You are on page 1of 35

ne mgore de mod a'appuntamento con destno, e a vaga era, nseme

a bgetto de treno, prmo passo concreto verso futuro. Peccato, per,


che s era subto macchata, pap se ne accorse quando scese da treno.
Dentro a vaga c'erano poch ndument, troppo poch per un soggorno che
sarebbe durato tanto, ma bsognava far posto ag ament da portare con s
nea sua nuova vta, tra qua c'era una bottga d oo d ova. Che
dsgrazatamente s era rotta per va deg scosson de treno, e 'oo s aveva
mpregnato tutto, vaga e contenuto.
La sua vaga era d pee, ma tutto resto era conforme a canon p cassc
de'mmgrazone. C'era buo quando scese da treno, c'era a neve a bord
dee strade, e c'era soprattutto freddo. Un freddo fno ad aora sconoscuto,
spetato come se voesse ad ogn costo rfutart 'accogenza. Ho pensato
spesso a come doveva sentrs pap n que moment, sradcato daa sua
Lucana e scarcato n quee corte panure crcondate da montagne mmense,
dopo un ntermnabe vaggo su tren nospta e fredd, gremt d persone,
soo uomn e tutt, come u mut. E con a famga ascata a Ronero n
Vuture, n un uogo orma tanto ontano da , da sembrarg 'atro capo de
mondo.
Nostro padre non c raccont ma nua de suo arrvo e dea sua prma notte n
Svzzera, e suo senzo m par sempre dea sua sofferenza e dea nostaga
che subto o prese dea sua famga. Sono certa che a sua prma notte n
quee terre, osptato provvsoramente ne etto d una d quee zmmer che
a'epoca mote famge prvate affttavano a nuov arrvat, 'avr passata
senza chudere occho.
Avr certamente rfettuto sua sua decsone d emgrare a'estero, che non
era avvenuta, per u come per tutt que che a presero, per una bera sceta,
ma per necesst. G ann che pap trascorse a paese prma d rsovers a
mgrare, furono un sussegurs d avor satuar, d braccantato agrcoo
stagonae sottomesso a caprcc de caporaato. L'unca occasone d un
avoro stabe g venne offerta da un suo zo, z' Peppno
2
'u passannanz, che a que tempo faceva gaoppno per conto d un
mportante uomo potco democrstano, p nfuente de'ntera Bascata.
- Se pass daa nostra parte e dvent un nostro attvsta - g propose un
gorno z' Peppno - 'onorevoe te ne sar grato. Vedra, t trover
mmedatamente un posto fsso,
magar come guarda de Corpo forestae ! -
Ma mo padre era d convnta fede socasta, e per d p era un gaantuomo. A
mamma dsse, e o fece una soa vota, che se avesse accettato non avrebbe
p potuto guardare drtto neg occh suo fg.
La sera de suo arrvo, pap non cen, era troppo tard per a cena. Le famge
svzzere cenano sotamente ae se de pomerggo e quando u arrv aa
casa dea famga Brunner che g aveva messo a dsposzone a zmmer, s
erano g fatte e nove.
I suo prmo pranzo da mmgrato fu a mezzogorno n punto de gorno dopo, ad
una mensa mbastta n fretta e fura ne'azenda meccanca che 'aveva
recutato. G, ma
cosa mangare, s chese. S mse dscpnatamente n fa ndana detro a
tant opera con vassoo n mano, e non apr bocca quando, gunto suo
turno, a sgnora dea mensa g porse un patto che conteneva quacosa.
Prma d guardare contenuto de patto, mo padre osserv quea donna ata
quas quanto u, bonda e con cape cort, che a tutt metteva ne patto a
stessa cosa, n senzo e senza guardare nessuno n facca. Compva
movment rpettv e automatc senza prenderv parte, che a u rcordavano
g stess automatsm d quee macchne che aveva vsto a'opera nea
fabbrca durante a mattnata.
Pap non avrebbe comunque potuto parare perch non conosceva neppure
una paroa d tedesco. Ouando fnamente spost o sguardo su suo patto,
vde un ungo serpente fumante che pareva una sascca caabrese, ma d un
coore p charo.
Cerveat ! - g dsse con a bocca pena un operao taano che avorava
da
quache mese. Lu 'assagg, non era mae, a carne era moe, saporta, ma non
era pccante.
Trascorse a sua prma gornata n fabbrca vstando tutt repart produttv.
Un capo, un maestro come o chamavano g taan, un Abteilungsleiter per
g svzzer, uno de poch che conosceva quache paroa d'taano, 'aveva
condotto nee dverse offcne e g aveva mostrato tutto processo
produttvo. Grando per repart, pap aveva notato mot vs d opera che g
parevano famar, vot con baff ner, cape ner, sguard un po' assonnat,
vs d taan come u.
Verso a fne de pomerggo, maestro aveva condotto pap n un utmo
reparto e g aveva detto :
Ecco, qvesta a ofzna dove tu avora ! -


Ae 17 n punto pap concuse a sua prma gornata d avoro n Svzzera. Era
frastornato per tutte e cose nuove che aveva vsto e per a grandoa d vot
sconoscut che s erano aternat davant a suo occh. La gornata era stata un
sussegurs d mmagn che a sua mente rfutava d fssare nea memora, a
testa era s stata presente n tutte e azon dea gornata, ma era come se
tutto c che aveva fatto que gorno 'avesse fatto un'atra persona. Lu s era
mtato a osservare que'atro da'esterno.
Torn a ped, erano poche centnaa d metr, aa casa n cu g avevano
affttato a camera provvsora. Trov suo compagno d camera che s stava
vestendo dopo aver fatto una docca. Decse d farsea pure u. Ouando
vveva a paese non s avava moto spesso, anche perch non c'era bagno n
casa e tutt no dovevamo avarc aa fontana de corte, oppure a avatoo
quando non c'erano e donne a avare pann. Ma dove s
3
trovava ora era tutto dverso, non aveva fnora ncontrato una soa cosa che
fosse sme aa sua vta d prma. Ne concuse che a que punto era gusto
cambare anche e sue abtudn n matera d puza, e and a fars a docca.
Ne bagno n comune not un sempce tubo d ottone che sporgeva da una
parete, poco sotto sofftto, e vde una veccha tea cerata non p trasparente
da tanto era sporca, che penzoava da sofftto fno a toccare terra.
S nf sotto a cerata e apr rubnetto, 'acqua scese dapprma fredda, po
dvenne va va p tepda. I getto d'acqua che scendeva da que'unco tubo
era moto potente, e g ev sudore e a stanchezza ; era come stare sotto a
cascata d un torrente. Le acrme scendevano su suo vso p entamente
deo scrosco d'acqua, ma p cade, e scvoavano va rapde. Ne corrdoo
a'esterno de bagno s poteva udre sotanto frastuono de veccho mpanto
drauco, non suo snghozz.
Dovette fars forza per scendere nea cucna a pano terra per a cena.
Avrebbe vouto chuders nea sua camera e stare soo tutta a notte a pensare
e a rcordare vs dea moge e de suo fg ascat a paese. Ma soo non
era, aveva un compagno d camera, e per d p aveva fame ; qund scese.
Aa unga tavoa dea cucna dea famga Brunner erano n quattro sedut con
u. Cenavano soo g mmgrat, Brunner avevano g mangato un'ora prma
e so, non s mschavano con g straner. Conobbe g atr tre ospt dea
casa, conobbe oro nom e a oro provenenza ma scord quas subto,
tranne queo de suo compagno d stanza, Francesco, che venva da Saerno e
con cu aveva g scambato prma quache paroa.
Frau Brunner port subto quattro gross bocca d brra, reggendone due per
mano e maneggando con perza. Pap a rngraz e a guard, sembrava a
sorea maggore
dea donna dea mensa, era de tutto sme a e, soo p veccha d quache
anno. Po a sgnora serv ad ognuno quattro patt, dentro cu c'era un cerveat,
dentco a queo mangato a mezzogorno, contornato da un pugno d patate
satate e due spcch d cavoo.
La prma ettera che pap c scrsse gunse a Ronero a met apre. La port
Govann
postno, detto 'u paso doble per va d una poomete contratta da bambno
che o aveva ascato zoppo. Govann non s mt a mbucare a ettera nea
cesta che fungeva da cassetta dea posta, ma cham ma madre grdando :
- Carmea, Carmea ! Scendete subto, arrvata una ettera d vostro marto
! -
Scendemmo tutt e scae d corsa, ma madre mentre correva s aggust
cape detro a nuca. Non c'era motvo d faro, ma n que suo gesto c'era tutta
'ansa e a soennt de momento.
Pap non aveva ma scrtto ettere prma d aora, a sua grafa era goffa e
ncerta, a grammatca e a sntass suonavano come un panoforte scordato.
Ma suo cuore c parava e raccontava e sue speranze. Nea sua ettera non
descrveva a sua vta d ogn gorno n que posto n mezzo a forester, ma a
vta che ogn gorno sognava d fare.
Cara Carmea, o sto bene e spero che anche tu sta bene e bambn
stanno bene. Ou tutto va bene a gente qu osptae e cordae e
tutt sono amc
anche avoro va ben non s fatca tanto e a paga buona e tempo un po'
p freddo, p che da no ma non fa po cos freddo e o mango bene due
vote a gorno......
Mentre nostra madre eggeva a voce ata c che pap raccontava d se e de
uogh n cu vveva, nee teste de me frate e nea ma s materazzava
'mmagne d un posto sme a'dea che avevamo de'Eden, dove soe
spendeva sempre, anche d notte, e
4
persone e e cose avevano coor vvac e g aber erano sempre carch d
frutta.
Non avrebbe p scrtto, contnuava a ettera, perch presto sarebbe arrvata
'estate e ad agosto u sarebbe tornato a casa per quas un mese, perch e
fabbrche n que perodo dsmettono avoro e ascano tornare g emgrant.
La ettera termnava con una frase che suonava strana ae orecche d no
bambn ma anche a quee d nostra madre : "t vogo bene, Antono".
Prma d aora pap non aveva ma detto aa mamma "t vogo bene", quea
era a prma vota che o faceva. Non che non gene voesse, tutt'atro, ma
suo pudore d uomo, a sua paura d mostrare deboezze, che nea cutura n
cu eravamo mmers non venvano ammesse n un mascho, g avevano fnora
mpedto d pronuncare quea frase. Lo faceva sotanto ora perch era
ontano, ora era moto mportante che e o sapesse.
Da que sotte e g rugoso vso dea mamma scendevano due acrme, due
f sotanto bagnat d goa. Subto dopo, e nf quea ettera sotto suo
cuscno, dove v rmase per otre un mese.
La prma ettera d pap aveva creato n casa un cma d eufora che dur
dvers gorn. Ma rguardava sotanto me e me frate, non nostra madre,
che era 'unca n grado d eggere un po' d vert n mezzo a tutte quee
buge.
Ouando arrv a sera, sent mamma chamare ma sorea Caterna.
Cater dove sta ? -
Le non rspose, e mamma c rprov :
Dove se Cater ? -
Sono qua. - dsse e.
Oua dove ? -
Oua sono ! -
Ma che manera d rspondere ! Dove qua ? -
Ho detto che sto qua ! -
Bada Cater, se non ven e m dc dove sta mamma s'arrabba....-
Sto qua ! Sotto a fca nera ! -
Ma sorea aveva rsposto a mamma con un modo d dre n uso dae nostre
part ; sotto la fica nera non ha un sgnfcato sconco, come 'orgne dea
paroa pu ascare ntendere. S usa questa espressone quando non s vuoe
essere dsturbat per nessuna ragone.
Infatt mamma non a cham p e s rvose a me :
- Mar', va tu a casa d z' Fomena a' mamma, c dc che non stesse p n
pensero
che pap ha scrtto che sta bene - .
Za Fomena, 'a cmcaccha, era a sorea d pap e abtava n una veccha casa
aa perfera opposta de paese. Era tramonto, ceo era scuro e a tratt e
nuvoe
rovescavano secchate d'acqua su paese. Io non c voevo andare da za
Fomena, ches aa mamma d mandarc Caterna, ma e fu rremovbe :
C dev andare tu, Mar', propro tu. Tua sorea.... tua sorea n questo
momento non pu. -
Usc d casa pangendo, con maavoga e con a paura che comncava a fars
strada dentro d me. La casa d z' Fomena stava pareccho ontano da no,
e strade erano deserte e un vento gedo e contnuo rnghava per vco de
paese. M ncammna con un passo veoce, ma e gambe m tremavano e
dovevo stare attenta a non ncampare su cotto. La paura cresceva ad ogn
passo, avevo terrore d ncontrare a Maombra, ma g ordn dea mamma
dovevano essere esegut.
Appena m vde, Z' Fomena sorrse e m ur :
5
- Mar, bea, benedca ! Trase n casa a' za ! Ven ! -
Io e racconta dea ettera d pap e e fu fece d avere sue buone notze. Po
m fece sedere e m chese d rmanere un po' con e, ma o guardando fuor
daa fnestra avevo vsto che a notte era scesa e s era fatto un buo che non
prometteva nente d buono. Fu quas n preda a panco, nventa a z'
Fomena una scusa e me ne scappa.
Le stradne d cotto de paese erano deserte, cupe, rscharate soo da
quache rara uce
d ampone. Cammnavo p veoce che potevo e guardavo contnuamente
verso 'ato
perch avevo terrore d essere ghermta daa Maombra.
La Maombra una donna veccha, brutta e atssma, p ata dee case a due
pan. Ouando arrva 'mbrunre, soprattutto nee sere d tempo cattvo, s
mette spesso seduta sopra e case de paese. E' tamente ata che resce a
seders appoggando una cosca su
tetto d una casa e 'atra su tetto dea casa accanto. Sta cos per ore e ore, e
ntanto osserva a gente che passa sotto d e, ungo e strade de paese. Ae
persone adute non fa nua, a e nteressano soo bambn. E quando prende
d mra un bmbo che passa, a Maombra senza soevars n ped aunga da
tett dee case e sue grand bracca, e sue man ossute arrvavano presto fno
a terra e n que mentre e sue grosse dta peose afferrano bambno e o
trascnano va. Dove, non o sa nessuno, o ameno nessuno a me 'ha ma
raccontato, ma certo che dvers bambn de paese sono spart tra e man
dea Maombra.
Per questo stavo correndo verso casa, g occh fss a guardare tett dee
case e cuore traboccante d paura. E ntanto pensavo che o, se foss stata a
posto dea mamma, ma avre fatto uscre a ma bambna a tramonto e con
tempo cattvo, propro quando per quarter crcoava quea brutta strega
dea Maombra. E non m consoava per nua sapere che ma madre aveva d
certo nfato un pao d forbc dentro mo etto, come faceva sempre n quest
cas. Le c aveva spegato che quando un bmbo s trova fuor casa ne buo
dea sera, necessaro mettere ne etto de bambno un pao d forbc, nfate
sotto e sue coperte o sotto cuscno.
Soo cos - dceva e - s aontana maoccho e s evta a bambno
quaunque percoo fnch non torna a casa. -
Ma queste credenze non aggungevano coraggo a que poco d mo che avevo e
che era grande quanto una fogona d garofano.
Correvo forte, non c ms p d cnque mnut per tornare a casa, ma durante
quea corsa tempo m sembrava che non passasse ma.


Invece tempo pass rapdamente e arrv agosto, e pap, come aveva
promesso, torn a casa. Non era ma stato cos a ungo ontano da no, e no da
u, e quando arrv aa stazone d Ronero s trov un esercto d persone ad
accogero. Eravamo davvero tant, ma non tutt erano per pap, perch
otre a u arrvavano atr uomn d
Ronero che erano mmgrat, ch n Germana, ch n Bego e ch n Svzzera.
Ouando treno s ferm con soto furoso strdore de ferro dee ruote che
frusta ferro dee rotae, non vedemmo subto pap. Su marcapede a foa
d persone s agt facendo voc, s udvano nom grdat forte : Savatore,
Francesco, Fppo... ! E Antono, che era pap.
Era sceso da treno per utmo e stava mmobe, e vage posate a terra e u
rtto, ma con e spae curve ; sembrava un sodato che torna daa guerra. Non
una, ma due erano e vage, quea d pee nera, che s era fatta moto p
ogora d quando era partto, e una
borsa strana, d tea ucda banca con strsce rosse e bu. Io non rusc ad
abbraccaro subto, perch g s erano fatt ntorno ma madre, ma za
Fomena e suo marto Fppo
6
'u vascelott oro fg grand e geme fg de'atra za Benamna, suo
marto Guseppe 'u surde e suo frateo Carmne, nsomma una vera e propra
trb d parent, ae spae de qua stavamo me frate ed o, ferm e n
senzo.
Pap aveva portato con s poch ndument, quacosa d p d c che
ndossava. Ma a sua vaga nera era zeppa, o s capva da quanto pesava. C
dsse che aveva portato da Pfaffkon tant rega per no, per ma madre, me e
me frate. Non vedevamo 'ora d
essere a casa per aprre rega d pap.
Fu a prma cosa che facemmo appena entrat n casa. C precptammo sua
vaga nera urando d goa, senza neppure dare a nostro padre tempo d
togers g abt con cu
aveva vaggato. Pure a mamma sembrava una bambna, sateava rdendo e
rpeteva : - Che m'ha portato Anto' ? Che m'ha portato ? -
Stavano tutt attorno a quea vaga e o non ruscvo neppure a toccara.
Aora tenta d aprre 'atra, a vaga d tea che non avevo ma vsto prma.
Ouando se ne accorse, pap m ferm con voce decsa :
Mar, non toccare a' pap, quea non roba nostra. -
Perch non nostra, tu 'ha portata. - g dss o
Io 'ho portata ma non per no. Me 'hanno consegnata due amc che
avorano
con me e che non hanno potuto tornare a paese. Uno o conosc anche tu,
mo cugno Bartoomeo 'u svezz, queo che abta 'utma casa de paese.
L'atro non o conosc, uno d Atea. S chama Savatore, 'u trepe. Doman
mattna devo andare dae oro famge e consegnarg sta' roba. Vo per non
a toccate -
Ma pap perch tu se tornato e oro due no ? - chese ma sorea
Caterna
Non tutt tornano - e rspose u. - Soo que che hanno un contratto
fsso come me possono tornare tre settmane per e vacanze, e po
rsare e rprendere avoro. Oue che sono stagona nvece non
ascano andare, poveracc. -
Lascammo a vaga d tea senza p nemmeno guardara, anche se non
avevamo capto ch erano quest stagona. Erano prgoner ? Dovevano
stare n carcere per una stagone ?
Non g chedemmo nua, eravamo troppo ecctat per rega. Mamma aveva
fnamente aperto a vaga e comncava a trar fuor queo che c'era dentro.
Dapprma ne uscrono due camce d pap, un pao d pantaon, mutande,
mage e cazn, po mamma tr fuor un sacchetto d carta, grosso e pesante.
Conteneva dee tavoette d coccoata, saranno state ameno una dozzna e d
tante forme dverse. C'erano e tavoette patte che s vendevano pure da no,
anche se no ne compravamo quacuna sotanto a Natae, ce n'erano atre che
parevano de pcco panetton rpen d crema banca e avvot n una carta
stagnoa coor oro e
nero. Po ne vedemmo acune avvote n un cartoncno gao che aveva a
forma d un trangoo, una barra unga e trangoare. Fu prmo che aprmmo
per va d quea forma strana, dentro c'era una fa d coccoato fatta d tant
spcch trangoar, propro come e torr merate de casteo de paese.
Ma c'era de'atro. C'erano de pcco sacchett coorat, con dee scrtte n una
ngua che non comprendevamo, e scuotendo sembrava contenessero rso, o
chcch d frumento.
No, no - dsse pap - Non rso, n frumento, sono mnestre d verdure.
Da no
chamano potage, s buttano nea pentoa con 'acqua boente, s scogono e
dopo poch mnut puo mangare una mnestra d verdure, o d fago, o
entcche -
Sono buone pap ? - g chese Caterna.
Beh... veramente quee che prepara mamma sono p buone, per
queste s ascano mangare -.
M sorprese un po' sapere che quee scatoe d povere granuosa potessero
contenere
7
mnestre buone, ma m sorprese ancor p sentre pap che dceva "da no...."
Percepvo una stonatura n quea frase. Da no sgnfca qu a casa nostra, a
paese nostro. Ma che, questa non era anche casa d pap ? E aora perch u
non aveva detto "da oro"
nvece che "da no"?
C'erano atr rega per mamma e per no. Per me c' era una gacchetta d un
bessmo coore rosso acceso, che s aaccava con una cernera ampo ed era
d un tessuto strano, come a tea cerata de tavoo dea cucna. Indossandoa,
produceva un forte frusco, sme a rumore de vento contro ram de sace.
- E' una gacca a vento, Mar'. Lass e chamano cos. Una gacca a vento d
naonn. -
m speg pap che aveva notato mo stupore.
Ouando a vaga d pap fu vuota, mamma spar detro a tenda dea camera
da etto, e s
rpresent con n mano regao comprato per pap : una gacca nuova d
ana, con un
dsegno spgato, coor grgo fumo. Nostra madre 'aveva comprata ne p be
negozo de
paese con sod che aveva rsparmato e messo da parte, settmana dopo
settmana,
da'nzo de'anno.
- Graze Carme', ma davvero bessma ! - dsse pap. - M mancava
propro una
bea gacca da mettere a domenca quando vado aa chesa d Pfaffkon
per
ncontrare nostr paesan. -
Ma quando fece per ndossara, mamma s mse a strare :
- Nooo, che fa ? Non a provare ! Lasca subto quea gacca.... -
La guardammo tutt stupt, e anche un po' spaventat. Ma che aveva da
grdare ? Pap
non stava facendo nua d mae, voeva sotanto provare a gacca nuova per
guardars ao speccho e capre se a msura era gusta.
Le rest n senzo per quache mnuto, con g occh d tutt puntat su suo
vso. Po, con
quea sua cama da contadna ne mes nverna, speg :
- E' venerd. Avete capto ? Ogg venerd ! -
E che c'era da capre su fatto che ogg fosse venerd ? Che c'entrava
venerd con a gacca d pap ?
- C'entra, c'entra - rprese e che aveva ntuto a nostra confusone. - D
venerd
non s provano g abt nuov, porta mae. Voete forse attrare maoccho
su questa famga ? Ogg venerd, a gacca non s ndossa, punto e basta.
Ne possono arrvare tante dsgraze. Ant, doman sabato, a gacca te a
prov doman come e quando vuo ! -
La sera a casa nostra fu grande festa. Mamma aveva conzato bene a tavoa
da pranzo, con una tovaga banca d cotone comprata per 'occasone a
mercato, e aveva trato fuor patt dea dote d nozze, che no ancora non
avevamo neppure vsto. G vedere a tavoa apparecchata n que modo fu
una sorpresa per no bambn, da mes abtuat a rgore p severo. Per tutto
tempo che pap aveva vssuto a'estero, ed erano passat se mes, neppure
una vota no avevamo pranzato aa tavoa apparecchata. La mamma e no
consumavamo pranz e e cene sedut sue panche davant a camno,
mangando da un unco patto, a spasetta, un pattone peno d soe verdure e
egum e da quae cascuno d no prendeva con a forchetta propr boccon.
Pap era ontano da casa e no eravamo obbgat a fare cos, atrment a
gente, se o avesse saputo, avrebbe sparato d no. Mamma c spegava che
avrebbero detto che no c comportavamo da ngrat se avessmo contnuato a
fare a vta comoda d sempre, ntanto che que povero crsto stava soo e
ontano a fare sacrfc per mantenerc. Sotanto a domenca, ma nemmeno
sempre, c s sedeva attorno aa tavoa da pranzo,
8
senza per stenderv sopra a tovaga, e n ogn caso mangando daa
spasetta.
Ma quea sera c'era anche pap, e aora tutto cambava, a tavoa ben
apparecchata, con ognuno suo patto e e posate bee. Anche cbo era
tutto dverso, mamma aveva cucnato per 'occasone poo rpeno che no
non mangavamo da gorno dea partenza d pap, e po c'era 'agneo fatto a
forno con e patate e tante verdure estve.
Mangammo tutt n senzo, ascotando pap che tra un boccone e 'atro non
smetteva d parare, aternando raccont sue meravge de paese n cu
vveva a domande sua vta
de paese nostro : ch era morto, ch s era sposato e quant bambn erano
nat.
I gorno dopo pap usc presto d casa per andare a consegnare ae famge a
roba che g amc rmast n Svzzera g avevano chesto d portare ; po
avrebbe ncontrato que dea Commssone per a processone dea Madonna
dea neve, a qua avrebbe versato a sua offerta n denaro.
La Madonna dea neve era santuaro de paese, chamato cos per va d un
quadro che raffgurava una Madonna con attorno un paesaggo nnevato. Era
anche a patrona de paese, e tutt g ann a 15 agosto venva ceebrata a
festa dea Madonna con una soenne processone. Da quache anno, per, da
quando mot uomn erano emgrat a'estero, a festa era stata antcpata d
acun gorn, n pratca s faceva secondo sabato d agosto. Ouesto perch
parecch emgrant tornavano a paese ne mese d ugo e a met agosto
erano g rpartt.
L'antcpo dea festa non era dovuto soo a un fatto d cortesa che e autort e
parroco rvogevano ag emgrant, permettendo oro d partecpare ae
ceebrazon e a rt : era anche un nteresse economco. I paesan che
avoravano a'estero tornavano con e tasche pene de sod che aveva
rsparmato vvendo spesso n condzon ncv anche a confronto con a
msera che avevano conoscuto prma d mgrare, come ad esempo que
costrett a vvere nee baracche. La Commssone ncarcata d organzzare
festeggament dea Madonna dea neve. che era sota grare per e case de
paese chedendo ad ogn famga quache contrbuto per e spese, non aveva
tardato ad accorgers che g emgrant c dsponevano d maggor denaro che
non e famge de pover braccant rmast a Ronero.
Fu decso aora d antcpare d quache gorno a festa dea Madonna per poter
raccogere e offerte d tutt g emgrant ; con rsutato che e feste s erano
fatte anno dopo anno p rcche. Arrvavano compess musca mportant,
quacuno noto perch e oro canzon s sentvano per rado, e po c'erano, nea
pazza e ungo vae, tante bancaree che vendevano ogn genere d cose che
a no pacevano motssmo : docett, upn, noccoe e e carrube moto amate
da bambn otre che da cava.
La Commssone non badava a spese, con e offerte de cttadn pagava tutto.
Pagava tutto, tranne bott.
I bott, que erano a parte, dovevano essere acqustat da fede stess, erano
compenso per e graze che s chedevano aa Madonna. Tutt n paese
domandavano favor aa Madonna dea neve a cu erano moto devot, acun
erano favor pcco, come queo d un fgo che vensse promosso a scuoa,
atr erano favor p mportant, come a guargone d un parente maato, o
tetto dea casa che non croasse. E a seconda de'entt de favore rchesto,
s prometteva aa Madonna 'acqusto d una proporzonae quantt d bott che
sarebbero stat sparat n suo onore gorno dea festa, durante a
processone. Cos, ad esempo, a guargone da un ma d dent faceva crca
dec bott, matrmono d una fga n cu tutto andasse per verso gusto
faceva ameno trenta bott, un nverno mte per a campagna erano otre
ottanta bott.
9
Non aveva mportanza se favore chesto aa Madonna vensse po esaudto o
meno,
comunque andassero e cose 'mpegno a'acqusto dea quantt d bott
promesso aa Madonna venva sempre rspettato. Anche perch 'anno
successvo c sarebbe stato bsogno d chedere ancora favor aa Santa, e
nessuno avrebbe ma osato presentars a e n dfetto, a causa d una promessa
non mantenuta.
E cos gorno dea festa era tutto un sussegurs, da mattno fno a sera tard,
d esposon e rmbomb d bott d ogn tpo.
Ae quattro de pomerggo a processone s muoveva partendo daa chesa
dea Madonna, a centro de paese, fno a gungere a'antca chesetta d
perfera, davant a cmtero ; una dozzna d uomn con ndosso un sao
grgo reggevano sue oro spae catafaco sopra cu era stato coocato
quadro dea Madonna dea neve. La quae stava mmobe avvota ne suo
manteo steato, ondeggando per g scosson de trasporto e con o sguardo
dstratto rvoto aa foa che ntorno a e grdava, pregava, s ngnocchava a
suo passaggo. E sparava bott.

Le settmane passarono rapdamente, e presto arrv 20 d agosto. I gorno
dopo pap sarebbe rpartto per Pfaffkon.
I tempo era voato, sembrava er che nostro padre era sceso da treno a
Ronero, e adesso s aontanava d nuovo da no e chss per quanto tempo. La
sera prma dea partenza, o e me frate non c rendemmo conto che da
mattno dopo saremmo d nuovo rmast senza padre, eravamo ancora troppo
pcco per avere un senso deo spazo e de tempo che andasse otre passato
e presente. Io avevo soo otto ann e mezzo a'epoca, ma sorea Caterna ne
aveva dodc e mo frateo Ncoa cnque.
Per percepvamo cma d trstezza e d ansa che s resprava a casa nostra
que'utma sera. Mamma non aveva aperto bocca per tutto gorno, aveva o
sguardo basso e d tanto n tanto s ascugava con un fazzoetto g occh umd,
dcendo che era raffreddata. Pap aveva preso no tre n dsparte, uno aa
vota, e ad ognuno aveva raccomandato d comportars bene a scuoa e a casa,
obbedendo sempre aa mamma. C asc anche una pccoa somma d
denaro, a me erano toccate trema re, una cfra che avevo avuto tra e man
sotanto una vota, quando mamma m aveva mandato a rtrare a carne da
maceao gorno prma de'arrvo d pap.
C accorgemmo che quea non era una sera come un'atra soo quando su
etto grande fecero a oro comparsa e due vage, aperte e vuote. Mamma e
pap, a turno, nfarono nea vaga ogn genere d cose da mangare : acun
pacch d pasta, oo d'ova, stavota n contentor d pastca, saamee e
sascce, pecorno e cacocavao, conserve d pomodoro e pane grosso. E vno
nostro de paese, n due contentor d pastca.
Mo padre avrebbe portate tutto con s n Svzzera, e o non capvo che
bsogno c'era d portars detro tutta quea roba che pesava tanto, se u aveva
detto che ass dove vveva
mangava tutt gorn moto bene. Non poteva comprars a pasta, saum,
formaggo e 'oo ne negozo che aveva vcno a casa ?



2.
Partto pap, tornammo a fare a vta rtrata, quas monastca, che eravamo
tenut a fare n sua assenza. Bandta 'aegra, mtate e uscte, rprstnate e
cene sua panca davant
10
a camno beccando cbo daa spasetta, c comportavamo come se
dovessmo osservare
un utto. G sguard de vcn d casa e de parent erano sempre vg e
sempre pront a gudcare.
A ottobre, mamma approftt dea ontananza d pap per far battezzare
Ncoa, che aveva
quas se ann. Ma madre era regosssma, una vera donna casa e chesa,
ma otre aa fede ne Do crstano ne aveva un'atra e forse ancora p soda,
rposta n que'ntrecco d credenze pagane e rt magc che una
caratterstca dea nostra terra.
In matera d regone, o d regon, conftt tra e e mo padre furono
frequent e spesso con ton esasperat.
Pap non era ateo, a modo suo era credente ; credeva n una presenza
superore che aveva creato a terra, soe e panet, un do da contorn
ndefnt e non rntraccab nee scrtture, nee predche, n ne dpnt sacr.
I suo era do dea terra, de raccoto e dee stagon ; credeva nea natura,
non nea Chesa cattoca. La terra, e stagon e a natura esstevano da
sempre, da prma ancora che cattocesmo vedesse a uce, mentre a
Chesa era venuta dopo, e nea fede d mo padre era vsta come un'ntrusa.
Pap, perc, odava 'sttuzone eccesastca, era genunamente antcercae,
e come tae s teneva ontano da sacrament. E desderava che anche suo
fg ne stessero aa arga.
Anche ma sorea ed o fummo battezzate quando g frequentavamo e scuoe
eementar, dopo ann d contnue t tra nostr gentor, e nostro battesmo
fu rsutato dea tenaca d mamma, dea sua ndomabe nsstenza. Le us
tutt g argoment che a mente umana possa mmagnare per convncere mo
padre, da gudz de parent e de vcn, a trattamento dscrmnatoro che
avrebbero subto a scuoa oro fg se non battezzat. Aa fne pap cedette,
prma per battesmo d Caterna po per mo, ma soo perch stremato daa
perseveranza d mamma, non certo perch s fosse ascato convncere. Anche
mamma, per, era uscta esausta da tutte quee ntermnab otte per
ottenere che venssmo battezzat, ragon per cu con Ncoa adott un sstema
dverso : suo marto era ontano da casa e quando sarebbe tornato avrebbe
sempcemente appreso che fgo era stato battezzato. Ouaunque cosa
avesse avuto da rdre, orma a cosa era fatta.
Ma 'argomento prncpae che mamma mpeg per persuadere pap a farc
battezzare fu a paura che quacuno d no, se dsgrazatamente fosse morto,
sarebbe dventato un munacedd.
Dae nostre part quando un bambno muore senza essere stato battezzato,
suo sprto s trasforma n 'u munacedd, ed destnato a vagare per sempre e
n totae sotudne ne mbo.
I mbo de munaceddi non un uogo ontano da no, come nvece sono,
ne'mmagnaro popoare, paradso e 'nferno ; oro mbo sta sua terra,
p precsamente ne bosch dove, durante gorno, s tengono ben nascost :
tra ram
deg aber, ne cav dee vecche querce o p spesso sotto terra. I munaceddi
escono da oro rfug soo d notte, e vengono n mezzo a no.
Tutt que che ne hanno vsto uno ameno una vota, e o sono tra quest, sono
concord
nea oro descrzone. Sono esser moto pcco, n pratca hanno a stessa
dmensone de bambno che erano gorno dea oro morte ; non
conservano, per, e stesse sembanze che avevano da vv, anz, vot de
munacedd sono tutt dentc tra oro : hanno un vso pccoo da bambno, con
neament regoar e doc, e due occh vvac e furb. Indossano tutt un'ampa
tunca che copre da coo fno a ped e portano o stesso cappeo, un
coprcapo argo e p grande d oro, e tese ampe come quee d un
sombrero ma con
11
e estremt affoscate, e a cupoa a forma d cono moto ato che s pega
sua sommt.
D notte pu captare a chunque d ncontrare un munacedd , ne bosch
dov' oro mbo o ungo e strade, ma p frequentemente sono oro stess
che fanno vsta ae
persone. Hanno una natura bzzarra e dspettosa, e a oro attvt notturna
consste ne provocare dspett ag esser uman. Sono capac d ogn genere
d moeste, ma n nessun caso percoose perch non o fanno per cattvera
ma sotanto per goco. Rescono comunque ad essere terrbmente fastdos.
G scherz e e beffe che combnano ae persone vanno da rovescare bccher
pen d'acqua o d vno, a nascondere e chav d casa ne post p mpensab,
a far cadere tronch d egna accatastat da contadn, a spaancare nee
fredde nott nverna e fnestre dee camere da etto. Una notte che dormvo
ne mo etto soa, perch Caterna s era fermata a casa dea nonna, venne a
farm vsta 'u munacedd. M svega ne cuore dea notte perch
mprovvsamente avvert un gran freddo : m accors che e me coperte,
anzch avere addosso, stavano arrotoate aa base de etto. M rcopr e
rpres a dormre. Dopo poch mnut, d nuovo ebb un gran freddo, m
rsvega e vd che m ero nuovamente scoperta. M rtra addosso e coperte,
ma stavota rmas svega e con g occh apert. Resta mmobe per quache
mnuto, fnch sent che e coperte s soevavano eggermente e pan pano
scvoavano ndetro.
Cap che era una bura de munacedd e m aza a sedere su etto. I me
occh abtuat a'oscurt o vdero mmedatamente : stava a ped de etto,
sospeso a mezz'ara e rdeva senzoso. Rusc a rmanere cama, sapevo cosa
avre dovuto fare n quest cas : per prma cosa mantenere a cama e po
cercare d strapparg cappucco.
S sa che quando a munacedd vene strappato cappeo, queo camba
competamente atteggamento. Da dspettoso e moesto dventa ume e
pagnucooso, perch sa che senza suo cappeo non potrebbe grare d notte,
e sarebbe costretto a restare rntanato ne bosco senza poter ma mettere
naso fuor. Per questo s trasforma, pange e t mpora n gnoccho d
restturg suo cappeo, e t fa me promesse ; t promette che t ubbdr
cecamente, che u sar tuo servtore per tutta a vta, Ouacuno racconta
che, dopo averg strappato cappeo, 'u munacedd arrv a prometterg che
'avrebbe accompagnato ne bosco per ndcarg uogo dov'era nascosto un
rcco tesoro che u aveva scoperto.
Non bsogna ma credere a queste promesse, 'u munacedd promette ma non
mantene. Non tenuto a faro, perch uno sprto de mbo e come tae sa
d non dover dpendere da nessuno ; non ha nessuno, n Do n Satana, cu
rendere conto dee propre azon, compres g spergur. Pu anche gurart
che t far p rcco d un re, ma non appena rentra n possesso de suo
cappeo torna ad essere guare d prma, e per d p t derde perch g ha
creduto.
Seduta su mo etto davant a munacedd, o guarda e g sorrs. Lu
segutava a rdere e a spostars da un angoo a'atro de etto con a rapdt d
un ampo. Sempre sorrdendo, g fec cenno con a mano d avvcnars a me, e
queo, dapprma ncerto, s avvcn
per un stante, ma subto dopo torn voando aa base de etto. La cosa s
rpet atre
due vote, o o nvtavo, u arrvava ma dopo un attmo s rtraeva.
Cap presto che quea era una competzone mpar, perc m tra
nuovamente addosso e coperte e cerca d rprendere a dormre.
Un attmo dopo ero ancora senza coperte. M ms d nuovo a sedere su etto,
o guarda e o suppca d ascarm dormre, g dss che 'ndoman avre
dovuto azarm presto per andare a scuoa. Per tutta rsposta, queo m fece
una sonora pernaccha e nz a voteggare ntorno a me, s spostava
veocssmo avant e ndetro, a destra e a snstra.
12
Per un centesmo d secondo o ebb d fronte, e a ma mano scatt a prendere
suo
cappucco. Rusc a toccaro e a caargeo su vso, ma non ad afferraro.
Avre potuto contnuare cos fno a'aba, quando munacedd debbono
rentrare ne
bosco, senza che sare ruscta a strapparg cappeo. Perc, stanca d que
goco assurdo, m aza e anda ne etto d mamma. M strns a e che non s
sveg neppure, e m accors che 'u munacedd cos com'era venuto se n'era
andato.
I battesmo a Ncoa fu a soa trasgressone che s concesse ma madre.
Durante ungh mes d ontananza d pap, mamma non ebbe neppure
bsogno d resstere aa tentazone d avvcnare atr uomn, nonostante fosse
govane, aveva da poco superato trentann, e che e occason non e
mancassero. Le non conobbe ma a tentazone, perch voeva snceramente
bene a pap e per nessuna ragone avrebbe potuto tradro. Ma non 'avrebbe
ma fatto neppure se non 'avesse amato cos tanto, perch ad mpedrgeo
sarebbe bastato suo orgogo, suo senso de ruoo che a obbgava ad
esporre con ferezza a'ntero paese suo comportamento d donna fedee.
L'atteggamento che tenne mamma, nea sua condzone d sposa e madre d
tre fg, non era po cos scontato. Nee vaate de Vuture, c'erano state n
passato tante donne che pur trovandos nea stessa sua stuazone non ne
possedevano e medesme vrt.
I mart d queste, emgrat a'estero, scrvevano raramente aa famga a
casa, nea maggor parte de cas per a ragone che s trattava d anafabet
che dovevano tutte e vote trovare compaesano che sapeva scrvere e
avesse a pazenza d faro sotto dettatura.
A dfferenza d pap, notre, mot d oro non tornavano aa famga n
occasone dee feste o ne perodo ferae, a vote perch non ottenevano
permesso, p spesso perch erano emgrat n paes p ontan che non a
Svzzera, magar s trovavano addrttura otre oceano e qund vaggo
presentava maggor dffcot, sa economche che d tempo.
Le oro mog rmaste a casa fnvano sovente con sentrs, dopo quache
anno, dee vedove. Anche se quas tutte rcevevano d tanto n tanto dee
somme d denaro da marto ontano, a oro condzone rcordava pur sempre
quea dea vedova. Co passare de tempo, mote d queste vedove d fatto
fnvano con 'dentfcare a propra stuazone con quea d atre donne dea
vaata, ae qua era captato che marto emgrato s era fatto una nuova
famga ne paese ontano ; se ne contavano parecch d quest cas, e quando
c succedeva e mog cessavano d avere notze da mart e p o meno
contemporaneamente d rcevere denaro per far vvere a famga.
I pensero che anche a oro sarebbe toccato o stesso destno s ncuneava
entamente nee teste d tante donne che vvevano nea condzone d
abbandono, otre che ne oro cuor, fno a dventare un chodo fsso. In
quache caso questa persuasone era n reat un ab che a donna s costruva
per non avere rmors per tradmento de marto gorno n cu avrebbe
ceduto aa tentazone d far entrare un atro uomo ne suo etto.
In paese d store come queste se ne conoscono parecche, e tutte avevano
come protagonsta e govan spose e a oro necesst d poter provare ancora
pacer sessua dopo ungh ann d assenza de marto. I bsogno, nfatt, non
era queo d costrurs una nuova famga con un marto nuovo, cosa che
sarebbe stata otretutto dffce su pano egae. Per oro s trattava p
prosacamente d dare sfogo aa propra naturae esuberanza egata aa
govane et, e ao stesso tempo d rtrovare pacere d essere ancora
corteggate, desderate, amate. D sentrs ancora donna.
13
Ma c che quee mog non mettevano prudentemente ne conto, a
momento d nzare una reazone con un atro uomo, era a possbt d
rmanere ncnte. E cos fu
nevtabe che mote d oro dessero po aa uce un fgo, a quae sovente
msero o stesso nome de marto emgrato, ne tentatvo d attenuare cos a
propra copa.
Accadeva a vote che dopo dverso tempo marto tornasse a casa, magar
perch aveva decso d restarc per sempre oppure perch voeva rtornare
a'estero portando a famga con s ; e venva a scoprre che ne frattempo
a sua famga era crescuta d numero, che s era aggunto un bmbo nuovo
che portava suo stesso nome.
In quas tutt cas n cu c s verfc non successe nua. L'emgrante
rtornato a casa, dopo e prme reazon d furosa geosa e d rabba per
tradmento, a cu facevano seguto dsperate scene d pentmento e d
vergogna dea moge, fnva sempre con 'accettare a nuova reat e
restava, oppure rpartva, nseme aa moge e a fg, compreso 'utmo nato,
non suo.
I ucan sono s merdona, ma non sono come g atr. Hanno un senso de
bene e de mae e un concetto d famga che non s rconoscono de tutto con
que dea regone, n con costum soca e mora de'Itaa de sud. E
hanno un senso de'onore che sfugge a quaunque paragone con atr popo
merdona. L'onore, secondo ucan, non concde con 'onorabt,
anztutto a consderazone che oro hanno d se stess, non quea che g atr
hanno d oro. Per popoo ucano 'onore vene dopo g affett e dopo 'stnto
nnato d offrre protezone a ch p ne ha bsogno.

3.
Pap stava seduto, anz sdraato, su una potrona strana, d un tpo che non
aveva ma vsto prma. Era moto arga, due adut magr avrebbero potuto
starc sedut nseme senza dars troppo fastdo, e aveva o schenae atssmo,
che fnva a d sopra dea sua testa. Strano - pens - o sono abbastanza
ato, otre un metro e settanta, ma queste potrone e hanno fatte per gente d
ameno due metr !
Per stava davvero comodo, e questo o rass.
Herr Hoffmann nvece era n ped davant a u, ntento a rempre due
bcchern d un quore rosato che scendeva entamente ungo vetro. Porse
un bcchere a pap, az suo e dsse soenne :
- Prost ! - e bevve tutto d'un fato.
Anche pap dsse - prost ! - ma bevve quore sorseggandoo, voeva caprne
bene sapore. Era acoco, e pareccho anche, forse grappa d prugne.
I saotto n cu s trovava era queo d casa Hoffmann, a Httnau, ed era una
saa grande, quas quanto g stanzon dove casar de nostro paese
producevano formagg ; aveva un grande tappeto a centro e dvers mob,
tutt d egno scuro, sopra qua stavano appoggat tant pcco oggett, acun
n egno, atr n terracotta, n vetro e n bronzo. Ogn tanto pap metteva
mano aa tasca de cappotto soo per asscurars che sod che aveva portato
con s c fossero ancora. Erano dverse banconote n Franch, che facevano
una somma mportante, e smarrra sarebbe stato una scagura. Oue sod
servvano per pagare a Herr Hoffmann 'afftto antcpato d tre mes per
'appartamento a prmo pano d quea grande casa.
Appena rtornato a Pfaffkon a fne agosto, nostro padre s era messo a cercare
una casa
14
suffcentemente grande per osptare a mamma e no. L'aveva dapprma
cercata a
Pfaffkon, paese n cu vveva da gorno de suo arrvo e dove avorava, ma
non era ruscto a trovare nua che andasse bene per u, e quee rare vote
che g mostrarono un appartamento che g paceva, prezzo de'afftto era
troppo ato.
Cos s era messo a cercare fuor da paese e dopo quache settmana g
avevano parato d una casa n que mnuscoo vaggo, Httnau, adagato a
met dea cona, costantemente coperto d neve durante 'nverno, ma verde
e soeggato n prmavera e n estate.
I propretaro, sgnor Hoffmann, sembrava una persona cortese. G dsse, n
un taano abbastanza comprensbe :
Caro Antono, tu vedra che stara bene qu. La casa grande, ben
rscadata, poch pass e c' a fermata dea Posta, prend bus e arrv a
tua fabbrca -.
Ma s - g rspose pap - a casa m pace. E anche vaggo. E' moto
pccoo, nente negoz, per esposto bene a soe. Ouando c' ! -.
Era a fne d ottobre, pap rcordava che n que perodo a Ronero quacuno
faceva ancora bagn ne torrente, ma , ne Cantone d Zurgo, era orma peno
nverno e a neve era g scesa tre vote. Herr Hoffamn ntu e dsse :
Ma certo, qu non come da vo che avete tanto soe tutto 'anno. Per
anche no n buona stagone abbamo soe. E po qu da me non sara
soo, sotto d te vvono famge d taan, avra compagna -.
S - rspose pap - saendo ho ncontrato quache pas, quache facca
d'taano. C faremo compagna -.
Tu per Antono dev comportart bene. Non fare come quache taano
che vve qu n casa ma. Sa cosa fa quacuno ? Manga arance e po
butta bucce daa fnestra
Neo gardno sotto non s vedono, perch cadono n neve, ma quando neve s
scoge tutto o gardno peno d bucce de'aranco. Tu non fare questo ! -.
Poco dopo passarono a frmare regoare contratto d'afftto, che avrebbe avuto a
durata d tre ann a partre da novembre. Pap tr fuor daa tasca sod che
aveva pattuto e porse a sgnor Hoffmann che asc su tavono dea saa.
Azandos, pap pos su medesmo tavoo a pesante borsa d tea che aveva
portato con s e che aveva fno aora tenuto n mezzo suo ped, e dsse a
suo nuovo padrone d casa :
- Ouest sono per vo, Herr Hoffmann. Prego, gradte prodott dea nostra Itaa !
-
Hoffmann apr a borsa, ne trasse una bottga d oo d'ova, una d vno, una
conserva d pomodoro, un pezzo d pecorno e una soppressata d cavao.
Rmase per quache mnuto senza ruscre a parare, guardando fsso e cose
che aveva aneato su tavono, po con un'espressone d goa e d stupore
nseme g dsse :
- Ma Antono, o non so come rngrazare te .. tutto questo magnfco, questa
roba moto buona, no qu non abbamo cose buone come queste. Guarda,
c' anche oo dee ova..... tu sa che oo dee ova qu non este ? Ou no
usamo soamente burro.
Antono, o...... o davvero rngrazo te, tu m fa fece . o sono moto contento
che tu dvent mo vcno d casa. E mo amco ! -
Fu quea sera che mo padre s fece suo prmo amco svzzero.

E cos pap trasoc daa camera che condvdeva con un atro mmgrato a
Pfaffkon aa casa n que vaggo a met cona ne quae pn secoar erano
p numeros dee case.
Sstem ne nuovo appartamento suo effett persona, che stavano tutt nea
sua vaga nera, occupando una pccoa parte de'armado n egno d pno che
s trovava nea
15
camera p grande, quea con etto matrmonae, e nz a fare puze d
fno e pcco
avor d manutenzone.
D a poco sarebbe arrvato Natae, un Natae specae per a nostra famga
perch stavota pap non sarebbe tornato a paese, ma saremmo andat tutt
no da u.
Ouando mamma un mese prma ce o dsse, o e ma sorea grdammo per a
goa d rvedere pap e per 'emozone per que vaggo cos mportante. Era
prmo vero vaggo dea nostra vta e a meta c pareva ontanssma, quas
a'atro capo de mondo.
Ncoa, nostro frateo p pccoo, s spavent e s mse a pangere quando sent
e grda d entusasmo me e d Caterna, u era ancora troppo pccno per
capre cosa stava per succedere.
Io e ma sorea nvece comncammo subto a berare a fantasa e a sognare
nostro prossmo vaggo, a bordo d tren che correvano veoc nea notte, per
prosegure po su stte tranate da cava banch che scvoavano sua neve !
Contnuammo a mmagnare vaggo n ogn momento dee nostre gornate,
fno a gorno prma dea partenza ; a scuoa ne parammo mmedatamente
con a maestra e con compagn, qua c guardavano con nvda per
'avventura che avremmo avuto a fortuna d vvere. Ogn sera prma d
addormentarc, Caterna ed o c confdavamo nostr sogn su que vaggo,
abbraccate ne etto che nseme condvdevamo, parando sottovoce per non
farc udre daa mamma che non voeva che stessmo svege a chaccherare.
- Fntea 'a mamma con e vostre stupdaggn, e mettetev a dormre ! - grdava
e da
suo etto otre a tenda.
Era quas mpossbe parare senza essere udt da mamma. La nostra casa era
costtuta da un unco grande ocae stuato a pano razato d una costruzone
bassa e unga, nserta n una pccoa corte abtata soo da contadn. Sotto
nostro stanzone c'era un pccoo ammezzato che venva utzzato come
rpostgo, ma anche come servzo genco per a nostra famga. I grande
ocae era stato suddvso medante tendon spess, ungh da sofftto a
pavmento. Entrando, sua destra s trovava a cucna con un ampo camno, e
sua snstra a saa da pranzo con un tavoo tondo e un dvano ; tutto questo
costtuva a met deo stanzone, 'atra met era chusa da una prma tenda,
detro a quae stavano e camere da etto : a snstra quea d mamma e pap
e a destra, dvsa da una seconda tenda, quea n cu dormvamo o e ma
sorea su un etto grande, e mo frateo su un ettno p pccoo. Nea notte,
ogn pccoo rumore, anche un eggero mutamento de respro, era udbe da
cascuno deg abtant dea casa.
Ouache gorno prma dea partenza autammo mamma a preparare a roba che
avremmo portato n vaggo. I vestt per e e per no erano que p pesant
che avevamo, ma erano rdott a mnmo ndspensabe. Bsognava ascar
posto nee vage a cbo che avremmo portato a pap, e sascce, formagg,
'oo, vno, pane caserecco.
Mamma dovette recars da un nostro ontano parente, cumpare Rocco u'
cumunste, che faceva cazoao ad Atea per comperare a poco prezzo una
grossa vaga d cuoo, o forse d cartone, perch 'unca che c era rmasta a
casa non bastava a contenere tutta a roba che avremmo portato con no.
Partmmo una mattna poco dopo 'aba d un gorno d met dcembre, non rcordo
quae. Rcordo soo che era ancora buo, faceva moto freddo e aa stazone non
c'era nessuno a sautarc. C aveva accompagnato Torquato 'u pescau, con
suo carretto tutto d egno, ruote comprese, che u utzzava per portare
pesce e che spngeva ad una veoct che era dffce starg detro. Su carretto
stavano e due grosse vage nseme a Ncoa che ancora dormva, mentre o,
mamma e Caterna g correvamo appresso.
16
Torquato scarc bagag e Ncoa su marcapede dea stazone e c saut
sbrgatvamente. La ttorna che c avrebbe portato a Fogga arrv poch
mnut dopo e s arrest davant a no, con suo rumore d ferraga esausta, p
terrfcante d un temporae.
Dre che vaggo fu ungo sembra un'ovvet, n reat m sembr che durasse
quanto un'ntera fase dea ma vta. I treno, 'espresso per Zurgo su quae
sammo aa stazone d Fogga, era uno spaccato d mondo competo,
demtato dae due porte a'nzo e aa fne de vagone, e abtato da
un'nfnt d persone varopnte, uomn, donne, parecch ragazz, anzan. Un
pccoo unverso n cu a vta scorreva con tutt suo moment et e trst,
sme, n fondo, aa vta reae d tutt gorn.
Guardavamo e facce dea gente ntorno e eggevamo su oro vs a speranza.
E ntanto mangavamo d contnuo. Mamma aprva spesso una dee due
vage n cma aa quae aveva sstemato cbo per vaggo, e c passava due
fette d pane caserecco, con dentro de poo, oppure a mortadea, o e
meanzane sottoo. Po c addormentavamo sdraat sopra d e che stava
costantemente seduta, da una parte Ncoa, a testa appoggata sua cosca d
mamma, e daa parte opposta o o ma sorea con a testa su'atra cosca sua.
Dopo quache ora d sonno c svegavamo e andavamo a sgranchrc e gambe
ne corrdoo, che era strapeno d ragazz govan, mot de qua non avevano
posto a sedere neg scompartment e s erano sstemat . Dormvano sedut
con a schena appoggata aa parete, e per andare a bagno a fare pp
bsognava scavacare parecche gambe dstese per terra.
Io avevo aora nove ann, ma Caterna ne aveva quas tredc ed era una
ragazza moto svuppata per a sua et. I ragazz, n ped o sdraat per terra,
a guardavano a ungo quando passava, e una vota uno e dsse :
- Sgnorna, perch non guarda fuor da fnestrno ? Ha vsto che be
panorama ? -
Le ngenuamente s az n punta d ped per guardare fuor, a sua gonna s
soev e n que momento ragazzo e mse una mano sua gamba, con un
fare scherzoso, uno sprto un po' da caserma, s, ma tutto sommato nnocente.
Ma sorea s gr d scatto e g mo un ceffone sua guanca de ragazzo
coorandogea d un rosso cega, po torn d corsa neo scompartmento.
Era una conseguenza deg nsegnament d mamma, che aveva messo n
guarda no ragazze fn da pccoe sue cattve ntenzon deg uomn, e sua
necesst d chuderc a rcco d fronte ae oro attenzon.
Mamma rmase quas sempre seduta, s az sotanto per andare n bagno per
suo bsogn, oppure quando treno s ferm a Mano e da fnestrn vedemmo
deg uomn che vendevano bbte a vaggator. Le c concesse d comperare
tre gazzose e corse n bagno per togers d dosso sod. S era cucta una
tasca nee mutande, dove aveva nascosto tutto denaro, per paura che geo
rubassero.
Dopo un gorno e mezzo d vaggo, nostro treno arrv aa stazone d Zurgo
che era g buo pesto. Pap c attendeva, ma non o scorgemmo subto
perch a banchna era zeppa d persone, soprattutto uomn, n attesa de oro
famar.
Ouando o vedemmo a goa d abbraccaro prese posto dea stanchezza per
vaggo, e quando festeggament fnrono ebb fnamente tempo d
guardarm ntorno.
La stazone d Zurgo era quacosa d ggantesco, nente a che vedere con a
stazoncna d Ronero. C'erano uc dappertutto, n ato su sofftto, a at,
davant a no, ed erano uc
17
gae moto fort. C ncammnammo verso bnaro dove fermava treno
ocae per Pfaffkon, pap davant a no per farc strada, spngendo un carreno
che aveva e ruote d gomma come e automob, sopra quae stavano e
nostre vage.
Io nota che coor erano scompars, tutto era dventato d coore marrone
sotto quee
fort uc gae. La ma gonnena rossa era marrone, cappotto azzurro d ma
sorea era dventato marrone, anche o scae d mamma che era grgo
sembrava marrone.
I treno per Pfaffkon era p corto ma moto p ussuoso d queo con cu
eravamo arrvat da'Itaa, e anche p senzoso. Scendemmo dopo crca
vent mnut e cammnammo tutt e cnque, pap sempre davant, per un
tempo che a causa dea stanchezza m parve eterno. C'era a neve tutto
attorno a no, tanta neve. Non su marcapede che era perfettamente puto,
ma su prat e sug aber de vae.
- Adesso arrvamo aa gasthaus dove avora mo amco Matteo - c
dsse pap.
- Lu c porter a casa con furgone de rstorante, arrveremo n un attmo
-.
C voe un po' p d un attmo, furgone arrampcava ungo una sata rpda,
sbuffando e cgoando, e metro dopo metro a neve s faceva sempre p ata.
Fnch a macchna s ferm davant a una casa d tre pan, una casa strana
con a parte bassa dea faccata n muratura e quea ata d egno scuro. La
casa sembrava soata, acune fnestre erano umnate ma tutto ntorno c'era
buo nero dee nott senza una.
- Samo arrvat - dsse pap con un sorrso d'orgogo. - Ouea casa
nostra, bambn
vo vvrete qu !-
Lo ud soo o, Caterna e Ncoa dormvano, e pap port n casa tutt e due
n bracco, mentre suo amco Matteo portava e vage.
Appena entrammo e fu accesa a uce, vd una cosa che m asc a bocca
aperta : n un angoo de'ngresso c'era un pccoo pno, un abero d natae
addobbato con oggett d vare forme moto coorat, pcco gatt e can,
maan, topn. Rmas mbamboata a guardaro, non avevo ma vsto prma
un abero d natae a'nterno d una casa ; da no nee case s faceva
presepe, e po s aestvano due o tre gross aber d Natae pen d pae
coorate, ma sotanto nee pazze de paese. Otretutto quee appese a'abero
nea casa d pap non erano pae, ma anmaett rcoperte d carta stagnoa d
tutt coor, che a tatto erano mo.
- Dentro sono rpen d coccoata d tutt gust - m speg mo padre.
Po nostro padre c dsse che que posto s chamava Httnau, ma no bambn
non fummo capac d pronuncare bene que nome se non dopo quache
settmana.
Io avre presto scoperto che a vta n que posto era per no una magnfca
vacanza. Non c'era a scuoa, a mamma voe sempre fare da soa tutt avor
d casa senza fars autare da me e da ma sorea, e paesaggo che vedevamo
dae fnestre era ncantevoe. Per no crescut ne Vuture a neve non era
certo una novt, ma ne era caduta assa p che da no, s vedevano e
stradne pute de paese, con a neve accumuata a bord ata quanto g uv
dee nostre campagne. E tutt'ntorno c'era senzo, 'ara era fredda e muta,
non s udvano voc n grda come captava ad ogn momento a nostro paese,
neppure n ontananza. Soo quache raro abbaare d can.
La mattna de prmo gorno a casa d pap, appena azat o, Caterna e
Ncoa spezonammo subto a casa. Era davvero grande, no non avevamo
ma vssuto n un appartamento che aveva ben due camere da etto, una per
gentor e una separata per fg. Vcno a'ngresso c'era una cucna con tant
mob appes ae paret, dove poteva
18
pranzare tutta a famga unta. C'era anche un bagno grande, una
meravga a confronto con o scantnato umdo d casa nostra. E propro da
bagno c gunsero e grda d Ncoa :
- I teefono ! C' anche teefono n questa casa ! -
Pap corrug a fronte stupto. - Ma quae teefono ? o non ho teefono qu...
-
E gunto n bagno, seguto da ma sorea e da me, scopp a rdere :
- Nco' ma che dc 'a pap ? Ouesto non un teefono, a docca !
Assomga a
un teefono , ma ved tutt quest buchn ? Ecco, da qu esce 'acqua,
serve per
avart quando non vuo entrare nea tnozza -.
I pomerggo pap c port tutt fuor casa, faceva freddo ma c'era un soe
basso e senza
coore che anche se non scadava, ameno rendeva a gornata umnosa.
Lu voe che scendessmo a ped fno a Pfaffkon, paese che stava sotto a
cona e dove u andava tutt gorn per avorare. Per a vert, a ped
scesero sotanto u e a mamma, perch essendo a strada a'andata tutta n
dscesa, u sstem no bambn su una stta avuta n prestto da sgnor
Hoffmann, e pano pano c fece scendere sua neve, tenendo stretto n mano
cordno dea stta con quae raentava a veoct.
A que temp Pfaffkon era abtata da meno d cnquema persone, de qua
crca settecento erano mmgrat taan. Era una cttadna grazosa, adagata
sue rve d un aghetto, Paffkersee, fatta tutta d case basse, ognuna con
tant vas d for ae fnestre, anche d'nverno. Possedeva un'antca e austera
chesa protestante, d rto rformato svzzero, con un ato campane, e una p
modesta chesa cattoca. In perfera stavano e fabbrche, che erano sotanto
quattro ma tutte grand e dove avoravano g taan che vvevano nea zona.
C fermammo poco, soo tempo d comperare un poo e un po' d cerveat per
a cena, e tornammo subto a Httnau. I percorso stavota era n sata ed era
fatcoso, ma avevamo tutt un grande entusasmo per e tante novt che
stavamo vedendo, e arrvammo aa nostra nuova casa senza avvertre a
fatca.
Appena entrat n casa, pap chamo me e Caterna :
- Dovete andare aa attera de paese - c dsse. - Sta aa fne dea strada,
dopo una sere d vette tutte ugua ; non v potete sbagare, a troverete
subto. L v fate dare 'a pap due tr d atte, ma non abbate paura, vo non
parate, dovete soo porgere questa a sgnore che vende atte e u g sa che
ve a deve rempre -.
E c mse n mano una grossa gavetta d aumno chusa da un copercho a
vte, e una moneta che ucccava come 'argento.
Io e Caterna uscmmo d casa e corremmo su per a stradna che portava a
centro de paesno. Eravamo emozonate a'dea d fare quea pccoa spesa
che a nostro paese avremmo fatto annoandoc e sotanto per obbedre a
nostr gentor, ma n que posto nuovo dventava un'avventura. Correvamo
rdendo, ma mprovvsamente c fermammo, propro a'nzo dea fa d vn
d cu c aveva parato nostro padre.
Fuor daa prma casetta, appoggat ae recnzon d egno che ne demtava
confn, stavano ferm n ped cnque bambn, prm che ncontravamo da
nostro arrvo n Svzzera. Avevano p o meno a ma et, tre erano maschett
e due femmne, ma erano dvers da no. Senza parare, o e Caterna c
guardammo pensando a stessa cosa : che erano dvers.
Loro c fssavano n senzo, e no atrettanto. Avevano tutt e cnque cape
bond, o castano charo, ed erano vestt dversamente da no. Tutt, anche e
femmne, portavano
pantaon ungh, g stva d gomma e magon d ana moto coorat, mentre
o e ma
sorea avevamo stvaett p cort, a met gamba, a gonna e cazetton d
ana che c
19
arrvavano ae gnoccha. I nostr cazetton sembravano aver catturato a oro
attenzone e anche a oro art, perch s msero a rdere facendo comment
n quea ngua che no non capvamo.
L superammo cammnando pano, senza guardar n facca, e passammo otre.
Loro c segurono, con rsatne sempre p rumorose e comment a voc p ate.
Mentre
cammnavamo, no davant e bambn svzzer detro a breve dstanza, can
presero ad abbaare contro d no convusamente. Ogn vno aveva suo
gardno e ogn gardno suo cane, a vote pccoo e a vote grosso ; non
avevo ma vsto cos tant can ne gardn dee case, e a cosa che non capvo
era perch can abbaassero a me e ma sorea, ma non a bambn svzzer.
Appena o e Caterna superavamo recnto d un vno, cnque bambn che c
seguvano passavano davant a cane che aveva abbaato contro d no, ma a
que punto a besta smetteva d atrare. E cos anche con cane de gardno
successvo e queo dopo ancora. M stavo chedendo se oro padron avessero
addestrato can ad abbaare sotanto a fg deg taan, quando arrv a
prma paa d neve.
Cop ma sorea sua gamba, tra cazettone d ana e a gonna, ne'unco
punto non coperto da un ndumento. Caterna grd "ah !" ma non s vose
ndetro, s mse a correre e o detro e. I bambn c rncorsero, rdevano forte
e paravano tra oro, sent n partcoare maschett grdare :
- Spaghett ! Knder cnq ! Zgeunern ! -.
Comnca subto a mparare termn con cu oro gentor chamavano g
mmgrat taan, e che bambn non facevano atro che rpetere.
La seconda e a terza paa arrvarono a me, una sua schena e 'atra su coo.
I bambn avevano pressato pareccho a neve e quee pae dure facevano
mae ; no corremmo sempre p forte crcondat da'abbaare sterco de can
e con e pae d neve che c povevano addosso, accompagnate dae rsate e
dae grda n tedesco de bambn.
Fnamente arrvammo aa attera ed entrammo tutte e due trafeate. La
attera era un unco ampo ocae, occupato per a gran parte da tre enorm
bdon d accao ucdo che dovevano contenere atte, davant a qua c'era un
ungo bancone detro cu stava un uomo ato e masscco con una grande barba
banca. Guarda ammrata quea facca e que'enorme barba, me o mmagna
vestto d rosso, de tutto sme a babbo natae. L'uomo nvece aveva un
pesante grembue banco sotto quae portava una camca rosa. Non g
dcemmo nua, g porgemmo a nostra gavetta cos come c aveva spegato
nostro padre, u a prese e con un mestoo che aveva un manco unghssmo
remp a gavetta. Anche u non parava, c guardava fsso e sorrdeva,
scuotendo a tratt a testa. Nea attera a cosa che c cop d p fu 'odore
ntenso de atte, un profumo doce e forte, che a no rcordava for de
mandor.
Uscmmo da con a nostra gavetta pena e c guardammo neg occh.
- E se que bambn stanno ancora ad aspettarc per trarc atre pae d
neve ? - m chese Caterna.
Non conoscevamo strade aternatve a quea fatta a'andata, perc non
avevamo sceta. C ncammnammo cercando d fare mnmo rumore,
mtando passo de gatt, e quando gungemmo n vsta dea vetta dove
avevamo ncontrato ragazz vedemmo che stavano ancora , sedut su
muretto d recnzone, ma oro numero era sceso a tre, e due femmne e un
soo maschetto.
Stavota non s mossero quando passammo davant a oro, s mtarono a
fssarc, g stess sguard curos e ronc d prma. Io m sent rasscurata, e
vo guardare neg occh, mentre Caterna cammnava a testa bassa. Non
sembravano po cos dvers, erano bambn come no ; mo sguardo ncroc a
ungo queo dea bmba che aveva cape d
20
un bondo che pareva oro, e g occh azzurr come ceo taano. Le
mprovvsamente m sorrse, mostrando dent banchssm, ma percors da f
che non avevo ma vsto prma ; f d ferro che sembravano voer egare
dent tra oro. Anche o e sorrs, senza smettere d cammnare, e propro
quando stavamo per otrepassar vd che a bambna bonda s era azata n
ped e grdava :
- Spee mt uns -.
Non cap ovvamente quee paroe, ma non m erano chare neppure e
ntenzon dea
bmba. C stavamo aontanando da oro e a sent rpetere ontano : - Spee
mt uns -.
Entrat n casa avevo ancora suono d quee paroe nee orecche, cors da
mo padre e g ches :
- Pa', una bambna bonda m ha grdato spilemituns, o quacosa d sme, che
sgnfca ? -
Fu moto contenta quando pap m rspose che sgnfcava gioca con noi.
Ouea sera stessa e a mattna successva bevemmo atte n gran quantt.
Pacque a tutt que atte freschssmo che aveva un sapore dverso da nostro
atte ucano, e un decato profumo d for d campo. Verso sera pap dsse a
me e a Caterna che dovevamo tornare aa attera e comprare atr due tr d
atte. Come a sera prma c dede una moneta, ma stavota ne aggunse
un'atra, deo stesso metao ma p pccoa. C speg che era una monetna
da mezzo franco e c dsse :
- Con questa moneta entrate n una pccoa pastccera che sta propro d
fronte aa
attera. Fuor c' un'nsegna con scrtto Backere-Kondtore Bachmann -
Po aggunse guardando me :
- Mar' rcordat a ' pap suono d queste paroe : bachere kondtore.
Entrate ,
troverete una sgnora bonda e grassa, sempre sorrdente. G date questa
monetna e
e v dar quache caramea -.
A soo sentre a paroa caramea, mo frateo Ncoa str che voeva venre
anche u con no. Pap e mamma acconsentrono e partmmo tutt e tre.
Io desderavo ncontrare ragazz de gorno prma, soprattutto a bambna
bonda che m aveva chesto d gocare con e, ma quando arrvammo davant
aa fa d vn non vedemmo nessuno. Come gorno prma, can presero ad
abbaare quando c trovammo a passare davant a oro gardn, e Caterna
dovette prendere Ncoa n bracco perch era spaventatssmo da que furos
atrat.
La voga d caramee era tanta che prma d prendere atte entrammo nea
kondtore. Anche que negozo era pccoo, ma ben arredato, con panne d
egno d pno attorno ae paret e tant scaffa su cu era esposta una quantt
ma vsta prma d pane, doc, torte e caramee. Frau Bachmann entr da
retrobottega e c vde. La sua bocca grande, con e abbra coorate d rosso
scaratto, s aarg n un sorrso che pareva un ceo nero peno d stee
banche.
- Ooh, pcco bampn taan - c dsse n un taano stentato ma
comprensbe.
- Cosa voere pcco bampn ? -
No non aprmmo bocca, non perch pap c aveva detto d non parare, ma per
tmdezza. Caterna e porse a monetna da mezzo franco e ndc o scaffae
dee caramee.
- Aaah, voere buone caramee ! Io d subto tante buone caramee a brav
bampn
taan -.
Prese un fogo d carta, spessa come quea de macea, e o arroto a forma
d mbuto ; pareva un cono geato, ma moto p grande. Po e sue grosse dta
s msero a raccogere
21
caramee d ogn tpo e ad nfare dentro cono, e smsero soo quando
cono fu peno fno a'oro. Fece gro de bancone e porse a me grosso
mbuto peno d caramee. Pesava davvero tanto e o m ches come fosse
possbe che con una sempce
monetna potessmo avere cos tante caramee, quando a paese nostro con
una moneta
da cnquanta re droghere ce ne dava a massmo sette o otto.
- Avete freddo bampn taan ? State n casa a cado, qu non c' soe
de vostro
paese, se prendete freddo vo ammaat, verstehen ? -
Prma d ascarc uscre, con e sue man enorm ma eggere come e a d una
farfaa dede una carezza a cascuno d no, e a Ncoa anche un baco sua
fronte.
Uscmmo daa Kondtore co nostro cartone peno d caramee, fec come
raramente o eravamo stat. Entrammo nea attera d fronte, assaporando
ancora una vota que forte odore d atte appena munto, e ne uscmmo con a
nostra gavetta pena.
Lungo rtorno, quando passammo davant a vn vedemmo a bambna
bonda. Era soa, seduta su gradn d casa sua.
Ouando c vde s az e c venne ncontro. Io m ferma d fronte a e, mentre
Ncoa e Caterna s tennero un po' p dstant. Le m sorrse, d nuovo vd
que dent banchssm e queo strano fo che mprgonava. Io rcamba
sorrso e e pors cartocco con e caramee. Nessuna dee due par, e
aung una mano, ne prese una, a scart e a mse n bocca, po batt un pao
d vote e man su suo petto, dcendo :
- Ich Ingrd. Ingrd - rpet per essere scura che avess capto. Ma o avevo
capto benssmo, fec suo stesso gesto e e dss :
- Mara -.
Ingrd dvenne po a ma mgore amca, e o rmase per vent ann successv,
fno a quando emgr n Austraa con suo marto.
Comncammo a gocare nseme da gorno dopo. Io anda da e ne tardo
pomerggo portando a ma bamboa d pezza, 'unca che possedevo. La trova
che m aspettava fuor da canceo d casa sua, come se c fossmo mess
d'accordo per un appuntamento. Le ms n mano a ma bamboa e e dsse :
- Schoen ! -.
Po m fece segno con e man d aspettara , entr n casa sua e ne usc poco
dopo con quattro bamboe nee man. Erano bessme, moto p dea ma,
una n partcoare attr a ma attenzone : aveva rossetto sue abbra, e
guance coorate d rosa ed era vestta con una gonnena scozzese rossa e
gaa. Una gonna cos bea non 'avevo ma avuta neppure o. C sedemmo su
gradn gocando con e nostre bamboe, o paravo n taano e e m
rspondeva n tedesco. Nessuna dee due sapeva cosa stesse dcendo 'atra,
eppure c capvamo perfettamente. Le ad esempo cap subto che a bamboa
con a gonna scozzese era quea che p m paceva. Ouando, dopo un po',
dss a Ingrd che s era fatto tard e dovevo tornare a casa, e s az n ped,
raccose e sue tre bamboe e m mse n mano quea con a gonna scozzese.
A'stante o fec d no scuotendo a testa, e anche e scosse a testa, ma per
drm d s. Credo che avess g occh umd per a goa d que regao
naspettato, g occh azzurr d Ingrd erano ascutt e m sorrdevano. Le ded
un baco d fect sua guanca, un baco sme a que che davo a ma madre
quando, dopo una sgrdata, tornava a sorrderm prendendom n bracco e
dcendom : - Se a coccona d mamma tua ! -.
22
4.
Poco tempo dopo venne Natae, prmo dea ma vta che passavo ontano da
casa.
La sera dea vga cenammo n saa, ma senza tutto que pesce che
mangavamo nee vge passate a paese, e che me gentor comperavano
per a rcorrenza dopo mes d rsparm. A tavoa c'era soto cerveat d poo,
g schubng che erano p o meno a stessa cosa, ma cucnat bot anzch
aa grga e servt con craut, e d pesce sotanto un po' d bacca che aveva
portato con no da paese.
Termnata a cena, mamma s prepar a rto natazo per scaccare maoccho
daa famga. Era tradzone che a sera dea vga d Natae ma madre
mponesse a tutta a famga d rectare a preghera per aontanare
maoccho. Da quache anno, o odavo que genere d pratche e avre fatto
quaunque cosa pur d non partecparv. Ma a mamma era nfessbe,
dventava addrttura voenta quando o protestavo chedendo d poter andare
a dormre, m mnaccava e gungeva a darm uno de suo rar schaffon se
nsstevo. Ouea sera po, ceebrare que rto n una casa che non sentvamo
ancora nostra e n un uogo cos dverso e dstante dae nostre tradzon,
sembrava un contrasto troppo strdente, un po' come andare a un funerae con
un vestto rosso.
Ma pap e Caterna, che erano orma rassegnat aa ceebrazone annuae dea
caccata de maoccho e v assstevano sempre n regoso senzo, quando
vdero a ma espressone d dsgusto m fecero segno d non aprre bocca.
Cos mamma pot nzare. Run tutt no ntorno a tavoo dea cucna, c fece
fare segno dea croce e rect a sua preghera :
Tre t'hanno affascnat,
'uocche, u' core e a ment
tre te voene aut,
padr, fg e sprete sant.
Rpet a preghera, o a cantena come a chamavo o, per nove vote,
facendos segno dea croce ad ogn recta dea preghera, come prescrveva
rtuae ; po s stacc daa tavoa e sputazz per nove vote, tre vote a
destra, tre a snstra e tre verso 'ato, dsegnando ne'ara a cop d sputo una
croce mmagnara. Ecco, ora maoccho era stato aontanato daa nostra
famga, e quea smorfosa d ma sorea m dsse spazentta :
- Ha vsto che non successo nente ? Non era mego che seguv a
cermona senza
fare tante store ? -
I gorno d Natae, fu mamma a comprendere mego d tutt a straordnaret
d que prmo gorno d festa ontan da casa, e organzz pranzo con una cura
mnuzosa.
Voeva che que prmo Natae n una terra stranera fosse quanto p possbe
uguae a tutt g atr Nata trascors a nostro paese, n Itaa. Pens ad un
pranzo dentco a queo che preparava a Ronero n que'occasone, e n
buona msura rusc ne suo ntento.
Oue gorno c scordammo cerveat e g schubng. Mamma prepar una
asagna con a carne, bacca stagonato e pane caserecco, orma quas
secco. E per pap una bottga de nostro vno de Vuture.
La mattna appena azat, c'era stato o scambo de rega che stavano aneat
sotto 'abero : per no c'erano soprattutto ndument pesant, una gacca a
vento per Ncoa, un pao d magnfc stva per Caterna e per me un magone
d ana e una gonna pesante scozzese. Non aveva g stess coor dea gonna
dea bamboa, ma me gentor avevano notato quanto m pacesse regao
che Ingrd m aveva fatto , e avevano pensato d regaarm una gonna sme.
23
Anche no frate avevamo de rega per pap e mamma. Ouache gorno
prma d Natae chedemmo a mamma quache sodo per comperare un
regano per pap, e quache sodo a pap per un regano a mamma, e un
pomerggo scendemmo tutt con o sttno a Pfaffkon, dove c'erano tant
negoz. C accompagn Ingrd, che conosceva paese e c faceva da
nterprete, anche se e non sapeva una paroa d'taano ; per, tutte e vote
che o e spegavo una cosa, e a capva perfettamente. Ingrd c port ne
magazzno d un certo Herr Habner, che faceva 'drauco, ma che nseme aa
madre aveva sstemato ne suo magazzno una fa d bancon su cu erano
espost artco per a casa. Comprammo una sere d se bccher fute per
vno, tutt coorat con pan ross, bu e ga, e queo era regao per
mamma, po andammo n un negozo per fumator e comprammo una ppa per
pap. Scegemmo quea che costava meno, ma era comunque moto bea,
mego d quea che u usava da ann e che orma era tutta consumata.
A pranzo non eravamo soo no cnque, eravamo n se. S era aggunto
compare Agostno 'u prevete, un amco che pap aveva nvtato per non farg
passare Natae da soo, cos ontano da casa sua. Agostno era un govane d
trentacnque ann orgnaro de nostro stesso paese, "compare" g dervava
da fatto che suo padre era stato testmone d battesmo d ma sorea
Caterna, mentre soprannome, prete, g era stato affbbato perch non era
sposato, ma nemmeno g era ma stata attrbuta una fdanzata.
Pap c aveva spegato, prma che u arrvasse, che anche Agostno era
emgrato per poter avorare e pure u era captato a Pfaffkon, quache mese
prma. Agostno per era stato meno fortunato, perch mentre pap aveva un
rapporto d avoro fsso come operao n una fabbrca, u avoro 'aveva
trovato come muratore con un contratto stagonae. D conseguenza, non
avorando tutto 'anno non poteva permetters una casa n afftto, non tanto per
motv economc, ma perch n Svzzera nessuno affttava case ag stagona.
Ound fu costretto a vvere nee baracche aestte per murator, quas tutt
taan. Nea baracca, un enorme stanzone con sofftto basso, g era stato
assegnato un posto etto, accanto a mot atr mmgrat ; n un angono dea
baracca era stato coocato un forneo a gas e un tavoo d egno con dee
sede, perch g occupant potessero cucnars quacosa. I rscadamento dea
baracca, che aveva come paret dee sempc tavoe d egno, era affdato a
una soa stufa a kerosene che servva per 'ntera popoazone de dormtoro, e
quando non bastava, co sempre d'nverno, c s autava con numerose
coperte. Agostno non aveva atro spazo ntmo se non queo costtuto da
suo etto e da un pccoo armado d ferro. I servz genc stavano a'esterno
dea baracca, dentro un casottno senza fnestre e senza uce eettrca.
I racconto che pap c fece, poco prma che Agostno arrvasse, c mse
addosso tanta trstezza e a me tanta voga d scappare va, d tornarmene a
mo paese. Tutt no fummo fec d osptare Agostno ameno ne gorno d
Natae.
Poco dopo u buss aa porta e quando g aprmmo c trovammo davant un
govane d meda statura, moto beo e con un cespugo d cape ncot, ner
come e nott de Vuture. Apr bocca per sautarc, mostrando due fe d dent
banchssm e fort come que d un upo, e su suo vso apparve un sorrso
tmdo, che avrebbe tenuto mmutato per tutta a durata de pranzo ; teneva
cappeo n mano ed era vestto da veccho, anche se sembrava puto a dovere.
I pranzo fu ottmo, tutt s compmentarono con mamma, era da cos tanto
che non mangavamo cose buone dea nostra terra che quas c sembrava d
assaggare que cb per a prma vota. Magrado g sforz d mamma per farc
sentre come se stessmo
trascorrendo Natae a paese nostro, tutte e vote che guardavo fuor daa
fnestra dea saa da pranzo e vedevo que paesaggo nordco, o m rendevo
bruscamente conto che
24
non stavamo a casa nostra, e aora m prendeva a nostaga per precedent
Nata. M mancavano g amc, compagn d scuoa, e me numerose e
affettuose ze che venvano spesso a trovarc, rumor e e voc de mo
paesno, g odor de suo vco.
Fnto pranzo, gruppo s scompose, a mamma n cucna a avare patt
autata da ma sorea, mo frateo Ncoa a scorrazzare per casa con trcco
d ferro che aveva rcevuto n regao que gorno. Io rmas seduta a tavoa
mangando banane, un frutto esotco che, chss perch, n Svzzera
abbondava quas quanto cerveat. Ascotavo pap e Agostno che
chaccheravano, naturamente n daetto ucano. Sent che paravano d
potca, Agostno dceva d essere comunsta, e sent mo padre rbatterg
che, per, n Russa non s vveva bene, perch o Stato comunsta mpedva
aa gente d andarsene a'estero.
M aontana perch m annoavano que dscors che non capvo, anche se,
rfettendoc sopra, pensa che mondo doveva essere tutto strano. Perch n
quea Russa che Agostno tanto decantava e che a mo padre paceva poco,
non s ascavano uscre e persone da paese, e a contraro da no, n Itaa, s
obbgava a gente a uscre, ad andare a'estero per poter avorare.
Poco dopo suon n campaneo, e Herr Hoffmann entr sfoggando un sorrso
esagerato, da maschera d carnevae, con a moge a seguto. Pap era
dventato moto amco de suo padrone d casa e 'aveva nvtato a passare
nseme pomerggo d Natae.
Herr Hoffmann reggeva n mano una bottga dea sua grappa d cege,
mentre Frau Hoffmann teneva due grosse torte nee sue man : una magnfca
schwarzwade d
coccoata fondente e una karottentorte, che s usava preparare per bambn.
Herr Hoffmann s sedette tra mo padre e Agostno, vers subto a grappa ne
bccher e tutt e tre nzarono a chaccherare, non p n daetto ucano e non
p d potca. I grasso sgnore svzzero dsse a pap :
- Caro Antono, ho fnto pranzo con tuo formaggo pecorno, uuuh squsto
! E ho bevuto vno che m ha portato da'Itaa, aahh che deza ! La nostra
brra buona, ma tuo vno fantastco !-
Frau Hoffmann era charamente mpaccata, portava su vso o stesso sorrso
stereotpato che aveva quando era entrata daa porta, suo occh erano
mmob come que d un pesce, e parevano non guardare nente e nessuno.
La poverna g parava poco d suo, qu da no era ancora p senzosa poch
non sapeva una paroa d'taano, ma ma madre a mse rapdamente a suo
ago portandosea n cucna e facendoe segno d tagare e torte per no
bambn. Che mangammo come se fossmo a dguno da settmane.
Fu, n fondo, un be gorno que mo prmo Natae n Svzzera, un gorno peno e
ntenso. Verso tramonto usc d casa soa e anda a cercare Ingrd. Arrvata
fuor d casa sua, non a trova ad aspettarm, stava dentro nseme a suo
gentor, a frate e forse ad atr nvtat. M appogga aa stacconata dea
sua vetta e cerca d guardare dentro ; non rusc per a vedere nente, e
tendne erano trate e vetr appannat. Vd per che a uce era accesa, e
sent che dentro stavano parando. Le voc erano tante, ma ton erano
sempre quet, quas sommess. E daa casa arrvava anche un suono eggero,
una musca doce, moto meodca, un canto natazo che pareva provensse da
una dstanza nfnta.
Rmas un po' d tempo , soa, davant aa casa dea ma amca, con buo
che aveva orma canceato tutt coor tranne banco dea neve, ascotando
quea musca doce e manconca.
Non avevo p freddo.
25
Gennao fu un mese freddssmo, a temperatura scese fno a qundc grad
sottozero e
cadde tanta neve, fno a raggungere due metr.
D gorno restavamo sempre dentro casa, che, come tutte e case dee Ap
svzzere, era rscadata moto bene. Uscvamo soo una vota a gorno per
andare a comprare atte, quache vota pane e e caramee da Frau
Bachmann, che ce ne dava sempre n quantt smsurata.
Ouache settmana dopo Natae cma famgare comnc a mutare, o me ne
accors subto ma non ne capvo motvo. Non era successo nua d grave, no
bambn non avevamo combnato nessun guao, eppure pap e mamma s
erano fatt p chus e tacturn, sa tra oro che con no. Spesso a sera dopo
cena pap e mamma se ne stavano so n cucna e paravano a voce bassa, e
bastava che o o ma sorea entrassmo ne ocae perch oro s zttssero
a'stante.
S resprava pareccha tensone n casa e no ne eravamo nfuenzat, Ncoa
sempre p spesso grdava o pangeva, o e Caterna stavamo con nerv a for
d pee. A'nzo o
davo a copa a cma, a grande freddo che mtava e nostre uscte, e
passeggate e g svagh. Ma po m res conto che freddo non c'entrava nua,
che probem erano atr e ben p mportant.
Fnch 'utma sera d gennao pap run tutt quant no n saotto, e c par.
- Sapete - dsse rvogendos a no bambn, e con tono d voce camo che
usava quando parava d una cosa rfettuta a ungo, - Vo ragazz sete venut
qu da me a
prm d dcembre nseme aa mamma graze a un permesso provvsoro. S
chama
vsto turstco, vene dato dag Svzzer a que che vengono per fare una
vacanza, e
dopo poco tempo se ne tornano da dove sono venut -.
Prese fato perch c che stava per drc era una cosa decata e sera.
- Vo tre e a mamma a prossma settmana dovreste tornare n Itaa. Oue
permesso
scaduto e non potete restare qu. Ma a mamma ed o c abbamo pensato
tanto, e
non vorrebbe tornare a Ronero ascandom soo, e o, soo, qu non c vogo
p stare.
Perc no abbamo preso una decsone : vo non tornate a casa, v fermate
qu. Per
sempre -.
Restammo tutt e tre mmob come petre, non capvamo bene senso d c
che c aveva detto. Cosa voeva fare pap, cosa c sarebbe successo ? C
aspettavamo che u contnuasse a parare, che s spegasse mego, ma u era
ammutoto. Aora contnu a mamma.
- Vedete bambn, a egge svzzera non c permette d rmanere perch
vostro padre
avora qu da meno d un anno e dovrebbe contnuare a rmanere soo.
Sotanto dopo
due ann e mezzo d avoro qu, u pu portare tutta a famga. No qund
dovremmo
aspettare ancora un anno e p perch a famga sa d nuovo tutta unta n
questo
paese. E no non ce a sentamo d ascare qu pap tutto soo, vero ? -
Ancora non avevamo afferrato a portata d quea oro decsone, eravamo
confus.
- A me 'dea non dspace - nz Caterna. - Ouesto posto m pace d p
de nostro
paese, qu tutto p beo, tutto p rcco, c sono tante bee cose che a
paese
nostro non esstono. E po questa casa p bea e p comoda dea
nostra -.
Io nvece non ero affatto convnta. Ches :
- Ma mamma, e come faccamo per a scuoa ? -
- Beh, a scuoa pu aspettare, a' mamma. Per ora non potete certo
frequentare e
scuoe qu, perch dobbamo tenere nascosta a tutt a nostra presenza qua,
e 'utma
cosa che potete fare andare a scuoa. Ma vedrete, tra un anno, a massmo
due
rprenderete a scuoa n questo paese. Intanto sapete che faccamo ? Ogn
gorno
26
studeremo a ngua d qua, tedesco, con 'auto d pap che un po' g o
conosce -.
- E tutt me amc de paese, e ze, nostr parent ? - m ostna o.
A que punto pap m prese n bracco e m dsse :
- Ved Mar', a decsone che o e tua madre abbamo preso, prma o po
'avremmo
comunque dovuta prendere. Io ho fatto una sceta, quea d emgrare n
questo
posto, perch qu c' avoro e s guadagna, mentre a paese nostro avoravo
due
settmane a mese, m spaccavo a schena e non avevo ma sod per far
vvere con
dgnt vo, a ma famga. Mar, o a paese non c torno, o qu c sto per
sempre. E
che cosa faccamo ? Io me ne sto sempre qua e vo vvete sempre agg, e
c s vede
due vote 'anno ? Ma s pu vvere cos ? Io qu da soo, senza d vo non c
vogo p
stare. No samo una famga, Mar', e dobbamo stare nseme -.
- Ha ragone tuo padre, pccoa - rprese a mamma. - Tra un anno e mezzo
tuo padre
avrebbe avuto permesso per farc vvere qu regoarmente, tutt nseme.
Comunque
eravamo destnat a stabrc qu, ora s tratta soo d antcpare temp -.
- Ma - dss o - se no non possamo vvere qu con permesso regoare,
aora come c
vvamo ? -
Pap m mse a sedere accanto a u sua potrona, era sereno perch capva
che m stava convncendo.
- Sentte 'a pap - contnu guardando tutt no - dovrete stare moto
attent. C
saranno nuove regoe : non dovrete uscre d casa durante gorno, v
porter fuor o
quando torno da avoro, dopo che ha fatto buo ; n casa dovrete stare
sempre n
senzo, non azate ma a voce, soprattutto non affaccatev aa fnestra
dea saa
perch fuor passa a gente, potrete affaccarv soo ae fnestre dee
camere da etto
che guardano su bosco.
Se tu Caterna dev chamare tua sorea o tuo frateo non grdare oro nom
da un
ocae a'atro, ma va nea stanza dove s trovano e g dc queo che g
dev dre. Le
posate e patt che avate non sbattete, adagate docemente. Tra d vo
parate
sempre sottovoce, non accendete a rado e quando gocate fateo n
senzo. Anz
porter n sofftta trcco nuovo d Ncoa, perch questo gra per casa
uuando come
a srena de pomper ! -
A sentre e raccomandazon d pap, a mamma erano venut g occh ucd.
- Lo so,
bambn me, non sar face, ma dobbamo farcea. Dovete pensare che
vvremo per
un po' come ombre, saremo come pcco deg uccen che stanno ne ndo,
non s
muovono ma da , a a oro mamma che va e vene da ndo per portarg
cbo -.
- Mamma, ma pcco deg uccen ne ndo non smettono ma d fare voc ! -
dsse rdendo Ncoa.
- Ecco, saremo come pcco uccen con a dfferenza che no non avremo
ma voce -
- Vvremo come fantasm, che s muovono nvsb nee case trascnando e
cateneee - dsse Caterna mmando con e bracca azate 'ondeggare de
fantasma.
Rdemmo tutt a que'mmagne d Caterna, anche mamma e pap. I quae
concuse :
- Propro cos, vvrete come fantasm. Ma senza catene per favore -.
Non ho ma saputo come vvessero fantasm, so soo che no non vvemmo
bene da candestn.
Sembra face a drs, sta n casa tranqua, egg tutto gorno, par con tua
sorea o tua madre, raccont quache favoa a tuo frateo p pccoo a cu dev
stare sempre attenta
27
che non s metta a cantare, che non cham a mamma a voce ata, o che non
s facca mae perch potrebbe pangere. Ma fatto che tempo non passa
ma, quando ha fnto d fare questa sere d cose t accorg che sono passate
sotanto tre ore, e a que punto dovrest rcomncare d nuovo a stessa
sequenza, e po una terza vota. Fnch arrva 'ora d cena, a que punto
mang nseme aa tua famga, chaccher e scherz, ascot a rado e guard
a teevsone, che d sera s possono accendere perch pap n casa, po s fa
tard e va a dormre.
Ma a etto non resc a prendere sonno perch non se abbastanza stanca, t
rgr ne etto e non smett d pensare a che cosa d dverso potrest fare
gorno dopo. Ma non t vene n mente nua, perch non c' nente d dverso da
queo che ha fatto ogg che potrest fare doman ; e aora t mett a pensare
a tuo paese ontano, ae sue verd vaate,
a goch che facev con tuo amc, a que'ara fresca, gonfa d odor, dee
serate d
prmavera. E t prende d nuovo quea nostaga per a vta che ha ascato,
che tu non avrest ma vouto abbandonare, ma t hanno costretta a faro.
E a stessa cosa succede gorno dopo e po a notte dopo. T domand quanto
durer que'esstenza senza tempo e senza sorrs, ma cerch d non trovare a
rsposta perch se c pens, se pens che dovrebbe durare p d un anno, t
prende uno sconforto prvo d speranza, e 'unca cosa che t puo fare
pangere.
In que trst gorn credo d aver capto cosa s prova a stare n un carcere a
scontare una pena, chusa tra quattro mura dentro e qua non succede nente,
nseme a'unca compagna che t rmane, a sotudne, a contare o scorrere
de mnut, dee ore e de gorn.
Ma no quae pena dovevamo scontare ? Ouae reato avevamo commesso ?
In casa s nstaur una tensone che s poteva tagare con coteo, e non
bastava a pazenza d mo padre che, dopo una gornata d avoro pesante, a
sera trovava a forza d raccontarc fatt de suo avoro, d rdere d quache
epsodo buffo e d portare tutt no a passeggare per e ve bue e deserte de
paese.
La cosa p dffce da sopportare non erano e gornate vuote che avevamo
trascorso, ma quee che ancora rmanevano da passare neo stesso modo.
Era futuro a spaventarc, p de passato o de presente.
Ma non fu cos, non c fu futuro. Per fortuna, o per dsgraza non so, quea vta
non dur a ungo.


I pozott erano due, uno ato, govane, con due baff ner sott, un be
ragazzo. L'atro, queo che comandava, era p anzano, aveva cape
banch, era grasso e d statura p bassa ; stavano n ped sua porta d casa
che era rmasta aperta. Erano entrat n casa nostra un tardo pomerggo d
fne marzo, cnque mnut dopo che pap era tornato da avoro e ancora non s
era cambato e scarpe.
Suonarono campaneo una soa vota e rmasero ad attendere che quacuno
aprsse. A que suono eravamo tutt preparat : ma madre e no bambn
avremmo dovuto correre nea camera da etto, chudendo a porta detro d no
e restando n assouto senzo. Ma quando d'mprovvso succede un evento
che pu essere un grave percoo per a famga, anche se tu se preparata a
reagre non t preoccup d c che fanno g atr, rman concentrata su te
stessa e pens soo ad esegure e struzon rcevute prma. Cos ma madre, o
e ma sorea non pensammo a Ncoa, e quando c barrcammo nea camera c
accorgemmo che u non era con no.
28
Ncoa stava ne bagno e s era messo pgama. I bagno era stuato n fondo
a corrdoo, propro d fronte aa porta d'ngresso ; cos, quando pozott
entrarono n casa a prma cosa che vdero fu que bambno taano d se ann,
n pgama e con a bocca ancora sporca d dentfrco, che uscva da bagno e
con una grande cama attraversava corrdoo ed entrava nea camera.
Mo padre guard pozott che stavano osservando Ncoa, e g sfugg d
bocca una bestemma da portuae, per fortuna n daetto ucano cos che
pozotto che parava taano, queo anzano, non pot comprendera.
Par sotanto u, 'anzano che comandava :
- Sgnor Nardea, no abbamo saputo da vcn che e contnua a tenere
qu sua
moge e suo fg, magrado che oro permesso d rmannere n
Svzzera g
scaduto da acune settmane. -
I suo tono d voce era camo e gente, parava a nostra ngua entamente,
quas sabando ogn paroa che dceva.
- Ouesto non permesso, sgnor Nardea, e sa queste cose, vero ? -
Pap non fatava, era pado, ascotava e annuva con a testa.
- Le sa sgnor Nardea che e deve aspettare un atro anno e mezzo prma
d portare
a vvere qu a sua famga. M dspace, queste a egge, non possbe
che a sua
famga rest n questa casa. -.
Sembrava dspacuto davvero, sembrava sncero.
- Le non deve avere fretta, no concedamo a e ancora qundc gorn,
anche vent se
necessaro, ma entro questo tempo e deve rmandare a sua famga n
Itaa -.
I pozotto govane non aveva aperto bocca, stava fermo n ped e guardava
mo padre.
Pap non fece obezon, non tent d gustfcars. S mt a dre :
- Va bene, provveder -.
I pozott uscrono e no c runmmo tutt n cucna. Eravamo trst e
spaventat, mamma e Caterna pangevano, Ncoa s mse pure u a frgnare
non appena vde pangere mamma.
Pap non era soo scoraggato, pareva anche deuso, scuoteva a testa senza
parare,
pareva nvecchato d copo. Dopo un ntermnabe senzo, dsse tra s e s :
- Non possbe, non pu averm fatto questo ! -
No tutt o guardammo neg occh, voevamo che parasse e c dcesse cosa
avremmo dovuto fare. Ma u rpeteva sotanto :
- No, non possbe, non pu avero fatto ! -
Aora mamma g chese :
- Cosa sta dcendo ? Ch non pu avero fatto ? Anto', a no ora che c
succede ? -
Dopo un atro ungo senzo, pap dsse :
- Hoffmann ! E' stato u ! Non pu essere stato che u ! -
E subto dopo rprese :
- Carmea, vo non sete ma usct d casa quando o ero a avoro, vero ?
Dmm che
non sete usct neanche una vota. -
- Anto' ma che dc ? Ma samo usct, ma ! Abbamo sempre fatto come c
avev detto
tu, stavamo n casa senza fare rumore, fuor d casa nessuno c ma
andato -.
- Aora non pu essere stato che u a denuncarc : Hoffmann. G atr,
Caporaso,
Vncguerra, possono averv sentt, s saranno pure accort che vo stavate
n casa, ma
ma e po ma sarebbero andat aa Poza a denuncarc, sono mmgrat
come no,
gente nostra. Aora se nessuno d vo ma uscto d casa n ma assenza,
stato
scuramente Hoffmann ! -
29
Bestemm un'atra vota, e mentre mamma s faceva segno dea croce u
rse nervosamente, aggungendo tra s e s :
- I mo amco Hoffmann... -
Stava passando 'ora d cena, ma nessuno aveva fame. Pap guard 'oroogo,
e sette, sapeva che g Hoffmann cenavano ae se e mezza, qund avevano
g fnto d mangare. Senza dre nua a nessuno d no, usc d casa e sa a
pano superore.
Herr Hoffmann ndossava a sua abtuae tuta da gnnastca verde quando apr
a porta d casa sua. Appena vde mo padre, suo grasso faccone s aarg
ancor d p, n un cordae sorrso.
- Oh, Antono, come ma a quest'ora ? E' successo quacosa ? Ma prego entra,
non stare
sua porta -.
Pap tras, e appena varcata a soga, pens che forse sarebbe stato mego
aspettare 'ndoman per parare con suo padrone d casa ; a rabba che
aveva dentro d s, unta aa deusone per comportamento d Hoffmann, era
davvero tanta, e dormrc sopra una
notte 'avrebbe camato un po' e g avrebbe permesso d rmanere p ucdo
ne cooquo con padrone d casa.
Ma orma era entrato, - dado tratto - dsse a se stesso. - Ora devo soo
sforzarm d
mantenere a cama.
Hoffmann o fece sedere sua potrona de suo saotto, e mentre aprva a
mada per prendere a sota grappa d cege, g dsse :
- Aora Antono, dmm pure. -
- Fredrch, o t credevo un amco ! -
Pap pronunc quee paroe con un tono sommesso, gonfo d amarezza, ma a
tempo
stesso decso. E prosegu subto :
- Io credevo che tra no c fosse non un sempce rapporto tra vcn d casa, o
tra padrone e nquno. Pensavo che eravamo dventat amc. Ouante sere,
Fredrch, t ho nvtato ne mo appartamento a bere un bcchere d vno e a
fare due chacchere ? E quante vote o sono venuto a casa tua, magar per
fart dono de prodott dea ma terra ? -
- Antono, o non capsco..... perch nz dscorso n questo modo ? Certo che
no samo amc, o ho sempre apprezzato a tua compagna. Perch adesso m
dc questo ? -
C fu un attmo d senzo, pap non sapeva n quae modo accusaro dea
deazone aa
poza. Ebbe per un stante un dubbo : e se non fosse stato u a denuncaro ?
Che fgura avrebbe fatto ?
Fu Hoffmann a rprendere dscorso.
- Ah, adesso forse ho capto Antono. Tu t rfersc a fatto che sono andato a
dre aa Poza d Pfaffkon che tua moge e tuo fg stanno ancora qu,
magrado permesso d soggorno scaduto ? -
Mo padre strabuzz g occh per a sorpresa. Era u stesso a confessare
canddamente a deazone !
- Ho dovuto faro Antono, tu m capsc vero ? -
- Nooo, no che non t capsco ! - dsse pap azando a voce. E rprese : -
Che bsogno
c'era d andaro a dre aa Poza ? Io davvero pensavo che no due fossmo
amc, e
nvece non era vero ! Non era vero nente, propro tu, mo amco Fredrch,
denunca
a ma stuazone aa Poza ! Cos oro vengono da me e m obbgano a
rmandare n
Itaa ma moge e me fg ! -
30
Fredrch o guardava snceramente stupto. Stava rfettendo, cercava d
metters ne pann d pap.
- Scusa Antono - g dsse dopo un po'. - Forse c' un equvoco, ed bene
togero d mezzo. Ved, tu se davvero mo amco, o consdero te uno de me
mgor amc. M pace stare n tua compagna, con te beo parare d tante
cose e tu se veramente una brava persona, Antono -.
Guardava neg occh mo padre, che sembrava non seguro, e contnu :
- S, tu se veramente mo ottmo amco Antono. Per, ved, tu dev
rspettare e nostre egg. Io e rspetto, sempre, come tutte e persone che
vvono qu. Io vogo che anche me amc rspettno a egge, anz propro
perch vogo bene a me amc che desdero che oro a rspettno. Io non ho
nessuna stma per que che vanno contro a egge, qund non potre essere
amco d una persona cos. E aora propro perch o vogo contnuare a
essere tuo amco che t chedo d rspettare a nostra egge, capsc ? -
No, mo padre non capva que ragonament. Non ruscva a ntravvedere
nesso tra 'amcza che Fredrch snceramente g testmonava e 'osservanza
dea egge svzzera. Da dove provenva u, pens, non s ragonava n que
modo, n Itaa 'amcza vene prma dea egge, e quando una persona n
dffcot, g amc sono soda con u. Sempre, anche quando c' d mezzo
a gustza. Perch n Svzzera 'amcza non era a d sopra d tutto ?
Per e paroe che Hoffmann aveva appena pronuncato g rmbazavano d
contnuo nea testa. In c che aveva detto, c'era quacosa che u non ruscva
ad afferrare, quacosa d sempce e d compesso ao stesso tempo. C'era tra
u e Fredrch un dverso concetto d amcza e gustza, o mego de rapporto
tra queste due cose.....
Mo padre non era uomo d cutura, ma come tutt contadn possedeva un
vvace sprto d osservazone, che non tard a fars vvo.
- Un momento - pens dentro d s. - G taan n quest cas sono
soda......
oppure compc ?
C stava arrvando a poco a poco. Ouea sera con Hoffmann u ebbe prmo
vero mpatto con un modo d vedere e cose profondamente dverso da queo
con cu aveva fno ad aora convssuto ; era prmo d una unga sere d
confront con una cutura
dversa daa nostra, con a quae, d'ora n po, avrebbe dovuto fare cont.

Tre settmane dopo, o, ma madre e me frate savamo su treno che c
rportava a Ronero. Era apre, a neve non cadeva p da dvers gorn e
quea scesa prma
comncava entamente a scogers. Le gornate s erano aungate e d tanto
n tanto anche soe faceva a sua comparsa. Httnau aveva acqustato un
aspetto p carno e doce, un aspetto quas taano.
I vaggo d rtorno non c sembr p ungo de'andata, ma p trste o fu
certamente. Lascavamo pap soo, e nostro rtorno a casa non era una
sceta nostra, ma un'mposzone subta. Per no era una sconftta, e sconftt
stavamo tornando a paese.
30 bis

You might also like