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LA PI GRANDE MOSTRA MAI REALIZZATA IN ITALIA DI GRAFICA CUBANA A PORDENONE FINO A GENNAIO: LA STORIA DELLA RIVOLUZIONE E DELLE CAMPAGNE

E SOCIALI, DEL CINEMA, DEL CHE, RACCONTATE DAGLI ARTISTI ATTRAVERSO I MANIFESTI A DISPETTO DELLA MANCANZA DI CARTA E DI COLORI

ROGER CORMAN ELISA MONTESSORI

TOMMIE SMITH ALLE OLIMPIADI DEL 68

NEL SEGNO DI CUBA

ENOGASTROROCK CLIFF MARTINEZ INTERVISTA

SABATO 12 OTTOBRE 2013 ANNO 16 N.40

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ALIAS 12 OTTOBRE 2013

LARTE DEL MANIFESTO CUBANO DAL 1959

REPBLICA Y REVOLUCIN

A pag 2: Carmen di Antonio Reboiro (1977), Besos robados di Ren Azcuy Cardenas (1970), al centro Hasta la victoria siempre di Antonio Perez Gonzalez Niko (1968), sotto El monstruo del castillo de Blackwood di Eduardo Muoz (1973 ), a pag 3: Nos amamos tanto di Niko (1977), Sao Paulo, sociedad anonima di Raul Oliva (1968), Venganza de sangre di Aldo Amador (1968)

I manifesti rivoluzionari
di LUCIANO DEL SETTE
PORDENONE

La storia del manifesto cubano, il cartel, fatta di tre acronimi e di una manciata di lettere. DOR sta per Departamento de Orientacin Revolucionaria, ICAIC per Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematogrficos, OSPAAAL per Organizacin de Solidaridad de los Pueblos de Asia, frica y America Latina. Tre acronimi e una manciata di lettere come altrettante bussole, per orientarsi lungo il percorso di Mira Cuba!, negli Spazi Espositivi Via Bertossi, a Pordenone: oltre 200 tra carteles e bozzetti originali provenienti dalla collezione di Luigino Bardellotto, curatore della mostra insieme a Simona Biolcati Rinaldi e Ivo Boscariol. I barbudos di Fidel entrarono allAvana la notte del capodanno 1959. La Revolucin, quella combattuta con le armi e pagata con il sangue, era arrivata al termine del suo cammino. Ora si rendeva necessario avviare unaltra Revolucin, pacifica ma altrettanto difficile, per garantire al popolo la casa, il lavoro, lassistenza sanitaria, il cibo, listruzione. Il primo gennaio del 59, lAvana e lisola vennero tappezzate con un cartel che festeggiava la vittoria. E forse fu proprio quel cartel a indicare come si poteva, dora in poi, comunicare alla collettivit i progetti da costruire, i passi da compiere, le fatiche e gli sforzi da sostenere, le necessit cui rispondere tutti insieme. Il significato di Mira Cuba! lo si comprende soltanto a patto di avere ben chiara una cosa: nessuna delle opere esposte nata come fine a se stessa e da una creativit chiusa nel suo guscio. Il capitolo introduttivo del catalogo della mostra, firmato dai tre curatori, ben lo evidenzia Non si tratta di una scuola col proprio segno distintivo, bens di singoli individui dotati di estro e capacit che, ed questo il fatto eccezionale, si trovano a lavorare a stretto contatto quasi contemporaneamente, nelle stesse condizioni, per una stessa causa. Altra indispensabile chiave di accesso la consapevolezza della fatica e delle difficolt nascoste dietro i segni e le cromie, la forza e linventiva dei messaggi. Nelle minuscole stanze del DOR, dell ICAIC, dellOSPAAAL, Flix Beltran, Ral Martinez, Niko Antonio Prez Gonzalez, Eduardo Muoz Bach, Olivio Martinez, Antonio Reboiro, Alfredo Rostgaard e decine di altri nomi disegnavano avendo sovente contro la mancanza di carta su cui dar vita alle idee; lassenza improvvisa e prolungata di alcuni colori nei

laboratori di serigrafia o di stampa in offset, che imponevano il cambio delle cromie di un cartel; il clima tropicale, nemico dellasciugatura e a volte talmente spietato da condannare i tecnici a ricominciare daccapo. Ma Flix, Ral, Niko, Eduardo, Olivio, Antonio, Alfredo e i tanti altri, lontani per distanza fisica e mentale dagli atelier di Parigi e New York, affrontavano tutto questo e altro ancora senza isterie da star della matita o del pennello. Lingresso a Mira Cuba! ha bisogno di unultima premessa, anzi di un riconoscimento, a chi, in quindici anni di viaggi dentro lisola, si fatto esploratore e

custode del cartel. Decidendo poi di condividere questo patrimonio, occasione pi unica che rara, con il pubblico italiano. Lui, lesploratore e il custode, Luigino Bardellotto da San Don di Piave, rappresentante di piante ornamentali, Mira Cuba! lha costruita con la forza di una collezione che ha pochissimi paragoni per qualit e quantit di pezzi in Europa e nel mondo; ha cercato lisola fuori dai villaggi turistici e dalle memorie purtroppo omologate della Bodeguita del Medio e del Floridita, dellHotel Nacional e di Ernest Hemigway. Lha cercata e scoperta dentro una libreria nel centro dellAvana, in Calle Obispo Era il 2005, e

A dispetto della mancanza di carta e lassenza di alcuni colori, i manifesti cubani sono ricchi di storia

quella volta avevo deciso di portarmi a casa un souvenir diverso, in sintonia con le mie idee. Andai sul classico: un cartel del Che. In un viaggio successivo acquistai altri pezzi, una decina. AllAvana cera una galleria darte, oggi chiusa, La casona, sulla Plaa Vieja. Il proprietario rimase sorpreso dalla particolarit delle mie scelte, e mi propose di approfondire il percorso che avevo iniziato in modo quasi involontario. Cos, anno dopo anno, ho conosciuto coloro che avevano realizzato quelle e tante altre opere, le istituzioni che li avevano radunati, la storia personale degli artisti. Il primo, cui mi lega tuttora unamicizia profonda, stato Olivio Martinez (vedi lintervista in queste pagine, ndr) che ha disegnato, tra gli altri, i carteles per la Zafra, la campagna di taglio di dieci milioni di canne da zucchero agli inizi degli anni 70. Viene da chiedere a Gigi se la riscoperta di nomi celebri della grafica cubana sia paragonabile a quella di Ray Cooder e Wim Wenders per i musicisti di Buena Vista Social Club: In qualche misura c somiglianza. Ma penso che sia una vicenda molto diversa. Alcuni artisti continuano a lavorare e a credere in Cuba, altri ne sono rimasti delusi, altri ancora hanno scelto Miami o il mondo occidentale. La storia del cartel e dei suoi protagonisti sempre e comunque una storia politica. E io la guardo con il massimo rispetto. Olivio Martinez, ad esempio, un personaggio puro e intransigente, dallalto del suo percorso e dei settantadue anni di et. Un uomo e un artista che ha parole dure nei confronti di chi se n andato altrove, rinnegando gli ideali in nome di una vita indubbiamente pi comoda. Due sezioni dedicate all ICAIC e allOSPAAAL; uno spazio che racconta i lavori di Antonio Reboiro, accanto ad un altro imperniato sulla nuova grafica che si cimenta con il computer; le pareti di un corridoio su cui campeggiano i dieci bozzetti di Olivio per il raggiungimento degli obbiettivi della Zafra. La mostra questo, nel suo ordine espositivo. Un ordine che si portati a violare quasi subito, catturati dalla bellezza delle immagini, richiami, per chi li ha vissuti, ai tempi dei cortei di solidariet con la guerra di liberazione in Vietnam e in Cambogia e con le lotte per lindipendenza in Mozambico, di denuncia della dittatura

portoghese in Angola e Cile e dellapartheid in Sud Africa; ma anche preziosa opportunit offerta alle nuove generazioni per rimediare alle eterne carenze dei libri scolastici, usufruendo di una narrazione affidata alla potenza visiva e alla scarna cronaca di titoli e date. I carteles della sezione dell OSPAAAL, organismo nato nel 1966, regalano agli occhi il Che secondo Olivio Martinez, Rafael Enriquez Vega, Helena Serrano, Alfredo Rostgaard; il sogghigno di un Nixon con la calotta cranica che contiene la foto di una strage in un villaggio vietnamita, immortalato da Luis Balaguer; ancora Rostgaard con il suo Cristo guerrillero, aureola intorno alla testa e fucile in spalla; le immagini del Che a cavallo tra le montagne della Sierra, solo o accanto a Carillo, ispirate alle tinte forti della Pop Art e firmate da Ren Mederos; il grido di un uomo nel cartel di Antonio Fernndez Morino per la giornata di solidariet con il Sud Africa; la rivolta del Mozambico, fissata da Enrique Martinez Blanco mettendo limpugnatura di un mitra sotto la scritta Mozambique; i cappelli

MIRA CUBA!

conici dei contadini del Vietnam visti dallalto, capolavoro grafico di Ernesto Padrn Blanco; la crocifissione sul simbolo del dollaro, soggetto di Rafael Enriquz Vega, per denunciare il Fondo Monetario Internazionale che rende schiavo il Terzo Mondo. Notevole il filone delle campagne sociali avviate dal DOR per il risparmio energetico e lassistenza sanitaria: ad esempio il cartel di Flix Beltran dove la parola Clik, in giallo su fondo blu, esorta a non sprecare luce; il rubinetto dellacqua rivolto verso lalto, con la scritta Ahorrala, risparmiala, di Faustino Prez Organero; il muso colorato di una motocicletta, mezzo di spostamento in uso alla Brigada Sanitaria, frutto della mano di Daysi Garcia. L ICAIC vide la luce il 24 marzo

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LA MOSTRA
Mira Cuba!, Larte del manifesto cubano dal 1959, la pi importante mostra grafica cubana allestita in Italia. Si tiene a Pordenone, a cura di Luigino Bardellotto, Simona Biolcati Rinaldi, Ivo Boscariol, promossa dal comune di Pordenone, assessorato alla Cultura con la collaborazione dell'associazione In Movimento, negli Spazi Espositivi di Via Bertossi fino al 12 gennaio 2014. Sono in esposizione 220 tra manifesti e bozzetti originali, con numerosi esemplari unici ed altri presenti in collezioni pubbliche e private europee e americane. I manifesti

esprimono le indicazioni e le celebrazioni politiche, le realizzazioni sociali, dalla riforma sanitaria a quella agraria, alle campagne per leducazione estesa a tutti. E la comunicazione culturale con un particolare interesse per il cinema. Tra gli artisti esposti: Flix Beltran, Ral Martinez, Niko Antonio Prez Gonzalez, Eduardo Muoz Bach, Olivio Martinez intervistato in queste pagine, Antonio Reboiro, Alfredo Rostgaard Orari: marted-sabato 15.30 - 19.30, domenica 10 - 13.00, 15.30-19.30. Chiuso il luned. Ingresso 3 euro, ridotto 1 euro. info: 0434392916/918, www.artemodernapordenone.it vedi anche il sito: miracuba.it

GERENZA
Il manifesto direttore responsabile: Norma Rangeri a cura di Silvana Silvestri (ultravista) Francesco Adinolfi (ultrasuoni) con Roberto Peciola redazione: via A. Bargoni, 8 00153 - Roma Info: ULTRAVISTA e ULTRASUONI fax 0668719573 tel. 0668719557 e 0668719339 redazione@ilmanifesto.it http://www.ilmanifesto.it impaginazione: il manifesto ricerca iconografica: il manifesto concessionaria di pubblicit: Poster Pubblicit s.r.l. sede legale: via A. Bargoni, 8 tel. 0668896911 fax 0658179764 poster@poster-pr.it sede Milano viale Gran Sasso 2 20131 Milano tel. 02 4953339.2.3.4 fax 02 49533395 tariffe in euro delle inserzioni pubblicitarie: Pagina 30.450,00 (320 x 455) Mezza pagina 16.800,00 (319 x 198) Colonna 11.085,00 (104 x 452) Piede di pagina 7.058,00 (320 x 85) Quadrotto 2.578,00 (104 x 85) posizioni speciali: Finestra prima pagina 4.100,00 (65 x 88) IV copertina 46.437,00 (320 x 455) stampa: LITOSUD Srl via Carlo Pesenti 130, Roma LITOSUD Srl via Aldo Moro 4 20060 Pessano con Bornago (Mi) diffusione e contabilit, rivendite e abbonamenti: REDS Rete Europea distribuzione e servizi: viale Bastioni Michelangelo 5/a 00192 Roma tel. 0639745482 Fax. 0639762130

para... ; lesperienza alla scuola grafica polacca porta Eduardo Muoz Bach a scegliere forme caricaturali per Tony, te has vuelto loco (Cecoslovacchia, 1971) e una grafica efficace ed essenziale per Las tribulaciones de un chino en China (1966), pellicola italofrancese con Jean Paul Belmondo; Ren Azcui, nel 1970, affida a un volto di donna solarizzato in cui spiccano soltanto le due labbra rosse, il compito di attrarre lattenzione su Besos rubados di Truffaut; Niko si cimenter (1969) anche con El medico de la mutual, realizzando un cartel composto dalla radiografia di un torace, da arti superiori e inferiori mostruosi e da una chioma leonina vista da dietro; molti disegnatori sceglieranno Charlie Chaplin come icona di rassegne, documentari, festival. Afferma Fuentes ... il manifesto... si rivel il territorio pi innovativo e libero della propaganda cubana dellepoca... In una societ che correva in fretta verso lomogeneit, listituzionalizzazione e il controllo assoluto dei mezzi di diffusione da parte dello Stato, risulta curioso che il manifesto cinematografico sia riuscito a crearsi una specie di isola propria. Governatore di quellisola fu dal 1959 Alfredo Guevara, scomparso lo scorso anno, quasi novantenne. 1959. Di nuovo sfogliando le pagine del catalogo, si incontra il saggio dello scrittore e giornalista Leonardo Padura Fuentes. Il vento della nostalgia soffia sul racconto del cinema Chic, ribattezzato Mantilla dalla rivoluzione Noi bambini della mia covata, negli anni 60 facemmo la rara esperienza di vedere sullo schermo di quel cinema qualche produzione nordamericana, non troppe pellicole sovietiche, ma soprattutto, a un ritmo di due film alla settimana, strane proposte dirette da Akira Kurosawa, Andrzej Waida, Vittorio De Sica, Franois Truffaut o Alain Resnais, anche se il massimo ce lo offrivano alcune piccanti (per gli standard di allora) commedie italo - francesi , il cui protagonista era quasi sempre Alberto Sordi. I carteles che richiamavano adulti e bambini, Fuentes li descrive cos ... ci forgiammo a poco a poco una parte di uneducazione sentimentale che venne integrata da unaltra forma di rapporto con il cinema: quei manifesti grandi poco pi di un metro per 70 centimetri, stampati in serigrafia, nei quali, oltre al titolo del film, cera sempre una scioccante proposta grafica che a volte riusciva persino a sconcertarci. del 1964 il manifesto di Reboiro per Hara Kiri di Masaki Kobayashi: una macchia di sangue a forma di stella, con i caratteri che richiamano le canne del bamb; dieci anni dopo, Niko realizza per Il caso Mattei di Francesco Rosi un superman in volo (sul costume i marchi Esso, Shell e Bp), che, dentro due nuvole da fumetto, esclama Este caso es

Nella sala di proiezione dellICAIC, gli artisti, dopo aver guardato il film, realizzavano il bozzetto di piccolo formato, annotandovi sopra indicazioni tecniche. Il lavoro passava poi alla serigrafia, dove unaltra arte, quella di arrangiarsi, dettava legge. Reboiro ricorda che per Hara Kiri ... il rosso venne fatto con farina di mais e tintura di mercurocromo. Durante un periodo di mancanza totale di carta, lo stampatore Eladio Rivadulla rimedi comprando nella redazione di El mundo copie invendute del giornale. Su di esse,

...Poi i carteles entrarono nelle case e tuttora rappresentano un elemento decorativo molto amato...

Rafael Morante disegn il cartel per Un maledetto imbroglio di Pietro Germi: Utilizzai ci che era stampato come un ulteriore elemento del progetto... Il risultato fu unaffiche strana, perch... un manifesto veniva stampato sulla seconda pagina e un altro sulla cinque o sulla otto, alcuni avevano fotografie e altri no.... Il film da andare a vedere, i cubani lo sceglievano attirati dai giganteschi poster stradali, oppure facendo girare le bacheche sospese sotto i paraguas, gli ombrelli metallici infissi nel selciato delle piazze e delle vie. Poi i carteles cominciarono a circolare. Entrarono nelle case per arredare gli ambienti, e tuttora rappresentano un elemento decorativo molto amato; finirono nelle valigie dei registi, degli attori, dei giornalisti, che Cuba invitava per conoscere il nuovo cinema dellisola e le campagne sociali; diventarono pezzi ambiti da gallerie e collezioni private. Il loro autentico valore, quello che si sottrae al metro di giudizio del denaro, per tutto nelle parole di Niko Abbiamo avuto la possibilit di realizzare una grafica che, malgrado gli anni trascorsi, ancora valida e ci ha riempito di storia. Senza alcun dubbio il massimo cui pu aspirare qualunque artista. ma davanti a un cartel. Dopo il DOR lOSPAAL l che, disegnando per anni, ho maturato la coscienza di mettere il mio lavoro al servizio degli altri. OSPAAAL significa confrontarsi con culture diverse, dove, ad esempio parlando delluso dei colori, occorre tener conto che il mondo islamico considera il verde un colore sacro. In Asia vale lo stesso per il giallo e in alcuni Paesi per il rosso. Attenzione e rispetto sono regole da avere costantemente presenti. Questo mi ha fatto crescere molto, insieme ai rapporti con artisti di mondi lontani dal mio. Se tu dovessi disegnare un cartel che rappresenta Cuba oggi, che cartel disegneresti? Disegnerei la solidariet che Cuba sa offrire in un modo del tutto particolare. Cuba non fa solidariet con gli avanzi, come i Paesi ricchi. Qui c soltanto il necessario per vivere. Condividiamo con gli altri quel poco che abbiamo. Quando ci fu il terremoto ad Haiti e arrivarono i soccorsi internazionali, noi eravamo l gi da due anni ad aiutare la popolazione. Avevamo offerto medici e infermieri attrezzati, pronti a partire per New Orleans sconvolta dalluragano Katrina. Gli Stati Uniti li hanno rifiutati.

INTERVISTA OLIVIO MARTINEZ

Il topografo di Fidel e le campagne sociali


di L.D.S.
PORDENONE

medico disse che dovevo essere congedato. Da un incontro con un amico artista inizi il mio rapporto con il DOR. I tuoi anni al DOR sono segnati dalla campagna per la Zafra, unesperienza in cui hai unito al tuo lavoro di grafico quello sul campo. La preparazione dei carteles per la campagna inizi nel 1969, un anno prima che la Zafra si avviasse. Avevamo quasi tutto pronto, e ci recammo, per diversi mesi, a Camaguey e nel nordest. La Zafra part, ma a un certo punto Fidel decise di fermarla. Nel suo discorso dichiar che lobiettivo dei dieci milioni di canne da zucchero non poteva essere raggiunto, le difficolt erano troppe e troppo pesanti. Tornai allAvana, scoprendo che il gruppo di disegnatori cui appartenevo era stato sciolto da una burocrate del partito con la scusa di creare i periodicos murales, inventati da Lenin per supplire alla mancanza di carta. Stampati su una facciata sola, venivano affissi sui muri di fonte alle fabbriche. A Cuba non ho mai visto nessuno fermarsi e discutere davanti a un periodico mural. Per il semplice fatto che riportavano notizie gi vecchie, sentite alla radio e alla tv. La gente si fermava s,

Le facciate delle case dipinte, meraviglie urbane e antiche di Pordenone, sfilano lungo Corso Vittorio. Scenografia ideale per camminare accanto a Olivio Martinez. Al tavolo del ristorante, Olivio guarda il suo bicchiere come a voler trovare nel riflesso del vetro e nel colore del vino le immagini di una vita. Suo padre la prima figura ad affacciarsi. Sono nato a Santa Clara, mio padre era a capo di unEstensione dellUniversit. Un iconoclasta, che rifiutava qualsiasi privilegio e parlava otto lingue. A quattordici anni entrai in una fabbrica di tabacco, confezionavo sigari. I soldi che guadagnavo mi servivano per studiare pittura e scultura alla Scuola Provinciale di Belle Arti, la figura del disegnatore allora non esisteva. I materiali erano molto cari, non avrei

mai potuto chiedere a mio padre, con lo stipendio che prendeva, di comprarli per me. Al passo successivo mi spinse la Revolucin. Entrai nelle file di Fidel, dove ricevevo una paga come topografo. Ero assegnato al Capo delle Operazioni e al Capo dellEsercito. Ma le sezioni erano sette, e ogni capo mi considerava il suo topografo. Disegnavo le mappe che servivano a capire

dove contrastare o attaccare lesercito di Fulgencio Batista prima, e poi i controrivoluzionari, i bandidos assoldati dagli Stati Uniti. Mi recavo sul posto per spiegare come muoversi rispetto alle caratteristiche del territorio. Il mio incarico si fermava qui. Quando scattavano le operazioni, dovevo rientrare. E questo lo rimpiango. Leccesso di lavoro mi fece ammalare. Il

Il manifesto di copertina stato realizzato in occasione del X anniversario dellIcaic

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INTERVISTA

Da Oxford a Hollywood

di LUCA CELADA
LOS ANGELES

Le voci che da tempo corrono su una biopic ispirata alla vita di Roger Coman firmata da Joe Dante si sono di recente fatte pi insisitenti. Sui social degli appassionati rimbalzano le presunte notizie sul progetto di cui per ora si conosce il titolo (The Man with the Kaleidoscope Eyes) e il soggetto: la storia della produzione di The Trip il film diretto da Corman nel 1967 su sceneggiatura di Jack Nicholson in cui Peter Fonda, assistito da Bruce Dern e Dennis Hopper si fa di acido sulle colline di Hollywood (due anni dopo Hopper e Fonda avrebbero scritto e diretto il loro, pi celebre, acid trip nel cimitero di New Orleans per Easy Rider). Trip tradotto Serpente di Fuoco dal solito geniale titolatore italiano, era una specie di manuale duso per lLsd, di cui durante la produzione fecero famosamente uso interpreti e regista, e allo stesso tempo una rappresentazione kitsch dello sballo con allucinazioni grindhouse e sgargianti effetti ottici tipici dellepoca. Un film sperimentale anche se pur sempre un exploitation-movie sulla controcultura, una vena questultima minata regolarmente da Corman che dieci anni prima aveva ambientato il suo horror Bucket of Blood sullo sfondo della scena Beat e negli anni 50 realizzato una sfilza di storie su ragazze teenager ribelli. Coi suoi montaggi psichedelici sulla musica degli Electric Flag di Mike Bloomield e Buddy Miles, Trip era tipico Corman anche per il cast di giovani promesse lanciato e verso carriere divenute altrettanto mitiche. Il decano della serie B avrebbe negli anni fatto lo stesso per molti altri, soprattutto giovani registi, autori del calibro di Monte Hellman, Francis Ford Coppola, John Landis, Ron Howard e James Cameron e proprio Joe Dante che nei suoi modesti New World Studios di Venice, allangolo di Rose e Pacific, ebbe, come gli altri, il primo assaggio di regia, e della leggendaria parsimonia del loro produttore. Laccademia trasversale di Corman che ha inciso un solco nella storia del cinema indie americano. Corman stato uno dei pochi che riuscito ad operare come guastatore davvero indipendente allombra della macchina hollywoodiana, assieme forse a John Cassavetes. Ma Corman ha operato dalla parte opposta dellavanguardia sperimentale e scarna di Cassavetes. Pur essendo stato fra i primi a far conoscere agli Americani, come distributore, Truffaut, Bergman, Fellini, Kurosawa, Schlndorff e Resnais, la cifra e passione di questo ingegnere laureato a Stanford e Oxford, sempre rimasto il genere B, col quale sopravvissuto a molti produttori ben pi govani di lui. Un sedicente artigiano del cinema con allattivo oltre 300 film divenne celebre per la serie di adattamenti di racconti di Edgar Allan Poe sfornando in seguito un numero impressionante di produzioni a basso costo per la American International Pictures. Oggi quasi certamente lottantasettenne pi distinto di Hollywood, ma non ha certo smesso di lavorare; ho quattro film in postproduzine ci dice quando lo incontriamo nella hall del Beverly Hilton dove saettano diverse occhiate di ricnoscimento al suo indirizzo. Anzi ero al montaggio stamattina. Ce navr fino alla fine dellanno. Dopo sto cercando un altro racconto di Poe da adattare. Ne ho fatti sei e avevo detto che non ne avrei fatti pi, ma alla fine mi hanno convinto. Allora, cominciamo da questo

Nel film di Joe Dante sulle riprese dello psichedelico The Trip del 67 ci sar anche un cameo del regista nella parte del produttore esecutivo assolutamente contrario al soggetto
Kaleidoscope Eyes ne sa qualcosa? Si certo, mia moglie ed io abbiamo cenato con Joe (Dante) ed Elzabeth proprio la scorsa settimana. La scenggiatura pronta gi da un paio di anni e il titolo credo sia una citazione del mio Man with X-Ray Eyes. la storia di come ho girato The Trip negli anni 60. Era un film sullLsd che fece molto scalpore ma fu anche lunico film americano invitato a Cannes quellanno. Durante la preparazione presi anchio dellacido e il film di Joe ripercorre quelle vicende credo in chiave comedy. Inizialmente so che aveva offerto a Colin Firth di fare la mia parte, poi dopo che ha vinto lOscar diventato improponibile. Gira anche voce sulla partecipazione di Quentin Tarantino che e un amico e mi sembrerebbe una buona scelta. Io dovrei fare una cameo nei panni dellexecutive dello studio che allepoca non voleva che facessi il film. Quella stata solo una delle sue collaborazoni con Jack Nicholson. Come vi siete consosciuti? Io mi sono laureato da ingegnere e quando ho cominciato ad interessarmi al cinema ho imparato abbastanza in fretta gli aspetti tecnici, la cinepresa, il montaggio ecc. Ma mi sembrava di avere ancora molto da scoprire sulla recitazione e sugli attori cos mi sono iscritto ad uno stage di recitazione tenuto da Jeff Corey e Jack Nicholson era uno dei ragazzi nel corso. Si vedeva subito che era il migliore, cos lho assunto. Aveva s e no ventanni e fece 4 o 5 film con me prima di venire scoperto. Io lavevo capito subito che sarebbe andato lontano. Non e certo lunico grande nome ad avere cominciato con lei. Con molti siamo rimasti amici, alcuni in particolare. Jack stato da noi un paio di mesi fa e poco prima Francis Ford Coppola ci ha invitati a casa sua a Napa Valley dove ha la vigna. Fa un ottimo vino e ha invitato me e Julie su da lui per il mio compleanno. Quando sceglievo i mei collaboratori non

Il modello Corman il re del B movie

avevo modo di sapere che molti avrebbero finito per vincere Oscar, ma che avevano talento, questo s lo sapevo. James Cameron cominci facendo sci fi con me e ha finito per fare Avatar, il film di maggior successo della storia. Se li avessi io i $150 milioni di quel budget farei un grande film da $75 milioni e poi ne farei altri 10 o 20 venti col budget che dico io (ride). Uno di questi era Ron Howard che in proprio questi giorni ha portato in sala il suo Rush Anche lui lho ingaggiato inizialmente come attore perch era molto bravo. Tutti lo ricordano in Happy Days ma in realt stato sottovalutato anche come interprete drammatico. Per coincidenza per me fu protagonista proprio di un film di macchine che si chiamava Eat My Dust . Ricordo che lui su quel film aveva una percentuale degli incassi e siccome funzion molto bene lo chiamai e gli dissi Ron, stavolta ti fai un bel gruzzolo. E lui mi rispose lo so e so anche che quando un film va cos bene si fa subito una sequel e la star prende sempre un aumento. Io invece te la faccio senza aumento e ti faccio anche un altro lavoro. Che lavoro?, gli chiesi. La regia (ride). E fui pi che contento di fargliela fare perche sapevo che aveva del talento. Attorno ai suoi film sono nate leggende urbane. Ad esempio quella su Little Shop of Horrors girato in due o tre giorni. Fu cos? In realt furono due giorni e una notte. Il budget era di $30,000 e non mi potevo permettere di assumere gli attpri per pi di 5 giorni. Cosi provammo luned, marted e mercoled e girammo

Una scena da Il pozzo e il pendolo con Vincent Price e barbara Steele. A centro Roger Corman

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In questa pagina:la locandina di Il pozzo e il pendolo, sotto Ron Howard in Eat my Dust, a destra la copertina di Fangoria, William Shatner in una scena di Lodio esplode a Dallas, sotto: locandina di The Trip

ELISA MONTESSORI SGUARDI AD ORIENTE


Sono stata 5 giorni a Londra: carissima, cosmopolita, organizzata, nuova e sempre se stessa, piena di giovani e bambini che viaggiano in subway in gruppi senza mamme al guinzaglio, famiglie di tutte le etnie al parco, ricchi, poveri, ma pochissimi mendicanti in giro in confronto a noi, trasporti (perfettamente funzionanti) dai prezzi lancinanti, al cambio leuro sembra la vecchia lira, welfare che ancora sopravvive. In ogni quartiere, anche quelli ricchi, ci sono case popolari per non creare ghetti anonimi come i nostri, marciapiedi non sconnessi, niente buche, accessi per handicap, musei gratuiti (in alcune giornate e non per tutte le mostre), supermercati panoramici, chiatte a Camden...cammina, guarda, cammina, due opere mi rimangono nella testa: il meraviglioso arazzo tessuto in migliaia di piccole tessere ritagliate dallalluminio delle lattine e cucite insieme da El Anatsui artista ghanese-nigeriano esposto nellatrio della galleria africana del British Museum (una sua opera simile fu esposta alla Biennale 2007) e il Pavillon di Suo Fujimoto quarantunenne architetto giapponese: una questione davvero fondamentale come larchitettura sia diversa dalla natura, o come possa esserne parte, o come potrebbero essere fuse...quali sono i confini tra natura e materie artificiali che ha installato una struttura agibile, 350mq, leggera e trasparente, simile ad una nuvola sospesa su sottili bastoncini di acciaio bianco, tipo shangai, che si compenetra perfettamente con gli elementi naturali del parco che circonda la Serpentine Gallery... cammina, vola, cammina, torno e sono piacevolmente sorpresa anche qui, a Roma, che strano! Luned 14 ottobre alle ore 17.30 si inaugurer la mostra di Elisa Montessori nella bellissima Sala Crociera della Biblioteca di Archeologia e Storia dellArte a via del Collegio romano 27, e, c un collegamento tra questa artista e larchitettura di Suo Fujimoto perch Elisa Montessori, che comincia la sua storia artistica a Roma negli anni 50 legata a Mirko, Afro, Cagli e al Manifesto del Gruppo Origine di Burri, Capogrossi, Colla, nel solco di un ritorno al primordio junghiano, presto sinoltra in un percorso del tutto personale e cosmopolita. Il suo primo matrimonio con lingegnere cinese signor Tchou le d lopportunit di conoscere approfonditamente il mondo e larte orientale che diventa uno dei suoi punti di riferimento; col secondo marito, architetto Dardi condivide linteresse per il possibile incrocio tra le due discipline: arte e architettura. M sembrato di poter unire con un filo invisibile fatto di sensazioni e analogie larchitetto Fujimoto e lartista Montessori nel loro mescolare occidente e oriente in una similitudine di pensiero e stile. Scrive Elisabetta Rasy nella presentazione alla mostra: ...i suoi frammenti del mondo fluttuante sembrano discendere attraverso una personale metamorfosi, dagli haiku giapponesi, antica forma di espressione in cui la musica verbale e limmagine si danno insieme. Bravissima acquerellista la Montessori ha anche illustrato, in diversi formati, Shakespeare,Sylvia Plath, Derek Walcott, Su-Ling, e ha eseguito una serie di acquerelli sul ritmo dintersecazioni della musica per frequenze casuali di John Cage. Una bella mostra. Uno spazio meraviglioso. Ingresso gratuito!!!

gioved e venerd pi una manciata di scene in notturna. And bene e credo che il film ebbe successo per il tono leggero che aveva, nessuno lo prese troppo sul serio, ci divertimmo. Ad un certo punto ricordo un elettricista fece una battuta sul set e faceva ridere, cos lho aggiunta al copione. Tutti parteciparono anche la troupe. Cosa pensa dei film che si fanno oggi? Alcuni mi piacciono molto, anche se forse alcuni di loro prestano cos tanta attenzione agli effetti speciali che a volte si di menticano della storia. Gli effetti di cui oggi disponiamo sono i migliori di sempre, magari avessi avuto io accesso a computer cos nella mia carriera. Ma se lo sviluppo dei personaggi viene trascurato allora i film ne risentono. Per questo torno a James Cameron, uno che fa i migliori effetti al mondo ma che cura ugualmente gli attori e la storia. I suoi film dove li colloca? Sono daccorodo con quello che mi disse una volta Vincent Price, con cui facemmo la maggior parte dei film di Poe. Una volta a pranzo gli feci notare che quei film stavano ricevendo anche delle ottime recensioni. E Vincent mi disse bene, ma di stare attenti a non farci illusioni. Disse che dopotutto noi eravamo artigiani, come un falegname che fa un buon mobile. E se il mestiere a volte si eleva ad un piano superiore tanto meglio, ma meglio non pensare di essere artisti. Ho sempre ricordato quelle parole, soprattutto in presenza delle pretese di certi colleghi. Fu bello ottenere il riconoscimento dei critici francesi della nouvelle vague ad esempio ma io credo che per la maggior parte siamo soprattutto degli artigiani. La vera gioia sta nel realizzare un film. Ha cercato il successo? Certo, si spera sempre di far bene. La maggior parte dei miai film sono stati commerciali ma hanno forse in comune una vena liberale e ottimista sul potenziale dei

personaggi di migliorare il mondo. Ad esempio il film che feci nel 1960 (The Intruder LOdio Esplode a Dallas), era sullodio e lintergazione razziale nel sud degli Stati Uniti con un giovane attore venuto da Broadway, Wiliam Shatner, nei panni di un provocatore. And a Venezia, anche se non vinse, poi a un paio altri festival. Il New York Times scrisse che faceva onore a tutta lindustria cinematografica. E fu anche il primo film su cui persi dei soldi (ride). Dopodich mi sono dato una calmata sui grandi temi.

Ha dedicato diversi film alla cultura e la ribellione sociale giovanile. Come mai? Quando ho comiciato negli anni 50 le norme sociali erano asfissianti, trovo solo positiva la liberalizzazione che nei decenni successivi ci ha liberato da quel livello di repressione. Per quanto riguarda il cinema c stata una grande liberalizzazione rispetto al sesso mentre mi sembra che semmai potremmo essere pi severi rispetto alla violenza. Non che debba sparire dai film ma mi sembra che alcuni divieti per sesso dovrebbero invece venire applicati alla violenza. C spazio oggi per un modello Corman? Perch no? Anzi pi facile con la riduzione dei costi di video e digitale fare film a basso costo. Noi avevamo delle gigantesche e pesantissime cineprese Mitchell mentre oggi te la cavi oon una macchina a mano. Il materiale mobile, ideale per produzioni low budget. Quella che invece diventata pi difficile la

La rivista Fangoria gli ha appena dedicato la copertina, ha quattro produzioni in corso e progetta un altro film da Poe

distrubuzione. Sin dallinizio i miei film avevano tutti una distribuzione in sala garantita, oggi questo impensabile, cos aumenta limportanza di cavo, Dvd e mercati esteri, ma anche l c crisi. Io per sono ottimista sul ruolo che i questo senso potr avere internet. Allo stesso tempo gli studios fanno praticamente solo blockbuster.. vero e credo che sia un sbaglio perch nei film dai budget pi modesti che si pu sperimentare, si possono provare cose nuove, prendere dei rischi. Se stai cercando di ammortizzare $100 milioni non hai voglia di rischiare, di essere originale. E questestate abbiamo visto una conseguenza di questa omologazione. Anche se gli studios hanno guadagnato ci sono stati diversi falllimenti di film costati $100, $150, $200 milioni. Credo che uno dei suoi film pi costosi sia stato Secret Invasion, un film di guerra costato lesorbitante cifra di $600.000 nel 1964?

Me lo ricordo bene, avevo anche un gran cast con una grande star, Stewart Granger. Ricordo che stavamo girando un scena notturna a largo di Dubrovnik. Avevo una cinepresa su una barca, luci, fumogeni, tutto sullacqua, perfino un incrociatore della marina Yugoslava. Stavamo girando nella nebbia ed era molto difficile con la corrente che trascinava e allontanava le imbarcazini e la nebbia che non stava mai al posto giusto. E nel bel mezzo di tutto viene da me Granger e mi fa in questa scena le battute di Ed (Burns) le voglio dire io. Come tu? Nel copione sono le sue battute. E io sono la star e le voglio dire io! E cos di botto si blocca tutto. Il tempo passava e non sapevo che pesci prendere. Mi vide Raf Vallone, venne vicino a me e mi chiese perch sorridi? Perch sono in un mare di guai e non mi resta che sorridere. Alla fine aggiunsi delle battute ai dialoghi e dissi a Granger, non posso farti dire le sue ma te ne ho aggiunte altre. Girammo la scena e and tutto bene. Naturalmente dopo, al montaggio, le ho tutte tagliate. (Ride)

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ALIAS 12 OTTOBRE 2013

ANNIVERSARI

SPORT
OLMPIADI DI CITT DEL MESSICO 1968
di PASQUALE COCCIA

Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi del 1968 a citt del Messico.

MANIFESTAZIONE L'Uisp aderisce alla manifestazione del 12 a Roma in difesa della Costituzione con altre centinaia di associazioni, con linvito a promuovere iniziative anche nelle altre citt. Guideranno il corteo che parte alle 14 da piazza della Repubblica per arrivare a piazza del Popolo - i cinque promotori dell'iniziativa: Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodot e Gustavo Zagrebelsky. LUisp nasce nel 1948, allindomani della lotta di Liberazione, oggi lavora per una cittadinanza allargata ai diritti dei cittadini migranti, a quelli di seconda generazione, ai profughi e ai richiedenti asilo, attraverso lo sport pratica la partecipazione e la democrazia, sperimenta forme di convivenza e coesione sociale nelle periferie delle citt.

IN BICICLETTA

Pugni chiusi contro il razzismo al potere

LEuropa va in fuga. litalia ha bucato?


di P. C.

L'idea di boicottare le Olimpiadi di Citt del Messico del 1968 venne ai dirigenti delle Pantere Nere, organizzazione politica che negli Stati Uniti si batteva contro le discriminazioni razziali e rivendicava il black power. La proposta fu avanzata da Edwards, dirigente delle Pantere Nere, ex discobolo e giocatore di basket, professore di sociologia all'universit di San Jos in California. Tutto era iniziato due anni prima delle Olimpiadi, quando nel campionato universitario di pallacanestro, durante l'incontro tra la squadra Texas Western di El Paso e quella di Kentuky, l'allenatore Donald Lee Haskins schier ben 7 afroamericani su 12 giocatori a disposizione. Fu uno scandalo. Fino ad allora i giocatori afro schierati in una partita di basket erano al massimo a due e venivano impiegati sul terreno di gioco solo per pochi minuti nell'arco della partita. Haskins, un allenatore bianco privo di pregiudizi rasent la provocazione, quando di l a qualche settimana, proprio nella finale del campionato universitario schier nel quintetto base solo giocatori neri. Per le autorit universitarie aveva abbondantemente superato i limiti, e il rettore provvide a sciogliere la squadra di basket. Fu a seguito di quell'avvenimento che Edwards propose di boicottare l'incontro di football americano tra la squadra della sua universit e quella della Texas Western, proposta che ebbe un tale

consenso da indurre il rettore della San Jos University ad annullare il match. In seguito a quell' esperienza Edwards organizz un incontro tra gli atleti afroamericani di alto livello agonistico per valutare la possibilit di boicottare le Olimpiadi del '68 di Citt del Messico. A quell'incontro, svoltosi a Newmark, che faceva seguito ai disordini razziali accaduti nell'estate del'67, parteciparono atleti neri di 42 citt Usa e tra loro i velocisti Tommie Smith, una sorta di Bolt di quei tempi, Carlos ed Evans, tutte figure di primo piano dell'atletica nera americana. Pochi mesi prima delle olimpiadi di Citt del Messico, un sondaggio pubblicato dalla rivista Life riportava che la gran parte degli atleti neri che avrebbero preso parte alle olimpiadi erano a favore del boicottaggio. All'inizio di luglio, anche il reverendo Jesse Jackson si dichiar favorevole al biocottaggio. Ecco quanto dichiar Tommie Smith, tra i pi attivi per il boicottaggio, a una rivista specializzata di atletica: Ci sono state marce, proteste e altre manifestazioni per le condizioni dei neri in America. Non credo che questo boicottaggio possa risolvere il problema, ma penso che la gente sapr che noi non abbiamo pi intenzione di lasciare le cose come stanno. Il nostro obiettivo di atleti non quello di migliorare la nostra condizione personale, ma quella di tutta la nostra gente. Dovete considerare il boicottaggio come un passo su questa via. Non

I velocisti Usa Tommie Smith e John Carlos, entrambi Pantere Nere, pagarono a caro prezzo il loro gesto di contestazione sul podio olimpico
staremo ad aspettare che i bianchi escogitino qualcos'altro contro di noi. Ho lavorato molto e a lungo per le Olimpiadi e mi dispiace che non se ne faccia pi niente, ma penso che il
boicottaggio sia una buona cosa e vale la pena sostenerlo. In un incontro tenutosi a luglio '68 tra gli atleti afroamericani selezionati per le olimpiadi, il fronte a favore del boicottaggio usc minoritario, appena 12 atleti si dichiararono a favore e 24 contrari. Per non creare divisioni e salvaguardare l'unit politica, Tommie Smith e altri accettarono il verdetto e unanimamente decisero di portare alle Olimpiadi una fascia nera sul braccio per ricordare le discriminazioni razziali, successivamente sostituita da un distintivo con la scritta Programma olimpico dei diritti umani. Il 16 ottobre 1968 Tommie Smith, detto Jet, e John Carlos corsero i 200

moderati arabi

< 233 234 235 >

La resistenza sahrawi contro loccupazione marocchina del Sahara, a tre anni dal brutale smantellamento della tendopoli di Gdeim Izik, continua la sua battaglia: libert per i prigionieri, autodeterminazione.

metri e si classificarono al primo e al terzo posto. Sul podio con la medaglia al collo, mentre le note diffondevano l'inno americano, alzarono il pugno chiuso e chinarono il capo. Entrambi infilarono il pugno in un guanto nero, prima di alzarlo al cielo. Quel guanto non era il simbolo delle Pantere Nere, come in tanti ancor oggi ritengono, ma fu messo per non sporcarsi le mani in vista della premiazione, un gesto sprezzante nei confronti del presidente del Comitato internazionale olimpico Avery Brundage, che sosteneva apertamente la presenza nel Cio della Rhodesia e del Sudafrica, due nazioni razziste che non consentivano agli atleti neri di gareggiare nei loro paesi. Inoltre Avery Brundage aveva ignorato il massacro degli studenti universitari messicani, due settimane

prima in Piazza delle Tre Culture, i quali protestavano contro lo spreco di denaro per le olimpiadi e rivendicavano migliori condizioni di vita. Quella di Tommie Smith e John Carlos sul podio olimpico con il pugno chiuso e la testa china rappresenta una delle icone simbolo del 900. Il gesto dei due velocisti ebbe una vasta eco in tutto il mondo e sort un effetto di gran lunga maggiore rispetto agli esiti che avrebbe avuto il boicottaggio olimpico. Le due Pantere Nere pagarono a caro prezzo il loro gesto. Il giorno successivo furono rimpatriati ed estromessi dalla squadra olimpica. Tommie Smith dovette aspettare 10 anni prima di trovare un lavoro come istruttore di atletica in un college americano, John Carlos non ebbe la forza di resistere e di l a qualche anno si suicid.

Nei prossimi mesi i governi dei paesi aderenti all'Ue dovranno presentare, a livello nazionale e regionale, i programmi per lutilizzo dei finanziamenti europei per il periodo 2014-2020. La European Cyclists Federation (Ecf, www.ecf.com), alla quale aderisce la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta, www.fiab-onlus.it), ha stimato che in vista del 2020, quando dovranno essere attuate soluzioni per ridurre le emissioni di gas che alterano il clima, per limitare i consumi energetici e promuovere politiche della salute e dell'attivit fisica, occorrer una spesa complessiva di 6 mila miliardi di euro per incrementare in Europa i livelli di mobilit ciclistica, gli indici di sicurezza e promuovere il cicloturismo. Una cifra indispensabile per realizzare 50.000 km di nuove infrastrutture ciclabili o per tracciare un milione di corsie ciclabili. Lo studio realizzato dall'Ecf dimostra con dati alla mano che se tutti i paesi dell'Ue prevedessero misure specifiche per la mobilit ciclistica, nei prossimi anni lintera Europa potrebbe incrementare in maniera considerevole la media degli spostamenti quotidiani in bici con un risparmio sul piano della salute pari a 110 miliardi di euro. In questi mesi la rete delle organizzazioni nazionali e regionali dei ciclisti, aderenti allEcf, dove le istituzioni nazionali e locali nicchiano, si faranno carico di presentare proposte, piani, programmi, affinch siano inseriti nella programmazione operativa, assicurandosi che a ciascuna attivit corrispondano relative risorse finanziarie. In alcuni paesi europei le associazioni aderenti all'Ecf sono gi all'opera con i rispettivi governi regionali e nazionali. Il ministro dei Trasporti ungherese, Vlner Pal, ha ufficialmente dichiarato il sostegno del governo alla Carta per lo sviluppo della mobilit ciclistica, presentato da 7 organizzazioni ciclistiche no profit in stretta collaborazione con lEcf. Tra i punti salienti vi lo sviluppo della rete ciclabile per la mobilit quotidiana e per il tempo libero, l'attivit di educazione, promozione e comunicazione che riguarda l'uso della bicicletta, il sostegno allindustria e al commercio delle bici, lo sviluppo del cicloturismo e l'istituzione di un organismo di coordinamento e di governo delle attivit che riguardano gli spostamenti in bici. Nella Repubblica Ceca si gi tenuto un incontro sul tema presso il ministero dei Trasporti, mentre in Irlanda le associazioni dei ciclisti collaborano con le due assemblee regionali per predisporre programmi operativi delle politiche che riguardano la mobilit ciclistica. Nel paese dei tulipani Fietsersbond, lorganizzazione dei ciclisti olandesi, ha presentato al ministro dei Trasporti e a quello dello Sviluppo economico un piano per la realizzazione di 765 km. di nuove ciclovie veloci regionali da realizzare entro il 2025, che sar inserito nella prossima programmazione di entrambi i ministeri. In Italia tutto tace.

ALIAS 12 OTTOBRE 2013

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SINTONIE
I FILM
COSE NOSTRE - MALAVITA
DI LUC BESSON, CON ROBERT DE NIRO, TOMMY LEE JONES. USA FRANCIA 2013

A CURA DI SILVANA SILVESTRI CON ANTONELLO CATACCHIO, ARIANNA DI GENOVA, GIULIA DAGNOLO VALLAN, MARCO GIUSTI, GIONA A. NAZZARO, CRISTINA PICCINO

IL FILM
UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE
DI E CON ROCCO PAPALEO, CON RICCARDO SCAMARCIO, BARBORA BOBULOVA. ITALIA 2013

sequenza iniziale di ben diciassette minuti. (s.s.) OLTRE I CONFINI DEL MALE: INSIDIOUS 2
DI JAMES WAN, CON ROSE BYRNE, PATRICK WILSON. USA 2013

GLORIA
DI SEBASTIAN LELIO, CON PAULINA GARCIA, SERGIO HERNNDEZ, COCA GUAZZINI, ANTONIA SANTA MARA. CILE 2012

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I Blake sono nella realt la famiglia Manzoni del New Jersey, che entrata nel programma di protezione testimoni dopo che il capofamiglia Fred (Robert De Niro) ha tradito i suoi ex colleghi mafiosi. Cos adesso vivono tutti controvoglia in Normandia. E qualcuno gi sulle loro tracce. (esce il 17 ottobre) ESCAPE PLAN - FUGA DALL'INFERNO

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Un prete, don Costantino, viene confinato dalla madre in un vecchio faro propriet di famiglia ormai dismesso perch in paese non si sappia che si spretato. Oltre al fatto che la sorella ha lasciato il marito ed fuggita con uno sconosciuto. Al vecchio faro cominciano ad arrivare diversi personaggi. (dal 17) LAS ACACIAS

DI MIKAEL HFSTRM, CON SYLVESTER STALLONE, ARNOLD SCHWARZENEGGER. USA 2013

DI PABLO CIORGELLI, CON GERMAN DE SILVA, HEBE DUARTE. ARGENTINA 2011

Un massimo esperto di sicurezza (Sylvester Stallone) si trova rinchiuso in una prigione che lui stesso ha progettato e deve far ricorso a tutta la sua abilit per fuggire e scoprire chi lo ha incastrato, coinvolgendo nella fuga un altro detenuto (Schwarzenegger). (dal 17) GIOVANI RIBELLI - KILL YOUR DARLINGS

DI JOHN KROKIDAS, CON MICHAEL C. HALL, DANIEL RADCLIFFE. USA 2013

Camra dor a Cannes (oltre a una quantit di premi internazionali) un on the road in camion quasi senza parole che coinvolge un burbero camionista e la giovane Jacinta paraguaya e guaran che con la figlioletta di pochi mesi ha bisogno di un passaggio a Buenos Aires. Lunghissimo viaggio attraverso terre poco esplorate dal cinema con personaggi altrettanto poco messi a fuoco. Il lento fiorire dei sentimenti tra loro un regalo per lo spettatore che avr collaborato alla visione. (s.s.) LA FINE DEL MONDO

Non c splatter, solo un incrocio impazzito di piani spaziali e temporali. la storia in s quasi banale: entit fastidiosa si insinua in una casa creando pi di un problema. tra cui il pargolo posseduto, come gi era successo al pap. Tocca allo scienziato dellocculto occuparsi della faccenda. . Ormai certo, lhorror Usa in realt di origine asiatica, lo firma James Wan autore di Saw lenigmista trentacinquenne di formazione australiana. Il film avvolge e rapisce, narrazione avvincente, lavora sul talento, sulle idee, sul genere, non sul budget. (a.ca.) RUSH

APPLAUSI APPLAUSI A FIBRA E CARBONI


FISICO & POLITICO
Italia, 2013, 437, musica: Luca Carboni e Fabri Fibra, regia: Fabio Jansen, fonte: MTV

DI RON HOWARD, CON CHRIS HEMSWORTH, DANIEL BRUEHL, USA 2013

I ragazzi della beat generation negli anni Quaranta: nel 1944, Allen Ginsberg era una matricola alla Columbia University. Jack Kerouac era tornato agli studi universitari dopo aver resistito otto giorni in marina. William S. Burroughs aveva abbandonato medicina e stava diventando un tossico. Storia di un triangolo omosessuale con al vertice Ginsberg, opera prima. (dal 17) IL FLAUTO
DI LUCIANO CAPPONI, CON PATRIZIO OLIVA, MISTER LEI. ITALIA 2013

DI EDGAR WRIGHT, CON SIMON PEGG, NICK FROST. UK 2013

Una multinazionale gestita da alieni decide chi e quando deve nascere, per sfruttare meglio il pianeta Terra. Un tipo semplice e ingenuo aiutato da un alieno cercher di cambiare questo meccanismo. (dal 17) LA PRIMA NEVE

Cinque quarantenni, ex amici dinfanzia sono convinti dal pi irresponsabile del gruppo (Pegg) a ritentare una maratona etilica lasciata incompiuta quando erano ragazzi nel villaggio della provincia inglese dove sono cresciuti. Ma ora nessuno li riconosce. Il team comico inglese di Edgar Wright e Simon Pegg reinterpreta una cinefilissima fantascienza, il tutto frullato secondo lhumour profondamente britannico post Monty Python e lamore per il genere. (g.d.v.) THE GRANDMASTER

Il pericolo una componente fondamentale di quello che Hunt e Lauda, a bordo delle loro McLaren e Ferrari, fanno per vivere. Ambientato in gran parte durante il campionato del 1976, al circuito tedesco di Nurbringring, sede del clamoroso incidente che, il primo agosto di quell'anno, lasci Lauda in fin di vita e poi sfigurato per sempre. Howard ricorso alla penna di Peter Morgan, che per lui aveva gi messo in scena un altro duello, quello tra il giornalista Robert Frost e Richard Nixon, in Frost/Nixon. Non solo un film riuscito, ma anche un film raro. (g.d.v.) LA SECONDA NATURA

Lo split screen diviso in due parti come i due musicisti, ma anche come i due concetti apparentemente contrapposti che intitolano la canzone. Jansen si diverte quindi a creare riuscitissime associazioni di immagini tra le due finestre: associazioni concettuali, formali, cromatiche, giocate sulla simmetria o sul contrasto. A volte le due met si ricongiungono in ununica inquadratura, altre volte uno dei riquadri riporta, su fondo nero, uno degli aggettivi cantati. Carboni per fortuna appare solo allinizio e alla fine (Fabri Fibra solo evocato) e dunque il videoclip di Fisico & politico non risolve tutto nel classico e noioso playback ma pu contare su una stimolante costruzione visiva. La fotografia di Davide Crippa, la scenografia di Andrea Basile. APPLAUSE
Usa, 2013, 335, musica: Lady Gaga, regia: Inez & Vinoodh, fonte: MTV

il film candidato agli Oscar per il Cile e con questo ruolo Paulina Garcia ha conquistato lOrso dargento a Berlino. Il titolo Gloria allude alla canzone italiana di Umberto Tozzi, famosissima in Cile che far ballare la protagonista nella festa finale in cui si rende conto che, dopo aver provato e riprovato a trovare un nuovo amore, pu vivere benissimo anche da sola. Gloria una donna della borghesia medio alta, divorziata e con figli adulti, alla ricerca di un compagno: nella societ cilena poich ci si sposa presto e ci si separa frequentemente, la situazione di Gloria abbastanza comune. In pi in una societ giovane e fatta per i giovani let della protagonista la mette tra parentesi, la cancella e gli occhialoni che porta sono come un paravento tra s e gli altri. Sebastian Lelio che lanno precedente aveva realizzato il durissimo El ao del tigre, non detto che con questo film sia pi malleabile. La grazia non la sua caratteristica, neanche quando smantella un altro dei capisaldi della sua societ, la famiglia (La Sagrada familia, esordio del 2005). Sono impressionanti le trasformazioni che Paulina Garcia riesce a mettere in atto nelle sue interpretazioni: questanno labbiamo vista anche alla mostra di Venezia, protagonista attempata di Las analfabetas di Moises Sepulveda, evento speciale della Settimana della critica.

IL FESTIVAL
ASIATICA
ROMA TESTACCIO, LA PELANDA CENTRO DI PRODUZIONE CULTURALE (PIAZZA ORAZIO GIUSTINIANI, 4) 12-20 OTTOBRE

DI MARCELLO SANNINO. DOCUMENTARIO. ITALIA 2012

DI WONG KAR-WAI, CON TONY LEUNG, CHEN CHANG. HONG KONG 2013

DI ANDREA SEGRE, CON JEAN CHRISTOPHE FOLLY, GIUSEPPE BATTISTON. ITALIA 2013

Dani non ha mai visto la neve, nato in Togo, ed arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia. ospite di una casa di accoglienza a Pergine, paesino nelle montagne del Trentino, ai piedi della valle dei Mocheni. invitato a lavorare nel laboratorio di Pietro, un vecchio falegname e apicoltore della valle. (dal 17) THE ACT OF KILLING

Si annunciava come il ritorno alle atmosfere wuxia di Ashes of Times, il film pi celebrato di Wong. Ip Man, che ha sempre goduto di rispetto per essere stato soprattutto il maestro di Bruce Lee tra il 54 e il 57, giunto a Hong Kong dopo la presa del potere del partito comunista decide di aprire una scuola di arti marziali. Elemento chiave del film Xu Hao-feng autore di romanzi di gong-fu pian che insieme al regista ha scritto la sceneggiatura contribuendo con temi di un mondo giunto al crepuscolo della storia. (g.a.n.) GRAVITY

Il regista del magnifico Corde, solo per alcuni giorni al cinema Nuovo Aquila di Roma fino al 16 ottobre con il nuovo documentario menzione speciale al festival di Torino 2012, premio Ucca e primo premio a Contest, il documentario in sala. Delinea la figura di un avvocato filosofo, Gerardo Marotta mecenate napoletano e presidente dellIstituto Italiano per gli Studi Filosofici in lotta per la diffusione della cultura come mezzo necessario per la giustizia sociale, con una visione della vita come atto di resistenza. E un grande cruccio, donare alla citt di Napoli e a tutti gli studiosi, trecentomila volumi raccolti negli anni da destinare ad una biblioteca pubblica, e che invece non hanno ancora avuto una giusta collocazione. (s.s.) LO SCONOSCIUTO DEL LAGO
DI ALAIN GUIRAUDIE, CON PIERRE LE LANDONCHAMPS, CHRISTOPHE PAOU, FRANCIA 2013

Un po bianco e nero e un po colore, molti riferimenti al cinema muto (la Danse serpentine di Loie Fuller, ma anche Mlis e lespressionismo tedesco), un fugace tocco di animazione, il tutto condito da balletti, luci strobo e il solito erotismo alla Lady Gaga, che non rinuncia alle sue continue trasformazioni, tra finto glamour e pallido underground. La popstar ormai non provoca neppure pi di tanto, ma con Applause non rinuncia a sperimentare rivestendo la sua musica di un raffinato cot visual, con risultati interessanti. A firmarlo come al solito il collaudato duo di fotografi di moda olandesi costituito da Inez van Lamsweerde & Vinoodh Matadin. PRECIOUS ILLUSIONS
Canada, 2002, 432, musica: Alanis Morissette, regia: Francis Lawrence, fonte: Youtube

La XIV Edizione di Asiatica, Incontri con il cinema asiatico, diretto da Italo Spinelli, ha in apertura due eventi speciali dedicati allIran: il concerto per solo piano Picturesque del celebre pianista e compositore iraniano Peyman Yazdanian collaboratore di Kiarostami, Jafar Panahi, Asghar Farhadi. Segue la proiezione speciale del film Ragbar (1971), il primo capolavoro di Bahram Bayzai pioniere, alla fine degli anni sessanta, del nuovo Cinema Iraniano, restaurato dalla World Cinema Foundation di Scorsese. In programma 47 lungometraggi e 31 cortometraggi, alla presenza degli autori delle opere in competizione. Film inediti del cinema indipendente asiatico provenienti da Afganistan, Bangladesh, Cambogia, Cina, Corea, Filippine, Giordania, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Irak, Kazakistan, Mongolia, Pakistan, Singapore, Siria,Taiwan, Thailandia, Turchia. Si apre con A Fallible Girl di Conrad Clark, quindi Television del bengalese Mostofa Sarwar Farooki, il pi recente film di Brillante Mendoza Possessions, Moebius di Kim Ki-duk. Inoltre Sguardo Sul Mondo Arabo, concerti e performance live, videoarte. www.asiaticafilmmediale.it

LANIMAZIONE
DOCARTOON
PIETRASANTA 17-20 OTTOBRE

DI JOSHUA OPPENHEIMER. DOCUMENTARIO. DANIMARCA NORVEGIA UK 2012

Indonesia: gli assassini raccontano. Nel 1965 i paramilitari del movimento Pancasila danno vita a un colpo di Stato che sfocia in un genocidio. I killer oggi sono anziani signori benestanti che, in questo film ricreano e mettono in scena i loro atti criminali. (dal 17) TWO MOTHERS

ALFONSO CUARON; CON GEORGE CLOONEY, SANDRA BULLOCK. USA UK 2013

DI ANNE FONTAINE, CON ROBIN WRIGHT, NAOMI WATTS. FRANCIA AUSTRALIA 2013

Liberamente tratto dal romanzo Le nonne di Doris Lessing (Feltrinelli), il film racconta di Lil e Roz che vivono in perfetta simbiosi con i loro figli in un paradiso balneare. Inspiegabilmente le due donne si avvicinano una al figlio dell'altra, in una relazione che si fa subito passionale. Girato in Australia tra Seal Rocks e Shelly Beach, era al Sundance. (dal 17)

Divertente, sopettacolare e una volta tanto con un 3D adatto allo scopo. In pi la connotazione filosofica tipica dei film di Cuarn (I figli degli uomini). Si mette in scena la lotta per la sopravvivenza di una scienziata perduta nello spazio al suo primo incarico, spazzata via da ogni appiglio e sospesa tra il lasciarsi morire o decidere di vivere e riuscire a tornare sulla terra, quasi una messa in scena della nascita. Del senso di vuoto che prende lo spettatore responsabile la scatola di luce dentro cui sono state girate le scene. Fantascienza e suspence si intrecciano in un continuo succedersi di colpi di scena, dove interviene provvidenzialmente anche lumorismo da non perdere mai nei momenti difficili, di cui lesperto Kowalski (Clooney) possiede una riserva inesauribile. Con un celebrato piano

Un film scandalo proprio no, forse disturba il fatto che sono due (o pi) uomini a farlo in sequenze hardcore che mostrano tutte le possibilit, mette a disagio l'irriverenza dei loro piaceri assoluti senza nessun bisogno di alibi, la bellezza spudorata dei loro corpi. Le immagini di Alain Guiraudie sprigionano la bellezza di una sensualit antica, gli organi genitali sono come affreschi carnali, e gli uomini che popolano quell'eden omosessuale sulle rive di un lago d'estate nel sud della la Francia raccontano profondamente un maschile omosessuale. Un film assolutamente gay, un thriller metafisico e erotizzante, capolavoro che respinge i cliches del genere. (c.pi.)

La cantautrice canadese ospite di una festa in un appartamento. Ma gli altri sembrano non esistere. I suoni ambientali lasciano il posto alla sua musica e lei canta come se vivesse in un mondo tutto suo. Lo schermo si divide in due e, se a destra Alanis interagisce con gli altri invitati, a sinistra la stessa immagine trasfigurata con luci e colori che rendono ciascuna situazione una fiaba new age. Il ragazzo che la corteggia e con cui stringe una relazione (a destra), diventa nella fantasia un principe azzurro (a sinistra). Ma la felicit ben presto finisce e i sentimenti nella realt si caricano di incomprensioni e silenzi. Cos, se la Morissette virtuale ha il suo happy end, quella reale no e il clip si conclude nello stesso modo in cui era iniziato. Si trattato di una illusione nata durante una festa. Lawrence spinge volutamente il pedale sul kitsch per sottolineare quanto siamo portati ad abbellire la nostra esistenza, confezionando un clip indubbiamente riuscito, come Hands Clean, precedente singolo tratto sempre dallalbum Under Rug Swept.

Il Festival del Documentario Animato e del Fumetto Non-Fiction diretto da Thomas Martinelli ha in programma la prima del film Couleur de peau: Miel di Laurent Boileau e Jung Henin, premiato dal pubblico ad Annecy, i film La bimba col pugno chiuso dei filmmaker Todomodo, sulla storia dellantifascista e partigiana Giovanna Marturano, e Prima la trama, poi il fondo di Fulvio Wetzl e Laura Bagnoli, sulla vita della pittrice Renata Pfeiffer. La collettiva anijam canadese coordinata dallanimatore e documentarista Jeff Chiba Stearns (autore di Yellow Sticky Notes), fra cui un'animazione che richiama la vicenda della Costa Crociera. Inoltre: le animazioni di Gaia Bracco per le canzoni di Elio e le storie tese e la sua storia del mondo in 4 minuti, Nicaragua, reportage disegnato della rivoluzione sandinista di Riccardo Mannelli, autore del manifesto ufficiale di DoCartoon 2013. E poi le mostre: Un fascio di bombe, ricostruzione a fumetti della strage di piazza Fontana di Manara, Gomboli e Castelli; la questione dellAlta velocit in Val di Susa con linchiesta illustrata Dossier Tav di Claudio Calia e la prima mostra su Enrico Bagnoli scomparso lo scorso anno di cui Bonelli Editore presenter lultimo lavoro.

IL FUTURO
FUTURE FORUM
UDINE, 14 OTTOBRE-29 NOVEMBRE

MAGICO

La manifestazione avviata due anni fa dalla Camera di commercio di Udine propone visioni e riflessioni sul futuro e su come cambieranno modi, stili, sistemi e regole nei prossimi quindici-venti anni. Al progetto collaborano i massimi esperti dellOcse di Parigi, gli institute for the future di Palo Alto e Copenhagen, oltre ai ricercatori e studiosi italiani dellUniversit di Udine. Una settimana per ciascun tema, affrontato con conferenze, workshop, case history, dibattiti e condotto con lUniversit, le associazioni di categoria, i protagonisti del sistema produttivo, delleducazione, dellimpresa e della ricerca. Si inizia il 14 ottobre nella Sala Valduga, Camera di Commercio, piazza Venerio con la conferenza pubblica: quale sarebbe il futuro migliore? e successivamente sul reddito di cittadinanza, italiani di frontiera, le innovazioni culturali, le forme del futuro, i laboratori digitali (messa in atto dalla regione Puglia). Il 5 novembre (sala Ajace, piazza della Libert) si parler di Books in progress con Giuliano Salvatore preside dell'Itis Maiorana di Brindisi, promotore del metodo che dal 2009 ha portato i docenti della scuola a creare e stampare i libri di testo della sua scuola in formato digitale. Alberto Abruzzese interviene il 13 novembre: oltre la scuola.

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MANIE LE CARRIERE PARALLELE DEI ROCKER. DAL FRONTMAN DEI TOOL A MR. SIMPLY RED

Alla salute. Il pop di vino


di GUIDO MARIANI

Si narra che quando nellagosto del 1965 i Beatles andarono a trovare Elvis a casa sua a Bel Air il menu del loro spuntino di mezzanotte prevedesse uova alla diavola, fegatini di pollo grigliati e polpette in salsa agrodolce. Non esattamente un menu allaltezza del prestigioso incontro. Rock e gastronomia ai tempi non andavano per

niente daccordo. Ma oggi c chi sta facendo del suo meglio per avvicinare i due mondi apparentemente inconciliabili. Cresce il numero di rocker con la passione per la cucina e il buon vino e c chi ha scelto lenogastronomia come carriera parallela, mettendo in secondo piano la propria vita musicale. finita lepoca in cui i divi musicali erano solo consumatori patologici di junk food, alcol e stupefacenti?

Forse no, ma oggi sta emergendo una generazione di musicisti che ai bar dei bassifondi preferisce le enoteche, al whisky le degustazioni di Cabernet Sauvignon e alle indigestioni la nouvelle cousine. Che vino abbinereste a un brano di heavy metal? Che canzone ascoltereste mangiando una specialit culinaria? Laccostamento tra enogastronomia e rock deve ancora essere esplorato in tutte le sue potenzialit.

DAVE MATTHEWS
il sogno di ogni enologo trovare un ricco mecenate con la passione per il vino. quello che accaduto a Steve Reeder che dopo aver lavorato in vigneti sulla costa est e sulla costa ovest degli Usa diventato amico di Dave Matthews, jam rocker che dopo aver venduto nella sua carriera pi di 30 milioni di album aveva soldi da spendere per i suoi sfizi. La rockstar possedeva gi una vigna in Virginia con cui produceva vino a livello amatoriale. Ma dopo aver incontrato Reeder ha deciso di trasformare un hobby in una missione. Oggi il duo produce nel cuore della terra del vino californiana una linea di vini con il marchio The Dreaming Tree, nome tratto da una celebre canzone della Dave Matthews Band. Dal 2011 il loro vigneti propongono Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot e Zinfandel a prezzi intorno i 15 euro a bottiglia. Sono qualcosa di cui andare orgoglioso - ha detto Dave -. Fare il vino come fare musica. Lesito finale dipende da quello che ci metti dentro. Vogliamo fare vini complessi, ma anche a portata di tutti. Vini piacevoli e da pasto, ma con anima. la stessa ricetta della musica di Matthews che nel suo repertorio ha anche una canzone dal titolo Dont Drink the Water e che oggi pu sembrare una pubblicit occulta.

MAYNARD JAMES KEENAN


Maynard James Keenan uno dei pi enigmatici e bizzarri personaggi del rock moderno. Il suo talento musicale si espresso al meglio nel progressive metal dei Tool, band nata nel 1990 e di successo planetario, e poi nellaltrettanto fortunato side-project degli A Perfect Circle. I Tool si sono rivisiti in tour nel 2009, ma ormai da sette anni non pubblicano un nuovo album. Gli APC sono in pausa. Keenan ricomparso sporadicamente alla guida di un progetto musicale sottotraccia chiamato Puscifer. Le sue sempre pi rare apparizioni musicali hanno una ragione ben precisa. Maynard ha deciso di dedicarsi al lavoro di produttore di vino. Lavoro che svolge con assoluta seriet, ma conservando listrionismo e la trasgressione della sua carriera musicale. proprietario di una vigna a Verde Valley in Arizona che ha ribattezzato Merkin, che era il nome che indicava le parrucche vaginali che usavano le prostitute di una volta. Qui le sue cantine chiamate Caduceus (qui il riferimento classico, era il bastone del dio Hermes) producono vini blasonati e che hanno raccolto diversi apprezzamenti non solo dai fan dei Tool. Keenan ha sempre arricchito le sue creazioni musicali con un immaginario cupo e spesso legato a un misto tra horror, fantascienza, mitologie esotiche e misticismo. Ora promuove i vini con lo stesso stile, con un sito internet che sembra ispirato ai video musicali della sua band e dando ai suoi vini nomi fantasiosi e suggestivi. La sua carriera di rockstar alternativa votata a Bacco al centro del documentario Blood into Wine del 2010. Nella sua produzione ormai copiosa ci sono vini da uve Bourdeaux (Cabernet Frane, Merlot, Cabernet Sauvignon) e spagnole (Tempranillo, Guarnacha), ma anche un Sangiovese ribattezzato, chiss perch, con il termine giapponese Kitsune, volpe. Al posto di comprarmi una Ferrari molti dei soldi che ho fatto con la musica sono finiti qui, ha detto il cantante che ha deciso di incidere parte dellultimo album dei Puscifer proprio nelle sue cantine. Il vino per che ha forse pi riferimenti con lopera musicale e con le vicende personali di Maynard il rosso Judith. I fan dei Tool sanno bene che lultimo album pubblicato dalla band, 10.000 days, stato dedicato dallartista alla madre Judith Marie, scomparsa dopo una lunga malattia a cui fanno riferimento i 10mila giorni del titolo. Dopo la sua morte il cantante ha preso le ceneri della madre e le ha sparse nelle vigne. Ora le nostre viti e i nostri vini sono la sua resurrezione e le sue ali, ha detto Keenan. Nel 2010 il vino Judith ha battuto in una degustazione bendata alcuni rossi europei tra cui un Chianti Classico.

MICK HUCKNALL
Le vigne allevate ad alberello, sulle terrazze, in due versanti dellEtna: est, nel comune di SantAlfio che guarda il mare; nord, tra Castiglione di Sicilia e Randazzo. Vi si trovano distribuiti venti ettari di nere terre vulcaniche a varie altitudini. Sul fianco est del vulcano, esposto ai miti venti marini, che arrivano da oriente, si trova il nucleo originario dellazienda: la vigna di Puntalazzo e lantico palmento del 1760. Questo il biglietto da visita dellazienda vitivinicola il Cantante, fondata nel 2001 da Mick Hucknall, voce e leader dei Simply Red, band di cui sempre stato lunico membro fisso. Sulla scorta di una carriera venticinquennale e di pi di 50 milioni di dischi venduti nel mondo, lartista la cui passione per il buon bere sempre stata nota, ha affidato allenologo Salvo Foti la cura dei vigneti con cui dal 2005 produce vini di qualit che, nelle parole dello stesso Mick, dovrebbero cogliere lessenza del territorio dellEtna. Ma questa avventura iniziata quasi per caso: Ho sviluppato una passione per lItalia allinizio della mia carriera - ha raccontato Hucknall a Wine Spectator, la bibbia degli appassionati di vino - e nel 1989, bevendo un Barolo, ho avuto con il vino una vera e propria epifania. Un mio vecchio amico era originario della Sicilia e suo padre and in pensione e si ritir sullEtna, dove aveva comprato una propriet con una villa e delle vigne. Ma letteralmente pochi giorni dopo essere andato in pensione mor di infarto. Il mio amico la prese molto male si trasfer nella villa e decise, in onore del padre, di rendere le sue propriet un posto bellissimo. Allora mi disse: Perch non facciamo del vino?. Conoscemmo poi Salvo Foti e iniziammo cos a fare sul serio.

KID ROCK
La citt di Detroit lo scorso luglio ha dichiarato fallimento, oppressa da un debito di oltre 18 miliardi di dollari. La ex Motor City ha perso industrie e centinaia di migliaia di abitanti, ma rimane comunque una delle capitali della musica americana. Una delle star originarie della metropoli in declino il rapper-rocker Kid Rock che nel 2009 ha pensato di dare energia alleconomia della citt creando una sua birra e facendola produrre dalla locale Michigan Brewing Company. La star ha marchiato bottiglie e lattine con il brand Badass, la birra dei duri. Per quanto nelle intenzioni fosse roba per veri uomini, la american lager di Kid Rock si rivelata una birretta leggera e inconsistente e nel giugno 2012 la Michigan Brewing Company ha fatto la fine di quasi tutte le aziende made in Detroit ed fallita. Kid Rock per, che beve birra anche a colazione, non si arreso e si ripromesso di tornare con una birra sempre fatta nella sua citt, pi buona e ancora pi da duri. I fan del rock possono consolarsi intanto con altre birre sponsorizzate da artisti rock: la Bastard Lager dei Motrhead, la Trooper Ale degli Iron Maiden o la Weizen Beer dei Sepultura. I veri buongustai possono per rivolgersi ai mastri birrai della Dogfish Head, azienda del Delaware che, su incarico di case discografiche e band, produce birre di alta qualit dedicate ad artisti e ad album storici. Da non perdere la Hellhound on My Ale in onore del bluesman Robert Johnson, la Faithfull Ale prodotta per i Pearl Jam in occasione dei 20 anni del loro album di esordio Ten e la American Beauty dedicata ai Greatful Dead.

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JOHNNY CASH, LINCUBO DELLO STRUZZO


di FRANCESCO ADINOLFI Brutto anno il 1981 per Johnny Cash (foto), ancora pi brutto il 1983. Trentadue anni fa l'artista si sottopone a una operazione agli occhi che gli riapre il tunnel di antidolorifici e pillole varie. Fino a quel momento era molto nota la sua tossicodipendenza, le disintossicazioni, il suo abuso di alcol, anfetamine ecc. Negli anni Settanta si era per placato. Lontane erano le turbolenze del decennio precedente e gli echi di pezzi storici anni Sessanta come Ring of Fire, Get Rhythm o A Boy Named Sue . Per non parlare di perle come Folsom Prison

Blues (1955) o The Man in Black (1971). Gli anni Settanta se ne erano andati via distanti dal ribellismo degli esordi, contraddistinti da registrazioni gospel, special tv natalizi e una mitica apparizione (1974) in un episodio del tenente Colombo. Qui peraltro tutto in nero e dietro coristi gospel in rigoroso bianco. Arriva infine il 1981 e l'intervento chirugico ben raccontato ne L'autobiografia (Dalai, 2012, gi uscita negli Usa nel 2003). Cash ricorda che antidolorifici e sedativi vari, nati da una esigenza specifica, diventano presto una consuetudine non necessaria. A ci si aggiunga anche un ritorno smodato alle anfetamine E cos fino al 1983, l'anno dello struzzo. Al tempo Cash allevava animali di vario genere, inclusi gli struzzi. SEGUE A PAGINA 9

KISS
Hanno messo il loro marchio su qualsiasi prodotto commerciale a cui si possa pensare. I Kiss sono stati la prima vera rock band a diventare un brand. Finito su tutto. Ma proprio tutto. Il nadir della loro sindrome da merchandising compulsivo stato toccato quando il logo del gruppo arrivato a istoriare le casse da morto e una carta igienica in compartecipazione con Hello Kitty (!). Come in ogni supermarket che si rispetti non manca il reparto eno-gastronomico. I vini Kiss esistono ormai da molti anni, ma sostanzialmente si quasi sempre trattato di bottiglie istoriate per collezionisti e non certo dedicate ai sommelier. Solo di recente esiste un vino del vitigno Zifandel (Primitivo) da colline californiane che pare abbia superato la soglia di bevibilit (non per nulla venduto solo in Europa). Dal 2011 in commercio anche la Destroyer Beer che, assicurano Gene Simmons e soci, preparata nella miglior tradizione tedesca. Nel corso degli anni non sono mancati i dolci, dai gelati ai biscotti, i cereali per colazione, i soft drink, unedizione speciale della Coca Cola, ketchup e caff. I Kiss hanno prodotto pi generi alimentari che musica. Senza dimenticare la loro nuova catena di ristoranti Rock & Brews: gi 3 punti inaugurati negli Stati Uniti e altri 4 in via dapertura. Stiamo spargendo i nostri tentacoli ha detto Paul Stanley -. un posto per famiglie e amici dove puoi scegliere tra pi di 80 tipi di birra, ascoltare rock di qualit e mangiare bene.

LES CLAYPOOL
Negli anni Novanta i Primus erano lalternativa al rock alternativo e con il loro sound eccentrico, dissacrante, ma magistralmente architettato, riuscirono anche a diventare capaci di ottenere un inaspettato successo commerciale. Negli anni Duemila la band si presa una pausa di circa un decennio per poi tornare sulle scene con un nuovo album nel 2011. Les Claypool leader della band e suo fenomenale bassista non ha passato quel decennio con le mani in mano. Ha partecipato a svariati progetti musicali paralleli, ha diretto un film, scritto un romanzo. E si dato allenologia. Claypool si trasfer a vivere nel 1995 in uno dei territori pi vocati al vino degli Stati Uniti, la Russian River Valley nella contea di Sonoma. Ho visto per anni - ha raccontato - i frutteti venire sostituiti dalle vigne e man mano che questo accadeva diventavo amico di enologi e vignaioli. Ho iniziato a bere il Russian River Pinot. Da allora smisi di fumare canne. E scelsi di darmi al vino. Da utilizzatore a produttore il passo stato breve: Io e alcuni amici ci rendemmo conto che sarebbe stato quasi pi economico farci il nostro vino piuttosto che spendere tutti quei soldi in vini di classe. Se ci ripenso mi viene da ridere perch da allora ho speso una vera fortuna. Ma oggi facciamo ottimi vini. La prima annata di Les fu il 2007, un anno ritenuto il miglior raccolto del secolo per le uve californiane. Le sue prime produzioni sono state di Pinot per poi arricchirsi di un ros con vitigni Grenache. Ma poteva un cantante che pubblic un album dal titolo Navigando sui mari di formaggio produrre vino senza dare un tocco di originalit? Claypool ha scelto come marchio un elefante viola che contrassegna tutta la sua produzione di Pinot. Il suo ros invece commercializzato con il marchio di un ornitorinco rosa. Non sono bottiglie per tutti, il Pinot Noir Pachiderma Viola del 2007 viene venduto a pi di 60 euro a bottiglia. E come per ogni evento rock che si rispetti si pu comprare anche la maglietta con il logo.

Una generazione di musicisti che preferisce le enoteche ai bar dei bassifondi, le degustazioni di Cabernet al whisky e la nouvelle cousine alle indigestioni
JANI LANE

SERGI AROLA
Da aspirante rockstar a chef osannato come una rockstar. Per lo spagnolo Sergi Arola, classe 1968, la cucina era in giovent solo un mezzo. Il rock era il fine. A 12 anni un nonno gli insegn a cucinare, da adolescente cap che diventare cuoco e lavorare nei ristoranti avrebbe pagato le chitarre e poteva dare una spinta economica ai suoi sogni di musicista emergente. Gi membro dei Los Interrogantes approd ai Los Canguros, band con un buon seguito nella scena catalana di rock alternativo. Andai alla Escuela de Hostelera y Restauracin di Barcellona - spiegher Arola -. Ero convinto che se fossi andato a scuola sarei diventato uno chef migliore e questo mi avrebbe dato pi tempo per la musica. Il successo ai fornelli rapidamente era destinato a oscurare i suoi successi musicali. Nel 1992 era chef de cuisine al ristorante La Jijonenca di Barcellona e nel 1995 approd al Talaia, un ristorante davanguardia in cui lavor con Ferran Adri, guru della cucina molecolare. Cucin poi anche con Pierre Gagnaire a Parigi e, tornato in Spagna, divenne titolare di un suo ristorante, trasformandosi ben presto uno dei nuovi divi della cucina spagnola. Oggi celebrato in tutta Europa, un cuoco da due stelle Michelin i cui ristoranti principali sono il Gastro e il La Broche di Madrid. Ma Arola non ha dimenticato la musica. Sui siti web dei suoi locali lancia nuovi artisti, frequenta band di fama internazionale che ospita ai suoi tavoli e ostenta orgoglioso la sua collezione di chitarre pagata, come nei suoi sogni adolescenziali, dai suoi trionfi in cucina. Lo scorso marzo stata pubblicata una raccolta antologica dei suoi Los Canguros intitolata Un salto adelante (1986-1990). Sergi spera, un giorno, di tornare a essere un musicista: Scrivo le mie canzoni e i miei testi. Amo la musica. importante come la mia cucina. stata il mio primo e potrebbe essere anche il mio ultimo amore.

Jani Lane, scomparso nel 2011, fu uno degli eroi della scena musicale di fine anni Ottanta definita malignamente Hair Metal per alludere alla eccessiva preoccupazione che i suoi protagonisti avevano per le acconciature. Lane era il leader, il cantante e lautore di quasi tutti i brani dei Warrant, band che negli States inanell una serie di successi radiofonici e video che andarono in heavy rotation su Mtv. Il loro pi grande hit fu il tormentone Cherry Pie (Torta di ciliegie) che port la formazione a vendere pi di due milioni di album in un anno. La canzone alludeva non a un dolce, bens a una ragazza e conteneva riferimenti pi erotici che culinari. Divenne comunque un inno in innumerevoli fiere gastronomiche americane, fu anche onnipresente a tutte le competizioni pi o meno demenziali dedicate alle torte che impazzano durante lestate nella provincia a stelle e strisce. Lane finir per odiare il brano che sar costretto a suonare in ogni suo concerto per tutta la sua carriera. Mi dovrei sparare in testa per averlo scritto, sbott una volta il cantante, confessando che era stato costretto a scrivere Cherry Pie dalla casa discografica che pretendeva dai Warrant un brano facile e immediato. Ma il cibo era il destino di Lane che aveva da sempre una passione, ai tempi inconfessata, per la cucina. Passato il successo e abbandonati i Warrant, accanto a una carriera solista, la professione di Jani stata quella di gestore di locali assieme al suo vecchio compagno di band Billy Morris. Jani si divertiva a creare tutti i piatti del men e a inventare ricette nuove. Sono un buon cuoco, ho cucinato tutta la vita, diceva. Nonostante tutto dai suoi men, come dai suoi concerti, non mancava mai la torta di ciliegie. Gli faceva venire la nausea, ma gli aveva dato la fortuna.

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RITMI
di SIMONA FRASCA

STRUZZO VS CASH
di F. AD. (segue da pagina 8) Al tempo Cash allevava animali di vario genere, inclusi gli struzzi. Succedeva a Hendersonville, Tennessee, nella sua House of Cash (con dentro anche un museo, uffici, uno studio di registrazione, un negozio di articoli

da regalo). Era un inverno freddissimo che aveva decimato buona parte degli struzzi. Una femmina non si faceva catturare e portare al riparo nel granaio: mor stremata dal freddo. Questo rese particolarmente irascibile e violento il maschio che insegu Cash nel bosco e sibilando lo fronteggi senza attaccarlo. Cash si allontan e anche lo struzzo, che per lo

attendeva vicino al recinto. Al ritorno dell'artista gli corse incontro e lo colp con la zampa (foto). Risultato: due costole rotte e un taglio profondo sullo stomaco in parte protetto - e questa fu la fortuna di Cash - da una robusta cintura. Il pennuto gli torn sotto, lartista rotol contro un sasso e altre tre costole si infransero. Brandendo un bastone di quasi due

Il musicista newyorkese, con un passato ai tamburi di band come Captain Beefheart e Red Hot Chili Peppers, oggi un apprezzato compositore cinematografico. Il binomio con il regista Nicolas Refn

Nel binomio suoni e visioni del cinema occidentale contemporaneo Cliff Martinez e Nicolas Winding Refn si avviano a costituire una coppia complementare, in perfetta consonanza come Danny Elfman e Tim Burton o Angelo Badalamenti e David Lynch. La relazione artistica tra i due cominciata con Drive, il film del 2011 che ha diffuso il nome del regista danese al di fuori dei circuiti dei festival allattenzione del pi vasto pubblico cinematografico. Con uno stile asciutto e crudele Drive racconta la vita cupa e violenta di uno stuntman (interpretato da Ryan Gosling) un po dropout, un po criminale alle prese con una vicenda sentimentale che alla fine dimostrer di saper gestire con i suoi mezzi feroci e definitivi. Di fronte a quella che appare una vera apoteosi di disumanizzazione e sfacelo interiore la scelta per il commento musicale sembrava quasi imposta, o il silenzio assoluto per raccontare la nudit dellanima come accade in tanti film di approccio verista o virare direzione e intraprendere una strada che sostenesse, in contraltare alle immagini, il senso tragico del film. Martinez esordisce con Refn lavorando cos a una colonna sonora rarefatta e sofisticata, costituita da pochi interventi strumentali attraverso lutilizzo di tastiere, cordofoni e pause. Come a dire da questa parte c la realt nuda da quellaltra il mondo desiderante che descrive unumanit universale che interiormente pulsa ancora allunisono nella stessa direzione. Mi attirava molto lidea di lavorare per lo score di Drive racconta in questa intervista che lo raggiunge dopo un lungo pedinamento informatico e grazie allintercessione del suo ufficio di produzione - perch uno dei pi bei racconti su Los Angeles. Refn una miniera di idee e con lui decisi che la mia interpretazione avrebbe addolcito la narrazione, enfatizzato gli aspetti naif del personaggio. Cos venne fuori il tema damore del film che forse il tema musicale che tocca corde quasi religiose della storia. Laspetto dolce e romantico dei personaggi che vivono una storia dura, feroce consegnato interamente alla musica. In questo modo Refn ha risolto dun colpo laspetto

sentimentale del film. Prima del cinema la carriera di Martinez cresce nelle retroguardie dei palchi, battendo il ritmo dietro ai tamburi per diverse band del circuito rock pi estremo, come Lydia Lunch, Weirdos, Dickies, Captain Beefheart e per un anno dal 1984 con i Red Hot Chili Peppers. In verit come compositore sembra poco motivato nei primi anni della sua professione di musicista. Spesso lo chiamano come sostituto batterista di band di diverso genere e tanto gli basta. Il suo primo ingaggio da compositore in una nota trasmissione televisiva Usa degli anni Ottanta Pee Wees Playhouse. Senza ombra di dubbio suonare con le formazioni che hai citato mi ha reso un batterista migliore. Colui che ha avuto un impatto maggiore su di me come compositore stato Captain Beefheart (Ice Cream for Crow del 1982 fu lultimo album inciso dallartista americano nel quale compare Martinez, ndr). Partecipai

INTERVISTA AUTORE DELLE COLONNE SONORE DI DRIVE E TRAFFIC

Visioni in equilibrio. Lo schermo libero di Cliff Martinez


a quellincisione suonando la batteria e le maracas. Anche se lui non sapeva suonare n la batteria, n la chitarra, n il basso ci non gli imped di scrivere per quegli strumenti. Riusciva a mettere in relazione il mondo della poesia e della visual art con la sua musica e questa modalit era la chiave di accesso per comprendere il modo in cui creava quella sua miscela di suoni astratta e solo in apparenza libera da strutture o da indicazioni preordinate. Il passo dalla batteria, uno strumento acustico, ai suoni elettronici, tastiere innanzitutto, ha rappresentato una scelta quasi obbligata. Gli scenari sonori in questo modo per lui si moltiplicano. cos, almeno recentemente. Di solito usavo dei campionamenti per creare una musica elettronica che suonasse naturale. Quando poi cominciai a lavorare nel 2011 con Nic in Drive e con Steven in Contagion mi avvicinai ai sintetizzatori e in generale ai suoni artificiali, prodotti dalle macchine e dichiaratamente estranei al mondo dei suoni organici che conoscevo fino a quel momento. Vediamo quanto durer questinteresse e soprattutto cosa riuscir a produrre ancora seguendo questa linea. I compositori del ventunesimo secolo sono preoccupati dal potenziale offerto dalla tecnologia informatica per creare nuovi strumenti, nuovi suoni e nuovi modi di pensare la musica e la composizione musicale. Io al momento sto cercando di avvicinarmi a questo mondo e di adattarmi a una modalit che mi piace molto. La storia di Martinez compositore di colonne sonore per il cinema comincia molto prima dellincontro con Refn. Il suo stile sebbene alle prime battute si esprime bene con Steven Soderbergh che lo chiama a lavorare in Sesso, bugie e videotape. Lanno il 1989 e Martinez mette a punto con il regista americano, che per quel film vincer la Palma dOro a Cannes, il suo modo di lavorare con le immagini. Con lui impara lequilibrio tra la sua libert di compositore e linterrelazione con il regista. Con Soderbergh lavora ininterrottamente dal 1989 al 2011 e compone le musiche tra gli altri per Kafka, Torbide ossessioni, Grays Anatomy il film del 1996, Linglese, Traffic, Solaris. Nel 2012 Robert Redford lo chiama

Tre immagini del musicista e compositore Cliff Martinez (foto Ricardo DeAratanhaLos Angeles Times Contour-Getty Images)

per la colonna sonora di La regola del silenzio. Con Steven Soderbergh abbiamo lavorato insieme in 10 film in pi di 25 anni, un rapporto di collaborazione che paragonerei a una vera e propria telepatia. So perfettamente ci che gli piace e ci che detesta mentre invece con Refn ci stiamo ancora conoscendo e confrontando. Tutti e due appartengono a quella categoria di registi che incoraggiano i loro compositori verso soluzioni autonome, nuove e particolari. Forse questo dipende dal fatto che sia Nic che Steven sono i due registi con i quali ho fatto pi di un film. In generale a loro non piace ripetersi, rifuggono i clich e dunque vogliono che anche io mi comporti allo stesso modo. Lultimo film di Refn Solo dio perdona porta sul grande schermo la storia di un personaggio problematico e violento, ancora una volta interpretato da Gosling, un pugile succube di una madre devota al crimine in una rivisitazione exploitation del complesso di Edipo e del quale Edipo Relitto lepisodio girato da Woody Allen per il film corale New York Stories (1989) sembra il contraltare comico, ma con un approccio alla Tarantino e con un evanescente sguardo rivolto a Santa Sangre di Jodorowsky, il tutto in unincandescente ambientazione esotica tailandese. Gli interventi musicali del batterista compositore anche in questo caso suonano sofisticati, accattivanti, incisivi. Martinez uno sperimentatore dei suoni con unacuta sensibilit per la tecnologia applicata alla musica e in generale per la storia del cinema. Se potessi saltare sulla macchina del tempo - confessa - e potessi rubare il mestiere a Max Steiner certamente subentrerei nel suo contratto per musicare King Kong. Questa probabilmente la mia fantasia pi grande potendo viaggiare nel tempo. Mi piacerebbe poter rivivere lalba dei talkies (i primi esperimenti di film sonori, ndr) quando larte della colonna sonora era ancora in fasce.

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metri riusc ad allontanare il pennuto. Cash fu portato in ospedale. Da qui antidolorifici e pillole varie su cui si innest l'antico alcolismo. Nell83 entrer alla Betty Ford Clinic di Rancho Mirage, (California) per disintossicarsi. E cos fino al 1992, ultima disintossicazione. Nel '94 l'album American Recordings prodotto da Rick Rubin e di nuovo il successo. BARBIERO/COJANIZ DANZA PAGANA (Splasc(h) Records) I temini sono diuretici, quasi roba da film con la Lamar, oppure odalische e baiadere . Ma si direbbe che le cose in questi anni stiano in questi termini: ombelichi volteggianti, capelli roteanti, i colori dei tramonti in tutte le isole esotiche dalla Sardegna in gi. Chi faccia mostra di risentimento perduto. (g.ca.) PAOLO CARUSO NESSUNO (Peters Castle Records) Lautore, percussionista, usa una quantit enorme di strumenti etnici da tutto il mondo (berimbau, udu, hang, gong, congas, tamburi, timpani, triangoli) per un progetto che vede coinvolti altri tredici solisti destrazione perlopi rock-jazzistica: tredici i brani originali dai linguaggi alquanto eterogenei, con echi di reggae, hip hop, post bop, Africa, Medio Oriente. Alla fine, come si suol dire, troppa carne al fuoco, e lalbum si perde in una griglia di citazioni stilistiche, fino a smarrire lessenza o lidentit del progetto; e il titolo (Nessuno) in tal senso desta forse qualche sospetto. (g.mic.) DANIELE DI BONAVENTURA NADIR (Tuk Music/Emi) La piccola etichetta fondata e diretta da Paolo Fresu non sbaglia un colpo: poche uscite, ognuna meditata e voluta nel segno di un'eccellenza che rifugge ogni routine jazzistica. Non sfugge questo ottimo doppio cd, in cui il miglior bandoneonista italiano offre un percorso in trio nel primo cd, con il mantice, e nel secondo torna a frequentare i tasti d'avorio del pianoforte, in quartetto. Poesia e ispirazione a ogni tratto. (g.fe.) GOD IS AN ASTRONAUT ORIGINS (Rocket Girl/Goodfellas) A dispetto del titolo, che lascerebbe presagire un disco se non antologico perlomeno che guarda al passato, questo in realt il nuovo, settimo album della band irlandese. Anche sul termine nuovo ci potrebbe essere qualcosa da dire, perch i God Is an Astronaut utilizzano lo stesso clich da sempre. Che poi, se vogliamo, il punto critico del post rock, e se non ci si rinnova o non si cercano altre vie (vedi Mogwai e, soprattutto, Sigur Rs) si rischia di andare in loop su se stessi. Detto ci, per anche questo, come il resto della loro discografia, un lavoro pi che accettabile, perch, gli va riconosciuto, il tema lo conoscono e lo sviluppano bene. Tutto qui. (r.pe.)

ULTRASUONATI DA GIAMPIERO CANE STEFANO CRIPPA GIANLUCA DIANA GUIDO FESTINESE SIMONA FRASCA GUIDO MICHELONE ROBERTO PECIOLA

DI GUIDO MICHELONE

TRIBUTI

ELECTRO

JAZZ

INDIE ROCK

Inaspettati angoli di luce


I tributi sono spesso un territorio minato: quello delle buone intenzioni che finiscono per lastricare piccoli inferni musicali. Quando sono riusciti, invece, aiutano a mettere in luce angoli inaspettati di un'estetica, o a precisarne contorni cos classici da sfuggire all'ascolto. Ad esempio Fabrizio Gaudino in Wheeler's Mood (Abeat) esplora, con un gruppo senza piano e il suo ottimo flicorno, temi di Kenny Wheeler e altre composizioni in quel mood: restituendo il prezioso equilibrio sospeso, pieno di mistero dei brani del canadese. E notevole, anche se si tratta di musica aperta dagli angoli selvatici e zigzaganti anche The Golden Circle (Millesuoni), sentito e non banale omaggio all'armolodia di Ornette Coleman con Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Enzo Pietropaoli e Marcello Di Leonardo. Splendida l'incisione. Sketches of Miles (Abeat) invece un ottimo tributo al Davis anni Sessanta del chitarrista ligure Alessio Menconi : con Hammond e batteria, quindi senza il calco mimetico dei timbri originali: un approccio decisamente originale, e assai riuscito. (Guido Festinese)

Caged Animals, pensieri pop


Vincent Cacchione un italoamericano gi titolare con Zachary Cole Smith dei Soft Black e, in proprio, di un progettino chiamato Caged Animals. E con questo moniker pubblica il secondo album, In the Land of Giants (Lucky Numbers/PiasCoop). Pop leggero e ben congeniato, con una base elettronica che all'uopo si apre a situazioni pi propriamente elettriche. Just for fun. Electropop di matrice dance il mondo in cui si muovono gli Holy Ghost!, duo con base a Brooklyn, anche loro al secondo lavoro, Dynamics (Dfa/Pias-Coop). I clich del genere ci sono tutti, anche nei titoli (Dumb Disco Ideas, Dance a Little Closer). Via libera al divertimento e alla faccia pi semplice del pop: ritmi serrati e ritornelli catchy. Al dancefloor, con buoni risultati, si rivolgono anche i Delorean, quartetto elettronico basco, con il nuovo Apar (True Panther Sounds/Self) mentre un lavoro pi rivolto alla ricerca delle atmosfere quello del canadese Mike Silver, in arte CFCF che con Outside (Dummy) pubblica una gran bella prova. Brani composti in buona parte in viaggio e in cui si percepisce molto bene proprio il senso di spazio. (Roberto Peciola) GARLAND JEFFREYS TRUTH SERUM (Luna Park/Goodfellas) Generazione di Bob Dylan e Robbie Robertson. New York la sua storia, la sua citt. Il 14esimo album in studio di questo settantenne si gusta come uno shot di whisky invecchiato con un intenso retrogusto reggae. Il suo songwriting si fa beffe del tempo e dei suoni, essenziali e caldi come sempre. Lalbum ingrana la marcia con Any Rain, viaggia a velocit di crociera con Ship of Fools e si congeda al ritmo della placida ironia di Revolution of the Mind. (s.fr.)

Standard deccezione
Il principale difetto del nuovo jazz italiano consiste nel fare dischi con tutti brani a nome del leader a scopiazzare (male) i cosiddetti standard, mentre sarebbe pi onesto, doveroso e pedagogicamente utile confrontarsi anche con i repertori storici. Le eccezioni comunque esistono a cominciare da Giancarlo Mazz & Luciano Troia in Live at The Metropolitan Room NYC (Slam Records) in cui chitarra e pianoforte duettano su dieci titoli famosissimi da Bye Bye Blackbird a Take the A Train. Anche il batterista Stefano Bagnoli con We Kids Trio in Un altro viaggio (Usr) riprende melodie celebri e temi da film, con laiuto di due giovanissimi, Francesco Patti e Giuseppe Cucchiara, rispettivamente al sax alto e al contrabbasso. Cos come il Guido Di Leone Quartet in Standards on Guitar Vol. 2 (Four), con due diverse ritmiche, come il precedente lavoro, un tripudio di brani hard bop (sublime Daahoud di Clifford Brown) e di omaggi a grandi chitarristi, in stile soft, da Wes Montgomery a Jim Hall. (Guido Michelone) NORTH MISSISSIPPI ALLSTARS WORLD BOOGIE IS COMING (Songs of the South Records) I fratelli Dickinson e la certezza delle proprie radici. Et della maturit anche per loro: licenziano il miglior disco di sempre. tradizione pura quando suonano cose ascoltate, vissute e respirate sin dall'infanzia. contemporaneit quando arrangiano con nuova veste. buon gusto e talento perch lo fanno bene. Il blues delle Hills in uno dei dischi dell'anno. Magnifico! (g.di.)

Le esplosioni di Dustin Wong


Modi e forme di stampo indie. Dustin Wong completa la sua trilogia iniziata nel 2010 con questo Mediation of Ecstatic Energy (Thrill Jockey). Il chitarrista originario delle Hawaii in un momento di creativit esplosiva. Getta dentro questo disco decine di idee, tutte sintetizzate dalla copertina dove circondato di pedali per i suoi strumenti. A tratti deflagrante, ma comunque stimolante, mentre disegna paesaggi sonori ricchi di colori. Segnaliamo The Big She e Imaginelectric. Segue Hebronix, ossia il progetto solista di D. Blumberg (Yuck) che pubblica Unreal (ATP Records). Sei lunghi brani in cui il pop languido la direzione principale, dove si intersecano volatili ma ben fatte idee psichedeliche. Suonate Garden e The Plan. Finale allegro e disincantato come da nome della band: i Surf City sono una band neozelandese alla seconda uscita. We Knew It Was not Going to Be Like This (Fire/Goodfellas) implementa uno scanzonato rock dalle tinte shoegaze a tratti vicino ai primi Kasabian. Simpatici. Per voi NYC e Ocean Graphs of the Wilderness. (Gianluca Diana) GREGORY PORTER LIQUID SPIRIT (Blue Note/Universal) entrato a pieno diritto fra le grandi voci del jazz soul, questo baritono dalle note piene e festose e dall'afflato interpretativo non comune. Porter, a differenza di molti colleghi, non si adagia sugli standard - che ha in repertorio ma elargisce con il contagocce - ma preferise comporre autonomamente piccoli classici contemporanei, come la gioiosa title track o la drammatica e coinvolgente When Love Was King. (s.cr.)

MENTE CONTEMPORANEA
Se si esclude John Cage, pi citato-evocato-osannato che realmente approfondito - alla cui intelligenza rimandano due novit Mimesis, il minuscolo La durata infinita del suono di Leonardo Vittorio Arena e il colossale John Cage una rivoluzione lunga centanni a cura di Giacomo Fronzi - la musica colta, dotta o classica del XX secolo argomento rimosso o tab ostinato nellambito della proliferazione massiva delle odierne sonorit pop, soprattutto elettroniche, le quali, sia pur indirettamente, molto devono (ad esempio sul piano timbrico) alle rivoluzionarie scoperte di alcuni maestri del secondo Novecento.

IN TAL SENSO utile, attraverso tre nuovi libri, conoscere altrettanti geniali innovatori, dai differenti approcci critico-estetici. Pensieri verticali (Adelphi) di Morton Feldman (1926-1987) una sorta di autobiografia del compositore statunitense dallo sperimentalismo aleatorio: una quarantina di interventi, talvolta brevi, scritti via via tra il 1958 e il 1986, in cui il musicista, parlando anche dei colleghi viene a delineare unoriginalissima poetica individuale. C poi Luciano Berio. Nuove prospettive (Leo S. Olschki) curato da Angela Ida De Benedictis, un corposo volume che raccoglie gli atti dellomonimo convegno svoltosi nel 2008 alla senese Accademia Chigiana, con diciannove relazioni, dagli amici letterati (Umberto Eco e Edoardo Sanguineti) ai grandi musicologi (Giorgio Pestelli e Jean-Jacques Nattiez) fino ai giovani studiosi per delineare la figura del compositore onegliese (1925-2003) forse il pi vicino a quellidea di opera aperta teorizzata dal semiologo alessandrino; i singoli interventi andrebbero magari integrati dalla visione dello stupefacente C musica e musica, il documentario che suona anche un po come biografia musicale novecentesca che Feltrinelli ha riproposto in dvd nella scorsa primavera (e di cui s gi parlato su Alias).

ON THE ROAD
No Age
Una delle realt pi interessanti della scena alternative Usa, tra punk e psichedelia, noise e melodia. Bologna SABATO 19 OTTOBRE (COVO)

A CURA DI ROBERTO PECIOLA CON LUIGI ONORI SEGNALAZIONI: rpeciola@ilmanifesto.it EVENTUALI VARIAZIONI DI DATI E LUOGHI SONO INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLONT

folk. Bologna LUNEDI' 14 OTTOBRE (LOCOMOTIV)

Dead Meadow
Dagli States una band che si rif ai suoni del rock anni Settanta. Brescia SABATO 19 OTTOBRE (LATTERIA
MOLLOY)

Ron S. Peno & The Superstitions


L'ex cantante della punk band australiana Died Pretty. Trani (Ba) SABATO 12 OTTOBRE
(DA CONFERMARE) Roma DOMENICA 13 OTTOBRE (INIT)

Francesco Forni, Assalti Frontali e Paolo Benvegn. Roma VENERDI' 18 OTTOBRE


(CS BRANCALEONE)

Roma Jazz Festival


Dedicata al rapporto tra jazz e letteratura (Speech il sottotitolo), la rassegna capitolina ha unanteprima con Paolo Fresu, Martux_m e Filippo Bianchi alle prese con le 101 Microlezioni di jazz scritte dallex direttore di Musica Jazz. Roma VENERDI' 18 OTTOBRE (AUDITORIUM
PARCO DELLA MUSICA)

Mark Stewart
Il fondatore del Pop Group in versione solista. Roma GIOVEDI' 17 OTTOBRE (BLACKOUT) Bologna VENERDI' 18 OTTOBRE (COVO) Torino SABATO 19 OTTOBRE (SPAZIO 211)

Ryland Bouchard
Il musicista e vocalist statunitense nella sua carriera ha attraversato fasi stilistiche molto diverse tra loro. Padova MARTEDI' 15 OTTOBRE (LA MELA
DI NEWTON) Forl MERCOLEDI' 16 OTTOBRE (DIAGONAL) Avellino GIOVEDI' 17 OTTOBRE (GODOT) Salerno VENERDI' 18 OTTOBRE (DA CONFERMARE)

Lucca Jazz Donna


Concerto a ingresso libero (offerta per lassociazione La Luna che opera per contrastare la violenza sulle donne) per linizio della IX edizione della rassegna. Di scena lensemble Gershwin Quintet e il duo Stefania Tallini/Barbara Casini. Lucca SABATO 12 OTTOBRE (PALAZZO
DUCALE)

E INFINE Un male incontenibile. Sylvano Bussotti, artista senza confini (Bietti) di Luigi Esposito che traccia il profilo di un neoavanguardista fiorentino (1931) sui generis, per via dei forti amori verso pittura, teatro, danza, tra gesto e polifonia. Dunque Feldman, Berio, Bussotti e Cage, il quale, forse come gli altri tre, non riusciva a capire perch le persone sono spaventate dalle idee nuove. Io sono terrorizzato da quelle vecchie.

Man or Astro-man?
Surf rock e travestimento spaziale per la band dell'Alabama. Bologna GIOVEDI' 17 OTTOBRE
(LOCOMOTIV)

LArte dellascolto
La rassegna del Centro dArte delluniversit di Padova si apre con un duo che coniuga diverse generazioni, unite dal linguaggio storico della musica improvvisata: il pianista Fabrizio Puglisi e il batterista-percussionista Gnter Baby Sommer. Padova VENERDI' 18 OTTOBRE (CINEMA LUX)

Lightning Dust
L'indie rock della formazione canadese. Varazze (Sv) SABATO 12 OTTOBRE (RAIN
DOGS)

Blue Note
Nel locale milanese sono di scena il pianista Monty Alexander e lorganista Eddie Palmieri. Per entrambi doppio concerto, ore 21 e 23. Milano MARTEDI' 15 E SABATO 19 OTTOBRE
(BLUE NOTE)

Milano VENERDI' 18 OTTOBRE (LO-FI)

Ferrara DOMENICA 13 OTTOBRE (ZUNI) Torino LUNEDI' 14 OTTOBRE (BLAH BLAH)

H.I.M.
Da non confondersi con gli americani Him; questa band dalle sonorit rock ma dallanima pop fa capo al cantante finlandese Ville Valo. Milano MARTEDI' 15 OTTOBRE (ALCATRAZ)

Olugbenga
Il dj di origini africane, di base a Brighton, presenta il suo primo album. Torino GIOVEDI' 17 OTTOBRE (LAPSUS) Modena VENERDI' 18 OTTOBRE (VIBRA)

Ozric Tentacles
Il progressive rock spaziale della band britannica. Mezzago (Mb) VENERDI' 18 OTTOBRE
(BLOOM)

Jazz Club Ferrara


Il club nella citt estense offre una ricercata programmazione con i trii del sassofonista Ellery Eskelin e del pianista Vijay Iyer. Ferrara VENERDI' 18 E SABATO 19 OTTOBRE
(JAZZ CLUB FERRARA)

Vijay Iyer
Il pianista americano di origine indiana (tra i pi interessanti artisti della contemporaneit) suona a Novara Jazz con Stephan Crump al contrabbasso e Marcus Gilmore alla batteria. Novara VENERDI' 18 OTTOBRE (AUDITORIUM
CONSERVATORIO CANTELMI) Ferrara SABATO 19 OTTOBRE (JAZZ CLUB)

Jazz Loft
laltista e sopranista Oliver Lake (World Saxophone Quartet) ad aprire la rassegna friulana in trio con Andrea Massaria e Zlato Kaucic. Pordenone MERCOLEDI' 16 OTTOBRE
(SPAZIO DUE DEL TEATRO COMUNALE G. VERDI)

Gabby Young
In Italia la cantante e polistrumentista inglese, tra pop e soul sofisticato. Bologna SABATO 12 OTTOBRE (SENZA
FILTRO)

Masterplan
Torna una delle band cardine della scena power-metal. Milano MARTEDI' 15 OTTOBRE (FACTORY)

Indian Jewelry
Noise sperimentale per la band texana. Genova MERCOLEDI' 16 OTTOBRE (GARAGE
1517)

Bix Factor
Mauro Ottolini con i suoi Sousaphonix presenta nella rassegna Jazz Visions lo spettacolare racconto fantastico e musica scritto a quattro mani con la vocalist Vanessa Tagliabue Yorke. Pinerolo (To) SABATO 19 OTTOBRE
(TEATRO SOCIALE)

Mantova DOMENICA 13 OTTOBRE


(VIRGILIO)

Super Jazz
Al via la stagione autunnale del Musicus Concentus, quattro appuntamenti tra ottobre e dicembre. Si inizia con il solo del sassofonista Colin Stetson. Firenze VENERDI' 18 OTTOBRE (SALA VANNI)

Chelsea Wolf
La cantante e autrice californiana nota per il suo stile definito drone-metal-art-

Big Time Lovers


Prima di due serate dedicate agli artisti del roster capitolino Big Time. Sul palco si alterneranno Ilaria Graziano &

Roma GIOVEDI' 17 OTTOBRE (MUZAK) Faenza (Ra) VENERDI' 18 OTTOBRE


(CLANDESTINO)

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