamento e si ha
incrudimento dell'acciaio. La lunghezza del tratto in cui il calcestruzzo fessurato e
l'acciaio ha comportamento elastico vale:
L
p
=(A
a
E
a
/f
a
)(c
y
-c
ft
)=1.5x3x10
6
x0.05/10.7x(2.1-0.076)x10
-3
=42.5 m
e l'allungamento della sezione all'estremo di questo tratto pari a:
o
y
=0.123+0.5(c
y
+c
ft
)L
p
=0.123+0.5x(2.1+0.076)x10
-3
x4250=4.7 cm
La deformazione unitaria massima dell'acciaio nel tratto in cui questo ormai snervato
vale allora (appendice 5):
c
max
=2.1x10
-3
x[1+(0.5x44.3/4.7-1)/0.1]
0.5
=2.1x10
-3
x6.17=12.9x10
-3
essendo in questo caso k=E
ap
A
a
c
y
2
/(2o
y
f
a
)=0.1.
La lunghezza del tratto in cui l'acciaio snervato vale L
py
=(A
a
E
ap
/f
a
)(c
max
-c
y
)=22.9 m. La
lunghezza totale del tratto interessato dalle deformazioni assiali vale quindi:
L=L
e
+L
p
+L
py
=32.2+42.5+22.9=97.6 m
Le deformazioni dell'acciaio, bench inferiori a quelle ultime effettive del materiale, sono
troppo elevate, rispetto a quanto stabilito allo SLU (c
au
=1%). E' necessario quindi inserire
dei giunti. Si prevedono 5 giunti a distanza di 25 m ciascuno. Tale distanza tiene conto
dell'incertezza sull'effettiva localizzazione della faglia e limita le tensioni di trazione nel
conglomerato.
Su ogni giunto si ha uno spostamento assiale di 44.3/5=8.8 cm. Ai fini flessionali si
assume la seguente deformata:
w()=0.5xA
t
x(1.5-0.5
3
)
con =x/L
T,
x=0 sul piano di faglia e L
T
=30m. Nelle sezioni di giunto si hanno i seguenti
spostamenti e rotazioni:
x (m) 0 25 30
w (m) 0.0 0.21 0.22
| (rad) 0.0 0.21/25-(0.22-
0.21)/25=8.1x10
-3
(0.22-
0.21)/25=0.4x10
-3
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
38
La rotazione in pianta fornisce uno spostamento aggiuntivo sulla parete del manufatto pari
a:
Aw=8.1x10
-3
x150/2=0.6 cm
Il giunto deve consentire quindi un'escursione totale di 8.8+0.6=9.4~10 cm
Verifica allo SLS
La curvatura massima vale (appendice 5)
k=1.5A
t
/L
T
2
=1.5x0.147/30
2
=0.24x10
-3
(m-1)
L'allungamento della condotta vale o=14.7+14.7
2
/(4x3000)=14.7 cm
La tensione massima nell'ipotesi di comportamento elastico del cunicolo vale:
o
max
=(of
a
E/A)
0.5
=(0.147x10.7x3x10
6
/1.5)
0.5
=177 Kg/cmq>f
t
che supera la resistenza a trazione del conglomerato. La sezione pertanto si fessura e
insorge uno spostamento anelastico. Lo spostamento della sezione all'estremo del tratto in
cui il calcestruzzo ancora elastico vale
o
e
=0.5f
t
2
A/(f
a
E)=0.5x230
2
x1.5/(10.7x3x10
6
)=0.123 cm
e si presenta dopo una lunghezza di L
e
=f
t
A/f
a
=230x1.5/10.7=32.2 m. La deformazione
massima del conglomerato in questo tratto vale c
ft
=0.076x10
-3
.
La deformazione unitaria massima nella fase fessurata vale allora per k=n=0.05,
(appendice 5):
c
max
=0.076x10
-3
x[1+(0.5x14.7/0.123-1)/0.05]
0.5
=0.076x10
-3
x34.3=2.6x10
-3
e risulta maggiore della deformazione di snervamento dell'acciaio c
y
=2.1x10
-3
. Di
conseguenza, oltre al tratto in cui il cunicolo in fase elastica, si svilupper un secondo
tratto in cui la deformazione dell'acciaio cresce linearmente dalla deformazione di
fessurazione del calcestruzzo fino alla deformazione di snervamento dell'acciaio ed un
terzo tratto in cui la deformazione dell'acciaio supera il limite di snervamento e si ha
incrudimento dell'acciaio.
Poich le deformazioni dell'acciaio superano il limite di snervamento, non sono compatibili
con quelle relative allo stato limite di servizio. Risulta quindi necessario inserire dei giunti
nel cunicolo anche per la sola verifica allo stato limite di servizio.
Le condotte nel cunicolo devono garantire le prestazioni riportate al paragrafo 2 per le
stesse deformazioni assunte a base delle verifiche allo stato limite di servizio ed allo stato
limite ultimo del cunicolo.
Proposta di linee guida per la verifica sismica di strutture interrate destinate alla sistemazione
di impianti tecnologici
39
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