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1998 Unionc Tpogrnflco-Editricc Torincsc corso Raffacllo, 28 - IOI25 Torino

LA PRESENTE EDIZIONE

11 [eSIO greco tiprodocto, C sul qualc Cstnta condoua III traduzionc,


soslanzialmcnlc quello slabililo da K. ZmCI.I!R (Plu/arclJi Vilac paral/clac, rccognoverunt CI.. LINDSKQG el K. 211:G1.I!R, vol. II, fase. 1, itcrum rccensuit K. ZIItGI.I!R, Lipsiae 1964'). I punti in cui ti si c discostati da esso sono indicaI i ncllc Note crilic!Je chc prcccdono le varie Vi/c.

Maria I.uisa A~H:1l1U ha l:11rnto le vile di Ca/o"l', Bru/o. I!:militl, .<ia/orio. Domenil:a Paola OIlSl ha cnrato le vile di Foolll; DioM, lImo/rOll/r, E,.mrKr e lll\ti i "conrronti~.

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'l>QKJQN

FOCIONE

Phoo" A,h~"'~nJ;r ~tJ; SII~~ n(('rd,;hur P'lu/u;' lul1l",orqu~ IIIag;I"a'Ul Up,." 'alll(''' mul,o (';ur "O';O'~I' ;"ug,;'ar &I"'a~qua""d m;I;'an1 MOOr. "lIq/l~ hU;lIr m~morill ('rI nu/la, ;/[;UII1U'('", I1I1I"nll/II",II, n( q/locognom;.
,,~80"Ul ~1' IIpp~/la'/IJI,

Queste parole: aprono ii breve scritto, dedicato da Cornelio Nepote a Focione, e delineano un quadro, qualc si rintraceia anchc nella Vi/a plutarche:a. Plutarco, infaui, non ha molto da raccontare su Focione, se si considera che egli avrcbbc rivCSlito quarantaeinque volte la strategia e ehe visse molto a lungo: naeque nel4o:Jh e mori nd }18 all'el di ouantaquanro anni eirca. Secando quanto raeeonta Plu tarco, Focione avrebbc esordito ne! 376, partccipando alia banaglia di Nasso all'et di ventisei anni ciren, e avrcbbc concluso la sua aui vit politica I'anno dclla morte, Fociolle fu, Junque, inimcrrotlamente presente sulla seena politica meniese daI 376 ai 318, per cin quamollo anni, e sllrebbe stato quarantacinque volte slratega: ei aspelleremmo di avere gran quantit di nOlizie su di lui, iI ehe non aeeade, come opportunamente nOtava gi Cornclio Nepote: hllillS (i. e. rei mili/ads labor) memorio es/ 1111110, La Vila di FocJ/te plutarchea si presenla chiara nclla sua articolazione interna. Possiamo dislingucrc tre sezioni: j capiloli 4-11; 1:J-22 e 23-38. I primi tre capitoli sono inlroduuivi 2 , Plularco cl ini
L
I. Per 'lunnto l'Uk'l,icse: Focione: 5iu Shllo SI'cuo U CMI'O di r'lICrcili e: nhbill ril'~'$lito le: piiJ uhe mogislnllure:. tUllIlV;U .li lui 1'intellrh~ di viu i: rnolm pi;. m>lll ddl'unil'ilu mill lUre. Penllmo, di ques"l non vi i: me:rnoriu nlcunu, di trudlu inl'~'Ce: Ilrom1e 111 fArnll, p'er eui fu wllrunnominulo illluono. ~. Nd primo eupilolo 1'lulur~"J presenlU Ire lle:rwnulj.lji: o..'lnude, Amipuu'Q e Fo done.; Ire uornini 1)()lilid inlnmn Il cui runhlllO It' ,'ken<lc I';;' imporMui ehe egli $IU I~r nllTtllre. I C'.ll'iwli ~ t' J <klincnno iI rilrlll10 dd politico ideille e offrono uI lellore un confromo fro Focione e Gnonc, lIOSlilucmlo la OY)(QIOI~ che.', in quoto ~'Ol'pio. munea.

"
cione.
PIUWTCO

.!>lKICN

INl'RonUZIONIl

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;.;io aI racconto con ii c(lpitolo 4. Tr:Ulllc ii breve ccnllO alia balwglia di NrlsSQ (cap. 6l,la prima sczionc <Crlpp. 4-1 d c ricca di ancddOli c "poflegmi chc dovrcbl>cro illuslrarc ai Ictlore la pcrsonalil <Ii Fo-

mctlc in rilicvo I'onima cducazionc da lui

riCCVllla

ncll'Accadcmin (4. :d,l'um(lnil nascosta 50110 la maschcnJ dell'uomo burbcro (5, j-2I,I'c1oqucm:a asciulI:l e concreta (5. 3-10), ii cordinlc mpporto eon gli aliem i di Atcnc b. '-2; I d. Per quc1 chc riguarda 1"lIIivil:i politica, Facione scclsc di operare alb m:miCfll anlica. alternando I'auivil:l di or;uorc ai comando di cscrcili. in opposizionc alia

Alcssandro; solo dopo la seonfiulI di Atcne ndla guerrn lamiaea. cgli divcnta un persol1nggio politico di primo piano: ceco. forse. perch le nOlizic slllJa sua atlivil:i sono Ilumerosc solo in rdmdonc ai suo ultimo perodo di villl (322'318), dei <juale le fonti pervenllte sono in grado di offrirci un raccOnto dCllaglimo.
2. La Vita di Fociollc plullIrehell pn.'Scnlll un taglio, per cosi dirc, llgiografico. Queslo si nola soprnllullo nei primi capiloli (4-1 d. l dove Plutarco, manC3ndo di dnli sloriei. ulilizzalUlcddoli e apoflegmi in qu:mtil:l (significalivi. SOIlO queslo rispelto, sono i cllpitoli 9-10). Focione presentalo come ii polilico idcale, capace delle scehe giuSle, ehe opera sempre per iI bcne della ciuii c, vitlima dcllll sua vinil, eondannato a mone e giusliziRtO daI popolo :lIenicse.

Icndcnza, "rcvalente ai suoi tcmpi, di opfare per la tribuna deli 'ora


lore o per la lenda dclJo Slrtucgo; la sua nzionc polilica miro sempre alia dif('sa della pace c aI bcnc deito sinto {J, )-8, d. A !)an ire dai capilolo 12 la narrazione swrica si fa piu corposa c i capitoli 12-22 coprono ii periodo che va daI 348 (spcdizione in Eubcal ai 323 (morte di Ah.'SSandrol. E. intert.'SSante che Plutarco introduca qui un nuovo lema, I'incorrullibililit di Focione, che rifiull1 i doni offcrtigli (ia Alcssandro e dn Arpnlo <Capp. 18 e 21). Non escluderei chc ii lema dcll'incorruuibilil (anticipato nel primo cnpitolo,l t.Iove Plularco tlveva OppOSlo nlla virtu sfortunaln di Focione la sfronlnlezza corrolln di Dcmllde) cominci ad avere rilievo nelln biogrtlfia di rocione a partire dall'eld di Alcssandro, proprio per differenziare rocione da Demade, clle condivideva iJ suo stesso oricntamento politico. Alhl ntlrrazione dcgli uhimi llOni di vila di Focione <J23-318) Plularco dedica bcn st.'<Iici cllpitoli (capp. 2y}8) su trentollo compk'Ssivi (quasi Itl mcldl. Jl racconlo C moiro dellaglitlto, di grnnde interesse dai pumo di vista SlOrico c di buona qualil. li breve scrillO dedicalo d:1 CorncHo Ncpotc li rocione presenta un primo capitolo introdU!livo, 1l11'lllrC i succcssivi capitoli 2-4 deserivono gli awcnirnenli chc vanno <latia gucrrll di Lllmia nlln mortc di Focione (323'318). Anlllogll situazionc si rilHrlIcciu IlcUn BIblioteca Storica di DIODORO SICUI.o (XVIII IS c 64-67). Si pOlrebbc pCl)sare che le notizic riguardanti ii primo periodo di auivit:l politica di Focione siano andate perdute o. piultosto, cite lo slato della noslra documcntazionc rifleHa la renlt. Focione fu, inizinlmcllte, ulla persollalil potitiell di seeondo piano, ehc cominci ael emcrgere a pllrtire cllIl 348 (spcdizione in Eubcll); dimostra ii suo fllvore li Filippo II gi alia vigilia di Cheroncll (338) e rimnml uno dci tllnti soslenitori dclln Macedonill fino alia morte di

L:r vicL'11d:l di Focionc: fe torn:HC: di nuovo alia memoria dci Grc:ci quclla di Socrule: (jUdIa colpa <: S\>fflI\lru dell:\ ali:' fll molto simile :I qudla (jS. ,el.

Con qm.'Sle parole si eondude la ViM pluwrehca c 11I frase offre la ehi:lVc per interprelarla: Plutarco ha ricostruito ii processo c, soproututto, la morle di Focione sulmodcllo di quclli di Socrate (cllPP. 3436). POlrebbc 1T:1Itarsi di una scdta delJo scriuore, ehe avrebbe seorlo una analogia fm i due episodi. 11111 scmbrcrcbbe di pOlerlo esclmlerc. AU'inizio dell'uhimo cllpicolo ('lllIarco, infllui. scrive:
e invero. lrascorso un bl"C\'e IlCrindo e in~n:lIldo Sli atellli quale prolellore e ruslooe di s:lggcv;a e giuSlilill i1l>opolo :l\'tsSC persa. gli inntl\z:lrono una SI:llml di bronlo. SCPIJL'lIirono 1<: OSS:I:I SpCSC pubblidll: <J8 ).

Focione fu condllnn:llo li morle dai governo dcmoeralico, inSI:IUmio :ld Atene dopo la mone di Anlip:uro (319) c che ebbe vila moiro breve. NcI 317 Atcnc gi:l tornava sorto ii cOlltrollo di Cassandro. che vi reinlroduccva 1I11 ordinamellto oligarehico c lIffidllVa 11I citt:llld un politico di slIa fiducia, Oemetrio dcl Fatero, discepolo di ArislOtclc, chc govcrn Alene dai 317 aI 307. Oell1elrio (IVCV:l collllborato eOIl Focione, forsc p:lrtecipllOdo con lui nUe trnttUlivc con Antipmro seguite alia guerra di Lamill (v. ln notn 12.) mll dissocillndosi da 170cionc, quando questi llveva lentato di raggiungcre I'accordo eon 1'0liperconte. e fuggendo presso Niennore ehe cOl1lrollava MUllichill c ii Pirco per conto di ClIssandro (cnpp. 31'}3 c nOla (6)). La ri:lbilitll,done di rocione eon grande probllbilit, dll attribuirc nllll volont:!

c,

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4JOKIDN

INTRODUZIQNfi

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di DClllclrio chc. da un I:uo, vollc ripnrare ad una ingiusllzl:l a suo awiso comlllcssa dai precdcnlc governo dcmocralico. dall'ahro. volle crente un manirc della dcmocrazia perch, gctlllndo discrcdilo sul governo chc lo aveva prcccdulo, ritcncva forse di aumemare la Icgillimil c ii prcstigio dei proprio. La rillbililllzionc di Focione nccompagnal3 da ahre misurc. Aco cUSlllori di Facione emoo stali Agnonidc. Epicuro c Demofilo: di qucsli Agnondc fu cond:mnrno a morte c giusliziato in Alcne; gli allri due, di certo anche condannmi, chc etano riuscili a fuggirc da Atcnc. furono uccisi dai figlio di Focione (cap. }8, 2). Va ricordalo chc Agnonidc avcva prescnt:uo una ll(cusa di cmpictii contro Tcofmslo. succcssorc di AriS!Olclc c anchc m:ll"SltO di Deme[rio; Demofilo aveva nccusmo coo successo !lcl 323 Aris[Q[c!c. che cm sInto costrellO nd nbbnndollnre Atenc. 11, dunque, qucslo ii quadro nel quale ben si inserisce la rinbilitazionc di rocione, chc clivema ii martire dell11 democrllzia lllclliesc, cosi comc lo cra slato SOCnllC, c illlorno ai qWlle incomincia a (orrnarsi, in lllllhie/lle pcripal(:lico, per cOSI dire una lel::gendrl: iI pcrsonaggio slorico, in reahil Il1ccliacre, vicne idelllizzalo c Ir:lsfiguralo ncl modc1lo dei polilico per(etlo. E questo il ritrallo che ci o((re PIlllarco, rilnltlo che (Ologr:l(a l'csilO di qllcslO processo di idealizzaziollc. Di qui ii horire di aneddOli c di 3po(legmi allribuili 3 FociollC e scmpolosamentc conservai i da Pllll3rco, di qui ii I:lglio agiografico ehc presenta la biografia plularehcl1, cosi marcalo da rendere peco credibile in si.: ii ritr:1UO che Plutarco o((re ai letlore, riInlllO che, per 3ltro, vicnc smcnlilo, appcna si 3bbandonino le pagine plllll1rchee, da quanlo noi conoscinmo dei Facione slorico c della rcah:l in cui egli opero.
3. Ln poliliCl di Focione, per qucllo chc c possibile ricoslruirc, fu costnlltelllell1e nntidelllocratica c filomac.-donc. Si Pll esscrc piu precisi: Plularca presenta Facione in conllino non COIl i clemocr:lIici soltanto, anche con gli olignrchi' e, in pnnieohlrc, eon I'ornlore Delllllde, la cui allivilll politic:l mimva, come qudla di Facione, all'nbblluimcrllo dclln dernocrazin e nll'allincnmclllo eon ln Mnccdoni:l. Invecc, Plu[nrco presenta Focione in ollimi rnpponi con gli slrnnicri:

gli alle31i di Atcne (chc Facione difende dalle vessnzioni di cui sono (l1ui oggello da pane dei popalo c dei generali I1lenicsi) e, sapnltIUIIO, i Macedoni. Facione i.: pronto a colll1borare lealmente con lUlIi i MaCf.:doni che appaiono ndla biografia plularehea. Per comprendere, da un lalo, I'aueggiamento di Facione nei con(romi dcgli stranieri, dall'altro, qucllo di Plutarco nei confronti delI'uomo politico atenil.'Se, pltre opponuno fermare I'tlucnzionc su duc personaggi: ii mac(..d onc Arpnlo e ii filosofo Scnacralc di Calccdone.

3.1. Conosciamo bcnc la viccnda di Arpalo: cgli amminislrava a Uabilonia i 1.'Sori di Alcssltndro e, cssendo ii re lontano, impegnalo nclln spedizionc in Indin, li sperperaVll. Quando, ncl 32), giunsc la notbd:\ che Alcssnnclro cnl sulhl via dei ritorno, Arpalo (uggi e, nclla primavera dei 324, cra ncllc vidnanze di cnpo Sunio, in Attica, con trellla n:wi da gucrm, seirnila Illereenari c dnquernila talcnli, sollr:mi III lesoro di Alcssal1dro. Arpulo nOI1 fu aceolto in Alene c fuggi aI CllpO Tcn:lTO, in Laconin, Illsci Il la maggior parle delle navi e dei lalcnli c si prescnt con due Iriremi nd Alcne in veste di supplice. Aless:mdro nc ehicsc ln collsegna. li dibauito in asscmblea (u molto acccso pcrch I'opinionc pubblica era contraria alln consegna di lIn supplicc. Dcmos[cne propose di rinehiudere Arpnlo in prigionc c di clIsloc:lire iJ tesoro sull'acropoli finchi.: Ak-ssandro non mandasse a ritirarlo. Arpalo disse di avcr portalo scneecnto talcnli ma i talell1i deposilali ncl Partcnone risultarono csscrc Irccentacinqul1nl:l. Non sappiamo se Arpalo abbia mentilO o sc i talenti m:lllcanti siano st:lIi mi Iizznli a scopo di corruzione. Ocmoslene proposc chc J':lreopago svolgcssc una inchicst:l. Ftluranlo Arpalo fuggi di prigione, mggiunsc le sue truppc ai Tenaro, di qui pass a Creia dove fu ucdso &1 un lIfficialc. Plutarco non rnCCOlll;1 qllC'Sli faui, gli preme, invece, descri. vere ii contrasto Ira Facionc c Arpnlo (capp. 21-22). Ma, fino :1 chc punto vi C contms[o (rn i due? Arpalo aveva f:Jlto venirc pressa di s a Bnbilonhl, da Alcne, I'ctcrn Pilonicc, chc probnhilrnelltc morJ ncl 326, perch la lombn, che Arpalo le (ece irml1lzarc n Bnhilonl:l, era statn gi:i cornplclala ncl 3211- Plularco mcconta che Arpalo feee innalzare una coslOsissima lomba linche ali Alcnc, im:ariclllldunc Caricle, genero di Focionc. Sembm improbabilc che I'inc:lrico sin SlalO a(fid:lIo li Caricie qwmdo

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<I'OKION

INTROI>U....IONI\

Arpalo ~illllse :lei Alenc. considcrlllo chc cgli vi rimasc poro tempo, cnl in grave difficohil c di li li poco sarcbbc morro. Sembru pi ver; similc irnrnnginarc chc Arpalo abbia dcciso di innnlz:uc le due IOlllbc COlllcmporanCllmcntc. Se qUCSl(1 ipotcsi pl:msibilc, nc consegue chc 51felli rnpparl; fm ClIridc c Arpalo prcc..'Sislcv:mo llll'llrrivo di quesl'uhimo:lel Alcnc c ehc la fmsc plutarchca: divcnnc inlimo aOlico di suo gcncro Caricie; affid:mdogli lUui i suai affari e scrvcndoscne in ogni circostanza, lo riempi di c:utiva fama (21.~) non sin CS:Illtl!lel senso ehc non farcbl>c rifcrimento solo aI breve periodo (Ii pcrmancnzn di Arpala :ld Atenc ma ael una consuctudinc pill lung:l cht.: aV(,.'V:l unita i duc pcrsonaggi. AlI'amicizia di Arpalo con C:uicle difficile che possa essere rimasto cstrallco rocione, suo suocero e referente polilico. II fallo chc Ar palo abbia :lffidalo ln figlia 11 Caricie c a Focione, prima di fUMire da Alene (22, lI, s.lrebbc poco comprensibilc se la conoscenza con i due fosse appenn I1vvenllta c, I>cr di piu, con una I1clla chiusurn di Focione ad Arpalo. Nulla di Slrano, d'ahrondc, se un esponenle di primo piano dei lilomaccdonismo atenicsc fosse Icgaloda rapporli di amicizia non solo con Ak'Ssandro ma anche con uomini dei suo segllilo. QU;lI1do Arpalo gillnse ad Alene, comincio a corrompere gli uomini po!ilici ma non cbhc succcsso con Focione. PIUlarco scrive una frase interessante: Arpalo offri a Facione settccento lnlenli c chiesc di affidare II illi luno ii r(.'$to cd insicllle se Slcsso (21, lI. Ma Arpalo av(....'11 affcrmulo di esscrc giunlo ad Alcnc con scnccento lalcllli: dunque impossibilc che e~li ahbi:l fallo larga opera di corruzionc c offerro solo a Focione scttecento wlenti. Forse,la sua prima offcrta ftl a Focionc; rcspinlo, si rivolse ad 1Ilfri llomini politici. ln allrc parole, Arpalo llvrebbc individwuo in rocionc ii gillsto intcrlm;ulorc polilieo, per :lffidargli evidcntclllcnlc un ruolo di mecliazione nei confrol1li di Atenc c, sapmtllltto. di Alcssandro. Facione riliut:! perch incofflntibilc c, forse :mchc, perch prevalc in lui la lealtii verso Ak'Ss'llldro; ma, se uffici:lllllellle nsstlllle questa posizione, non llloslra oSlilit:i ad Arpalo: iI gencro Cnricle collllbora con Arpalo: Faone ncella di occnpnrsi clella bumbinrt di Arpillo, qwmdo egli fllggC dil Atene; sopraltutlo, racione illIerviene in suo favore qUilndo gli Aleniesi disclltono dei SilO destino. Focione parla prcoccupandosi del I'interesse COtllllnC - scrive Plllwrco - ma anche dclln sulve":l.lI di

Arpalo (21, 4): una posizione nbile c sfummrl che metle aI primo poslO ln lenh verso Alesslllldro lllll non si Irllducc in una llzionc politica perscclltori:l nei confromi di Arpnlo (Facione si Cf:l dichiMllto favorevole alia consegna degli uomini politici :ueniesi richicsli da Alcsslln. dro nel 335, dopo la diSlfuzione di Tebc: 17, 2-4), indulgenza che forsc nasce da un pre(.'sislenle rapporlo di :lmicizia cui, nonostante IUIIO, Facione si mamiene fedele. l2. Scnacf:lle di Calc(.-dolle I'unico slNmicro, pr(.'SCnte nclla Vilo plutarchea, con ii quale Facione abbio. aVUIO un rappoflO confliuuale. II personaggio appnrc gi ai cnpitolo 4, do nel primo capilolo effcItivamcllle dcdicnto a Focione (i primi tre cllpilOli sono inlroduuivi): Plutarco spiega chc Focione, da rag:lZZO, Ilv(.'Va frequentato l'Accademill e seguito le lezioni di Plalone e di Senacrllte. Di Scnocrnle Plutarco torna a parlare ai capitolo 27. Sinmo dopo la sconfina atcnicse nella guerra di Lamia. Antipatro ha prescntato la richiesta di resa incondizionata e gli '\teniesi dcsignano, frn gli ambasciatori, anche Scnocrate, che pure non era ;!tcniesc ma iI roi presti. gio cosi grande da rilenersi che pcrsino Amipatro ne llvrcbbc avuto risl>CIlO. Accadde. invece, ii contrnrio. Antipmro InulO Scnocrllle con grande scorlcsia C gli impedi di parI are. Quando Anlipalro prescnto le sue richicslc agli ambascialOri alcnk'Si, IUlli le giudicarono generase, lrannc Senacrale iI qualc disse che Antipntro si em compofl3l0 con modem7.ionc se gli Alcniesi ernno schiavi, pcSllntCmcntc se crano libcri (27, 6). SCllocrnlc era un discepolo di Platone e, ncl ]22, scolarca dell'Accademia. J:; 11010 che l'Accaclemill non nmriva simpatia per la democrazia atcnicsc. Senocrate non cra un delllocralico ma significativo chc gli Aleniesi lo lIbbillnO scdto a rapprcsclllarli, pllr essendo egli uno slraniero. Contavllllo sul suo pre.~ligio e, soprllttutto, sul suo anti mllcedonislllo 4 ParadossnlllletllC, polrellll1lo dire chc in quell'ambasccria SenOCf:\IC, nonaleniesc, C I'unico patriolu, doe I'unieo che si Illoslri interessata ti difcndere ii prestigio, le tra<1izioni, ii nome di Alcne a fronte di un grllppO di oligorchi, o in esilio o fino ad aliam

ISN"kUII'''k~;o.r~, '98,.

1. I'er ,mu ull"li!i tldl'ullClll!iurncmo Ul1liulIIccd"nc c unlilirllllllico di SCllucnllc I'. M. I'p. ')01(,1.

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cmarginali ndla vila politica. che noo dcsiderano ahro se noo sven dcrc la cinii per ollcncre in cambio un regime poliliro che garnntisca ii loro potere personllle. t indubbio che, nl1'inccrno dei contcslo rapprcsenlmo d:tlla biografia plutarchca, Scnocrme sin l'anti.Focione, dcscriuo coo simpntia da Plularco; c linche moita inlcrcssanle chc, in una biognfin di 11l81io agiogrllfico, I'cpisodio di Scnocnuc rnpprcscnli una smaglilllUrn in uo leSSUIO nnrmlivo moho compano. Pcr com prcndcrnc ItI prcscnZll, occorrcrcbbc porsi ii problema dcllc fonti di PIUl:lfCO, argomcnto chc qui non llffrontiamo, ma sllrcbbc strano ehc Plularco noo avesse natato chc ii comporlllmcnto di Scnocr:ltc cm OppOSIO II queijo di Fodonc c cite l'elogio ai primo rapprcscntava una critica ai secondo. E dunque, :11 di 11i dei problema dell'indivicluazione dc.Ua fonte, forse piu importnntc notare che PIUlnrco decida di inserire I'cpisodio e di narrarlo con que! taglio: forsc vuol cominciare a prendere le dislnnze da Focione, cosa che fara in maniera csplicita aI capilolo 32, quando accuser racione di esscre un Iraditore (v. par. ,,). C' un uhimo episodio che vede contrapposli rocione e Senocrate: qucsw VOlt:l lo scontro cvidcnzinto da PIlltnrco:
vcdcndo (Focione) che Scnocrnlc p9gllVII lu tnssa dll meteco, volcvll iscriverlo i ciuudini: quello riflut dicendo di non valer p:LftedplIrc 9 que! regime con Iro ii quale nvcva pilrllllO da ambllSdutore 129, 6).

INTROOUZIONE

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tivalncnte svolti cosi e che, dunque, PIUlnrco offra un resocomo obieuivo; c, tutlavia, difficile che un letlore llttento non colga I'analogia e ii rovcsciamCI11O di SilUllzionc (altreltanto, uno scriuore attenlO come Plurarco). 4. La Vito Ji Focione presellla Ull taglio llgiograf1co, c lf.'sllall'cslll tazione deI protllgonislll e, per raggiungere tale scopo, Plurarco descrive i faui in lIlodo che rocione abbin ii mllssimo risalto: sempre determinante pcr ii buon esito di qualunque impresa c vitlorioso, sia ncll'lIzionc sia nelta parola. Pure, ci sono dei momenti nei qUlIli PluIMCO prende le dislllnze dll Focione. Abbialllo visto che ci accade <Iullndo Plularco illlroduce Senocrale c nc f3 I':mtagonislfl, in positivo, di Focione (v. 3, 2). Plutarco csprime ii suo dissenso quando racconta I'arrivo dclla guamigiol1c maccdonc 3d Atene: appalVc insoleme l'ordine: una dimOSlrazione di potenza mista 11 Iracolanzn pi chc una occupazionc iml>osta dalle circoslltnzc. L'occasionc accrebbc non I>OCO la sofferenzn degli Alcnicsi... (28, 1'2). La critica di PIUlarco c rivohn ad Antipatro c ai Macedoni ma, indirctlnmcntc, anche a chi a quesla occupllzionc :lVeVll llcconsentito. Tlinto piti che ii pio Pluwrco non pu non csscre sr:llo turbllto dai presagi funesti chc llccompagnarono l'ingresso del1a guarnigionc mllcedonc e che descrivc deltagliawlllcnle (:18, :1-6). E ii disscnso divcnta biasimo manifeslo quando rocione consente a Nicanorc di occupare ii Pirco: Focione, mellendo a reJ>CllInglio la salvez7.3 dell:1 pai ria, c per di piu cssendo str:Jlego c mn gistnlto, non so se non abbia viol1110 un obbligo piu importante e piu vencrabilc, ii dovcre verso i citlndini (3:1, 7). Comc spicgare la prCSen7.3 di giudizi negativi su Focione in una biografia di laglio agiografico? Se ne gi:i acccnnalo (v. 3, 2); ai di Iii dei problemn deU'individuazione ddla fonle, non vn, a mio avviso, dimemicato che Plutarco m:glic di inserire detenninnli episodi e di narrarli con un certo taglio; altrenanlO, egli si ritiene libero di esprimerc giudizi pcrsonali, E, Eorse, c da valorizzure (o, comunquc, da non ignornrc) ii giudizio chc PlulllrcO esprime su Focione nclla Vito di Dcmostcllc {14, d, Iii clove nc 100:1 il cornggio c la ~iUSlizill ma lIf. fermll pure che egli Eu sostenilore di una scehn politica non lod:ua, di cui individua iJ limite nel filomaccdonismo.

rru

Nclla seconda parle della bioJ;rafia Focione prcscntato come in corruuibilc. Un uomo polilico offre quello che pu dare. Alcssandro polcva offrire ricchC1.7-c e cini'!. Focionc, ai polere in Atcne, poteva offrire la ciuadinanzn aleniese. I ooni o((erri sono divcrsi ma I'azione in s? cosi, per lo meno, lo intende Senocrate, chc riflula. E, (orse, non un caso che P1Ularco rovcsci una situazione in cui Senocrale si era Irovato. Antipntro non aVI.'V1l gmdilo la prcscnza di Senocrnte (ra gli ambasciatori atcniesi e si era comportatO sgarbala mente COIl lui, poi, nOIl sopporl:mdolo quando comincio n pnrlnre ma conlraswndolo c dimoslrando fnslidio, lo fL-ce tacere (27, 4) ~ quanto sllbisce rocione, quando si rcca nd incontmre Polipcrcontc: (~non vi era una siluazione di pnrilli ma Poliperconlc interruppe spesso rocione mcntre parlavn, finch qucllo batt la terra coI bastone, rinullcio e tacque (}), 10). Puo darsi che i faui si siano effet-

NOTA B1BUOGRAFICA

J.

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<l>(}KH1N

NOTA nIlU.IQGRAI'ICA

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<lJOKION

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1

il)'U:Z. SoMOl, Dt1o,ml1l,iOlti

NOTA CRITICA

J G' h' I - 'h DiC"H-4 Stdauvt'rtriigc der Alt('rlm11J. II. D;e Vertrijge cr rI~ t!C1romuc en \Vc!t VOI/ 700 bis JJ8 II. ehr. Unter mitwirkung von R. Wcmcr bc:arbc;itct von H. Benglson, Mlilldlcn 19n"; III. Vil! Vcrfrli"ge dl'r Gr'cbisch,omi. sch,." \'(Iclt /1011 JJ8 bis 200 II. ehr., bClLrbdtcl von H. H. Scl1111ill. Mn

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TRtiVES,

P.

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Si veda nnche ln nota bihliograficLI che precede ln Villl di Elllflcm:,

P7-}80.

preferisto III IClionc dc:i codici, c:mcndntll da 1<)7, p. 27<1 n. 7. j, 8 UlI1WV: in A. lezionc udottllla gi da Sillle:nis c FIlIcdicre. Zit"glt"r prde: riscc scrivert UUlWV. " 8 olpfliv: non mi scmbrn nt"ttSSario modil1C1lre la Icz.ione concordt: dei codici sulla base dd confronto con Mora/ia 187F. come suggerisce Zie: g1cr. 12,2 bOI()obOl<!(,l: non nc:cc:sslIrhllll corrc"jone btJI(!obol<!m, ProPOStll dll Sinle:nis c lIccoltll d;1 Ziegler. 12, .3 xUlU(k>)IJ<lOOc.1\ ncllcsto di Zie:gle:r c, probllbilme:ntt", IIn t"rrore di slampa, 17, I prcfe:risco manlenere: la It"ziont" cid codici Qtljlmj non mi pare: neces5llrill la corrcz.ione Ql.:dom, propOSta da BrYllO t" accoha da Zit"gler, in base ai confronto con F/lI/lIillillO 21. 6 t: /Iforalia 829E t" lonA. .18, I .vtOlljOUV: non ne:cesSllrio lldotton: ln le7.ione COT11ouv, presenle solo in Z.

2, 6

ap.tllfl1.LTtOII~\'11v:

K. Zicglcr in arttlfl1.lTtO)LtVI]V ma difcsll da H. EIIIISI!,

11, J] 8'IIIM11; QiITWQI, ioxwv Ilv v tai 'A6ilval lhc't TO noo XQtV 110hUWOaL Muxebvwv xul 'AVTut6.TQOU, noU. bt YQ6.lpfIV
xul ).tYCIV 6.vUYXU1;fleVo l'lUQ TO lWflU Til; nkew xul TO il6o, eCYf OUYYVWI1ll; U;lo rIval, nOlTeuJIC\'o T \'auyw Til; n6Ew;l. 121 ToiiTo 6' ti xat TlP ~'TO(l~ 6QaouuQov ttOllTUl, b!;flfV \' 1lftt erVaL JltTfVfX6tv hd T!)V CIlwxlwvo noMuluv. lJl 8'1IIb'I Iltv YUQ UUTO ilv vault'(lov Tij ncw, OTw Ofyw lllwoa xal nolTfuoIlfVO. WOT' 'AvdnaTQov fineiv tn' aUTo yQOVTO ilb11 YfyovTO;, n xu06.l'lEQ iEQdou tanfnoaYllhou ywoou xat xOlla IIVOV not:ll'leTUl '. l4] T1)v bt I~wxlwvo; QeTilv, wonEQ uvmywvloTil j3U(lfi: xut rJluLlp Xl(ltp oUuxoiiouv, ui TXOl T1j; 'Ebo llUUQv xul ulmiJ n(lo; bl;uv enobJouv. (~] Ou YQ Io~oxei Yf nQooExTtov, oi <P1JOlV' uoftevtl nOlovn T1)V UQftl)V

fi, I] L'oralore Demnde l , influente ad Atene perch svolgeva allivilR polilicn a favore dei Macedoni e di Antipmro, essendo per questo cOSlreno a presenlar~ molte propOSle e B pronunciare mohi discorsi che offendcvano ii prestigio e ii coslume de:lla ciu, soleva dire di essere degno di perdono perch governava i relitti dei naufragio della cin z. [2] Qu<.'SIO fl1lsc, se troppo insoienle in hocco proprio o qUCSIO orntore, potrcbbc scmbrore v~m se riferila all'auivil polilica di Focione. [3] Giacch, proprio Demade era un relino dei nau(ragio dclla ciu; la sua vim e la sua condona polilica (urono cosi sfrontnte chc Antip:nTO disse di iui, quando cm diventnto armai vccchio: come di una vittima sacrificata ne rimane solo lingua c ventre'. [4] Invece, Ic svcnture dell'Elladc rcscTO poco visibilc e non illuminlltR dllllu glo. ria la virtu di Fodonc, alia qualc tocco in sorle, per cosi dirc, di sconlrarsi con un periado duro e violento. [5] N bisognll credere 8 soro ele, che fa debole la virtu l dove dice: gillcch, o signore, ncppure inlelleno in fiore rimane II chi sia colpilO da svcnture, ma se ne aIlonlllna". [6] Al contrario, ii solo pOler~ che bisogna riconoscere alia sorle, quando si oppone agli uomini cgregi, e qUCSto: portlmdo II taluni, in-

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. tkma(k nUl'(jue: imorno aI J80 u. C. umile fumiJtliu ma "U,ei uJ imponi ~J];. vila l>olhi'~ a1enk'SC I{flIlie: "Ue: )ue: dOfi flulI,",li IIi or~lort:. C.ollulM.ro IXlfl l.kllltnle:rl<: tino ui .ull, "mM' ndlll",le (u Im:so l'ril;ionicro a Che:ronea e liherulU da Filipl>O II. che ne 1II'I'fe1.1.<> le ,Imi. Da qucl momenlo Dl'lllade fu uno dci I'fincipllli illlcrloc'llori. in I\lenc, dei o\1uce,loni e la JUII IM,!ill'l' di ul'l'uAAio 1111" I-ohlccJoni" ,1l'5frilla unche: .lu 1'11Ilaf('() in qUl')IU Villl. PltnllTcu ne fa 1'''I'llOS10 di 1'0<:1011<', cioe:, un unmo prim di prin cipi n",,..~1i, U~SCIDlO di tlanato e pmnl<> a 'l'llden!. II ril"'~llll parc ,~riliefO; [,urc, PIl((' I'lulatro. ,a (!cnu ehe I)emll<k fu UtMl'O poliliro I,iil "IM,rranlC e I,ii. inAuenlC di !,,,. done.

cl,.

a. (t. Pl.UTAllCO, MII."fil1 Ho.IA. J. 1.0 ,l~) cl'i~"din run~)fltatu tlu I'I1Ilwrcu in Murllfil1 18>,," C' p,E. IIIl11JSo plu. larchro (lclJw Vil" di F"Ot"lt' dMU tlu 'I1MlI"OU M~gi~lC'r J. I'. 1I'''''r''lH'Y1lho," (efr. wllc:he SISI!510, EpiJloI.., J). -t. SoI'OCLH, A"lif(O"t' ,6},6,. mn "'ue~ v..i.nlC'.

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ItOV11QOU; )tal bla~ok l'lllfl~Qouoav, n'... nloTlv oftevEoTQuv 7tolt:iv
Til!> Ullnil;.

'9

'Ieee dell'onorc c dclla riconOSCCllZtl mcrilflti, rimprovcri maliglli e cn lunnic, indcboliscc III fiducia neUn loro virtu.

(2,1) KitOl oxoow ol billlOl-' I,nov de; TOU ayaDou

i.

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141 Kal ya(l l1ltU CPtYltulVOV ~lhOta tai oXllQoi xal alUti:Olv hbl{ltQ1flfl XQwllaol, ta b' avy1'lv ExoVTa xal lp(iJ lUJOO'lQtcpual, xal )"[I liv txal pOU).ljtol ytvOlli:vll ~Gql06Et xal tQUtp1:(lv fon bl' u.o{ttvetov &v~Eottal nU(lQ'lo(U tt 116IOTa bEital, tWV nQaYllliTWv u.\,(upOQav llOQTUlato ovx CxVTWV. (5) Al n6vTll Olpo,EQOV ii TOtoTl1 nOITda' ouvanlluOI y6.Q tOV RQb XltQIV i:YOVta, xal nQoaRuol tV 111'l XUQlt;.IIEVOV. (6) ~nOnEQ ouv TOV ijIOV ai. IIUOlllll'.lTIxol1 UYOUOI Illju t1'lv avr1'lv .l(l oUQavIP CPEQllEVOV lpoQ6.v, 111J. (IVTlXQU lvavda\' xal uVTlflanxljv, M o;'il xal na(lEY' xexlllhtp" nOQda oxflltotl XQWIIEVOV, YQ6.\' xal Elxa~njl xal

[2, J] Si riticnc, in veritii, che i celi 1>OI>olari' si comportino con mnggiore insolenzn nei confronti dcgli uomini egregi nei periodi for tunnti, inorgogliti da grnndi successi c daUn potenzn conscguiln; invece, nccade ii contrario, [2] Infani, Ic disgrazie inaspriscono gli animi, li portallo ad amiggcrsi per inczic.li rendono facili all'ira; rendono sgradito e ostiro I'ascolto. infaslidilO da qualunque parola c frase ricca di tensione: colui che billsima gli errori sembra rinfaccinrc le sventure cd esprimcre disprczzo colui che parla con franchC7..z.a. U] E come ii mielc rcca dolore aUe parti dei corpo ferile c piagare, cosi SI>CSSO i discorsi, pieni di vcrit:i c saggczzn, mordono cd esnsperano gli sventurati. li meno che noo siano cllrez...cvoli c conciliami: ecco pcrch ii poeta" ha chiomalo me"ocikes la dolce7.7.3, perch cede, non rombauc n reagisce ai dcsiderio di dolcczzt1 dell'anima. [4] Un cechio infiamm:tto si indugio coi massimo pincere sui colori scuri e non luminosi. evita quelli che risplendono e brilll1no: cosi una dtt, che si ritrovi in sventure impreviste, pourosa e infiacchita. perch non ha la for/.3 di lollerare un pnrlure franco proprio oel mo mento di maggior bisogno, quando Ic cirCOSlnnze non aiutano li risor gere da un errore. [5] Ecco pcrch tale ordinamenlo 1>oIitico c sono ogni rispclto malcerto: fa pcrirc con s colui che parla per com piacere, fn perirc ancora prima colui che non si mostra compiaccme. [6] Secondo i malemalid 1 ii sole non percorre ln stcssa orbita dc.l cielo slellalo n qudln diametralmente oppostn c contraria ma, discgmllldo uml lincn di percorso obliqUll e indinala ll , forma una spirale

). !-lolflltIOllo.i f\:li popolllrl>. pcrch ncllu fl'lUl: lu parolu luillot 115lUa in COIllIllP' l'()lIionc pi Rruppo t1dinlru ot "yuOol li buuni, i. t. Illi oli gllrchiJ mu illcmlinc Iltcw pi\1 rkcu lli fillnificuri rilpcllu ullu lruuulinnc chc ~ IIC (Iuru pcrch ucsillllll IIllchc I\li ort!ill:lmcmi iII cui pn.. ...MIl!ollll i ('cei IMllMlluri, doe: lc UCmOCrll1jc, ro11lro cui ri"llhu lu pok-rnkll5vohM llll Pll1rurco nd ,clluilO dei cMpiluln (vd., pcr C5" i I'MrMllrllfi 4'). Ki1cnllo prc(eribile I,I rrudu1.ionc mloUlIll1 perch ]'imen:ssc di I'hl1MrCn C ril,(lho Ullli lIornini c ~I loro ul\in: in umhho 1M>lhko; ln "hre Jl~rok i:: UII inlerl"SM: clko piu d,c 1M>1ieiro. 11 cupi 1010, in(uui, comicne IInll I1l1en1:1 un"lisi. ri('('u di s{UlllllrUre l'sicolollichc, uel rornlM>rT\i' rncnl0 dellli lururi di un onHn"menlll polirko e mm l'uIIlIlisi ddl'oroillll11lClllO USrrlllll1' I11cntO inrcw. 6. 1I1>oc1\i, che noll hn hi50l\nO Ji esserc llomil11l1u. i: Omero lerr. PI.l1TAMOO. MUf.Jlia 'HE) ii 'Iuulc, 1Urwvi~, noo .. h~ chi~mlllo" Til ~1lt'J I'nvo[lxf1j. Sol" in OiIiJJ<'ll XX 39'

lrovi.,1110 siuSlapllOlili ma non ~in{Jllimi ~bl U IlU'I'tVOtlllt1j, ri{eti,i entlllmbi Ilr'lIvov: Ilfllnw dolce c IIhl>olldll1l1e (\'(1. unche EUSTo\1.10 ad lodo MtVOflxt; e ull8cl1i\'O Ilrc"scnlc nci I>ocmi olllcrid l~ll sillnificulo ,Ii Ilrudc...ole o IIhoondorlle ed i: UlUlO in ri{crimelllO prc...alcnlemcnlC II cibi (cioe, ehc StMldidllllO l'Ul1irno) ed unche li legllumc. llMilUdinc, cacdl'. I'rct!lI. ghianulI' 111 lliadl' XIX loI4 si dicc: i ser...i ri pOTlcrlInno doni ll(finchi: lU \'c<111 TOI rlfVOf,x~n M~n(". ln llul"Sl(l \:l150 l'UAACUil'O fll rifcrimenro 1I1h1llllrolu .Jon>' cd EUSIIIZIO lad !od sl'icga; (dol1;1 01; Il'r).ullll u\ rl~vo. ril" '0 ,..,;, 'A;(I))'fw;. 1. /. l. 1!1i lUlrnno111i. 8. Sri/. ri~pcllo 111 ntO\';l11eIllO dei cielo dellc slelie fine.

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[J, l] Taiim M xal K,tw.... ~ 'Iii' vttp ouvt~1]. Kul y,Q OUtos ou Jtlavv ~OXl!V out JtllOOqllU Xtll t {100. oul)' 1IvO'loe.... !v til noltd~ nQO XQw. (21 'A' lIev KIXl!QWV tp1lolv aut WO:1fQ i:v Iii r1lttWVO nOttd~ xal oux !v Til 'PWIUJOU nOMtfUlte....O unootOllU T~ ntda fxlleoei...." fllOI b~ talaO boxei naDEi.... Toi III') xaO' wQa.... exlpUvEim xaQnoi. UI 'Q y,Q fxtlvou ,'jbw Qwvte xui Oa\lll6.. ~Ovtt ou XQlvtUl. OTw ii K,twvo UQXUlOtQon(u. bl, ):Q....w.... nOi.l.... 1tlyevoI1tv'l ~(OI u:cp{toQOt xal nov'lQoi 6l!Ol. 66;a.... Iltv eiXE Iley,'I.... xai xo. oux evilQllOoe b~ tai XQe(m l6. ~(lQO xal IlYl!Oo I~ (lU~ OllllUQOV toi xa6eulwOl xmQol. [4] Kai y6.(I aut ou xexQltv'I Ilv 11'1 T~ nCltQlo, t'uneQ <1>w)(lwv, noHv ~ XEIIIWV<:1 )(a! o,ov .):oOII. Oov i.Otlw.... xal x,w.... tnu,afltoOm xat llaQaOt~vm IOl nUo.. . UVCllltvOl nOtteuo6.lll'.....o. oi.xw.... t xal xuflEQ....ilOEw nwoOd, lltll II~ya .... y{iI a til txu :1l!QlotIIOEV. 151 Ete Iliv y,Q xut xatpal! TI').... none(a l.' ou, Ill ~ )(a{ f!Qutw xal XQ6vqJ no0 xai nUQ IU)(Qv iOovoav :1fQlyt.... t. oOm I, K,tw....a )(al T~"" Klttwvo Qnijv. 161 ~HlnaQap,o'lev tI')....

chc si avvolge in curve agili e flessuose, grazie alia quale ogni cosa rice....e salvC'J'-Za e la migliorc :thernan:t'-ll di slllgioni; (7) I..-osi, invem, una condotta politica, troppo vigorosamente retlilinea e chc in ogni oCCllsione si oppone ai dcsidcri popolMi. risulta llSpnt erigida mentrc porta su di un sdrucciolcvole pendio iI fursi tr:1scinare e inc1innre verso gli errori della massa. (8) Cedere a uomini che ubbidiscllno, concedere favori mtl esigcre ii rispello di ci chc giova a tutli: queslo modo di porsi a capo e di guidare gli uomini (c.Iisposti li rendere molti scrvigi con spirito di mnnsuetudine e di ulilit quando non siano go verntlli in modo dcl IUUO dispotico c violemo) poria snIVf.:zza ma e frullo di aspra fatica e presenta col1temperate in s (iI che e difllcile) uuslcril e mileZ7....I . (9) Quando tale comcmpernmento si sia verifi ClllO, nllsce ii concerlO piu melodioso e musicale di IUlli i rilmi e di tulfe le lmllonie, l;r:1zie III quale (si dice) Imche Iii divinitii governa ii cosmo senza usare ln forJ:a llln influendo su1la l1ecessit con la persuasione e con la r:1gione. D. l] QUCSIO capit . mche a Cntone ii giovane, ii cui aarattere non fu n seducenle n gradito alia mohirudinc n cgli ebbe succcsso in politiaa perch compiaeenrc; [2] Cicerone dice ehe Calonc non riusci a raggiungcrc ii con5Olalo perch faccva politica come se vivesse nclla rcpubblica di t>lalonc e non neUa (eceia di Romolo'). t\ me sembra che gli capil qUltnto accade ai (rulli ltppllrsi fuori stagionc: [3J gli uomini li guardano con piacerc c mnmirnzione ma non se ne scrvono; cosi le manicre nntichc di Cntone. sopravvcnure dopo L1n lungo inlcrvllllo di tcmpo fra vitc corroue c costumi perversi, godevano di grande fuma c gloria ma non si adtiuarono :IUe csigenze dei momcnto pcrch ln sua vinu, austera cd e1evlllll, em Sprol>orzionnta ai tempi di aliam. {4] Giltcch Catone pltrlceip alia vira politica non quando la pUlria era armai unu nave inclinara (comc Focione), ma quando cm in prcdlt a gran tempesta e borrasca e, IcnutO lonlano dai remi c daI governo della nave, si limit a mltnovrare vele e gomene c a srare ac canto ad uomini piu pOlemi; IUllavia, si ball io un grande ducllo coo 11I (orlunn [5] che conquisto c abball ln rcpubblicn con l'niuto di nltTi ma con difficolt:l.lentamentc e dopo moita tempo pcrch poco manc che ln rcpubblica prevalessc grnzie ti Catone c nUa virlu di Catone. (6) Alia virtu di Calone parltgoniamo quclla di Focione non per

9. [11 VCrihl. Ckeronc I1UlI yrfernll', se llon pm-liylmcnlc. 'l""mo PIUlyrCO Rli ~l1ribui Ke lf:.pisl,,/ar aJ Alli0l1/l II I, III. Ciccrone 1k1 menzionll l'ins..ccnloO Jl~cico Jll C.c,me 'lullnJo ,i C\l1l\liJ 111 ronsolaco c mt'1lc in rilie.'o, rClllisck.lnlcnlc, i limili ,kllll SUII IIliOllC poIiliCllI..o....' i..t.....Jum,d publicarl.

'IJOKIf.lN

33

$WX(OJvo ou xf XOLv 6IlOLllIW, W uyu6wv xal J'tomxwv uvb{lwv' [71 ton yQ ltlltEI xul la... (lLo IUIflOQU ltQ6 lt... b(ltCl"', w tii 'AXLfllbou l1Qo tI)'" El1UllEl...lYbou, xol lpQovijo[w JlQ6 IflQ6"'IIOlV, w til 9l':lllOTOXtOU ltQ6 ti)... 'AQIOUibou, xal blxmo ov1I lt(lOIj; bIXUlOOVllv, WIj; Til; NOII JlQ6 ti)... AYljOlou. (8] ToTW'" bt TW'" ltvbQw", Ol u(lEtol IltXQI TWV tEEUTOtUl'" xol UTOIIOJV blOCflO{lw", E"'O XUQClXTij(lO xo! I1000qll)V xol XQwlla XOlV'" Ij{tOU eyxt!xQClllhov ix'piQouol.... WOl1EQ LO,!I Ilh(lI!' IlfllElYlltvou l1QO T OUotfJ(l", TO <pIavO(lwltou. xal ltQ; TO uo<pat; TO u ...bQeiou. x1 Til uJtt(l .Uw... I.h Xtlfllovla. l1iQ aTciI... b' lllpofJla. Xoll1Q6 Ilh TO aiOXQ'" l!opda. JlQIj; b! t blxOIOV EUtOv{a GUVljQI100llhfJC; llolw' [91 won l!l1TO nvu 6you btiGOul XU6l1E(l Qyllvou J'tQ;: lXQIOIV xul UVEQEOIV tWV blU<pI!Q6vTWV IO ,

una genericn rnssomig1ian;~a, tnlunndosi di llomini egregi e impegnali in politica: [7] giacch. scnza dubhio, csistc dif(crenzn frn coroggio e cornggio (per csempio, fra quello di Alcibiade e quello di Epnminon. da), fra intelligenza c intclligenzn (per l'SCmpio, frn qllclln di Temistoele e quclln di Aristide), frn gillStizin c giuslizin (per csempio, frn quclla di Numa e quclla di Agcsilno), [8] Lc virlli di qucsli dlle uomini, fino alie l'Slrcme C infinitamente piccolc differenze, manifestano una sola improma e un solo aspeltO, una comune ml"SColanza di Imui c3fl1t1eriali: per csempio,l'umanil mescolata in misurn ugunlc nll'auslerit, ii coraggio alia cautelo; la sollc.'Ciludine per gli altri. lo sprCZ7.o dcl pericolo per s. ii rifi'uto dclla lurpitudinc, la nobile tcnsione verso la giuslizia: tultO ques[o conlempcmlo in misurn uguale, [9] sicch ci vuolc proprio un ragionamcnlo sOllilc. un bisturi per cosi dire, per dislinguere c scoprirc le differenze lO. [4. I] Si c d'accordo sul fallo ehc ln famiglia di Calone fosse di disccndenza iIIustre, come diremo in seguilo; c mia congeuuru IL che Focione apparlencsse ad una famiglia non dei tuUo disonorevole e bassa. [2] Se, infaui, ii padre fosse sinto fabbricante di )>CStelli, come dice Idomcnco l1 , Claucippo, figlio di II>cride. non avrebbc lmscu, mio di parlare della sua umiJc origine nel discorso IJ ne! qllnle ha mccoito e proferilo ingiurie a non finirc contra di lui n Focione avrebbc ricevuto una educnzione coslliberale c saggio da frequentare ncll'Accadcmia, quando cru ancora lIn ragnZ7.o, Ic lezioni di Plalone

14, Il To Iltv OUV K6TWVOlj; WllOYI\TUL yho; ex Ulln(lwv J'laQXflv, WC; I!X6iJoetat' $wxlwva bt tt:XllOlQOllULl1 lU) J'tuvTnuOlV ElVUl yhou lttlllou xa! xut:tentwxoto. 12J Et yaQ ~v. w qY!IOlV 'lbollt!VEIj;!l. bOlbuxoJtOIO l"[UT()blj;, OUX .v ev t0 yt~) r).UXIJ'lJ'lo

b 'YneQdbou IlUQta OUVt!IOXJ xal l!iQllxwlj;

Xat' aUTo XUX{I n)v buoyhuu... :tuQijxt!v u , ou' .v OTW e)"t!u{)[Qlou Ifllou) xnl oWqlQD-

...o (xul) nUlbda IIt!ttOXEV. Wole tiiC; IUllTwvo EtI 11l':I(lxlOV

10. Non <:si~le lu <JCIYXl,lt<"~ lroufromol Jelle 1'1/(' di Focioue c Jj Cmoue ill:jo'"dUe lll~. in qUC'SIO capilulo, Plul~rco mcllc u C<ll1fm.... l" i duc I'crwll:IRgi e in tilic\"o 1., lx:rf<'U" Sllmij;li~u7.u, EMIISlI, l,,'rd". rilkuc d~ Plulutt'" nl."iu rilemllo inol'lx,mlllO ser;"("re I:. (Jioy>lO'OI~ delle due V'/I' h9~6, I" .\0,1), Di di"el'jU Ill'iniolle WAMDMAS, PI'. ~J(,'IH l' Hl)~IIII, I'. 110, V(1. 11l1che (;llll'a,M, 1'1'. l)ol~)6. ". l..lll~!Il!lellllm ,Ii Plnhlrw" cundi"isu ,I"i /lHx!erni, i qUllli rilcug(JlIl' chc Fodoue :IPp~tlcl""S\OC lld unu fllmillli:l "!:tiUlll I\'d. ~uehc Ic rmle U7, ~ C li 9, ,l: 'IUl""llj;li OOUM'nll di sl'oll./cre nlli\'ilil 1>olilk" II l~mllO pleno c u[ mnssirno li\'ello. Lll umizi" "he ii I,,,dre fom: f"IJJ.rk"nle di 1>C~lelli mm I'" iUlcsu ncl ""nso ~he "/lli fosM: di nrnilc eondizio"e m:l

nel seu!>(, ehe cru dedilo ".I U'"L llnivil,l.llCr cosi dire, indu.Lr!:,le, Cfr.. .lU qu,,,,'''. E'IIIl('I/" " , enOl". ,~, Idurneu,~, di l.,uupsueo (Jl~'~70 cire" II. CI, m"ko di Epicuro, fu ""lI're.1i Irc opere: un" .I'UJfI'U di J<JltlO/r"c1u, nlll~ "tlr1l\'crso nmi1.ill coUSC""Uln dlllle"k~, bi1.l'u' dilO J/IIII/ (J. II. /d('IIII0,,'''S); S"i ,\'o(,'<l/ici, di cui rim:"'Il""" ,[ue fn""'"rnli, ""n.,'rl'mi DIOOI!;t1IJ LAllIo.,n filio coo); ,\'ui D(,Il/I/;:,o;:,hi, operu ulilizZlll:l spesso d" Phullre" c d" ALeuoo. s...":llm~' E J"ro!>y .In 'ln''ll'llpcrll Jlhu:lreo :lI'Tc!.l,., lr:'lI" lu 1l00izi" qni rifcril"

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(I'(,'rl/"I \JII F ,)), Idomcu,'Q "ru "n hi"gnlf" di iSI,irdl.iolle l'eril':lleliea; se UC.ll I'0co lIlll p~tc ehe mc,,,,l:t1ics5C l'rC'nlenlernenle unl'<I{!'Jli lC:lnd"liSlici, 'J. Di Cbneil'l'o. ""lio di IllCride, e {lei disrorso lui COllllXISUl lIllro Fociour nullll C n""" Illl i'lCOlllmlo rnl'Ore, l'illl,ll."i formol"l" d~ SeI,uc(er m:1 lllH, chc ii di \OCO!"S<I f"s."" SIUlU Ilrouuuei:lto uc1 ,0)/'1 (, IIH. I', ,6J)' T'Llc iIX'll"Si si bll.\~ snll'inlerllre luzioue, "lqullll1o {orzULII, di UIl 1l:l.>O dd M"rl/fi" di 1'luI"reo (11)0 Bt Ik..:enLemenle Tri, Ile h" sosll~lU'lll~'" [,\lone llrllOmenlllZinni ehe ill'''~~o dei MrJf<lllil fll riferlmenlO ~d IIU "ltro cpi$lxlio, chc ehlx: come proluIlOni.,,, l[lcrid<:, nou Illi ii 'iRlio (;IIlUclI'IX): Tril1e propouc mme dlllU per ii discurso di Gl"ucip[l" ii .\'7, "lUlO deli .. re~m"rll~inne olill"r. chie" in Alen" " dellll tonStlllltnlC ri"hililllzione (Ii FociollC (19HII, pp, ,~o'" I J. Non cscl"dcrci ~h" ii di~col"llo poSo<;' C'Sscre .1"LU cnllllx'~IO "ei ';'9/11, 'lu:n,d" mI Ale"" {II rCllI:l\lr:U~ l:: dcm()crllzi~. ii cl.c eompono ii pnx.'l"SSlI e I~ conduuu" " mone .Ii F"cione e di ,tIlri olillurclli (dr. P'''-1''''('' J"J6I,

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e, in scguilO, quelle di Scnocralel~ c da divcnl3rc. fin daU'jnizio, ardente ammirotorc dcllc piil nobili abicudin di vila. [3] Ed inflllli, non (u facile per gli Atcnic.'Si vcdere Focione ridere o piangere o lavllrsi in un bagno pubblico, come hll raccOnlato Duridc: u , o con la mano fuori dal mantello, quando per caso ne avesse indossllto uno. [4] Giacch, in campagna e nelle spedizioni, camminovll sempre scalzo e scnza manlello, a mcno che ii frcddo non fosse eccessivo e insopportabile, sicch, anche per schet7.o ormai, i commilitoni adduccvnno a prova di inverno rigido ii fnno che Fodone fosse vcslilO di mnntdlo l (,.
[S, I] Pur essendo mitissimo e umnnissimo di cllrnttcrc, dlll volto Ilppllrivll insocievole c burbero, sicch non facilmente un estranco, se era dll solo, gli si rivolgevll. [2] Ecco perch a Carctc 17, che una vollll alludeva ui suo cipiglio, e gli Ateniesi se III ridcvano, disse: qucsto cipiglio non vi h:l ponato Illcun dolore, ii riso di COS[Qro ha causllto molle lacrime alia citl, [3] AhrculllHo, ert\110 suluturi i discorsi di Fodone, nutriti di UliJi pensieri c riflcssioni, dalla bn.'.Vitii imperiosa, seCCIl, sgradevole. [4) Zcnone diccva che ii filosofo deve pronunciare parole dopo averle imm~rse ne! pcnsiero: ii discorso di Focione con teneva ii massimo di pensiero ne! minimo di parole. [5] E forse, lencodo presenle qucsto aspelto, Polieutlo di Sfcno 11'1 disse che Demo slcne era orntorc animo, ma ii piu abile a parlarc era Focione. [6] Come, infalli, ii pregio ddla moneta consiste ne! rocchiudere ii massimo valore nd minimo peso, cosi si ritiene che I'abilit di parola

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Is, l] T~ 6' ~OEl nQoollvenato; WV xal tpIvOQwn6nl1:os,ltn TOU l'l(loomov 6vo!;vJljlo).0; iq;alveto )tal o)tvOown6, watt: Il~ l!w; clV nva ~6vov V'tUXEiv allTCp tlV ltauvil{lwV. 12J t xal X6.(lllTI I1 nOtE nQ6; TU OqlQu; lhou ).yovn TlV 'AOllvalwv fntyeXJVTWV, Koubv.. d.nllV UT11 IU}; ).llAvnljxt!v ii qlQJ;' 6 b -COJTWV yAw; no).M auoat T~V n6klv neno{tlxev,.. UI 'OllO{W; b nw; TOU l1lwxlwv~ xal 6 ).6yo I'IV inl XOIIOtoi hOul1illLaoL >tu! mvoiULam uWTflQLOS, n(lOUtaXTLXI)V nva xal auoTllQv xa! vilbuVTOV exwv /lQaxu).oy(av. 14J 'U; YQ 6 Z'vwv ektyev, n bei T6v lfll6oolflov fl vouv (mopnToVTa l'IQolflQwOm "tl)v U!;lV, OTWS 6 4Iwx(WVOS 6yOS neioTov iv i).axlotu kt!;Et VOUV eixe. 1.51 Kal nQ T01;T' LOlXtV ltnLbwv Ilp~mos r!OlfVXTO I" tuu:i:v, n Q']TWQ Iltv UQl<JlOS fi,] ,ll1l00ftblI, fL"tlV b elVtutOS l1>wxtwv. [6) 'Q; yQ i] -COU VOIIIOII(J.TOS 6:!;ta l'IktlotTlv iv yxlp jlQaxuTtlp bilva,llv LX!'.I, OTW ).byov 6Elv6TII Oxei

l-l' Sc:tlOCTllI~ di CalcNo.tl' {u 1I11ico.'tJ di I'I~ton~" sc"horC'l de:II'i\~"C1II.lc:mi.l!llI.H9111 C. Un~ bl"l:\"C biogl1l.fill di Sc:norntl" ~ sllltll $Critl .111 I)IOOIlSII Lt.u:rJU (IV ~, 6'1 )1, ii qUlIle: (omi$Ce un de:nro di 0IX'fl: ricru di s<:llllntadnquc liloli. Su ScmlCr~le: 1'.1. linche n, 16 e: 19, 6. V<I. anehe: 1"lroJ"w"tl' J.2. I). I)uride: di SlImo (Jo\(>o270 <:irell a, CJ {u lIUlore di .\"10";(' eh<:, prohllhilme:nte, ro mind'II'lIno nllrrumlo 11' iml'rc:s<: di Amintll di Mllc:edoniu, potlre: ,Ii Filill!," U. e lliullllc, VllllO finu II Pirrll. .III ,/UL'li'I>eru chI' Ilrobubilrut111C C lmlll1 lu nOlizia ehe PIUIUrTIl rife:riscc (dr. "'G,llill 76 I' )0). Duride: C un <'llIK.me:nte: dcllll .~>S; de:1111 5lUrit.~m/ill trll Ilic:l, un mudu di fure: slUrill ehe IlCeellt\lll\"1I I,tli uspe:lli dmml11l1lid dellll 11IIrnI1.illne. GIi IIC(mu Ilttrihuile ultrc: due 01'<.:'1': una Jlo,;a di I1l:atlK'fe e 1II111 C",,,aca di JalllrJ. 16. Non si puo csduJcrc chc qu~t(} ritnmn.1i Faciune si" "1110 CUStruilU.\I </ueUo di Socf\lle. </ullle ri~u1tu, per 1'S\..'11lpio, ndlu IIp,,fllr.ia di Sot."Tll/t' >en,,(onlt1l c nd SimpfJJw di 1'1~lone, LII Villl di Foci""t' si el1iudc, infuui, ~~J1l l'osse,...'lIune eh<: IQ "le\'llda Ulllllnll
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.li Focionc: rirorJ .i Grtti qudt~ .li Sornllc: _quoll1 ooIlla c SI"t..'lllllra lklla <:itt~ (II IIM.h., .imile:. qucllY lFud!H/(' jil, )). 17, Caretc l-lO<)- j2) <-;tCll . C.I fu UlI IlI'llCf1Ile ~1~'fl;CS<: eh<: 0IJOCro pl"l:\'ulentclllcntC" Ilell~ li'<lIulll mell\ dei IV k(Xtlu c ndl~ 1.<>IJII dell'Egeu ~1t1llrionRle, PII"edl'0 111111 jotlleUlI SilCillle {1CR1i Alenio; (})7.})) Q. CJ c ClMn[,nuc <'tJIllto Fi!iPllll 11 ..1 Olilltll, II lJiswn1.io e II ChetolX'"il. Muri Ilml1~hi1mt111C ,'CnlO ii .\1) u, C. III. P"lielltlo di Sfett" {II un 11011I0 polilicu e un "",torc ."nte:mporlllll"(' di DI1"0 stc:nc e, (Orne lui, molto Rui,'o <'Olltro Filipl>Q c i ....bc~'(loni. 'Iimto pi C sillnili....li\o iI Ililldi" "l'tt'SSO su Focione, Ull lIvvernrio POlilieu. Di PoIiclll1o noo li hRnno I'i IlrJIiaic dOllll IR guerra 11IIlIilca e: si pu ~upporre dlC eRli, cume: [)cmostcl1e: e Ipcri.k, ne: sia rimasto viuima hd. linche: !I, 9)'

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110U.c't 011110['111:1'11 un' iyoov. 171 Kal IltvTOl. xal aUTov ;mu TV t1JooX(IOVc't lflaOl 11)"IIQOUlltvOU TOU OeltTQou 110 zU!QlJTaTf:iv lm (lX1lvilv, OUTV VTO I1Q i:ouT0 TI)v bl.VOlOV (81 EL,bvTo lit TlVO TWV Ipo.ooV OXE1tTO\lh41 t1Jooxtoov OIXU", vrd lU). TOV 6to" lpUVUl, oxhttollUL fl ti bvallOl tOu ).oyou urpruiv V Iltll.oo UYfLV lT(l6 'AOlIV(dou... 191 'O lit 61]JlOO6tvll TWV Ilh ll.wv XaTl':q:.JQOvU 110)"U (lIITOQooV, VIOTOllhou b 4Jooxloovo fit.iJ6fl tYflV laT(ltllU lTQ6 TOU <ptJ..ou o<l TWV f'twV J..6yoov xOl1l lTuQeoTlv", 1101 'All.c't TOUTO ,ttv iooo nQo T 'I{to VOlOTtOV' bel xal ~IIO xal veullo ItOVOV uvbQ6 ya6ou IIVQloU; hOUlt'lIlaOI xai ntQlobOl 6.vTiQQolTOV iXEI I1lotlv.

37

consista ndl'csprimere mohi concetti con poche parole. 17] Dicono che una volta, mentrc ii tentro l ' si ricmpiva, Fodone passeggiasse davanti ai palcoscenico, tuno preso daLJe sue riflessioni. (8] Dicendogli uno degli amid: Focione, Bssomigli ad uno che stia pcnsando~, si, per Zcus~ egli rispose sto pensando a qucsto: se posso eliminare qualcosa dai discorso che sto per fare agli Atenk-si)l>. [9] Dcmostene nUlriva un gran disprezzo per gli abri oratori ma, quando Focionc si alzavn in piedi, era solito dirc Iranquillamenle agli amici: ecco b falce dei miei discorsi)l>, (IO] iI chc: va, forse, riferito ai carauere di Focione, poich una sob parola o ccnno di un uomo egrcgio ispira tanta fiducia quanto migliai:l di invenzioni retorichc c: giri di frosc. [6,1] Giovane, si lego alio stratcgo Cabrin zo e lo accompagnav3, giovandoscne moita per acquistnre esperienza in campo mililarc ma correggcndane talvoltll la nntUr3, incostantc c ardcnte. [2] ClIbria, infaui, che in gcnerc cm pigro c indolenlc, si accendcvll ai momento dd combauimcnto c brucillva ndl'unimo c si slunciavll con i pili temcmri con ecccssiva nudaciu: ceco pcrch conclusc ln sua esistcnza li Chio Z1 , spingendosi per primo in avanti con la trireme e forlllndo per sbarcare. (J] Focione, mostmndosi insicmc prudente c operoso, riscai. dnvala lentC7.za di Cabria c, di nuovo, eliminava l'intcm!X-'Svn imcnsit ddlo slando. (4] Di consegucnzn Cabria, che c:rn benevolo e onestO, 10 amava c affidava a lui, di prefcrenzu, impresc c comandi, facendolo conoscerc: ai Greci c servendosene negli incarichi chc: richiedevano ii massimo zdo lZ , (:5] Con la battaglia navale cOmbatlUl3 presso Nasso, procuro a Focione nome e fama non piccola: gli affid ii comando deli 'ala sinistra, l dove la battaglia si combaucva violenta e si deeisc: subito ZJ [6] Quella fu la prima baltaglil1 navale che la ciu

16, Il Nto li' wv Xof}QIl2f' 7tQOOtIIEIl;EV eauTOv T0 ot(lOTllYljl xol nUQdnETO. no)"),, IU!:V d ellnl:lQ[av TOOV noEluxwv tiJlPf)"UUIUWO. fOTl b' 1Jv u nuvoQoUIIEVO TI)v xdvou tpUOlV, VWllU)..OV ouuov xnl {IX(lUlOV. [2J NwfiQ YUQ WV 6 X(t~Qla xaL buuxlvl]tO U.w, ev Ulhoi lOi UYWOLV wQya xul blf1tUQoiTO np fiUlltjJ, xal ouvl:l;t1tlme Toi {}QOUTUTOl 1toQ~o)..JTeQov, wo;reQ UILUU xat XtltOTlIlltjl1l TV IUov fv XI41Jl. l'lQWTO doeoa Tfi TQL1]Qfl M! flLUt611EVO nQo 't~v on61\oOLv. 01 'Aoqto)..~ OUV IIO xal QUO'tlIQIO lDooxtoov qtUlVOIlevo, Tilv 'te Ill!)..)..IIOlv ovdH!(lIIUlVE TaU XufJQlou, xul n)"LV qtflQEt T~V xmQov l;UTlITa Til 6QII~. 141 ~OOev eUllev~ WV 6 XafJQln xoi XQ1loT6, tlylTU xal 1tQoijyl':V aUTov inl I1Qltl;el xal ilYfllovla, YVJQIIIOV nOlwv Toi ~E)J.IIOL xol T. 1I:).[(OTII l;la onoub~ ixdv41 XQdlIlevou. [51 Kx T"~ nfQ! NltJ;ov VUulluxla VOllU xu/ b6J;av ou IIlXQo.V lDwxlwVL nfQLf1tol'l0f' TOV YQ euwvuIIOU xtQoo ntwxev olh0 'tilv ilYfllovluv, xa6' xa! TI)v IlXl)V 6;eiuv Eh:ev tiyt.iJv xa! XQIOIV b:ohloe T"aXEiav l1 . 161 nQdltl)V ouv txdv'lV vuupuxlav ii noh

19 I'rolJ"l.ilrnrnle illc~lro di Dillniw, ,to.e ~i ~\o!J.:C\antJ I., "nC'lnIJl~'l'. ~o. lbria. iniane ('(,n Tim04~'tJ C'tllfifrJle, fn 1111 imllOr!3nt., gc:ocmle Lll.,ni~, ('I.e opero ndJLl Ilrimo meli dei IV SCt.'tJ11I II. C. L'umidzia coo JI..drmc l'lIO ~n.,r., null in 11mbiel1lc lIc('.u!lmioo: dr. FIJNi"'r .1. J e ,\IQril/t'" 11~6 C. Vd. lIl1chc la !l0411 }!I. lI. LII bpl1~IlIiLl (u (!L'Scri1ll1 lIu DlolXJ~o (XVI 7. Y'IJ c dLl COMNll1.10 Nlll'Or8 (;". bria, '1): cnlnunhi n~hul1o I'cmimlo di C.hrill. l.u lllOllLlllliu si ooll,x~1 nel J)7 n. C. ull'il1i ~.iu ddllllLllcrru ",oeiulc.. dellli AICl1;~."i IJ)7J u, C.l. ('he ~i ~~mdIlS(" mn!Ll dissol". lilll1e dcllll ~~'t:oll<l'l ICIIII murinllllLl (u ("ui vd. 1" rmll! ~7). :12. ln rC:lIh~, di qUC'5IU "ivucc Llll(,'ihlmilit"rl' e ,Iipkllnlllicu. IlfJidlllLl d,1 Cuhriu li Fo. dllne. nullu noto Inmne ljuLln!O ri(erilo ill "'Q{iolll' 7, I.

TAMCU.

2J. Lu bLlll~1l1iLlli I\''OIIC dllr~rllc ill,lcnilunio dei m~ anioo UoeJromioll<' (dr.l'uj CWI/1I" 19. 6 l: M01'flfill 3'I!)E.F: POI.IIINO III I I. Jl. c:ioe (1ell'ol1obrc n6: la notlu sl'artllna Cril rumlllldlltll d~1 nlll'lIroo 1'01lidc: (lU cui I"d. Dmr), )). Lu l1oli~i~ fllC Cllbriu ~\'rebhc: u(fiduto li Fociol1e ill'Olllundo ddl"I!>1 sinim"1l i: fonlilLl solo du l'IUlllroo. 511,..0 '-0"","8 Wt/,."iror V -I. 61l, [)ll~tOTllNtl (~O. 77 e 24, 180) c 1'0l.ll1NO (IJI II, ~ l' I d l1Ien~ionuno solo C"briu, qUllnJo dcscri\'ooo lo 1I"018illlCOl0 dellu b~HUllliu; Diodoro IIf (cmll1 cite l'ul" linbl1'll IIleninc e1'll fornunduta du :<Ionc. che 11l11r1 fornbullcnoo. L" Jcscri"lione JioOOrcu COllll'll)IU (1111 ljuc:l1a Jllut~r(It<::l: \cdillrnol~ in dcll~lllio tXV J4.

<1>OKION

6.,

39

autil 61' aUtllS .ywvloal1v'l toi -Eu''lOl lln til'o' ).WOIV 24 xal xatatUxouoa, t'o' te Xa~Q(a'o'1} :UQIIy1U\Oe, xai. tOu l%>WX{OIVOS tOS u'o'QOs ilyeltOVlxou ).yov iOXe'o', {71'Evlxw'o' t \utyOIS ltUotllQlotS 2f', xat naQeixev oivOXlUta XallQ(as 'A{hlvalotS xa{}' ixaoto'o' EvtaUfV tfl ixtU enl :xa ta BOI\QOIUW'o'O, l7,1J 'Ex tOtOU htynm ntltl'tavtO autv fnl t v'lOlwnxS OUV1~ets27 TO XaflQtou xal vas ElXOOl l'o'TO dnei'o', 101 Ilt'o' wS no),ell1lowv n:llnOitO, Ilell;o'o'os 6eiv U'o'lteW, ei ' w nQ6 OUIIIlXOU, cl(lxr:i:v vau'o' II(a'o" [21 xu( nEOavta nto TQl'QU lK xat ta),Ex{}vtn tai n.e.ol xnt OUVYE'o'IIEVO'o' toi QXOUOlV nlElxw xul .<pEW, xataneom IUtT nou'w'o' 'o'EW'o' i Gtn:otfl),a'o' oi. OltIIUXOi. Til XQillLUtCJ taiS 'A{}'l'o'alOl XOIlll;oous, Ul Ou 116'0'0'0' 6t tWVTn T6v XallQ(av {}EQanEw'o' ln:),Et xu( tlllWV, xal teEuT'0aVto UUTOU TW'o' n(lOOl\XVTUl'o' xaw xelteELTo. xal T6'o' naUiu Kn'I0UT:1'10'0' elloeto Iltv 'o'Qa J1Olei'o' &yu{}6'o'. ill1'll\XtO'o' ' (lwv xul u'o'ywyo'o'. ltW oux GtnEil'l:Ev navoQ{tollevo xal (UIOXQl1TW'o' Til

combatt da sola e con successo contro i Greei, dopo cssere sl3ta conquislata24: per queslo Atene provo straordimlri~ a,ffcu~ per Cabrian estimo Focionc, rilcnendolo vomo capace di nvesurc un co26 mando. (7] Vincev3no durante 13 cdebrazione dei Grandi Misleri e o~ni :mno, ai sedici di Bocdromionc, Cabria offrivll una distribuzionc di vino agli Alcnicsi.

tn

tribu~i dclle isole 27 e offrendogli vcnli navi, Focione abbia risposto:

[7 1] Si dicc cite il1 scguito, inviandolo Cabrill

II

riscuoterc i con-

se cra inviulo per comballerc, avcva bisogno di una fona maggiore. se presso allcati, em suffidcntc unn sola nav~. [2] .N~vig ~on .1n SUl~ trireme2K discusse con le dllU, ebbc inconlrl cordml. e schlClU con I magistrat; e ritomo con mohc navi che g1i nl1cati aVi,:vano inviato a . ' ' trnsportare ii danaro ad Atenc, [3] Non fu ossequioso e rispctloso verso Cabrla solo linche fu I~ vita, anchc dopo la sua morte si prendcva cura generosamente deI suoi parcnti e dei figlio Ctcsippo volcva ~arc un~ pc~o~n per bene; pur vcdendolo volubile e sregolato, tuUaVla non rlfiuto dI correggerlo

3'J), .1. l'o11ide -

(!Cri"e Diodoro - , .chi~l'Illo UIl'1I1l1 desll'll ddlll ~UII nOIlIl, IIllllCro Cllll

MICC~"j>O rlllu sini.trJ ult'ninco, <'t)l1lllnd:lhl dll CtJone, riu$fl~1o IId IIffondure III nll\.... di C<-do:lllC'. dle mor!: l'a111 sini~lrJ 'lmk:sc- ent \'icin. 111111 disf'IlIl, Cllhrill )e oe ll()l"Sot' e.

orll\'mdo im'illlO unllllllrte ddle ~tle oll\'i .., ril,:ui! llllll SCllOfUlIlDlOllOllO XV 34, )61. r.::, (Ol"$<', qui ehe l'Sililt' \'icinllllZll ('II I" nOlizie (omil e dll Diodnro e queIJe fomile dll I'lu IlIrro: rocione (u. (on", iO<:llri~'1I10 dll ClIb,ill di imerwnire II sioislOl. io nimo degli Ale nk$i. Mil. per qUlInlO si IIOUlI illOliu:lre Ilnll plIrl...dlluion... siKnitiaui\'1I di I-'ocion... al!., >(omru. l'1ulllrro (nll SUlI (onl... filol'ocionillnll) smlbn m(lliulIR" ro..,... 00ll lllnlo l'inler ,"ruo di FodtmC' 'lC'11o s<''tMl1m (inlC'I"\'t'llIO dlC' pol,ebbe 0:$IC"1' ~rllO ri>olmi\'O), qUllntu ii _00 nHllo u(!idll!e. ~4. Alm" eN _IIlIll cunquiJ,hulI (l~llo Sl'arllmo lislIndro nel 4D.l: ~'t~ si alOdlK!a'alJl joluerN dei Pe!.")()llnno i.U'-ID.l a. CoI; dr. ulK'he I)lOOOao XV ,\1.~' ~). Sono Slllli Ifl)\'lIli 'lC'lI'''I:",J .Ii Alme 11llR.'Cffii (OIl1ll1K'mi identifi",ui mOle IIppar IL'TlC'Iui ud unu hllsc _ullll tltlllk tkl\"CVIl JlOIlgillr... unll 5hllUlI di C.brill, L'ocnlliionc pC'r III ~'tl5IR1zitlllC' JeI monumento Klnbr~, ~'tMl btllMlll pr"habililil, n.oere 51lUll III \'iuorill ripor MI I NIWO .1.1 !llUIll('\"llOChc: 5ul blO 5ini""Hi ~ [ui u1IQU.uil'(I' ui ~ ... l .oinI I Ivl,,,,,, "'l'lol 'Ilv Iv Nlotu>l ....'''I'UX1uv (dr. nuaNmT,Eo~oS~S,IlI'.74'" I, Rkunlll uoa IllllUlI.1i b,..'no, r.t(tijolUI"'~nlC lo SIOlIC'b'O. A.lli'TOTlll~, Rt'lo,k" III \'1' dI; dr. IInchc [)IlMO.'HIlS~ 10.8-1.117 e ~-I, 180: bclllN/l 3. "43. AI~'1l1'O r~ccumll "hC' ii fillJin di ClIbrill, Clc:sippo bu "ui "d. 7, ,'4). ii \'<:IItk..'1I te pielre Jd monumallo. dc:1 ".lon: tli dfllcmC'. c:TeIlo dllKli Alenidi in onure dc:1 JIlIdre UV .6)EI. ,6. Sono i miilt:ri dellsini, t."I:lebrali in onnre (ti [)cmelrll. VtI. lInch....8, ,6 e nolt'.

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aiOX1j. 14J m,ilv na1; UYUnt, nO(lEvoX).OUVto Av cnQatd~1 mi tOu vwv(oxou xal xO:n:ovto autov ~QWn'nIaOlV ltxalQOl XO{ ou,lllouIOI, oiov AnovoQOoUllhou xal naQaotQutljyoUVtOS, EinElV' "00 X(l~Qlu XO~Qlo, IIEy).f(v yl! cm X6QlV extlvw 'lf) qnla. nollhwv uou tOV ui6v... (S] 'O(lWV bt tau 'lO: XOlVO: n(luoovtw; tOtE bl\j(lllllhou ('i>onE(I ltno x).il(10U t OtQotilytOV xui tO WUtU2", xul lO" Iltv ).t:YOvtO ev ttV biUltll xul Y(lt'upovtu 'IOVOV. OOV Eiijlou).o ~v xut 'AQlcnOfpWV xal 11lIOOOhlj xol AuxouQyo xnl 'YnE(ld61j. londO'j bt xOl MEvEoOt:n xut /\EwCJt}h'j xut XQ1l'lO 'lijl Ot(lunlYElv xu{ nO).Elleiv a1;ovm f:auto, ApObto t~V nEQIX)'t:OU xa{ 'AQIouloou xul I:6wvo nOttduv (;)01l:f(l ),ox).f1Qov xal btflQI100llhlJv ev (lllqJoiv ltvO).U~ElV xa{ un060UV(1l. 16J Kul YO:Q tWV &VbQlV xe{vwv ixucno 'IlUlvuo xun'l 'lOV 'AQXI),0Xov ltlltptEQOV, OEQnwv 11th 'Evvu).lmo III ftl!Oio, XO{ Mouol!wv ~Qcu(iv bWQov lh'llotllevo li, xol tI)v Oeov MlQU nol.l,ltxilv O' 'W x<ti no).mxl)v JJ oouv xul nQoouyoQEuolltv'jV. 18. II OtW bt ouVtu1;o f.(lUtOV, tno),ttEno IU~v 6d n(lo el(lilVIIV xul i)ouXlav, tOtQcuijYlJOE bt n}"dotu ou IIOVOV tWV xu{t' fUUtOV, ), xui. tWV 1IQo OtOU ofQotl)yln, ou nClQayyt:wv obt IIEtlWV, ).},,' oubt epeywv ob' lr,1tObLbQoxwv lll notw xU).OOII. l2] '0'10' ).OytltOl yQ n ntvtf: xal uooaQxovta" OtQolljyla E}"UPf:V, ob' nul; ltQXUIQf:O(ot nUQUtllXWV, (lU' novm IIEtUnellnolltvwv aUtov El xul XEl{lOfOVOVtWV' \3] t'i>ote {)uullu!;eLv tau oux EU (PQovouvm tOV ijllOV tl, nelOtCi tOU cf)(t}xlwvo .VtlxQOUOVtO UUttl' xul'1l16v

e di nnscondeme i vizi. [4] Si dice che solo una volta - infast~den. dolo ii mgnzzo ne! corso di una spedizione c martcllandolo di do mande inopportunc c consigli, come se volesse correggerlo ~ fosse suo collega ne! comando - Facione abbia esc1amato: ~~ ~nbrla, Cabria, li pago una grondc riconoscenza per ln lUa amlCIlla, soppor . . . . t.lIldo lUO figlio. [5] Vedendo che coloro che (lllora si occupavano di affan pu?bhcl si (moo divisi, come per sorteggio,la tenda dello stratego e la lnbuna dell'omlore 29 , e gli uni si Iimit:lvnno a pnr1are ndl'asscmbl.ca l>Opo' 111rc e apresentare propostc (fm questi vi erano Eubulo, Arlstofonte, Dcmostene, Licurgo, lperidd mcnlre Oiopile, Mencstco, Lcoslcne e Cnrele accrcscevnno ii loro polerc facendo gli slraleghi e ln gu~rro, volevll recuperare c riport:lre in vita il modo di f(lr p.oliti~n di .Pe~lCle, Arislide e Solone, ritenendolo complelo e una fe!lce SllllCSI dI cnIrBmbc le auiviui. [6]. Gincch, ciascuno di quegli uomini appariva, come dice t\rchiloco:
I'Ul\a e l'ahra COS'I, scrvilore dei dio Eninlio.l ed espcno dd dono ddle <Imllbi\i Musc II
o

e vedeva ehe la dea era insicmc gllerrierll c ciuadina'2 c cosi cm de nominatll.

~'). L'ossc....azion" (u fdllY da ISOCI".ll" nel )11. daI:! pmbabilc dell'ol'll1.ion"Sulf~ kfr.l><Itr. )-lHI. Mi $<.'fl1hlll 11111 llluusibil. una Ilalcmiti UocIllIC1l dei pcnsicro. )0. Eni~lio" IlOIllC" SOJlflI'lllOlIle di AH'l'. )1. /\M(:IUIOCJI fr. , WCSt. , . Lu ded Iluerricnl c dttadinu i: Atend. \'c'lerntu sull'llC"'1lOli l~mlC Ilo~ll.~ c

""

[8. t] Assunln qUCSla posizionc, la sua :lzione polilica mi,:,va sel~l pre alia difesa della p.lce c dclla tranquillit:\; rivestllu st.nltegm molu~. simc volte (di piu non solo rispetlo ai conlempomnel ma anche n speno ai predeccssoril, sen:>:a candidarsi n (lspirnrvi ma 1.1~PP,llrc evit:llldolo c sottracnclosi, quando la cim\ 1.0 chillmaV(l ..[2] SI c da;; cordo sul fano chc egli ricev la stmtcgl3 qllanllltacmquc vohc scnz.ll csscrc ncppurc una volta presente alie dcz.ioni ma i cittadini lo mandavano sempre a chiflmarc (pcrch era assenlc) c lo vOlllvano, (3] Sicch gli stolti si menlviglhwano dei comportl1n.1elHo dei !lopolo: pur se molto spcsso Focionc gli si opponcva n mal pronunciava pa
Kiun~c Ild idcl1tilie>lnlC Ululiei ('9lJ1' III" 79K~). I'"r tun~ I" IIhrc non IIbbiufllO confenna nei dllli ~UI)('",{jli c f1(}tl si !'tlO dc1utlcn: l''''' ,I nun",rn ~.~ ~lllln gnn flu{u; dr nche ''),4; 1), .: )0, 1; ColtNt:l.1O N~I'OTJI, FotrO"" I, I; [110:"11 C.USOSTONO 7', 7: EI.IASCI, Varia bisfuri.. XII -19

(I)\l. 16l; l.I'IUWT

IlQIUl IO!;

}}. II numcre> romito da Pluturl'" i: ck:wutn c .bu f1u:alchc Ionsl'CUO, pcrl'hi: non i: da nnli1.i'l l'cnu di inlmw c conli'lUUtu uni\'it;i poli{ieu c militarc, s\'oIlM &1 Fncionc, G,:ttMI(W. el1e pUfC accena it (ltllO 1,1rllurdll:O. i(knlilil-U c dUlu M.'i slt'l1lc/:ic
cOflfcml~tn

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nmo'tl! Illlt 1tl,lt'll;UVTO n(l XciQlV, .IOIU!Q o.slOlJm TOUS

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Oto mil; Iltv xQ1t\l'0t!(lOl xal iQoi


qJQOVIlllJUlTOV ~o\l).iIOEOlv

tn{ ! T oQX c'.td vtl(Jlwv xa! o1to\JM~w'\l t" auoTllQ6Tatov xal


tX6.tl tWV nonwv )tu! 116vov ~ 11.>"LOta tais u\rwu xal Qlwi UVtI'taOOIIEVOV. (4] XQllOllO Ilho voo ex ..erpwv v"yvwo{}vtO;, n TW" Uwv 'A6'lvalwv 0IIOrrQOvevTwv eL i.av~Q huvd <PQOVO{f) 'Iii JTtt)). nU(ld:ftwv <J)wx{wv lll~).eiv Ex!buOEV, aut; WV 1;'lTOiJ'U!Vo' IIvql yQ aUttPIIT16tv (l!oxelv tW" lTQuno(lhwv. (5) 'Ene( bt Uywv Jtod YVlII'l" JtQ TOV bl-l\IOV euboxillfl. xalnt'lvtc.l; 0ltn).W AWQu T6" )'6yo" lt1t06exo~houS, nLOT(lOCpEi JtQS Talis tplou eUte,,' "OU fll'lO\) n xaxov tywv ~Ita\) tOV O,,\O;...

rolu O compiva llzione per campiucerio, ii popoia si s~rviva dei dema: goghi piu tltguli e aUegri per divertirsi (altreuanto, SI apprczza che I J4 re si servono dcgli ndulatori dopo I..'ssersi lavatc le m:mi ) ma, sempre saggio c scrupoloso quando si tranava di cariche pubbliche, invitava ii piu severo e ii piu prudente fra i ciuadini, quello che - o solo o soprattutto _ si opponeva nUe sue volonl:i ~ aspirazionL (4] Un:~ volta, per esempio, fu leuo un oracolo proveOlente da D~lfi: se tut~l gli Atenicsi emno d'accordo, un solo uomo la pensava aU OPPOSIO nspcttO nUa dtt"; presentalOsi a parlare, Focion~ cso~ li ~on preoccuparsi perch era lui I'uomo che cercavono: glllcch.e a lU! solo no~ pincevn nulla di ei che si faceva. (5] Una volta mantfe5t ln sua op'nionc ai popoio e fu npprezzato: vedeva che tuni, concordemente, approvavano ii suo discorsoi voltosi ulJora verso gli amici, disse: forse non mi sono accorto di over detlo una sciocchc1.1.o?. (9, 1] Gli Atcnicsi Slavano chicdendo contributi per un sncrificio e tlIui lo fornivnno; pur invilMo piu volle, Focione disse: chiedelelo a questi ricchi; io mi vergogncrci di dare ti voi dcl donaro mentrc non posso restituirlo o cosrui e indicava I'usumio Cnllide)6. (2] Poich gli Atenk'Si non smettevano di gridnrc e di schiamn1.H 7.nre conlro di lui, Focione raceomo loro questa storiclla : un vigliacco Slava andAndo in guerra; poich dei.corv! gracchia~ono" depose le armi c si ferm; poi riprese le llrml e dt nuovo SI nvvtltVl1; poich i corvi gmcchiarono di nuovo, si fcrm c infine disse: potete gracchiarc qunnlO piu forte possibile, non mi assaggeretc)~. . [3] Un'nltra volta gli Atenicsi gli ingiungcvnno di condUth contro 1 nemiei e, poich Focione si ributava, gli davono dei vigliacco e dei

[9, II nQo i O\)olav TLva tWV 'Aft'lvu[wv ai.tOlVTwv f:U<m, xnl lmv ).wv bnlilMVTwv, X1lftd no),lxl eqll]' .1O1O\) altel:te toil

l1ouo{O\)' ~yw li' aiox\)vo{~'lv nv, I!.i tOttj.l III) 110blboil "Iliv m(bl)boblv", bcl;a Ka).).lx).l!u tOV baVl!.lOtl1V.llI, [2] '{l b' oux tnaovTO xExQaYte xal xataf3omvu. Yov Et"IEV aUtoi TOiitoV,ll
"UV~(l ru.. en{ nb).,E~lov eiilEl, 'llOr.y!;a~ltvwv i xOQ6.xwv, to. na ftd loxat;tv' r.h' uvu).allwv UUOI e!;i1ft, XUl lflOr.YYO~ltvwv ll).tV UlltOtl] xal tto finEV' 'tEi XEX(l;r.OOr. 'Iiv Itl!ytOtOV w \)vatv, ~llO li' o YflOfOih~.. J~, [3] nlV I)l! 1l0te tWV 'AO'lva[wv tl!;uyaYEiv atv nl toil 1l0EII10\) X,.E\)vtwv, w (6') oux ~f3oetO, EI-

j4.

Ci 5i hlV~ te rn~ni prinlll dei rU1i. l.a rl1l-'" sil>tnitiC1l ehc i n;, si Ifllstnllallo con gli

durunlt i b~nl:helli: dr, PWTA1!CO, .\!url1!itl )oC: ATllNI:n [X .jollE .I). s..wlldo Zicg[cr (pp. P'H) dopo '11 .,J.r, sllreblx em[ma \11l~ fl1lM:: I'ipotl'Si r, fonnul~lll in h~sc aI confronto nm M<NJlill 18111, Jon: Plut~re<) rJcconta 10 5taso cpi.
~dlllal()ri

wxlio. .16. Da q'l(')to Incddoto Sl'tnbrcrcbbc risultlre lInll non OItimll rondizion" tin.lnzillri. <Ii Focione bu 'Inalo ",.I. k llOIC II " 1S). M" r, dirtidlc "lllllllln;, 1"00tlO SiWlifiC"JIO JeI. 1\Ille<klolO. dd qual" mm si pilO ricmullirc ii t.....lOtnl" Sl<lrioo (per cst"fI1llio. Fuciooe \10' tc"U csscrc ll>nlrnrio mm aI saerificiu in s II'" nll"Ol"Olsin/lC ehc indue"...a IIIi Atenicsi a
cdebrurlo: Id., per cs.. 16,8) e IXli. anehe i rieehi '~SOll<l contrarrc debili SC/l"a ccssllre di csserc ril"<::hi. L'lnldmo tilllllllln;, ,'OItc nci Marll!ill: IH.8t\; H.lA; SnE. \7, .... f.\111a OOIllCll t1,., I'erry .. ~?O Ilau)rJlh) tr.IKrillll tcstulllmcnle d. Plu tln'u. Si roncliKk oon [II fnx "uOo:; ;'Iro! ,,;... "'I6lIolI<' Mu.';'...

,S. ZII.GU:_ non ril~ CUCl\itlCCllle I~ $uccas.i(lOl;' frJ i11111l'llgnaf.. ~ (rifimo di 1'0noue di dare un runlribulo per li" ucriliciol" ill'''11I8rafo z lf..v1. csoplOl fi..., h" conle l'ru(ag"ui~li un "ile c dei cooil: jtIi sernhfll ~he III. f.''(''~ ~llliCll si rirerisol ,., qU>lnlo Plutarl'l' I1ICC(ll1ta aI pllrollruf0.l c 1I1lIn7.11 du~ Ipotnl: o 1111111I111I ,kl pllnlll,:,fo 1 c e.lldulo 'llll,k"s" dlC rcmk..." coml)r~nsibile 111 s,"Oll>timclIlU dc1.a:"ccumo ul~PUr<: h.l chc 1111 sc~n. hrn pi., <'IQWinCl1ucI i Il>lntlll1lti 1 c .I lUl<lrwbc:ro im"t:~lI11 tr )~). [)lft."1\Jc ~I testo tr.dllo Eionsl.....-..:"H,1o ii <lU~[" 1>1 rrase coud",i\'1I ddla ~lUndlll e:wJ11l...... non mi ll$SaggerelC:" ~iW'ifiCtl. in riferimcnlo" qullnlO ,kllo prima. non tLU:lAAC~ei~ nliodllnaro~h,9~1,1111. Z9)-Z9-l). Mil "llor.l. 5c: Poli Alenini loCW1() i "ol"'li cldl. f.,'OI.,1'1X'lOIlt' urd>bc 11 \1R!I:iCro?

t1>OKIQN

45

V xui VUVQov noXUOVTWV, "ouO' llelS" EUU':V "fIU! 6VUOOE nOlilOCU OU(lOUtov, OUT' iyw IIOS bEV,OU. Ou IIl)V )J: IOIIEV &ni\ous,, (4J 'Ev 6 xUlQoiS nlOqKltm TQUXUVOllhou TOl 6illlOU nQ6<; UUTV OIp66Qu, XU[ TilS Of:(lUT'lytu EU{roVU lTUltoUVTO, "owO'ITe.. EIlTEV .0, ~axQIOl nQU.lTov... 'ElTE! 6t nO),EIIOVTES Iltv ilouv TUlTElVO{ xul 1t1!(llllEl!i, YEVOllY1]S b' ELQiJV1IS ttlQUOVVOVTO xai XUTl!flwV TOU l%>WX{WVOC; tJ <i<Jl'tl(lllllhou T~V V{XIIV uiltwv, "I!UTU. XEITI!" fUU:V "EXOVU: OTQU1'lJYv ElMO' llS' fnE{ n),m v nww. eITE", f6J Toi llt BOIWTolC; ou ~ot'Ollhwv nilTlv 6Ixt;EOOCU lTEQi tile; XIQUe;"', n noEIIElV, OUVE!30EUE lt'! tWV 6ywv lv ois Eim xQdnoue;, It!)llu'.l TWV nwv lv oie; ijnou, ItXEOOcu. 171 Al:yOVTu ' nUTv ou tt(lOO~lltvwv ou6' nOlll!VVTWV XOElV, .~III: .. I!ln:EV ""Ileie; 11) POkollm lTOlEIv Pl6ouoOm vaoO~, tYflV li' ii III) EL nu. & 1 (llt YVWllIlv OUX &vUYXOElf", (8) TlV li' &VTUTOlll!UOII/:VWV uuni) Q'IT0l'WV'IO, l\lllloo6vou II/:V dnvTOS ,dmOXtEVoUO[ o' 'AflllVULOl.l>, t1lWX!tllV' (1v !lUVWOlV,., dnE' uI: ' (iv oWlpQov(ilO)wou, 19) no. euXTOV bt tV plTtLOV~' oQwv v xuvllan oUII130lJ),t:VOVfU mie; 'AO"llvulolS nO),EllelV nQ6 t1lu'UTnov, tio' im' (ioOlluTOe; no),),o xai i6(lIi.JTO, (iTE 61) xui UlT/:Q1tUXlJV VTU, lTO),MXIe; ilTlQQocpovTa TO llclTo, "!;IOV" EqJll "TOT<!I nlOleVOUVta llCIS 'l''lqJtOCIOOUI tV n),ElloV. v ti OlEoOI! lTOIlomv ev T0 Oti.l(lUXI xnl til (lOlTlbl TWV no. Mlllwv fyyi1 Vtwv, re )'tywv .JTOe; ll EoxEnTUl XIVUVI!VEI JtvlY~Vat:", (lO) Tou M A\JxovQYou nona floqJ'llta .JT(l: UUTV

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)9. .N~I j~.11; c: Ompo. rillli ulttlioc "I ron'in~ ron la IJco~i", fll ocC'Up:lI" d.lli. r~nn... di bel"" h.. m IJone bonJo 1)1000110 XV 16, I) u J ......... Ii IKCOndo SI!SOI'OSTIl, EII""IChc- VII ,1, I). Gli Alenie.;i .ccorscro 0011 no forl~ cscrcilo, e...,nu SIIPCriOri Ji fum..., 1111' ltiUllscm ;I,,,he i 1"I..ni. cl.e ~nH'~rono iII cll,;; fll r.I)tIl:iulllu IIn :lecordo ln I""e "I 'l"ale i Te!J"ni a\'febbem <>(''''1':110 Orolli' 'inu" quando nuu ~i {'>S.'e sl'oho IIn 1lI1,ilr.lln; .Ii (allu. nOtI rdlilUimlln la dll~ D.l/\I,,"e. Le (u!7.e 'lIc:niesl erano cUlllaJl<I~le ,Ia Cuhri", eh" (II rir"1II110 rCliIlun.abile (in~jcllle COI) (;,Il!islmlt ddl'jnSlIccesso; cllll'lll11bi (UIOIIO ae. cu~ali di Il'lIdimcnlo lefr. l)1!.tn.~l'HNH ~ I, 6.1 c M:ulin: IIISTonUi, H,"f"riJ I Ij6.ll\; I'l.II' T'\~C:O, [)"'''lI'ff'II<' ), d. FII.,:iuI1C illlcn'iclle, dunque. I' (lIvore di C"hria, un ~\lO Itnuut" :lIl11eu e, a f""ore dcllo SJll11l'H'" p"fe dI\' sill inlen'cnUIO in Itiudi'.io "ndle P!:IuJI1e (l)II'l(:UNll LMI1I1.IO III '.I'I!. Sui mpporl fnl Fuc"ne,l'lalOllc e Cuhri:! vd, 4.~: 6, I c lu

codardo; Focionc dissc: ni: voi potctc rendcrc coraggioso me n io voi vigliacchi; IUlIavin, ci conosciamo I'un l'alt1'o, (4] ln un momemo di pericolo, cssendo ii popo10 fortcmentc irri tato con lui c chiedendogli ii rcndiconlo dclla slralegia, disse: mici C:lri, pensale prima a salvarvi, 15J Poich gli Alenicsi crono viii c timorosi in guerrn cd invccc insolcnti, una volta stipulnta ln pace, e invcivano conlro Fodone, ac cusnndolo di nver souralto loro la viuorin, egli disse: siete fortullllli :ld :lvere uno slralcgo che vi conasce perch, ahrimenli, gi da tempo s:Itl..'Ste morli. [6] Poichi: gli Atcni<.'Si non volev:mo affronlarc un giuoizio ma f:u gucrra ai BCOli per una qucstionc tcrritoriaic J '), Focione cOl1siglinva lOtO di combal1cre con Ic parole (ncll'uso delle qunli erano supcriori) e non eon le lIrmi (ncll'uso delJe qual i erano, invece, infcrioriJ. [7] Poich gli Aleniesi non gli permellev,lIlo di pnrlntc n lollcravano di ascoltatlo, Focione disse: voi polele comingermi a fnre cio chc llOIl voglio ma non mi cosltingctc\c li dite cio che non VII oello, contro la mia opinione, L8] A Demoslene 4o uno dcgli ot:lIoti che gli si opponevano ndla viw pubblica e che una volta disse: Focionc. gli Aleniesi li uccidc mnno. se di"entano furiosi egli tispose: i<uccidernnno le. se clivenlano sllggi. L9] Vedendo che Polieuu0 41 di SfclIo. in un giorno moho cllldo, consigliava agli Alcniesi di portar guerra a Filippo. poi, !>er ii ~rande llffanno c sudore (giacch cm molto grasso) bcveva spesso IIcqua, 1'0cione disse: giusto che voi, dimoslrandogli fiducia, voliale la guerra ma CQS.'1 credelc chc fam costui, con la corazza c lo scudo, qUlllldo i ncmici Sllrnnno vicini, lui chc, menlre vi recita ii discorso chc ha preparalo, rischia di soffocnrc?. [10] Poichi: Licurgo gH rivolgcva moltc ingiuric in asscmblca, SO

no,,,

~O,

,lO, L'uncddOlo Il:trnllu ln ,\fON/i" IHAA (c 'Iui :nll:l,l:Onisl. di Foconc C Demo. Slct,cl c iII ,\f".a/i" 811/\ (c 'lui mlla,.,'"nistll ,Ii ':o"i,,"c l'km:lllcl, S.:1I.hrcrd.>l.", ,'referi-

hil" III I'n:sen,... di IJcmoslcnc, r1ifel1sure di I1nll lincll l'olilicu di orielUlllllenhl del11l1cm lil:lI c IIIUinllll'edone olllJOS!a :I 'lUCllll ,li fI"ei"ne (v<l. Uv":ro~lIluoll;v,,,vl. I)cm:lde, pur diwI",,, nelk scehe IICN<'Innli (li I'illl, erol l'O11l" J'odonc flllllO'C di UI1 or.linu!1lenl<l "liJ::!f ehko" di una poliliC'J ('Slcn tilmn:IC<.'I.['Nle (\'.1. 1, I: 16, j: jO,4"ol. -tI. SU I'olicuuo di 5f<,uu I" 1111111 II!.

".i.

.Jo{)KION

10

47

dnOVTOr; v x'l0(Y;. xa! n~O naolv n bba ttllV nOLtWV e;UlTOUVnx.; 'Af;QvbQou ouvfJ\obt:uev !xouvm H , Etnf' .nOU yw OUlll3fJ\oUM:UXa xaM xu! OUllq'lQOVTU tOtOl, nU' ou nd60vtulllOlJo.
(10, l]

prnllUtlo in merito a qucslO: Alessandro chiedcva dieci cinadini, Fo cione consigliava di con~gnarglieli042, egli disse: io ho dalo molti consigli buoni e utili a costoro mo non mi ascohano. [lO, I] Vi era un ceno Archibiade, soprannomiOluo illaconisln 4J , che si cm falto crescere una barba di strnordinaria lunghcna, ponava sempre iI Iribone ed era arcigno di aspetto. Facione, oggetto di da1110ri ostili in c0l1sigli0 4 ol, lo invitava a teslimoninre a favore del suo discorso e a port:lrgli aiuto. [2] Poich qudlo, levalosi, consigliava ci che era gradilo agli Atenk'Si, afferralngli la barba, Facione disse: Archibiudc, e allora perch non te la lagli?. D] LI sicofante Aristogilone 4 ' era belJicoso neUe assemblce e aiz7.l1Va ii popolo all'azione ma, in occasione dell'l1rruolamemo, si awici nava appoggiandosi ai bastone c con le gambe fasciate; Focione che, dnl suo paIco, lo vide venire da lomano, grid: scrivi anche Arislo gitone, zoppo e sccllcrnto, [4] sicch ci si pu domandare con meraviglia come e perch un uomo cosi nspro e ardgno si Sill procurato l'appcJlalivo di buono 46 [5] i:. difficile, rilcngo, 013 non impossibile che, come ii vino, anchc iI medcsimo uoo1o possa essere ai tempo stesso dolce e aspro; ai modo che, di coruro, alai, che sembrnno dolci, riSllltllno quanto mui sgmdevoli e danllosi per quelli che li fre qucnlllllO. [6] It.lcC011l11nO che Iperidc nbbia delta una VOhll ai 1'0palo: uomilli di Atene, non considcralc soltanto se sono llspro, mn se sono disinceress:uamcnlc aspro, come se la massa lemessc e rcspingesse soltamo gli uomini insopporlabili c molcsti per la loro avidil e non, piUllostO, quanli si servono dei pOlere a fine di insolcm.., o per sfogare invidia e ira o per attaccare briga. {7] Dunque, Focione non fe<:e deI male a nessuno dei cittadini, spimo da ostilil personale, n ritenevn alcuno suo nemico ma, aspro, inflcssibile, incsornbilc solo in quanto era ncecssario combl1t1ere con-

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bt nr; 'AQXtj3lb1lr; nLXUOVllevo AUXWVIOTlr;4',

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nwywv Te xa6flllhor; unfQqlufl luyiOfL, xu! tQ(l3wva fl'OQWV d xal Toihov pOU).,fi4'1 OOQuj30VllfvOr; IIlwx(wv

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nExuEITO ni) ),0Y41 IlQtlJV IIU xui !lollOov. [2J 'Qr; ' VUOT, ixdvo ii. 1tQo XQw {IV TOi:; 'A{hjvc,l(OI o\JvEllov),flJev, t/J,11EVOr; UUW tWV yevdwv' .. 'AQXlI3L611" emE, "Tl ouv oux nexEtQw;... (J] 'AQIOToyehovo4' bt TO ouxO<Jlvwu nOEllLXO Iltv vto fv mir; XX),110Iut xal 1tU()O;UVOVTo n! T. nQ;El tOV ijllOV, v bt t~ xatabylp nQoof66vto En! ~ax'tl]Qly; TW oxiI] xatabcbqltvoU. l1QQw{}cv autOv no TO 13111ato iwv $wx{wv vixQaye' "YQqlE xa! 'AQlotoydTova xwhv xal n0V11Q6v. [4] ~QOTe 6aU'IQ~ELV, Jtw

xal On66Ev tQaXil Otw itv~Q xal oxuOQwn ixtJoato t~v tOU XQlloWU nQoollyoQlav..... (5) ~Eon ' OrllOI XUEJtV, o IIl)V abvatov, wonEQ oivov xu! vOQwl1oV tV UUl'V il6Vv lla xal auotllQv civrK x(dlnEQ fTeQOL nQ),lv, fpaw6'IEvOl yUXfl, al]biotatOl toi:; XQWllhOl Elo{ xa! I3aIlEQw'tC.tTOI. [6J Kahol epaolv 'YnEQdbl]V nOT' t1JtELV 1tQ Tv fUIOV' VQf 'A01]VaI0l, III) OXOItEIT!! 116vov El l'llxQ, an' d JtQOLX' tlll~ l1lxQ6", WOl1EQ Toil neove;(Q: 116vov inaxOEL xal ),uJt'lQoil VTU, OUX! Ilnov OOl rrQr; IlQLV xal <p06vov i, Qy~v ~ IfllovElxlnv nv XQtilvfCll njl bvnoOm, tOTou bebltwv xcii l1QolJa. ),OII!vWV twV nowv. [7] II>wxlwv TO(VUV iX6QQ: Iliv obtva TtllV rro),ttwv xuxw<; nolTJoev ob' ivolutev XOQv, r'tU' OOOV tbet IIVOV TWV ivuJtallivwv <x tJtQutnv imeQ Tfl<; nUTQ(bo xan;avao't';vut,

41. Ibcrolllll I'lulllrro II '7."'~ l\'tl. ~ndlc te: rlOlcl chc, <1oI.o]~ ,lislru;eiOflc di 1"l>c ndl'''ufl''''lO deI JJ), l\lnJ~ndro I""CV~ chiolO lu ronsc:gnll di I)cnll,lSll'flC, Licul);o. II.... ride c C"riJCllltl e eho; FociollC si npr~ II rlll..}to; dcll'uccoglimc1l1O dei!" richiCSlu. 'u /. I'. umrnirufore di Sl'lIrlll; illribonc i: illillico rnlll11ct1o Sllurtllno. AlldlC I'ocionc. ~'tll1lc iII I;l'flCrC gli olillllrclli ulcnicsi (per cs" Cri1.iu, Scnofol1lc. 1'1"lo1lC, ced, I;lIurdul'll Ctln 11111l11iru7.ionc: \'crso S]l~rtu c '"oHc chc: IUO figlio fosse CdUCUIO li lefr. ~O, 4.61. 4-1. QUClIl0 lillniticu che I''''clonc o i: huleUlIl tl i: ~lnllcgo. 4) ,\riS!tlllltllflC, ddinilO da Ik'llltllSlcnc: .. c~ne deI 1'<:>1'1110.. (,), "0), ~1'OIIlc:<'1I ~lli,"il:i IMJ!iliII in modo non lirnlliJo c: di lui si l'lllMl snlnli ulcuni flllnllllC'Tlli di ont1.ioni. Si sono

11I1\'111C 1I11~hc Irc onlliolli $criuc ~'01l1rtl di I"i: dllc llu Dc11l0SIcnc l~, c ~6) c IInll dI!

l)illllrroh). .,6. La "uliliu;' IlIr/l:1I11C111C dirfulw I'rl"l'iO /lli 1I1110ri 1I1l1ichi: cfr. 1)1ODOMO XV 17,1: CoMNh"'O Nl!l'OTll, foai.mt' 1. I: VAlCM.lO M"S.'IMO 11111, n/. ~: IJIONH ClIISOl"'OMO 7), 7: El.IANU, \'.lrill hiJlori41 III 47: IV 16: XII H.

'IlOKION

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tQaxuS l(al uol!.l(PIoToS l(al olUlQaltlltOS, EiS t" (ino" filo" EUILEVil nm l(ol l(OL"t'W xol IptJ."()QWltO" nVTo" 1t(((II~iXE'" [8) WOtE )101 ntalOOQL POljOEiv l(ol )lIVVVl!.UOUOL OUYE;ul;EoOm ToiS
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[II, IJ Kal III)" oi: ye OUll11uXm xal oi VlJOtwnu TOU 'A6ilVljOfV

Iro coloro che contrastavano la sua azione in difcsa della pmria, nel rapponi quotidiani si mostrnva benevolo v~rso [Uui, affabile e umano, (8] si da portare aiuto ai suoi uvvcrsari sconhui estare dallll parte di quelli in pericolo-l 7 Accusandolo gli amici di av~r parlalo in difcsa di un malvagio sonoposlo a processo, rispose che i buoni non hanno bisogno di aiuto. (9] Depo la condanna, ii sicofanlc ArislogiIOne gli mand a chiedcre di venir~ a Irovarlo; Focione ncconsemi e si dirigeva verso la prigione; non permeuendoglielo gli amici, disse: pennenetemdo, miei cari; giacch, in quale altro luogo pOlrebbe es, scre piu grndevole incontrare Arislogitone?, (11, I] GIi alleali e gli abitanti dellc isole, rilcncndo nemici gli invinti da Alene, quando salpava uno smuego diverso da Focione, (ortificavano mura, sbarravano porti, lrasponavano dalla campagna ndle citt bestiame, schiavi, donne e fnnciulli; se, invece, era ai comando Focione, andandogli incOnlro lontano con lc proprie navi, incoronali e (elici,lo conducevano presso di loro -l8 , [12, I] Filippo si stava infihrando in Eubea: Iragheuava l.ruppe dalla Macedonia e si appropriava dcllc cill con I'aiulo di liranni. I'lutarco di Erelria rivolse un appeJlo agli Atcniesi e chiese loro di liberare I'isola che Slava per <.'Sscre occupata dai Maccdone-l'J. Fu invimo come stralcgo Focione con un esercilo non numeroso, perch si

UltOOtOou ht(lou Ilh f:x11:OVTO OT(lUTlJYOU 1t0flllou "OIIU;'OVtfI;, i<p(llIY"UVto tdXll, xol Mllho ltexwvvuoov, xol XOUl(Olul;o" Ult T~ XW(las ft t' ItObL f}ooxilltOTO xal o"bQltOO l(al yuvolxu xal Jtolbu, d bt 4Jwxlw" TyotTO, 1t(l(lW "aual" t61m /'[oVTWVTES iOlftp"Wllhm xul XOl(lOVTf, w OlJTOU XoTliyov~8, 112, I) lluQobUOIlhou ' fi n)v Epmov TOU 4JtJ.L"trrou, xal bitvOI"" lX Moxebo,,(o; bLofltlll;ovto;, )lo! TS 1t6EtS OiXftOUlthou t' tUQVVtUV, IlOUTQXOU bt TaU 'E(lfT(lttw; XO/.OUVlO; TOU 'A6ljvolou;o xol 6fOlltvou n)v v'"IOOV i!;e!o{lm l(Out),UjlPUVOlthlj" I1 tou MCUtl!.b6vo4", (UnoTlj Ot(lRTI1YS ll>wx(wv e1.wv bUVOltlv ou

H, Fw.lO WiblwlmI, p. ~9)t\) rip,('le u:srualmCllle 10. ~,8 fino a 'Uljyut, ~altan.J.;, wlo la {....se ';'u""""" 1<;'" :1<').)..,;," all'''ra~Nf .. 6, ,,8, I'luIU('U ril,rcnde b llam:llion(' SlOric.. illlerrolla a 7. I: Focionc cMl slatu i,,\~~to da C~hrill ~ risnll'lele i CQIuributi J~ pane c.lcKli 1.1Ie~li (\"(1. III nOla ~7). Nd ~III'. II si wllmle in lerJllini I(cncrid w'lu""la 'Illivir~ di Fodnne, d"gi'IIHlon.:: i mcrili in mI11 ....,to mn iI (l.mllOrtuulentO d'j.lli uloi cOlllamlanti invi~li d" Alcn.:, Vd. linche ',1, .1.(,. ,19. Co<I 11 ('wl" I J l'1l1lllrco ul1handona 1''-"sl>(lsi~infle une<ldOlica e mcomlll III> episo din sll"ko dd <llmle (u I'wllIgonbla 1'0dol1c in 'IUlllil'; di srr:llCIlO. Cml.1I dcll'il1tervelllO IItcniesc iII 1::Ul>c1l III!<-!>hc stlno, secon.!" PhIlUf,", illenllltivo di infiltmzione I1lU(cdol1c ncll'isulll; l'cpiSOtlio si i1l<lul.drcrehhc, dunquc, ncHI' pi,. j.lener:lle 101111 cio.:: Atelle 11ll1lin l'1:1I':I " wstcnerc nm III r' ..lll~.......l"nill e che si s:lrebbe c,mclu.a nd .l.lll COIl III 'C<lIdil111 ,uhir" u CherOI\el (\"<1. CIII" l(,j, Lu ,pe,liziollc in 1::"l><:" si cull"cII f"l ii fd,hmill c I'lIprile .lolH; in qllc1 periodo I\lene ,1111'11 COlllb:ll1~'llll() mi Olillll' <',mlro 1,'i1ipl'o dle Ilsse.!i"I'" lu ciu,;: si pOlfeblJ.c, pnd,'" l'ensllrc "d 1m tclll'llim, riuseilll, &1 l"lrrc di I'iliPPIl, di <'reare ull nuovo froule (Ii lrucrr:1 (Illltf<l Aleue, ColllmS1'1 nm 'IU,';l" inlerpremzione III IcSlim,, niIUl~.u .Ii l)emoSlcue, ii '1,,,,le si didliurr', COl1lnlrio "Ua sp'edi~_ione in EuoclI n~ rircll<'\'1l

l'inle........'I110 in Eul>c~ aminucctlone, l""l.i nalo dll illlCfC'liSi \,ill ri.lrcni c, in "n ('cn.. senso, I':lrli8iani. I'IUl~rro. illin""M' di Erclri a, Cril "()jpite e ~mko" di Midim, l1omo IKllilioo Itll~l" ~d Eubulo C ehc _Ienne Iy neCC'Ssir~ tli ime...."CIlirc in Euocy. informa, linni I"C'S(' .III 1)e,lMlSlene l>cnnCllOOO di riCOSlmirc 1111 qUlldro morico di\-cl'lO ,11 queijo ehe fomiscc P!ulurco k{r. DIlMm'Tmlll 4, ~7:",: J', '10, 161,,64, JOO; ~9, ,6: '9, 4 c rclulil'i i<'olil. Linle......: fl1O in Eubeu (u UI'IM.~illlo dlll /{n11'11O POBlico ehc {y~y cupo ".I 1~llbulo, ('\Ii 1~'I1mSlene si Ol'llOn(.'\'II, nun II tinc IInlil1lll~'t'tk>ne mil per {1I\'Orirc UI1 tinmno ,nnico tli Midiy. La 1l100il"azionc untinme".lonc, 0011 III 'IuJ1e PllH"m.> vuole nobililllre I'in l<''''emo IIlcnicse in 1::ull<:lI, pure dubbi" e Jl'uln:bllC ~Ilicltll"i come unllllmicillllliolle ri '1><:110 111111 <:aml'al!llU euboic" dei ~'Il, N p~re ~il!nili~'~lil'u un~ tuUili" rnnSC""lllI <lu E."'-IlINIl (.I, 116t17): Clllli~ di C~lcide, 'I ellJMl <lcllu rr.., istenlU unriuteniese, IOUceir lIiUli .lu FilipllO; I~ nulilill, illflll1i, C d,ulI in fonn~ lr(IPIIU I'doel' IlCt eonfermllre ii qlludm .lcl;I1C~I() da I'lulllrcu; ii ricol'Xl ~ FilipllU l'utr~bhe essen: ~t~lU ,lelMu dllllm necc:s.sil.1. dei I1lOrnenlO n $lIpl'iunm !>C e ~'Omc l'ilipllO ri~I'usc, Unm IlllCllllI un"li.ti ddl'episodio in 1)~'I"IlM, PII. 1)"'97.

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1::1 - 13

noU'lv. W tWV !hui OUO'TrIOO"tvwv hO{IIW n~c; aut6v"'. l21 Eit"wv bt noobotwv noVTo ~fot xal VOOOUVTO xol blOQwouYlltvo bw(Iooox(Q., d xlvbuvov ~tyov xod:ot'l u. xa( nva lxpov xuobQQ. lla6dy. nilv nfQI t TOflvvO enU't6wv noxQw611t:\lOv xataallwv, ouvfiXEV 2V TOlTtjl xal ouvfx,,6ttL T IlaXlllwTOTOV T~ buvllfW. lJJ Twv 6' 6:txtwv xal wv xal novllQwV 6106t6(1uox6vtwv ex 'tou otQutont6ou xal unoxwQoUVtWV, exfuofV 6:llfEiv tOU ,lYEI16vaH xal YQ fvw.a 6uoXQilOtOU n' ato!;lu tOfOt}O~ xut llaBEQo\l toi flaxolltvOL. xltxfi" tOlauta OUVElW. atoi i\ttov alhoii xuwlloi\oEOOUl xal III) l'tvu ouxOqlUvtflOl!lV.
[IJ. O'O b" enfleoav oll'tOUIIIO~, xt)..e!loa r.v TOi nou; lttQtllEiv X(ll v autS ocpaY1o'ltal. l't)..e(w bLt(lq3E l(l6vov, li 6uoU::Qwv ~ fWu611EVO eyyud(lw toil no)..ellloll enlol1oaof}a~ (2) 61. l'tQWTOV fliv notaQxo OWII.I!vo; UlTobEl.lv xal xatoxvt:iv eXfivov, il;t6(1oflf Iln tWV !;ivwv ElTEltU tOtOV t66VTf ot Utl'tti oux fXR"Tt,,'lOOV, (lu" ~allvov tu6il d toile; l'toEjlloue;, aOYTaXTOI xal OlTO"6Ee; x toii Ot"otolTt6ou l't"ooqlfQ61IEVOI, (3) Nlxwlltvwv 6t tWV nQwtwv, lTavu eoxf6othjouv, xal b nouTaQxo lPUYE, xal tq, XQmn l'tQooflfll;avtEe; tVIOl tWV lTOflllwv xx6ntflV frrfl{lWVtO xol mol'tv, we; nvtlJJv xexQOt1lx6tfe;, (4) 'Ev toUttp tWV leQwv yevolltvwv, TO\l Ittv fUOU EX toli OtQOTOl'ttOU 7tQoo7tEo6vne; ot 'AOllvaiol T"t7tOUOl. xol xotall).).ouo~ tau l'tEtOtOUe; lTfQl toi

riteneva che gli Eubci si sarebbero UntU prOnlamente o. lui:lU, [2] Avendo, invece, IroVlItO I'intera isola pienll di traditori, infeua e minata daUa corruzione, fini per versare in grande pericoIO'I: occup una coUina, separata dalla pianura di Tl1mine da un profondo fossato; teneva qui concentrati c lIddestrava i soldllti piu valorosi. [3] Poich gli uomini indisciplinati, chiacchieroni c viii fuggivllno dnU'accllmpll menlo c si allontanllvano, ordin agli ufficinli di non prt'OCcupan;i'l: gincch, qui sllrcbbcro sllIti inulili per la loro indisciplina c di dnnno ai combnucnti; Il H , consapevoli di quanto nvcvano fatto, avrcbbcro invcito meno contro di lui e si sarcbbcro trnucnuti un po' dai cnlun ninrlo,

[U, l] Quando i nemici mossero contro, Focione ordin ai soldati di rimnnere fermi in arroi, fino ache non avesse compiuto ii sllcrificio e impiegllva parecchio tempo, o pcrch ii presagio non era favorevole o perch voleva attirare piu vicino i nemici. [2] Perci, prima Plutarco, ritenendo chc Focione avesse pauro ed csitassc, con;e fuori coo i mercenari; pai i cavalieri, vcdendo Plutarco, non si trattcnnero ma si lanciavano subito conlro i nemid, usccndo dall'accampamenlo in di. sordinc e in gruppi sparsi. (3] I primi furono vinti, tuni si dispcn;ero e Plutnrco fuggi; nlcuni nemici, avvicinlltisi nHa pali7,7,nln dc]J'lIccnm. !'nmento, cercavano di distruggerla e di llbbatterla, come se lIvesscro giit ottenuto una vittoria completa, [4] Allora, compiuto ii sacrificio, gli Atenicsi escono llU'llttllCCO daU'occampamcnto, li volgono subi to in fuga, ne abbattono la maggior parte che fuggc nei prcssi della for.

)0. Seri,., P1uhlK'O ror Focionc (urooo lI(fidolC~ poche IrupP"', ''''KM si (On(~'"lI l1uIl"DPIK'!lgiU drgli EulJCi. NelI<> slnso pniodo jl Rrm~ cldle: (orLl: IIlmini CnI imP"'" ItIlDIO ..J OIinlo .,. (one, 11 lir.anno l'lUl.rro ....ci mmlilo sulla buonll JiSposilKJnr d'1II1imo.kWi Euba \'USO AU:flC. pur di ptoalNrteTM: I'allpoggio. La .edlll di Focionc: (orne: com:mJIII1IC (u. in un cmo sc:nsu, obbliK~llI. llm:~ l'inizi.li..... c:na ~lal 1'pqtgi~1I1 J"lltrullpo di Eubuk di rui rocionc f.~a ~"e e: II c:ui dll\" RlIllml.ia per I. conduzioo., Jdl"impl"dll. Drll'll.l:'ilo:ne: a.i e:1ll die:hiallllo oonll'1lrio, il cite: acluda'. dalcomanJu i gen., ",Ii tli "lIn., tkmocNlil."l. per allro pi;' inlemiSJli IId OIinlo. EKhinc, ('he: plltu:d" Dilo 51ll:dizione: in Euhc:1I fllll\li bo...:uo<, rkorda che: in un primo 1ll0ll1e:!Ilo R!i Euhc:i fin5C"to tli cl!5ere: lImici: poi. qu~ntl() "Ii Alrnio:si si ll'U\"artlno bJoeclIli TlIllIine, Collill di C,lkit!c "rtlcrol~e: un t"SCrdlo "alUHo l"Eu!,.,.,.. <;lIiol: rinful"li II Filipllo. RSsuld 111erce:l1ori Jellll FociJe c ollnCt"ltli 1\1<"TIk-si b. 116H7); CSi'I<""lI, Junque:, IUlII fone ol'l>osizionc loelllc du:, allaline, prl.'Volk, nllno,uanlC la s<"ntill~ ~uhilU a TlIlIlin., (\,d, *4. d, ) I. Gli Ale:nic:si si ll'OVllrooo in uno .iluuiunc rnuhn .Iiflicite; lo Sllie:ll~ l:M:hine, le5limon., oculare:: \'cscrcilo si lffi\'~\'~ in uu Iuull'" ,,,,rico]o!'o .km<k n(ln e:N IlO55ibik-

rilir,ll'5i 5<: nOf"l loi \<irl'\"lI unll h,m.Kli. no:: \; rr.. ~llCNnll di aiuli IX da lerr,l nO: lIul n1l1re... c 5<: un dio non U\'t'BC MI\,.IU l'orrcil0 e 5<: i \Wlri soIdali. (11Ui e: ClII'l1lie:ri, non (0l1SCr<> "~Ii \",1lomsi... Ia cillilll'R-h!lC ri:scllialo di subire \lnl I"('t"JlOWJ05issimll liC'OnfillU (" tl7' 88; si O()(i. n('$suna Iode II Fuci()(le:. pur 1I1l1'.rtencn<1o I:;,;("hinc.: III mo Sld.l1O KhitTImo:nlt> l>O!iliool. 1'11, fol'5C:, (IUOlll ..imIlZIOflC: c:k fa......lle: .li5C"rzioni, rome andlll (ltiacrhi: i daI; IllullIrd>ci si ptclilanO linche lId una lc.:llUI1I lI;\,.,DIIJ la stiJucia nd rom~nJ~l\Ie:. ehe non par., pmkolllrmcnle lIhile ndl"imf>orre I~ di:;dplina (ai I'e:dll unche ii (OmpOtlUllIl"TIIO Ji I'IUIUr(O e dei cUI'alieri Illeni.-si ull"inizin ddlo bllllolllia: I:I,~) n:, d'"hI"lIIJUrlc.:, l'ociOllC e:rtl riUlcilO li rccupernrc I.tli Euhei mI un 1.""11 I"llpp<lrtO t"<m Ale:ne:. p. Anllloj!lI fu !lI rcll<ln<: di [imnl':'OI1l" qmlllJu (u lIhhllnOonll1U JlI mille mcr<'enwri primll ddlll blllllglil dei CrimiJo ni"IO/,~""" I). 46), )}. Sril. IId i\1e:nc,

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til IIXU' TOUe; yltQ Utnei ltvaxu),olIIEVo ex 'til; l"QonfJc; xa( flowv

tificmdone. Facione ordina nUa falonge di rimnnerc ferma ad accoglicrc c a riecvcrc gli llomini che si eruno prima dispcrsi nclla fuga; egli, con gli uomini scehi"', piomb sui nemid. [5] Si svolse una violenta banaglia e lUui combauerono con ardore e SCIl7.a risparmio: Tallo, figlio di Cinca, e Glauco, figlio di Polimede, schicrmi a flanco dcllo SII.'SSO comandanle, si dislinscro per valore. [6] Nondimeno, IIn. che Cleofanc si mostro dcgno di gmn conto in quella ballaglia. Inf:mi, richiamando i cavalicri dnlla rolla c gridando e ordinando di portare aimo alio slr:lIego lo pcricolo, oueone che, tornati indielro, consolidassero la villori:l dcgli opliLi. [7] Dopo, Focione scacdo PluH larco d:l Ererria, conquislo Zarclrc, un forte in posizione vanraggio'\ deli 'isola, serrala da cntramb i sissima - silUalo l dove la larghcl7.. lati dai marc, si reSlringc aI massimo in uno slreno iSlmo _, lasci liberi i G'd che aveva preso prigionieri, remendo che gli oraror ate. nk-si forzassero ii papolo a prendere, in uno scoppio d'ira, dcdsioni ingiuste nei loro confronti. [14, I] Allorch rocione ritomo lld Alenc, dopo avcr compiulo qllcsle impn..-se, subiro gli alleati rimpiansero la sua om.-sf e rcuilUdi. ne'6, subilO gli Atcnic:si ricollobbcro I'abililli c ii vigore dcll'uomo. [2] Ed infalli Molosso, chc gli SUCI.:CSSC fiei comando, condusse la guerra in modo tale da cadere vivo nelle mllni dei ncmici. [>] Filippo, coltivando nella mcllIe grandi spcranzc, giunse in EIIcsponlo con l'iOlero c:scrcilo, per impadronirsi insieme dei Chcrsoneso, di Perinto c di Bisanzio'7; c:sscndo gli Afeniesi promi a porlare aiulo, gli oratori si 1>:lIIcrono perch foss<: invialo Carcte come co-

114, l) 'End 6t TliT lhu7tQa~IU!"Q nt:1rMuoE" 6 C%>wxlw", Taxu Jl:v Elfottlloa" ot ol1llax04. T1)" X(l1JO"tOT1JT xal 6IXQlOO"II" aUTo"', taXU ' yvwoav ai. 'AO'lvuiol T1)V elllfEtQla" xal QWlllJV Toli v6Q6. (21 'O YQ .. U' fxtl"OV t)"Ooo" tnl T nQl1Y1lUTa MOooo OTW Eno)"tlllJOE", WoTl! 'lal l;wv auto; UIfOXe.l(lIQ YEvt:ottm TOl no}.fIIIOl. (}l 'End bt Iley)"a T(ll t),nIOI 7tE:(lI"OW" 4llmlfo tl 'EUr)olfovto" ,'IU)e Iln n60ll Til 6uv61ltw, Ws XfQQ6v1IOOV ;;v taUT(!) 'lal nt(lIVOOV i~UlV X(l( Bul;VTlOV'7, W(llltlIU~.VWV bt Tmv 'A1lvalw" 13011Oe!:v ot ltO(le 'hwvloavto TO" X6Q'lT OTQaTlIYOv IfOOT)"ijVCII,

',1, Fr~ ~li Ill().nll~ vi cm E.<l:hinc chc, tlislinl<:i ndlu butluJ:lia, (u OlMlnilOl"Un dllc rorolle. IIna ~ul UIllIMI ill ElIllI.'ll ctl unn utl "Icne. quunJo vi Jl,iUllK II~r anllunciu~ la vi1loria l~. ,60)1. H. Dallo scolio li J)'!WJS1'IINIl ). , .i Ul'Pwlltle ch" I'IUl'lrl"() si rilll1lllldlico in se~uilo 0011 IlIi Alcnil'!>i 11111. (]'l<lI1do i slIlli llIcrccn"ri chicscro di CS.K~ 1'''II;ui. ClJ!1M'1l1ll1 lum i 10lotudi 'l1cnit'lli; IlI.'r riscuu"r1i.llli '\lel1icsi furono c<:lrcui li P"llllrc dnquulllu lull."nli. Dl" 11l0stCl1l' li. ,'.1 ddin;m.~. inflltli. ']IICSI" Ilucrm .. inll!oriosu c COSIOS~". ,6. C(r. cup. , ,. j7. Filipl'" ,leue inili" IIU'L1ssedill di I'ctilllo e di BislIno ncl ~'IO. [.'111111" l'rt.'ce' deme '\Iene ;'Ilo ... I' rinlll ...III11IlIlbl!1~.1I cnl1 Ili~"nlio. 1111:' "lIcLlIl7.u =n~.i~le IlI.'rlh AIl'fle lI\l...L1 hiSl'Iot"U di I'rueumrsi rirnrnim~l1Ii "li"'l."ntllri I1cll~ ?Onu dei I\'~r N~rtl. QUl"Sll1

SpiCIl" ii prunrtl inlcrycnto <Ii All.1le in Ellnponl0. e"relc, Ilrl"Scnte in Ellt'lil'onro gi!, primu ~hc Sl'l.:'J1lli",sse lu Ilu"rr"" U\'WP ii compilO di 501'\'c/olliurc c Jifemlere i ri(ornimcnli Ilrllnllri direui ud i\le,lC. b l1ul!u di I1Il1'i <lu l:uriro, ehc ,msporllll'lI ~r",no ;,d ,'Icne. (u ill1... rc~llul;' ,b I-'Hippo. chc $C ne i11l1'"dmnl. Per '1ut'5to l1l<llil'<l AI~1le .l.cisc di n1f(orlllr... I", ~\'" pr~"Scnlll in El1esl'onto, in\'illntlu un M:comlo con,inllcntc, Iluitiu," du FueiOl,e c Ccfisofonle. m", ~en7.lI. pcr qUt'510, richilunl1rc Curllc. l.u SCcllll {Ii F<lei"n... cnln~ conu",. dllnte non .~IU'" s~nl(li1L1 (o, (or.c, suro s!lllu pel'1lino ~PIIOMi'"l1) "I tlruPIM' d~,,'ocm' lito ~h ... "'lo " in n~mO$ICnC c in [pcri<!c i ""ui e~ponel11i pi", inHucnli. I d~"'ocnllid c!'lum (,,\"url ,,]j IId nnu IlOlilicll di illlcl'\'~nw encrl;iro OOlllro l-'ilil'll" e I" sceha di 1-'0' done 1:. (ors~, lu Sl'i'l di '"Hl oonorllun7,~ di inr.mi (r", IlnlJll10 democnllk" ~ ~rupp{l rnodcnno sull'mhlenlll di llillln~.io. l'il~lc per I\ll"e.

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(4] xal ;'teloa httivo oobtv ;lOV til 6uVUIlEw EnQattU, oo' at nul Mtxovto tOV Otov. li' unonto tilv nolv inavuto, XQ'llla nl;.ollEVo ano tWV OUII~UXWV xal xataqlQOvOllevo no tJv l"IOUllhuv, 61: 6ijllo imo tJV Q11TOQWV ltaQo;uvollUo llYavlIxTEI xal IIETevoel Toi Bul;,avTiol lt~ll",a T~V (kJ1}6elav, l.'l vaot $wKlwv~H elnev, n bei II'" TaU; nl.O'COow bQyll;.eoOcu tJV OUIIIIllXwv, kU tOU; ln.otOUll:vOl TJV oTQa't'lYJv' "OUtOl yQ IIU nOlOOl Ipo~eQou xal TOi XUl(!l llWV otilteoOcu Ilt'} UVOllhol.". 161 KlVlj'O!t ouv 6 [)lUta TtO TO You xaL Ililt:alteotbv, x~llullv aUTov heivov h~Qav lt(!ooa~ovto 6valllv ~o11tteiv Toi OtJllllXOl el tOV 'E il0TtOvtov' IleytOt'lv Qon,.,v noLljOe ltQ6 'to owOflVot TO StJtvnov'''. 17J 'Hv Ittv yaQ ijb'l Ilr:ylt'l b6;a TO $wxlwvo' nd 61: xal Atwv W , vllQ Bul;.avdwv nQwtOS QET" xal t~ l1>wxiwvl yeyovW h 'Axablllld~ auv1}6 11 61, uVE6t;ato t"V nionv ntQ auto nQOt; t"V ltw, oux daoav f;W oTQatOltf:6eOOl ~UOIU:vov, U: avot;avTE ta ltua f:b~;aVTO xal xatl!llet~aV !auTo'i TOU 'A611vatou, ou IIOVOV uVEyxilTOU 'tai 6laiTot xal oHPQova, xal nQoOuIIOTTOU f:v Toi itywOl bt TI)v n[onv yevo~:vo\J_ 181 OtW Iltv llltlltno A~~nEOIl TO 'EU1lonovTout>2 lOte xal xO'tEf(lQovilO'I. bOXlV

mandante. [4] Poich qucllo, giunto via mare, oon compiva alcuno impresll degna ddlll polenza della ciuo n le ciu lIccoglicvllno la (lona, ma, sospeltO a (Uui, navigava qua e l, eslorcendo danaro agli alleali e disprezzato dai nemici, ii papolo, lli....zaIO dagli orlllori, si adi fllVO e si peOlivo di ovcr inviato I'olulo a Bisanzio; [5] Focione'K,le vrnosi, disse che bisognavo lIdintrsi non con gli alleali, che non lIvevelllo fiducin, ma con gli srfllleghi, che non godevllno dello fiducill: essi, inflllli, vi rendono Icmibili lmche per coloro che llon pOSSOllO slllvarsi senza di vai, [6] Allorll ii popolo, scossa dai discorso e mu IMO parere, ordinllvn che proprio Focione portasse aiulo 3gli alle.ui in Ellcspomo con un nllro corpo di spedizione, ii che fu di grundissimo momemo per la salvezza di Bisanzio'~. [7] Gillcch, grande em ormai 60 1.1 foma di Focione: allorch Lconte uomo chc primeggiavll (ra i Bizantini per valore ed era StlllO condiscepolo di Focione nell'Accademia(,l, garanti per lui di fronte alia cill, i Bizantini non pcrmisero che Focione, come volcva, si accampas.sc fuori ma, apene le pone, occolsero e si mcscolarono agli Alcnicsi. divenuli non sohaolo irre prcnsibili nel regime di vila e lempcrali mil anche cornggiosissimi oegli sconlri per lo fiducia riposlo in loro, [8] Cosi Filippo fu allora SCllccialO dalJ'Ellesponlo 62 c disprezzllto, lui chc sembravll invincibilc

,II, [.'uhimn I:piMl<liu nn,rulo JII 1'1Uln,oo, dei 'lulllc el1l Ilroln,.oni~lll Fociune.lu \"edC'o'1I i'fll>l'glllltn in cobel IIgli inizi ud )48. NeI Il<'riodo co",I"oo fr~ iI jotll e ii .Ho ~i I""'!l<m., nllrilmi ..... n Fodone le ~uroli imp,dC: I, Fodone opcnl II Lnbo roo nhri ~Iru ICjolhi 1l'Cf I1lcroWicre i roolrilmli dc-gIi IIllellli I; llllranrirc i rif"mimt:mi I<limemnri lK! AI~'fIe;;" in rd:u.ionc ron ii JlllrJIXl di Misill OfOlHe II' ~07). p"lil:lKJ riOOfU:l, :lmZII tblllrlc., onu sronlro Ira Fodonc: e Almotloro ui Imbro ad AlnffiC<' pfOXl Laho IV 2,1. 1 ... unulziunc: tli tlllOli ,tu<: evi~i C- inTtn: oscillll lbl }6, aI }41. 1. Fociune inlen1Cl1C: I. Cip"'l. fi,mro cn'ROt"a 1I11)IOOOao XVI 4'. 7-9). La ualuione e- iTlfII.: ."rillll ulll }) I tal }H: }_ inlc:n1Cl11:' I. MeRlnl nd }4}. cpi".tliu n.rr~lo I>tOl.'ro Tlt.-1 $ucccs.sil"O f1Il" I); 4- guiu. nel }4' una KJn<b spcdi1.iUl1l: in !rol- (Fu.oca.o. FG,f 'is! }.K F 1)9 e 160; 1)'000110 XVI 74, d. )9. Plull<'ro imposla I. nUIll1.i0l1l: ddl'el,bodin ddl'l<SSCl1in ui Bi!>llnziu UI< p.ne ui Filil'lKI sul conlr~Slo fr~ I'ocionc c: rele, Continua nn lcml< che gli e- ClI'U: F'lCiolK' C lI'll~lo ,bRli nllellti.llli ali,; romlnunnli 1Il1'fli"li. wme IKI ~-scmlli" CII,elc. non sono nem meno llccolri. Ln IJrt:Sl;nl1l1iolle plma'l-hel< C- rithmil'll I'fupriO perchc ICllJe ar! UlllI tllUcaril C'Suh111.ione di I'odoue; ~e ne fl ill'rt>IUj.;o"iSht dcUel'i.'I<.K1iO: Focicme sl,rcbbe l'unico in Itrudo di {crt11urI: l'iliPIK' chI' sernbrm'll illl'indhile e ir'l'liislihi!elO {t".III. iI che non C ~"Illlo. t vero che Fodone fu 1wil<lO in EII,"!'putllo ui Cllllll<ndu unI< 1I01111 mI< ClI,ele non fll richilllllnl". 1~l1llit1t1"l<d 0111:(:"'::: ndll< lona; ..Itre l'ociollC e Cnfele I'i elll UII le17.0 lilr~lej(O. Cdisofollle. 11< cui 1'lIna:ipnOtll: al1e o"er~ziuni mitill<ri e- 1<1ltSlllln ,III iscriliOlli

lf(; ti' (6'18 c 1629). LlIlceltll biogr'Jlin ploll<,chea.i

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ri\"d~, in qucslo caso, lmlll'" riItiu:l: 1'III'Cr ri\'OlIo c:sdusi.... Illefl7,ione II Focione 1l0flll IIU isotllrlo t!:ll l'1ml""ltl ~lnrkn in cui lI11iKe e II coIpcl"Oliullle 11<1...ersnrio; in uhiml IIIllllisi. lo slt'1l,'ol,pnlc"'o ,Ieltll rl:alt" Slorl'lI. in cui Foriot1l: op<'r~. CUrtll....ln1< uno slra,'OI!tmenlo (leI [lCTSOilllAAio nd tlua1... ri mllle poro ddlo slraltJtO Ilenine- me \oWc e opero ndll sc:cond. mni dd IV ~o. 60. Lcolllc: ui Bw.nzio conulNC k lrallati\'e chI." pun.moo 11 ,;nl1O\'O ddl'nllntnu C'tlll AICl1l:'. Fil Iln onrorc e Ontl ~lOriro, aUlore (I''unt". tll.'iudJ J. II.) (li ''lide 0JlCfC tdr.

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4, I. Vi )()Ilolllohi ecrlni nc:lk f..nli II qUc:$lo elliSOtli,,: I... nllrrv:ioni pil', ampie ~ leg. !tOn" io qunto capilolo Illullllchcu e in Dtouol<o (XVI 74'77. "I. Diodoro non m''fltml< u Cllfele ne- Focione e I<llrihui~l'C b ~CllIllill. Iii l'iIi!,,,,, I<l1'intc:n'l;Illn. II fl<,'Ore ui l3i~an. ~i(). noo !l<.J" di '\ll'fle ma I1nche Chio, ltocli. Cos I; uhri IIltellli, L1I1.iotle di Filil'l''' deslo "lIl1nne nnche fr'~ i 5111rllpi I'ersil<ni Asill Minore, che ~i l<{frl:l1l1rollO I<d lwil<re IIhui. Fu iI nlus-licdo ;'lIl;rvelllo di IIlHe 'llll"le (ortl;. llol1ch II' .timl~)h~ litltUlzia,ie iII cui l-'iHlllXl "e!ll1e n lmvnrsi, II dClcnninll'lle III SL'OlIlilhl, II IlunJru l'OS! riCOSlrllilO ridimen 5iOtla l'imlKml<fl1.l1 /li Fcxiolle: nOfl ...i svnn Illotivi Il<'r nCKl<re "he egli ahhia 011<'1'1110 cm. CI<Ctl'lellle mI< ;., .\lllricamo:nlc flJorl'i:nllc prL'lil."fll.rlo colUe I'unico lIf1elicc delht \'illoria altllit'5l; e cotn r"nko in llllldo di oppuni II Filippo.
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'I,OKION &llOXS n f:lVQl xal vaVtayWVlOfG;. b 6t lf)wx{wv xal vai/ nvas l':D.cv aUfoi/. xal q:QOuQOulltva trokEl uvU.al3[, xa{ no)J.axo{h Tii xJQa6.' o.l10flltoel ;tOlOIU:voe; n6Q61':l xal xnTtfQI':Xll. IlXQI ou fQallma 1.aflwv imo fWV :'IQoofl01]OOVflV l1t!!I11.f:uOf!.

'4 - 16

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c irrcsistibile; Facionc cnttur alcune sue navi e riconquisl citt dove erano slanziate guarnigioni di Filippo; sbarcando in piu punti dei terrilori0 6 ', lo devastava c saccheggiava finch, rerito dagli uomini aecorsi in difesa, si nllonHm. (15, I] I Megllresi invillrono di nnseoslo una richicsta di lliulO: Focione, tcmendo ehc i BcOli, preventivamente informa ti, amicipassero ln spedizione di soeeorso utenicse, riun! unn asscmblea aU'lllbtl c coIllunic agli Atenicsi 1:, richiesTII di Megam; Ilon appena cssi vOIlIrono a favorc, dctte ii segnalc eon la tromba e li guidava subito dopo I'asscmblca, appcna ebbcro prcso Ic nrmi. (2] I Megaresi lo llecolscro con enlusillsmo: fortifie Nisca e coL1eg la ciu ai mare costruendo, ncU" 7.ona imermcdill, duc lunghe mUNI ehc llndavano dai celUro abitato ai porto sicch Megura, prcoccupandosi paco ormai dei nemici chc potevano asslllirln da terra, dipcnd<.'Va dn Atene('"'. (16, I] Gli Alenicsi crllno enlrnli onnlli in guerra apcrlll con Filippo e, in assen1.11 di Facione, llveVllno scclto ahri comand:mli pcr la gucrra; qUlltldo Focione giunsc lId Alcnc, di rilomo dallc isoleM, cerClIVa innanzilUlIO di perslllldcre iI popolo n rieoneiliarsi, dnlmollleOlo ehe Filippo cra favorcvolc alia plIee e tClllcva fortementc iI perieolo della guerra; (2] e quando un tale - uno di quelli solili bighcllonarc ncll'Elicn M e (are i sicofanti - gH si oppose diccndo: c m, Focione, osi Iflluencre gli Alcnit.'Si, chc h:mno gi:llc armi in pugno?, rocione replic: _certamCnlC, c queslo pur sapendo ehc, se c'c guerra, io eomander su di te, mll, se c' pace, tu su di me. (3] Non riusci a convinccrli ma prcvalsc Dcmostcnc, iI qunlc esortnva gli Atcncsi ad atlaccarc b:maglia ii piu IOlllano possibile dall'Anica; Facione disse; o CllrO, non ccrchiamo dove comballcrc ma come vnccre. Cosi, in-

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IJ Twv 61: MfYUQtwv f:nlx).oulltvlv xQlfIa. Ifloll0611evo<;

l)wxiwv TOU; BOlWTOU II~ J"lQoCtlo66Jlevol ep06.oHlOl n)v f1oil{teluv,


~Xx1.lJO{UV ouvilyuYEV ~wih:v, xal n(lOouYYE[).U T nUQu TWV Mfya(lt!!IJ.IV foi AOllva[Ol. til el1f~lIl'plo(lVTO, Tfi ooTnYYl Ollllilvu eUftu

uno til fxx1.lloluS llyn uvtO; T I1).u ).utMVT, [21 6eSuIlhUlV ttllv MeyuQtwv nQoOIIW. Tilv TE Nlomav hEixwf:. xal blo Iltoou od).11 iJo I1Q6 TO inlvl':lov TOll ouos ivtflal':. xnl ouvi\'Pe Tfi Oa).{ITfll f~V n).lv. WoTl': nllv xm yi]v l1o).elllwv Uyov ilc')ll
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eiQljVIXlll exovtO TO 'l>lJ..J:umu xal 'POflOUllhou Tv xlvbuvov ioxuQw, Mxeo{)w TO; ln).Oet; 12J xul nvo vnxQoouV10 nttl' TlV tlttrOTwv xU).lvOeioOm J"lEQl TI)V ]-{).IU[UV ..... itul ouxoepuvTfiv xul dJtVTO O b 10).11(1;, t t!lWX(WV, lmoTQtnElV 'AOllvU(ou. ilblJ T Jt).u bu't XEI(lWV exovw;;.. "EYWY'" l':iJtI':, "xa{ taU1' dbw n 1ro>.l:I\ou Ilh VfO iyw oo\:, fillijvljr; ~ yEvOII':VlI ou fllO (l~ft'" IJ J 'Q ' oux tl1l':lOev, ii),),' li 61l1tOoOtVljC; CX(1{tTfl 1(e).fiHlIv Olr; 110(l(lOnltTw til; 'ATltxljr; OtoOat ItltX1jV
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6j. Sal. romrollalo tia Hlil'llO. 6.\. Pltunrco i: l'IInk~ f.. nl<' ~ r;'ITUIll'UI' <1".'StO ""i_li... E~so eil'n<' tI"'~lu, in 11'" nerc, "I "'~ a. C.: elIde, ci~, I)rima ddl'inIC"'<:I\10 II Ili$nno (HoI~9)' namuo ud I'rc (c<tenlc capilolo, 11 e0ll1port'll1lCl1l0 di Fot'i(lne ~"I:l('riSl:c d1<" ellJi. in <lllcll'u",ltl, rossc SlnlICIlO. L" lhl1"1.ione dell'epirollio ~ r.~" 1'00~ibilc .In 11l1ll1crosi ecnn;, ncllc unt~ioni di I}fmO$lcll." "I pnkolo eolW d" MCIl"nt I'cr coI!", di Fi\ipI'O. PlmurcI>, il1\"', lum mcn ~ion" Filil'llO: ~ceon.1o qlla"lo ele1i seri,"c, 1'''1.i''ll1c .Ii F..ciun. (II cosI r~pid" "II" S<'OI>O di l'rr\'cnin: "" imCreetllU hcolico. Q"'~IO. 1" "n hlln, sllll'isce, pncIJi: PlutMclJ 111'1"\~1 .I,no Tilie'." ull'impcKIM' untim:lctt:lonc ,Ii Foci.~.c '" U(ca,io..c .1t:1I" eump"lll1;l I'uboic~ dei

t: ,lei 5ucct:Ssil'o inlcn"'Il1U P I~i~p,"io: ,1ilIJ'"hm, I'PPIK:lIo l<{I'I" II Focil1llc C I" nOl!' ~jll <!cU1O$lenic" Ji un ICl1lp!i,o di colpo <li 511110 Olig"TChico, orll'lI1i~~"lO .1" 1ill111ll'rcdolli !lH, .,8.~?~: '9, 29~), PUlTchhcro slIAAcrirc rhc F"ciullc imc"'CnllC" s<')oluilO .li di",r<linj inrcmi, per prc\'cllirc r"rril~l dei lIeOli, i 'lu"li cllIl1" ,,11",,11 .Ii l-"ilipl)().

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6~. l'ociorH: Tilom" "J I\lenc ncll'C51alc dei jjll. 11 dlllO puo t:5scrc imcrllrCI"U> ne! senso che q;(1i Clll 51"10 deU" .lnn.,,'O pcr iJ jj8h, 66. 1I1rilmll11lc IJOIMIl"rc "lenioe.

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raui, la guerra sar lomana; se sinmo sconfiui, ogni pcricolo ci saro sempre vicino. [4] Furono sconfiui 67 : i dttadini turbolemi c sediziosi lill, rimasli in ciuli, cercavano di lrascinarc Caridcmo alia tribuna c gli chicdevano di assumere ii comando; i ciuadini migliori 69 , spavenl31i, con I'appoggio dei consiglio dell'Arcopago 70 , non risparmiando lacrirnc c prcghierc nell'nsscmblen popolarc, a slemo peniuasero il popolo ad nffidnre la cin a Focione 71 , [5] ii qualc rilencva si dovesscro acccuarc !Uue le richiestc politichc e le condizioni gcncrose offcrle da Fili pp0 72; ma. quando Demade propose che la duo parlccipasse nUa pacc com une c ai sincdrio 71 con i Greci, si opponevaN, volendo prima sapere che COSlI Filippo avrebbe chi<:sto di ricevere dai Greci. [6] La sua proposta non fu approVala 11 causa dellc circoslnnu:; non llppena vide che gli Alcni<.'Si erano pcntiti, pcrch dovevano fomire a Filippo lriremi e cavalieri, [7] disse: c.o:mi ero oppostO pcrch lo temevo ma, poich avcte slipulato qucsto accordo, non bisogna n accorarsi n scornggiarsi, ricordando chc linche gli anlCnali, a volte ai comando a vohe SOltO ii comando di altri, comportllndosi benc in cnlrambi i cosi, salvarono sia la cin sia gli Elleni7'.

67. IJemosl<-11e un.....u U""iUIO, UI'unire Jul H.I, llna inceTISu univ;,i dil,lorlluliOl di renu >tllro I.. MlleJ..niu ehe. "Im<-""" in "l'p:l...,n1.U. ehbe ~II<:nMI_ I\'d fcbbruio o murw dei .1-\0 nUln"\"l un:l ulI,an~:I. lluidlllU .I" Au;m, c di cui fUCC"ullo parle 1'1'.\l1X';I, CorilllO. o\t'Il:lnl. Lellcude. Cordr". I\curmmia c I\"uil': llel .H? si u&liuns 111 B..... 'liu. Occllbione dell0 'COlUro fru I" oaliollc Ilr<-'CU c lu MuC<--tluniu fu I.. SClll'pin dellu '1l1llrlU lIuerru S:lem: lu bUI1'llIlhl fu ....cnb,lllllll. " Chcrom"u h UIlIl"lU .Hill c "inl" da l'ilipPQ: "II" bunu IlHu. " ClII)() ,Idb cuvu1ler;:., Ilunl~ip'; ii gi""unissinll' Aless;mdro. 68. I. f'. i <Ienl()("r~,id. ("). I. f'.lI1i olill'lrehi. 70. L't\rcopugo i: I'umiro CQfI$ig.lio urislocnui.-o ehe. nd V scrokllL c., ru ~pogli"Io ,klle fun"l.ioni di coolrollo Jdlu \'iIU !'ubbli..... <':... rn,,'"I''' t6 ",,-urcunli, IX'"" iI suo car~l' 1m: dilUrlo dopo che fu irurudotlo ii sonll(giollCr el'lOla mug~I",'ura (-1117 a.C.t. cui ~11Cce:SI;j''Un>cnle. n<:1 rot1O Jd \' ,;e,cok,. ume le dUli :fQciali pucerono Ictkrc. Dopo k riformc di l]iulte I.t6~1o a. C.I,l',\rropUfo:O n1UnlClllle solo lu romllCt,"ZI ~ui r.:-.I'; di wm 1:11". Fn"" gocl .Ii un unllllilmt:1uo tli ronlllCI","\lZI io OIml'0 lliutlilianll nd ctlrsn dei IV

lium: dcrnocmrica. (iii AICl1ini, pro::>i I'rigioni"ri u Chemncn. (urono liIX'ruli d~ Filil'l'o ~cn~u nillere ilpllg,nncnlo dd r;'e~llll. Tebe ru COSlreU~ a l"C$liIUir" atll\lenc lu duii ,Ii CtM,Iine Ji Orop". souNullle nd .166 (\'(1. 9. 6 c 1M llell" .l?l. 7J. Si fu riferirnClllo ,,11M l'llu ,Ii Corimo. fondulu da Filippo nd J.l7 u. C., eui Ilarl'" cille\ lu maAAior I'Mne tkWi suu; llred. La 1~ riSllCtlll\'lI la liberlii e I'Mulooomill dri sino ItOli slllli; JOio To:f>c" Gdcide c Coril110 furooo slunliule Iluamillioni rJUI'>ctloni. II sin,, dri" della klta .kcicl~.. 51111;1 puce: c ilUI1U llllCrr~. fill\'1I le lussc c i '"OIllingt:1l1i milituri cht;: ciucl.lno SlUIO (Io\'('\'a fom;ft:, pun;,'U i 1r\lS1t~. Filippo Cril I'cgm>on" e $ti; spct: lU'''' iI CQfll:anJ" ddlC'SCtC;ln. I"" lKOpO che lu kg. si pociC\'" C1l& la IlllCrn CQfllro lu
I'~il.

>t.Ir:>.
7'. La fr~sc plulurehell C IlCllcrial c. forsc. "l1u.k: snk. allu palll~iIl1l1.itJne di F(IC;one .1I"n1hlsccriu d'e ,i rcd> l'f'C5SO Filipl'o pcr n~ll~r" Ic coneliliooi dell~ IIIlI"C bu '1"~IO I"ohl",m:l "<1. GI.IIKlW, 1'1" 606.1 c nOle; WII.I.. pp. 10'11 C 1)()11l ~Il: TII.ITUI, I?llll. pp. I I ~'I '.1: f)lIvlll.I ..... pp. .l"~' .l'I.lt. l.lmb:lJccriu ""'.1 (ornmlll dI Llemmlc. l,rlosc'I,rillionicm n Ch",r'l11c~ c rilu~dlll() <ln Filippo, Eschinc e. pr"iJlIbilIllCnle. Focionc, III eui impnnulIlu Phllurnl ""111b"I.1X'r,), nUllerurc. 7J. Le co'lliziCll1i di pll lcfr. SI~"'JVl"I,:JI.' 111 ,10', 1'1', '.ll. uffellc ,lu Filippo uel I\I.-n",. furtMlel 1II;li: I\leoe ,dogliC\'u lu I"lla rnurinilllll mu mlnlencvll le deruehie <Ii 1,...."111... 1mb",. Sciro. Sumo e ii conlrollo SlI Dc1o: mUnlClI""U la nouu c lu sua CO$lilU'

H. I: qUC5l. Ia prima ,'011. ehc I'lulan'O presenla un Focione filo-mac"dunc; Iinler \"Cfllo in EUbc-;I, nalT1l10 nd aI!'I'. 11 e 'J. era SI~IO gillSlifiClIO dall'niltCllu di impcdirc. ("ilil'l)() di infiltrllr$i neWisola; u IJ;SlInlio lllipllO. rilClllllo fino a qud momt:11l0 iminci hile. "r;l sllllo scunlillO Protlrio tlu F"cionc leull. I-It. NcI ).l8 Faciune as~unlC, iniliMI 1I1I",e. IInu POSilionc IlnIUClllC" fll\'Ot'~......le a Irllnuli\"c Filil'jlo ller ""illlre IO..colllro; ,""'"' Cheronel. rili...u, cite si dcbbMn" a~'tt'IU"" le llro("l'lle politiche c le n""lilioni lIe IIcnl!<C uffeMc dll I"ilipllel. Sorlll'C1ulc. I'cn""lo. J~ SlIU (lPI">lli~ionC' ~I dccrt:w pmlle/SIO du Dcrnmle_ 7). LIl riclti.,,;lu di ~'lIv~lit:ri t: lrirelili ooll'isC'c iI ceIO uhbiCllle, i cui inlern~i Foc:ione di(CIldcvM: di qui lu nC'e:r5:lil~. lX'r Facione. Ji 'llCllncrnc i 1il~lumori. L. richinl~ nMKC. prob"IJilrnCllle. tlllll'inlClllione di l-'i1ippo di lIlUlM:rc rolllro la "eni. c I.. frlS<:, pronun dila d. Foc:ionc. poIro:bbc spiegani in qucs ollira. 1\'c1 -ISo a. c., ai lempo ekll'in....

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16 - 17

[8] Quando Filippo morl 7, non permetteva che ii popolo celebrasse sncrifici per la bella nOli:da: giacch, cru vilc gioire c "csercito, schierato contro di Joro a Cherone", contava solo un uomo in meno,
[17, I] Demostene lanciava insulti su Alcssandro chc gi si avvicinava a Tebe; Focione disse:
sciagurato, perch mai vuoi pro\lOCll~ un uorno sdvoggio 77

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e che aspira ad una grande gloria? Un cosi grande in~ndio c vicino: vuoi, forse, geuarvi la cilt? Ma noi, chc per questo motivo sosteniamo ii peso delIa strategia, non pcrmerteremo loro, neanche se lo vogliono, di farsi distruggere. [2] Tebe fu distrutta e Alessandro re, clamava la consegn:l di Demostcne, Licutgo, lperidc e Cnridemo 7K; l'asscmblea guardava verso Focione e, chiamllto piu volte per nome, egli si alz 7"'; [J] mostrando uno degli amiei, ai quale era legato da particolare intimit, fiducia e affelto, disse: hanno ridouo la cilt in tale SInto che. se qualcuno mi chiedessc qUCStO Nicocle llll , io ordinerei di consegnarlo. Riterrei, inflltli, una fortuna per me morire io stcsso in difesa di (Uui voi, [4] Ho compassione - disse - , o Atenicsi, anche degli uomini fuggili qui da 'Iebe ma sufficientc per i Grcci piangere Tebe, Perci i: meglio, per ii bene di entrambi, cercare di persuadere e di placnre i vincitori piuuosto che combauerLi. ['] Si dice che Alessandro geu ViA, quando lo ricev, ii primo decreto e che, giratosi, evitasse gli arnbasciarori; [6] acceu, invece, iI secondo decreto, portaro da Focione, senrendo dai piu anziani che

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,;,,,>c di Se"".., ii cnmull.1o ,ul',..mo .Iell.. olll'm... ioni 1><" lcrr:l e l><'r mure el'.1 ndle m:mi ,ri SI'"r". lIlll fll "I,'ne, ,'(111 b l'il1ori;o u S"ll1miml, ehe 5"lv III clllU .. i Gri. 7'" 1-'i1iI'P" fu lle..iso nd .H6 :., C. 77. HU. Odis"'<l rx 'l~"': le ll"mle sono ril'oh" ntl Odiss,'(, tI,li ulll'''llni e si rife riSWll" I. Polifemo, inf.. rocho ,101'0 l'ueeeellll1l'mo. 7H, S"hhn d"I"' ru morle dei p:lelre I.H6 ". C.l, AIC'5lll11dro fu im!><'/InnIO in ..UIl1!'U, IIne e""I'" i h"rh"ri .IUI17.i:lli lIi eOllti'li ddlll 1\lIle<'<lonin: diffu~usi in Grt~i" I:L nOli" t1e1b SIIl! rnllMc, TeI)(' si rihelr, Aleue tu 11I1Pol:/:i. 1\1C'5slmdl'Q se('$(' flllrniucnrncnl\: in C;tcdll c Td>c (u di~lrIlllLl (""t"nno \ \) ", C.l. lrlllllle ln C"dmea e I" '""SIL di Pimr"ro (lu ,kd~i"l1e FIl prnll d,,1 ~it1ctlti" delI:. LCj:u di C<lrinhi, MI eui \'lI. III 11m:. 73); !:lli "hilllnli {"mn.. n'mhui I"""'c , ..hin\'i. AlclIC il",ir' "ti Ale,s"",I ...... u'''' lIInbasc.. rill I)('r eOllllnuull1rsi t1e1h. I'il1"rill; ii rc l.'hi~ r~ nmscgnu dl'lIli "omini politici ehe rilenCl'1I ostili 1111" 1II0ecdo, ni~, Atene, ~i ~\'(\!s.. lIn (libnllltO in ussclllblell (,'d. III '>oh' sC/luel1lel c l'intcrwtl1o
riKlIUlo~ rll di I)cmade: elli 1'~I'~m un dce~IU, formulu'<I ubilmcfllc, e<ln ii q"ule ,i pregu,'u A~~ndru di n'Ios1rl1ni demente, 1IIM)I",lu di Alene, I",r IluMe ~,,~. ,i in'll><,gn~,u II I'rOl:C'S)ure i l'oIilid, di cui enl .IUIU ehinl~ lu ron,etlnu, e ~ llunirli, iii: f'l$scrtl risul1uli coll'<,\'(IIi. Fil qllC'51O ii ,<'COndu dee~lO Ilr('llenlUIO ud Aln,~ndro. Lc (unli rieonOlll.'OtIO P DClllude lu posi'.iune prcmim:me c ii mo:rilO dei ,ueec"o: D1UIXJMO XVll I); AMM"'~U, 1I""b..Ji I lO, .1,6; l'Uft'''MCtl, Dt."'/flJll'IIr ~j, 19, Ancho: Diotluro descri\'e lu "'ulgimemo dell'u~,elllbt"'l: I:udonc non in\'ilUlllP l'wtl~re m~ si Pl'l,,"Sl:ll'" ulI~ lriblln~ (Ii SIlP inio'linl1\'u; 1"<IIl!ill!in ngli uruluri di cllnscsnursi 'l"ll1luneumel1le; ii p"p"l" 1" s.....eci,) mil ,,,hi,,,nu1.i, u,cohuntl" ,'on tl~lililil le ~ue p:L" rule .. (DtOI>OIIU XVII I), ~). Cun lu dC'5cri7.ione dindu~u .',menrdw qllllnlu ['lutur", U"I'\'U ,etino U9, lO: lu vi"lclll~ rc"liune di Lill1rtl" 1.1 mnsijllill, tlul" du I'ucillne, di mn"

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aoche Filippo ammirava quest'uomo, e noo solo accello di incon traria e di ascoltare la sua richiesta, ma prcsll,) orccchio anche ai suoi consigli. [7] Focione gli consigliavu di rinunciare aUa guerra, se aspirava nUa uanquillil; se, invece, aspirava oUo gloria, di trasferire la guerra, volgendo ii suo interesse dai Grcci ai barbori. [8] Parlo a lungo, cogliendo ne! segno quanto alJ'indolc c alie aspirazioni di Alessandro: gli fecc cambiare opinionc e lo addolci a tal pumo che Alessandro disse che gli Ateniesi dovevano storc bene atlenti agli evemi perch, se alui capitsva qualcosa, taccava a loro assumcrc il coman dO IlI [9] Avcndo strellO con Focionc, a titolo personale, legarni di amicizia e di ospitalit, lo elev a tanto onore quamo ne svevanc1 po. chi dei suoi intimi. [lO] Duride 82 ha affermato che Alcssandro, divenuto potente dopo la vittorin su Dario, elimino dollc leuere la formula salve, tranne in quelle che scriveva a Focione; a lui solo, come ad Antipauo, si rivolgcva con ii salvelt. QUe5to ha raccontato aoche Csrete ll}. [18, 1] Quanto alia faccenda dei donara, t noto che Alessnndro invi in dono a Focionc cento talemi8-t, Quando i talenti furano tra sportati ad Atcne, Focione chiese agli uomini che gljcli portnvano pcrch mai, pur esscndo molti gli Atcniesi, a lui solo Alessnndro desse tanto. [2] Essi risposcro: perch solo te giudica uomo di alta virtll; e allom - replico Focione - consenta Alessondro che io sembri e sia tale. [3] Allorch, seguitolo a casa, nQlavano ln grande frugnlit - la mogli e ll.1 che impastuvu, Focione SlCSSO chc tiravu uc qua daI pozzo c si lavava i piedi - , uncora di piu insistevano e si irritavano dicendo che era inlollerabilc che un amico dei re vivesse cosi nmle. [4] Allora Focione, vedendo UIl povero vecchio che cam minava

81. L~ JCKrione Illuhlrrhe'l Jdl'inmnllu frn I'..dllne c ,\k'~ndro i: un bnllMI di (1I11l1l1l0Iilkll. Vlll'rl"11le~so dle IlIlle~l1llllil~J<I1nin~nll" in qUelHO pcnudo i: DCl1lllde'. l"ui fu ~ftiJ~lo iI l.'OlllllilU di contlllrrc Ic ll"lll!uli"l" ~iu dU1M' Cherolll"~ (Vo. 16, '1-' e' nole-) slu in '1"0hl cirl"():IllIlllll, lIitrcIl1l111u ddkuhl pa Al\'Tle. ln C:l1lrumbe Ic cirCO,lull1.C, Focionc: IIllpllrc l>CrstHll1AAio non di primu llillllU. t p..i \ld lullu incr\,<lihile ",h,. AlculIl1,lro IIbbi" I<CMlIilU ii \'\ln~iRlio ,Ii Fodulle di Il"IIsf"nr",llI Mllerrll in A~iu, r"lllm i Pel1lillni. Ale'ulIIlllro III'...." crcdiLulO 'lu',;l" IlfOMcllu i11111l"drc clic. II '1"\";10 s,1'IK', U\'c\'1l (ulldllUJ III Lcll~ di Corilllo (\'d. 111110111 H): gncurll, ii fulminL<.) inlcrvcllln '111l1m Td>c e III durc1.1.11 dei lf'lll' tllllle'11l0 ri5C,",'lltulc: 1I1'....IIIlU 10 n:ulI" di lil>U!lKre I'illlcf\l Cr\.,.ill ull"hhcdic!11.II, \"tJntli l.iont indi~pe'nubill" I>crch: il rt lMJtl.'5.W: pa~~lIrc ill Asi~. II',. Su Duridc: di S~mo \"<1. lu nOlIl J).

li}. CUr<:tc di Mililene' (fGrl/iIl 11,1 purlcl"l'0 111111 8p.. ..Ji1.lont di Alcuundm in ,\.ill c ll"riSllC Slorit:, rur~ in ditei libri. Ne wno rimu.ti pochi frnl1lmerui. \'<IlISCrv,ui pl"C'o...ll"n. lemelllt dll 1\1\'0\'<) c du Pl.lI1M'CO lVi/II di 1I/,llllll,}rfl). C~relc: lembra inll"rC'!llIIlO nun 1~11l0 ul1l1 dCllcrilionc ,Iti f,liei bdJid '1IIIIlItoll1l11 d\.,.cri,jol1c ,ldl'i,Litulil1l\e monurehku e tldlll \'l'u di enrle. 8... Elilll'n i: lu fonte pUII1Idll l'il, rkCII m~ e'lIli uniliclI i dUt tl'iSlM!i dcll'orfcrhl dl"i C<:11l0 l~lerui c dcll" eil1~ uSilllku (VllriiJ lihlm/II I I ) \".1. 1I11rhc: XI 9). Ahre fonli: PI.UTA~CO, ItIt:HiJlldro .19, 4; M01VHiJ ,IU:lC: SHl111:o.l'/orilt:i/.io III .17, .16. 8,. Su1lu moglic di Fodont \"lI. i ('lll'p. 19 e .17.

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18 19

tQljlwvllp QlJlWQlfl nOQEu61lEVOV, ,'IQtJttlOEV I!l TOltOlJ XI!l{lova VOII[tOlJOlV aUTv. EUqlllllEiv b' Xl!lvUlV btolttVUlV, ..xal IlflV OllTD EinEv ..an' H.aTT6vwv fltO tu xal uQxEiTClI......T b' )..ov illu) XQtilllevos ql'l .. ~aTllv i1~U1 TOOOTOV XQlJo{ov. li XQtilllEvO fllCtuTV ~u xuxl!ivov bLapaw nQ TI)v n6),lv. (5] Onu Ilh OllV 2navii),OI! n6),tv T XQ"'IIT' t~ A0'lvwv. fnlbduvT TOle; ~Ell'lOt n),ouoUTI!QOV m lvm TOOata TV III') bI!611I!vov ..... [6] 'End ' 'AUov6QD

~yavtixtflOe xal na}.lV eYQ0'i'e tijJ 4U1X{WV\, cplou ln'! VOllitElv TOU Illlbh aUTo\; beofltvou. XOi}IIUta fltv oub' w 41wxtwv }.apev. uqleOi}vQI 6' i}~(woe TV OOqllOTI)V 'EXexQaT!6flv xal TV ~J~PQIOV ' A0 'lv6bWQov xal 'Poblou Mo. 6lUt6QaTov xal DtQTUlva lfl , Ol!vI!t'llllltvOU 2n' aLTlal t101 xut XUOl!lQYlltvOU i:v l:QbI!OlIlll. [7) ToTOU Ilh ouv euOil cnl!),uoev 'AUuv6QD, KQuteQ6v 6' unood:Uwv I!L Maxeoviav"" exttuot Tl!TTQwv n),I!Wv lv 'Aoty, Klou I'I!Qylttou Muowv 'E),ala. fllav ilv v Ut(lfjTUl naQuoovUl TiiI <J)wxiwv\'"'. t'lLCtulY611l!vD en Il)'}'ov w XUtnavl!i ~II') }.aflvto. (8) 'A),}.' ouu 41wxlwv t:}.UPEV. T' 'AUavbQo Taxtw untOuvev. 'H b' olxlu TO <J)wxlwvD itl viiv ev MdJ:tQ\l1 bdxVtJTat. xab.ui }.en(ol xexooJ1'lfltv'l, T ' lla ),ITI') xal {ltpe),i}.
119, I) Twv li! YUVQlXWV iY'lllt nEQi Tfj nQoTtQa ouOh iOTOQElTaI, :rf1)v tl Kl1<JIloOOto"z ~v b 1JOT'l Qbl!}.q> aU'I'il' Tfj 6t beu'I'tQa oux e),tiTTwv enl oW<pQoovU xal ulpE}'dy yo ;IV naQ mi 'A0'lVU{Ol il 4lwxhuvo bl XOflOTTTltl. 12l Ka{ nou Otwlltvwv XQlvoil 'I'Quyql60il 'AOllvaiwv, b Iltv TQay~66 dOltvat IltU.1V

avvoho in un sudido malllello, chiese se lo ritenessero pcggiorc di qudlo. Poich essi lo prcgllvllllO di ILlcerc, rocione disse: eppure, costui vive con meno di me e gli bnstn e nggiuse: per diria in breve, se non me ne servo, ovro invano tanto oro; se me ne seNO, screditcr insieme me stesso e Alessandro di fronte alia cillit. [5] Cosi, dunque, le ricchezze ripanirono da Atcne, dimostrando ai Grcci che piu ricco di chi donava tanto eru colui che non ne avcva bisogno ll6 [6] Alessandro si adiro e scrisse di nuovo a Facione, dicendogli chc non riteneva amico chi non g1i chiedessc ou11a; neppurc ora racione acce(to danara ma chiese che fossero rilasciBli iI sofista Echlocnuiclc, Arenodoro di Imbro c due Rodii, Demararo C Spanonc ll1 , arrestati a seguita di alcune accuse e dcrenuti a Sardi llll [7] Alcssandro li ft..'tt suo bito liberare e, inviando Cratero in MacedonillM'I, gli ordino di afndare a Facione una fra quesre quamo cirt asiatichc - Cio, Gergito, Milasa, Elea - quella che Focione preferisse '}fi, riblldendo con forUI ancora maggiore che si sarebbe adirato se rocione non acccrtava. [8] Ma Focione non acceno c Alcssandro di li a poco mori. Ancora oggi si mostra la casa di Focionc II Mclitll 91, adorna di lamine di bronzo, per iI resto scmplicc c modesta. [19, I] NuUa e tramandato sul1a prima deLlc donnc che rocione sposo, trannc che lo scuhore CensodOlo"2 era suo fratcllo; ii buon nome deUa seconda pressa gli Aleniesi, quanto a saggezza e scmplici[, non cra inferiore a quello di Focione, quanto a bont. [2] Una voha gli Atcniesi assistCVltnO aUa mpprescntazionc di una

116. I'lulI.rcu ,hl lIn giudi1.io 1I"l!"li"ll SlI limol.'ullle. chC' ll\'C\'O "CCCn1110 uno c"~~ c "" podere dUllIIliJotli dai 1)(111010 di SirocuJu: dr. "lYXO'I1I~~. 8.<). It,. Di Ech<'>:nIlick di Melimll". ul1lico di ArislLllde, e di SpllrlOI\t: Imito n"lu. De. "'O!'lll". fnllctto cli Sl'"rleme, (li 11.11"ren di HOIli c eomh'Uli: oonlru AlIulo nd \~ I IANIlI .... NO. f'C;./lbl 1)6 I-' 1I..\<)J. Alenod""" di hlllJro. '111 1I1enic:sc: RllPllllcnenlc 0;1 unu ("mi. Itlill di dClllchi. (LI 1111 unidolc l1lcr'e11otin, ui I;("'ilin ddlu Persj~ II purl;rc d"1 \60 citt'll. POI.llINII IV li) ricnld~ UIlU JC,lntl<J lN flndouc c I\lcnodoro nd Alllml'll. in'AJiu Mi. r",re; i: incerlo CI'IIUlCk, ~hl OI,\'cnUlll ln ~contm (\'03. lu nOlU ~8J. Itlt. SlInli cru CUpilllle dctt" Liclill. Ii? Nd }JoI II. C. Crull'm (II incuri!:"l" d .. AlcsslI11Jrn di ril)()rlOre ill P"IM" diC'dmilu \'clc11mi Ill~ IKll111illnSC in (;ledn,IK'rch tu 1I111i~.i0 ddlll IIm"e di Alesslll\drn lo !'lIlijtiU11iIC

tjuumlll cm ~netJru in CHieio (AMMI ...SU. ~1"~".lli VII n .,: DIOlJOMO XVIII 01. , c ". li: 'lue~ln 1.'Ode Stlspcno l'eJli$Ollio mCCOllllllo <lu PI"I"rcu. ?O. Ei.l"'NO (ehe. uI 1_'0 di Gl'rgilo. ricurclo 1'0!lltu) ~I'iell" chc uno deltc 'IUll1lro eini! f" urfcrlu li Foeio"", .. u(l;lIch" IlOlCJSC 1l0tlcIC .kllc rcndilc (\forio !1/ilori<J I 2~1. Si ""n"," di ."''' ubilutlinc pcoimH': 1\llOSCtsC' ["\'el'" 030111110 II 'Ii"mislodc Irc dn,l (Mugn," ~iu. Lumpsuco. MiLlnlcl "PCI ii plllle, ii I'ino e lu l'urnelO (I'r.111... MCO. '1"lIIis/odc' ~'1. I ,lo <)'. Mdil" eTll un demo <Ii Alenl'. ~ult" .~ltl;nll ddl" PIl;l"\:.Im.. ultre lu C;lSU di Fo dunc. si l/oIIII.mo ,[uctt" di TcmiJl()l:le. di C"!ti,, e di Epil:llIu. Ln c"so di Fodonc dO\'C'I'r, eSilCre u11u coslnJzione /ObUS1". se em IIdolru. di IlIllline di brunw cd em nncor~ in picdi ui lellllK> di I'lulllleo. <)~. 1.0 iculrore CclisodolO. (orse p~drc dei piilllUltl PNssilclc. (II mllore di unu SIU' luu molro fOIl_lI. qudl~ di Eirt:llc e PIlllllCU.

66
jJauLlbo :lQ60wltov, ilTl!.1 XI!XOOllllllha nonus nO),.\Itf:w 6nalloil tO" X001Iy6\'. xat 1'1'1 ltaQXovtOS. l'lyavKul xat xouIxe tO ftt.utQov. ou f'oUlttvo :lQoekfh:iv. U) 'o 6i XO(l1)16 MIE.vlho'J) w6wv aUTO... de; TO ~toov if'ba' .'tllv 10\1 <Z>wxlwvo OUX (lQ: yuvalxa tlQofoiioav CteL llft'U IlUi 6tQunatvtboc;; 'AU' 6:l.al;oveilu xal ln qrltd{lfl Til" yuvaul.wvinv.. '~axooto\l 6i til; cpwvij YI!VO~l!VlI. btato X(l6Tlp noUiP xal 60(11f'q> TO ftt.aT(lOv. (4) Alm) '

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nuova tragcdin e I'allore lrngico, che stavn per entr:lre in scena nel ruolo di una regina, chiedeva ai corego un numeroso seguilo di donne sonruosamcmc adorne; poich queUo non gliele fomiva, si adirava e faccva aspeltarc ii puhblico, rifiutando di prescntarsi suUa scena, [3] II corego Melanlio'll, spingendolo in mez1.O ai palcosccnico, gridava: ma non vcd.i la moglie di Focione che cnmmina sem pre accompagnara da una sola serva? tu invcce ri dai delle arie e corrompi ii pubblico femminile, La frase fu udita e ii puhblico la accolse con un fone npplauso c c1amore, [4] Proprio questa donna, quando un'ospile strnnicra dellll lonia le mostro ii suo ornnmento, fennagli per capelli e collane, in oro c piclrc prcziose, disse: ii mio afilamento Focione, da vCllti unni ormai strntego di Alenc'J~, [20, 1] AI figlio Foco, chc volc....a compcterc ncllc Panatcncc 'J' come sllltatorc')6, lo perrnise, non pcrch egli ci tenesse alia ....ittoria dei figlio ma affinch, prcsasi cum c uvendo aUenato ii corpo, diventasse migliore, giacch ii rngllzzo cm, per il resto, amante dei bcre e srcgoI310)7. (2] Foco ....insc c molti gli chicdcvllno di potcr offrire un bllnchcllo pcr celebrare ln villorin; Facione respinsc gli invili di tuni, ad uno solo accord qucslo onore, [3] Ma quando, enuto ai hnncheno, vedeva i sontuosi preparativi c i bacili pieni di ino nromalico, offeni a chi entrasse: per lavare i piedi, chiamato ii figlio, disse: non impcdirai, o Foco, ai tua nmico di gunstnre la tun vinoria?, (4] Volendo allontanare completamente ii ragazzo da que! ripo di vita, lo condusse a Sparta c lo uni ai giovani soltoposti alia cosi dcna agogll. D:] E questo addoloro gli Arcniesi: sembro chc Focionc non desse vaiare c disprczzassc gli usi plUri, (6) Quando Demade gli disse: Focione, perch non pc:rsuadiamo gli Aleniesi ad adottarc la costilU-

OtQ~ &nopTl]v'J06 f:lpfpltV, OUXt tl]e; ,,(l0le; oQey6fttvO. ).,).,'

bUlle).,t]6e1 xal itoxiloa r6 OWIICl J1(!).,rlwv EOOLtO' xal YUQ l'lV n,w 'plonorll xal mxto 6 veavl<Jxo'7, 1.2J Ntxi]ouvro 6t xol no).,).,wv OltOOlltvwv OltU<JOL r vlx1ltilQLO, rou Hou ~wxl.l.Uv nUQULr1lolu:vO, h! n)v IllLOlllllov munlv oovfxwQIIOfv, [}] 'g ' I:6wv int T6 finvov Hl]v Te oollol'V W(lu nOQooxfU}V xo! noovuni!(lo OLVOU I' OQWllTWV l'IQOOlpf(lOlltvou TOl eolOlOl, xoto T6v uiv -ou 1'I0OfI" E'P'1 "16v huiQov, Ui (f)wxf, lu<pOdQOVl oou t}v vlxllv;", 141 Bou).,llevo t xo! xu{tou lletO(J'[~OUl t Ilfl.QXIOV ix til lulnj hdvlj, itnilYuyev el AUXfUlllOVU xu! xUttllf~t toi "YOllhOl tl)V tYOlltv'1v yWy'flv"" vtuvloxol, {):J Ku{ tOtO tOU 'A{tljvu(ou e).iJ,l:1jOtV, W imt(lOQwvto xul imt(l'PQovoV'fQ T oixtiu tO ~wx{wvo. [6] EGtoV'fQ t TO 61111600u nQO UUTOV' ..tt ou nd{)OllfV, Ui I1lwxlwv, 'A611vU{OO n)v AOXWVLX}V l'I"(loobtUOOUl 1'I0).,L-

',l}, ~lIO(k, J~ooI.y si pom:bbc idenli/iCIIll: ii coreK" ~ldmlllio ('On 1'lluiJO/trtlfo Me, IUlui,., UUI\>fC ,li "np AI/his ;n Jtmcllo t1uc libri c Ji un',,!lN OpCI1l S,,; Mil/rri Ji /r"'; kfr, f'( ;rl /i" p6 c mmm. "J /"d. 94, S"ltu UlOj(lic Ji I'odonc vd. ii ~'''p. n, '1-'_ 9). Lc /lmndi l'unulCn\-c si s\"oljoL\'vunu llj.:n; '1'lllUro ,mni, ne! m\";t di E,'UlllIt1UcollC (IUjoLIiO'UILOSIO); compl"t'nJ\"'uno giochi, sucrih'i c IlllLruudc prOt.'cs.i"nc, s\'ulpilU du l-'idiLl sol frt/lio dei I'urlenollc. I I'timi lrt joLiurni ,Iell:. {\.,;lll cmn" ,lctlkuli ui giudli, /lurc l11L1liiculi, allclkhe cd e<i",,,,,ri. 96. Si lrull~ di "na gnrLl ll"rll(ul"re, prnlinl" sulo utl Alcne " in IJcuzia: rkordll Illi lIt1lkhi roll1bUllll1ll:nli, ormul Jesucli, \"(>11 ii ClIrrll ,1:1 Ilucrra. L'ssf!'"bo1frs, ""11"10, da~

~uhyrc Iliu ,lllll."llrro iII corlll c I'cr~orrcr<: un InlllOY l'i<:<li, IlYr<:lUliun,lo in \"dn<:il~ 0011 sli IIwrruri. n. Su I'oco 1'{1. ulldu: )0, ,-/ e ,18. 98. Si chiulllLl "K,t'J/.; l'I\\!tIC11I1lmcJ1l(. cui Ct'1ltlo rollo]>oSli luni gl; Sl'utliuli, l"(l11di. zionc imli'llClIsubl1c IlCf di\"cl1Ulrc <:luudilli di pieno dirillo, I fllllciulli, dllll'Cld di 5C1ll: all'el~ Ji dieiollo anni. cnlllo 'll1ul1lllll~li Janc famiglit c ooucati a ~uru ddlu .lalU; divi,i in dllS5i di clli, Cl1lno SOllol>OJl .d \ln lIddc:!llmme11l0 chc Ji''CIllllVa U'mpre lliu duro, .1 tillt di irrobultlrc ii corpo c Im'I"'lIrc ii (lIl'l1ucrc dei fUluro dll.dino,

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.done spartana? sc tu lo ordini, ia sono pronto a scriverc c a parlareo)'J, Focionc risposc: proprio a te, ehc odori tanto di mirra e chc porti un similc mllOlcllo, si adauercbbc ii compito di eonsigliare agli Alcnicsi i baneheui eomuni c di elogiare Lieurgo.
[21, I] Avendo Alessandro scrillO di inviargli triremi e opponen-

lflwx{wvu >.tyuv xe>..euoloI1S...).tyoo Toivuv VIIi"'. euuv .. ~ Toi rrou; xQCluiv ~ TOie; X(lUTOOl 'Piou elvOlJt. 12) nQ b nuttt:uv, &QXIIEVOV IOU J'l:(Hi>Tov f:vtuyx6vuv 'At'lvaiou;. 1\6'1 t ),ltov Vla )tul 6Qc.IOv...ou lJlwnijol!lS" etp'l. _xal tuiim vec.lv'lTQ WV Til' btIlU~; . UI 'Enel ' ~AQn).,o Itn XOllllTWV noU.wv ltnop 'AUsav6(,)ov tx Tflli 'AoIUl; tfl'ATTIXfj l1(lootflae. xul '{til... t1wtt6TwV 61[6 TO P')IIUTo XQ'lIlcn1teo{ku bQllo llV xai llla cp6ElQOJltvWV JfQS aut6v, TOTOU; Iltv i1l"fO noU.Wv IUXQlt bEetwv n(loijxato xal blt(lQL~lll, TlP M. lIlwx[wv\ :tQootnEII\l'E blbo bnux<JLu T).aVtu, xut Tlt),).a nvtu xut Ilult nlt.vlWv uutv ln') fxdvlp 116vtp nOQuxUtan6tllEvo. (41 'A:tOX(llVCtlltvou b TQaxtw TOU 4lwxtwvo, oiluiJ~EOf}Ql tV ~AQ nuov El lU) nooEtOl blO<pOdQwv n)v n).lv, tU lltv ouota),d im!otlj. Ilel' ).(yov b POUEuolltvwv 'Att'lvolwv 101 WQO tOU II!v El'j<pta ta X(l(1I10tO na(l' aUfou IIEtupaOJIl:vou xal XUtlI'Yo(lOUVtu, LVU IlI) lpOVE(lol yl:vwVtOl, 4lWX(Wvo b TV II'Ib!v of!vta 'Inu tOU XOIVOU OUlllp!(lOVtO ll xol T!)V ixElvou owt'l(llav iv TlVI 6ytp n6!'ltvov. "1 n),IV ouv ivex6d inl tO tttoonttlv txtivov, autOV IU~V w f(lUllU novtaxOev uv),WtOV u:to 'tOU X(luolou nt(llobElUV J(la, XClQIX),!(1 b! tOV yallj3QOV autOU nOl'l0lltVO ouvfJ0'l xol IJliov h!nl..ljot 66;II nov'l(lu, nVTa :twuwv xo! navtO XQwIlevo EXf.iVI\J. [22, I J KCI{ 1)1) xat llutlovLxll Til; hO(Qa noOavO0'l llll, ~v EIxEV

dosi gli oratori, ii consiglio 10(1 ehicse a rocione di parlarc cd eglj disse: vi dico, Junque, o di essere mili"lfmcnlc pOlcnli o di cssere amiei dei pOlcnli. [2] A Pitea, ehe proprio allora eOlninciava n rivolgersi agli Atenicsi in assc:mblea ma era gi ciarliero e insolente, disse: non stami zilto, tu ehc sei proprio uo nuovo aequislo dei popolo?. [}] Allorch Arpalo, fuggilo da Ak'Ssamlro, dIlU'Asill, con malte ricchc1.1.e, ..pprod in Auiea, faeevano a garn a correre prcsso di lu! quclli ehe erano solili lrafficarc dalJa tribuna c i eonotti. Arpulo, adeseandoli, conccssc e distribui loro ben poco ddlc malte rieehcZ7.c ehc awva; a racione, invece, fcce offrire setteeento lalenti, chicdendo di poter affidnre a lui solo tutto ii rt."5to c, insicme, se SICSSO. (4] Avendo rocione risposlo eon aSpre7.7Jl ehe Arpalo J'uvrebbc= pagata C.lfa se non smelleva di corrompere la eiu:i, ullom, umilialo, dt.'Sist. Dopo poco, deliberando gli ;\leniesi sul suo cuso lUl, Arpalo vcdevil che coloro ehe avevano preso danaro da lui mut:lVano opinionc c lo tleeusavano per non f."Sserc 5copeni: Focionc, ehe non nvcva riccvllto nuUa, si preoccupavil deU'interessc pubblico m:1 :lllche dclJa sua 5alvC7.7.a. [5] Di nuovo, dunque, avendo riprcso ad OSSC(luiarlo e gimndogli intorno, vedev:1 ehe Focione cra come una fortel.l.a, da ogni parle inespugnabile daI dilllaro. Divennc, allom. intimo nmieo di suo genero Caricie: affidandogli tuui i suai affl1ri e servcndosenc in ogni circostanza, to ricmpi di cauiva fama. [22, I] Per cscmpio, morta I'ctcrll Piloniec 102 (eOIl la qunlc Arpnlo, amandola, aveva avuto una rcla:r.ionc c daUa qualc nvevn "vuto

"A(lnul..o; f.(lWV xut OUYOT(ltou 1Tatr)(l H; aUTf] YEYOVW, IIVlll\flOV

99. I. ,'.
100.

II

LI n .. lillcrc lIn d,-~rcl<l c " 1';,tlLlrc in SilO fLl\"Ore in usscrnblclI. con~ij.di" dei Cin'l"cec'llO. S,'('''nd" I'I.IJTIl~CO. MOfrJlid IlIlIe, iI dil,lIuito.i
dU10

."rehhe S\~I!I" nell"lI_'lemhlcll p"p...iurc. ii chc: ~cmhr~ pil' l'rob;,bilc


(liscu~sil>nc.
101.

J'ul"jlornenro in

.\~.I, ~1I11~ r\'hit... rll <Ii <'Stmdi~ionc pre~cnllllll d" t\!C'''ill1dro. SII AfllIll" \.1.

\'11.

'''Irodllollr

Si fll IlrohaiJitmcnrc rifcrilllcnto ui di[,,,uilO. s\'ohosi ncll'"s~mbleu 1)()llOlun: nc1

'02. l';lOni<"C (o l'ilionire) morl <\II:ltlllo Arp"l" si tro\'III'1l "ncom II IJ:liloni" (p6 cire,,); in ~1I0 ollorc Arplllo (ccc roSlruirC' 11,,1' tllonumcmi fUllcbri. uno II ItlbiloniK c uno

70

'1l0Kl0N

7'
una hamhina), volendo rClllizz:ue un monumento funcbre di gran coSIO, Arplllo af6d iI compito a Caricie. [2] La lomba, una volla lermimUn, disonor ancol11 di piu '1Ut.'SIO compito, di per s ignobilc. U monumento esisle Ancoro ai nostri giorni pressa l'Enneo (l dove la strada daUa cin porta ad Eleusil e non ha nulla che merili i trema lalemi, quanti dicono siano stati fani pagare ad Arpalo per I'opera realizzala da Caricie IOJ, [3] Ed invero, quando Arpalo mon, la bam hina fu accoha da Caricie e da Focione e riccv ogni CUrR. (4] Caricie fu SOttOposlO a giudi7.io HH per I'affare di Arpalo e chiese II Focione di lIimarlo c di accompagnarlo in tribunale; Focione ri6ut diccndo: lo, Caricie, li ho foliO mio genero solo a scopo di giustizia. [::il Asclepiadc, figlio di Ippl1reo, fu ii primo ad annunciare lIgli Ateniesi ln nOlizio della morte di Alessandro c Demode esorlava II nOIl prestarvi fede, giacch da tempo - diccva -ln terra intem PUZzercbbc di cadllVere, Fodone, vcdendo ii 1'01'010 CCdtlHo c incline aUa rivolta, cercava di cnlmarlo e di traucncrlo. [6] Poich molti balZllvnno sullo tribuna e gridnvtlno chc Asclepiade lmnuncillva ii vero e che Alessandro era morto, c allom - cgli disse - se morto oggi, lo sar nnche domani c fra due giorni, sicch noi possiamo decidcre in (utta mtnquillit, anzi in condizioni di sicurezza.

o Ti.t<po ouvuEoOei - lullhEI yQ en vuv t.v 'EOlld<p. fi pabitollEV iI; ouo d 'Ekt:um'Yu - IUltv ixwv tW" t[llXOVta ta.vtUlV ,IOV. oou np 'A(lJt.lp J..oYloOijvuL q>OOlV et tOl(lYOV im:6 'tO\l XOQUttou; 10'. () J Kal IltV1'OL xal u.r:Uti}OQvto (uho '1:6 nOlltQloV im TOU XU(lIXtOU; xul 1:0U <J)wx(wvo itvo).1jqlOh ftyxuve no'lS e;'Illu:da;. (4) K(lIVoll:vou IU~:vtOI tOU XUQlxl!oul1)-l
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&n XQ'lIItOJY noHJv f:1tlTfttJ(U Oe.ijoo;, 1I(100bu!;t ' Ui' XUQlx).ei n'lv tl1tlltr:utV. [21 Ouoov b~ niv 1WUllY{UV l:Ut'lv yevvil. 1\'(100

11l tai 'A(HlUkEIOl xal bCOllhou ~ollOEi:v ailTl9 'tOv $ontlwva xai OUVl!loeOetv ei tO lxaotilQIOV, aux l'!OI"'l0EV eUtlv' 4Iiyl o lO XOQid,fI ~1t1 nuOl TOl nmlou; YUJI~(I6v inOl'loIIlIV". (SI nQnou ' 'A'lhlvalOl 'AOXlj1tlbou TOU 'In1toQXou TeOVVUl nQooayyelkuvto 'AU;avbQov, ~ltV l\11J1b11 hU,euc ln) nQootxew' n,at y.Q iiv Ollv tew vexQo n)v olxO"lltvllv' bt 4lwxlwv en11QIIl:vov Qwv nQ tO vt:wteQl~ew tOV t'l~llO", nflQto nUQ1lyoQeiv xal Xattxelv. l61 'Avanllt'llVtWV t nowv Enl tO ~i'lIla xaL ~OlvtWV itlli}i'l tO" 'AlJxllnlt'lllv nayytUelv xal uOv.Vat tOV 'AU~avbQov, ..oUxo"," fInev ..ei oilJleQov ttf}vllxe, xal a~QlOv eo-r(tl xcd eU; -rQh11v teOvllXl, 0000' lUl v lIOuX(Y. ~outitouoO(tl, IlHov t'lt Iln' lJ(pakela... (2}, 11 'Q t'lt IpiQwv vtoeUJl!v Aewoithlj t1)v ntv eU; -rv 'E1lvUlV nkellov'0), xul to 4>wxlwvOl; t'luOXeQUlVOVTO llQltU

[23, I] Lcostene gett subilO ln ciu neUa guerra dlcnicn ll" e, poich Focione disapprovavn, gli chicdcva, per scherno, chc cosa di

ad "lnlC, C fn:o: ;00:017.:11'0: II Ibbiluni,. un IC'Il11)io in tlomo: di I'ilioni Afrodite. SClllbr~ diffieile ehe I';ncllriro di rostruir., ii mOnllf'O('OlIl fundm: in OIlor., ddl'ct.,1'lI ~is ~llIlo affj dlllll d. Arp.l.... 1ric!" nd )24 perdiC, quando "gli giuo!;C' ad AIC'Il", si lro\'ill'III in ICI'll\'i dirlirolt .. o: di li " I'0ro u...,bb., moMn; I.iu Ilroo"bil." ;O\'cc. "h" l'inC'llrim sil shllO affj d910 subilo do".. II nlOM., <Idl'clcl'll. QUC$lo IC$limonicr.,hh.., l'C'SiSIClUI tli nll'lloMi di Irnici1.ill (~Arpal"" Curide: (e: ,.nclte: Focioud Wii I.rima dei }t" ., roneorJc:ro:bl)(: roo III "~Ia (.. ,."" lnllhu l<:nlllO \,rima Jd )I,,,) prol'0Sla ti. Jacob)' per lulclle:rn feriUa da TC:OllOnllll> .. 1AICMantlm, eillllll tllI AnlsfO {XIII )9)A,CI C riu di nuli,j., ~111I'''I,iso''in (dr, 1'(,',11", I ') F 2H c COI11m, I1J foe, ]l, ,l9ol, '0\, Ohrc d'e ,lu PI\Ilur(o,l" IHmhu di I'ironicc f" ,'i~IU d~ P~lIsuni" d,c lu '.Pl're:ao (1 37, ); dr, "nd'e: 1\1'111'<1:0 XJJI }!.l"IJ)?)Cl, 10.1, AC"US"li di ''SM'rsi huduri "nrr"mp... r., .lu Arl'"l" furUI10 lJemoslcl1", 1)'I11"de. Filode, C"ridc, Allllonide:, lJem'lSlcne fll eQl1d,UmUll> lIII'UllU111CnlO tli una muliu di dn 'IUUIllU lolemi c, non llOle:ndo p,,/!,rc, un,k\ in .,~i1io ",I Egin..; DCl1IuJc c Filude: fuml1tl um:h'c:s~i ('O'l,!ann"li III pllgamento di Ull .. 1I1\1h.. c JOIo DcrnaJ., pot farlo, Dc:gli ..lIri llOn ~i u lIull..,

.01, Secundo DioJoro. I. fonle I,iil rKC'Il ~Il quali 1:\~li. duo: fu,OIlO le elme eh., dctc:Tlninarono I.. S<:OJlllio JcIlu Ruer ..... fl[C'tlic:a (cosi io J,ff.' )17, 10 c )046, .81. piu nora mmc I!:UcrN di Lamia: Ill\JldeflU di 1l10hi mCTec:nari, pn,,'c:nialli ,1.. U'Alila. ui c:a.,o T.,. n;m di Llronill. tIm'e c:ssi. in RCI)(:ro:, ~i riuni"an.. in all('Sll di C'SSe1., .uoldali tDI04Xl'O XVII. II, "J); ii dcrl'C1o ,Ii l\lcssandm, ehe conscmi\lI ugli Cliuli (Ii lorml., in p ... ri", QUDIO ,k'C...... dunncll.lli !lli 1~loli e gli AleniC$i, pocteh i primi a\'I:\'aI1O nllulw gli El1iudi t1~II~ l"m cillia; i S<.'Comli, II SIIUlO, lI"I:\'ano di'~l<.lonj tli lcr..... fl'll cillPdini "I<:nini (DIOOOIIO XVIII 1191. A l.lue~le ('lIUSC: imm,1.iilllc ..a, I'0i. UAAlunto ii dl'5id.,ri" <Ii AI''''c tli lil)(:!'lIrsi tlcll; 1lI1cl~ mpcedollC., di ri~qublll"" unu I'0si~ionc di Ilre5lillio in Crccia, Cun 1(' dcchc7.1.c ]"scillle ,d Alene: da Arp~lo ("Ii. i eupp, 21 e: 22), Leoslcn., a~roldb 1U111llmc roso ,~rcilo di mcrecnuri hCl'<111do P"'US"'''I''' [ ), ), LcoS1C1'C i1\'cYU ac<lublUlo cspC dcn7.u (....me ufficiulc di mcrccnuri ~lt" Dado III i?) e SQlto t\ll'5sul1drol. Fil IlWiUl1l unll imcnsu ullivil diplollllllku: u !11I11\'<' tli Alcnc si schierurono, fru l!U phrl, EwU". Foc:idc, Locrille, 'I~URli'I, U:uc-..de:. c..ri.IO cd Esticu; ncl Pe:loponnc:so, Sicion." E1ilk, Ml'5senill, A'/tl> e: ;hre eill minori (111:1 1In dcnw ,..>l>lp[e:IO dcftli 1I11cati di Alell \'tI. SII1I1IJl1c:rlriiJ!.t'

'I'OKION

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73

xataye)"wv. ti nfnoLI1Xev yaOv n)v n)"lv enJ tooautQ otQanlYwv, ..ou IIlXQV" iilflIJ. t taU nolta v toi U)(OI IlviJlUlOl OltntEuOau. 121 no).)". b 6(1oouvopvou xai l(Oll1'l'.~Ovto iv tiil biUUII tO Acwoitvou; 11)(,. eJ)WX(OIV ai MYOl oou .. clncv ..c1 IlClQKlOV oLxUOl xunu(llttOl;' III!Y),OI yall vre )tul il1p11"o[. xCL(lnoli; ou rptQouOlV. (J J 'Q ' i:nuvaotas b 'YneQdbllS Ifl1 "j(lWtllOE' ..nt' ouv c1 (IiOlxLwv
(JUII~OUI..eUOfl; llOellflV 'Alhjvolol:" .tav,. eL,t .. tOUS Ilv vtou ibw u)v t;lv ~OUOIIVOU (puttElV, tali; b llouoiou fiu<pt(lflV, Toli; b! 'tOQo; ntXEoOm taU bulV ta b11lt60la... 141 80UllutvtWV b! nollwv Tilv imo teU AfWOfttvou OUVllYllv'lV bVClIHV xol tO eJIwKlwvo nuvOavoptvwv, nw; t i nOQfoxfuoOm OXOUOlV outiil, "xuW;" iilfllJ ocnQo tO orblOv' tOV bi b"IXOV 10ll tOU notllou 'POtJOllOI,

IlilU X(liUUltCI t~ n"a:w eUQu lIiltc vS Ilflfi' n"ita f.XO0I1;.. lfI9. IsI 'EIIU(lt(lCI b' UUtlV xul tU e(lya. n(ltiltav Ilv yaQ AcwoOtv'I "allll(lO; ilQ011 taiS n(l;cOl. ttv tI! llotWtWV PXtl K(lCltiJua KU{ tOV 'AvtLnat(lov e1. I\Clllluv uuve6.oo1l0 [61 u KaL qlUOl tI)v Il!V n"Lv enlo Iley'j ynollVljV eO(lT6.~elv UiUyytUl ouvexw Kol OflV tai; OEai, tOV bt eJ)WX{WVCl n(l6 Toli UvxEIV outOV olOlIVOU xal l't:UvOovolltvoU. El tot' OUI( v ijOI':2v Ut~ llEJ1Quxfim, 1tVU Iltv ouv" lpllvm...(le(loul':o'Om ' t!Kl!iva.. 1I1 17J xal nLv llwv ex'

buono avesse fano per la eitt, dopo esserc stlllo strtttcgo per tanli anni; noo poco, - cgli risposc - i cinadioi sooo sepohi oclle pro prie lombe. [2] Poich, in asscmblcn, Lcost~ne p~r1~va c~n moltn sfrootlllezza c si vantavR 1(1(" Focione disse: I tum dISCOrsl, ragazzo, nssomig1iano ai dprcssi: grnndi cd c1cvati,.non port~n~ fr~ltli: [3] Ipcridc lO7 , levlllosi, chiesc: quando.' ~OCIOIlC, consl~h.er:.lJ ngl~ Atcnicsi di far guerm?, quando - egll nspose - vcdro I glOVl\OI chc vogliono difendcre illoro posto in battRgl~a, i ricchi contri~uirc in danaro, gli ormori astencrsi dai rubare iJ dnnara ~uhbhco. [4] Molti ammirnvnno l'esereito rnccoho da u:ostcnc c: chlcdcvl1no a Focionc~ come gli semhrassc fosse sInto apprantato; bcne per ln corsa dello sladio _ cgli disse - mo temo ii dolico 10M della guerra, dai momemo che la dlt non possiedc n nItre ricchezze n nitre nllvi n :lltri opliti 111')>>. [5] E i f.!Ui gli diedero mgione. Inizialm~nte ~? slClle si levo splcndido per Ic sue imprcsc, avcndo scon~tlo I I3COll ln battllglill e ehiuso Amipatro in Lamia 1lU. [6] Dicono ehe la dwi, nutrcndo grande spcranzn, cclcbrussc continuamente feste per.lc buonc ootizic e sacrificasse agli dei; e chc Focionc, a coloro che ntcocvnno di confutarlo chil.-dendogli se noo nvrcbbe volulo proprio lui com picre qucste imprese, abbia risposto: certo, ma avrei voluto chc fossero stale prese quclle dccisioni lll . [7] E ancora, poich dai campo
'07. F"rsc "eH" sc~ll1bio di ),mulle f.u L...... 'slcnc. II',cride c Il..ei""c .im:lI1e Ir:lCciu dc1 dihaniw ~""lw:;i in "ncmble:l. 1011. Lu sl:ldio cru llllU eCl"''' velo".., .ullu dishlll"l di dn;" I ti, Illclri: ii duli", cril 'lIlil t"rsu .Ii melo. udhl qUI.l" :;i l'... rturr'''~lIlo J<I sl"di, IMri " drca .101oi0 mel ri. '09. Neil:. b:ll1lll:l .li Focion... \'i (, fo,.... ii rico.do d~1 l('lil" ..Id ,It.~",,~. "~~Ul~ ,1..1 I""M.lu ul'1,i.-se ... riamnll0 dll l),()uo.() (XVIII '0. }); ",,1(.1. 'i\~ "0lYI) l"'V f.lJ.IIV\UV ...."'101". ""I ""'I'''''' "til 101M""" ""I vouol "uu".vb,,",6r~ .. '_I." (ltfcs. JcU~ t\lmunc $:11 J..Wi Ellmi ron lIomini ricd....ue c na,'i ;Iffronl~.1l: .1 p... ~.~ ..). . I '0. Alllil'~tro. ai <ruulo: ,\bs:.nJro u"''',. "ftidulo~' C<M1.II~"" di c.~~roHD ...... I;& ~rcr'lI: si n"l~i .ubilO in difficohi, al'<:fI(t" Il<KI1i tlomini " d,SI'0Ml.KIIIC. In,'1O unu n~~.~ .. dI ui"l" II (',...teru al10ra in cmo:l hd. 1:1 no.. 8<}) c u Leonnlllo. ~lnrlJO dcl1a "nlt'll di... ~IMlllliC'll: Lo."tlSl~11e uffronlo lkoti ... Maccduoi in Ikol.ill. htll!~ Cyd~~~ e,.~ S~UI~7~UIY U~lU o:lmi!tiol1t: nn<:c<kmci: :Il'lInl,llndn l'elSO Nord. OCC1If'" I.. le.m"I'IIi; 110(. III I~Ullhu, ~"t\l1fissc All1ill~lro. che (II ...."'Ircno a ellilldc,.,i in 1.umiu. I\n1ill:llro.of(r1 1....llurilc 111i1 Ll"tlSlcnc chit.'Se mm reli" incollt!il,ion:u", 1'0<.'0 dOllO Le"~tcnc Illllrl 111 Ul10 sconrm (iII' mnlc 1',lsSt.. .lio; :1I5uo l>OSllJ fll i'lI'illlu I\milllo. lIomo chc si 5C)lIllII:II':L I",r cnpllcili\ mili lurc c cOTullJlio.. (I }rrmOM<' XVIII '3. 61. . ... II I. Cloe quanlu YI.....~I ctMISill1iulO: lu f"'ut: e rir...rilu dll I'urr.."co unche III I",,,, '",n'" 6, ) (' Moralia ,MKO: ,d. :lIIehe VAU.IO M.....~,.,o lllll ....d.~.

111 .p,;. PI'. J.I~)l. II 1'''1'"1,, 1'llt Ufu\'Ore .ld!:1 !'LueTTU. No:! <!ee'ell> UI'I"OI',UO <lIlU'US' ",,,,bleu I'''Jl"b,( Iltcnics(' fi Urrel11l1ll'l' d'e iI IlOlmlo di Alene .i p'l"t'Cellp:I\':1 (Idlu ':U Imlll" liI""l ,lei Grcei (" \'ul"I'" liheru'e le cillil dOI'c cr:1Il0 slunzl;'ll' I:I1.IwigiuIli mll"C' .II/ui (<:lIIinlu,1:t C:.dme:lu Tehe. Culo;i,ld. Promtll)\'r\'u onu inll11""Ullivil~ diplomulkll 1>cT )pi"jturc :li G,cri ehc illlOl)(lio ,Ii '\ICOC. Ri:l in IlUSSllIO rill1lcndo l'illl"',.~ Gred" pu l.iul'Qrnunc. U\'r\'~ I'CSllinlo i bllrl",.i che 1'~\'C\'tnO in'"~ilt 1"-1' riJmb in KhillVilli c ora iii l'l'OIKJfI':'" .Ii uff.onlufe illlClirolo i" Jif.'S:I Jdlll comunc suk,uu Jci Grro ron lIomini. .icchcw:" lIu,i JOllo XVIII 10, I'}), Un. roIlKJLUCflU Jdlo JCl"'pOo deUa gUCfflol (ra Al"'1lC" 1:1 MlK1."'f.lonill fu l'al/.rnl1:1nllnl<:tl1o t1u'\ICOC di ArisIOldc.lil<lm:lCl:rw>c. chc 5i Iflbk1'i :I <:,,16d in Eubca 1.Ioo.c ....... MIUlU:IlU "n. JLuumi!tionc m>lC'elmcl ... chc li mo.i I'unno "'1:"'111 iI ln. ,06. Su Lr."t",,,nc C)llrimon(, "n "io.lizi" II""il1\'o I>IOIJOKO (XVII I II, }I,I'''U''''NI'' II J). )J. chc I:li riconmcOlIO CSll<:riem.u.., ''IIpuciln milit" ...... [I>e.ide lo d..."cril'" C"U qUClIlc parole: "I'ctlcntl" I'inlcru Grcdl' IImiliul:l".cmmllu .-I" coloro chI: IIlX'elluvllll" ,Ioni d:1 FilillPo c <lu Ak'li'I",d,,, p." "IIi 'c COlUro I" l'hll'du I'I1IriU. I'cdemlo ehc b "'I)lr" lll:! U"C\'U biso'lllll\ di un uonlO C I'imcm G,.~i:. di 1U1Il cill~ cUI,uec .Ii lIssumc.e ii c<>lnundo. 1.c05lcne offri 5C Sll'li.:lo :llt. I,ulriu. lu eilh! ui G.ed pc. lu lihcrlir .., II b ... ~,lO lTllIlU tini ronuio~ fUIK:h." (I,ur. lO). l'fVllUueiul11 J~ Ip.:rkle in o:I''l:io dei 501<I~li cutloli nd primo Yl1IlO di lLuc,ru: f... 'Iuali und.c 1.ft>!>I'11C. SlIlI~ morlc ,Ii l..co5lC'n... ,d. lu llOllI I ,o.

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74

'l'OKJCN

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"J...OL euayye!wv YQWPOltvwv xal qlE(lOlltVJV 1to ro! OTQutod:ou. n6!' QUIO qlVUl f<1tUUUllEOa VUtWVTE;".

giungevano semprc nuove bllonc notizie, per Ictlcra o tramitc messnggeri, si dice che abbia delto: <,ma quando, Junque, Mniremo di vincere?. [24, l] Morto Leostcne. coloro che temevano che Focione, invil1lO come stratego, ponesse fine allu gucrrll, istigarono lln UOIllO, non di quelli illustri, ad a!zarsi in assemblca c a dire che, essendo amico di Facione e suo ex-cornpllgno di scuola, esortavll a risparrniare I'uomo c a protcggerlo - non ne avevano un altro simile - , inviando presso I'esereito Antifilo 112, c gli Ateniesi su qucslO erano d'uccordo. [2] AI, lora Focione, presentatosi a parlare :illu tribuna, diceva di non cssere mai stato compagno di scuola dell'uomo cite n gli era noto per altro motivo n amito, ma ora - disse - dai giorno di oggi ti ritengo un amico c un familiare, perch hui consigliato eio che mi cra utilc. [}] GIi Atenicsi erano sul punto di rnarciarc contro i Bcoti e Focione, dnpprima, si opponcva; poich gli omici gli dicevano che sarebbe morto se si scontrava con gli Ateniesi, rispose: moriro ingiu, stamcnte se faceio i loro imeressi, giustamentc se li offendo. [4] Poi, vedendo che non desistcvano ma continuavano a gridare, ordin ai. I'araldo di annunziare cite gli Atcniesi, compresi fra i diciolto c i sessanta allni, prendessero cibo per cinque giorni e lo seguissero subito dopo l'assernblell. [5] Scoppiato un gran tumulto II) Cgridando e bnl zllndo in picdi i piu anziani, dissc: nulla di grave: infatti io, strntego di ou anta anni, Sllro con voi. E allora cosi li calmo c fece loro cambiare opinione 114. [25, I] LI regiolle costiem era dCvllstllta dll Mieione che, sbarCIUO R:\lllllunte con molti MlIcedoni c merccnari, scorazzava per la ClImpagna; Focione condusse gli Atcniesi contra di luL [2] Poiclt gli

[24, 1] 'Enel ~ ro! Aewo6tvou rro{}uvvro ai If!O~oiJIIEvOl tO" t1lwx(wvu, 111) OTQU"UIY01 tx1tfllq>6el.<; )(c.rraoll T\' nJ.Elwv. VQwn" uva tlV OUX eTmpuvwv h exxllo[e;t iWQEoxeaouv vuo-cvta XtYElV. n <pt),.o lO" TOU t1lwx[wvo xal OU'I1tEqlOlTl]XW 1tuQULvel qlelbeo6m ro uvliQ6 xal lpu).(oouv, JJ,ov ~OIOV oux Exovm, exnl!llltElV ' 'AvdqJtov crrt TO OTQtfll,IQJl2. xut TOiiTa Toi 'AihlvalOl OlJVe/)xfl, [21 ltuQe{)wv <!lWX[WV eeye. ~lTE OU'utEqlompttvaL ltoTt Tql .V{}QW1CqJ lI"i1'(' Hw yeyovhaL YV(lQIIIO ii ouvirOT]!;" ",lrJJ.. vv,. ehtev ,,&1(0 T~ oilllEQOV li'll!QU xut qlLov oe lCOtOUltCU xal olxeiov' Y(I "IV ellOl OUllIj'l/lQOVta, aU~~E~oUEUXO. [J] 'QQlllllltvwv nilv 'A1jvu(wv bIt tou BOlWtOU atQUteuEIV, 1t:(lliltoV Jltv CtVtElxe. xul tooV l.Illwv EYVtwV w <X1t:O{}uvEltm 1t:QooxQouwv toi 'AihlvulOl, itblxw.. eL1t:EV. iiv nOlOO t aUJHptQOV' [tV t naQa~alvw, [llxalw. r41 VEnEl{)' oQwv oux Ctvti:vta . ~oWVta, ExHEuae tOV xilQux' itvEtJ't"eiv 'A'lva[WV mu XQl !;ilXOvt' hwv Ctlp' ii~ll nh{}' lflEQWV Oltlu a~vta EU{}U CtXOOUOElV u.n t'i ExX11o(a' I':] OOQu~ou bt noou yevoflhou 'IJ, xal tWV nQeu~uttl!Wv ~ollVtwV xal itvun1j6Ilvtwv, outv.. fq>11 "EIVV' eyll ya(l Ot(lUnly oyollXOlJtOV exwv Em fOOllOl Ilel}, pWv. Kal. tOte Ilh OtW xutl~1t:UUOEV aumu xul JIEtt~a/"eIH.

[25, I] nOQOoul1vll t t'i J'lu(lulu imo MlXlwvo, OUxvoi MOXI':Ol xul Ilto{}orpO(lol lll'tol3e~IIXtO et 'POllvouvra I" xat xurotQtxovm n)v xll(lOV, !;ilyuye tou 'Athlvulou im' ourv. [2] 'O

li

1.,

, I~. Sulh mm,c di lroSCt1\C c l'in"i" ,ti Amitilo \'d. I~ n"la I 10. I '.I. l." prupu~c" di Focionc i: I'ro"'K,uorill: infl1lri, i 8iu\""ni d"i 18 Iii 20 nnni cl1Ino impcll1lllli ncil'dd,ill, d"i: nd M:r..-i7.io miliclI'c d,c S\"OIIlC\'IUlO ndlc 7.011C di froruicfll; ai "rr.JhYllIloi, coml'fl,>i (til i ,O e i 60 Imui. cm l,ffidllClllil difl.'S~ .lei lcrricnrio. Focione. ohrc a dalinnrli 1"lun t~HnpilO che proprillllle1l1c non sl'cltl1\"lI loro, ""rcbho: I'ril'1l10 I'Alticu di IUlte le suc .liro:sc. 111 e(r. 1'0I.11IS0 III I~. Non c p<>ssibilc rkOllruirc ii conlt-Slu ~lOrico nd qUlllc coI I'Kllrc l'epiwJio c, .lun'lllc, t-sprimcre UI1 Ili"di" "'III" s\"olllimenl" .lei fnlli e sul com portllmenco ,li Fociune. l.u lko~.iu eru 1l1leuc" <lei MIICelfol1i e. di cm1Sllluen~.". ii conlrollu

di lale relliolle ctll di "ilule iml'0rlllnzo per Atene. il cui c:scrcho cru impcgl1l1rO in Tasl. lllin. I-'odonc rcco: .li culto per blocCltre ln spc<li7.ionc: I'crchi: OStinllturncnte tilomucc donc? Nd qual cow si compro:nde iI consilllio cJcllli ilmid di nOIl comruslllTc ii popolo. pcnll ln monco Si 1'01\....", inf"l1i. cllnfiRUrllrC 1'11eeun di u"'Jdimellto. II). Runmunlc SlUIlCU sullo COShl oricI1l1l1c ddl'Anica, di {rume ullCuhea. E Ilro bllbile ch c Mi"';onc plO\'enissc .lu Cllkidt. don cru ICIlIl7.i:ll" un" gllllrni8iollc m:lCt"<lolle.

'I'QKION

77

~ ltQOUtQ~XOVfl! uJJ.oXMh:v Ci1J.o blWTQUTilYUUV Kol ouve~uueuov,

OUTOU TOV Mtpov xOToopeiv, Ixel l1e(lWT~II't'{1l tou i.l"m~n, ~VTuuOa

lta(lql~UElV, w 'H(lxl:l dm:v, w ltoou Qw oTQanlyo,


olyou t OT(lUTlIUTU". 131 'Em~i. bt ltClQuTu!;aVto ourou TOU l1lTU e ltoll ltQo 'twv Cintov llfJoil1,{}ev, Eh' vno'tvTO vQo ltohjl[ou Elow; ltlV d 'njv Tl;lV vexwQ'juev, w IlelQxlUv ei:-rev, oux uibii bo TEl (tl'toeOl.ltlO, ~v iTX(hl

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TOU o'tQUTllYou,

xu! llUlV l!tp' iiv {lEOUTOV Em!;a:. [41 'E'lpawv t Toi; ltoep[OI lUll xaT XQTO TQEl./lllevoo;, aUTOv TE 'tov Mlx{wva xu! ou ltoou (tl'ttXTElVE.

15J To b'

'En'lVlXOV tv 0EtTO[r (JT(lUTEUIIU, oUll]lEll;uvto

'AVTLltT(ltp eovvTOU Kal TWV fI; 'Au{u MaxEbvwv, h!xo II('J.x6IlEVOV, xa! Eovvto EltWev ll (" ilYOUlltVOU n-l IU~V rpayyo 'Avn'pll,ou, 'tWV ' ll't1thov TOU 0w(J((r..o\l MtvlllVO, 126, 1I 'Or..(,YIP b' UTEllOV XQVll,1 KQUTEllOU lul3vTO tI; Aula

Ateniesi, nccorrendo presso di lui chi da una p.lrle e chi dnll'altra, fllcevlmo i gencrali c consigliavano: qui occupllfe la collina, li nH111dare in giro j cavlllieri, qui schierare I'esercito, Focione disse: o Emele, quanti strateghi vedo ma qUllIltO pochi soldati, (3] Oopo che ebbe schierato gli opliti, UI) soldato avanz molto avanti rispetto ugti altri, poi per timore, quando gli si oppose lIn nemico, ritorn di nllovo ui suo posto in fila. Focionc gli disse: giovanotto, non ti vergogni di aver abbandonalo due posti, qucllo dove ti lIveva schicralo il comandante e, di nuovo, quello dove ti cri schicrato tu stesso?_ [4] Piombnto sui nemici e avendoli volti in fuga, uccisc lo stesso Micionc e molti altri. [5] L'csercito greco in Tessllglia vinceva in bauaglia - ad Amipatro si erano uniti LeonnalO c i M'lcedoni provenienti dall'Asia - e Leonnato cadde 116: guidavll la flllungc An, tinlo, i cllvalieri iI tessalo Mcnone,

v KQavvJvl ltaQa1' -. .. "E'" ~ T6 1: .,EIII 1 1 ,'ITT11 'luav Il , v Ol '1\.I\.11ve OUTE IlEyr..1lv llnav OUTE
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[26,1] Poco tempo clopo, passato Cratero dall'Asia in Grecia con un numeroso escrcito e svoltasi di 1l110VO una battaglia campalc a Crannon 117, i Greci furono sconfitti ma non gravemente n 11l0lti cllcldero, piultosto per disobbedienzl1 verso i capi, deboli e giovani, c insieme perch Antipatro tentavll Ic loro dtt; si dispersera c, in modo vcrgognosissil1lo, rinuncillrono alia liben 1111, [2] Poich Amipatro guidava subito l'cserdto contro Atene, Oemostcnc c lpcriclc se nc nllontanarono11'J, [3] Oemadc, che non potevll pagare alia du:\ nessuna parte dei danara che Ic doveva per le cundannc subitc {era StAtO condannato per sene accusc di illegalil e, coI pito da atilllin, gli era vietnto parlare in assemble'l}, otlenuto allora un provvcdi-

,di. 1\lllipll1ro III'C":I ri"vhv 11I1U richil'Slu di UiulO :l I..cOlUllll", ~:U"II'Q ,[ellll Frigiu dksponli<:LI, <.' " Cratcro, chc si Irm''''-'' in Clicia (\'.1. !li nOlU ,,()). II pri",o:, giunJlcrc in SilO SOl'Con;o f" L:olln:lto. C"nlm di I,,; si dirl'SS<.' nlif;It>. chc rinun<;i" ;,I1'usscdio di 1.:lIni;l. NdJ" ~co'llro Ll"olllllllo ",ori mil 1\lllip:mo, <;he III'C,'II sq;"ir" nlif;lo, rimd :1 COlllliulIgetsi con Ic ttul'pe di 1.'~lIlnUlo (Dlonou" XVIII "1,4-'),7), Su Lrol1nrllo \"d. bm/"II", l';'!', .\ c nOle. ''}, Siatno "III' tine Iklb lIue'n1lumiuclI. Ndb prim''''c''l dei ,l2~, Clil", "'l1lninlJllio dellll flOll" lI1u<;cdol1<;, sconlilll'll.' 'luell" "ICU;l..,;e ad J\hido: q\ll:SIO perrnelle II Cnllcro di p;ISSlIre iII EU"'l':1 c di unire II.' sue r"""~e u qudle di J\Ill;l"uro. I\lcne "rfmnl" IIn uhC'riore sfor~o c "l'pt"lll'l un'"hm 110nu, llU"";'Il1<:nle sl'ontirw dOI Cliro m! A",,,,,;o, Alcnc Ilon si riprcnd<:tli d" qUl'>'l" sconfiulI,l'cT,l.,ndo ii COlllroU" d<:lI'F.I:I"O. SCIIUe la S<;'lIltiUII:' Cnll1nOI1. LI b;luullliu di Cnnmon U\'Wlln<: nd scnilllo joliorrm dcllllcs<' di Ml.'lu,;eilllione (UI\OslOscllCmhtc),I" slcsso I:iorno nd <1,,,,le si I'" sl'"llLI la !>llltllillb di Chcron<:lI (\"(!. CI'p. ,6

e nnw 67J, un giorno inf:luslO per i Gteei


JH,

(1'1.l/TARCO,

Gllllillo '9.8, dr. unche D""'01/"11<'

,l.

"H, Plulutl~, os~el'\':1 <:he lu scon!;l1u Ji Crunnon non fu p<-':Sunte n~ mJdcto mohi uomini: u11Tihui~cc lu \"cru c;'u~" dellu seunl;llu c 111 penlilu Jdlu lihct1,\ ullu <lcbo1c~,~,1l dei tolllundllnli, d'e rHm riusei,'uno ;, {Llrsi uhhidirl.'. ln <jueSIU Iliudizio plulurchco si 1>0Ite!>!>e leAAl.'re lUlU, for"" il1\'olonlLlrill, presu di dislnl1ln <I.. Focionc. iI qu,llC' ~i cm scmpre uI'IH""<> Illlu guerrll, llun rill.'nenJo Alene in Iltlldo <li urfronrurlu. Anche:1 Diodoro risuhu ehe, dOIH' Crunnun, i eumllmlullli mililll.i ftrl'l:i cnlllo incerli se conrillllure III Rucrnl o ll\'Viu.e 11111hlli"e, [)eci~ero di u,,\"iure rruuUli"e c /\nripulto <lichiaT che non 'II'rcbbc lml (UlO C<lll lu <-'<1,,!iziune mil ltlll le singo!e <'iulI. (}Ul')10 {",'or! lo srncm!>nllncnlo Jclb coaIizilll1e (DIODOllo XVI li '}, 6-8). "9. Vd. 29, , enOl...

'l'OKIUN

79

tLllOS i~et{lyt:to tOU tyelv -. elaV r:l{lO'leVOS 110 tOte YQ6lpu 'l'~<pIO'la. (xall d:II1tI'U 1IQ6; 'AvtlnaTOov 1It{l r:lQ~V'l 1IO!Oj3t:I aTox(lTOQU. [4J lbolloUllhou b! TOU ~~OU xul XUOUVTOS lbwx{wvu xat ~ovtp 1UOnflV ixdvlp UYOVTOS, _u' r:iy' i1l10TeUiIlIV" e&r:r:... _iyti:l ou~fklue/wv ,li.... OUX v v'" ifJout:UOlle6a 1IeQt 1I{laYllTWv TOlO/TWV.. ") OTW bi TO 'l''llplo~QTOS !1IlxuQw6!VTO. lt1lfO"lOII 1IQO 'AvtL-tUTQOV, Av Tfl Kub~d~ OT{lUT01lfeOVTa xu{ :W(luoxt:uatollt:...OV t:u6u ei T~V 'ATtLX~V 13U6ttr:l'" lll, xal TOUTO 1IQWTOV i1teiTO, 'lhoVTa XUTa XW(luv 1Ioliloao{tal T 6Iaor:l. [6J Tuu 6t K(lateQou ).tyOVTO ti) -ou txta nd{tel 4lwx(WV iUl, T~'" tWV OUIII16xwv xal 'lllwv xu{t-IJIlvou XWQav XUXl noteiv. bUVUlthou x Tii TWV no).elliwv w<pt:fio{tQl>O, aj361levo Olhou Tii be~lf:i 'AVTlltaTQO _60T!OV.. eu,e _41WX[WVl ta'TlI'" Tt'lV XQlV". 171 I"IEQt b! nv wv ex!eufv uiJTOi bntQl'tElV TOU 'Athlvulou, WlJ1tfQ f.v AUlll~ Afwo{)/!vll fXElVOV 122.

menta di amnistia 120, propone un decrelo che prevede di inviarc pressa Antipatro ambascinlori con pieni pOIeri per disculcre delta pace, [4] Poich ii popolo avcva paunl c invilava Focione e diceva di I1vcre fiducia solo in lui, cgli disse: se ia avessi goduto deUa vostr-a fiducia quando vi consigliavo, ora non slaremmo a discutere di lali faccende. [5] U decrelo fu COSI approvalo c Focione fu inviato pressa Antipatro, accampalo sulla Cadmea e promo a marciarc suo bilo contro l'Auica UI, Focione chiedeva inn:mzitutlo questo: di Irattare rimanendo sul posto. [6] Quando Cratero disse: Focione non ci d un suggerimemo giuslo: danneggiare ii terrilorio degli amici e degti alleati, fermandoci qui, mentrc potremmo Irarre vanlaggio da quello dei nemici, Antipatro, prendendogli la deslra, rispose: bisosoa concedere a Focione qucsto favore. [7] Quanto ai resto, ardi !lava agli Ateniesi di rimeltersi II loro, come Lcostene gli avevll chicsto II Lamill l22 , [27, 1] Quando Focione rilorno in ciu c gli Atenicsi, per necessit, IIpprovarono la richiesta di Amipatro. di nuovo si recava a Tcbe con gli altri ambasciatori, cui gti Alcniesi avcvano aggiunto iI filosofo Senoctatc lH . [2] Tamo grande em ii presligio della virtit di Seno Ctale, lu sua fama, la slima di cui godeva presso luni che si riteneva che non potcsse esislere in una nalura umana n tracotanza n cru deh n cotlera cui, alIa sola visla di Senocrale, non si sostituisse un certo sentimento di rispcuo e di ossc:quio verso di lui. [.3] Ma ac cadde il contrario per I'insensibilil c: I'odio verso ii bene di Antipa Iro. Per prima cosa, infaui, non solut Scnocmte. mentre offri la de stra agli altri; ecco pcrch dicono che Scnocrate abbia dcuo che An-

127,11 'Q ouv Anuvij).{)fV 6 (1)wx(WV d TO oru xut 'lote; 'Athlv(m TaUT' o~ev ln' ltvYX11, au{tl ei eilP Aplittl': Ima TWV wv nQtoj3EwV, :::evoxQ6T11v TOV qllOOOepov l2J TW'" 'A0'lvalwv 1IQooeollhwv. (2) TOOOUTOV y6Q ,'Iv ia~lw'la T'I iaQcnj TaU :::eVOXQ6TOU xal o;a xal Oyo 1IUQa 1IOIV. wat' oieoOUl IltlO' ~IV eiVUI JIJt' WltOT'lTU IlilTt: {tUIIOV !'II iav{tQwnlvu 'l'uxfI epUOllfVOV, q, :::evoxQ6TOU IIOVOV OepOtVTO OUX v aio tL xal Tlllf] iyytvOlTO ltQ6 auTO.... U] 'AlttP'lll! TOUVVTtov iaYVWllOOVVU tLvt xut ~loayu{tl~ TOU A... tLlt6TQOU. nQWTO... Iltv yllQ oux ftOn6.ouTo TOV :::l':",oX{l6T"lv, TOU U.ou be~IUJOallcvo' Aep' $ lp(tOlV EutEiv ixcivov, w 'A"'T(

l1ul" lO. ), I.>t:m~de el1l11110 sUlXeui\'plt1nlle cond~nn"lo ("'ti': , ... ,he sccondo I'IUl~Il."'I, Ir" \'ohe ~"tI ])10110110 XVIII lH, 2, tlnc \'Oh" St.~l!1do tp Srda. 1. II. Drmadt'd, k:m' pr" u ~cRuil0 di unw idcmil1l Jenunciu, lw Yl.'I"P'Il1Ul.'llv/lllWv (l1C1:U~U di .\'cr IJfcscnMO

"O.

Sfu/l8O ~ne COIl!l'C8u"n7.<: ddlp rondunn~ lubil~ poer "uffa~ di Arl'uJu \\d. Ip

12 I. Sc:rondo ii rocc<lll10

,Ii I)ioooro, "1IIlL-na gillnl'C gJ AlI:nC' I. noli1.i. he

An1il'~.

Iro li uwicin~vu C<ll\ 1'~r<:i10, ii IIOJMllo si ri_vIS<' ~ Demutle, lo rdnltllro oe; tlirilli poli.
lid c _~\IbiLo ~i fu ;1l\'i~1O comc pmh~KiDlore con "'odone e plculli .hn" (DJOlJOrtl

pmposte iIIc/l"lil " """"'" perso i Iliriui 1>I)lilid. QueMo sur~ uwemllll subilo 1101>1) lu 11\Orle di i\il-ss"ndro hd. /'o,:imlt' 2l, ,J IIUI !ti Ildl'IlIlI'510 dei j22, dOI>l) Ip scunlillll (li Cnmnoll, l)cltlllde fll reinteRmlO nd diriui IK,lilici e ripresc 1'lIui\'ili! in cui P\'L"'" IUI"JlII' 111<:111<: joliO\'~IO ad Alenc, qudhl Ji ncgUli,uore c"n i MlIc<:</.oni (lo lI\'L"\'1I (uuu /Iii! dOl>l) <:II<:rIKlell c Ilop" la Ili)IT\l1.ione di 'l'cl",; \,,1. lo.: nule 7 I, 711 c III).

XVIII III, J'~)' Ni: ndlp Ilccliw tlcRli prnbpJciulori ne nel s\lcl"eSSi.'O s\'olllirnenlo deite 1I1U' hlli"e Cl1l i\luillulm Di()(loro riconOSl't: UI1P IlO5i7.ione I'rerninenle u Focione. Ddlp It"jju' 7.;ono.:, filO\(', fllt'("<'u pllrlc .nel,c Demclrio del Falero kfr. ln rlOC/lli01Ir ~89). 12~. VJ. Ia ntllu 110" O'OOOIlO XVJll ,II, J. 11j. SlI So:nocnlle ,tI. '.' :I t rlOlP: \'d. unche illlrot1mirm, j.>: p<:r i rUPIMlrti fru St:, nocrlllc c i MlIceOOni, \d. 111111"11 II, nr, ,,6, Jlp. ~1I1,~III.

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n". I'orsc y l.lt~IO ellilitM.lio flll1llo riferimenlo dtlt: fr~mm~'l1li tIi l)HtL'ntlU nu. F...
I.UO:

118 e '19 Weh,li. '21. Sul!:1 OOSlilu1.ione o]ij(wrchkll illlrodofla wl! Alene nel pJ ,d. Ia 110111 , \6. 'J6. Le rondi"l.il'ni Iii I""e sono riferile wnche dw DioJoro ehe ne di tln Itiudizio IKliilivo (Amilllllro )i namp01lo "1).U"'OQ<luu""l. ynllk,tI'l II "lucllo dlUdKl dw Plu Iwrro. Uiodom uggillngc d,c Anlilllllm ronco)C IIgli Al~"lli.",;i .Ii mwmroel1: 111 cillil. i hcni e 1lI110 iI reio. nigllwrll.:, II Somo (SU SwnlO ,d. Ic mllc 72 e I01). si affidt't III J".. <:i.ioroc lIi n: \iI '''''"'111110 l\k"'~lInl!ru e 1'1111'110 I\..i'\c.., fmlello Ji AICSSlIl1<lru Mlljlnu): l)cfllkclI (I'ro::l.n ii "l,,,,lc i rI' si lro"""lIno e eh" I!i fllllO ~'SCf"("illl"W III IUldll) rOliwll11 dlhl (' i1lcrrilOriu ,li S;u"i IDlODOMO XVIII .8, }'9J. Sumo fu rdrilllilll uI! Alene nel ,ll!l .III l'o1il~mmlc h'd, Iw Ilorll ')71, eh<: I~rl> l'tmfermo l'inJil~mlent.il di 0"'1'0 f[)lOr)()MO XVIII ,6, 6'7): l...itlclllemellle, 1;1 eiuit hl."ulicll fu 1I01Irull. III! Alcnc o l'UIldu~ione ,kn~ Il"erru di Lllllli'l. SlI Orop" \"tI. b nnlU 7~. Per ii problelllll ~Ii r:lIuli dr, 127, Diverso ii giudi1.io sul1'cpiSQdio o::Il'ra;Sn ali Cmndio NqlOle e dll PilllSlIniu, Crnclio biilSilll1l FodllllC pcr l'IIccordo nlAAiuntn l~m Anlipulru (/'O<101/''~, 1-2). Anl~lru ph" esplicito PlIUSIlnlll, AlIlI fine Jellillluerru di L;lnli,l, Anripllrm IIveva frt."ltil di llil>.urt." in I\.iu cd cru indiffert."nlc III ,k-Slino .li 1\lenc l" ddl" C"""l'ill. Mil Ikmo,k c uhri tradii",i :ileniesi Ilersllllsero Anlipillro " nOIl l'rclldere l'r<l\"\'ctlilllemi Aenerosi nei eon(rumi dei Cred e, \)()ichi: 1~'fl'~""Ilno i11)(lllOlo Il.!cnieM:, furunn r(':Sponsubili del!.l dc'dslol\c di Slun'
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StatU:l di Fm:iollC
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'7

lipatro fllCCVa bcnc fi vcrgognarsi solo di fronte li lui per la durczzn ehc slaVll per moslrare verso la cinil; [4] pai, non sopport:mdolo quando cominci fi parlare ma conttllstandolo c dimostrando fastidio, lo (ccc taccrc l24 [5] Oopo ehc Fodonc cbbc parlato, AntiputTO risposc eh, ci SlIrcbbc stata umicizia c aUcllnza con gli Alcnicsi se conscgl1llVano Dc moslcnc c Ipcridc, se si govcrnavllno secando la costituzionc dei padri basatll sul censo ln, se accCHav:mo una gunrnigione a MUllichia, ancam se pllgavano le spcsc di guerra c tina multa lU,. [6] Tuui gli Hlnbllscilltori cnlno contenti delI, condizioni, ritcncndolc gcncro se 127, trannc Scnoct:IIC, il qualc disse ehe Antip:uro si era comportlllO eQIl modcrazionc se gli Atcnicsi crano schiavi, pcsantemente se etano liberi 128, [7] Focione prego di risparmiarc lotO la ~uarnigion; si dice chc A11Iiplltro abbill risposto: Focione, noi vogliamo compiacerli in tutto, Imnne in ci che pua perderc le e noi,), [8] Altri autori mecon \ano diversllmellte: Antipatro domando se Facione gatanliva ehe la ciltr. avrebbe rispclllllO 1:1 pace c non si sarcbbe meSSfl fl intrigare, ncl caso cgli avesse rimesso agli Ateniesi ln guarnigionc, [9] Poich qucllo taceva e prendeva tempo, Callimcdolltc ii Clrabo I2 '), uomo IC' merario c che odillVll ii popolo, baJ:,::lto in piedi disse: se coslUi, o Antiplltro, rao.:onla fmnole, III gli credcmi e non farai ci che hui deciso?,),
li:lrc 8"1lrnigiuni U111<:eduni in Alene e in I11ol1e 1,lIr<: dnu w~d,c (I'.IUS.lNM VII lO, 'IL Vd. nnchc i!llillllilio ~"'Sp,~"'Ssu .1'1 I'lulllr~XJ" ~Il, I ,~8. l.'OPpOSiliollc di Scnucmle ",I,\nliplllrtl rHHl nllS",,, .I" s<:nlimenli d"mocnnid. Scllocmte succt'llse uel H') " Spe,,-~il'pu cume scohorc" dell'Accndcn,i" che. fc<lel" "I1'in sclllHllllenro plntunic<J, ririut"'" i1B""errHJ d"m<lCtntL.xJ llleniese, N, dllle le drcosl,unc, llltcbbc st"l\) prudenre ("r l'Llrl~'Cip"re 1lIl'I,ml",s~,<:ri" nn umno l'olilin, di l'"rlC dClllocm lica kd. 1l1l,1l110 llcc,uldc 'I J)CIllOSlenc e lld Ip<:,i,[e: 29, ,l. Su S"nu"flll" "d, 1",,,,d,,:I,,,,,. J.l. Focione nOIl insi$lc molto con ,\nripnlro pcrche ris!,lmni ",I Al~~lC l:t l'r<:s<:nll' di un" 1l1l'1rnillionc, in ,!""mo 'l'K"'SI" ,wrebbe dir~"S<, n"n mnlu Illi iruercssi dei M'lCc<loni '1""nl0 Illi inrcrC'Ssi de! gruppo politico ",he in lui si rkun{Js~'<:\'I' ("d. ~7, 7 C .10, 8; "d, ,,"chc III notll l,rcc<:dcl1lc). 1~9. C,!Iimnlol1lc ii C"nolx>, 1I0mo 1>o1ilico di oriclltmncmo ulig'lrchko, si lro"",,a ncl .l~oI csule " MCIl"rl, dovc con nlrri CSll1i llvrcbbc Iliurlllo <Ii uhlmuerc lu tlenHICI1I'~i" 'IlClliC'Sc c, pc, <jllCSlO motivo, Ocmoslcnc pn.. .s cnro colllro di lui lIIm dcnunciu. Si riful:\i;, ptC'Sso Anlpalro c, alio $col'pio dell:t Ilncrm luminc .., ur",ri> " f,,\"Ore deli" "'''ccdoni,,: per qllCSIO si trov"vu slIlIu Cmlmea prt"'Sso Alltil>lllro, insicU1e "un I.hri ~')uli 'llenicsi, q'lllndu \i Si''''I'' 1''''llbllsccrin illCariCll111 di lnllhlrc per I" P'lCC; I>ole lomLlfe ".! I\lcn<: ,k'lxl b slipub1.ionc ddlu P;lCC c i1mllllUllclllO lli rCllime.

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TOU XQvou xal ijLOTOv aUTOl, en:wvullOv nv Iley(Otwv lW.XlV yevltevov. [4') nQoTeQov Iltv ovv MYOl ihem XQ110llv e;]vr.yxav l 'wWV{r."J Tn n:o/..e~ T. ltl!.QwTi](Ita Tij 'A(lTl!luboSIJ4 (pUMOOelv, ;uu ./..0l 11l) M~WOl' t~] t6te 6~ neQI t. 'ill~(Ia exdva aI tulv(m pv ai n:eQle/..Luo\JCJl t. II\JUt(X. xlom, ~an:tOILcval O.'1llVOV ltvtt IpOLVLXOU XQWItU. x! vl!x(lJ6e ltv11veyxCtv' b Iteil;ov ,'IV, T. <1tllV

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[28, I] Cosi gli Aleniesi nccolsero una guamigione di Mncedoni comandala da Menillo, uomo per benc e amico di Fodom:. Apparve insolente "ordine: una dimoslrnzione di potenza misla a trncotanUl piu che una occupazione imposla dalle cirCOSlanze. [2] L'occnsione accrebbc non poco la sofferenz... dcgli Ateniesi: infaui, la guamigione fu introdoua ii venti di 8oedromione, durante la celcbrazione dei misteri 1Xl, ii giomo in cui accompngnano in proccssione lacco IJI dalla ein ad Eleusi; sicch, csscndo Slala turbala la cclcbrazione dei misleri, la gente parngonova le cerimonie anliche e queIJe in corso. [3] Anticamente, infnui, allempo degli sfolgoranti successi, si presenIllvano visioni e voei misteriose che incutevano lerrore e sbigotlimento nei nemici lJ2; ora, proprio durante lo svolgimcnto dei rili sacri, gli dei contempl:lYllno Ic piu sl>iacevoli soffcrcnzc dell'Ellade e ii giorno piu santo c pi do1ce per loro era profanrtlo, associando ii suo nome ai mali pi grandi. [4] Pochi anni primll le sllcerdotcsse di Dodonn 1H avevano rcso un orncolo nUa citt; difenclcre le cime di Arte micle IJ.I affinch nltri non Ic occupino; [5] aliam, in quei giorni, i llastri, COll i quali avvolgono i cnneslri dei misteri, immersi per la lintura, assunscro un colore giallo e cadaverico . ,"zi che purpureo; quel che em piU grave, tuue le stoffe comuni, immerse insiemc, assunscra iI giusto colore. [6] Uno squalo afferr un iniziato, che Slava lavando un porccllino ne! porto dei Camaro tn, e ne inghioui Ic pnrti inferiori dei corpo fino all'addome, indicando loro visibilmenle ii dio che, privati dellc zonc bassc e prospicicnli ii mare, avrcbbero conscrvalo la parte alta della cittn. [7] La guamigionc, dunquc. grazie a Menillo. non infuslidi gli Alenicsi. Furano privati dei dirilli polilici, a causa dclla povcrl, piu di

1l0. Li cdcbralionc dei ~rundi Militeri, in nnon: di DemC1r~. romincia\.. ii 1(, Unc drumiune ron la cerimonia chiamala ;,>."r 1,ll1l'l... ai mare i misli ..: 1II)jfl'J <: c..lui l-hC IUI ricc\'UIO ii primo ~ruoo Ji inililll.i"ne I""; lticcoli misteri Ji "Ilr~: la a:rimuni. rensiSln'a ndla I'uriliClllone ndle aC'lue tld Pir, ron un maialino da lalte (dr. 29.61. La mauina tleI 19 si a\...la\a b Ilrnnd<: l'.... 'n.,.si"m: chc l'Orl9va ,Ia I\lenc .,' EI':\llii illimulacm di lacC\l. percorrendo la I'ia saaa. La pTtlt"Osinnc RiunRc\'a ad Eleusi dOIKI iI Ir. mlm1". all'ini7.io dd 10. iI Jtiorno SIlCru " lun-,.,. III. IIICl"o cm li dcmone <li lJcmelru ~e~olldl> Sl'M~"()r<M (X .I. 10), foNe lltrs(llliticu. liunc dcl ~rido rilllale im.)!: wiUMXC (/\MIS1'1l1'''':'>'II, J(UIII' .\ 16). E"li c ~IUIo dl~criltu ,mchc mm" tiRlil> di Ikmelra o di Pcrscfune u di I)iunisn o di Semeie. oV\'ero come muril" di I'Tllelra. Per h, rus.<omi,;liun1.u dcl SlIO nume l~lIl It(Ill)~oc;, lIIK) dei IIomi roll cui ''CUI''U ,ksiltlllllU Di.."i"". ~11c.'MO <: idc:nliliclllO l"On <jul'lit'uhirnll.

I'); (l~('J"/1'O 2,t, 7; vd. unchc nOIQ 4). 1.\.l' L'orueolo di Zeus Q UotlUI1I1, in El'iro, cru (o'se iI piil umico di (iRdl'. Le sa ccrdUll.,.se lt'a""'uno i loro ,c:spollsi dlllle IjUerl"t: 1'1I,l,u1li, inlerprclll\'1Il10, lo Slo"nire Ilelle ftolldc agilule dl,1 ''CnlO. 1)4. Sulta cnt1ina tli Munichia c:sim:va un 1l1npio in nllllrc: di Arlcmidc bd/. Muni-

'.12. e(r. EROOOTO VIII 6): 1'1.IJ1... "Cu, l"m;Jlod... I).

FitO,,". 1'1" 1)7'1)8 e ]a

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'.1'. II PirC<J. ,d. Ia ''OIQ 1.l0.

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nohn~.Jlmo; lha m:v(uv, illTl' Jlu(llou; xul loXllou; yl!VOlltvwv 116, ot TI: Ilhovtl!; ~b6xouv UXl!d.lU xu{ nll noxew, or U I t'OTO TI)V n6Xlv ixXtnvn; xul JII!TUOTvtl!; I!l; 8Q(.tx'jv, 'AvnnT(lOu Y'jV xu! nXlv uUTOi; nU(lUox6VTO;, exnfnOXLO(lX1UIl!vOt; .pXI!OUV,

28 - 29

dodidmila Ateniesi lJ6; coloro che rimnsero in citt sembravano patire una condizionc crudclc c Jisonorcvolc; quelJi che, per quCS[O motivo, avcvano nbbandonato Alene e si erano Itllsfcriti in Traciu, dove Antipatro offri lotO terra e una ciud, Ilssomiglillvllno a profughi,ln coi ciu fosse stala espugnata. (29, I] La morte di Demosrene a Calauria c di lpcride presso Cleone D7 (di cui si e scriuo in ahri lavori Dtl) suscilnvn negli Aleniesi quasi dcsidcrio c rimpianto di Alessandro c Filippo. (21 Cosi, in seguito, quando, ucdso Amigono D''', i suoi uccisori comincinrono a mnhrauare e atormentare gli uomini, un comadino, in Frigia, che rivohavo la terra di un podere, ad uno cne gli chicsc che foi rispose gemendo cerco Amigono: (3) qucsto vcniva in mente di dire a molti cne ricordavano I'animo di quci rc, come cssi possedcssero la grande e nobile facilit a placarsi, non come Antiplltro cne dissimulava la potenza con I'aspetto da privaro, con la povert dd manteUo, con la frugalit deltcnore di vira 1..0 cd cra, invece, despola e tiranno odiosissimo per coloro che subivano i suoi maltrattamenti. (4] Turtavia, Focione somasse a1l'esiLio molti 141, prcgandone AnlipattO, e per gli esuli otlennc: che polcssero risicdere nel Peloponncso c non che,

129, II 'o t 11llOODhouS tv Ka).uu(l(~ xal 'YlTl:(Idbou rr(l6s Kl!wvais DvuTO; IH, nf(ll wv Ev liou; ytY(lU:tTUt IJB, Ilovovoux EQoom xal ltOov 'AOllvCI(OIS 'AXI!/;v(loU xul $t.J...lnrrou nUQ(oTlI. 121 Kul (TOTO) nf(l OTl!(lov, &VCltQI!Ol!vTOS 'Avny6vou 'W xal TWV 6.VI!vtwv iXEivov Q!;C1IIl!vwv fJl~fOD(U xal uneiv TOU; .vOQWltOUS, vilQ YQOlXO; iv 41Quy(~ XWQ(ov O(lTTWV ltUOOJltvou nv6; "TI lt"ottis;.. onv6l;a; ..'AVT(YOVOV,. EUtl! "~IITW", 131 TOTO lto)J"oiS l:n:ftu Uyuv, bIUIIV'1IIOVfOUOI T6v fxdvwv TWV fJUOlWV OU,IV, WS T6 IltyCI xul YEvvuiov EunaQalTlITOV dxov, ouX Wolt"EQ 'Avt1rrCIT(lo; i.bIWTOU lt"(lOOWrrtll xul tpUu).6T11Tl xallUblou xul IU(TllS EUTEf:[{1 xaTUQwvfu6llEVo; Tilv f:!;ouo[uv loIU, erruX0l!OTEQO; "IV Toi; :tOXOUOl XUXWS bEOIt6T1I; xul TU(l(lVVo;. 141 ~OIIWS ' OUV <IIwx!wv x(d !flurilS unilliu!;e noU.os I~l. bellOd; TOl; 'AvtUtT(lOU. xal qil!UYOUOl Il!lt(l!;UTO Ilil xu66nf(l 01 OI:n:oi TWV IIE610TUllhwv u:n:l!(l T

1)6. Serou(k. l)I(llIORO (XVIII ,II, 4) Al1lil'~'m [lOn ,;010 ;mll'Osc" iIIlUOClOti" d" \ln orJin:III1<.:tl1n (kl11ncr~tic(l ~(llln or<lin~mel1lu "Iigare'hic" 11l~ lisw a"che ii censo rni"irno "t"Cosuri" I""r gndere dei (Iiriui poli,i<'i: du<,nib dr~crne. poco crcdibilc che ,;ia Stalo t\ruil"uw ~ d..liu;re nd delta!:li il,\u()\'o U~SCUfl a'~"';eM": sernbrn Iliilllbusibilc :iul'I".rrc: eh.. ci.-. ~Ii ~ia stalu lUAAt'rilo <bi:li olijlllf('hi al<....;ooi. d'e ~i 11'O\-~\'allo Ilroso .I; Iui. Gli ~"<1"i ,Iirittu fUl"<NlllllO\'C'lIlib _ coruinll~ 010110"0 (Ihid. )J _, gli ocluli c1alt~ ciuuJi nanu "cruidu..rnil'l, nUlIlel"<) d'e (o 51:UO rir ..nulo crral<l c d,c P, Wcsseling ha rorrcno, sc.~ucmlo Plulllrc.., in d..didtni1:1. r:: 5C'rnpre sc.Jrucciole\'Ule argumcutarC' in b~l<' ,li uumcri COl1sct\'uli d,,11:I trudionC' 1l1l1l1OS('rillll. Se ii "'1'1"ut" f,...~ tl"C'uti dirillo C' non n\'cnd di rillo "m d; 9.000 II 13.000. iI <cAimc im!XI~ll' ..,[ AICU" l'"re '111:1 oliF:~rchi~ mOl.kmtu; <1;\,,,1'\0 i1lliudi1.io Se !Iii csdusl ("rono ,,:utidu..",il... V,lll dcll" coll~guen1.C ddl'illll\Xlu 1,ion.. dei I1IM)\'n onliumnentr' fu, I'rob:loilmcnlc, III I",mlisi dei tribullul; 1>(1)()lnri: S<'r\'c I" III/II!: Iknllldc uhhlllt i trihull:1li "Illi ")loui d"J.lli <JrllWri .. b, v, Drmlll/"J), 1.17, Dcrn""lenc: in C:.,ilio:ld El(iml, 115cll'lil0 ddb mrulmlll:l ~lIhilllllel proceno per 1'''((lIt'' di /\rl':ll" (I'd. 1111101" 10.1), ,,110 ~coppi[) deli" Il"err:, I:l1nil"11. 5"015e prinlll IIIII'ihl <!iplom"tC"1I II (U\'"rc di Alcnc nel I'dOPOl1l1l~: l>oi iI 1"'1>01" '"'u... per ii MIO ritOrtlll in 1':Inill, ilwi,) Untl triremc ti I'rcndcrlo Ild El(ina c lXl1Imlell" .\hm. "I l'ir,'O cOt1\e un lri0I1(1I10rl., Subil<l '["pu lu ~itull1.ionc <:unoiO. Ser;\,c 1'1"l:Itl,,,: "cI rn,,:,c di f..lcla~cillliol1C

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lIROS".l si 5\~,lse la blllawi~ di Cnmnuu h'd. ('11l. 16); nd nlO<: di Boedrol1l;onc (,;<:11<:1\1 brd f,..:e ii OCtlO insto() ~ Mun<.'h;~ II gll:lnliAione macc<l"ne; "eI m~ di l'illncl'siOfl<: lonobrc) mori l.kmo5Icnc. A Ii<'gUilO (klll Jli"ul~lionc <kll~ IHICC' ron i MtlCw"n; (c'<I, CI\,. 271, DC'",adC' presenlo un dcerelo 11,10\1010 ch<: rond~nn~\'~ D morle i <k.'OI<l<:rulici rUMi'i <1.11. cill~, Anti"atro IIflid"lld Archia, SOfltllllnurninlll<l CMccinton:.li n"li",I'i,, cariro di ~l\'llrli, Archi~ rinlrtlccio Ip",r;dc, Aristonico di "lartltlll11 e IlllcrC'O. frlltello di I)cmCH;,' dd Falcro. mi Estinll c d; 'lui li f!Xe trllsportltrc a Cb,"C, pto() Aru;I'"lm, do\'e fumno uccisi. D.:l1Joslenc si cru rifuj;inlO I Clllullri.. c preferi suiddllt'5i con iI "ck'lJO U'UlT... Mf.O, DI'//ItJJ/t'//t' ~7- .101. I}H. Cfr.l'l,lrr... ~oo, [k,/w.jrt/t' ~H}o; MOnJfi" 1l46E'!:l47A; 114')11. I}'). Antigono M01lOftulmo, unlJ ,Id pi\1 ;tnporlllt11i A"llcruJi c sueceswri di Aless"n .Iro, llJ<lti ncl }Ol. n"lI" b,ll(lllllill di Ip"<I. Di IlIi I'hunreo IJllrlll :lllJl'illmel1tC' llell" ViI".Ii
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'40. ln M(JIu/ia ISoE Phllllrco r;("ri,<ce UIlU (r~s<: ironic~ IJf1Illund"tll da /\Icss"ndro, s"lI" presunlll fr"gulit~ di /\l1lip"tro: .. di (""ri Antil'"tro lJiunwI'<"Stlo, di dcntro i! lima I)()rpom,.. 1,1'. Si lruUU"~, forse, di Ulltl dllusul~ dcllnallnlo di I.ue<:,

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come gli altri, costreui a lrasferirsi ai di 1:\ dei monti Cerauni c dei Tenaro l -l 2 , fossero banditi dall:t Grc:cia. Fra questi vi era anche iI si cof:lnte Agnonidc 1-1'. (5) Prendendosi cura degli affari deUa ciu con mitczza c secondo le leggi, muntenc:va sempre ndle magislraturc gli uomini di estrazione ciuadina e per bene 1-1-1; agli intrigami e ai sovo versivi, che si consumnvano per ii solo fano di non comnndare e di non provocare tumuhi, insegn a dimorare volentieri e ad amare ii lavora dei campi. [6) Vedendo che Senocrate 1-1' pagava la tussa da meteco, voleva iscriverlo fra i ciuadini; queUo rifiut dicendo di non voler partccipare a qucl regime contro ii quale aveva parlato da ambascilllore.
[30, 1] Quando Menillo gli offri in dono dcl d:mara, Focione ri spose che n Menillo cra migliore di Alcssnnclro n piu nobile era la causa per la qua!e avrebbe dovulo l1cceUare ora ci che aliara aveva rifiutato. [2) E quando Menillo gli chicse di :\ccetlare iI danara per ii figlio Foco, Facione disse: a Foco, se cumbi:l vila c divcma saggio, saranno sufficienti i beni paterni; per come si comporta ora, nulla e sufficieme. O) Rispose con maggiore asprezza 3d Antipatro che voo le...a mggiungere, per suo tmmite, uno scopo sconvenieme; illfatti disse: A11Iipatro non pu servirsi di me cOlllempomnenmentc come amico e come adulatore 10\(,. [4] Dicono che proprio Alllip:mo dicesse che, dei due amici chc aveVll ad Atene, Focione c Demade, I'uno non llveva persuaso :I riccvere. I'ahro non era riuscito a saziarc ' ' come con I, SUOl'dom . "JEd' v mvcro F 'OClone ostentava I a poverta una virtu, nella qualc era invecchiato dopo esserc slato lante volte stratego dcgli Atenicsi 111:1 c aver goduto dell'amicizia dei rc; Demade, invece, ostentava la sua ricchczza proprio quando violava 1:1 legge. [6) Per escmpio: era, allom, in vigore ad Alene una !egge, in base alia quale non pOleva far parte di un coro uno straniero oppure ii corego pagava mille dracme; DeOlade, avendo introdono sulla scena un coro formato csclusivamcnte da stmnieri, in numcro di cento, port in-

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1-17. Per llllllhro Iliudizio di Antipalro su D<:l11l1d<: dr. I, .I. 1-111. Sulle 51r111eJLic di FociollC \'.1. II,' <: lu nola.

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sieme, in teatro, anche la mulra di miltc dracmc per ciascunol~9. [7] AI figlio Demea, cc:lebrandonc: le n07.7.e, disse: roga7.7.O, quando io sposai tua madre, ncppure ii vicino se ne accorse; alie spese dei tua mAtrimonio conlribuiscono re e dinasli. [8] Cli Atcniesi 1'0 infasridivano Focione perch persuadesse AnripArro ad allonranare la guarnigione; Focione, sia pc:rch non si aspeuassc di persuaderlo sia. piultosto. perch': vedcva che: iI popalo si comportava con moderazione e si lascillva governare disciplinatamente per ii timore della guarnigione, ri6utava sempre di svolgere quella ambasceria, convinse invC<'e Antipatro a non riscuotere ii danaro m ma a differire e a rinvillre ii pAgamento. (9] GIi Ateniesi passarono ad un altro interlocutore ed esortllvano Demade, che acceu prontamente m e parti con iI figlio dircuo in Macedonia, li trasportato. a quanto pare, da una qua1che divinit proprio nel momento in cui Antipatro giaccva ormai rnlllato c Cassandro, padrone della situazione, avcva trovato una leuera, scrins ad Anligono, in Asia, da De made, che lo invitava a prescntarsi agli uomini di Creeia e di Macedonis, appesi ad un vecchio e putrido 610 (cosi Demade sbeffeggiava Antipatro). [10] Non appena Cassandro scppe che era giunlo, lo fece arrestare e, per prima cosa, avvicinatogli ii figlio, lo sgozz in modo che ii padre riccvcsse nelle picghe della veste ii sangue e fosse zuppo di quel delitto; poi, dopo avergli rivoho molte ingiurie e viJIonie per la sua in graritudine e ii suo tradirncnto, lo uccise I". [}1, I] Antipatro spiro, dopo aver designaro Polipcrcome slratego c Cassandro chiliarco lH ; subira Cassandro, ribcllalosi e cercando di

1'19. efr. IJll<.bTllNII ~l, )6. 1)0, Non i11M'Il010 ulenit:'5C 1Il~ Illi olillun;hi nK)<iel'1ni: \'<1. lu nOlIl 1,6. I)!. Si ItUnU ddl~ intkllnilil di Illlcrru, imlloSIU ud Altonc tk>po lo scun!in~ ~ubil~ ndlu lluerl'lll~milleo: dr, n, ). I 'J, Secondo J)IOIX>~O {XVIII ,18, I I, Illi Ak'l,i~i im'iurollu l.)",1ll~Je prt'S:iu Anlil'U' 1m, pcr chiedcrllli di .. tirimrc h Ilunrnillionc dll Muni~hill, cume cm .rulu cum'cnulo doI I'rindl'im. Si IT~n~\'u, I'll)h~hihncnlc, di un Llccordo infornmlc, chc non risul!LII'11 nc1 lrllUull' di p~<:c lpcr I~ di~ctl:i.ione .ullu lluJrnillione \'d. ~7, 7'9). lJiot!ufl) riferi:ice dle Del1ludc il1:ii.l';' nu,l!u prl'l>'O I\nriplllro .. chiedendo ii mlnl<'nirncnro d~1I11 prtlln<'Ssll>o {i"',}.. .1). L'cl'isudio ri\'d;llln~ (rull(ll'll fm I'ocionc c Ulm pnrle. pll1b"bilrnclllc rik...lInle. dCllli Aleniesi li IK1\'el1lilu dlhldini chI.' llo<k....~IlO dei pit,'ni dirillil. ehc llrc(criscono riloul lIer>i 11 Dcrnu<lc, mm comlil'idcmll1l~ Kch~ jx>lilicll di Fociom:. l)j. 1;"l'i>tK!in;" n~rrulU in (urrnn lCAAerrnel1le di\'e",w <Ia Diodoro. Allu mmlc di

I'crdkcu, nd po, fru le sue curIe Amipwrm Irm'O l1n~ lellelll, ~crillu Ml'erdkC'>l d~ ])C. mwde, dnl CtlnlCnuln irkonlico u <Iudlu rifcrilo (III Plulun."o, Amipull'u (ecc finl~ di nilonre, l1U \jtJlLnJo Ikmwdc gli si Ilm<onl.l come urnlu~dulOrc. indlllo tlulllOlM,ln ~1<onit"SC IlCr chit<lcrgli <li 1,lIunlLLnllr" lu IIUumii\iOl1e .111 MUllkhiu, lo fcc<: irnl'rillitlf1uf" c mcucrc u morle (1)10[lORO XVIII ,111. 1"1)' e(r. Illlche Pl.IlTAkCO, Drmmfrll(' 'I, ,1.6 e ARklANO, f'Gr/lill 1)6 I' '). 1.1" ,. bmni nd <IUlIli III pusco di I\mijl(lllCl Iillurll I'crdicClI. ''''. AIILI morre di AIL"Sillmlro (lliUllnU ,~>, li Ilubilonilll, mLlllcumlo ercdi in Ilm<lo di Ilu"crnore hi lI11<onde\'~ lu nll~cilU dcllilllio.li Alcssuodro, mcorre ii frllrcllo di Alcs~~o<lro, lo'i1ippo Arridl.'O, cru infemlO di mcnle!. i Ilcncruli rnllcedoni TUllIliuniICro un lIcrorJo, rll rilicaro t1111l'1I5~cmblcu dc:II'C$ercito: AOliplIlro mllnu:ooc iI rholo di 5Inll"ll0. IIrlllic ~I 'Inale conlrollul'lIll1 Mucctlonil1. 1.1 Grcdll c Ic ~.ooe con1illUC in EUroPLI; eTlllero fu nomi

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irnpadronirsi dei poterc prima di Poliperconre, invi in frcna'" Ni canore com~ successore di McniUo nel comando deUa guarnigione, ordinandogli di farsi consegnare Munichia prima che si sapesse della mone di Antipatro, (2] Qucsto avvenne e, dopo pochi giomi, gli Ateniesi apprescro che Anlipatro era morto; Focione era sono accusa e se ne parlava male: si diceva che lo sapesse gi e avesse taciuto per fare un favore a Nicanore, U] Egli non si preoccupava di queste chiacchiere ma, inconrrandosi e disculendo con Nicanore, lo rendeva, in generale, milC e ben disposto verso gli Alcnicsi; lo pcrsuase a sobbarcnrsi ad akune libcralitii e spesc, facendosi ngonolela,

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IJ2, I I 'Ev toUtl!l 6! nOun:t(lXllJV, t1)v toi!

~UOltoo inL'ltl!taV

EXWV iup' ~autcp xal xatanolnululvO tOV KooavQov, iinE'l'i'ev motoI)v tai iv OtfL yeYQa,illtv1lv, til mi! ~UOItW nolitb6vtO Ulhot tt'lv 1i11llOX(latluv xal J"[OhlteeottaL xata t6 nltt(llU n6vm 'A()llvulou xfeuOVto, [21 'Hv bt 1:Oi!1:0 xata toi! l1'looxlwvo ~m~ouhl)Il1, l:uoxeuul;.6'levo y6Q et ~autv, ..o IIlxQ6v Otf(lov ebell;e toi iQYOl, nOhunf!QXoov t1)v n6lv, ouMv ~hnlte nt':QulvelV

(32, 1] Intanto Po(jperconte, chc avcva ncllc sue rnani la tutela dei re e cercnva di prevlllere su Cllssandro con provvcdimcnti poliliei, invi una Ictlera agli Atcnicsi in citt, in cui c'cra seritto che i1 re rcstituiva lora ln dClllocrazia C ordinavn che tuui gli Ateniesi panceipassero alln vita politica secondo le lcggi patrie, (2] Si tratfava di una rnanovra contra Foeione m , Infntti Polipercontc, volendo conciliarsi ii favore dclla ciU:l (come, poco dopo, rivcl eon le sue azioni), non

n~lo proJlII/t'J dei r~: Pndi'll ~"' chilillrco, di {~llo OOITlroIllI\1I I',\si... 8cn preslo Kop. piaf'OnO Il"n~ ~ diKOfdk f.. i ,,'t'fKTlIli o; nd J~o Ct'~Iero ~ Pndi'll Cflno mOl1i, Ncl

j'lo II Trip;ulIdiw, in Sirill,li Imllc: 11"11 Is.K'l1Ibkll dcIt'ocrcilo mxrdonco nel cono ddla (IU:lto; si pro<.ko MI unll ridinriburiom- d.,lIo; Ult'lll,k c, inoh~, Anlil'~lro (u nominlllo IUloro; dri ~; AOIiRQOO (u dc::$illnlllO slral~ dcolle forzc Inli e innoolo di rondutTe III IlI",rl'1l conlro Eum~1Io;'; ssantlro fu nominlllo chililll(1., di Anli,,'OOO. 1'0;1 un flICCOnlO Ikll~lllilllO di qucsli {~lli \'11. Eumf'nf' j'JI, Anlip~Im 10m.. in M~ill,I'O"IIl.(1o con i duo; lO;; InOri nell~ IlIrda estlll" dei jl9, .!nillnando epimele:te dei TC" SIt'.lIcgO li, (',1110 ~ucc"loOrcl l'olil"'IC'onle, it fijtlio C>aulImlm o;hiliuro.. L'uionc di Anlip~Im IIOU el':il te, Ildk I"'r<:h I1<ln SpctIA\'~ IIlui p~ndClo; qUeire t.lccisioni mil "lI'lI.w:.-mhIC'll dd MlIccdnni, Di 'Iui I'ini7jo degli lcomri. ', LII {rellll con cui CIIS$undro im'hl NiCllnoro; IIlO1illUire Mc:nillo riCelA, rorsc, ii limo~ <:he IId Alene poIessc l'elificursi lllllllchc ril'Olt;imc:nlo '>Sli!e ,III" Mao;c:donia, NOll ~ullpi,un" se: I'nsediumenlo ,Ii NiCllnOTe lI\"'('1mc .'On iI consenso ,Ii Focione (como; 110' SI'<:IlUI'liIHl Jolli Alenie~il. mu l'episodio Tese pil'l rcsi i mppmli frll Focione e i dlllldini di piel1n dirill" e il moti,'o dd dissenso fu, .Ii I\(lm'O, la !,f<'Senzu deli" jtulIrnillione mllce' dOlle II MlIllichill h'd, .10, 11'9). 1)(,. Nkwlloro;, ligt;o "douil'o e Ilell~rn di Arislolde, lIomo di fidud" di Ale~s"lld", e!le Jolli "flidi, Illllnel"O$i inCllrichi diplnllullid, cru Iluro irl\'i"IO in Gt<oiu nd j~'l I",r ren, .Iere nllIU, in 1>~... ~inne ddlo SI'o!llilllo;nlU dei Iliochi olimpid, ii ,leclcto lU At~'!il"ndru, d,e con5o;mi\'u IIgli auli di rienlf'llre inl,alria 1\"1. III no", 10)1. lJopo ...." I'r"o poM<$so

se

di Munichi. 0;, succosiclImcnI..., dd I~rco (..d, j~, 9'10), NiCllllOr<: rifiUlo di OOIT~lln~Ili Igli I\Ic:niesi 0; .1 AIC'MlIndro, fiRlio di Polipcrconle h-t.l, jj, I' jl. e mllOlrnoc le posizioni finllll qUllnoo CaullOOro IhlllCi> in I\ulcl ocll'in"em<) jl&'7, 1)7. Sroppiltl 1I1I1K'''1, l'oIiperronlo;, che non JlOIO:<"\I ronlllre lU di IIn {Ofl~ oncilo ({:'ssundro si IlO\'an in Asi., e KUdo:<'" ddl'lIJ>P011llio di ToIomr e Amigooo), l"Clro di ~hICCllr<: da Cassandro III Gria ron pRJ\,\..,.jimc:nli di nRlul'1I PQJiriCl (.'(1. ."'(O:loI.!. UUI.t""" in Vlularro). A nomo; t.Id ~ Filippo Arridc:o, I'uhblioo u" a1il1o, .lirrllSO in IUlle le duii Jtfcchc:-, ron ii qual... si Iic:hillm:r\".,no in ,;Ia Ic: disposi~ioroi I>fC'l<.' da FiIi""o e da Aloslllldm, iI eh... mmpollllclI l'ull:IIrnc:nlo dcIl'oldino; imposlo d. Amil>:rlro in G~ da tIopo III guerl1ll lamian: 1'lIbhllltimenlO dei ~llmi oliglllChid e l'IIIlOllllnllmenlo dlll IlOtele dei Ilnlppi otillarchid chc !li el'1loo schinlli mn Amill~"o, Si rinIlO\'II\'1I linche ii 1k."I'"rCIO di AICSSlIndro ~t:rti\'O III lilorno dq/li C:Sllli c alloro reinserimenlO, con l,ieneulI Ji dirilli, nd corpo civico. AlIli Alenic:si c<:t1i\'11 ro;sliluilll SUIlIO (sollfallll ad Alene II se' Il"ilo .Ie1tll smnlitl~ ndla lluerl'1l tamiR~II, cJ.lu nolll ,261, menlre: Oropo fCSIIl". indipc:n, {Ienle (DIOI>()KO XVIII )),)6), ll,hdll.r<ltllm<l, c:m~nulO li nome dei rc, fLl itll'illlO iI> IUlle le dila, 1I{'COU1IJlIlI"UIO .1" IInll!ell~l'1Illi PoliperCOIllC '''llhl clla di '\'IlO c: Rllo; "hre.. (Ini"e DIUI>O"O XVIII )7, , e "di" fmsc .de lIlIrc.. l: cerl"menlc compreSII ,\Ielle: ~fl. F<ldm'" J~, I), Ndhl !elleru lli M~{"(II11I'~Il!1l1I11entll III JIIJR,rlJlIIllI/J l'olipcrCOIlIC ordin"vll di 1111111, .Iu.rc: in csilin gl lIlJmini I'nlilid lellll1i lIJ AlI1illllrro, di cond~nn~rnc "leuni R moNe e di cOl,lisCllrne i beni; quc;;1O mello:<'R l'"OI:iol1e in Ilflce pcrirolo (I)rOllo"o ibM.!. SiiUlll> ncl l'aulunl1ll j " ,

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poteva sperare di otlenerlo se non con la caduta di rocione [3) e qucllo sarebbc caduto non l1ppena fossero riaffiuili nel corpo civico quanti ne erano stali esc1usi 1'8 e, di nuovo, dcmagoghi c sicofami :lVessero occup:ltO [a tribuna. [4] ln viSla di ci, gli Ateniesi ernno in fermento; Nicanore, volendo inconlrarsi con [oro (Ia boul em riunita aI Pireo), si present, dopo aver affidato la sua vita li Focione. (5) Dercillor,'J, lo stratego ai territorio, lent di arrestarlo, Nicanore se ne accorse in tempo, balz fuori e fu subito chiaro che si sarebbe vendic,lto della Cillil; [6] Focione, accusato di averlo lascialo fuggire e di non averlo tratlnUIO, disse di :lver fiducia in Nicanore e di non lIspetlarsi nu[Ja di nlltle <.ln lui; in caso contrario, prcferiva che si vedesse che egli riceveva Lln torto c non che lo faccva. (7) E qLlesta frase, aJ uno che ci rifletta, pOlrebbe sernbrare delta con animo generoso c nobile in riferirnento n S stesso; ma racione, llletlendo a repentaglio la salvezza dena patria, e per di piu essendo stmtego e rnagistrmo, non so se non abbia violato un obbligo pill importante e pi venerabile, ii dovcre verso i dttadini. [8) N, infalti, si pu dire qucsto: telllendo di geUare in guerra la ciuil, Focione risparrni Nica norc; piuuosto egli si schermi dieno 1:\ paroln data c ii rispeuo della giustizia affinch Nicanore, per rilcgno, se ne stesse tranquillo e non f:lcesse torto agli Atcniesi. [9] Ma sembra che effetlivamente egli avesse salda fiducia in Nicanore e. pur molti dcnunciandolo e l1CCUsandolo di voler atlaccarc iI Pireo, di sbarcare rnercenari a Salamina e di corrompere a!cuni degli abitanti dd Pireo, non deite importllnZa all'informazione n vi cred; [10) persino quando Filornelo di Lamptre propose un decreto, in base ai quale tutli gli Atcniesi dovevano essere in :lrllli e ubbidire ,1110 stratego Focione, non se ne cLlr, fino a quando Nicanore, avam:ando da Munichia, cominci a scavare trincee intorno aI Pirco. [33, 1) Mentre si svolgevano questi fatti, Fodone era oggetto di schimnnzzi c di disprezzo, ora che voleva condurre gli Ateniesi contro i nemici. Giunse con un eserdto A1essandro, ii figlio di Poliperconte, apparenternente per portare aiuto ai residenti in dttn contro Nicanore, di fauo per occuparc, se ci riuscivn, la du che si rovinava da sola. (2) Infalli gli csuli, che lo llvevano accornpagnato nell'invasione

~u) TOU 4lWX(WVO thuteovlO;" (3) f:XnfoEio'6m ' heivov ltU nu" ne""\ipl(Jllhwv IlI1 bnxut}l!vlwv Tfl ltoLul.t xal nkw tO ~fllUl ll1UlaYwywv XU'tCloxvnov xal UUXOIllUVtwv. [4] 'YnoxLvOlJlltvwv t TrQo tauta ,[lO" 'Athlvalwv, ~o,,>"6'levo '''lUXeiV c.r:UTOL Nnt6.vw(I, h nelQawi ~ouhfl yevolltvll. nUQ1,).{}e Til' C1)W>tlWVI e~nlotEoa 'to OWlla. l'jl .1.eQx),).ou I'" t 'toli ent Tlis XlQU oTQu:nlYO otlapelv autov enLXElQl]oaVto, exeivo Ilv l't(louLcr6,IEVO el;utf)1]oe xal epClVEQ ~v fUOU llUVOUIIEVO t~V nW- [6] 6 t 4Jwxlwy bIt tip 1tQOtOOUL tV VQu xut 111) xataoxeiv eyxa).ollEVO. e<pl] ItLouleLv Ilh Tl{! NlXo.VOQI xat 1111M" 6.rr.' (xl/m l'tQoooxv eLv6v' E1 M 11'(1.

Il).ov 6V,.flV MLXOllEVO ~ MllUllV cpavf:(lo yevtoOuL. [7] ToiiTO M (to) untQ altou II~V c'v tlV~ oxonoi!vtl oxoLll xOoxoyathxw; f~x'ltm xol Yfvva[Ul;' fl; na'tQ[o; (lJ"lQ)uvuvewv ownlQlav, xal 'tCI.i!'tCI. o'tQCI.11Jyo; xal. c'QXwv, ovx ota 'II) Ilf~OV n na(lo~alvel xol nQeo~Ye(lOV, 'tO n(lo; mu; noha; (XOlOV. [8] Ov/! yQ exeiv' fonv eu-eeiv, n qlO~olllevo; ~v el; n6e,lOv ppaeLv 't1)V n6lv ~wxlwv ontoxew wi! NIXaVO(lO;, c'Ul; n(lou~ae'to n)v nlonv xal 'to

blXOLOV, nUl; otlloullevo; exeLvo; 110uxlav c'Y\l xal. IU1h ,~xil 'tou; 'Attl1vaLou [91 o' v'tw; fOlxev i.oxuQa tl; av't41 nf(lt m NlXavO(lO; Eyyevtuttal nLon;, v ye nowv nQobwpo6v'twv xal xanlyoQolV'twv nl'tl'lteottm 't4J nelQau;L xol loplfl:~elV et; I:oaIILVO !;vou; xal blaqlttel(le~v nva; 'twv V nel(lOl.fL xawlxolv'tWv, ou n(looflxow AOltn'tQw; etvOl xal niJ NIXvwQ 'tv 6yov ouS' n(o'teuoev, [10] ,kk. xed l!llO'liIOU 'toi! ..pilqllOIIO YQ'IJaV'to;, 'A'ltl1va(OU; inavm; v 'toI; nol; o-tQOYI]Y4J l!lwxlwvlnQootXflV, lillI!T]OeV, iXQL o! nQooyUlv x 'tf]; MouvuXLo; 'ta na 'tv nflQau1 nf(lluql(leuoe.

[33,1] nQOHOllvwv b 'to'twv. IIl!V lJlwxlwv 'ltoQupeLw xal xouql(loveI'to 'tou; 'Athlvalou; l;yew pou~evo;, 'At!;avbQo; ' nounQxoV'to; ul; ~xe Ilf't bUVllfW;, 6Y4l Ilv nl 'tv NIXvoQo 'toI; V am pOl]tt]owv, fQY4l 'tl)V n6lv fi. bilVOlW xo'taII'lJ6~levo;, au'tf)v l!au'til neQlJtuij yevollvl]v. 12] 'ti: yQ epuyabe; u't4l

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"H. Sul !ll\llUlllcntO eosrilUzionllle in Alene dr. '7,' e ~8, 7. "9. 1'0l1e (]II ide1l1ificllr" mn Dcrdl", filllin di Auroclc. ehe Ilunccip,) dlle tml1~li\"c ('h" .~i ('nnc1usem eon III srilluluzionc deli" I"'CC di Iilocrlllc (346 II. C.J. Sceomlo CoMNll' uo Nl!I'OTll (f',Kl(Jl/C I, ,I) (u l>crcilo nd IIwislIr(' J'"donc dcllc lllm110vn: di Niellnore li dllnno dei l'i'l"O: \'tI. ill/r<l9lo.

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dell'Anica, furano subito in du 160 e, llccorsi presso di loro g1i manicri c gli atimoi 161, si riuni una nssernblca disordinntn e formata da gente mista, ncl corso della quale (Ieposero Focione dalla carica cd ek'SSCro ahri slrtltcghi. [3] Se A1css:mdro nOIl fosse slato vislo parlare con Nicanore l62 , da solo, pressa ii muro, e se cssi, fncendolo piu volte. non avcsscro dcsloto sospello negli Alcniesi, la ciml non si sarebbc sOltTalta aI pcricolo. [4] Poich I'oratore Agnonidell.J atlncc subilo Focione c ii suo gruppo e lo accus di trndimcOlo 1M, impauriti, Callimcdontc e Cnridc 1M si nllooumarono dnlla cini menlre Fociooe e gli amid rimasti coo lui si recnvono pressa Poliperconte. [5] Panirono insieme coo loro, per rispetlo verso Focione. Solooe di Plalea e Dinarco di Connto 16t>, che si rilencva (asseTO amid iotimi di PolipercoOle. [6] Poich Dioarco si ammal, si (ernlllrono parecchi giorni ad Elatea 167, durante i quaJi - Agnonide lo consigli, Arche mato rcdassc ii decrclo - ii popolo decidcva di inviarc una ambllsceria per nCCUSllre Focione. [7] I due gruppi si iocontrarono contem porllnearnCnle con Polipcrconlc, chc era in marcia con ii re, pressa un villaggio della Focidc. FllrigC I ("", suato ai piedi dei monte AcruronJ~m> coloro dI<: Cnlno li"li mal;.i:>lnlli ullnnpo .kll'oIi"archi" .:li uni II lllOnc. !tti ultri all'csiliu e "'I" ronliSCll d.,; 1,...1;: fTll (IUeSli li CnI Inche Fodonc, chI.' 1l1'C\'1I 1l1'U10 ii I>olcre ~up~o $Ouo AOIipalro... Qu<;sIO 'piegl l>crehi: C.. rick C C.lIimedo...e ~i .iallO "llonlllnali subilO d .. Alel>t:. Seml,... .. ehe Focioflc llOn ft...)C fnl i ronJ"llllllli " mOflC pcrdtC- "ei. ounque. !iC"~Cd"li (bU" ciuu. ,j rifugiall)llo l'n:>OlIO.' 1\leulIuoro. ii filllio tli Polil~le, c Otosiocral'lloo Ilrocurar.;i !li ",,,"cnu Ilrv.ie II luilO libiJ., 66. I). PIUlllrco loce anche oi 'lUCSlO sondu ;nronlro con I\1"",,nolO. ehe forniscc" Foei,,,>t: c ui suo; lImiei ku<:ro:. d .. prCSC1ll"rc III piore I'olil>t:rcolllc, I>t:lk: 'luali si (.. !t"rame deli" Ioro fu lUl"II coIlaburnionc. Mil qucMII IMllizill i: cssc:nliJk pcr <-"Im,prendere lo ~,,(lll;inlenlo Jci ("lli; ci giusliliC'll til dcrionc <Ii Flleionc (Ii rccln; p,nso l't,til>crCOllle. 16). S" G,lIimc:<kx11c Id. "7. \I e I.. nOlll; 'li Clride.l(l'llero di F(leiom:. \'<1. ' 1 , ) e n. "'1. Con loro fU1;l;1 u,}(he Dcrncuio oel Plllem. Essl si rifUlliurono 1'l"CSS(1 Nit:1ll1ore. ,(,(,. Dinuroo di lrimo. oa non ronfondcrc mn Ionllore. Cnl un so!ilenilOre di I\n li]llllru. ehe lo nomin cpimelcl<: dei I'dOI>011l1C$U (!loIII/II. S. u. Dr;,,"rtixlJl; egli l'rest~uO I'ac(u)~ ."mlO lkrnlldc nel ,'\I; IU. lo nohl IH. I)in~r<'(' fu. forse, uedso d~ Polil>Cf' ('1'\llle ptol'riu I>t:rchi: lCglllu lul Amil,alrll c .. Cll..sanc!m. Su di un lJinArco colino (non SlI!,piumo se si lnmi oellu SI."SO pt:noll~AAi"l "J. /i"moll"OlI/..... n. II,. ,67. Cilhi dello Fud,k ,GM. I'lulllrro dl"S(ri,c FlIrillC rumc un \'illollllio ddlu !'odde. S'I'MAIIONII (IX ,1. 6) c Sl'llf"NO DI UISAN~JO li. u.l cuneorJut1o 1lC!.~ituuc l-'uriltC I1cl1:1 Loeridc oriellllllc. Si pc. lrcbh... ~upporrc chc Furigc. in qud I>t:riod<l. ~1l1l~ttenCSiIC Illlll "'ocidc. Op!'ure. <lul mo mento ehc in Fodoc Ii cm un Ilromontoriu d,iumlllO I'bllryf,iu/I.lu somiglilLllzll dei norni pOlreM>t: UI'er delcnllinulu confllsionc rl'll 10; Juc localihl.

160.

V.1.1a notll

1)7.

161. Coloro che cr~n" I,ri\'i.\ri tlirini ptll;lici; \"tI. ~8. 7. 16l. I'lularm non riamla un 1:\=10; .,Ii A'miai amici di Amipalro. (rn cui Podooe.
_lemcndo II IJUnil.ionc I'rl:\;Ma tlall<Iq;l;i>. ~i inconlrnrono mn Alcssandro e gli comi /o:lilrono Ji mllnll'Tl.'TC iI commllo (li Munichil c dd Pirro c di non ronsq.:narli l):li I\le' niesi fino I qUlndo CasSllntlro nOfl (osse )lIlIU C'I.mpiUlllmc:r'lIC KoIlfiuo (1)101>0110 XVIII 6), -t). Munich;a e ii Pirro emno. 1I11orn. ncllc rnllo; (Ii NiC'llnurc. Ma Aleuandro - ('(>11. l;nua Diodoro (ibM. )) - non fco: plllll-ciparcl;li AI<:nini atlc ~lle lralllllil'C con NiCll' uorc. L'inlcrwmo tli Fociunc c dei )UO gnJl'IK' IlOliliro I'rnsIJ 1\ICSSllndro ~i IlOlrebbe intC1"lcn: come lln lCflUl\'O ,ti M("I'(lrtk, l'(ln 11I1'~rlt" mllt:'C<kmt". in qud monlC1IlO. <:nlt"l' I:cmt" e come unu D7.ionc Jirclla ('mm 'llIlogli Alcnidi (oligorchi c<>rnpr~i). d'e 1'O!1:\'011O 1'lllOlllon.mc'llo ddlc fonc m:u:elltllli Ju "ll'Tle. 16,\. Al:noni,k: fu implk"lll nel Jlrued."'o per 1'lIrfare di "rpulo d. lo nota '04); ,10110 lu I:lIcrIW lli LamiR onennc. grnlic Illlime....... lll> di Focrone. ill>t:rm~so di risic:<lcrc nel I'dollOnncso (",I. 119, .11. Sull.. sim m"rte 1"(1. .111. ~. 16.j. I'I\llurco SCmbl'11 511/lAcrirc ehe si siunu s.."lio: Jue us.~emhb:. lo primu. prl"""n lulu .lu I'hunrco COl1lc irrl'llolllrc (..di5<mlinulll o: fonnulll do Ilenle misl~"; J.I. ,I, nelt.. '1'1:110: Illi Atcnit"Si dcposcro du!l'inl11ricn Fod"nc (pr,::>umibilml'Tllc. mm sol" F"ciune mo I'iulem COIlClliol cd desscm ulrri slI'lllo:glli; unll SCC","tU ussemblca. nc! ..... t)<' deli" 'jllole AI!IH>nidc 1I11IlCC J'odonc c III uccuStl ,Ii lrudirnc1I10. Fmse I'iil correllu1llcnte. ))10110110 (XVIII 6), 61 d~cril'c UIlIl 5<llu ussel1,blnl: .. i1I)('I>oln. con\'c:r'luln in lljJ<:mble... JeIM))C i mugistrali in earicu: 1l11.'UOO c1cl1o i Illllllislrlll sec/llit'Tlon1i frn gli umnini piu Jemo(l"IItid.

<',QKIQN

H-H

97

Xflllv'lv imo TO 'AXOOQlOV Qo. vv ru).OtlIV XOOtiOlV. (8] 'Evmtiu [ll~ d, 6 nounE!QXwv TOV Xouootiv oUQuvloxov. xul xolow; Ulf' OUTq. TV pUOlE!u xul TOU Iplou 1m, TV llh .1e[vuQXov fl)6u ex lfQOOOU U~fiv eXHfVOf xut OTQepwouvra (mOXreiVOl, Toi ' 'A61lVolol (ml!.tllXe 6)'ov. (9] 'Q ~ 6Qupov xut xQnvy'~v l!lfolovv, t'lVTlXUT'lYOQotiVtf ),l'1wv ~v Tlp ovveQltt!, x(lI lfQOOfWV 'Ayvwv[tl ellfev lfuvra llLfl et II[UV ellpu6vTe YUfYQUV 'A{hIVulol vulfE!IL'tluTe O)'ov qJ~SOVT(t('; 170,

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~uOleu ~yt

UOfV, Ol ~ nfQlOTtine Ttl) ouvebQlql Muxebve xul ShOl 0xot)v )'ovre ~nd}ullOuv axouflv, xul TOU lfQE!opeL lfUOfXOVV alfo vellUToS Evra6u lfolelo{}m n)v XUT1lYOO(uv. [101 'Hv ' ouh roov, o.), T~' Ilh tflwxlwvl lfQ),),Xl VTtxQouoev noV1tE!QXwv E!yovn, IltXQl OlJ Tl1 PUXT'lQ[~t lfttTSUS n)v yijv nonl xut XUreOlw1t110evJ7l, [II] 'HyillLovO ~ IpilOUVTO n IIQTUS UUTlp til lTOS T6v 'illOV EuvoLn nOvntQXwv eOT[, xnl TO nOunE!QxovTOS &noxQlvullhov nQs QYI~v notioul IIOV nQos TOV ~UOltu xum1jJeuSllevo, VU1tTIOiI0US PUOlEUS wOl111oe 6YXll TV 'Hyilllovu nUTa!;m. [12] Taxu ~ TOi! nOunE!oxovTo lfe(IIup6vTOS UUTOV, OTlo leU{}'1 T ouVtQLOV. [H, I] Tv
~

no, chc oro. chiam ano Galatc. [8] Proprio II Polipcrconte pinnl ii bllldacchino d'oro e, sO[to, vi fece scdere iI re e gli amici 1(,'); ordin di arrcstare Dinarco, appcna si prcscntllsse, di lorrurarlo c uccidcrlo, poi deue l:t parola agli Atcniesi. [9] Poich faccvano chiasso c gridavano, accusandosi I'un I'nltro alia presell'm dei consiglio, Agnonide, fllltosi aVllnti, disse: geltateci, tutti noi, in una unica gabbia e rinvialeci agli Ateniesi, per rendere conto a 10rOI) 170. II re si mise a ridere; i Macedoni e gli stranicri, che circondavano ii consiglio e non avevano nulla da fare, desideravano ascoltare ed esortavano a cenni gli nmbasciatori a presentare li I'accusll. [10] Non vi era una situazione di pnrit ma Poliperconte inlerruppe spesso Fodone menlre parlava, finch qucllo batt la terra coi bllslOnc, rinunci e tacque l71 (11] Quando Egemone disse che Poliperconte cra testimone della sun benevolenza verso ii popolo e Poliperconlc rispose irritato: smeuila di dire falsit sul mio conto alla presenza dcl reI), ii re balz in piedi e Slava pcr colpire Egemone con ln lancin. [12] Subito Poliperconte lo abbracd c cOSI si sciolsc iI consiglio. [.34, 1] Gunrdic drcondarollo 172 Focionc c quelli con lu i: dcgli al11ki, quanti per caso non si trovavano vieino, appena videro d, copertisi ii volto e fuggili, si salvarono. [2] Clito 17) li conducevlI nd Atene, appllrentemente perch fossero giudkl1li, di flluo gill condan-

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Q"e~lo c iI {"ol1si/(lio di ~"i si 1'''.1" 11c1 SCgllilo dd ml'como, '70. 1\1 tli li, deli" b,mUlll. t\lll1ll1lid~ slll!l!crisc~ d,C ~inl1o /(Ii All..,il'!'i u d~ciderc in merilO e, tli flUln, qUCSIO SIIIl,llcrimemo l'oliperC<>lllc ncccucn): vd . .\4. 1'.1. '7'. I'IUlllroo avC\'u ,lli,'1 dl.'Sullu 111111 scen" ~imik: lo soolllro fru ScnoCl'llle ~ Amill'" Irtl 11 '7, 'I, Secon<lo L>rODORo rxvJII (>ti, ,.\l. 1'1Illlbll5cerin in"jlllll ,bllXlI>olo l1l~niC'SC chil.,;e che "~nissc riti"~IO illlr,'Si<!io 111111..,dol1e d" MUllichiu" Tl'Sli",il:l 1'"U!ono",i", 1'0' lillermnle lI"reh!>e mlUIO m:lIllencre ii pOSSl'SSO dei Pirro 11111 vi rinunci p'cr nun SI11cn tire I" ,b:isiuni 'IIlnlllleil1lc nell'ediuo u fl",,,re dei Greei, NOIl innllironu sul gimli~io le lencrc di pr""'""nluziolle, scrill~ ti" A!<'Sslludm "Ipudrc c conSC,lln"lc II l'ociune (n!, lu nola 16'11. perl'hc Polipcrcomc l10n POIC\'1l vi"lure '1111"'10 00Ie1111c1I1cI11" prudUlUllO. '7', 1'11II1lt~n non chLlrisc<' in ume " '11mle nccus" Fociollc C i suui lllnici ,i"'10 Sllll; :LHCSlllli c Imspun"li ud Alel1c pcr esscrc j.liudic",i. J\ .\3 .(, PllIlaroo seri,'" ~h~. in ussern. bleu. 1\1l11l1l1itle <lCCU.'I1 FociOl'~ di lmdimem". Nd di!>"uiIO chI' si s"ol,lle ,,11:1 prcsen~." di
1(").

l'olipercol1le" dcl re, le due dclcllulioni ulcniL-si si luncillno L1CCUse recil'rochc. n01\ s"p I'illm" 'lullli (u. 9ll1l~, llclb leuem che illvi" ugli Alenil'Si. I'olil><:r,onl" ~cri\'C di l",sere mm'imo cl,~ itli uOl1lini souo dd Imdilori \'1.10 .1). DIODOII.O rXVJll 6" 6) ,bni\'c l'On IllIlAAiorc pre<'isiune l'llsscmblell ~hc si s"ollle 11<1 Alene. subilO dopo I"lIrrivo di 1\i<'Sslln .Iro. c ricortl.1 ~hc Jlli Ilomni l>olilici. mll1promcs~i <:011 illlTl:<:c.!cnte rCRime. furono con dlll1llUl o li morle o "U'esilio c ulIlI oonliscll dci hcni mll nu1111 dicc in merilo alie "C~IISC spccilichc loro ri\'Olte: uncom, LJiodoro seri,'c chI" l'umll1lsccrill, invilllU dul popolo Ule niL':Se pr<-sso Polipcrconlc, IICCUS" I'ocione mil non suppimno di ~he (ibM., 66, ,). . COI'nclio U ch;'lrire <ruCS10 pll11l0: ncl dibllulo s"oilosi ullu IlrCSCn7.U di l'olil><:rcom" Focionc c "~CIlsUlo d" ARoonide di ""cr oollsc,llnlllo ii Pirro" Nicnnorc (ql101I Piramtlt Nirollo," prodidiurfl (/-"ooll<" }. -lI. Su~ccssi,,"m~nte Comclio sfllm" c prccisa I'Llccusu ri\"oh" " Focionc: ,llli Alcniesi cruno iHilllli con Focionc IlCrch lo s05PCU"""1I0 {Ii a"crCOII~1l11l110 ii l'r,'O (proplrr prodiliollis sl1Spiriollrlll Pirarll r'l. I I. Vd. unchc EUASO. Van;' hisforia III 47. 17 >. CliIO. l\0IlrllI1110min"10 iI lIi'lIlro. P"rtccill COII Alcss"l1<lro IllCdionc n Asi". Ollmlllo scoppi I" llunmILlmiuc". Cmlcro. chlmlll10 in UiUlO <lu Anrip,"ro.uffid" ClilO ii cOl1l11ndo ddb OOUll nlllccdol1c. chc 5conf!ssc qucllu :Llcnicsc I1cl 3~2 (".I. I" nOl"

"II"

98
ci.noOavElv X(tTKeKQl'U~;VOU. [3] Ka" ltQoo~v tO OXfUl tfi xOluli ).UnllQv. eqJ' lu':tl;m KOlutOJlhoov U,-Jt(;IV I14 l TOU KeQClllfL)toU noo .6 OhtTQov' ln xei )'(1 ain:ou l'tQooyaywv 6 K"eiTo ollveI):!!v.
XQL

99
mui II morire. [3] II ritomo presenlavn un nspeno triste, trasportati su carri 174 atlraverso ii Ceramico nltcatro ln; n, infani, Clito li porto e li traueneva finch i magistfati non riempirono I't\ssemblea senza escluclcre n schinvo n strnniero n acimos ma offrendo IiberameOlc iltea Iro e la tribuna a !Uni c n tuue. [4] Allorch fu Icna la Icltem dei rc, iI qunle dkevn che li lui risulcava che gli uomini avevano Irndito ma riIllctlcva a loro iI giudizio perch libcri e autonomi c Clico inlrodussc gli uomini, [5] i migliori 17(. dci ciuadini, qunndo videro Focione, si coprirono ii volto e, chinata la teSla, piangevano; uno solo, Icvntosi, oso dirc chc, poich ii rc aveva affidalo un cosi imporlantc giudi7.io aI popolo, sarebbc stalO opportuno chc gli schiavi e gli Slranicri 177 si alloOlanassero dnll'assemblen. [6] Ln massa non lo toUero ma comindo a gridare chc bisognavn uccidcrc gli oligarchi e i nemici deI popolo e nessun altro leOlo di parlare in difesa di Focione 1711; [7] quanto alui, faltosi ascoltnre a stcnto c con difficoh, disse: volele ucciderci giuslameOle o ingiuslllmentc?. Poich nlcuni risposero: giustamentc, disse: e come lo saprete, se non ci nsco!tale?, [8] Poich non volevano pill nsco!tnrto, vcnne pill vicino e disse: io ammetlo di avcr lorto e mi condanno a morte da me per Ic mie azioni politkhe ma questi, o Atcniesi, perch li volete uccidcre se non hllllno colpc?. [9] Mohi rispasera: pcrch sono !Uoi amid. Focione, al1ora, rinuncio a parlarc e rimasc zino. Agnonide, che nveva un de creta gi scriuo, lo lesse: ii popola doveva vaiare sc riteneva colpevoli gli uomini ed essi, se ritenuei tali, dovevano marire,

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1'71. Nd po, in hul': uH'lIccordo di Tripurlldiso ("d. lu nOlU ')4 ~'(l f.umcII< 8. 1-4 c nntel. ClilO OIl"lIlIe lu sUlmpiu ddlu Li<Uu. dullll 'luIIlc (u sCUCCiulO nd .\'9 du AllIiROllu. Si riful:liu in "'"ct'<.lolliu c ~i pose lIgli urdil)i di Po1iperwntc. I H. e(r. CoKNIIUO, Fodol/c 4. " d",'c 5i ulludc n!l'clil II\UIl1.UIIl di I'..donc. 17~. I'robubilmcnlc illeulrO di Dioniso, ,d. lI11che lu nnll1 19. 176. oi IW.TU1IOI. Clllne u .\~, .\ ot hllrLJolfU;:, sono l:lli IIlil:lllrehi mnici di Focione. '77 ,\ H,.l Plulurco seril'e che i IllUgi5lruli conSCntlll10 lu pllrlt-cipnol1c lIU'ussemblell "II lUlli C ulUlle, '11)1) t-scludt'ndo n,,"ullo n schi'Lm l1 slruniero ni: 1I1;/1/U1 (Plulurc" insinuu che l'uSS<,:nlbleu non cru fo:llolurc c, Junque, iI proctliSO HlcJ,LIIld. L'o!illurc"

"mic" di Fociol1e. che OS'L illlcn'cnire in suo fIL\'orc, chiedc 1'"UnrllunU!l1eIllO dall'lIucmbIca di <luc gnlpl'i, gli schiu\"i c 1l1i slrunicri, non fll lllcnone dcgli IIlimo;, E qUC:SIO si spicllII. GIi <Jtimm' Cfun" luli lIn~ I\lce di 1111" \'lIhl1uiOIlC polilicu di pl.rlC nligure!licu. 11 ,Jill1!.rllmmll dei te, ue~"o1111l1lIln~IO d"H" lencm di Po1ipefoonlc, hll Ubr"l:lUIO lu COlIlilUzionc olillUfchiCl!, inlfUdnn" "ti Alenc nel J1~. c riUIIUTICSSO nel CllfjKl c\"ico luni coloro che 'lC cfllnu sl",i ~.,dusi (,tI, lu nohl 1.l6): <lunque, ~Ii lIuillO; non sono piiL luli e. in qum1l0 t"lllldini di I'ieno dirinn, rKJS~UlHlI'~tlcdlJ~reull'llSSCmble~: I'~miro di I'ociunc, ehe lJ~r1~ 'ltI'lIS5ernblell, ~i Il""fdu !.cne d~1 chiederne l'uHomun"men!o. '78. L'uffcnnllziuuc di I'lulur(;o i: ~rncnlil~ d~ DIOIK)HO (XVJJl67.~) uI 'lllllle risuhu chc, <Iopo chc I'odune dlhc imerrotlO ii 1\10 discorso di di(t'SUll cuusu dei cbmori ldli che Rli irnpedi\'lIno Ji t'Onlinullrc, si Ilrc:scmurono ~ Ilurlurc in suu difcsu ukuni umici, i qLl,,1i {urono imcrrolli dll schianlllui, UI'Il(:1111 ii popa!o comprese J'orienlamenlo dei 10ro diseors.o.

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Soumo 'HyillUlJV'1IIl nuoxij tl.llIITltO{ou llt mi lflU11Qtw xul KO).l.llltl'lOVto xai XOQlxou I~I xol tlVWV H.wv nvtwv XU1:E'IflljqJLo{hl {Ivmo.

[35, 1] Letto ii decreto, 111cuni chiedevuno di uggiungere che Focione morisse dopo esserc stlllo anche torturato c ordinllvano di portare lu ruota c di chillmare gli inservienti, [2] Agnonide, vedendo che nnche Clito disllpprovllva e ritenendo la fllccenda degnll di barhari e turpe, disse: Atcniesi, quando prenderemo Callimedome, lo tortureremo; qUllntO 11 Foeione, io non propongo nulla di similc. [3] AIlora, una delle persone perbene ribatt: e fui bene; perch, se torturiamo Focione, 11 le chc fllremo? [4] Approvato ii decrelo e con ceSSll la votazionc - nessuno sedulo ma tutti in piedi, 111 maggior partc pcrsino incoronllli - , li condannarono 11 morte 17". [5] C'crnno con Focione Nicocle, Tudippo, Egemone IllU, Pitode; lu mOrte fu decretatallnche nei confronti di Demctrio dcl Falcro, CaUimedontc, Caricie e alcuni altri, che erano llssenti 181, [36,1] Quando, sciolta l'llssernblea, conducevnno gli uomim ln prigione, gli altri camminaVllno circondati dll llmici e purenti, gemendo e lamcntundosi; guardundo, invece, ii volto di Focione (simile a quello che llvevu quando, da stratego, muoveva dall'assemblea, scorIMO), llmmiravano I'impllssibilit c la forza d'animo dell'uomo, [2] I nemiei, correndogli a IlltO, lo insultnvllno ed uno, venulOgli di fronte, gli spul pcrsino, Ed eeco che Focione, guardando i magistrati, si diee abbia delta: nessuno metter fine 111 comportamento indeco raso di costui?, [3] Poich Tudippo, in prigione, vedendo triturare 111 cieuta, si lldirava c piangevu 111 sua disgrazill, ritenendo ehe non fosse giusto morire con Focione, eBIi disse: e aliara, non sei con tenlO di morire con Focione?, [4] Chiedendogli uno degli llmici se aveva qUlllcoSll da dire ai figlio Foco, egli rispose: certo: gli dico di non scrbare rancore agli Ateniesi, [5] Quando Nicocle 1112, ii suo piu

(36, !l'O OUV Ihuk\lOuvu tl]V exx11nLuv ~yov Et t eopwtilQlov


tOU vllQo, oi Ilh kOL, nEQuthxOllvwv nlJv qJLwv mhol xal oLxdwv, MUQllEVOL xul XU1U{lQ1lvoivu ~B6.Ll;.OV, 1 t 4lwx{wvo 1tQOWll"OV olov tl: 01QOtllYWV n' exxl..Tlolo nQounl!II1lEto pkl!novu, e{luullOl;.ov t1]V ltn6{1ELuv xul IIEyukott,uxluv toi ltvliQ6, [2] DI li' ex{lQol xuxw Ekl!Yov 1tuQU1:Qxovu, Et ll xal 1tQoon1uoEv ~!; evuv1{a nQoOfOiv. "OtE xal 10V 4)wxiwva kYEtUl p"i,avw nQo 10US Qxovta eUtELv' ou nuoEL n OXllllOVoiV1U toimv;.
[J I 'E1tEi t SOUl1tll"O fv 1ql EOjlW11lQllp YEVIIEVO, xa[ 16 XlVEIOV 6Qwv tQlPIIEVOV, l'JyavXtEl xal XatxUle tl]V OUIHPOQV, ou

nQoOljXV1W "Tlp (JlWX[WVl ouvunoHIIEVO, Eh' oux yum) eiJtl:v on Ile1('.r. $wx[wvo ltnoOviloxEl;, [4] 'EQOllholl "TIVO 1WV qJlwv

eI

n nQo (Jlwxov l,yu 1V llt6v, n6.vu Ilh ouv Eqlll' Uyw III] IIv110lxaxeiv 'A{l1lvo[.OL. 15] Toi lit NLxoxkl!ou IR2, o l1V aU1tV

'79. N""0SI;II'le iI rllcconll> 1'1lIrllrdll'l' ,ol(li" insinuar" eh" I'lIzione f" iIl"j(:LI",,, '''''i dCJl1" dll: si smlsc un n:~olllre I"{)CSSU. 1'1"lllrc" rum sl'edlicu in lms" II 'I"ale IIceUSIl fo'udl>"" e i )lIui ,nnid SI>"O l'''ll'cssllli e c,,,,dLlnruni;, morte. Secundu DIODORO (XVIII 66, ,J. essi "cnn", stuti rl'lilJ<.mSLlbili, dupo I" I(lIerm IlIrni:lcu, dcll'lIsscrvimlTllo deli" Jl'" l,iu e ddl'"bh"uimenll> dd I.l"'cmo ,krn"l'fiIlil'o e ddle le~l.li. L'llcellSII rdllriwlIll'u$Ser

\imentu ddlu puniu "Ilude, probubilmellle, ullll pr<:senzu ddl" I;llurnilliollc mll~'edone li Mllnkhi,,; "d, n, , e unch" li ~7, <> iI pesullle l;iudi1.io di Senocmle ~"l1e cl)mli~i"ni .li puce irnposle dll Amil'"rro mi Alen". \ld. lInehc El.IA"'U, Varia IliJforio III -17. 180, Su Nil'odeed El.lemOll""d. '7,.lc.H, ". '8'. QIlCllli I,.., 1"'l'lIon"l.llIi "nmu fllAAili presso NkllnoTC', chC' COlllrollll,'a Mllnichi" e ill'il'l;.'Q (vd.ll1 nolll ,6,). Ilh, err, '7, .l.

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feddc omico, lo esorto a permettergli di bere ii veleno prima di lui, disse:: ttNicode, lu tua richiesta per me grave e dolorosa m:l, poich non li ho mai rifiulrtlo alcun favore in tutta ln mia vila, ti concedo nnche queslo. (6] Tuni, orm:li, avcvono bcvmo, il ve1eno fini e iI Cllrnef1ec disse ehc non ne nvrebbe tritumto nitro se non riceveva dodici clracme, il costo di uno dose. (7] Poich tempo pnssava e I'dreno rilardnvo, Focionc chinm uno dcgli amid e diccndo: ad Atcne non si puo ncmmeno morire gratis,., lo csanava a dare all'uomo ln. monctina. (37, I] Era il giomo didannove dd mese Munichione IIU c i cavalieri 1801, chc sf1Javrtno in processione in onore di Zeus, passavnno accanto alia prigione: gli uni si tolsero le corooe, gli altri guardarono, era le lucrimc, le I>orte dc1ln prigionc. (2] A coloro, ii cui animo non cra tolalrncnle malvagio e corrono dali 'ira e dall'invidin, scmbr atto quanto mui cmpio iI non lIvcr diffcrito I'esecuzionc per qucl giorno n nver conscrvmo pura da una csccuzione pubblicn ln cin in fesln. (3] Tunavia ai suo nemid, comc se la loro viltorill non fosse 51ala completa, 5embr opportuno "" bondire oltrc i confini persino ii ca davcre di Focionc e che ncssuno degli Ateniesi accendesse ii fuoco per la sua sepoltura. (4] Perd nessun amico osO loccare ii cadavere ma un lal Conopionc, abilufllo a fomire quesli servig diclro mercede, brud ii cadllverc, portato oltre Eleusi, c1opo nver preso ii fuoco clnlln terra di Megara. [5] Ln moglie, presenle con le serve, dev li un lumulo vuoto c verso libagiolli; postusi in seno Ic ossn e ponmele di nottc n casn, Ic seppclli presso ii focolore dicendo: o tC, caro focolare, ofndo queslc reliquic di un uomo buono. Tu, restituiseile alie tombe dcgli avi, quando gli Aleniesi sornnno saggi, [J8, 1] E invero, trascorso un breve pcriodo c insegnondo gli evenli quaJc protctlore c cuslocle di soggczzu e giustizia ii popolo avesse perso, gli innalzarono una slatua di bronzo, seppcllirono Ic

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[J8, 11

,8.;. Munkhiul1I: l'OrriJlJomlc P 1l1~"'~"'~l'rilc. ln 'l"l~lu ml~e,i celo:brp\'Pllo le Olill1' pie in onon: di {",u,. 18-1. '(P.....Jicri pppal1elll!onO pI (elO deval..: "uno ui II.H.ltlltOl o: ol h .....lK(i~, mm~o "ali a .\-l. ) e P n, J, <::he si opponllQoo IIUa curnbllllll II morle di Ftll,.;one.

,8). Quolg <!iSI>OJiltiolll: l:rII, probabitmenlc. pto:st:tll<:: nd dc:crelO di (QIldpnn~


morte.

II

<!'QKlflN

l!oTf)Oav, 'Oa~av l! bl1l10010t tl!J..EOl ta 60t 1116, [2] Twv l! xatllYo. QWv 'Ayvwvlbl1v Ili!V outol '6VOtOV xO'C0X!!l{loTOv')aovw; mtx'C!!tvav, 'EnLxouQov l! xot 6.11Il6qJtoV IH7 l'CobQ6.vtas ex Tiis l'tOEWS .VEUQWV
Toii 41wxlwvos u(OS htllwQ11aoTo, [3] Toii'Cov OtE ina ol'touaiov

CivbQo YEvl!O'6Ol qJool, xat l'tOlbtoxl1S lQwVTa l'toQa l'to(lvo~oax~ T(lElpOI1h11S x(t'Ca 'CUX'lv SEOI)WQ41 T4J ''6ttp IIlIJ l'toQaYEvto'6Ql, OYov lv
1\ uxEl41 bIOEYOllh41 Totoiitov' "Et T6 qJo..ov uooo'6Ql lU) atoXQov

ecruv, oui! 't6 qJ[11v' 0IIOlw <b') et [bi!] Il~ T6 toiQov, oui! TO hal(lov.. III'J. [4J 8i!11EVOV OUV ~aUT4J l't(lO T~V l1tt'6ulllav T6v Myov w EU xov'Co,

uoaot}(t~ t1)v talQuv. l5] 'An T Ilh l'tEQL 41wxlwv~

l'tQOX'6hT(t TWV nEQl rWXQTllv l'tlV vi!Iw1luE TOU "E'lvas, wS llOtOTTllS xElvU Tiis llO(lTloS TauTllS xal buot"UXlu TIl noE~ YEvolltvllS,

ossa a spese pubbliche tll(,. [2] Dcgli accusatori Agnonide essi stessi cond:mnarono'l morte c uccisero; iI figlio di rocione seovo Epicuro e Dcmofilo 1117. che eTilno fuggiti dalla cilt, e ne prese vendetta, [3] Dkono ehe costui, per ii resto, nOn sia stato un uomo serio; innamoratosi di unll ragazzinll, mantenuta dll un lenone, per CllSO cm presente quando I'nteo Teodoro 1l1li discusse nel Liceo t:lle proposizione: se non i; turpe affrancare l'omieo, nemmeno I'amicll; altrett:mto, se nOn turpe riscattare ii compagno, nemmeno la compagnll til?; [4] rilenendo, dunque, ehe ii discorso ben si ndattasse aI suo desiderio, affranco I'etera, [5] Ma la vieenda di Focione fece tornllre di nuovo alIa memoria dei Grcci quella di Soerate: qucsta colpa c sventura della eiu fu molto simile n quella,

"

IfI(,. Di ~Cllulo ~1I1l notiu Jelb morle tli I'ndonc, DIOllORO (XVIIJ 68) infunnll chc

CIlS.s,"~drn, Ilvcmlo n~vuln Ju Antil\onu Irl"1ltRdnquc nlll'i du I;ul'rra c qU1Iummilu wl.

JUIl, !!lunllC uI Pireu, nCCIIlJulO dll Niclll1orc, \ln suo soslcnilnl'e. Polireroonlc si IIfftclW v~rsn l'AlIica COI1 LIli forte escrcito c IIffitlu ullilllio All"Ssul1t1ru ii oompilo di lU.'<l:diare ClIss'~ndm e !'!icIl110re. L~Il'5edi~ ~i Ilrotrue per drcll 11111111110. Rcsi~i como di non poler ~col1hAAcre CUSlillndro, Ifh Atel1lC'J1 dlocidono di 1I'lIllurc c slipulul10 lu 111I~ li qUl"'le l~l1l' dizioni: Illi Alcniesi 1I111ntenijono III ciu,\, ii lerrilorio, le rendite, Ic nllvi c lIl1to iI !"dlo nell'lIm!dzill e l1ellu ."l1eun.zu .COI1. CIISS~l1dru, ii qUlIlr, u suu vohu, lllu1llienc per iI mo. mcnto II c"'llro!lo .II Munlchlu, fmo II qunnd" nOI1 1I!>!>iu sconlittn i re (Alcsslll1<lrn IV c Filippo Arridcol. Alcne IICCt:111I IIn ordinllm"nto <:en,it~rio eon on" ~ogli~ di redJilu di 10 mine (,o()o drllcmc) e di essere rena do IIn epimdelc.l!llldiIO li C~S5,mdrll; lu ~celtn Clde ~ll D.emelri" de! F~rero (l)IOl)(lMO XVJI(14). C"lllincia cosi ill!U\'eOlo <I<:("cnl1l1l" di De, n,let~1U (.I' 7-.17 a. C,) cd e prohabile che nll" S,," inililllil'u si d"bb" III ria!>i1illl~innc ,Ii IO<:lon". de! quulc cril SllltO un l'olllloonuorc (vd.l e nolc 111, "-1, ,(,,), ,117 L'imer\"elllo contro AlllTonidc e Dcmofilo (di Epicuro non eOI1Cl:1cillmO nllHo) ,i l~"l1prende dol'O l'inslllllTUlione de! nuo\"o rellimc olig~rchico,l\ui,bIO d;, Dell1elrio dei I-'"Icro. 1\1.t1lOnide, oltrc utl UI'e' SOSlenulO I'IICCUS" col1tro Fociol1c, c, ("niC, da idcnlificlITC CUI1 ii pcrsonul:Ulio che UI'C\'1I prCSCl1lll1O UlHl lICCUSlI di ernpiel;\ conlrn Teofraslo nml"Stm di I~metrio ('?IOOIINH LAURl'IO V ,\71. Nel3'.I, in tlccpsionl" dcllo sl"('Pl'io dcllll ~ut'rru di !,,,mm, I)emuhlo ',,"t:\'M ~CCUSlllu Con ~uc~sw /\ri~ltl1de (ihid., V,: ATllN':O XV 6<)6/\.m, II '111"lc cm ~lllto co~lre110 ,1<1 UblHlI1t1ol1are Acene e II recursi " Cukide, dove, 1'lInl1o Se. j:llcnte, em morlo hd.IM nOlU 'o~l, , 188. Tl'odmn di Circnc, Slll'Nl1nominUlo 1"'1<"0, upl'Urlel1t:\'lI ullu sCllol1I circnuim. ~'sse ",I :\.tcn~,.~o1l0 ilIlO\'~~no di Dcnlclrio dei Fo,lem,lino ui 307; poi, cumc Dl"mClrio, .. lrus(en 10 1:Il'uo, prt.'l'~o lolol1ll'o I. Diogclle l,,,cr"',io (l1l10~CC Ulm S'''' operll .\'1I1:1i <lN
(1197),

189. Jntr"tlocibil e ill\ioco di purole hl'lairor, comp;'l!'lOlh<'ldird, cnmpagllll, ctenl.

KATQN

CATONE

[. ln Fac/one 3, 1 -5 Plulllrco Imllcggll brevemente ii cnractere di Catone secondo nlcune lince drellrid - (de m:micre antiche, ii caraHere intmnsigente, la vinu (llUstern ed c1eVllla, la IOHa contra la fonuna - , dclle quali si nutriril- nel corso dei secoli fino a Dante ed oltre - ii mito di Cruonc. Ln parllllcla Vila di Calom: sviluppa tale impostazionc e dil subito mgione dellll diversit:h> dei protagonisla, da impularsi verosimilmentc alia sua llscendenza - suo lIVO fu ii celeberrimo Censore (I, I) I - , cd 111 responsabile dcllll sua educazione, lo ido Livio Druso (I, 2). II cnt:lttere indornilo di Catone si manifesr sin dalla piu renera clil: Plutarco indlllge nel racconrarc una serie di episodi (capp. 2-3) - alcuni dei quali non altrimenti nOli - , la cui fragilit storica c in versamente proporzionale all'imporranza che I'autore conferisce loro n dimoslrazione di tale assunto. L'educazione csemplarc impnrtitagli da Sarpedonle - basara sulla (orla dei ragionalllento :lm:ich sulle maniere forti (I, la) - , I'iniziazionc alia SlOa ad opera di Antiparro di Tiro (", 2), la lunga consuetudine con Atenodoro di Tarso (cap. la) e la rigorosa :lUtodisciplina che eatone si impose (5, 68; 6, 5.6) rcmpmrono un camHere gi per nalura inflessihilc. Plularco non ignora, tlIt1avia, le dcholezze dei SllO eroe: i rari ma violenri scoppi di collera 2, I'inclinazione ai bcre (6, 1-"), l'eccessivo attaccamenlo ai frarello, chc scaten in lui - alia morte di Cepione - scomposte reazioni (I 1,3-4). L'elenco dclle mende caronianc gli era certo fomito dai delrattori, iII primis Cesare con ii suo Anticato j che Plurarco conobbe indirettamentc, consultando la biografia caI. Anchc ncl b",s dcdk,,[o ccnsc (,7. 7lli

C,,[nnc fo.ll'l:Yliorc I'IU[llrCO llcccnnll nlpidlltllCIllC Oll'Uli

,. " H; 3. 7; 7. 2; '). ,; 23, ';.!'l.); 611, ).11.

3. Fu scrillo nci-l) (SvllmNlo, D;"us /,,1;111 ,6, 6 wb /""'PUl Mllm/t"IJis pro<'til) come rispos[:1 IIi llurnerosi clogi .li C"lonc chc si cr"nn diffusi in ]{OnlU dopo ii SilO suicidio {in

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KATON

INl'ROOUZIONli

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(l 41, 8-10),

wniana dc1li.losofo sloico P. Cladio Trasea Pcto ol , grazic aI qualc aI tinse parimCllli alie Memorie di Munazio Rufo. Anchc la trflvugliutlt vila amorosa di Cntonc scmbra provocare di. sappunto c sconccrto in Plutarco. Egli rifctisce mnlvolcnticri lo strano cpisodio dclla ccssionc di Marcia, ln scconda moglic di eatone, nel Oncnsio, gillcch, pUf auingcndo dn auima fonte (Munao tramite Trasca: 2:), ~l), C volutamcllIC oscuro. Non minore pcrplcssitil desta in PIUlllrCa ii fatlo chc Catone, c1opo la morte di Ortcnsio (nel 50), avendo dcciso di seguire Pompco, strumentalizzasse Marcia nlle sue nccessit, tiprcndcndoscla in casa per vegliarc sulln fnmiglia (52, 5-9): ammcsso chc 1<: ctitichc di Cesare slIlIu aviditll di eatone (Marcia era divcnlata una ricca creditiern) sillno infondate, vero c che Plularco, pur avanzando qualche timida difesa, ammette che dclle responsabilit di Catone riguardo aI matrimonio di Marcia si potrebbe Jisclltcrc a lungo (52, 8).
2. Dclla carriem politka di Catom~, che segulle scansioni dei curms hOllomm in un perioda trllvagliato daUe guerre dvili c dalle 10lle

lega/lIs legionis (9, 5). ln lln controverso passo FLORO

di patcrc, Plutarco melte costanteJncnte in rilieva, spessa a scapito dell'obiettivit storicn, iI rigore e I'incarrunibilitit. Qunndo, nel 68, si candid ai tribunato militare, secando Plutarco, fll l'unico tlspirnnlc magistrata li rispenare una legge (di difficiJe identificazionc) che llboliva i f10mellclalOres (8, 4-5)': la notizia plutarchea sembra priva di fandamento, perch contrllsta con un passo ciccroninno dei 63 (Pro Mllrcnfl 77), nel quale I'oratore lo rimprovera di andare in giro accompngnato da un IlOmcnclalor, rinnegando ii suo credo filosofico. Dei suo tribullalo (in Macedonia nel 67) Plutarco rkorcla come unko dmo storico I'inconlro a Pcrgamo eon Atenodoro chc lo segui sino aI campo (cap_ 10). Circa i compiti militnri che gli vellnero llffidati ii biogrnfo llfferma solo che fu nominato
pllrlicolllrc, ui (d/O ciceronillnu). Eru. furse, ooslilUilO d~ Jue libri: CIC~1l0SI!, 11'/ 1111it1"'1 XIII jO, , libroJ ronlf.J Cdl"'''''''; GIOVIlr-.'Al.Il 6..H8 dilO Ca,tdfiJ AII/icd/Oll,j. donde iI lilOlo A'lficd/OIl"j 'lIIribllilollli JUlllclllle (onli. "" '['rasca cr.l SIUIO iI nHIt'llIrt> di duc umid r",nU'1; di PIUlurco: Gillnio Aruk~lU Ru ~lico (Murd!", ~'Ill)E) c T. Avidi" Quielo 11'1.,,.U>. E1'iJlu/d(' VI '9. d. ~. Mcrnoril1 dei pmlronc. iI/lOm"ndlll"f U"l'\'U iI compito di suggcrilllli i nomi di lUllC Ic Ix:rsone che qucsli inOOlllrDVo: di, cm fundamentale dU"'~"IC lu clunllUIl1ll1 c1ellorulc.

nel1'c1encare i personnggi ai qun!i Pompeo nel1n guerra contro i pirllti diedc I'incnrico di sorvegliare i diversi mari, menziona un Porcills Cato, posto a difesa della Propantidc. Poich nell'elcnco, analogo, di AVPIANO (Storia milrldalica 95, 436) tale incarico c, invece, affidato a Pupio Pisone, Fchrle(' propone di integrnrc i duc passi trn di loro: CalOne snrebbe stato direnamente aI servizio di Pupio Pisone per conto di Pompeo. Tale ipoTesi rendcrcbbc piu verosimilc ii racconto plutarcheo relativo all'ineolHro eon Alenodoro. Anche dei viaggio che Catone intrapresc in Asia, prima di rilornare a Roma per declicarsi alia politica 1 , si dice bcn poco nella biogrnfia: la cllriositas per i popoli che vi abitavnno (tipicn dclla concczione cosmopolitn stoica), dn Pllltareo invocata come uno degli seapi deI viaggio - oltre ai legami con Deiotaro (r::l:, 2 richiamnto da 15, d - , cela probabilmente una missione uffidale di earattere mililare, come farebbe imcndere la mcnzionc dclle llvlle~ (12, 2) che cgli doveva ispezionare. NeI 63 Catone si candid allribllnato della plebe, solo per comm51are, secondo iI raccanto plutarcheo (cap. 20), Q. Cecilio Metello Nepote, uomo di fiduda di Pompeo. Sostenuto dllgli otlimati, Catone fu eleito scnza difficolt (21, 1-2): Plutarco ignora dei tutto Ulla cnmpagna eleltomle che dovette esscre accanita e imensa (per l'imporlanza dclla posta in gioco), come rilevnbile da un eccezionale documento llrcheologico-epigrafico rinvenuto a Roma: unn coppena dei I sccalo recame iI graffilO M. Calo quei pclit Irlbll1l(IIt)II(m). Oggeni di lnl faua venivano distribuiti aI popola, picni di dbo o di bcvande, per propagandare ii nome dei candidato K La violcnza dellll 10tIa chc Catone nel 62, in qunlit di tribuno dclJa plcbe, conclusse contro ii colleg;'l Metello sulle leggi a fll\lore dei

6. P. 7' c nolu 3~. 7. Non vi moti,'O d; nel!are credibililil II J>llIloroo quundo llffcmlll chc ii viullllio u\'\'enne pril1111 dei rilurno U Rom~ sollx:rch lu JlrncnZD di [loOlI}C() ud Efcso (n1. '4. ,) Ilnn i: ullCSlnlu lino uI 611: oo~l. per l'll.. M'I.n.HIl, 001. '73. Come DlIelOhl 1\"1"""0. S/arill miln'Jllli(IJ 9'. 4'4. quundo lUSunsc ill'l:lll1l1'ldo dellD gllerro conlro MilriJulc oll'inizio dei 66. Pomp.....' cm in A~iu. pcr lIrnJfllurc sulduli; STMAIIO~H XII. 6 podu di Ilna SUn SOSIO l I{ndi; unchc Efcso IX11rcblx: l'SScrc ~lnlU u"" IUplJ". non ahril11end (IOCllt11CnTall1. 8. S. PASClIlIlA. Ca{,t/IID " Calml" lU <01'1"'/1" rt.""lln". in SIII"i ln mlfl'" Ji E Mllllni. V. Romu '980. pp. ,(;'1',64.\.

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KATON

INTRODUZlONH

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ritamo di Pompco'J (26. 2-28), c:: .:ltlcnuala da Plutafco (c da alcunc romi 10) chc csnha solo ii conaggio dei suo CToe e la bonr:i dclln causa:

ehe il comportamento di Catone avesse suscituto anchc dure criti


ehc II tf"ll5parc dalla cauta ammissionc di Plutarco in un giudizio sui due llnlngonisd (26, 5): n Melella n Catone, a parcrc dei scn:lto, si stavano comportando con senso della realt. 3. L'ampio spazio ehc Plularco riscrva nUa descrizione ddlo seouIro Ira (mone e MCldlo ha ln funzione di introdurrc iJ lema domi nome dd resto della biogra6a: ln laua dd protagonista COlUro i grandi Iiranni cid tempo, PomJX'O prima c Cesare poi 12, Anchc in qucslo cnso Plutarco spcsso deforma gli evemi, csagcrnndo 11I portllta dcll'imcrvcnto di Catone owcro tacendo le sue cvclltuali sconfitte, Per quanto riguarda, :ld esempio, LI primo scOntro che avvcnnc ncJ 62 - tornato in h:llia, Pompeo appoggi la candidatura a console per ii 61 di M. Pupio Pisolle Calpurninno u (cap. 30) -l'opposizionc catoninnn si rivc1 improdlltlivn pcrch la richicsta di Pompeo di dif. ferire le c1ezioni vcnne accolta: Pllltarco lace drca la conclllsione dell'cpisodio, nnrrata, invece, da CASSIO DIONE (XXXVfl 4<1, 3)' NcI 60 ii senato voto a sfavore di Pompt."O che prerendcva la convalid:1 ddle disposizioni da lui eman:l(C in oriente contro Lucullo. Pluwrco lIe auribuiscc ii merito solo a Calone (31, I): in reah:l, egli fu spallegginto anche da Crnsso e daI console Q. Ce<:ilio Mcrcllo Cclcre (CASSIO D10Nfi XXXVU 49, 4-~O, 3). Ncppure nclla OOcCialUrll della leMe ngraria a favore dei veterani, che Pompco propose nc1 gennnio dcl60 (31, 1'2 scn7.:l indicazioni cronologiche), Catone fu delemlinanle: i maggiori opposilori furono, di farto, Merc1lo Cclere c Cicerone, come si deslIme dall'epislola ciceroniana Ati AII;cum I 19.4.
9. LII rof,l1lw C.i/ia ,,/ ilblrnl /'ompd/ll .,,""/ p('.('/ c: III rof,alifl (;"11111 J(' Cn. I'mll!'..,,, ('I( IIJiIl 1'l'VOC4m/,,; ddlc: duc: I'l.num knlhrd ooncc:nlrdrc: III SUl! lI11cn,jonc: solo ~ullll sontlll. 10. CItlMQN~. P", .\1""."" H,: mil dr. G.I~MO DIOSIl XXXVII;I), ~.", I'. Mil dr. Ic lodi ~'!Illllcrolc di CU.liIlONII, I'", Sl'llio 6~, l~. 1I1("rminc 'Ul'UVV~ CCllll]l;.rc t'O" frC<I"Cll~1l nellll hio/lrnlill clllOniulUl in .i(crimcnlo ui due p("l'S()nul'lli. ,.\. Le/lUIO di P"mpcn tllll 6, III 6~; T. K. S, Ihmu(1IlTOr<, 'l1Jr MaJl,iJlrill<'l uflbr RotlliltI I<<'(",hfir, II, Ncw York 19P, Addcndll. I'. ,~. Sul!'cpil'OClio, dr. I'omp<~, "", I C
CA.~~IO

Quanto agli evenri dei 60-59 -Ia candidatura a console di Cesare, la costiruzione dei triumvirAro, la promlllgazione delle leggi agrarie - , deuagliatamente csposti daUa grnn parte deUe Conri 1\ I'ascuril dei racconto plurarcheo (31, 3,6) dimostra ancora una volta come a Plutarco non interessi delineare un quadro storico I', ma prescntllrc: ii protagoniSla come fiero opposirore di Cesare (31.33) in una prospetliva spesso dc:fonnara, Nd racconto dell'opposizione animare alie leggi agrarie dd 59, pur dislinguendo le due leggi (a differenza di nitre fonti che parlano erroneamente di un'lIniC1l legge agraria 16), Plurarco esagera la portara dell'osrruzionismo catoninno. I numerosi e violenti discorsi di Catone dopo la proposta della prima legge agra, ria (32, J) non si rivelarono forse dellulto opportuni se un anticesariano quale Cicerone ne criricava l'onusa intransigenza (Ad Auicum II 9, 1'3)' Dai piu detwgliato racconto di CASSIO DIONIl 6, 1-3) si deduce, inoltrc, cite fu M, Calpurnio Bibulo, ii coUcga di Ce sarc (nonch madto di Poreia,la figlia di Catone: 2~, 4), ad escrcitnre la maggiore opposizionc, L'oscurit dei racconto plutarcheo, ndl'am bito dei quale desce diffieile dare una COllocllzione cronologica aUa seric di auentati di cui a 32, 3-4, o uU'obbligo dei giuramento per i senarod, pena la morte di cui in 32, ~,deriva, certo, dai rentarivo di porre Bibulo in secondo piano rispetro a Catone, che solo in Plurarco appare come prolagonista. Anche ii racconro deUa dura opposizionc chc Catone condusse contro la seconda legge (33, 1-5) rispecchin una versione anticesariana, attestata anche in Cesore 14, 1 J: CASSIO DIONE! in proposito tace (XXXVIlI 7. 3)'

cxxxvnr

4. I rrillmviri si vendicarono di Carone nd 58: selVendosi di Clodio che era divenraro tribuno, cssi lo liquidarono>J inviandolo a Cipro, Si trattava di una missione pesante e destinata a renderlo impopolllre, giacch ii suo compiro consisrcva nel dcporre dnl trono ii

". err. LIVJO, PI'n,K!Jur 10.\: VIII.1.I110 I I -14; I'l.UTAKCO, (folar(' 1,\'14. SVHl'UNIQ, Dilll'l
II/lill' '9, ,~O. }; ApPlANO, (;,,('rrr <"i1l/1i JJ 11"4; CASSIO I)JONM XXXVII ).I-XXXVIlI 8. I). I'llItllrco, per L'!I., ndlll biollrolill no" me,,~illll11 11111i Crosso cd ii "1010 chc s\'obc ill IlllCgli unni. 16. VlII.UilQ II -14, -I: III fome di CrfilT(' 1-1.;> c: PmJlp.-t' -17.): AI'I'IANO. c,'m:-rrrrivili II 10.U !<'ltli pllrlll di Vbi'OI, mK li riromluL'c uJ "n unko mOl11o:tllo).

DIQNM XXXVII ,,-I, .\.

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KATON

INTRODUZIONE

sovmno deU 'isola, confiscamc i bcni per conscgnarli aU'eearia roma no 17 e anneuere I'isola {I Roma. 11 rncconlo plularcheo delln missione (capp. 35-39) si discosta dall'impostarione panegiristica ddJ'inlcra biografia per ii lona vclalumentc anticatoniano. Stnndo a Plutarco, pur nvendo ricevU!o un preciso mandato (anche se sgmdevolc), Cu lone noo si es~ dircuarncnlc, ma si fermo a Radi, affidando il compilo di convincere Tolomco ad abdicare spontanearncntclt ad un ccrlo Canidio, suDa cui affidahilit in ;6. I (e in Bruto }. ;;1) si csprimono dei dubbi. Dopo ii suicidio di Tolomco di Cipco, CUlOne preferi invinre neU'isola iJ nipole Bruto (36. 2) e recarsi a Bisanzio per affnei che costilUivano SOltllnlO un'appendice dcUa sua missione h4. 7) c che, a delta della stCSSQ Plutarco, non gli coslarono ncppure una gmn faliea. Solo dopo che lutti j possibili dissidi con Cnnidio sull'cre dil crlmo slati sbrogliali dai nipotc, cgli si insedi ncll'isola c prcsicdene alta vcndita dei lesoro reale, rivclando una mcticolosi1l1 quasi f:mmica (36, 4"5), ben diversa dulla dJligcttlia, dalla sanclas, daUajides di cui parlnno le fonei piu fllvorcvoli III. Lu chiuve ineerpretntivn di qucsto episodio della biografia catoninnn, sorprendentemenle narrato ai ncgntivo, fomita da Plutarco st(.'Sso quando rivela (36, 5) che, Ira gli umici irritati dai comportnmento di Catone nclln vcndita dei tesoro, vi fu Munazio che di queiJa missione offri preziosi deltagli per I'A,,/tcalo di CCSllre. E. plausibiJe ipotizznre che essi, almeno in purte, confluissero neUe memorie che Munazio scrisse c dallc quali Plutarco aninse tramite Tra~a (}7, d. 5, I fatti che condussero Catone a capitolare di fronte a Pomo pro - ne! p, dictro suo consiglio, Bibulo proposc ai senato (c ottenne) di nominare Pompco com,,1 sine coI/ego (capp. 41-47) - sono dt.'Scrilli in mnniera molto confusa da Plutarco, preoccupnto forse di sminuirc ii suo croe. Vengono, di converso, posti in risnho gli episodi rehllivi alia latia contro Cesure, Plutarco nc ricorda due - ln pole mica di Catone contro i Romani che, dopo la viuoria di Cesnre sui Germani, nvevnno decretato sacrifici agli dCi bI, 1'2) C il discorso contro l'cpislOln che Cesnre lIvcva invillto aI sennto, picnn di invcuive
". An~he LJVJo. 1'l'.iocbal' 104; FWHO I .H, }; C'SSIO DIONH XXXVIII }O, ). 18. V"UIHIO r-.1"''''IMo IV I. I.,; Dl' uiriJ illmlribllJ 110, ~.

n ed ii

nei confronli di Catone 151, }-6) - riferibili ii primo all'nutunno dei ~condo posleriore ai marzo dei 50. &si costituiscono per Plutarco solo un pretesto per porre in bocCll a Catone dure criliche dell'operoto e de:Ue vere intenzioni di Ccsare: ncssuna meraviglia, quindi, che ii nostro autore condensi in pochi paragrafi. i complessi eventi verificatisi neU'arco di cinque anni. 11 materiale utilizuto ap paniene ccrtamentc alla propaganda anticesariana: in C~sar~ 22, 4 Plutarco lo anribuisce a Tanusio Gemino 19. Quando, la sem dei 17 gennaio dei 49, Pompeo lasci la cin per llSSumere ii comando dcll'cscrcito a Capua M , a Cmone, armai irrimediabilmentc compromesso con Cesare ed iI suo partito, non restava che seguirlo. II racconto di Plutnrco idealizza, come di consueto, ii personaggio: n in questn biografia b3, 2) n in Pompco 61, 2 egli rileva la riluttanza di Cnlolle a pnrlire per ln Sicilill (ln provinda nssegnntllgli dai consiglio di Pompeo). Le criliche dei concittadini - e non solo dcgli avversnri politici - sono, invcce, adombrulc in a1cune significntive cspressioni ciceronianc: ColO enim ipse iam servire 'filam pug'tarc mavult... quod maxime opus esl, iII Siciliom ire 11011 curai (Ad AuiezmJ VII I), 2); pollllJre cerle leneri illom provineiam seio libido X 12,2)21. Plutarco , inohrc,l'unica fonte ad informarei b'I, 5-6) che Pompco aveva pensato di affidarc ii supremo comando della f10ua a Cmone, ma poi, tcmcndone I'inrronsigenza. aveva preferito Bibulo: alcuni sono propensi a vedere nell'affcrmazionc un nudeo di verit 22 , ma I'insislere di Plutarco sul contrasto sempre latcnte tra Catonc. ii campione della Iibcn, e Pompea, l'uomo di potere seni'J1 scrupoli, scmbra viz.iare sin dall'origine la notizia cd ha I'aria di una giuslificazione non richiesta dei fauo chc non Catonemail genero Bibulo cbbe I'importante incnrico. Alio stcsso modo, non autentico sembrn ii discorso che Catone tenne ai soldali alia vigilia ddla bauaglia di Ou'9. Tpnusio Gemino e ciUlo rorne fonlc Rnche ncllp biOj;:llIfiR cenriRIlR di SvclOnio '9, ~). SI\N,;C.A {Epillula~ .,1 Luci/;,"" 9}, II) I'Rrla dd suai A""ali come ,Ii libri ponde

msi.
~O. r:~J'm' }o H; I'OIl/Pro 606,; AI'I'I"NO, Crum' riui/i II H'}7: ("."'10 DIONH XLI
11. CI~~"Hll (D,' bt'!lo rilllH I }O, ".,llo ueCUSR di aver orsulli1.7,lIltl l'tlll rOSII in Sidlill ln rai~lcn2P ..i cc:snrinni. lO" <Ii R\"cre 1~,ciR10 l'iJOlp pllp""idnpr.i dei n~mico In",enlull' llosi per c:ssere Sl"to .]bbandonalo II" !lompC'O. .. ... FIIIIRL~,

~6.

p.

1H.

KATON

INTRODUZIONE

"7

razzo 1J sui grandi temi filosofici della Iibert, dcl coraggio e della morte (:54, 8-9): ii discorso non e riporcato da altre fonti c tutto ii contesto pare sospelto e contraddinorio. Si affcrma, infani, che, dopo aver esortato con passione i soldaci alia guerra, Catone piansc amare lacrime sulla viuoria: iI biografo, con I'intento, forse, di atlenunre le critiche di chi gli rimprovernvn di avcr aderito alia guerra civile, mppresenta un uomo ruper parles che mira soltanto all'interesse della paIria. Avuta notizia della sconfiulI pompeiana, primll, e della morte di Pompeo, poi t,6, I'::Z)' Catone si fece Cllrico delle sorti dei pomreiani, riorganizz III loro resistenza in Africa ed ingaggi una dum lolta contro Cesare e contro ii destino, lotla chc lo vide sconfino ad Uticll. ln queslo drammatico contesto ben si inseriscono le notizie - tulte sospette - delle quali sono clisseminati gli ultimi cllpitoli clella nostra biografia: I'accoglienza trionfale riservata a Catone dalle ciu africane che avevano chiuso le porte nd altri pompeiani (:56, 4); la sua marcia faticosa verso iI regno di Giuba - anticesariano - per raggiungere ii resto delle forze pompeiane ivi insediate (:56, 6-8); ii tentativo, riuscito, di evitare che Scipione (Giuba secondo Livi0 24 ) facesse strage degli abitanti di Ucica, sui quali pendeva I'accusa di es sere filocesariani 2 '; infine iI compito, I'ultimo della sua vita, di vcgliarc sugli ahitanti per evitare infil!razioni cesariane. 6. Per gli ultimi momcnti della vita di Catone Plutarco e la fonte piu deltaglima: difficilc pronunciarsi sulla sua affidabilit per I'impossibilil di instaurare confronti con altre testimonianze. Plutarco, ad esempio, esalta I'opera conciJialricc di Catone ncl mettere pace tra i senalOri, i commercianti, i cavalicri residcnti ad Utica e gli Uticcnsi (capp. 60-(4). Ma, a scapito dellc intcnzioni dei nostro nutore, emergano con chiarezza i contmsli e le divergenze di interessi tra la classe senatoria c quclla equestre; la sostanziale indifferenza politica dei ricchi, h:mchieri o mercanti che fossero; la faziositlt di Catone che,
2.\. Su di c"s~u si confrollli CI!5ARI1, D,' hdf" vi/i UI 79.4: I'I.UTARCO. (.'1'$''''' .19; Pmllpm (,). 7'9: A"",,,,,o. GII/rn dlli!i II 6, e C"s.~'" D'ONH XLI )0. j4. 2.1. I't"rin<bd'" I). 2). II D, h,It" l1/riclIpurln .ri un hl'lll1iai"" "'J:tS III/iat u fUl'ore- dCllli Ulicensi {1I7. j!.

nclla 10lla COOlro Ccsare, si bau csclusivamentc per la salvaguardia dclla classe senatoria. La figura Ji Catone che, in una ciu su cui incombe I'assedio da parte delie Iruppe cesariane, presiede alie operaoni di sgombero, dandosi da fare per la salvez:r.a degli aicri con ii pensiero costantemente rivolto aI suicidio (capp. 6,,-(6) doveva costituire, nelle scuole filosofiche e di retorica dell'epoca di Plutarco, tm fulgido exe1JJpltl1JJ di stoico u,. La Icggcnda di Catone si alimenta di deui, come, ad csempio, ii rifiuCQ che ahri interceda per lui pressa Cesare (64, 6-7; 66, I-::Z) e I'afferma:r.ione della slla invincibilit di fronte aI tiranno (6", 8-9); ovvero di faui, come quello dcll'ambizione sfrenata dei pompeiano Ottllvio (6:5, "-:5)27 o queIJo dei cavalieri ai qllali Catone ingiunse di lasciare ii bonino o[[enUlO saccheggiando la ciu (6:5, 6). NcI racconto dei suicidio (capp. 67-70), all'esalta:done deito stoico che preferisce la morle alta schiavit si aggiunge un tocco socratico, gi presente, dei resto, in fomi alllecedellli, alcune delle quali moita antiche: le morti di SOCfllte e di Cltone sono poste a confronto da Cicerone 211 ; Seneca, daI canlo suo, le nnTlovera tra i bOllom1ll ex/IIIs 2'J. ~ noto che la leueratura degli eX/1m uirOfllm illllSlrill1JJ fu pa trimonio peculinrc dei circoli stoici di elii imperiale: c verisirnile ipoliz:r.arc che la morte di Catone, aclclotta come exemplllm. fosse in 1tl1c cerchia dcscrilla nei termini nei qllllli la narr successivamenle Plutarco, che consult probabilll1ente per ii tema uno dei piu illuslri rop prcsentllOli stoici dell'epoca neroni:ana e cioe Trasea'o. La biografia termina Jl conle parole (costllntemenle riportatc ndla cradizione sulla morte di C:uone U ), pronunciate da Cesare quando
,(,. I'hl1uru melle in ri~"ho 1"1,, suo comporlllmenlo linche- in Mor.Jilil 761 D. efr.. frll Ic nUlllcrol'e 'l'lilimuniunu:. S,INI:CA. O, prollitlm/ia II I I. ~7. I? irnp.:n~"bil" che. dupo III sconfln" di Tllpso. Olllll'io polesse nrril'llre con duc inlcre ICl:liulli "ti Uli<;1I I'rol'rio uel momenlo in cui sllll'" IlCr sopmAAiullllcre- CCl;IIrc. lH. efr. 'li'leu/",,,,,, '/,ipu/ulim"'l I 74 (sul tem" dei suicdio!. ~9. D. Irall,/lIif1ilO/t a"illli ,6. ,. )0. Su Tru,eLl "d. pp. '09" 10 c nOhl ,1. Tm~c" 'II'rcbbc modcllulo. U SllU ,oh:!. lu prn. pti:t mune~" 'luellll .li C'llonc: cosi GmGI!R. pp. 626.1. j I. n C'lp. 7 ~ lmlla dei Illllio di C"lOlle, Murco. p. VUlIIlIO M..sSIMO V I. 10: I'l.UT"~CO. Crsdrt: )'1. 1: Mnr.Jlia 206E: AI'''''''''''. (;"""e </ili!i II 99.11-1. L:lllOSlibiliJ tlll p"rle di ClluIle di c"sscre gT:llillln.l" Cl'Sute sul che lo "oll"Sse e lcmu rClorico: "d. S'I"Ht:" ~KTO~II. COlllmvlrJia, X .\. ).

KAnm

seppe dei suicdio: Invidio lalllll morte, Catone, visto ehe tu mi hai ~invidiato" la ma sa[vCZZlH> (72, 2): ueeidcndosi, ClItone gli nvcvn impcdito di eompicrc ii piu clamoroso aUo di c1emenza, qucllo ehe gli avrcbbc eonferito fama duratura. AI'PIANO (Gucrrc civili IJ 101,420) llarnl che, durante ii trionfo per ln viuoria d'Africa, nel 46, Cesare fece portare in coneo un'immagine caricatunlle di Catone nell'ano di squartarsi come una beslia sc1vaggia. Temendo chc I'opposizione polesse sfruttarc COlurO di lui I'eroica morte di Catone, Cesare avrebbe eercato di slronearne la figura morale soltolineando d chc di sconvelliente (per la ll1entalit romana) quel suicdio comportavll. Anche I'esaltazione cesariana della resa di Vercingetorige - un barbaro! _ (Dc hcllo Gdllico VII 89, 1-2) C dI' taluni JJ leua in chiave llllticlltoniana: Ccsare avcbbe inteso significare ehe ii vera patrioltismo nOI1 consiste nell'egoistico rifugio ndla morte.

NOTA BIBLIOGRAFICA*

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"0

K"TON

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NOTA CJUTICA

2 )tui yr: l'crncndameTIlo di Bekkcr e Sill(,llis allll )ezione ludilllx(li tE e piu confacenle ai comeslo. 9. , x1 ou JktOU.IXV: non vi e motivo di rilenere ii passo rorrollo. A ragionc F1acdiere (nOla ai passo) riliene che Pluurro auribuisCll a Catone una propria consider1lZione. Per I'espressione, dr., inohre, P011lpnJ a, I tO yt:QUQv xal tO floOtAlxov TOU ijeou. 16,9 [d] OllVl'iQXWV; mi scmbra piu opJ>Onuno accogliere I'espunzione proposta da ZU:GlIiR in .. Rheinisches Muscum 81. 19p. p. 60. 18,) fP:tAolltYllv: la lezione ludiu., IICCOltll dllalcuni edilOri Ira i quali Aa cdiere, non abbisogna di intcgrazioni. 19, " xul XQ(OEIS xul IIQlI~tlo;;: Zn:GLEJI (.Rhdnischcs Museum 81. 19}2, pp. 61-62) espunge X(lt :'IQU;CI come glosslI inglobala ndtcslo, ma, nel preciso denco plUlarchro, ii sosllmtivo hlluna SUII ragion d'essere. 19.) II TO(lllnovtl di L'PQ cosliluisce un'eHieace endiadi con XtVOUVtI. 19.8 c'lI:L.''IVOUvtO; Iltv (;,S Al:vxOU,ou, oixOOIIOVto; b'l;' K(lllooou: la congetlura di Reiske lrova con(erma in uu:,tllQ 40, 1'2, deve si parla dei lusso dei bancheni di Lucullo; dr. anche 40, j :'IOUtWV Ilh Klll'tOQOo;;,!;Jv b'w AI:Jxollo, tywv bt w; Klml)v. 19, 9 Klnwvos: la congellura (1IJtubo)xlnwvu di Zll:GUllt (OIRheinisches Muscum 81, 19}Z, p. 62) sembra dellole. II leslo ciceroni:IlIO cui I'editore fa riferitnento (Ad AtliculfI I 14,6 boI/ir uti"'lIr Iribfll/ir pl/'bis, Cor nulo vem PU/IIlocafo",", ha Unll v:llenzil posiliva (eslranea ai noslro P:ISSO) che conferisce III termine qlUlSi ii valore di un ve1.zeggialivo nei confronli di colui che (u un soslenilore di Catone (cfr. Posl redillll!/ iii rellolll 2j). P,4 xowQlllfvo: ii pllrticipio trilclito mcglio si convienc, fom, :ri frequenli e violcnti scoppi di collem di Cntone. Jj, 7 ~vu TlilV nOll1111ioll XOMIX('IV l{lvttQlOltlnv!: n rngione ZU:CI.I!II (<<Rheinisches Muscum 81, 19J2 pp. 64.6,), ritienc chc III Iczionc x Ti.)v nOllllljioll xnwv iivO(lumov - cosi come iI prccccleme rIauov, emCll' dato da Xyl:mder in Aliov - Shl ii fruno dell'imerprelllzionc di UII :lIl1illluellSe cristillno. Cfr. anchc Pomp/'o 2', } (ruPlvlo r,I nilV nOlllll(ioll ouvilt}wv) e 48, " (vbQ<t Tli)v nOlllllliou XO),,{IXWV). 46,2 vlm /)~TOl; cosi ZII!Gl.I!1l (Rheinisches Museum 81,1932, p. 65)
j,

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KATDN

contro ln Iczionc lnidit:l TUi H."tOl: solo lllcunc Illvolcltc vctosimilmcnlC CTllno Stlllc fnlsificlllC. H,7 lI'Q tol \JQQuX1ou: 110n vi motivo di correggerc, con Ziegler, ii testo lrndito in neQ{ t \JQQl'J.Xl0v. 55,3 no/"/"o( M l(u( Tti'" Cl"ClIpUVWV v(>wv: CASTlGUONI (<<Atbenneum II, [933, p. 283), a rngionc, non ridene opportuno cmendurc con Zicgler un testo sufficielllcmellte chinro. 56, 7 m:t6: la congClturll di Reiskc On luogo dei trndilo nQwtO) parrcbbe cOllfermata da STIlAllONll XVII 3, 20 (netli neQlwt:uot: Tl)V r(lTlv Mo.(ll(o KUTWV): SIlNm:A, Epistll!ae ad Lucilium 104, B (pedes dl/x;f ('Xt'Tcifum). 73, 5 ~llll'Qoofiev: non vi motivo di discOSIIITsi dlll testo tnldito, congelturando con ZiegleT ;u.ltQfir.v suUa buse dei confromo coo /JTllto 49, 9 lfTQ6fiev (I!UUTV) OVOIIUtwV: ii contesto diverso_

[1.11 KtWVI t t Iltv ytvoS (IX~V i;tl(puvduS eO~E )((ll 116;IIS n 'l:Oil J'tQonannou Katwvos. b.v(lS v ;t1 )tul buvallEI IlalOfO 'PU)lledwv ytVOllhOlJ ~h' Qn/lv, JS iv ToiS nEQl xdvou ytY"UItTm. Kuud!fl{hJ t yovtwv QcPUVS IIET' ltbECpoil KuutlwvoS )tul. l"IoQ)t!uS &d,!pijS' "IV t )((lI rEQPl)..(U KaTwvos 61101IilTQlOS Mecpfl!. (2] Ku! :'lVHS OUTOl nOQa AI~{l!1 6QOOCp2 TQOlpl)V )tui [UlTUV Eixov, lMlV Ilh vn njs 11I1TQS. iiYOVTI b' n)v llonElov T6u' )tul YOQ tmei:v bElvmTOS ,'IV, )tul Tu.Ho OHPQWV 11,,1)(1 v toiS lu'llOm, xul 'PoovillIUtoS oubevl '1'IOIIIoov U<PI'IIEvOS I. 131 Atvnm bt KTWV tuOuS ~x nmblou Tii Te tpWvil xal T41 ;"((lOOWnl!1 )tul mi: neQi tits nUlbls blut(ll~oiS 1160s U1tOlpU(VflV TQenwv )tul lanottt )tul fJ'flmov ev nuOlv. [4) 'Iuxv TE VQ ElXOV uuto nUQ' 11;'1)t(OV TEEOlOUQVV ul 6(11t0l. )tol toi )tO;'U)tEitOUOl TQuXi,S (7)v xul nQoo(IVTIIS. lU IlHov f:xQt'lTI'l TooV xcp0f3oitvToov. 'I-(v bt )tul nQI; Vtwm )t0lubfl bUOX(VTlto, XQl IIEllt'llIOTQ onuvlws TI'!) :'lQoownlV bIUXE6IU!VOS. xal nQS Qvl)v ou TUXUS oub' wOIJQ6, QvwOd bt buonuQoltllto. (6] 'OS ouv Ei t IIVOltvElv ,'ptE, vwO(lO 'IV vu;'oflelv )tul PlIubit, vu;'uf)wv bt KTOXO )tul

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[I, 1] Catone apparteneva ad una gem che ouenne fama e lustro grazie ai suo bissvolo Catone, uomo che. come ho messo in rilievo ncUa biografia n lui dedicata, fu per virtu tm i piu famosi ed (lUtorevoli dei Romani. Rimasto orfano di entrambi i genitori, iI protagonista di qucsla biografia, insierne ai fratello Cepione ed alie sorclle Porda e ServiliA (che era sordla uterina) I, [2] fu sllevato ed eclucato nella casa dello zio malerno Livio Druso 2 , uomo politico di riJicvo oltrech oralore finissimo e persona di rara saggczza c di devati sentimenli, di gran lunga superiore ai suoi contcmporanei). (3] Sin daUa prima fandullezza - si racconta - Catone manifeslo neUa voce, nd)'espressione de] volto e nel modo di comporlarsi nei giochi infamili un carattere estremamente inflessibile, forle, COSlante, [4) Qucl che iruraprendeva portava a tennine con una determinazione superlore alla sua el; resgiva alle lusinghe in modo rude e sbrl gativo ed alie minacce con una fennez:za ancora maggiore. rsl Per nulla incline aI riso, raramente distendeva i Haiti dei volto in un lieve sorriso; non cedeva fadlmente neppure aU'ira, ma, quando era in preda 0110 collem, si placava con difficolr. (6] Iniziali gli sludi, si ri velo molto lenlo neJl'apprendere. ma ricordava senza sforzo e non di-

I. M. I'urdu C"lu!!" SlIIUlIi:u ..,. 'illli,' IId C""sm",, ddb li};liu di S"lonio ((I" lui SJlO'

s. I" in s"cuu.le !!oac). chI,., ,Iue lillli: ii m"ggiur". M:Lrcu (pudn:: dclI'Ulk"nse) 51lOS
Ul'in. tillli" di M. Livio lJruso lcunsolc dei 1!1 11. f)"l nlll1rimonin nncqu". ohrc 1!1 1''''1''1I0niSl:1 di lIUCSI" OiU/lr:of1ll, J'urdu: .lu Ull prl-.:e<!enle mUlrimoniu di Li"iu l~1l1 Q. s<''''''ilio u-piune "r:ll1U !Hui Scr\'iliu I: Q. s.:""'iliu C"l'ione. J'cl1nnto. u11chc Cc:piOlll' en. (nuelln ulerino di C"lone. lllcnilori di C"luue tlllltiwnu Iru i19) lunnn di nl1,dll1 di M:Ul'ol cd i19' (lU1nO in cui Cnl(Hl" "m Ili~ u:"pilc Jdln li,,: dr. ('\II'. 11. J. Fmldlo di I.ivi:r (c non liu ('ome l"l11:mk'r",hI,,, I'lul"r~'; si ,'lu und" l'errorc

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tilcv~lo nellu no!~ preCl:llcTIlcl. lrihuno dei!;! Jllcl~ nc1 9!, inMuguTu unM l'olilicM ,Ii ti fonl1c c, ,,110 scolJl'io ddlu llu"rTl! llOCiplc, fu 1Ssussin,,1O ller('h rill'1l1110 un Inlditore
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pp.

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EJolliu!o rume onuon:: d~ CIC~"ONII, IJmltlJ ~11; DIOIlOIIO XXXVII 10. I: VIII. !.lHO II 'j. l'~ C ricurtlulo ller 1M .UM .MAAel~M c mPIl,,~nintila. uhre che dM Diodoro c Vdlcio. da SIlN~A. (;tl1UrJIII{f/ IIJ ,\1111"('ia"l t 6. 4. C!'ll, nondintcoo. tlorno Mrr<)gal1le c alO' bixioso (SIlNllCA. IX hrrtJ{/iIII" ui/ar 6. ,: Ct.s.sIO DIONll fr. 96. I I.

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IIV11l1OVtXO. l71 "0 ~ xal nt!pUXEV W, 10U Ilh EuqlUEi aVUIIVI\OnXOU IIUOV EIV<lI, IIvllllOVtXOU t 10U IIU. novou xul n(la)'ll<luLa naQaExolltvOU" )'lVf't<ll )'.(I oLov e)'xavll<l lil '4Juxfl n,'V 11<l61\II1UJV fxaolOv, 18] -EOlXE t xal.lo OnU010V lI\! K1WV~ nOlELV (lYWEerrtQaV l~V II6T\OtV' nOXuv YQ n lO Ilav{tVElV lfXVW on, xal lO nEl.6eoltm mxi! loi jnov VltXCLV VVQlltvOl oUllptpllXC. 191 tuo nd{}ovml /Iov vtOt )'CQ6V1WV, xal. VOOOUVTI! u)'talv6nwv, xal w i.v OL lO onoQouv o{tcverralOV fOlt, (lOlOV lO n(loonftllEvoV, [IO] TI\! IltnOt nataywYI\! 10V K(llwva nC[{}EO{}at Ilh tyOUOt xal nOlEiv nav lO 1tQooTan6~IEVOV, hoTOU l~V a[l{av onatteiv, xal lO t t[ nuvOVEo{}m'~ xal y(l 'IV XaQl.et 6 nataywyo ainou, xal. 6yov eXIDv lOU xovll)"ou nQoXEtQOUQOv, VOllU IaQ1tl\wv', (2, 1J -En nat6 tou Ktwvo vt"o, fnQanov ol o~lllaxoL lWV 'PwII<lLwv nw Ilc6H;oUOl lfj iv 'PWllll 1to),,~lda"(> [2] xa[ lt rIoll1talLo II)"wv 7, V~Q no)"cluxO xal ~l)'lOTOV exwv slWllU, lOU b QOoou !pIo, xaTt)"uoc naQ' ailTlp 1t)"dova illlQa, Cv aL )'Eyovw lOi nmlOl ouvfl{}l\, c<y'" Emcv nw untQ iWlv d\OEo{)e to OElou ouvaywvLoao{}at nEQl tfj 1tottEla... I> I '0 Iltv ouv Karnlwv btallElloa ntvEuoc, lOU bt Ktwvo oubtv noxQIvalltvou xal Iltnono d lOU stvou 'tevt xal P)"oouQ6v, rIOII' na{blO ou '.. clmv iUliv Wveav{a tl )"yu; OUX oIo eL Toi svot OU)"aIL!JvWOat 1tQo tOV ltEiov W01tEQ UllEql6;... [4J MI) <p{}cyYOlltVOU b tou KTWVO, . Tii oLwnii xal 11{J n(lOOW1tql oxouVto notyw{}m tl)V T\otv, QllEVO alnov rIo~l1tal.to imQ {}uQlo qlt']owv, 0llO)"Oyiv xhuEV, ~ Ql'PElV EqlaoxEv, alia tii tE ljlwvii

mcnticava piu ci che aveva imparato. [7] t: naturale, dei resto, che gli individui piu dotaci rcccpiscnno con maggiore facilit chi, invcce, apprende a hnica e dopo essersi molto applicllto conserva ii ricordo a lungo, pcrch ogni nozione si imprime nella mente come un marchio indelebilc, [8] NeI caso di Catone, poi, la lentezza dcl processo di llpprendimento dipendeva, forse, anche dai suo carallerc caparbio: se I'imparare non c altro che un atto passivo, c logico che recepisca con maggiore facililll chi offre minore resistenza. [9] Ecco perch i giovani sono piu pronti degli anziani c i malati delle persone in buona salute: insomma, quanto minore la resistenza che si offre, tnnto maggiore la ricezione, [10] Cntonc, invero, (a quanto si dicel obbcdiva ai pedagogo cd cseguiva ogni sua disposizione, ma di ogni cosa voleva eonoscere I'origine e chiedeva ii perch 4 Sarpedonte - que sto era ii nome dei pedagogo~ -, da persona amnbile qual cm, pre feriva servirsi dei ragionamento anz.ieh delle maniere forti. [2, I] Era ancora un fnnciullo, quando scoppi hl guerrn tra i Romani e i soeii itnlici per la conquista dei diriui civili 6 , [2] Un amico di Dmso - tal Pompedio Silone 7 - bellicoso ed nUloritario, fu per parecchi giorni suo ospile c riusd a conquislarsi la fiducia dei fanciulli, Un giorno li esort a intercedere presso lo zio per la causn dcgli ui. Icati. [3] Cepione assenti sorridendo Catone, senza proferir parola, fiss gli ospili eon uno sguardo cos1 intenso e trucc che Pompcdio non pot traltenersi daI domandargli: Che cosa ci vuoi far crederc, ragazzino? Forse chc non intendi prendere le parti dei moi ospiti presso lo zio, come, invece, [ar lUa fratello?, [4] Catone non disse unn parola, ma ii suo silenzio c )'cspressione dei volto indicavano chinramente un rinuro. Pompedio, aliara, Hfferr il f:mciullo, lo sol. lev ai di sopra della nnestra come per lanciorlo nel vuoto e gli intim di esprimere chiaramellte ii suo asscnso, se non voleva essere buttato

.1. efr. "n~he Mor..li.. 28B. ~. II nom~ dd I'ed~gogo comJlute ~l1che in VAI.IIMIO MASSIM() III 1,2. Tuni i perm. nu!;!;i conosciuli rCC>lrlli q\lC'SIO nome (ud inil,illte dull'eroc omerk~,; I/i..d(' II 876) hunnn millini lieie o grLI"iliu1() nell'urnbilo dc!J'l\si" Minore. 6. NeI 9 r o. C. dut'~llle i] lribunul.. di Livio Dmso. II !JJ./lum eblx: lerrnnc ndl'lIl1 ~. C.. 1110 i Romuni irnpiellurono "hri due ~nni per SOIlOmel1ere gli haliei (AI'I'IANO, (;tIl''''' civili I 3'l'~jl. Dururlle lu lLu~rr" ClIlone persc, ohr~ u1l0 zi" Li"io Druso, unche ii ff\lldlo dei pudre, L. Poreio C~lolle, con~nlc dell'89, che ndl'inverno di qudl'lInno fu bumuo dui MlIr.;i (Llvlo,l'miKha(' 7): VIlI.L1UO [[ 16,4: AI'PIANO, (,"urm.. civili I ~o, 2'7).

7. Q. J'oP/'IlI'diuJ Siln (qllC'SIB lu grotill (."5ull~, come I11OSIt'~no le iscrizioni; VAUIM'O M~SSIMO II] r, 2: AI'I'IANO, (,',/('r" n"1J/1i I 40, ,II rl, di oril!ine mursicll (DIODOJlO XXXV] r 2,6; STIIMlONII V -I, 2) fll uno dei eapi CIltisrnu,id ddla rivoha. L" 5\1" lx:nnrLl1Cma presso Li"o lJmso si Ilir"ficu llel1'ambilo ddle Irou",i"e ehe,llrimu delI" 5001'l'io ddlul!uerl1.l, imeroorsero lru i I{"muni e i loro weii (purimenti VIlLlllll0 MASSIMO Jl[ 1,2 e Dr vi.,i 11l'lslribm 80, I l, [n Morali.. j21 F illx:rsolllljqtio c ndiclllo come lll1lV.

128

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ToaX\JttQ~ XQWIUlVO. )tai '(ul XEQolv lutl)QtllIlhov TO OWlLO no).,).luu

lmtQ T;;S OUQLlloC; xQabalvwv. [5] 'End b '10M" XQvov OttU 6lExaQtl!QT]oevo KtWV vtx1t.1jXtOl; xal abdlC;. xQTa6tjlEVOS nitrov o nOI1:mll'llo ~O'''xii nQo TOUe; Cfl[).ouS e&eev' OCOLoV eUTX1UIU tfJ 'haMa (n) nui OUtO ionv' d 6' VTlQ ~v. Illav OU)( ti" otlLOl 'i''lqJov

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6mllonov xal et(lxOd, flte.xae.iTo TV KnLlva, [8] Taxi! 6l'1 "C Ylvlle.VOV o'Uve.t {jl(e.v Eltl TOe; OQae; 6 KTWV, xalllLwoIle.VOe; 'fOUe; ltQoe.ar)'fae; xallhaxwoVTae;, fl;t'lyaye. TV ltai6a, xal 11fT' 6QYile; ixwv ltnijOe.v olxa6e., xal ltai6ee; TeQ01O\JVljXOOlJ'lhloav 'I,
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[), 1J OTW b' 1]V ne.Q$11tOe; WOT" fltEt :E>J.ae; "Cl'Iv ltal.lxl'lv xal tEQav Urlto6Qolltav ~v xaOOL TQoLav lU tltl {H:1\l bl6aoxwv, xal ouvayaywv Toile; EUYEveic; lta'lba, alttbEU;EV ~ye'lvae; Mo, tV Ilev eTEQov ot na'lbEe; i&tl;aVTo bLa tl)v 1U')TtQa, Mnf!1]e; yaQ 1v ul Tile; Iila YUVULXe; II, [2] TV b' heQov, beqlLbov VTa nO'llt1]lOU, :Etl;TOV '2 , oux elwv ou' i~oilovl'O Ileetv oub' enwOm, ltuv6avOltvou

giu; ln sua voce, ncl fraltempo, si fnccva sempre piu tagliente e con le mani scuoteva ripetutamente ii corpo dei bimbo sospeso ncl VllotO, [51 Catone, impnssibile, rimase n lungo in quclla posione senza dM segni di paura, fino ache Pompcdio non lo rimisc a terra, Presi in dispartc gli amid, ebbe a commentare: Per nostra fortuna, solo un bambino! Se fosse un uomo fano, non un solo voto a nostro favore, credo, potremmo ottenerc dai popolo romanol:I. [6l ln un'altra occnsione, un pnrenle nveva invitnto per iI suo compleanno alcuni fandulli, fra i quali Clltone c i suoi fr:ltelli. Non Sllpendo come ingannllre iI tempo, i bambini, piccoli e grnndi, giOCllVllno tutti insieme in un'ala dellll casa, cercando di inscenllre un pro cesso con gli llCCUSlltori e gli imputati, [7] Fra i condannati vi era un bel fllndullo, ii quale, trascinato da un ragazzetto piu grande in una stanza e ivi rinchiuso, comind a chiamnre a grlm voce Clltone, [8] Egli intUI d che stava accadendo, corse prontamente verso la porta sprangllta della stanzn, diedc uno spintone alie guardie che tenlavano di impedire I'llccesso n chiunque c condusse fuori iI piceulo, Furibondo. lo prese con s e lo condusse a Cllsa, seguito dagli nltri complgnj". [3, 1] Fu cosi che si acquist grande prestigio presso i compagni. Quando 5il1a dcdse di organizzare per i ragllzzi la corsa sacra dei C\vlllli (chiarnllta Traia) 10, riuniluui i fanciulli di nohile famiglia c ne scelsc due chc guidassero i compagni. Sul primo nominativo ci fu generale consenso: si trattllva dei figlio di Metella, mogle di SilIa '1 , [2] Quanto aI secondo - era Sesto, nipotc di Pompeo 12 - , i fnnciulli si rifimarono di esercilarsi sotto la SUll guidl e, quando 5i11a

II. Aoche VAI.IIRIO MASSIMO III " J C DI' Ili,is I1Imlrih"s 80, I coo 4uakhe I"arianle. CIC.I'MONII, 11.1 laJlliIiM'" XVI n, , (si ~lIlJde ~d un IllISS" di un'openl _ f,,1'1II: la LaIlS CUOJIIJ - ,I" '1l/adT/ilw CJ!/o'ld, secondo IUlJ.rall p"rle degli inlerpn:li, fLl rifcrilllemo uI mcJ~-sim" uoeddoro. 9 [.'cl'i.odio, conn~'Ss<, ccrh'lllcntc conlLl di(fusione ddlal>cdefllsrin in Roma, non e Irlll1lm"lulu du ultrc (unli, 10. Si 1'''1111'''' di un" cu"',, di clI\'"lIi, ~~m cU'Queri di s"cr"li(~, che \'edC\" illll>cllnllli nlll"7.7.i <li n"bii<' fmnillliu di"isi in duc s'luudrc, ci"sclInu guidllla <III un (anciu1lo I'i Ilnmdc. TlIli dllli. dC!umibili dlll tlIcoonlo pIUlllrd,,:o, sono confnrlllli d" unll riCCII lradi. ~.ion<: (lu ,k"scri~.iolle pi ~~Jml'lcllI, in un COnlCSI" ,"Ollllulllenle anllcronislioo _ i lIiochi (unebri che si s\'olsero in Sicili" per lu murte Ji Anchise - , i: in V'RGIl.IO, Em'MI" V H" 60.\, uve, ItIlll,,,ill, Ji parl" di ln: 111''''1)<'; unll tifom," inlroJou" tlu AUllU!lO?). Quella di PllIlllrco (, ln primll lc:slimoniun~.u dei Imlll: 5i Il<urcbhe dcdurrc ~'hc 111 ,llur" rislIllIlI uI, )'CI'OCll sillllnll.

", l-'il!lio di Mele1l" e di M, Emilio SCIIUro, conwle dei "8, (nrsc i: "U i<!elllificlll1\\ con Murro, Ilrclon: dei ,6, cOC'llLn~"o di CUlOne c, l>t:rtnnlO, io Il.n<ln di COIllI>cle.e lUO lui. L'Cllisodio, non lI11<:slalO (lu nltrc fomi, i: l>o!Ilcrinre 1111'8,> (dlll" dei ",,,nilllonio di Me, le1lu oon SiJln:.I'ifllJ 6, ,II) c III11erin.e ,,11'8' (dlll~ ddlu Illorte di r.leldk ~'.\l. 11, G, V. SUMI"1I1< (Th" l'ulJlpi j'l (b. 1'<I",ili"J, "The Arne'1cun )o\lTllul Allcielll HislUry .. 1, ''>77, PI', ,Rn) I" ,<lclllificn oon S,wl/IJ N",u;'J Su/I""<lS, p.elurc ne! ", figliu di un" surdiu di PomlX:<' (S1I1I11 'I"ule dr. F, MII.TNIlM,I''''"P'''<I nr. " in R XXI, 1, '9P, c,,1. n6.\) e di SI'){, NfJllillJ ,\'4""<lJ I'Tclorc nc11'1I1.

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,. Si lllllltk forx, pI fllllO fhe ncll'lI9. dunmte iIlNfI"", ~c/1I(", lo lio.li Clltnoc - Lucio -, ullura c<",,,nle, cbI.x: come leglltl. SiIIl (1J'01>010 XXXVII >, RI. l.'cspl"C5~ione i: di estfll~ione platooicll; usatw, influi, nel mito ClIclltololliro fi

volle supere chi grndissero, all'unisono gridarono: Catone!)t. Fu $esto, invero, a cedergli spontaneamente I'onore, mostrnndo cosi di riconosceme la superiorit. [3] Silla era affezionnto n Catone ed ai fratelli, per i vincoU di amicizia che lo legavano alla gem Porcia u. Talvoha li invitava a casa e si tratteneva familiarmente con loro, privilegio, questo, che accordava a pochissimi, considerate le gravi responsabilir che la sua alta carica implicava. [4] Sarpcdome auribuiva grande importanza a qucsli incontri, sia per ii buon nome che derivava ai suo disccpolo sia perch, in tal modo, i1 ragazw sarebbe stnto ai sicuro dalla ferocia di SiUa. Conduceva, perianto, abbastanza spesso Catone a salulare Silla ne1la sua casa ehe in que! periodo sembrava la dimora degli empi '4, tanta cm la gente ivi condotta pcr esscre lorluratn. [5] CtlIOnC, nllottl qUllllordicennc I', nel vedere i capi mozzllli di uomini illustri portoli via tttl i gemiti soffocati dei prescllli, chiese ai maeslro pcrch mAi nes suno uceidesse qucll'uomo. [6] QUAndo scppe da lui che ii (errore ispitllto dA Sitia era piu fone dclJ'odio, gli chicse ancorA: E aliara. pcrch non mi hai dato unn spada? L'avrei ucciso io, liberando la paIria dtlll'oppressorcl 16. [7] Mentre parlava, lo sguardo cd iI volto erano in6ammali da un sentimento cosi intenso d'ira ehe Sarpcdontc. impaurito, cominci a sorvegliarlo con grande cura, nel limore chc compissc qutllchc geslo inconsuho. (8] Ancora fllJlciul1euo, se gli chiedevano a chi fosse mtlg giormente affezionalo, indicava ii fratello e rispondeva sempre alio slesso modo quando I'intcrlocutore voleva sapere chi fosse ii prediletto dopo ii fratdlo e dopo ancora, fino a che la domanda non gli era piu posta. [9] li suo affello per ii fratdlo eon gli anni diven ne ancor piu saldo l1 . Ormai ventenne, non sedeva a meosa scnza Cepione, 000 viaggiava seoza di lui n si recava al foro. Solo qUlln do ii (ralello si cospargevll ii corpo di unguenti profumllti, Catone si astenevll dai ftlrlo, coerente fino in fondo nel suo rigore.

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n"le del1'AmOro (371 EJ per indicllre la .c<le Jei mwlvllli Ilcll'oltretombll (in tal lenK> llll' clle MOfJlia 9nBI: in mnnC$liiune con j] conl'<.:l[U di .. tonuru .. C Dnche in Mllfilll;, 16)1'. I). Una dcllc due nnla~i<Jni cronolollicl,e dcllll biollrnf;a cltonianu clle jlfrtnClle di Mahilire I. data di nucila.li C.lone tl'llhnl ln n. I; Clltone mari w41111nniJ; le nell'lb cgli era nd qUDtlordicoimo llrmu,lll data di na.cilW unl dll porre nd 9). 16. ArKhc VAI.HIIO MA.'i..'lMO III .,l.I'IUlIl.M Ipp. 6667 c nola lU) eoUega l'epiK>'

dlu lll ii ru.Cl'Onto di Alll'i~no Gu..m c/viii I 104, 48~487. riJolllwrJante un lliO\'lllle clle in~\lltw Sill~ impunemente. q. Cfr. llncOc Mor,,/t/148JC.

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'/tul anovo;. 1101 'O you" Kaudwv bcl oWqJQOovll )tal flttQlb't1Jtl fhtUII(I.~61Ievos. Wjlo).yel TOIOUTO; ElVUL nQ TOl Uou e~eta~6 'Ieva. "lIu' tUv.. f<pll .,nuQ 't6v Kinwvo pIov naQupUw tO" fllb\', ouh i\I{tVl!p <Paivollt Ittdou l'llU<P!QELV", tmv enl TQu<pfl nva
)(al IIax{~ 1tEQl(30~TWV volloa III,

(10] Gepione, invero, enllllo\to stimfllo per ii buon senso e la modc nlzione; cgli Itccettavlt queSl1t vltlutltzionc se lo si pamgonava ad ahri. ma precisava sempre che ii suo Illodo di vivere, a confronto di quello di Catone, non differiva molto dai tenor di vita di Sinio, personaggio noto per la mollezza cd ii lusso ItI. [4,1] Qu:mdo ricopri la canca di sacerdote di Apollo''.l, Catone lasci la casa dello zio cd entro in possesso deUll parte di ercdil pa' tema che gli spellava (dell'lllllmontarc di ccntoventi talenti), ma ii suo tcnor di vila divcnne ancor piu frugalc. [2] $cguace di Antipatro di 1iro 10, filosofo stoico, manifestava una particolare prcdilez.ionc per le teorie eticopalitiche dei Ponico. 11 suo trasporto nei confromi dcUa virtu era pari a queIJo di una pcrsona posseduta da spirito divino; dei bene lo attirava in sommo grado la giustizia, cosi inl.-sornbile cd infles sibile di fronte a indulgcnze c favoritismi. O] Si dedico anchc al1'or:llorill, strumento per acCttllivarsi ii papolo: ritcnev:I chc la sapienza politica dovesse nutrirsi di un chc di banagliero, come awiene in una grande cittR. (41 Non amava esercitarsi con i compagni: nessuno lo udi l1lai pronunciare ulla dedamazio ne. Anzi, se qualcuno di loro gli (aceva notare che ii suo silenzio era oggetto di critiche, rispondeva: II mio silenzio, non la mia vita. Incomincero a parlare quando :IVro qualcosa chc menti di esserc divulgato. [5, I] Calone iI Vecchio, c.Iuranle la censura, avcva fauo innalzare la basilica chiam:lIa Porcia 21 Qui i tribuoi della plebe dav:lIlo udienza c, poichc untt colono:l, a loro pnrere, OSlllcoluVll la disposizione dei scggi. avevano deciso di k-varln o di sposlarl:l:lhrove. [21 Questo fu ii mOlivo che spinsc Cltlonc ii sccndcrc per 1:1 prima volta nel foro, suo malgrado. Egli si opposc allll dcdsione dei tribuni c fu ammirato per :lver dirnostrato, in qllcll'occasiolle, di posseJere doti

14, J J 'O b Klnwv :ntll) tI)v lfQWOV'lV f).a~f TOU 'AnUwvo '''', IIl!lOulfJoa; xal Vfl,t6'IfVo Jloi{lav tooV nOTQ!pwv. extn6v elxom ta40YTUIV yevolltvll'~. 'II)'Y 'liv Munav itl 'Illlov OUV!otflbv, [2J 'Avd 1tUTQOV 6~ TUQtov JU twv 6.no Til moit CPv.oocpwv nQoonulQlOlltVo. tot ~6utoi; Iltcrta xal 1to).mxo'Ls hE~2TO b6YflUOl. lteQt noQv IU~v &Qn~v wol'teQ Etn.'tvo(~ nvl xotoxnos yEyOV), 6w I.j'lQw 61: TO XU)"o TO neQl n)v llLxuLOU'vT)V un:vts xa! XII1tTOV El; :ne!xew'Y li X6QLY nEQllyanllxw. IJI ~H(JXEl lU: xol TY QYUYLXV l!i lIijD'l 6yov. l;LWV WOlll!Q i.v nol!l IIl!y6U Til nOmxil qll,OOOfJl{~ xal ~6XlllO" l!lval TL naQuTQl!<p~l:yov.141 Ou IlivTOl 111:.0' it~Qwv inou:ito ta Ileha, ob' 1'lxQooaTo UYOvt~ oul!lel, U,a xalnQ6 TLva TOO" hedQwv d.novtu "lltlllPOvtui oou Klttwv ot vDQwlIol n)v OIW1tijV", "116vo".. lp'l .)11) tOV ~lov. ~ AQl;ollOl bt UYl!w. tav III) IltU.W tYl!IV ;tu Olwni'j...
15. II "'1 bt xaoulliv'l nOQxia ~a(JILxl)ll T41'lTlXV ~v v66'1IIO tOU JTomo KTWV~. Eiw66te OU" hei XQllllUTil;l!1V ol illIUQXOl, xut xlovo toi ilpQOI llnobwv l!lVUL OXOUVTO, iyvwouv lpeEiv autv li IltraotiloUl. [21 Touto K6twva JTQW'TOV El; layoQltv XOVTU TrQoiIYuyr.v /Jvdotll y6Q UUTOi, xal nElQav l1u 'TOU 6you XO( TOU

,H. II nomc .lcll~TSt"llll!lli,,"(rnuo di un crncrlll~rncntodei M""7.H. (P Sti{,;,S IIr. 1. in la: III A, r, ',n. coI. .1091 III lrirt!ito L.,;'Ilo". 5\lJl~ soonll t!i ATHNI.O XII H,A, ("'C ,i p:rll:r di lUl Sinio (unmMI in Ilomll Inl 'O"'fd lIulll{l~(llltr;t (lu (ome !tUTll.IO: dr. (r. (, l'clcr). "/IIi . for~c, du i<!cntitkul'lii cun i11~ Siwi'J ui qnule Occrone indiri7.Z11 un'epi5lotlr

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lO Di sl"uolu p.lI1e7.iuna. I<i~sc Sill ,"CISO ii 4_' (CrCURONlr, I),' f.jfidis II H(,). Snissc un Ilrolltl:"J)lUu in ulrncno ono lihri \DIOGllNli LIIllM7JO VII r.W1. 2r. LlIl'rirn:r l>:rsilic~ llll C'lIscrc coslrrril ll in }\0ll111 (I)r ,dris il/m/rt'lIllJ 47, )l. nclrll.,. llln1o.lurn" l"oPI>osi7.ionc dei ,cnu", (l'un'IIMc, CoIIQ,,.. MI/j.'Jliorr '9, )1. ln 'IU\'SIO l"onl~" .lO pulcmim probul>i1l11cnlC i: du ill<lu:rdfllrc I' Ollll,ionc CUlOnilln~ Vii bmiliC<l nrdifiulur ddlll \lUulc PMlse'''NO (/'ulilll/i" 711 '" C"TONII fr. I~ lonlllnl ril"lllll lIkunc p~rtllc.

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16, II 'Ev bt taie; bdnvOl e'K1I(lOUtO nEQl nv 'IEQI6w'o" er 6' n:oMXOI, n:Qnov uiQEtv tooV <pIw'o' )tEEUOvtWV, feYE 111'1 )ta),~ exE1'o' Q'KOOllC; tijc; 'A<pQoh'lC;J~. 121 Kal 'Kat' Qxac; ~tv 1'la~ enl1l:lWV (inl t bEt'o'OV] vtUt, nQotvtl 6t 1lp XQ'o'41 1-16.),IOtO nQootno (t) n:(VElV, wou noU6.)t1 i:v olVlp bl6.Y,\!lV EU; QttQo'o'. lJJ Altlav b' tEyo'o' ot r.pLOI tOIJtOU 11'1'0' 1toLtdo'o' 'Kal t 61]'10010 1tQ6.YllOtU, 1tQC; 01; ac; tV K6.twvO tC; illltQac; vta, )tal )tWUIII~.VO'o' <pU.ooYEiv, V'KtWQ )tal nUQa notov OUyylvEO'Ol roiC; <ptOOO<pOlC;l.'. (4J 6t )tal

di buon parlatore: e: di uomo di senno. [3] II suo doquio non era imo paccillto n nffettato, ma coc::rente, appassionato, laglienle. Dlll suo pensiero cosi rude fiuivn una grazin che trascinava I'uditorio e ii carauere dell'oratore conferiva alia parlata un che di maestoso tempemtO da una lepidezza ed una leggerezza non prive di umanit. [4] La sua voee stentorea, ~nza incrinalUre cd inalterabile, poteva essere intesa anche da una folia slerminata; riusciva, inoltre, a parlare per una intera giomata senza mai slancarsi 22 . [5] Per I'affaire della basilica vinse la causa; si chiuse, quindi, od consuelo silenzio per dedicarsi ai suai esercizi, [6] Egli addestrava ii corpo in anivit fisiche f:lticose: rimrmeva a cal>O scoperto per abituarsi sin alia calura sia ai gelo, non usava mui ii clIvnlJo, mil camminava a piedi ndla buona come neUa cnttiva stagionc. [7] Pokh gli nmici uscivnno insieme fi lui a CllVllllo, piu di una volta ClItone faccvll lu SPOlll dall'unQ IIIl'a\tro - [ui a piedi, loro a 2l cllvullo - per poter scumbiare quulche parola con ciascuno di cssi , [8] Sapeva anche affrontare i mali fisici con mirabile forza d'animo: se uvcva la febbre, se: ne slnva tutto solo e non permcneva a nessuno di avvicinarsi fino ache non si accorgeva che le forze SlaVtlnO lornnndo c la mnlnuia volgeva allermine. [6. I] Quando nei bancheui si sOMeggiava chi per primo dovesse ricevere ln propria porzione e la sorte non lo favoriva, egli rifiulllva I'invito che gli amki gH rivolgevllno a ~lVirsi per primo, affcnnando 14 che non erano licenzc da prcndcrsi SOltO lo sguardo di Afrodite [2] Da principio concludeva ii paslo con uo solo bicchicrc di vino, ma, con I'andar dei tempo, bcveva sempre di piu, spesso fino aU'alba, [;) Gli amici lo giuslificavano, riversando la responsabililu sui pro blcmi di Sinto e sugli affari puhblici che lo lenevano occupnlo IUII8 la giornata: non pOlendo, di giomo, dedicarsi a dolte discussioni, si intnltteneva di nane a simposio con gli amid n , [4] Ecco perch

.2. Cicerone,
d~llti ~loid, d~

ii q,,~Je in 1.l~1Wn: 'nt~ll"II .(~n~ mrni<!el"lllionc Il'cr I" ("IIJl~ciIK r(loricl,( tui romiJ"ruti ",,1rrllltu urrhi/rrli vr,romm, dOllkJ IR ~u~ Rbi1it~ orutori~

(/Im/II.\ r ,HI. J. C(r. unelu: 9, 4 mil tu ril,rcu Jdtu lI1L'tle8irnu C1prC1Jione; 'J, ~, d'J\'c ~i nln'onlU nn cpi~"'1ti(> ril'<lrluto unche in I'UJllp<'O .10,2, ',1. Si uttuJc qui ut wrlcl!llio dfclIUrrllJ mn i lali (daJi li qU~llro f,rcec1 pcr slrrbi1in: clualc cki (nrn"'('"n~lIli K"rvire I'cr primo: it t,uldo I,iir fortunuto cru iI c..",iddclIu i,,(/I') I'rllrril (dr. 1'o"~I.roN~, I1J Iltmlli Cmllim' I I 7, ~)), Ecco pc:reh: C~LOnc h\\'O<:II Afro, Jirc.

u). L'I mcc.lelim~ g;u'liliCll1.illnc dei ",i~i{),. C~lOn;llnO ;n SIll'~IlCA, tk /"lIIquilli/,,'" Imimi 17, .,: l'1inio it Ciu,'unc Y({cml~ ehc CIlIOl\C riusdvll ~d entre lI<'lIrfuhiliJ IlrKhc qUIlIl<!O divcnlnl':! rbril') {EpiJ/lllar III '1. "4l.

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ex TaTI] Tij xmvo'tl]to t}1}(JJIIEVO,

qu:mdo un tale. di nome Memmio u " disclltendo con Cicerone, ebbe a dire che C:uolle tutte le notli si llbriacava, I'oralore lo rimbecco: Perch nOll aggiungi che passa le giornlile li giocllre a dadi?. [5] Catone era convinto che fosse neccssario adottllrc Ull tenor di vila c dei costumi dellUno divergi dalle abilUdini di allora, tanto frivole da richiedere lln cambi:uncnto radicale. lnvece di indossarc la porpora troppo rossa e sgllrgiantc allora in voga, adotlo quella piu scura 27 . [6] Spesso dopo pramo;o si reCIlV:l aI foro scalzo e senza IUnica 21\, non certo per guadagnarsi la fama di stra....lIgante, ma per abituarsi a provare vergognll solo per do che lo rnerita, trascllrando ii resto perch privo di imporlanza. [7] L'ereditli dd vnlore di cento talenli lasciata gli dnl cugino CI1IOne 29 la converti in delluro, per poi presturhl senza intercssi agli amici in difficoltli economiche; lllcuni, anzi, ricevetlero da lui linche poderi c schiavi che, lui garante, irnpegnarono presso I'crario. [7, 1] Quando giunsc iI mOlllcnto di nmmogliarsi - sino ud aliara non aVCVIl avuto rclmdone con lllcullll donnn - si fidanzo con Lepid:l lU , gi prornessn sposn di Metelto SdpionelI , ii qUllle llVCVll revocato la sun paro!:l e sciolto la promessa, rendendo, quindi, libera ln donlUl. Ma Scipione, prima che i duc si Sposllssero, cnmbio nUOVll' mente idea e si adopro in ogni modo per riavcre la fanciulla. [2) CutOne furibondo volcva portare la f:lecendn in tribunalc; sconsiglilllo dagli amid, sfogo 1:1 sua mbbi:l giov:mile serivendo gillmbi eon i qual i coprl Scipione di vilUperi con l'asprczzIl di Archiloco, ma scnZll ln

[7, Ij 'ErrEt ' wQav qlElO rr(l6 yllov eXelV, oulllll{l yuvUlxl OUVC1}UOl, ](Jlt6oalO Aerrlav' o, JTQoTe(lov II!V ~YYlll}{}Eiouv :EXl-

rrlUlvl Mf:TtHl[IJl, tore ' ltrrelJf(lfttvou 1O' :Exlrr(U1vo xal Til eyYJ1] ui}e!OT1 oXo~ouoav. Ou Inlv H rr(J Tofi yltou Jll!TaIIEf..l]'Ol:!l; rrlv rXlrrlUlv xal ltvta rrOliloa eape Tl'fV XOQI]V. [2] 'O

t KT(I)V orpOQa J'H1Qol;uv(}d xal IUXOE[, enEXd(lllOf Ilh enfl;eOeiv &u'.t !xl1, J 6' ol Ip(Ol tO'T' exclIoUV, o(lyfi xnl VEOT1]Tl TQhllU f:allTV t1 Ul1lpou, rro<'.t tV :ExlJflwva xaiJp(lIOl!, Till 1Ilx(lip 1IQooX(lI]olIEVO TO' 'AQXIXOU. T 6' X6UOTOV qlf.l xal 1Iat-

J6. F"rsc iI I1lc'!C'Simo C. MClllllli" che csorl" iI popol" II pril'llre LlIclIllo de! lrionCo: ,'.1. J9. ~II c L",.,,/{u n, "3.

IX

J7 Sllllc II~_I.I',

vllric 'llllllilli ,ii porpom o: lo:


l.

~(lIlllll1l1rc dei culuri.

])1.11"10.

NlJlur<Jlir/J;slrm"

J8. An,h<: 4.1. I C ~o.

J9 F",~c ~l, P"rcio Cuonc. fiJ;lio dell'ornonil11" console dei 118, edilc (unlle e prc.

lnre nellll Gll!hll NI,rbOI1CSC d",<: mor; ((;'11.1.10 XIJI JO, I". Ellli cm 1'"lIinlO rapl'tl"licn11~'1l: dei rpn~o d~.i r:4JlollrJ..I.I~"""i"'i: si ltulW"". perll"''''. dei filllio (li 1m eugino del I'pdrc di ("I une II. MUN7.1!M, /{QJlmdl" 11i1rlJparl",l ",,,111,h/J/illllilil'lI. Sl1l1lllllrl 19>0 = risl. [)""llSllldl 196}.ll. },wl.

30. Emilia Lcpida. tillli" Ji l\lu11lIlri" Emili.. Lel'id" Li,i,,,,,,. c"n~"le ,lei 77 II. C. unu ,lei fnlldli di Li,'h,. lu nlRdrc di Clllonc. L'cl'iwJiu, ms1 <"Ornc iI sU~~l.,;si," rnmri. munio con Ali/in. $(l1l0 (h, colJocilrsi iml1lloJiulllmenle primu dcllug"crm ~"'llm SpartPl"o bJ P. CJ sccondo MNlU. cil .. pp. }I.I e H'. inlorno 111"1' 31. P. Cornelio ScipiollC Npsicll. m!Ol!UIU d" (J. Cl"eili" Metellu Pi" d"l''' iI 70. daI mOI11cnto elu: in 'I"CI1'1I1111O 1<: Conli Liline (per l"li. C,CllM01"II. I" C. ,,,.,,,.,,, li .1. '9'1lo) lo indil'unu Illle"ru (on1C I~ Sdpiu. ln qucsto ppsso l'imlicnziotle dei nome ("Mclello Sdpin n<: ..) dun'l\le. ines'Ut;l.

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Il] ~EY'1I1t: b' 'An(ov ~QQovo auyattQa ll , XO( tailtu

l"IQlttl ouvijUtn, ou 116V1) blJ, xa{){l1u~Q A"(}.lOH IXll'llwvo nuiQo U' eutuxtottQo extivo, e.v lTo)..)..oie; Ol eJ!(WOE XQOVOl Il(OV ~V EY1lIIl!V !~ &QX~e; 'tVOU YUVOlXO. (8, 11 Tou li bou)..,xou l'Io)..llOU OUVEOtwtae;, v DtUQtXElOV x)..ouv, n)..)..lO" Il\' iot(latiJYl!I, K6.twv bt tij O'tQUteiu ill!tl!iXl!V i{tl!)..ovt~ b,- tV E)..CPV exLlQXl!I YQ &e)..cpe; autou Kuudwv. 12] KuL XQ~OUOttUI flv d OOV ipob'to tn nQottuIl{~ XU( oxiJou tij Quije; OUx il1ti'tQ~l!v UUtlV L t 'I~ xa)..W O'tQUT1]yeUrltUl tV no)..el1ov'6, Uwe; blJ nOQ6 noU1)v flaax{uv xul t(luq:.1)v TWV xei otQattuollvwv el'll6tlxvllEVO tiltu~(uv xul (vuyxulav) v6Q{uv xal T 6uQQa)..tov iv nOl xuL ~uvu6v, i66xtl ~1]{th nobeiv tOU na)..Ulou Ktwvo. IJJ '0 b f)..)..lOS Qwutu xa{ nlte; uiltlV 6lanQtnet EYQU1J lev, a cxetvo oux i!)..u~ev oub nlloo1]xota, (piIOUe; ;lOV III)tth eL(lyottUl tlllWV. 141 ~Ex tE ln) tatWV &UXOto ibxel, xul VOIIOU YQ"CPtvtQ nw toie; nUQuyylJUouolv eie; Qxl)v VOIIUt016YOI III) nOQwol)1, XLloQXlov IILtlWV I1VOS indano TlV V~l(p, l'1 xa( bl' autOu nOI1]O.'levo fQYOV on6~Lo{tol xat nQoooyO{lWUv tou e.vtUVX.VOvtU, oiJb' aiJtot ltve:noX"Tt ~v toi lnalVuuulv, OOV IlUOV iv60uv tO xaMv tV f:ntni6tul!, tO 6uOllilUltOV aiJnv fluQUVOllvol. 19. I] 'Anobelx{}e( bl: >:l1luQxo, et MuxE60vlav entql1tno nQ 'POlJQlOV tV OtQatlly6vJ~. ~Evfra (1) tynal, tij 'tUVUlX ltX{}o. f1v'l xed baxQuo01\, evu TWV cptwv tau K6twvo Mouv6nov I? eil'leiv' ..t 'An{u 66Qou' toUTOV yo, 001 lpu6~w. 12] ..n6vu Ilh
jJ. l)ri \'o:l'$i 11011 rimane lroKO. PIUI:areo 1i1)C$M' allri,"", Iliudirio pu~iln"onci rilluarJi

licenziosit e la puerilitii dei poela grecou. [3] Spos, poi, Atilia, la nglia di SernmoJJ Elia fu la prima, ma no" I'unica moglie; piu fonujoJ nalO di lui, Lclio , I'amico di Sdpione Emiliano, ndla sua lunga vita ebbe per sposa I'unica donna che avesse mai conosdUlo, (8, 1] Allo scoppio dclla guerrlt servile (o di Spanaco), Catone parledj> come volonlario aUa spedizione guidam da GeUiol', per se guire ii fnllello Cc:pione che era Iribuno mililare. (2] Non gli fu possibile mostrare, qmtnlO avrebbe voluto, iI suo zelo ed il suo valore, j per la pcssima conduzione della guerra (,. D'altra parte, egli oppose sempre alia mollezza cd all'arrogan7.8 degli altri soldali la disciplina, la bravurlt, ii coraggio e I'intclligenza, mostrandosi, dunque, all'allezzn di Catone iI Vecchio. [3] Gellio c1ispose che gli venissero tribu lati adeguati premi cd onori, ma Catone non ne volle sapere e li ri /lutO, nffermando che non aveva compiulo nullll che fosse merilevole di ricompensa. (4] La cosa fece scalpore aI pari dei fatia che, quando si candid come Iribuno militare, fu I'unito a rispetlare la legge, pOCO prima ap provata, in base alia quale i candidati olle magistmture non dovcvano esscre accompagnali da "ollle"clatoreI J7 [::i] Tuno solo, si dava da fare per salutare coloro che incontrava, chiamandoli per nome, ma lale comporlamentO non fu approvalo neppure dai suai eslimalori che, pur comprendendone la correttezzo, erano contrari:ui dalJa loro stessa incapacit di imitarlo. [9,1] Eleuo tribuno militare, fu inviato in Macedonia, presso ii governtuore RubrioJ!r. Si racconta, in proposilo, ii seguenle aneddOlO: Munazioj'J, un amico di Calone, cerC:lVa di rincuorare la moglie Atilia, che era in lacrime e disperata, promeuendole che avrebbe ve-

di Arehiloro, eh" ";1:< ,"OI"mi"ri: ':odune 7, 6; MIH.Jltill:lojA; NIJ"''' .., 9: Pende ~, I.

eh" ii rormnrnlo qui ri"orlulU ti"ti,.; ti", qualchr fonl" .. calonian?


j j . Eua 1IIlplltlrn"...a ll<llImicu ramiglilll caml'lIn. molto ricca: MOl'>"'l.l!a, eil., p. j j l . I\kuni idC'nlilicano iI p<lre di Alili;, ron C. Afilio Sern,"o.ron~ok(kll06, 1I11ti roo ii figlio lel I'rr<lrllu consolC', eh", CICI.ltOI<II (/'ro l'I.mrio ll) ddiniKr Ifll!lissimUI1/ bom;",",,,. j.,. Illlr\ltllHonislll dell'ol11onirno diulul.tn cieeruniuno. Nlltu ne! 190, si SI>OSO gim'lI' nissinlO, .luru dr., un:r 'Ull fiRlill nel l'fI em I!i~ SpOS"l" (AVI'MNIl, .~/(md IIx,ic<l 67, l87l. l.>dlll 11l000lie non lr:ullllnd,uo ii nome. j). Lucio C;c1lio Poplit'olu, l'onwle ""I 71 II. C. CUTl Curo Comdio u:Ululo CIo. diu,lU: BaOO<ltn'ON /l, p. 116.

j6. efr...nd..: Livro, I'..,iochnt' 96. J7. Nd 68 ~. C: ~i \..,J~ /",rrx/"VOIrt'. II. 110. j8. Mii:-'7.IlR, Ruhri/IJ ur..,. in RI; I A. r, r91," rol. 11(>1') Ilrol'one tli idcmHicllrln. si.. pur eoo le dOI'ur" elluldc. mn iI L. Cullrohl1 pmmJ, cui Ck~ruo", indiril1.1l due cl'isro!e: t1J/ami/ianl XIII 4' '" ,,1.11 lrnnine OfQUlrIY{\; IISll10 dll ['lulareo IlOlrebbe imlurre ud irl",nlilicarlo ron \ln pr"lor" lkl 68 con impcrio I'rOIVR"lo (BRm:GIlTON ll, I'. 1.17). Sul Irihunalo mililllrr di C~lonr, dr. f"froJ,,:kmr, III'. 110-111. 39. Munuio Rufo: I,,'rrxllldtme, p. 110.

Ki\H1N

9.

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OUV, lpVUl TOV K(tTlovu, xu! lTQoEW6vHOV lu 'lltf:Qu Mv, Eu{h) dlT@lV ItETU TO br.ilTVOV' "y' lTW ~) MOUVHE tli 'AHIt T1)V lTOxeOLV EIIlTEJOI:!L, IL](t' "UIf:QU tJIO IlijTl:! VUXTO iHPLOTJIr.vo...

fJl 'Ex M TOinou o lvu ei tulHO WILnov eXf:euOE ttitEo6C1l


xul t6v MOUVUHOV oiJTW d xui}eueLv, ItEto. lTUlbl 'puaoopEVOV im6 TO KUTWVO. f4.! Ei'lTOVTO ' UUTli' m.vTexu(exu ILev olxhUl, o I)' lmEEuth~QOl, ,p(Ol f: TtOOUO, WV oxouJlhwv llTlTOl, aUT6 .et lTeOlltUnV xOT<\I lTuQepakl:!v tv IltQEt lTQoOtuP.yltEVO. (5] 'ElTel ' l]xev ei T6 oTouTmov, lTket6vwv TUYllTWV VTWV vo iQXwv lTOP.lX61:!!. imo TOU OToaTl]Yo. Tfl 11f:v lMa OE'ff] lu omj lux 06v eoyov 1lYEI:TO xai. ou f~UOllXOV n)v ImIEll;Lv, ainli' b lTOl~OUL TOU itOxollevou llOlou II(JLOTU 'ptOHllOuJlevo, ou TOV lpPOV rpei@ T~ El;ouol.u, ),k, lTQOOI!{tI\XE T6v yov' [6J (i) lTe[{twv lTEQl. ~XOTOU xu! L'OXWV, ~lt0llevll;: TLII~ xal. xo).aoew, l.uelTOv l]V dlTeiv, lT6TEOOV l:!iQ1lvlxou IIOV li lTOEIUXO, xu! lTOO{}UILOTtQOU li blX(JtOTf:QOU nUQl:!Oxl:!uoe TOU t1voa;" {71 OtW tlpu(VOVtO Ipofll:!Qol. IItl.v toi ItOEII(OL, ilLEQOI b Toi OUIIIIXOl, TOJlOl l! lTQo T6 tll"iLX/:!iv, rpl6H'IOL bt lTQ6 TOU elTulvou. l8.! Ou ' iXlOTU K,twV imqLI:!I){}I], TOUTO lTeloTOv imfWXEv aunlJ, xal Ml;a xal. X,Ql xu! nEQ/lkouoa TlJIl) xu! rplmpooOV1] lTaoa nv OtoaTlwTwv. [9J "A yaO ht\}OL elTemTTEV, ~xouol.w t"il(trcovwv, xo! OTOI)V IU~v xol. lcmuv x(d lTOoEiav txelvOl IL;\kov li TOl UOXOUOlV ILOlOUIIEVO, ijt}el /! xu! 'PQOViULUTL XU! YIP n'vtu rcEQtdQwv tOU UJTOXO(ITO(lU xa( oTOCtt1lyo lTllooayollEUOltf:vOu. eat}e t"iLU TOUtWV allU n)v n(l6 UTOV EVOLUV (ev)@(lYUOIIEVO TOI VQOLV. [101 'AQEt~ YQ kl]lhvo oux eyylVl!TUl ~fjo li t"iL' lixou TO lTUoat"ilt"i6VtO euvo(a xu! tlJlfJ;" oi. li' VEU tou lplEIV EllUlVOVn TO .ya{}ou atboiivnH (11i~v) n)v Ol;av UUTWV, ou {}UUII1;oUOL bI! tl)V tt(lEn)v oM ILlltoVTOL.
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nU{}IIEVO ' 'A{}llv6wQov T6v ElTlXU),OII@VOV KO(lu. ItEy(t1lv e/;lv v TOi rTwl"xol 6YOL exovTa, bl(tTQI/lELv lTEQ!

glialo su di lui. [2] Catone assenti. Durante la prima giornata di viag gio, subito dopo ii pranzo, ricord a Munllzio le promesse faue :ld Atilia e lo esorl a non sepllrarsi m:li da [ui n di giomo n di notte. [)] Anzi, fece porlare due leui nella medesima stanza e feee dormire I'amico sempre lIccanto a s; insommll, paradossalmenlc em MunAzio ad essere pcrcnncmcnle sono ii controllo di C.none. [4] II loro seguito era composto da quindici sehiavi, due liberti, quauro amici. Tuui si servivano dei cAvallo per viaggiare; solo Cuonc lIndavaa piedi e si uvvicinava ora all'uno ora aU'altro per pOlcr scambiare con ciascuno qualche parola. [5] Quando ebbero raggiunto il campo, Rubrio lo nomin comandante di una deUe tante legiolli. Eg[i evitava di mostrare ad ogni costa ii suo coraggio, perch ritcneva poco dignitoso e regale ostentare le proprie qualit. Era malta piu importantc chc i soldati si conformassero alie sue abitudini: per ottenerc ci, si serviva nOIl solo deltimore ehe ispirava come com:lndante, ma anche e soprallullo dc1la forza della ragione. [6] Grazie ad essa cd ai continui insegnamenti, seguili opportllnamenlC da premi o punizioni, forgi uomini non saprei dire se piu indini Alia pace o alia guerra, eccellenti per zelo ovvero per giustizin. [7] Essi erano lemuti dai ncmici, ma miti con gti alllcati, rifilltllvano I'ingillstizia, ma nmbivano agli elogi. [8] Per qucsti l1lotivi Catone oltcnnc dlli soldati ci chc meno curava: gratiludine, grande rispeuo c bcnevolcnza. [9] Era iI primo ad escguire d ehc pretcndcvll dagli altri: lInchc nc1 modo di vestire, durante i pasti, ncg[i spostamenti, si comportava pi di soldato che da comandante. Forsc pereh eccelleva sugli llltri - duccs o impcrafores che fossero- per caratlere, mllgnllnimt:\ cd eloqucnza, lurti gli si affczionavano qUllsi senza rcndersene conto. (lO] 11 vero amorc per la virtu nasce da una profondll benevolenza estima nti confronti di chi dclla virlU c l'csel1lpio; chi, invece, elogia la vim) di una persona scnza amaria, rispecra la sua fama ma non ammira n imitala sua virtL!. [10, I] Fu in qucsto pcriodo che Cntone seppc dclla prescnZll li Pergamo di Atcnodoro, deuo Cordilione 41l , famoso filosofo stoico, oro

40. l\lcnodoro di E,l"SO. deu" C",dilionc (.<iIIJ"hbol. din'l'sc u lunR" lu hibliolcell di I'crJol"nm: cllIldc in ,Iis/lmu do!,,, ehc .. riIOlC"'" I~ 0llCrc dcJr"ll1iclI SI"" pcr csplIn. /JCrIlC i pussi r;ll'mlli ctcm<!ussi C (II sl~'Jlcrlo: I)rOGllNIl LAllR7JO VII J'l .I" Jsitl"w di I'crRIIlllO. L'cl'isodio di CUI''''C cd Alcnndoro C rkm&llu nnehc in Mora!ia 777A c ti"

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nEQtlvu'u.

(11. I) wEn 6' UtOU 1tl"l til" olootdav vto. f).lp d Tl)V 'Aola" pa61twy i:\I601]oe nEQI. eQ(ax'lv i:v Aivlp'u. (21 Kat YQll,IQTU Ilh eu6il t'ptt 1tQO t6v Ktwvu' Xf4!wvo llt 1tollou XUt!XOvt0i t~V O)"unuv. xul VfWi ixuviii ~tytOEl ~~ ltaQO0'li. filO ~uxQv kx6a 11VOV Mo rploui xal tQt:ii otxha ltaQa)"a!kOv, lx 8moa>.ovlxl]i vilXf}'l' UJ xa{ ltao' oubh i!)"Otilv xatClltovtw6iJvm. ruXU nvlllaQu, )"ylp ow6di Qtl ttOv'lx6to toii Kaudwvo, E~lta6tatfQOv Eool;lIv ~ rpu.oooq>6ltl!Qov !vfYXfiv t~V (J\J1.HPOQv, ou IlVOV xau61lOi xal ltfQuttul;l!OI tou vexQou xal lloQt'ltl )"ltl]i, oll xal 6ultvU ltl!QI n'lv talfJl)v XU{ ltQaY~lUtdau;, UIUUlltwv xal qlUt{WV 1l0)"UU)"Wv ouyxutuxatvtlv. xal IlvfJllUto I;eoto )"litwv 8aolwv Ult ta)"vtwv oxnu xatuoxeuaoOhto EV til Aiviwv YOQQ:. 14] Tuta yQ (EVlO1) fouxo<pvtouv ltQi n)v ll'lv rulJlluv tO KtwvOi. ou xaftoQWvte oov ev tlj, 7JQi illlovi xul qltJou xu{ lleiloel uVUlOXVtOUi yvll7Jtll' xal ofeQQljJ tOu VQ t illll!QOV hiJv xal lJllOtOQYov. (51 Eii t tata xa{ ltoeu; aut4J xa{ lluvotUlltoll xan\ t111~V mI)

mui avanti llegli anni, ehe nveva sempre rifiutato in maniem entegorica gli inviri e le proffcrte di amicizin di re c govemntori. [2] Con. vintO ehe a nulla sarebbe valso invinrgli una leuera o un messaggero, Cntone, approfinando di un eongedo di due mesi ehe ii regolamenro mililare gli conecdcva, salp per I'Asin minore con I'intento di recm'Si personalmente dai filosofo. Egli confidava neUe proprie dOli per noo fal"Si sfuggire la prcda. l3] lncOntro Atenodoro, discusse n lungo coo lui sino ache non riusei a fargli cambinre ideo. Giunse, poi. all'ac campomento in compagnia dei filosofo, toonfante e bnldaozoso quasi che recassc con s~ un bonino di gran lunga piu edatante di quelli che allora Pompeo e Lucullo avevano ottenuto ricorrendo alie anoi, ossoggeltando popoli e regni~l.
[l.,1] Durante iI suo Iribunato militare, ii frateUo Ccpione, che era direIto in Asia minore, si ammal ad Eno, in Tracia"2. [2] Catone ne fu subito informaro per lenera; poich~ iI mare era sconvolto da unll furiosa tempesta e noo si troVRVll una nave di stana tale da peter reggere I'urto dc11e onde, Catooe si imbarc a Tessalonica su un pie colo mercanrile, nccompagnatO solo da due amici e tre schiavi. [3] Rischi di fare oaufragio, ma dusei a scampare fortuoosamcnte. Ccpionc, oe! frauempo, era spiralo. Catone reagi a qucsra sventura da uomo piu ehe da filosofo. Si profuse in lamenti, accascialO dai peso deU'immenso dolore, abbracci ripetutamcnte ii cadavere dei fralello e ne celebr iI funerale coo grande dispendio di denaro e di energie: durnnte la cerimonia fece bruciare inccnsi e vesti dai ricchi ornamentj e ocU'ogor di Eno fece erigere un heroo" di pietrn levigsts di Taso dei valore di otto talenti. (4] Si anir critiche perch la solennit dei funerale cra in palese conlrnsto con lo sua nbituale frugalil; critiche ingiustc, peraltro, perch non tencvnno cOnto dcl grande auacca mcnto ai fratcllo di qucll'uomo cosi inflcssibile e fermo nei confronti dei pinceri, dclln paura, deUe supplichc umiliami. [5] ln occasiooc

~ I. I.u Iiuuti. di ]lump-a.llui piruli ri~ull." uU'nlulc dd 67: dopo un. ~crie di ,ucrnsi l"<>nlro ""irri,ble, Lucullu, n'DQ I~ fine dei lIll."dnimu .11110. inizio ii suo declino milir.te: .. Icrosilllilc. dlll1qll.... durare ii rilomo di CUllllll." aI l."amIX' in l."Omp~gniu di Arcnodum nellu rl"&1 C'Srllll." " 11...1 primu 1I11lunno dd (,7. prinu cioi: che Lucullo Ix,resse dcfinirsi
(II1"H~)I\lill<J.

.p. En". Sil(lll111 s1I1I11 sl'undu oricnrule dcUu roce dcll'Ehro. cru un ntxl" commercill!O;:

e ~ll1llcl!ko di primllria impOl'rlllllll. L'L morre di Ccpionc l'u nicre dUlllrll "crso lu li11l: dei 67, dopo il riwlllu di Cll!Ulle ln Mllccdoniu e I'rim~ dcllcrl11illC dei Iri\ulIllllO (Rcn. nlliu (,6). I'okh" Ccpione erll in I'rncimo di imbllrcuni in Ung Slgllionc infidg (si ,,<"(Ia ii

ccnno III mure in Icml>C'SIIl). ccnllmcllLe Illi cru Shllll wnfcrilO L1n inellrico il11pllrlllnle: FI.OMO (I 41, lO> llffcnnu chc cgli, (lurull1e ii hrtfmll pirilliCllIII, (u preposlo du 1'01111'<:0 ullll 1~1"IIRu.rJill dei me", 11sielioulI. ~ IlOSJibile chc Ccpionc (~ uno dei ,luc 'luCSluri (Ii Pump(:o (I'I.UT"'~CO. I'Ulllpn, 26, J), COlHe 1110~1"'1l10 anche I" s<~cllnili1 Jcl (uncmlc o;: gli OIllUlllli Ji te C ROIenllllori.

'44

KATON

I I 1:Z

te{tveno<; el1f~IJ'lOV. WV EXElVo XQflllUta ~tv nuo' OUblVOs; Ellt~a'to. thJlUILUta bl! xal )(00110\, i),.ll~avl!. (tflv) n~u'l'" anotou ToiS
)'(1:'11tOUOI. [61 T11S bt llQovoll(a ei ""tV Te xal 'tO 6\1ytQLOV 'tou K(lt1I(wvo~' lxOO'IS, Du6!... WV vtuQe J'lEQt 'tOv 'tlupav nfl't'l0Ev f.",
Tn VElllOEI.

17) Kat mltu nQ~uvTO atlTOU xal nu06Vloc; ~v

YQWa, n xouxlv(i1 n'lv ttpQuv mu Vl!xQou IUlttpue xal lhilthjof:. XQ\}o[ov ~IITWV lUlTUXExuullhov, 181 QTW ou TI\J !;tqm flVOV, an xut TlI' YQocpeLtp TO W1tEJ6uvov xat V\Jnl>Lxov {lh)l!nloTe\loev~~.
02, I] 'End bl! 'd:).o EIxEV i} oTQUl'eLa

'(iii

Katwvl. JtQollnJlql6T]

<Ilh) oux Euxai. XOLv6v EUUV, oub' hudvot., ),O MXQUOl xaim;QtJ}o).al Ul'IIOl"OL. 1lon6btwv T 4lnu Tai.<; noolv ~ paU;ot, xal XUtulplOvtWV lS leLQU. twV aUTOXQuTQW... o)Jyol. ~Ol. inolouv oi TOTE 'PWlluiol.. [2] BO\ll)6de; 6t n(l TO nom;(e;t n(loof"liv &'IU 111:\1 navT){hlva~ xa'" iOToQlu... Tile; 'Aolue;~} xa{ yr....t06uL Dl'UtI'l 11(tW... xullllwv xu{ 6u...ltllfWe; Tile; nE(l1 XltOTl}V ~nuQxlav, lla 6! Tq, rulnu 6.11~OTQ(!I0f6, 6u\ ~e ...lav xal tplluv nOTQ41uv 6EO~tvip nQ uUtV i)'{)liv. Ilil uxoQLOtiloUl, TOUTO'" TV TQno... noll::ito n'l'" &11061111Iu.... UI nQonellnev iill' iWtQ- TOV uQTonoLov xul TOV 'lye~ (lOV, no\l xUtuUOflV ellfev, Oi. bt nllv\I XOOlllw xul IIEO' 110\lXlu eioei.06vn,e; ... ei n'l'" n6klv, et 11I16ete; TVXOl T4I KTWVI ep[i.o wv uut6ih ltut(l4JO Ti YVW(lLIW, v nClv60xdep n)v no6oXl)V uUt41 nUQfOxEa~ov, voxi.oivu ou6nl' r4) nuv6oxdo\l bt lU) Vtoc;, OtW n(lOe; TOUe; (lxovtu 1(1Un'le"'ol ~fvlu ... MllPUVOV, o.yunwvn (1)V 600ElOO.... "I noHltxle; ' &nLOtOUllevOl xol nEQloQwllEVOI 6l t III) DOQlX!J IlIlb' &neu.fl mUTO ItQltOOflV J'lQC; tOUe; Qxovm. imo
.1}. N~l~ d~l ",~1rimnnin di 'llion~ wn Ol1en~.., la IigliOl ddl'o.>nllO~ l~ulla qu..k AI'IIASO. (;""TTt' t:r1.'1/' IV \1' .u). si chi..mll'''' Sc-n'li.. hd. 1I1lCh~ nolll 81): non ('na un.. f"llcinl1\'1I" (COIn(' ~ffcnn .. Phuuco)!i<.' nd 6, o 6.t ~JIUSl" L Licinio Lucullo rrdlK"t' d..llll f(ucrna miuid.. til'll (M. Gn.l'.t:Il, L Lid""'1 wC/tIf,1I nr, 104. in R XIII, I, 19~6, coi.

dei funcralc cbbe doni da molti rc e dtta come testimonianut di slima nci confrol1li dei defunlo. Calone rifiuc l'of(er1t1 di denaro. da chiunque provenissc; accett solo I'jnccnso e gli omamenti ti patlo chc ii donlllorc fosse disposto a riccvere in cambio dei denaro. [6] QUllndo j'crcdil di Ccpione fu divisa fra Calone c la figliolettll dei dcfunt0 4 .1, egli non pretcsc IlUllll li rimborso deli e spt'Sc sostenule per la scpolturn, L7l Eppure, ud Onlll dei suo comporlamento e dei scnlimenli che lo Icgavuno ai fTllldlo, ci fu chi cbbe il coraggio di scrivere ehe UVCV:l P;ISS:110 ai setuecio c filtrmo le ccneri cid frutello alia riccrell delI'oro brud:lto insieme III caclavere; [8] chi sostenne queslo, abuso, cerlO, dd privilegio di non dover rendere conto alcuno, per j'impunil:i che si era arrogara, n delle azioni di spada e neppure dei conte nuto Ji ci che scriveva ~4.

(07).

H. 11 \'Cnnn ..lia ~11;,,11l 1::'(1 ..11.. "cnnu, u \ln !Xlterc ..I di sovr.. dellc lrSlli "mllnJII inrl'itubilmenle li Ccs~ce ed .. 1 ~1l0 A','icalll hi "cdll /'"nJ,}"zimlr, pp. 10<)'110 e: not .. 3). 1)'1 I'I.l;TAKCO, G'l<lf" .1, ,I si dc:<lurc: chc ull'ini1.io dei libdl.. Cnllre: si IC:USIl\'1I di rrplinre &1 ~rnl'li~e s"ldlllO mlun urlIlore: cosI uflile:: ii rnnu 1111...<lIIII<I.U' \-J ..II.. "pe:nn\lJt dd nustro I'IISse, pOlce:bbe \~J)lilllire: un .. risfloSl" (di TruR'll ",li Mun.. ,,: si I'e:d.. 1"lm,},, 'IIme:, PII. 10<)'1 lO) .. 1I~ .. dim\"SSlI" lIffrrm.....io"c: cc:uriun". 4~. Si \'CJII /tllrodll:;'JIII', 1'. 'II.

112, I] Quando si conged dall'csercito. non fu salutato solo da vOli augurali cd elogi, come consuctudine, ma anche da pianti inin Icrrolli c cominui llbbracci. Gli slcsero pcrsino i mllnlcUi sulla lerra chc dovcva calpeslare e gli baciarono Ic mani: cnlno onori chc.allora, mnllllelHe vCniVllTlO lIccordali a pochi ;'npcralorer. [2] Prima di lormire:. ROllla e dcdiearsi aU':lllivit:i politica, Calone dccisc di fnre un vill~gio in Asia 4 ' con un c!uplice scopo: ill primo luogo per visilnrln, stutli:lrc i costumi, iI tenor di viw di ciUSCllna provincia c le dYII(lJllC; in sccondo [uogo per compiacere iI galnl:l Dciolar0 46, chc lo llVCVll inviwlO in nome di Ul1'OSpilalil.i c di un'amicizin di anrica dma. QueSic cr:1I10 le llbiludini di Villggio di Calone: [J] di buon manino ii rornaio c ii cuoco alie sue dipendenzc si mcllcvano in ca.mmino e lo prc ccdcvano nclluogo prcscelto come lappa succcssiva. Entravano ndle cill:'1 sellza pompa cd oslenrnzione alcuna e, se non vi erano amici o COllosccnti di (amiglia che li ospilasscro, pn.'So a11oggio, prepamvano ii paslo per (atone SCn7..1l arrccarc disturbo a.lcullo. [4] Se in ciwi non vi crllno locande. chicJevano ospitalil ai nOlllbili c manifestnvnno la 10m W:lIiludinc per IIvcrlll riccvuta, [,5] Spcsso, tlIt1avia, crnno guaro d:lli con sospelto e le 101'0 richicslc di ospilalilii cadevano ncl VU010,
.1(" FI,lde "lIe"lO dei Hurnllni, telrurcll delI" (;.. 1~1i:1 c l)I}i 'c, er~ 1c:galO ,III ~lrelli "11\.:,,11 di .. rnicizil111lb grnJ "cm<l: ClcH.m<M,IIII/<llIIili""J XV 4, 1~ (indicil~~lll .. C.. h'IH.' !lei ~ I 0)0: ",1"" DdOli>mlJl 'lu; 1"11 libi <'si lIII.~"'I<' "'uswrius).

KATQN

12 - 13

'47

TO KCTWVoc; :tQaXTOl xmd.uIII36VOVTO, xal IIUUOV UUTO 6cptle; WlYWOEiTO, xal nUQeixev En! -CJV qlOQtlwv OlWl'I:n xrt6ft!;0llevoc; l'l:OVQ4.av vftQWl'I:OU Tal1flVO xall'l:eQlbeoe;. (61 Ou 1(1)v nUa xal l'I:QooxaOUIIl!Voc; aUTOUe; dwf}el.).,yelv .. tO II0XfhlQoI, IInufJeo6e mTlle; T~ xuxo!;llvla. a nvTE lliv o{pl!;ovTUL KTwve. 'AII!3vare mie; qllOqlQOOVULe; TI~V El;ol,lolav aim.iJv, eolltvwv nQotpoewe; Lva ~lt OII~cvwmv, W nOQ' exvTwv 1(1) -cUVXVOVTEo. (U,II'Ev lIt :rl,l(ll~ xal yd.oiov TI tynall1a6eiv. Bolllt;wv YQ de; 'AVTIOXUOVH, f;:6e :no! Ta :tla i~w l'I:~6oc; c'.tvftQ():twv btaTtQW' 6EV Tile; O 1toQaxexOlllhowv, h ale; ihpTlf3,Ol Iltv XWQU;; ev XOI1Ol xol 1taillee; htQwOI XOOll(We; fOTilxeoav, EoOiltae; 6t xoOaQa fVIOl xed OTf<pCVOI,l ElxOV, leQEV; 6ewv VTee; ~ QXovTee;. [2] nvTWV ouv IIOV ott16tle; o KTWV Uim{l uva 1tQTTW6Ul TlII1)v xol el;lwOlv imo T~e; 1tfWe;, wQyl~eTo Iltv TOie; l'I(lOl'lelltp6eiOl TtV l[wv, we; 1(1) xWOUOLV, xtEuoe 6t xam~~vUl TOile; ql[OI,le;, xul1tetft l'IQOilf1 11ft' oimv. UJ 'Oe; 6' yyiJr; l'loav, O nvto blUxOOIUV eXEiva xal tOv Xov eir; -CC!;IV x.aOlOl:lr.r;, c'.tv1)Q 1tQEofltf:(loc; il61l, Qpoov iv Tfi xel(ll xal OTtq:;aVOV XQUTJV. lmflVTlloe TlP KCTWV1. l'I:OO TiiJV UWV, xal Illlb' OrtUOllevoc; tl(llTU, nou 6l]lliITQIOV~1l 01tOEOtOOl, X.CI! J'Ulvhlu nO(lto'tUl. (4J nOlll'l'liou 6' ljV yeyovwr; lllljtQlOr; oidT1jr;' TOTE bt l'Ilr.vtWV we; eno eutfiv vttQWlTWV elr; nOlll'ljrov l'l:o~e 1t6VTWV, OEQCllTEetO nUQ'l;lav, II~ya nao' oill:<jJ lIuvlIEVO. 1:5] Toi Iltv ouv tp(Ol l:oi KTWVOr; ytwe; iv~nEoE tOOOTor;, WOt' ovuuf3eiv UI,lTOUe; ox iMvavto, la TOU l'I:il{}OUr; lta pablt;ovtl':, 6t KTtV T6tE Ilh tox\JQJr; WTQwtdr;, "J T~ xaxoalllovoC;" tptl "l'I:OEWC;", )J.o ' o6tv lIjl6ty;aTO'~? XQovq) li' Otf:Qov EW6EI yev xal autO ll'll TOTl/.I, xal bll\yOllfvoc; xal I1vllllovewv.

perch si rivolgl'Vano ai notabili scn7.a vanlcrie cd ostcntazioni. Con disprez7-O ancora muggiore era considerato Catone, quanJo soprag giungeva senza che i suoi fidi (ossero riusciti a trovnre un ricovcro; si lllettevn, n11ara, n scderc in silenzio vicino ai suai bngngli con I'arin di lln povcraccio impnurilo. [6] ln tlll cnso, non mnl)Cllva di chinmnrc n s i magistrati di quella cittil per rimbrouarli; Sciagurnti, dovcte smettcre di essere cosi privi di rispeno nei confronti degli ospiti! Non sempre nrrivcranno qui dei Cntoni. Con un aueggiamemo cordiale potrcste vani6care I'nrroganza di chi in cerco di pretcsti per impndronirsi con la forLa di ci che noo ha ottcnuto con ii consenso. (U, I] Della sua I>cnnanenza in Siria si racconta un episodio di vertente. Stava avvianclosi verso Antiochia(7, quando vide fuori dclle porte della citt una gran fo11n dispostll ni due lali della mncla: da una parte giovani con III c1amide, dall'nhra fnnciulli dalle bclle vesli, Vi ernno, poi, pcrsonuggi con bianche vesti e corone in copo, certo su cerdoti o magistrati. (2] Convinto che la cin volesse tributargli onori c nccoglierlo dcgnamenle, Cntone se la prese con i suoi fidi che lo avcvuno preceduto e non erano stati cupaci di impedire tuna queIJa pompa; pai, fccc sccndcre da cuvnllo gH amici cd insieme a loro si avvi a piedi verso la citt. (J] Quando la raggiunsero, si fecc loro incomro, distaccnndosi dai resto delln folia, colui chc prcsieclcvll 01 cerimoninlc cd nvevn disposto in bell'ordine tulta quelJn gente, Ern un 00010 armai piuuosto nvami negli anni, tenevll una verga in muno cd avcvu una carona; senza ncppurc rivolgcre un salulo a Cnlone, gli chiesc dove avesse Inscinlo Demctrio"ll e qunndo surcbbc giunto ltd Antiochia. [4] Costui nitro non era che un liberto di Pompeo: in un pcriodo in cui gli occhi di [Uui erano - st.llrei per dire - punt.llti su Pompco, egli godeva di una stima moggore dei suoi menti ef(ettivi, per l'influen7.a chc esercitava su di lui. [5] Gli amici di (atone cbbcro uno scoppio di incontcnibilc iJoril mentre camminavano Irn le due ali di folia; Cnlonc, che era rimasto di SlllCCO, esclam: CiuiJ disgraziatn! sellza uggiungerc nhr0 4 'J, ma in seguito, revocondo I'episociio con ultri o tto di s, prese Ilnch'egli I'abiludine di riderne.
rislllelll" ud i\relll (M. M"NnIHOLs,. C/i sroli "I/t' Vilt' di P/ul"rro, .. JlIhrbuch der 5lerrei chischm Byunl;ni$lilt .. ]8, '979, p. ,oJ).

"7. I'oieh\: k pct"q;rin,.,joni di Calonc', (lJoli L'OfIl" dacrill" da l'IuuU"<:n, K'guono 110 <'1M: diflirilm"m" puo eucre acrnllllo, rt'C'nllnnmle (lJ1.l.l.lllo40lll, .. Hi"oria.. 199).\,. H7) si iptlli1J''''IO eh" la riui qui mmlionala si.. I'Amiochia di 1ria, 18nuI, <lal o\lCOlndm o","cm <judia di Pi~idiA: "Illnlmlx: 01l'1)1;0)i <."I.,"\""ngollo ad un \'illllllio "he I'Olrn:1.1x: inlcrt'SSIlTC solo I'/\~ill MillOn:. "H. Dcltlctrio di C;mllltll, potente 1i1x-rlO c flll','rilo di I'mnpc:o, in I'o/llpt'rl .,0, , I'icne delinil" d., I'luBLTco gio\'nnc in l!;lInbll mA <'l:c<'5si"u'nenlc inll'lll,ren.!clllc. .19. Lcpi.soo:lio" "ndn, in PO/llpro 'lO. I') c GIlJl.'ANO, Miso/'ORO" ))8/\'))9/\ dI<, IUC" iI nOlll" <kllu cini. II p:wo di Giulia'l() (II PO$IO Uronfmnlo roll ii nos/m 0:I"81i 1iOO' riusli di prulurro: ,d. lo seuli" .. J /~ dd !';I1alino ,6/J tkll'XIIXII kCOlo. I,robabilmml"
ilio"r~rio

KATQN

'4

'49

[14, II Ou Ill)V ),J,cl 1"I0llltl1Lo uutO hoT(lf'lIE TOU vfi(ltilltou, otino ltll1lllfOVW Ei TOV Kt'nwvu [n' UYVOlO.V. l2J 'Q YUQ fl "E,pwov e{huv tJ[OQfnO J[Cl UUTV, UOJ[UOOIU!VO ltClEOPTfClOV vm'O xul Ml;tl J[Oi! J[ClollWvm xui uvllEWV T6H! IlfY[OtWV ilYOIUlVOV, i.wv IlOllnill0 OUX ~IIElVfV oul!' fiuOf xuttEl;Ollvtp ltQOO' ttflv, n' W nVI TWV xQEln6vwv UV(dloQwV J[ilvnlOE, XU{ n)v l!el;lclv hpu),f. IJ] Ku{ J[O Ilh fU EV TqJ rplmpQovl:io"m xul itoJ[l;w"m J[UClOVtu, J[dw ' En IlnuoTvw EYXWjHU lfl"fV UUto tfl uQnij. :lOTf ltVTU e1tlOTQfrpOllhou xai J[Qooxovm ij1l Tq; KtWVI, {)UVlll;fIV ES WV J[Q6n:(lov XClTl!CP(lOVEltO, XU! (n)v) ltQtonlm xut IleyU0'llUx1uv uvuOEwQElv. [4] Kut yQ iI nOllnlltou oJ[ou~ J[cQt aUTv oux ).(wllovE lIEQUJ[EOVTO oucm Ilov li CPIOiiVTO. t'.r.).)..' EYvwoov n {}uUllfll;EI IU!V J[UQVTU. xulQEI ' umQ' XOjll!Vtp. [51 Tou y(I ou vl!ou, i.OOI J[oQ' UUTOV cuplxvolivm, cPIOTtILOllfVO XUTELXE xu{ J[ollJV UTq; ouvelvw. Toli t K6.TWVO ouc'itv Mel{)Tl TOIOWV, ' womQ oux uvum!tIuvo uQXwv ExElvou ltuQ6vm, E~CJ[EII'l'ev UOIIEVO, Ilbvtp oxev eXE[Vtp nov ei 'PWlulv J[EVTWV T TtXVU xut t1)v yuvuixu nUQuxuw{)IIEVO. u'.w UUTqJ J[QooilxOVTO xui. l ouyyhnuv". [6.1 'Ex TOTOU Ml;u xui. oJ[ov,) xul lltU J[l:Qt uUT6v "IV TWV J[6EWV xui. elJ[vu xut X110EI. h oi TO lptOU extEVl: J[QooXElv CI1htil III) 6.tl pl:~wJoa TOV KouQlwvo yov. [7] 'O YclQ KouQlwv'2, x61lEVO Ttil auonjQi(J TO K6.TWVO. cp[ou xuL ouvil{}OV vm, ,'mwnlOEv aUTv ti J[1l611uj16 EOu Ilnu n)v oTQutelav YfVtO{)W Tij 'Aolo {)tut1. [8] Toli l! xoi.

'o. Em nalO ii 29 scncl1llJrl' dcl ,06: PUNIU. N,U/lfl/liJ bislmill XXXVI I I} c VHI.l.HI'J

II )}, .1.
'I. Vl,ric iPOIl"Si sono sllllc fonnullllC S\I hlli Ic)(:u11i: SCl'\,ilia. lu nipolc di CmonC'. C'ornc si l UC'C'Cllll:llo nclln nOIU 4}, sl"'S ncl 6~ O uel 64 Lucullo. fi)(lio di lIl!;' Ccciliu MCICliu. irnp:lr('lll:llu <:<:lll la lcrln m"l\1ie di l'olllllCO. 'I<'rlill Muriu. Q""cru: ii llipQlc di Cuh>llC, nnHo. spos ne! H in primC' l1<>ue r.iuudi:l. la cui sorellu si Ulll in 1Il:llrirnnllio con i1lilllio nlllllJliorc di P"l1lllCO (CICI;Il()~'II, Jldll/l/Iilil/"'I 111.1. 1 CIO. IOl. Si Im!Cu. in <:llImrnbi i cn~i. di unu l"lrcmelll cosllonl:rnu .lu nOll l'iusrificlIrc b lidurhl di POl1lll('<:' c d,r l1"n :Illloriu.nrc ncppurc :1 posldurlrrc ii \'iul.lllio di Cnlonc in '\si,r: I'hunrcu 1'<l1,cblX" :I\'crc introdo!Co nel rncc"mn 1111 dClllllllio "PI"lrlencnlC 11.1 un periodo SIlCCl:Ssi,u. BIII.I.H. MOIlII "lli~l",in" I'J!J~. p. }71\ irllcrl'rCl,rl'illlem I'Il~SO come pr",':, dei (uno chc Ef,-"So fu J'lIhilll:L !:lppU dei \'i:rAAi" di eUlOne.

[14, I] Eppure, fu proprio Pompeo n rilnedinre alia gaffe clamorosa dcgli Amiochcni, che rlVevano mostrato di non conoscere Catone. [2] Quando Calone gillnse ad Efcso, si rcc a rendere omaggio li Pompeo, di Illi piu anziano~n, molto piu famoso, e per di piti allora li capo di un grande esereito. Pompeo, quando vide Catone, non rimase sedulo in atlcsa che gli si avvieinasse, ma, alzandosi in picdi come di frome ad un superiore, gli nnd incontro con la mano tesa. [)] Si ITallennc con lui, profondendosi in manifeslazioni di :lmieizia ed lIbbracci c, primn di congcdarlo. tribul elogi ancora piu cnlorosi alia sua virlu. Tuni, allora, si ricredellero sul conto di Cntone, gli prestarono maggiore altenzione ed anche se, in precedenza, non lo tene vano in nlcun conlo, presero ad nmmirarne I'equilibrio e la magnanimir. [4] A dire ii vero, la dcferenza di Pompeo verso Catone era detIlIla piu da un selllimenlO di soggezione, sia pure ben simulato, che da vera amieizin. Ern evidente come ln stima, dn lui oslenrata fino a che Catone em prcsellle, si lramutasse in sollievo quand'cgli si allontanava. [5] Con gli altri giovani Romani che si rccavano da lui, Pompeo era pieno di premure: faceva di tuno per tenerli eon s e desideraVll davvero ln loro compagnia. A Catone, invecc, non chiedevfl mai di rimanere, perch avcva la scnsazione di dovergli rendere conto dei suo operaro di comandnnte. Em, quindi, contento, di vcdcrlo alloma narsi: eppure, quando si Irall di affidllre a qualcuno moglie e figli, preferi eatone ad altri amici che dovevano tornare a Roma, cos:!, dei reslo, naturale, dali i loro vincoli di parentela' I. [6] Catone lIcquisi llna tale repulnzionc che le eirr se lo eontcndevano per invitarIa a festini e cerimonie. Egli raecomandava agli amiei di vcgliare su di [ui perch non si avverasse, suo malgrado, la predizionc di Curione. [7] Anche se amico di Carone ed li lui mollo legato, Curione'2 mal tollerava la sua inflessibilit. Quando Catone termino il scrvizio di tribuno militare, Curione gli llveva chicsto se volesse visilnre l'Asia. [8] Alia

~2. Di diflieilc idcnli/icu1.ione. l'olrcbll<: Irullllrsi ,Ii Scrioonio Curino\:, lribullo nel ,o Olllou(;Il1'ON II. I'. 2'19}. LI I"rno chc si UCmlll" l'iIKl!eJi di VAN Oon:(;ltll~' (I'wllpre te Grllm/ hJlllf<:'lir dr 1"'mpiT(', Ilmxelies r9:14, Jl. }24), ehe Curione SiLllli"ClIhllll Cl"S~ri"n(l solo nd 11IRlio dei ~9.

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14 - 16

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nvu .. q'lijoavtol. ).f!yel.. eU1fV /) KouQ(wv. "l~Lwv y.Q hmvil~fl. exei{}l!v xlII),ov i]IltOo.. , otw mm; xul. tlil iUlau XQ'l0lIEVO.
[IS, I] 'I\'6tQo ' O raT'l IUltllJ'll!ll",om Ilh 'tOV KatU)va. nQt oflu(lo WV illi'l 1UlQuiUoOQl Toil naiba airtiP pouAOlll!vo )(O( 'to" olxo,,'). Ut6vn tlt l'fQOOqltQwv bWQu l1uvroun xal I1EIQWV X(t{ bt':OIU!VO nV1u '((lonov. otw nOQwl;uvEV, won bdTJ i).vt x(
VUX'tl!Ql!ouvta 'til otI!QI~ IIEQl T(llt'l"
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riSpostll affermativa di Catone, Curione aveva pronundato una frase dei seguente tenore: Rene! 10rnerlli daI viaggio certamente addoldto e piu maLlcabile. [IS, t] Deiotaro ii galma nveva invitam Catone perch, armai aVl1nti negli anni, voleva affidargli I'cducazionc dci figli e "nmministrazionc della casa H . AI suo arrivo, copri Cntone di regali ed uro ogni mczzo per convincerlo ad accenarc la sua proposta; Catone fu cosi irritara chc, pur essendo giunro pressa Odoraro nelrardo pameriggio, dopo aver passatO la none, verso I'ora rena pani. (2] Giunse a Pessinunte H dopo una giomara di viaggio e vi lrovO doni di Deiolaro ancor piu numerosi di quelli che av(.."Va riccvuri in preedcnza. &si erano accompagnati da una lenem dei gaiata, che lo pregava, ne! caso chc i doni non g1i fossero graditi, di lasciarli almcno ai suoi llmici, che ne avevano diriuo, giacch i bcni di Calone non potevano soddisfarc le loro richicste. [3] Catone non ncconsenti neppure a questa dausola, pur essendosi accono che alcuni amid, piu arrendevoli, non erano d'accordo con lui. Rinvio, quindi, i doni a Deiotaro, affermando che la corruzionc si nutre scmpre di pretesri e che avrebbe condiviso con lora que! poco che possedc.."Va di diriuo cd nveva acqui. siro in maniera onesra. (4] Era giunto ii momenro di salpare per Brindisi. Alcuni amid ritenevano pi opportuno che i rcsti di Cepione fossera imbarcati su una nave e Calone salisse su un'alrra, ma egli non volle sentire ragioni e proclam che llvrebbe preferito scpararsi daUa propria vira piUHO' SIO che dai fratdlo. A quonto si narra, ii caso volle che CalOnc rischiasse la vita, mentre I'nltra nave compl uno rraversata lranquilla. [16, 1] A Roma Catone lrascorreva la giornota a caso con Alenodoro o assisteva ne! foro gli nmici, (2] Non appena raggiunse l'et richiesto per la queStUfa", pose la
cunlrudd~tlo .lu ,6,6, do\'c si uf{errnu che, dlll'1ulte ta qUClilura di (alone, Lul"zio CIL!UJ" NU cnsore. L'l ccnsuru di (;"Iulu i: dlll~tu LII 6,: si 5a, ino!lrr, chc:, con ii collella M. Cr"u", Clllulo ~i dimi!iC primu della scudenza dei 1ll~lld~10 (l'lUT~"CO, (ran" I), "1: C"''''~IO 1),0' NR XXXVII 9, ,I. Anche ~l'TlZ" penurc ad Lln~ ~'On(tl.itlne: di Plularco ch~ IKllreblx: "'' '1"<: indicolO come: censure nll Cl"tlJuri/lJ, puic:h Clnor~ (nlrO in (~ri(~ nel dicembrc dei 6), 1'e:l'iwdio di (IIi II ,6, 6 potre:bhe CS$I;r~ mllocllw IIU'inizio dello qUClilur~ di c,uone:.

lu illltQU 666\'. EVQEV h nEoolvoijvn'~ :rd.dova tw" xei b<Qwv auOu; autO" nolltvOVTU xal YOlll1Uta fali ratou bwflhou. upetv auto id II~ rrQ6{tul1 ton\'. Ull. tOUI) cpllou MOUI. n6.Vl:w j.ltv lt~lou vt tU J'mOei" 6,' f:XEi:VOV. o-ux vtwv bl! TW" iblwv Tali Ki:ttwvo TOOOtwV. lJ] 'AU' oubt TOTOI'i i:vt6WXlv 6
KTWV, xulnf:Q htolJ TWV rpo.wv IluuaaollholJ; xal ll'lOllllllpO'lholJ oQwv, itU ql~oa n l'luaa 6w(lolloxta l'lQoqtof:w; v lUl'lOQ!'lalllv, OL 6t rpL04. Ill6tOlJOlV WV v eXll x(lW xat blxalw; xT'lalllVo;, itl'ltl'llll~l T 6wQa l'lQO; t6v 6.1jI'wQOv. 14) 'El'ld bt IltUOV'l'o; itl'lal{llLv d t6 8QlV'l'tmov CiloV'l'o l'1v OL cpo.m t bh~'avu tO\l KULl'ltwVo d itl':Qov 6ta6m l'loi:ov, f:unuv tl
t~ "VlJX~; Ilt6~on(u IlUUOV ~ totwv, V'lx6f)' xal IltvtOI tyum xot tX'lv l.l'llOqKltO"l'Ot(l Jlf(luaUl, tlV Uwv IlnQ(w xO'U~Ollhwv.

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6,l1OOl. (2] nQOl!6UlV

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) \. Odul~ro \'Qb'~ {om: oinl'Olgerc Ild proP" inlcr~i un gio\'~n arblOeralk'U m "'~110 elnet~ellle, per ~ssicu"~re alia Ill"O\ltiu diseentkmu ii regoo l.J l...it~re dIC I. G~lnia {li"cmam: Ilro... ind~ romanu iiI ehc si ,'crifiC" soIu nel ~) a. Cl. Di\'cl'lli i dUli {omiti du
Mu'"!i,, 10.19C: Ddoturo, \'olendo lusd~rc ii rcgnn ud uno solo dei suui figli, uedsc 81i ultr (iII Mo,,z/ia 1)8D Plutarco sl'cdfiru chc: si lraltu,"u di lil(li 1I'""ti d~ un'lIitru dnnn~, prch III mOlllie S!r~tonice cru slenle!. )01. Cill1l ddla Galuia lX"ddentuJe IIi conlini dellll I'rill;'L, II !iCdid ehilllmclr duro I'odirnl" Ankutll, ),. [n b~se alia !ri( CQm(/tiJ ,Ir ttt,zIlIJlrutibm dell'/!2 non d si pOIC\'a eundidue alia qurslura llrimll dei e0l11pirne11\o dei lre:rllesilllo ~nno di e:lii; (atone:, ljllindi, che: cr~ nUlO nel 9) (vd. JllP'iJ. nuta I)). nun li candido prima dc:l6~, c qllindi fu elCtlO pcr i16.j (n:. ecnt~ment~, 1l.... 1.I1~IOKII, Hi~lori~" 19')6. pp. )0,,,081. Tulc computo scmbr~ ~lIScre:

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Ill!Tij).'Oev, ii "tou "tI! VOllOU ltvUYVWVUl "tou "tallleUnXOu xal lunuto'Oc.ll nv ellnl!lQwv tKUOtu Kul "t(JJttp nvt tfl i.tQXfI t1'lv lilvulllV ntQI).upei:v.LJI ~06ev eu6u EiS tI)v uQx1'lv XQ"tau"t, Iley).'1v enohloll IIU0j30).1'lv twV nllQt "tO "to~llei:ov lJnllQuwv xot YQOIlIIOttwv, oi liu1 XIlIQO uel "tO; 6111100lU YQllllUta Kol "tol VOIIOUS tXOVtES, fltU vtoue; Qxovrue; nUQQ).u~PVOVtE, bl' i.tnftQwv xot yvOlUV lnllXvW blbuox).wv bQwv Kal nUlliuywywv liwJltvous, oux qJ[evro "tfl ~OUO{Ul; xdvOIl;, uU' ~ouv Qxovre ulhol. [4J IltXQl o K"twv enlOtO; "toi nQ6YIlom VfUVl.KW, oux VOIlU (llOVOV) xal t4l'!)V exwv QXoV"to, UUO; Kul voitv KUl qJQ6vIJIlO xul ).Oyov, lJnIJQhut., nfQ ,'Iouv. 'i)u XQil060l "tOL YQallltuttuOl. tll Ilh EeUn:wv XuxouQyolivru UUto, tll 6' QllUQ"tvoV"tu nfIQ{e;t. blbltOKWV. [SI 'O ' {lOUV i.tallol Kul "tou Uou>t> iOwnfuov unotQtxovrf, iKflvtp 6' eno).tllouV, "tOv Iltv nQw"tov uiJtO xu"tayvoil nEQI nlonv ~v X).IIQOVOllie;t. YfyovtvOI nov'lQov, n11).uoe tOU "tu~udou, 6euttQqI bt nVI QV-b1ouQylu llQO6'lXf XQlOlV. [6] 'Ol Klt"t).o Aou"tno O t4IIJ"t1'lH vtfhl ~OII1J(Jwv, (m)Q Iltyu t .ri QXilS Ex,WV lWllU, t b rij OQuil (f:xwvl IltytO"tOV, W l'I:ltvtwv txCl.loovtI xut OWCflQOOJvtI 'PWltulwv btuq'ltQwv' {IV bt xul "toli Klttwvoe; !l'I:alVhlJS xal OUv116lI b,O; tOV fUov. 171 'Oe; ouv l)nwIU!.vo "toi 6lxaiol etlUlto IpUVfQWe; tOV v6Qwllov, oux fta "tauta nOleiv autov K"twv' n b IIUOV llQoo).t.naQouVTOe;, OlaiOXQOv.. finfv O!,W KT).f, o tOV t1IIlIT1'lv xal tove; 1)llfttQOU (liou O<pf(),.oVta bOXlII1;fIV, nO TWV ilJlfttQwV nllQftWV ixIJ).).f06Ul.... 181 Tatllv t1'lv qJwv!'jv qJvro TOU Ktwvo. Kt).o l'I:QOOl!j3).t\jlf Illv ntiTOv w lltl\jl61IEVO, EbE b' oubtv, ltu.' tiO' n' OQyfl fiO' ll' oioXV11 llij).Oe OlClmu bll11l0Q11I1tvo. [9J Ou IU)V il).W y' VOQUl1l0, oU' Enfi lU\! '11(JCjltp T uqlldou llfQl:lJU).).OV at XClOCIl(>OUOCU, xul A6)'ho MQxo'" [fU;] lJUVQXWV TOU Knuvo \J1l'

.6
propria candidatura, ma solo dopo aver acquisito nozioni sicure suUe norme che regolilvano tale magistratura, dopo aver assunto dagli cspcrli informazioni dcuaglintc sullc singolc qucslioni cd essersi fallil un'idca dcUe compclcnze di un queslore. [3] Oivenlato qucstore, prese provvedimenti radicilli nei confronti degli scribi che emno aI suo sclVizio. Essi maneggiavano in cominuazione i documenli pub. bJiei e le leggi; sfrunando, dunque, I'inespcricnza e la disinformazione dei magislrali che si avvicendavano nella carica ed avevano, quindi, bisogno di informazioni e di guida, non permellevano ai magislrali di csplicare appieno ii polere loro conferito ma di fauo li SO slituivano nell'esercizio dclla carica. [4] Calone, invece di assumere sc:mplicememc iI nome e la carica di questore, lo divent subito con crelamente, facendo suoi lo spirilo, i eontenuti e la logiea ddla magistratura. Comindo a Iraltare gH scribi per que! ehe erano - dei sempliei subaltemi -, li riprendevll se non agivano correttamente e correggeva gli errori che compivano per inesperienza. [5] Nella loro impudenza gH scribi eomineiarono ad adulare: gli ahri queslori'" per ingraziarse1i, assumendo, inve~, un aueggillmento polemico nei con fronti di Catone. Ma Catone ne caceio uno dall'erario dopo averlo accusato di frode in una questione di successione e mand SOltO processo un altro. (6] L'accusalo venne difcso daI censore LUlazio CaIU' 10H, uomo assai influenle sia per la cariea che ricopriva sia sopraI, lullo per le dOli di saggezza e di giusli7:ia, per le quali ecee!leva Ira i conlemporanei. Egli era anche grande amico di Calone c lo slimava molto. [7] Avendo perso 13 causa, Catulo chiese pubblicamcnte la grazia per ii colpevole; Catone mal 10Uero ii suo comportamento e, poich Catulo continuava ad insistcre, sbou: c<Vcrgogna, Cmulo! Tu, censorc, che hni il compilO di veglillre sui coslUmi, sci in balin dei nostri suba!tcrni! . (8] Colpito dalle parole di Catonc, Catulo lo guardo, incerto se rispondergli o meno, lllcque e si allontano in silenzio, imbarazzato, in predn all'irn o allll vergogna. [9] 11 colpevole non ftl condannato: i vati cantruri, infRlti, superllvano di uno quelli favorevali c, poich Marco Lollio"', coUega di Catone, noo era presente aI

)6. Iki did'll1nol'e eoJlcllhi lli C,none.i cOlllncono solo Murco Lollio CilUIO in ,6, \I e C1u"Jiu Mllreelln. di ('ui ,I 16. )11. )7. efr. 1\1I0IJGtl1'OS II.!'. IH. J?l'ossibile - cume ipOlill~ FI!lIRJ.lI, p. 7 8 - ehe C.lulu si fvsse 5ervilo per II' sue rnwn~ioni di uno scrill~ Jdl'cTwrio e Illi (os$<: 1)(,'l"$Onlll. mentI: obblilllllO. Per J'l:pisodio dr. MOTll/ill ),loll) I: MorQ(ia tlo8l:: (erilico nd cunfromi di CUlune, UCCUIllIO di ~1'Cr lllllo Ilul1hui I(ul uuOMwl.

)6. Vd. nolU ~6.

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hU1C;. ntlt1U!~ 1IQ '(OUtOV

KTOS. bebxXElVoc; ev lJlOQdql (1IttU)XOIUOOdC; (fie;) hletlt) n'!v {x'lv. Htuo t!,\v (UtoO\lov w. [10] Ou I'ilv iXQlloat yr. T41 y(lo~~atl!i rI K6.TWV. out tOV IUo{)V Cmt:bwX2V. a' w iv6.(IU'IIOV TOU AoUlou t'"v ~ilcpov ioxev.

10 ilvOQw7t'V.

processo pcrch maIato, Catulo gli mand un messaggio per chiedergli di vcnire in aiuto dc.lI'nccusato. Lallio si fece trasportare in Icniga nl tribunalc per deporre ii proprio voto favorevole'9. (10] Nonostante I'c:sito dei processo, Catone non fece a1cun conto dei votO di Lollio e non asscgn piu alcun compito a quello scriba n gli corrispose la paga. (17, I] GIi scribi, privati dei loro strapotere. ritornarono 3d essere dei semplici subalterni e Ctllone pot prendere le proprie decisioni in piena autonomia; in breve, iltesoro ebbe un prestigio maggiore della curia e, secondo ci che diceva o pensava la gran parte dei ciltadini, la qucstura acquisi piu lustro dcl consolato. (2] Dopo aver verificato che mohi erano i debitori insolventi nei confromi dell'crario cd altret!tmti i creditori, Catone pose fine ai torti subiti c mcssi in nuo dulla pubblica amministrmdonc: dlli debitori pretesc con estremo rigore ln rcstituzionc dei denaro, ai creditori restitui le sommc dovute !lcl piu breve tempo possibile. Grande cril III soddisfazionc dei ciuadini ncl constatare che gli evasori pagavano dopo aver crcduto di csscrc sfug. giti ai fisco; viceversa, chi non spcrava pi di essere risarcilo dullo slalo si vedeva rCSliluire ii dcnaro. (3] Respinse regolnrmcmc doeumenti non conformi aUn legge c decreti (alsi, contrariamente aUa prassi precedentcmcnte instaurllta in busc alia quale. clietro pressioni, si accordavano favori particolari. (4] Acradde che un dcreto redano prima della sua quc:sturn non gli sembrasse valido; egli non diede crc dito alIe assicuraz.ioni che gli venivano falte da piu parti e si convinse solo dopo che i consoli ebbero (omito garanzie dietro giuramcmo. (5] Tra le piaghc della citt vi era queiJa dei sicari sillani che, in base alJ'editto di proscrizione emanato daI diuatore(,(l. crano stati ricompcnsati pcr gli omicidi compiuti coo somme che ammontavano anchc 3 dodicimila dracm l . La geme li odiava, li considerava sacrileghi cd empi, ma ocssuno osava ndonnre dclle misure punitive oei loro confrooti. [6] elltone. inv!,."e,li I in giudizio ad uno 3d uno per deteo ;donc abusiva di denaro pubblico c - come era solito dire nci suai discorsi sdcgnllti - per cmpictll cd illegaliti\, c rillsci ad oncncre la rcstituziooe deI dcnnro. (7] I sicari silhmi divcllncro, qllindi, perseguibili per omicidio e, dopo cssere stati condnnnati per essersi impossc:ssati di dcnaro pubblico. furono proccssali c di nuovo condannati

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nmtwv, toi () lUxtw ltOlOU xal nQollil'lw. watt tV ijllOV ijcollol. tOU Iltv oiOlttvolll; nOOtllQI)OElV bttlvovta oQWVta, TOU ' ii III) nQooEMxwv lano)"all~avovt:a. 1)1 "Emua YQl11lUta [TWV] nolv ou 7fQOOI1XOVTW vuqrEQ6VTWV xol Oy/lC.lTU 'IH~Uij nOQu, XEollm XU(lltl xal cilOEI TWV 1tQoTQwv CiWOOTWV, outv UUTV i),UOE YCVO\lEVOV TOlOUTOV. (4) la),),' ntQ ho nOTe YllUto evbOlaow; et XilQlOV ytyOVE. 7fOUWV IlUQTUQOVTWV ox in(OTeuoev ou bt xUTh~E nQ6tEQov li toil naTou bOllOOUI nUQoyevollhou. ISI ~OVTWV b no)J"wv ol 1:),)"u iXEivoc; noxTElvumv vbQ ix nQoYQuepij'.o yQu ebwxn vo. JluQlu 10xLla ouX11661, nuvtE ,ltv UUTOU Wc; ivUYEl xal luuQOU ill(OOtlV, llvaollal oubd hO),11U' 161 Ko.TWV bt nQooxa),oulltvoc; iXUOTOV (Wc;) iXOVTU br1l16 mov OYUQLOV lxw i~bL:QoTrev. lla OUlltiJ xul 6'y<p tO tij nQ. sEW vomov xul l'tuQVOIIOV iSOVl!ll~wv. 171 Ol () tOtO nall6vre cullil ;IOUV evOXOl <p6VIp, xa( tQ6nov uva noo'lwxore n"yoVTo

r:: nolO ehc. in eU!i() di I'utit~ di \'Ofi _ come uccadJc nd pmct'll$O e01\lro lo dopo iI \"010 di Lollio _ ii \'cr(lcIlO era )'usS(,luzionc. 60. L,,/I'x Carl/diu ti, prU)l'riplim'l' dd)'II~: l>cr le fumi. err. G. /{010NIlI. l..xl's {I"Mi. ,,,,,. /,,'{luli /l,lJlIJulli. Miluno '9' J (rist. I-lilrlcd,dm '96~). p. H9. 61. Lu cifra eorrispondc CSuUUI11crltc ui duc lulc1lli indiani ln Silfu 1'.1. Lu 5011111111 cru P~JolUI~ lIfficiulmcruc su (ondu llubbliro d.,1 'l"l"SIClrC, ehe rej!imu\'u ii IMlIne <ki Ixne ficiuri Sll "PIM"hi Kgimi (S,1NI:CA. 0.. prom'J(',u;'J }, MI.
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nQO toue; butaotile; xal blxae; "WOV, ilbo~hwv nvtwv xal vOIU~OvtU)V ouvlJ!;aa!lcpeoOQl n)v tOU tU(lavv{6a xal Iav autOv f<p00UV xo).a~6~fvoV. {I8,lJ "HlQfl t tOve; nO),ou xal t eveexi\ autoi'j nis nlIledas xal tQUtov. Ote yQ noOte(lOS n u.vllf3lj nv ouvaQXOvtwv ele; tO tallu:iov KtwvO, o6' Ote(lOe; n~)'Oev. (21 'EXxllo(av ! xal 130u)."v ouelllav xO(lilXf, beblWc; xal :n:aQa<pulttnuv TOU holll(l) xal ~Q XQlV o<PlllltWV xal tewv ViOEI ii Mone; oIe; ituxev enL~l1CJl1.~o~houe;. UI 'EnlbeLxvllloVo b: tO tallLeiov l3atOv u xal xatta(lv ouxO<p<lvtwv, 1t~Qe bi\ XO'Utlnwv, f{oooxev n til nOMI ~oUteiv f~fon II" bIXOOU. [4J Kat' QXil b! ttV ouvaQXOvtwv evtOle; inaxO"e; xal xaen <pavdC;, OteQov 'hanuto, taie; ex TO lU) xaQI~eo(tt to. 6t'J1100lU IUlbt X(llveLv xuxle; :n:exttd(Ue; non6el. autv vt{ m'.tvtwv, xal na(l!Xwv nooyeio{}al nQ6e; TOU beollvoue; xal pla~ollhoue; ~xdvol, we; &IlllxavOv ~onv xovto Ktwvo. LS J Twv o' iUleQwv tii tefUta{~ OXe6v un xvtwv TWV noltwv n(lone'l<pOd IJl oixov, ijxouOfv n MaQxtllqlb1 noUol OUViJOEU; xal buvatol xQoonfOOvtee; ~v tiV tallLehp xal lteQtixovtee;, exl3L~Ovtal YQ~aL tLv OlV XQt'Jlltwv o<pelo~tvllv. (6J ~Hv o' MQxello ~x nalbwv Iplo TiV KTWVI xal OUV ixdvlfl I3tlTloto (lXwv, autO b x~6' outv leYt.lYIII~ un' ?iboie; Tete; beolltvole; xal xUTvtlj nQOe; naoav XQlv. (7J Eu(hjc; ouv Ktwv f:ltLatQi1j'(l. xal tOv M(lxe),ov eiJQwv l1xl3eI3L(Wlltvov Yl'~t t"V MOlv, TItlloe to.c; b!touc; xrd lmi]el1jIEV auTO nUQeOtWToe; OIwnfi' 18J xal TOtO nl'o.!;ac; xat1]yayev alhv x tO tallldou xat xat!Otl]OEV ei olxov, Otl! tOte 11l!IU I' 6,tfvov oO' ateQov, u.U' ill'lelvavta til auvlj()d~ xal lpll~ Ilixol ~nV~6. (9) Ou IU)v au' nallayde; Tije; tal!telaC; 6.<pijxe tile; <pQOuQae; IJQ11JIOV T6 tallleiov, leu' otxttal IIi\' ato xa6' 'U.liQav

per omicidio. Grande era la gioill ddla cin ne! vedere finalmente sradic:lta ln lirnnnide di Silln, qunsi che SiJla in pcrsona fosse SIUIO punilO. [18,1] eMOne si BUlIdagn ii favore dclla gran parle dei concitladilli per ln sollecitudine, ln pcrsevcranza e l'instancabilil con cui esercilava la caricn di qUcslore. Era ii primo ad entrare nell'erurio e l'ultimo ad uscime. (2] N, per qucstC incombenze, si assenlnVll da qualche riunione o scduta deI sena lO: era sempre in gunrdia, perch temeva chc venissc approvala scduta slante quaJche misurn relaliva alia rcmissione di dcbiti o IUsse o riguardantc remuncrazioni speciali in cambio di delcrminati favori. DJ A Icslimonianza di come ln dita 1>oIcsse arricchirsi SCIli'.n che venisscro com messe ingiuslizie c'era l'erario con le casse piene di denato, sul qllale nCSSllno, cd i sicof:lllti in spccial modo, poteva metlere le mani, [4] I collcghi che in un primo tempo lo rilenevano insopportabile c, pcrd, lo guardnvllno con SOSpCllo, in seguito gli si nffc;donarono, pcrch preferivn CSl>orre se StcssO anzich I'imero collegio allc inimicizie che si procurava rifiutandosi di clargire parle dei tesoro di stato c: giudicando senza fare prcferenzc. Per di piu, i suoi colleghi, quando ricevevano suppliche o prcssioni, potevano declinare ogni rcsponsabilil con la scusa chc Calone si opponevn. [5] L'ultimo giomo delJa sua questura, mentrc la cittadinanzo qunsi ai completo eril pronta a scortlltlo II casn, venne a sapcrc che molti suoi amid e pcrsonaggi influenti, con suppliche cd nbbrncci, Slovnno costringcndo MarccJlo 62 a firmare una dichi:lrazione in base alln quale sarebbero divenlnli credilori di unn cerla sommo nei confromi dello slalo. (6) Marcello, amico d'infanzia di Calone c suo degno coUega nclla qucstura, si faceva influenzarc facilmente daUe raccomandazioni alie quali non osavo dire di no ed era incline a concedere favori, [7) Sapulo cio, Clltone lomo immedialamenle sui suoi possi, inlim n MMcelJo di conscgnargLi le Invole suLlc qllali, costrelto, stava firmando la donazionc e cancell lo scritto alia prcsenzn dei coHega l1mmlltolilO, [8] Poi, lo condusse via con s verso casa, Nonostllnte questo episodio, Marcello conlinu ild csscrgli llmico c non gli rinfaceio nulla n aliara n in scguilo, [9] PrivlIto di Cntone, I'ernrio non rimase privo dclJa sua sorveglinnzn: i suoi schil1vi ogni

62. M. C];luc.lio MaK't'Jlu. sul qualc ,d.

URour.lnON II, p. 162.

KATON

18 19

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ltoypalpllevOI T blOI>tijoel napilouv. U\I1:6I; lli PIIJlo. yo\J ne. pltxoVTU llrUIOOlwv oi>tOVOIUWV unO TWV Iulla X()VUIV ei T~V ~auToii TUluflav WVI)oJlevo J'ltvu TUMvTluv. ud lll lEIQ6I; ei:xev.

giorno vi si recavano a lrascriverc i documenti amminislralivi ed egli compro per cinque lalemi i regislri contabili rc1ativi ai periodo intercorrente tra SilIa c la sua questura per pOlerli sempre avere a punata di mano. [19, I) ln scmllo crn ii primo nd nrrivnrc c I'uhimo nd allomanarsi: in nW.'.S1l dei collcghi che spcsso t:mJnvnno n tiunirsi, si sedevII 1T:1Il' quillumcrHc u leggcrc lenendo la Ioga davami allibro M , Se cril Stnta conVOCI1I11 unll SCdUlll sel1n1oria, nOI1 si llllontanava mai dn Horna. [2J ln seguilo, i pompcinni, per cludere I'opposizionc dura c continua di Catone aUe loro proposlc, che essi volevano fnr passare nonoslnnte fossero iJleginimc, cercavano di allonulIlarlo dalle riunioni dei senalO, fissandogli udienze in difesa di amici, arbilrati o ricorrendo ad abri slralagemmi. Guone, inluilO )'inganno, declinava I'invito cd organizzava i propri impegni in modo da essere completamente libero ii giorno della sedulll. [3] Faceva politica non per oltencrc fama o gua . dagni n, come succc..'<!e spesso, spimovi dul caso: egli intendeva ge.. slire lo stato con iI mcdc..'Simo zelo con cui un uomo oneslo bada agLi :lffari privnti e rilenevlI che la politica richicdesse un fervore maggiorc di quel10 di un'ape nell'nlvcare. [4] Si adoprava ache gli amici c gli ospili disscminllti ncl1e vllrie provincc lo inform:lssero degli affnri, dei dccreti, dei processi c dcgli evcmi di rilievo re!tllivi li ciascuna di esse. [5] Gli accadde di cntrnre una volta in polemica con elodio (ii dcmn gago che, fomentando disordini, mirava a sovverlire I'ordine coslilui10), ii quale davanti ai popolo lanci accuse infamanli conlro sacer dOli e saccrdolcssc, coinvolgendovi anche Fabia, sordla delb mogLic di Cicerone Terenzia. [6] Catone riusei a coprire Clodio di vergogna c..-d a far si che si allontanasse dalla cin(,.l; quando Cicerone g1i c..'Spressc Ia propria gralitudine, gli risposc chc ii merito era della ciun, ncU'inleresse della qualc cgli agivll. [7] L'episoclio lo rese cosi famoso che, nd corso di un processo in cui em slnla prodolhl una sola tcsti monianza, un omtore cbbe o dire ai giudiei che non cm bcne prestar fede od un solo testimone, foss'anchc Calone. Da qucI rnomento Illolti, nel riferirsi II fntti incredibili e pumdossoli, ripctevnno II mo' di proverbio: Non bisognil crederei nepjlure se lo affermo emone. [8] ln proposilo si rllCCUIl!:l unchc Ull altro llncJdoto: un uomo da lIul1a c molto spcndaccione parlava in senato di parsimonin c di sugo

II'J. J] Ei bi OUYXI)tOv Eioilfl TE ](PWTO xal tfM.UTUio Unl)' nfTO' J'loXl 61; TWV Uwv o;<oli ouvayollvwv. xaOe!;.61 I f' Vo uVEylvwoxEv )ouxil. tO IIITlOV TOll ~IP>'lou IIpOrOXOllfVOt.J imEbiU1I10E oublJnote f30u>.ij yevOlt/:Vl). l2J 'EIId 6' OTfQOV OlIIEQL lloll1IfJrOV. QwvTe aUTOv h aIs: l!oIIo"a!;.ov lxw &lleTIIl!lOtOV xal uoExplaotov d. le,1l1XUvWVTo f.Illlxui TlOl OUVllYOQlau; li 6tulTUl ~ II()OYIWTdoU; csw IIfQHJnV, OUVfls (ouv) Taxil TI)V eIIlpouflV. neiJle JlUOt xal nOpfTSUTO pou>'iis: YOllv'I I''lbiv uo npnelV. IJ) Ote yp 6ll XplV OTf J'lfove(a OT' oUtOJlT(t) xal xaT tUXIJv wOJleQ flfpol nve IIJ1fOWV Ei TO J'lQTtl!lV T ri
noktws:. U' w t6mv f:PYov &vb(l6 ci.yattou t~v nol.te(av H,OIU:vo. lui)"),,ov 4lno eiv npootXElV TOU; xOlvoi ~ Tc{) x1JQ{qJ T~V 'timav' I Yf xal tQ TC;lV enapXlwv IIQy,taTU xal 6oyp.ata >tal X(I{Of; >tal nQSfl T ~fY[OTU fPYOV J'lfnohlTO bl TUlV exaoTUxttt ;vwv >tal 'piAwv nltneottol nQo (lUTv. l'J 'EvoTlt 6/: nOTf K>.wllp T(jJ lllIUYWY'll. XIVOUVTl xaL TaQTtovn IlfyAwv U(lx vewuQLOIIWV, X(ll 6la~noVTl npo TOv O'iIIUV .e(lcl >taL leQda, :v ot xell lltupla TEQl!vtla &I!>'f.Il~ tij Kl>t/:(lWVO YUVUl>t xlv6vEuoe, [61 TOV Iltv K>'WtOV alOlUV\] 1H!(llIJa>.wv livyxctoev unexoTilva~ Tli nOEwM. TaU t KUlQwvo eUXCApt010iVtO, Tfi nEI eiv i1xelv Cf.IlIJ X(lIV CAUtOV. w !xdvl) EvexCA nvTQ nOlwv xal lIottfu118VO. [7) 'Ex TOUtOu Jley>'11 MJ;a nepl aUtov liv, won 61').0"0 Iliv (iv) blxU nvl 11O,,uplo lu f.Ile"o'lV1l fUteiv rrp6 .0U lHxaoT. w vl ItUQtuQOuvn rrQool!Xflv OU./! K.wVl xaW rro)"),,ou ' i)IJ nf(ll "wv laJ'lI01wv xal1luQa6;wv wont(l ~v 1taQOllliQ nvl UYflV. n toum 'tiv out K.wvo UY0vto :u6uvov 01t. (8J MoX!hIQoU 6' civ6"J1lou xal no>.uuAoi >'oyov iv ouyxA1')tlp lha6elltvou n(lo fUTHelOv xol

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6.1 CICUONll (l)" ji"ibm III 1) <:sair" lu

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gezza. Annco, levandosi, cosi lo apostrofo: Comc possiamo continuare II sopportarc un individuo come te che crapuln come Lucullo, possiede tante casc quantc Crusso, mn in pubblico parla come Cntone?M. (9] Fu cosi che pcrsonaggi sprcgevoli e intcmperami ma amanti dei discorsi gravi cd llusleri vennero chillmalj GlCatoni,
[20, t] Bcnch molti lo invilassero li candidarsi come tribuno dclla plcbe, cgli non ritcneVll opportuno scrvirsi dei prestigio c dell'autorcvolezzlI della caricll come di un farm11co potente, senza che do fosse davvero ncccSSllrio. [2] Libero da ogni occupazione politica, si reco, seguilo dagli amici "Ioso" c portando con s molti libTi, in Lucania dove posscdcva dclle terre M e potCVl1 condurre una vim uanquilla e cornada. [3] Menlrc cm in vinggio, si imbnlll- in una carovana costi lUita da bcstie dn soma carichc di bagllgli e schiavi. Venne a sapere chc si trntlava dei scguilO di Metello Nepot7 , ii' qualc intendeva raggiungere Roma per candidarsi III tribull;uo. Catone rimasc un po' soproppensiero c in silcnzio; quindi, ordino ai suai di lornare indiclro. (4] Agli amici chc, slupiti, gli chiedevano iI perch spieg che Me Icllo, uomo assai pericoloso per la SUA slupidil, era pTomo, su iSligllzione di Pompco, nd abbnucrsi sulla du ai pari di un uragano, mettcndo nmo sotlosopra, ['] E conclusc: (Non C qucsto ii momento di slllrscne inerti IOlllnni da Roma: bisogna spllnlarla SlI qucll'uomo o 10llare per la Iibcrt, promi anche a modre valorosamenlc. [6] Poich gli amici cercavnno in ogni modo di fargli mUlar parere. per accontcntarli raggiunsc ii suo podere, vi si lrattenne un po', ma poi lorno in eill:l. (7] Vi giunse di senl e la mauina, prcsto, corse nel foro II proporre la sua candidalUrlI per misurllrsi con Metello. (8] 11 po[erc di UI1 tribuno consiste csscnzilllmeme neUa possibilit di porre ii veio piuuoslo che nel promuovcrc .llzioni; ii Vala negativo CSprt'SSO da uno di loro prcvalc su mui gli ahri, sia pure favorcvolL

120. I] l"Iowv ' nur6v tnl 6'IIIUQX(uv xo).olvrwv. oux filem xaw EXEIV Iley(H.l1S e;ouolw; xol (?XliS Wanf(l ioxu(lo rpO(lllxou JVCtIUV h 1T(lYIIUOLV oux oVUYXU!OlS e!;nvawOfu. [2J Ku{ &'1U OxoilS nmjC; nJv 6'1I100(WV, l'taQ{,allti>v ~ltsi xal lflloo6lflouC; lllcl'lll;ev ele; Aeuxavlav. "Y(l065 aUr60t xextlUlhoM EX0Yl'U oux Vfl!:uOllOU blClt(ltlJ{U;. O) Eh" xaO' " l1oUoi TIOlV lnol;uy{ou;
xa{ oxetot xul (ixo).oilOOl {Uw.vriIOU. xal 1tU0JIl:VO N:J1wTa Mi61 uU.ov el 'PJIII1V itwvtQXeottOl. bllllflQx[av IIEnhm I'IClQeOXet}(J.. Olt:vov. eJ1toT1] iJlWJ1il, xut blu).uttOv luxQ6v. ex!).woev t'tVQUTQtt(!ElV l'llow toJ uutOli. [41 Twv b: t(!(wv ()aullC1oavTwv, .,oux tOl',. l!iJ1l~l' .n xul xaO' UtOV J1' i'IJ1ll!;{U fpofJeQ6 ion MheUo, xul viil' ex

t~; IlOIUtljlOU yvw11I1; t(!lYIIf:vo d t~l' noLTf:iul' flll1eoeitul b(XI]l' oXfJl'ltoii, l1ltvra J1Q6YllUTa TaQnwv; lSJ Oxoul' axokil oub'
llJ1obluda; xUlQ6;, ltU6 bei xQatilom tO\l ltvbQ6;, li xa)'1 o:'lOOaveiv Ul1tQ lil; eEu/}eQ[a (lYWVI~61IEVOV", 16J "OJIW; b tlV rpO,wl' J1uQUlvcovTWV urp(XEfO l1QltOV d ta XWQ(U xat bl:tllupel' ou lto).Jl' XQ6vov, et' el1uvijxEv ci; n6lv. l7! 'EoJ1:Qa b' iJ.Olv. cuOit wOcv fl ltYOQv xod:IJUlvc lJllUQX{UV IIEtUJV, l vrLTa!;61levo l1QO tOV M:teUov. 181 1'6 YUQ toxuQv ii O(lXll l1QO tO xw).elv XCI Il)J.OV ~ l1Qo tO l1Qltnelv, xliv l1VtI; aI. outol l'IuQ' EVU 'l"llplowvnn. toU 111) O:OVtO 11I}6' elno TO XQtO e011. (21,I] To Ilh OUV lIQWtOV 6UYOll1CQI tov Ktwvu twl' qJo.wv ljaav' qJul'CQ bt til YVlIIII autou YCVOllvII, 6Iyou XQ6vou nvtE 01.

6). L'qlisol"!ic. ~ nndlc il1 f"'mf/,, ,10, >(si n:<I" I~ No'" mfiOlll1 pas,'iOl. (16. A I'an'''''' i: SlllllllWI'II1l1 mm rnon~l~ _ {on<~ di ~rlOC" rC[1uhlJlicllllll. _ su cui i: i~Hi.lIo M. I)O/{~:~~S (I', SIMlllON, I~ pmp,ih,' c'" Lu(al//" ,f""wJ f"J (;'oJa/"t'JjuJ,/,,'J / 'W'I/,wum Jo .\to!!.., ..,; lIuJ.. IP'JI.'ll"lJi,/ur. ~ru"dk"!' "J'?>.I'. ',16. nr. '0<)), (,7 Q. (A,cilill '\\"ldlo N'1JOtc:. t<-'WlIII di J'OIllI'C:O ndl" J:ucrTll l"Ofllrll i p'rJli: Il~OI'GIITON II, I' '701 1\1 SUo rilomo. Rom:lli rifcrisc:c, ohra:Jl, ii r>o5lru passo, 3nchc: ii

[21,1] Dapprima solo pochi amiei appoggiarono la candidalurll di Catone, ma, quando la sua dccisione fu nota, in br<..'ve volgcr di

(rJlllmenlCl di un'OTlltiOllC- cin:roni~na riroo"alO (I~ QUI!oITll."'So, l"II;/ulm tl'llj,mil IX J, 4' wnit ..x Ali.... , Iot' ,/mlm ",,,,um.' Tr;bUllul pi""" ~...,,;, ('x AI,...

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(i1:l. D. Gillllio SilLlnn, prclUtc nd 67. fll deuo l~JIl~"lc ller iI 6~ ((ln L. Licinio Mu tcrlll OlMOlJf",IITON Il.p" '1~). Ellli L1"":VLI SI>05L110 lu sordJn \llerinu di CalUne. Sct\ili" (I, II ..lu: nd 7H cru rim"'I:1 \'l'dovu di r.l Giunio lirmo. ,ribuno ddla plebe ddl'll) {tlul marrimonio cra nulO Brlllo. iI futuro <;cs"ridduJ. <'>9. L Lieinio MlIrl'nu: llMOI!GH1"O:O< II. pp. lp-ln. 70. Cfr. unche Moralio 9,DE. 7 I. Ln IIl.OSLlnle1.7.u ddle liceus\' dccmniLlne (~lIl1e 'IULlli dr. Linche I'wTllft<;O, GJIIj1VII/O lN DtwIOJI{"I//" /" Cict'1Vllr 1. )1 confcrlllLllu da Cicerone 'l~ chc. dopo lu mune

tempo, egli ebbe ii sostegno degli ouimati e dei personaggi pIU 1Ilfluellti. Essi faeevano a gara nell'csortnrlo cd incoraggiarlo, quasi ehc Catone non dovesse rkevcre un favore, ma rendere un enorme servi ;do alia patria ed ai migliori dei suoi cittadini perch, dopo avere tame volte rifiulnto, in pcriodi trnnquilli, tale carica pur pOlcndoln ottenere, orll avrebbe corso dei pericoli louando per la Iibertil. [2] Raccontano che spesso la folln gli si accalcasse intorno spima da senlimenti di sollecitudine cd amicizia lamo da metlerne in percolo I'incolumit c da rendcrgli difficile la possibilit di raggiungere iI foro. [3] Calone Cu delta tribuno insieme ad altri personaggi, tra i quali vi era linche Metcllo. Quando si nccorse che i voti per i consoli venivano comprati, arring i citladini per rimprovcrarli e concluse ii di seorso con la minaccia di trascinatli in giudizio se avessero cOnlinuato a distribuire denato, Alie pnrole Cecc seguire i falti: rispatmi solo Si IlIno, ii qua1c era alui legato da vincoli familllri, avendo sposuto la sorella Servilia 68 , [4] Ecco perch non lo accus. Persegui, invccc, Lucio Murena"? chc era diventato console con Silnno comprando i voti. [5] L'accusato per Icgge llVcva ii diriuo di far sorvcgliate I'accu satore per sapcre quali prove a suo catico si stcssc procurando c che genere di requisitoria slesse preparando. ln quel frangente anche Murenu fece sorvegliarc Catone da un suo uomo, ma ben presto si rese como chc Calone nOIl aveva intenzione di tendere insidie n di com meuere soprusi, ma si limitava a percorrere malta correuameme le tappe che la prassi riehiedeva all'accusatore e, per di piu, senza Iivorc o acredine, [6] Ammirato daI contegno e dalla rcttitudinc dell'avversario, ogni volta che si recava aI Coro, passava da Catone per infot mursi se qud giorno si sarcbbc dato da fare in mcrito all'accusa e la risposta negativa dell'avversario faceva si che si allontanasse tranqullo 70. [7] 11 giorno dei processo Cicetone, che era difcnsore di Murena nOl1ch console in carica, incominci a deridete pesantemente, per colpire Catone, gli stoici e i loro paradossi, suscitando I'ilaritil dei giudici. [8] Catone, si dice, sorrise rivolto agli astanti ed csclam: Si. gnori, che console faceta abbiamo!71. [9] Murena venne llssolto;

di C.lonc (Dr finibus IV 74), llillSlifiu I'ironil. m~nifCllt~hl dUNlme iI procnw, .ddu ccndo ((lmc mOlil"O iI flluo chc qlllllcosll bisognll.UC pUf ((lncedl're .1 pubbli((l illnof.nlc.

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oub' lpQOVOS el'loOl!v '",OQWl'lOU l'lQOS tOV K6twvo xal y6Q Ul'lotI!Wv eXQljto oUII~ol).1f) l'lI!QI tWV IleyiOTWV. xol tau'u t1IIWV xul motewv tetU.l!utv. lJol Arnos ' l'IV Ktwv aut6S. enl tOU ~tlllUto x{1l tOU ouvl!OQlou XOtnos wv xal '(lQ~eQ6S UI1~Q nv blxolwv, eim nOlv euvorxwS xal qllavOQl.JnwS 1tQooljlI!Q6IU~vOS.

122. 11 nQ{v ' tiS tI)v 1111tlQXluv xuotolUo6ol. KlxQwvu l1UttUOVto u'oll; tI! 1to)J.oiS ltYWOl "t!)v ciQx!)v wQ6wOl:v OUtOU, xal d:).u ln611xl!v. 121 AutOS Ilh YQ
tai 1u'QI Konlvav l1Q6;tOl IU:ylotl xol xoU,lotal YfVOllhl Konlva. 6U6Q\v te xui.

con Catone non fu vendicalivo n violemo, anzi, quando assunse la carica di console, lo consulto su problemi di partkolarc importanza e conservo sempre stimo e fiducio nei suoi confronli. [lO] CerlO, grlln parte dei merilO c dn nserivere a Calone, ehe in lribunalc cd in senato, quando si Iraltava di difendere la giustizia, era eslremamcntc rigoroso. ma altretlltnto generoso cei accomodnntc con tutti nei rnpparti privado
[22, 1] Ancor prima di assumere la carica di tribuno della plehe, Calone offri la propria col1aborazionc a Cicerone, che allora cra con sole, appoggiandolo ndla 10lla politica e coadiuvandolo in spccial modo nella nobile cd eroica imprcsa contro Catilina. [2] Questi, llC cusato da Cicerone di IIver lIt1entlllO allll cosliluzione romono e di aver ccrenlo di dl."Stabilizzarc lo stnlO, si allontan dalla cill 72. [}] Per tale mOlivo lllcuni congiurati, Iro i qUllli Lelllulo e Cetego, gli rimprovcrarono di nver gcstito dn vigliocco c senza abilitd nlcunn I'azionc che aveva inlrapreso con oudada7j. Presero, pai, I'iniziotiva di incendiare la cilt e di minnrc ii poterc di Roma. incitando nlcune popolazioni alla dcfezione. ahre alln rivolta. [4] II complollo vennc aila luce. cosi come ho narralo nella Vito di CiCt!TOne... ln senalo si doveva dedderc della SOft(: dei congiumti7-l. Silano espresse per primo ii suo parcre. arfermando che i colpevoli dovevano essere con dannali ali 'estremo supplizio cd alui senalori si levarono per mnnifc stnre III medesima opiniollc H . Vcnnc iI IUrno di Cesare: [5] c/olli si levo c parlo con la consueta abilit 71,. Giii da allora IlVcva in animo di favorire, piuttosto cite soffocarc, in ciu. mummenti e sconvolgi menti, che egli avrebbc potuto U1ilizzare per i suoi piani. Tenne, perdo. un lungo e pcrsuasivo discorso. pieno di umanit. nel qualc sottolineava che era inammissibile mandare a mone quegli uomini scnza prima averli procl.'SSati c che, comunque, la condanna piu opponuna em ln delenzione. [6] 11 senato. temendo comc sempre la reazione po-

l1avtli Itl!mllol!)v e116ywv toiS 'I'wlta{wv l1QYlmoL xal Ot601:1: lIOU xol 1tOUIU)US tOQttWV t;eM:vx6e1 un6 mu KlXQwvo, ;l1I!Of: tilS l'lo).e.WS7J IJ] Avt).oS t xl K61jYo xallll!t' aUtlV ffI!QO\ ouXvol e;t'tIII!VOL tl)V OUVWlIOO[OV, xul TlP Kanlvt Cl[UV xal,llXQO).0Y[uv nv tO).,U1I1twv 1tLXooUVtes 1J , autot tl!VOOUVtO tl)V 1tLV aQl]v VIQttv lluQl. xot tI)v ~YEJIOV[ClV 6vwv 1l'OOtt'toeOl xal 110UIIOL u'OlpU).OIl; civatQl1l!lv. (4J <IlavtQitS M tilS 1toQUOxtullS outWV ytVOllhl1S, WS v "toiS 1ttQI KrxQwvo; yyQU1ttOl. tv fJou).il YVWl111v 1tQOObto:H, Ith 1tQwtOS tU'llUV I:tJ.v6 lt:1f<pilvatO OXl!tv uTiV -r f:OXOt 1ta6tiv XQliVOL tOU vbQuS, ot ~ Iln' aut6v ilpl!;lis 7 iptOoul'Joav ' XQl KalooQoS. UI KoiouQ ' ltVOots, 1f b!) xal I!lv6 eil11!i v 76, xalnoav ev tij116I!lIII!TOfJOh!)V x1 XIVIJOlV, W01tI!Q 11v tUV UTS II!Voe:to, fJOU6]II!VOS ail;Elv Jl).ov ii Optvvullv1lv l'lI:QLoQv, el'laywy 1to). xal <fIIVOQW1tU lu).exOds, o.1tOXtl!iVUl llh XQLtou oux eia TOU av(l0S, elQXOtvmS tI](ItlV Exl:uoev. [6] tw t TS YVWIIOS Iltd:oT1loe Tiis ~ou)'fIS lfJO~ll0d01IS T6v bi"UlOv,

7J l'IUlaTro li limilaa rill~sumtre ciO chc piil Ji{{lIl1mcnle tr"II in Ckl'ronl' Io-U. 7j. Per krllulo. ("..etCf\O I i Ioro prop<l)ili, ibiJ La \"t"T\I.itme .Idla !lOI1r.1 biuglllnl sulla Il'ilJl',wi,. dci Jue COIlJLillMi presuppolle d.:i .liUllpori COII Cllrilin. 1I1>crlllmcnle smc'lI;ti .111 S.. um....lo. [k mil/uNI/mIl' Cufl/ina/' j~. , c j9. 6. I'! pouibilc cm: I'c:('(cssiva silllni .lel lKlStro passo 1ll1000X'ia .lla corr"UC1.1.1.:l SIorkll. 7+ II ) din'mbr" dei 6} nel rcmpio ddl Concurdi . n Si!un.. p'lrl I",r I'rimu (Ume mnsolc desilll1UfU p.:r I'unnu SCIl"''lllC (S.. I.UJS'I"IO. D,' ffJ1lillr<!fI,m" Cufl1ina" '0, ,,: SVKTONIO, DiIJuJ /1l/mJ r.l. I: i\1'I'I"SO, (,'''''"'' ci~''''' II ). ,III. I Sl;:Il:'lOti chc lIderinlllO IllJ:l sua opiniollc sono in pllrle cil:ui dI CIC;;~'OSI', 1I111111i. mm XII :11 ...

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76. Ce'Illr/: pllrl in lLu.lil~ di prelor~ J'''liItO"lU 1"" l"m'KI ~lIc~i\"O tS"In'llslo.IJi '"liuJ '-I, I). L'.bilili oruloria di Cdlln: : 11':0 1I1lelllUII dai diK"l>tSO ripOrtOl1l d::l S .. l

LU~TIO,

IJt roniu'lJlion.. CulilinlJ" ) I.

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WOtf )tal I,uvv euQvov elVut xal tynv Qui)' (llhl; eil10l OvQtov, H' e:iQYIIV' ioxamv YQ ,,601 'PwJlullV TOTO xaxwy unltvtwv.

polare, cambio immedintllmenle parere; anche Sano ritnmo, sostenendo di non avcr mlli proposlo la pena capilule, bens! ii carccre, perch questo eru I'cslrcmo supplizio per un ciltudino romano. [23, I] Catonc reagi con violenzn ai voltafaccia dei scnato che era armai propenso ad accogliere una punizione pi milc ed umana. ln un discorso infuocato c veemente, aceus Silano di aver cambiam bandiera, aeeuso Cesare di essere un sovversivo e di nascondere le sue vere intenzioni eon llneggiamenri da demagogo e discorsi filanlropici e - fnlto ancor piu gruve - di esereitare una son~ di lerro rismo politico nei eonfronti dei senntori, agilando fanlusml che s~lo lui dovcva lemere: cerlo, pOlevn considerarsi fortunuto se fosse USCIlO indenne e con la reputazione illllllta da que! pasticciaccio! [2] Lo scopo di Cesare, che egli nveva con enorme sfr~nt~t~zzu ~spres~~ senza mezzi termini, era quello di somarre alia glllsllZlU deI nemlcl pubblici. Si doveva dedurre, quindi, che non si curavn affllttO della patria che, da nobilc c gtllnde che era, si stava avviando alia rovina totale c, ai contrario, si dava pcnu pcr gente che era auspicabile veder mona (anzi, sarebbe Slato meglio che non fosse mai nata!) e si dispefava ai pensiero che la loro morte avrebbe liberato la ciu dai terrore c dn tnnti pericoli! (J] Dicono che questll fu I'unica orazione di Catone ad essersi conscrvatn 77, perch Cicerone, neU'nnno dei suo con solalO, uveva insegnato llgli scribi pi abiJi I'uso di segni chc, con pochi e brevi trani, indicnvano gruppi di lenere: egli quel giomo aveva disposto gli scrivani nti punti strlltcgici della sala delln seduta. [4] AII'epoca non era ancora invalso I'usa di questO tipo di scrinura n l'Sistevano i cosiddeui notor""; anzi, quesla la prima teslimoniam.a a noi giuma 78 [5] U discorso di Calone colpi ne! scgno: tuni cambiarono di nuavo opinione c dcciscro di condannarc i congitlrati alia . 1 pcnn caplta e" . [24, I] Nel delineare i tl"alti di un'anima, Ilon bisogna trascurare nlcun panicolare, neppure ii piu insignificante. Si dice che, nella (nse piu animala della discussione trn Ccsare c Catonc, qunndo i,~ se nato tutti gli occhi ctano puntati su di loro, a Cesare fu rccapltata dal1'estcmo una t:1volctta. [2] (atonc si insospeui, convinto chc gli autori dcl messaggio fassero dei congiurati. Intimo, pertanto, a Ce-

(2J. 11 I'evoflhl] 6t TOlUtll TI)!> TlK>nljC;, xal llJuhtwv ln! t6


xa( qlLuvO(lwn:OU(luv. Ktwy nQO<; t~v YVWIlll" ltvaota u;{}U iEl:O l:~ 6y't' Iln' OQrili xal lT6ou. t" Te lliavv xaxltwv t~ II[fafJo~. xal xaOu~n6111!Vo tOU Kaloo(lD WC; oxi)llan 6'lIIOTlXIP xal ).Ylll q>tuvOl'Wl'1tv ti)" lll.V VOTQnOVTo. xal bebtnOlu!voU til" fJau),:"v tf(J' ai mirv ibn belll1:vm xal &yunv ei 1IQy6TfQov
Q\JtvtWV

tWV Yf!YOVtOJv .Olj)o nu),)..l;el xal vnO'tTo;. 121 OltTW nCQIcpavw xal tTallw TOUe; XOIVOU l;aQl1a~wv no).ell(0\)5 xal Til" nUl]' ouM" ~(tooav no)..toOcu no,T(llba tOLaTljV xal TOU(lTljV llOOYwv lU) eeelv, J.' o ibeL III) yevtoOul Itll/)! tflUYll uxQwv xul
VUat0llfVO, Et cpopwv IIEYlllV xut XWVWY mI!;OtlOL n)v 1TOlV no{}uvovu. DI TOlrtov IIOVOV WV K6:rwv Etne ~ILUOtVtEO{}a[ IpOO! TOV OYov 77, KtdQwvo TOU 1T,TOtl 'toil La'll~QoV'tu!j 6!;imrn nv YQmp~wv O'l~IEiu 1TQoLa!;uV''l'O, !v IlLxQoi xu{ PQUXOl 'tltOL nowv YQUILIITWV fxovm valllv, eh' Uoy Uax60e TOU JWtl),euTlJQlou OJ1oQblJv llfJa6V'l'O!j. [4J Qnw yQ ijOXOtlV ov' txbulvTO TOU xaOtllltvOtl OIWfIOYQlc'll0U, U TaU nQWTov ele; lXVo ti xamm:llval UyoUOIV 7'. 1'1 'ExQ6T'loe ' ouv K6TWV xal IlutOT'lOf T.!j YVWIIU, won {tvaTov XUTU'l'llrploao{tul TWV &VbQWV 79.

[24, 11 Ei. b Ei IlIlbe T. IlLXQ. TWV ~{twv OlJlleia )"[{lQ<lutfiv, Wo1T!Q eixovu 'Vux'i nOYQuQlOIlYou' ).!yum Ton, 1ToUilv llLav XU[ Ittyav &:ywva lTQO TV K.TWVU TOU Ka(oaQo XOVTO, xal Tll fJouhiJ ei exdvou V'lQTllIltV'l. beJ..tlr.Qt6v t i IILXQ6v il;w{tev eio. xOlu0611vm n~ Ku(oaQt' [2J TO b Klr.TwvO Ei no~lav yovto tO 1TQiiYlla, xal IQPllU,OVTO flva( tlva TOU xOtvOtllltvOtl, xal Xf77. Dul '...roo 'f"ui si dCSlllllC lh..- J>lurproo non b lq;gl'Ss..- dir<'lIUllll'lU.... Sull'orll' 1iune ('dln/liIIllU, S"'U.U~IO. D.. rollill'iJlil"," Cali!il/iJ.. p: I'UJT... MOO, C<'liJ'" 8. '1: eic.."",.. J I, .1: AI'I'MNO. Cm'"" ovifi II 6. ~l: C ....\SIO DIONIl XXXVII .1(,. , .1. 7ll. ehc l'onl7.ionc c"!Ollillnll \'cnisso;: SICIlO/lturuIU e \'crisimil... poich in C!CllPONll, Ild 1111"11111 X III p, .I 1t"Slil11onilllCl I'uw I'Mleme c.li \ln sistelllu Iue!lillnlfim. 79 t Cicerone slesso ud ul11ll1Cller... dlO;: iI disC<ll"Jll di Cv.tone fu Jclerminunle flellll s..-omu de! ) dicembre (Ad I1l1ial'" XII ~ I, Il.

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bOVlO uVaYIYVWOlU:aV t. yeYQultltha. TOV KalouQu TlP K6tWVl 71Qooboveu tO lteAT6.QIOV f:yyUS: iotlim. UJ To" 6' vayvnu 1:eQfltla; Ti]; bd''PTiS f1ll0tIOV aXuOl"OV TrQ6 t6v Ko{ooQu yr.YQU1111hov. EQW'lS )tu! bllepttUQllf:V1] \ln' atirou. TrQooQi'Jlat te TiP KatouQI xa{ dnv .xQul Jlf:6\Joe_, xu{ nLV anus e,d t6v i~ QXilS

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(41 lI>alVl:tal 6' )"WS ltTX'lllCl yevto60l TOU Klnwvo ,', yuv(llxwvin. A T'IJ Ilh yt'l:Q E7I( KaloaQI xaxw ijxouoe' Til bt TTi hQu IE(lfllla, dqlijS bi Klnwvo. oux EUOX'lItoviou(lu. Aeu. x6)J.~p rQ YUIU]tteioa. 1tQwu:oavTl 'PWltaiwv XUtO M!;av av6Qi, xal

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sare di leggerne ii contenuto ma Ccsare, che gli era sedulo accanlo, si limilo a porgergliela. [3] Lo scrino altro non era che un messaggio dai toni audaci vergato dalJa mano deUa sordla di Calone, Scrvilia, seclotta da Cesare e divenlata sua amante. Resosi conlo di cio, Catone passo con violenza la ravo1etta a Ccsnre, gridandogli: lientela, ubriaco! l'I e riprese ii discorso dall'inizio ltO (4] t:. innegabile che 1c donne di famiglia costiluirono per Catone un'autentica sciagura, Servilia si era faua una pessima reputazione per la sua rclazione con Cesare, L'ahra soreUa dallo stesso nome, non fu da meno. (5] Sposal8 a LucuUo, personaggio Ira i pi rinomati in ciu, dopo avergli dnto un figlio, fu b.anditll dalla casa dei manto per enuiva condotta 8t , (6) Ma, que! che c peggio. neppurc la mog1ic di Catone, Atilia, si comporia mcglio. Pur avendo aVllto da lei clue fi. g1i 1t2 , Catone dovette cllccinrln di cnsa per iI suo indecoroso compor ttllncnto. (25, I) ln seguiro sposo Marcia, figlia di Filippo'H, che godeva di buoml reputazione. Di lei si fa un gmn porlare: questo periodo dclla vila di Cntone, proprio come ii comp1esso inlrcccio di un drommn, c problcmatico c conlrovcrso. (2) Secondo Trasea ll4 , chc segue Munazio (uno dei piu cari amici di Cmone), i fani si svolsero cosi''', (J] Tra i numerosi amjci ed cslimatori di Catone, vi erano pcrsonaggi di grande prcsligio, Ira i quali Quimo Onensio tl6 , di nobile famiglia e amabile carattere. (4) Egli aspirava n qualcosa di piu di una semplice amicizia con Calone; Ortensio desidcra...a mL"Sco1are, per cosi dirc,

125, 1] Eh' eY'IIU! l}uyo.TQu lf)lklJtlloU MUQxLa... H ', lmelx~ 6oxou. oav fi... cu yu...o.ixa. ne(l\ riS: 6 1lkl!iU'TO~ k6yu" xal}{ute(l (y6.(I) lv 6(1/lOTI TI!, fU<p toUto TO IlQo llQopk'lllaTw6e yyovl! xal &110(10.... (2) 'Ell(lX6'l b TOUto... TO... TQ61l0... R ), w jOTO(Iei 9(1aota /l.l, ei Mouvnov, vbQa KTllJvo ATai(lov xal OU~fkWTijV. ovacptQwv TI)V 1llunv. I.}] 'Ev llo)J.oi f(laOtai xal 6allllaOTai; TOi) KTW"'O Ilua... i:T(lw", teQol IlClUOV .hbllQt. xal btaqm"'Ell;, fi... xal KOfVTo 'OQTf)moM, 6.vI)Q OIllIUT Tt OllllQOU xal TO... TQOllOV f1lttIX~. [4!'EllL6UIIW'" OU... Tq, KTWVL III) oUv1J6TJ !lVUl IITJ6' haiQO IIOVO"', &U' llW

80. I;q>isoc.lio qui riporl~lo C ltnche in 11m/fi 1. )'4. Sc:n'lill, com" si C d,,"o lnotll

1 ..xl' M"rri/lm'i ",Il'~", SUI:d,;m, . . !tI: L'llfferllllllionr. in CUflII'llSIO coo I, 1 (Clllnne 1\''''''11 uni sola :sordla .li nOl1le Ser. \'~hu), c )ufft~I;'llll, ..hre chc d,,1 llOSllO Ilusso, .lu 29,6 e H, I (nond,,~ <til LI/mito .III. I I. ~~C.I'IU.I".r .... oonf~nda SIM'$.'iI.'!1l S<:r:-m" ilOrdlu di C.~tOllc (On I'omonimll nil1'Ole. ligli;, <Ii CqllUI\( (~I~'~~ d, LU(1I1Io (<I, (~n III II. r.: . . .1. nOlIl 4.1) c <~l!Ill CCrl": Cicerone. inf"ni. l~ffcr.ll.1II (/),. fim'bIlJ [[[ 7111 chc C.el'ione c "'!/IS dei fil;lio di Lucullo. Sutlu inHrl<lr~lilti <li ~t'n'~l~u ~d.: "hre ul SU .CtlllO pllSo'" dd /.II<lII/O, CICI!MOI"H,I1'/ l1f1imm J III, .I. lIli glio di ~cn'll", c Clll110 lltlchc Itl H. I; si chiullllI\'U M"rco (dr. VAI.IIMIO M....~~I~IO IV I M f . 7.~ . . /t.. "rc" lc r. P. 1 C 73: fu lui Itd It~~i.lterlo <lurUlltc J'ul;oniuJ e Porcin mnl;lic di 11,],,,1111'1.1) e "oi <li Urulo: si \cd .. /1""" I I, .I. 11\. PtOlll.l,iJmcnte nd 6 .. EH" Ulll'arIL"l~'U u nol.He cJ llnlica fnmill1iu lCDIIIl>lillllC

(>III. "r .. allOf:ll mOjtlk di Sillno. Cfr. SVIl1ONIO.

DivIIJ {/tlim

10, I: (("'...Ulr) "",..

,,1i"J di.

cl'll cl'll

rilenul<> ii re I\noo Murcio: 0.-11110, FIlJ/i VI 1lo18o.t; Svtn'ONIO, Di"", /uliul 6. I) <:<1 1iJl.li:t. di L. Murcio "ilil)llO, chc (II l~>n~le nd 16. 8.1. Si \"(:d~ /lIIroJ"Uon", PIl. '00)'110 e nolll 4. 6). Lel'iwdio. moho bcn Dlll"tUlU (dr. J. J. VAS OT~ClUl~l, Lt,m MIl,<'iIlJ /'bilip. p'IJ ri J<l/l1mil/I'. Il",~dl<'$ '96" 1'1" ,111'161 c III) con nOIU li ~i 1'"0 llwre imorno uI ,6. 1\11" h,,~c dellu cosione vi 1'U11 css<:rc UI1II r~lli()lle p<Jlilil'lr: tlu!,,, iI ,6 illi~h) un lI""i cinUlllel1lu Ji Filippo. ill'"dre di /l;h,rcill. II Cefo'lrc. eonfemlluu <lul SilO llWtrillloniu <~m t\7.i", llipUlc di (jiu1io Cc111rc e 11llldrc dei futuro AuguMu, 116. Q. Orlcnsiu Orl"lo. consule dei (") (UMUUGIl1'US 11, 1'. 1.11) c IIMule Ol'lllore (C" CllllllSlI, Ilrtt/1/J )".1.11, lll'e\'ll '1l()~lIt() in primc IlO1.1.e Lll!1I1.iU, surdIu Ji Q. L1l1117.io Cutulu (console <lei 78), <1",11", l.luu!L u\",~ u\"ueo Iliil Juc ligli, Quinlo chc fu UCciilO II Fi 1ippi (UMO<lGlllOS II. II. ,6,) c Ortcn~ill ch<: JI>oSO Q. Scni1iu <.'lionc h'J. n<Jolu 'Ul.

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\11 propria famiglia con quella di Cntone per unirle p~~ profo~da.
mente. Perci cerco di convincerc Catone a conccdergll ln moglie III figlia Poreia, s'posa di Bibulo e madre di due figli 't7 , che, aI pari di un terreno fcnile, gli avrcbbc dato uoa nuova discenden7.3. [:S] Uo~ pro: posta dei genere era cenamente ai di fuori degli schemi conve~zI0nal~ dclla societ, mn, alln lucc della legge naturalc, poteva eonslder~rsl buona e politica: una donna ne! fiore dcgli anni in qucsta manlem noo llVrebbe esaurito subito la propria cupaeit di procreare e, d'altra parte, dando aI marito piu figIi di quanto fassero nessari, avrcbbc ridotlo in precarie condizioni economiche, con una prole n.u~e~osa, una famiglia chc non oe aveva bisogno. [6] Se, .invece, uO~lm di nobile lignllggio se la fossero divisa, ln loro virtu SI slIrcbbc r1vers~ta .co: piosamente nelle famiglie e \a cittn inl~ra, in virt.u di qucs.tc umom, SI sarebbc rinsaldata in vincoli piu suem. [7] Subno dopo II pano, Oro tensio avrebbc reso la moglie a Bibulo, se cgli desiderava riaverla coo s quanto prima; in compenso, grazie a\ fauo di llvere dei. figli i~ ~: mune, i Icgami tm Ortcnsio, Bibulo e Catone sarcbbero d1ventaU plll Slrctti. [8] Alia proposta di Ortensio CatOne risposc che, ~er quanto grande fosse il suo affeuo nei confronti di colui ehe consldertlva u.n vero amico, trovava suano sentir parIme di matrimonio per una figl~1I che era gi moglie di un altro. [9) $enza lllcuna esitllzionc, Onenslo ellmbi tlluica e gli chiese di cedergli la moglie MareiaM: che. era ll~' cora abbastallZa giovanc pcr poter meUcre ai mondo dei figil, COnsl' derato linche chc la disccndel1za di C:ttone craassieUt:tta. [10] Certo, egli sapeVll bene quanto nffelto Catone nutrisse per Mareia (t l~ che _ si dice _ in que! pcriodo era iocinta. Visto l'ard~r~ con cUl ?~ tensio gli faceva la proposla, Catone oon fece opposlzlone, ma SI I~. mito ad obicnarc che la c1cdsionc dovcva csserc approvata da FIIippo, ii padre di Marcia. [12] I tre si inconlrarono c Filippo cOllsenti a che la flglia. si fidanzassc con Ortensio a pano che Catone fos~ d'accordo e partipassc aI fidanzamento. [I}] L'episodio avvenne 10 lempi successivi ai faui di cui mi slO occupando, ma m.i e sembrato opportllno nnticiparlo III enpitolo dcdic~to alie donoe di Catone, an ehe perch ora mi c tornato alia memonR. [26, II Dopo la condanna II morte di Lcnlulo e dei suoi complici, Cesarc, fauo oggeuo di denuncc e aceuse da parte dei senato, ab

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f26, I) Twv bt ltEQ{ t'Ov AhtOv o.VUlQE6hTWV, xat t'o KalouQo, ltEQl Jv eiOTlyy6TI xat ll!flMI6Tl ltQO TI)V OYX1ITOV, El tOV 6~IIOV

87 I'otda)pos llOfl prima dd 6. M. Calpumio I~hulo, conloO!e nd >9 ron Coare c al1calO di C~lUn" lp, }'4 c 47, lI. Qn~mu ai figli, CII$.\II.II 1[koINlIa (i,,;!, III 110,61 C VAI.1I1110 Mo\SSlMO IV I, ') riferurooo Jdl'"ssauinio peq><.1r"to nd)o in Ellillo tli tine fij.lli di lJibuJo. ull"l'1l llo\"crnUl0rc ,Ii Siriu. Poichc unu dei IiI.lJi di l'vrda c Ilihnlo .cri.se nu libm di mcmurie lU IlrU1U, ii :jc:u>mJo m'lrifO ddl. madre (Ilwfo Il), sa.~>ndo S\'MH 1M. /Jihll/llJ Ptm, S"'IJ, iII R"'",m p"pt'" VI, Oxfortl 1?91, PI'. 1?7''lOlJ, i duc !igli IIC't"lii ,,<I t\l~~ndril .~rebbeRl fruiU> di un l'n:'C'C'dcnle mafrimonio di l~hu1o. 88. 1.Il .. duptiC'llione .. <leJl~ PrtJoPoO'f~ IIi r1cruio i:.rno in PIUlllrm.

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'7'

KATCN

'73
braceio la causa dei populares c si circondo di gentaglia corrOUa. Egli mirava a creare in Roma una fOTtc corrente di opposizione, per mi nare daUc fondamenta lo slato. C:none. preoccupato per ln silua :r.ione, convinse i scnatori li concedere un'annona a beneficio di quel1a pllrte dei popolo priva di beni e di me7.zi di soSlentamento. A tal fine furono spesi ben milleduL'Centocinquanta talemi, ma, con qUCSla c1ar. gizione cosi generosa, si riusei ad allontanare la minacci;\ di una som mossall? [21 Poro dopo la distribuzione deU'annona, MeteUo, cntmto in ca rica come tribuno, ne! corso di una turbolema asscmblea, proposc una legge pcr richiamarc sllbilO Pompco Magno cd ii suo esercito in !talia, perch risIllbilis5c I'ordine ndla ciu sconvoha dai tllmulti pro vocati dn Calilina'JO. [3] Dn un puni o di vista fOTmule la legge em ineccepibile: di fano, ilffidando a Pompeo lale compito, si mir:lVa n confcrir~li i pieni potcri. [4] Nelln sedllta senatoria succcssivn a\l'ns semblcll, (atone, anzkh polcmi7.7.arc con la COllsuelll violema con Metello, gli rivolse multe csortnoni con tono benevolo c miSUnllO e termino ii discorso con unll supplica ai collega, dei quale ricordo le nobili origini'll. Convimo che Catone si fosse arreso peT pauta, Me ((:110 di\'cnne piu baldan7.0so e sprco/.7.l'lnte, comincio a formulare pc sami minaccc (:d assunse lIn tOflO arrogante. menlrc ii sennto lo ascol tava ammutolito. (5) II suo alteggiamcmo offTi a Catonc ii destro per cambiare moeli, tono e linguaggio: cgli condllse questo nuovo di scorso proclamando a chiare leHere chc, vivo lui, Pompco non sa rcbbc enlrato in cin armato. Ma n Melello n C.110ne, a parere dei scnalo. si Slavano comportando con senso deUa realt: la prepolen7.a di MClcUo nel geslire ii potere era pura follia cd avrebbc gellalo la ciuit ncl disordine. portando tuni alia rovina; CalOne, dai canto suo, agiva da invasllIo, presO com'era dalla virtu, in nome ddla quale lotlnva per ii bene ed ii giU510. [27, l] Quando si tfano di votare la proposla di legge, Mctdlo fece presiclinrc ii foro da stranicri, gladilllori, schinvi armuti. Buona parte dc1la popoln7.ione dcsidcravn ii ritomo di Pompeo, nelb speranzn che con ii suo arrivo la situazione migliorassc, alcri, egualmence numerosi, contav:mo su Cesare, che aliara era prclorc. (2) Gli oui

ltT<Ufluy6vTo xul ta 110U,a VOlJOVTU xul 6u:'ll{h.l(lllha tili) nOnela II~Qll fQTtOVIO xol oUVYOVT<J l1Q a/t\" KtWv 'POlllIOfl EnflOI': T~V l\ou1'Jv ltvu}..alJtiv t\, l1OQOV )tal civill11tov Xov ei. t Oln1QtOlOV. vatil~aTo 'tev VlO h-touoiou XL{wv xaI lhuxoo(wv xal 1tf:vn'p(ovm tUt'.tVTlllV. JltQlqKtVW li! lfl 'lliavftQwnlQ. TUVTll )tul XQm "[1]5 nel1f]s i:xdvTJS lilauOdo'lS"". [2] Evu:iHkv ft n'lv 'IIl(lx(av i,tlU!OWV Mtu:llo exxllo(a TE OO()U~llr:I ouvijrt. xu( v6'10\' eYQQ'4'r: nOlllliJIov Myvov l!vUl xutO

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Jttn't nv UVIIEWY tl 'ha.lav xal 1l:oQuafJvTU o41~lv TI)'" n).lv, til; im6 Kan).(va xlvlluveuouoav llO. Ul 'H" t TOllTO 6yo eUTlQ EllIS. EQYOV M toil VOltOU xal tU.o YXEIQio{t\ T6 1I(lnYllom nOjl1[11i tp xal l1uQuoveu t1'Jv ilytIIOV(OV. [4J revollhllS li! f}ou).ilS,

xnt TeU KaTwvo OUX )(ll'l:EQ Eil6f~ Tq) METH,Q.I olJlob(lw lillmw6vTo, bt xot l'l:Q6 bet'joel. T(lal'l:Olttvou xal n)v Mut).,).,wv olxlnv ltet yevolltvllv UQlOTOXQUUXl)V"1 nOlvl:ouvTo, tU II)")"OV uQOf!i xal. XOTU(JlQOV1]OO Mhe).,).,o, tU RVlMvTo OUTOU xul nTljooovTo, Ei nfQlllJ1'vOu ltnelM xul ).,you~ i}(lOOE~ el;tneofv, w pl.~ ltaVTa T'-I !lou).,1J la:t~0;61Ievo. ISI OUtll) lllleTa!lowv Ktw\l xal OX1J11U xul <pum)v xol 6yov, enEutWV b! num TOi ),OI blatETaII!vW;, n tWVTQ OUtOU fIOJln,ro ou nOQtoTaI IleO' n),wv ei TI'Iv lfo),~v, xei:vo tii pou),!j nO(ltOT1IOEV, w oubtuQo Iltv x06toTllxev OU{)! XQflTat ),0YIOIIOl llO<paUOIv, EOTI ()' ii Iltv MutU.ou no1TE!a llav{u, bl' nEQ!lot'lv xuxla rpeQolltvlll'l:QO )'dtQov xa! OlVXuOLv nvTwv, illlt Kt'ttOlVo Qnii !vf}ouolaoIIO. n!Q twv xawv xul blxolOlV OYOlVltoI1tvII.
).,).,' el'l:lelxfjl'l:o)..).,' xcd 11tfl'lU ltl'.l(lQlvtoaVfo, TtO

127, Jl 'EnE! bt n)v ~'ii<pov n!Q TOU VOIIOU <ptQelv lllj'lo Ellelli. xul MuI!Ut!) Iltv lfu xul ;tvm xu! IIO\'OII6.xol xul f}EQanovTe Lnl Tt'lV IlyoQv TUOYlltvOI no"'-looV, xol T6 nof}ov IleTUPO),1j e1lll fIolUtt'jrov nfJQXE TO UIOU III!QO oux ).,(yo\', ~v bt IIEY),'1 xol on6 Ku{ooQD I}Wjl'l oTQonlyovm tTe, 12] K6.TOlyt b' oi n(lwTOl TWV

H9 !'ulln"nllullche e<'la'eH, 6'7 e Mo,"lii! 8'1(1). !lO. V.1. /1I/ffJIl"OII", PI'. ",," J C nUln 9.

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i~lou? lltJlTou ~ omYQunvijo(U 'ln' llij)"wv. iv iut6Qol VTU imi!Q aUTOU OYWIIOI. xul yuvalxa xal b.<p nOTvlwIIl!vu )tal tiaxQuooa. (JJ U\lTO (b') ut'iew xal u{tuQQ'IXtW evruXwv nOI xal J'l:UQllYOQilon. x(d yevllevo nC[l1 betvov Wo7lfQ eiwf)et xal VUxTtQeoa, ep' v6 ouvuQxvnuv MIVux(OU 8!QIIOU 91 jlaOi!w

nonl) bi! tt'lv OIX!U'" {uho )tat{JlpELU xa! qJ6f3o erxev, wtJTe t<il...

x~f)e~(l)v IhulytQ6'l. f4J Kal xUT!~lloav Ei YOQltv, o).lywv Ilh (lutou 1tQonell1t6vTtuv. no)J.wv 6' c1nuV"(JvtUlv xul q>UltTTEOftUI 61uxeuuo..hwv. 151 'Oe; ouv
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~v~yaye' (?J xat jlalltwv EUOUS Ws Elxe xatHttl.. Iltoo" illjJaw" l!UUTV TOU MutUou xut TOU KaloaQo, WOTl! 6lax'l'at T~V XOI'

6LtOTljOU" aUTOi ixd"OI ot Ta VU~Ol!LS xaTtxovTE. Uo" 6' ou6~"a nU(lljxa". i1116A.t. inlonou Til XElQ K1'liJ" TO" MouvTtov

TOU rpo.ou. "l "Quoto. LUU" ivO ch6nou xat YUII"O TOOOTOU .EOT(laTO6yt]ol!". [6) ~Al.la 6' LirOu elJQllLtl! l.Iu TO StQIIOU. Kal

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8t(lIIO altO oTlLaTo TOU Mutou TOV "llO" inLoTallt\lou xat Tn Xtl(lt TO OTOIIO xal TI)" <pwv~v lmtxI!LOeV, C2] c'iXQL ou, al~uXov Qwv uyw"u TOUS vllQuS MhoS yw"LtolltvouS. xut TO~ t'iIIlLov liTTl11levov nQOS TO OUIUj'lt(lOV xul TQenlLevov, ~xteuoev tOlxo(h~v lTl'fClS Ilera 'pllou xal x(lauyijs nlT(ltXtLV. (3] revoltt. vou l! rotou xa{ 1taVTwv 6LaOxtt'luoOtvTwv, lllTOOT('lVTa IIVOV TOV

mali, disgustati e amaregginti do lante ingiustizie, erano dalla pane di Calone mn poco disposli a lollnre con lui. Nella casa di Calone: regnavano scoramento e pnurn, gli amici passavnno con lui noltatc intere senza toccare cibo e senza riusdre a sapere qunle dccisione avesse preso, la moglie e le serelle in lacrimc non fncevano che lamenlarsi. [3] Calonc si inlratleneva cOllloro cercando di rassicurnrli, per nuUa impaurito, ma molto dClerminato. La vigilia deUe votazioni ecno come ai solilo e la noite dorml profondamente (mo a che ii coUegll Minudo Term0 92 non lo desto. {4] Menlre scendevano ai foro scor lati da pochi amici, i cittadini con i quali si imbllucvano fllccomandavano loro di stare in guardia. (5] Arrivato sul posto, Catone vide ii tempio dei Dioscuri'" circondato da uomini armati, i gradini occupati dai gladiatori ed, in alto, Mele1lo seduto vicino a Ccsare. Rivoho agli amici csclamo: Impudente e vigliacco! Radunare tlinta gente armata per me, che sono solo, indifeso cd inerme!!t. [6] Ed imanto continuavn ad avan7.are in compagnia di Termo. Lc persone che occupavano i grndini si feeero da pane, ma solo per lasdarc passare Ca tone e Termo. Agli a1tri vietarono I'accesso: Munazio riusei: a passare a stento pcrch C:uone lo avcva preso per mano e Irnsdnato con uno stranone. (7) Procedendo a fatica, Clllone prese posto Ira Metdlo e Ccsnre, quasi a voler troncnre ii loro dialogo. (8] Vi fu un momento di grave imbarazzo: la scena suscito ndle persone dnbbene ammirnzione per la fierezza e ii coraggio di Cntone; esse lo indtavano a grnn voce ed csonavano gli nstanti a resttlr snldi c compaui per non 10sciare solo ii paladino dclla liberui. [28, 1) Quando ii praeco prese in muno ii testo dclla leggc, Catone g1i impedi di dnrne leitura. Melcllo se ne impadronl per leggcrlo lui c di nuovo CalOne glido mnppo dalle muni. McteJlo, chc conosccva a mcmoria ii testo, cominci u recitarlo cd allora fu Termo a lappargli lu bocca con la mano per soffocnrgli la voce. [2] Resosi conlo che era impossibile aver ln meglio su quci duc c chc ii popalo cedeva rivolgcndosi ai pubblico inlcrcssc, Melello chiamo in soccorso t da casa i soldnti che accorscro gridando n grnn vocc. D] Alloro arrivo ci fu

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Q. "Iilludo 'J'cmK), llntl1'tRli tribuno dcJJu ]llebe nel 61; lb.oIICIITAN II I " ,l.

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illNllllio di Cuslorc: 1.1\'10 IJ 10, 1) e .p, ).

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Klttwva xal j}aU.OllfVOV UOOl xal !;VOI VW6fV ou 1tcQu:ic MouQQfjva, b t"lv b(xllv 'puytilv im' auto xal xatI)YOQI\6d ..... uU t"lv tf!j}fVVOV 1tQoiOXOllfVO xal lloWv vuOXliv toi j}ltUOUOl. xul tH.o uUtOV tOV Klnwvu ncl{)wv XUllUQU'I"tOowv. d tOV vcwv tUlV 6LOOXOQwv umiyuycv. [4] 'E1td 6t xuui6f:v Mhl':Uo iQIlIlWV 1tcQI tO piUm xul lpu'Y"lv 6L' Yoo tmv ivuvtLOulltvwv. 1tuVt"1tUOl1tl':LOf.td xQutl':iv ixtEuol':v nLvul 1tIV tOU 01tOqlQou xal l"l"(tool':6wv XOOlllw auto i1tfXf:{ltl 1tQ.TtEtV to. xCQI tOV VOllov. I'J Oi. cY r:vuvtlO\ tuXtw vuuflvu !UUtou tx ti} tQ01tII. e1tlCOuV au{ll t\lllloflOavtE Ilyu xa! {tuQQuov, won toi; 1tl':Ql tOV M!uUov tlml':ociv taQux"Iv xal 6o, OiOllvOl 1twv 1t06tv l':U1toQi}ouvm OUtou I:1tLcpt(lE06Ql, xal InlOhu IlhcLV, o. <PCYCLV 1tavtu 01t0 tO ~t'lIlUtO. [6] aihw 61) oXEbaoOtvtwv eXElvwv, tO b K(,l.twvo nQoaE60v'to xal 'to. Ilh ~1tOLvtOOV'to, to. l)' t1tlQQwauvto 'tOV MUtov, of TE noot nO(lft"1;uv'to xov'tl tQ61tltJ xo'tUOUL tOV Mt teov, i TE oYtltO 6QolO6Eiou rruQlTIl':ll':V QXi}{)EV ~011{)l':iv tlP KTWVL xaL 6LOftxcoiluL 1tQ tOV VOlIOV, w atamv 1twJyovt"U 'tii 'PJIlll xal 1tEfIOV fIUPVIOV.

(29, I] '0 b MttEO auto Iltv I'IV cit(Ul1ttO xal6Quo en, 6[lwV bt tOu J'1fQI autov X1tl':1tllYlltvou xOlubli tOV K6twvu xal VOIIU;Ovta llUXOV xal buoExrUaotov. altpvibtov 1;l':1t(lbl)ol':v El t"lv YOQltv, xal ouvoyoywv tOV bijllOV Ua TE no. 1tfQ{ 'tO" Klnwvo 1:1t(q'l60vo 6Lij1.ttC. xal q'lfYl':W t"lv tUQuvv(c'ia Ikxv 't"lv I:xdvou xul t"lv xutlt nOfl1tlllOll OUvwlloo(av. i:tp' ti IluuvoilOELV tuXU t"V XLV tLllltl;ouoov v6Qu tOOOtOV, W(lIIIIOEV cu6u El 'Aolav, w mm nQ f:xEivov xat"llYO[llowv. r21 'Hv ouv 1'161;0 IIEyltII t"o K6rwvo, X60 ou fllXQOV nfOxEuaOlttvou til 11ltoQXia xal tQOnov nvlt t"V nOlm1liou bvOlllV i.v Muq) X001\QlJxto. [)J WEtt li! IIov euoxillllOf n)v OYX11TOV WQllIUttv'lv attllOlv xal ono~llqJ(tfOf.toL t6v MhEov oux e600, n' hUVtLtlll}tl xal 1taQalt"tl(JfLCV~. (4) ar ti': yQ 1tonol qJLuvl}Qwnlu t1totO;;VTO xal IIEt"QlonltO 't lU) e1tefl~ilvat 'tq, ~x6(ltV

9-1.

erro 21, .1'0.


Slattl:t 1\I~:t'a IIrc~t111la di C'llullC
l~'u ... i \'~1I~.""1

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una fuga gcncralc: solo (atone rimnse ai proprio posto anche se dai. l'ilho gli gctll1vAno sassi e bastoni. Murena, che alcuni nnni prima Catone avcva trascinalo in giudizio con te sue accuse'H, noo roUero tale

violcnza, lo copri con la toga gridando a chi lanciavll corpi cantundcmi di srncttcrla c, drcondandolo con Ic braceia, lo conviose nd ai lonlanarsi verso ii tempia ch:i Dioscuri. [4J Melena, noo appeou si avvidc ehc intarno alia tribuna si era fnua iI vucto e ehe gli uvversnri emno curti fuggiti via dai foro, convimo di avcrli completamente sbaragliati, fece tornare gli armigcri c, aVilnzando solcnncrnente tutto solo, inizi a compiere gli Rui di rito per l'approvazionc dclla leggc. [5] Ma gli avvcrsari si ripresero in men ehc non si dica: (ccero di nuovo irruzione nel foro con ahe grida e piglio coraggioso. Cosi facendo riuscirono ad inculere paura ai partigiani di Metello, i quali erano persuasi che gli avversllri li stessero llnaccando con llrmi trovale chiss dove. Nessuno ebbe I'ardire di rimanere ai proprio posto: ci fu un fuggi fuggi genernle dalla tribuna. [6] Quando gli llvvcrsari si furano dispersi, CalOne si fcce avanti c rivolse parole di Iode ed inconlggiamento alia popolazionc che, in gran parte, si schiero con lui nclln loua contra Melello. Anche ii senato, riunitosi, delibero di appaggiare senza riserve Calone contro una Icgge che avrebbc sem inato diseordia ncUa citt e crealo i presupposti per una guerra civile. [29,1] Metello, scbbcne i suai fossero in preda aI lerrore perch era impossibile aver la meglio su Catone, persevero nel suo atteggillmento inflessibile ed arrogante; corse nel foro a radunare ii papaIa, ricopri Catone di vituperi e proclamo a grnn voec che sarebbc sfuggilo alia lirannia di Catone ed ai complano ordilo contra Pompeo: certo, dopo averlo tunto disprezzato, la citl si sarebbe ricredutl ben presto su di lui. Subito dopo salpo per l'Asia per riferire a Pompeo I'accllduto. [2] NeI fruttcmpo, a Roma Catone riscuoteva generale consenso per uver liberato la citt dai peso non indifferente deI trihunnro di Mctcllo e per aver indebolilo, sconfiggendo Metello, ii potere di Pornpeo. [3] Si conquisto anche ii favore dei senato perch, ricarrendo alie suppliche cd all'ostruzionismo, non permise che Metello subisse I'onta di essere rimosso dulla curica. [4] L'essersi rifiutalo di infierire sull'avversario sconfitto venne considerato dai piu segno di

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I(,\TON

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gcncrosit e di gnmde mooerazionc. Ogni pcrsona di buon senso non poteva chc considerare giusto e vllntaggioso un comportamento chc mirnsse n stornare le ire di Pompeo. [5] Ncl fraucmpo LucuUo era tomato in palria dopo la spcdizionc alia quale Pompeo scmbrnva aver IOlto lustro perch ne avcva assumo ii comando neU'ultima fase')'. Egli correva ii rischio di non poter cclehrare ii trionfo, perch Gaio Memmio '.16 gli aveva sollevalo contro pnrtc dei popolo eon necuse formulnte non talHO per odio personnle nci suoi confronri qualllo per ingrnzinrsi Pompeo. [6] Cmone, alieato di Lucul1o, chc cru marito dclla sordla Scrvilia, ritenevu nssurda la cosaj si oppose, pcrci, a Mcmmio, lltlirnndosi a sun voha accusc c caIlInnie. [7] Egli misc II repenlaglio la propria cnrica esercitandonc Ic prcroglllive in manicrn dispotica, pur di cosliingere Memmio a rilirnre spontaneamentc le uccusc c a non presemarsi uI processo, {8] Lucullo ottennc ii trionfo, e rinsnld la sua amici7ja con Catone, I'unica persana in grado di levllrsi come baluardo incspugnabile contro Pompeo.

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IJO, I) 1l011n1'lro bt Iltya unO -cii OfQaulo navUlv, xol -cfl hOIUl[lOtlltl xal l1QoDulIl.;t Tii l1oboxii l"IEl"IOlftW oU6h v eljftl':l

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UO, 1] AI suo rilomo daUa spcdizione partica, Pompeo Mogno fu


llccoho con gran pompa cd entusiasmo: cgli matur, pcrci, la convinzione chc i Romani si sarebbero piegati ad ogni suo dcsiderio, Metllre si dirigevll verso la citl, invi ai senalo la richiestll di differirc i comizi cemuri:lIi, per potere essere presente in ROTnU cd llppogginre 97 1:1 cHndidatura di Pisonc , [2] La gntn parte dei senalOri cm d'accordo c Calone stcsso non ritenevll che, di per s,la dilaziollc fosse di grande rilcvanzuj egli voleva, pcr, por fine ai manc=ggi cd alie trame di Pompeo. Pc=r qucslo motivo si oppose nUe sue richicslC c convinse i senatori ad csprimere VOIO conlrario alia proposta. [}] Pompeo si prcoccul>, pcrch comprcndeva che, st:n7J1 I'appoggio di C.1tone, si sarebbe trovalO in grave dif6colt. Decisc. quindi, di chiedere a Calone, Iramite iI suo amico Munazio. Ia mano delle duc nipoli, che crano ormai in cliI da marilo: la muggiorc sarcbbe divellll1la sua sposa, la piu giovllne nvrcbbc sposalo iI figlio. V'C anche chi soslienc che non dclle nipoli di Cntonc si traltllSSC, bensi delle figlie'Jll. [4] La

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')). Nd 66: 1..1.01(16 ,H' 36,


')6. Tribunn ddla plcbe JeI 66, Mcmmio IICCUW LlIculJo di ."crc ~Iomalo Ilrllndi

",mune di (<<-m,ro l,uhhlil per ill'rul'rin rorn~ronlUe di an-r 11rolunllUlO arLilruiamcnle I. <.:alllllallnu milil'lre (Lllmlfo 31. ,-21. A lali u('cu:>c ~i riferisrono i fnunrnenli di uno sua urtl~iotle canSe""h' da Se"'io I1</l1rucid('/If I 16J e IV 261, 97, \ld. IJlJmdll~iutll, p. Il~ e lIolu ')' 99. Lu "ersiutl" che \"~Ie pW1all,mi'le lc llilKlli di Calone (due tldle Irc li)tlic di Ser\'iliu e Siluno. ''Ondo la Ill'lln pUrle Jegli interllreti), cui P!LHurco ndlu no~lr~ biogrnfi'l sclllb.... l'oofcrirc ml~ior credilO. e andlC: in l'UlJI/'<'O 44. I, La "cnione ~hcrnuli"a e ri

",,,rt];ll~ anchc in 4). 2'4 tClodio accus.; C",{(>oe di Olll"mti ~ I'ompco pcrch~ 'lucsli a'"C\'~ ,iliul~lU di ~I>os~rne I", liglia), ron mllAAiore csall<:U~ IleTeh Calorle u\'C\'a una IIOla Iigli~.

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K6:novo WC; YQOlXOV 511(1 xal \lnfQl1'Pavov Tt'JV n6xQLOlv.

[7] Etm IttvTOL nQttwv uvt tWV qJLwv nCltelav nOjl1ti](o Ct(lyU(llOV etc; tac; 'Pu. hEIU!. xul. TtEO$611TO b exaofl ~v. h xT'J1toU; xeLvou "(tllV XQYll.lo.rwv 6.QlttlloulltVWV 'N, [8] Et.nvro ouv roil

Karwvo nQo ra yuvalxa, n tomrwv ~v XOLVWVfiv xal <ivwri~ ltuottm 1tQaYldnwv vayxlj nOllltljLql ouvuq'ltttvru bl' otxfLOrT]to, WllOYouv ExflVat xalov a\l'fOV ~f~Oufilottm luxQOUOllfVOV, [9] E{ b fi ltQo ra oUJI~vra XQlVfLV, roil 1tuvr EOlXfV Krwv llUQrflv, n'lv olxurT]ta IIT'J bf~llfVO, 6.n: eaoa ltQ KaloaQa r(laltl!ottm xal yflllUL yal1ov, rT'Jv nOJlltlllOU bvalUV xat KaLoaQo ft raur O\lVfVfYXWV, (bl') tyo\l ra Iltv 'PW~Ia[wv 6.vhQf'L/'f n(lY~lQra, rT'Jv bt ltolu{av 6.vfu..fV' 1110 (10] WV outttv v iow ouvtnfofv,

fl IIi} KrUlv ra llLxQa mil nOl11t1llOU tpO~llttft

~IaQrilllm:a rlltYlorov

ltfQt.fibfV, aurv htQwv \lVa,lfL n(loo(tt]Xllv) YfvllfVOV.


(}1, I] Tailra Iltv ouv fll,ev En. !\f\lXOU llt ltfQl nv v nvr41 blursfwv ot'amaoavro 1tQ nOII1tt'flOV - l]s[ouv ya(l tOXtJfLV exauQo ra q'l' "toil Yfvllfva - xal !\f\lx6IIl Karwvo 6.111XO\lluhlp ltfQltpUVl nQooCJIIlJVOVro, eanOl.lfvO nOllltlro tv CJuyxltll' 101 xat llllllaywylv imt vOII1'1v x,wQa ex(tfL r ot'QnnclltLxov.

richiesta che Munllzio trllsmise non solo II Catone ma anche alia moglie ed aUe sorelle provoco I'entusiasmo dclle dmlne, desiderose di imo parenlllrsi con \ln personllggio cosi importante e famoso. Catone, invecc, t coipito dalla proposta, sem:a alcuna esitllzione, esclam: [5J Va, MlInar:io, va c riferisdgli che ClItone non lo si imboniscc con le donnc! Egli prende in considerazione le buone intcnzioni di Pompeo e lo gratificher di un'nmidzia piu salda di ogni leg:mle di parenteln se Pompeo sapr comportllrsi correttamente, ma non intende dllnneggillre 10 stalo per lIccrescerne ii potcre. [6] Le donne se la presero con Cmone, gli amid criticarono la sua risposta troppo rude ed arrogante. [7J Poco tempo dopo Pompeo, per appoggiare un limito c:mdidalO ai cOllsollltO, distribui dcnnro alie varie tribu e la notizia fece scalpore, perch le somme venivllno contate nei suoi giardilli 99 [8] ln qlldl'occasione Catolle non m:ll1co di far osservare alie donne de1Ja sua famiglia che, se si fosseTO imparentale con lu i, n avrebbcro conJiviso iI disonore ed esse furono d'accordo nel riconoscerc che aveva agito per iI megHo rifiutnndo la proposta di Pompeo. [9J Se, tultavia, si giudica (f posteriori ii rifiuto di Catone, diventll evidente che egli commise un grave errore, pcrch in tal modo llUtOriZr:O PompCO :l rivolgcre li Cesare llna proposta :\llllloga: conseguentemente, venne combinato un matrimonio che rinsaldo I'unione cd ii potere dei due personaggi c pose le premesse per la Jcslllbilizzar:ione e ln ravina dello ShU0 1OO [lO] Ben diversamente sarebbero andate le cose se Catone, senza dare eccessiva importanza ud errori di poco conto commessi da Pompeo, non avesse soltovalutato Ull dllllno assui piu grande, intendo dire ii sOllllllnrsi deI suo potere a '1uello di altri. [}I, 1J Ma tlltlO cio era ancora lontano nel tempo. ln quel momento, invece, Lucullo efll cntrato in conflitto con Potnpeo per gli lllli rc1ativi alia provinda dei Ponto: cillscuno dei due sosteneVll che le proprie disposizioni fossero le uniche vlllide. Cmone llppoggi LucuJlo proclamando che era viltima di unll clamorosa ingiustizia; Pompeo, Illesso iI) minorllnza dai senato lUl, per assicurarsi ii favore dcl popolo, chiesc una distribllZiollc di terre :1 vllntaggio dei soldllli.
'01. err. /1IItod".dOlI<'. p. I ,~. r\neilc I'UJT... H<.O. I'O"'{>l'(J _16, ),6; '\I'P''''NO, (;IU'm' 'il/' 11 9, p: C"'~~IO DIOI<II XXXVII 019.

9'). Nei 6, per nllPojUlillrc lu ,um!i.llltL>T"" ,nnsnle pet ii /o di L. Afrunio. ~1I0 IClllno l'l'rl'toro::: imomo Ill,~ (BROI:CoIITON II, PI'. Ilh'H.ll: dto CICIIRONII, Ad Allimm I 16. I~: I'I.l.tr... RCO. J'ompro H. '1'). & .... omkl 1'1,In... Rc;n, Moro/iI' RoGA,1I Afr"llio sarei}!>c stuto ubhnlldonato d:l l'ollllll.'O d"r,u1tc la 'Ul11pul;n" elcttoruil-. 11'" lu lloli7.iu i: soonfessutll .ln CIClIRONII, Ad Illlimm I ~o, ~ dei (>O. '00. Si 1l1l1ldc "lmllTrimonio lII....cnllto nel ~') (dnpu I~ cnSlituzionc dei Ttiunwinuo) lru Pt>Il'I>ctJ c Gillliu lilllin .li Ccsnrc: j', 6: (:"$1'1'1.' 'oj, 7: l'wl/pl;'O 011, ,o.

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KATCN

3 1 - 3:1

(2J 'Qe; ~ xvm6u Ktwv hLOTllEVO 1;xQoUOE TO'" V611OV 102 , oiiTU) Kw[ou TE nE(ludXETO TOU TOTE QuOlJl6;WU tWV l]JlyWYWV. xal Ka{o(lQCt ltQoolyeTO. '[(l6nov 'TWa Katwvo (lUTOU nUQCl:ox6vto

I~11QIQ. OTQUtllyla nav]xwv, [Ul [LV immelav pouetO ltuQuyyHluv, filia ' flTtL 'OQlcc'lf3ov. [41 'Eml bl! XUTU v6110V eEl tol II!V (W)v lumOVta ltaQfivr:tL. TOlH; bt IlllHOVtu eLoeavELv 6QloIlPOV e!;w telXou nolLhELV, [5] listou l'taQ tij poui.ij aimp OOijVOl l' hQwv atTEiO"{}cn tI)" Qxllv. BOlJOILfivwv bt nowv, VTH.eYEv Krwv' wc; ' flCJ6eTo XClQLl;0lltVOVe; TlP KaloaQL, )'tywv 11V XU,ClVaWOE n)v ,'Wl!Qav, xal T~V POU~V lllJ [6] XalQELv ouv M.oae; TV O(lltlllf3ov 6 KaiouQ OtlJJ e1;btQouoe do(}wv eu{}u Ei:XetO nOltrr'liolJ xut tf] 1WTdu' ulfoelx'6Et '

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lTEQ~ !\exokov xut KlXQwvu Bf3tJl T4J hQ41 TWV UlftWV ollVT61;uVtE kUllTOU (ivTl!lfQUTTOV. l-llom b KTWV, ilbl] Itv qJO' Qti11levo T~V Ku[ouQo xul nOJIlT1iiolJ eplluv xui OOTUOlV elT' ouev{ lXU{<\l YEyevlllltvl]V. qlopeio6m b qloxwv ou T~V VOIIl)v Tf] XWQu, it' ov VTt Tatll c'.r.nalT]oOllOl IUO{)V ol XUQl!;llevOl xut bll' E!;ovre TO lTij(}o l<l,. [32, i

'Q b TaUTa Uywv t]v TE f30UI)V ,It/'IJfPOV eLxe xal TWV

eXt v(}QllTWV ox 6lyOl nUQlotavto, UOlEQa[vOVte n)v ittolTlav mu KaloClQo [2] -

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yaQ 01 (}Q(UJ"tUTOt bUt(LQXOl xut 6tYWQTUTOt

(2] LlI rogalio fu bocll11 grazie all'opposione di CalOne lU2 .1n conseguenzll di ci, Pornpeo si avvicino a Clodio, uno dei demagoghi piu spregiudicllli che allora. fossero in dtt, cd a Cesare, cogliendo, quindi, un'opportunit che - si pu dire - gli fu offerta da Catone stesso. [3] Cesare avevlI da poco lusdato la Spagna dd!:1 quale era stnto governlltore e pretendevu di c:mdiJursi ui consolato senza per questo rinundare ai trionfo. (4] Ora, sccondo la lcgislazione romanll, i candidllti ad una qualsivoglia magistratura llveVano l'obbligo di cssere prescnti a Roma; i candidati aI trionfo, :II comrario, dovevano rimanere fuori deUc mura. l5] Cesare chicse ai senato di concedergli [a possibilita di candidarsi come console per interposta persona. Nessuno fece obiezioni, Irannc Catone. Avcndo intuito chc i scnatori agi vano COSI per inp;mziarsi Ccsare, egli parlo per un'intera giornnrn, impedendo uI senrllo di deddere 10). [6] Cesare rinund nllrionfo; llP' pena enlralo in cilt, si lllle con Pompeo c pose ln propria candidatura a console. Una volta cJeuo, rese piu salda ln coalione con Pompeo concedcndogli in moglie Giulin. I due crearono uno schieramenlo COnlro lo stnto: I'uno proponev:1 leggi pcr dedllTre coo [onie in favore dei Ilullatenenti c per la distribuziolle di terre 104, l'nltro lo appoggiava per fnr approvarc le leggi, [7] Frn gli oppositori vi cr:lno i segulld di Lucullo e Cicerone che parteggiavnno per l'llllro console, Bibulo; ma I'opposione piu dura proveniv:l da Catone che non vedevll di buon occhio la loro allellnza, presaga di sciagure. Non era tanlO la divisione delle terre a preoccuparlo quanlO ii contracclllnbio che nvrebbe preteso chi stav:l :ldulando iI popolo per accattivarseJo 10'.
(}2, I] r numerosi discorsi prollllnciati da CalOnc conlro le propostc di legge diedero i loro fruni, perch iI scnato mut parere. Egli aveva anche ii consenso dei scmplici dttadini, armai stanchi della politica spregiudicata di Cesare. [2] Forte dei potere consolare chc gli era srnto conferira, Cesare tenevn in pugno 1:1 plebllglia, appoggillndo sfronlat:imcllte le dedsioni dei tribuni pi accesi cd nudnd, che mira-

10l. I'er loPl'osi?ionc di CUlOllC. si coou /lIf,.,d"zjo,/I". p. 112. Sulla !CAAC IIgTlItill, IU1\"he CiCIIIIOSIl, Ad Allim/ll I IH, 6; ii I. 6; CA.I.SUl 0101'<11 XXXVii 10J. CUlone ,U11~\'~ rieorrere ~1JO!lITU7.jonismo:CICHIIONH, D'/c;:.i!",! III -10; GlIl.I.l<l iV 10,8. Per ['CpiS<KJiO dr. ~nehc I'U/TAII(O, Cc'sn .... 1.\, I'J; MO'lllia tlo-lC; SYIlTONJO, Dium /"hiJf 18. "2; AI'I'IAI'''O. Gm"'Tl" Cli/i 11 8, jO. 10'1 Si "Ilude alie due !CAAi llllr'lrie (Illllc qU;lli cd. ~nc1l<: /IJ'ro<ilJ:illnl:, I'. 113). Lu ptimll, dc1l'inilio dei '9, 5111bi!i\'u ehc lIlIlo I'ni:u comunc, CSc1USll lu Cnrnjlllnin. dOl'l'5sC ,-'Sscre sp:lrlilo 1m i cclerlllli cd i 1)(1\'eli pcrdu: !lc dc,luccssero oolonic; ln ,c<;;<>n<1n. ,Idln h~rJll I'rirnu\'em. disl'0l1'-'\'u I" 5uJdiYisionc ddlll Carnp:lIliu {iI Call/pu! S/c'l/nfiJ e I'ai:u ta/llpa",,!} per chi lI\"l'Ssc ne o pi ligli (!{OlONI'I. pp. j87,.\1I1I1.

'0.

10'. Per i ellpp. 3"jj, cfr./"f""/u~i",,c, p. 113.

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nQS XQw no).LuOVtO TWV noUwv lo(', tailt' un' ouo(as unatLxilS aiOXQWS xal mltr:IVWS nobubllr:vO Tbv MUlov enQUTTr: -,IJllJlOP110v. tfS ouv fXWQOUV bl pias, xal 1tQwtOV flv auttiJ tiil Dpkl!' xutu~alvovtL xonQ(wv enEoxeot'to6'1 XblJlLVOS I07 , [4] Entnu toiS Qup6oXOL nQoonEobvTES alHou xaTilxkuoav tas ~OUS' Tl!kos xal ~Ekwv <pr:(lOllhwv xat nok)"wv QUVtLTllWQXOllhwv, EqlUYOV YOQUS, OQOIHII II~V ot homo! navuS, eOXl0S bt K~nUJv anilei fllt1\V, ILuaOTQr: <pbIU!vO!; xol XOTuQwllr:VO!; TOUS 1toltuS. "1 Ou Itbvov ouv t~V luVOlll)V fxQUJoav, uU xul n(lOor:~ll<Ploavto t1'1v OYXh11tOV 1lb' 01 niioav, "I 111'1'11 fJtL~r:llc.uWoelv t6v VJIOV xul (lotl0!)oeLv, v tLS Tvavt!u nlllttTt). Iley).a tauvtES nn1lua XUt TWV II" OJtooltVtUJv. (6) ~Ollvuoav ouv einaVtES i~ 6.vltYXIIS. tO Mu~Uou tO nUhmo nltOo P.v vql ),,(.IIIf}.vovtl!, v eis v61tOV IIOIOV 01160(u III) Oe)"lOuvtu 1tEllLEibr:v bi"UIO XltEOOVta 'puyf1 tilS 'ltakluS 'utI , 171 6LO xal tOV Ktwv(t nok)". Ilh ul YUViXfS oixol xQvouom x6Lxteuov Eleu xl 0llboUL, non ot !p()"m xal ouv''I6l':L, 181 '0 t IlkLQt OUII' nE!oa xul yaywv autOv enl tV Qxov ~v Klxl!QWv QltOl(l, na(llvwv xal lilOXWV, w tltxu IIEv out h<aIOv fOtl toi iYVUJOII~ VOI XUlvfl 110'110'11 oie06aL 6fiv Onl':LOflv. fV 'uuvinql Tl.\lIIl:taOTijoa[ tL TWV YEYOVOtlV iHpUOElV mJTOU n(tvtanaQlV v'ltOv xa! ItVlXV' 191 eOxatov bt xuxoov, fi bl' ilv (uTQvta nQttel n)"w otpd xal nllot'levo toie; tnlflou)"fUOUQlV, lOJ1f!Q OIIEVO Ilnan~r:tUl toov n!Q autilS ywvwv' IIOJ xal Y(l d. ln) K{nwv til pwfl11. n' ;1 'PlJlltl Eitm KlttUlvo. O!:ovtm o! xu! ot Ip[hOL n{lVtf' O"lV atv flvUl n",wTOv KlxQwv ckfyev, fmpou)"eub,lfvOV n Ki,wb{o\), l 11llUQx{a (IVnxQlI I!n' autv pal~ovto1\1". 1I1I 'Yn tOtUJv 'puo! xal tOIOtWV tOV Ktwvu )"6ywv xal beilofltlv ,tkaooIIEVOV oixol xal

.06. luib...ni flill ae~ t'r"!lI' C. Alho H.\'io l' J~ V~tinio lIbOl:r.1ITOS II, 1'1" ,So) '90 1. 107. Pcr Svtn'Ol'''O (DivUI /"IIUJ la ) liibulo (U "":Il"eialo d..l foro; A~~'''Nn IG"..m (1II,li II ,t, j,l llurm l'hl: l'):li o{fri lu /lob ugli uliSulirOfi. mu {u 'N~inUlo <l"jlli umi uel l<tnl'in di Gilll'C SIlU"rl:, Piil jolcncrko I'UIT,UlO. ('Na", '4, 9 I: 1''''111'''(148, ,. toll, (J, Cl'li" Me.ell" Nutllidil~' ue! 100 si oppose ud "nu Iclijtc "lImrin l'rtlJKlSIL' dnl lrih,,,tO l.. t\1'"lci" SU1Urtlinu _ CUlnl'licc fo.lurin, <~Jllsull: di quell'nnno - c ,"cnnc csili"IO LI Iw..li; I.'Ylll.l'criU(ba.' 60) c I'W1"AK........ M<I,Q '9, , . , ' l<lulll"SSO si ul'l,r<:ndc dll: I'luI":o inlC11."-,'U ~ri\ere unu IJiOflmliu tli Me.dlo. dellu <1",,11.', IICNhro, non reslu lNC " nd C".. t~lolO .li Lum"riu).

vano soltanto a comprarsi ii favore popolare'Ol>. [3] lntimorili dai succ,,:ssu di Catone, Cesare e Ulllpt.."O ricorsero allc manicrc foni: ii primo afame Ic spcse fu proprio Bibulo chc, una manina, menlre scendcva aI foro, si vide versare nddosso una cestn piena di escremenli 107, [4] Pu, pai, ii turno dei suai linori: fu teso loro un aggunto cd i fasci che ponavano vennero spezznti; infine, un nugolo di frecce, nel foro, provoc molti ferili e mise in fuga la gente. Tuni si allonhllla rono di corsa; Catone fu I'uhimo ad nndnrsene: lo fece lentamcnte, voltandosi indieuo 3d imprecart: contro i suoi conciuadini. ~] Le Icggi ngrarie furono ratin.cate e, in piu, ii scnato fu costrctlo 3 votare all'unanimil a favore delle seguenli disposizioni: i senatori avrebbcro appogginto e difeso le Icggi COluro eventuali oppositori; chi non avesse VOIUlO prestare giuramcnto sarebbe stalO oggcno di drnstiche punizioni. [6] Tuui giurarono perch costrctti e per timore di farc la r,ne di Meleno iI Vecchio. che dovetle I1l1ont:l1lllrsi dall'Itnlia per non avere prestato gillramento su UIH! Icggc agraria l/lll. [7] Quanto a Cn tone, le donnc di cusa con lacrime e preghiere. i parenu cd amici con prt..'Ssnnti csortuzioni lo invituvano a cedere ullu prepotenza cd a prestare giurarnento. [8] Fu Cicerone con la sua abilit di omtore consu mato a convincerlo: egli gli fccc notare quanto poco giusto fosse rile nersi obbJigati a disallcndere, da soli, dccisioni prese da lulli c qunntO folie c assurdo, ncll'impossibilito di cambiare iJ corso dcgli eventi, non curarsi dclll1 propril'l incolumitii, [9] Ma que! chc era pego gio, se nvesse lasciato llna dn per lu qualc tanto si cra adoprato. con segnandola inevitnbilmente a chi complottava per ravinarIa, llvrebbe dalO I'impressione di chi vuol sottrarsi alia lona per difenderln. [10] Se c.'1tone non aveva bisogno di Roma, Roma avevn bisogno di C:none e con lei g'i nmici, {l comineiare da Cicerone, perscguitalo come era da Clodio, ii quale, forte de!la sua nomina a lribuno, era prontO ad nUac carla 10'). [lI] Ammorbidito da csortazioni C discorsi dei gcne re, chc gli vcnivnno rivolti a casa C nel foro. Cntone - dicono - si

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'00).

Di quCSIO diulollO non \,',: lruedll in nhri lelli:': prob.,bilc ~hc I'luh,rco II];'

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fome uhbilt Inribuilo u Cicerone argonlClllul'.ioni ehc uhrOl'1: lAr"tM<o. CI'rrrr ..iL'ili II ,~, 4': CASSIO DIONlI XXXVIII 1. ,) sono uddoue per 19ustilielt: ii \010 flt\'ottlo'Ole dei
scnulori
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dei lribuni delI.. I'ldJc.

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pieg a faliea e giur per uhimo, eeeel,ion fauo per Fovonio llO , uno dei suoi piu cari amido
[)}, 1] Esaltato dai succcsso, Cesflre propose una secondo legge

LU. I] 'Ena(lOe~ ovv

o Kaiou(I

Uov eio<pl:(lf VOllO..., t~V KUlt-

navluv oxeov 1lv l'f(looxutnvllOVTU foi Im6QOl xal nhl)UIV' Vfeye 6' ou6d nl)v faii Kinwvo. f2J xul tOtQV n 'foli 13IlUJ'tO/i Ku'louQ elXev Et t6 beoluUT)QlOV. o6tv TI luiU.ov lflltlUtVOv T!JS 1tuQ(lI)ola. llu' v T4113bU;uv llu m;(l1 TO\! VOltou blUley!lfVOV xul
ttUQUIVOVTQ nalouoOaa TOtatu J'(O).nfuollhou. U] 'En'1xoo6et b' i} (lou1) ~UQ xUT'lQldu Ka! TOU 6"'IIOU t6 fU.Atlmov layuvuXTOV

OIwnO xal itX06IU~vov. WOU TOV K(ouQu 11'1)

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(lovra. nU. qao\ltxwv xal :tf(l4IhwV :t TOU Kanuvo 1dx).'l0lv yevtotteu xal bllllOlv, nQoiyev. (4) 'End b' xei...o ~ ... blJ"-o oub~
Il~UW'" (TOUTW"') n nOlijOel.... lTTlj{ld tr' atO';(u"''l xat &bo~(as

KuioCL(I alJT n ...a TIiI... b'lll(ly,w... q:Jiixe. n-doa i;eUo6al T'" KlLtw",u.
(j) ToiS Iltvlot ...O\tOl txd"'OIS xa{ Tui Y,lt(lIOl n6aOOEvoavus TO'" X"-o.... t~ll<p(OUVTO Kaioa(ll Iltv '11.."-uQlw", xal fu"-miu (lxl'J" attltoll xul T~OOU(la TltntaTU ol(lun EiS 1tEVTUEtiU... '11 , 1\'(lO).!yOVTo KltTW"'OS. (tU) ElS ilX(lOl'lo1..l'" TO'" l6(JU......0... autol tai euuTW'" 'i'i1lflO\S 16(1ouOI. (6) n01l1..lO'" b~ K"-1blo", tx 1IaTQlx{w EiS 61111Onxou

1IU(lU"'01IW IlEta01~oa"'Tt 112. 1l6ELU'" 6lltaQXo t1l1 11ICrOq. "fl KlX(lw'IOS t~tMOtl 1IltVTU 1IQOS Xlt(ll'" txd...ol ](O"-LtEUOllE...O.... 171 ](ltTOU b neiow... te Kabo(lVlO.... ~v ](ml'J(I ,.il KaiouQoS YUVOlXO, xcii fapivlov AU).OV IH . iva Tlilv nOII](JjlOU xo).xwv l...O(lw1lo",), IS <paol'" o tOv t(l01l0V auto xal tOV Piov ei60te.

110. SlI di lui ~nche c~1J. ,16: di 1)(1\.'(1 pill Ilio',me t1i CIlIl)/lC, CI'lI ~IUlo undid~ln ~I Irihlllllllo per iI)9 (CIl;HHo.'m, AJ illfimm II '.9; dr. IlROUC,IlTI1N II. At!delltb 1'. , .. l. I ". ln b"~e "II" { ..... 1'''li1ll'' Jc pro/Jillrl" ('.;lO""J. 111llt:biliciro de! Iribll110 1'. Vminin confeli" Ce,;"re, ohre III1'lIlirictJ, I" G"lIi" CiJlllpin" per cinquc lIl111i, doi: fino 111," nlllr~O dei )'1: illlel(\IilU, 111".nelmedesimo "nl1o. Pompeu fece IIppro\'urc dlll ~elMo ii conferi. IlJCI*' deli" TrllllJltlpllll: V,IU,'\lO II H. 10: PUJl'AMCO, Crl"'" '4, '0: I'ml/pNI ,18, 'I: S\'II' Tf'l.'<lfl. Dirml 11I";,r ~~: I\I'I'IANO, Cm'"c riui{; II '3, 49; CASSIO DII1NII XXXVIII 8, ,. I ,~. r:lodio fll IIdOllllHl dull'lcbro P. I-'onlcio (B'UlU(lIlTON II, p. '9)). Sllll'.<iIlClI"lill" dei [l11SllUWlio si ,'cIlllno. in [l~Tlicolllre.le "rgOlnt",~7,ioni di CrcIllI.oNli. Dr dOl11lJ llI"

agrnria, che prevedcva la divisione di quasi tutta la Cnmpania a favore dei nuUalenenti: nessuno vi si oppose, se si ccceuua Calone. [2] ln qucsla circostanza, Cesare lo fece crnscinore via dalla lribuna e porlare in prigione. Calone non rinunci ai suo dirillo di parlare e. dunmle ii tragino verso la prigione, cOOlinu il suo oslruzionismo aUa Icgge. incilando la popolazione a por fine a quel gcncre di polilica. [3] I senatori, avvilili, lo seguivano e con loro i bmti civel, costreui aI silcnzio nonostanle ii malcontenlo che serpeggiava Ira di loro. Cesare si accorse di quanta oslililn avesse suscitato in !Uui la legge, ma, per durando nel suo aucggiamento, fcre condurre Catone ai suo cospelto, sperando che gli rivolgesse delle suppliche. (4] Quando si fese conto che Catone non avrebbc moi fauo una cosa dei gcnere, per la vergogna deDo smacco subilo c ii timore di llcquislUrsi una caUivll reputazione, decise di far Iibernre segrelamente Catone da un lribuno. D] Ammansila dalla politica demagogicn di Cesare, la popolazione lo desse govematore deU'lUiria e delle GaUie per la durala di dnque anni e gLi assegn qUlulro legioni dell'eserdto romano l l l nonOSlante Catone profelizzasse che i Romnni, con i loro voti favorevoli, avrebbero essi slcssi collocato qud limnno sul C'lmpidoglio. [6] $cr. vendosi dei procedimenti iLIegl1li a loro familiari, Ccsarc e Pompeo feecro passare dall'ordine palTzio a quello plebco Publio Clodio llz , gli proeurarono i vOli necessari perch fosse clcuo tribuno, a palio chc si faeesse portavocc deLla loro politica, e gli dicdero come comentino ii pcrmesso di mandare in csilio Cicerone. (7) Alui "ffinncarono i eonsoli Calpurnio Pisone, padre della moglie di Ccsare, cd Aulo Gabinio lU , uno della corte di Pompco"1 delt:1 di coloro che eonosceVimo benc il cacanere C lu villl privacn dcl gmnd'uomo.

H.III.

'3. Sono i ooll,;Q1i dei 5K (Sll ~ui si "edll BMuuml1'ON II. pp. '9Y19;1). L. CMlpumio I'i""nc Ct$Onino Cril Il"drc ,li C.lpumiu ~h<; Ccn~ ""e"1I Sl'0'''IO I'Ml'rin nd '9 (PIoU' TAMoo, 'Sd.r '4. 8: T'Umpl'fJ '17, 10: SVII'1UNIO, Dim'l /"fitIJ 21; AI"'ANO. (;"cr..ciuili II '4, ,.: CASSIO OIONM XXXVIII 9. d.

'88

KATON

34 305

IJ4. Ij'AU.. xal:tl!~ arw Ta TrQ6YJt<na xatt:ll)<p6tE 'YXQutw. xo{ Ilh XlllTl tij new. tO t 'PlhV Ilt(lO cp' taufOu ixoyu. 'IUJ EIJlOPOUVTO t6v Klnwva. (21 Kal yllQ, tv oi l1EQlijOOV auto, t6 tE xa },,enw xui !Iuo. novwv XCII Ilr) lWQic; aloxvljS, U' unOllhOU plt;fo60l116I. uvu.lQ6v ij'V XUll'l(lOOvtE. LJ J 'O t KWIO oubt KUti'Qwt

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. ~ '). I::lf{"nu~iuu".,(nlllo di " ...ksc.- ":lgct'~lion.,: IXJieh' si 11":111:1"11 di un iUGlnro ufrl<:I~t<.' ldr. VUI.l.In II .1), " " lk /!mJ illlIJlribm Mo, ;r), ii sq;uilo di CIIIOIlI: .\o.."I:\"~ "")<"1: pill riem c \lll;lli'i('~lo. ,,6. 1\ m"''''lin. cillli :lmkll J....j Rom:lni, .Iunmll: I... guerOl COlllrl. Milrid:!ll:. in K" )(IIil" 1(,1 unI( ti'~It.I( ""p"bre. i cilluJini mmuni cruno ~IUli e~ili~li lCtCI!I\ONIl, lk 11lJ11l' '1"'1"'1 r..'!'Omo )'; 0.. prtlvi"riiJ aJm"la,ibll1 ).81. "7 GI:,.Gu.tC,It//lIi"J orCallin".J?, .,Tlle crllsskul C"luutlcrly.. n, '9P, pp. 1'0'1

[)4, 1J Bench fossero onnai padroni ddl'jntel'1l cin, gl'1lzie ai favori che avcvano conccsso ad una parte dei ciundini ed allerrore che avevano disseminato Ira gli alui, i due continuavano a temere Catone. (2) Spesso riuscivano a spumarla su di lui, ma dopo una dura 101la, falicosa e non priva di ignominia: le accusc di violenzo che erano coo stretti o subire da parte di Catone provocavano in loro un senso di vergogna e persino di sconflua. [3] Clodio disperava di potcr (~depor re Cicerone fino ache Catone fosse rimAsto in cinli, DivenulO tribuno, ricorse ai seguente slratllgemma. Convoc Catone e gli fece un lungo discorso: disse di essere disposto II fornirgli prove concrete della flducia che nuttiva nei suai confronti, perch lo rileneva una dclle persone piiJ oneste che fassero in Roma. [4) Molti lo SUlvano supplicando con insisren7.a pcrch li inviasse in missione a Cipro da Tolomeo II", ma lui, Cladio, riteneva che Carone fosse I'unica persona degna di tale carica: ben volemieri, perci, gli avrebbc accordato queslo onore. (5] Catone subito prolesl, gridando che qudIo non erA un favore, ma un vera c proprio tradimento, un ohraggio. Con sdegno cd arroganza Clodio rispose che sarcbbe comunque dovuto p:mirc, anche contra ln sua volom, visto chc non acceuava I'inca rico come un favore, Convoc, quindi, i comi per ratificare la proposta di legge rcllliva alia missione di Catone. [6] AI momemo delln pArtenza, non gli foroi n una nave n un soldaro n un subalterno, ma solo due scribi, l'uno furfllme e ladro,l'altro suo cliente m. [7] Quasi che governare Cipro e mamenere buoni rapporti con Tolomco fossero poca cosa, Clodio affid a Calone anche un ahro compila, quello di timpalriare gli esuli di Bisanzio l16 , con lo scopo di lenere ii piu a lungo possibile Catone lomano da Roma durante il suo lribunato. Anche per Cicerone era Sloto decrelslo I'esilio: Calone, scbbcne duramente provato dalla punizione che g1i era situa infliua, consigli a Cicerone di rinunciare aU'idea di organizzare facolai di rivolta, che avrebbcro soltanto creato fermenti e disordini nella ciu con ii rischio di provocnre stragi; lo esorl, invece, a ccdere, per ii momento, alia forln degli eventi per potere, poi, essere di niuto alia pattia. {2] Prima di partire, Calone invi a Cipro un amico, Canidio 1l7, perch pcrsuadcsse Tolomeo a ritirarsi in buon ordine in cam-

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'9' " bio di una vita agi3la e di qualche cnrica di prestigio come ii s3cerdo
zio dclla dea a Pafo llS , che ii papola ben volcntieri gli llvrebbe eoncesso_ [}] Nel frlltlempo, Catone si insedi a Rodi in atlesa dclla risposta di Tolomeo. [4] Tolomeo, ii re di Egilto. avcva, intanto, 13seialo Alessandria in scguito a screzi e dissidi con i coneinadini e si stava dirigendo a Roma. Sperava che Pompeo e Cesare lo aiulasscro a riconquislare il trono con la fona. Egli desidcrova, inohre. poler incontrate Catone cd a tal fine lo avcva invilalO pressa di lui mandandogli un messaggioll'J. [5] Proprio allora Catone si stava puri6cnndo i visceri; rispose. perd, ehe, se Tolomco desiderava incontrarlo. si sarebbe dovuto recare pressa di lui. AI suo arrivo, non g1i si fecc incontro n si lev in piedi per aecoglierlo. Lo salut come avrebbe fano con un qualsiasi sconoseimo e lo fece sedere. Tuno ei colpi molto Tolomeo, ii quale si meravigli ne! constatare quale caranere altero e rigido si nascondesse diclro ad un comportamento scmplice cd alIa buona. [6] U re gli espose i suoi problcmi cd ebbc in cambio risposte piem: di buon senso c franche, Catonc lo rimprovcr di es scrsi lasci3to alie spallc una condizione invidiabile per afCrontare umiliazioni, futiche e tentativi di corruzionc c per subire I'arroganza dei potenli di Roma che neppure I'intero Egilto convenilo in monela avrebbe ripagato. Gli consigli, quindi, di tornare in plllria, di riconciJiursi eon ii papolo c si mise a sua disposizionc per accompagnarlo ne! ritorno ed aiUlarlo ad appinnnre i dissidi con i suoi compalrioti. [7] Tolomco. come se uscisse da uno SIllIO di profonda follia c rinsavisse aU'improwiso grae ai discorsi di Catonc, si rese conto di quanto sineeri c saggi fossero quei consigli; deeise, pcrtanto, di mettcrli in pratica, anchc se in seguita, per I'influsso di aleuni amiei, cllmbi p:lrerc, Ma, qUllndo giunsc a Roma c dovctfc bUSSlHC aUa porm di un potente 120, eomprcse di :tver disatteso scnza alcuoa mgione valida noo i eonsigli di un saggio, bensi l'oraeolo di un dio,

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l.5J 'O b!

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. , I ~9' .'ll.'l~lIl~' XII Aulcl~ cru sllIlu CUCdlllo dni suddili ndJ'1I80510 dei )8: fru i 1110' 1"'1 tli dlssld~o "I cru lllldll: ii (nllo dlC 110n si cril bUlimo pcr IInncllnc Cipru III SUO tl'Il 11.U Ceosl CAs..'10 DIUNll XXXIX r~, ,), ii ehe tcndc \'crisimile III rapp~ di Tol""m:o_

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r'JQ, I'ursc I'ompro, ,hc OSpilO Tulurm:u cou i dU\'Uli onuri (STMAIIONH XVlI I, " : C... SSIO [)'ONII XXXIX q, }l, 11lLl ~I l:Ollrcml'0 fc'c ~lruj(l' dei ~lI<li cmnpulriori (ibiJ.). '['olomc'o mm riccn'llC IIkUIl aiUIO per Wl'IlllTe iII p~lrill I""rch i ](unllllli IIddusscm come prerclto iI \"elO di UIl urucnlo sibillillo IC....'I:IIO [)lImll XXXIX '), 1-2),

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'93
[)6, 1] ToloOlco di Cipro si tolsc la vita con ii vcleno 121. Per Catone fu una snlvezzn. [2] Correva voce che .\\Iesse 11Isciato un'irn Olensa ricchczza: perci Catone, che aveva deciso di recarsi ABiSAnzio ma non si fidavn molto di CAnidio, mando a Cipro ii nipote Bruto m . [3] Torno ndl'isola dopo che gli esuli si furono riconciliati con i condttndini e Bisanzio fu riappacificata. [4] II tesoro di Tolomeo em co stituito in gmn parte di vAsel1nme, tavole, pietre preziose e porpom. Per ricavArne dei dennro em necessario vende rio. Cntone voUe parlecipare personnlmente alie opemzioni preliminAri aliA vendita. Si trattava di compilare un invcntllrio preciso dei vari pezzi, di dAre loro una adeguatn valutazione e di essere presenli a ciascun ntto di vendita, alzando ii prezzo AI mllssimo: egli non nutrivn alcuna fiducia nei mercami di profcssione e sospcttllvn di tutti, Addctlj nlle vendite, imo bnnditori, acquirenti, Amici. Dccise, infinc, di discuterc a quattr'occhi direttamcnle con i compratori, nvvidnAndoli ad uno ad uno. Solo cosi riusei a vendere la gran pArte dei beni mcssi nU'nsta. [5] Gli umici comprcscro chc non si fiduvu di loro e se l1e ebbero A Inale. II piu adirato era MunAzio, uno tra i piu cari; iI dissidio chc ne derivo arrivo ad un puma tale che Munuzio offri a CesAre materiale per ii suo pa11/phil'! amicatonillno ed, in particolare, i dettugli ddl'cpisodio che ho raccontnto in qucsto capitolo e che costiruirono ln parte piu aCCCSll dei Iibello. [}7, 1] La versione dei fntti prospettllln dn Munazio c diversa: c~1i attribuisce la causa dcl dissidio nOI1 alia sfidudn mostmtllgli dnll'amico, ma ad una mnncnnZA di riguardo di Catone chc suscito in lui un sentimento di gdosia nci confronti di Canidio. Tutlo d si pua desumere dall'opera che Munazio scrisse su Cutone, alln qllale Trasea atlinsc copiosnmenle' 2J . [2] Secondo il racconto di Trasetl, Munnzio fu I'ultimo ad arrivare a Cipro; non avendo trovata unn sistemazione che lo soddisfacessc. busso nlln porta di Catone, ma non fu ricevllto dall'amico, troppo impegnnta n discutere con Canidio di alcune questioni. [3] Allc timide rimostrnnze di Munnzio Cutone avrebbe rispo sto con violeozn, affcrmaudo che avevu ragione Teofrnsto ncl sentenziare che J'eccessiva llmicizin rischia moita spesso di tramutarsi in odio 'N . [4] Catone llvrebbe .lggiunto: (Tu, cosi morbosamente legato a me, sei adirato perch sei convimo che ia ti tmUi mello benc di

ntxuwl! 121. (2] no).1v bt XQljj.latWV &lto).l:eiqrfiQl ).eyOlltvwv, lh Iltv iyvw neiv eU; 8ul;avdoue;, 1tQ bt TI)"

K imQov e!;t1te'l~e T" cieqJLouV BQoiirov 122. ou navu tL 1tlOTelJWV T41 Kavl6l(p. 13J Toue; t qlUyba m)J.,a!;a xal XUtal1UUv h 6110val. T6 Bul;vtLov, OtW etc; K1'l'Qov br).euoev. [4J QOllC; bt no>.J.ij xal ~aoLlxil tv eXTtlllUOl xal l"Qant1;aL xa{ ;UftOL xat ltOQ<PQUI xu'taoxeuij, ~v el!l nQattewav e!;aQYUQl.O'OijVal, nvta ~OU6'If:VO

t4U'l" xal nOlV at nUQf:iVUL xal 1tQooyeLv tV iOXatov l!:OYlOIIV, ouM Tote; e6Ol TIle; &yoQ hduteuEV, 6.).)..' imovowv lleu ltO:VTa. vl'tJ]Qha, x!'JQlJxa. lll'Y11TaS, cpo..ou, lH.oC; aUT tll TOi<; WVOUl1hou; taeYl1evo xal
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nooo~43twv ixam:ov, OtW t deiaTa toov yooaoJltwv inJe~, I~] OI tOL t' ol rplAoL w onLOtWV nooohcoouoe, xal tv Ollv1ltttotatov nvrwv MouvtlOV el oOyl')v o(yoll eiv .v1jxeotov yevoJlh'lv ht~aev. wote xal KaLoaQI YQrpovn 6yov xata tou KTWVO l"[LXOOtT"V tout'o t JltQO tj xatllyuQ(a 6lUtOlfJ1'Iv naQaoxeiv,

[J7. I]'O IlhTm Mouvt'LQ oux 6l"[Lot~ TOU Ktwvo. .U' exeLvou Ilv lywollnQ aUTv. autou t nVl t'IOtunllno TV Kav(lllov loto(lei yevtottal T1'Iv O(lY1lv, KaL y6:(I aUT OYYQallJIU lnQ/. tO Ktwvo l!!;twxev, iP JlLOTa 8(1aotu in1lxOo{hloe 121, {2] AtyeL Otf(lO Ilv el KnQov rplxtottal xaL afJeiv naQ11lI"Jlh"v !;ev(av, etttiJv ' l!nl ttQa onwottfjval, oxeVlJJ(lOllllhou ti TOU KTIJJVQ oixm ouv Tei' KavLllp' [JJ IleJI1pllevo 6 IleTQLw ou l1eTQLa t'lJxeiv ,nox(lloelJJ. n XlVlJVeeL T6 Alav <pt1eiv, w rp110t Se6<pQaotO, ainov tO IHoelv ylveo6al ltOUXLS,lN [4] .. enel xal ou.. rpVCll ..ttP ItLOTCl rpt1etv ~TTOV oi61u!vo iI nQo0tixel Tlllo6ClL. xaenalveL,

I J I, SCl~ll1do AI'I'MNO ((;IIl""'IJl1i II 'j, 116), 'J(,I"'nl:'O Ilcuil Je proptic ricchc7.1.e in mure I'rimu di slIicidur5i: scl~lIldo VAI,IlMIO !\hSSIMO IX 4 ,'X/, I, )'lIwtizi ll JLli imp'cdi di reuh~lIre lulc discllon,

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II lilllio delI" sardl" Scro.'Hi Il (\'(1. 0"1" 68) d,c Cril l'<'m'ulcswllle in 1'''llliJiIl: "4. 1'.\. Si \'cdu IlI/mdll:r.iOIt~. 1'1', LO<)'I '0, nOl" 4. ".,. 'j'l:Ol'MASTO fr. II, Wirnrlll."r.
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Kavtlql 6~ xal 6t' fllnEl{Jluv XQWII~ xal 6l n(onv htQwv ItU).) .oV. !~ QXilS: lth qJIYI1tvll). xa6aQiP 6t lp<tlVOjltvql", 1)) TauTa IlivTOI ItOVOV ailtlp 116v4' blaEX6tvTa TV Klnwv nQS; TV Kavl6lOv !~fVfYXfiv. AL06611EVo OUV aUTS; O';T' ln{ bEUtVOV En ~miv OTE oiJllPOUo imaxolElv xa),oIJEvo. 16J 'Aneu.ouvto 6t TOU K,TWVo WonEQ eiw6aol TWV nEI60uvTWV I:vtxuQa ),1p~IEc:rltal. ll11btv lJlQOvt(ou xEtuOat, xul noi!v XQ6vov fV 6QYi 6laTEtiv' [7J Eha Ti) MUQx(u (En YQ OUvtVXEt) 12) T~ KTWVt 6tueX6doll, Tuxeiv Iltv nO OllQxu 1.16 XEX1W!vO lnl eUtvov, Eiod.66vta b' OtEQov TV KTWVU. TWV wv XmaXEllltvwv, fQWTiiv nou xaTax),16e1ll. (8J Tou b~ OQxa XE),toaVtO nou jloum, neQlf}e~llevov eiJteiv n n<lQil Mouvlmov' xllt naQI'!)'66vT n),,]o[ov autOu XUTxI6i)vat, 1t).,tov bt 11I]6tv qJl).,ocpQoviloacr6a~ naQil t6 6etvov. 19] 'A).,)., ntv t~ MaQxla beolltVl], TOV Iltv KTll)Va YQ~a~ nQO aUTOv w eVTuxeiv n POUltEVOV, autO 'iixEW fwOev ei Tt'!V otxlav xaL unO Til MaQx[a xaToxet}~vul, IltXQt nVTt Ctnll).,).Yll0UV, OTW ' e{oe)"OvT TOV KTwva xa{ nEQlllavT t xetQa lUpotQa aonouoOal xuL CPl).,OqJQovl}oaoOaL [101 TaiiTU Ilv ouv OUX il't'tov oi611evOl TWV naWQwv xal Iley),wv 1tQewv nQO ivel~lv ijtlou XU{ xaTav6110~v iXe1v uv oa<pilVEtC1V, inl nUov t1'!t}0llev.

08, I) TiP bt KTWVt ouvilXfhl Iltv QyuQlou T6).,avT luxQ6v ~nTaxloxu.lwv nobovta. 6e6tw bt Toii 1tkoii TO IIf]xo, YYEiu no)., xUTCJ,oxeu6oa, wv ixaO"tov iXWQt:l Mo t(lvta xai 6QuX)l nevtaxoo[a, Xllllhov htonjl llaxQOv nQoof)Qtll0ev. o Tft CtQXn nQoodXtTo rpEll eUlle~611, nw ei. aydll T noiov, (v)txtIlv 6t llu60ii T QT1\11(1 OlIlIQ(vOt T6v Tnov. (2) 1'6 ",tv OV XQilllUTU nl'!v oAlywv TtVWV U0'P(lw 6teXOlllo6l). you b nvTwv WV 6ujlxl1oe yeYQul1llivou iltllU!AJ ixwv iv uol PIPUOt 121, ou6he. QOV f.owoev. 01 ll T III!v CtneAe6eQo uutoii XOII{~WV, VOII<l
(2). Se fl'<ledegno. ii ,1.110 IX'ml~lI~ <Ii IUnhi~n1~r~ ]'uneddOlO lr~ il)8 (ini7.io ddr~ llliJliom: di Cipro) ~ ii )6 !ccnionc di Murdw ud Orlcn,io: c~p. 2)). Murci~ {orsc tlllll "OlC\'ll inilllicorsi Munulio nll~lIrc il pudre cru cundidllw ui consolull1: in lul Cllro I'episo. dio Utcl1b.: de! )7. 116. II nome i: punkl'. 127 L'orillinlllc CI"lI dcstinulO III1'clllrio, lu ('(lpi~ ull'urcl1i"<J Iltr'on~lc di CUlone: \.,1.

que! che dovrei. U vero Cche io mi servo di Canidio perch ha grande esperienza cd e fidalo: pensa che, pur avendo preso parte nUa mis sione sin daU'inizio, non si Inscioto corrompere! . D) Catone parl a Munozio in privato, ma in seguito riferi tuna a Canidio, Quando Munazio lo venne a sapere, rifimo ogni invito a menso o a riunioni che Catone gli rivolse suecessivamente. [6] CalOne giunsc a minae ciarlo di prendere in pegno qualcuno dei suai beni, come si foceva con le personc renitenti. [7] ln seguilo, grazie aD'opera medialrice di Marcia che allora viveva ancora con Catone ln , Munnzio e Catone vennero cntrambi invitati ti prnnzo do Barca 126. Catone fu ('ultimo ad arrivarc, quando tuui i convitati avevano gi preso posto, e chicsc dove si potesse sistemare. (8] Barco gli disse di prender pOSIO dove voleva e Calone, Illncilllll una ropida occhiata alia menso, rispose ehe si sarebbe llccomodllto necollto a Munazio, si avvicino olui c si odagio !lc1 pOSIO IlCcanlo ai suo, senza pernltro pretendere dn lui nlcun segno di nmidzia nel corso dei prnllzo. [9) Sempre Jielfo insistenzo di Morda, Cotone gli scrisse per comunicargli che desidernvll incontrorlo. Munazio giunse a casa di Catone di buon mattino, Marcia lo intrar tenne in altesa che toui si allomanllssero da casa, A questo pumo entro Catone e lo salUlo con un abbracdo per dimostrargli la profondit deUa sua amieizia. [101 Mi sono soffermato a lungo su queslo ancddoto perch sono convinto che, per comprendere appieno e trat leggiare fedelmeme un carattere, i dCllagli abbiano la medcsimn importanza dclle grandi imprcse a tuui note. [J8, 1] DaUa vcndita dei U..'SOro di Tolomeo Catone ricav una somma pari cu-ca Il seltemila talenti d'argento. Temendo i rischi che una lunga traversata per more comportava, fccc preparare un grnn numero di vasi, in dascuno di essi fccc depone due talenti e einquecento dracme e fece fissare od ogni VilSO una lunga fune, aU'cstrcmit della quale venne legato un pezzo di sughero di modo ehe, se la nave si fosse inllbissata, la presenzo dei sughcri glllleggianli in alto mare nvrebbe indicato illuogo in cui illesoro em sommerso, (2] II denaro, eccelto una piccola parte, giunse in porto sano e snlvo; andarono, illvece, pcrduli i due rotoli sui qunli Cntone aveva redlltto eon cura ii resoconto della sua amminislruzione 127. [3] Vn rotolo era stato affidato ad un liberto di nome Filargiro che, rravolto dai mnrosi, fece

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111l.t'YUt'O;, ex lOl; fPOt'llOl;, tO OXtjVWOf' nv vuXtO, ijqlOt]oav Kl:YXQelV 1111 OvaxOfl; OVfTQt'mlj xal ov...anW>"fOf ' aut X\J1 KfQXQa; cpu.!;a, f:v .YOQ~ Xatfvavtw... l t {llyoliv IUJQ no).,a xmovtWv ti at OX'lva[, xal t fltf3Hov Ijrpa...tofhj. [4} Tou 'lv

'97
naufmgio nei prcssi di Cencrea 128: iI Totolo ando perduco insicme ai carico della nave. II secondo vcnne cUSlOdito e eonscrvato da eatone sino a Coreira. Qui egli feee porre le tende sulla pllbbliea piazzn c, quando iI fuoeo ehe i marinai avcvnno aeeeso per risealdarsi daI fretldo rnggiunse le tende, distrusse anehe iI rotolo. [4] GIi avversari cd i detrattori di Catone diffllsero in proposo voei cnlunniose, che a stenlO gli amministralOri dei re, n presenti, rillscirono a soffocilfe. A Catone la distrllzione dei r0101i procuro un dolore immenso: egli vi nvevll :tnnOltllo i comi non ta11l0 per salvngllnrdare la propria credibilit quanto per fornire ngli altri un esempio di aeribia. Ma gli dei non gli nccordarono questo privilegio. [39,1] La notizia dcll'imminente sbareo di Catone non colsc impreparati i ROl1lani. I lt1agistrati, i sncerdoli, ii sennto ai completo c gran parte delln popolnzione gli si fecero incol1tro sul 'revere c ne riempirono Ic rive: iI procedere delta nave lungo ii flume si configuro come un vera c proprio trionfo, se si consideT:t la spettacolare afnuenza degli spetlatori cd iI loro entusiasmo. (2] A1euni, in qllesta occnsione, giudicllrono rozzo e arrogaTltc ii suo comportamento. Pur esscndo li presenti consoli c prelori, C:uone non seese loro incolllro; non fece neppure fermare la nave, anzi costeggio !tI riva vc10cemente sulla nave reale a sei ordini di remi ohrepnssando illuogo ove eTlmo radunate le :IlHorit e, solo quando la flotla geno rancom nel porto, seese cl:tlla nave. (3] Ma quando ncl fom sfibrono le ricchczze ehc aveva aceumulato, iI 1'01'010 ne arnll1iro la quarllit ed il scnato si riuni per decretare per lui, oltre agli c10gi di prnmmatica, Ilna prelUTa straordinarill l2 ? e il diritto di assistcre agI i speltaeoli con la toga porpor:lla. [4] C;lIonc rifluto gli onori c si limito (l chicdcrc la libcwl per Nicia, l'amminim:t1orc dei beni rcali, per premiame 10 zelo c I'affidabilili\. (5] II rispetto di cui godcva gli derivava di riflesso anche dlllla dignit c dai polerc di Filippo, iI pndre di Marcia. ehe in qucll'anno era console, e dalla dcfcrenza dell'altro console uo, dovuta non solo ai suai meriti ma anche all'esser ClItone imparcntato con Filippo. [40, I] Tornato dall'esilio cui Clodio I'aveva falto condannarc, Cicerone, sfrunando ii suo ascendente sul 1'01'010, assente Clodio, a viva fOrJ:a asport c distrussc lc t:lvolc Iribunizie che Clodio aveva

ouv exOQou xal ouxorp'vm ErtLOtOluLiv illlfO'" ot flaotlxol lOlxIlml naQ6vu, .Uw t4J KtWVI t6 nQYlta T)Y116v ~Vf!YXfV' ou yQ El n[onv imQ a'llO tou >"oyou, U naQflYl1Cl lOi; Ol XQlBda el;evEyxEiv IfllOtlllOullevo, eve'leoi]611.

09, I] f1EQaLWOe1 6 tai; vauolv oux ~aOe tou 'PWIW[OV;, O).,a rcvu IltV Qxovte; xai. ie(leI, nuoa {)' li flouil. noil tOl; 6lIlOV pt(lO .ni]vtwv rc(l tOV nOtnIIOV, wate t x6a OlllpOtl!Qa .noxex(lurpm xal {}Ql'llflou III]v 'Pu xul rplOttlllt EUteOOaL tOV (lvarcouv lluto. [2] K,dtoL OXUlOV htOl tolit' eqlalvEto xal a{}ae;, on twV rct'm,Jlv xal tWV otQatljYwv na(l6vtwv Ot' larcl!fllJ n(lo alnol, oih' entoxe t6v rcOv, H. QOO[tp n)v XOT)v rca(lEl;eXailvwv enl VEIiJ ~l;l]Qov flaOllxi. ox lavixe rcQ6tcQov ~ xaOoQldoaL tV ot6o... Ei tO ...eW(lLo.... LJ I Ou III)V ).,a tooV X(lllILatwv naQaxolutolltVlV L' yot';, tE IJllO Wallate tO ni]Oo, ~ te POU!) ouvaXflou IU!ta tWV rcQenOvtw... ercalvwv e~IT)(plouto tcp K'tWVI OT(lun]y(a... el;aIQf!tov oOivm l2", xal t; Ollu auto... h eottitL ne(llJl:O(lfPQ((l OEaOaOOaL. [4] Tuiim Ilv ouv K'twV rcaQUt1]oato, NLxla... t6v OiXO"'OILOV tWV paoLLxw", H.. fOe(lo", enElOe tl)V POUI)V ucpfivat, Ila(ltllQi]oa; tnlllHftnV xaln[onv. L~] 'YrcteUE M cIilt.trrco 6 nan)(l tf] Mn(lxlu, xal t(lonov n ... a t6 Ol;[wllu tij UQxi xul li blvulu Ei K'twva ne(llijOev, ox eano...a to ou...a(lxovto;'JlI lh' U(lfn)v ~ l' OiXEIOtT)tu tO cIiLlnnou t~) Katwvl nlll)v ltQoonOl!vto.
(40, n 'End t Ktxll(lUJV ex ti] Iflvyfl; iiv erpvyev im Kw[ou xuuJ..6w..., xul uvallevo Ilf!ya, tS lllIU(lXLxa l!tou KWLO fOI]Xe" uvuYQutita El t KUnLtl:JLOv unllarcuoe plt xul xa{}eThe to

I,H. Uno dei du" 1><.>rIi di Corilll", ~ul J:(olfo SUl'unico.

lino (BHnlltItTu:-: II, p. 207>.

119 Co~i pur" VAI.I!KIl,J MAS.~I~IO [V I. '4 "CASSIU IJIONII XXXIX 1.1, I. Elllrumbi fir<'ris<~JIl" eh" C'I!Vn" riliul0: \"II. .19, 4. '.10. I dUl eonsoli tld ~6 furonu L. Mareio Filipp.. l Gnro Comdio umulo Mum:l.

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Kwblou III) nU(l6VTO; IlI, iml Toinou; t POUfJ; cl(lOloe!01]; xul TO\l Kwlou XUT1]YO(lO\lVto; m eeye, nUl'UVltW TlP KW[t!l Tfj 6'II IU(lX[U; YEVOllh'I, aTEil xal XU(la bElv ElVUl T~ TOTE 1'I(laXOhm xal Y(lcuphm,

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121 R(lOOtX(lOUOEV

K6TWV aUTlP tYOVTt, XU{ T.O

VUOT<\; etp1] Til Ilh Kw{ou 1I0lTdae; IllJbtv U)'lte; 111]6t X(l110TV w VOlll!;,Elv, d b' uVUI(lEi Tle; oa 61J~oQXwv EnQul;ev, VOLQflOOUl RilOUV UUTO\l T~V 1'II!(I1 Killl(lov llQaYllUTduv, xal II~ YEyovhul T~V

ROOTO~V VIIIJIOV (lXOVTD 1I0QUVIlOU 1f11<PlOOllhou' UJ na(luv~w Iltv ou", (ou) ~IIO(lXOV olQettfJvUI TV Kw610V, ex naT(llxiwv

IUlTUOT,VTU VOIIOU blbVTo I!i 61J110TIXOV oixov' ft bt ~oX(hjQo; Wonl!(I U.OI yyovl!v QXW", UUTOV fUOv.ElV T" &bLXiIOUVTU, 11t) ilnv TI)V ouvubLxlJ0l!ioav (lx!)v fi"UL nQooTjxov IH. [4J 'Ex TOUTOU bL' 6Qyij;
KLXtQlllV faxl! TOV K,TWVO xul <po.tp XQW~lfVO; ellUUOaTO X(l6vo" nou".ll. I!ha ~tvTOL bUjll'f'loa".

141, II 'Ex TOUtoU nOj.11I'Jto xul KQ,ooo UllfQfk!6VTL Ta - A1'Iel KuioaQI oUYYI!"6IU~vOl yvw~lJV e1Tou'IouVTo XOl.vfi bfuTt(lU" unUTdu" IlttlivaL, xul xutUOl"u ft UUT!)" Kaioa(ll ~tv Tii; cl(lXil; )J.ov
TOOOTOV lbtl1flJ<pI!;,I!OOUI X(lO"ov. uUToie; b TWV enaQXlw" T<\ Ilfy(Otue; xul X,,1UluTa xal OTQUTlWTlXOC; uvllfl U~. 121 Onl!(I tlv tini "elliloEI TfJS ilYEIIOv{a xal xOTaOEl Til; Il:OlTetU ouvw'loola. lJl r10nwv M xol y06wv U"QWV ItETt!VUI T!)V clQX!)V TOTE 1'10(10oxeua!;,Ollvwv, TOS Ilh nou 6q>6iVTe v mie; nOQoYYf(OI 1TiT(lE'l'0V, IIOVOV b AEXIOV 60lllTIOVI.Il> rJoQxlQ. oUVOIXO\lVTO Tfl

scrino C depositato in Campidoglio UI_ Venne, in scgulo, convocata unu riunione dcl senalo durante la qunlc Clodio prese ad accuSllre Cicerone rinfacciandogli ii suo misflltto 1)2; ma Cicerone rispose che ii tribunalo di Clodio era iJIegalc e che. percio, gli aui e gli scrilti ad essa relalivi diventavlIno nulli e senZll nlcun effello giuridico. [2] Calonc non era d'accordo. Quando Cicerone termin ii suo discol'SO, si levo in piedi per parlare a sua volla: egli concordnva neU'ammettere chc ii Iribunalo di Cladio avevn solo npporlalO dnnni e nessun vantaggio, ma - aggiunse - se tuni i suai lllli di Iribuno fossero slati considerali nuUi, lo sarebbe divcnlalo anche ii governo di Calone a Cipro, dai momento che era da ritenersi iUegiuimo un mandato deliberato da un magistrato eleuo ilIegalrnente, [3] A suo parere l'e1ezione di Cladio non era illcgale perch ln leggc pennelleva ii passaggio dalla classe patrizia a quella pcbea, Se. poi, ii detentore della magisualura - come talvoha capitava - si era componatO male, risultava piu opportuno porre ii responsabile SOltO inchiesla piultosto chc rilcnere nuIJa una magislratura che ii magistrato in carica avcva disonOtalo lH . [4] Cicerone si adir lalmenle con Catone per questO suo discorso da neg.orgli a lungo la sua amicizia IH; nondimeno in $Cguilo i due si riappacificarono. [41, l] Ccsare aveva aUtnversalo le A1pi per incontrarsi con Pompeo e Crasso e porre le basi di un'alJennza. Pompco e Crasso dccisero di candidarsi cnlrambi per la secondn voha ai consolalo: dopo l'e1ezione, avrebbero fano pnssare una leggc che prorognsse per ahri dnque anni ii proconsolato di Cesnrc c concedesse loco le provincc piu prestigiose, denaro e iI grosso dell'esercito ln, [2] Era unn vera e proprin congiura per spartirsi ii potere e destabilizzare lo stnto. (3] Quc1I'anno i candidnti alia mllssima catica della repubblicn erano numerosi c vnlidi, ma (Uui, di fronte a qucl1c due cllndidature, si rilirarono, Solamemc uno rimnse in Iizzn c non si ritir gra;de alie pressioni di Catone: era Lucia Domi7.io 13"', ii murito di unn delle sorelle di Ca)~J.I'O!llpCO le .luc SPllllllC,

Ijl:. ~d iSCllcmhrc dei )6: >c:OOnoo c.u.<I(' DIONII XXXIX ~O, j~I. I. Cicerone ~\....... ~ w~ Ln pr~l'(knz~ (CrC~IO di di5erugge!l' le la\'ole. mR Clodio, wl'n1lt8iullIo con iI frRedlo, ~tt"m prelOte, lllido ~\'C\'U iml"edilo. Ij~, Clndio ILUaru cru edile: IIMOl)GIITON 11,1'. ~oll. LH L~ ,~CdUIU _~~~l"ri~ nel, corso dellu '!uRle umbicll!~re lo di~cll"ionc c.l'ro1JubH. IIlClIl". ,lei lol"lllno )6: III 1'r<l1>Qj1l1l. dr, unclll' c..'SSIO DIO"'1I XXXIX Jj. I. LH Ndl'operu d('cmniol1ll mRnCII qlllllsillSi cenno u CUlOne daI murl.O dei )6 (Pto S,,(tiu) III H VIii Qllitllll'JI /rJItt'm II ').,l.1 j). l'!lIlllrCU riU5JlIme i lermini dellli ucmrdi di Luccu (ullritc dd ~6), preccdcllli ui (lllCI n~rrllll nd ~'~p, '10. ln bus<: Rllli ~nx>rdi, iI Hiullll'inllu fu con(cnn~lO ulb ptl'liCn1,O di duel..,mo S(~Hlnri,e utellni,I~IR~islrRei: P"IllIX.'O" Cr,~so sur"bhero .luti dcui COII~!i l>cr iI )) (crullO lolll' _MI canso!1 ItlMcJlle nd 70: IJKoUC,UH)", ti, p. 1~6). Cel;un: uI'rellbc une. nulO I~ ProwlIll dd /lO"crrm in G~tti~ (che &Ii sllrla con(eril~ du1tu !t'x l'mllp<'iJ Ue/llia dei

Cra.w III Sirill kon In/t'x 'J'rrby/llJ dei 1l0l'cmlm: dd )), Vd. 1,1, )'7: S\'lrroNlo, IJivu.t /"fiul ~'I: Al'I'MNLJ, (,'"rm' n"vifi JJ 18. 6), 1}6. Ludo lJomizio Enob~rbo. l'rclore !lei )8. ~~ri dcl1<J ronsolc nel )4 lIlWOU(';II' 1'01" II, 1'. H I) can Appio Cl~udio Pulem.
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[42, I) OUX unOUTvto b TOU L\olmtou TO t'ieLv6v. ti"", ei TI'Iv olx(nv XUTClIPUYOVTU, l1QlHhlOUV Ilh iinUTOL OOlllTf]tu XU! KQoOO"K, OUX nxUIIl! b' KTWV, ),l' (lUTO nt'OEOwV OT\lUTI]y(av IlflflE!. ~OU"6'16VO 6(lllllTliQlov EXl!LV n'Ov n(lo f:xelvou ywvwv xal n(l (lXOVTU VllxU{}\CJTnoOUl ItI) LblWTlj. 121 O[ b xul TOUTO bdoClVTl!, w Ifl OTOUTTJy{a tilollXOU bl(i Kllllva n(lO TI)v unaTeinv Yl!vlj0011vll, n(lilTOV IU!v iuhpv11 xal TWV no""wv YVOOVTWV !Joub)v ouvayay6vlElJ~, i'l'ljqlloVTO TOU ui(lf:6tvTCI OT(lUTllyol l!uOil (lXflV XU! II~ 6IUh.utOVTa TOV VIU,IOV X(l6vov, i:v I~ (61)xUI rol bf:XltOUOL TOV t'iillov ~ouv, [JI -Enflta lhO. loi; 'l'1JlJI{OIIUTO TO bLbvOI btxTI UVUJTCOUVOV xalUOXEuOUvtE, unll(lhu UTWV xal (plAou Enl l"~V Ul"ouulylnv n(lofjyov, aUTOI Ilv l'llt'iVl"l! U(lyU(llOV,

tonc, Parda, Catone gli disse che in quc1 frangente la posla in gioco non cru ii consolato ma la Iibcn di Rom:l. [4] Chi in Roma conser v:lvn ancora un po' di senno, invero, CTll convinto che J'alleanzn di Crasso e Pompeo non fosse da sonovalUlarc. Divemali consoli, avrt:bbcro gcstilO la carica da veri tiranni: era, quindi. necessario adoprarsi li che Illmeno uno dei dut: non vcnisse C!ctlO console, (5) Mohi, perdo, sostenevano Domizio, lo indtavnno e lo incoraggiav:lno li resisterc; fra I'altro, gli dicevnno, avebbe lIVuto nnche i voti dei molti che Incevano per pnurtl. [6] I pompcinni, preoccupati per qucsto Sinto di cose, dcciscro di Icndcrgli un'imboscllln ali'alba, qunndo, "lIn luce dclle IOrce, scendevn III Campo Mnrzio. (7] Lo schiavo t che ri schinrava iI cammino a Domizio cndde 3 lerra colpito a mane, ahri dei scguilo rimascro ferili, IUni fuggirono, lrannc Catone c Domizio, (8) Catone, sebbene ferito ad un braceio, tratlennc Domizio e lo convinse a reSl3rc ai suo posto, eson3ndolo li mantenerc i neM s.1ldi per continuare sino aH'uhimo respiro la lou3 per la liben contra quci tiranni che, facendo violenza a chi era sohnnto un candidalo. mostravano paJesemcnte Ic loro intenzioni sul modo di gestire ii polcre U7 .
(42, 1] Domizio non cbbc il coraggio di continuare li sostenerc unn situaziollc cosi pcricolosa c preferi rifugiarsi in casn propria, Pompeo c Crasso vennero c1eni consoli lJH c eatone, per nulln rasse gnlllo, si fece aVlllti e presento la propriu cllndicllllUra :1 pretQrc per poler dare loro bauaglill da pari a pari e non comc privlIto. (2) I due, Icmendo che una prclura rivcstita da ClItone li danncggiassc come consoli, convocarono ii scnato U" scn7.a preawiso c all'ins.1pula di molti c fceera votare un decrelo in basc ai qutlle i pretori l>Otcvano (:serdtare le loro fumdoni non appena cntrati in carica, scnzn che in lercorrcssc I'intervallo di tempo previsto dnHa legge per ii perseguimento di coloro chI.: si fossero mncchiali dei reato di corruzione. (3] Dopo :lVer cosi fallo dt:cretare, in scguilo a regolare votazionc, chc la corruzione non era pcrseguibilc, cllndidttrono alia prcfUra i loro llomini cd amid, Come consoli, presiedcvllno nllc votazioni; in privato

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14J. iJ raiou t T(lepwl'iou YQc't\llUVTo l'0ft0l' dQ vOllij irraQXlwl' lOi UlttOI, won TOl' Iltv 'IP'lQ(Ul' exol'TO xal Aq}1]l' {"p' aTlit, TOl' bt IU(llal' xal Ai:yurr'tol', 01;: fJO),OlVTO .n:OM:IIEil' xul xaTaOTQt:lpeo'ltm l'auTLxaL xat .n:e1;.IXaL 6Ul'l'.t'lfOlv ltllvTa I~J, (2J Di Iltv &llol TT'Jl' vtln(la!;Ll' xal XW),UOLl' .n:eyvwxn, il;H.lJtov xat 'to UVTlUflil', K6twvL ' valJ6vn .n:(lo tij \ll1]lJIOqlOQla lnl 'to WUlU xat 1JouJ..OI1tv41 J..tym II),I; w(lwv bueil' )'6yol' ebwxav. lJJ 'O; 6t noll. Uywv xal lbltoxwv xal .n:Q06EO:dt;wv xata.l'J..woe TOl' XQl'ov, ouxtn UYf:lV autov eiwv, ll' i.n:llltvovta xatto:lUoev 'tll(lh1] 1tQooeJ..6wv. (4J 'O

comprovano i voti. [4] Nonostante tali manovre, vinse la buona reputazione di cui Catone godeva. Mohi, infaui, ritenevano scRndaloso vendere per un vala Catone, daI momento che potevano, con grande vantoggio della dua, comprumelt la prcturu. Ma quando la prima tribu, chiamata a votare, si mostro favorevole a Catone, Pompoo, mentendo spudorutamente, asseri di avcr sentito un tuono c sciolse I'assemblea: gli usi romani, infatti, imponevano ai ciuadini di compiere riti di purificazione c di non ratificare alcuna legge qualoru si manifcslassero segni dai cielo'~O. [5] 1 consoli, quindi, ripresero a comprare i voti c usarono la for;.a per scacciare dai Campo Mar.~io chi non si facesse corrompere; grllzic a queste macchinazioni risu1to eleito pretore Vatinio l41 c non Catone. [6] Dicono che i cittadini i quali avcvano deposto un votO cosi lurpe si allontanarono in tuttll frctlll come disertori, mentre coloro che avevano votato Catone fecera capanneUo con gli amiei, indignatL Subito un tribuno 112 convoco I'assemblea e Catone parlo come ispimro da un dia, predicendo tutto cio che sarebbc avvenuto in tin. Egli incit i dUlldini a ribellarsi a Pompeo e Crasso, i qunli emno perfcuamente consnpcvoli dcLle loro colpe e dei malgoverno dclla dtt, se temcvano di esscre sconfiui da Calone pretore. [7] Ncltornare a casa, Calone fu scortlllO da una folia cosi numerosa come non ebbe mai pretore iII carica. (43, I] Gaio Trebonio avanz una proposla di legge sulle province consolati: a Pompt."O sarebbcro loccale la Spagna c l'Africa, a Crasso la Siria e l'Egiuo; enlrambi, inoltre, avrebbero nvuto la facolui di in vadere per terra e per mare c di sottomenere qualsiasi territorio volessero I~). [2] La gente rinuncio aU'opposizione, anche vcrbale; Catone fu J'unico a salire suUa tribuna per parlarc prima di deporre ii voto e gli furono concesse solo due ore. [3] Passato ii tempo slubilito, che egli impiego ad nmmonirc, esorlure e fare previsioni, gli imposero di tacere. Paich indugiava, un apparitor dei tribuno llCCO~C pronlflmente per trnscinarlo giu dalla tribuna. [4] Catone, imperterrito,

140. Cosi uncllC P"mp,"(J p, j. 141. 1'. Vutinio, fcn:entc fC'S~ti,mo, (u ttihuno della plebe nel )\1. I'll'tOtc nel n c f'HlSU]" nd .17: BHOI!GI<TO'" rr, p. ) 16. . 1.1 2. C. Atei? (:ul'it~I~" o P. Aqllilio GlIllo ehc, secundo CAS,~IO 1)101'0'11 XXXIX j2, j,
upl'0ncvul1u UI lrlunn"lrI. Io\j. PI"QI~.lStu d~llribllno C. Trc!.>onioll'ompro '2, 4 c CASStO [)IOSH XXXIX jj, 2) nel ),. lu Irx t,dJO/IIJ corrcthll1lctlle ndlu biOtln,fiu l'iC<lC di!til1l~ dullu Irx IJ()fflpdu Un.
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J( pmllimill C. [,,/i( CiII'lllriJ (eh" ptOffilllll'U ii CH11Kndo di Ccsute: in Gulliu per Ahri cinquc unnil dellu quale ~i (~ ecnnu in 4j, II (le tI"c rot.lltiOII(J. im'ccc, MIno IInif;e~tc in CrJJw 1'.1 e I'oll/pro p, 4): dr. RorOSUl, p. 4ol1

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lOY{CllfVG fllba )tul TOU itXOOVHl; xal ouvnyo v(.unouYTO. etxc, n}.,v llItllQhllS b:u.a~611f.vo xul y"ylV (lUt... e;w tij YOQo; xuttonlUf. (5) KaL oux Elpl}l1 1'IQWTOV lupeOelc;. xal nllM\' &.Vo.OTQt~la ino n~ TO l3iilla. Itna xQauyil iYXlM.UIU!Vo TOlS nO).{Tw UI1UVICIV. [61 f1ox\. t tOTOU yevollhou. l'lf(llJ'[u6wv

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scesc C continuo a gridnre di fronte nd un pubblico sempre piu indignoto. Questa volta I'opporitor lo affcrro e lo pano ViA <hil foro. [5] Non fu, tultavia, abbastanza prontO per impedire chc Calone tornasse indicuo, salisse pr.. cipitosnmcnte suUa tribuna cd esortllSSC a grttn voce i cittadini a rcsisterc. {6] La sccna si ripet piu vohe, Trebonio, csasperato, lo fecc: trnscinare in prigionc: durnme ii tragillo una massa di gente lo segui per ascoltnre le sue parole. Trebonio, alIara. intjmorilo. lo lascio libero. (7J Cosi Catone fece passare I'imem giornata. I giomi successivi i consoLi li impiegarono a minaccinre, ad ommansire con favori e doni, ad impedire con I'uso dclle armi chc ii tribuno Aquilio uscissc dalla curia '''''. Cacciarono via dai foro Catone, che proclamava a gran voce di lIvcr udito un tuono, ferirono ed uccisero a1cuni ciuadini; in breve, ricorscro alia vio\ellza per far aI''' provare la legge, Mohi, indignAti, si riunirono con I'imcnone di nh haucrc le stAtue di Pompeo, [8] ma Catone giunse in tempo per impediria, Quando, poi, i consoli riproposero la legge per \'nuribuzionc deUe Gnllie c dell'cscrcito n Cesare, Cutone, anzich rivolgersi 0\ 1'01'010, si rivolse direunmentc n Pompee, chiamandolo a tcsrimone delle sue prcvisioni; [9] secando Catone, Pompeo, assulllendosi in que! frangente I'onere di Cesare, non si rendcva como che snrebbe stato impossibile scrollarsclo di dosso una VOlt:l che G:sarc avesse incominciato a far sentire ii suo peso, che in breve snrebbe divcnmo intollerabile. Nel momemo in cui si fosse obb3ttUIO suUa ciu trnvolto do Cesnre, avrebbe rammc:ntlllO le parole di Catone e compresoquamo fossero disintercssate. piene di generosit e buon senso. [10] PomJx:o non bado ai reiterali avvenimenti di Catone. anli non li tenne in alcun conto, perch, convimo che Ccsore non avrcbbe mutalO comportamento. riponeva troppn fiduda nc.l proprio successo e ndlc proprie fOf7.c. [44.1] Catone fu cletro pretore per 1'3nno scguenlel,u. La sua condona irrcprcnsibilc non llggiunsc alia dignitit cd aU'importanza delln cariclI quanto egli stesso le togli<...'Va, umiliandonc Ic mllllifcstazioni csteriori, Non di rado, infllui, si recava in tribllnale scalzo c scnzu toga w, per prcsiedere n proccssi capital i intclltnti cOlmo persocd
!\S<;ONIO, 1" ~9 Clurk. Fchrll: rkord" "lcunc incisiolli su ~emnlc hUl'~t'l>.~il'c uI ).I) nlp' Ilf(5('l1lllnti un Cmone senl" lllnkll dw I'r~k'lk IIi proccssi (IlP, loo~oll.

l'<Jrle c I" l'itchillrono. Per ii .,,6. te mcd~'l>im, crilidl<: Illill Ul'~1l1ll1le in 6, 6) l()Il0 in

, 1.101, (~'I~le ~i ,bume I'i chi~rUllll'mc da CA,~SIO 1)1'):-<H XXXIX ,\), .1, i\quilHo (,uno IS\I CUI 1"1. BHOL:GIlHJ/>' II. p. ~16), ICl1lenl!" cli esse.e IcnllU' lom"n" ,bl f,oro iI Il i"mn >lH:ccssin" I':ISS lu noite nel!:1 {'mill: ~Ii (Iomini di TrdJ<.lllio 111' SJH'1Hl~Ur"!HJ II'

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naggi di spicco. [2] Secondo alcuni - ma CIO non corrisponde ai vero - dava udienz:\ dopo aver bevU!o :\ pranzo. [3] Lo scopo prineipale di Catone era quello di escirpare dalle ra diei una delle maggiori piaghe della ciuo, ta corruzione esercitala come pratica abituale da candidati scnza scrupoli nei confronti dei cittadini. Egti, di conseguenza, fecc emanare dai senalo un decreto in base ai quale i mllgistrati designati che non avessero accuse a loro ca rico dovevano presentarsi ad una corte di giurllti per dar conto delI'elezione. [4] II decreto provoco iJ risentimento degli aspiranli magi mati e ancor ptu le ire della plebaglia cite bcn volentieri si f:lceva comprare. Quando, dunque, di prima mauina Catone si reco ai tribunalc, una folla scalenata lIccorse tra ahe grida, facendo volare parole grosse ma nnche corpi cOnlundenli. Tuni fuggirono dai tribunale c Catone, urtllto c trascinato dalla folIa, a stento rimei a raggiungere i romi, [5] lmpassibile, con la sola forza dello sguardo freddo e indomito, riuSel a comporre i disordini c a ziuirc la folla c tenne un discorso davanti ad un uditorio calmo, usando espressioni appropriatc alia circostanza c cosi placo ogni turbolenza. [6] Ai senatori che lo c1ogiavano rispose che non pOleva certo approvare gente pronta ad abbandollarc ai pericolo un pretore senZ:l muovere un dito per difenderlo. [7] I cllndidatj alie magistrlllUre si trovavano in una situm'.ione imbaraZzllnte: comprare i voti era rischioso ma, d'altra pane, si correva ii pericolo di non csscre e1clli se altri fossero rcorsi alia corru zione. [8] Essi si riunirono c decisero di costituire una cassa comUlle, vers;ll1do ciascuno come contrbuto la somml1 di cenlovenleinquemila dracme. La campagna c1enoralc si sarebbe dovut:l svolgere 111I'insegna dclla trllsparenza e II Icrmini di legge: i trasgressori cd i cor ruttori :wtebbero perso il loro denaro. [9] Dopo aver raggiulllo un accordo, sce1sero Catone come deposita rio della somma raccolta, come arbitro c tcstimonc: cinscuno verso a lui la somma palluila, in sua presenza venne slpulato e messo per iscrillO I'accordo c Catone acccUo Ic garanzic ma non ii dcnuro 1.'17. [10] 11 giorno delle elczioni Catone, scduto accalllo III tribuno che presicdeva ii seggio, controt. hIVa I'andamenlo dei voto. Non lIppena si accorse che uno di coloro che aveva aderito aI pano lo trasgrediva, gli intimo di restiture ai coi. Icghi ii denaro. [11] Ammirati dalla sua rettitudine, essi dccisero di annullare I'ammenda, perch ritencvano che iI colpevole fosse gi

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bixaltp ' nQxoVTD eU<hJS ErV(.l~ T4J rJouo,u~:v41, IllOTU n)v lu'i~xl.v JS xuxluv imQolflolOTOV utOxVOVTl. [45. iJ L\l xul T4J KTUlVl lT"TES oi. IIEyOl lTQoOElTO:llOtlV 1S tyxIIEVOI. nOIIlT1)toS b: xut XllTuow TIIS !UUTOU btlvllEWS TI)v xdvotl /)61;o.v ilyollevos. el u"as lTQooll~anev

stnto lldegualatnente punira. Mn I'ollest di Cntolle provoc iI rancore c la gelosin dei resto dc1ln cinadinnnzn, che lo nccusnva di essersi arrogato le competenze proprie dei senato, dei tribunali e dei magistrati. [12] Di tune le virtu, la giustizin C quella che espone maggiorlTlente all'invidia, perch conferisce famn, fiducia c credito a chi ln possiede c inl1uenza Ic masse. [13] Essa non suscita scmplicemenle slima, come ii coraggio, o 11111mirnzione, come la saggezza: ii giusto oggello di amore, infonde negli :mimi coraggio e liducin, [14] memre ii coraggio pu ispirare timore e la s:lggezzn diffidenzn. Queste sono considerate doti namrali, che non richicdono forzll di volomii; in pnrticolare, \:1 SllggC7.Z11 C ritenuta uml sorla di vivacit intellettualc, iI coraggio forza d'animo. Per divemare giusli, invece, occorre forza di volont;!, per cui ii giusto prova vergogna per I'ingiustizia, considerandolll un vizio imperclonllhile. [45, I] Ecco perch Catone veniva ostegginto dni potemi che si scmivano esposti alle sue critiche; Pompeo, in panicolare, non perdeva occasione per f'lrgli degli affronti scrvendosi di nmici lic!llti: te mcva, infatti, che ii suo potere fosse rninllto daI prcstigio di cui Catone godeva. [2] Tra i pompcinni si cm inlihrnto :Inche iI demagogo Clodio, che diffmnavll Catone accusllndolo pubblicamenle di essersi approprinto di grandi somme di denaro durante la missione a Cio pro 1<111 e di avversarc Pompeo perch quesri aveva riliutato ii matrimonio con sun liglia H? [3] Catone si difendeva da t:lli nceuse, 'Iffer lTlllndo innanzi tutto che la somma di denllro raccoha II Cipro senzn llVere n cllValli n soldati cgli I'aveva devoluta :lHn cill:!; e si lrallavn di una cifm di gran lunga sllperiore :l quella che Pompeo avcvn raccollo ncl corso deHe sue campngne militari c rieavato dai lrionfi, mettendo a ferro c fuoco iI mondo imero. [4] ln secondo luogo, era stato Catone a non volere Pompeo come genero, non certo pereh personn indegna, ma perch i loro modi di fare politica er.mo diametralmente opposti. [:5] Cntone concludeva i suoi discorsi con queste parole: Mentre io ho rifiutato iI governo di una provincia dopo la premm, POlllpeo prende tulle le province, alcune per s, nitre per i suoi. [6] Or ora ha dato a Cesare, perch possa far guerra ai Galli, un csercilO di scimila fanti scmr,a <:be Cesare abbi:1 inoitmto riehiestll 1IlcUllll e senza ii nostro consenso. E cosi che gnmdi eserciti, armi e cavalli di~, '.....A.CO,

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1tO~Tel{l lmpO(lV, ('S1 "AutS II:v ya(l" EIfl1l lolltvl1S 11O~ IleTa TI)V Ol:QtlTTlyluv entl(lxlas noTTlv, OUTOS : TS Ilh eXEI a~wv, TS ll!bwOlv tt(lOlS' [6] vuv( xat TtO. 1;o.XlOXIlwv 1tmilV MvuIUv. Ko.llJ(l1 xtX(l11XEV Ei; ro.tla" iiv Ot' exe'LvoS ilT'lOe 1to.(I' Vllwv. o{)' OUTOS i';wxe IIEi}' IIWV, it. tlVllelS t1IIXtlitat xal 01ttl xal

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vcntano proprlct:l privutc da dontlrc c scambiarc. [7] Pur esscndo 51:110 eleito impera/vr tun picni poteri, gli cscrcili e le province alui llsscgnali li ha duti ad abri; a s ha riscrvmo la ciuit di Roma, dove provoca disordini e wrbolenze nel corso deUe vOlazioni. Egli mira a crcure uno Sl3l0 di anarchia: con ii pretcsto di rislobilire I'ordine os sumcr i picni poteri! . [46, I] Cosi Cmone si difcndeva di fronte a Pompeo. Fra i suoi piu fcdeli tlmiei vi era un ceno Marco Favonio 1)1), iI quale nUlriva per lui una vencrazionc pari a qucllll che, si dice, proVIlSSC ApoLlodoro Falcrco nei confronli di Socrale ii Vccchio UI. Impulsivo cd eccitabile, egli bevcva le parole di Catone, come un vino non mcscolato ad :lcgUIl, che loglic ii scnno alie persone, (2] Marco Fllvonio si era candidato per I'edilit, ma. non venne eletto. Clltone, durnnle le operazioni di voto, scdt.'Va accanto a lui e nOt chc alcune tavolette erano statc vcrgatc dallll medcsimll manom. [3] Ricorse allora ai tribuni dcllll plebe, prove alia mano, e fecc dichiarare nulla la votazione. Quando Favonio venne eleito edile lH, fu lui a curare gli affari di compelenza dell'amico, disculcndo degli spcuacoli tcatrali da aliestirc. [4] Per opera sua gli nrtisli non riccvetlero piu in premio coo rone d'oro, ma - come era in uso ad Olimpia - di olivo selvalico; alio slCSSQ modo non si dislribuivano in omaggio oggelli prcziosi, ma bielole, Illttughe, rnvanellj e pere ai Crcei, orei di vino, carne di Illllillle, fichi, cClrioli e Icgna ai Romllni. [5] Qucsti semplici doni da rtlcuni erano derisi, ma altri si compiaccvllno nd vederc I'auslcrilit cd ii rigorc di Cnone rrllsformarsi insensibilmentc in a!lcgrill. [6] Favonio si mt.'Scolava tllla folia, si scdevll Ira gli spcualori, appllludiva CIl' tone, gridavll per incitllrlo li dislribuirc doni c riconoscimcllIi ai vincitori ed csortava ii pubblko a fare altrettrtnlO, qUllsi che Catonc fosse Slllto da lui dC!egllto a fare I'edile, [7] Nc1I'lIhro telltro ii collega di 'C ' ,. "r F <llvomo, unonc, orgamzzllVn, IIlvece, rllpprcsentllzlOOl s arzose '" ,

O'tOl X6.QlT~ I'.im" illlWTW" xat itvtlb60e.t.. [7J KO),OlltVO; 6' mJroxllhTh)Q xnl OT(lclTljy6;. Uot Tn OtQ<.tlell<.tlU xal la enuQxLa; 1taQat'l~6wxl'.v. OUl t'l ln 1tO~1 na(laxo.fhjlm, Olo.OI'.l ltywvo6uwv ev toi ttQoyyeUm xal OOQ!Jou ItljXOVWIIEVO;. e fiv ou ),l!),'jOe 61' ltvoQx(a; IlovaQxiov f:aut1{1 Ilv'l0teUOIIEvo-.,

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I ~o. Ci'-l cll11l0 in p. ". Per lu \'en"nllionc di FI,'Oniu nd Ci",fnllltl di elton", \'d. undle 11m/ri Il,.\",loI, -I'): c.'jllfl' ~I, 8: I'olllpro 60, 7. ehe I'u\'ooi.. fns:;c ~lOioo ne~s"nl fome lu ~ffenn~, ullli in 11m/o .H, 7 e UPQst rofulo .lu !ln,'lo l'unw dnku (dr. l'cs]Jres~iol1e dl'<'l'\l11l."lIl .\"/oili Pll""" Cp/in" di f)" o!ficiiJ 1 I ~8l. I~l. L." \eneTll7.ione di tll'uliudow per SoeMe e UlIeSl"IU <l" PlAm~'II .WIllPOJjrl
l7.l1J: SIINOI'O,'l"II,
I)J,

AfI"/"i!,i<J ,II,

Si Irlll1" prnllllbilll1cme di schede (11l\'olelle .li legno Jlloli" pkl'ule ~pulll1ul" di cem) "erjolUle <I" 1111" slcs.'" muno <'(1 illscrile ndl'Urr1Ll primu dei colUo. 'H. I piit ponjolo1\o I'<'(lllit~ nel H, n~OIJ"'t<1ON 1ll,IlP. ~.l~: ~ ... o cnOlU ,] nd ~~, Si n.'(ILll1o Llnche le indicLl7.ioni crollologiche <Ii cui ~liu noILl Kj!uenle.

1)01. l'oich C impru!lubilc dl\'llli <"<!iii p()les~ero orll"ni~,~,L1re Ju<' sl'''l!uruli di\"ersi in due differemi lelLtri, si e iP01iuuto U. LINl}lIMSI<I, 'n"I\"//il"Jbip ui l'oOOlli/ll, ("rio f/le );''''/i!,,'r, <J"'/ Cicrrt'l E/Uli,,,, /" fb<: I1ItRltrJ/<:, .dlul\L1r11 Slu<lie~ in Clu~sicLlll'hilolOlY" 76, '97~, pp. ,83,88) ehe I'IUlll"~) li lu ~ua fo1l!e "bbin seLlmbi~l" per Iliochi .m/ifirii i

/tI/ii !IIII<'brrs che: C. Scribonio Curi,X1c, L1PP"llU tornLllo dllU'AsiLl tlm'c cru ~lWlo qUC:Slore

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ma la gente diserto.va per assistere agli spenacoli organinnti da Catone: era divcnente vedere Favonio comportarsi come un Cillo.dino qunlunque e Catone organizzare i giochi. [8] Catone agiva cosi per mellere in ridicolo quCStO gcnere di passarempi e per mOSll1lrc come per allcslirli fossero suf6cienli uno spirito scherroso, decori modcsli e nessuno sfarzo, perch inutiJe impegnarsi e prcoccuparsi per cose fUliIi. [47,1] Scipione, Ipseo e Milone t,-, si erano candidati :11 consolmo: cssi non si Iimitarono a distribuirc doni III popolo per comprArne i vOli, come era ormai prassi consoLidnla nelln cin, ma ebbero I'impudenza di ricorrere alie armi e di provocare stragi per suscitare in cill ln guerro civile 1}6. ln una siruazione dd gencre erono in molti Apensare che I'unica persona capace di presiedcrc alie vOlazioni fosse Pompco. Catone dApprima fcce opposizione, giusti6candola con I'affermare che non era Pompco a dover rendere pi salde le leggi, mA le leggi a d3r fOf7A a Pompco. [2J ln scguito, con ii perdumre dei disordini che diventav3 sempre piu difficile sedare (ogni giomo ii foro em presidiaro da trc esercilil, permise che ii senato prendesse I'inizintivn di concedere i pieni poteri a Pompeo, onde evitare che si IOCCAsse ii fondo dei precipizio. Certo, si lrallavll di una violazionc di legge, mn tm le pill moderme c nell'interesse dcllo tanto. Dei resto, erA preferibile subire ii dominio di uno solo piunosto che cndere nella pi compiela nnarchia in scguito ai continui disordini. O] Fu Bibulo, parenle di Cntone, ad ilIustrare ai sennto 13 proposta, mellendo in evidenza ln neccssil che Pompco divemasse coflIlIl sine coI/ego: La situazione si sarebbc ristabilita SOIlO ii suo governo oppure Ja dtl si sarebbc asscrvila aI migliorc dei cittadini. [4] c.'1tone, con grande meraviglia degli aSlanti, si levo per lodare la proposla: ogni tipo di polere assolulo, secondo le sue previsioni, snrebbc Sl3tO migliore dell'anArchia c si poteva sperareche Pompco gcslisse la situazione ne! modo piu corrctlo c salVAsse ln dnii, dalo chc i condnadini gli Avevnno concesso lo. fiduda.

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[48, J] Eletto console, Pompco invito (atone nclla SUll casa di campnglln, [2] lo accolsc con grnndc n(fabiliril, abbracdandolo e srringendogli la mano e lo ringrazio di quanto aVC,.'Vtl fauo per lui. Gh propose, anzi, di diventare suo consigliere per assisrerlo nello svolgimento delle sue funzioni. [3] Carone misc subiro in chiaro che, se in ahri rempi si era moslraro dissc=nzicnte non cerro per inimidzia nei suoi confronti, neppure ora lo aveva aiuraro per amicizia: ii suo agire era finalizzaro semplicemenrc agli inleressi della ciu. [4] Perd era disposto a divcntare suo consigliere, dlll momento che Pompeo glido :lVeva richicsro in privato; in pubblico, nnche non richicslo, avrebbe, tuttavia, csprcsso comunque ii suo parere lH . Allc parole seguirono i fani. [5] Quando Pompco emano una legge che prevedcva nuove pene e proccssi per chi in passato avesse compralo i vOli dei popelo, Cmone lo invito ad emanare provvcdimcnti per ii futuro piultosto che badare ai passalo: [6] Ira I'aitro, era malta difficile delimitare netlamente passato c presente e, per di piu, prevedendo leggi che sanzio nasscro pene piu recenti dei reati, difficilmeme sarebbe stata legalmente pcrseguibile gente che, ai momemo dei misfano, non lo era. [7] Quando, poi, andarono sotto processo molti nobili cd anche amici c paremi di Pompco, Carone, vedendo ch~ egli divcnlava sempre piil debole e disposlo a compromessi I)~, lo riprcse duramente per ril>ortarlo a compertamcnti piu ausleri, [8] Pur avcndo proposto una leggc chc viCiava gLi elogi giudiziari in favore degli inquisiti, che ..c un elogio di Munazio Planco erano di prammatica, Pompeo scris. da leggersi iJ giorno dei processo, Catone, chc faceva parle dei colle Sio giudicame, si liIpp le orccchie per rendere vana la lellum della ICSlimonianza. Dopo le arringhe, Planco lo ricusO comc giudice ma fu egullmcme condannato 1)'./. (9] ln gcneralc, gli llccusari tcmcvllllO mollO Calone, ma, pur non gmdcndolo come giudice, 1l0/l osavano ricusar lo. [10] Molti, anzi, furono condannali proprio pcrch, dopo aver ril1u lato eMOne comc giudice, sembravano non tIVer fiduda nella validil dclle loto rngioni c ad a!culli di loro fu rinfucdato, come azione vergo J.;1l0SU, ii fauo di avcr ricusnlo Cutone che si cm offerla di giudicarli.

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II. p. 2J'). Per I'episodio dr. 1Il1ch" i'UIT.IIICO,I'"",f'ov

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[49, I] Frananlo Cesare, pur essendo impegnalo in GaUia in una cllmpagna militare, gra1.ie all'eJargizione di doni e di denaro ed aII'opera di amid, stava llcquislondo grande polere in ciuli. Le p~i sioni di Calone erano sul punto di awerarsi: Pompeo aveva deposto ogni sfiduda nei confromi di Catone e, aperti gli occhi di fronte alia realt, si anendeva ii peggio. Continuava, tunavia, a comportarsi con ,.'sitazione: da vera codardo, non attaccava e non si difendeva, [2] AIlora Calone dedse di candidarsi come console 1M: volevll privare subito CeSllre deJl'eserdlo e meuere a nndo le sue macchinazioni. [3] Gli alni due candidali erano persone dabbcne, in particolare 5ulpido, che, tempo addictro, si era owalso dclla nomea e ddl'influenza di Catone l ('I. [4] Perd la sua candidatura paNe a molti una dimostrazione di arroganza c di ingralitlldine, ma Catone obieno chc non vi era nulln di stnmo ncl non voler cedere ad alui do cui massimRrneme si aspira, [5] Quando, per impulso di Catone, ii scnnto emano una legge chc obbligavll i cnndidnci LI condurre personalmence la cnm pagna dectorale, facendo divieto di servirsi di intermediari che procurasscro loro voci con ln propaganda, csaccroo nncor piu gli animi pcrch ii popolo non avchhe piu riccvuto dcnaro e concesso iI proprio favore a personaggi che non potevano piu dare loro nulla. [6] Per questo motivo, in particolarc, Catone non ouenne la carica: cgli ertl incapace di procurarsi da solo dei voti cd era porlnto, per ca mttcre:, a difendere: la propria integril morale piutlosto che otlencre una clIrica a qualunquc cosia; gestendo da solo la propaganda eleuorale, impedi agli amid di andare incontro alie aspettative popolari. [50, I] Un insuccesso, in genere, ohre ad infliggere un duro colpo a chi lo subisce, procura dolore cd umiliazione per lungo lempo ano che ai parcnti ed amid. Catone, aI contrario, prese la sconfiua tanto alia leggera da continuare. com'era sua abitudinc, a recarsi lranquillnmente ne! Campo Marzio COl1 ii corpo cosparso di alio per giocare a palln l<.Z ed n scendcre aI foro dopo nver pral1zato, scnzlI toga e calzaTi, per pnsseggiare con gli nmici piu cario [2] Cicerone lo rimprove-

,(.0. Nd)~ pcr ii)" ,6,. I du~ IIlllllltonisli (e fUlUri wlIsoli ,ld ) I) Mll1U M, Cllludiu Mllrcdlo, /lii! C()lICjoIIl .Ii Cllh'"c ,Iurlllllc III 'lucillun, itll, )11)" Se"'i,, Sulpkio ]{u(o (IlMOlltl1<"roN II, p. ~.I'$I, cui 1'~'1':lCre shllo IICC\lSIlrOrC di Mur<'Tl;l in~it:lllc II ClltoUc (CIOIIUlSII, 1'", M""",,!, p.JSIll) 11\'''''''' cunfcrlo /lrdmlc IlOl'olaril,\,

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1,51,11 To b Ku{ouQo ellf!u).6vm ei i6vlj II6.XLllu xul nUQufl,6).w ll(lutI'jOuvtO, re(llluvoi b! xu{ ollovbwv YEVOllhwv boxo\lvto tlldtto6m llul llutupul!iv t(lL6.XOVtn IIU(lLbn 1M, oi Iliv U).OL TV bfUlOv lil;louv Evayyla i}Elv, M KttIlV ex/!euev ExblbvUl tV Ku{aaQu toi l1UQavolu16Etm, xal Ilr) tQ:ltELV fi- ultol Illlb' ltvabixwttln TO yo ei 'tr)v nw. [2J .. Ou Ill)V uU xal toi 6eoi.. f'Jl'1 ..OWpEV. n Til tO\l Ot(latljYOU Ilaviu xul unovo(l tT'Iv b(x1lv Ei m otQatuinu ou tQnouOlV, ci).). IJldbovtm til l16).e.W.l(~.

rava perch, ne1 momento in cui la cin avevn particolarmente bisogno di uo uomo ddla SU:l lempra ai governo, cgli non si preoccupavll di conquistllrsi ii favorc dei papolo, oon nveva piu llspirazioni I>cr iJ fUlUro, ma, pur esscndosi cllndidato per ben due volte allll prcturll, lIveva rinundalo ai co080lato. [3] Clltone rib,llteva ehe la prelurn gli em Slnla sonTaUa contra ii volere delln maggiornnza, eoarlalU e corroua; le eiezioni consolari, invcce, erano di una lrasparenza assolllla. Em stllto iI suo componamento ad indispeuire la geme (questo lo riconosceva) ma, d'altra p:lfte, non ercdeva saggio cambiare i propri lllooi solo per ingraziarsi i piu ovvero. continuando a eomporlarsi con cocren7d'l, vOlarsi di nuovo aJl'insucccsso, [,51, I] Ccsare, dopo aver riporlalo una serie di slrepilOsc viuorie su popoli bel1icosi, nveVtl :lIIaeclltO i Germani rompendo la tregua e ne aveva uceisi, ti quanlo si n:um, treeentomila 1(,), A Roma, qunndo giunsc la nOlilia, volevano celebrare saerifid per le viltorie mil Catone propose di eonscgnare Cesare alie vittime della sua ferocia per evitlltc ehc le colpe deUe quali si era macchialo si rivcrsusscro suU'intera cito tndinanza. [2] A suo avviso, era doveroso far sacrifid ngli dN, pcr pregarli di risparmiare ai soldati di p:lgnte il fio della folHa e dell'irrazionalit delloro comllndante e di s:llv:lte la cill 1M. [3] Ct,'sare, :ll10m, invi :lI scn:ltO una lenera piena di invcnive contro Clltone. Dopo ehe nc fu dllttl pubblica leitura, Catone si levo a parlllr~ senza mostrare ira o mllcore. Con un discorso ben pondernlo e lnlSllrato dil1lostr ehe le aecuse di Ccsare altro non emno chc volgari calunnie c vane buffoncric. [4] Pass, quindi, in rasscgna i propositi che Ccsare aveva man mano maturato sin daU'ioizio dellll sua carriem politica e ne sve! le intime trame, non come potrebbc fare un nvversario, ma come un eompliee che oe avesse ricevmo le eonfidenze. Di lui, in conclusionc, i Romani dovcvano avcr paura, sol che avessero un bridolo di senno, non dci figli dei Britnnni e dei Celti. La genle mUl pllrere e gli llllimi si eceilarono lalmenle [:'j] che i cesariani si penlirono di tiver dnto letlllnl dell'epistola in senato, offrendo cosi a Ca tone I'opporlllnil di esporre pareri sensati e di formlllare nei confronti di Ccsllre accuse fondate, [6] II scnato, pcro, non prese alcuna dedsione ma si limito ad

DI 'Ex tOtOU KUlOUQ lnLOtOr)V yQ'i'a u1'ltoulev d tr)v


oyx'ltov' w b' 6.veyvwo6'l f!).UOqllUdu noll. ixouou lla{ XUtl]Yo(l{u TOi! Ktwvo. uvuot exElVO OUX Qyil out 'JllovElxiu, ).' wonfQ lix OYLOIIOU xallluQuoxEuil, t. IIt~v Ei aut6v eyx).iUluta OIo(l(m xal oxt:l111l(lOlV llOla xa! 1tUllh6.v uvu xal PWllOOXlav TO\l Kulou(lo: lmiELEv' 141 6.\jlIIEVO i tWV exe(vou ~OUl!UII(ttlOV an' 6.(lXfj, xat noav auto tT)v I.VOll:lV wOlte(l oux ex6(l, an' ouvwIL6tT1 xul xOlvwv6 hxa'l,a, xul Lb1;a tll ou 8QtttuvWV oubt KEtWV ltalba. l). xElVOV UtOV ei OWIJlllOVOOI IJlOflljttOV fotlv auto'i, OtW tlltOt(lr:,!,r: xalllo(lJ;tJvr:v,151 w tO qJlou mil KaLoaQo IIE'tavor:lv. n tr)v ErUOtor)v ltvnyvvtr: tv tii f!oUll Xl(lOV t4J KtWVL 6ywv bLXU(WV )lal XOtIJYO(lIWV lt).ljOWV nO(lioxov. 16] 'Exu(lw61111tv ouv oubiv, l).' UX0l]116vov n xuw; EXf:l bllt

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EOXEv e!;ulIuyWV xal. q'lEvaxll;'wv .1)\' nw. iH;w li/!V ouv fn/!llOlVI:, mu iUIUU OH.ovm ud tOV KaLouQu IIi!YLOTOV ElvctL. n)v b Oyxh11tOv eLxe ned}opl!vlJv xal. (papOUllh,]" rov 611110'1.
[52, lJ 'O ' 'AllilllVOV xatelllmo xut KciiouQ xUtllyy/!eTo !IUO UTllUtl fJ..aiJvflv fnl TI)V nLv I67 , ev-ruf)u 61) nVtE TI:' exeivov ltrpElJ(lwv. ar tE noo{ xal nOlutilLO, w IL6vov 'u~v iI; u(lxf] Jtl'OUL-

esprimersi sllU'opporlllnit:l di c1eggcre un successore di Cesure lM . [7J Secondo i cesnrirmi, anche Pompeo, come Cesare, lIvrebbe do vulo deporre le arnli e cedere le province; in Cl1S0 conerario, Cesnre nvrebbe mrmlenuto i diritti aequisiti 1(,(,. Catone si mise n gridnre che le sue previsioni diventavano realtil: Cesnre stnva prendendo ii soprawento grae 3d un polere, eostTllito - ormai cm chiaTO - sugli ing'lIlni cd i favori c1argiti III popolo. Catone non cbbe alcun consenso dalln popolazione, che voleva Cesare aI potere, mentre iI senato aderi nlle sue posizioni anche se temeva la plebrlglia.

tpUVE(lW 1lQoEU't6vTU tI)v Ko.[ou(lo yvWllljV. [2J EilIl:v ouv KOTWV' .. u' et y' Ot iyw n(Jo),EYOV lu:t xut ouvC[Jo),EUOV EndoOl] n VW!lV VQE, Ot' v EV' elpo~Ei:06E viiv, 0(11' ev /;vi ta i),nLu. ElXETE. [J] nO~nl1lou ' cln6vTo, ItaVnxlTcQa Ilt\:v eiQ i lU6w K6.twvl, IplLxlTCQU l'lIJTiQ nEl't'QxOUL, ovvepoEvEV b Katwv I:vt I1OILl't'Ijltp l nQ6.y~uTa tI)v OYX1]tOV ArxELl}iuur tWV yQ l'lIJTWV EIvUL xui nouliv ta IlEy6.),U xaxa xut naeLv. l4] '0 ILl~V ouv Ilolmf]to Ote vafHv EXWV holllllv, o{}' o XUtEYE T6tE nQoO,lOV bQwv, el;HutE tI)v 'Pili,ulv, Korwv fnwOm xut OUIUPcYELv eYVtllXl, r6v Ilh vEtirtEQov uiov d DQETtlou m::l;/!OEro nQo Mouvonov, TOV nQCO~UtEQOV 1M fIXE ouv laun~. 15] T~ ' oixla xut TWV {}uyutQwv xl]bCllbvo EOILhwv, VUPE n6.hv tI)v MUQxLav, XI]QCououv Ent XQ11ltuOL nooL 6 yt'.tQ 'OQTi]OLO 6v]oXWV eXdVl]V n),L1tE x1]Qov6flOV. r6l Ei 8 lll) ~LOTU OLOQOlLCVO 6
att6ItEVOV, 1tQHOV

161. Lu decbiOl1l' sIlCl~'Ssi\u ui prim" nJ~r/.o dd )0, JlIll il1 cui 'CUJ<:'I'U ii ~"rnulldo in Gnnill (efr. (;.J"1'(1I9' I; '\"I'IANO. (;",.",. rivili [[ '71. 1)01'0 e n"lllJrinlll di lulc {lcci. sionc. ("""lIre llvrcbbc invimo ui M:llUIO IIn l Icllem in cui chiC'dCI'lI ln I'rorollu ,ld proprio 1~1~lUlllIO owcro. in uhcrnlllivu. lu Cl.."Ssu~.ionc ,Iul IlHlnduln di 1'0"'1><:<>: AlI/lImu ), ,.6: SVII1O... JO. Diml,( I"(im U9. Si 1'"0. quindi, COlldllllrre chc I'IUl~rco diu 1101izill di IInu lellenl I1UIl uhrirncllli Ullcsllllu m'\'Cro che IInll'<!;ui I~ lellcl"\l dei ,01,19, J(,(,. Hccependu l'illUIlZII di Ccsurc (1'.1. n01l1 IlrCccde1l1el. illribullo Guio Scrilxmio Cutiune fcre mlllre lu pmfx'~lu in bus." 1111" q\lulc C,,'SlItC c Pump.. " llvrcbbcro dU\"UIO ht~eilrc i 10m l'om ll1di C"l11e"II>onll1emn'-~lle (r:..jIJ .... .la, I; l'lIlItp(~' '9, 6; 1\l'l'lA"'O, C;u,"",' llili II .l0, 1'9: CASSIO D10.'<1l XL G~6.l). 167. Nell~ ptim;l rnela dei I!enn~io dei 49, ii selllllo "'11 Ulll"'11I/1I1Wllwlfulllulfimu",

[52,1] QUlIndo li Roma si dirfusc la notbda che Cesare, occupntn Rimini, strlVlI marciando StJ Romn l ('7, !Uui, eompreso Pompeo, si rivolsero a Catone e rieonobbero ehe era stato I'unico nd intuire subito lo sviluppo degli eventi cd iI primo a rivc1are le inlenzioni naseoste di Cesare. [2] Cllone rieordo ai ciltadini ehe, se avessero prestato fede aUe sue parole c seguilo i suoi consigli, ora non avrebbero dovuto concentrare su duc soli individui i loro til110ri c Ic loro speTflnze. [3] Pompeo, da pMte sua, cercava di giustifiearsi, dieendo ehc, se Ca tone aveVll parlato da profeta, lui, Pompeo, .lVeva agito da amico. Alia fine Cmone esorto iI senato li rimettcre le sani dello stnto a Pompeo perch, essendo I'unieo responsabile di talue sdagure, ora dovevn porvi rimedio. [4] Pompeo non nvevn un escreito in grado di opporsi a Cesllre, perch i soldati ehe aveva arruoltuo mostravano SCllTSO en tusiasmo aUa prospeuiva di uno scontro. Fu, percio, costretto Ad ahbandonare Romn e Cntone, ehe aveV'l dedso di appoggillrlo, lo segui li breve. II piiJ pieeolo dei figli lo mand nc1 Bruzio dn Munazio, ii rmlggiore 1611 lo porto con s. [5] Ln silllllzione riehiedeva ln presenza di un tUlore eui affidare la casa e le figlie. (atone risolsc ii problema riprendendo con s Marcia, ehc nd fratlempo era rimnsta vedava ed aveva eredilatO I'immenso patrimonio lasciatole da Ortensio alia sua morte. [6] Eceo perch Cesare rimproverava a Cmone soprattutto

Afi<! lu ~1II10" P",np..:o (l1n~hcl'''mp"" 6., I C MnroJfill 810C). Cesllre. c\li cru ~IUl0 imo 11ll$ln ,li .cioglicre I'o:serl"iw. pcn" II, prodUl1111~ivlle di bm/il. lllnrdcl cnn IIllU l'~n ... dd I'C~ctCil" \"er:;t, ii conlil1e t1eUhul;;l. plS$ ii Hubiconc <tI OCCIJIX:' Ilimini. ,(H. Si lNllh' tli I>llltlXl. 1i):lio di '\IHiu: dr. linche VAI.llKIO "IASSIMO IV ." '~.

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TI)V 01)" VOltl~w etlo.v,

I'attaccamenlo ai denaro: egli aveva consenlito che la propria moglie sposnssc un altro pur di arricchirsi! [7] Perch mai, se avcva bisogno di una moglie, l'avrebbe ceduta nd Onensio e perch, se non ne :lVeva piu bisogno, se la sarcbbe ripr<."Sa? Egli, invero, avcva usoto sin dall'inizio la moglie come esca, per cedergliela quando era giov'lOe e riprenderscla ricca! [8] A rngione dicc Euripide:
di 5acrilcgio si lmllll; sncrilegio, Errlc!e, e definini vigliacco IW,

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eblWXE nOIUt!tov.

IH.1] 'An' ~xdvfJ t UYf:TUl Tij iUlf:QU IlflTl! xerpa).1)v uI. Qoo(trJl Ilflu yhtlU. 'lflTE od:<pavov irn6tO'l}a~, ntvOoue; 6t xal XUT1l<pEiue; xul PUQ6nlTQ lhIl Taie; oUIl<POQuie; Tije; IIUTQllloe; v oxiulU Vlxwvnov llolw xal VIXWllhwv XQl td.EutilS ll~u<pu;OI.
{2) TtE 6t d.f,()(t' ),uxwv IUtE),(av 11'. 6lt~11 Iltv Ele; Iuoaxoloue;, lIUOIIEVOe; ' 'AolvVlOV no),),lwvCt lU lIC1(l nllv lTo),elllwv {piXfiCH

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Tacciare Emele di debolezza equivale ad nccusare ignobilmente Catone di avidil! Ma delle responsabiJit di Catone riguardo ai matrimonio di Marcia si potrcbbe discutere a lungo 170, [9) Per tomare ai noslro argomenlo, Catone risJ>OS Marcia, le affid la casa e le figlie e segui Pompeo.
(5), I] Dicono che, dai giomo in cui lasci la ciu, Catone non si tagli piu i capdli n si rnse la barba e non mise piu corone sul capo: oppresso daJle svenlure della pntria, sino alia morte manifesto in tal modo ii suo luno cd ii dolore, a prescindcre dai fauo chc i pompeiani vincessero O fossero sconfiui. [2] Gli era toccuto ii governo della Siciliu l71 ; si reco, quindi, li Si. racusa. Qlllmdo seppe che iI cesariano Asinio Pollione ln stnvll raggiungenclo Messina con un esercito, gli invi un messnggio per cono scere le r:tgioni chc lo spingf."Vano ad attraversarc lo streno. (3] Asinio gli rispose chicdendogli a sua valia conto dei disordini provoctlli. Calone, ii quale ne! franempo aveV:l saputo che Pompeo, lasciata definitivamente I'halia, aveva postO la sua base operativa a Durazzo, diSCluisi a lungo sull'insondabilitia ed inscrutabilit dei valere dcgli di: Pompeo, che era risuhato viuorioso quando avcva agito in mnniern ingiusta cd insensata, venivn abbandonato dalla buona sorte proprio nel momento lo cui aveva deciso di diJenuere la patria e blluersi per ln libertil, [4] Aggiunse chc era in grado di rcspingere Asinio &1110 Sicitin, ma, poich J'isoln stava per cssere oecupata da un attro esercito lmcor piu numeroso, non volevll esporla ati una guerra decretan172. c. Asinio Polliooe, c<:sariano per arnicilia e per $Celta hd. la kll<:~ inl'iula a Ckerone nd ~,: Ad /lJm,{i"rt'1 X 3 II e )IoriCtl JdJc Kllerrc c11.;ti.

III!TU 6uv6,u!we; ete; Meom'lV1lv, elll':II'lle )'6yov m:unv 1W(l' auTOu tile;

la~oewe;. f3] 'A vTullan1]6Ete; l! )'6yov n:' xflvou Tiie; nv 1l(H:tYlI6fU1V Itetaflo),ije;, xa{ nOltnill:ov xoloue; ed.eOinta nuvte),we;
'Ita),(av v 6u(lQClXlqJ <JtQUTolle6e(JelV, no),Uv lfl'1 neot t 6eia ni'J.vov elvl xal U06<ptluv, ei nOlln:i,Iov. ev otc; uytte; ovllh avll! 6(xalov enQuTTev U1iTtlltOV yev6,tO'OV, vv tt t~v naTlJI6u llo6etUt o(!l~etV xal Tlie; tEu6EO(Ue; nElJ'16XETUl, nQo!),oUTe T6 eUTuXEiv. [41 "Ao{vvIOv Iltv ouv Etp1IliuVUTOe; Elvc.u I"IXE),(Ue; ixfJal.t:iv, ),),11S llt IIEi~ovo; inEQ' XOjlt"'le; buv6'IEw ou (JOEOUI Tilv vijoov ixrroflu~(oe;) noUoUl'

1(0). EUMII'll)II,

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'70. Si veda 1"I...dmiulI/'. I).


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171, IlIt..>dl/zum/" 11. II,. Non si sa ctln <:Inale fUnlione si rc:aue 1lI:IJ'iwl.: pro prJt'-

per B.oumrros ",11, 263; queslore per FIIUIl,UI, p. 2'48. nOl. 27.

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XW{lflV b l1Q I xQmouv xal O(vtfOttm 11UQmvtocu; r"(lUXOO(O;, l;t111'.UOfV.

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1.'J 'A'fllX611eVo bt l1(t nOIIl1il\"ov, X(lOVOIQlpelV 16v l16ej1OV, l11twv

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llevo h YWVl XelQtilV yevollvllv n)v l16klv uun)v 'p' Ulil l1flthiv T coxala. OllHIl!tt' t'iIX(IlDelouv. [6/ ~ Anu 6 10UIU/V t'.tllq'l 1"I01111lll0V e1l:UOll xui IOU ouvtb(lou \j''l'p(ouo()m, Ililtf l1lV 11IXOOV 'PWlluiwv blU(ll1!;fIV, 'lll' vQu 'PWllUiov i!;w ltu(lml;fw &VUl(lflV, XU{ 6;uv iIVfYX(! xal l1Q0011yYfIO ltOnOU lfl nOltl1l1iou '1[(llbL. tI)v fltldxflUV (uho xui T tJllEQOV OltUOUllhou. tH, I) 'EXl1ElllpDfl b' fi 'Aolav, w tol eXfi oUVyOUOl rroiu xnl ol(tunv tlUp!J..lllO ytvOItO, rfQpt{nv Prn)Yyeto tI)v 6.1'icq'l1)v xul 16 AcuxOou ltOL610v ti!; llxr,lv11 yeyov6 '1l. {2] '!-IxooD'lO[ yQ uUltil X'IQeOuoa xa~ rrou TtV fi T6 ltX6UOTOV nUlilS wpo,,"wv lJIEi,,"r,v, nooa T~V 1l:6 KlWVL q'lQouQ.v xul nvl]v xut (mmv ixouotw' liu.' ii yl': KlOU(l ouM IIVV en' hdvtI IU,uoq'lIIlUlv mu Kl'ltwvo Ef.Ildouro
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don(: la fine. Pereio, dopo aver csortato gli abilanti di Siracusa a se guire ii piu forte per salvarsi, salp. (5] Giunlo aI campo di Pompeo, si mOSlro sempre convinto chc fosse opporlUno procruslinare lo scontra diretto tm i duc cserciti, pcrch continuava ad auspicarc una composizione c non voleva che ROlllA, dilAniala dallA guerra eivile, sconvolta dalle nrmi, avesse ln peggio. [6] ln !inca con tali principi, convinse Pompco cd i suoi consiglieri n decrelnre iI divielo di saccheggiare ciuil soggelle a RomA Odi uceiderc un cittadino romano se non in battaglia. La presen2U di Catone nel campo aumento ii credito di cui godeva Pompt.."O cd inglOss le file dei pompeiani, poich molti ernno auirali dalla sua moderazionc e daI buon senso che dimoslNlvn. [54,1] Carone cbbe ii compito di recllrsi in Asia pcr col1nbofllre con i pompeillni nel flIccogliere nllvi e soldati. Porto con s ln sorellll Scrvilia, chc era rimpasta vedova, cd ii figlioleno nato dai matrimonio con LlIclIlIo m . [2] La fama di dissolulezza chc accompagnava Servi. lia in quell'occasionc venne ridimensionata: moita volcntieri dIa si souoponcva alia sorveg1ianza dcl fralcllo e con altrellanla buona voo lontit affrontava i disagi dcl viaggio c delle lappe che essa comportava. Nonost:mrc cio, Ccsare infieri l1nche sulla sorella di Calone lH . [}] Gillnto in Asia, Cntonc si rcse conto che i legal i di Pompeo non aVCVAno bisogno dellll SUll prcscnzll. Si reco, quindi, a Rodi per convincere gli abitrlnti ad nllearsi con i pompeiani. LllSci sull'isolll Servilia e ii bnmbino per (arTlure da Pompeo che, ncl fraltempo, avevn rac coito :lIIorno a s un cscreito imponente ed al!eslilo una 110113 numerosa m . [4] Quando Calone rientro nel campo, fu chiara lo seopo che Pompeo si prdiggeva ncll'affrontarc Ccsare. ['] ln un primo tempo avcva pensato di affidarc a Cmane iI comando della flotta, che comprendcva circa cinquecento navi da guerra, numerose navi leggere, vedctte e navi senza pontile. [6] Ben preslo, lunavia, si accorse (o fu avvertilo dagli amiei) che C:lIone con quella guerra mirllva soltanto a liberllre III pAtria. Percio mUIO parere circn i compiti dll affi-

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~UIV oliOll "'. 14] "Ev{tn br) xol IlIOTU Tfl YVlJjlll xUl'pw(lo Et'iO!;E yeyovhm 1"I01111lll"o. 151 kQ(lIIlIOR ptv yQ irxelQlom Iii, KIWVl
tI)v TIVV vEtilv 11YI':IIOVluv' i]ouv 6t nevmxoolwv Iltv oux ,,"6tTOUi; ut 1 X11IOl, lfhlQVlX M. xut XUTU<lXOnlX x(d 'PQuxm 1InlI,;Mr 1 [6] TUX b' evvoiloa 11 t'iu\uX6d 1I "ilv IpIWV, w iiv ean xl':q'l),mov KltlWVI 11OlI 110),ITelU; l!MuDE(lWum tI)v 11UIQlu, xv yhllTUl

~~.I. LucuU". mll.rito Jdla n;l'0t('" Sc"'iH:I (non ddb :<ordla; \\1. l"I'r", note .1.1 c II, I, mon II1tOl110 uI )1; Lu 'I~ON'I, iu f),. I'''llIilldiJ O/llJ/lftl,ilJIIl a, \,kl )61 .. ffcrmu ,'h" Lu. cullo cm llI"rw ,Ia 1"11.'0. II fillJiu /llarcn mm do'<.'\"n \,sscrc !J:ulI!Jino 5C ('uddc II Filipl'i comh:Ul<"lulo .;1/ ~ ...~uiln (~l" '... sllrkidi. (V >lU:"'" M>I.~I"'o IV 7.,; VIlII.UIO II 7', 11. 'H l.a 5lluall0lJ<: dledc I'roi>abllmclllC :1 C''J:lrc j'ol'l'onunitil di MlIoccarc C.uun" (,~Jr/I"li"""1 a"'cll~Mndl)lo di rdat.ion" inCOlllosll ron la )()r... lJa o _ lllcglio _ ron III n'I>OIc.

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XU(IlO Tll).lXUUTI1 buv611l!W, tl v illl~(lU xUTUywvloWVTUt Kulou(la, Tij cn"T~ exl!iv1l l;Hloet xai f1ollnll"ov Ta rr).a XUTUttO/}CU xal Toi VltOI enEOOm, IteT~YVW, xalneo 1]&11 ICttyltho<; alJTc{!, xal nfl).ov lurtet!;e vauaOXOvm" 17J Ou II~V nofteTO YE rra(lU TOTO Til n(lOOullla TO Klnwvo Itfl).ur~(la, lt).M xal HyeTm rr(lo nva ItXI)V nQ TO .1.v(loaxlov aUTOU TE fIOIUUllOV nU(lO(lIUllVTO T~V VUIUV, xal TWV .WV XaOTOV ilYCltVWV fineiv 1'1 xal ](QOTQ~'Vaoftat xektoVTO<;, O(lyw xal olwnil rou OToaTtWTU UXoftV, (81 Kurwvo IleT rrvTU, ooa xat(l6v flxe TwV un6 Iptoootpia I&xoelv) ktYOlltVWV neQI e).e\lOeQlu xal uQn~ xal {}UV6TO\l xal M!;'l, 6~{tOVTO aUTOrra6w, xat tee\lTWVTa TQ'i,aVTo rv OYov ei ftewv V6XllolV, w naQovTwv xal q'lO(lWVTWV TOV rrtQ Tit naT(llbo uywva, [91 TlIlXOTOV uanYllov yu~oft{ll xut TOOOTOV XlVll1lU rll OT(lun l!rra(l6dOl), WO'[l: n6vTU t:l"r(wv Il[Orou nL r6v x(vuvov Ollijoal . Ilyell 6va '" . I101 T(le~alttvwv bt xa[ x(laTllollV'Twv, lupeleTO TOU TI)v naVTfij v{xllv Ka(oaoos: 6alflwv, 1'11 fIOllrrllLOV X(llJoIlevo eu),apd.t xat &1IlOTI~ rrl!:(ll r: EUTXI"lU' tata Ith ouv t.v toi rreQI fIolt1'llliou ytYQanTUI 17JJ. 1111 Xal(lOVTUlV 6 nV'TWv xal IleyauVOVTWV T f(lYOV, Ktwv unE6x(lvE t~V nUT(li6a x(ll TI)V ftQlOV xal xaxooalllov(I IfltaQxlav w6(luo. nollou xal yaftoil Qwv no)Jta n' lllwv nerrtwx6ta.

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1.55. II 'Enel 6 KcdouQa 61lXWV fIolurll"O ei 8eooa),(uv ve. l;.fyvue. rroll xatautwv nEQI tluQ(lXtov na xat XQlllUTa xal oWllata ouyyevII xal oixeta, 1lVTWV n6el1;ev ilyell6va xal ,paxa t6v K{nu>va. nevtexaibexa orreloa exoVTa oTQaTtWTwv. 6L n(OTtv llU xal tpllov to uvbQ6. {21 'HTTWlth41 Ilh yaQ nV'TWv elvcu fleflmowTOv tivlul;.ev. ei. 6t VLXqlll, 'II) nrrQ"'l'fW na(lovta X(liloaoOm Toi 1l(l'YllUOLV W rrQoil(lljTut. IJJ f1ool t xal Tmv f1'lupaviv Vtll'ilv lt7t~Q(l(lpll0aV v tluQQaX(IV IlfT K'TWVO 17'1.

dargli: se fosse slatO a copo di sifflllla flolla. in cnso di vittoria su Ce sare. per rispetto nd confronti dc1la plltria c in osscquio alie Icggi, Calone avrebbe fauo deporre le armi a Pompco. Pereio, pur avendo gi:i messo a parte delle sue intenzioni Cmone, Pompeo nomino Bi. bulo comandante della floua 176. [7] Eppure, I'enlusiasmo di Cmone per ln causa per la quale si accingcvano n comballcre non mulo af. fano. Si racconla che, prima di una bauaglia eh, si svolsc davanti a Durazl.o, Pompeo inizio a rivolgere csorlazioni ai soldati ed invilo i suoi generali a fare ahreltanto. I soldati ascoharono i discorsi, che si susseguivano. passivamente ed in silenzio. [8] Quando IOCCO alui parlare, CalOne espose con enlusiasmo tmto do che, in occasioni dei genere, potcva essere detto da un filosofo sulla Iibctt, iJ valore mili tare,la morte, la gloria. II suo discorso si conclllse con un'invocazione ngli di, che - ne era certo - sarebbero stati prcsenti ncl momento dclla bnltaglia per vegliare sulle sorti della patria. [9] I soldati, prcsi dall'entusiasmo, proruppero in grida, I'eccitazione si impadroni dell'cscrcilO, riaccendendo le speranze dei generali in un momemo in cui si dovcva nffromare una bauaglia cosi pericolosa 177. [10] Essi riuseirono a volgere in fuga ii nemico, infliggendogli una c1nrnorosa seonfitta, ma la buona stcUa di Ccsare rese incompleta la loro villoria. Cesare seppe sfruuare aproprio vamaggio I'eccssivn prudcnza e la naturale mancanza di fiducia dcll'avversario, come ho seriltO ndla biogrofia di Pompco 178. [I I] NeI generale Iripudio che segUI la vinoria, Catone fu ii solo a pianAerc per la pnlrin: in nome di una rovinosa e funesta avidil:i di potere moltissimi bravi eiunc.lini crono caduli I'uno per mano dcU'ahro.
(55, 1) Quando Cesarc passo in 'Icssaglia, Pompco levo iI campo per inseguirlo, ma lascio a Durazzo un buon numero di armi, una grossll somma di denaro. parenti ed llmici. Affid n Catone il compito di sorvcgliare ii tutto e gli diede (Iuindici coorti. Egli stimava e temeVll queU'uomo: [2] in caso di sconfitla crn sicuro chc, trn i suai pnrligiani, Catone sarebbe stnto ii pili fedelc; in caso di vittorin, invece, la presenzn di Catone nel suo Cllmpo gli avrebbe impedi to di decidere liberameme sul dn fnrsi per sfrutture aI meglio ln situazionc. [3] Con Calone mohi ilIuslri pcrsonnggi furono lnsciati II Durazzo 17'1.

'76, Si \"cti"/'I'''',,/utiVf/(, p. II). '77. l/JitI.. I'P. 11)'116. '7 11 }'umpl'll 6), 11'9. SuU'CCct'SSil'll prUdCI11Jl di i'OInpro c III hU011W ~ldlu .li C"''SlItC Ill1chc Ci~"~MII. J),I...II" d,,;'i 111 70: I'l.lIT~MCO, Cl'J"r<' 39: SVIITOSIO, J)iv/IJ lI"i"J 36. '7'). Trn di c~si Ckcmllc, chc CtlI w11l1111111ll0 lLlv,o. 1'.."/),,.. "'; PI.U1UCO, (.ii,'" fOf/(' 3'). ,). M. 'r;"rcl1~il1 Vwrronc (C'CIIMll"'I. IJr ,/iIll'''Uimll' I 68 c li ".l) cd nhri.

KATCN

55 - S6

I" J rEVOllhl]!; b~ Til!; XOTU lfIQOo).,ov iinl]!;, OtW!; Ofl] Toi OYlOllOi K6TWV, ' 1l. 11i!v TEftvi]xOI nOIU'lijlo, ei 'lta!ov TOU
OUV OilTljll'll!Qcu()owv, UUt!; b 1'lQoowt6tw nj TUQovv!bo el'll <puYil flLWO~~lfVO' fi bl! 04J~Olto, JTu'VtlO!; exdvtp 610<pUul;lOv n)v lIvalllv.

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IU~V KIXl!QWVl tii UQXil w muTLx!p <JlQonlYlx, 16] ou bel;alll!vou b~


KIXl!QWVO,

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nOlutiJrovlKI 1m' auOabda xai <PQOvi),ICltO uxaiQou flouM'levov xO~[lV tOU Ul'lol'll!o'Vta, :tQWttp bt IltnOVT tiP KtxQwVI nQoo<pl!QEIV ta xeiQa, ivou6tnlofv iM(1 'lia! XOlEl'lOOVEV, WOtl! tV KtxQwva l'lfQIOWOCU oa<pW f:x 6avutou, xal lOL U.OI betov l'lu(lOXfiv.

(4] Dopo la disfaulI di Fllrsalo, Catonc d(.'dsc chc, se Pompco fosse morto, avrebbe riporlato in halia gli uomini che gli erono stoti affidati e sarebbe, quindi, andato in esilio, per vivere lontano dai limnno; se, invecc, Pompoo fosse riuscito a snivnrsi, gli avrebbc dil-so a qualsiasi prezzo I'esercilo. (5) Catone si rec subito a Corcira, dove era ormeggi:ua la flolta: qui giumo, volevo cedere iI comando a Cicerone, che era consolare, mentre egli em appena un prclorio. {6} Cicerone ri6ut per pOler fuggire in halia 1110, 11 giovl1ne figlio di Pompoo 1111, accecato dalla prcsunzione o dalla superbia c comunquc con scarso senso deU'opportunit, voleva in6crire su chi cercava di mellersi ln salvo, in particolare su Cicerone. Catone lo prese da pane c riusci a calmarlo: Cicerone fu, dunque, salvato da sicura morte e gli ahri OIlennero I'impunil. [56, I) Quando Calone seppe con ccnczza che Pompco Magno em fuggito in Egitto o in Africa, si imbarc subiro con i suoi per raggiungerlo. Ma prima conccsse ai piu titubanti dd compagni I'opparIUnil di rimanere li a Corcira. {2} Raggiuma l'Africa, prese a costeggiarla, sino ache non incontr Sesta, ii minore dci figli di Pompt.'O, dlll qualc scppc che ii padre em mario in EgiuO llll . D} Dispenui, i pompciani decisero di non riconosccce piu alcuna Guida, se non CIImne, che si Irovava li con loro. [4] Mosso da compassione, Cmone non ebbe ii coraggio di Illsciare i suoi fedcli seguaci in queIJa terra smmicra, soli e senza risorsc. Accell, quindi, ii loro invilo, ne divennc ii condoniero e si dir(.'Sse n Cirene dove fu bcn aecoho d:lgli llbilami, che, invccc, avcvano poco prima chiuso le parle dclla cill a Labieno ll1J . {s] Qui vennc a snpcre che Scipione, suoccro di Pomo pL'O 1M, era ospite deI re Gillba III', presso ii qllate si Irovava anche Auio Varo 11((" designalo tempo prima da Pompco governatorc dei
Cornc1iu.l'uhimu mOlllic di I'ollll>e<' ("d. mH~ 1,~J fllllr()OI1~ole in Siriu nd "91ll~OO(JIf' l'OS lJ, 1'1'. ~(JO~61 c ~"I. III,. Filllio .li [{'111ll1u1.., rc dei NlImidi e dei Gclllli. Ef!li u,,. . ~ s,"tlllfiIIO i e<:S:,r;'lIli cd
un'is" c.urionc ncl .19:
DIO.'l1l XLl'II4~.
L1Vl0, Ihi"cb~l'

[56, II TExllmo611evo: bt nOlllt~rOV Myvov fL AiYUl'ltov

ii AtflIIV

bLt:IU'lfOEiottOl 'lia! o:nbwv n(l6 Exfivov, &vijx61] Iltv EXWV :tavta, Enn bt l'l(.lWTOV ltl'ltl!vat blbou xal illtOf:l:rrtO{tcu TOU!; ou nQo6uIIW lIUOtQuteuQilhou. 121 'A'iIllfYO b Alfllj 'lia! nallun)"twv, lv. TUnQVEI It~tl!' tlp VfWttQql nJv nOllnlliou ltu(Wv, ltyytUOvtl n)v

b' Atyl'ltou TOU l1utQ6 tff:Ut:ilvllll. (jJ n6vu Iltv ouv flu(ll!w
ijveyxav, oubel bt Iln. nOJI:tilrov ill;lou Ktwvo :ta(l6'Vto oull'

141 ,,I xal KtlOv aiollevo xal oixtlQwv ~VOQO lr.yaOou xal niotew be6wxm l'leiQov inll;l!vll f(liUIOU xaj al'l(lou &l'loUteiv, l'ltonl te t~v &QX~v xal nooii6ev ei KUQilvIIV'
UXOUEIV nov l)yeI16vu. a!btl;a'Vto YQ Exeivov, lyal lllltQOI. EII:tQoaOev ltl'loxdoavu lKJ Aafllllv6v . 1'1 'Evtoiifia l'luvOav6'IEvO IXl1r{wvo tv nOIUtlliou ltt:VOfQ6vl~ n' 'lflo'M lOil flOOltW VElJJI<POm, xol Ou(loV "AtTLOV 1M, i} liv lJlt6 nOlll'llliou A,ptl!; n:OfEIYllho ltye,ulv, elvOl

lHo. ArKlic<.i'wo'lt' J9. IJ .

.1~I. II li/tlio mlllllliore di I'OIl1I'~~l, ehc, <1"1'0 lI\'er COIllOlll1U10 III '~'Il1~ndn IIdlo /l"lln ,')(.11.1111111 redllluIII d'l p<lll1pcinni, lIuu;lI1d"nlllo J.lle n:l"i <101>0 1'111111110, ~i rifllJli in MrltlI: BMOI:(111l0:-l II, PI'. ~71 c ~Il'I. IH . 1~'lInl'co. si cnI r('CUIO in Egiltu li.tllndo !lclI'mnici1.iu di To!ot11,~" 11111 i cunsilllicri d") te dc<'~'c~ dI rnUll(!:Irc IIkul1i sicuri mI Ilccidcrlo ui Illtllo dellc C"Slc per c"il~rc lu n:ndcttll.li Cc~urc (dr. l'ulllJlio r~ccmllo di 1''''''1'''076'80). Illj. T. l.uukl1u. ccsurillno, lI\"c\'1I UUllUlldomllo (:C:s;Ir(' in';crne 11<1 A(tlllliu: 1'(l"'pl~} 6.\. ); CA,,~I(} nIU:-lU XLII la, J. 11i1 II ri"ule in UUlure ddlulUlll.li,wil1CllU: 7, I (efr. IIl1che .17. I Cn"llI I)). Pudrc di

110;

I\I'I'IASO, (;""rrI.'

riu"" II .",

1117;

CASSIO

1116. 1'. Auiu Vuro. I'ro1ll~l:li~ltll'" ,1...1111 pro\inciu d'AfriclI (lbl1uGltTO:< II. 1'1'. ~(JO" J"l. S.nmdo I\I'I'IA:<O, GII/m dllili II 117, j6) Scipiune si rL'n\ insiel1lc ~ Clllon", du Gi\lh~ per rlll4Liunj;C't.. Vnro.

KATON

'3'
en
l'Afriel1, con iI suo cscrcito. (6] Dccise di raggiungerli, bench si fosse in picno inverno cd ii villggio dovcssc cssere cOlllpiuto fi picdi. Misc insieme IIn buon nUllH"ro di asini, adibiti allnlspono deli'llcqul1, rllduno bestiame in grnn qU:lIltitll, si procuro dei cllrri e mllndo II chiamllre alcuni dei cosiddetli (Psilli, gente che era ill grado di gllarire daI morso dei serpenli succhiando iI vdeno c di renclerli inoffcnsivi con ii polerc dd canto 1111. (7] Per t sclle giorni camminarono ininlerrotlamente 188. Catone guidava ii drappdlo 11 piedi, senza cavallo o altra OC'Slia da soma. Prendeva i pllSli reslllndo sedmo, cosi come avcva deciso di fllre dai giorno della disfana di Fa~alo, e in segno di luno per la morte di Pompeo prese l'abiludinc di non corkarsi se non per dormire. (8] Our::mle "inverno... IrasCOrsO in Afriea pllSSO in rassegnn I'csercito chc nmmontava a poco meno di diedmila 1I0mini.

oilv UUToi; Ilet, buV,III~w;. [6) eWOIUIO& lTfl;.fl XE4IWVO; wQY. lToUoil; IIl~V vou; bwQ XOllltovw; ouvayuYlilV, :"IoU"V bt ).rluv f).. avwv. b' QllUTa xul Toil; XU),OUlltvou; \I/~J..ou; bay61IcvO;. oi T Te 6'1YIIUTU TIV fhlQiwv lWVTOl. TOi; mllUOlV e).xovTe\; T'" 1.... aUTO TE T fhlQLo. xaun(tboVTe; ltllBH",ouol xct1 XllOOl... 11I7, (7) 'H11Qa; b ou... ex6); ttlT T~; lToQetu; ye"'ollllvll;I~M. lTel; ily1'I0UtO. III)(}' Wt.1'U(J 11110' unol;.uytlp XQllOOllfVO' e6d,n"'fl 6t xu{HIIII~VO;. lup' il iUlQu; Tilv XUTa <l>Qoaov iltTaV eyvw. xul TOTO Tl{J OUl4J nQootChlxe ntvOel. T6 11il xaTaxIOflval n),ilv xaeilwv. 18] 'Ev bl: AlPilU blayay<ilv TOU XfIIIWVO;. iijTCIOf Tilv O"TQaTu\v' 110av b ItUQ{WV oUyov unobtOVTf;,

157. I] T<'l b llQoYllaTCI xaxw eh~l! Toi; lleQl rXlnlwva xai. OuQov. ex btWpoQ xal oToew ullobuOllhOl xal. 'fQUlllliloUOl TV 16Bav. oux UVllxT'" "'lCI paQTllTl f(lQovillu:lTO; xal yxlP 1~1l. nl..OTOV xnL bilvUlllv' [2] yr. K,tWVl lTQW1:OV f:VTUyx.Vl!lV Ilt),wv. Iltoov i!''lXE TV UUTOU {}Qvov TOU rXlnlwvo xal. TOU KTW"'O;' [J] IlvtOl KTW'" m; I!::bev. Qa; T6v tauTou 'lutO'lxev f:1li. OuQa, Iltoov UIIp...w... tV rxudw...a. xaL'E(l iX600v vta xal n xal PIJUJOV exbebwxlCl p),aoqllllliu; ixo... TO KTW...oll19. (4] E;:TC.I TOi!m 11t... el uubtvu TlOevTUl YOV, fi bt <Jltl.OTQatOV ev rlxely Iltoov eixe nI!QIJ'tUTwV enl Tlllfllpv..ooolflla''>'l'. eyxuwoL. I5J '1'612 ' ouv xul T6v 'Ipa... iillauoe IW"'OVOUXI otQnw; nl!tlOlll1livov auToi! TOU; lTeQI T'" rXlnLw... u. x{txet...ou; lI1),),a);Ev, [6J 'A~wUVTlJ)'" b lT"'TW'" QXEI... (Ilh.... xal lTQWTWV Tt'" nEQ{ rXl1t{W"'U xal O",o... e!;lOTUI1hw... xal

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[57. I] Scipione e Vllro ccrcavano el1trambi con nrti subdole di conquistnrsi ii favore di Giuba: ben presto, quindi, entrnrono in contrasto nnchc se i loro sfor furono infruullosi perch Giubll, come spcss~ accnde agli 1I0mini IroppO ricchi c pOlemi, era pcrsona insopportabilc, arrogante e Sllperba, (21 Un solo escmpio: prima di ac~ glicre Calone, pose ii suo trono tra i scggi dCSlimui a Catonc e Seipione; {31 ma Clllone, non llppC",1 si rese conto dcll'llffronlo chc vcnivl1 fnllo 11 due Romani, prese ii proprio seggio c lo pono dallll parlc oPPOSl:l, sicch Scipione, che pure gli era talmellle ostilc do :lVcr scritlo un pmnpb!cl contro di lui UI'}. si trovo li scdere III centro, [4] Non [iene conto di <Iuesto episodio chi lo rimprovera di llvcr 1'0SIO III centro, nel corso di una passeggiata in Sicilia. Filostrmo, cui r 1'.10 r~J O ' .. a volevll rendere omaggio come 610solO . v ra, Illvecc, nuscI smonrare la boria di Giuba, abiluatO a lrnllarc Scipione cd i suoi come i salrllpi suai sudditi e ricomposc ii dissidio sono tra Scipiolle c Varo. [6] Tuni lo invilMono ad assumerc il comando supremo, nnchc Scipione e Varo chc erllno d'accordo ncl cedcrglic1o. Clllonc rifiulo in

soro re;,lc :1 I'f<'~~i l"ct'S$i"i),

190, Si ;llJu,k 1,t<Jbllbilnlf111C ui :i<'AAiorno clIloni;uK' in Sicili:1 ,ld .., lHo 1,,~. Gcr\C r"lrnetltc si i,letuifil'" I'il,";lntl<.l ron l"lbilc.,.j urrQjlll11lc soli:ll" .Ii ,\l"'SlIntlrill, collillh"M' tli ClCO\';lII1I. ('lltlUlO pu; in dis~r;lziu r JlCrdonUlo da lllI\'illfI(J WIIO Azio (P1..UTARCO,

t111/m"u 80, \.); FIU.J5nAlO. IIltl'l/ei JOjjJli I ); ""/,,fu/,/a /',,/ati/I" Vil 6.t)l. 1\ pr"lldn: ,kre t1l1lli(ticoh:\ di ordinc l'(oIf.u1...wco lilliru.ofu 1l'.mei..1M: "lIl<:r\: 1-i~~"10 ulungol, nou ~, eOnlllrClMk com\: un JlC1'WtI"ggio dd ~en\:rr IM'II.'SSe OlleUCtC la slil1ll1 di Culone n.II'"I. 11"lI1,~rl<.', : ~tle:ilaIO nn $Ik' "iaAAio in Sicilia.

KATQN

57 - 58

~at'a~IMvtwv tI)v l\ytllov(av, OU" f:ffJTj xmaouv tOU v6~10\JS 1uQl wv tcp xato~:ovn nOlJtovmv, ou6' lautov avtlOl:QatTjYov vta na. (Ivto av{}unatou nQOtllV. (7J 'Av/}nato yaQ l:xUtlwv ~ntbtbllXtO '''', xal /}Qoo elXov Ol no),o{ 6u1 toVOllO, XatO(l/}lOOlIV aQXOvtOs CV tUplq Ixu1iwvo '''1. 1~ 'E~d IlvtOl tl)V a(lXI)v l:xUtlwv naQaapwv lUOU I1~OlJ. [6P~ xaQIsIU!VOS '[Tuxa[ou 11~I\Mv ltnOXtl!LVm xat xatoox~'a~ t~V 1flV WS ta KaluCt(l0S lf!(I0VOOCtv, oux ul'I''lflVI!.V 6 K6.t~v, (lUa IIat'tU(lllfVO xal xext'aywS iv tql ouve6(lltp xal 6EO. xUtlJJV, 1~6~l ito.uo tilS WI16tllCo: autwv tOu avtt(lwnou, (2J xal
[58,

nome ddlc leggi per le quali combaucva chi Ic trasgrediva: l"SSCndo, infatti, propretore, non poteva diventare jmp~rn/or a scapilO deI proconsole (7] Scipione"H che aveva in precc.-denza assunto ii comando perch tuuj fidavano nel nome chc portava ed erano convinti di poter vincere se, in Afric:l, fossero stati guidllti da uno Scipione''J2
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(58, 1] Divenuto comandante supremo, Scipione, per acquistarsi ii fllvore di Giuba, volcvll stcrminare tuui gli Uticcnsi giOVlllli e rudere ai suolo III citt, lldducendo come pretcsto III lendenza ftlocesllfilma degli abitanti. La proposta patve inaccellabile a Catone chc, dunmtc ii consiglio, protcsto, grid cd invoco gli dei, fino ache, con gntndc sfono, non riusd a sottrarre que! popolo alia ferocia di Scipione e dei suai. (2] Su richiesta dcgli Uticensi e con J'occordo di Scipione, accen ii compito di vegliart: sulla ciu per evitare che, di propria voo lont o costretti da Ccsarc, gli abitonti si ol1easscro con i cesanoni. ()] Utica si trovava in un'ottima posizione sltntegica, pcrch offriva a chi la occupava una completa autonomia 1'1'. Catone la resc ancora piu incspugnabile: (4] la rifomi di quamil di grano superiori ai fab bisogno, ne raffono le mura, innalz torri e crco fossati t: palizzme davunti ad essa. [5] Gli abitami in grado di combauere li colloc in lrincell dol'O aver lOlto loro le armi; ii resto deUu dttadillamm si tro vnvllul sicuro dentro Ic mura 1'J.l e Catone StllVU in guardin perch non subisse torli o violenze dn parte dei Rom:lni. [6] Clllone riforni in abbondall7.3 I'cscrcito di armi, gmno e denoro: la duli divcnnc, cosi, base di provvigioni durante la guerra. [7] A Scipione ripeteva i consigli chc, in precedenza, aveva dato a Pompeo: non attoccare per primi un temibile guerrafondaio qual em Cesare, ma temporeg giare perch iltcmpo mina dalle fondamema la piu salda deUe tirano nidi. Scipione nella sua bana non gli bado; (8] anzi, ebbe a scriverc una volta a Catonc tacciondolo di vigliacchcria, perch non solo preferiva rimanere ai sicuro nella ciu fartificata ma pre[endeva chc ano che gli ahri cvitassero di sfrutlare in monicr:1 nvvedula ma con comggio le occasioni favorevolL (9] Cmone gli rispose di csserc pronto

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Tl {anO o'(lmonMou t(lltaio o.yyi!),wv, n IlaXI!S IU!yII l"fQ6 Sa'l'l9 YEVOllhllS btqJOuQ'U1 nUvtaIfUOl ' If(litYlIUtU xul X(lUtl'.~ Kuiou(l tWV Of(lCltOIftWV. I:xutlwv b xal 'lpCl oilv 6Lyol fXIft(pelymJlv. 11 ' ),ll 66vUIIIS (m),wE 'II>. 159. IJ TOltwv If(lOOIfEOVtWV 11 ptv nl, oiov eixo v V\lXtl XCl{ 1tO!IIt\l, I1QS TOlUTOV :yye,1U IUXQOU bl!iv eXqlQwv Yl!vOjlV1] !lOlS uutl)v eVTO relXwv xUTI!iXev' 12J t K6,wv n(lOEOIOV TU I,h, w ExltOTOl nilvW lUOtOUOl xtll POWOIV. el1tull[hlV1111VO xul If(tQUII\ltlolIIEvOS qJileCl TO btou TO nl!(HOUIIPt xai TUQuXtbl!, wS o Tl1),IXOTW" iow YI!YOVTWV, o' el11 Ilelto" Ui(lOllhw" t4J k6ytp, xal xottoflloe TOV 66(lupov' I>J llU l)' lJllQY TOUS T(ltuxooIO\l. oi

a portare in halia i soldati e i cavalicri che lo a~ev:mo se~u.ito in Afriea per depistare Cesa,e, e stornarc la SUll attenZlOnc da SCI~lo~e e i suai e volgerla su di s. [tO] Scipione si fece di nuovo beffe di lu~: da que1 momento Cntone non nascose il suo di~a~plllHo per avcrgb ccdOlO ii com:mdo, pcrch era convimo che SClplone avrebbe condono la guerra in maniera maldcstm e, nell'improbabile caso di ~n~ vittoria in Roma avrcbbe gcslilo ii pOlere do tironno. [ll] Egh rlpeteva co~tinuamente agi nmici piu cari iI suo punto di vistt\, nffcrmando chc non era possibile nutrire buone spernnze sull'csito dclla guerra, dai a I'inespcrienza c I'arrogam..a dei comnndami. [12] Quand'anchc Ccsare paradossalmenle fosse sinto sconfiuo, lui - Calone - non sarebbe rimasto a Roma, ma si sarebbe recato lontano da un personaggio cosi intraullbilc ed arcigno come Scipione che gi allo.rn sapeV:l soltamo proferire minncc~ terr~bili c in~lcnze contro tuIU.. [13] La reah fu pcggiore dl oglll nspeltauva. A tarda sem, gl~n~ dnll'aecampamento un l1lL"Ssaggero con la triste nOlizia che tre glorn~ prima in una bauaglil1 svoltasi vicino li Tapso i pomp.ciulli cnl1lO stllll cl::tmorosamclltc sconfitti e Cesare avcva occup:1I0 I loro accampamemi. Scipione e Giuba si erano salvati eon un pugno di uomini, ii reSlo dc.lI'escrcito era slatO sterminalo I'>'. LS9, I] La nOlizia si diffusc in meu chc noo si dica. Si cm in guerrll cd era none: peco manc che la pop01azione, fuori di s, si rivcrsnssc ai di fuori delle mura. [2] Apparve allora Catone n bloccare chiunquc gli capitllsse di ineontn1rc. ll1entre fuggivll trafclllto cd urlllm~, cer cando di incoraggiarlo. Riuscl n fatica a mitigare queslc mmll~eSI(I~ zioni scomposte c disordin:ne, prospcttando l'ipolLOSi che, forsc, I faUl non erano llndllti proprio cosi come li avcvll riferili ii mcssaggcr~, ma erano stllti gonfiati. Clllmati in tal modo gli animi, [}] que! glorno stcsso mund in giro un banditore per COlllu~icare ai Ir~ce~to Romani chc costihlivnno ii consiglio (si Irallava di commerClOnU e bano chieri rcsidenti in Africa per affari) "}I'" cd ai senalOri, che si Irova:an~ ad Utica con i figli, chc si sarebbe lenuta una riunione nel templo di Giove. [4] Mentre essi si stavano radunnndo, compnTVc C:lIone, calmo e composto come se oon fosse accndulo nulla .di ca~:\SlrOnC?: cgli cominci a Icggere illibro che teneva tra lc, malll, u.n .InVCnla~'o degli strumenti bcLlici, armi, grono, freccc, navI. [5] IllIzlala la TlU-

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061levo~ IIVOV, AM xal 6UllUOllEVo r1'lv &QfT1'Iv xal n:aQt~wv tnur6v aQX0vta xal ouvaYlllvtl;611l!VOv. XQL ou n)v oxorllv rXllv ril 7r<tf(l{bo eseJ..tyl;wo'lV, ~v oux 'J'tX'lv ovb' 'AbQouI1llrov 1'f7 ouoav lU 'PWI1llV, I'tOU.XL xaEI'tWrtQwv ocpa'lrwv im6 Ileyt:60u~ ~v(lrpt(leo(t(U. (9J nowv b' aurol; EL oWTl)(Ilav xat orpfLav U:tOX~lllt~wV, xillEy{orou (ro!) n(lO vbQa noAE'leiv !nlnoUil rOl; XatQUl av6eX611l!VOV, '1~11(l[a n n(lO nOIIl'tiJi'ov lqll!(J"[W011 rv vtov l'lft, ailT1'j TI! til; 'PWllll onw lil' 1j6ElUv navrnOI bl!beWtv'l; tV xa),lV6v, A' VSlOna6ooll xal OUVEsvIOfalltvIJ n(lO noav lu':rajloilv, (101 ouM t6v x{vbuvov E~val rpeuxd:ov, uU' lxnv blM.

o~be(la IlfIUP61IfvO, uU' ei Iltv TQtnOtVtO Tli YVWl1tJ 7rQ<; T1'Iv TX'lv, T'l; vyx'l 6IJo6IU~vo; r1'lv IleTo/3oiJV' [8) iOTOlltvwv b rrQo 'til bftv6: xai bl!XOlltvwv r6v ill'l:tQ r~ iJ..eu6EQia xivbuvov, oux nmve_

bteJ..6dJV I'tO/..l.lV CI'tUlVOV t~; I'tQo6Ullla; avnv xaL Ttl; n[uTfw;, ~v inebdl;avTO xnl XQilltaOl xal OWIUlOl xal /3ouJ..ai wlpeJ..111WTaTOt yev. !1l!VOI,~ naQl!xJ..n ln) t'iLUJ..U(t~V(tl tai; eJ..nloLv, fxaOTOV aVTtjl qJUY1'lv llav 11 cn6t'iQuolv TtyVU nOQI~6IU;vOv" r6J ~Av YOQ iv tavrii' OUllllvwot, x~l nol!llouvTWV 'ITtOV xaTuqJQovijOflV KaloaQa xal rpfiofo6m II~nOV bWllhwv, 171 BouAeeo(tUI b' idJ..Euev aUTou nt!Q aimllv,

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nione, si rivolsc innanzi tuno ai IrecelllO e li elogio per lo zelo e la fedehil di cui aVCVllno dato prova: essi llvevano offcrlo una collabora, :r.ione preziosa, fomendo dcnaro, uomini e consigli. Li esorl, qulodi, II non perdere le spcmnze e a non fuggire, ciascuno per conlo pro prio, per trovare sCllmpo. [6] Se fossero rimllsti compllui ad Utica a combauere, Ccsare li avrebl>e apprezzali per qut=510 cd llvrebbe ascohtllo con maggiore indulgcnz:l le loro suppliche. [7] Li invito, lo fine. II decidere dei futuro, :lssicumndo che non avrebbe mosso aI. cuna critica alie loro delibcmzioni. Se, muumdo pnrere, si fossero pie gati ai destino, avrebbe riversato ogni responsabilil sulla lIcccn;tas; [8] se, invccc, fossero rimasti li a pie fermo c avessero affrontato ogni genere di pericoli per la libcn, ne avrebbc Iodato c: ammirato ii coo raggio, anzi li avrebbc guidati cd aiutali ndla lotla, fino li che non si fossero decise !e soni della palrill; per poITill non intendeva certo rifeTirsi ad Utica o 3d Adrumelol'J7, mo. n Roma, che tante altre volte si era risollevat:t piu potente dalle mncerie. [9] A suo pnrere, non tutle Ic speranze di salvezza euno perdule. ln parlicolare, giocnvn o. loro favore ii fnlto che ii nemico era un uomo COSlreltO dagli eventl a baltersi su piu fronti, gincche la Sp:lgnn era passata dana parte di Pompco il Giovane 1'111 <.'<.1 nnche Roma, non abituat:l a servire, insofferente til giogo, cercava di opporsi con !Une le forze ad ogni cambia mento coslituziona!e. [10] Non enl, quindi, iI caso di indietreggiare di fronte ai pericolo; occorreva imitare I'esempio dei nemico, che non si risparmiava foss'anche per commcttere gmvi ingiuslizie, pur non essendosi prcfisso come lermine, nell'incertczza deUe guerra - a loro differen:l..1 - , una viln felicc in caso di successo ovvero una morte gloriosa in caso di insuccesso. [I I] Nondimeno - aggiunsc Caio ne - erano liberi di decidere tra di loro; egU si augurava sohanto che si trattasse di una dccisione a loro f.\Vore, che costituisse una sorta di compenso ai valore ed alio zelo rnostrnti sino ad allom.
[60, I] Parte dcll'uditurio, tmscinnto dnlle pnrole di Cntonc, ri prese coraggio: i pi, di fronte al1'nrdimento, nlla nobiltti, nlla gellerosit:! moslrlllc da Catonc, sernbrav:lno essersi dimcnticali dei pericolo chc li sovrastaV:l, qU:lsi che iI loro Ullico plinto di riferimento fosse que! comandante indomilo di fronte alie scitlgure. G1i risposero chc poteva disporrc delle loro personc, de! dcnaro, delle nrmi, come

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KA'1"rlN

'39
Aveva chiesto: [2] certo, era preferibi]e seguiria c morire piultosto che tradire ii suo coraggio c cercare scampo. [3] Ci fu chi propose di rendere liberi gli schiavi: la gran parte era d'accordo, ma Catone !lon voleva inslrlurare unA prassi a suO parere ilIegittima ed ingiustA. Se, tuttllvia, i pndroni avessero deciso di liberarli, egli nvrebbe arruolato chi, per etll, potcvn combanere. [4] Molti si impegnarono a liberare i loro schiavi, (atone fece mettere per iscriuo illoro assenso e si allonIllno l 9? [5] Poco dopo, ricevetle letlere da Giuba e da Scipione. Giuba, con un manipolo di uomini, era 1lllSCOSlO sui monti e voleva conoscere che cosa (aton<~ intendesse fare: se (atone era in grado di lasciare Utica, lo avrebbe AtleSO; nel caso, invcce, che la ciuil fosse assediara, sarebbe corso in suo aiuto con I'esercilo, mentrc Scipione, su una nave lmcorata nei pressi di un promontorio non lontano da Utica, lmenc!eva le loro decisioni. [61, I] Calone mutenne i latori dei messnggi in attesA deUe delibere dei (T(:ccnto. [2] I senatori si erano affreltali a liberare gli schiavi per poterli arruolare nell'esercito come Iiberti; i trecento, per i quali gli schiavi costituivano una grande ricchezza (essi eTAno ill gran parte armatori c bnnchieril, nOll si curarono molto dclle parole di (atOIl(~. [3] AI pari dei mnteriali porosi, che si riscaldano subito ma si raffred dano con nltrettnnta facilit appcna li si allontani dnlln fonte di cnlore 2OO, si erano esaltati cd infiammnti ad ascoltare Calone, ma quando si riunirono Ira di loro per decidere, la paura di Cesare ebbe ii sopravvento sulla stima per la virtu di Catone. [4] Si chicdevano I'un I'altro: Con qUllle presul11.ione osiumo rifiularci di obbedire li Cesllre cite impersona armai ii potere di Roma? Non si:lmo Scipione, Pompeo O Catone! [5] ln un momento nel quale per pnuT:l Illui si comportano in manieTA piu mcschina di que! che dovrebbero, noi, qui ad Ulica, in nome della libert:\ di Roma, Oluovillmo guerra all'uomo che hu costrello (atol1e a lasciare l'Italiu, per seguire Pompeo Magno? [6] E libcriamo gli schiavi pcr arrnarli contra Ccsare, quando la nostT:l

UUtO ~yvwxe' [2] xQliinov YelQ helvlj.l ned}oll:vou no(}aveiv ii OtJ!;W(}UI lIQoMvm QU1)V TooeuJTtlv. I}] EtnVTo t: uvo w XQI) tl"jqJ[OUO(}UI oOl. eeu{}e(lluv, xal tWV lIe[OtWV ouvelIalVWVTWV, oux ~qJ1] toUTO lIotilOelv 6 Ktwv' ou yQ etvuL VlltllOV out {XUlOV' UUTWV ptvTOt TWV eolIotwv Cpt!VTWV tou ev l~IXlt btXEO{}U1. [4] re. VOlltvwv t lIowv lIooxtoewv, xeEuou noYQrpeo{}m TOV llouIIEVOV t'llIlltTetoJ'N.

[~] Kut IIUa. IHXQOV ~xev UUttV YQllllatU nUQ' 'I~u xut rXutltllvo, 'Iopu Iltv v oQet xliXQUlllltVOU 11El"' (ywv eQwtwvm, n nQTtuv tOXtU~ TtV Ktwvl" xal YelQ neQ11lliveiv 'ltX1]v eutvtU,

xut nOIO(lXOulltvtp Ilet OT(lan, lbUPoIJ{}fjoeLv, rXut[wvo b nQo XQt uvL vuUOXOUVTO ou nQQw t11 'iTx11 en! mi uthoi xUQUoxouvm. (61, JJ ~Eo!;ev ouv TtV KTWVt TOU YQUllIIUTOqJOQOU entoxelv, XQI ou ~eIlUI\Oll T naQel tWV TQtUXOO[wv. [2] Ol It:v YUQ n6 pou1l ijoav lIQ6(}UIIOI xal mu otxhu eu{}u (Upt!Vte Eeu{}l:Qou wnLtov' TWV t TQLuxoolwv, te 6t) numxwv xul avelOUXWv V{}(lwnwv xaL T6 neiotov fv TOr oLxhat t~ ouolu ex6vtwv, ou nouv ol KTWVO OYot XQvov ellllelvavte e~eQQljouv' r)] xa{}neQ (Yo) TWV OWIItwv ta. IllevJuv btXUat Qt{w tl)V {}eQI16T1ltU, XU{ ltIV Ile{}!T]Ot TOU nUQo nux{)evto t!IUXOllfVU200, ltuoan1]olw exelvou Ilh Ktwv oQWjlevo avetWltQft xcd le{)l:QflaIVEV, autou ' ~u\Jtoi l..6yov bl6VtU Ka{ouoo {PPO e~l::xoouOf t~ noo: KTWVU xal TO xuOV aLou. 14] Tlve YUO" eqJuoav ..vre [xul.] tlv~ tO nQoOtUoOllfVOV noteiv alIa~IOUllfV; OUXL KuiouQ Ilh OUtO, eL v iI 'PWItCl!wv nuoa neQt!otl]xev tOx; 'HIIWV rXl1tlwv ouel out nOltnl]lO out KTWV. [5] 'A' EV ol KatQoi nvTe v6QUJ1Wl mnelvTEQa TWV JTOoOlIXVTWV l epflov rpQOVOOLV,

toUtot illlet

JneQlmxovTE Ti; 'Pwlm[wv efu6fQla l'tOeIIOllfV e~ 'ItUKlj, tlJ KTWV Ilet nOll1uftou Myvou qJeuywv urpeiTo T~ 'iTa[u; [6] Kal ouou eeu/}eQollev Kem'.! Ku[ouQo, Ol autoi eeu{}e(llu ooov

''n. Secando ii Df' hd/o A/ri", (88. I) fu propri schi:tl'i.

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toio; ouyx1]nxoi emBoileuov, el toltou tI)v nQ autOu OQY!)V Tal; KalouQo.

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[62, I] 'O KaTwv n:ovowv n)v ~eTaf3o)"t'l''' oux ijen:E. "[4' 'itvrol Ixu'dum xal "[(P 'Ipljt y(l6.~a &nXEoOm 1:'-10; 'iTVXI\ amOTlt .tUV

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~(J{}Ql OtQunlYOV Ctvtt Ktwvo, .t (JlP~ECl{}U~ XOtVfl XCll OlPtElV, rWQE{}vm Ei. 1IlV on xu.' XQa (JOtIIOV, et i!tT] 1IlII1IOU

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oitov xal tl)v 1]V 1IClQUOXE\lI)V iiXOUOCLV. [6] Tuiiw xai. twv ouyx1ltlXWV EOII~vWV xal. axQuvtWv, oi Iltv T1IUQXOt lttyovro tOl i1I1ItiiOlV, ~ Ktwv ~1It XlJllat tlVO XU{}[OCL ILHa. tWV OUYX1ltLXWV vllEVE ta U1IOXQ[OEl. [6J, I] 'Ev M to't41 1Iu(lijv 'POP(lLO, ouv OQYfl XUtI]yoQwv tWV t(lLUxoolwv xooll[av 1Io1)v xat {}Qupov, w clqJlotalltvwv xa! LUw(lCln6vtwv .1)v 1IlV. III 'EqJ' ot ol Iltv ot 1IUVt1ICLOlV (moYVVtE uutwV I'.i x(luU xal OU(lllo ~!;~1Ieoov,

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~xetvou te {}U(lOVELV ~1IELQ.o, xut 1I(l6 tOU t(lluxoolou ii1Il!II~Il!V valU:lVUl Xl!l!tJwv. LJ] ai ' 0.1I0 .Wv l.n1Ii!(llV IIXOV ou Ilt(llU 1I(loo,

Busto in IJrom~o di CalOm:, da Volllhilis, (on tran;c dd nome SUllil par1t: ilnleriorc.
'01. I slIoi cornpili di '1'K'SlU'C i",lllmnn "d ic!cnliticurlo con lIn l':io""l1c lIflid"lc, forse tiglio.lei Huoriocui Plulltr<;o fu ccl1l1u in 9, ': F. MN~.'I~. Rllb,ills nr. I), in RE I t\, '.19"1. coI!. ''7'''71.

'4'
Iibert dipc=nde da lui? Ahimc, cerchiamo di esscrc: rcalisri, appelliamoei llll'uomo di potere, invillndogli 1e nostre suppliche tramite rnes511ggeri. (7] QucSli erano i consigli ddle (range modcratc dei tre cento. I piu, invece. volcvano tramare alie spnlle dei senlllori pcrch trono convimi che, se li ovessc=ro fani prigionicri, )'ira di Cesare nei loro confronri si sarebbe placata.

[62, 1] Catone nutriva ii sospctto che i freCenlO avessero mutato parcre. Non oe fecc parola ad nlcuno c si limito 3d invi::arc tramite i mcssi dcIlc Jetlere II Scipionc c Giuba, per consigliare loro di lencrsi lontano da Utico, pcrch noo si fidavll dei trecento. [2] NcI fraltcmpo, i cllvalicri scampali ai disastro di Tapso in numero consistente si dircssero verso Utica (.'<1 inviarono a Catone Irc uomini, ciascuno dei quali era portavoce dell'opinione di una parte di lore. {J] Alcuni volevano andnr via e raggiungere Giuba, ahri erano dei parere di ricongiungersi a Catone, ailri ancora avevano paura di rccarsi neUa cin. [4] Cluonc ascoh i divcrsi pareri, poi ordin a Mnrco Rubrio lO1 di sorvegliare i trecento, di regisrrare dilig~te mente gli atti rclarivi nU'affrancamcnto degli schiavi senza, tuuavia, cosrringcre ncssuno. [:l] Poi, in compagnin dei senatori, si ullontan dn Uticll: VOICVll incontrnrc i ,api uc! drllppdlo dei c:wlllicri per invi farli a non llbbandonnrc i rnppresentanti dei senato prescmi nu Ulica c pregurli di sceglierc Jui, eatone, e non Giuba come comandante; cosi facendo, chiusi in unll citt assolulOmcme incspugnnbile e fomila di grano c di tuno ii ncccssario per resistcrc a lungo, avrcbbcro sal valo se slcssi e gli altri. [6] AlIe preghiere di utone si aggiunscro queIJe dei senatori in lacrimc. 1 comandunti, allora, dcciscro di discu tere la questione con i cllvalieri; eatonc, sccluto su un tcrropicno, ottcndeva lo rispostn insiemc ai senatort.

[6l, I] Fu nUora che comparve Rubrio: infuriato, accusnva i rrecento di aver crento scompiglio e disordini in ciu per dividcre gli abitami, seminando zizzania Ira di loro. [2] I scnatori, persa ogni spcnmza, si misero a pinngerc cd a lamentarsi, mcntre Catone cercava di incoroggiarli e ai contempo inviava un messllggio ai trecento per ordinare loro di atlendere ii suo rientro. [3] Giunscro a qUl,:sIO puma i rapprt,:scntanti dei cavnlieri, incaricali di trasmeUere i scvcri provve.1w......:o....r.J

KATON

'43
dimemi che erano slali dcdsi. Essi non volevano divenlare mercenari di Giuba n avrebbcro temuto Ccsare se Catone fosse slato ii loro comandante. [4] Ritcnevano, invcce, molto pericoloso rinchiudersi in Ulica: i suoi abitanti, infatti, da buoni Feniei, noo avrebbero esitalo a mUlare panito. Per ii momento gli Uticensi sembravano tranquilli ma, a.l sopraggiungere di Cesare, certamente si sarebbcro alleati con lui e li avrebbero traditi. [5] Se per ii buon esito ddla guerra si ren deva indispensabile un'aUeanza Ira cavalieri e Romani rcsidenti ad Ulica, essi sarebbero accorsi in una cin ormai sgombra da nemici e barbari solo dopo I'allontanamento ovvero ii massacro degli Uticensi. [6] Pur considerando tali misure sproposil3te c (eroei, Catone, senza asprezza alcuna, rispose loro che dovcva consultare i Irecento. [7] Gli 1I0mini chc rilrovo ad Utica, lungi dnU'nccnmpare scuse e prele5li in nome dei rispeuo che porlnvano a Calone, mostrarono apertllmentC ii loro ffilllcontcnlo llU'idea di dover combmterc Cesllre, che non pote vano e non volevano ostcggillrc. [8] Alcuni proposero persino di Iral(cnere in citl i senatori in altesn ddl'arrivo di Cesare ma Clltonc /jose di non aver udim la proposta (a dire il vero, era anche piunosto sordo). [9] Nel frnllempo, era accorso un mCSS3ggero per avvisarlo che i cavalieri si Slavano allonlanando e Calone, temendo che i IfecenlO adollassero misure draslkhe verso i senalori, si levo in piedi e si allomano con gli amid. [10] Li insegui a cavallo; i cavo1ieri erano armai lontani, ma, vedendolo avvidnarsi al galoppo, lo accolsero calorosamente e lo invitarono a fuggirc con loro per scamparc ai pc:ricolo. [11] ln que! momento dicono che Catooe sia scoppiato a piangere e che, coo le mani tese, abbia supplicato i cavalieri di pensare alia sal~zza dei senatori: ai contempo, rostringeva alcuni a voltare i cavalli, di allri afferrava le armi. lnfine, si fece promenerc che essi avrebbcro alteso ancora uo giomo, prima di andarsene, per consentire ai senatori di meltersi in salvo. [64, I] I cavlllieri, Junque, 10rn:lTono ad Ulicll eOI1 Catol1c: alcuoi furono posli a gUllrdia delle porte, nltri ebbero ii compito di difendere I'acropoli. 1 treccnlO, per limore di rappresllglie, inviarono messllggeri II Catone per chiedergli di raggiungcrli. [2] I scnlllori lo drcondarono per impedirgli di muovcrsi, perch - dicevano - non inlcndcvano llbbllndonarc colui che li proteggeva e 51M3 cercando

tnovu' e<paoav yQ Ot' 'Iofla 6fi06al ~u06Ootoiivto. on Ka(oaoa q>otJfi06al Klr.tw....o autw.... QX0vto' (4] 'IruxcdOl lll:, 4>ol.... ~lV av6QutOl fU~ftatJoO\, OUYX06flQyvuo6al flVO.... fl....OC xul yOO d vii.... OtQf~oiimv, tOV Kaiouo in[ll ou....fnltH]of06oL xul rrOOwOflv. ['I Eteo ouv bEital tl oiltti.!"tI aul.l.noL~IOvtWV xo! OUl1nOOovtWV, tx~okw tto.vtu 'ltuxo(ou ~ (Ha<p6dQo, Otoo<; d; nolv xuOuQOv noel.l.lw xullJaQIJOQw.... xukdtw. (61 TuuO' Klr.tw.... YQLO I.I.tv llu....w lyl'!itO xul pQpaoo, nQQ.w ' lulxQlvato PoUb:UOfOOOI ItftO twV tQlOXOO(WV. (7) Kol naQf6wv UUOI eU; Tilv nOlV, vtTilyxuVf Toie; ov(lOt.... ouxht OX\$fl oullt nOQaywy:e; nkaooollbOl n' at60ii n(lO OUtOV, vftxou bt XOfnolvouolV, fi tl UUTOUe; Pt1;OITO nokf.ILEiv KutouQI ~il 6u....Ullbou 1.I.'lbt pouo~bou. (8] ~EVLOI 6~ xul nUQf'p6~YYOVTO nEQl tw.... ouYXk1ItIXWV, w xa6exTl:ov Ev tii no),eL Ko{... oOQu (n(lool)6vto" )'M TOutO Ilh w oilx xoJoo Ktwv nOQ~xf' xUl yo.(I ?1.... imoxwrp6tEQO. 19] 'Q b n Outlp nQoof),6tbv nlyyelf tOU 11th] 11tneil; cl1tlhm, <po~116el ,u,! rrovtanom.... oi. tQLUXOOlOt XUT TW.... ouyxk1]tLxw.... novOlI6wOlV. ~abl1;f! IU!t TWV 'plkw.... tu....oma. [10] Kul 6eooluvO ~61'( nQoxexwQ1]XOtO, trro.... o~wv i6iwxt nQO OUTOU' oi. 6' t6vue; 0l.I.fVOI nQooekailvovta xol. ibuvto xal. J'IUQEXOUV o4t1;eo6uI ~IU' UUtwv. (II] Tau xal. llaxQii. 001 tOV Ktwv cpaOIV, unto TWV auyx,1]tLx,wv 6Ea~tVOv x,al. J'I(lOttl ....Ovtu tO xeiQa, h1wv 6~ xal. tau; !:nou vaOtQ~lpOvto xal. nv rrw.... Uvtlu'lpaVl.l.e....ov, ~1l:XQI ou x,ou\(Iylr.oato Tilv YOllv T\lltQav xd....I'(v inLj.lflvovto uocpaMi toi 6.. .6(l60L 'P"Yilv noouaxtiv, (64. I) 'O ouv exwv OUtOU <pLxfto xul TOUe; ~h ln/. t J'[ae; xOttOtl'(Of, TOl 6t n'lv x,oov q'lUTtflV J'[uQt6wx,tv, eetOov 01 tQtOxomol ~n' lxI'(.... 6WOt Tile; ~lftapoi)c;. xol. n(lO TO.... Ktwvo ntllnOvtE il!o....to n....twe; <plxto601 J'IQO aTO" (2] ol 6t ouyxbltlx,o! nf1I1XUOtvff oux fiw.... oub' e<puoov JtQoiloEoOm T.... xl'(b!~lo""o xal.

244

KAnm

64 - 65

oUI't1jQCt tOi n(oTOl xal nQotOl. [J 1 !aqlEOTUtlj YQ eeLX!!V alo(hlOl TTe nUQtol1] xut lT6fro xal {}aiillo 'iis: to K6:twvo uQI!Tlj 1tOlV IIUW TOl v Tii '!tX'] yevollhOL, ru ouM.v (lo x[~l1).,OV Qub' &lWtlj).,V (iv)ellt!J1tU(lO TOi/; 11'(lCttT0IIt!VOL im' (tUto!. [4] nm ' iv6(lwno t!a:utv eyvwxw uveeIv. uvov n6votl f1tVl!l xal epQQvtLba xal wbiva fLXEV 1tt!Q (i).,).,wv, onwe; fl uoqlUXt xoTaUTi)ou am:r.vw imaM;c,tlto TOU ~fjv' ou yaQ 1]''' it1).o il l't(l TV {}vatov o\rto epo(la. xaun!(l ou qlOXOVTO, [5J 'Yn'lxouoev OU"

t6n: toie; t(Huxoolol, nCtQoll\J{}'l0aIIlWO mu ouyx).,llTLXOC;, )tal It6vO l]XE 1tQ6 Ctlho. X(lLV EXElY llOoyoUvta xat eolLvou t. Ilv ka XQfjO{}CH )tal ,1"[lOUVl!lV, Et b K6:rur."e oux l!uJi.v aVt t6 K.twvo ep(lOvllIlU XU1Qomv, ohn((lClv 'tt'jv ,OfitvEIUV uimJJv' [61 f:yvwx6'tf: '
O;JV Kctlnll(lO Elofieu xal n~lmELv l'((l aUTv. un~(l eXE(voU I\('.tLO'tU xal lI(lWTOU 7tOl'loeoOoL blOlV" et t ~l~ lIdOoU':v, ou' UUTOl btOIU~vljv tseoOal n~v XQw, lan' XQL v llnvtwOL nOEILtl0elV n~(l exElvou. [7] nQ6 TuiHr KTWV enaLv~ou tt'jv EivOLUv ECPlj XQ;;vaL Tl]l; mhwv OWt1l(l(oe; ~VEXU n~Il1teLV XutU TXo, l'(~Q mho t Itl)

elo{}aL" xExQanUlvwv yUQ elvaL t110LV, xul &LxoilvT(JJV naQulnloLv'

l8J mhe; ' ou IIVOV ijT't11TOe; yeyovtvm lIaQu lIvt(I. tV ~Lov, n xu! VLXclV f:lp' ooov f:~OUETO xut xQate'lv Kutoa(loe; TOl xoo'l xat
IXUlOL' (9] eXE'lvov ' elvUl Tv Uwx6m xu! VEVLX1]lltvOV' ii y(l l'](lvElTO n(lTtwv xu't T1I nUTQloe; lIm, vv f:Sl1trx/}QL xal netpwQo{}QL. [6.5, 1] TOLum t'iWExOete; TOle; T(lWXOO(OLe; nlj'["[l!To. xu! nu0611EVOe; KalouQu lIoav yovn:x tt'jv o't(lunav 1j1] xa'ft' v elveu. l'(unut.. elnev. we; f:n' vQae; ~Iuie; f:xElvoe;, [2] xut T(lun6[tEVOe; lI(Je; TOUe; ouyx1]nxoile; exteuE [lt'jlll!nuv, an' iiwe; lIaQulLl!vouOLv ol wTl't:Eie; Oti)~eoOUL. [>] Ku! Te; Ilh ae; {mtxELOE i}Que;. [u(i t Til lI(1e; {}(tuoouv epe(lOUoll T te no'lu TOl tp' eauT6v LtvELIU~ xul TseWe; enEllEelTO, lIauwv TUe; laL'x(ue; xut milwv '[Que; OO(J~oue;,

loro unll via di scarnpo a gente scnza scrupoli c stcalc. (3] Quella, rorse, fu l'occnsione nclln qunlc mnggiormclltc risnlt la virtu di Cntone. Chi aliara si trovnva l1d Utka lo ammir sen:-:a riscrve perch :lgiva senza secondi fini c lealmenlc. [4] Da tempo aveva deciso di togliersi la vita; per OT:l, tuttavia, si dava da fare, si preoccup'Wll c blldava agli altri, risoluto li suicidarsi solo {Juando tuni fossero stati Ln salvo. Anehe se non aveva mcsso :Ilcuno a parte dei suo disegno, si poteva percepirc scnsibilmente qucsto suo desidcrio di morire. [5] Egli rivolse parole di incoraggiamento ai senatori c, dopo aver ac cctlato l'invito dei trceento, and loro incontro da solo. Questi lo lIecolsero mosmmdogli senti menti di gratitudine, si dissero disposti a collaborare con lui c lo pregarono di aver fiducia in lOTO, ma nclJo slesso tempo lo esortarono a eompiltire la loro debole1.za: non era no dei CHoni c eon loro grande rammarico nOIl possedevanola sua forza d'.mimo. [6] Essi llvevano deciso di ehiedere iI perdono a Cesare in viandogli dei messaggi c gli garantirono ehe le prime supplichc sarebbcro state rorrnulate proprio per lui, Catone. E se Cesare llon si fosse laseiato convincere, llvrebbero rifilltato la grazia anche per s c gli si sarcbbero opposti fino all'ultinlO respiro. [7] Catone risposc c1ogianclone le buone intenzioni; li esorto, quindi, ad inviare quanto prima messllggeri a Cesare per ouenere la slllvezza ma vieto loro di formulare suppliche nei suoi eonfromi perch lc suppliehe sono dei vinti, le domande di grazia dei colpevoli. [8] Lui, Catone, eru sempre stalO cd era ilncora invincibile (nella misllTa in eui lo volevll) c superava CeS,lre in virtll c giusli:-:ia. [9] Em Ccsare iI perdente cd il vimo, pereh, avcndo sempre respinto I'llccllsa di agire COl11ro la patri'l, ora, coito sul f,lllO, si sarebbc .lHiruto le critichc di tuni. [65, I] Dopo iI colloquio con i trecento, Catonc si allontan. Qu:mdo venne a sapere chc Cesare si stavlI nwicinando con I'imero escrcito, Ahimc - esdam - ci tralla da uomini!>,. [2] Si rivolse, quindi, ai senatori, incitllndoli a non perdere tempo cd a ccrcare sc:Hnpo fineh in cilli\ CTlmo prcscmL Lcavalieri. [3] Fece, pai, chiudere lllHe le porte della Cillll, mmnc queIJa che portava aI mare***, riparlllc navi secando iI numero di COIOTO ehe erano in procinto di partire, sOTVegli te opcmzioni di sgornbero pcrch si svolgessero con ol"dine, senza prevllricazioni c seompiglio c Jiedc a chi era privo di

KATQN

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ll1CZ7.i rifomimcnti per ii vinggio, [4] NcI frnuempo Marco Ouavio 202 con duc legioni si era accampato nei prcssi delJn ciuil cd avcva inviato a Calone dei messaggcri per proporgli una spartizione dei potere, ma non otlcnne risposla alcunu. [5] Agli amici Catone confid: Come si fa a meravigliarsi dclla gmvit della silUazione, quando rimnngono cscmpi di ambizione cosi sfrenuta in un momenlO in cui si c (occato iI fondo?. [6] Si Slnvu, inlanlo, spargendo la voce che, prima di parlire, i cavalieri slessero saccheggiando Ulicu, facendo rozzia di tuno d che trovavano a ponala di mano. Catone li raggiunse di corsa, obblig i primi che gli capitarono a Iiro a IllSdll~ la predo: a questo punto, tuni gli ahri spontaneamente gcltarono via ii boltino abbnndontmdolo e si aUontanarono in silcnzio con gli occhi bassi per la ver gogna m . [7] Radunati gli Vlicensi dentro lc mura dello ciltii, Catone li preg di non c:ecitare I'ira di Cesare conlro i trecento: se si fossero coaliu.Dti, avrebbero potulO collaborare per la reciproca salvezza. [8] Ritom, quindi, ai porto per sorveglillre le operozioni di imbarco, si aecomiat affeltuosamente dagli llmid c: dagli ospiti che aveva convinto a lasdarc la dn. [9] Non riusci, invece, a persuadere ii figlio n, d'ahro pane, riteneva giuSIO impedirgli di rimancre aecanto al padre. [lO] Vn giovane, di nome SI3Im0 2G4 , per imilare I'apo/heia di Calone, voleva mostrare a luui i costi forza d'llnimo. [11] CalOne lo preg di imbarcarsi pcrch avcva fama di csserc: anticesnriano: ai ri fiuto dei giovane, volgendosi ad Apollonide stoico 20' e a Dcmclrio pcripatelic0 2Ol' disse: A voi ii compilo di c!llmare questo esahAlo e fargli capire cosa sia megLio per lui! . [12] Quindi, riprese lld accompagnare aI porto chi si imharcava, cercando di soddisfnre !Une le ri chicste: tali incombem.c lo tennero occupalo per I'intern none e la gran parte dei giorno seguente,

x!Xl 'tou lut6Qw f:xovm qlolh,l;wv. [4] 'E1td ! MaQxo 'Ox't,(IIO201 ,ywv Jo t,YIIU't 1t),,\olov xuuO"tQU't01tfUOf xt td'l1twv l'l~lou 'tOv K,twva tUQl &llXiJ toQloao{tm 1tQO inov, xdv41 Iltv ou{ttv &1tfxQlvo'to, BI 1tQO ! 'tou qll10u eunv' d.ha {tuult,l;OIl(V ttW &1tO),W),f 't 1tQ,YIIQm, 'tl)v lpluQXlav oQwne ;llIiv t.v outlP 't1P 6UOll41 pePtlXOl 1tOQOltt:vououv:... (6] 'Ev 'to't!.p ! 'tou Ut1lfl &xo/oa 1ttna iltl qlQuv xal yuv 't 'twv 'huxalwv wOttfQ ql\lQa, 6QOlltp o\lvhew( 1tQO auto/. xal 'tOI 1tQltot inuxlv <pQQfi'tO, 'twv 6' wv ixuO"to Elp6ave Ql.rc'twv xal xU't!XnOtlltvQ, 1t(lVU 6' ux' aioxu"'l Olwxil xal xl1tW PU1tOVU n:f1eoav 20J (7J 'O b! Kl1'twv t1 'tl)v ",0),1" 'tou 'huxalou ouvayaywv, iei'to xeQt 'twv 'tQlUxootwv, III) JtuQ~ijvaL KutoaQa xa't' au'twv, cill6. xal xOlvil 'tilv oW'ttlQ(av "'Q,neLv 6.)J,~),ou;. 181 Eha 1t),I" 'tQonllfvo rcQO 'tilv O.una". flttoXOltU 'to\"l illflalvona, xal 'twv !pUwv xal ~how" oou elttloev 'io1t6.tno xal 1tQoii1tl!ll1te. [9J Tv ' uiov oux iJtfLoe upEi" 1toiov, oub' 4lno flV JtO'tQxuv "'EQt.fXOllfVOV 'toii XCl'tQO:. [tO) 'Hv b! n Im't/llLo1Ot, 6.vilQ 'tfllttv ~),ud~ vto,loXUQO ! 'til Y"Wllll J!ouMlll!vo fl:vUL xal 'tO\l K'twvo JtollLIleio6m 1:1'1v 6.Jt,6nav. [II) To'tOv l'\~lou ttM:iv' xal y6.Q ~v xamtpav''1 luooxaioaQ' w ' O\lX il6etv, 'Axo).).wvlU 't1P I'tWlXIP20~ xal 6'11Itl'tQI41 'tq, nEQIJtaUlnxlP2Ol'> xQooj\U'I'a K,'twv, "uI1hfOov" eu,ev "EOYOV olo\lv(Q 'tO\l1:OV llU),.~aL xal xa'taQ't{om 1tQ6 'to oUluptQov", (t2] Au'tO b 'tOu ),OIJtOU oUVExttlt1tWV xal XQt1IlO'tltwv 'tOl bEOIIVOI, 'tilv 'tt vx'tU bthQlpe xtQI 'tU\I'tU x1 til !moOll ;IIIQO 'to xtiO"tov ItlOO.

'0'. Gil) rofnMntl~ntt: di IUIM 11PI'"lt: dell.l1Q(IP roml>emnp inJieme mScribonio Libone (CttSf>Kll, D.. b..!lo cMf; III ~, JI, do\lO I'prulo si rifuSio in IlJirip e qui fll vimo dM V.cinio: 'luindi, fuggi in Gredp e di 11 in Skilip <:<1 in Africp (O.. h.-f/fJ 11/""fmJn;w .'~.47I, dO\'t' di\'cnhl mn VPrtl f..~al"l pm p,~ ..IIJ'r di Sdpione (D.- brf/o Af.im .H, .l. ~0.l. SrcCll"k, Ip fOnle filoces~ripm di Dr h.-lIo A!,;) l:l7, 7 Glnne riusl Md MJiOnlM' n~r1i d~rj.lemlo d,nuo. J04. SU di lui ulccriori dellPll1l in 1.l, 7. Puo l'S~re idenlific~IO cnn lo SIPlilio epicll' reli dllliO in/lmlo n, J c ~l, 6. GllIGllR {"Alhen~ellrn" 1979, p. 6~l riliene Jebb~ lr~l lnrsi Iii SClllilllo 1""COO, ~ulore di circp Illlindici Cpi,RrPlllmi dell'Alllolo;:;" /'"falill". ~O~. Mentre, IJh'l lecelllell1enlC, L. HllIR~MNN (tll1lho/Ofj.. pafalill", VI/, 2)3 ri 234, "[;P11li'luili: eI~ui'llle .. ~O, '9~I, pp. '0"10') lo idcnlific~ con l'IUlort: dellli cllillrllmmi 'H e 2H dei 1Ibro sellilllo dell'lIlIlofo;:;" /'u/ulillU. I. VON /\IINIM, Ilpol/OIlidrs m. Jo, in RI;' II, I. '69), coI. ,,11 diSlinj.lue, fotM'. 1lIllione. lo slOieo dnll'omonimo IlOCll, orilli

n~rio di Smime (per cui "d. Iw \'oce di HmT"I.ItNSTIIlN. ibiJ, IH. ~6), pcrcl1i: non \: ,b filo sofo sloicn fpre 1)(>l"Si~. 106. Forn: Dcmelrio di Bis~m.io che scrisJe un IIrQlllOI11l10twV e ltuUO di S\>cr~lc. GlllGHI ("Alhenueurn .. '979, p. 6~) fp rilt....un: III prCSt:lIl~, in 1l011lU intornn pl'I), di un Demecrio, com" ~i dr~ume Jp Ire rpiJlole dceloniune p liront: (tl,{ j"lIIiliu'''J XVI '7, ,; '9: n. " in cui, lN ['ll1ro, Ji fp l1lcnziOllc di C~lond e fmmulp l'illOl~i cht: iI filosofo phbip scriuo un'ollCrM JU CMlIlne Jllp qu~le IKli uuinsc lInclie TllISeR.

KATON

166, II 'Errei bi Asinuo Kuiou(l:NI7. oixl!lo Ilho wv Kuiau(lo eXl!lvou,


11~).)"WV

b! ll(lwI1Eilf:1V il1l!Q tWV t(llUxooiwv, lluQExul tOV

K(ltwvu ).6yov UUtl!) OUVUllo{t~o{tm lU{tUVOV, <!J XQilOEtOl llEQI Exslvwv, "ll!Q ao Iliv yQ UUTOU xul Xl!IQWV ~101 X~ov ntpuo6m xul '(6. vum nQoonsoEiv KulouQD", oux eiu tUUtU nOIEiv Kt'ttwv uut6v.

(2] .. 'E~lol yQ" tL,tlV .. 1':1 OtgeoUt XltQtn KaloaQo ejlouollllv, aut41 ~ubIO"l~oV ilv nQ6 fXEivov 116'110'11. Ou j1oopUt li! t0 tUQvvtp X6QIV XEIV untQ WV naQuvollEi' :WQUVOllci li! 0<i1t;wv l XUQLD, WV UtQl br:orrbt;flv oubho nQooilxCVl<Jll. ~Onw IltvtOI rrClQUln']Oll toil tQIUxooiou. XOIViJ OXOll'WI1EV ti POUE''', III rEVJlEVO li! ttQo tOtl.!' IIn6 tOU Aeuxiou, tV utv UUtl'jl ouv~onlol! xul tOU et(t1Qou 1l'lvti' 141 xu! nQOtttll~,u t!xfivov xal f.:!;IWOIIEVO EnUv11),ev 01:XU6E, xul t" ui" x(d toil !pl),ou ouvoyoyiliv liUa t f 1toUit blEUX,], xu! no).miu ttEirrEv 'I,ao"m t~ 11t':L{}uxlqr 151 TO Ilho yit(l !;lw K(nOl"OS ouxhl Til ll(lYlICtTO 6~!;oaOOl, TO ' Hw Ulox(lV EIvUI. [61 Kul nt':QI fon~Quv ~bll TQtllnUl 1t(l6 t fSuuvt':iov. 'Ev bt Tc{l ).OUI:OOOl tO ~tUTU),JJ.OU ~"IIOOl!( xol IltyO qJth,y!;t'tIIEVO, ..i!;trrEII' tpa.. ElnEv "l 'Al1oUWv{611 TOV ITOTUlllOV, lI TO <JIQo"illlUto ixe.lvou xuOf.:()v: Kul nh:tuxE" b v1)Q IlIlb' uonollllEVO illUi:... (71 .. nOev:.. t':UtfV 'AlIOUw"ibl], ..xaltOl noll bIEtXOllllfV' U' Utpll).6 fOTI xal tQfl1TIJ xal ~lhElV <pIlai xul l1QlntflV ti v oil l1Qt'tTtlI". (81 nQ UIUtt't IPOl tOV Kt'ttwv ,lflIOUl xul fUtft'" ..it).).it TOUTO Ilh cluTix <JIuvEiTUlJO.

167, II AouallEvo bt IleTa :10),).<0'11 f:6dnvEI xuOilllEVO, WOJtEQ eiJOEI IleT n)v IIXllv' ou yQ xutEHhj rr).1)v xuOebwv' ouv
elleLttvouv b! ttt'tVte ot hutQol xul tWV '[tuxuiw" Ol iil'XOVfe. [tI Kal ILU tO beinvov nOTo foxe IIOUOC{V no).).1)v xal Xt't(llV. Hwv en' ).

),OI Mywv eploooepwv xuxOUVtWV, liX(lL oJ Jtf(lL~WeV iI ~(]Tl]OI fi

[66, I] Lucia Cesare 2U7 era in prodmo di recarsi da Cesare, suo pMente, con lo seopo di illlercederc per i Irecemo. Egli voleva ehe Calone gli preparasse un discorso persuasivo in loro difesa e a tal fine gli parl, aggiungendo che, per quanlo riguardavll la snlvezza di Calone, rileneva oppOrtuno perorare personaJmcnte la causa, stringere Ic mani di Cesarc cd inginocchinrsi davollli alui. COlone glido vieto [2] e gli disse: Se avessi desiderato ollenere iJ pcrdono di Cesare, mi sarei rivolto personalmcnte alui. Non voglio che mi si costringa 3d esscre riconosccntc 3d un tiranno per i misfaui da lui pcrpetrati, sol pcrch perdoou a suo piaccre contro ogni legge, moslrando cosi di rirenersi padrone dcgli uomini, sui qunli non puo accampare alcun diriuo 20S Quanto ai trcccnto ed alia loro salvezza, se lo rlicni oppartuna, csaminiamo insiemc ln qucstione . [)] Si intrattennc, quindi, con Ludo per discutere della fnccenda e, neU'occomiatarsi da lui, g1i raccomand iI figlio e gli amici. [4] Lo congedo, quindi, con una strella di mano e tom a casa; qui pass il tempo in compagnia dei figlio e degli amid, discutendo di varie qucstioni, Tra I'nltro, misc in gunrdia iI giovane dalJ'occupnrsi di politica, ~] perch non era piu lempo di far politica in modo degno di un Cacone e, d'altra purte, sarebbe stato vergognoso comportarsi diversnmellle. [6] AI calar deUa sem, ebbc cura di prendere un bngno; solo aLlora si ricord di Stalio e chicse a grnn voce nd ApoUonidc se lo avesse convimo fi partire dopo aver ridimensionuto i suoi eroici propositi c perch mai iI giovane si fosse imbarcalo senza neppure salularlo. [7] Chc dici? - riball ApoUonidc - Ho parlato li lungo con lui, ma si mostrato oslinalamente inOcssibilc cd l1u ribadito ii proposilO di rcsr:lfe per imirarc illuo comporl:lmenco. [8] Oicono che Carolle abbia sorriso a questc parolc csclamalldo: Questo lo si vcdr ben prcslO! . (67, I] Oopo aver preso il bngno, ceno lllsicllle li mui gli nltri swndo sedu to, secando le nbitlldini cOlltrLltte dopo la baunglia di Farslllo (si oricavll solo per dormire). COIl lui eral10 gli amici cd i notabili di Utica. [2] Oopo ii pranzo, la libagiolle (u llCcornpllgnata da conversari cohi c piacevolL I commensnli discussero di filosofia e, di lema in terna, ii discorso cadde sui cosiddetti paradossi stoici cd, in particolnre, su quello secondo cui l'uomo virtuoso libero mentre i

wuw bl) tU nUllllo;u XUOUIU!VU tW" ~TWrXWV, T 116'110'11 r.tVUl tV

~07, 1'1Iremc tli Gllio $:lre 111:1 P"llIl'ciUllO. lenr. imuno. di fure (ll'en' tlimedi". liollC lmle (luc parti (I', MliN7,1JII. L. ,,,fiM CarJar nr. ',1.1. in RI: X, I, '9'11, l~,11. ,17" -l7~), Sec:ondo /)1' IIt-flo tI/rim Mil. \, efll PfOlllll'SIOre di C"lo"e. ~oll, Si I'ed" :lUd'e CI~SIl' [)101.11 XLlll la, .I c "

'50

KAn~N

67 68

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&yattv H,e6fQov, boou 6~ Tau; qJUou nuvta]O'J. (JJ 'EvmOu bfl, WC; Eixrn;. VH~VlO f\lll nl!QlJtUTTlfU!.oiJ. Oq>Ol'l; ~lml!OWV
KTWV, xal tOvo\' l1QooOd xal TQUxtllTu <pwvfJ, iUt:tflVf 1[oQ-

QWtQTW TOV 6yov, itYlVl ftUlIllOOtiP XQlloaIU!vo. won IUlbAvu uOei:v n Tl{.I tJlq,t dQtu; iYVWXfV 1UOEl l.utaneoaa tooV l1UQ6VTJV. [4] dto xalllUo. TOV )"6yov OlwnfJ xal xU"I<Pda YI':VOllb'lS v nOlv, itvaII!Jvwv aUToiu; xal nywv til; l'lO\jlla Ktwv au6~ dQ tooV 7IC.IQ6vtwv vlkallev QWty)llUt )tal IJIQoV1"(6a. W EIW p.h nQ TlV nEVTwv. bebtm 6' imQ nv 06EU6V"twv i(IJlldav vu6Qov xal lJlcQpu(lov.

malvagi sono schiavi2{l? [3] II filosofo peripatetko, come nlltumle, cornindo a polemizzare c Calone inlervenne vivacemenle: con un lona di voce forte e nspro parlo a lungo, con mirabile saggczza, lantO che tuni compresero che aveva deciso di togliersi la vila per fuggire i mali prcscnti. (4] Quando ebbe terminato, cnl un cupo silenzio e Catone, per confonare gli astanti e fugare ogni sospctto, comineio ad imcrrogarli ed a conversare della situazione altuale, mostrando apprensione per la gente che era in mare o in cammino allraverso lua Rhi deseni e sclvaggi. [68, I] Quindi si conged dai oommensali, fece una passeggiata con gli amici dopo ii pasto, come era sua abirudine, ed ebbc cura di impanire ai capi delle sentinelle ordini su eio che dovesse essere falto. Pai, si ritiro nclle sue Slanze, accompagnatO dai figlio e dagli amiei con i quali (u particolannemc affeuuoso, ii che aggrav i sospeui di tuni. (2] Rimasto solo ncUa sua Slanza, si mise a lena: teneva Ira Ic mani ii dialogo pIatonico suU'animu 2111 e ne lesse gran parte. Ad un tratto, alzando lo sguardo aI di sopra deUa testa, non vide piu la sp3da appesa ai muro (ii figlio, durante ii pranzo em riuscito a sottmrla a sua insaputa)211. Chiamo aliam un servo per sapere chi gli avesse tolto !'anna. [3] Lo schiavo non rispose, Catone riprcse ii Iibro, per un po' lasci perdere, perch non voleva mostrare frena o impllzienza ma solo ii dcsiderio di nverc una cosa sua, quindi dicde disposizioni di riportare ai proprio posto la spada. [4] li tempo passava, nessuno eseguiva I'ordine. eMane aliara smisc di leggere, chiamo i suai schiavi uno dopo I'nltro ed alzo la voce per riavcre I'arma. (3] S(erro anche un pugno sul viso di uno dei servi con tanta violenza che la mano si insanguino; Cuori di s, gridllva che ii figlio c i servi lo volevano vedere disllrmato di fronte ai nemico. Alie grida accorse ii figlio io lacrime con gli amid, gli si inginocchi dinanzi, coo suppliche e lamenti. [6] Ma Catone, 1I1zrtndosi, gli laneio uno sguardo feroce cd esdamo: Si pu sapere qunle folHa si Cimpndronila di me senzlI chc ia ne sia consapevole, Se chi mi eircondu, invece di convio

(68, I J OtW 6t lhaoa '1:6 OVfutVQV, xall'lEQutut'\oa Ilua YWV


lplwv tOV 0\1'0'1'16'1 Ilno. t6 6cUtVOV lIEQl.natOv. )ta{ TOi QXOUOI TWV

lpuMxwv . XUlQ ~v lIQoOt6.~a, .:nwv ei tO bwll6.uov ~l)'l tOV te nib xul tWV cpo.wv Exactov flUov ~ nQOtE(lov rll6El n(looaya YiIEVo xal cploCJ'(loVlJ6tl, ntH.lv no~lav na[ltoxe tOU ~tUOvto,

121 ElOd.6Wv bt xat xataxA.l.6d H..a~ev d xtiQa tWV m.lnwvo blQ).ywv tV ntQl ~UX~;l'U, xat U!6tirv tOU j\4}lOu t n).eiotov xai
ltva~U~a imtQ xrq>a).ll w oux rl:6E XQell6.IIEVOV tO icpo (cpnQ'ltO

YQ nai eu eUl:vouvto autou)2lI. xaUoa oixh'lv ,'IQWt'l0EV, Otl Mpm toevxrl{lilov, U] IlwnwvtC>; b' ixelvou 1fkLV ;IV nQo tcil fllflkhp, xal IllXQOV blQUl:wv, W01fE(l ou onEwv ou' !nelyoluwo, Uw; t tO iepo t1fl~'ltWV, lxO.Euoe x~(OQl, (4) lUatQIj\i} bt YIVOlltvl} xal Illlrvo XOllit;ovt"o. e~avayvou tO j\11n.tov au{h ex6.ku xatt' Eva tWV oixftwv. xal JlUov lvhelV[ tI)v qJwvt)v tO lqlo ltnattwv' I) J ho lll: xal nu to O1"IIQ 1f(ltlz~a nflQ~e tI)v tautou xeiQo, xo).e1falvwv xat flowv ;I'l IIf:y, nOQllllloo{}m tei' nokejlltp YUIIV uno tau nmbo mitou xai tWV OlXftwv. X(ll ou x).a(wv \!i.b

eluf:bQn[tt [tEta tWV qlo.wv xa{ 1fEQlneowv wlluQfto XO{ xotttXhE\!ev.

l6J 'o bl: Ktwv e~ovaut tVf;flke'l,f: te llElvv xal ..n6t'>o eUtEv ..lyw xai nou )'l:kTl6a nOQovola ~).WXl, tl 6tMOXEl 11f:v (fI') oUet oul)t

lO'). Um> 1m i pila f'l1l1osi plrddoS5i, coli cnuncinlO dd DIOGIlNII LA'IU.IO VII (.. .\'V1' III, p. 86) ,'VUV n(.uo~llov bri/. ';v,", ,/:Iv OOlfv) '0'" bt 'r"~o", bo"~o",.

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llO. Ill'rd"',r, CosI nnchcCAsS10 0101"11 XLIII ", l: Dr vini ilIustribm 80, 'I: LAT
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Clmcril.

KATON

68, 70

IUltrrdOel :UlQt mu xaxw PIlPour:uo6U1, XW).OIll e XQ'loOm loi cllaumu OYlOlloi xal :lU\,Ion).(I;olulI; 17l TI ' ouXl xal uuvlli

wv

yevvait tV natf!(lQ xal t XlliQu ll.1100t(ltlpEl, IltxQl V ).6wv KuiouQ e(lt) 'Ie 11116' llvao{)m buvllevov; (8J O YQ in' illUUtOV ye btollUl !;hpou, nou xal t nvr.jtQ ~(IQXUV X(lovov imoxovtc.c xal tl)v XI!<PU).l)V na; lfat;ClV't{I 1t(l'j tv tOlXOV no6avElv VEun.. 112 .

cermi ad abbandonare i propositi a suo modo di vedere dissennnli, mi impedisce di mcncrJi in pratica, lasciandomi senzn armi? (7) Eb, benc, figlio magnanimo, pcrch non leghi le mani a tua padre e non lo tieni prigioniero sicch Cesare ai suo arrivo lo trovi inerme? [8] Se mi devo togliere la vita, non mi serve un'arma: posso morire anehe trattenendo ii finto per un istante o sbanendo eoo (orza la testa conIro ii muro!212, [69, 1) A quesle pnrole ii giovunc usei dnlln stunzn in locrime, aecompagnato dagli ahri. Solo Demctrio e Apollonide rimasero; u loro Cmone si rivolse in lona piu mile e disse: (2) Anche voi vi arrogate ii diriuo di tenere per forza in vita quest'uomo armai vecchio e ve ne slntc seduti in silenzo tenendolo d'oeehio oppurc siete vcnuti per convinecrmi ehe Calone, privo armai di ogni spenmza di salvczza, scnza timore n vergogna, pu atlendere ln graziu dei nemico? [J) Perch slate ziui, perch non mi persuadele a mutare d'opinione, al1onlonandomi dai principi che hanno ispiralo la nostra vila, e ad esserc piu riconoscenli a Cesare dlll momento che siamo diventali piu saggi per causa sua? [4] Quanto a me, non ho dcciso 1I1lcora nuUa, ma unn vohn presa la decisione, ho ii dirino di portare fino in (onda ii mio proposilo. [5] Ebbene, questa decisione la prendero ora eon voi, auenendomi aUe dourine ehe anehe vai amare professare. Ed ora su, aUonlanalcvi e pregale mio figlio di non usare la forza quando non la spuntn con la persuasione,
{70, I] Demetrio e Apollonide si allontanarono in silenzio, piangendo senza poter obieuare nuUo. Uno sehinveuo porco la spada a entone, ehe la prese e la esnmino dopo averla sguainala. [2] Si ae certo ehe non (osse spuntata e che ln Inmn (osse ben 0(6lala, poi esdamo: Om mi appartcngo! 2lJ, Depose la spada, riprese in mano ii dialogo di Plulone e, a quantO narrnno, lo lesse due volte da cima a (ondo. [J] Poi endde in un sonno cosi pcsanlc che tuui ill Cllsa se Ill: llecorsero. A noue fonda chiamo dlle liberti, Clenme m chc era medico

169, I] TuutU Uyovm aumu t Ith IIEIQXlov !;ij),OE IU!n't


X).ClUOIIOU xCII lfvtf o. ).01.1101, t~) f: lllUltQI~ xal

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IIOVOI :W),EUPOOl 1tQYU(lov 'III ).).WV, [2J ";1 :IOU xul 'liv.. flP11 .. l!t'lOXHlt pl~1 XUtXEIV .v(lU tooOVtoV il),lx(m; iv n~ pi'!), xai xuO'lI,hou mho Oll1tfl 1tu(lmpu),6oofIV, ii Myov ijxlltf XO'lt~OVte, 1 ou ElVV mic')' ulOXQov crrnv lt1toQOVtI.I ultlt(llu h(lu KTlVU tl)V (m to 1tO).flllou 1teQlllhElV; lJ] '1'( ouv ou ).YfTe ltE({}ovre iuu'i TUiiTU xul IlfTUblM.OXOVU, IVU TO 1t(lOt/;(Iu M!;u xelva xul OyouS 0110 UUII~f;~HjIX(lIU!V Expa),6vteS, xul YEV!UlVQl l Katoa(m UO'/IITfQOI, IlEi~ovU X(IlV dlllEV Uutql; [41 KaltOl ~f~O).fUII{U Iltv ouO!v CYlYE :lE(l1 'lUutoii, bEi bt pI! ~ou).EUOIIEVOV eivUI XUQIOV oi iyvwxu XQi,UOut.

(.51

(JoU).EUUOIICll li! t(l:lOV tlvlI 111;0' 'IWV,

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170, 11 n(lt; raiin.c IlIl0h t.. VtF.lnOVTfl; oi lff(ll tV ,11lliltQIOV, ).).lt o.x(louvu, nf!;ii).{)ov, EionllnEtm t IlI nm(ou IlIx(lo t
I!YXEIQUHOV, X(.ll ).ClfJWV f(JJ'[OUtO l.ll l(uuv61luEv, {21 'Q li' fl:ev Otwtu tv i.tO(l(( xCII tl)v cjl(llI)V lilU'lhouOClV, tlnwv _viiv fl16 e i lu. , lO Ilh ;Iqlo i'iOllxe, I la! (hllHov UUOIS i.tvEylvwOlce, xal UyeHu lS ).ov lhe;fOEiv.
f}] Eiw XOllll16d :lVOV pa(}ilv, won tous Ext: aioOtoOm, ne(ll Ilhm vuxw h1o,fl TI;)V {me).euOI!Qlv K),e.vOllv:'U( tV {Ut(lv xal
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III AI'I'I~.'m,

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di ':'lll.i lu mortl.' lcnl,U ,mni

unnll111l0 ,lu IJIOGI!N1I L~11~710 VII 7t:l ~IJClllOko Zenool.'. 711 DellO sroim: dr, c.CI1ROSll, Drfimb/lJ 111 7) (,.JI'F III 1', 1).t). 71'1 Nome "ss~i t<lm.l>l"r (ui n....' c in("'l(l:.t~ l'iIJOI<:!ii di F. MljN7.I'M (KI(\",IIKJ nr.

rim'li [[ 911. '109l'dc'Ko. (unu .I" CU!l>Ill.', dei possibili 1l1l~li e pi" rkm. /I suiddio pmClImlO InIltclll.'odo iI rl'Spirn C
I,

in RE XI,

I,

'97', rol. ,,8) che illilxno si;o slalo chiam.tu rosl d~ Curone in <>rn~lllliu

~tI'omoninJO Iilosofo

'loiro.

KATON

70' 71

BOJtuv2l), ~) ~IlOtU n(l t nomx nQ~et. eXQfjto. [4] Kul toiitov Ilh Enl 6uoouv enef-l1VEv, nw oxe'l'6.llevo, d n6.vu ilVllYllhOl 'tlJyx6.VOUOI, IpQom n(l6 autllV" 't41 ' lCltQ41 n)v xeiQu qleYllalvououv imo tfl n1jyTJ iiv el't'l~e 'tOV Olx't'lV Enlfloal nUQl!oxe: xal tOt' nohjoev ~6(ou nuvtU. W !;.WtIXW exovto UUto. DI Mu' oUyov bl! l'tQflv BOJ'ta, unayyl!lv tOU ..tv Uou vijXttm. K(lllouov 116 l! blnE:ott1 un' uoxolu nv6l;. oov ' onw xal tOtOV eltf}alvelV, nouv t XE4uva xal ..tya nVE..a xattxelV tI)v {taooav. [6] To't' axouoa KlltlV EOthaEv oixtql tWV neovrwv. xal nIV enfl1'l'f tV Bou'tUv !nl 6aooav, Ei tt. Qu nalVQollfjo btOltO nva 'twv uvayxalwv, naYY1!oiiv'tU nQO autov' ~'l b' (lvdte Mov, xa[ "IX(lOV au6t. xaT11vl!x6-TJ nQ6l; l'tvov. 171 'Enavf6ovto bt 'toii Bota xuL Ifl(lOUvto noUflv ~(JUXluv nl!Ql tOU 4ltva etvul, n(looha~e... autciJ 'tflv ttu(lav xEioUl xal xatt"xEv EaUtOV fi 'to xl.vlbl.Ov, w TO OU"l:OV En t;; VUXTO vanauoO~tevo. (8] 'El!{t6vto bt tO Bota, Ol'taOaJ1EvO TO llfO Eloe J1h imo tO ot;;60. til bt xelQl xou<pOtf(lov lla tflV I.(lfYJ1O'<rltV XQ'}Of-IEVo, OX fit{hJ n'Unev enutov, uUla uo{tuvunv E~tnEoe tii xlv'}, xal 'l'OI.(lOV EItol'l0E xatu!lawv PllXl6v ti TWV YflJ1ET(lIXWV 117 nU(laxe(llfvov,l>OtE TOU 6EQltnovru aio6ol1tvou valloiioul xal 'tOV ui6v audxa xal TOUlO lplou enflOe6elv. 19] 'Ibvrc l! ItelflU(lllhov ai'ftan xul tWV Evrl!(llV t no nQOl'tEntWXOta, !;.WVtU 6' aUTov En xal pUnovta, ElVWlO Ilh navu EOXOV, 6' iaTQo nQooe6wv 2nEIQuTo, tooV vtl:Qwv TQJT(UV blollElVllvrwv, TaiiTlt te xafhotvc.ll xol tO TQallU bto(l(lltntElv. (10) 'O OUV Vl1VEYXEV KllTwv xol OUVE!p(lOv'l0e. TOV Ilh iaT(lOV anewouTo, Tai; XEQol t t e...tE(lu onu(l~u xul TO t(laiilt' inu"'UQ(lila, cJnUlavev. l71, 1) 'Ev 4J 6' oux ... n !pETO XQovql T01J XUTO: Tflv otxtuv nVTu l'Io6ilo0Ul tO n,6o, enl tail; 6uQuU; IIOUV Ol TQWXOOlOl. xul ~tlx(lv

e Buta m il suo segretario politico. [4) Mando Buta ai porto per acccr!arsi se tuni fossero salpati e lo prego di portargli la fisposta: dai medico si fece fasciar(: la mano chc cra diventata gon6a per il pugno sf(:rrato alio schiavo. Qu(:sl'ultima richiesta risol1(:vo I'animo di tuni pcrch fu imerpretatata come segnale positivo di una rinnovota voglia di vivere. (5) Poco dopo ricomparve Buta e riferi che tuui enmo par Liti, tnmne Crasso 216: anch'cgli sorebbc: salpnto bcn presto dopo aver sbrigato alcuni affari per i quali si era lrllnenuto. II mare em sconvolto da una violenta tempesta e bl1tluto da forti vend. [6] A qucsta notizia Catone prese a lamentnrsi, preoccupato per la sorte di chi si novava in mare. Mand di nuovo Buta al porto, ne! timore che qual. cuno, risospinto a riva, avesse bisogno di aiuto e gli raecomando di tenerlo informato. Ormai si udivano gli uccelli ciogueuare: dopo uo breve e profondo sonoo, (7) rassicurato da Buta che, ai suo filomo, gli aveva riferito che al porto tuno era tranquillo, Catone lo prego di chiudere la porta e si corico di nuovo, per fargli credere che inten deva riposare per il resto della noue. [S) Invece, non appena Buta usei, Catone sguaino la spada e se la con6cro ne! peno. La mano, gon6a, era debole. 11 colpo, quindi, non fu mortale. Ne1 corso del1a lenta agonia ii corpo di Calone, cadendo dalleno, fece cadere un abac0 2l1 , che si trovava li vicino. AI rumore, i servi si rcsero conto di ci che era avvenuto; le loro grida fceero acconere ii 6glio e gli amido (9) Sconvohi oel vedere Catone ricoperto di sangue, con i visceri in gmn parte: fuori dai corpo, ma vivo e cosciente, chiamarono iJ medico che cerro di rimenerc a posto i vi sceri rimasli intatti e: di ricucire la ferita. [10] Catone si riprese: tiacquistatala lucidit, caed via iJ medico, si lacero i visceri con le mani, riapri la ferita c spiro. [71, l) ln un lasso di tempo addiriltutll infcriore II qucllo occor rente per il diffondersi dellll notia in tutta ln casa, i trecento furano

~I,. [)1I IIIrUU; id~ndliclllO con l'~lllore di Aititl in metri eI'lIiMei sUllli usi romRnl. scrilli ud illlihl1.iUIlC di CuUill1l1cu: IIli llllici dlle \'cri rimllSI; ,;.on" lrlllll~nduli proprio rJlI

l'urrAMco

<i<fllIIO/U

~ I. II).

116. Si ImUI!. s~'1:olld{1 III ijrun l"Irte dCllli imerl'rcli, di 1'. Licinio CnlSSO Giuniullo. lribUlIO dclJu plcbe nel ,~ c fC""c1l1c pompei~no, ICR~IO proprclore di Scipiol1c in Afrie. nd .. 9: UKOIJGIlTON li, PII. ~11l C ~Ol. Sccl)lulo SIIACKLIlTOSU"II.IlY (A Mr'Ring Lidnii

ui

CrJJJ/~ .. '!l,C Amcriellll Jourrlwl of Anciem Ilislory.. I, 1976. PI'. 162-,6~) e d~ idell1ifi. cure C<ln que! D~mw~ippo (:a Lieinio CrKSSO DlIlllusipp,ol i rui fillli furOllo ri5llarmiWli da CC$arc.d Ulicu Iccomlo ill"llccomo di Dr brlfo Alriro ij9' ). 2'7. 'Iiwolellll WlItK ndl'lIn,i~hil~ per i culroli, divisw ln colonnc vertinli: dr. 1IUl:rSCIl. AbJWJ nr. 9. in RE I. '. 11I9~. roll. )'10.

KATCN

71' 73

'57

OUQOVO MUlOlO ~(}(lOIOTO TWV 'ituxatwv, lu4 rpwvii TOV e\lI!(lyb'lv xal oWTil(lO xal 110'1'0'1' ~)"e(}fQov xal'16vov aiJtT'ltov Ka)"oVtwv. (2) Kol ta\lT' n(lOttoV ityyeollhou rr(lOmhUl KaloaQolO' aU: OTt !popo aUTou Ote Ko)"axda TO X(laTOV'To oO' i) rr(l6 aUt))"ou IIl.aepoQO: xal OtOl allf3)"Ut~Qou rrol'l0e tfi rrQ6lO Ktwva tlllfl, (}) Koo'lf)oav. u b tO oWlla )"alt:rr(lW xal rroll1["V irrupuvf) na(l0OXVTf xul ftlJ.'I'oVTf nU(lO: Tilv ft)"OOO(lV, ou V\lV avbQL irp~onptev aUTo 1::' 1111" 'L <;.lrp'l(lII ,OUtw eTQunoVTo nQ6 T 04'!;elv rautou xal tilv n),lv.

172,11 KatoaQ b nuvOavOllevo na(lO: nv arptJlvou'lhwv unoIlhtlv v 'ltxll tOV Ko.twva 11'l6 rptytLV, aUo: tOU Uou ,nQo,nllnelv, autOv 6 xal TOU iTa~u xal. tOV utov ubeciJ avaOtQcpttlf}m, 6uodxltaQtov ~yeLtO TiJV yvwll'lv '(oi avQ6, te b tOv n)"eLOtOv ),yov ixwv rxetvou, [xatJ JTQooilye Ilno. til buvo.1Itto hmy611l!"o, UI 'Olo ' ~XOUOt tO" 6vatov a{noi, Uyttal toooitOV eUttLV' Ko.twv, qlOO"w 001 Toi 6avtou' xal YQ fllOi cril til 00'11"O owtll(llo erpOVllua.. U] TtiJ ya.Q vtL owtnlVUl Ktwv aV(lOXllevo unO KatoaQo oux v OtW 60xeL XUtOLoxivaL tI)v UUtou b6~ov w xoolliloul Tilv extlvou l l "'. To b n(luXith (v) 6'l),ov' eix!;ncu b n\ X(I'latOtt(lO ntQI KalouQo.

alia sua porla e, poco dopo, vi eonvennero tuni gli abitanti di Utica. Unnnimi ncclamnrono Catone loro bencfanorc e salvatore, c, dcgli uomini, l'unieo libero ed invincibilc. [2] Ci avvenoe mentre correvn voce che Cesare si stesse avvicinando. Ma nulla in quel momento fecc vacilJare gli Uticensi, n iltimore di Cesare, n iI desiderio di ncquistnre O1erili agli occhi dei vincitore, n COOlTRSti o divergcnze, per ii rispeuo che essi nUlrivano nei eonfronti di Cmone. (3] Essi ndomarono splendidamente ii suo corpo, lo porlarono in solenne eorteo vicino aI mare dove fu sepoho. Qui nncor oggi si trova una sua statua con la spada sguainata 2lK. Solo dopo nvcr celebrato i funerali, gli Vti. ccnsi pensarono alia propria salveu.a c a quella della ciu.
(72, 1] Coloro ehe erano fuggiti dn Utica informarono Cesare ehc Catone si era rifiutato di fuggire e, dopo aver fauo paMire gli alui, era rimasto senza limore in ciu con ii figlio e gli amid. Cesare noo eo01prese appieno le implicazioni della decisione eatoniana e si affreu con iI suo esercito aIJa volta di Vtica, pcrch Cntone non era pcrsona da souovalutare. {2] Qunndo ebbc notizia dei suicidio, dicono che abbia esclnmato: tnvidio ln tua morte, Calonc, visto che tu mi hai invidiato la tua snlvezza. D] Aecctumdo il perdono di Ccsare, che con la morte aveva rifiutnto, avrebbe csahmo ln fnma di Ccsare piil di quanto non infnngassc la propria digniti\21,}. Non si pu prcvedcre d chc sarcbbc aeeaduto: si pu, forse, nvnnzare I'ipotcsi chc Ccsare 10 avrebbe tmualO con la mnssima indulgcm:a. (73, J] Quando Cmone mori, avcvn quarantotto .mni 220 [2] Cesare non puni ii figlio di Catone. Egli - c1icono - aveva un c:mtllcrc debolc cd incapacc di resisterc :II fascino fcmminiJe. (3] Ospitc in Cappadocia di tal Marfadntc, un a1ro dignitnrio di corle chc llYCVa sposato una donna molto bclla, trascorsc a casa loro piil tempo di quanto permettessero Ic eonvenicm:c. Si (miro, pcreio, molte bcffc c molti di spirito. (4] A1cuni esempi:

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'Eu),tt'l0t 6! Ktwv i.t'l butiv tOVTU ntvtt)xovta fJeplwxwncl. (2) 'O 6' uio UUto 1I0QO: KOtOO(lOlO Ilh oubiv iI6utt) 6 'l' tyt:tal 6! (l6ullo yevtoOQt xol ,neQI yuvoixu oux aVfnll11lto, UI 'Ev b K01lnabox(<t ~tvt{) nvl XQ110llfVOS MOQIpOMtU tOO" POOl),IXooV, ixovtl YVOLOV tnQent, XO( .nAdova JTaQ' atois ~ xUt; !Ixf 6LatQt13wV XQvov. eoxwnttto tOIUto YQarpvtUlv d OUt6v'
I)

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('II aQtov K.tUlv pali(!;fl -llet t(lLXOVO' lllt(las,

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nQXLOlO xal Mrt(lqlaMtllS. Mo rp(QL, '!'UX" Illa'
~,Il. S"lIc OnOlllll1.c fUllchri rc'c II ClIlune cfr. D,' bdlo A/rico 1111, ); ~1I1110 51111\'" V....

Domani Cll!One parle, dopo trent:l giorni oppure Poreio c Murfadllfc, due lImici cd un\mim'l SOlll
no.
LI\"IO, Pc,iuchl1" "4 ,UlI/tI 11"/l1l1i XI.\/JI/: AI'I'lANO,

'-IlMlO fo,1"'S$IMO IIll, '4. , ". Unll crilico di I'JWUfC", 'CJLlIMce deli' Acc~.l~'IIliu. nei confronli dei .lIicidio? e(r. ~Ilchc IJ"'10 ,10. 7: 11111' di(l.'5u Jcll'opcnllll culoniono IIfll'orc. in\"ccc, ncllo Ilolcmicll di MO'l1fil1l1)611 CIlnlro i dclnlllllri di COIOlll,' ~"icido.

Gurm' civifi

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'l'uxl) YQ f:XCl~Llto tOU MQlfKlblttou t YVCllOV xal eu Luynl) xal ),aIUfQ6 Kln:wv' flaollxl)v 1puxl)v iXLl12l.

(Psychc era ii nome della moglie di Marfadate); e ancora


Clltone nobile cd iIluSlre: ha un'anima regalem.

LSJ 'AU 1[oltv ye t~v tot.O.Ut'lv (Mul'Il'r. xal l]tpltvlOL tei! 6avlttqJ boxlLav. 'Aywvll;~lvo yaQ f:V <J)LlJt1[Ou;; 1[Q6 KaloaQa xal 'Avu.IVLOV 1[tQ tii eeu6L(lta, xal xl.vo~h'l tij <payyo o\ln ~uyelv o\lte afir.iv ~Lwoa, U 1[Qoxa06..,no t06; 1tou~lou, ~111[QoofiLV eautv f:~rpav(twv xo.( O\Ivel;oQ~wv tou; 0\I111li\'OVta, E1ttoe, {talla tii Qetii; Toi evuv'tlol 1[UQClOXWV m (6) eu 6t IlU.ov i) OuyaTllQ TOU KllTwvo, on oW<PQoov'l o/l:' &v6Qla (utO),el<p6elou 8QoUt/tl yQ OUVlj)xtl t41 xtdvavu Ku(ouoa, ut1l n ti); ouvw~oo{a Ilt:ttaxE xat nQ0'xtO l:V fUov al;!ws tliS euyevelos xal (let!]S, w ev tOL 1[fQt DQoltOU ytYQa1[taLm. [7J rtatJ..LO ' (o) ql1'1oa IUlulio{}aL Katwva tre IIi\' n tWV IplOO<pwv exw/{}l] flou>"61ILVO eaUtOv vr.>..eLv, OTf(lOV t Tlil I3Qottp nlOl'tatOv eautOv 1[ClQaaxJV xed XQ'lOllIlTUTOV, ev lJ>t!Jt. nOIS anUtavev.

('] Ma con la morte si riscllno dalla cattiva fama che aveva acquisito in vita. A Filippi era tra coloro che, in nome della libert, louavano contro Cesare e Antonio. Quando vide I'esercito rilirarsi, non volle fuggire n nascondersi, ma sfid ii ncmico stando in prima fila c trascino con s chi ancora rimaneva ai proprio posto: cadde offrendo ai ncmico un fulgido escmpio di virtu militare 222 (6] Ancor piu ammi revole fu la figlia di entone, per nulla inferiorc ai padre in senno e cornggio. Sposn di BrUIO iI ccsllricida, partecip llnch'clln alia congiura e seppe morirc in modo degno della fllmiglia e dei suo valore, come ho scriuo neUa Vita di Bm/o l2J . (7] StRtiUio, che ad Udca avevn affermato di valer imitare eatone, fu ostegginto dai 610sofi nci suoi propositi suicidi c in seguiro colla boro proficuamente con Bruto, mostrnnclosi sempre lcalc. Mori n Filippi.

. JH. I'lu~lIr('o i: I'uni~ restinlOnc ddl'clJirodio fe dei rnCllli urlluri). ehc ii I'roulnc t1~~IJIlW III penodo iucccssrm II] ct'>uricidil), qllllmlo Cllrone, III iCllUilO di IJrtun, f'us~) in Asru. Jn. I\ndlc VIlJ.l,UO Il 7r, J: /'wTAMCO,/Jmlo '19, 9; Apl'rANO. (;"C'rrt'rivili IV r}),
)71.

J~.l. Rirnu!lll "cdovlI di Biblllu nel '19 (CIW,U, DI' hr/lo ovNi III ,H, I; Co\.l..~IO J)IOSll XLI.jIl, .: O.USIO VI I). 10), IPO$ Brulu. ii filllio di Servilill c nillOlc di Curnnt:. Sullll Il lltled plIZiooc di P()rd~ 11I111 COlllliufll lJ.mlo I}, ~'II: '4. 4 c I~, )'9: Inllll mOMe, )J, ~'7.

lQN

DIONE

Con una citazione da Simon ide di Ceo, uno fm i poeti prefcriti da Plutarco, si apre la Vila dedicata ai siracusano Dione. Plutarco informa subito illenore che ii suo scritto com prende la Vita di Dioflc e la Vita di Bruto e spiega la scelta: per la somiglianza dei destini e per hl comUlle educazione alia 610s06a platonica (anche PIUlarco em un accademicol. I primi due capitoli della Vila di Dioftc sono dedicati alia prcscntazionc dei pcrsolluggi: l'iOlcresse plutarcheo ~ confermato dalla lunga OUYXQlOL, che chiude la Vita di Bruto, oella quale Plu tarco procede ad una analisi puntuale delle azioni, dei risuhati e delle motivazioni chc hanno spinto entrambi ad agire, riconoscendo oel comportameOlO di Dione tal uni limiti, dei quali non aveva fatlo menzione raccontandone la vita. L'azione si svolge a Siracusa e Plutarco dclinea il quadro storico, presentando ai leltore iI timnno Dionisio I, ormai pndrone di Sinacusa, ii quale, dopo iI breve matrimonio con la 6glia di Ermocrate, sposa nel397, in seconde nozze e nello stesso giorno, due donnc: Do ride di Locri e Aristomaca di Siracusa. Dione, fratcllo di Arislomaca, diventa cognato di Dionisio I: cssendo nato verso i1410 (l'anno esatto nOI1 C ricostntibile), ne! 397 aveva meno di quindici anni. Dione c accolto alia corte dei timnno e vive qui, godendo dell'affetto, della benevolenza e della generosit dei cogoato chc manterr lo stesso atteggiamento nei suoi confronti 6no alIa morte, ripagato da una pre ziosa e Icale collaborazione in campo diplomatico. Dionisio I vollc accentoare ii legame familiarc con Dione facendogli sposare Arete, 6 glia :lVuta da AristOffiuCU; dcttc in moglic lu sorcllll di Arele, Sophrosync, ai 6glio Dionisio, chc gli sarebbe successo oel potere con ii nome di Dionisio II. Dionc si trovavn, dunque, ad essere cognato di Dionisio I (tramite la sorella Aristomaca) c cognato di Dionisio 11 (tramite la moglie Arete). 11 quadro delineato mostra un Dione perfeitamente integrato nella
I.

tN1"ROOUZIONll fallliglia dd timnno c parlccipc dei suoi disegni politici. Ma un qua dro incompleto. A Diolle, poco pil ehc vcntennc, cllpilll di inconIrllrC il Sifllcusa PIlHone, ehc aveva compiuto un viaggio in Magna Grecill c in Sicilia. L'incontro scgna la vita di entrambi. Pllllone llveva riecvtllo unu calliva impressione daI tipo di vila ehc si conduceva in SiciJia c in Magna Grecio; non mi piacque a((ano la \'if:. che qui si diceva (dice, IUlla impegnala nei (a mosi banchcui ilaliOli e siracusani, nd riempirsi ii venfre di doo due volte ai Aiomo. e la noue nOIl donnirt' mai da soli, c luno do, insomma, chc solifO accompllgnarsi li un lal gem:re di vila... non vi : ncssuna cinll, l>ct buone che siano le sue leggi, che posSa vivcrsc::nc uanquillll, se i suoi cilllldini rilengono gitlSlo Scilllllcqtl:ut' ncgli t'Ccessi, e I'm~io quasi un dovere, illlettolfO solo lW:t mangi:lrt', ~re e dediClllrsi aUe cure d'amort'. f:: una pura e sernplict' nt'CeSSild che in cil1l) cosi non si finisca mai di as.sislert' all'avvicendarsi di lirllnnidi, oli. garehie. danocrarie cd ugualmenlt' inevilabile me chi in esse de'fit"fle ill'Olere sia inso((eral1e Iw:rsino dei nome di UDa cosliluz.ione giusla cd cqua (PL\TONI1, I..{'If('fil VII ja6B-D. Ir. iI. II cura di P. Innottmi. pp. 1.17'149). Gli fa eco Plutarco chc cosi dcscrive I'incomro fra ii giovllne simcusano c ii filoso(o; Dione nllNafO (ra abielfi eostumi sono tln linmno, abilulllO c:: .uzio di una vila basala su disuguaglbnzll c lerrort', di llna OSfellfazione da porwnll. di un lusso volgllte, di uno stilc di villl che idemificavlI ii bcllo coo i piaccri e gli t'Cccssi, non appenll guslo ii supore di un inscgnamento filosofiro che guid:lva aUa vinu, oe ebbe subilo 1':Inimo infiummalo e, llellu sua scnsibililil ai bello, ndb sua ingenuil tuno giovanile, :Ispeullndosi che gli slessi discorsi :lVrebbern SUScilalO um. me desimll cmozione in Diollisio, si lIdOI>Cro e ouennt' ehe iltir'.lnno. in una pausa d'ol.io, si incolllrll.5SC con PllIlone e lo ascohassc (Oioll(' 4,6'7). Dione C conquislmo dllll'inscgnamcmo plalOnico e Platone forlelllcruc coi pilO daUe Cjunlit:1 intellclluali chc mostm di posscdcrc ii suo nuovo discepolo. A seguito di qlleSla convcrsionc, Dione manifesto Sell1.':L!tro iI proponimclllo di vivere per iI resfO dcllo SLU. vifll in modo ,lillcrso dali:. nHlsso deg1i ilolioti e dei sicc!iOli, daI momelllo che 1I11CVa concepilo per lu vin un arnort' superiore a quello per iI pillcere e lu lIil;. disso Illla. Per '111eSIO ereboe l'OStmla nei suoi confrollli du parle di chi invece em lIbillUllO li vivere enlro le regole dellll lirannidc: c queslo fino :L!lu morte di Dio nisio (PI....TONJl, L'/lem Vil J2713, Ir. it. II turu di P. Innocenti, pp. -19-.5il. Sembra di averc di fronle non uno ma due persollaggi: iI eognato dei lirarlllo, ehe vive a corle, riceve onote, assolvc a deliclIli compili

diplomatid, partedpa alia gestionc politico dd potere cd un leale scrvitotc della tirannidc fino alia morte di Dionisio I; iI discepolo di PlllIonc. che sceglie di seguire la via che l>Otla nlla virlu, rinundllndo ai (adli piaccri ai quali fino a quel momenlO era stato abiluoto, c che, per quesla sua scelta di vila, si guadagna l'oslilil dei conigiani. Quesla doppia immagine, che rende incerto ii giudizio ' e crcaambiguil:l c confusione, aceompngner Dionc fino nUa mort. Dionisio I muorc oe1367, gli sllcccde ii figlio Dionisio U. Dione potente alia corte siracusana e ha un progcno: convincere iI giovane liraono ad invitare a Siracusa Pllllone per riformarc lo sinto, divcntando, in tal modo, da timono re (Diom: 10,3>". li qucl che scmbra, Dione spcrava di eliminare. g;razie alia prcsenza di Platone, i tralli dispotici c troppo assolutislici della lirannide c di fare di Dionisio un governante modcrato c rispctloso della legge (ibid. 12. 2). Plutatco dcscrivc I'cducazione riCl"VUla da Dionisio n, ii suo componamento.la vila di corte c, per contraslo, ii cmattere di Dione. EgH eru Q(lialo pcrch: non panccipava con gli ahri corligi:mi ai diver limcnti di cone. Scmbrava supcrbo e nrroganle, mctUrc era austero c sincero. ln rclllt, riconoscc Pllllarco, ii SilO cm un Cllraltere aspro c insocievole, che respingeva c, per 'lucsto mOlivo, Dione cru biasimalo anche dagli nmici che, pmc, llVcvano Slima di lu i; persino Pl:uone gli llvcva scriuo di guardarsi dall'lrrog;anzll pcrch si accompagna alia soliwdinc2. Gli llVversari di Dione, temendo ii pericolo, convincono Dionisio II a tichi;lmare daU'csiJio Filisto', 1I0mo di grande cultura e llbilihl politica, :mlco e sostenitore di Dionisio I lin dai suo esorJio sulla
2.

c ii personaggio piu

,. Un problema d'e ~i I'rt"SCnl~,t1 ~~i sludiOlli c ii ~ellu",lIl"': (UIIlC ~l condliu tu sino n'm ",lesione di l)io11e III l>cllSicro plLuonioo con tu redelh\ II Dlonisio l. Seromlo H. 11<:I"\'e c K. \'on Frill. Din"c sc"'; fcdchllcntc l)ioni~io I pcr uC'luislllrc II cune una posi ziunc .Ii 1)()1~117,U ,ale ehe tlli I'cr111cll~~SC, morre.lel Iir'lIl'If\, di ("ml"re li Simeuslluno .,utO ispir.llo ui l'rindpi pbtu"il"i (llUMIIIl, ,~)6. pp. 1)11'7(,(,: IIns FMlrl. PI'. 6,671. Du bit'l (lellu sineer":L deli" lI,k"ion", di l)iOl1e ,Li l'rincipi plul.mici SPMUTII. pp. 19.1'.1'.1. ri prendendo \li' giudin I;i,) forrnul"LO ,I,L IJIIUIt.Il, 111 "p. 1.1" ~. Lu (r.I5C 1'1:Il"nku cillLh' duc \'ohe &, 1'IllIILrc", 'L H , c LL )'1, ): cnu 1: tnUlu d"ll" 'ILlUrlll l.dll'01 (.1,,111. Pllr se l'hllurco l'IICCCI"L eOllle pllllOn<:ll. 1,1 1.<'11"'01 IV !lO" ? .iI... mll~ i'lllellliC:I nm lu (mse, "llri1Juitl. UPlulOne.I'UlIeI,l>c dfcni"mnel1le rislI1ire ~I jilosufn. .I. Sll l'i1iSI" ... le note 'L I J, .16.

"li"

,66

fllQN

INTRODUZIONf.

sccna politica siracusann. uoma llmico noo tanto di un lirllnno qURnlO dei riranni (cosi lo ddinisce Cornel.io Nepotc, Dioue 3. 2). A
corte si fronteggiano due partili e ciascuno si fa scudo di uno persanalil cuhurale di a1l0 prolilo. Plalone giunge, e accolto coo grandi onori, d llvvio alIa sua opera educatrice ma eeco che viene scoperta una leuera, sentia da Dione ai Cartllginesi. Sembra un tradimento. Dionisio II convoca Dione, lo conduee ai piedi deU'acropoli, gti mo-

parte dn Siracusa: coo !'allontonomento di Diane e vcnu!o meno ln possibilit di istituire li Sirllcusa uno stato ispirnto ai modello platonico c pai Dionisio II deve dedictlrsi alia gucrrll contro i Cnrtnginesi. Oione vive in Grccin: IId Alene frequenta l'Accademia, nelle nitre dtfli greche gli uomini politiei pi influenti, con i qUllli assiste alIo svolgimento degli agoni paneUcnid. Oopo qualchc anno Dionisio 11 c di nuovo preso dai desidcrio di ascoltare Platone e lo invita. Platone non ritienc opportuno recarsi nuovamente a Siracusa ma, pressalo dagli amici di Dione e dagli amici di Dionisio, cede. II suo viaggio a Sirocusa si risolve in un insuccesso, perch non gli riesce di riappacificare i due cognati. Dionisio, lemendo, da un lato,l'ollivit di Dione in Grecia, dall'ahro, forse, indispcuito da taluni comportamenti di coloro che avevano accompaRnato Platone, in particolare ii nipote SpeUSippo4, perde la fiducia ncl filosofo, confisca i beni di Dione e li vende. Alio scopo di eSlromettere dcl tUIlO dalla famiglia Dione, coslringe la moglie Arete a sposare un suo amico. Plalone riesce a parlire dA SirACUsa fra mohe difficoh, incolllrn Dione od Olimpio duranle lo svolgimento dei giochi l}60 a. C.l, lo informa di quanto e accaduto: Dione decide di muovere guerra al tiranno. 3. La spedizionc, ouoccnto uomini circa, salpa da Zacinro verso la fine di llgOSlQ dei 357. Dionisio 11 informato dei prcparativi e ha disloClltO parte della floun nclln Iapigia ngli ordini di Filisro, parte a Caulonia ai suoi ordini, per intercetlnre le navi di Dionc il qunle, in-

Slro la lellera t, seoza Icncr conto deUc sue giustificazioni, lo fu imbarcare a forza e uasportare in halia. IJ fauo suscita grande clamare a Siracusa e ii timono si affrell3 ti dichiararc che noo si traUa di esilio ma di un lempornnco ollontanamcnlo. Di li a poco onche Platone

vece, osa la navigazione in alto mare e giunge in Sieilia sfuggcndo ai ncmici. Sbarca vicino Agrigento, ad Eradea Minoa, allora in mano cartoginese, e di li si dirige subito a Siracusa, ingrossando le sue file con contingenti inviatigli dalle cilt chc si schierano dalla sua parte e conquistando Siracusa, sguamita di truppe, che lo occoglie come un Iiberatore: nel corso di una improwisata assemblea popolare e acdomato, insieme con il fratcllo Megade, stratego con pieni pOleri. Anendc Dione un duplice compito: da un lato ridefinire I' asseuo poli1ico di Siracusa, dall'altro complelore I'occupazione della ciu, conquislando I'isola di Onigia, la rcggia-fortezza dei Dionisi, dove si sono rifugiali i mercenari e i soslenilori dei tiranno. Enlrambi i compili non sono agevoli ma linche correlati: per colpa di entrambi Dione entra subilo in confliuo con ii popolo di Siracusa. Egli si dedica aU'assedio dclla fonezza; sene giorni dol'O iI suo ingresso in cill, Dionisio 11 giunge da Cnulonia ad Ortigia e avvia traitntive; ii popolo si mostra intransigente, Dione disposto a f3rc conccssioni. Sono inviati ambasciatori presso ii tiranno chc approfiun delI'allelltamcnto delln sorvcglianza per lanciare cantro la eiu un allacco improwiso, respinto dai mercenari di Dione. Subito dopo sono recapilale a Dione lencre scrine dai suoi parenti rinchiusi in Oro tigia e ndle mani dei liranno. La soreUa Aristomaca e I'ex-moglic Arctc' lo pregano di riconciliarsi con illirannoj la leuera, recapilala SOltO iI nome di Ipparino, il figlio di Dione, slata scritto, in realt, da Dionisio II, che ricorda ai cognato i servigi da lui rcsi con zelo e lealt alia tirannide e lo esorta a farsi lui stesso liranno, salvando amici e parenti. La lenura pubblica delle Icuere, e sopranullo dell'uhima, raggda i Siracusani che comincinno a sospcl1are di Dione perch grande era, per Dionc, la necessit di risparmiare ii timnno (p, 2) e sono presi da entusiasmo alia notizia dell'nrrivo di Eradide, anche lui un esulc, chc giunge con dieci navi cd subito eleito navarco. Siracusa ha ora due capi di orientamento diverso: Dione n benvolulo daI papalo n disposto a fare concessioni ai popolo, Eraclide che gode dei favore popolare. Siracusa vive in una situlw:ione nnomala. AI vertice dello SintO vi c
). Ly IntimoniYllu Yllche ill l'OLllISO V ,. 8.

,68

I.\ION

INTROOUZ10NIl

una coppia di stnltcghi eon picni polcri (Dionc c McgadC), deu! per acclmnmdollc d:ll popolo: cssi hnnno chicslO cd otlcnuto di csscrc af-

fiancllli da vcnti collcJ;hi. Nclla I1llTrazionc plutllrchca non vi c traccia di qucsti vcntiduc magistmli: agisce solo Dionc. Al secando P0510, dopo Dione, vi Eradidc nnvarco. I1 titolo di str:ucgo con picni potcri pcricoJoso: assunto da Dionisio I, gli pcrmisc di [ursi rimnno, ma giuslifica la prcscnza di un comandante eDil pieni pOleri la ncccssir:'! di continlllltc la guerra contro Dionsio 11. Di filHO, SiraClIsa c
una cill:l chc si governa dClllocraticumctllc: 10 mosrr:mo Ic nUlTlerasc asscrnblcc. (I volte sponlrlncc, ehe si svolgono in ciHIi c dibllllono tuni i problcmi. Dionc rifctisce stJ ogni affare aI papaia che delibcTll. Ma lo scontro fTll iI 1'01'010 e Dione si fa scmpre piu acceso pcrch Dione nOll l: un dernocnnico n :U11a la democTllzi:1. Prima ehe Platonc giungessc a SiTlleusa nd 366, secondo voei ehc COTTeVllno in eiu e furono riferitc aI tiranno, Dionc avrcbbc discusso eon Erac1ide e con lo zio di qucst'ultimo Teodote dei suo progello politico: a quel eh.: sembru, Dione spcrllva di eliminare, grazic all:l prt"Senza di PIlltone, i traui dispnlici c lroppo assolUlisfici dcllll tinll1nide c di f:lre di Dionisio UJI 80\'crn,111le ll10dcnllO I: rispelloso dellil IC!!8e; 1ll11, se Dionisio si fosse opposto e ,1VCSSC ri/iul:llo di :\{Idolcirc iI suo governo, :lV<''Vll {leciso di rovcscinrlo c di re. stituire ii potere ,li SiracllSillli. non perch :lpprovas~e la dClllocrnia ma perch la rileneva di grull lunga rnij:;liore della tir:mnide per coloro i quali f:lllissero I'obicnivo di unu ~:ml\ aristocrllzia (12. 2-,). Ci che preme li Dione, dunque, C instaurare a Siracusl1 un regime aristocralico chc, forsc, non coincide nemlTIcno eOIl l'assetlo sta1l11e frulto dclla daborazione platonica: di qui lo scoppio pressoch imrnedi:no dei contrasto COIl ii 1'01'010. Al vcnicc dcllo stato vi sono Dione cd Erac1ide; Dione stTlltego eOIl pieni poteri, Eraclide nllvareo, subordinata a Dione. II titolo di stratego eon pieni potcri dli ii Dionc iI comando supremo (anche dclla (lona) ma si cstrinsccll soprattutto ncl comando deUe truppc di terra, la cui lite rapprcsentalfi dai mcrcenari giumi con lui c.lalla Grecia; essi non sono siracusani e sono legati da un vincolo di fedelt personale piu II Dione chc a SiTllcusa. Accanto lli mcrcennri ci sono contingclHi inviati dagli atleati (le dtt siceliote che si sono schicrate COIl Dione, ribellandosi a Dionisio li) e, certamente, anche un

gruppa di Siracusllni, ai quali Dione ha distribuito le pllnoplie" portate dalla Grecia. L'esercito di terra, in p:lTticolllre la f:lllteria pesllnte, neccssario perch bisogna assedillre Ortigia, ma Dione C oggetto di critiche da pllrte dei popolo chc lo accusa di inen.ill, di inoperosit:\ ndl'llssedio tlllo scopo di prolungare la guerrll e gil.lstificllre iI suo comando straordinario. U comando della /lOttll affidato nd Eradide e la guerra contro ii tiranno si svolgc anche per mare. Diodoro c.lil notizia di scolllri che avvengono sul mare fra la /lotlll siracusllna e 1:l /lona dd tiranno, che viene ripelutamente sconfitta (XVI 13, 3). 11 successo maggiore, che i Siracusani riportllnO, C una vittOrill navale: muore Filisto, ii piu fedele e ii piu capace collaboratore di Dionisio II. 11 mcrito deI successo dd naVllrco Eraclide e dei marill:li siracustlni che appartengono agli strati piu bassi della pupolmdunc. Queslo cvelllo raffoT'.lll ii giudizio negativo che gi in precedenza ii popolo avcva espresso suUa presenZll dei merecll:lTi in citt (3:5, 2). La vittoria su Filisto oscurala dai fatto chc Dionisio II ricsce a fuggire da Onigia: la COlpll dello smllCCO ricade sul nllvarco Ernclide che hll bisogno di riconquistllre iI favore popolare <COSI prcsentll i flltli PIlItllrco) c spinge ii demagogo Ippone a prescntnre proposte che mirano II TAf. forzare la democrazia e incidono fortemente in mnbito socillle cd economico. Ippone propone di ridistribllirc la term, Eraclide parla a fa vore e ta proposta approvata dall'assembtea popolare nonost:lntc I'opposizione di Dione. Ncl corso dclla stessll assernblca si decide lUl' che di privare i merccnari dclla paga c di cleggere altri strateghi. Os5elVll Plutarco: essi, che !"edud, per cosi dire. dalla lunga mlllutlia mppresenlala dnllnlirannidc, cercllvllno subilo di levarsi in piedi c di governars d:1 soli (tIla non cru ii momento), agivano in modo Sbllgliuto e odiavano Dionl: che, comI: un medico, voICVlllrntlenere ln cinil in un regime di vila rigoroso e tcmpernlo ('7, 7). L'cpisodio si presta II qualche osscrvazione. La proposta di e1eggere nuovi gtT:lleghi non di per s diretta contro Dione. L'c1ezione degli strateghi si svolge in piena estate; Dione era 5tato eleito stratego con pieni poteri alia fine di sCltembre dell'llnno precedente. Evidentemente, i Siracusani ritengono che si possa procedere ati un rinnovo
6. Cinqllcrnilu ~cc"nd" D:OOOMO XVI '). )
CIO.}.

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INTRODUZIONE

'7'

dei coUegio magistrmualc e salvano una certa continuil con iJ collegio precedente. NeI 3)7 era stnto eleno un coUegio formato da venLi due slrnteghi, di cui Dione e Megacle con pieni poteri, cui si era aggiunto, in un secondo momento, Eradide come navarco. Oro e detto un collegio formato da vc:nticinque stratc:ghi: manca 10 stT1ltego con pieni poteri ma qucsla non e una magistratura ordinaria bens! straordinaria: la decisione di procedere alJ'daione di un collegio magistraluale di tipo ordinario non necessariamente significa un alto di osliJit contro Dione. esprime iJ desiderio di rientrare ndla normalit. Chc poi Dione non venga e1eno, queslo e falto che rientra nellibero gioco democrntico cd e conseguem.1I. ddlo sgretolarsi ddl'oppoggio popolare, I Sirncusani decidono di privltre i mercenad dclln paga. La deeisione non sorprende perch Plutarco ha gi riferito dei malumore dei Sirncusani nei confromi dei mercennri. Plmorco informa linche che i Siracusnni tentano di smccnre i mercennri da Dione, offrendo loro ['ugullgliam':a dei dirini politiei (38, 4). Queslo, Eorse, significn che nnche i ll1crccnari rientrano neU'ampio riasseuo dello stato, cui i democrmiei lendono, e che non si agisce contra di loro in maniera punitiva, come suggerisce Plutarco, I Siracusani hanno decrctato di procedere ad una ridisltibuzione di temi. NeI momento in cui i mercenari siano inserili nel corpo civico, godrcbbero anch'cssi dei benencio della ridistribuzione, ricevendo un vantaggio molto maggiore dei danno derivante dalla perdita dei salado. Dione subisce una sconfitta politica pcrch ha perduto ii favore dcl popalo. Plutarco paragona i Siracusani a dei convalescenti, non ancora rislll.bililisi dalla lunga malauia rapprcsc:ntala daUa tirannide, e Dione ad un medico che valeva Iratlene~ la eiu in un regime di vita rigoroso e temperato. E frequente negli slorici greei, e anche in Plularco, ii ricorso a metafore e nd un Icssico tratti dalla medicina: Plutarco vuol dire che Dione si oppone ai funzionamento della democrllzia e cerca di instaurare a Siracusn un regime aristocrntico, progctto che egli aveva inteso perseguire sin dai momemo della morte di Dionisio 1. Ma non questo che ii popolo pensa di lui. I rllpponi EtIl Dionc c iI popalo si sono incrimui quando vicnc lena in llssemblell ln leuera, apparcntcmcnlt: illviatagli dai figlio Ipparino, di fnuo scriua dn Dionisio II, ii qualc invita Dione li non distruggere la tiranniclc mn

a farsi egli slesso timnno. salvando in tal modo dall'odio popolare llmiei e pnrenti. Da queslo momemo, secondo Plulllrco, i Siracusani comineiano li sospcttare di Dione linche se si pu pensa~ chc possa aver gi insospcttito i Siracusani !'atteggiamcnto morbido e disposto a concc:ssioni, adottato da Dione in occasione delJe prime uauative con illiranno e dimostmto pcrdente daDo svolgersi degli eventi (cap. 30). L'accusa che Soside rivolge ai Siracusani e di essersi liberali di una limnnide sonnolenta ed cbbra per accettare un padrone sveglio e sobrio (34. 2). L'intero episodio di Soside, lImpiamenlc dcscrino da Plutarco, e costruito sull'accusa rivoha a Dione di componllrsi come un timnno e Dione:: deve fare ricorso II tul10 ii suo prcstigio c nlIa sua autorit per dimostrare che I'accusn ~ infondatll. L'accusa di volersi Eare tiranno era stala rivolta a Diont: subito dopo ht morte:: di Dionisio I: i fedelissimi di Dionisio 11 esortuvano il timnno a stnre in guardia pcrch ii vero motivo della presema di Platone a Siracusa crn ii suo allontllnamento dai potere c la sua sostiwzione coo Dione (14, d. Fino aUa mone, Dione noo riuseir a !iberarsi dai sospetto di aspirare alia tirannide 7, forse non tanto perch questa era la sua nascosta aspirazione quanto per ii suo componamento lIhezzoso che lo isolava dalln gente ll 4. Dione perde lo scontro palitico e si aDontana dalla eiu con i mercenari, rifugiandosi II. Leontini. Avviene un fano nuovo. Ai mc:rcenari rimasti li difendere Ofligia giungono viveri, e forse anche rinEor.li, trasportati da Nipsio, un comandante mercenario agli ordini di Dionisio 11. Nipsio lancia un atlacco improvviso conlro la ciu e i Siracusani non riescono II respingerlo: vi sono moiti mani, donne e bambini condotti prigionieri neU'acropali, devastazione dellll zona contigua aU'lIcropoli. Dapo un seconclo, piu dcvnslante attacco, i Si rllcllsani richiamano Dione, che respinge Je truppe di Nipsio, GIi uo7. L'uceu.u u\'c\'u ciroolulo l,rllU11lcnle: I'I.... TONH, ulfr,,, VI/ ,UoB: j,UAj.\4ll: CoMNHI.IO NIlI'OTH, DiOflr 6'1; ATHNI:O XI ,a8E.E Pcrsino 1'11Il~roo I'ucooglie ndlu O(jYMl'l(II~, Iii dQ\'c seth'c; .. neppure !Ulti gli umiei crcdeltem chc Diulle, dopu ~ver '(U(ciUIO Diolli.io, nOI1 si urehlx: auicun.uo llll solido polerc, inll~I1I1~l1do I dll~dini con I'uso di \ln nomc "iiI mile di qucllo di lir~nnid<: .. (j, 'o; \'d. ~nchc O(jYXIlI(lI~ Emiti,," /i'"",lrflnr.. l, .I)' H. Vd, J~ dncriziunc dei ur~llcrc di Dione 1I11luragrlolfo l c la nOl~ 1.

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lON

INl'RODUZIONIl

'73

politiei di pllrtC dcmotr:uica fuggono da Siracusa, Eradide si consegna a Diooe che lo lascia libero, nonostante i suoi amici gli consiglino di abbandonarlo aUa vendeua dei sold:ui. Dione riclcuo slr:llcgo con pieni poleri e, per placarc la massa rumoreggiante in assemblea, riconferma Emclidc navarco: ma qu(.'Sto non significa che si lOrni olla situazione precedente, ii clima politico cambiato. Cambia ii modo di gl'Stire ii polere da porte di Dione, che si mosml piu autorilario cd esereita un polere che non sembra avere limiti. Ci chc soprllttuno dislingue ii primo dai secondo periodo di slra legia di Dione qucslo: nc1 primo periodo a Sil1lcusa si svolgono nlOlte asscmblcc, 1Ilcune anche spontanec, e tutti i problemi vengono dib:lltuti ndla sede pubblica piu ampia; ncl secondo periodo scompare I'attivit assembicare hranne forse un caso~), Dione agisce in maniem autoritaria: cassa ii provvedimcnto di ridislribuzione dellll temi, giii ;lpprovllto dall'lIsscmblca popolare, atto ceMllmentc iUegalc. Non sorprcndc chc Ernclide riprenda coo oltimi llrgomenti la sua campagna contro Dione, che accusa di volersi fare liraono. Dione si accorda direllllmcnte con ApoUocmtc, ii 6glio maggiore di Dionisio, lasciato dai padre a difenderc Ortigia, e non sembra che la trattlltiv3, come ncgli ahri casi, passi per I'assemblea, Dopo la paneoza di Apol. lacrale e la rcsa di Onigia, Dione oon depone ii titolo di slr:llego con pieni potcri, omlai reso inulile dalla fine della guerra contro Dionisio, ma se ne serve per awiarc la riforma dello slato, nel1a qualc si fa aiu ltlre da c.:onsiglicri c.:orinzi:
Il11nl

Diont: a\,(.ova invilato i Corinzi, speranoo di iSlituire pill flleilmolle. gnzie alia loro prooc:nza, iI regime politico ehe IlVCVIl in mente, Si proPOUCVIl di Ilbbaltere ii I>uro regime democrlltico, poich ooso non era un regime politico mil (quooto a(fcrrllllva Plalone) ii supcr-merc:llo dei regimi: piUllosto, mescolllndo j'llssello 1:lconico c crclesc (che risultavll di dC010Cr;JII e mon~rchia), iSlilUire t: org:mizl.urnc uno nd quale una llristocrazia :>ovrimendoose e decidoose sugli affari pid lmpon:mli: vedcva, inflllti, ehc proprio i Corin si govemllvllrlo in (onnn Jliut. !Osto oligurchicll c nou IrnttuvallO molti a(fari pubblici nell'assemblell popolare (H. ~-.. ).

Plmurco uvcva dato nOlizil1 ai cllpitolo 1:1. li progeuo, nel 367/6 ancora astratto, di iSlituirc a Siracusa (cuna sunu aristocraa h:l, 3), cio uno st:no nc1 quulc unu aristocrazia sovrintcndessc e deeidcssc sllgli affari piu imponanti (H, 4), si concrelizza ndln scella dei mo dcllo oligarchico corinzio. Nclla Letlera V1l1 Plalonc :mribuiscc a Dionc un progeno politico diverso, di chiam ispirazionc spanana: iSliruirc li Siracusa una lriarchia, della qualc faccssero parle, ai posto di Dione ormai defumo, ii l1glio Ipparino e, ancora, Dionisio II c ii fr:nellastro Ipparino (l1glio di Dionisio I e Arislomacal. La descrizione plulonica (ammesso chc la utJera sia di Platone) apparc paco convincente. pcrch in contrasto con qucUo che conosciamo delle azioni di Dione. Egli non si mai mostrato interessato ad un accordo con Dionisio II ma solo disposto a fargli conccssioni: Dione continua I'assedio di Onigia 6no alia resa della fonezza anche dopo ii suo ritorno a Siracusa da Lcontini, quando si trova ad cscreilare lIn polere assolllto suUa ciltii e noo ha rivali in grado di contrastarlo. AI contrario, CDionisio II a proporrc a Dione un accordo politico, csortandolo a farsi timono, e, forse, ii progeno descriuo nella ollava ullera plaronicn giova soprattulto a Dionisio n, che rienlrerebbe in un giaco dai qllulc ormai csduso. A me I>;lre credibile quanlO Plularco afferma, ciC che Dione intendesse iSliluire a Siracusa un regime oligarchico ispiralo a quello corinzio, mentre mi pare un omaggio ritualc a Plmone qudl'accenno al1'assctlo Iacooico e crelese che ei guida, appunlo, in dirczione di PI31one. I mpporti fra Dionc eSpana er:lIlO pcssimi, nonOSlante Dione fosse ciuadino sparl:mo, li causa degli inlcrvenli, ostili li Dione, in Sicilia di P:lrace e Gesilo. E soprattutto; Dione invita consiglicri corinzi, rinsaldando illcgame originllrio fra Sir:ICUS:1 c Corinto, non si rivolge ni: a Spart:! lU n AIl'Accademia ll ,

11 progetlo, chc viene auribuito ti Dione, si conferma idemico II quello forrnull1to ncl 367/6 C :IUora concordato con Emclidc, di cui
9, I'l.'t I:i dl'l.'isionc <Ii s"j.llierc I" 11"1l~ "d. ]:, notu ~ ').

'O. Dionc seelllic un" IK,liticlI ~"Slcm d;wl1m LIli 'ludl" I'Cn;Clluill' (11Ii Dioni~i: prderisee stubilire buone rcluoni con C,1I1UllillC lDillnisio I COlllh:lltlllO qlHlllro Iluerre mlltro i Cllr1Ullincsl. di cui l'lIhilllLl mndusII ,hLl li8lio Dillnisio II: ", ,(,. ,I e 11011') c inl~1' wmp..,re t:. ml!"bOfll1.iolle COI1 S]>lIrlll (".I. " '-7: '7, II c n.,l11: ,111, 7"19 c 11Old, rin!llld"ndu i ICIl,,,ni <"cm Curilllu. ,I. SuU':llli"ihi s"oh" <I" 1"luni <lisccpuli di PI"lUIlC "UI11I.' 'Ollsilllicri c 1~llislulUri ,d, M. hSARllI PAll~"''T~, ,y8<), pp. 6)-711.

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'74
~. II progcuo di Dionc incontra ]'opposizionc di Eradide: qucsta volta Diane IlO/l lo tollem e pcrmcttc ehc Eradide sia ucdso. J?l'ini. zia dei suo declino. Ncgli ultimi capitoli dclla Vi/a pluTllrchcn, Dionc npplltC insicuro c depressa. tormentata daI rimorso per J'uccisionc di Emdidc, in pteda ai terrore quando gli scmbra di vedete un fantasma nella sua ClIsa, psicologicamente incapaec di opporrc rcsistenza alia congiura ehc si Vll org:mizznndo e di cui e ai corrente, L'insicurczza c la condizionc di dcbolezzll psicologica dctcrminano forsc anchc un comportamento politico oppressivo c repressivo: ardina a Cnllippo di scovarc coloro ehe gli siano ostili, (d:1 qucsto puntO ci nimll Cornc1io NCpOIC), confisca i loro bcni, dislribucndoli ai soldati; per mancanza di fondi e costretto Aloccare anche i beni degli amici. Questo gli concilia ii favore dei soldai i ma gli fa perdere quello dei nobilij ii popolo pllfla di lui come di un liranno (NEPOTE, Dione 7) c iI comportamento di Oione sembm proprio quello di un timnno. Perci a CalIippo non c cliffici1c orgAnizzare la congiura. Oione c ucciso e ci chc colpisce nel rllcconto plutllrcheo i: la solilUdine che lo circondn: non pu conlare sul favore dei 1'01'010 ma nemmeno su quello dei nobili, nemmeno su quello dei soldati, se si considern che ad ucciderlo sono mercenari di Zacinto, cioe i soldai i che pil di tuni avrebbero dovuw essergli fedcli. Dione c ucciso menlre si trova in casa con numerosi nmici ma, quando subisce l'llggressiol1e, neSSUI10 interviene in sua difesa, gli amici lo nbbandonano ai suo destino, pur essendo certamente in numero superiore ai congiutllti entrati in caSA. E forsc ha mgione Cornelio quando osscrvn: qllam iJwisa s ringularis potcntl ct miscranda va, qui se metlli qllam amari maluftl, cuivis facilc iJllellectu flfir (Viom: 9,5) 12.

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c.,

c.,

c..

NOTA CRITICA

j, ~ nfllnEv txdvll nQotl!(l~ Ziegler. HlJTfi: preferista scriverc con lo spirito :Ispro, sullo searlll di Clcm#MC 18, } e MOfa/ia 119 A c 167 F, c non con lo spitilo dolce kodici c F1l1celiere). Zicglcr cspunge. ~, 8 (xat) ... [nl come Luar, Sintenis c FJl1celiere.

10, 2

dc; ltQeT~ ZicglcrJ.

,/O'l:

C,

llccetratO

do Sintcnis c Flllcclicre (do;:

QI!T1)V

Y111

10, } i1(11(l0VQllo'lIU:vU: non convincente

la

carrezione proposlLl

da Ziegler

('lltvOl) sullo scortLl di Plotonc, LeUi III 680 E. I I, .\ non necessorio I'integruzione dVUl <ti;) 116'10'1, proposto do Brylln e llCccltata do Ziegler, sulhl seOTlU di PU.TONI!, u'Ut'rn Vil }28 C.

17,7 mnntcngo llllczione dei codiei 6111lOtm

(61I1lO0(~1

Zieglerl .

.H. ~ mi pure preferibile ),ul'I'Eiv lTlIffinndnto dni codiei (contro eL", proposto dll HlIrtmlln e IIccolto da Zieglcr), pcrch rilcngo chc ii verbo faceill riferimcnto ai fastidio chc I'assedio procutll ui eillndini. 37,;[ y\i(l(llU e allcSlatO dalutti i codiei lrnllne L (yaw, lIccolto dll Zieglcr). Di qui e natll ln propOstll di correzionc ovanz!Ua da Lone (ytJoQ1lta) e dll Portcr (yuo.(I0tuV seil. 'YQov). 'II, ;[ Ilavull),;; non ncccssarill tu correzione VWVU(O;, proposln dll Zicglcr 5ullll base di AlewlIIdro '0, 8. '1-1, " oITOU'lv c corrczionc propostn da Sinlenis per illrlldito oxokilV, EsSII scrnbra confcrrnulll da ,", 2. ,,6,6 la corrczionc [vlu;'lokeupttvw;, proposla dll Simcnis, scmbra confcrlllalll dlllla preSCIl7.:I dcl succcssivo el;w. 49,7 (hp') aI;: I'inlcgrll'l.ionc statu proposta da Portcr c scrnbrn opporluna per completare ii senso ddlu frasc. :14,4 lllfl' (lutoii e corrczionc nnlicll di im' aiJto lrllmllndllto dai codiei.

OiJyX(IlOl; l, 6: preferisco, come Flacdierc, ii scrnplicc til; 'Pllllll, uttcslalO in A, c non tli; lTutQl60 'PU)1111; in QZ o la correzione jHOposta dll Zie glcr til rt:at(llllo; I'PO)jU1].

lI,II'AQll y', Wol'ItQ L.luUV{bll cplJolv, WI60oll: vtltlwv l , toi KOQlvOtol o-u IUlvlt:w tO W'J.OV 2 ellLotQatEOaOI Ilt'tll 'tw" 'AXmw", tl lt6,lttl"OI ai. lltQl naltO" I f:~ UQxi] KOQl,,(hOl ytyo"Ott ou"tJ1xou'V llQOJllW, otitW tlXO tU 'Axa6lJlltiq. Il'ltt 'PwJlatou IIt)O' wEUlJ"a tyxC1tL", too" CPtQOllhou i:x 'tij YQacpi] 'taTlJ, ~ 'tO" 'tE B(lomu lltQltXtl ~lo" ltal 'tO" L\tw"o; [21 'o:" Iltv a-u'tq, nM'tW"L nkT)ollloa, (, 6~ 'tot OyOI tV't(lucpt:l toiS m.lI'tw"o. wonfO Ilt IlL WQJu]oa" llq>6U(lOl llukutO"t'(lu en:l 'tou 'ltyW'tOU yw"u. lJ) Kul 'tO Ilh ,IOLU 1l0)J.ll xal 6,llt.q>. llQ.~uV'tu ItaQ'tuoi]om 'tq, ltUOlJYflIO"1 'til a(luij, tl bti cp(lovt)on xul blltUt.oaVll bv{llllV e:fl 'tO {I-u'to ltul t'lXlJv ouvefttiv, j"u ltUo clllU ltallltyEftO Ul 1l0mltul llQll~tU; M~WOIV, O-U ftUU'I{lotOV lou". [4] 'U YO(l 'l1fnOJluxo ad1ltlJ ttyt tOU ytyu,tVaOltt'YOUS nU(l' u-u'ttP x" x(lta f:~ yoO lblilv cptQovta t,uyvwvm ll(l(lwftev, otino tO" Oyo" lotl" tlxO tWV nellattUllt'YW" IIO{W tnf:o{}m 'lui n(l.~tOlv. llltttl" tlVU xal QuftlIO" nlcptQovtu ,Iu to ll(lt1l0VlQ.
[2, 11 AI li Txm, ToV; (IuJlllt'llaCJL 'lcin.ov ~ mil; ll(lom(ltotmv O\l(JUL ai u-utol. auvYOUOL TWV vQwv 'tOu ~tou tl JlOlTlJTa. 121 nQoUVUQ!6110Uv yQ alupouQOL TO Ttkou. tt llQoOf:VtO Ta

[I, 1] E dunque, caro Sossio Senecione I, Simon ide dice che ruo non si ndiro con i Corinzi 2 , quando I'assalirono insieme con gli Achei, giacch GlllUCO J , corinzio di origine, combnneva con ardore al suo finnco; ahrettanlo, conviene che n i Romnni n i Greci rimproverino l'Accademia, poich essi sono trottnti in modo imparziale in qucsto senno che comprende la Vita di Bruto e la Vila di D;olt~ [2] dei quali, qucslo fu disc.:t:polo Ji Platonc in persana, quello si nutri della dOllrina di Plalone e, come da un'unica palestra, entrambi si slnnciarono verso i piu grandi cimenti. [J] N deve meravigliare chc cssi, che hanno compiulo mohe imprcsc simili c gcrncllc. rendano 1(."Slimoninnza in favore di chi li aveva guidati verso la vinu, climoslrando che polcnza e forluna vanno congiunte con snggezza e giustizia, affinch le azioni politiche conseguano I'omamenlo, insieme, dcUa bcUezza e deUa grandezza. [4] L'allenatorc Ippomnco solcva nf. fcrmnre di poter riconoscere da lontnno chi si fosse escrcilato presso di lui, linche se lo vcdcvlI panar via carne dai mercl1lo. Cosi c nalurale che I'insegnnmento filosofico Iraspaia nelJe lIzioni di coloro chc sono slnti educllli in modo simile e che li quelle conferisca, insicme con ii decoro, una certa qunl misuralll proporzione e nrmonia. [2, I] I destini dei due uomini, identici piu per quanto occadcle loro chc per quanto scelsero di fare, rcndollo simili Ic loro vitc. [2] Entrambi furono uccisi prima di raggiungere lo scopo cui ave

1. Sossio Senc:donc. UIl coltuoorulorc: di Tmi'l11o. fu cons.olc: nd 99. 102 C 101 d. c.: u lui. prooubilnlcnlC, P!ul.,rco dctlk le Vil,' PII",fldr e le Q/lrJlim,; (m'lli~illli (",I. 1'111 TAMCO. I. UTET, p. '1), 2. SI~IONlllll (>1 C.:O. fr. 61 PUHe (1!)61).

.I. Glouco di Udu. nil)()IC di Ikllcrofome, disccndcv~ tllI Sisifo corinzio: dr. OMBRO.

Ifi<1J..

Vll.n~l r.

l\ION

, ->
v:mo dirc[[o Ic loro azioni, scnza riuscirc li reaIi7.1.Jlrlo pur dopo molte grundi lotte. [3] La cosa piu mirahilc di tuttl~ la segucnlc: pcrsino la divinilii prcannunci ad entrnmbi ln nne. poich in modo :mnlogo n cinscuno dei due tlpparvc uno spenro di aspello non benevolo -4. [4] Eppure, vi sono coloro che negano' simili fenomeni e nffermano chc a nessun uomo S;ll10 di mcO{c si presentata n b visione di uno spiriw n un fantnsmll ma che i bambini, le donncue, gli uomilli in deli rio per Olalllttia, ncU'crrare dc1I'Il11ima o per squilibrio fisico, ngituno opinioni vnnc c ussurde. mentre sono proprio loro ehc lIeeo\gano dentro di s uno spirito malvagio, III superstizione, ['] Ma se Dionc c Bruw, uomini scri, smdiosi di f1Iosofia, non indini n a cedere n a lascinrsi cnttllrarc da una qualunque emozione, furono posti da uno ~pettro in uno SI:1IO J'animo lale da parlame persino coo L'Str:toei, siamo forse costretti ad accCUare la piu incredibile fra le opinioni di remota lIn1ichit, [6] cioe che gli spiriti caltivi e maligni, che invidiano gli uomini probi e si oppongono allc loro imprese, suscit:1Il0 in loro tUTbamcnli e paUTe, scuolcnclo c facendone vaciJJarc la vinil, afnnch essi, non f(.'Slando snldi cd inlegri ne! bcnc, non oncnRano dopo b morte una sorte migliore dclla loro. [7] Ma qllCSti argo rnenli si ano riservali ad lln nitro scrilto('. ln qUl'Sto, ii dodkcsimo dellc Vi/e Parallele, cornincinmo colnurrnre!ll vita dei piii amico dei dllC.
C

nQ~ll tx nowv xolllfy}.wv :ywvwv xU'tottl!attm 'I~ bUVllttl!vu. ()] RQ bl! nvtwv ttau~aOlWtatOV, tl xal T ba41VlOV lllpOtl!QOl nfbijwOf t~V u).futflv, flolw exatl!QqJ q>0llatO tl 'l'w oux fU'

IlfVOU naQayevollhou~. [4J Ka(tOI ).6yo d fon tWV valQoVl:wv' t tOUlUta, IUl6fVl v vouv ixovn nQoonfOflV <PltVta0IIU bailtOVO '1I1 b' ei6w}.ov, ).).Q m:uMQla XCI! yvma xal ltaQatpQou bl' o6l!vnav ltv6Qlnou iv tWl n).Qvql 'lJIUX~ li buoxQaol~ OlllOtO yevo. IltvOU, M;a tep/!).Xeo601 xeva xal u).}.OXtOU, 6ulllOVO nov11Qv h atOU; [etvm] buol6alflOv(av ixono. 1.5] Et fi! .6.(WV xol. BQOUTO, v6Ql! ill~QL6eU; xol. epl).600epOl xal nQo 0'6v aXQooepol!i o'6' eU.).WtOI n6o, otw un lp6:0110tO t'ilEtl!6'lOOV, WOlf xal. qJQom nQ hl!(Iou. oux oI&t J1T( TWV nvu nal.alWV TV lnonwtatov vayxaoftwllev n(loa6~ea601 ).6yov, (6] w tO; epoul.o t'iatIIVIO xal ~ooxovo, nQOOr.p6ovouVl:O TOU; o:ya60l aVQol xot tuu; nQo;fOlv tvlOtJlfVO, taQoX xul rppou tnYfl, odoVl:u xut oepOVl:O n'lv Qftilv, W II" 6l01lflvuVl:e luncine lv t19 xo).iV xot axtQolol pel.. tlovo exdvwv IlolQu IIn n'lv lfMUt"V t/XWOlV. (7J 'AU Tauta Ilh filO Uov ltvuxdo6w l.6yov". 'Ev tO/Tlp 6!, 6w6ext~1 TwV nOQu)., ).~).wv Vtl ~(lV, tV TaU ltQeaIJudQou 1tQonouyyw'lev.
[3,1] .6.LOvOl01 n(leoflteQo filO 1:"!v aQXI'Iv xatuOt l, ef} iiY1UlE t"V 'EQllOXQtoul tOU IUQoxoo(ou" 6uyotl!Qu. 12] Tut'lv, onw t~1 tU(luvvl6o lt'iQuI1v'll llej3olwl, nootvu ol IU(lOXOLOl btlVO;I xal naQuv'IOUI llofll; ei TO m;111O xu6t'Qwov, ~qJ' ai

[l. I] Dionisio ii vccehio. giunto aI pOlcrc 7 , s(>OS subito la nglia dei sirncusano Ermocrale 8 . [2] Coslci i Siracusani, sollcvatisi (la li rannide non aveva ltoCOra solide basU, scviziarono nella pcrsonn con torture atroei e inique, a seguito ddle qUllli dia rinunci spontanea

efr. D"",f')) e lln,'o j6j1. ). Gri Epkurd. Ifr. IIn,to 31. 6. Plulllr~'o ne lrJlI:lI Ildle SC'8uemi opere mor.Ji: fI/rlmonl" J<'I./i .ml(V/i (Alou/i" .. ,,,D,,lJCI; /siJl' I.' (hiriJf' libid., j6<)D. j7oCJ; ,d. ~nche 1.4 J"fll.'Nti:.i"HC' libid., If4E.
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7 Dionisio di"C'nlu lirun'lo di SiIllCtl$l1 (i. 1'. )lrult'110 COI' l'ieni pOlcri, ,'.1. J, jJ in \lll nHlIllemo pnrlicolllrl11"nr", diflicile per ln Skilia tlr~'l:~. Nd 40<) u. C. i C"rl"l.Iinl'!li sh~rcu. I"llllU ~lIll'isol.l ,;un 1111 fOIl", t'S",rcilO CdislruSlicru Sdinlllllc c Imcru. Hiprt'Scm l'"frcIlSil'u Hd ,,06. ulIucculuk, " dislrulUlcm!o AllrigCllIu: pui si dirt'SSl:ro COIII"" Gdll. Vi el1l ii 1>1:' ricol" che- l'inlcl'1l Sidliu grC-Cll ('lIdC'!l5l: 1Ie-lIc 10m ,mni. Approfill uhill1l<.'Tlrc di qUC'SIU Jituu.iollc di confu5ione c: di I>l:ricolo illlKn'lllte I.>ionisio, ,;hC' riUld f., dC'J1'Orre gli Slru. lq.:hi 5inCllsllni in fllrirn e 11 f"",i dC'ggeR:' dull'lIcmblc:llI>l'l'olllre sintCl.. ~n. Slntlcg<> ron

picni pOleri (-lO) a. C). Fil 'JUNIO li",l" che "Ii COllilC'ml,li ."..,r(ilare un 11'Olere aOOUlO a SIr'lICIISa fino alI:. munc. ue! J67 a. C. 8. ErnlllCrdlc era SIIIlo \ln U0l110 polillco tli Ilrand", riIiL'\'O. Fu suo mcrilo la ItilJ\lI~. l.iOllC dclln puec di Ceb ("~'l II. C.l. in fum.lOllC ulIlilllcui,."c: I!uid ILI roislcn~1l oonlro !lli A1L1liNi nd _I' )"1' j. SlIcccsilil'llnl",nlc, si r~'C "lIu lNlU di nnu flOllU sirneunn" ill Ellc lil>onlO, <lo\'e- e-ollulx"" coo Sparlu COlUro IIIi AuniC':<i. Menu", si ll'O\'UI'a in Ellcs11Oll10, (II esilialo tlul glll'",rno dernocrJllco SirveUSUI1'O. ritOTl>l) in Sidlia e mori nel tenlllll\'O ,Ii ncnIrdrc: in SiNCUilll (401 ~. C.l.

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Uov XQ6vov wov vtl-lwv euvT6v 6luul.eiv ~xUTtQQ.. XOlVn Iltv ei{h. ol-livwv 6EUlVEiv I-Iet' aVTOU. n:up. vxtU 6' !v IltQEI O\!VQvunQlJO. Il#:vWV. (5) Ka(TOl. nin' IUQuxoolwv ilmilno TO 1t1j6o n'\v EY'ft\'i1 nUav iXEn. rijo; l;tv11 U' bdvU 1t(lotQQ. int~(lXE tEXo0tl tOv 1(QEofkuOVT tilo; luovuolou yevE ulv 11 atil pOll6eiv nQ6s '(6 yt. vo. (6J 'H 6' 'AQ1010~ltX11 noitv X(lVOV nm auvql'l(tL tq, ALOvuotlll, xaLnl!'Q onou6Q~ovn nl!'Qt t1)v ex ttl] dXVWOlV, Yl!' xcd t~V
t11tQa T1] t\oxQtbo, uttLaOQlleVO xUTa<puQllUxeullLv t1)v 'AQIOTO. 1 IlX1lv, (ut/!xTElVe,

mente alia vita '). U] Dionisio, riprcso il potere e consolidatolo, sposa in seconde none, contemporaneamcnle, due donnc l0: I'una di Lacri, di nomc Doride; "nitra indigena, Aristomaca, figlia di Ipparino, uomo ehe aveva primeggiuto fra i Siracusnni c llveva esercitato ii patere in sicmc con [ui, quando Dionisio era stato eletra stratcgo con pieni po teei per condurre la guerra LL. [4] Si dicc ehe le lIbbia sposatc cn tmmbc ncllo stesso giorno e chc ncssuno abbia mui saputo II quale dellc du, per prima, egli si sia unito; che, in seguilo, si sia diviso sem pre ugualmente fra le due mogli, abiluate a pranzare, entrambe, in sieme con lui e, di nolle, o. dormirgli o.eeanto n turno. [5] ln veritii, ii popalo di Siracusa avrebbe voluto che la moglie locale avesse pre valso suUa stranicra ma a lei, che parlOri per prima ii maggiore dei figli di Dionisio 12 , fll possibile trovare in lui una difesa contro ii di fcuo di origine. (6] Aristomllcll, invccc, visse accanto a Dionisio per IUllgO tempo senza thtrgli figli, per quanto egli desiderasse unll di scendcnzll da lei, ai punto da far pcrsino uccidere la madre dcUa Lo cresc, che Rccusava di somminislrarc filtri ad Aristomaca. [4, 1] Dione, di lei fratello, all'inizio riccvcva onore grnzie alia soo relia; in seguito, dando prova di saggezza, era armai benvolulO daI timnno per i suoi meriti. [2] Oltrc a luui &li altri privilegi concc..'SSigli, illiranno aveva ordinato ai Icsorieri di dare a Dione cio che chicdcsse e, quando avessero dmo, di informaria in giotoma. [3] Dionc, che gi prima era, quanto all'indole, nobile, magnanimo, coraggioso, ancora di pill svilupp queste qualit quando, per un caso voluto dllgli dei e non per calcolo umano, Platone sbaTc in Sicilia. [4] Ma una divinil, [I que! che sembrn, geltando da lontano le basi per la futura liben

14, Jl TUUTlj O:btIpO wv A(wv, iv pxflllb eixe tlfl~V 6.n6 til 6.6llpi l, OTEQOV b tO\l tpQoveiv bl60u neiQav ~6'j xa6' aUt6v ,',yanTo naQQ TlP TUQVVq.l, 12l xat n(l6 nuOL TOi U.Ol lLQ'ltO TOl TUfllm, n V UlTn A(wv lllbvul, (blJbvtu 6i: n(l6 autv autt'II Il!'Q6v tpQ6~EIV. ()) ~nv ll xal lt(lTEQOV utVI]6 Tq, ijttu xul IIEyaqlQwv xal vbQ<.l6'j, en ILov enUiwxe lt(l6 tUta ttel~ nvt ~Xll ntwvo ti.<; ILxe(uv ltaQa~uvto XUt"' ou6l:va OYlO11V UV6(1mLvov' [41 )"M balllWV nl; l CQtXE, n6QQwtJev QX~v l!u6eQta [nupaJflau'IIEVO IUQaxoolOl xal tUQuvv(6o XUT)"UOlV

(I)IOOO~O XIII 96, J; JU Tnle e l'oIisKno \d. '1, 7'9). II dupli('(' mUlr1monio a'~ lo KUfXl ~l Ie:llurlo ud una pofrnlC' (amiglia di panC' oIig~rc:hial. Di 11 a poro, mrnlte: era unro~ I'~. curso III llue:rlll ronlro i ClInlginni, i C'IIYulio:ri slr:KUlIIli li ribdluono, rnlr~' r?,~ ln Slr~n~u e IUC'C'.~C'l!JliArOIl~ lu ('I,~II di Dionisio, infierc:ndo ronlm la 1n000ie:. Dioni. MO rIlum 111 (1'\:1111 li Sll1Irulll o: tljJrt.'5c: iI rolllrollo dclla dna C .. O, li. C.l. 10. Diollis~o allC'$C il J97 Ilc:r rilp()$~t$i e:, ...iulllllJO lo: roIl511e:lUJini Ill'l;'Che, 51lO$ tllle: dorme:. Anchc: ln qUC::SIO ClliO e: c:\iJ..'nle: lo ICOl'IU 1'lUlilico cid dllplice nllllrimooio: Jy un IYlo ~n u~yl'\: I. IUKc:llibilili lil'llcuuna, lpo:5llndo 11010 un~ Ill'll1liC'l'll; dall'a1u"o 1lrin8C'ro: un solido "Inrolo mn L..ocri, in \ill~ di una (UIU~ dpan,ionc: in Magna Gro:ci.

. 9.. ~ubilo dopo t'SSffl: mIo daign~lo Slllllqo mn pirni poferi, DioniUo lpoKl I~ fi. lth~ di El'ml)l;nle e (<n: lpos,at'C I~ IlroprillO'U~ T~e ~ PoIisJmo, rogn.IO di Ef'I"IMX"llIlo: $undo Diodoro, Dionilio fu e:!c:uo 5lnlle:go Ct.... IIic:ni pote:ri d.U'u5C'lIlbICll puIiI"llCllSanA. ron ii rolllllilo di ronrinu;l.ro: la guc:rlll COlUro Curt'lPne: (XIlI 9). I I. Non risuhu dullno I"lICCOlllO che: [)ionislo ....c:sK ~'Olleghi llC: ci 5arcbbe Iflllo e:umplIlibile con illiwlo rironosciUlogli. Ndl'llffermuziol1C' di PllllllrcO (du inl",nJcre, I'mhllhilm~'nle:. nd lc:nso d,,,, lpparino (u uno Ilreno CullaOOl"lllote: Jd lir..mo) IMJlre:bbe nKI'\: rimYSIU IrUCCIY Jc:Jlu lellllrll Jc:llA OllY\" ullt"~ 111~IOlliCll fJHBl. SII lpparino "d. nndlC: AMI!ITO'
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dei Siracusani c preparando la caduta dclla tirannidc, lrasporto Pio tone dall'halia a Siracusa e reco a colloquio con lui Dionc, [5] giovanissimo si ma, di Illni i disccpoli di Plntone, di gran lunga iI piu pronto lld imparnre e ii piu risoluto a sotlomettersi alia virru, come ha scriuo Platone in personl1 LI e come teslimonil1no i fatli. [6] AlIcvl1to fra abicHi costumi sotto un tiranno, abiwato e sazio di una vita basalll su disuguaglianza e terrore, di una ostentazione da porvcml, di un lusso volgare, di uno slile di vita che identificava ii helio con i pioccri e gli eccessi, [7] non appenn gusto ii sapore di un inscgnamento 610' 506co chc guidava olJa virtu, ne ebhe subito I'animo in6ammolo c, nella sua sensibilil ai bello, ndla sua ingenuit luua giovanile, aspeltlmdosi che gli slessi discorsi avrcbbcro suscitato una mcdesima COlO' zione in Dionisio' 4 , si adopero c oucnnc che ii timono, in una pauso d'ozio, si incontrAS5C coo Plalonc c lo nscoltasse.
[5, I] llloro incontro fu dedicato interamcnlc aI discutere di virtu c furono dibnllUlc nloltissime questioni re!ative 01 cornggio: Plntonc dimoslrnva che chiunque piu coraggioso dei tiranni; pai, passnndo a Iraltare dello giuslizia, spiegava chc beato e la vila dei giusto, misera quella dcll'ingiuslo. [2] II timnno non ne sopponavn Ic parole, comc se da qucllc venissc dimoslral3 la sua colpa, cd era sdcgnato con i prcsemi che, pieni di ammirazionc, approvllvnno Platone cd crano affascinati dn quantO diceva. [3] Infinc, irrillllO cd l.."Snspernto, gli chiese pcrch fossc vcouto in Sicilia, [4] Platone risposc chc cerCAva un uomo huono c Dionisio, di rimando, disse: ma, per gli dei, sembra chc lU non nbbia nncorn lrovato un lIomo siffauo, [5] Dionc, ritenendo che I'ira dclliranno non si fosse ancora esaurita, fccc accom pugnnre in frena Plntonc su di tina trireme chc Irnsporlllva in Grecin lo spaniate Pollidc u; [6] Dionisio prego in segreto Pollidc, preferi.

1.5, I J l'l!vollhll /! T~ ouvouo{a U1hoi T II~v nov 1I1!(ll [avl)]


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T(lUlIlIIlVo lIeQ{ lxmoouvI1 i6l6uoxev, w IlUX(lIO Ilh TlV IXU[WV, .6IO 6' TlV 6lxwv Plo, UI Ollte TOU Myou EIfII!(lIlV TU(lUVVo, Wonf(l i:~Ilf:YXllevo, ~X"et te TOi nU(lOvol {)UUllUOTW Ctl1obexoJiVOl TV vb(lu xed XI)011II:vOl un TWV EYOlltvwV, UJ no 6t {}UllW{}el XU{ :rt:a(lo~\lv6el, TIQWt"OIlV aUTv, TI b~ POUllllVO ei l:lxelav lIuQuyholfO, 14J Tou bt rpfloavTo yuOv vb(lu 1;11Uiv, il1lou~wv xeivo .. VI) TOU {}llOU" einll xa{ qJulvU Ilfl1llJJ TOLOUTOV llUQljXl". DJ ot Iltv ouv l1eQl TV LtllVU ToilT' (O\;1lW) T/!O l'VoVTO Til O(lyil yeyov/!vul, xat TOV IUlWVU lJ1llllbOVII! OUVE~/!1I1!111l0V f:1It TQlf'(lOU, ii IlIV f:xlu1;llV Ei TI)v 'E66u TV !nu(lTl6nlv ". 161'0 bt IOVUOIO xQuqJu mil lllbo inolflouTO

'j. l'IUI~ro' ricblxJl"ll, ron illlel'1'Cflli c Oli..,n'~lioni pclX>fl~li, ii n1cronlo, ,,((cno ll~ 1'I;llQnc ndl~ M:lIi",~ Ulf<'r.l, dei litll'l'rimo inl"(IIllro con lJionc I}1GIJJ~7B). 14 I! q\lC:S!~ I. n1Oli\'uitlllc, ~ddoll~ (I'~ J'1~loOC:, per J'irl\"ilo ri\'oil(lgti d~ I)jnn", ~(. linche \"c:nissc u Sir~CIlS~ e si ,1l;Clll"lsse dc:U'e<ItIl"ui(lnc di lJillnisio IlIU'llcr<l VII P71J J'il'\). . I). I'ollide [lure 1}Cl1l(lI1ulll!io l'olill"o di rilie\'" ~ Sp:rrlu nel lK:riodo surrcssi\"(, ulhr line ,ldb Ilucrm dei Pdolllmnc:so (404 u. C,l, Nu\'urco u Ilisuno nd 400 II. C. li" ii Ira, dilO I/w).o in S~Noro:--rR, AI/;lNsi VII ~, ) i: .l.t CllrrCAAcrc in 110>J.t;), Il'IlOloMlI; nd ,W~ ISI~S"IO:--rI), Ellrl/kht- IV II, II I, (u ~ Si,..~cus~ nd ~8918 m~ non SOIl'pi:tll1O l{uIIlc ~iu

Sl~10 lo SCOI>0 dc:lll su~ missiooc, Si \,ui, MII'I".rrc chc Sp,", mirasse ~ rin~ltIul'C' 1"111
Ic~n~n con Siructlsn liCitO Slc:sstl l>crill..k, in (ui ill1u\'arro I\nl~lridll ccn::~\'~ di rillrislinlll'C' blloni I'lllJpOrli con III I'cNiu (~ilorno ncgli IIhimi lIuni ddla Ilucrfll di Corinlo che lemli

nCrll. nc:l j86, con III pllce di AmukidaJ. 1'"lIidc: C(lminuo I~ suu lrni\'il~ mililurc: nd j7G fu sconfillo II Nusso ..lu Cubri" ll'urr.ur.o, F"cimlrn, ~'71: nd j7) si !rlWllvrl ron Irl nOWl Sllunlln~ ~d Elirc in Anill: qui si \'criliro tln viok'Tllo lerrcmolo Ikl qu~lc: I'ollidc rim.se \~"in., (EUASO, Jl"tf; "n;",af,. XI '9: Drom:sM Lo.MIt7JO III ~O),

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bilmenle. di uccidere Plalone duronte la navigazione e, se non era possibiJe, lllmeno di venderlo come schiavo: gillcch Plntone non ne ilvrebbe nvuto alcun dalmo ma snrebbc stato ugualmente felice, lui che era giusto, anche se fossc diventato uno schiavo. [7] Ecco perch si dice che Pollide porto Platone ad Egina e lo vcndcuc; gli Egineti, infnui, crano in guerra con gli Ateniesi e avevano dC('rctuto chc fossere venduti tuni gli Ateniesi sorpresi sul1'isola 16, (8] Non per questo, tuuaviu, Dione godeva di minore onore o fi, ducia presso Dionisio ma guidava le pi imponanti ambascerie e, invinto a Cllrlllgine 17, suscito straordinllrinnmmirazione; Donsio IOl1e rava quasi di lui solo la franchezza c Done esprimeva liberumente ii suo pcnsicro, come quando lo rimprovero n proposto di Gelone 18. (9] Si derideva, cosl pare, ii governo di Gclonc e Dionisio dicva che proprio Gclonc era slato iI riso 1'1 dcl1n SiciJia; gli ohri fingevano di ammirare la facezia; invcce Dionc, infastidilo, disse: cce invero tu sei tiranno perch ci si fidati di te grazie a Gelone; per causa tua nes5un nitro riccver fiducia. (10] Ed dfettivamcnte sembra che Gclone ah bia mostrnto che offre un bellissimo spcnaco\o una dtt rellll da lIn 1I0mo solo, Dionsio, ai contrnrio, che ne offrc uno turpissimo. (6, I] Dionisio aveva avuto tre figli dalla Locresc, dn Aristomaca qunttro, di cui due figlie, Sophrosyne c Arete. Egli dene in moglic Sophrosyne ai figlio Dionisio, Arctc ui fraleUo Tearide. Mono Tea ridc, Dione sposO Arete, chc era sua nipote 2tl (2] Dionisio, mnlllto,

b110lV, IIUJtu IU~v 110XTElVUl TOV vbQu xcnc't l1OV, el 6t II), l1ltVTW <t11obu(}Ql' P),oPil0WOul YC'tO ou6h', U' I!U601110vilOELV 0ltoLoo {xmov v'tU, xv o),o; yh"ITOl. 17] L xal )'tYeTUl n),),l fl; AL)'lvav qltooov l1o6o(}Ql nMTooVO, 110)'~IOlJ 1tQ; 'AOllvO(OU Vto uu'tOi xul 'V'lqlWltuTO l100 ),llqlOd 'A011vO(wV lv Ai.y{.VlI 11U'tOc'tOX1ITOI !t,. 18J O II~V ye Moov i),unov r:1xe l1uO np .1.lOvlJoLqJ nll~ ~ l1hJTl!w;, Uli. 110r:ofJdo TE Ta Ileylata bl4lXr:L (xal) 111!!1XIIr:Vo 1tQO KOQXlJbovlou; 17, HtulJltltoOlJ (n) 61O<pI!Ovnu, Kul n)v l1uQQ'l0(av i<pr:(ll!v UUTO IIVOlJ OXI!V, tw ),tyoV'to tO l10l'IUT!1I!VOV, ..o; xal T1)V 111!(Il f),wvo; 18 el1lJt),'l~W. 19J X),l!lJU~O /Ih'I )'c'tQ ..o; ~OlXI! Tij l'),wvo OOXil, autV til TOV f/l),wva Toii L\loVlJolOlJ y),OOTa I? tij; rlxl!),la: YI!)'OVh'Ul qJ)ouvro, Ol Ilh ),),o~ tO OXlIIIIQ 1t(lOOI!1tOlOV'tO OUlJltlt~I!W, 6 6t L\lwv 6lJOXf(lltva dai IU)V. E<Pll "OU tlJ(laVvfL 610 rO..w va 1110Teu6d' btO ai: 6' ou6d iU(lo 1110TelJ6IOUOL>o. [I0J TciJ ya.Q vrl qKllveTU\ X)J,IO'tOV 11h n),wv e1116el~llfVo 6tu!1u IIOVU(lXOlJI1hllv n),lv, aioXlotov 6i: IOVUOlO.

16, IJ ~OVtooV ! lOvuotlP l1ulbwv t(HWV Iltv ex Tf] 1\0x(lLo;, tetTQoov ' eS 'AQUJTOI1X11, wV Mo 110av 'fiu)'ad:(II!;, rWqlQOovl1 xal 'A(ll!til, roo(PQOovllv Ilh lOvuoLqJ tcp UltP UUV0XlOl!V, 'AQft1)v t Seo(l(ll Tti> Ol!),<pq,. Te),eutloUVTD; 6t toii (Of),<pO) 8e.uQ16ou, L\hl,lv i),ofJl! ",v 'AQf't)v, <i6u.<pl6ijv oUoov 20 12J 'Enl!l 6t voowv

16. L'qli~io ddl'illCOfltrt) fr~ 1'19lone c Di<ltlisio I : Ilato OICOOlllalO da mohi au lori fillu al1ardo OliltlJliodoro, \'i"lllO nel VI M:C. d. C. (Vi/ii/ii l'ill"mr ); Co",,,,rtlfQ ai Corda .p, 8). Le nllrru1.ioni l'iillll11Jlic, oltre che iII Plulurro. 5ill'ggnno in DIOllOlIO XV 7. I t' in DIOCllNII LA~1I.1..1o III ,8~1. E. di(~cilt' illlt'rprelu~ t' vlllllllll"l: I'ellisudio non lUnI" lM:rch di L~ ~i'lono nUllltro5C "arill111i qUllmu pcreh:. odlu 5ClIimll Uollua, 1'1:1' lone nOIl p:lrla Ili: tld suo inrolllm con Dioni)o I n deltll di,......C'lllllf1l occonagli IId l':Rinl. Si (>Oltl:bbe: pcnino pcnu~ chc si Inllli di una in\'<:flzionc, Dali storiei, fomiti JOIo tIa I'IUhtrro, wno i qucnli: la II~za ddto '11.nano Pol1i<k (I-d.la nota pl'l:'Cftkolc) II. SirolcuSlI; I'oslililii rn Alroe cd Eginl. Qul5t'uhim,l : da dal.tI: li! pcriodo J8<)'JM7 l.-d. Sn~oroN1"II, 1111t'1/I"dN V" ")1, "rorrio iI pcriodo in cui C'Jldc: il.iaggio di PI.lone ill Skilia c il suo ritorno Ild AlC'lle, FOBC Kmo r.ui K'IlIIllC'llte lC('lldUli sia I'inronlro di PI., 10l1t ron illir~IlIIO di Sif1lcusa 5i. III \"rndila Jd Iilo5ofo come lehio\'u aJ Egina ma raU; nOIl !ft(ILli dllull ropporlo di cllsualilll, SlIni SIUto racile, in periodo Juccessi\'o. slabilirt' \ln n<:55<' rru i dut' t.",t'nli, racelldo di Dioni5io I, onnai pllrilJdS:",iI Jd tiranno feroce c oSlile ilHa filosolill, ii colpC\"Ole dc:llll diSllI'\'cmurll eginelica di PIII10l1t'. .,. Non : p06sibile dalatl: ['qli~io ddl'lImbll5Ct'ria a Canagine n n>IIOK<'tI: qlJll]' eh<: deuaglio 'I,lI'auivil polilka c diplomlliOl, dispit'gllla tl.c I>ione a ra''OtI: deUlI linn

nide. I1l'llecunlo di DioJoro lui fall di Siilia i: delluglialo Ilt'r rimem Iibro XIV, chI.: 5i (n..e1ude cun iI Jlltl (pac" ,li Ant.ldc1a): solo J,OIr5 ccnni lulla Sicilillli rinllllCch.11O nd libro XV, che COJltl: gli anni ,ll6- ,60. ,8. Gdone ru ii primo gnlldc: tinnno di SiT'lcuu: 8O''CrnO 11 eilli dai 48~ a\ 0178, .... wa impraa ptu rllTlO5ll ru \1 K'Onfina inAiul ai lnJginni ati Imcl1l nd 4So I. C. LP )lIpcriorili di Gdon" lU Dionsio : .rrcmllla nd O.cono dd sinC'\D.ll1O Teodoro, I''''''''' poIilico di Dionisio III>IOOORO XIV 661, 19. Inll"lldueibile ii gioro di p.roIe fl"ll rUo.wvo IGdOlIt) c ytl..wtn (ri!lOI, 20. Sul tloppio mllrimonio di Dionisiu coo III Inernc l:>oride c coo la lil"llCU5Illa Aristonuca, IOrdlu di !}iOllC, v,L. " ,6. I figli mllschi IIvuli dll Arill.n mca ,i chillm~l'lIno lpparino e Nisro; dll Doridt'...!tI"<: III primogcnill) Dioni.io, Diollisio [ a\'l:V'~ >lI'ulo ung fiKlia, Dika~ync::, e un figlio, EmlOCrilo. Seml'r" allelllo ai Irsami mlllrill>Olliali (vd, le n()(e 9 c lO), Dionisio I fcec lposatl: k figlie COll parcnti UKlli. La figlia I)ikai..yne andO, probabilmc:nle, 'posa lO uo IIbro rnldSo di [)ionlio, Lcpline (Diodoro XV 7, 41, BdIl

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6 tuOVUOlO<; fltwtw i!XftV ll , E1IExd(ltlOev Otltlj, taf:YEoOt

1IfQl twV ex til 'A()lotolll.lX'I thvwv A(l1IV, oi. b' iatQol tlia IltUOVtl t~V U(lX"V 6w6tXEOOat XU(ltl;.61IEVOt, xtQov ou naQtoxov' 131 w; 6t l'(~m62,l lpllOl, xal rpQIlXOV U1IVWtlXOV OltOVtl 66vn;, &cpdovto tI'Iv aio0'lOlv auto, Ouvilt<t' ouv'J!ovtt tOV 1lvov 1'. 141 Ou ft"v ltlt (JuU6you 1I(lWtOU twV cpU.wv YtVO~ltvOU nU(llt tOV vtov AtOV 0I0V, Otw bU!f:XOII 1IfQl twV OUlllpEQ6vtWV 1IQO tOV xUlQ6v All1lv, WOU TOU; Uou ;tvtU tjj Ilv <pQ0vTJOE1 J'lui:bu lt1l0bftSm, Tfl bt 1IaQQllo{ljI ouou t~ tUQavvl6o, ltYE\'\'W xolnfQup6jlUI T. 1I0U. 1IQO X(llV t41 IlftQuxi<p OUllflouEOVt. LS) M).,tota 6' autou i~t1l'l~e, TOV &110 KaQXI]Mvo x{vbuvov f:J'tlKQEllltfVOV tfi QXi] bebotxt, imooXltevO, ei Iltv et(li]vl] MOlto ALOVOlO;, rr).,eoo fUU; ei i\lflul]V w; QlOtll l'llaOi]OEOOm tOV n),ElloV' fi b 1Io)"e/lelv 1IQ06UllOho, Qtlilelv UUtO; tlou; tl!)"IlOl xo{ nOQtl;IlLV d TOV 1I6EltOV oim() nevti]xovt tQlilQEl n)"e(li}(Ja1~. 17. II 'o Ilv OUV AtoVOlO neQlJlUl; Tilv Ileyu),ml'ux(ov tOullOoe xut tl'lV 1I(lof}ull(av l'\y1t1loev' 121 oi. 6' E/!Y.(EoOm til ).,0ltnQtlltL xut tU11etvoiioOt tfl 6uvllet to\: A{wvo oi6111W01, tatllv fUf}U uQX"v )"aflvu oueltt Ecpdovto Ipwvil;, tO ItEt(lKtOV t~uYQLaiveLv fllfUOV 11QO autv, ili U11f(lX61IfVO\' t. rij f}aMntl 1U(la\'v{a Kal

sembrnva in fin di vita 2 '; Dione cerco di parlargli in favore dei figli di Aristomnca. Ma i medid, compiacendo colui che avrebbe ercJitato ii potere, non gliene offrirono ln possibilit; (3] sondo limco 22 essi detlero a Dionisio, dietro sua richiesta, un sonnifero e gli tolsero la coscienza, intrecciando ii sonno con la morte 2J . (4] Non di meno, nella prima riunione degli amici alia prcscnza deI giovane Dionisio, Dione espose ci che giovava alia situazione p~ente in maniera tale da far sembra~ tuui gli altri ragazzi, quanto a capadt di giudizio, servi delJa tirannide, quanto a franchezza ncU'csprimersi, poich la mnggior parte dei loro consigli mirava a compiacere ii giovane in modo ignobile e pnvido, (5] Sopmttutlo, Dione li sbalordi (cssi temevnllo ii pericolo carlItginese incombente sul regno) con questa pro messa: se Dionisio volevn ln pace, egli snrebbc snlpato subito nlla VOlt11 delln Libia per concluderc ln gucrrn ncl modo migliore; se, in vece, Dionisio dcsidernvn combnltere, gli nvrebbe fornito per la guerra c mnntcnuto n sue spcse cinquanta triremi in grado di nuvigare 24 . (7, I] Dionisio, dunque, prov slntordinuriu ammirazione per la magnanimit di Dione c fu lieto dei suo ardore; (2] ma coloro che ritennero di essere srllti superati daUa magnificenza e umiliati daUa potenza di Dione, traendo subito spunto di qui, non risparrniavnno parole con le quali si proponevano di inasprire il giovane contro di lui: Dione (cssi affermavano) cercava di insinuarsi neUa tirannide attravcrso ii dominio sul mare e, per mezzo dcllc navi, di trasferire iI

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11. I.}ionisio mori ntl }67 . c.; un ;.Imp;.. r,ocronlo di lono Olitile e in Diodoro, ~. rondo iI 'inale: Dionisio ~i IInlln~1 lX'rche Iii lihh~ll<lono li f~t<::Jtl:ilill)Cflli mll.ld~ti qUloOO ric(:\o(, I~ nolzill delJa ,';lIori. ddl. SUlI Irll~lill. 1/ riu;ullo di filO'<", roll III '1,,:\lc 11"('\'11 OIIK'('rso. IId AtClK', ali" kll~ (1)'01""110 XV 7-1. "4; ma II CICI!1l0Nll. r/llm/"I/"t' dlJpll' lf1'i(}rIt'1 V ~o i:: nota ullll sIIa ~ll'll(Jrdillllria Icmpenmu nd nlOdo ,li \'il-erd. ~I. Tirnl-o e Slal" ill,i", inll>orllltllC slorko siciliano. Scrissc Sikt'lik" in Ircmolto libri, J,.lIc oriR!ni miliche lIlIa morle: di Pirro (171) 0, fone. tino 11.110 KOjJJlio Jdl.'l'rirna gucrna puniu. 'liml"o;' nmo per 1lK'Cllr'l1C~.~.lI (,'l>nol"lIicll.l"er i "iole:nli 1I1111cehi 1 ....lrmici conlr<> IIli stmici ,he lo 1I1'C\'lInu preecdulo. pcr i 5110i scmimcllli pnlilir'lllllici. JJ. 115010 Comeli" Ne]K1te:. ohre 11 I'lurllr,~" Urife,ire: .lel ImHlClIlO ultim" inl~HlrfO di Dionc mn Dionisio I. 1\'1.l0ltlenlo dei l'OlIo'lui" sll'chhc dO\'Ulll eswrc I" succl"Ssi""e: mil. C"rnelio c pi'l preciso; Dio"e \'01""":1 pudur,; l~rn ill~'gnulO .. dcllu ,ti\'isi'mc dei '''l.Ino. lK>iehe ritcnc\'1l eh" i tillli tli suu 50rdlu. Jfll"i nmi, tl"""",';1"(> u\"e:rc: ,IIlU pur,,; ,lei r"gmu (COIlSI'l-K) NKI'QTI!. Diollr 1. '1\. I medici ne in(onnurtll1o Dinnisin, dnilll1uto IlHu suec... , siol1<'. iI 'luule li co:llrinse Udure uljllldre ii iIQllllif"ro ehe lo "otl,) ullu mortc lihM )1. Pur

Mini, e: C'l:no non ....llS:'Ii. i oomi Kelli d~llinanno per le liglic:: SOlllmJS)'fK". A~e:, Dihio ~ytl< .l.jtnific<.ano, rUpdti,.""mcnle, SaAAtU;.l, Virl':', Giu~ti7.ill.

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I'lularo> no" nc I'lIrlll in qunu occuionc. d~1 5ql,UilO dd ruoolO risohcr chillro dI<;: l)illOi~io" ,-.:dc:>lI in Diooe: UlIle:mibilc ~we:l'SlIrio. ScroIl<Io I.}IOOOIlO (XV H, )) I~ suc'

"euioue di Dioni)io II ~llludrc: 5i rompi Rnzu osllKOli. 1... III,roblcnlU cunullinnc: e:ru, c((clIiI'Ulnetlle:, 81111'<:. Dionisio I MI'I:\" comhallul0 lluPllro Ilue:rrc: cnnt.... ; Curug;nC'lli. eh<: co11lrollllvuno I~ lOnu occhlcnlulc Ilcll';iI(,llI; uvC\'u "Ix:tlo le ullime nslm,~ 11e1 }6H. suhelldo unu scontiua nei l'rl:Ssi di Erice e 51ipulundo 1111" 1relluu, ]x:reh;' li ll\'\'icin~I'1l 1'invemo (DIOllOMO XV 7}l. AII'inizio dd }67 Dionisio I mml: il1il:lli" d",..'\," tl..'Cidcre se rip,cndere 1<: ~lililil o stipul"re 1.1 P'lCC, Sul s\lcecuivi rMI']Klrli (1'11 Dinllisio II e: i CutlUl!inni Il()n p~s<:dillrno infonn"oni (efr. D)OI)()MO XVI ). 1 C111 lIola 6, l. Dione Ji cr~ di!linw come ulllbuci"IOrc: "Cul'lugine: h,1. ). Hl e: i b\lolli rupporti (,u Dionc c i C:Ufllll:lin",i PC'lle'UIlll0 ~\l1 )\lecosi,'o svilnpl'o lkllli ('\'ellli h'd. "1.
,1'7).

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be),<pto vta ailTtiJ. {} J $ave(.H)'((ltCU bt xu{ ~d~y\ot(.u tw.. fie; rp6vov xal 'Iiooe; ai.nwv uni)QXov ~ tOU PIou 6lUIpOQ xal te) n, l6 mlt'l llflXtOV . (4) O;' ~tv yo" euth) iI; QXii vl:O\l tUQ6.vvou xal Te6Q Olllltvou cpaUhW 0IU),[UV )tO{ oUvlJ6f:lav ~6ovai xal xOaxdau; xata).(l'I~6.vOVT[, d TIVUI; (,lwta xul lllatQlfla l:,nlxavwVlO 1!111JW6f:L 1tfQI nmu xal Y\lvaixa xal J'tolbu1 ittQo "OXtUIOva27, l5J qJ' W ... i) 'IuQuvvts; WOl'1fQ oi'1Qo Itaoooolltv'l. TOi: J.ltv ~xolltvolS ilJl.YlJ iptJ.6v6Qw1Io xal t iav nvOQwnov imuvilxEv, oux nU!lxe~ 'fIV( Ilti).,).OV 11 QQ:6U'I{Q: Tau XQUTOvtO &'I~uvolltvrr 16) ix 61: TQUTUU nQoloiioa xal VfllOlltvt] xat IIlXQV ii nE(l1 tO

VVOltlV de; '(ou 'AQIO'l0llX'l nuia 2'.

mue; ilbullaYTlvou 61:0110\l xdVO\J211, OL 1IQto O~TEQO 6l0V-UOlO Eq'l1] eEllvllv ano).dnf:LV T!')V II0VUQX[uv, i~h1]~e xul Ll!lpOflQev, [7] 'UllQu YOQ w lpUOlV hfVi]xovtf.l ouvex) EnLvev ll~llfVO, xul T!')V (Il'l)V h Tli' XQVl!l mm!" onoua(Ol vboOOL XU{ 6YOl fiamv xa{ aveloobov ooav, 'ltOm xat OXlII'laT xa{ 'jl(lllOl. xa{ oQXilOfl X(ll ~W'IO).ox(m xatEixov2",
JIEI()(tlUOV VEOl

poterc ai 6gLi di Arislomaea 2', ehe emno suoi nipoli. [}] Ma le cause pi cvidcnti c piu gravi ddla loro invidill e dei loro odio erono la di venit di vita e ii comporlamento non socievoleU.. (4] Essi, infatti. avevano cereato 6n dal primo momento di raggiungcre intimit e fa miliarit con un tiranno giovanc ed educalo male offrcndogli piaccri e adulazioni e non facevano che procurargli amori c passalcmpi casuali (dai berc alIe donnc c ad ahri turpi giochi l7 ), (5] dai quali privata della durezzll, la tirannide (immaginiamola come un'arma di ferro) nppnrve umana ai sudditi e persc )'crces50 di disumanit, pcreh spunlata dllll'in6ngardnggine piu che dalla modcruonc dei signore. (6] Di conscgucnza, avanzando e diffondendosi a poco n poco. ii rilassnmcnto dei giovane fuse e diSlrussc quelle calene ndamanline 28 con le quali ii vecchio Dionisio aVCVl afermalo di Insdare legnta ln monnrchia, [7] Rnccontal1O che egli, una voho chc avcsse comincilllo, si dedicava ininlerrottamcntc aI bcre per novanla giorni e che, in questo pcriodo, la rcggia, chi usa e inacccssibile o uomini c discorsi scri, '] ' canil, 'danze, elar , ]atanCTlC "., , cm OCCUplltO db os ornle, lIZZI,

18, II ','Iv ov w eix6 6lwv naxOi\, ei oubho ijM xal vewT.l!QIXOV ivblbou f:a\JT6v. 610 xul mOavo xaxlwv lIQoo(l1t~aT Tui uQETi Tu<pt(lOVTe UUIO blillullov, iml!(l0'l'lav TI)v OI!'lv6T11T xa{ ~"v lIa(l(l1]olav au6eluv 1tOxaoVTE, XU{ vO\JOt:twv XUt'lVOQI!i:v EbOxEI, xa{ 11T) ouvealla(lTo.vwv X(lTUCPQOVEiv. [21 'A'l:htl b: xut 'Ploel uvo 'tO ,'Io yxov ElXEV UUTO xnt t(lUXlTJ]TU buonQ6oobov iVtl!I~fl

[8, 1] Dunquc, comc C natumle, Oione era odiato perch non si abbandonava a ncssuna manifcslazione di piaccvolezza c di vivacilit. Eceo perch lo calunniavano, applicundo alie sue vinti nomi plausibili di difeni: ehiamavano superbia la sua auslerilit c nrroganza la sua franchezza; quando ammoniva. Dione dava l'impressione di accusare e di disprezzare poich non partecipava ai loro errori, (2] $cnza dubbio ii carattcrc di Dione presentava, come lrano natumle, una ccrla altcrigia c asprezza che lo rendcva insocicvolc c di dif6cilc approc-

6'7 e 1""1'0.'<11, 1-<'/1""1 1'11 j~6 1I,l), . ,~, L;i"~lnll~ilJe ,I: presenre 1I11~he in IIllri lllLSsi: vd, Ilui lO, 4: DronOMII XVI ), .1; bllM'o'O, \dnd hll/'Jrld VI Il: [)1()fJOMO XV110, ~, , 'Y', l\lCrlloO, rlln~'lllie le IcslimOlliunlC ,Ii Ri ~ulOri sullA \'il~ JiuolulII <'I>ndou. dll DMHllSln li, GI, 1I111ori sono: TeopOlnpo, t\ri~IOldc, TCO{roSlo, 'limco IX 4j)D,E; 4HIlI,

'), I fiJ;li di ArislomaCll ~"'no Ipl'.rillO l: Ni,;co: ,'d. 6, I ~ I.. llOIa. ,6. I'la~on~ ~ri\'C l:h~ ()j~, Jopo eh..- jtIi ~i {~ diKqJolo, rinurKi ali. vila lus. ~'I())jl che )1 C'OIK.lucC"oa ali .. rort~ <Ii I)iooi"jo I e chc {u odill[Q pcr qUdl'I SUII JiI'Cnilil (/.('1/<"0 VI/ ~17m, Quola S('Ch.. di I'ill non improi Dioo~, cumc abbillllO \;S[O di "f<luisi~ ,pr~lill~u ,c rkc,hcaa. I'rubllbamentc Dionc ImdC"o'1I ..d isnlpl1Ii pcr unp ~"II .hea.OSIlIl, d, CUI \',cnc rm'llIlJ\'cnllO anche dll I'Jurolle hd.lI, 4l. l7, ln ,~e .. hol, <jUO[O lipo di I'illl noll plll'C rl1oho Ji\'crlO d~ <judio eh.. ,i Jlll'Cbbe C<lI1lIUI,IO R'" UllCnll'O dclprimo Dionisio c I:he 1I\'l'\'1I ,uscilllro iI di'lluSlo Iii Diolle: \'d, <l,

Salira c e1euco (Xli 141C,E; "d, ~nchc SnAIlO1<1I VI "II\. Culpi~e III lCilimoni~nlll di AriMOICJe. (ralla daU'olloCllI Collil,,:ion<, di !iirIlOlJd; DiuniJiu II ~i sarebbe lasciulo IIndllre ad un~ ba-ula durlllB nm'ama Rion,i (,\ristOlele in A1'o;",:0 X 4j)E: e III )leull nOlizj~ fO,";111 d~ 1'1UlMrco; \'d, anel,c AMI~TIJTIlUI,I}olil/ V Ijl>Al, r:: IlrOOubile ehc I)ioniio uhbi~ condoHo una "illl Jiuu!"1M c dCtlilu 111 he/c h'd, I",r <'S" Diollt' H. ,), linche $C non ,i lJUO esdudcrc una l~ndcf17.u MIl'anll'lificIIl.ionc J~ lJ~rlc delle fomi. t un 11'0' difficile IICCellllre 'fuesla descrilionc di lJioni5io in riferilllef1l0 IIgli inizi dei suo reRuo, I><:rch~, se ellll eru Ilil ('OJ/ corrollo. non ,i ,picllheTchhe iI SilO sillccro dcsiderio di 1LS('oh.rc I'llIlOl\e c ii rispellO ehc, nOl1OJllIlllC IUlln, 1l1.1onc lllMn[L'fllle nci 5uoi eon(roll1i (1-<,litrd VII J'oC[) e PI.lITAaro, 'li'mu/nml., ("II), Ed illfllui I'IUlllrco ne Jol un giudido dil'Cl"JO

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297

xal l)uo,lllloov"'. UI Ou yll:Q 'IOVOV v6QI vtlp xal 61<tu6Qu'llltvlp tll: tUTU xOoxdall; XOQI ;jV ouyyr:vf:a6al xol nQooltvtll, nollol lIi xol tWV nvu XQWlltvwv <tUt~ xal T~V unOtllTU xal tO yevvaiov uyanlvtWV tO tQnou xatflli~llpovto til o~ula, w!> YQOlX6u. QOV xal fiClQttQov l'tontXWV XQE.uilv toi lIeolltvOl ouva6.ooovta. 141 nlQl WV xCII ntWV ouQov wonEQ Cr.n06Eon(twv iYQa",e nQ!> aut6v, !,e.\Jufieio6uL t~V auiM.bllUV, w!> lQ'1lllljl O\lvOlxooav JI . (j] Ou Il~V U t6u nt!lotou ooxwv ,lo!> unQXElv 1I1il til nQYllatO, xClll16vo ~ 'lunCl tI)v tUQuvvl6a oCl~o\loav v oQ6ov MI 6la<puMnEIV. !ytVWOxe.v ou nQ!> XQIV uU' XOVtO un6 XQelaS tO tUQVVO\l l'tQWtO WV XCII IltytOtOS'

19, 11 Alt!UV t TOtnu t~V 'U'fat6EuoLav'~ eIven VOI4L~wv, ll~aelv nutv ELS 6latQl~ teuOeQ(ou!> E<plonlleltO xat yeoat 6ywv xCII IlU61111tWv l']OltOlWV, w llQetl)v te lmoCllTo 6e6ull xul TOI xaoi XU(Qelv ethottdl]. (2] !IIvou YQ ou ye.y6vEl tWV <pUUOTtWV tVQovvwv 6 f..wvOlO'J, U' 1IaT~Q 6E6olXW.II~ !PQovlllOtO IleTua~wv xat uuyyevOIIl!vo vov iXOUOlV &vOQl1lot. Jtl~oueoelev auteiJ XCII ttaQf:oltO t~V QXjV, ilp(loQet. XCI't{txeIOTOV olxol. 61' tQ'1ltlav 0IIIICl!> htQa xal ci1lelQIljI tlQuYlu'nwv W !paolv ~l,la xal uxvla xal bl!pQou ;ul.vou xal 'tQantta tfXTUlvltevov. Ul OtW yQQ ~v nlOTo xal nQ!> novro vttQw1IouS 1Ionto xol 1IQolJefi'1Iltvo 616 q>6jlov li 1IQ[O~te.Qo 6.LO\'iJOlo, <otE 11'16t til Xf<pt:tij td

cio JU , [3}lnfaui, non solo per un uomo giovane,le cui orecchie erano SUite: corrone dilUe adulazioni, Dione era sgradevole da incontrarc e molesto; anche molti di queUi che gli erano intimi c ne apprezzavano la semplicit e la nobilt ddl'indole, 10 biasimavano per i suoi modi: trattava con troppa ruvide7.Za c durezza coloro che avevano hisogno dei suoi servigi politici, [4] ln merito a ci anche Plaronc, in seguito, quasi profelando, gli scrissc di guardarsi daIl'arroganUl. perch si ac compagna alla solitudineJ'.l'l Non di meno, allora Dione sembrava csserc degno della piu grande considerazione a causa della situazione polilica e ii solo o colui che piu di tulti avrebbe POIUIO raddrizzarc le sorli e difendere la tirnnnide vaciUante; ma egli sapeva di cssere iI primo e ii piu potente non perch godcsse dei favorc dcl tirnnno ma perch illiranno, sia pur malvolcntieri, avcva bisogno di llli. [9.1] Ritcncndo chc rcsponsnbile di questo slato di cose fosse la mnncanza di iSlruzione)2, Dione desidcrava coinvolgcre Dionisio in occupllzioni degne di un uomo libero c fargli Kllsture discorsi c inse gnamcnli formativi dei caruUere, nffinch smettcsse di temere la virtu e si ahituasse a godere dc.l helio, [2] Giacch, Dionisio. per nnturtl, non nppnneneva alln schiera dei piu i1bieni tiranni H mil iI padre, poich lemeva che, acquislalosi alto sentire e frequentando uomini di scnno, Iramasse contro di lui e gli sottracsse ii palere, lo tcneva chiuso in casa soltO sorveglianza a costruirc - come dicono - carrenini, luccrne, sedie di legno e tavoli. peT mancanza di altra compagnia e per inesperiel1zs della vila. [3) Dionisio ii Vecchio. infatti, era cosi diffidente e sospeltoso verso tuni c, per paUTa, protelto da lali misure di sicurezza che non si faceva nemmeno tagliare i capelli con ii

(;"'I'"nC (,.,1. 7, .1): 1"lffcml~1Jone \'lIllfobwhilmcnlc ridimcn~;on"lll. Al,crulxJ ,Ii D;onisiu I I" curl" sir"CU!1I1111 cm Slu", culiur.!m"lllc \'I'U(C lJt'r d"c mOli,'i: lJinl1i~o [cru "Pl'"nio. '1111" di 11I>t.",i" fsuisse rK~ic. lnlge<!ic c, (oNe, UIJ'OI'Cf~ SIOOCll) c llt:'r (junlO umll\'lI dr. clIlld'lrsi di Icllcnui (lJ('r C!I" "lIl"'lalU III 1'll:SeIlZU IlII" SUII (Onc di FilrllScno di Ci1Cfll, dilinll1llxlw"fnl. Pcr ~IUlllllO Dionsio Ir IlIllts.'le nscrc Il~lUlo in isolmnclllO, impossibllc d", tllli fusse IOh,lm"nl" C!llnln~'U aU'almosferu (uhural" ehc si TC1pin"'lI ~ ~H"lc, An7.i, fone prupri~' la simp'llill, II1n~lr:-lll dai fiKlio, I'crsn un nerrizin dei polere 11l\'IMl ,lispoli(o !>nlrchhe Slllellll..., III su.. csduslone tlal ~'cmn ddlo sllllo c ii fll\'ore cnll cui Diuniso II

jO. Cnauc..., ..hrCtlalO Jirlicik a\'t"\"a Foriorn-: dr, FodmI.. ), " .", La fr~S(', cil~l" (la P/ularro, hllUIlI in (onc!usiOllC" Jella UII..T>l II' Ijl' li), Puco imlloCma chc I.. 1 ....11..'" IV sia mnsidcl'lllll lI..oco(a, .....rch J>lul~tro t~ rilimc aUI\'ntica C cum" 1,,11' I" usa. L.. f~ fu usalll sl)('SSO di 11IUlllrro: dr, Dron.. P,); lrwl"no '),-l; n{rYlCQluoS Aidhiml..Cvrio"mo j. j; MOTll/ill 6<)F70A. W. fl'-"c C an~'hc R'RiSlllllll nri PII' ",,""'it'fI.,aph; f.'"rO 11 ....0. 'I~J. p, t I. ~t'<:ontl~ mh. (hc I'lularco ~crenna allll mllncnn1.11 Ji i~ltmJonc di DiOllisin ii

p~'(.-olM: Ip \lmpOSIIl di lJiotlt' di inl'illlrc P'~lllOC. Dionisio II nmn1c:T1nc 1'lIbilllJi~c Ilalc",~ .Ii "~l'j,prc II tone 1cucl',u; " uum;,,; di (uh"n,: ~1I1)pi~m" tlclJ~ l'~'U a SlrlKUS~ ti, 1\,iSlippo di Ciren\', Elicunc di Ci:eico, EIKhine di SfCll<l, ill101:l~ INl!ku Cp~cirlO. e~c. 11"1.. per t'lI., ii ~'up. 19); ii lirnnno coml'u~c 1'''lIni, 1I"',,pcm .li ~rll('lllcruo hlosoh", " lIn'olJ('rlI su El'cllrmo, 11 (l'lL"lro cllc si c ddinCll10 s'n"ruis(c lu ronJiunc ,Ii qunsi uI> Ilrtllimcnlo ndln ~luul" Dionisiu II sa...,bbe viSSlIlO fino lIlI'elil (Ii rircll lrenrn nlllli.. Nol1 C immllllinllbile ch" PI"IOI1C ,cni.s" inviln1" pcr iSI ruirc un illcucrlllo: quell~ d,,,: cv,d~n1'" InCm", mlln,-.."p a Dionisiu cm una "JlI(a~ion\' SUllcrinrc, l'lIpprofnnJimcnlo "losoh~'" H. QlJoC'SI" afrcml~7.ionc SRl<:IlliSCl: iL olrallo di Dionisio (klinealtl "I "I'. 7

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rasoio ma faccvu vcnirc un bnrbiere Il brucinrgli ln capigliatura con carboneJ4. (4] N un frntello n: un figlio poteva entrarc da lui, neUa sua stanza. vcstito come si trovava ma, prima di entrare, tulti dovevano spogliarsi della proprin veste e indossarne un'altro, dopo esscre J6 slati visti nudi dalle guordie n . (5] Unn voho ii fTntello Leptine , mentre gli spiegavn la conformazione naturalc di un luogo, prese una laneia do uno dei dorifori e disegn per lerrn ii sito: Dionisio si irrilo fonemente con ii fratcllo, fecc uceidcre colui che oveva dOlO la laneia. [6] Soleva dirc di guardarsi dagli amici, supendo chc w;i etano intclligcnli c volevano essere tiranni piuttosto che suddili di un timnno. [7] Fece uccidere un ceno Marsia. uno di quelli che egli aveva ele votO c incaricato di un comando, poich o. queIJo era sembralo in soBno di ucciderlo: secondo Dionisio questa visione gli sarebl>c venutu in sogno o. seguito di pensieri e rif1cssioni diurnc. [8] E dunque. colui che si era infuriato con Platone, perch non I'uvcvo. proclamuto il piu cornggioso di tuni g uomini H, avevu I'animo cos1 spaventato e pieno di tanti mali ptodoni dalla I.-odnrdio.,
(lO, I] Vcdendone ii figlio - come si deuo - guastato dalla mancanza di istruzione e fio.ccato ne! co.raltcrc, Dione lo esortava a dedicarsi agli slUdi e a rivolgerc ln piu caldo. preghiera ai principc dei filosofi perch vcnissc in Sidlill; (2] una volto chc fosse giunlo, affidarsi alui o.ffinch. plasmalo il canluere secondo un principio di virtu c divcntato simile ai modcllo piu divino e pii'l bello fru quclli esistcmi (ubbidendo alia cui guidn tUItO ei che csiSIC si c trasformato da disordinc in mondo ordinnto). (3] procurusse grnndc felidt a se stcsso, grande fe1icil ai dltadini, prescm:mdo, quanto cssi oro cseguono scornggiati SOltO ln costrizionc dd l>otere, come emannzioni di un'autorit patcrna>ll chc governa con bcnevolenza secondo saggczzII e giustiziu e diventando, in tal modo, da timnno re. [4] Giacch, lc calene adamuntinc'9 non sono, come diccva suo padre, terrore, violcnza, ahDikuiosync. Morl oe! )8}, comhaltcmlo COl\1ru i CuMullinClli u Croujo, morte chc: ~i SI>dIU\"R fU"orilll dul colllporllnnenlo di Dioni!iio lI~l.I"NO, Varia biJioria XI1l ."l.
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bond:lIlza di navi, un corpo di guardia composto da diecimila barbari '10; sono, ai contmrio, bcncvo[cnza, [lffeno c riconoscenza chc nasce dall'cscrcizio deli a virt e dclla giustizia e questi vincoli, per quanto pi delic:lli delle prime, rigidc e dure, risultano piu robusti per ii mantenil1lcnto dei potcre, [5] hre a ci, manca di 11mbizione c di :llte aspirazioni ii governante che ricoprn con vesti ricercatC ii corpo e sfoggi magnificenza nello splendore e nelle suppe[lettili di casa ma poi non si:l pi dignitoso dei primo venuto nei rapponi social i c nella conversazionc n ritenga doveroso tenere adorna in modo regale c conveniente la rcggia dell'anima.

",O, Sllll'''Tlmll1ll~llo J~i Juc Dionisi ,d. DJOUOMO XVI 9 I" biJl/m;, VI 12, '.

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70 3' E~I"'''o \' . ,. "ana

(.P7 D ).

"I, N.dlu M:lrim~ L.'II'Ta PILllnnc scri,'c di ~'SSc"r<: Slnlo im'ilnro II SiTtlClISll Ju Dinnisio II" ri" Dlun.c" l:1J7.C.JJ9IlJ; ulludC" ull'intC"r"cnlu dci l'il"l;orid di '!;JrtullO '1""".10 )lllrl,l dd s~eondo 11"'110 lIluhralOl.(li d" Di<ll1isiu II ncl3(,1 u. C. (JJ8C'1J9IJ, dr. O",,. ,II J I'lulllre" Inlc d" ['ILllonc solu IU"Oli~ill eh" iIlilosn(o si cru "crgn!!'n'llo di ri/iwnTe: l'in;'~~ l~r mm. dllre l'impr~"'lionc di l.'!scrc" cupuce: solo Ji pU.lIUC" C nun di Ilgirc. L'irnmullinc h"ulc di UIl 1'III1OI1c rncdicn, ehe I;lluriso: l'inr"nI Siri/i", non i: slIAAerir" dllll u sC"llil1lu I~'II<'."" Ildlu <1.lllIle, inl'ece, P1urone: ullribui~ec II Diol1c ii ]lcn~i"m ehe:, $C PlulOnc (o.se rllIsellU " COI1\'lI1cerc lJiol1i~i(), "I'rebhe pnXllrnro unu I'illl "em ~ (dice u tutrll lu SieiJiIl

[11, I] Poich Oione g[i rivolgeva spesso qucste csonllzioni e frammischiava ad esse alcuni insegnamenti platonici, Oionisio fu preso da un desiclerio aCUlO e appnssionato di ascoltnre le parole di Plntone c di incontrarlo. {2] Subito, dunque, corninci:wano ;l giungere nd Atene malte lettere invinte da Oionisio, malte preghiere da parte di Oione, altre, dalJ'Italin, dn parte dei Pitngorici, che esortavano Platone n venirc, a prendere possesso di un'anima giovnnc, traviata da grande autorit e potenza, e a frenaria con ragionamenli piu seri. [J] Platone, dunque, come egli stesso afferma, ced, perch si vergogn 1ll01lissimo di sembrarc uno che si limitavu a fare c1iscorsi senzn decidere di porre mano, di sua vo[ontii, ad alcunn imprcsll, e perch sperava di guarire l'imera Sicilia, ora maiata, se rillsciva a rcslituire la salute:ld un solo uomo,I:1 parle per cosi dire egcmone 4r [4] Gli aVVerSllr1 di Oione, tcmendo ii cllmbiamento di Oionisio, lo convinsero a richiamare dall'esilio Filisto, uomo iSlruito nelle leltere cd espertissimo di costumi tirannici, per usaria come balllardo da opporre li Plalone e alia fi[osofilt' 12 , [5] Filisto, infatti, fin daI primo mo mento, si era mostralo moita favorevole ltU'istituzione della tirannide 4J c aveva difeso la rocca di Siracusa, comandandone a lungo la guarnigione, Circolava la voce che egli avesse una rc1azione con la

,12, Cos] Cornelio NepolC" ddini~cc FilislO: uomo nmico 110n 1"1110 di UI1 lirJl1l1o lj'W1l0 dei lirmmi,. (Dioll" ), ~l. ,13, Fili~lo '"'Cl''' COIlIlI>o."10 mIl I)io"i~io I fi" dlll ~1I0 ~ordio ncll" ..ilu polili,"" ~ir~. CIl~""LI (cft. I)IQI>OH(J XI II 9', "J cd erJ lirnllsro un SilO {efldc col1nlll>lLlore I,."id. XIV g, ,,61,

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11-12

yo lO xul Til IUITQI 11).,IOII;OI TOU 11Qf:OPUd:Qou luovuo{ou, taU TUQvvou II~ 11uvt11uOIV yvoouvto. (6} 'El1d lle Ae11dVll, ex yuvanlO ~v 6tmpftelQu hQ<{) OUVotxouoav oxe yevolltvwv mhciJ 6uoiv 6uyadQUlv, T~V hQuv i6wxe ebt110Tql, In16t: qlQoa 11QO 610viJOIOV. Qyt06d exeivo T1)V 11tv yuvaixa {TOU Ae11dvou) 6ljoo ev 1tebau;; xu6eiQe, TV b 4lLWTOV !fj),uoe Ilxd.lu, CPUvvtu 1toQa ~vou uva el tV 'A6Qluv, 110U xal60xei ta 11eLata ouv6eivuI tij lOToQto' oxo),ul;wv. f7] Ou yaQ E1tavij),{te tOU 110eo~uTQou t;lVTOi;, a 'lua n'lv exdvou tf),eutfjv, w011eQ eiQljtOl, Xotljyoyev u\nv 11(1O 6lwv tlV llwv ql6vo, w atQt te luiUov enlTljbtlOv VTO xa! Til 'f\JQuvvlt PfP0l6tfQov. [12, 1J OUtO 'ltV ouv t{til XUtf),{}(ov 6u!11fqlVXfl tfl Tuouvvt6o' T(jl 6t 6tWVl xal 1100' U.wv !wnuvov OUOOl mpo),al xo{ XUT'lyoQ(m 11QO T6v TlIQavvov, W bUtey~v'P ltfOI xutQiloew Til oxii 11Q te 9I!OMT'lv xu! 1t(lO 'H(lux)'d.6'lv<f6. Ul ~HltLte Iltv yaQ l Olxe bu1 n),aTlJJVOi; ltuouyevo'lvou TO 6eoltouxv xul lav X(lUtOV &cp. ewv tii Tuouvv(6o, 1:1111t'" uva xol v6~I~ov (lXOvtO TV 61OVOIOV xutuatfl0flv' (}] d 6' VTtPulvol xal 111) 11U).QOOOLtO, xaTuvoa eXfivov eyvwxm t1)v ItOLTduv no6166vuI IUQuxoolot;, oux E1tOlVWV ,ltv b'1I10XQo.t{uv, 1tvtw b pe)'ttw tUQavvlbo ilyoVllfvO tOL WllaOTUVOUOlv Ylalvov0'l &QloroxQudui;47.

madre: di Dionisio ii Vecchio e che ii timnno non ne fosse affauo all'oscuro. [6} Lcptine avcva avuto due 6glie da una donna, chc aycva sedono mentre yiycya con un altro e poi sposato: deue in moglie n Filisto una dellc figlie senza informare Dionisio. ii quale se ne adiro, mise in ceppi la moglie di Lcptine c la chiusc in prigione, scacd dnlla Sicilin FilisIO...., che si rifugio pressa alcuni suoi ospiti in Adriatico, dove sembra che abbia composto la maggior parte dclla sua opera sl0ri ca~', non avendo null'nltro dn fare. [7] Filisto non ritorn finch visse Dionisio ii Vccchio ma, dopa la sua morte, come si deno, lo ricondusse a Siracusa I'invidia, nei confronli di Dione, degli alui cortigiani i quali lo ritenevano piu adauo a loro e piu sicuro per la lirannide. [12, I} Filisto, dunque, sin dai suo ritomo, difcndcvn tcnncemcntc la tintnnide, Calunnic e accusc sul conto di Dione entno riferile ai tiranno anche da ahri: si diceva che Dionc avesse: discusso con Too dote ed Eraclide 046 in merito ai rovesciamenlo dei suo potere; [2] a que! che sembra, Dionc spernva di eliminare, grazie aUa presenza di Platonc, i traui dispotici e troppo assolutistici della tirnnnide e di fare di Dionisio un governante mooeralo c rispeuoso dclla legge; [3] ma, se Dionisio si fosse oppaslO e avesse rifiutalo di addolcire ii suo go verno, IIveVll deciso di rovescillr!o c di restituire ii potere ui Siraeu sani, non pcrch approvasse la democrazin ma pcrch la ritencvl\ di gran lunga migliorc della tirnnnide per coloro i quali fallissero I'obiel tivo di una sana arislocrazia <l7.

H PIUlurc<> rifcriSC'C due lX1tegolr:u.i di cone su Filisto. ~ du IHl r~1O c credibile il ritrultO di un [)i()ni~i() [ w>pC1t05O di mUlrirnoni non d" lui orguniuuli (n1. lc note 9, 10 C '10), mi J~sd~ pc:'l,lcu:I I'.-pisodio dei pl'OflC1talO malrimonio di l'i1islo ron uoa ddle liglic di l.q>tinc. Sospcno chc.o I'cpi$odio Ji:l s..to r.luntato ('OlT'dt~mcntc"<1M Diodoro c", poi. flllintcso <> giuOlo gii ,bcl1lto. P1Ulsrco. Diodoro no:olllll chc.o Dionisio I, caduco io uno M:ll<> di fortc del'rosione dol'O lo SC'llcoo su"ilO ai giOC"hi oliml,ici dei }88 a. c., 1iO slx:lla"a di Hllli: uceisc mohi amiei. mohi 1t1amlO in oilio, flll cui iI fllllcllo Lcllline e Filbto. chc si rL-csrooo ~ Turi. ln IICguilo ",i ,i ricoudliwrono oou Dionisio J c: tomamno "Sil1lcUMI: Lc:ptiuc SI>OS una fi&li. dei litllnno (0100010 XV 7. }.,,1. Per uo giudilio di 11Ii.lo suUe fiftlie di l.q>tinc: "d. 'li"mo/t'OtItc I). '0; ~l LcIHinc \d. I~ IlOlY }6. 01). Filblo fu uu imlJOrtlllllc sl[lfioo: ,;c:ri~ una .'itOt"lQ Jal4 Sicif,Q io trcJiri li"ri. I:,,\,n ~i "><llpon..... di Irc: I.~rti: la prima. io scttc li"ri. andll\'l da Cocalo. rnili('O rc dei Sil'~ni. aUIl cadutll di r\grigc:nto nd ,,06: II( lOCConda. in qU~llm libri. dcscril......,1l la tirun, nidc.li lJiuni~io I (,,06 }67 a. c,); la lcr/.ll. in duc libri, JacrivC\'a la tiruooidc: di Dionsio II fi..., 01 }6}h. L'opo;:ra rimy)C. probabilmente, ill('Ompiuty f'C'r I'iml'rowis. morle di
!'iIiSIO

,,6. l"rodOlc cd End;dc c....~no rispc:ui\'.lmc:ntc zio c nipotc. c:ntr.lm"i pc:DOI111Jl8i in


\-iila a S;rK\lS:;I. Eradi& era un .110 ufliciak (cfr. OtouoJO XVI 6, ..: SCCOIlOO CoU<l:uo NI:l'OTlI, Dirr"l' " I El'Klidc eN I'rJl'/,.,.tuJ t'<I"i'"m ), d>e cntro in COOlraslO coo Dioni~o II.llcmpotid tcn.osoggiomosir.lCUillnodi I'I~lOoe 1}61f60 a. C.I e ~i soItNSK .11. c~m~r.l fUlIlll'Tldu d~ Sirlll"llJU U'l.ATONII, I...llrrll VII }-lHA H9C). Dllll~,rima collaoorat?tc ,li .DIO. ne si ,chiero "KCC:SS;\,IIl,nte (lalla Il~rte dc.-11X>1X>!0 e aV\'eno tcnaccmcnte Dl0l1C Imo a ri":':memc: ucdso. II COOUllJlO fN I)io~ cd Er~ditlc- pcr('Ort"C i 1'~1'I) }'l.)} di quesla VitlA. 017, o." i1lll'llllrAlTlm. di l:>iooc fou<: di rorwin........, D1onWo. mUI.,.O: rqimc politico

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rilCllgOno storico vidOCl" Iilridide.

SilllCtlSll ~ indubhio: ~ iI mOl;\'(1 per rui PlalOlle ~ iO';I"\O (dr. 10. j o: l>u.m:"lH, ~.....tltTlI VII jJ71J'}IIlCI. Cii, che rimanc dubhio lo 'COPO di qUc:sIO I,i~no; un fine nohlle.(~l' tUllt'C ii progrnrmnll polilicu pluwnicol u Ix:rsunulclegoislico (u~ure 1'1~tune per aCljlH)lrC potcre penooatc, soItNc:ndolo II I)ioni,io)? ~ Ptul~TCl), io quoti ~lIlli!oIi, ~l'lla~ .sit:uro deU. PUfCZZIl .leDe inlCllzioni di Dione, fj{C1"~ pure i _pcU.I ~ ~I al11l0 ..dia IJ'p.QlOI' Dionc:8rutO}. 10 (vd, .och<: b OOIal e ocU. o&y>tQlO' Emi.ho-llmol.coote I, ). Sul prfll1Imm~ ,>OIili('O (Ii Diooc: \d. linche ii Olp. H

AION

'l- 14

lU, I) 'Ev TOlaT11 bt xamOToel nilV 1lQaYllTUJV VTUJV, ll),TUJV ei Ilxe),{uv cp1xollevo 1leQ( llh Tl.\ 1lQWTUO; .TlUvtilOel OUUllUOTijS tYXUVt: cplOf.IlQoo6VYJ xed TII111S' 12) Ka( yQ QIIU Tmv (kJ.owxwv aUT4J TluQl:oTlj xexOOlll1Jltvov t'huTlQt!JtW Tlof!llvtl nis TQliIQOUS~II, xal Ouolav Euoev T6Qavvo WS fUTUXl'1JlU'lOS Ill:y.ou 'lil QXil TlQooYlyov6'lo~Y. [J] Atbw bt oUlurooiwv XU{ OX'lIlUnoI16lj uu),iisJ(l xul nQ~6T1IS UU'lOU 'lOU lUQvvou neQl EXUOTU lWV XQ'lIIUlI~olltvWV 6UU1lUO:lJ:S ivI:6ooxev i),nl6as Ilnupo.flS 'lOl TlOJ..ItCllS. (4) Ci)l)Q 61: 'lIS IIV inl byoUS x(ll 'Plooo<p(uv m'lVloov, xal 16 lUQUVVliov Wc; 'Pum xovloQ16S)l un6 n),flOouS TWV yeUJIIUQOVlWV)l xuuiXEv. UJ "'llleQwv ' o)'lywv lUyevolltvwv {tuola Ilh I'IV Tlllllo iv TaiS lUllovvdOlS' lOU llt xilQUXOS wonEQ eiJ{)El xauuUllhou blUlltvElv T~V TUQuvvlbu oJ..eUTOv no).).olis XQovou, li lUOVOlOS l:yt!Tfll nUQfOTwS ou n:ooll" Ipllvul xmaQllllevoS "!lliv;,.. 161 TouTo XOlllbil loilS nCQ{ TOV cf)[IOTOV H1t'joev. llUXoV nva to IlllTttlVOS ilYOUlltvouS ~UEOOUI XQOVl!-l xal ouvljOd(,t T~V valuv, d viiv ~x ouvouoluS IY'lS l'lolwXEV utiTw xal Ilnu~I1'jXE T~V YVWllljV TO IlelQxloV.

114,11 Ouxt' ouv xaO' Eva xul ),u{)Qu(w;, OU 1tvus vucpuvMv fOlbQouv)J tov loovu, iYOVTfS CJs ou ),t116e xuu1l(tbwv xal XOT(IIflUQlloooov T~ IlJ..TWVOS by(~ IOVlOlov, :uu ia'PiVloS houoloos (.lUTOU ).lI nQoe~ltvou T~V uQX"'v iJJto),of!wv eiS TOUS 'AQ loTo llaXIIS 1tlQlOtilo11 1t<1ibas, WV Oei6 eonv. (2J ~EvtOl. b! ."l"QOOE1l0l0UVTO buOXt'Qolvl!lv, El n(l6uQOv IU~v 'A6'lvU10l vaunxois )to{ 1tel;IXuiS bUVlllOl IleyO.IS beii(lo n),eouvu onll.oVTo xul buocpOQIloUV nQTEQoV ~ ),aflelv rUQUXOOUS)~, I}] v\Ivl b! bl' hs 00'111010\1

(13, I] Tale cssendo lo stato delle cose, Plotone giunse in SiciJia e nei primi incontri riceveva straordinarie dimostrazioni di cortesia e onore. [2] Ed infaui un carro, di quelli rcali, magnificamente adorno, era pronto per lui, quando SC1:SC: dallll trireme 4 ", e ii timnno celebr un sacrificio come se una grande fortuna fosse capitata ai suo regno"'1, [3] II comportamento controDnto nci simposi, I'aspetto esteriore dclln corte'O, la modertl7.ione delJo stesso timnno oe! trnttare 1Uui gli affari di stato, suscitarono nei cinaclini meravigliose speranze di cambiamento. [4] Vi era uno slancio da parte di tuui verso gli slUdi e la filosofia e, come clicono, una nube di polvere", sollevata daUa gmn quantit di persone che studiavano geometria n, avvolgeva la climora dei timnno. [5] l'rascorsi alcuni giorni. ne! palazzo de! limnno si svolse un sacrifido trac.1izionale; ma quando I'araldo augur - come em solito fare - che la tirannide potesse rimnnere ben slllda per molto tempo, si dice che Dionisio, che gli si trovava tlccanto, esc!amllsse: non smetterlli di lllnciare mllledizioni contro di noi?, (61 Questo episodio addoloro profondamcme Filisto e i suoi amici, i qUllli erano convinti che ii tempo e la consuetudine avrebbero rcso pressoch invincibile l'infJuenza di Platone su Dionisio se ora, dopo una breve frequemazione, egli aveva prodouo una lale trnsfonna zionc e mUlamento di opinionc nel giovane. [14, 1] Non pila, dunque, ad uno ad uno e di nascosto, ma tuui insiemc apertamente diffllmavllno" Dione, dicendo che era ormai ben chiaro che stava incantando e ammaliando Dionisio con la dottrina di Plalone af6nch ii tiranno, di sua spontanea volont, abbandanasse e cc=desse ii potere ed egli, affcrratolo, lo trnsferisse ai 6gli di AriSlomacll, dei quoli era zio, [2] Alcuni 6ngevano di essere sclegnati nOtando che, in passato, gli Aleniesi, giunti a Siracusa con grandi forze navllli c lerrestri, erono stnti uccisi e sterminnti prima che potessero impadronirsi delln citta'~; O] ora, invece, essi avrebbcro abbnt-

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)}. PIUIOnc n.lCCOnlU ~hl', lliUlllu USiruCLlI~, tnwO lu l~>rlc Ji Dillnisill picnu Ji di)cu" di,l c lli c~ILlnnic b,.IC ronlnJ Dionc (Ll'Il"'<l VII .P91n.
).l. Pcr C'I.. Fili,lO CMl ,lUlO lC5linlonc dcll'lISS1,..Jiu u. C. Il'uJTANco, Nidll '9,61.

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37
tuto la tirannide di Dionisio per mczzo di un solo sofista, convincendolo li fuggire da diecimila guardie dd corpo, ad abbandonare le quattrocento triremi, i diimila cavalieri, un numero molte volte suo periore di opliti" e a cercare nell'Accademia ii bene taciuto, a diventare felice per mezzo della geometria, o=dendo li. Dione e ai nipoli di Dione la felicit che consiste nd potcre, nelh: ricchczze e nei lussi. [4] Di conseguenza, nacque nel tiranno dapprima sospctto, poi anche irrilazione maJcclata e oSlilit. Fu ponata di nascoslo a Dionisio una Icuera che Dione aveva scrino a rcsponsabili di Cartagine, esonandoli a non accenare incontri cui egli non panecipasse, quando tratlassero con Dionisio della pate, perch grazie alui avrebbcro regolato ogni questione in forma definitiva'6. [5] Dionisio lesse quesla Icnera H II FilSlo, si consigli con lui <Cosi racconta TImeo ) e ingann Dione con una finta ricondliazionc; (6) adducendo pretesti credibili, diceva di volcrsi riappadficl1rc e lo conduceva, da solo, soltO I'acropoli, vicino ai mare: qui gli mostro la lenera c lo accuso di cospirare con i Cartagincsi contra di lui. [7] Dione avrebbe voluto difendcrsi ma Dionisio non lo toUero: subilO, cosi come si trovava, lo fece metlere su di una bllra e ordin ai marinai di trasportarlo in ltalia e di sbarcarlo qui.

xataloouOl tI)v 6.10V\l0(O\l tUQavviba. ou~ndoavn:e:; autov x tooV IIU(liwv 60QulpbQwv :n:06Q6.vtu. xal xatuutovta te:; tf.t(laxoolae:; tQlt}Qe~ xal toue:; ~uQloue:; lnneit; xal toue:; ;'[o),;x~ tOOoltoue:; 6JtA.hae:;". v 'Axa611Jlfll tO OUUJtW~EVOV ya60v tllteiv xal bl: YfW~ftQiae:; eilba4tova Yfvto6Ul, n)v tv Qxn xa! XQt}f1aOl xal t(luq>ait; eil6alllov(av 6.(UlVl xal toi 6.lwvo beAq>lboic:; ltQotflfVOV. [4J 'Ex toltWv uno'l'lae:; JtQootov. eha xal q>aVfQWttQUe:; bQyi)e:; xal lha~e:; yevOllf:vlle:;, !xo~lo6tt t~ tJtLOtOt) xQlqKI JtQS LOVlOlov, iiv !yeY(llpel lwv ltQoe:; toue:; KaQX'lboviwv eJtllIE),'ltlte:;, XEMlWV tav tloluvuultp JtEQt tfJe:; fiQt'tVl)e:; blaUyWvtUl, flil XWQ( UUtO Jtolf}oa. 06al tilV EVtEULV, Wc:; n6.vta f)OOllhoue:; flftalttWtwe:; 6l' aUto'6. 15J Talt'lv vayvoue:; LOvlOlo C1lu..l.ottp xa! flft' iXflvou Pcueu06.IIEVOe:;, w ql'lOl T4taI0e:;'7, unfJ),fie tOV lwva JtEn),aollvcue:; blO),iJOEOl' 161 xal IlttQla OX'l~6.llevoe:; Iha),;tteo{)al te lp1}oae:; 110VOV t' nayaywv uno tI)v XQ6JtoXlV TlQoe:; tilV fi6.Xuoouv, i!bell;e tilV I;JtlofOAil v xaL XUtlly6Qlloev we:; ouvlOtalli!vou 'ln KUQX1lbov(wv ~Jt' aut6v. (71 'Anooyeio{}m b ~ouAOllvo\J 1:0 lUlVOe:; oux vaoxollevoe:;, <iA' eu6i/e:; w EtXEV !v6llevo eie:; xnov. ltQoohal;e toi va1:a~ xO'lltoV't'u aUtov ix6eivul JtfQI Tilv 'halav.
IIS, I] rl!VOIU~Vou b toltOU xal qKlvV't'O<; WflO Toie:; v6QwJtol, Tt)V )ltv olxiav TO TUQvvou Jth6oc; eIXE 6u\ n\e:; yuvaixae:;'lI, 'i b Jt6Me:; ~ TWV IUQoxoo{wv bfJQto, ltIJYllata vUJttQa xal IlualJoXt)v ltQoo6eXOJ.lVT) 'COXEiav x Toil ntQ! lwva 6OQ~ou xa! 't~e:; JTIJS tV wIJavvov JTIGT(a tWV uUwv, 12l ~A 6il ouvoQwv 6 LOvil<noc:; xal bt60lX>, 'toue:; fli:v cpO.oue:; JtQQl!flu6eiTo xal Te:; yuvuLxae:;, tO ou lp\Iy~e:;, U' Jtollflia 'tq, 6(WVI ytyev'lflVl)e:;'''', Wc:; fl1} n XtLQov lIQyfi ltQO n)v au66l!IOV 60 QUTO nUQovtc allO(lTeiv fJtao6d'l' IJ J 660 M

U,s. I) Qucsto avvenne e parve crudele a tuni: ncUa casa dei ti ranno dominava iI dolore per via dcllc donne'"; la cin di Siracusa era eccitata, Bncndcndosi novita politiche e un rapido mutameOlO per ii clamare che aveva suscitato iI caso di Dionc e per la sfiducia degli altri ne! tiranno. [2] Dionisio se ne accorse cd ebbc paura: consolava gli amici e le donne affermando che a Dione aveva imposto non I'csi lio ma un viaggio aII'estero'''', per non essere COStrctto - se egli fosse: rimasto e irritato dalla sua arroganza lO - a commcllere qualche sproposilo piu grave. [J] Consegno ai parenti di Dione due navi con

Per le (O~ milil~ri .Ii l'Ui dilipune\'a Ditl/liliio 11 \'e1. 1)1000110 XVI 9, 1 e: 70, ); EI.IANO, \"'ria bisluria VI 12. )6. Che i rtlllIlOrti fl'll Dion~ e: I CatlUllin~i (05SC:ro buoni;' credibile. Ci aI te:mJIO di lJiuniliio J, Di~ne. s.i cru dislimu in IlIlU ~mlJMliccrlu che uvc'\'u lluidUIO MC~rl"lline: (.'.1. " li). Appcnu Dlomslo J[ ul'CVU u~sUlllu ii IXJle:re:. si eru 5vohu unu riunione Jd fonsiglio dl'llli umid I>c:r discule:'e dei provI'e:diml"TIli da pre:nde:re l'M'i confronti di Cutlulline:. Dione si e:ra dichiurlllO dispoSIO ~ l"C'l.'1Irsi ii Cun"llille: pe:r Slilllllu~ I" pace: u II meuere: U dilil'miziunc dei lir~nno cil1q\l~mu Irire:mi I>c:r corllinu"te: I" Iluerra lvd. 6...)l. EvidC'fl.
(.uIl~'l:UO N'II'OTlI. Dim.C'). };

. .

lemenle:, in 1111 l'rimo I1lOlnelllO Dioniliio II u\'~~ liceho di KI,...iure lrut1KII\'e .Ii paa: roo i C~n~llint"lli m~ nOIl llne che C'SSC: I'roduce55C'ro riliu!l~ll (dr. 16, .1). iJuolli I'>Ipl'orli fl'>l Diune e i CU"~gint"lli liono allelilali lmche: illIiCllllilO: \'d. ~), 10'14. )7. Su '[jmco \'d. mprIJ nola H. )11. l.lIliOrdl~ ArillomUCll c la moglic !\re:lC. \'d. 6. l. )9. L" 1i1C$~a mnlil'ulolle i: "uribuila a DiQniliio da I'~TONH (ul/C'rll VII 60. I'el il giodiliu .Ii I'lalune: .u1la ,,"lbIJJC'i1l di Dione: vd. 8. 4 c 1', ).

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308

AION

15 - 16

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!'ordine di caricarvi ricchezze e servi a volont c di trasferirli presso Dione nel Pe1oponn<:so. [4J Dione possed<."Va un ingenle pnl rimonio c "iveva circondruo da un arredo c da un seguiro quasi clegno di un tiranno, nrredo che gli nmici raccolscro e fcccro trnspOrtarc presso di lui. [5J Molti nltri doni gli er:lllO invinti dllllc donne c dai suoi com pagni, cos1 che egli brilhlVa frn i Greci per averi e ricchcz7.l1 c ncl I'ngi:nn disponibiliul dcll'esule tntSpllriva la poten7.a deUa timnnide. [16, I] Dionisio trasferi subilo Platone ncll'acropoli fornendogli !'onore di una SCOr!:I, SOltO ii pretesto di una cortcsc ospilnlit, nfhnch non prendesse ii mare con Dione 61 , testimone dei lorti da lui subili. [2J Ma, con la prolungata frequentazione, i1liranno si abitu a sopponare la compagnia c le parole di Pia tone - come llna hera si abitull a sopporlllre ii contlllto con I'uomo - c fu preso da amore tirannico: prclendcvn di essere lui solo ri:llllllto dn Plntone c IIlllmiraio piu di tuui gli altri uomini, prontO a ccdergli ii poterc c la ti rannide se Plnlone non avesse preferilo l'amid7.ia di Dionc alia SU:l. [3] Per Platone cru una svcntum quesla p:lssione: furioso di gelosia, come gli inn::lmorati rt.'Spinti, in breve l::Isso di tempo si fnceva prendere molte vohe dall'im, molte vohe si riappacificava con lui c gli rivolgcva suppliche, facendo sfol7.i straordinari per ascohare le sue le7.ioni c partedpare alb sua riccrCR filosofica ma pure \'ergognandosi di fronte a quelli che ccrcavano di disloglierlo. ritcnendo chc ne snrebbe Sfnto corrolto. [4] ln qlleslo fmtfempo scoppia lIna /-luerra f ' 2; Dionisio Inscia pnrlire Plmone dopo l1vergli promessa di richiamarc Dionc in primavera, [5] E qUCSla si rivcl subito una bugia; illimnno invi a Dione le rendile dclle sue propriet c chicse a Plalonc di perdonarlo per ii ri tardo causato dalla guerra; [6] gil1cch, una voh" stipulaI II la pace, avrcbbe immediatamcnte richiamllto Dione, cui chiedeva di slarscne lranquillo, di non tcntare rivolu7.ioni, di non scredi13rlo presso i Grccit.).

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[17, I] Platonc ccrcava di farlo e trattcncva Dione nell'Accadcmia, volgendolo aDa filosofia. [2] Dione abilava in dn pressa Calli ppo l.4, IIn conoscente; aveva comprolo, per suo dilcno, una tenuta 6 ' che, in seguito, quando salp alia volta dcllA Sicilia, dono ASpcusippo(,(', [3] ii piu intimo fro gli amici atcnicsi e quelIo che soprattutto Dione frequenlnva, poich Platooe voleva che ii caroucre 67 di Dione si addoldsse, tempcrAto da una compagnia gradevole c capace, ai momento opponuno, di scherzo conveniente. [4] Tale ero Speusippo e per questo TImone 6lt , nei Sitli, lo defini bravo A motteggiaTeIt. [5] Plalone avcva avoto l'incaTico di allestire un coro di faodulli ma fu Dione che lo esercilO e affronlo lutle le spcse, consenrendogli Plalone un simile alto di generosil nei confronli degli Ateniesi, perch essa procurovA mAssiore bencvolcnza 11 Dione chc fAma Alui stcssa, [6] Dione visitava anchc le altre cilt, frequentava gli uomini ph'iAItolocati e piu influcmi in campo politico, insicme con lOTO pArlecipava alie solennit fCSlivc 6 ?, non mostrando a1cunch n di rozzo n di tirannico n di effcminato neUa sua condouu, ma suggezza, vim'i, coraggio e un decoroso impegno negli smdi filosofid, [7] Di conse gucnz3, olteneva bencvolenza e affeuo da tutti, onori pubblici e decreti daUe dnd. [8] I Laccdemoni oe ferero persino uno spartiate, scm.a curarsi delI 'iro di Dionisio, per quanlo egli fosse a1lora un efficace alIeato conlro i TebAni 7o [9] Si racconla che una volta Dionc, avendone bisogno, si recasse alia casa dei megArcsc Ptoiodoro, ii

6.1, CalliPI)O rollaoor eon Dlone 111111 li!>clll"liooc.1i SirllCUSll Jallirllnno cd cntro in <:iu. ineorOlllllo, III fianco di Dinnc h.J. 28, )). ln KgUilO, orgllnino la eongillT'~ ehc l)lo \"000 I~ morlc di Dion~ (vd. H,)81. Fone per- qUt'SIO m()li,'O pr~tooc: ocghcT'~ chc 11 1illl)O a'cssc fl"C'<lurnlalo l'ACC'lldcm.ill tLt:fI<Til Vff H)E,))oIC): UOlllolimonianu divcna in ATllI.a:o XI )08E-E 6). 11 f~llo ~M DioI><: lIequi'lIssc 1t'T"T'& io Allic... $lJggcrisc~ ehc t"8Ji o god<:\'lI delI. <:iUII.linIl1l7..t IIlmine: o dei I)rhikftio ddla rfI; ltul oiltlu; [PUlO'; (ii dirino di ~~ l~'''''' c CII~1. DiOlI~. iofaui, ricC\-e molli OIlO.i iII qud pmodo dallc eiuii grtthe e, PC"
(>6. Sl'eu~;PI'''' nipCllC di Plalooc c ~\)O IlIecesson: alia guida tkWAentkmill d~1 )47 III .H9, .i 11lll~lril moho inlcmuto alJc ,'iccntle di Diotl~ c di Silllellu, Aecompllgn lo ~io nd 1"T'lO I'illglliu II SiTll~u~u ()6t/60 II, c.) c ~1'Ohc, !U ine~rioo di Dionc, un~ iml~ginc pr"~s,, i Siruell!~ni pcr 'll1Olll~rC I" loro disposizionc d'llnimo I'crso Dionc c 1'''rsO Diolli!illll tdr, n, "4). t\ loi limonidc di IKllClldc. ehc partedp ron L>ionc "lllllibe IlIzione di Sirlleus~. indiriu uno !Crino in eui dncri"<:\'lI "li C\~nli ('Ui 1I1I1'lI ..ui!ICndo
~i[lo,l~ cin~din~n7-ll ~IlUlanll

h'<l. ". ,81.

tdr. )). ,I),

6,. Sul C1Ir:aUC'C di I)ion~ ,'<I. iI C1Ip.ll. 68. '!imone di l'1iumc 1)101)0 II. C.I ru II" 610100ro SttTtko el.", o:;.md.. lI1oho [lO,"Cru, da gio\'~ne si gulKlllsOO da vi,"c~ fattnJo ii d.o.nl.:ll~. ln ~Iluito ,u trufcri ati ,\u:nc do\-e \issc,uno .llll mor1t. Fu IIUlO~ di mohc op<:' r.. ('Ui i in <$IImdri ISlllin: comro i 610s0fi dogmllticil, ltaRroic, drammi sluireKhi, opcr~ in Jllm-. ii dialogo 1};fQ//~ (dialogo fr- Pirronc. fOlltlalorc ddlo sccuicismo. c un lall'ilond, gli Intlmu; in mdro dq;i.ro. 69, E\'ioollemenl~, L>iunc lliSl<:\. ~1I11 edcb.azionc ddl~ grlllldi restc pllndlroichc: "eI .1(,0 a. c., p~r t::!I., ~gli si lro"II"~ Ad Olimpia c lJ inmlltr I'lotonc ehc rilnmwv~ in Grl~ill da Sirue\lSll (PU.ToNlJ, 1..l'IfNa VII })oIH, 70. SiTll~ula cra unll rc:Jelc wllcllla di SPllrtu, eui Diunisio 1I111"t:V1l in\'illlO truppC' nd }) lSlIt"OfONTII, E""II;,:b.. VII 4, 12); Sp"rt~ Cllf in diflirohl\ pl::n:h. sconfinll dai Tcbllni II L..'II111ll od )71. dO\"t:Va direndel$i .Logli allal;'Chi pon~li d"i le:lnnl ronlro ii suo ltrri. lorio c 'Iudlo dei !ooi AIICOli nd PeloponnC$O.

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quule - a qucl che sembm - era lIno degli uomini ricchi c potenli Jcllu citt 7l , [IO] Dionc, vcdcndo vicino alie sue porte una gnm follll e una grande attivil, chc lo rendcva innccessibile c imlVvicinabilc, volgcndosi poi a guardare gli amici, infasciditi e irrilllti, Jisse:perch biasimar10? anche noi, n Simcusn, ci comportnvamo esu[(amel1!c alio slesso modo. [18, I] Dopo un po' di tempo Dionisio, invidiando e lcmendo la popolarit di cui Dione godeva presso i Creci, smisc di inviargli le rendite c affid i suoi beni a propri amministralori 72 . [2] Valendo combnltere la sua catliva fama pressa i nloson, causala daI companamenlo tenuco verso Platone, riuni ulla sua corte mole i uomini che sembravano colti 7J. [3] Per I' ambi7.ionc di supefllrli !Uui ndla disCllSsione, era cOstt"ello lId usnr mnle gli insegnamenti di Plalone, da 1ui per altro frninlcsi. [4] E di nuovo lo desiderava e accusava se slesso di non aver sapulO approfinare dd1a sua presenza e di non nver ascoltalo quanto sarebbe slalo bene ascohare, [5] Da timnno qual cra, sempre volubilc nei dcsideri e facHe ad ogni smania, subico si geno ad inseguire Plalone c, usando ogni espedienle, convinsc Archita 74 c i Pilagorici a farsi gamnli degli accordi c a chiamarc Plalonc: giacch, gnlzic a Platonc, si eTano ini:dati i loro mpponi di amicizia e di ospi lalit. [6] Archilll invi Archedemo presso P1atone; :mche Dionisio illvi una lrireme c amici a pregare Plalone; (7) ii timnno gli scrisse in lermini chiari e precisi che non avrebbe fatlo nemmeno uml rnodesla concessione a Dione se Plalone non si fosse lascimo cOllvincere n vcnire ill Sicilin; se, invccc, PblOne avessc llCCe11:110, avrebbe concesso llltlo, [8] Giungcvano li Dione molte csortnzioni da parle c1c11a sorclJa e dclla moglie affinch pregasse Plalone di cedere a Dionisio c di nall

[18,1] X(l6vou M 1l(lOI:6VTO, 6 ..IOVOLO !;,ll',OTUtrwv xa( t'ieOlxw

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71. 1...pis"'lio ~ I""mlo '1I1('hc <I" V"I.LlMIl> M"SSIMO (IV I E~f . .l, do\"e ii nOltle dd pC~>Il;lAAio m<-,llllr<'Sc riSlIh" Cli!en: crronCUnlClIle I":odorol. LkonlOSlene definisce PlOio.

dom XUlll),(li",+, MuI yh .. xlllll6l;n :Tl)IlO; MrY(l{l~O'V per ricchcllu, per 11mcilll c pcr ("111;1 primo dei M<'Il"rl'Si (19. ~9') c lo pr,,-'SCnl" come [ln SQSlcniturc di FiJiPllO II fI'd. 'II1C""-' 18, J\I)). 7J I'ILllolw ~<.:ri,c d,e, C!urm1lc ii SilO lctW '<1/ll.liortlo" Srlll'usU (.16,/60 ". c'l, lJionisi" II dl"t:ise di contismrc i heni di Dione c di n;rulcrli. Non $i puo l'Scllldcre chc: Dionsi", l'lllnscendo ii prl'Slillill di cui Dione /lo<k"'I' in Grcdu, Llblli" lemul0 che le ric-

d'cue, di cui i)innc dislllll1C\'u, IKllCSSet<1l'Ssctc ulili .... LlIC pcr orllllni...."te 1111 colnplono CnnlfQ di lui (\"d, !'''''TONII, /,A'Urra V// .H:lC.l47E: I'I.l11'AMCO, /))//r 19.81. 71. lu torte di Dinni.io II nSl'ilu\"u molti Ilornini di cllhul1I: \".1, iI (,""1" '9. 7:\, Archilu di '1i1"'1Ilo (u IIn lilosnfn l'it"l;orito d"l;li irllcrcssi "ohi I'rc\"lC1l1emCllle \'crsn lu lT"'lCl1>ulieu, Fil scHe "ohe $ltulCl:l"" 'Etrll1>IO, per qUUn10 lu leAAc lo \'iCll,sse,

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per ripercorrc:rc: lIocora la funesta Cariddi '6,

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En 1:1)'11 om'lv UVUlltt(lt,OfU: XltQUfUIIVU.,

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6w(ll! b Xtl'Ultwv noUwv xal noU,l.uu TOU Iltv btb6vtOc;, TOU b 111) t:XOlltvoUIlO. l[uQwv 'A(llatutn:oll\ /) KUQ'lvaio iWCPU)"l CqJlj 'lfyu).6~uxov etvaL IOVUOlOV' U'lhoi I'iv yQ 11lXOo. b,vUl l'I'etovtllv beoI18VOU;. nJ"Twvl b 110n6. Illjh l..uliflvOVTL. 141 MUTU b t l't(lWW; epv.oepQoouva; lr.Ql;Ullhou nJ.,t'.r;tUlVO; htuy XUVElV neQt 6.lUlvO;, J1I:eQ{}/wel; tO 1I:(lliltov l'lOUV, I.sJ eITa Illl\j!U; xul bta<jloQul lll uvOuvouou~ tOU; eX1'6;, 111l:lXQuntOlll!vou 6tOvuolou xul tni; cu; t6v ntUlVa OeQandw.; xol 'tIIIUi; nf.l{lWll:vou 1I:aQayuv 011:0 'til; 6.Lwvo euvolo;. ou' UUtV EV ye 'toi; 1I:Qwtot; XQVOl; 011:0' xa1l:tovta n)v unlOtluv airto xal \jlEuooy{av, uU' eyxQQte QOUVta xo( OXll~latlt;llevov, {6] Oihw b: IQXel"vUlv 1I:QO uUiJou; xal av6vf.lv 1I:vtu; oOllvwv. 'E{xwv KUt;IXllv;"" tl; nuv ntlOVO; ouviJ{twv, il),(OU 1I:QOtU~v eWI'i'lv lU xal ytVOllvll; w; n:QOtil"lt, {taulluo{ttl; Jn: 'tou 'tuQltvvou UlQtltv EUptV uQYUQ{ou t6.avtov. (7] 'AQloun:n:o; b: n:ult;wv n:QO 'tou; llo\l; tpv..oo<pO\l; Etpll tl xal UUtO xuv 'twv n:uQu6l;UlV n:(K)tuttiv' extlvwv Wltom

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[19, 1] L'arrivo di Pllltone ricmpi Dionisio di gl'1lnde gioia e, per la seeonda 77 volta, di gl'1lnde speranza la Siclia, unita ncll'auspicare e ncl desidcrare ehe Pllltonc prevalesse su Filisto 78 , la filosofia sulla ti mnnide. [2] Era grande la prcmura deUe donne nei suoi confromi, [}] S1faordinaria la testimonianza di fiducia riccvuta da Dionisio e a nessun ahro conCC5sa: potcrsi awicinare alui scnza esscrc pcrquisit0 79, Dionisio gli offrivll, espesso, in dono eospieue sommc di dnnaro che Platone non ncecltava llO c AristippoKI di Circne, li prl.'Sente, diccva chc Dionisio era generoso scnZll correre rischi; dava poco aloro che chiedcvllno di piu, malta n Platonc che non accct!nva nulla, [4] Dopo le prime cOrlesie Platone incomind a purlnre di Dione; dapprimll vi furono rinvii, [5] pai rimprovcri e contrasti K2 , che rimalIeVallO tlascosti agli cstrRtlci: Dionisio li celava e cerCRva di slaccare Platone daU'affeuo verso Dione, coprendolo di premure e onori; Platone, per parte sua, non smascherava nei primi tcmpi la mlllafede c la lllcndllcit dcltirnnno mIl sopportl1Vll e fingeva. [6] Tali erano i loro rapporti cd essi ritenevano ehe nessuno se ne aecorgesse. Elicone di Cizico K ', uno degli imimi di Platonc, preannunci una cclissi di sole: I'edissi si vcrific lW come cgli Ilveva preannunciato, ii liranno ne fu ammirato e gli don un Ialento d'argento. [71 Aristippo, sehennndo eon gli a1tri fiJosoh, disse che anchc lui poteva prcdire qualcosa di

7), II mCCOlllo di PI~I'IflC ~ di\,cf$(l, I'btone scrh." dlC Dioni)io II inviO una lrircnlc Inl 1\lcnc. "ulll <lu~le ~\'C\lIno \'iJl!AiJto Archt<kfno. un silllcunu Jmico di I\rhill. e .ltri skiliuni; Itli in"i and,,: un~ lellCfJ eh<: l'IulOOC in pUle 11'll)Cr1\'e, Ou I)atte di I\rehill lliun~fCI 1'1~lOne lem:rc d>c: InlirlloniJ"nno dei Illllnde imcrn)C di Dionisio pcr I. fil ... j.uti~ c I'rell~w'l<ll'lalo"e di I>(cn,,":"l~rc il,irunno per non .Iunnell&iurc i buoni r.I'Poni e)i~lenli {nl Tllnnllo e SituC\JslI. 1\111' pm~ioni. ehe giUllg('\'.no .III Tllnmlo c .I~ Sir.eulI. si DJ.(J;iul1sero II' I'l"eghiere JCllli wrnid 1I1cllicJi (/.('ltrrll 1'11 H91\E). I'l.hme rum ."erm richinle delle donnc f.uniliuri .Ii Dionc. 76. II vcn;o olllcrico ((J</isUIl XII .\18) (: riporl~IO mrrellamcnle da PI,A1'ONll ('/I..,1l VII H)El. a.l.llalo,,1 conle!llo d. I'lul.rco. 77. Pcr ii primo solllliomo di I'larone IlrC'O Dionisio II \'.1. Lcapl'. II, r6. 711. Su "'ilisro "d. it c~p. I I e le nole.

79. Vd. ClIp. 9. " c OOIJ, Elo. L. nOlizi. lroYa COnfenTlll io !'(,ATONt!, u1f~rll VII H.~D. III. I\rislippo di Cira>c:, .mico di Socale, ~ ri,mulo ii fon,lllON: ddlo scuoll1 cire ".iell cl1e \loneYI nd IJioccrc lo JroIJ() &:110 "iI. um.nll Ino non li pll elIdlKlerc chI' egli ~i. ~l.lo tullfllSO mn iI nilJ()le chI' P0rlll\'. ii suo slcuo nol11e cd el1l pme filosofo. 8~. Pro\'Ooo I. rollur. dei l'1IPl'orli (111 PlalOlle C Dionisio II lu decisione ,lei cinmno di \'cndere i beni di Dionc. 1'.1, '9.8, t1j. l!.LiOOl1c di Ciziro. rn.1Crnlllieo e .,lronomo deli" sCllol. di EuJtmO. fu linche di. )cqlOlo di PI.lUnc c. ImJndo III Lt'I/<'rIl XIII 360C (fwls~n\l:m lI11rilJllLtM ~ I'IUltJUc), ,IL' scqlOlo di lso<:nllC, II". L'edissi lII'Vmnc LI u mJAAio j61; lJ<:r un'lIltlll cdissi vd. ~". "j III not~,

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bWIII!"w". "lt(loM:yw Tol"u"" EIXE" ..Hyou X(lO"ou naTW"U xut 6toVUOlO" XOQou yt::"'loolll!"ou, {8J TH,o bl! n)v III!" ouolu" TOi! 6(wvo 6LO"UOIO eltw).EI xai Ta X(lilllUta XUTEiXE, nlTtllVU b' f-V Ttll nt::(ll T~" olxluv xiltnp blmTWIIE"t)V d tou IIlOOOlP0(lOU ItETl!onloE. ltlm [llooiiVTtt UUTO" xul !;11To"ra "EeI" w; ltelttOVTtt 6to"UOlOV tUPEI"Ul n)v tUQUV,,(U xul !;flV lU')O(lUtpQ1lrov''', [20, \J 'Ev TOlOJTtp b XI"flvt!. ye"o[lvou Toi! n6.Tw"o, ot ltE(ll 'QXTU" ltUOlll!VUl TUXU nl!jmoum ltQeof}etu" xul TQlflXvro(10", tmmTo"u T" "bQu nUQ 6.1O\'UrJIOu xut l!yo"u, w; uuTOU Upw" 11"ubxou; tfl uorpnElu nEuOEIE" ei I:UQUXOlJOU;ll6, [2] 'ltOqollt"ou /'li! tO 6.tovuolou n)v fXOQUV OTtloEm xat lPIOfPQoouwu nEllt n)" nllOnollltil'" i1v b TI ltQOUX0#!.vw nll UUTUV fOtoliTOv ti:rEi,,' ,'I nou n~nOJv )'[0).).6. xul bEW. XUTlIYOQilOEl iuu.ilv n(l TtJU OUIHPlOOOtpOuvTa;, /3] '),[0IIElih.oa eXE'l"o unexQl"uTo' "III) TOOUUTll 6ywv v 'Axub'JIIel{1 y#!.vmTo OltaVl. won oou Tl"U 11"'IlIO"Ei!UUl"7. r41 TOIUt'l" [Iv TI)v (moom1)v TU n6.Tw"o; YE"toO{tl l!YOUOIV' ou II#!.vtOl T. nlTwvo uUtoli lt6.vu TOTOl tlu"(tbn lIA. 121,IJ (wv bl! xu( toTOl exa),tn{U"EII~. xul IIET' lyo" XQ"ov E;l;lto"IHUO'1 na"T{mUtll ltUOllevo T6 lte(ll T1)" yu"Cxu, ltE(l! ou xa( nlTw" t'tvH;mo YQl'pw" lt(l6 610"UOIOV, r2J 'Hv bt TOlOTOV. Mu TI)v xf3oI)v TO L\llIlvo (mo:rtjl1tW" nlTwva'JO 6lovumo lixV.EUtlC" uUToii bl' <noQ(lilTw" nultl!oltm. Ilil n XWlJOl T1)" yuvu'lxu nQS: ylllov

stmordinario, Solleeitato da quelli a parlarc. affermo: predico, dunque, chc fm breve PlalOne e Dionisio diventeranno nemid, [8] lnfine Dionisio mise in vendita i beni di Dione e trattenne ricavllto; trasferi Phnone, che abitava ne! giardino attiguo ai suo pnlazzo, presso i merccnari, che lo odiavano da tempo e cercavano di uceiderlo perch lo accusavano di voler persuadere Dionisio a rinunciarc aUa tirannide e a vivere scnza guardia dei corpo II'. [20, 1] Plntone versava in lale pericolo; ArchitB, venutone a conosccnza, invia in frena una ambasceria e una triacontoro, chieclendo a Dionisio di consegnarc l'uomo e dicendogli che Platone era venuto a Siracusa clopo che egli aveva garantito della sua sicurezza ll6, [2] Dionisio cerc di nascondere I'inimieizia organizzando banchetti e prodi gandosi in cortesie in occBsione dclla partenza e si spinse a rivolgere a Platone una frase dei gcnere: (e aliara, Platone, ci accuserai molto e pesantemente presso i tooi amiei filosofi?; [}] sorridenclo, Plalone rispose: possa non esserei mai nell'Accadcmia cosi grande penuria di argomenti da doverei ricordarc di te 117, [4] Dicono che cosi sia andata la partenza di Platone ma quanto Platone ha scriuo non si accorda affauo con questo resocoOlo/Ul. [21,1] Dione era indignalO per queste azioni 1l9 e, dopo un po' di tempo, entrO in guerra aperta, avenclo appreso quanto era successo a sua moglie, foccenda alio quale anche Plalone ha alJuso in una sua lenera a Dionisio, [2] Si traltava di queslo, Dionisio, laseiam.lo partire Platone dopo l'espulsione di Dione w, lo esorlO a chiederc a Dionc, in scgreto, se qualcosa impedisse matrimonio della moglie con un al-

li). 1'1"I"r~o rillSSUl11C molto brc\'c11lc'''C f:mi n~r"'Jli (ICIl'lg!i:lllllllCnlC da l'1:un,u;,. 1.'"IlIl",ml" ii rr;-,;OCIlIO I'hl1urch,'u si ,iee<.c I'impr<'Ssiollc dlC illmsfcri'ncnlo Ji I'I,uo"c

presso i Ill",rl."C'llIri si" sl:110 l."1H1s:lto d"i dissllpori S{mi f,..J PIIII011C c Dionisio in rdllziol1<' :III" ""Ildil:l dei l...-ni Ji IJiollc; <OSSO .... im'cl."C, oon,cguenZII di un "'JI11"'~sI0 sroppi:llo in $"j.llliIO. lJi"ni~i() II\"CI'II Jc<:iso .li ridurre III 1':I,Rn IIi IIlcrcc'lIlri dle si cr:lno ribellnli. Il ,;r1l11110 rilcnne rcspOllsnbilc dclIlI solb..uzionc dei ll1erl."cnllri Er:iclide (~II cui I'(!. 1J, 'l, chc fll,R,R1. I'lmo"c !le 1"<'Se Ic difcse e IJj"ni~;o si mnvinse dei f:lllO ehc I'lillonc flll'Uril';! i slloi ncrnid {I'I.ATONl!, I.cllcr~ VII .l4t1A nuBI. Pcr 1111 cerlo periuJo 1'lil10ne l,hil l'resso Anhedcmo. ii piwj.lm;"u chc Di,,";sio :1"CI'1I iUl'illlO "ti Alene eon 1111 im'ilO I""r 1'1.11011(' (lH, (j c ['IATuSII. ,'l,M, H9ClJl. 116. Su Ard,illl <' sull'illlc...cll1o dei Pil:ll,;or;"i pf<'SS<> I'l ulOl1c I'd. ,II, "

117. Lo SI<'1W epiwdio i: rncrolll"lo du Dioljcne Lucn.iu ehc IlrCllcnla mrne inlCrlocu lor.: .li 1'1.1Ionc Dionisio I (III 21 l. IlIl. Cfr, ['IATONIl, '-cltcra VII },oAIl. 89. lJuJla u.'lIcra VII Ul'llrcn.liulllo ehc Plulone. Ji rilomo d" Sirncusu, inmlllro Dionc ud Olimlliu (crnllo in wrso gli uguni olimpiciJ c gli riferi de! suo insul."<"C1iso. lJionc dceisc .li muo\'crc Ilucrrn ui rognlllu quundo uppr""e della conliscn Jei suoi be:ni; PlalOnc non UCl."cnna alie inlcn7.ioni di Diollisiu II rdulive allu nlOlllic di Diol1e (I'l.AToSIl, u.'I/C(<I VI/ },oll.E), 90, ln oce~siunc de! sC{.~ll1Ju su~i()mo siml."usuno di PIUlOnc ne! .166: \'d, i "-1'1', Il'l6, in Ilunirolurc '4, "'7.

61nN

3 '9

h~Q(p ot)llvac Ul xat yQ ;IV ).,6yo~, elt' ).,'101)~ cru ouvtl':{)d~ im twV L\iwvu IIIOu6vtwv, w~ ou X(l{t' ~6ov1)v y6:~o~ I':llJ iwv~ YEYOVW~ ou' EUQIIOOl"O~ ii nQ~ (1)v YUVUlXU OUltflI.wOl~. (4] 'n~ ouv llXEV n6:tWV 'A{tf)va~E xat t41 MWVI nEQl nltvtwv htuxe, YQucpel1fQO tV tQavvov enlOto).,fjv, to. Ilh Ua oacp) Jtmv, aut i tOUtO ~vlp YVWQ410V ixdvl4' q'lQ~ouoav, w~ lal':x6Ei'l twvl 1feQl tOU nQuyv-ato xe(vou xal oq'lQa bi1o eL'l Xaena(vwv (v). d tOUtO tOVOlO ;I':QyltOUltO". [}] Kat tU Iltv;:n Jlou'wv eJI(6wv ouowv 1fQ~ tOo; laOE~. oubtv ;nQa~e J'teQl (1)v bI':q'li!v~2 vewte'Qov. U' ela V-!vflV auti!v IIUo. tOU l'lm(ou tOU L\(wvo olxouoav. [6J 'EJld Ai l'lUvtQJlaOlV ouv-IUnw [IXe, xai n).,CtWV auOu;; iUhllV Wrutll'P6'l JtQ ntx6uav, Otw t1)v 'AQur)v xouoav VI tWV cpu.wv T4IO' XQtfl~) btbwOIV. ou '14llJoJleVo (1)v xat ye tOUto tOU l'lUtQO lndxeLuv. [7J 'EyeyOvu YQ W iOLXe xxdvlp nO6~evo t1)v labe).,q'li!v ixwv autou 9l!O't'lv ..... nOUlllO' Wr06Quvto ovv altou bl q'lflov XU{ cpuy6vto ix I.Lxfta~, ~luaJteJl,!,Jlt:vo t1niito n'iv bd.q'li!v, n ouvclb\Jia (1)v IpuYT'lv '(oli v6QO ou xatt:te JtQO; aUTOv. [81 'H ' vexJt).,lxTw xed vi! t' q'lflw eltr o,(w 001 boxw L\IOVOI.t: qJa6).,'l yuv1) yeyovtval xal vuv6Qo, mme l'lQOyvoiiou n'iv IpuY"lv to vQ~ oux v o\JvExl'lLliocu xal V-ttuoxeiv tlle; autile; tX11c;; 'Au" ou JtQotyvwv' enel xuw eiXt 1101 Illlov no),u~tvou

9' e>na, poi. \'onf'i pul~ni di Dion~; dd mio non J>OS'IO din=, prim~ ch~ mi si~no lurn'~l~ I~ l~uen: ch~ mi .nnumEi. Non gli hll I,arlalo diffusalTlcllt~. an~; l10Il ho pUr~ aCCC'f1nu'o. ~ di) di <:ui lU p,dc:ril'i ch~ non gli parlassi; ho ,rulO pctb di fC1ld~mli como di rome la prcrlden=bl>c (M: bme o nu) unll \'oha che cio R"\'C'f1iS$<:, c mi !lembro h~ egli

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tro uomo. [3] Giacch, correvR voce - vuoi veritiera vuoi inventala da coloro che odiavano Dione - che ii matrimonio non fosse slato di gradimento di Dionc n armoniosa la convivenza con la moglie. [4] PlalOne giunse ad Atene e parl di tultO cio con Dione; scrissc, poi, alliranno una leuera che si esprimeva, quanto ai resto, in modo chiaro a tuui, solo in questo punto in modo comprensibilc solo a Dionisio: egli aveva parlata con Dione di quella faccenda ed era chiam che Dione si sarebbe fortememe irritato se Dionisio I'avesse fano"ll . [5] E allora, poich vi erano ancora molte speranze di riconciliazione, il tiranno non prese nuove decisioni riguardo alia sorena 92 ma le penneneva di continuare a vivere con ii bambino avuto da Dione_ [6] Quando "accordo divenne dei tutto impossibile e Platone, che era venuto per la seconda volta, fu mandalo via con ostilit, ceco che Dionisio d in moglie, contro la sua volont, Arele a TlJTlocrate 9J, uno dei suoi amici, non imitando in questo ln clemenza dei padre in una circostanza analoga. [7] Polisseno - a que! che sembra - Bveva spasato Tesle').\la soreUa di Dionisio il Vecchio, e pai Bveva rono con lui; fuggito per paura, si cra allontanalo dalla Sicilia; Dionisio mando a chiamare la sorella e la rimprovero perch, pur essendo aI corrente dei piano di fuga dei marito, non gliene llveva fano parola. [8] Elia, senza farsi impressionare e, per Zcus, senza timore, rispose: e aUora, Dionisio, ti sembro donna cosi spregevole e vile da non salpare, sa pendo in amicipo della fuga di mio marito. insieme con lui per condividcrc lo stcsso destino? ma non ne sapcvo nulla; giacch, llvrei pre ferito essere nota come moglie deli' ~ule Polisseno che come soreUa

se ne u:mi ....lJbe un pu' \irMO. Per ii '"lU. pcro. wno dd['opinionc d>c Dione. di ITIOtIi c <Ii I':orol .... ~i~ mollo mi,urulo nei luoi nmfronci,. lP'....TON'I, u-ttU<l XI/f )621.:: _ Inno. cemi. II. 287). L~ 1"'/""11 XIII t licummenle lIi1CUdcpillf'~(U. mil Plulllrl'O lu ril<:llC"o'lI IIU. l~nliCK. JlI'IISil<> rr~st:ritro C IlllmC'f1l~ oscum da I'rC1luflli ~ qu~lunqlle inlerl'n=l~ziorl('. LII polilicll m~lfiRl<Jniule er,l scmllr~ IIRIR ai c<:I1Im dc:gli inl~msi di Dionisio [ (".I. j, I') t: 6. , con le nOle: 6) e f11l1l1liC'f1~ lu 'UA irnportllllzlI ~nch~ pcr iI figlio. LII dl:Ci,ione di lJiuni,in II C i51lirUln .III mnli"i IXJlilid. Irnporrc un di\'Onio cd "n nuovu RllllrirnOllio 11.1 An=.IC ~'lllivll]t: IId escludere Dion~ dllUII (umiJollill dd Dionisii c II dl'jcllillirnwre 0llni ,\lU IIsjllrllll<Juc. 92. Unu irnl'rcd.ione: Arcl~ non t IOrdlu mil surcllllllru di lJionisin JI; inv<:ce. soo rdlll ddlll lll('lllie di Dioni,io 11. VII. 6. l. 9j Su Tirno{'fUle vd. 26. , e JtL. 2; ,li lui .i cono.c~ 0010 d,e (u illVilllu .III Diulli~iu II in lIiUln dei Llice,k'f11uni nd j6) (SIlNOt'QNTll, Eflmkhr Vil 4, 12; ... .1. 'lui r7. II). Vd.

94. Sul m.urimonio di Tale c di poli"~t1I). frlildlo ddlll nlOlllic di EmM>crlll~ ... .1. t~ nOlIl 9 ~ DlooollO XllI96.). PoIisscno fu inizill!menle Ull felld~ soslC'f1ilore di Dionisio I:

I'.

cJolli c ticordulo.

aUfllO ~

Dionsiu I e ~i moi due (rluelli L:plin~ ~ Tc~ridK. in un Occrclo

OIlOI'l<riO lItl'fliae d~JI'allno 39,11) (S)''''. u8). Nd .\96, <lopo I~ <!iuSltosu KUnf;ll~ $ubilll
.III Dioni$io [ ndle lIcqu~ <li Clll~nill ~d 0l>ctll Jcll~ noll~ CMrI~RinC$C. l'uliuC'f1o fu im'inlO in h"liu Meridionalc ~ nd l'c1ulXJnnao u wllccirlirt: ~illli, IOllr.Uullu du Sp~nll t: .lu Co rimo (DloooAo XIV 62, d. NcI ,87. ~ capo di lln~ f1011U lil'llcU$Ullll COrnllQllU .I" \'crui llllVi. colMMlro oon gli SI'lIr'I<ni ndl'Egeo {StINOl'ONTlI. BI/I"II;chc V '. ~6J. OoIXJ ii j87 di lui rlQll ,i hunno piu nUli7.ie. L" $\Ia fUJ(li .I" SifllC\lSII nWCl1l1C forle ucll>criodo j861,. ~lIotch lJionisio I, in IlrcdU ",I unli fone dcprC51ione, uccise mohi "miei sulb bK!le di f,,]s.c KC<:UK. non I,,,chi ~nche aili fr.. cui l'ilitlO ~ ii fl'l<ldlu Lt:prine .. (DIOIMlUO XV 7.)1.

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e6aUlluoav
1IUQbfJUOlV.

di un tiranno come le. [9] Queste parole Tt.'Ste pronuncio con frun chezza e dicono che il tirunno I'ummirusse. Anche i Siracuslmi ummi rarono ii valore deli a donna, sicch, nnchc dopo I'nbhnttimento della tirannide. ella continuo a ricevere onore e ossequio degno di una regina; quando mori, i cinadini la accompagnarono alia tombu con cc rimonia pubblica. Questi evemi meritano una non inutile digressione. [22. I] Da que1 momento ormai Dione si volge alla guerra: se Pia lone si tiene in disparte per rispcuo delleAnmc di ospitalit con Dio nisio e per la sua eul. nvanzata"", Speusippo c gli altri nmici collllbo: mno coo Dione e lo esonano 11 liberare ln ~icilia, che tende le mam verso di lui cd pronta ad accoglicrlo con entusiasmo. [2] lnfatli, quando Platone si tratteneva a Siracusa, Speusippo - a quel che sembra _, mescolandosi di piu con la gente, cerC1lva di C1lpirc cosa pensasse. [3] Dapprima essi temevano la sua franche7.Za, pensan~o che ii tiranno valesse menerli alia prQva; coI tempo cbbcro I1ducll1. Tutti fllcevano lo stcsso discorso: pregavano cd csortuvnnQ Dione u venirc, unche scnzlI navi senza opliti scnZll cllval1i: si imbarcasse su di un butlcllo e prestAsse ii suo nome e la sun persoml ai Sicclioti contra Dionisio. [4] Qucsto gli annunci Speusippo%; Dione, rincuomtosi. rcc1ulllva mercenari di nascasto e tramite intermcdiari, tencndo cclato'T7 iI progetlo. (5] Collaboravano molti politici'JII e 1110506: Eudcmo'N di Cipro _ aI quale, dopo che fu morto. Aristote1e dcdic ii dialogo suU'anima - e limonide di Lcucade 100. [6] Essi gli procura rono I'nppoggio anche di Milta di Tessllglin, un indovino che aveva

f22.1l '0 6t 6twv eVTf:f)ev f)6'l TQ!nUUI rrQ nMIIOv. aUfO Il h n.).{lt~;OC; eX1tOblV OTUlltvO\J ~l' a~w TfJ l'fQ6 L\lOvVOlOV !;evLa xut Y'lQa 1:l'fl!uoiJurou l! )tal TWV a).wv haLQtllv 'tli' L\lwvI oU).).0IIfJav6Yfwv xalnoQaxehl:uo'ltvwv e).l!u'l!(loiiv rlxe>"ta". xelQa 6Q!Youoav aUTI{J xalllQoftlUt) unoeXOllh'lv. (2]-Ou: YQ Av IUQuxOOQL m,lITwv dTQlfJl!V, ai. 1I1!Ql Dtdlouuto... w iOlxr ltUo

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(~llO.clX' I)IOntSJ<I. nUOOlluOle k Cllluoo;( pcT\'-'I\\lIC'gli lul 5110 C'OOIO, 1I1~'a ri_pcllAlO ucci.~(llu.II"'iI VII j)oll.lJl. ~. Suo SI~I~.liJlPu Id. 17, ~'4 ( j), 4. I)loni.lio II lI\'e\'u a l!iSllOlIilione UfI eflidente S~n.:t~IH ~Jl.IClmSl.ICtI hd. l,j, 4 e ~II, II: e I'tIIbubile che non MIi siu rimushl nllKUlil. lini.

. 9) PI.Al~e ~II che, gi"nlu Ad Olimpia di rilomo (Ia Sifll(,""~. inOOflln1 IJiooe e 1I:~1 OOflll,m~C'O II MIO m.lll('tt:JM). I>ionc: <kcis<' di 11OftWI'(' guc:rn a Dionisio; I't.lone rifiulo ~I ~1.'llnAA1Irlo mil 1uci6I;h<'ni di dc:ciJione ai luoi IImid IttllkJlliri. U lTIOIi\'al:ioni P<'I" 11 nlimo I!~~e. da 1'111011(', (umno II sua larda di llllllone 1I1"('\'lI kantlll('(le IInn;) e ii

rOSl'lfe (' n,," lo .,'('\'.

97. AI ('Ol1lr ..rio, DK-oni.sio eN !xn in(mm;o!tI ddlo: inlmzioni di. Diono: e. 'lIllUldo Q1r;onm, "C'OfI 1;0 fioua.i lUoi OI"dini ~1.nn.I CllUlonia: \'d. 2). 1 e .6. 1'7 <)8. PIU!lrco I10Il <lio ii nOl1'lt cid Ilil) impor1llnle Ctlll..hnralOfe di 1>ione: c.mppo. chc miro iorolOlllllo lllialK'lI ,Ii Dione in Siracuulibcnln ha. jl. I.'omis$iooc 1'00f"hbc oon esK~ cas\l~le: c..l1illPtl Ul1lpniuil la ronRiurA che uccisc 1>ione (nl. ,...)Ml e I'ltllooc.~e. Il her che egli "JlI'''I1''nc.'Ssc 1I1lAccal!o:mill. C"HiI'11I1 erp pccomp;o,l:n,~IO ti,,] frul"lIo !-tIo ~lflllo (I'ti. 1'1....TONII, uflrril VI/ HjE.IHC, (;ORNIll.IO NIIl'OTIl, /)/1111<' 9, ~). Vil. IlI\ch"

l>ionc si mosse, o:n jlrunlo a blOCCllrlo COtl Fili~l(l. di hllSC nd ClI""k di

11, ;o e nol;o. . ?,). Ck"mno: 0:011>0:1'\"" \ln lImpio rl'lll\lmmlo J..-1 pc:ldulo di;olOl!Cl "ri'~Oldk() o: Icrlve che Eudcltl" atdd" mmll'(' ('Ol11bau('\" 1'1'nIl1 SiNCUSll ICICllaoNIl. Deo JfI"'filflOfrt' I Bt 100. 5u limonido: di I.cUClIde \"<1. jO. 10; jl. j; e k nOle.

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partccipato aUe attivit ddl'Accadcmia. [7] Di coloro che erano stati csiliati dai timono - non meno di mille - solo venticinque acceltarono di partecipare alia spedizione, gli altri tradirono per vilta, [8] Base di parlenzn era I'isola di Zncinto 101, sulla quale si rnccolser~ i soldnti, meno di ouocentO, ma tuui noti per le molte c imporulllll spedizioni cui avevano partedpato, dai fisic~ straordinari~me~te bene esercitalo, di gran lunga i migliori per espenenza c audaclll e ln grad~ di infiammare e traSdnllre nUa lolta le masse che Dione sperava di avef(: ai suo 6anco in Sicilia.
[2), 1] ln uo primo momentO i mercenari, appreso chc la floua salpava direita in Sicilia contro Dionisio. furono presi da sgom~nto ~ pcnsarono che Dione, spiolo da furore e delirio d'ira oppu~ p~IVO d~ buonc speranze, si landasse io imprcse disperate, Emno aduau con I loro capi e con quelli che li aveVllno nrruolati per ii fano c~e non avcyano fauo conoscerc loro subito, fin dall'inizio, contra chi dove...aoo combancre. [2] Allora Dione rivel lora con un discorso ii mar cio ddla tirannide e spieg che li portava io Sicilia noo come soldati ma piultosto, come capi dei Siracusani c degli alui Sicelioti, da [e~po pronti alia rivolta; dopo Dione parl loro Alcimenc 102 il quale. primo degli Achei per fama e per nascilll, panecip~va co~ lor~ alia spedizione: cssi oe furono convinti. [)] Era estate plena e I ventl ell: sii IOj domioavano sul mare; la lunll1o.t era nella sua pieoezzll, Dione allesti un sacrificio sontuoso in onore di Apollo e avanz in processione verso ii tcmpio coo i soldati ndorni delle pnnoplie; [4] dopo il sacrificio li fccc llccomodare neUo stlldio di Zadnto e offri loro uo banchcno' essi ammiravano lo splcndore (uno splcndore chc andava aI di la di' una ricchezza privala) ddlc mensc c delle coppc d'oro e d'argcmo e ragionavllno cosi: un uomo gi llva01i .negli anoi I~' e ,Plldrone di tantll ricchezza oon si llccingerebbe ad IJOprese llrnschtste

123. 11 OUTOl tO Iltv nQwTOv xoiJouvte htl 6l0viJOtOv xal Ilxe),lav aiQeOol TOV o:kov, ienMytJoav xai xud:yvwoav bQyij

nva nOQcHPQoOVU xal llov(Q. 'tou 6lwvo il XQ'latlv !rdbwv lUl:OQlQ. QuttoVto eau't6v et lUtEyvwolltvw; l'1QSUS. xal 'toi ~autwv

ilycltm xal ~evoYOl wQyL!;.ovtO, Il~ nQoeutOt.Hv ev-lh) ~ Qx'i TV n).clloV. (2] 'Ene{ .6.l.wv TqJ >.y<p Ta oaOQa TII TUQuvv(bo ine~ll.i.Jv i{)LuoxEV, .J ou oTQanlinu, Ua llUov ~YE'IVU UUtOU xO'lLI;OI I:uQuxoalwv xul twv llwv IlxeIWtoov, naul nQ nOOtUOlV ho4twv iJnuQXvtWV, llEl:d 6i tOV Al.wvu luEx6tvto aiJtot 'Ax'+lhoulOJ, nQnG WV 'AxaL!v 6~1l xal yhtl OUVWTQi.tteUEV, indo6lJouv. LJ] 'Hv 'ltv ouv 6tQou Xll'fJ, xal xatiixov !"JolmlO) TO n!uyo, 1) b od.#tV11I04 blXo,u)viav ~yt:' tlil b' 'AnOUwvl 6uoiuv ,utya).oJtQEnij nUQaoxEuaoa Al.wv !n:o'IJteuoe Iletl\ tooV OTQatt.Wtlv, xexoojullt!vwv tai navonlm nQ6 tO ~Qv, [4J xal Ileta t~V 6\1oLav v tq) otal<p tooV Zuxuv6lw... xaTaxh6!vta Ulhou elOTla, 6auIla!;.oVta QYUQwv xal XQuowv f:,l.nw'lTwV XU( tQane~oov imEQ~Uouoav tblwnxv notov ajlnQOtfJtCi, xal Oyt!;.Olltvou n naQI)X'luxtiJ 10) V!)Q ~bfJ xal TOOUUtfJ eunOQla XUQIQ oux iiv

101. L'isolll di Zacimo:li prnll\'1 Id a.IoCll: luogo di riunione dei merCdllri, dlllll ",II po;ni~ionc nd mail: loniodi(ronle.tI.Elide.SuU.iIoOIIC~.."II1.OVIIII una n>OnClll ron l'i$('ri7,ione ZAlKrN810Nl c "'ONOI, dllllbilc alia nld dd IV 1ICCOI0. Rilmgo pi.. probllbilc dle iI DiOlle, nlCn~oolllo ~ulIll monda, (one un m~llillnllO 10nle; JXllrcbbc: pc:1 linche lrllllllflli dei ~illlruSMOO lJione. g owio che /)ionc in1r~lIen~le IJIlimi I">Ipporli ('00 III cill~ di ZlIdOlo, che lo OSpilll insieme C<1Il i lllercenllri, Jl1A, IlCT ])(Jler incidCIl: iI suo nome lU di unll numelA, ll\'fcbllC OoVUIO \"uell: un Jl1l1gi5ll'1I10 c, dunque, llodell: dell~ cill~dinllnu, QUOIlO nOrl C .lel IUlIO d~ o:Kludete I<: .i tllmnlenlA qUlnlo Plul~r('l) r~(' comll Jdj~ popoIllrili di (ui goJcva lJiooe in Gred~ e dcgli onori ehe gli enalK) Sllli lribulali tMle ciui (\"(1., in "c:nc:na!e, ii np. 11 e te nole c, in p~"irolllll:, 11, 1).

10~, Si lnallllVlI, I'roh~bi1mel1lC', di tiO ('()II,pnd~nle di rner\.'t:n~ri. Ne roomc.ill.Jl1u un ohl'<), t\rChelllO di Dime, anch'CRli Dchco (TCt:1l)(Jml)(J FGrlUII II) I' 19~). EVldcnte mC'l1lC, Dionc ~\"<:va IIrruollltu un buon numero di mCl'<:CI1Ari IIChd, . 10j, I \'C'Illi elC'llii sono veml ~tivi pc:riodid d.., soffiano (III Noru e Nord,E!I, 104, Per I'eclini di Iun. vd. 1", I'), 10), Nel ))7 lJiooe 1IVCV11 poco pi.. di cinqUllnlnni: \,11, III nola ')'l.

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~nLxelQohl 7WQU~)..Ol l'I'QYllCUJI XW(I/. e).nl6o ~fjla!.o\l )tat ev6u'i6vTwv lCI-:i:6ev <lU"!1 Ta; nt!{OTU xal IIEylOTO 'POQll.

scnza unll salda spcmnza e rllnici in grado li di fornirgli i mezzi piu ampi c pOlemi. (24, I] Dol'O le Libagioni e le preghierc di rito, si vcrific una cclissi di luna 106. Per Dione non si Irnnava di lIn evento sorprendcnte pcrch cgli conosceva la pcriodicit dcllc cclissi e sapeva chc I'ombra, che si proielta sulla luna, i; c:msnla dalla terra che si ponc come oslacolo di frome ai sole 101. [2] Ma c'era bisogno di un incoraggiarnento per i soldad, profondamcntc turbali; I'indovino Milta si port in nlezzo a loro e li esort a farsi animo e ad aucndersi i migliori sucecssi, (J] La divinit - disse Miha - vuol indicare l'ec1issi di qualCos.1 ehe ora i; splc.ndente; ma, noo vi nullo di piu splendcme dello tirnnnide di Dionisio, ii cui splendore cssi ovrebbcro spcnlo subito, apl>cna taceata la Siclia. (4] Qucsta spicgazionc Milta deite pubbli. camenlc. a !Uni; quanto alie api, che furono viste, intorno alie navi di Dione, fermarsi a poppa, Milta spiegava in privnlo a Dione e ai suoi amici di lemere ehe 1e sue imprcsc avessero si buon L'SiIO ma dlC poi, dopo breve fioritura, appassisscro, (5] Si dite che la divinitiJ. invi anche a Dionisio molti scgni porlentosi. (6] Un'aquila afferr I'asta di uno dei dorifori, la sollcv in alto e subito la feee cadere negli abissi marini; (7] ii mare, che Iambiva I'aeropoli, offri per un sol giomo un'ocqua dolce e potabilc, siceh ii fenomeno fu noto a tllui qudli che I'assaggiarono, (8] Nacquero a Dionisio porcdlini cui non mnnc:lVa lIcssun'ahm parte dei corpo Irannc Ic orccehie. (9] Gli indovini spicgavano chc quesl'ullimo prodigio :mnuncav:l rivoha c disobbcdicnza, cioC che i clladini non avrcbbero piu prcst.Ho ascolro allu lirannide; la dolcczZil dei mure por"'va ai Siracusllni un cambiamcmo, dlltcmpi spiacevoli c tristi l1d una siluazionc f:worcvolc, (10] L'aquila cm ministra di Zeus, la landa simbolo di pocerc e di signoria: ii piu potente Jegli dci mmun-

,'IV. ).oYI~OII!vOIl; tite; eXtunlx- neOI66ou xal ti)" YIVOJ.ltv'l" lOU oXU'tOltUTo itnvTljolv 1tQ6 TI)v oe1)v'lv )tal Til yjj n)v O:vt{<pQU!;lV 1lJ7 1tQ tOV fjIOV , 12J 'End b! 10;; OlQunWtClL tOTuQuxf)eiofv ifl T1~ ,nUQ11YOQ(Ui;. Mtt; Illtvn f:.V IltOlp XUtUOt. lxU.fUf 6UQQEiv ~utOu )lul nQoooxv 16 xQ,no'W' O) OlIlW(VfIV YQ tO batl16vIOV fXfl\I'{V nvoS n" vu" bnqxtvwv' l:nqluvtOTeQOv 6t 11I16!v dvaL 'tiis L\IOVUO(Ou TUQUvvlOOl;. ~ T6 UII1tQV noolUOflV Exdvou eiJ& It~I(llltvou rUld.(u. (4J Toiho Itv ov MLt EU; 'ltooV il;tOT)XE ;rum' tO 6t tWV 'leloolv, ai /Teo! t /Toia to 6(wvo; wtp 611 0 av ~OIIV ),all~vouoQl xato. lTQllVUV, tlll. no6 autv xa! tOU lplou EqJ{lal;E 6E6lval, III) xOal ~.h aI 1'I0l;El OUTO yhWVtnl, XQvov 6' 6k!yov u.v(t{IOOOUl ,laoav(twm. 1.51 I\tynol bt xat ttiJ 6lOvvohp noU: ~[Q<tTlbll ,noQ to bOl'lovlou Yl!vtOOUl oT)j.tEio. [6J 'An6 'Ih Y:Q uQn'ou O(Itt6v uvo; tWV boOV(JlQWv, UQ~lVo I'I'o xal tptQwv <pi'jXlv ei tv lJu6v' (71 ii bt Jtooox~ouoo nQ6 tl)v XQ6nolv (tlf),aooa lllov lilltOUV tO bwQ yuxil xo{ n6t410v nOQtoxev, WOtt yeuoollhOl num xatbllwv elv(ll. (8J XOiQOI ' ettxftT)oav auttiJ uJv IU!v wv oubev vbEEi IIOQ(WV, ' oux exovtt. [9J 'Anftpo(. VOVTO 6' oi 'IVttl, tOUto Iltv l11l0otlfoEW xcl l1el6do eIval OIUIEiov. w OUXhl twv no),nwv xouoo'lhwv ti'j TU(.lavvlo;, tl)v 6t yuxiJtllT t~ {to),oOIIS IU!tuf}ol)v xWQwv VlaQJv xal 110V'IQWV EU; l111ltY'IUT XQllOtO q>t{lEIV IU(luxootot.. [IOJ 'An6 bt {tf(.l1twv .0.16<;, 6y:( l t bt 110Q(UJllIlOV (lxij xot uvootdo q>OVlOI16v ov xal

124. II Mua b tas o1fovM xal Tas "evOIUOllhos xuuuxebi eJ;!).lm~v ii oe11"lJ lot" Kal toi Ilh nEQl tOV .6.lwva Dau~aO'tv oubev

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106. [.'celi)si.i I'critiro ii ? u~osrn ,lei j~7.


I'm\"(lUIO, in Niciu c tll'Il 11 /\lenu:)1 Itllp'C1l11l111 nell'u))cdio di SitllCUS~, dllll'cdissi di Junu \'erifil'llIUli ii ~7 'I~O' '.lU del.I'~. Plu1'lrc,~ ri1icnc NiciQ c j.lli Alcnil-si ignotunri c supcl"Jrizimi l' J"cri,'l' ,in1c, lIc.."'enlc I I'rollrl'll.~ n,cl1o sllldill delle ~lini. t1l'rilllu u dure lUlU SI'ic:l(IlZiOlle dei fo:no. ~lIl'nll ,Mlrel.,be ~1't1U IlllJosufo AnllSSQIlOm I11n ii suo leriao em noto II IlOChi, di 1'IIllone II "'cmll di IlI'cmc d'llu llllA sl'i~llu1.iollc I'lIdonlll~ c conl'inccrue. Pet qUI.uo, Di(}f1c, 1110

~07. ~d,c,UII, ~\ .1~1I1l Vira di Nidl/ PlulIlr.11 rioordu ill<'trote

diSCCfKJlo, 110n (U lurh:llo d,,1 fCl1lll1Jeno (\'d. uncllc ()UINTIl.111NO, I'IJ/i/II/i" "fIIlIJri<l I 10,

'lll). Disccpolo.li Pllllone cru unche Eliconc .Ii Ci1.ku chI', 0'1"11' con I'lntonc ,Ii Dioni,io
II, II"C\'II I'tI. ...i)!O ii "crificnrsi .Ii tlnu edis~, (\'lI. Diml(' 19,6), l.'iruN.'SSt; di I'hUlltru pcr i (cnol11cnl Cc1CS1i 1: 11"Stil11oni,uo linche dll 1',~iml(' 1, G,

410N

XUTUOlV Til TlI(lUvvllh I1OV T6v TmV 6cwv ~f!YIOTOV. TUTU Iltv ouv eeOnOlllTo 1M iOTQIjXe.
llS, II Tou t OT(lUttwm TO 6.tWVo H;ef!l;uvtO OT(loyy6).,m o va, T(llTOV llt nOLOv OU ~f!yC1 xal bo t(llux6vt:O(lOl l't(lllxoO{}OllV llW. l2l "OlTu l!, XWQl WV fIxov oi OTouTlwTal, lOxv.(u ~1l~,V Ex61uttv OlTllla, pl!Ij l! xal MOUTU lTo, xal llli60 eq>olllwv q>6ovov, llW ellt.l1lll Jl1')btv UUTOU lTOVTOlTOOOVta, u: T6 o..nav inl llVf"UO\ xul 6uoo'Q nelTO\TUltvou T6v lTov l. TO Uiv yfjv ~peiofim xol lTu\'6.vco6aL 41o.I.OTOV '101luyt9 VUUOXOvtU IIO lTUQuq>uuelv . (}) 'AQUuil 6l! xol lluaxq. nVt~aTl 1If.oavte 1)..l!QU Wexo, Tn TQWXUICXTU XUt. nXUVOVl1I ~ouv, XQuv Til :rlxtUa, (4) xal n06no ptv xufJtQv~"l XUT. TXO eXcuocv noflalvflV, til v 1I00lta06WOl T~ yil xal t"V XQav kx6vTt U<pWOI, 1Io).,)., lillf!QU xat vxTa tv Tq. lTtYCl TQlP1')00f-ll!vo\J, WQl;I f)f!QOll vOtOV lleQlptvoYta. 1)) 6.lwv til! tI)v EyyU twv notlllwv unOflccOlv belluu xul tWV nQOow IIOV 'i'aoitut floulleVD, 1IaOl!neuot TOV nxuvov. (6J 'Ex bt TOtOu TQUXU Iltv 1IaQxtla ilTlItEQWV ]uuve lToq. x),bwVl T, va 1l0 Tij L.XlUU, OTQunal bt xallJQovtal qKlvf!vto 'AQxto'lQOU 111 OUIUTtQ'OOUl lTo).,"v fI; oUQavo Xl41WVU xul uybaiov pjJoov EI;f!xeuv' (7J iP Tmv VUUTWV 6tvt wv xallTltv'l ytVOlttv'l, xaftoQwOlv aiq>vlblov nO TO\l ouvtaQ u X xilllaTo w60ullha TO: vu elT! t"V 1IQ6 AtP\1 Kl!Qxlvav, fi 110:LOta xQ1111Vlbl] n"vTa xal tQuxeia lTQoOq'ltQOlltVOI aUTOL I) vijno, rSI MlXQOV ouv et']uQvtE EXQUPIIVUl x(tt OUvtQlp~vm lltQl TO: nhQu,

ciava dunque alla tirllnnide III sua seomparsa e iJ suo rovc:sciamento. " 1011 Questo ha nteeonlato Tc:opompo Ic aceom [2S , I) Aeeolscro i soldati di Dionc due navi mercantili, d' '1~ pllgnnvano una terza imbarcnzione, non grande, e ue trInc~ntorL .. [2] Quanto alIe armi, oltre a quelle che llppartencvano tU soldlltl, Oione trasponava ducmila scudi, mohi dardi e: giavellolti, una abbond:mte quantit di provviste. affinch non mancasse:. loro ~ulla .dura~te la Iraversata; giacch, essi navigavano totalmente ln balla dei vent~ .e dei mare dai momento che Dione temeva la terra e sapeva che flhSIO con base nella lapigia, faecva la guardia 110. [3] Per dodici giorni na~igarono spinti da un vento debate e leggero, nel t~edicc:simo eran~ ti Pachino 111, promontorio delJa Sicilin. (4] U nocchlero ~roto conslglio di sbllrcllre in frena perch, se si fosser? all,ontllnau da terra ~ avessero dcciso di lIbbandonarc ii promontorlo, SI sarebbcro logonltl in alto mare per molti giorni e notti, in lmesa di un vento da ~ud, dal momenlo che si trovavano nclla stllgionc estiva. (5) Jovcee Olone:, te mendo di sbarcare vicino ai nemici c volendo loccar terra piu avanti~ preferi doppiare iI Pachino. [6] Poco dopo, un fone vento da Nord 51 abbatt sulle navi e le allontanava dalJa Sicilia con grosls~ ondnt::; scoppiarono tuoni e fulmini (era. appllf'Sa la .slell.a ~rturo ) c~e: fl versarono dai ciclo un fone lemporale: con ploggla violenta: [7] I marinai, in preda a grnn confusionc e nJla deriva, si llcco,rgono, all'im provviso chc le navi sono spintc daI autlo eo~tro Ccrcma, fronte alia Libin, l dove l'isola si faceva inconlro partlcolnrmcntc dlfuplIta e aspra a loro che lc si avvicinavano. (8] Poeo manco c~e fossero scagliati c si 5fraceJlassero contro gli scogli; facevano ogm sforzo per ai

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110, Dionisio II e:fll III cormlle: Jc:lle: inlm'tioni e: dc:i prc:par~li.,j di Dione:. Aw:w di SIMIO duc: linc:c di .bMrfll,ne:1lI0' I:ilislo .(KI ?,i \'d. C'lI~. " e ~ ~~c:l, c:on II~ne:. ddl~ nOlI~, CflI oel bU50 AJrialicu pe:r ~r...e:ghRIe: II clIl\MIe: (IJ ~11'Il1ll0, " llllln~o e:nr. C.~,10 ni" (nl. ~6, "7) con lu fI:sl~nle nOllll. Diunc riusd u sfrlAA1~C MIlM SOI"\'e:,gll~nlR l~rche d~ ZUcilllll punro direllrll1lel1le verso la Sidli" 1I1lnll'crsunclo .1 mure 101110 cd evllllmjCl (Ii

IIwicirulni RI1e: C05le, III. II promunrorio I'llchinu 11 Sud di Siraruu. . ,n. L. 51ell. Arturo .,jsibik a iICllc:mbrc: PSIIIO, dunque:, ClrC>l un Illdc: dllUll e:c!ii di 5Ole: h'd. ~~. I I.

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lontnnntscnc con I'aimo di pali quand'ccco chc iltempornle cesso e, imbanutisi in un bnllello, npprescro di trovntsi alie cosi delle Teste delln Grande Sirti. [9] Erano scoragginti per la bonaccin c nndavnno nHa derivn qunndo dn term si Icv uno brezza meridionnle, mentre non si nspcnnvnno affnno un vento da Sud n speravano in un cam biamento. [10] Rinfommdosi II poco n poco ii vento e numcntnndo d'intcnsit, i marinai spiegarono qunlllo rcstavn dclle vele, innalzarono preghicrc agli dei c, nllravctsO ii m;lrc aperto, fuggivano dana Libia direlti in Sicilin; [I I] correndo agilmente, nel quinto giomo ap prodarono a Minoa II.), una piccola citl siciliana SOltO la giurisdi. zione cartagin<."SC. [12] Era per coso presente ncUo fortczzo il coman dante cllrtaginese Sinalo, amico e ospite di Dione. Non sapcndo ddla sun presenza e che si trattava della sua 110UR, Sinalo tentavR di impedire ai soldali di sbarcare. [13] Gli uomini,lanciatisi fuori dalle navi di corsa e con le llnni, non uccisero nessuno - Dione lo llveva proi bito pcrch legato da amicizin con i Cnrtngincsi - ma, irrompendo ncUa fortezzlI insicme coo i soldati in fugn, ln conquistarono. (14] Quando i capi si incontrorono e si salutllrono, Dionc rcstiwi a Sinnlo la cin cui non aveva recato danno; Sinalo ospilava i soldali e fomiva a Dione ci di cui lIveva bisogno.
[26, I] Li incorogginva sopmnutlo lIn evento prodoltosi accidcn lalmcme, la partenza di Dionisio, chc si era da poco allontanato, di relto in halia con ouanta navi II". [2] Ecco pcrch, pur esortllllclo Dione i soldati, ridoui mail' dopo la lunga permancnza in mare, a ri posarsi li, rifiurarono, cssi stcssi ansiosi di coglicrc l'OCcllsione, c pre gavano Dione di guid:uli a Siracusa, [3] Dapo lIver deposilatO li le ormi e i viveri in sovrappi e aver preg:Ho Sinalo di inviarglieli qUllndo fosse il momento, Dione marciavn contro SirUCUSII. [4] Ounlntc la marci:l si unirono II lui prima duccellto cavlllieri ngrigemini (di qudli stllllzillti presso l'Ecnomol. dopo qucsti i Geloi. C5l La no tizia corsc vC!ocCmel11e fino 11 Sirncusa; Tirnocrnte, che UVCVlI sposato lo moglie di Dione ll ' [sorclla di Dionisiol, II CllpO dcgli lImici rimasti

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in cilt, invia in tutta frella a Dionisio un messaggero con una lenera chc lo informasse dell'arrivo di Dione. [6] Egli vigilava affinch non si verificassero disordini e sommovimcnli in ciu, poich luni erano cccilali ma rimanevano lranquilli per sfiducia ancora e pcr limore. [7] AI mcssaggero, inviato con la lellcra, capita una slmoa awcntura, Passalo in ltaJia c attravcrsato illcrrilorio di Reggio, mentre si affrellava verso Caulonia da Dionisio, incontro un amico chc portava una viuima da poco offerta in sacrificio e, ricevuto da lui un peno di carne, si allontanava in frena. [8] Dopo aver camminalo per una parte ddla noue, costretto daJla slanchczza a dormire un po', egli si distese li dove si trovava, lungo la strada, in un bosco. [9] Sopraggiunse un lupo, auirato dall'odore, afferr la carne appesa alia bisacda e si allontan portandosi, insieme con la carne, anche la bisaccia, nella quale I'uomo tencva la lettcra. [10] Quando egli si svegli e se: ne accorse, si aggir invano a lungo, cercandola senza trovarla; dedse: alJora di non raggiungcre ii tiranno sen?a la leuera ma di scappar via e scomparire. [27,1] Dionisio, dunquc, lardi e da altri sarebbe slato informato deUa guerra in Sicilia. Si unirono a Dione, durante la marcia, i Camarinei c, presso di lui, affluiva anchc un non piccolo numero di Simcu sani, che abitavano nei campi cd erano ora in rivoha ""'. [2] I Leonlini c i Campani ll7 , chc difendevano con limocralc le Epipole, _ poich Dione fccc loro pcrvcnire la nOlizia, falsa, chc si sarcbbe direito innanzilullo contro le loro cilt - abbandonavano Timocrale c partivano per portare aiuto ai propri conciuadini. [3] Non appena questa notizia fu riferita a Dione, nccampato presso Acre, egli, pur csscndo ancora none, fece a17.are i solduli e avanz fino aJ fiumc Anapo, che dislava dieci stadi dalla tinii, (4) Interroua li la marcia, sacrificava presso iI fiume, levando prcghicrc ai sole nascente; conlemporancamcntc, gli indovini gli annunciavano, da parte dcgli dci, la vittoriu, E vcdendo Dione incoronalo per ii sacrificio, i prcscnti si in-

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Iq, I Cumpani erwno mercerll.ti lli~ ui ~e~'il:io di Dionisio I, dul 'lllule erunn IIRli slum.iuri ud Emu (DrooollO XIV )8. ~). A LconTinl crlmo slali ~lllnliuli drcu dic:dmila rnereenuri d .. Dionisio 1 (DroooHo XIV 78, "j" AnIlO j!)61)J: vd.le nme.1 "'al'. 40.

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coronavano tuni, d'un sol slancio. [5] Erano non meno di cinquemiln gli uomini che si erano uniti a lui durante la marcia; armati male e li caso, supplivano con I'entusiasmo all'insufficienza di cquipaggiamemo cosi chc, ai segnale di Dione, mossero di corsa, esonandosi I'un I'nltro con grido di gioia, verso la liberta. [28, I] Dei Siracusani in eilla,lc pcrsone in vista c di riguardo glj si facevano incontro sulle porte con V("sli immacolalc, ii popolo assaliva gli amiti dei tiranno e arfermva i cosi dcni spioni 111\ uomini cmpi e nemiei degli dei, che si aggimvano nella cu mescolali ai Siracusani, intrigandosi c rircrendo ai timnno i pcnsieri e le parole di cascuno, [2] Essi, per primi, riceveltero la giusra punizione, baStOnali a morte da chi li incontrasse. limocrate. non esscndo riuseiro ad unirsi ai soldali che direndevano I'acropoli 11'1, prese un cavaUo, ruggi attraverso la cin e, ruggendo, riempi ogni 1uogo di paura c scompiglio, esagerando la forza di Dionc, per noo dare I'impressione di :lYer persa la cu temendo piccola cosa. [3] Ne1 rmnempo, anche Dione si Stava avvicinando cd era ormai visibilc: prC<'edcva tuui, armato di fulgida armatura; aI suo nanco. da un lato iI rralcUo Megaclc, dall'altro I'atenicse Callippo 110. incoronali, [4] Seguivano cento mercenari, guardie dei corpo di Dionc; gli uffieiali guid:lyano gli altri mcrccnari in ordine perreuo. I Siracusani li contcmplavano e li accoglicvano come una processione sacm e divina chc ripOrlaya libert e democrazia. e quesla rilornava in cna dopo qllllranto!to unni llI, [29, I] Appcna entraro in ciua Jalle porle Temcnilidi, Dione rece cessare ii clamare con la tromba c proclamare dall'amldo: Dionc c Megnclc, venuri per abba[[crc ln timnnide,libcrano i Siracusani c gli altri Sicelioti dai tiranno 122, [2] Volcndo parlare anchc di pcrsona III

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Dionisio I er~ SIUI" dcllo slrUlellu l"()1l picni 1}l)lCri nd 'lO) II. \,,1. J, 1- J . lilll~ gCllcmli, idcnlico II qucllo plullm:hoo c, lul\"ohu, pc~ino pi dcuul:lli,un, Difrcrisce in un sul 1'1Inlo: sccolld" Diodom, Dione, I'timll di l'tllrurC in tinil, dislribuiscc ui Sirucusun; Ic dnqucmilu lJllllfll'lic, chc U\'c\"U IIffidlllu u Sinulo, c COll\"OCII unu ussernbleu l:lcncrulc. od corro dcllu 'lllulc c dcllo srrulcgo con picoi poleri insielllc con iI frutello fo.'lcl:lllclc (l)IOOO~O XVI 10, .\1.
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q:llOtl,l{av xal T vll(hlJlQ TOU TUQnvvou ),alutQ6v erval OllJltiov' u ' i)),IOTQl1IOV ~v rp' o ~efhp<.ws lQHh) OTQaT1]Ys, wQQWouv 'l~ TQoni]v uva T~S TUX']S al nQa~EL Taxetav fSwo~v, 16J 'Ex TOUTOU TaS 'ltv 'En:UTO)'s Hwv tOUS xa6eLOY'lhouS ttllV n:o),~tJv e),uoe, t!)v 6' XQn:O),IV 6.n:eulxwev, [7J 'EIJM'lU 6' t)~~Q'" .6.lOvumo Xattl't),euoev eU; T1)V XQn:O),IV m, xal L\(WVI I1Qooi))'Ov ~a;Ql (TS> n:avod(as S Iuv),llJ llll xaT~),UU, (8J TautaS 6L!vE4le tot n:o),ltau;. tWV cY ciUwv EXQOTo aut6v W lluVUt6v ~" ixO}1fl xai. naQEixev bn)'lt1]v n:Q(h,~ov,

papaia. saliva amaverso l'Acradina m: da c=ntrambi i lati, lungo I~ suada, i Siracusani collocavano viuimc= per i sacrihci, mense c= cralert c, come giungc=va fra loro, gli lanciavano fiori, gli rivolgc=vano pre ghiere come se fosse un dia, (3] Vi cra sotto I'acropoli e i Pentnpilll Ull orologio solare, ben visibile ed e1evato, fauo comuire da Dionisio, $aliw su questo, Dione parl ai popolo ed esort i cittadini a difen dcre la Iibert. [4] Essi, peni di gioia e di affeno, dessero entrambi 12.. suateghi con pien poteri e associarono loro - come cssi volevano e chiedevano - vc=nti coUeghi IV. Ia met dei quali era costituita da uomini IOmati dall'esilio l26 insieme con Dione, (5] Da un lato, agli indovini sembrava splendido presagio iI fauo che Dione, ment~ parlava ai popolo, tencsse soltO i piedi ii superbo monumento dei uranno: ma, poich era I'diotropio ii monumenlO, salito sul quale era SlstO delta stratego, essi temevano che la sua azione subisse un re pentino mutamento di fortuna, [6] ln seguito, Dione conquisto le Epipoie.libero i ciltadini li rinchiusi, blocco con un muro l'acropoli. [7] Nd seuimo giomo Dionisio approdo pressa )'scropoli 127, mentre . Ie panop)h . a S)'" carri trasportsvano a Otone te c e aveva ) aselsto ma o . [8] Lc distribui fra i cinsdini; tuui gli altri si c=quipaggiavano cosi come potevano e si mostravano soldal pieni di entusiasmo. [30, 1] Dionisio, dapprima, inviava a Dione ambascialori in fonna privata 129, per menerlo alia prova; poi, esortandolo Dionc= a tnmare pubblicllmenlc con i Siracusani, pcreh liberi, per i1ITllmilc dcgli 11m bascillwri ii timnno presento proposte mil i 130, promenendo modera-

lJO, I J L\lovuolOS 6~ n:()(UtOV i61Q. trQOs .6.lwva l'(Q~o~eu; en:e~nt"l2\I n:onm{lw'IEvO i!n:(!~tU xeeuoavTos ixelvou tatyeo6al XOIVn IUQuxoolo~S tOS eutt~QOlS oo~", yhovto 6yOl 6~ tW" n:Qo~ew" n:aQ TOU TUQ6.vvou rpv.6.v6QWn:OI" ll CPQwv ln:WXVOUllhou IU:tQI6T1]tU xal
UJ. 1'0;1' Unm docriziono; dc:U. tini di SirK\.l$ll \'d. ClO!lIOlIllI,lIdimris iII C \'<-m-",

J1I"J".. lib. IV
114.

''7'119-

I.... Diono; o; iI foudJo Mo;glde.

1.6,

I~). IIlitoJo di 511l11<'l.tO con pimi polcri ~ I>o;rirolmo: o;llIlt~1O confl"rilo nd 40) daI. l'usnnbkl popollln: 5illlo;uunll DioniJio I h't!. J. I, J) e gli "'C"lIl>o;rmmo di imlllldfOo n;r$i dei !lOlo;n: in modo fOfmltmmlo; lo;glk Diono; <In'e 1l1<)tTlIn: di s ii _peno di 1I~l'illln: u ilO5liluir$i II Dionilio II (mcculll chI', dicd IlImi prirnll, I'Ill circulorl IIrnl'ilrnmle "SitueuJl: \'d. 7. I'l; I~: 14) I' ehiede eho; IIli \'etlllwno uflilnClIri \'l'l1li colll1lhi, Mil di 'lUl"SlO UllIl'lIio, fomlllo du \'l'l1lidue rnllllillr.li. non vi C lrucei. nd lI'lluiro ddll10llrlll' liooe: 11.1 IIl1ifl' C lempre: I' solo Dione, ehe IfQVo;r~ un comb~lli\'O Ant'W'll;II. in clllClide (I'd. API', J~. JJl. Pur llC l'inlC'n:I5e di PIUlltcO i: ronCl'fllf\110 JU Dione, l'lIJIC'TlZll nd suo I1Iccunlo (Ii ri(l'fimC'nli .I oollo;gio rilleuen1l problbilmo:nll' l~ lilulZOIlo; mie.

1)8. Sinlllo r iI COntllndmll' ClITuginac di SlInu I Mino., <Jo,.~ lJionc 0;.....ppro.1~lo, o; C'ho; .''C''. fomilo II l)iOOC' i primi Ililui: "~do I), 10"(,' J' . 129, l'IUIAtcO IiUggo;rilCl' hl' l'nionl' di Dionilio Iii. loorrellM, oorn:llo ,I cumpofll' rn~nto ..Ii Diool' chI' chie&: Ilgli Ambuleiulori di ril'olgl'l"!i ui Sil'llC\lSllni. Non 1'1, P(~' ,lirncnriculo chI' Diol1l' r IlnHl'lIo mn Ilil'ni Ilolri e. Jumllll'. ini~.iulrlll'ml' 1ll1U umbllcl'rlll

Il7. Dionilio era

1' g.li C'SUli silllt'UlaOi "d. 12. 7 I C.ulonil: \'.1. 26, )'10,

""n puo chI'

pt<:K1llllni II lui. ,. .. 130, !kcondn CiUllino, Dionilio II, IIppl'lIa ulilO uI polC'rl', pC'r rooC,IIIl"S1 II (.'~Ire: 1>Opo!:ore: libero ln:mil. prigiooiC'ri I' rimillC ai pol)()lo i lTibuli 1>0;1'. IfC' IInoi t~1 I: )1, li' pfOllmle umlnilllfie di Dionisio. in qUd(1l O'Uione. non sono nlmUl1' lurfiol'llu,

'0
QloTl.iml'J OTl'UtflJV, tOV c)V (lu'!) uiltot O~"P'llpOl yhWVtUl. TuT' exeutov oi rlJOUXOlOl lll l2] 6lwv ()' tltxolvato mi.<; tlQl!O~fOl ~~ lha)'tyeo601 tlQ6 UUto 6lovmov, Elll1) T1)V UQx1)v Uq>h)OlV' Uq>Vtl b OlJlUtOflV {)EI(av} uutO, xv Uo TI. tooV 11nQlwv bUv'lt<u, IIEIIV'lllivo tij OiXEIO'l'l)TO. [lJ TUTU 610vUolO enilVlI xul nlv enellne nQofJEI, XEEWV ijXI!lV nv El t~v .xQonolv TooV rUQuxoolwv, o1: Ta Ilh ndOwv, .,. b nfdto~EVo, bWnul nfQI TooV xOlvil OUIIq>fQOVtWV. 14J 'Entlup61}oav ouv VQe 1IQ6 autOv o 6iwv eboxi,t<tof, xul 6yo noM ex Tij lixQu fi tou rUQaxoolou xaTilEI. 610VotOV <pi)O.EIV n'lv Tu()avv(ba xal IlUov euuTol not'}ofo6ul XQtv ~ 6(oovo. I'J Hv bt Mo li 1tQoonoll}oL atfl TO TUQ6vvou xu/. OXEuooQiu XUTC toov rUQuxooloov. Toil Ilh YQ r:Utovm nQo uut6v ex tll n),fw ouyxdoa fLXl':, mil bl. lUoOor.p6Qou nQ6 (loQov e,ll1),fJou UXQ6TOU, bQIUP 1IQ6 '1'6 neQLTElXlOlla TooV rUQuxoolwv CUPI)Xf. [6J rfvolltv'l b Tij nQoopo),~ IIl Vf:).niOTOU , xat TWV ~uQ~Qoov 6QltOEL noUtjJ xu! 60()P'P xuCOIQOlVTWV T bIU'l'f:IXIO'IU xa( TOi.<; 1:uQuxoolou; inupfQ~hwv, oubel h),llU Iltvwv ,lveol)aL n1'lv TWV hoov tO 61wvo, oi: nQooTov aio6IIl:VOl TOV 6Qufk>v e;tfJo'}6tloav. (7] Ou' OUTot TII fk>I)6.Ela TOV tQnov ouveq>Qvouv oub' eiOlxouov un xQuuyf)S XU( nVTJ TWV Cpt.UyVTWV l:uQaxooloov, vunf<plJ(l'ltvwv UUTOl xul blfXOtVtwv, nQ{v ye t'! 6lwv, end YOVT:O oubElS XUTi)xOUEV, fOY.:p TO nouxttov uCP1lyilouo{tUI (JOU.6III:Vo t11PltU1!1 nQWTo fi toil jkl(ljJ6QouS, 181 Kul yivtTm neQl uutv 6;ElU xul bElv1'l 'lXI}, YlvJoxllevov o\tx {lfTOV unO TWV nOEII{WV li TWV <pIoov' WQIIl)OUV YOQ 'la nltVtE e,l(Jo(jOavtI!S [91 'O ' l'lv Iliv ijblj PU(lUTEQOS bl' li),lxiav n , li XUT TOWTOU ywvo, Xil t xal OUI1tP (TOU) nQoocpfQOllivou \HPWt{lllfVo xol UVOXntwv. TlTQCUOXETUl YXtl T~V XEiQu, tlQ6 bt t na ~tII xut tu ix xelQ n),11yu II),I 6 61Q(.l~ l"lQx20f, 616 tilS

337

zione nei tributi e sospensione delle spcdizioni, sulle quali i Sirncu snni non nvessero dato voto favorevole. Di queste proposte i SirnCllsani si facevano beffel". [2] Dione rispose agli ambascialori che Dionisio non poleva traltare con i Siracusani se non dcponeva ii polere; se lo avesse fano egli, ricordandosi della loro parentela, si sarcbbe adoperato perch iI tiranno oltenessc I'impunil c, se possibile, qualche altra modesta concessione. [}] Dionisio Iodava quesle propoSiC e inviava di nuovo ambascintori, chiedcndo che veoissero sulI'acropoli alcuni Sirncusani coo i qunli, un po' pcrsuadcndo un po' Insciandosi persuadcre, avrebbe discusso di ci che giovava a mui. [4] Gli furono inviari uomini che avevnno ricevuto )'approvazionc di Dione, Scendeva inlaoto, dalla roCCR a Siracusa, insistente, la voce che Dionisio nvrebbe rinunciato alia tirnnnide e lo avrebbe fauo piu per motivi personaJi che per compiacere Dione. [5] Ma qucsra finzione dcl timnno non era che inganno e astllzia a danno dei Siracusani. Teneva rinchiusi gli uomini venuti pressa di lui dalla ciu e aJI'alba, riempiti di vino puro i mercenari, li lancio di corsa contro la forlificazione erelta dai Siracusani. [6] L'altacco giunse inaspeua10 1)2: i barbari, con malta audncia e c1amore. distruggevano la foni ficazione e assaJivano i Sirncusnni; ncssuno osava rcsistcrc c respingcrli trnnne i mercenari di Dione che, appenn semito ii clamore, cr:mo accorsi in aiuto. [7] Mo. neppure loro riuscivano ti capirc in qual modo portare aiulo n a sentire gli ordini a causa dello slrcpilo c dei movimemo confuso dei Siracusani in fuga, chc si cmno mescolati a loro e correvano qua e l, finch Dione, poich nessuno prestava ascolto aUc sue parole, valendo mostrnre con un escmpio che COS:l si dovesse fare, si lancia per primo conlro i barbari. [8] E scoppia intorno n lui, riconosciuto dai nemici non meno che dagli amici, unn mischia violenta e Icrribile; inflllti, si hmciarono lUui insiemc verso di lui con aico grido. [9] Ma Dione em ormlli troppo appesantilo dagli :mni IH per siffalti scontri; regge aU'urto c rcspinge gli assalilori con fOilA e coraggio ma c fcrito alia mano da unll lancill; ln corazza appena suffidcmc a resistcre agli altri dardi e ai colpi mcnali da vicino,

I j I. 1..1 ri,pOSIIl dd Sirucusnni ullli umbusl'iuwri di Dionisio ~ riferitu It1lUllIlmenle tllI Pulielln l"(J ~ (Iuriuinlll: O<s(" dCIICJ1ll: iJ IlOlCre. un:C:llillmtl un~ umhn~ceriu: nltrimerui. lu "llerm mnrinll.i ~d ohr'l1l~u (l'OI.IIINO V 2. 71. [ Sir~cusllni nOI1 \"OJlliuno \tn millJinnt111<"1110 dI <"ll1dllIOlll, "o"lu)II(\ nlUIllre regime 1)(Jlilico.

cp. Un'nmpin c.IC'SCriliotle di '111"$10 $COl1lro ~l1ch" in Dlooo~o XVIII, "12.


Ijj.

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poro Ilill di dnqunnlu Ulmi: ...d.l" nor" 10) e 2,2.

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339

llon(o t'iQum nOois xu/. ).vxm t\JntlIEVO' tilv xutax).aol}f;vtwv XUtE7Umev (, iwv. Ito1 Eh' voQnaol}el tln tWV otQOtlwtWV, exdvOl ~tv 'l'felIVa T11Iwvlb'1v'H f:n!ot'10Ev. UUtO ! n'!v n6lV tnlp 1leQI.Eouvwv, teu te IUQaxoolo\J naue tp\Jyil xal tWV ~!vwv tOU qlultnovws TI'!v 'AXQUI""lV eivaotiJoa EniJYE toi fJaQflQOIS, &.XlliJT f:xnEnOvllllllvOlS xal 1lQO(}UIIOUS &'nuUwCJlv ilbT] nQ6 t!'lv nEiQuv. (llJ 'E).nloavtE YOQ alia tflnQlt\l QUlt\l t!'lv lt6hv nuouv f:~ f:nlOOllilS xu6!~tlv, ehu nuQi.t M~av evtuyxovOvtt &.VQUOI nlxtaL xalllaxlfl.OL, veot!Uovto noO t!'lv aK{l6noMv. (12] ~En bt llUov w ivtbwxuv f:l'UXEtll8vWV tWV 'EU11vwv, tQun6JlEvOl XQTEx).do(}'loav li tO nixo. ~pbOlt!'lxOvta IIEv xal t!oouQu noxtd VUVtl! tWV ItEt iwvo, ~U\JTWV t n:o).).ou anopaXvtE.
(j I, 1I revOltivll bi U~lnQs TiJ vlxT] ot Iliv IUQuxOtOI tou hou !XQTOV Ilvui fOUqKtvwouv, 01 6i !;tvOl (wva XQ\JoiP otEqlltv<p_ [2J K1QuXE bt naQ to IOV\JO[ou xattpmvov, enuJto).o. nQo L\(wvu ltUO nv olxdwv yuvQtxwv XOlll~ovtE' 1.1) II[U ' ~v Esw6ev f.1tlyeyQUI1111::v11 ..tlj.l nUTQl nUQ' 'InnuOLvou,. (}] toUtO yaO ~v VOllU tlil L\huvo \Jilp. KuhOl. qlT]ol TLJlulo 'AQuuiov aut6v n6 tiJ IIT]T(lO AQetil XUUi0'6UI. TI11Wvlbtl bi lluUov W OtOltal nEQi ye tOtWV ' Iltv ouv . nlOtt:\Jttov, ltvb(ll qlilV x1 otlOt(latllttl L\huvo ,~. ('I IAI ').).m toi IUQaxoo!ots veyvwo{hlouv f,1lIOTO).ui, no).. il<eola l<ul e]OEI Exouom naQa tWV Y\JVUIXWV, t!'lv t no6. TO nUlO eLvul oxoouv OUl< I1WVTWv qKlVEow u{tilvUl. Ptuoltevo 6 lwv auoev. 1.51 'Hv ! nU(la tOU L\IOVUO(OU, toi Ilh 'f(lIIJlUOI n(lO tOV L\(wvo, toi b! n(lYllaol nQO TOU IUQoxoolou bta).eYOIlivou. axiJlta IU~v ixouou e1Joew xal bIXUWoy(UI;, o\J'(Xelllivl1 6! n(lo btI3ollv toli L\lwvo. l6] 'Ynollviloel tE yaO IIOUV 6lV unt(l til tU(lovvlbo EnQuE

Illcntre lo scudo trnfitto da molte Innce e aste, spezzatesi le quali, Dione cade. [lO] AJlorn, sottraUO aUo scontro dai soldali. assegn loro come comandante Timonide lH ; egli invece, muovendosi per la cilt a cavallo, bloccava la fuga dei Siracusani e, avendo fatto uscire i mcrcenari che difendcvano l'Acradinn, li guidava contra i barbnri: uomini freschi di forze c pieni di ardore contro nemid sfinili e che armai disperavano delloro tentativo. [lI] Essi, infaui. che avcvan? spcrato di occupnre subilO, ai primo llssnlto. Ia cin int~~ e che ~I: conlro le loro aspcuative. si erano trovali di fronle uomml banaghen c combaltivi, ripicgavano verso I'acropoli, [12] Ancora di piu ~cal. z:mdo gli Elleni, appena i nemiti incominciorono o cedere. fUggITO~~ c si chiusero ndlo fortezza, dopo aver uctiso setlantoquattro uomLnI di Dione e perso mohi dei loro. [lI,l] Dopo la splendida viltoria. i Sirncusani offrirono in dono ai mercenori cento min~, i mercenari a Dion~ una corona dora. [2] Scendcvono, inviati do Dionisio, araldi ehe porlavano a Diooe ICIterc scriue d:dle donnc della suu fumiglia ln. Una presentava ai ('esterno la scriua: da Ippatino ai padre; [3] qucsto, infani, era ii nome dei figlio di Dione. ln verita, limco dic~ chc: egli si chiamava Arctco, dai nome delln modre Arete, ma ritcngo che, su d, si dehba I' D'Jone lj(, ' crederc piultosto a Timonide, amito e compagno dI' Iotta (I 14] Le altre leuerc furono leite oi Siracusani c contenevono molle suppliche e preghicre da pane delle donne; invcce, la Icnera, che sembravn esserc dei figlio. j Siracusani noo volcvano fosse aperta nUa loro presenza: Dionc si impose e la apri, ~] Provcniva da Dionisio chc si rivolgcva npparentementc a Dione, di fatlo ai Siracusani; si p~ sentava come una preghierll c uno difcsa ma era SI ato formulota 10 modo da scrcditare Dione. [6] Vi era il rieordo di quanto Oionc
\:1Il10 per I. di-..,..grou delle notie fomitc quamo per I'imm.gilK' delll rillllo:. dol~ ii 'I<'rirol.. ctlno, i SilllC\l!Ilni <5Crciulno IInl ~Hnl'l ..iRillnu c non ~mbnm.. dlSpmll I rilllltlc1arc.tI unu informuzionc complclu lU qU~nlO acode, I j6. Il'l'utino cr~ iI nome {ld p~drc di l)ionc (..d. ). }), Scrondo l'?l.lIII':O ~, 8) II llunK' dei tigliu di DiOflc el1l Ipplrione (un (liminuti..o)..Ma, fo~. I~n.e~.rcsplll)le~ I. n"li:zi~ rif('filll tb '!'inKO: I cone .i'"C\"lI on allro Ippunno. figlio di DlOn'SIO I e "miolIlUC1l. II li.l!Jio di Diooc poucbbt (SKl'C .aalo sopnannocninllo Ardeu per diainjtllCfIo .1~l1u rio. Su Timco e limonidc: ,'d. mpeuiv'lIlcntc I~ note 22. 1j.4 C 1)0.

''''', Su TinlOflkic ,'l!. . ): jl. j e j),,,. limonidr fu I)rob;,bilmellte fonle di Jllu l~rco; <jUrsIO ~pi<'8h\'n:blJc 1:1 riheu. dei dell~gli fomili, d~l m()lllenlO clK' limooi.le fu UIl IClllin1<loc oculu\'. lj), L'cpisodio ~ rlIcronlUIO anche do 1'01lllNO (V 1, K), che fomi)c\' inform~~i"ni diwrsc.-, II )liorno "'lIu\'nle l{'~llaCn) IlfodifOrio II Sirucus.) ilfiranno riruci~ l!Ji umbuscill' lori sir~cusani che U~('\'lI 111l11mUlu Dion(' jO. '1) rd anche ulcuno; donne che JlOf' lllno ku('fo; per Diono;, per Mt:g~ck c per ..ltri. I SiI1lC\JSllni ll'O\'alIO le lellen: rd dillOOO una lcuura pubblica in asscmbltll. II paO di Polimo di.rno d. qtKUO plullltdKo noo

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rcQo(hJIUo.lIH, xat XUto. toov tpttl'J.tWV rcELUt OWllo.tWV, lt6tpij xal t:XVO\l xal yuvUlx6, ircLUX;p.jIEl. Te bEwa{ llU' ),OlpU(lllWV xal, TO Il),lO'Ta >UVijOUV aUTV, :~lOVTO lll'l XaOUl(lEiv, ll. rcUQU),U~~VEIV TI'lV tlJ(lavvlba, IlIlb' ),EUOEQOV IJ.tOOvta avOQm:ou xal IIVI10IXaXOVTa, :ll' aUTV QXEIV, rcaQXOVTa Toi tploo; xal olxdou; TI'lV otpo.ulav 1)1t.
{H, JJ 'AvaYlvwuxollhwv bt TOTWV OUX, rcEQ ~v blxQlOv, fioUEI TOU IU(laxoolou X1t),llutoOUI TTlV arcfiElav xal TTlV IIEyU),0'l'UX{uv tau (wvo, ilrc!" TWV xa),wv xal blxa(wv :uoxuQI.olJhou rc(lO TOIaTa oixElt'lta. 1,2J ll' urc0'Pw xal q>6~ou ),UIJVTt QX~v, w llEya),Jl OltOll :vYXJl xdvl!,l epdbEO{}UI TO TU"vvou, rcQ h!Qou ijblj 1fQOO'TTU rctp),trcov, xal IlaLO'Ta l'tUvOUV6IJEVOL XUTC1Jtuiv 'HQuxulb'lv VE1tTol)JlOav. (J] 'OHv bt n'iiv epuy;bwv 'H(loxulb'l, O'T(laTlIYlXO Ilh vOQwl'tQ xal YV()Q41o tp' ~YE'IOvta ~v rOXE rca(la TOI tlJ(lvvol., oux (loQW O! n,v YVWll'lv, ll. l'tQ l'Ivta XOIfIO, ijXlOTU bt P:f\UlQ ev xOlVwvl. l'IQaYl.lltTwv QxI'lv !xVTWV xat M~av. (4] OUto Av ntOl'lOvvij0ctJ rcQ lwva O'Tuol6.oa ryvw xaO' UUTOV iblOToo 11Miv r:1tl TOV TQavvov, EU; TE IUQuxooa fpt.XOIJ.Evo 'lTO: TQI;ltlEOI xal TQlol 11o(OI IOVOlQV IJ.Ev aUl tU(lE 1I:EQIUTEIX1011EvOV. l!1I:Il(llI!vOU oe TOU IUQaxoo(ou lJII_ {5] Ef}i! ouv l1eMno Tt)V TWV 1follwv XQIV, ixwv 1J.!v TI xal CPOEI 1tLUVOV xal XIV'lTIXOV Xou OEQa1fEEo{tUI t1lTOUVTQ, 1to0l-lflvwv bt xal Ilnywv 6*ov aUTo, oi tO oellvov TOi! lwvo w lJuQu xal buol1O"),(UUTOV U1fEOT{l:cpOvtO, llt T1)V ye)'EYl]11Ev'lV x TOU xQaTEiv vemv xal OQaOut'lTO 7l(lO TOi! 6iil1o flVl TO b11IJa)'w)'eioOUl fil!),ovu.

:lVeva fauo eon zelo in difesa della tirannide l.l 7, minacee contro le personc piu earc, la sorellll, ii figlio, la moglic, richicslc tcrribili misle a lamenti...ma fu queslo ehe, soprauulto, turb Dione: Dionisio gli chicdcva di non dimuggere ma di assumere la lirannide, di non libcrore uomini pieni di adio e di rancore ma di governare in prima persana, garanlcndo la sicurC7.za agli amici c ai pnremi UIl. 1)2, I] Durante la lenura delle ICllcre, non veniva in menle ai SiflIcusani, come sarebbc slnlo giuslo. di nmmirare slupcfaui I'imper. lurbabilit c la magnanimit di Dione che, schierato a difesa di ci che c helio e giusto, rcsistcva a lali legomi di parenlela; [2] ai contrario, cominciando ora a sospcname c ad averne limore - grande era, per Dione,la necessit di rispamliare il timnno -, guardavano armai verso ahri difensori c, sopranu!to, furono pfl'Si da euforia alia notzia dell'arrivo di Eraclide. {}] Eraclide era uno degli esuli, llomo capace in guerra, noto per il comando ehe aveva rivestito sotto i liranni, non saldo di mente ma scmprc Icggero. per nulla fidato se partC<'ipava ad imprcse che componavano potere c fama. (4] COSI ui, venuto n discordia con Dionc nel Peloponneso, avcva dcciso di nnvigare per proprio conto c con una propria /lolta contro ii tiranno; giunto a Siracusn con seltC navi da guerra c [te da [tasporto. trovo, invecc, Dionisio a.s5lodialo, i Sinto cusnni in gntnde C<'citazione U? (5] Subito, dunque, si conciliava iI favorc dei papaia, posscdcndo auitudine naturale II persuaderc e ad agitare la massa, che amn essere ossequiala; la trasse o s c b allontano da Dionc piu. facilmente pe,ch la massa detestava la gravit:l di Dione, ricenendola insopportabile e inadana nd un politico, c perch, li caus:l de11:1 sfrcmuezzu c dellu insotenzu scguite alia viuoria, voleva csserc lusingata da capipopolo prima ancora di csserc divcnt:lta un papaia.

l,n. Clle Diolle fosse SIUIO UII leule soslenitote Jellu lirunniJe fino ui mornenlo JeII'e.pulsiune i: ben nmo ullcllorc di 'llll'MU Vi/" (vtl. ). 8-'0: 6, 4-): 8. )1 l' lo l'Tlluncl1c ui
Sim<."u~lIni.

1.111. Non surprendc lllllrollOSlll prCSl'lllUIU J<lllirunno U Dionc:.pc:rch Dioni~io II cm Sl'lnpre ~IUI() ~..mvinlo che Dionc mimsse U rmcsdurlo. ln qUC$IU occuionc gli pro1"1Il" !ln nC<."<lnlll chI' sulvu lu linlllnitlc c lu mUlllicne uJl'intcrno dellll fumiglill. '.l9. Su Eruelitlc 1'\1. lu nOll1 '16. Diodoro Ilrcscnln Ernclidc come IJJI ~lIlico e UlI coIIllbnrul<Jrc di Dione C ",cconlll che egli giun~ in rilurdo u SiracuSll, pcrch impcdilO du "kulle 1l'11l1ll'51e (DIOIlOIIO XVI 6. 4'~ e 16. ~). Si riliene preferibilc iI ruccolllo di DiodOlO; infulli, TlllllL h~ sI1icllU10 che Dione Kelle di rUl;giUnllCre lu Sidliu cou nuvi d~ l'urico pcrch qucslo llli I>c:nnelle:v~ di nuvigare in ~ho mure. sfulIIlcnoo ulI'ullcn1.onl: tlei

ncrnici (\'tI. 2', I-~). L~ Sull llrcscnzu in Skiliu uwcbbc coslrello Filisto c Dionsio II ud ullul1lUnLlrsi. rispeni\'lIlllcnlc, dnl cunulc di lnU1l0 c du C~ulolli" pcr nffrcll~rsi verso Si meusu (\'tI. ~), ~ e ~(j, I e 7; DIOoolLO XVI II, .ll. A,l Ernc1ide. ui comllndo di nUI'i dn llucrru. surcbbc ~llllo coslllOSSibilc nlll'igurc lunJ(ol" coslu il<:nlU Il<:ricolo (TIUIII" '94', pp. 'n- qo). 'J1monide, slrcllo coll~boT'Jlorc di Dionc c llrobubile follle di I'lullltcO (\"d. Ic nolc '.1'1 e "19), polrcbbc u\"cr onlici]l~lo l'inizio dei dissenso fru i due.

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[}l, I] Kal 1t(lWtoV Ilh eis l!xX).lloillV'~Q eq'J'

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tlnuTo t~V iKflvl{1 lllOlttv'l" oPx1)v ofjlulQf.olV EIVlll ttlS n'Q6TEQOV atq; bebollh'lS. ouxl!n yQ aUToxQno(l II!vUV. li" Uo ilyIJt1 tW" xat {t(tuooav. xovu: ot IU{lux60l.0I n;).w unf:'I"1l1l{oaV10 TO" HQcutdbllv. (lI revollhwv bt TOtWV. 'IETUJ'[e:II\~lIU:vO aUTOv /) lt.lwv oixa6e )tal 'lnlQlt ItEJl~'ltEVO, ou x).ws a OUIIq'JEllOVTUI lntQ 661;'1; otUOll;ovTCl 11(16; autov ev )(<<tQtp Qoni) AiYlI 6COlI!v<P l1(1O lt,U,lEUlV, (lufh hut1jolav Q1h65 ollvuyaywv. vaQQXov n t6Ele TOV "I(luX).e(bllv xal 'tOU OWllOtO EnElal! Ip\Jux1't" 60uvm tQU n:oha;. W01UQ autO; flXE". [4]'0 bt tciJ flh kbyl.Jl xal T~ oxtlllUn TO" lt,(WVQ fh':Qunewv xu! XQlV 61IO;\.0yoo\I iXEl\l naQf)xooU6l1 tanll\lO,

nT](ll'IW\I TO xlL\J61Il\l0\l, x(lucpo. {)t TOU noUou xal \llWTl(lIOTo. blalp6dQw\I xal \lnOlu\lw\I 60(ll13Ol TOv lwVQ nl(llt13aUe\l, Et nQOOv cutO(lla\l xa6ll'TlllVOV. (51 Ein yo.(I ltrJllhol Xd.lUOI luovOLOV n60nO\lbov ht Tij X(la. c'ho~TJv lIxl qJd6l060\ xol nl(llOl{l~fl\l fX\lOV, I!lTl unl':l\l III) ~\J6~uvo ent Tij nOIO(lxta
ilouX~OI. blOTlI(lll\l i6bXll TOv l"I6lIIOV, w 'lUO\l eXOl xal xoTankilT'COITO Toil nolta.

(j4, I] ')-1\1 bt n IWOLS, \l6Qwnos Ex 1tOYlj(lioS xal O(lOOlTlITo eU{)OXIIIWV nO(lO; TOlS IUQoxoo(ou;. n[(lIOuo(OY ~YOU'lhOLS fluOeQla TO IltX(l1 TOlOtwV YllOOal TTJY nO(l(l'l0I(lv. (2] OTOS eltlllouklw\l 6IW\lI. n(lWTOY Iltv exx'I0Io oliarl yaata noU mu IU(laxoolou f:OIO(llloev. EL III) ouvlolV w f:IUtiIXTOU xal jlE6UOOll lIIlaYlltYOI TU(lClVvlbo eY(lllyoQ6ta xal \lillp0V10 EOnOTljV EiilljlOOLY' IJJ (lnEIr Ta, ljInYE(lOY TO 6twyo ix6(1oy yodl;o inUTOY. T6u Ilh ex "[ij Y0(l nijMh:. Til ' lJOTE(la(~ YU'IYO Wlp611 l Til!; n6Ew 6tw\I, vnEt'l!; ai'IIOTo tI)\I xElpakl)v xal T TrQ6owno.... w il nva qJl!lYWY ltlxOYHl. 14 J 'EII~Cl).tl'" i TOIOTO EL TI)Y yo(lY i!'EYE'" lJn TW'" livwy TOU 6lwvo enl~EllouEoOm. xal Tt')V xeqJu).t')v f:nedxYlle TfT(lIlJII/:V1Iv. xul no)'kou elxe TOU ouvUYUVUXTOUVW. xal aU"'lataIlhou xaT TOU tt.lw\lo, w 6eIV xal tUQUVVlXa. n(lttovm,

03, 1] E innanzitutlo, accorsi di luro iniziativa in assemblea 1010, dessero EradiJe navarw. [2] Mll poich Dione, presentatosi li. parlure, protestava - dare a Eradide quella cariea significava togliere u lui la carica conferitagli in prccedenza, giacch egli non manteneva piu i pieni poteri se un altro comll.nclava sul mare -, i Siracusani, malvolentieri, votarono di nuovo c destituirono Eradide. [3] Dopo che cio fu avvenuto, Dione convoc Eraclide li casa sua e lo rimpro vero un poco: non stava bene n giovava che Eradide entrasse: in contesa con lui per una qucstione di prestigio in un frangente in rui un piccolo squilibrio era sufficiente a perderli; poi, proprio Dione convoco una nuova assemblea, designo Eraclidc navarco e convinse i cinadini ad accordargli una guardia dei corpo, come I'avcva lui. [4] Eradide, a parole c in appnrcn7.a, era ossequioso nei confronti di Diane, ammetteva di dovergli riconoscenza, lo seguiva sottomcsso e obbcdiva ai suoi ordini; corrompendo e sobillando di nascosto la massa c i sovversivi, circondava di ma.lcontento Dione, che si trovava in grande difficoh. [5] Se, infani, Dione esonava a lasciar partire Dionisio datla rocca dopo accorda, era colpito dalla calunnia di voler risparmiare e salvare iI timnno; se, noo volendo dar loro fastidio, non prcndeva iniziative riguardo aU'nsscdio, dava I'imprcssione di tirare per le lunghe la guerra per comandnrc piu n lungo c spaventnre i cittadini. [}4, I] Vi era un certo Soside, UOIllO stimuto per ln sua malvagit e sfrontate7.za dai Siracusnni i quali rilencvnno ricchezza di libert 101Icrare la franchczza fino a ttlli estremi. [2] Costui, che tramava contro Dione, d:lpprima,!evmosi a pnrlare nel corso di un'asscmblea, rivolsc rnolti rimproveri ai Siracusani che non capivnno di essersi liberati di lIna tirannide sonnolentn cd ebbra per nccettare un padrone sveglio c sob rio. [3] Poi, dopo essersi dichianuo nemieo aperto di Dione, per quel gioma si 1I11ontan dali a piazza, ii giomo seguente fu visto correre nudo attraverso III du con la testa e ii volto ricoperti di sungue, come, llppunlo, se stcsse fuggendo degli inseguitorL [4] Precipitatosi in pinzza in tale stato, dicevn chc gli era stata lesa un'insidia dai mero cenari di Dione c mostravll la testa feritn; trovo molti che si sdegna. rono insierne con lui e si schiernrono conlro Dione, perch agiva in modo intoUcrabile e tirannico, se tenluva di eliminare la Iiberl di pa

et

',10. Un~ ~ssemblelllllOrllllnell, come 'IUCUlI

che W\t...lI cil11n Dinne 119. ht) e iludI.

che processeni &.sitie 1.1", )1.

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rola uceidendo c mctlendo in pcricolo i cittadini. [5] Tuuavia, pur svolgendosi j'assemblea in modo confuso e disordinato'II , Diune, presentatosi alia Iribuna, si difendeva: rivc1ava che Soside era fratc1lo di uno dei dorifori di Dionisio e che, persuaso auraverso ii fralello, portava discordia e scompiglio in ciu, poich Dionisio non aveva nessuna possibilit di salvezza, Imnne la diffidenza e ii disaccordo dei Siracusani tm loro. [6] Contemporaneamente i mediei, esaminando la ferita di Soside, trovavano che essa era superfidnle piu che da arma da tag1io. [7] Inf:uti. ii colpo di spada preme coI peso soprattutto ai centro; la ferita di Soside, invece, era sottile in lulta la sua lunghezza cd aveva molci pumi di inizio: sembrava, do, inferta da chi si fermi per ii dolorc c poi, di nuovo, continui. [8] Giunsero a1cuni dei nolabili che portarono in assemblea un rasoio e spiegarono che, menlre camminavano per strada, avevano incontrato Sosidc, insanguinato, che affermava di fuggire dai mercenari di Dione, poich da quelli era stalo appena ferilo; [9] essi si erano subito landali all'inseguimento ma nOll avevano trovato nessuno; avevnno visto, invece, un rasoio gincente sotto una pictra cava, proprio l da dove avcvano vislo vcnirc Soside. [35, 1] Era, ormai, penosa la situazionc di Soside; si aggiunse fi queste prove la testimonianza a suo sfavore dei servi: quando era ancom noue. Sosidc era uscito. da solo, con ii rasoio. Gli accusalori di Dione si ritirarono; iI popolo condann a morle Soside c si ricondli con Dione. [2] Nondimeno i Siracusnni sospeuavano dei merccnari e sopmmlllo pcrch la maggior parte degli scontri con ii limnno si svolgeva ormai sul mllre 142. da quando Filisto era giunto dalla Iapigia CUIl molte triremi per portare aiulo li Dionisio 143; i Siracllsani ritcncvano che i merccnari, faotcria pesantc, non fossero piu di nessuna utilili\ per la guerra ma che anchc quelli avrebbero dovulo dipendere da

ex

"p. Sembru Ullchc qUt'SIU unu uemblcu ,ponllLllnl. vd.la nOlU '40. '4~ A'Khc Diodoro ril't)rdu scomri ~ul lnure: Diolli~io 1J, uss"di~h' in Grlilli,., eru pmwislO di !UllO lrunnc ch" di ciho. Inviava nlLvi .I" carico per llC'Iui'lurc vil'cri mu i Sinlcllsllni, ulloro rilorno, le lIssulivuno c si irnl'udroniv~no dri vil'eri (XVI I~. ~). "13 FiliMo lLI'cva riC'-'\'ll!U du Diollisio II l'urdine di sorvcgliurc, con purle Jdlu !lunu. ii "mllle di Otl1llllo Il<:r impedire ii Jl~Ullllllio di Diollc chr, illl'cce. UI''-'''U srlluilo lu ronu d'uho mure, sfuAAclldo siu u Filislo sia u Diollisio II, S!UIlZiUIO" Clluloniu. ApprC$O

ddlo sbarco di Dionr iII Sicilia, Diollisio II si uffretlo vcrso SinH:usu e mundo 8 d,iumure I'il;~t(}, ii 'luulc IrUSIl0t1ii u RCllJolio cinqurcellt<> ~''''Hli"ri ".punlllo in Sici1iK. "naceo Lc<>n lini, eh" si cru schicralu con Dionc IP'-UTAKco, DiOllr ~~, ,.~ e ~6; D10OORO XVI ",3 c

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loro, chc erano marinai e lrac:vano il polere daUe navi 144. (3] Li inorgogli ancoro di piu un successo Ia riportato sul mare: vinsero Filisto I~, e si comportarono con lui in modo crudde e degno di barbnri. [4] Eforo 147 dice che, quando la nave fu cnuurata, Filisto si uccise 1"11; invccc limonidc l " 9 , che assist con Dione, fin daU'inizio. alIo svolgi. mentO di questi faui, scrivendo ai filosofo Speusippo 1'0, raccon[B chc Filislo fu catturnlO vivo, poich la sua lriremc finl a riva. [5] Per primll cosa i Sirncusani lo spogliarono dclln cornzza c, moslrandonc il corpo nudo,lo oltrngginvano, pur essendo Filisto ormai vccchio UI ; poi gli taglinrono la testll e ne consegnarono ii cndovere oi rngazzi con I'ordine di trascinarlo altraverso l'Acradina e di geltarlo ndle LOIomie. [6] Tirneo"l, con scherno rnllggiorc, dice che i ragllzzini lega. rono ii cadavere di Filislo dalla gamba 7.oppa e lo lrascinarono altraverso la citt, insuhato da !Uni i Siracusani che vedevano trascinato per la gamba colui che aveva affermalo che Dionisio non doveva fuggire dalla lirannidc servendosi di un cavallo vdoce ma trascinato per la gambll. [7] ln verit Filisto aveva riferito che questc parole erano SI:lIe deue a Dionisio non da lui ma da un altro m.
[}6, 1] Ma lirnco, prendendo come giusto preleslO la sol1ccitu dine c la fedclt di Filisto alllllirannide I"', si sllzill di vitupcri conlro

IJ6, \J 'Ana. T1ItmO;, oux 6uc:ov afhilv l'I'QocpaOlV Tt'lV l1(l l"iiS tUQavvlbo; tO l%>l(OTOU 0110Ul'it'lV xat l't'[Cf'ClV IH , ejLl't'Utal"Cll TUlV

144, Sui di{ficili ",ppoi (,... i SirlleU,.nj c i mCf"Cenllri di DiQnc ,d. ii elll'. ,8. 14) La \'iuori. lU FilislO Iprimll''C'Of o OUle dd j)61 {u merilo lii EOfdide ii (Omandllllle. deli. nOl~iI ~iTa('U~~iI (\d. j" Ijl. Non loOIlJrrndC' ehc: Jllulllrco, Jm av. \'C'f1O.d EOfClidr, Illll,;a1'$O nllC'\'o iii fllUO, non lIlot">7jQnindo ii n.'.rco .. -.ct"C'nlUlndo I. {on"".':i Clt5Oll1il~ ddl'C'\'eIl'o (ril1vx'" ). 146. Su Filil'o "d. JI'P"', k no.e 4). 14!: E_{~ro {II lll~lore Ji .\/arit' in .w Iihri: I'ullimo lihro {ti mf"I'O J:tl figliu Dt::mofilo, ehe ul,tl~W II m:i,en;tk IllKi.lo (1:>1 padre. L'~ eOf rnoho :IffI1,i;t (1lllrtmJo dalle ori. ltini.~iliehc lti~I~'ltC\'ll ull'lbSedio di PerinlO; 3-101)39 II. C.I. {u lug:lnJC:me Illm~Ul" d.agli ~lmlCI ~UCCtMl\'1 (llCr t'S.. Diodoro Siculo, ,.1. le nole I'IR e 1)61 e nc SOIlO Kiumi molli {."mmellli U'(;r/ 'iJI 101.

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Ill! Anc,h ...1~lXI~ro: ~!d~ri\'c b ~Pl1.II~in.e seri\'c chc Fili~IO .. ~i uceisc .. (XVI 16, Jl. ~ (!lIe~.I." un Ill(h~IO .SllllllhcUIl\~' .lelt liSO dI Uoro dll PUlc di Diodoro !lei cupi.oJj dcdi. <'1111 1111 IIllJ'rcn dI 1)I011c (XVI 9'0l. Pcr Illi dOlli ril'ol1i .lu Diodoro u Fitlslo ".I. til nnlu 1)6. 119 Su 'Iimonide ld. Ja.); ,O, lO C 'I, J; \'d. ~nchc: lu 110111 Sl1!ut'tUe. . 1)0.. Su ~peusifll~ \'<1.Ia llOIll 66. Timonide scrissc Speu.~irflO leucrc o unu relll' ~IOtlC SUl {"III lIITlldull a SlflICUY. Nc sono rimUlc qUllllro 'cslimolliun~ e JIlC {llIm.

menli (ferl/iJI )61 I. !Uni pn>\'micmi dallll l'ilol Ji DilJ/lt' IlIUlMrehell, llllnne 1'jb, etlnse.... .'ula d~ IlIOGllNIl 1..Al:It7.1O, IV,. Lo lerillO di 'Jimoni(k {u. in M'guilo. l'uhbticlllO (lo lCAAC'\'ll, a quanto pllrc, I'IUIMrcol: noo SlIJ>p;llmn k per inhdaliva ddl'aUltlrc O lii SllnI' .ilJpo I)'. FilislO era SI"IO fio d.ninim un lealc roIlMl>Ol'ltlore di Dionisio I c lJt:' I\'C\';I (a,'GriIO I. Klll"11 "\I~ .iOfnnitk nel 40) a. C. (I)K)l)OI(O XIII 91. 4): nd \16 D\'ri ,,''UlO n. 1011nni. 1)2. StJ Timco, lIlenzion;tlo SIN::U<.l in qualu Vilil, \d. JUpT1J, la n()(. n. l'l. Nd 4041j Dionisio I C lWedi:l1O in Onigia Illli Si.....cusani io ri\'()h.: ehic:lic: m' ~iglio llgli llllliei c fili~lo gli rllCOOnlllnd;l di nOl1 rinund"re ali. liOfnnide ma eli farsme <('llcd"re 1rll.,cinlllO pcr 1:0 IIlmbll: qUCSlo t'llCt~JIl111 I)iodoro el>e, evidcnlc:mcmc, qui M'lIue '1imctl (XIV 8, ,I. ln un abro Inogo Diodoro ilCrivc ch.. qud comiglio urcbhe Sluto dalo u Diunisiu I dMI .. cognplo McgudclXX 71:1, ,): Dioue "\'cv,, un frMldlo di nome Me/l~dc ("d. ali, ,I. 1)4. Comelio Nepole detini't'<: Fiti'lo hOlllillrll/ illllk/Jm mm mlSK,iJ /yramw quIS'" ')"l1l11li. (/)ilmr ,. 71, <Il1ln giit num ut Icllore deltn VillS Jlhll~rehc~ (I'itsto 1"llliPllllOtlc: lu sromro fOf ",ilisto e Pl1110lJt:'C lo Sl."On1ro fna I. liOfnnidc: ~ lu filosofi., "d. 11,4'7 e 19, II. l\nehe I Diodoro e ncMiI III {alei di !-ili}IO li liranni di SiOfeusll hxl. Ia 001:. 1)61.

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349 di lui. E se quelli che allora pmirono offese van no, forsc, perdonnti dei falto di essere stati feroei fino II sfogare la loro ira su di un cadu vere insensibile, [2] coloro che in seguito hanno raccontoto i faui, che non hanno subito danno dai suo comportamento ma si sono servili dei suoi scritti "', dovrc:bbero, per ii loro buon nome, evitare di 01traggiarc: con insolcnza e con ribalderin le svenlure, neJle quali nulla impedisce che anche ii migliore degli uomini posso, per volont delln sorte, precipitare. [3] Tuuavin, neppure Eforo dimosun sano giudizio quando Ioda Filisto 1'6, ii quale, per quanto abilissimo ad avvolgere di giustificazioni dlllla bella appllrenUl azioni ingiuste e costumi per versi, e li Irovare per essi parole decorose, pur ricorrendo li toui gli artifici, non ricsce a sonrarsi al]'accusa di essere stnlo ii piu zelante sostenitore della tirannide c di avere sempre, piu di tuni gli altri, lo dato e ammirato ii faslo, la pOlcnza, ln ricchezza, le nOZ7.e dei liranni. [4] E aUora, mostra giusto cquilibrio colui chc n Ioda le azioni di Filislo n schemisce le sue svcnture. [37, I] Dopo la morte di Filisto, Dionisio inviava ambascialori a Dione: gli nvrcbbe consegnato I'acropoli, le armi, i mercenari c, per qucsti, ii soldo inlero per cinque rncsi; [2] quanto alui, chiedeva di potcr punire, protctlo da "ccanJo, nU" volta dcU'Italia l)1 c, s[ubililosi B, di poter godere dc.lle rendite di una SUll propriet, situai" nel tcrritorio sirncusano c chiamala Giorta IJK, terra vasta e ferlile che si distendcva dai mare ali 'interno. [3] Diane non occeu ma g1i ingiunse di prese.ntare le richiesle ai Siracusani. Essi, sperando di catlurare vivo Dionisio. respinsero g1i ambaschltori IJ? [4] e Dionisio consegn ln reccn nd Apollocrate, ii mllggiorc dei figli, :lHCSe un vento favorc

xat' mito paOCjllUUWV,

fc:'~V towe; XQl TiJl; ete; valo'ltov 6Qy~e; xo)..enoe; yevtofiut, [2] TOUe; ti VOtEQov ouYYQtpovta n't ne1l'QuYllhu, xat tql 'Itv /31<p 'l~ vn,'l~t.V'tue; auto, tql bt yl!' I)) XQwP.tvove;:. 1) 66;a 1I'uQulttitat p.~ p.~6 u~Qewc;: In]bi Iln j3wp.oox(ae;: velbU;'elv t OUllq'lOQe;, wv o~b~v. a1l'tX2l X~l TV QIOTOV VQwv b tXIJe;: p.uaOXEiv. UJ Ou It~V ov E<poQOC;: vYlU(nl TV t:l>D.to'tov eyxw,utwv':I6, c;: xul.rreQ WV
bnv6tatoe; b(xOLe; nQY'I(lOl xl l'tOV1]QOle; li620LV InioXll1I0Ve;: ahla neQI~a2ivMI 6youe; exoV'ta XOltOV eeUQeLV, mit atv ou 6ilva'aL 1I'V'ta II'lxav)112Vo iEU:06al 'iie;: YQqllje;. we;: ou tptOtuQavVtato VQmwv yivOI.tO xal ,lWta 1I'.V'twv ud t'lWoa 'lU! ttuvlloa 'QUfJll'jv XU! 6vallLV xa( n).O"tOV xal yp.oue;: tove;: twv tVQvvwv.. (41 'A).). YOQ t:l>tlotov 'Itv 6 p.lltt 'toe;: 1I'Qoet. enuwwv p.llte te;: .xa oveL(twv el1lleUOta.oe;.

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O~UL 'ii~ IVlJuxootae;: tv xaolu:Vov ralJta ', 1I'ot'lv xal yalh)v XWQav uv!)xovoav n 6aTtI]e; etc; .~v IIWyclOv. (J] Ou 1tQool)e. ~lttvou l! toii (wvoe;, &).). beioOuL twv IVQuxoo(wv xeeoavto, Ol In~v IVQaxOlol ttvta U]14'E0'6ul t6v IOVOIOV i.1tlouvu 1l'1)aoav toue;: 1I'Qio/3eL')9, (41 exei:vo ()t n'lv p.tv XQuv 'Ano).).oxQlhn ttfi 1t(,lfo/3vtiQ'V TWV na(Wv nUQiwxev, aute;: ! 1t:veiij.ta

'H SlllJ'oll.:"'~ litork'll di l'iriuo \d. Jllpnl nolU 4). . .' ~6. ~I'O 1I\'cr rimrdllo illUicidw di Rlislo, Diodoro Kri\~: _rgIi a,e:>... !aO moi. ""tr~1l e 'mp(manliuimi srn';Bi ai lifll.nni rd en "alO ii pi (rdrk, fn g1i amid, ai d. nnnllo IXVI'6, J; \'.1. XV 7. ,I. II Biudizio posirivo poIrt'bbc: riJuliR: a Ef"om ("'. unme la l1O(a '4RI. . '.>7. I~uli~ ~igniliCll hulia mrridionale,,:~. Magna Gria. Dionisio II Iii rifugi I Lo. Cri, Cl11~ dI Uflgllle ddlu madR: l)oride (vd. 3, ,.6). I)11. II tr.lJil(l yuum o y(,Ul.'W 1i<'1I11>ru Ctlttollo. POIT'UI h. proposto I. corrrlone YV(IQUTtlv: <<'Iv lIu),OUI'rvov yvll(1010V (,(. YQOv) ~ignifichercbbc _lhe liO.t"lIllcd I'lough. laml farm .. (p. 8,).

unrn.:

Iii conxgnaR: ai SincuJani l'lcropoii, ri~~ in cunbio bmi ~ onori plnicoilri, ~ I>ioniiio ii dkhi.n dU()OSlO a C'OOIi<'JI'lar~ ai popok> I. tOCC'I I palio di poc~ni Ir.u(m~ in
h.ri. con i mnun.ri ~ I~ ricchazc. I>ionc IUggttiKe .i Sif1lcuuoi di lICtlll~ ma ii popolo riliulu, rilcomoo di potcr rar capilolurr llif1lnno coo III ronalDlOOOw XVI .6, 0('17, d. Phu.roo nollliClnbf1ll'Sl<~ aI oorrrl1!e dd f.lIo dlC Dion~ li apresse. fll'oor~ dell'accolllhncnlo dclJc propOSlc dei lif1lnno; <k'Cri~ un Dionc chc li comporlu proprio canle in occulone delle prime If1lUalive ......iule d.llinlllOO (vd. )0, ,l. Mu lu Iloli~ia coo IeN.la da Diodoro (ii ('\001'0:' di Dioue) non PUfe invo;,rilimile Ie li conli<kfa chc Dionilio chiede a J)ione quanlo rgli sll'SSO ,Ii a\'CVlI gannlilo nd primo periodo dd IUO liOlI3iomo in Gn-cia, i1llodimenlo Jdl~ rrndilc ddlc liUC proprio:'IiI hoJ. '); .6, ~6; 18, II.

)9 Di~ scmbn roI'IOSCt'fl: piir (ui dd nq;orialo. Dopo 1M mone di Fil~o, Dio. OI~IO II o/TR: a I>ione J. mo:'!i drl poIrre, per poi CfJnIi<'gIIarglido IUlIo; I>ionr pi CUtUislil

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t1IQI0a tn{lfloQov, xa( T. nllllTaTa TWV oW~lTWV xa( TWV XQ'l~lTWV tvft'lno El T vau, uOwv TV ",mJoQXov 'HQuxd'lv etncuocv. l5l '0 bi xuxw xoilwv xal OOQu~oil~u!vo unO TwV nOlTwv l60, "Jnnwv nva TWV blJlluywywv xuOI'lOl nQoxaeio'm TOV MlIlov enl YI} vubuOllov, w t!uOeQla ltQX~v aliouv Tt)V lOTlITU, ouda b TI)v ncvLuv 'toi x'tiIl100L. [6] rUv11YOQwV b 'tOTq.l xal tV ,1,(wva xu'tuo'tuOltwv evuvTLoilllEVOV, Eneloe Toil rUQuxoulou Tui'l't (n) 'l''llfl(ouoOm xa( TWV ~hwv TV In06v nOOTcQeiv xal OtQa't'lyoil hQou iU:06al 161, riJ txdvou ~a"il't'lTO162 nallaybtu. (7] ot ' WollfQ tx 11UXQ QQllKJTla rij TUQavvlbo I':l)uo;; 1lLlf':IQOUVUo;; !;avloTUo6m xa! l"l'Q6TUIV t. TWV a'tovOJlOUllhwv naQ XQlQv, ocpltUovtO Ilh atol 'tui nQ6!;l':Olv, e,tloouv b tV 6.lwvu, ~ou6 111':'10'1 WOI1f':Q lUtQOV ev aXQ1~ei xa( OWqlQOVOOU IUltU xarxuv Tt)V 110)o,LV.

lJ8, 1] 'EXX'lOl~oUOL ' Ulhoto;; th'll val ltQlai; {H~Qou IIE(Joi'lVfO 1M sulolOL PQOVUI{ XU( blOOll11lo1 )"{ov1lQul ouvpmvov ql'
illlQue; bcxUl1vte ouvexw, ltvlmoal tV bllllOv, unO llclolbulJlovla XW\lIICVOV hQou 6.nolleital OTQUT1JYO. (2) 'End b qlu.!;uvu eluv OTuOeQav 0\ llllaYwyo! ouvutkouv 'ta QxuLQeolae;, pou ollu~eu oux ulfhle; o' inElQo Xwv, Uw b nw tte nQ6 tOv uilvovtu OU'lw6d. xa( qlUywv lUtO tOU tuyou, 6Q61uP nQO tO tttarQov WQIIll0f, lJJ xa( tOV !l!v bllllOV euthJ vtoTllol': xul bteoduol':v, oevt x60llq.l cpeyovtu, tll ' 11 n6I!w ed6(lalll! OXIQ'tWV xu( TUQanWV oov Otl!Qov OltrOtllLOl xudOXOVIM. [4] Ou
~t1'lv TUuta xulQelV eoouvte ot IUQUXOOlOl ntvte xu! eixom OfQUt11you Xl!IQot6vlJouv, WV fl ~v 'HQuxl!(lJ, xul TOUe; !;hou

vole e, dopo aVCf imbareato sulle navi Ic perso~c e le ricchezze piu pregiale, prese ii largo, senza che ii naVOfeo Eracli~e s~ ~e aceorgessc: [5] Eraclide, bcrsaglio di rimproveri C di c1amorl ~lIh da part~ dei ciltadini 160 fa sccndcfc in campo Ippone, uno deI demagoghi, lld csortllre ii ~opolo alia distribuzionc della terr~, c,on I~ ~~tivazion~ ehe I'uguaglianza c origine di libertil, la povertn d~ schlavltu, per ehl sia sprovvisro di beni. (6] Ernclide parlo a favore dI Ippone e prevalse 5U Dione che si opponeva; eonvinse i Sirtlcusani ad approvare qucste proposte, a privare i mercenari dello. pago., ad C!e~ere alui s~rate ghiU,', liberandosi della gr:tvil di Dionc '62 . (7] &sl,.ehe ~dUCI, per cos1 dire, dilia lunga malattia rappresenlata daUa I~mnntdc, cerc~ vano subito di Ievarsi in pedi e di govcmarsi do. soh (ma non era II momemo), agivano in modo sbllglillto c odiav~no ~io~e e~e, come un medico, voleva UlIlIenerc la ciuil in un regime di Vltll ngoroso c tcmpemto. (JS 1] Dovcvano riunirsi in asscmblea per e1eggere i nuovi 1II11gislf'llti ; mel eslale 1M: luoni inconsucti e segni divini di cauivo augurio suecedutisi per quindid giomi di seguito, facevano dnviare 0.1 popaio. impedira dalla superstizione, l'c!ezione dei nuovi .strateghi. (2] Quando i dernagoghi, dopa avere anesD bel tempo slllblle, l)r'ocedencro aU'c!czione dei mllgistrati, un bue legato ad un carro, n.on nuovo n inesperto di folln, nfudalosi aliara per qua1che altro motivo contro chi lo spingcvn e fuggilo dnl giogo, si 111nci di corsa verso ii tcatro' (3] fecc subito levare in piedi e dispcrdere ii popolo in fuga disordinalll, amaversO di corsa ii resto della ciud, sca1ci:tndo c metlendo soltosoprll quclle zonc ehc in seguilo i nemici avrcb~r~ oceu: palou"" (4] Nondimcno Siracusa~i, senZ1l.p~cup:trsl di. questl cventi, dessero venticinque sualeghl, uno dei quah em Erachde; so-

160. Entelidc:. eh!, non C: mcnzionllO da Plllllroo in ot:CZiooc deli. villoril ripo"lla lU l;ilillO (1'<1. )),) e nOll), C: rkordllo per ii suo instlCC'05O c per II ClIlli... rima elie nc riCll''. I ciulldilli clie lo cuntntarooo polrebbcro <:SSC:1"l: llll] wslC:nilori di DiOflC. ,61. L'oslilil dei cinudini \'ff$O i rnercroari I1U5'\'U anche d,,! rlUo eh<: II floUI $Cm IIru"u I,i;' IHill: ddlu runrerill)('r .oontiggere Dionisio II (\'<1..n, l' j). Inohre, II dcdsionc di Ilri""rc i Il1crn~(lllri "dlu flUIl" nuee.... unehe dIlUa ICU!'liCZ1.l1 di dunuro d" cui SirnclI'u in (1"~'l!1O I)('riodo (1)10110110 XVI 17, )1. L'deunc dei nuo...i IIrllCllhi C: fone sUllllerilu Jul d~",iderio di abolire la magimatllTI .tl'\lOrdinuril ri"'l"Slitll ,llllJiOflC (SIIllICgo eon picni potcri) c di rilomure 1<1 IIn nomude IIwiccndamc:nlO Illllllare di IIn rolkgio mUIPSII'llIUale.

.61. Sullll;nt,ila di lJionce $111111111 inC'Upllcil~ I diuluglre oon ii 1'01'010 vd. p" c,
SOpllltlIlIH',

"'Oiu,,

iI rilruUo

,6 . l.'dCliunc dei nuol'i mUltiSlr.li $i s\'olgt u ml1a l"SIU1C: Dlunc cril SIUIO C!CllO slr~lc/I.~1 cOtll'icoi I>olcri ver)() 11 fine di SClltmhfC dc.ll'~nno preewclllc (I'~. ~'I, ,; 1), 6: 19...l. E\'idellu:mcnte, dupII "" unno, i SirucuJanl rllclIllono ICPdUlo II m"nd~lo di
'-ld6 Dione. 16-l. l'IUlurco allude: all'lIlIlero PO"110 da Nipsio conll'O "elU ; \.. I t:al'(l. 4"4 .

III

eUI', 8.

t.ION

353

~onlUtOVtE xQUqlU toU Alwvo 6.rplotlloav xal ~Etex)"ouv nQ auto, f:nayye)J.lleVOI xul til nOltela lo0lIOLQlav IM _ "I Ol 6! tllvta Iltv ou tlQooebtl;avto, 'tOV li! 6lwva nLOtW xal nQo6lullS ItUa 'twv n).,wv vuuf3v'tl! xul oullqlQl;uvte n~yov x til new, ltliLxOUVte 'I!V ou6tva, tlo)J.a t 'tou tvtunvovta eU; uxaQurdav xul IIOX011Qluv VEl6ltovte. [6) Ol 6! xal 't~ LYt'1tO atwv xal tOU Il~ nQoenLxeLQeiv xa'taqJQov~OavtE, xul YEVjU:VOL nou ndou xdvwv, cpWQll'10UV <o Q~6lw ntxQadlOOvtE v TJ1 n6),el xal nllvta autou xU'tax'tEvouvte.
[J9, I] 'Ev 'toiltlp 6! YEyoVW vYX'1 xaL 'tXll 6 Alwv, ~ 'l. xeo6m 'toi noltllu; ~ 11"l1 'twv I;hwv Mo6uveiv, noUl1 ~!v IxheuEv Qtywv 'tS XEiQuS 'tais I\JQuxooLoLS xal 'tl'jv cixp6noLv nE"l1cf:wv noAe'llwv ovouv ll'I'EQqlOLVOllhwv tl1 telX'1 xai 't YLv611E"Va xa6OQWVTWV ftlLelXvllEVo' [2J w 6' ~v nuQah'ltQ ~ tWV l'I'oUWV qJO(I, xu{ xauiXEV WOl'l'EQ v l'I'e)"llYEL 't tWV li1lltuywywv l'I'vevlta 'tl'jv 'l).,LV, fllj30).,ilS IIh ltnooxtoOaL 'lois: I;tvou; nQoohal;r:v, oov 6' !l'I'I6Q a IIOvtWV IlU po~S xal 'toi n).,oL uvusalltvwv, ouliel fJ.lELVI: tWV IUQuxoo(wv, U' 'iIX0vtO WI:YOvtES v tS ltY\JIS, ou6ev(; f1tl611xovto' l!ulhJ YQ untO'tQE"VEV 6 Alwv 'tOUS shou xaL xQoijYl!v I66 d AEOvtlvouS , [J) ot 6' QXOvtEl67 tWV I:uQuxoo(wv xatllyiUOTOL yeyov6uS unO 'twv Y"VQLXWV xui n)v uiaxuv'lV vu).,a13EtV t1ltoUvtl!S' uvOU; x).(oavtts tOUS no)"h:us !lilwxov TOV 6lwva, (4] xal xUTU.apov ~tv ni 6LUj3OU 'tlYOS nOTalloU lbA, xu! nQoolnneuoCtv lt~llllQXOVvttS' <Os 6' f:wQwv OUXhL nQ(lw ou6t nUTQlxwS VJt0llhovtu 'til llUQda UUTWV, U 6U114) 'toil stvou nLOTQtlpOvTa xul nUQutllnIII!VoV, u!OX1ovu qJUY1)v til JtQOttQUS qJuy6vtl! vlteXlQ'loav d T~V JtLV, ou lto).,).,Wv {moOavVTwv L6\>.
I'hllllrcu hu I'\ICConllllo chc i Sirllcu'lInl hllnno dcciso di proccuere ullu ridi~lri. IJlIllUllC (~ellu lcrm e di l,rivllre i mcrccnuri dello 'lipendio (n, ,6). cI'iucnlCfllCl1lC, cni O(~['(lll." III l1\erce~luri lu poulltililU. dil'crllnndo dlludini di Ilicllu dirillo, di OllcnCte nneh e~sl un 1.()Iro dI lcrru. Ln dei,ionc dci Sinlcusuni di rldiSlribuirc lu tcm.. c di nccL>slicre I rJ1~rC~lIutl nel corpo dl'ko nOll C IInu 1I0l'il<I in Senso uuoluto. Prowcdimerui ben piir rJI(!lcuh cru.llo I.tll.li IIt!O.lIQli .I~ioni~io I, UPllCnu Inliro ui [>orcre:"scrlst Ic fcrrc rnillJiori c lc dor~i'l1l1!11 urmc~ c .Ullh 1.lffiel~l~ lI~cArlculi Jd comllndo; divise iI reslO cid Icrrirorio, ln puni I~HII"h.. rrll ~Ir~.mcrl e clfludml, IIIdlldcndo ndlu dCllominwtione di cilllldini g/i Idtiwvi hbenlfl, rhc ~lllUl~I'~I~ 1~f;'(,poJid: dimibullll I)()Jlolo unche Ic Cllse. InlllllC qudlc 5ull'Isolu chc ,IIH! ugll QrJ1IC, c UI nlctccnuti .. (1)IOII()~O XIV 7. 4-'. Ir. ir., PulcmlO 1')88, p. ~l d.

billondo di nascasto i mercenari, lentavano di slaccarli da Dione e di farli passare dalla 10ro parte, promcllcndo persino I'uguagli::mza dei dirini polilki 16'. [5] 1 mercenari non nceellarono queste proposle; fcdcli cd affezionati, preso con s Dione e circondal0lo con Ic anni, lo conducevano fuori dollo Cillli, scnza. fare dei mnlc ad olcuno ma rivolgcndo molti rimproveri di ingrat.iwdine e di malvogilit o quclli che incontravono. [6] 1 Siracusoni, dispre7.1.ondoli pcrch erano pochi c non li nssaJivano per primi, e divenuli moho piu numerasi di loro, Li allaccarono, cony;nli di riuscire facilmcnlc a prevaJere 5U di loro in ciltit e ad ucciderli !Uui. [39, J] Allora Dione, venutosi o trovare ndla svemurala neecssitit di combanere contro i ciuadini o morire eon i merccnari, rivolgeva moltc suppliche, Icndcndo le mani ai Siracusani e indicando I'actopoli tuna piena di nemici, che si mOSlravano sullc mura c osservavano quanto stava accadendo; [2] ma, poich lo slanclo della moltitudinc era inarrestabile e ii turbine dclla demngogia (come sul more) dominava la ciltit, ordin ai mercenari di evitare I'urto ma di limilarsi a correre contro di loro gridando e a scuotere le anni; ncssuno dci Sirncusani rimaneva ai suo POSIO mn si allonlanavano in fuga pcr Ic slmde, scnza che nessuno li inscguisse; giacch Dione avevo subilO fano farc dietro-from ai merccnari e li guidava verso Lconlini 166. [3] I magimatjl67 siracusani, divcnuti oggclto di riso pcr le donne e ccrcando di riscanarsi dai disonore, armarono di nllovo i ciltadini e si posero all'inscguimcmo di Dione. [4] Lo sorprescro menlre :Htraversavn un 6ume lAA e gnlopparono vcrso di lui, dando inizio ad una sea ramuccia; ma quando vidcro che Dione non lollcrava piu i loro crrori eon mitezza paterna nnzi, irritato, gimvlI i mercenari e li schierava in campo, datisi ad una fuga piu vergognosa dellll prcccdentc, si ritirn. - d I I 1. . 16? rono . ln cltta, eVltan o cos c 1C mo tl monsscro .

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166. Lco11Iini c unll dttli sillllllll I'idno SirllCIlSiI, I'erso Nord lId. iiI nUIg 170). 167. ProbubilmcnlC, i lIt'Oc1Clli Slnllcghi. 168. Forsc ii fiull1c Anu!'o. 169. Seonu" Di(xloro. lc Il<:rdite ~irucll~~ne surchllCro SlUIC rile... ~nti: i SirHCllsulli iiI' vil1rono lIn IIrnldo II Dione. chkdcndo ii l>cnncsso di r~eco8licre i c~dll\'cri dC1l1i lIcdJi; DiollC lo conCC'SSe e liberO, scnzlI chicdcre riscAm., i prigionicri (XVI 17. ,I.

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[40, I J 6[oov bt AeOVTivOl "II1tQUl e(>i:XOVfO l:llla;. xal 10\.U; !vOUC; 6.ve)"llJ'l3avov IIIOOoie; xul nOlu( aa l10, l"l"Qo li! TOUS IUQa. xoo(ou en:Q!ofJl.UOV. ci~toiJvTf t (XOla Toie; VOLS nOLei\'. (2) ot 6! l"l'Q to l3n f:n:fll'l'av XC1TllYOQ~oOVta LlVo' TW\' 6! OU,11l6xwv ~.v:w~ Ide; AEovdvou f)QoLoivtwv )tal yevollhwv 6ywv tv UUTOl. ebo!;av bllUiv ai IUQUXOOIOI- l1I Ul toi fi! xQLOelOLv imo nv O~lll1Xwv oux evtllfL~av. TQu<pWvte ~bJ] xul llf:yaoq>Qovovte (1(( TI{) I"l b l!v6 axofLv. u)J. XQijof)<u bOUh.eOUOI x(d <JlOjloUlltvOI t6\1 bijllov Ol'Q"n]yoi.
(41.11 'Ex TOl1tO\l xata1liouOIV eie; n)v n).lv naQ6 6LOVtJOtou TQLilQCl. NinjlLov 112 youoaL tV Neanolt'lv, Olto\' xal XQl]Ilt.t1:a ~Oll!~ovm TOi;: nOhloQxoull!VOV; m, [2) revollh'lS bt velUl1uX lw; evbttov Iltv 01 IU(lax6olOl xat TlloouQu TWV TUQUVVlXWV vewv '1oI jikuflov , llQwavn TU v(Xll XU~ l' itvuQX(uv T6 xaiQov E~ ~6fOU xu~. uuvouolu IlUvlxa TQ'i'UVTE, onu TWV XQljo41WV ll1lhllouv, won Tl)V XQ6nohlV ixetv bOXOUVTf ij1l, xal T~V nhLV n(lOUun(luhov. UJ 'O Y:Q N!plo Qwv ouv iJYlaivov h tU nhel ',I(lo, ahhO. t:6v II!V XhOV UU~'IUOl xul'I!6av; Ei VXtU j3uOeiav iup' 1I'I!QU xanX'lEvOV, TO t OTQUtflYO emu{Uto'lvou!; tE tOtql TlP naVflyuQIO'I~ xai n(looyelV avYXflV I-te6ouOlV v6(llmol 6xvov-

[40. 1] Gli abitanti di Lcomini accogJievano Dione con splcndidi onori c conccdcvano ai mcrcenori ii soldo c i dirini di cinadinanza 170; inviavano amhasciatori ai Sirocusll.ni, chicdcndo lora di componarsi con i mc:rcc:nari secondo giustizia, [2] I Siracusani inviarono ambasciatori per accusare Dione. Tuni g1i alIeati si riunirono a Lcontini c vi fu un dibattito: sembr loro chc: i Simcusani avessero tono 171. (J] Ma essi non si attcnnero al giudizio degli alIeati, ormai arroganli e superhi pcrch non ubbidivano piu a ncssuno ma si servivano di stm leghi schiavi e timorosi dei popalo,
[4.,1] ln seguito giungono in ciu:l, inviate da Dionisio. a1cune triremi che conducono Nipsio 172 di Neapoli, ii quale trtlsporta viveri e dannro per gli nsscdiali 17J. [2] Si svolse unn hnttaglia novale e vincevono i Simcusani, che catturnrono qUllaro navi dei timnno IH; insuperbilisi per ln viuoria e privi di capi come emno, volgendo ln gioia in bevulc c pazze riunioni, trllscurllrono a tal punto i loro interessi chc cssi, che rilcneVllno di posseclcre ormai I'ncropoli, persero anche ln cilto. [3] Infllui Nipsio vide che nessuna delle pani in cinia climo strava di nvere giudizio: la massa era tutta presa da musiche e ubtiacature che duravano dai mauino fino a none fonda; gli stratcghi go dcvnno di quesli fcstcggiamenti cd esitavnno ad usare ln fona contro

hln C d;mi.ra di esKrc \'muto "pn I. Iibenorionc dei Si<aiQIi.-: C$Of1. IKI elcggcre com.nd.mi "pild c gli uomini scc'gono come 5'rill~i ron pieni pottri Dione c ii fNldlo Mt'JJIC'e (DIOf)()aQ XVI 10. ): dr. Inche '~UTAICO, Diu".. ~9, ,I. N~ ncl IlIcronlo di niotloro n~ in qlldlo di P',IIUCU vi pi!. Illledll deli. pantrip:a:tiooc ('ei Sicc'iOli atle ''11cnu:ioni cnmm DiOllisio II. In\~. in llllC:510 ClIllilolo.ai5Iiamo non..,lo ..... una riu nionc (omlale <kgIi "II(';1li ma aoche alJo li\'olgimCfllo J.i un procaw, che ~ cOllclude con '" conJanna dei SifllCUsani. Seml>ril anCOnl l)r~"~lere iI \'nroIo IlCnonale, ehe nniscc Dione IIi SicdiOli c ,.I:I1llualc cril I'm')llhilmeme 5On" l"allCllnH. '71. II nome risuha N~I''t'WS in /IIJeripliotlC'1 Gr"fY'u XIV !l<}4. '7J. Diodoro fomiscc UI"I ,lCl\CriOIle molto clel1l1glialll .lella sil\la~ione 1I1l'imcmo .kll'IICmIKlli. I vivcri mllnnmo e i solda' i c1ed.lono .li aTrm.lcrlli; si riunisoono in assem hlell c, III lernline dcllll nolle, irwiuno l1raldi ~i Sirncusllni ller {lis<:ulere ddl., loro resa: pruprio IIl1uru "pplliono le nllvi di Nipsio, che fmm" Imo mUlllrc opinione (XVI '8. ,)1. '14. Sc<..'()l100 D,ODOIIO; si s\'olse unll ballllllliu na\'OIle, ncllll qUlIle l'r<:valsero i Sirll' <:usllni: aff<Hl.larono ,,(<:une "avi, di alln:: si impadronirono. le rimanemi inSClluirono fine> II lerra.-IXVI .8,04, Ir. il., PII!cmtO '?9~, 1" )01. Anche in qUl.'S1O CII:iO Plmarco l<Inbf'll Illiniminarc il stKCCSSO SitllC\lJ.IIIlO sul mire (\'lI. )),) c nola).

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m, [4] {iQlom Tql X<U{l4J XQ1loIU!VO ittf:Xel{lljOE ltll TELXlollaTl m, xa! xQTijoa xat bw,Q{llpu tpilxE TOU IlOQI36.Qou, xf.eoa XQiluttal TOl 1l'QOOTuVXvoUOIV w POOVTaL xa! vuVTat. (:;:] TuXw ~iv ouv o IUQaxOlOl T6 xox6v ilottoVTo, IIQoMw b xal xaE1l'w ouvello1}ttouv EX1l'e1tlJYlltVOI. [6) nQ6tjol yOQ ~V Til yt.Vllfva ai 1t).ewe;, tWV Iltv ltvbQoov lpOVfUOIII!vWV, tooV b TEIXooV XOTaOXa1tTO'Ibwv, yuvalxoov b~ xal 1tolwv ciYOlltvwv fie; Tilv XQ1tO),IV ~fT' oillwy~e;, nfyvwXtWV t til nQYllutU TWV OT{lUnjyoov xul XQ~lritUI ~il uvulltvwv toie; no!tm nQ6 tOU noE~lou, va1tflpUQllhou xal OUII'U!IlflYllhou uutoi naVTox6(h:v.

uomini ubriachi; {4] coglicndo ottimamentc ii momento, Nipsio assallla forlificazione ln: se ne impndronl, la sfondo, deite via libera ai barbari, ordinando loro di componarsi con queUi che incontr1lssero come volevano e potevano. [5] Subito, dunque, i Sirocusani si accor gcvnno dei disastro ma, sgomcnti, accorrevano in difesa con Icntezza c difficoh. [6] Ci che slava avvcncndo, infAni, era ln dcvnslnzione della ein: uomini uceisi, muri nbbauuti, donne e bambini urlanti condoni ncU'acropoli; gli slrBleghi disperavano della siluazione c non erano capaei di uliJizzarc i einadini contro i nemiei, confusi e mescolali con quelli dnppertulto. {42, )] Stando cosi le cose in citt e avvicinandosi ii pencolo ai I'Acradina, era possibile riporre le spcranze solo in un'ultima persona: tuni lo pensavano ncssuno lo diceva, vergognandosi dcll'ingratitudine e della srupidit dimostr1lte verso Dione. {2] Tuttavia, costringendoli la neccssit, da parte degli nlleati e dei cavalicri 176 si leva la richiesta di chiamare Dione e di far ritornarc i Pc1oponnesiaci da Lcontini. (J] Non appena questo si udi c si os dire, i Siracusani si nbbandonavano a grida di gioia e lacrime: pregavano che l'uomo si mostrasse, desidcravano vederio, si ricordavano della sua fOr.l3 c risoIUlezza di fronte ai pericoli, poich non solo non oe era intimorito ma fnceva in modo che anche cssi avessero coraggio e si ponassero senza limore contro i nemici. {4] Subito, dunque, inviano pressa Dione, degLi alleati, Arconide 117 e Teleside, dei cavalieri einque con Ellnnico. [5] Essi, Illnciatisi con i cavalli a briglin sciolta, giungevano a Leon tini, quando ii giomo ormai lramontava. [6] Balzali giu da. caval10 e prccipitatisi ai picdi di Dione per primo, gli esponevano, ptangendo, Ic sventure dei Sirocusani. [7] Onnni nnche alcuni dei Leontini si Sln-

142, IJ Oi:itw llt TWV xaT n)v n6lv ix6VTWV xal tOU XIVVOU ~eQeloo6aL Tilv i),nla, nVTE ~tv Elp{l6vouv, EEye ' oU6et, alOXuv6,levOl til v uxut'LOTlov xal Tilv ullou)'lav Tilv 1tQ6 lwva, [2) m,iJv Yf il T~ v6.YX'1 ixl3ll;o~!"'1, nO(lil TWV oUllll6.xwv xal . tWV l.1l'n wv ylvual rpwvi) xaEiv .6(wvo xal Iluantll1l'fottuL Toil neo1tovvljolou ex Al!:Ovdvwv. O) 'Oe; lli nQwtov ,'lxOUlritlj xal nuo),llil{hj TOlTO, xQauyij xal XUQil xal llxQua Toli IU(luxoo{ou xauixev, EUXOllhou inllpav~vo.t TOV vllQa xa! 1to6ouvme; tilV 'l'lv Olhou xal IleIIVlj~f:vOu T~ na(l t llt':lV QWlltje; xal 1tQo6ulllae;, w ou '16vov aUTOe; ;IV v!xnljXTOS, u' xxdvou 1taQElxe 6a(lQouVTa xal ufiu Toie; 1toell(Olc; OUIUPEQOllhoue;. [4] EuttUc; o\,v ixn~1toUOI l"IQOe; UUTOV n Iliv TooV OUll'lxwv 'AQxwvlljv l71 xal TEt':oItjv,1to lu! tmv tn1twv dVTIE tou tlfQI 'Eu'vlxov. D] O\,TOI ltouvTE Til v
nQ6 Tilv 'AXt'a6Lvilv 1tljol.~OVTO, ti V 116vov ~v xal Ol.1l'cW

. , ,,.

666v "l1tOIe; no QUT~QOS, ~xov eis AeoVTlvou T~ ~j1tQu ~ll'l XUTOtpe(lOlltV1j. [6) 'A1l'ontjlllooVTE ! TlV tnwv xal tIP (WVI trQWTqJ trQootreo6vu 6EllaxQu~tvol, Ta ou~cpoQa twV IU(loxoolwv ecpQa. tov. [7] wHb11 b! xal TWV AeoVTlvwv tlvl! tr~VTWV, xol TWV

17(" D~r l'U~liO Ji c:vinee elle unehe gli ulleuli combultc:vunu u tiunro dei SirMcuunl l"Olllm i rnerl'c:nuri di Dioni~jo II. Non so'llrende ehe gli M1Jeuti chiedullo ii rilomo di

"1 ~l.

. 17:1: UIl n~lul~go MllUC~O cnl.~lutu 1~lldulo di noltc unche .lu DioniJio II, ~ubito oopo II 1II0 morno 1Il nuw .lu eMulonlll, mu cm "UIO pmnturnenle rC1pirno d~ I)ione (vd. )0,

Dione JC li rummen1U quunlO i: (li re<:en1e uceuduto u l.coruini hd. ii CIlp. 40)' Airrcl' lulllo ,;on I011'rende che lu richiC1IU ""ngu dui cuvulicri, ullPurtenerni 111 eeto c:1C\<uto di (ui fu purte unehe Dione. L'llnunimi~~ nell~ riehicst~,.lul!8cri1u ?~I.~ee(}oto.(li PI\Ilure,> v.u rldimcnsiollutu; lo dim~truno gl1 l"\ctltl IUCCe5JlVI: oon tutu 1 SlruCUJat11 volc:vuno II n torno di I)ione mu 1010 i luoi 5OI,C':nilOri (v<l. ""'.(). I l. 177. Un Arconidc di E~litu i: mc:n(ln~to .lu Dl0I)(l~O ~XIV 16, d sono I'uono 4 0 )12: l)(Itrcbbc: tnmursi di \ln unlC1luto ,kl col1u!>t>nltorc dI 1)100<:

lON

319

neOltoVV1IO(WV 1711 IOQoIJ;.oVTO llQO TOV l\{WVU nool. tn onoullfi >la! 'rn filoel TWV vQwv imovooiivn: eIval n )(QIVOTfQOV. (8) El{h) ouv lyeiTo nQo tilV f:x>l110Iv lml, >la{ OUVQ116vtwv nQoOullW, ol neQ{ 'r6v 'AQxwvlllv xal TOV 'EvLxov etoe)'Ovte Myyeu.6.v te PQX~w tO II~ye6o; tWV xaxwv xal naQfxoUV TOU; !;hou nalLiivol TOl IUQoxoolOL, TO 'LV110lxuxeiv {uptvtO, W flelJ;.OVU blx,\v bebwxtwv all1:wv, ii ),upfiv v o xoxW<; nenovOTe ilSlwoov. [43, l] nOUOOllhwv t TOTWV. tnYl) Ilh fIxe nO1'\ TO O(ltQov' vaoTvTo bt TOU l\lwvo X(l{ tyt:lV QSUILhou noU, lWV buxQwv ixn{n:tovto tI)v Ipwvt'\v entoXfv' o bt l;hol nUQf>l,OUV ftuQQeiv '11,1 ouvilXOOVl0. 12J MIXQOV ouv vaCl~wv x Toii nOou auTov l\(wv, "VQE" flPI) .. neonovvt'jOlOI XU{ OiJll'IUXOl I79 , POUt:UOOllhou fl vtUUOu 1tEQ{ IIWV UUtWV ouvilyayov, UI 'Ellol bt nEQI e~auToii fiOUEiJeoftUI xaw<; ox iXI!L IUQu>loUOWV nou~hwv, U' el OWOOI 111) 6uvulllllv, nE41l T41 nUQI XO{ TiP ll1l\IOn tll natQlbo ht(PI]UflEVO, [41 'YIIEi t POU),IIEVOl ptv Ctl xo( viiv POllOEiv TUis; pOU),OTtOI illliv XO{ bUOTUXI!OtTOI, it~tteQov QYov ououv 1110 QOOte 'rilv l:uQuxoolwv nO),lV' 1.51 d M III!WP6flEVOL IUQoxool.ot; lmfQ6weoftE, t~ YE 1tQ6TfQOv Qet"~ XU{ n(lOOulllo l'lf(ll ell! XQIV lISlov XOII(!;.olo{te nOQu tWV OEWV. Ilellvllll~VOL l\(wvo til oV{t lJll itbutOullhou ll(lUQOV ovO' ouQov TOU noITo UOTuxoiivTa eyxaTaJ...utOVTo.. , (6] ~En 6' aUToii U:YOVTQ ai. Ilh !;hOL ~fn\ xQauyiJ VE1ti)b1loov, ynv xal pOllOeiv XOT Tt'lXO xeeOvtE, oi b! l'lQOflEl Tmv 1:U(I(lxoo(wv nEQlfJaOvte ,'lunt'loavm, no).),o. ~v ixetvqJ, noUa bt Toi stvou; ityoM, nUQo. twV Oewv exolulVOl, (7) Ka taotvm bt TO OOQpou l'lU(lilyy!:u.n Mwv euOu l'llVTa na(luoxEuJ;.eoOm xal bel1lviJoaVTa liXEIV IIr:t tWV nwv ei autOv EXtivov TOV Tonov, eyvwxw IU VUXtO ~0I1{tEi:V.

vano avvicinnndo e molti dei Pcloponnesiaci nlt si rac~oglicvnn~ intomo a Dione, supponendo, dalln fre1ta e dalle pre~h'c~e degh ~o mini, che vi fosse qunlchc novit, l8] Subito, Dione II gUI~nvn nll nsscmblell; accorsi tuni pronlnmentc, Arcomdc cd EllaOlco furono , , ., ed esposero in poche parole la grtlndezzo dc1le sventure; presen a . . . d' ' d-I esortavano i mercenori a soccorrcrc I SlrncusaOl Iment~can ~ I rancore, poich cssi avevano riccvutO una punizionc. nl(I~lo~ di quella che i mcrcennri, mahrattati, llvrcbbcro ritenuto glUstO mfhggere,

piomb~vl1 sul telltro; Dionc si levo c cominci a parlare ma molte lacrime sgorganli gli bloccarono la vocc; i .merccnari 10 esort,avano ~

{43 1] Quando cssi smisero di parlare, un profondo silcnzio

farsi cornggio c soffrivano insicmc COIl I~l.. {2] Dopo csserSl un po ripreso daU'emozionc, Dione disse: ~Oml~1 ~el Pcloponncso e al~cn' li 119 io vi ho ntdunati qui pcrche declduuc sul vostro dl'Sllno, {}] QlHtnto n me, non sta bene che io decida rigunrdo a ~c stcsso: IIlcntrc Siracusa sln morendo; se non potr salvaria, .andro ~ fllrml seppeUire nel fuoco e neUc maccric dc~a .pa~~n. {4~ V~l, ~ dcclderet~ ancora una volta di portare aiulo a nOl, J plU slOlu e I plU ~ve~turau, snlverete la cillo di Siracusa, che C: opem voslrn 1!lO; [5] ~, bl:lSIm~ndo i Siracllsani, non ve ne curerelC, possiutc riccverc dagh dei !a glust;\ ricompensa pcr ii valore e lo zelo dimoslntlomi in passato, n~or~nn. dovi di Dione come di un 110010 che non ha abbnnd?~ato n~ ~rlma voi, quando foste ohrnggillti, n dopo i suoi co~cittadtnl, ~OIPI~1 dalla bnlznrono . (6] Men"e Dione ancora l'Ariava, I merccnafl d svCn!Ufl!, U .. . . d g,,dnndo l-d esortandolo a guidarli in soccorso c n CIUll m pie I, , . ,. . I bb . senza perdere tcmpo; gli nmbasclatofl deI Slrncu~aOl_ o, a rocemrono c gli dimostrorono illoro affcuo, pregando g~1 .del ~I concc~erc: mohi doni a iui, mohi ni mercenari. [7] Placlllosl II chmsso, Dlon~ ordino ai sold(l(i di andare subi to a prcpllrarsi e, dopo avc:r cena,to, d~ presentarsi in quello stesso posto con le armi, poich aveva declso di muovcrc in aiutO di Siracusa duramc la noue.

178. I mcrccl1Iui ~Rli urdini di i)ionc ,U1"lI11110 ,hui prcvu1cntcrncmo: di orillinc pdo. IM)11lIo::liau_ Co!IO$c1UI1l0 i nomi di dlle corn~lldanli; I\Jcim'mo: lIChro 1\'11. 1}, 1) o: I\rcho:, ILIOlli l.>im.,tTEOf'OIoII'QF(;,IIiJlI" F 1941, '79. ln tl"nld drroslllllZllllli .U.,~li unrnno Sldli:lOlo tt1i .bihtnli di Lc-omini. l!lo, FoDl" \1 r .tlu$iooc.l flUO ehe SilllCll$a e mlonia di Corilllo, eini dei I'dopon.

1lC$O,

o rone ~ Mllude ati un fllUl moho riu t~.I"": la liberaziont: dell:a cilli ibllir.nno Diofl;Jio 11 1[1 opera <\d ll1etn'tldri llciOlKMIIlCliUlCl.

II
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r4~, I ~ 'Ev b~ Tais rUQaxOUaL TWV t.Ovuo(ou O"tQaTIIYWv, ltXQl Ilh 11'11 11l 11!QU, no).M xux (1)V n).lV eQYUOUfll!vwv, yevOIII!v'1 bt VVXT vaXWQllovtwv d TI)v XQno).tv, xal uva i~ eaUTWV )'lyou noj3avtwv, (2J vaOaQQ'oavu oi bl]lUlYooyol TWV :ruQO' xoolwv xal TOU no'-tll(ou t).n(oavu: UTQtll'0flV f:nl toi blQlttnQaYlltvOl, naQfK).ouv tou no).ltu aOl iv .6loova, xv
nQoolU Iln TWV ~tvwv, ",1) btXlo6al '"lb~ nUQaxwQliv T~; Qft~ exe(vOl w XQdTtOOlV, ci.)'M 04Jl;elV TI)V n).lV xal t1)v e).ev6EQlav autou~ bl' eavTwv lll1 ,lJJ nlL).L\I ov eni!IUtOvTO nQ; Tv 6(wvu, naQ Ilh TooV OTQUTI]YWV nOTQi:novTE, naQ 6~ TWV inni:wv xal TWV YVWQ41WV ~no).ITWV iltwnt\Jl)ovtt T1)v ltOQElav, 14) Kal bl toVTO pQa6!w alla xal xat ol'tou61)v nOQtu611Evo nQoottel. r 6t :UXT nQotUtOOJI ,Olllt~ IllOOUVTE TV 6lwva xauiXov T :~a OI Ctnodoovte autv, b Nl~'lo ex tll; XQu a61 no).).ciJ o6U nQ lt.OTi!QOU YE:ov;a xal. n).e(ovu erpuot TOU IIlCJ'/}Orp6Qou, T

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145, I) Toto J~ n;6o It;lOtU Tilv n).IV &:vtlp~t lwVl, X;VTWV OlJllq'lWvllo;VTWV ,[21 ~EruXI! Iltv Y(I oudn onolJbfi xOQ eu61ll!vo,

IU~V nQoTdXwllO nuv Eu6u xaT!oxanu, T1)V 6! nlV xaTtTQExe xal

[44,1] A Siracusa i gencrali di Dionisio, dopo :\Ver infliuo, finch fu giorno, Illohi dlll1ni alia dUlt, sopraggumn ln noue, si rilirnrono nell'aeropoli e nvcvano perso poehi dei propri uomini, [2] I dcmngo ghi siracusani riprescro coraggio c speravano che i nemici si sareb bero ncrontentnti di quanto rompiuro; esortnvano i cittadini a Insciar perdere di nuovo Dione e, se: si avvieinavn con i mercennri. a non aceoglierlo, a non ammenere di essere inferiori a queUi in valore ma a snlvnre 1;\ dttti e ln libert con le loro sole forl.e lIU, [3] Di nuovo, dunque, erano inviali a Dione ambaseintOri, da pllrte degli strateghi per dissuaderio, da parte dei cavalieri e dei notabili perch affrettasse la marcia. [4] E per questo Dione aVl1nzava mardando ora lenta mCOIe ora in frena. [:S] Trascorsa la notte, roloro che odinvano Dione oceupav:mo le porte per impcr!irgli I'ingresso; Nipsio lasd di nuovo uscire dalla roeea i mereenari, in numero maggiore c divenuti molto piu risoluli, distruggcvll subi to tllno ii muro di fortificazione, scoraz zava e saccheggiavala ciuit. [6] Era stnlge non piu solo di uomini ma anehe di donne c bllmhini, pochi saccheggi e grande dislruzionc di lutlO, [7] Giacch (ii figlio di) Dionisio 182, disperando armai della situazionc e odiando feroccmente i Siracusani, volcva che la caduta delta tirannide seppcllisse la ciwi IS}, [8] Prevcncndo ii soecorso di Dionc, i soldllli feecro ricorso ai mezzo piu veloce di tutti per deva. stare c distruggere, ii fuoco, incendiando le zone vieine con torce c flaccole scagliate a mano, disseminando in quelle lonlane saette in cendiarie lanciate dagli archi. [9] I Siracusani fuggivano: gli uni erano catturati e uccisi per strnda, quelli che cercavano di nnscondersi nclle case erano di nuovo caccinti fuori dnl fuoco. poieh mohe ormai bru ciavano e crollavano Sll chi corresse qlla C l, [45, I] SoprntlulIo qucsta sventurn apri la dlt n Dione e luui fu rano d'accordo l84 [2] Era avvenuto, infaui. che Dione. come aveva
Ilb. Dioni,io II 'I\"CV~ IU:lCi'llo U Sil1lClIlU ii fi~io I\I>ollocI1lIC. che 1'~1I110 le8U<'IllC II. C.l COll!o<'IlllCru Orcilliu w lJione (vd, up, )0), L'inLCIlI1l~ionc I'rol>osl~ da Soluno$ non ~ IlrCltum"nLc nCCCSlUrlll JlcTch pOITcbbc l:S~erc IlalO I'roPrlO I)ioni,io II wd 1I1'cr dJIO u Nil"iQ qodlc imuzioni.
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m ijxouoev d 't1)v X(lno).,w xmaxexelottu~ 'tou no).,ell[ou, nQoro0'l bt 'til ;\IltQU nQw'tov Utntl; ltn(lvtllOUV uu't.p, 't1)v btud:Quv xcnlNlv nuyyHJ..ov'tt:" Enel'tU xal 'twv UntVUVfloUI,hwv iV101 naQijoav, indytom 6eOllt\'OI' Ul OUVfdvOVfO 6t 'tOU xaxou luinov, 'HQaxd'l 'tOv e<pv t~tnEII",ev, fim geoo't'lv 'tov OElovl~'. lxuelwv QTlynv, w IUlevo V't-xoV'to 'tOi no).,ellioL, au'tou t 'tE'tQWlltvOU, 'tij t n).,ew ,IIX(lOV nexolOll vmuQrpOcu xcd xatUnEnQilom_ 141 Tmou'twv UY'fllllnwv 't.p [WVl n(looneovtWV in Ilho MxOVta otablo\J UI6 nilv n\Jlv nelXE' <pQ6.oa bt 'tOV xlvuvov 'tOl .hOL xal naQaXE).,eUOI1tVOS, OUXhl ~lt6'lV ;lyev M (l!ltp tO O't(ltCUlla n(l 't1)v n).,IV. ).).,wv n' nOl uv'tlal;,v'twv xat beolltvwv EnelyeoOm. Dl X(Jljoa,levo bt OUllllCtOTl{l 'taXE~ xal nQoOUIII. 'twv .tvwv, Eiot~a).,t t 'twv nu).,wv el 't1)v 'Exat~ne60v EYOlthollV137 [61 xal 'tou Ilho i).a<pQou Eu6u eloe).6tiJv <pi)xE JlQ<; TOU J'(O).eII[OU, w i.bom ftaQoilO(ll 'tol IllQaxooloL eyyhoOltO, 'tou ' n).,(ta au'to ouvtm'ttE xal tlv no).,nlv tOUe;; nl(lQtoV'tu xal ouvIO'tUlltvOll, O(lfHOll XOll nOlwv xu! lUl(lWV 't ilyellOv[a, 7tW (lwj J'(o).,).,uxOev IIU n(lO(J(llt(lOl'tO <PO~EQW'tE(lOV,

semito che i nemici si ernno rinchiusi nell'acropoli, non mnreinsse piu in frelta. Avunzando ii giomo, dflpprima gli si recera incontro cflva~ lieri, annuncinndogli la seconda conquista; poi giunscro nn~he nlc~m degli nvversari a pregarlo di nffrenarsi. [3] Aggravandos, ultcnor11l mente ii disnslro, Ernc1ide invi ii fflueUo. pai 10 zio Teodote ' , ~up plicandolo di portar 10ro soccorso poich ncssun~ s~ opponcva aI nemiei, cgli ern StlHO ferilo, poco mancava <:~e la, ~ltta. fosse com~leta mente distrutta e bruciala. {4] Quando tllll nOllZle glUnsero. a I?lone, egli diSlava ancora sessanta stndi 186 dnUe. r<:'Ne; ~opo llvcr n~~nto dei pcricolo ai mercenari e averli incoraggllllJ, gUl~a~a non plU lema mente ma a passo di corsa J'csercilo verso ln Cltla, me~trc sempr~ nuovi messnggeri gli si fnccvano incontro, pre.gnndolo d~ affrcttars\: [5] Grazie alia mirnbile velocilti e aU'ardore dei mereenan, all~uvcrso le porte e irruppe neUa zona chiamata Ecatompedo 1~7; {6]. S.UbIIO, aI': pena cnlrato, lanei gli armati aUa leggera contro I netnlCl, a.ffinch~ acendesse ehc i Sirucusani, vcdendoli, riprendesse~o, c~rn~lo; e~h sehicrnva gli opliti e i ClUldini, chc nmUivllno e gll SI, flUnlVUI1~ mtorno formando reparti in colonna c distribucndonc I eom:l~dl, af. finch I'auaeco, luncinto contcmpornneamentc da piu paNi, Impauris~

146, II 'End bt mum naQaoxEuaoltEVOS xa! 'tOl ftEoi 1tQooEU.llEVO xpO'l l (il 1toLw ywv nl 'tou; J'(O).ellloue;;, xQuuy1) xal xaQu xal no).u; lt).,auYllo; Euxai OIIOU xal nU(lux110EOI IIEllElYlltvo ylvuo nUQu nilv IllQUXOO[wv, 'tOv Ittv [WVQ (J'(cn(lu xal) ow'tij(lU xcd ftEOV ltnoxuOvtwv 1M, tOU; bt .hou; uelpou; xulno)Jm;. [2] Oud b. <po..all'to; (Otw) ~v xal q:ll~UXO; nU(l 'tov 'tOU XUI(lOV, : ol II)')'OV 'ntQ IIOVOU lwvo; li 'twv iinwv navtwv laYWVIWV <palvEtO, nQwYOu 1t(l; 'tOV xlvuvov nO(leUOllhou bl' ni'!I(I'tO xu( n\JQo; xa( VEX(lWV J'(o).,wv xelll/:vWV v ml; nun(ut;IS'. I>! 'Hv Iltv oh xut 'ta nUQ, 'twv no).elllwv <po~eQa.

di pi,

{46, 1] 001'0 aver terminato questi preparalivi ed ~ver p.r~g~t~. gli dei Dione fu visto av:mzare ntlraverso la duit contro I nemlCI; I Saacus:mi Icvarono gridu di gioia e un forle mio di gucrr?, misto apre ghierc e, insicme, ad incornggiumcnti; ehia~llvn~~ Olone (padre c) salvatore e dio U1II , i mercenari fratelli e roneutadlnl, {2] Nessuno ~rn (cosi) egoista e eodllrdo, in quel momento pllflieolore, da non I~SC13~ trllspurire l'lInsia piu per la sorte dei solo Dion~ che ~)er quelln di tut~1 gli altri: di Oione che mardava in t~ta. verso, II pC~lCO!o a~~~vcrso I~ sanglle, ii fuoco, i mucehi di cndavcrl gmecnu negh SplO.ZZ1 . [:~.] .VI era ii perieolo rapprcsentalo dai ncmiei, totalmente mselvagglU c

,II). Non c...n05ci~m" iI nomc dei fllllCUO di Ellldidc: lo


1l"1O C inflU~'fll(: ~ SirMcu~.;

nu Trod01C e 1~1WI1~llllio

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I', I.

1l:l6, Cir('a

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dIiJ"",Clri,
sl~l~

187. Sundo Diodoro te PI'"O: "rd>lxro SlMI; K1i Esal'ilM IXVI 'o, Jl. L'EolOm
,110 scmblll t'$scrc UnM
111"fl~

SIf1HL, eh<-

alllll'~ru\" I~ cill~,

,88. l:>ionc era Slalo IICCUlIO cun similj esplrniooi di gioill e fr.mnc:

..Ii .-.:ncruiooc

t.ION

nUVTnuOLV cln'lY[llWIIl:vwv xut nUQUTeTUY~tvwV nUQ TO Tf(XIOIIU, XU).,En~V lXOV xul blJoex~luOTOV t~V 1t[lOOOOV I90 ' ~X TOU nU[lO X{VlJVO hQUnE Ilit).,).,OV TOU; 1;hou xul OEQYOV eno{el tl)v nO[lelo.v. (4J KX<p yaQ imO tij lp>..oy 1tE(lIf.MllnO\tTo. Ta olxta nEQIVf!IIOllh'l. xul lunQot.; btiPa{vovTfS f(lf!lJdot.; XU{ XUTUlpEQOIlhoo; onoQQl'IYIIUOI ItEya).,oU; noTQxovtf!S fnlOlpo).,wS, xul 1to).,Uv JIOU xonvtjJ uUt:OQElJlleVm XOVWQTOV. enE4,)wVTo O\IVXEIV xol It'l) tlloonv t'l)v t!;IV. l5J 'O b nQooltEI1;uv toi no).eltlol, ev XEQolflev Uywv nQo 6Uyou ~y(VetO flltX'l bl TI'lV OTEVOt'lta XO{ t'l)v civWllUUUV tOU tOnOlJ, XQOlJyfi bt xul nQo6ulltq. tWV I:lJQuxoolwv ~nIQQwoltVTWV. e~to6'lOuv oi 1tt:Qt tOV Ni"lHOV 1101. r6J XU( TO ~h n>..eicnov UUtWV ds TI)V cix(lno).,r~' i:yyu ououv 6.vorpeuyov f04lt;EtO. TOU ' (ivjullouupOVTU i:!;w xol looltQ(lvtas avl(lOUV oi !;tvm U.uXOVTE.

171

'All).,OUOIV t til v(x'lS

Lv TtjJ nOQouTlxu xul XOQav

xul llEQlllo).,a l(lY<P T'l).,lxo6T<p nQEno6ouS ou nClQOXEv XUlQ6, ent tas oixlu TQunOlthwv TWV I:uQuxoolwv xal TO 1lUO 11M h TfI vuxd XCltClollEOVTwv.

schientti lungo ii muro di fortificnzione, ii cui llccesso era llccidentato e diffici.Je da forzarc 1'JO; ma preoccupava di piu i mercenari, e rende va malagcvole ii cammino, iI pericolo rappresenlato dn.ll'incendio. [4] Entno illuminali tult'inlorno daUa fiamma che divorava 1e cose; salendo allraverso rovine ardenti, correndo pericolosamcnlc sono grossi blocchi chc cadevano daJle casc, marciando anraverso una fina polverc misla a fumo, si sforzavano di manlcnersi uniti c di non disordinare 10 schieramenlo. ~) AJlorch cnlrarono in contatlo con i nemici, solo pochi si scontravano con pochi nel corpo a corpo, da entrambc le pani, per I'angustia e J'irrcgolaril dclluogo; ma i Siracusani li incoraggiavano con grida piene di ardore e i soldati di Nipsio furono sopraffani 1'11. [6] La maggior parte di loro si salvava rifugiandosi nell'acropoli, che era vicina; i mcrccnari inseguivano e uccidCV.llno coloro che erano rimasti fuori e si erano dispersi, [7] U momento non consenti, allora, di goderc della viuoria, di gioire e di abbracciarsi, come meritava una cosi grande imprcs.1; i Sirncusani dovenero occuparsi delle casc e spcnscro con difficolt l'incendio nel corso dclla nolle. [47, I] Quando fu giorno, nessuno degli altri dcmagoghi rimnse in cin ma, condannatisi da soli, presero la via dcll'esilio; Eradide e Tcodole si prcscnlarono sponlancomente e si consegnarono a Dione, ammcuendo le loro colpe e pregando di Irovare in lui una persona migliore di quanlo essi fossero slati nei suoi confronti: [2] si addiceva a Dione (senza rivali quanto 01 possesso di ogni ohra viril)) moslmrsi superiore, anche ncl dominio dcll'im, a coloro chc si erono comporHui ingiuslamcnte: essi, che prima avevano contcso con lui su ci, erano vcnuti ora ad ammCtlcre di esscrgli inferiori llcUa vinil. [3] QW.:SlC prcghierc rivolgevano Eradide e Tcodote; gli nmici csor Invano Dione a non risparmiarc uomini mnlvagi c invidiosi ma a regalare Eraclide ai soldai i 192 c ad cstirpare dallo stnto la demagogia I?j,

(47, IJ 'HIlton -Iv. TWV ~h ),),wv o[( ntltLlVe 'llIUYWYWV, ),), xaTOYVVTES !OUTWV ElpUYOV. 'HQuxMl'lS b xul etoM01 UUTai. XOllloUVTE !UUtou tqJ l\(WVl nUQtbwxav, oblxtiv IIO).,0YOVVTt xul be611tvOl pETlovo; txEivou tuxEiv. ~ YEy6vaolV OUtol. nf!Qlixeivov' (2) nQtnElv l\tWVI. TI)V }.).,lIV nuouv QET'I'lV oYXQLTOV iXOVTI. xul. nQ QY1)V xQdnovl qluvijvm TWV lhvwIIOVIJXOTWV. oi: ntQI o 1tQTf!QOV ecnuotuonv nQo autov. VUV ilXOUOLV ~no{)Ul Tii clQuil 0IIO).,OYOUVTf!S. UI Tavta TWV nEQI TOV !iQax).,dljv 6f!OlltvWV. ot 11!v qll).,m nUQf!XEevovTo T41 6twvI Il~ qlEieo6UL XUXWV xol pooxavwv (tvOQwnwv, &).).. 6. xul. toie; crTQunlTUle; XUQlouo6uI TOV 'HQoxelt'i'IV 191, xul tou nOLTElllUToS e1;E.f:iv 6'lIIOXorrluv I?), em'lUvt

'90 En' di(jidlc ~I'vidnll",i ui muro di !lJrlific~1.ionc, pcrch.: csso Cril St~lo diSlrUllO Ill'ilc pr~~cdt:mi illClltSioni: ltI. '1'," c H.)'91. Sc.:oml" Diodoro IUm fu difliei!c p'cr Dionc avcrc I"\'l:lionc dei mcrn'nuri dei ti. 1lll1ll0, l>c.rdl: 'llI~ti CTlll1? diMI1Il.li d;11 sacehcl:lll;o t1dlc a!liluzioni c non 0Pl'0scro rcsi. slClll" ,,1I1'~tll<"Cl).'mJlro\"I~,hm.clHIO. CQmTlJ di toro dll piil pumi ddlu duit (XVI 10. ,.1. r lIl~'reCIlIITl dei tlnlllllO. UIt!I1.l.llll ndlutlaceo. ,~rcbbcro Slllli pi di dicdll1ilu (J)IOI)()~O XYI 19. j) C nc sHrcbbcro shui ucdsi [>iil di (IU~llrolllil~ (ibiJ. ~O, .,1: i Ilumcri fumiti d~ Diodoro S('lllbrtll10 lropp' clC\~li.

19~. Non si p()tcv~n() rimlllcrc ~ecu~e n': sollopurrc" proccsso EI"\'clidc, chc ~i cm semprc tlllllllCtl\Ull nd limiti dcll~ ICIl~lilii. lI\'~"I''' cOlllhllllUIO in difcsH di SiruCllSIl cd cm .11110 ferilo (vd. ",.\L Etl inflllli p,li "miei di Dionc consilllJ.mo di flldo ucciderc ~ctllLI processo. Sllll~ clcrnelllll di Dionc \'d. ~nchc V1l1.1I~IO /l11lS51~IO, 111 A rXI. ). 19j. LIlI'~tullllllll'O'J:(I:'1la c prC'SSOCh sinonimo di l!eJ111l1l0ili~: dr. PI.llTIl~CO. Alord-

lia SolJ)E.

lON

miJauia furiosa, non meno deUa til'1mnnide. [4] Dione, rossicuran doli, diccvn che, mcntrc gli altri strt1teghi si esercitano sopnmulto nelle armi e neUa guerra, cgli si era addestrato per lungo tempo nel I'Accademin a dominare ii furore, I'invidia c ogni spirito di cOOlesa; [5] dimostrazione di d non la moderazione nei confronti degli nmiei e dei buoni mo che I'offeso sllppia essere pronto ai perdono c demente con i colpevoli; [6] egli volcva sembrare superiore a Eradide non taOlO in pOlenza e intelligenza quanto in bont e giusti zia. (7] LI, inflltti, la vcra supcriorit; quaOlo ai successi di guerra, se pUr nessun uomo, vi la sorte che pu mcltcrli in Jiscussione. [8] Ammesso che Eradide fosse infido c malvagio per invidia, non per qucsto anche Dione avrebbe dovuto corrompere ln sua virtu con I'ira; c vero che la legge stllbiliscc che sia l,iI) giusto vcndicarsi che of fendere per primi ma, in naturo, anche ii vendicarsi nasce dalla mede sima debolczza l?-l. (9] E poi, perquanlo aspra, la malvagit di un uomo non cosi totalmente sc!valkll e riOtlOSll da non potersi mulare, per riconosccnzn, vintn da coloro che le f:mno spesso dei bene m.

[48. II TlXOtOl X(lIIO.IU~Vo OY\0lloi" /) 6[wv urpijxe tou; Re(ll tV w TQwtlU!Vo bit RQ; t lateiX1olLU. nv Ilf:v rUQuxoo[wv exumov ixt).euoev E.VU x6'lJuv'tU OtauQv Ayyu Xata.

~QUX).dllV. 121

P.lliIV, TO~ t !;f:v~u; il'tI(Jf~oa 61' VUXT6, 6.vanouoIU~:VWV 'twv rVQuxoo(wv. e06ev Glnoo'tUv"woa n'lv c'ul"nolv, wou Ildt' illlf:Qav 't6 't.Xo xat 'tI)V tQyuolav f)woullhov 0lIO[w; f)avllt,elv tou nOl'tu xul mu; l'tO.t!ldou;. IJ J 9'lJa; b TOU te6Vlll<ta TWV ~UQOXOO[wv xol VOlt,IEVo mU i:uwx'tU. lOXi1wv oux !},,(lTtOVa
'tO

oV'tu., !XX1IO[,UV ouv{IYOVe. I") KalnuQe).Owv 'HQaxbll1 eW11yilOO. VVOllUjv. autoxQato(Ju OtQOTlly6v ttof)m 6[wvu xU'ta vijv xol xm OAaoouv. Dl 'Al'tobe!;olltvwv bt tWV Q[(JfwV xu! XElQOtOvetv

xeeuvtwv, .!H}OQUflllOEV VUUtlx Xo xal fl.vouoo;, XOllevo tll; ~auaQx[a; 'tq.. 'HQudll xoL VOlllt,wv au'tv, et xal fUa _Inlev~ a!;16 t(Jfl, llllOtlXOOUQv ye nltvnu; eivul toli 6lwvo xal IIU},,).ov un xeiQa toi.. noo... l106 161 '0 " '[ " ..". U ... wv tOUtO J.Itv

l!~l'(lntovn

(48, l] Servendosi di tali ragionamemi, Dione Iicenzi Eraclide e lo zio. [2] Volse, quindi, la SUll altcnzione alia fortiflcazione: ordin a dascun siracusano di tagliare un palo c di depositarlo li vicino; messi all'opcra i mercennri dUrltnte ln none, mcolre i Siracusnni riposavano, cinse con una palizzllta I'acropoli senza che nessuno se ne accorgessc, cOSI che, il giomo dopo, osscrvandola, parimenti i ciltadini c i nemid si merovigliarono della velocit di compimemo. (3] Dopo aver seppcllito i Siracusani morti c riscallato i prigionicri, non meno di due mila, convoc una llsscmblea. [4] Eraclidc si present a parlare e propose di c!eggere Dione stratego con pieni poteri per terra c per mare. (5] I nOlabili erano d'accordo ed esortavono a votare ma la massa dei marinai e dei manovali cominci a rumoreggillre, mal tollerando che Eradide fosse privato della navarchia e ritenendo che quello, anche se ~r ii ~IO non valcva nientc, era pur sempre piu amico e piu ub bidieme ai popolo di Dione 196. [6] Dione fece loro qucsta conces-

'9-1. P~r qllc.ui pmsieTi dr. P'-'TOSII. CrrlfJIu 4911 c Cot't.i" 46<}1J.(' '9' I'~r ii RiuJizio Jl'l!li ~'l1ki di Oionc ~u I:r~did~ nl ..." 9

1')6. Dion~ d~uo unA KrondA \'Oh~ SlrJI~go ln picni pou:ri m~ non ,i 1I1'UA Ji una :M.'flII'1ice ripelilion~ tli qll~nto gia ~Vl."mulO (vd. a9. 4). 11 lholo conrcriloAli "'Ilha

lI.lON

f:cpTI'<EV uToi xa{ T"lV XaTo. {to.).anav [lx"lv ni:6wxE TIiJ 'f-1Qa. XM:itlllOl, n[l~ bt Tii yij xal TWV O[Xl(')V TOV vabu0Vo0v WQVoYUltvoo; tl:vavTLw6e(s, xl TO. 1'l06UOOV 1J!'ICPIa6ivta JtEOI TOTWV UXU[lWOa, ikl'l'l0EV IWI. (7] "OttEV cMil id:(lav Qx1)v ).ap<i:lv 'HQaxld'l, Toil CJ\lVeXl'lM:OaVta VoU' UUTO OTQanlta xul Vata ev MEOO~VtI XU{UUU:Vo I ....' ll'l,mYWYEt xa{ nu'U:iJ;UVE XUTo. TOll Aiwvo, til TUQaV' velv fl).),OVTOlOO aUTo t noo L\lOVotOV il'loterto ouvtt11xa xQqKt lo. 4lQuxo TOll rrraQTl<'tTOu 20I . 18J Kul TOllTO TWV yvwQIllWTatWV l:u(laxoolwv unovolluVTwv202, 01,01 l'lv ~v T4J ot(latonqJ xal Ih' aun'lv unoQla xut orr,vl tl:v Tai l:u(luxoiloul' [91 won navTo.naoLv f1'lx aveiv TOV L\{wva xal xaxw xoelv imo TWV cpo.wv, OTW uollETaxel(llotOv vfiQwnov xal blEcpttaQJltvov imo Ip66vou xal l'lov'l[lla; aU;110avta xa6' aToll TV 'HQaxM:('lv:lt)).

sione C rcslitui ad Eradide iI comando sul mnre 1'.1) ma li dispiacque pcrch si oppose alia loro aspirazione di ridistribuire terra c case e abrog le precedenti ddiberazioni in maleria I"". [71 Traenda subita di qui un nuovo preteslo, Ernclide, che si trovava a Messina 1'1'), si rendeva popolare fra i soldlui c i marinai snlpali con lui c li nizzav:l contro Dionc, chc accusava di volersi (are lirunno 200; qu:mlO a III i, stringeva di nascosto accordi con Dionisio per mez7.0 dcllo spnrtillte FllrllCC 2Ul . [81 I piu nobili Siracusani lo sospeuoron0 2l11 : vi era discordin ncll'occompllmento c, di consegllenza, difficolt.\ di approvvigiona mento in citt. [91 Sicch Dione si trOVllVll in grandissimo imblltazzo cd era rimproverato dogli amici perch RVl,.-Vn innalzato aI polere, conIro i suai intcressi, un uomo cosi inlrauabile c cosi corrollo dall'invidia e doUa malvagit come Eraclde 2 0). [49, I] Faracc era accampato pressa Nenpoli, nel territorio di Agrigento; Dione condusse in campo i Siracusani ma voleva combauere con Faroce in un nltro moment0 2l\ol. Poich Eradidec i marinai prendevano ad inveirc conuo di lui, affermando che Dione non voleva dcciderc III guerra con una banaglia ma, pcrdumndo lu guerra, lnllmenersi sempre fil potere 10', costretto, aUllCCO b.maglin c fu sconfiuo. [2] La-

149, I] 4l6.(laxo 6t lT[l~ Ni:. J"C6kti Tii 'Axoayvtlv'l OT(latOJ"Ce6euoVTo, i;ayay<v TOU :Iu[laxoolou iflo).eTo Iltv iv ittQqJ xalQcP wywviouu6U1 l'lQo uUT6v2(lo+, 'J-1Qux).e(ou 6t xal TWV VQUTWV
xataflowvtwv, w ou floM:Tal flo.Xll xQival TOV n6).ellov L\(wv. U' d IttvoVto QxeLvl'O', vayxao6d ouvl!~alE )lI jnil{t'l. (2) fevolltv'lS

piullrn]Jio: strllll'go ('QIl pieni poleti /ln lerrll" Il'e:r l1Jare; inohre. /)iooc /1on e piullffian. ('alo da ooJlcghi C III posizionc di Emdide: e (lllfdl~ di un s\lhordill~IO. 1:0tK non de:! luno dll ~llill~e:rt' l'uffe:rmnione: di Comdio Ne:pole:: II lltoposilo di Endidc: c:gli K'I'ke: e:he: csc:rc~Ul\' .11 ::00lllndo. sullll .fIouII 0011 ii COlIk'lltoQ dc:gli ouimali tOiu".. 6, )). Dalo ii 001110;10 ln rui I afferma~1OtlC: SI coIJon, iI('rllbl'll llrohabile: chc: ttlllI fllCda rife:rimallO II ql~lI ~da dc:signaziooc:. Fot$C gli oClimali Ida non rnnfonderc: 0011 gli IImiei di Dione:1 non \~,.no di buon occhio un ensiro poIc:rc: di I>ionc:, on lroppo wmilc li (Juc:lio I;$C1'dllllO dIli DionWi. 197 II !':K'c:Ol1l0 di Diodoro liniscc qui, 0011111 deKri~ione di unll une:mblea popolllrt' 11IU~ ICSlI 1111.. C'c:kbr~lionc di un Dione: occroiUlllO>o (XVI 20, ,.61. 198. Per qU:lnlo lImpi possano euc:rc: Iluli i poIe:ri oonfcrili a Diooe:, diffidle: chc non sia lolllllllliudiClll1I iI1c:gale: la sua dc:c:i5iollC di IInnuJlarc: ii dc:e:re:lo sullll ridislribuzionc .ldllllCrr:I, j(iilllllllrov~1O dlllJ'lIssc:mhle:1I popolarc:, c ai quale (Otsc: nOll si el'lll>OlUlo dare: lIu.onl ~p,I.,I~<:~or.le pe:r l'llrri\"o e: I'lll!llee:o di NillSio, naTnUO ai (UPII. 41-016. Di fallo, '1 U '''S1O c I ml~l" dI \ln mlm'O slile:. piil autorilllrio, nella oondoll~ I'"Jilica di Di"ne:. '99 LLll'rCl'<:n~lI di Emdide: II M."Ssilhl suggcrisce: che: si em SOllrUlla aI (,(Jnlmllo di Dionsio II !'inl<:m COSlU urie:nlale: dellll Sieilia. E\'idl'llIcmenlc, Enldide: dOl'I'\'1I sor...ej.(111I~c lo mel1~' !~r C'\'it~l'l' inlillrnioni ,III l"IMe: .Ii Diunisio II I' per prote:ll.l;rrc: ii \'CllO, ~agltllmcnlo.1I SU"lIl:llsa: ma, fOl'SC.l'aUOnlllname:1Il0 d~ SitacuSlla\'cya lIndlC lo soopo di Inle:rromll<:rc: la SUIl ooIluoonn:iOlle: mn ii I'0polo.

Famee: e l'e'~UnUAAlI 110('{) 1101". Sc:nofOllle l1I('n,.iunll un Famee: SI,aMiate (111 i .....I1II>Of1CTlli unll ~mhaSf;ffill ,he: si rn,.-(I uJ AIl:ne: Ilcll'il1\'emo \7016t) 1[II<"1h<' VI" UI. Pum:!>Il<: Inlllan."i dello 51",$0 ll<:f'I()nu~o me: lIJ:i:K1." in Sidliu. Ijtiu<li1.i SllllCOilili su I'a ..~o: 1Ofl0 !Uni nq;"li\i: I'UJl ...c.;II, Timu/<'OIt/.. I', 6 C nllyxQtolS IiJlli/t~ T;,,,.,[...,,,i.. 1. ) li" <'fIlIll1l1hi i Jlaui la condal1l1" coIJ1iKO: linche: Cllllilll>O, ~u rui \'I!. i C'II1>t'. ,..)111; III>' e:o.,., TU)f<J"'I'O, F(;.' fifi. I) F '91. Un 1'''raC'C 1l11"rl"llI) nlllaboro ron l)i(lIliskl I Ild j'}6l, (I>io<lnm I" mi"ma C"l'I'UOCI1lnmle F"nK:lla; dr. XIV 6), 4; )0, .; 71, .): polrc:bhe: Ir~ll~rsi <Ii I",r""lli., qunlu sl'ie,:!lCr.-bbc: l'inlen~Ultl dei piil J:Kn'l'lne: Fa...ll"t: in Sirili-a. "l01. L" IlIlliziu di un ~ sc:gn:IO. ".IggiuUlo fm Eradide: e: l)i.lIll!i.. ron la me: .Iitl~ione: I!i Fatllo("c, >c:mlllll I1na .,.lunl1ill, in\'C1l1UllI "II.. 1lt"OJ>O <li scrc:dilllre Emdide: ehe:, ,li ",1O\~I, UCC:U'I!\'ll Diono: di \~lle:""i fun: limnno. LI! Imlll polilil'1l ~ Sr~l"\l'" e mollo "c ena e ~i nUlre <li SOiiIl<:lIi c Ilc.... lS<:. AndIC Dinnc er1l "1110 ~Ce\lSaln di ",ler rilpanniun: ii limnno (\.J . .12, 2). ~o.\. Pcr I'Opilliolll' di DiullC'll Er~didc ,d..17,9. ~O'I. t moho pcrimloso dlc lu JoLlll'rl'll si 1\'011111 nl'1 IcrrilOri" di Aj;tillCl1l0, ui nl11!ni nml'l Sit:ili'l pllnk'l l\'d. 2), lo14I.l.lIlloli~.i~ 1'1l, (01'5\', SUIll!c:rire ehl' in qUo;llllJlllU \'i em IIn fllooluio.1i im.urrcli..oc >111m I);ooc. lO). L'1K"<"IlS" ('ta slutlljti,i ri\~lllllll Dillne:; ,d. )j, )
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sconfilta non fu grave, perch i soldmi finirono nel disordine piu per colpll loro c dclla loro discordia; Dioue si preparava a comhatlerc una seconda volta e li schicrava, aggiungendo esonazioni cd incoraggia mcnli. [3] AlI'inizio dc.lla noue gli si annuneia che Emclidc c salpalo con la fIolta c naviga alia voha di Siracusa, dttiso a conquislare la eitl c a chiudcrlo fuori con I'escreito, (4] Subito dunquc, con i cavalieri piu valorosi e devoli, galopp per luna la nolle; intomo alia tCf7-ll om lt)(, dei giomo em nelle vieinllnze dclle porle, dopo avcr percorso sclI(."cemo sladi2Q7. [5] Emclide, per quamo si sforzasse, giunsc lardi . Cisi, incomm 208 con le navi; allonlanlllosi c vagando scnza pirmi pn." Gt.'Silo, lo spanilltc, ii qunlc o.ffcrmllva di vcnire dll Spa na per assu . mcre ii comando dei Sicc1ioli, come una volta, in passato, Gilipp0 2U'J, [(,) Eraclidc accolsc quest'uomo con gioia c, USfllldolo come 11l1tido.. to 21l1 contro Dione, lo presentl1va l1gli alleati; invi un amIdo a Siracusll e ingiungeva ui ciuadini di accogliere lo spnrtiale come loro wlllnndllnte. (7] Poich Dione risposc chc i Siracusani IlVeVllllO co111:lI1danti II suffieicl1zll c, se proprio la situazionc richicdeva uno sparliate, c'era giusto lui chc era diventllto spartiatc per concessione della citt:ldinanza 21l , Gcsilo rinunci ai comando, raggiunse Dionc c lo riconciJi con Eradidc, che presl giur:unento c offri le piu solenni gar:mzie, adercndo alie quali anche Gcsilo giur che :lvrehbe difeso Dione e punito Eradidc, se agiva con mlllva gil 111 .
[50,1] ln seguito i Siracusani sdolsero la flotta 1lJ : non cc n'era nlclln bisogno, companava grandi spese per pagare i marinai cd era

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callsa di discordia per i cnpi; assediavano ln rocca, dopo avcr co struilO tuu'intorno ii muro di fortificlIzionc. (2] Poieh nessuno porlava :liuto agli assediali, i viveri scarseggiavano, i lTlerccnari si SIaVl1l10 incatlivcndo, iI figlio di Dionisio 2l .I , disperando della siluazione c aeCordlltosi con Dione, gli consegno ln rocea con le armi e con [Uui i rifomimenti; egli, accompagnmo dalla mlldre 21 ' e dalle sorelle c ato IreZZllle cinque lrirerni, salpava per raggiungere ii padre. [3] Dione lo fece parlire in condizioni di sicurezza C nessuno, a Simcusa, volle perdere qucllo speltaeolo, anzi invocavano eon ahe grida anche i defunti poich nOIl potevano vedere qucl giomo c iI sole che si levava su Si. racusa libera. [4] Quando si considcri che la fuga di Dionisio c, llncora oggi, ii piu noto c iI pill cospieuo cra gli csernpi di instabiJit dclla sorte, qUllle bisogna pensare Sitl stala aliara la gioill proprio dei Siracuslmi e quunto dovevano esserc orgogliosi coloro che avevano nbbanulo la pill potente dcllc tiflmnidi mui esistita con mezzi scarsisSillli?216
[51, I] Salpulo Apollocralc, Dione si dirigeva verso I'llcropoli; le dorme non rcsisteltero n atfesero che egli entrassc ma corsero fllori, ll[[e porle; Arislomnca 217 portlwa il figlio di Dione, Arele seguiva die tro, piallgendo: non sapcva comc saluwre e rivolgere la pllTola aI nUlrilo, dai momenlo che dia cra stala sposata lid un altro. [2] Dione salUlo primn la sorella, poi iI ragazzo; Aristollluca, avvicinando Arele, disse: siamo stnfe infclici, o Dione, quando tu cri in csilio; [3] mu sei vcnulo c hai vinto, hni libcrato dalla vergognn Illui noi trannc uml sola, costei, chc io, svenlUrata, ho visto, mentre tu cri ill vi ta, coslrelta ad essere moglic di un uhro. [4] Poich la sone ti ha reso nostro signore, cOllle gilldichi la ncccssit.' cui C sInta costre\t.l? ti pOlr salll' tare come zio o linche come mllrilO?. [5] Mentre ArislOlllllca pronunciava Illli parole, Dionc, scoppiando in lacrimc, trosse a s affel-

[SI, \J 'EXl1EUOUVtO b tOU 'ArrooxQatou xuL roi) 61wvo Ei tI]V XQrrolv fJa61l;ovro, oux lhtaQtl~lnlouv at YUVCllXE oUb' nvTa OUQu el;l':b(JallOv, 1] '"~.V llElvav EloE{lflv ((uT6v, ' 'AQlOTO'lXll~l'l TV' uiv youoa toti 6llOVO, I] ' 'AQfTl) XaT1l:lV Et1tETO bctxQuouoa xut t110(Jotiou, 1tW ltorr011tttl xut 1tQOoeL1ttl TV VQU, xOlVwvlu nUTfl1tQ eTfQOV YEYfVIJIl!Vll. {2] 'A01tUOUllI!vOU ' mirou rrQwrov TI)V ltE(pilV, Eho T rrcu61ov, iI 'A(llOTOll(.iX1J lT(lOOuyayotiou 't1)v 'A(lETlV, "~TUXOUIIEV" elfl1] UI 6LlOV ooti IPEUYOVTO" DI iixlOV b xal VlXWV epilQ1]xu 111lWV rrvTlOv Ta xunllflf(a, n1)v 11v1l mUTll, iiv f:1tEiov il UOTUXI) eyw ooi) l;WVTO Tl!(lC[l OUVf{lflV PluoOElonv. [4] "OT' OV OE XUQLOV iUlwv iI TUX11 1tEl10111xE, l1W UUtfi lUlT(t heLv1lv l1)V ltvyxI]v; nTEQOV w OELaV ~ xal w vQu o' (lorroETUt;. [.51 TOlai)m nj 'AlHOTOIIX1] qouoII, 6[lOV exbux(luoa 1t(10011y6YETO eplOOTQYW T1)V yuvaixu, xat rruQuou

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1.1, II ti,'llio di lJioniio" t\polloenlle. IllSeilllo dul J>lldre" difendere Ortil!i;l (.17, .1). 1':l(li si urenrd" dir,:(!l1l11Cllle CUIl l1ione. s..mbm eh. lJiune IIbbiu .Icd~u du solo. senzn <~lIlSlJhurc. <'orne l1ellc l'll'cedenti lnnhnin' (vd. 30. 1 C H. ,)l. iIIKlPO!O. "). LII rnudrc i: Slll'hrosync. liJ.:lin di Ilionisio I. \"(1. 6. ,.
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Jl6. Vd. ln nOIU '09 c 1'1.I)l"ARLQ. "/i'mof<'O'II,' '3, 11'9 c Ic 1100e. Ul1l1 fnue sirnilc 11)11 !l1"llURO in riferirncnlo 11 Filippo 11 (XVI 1,)1 e II Dionc lXVI 9. I). 117. Ari~lomlleLl cm "mel'" di I)innc e \'C"O\'1I di Di"ni~i" I: ,\rele el"~ hl(liu di t\ri. 'l"IIILI<:n c lllOl;lic di I)ionc, poi <~,.,trcllu n sl'0~llre unlunicu di Dinni)io II. di nomc 'Ji. '''''CTUlc (\"(!. ,I. 3: 6. I: ~ I, ,6). SlIU'incontro ,.d. linche EUASO, Varia billori" X II ,17.

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1':2. II Qnu li! '[citv ltQUYllTWV aut!p l'l:QOXEXW(1)XOTWV, outv nO.au(JUl J'I(lotE(lOV l'I;lwoe Til; nU(lOOtl'; EUTUXio. li TO xal qJl.OlC; xll(l~Ta xal OUllllllxou; /)wQelt. Il)..lOtrl 6t lOis: iv OTe1 111' ouvi16em
xal !;hoL noveillUl Tlva 'Plav(lwnLa xal
IIEyah01.jluxlt TI)" bvUIUV 1tE(l~a)"ILI:vO.

lUosaTncntc la moglie; affidatole ii figlio, la esort a reaarsi a casa sua, Jove anchc lui llbilava, llvcndo conscgnnto la rocca ai Siracusani 211l [52, I] Dopo aver conseguito tale succcsso. non ritcnne opporgodcrc dclla presente buona fortuna prima di aver distribui to fllvori agli amici, doni agli nllemi c, soprnltulto, prima di llver reso parlccipi di privilegi c onori gli nmici frequentnti nd Alcne 21 'J c i merccnari, superando ln potcn7.u con la magnanimit, [2] Egli viveva con scrnplicit c saggcl.i':a, di quel10 che capitnva, ammirato per questo: ll1elltrc non solo 1:1 Sicilin c Cartnginc ma nnche I'intern Grecia guardavll ni suai succcssi c i contcmporanci ritcnevano ncssuna impresa grande quanto la sua n scmbrava csscrvi stato altro comandante do220 , [3] eg1i si mostmva 1:110 di audada e fortuna piu ragguardevo1c 221 , come se prenl.."OSi modesto neU'abito, nella scrvitu, nena mensa Jcs."C i pasti in COTnune con Platone ncll'Accademia 222 e non vivesse fra Illercenari c i loro comnndanti, gente per la quale la saziet e ~odimenlo quotidiano sono conforto dcl1c fatiche e dei perico1i. L4] Ma P1atone gli scrivcvn che luni om guardavano ad un solo uomo sulln terra 22.l, alui, Illentre proprio 1ui, II que! che pare, gWlrdnva verso un sol luogo di un'unica duli. all'Accadcmin, c sapeva chc i suoi rnembri erano spcwHori c giudici chc nan prOVlV(lIlO lUTllnirnzionc n di fronte ad Un(1 imprcsa fel ice, n di frome nd un alio di :Judada o ad una viuorill, ma che osscrvavano solo sc egli vivesse nclb buona sorte eon sobriet c saggezzn e se si mostrasse moderato nclb sua grande poteni':a. [5] Egli, in vcrit, non si sfon3v:l n di eliminare n di alleggerire i suoi modi nlteri ncl mpporto con gli nIni n b sua inllessibililii vcrso ii 1'01'010, pur richiedendo la situazione dUItilit da parte sua e rimprovcrandolo PIRlonc, come abbiamo detlo, c

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12] 'EfHmh 1St lTW xal oWlp(l6vw ex tlUV TUXVTWV 6l~lxel, t)UUllUtllevo n III) IlOVOV ll.. XE!a '[[ xat KU(lX'l66vO, ),). xal tilS 'EUo 11S nOphEl'tO.H"lS J'lQO aUTOV EU11lIE(loiivt"U. xal 111ltv OtW II*:Y" tm\' tt'>tE vOlul;,6VTwv, 11116' E1tI<puveotl!Qu Jtt':Qi. iJ.ov ilYe~6v T6),,~II xal TilXII; yr(ovheu bOXOOIj210, UI Otw :rta(lEiXl!v faUtV Eo6i1n xal 6f.(Ia:rtdq. xal T(lal1tl;,u Iltt(l\OV W Wol1fQ h 'Axa611l1elq. auooltWV Ilua n>.fnwvoJll. o-ux h !;l!vaY0l xal ,lto601flQm lllamJIIl!vo. oI Ul xaa' ~xotllV iUltQuv l11IOllovul xal 110).,UOfU; na(lUllufHa TWV :rt6vwv xal tWV XIVb.tvWV clo{v, [4) 'An' ixdvt!1 'lv n).,(nUlv iY(luqlf.v. wc; n:Q vu vuv tfj OlXOulltvlj tOUtOV n:OVTE itn:Otl).,l!1I0UOW,11l U-Ut l)' Exeivo we; fOlXllv itqll!W(lU 1t(lOe; v XW(llov IUU n:6EWe; Tilv 'Ax(u')inU!LUV, xul miJe; a-ut6lh xuL EuTa xal lxaOT y[vwoxev Ote n:QU!;LV OTE T).,IIUV Olmo VIX11V tlV. (}au'll;,ovw. 116vov et XOOII[W xal oW!p(l6vw Tfl TXll XQilTUl xull1aQtxCl IlhQlOV EUTV v :rt(lltYII<lm 'IEym C1ZI:OOX01tOVTUS, lS I To 'ltvtOl 1tE(ll Ta IIl(U 'iXOU xal tO 1t(lC; TV biUIOv uuvo qllOV(XEI Illlh lqlEEiv lI11f: xallOul, XU(TOI tWV n:(IaYlllttWV u-uTql X'(IltO fvbEwv VlWV xal nktwvo bmIIWYl:O<;. WC; EiQijx'lfV, xul YQltq;ovto, n ii U-UOlt6EIU

n8. NOII sml"r~ chc Dione abbia ronl'l."JtIl1I1I1. r..cca :>IIJOpoIo; qUCSII. almffiO, C: li I)()('O (\'(1. ) \. 1). n'). Per fv .;Olfl \.J. '7. 2: Almc. Forsc, ~i IMIII d<'gli amid frc<Juc:mllli lo.! "Iene e "hl'lo :I\',--,\:ln.. a"""II1I'IIIl11llrO in Sidlia, doe Wi "Cl'lI(Ie:flliei (nl. n, )1 <:'(1 inolrrc ClIlIippo lIrenic:<c e iI fmrel]" "il'-"'lrJr.., Su Callil'l'o vd. 17,2; 2K,.l e H)K; MI Filostrato v<l. Coal'I'''~ chc Enldidc gli rivolllen\ di
NIII.rO 1\'1'1'01'1),
2JO.

Dlim, '), 2, efr. '0"1 e III notll 10').

JJI, Plnton" nl'C\'~ l'lif'rl'll$O 1m IllllJio tnohu scvero ~lIllllo; tull"llllIlY (noi di r<:mmo; la dolcc viril), diffll~o in M'llnl Grill c in Sici1iu e Diunc, (lu~ndo !IIi ,i em funo .tiscel'0lu ulrc:mpo (Icl suo primo SO~iutrM' III Sin"IlSII, "\'C'Vll "l'Ciso di ubhllndonar<: qucl lipo di "ir,,; nl. -l, 6'1 c P....TOS!!. Lcu('fl/ VII .lJ61JP7U.

Per la frc'IUClI1U1.ionc dlll'llrIe di Diollc ddt'AccuJemiu plnlonicll 1'.1. 17, ,.), 11,1. I'I~rOllc ~crile: .. lu 11111 '~mdizi"nc i: tulc chc S1i uornini "i rurlo l'llniven'"". suur, .1'111" "li" ~d un 1001;0, IlCr l'lIl'punrn (judlu in cui li trol'i lU" (Lt-u,'ra IV ~10D. Ir, ir. 1'"HlCellli, ", , .II, PlUI~roo CorlOK..., lIndlC '111" leUcN il1\'illl" " DiOI1C dOI SI)Cu~ipIM), chc .(Ii ""lUil)!i"v" di uoomllrc III Skilill oon lt1\l.l.i ollime edun cotnlMJnummlO Jlill~1O CJUlUO l"'r .br {umu "WI\cCl'del1li.. (MorJli.r o)I"7oM; dr. linche: 1),lJC,IlSIl UlllO.7.lO IV),
JJl.

lON

52 -

5}

377

fQ1UilY. auvolx6 ~onvJ14. [6] 'An tpOf\ TE cpalvual nQ 'tO nlCav6v bUOXf:QOtqJ xeXQ1lf1hOS. o.vnonuv TE tOu !uQaxootou yuv <lVfllll!vou xal bunf{}Qullllhou nQottuIIOllfVO.

scrivcndogli che I'nrrognnza C compngnn dclln solitudine 22.l. [6] Ma Dionc sembra avcr avuto una natura non incline a1l'uso delln ~rsua sione, nnzi che desiderassc frenare i Sirncusnni, troppo rilassali cd ef feminali. (53, 1] Eradidc, inf:ltIi, di nuovo incnlzllvn; e per prima cosa, invitato alia riunionc dei consiglio m , rifiutava di presentnrsi: gincch, csscndo llll privnto cittndin0 22 - affcnnuvn - , cgli pllrtccipnvll IIl1'usscmblen popolnre COI1 gli nlcri ciuadini. [2] Poi nccusnvn Dione di non nvcr dcmolo lu rocca 227; di non aver consentito ai popolo (comc quesli voleva) di nprire la lomba di Dionisio e di bultarne fuori ii cadavere; di far vcnirc da Corinto consiglieri e correggcnti, rilcnendo indegni i ciuadini. (J] Ed effeltivamcnte Dione avevn invitUIO i Corinzi, spernndo di istituire pi facilmente, grazie nlla loro prcscnza, ii regime politico che nveva in mente. (4] Si proponcva di abbauere iI puro regime democralico lllt, poich esso non era un regime politico ma (qucslo affermava Plntone 22 '1) iJ supermercalo dei regimi; piulloSIO, mescolando I'nsscllo laconico e crclese (che risultava di democm "ia e monnrchia), iSlituirc c organizzurne uno ne! quale una nristocrazia sovrintcndesse c decidesse sugli lIffllri pi importllnli; ycdcva, in faui, chc proprio i Corinzi si governavllno in formn piuCtoslo olignrchica e non tm1lUY:1ll0 molti nffnri pubblici nell'asscmblcll po polllre 211l [5] Poich, Junque, egli si llSpCltnva che Emelide si sllrebbe OpposlO con IUlle Ic sue forze fi qucslo progetlo - Eraclidc, anche per ii reslo, cra IUrbolcnlo, facilmenlc mUlcvolc 2J1 e fazioso - , lo abbandon allora fi coloro che gi da (cmpo volcvano uccidcrlo

IH. IJ '0 yQ 'HQax),dlj avOlO; !.n:tXEtto xal nQwtov Ilv fio;


ouvI!(lIOV 21' nU(lu)ta).ollEVO. ou)t f~ono ~ubl~flV' ibuiltll y(l wv u ". Ilnu TWV ).).wv f)tX).1')Ol~fLV nO),lTwv. [21 PEncl'tu )tUtlly6Qfl mil L\lwvoo;. n t1)v )tQuv ou xfnto)tutllBn7 )tul IlnatttlmEtm b'
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infvOfl :tonfiav Q(lov ~:d1;.wv )tutuOtilOflv t)tdvwv na(luyevulltvwV.


(4) 'E1tEVtl lIi tl\v Iliv )tQUTOV I1IIO)t(lUTluv221l. wo; ou 1to},lTdav

H. Jtuvmnw),jov oooav 1tonelwv xaTu TOV nunuvll.... xTunv,


Aaxwvlx6v bt Tl )tat K(l1')nx6v OX~II Iltl!;UIII':VOo; fX b1l10\l )tut paotl.dao;. (lllJTox(l<nlav EXOV T1)V f:nlOTUTOoav )tal pQaptouov TC III!YIOTtI. xaOloTUv<u xal XOOlletv. O()(lIV xtll miJ KOQlvOlou hYO(lXlXWl"fQV tI': no).m:uOlll!vou xal 111\ 1tot't TWV XOlVWV

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n(lHOvmV,",. C51 'Q OUV Ilt'tIOTU 1'1(1010 miiTU T6v 'HQXEl1')v evovnJOEOOtlL 1'I(lom:Mxa, xal tu"a W(la;(liJb1l xal fUILl.!t130oUl xal owmaunx ;jV, o nm 130\lolltvo\l aUTv vBEiv f:XW'

~~~. PIUlatl'" a\~"~ /;iii dlalo la fr.asc ptlloniCll (1"''''''01 IV J~ IC' ~ 6. ~ l\"tl. Jy nUlll. \ I); nd ClIl'ilulo da\'a un rilr.nm Ji Dione e nc.- ,kscrin:"'a ii ,Iiffidlc ('"~r~llere. Sulla i.......~_ I'ldl~ di Dic.,c di antlJl"<' ,1'K('OI"oo con iIIM~lOI.. di Sir.Kl.lS;t ....J. J1.) t: J7. 6-7. n ) . Jl ~in.,oriu oou t:r~ uu org;tI1O uffioyle dcllo ~1~lo ma ii con~ifllio Jtgli ymici eh.., affianCll\'a Dinne; ,,d. H. J {' .. 8. 9. u (.. Emdi<le ct"".l l"malO ad ~I"<' un I,ri\'al" dlla,lino da quaudo la /lona cn 5lala ~ci"lta c. di ''M'SC):llCOn. cllli CT'll 5lalo IlriwlU Iklly l,.ri..,. di 11:1.'""00 hd. )0. ,I. Noo ri~lIha. iml...e. d,e lJi"nc. uouoslantc la Il.lrllnu ,Ii Apoll"cl"~'c c la rcsa di Onip,ia (....1. cUI'. )0'. ubbiu rinunl"ia\CI ai lil..l.. di SlnllCflO con I,ieni .,meri. ln. Non lipcl<n' I'crrure tli Dio"c limo!(,()lIlc. che (aril c'''lruite. u11M1li1O .1clla 1"<'1:' !lill dd lirunni.lltllrib\ltlllle (PI.ln"M"o. "/i'mu/''01II<' :1.1. , ..\). IJII. Secondu I'hil'lrcu. i;1 del11ocrul,iu pura qudlLl inlrtMluulIlIJ Alene d~l1e rifonne .ri Etiuhe. ehe ridll"cr<1 i pUlcri dell'i\rl"Ol"iflO (C{II/01/(' I), ~, ,d. unchc !'erirlr 7. 8l. ln dfelli Sirueusa si "ra "')\'CTI1UIU ,lcm,>crulkmnClIIC fino aI richiumo ,Ii Di""c da LC<llllini c alta MI.' sccomlLl "omina cotl\e wmel./." ''''>ll pieni pOlcri !cfr. ~8 .,)1; t.. 1''SlimuniLlnO k mllllCnY.;c asscn,blcc s\"lhcsi in ci.... e chc Y\'C\'YIlO dclilK:rJlo 50 .10''''lioni l"rllcia1i. Ahro

1'1tlln",' fr~ Sird('US-a e I"Alcnc dd V sccolo ~ T'llllllr.OSCnlQlU ,1~lIa pracnu .li IInll I)()lcnl~ 11\>1111, che t1J"~ I",'oro e furlll l,nlilicY 1111'1I1'010 (dr. j). ~; .IK, ); )0, Il. H!). Cfr. I'I.ATOI'<~. RI'plII>h!irif ))70. ~JO. NOIl uppi~m<l 'lllUsi nllllll Jdlll cn~lit\l7,iOl1c corin~ill. Semnd" un ""CUTU fram nil'nlO di Nicoluo di [);III"I~CO. UCnrinln ~lIrcbbero csisliti un collej{io tli lIlIl> I'wb,,"lni c lU'" l)()u!l (orrn:llll dll SClhlllllldllc cnnsil;lieri (FCrl/ist 90 I' (0). Per ii Jll"tJl;eUI> politico di Di"ne ...d. Llnchc ii Oll'. 11. lJI. ln I"<'ahli. cio oon ri511!la Jul rucl~ml" plUlato;hco; IIn~i ErndiJc YI)llan: fermI> ..dia MI:' p05i~.ionc 1)()liliCll. Per un rilfllUo Ji Erudi.k \'d. p. J').

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nuouottm Til" nolv 'jIQtr.xelotl xut L\lwvo IIU ltOL'tEUOII/::vWV.


LS4, 1] 'Hv bt tl taiQo TO lwvoC; i:~ 'Ath]vwv, K6JJ.lJTltOC;. 0'1 fP'lOlv n/"{tTUlV oux lmo lTOle{OC;. IIU' ~x 11UflTnymyullv xul Tlle; ,1'[E(l~T(lEXOUOll hUl(lelU YVW(llIIOV mh4J Yfvo{}m xut ouvi161]214, IIETUOXWV f T11e; oTQuTeLa xuL T1ILWIIEVO, wOTe xal OUvflOf(}eiv Et tue; IUQC.txotJoa Tr(llllro TlO" tul(lwV onvTwv ~Ol"EqlUVWlltvO" 2" {1" () xal "aJI1tQo Av TOl; ywOl xal l60111lO. [2] 'EnE1 ~ 'twv l'tQWTWV xul ~e"TloT()JV cpl"wv wii L\lwvoS .v11"Wllhwv imo 'toii l't0"~llOU, xal TeOvllxtO 'H(lElot), 'tv Te iUlOV i!W(lO nv :EuQxo, o!wv E(llJIIOV ilyellvo VTU. XU[ ToliS OTQUTltOTS ToliS Iletu L\lwvoS nQoo~XOVTS (t\Jtcl) Il"lOTU~J6, UJ JIlOQWTatOS itv{}QWl'tWV YfVllEVOS xol l'tVTal't(JlV i!"nLoos :Elxe,,!v Ct{t"ov ii~Elv tis sevoxTovluS, w ~ rpoOlv eVlOl, xal T"OVTU TC(lOU"aptiJv etxoo~ wii <pvou 11IO{}V l'ta(l, TWV l'tO"elllwv 2H , terp{}elQe xal l'tu(lwxe!;e uvas tWV ~tvwv ent TOV L\(wvu, Xoxoll{teOt'tllv lr.(lXl)V xal TCUVOU(lYOT,tllV l'tOU10'llevos. [4J 'Ad YQ TlVUS rpwv'S TWV otQaTlWTWV l'tQo Exetvov il "e"EYpho

c chc egli avcva frenaco2)2; essi pencmmo in casa di Eraclide e lo uccidono w . [6] Lll sua morte llddolor profondamente i Siracllsani. Dionc, IUttavia, gli fece allcstire un funcmle magnifico c lo segui con I'esereito scortando ii morto; poi parl ai SirncuSllni cd cssi riconob bero che non em possibile che la eitl3 cessasse di csserc in tumulto, ~nch Eraclide c Dione governassero insieme. [54, I] Vi era un compllgno di Dione, ateniese, Callippo; Platone dice che Dione lo avcva conoscimo c gli era divcntato amico non perch compngno di slUdi filosofiei ma n seguito dc1ln iniziazione ai lllistcri c dei volgare legamc che ne SCgllc 2H . Cnllippo aveva pllttecipllto alia spcdizione cd ern StlllO onorato ai punto da entrare in Siracusa cou Dione, primo di (uni i compllgni c incoronat0 2 "; cra anchc v:lloroso nei combattimenti c fllmoso. [2] I piu intimi c migliori amici di Dioue erano stati portnti via dalla guerra, Eraclide era morto; Callippo vedeva che ii 1'01'010 di Siracusa cm privo di un capo e che i soldati di Dione lo tenevano in gtandissima considcrazione 2J6; [3] cosi cgli, divenmo ii pi scelletaco fra gli uomini ncll11 fottissimn speranzn chc la Sicilia sllrcbbc stnta ii premio pcr I'llccisionc dei suo ospitc c (cosi dicono nlcuni) dol'O avcr riccvuto dai ncmid venli tn Icnti cOlne ricompcnsa per ii deliuo 2H , corram peva c ai;o;;o;ava contra Dionc alcuni dei merccnari, llvendo comineiato nel modo pill mali. gno c scaltro, [4] Riferiva in continuazionc a Dionc i discorsi dei sol-

~p. Crr. 017.~. Nell/oli/iro Plnr011e 111'1:\'11 idendfie:llo I'U01110 di Sll110 con il medico: comc ii mcdico lUllliu c lmrciu per ii !lenc dei maluco. cosi I'uomo di Il0\"cmo i: IlUlori7.lll10 Ucon'picrc ""inni illc/!"Ii c "inlelllc pcr iI !lCllC ddlll CiUII ('9jll.D). ~jj. Prl~\"nihil"H:nlC. primll"cra .1"1' Jj.I. Diunc 1I\'l'\'" i,bnln ud AC~11C pre~so Cnllil'Pu (I'd. '7, 2) 11111 di lui PllIlune .'cri",,: o( ln s"lluiIO, ritnI'1l1rill'ldo. Dionc pono ron ~ .luc f!"'1I1Clli (i. I', CuUipp" C Filoslra' lU); llnn li ICIl''''I' unnmid7.ill su bllsi filO5Otichc, ma quel wdll1i7.io Ull po' lril'ialc ehe di )<Jliw ulb lI:rse delle l1l>rrnllli IImidzic, e che si slubili7.zlI sull'iull" ddl'''lI'iUlIi,,,, deltll COllllllle ini~.i:I~i"ne IIi ,"ri grudi dei misu:ri. Prol',i" di llll generc ertl110 Illi mui<'i che lo u,.,'Ul1lP"llnll""''' dllTullle iI viulllli" di rirumu, Iq::lIri ml{'he dull"lIillro dle si eTllnO &,ro dll,mue ii viulll(i". (li"nri per':' in Sidlill, emne seppero ehe Dionc cru Cc proprio dUI'''rr<: di 'luei Sicdinti che d.1 lui er:mu ~rll\i ,,,-'Si liheri) UCCllsmo inlliusrutnet1le di lIspiNre 111111 linllllliu, rt<Jll solo !nodirono illoro mnl'o c ospire. mll lId.lirillum, in un certo senso, pnrlccip:ltono m"reriulrnenlc ILI suo lIssllssinio, prcsl:mdo uimo, urmi "Ih, muno, IIi snoi \lcdsori,. (Pl....TOSll, L/I'fJ VII .l}}D-jj'I'\ = Innoccnli, p. '7 d. I'lurol1c ncgu chc I'nmiciziu

(ru tlionc c ClIlIippo siu nucu .lu comuni imcrcssi filO5Ofici. in lI1rrc pumle nell';lI11hiro dcll'Accmlcmill. forsc perch non \'uole IlImnellere ehc Ull SilO di~ccpolo ~ill srn\o I'\lcei s"r<' di Dionc, 1\1Irc u:srimonilll17.e conlmddicono Pluconc e prcsel1l11nO Callippo come \ln (tC\jLICIlIUnlC I'Aeeudcmiu: I\n~f.o XI ,o8E: IJIUG~SH L"'~ft:r.10 111 ,16: Suo.... 1. V. Kal 1/I'fIfIJ. '.16. ClIlIippo el"'1I uno dei \:OlnUlldUtlli di mcrcen"ri 01 se~lliro di Diul1e (I'I.UT... N(".O,

J.".

Vd. 28..1.

Iimi!"..lil!Io/l,ml, nlY><l."lll

7, 6). J.17. Avteb!>e I'OIUWIl"Crc inreresse ull \ledderc Diune Diunisio Ir, mil lu murte di

l1i"I1<' mm ~Ii l1urU'lti," ti (aeile conquiscu di Si!"'lIl"!l!" c Cullil'l>O, ~iUtllO n1l>O\Cre, com hall c'>llIm di lui (\".1. ,H, 4-'). Lu smnmu pnlrebbe CliSC'C srlllll t1ln...,hll dui l'Utll...:il'unri ,dlll mnlliuru, ullll '1,,,,le ,'c'ln nun ctano Clitr1md l>c' lu tnert<, lIkuni ftll i nnrohili di SiNCIIS" hd. l:r nuru 7.1'),

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116J (h'"ept.(lwV ii :U,1\'WJllho lp' niJTou. 'tOIUTlI" i~ouo(<<v f).afJt: lh n)v rdonv. Wo1' ht\lyxvE~V X(llq>a xc.d 6latyeoth.u IIU :taQQljo(o orS jlo},OlTO Y.atlt TaU 6(OOV0I;1)II, autO XftOvrO, ivu Itl]llet V{)Vll tWV Jnow xal bUOllEVW eX6vTOJv1J"', L~] 'Ex t
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54 - 55

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Kou'lrll1oU l1fQolvoVToZ~u.

dati (O dfeuiv:lmente pronunciati O invenlsli da lui) e riceveue cosi grande libcrl di azione. grazie alIa fiducia chc Dione ripol1cva in lui, da polersi incontrare di nascoslo c pnrlnre spenamenle contro Dionc con chi volesse lH'; cd era proprio Dione che glielo ordinava, nffinch non sfuggissc nessuno chc COVIlSSC scntimcnti di oSlilil c di scgrclo re) OI conseguenza, accadeva che Calhppo . rancorc 21'}. Lo' subilo lrovasse c riunisse i soldaI i ribaldi e larnli; se qunlcuno, respingcndo lc sue parole e i suoi Icnlalivi, ne parlava a Dione, qucsli non si turbava n si sdegnnvll, perch Cnllippo eseguiva i suoi ordini 240.
[55, I] Menlre ii complono vcniva organizzalo, appare a Dione 241 uno spenro , enonne e moslruoso. Sul calare dcl giomo, egli si trovava sedulo SOltO un ponico della cnsa, solo, immcrso nei suoi peno sicri; (2~ all'improvviso ci fu un fumore all'llhra estremil dei portico; vohotosl II guardare, poich c'ero ancora luce, vide una donna enorme, per nulla dissimile dll una Erinni tragica l42 nel vcslilO c nel volto, che spaz.utva la casa con una scopa. (3] Spaven13tosi tcrribil. mente e pieno di paura, mand a eh iomare g1i omici, descriveva loro la visione, li pregava di fermarsi e di passare ln noue con lui, essendo tOlalmente sconvoho c temendo chc iJ mostro gli si preSentasse di nuovo se fosse rimas[o solo. II che non accadde una seconda vo!ra. (4) Dopo pochi giomi ii figlio di Dione, quasi maggiorennc, Iroendo preleslo futile e infanlilc da un dispiaccre e da una irrilnzione, si getr dai lello a lesta in giu e rimllse uccis0 2H .

(55.11 1:UVIOTulltvl} M filS fl'tlIJouiIS, lpOllU ylvnCll TtP iWVI2~1 'leya MI TEQutJbe. 'ETlYX:0VE Ilv yQ ~t Tij iUltQu xaftEt'le. vo ev :motb, riJ aixl", ,tovo WV l1QO eaUll!) ti)" 'O:VOIUV, [21 'Eo!lpv11S bt '1,cpou yevolltvou nll OuttlllJ' nl!lltltt Tfl oTo, no~),-qlu ~Tl IpWTO VTO fI!! yuvuixu Ileyhlv, OTOil Itl!v xul lI'llOOW:U!' Illjbh 'EQtvo TQYtx1i~~2 nUQa),).nouoav, oU(Qouoav xoll"TQo! TLV! TI)" oixla". UI 'ExJ'1"kuyd b !!tvW. xu" lI't(~h(lopo yt"OJlEVO, IIETElI'tlUi'tIto mve; 'fll1ou XUl lIlYt:iTO T~V 'PtV UUtOl, xal nUQulthew Meito XU! OuvvuxtEQel!tv, nUvtnUOLV excnunxw exwv xul eOlxw; ln) n),lv eie; 'fllV uutli) IIOVW{}t"Tl tO Tl!QU llfP[X11TCU. TOUTO Ic" OUV ,,\,oc ou ouvtll'eoe. (4] MeU' iUtl:Qu 6' o(yu /) uto nUTou, OXeM" vrL"'Tut W", ex nvo Ml'fTj xut Qy;, IUXQ" xu! nOlbLxt)v laQXt)v apOOl\ fQQC'i'tv auTov 1I tau Tl:YOU int Tt)V xefpa),l)v xul 6telf'OQTj 14'.

lo SIon"8Po mi ~I~lo Uliliualo lIml>illnll:T1le .Ia Di,,"isio II etl mi )I~lo odi!$) .11"'llOIo hd. 18, II, ma "on CI':I MaIo diS(~nalo in passaI" nC"loche <La IJion<: hd. 1>, "J). ",\9. C"rndi" Nq}()IC.he I'flI!lllbilmclllc "nin!;c ali un,. f"nle oslile li DiOllC, prc scnt~ IItl 'l"lldm f,,,,o dellll Sillm~iH1j(' a Sil"!lC'nsl1 dnl'" la morle ,Ii Erudide. L'ucd~inne ,Ii Erldi.1c - ",:ril'f.~ Conldio - dllx: comc risnhalo che "nllai " .,;sunu Ilill si !\Cmi"1I sicuro. lli.ml: Ilislrilllll fl':l i .."Mali i l>mi dei soo a\""nSllri ma, "'cnJo mlC'Of'll bisogno di ,lal1an. Uliliu all<-11C' ; bmi ,kgli ",miei. Comdio ehc cosi )i JnCiliD\'D i ilOldDli lI1a I><:rlb-l rlll'I'O~Jtio <kWi ouimali; ma nqlllu"" qudlo .Icei soldltli IlCrc~ lDggiungc Comdi,,) Callicralc (cosi erftmeamcnle 1: chialnlllO CDllipro ,Ia Comelio) dC'C' li DiouC' r!le lui ,,: il1 1I,,,,,dc llCricolo II e""SII ddl'uSlililll dei 1>0)">1,, e dei Mlld~li (Dmr 7'H, a). j,'afrernllll.ione di Corneli" ~ cr..cJibile I'erchi:. linche !"mlo Plularro, Cllllilll>O ril'O!lle k SUC' lIu",oni .i fOIdali c q"csli roin\"oIKc ndla ronJl,iul'll. 1.10. ~mtlo Cotr'lt..Jio NC'flOIC, Diuo.. di qucst. rhposllI lInchC' .1111 !IOrcll. AriSlor>11K."l1 c alia moglie Arde. Ilro;:ucclIl'ate per I.. ",cei dle cirrolDl1U )1I11'Dlli'';I~ di Caltil'110

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(/),.",.. ti, 4).

1.1 . l'lIPPllririone dei fllolllSmll. chc lIonunC'lla Uionc la mone. 1: rimnblD da I'lu. ' lur~'O "iii ~ 2, .J' t\nllltltl', l;'l'iSl..lio ..... I'illlll IlrUlo, dlC rC'llJl,i,~ coo mult" I11allllior \.illore. ""n~u IIIKlal'll1 Sr>il\'~'nhlr" (IJ,/t/o )6, ,'7). J4" l'Erilllli lrlllolkll, la deu che chiClk \'cndellal><:r un ul1licidiu, ....'ffillra riC'OrJ~rc u ~)jolle I'u.~s~me di. El'lIdid.... I:h.. 1l00'1IVII ,ulla sua rosci",u (,d. ,6, JI. I.e ~rYI>tul rOI~'; lE~mlll .'l... n~rcl ehe, Jcronoo 1'L\TOs"1I l/JII"'" \/1If JHA/, D"rd>bcro imp'C'dilo a D~~. n;nltzZllrc 11,<10 Pr'OlIClto. Kmbrercbbem lIJ1utkrc piunollu II ClIltipro. ~tvus (''''Ime) di 1)1011<'. 21.\ l.... pisudill.kl suicdio dcllilollio di Diune (\"tI. ,\1, ~'J c 'I, d e nurr~lo linche '~I ~11.l1:""C? },f"Ta/i<! r 18]) ... I 1?1J; Ct'NNIlUO NIII'f'TIl, DiulII: 4, J" C' 6. a: El.IANO, \lIna ho(,mg III -I- Ncllll \//11 ull"TII 'J"EI !'Ialone moma di non c"sscrC' infonnalo ,klw Inorlc dei fWio di l.>ionc U .. 11Oliri. po...,h1><: noll ccrgli IUX'Ul1Illiunlll), ma ci chc M''l'rcndc di piu e chc Plullrco, che fi 'IICUO rirono Dlle Epl1101t IlJafOnichc, in qunto IIl1n ocgUll I.. Icslimoni.nza Jcllilo5ofo.

t.lCN

56 57

[S6, II 'Ev TOLotOlC; b Toli (wvo; vtOc;, KnLltn~ En Ilov t:ixeto Tij; 1tLfJouil;, xal Myov ele; TOUe; I\J(laxoo(o\Je; il;twxfV, we; b (WV nme; ytyovw; EYVWXt TV (ui6v) Toli lov\Jolo\J xaElv 'Ano).. OXQtllV xal nottioOcu lOXOV, tqlloliv Iltv vta Tij; ~a\J'l:oli Y\Jvcux6e;, fruyaTQtboliv b Tile; obt'Pile;2~~. (2] ~Hbll b xul TV (wva xul Tile; yuvaixae; n6vOIa nv nQa"o~ltvwv E'XE, xal IlI'lvlOtl iylyvovTO navTux60tv. [)J 'AU' Iltv lwv we; EOIXtV b:i Toi xaT TV 'HQaxdbTlv uX061lEVo, xal TV 'P0vov EXEivov w uva fO fSlou xal toov J'lQl.Il;EwV autq. xlJia :1fQIXf1lltv1lv \JOXEQa(vwv ud xal fSa(l\Jv61ItVo, eunv tl :10.ltXl '161] 6viloxtlv tOll16 EOU xcd :n:U(ltXElV Tl~ PO\JOllhqt OlpffflV aut6v, etl;.ijv EiJOEI IlilllOvoV TOlS EXOQOU, M xal TOU qlo.o.\J ql\JClUOllfVOV20. ('I] Tae; b Yl'vaixa (loov

o Killutl'Io

il;r:ta~ouoa ei.xQLflmc; TO l'tQuYIlU xul qlOfl1lttd,

1\Oe nQ6 uutac; (lvolllfvO xat OX(llwv, xal n(OTlv ijv JlouOvtat blbvQl flou>,ollevo. !.SI Ai 6' l\l;(ou", aUTOv OII6aUl TOV Iltyav Qxov. 'Hv b TOIOfO' XUTClJlc't et TO tlV 8EOILocp6QWV2-tt> TtllEVO b bLbou Tilv :tlOfLV, EQlV uvwv ytVOllhfJlV, :tfQIfl6,.lTUL Tilv nOQ'PuQlba Tij OW xal Upwv b{tba XCLLOllh'1v unOllVUOI. 161 Tata l'lou)oa Kl.I.t.."tl'to nvfU xal tV Qxov noll60a, OTW xauytuoe Tmv (teoov, WOTt l'ttQ1lldva Tilv OQTilv ~ wlIOOE (twli 6(1t TOV q'lvov r.v mi KO{)dotC;, oul)tv iow T :n:e(ll tilv iutt(lav Tije; ttw l'tOtlIOOlltVOe;, wC; Offloulltvll nltvTw, tl xul XUT' nov XQovov EO<pUTTf: tv 1I10t1]v uUTije;w ILUOfuywy6e;.

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[56, 1] Dione cra in tali condizioni, Callippo ancora di piu si de dicava all'orgnniz:r.azione dei complotlo; diffusc una diceria fra i Simcusani, doe che Dione, rimaslo scnza l'igli, aveva dcciso di chiamarc ii l'iglio di Dionisio, ApoUocmlc, c di nominarlo crede, c$scndo ApoUocrale figLio deUa sorella dcLla moglic c dclla figlio della sorella 2-'4. [2] Ma ormai sia Dione sia le donne sospettavano di quanto slova :lccadcndo e giungevano loro informazioni da ogni parle. [)] Tunavia Dione - a quanto pare - , addolorato per quanto era successo ad Emclide, sempre lormenlato e gravato daI peso di que! deliuo che gli sembl'Qva come una macchia ehe segnava la sua vila e le sue azioni, disse che era pronto ormai a rnorire anche piu di una volta e ad offrirsi a chi valesse uccidcrlo, se doveva vivere guardandosi non solo dai nernici ma linche dagli arniciN.l. [4] Callippo, vedendo che le donne indagavano accuratamente sul falto c irnpauritosi, si present a loro, negando, piangendo, prontO a dare [Unc le garanzie che volessero. [5] Lc donne gli chicdevano di giurare ii grande giurarnento, Si trauava di questo: colui che d la sua parola, sceso nc1 recinto dellc Tesrnofore 2.f6 c dopo la celebrazione di alcuni riti, si avvolgc ncl mano lello di porpora della dea, prende in mnno una fiaccola acresa c presla giurarnento. [6] CaUippo rompi tUtlC qucstc azioni e prcsl iI giura mento;si fcce beffe a tal punlo dclJe dceche, allesa la k'Sla dc11a dca nel cui nornc avcva giuralo, compic ii dcliuo duranle Ic Coree, per nulJa prcoccupandosi dei falto che si trattl1va dei giorno sacro al1l1 dea, la quale snrebbe slata empillmenlc oltrnggiala comunque, I1nche se J'ini. zialore ai misteri avesse ucciso ii suo inizilllo N"7 in un altro momemo, [57,1] Parecchi, ormai, partecipovono aI complono; memrc Dione sedeva con gli amici in una sala dOlata di Icui. dei congiurati a1cuni si disposero fuori, intorno alio caso, gli altri stllvano vicino alie porte e alie fincstrc 248 [2] Quelli che avrcbbero dovuto lllzarc le
~-'7. Quo:-st'uhimu frasc ~\lAAcriscc ~'hc Diol1c cru ~IUlo ini7.iLll1l dll C~l1il'l'o ui 11liSlcri c1emini (1'.1. :14, I c PI.ATO:'>'~. I.~'II('TQ VII .I.13E). ~48. Comelio NCPQIC i: I'i ricco di dCllugli: ,picllll chc Cu1lipp... mm ~i limhl II fllT circonduTc lu casll di Dionc,'lflidu di ~'Ollllhlruli ii ronlrollo dei p\lnl nc\'n11llici dellll cin c ordinu ui fnllcllo FilO!iITdlU <li incrodurc ulllHllo .u di Ullll lrircl1lc, UI'P~n:111crn~~11c u scopo di C'ScTcilazioIlC. di fU l1op<::r procurllrc ui cunlliuruti Ulllll'ill di fUllu, 'luulnl1llc ..~,"<: fosscm UlldlllC nn,lc (f)i(ln(' '). "2).

E!;.Olltvou 611llVO t.v olxilllUTl x).{vu uva exovTl Ilua twv Ip{WV, oi jltv el;w Tilv oixtuv l'lEQltOtll0UV, oi b l't(lOe; fU~e; ttl(lUL Toli oixo\J xal tai ttu(llolv 1\OUV I4K. 121 AUTOI b' Ol l'lQomp(lElv Tac; XEiQCl. ILovuC;

1014. I\l'oll<l"nilc cnl .lutlllll~iul<J !lul c~dre ~ difcndere Orligid (I"d .17. "'I), <;he JI<li III....." n'lls<WHlhJ u Dionc (<"d. ~), Cmnclin Ncpulc snil'c chc Di"nc ripun.....lI in 11li sulo III 1IH1.Sillllllidud.. (Diu"" ). 61. Sul <;urnl'liculu inlrc<;d" di mUlrimuni ncllu flll1liglill dei Diunisii 1"1. 6. lo l'I). l'n la riSp<>Stll di Diullc \"I!. Pl.ln,,~co. AfuTlllia 1761' c ).Ioe; VAt.I!~tO M .. _"~tMO

'o.

III II ,..~I, ).

1'16, LI' Tcsntoforc sono Ikmclrll <; Core,le .Ire pi" I'cncrulc II Sirurusu,lu cui fl'Slll ~i s\'olw;:\'u in lliUllnO, Pcr unu ,1l:S<'rizionc 1".1. l),OlIORO V 1 . .I') . .I.

57 - 58
ZUxuvthOl 24 " nOQfjOOV vev ~l<pWVno Ev 'tOl xmilmv' ~lo 6' oi Ilh El;w 't ftuOo inlonoo6.llevol xouixov. oi li! 't41 .6lWVI nQoonEoOvu: X't6YXfW inEIQwVtO xol ouvtQlfJElv oinOv. [}] 'Q 6' o6h intQawov, ij'tOuv ~hpo' ou6d b' hO),lla 'til 6uQa voi;ul, OllXVO( YOQ ~ouv Evbov oi IIl':til 'toti .6lwvo. lUV ixuO'to oLllevo, v xeivov nQofjY<u. 6LOowoew tUlI'tOV. oux lho),llU (3o'lfhiv Hl . (4) .6unQtf'ii bt yevOllh'l, Auxwv IuOa)(()olo: oQtYI!l nvl 'twv Zaxllv6iwv bl 'tii ftuQibo: eyxelQlblov. cP xa6n:e(l leQeiov tV ,{wva xQatOUllevov nltal xal beblnOllevov unto<pO~avm. 1'1 EuitiJ bt xal 'tilv becpilv IIU. 'tfj yuvat.x iYXUllOVo: OO'l ei: 'tilv ei{lx'tilv ivtpaov, xal OllVtP'l 'tfl yuveuxl t),'1110vtOTatu .oxev6doll Texei:v iv 't41 beolIW't'lO{O! 7'l'alb6.QlOv QQev. ne(l O(lt~UL xa! flUov na(lepoVTo ndoaoal TOU <plOXtU;. ijb'l tO KaUtnou fh)QU(30lllltvOll 'toi:: nQ6.'flIOOLY 1U . (58. I) 'Ev icQXil fltv 'fQ ltoxu(va: tOV .6lwva allnQO ~v xal x'teiXE 'ta: IUQuxouow;, xa! nQ6 tilV 'Aft'lvulwv C'fQa<pE n6lv 1H . ~" ILLOta IIU. tou itwu l<pete" atbELo6aL xa! 6EbttvUL. t11l.xOltOlJ ILOOlJ: .~lIEYO:. (2) 'AU' EOlxe" alj6w Uyeoftal TO Til" n:6M" iXEl"'lV <piQtlv v6Qalj: QetiJ Te tOUIj: u'fa6ou ciQh"OlJ xal xax(. Toil: <p06olJ: nov'lQotlnolJIj:, xa6nfQ autwv xal il XlQU x6UIOlOV Ili),1 xal xwvelo" WXlJI10oWtaTOV avublbll)(Uv. (J) Ou Ililv ltoilv X06vov 6 KlIUlJIno: iyx11Ila t11: tUX'IIj: xal twv itewv ntQlfjv, ~ ltfQIOQWVtWV i~ lUlfllilllaTO<; v6QwJtov tllIXOtOlJ Xtlllevov 'l'fello, via xul1tolt'fllClta. taXil 6' a~lav 6h('1v bwxtv. (4) 'OQIIJOU: Iltv 'faQ Katltvllv ).aj\Ei\', tu6il nij\ut t Iuouxooa1n te xal eram\'

mani su di lui, uomini di Zncint0 24 \1, cntrarOIlO 5enzn spndc 2'u, con la sola vesre. Comemporaneamente, gli uomini rimasri fuori chiudcvnno Ic porte e Ic conrroUavano; gli altri, bnlzati su Dione, tentavano di strangolarlo c di abboucrlo. [3] Poich noo riuscivano, chiedevano una spadn, ma nessuno asava aprire le porre, Gli amici in compagnia di Dione, infaui, erano numcrosi in cosa ma ncssuno di loro osava portargli aim0 2' I, ritcncndo che si sarebbe sl1lvl1ro se lo avesse abbnn. donato ai suo desuno. (4] Si stava perdendo tempo: ii siracusano Licone lende od uno di Zacinlo un pugnale n1lraverso ln hncslra e con queslo sgozzarono Dione, similc nd una viltima sacrificale, da lempo soprtlffano e anerriro 2U (5] Geltnrono subito in prigione anche la sorcUa con la moglie, indnta. E accndde alIa donna di parlorirc nel modo piu svemurato e di mcuere ai mondo, nel carcere, un mllschieHo; esse si arrischiarono ad allevarlo, dopo aver convimo i custodi, sopraltutto perch le cose andavano gili male a Callippo2H, [58, I] Nei primi lempi dopo I'uccisione di Dione, Cnllippo era personaggio di spicco e dominava su Siracusa; scrisse aUa cin di Atene 2 '4, la citt che sopratluuo, dopo gli dei, nvrebbe dovuto rispeltare e lemere, egli che aveva commcsso lale infamin. [2] Ma sembra che sio esnrro ii deno secondo ii quale quclla cin gcncro uomini buoni, chc sono i migliori per virtu, c uomini cauivi, che sono i pcggiori per mnlvagir; cosi anche la sua terra produce ii miele piu dolce c hr cio cma piu mOrlale. [3] Non a lungo, in vcril, Callippo conlinuo 3d (.'Sserc di accusa alia sorte e agli dei, ncl senso chc <..'SSi 10lleravl1no chi si fosse acquisrnto un comando C polere o seguilo di cosi grnnde em piclir: subito pago iI giusro fio. (4] Mossosi per prendere Catania, suo biro pcrse Siracusa 2"; e fu in quelln occasione che, secondo alcuni,

1.19. II funu dlC' liu,)() i Jllcm:n"ri ui 'K."l:i<kn: Dionc sinlomulico;l .lcll'1lln .li ]IOIX)' lari,l tldl'''''I11'' 11"lirko ,hc h~ pCfSU il,un I,iil funl: lnllnenlO .li IKllel"t:. Nun _~I'l'i~mo " n,.;" dil f,~ dnvlIlO: forse ,LI JllnnClltfll'''1;1II11Cn10 ddlo _,ip'_'mlill o. fnl'l'C. wd 111111 01)' l'"sil.i<H1c 1(~'cm1i7.1."tlL wllc ledtc f'fllilkhc .li Diunc. i'.Ilcinlu cf:l Slul" illullJ;1I di r"eoo!lw <lei I11ctCl'n"ri c ,I" 'lucll'i~11l Diune ctn SIlII'~lfI ull~ l"Oh" deli" Sicilill (".I. H. III. ~)u. I\llinl11l1" ci li I'rCllet1l11 1~tw"'lIr",i: "d. ')..bl: ''). ,: '/iilluft'OlIlr ". Ii. 2)'. Swncefl" ii fLlll(l dle Illi umici di Di,,"c... 'nllncrosi". 1100 in'cn'cnll'l1IU in _uu difl'$:I: c Iccit" ii duhhiu chc fossem cumplici. No" inten'cngono nemml'1"1<1 i scn'i in ,Ii fcs" dei p,,,lmne. nnl1oltUl1lc ii runlUre c l'indt'lliu. e nCII1Jllcno le Iluunlie ,Iel 1'<''1'''. 1\". d,c <1,,1 r"Cl"Untll .li Cornciiuli rk"I'" l'il1ll'tl"Ssi"nc d'e I>ione ""rebbc IKJtlltll 1,,11'IIT1lI se fosse IhHO locmni<' (/);"1/,. '). ).(,!. J)J, Dionc mnri "1'11. " unni nd 'H ". C.

2H Phl1urC1l (once IIl1ude nUu tlill,<",lill KOlll'i:l'" frn C"lliPIXI c IIli "mid di Dionc di ,.~ C 1101e. 2H' Sl'('()ndo D'O'lllWfl IXVI ". 7} CullillllO It0l'eflu\ SirnC\1S~ IlCr ttl'<lid mesi. L" dcd$i"ne di scril'crc ud Alenc. dila "n" '11",11' Cl!li li I,m) CCrlLlIl1"lltc prC:>Clll'll" ntllc \'1'Sli dei lirunnidd:l. POlL'\'" ""crc 10 ICOI'" di !lullccilUl"t: l'inlcrl"S~c .ldl" dni, 111:1 I" lellcm n01\ chile cunl>Clluen~e. SlIi r"l'l'orli fru I\h:nc C Clllli!lllO, dupo lu 1I)0rte di Di"nc. I'd. Pu TONI!. 1""/1,.,,, V/I J)4A.C. ~),. SituclllU fll OOtl<luiSI"I'1 d" Ippnrinu, fil!lio (li Dinnisiu I e ,Ii AtiSlnrnllcn. ,hc ccrtnrnente ""ri, IlfOl'\'t.Julo " liIx:mrc di I'ril!iunc !lI mudre Ari!lt<llnntu c 1:, lOurei!" Arele cui

c co::nno in D'OlXJMfI XVI J6.): 1"1. unchc "/i'/1/0/''''1/I'' I.

AION

,8

autOv [univ n n)..LV imo)..wMxw; tUQOXVf)otLV [U.1Ilfl[V. [51 'Enltflt'll!Vo b M[00'lv{OI;, xul toil; ndotouo; otQonwtuo; l'1oUou;, oi; ,'IOUV oi Alwvu xutuxtdvuvtct;, ou6elUt; 6t nOewt; uutOV ev IlxEk[Q: nooobexoI1v'l;, it)..M, IIIOoVtwv (utvtwv xal nQopuUo, IltvwV, 'PijYLOV xuttoxevm" [6) 'Exet t )..unow; noo'['[wv xal. xaxw; LUtQl:lpwv toil IILO{}OC(lOQou;, im !u!ntlvou 2)J xol l"Io)..\mtQxovto VUQt6IJ, XQlloaflhwv I;LqlL(ltl (t41 Uutljl) XUto tX'lv ql xal A(wvo n'lyT)vol Ipaolv. 17J 'Eyvw06'l t tljl IleyttEI (PQoXil y.Q "IV (;)on[o t. Aaxwvlx) xol tii xatuox[uf! 'til tXV1l1i, l!LQyao~tvov y)..UlfluQt1H; xal l"l(QLTtW. TOtatljv Ilv ouv t[OlV KWJ.utno iwxl!. 18J Tt'lv b' 'AQLOtOlloXljV xal 't"v 'AQtt~v, WIi lfld6'joOV EX tilli Ei{lxtij, itvouflWv 'lxttlJt; IUQox60:lo. ef; tWV .6.{wvo; rpiwv y[yov(j. ebxEI nlotw xul xow; nl!Q!nuv. f91 Eho OUllnf.l06l!l imO tWV .6.lwvo tx6Qwv xal naQ(toxeu.oo; noiov Ulhai, w; d; neonvvlJoov nOOtuIItJollf!vm;, exHeuoc x(no n).ouv &1I'ooep.l;oVtu; x~aeiv Et; t"V {).aoouv,nM oi !;woa en xutunovno6ijvaL UYOUOL, xal tO ttaLb(ov 11ft' outwv. n[Q1il6e b xal tuihov 1;10 1I'OIV" tlV tEtOI"llltvwv' 110] aut tE yQ il1lo TII10),tOvto ou; n6avE, xal ttuyattQa; 6o tfQO(J(l1I'btELVaV outO AlwVl. t'LIIWQoiiVtf ot IUQaxOOLoL' nEQ{ WV ev 't(jJ TI~oUovtOS ~[(P (ta) xa{)' txaota

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ytYQa1l'tUI)'~.

cgli nvrcbbc de[[o: ho perso una ciu e ho pn.'.SO una gratlllgia. [5J AlIacc Messinn e: perse la maggior parle dei soldali, fra i quali gli ucdsori di Dione; poich nessunn cilt:i siciliana volevn nccoglierlo mn tlltti lo odiavnno c lo respingevano, occup Reggio2S(,. [6] Trovandosi 11 in ristrettezzc e privo di mezzi per mnnlenere i mercennri, fu llcciso da Leptine~H e da Polipercol1te che, per caso, llsarono lo stesso \lUgnale con cui si dice fosse slato coi piro anche Dione. [7] Esso cm riconoscibile per ln dimensione (piccolo, come Ic armi laconiche) e per la faltura arlistica: era lavornto mirnbilmentc n ccseUo, Tale fu, dunque, ii castigo che colpi Cnllippo. [8] II simcusano !Cela, che era srato uno de:gli amid di Dione, pRose con s Arislomaca c Arele, dopo che furano libernte dalla pri ~ionc, c sembrnva che Ic lrallnsse bene e lenlmcnte, [9] Poi, convinto dai nernici di Dione, prepllr unn imbnrcnzione per loro, fingendo di volcrle invillre nc1 Pcloponncso, e comand di uccidcrle durante la navigazione c di gctrllrlc in mare 2Jll , Alcuni affermano che esse fu rano genme in mare: nncora vive e ii bambino insieme con loro. Rnggiunsc anchc coslui ii castigo degno di ci che avcva osmo. [10] Icel:l, infalli, fu preso prigioniero da limok'OOle e messo n morte; i Sirncus:llli uccisera anche: le sue duc figlic per vendicare Dione. Abbiamo raccontnlo dellagliillamcnte qucsli fnui neUa Vito di Timolconren'.t.

(\'(1. ,ti, III, I::/lli rim~se- ~I polere per Jue mmi (efr, DIOIXlMO XVI j6, ) c Poumm V 4. Vd. unche I'l.UT""CO, Tim(J/Nm/l' , c Ic nOle). I'u, ftl~. in "llldl;l occusll>lle che- si cLbe unu l"C;lzione oomro llli uccison di I)iolle- come- nn'olllU CoItNl:l.1O NI!POTIl, VirJl'" '0, I~_ e- eh";I Dionc- furooo roi onun (unc-!lfi Uspae,klkl M;lIO l,h,J, }l, 1'l1l10lK",lIJdoIontlO per la mml", de-IIlImiro. avrcbbe ~"(Itl'llOSIOon c-pigramma func-br., nU lal'oesill. eonSC"rvlllll souo iI nom., di I"ulotle, non C- J. lUui nlmma aUlenliClt (cfr,I'AGI! '98" pp, '69"7 d. 2}6. C"lIiI1IXlpure- inle-n:sJlllo IKI OUCtlc-re ii eomrollo <!dI" nl$U oriellluk deli. Sicilill chc. ",oi<lClllCf1ICtll", si e-I'lol ribdllllll I SiracuSlI, Si diriflC Cl.ItlUO Ylunil, poi ronlro Mcs,,;inll c<I. inMe, ~vnlm Kcggio, ehe 5011tae li Diollilio II (D,OlXlItO XVI 4). ~l, Reg. Jolio el'lol ~1"IU ./iSUUIIlI da Dionisiu 1 nd }1I7 '" l)(li, ill l..rIC. riCl.l$truilll .lu Dionsiu II cnn iI n,mH.' <Ii I'e-biu ISTIt"1101'l1l VI ,,6). Anche EllIClide- .I''''U opcrutl> u McssillU, ~Ull;l di imluhhia imlK>rIUU7.lI slnncllicd (v<l. 48, 71, FoNe ;Inche lu Jcfc~ionc dCllli UIIl:ltli pll" spicJolilre III eOIlJLiutu ~"onlm Di"11C e I'enerllku ini~.illlivu .Ii ClllllllPO OOlllto Dionl. si" II. 'n Lepllle "pp"'e lIn mllllhonttore di C"lIil'Po in DU)I)olto XVI 01), 9. N,m SUl" pi"lllo se (osse llurcnle- di Lcpline-. (nttello di Dioni5io I (\d. 9. , e- 'I, 61; iII SC"guilo sanl 5iKoore- .Ii EnJoliu c Al'olloniu, poi <:sule- li CorinlO: dr. 'I1mu/ront.. 201, 2 e nOIe.

"H. ArislUlllUe" e Arele eruno stlllc impriKioll"le Cullippo (\'(1. '7, )), eui (11 SOl iI Ctll1lrtl!l" Jdlu cilla di SimclIsu <lu Ip!J:Jr'in" (\"tI. lu nolll 2))). r:.llt~")un1"ile dlc "lui uhhiu JilJel"luo 1;1 mutlre e 1;1 IOrdlu e- uon si w..lc per <Iuule tn<l\i''''1 ;I"rehhe tI.,\"1I10 "frid:nlc utl kda. llol>o 11'1);Iril>O RO\'erno ~u SirK'usl ii frulellu NiM'tl. SC'.<cclalO t!;I l)iQ ni"iu II nel H7 (dr. /imtAronl"', "01 (' llOld. A DitHli~io II fu sUllrulhl gnm I'ane di SiNC\ISIt du ln:lu nd J.j.j. I?. fone. in qUCSl;l o'lIStone ehc Ari~lomaC1l, Arcte '" ii figlio di Ilione cnlrurono in ""1'110"0 ron Iml, IJUr IIC 1>[lllarro .ffem,. eh.: ci(, U\""~1nc <1t'l>O II luro Usc11 .Ii priginne-. Nd j.j.j ii tiglio di Diooe- I\'rcbbe ll\'UIO ein."lo dicci Inni " qllolo 111>11 C'tltlllbll ~"(>lI 1;1 JU" dc-finizione- qU:lIe- f'l1 ;.... /)U (111001"11 un ra~n..) in T,mu/ronl" 11.01. Uuu dllll I'UMI pe. II 10m Il>one- ltiUSlificherebbe I. moli\'llione .doou. <lu TImo k"nl~ per lo )lermioi.. dellu fumiglil di Ical pi" di una <I~lu 11IU, ii })}, eh<: ul\ofl!une reblx 1t0l'po iI fUllo dulll1 melllmiu <lei Si!1lcusulli. Chc jlOi ltX"IU U\'('S$C dUlO ordiu", <Ii Ilcd.lere, potre!>be <,",scre unu ("Isu UCl'U~U, ~"('sln1itu o llOSleriori jx:r lliUSlificlITne lo SIC!' millio dellll (mnlllill. Anchc Diunisiu j cN shlt<lllceusnlo dOI \llhl Itu,Ii~.innc ostilc di '11'er \'"lIuo ucdtlerc o ri"urrc in ~chiuvil Plulone durunle- iI 5110 \"i"RRio IIi riwrno .III Simcus" ,1.1 Alene (.".1. f)wn.. " '7 e nUI" ,6). J)9, Iceld C- dacrillo d;l I'lululCl.) 1K"1l" VIt" lli. Tin>otronle COI1l(' ill'i IClI;lCC I",\'er ""rio dei rorinlio. Per III sua mnrle e (lC"T quellu J..lle- fi"lie \'(1. 'i''''oito"t.. }}. H
lnlll<l

"LI

BPOYTO:E BRUTO

Lotlll per la IibcrI:l c cesaricidio: sono questi i due ltmi chc accompngnnno sin dllllc prime bmtute 1ll biogrnfia plutarchea di M. Giunio Bruto. Per I'csahazionc de11c sue nsccndcnzc timnnicidc (cap. I) Plutarco utilizza unn fOl1le che risale, cerlo, all'auivi':l propa gilndislica di Brulo mcdcsimo I, data la lcndcnziosilil con cui vcngono pmenulli i faui: deU'avo malemo di Bruto - Servilio AhaJa - la fonte di PIUl3rco sembra ignorare I'esistcnza di una tradizione relativa ad una sua origine plcbca (I, 6)2; quanlo, poi, all'eslrazionc piebea ddl'avo palemo Lucio, troppo nola per poter essere ignoflua', l'ipOlcsi vicne mpinta con fcrmczza, invoc:mdo J'autoril di Posido nio (J, 6-8). D:lIn J'imposlazione della biognfia, comprcnsibilc chc PIUlrlrCO bcn poco raccomi dei periodo della vim di Bruto ameriore nlla congiurll. L'oscuriul di cui ii biogrnfo nvvolgc la missione cornpiuttl dn Bruto nel ~8 a Cipro per volom:i dello zio Cntonc (cap. })., pUD, forsc, cclare l'intcnzione di passare SOtlO silenzio ii ruolo giocato da BrUlO in una operazione di usura a danno dcgli nbitanti di Salamina di Cipro di cui Cicerone l<::slimone prezioso'. Anche suUc scehe idcologichc di Brulo alio scoppio della guerra civile dei 49 Plutarco non si sofferma lroppo (cap. 4): pur avendo aderito alla (aziol\l,~ pompeiana, aI pari dello zio Catone, Bruto non (u mai dei tuna convimo chc Pompco fosse ii paladino
I.

I. Bnllo ~vrebbe in("ltriCll'O Allko di edd>tlltc I", IMlbli ori~ini Jdl:a SUII "f'nJ (CI<;Il' KUNIl,IIJ Auirom XIII 40: C.ottNllUO NnOTlI,lIl1i(N1 18, j). I'('r i JI'nIl"ii f~lli e()lIi~rc d1 Unllo 0011 1(' ef/iKi dcKJi gvi, dr. M. II. CItJl"'l'Okn, R"'II.111 /l.f'I'"hlif'411 C,O/llil1.f', I, Cam hridge 1974. nrr. 'IH!l; .IHll; )0611. ~. Su di eua OIOSIGI III AI.ICAkNASSQ XII ,1. }-) (da Cindo Alimenro c Cull'umilt l'i."lIId. 1. Cfr. DIUNIGI m I\UCAUNA.''KI V 18 e CAssiO OIONII XLIV 11, I. OAAi C III \.. r~iCln .. piil llClrediIU1U.
-I.

Cfr., per ulreriori

ll~rticuluri. (;I)/O"f' ,\Ii"o,(' )01'19.


10-1 j;

). CK:l'IIONIl, Ad IlI1KuIll V 1"

VI I.

1-9

~, 1'10.

39'

/Il'oyro~

IN1'ROOUZ,IONI;

393

dcll'ordinc coslluito, come mostro la pubblicllzione, nel P, di un opuscolo sulla dill3lum di Pompeo, di cui QUINTII.IANO (/lISlillltio oraloria IX 3. 9~) conserva un frammcnlo. Fuggilo da Farsalo 6 , Bruto raggiunse Ccsarc, ii qualc, come Plutarco spifica oe! capitolo ~, nutriva oei suoi confronti sCnlimcnti di af(cuo c simpatia; Cesare lo accolsc, dunque, con gioia c sollicvo (6, 2)7, Mnnca, ndla biografia. qunlsiasi valulllzione di un alio da molti considemra lIn [mdimenlo ll, Jovero. Ia dicerin rifcrica da AJ'PIIINO (Gui'm! civil; II 112, 468) ehe Ccsafe, amonte di ScrviJin, fosse ii pndre di BrUTO - fruuo delln propaganda anliccsaricidn, della qualc si lrovllno lraeee anchc nclla comparafio plutarchca (3. 4) - noo e smcntita n aCcC[flltll scnzn riserve da Plurarco ehc si Iimitn nd nffermnre che la nnseira di Bruto deterlllin in Cesare la convinzione che ii piecolo fosse suo figliQ) (5, 2). DaI raceonto plutarcheo si desume che, rllggiunto Cesllre, Bruto pcror subito con suceesso !:l causa di Cllssio (6. 6); le altre fomi non llccennllno nll'intervento di Bruto e Ic searnc llllusioni a Cassio in rclaziolle o Cesare non sembrano llnteriori 01 47 a. C. (ClCI!RONE Ad A/lictlm Xl 13, 1 c 15, 2, per giunta conlr:lddiuorie). Ma I'ccccssivo comprcssione dcgli evcmi dei mcconlo plulllrchco mira 3d inlroclurrc qunOlO prima ii pcrsonaggio di Cassio e, quincli, ii lema della congiuro.

Cassio era mosso da adio nei confronli di Cesarc piu che della tirall nide'J; iII 9, I, 01 controrio, uffermo che Cassio odiava per iSlinlo e mal eollerava la genis dei lirsnni sill da fallciullo. La concordanza di queSla seconda afferma7ione con un posso di Cicerone 10 rende sospeuo ii misocesarismo di Cassio cosi come, in alcuni pnssi, viene presentatO da Plutarco II. Nel descrivcrc la genesi ddla congiut"a, Plutllrco segue, insicmc ud ApPIANO (GuCTTC avi/i II 11),470-47:1), la uadizione, certameme filobrutiann, chc vuole Bruto coinvoho ncl complono solo dopo Je ri pctlltc pressioni di Cassio u . Anche ii roccomo ddla congiurn - impcrniato, come C nmuralc, sullc rea7.ioni e sui semimcmi di Bruto dei qllale si l,."saltllla pndronllnza di s c I'impassibilit - hn ulI'imposta:'.ione neUnmcnte filobrmianll. Lc critichc a Bruto delle qua1i si infielisce ii rncconto dei dopo.congiuro con la mcnzionc dei numerosi errori da lui commessi (I'ingenuo tentlltivo di rivolgcre un discurso ai scnatori terrorinllti, l'lIver volmo risparmillre Antonio e l'lIvcrgli permesso di orgllnizzare ii funerole di Cesllre: capp, 18-20), non devono suscitare meraviglia o indurre nd ipotizzare l'u50 di unn fonte COntroria ai ccsaricidi. Vi si pu piultoslo ravvisare la coecnte ddusione di lallllli ambicnti vicini a BrulO all'indomani dei ecsarieidio, ln mede sima chc si coglie, lalora, ncll'epistolario ciceronillllo IJ.
}. La successione degli cvcnti che seguirono ii ccsaricidio c ripor laia divcrsameme Jane fomi, (uUe piunosto confusc. Nella nastm biografia vi sono lalune pale5i dcformllzioni in senso filobrutiano. Plutllrco sernbra auribuire due discorsi a Bruto ii giomo dclle idi di marzo: ii primo fu lenuto in Campidoglio dove spontalleamente la
9. Anch<: (:rSllf<' 6., 8.
'0. I'bil,ppklJrU .6: C GlJJim i" rollolllll/ilJ IUlI,,) ,/"ar """ "",.I" J"II/IIlIJII"".nl ",. /,o/""lilJm 'I"idl'''' wi,,)q""1JI Irm' /,"I/l/f. I. Si l'<>ll)idcrino. poi. t~ puro/c< di C:I))i,) in CII;IIKON~, 1I,/I~l!Ii/iaf<'J XV '9, .. ..lei I:cnnuio ..,: 111111" ul'lI'fI'''' rI dl"lll('IJII'1I/ tlomim"" baha. (C<'lillrd 'I""I!I "'I/mm ,'1 0:''''/(''

Dei primi diciasscne capitoli dello biografia, dicci sono dedicaei ai racconti della congium - ad iniziorc dai primi dissapori tra Bruto c Cassio per la prelura urbllna - c dei c<.'Saricidio, temi, qucsli, chc vengono svolti con ricchezza di dcuugli cd ampiC7.za di csposizione. Lo scopo di PIUlarco c quello di moslrare come iI maggiore respon. sabile dcU'operazione fu Cassio, chc dislolse Bruto d'lll'amieizia di Cesare facendo presa sui suoi idellli Ijbcrtari <7, 7) e di conrrapporre la purezza ideologicll dei suo protllgonista alie mire di J>Olerc c agli o<li pcrsonali di Cassio. Per seguire iI suo filo conduuorc, enlvo1ca Pllllllreo cade in conrrnddizione con se secsso: in 8, 5-6 precisll che
2.

km "xl,airi fi fillli di Pnllll)(.""l.


12. I\ndl<: ('(m/parolli" '. ~'j; ("("01'<' 6~. LlIlrndizinnc ostilc uI Cl'llllriddu C ripurlll!1I du C....~SIO lJIO""U lXLJV n,'''); Bmw fu ispinllorc ".I unirnu .lei ~(lmplotlo ~ Cussiu \''''lll~ l~lill\'"Il" sul" in tul 'l'<:,,,,,I.. rnUIllCnl". Ij. C,CI:1l0NII (/1'/ Alliwttt XIV 21. jJ .ffl'mm chc i COn/liUl1l1i uvevUllll U,l(i1O a'lill/o

'n 7 Cfr" in"hrc. Cuaf<' _16... c< (u,


li.

6. Coll nm(lulilil ,h~ rinr<tltlQ lu fUIl~ <li Pompl'''; ~i (>nfl"()llIi r., I ~')Il l'ompNl
j.

Si wll.<i<kri r:lcrimoniu dd I1lcronlU .Ii CAS!IO OION!! XLI 6j, 6.

drtli. {lImi/i,! p"r,ifi.

394

lJl'()YTO!

INTRODUZIONI\

395

popolazionc :lVcva rnggiullIo i cesllricidi (18, 7-10); iI secando si svolsc ncl foro clave i congiufali sccsero csarlati dai dttadini( IB, I I_ 13) LJ confronto con Ic allre fone i 14 induee 11 concludcrc ehc Bruto ii giorno dellc Idi Icnne un solo discorso, oel foro: la duplicazionc ncllll nostra biografia pua tlvere uno seapo elogintivo. E ancora: se. condo [n vcrsionc dei Bruto, iI 16 marzo ii scnato delibero di concedere I'amnistia ai ccsnricidi (19, 1); ii m:mino dei I7 mllrzo vcnne canvocala una scconda SCdUIll senatoria, ncl corso dclla qualc si decrccarono anori ai ccslltiddi c ad Antonio. si distribuirono Ic provinee, si pllrl dei leSlamento di Cesare c dcll'organizzmdonc dei fu. nemle ([9,4-5 c 20). La gran parte deUc fanti , luttnvia, sembm riferirsi ad un'unica seduta senatorill che IraltO insieme gli nrgomenti predeCli I'. Anche in tnl caso, quindi, Plulnrco avrebbe tiuplic:no un unico episodio, forse con I'intemo di far partccipare, a pieno litolo, lIlIa secondll sedula anche i ccsaricidi (19,4): tra gli ahri onori, essi avrebbero ottenuto alcune province, a detlll di Plularco (19,4-::;): secondo fomi conlcmpornnee (CICllRONH, Pbilippicac II 97 e XI 27), llllc llssegnllzione awennc iii" agosto dei 44, quindi ncl corso di una seduta successiva all'allontanamcnto da Roma dei duc cesaricidi.

4 Anche gli eventi posteriori allll p"rlenza dei cesllricidi da Roma sono da Plutarco deformati in una prospeltiva filobrutiana. Plmarco ignora o finge di ignorare che Bruto era stato sostituito come pretore urbano da C. Antonio, frmcllo dei console (21, 3); afferma che Cltavio, informato deI cesaricidio, si reco a Roma (22, 3), otlenendo I'irnmediata adesione di rnolti onimati tra cui Cicerone (22, 4): I'epistolario ciccroniano atlCstll, ai contrario, [a lentezzll dei viaggio di Onavio verso Roma, i numerosi incontri preliminari con Cicerone slesso ed ii

"1 NU:<H.-I DI lJ"MA.<;f;O (FG,/-{iJf '}OF '30. !.l9l: 1\1'1'1""0. Gllr",, ciVlti 11 I~~. )13"1: CASSIO D,u"r. XLIV ~ I, I~. ln l'urrAM(O, C<'III'" 67.7 l'lInico diSl"nl"S<> di linHo III IJQIlulu " r"n'KIIIO, crroncmnellle, iI Riurnu slleeC'Ssilxl "I eC'S"ricidio. I). 11nlfmio 14. 3: (";:Ja,,' 67. a!): (."i"II/(' '12, 3: /\1'1'1""0. Gllr"(' <'vi/i II 126'13': C"S510 DIO"Il XLIV n, .\"3-1. I. Ciml I" dUlu delI" riunione selllllorill. i: risohllil'~ III lcscillloni'IIlZlI rkeronimm: in un'Cl'iSIOI" "d I\uko {XIV ','.~) dcll'lIl'rilc 44, Ciccronc III pune ii Riorno dcllll reShl dei Ub''lIlill. ehe si edcbl"lll'u ii '7 1l"'I"'I.O.

palrigno Mllreio Filippol(, e i molti dubbi de\l'oratore in medto a questn allennzn 17. li p:1II0, come C nllturale, suscito I'ira di Bruto, Le parole sdegnate che, secondo Plutarco, ii cesaricida scrissc n Cicerone (22, 4-6) sono nssai simili a quclle prcsemi nelle argomentazioni di due epistole di Bruto a Cicerone (Ad Brulllm I 16 e 17) dei gugno/luglio 43' Dcl resto, iI racconto plutarcheo sulle imprcse di Bruto in Grecia concorda spesso con le CCSlimonianze ciceroniane lH A1cuni esempi: le lodi ntessule da Bruto nci confronti dcl figlio di Cicerone - COSI come sono riferilc dll Plmarco (24, 3) - ricordano passi di alcunc cpistole di Bruto a Cicerone, in partkol:ue Ad Brulllm II 3,6; I'episodio di Amislio che diede a Brulo un contributo di cinqueccntomila dracme per lu CllUSll repubblicuna (~5, d sernbra confermato da un'epislola che Bruto scrisse a Cicerone da Dumzzo, ncll'aprile deI 43: cgli si lamenta dclla mancanza di denaro e Vctlovaglie c ricorda Velus Antistius me 1/l11ml peclmia SIIhlevavit (Ad Brulum II 3, ::;) J'). Ed ancora: ii riferimcnto plutarchco ad episto[c di ottimati, cra i quali Cicerone, che esortavano Bruto ad uccidere ii fratcllo di Antonio da [ui catturato in Macedonia (26, 6) crova prccisi riscomri nel1c epislolc di Cicerone a Bruto (I 2; 2a; 3l1); le considernzioni indignate che P[ularco pone in bocca a Bruto, sconvolco dalla nOlizi:l della morte di Cicerone (28, 2), sembrano tralte da qunlche epislola, ora perdulll, di Bruto: in Ad Brutllm 1 16,8 vi sono considemzioni simili sulla condizione di schiavitu in cui versavaM i Romani; che la sorte di Gaio Antonio, poi, fosse subordinlltll a quella di Decimo Bruto (28, I) evi dente da Cicerone Ad Brulum II 4, 3 (deI 12 aprile dcl43). Financo le ragioni che Brmo, ormai in Asia, espone a Cassio per cOllvincer[o a non passare in Egiuo (28, ::;) - non ullontnnnrsi troppo dull'ltnlia per polcr accorrere in qUllIsiasi lTlOlTlcnto II Roma - sono Ic medesime che Cicerone, ncl luglio dei 43, avcva spiegato a Cassio, nclla penultil11a Icuera che gli scrisse (Ad famzliarer XII 10, 2-3); in precedenza, nel mesc di giugno, scriveva II Bruto (I 10, 4) advola, ohsecro, ... bor1111i'lIIlI XIV~. 3 del!'" IIprilc: 10.3: ". ~ C" I~,~. '7. Si \'C&mo Ic pcrpk-ssilll csprcssc ncll'cllisl0!U ad Anieo XIV:I .\' l)" ~6, 6 si dcd"n' ehc - in "k"ni cosi I'lul"reo consuhi\ dircllUIl1C"Iltc Cicerone. '9. erro linche 11" IJm/1I1II I II, , dei lliuij"O dcl43.

,6. I'"

,II.

'lO"

IIl'OYTOr

INTROOIJ7.10NH

397

larc... pt'r IiI/eras Cass;"",. ln 29, 9 si f(l menzione di un'episloln scrinn dn Bruto nel Anico in un periodo immcdintamcntc precedeme (llIa prima baunglin di Filippi; di essa (29, 10-1 d si riporta nnche un passo. La lc[[crtl non conservalll, ma in Ad Brulum I 16, 9 Bruto si (.'sprimeva in maniera analogn. Per di piu la menzionc dei giovane Cesare come Ouavio (29, 10-1 d garanzia di autcmicit: in Ad Bmlum I 16 e 17 iI giovane alleato di Cicerone sempre indicato come Ouavio, una soja volta come Cesare.

n sfuggirc alia punizione di Cl""snrc (cap. 33). Anchc in questo caso pu dllrsi che la versione plularehcn sin addomcslicllta : in Pompeo So, 9 si racconla, infani, che Bruto fece ucciderc Teodolo dopa IIvcrgli inOiuo ogni sona di ohraggi. Se si tiene, poi, presenle chc Appinno IIttribuisce la vendetta a Cassio (ClIerrc civili Ir 90, 377), quanto meno sospeltO che Plutnrco nnribuisca a Bruto ii merito di un'azione che l'lmica altra fonte da noi conosciula (Appinno) auribuiva a Cassio. 6. 1 prodigi ehe accompagnarono i rcpubblicnni dalln loro parten7.a dall'Asia sino a Filippi -I'apparizione dei dimoll neUa tcnda di Bruto leap. 36); la loua tra le due aquile conclusasi con la sconfiua dei rapace che combarreva daJla parte di Bruto (48, 4); la comparsa dell'Etiope presso la porta dei cllmpo rcpubblicano (48, 5) - sono inscriti neUa biografia in un conteslo filobrutillno, ma ii confronto con le altre fontj1~ moslra come origimtriamemc avessero un'imonazione filocesariana e venisscro elencali Ira i segni prcmonitori della fine imminente dei due cesaricidi che, in tal modo. furono adeguatamente puniti per ii delitto commesso. Nell'ouobre dei 42 ebbe luogo la prima bnltaglia di Filippi. La vcrsione palcscmente f:lVorevole a Bruto riportnta da Plutarco, secondo cui ii cesaricida dccisc di auaccllre per primo i ncmid (39, 8-1 d smentita da ApPIANO (Guerre civili IV 19-110), concordemente ritcnuto 1:1 fonte piu fededegnll: fu Antonio a fon.llrc le truppc repubblicane ai combauimento, chc si concluse con III morte di C:ISsio: cgli si suicid in seguito ad un lragico mnlimcso (cap. 4.3). La seconda battaglia di Filippi avvenne, dll qUllnto si pu dl':Sumere da Plulnrco, non mcno di vcnti giorni dopo la prima 1 '. Nella c!escrizionc dclla bauaglia (cap. 49)2" ci che piu preme a Plutarco c di mcttcre in cvidcnzll che Bruro riusd sconfilto per le diserzioni di molti fidi, per a1cuni errori lauici dei suoi e, soprnltutlo, per lo scornggiamenlo che si cru impadronito dei soldmi di Cnssio. Bruto fu costrctto II rifugiarsi sui 1ll01l1i, scguito dI! un numero considcrc::volc
~.j. efr. Ic mie !Hue ui !,ussi su lilUti. J~. l\ll110 \"Crosimili Ic leSlil1l<llliull~.e di VIII.I.mn II 70, c 1'1.11'1'''"<'0, tll//ul/ia ~J.1. Ic 'lll:lli Illlrlunn di po...l1i I':i"rni di il1lc""lIlln lrU I" duc hall:ll':lie. J6. Sull~ !.luu!c dr. :mchc Apl""NO, (,"",.,,1' dvi'" IV IlH',l9: C"'''su. DIONII XLVII

5 La conquista di Rodi e dclln Lida - che andavano punile ~r aver preso Ic parti dei cesariano Oolabella - fu dedsa alia fine dei 43 da BrulO e Cassio nel convegno di Smime. Qucsta c la versione di CASSIO OtON!! (XLVII }2, 3-4) confermata, in parte, da Livio 20, mentre Plutarco affcrma (28, 7) chc i ccsariddi si riunirono solo per constatare soddisfaui I'cnlilo delle loro forze. AlIa crudehii di Cassio nei confromi dcgli abitanti di Rodi (}2, 4Pl Plutarco comrapponc I'umanil di Bruto verso i Lici. La drnmm:uidl dei racronlO deli 'assedio di Xamo (app. 30-31) non lrova riscontro ncUc Icstimonianze :maloghe delle altre fonti 22 , o nelte cpistolc grcchc di Bruto metlcsimo: iI frammelllo citato da Plutarco in 2, 8 (= cpislola 25 Torroctl) moslrn come cgli dccidcsse di dislruggerc Xanto scnza pcnlimenli; le perentorie inlimazioni di Brulo alie cinli ddln Lida non sono ri1cvabili soltanlO dalle epistole, in gran parte non amemiche 2J , ma anche dn Ap1"ANO, Guem.' civili IV 81. La disorg:micil:l dei capitoli 3-32 della biogmfia rclativi alie gesta di Brulo in Asia pll esscre implltnta ai tentativo di omeuere p:lrticolnri sfavorevoli aI nostro croe (he in Appiano sono :lccennati) c deformllre dati. Ne conseguono contruddizioni :lIlchc vistose: in }O, 4 Plutnrco afferma chc Brulo chicsc IIi Lici denaroesoldllti, in }2, '1 OSSCrvll chc preteseda lorosoloeentocinqulInlll lalenli. rn questn apologia di Bruto rientrn anche I'episodio dell'uccisionc di Teodolo, l\lrldice dell'assnssinio di Pompeo, chc era tiusdlO
JO. I"',iad,j/, I ~J: si inc<J111n1WIl" per fure ill'lInlo dclln Silllll~iolle. Andlc i\I'I'IM'o'O, (;//,.,,,. rlvl1i IV (,9'U; C~SSIO l)IONI! (XLVJ1 .II.11 ,lIlrrn. uI nnllrurio, chc Cunio fu bcn IIcll,lrn <fui Jl(Kli~"lIi, cui nOI1 fere tLmno Illcuno, l;milllnd(l~1 u
JI.

nlccollJicrc n:l"i c .Icnll''', 1J. I\I'I'I~N'" G,,,''''' dI/iIi IV 7,lJo: CA.~<lO l),nS!! XLVII .1,1. 1'.1. 1.\. Si Vc<l:l I'Itl/rodl.tiOl/l' .Ii Torrucll. 1'1'. XXII_XXVI II.

,18, 1'1

Iwoyrm:
di soldati: cgli non aveva perso ogni spcranza, ma inlcndcva riguadagnare ii campo duronle la noHe e sccndere verso ii more. Poich tone le strade ernno prcsidiale dai nemico, passo la notle in armi: lali precisazioni, fomite da API'IANO (Gucrrc dv;/i IV 13,546), illuminano particolnri, aJtrimcnti oscuri, dei rncconto plutarchco: si comprcndc, ad csempio, pcrch ii soldlllo sccso ui fiume per porttUC ncqua corresse iI rischio di essere ucciso b I, 4) o perch StntiUio fosse mnndalo in llvanscopenll a conSlatare la situazionc dei campo (:51,5)27. II racconto di Plutarco omctle moh.i particolari, atlemo sohamo a mostrare un Bruto senza speranzc, rassegnalO e chiuso nell'idea dei suicidio. Secondo ApPIANO (Gucrrc civili IV 131, :5:51) egli avrebbe pronuncialO lIna frase dispcrala (oubtv ouv ETI eilll tfi nal:Qlbl XQil01ltO{; wbe xul tO't(l)V EX6Vl(l)V), ma solo dopo ovcr fnuo di lultO per sn1v:lte la silUa~ionc: iI Brulo di Appiano piu combattivo c deciso; Plucarco, che finlllizza gli ultimi momenti dcllll Sllll vilU :lI suicdio, lo presenta subiro scoraggitlto e scnza speram:c. Strlllonc, suo compllgno di giovenlll, fu ICSlimone della Iragic:! fine di Brulo chc si geno sullo spadn chc cgli stcsso, o, secando un'altra versione, Slnllone teneva ferma (Yl, 7-8). Fu Anlonio o trovare ii cadavere di Bruw: cgli lo fece avvolgere nel piu SOntuoso dei suoi malllcUi, gli rese g1i onori funebri e ne invi i rcsli alio madre Scrvilin (B, 4). La c1cmenza di Anlonio, ribndila da Plularco ncUa compara/io (:5, I), messn in t..'videnzll concordcmenle dalle fOllti 21l , quasi IUttc di intonnziollc filonnloninlln. Mn Plularco, in sede di OYXQLOL, liene ad lIffermarc che anche Ccsare gli manlcnne gli onori (,bldem). Delln sorte dei cadnverc di Bruto cSiStcvll, tutta via, :mche una versionc spccificarnentc anliaugustcll, probabilmcnlt nala dnlla nu..-dcsimn malrice fiJoanloniana: SVIITQNIO (Augus/us 13, d narra chc Oltavio avrcbbc dcrapitato iI cadavcre cd invialo a Roma ii capo da porre SOltO la Matua di Ccsarc.

NOTA BIBLlOGRAFICA"

L.

l}.

l.'itllcmillllC di riCtlmIUi~lur ... iI cumpd C ri{crilu unchc .lu CASSIO DIOSI! XLVII

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Al.l'lNlTO,

na ..

3, 1992,

49. I.
'3).

JlI. VAl.Il~'() M"""~l.'to V I. I '; l'urrA~co, ,1"lm,m 22. 68: A"~IANO, (;11('"(' dvifi IV )68.

Dahl lu \'aSl'i1 .lC'J!.l Iludi in m:lIcra. si rl'0nu b bhlioJt,.~fia t':Sscnzalc. Uheriori imliolinn "'''~Ilm) (o.... ile ndle /lote.

400

1ll'OYTOr

Cm/us.
1977,

Wn.br8~r Jahrbchcr (r die A!rcrtumswisscnschllfllt N.


11)-12).

F. J.

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779

M"IISONlllt, Ulla cilIlZjQII~ omened

NOTA CRITICA

'I, 7 nil bt RQOll!': 1't.'SpulI7.ione oper:lla da Sinlellis {segllilO dll Zieglerl 7, 7 q:Lovlxia;:

R. B. MOr/.o. U> conlioocs di M. A1JlOlfio e di M. Bnilo Jopa /o mar/e di Cewe. in Sludi di IJnt;,hittl dals;clJ O/I"rl; Ja colleghi e JiIapoli ti E. Ga

ce": Gcnovll 194,1>1'.


U.
OMTMIIN,

IJ6-14}.

allJ o.ll1l/;,,! Republika,,1!t' ,mJ lAN/lriafl('r: g("gC'l/lt'tign Verhallmi;m Kn'unjahr 44-43 v. ehr., Bonn 1988.

Cirf'ro. Bru/u!

ihr

sembra nuocerc: all:l pcrspicuilil dei leslO. e opportllno aeeogliere ln cOlIgettur-J fonnul:ua da Ziegler nell'app;lr:uo dell'edi7.ione, sulla base: di 7. 2 tI'V q:Lnvlxiuv tatllv. 10. 6 Otw;;: la conge:tlur-J di Reiske (accolta da Schac(er. Voc:gelin, F1ace:Iicre) in luogo dei lridilo GttQ, meglio si conviene II COnlestO e concorda con Al'PIA.....O, Gllt.'m' cilliU II Ilj, 472: Otar;; uttoiivur;; 1.,l1WV ii O'IQ!Wv. 14.4 J:'101;WOIlt:VOr;;: la lezionc lrildilll e Ilccolla dllgli c:dilori (anche da Ziegler neUa prima ediz.ione) ndla sc:conda edi7.ione di Ziegler e di"c:m:ua Jllf1;wollIU:vo. Si trlltlll. ttno, di crrore: lipografico (cosi M. MANI'II11DlNI. Pllllnrcbeo Bollellino dei c!assici .. s. III. I. 1980. p. 114) 17,6 (to) ~Iq:o: corrc:llamc:nle, credo, Sch:lc:(er sulla base di 17.4 18, 6 IIEtu).II~i1V: la Iczione di A, seguil:! da ColllIT, I). 18 c preferibile a llftulkl).,v U'amandalo dai rcslonli codiei (e llccoho dalla gnm pane degli edilori): si confrollli 1I1110"io 14, 1 oOiltu Eij(I:lO"lO; Ilna~.ullwv, 21,,, C(IlQUtEUlltvwv: la lezione Irildil:1 C corrella. Si Irall:1 di lemline IccniCOI> per indiC-Jre i velerani: si veda, pcr es., AI'I'IANO, CII""" civil; II H, I,H: CASSIO OIONI! XLVIII 6. ). 22,4 :lQ(IOU;: I'emclldamenlo :lalt(lU; di Comes (seguilo da Zieglerl si b:lsa su un confronto con ClCllIIONP., Ilti Umllllll I 16, ) e 17,6 arbitrario _ credo - perch ne! leslo plutnrchco non viene CillllO c5pressalllelllc: alcllll 1'11550. 2),6 non sembra neeessaria l'intcgrnzione proposta d:1 ColllIT, p. 23) (segui10 da Ziegler) dei verso 490 deI Sl'SlO libra dell'fltiu/t' fi),),'ei Ol>fOV ioou ra o\1ti\ i'iQYu l<UILL~e. H. 7 hllmvuvl(uv: h. lezollc trllllHlI1dnl:l dll i\I'Z forsc da collservnre; sccondo AI'I'IANu, Cuurl! civi'" IV 101, .p~, ii prodgio ilwelllle dopo lo sbnrco II Sesto, dUrllnte lu l1lnrcill verso Fi1ippi. .1(" " CV b\1vtllm l(HlUU111 x1 IICTI:lom rll!UYIIUOIV: l'ornissOIlC dd xal du parte di Ziegler. secondo M.... NPIIIll)INI, .<11ol1ellillo dei cbssici 1980, p. LI", C un errore lipogrllfico.
" 1',. fA"t".t'CIl.J.

P/lltllrebi, ViM M. 8nll;, edidit alquc: illustravil A. Sal, Vocgdin, Tunci 18}j. Pl.UTAIlCO, Vito di 8ru10, r~sione dc:llcslo, inlroduzione c: nole a cura di R

dei Re, FirellZc 1948. M. Rt.UIS. MaTOU BnIlIlS, Nc:w York-LondonTorOn!O 19)9
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4'

III'OYTDl:

)0, 8 itYQu;: III concordllllzlI Iro i codiei ~ ZoNARA X 20 (p. 397 DindorO invilll II mllnlenere III Iczione Irlidilll.

n.) 010llO ouyx)'douoav xal: 1c parole, espume da Zicgler (si ullttcrcbbc di una glossll) YlInno rditituiu:: la frase ha un senso compilllo c ben si ad an suicidio eroico.

conra

lI.11 MQxou bt BQonou JlQyo",o ~v 'loilVlo D(louro;l. ... itvtotllou", Lv Kmmwkll!1 XClhxOUV l ai Jlkm 'PWllaim IlhJo", rlOv jlu<ntw'" io:w.olltvo... l;hpo. w jlfllmmm xcltukUOUVf(l TCll,pwvlou. 121 'AU' xdvo Ilh. won[(l r '1IUX(li\kum rw... ~lqlW",. OXkllll'" ex IflOOfW; xul ou IIUClX'" exw", Jl '.oyou r ;\Oo;. UXQl nmbmpovlu il;wXflht: riil OUIII{I Ttl' XCtT TWV TUQv...wv J IJ I OTOO{ b' ntQ 0\1 YQq:um muTUo lTmbd. XCl[ keyCjl bui trU.OOOql(Cl; XClmlldl;u; TO ;\00;. xul tI'Iv qllm... [IIIlQIOfl xal lTQtfiuv ovouv bfydQu Tui nQuxTtxui OQllUi. ellllttOtam boXfi XQU{)iJVUl 1I:I,I0; TO x(I),6v. (4] WOlI'. xcII mu itnexOuvOlttvou; CU'n~1 t ti)... ini KulouQu ouvwltOO[U.... elllh n YI'.VVUlO'" iI lTI,Il;I ilvEYXE. DQollt{llTQoolmIElv. l tiuoXfQtOll!QU tit TW'" YfYO"'T\lJV IQtnClv Ei Kltoolo.... oixEio... Iltv VTU 8Qoi/tou xul lflio.... 1I:),Ov tit T0 T(l611:tll xul xuOU(lo", oux lto[tlll;4. 1511:F.(lllt),[u h' illllfllQ II...l:IpI'QI'. T yl!.vo "i; ~Aku'" It'Qlll).IOV. ; Mmlou I1I:0Qlou TUl,luvvltiu XUTUOXfOU!:.0llhou' xul TUQlttTO...TO tOV bfUtOv. eY1.el(libIOV kufhiJv no It(l).'I; nQoflOe... Ei yoQv. xecl nUQuoT T0 itvbl,ll J'lkl\olo.... w; EvIUY1.Vl'.tV TI IltU.wv xul blUktywOm. nQooveouvTCt lTurltl;w; itntxTewe. [61 Touto Ittv ou... IIO).OYOUIII'.VO", torl/" TO bt lTUTQ4'O'" ytvo; oi t'ila TO... Ku(oaQo cp...o ... exOQu... n ... xal bUOII!Vl!laV IllToelxvlllevOl llQO BQoilTOV o Ipumv

, ai quale i Romani in lempi remoti avcvnno innalzolo in Campidoglio una sliltua di bronz0 2 collocandola Ira lIud1c dei re. Bruto era rapprescntato nell'ollo di sguainarc la sp'lda, perch con ii suo inter vcnlo aveva abbaltuto ii potcre dei Tarquini. [2] Mentn::, lUtlavia, ii suo anlennto :tveva un cometere duro come una spada battuta a fn.:ddo e lalmente inflcssibile da uccidere i figli in nome dell'odio per i lir:mni J , [3] ii protagonista della presente biografia avcvn smussalo ii proprio caraltere grazic agli swdi, in pnrticolare quclli filosofici. Indirizumdo verso l'azione la sun natum grl1vir e milc, Bnllo reali7.zava lIn perfeito equilibrio, lendendo ai bene. [4] Ecco perch anche chi Ali rimprovem di aver panecipalo ai complono conlro Ccsarc, amibllisce a lui i lati posilivi dell'opcmzionc cd imputa quelli piu spre~cvoli fi Cassio. che, pUf cssendo amito tra i piu cari, era di lui molto mcno schietlo e Iineare 4 . [5] La madre, di nome Servilia , discendcva da Scrvilio Ahala. Quando SpllriO Mclio ordi un complono ai danni dcllo slalo', facendo leva sulla plebe, ncll'intento di restaurare la lir:umide, Scrvilio nascose un pugnalc SOIlO l'ascclln; rcclllosi nel foro, :lVvicin Mclio, finse di volergli parlnrc c, mentre Mclio nbbassava la lesla in scgno di assenso,lo colp! a morte. [6] Sul1a tlscendenza materna Ic fonti concordano 6 . Quanto alia gCflJ patcrntl, i dctTnuori, che non gli perdon:mo ['uccisionc di Cestlre, n(ferlllllno chc ii capostipitc della

[l,1] Marco Brulo em discendcnle di que! Giunio Brmo

I. l':ul'llle dei T:lflluinii (Llvlo I )6.7). Lucio (jiunio Urino - s~-al1ld<l lu ICI!' IlCndll _ posc fine :lll" morlllrdlill in HOIll;! nel )0<) r fu ii primo consolc ddhl dll,. ln ,kmc ai... 'lilr'luillio CoIIUlillo (!.IVIO I '9.60 C I)IONIGI di AUCAIlNASSO IV 70H,). J. Sllllll sl:llllll I'UNU>. N~I/lru/J billlmil XXXIII 9 C CASSIO DIO,,"11 XLIII.". 4. }. l'u'TAIlI.()./'/lbli"ofa}. '7.': dr. linche LIVIO II -I"; DIONIGllJ1 Al.ICAIlNAS.~ V II:
VAI.lIalO /o.1A_...~IMO V 8. I.

.1.

Si \'Cdlllll efilnpllrJlio I.~. ,. Nd 'U9. (,. Si "c,b Itr/rm/wdo"... l'. }91 r

1l0hl I.

llI'{)VTOI

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gcm non C individuabile nc1 Bruto che caed i Tarquini: avendo ue-

fie; TOV ex[lovm T(lxuv(oue; vilXflV" oubtv y(l exfiv'-!I >'wp6ilvOl bllllTllv T011T0V oIxov 0IIlvUIIOV VT 8(10TOIS QTI x{ l'l(l(1I11v eis "XOVTUS n:pof)"Oeiv 7. 1'7) no. OflblVIO b' 6 cpv.60cxpoM TOUS Ilv ivll)'lxouS lfl'lo{v Un:OtOOCH TOU 8(10TOU naius. WS lOTQ11TCH, T(lLtov bt h.E1~ijVUl vipuov, tup' o\' T yhoS WQIIf]oOUl" [81 XU{ TWV yt. xO' OTV iv TIIS oixlas yeyovTwV frtupvwv avQwv vmpt(leIV hlou 1'I(l0S TV VPIVTU TOU 8(lOUTOU n'lv llOlnllU TilS ibiaS. ne(lllltv o/v TOTWV tOOUiiTa 9 , yhoS. VE).VTI TOUS uioS'

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[2, I J uQ[lI>'luS t n-IS 8pOTOU 11I1TpOC; lle).cps l'IV KTWV qllUOIPo, v Il>'I(JTa 'PWII{WV i~iJ>'woev O\'TOS, Oeiov VTU x1
1'IevOeQv UTE(lOV yevllevov lO 12J Twv ' 'EH'1vlXWV cpt>'ooqJwv OUCVOS Iltv b.n:>,w dl'n~i:v vilXOOS ,'IV oub' ).TQlo, blucpe(l6vTw

dso i propri figlj, egli non lasei?> disa=:ndenti. Essi, perdo, sono dd parere che Bruto appanenga alia omonima gcns plebca che solo da pochi anni aveva polUto aeccdcrc aUe magistraturc 7 (7) Secondo il filosofo Posidoni0 8 , inveee, e vero che, come riferiscono g1i slorici, i duc figli ormai adolcscenti di BrulO furano da lui assassinai i; ma un lerl.O figlio, ancora fanciullo, soprawisse e assicur cominuit aUa gente. [8] Aggiunge Posidonio che ai suoi lempi alcuni illustri disccn. dcnti de!la famiglill plllrizil1 dei Giunii eonservav:mo ne! volto trani llssai simili a quelli riscolltrabili nella stama di Bruto. Queste le duc versioni ul1mandatcci? [2, I) ln giovelltu BrulO prese a modcllo, tra i Roml1lli pill illustri, iI filosofo (atone, frntcl10 della madre Servilia e, perdo, suo zio (in seguito BrulO ne divenne anche gcncro) 10. [2] NeSSlllll1 dcllc princi pnli domine filosofiche grcehe, starei per dire, gli era sconosciula o estranca; mostrava di prediligere, IlItlavia, i seguud dell'Accuclcmia, (3) non ln cosiddeua media o nuova Accadcmio, mol'antica 't . Trascorreva ore intere ad ascohare con ammirazione Antioco di Ascalona II; in I>recedenza llVeVQ streno profonda amicizia con ii fratdlo Aristo u, ormore dappoco rispcuo agli alui 610sofi, ma per nuJla inferiorc quanto ad equilibrio c milezza. [4] $pesso Bruto ricorda neUe sue epistole il retore Empilo, ai quale era profondamente Icgalo, comc alleslano anche gli amiei: di Iui c tramanclata una breve ma :Icuta trallazione sul cesarieidio dallitolo Bruto 104. [5] Bruto si eserei11Iva moho nell'arte dei dedamllre e dei dibalterc: cd a qucsti fini usava la Lingua latina; nelle cpistolc, invccc, faccva uso frequente dclla lingu:! greca nella quale si csprimeva in uno stile laconico e denso. [6) Posso addurre qualchc escmpio: durante la lona con i ccsariani, scrissc agli abitanti di Pcrgl1mo I): $0 chc avctc dil10 dcnaro a Doia
di I\risto l'on 1lr\llo efr. CICUONII,/lru'/"",ic<l [ 11: I3mllll H~; D, fi"iJI/I,~ V II; '/illw/<I,,<lr V>i. ',1 efr. Imd,,:: QllINTII.IMiU, Imlitlllio o'<I'o,i<l X 6. 'I e V.' r,iTil ilfllJl,ibllf 8~. I. '~. I'r. I Tort\l"'" L'el,istota dOI'rcbl)(: csscn: amentiea c rifcrirsi IllI'cIK>CII dei pasull. )-li" di BmlU in I\si. (C,S$IO I)I"~'II XLVII '4, :, prim. ehc 1'. c.:ornelio J.)ol~bcll ... men. ,i"l1uto nd !,1l"IO, si llccidessc nel IUllli" dei ,4) hu di Iui T. It S. IlMOUGIt'roN, Th,' M<I/(i ,'r<ll"$ ,.j rhr R",,,,m RrplIhli(, II, N,..... "mie 19P. 1'1" .117 c: )<141.

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L4, I] 'Enel b! t. 11(l.Yllata ih!ott]. nOlll111iou xal Kaloa(lo el;cveyxullhwv T. rta xal TilS Ihellov{as ta(lax6dollS, enl6oJ;o Iliv "I\' a(l110WOOl T. KatoaQo' li yo.(I nc.m'lQ UUTO bl TV nOjllTlltoV efeO"'ptEI nQTEQo"lO. [2) l.al;LUI" b Ta XOL\'U TW" iblw" imlnQooOe" nou:loDm, xal T1)" nOIIl1'llOU "Ollt.W" nDeUL" ~Ehlova lTQ T6v

beBa: se lo llvete dato spontaneamcntc, dovete ammettere di aver se avete agito cosi pereh coscreui, dimostrate!o dandomi dei denaro senza ehe vi eostringa a farlo. [7] E ai Samii: Le vostre decisioni non hnnno alcun valore, gli aiuti tardano, Ache seopo vi com portate cosi?ll>, [8] E ancora: GIi llbilanti di Xanto hanno rifiutato ii mio aiuto> trasformando cosi la patrill nella tomba della loro folJia; i Parllrt.:si, invecc, si sono affidari a me e sono liberi di amministrnre i loro interessi. Anche voi pOlete condividere la sedta dei Pataresi o la sorle degli abitanti di Xanto17. Mi auguro di essere riusciro a far rilevarc i tmui saliemi dei conciso srile epistolarc di Brulo,
I] Da giovane 18 Bruto segui lo zio Catone che era stato inviato Opro comro Tolomeol'J, [2] Dopo ii suicidio dei re, <:atone. coSlrel[O a traltenersi a Radi, per limore che Canidio - un amico cui ll"eva affidato la sorveglianza dei tesoro !'tale - se ne impadronisse, scrisse a Bruto pcrch raggiungcssc ai piu preslo Cipro salpando dalla Panfilia> dove stava trascorrenclo un pcriodo di convalescenza c1opo una malauia. [3] Bruto si rimisc in marc, anche se controvoglia: cgli provava imbarazzo all'idea di dover affrontare Canidioche- pensaV:l - era stato csautorato da Catone; per di piu, era convimo che ii compilO affidatogli fosse poco adollo o Jui, cosi giovane ed impegnato negli studi. [4] Nondimeno risolse briJInntcmente la queslione tanto da mcritnre I'elogio di Calone, Non appeno ii parrimonio di Tolomco fu venduto, s:lLp per Roma con la gran parte dd den:lro rieavalo.

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(4, I] Quando in Roma la siluazionc precipito e Pompeo e Ccsare presero le armi sconvolgendo lo stato, tuni si llspetlaVllnO che BrUIO aderisse :llJa f:lzione cesarianll, pcrch ii padre, anni prima, em morlo per volonl di Pompeo 20 , [2] Ma Unuo era de!l'idea che iI bene comUfle dovesse essere anleposto agli inlcressi personali: convimo che [a causa di Pompeo fosse pil giusta di quella di Cesare, prese le puni

16. Fr. 1><) I<)rm~~. S<.'t.l'mllll'ediwrr, I). XXVII, i: ~ulcnti~~. 17. Fr. 1} l',rm("ll. IK. Sc<lm<io I~ l~slin1Unilm7.<' Ilnlidlr.11I dlllll di nll~cihl di Brulo 11lIdr<'bbc l'"lIu<'ulll nl.'lI'K, (Clclllm~II, IJm/lo p . ). ndr8~ (D,' l'iriJ t'l/mlri/JIIJ 8,. J'-1: Brulu .Iilcnnc qUI." llO~ 11d 'JI" nd 71l1Vllll.lllO 1171, 1: Ilrtllo mori II 37 llnni): in uKni <'llS",llli'cl'''<'1I (ldlll missionc.li Cil'ro !,Illl, c.) Bruto 111'<'\'11 I'i di n:n1'wnni. I~. Si \'1.'.1.1 J"lmdl,~i"'I<"I" J91.

20. Tribuno (lclln plcbc ndl'8~ (HMOlJGlnnS ILp. (,3). M. Cillllio IlrulU nel711 n\"C\'ll I'"rlccip:uo alia fa1lil11 ""(lha di Lcpidll <lllllro I'mllllC(, <'o 511 IllI111dllIO di l'OIllI"C(l. <'111 >1:110 lIcciso II Imdimcn1n (p"",pm 1(" ,1-7 ~'(l. innl1rc, Llvlo. J!('riorom' 90 cd OMOSIO V /l. 111.

BI'OYTO!

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nol.fllov fIvrAlt~ KulouQo, EXdv41 nQoo~EtO. U1 KaitoL I1QOtfQOV uvavdlou oub~ nQoofiJlf tV nOlll1iJtOV, yo ilyoulU!VO II~YU I1UtQ IpOvfi lOl.~Yf06Ut~I. tOtE ' W QXovu ffl l1utQlo unoflt~U ~UUtV, d Klntluv El1l.fUOf JlQfOpeUti) Ilftlt III0l'ou tOU MtXVtO ti)v el1uQx(av u . [41 'Q ' b'fi I1QltnftV ouh l'lv Ilya, xal OUVlfOUV el mut ~b1] nOlll1ilto xcII KuioaQ. itywVtl;llfVOI I1fQI tWV )"wv, ;IXfV fi Maxebovluv, i6fOVti) tOU XIVUVOU Ite6~wv' D] u xetl !pUm nOltl1i]roV ilo6i:vru xul Ouullltoavru I1QOOtVto autou xuOft;.'lfVOV i~uVaO'1"~VUL xul I1fQI13a)"fiv xQElnova J1ltVl.WV Qwv_ twv. 16) 'Ev bt til otQatdQ., tfl l)(ltQU OU IIi) nOlln1]l41 QlJV~v, J'lfQi )"you )((lI fllflUu 6l!tQlflfV, ou 116vov tV UOV XQVOV, itU xul nQ tfl Ill] ~eylt1] ~X1]. l'7J 'Hv Iltv &Xlli) OtQou xal xalta no)., nQ ).l.i>eol XWQlm otQUtOnefUvtwV, t4- 61: DQot4l ou tUXtw lXOV ot t~V OX1JV~V X~I(t;.OVtf. [81 'Exnov1JOfi bt J1fQt tauta IIf011l1flQlu ItMe; UEl'i!ltltevo xal !pOyl.i>v 6Uya, tJv wv ~ xaOeubvtwv ii J1Q enlvoi. xut tJlQovtlbL tOU It~u.oVto vtwV, aute; XQ1tfle; iOJ1tQa t:YQul.plE ouvtltnwv tnLtOIIi)V no).ufnou~'.

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di Pompeo. [3] Sino a que! momemo, qUllndo lo ineomrnva, Bruto non gli rivolgeva la parola: pnrlnre con I'assassino di suo padre equivlllcva per lui a profanare la memoria dei genilore 21 . Da que:! mamemo fu ai seguito di chi rapprcsentava la plllria e segui in Cilicia, come legaro, Sestio, eui era toceato iI governo ddln provincia 22. L4] Li non avcva moita da fare; Pompco e Cesare, invecc, stovano lrnspattando gli cscrcili nel medesimo luogo per sferrare I'mtacco decisivo I'uno conlro I'ahro. Bruto li raggiunsc in Macedonia, pronto ad "ffrontate ii pcricolo. DJ R.aecomano ehe Pompco, meravigliato e compiaciuto per I'arrivo di Bruto, si levasse dai scggio per abbraedarlo, mostrando II tutu quantO grande fosse la sua stimn per Bruto. [6] NcJ corso della eampagna, di giomo, quando era libero da impcgni con Pompco, Bruto passava iI tempo a discuterc ed a leggerc (10 fccc anche aUa vigilia della battaglia di Farsalo>. [7] Era picna estate, faccva un gran caldo nella zona paludosa in cui dovcva csscrc montalO il campo cd i partatori dclla tenda di Bruto tnrdavano ad arriVlIfC_ [8] Bench provato da qUC:Sla situllzione (a mezzodl si ungeva solo con un po' di olio c mangiava poro), Bruto, mcntrc:: gli ahri dormivano o pensavano con nnsia li ci che li aspcuava, epitomava Polibio fino a tarda scm 2J.
[5, t] Anche a Cesare - dicono - Bruto Stava a cuorc, tanto che egli dicde disposizioni ai gencmli dei suo cscrcito di non ucciderlo in baunglin, ma di risparminrlo. Nd cnso chc si fosse consegnato sponl:meamentc, avrebbcro dovuto condurlo in sua pn.'.Scnza; se, invcee, aV('sse oppaS[O rcsistenza li tentalivi di cattllrtl, avrebbcro dovuto lasciarlo libero senza fargli dei male. Si dicc che il comportnmento di Cesnre fosse deltato dlll desiderio di compinecre Servilia, ln madre di Brlllo. [2] Sembra, infatti, ehe Servilin da giovnnc fossc perdmamente innamoraca di Cesare c oe divcntasse I'amante: la nascita di Bruto, awenllta nc1 momento in cui la passionc frn i duc era ai culmine, avcva detcrmin:Ho ill C'-'Sare la onvinzione hc ii pi<:r.::olo fosse 5110 (igli02~. [}] Mentrc in senllto si c1isctltevano gmvi qucstioni rc1ativc alln congiura che C:Hilina avcvll ordito ai dllnni dello stnto, con ii risehio di deslabilizzar!o, rllceontllno tl\lunc fomi chc, nc1 momento in cui Catone e Cesare si enlllO cntnunbi levati dai seggio per esprimere i loro pareri contmpposti, dall'esterno vcnnc rccapitatll una 11Ivolclta

llJ1tntWXlWV ei t~V ouyx'ltOV, luxQ6v iM:TJoev itVUtQ\jlUL ti)v n).lv, OlltvUl Iltv IIOU KlttlJJva xal Kaloa(la LaepEQollvou IUQ! YVJI"I, v tont/ ! YQulLllun6(ou IlLXQOU J1Qool'ioOvtoe; e~lJJ(}ev

". i\,,~he I'IJ/Jlpm (,4, ,. JI. 1'. Se.li" lIu (UlHc priru:il'llle tlelb hil,gr;Ifiu ril11l1llc I'Or:l~iOIlC ciccroniunu in ~IIU r1i(cs,,) nd .19 "rrcrllle iI fluI'cm" dellu Ciliciu, Sl'(;ondo IlNOUG.nu~ (II, II. ~6.1) pro

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J.I. Lu Il"ritoi" C prt'~.iusu perd,,: UllCSIU eulHe llCu pr<:slo 1,1 p,olldcrOJll Op<'nt di Poli 1Ji" fu~~e u""ell" di epilullli. Di Btulu C.i...,wnc ricurtlu Un'el'ilO111e di "'unnio (tlll tlfli (lu" XJJ )11) e di Ce!lo Anril'~lro (tl.1 t1lfim", XIII li). ',1 Si I'clb 1",rod,,~iwlI. II. ~91.

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indirizz.ua a Ccsarc. Egli lesse iJ contenuto in silenzio. mcntrc Catone Wi&lV:l che cm in alio un I remendo complono e che Ccs:lrc SlaVIl rkevendo informazioni c mcssaggi dai nemiei dello Slato. (4] Nel tu multo generale che segui, Cc..'Sarc porse la lavoleua a Catone che vide iscriuo un audace mcssaggio amoroso della sorclla Scrvilia. Catone la lancio verso Ccsare diccndo: licni, ubriaco!; quindi, ripres<: iI 610 dei discorso inizi:mdo da capo ii suo ragionamento. L'episodio dimoma come I'amore di Scrvilia c Cesare fosse di pubblico domini0 2'. [6.1] Dopo il disastro di Farsalo c la fuga di Pompco verso ii mare u " Bruto usei di soppinllo d:lll'accampamcnto assedinto atlravcrso un vnreo rivollo verso una zona pllludosn, dove vi crolnO solo Requa e canne. Di 1l0UC ruggiunsc Lnrissa 27 e fu salvo. [2] Di qui mand un lllessl1ggio n Ccsare. Contento che fosse seamp:ilo u!lu morte, Ccsllre prq; Bruto di r:lggiungerloi non solo 10 perdono, Illa lo lIecalse anche trl\ i suai fidi, eanferendogli cariche di presligio. [)] Nessuno SRpeva csuttameme dove Pompeo si fosse rifugiaro. Incerto sul da farsi, Cesnre prese d:l parte BrUlO e lo condusse eon s per sondnre ii suo pensicro. [4] Da alcunt.= osscrvazioni di Bruto, gli sembr che fosse sulla via giusta e, abbandonata ogni altra pista, si diressc in Egiuo. [5] Pompco era ~almeme fuggito in quesla regione, come immaginava Bruto, ma per trovalVi la mortc. [6] Bruto cerro di addo1cire Cesare nei confromi di Cassio 211; di Deiotaro. re dei Gahni 2"', si fece port:woce e, nonoslante la gravit dclle accuse ehe gli vcnivano mosse, a furia di suppliche c di richieste, gli conscrv buona parte deI reguo. [7] Si diee che Ccs:tre, la prima volta che senti Brulo pronun ciare un'orazione, abbia esclamnto rivoho agli amici: Non 50 cosa \!oglia qUCSIO giovane, ma so chc lo vuole coo dcterminazioncJo. 1M] Di caratlcrc inflcssihile. Bruto difficilmcntc aderiva alie richieste llhrui pur di compiaccre chiunque. Lo scopo dclla sua vita era il pcrs<.:):uimt.=nw deUa vim). che cercava di r:lggiungerc in maniera rnziona!e,

[6, II fEVolltvllS b! TilS )(01'6 4>lt(loaAov ii"lls. xul fI0117l1lou Ittv Enl O(d.ooav IEXl1l!OVlO N., J'[O),IOQXOU'tl~VOU 6 TaU XQuxO, e).aOE\' BQorto MtO lta (eQxeof}m! nQ6 't6no" t>.tillj xo.( IIWTV
lMtUlv M{ xa).6~lOu q'lEQooa id;e)'{hiJv, xai. bL VUXtO lUfOOWOd

ei A(lwoav 21 [2] 'ExfWe... /li! Y(lo'lla...ro U\rto. Kuio(l iioth] u


mpolltvtp xt xeI!lJou 1tQO tOv ettei... ou IIO"'OV lfli]xl!: tii a{t(a. >.f..u xat tlllJllevo... ev toi ItLUta 1teQt atO'" el;r:f..... UJ OUe... ' nl] lpeyoL rIollnt'j\'o et1tEi... exovto, >..>..' ci1to(l(a ooI1, M... tl...a ouv tqJ B(loltql fJal~w ... 116"'US imenel{lto ti] Y"'WIIII, I"J xal b;a...to ex tlvw... lha>"oYLOIIl'" (ltOTa neQI til nOII1tlliou tfXII{t1Qfo6m ipuyq. lHpd tlt>..)., n'l'" En' AiYlntoU Ou...hflve . LS J 'A>"M rIolt1tili'ov Ilh W01tEQ eixof B(lOUlO AiYlnHI' n(loolla.>.. . tu tO nenQwlltvov l!sto' 16J K(oaQ 6t xal nQ6 KOOlO... lll n(loU...e BQoul"o, xl 611LOtlcQtp tij) tWV faml'" ~otei19 n(lOIIYO' QWv lnuto 'Ih tOU Ileyl!6ou xtIIYOQIWV. ellt...OS i xal 1ta(lUllOlI1tvOS (l'tEQl tOtoul no>">""... autei' tfowoe tij OXi]. [7J Al!ynm li! KaioaQ. u 1t(lWtOV ~XOUOtV aUtou >..iyovtOS. eJtei:v 1t1l6 lO-U lpUou' OtOS 6 ...eu...ta oux ol:bu 'Itv ~oilttal. nu... 6' flonal o!pQa ~il>"etaIJ>Jo. 181 To yl'J:(l epPQI6i UUto xal II" ~c'){w l"lbi navtO; ntptoo... tOU beo'ltvou nQo XlcQIV. an ex >"0YIOIIO xal nQout{ll!oew tW... xo>"w... nQuxtlXV, nOt tol!",eIEv.

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1.II'OYTO.r

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[7, II 'Enl'.l bt JT),UVWV OTQaT11YlWV OUOWV t"V ~tYlOtOV EXOUOaV ll;!U1Itu, xa),OUllv1]V t no),mxf]v, n(o;o; ~V fi BQoUtO; il;I'.LV Tt KOtllo, ol Iltv aUTOU )'yoUOtV, tI; atTlWV JTQOl:QwV jO\lXii 6l(IIPEQOllhou, En llUov iJ11tQ tOTOU laoTUOl,ocll, xalrr:eQ ol xelou oVTa Clouvllil yilQ ltd.q1j OQOlTOU OUVq,XEI KooloJ), 121 ol b KaloaVo EQYOV yevtottal T~V lpv..ovlx{av Tatllv, battQlf) xQllpa bl' !ll:{/x/Jv evlMVTO<; tauTv, XQI ou nQoaxttVTe Otw xal l1aQo;uvftVTI'. Eis; aywvu xaTot'loav. UJ 'Hywvltno 6t BQoito eUxJ..e{lil xal ciQn] nQO noU TOU Kuoolou xal ),ajUT:Q Til naQttlx veaVLe~UtU IJ. [4] KaioaQ 6' axooa xal l3ouJ..eullevo Av Tot cpD.OLi; eLne' 6lXUl.uQa Ilh Uyu KoOl.o, 8QolTIp 6t tt'lv l1QWT1]V

(oerenle Cdccisa. [9] Non si lasciava commuovere da ric.hicsle ingiustc anchc pcrch rileneva vergognoso per una persana onesta ci che alcuni preferivano chiamarc falsa umidezza, vale a dire l'incapacit di rcspingere proposle indegne, Ripetcva spesso che, a suo parere, chi non em in grado di rifiutnre alcunch non avcva spcso bcnc la pro pda giovinczza J1. [tO] Quando Cesare si rec in Africa a combancre conlro Catone e Scipione, affid a Bruto la Gallia Cisalpina J2. Fu una vera fonuna per la provincia: [ln ahrove i legati operavano sacchcggi siSlcmalici (on arroganza e vio1cnza come se si tTOvasscro in lerre di conquisla. La Galha souo BrUIO ebbe un momento di [regua c di sollievo clolle vio!cnzc subite precedenlemente. [t2] Eg, per di piu, nuir su Cesare la riconosccnza di luni, sicch, quando Cesafc, ai suo rilomo, perorse l'lIaHa, le citt amminimlltc da Bruco costituivnno per lui uno speuacolo assai gratificante ai pari di Bruto, cosi abile nell'accrcH scere la credibilit di Ccsare e cosi piacevole come complIgno . [7, I] Era nalumle che la prClura urbana, la piu prestigiosa, dovesse laccare II Bruto o a Cassio. Alcuni affermano che ii comraslo !alenle tra i duc, nonoslanle i lentativi operati da entrambi per soffocarla sono una appareOle concordia, divamp ad onta dei legami di parentela (Cassio avcvll sposalo Giunia, sorelJa di Brulo)J4. [2] Altri sono dclI'avviso chc fosse Ccsare 11 fomentare questa forma di concor rcnza: egli faccva gmndi promesse II ciasc.uno di loro in scgreto per lener vive le aspettative di entrambi; in realt il suo intenlo era qucllo di ai...zatli l'uno contro I'a!lro per far scoppiafe ii dissidio, [3] Cassio :lVl'VlI acquisilo merili panicolari per le numerose e brillanti gesta compiUlc durante la guerra punica", Bruto polevu opporgli un nomc scnza mncchia e la sua virlu. [4] Ccsare, ascoltati i due aspiranti e i consigli degli amici, giunse nlla conc1usione chc Cassio aveva maggiori litoli pcr otlcnere la carica mil che, nonoslantc ci, la pretura

)1. I;$l'rasiooc ripdm. qu~li 1I11K leueru in Mo....li" )JoA. )". "ODe ronlot' /"1.IIluS pro P'",,/Of'/' 10051 81lOOGllmS II, p. )01. lI ..buon 1l0\<o;mo,. .li IJnllo in Callill (, ribadilo ndlu mm/Hu"fia finlle (), ~I, O\'C si plrl~ .li un.lIl1!lll hron. 7.ell etelllwi li M..Jiu1llnum. JJ. L'incunlro Il'Il Caarc: e IJrulll IIwenne dOI'" Mundll. nel 4), qu~mlo Cc..'SIIrt', .li riwrno .bUII SI'UJ;IlIl, UIlrU\'ers I. Gll1ill h'd. G.U.l'_U, ('01. 98). H /I/ma /i'lill (CICIlNONII, Ad Um/IIIII 11 ), ) <: 4, ,l, dlillmlllllllf(~1l\I(I5~rl1CnIC1I1l' ..11<: 'J<',u,1/1I (C1CHNONII, AJ AlliculII XIV ~o, ~l, Cril unll delle Ire fi,lllic di s"rvilill c SillIllU (/:. MilN"/.Il11, /llIIin '/i"lill IIr. ~06, in H.E X, I, 111,11, \1.1, 11'4) e. IM:MKI1l(), sorclhlllll'll .li BnHo. I'uich in /lmlll '4,4 I'IWlltl,(' tl~ nUli ..jll di lIn lilllio .li ClISSio <: Giunill chc llcl4'1 III1UlliIC la IOKlI virile. si .leve dl"llul1lere che illliO\lllne (osse n~lo nd ,II t, quin.li, iI mil. lrimonio polret.be: risllirc III piu l>reslo.1 )9.

I). C~!>lIio ~\'~'\'u purtcdplllU ~'(lrne \111~IOn: di CrKsso 1I11~ Ilu~tm pnrliell: (."sso .8 .'); ;'I'I'IM':O, GIll'"" ri,,;'; IV )9. ~)6~)7. [)o]'.o C~rrc, poMO iII SIIl\'O 1<: ICllioni .ulM:l'1Ilili "erw 11I Siriu, J~ sotlomi.e c rcptcs'<: un noo\'o llUlIho dei PlIMi: CICIIIIONII, AJ Auifuln V
~o; VIIIJ.1I1O il46, 4; C"S510 DIOSII XL ~8~9

IJI'OYTO:r

bOTl!OV.. )('. DI 'A;n:belxthl bt Kl.lOOlo icp' hl![lQ oT[laTlly. ou TOOOUTOV Euvota ixwv bl' ~v i).a~Ev, oov oQy1); wv Cr.:d:TUXE. 16] O[lOUTO bi xal TaU.a IUlTctXE Til; Ka(ouQo buvJIEW; oov ~pouEtO' ~ou).Oltl!Vtp Y(I nf][lXEv ElvUl TWV epl)'wv nQm!l )(al vauOat TrEiOTOV. /7] 'An' ElJ.)(eV uurov ii TrE[ll Kl.lOOlOv hcu[lelu xallml!oT[lEI{lEV. aUTtV ItLv onw Kauu[tp bll1)J.ay\ttvov i i)(dV1j Tij; q:lluVtx{a, )(OUOVTa b! TWV ~p{wv WXEEuolll!vWV 'I~ nE[lIU[lv atov no Kal(JaQo; jlUaoo,lEVOV )(a( X11OllEVOV, ?lH epEuYElV ~a TU(lGlVVlxa <p10cpQoouva; )(u{ Xll(llTa, UL; ou TlIIWVHt TI)v a[luilv, ll' ixrl!IIVUvtU T1)V b~v xa[ tO\' UI'OV nE[ldl1oVTCI X[l1)uOm n[lb alJTv. '
[8, I I Ou IIt)V oubt Kaioa[l vun01no ;]V xllllTrav oull' ltl'il('.l~lltO; n[lo; aUt6v, ltM TO ,Iiv CP[lVIUta )(Ct{ tO ltlWllCt xai. TOU cp{ou; ~6Elltll TOU v6[l6, f:nlofl':vE lIi Tq, ~OEI. [21 Kal nQwTOv jtiv A.VTwvIOU xal 6o).0~l!).),a eyoll!vwv vewTe[ll~etv, oU)( [CPI) TOU na~el; )(a{ XOll~Ta EvoxeLv (r.lurov), ).), rou WXQo xul {oxvo; Exdvou, R[lOUTOV l!ywv )(a{ KlloOlOV)7. IJI [nEna tOv R[lOUTOV nvwv 6tafk!VTWV )(a! CPUTtE06ru naQaxEM:UOlll!vwv, Tli XELQ! toli oWllUro 1trlleVo eLlIE' y{ 6l!: Oux V "'ILv 60xEL BQoiiTO; VCl' IIEivcu Tour! tO oaQ)(lov;" w; oUI!\'l. 1tQooIJ)(OV ).tll IIEO' ~UtOV ii DQoTtp lJvaoOru TOI}OUfOVJ~. [41 Kai. 'tiVtOl 60)(ei n[lWTO v v TU nu YEvl!OOCU ~EP{W;, o).(yov X(lVOV civaoXIltvO; KCtIOO(ll 6E\Ifl':(lEiiocu, xai. lIU(lUXltllocu n)v 6va'Ilv aufOU xCtI'IU(lCtv61)vCtt fI)V lnl roi X~tOQOJJmOlv Utoa b6~av. ISJ Aht'.t Kooto;. ltVI)(l itUIIOEI61) xal IIUov !6{l IUOO)(Cttua(l ii XOlvil IUUOtQClVVO, el;hwvuE xal. xatilnEI~f. [6] AtvETCtt li! DQoro II!v n'1v QXt)v ~ClQVE06Ctt,

urbann dovcssc csscre nsscgnnta a Bruto)('. [5] Cassio otlcnne I'altrn preltlra, ma fu mnggiorc ii dispctto per cio che avevll persa della sad disfazione per cio che nveva guadagnnlo, [6] Bruto eserdtava su Cesare tln influsso incondizionalo e vo1cva diveOlace ii pi .... imporlante cd ii pill influenle dei suoi nmici. [7] Ma, :l distoglierlo daU'amicizia con Cesare, vi erano 1c allettanti proffertc dell'clllourage di Cassio. Dopo I'episodio dclb prClunt che li aveva "isti rivllli, non vi era statn una vem c propria ricondlialdone Ira i due, Brulo. IUllavia. noo crll insensibile ai lunghi discor.;i chc gli fnccvnno ~I amici di Cassio: essi lo csorlavano a non laseiarsi commuoverc cd nffnscinarc da Ccsare,lo invitavnno 3d evilare I'intimil e Ic ancnzioni che iI tirarmo gli tributl\va, non ceno per csprimere una qun1che form:l di stima per III sua virlu, ma per infiacchirne iI coraggio cd indcbo1irne lo sl>irito ardimcntoso. [8, I] Cesare, da parle sun, avevn dei buoni motivi per non fidarsi dei tutro di Bruto e per muovergH dei rimproveri. Egli ne paventllvn la fiereZ7.1l, ii prestigio, sospeuava dei suoi amiei, pur fidandosi dclln sua indolc. [2] Quando gli riferirono chc Antonio e Dolabella sta vano complanando contro di lui, ribatl che non entno Ic persone robuste c con folta cnpiglilltuTll :ld incutcrgli paum, ma gli individui p:lllidi c snlllnli (come Brmo c Cnssio)J7. [3] Quando in seguilO. lo misero in guardin da Bruto perch correvano v()('i allarmanti sul suo conto, I'){)gginndo la mano sul proprio corpo, csdam: Perch mai? Non pensate lInchc voi che Bruto llspetter la fine di quesla povcrn carne?, facendo cosi inlcndere che Bruto cra I'unico degno di credilare ii polcre'II, [4] Certamente Bruto sarcbbc riuscito ad ollcncrc ci sol che per un 1'0' av(:ssc nssecondmo Cesare, in allcsa che ii suo potere diminuisse e III fama dei suai successi si indebolisse. [5] Chi lo l1cceSC d'odio e lo tmscino per :lltm via fu Cassio, uomo passionllle, ncmico di Cc...'Sare pi.... che dclla tirannide. [6] Dicono 1e fOllli chc Bnl10 mal tollerasse ii domnio assoluto e Cassio odiasse chi lo dele

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la:da ~.I, C"'lC'"A nlpe:nak <I":l:ndo la lt.K'SSione: e:ru (alto u\"\;o) .Ii tiO deito en. nano. K. T"J.t~>!L (?urJ fol("""u:~, .tdH-r; ihn Jrilfl'll ""brll r",<I, ,,1"hiloluJ(us. 66, '907, 1'1> 6o'.60,}) nllt:m" che Ic parole Ilronuocille: ,lu Cc:liuc siuno la lrudu1ioue.. di

~\'Safe II pnrll~' CSllOll~nlC d.i L1111l IIlJO\'a lnClCluTchiu Ol'\'cm CSM'Tr ("Uli" di una inlcll,clU'

IH,. L'llI.H:.ldolU pnlrchhc (1)1l''Ila,.,li uUa IJropul!~IllII' anlic~llti~I1I', c],e indi\'idull iII

nu'''''I'rc:kw1e: bliol dd jtrncre di q,,;<lIf; crrJ,,'is iiI"", Of'PI'f1I""'''' .silium~u", do\"C" pc. JI!I('rrm..'" ~i de--c inlemlete: \l ,,{CSll {"neh,c. chc UI.'Ol11 ,co,,'. Imhlndlla Inche: in "nOfc di I>eBOllC Iln7.i:me,

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8-9

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K6.aoto b TV QXOVTU IUOv. )J.u TI: XUT' uurou 110to(,llevD ~vx},';lItaTCt xu( ).eYTwv lupul{leoLv. o K6.aULD Iltv YO(lUVOllei:v IIIJ).).WV lTuQwxwouto, KuioaQ b xum).llqlOhm h MeVt'.l(lo;, O' iI n).L ij).w tu Ku).ilvOU. xadoxeJ". 17J Tuiim 't th](llu OUllCPO(lv )'lJv um IteVt'.l).'jV VEvIJoOm MeyuQeuoLv. . 'tv Vt'.lQ Ij611 Tij I1).eoo XUW).OlllJuvollb'I llJonuouv ta x).ei:OQu xu( tou EOIIOU vYjxuv. W lllTOWV etll 'tu OtIQ{U tot tl1upeQollbol. t ' wQouoev e~ UUtOU fxdvou xa{ 6LUOIJOVTu v6n).ou ~Ql1uoev, wate XU! toi 110).f,dOl 't~v \jlIV oixtQv VEvIJOOUl.

19. 1J TIV ' oov Kaoo(l(.l Tu6Tllv It).lOT lpUOLV ultluv \JIftj(l!;cu t~ i:l1llJOU).~, oux 606w ).tvovu. 'E!; QX~ vuO (h)lIV tii <pJau TOU Kuoolou uollbel n xu! xuentll 1tQ t yivo tWV T.uQvvoov. W ibil).oooev ftl lTui: WV fJa6l~oov ei tUUt tl{J tou .r(,)J.u lTUIt lI1uJ(f'[lpoW bLMoxu'-tlov. (21 'O Ilh "tQ iv toi :lUto{ Itevu).llvoQWV t1)v tou lTUtQ f:ntlvu IlovoQXluv. " b K6.001o t11uVUOtU xovJ. ).ou f:vhQI(3ev OUt!p, U1 Bou).Oflhoov b nv f:lTItQlTWV TOU $oJOtOU xul oixdwv ElTe!;Lhm xu{ blx6.!;e06m, nOltlT1ll0 exl).uoe xu{ ouv. uYUVlv E~ tUUT tOU lTuiu WPot(lou o.VxQlVI!. lTl!.Qt toii lTQUYltUTO. [4) "Ev{tu l) )'lJvet<ll tV KUOOlOV ebteiv' "ve ~ cU $uuou. t6).IUIOOV tvovtlov toJtOU qJOvsuoOm t6v >.6yov f:xeivov tqJ' q. l1uQw;JvOllv, lVU oou n6.).lv tvl OUVT(ll'l!oo t OtIIO,.41. l.5J TototD Ilv o KOOIO BQoutov b Tlo)J.ot Ilv )'VOI 1tUQ4 twv ouvl)Ooov. no).).ai b qJ1111Ul xal YQII,IUOIV e!;Exu).ouVtO xal lTU(llOllooV Enl t1)v Tl(l!;IV ai no).itm. [6J Tq, Ilv VO vbQlvn 'tau nQontoQD BQoJtou, (tou) xum).uouvto t~V 'twv puov..wv Qxi]v. :dYQucpov' ..eLOe vuv iI; IBQoutoJ,., xul Jcpe).e ~~v 800UtolO. [71 T ' uumu 8Qotou llillm (T'[QOtllyoUVtO IlO(OXf:tO ~I!.O iUl!OOV itvn:).eoov YQOlllltoov roIOtW... .. OQOUtE xu(ttlllll.lO. xu{ ..oux eI 80outo ).lj(tW,.42, [8] AlTIOL llt TO(,tWV oi KalooQD XUXE, llu

neva. Egli non si lasciava sfuggirc occasione alcuna per muovere acCllse n Cesllrc gli rimprovero, ad esempio. di avcrgli sourallo dei leoni che si era procllrnto in vistll deU'edilitil. trattenendoli a Mcgnrn quando ln ciu venne occup:;Lln da Caleno''>, [7} Queste fiere - si dice _ coslilUirono lIno vera ianura per i Mcgaresi. NcI momento in cui la cin s(ava per cadere in muno a.1 nemico, a1cuni nvevnno upcrto Ic gabbie e sciolto le cntene perch le fierc ostacolassero IOCCUpll zione romana. Esse. invece. assalirono i Mcgaresi che. incrmi. si misero a correre per ln cilt: questo orribile spctlacolo commasse anche i nemici.

[9, 11 C' chi ~Ifferma che fu proprio qucstO incidente n fomire u Cassio ii prelesto per la congiura; cio non corrisponde ai vero, perch Cassio odiava per iSlinlo e mal (oUerava la genia dei tiranni sin da f:mciullo, come si desume dai seguente episodio. Egli frequentava la Illcdcsima scuola di Fausto, iI Ilglio di Silla-lo. [2} che si faceva bcllo di fronte lIi compagni, vanlandosi di esscrc il figLio dei dillatore. Cassio, insofferelllc, lo prese a pugni. [3] I tutori ed i famitiari di Fausto volcvano denuncillrlo, ma Pompeo, ritenendo inopponuna un'llzione lcgalc, preferi convocare entrtlmbi i fandulli c chicdere loro sp!cgazioni. [4} Dicono chc Cllssio I1bbin csclamato: Su. Fausto, vcdmmo se hai ii coraggio di ripetere li Pompeo le parole che mi hanno fauo Ildirare; cosi ia potro di nuovo sferrarti un pugno sul volto41. . [5} Questo era Cassio. Anche gli ahri amici di Bruto cerC3vano di convincere ii nostro croe a prendere parle alia congiura, coinvolgendolo in lunghc discussioni ed i cittndini gli mandllvano messaAAi e lei tere, sollcdtandolo ad agire. [6} Sulla. stntua dell'avo di Bruto (colui chc aVCVll abballuto ln monarchia) apparvcro scriue di 1<11 faua: Oh, se ci fossi tu! e Possa Bruto tornare in vita!. [7} Ogni giorno la sua tribuna di pretore vcniva cosparsa di biglicuini di questo (cnare: Bruto (u dormi e Tu non sei un BrutO!-11. [8] A dire ii vero. i

(IUC'lI!U I\u,im ccnno ull'cdil di C:uniu, Slnmlo ~Il"'lljsodio qui nurrnlO cs~u !<'J:allls!'TQ !'faNOf/,. cbbe: il WI1\Pll" (II ()(;c"parc It\(llIa (IlM()(,If,IIl'OS II, 1', ~IIIJ, 40. Comclio hUMO Silla, mil la gc:rndlll FlIllsrll, <:1'loI figlio di Sillll <: dellll 'lullna moKlic 'l;ilill Meldlu ISlfI" ~'. lI. Si ron{roul; V"I.l!1.1O MA\SIMO lU I,). SVIlTOSIO (lk I.f~mm"/it:li 131 in{ormll

d,,\'rc~bc ~islllirc III '111; qu~n(1o Q, Fufin Culcno. in qunlit di

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d,c C""sio c linHo (Ur'Ol1l1 discel'<J1i <Ii Slllherio Eros. UIl ulllisillullu chc "mrncllC'o'u ulI .. 1""l'ria ,cllOl" i lillli dei I'TOKrllli. Vcm U {l!lso ehc siu, l'C'l'isodio!l1! il SUl'ore Jclla pro I':tll"mlll ..misillllnu e lilocn.ricidll, . ' ,. 4 7 , Anche C~Jllrr 6~, 7: SVl."TONIO. DivUl/U/iUJ 1Io.} A.... LAso. C.U"" aVI/. II '1~,
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(lO, l] KoooUp 6t nflQWVlI tOu tpo.OU bd KuLouQu nvtf WIIO6yOUV, EI BQoito t)yoito' flOOm yc't(l ou 1.fl(lWV oulit tOI"]S tl'1v nQ~lv, itn. M!;I] ltvQo olo OtO hltlv, W01t:f(l XUtf.lQXoIlhou xn/. fleflmouvTO Uutljl t0 nUl'eiVUl tO iXUlOV' [2J fi t Itil, xal QwvtU ltOUllOttQOU [oeaOm. xal 6Qoavm nontottQou. W oux (tV exdvou t6 f(lYOV, d xa~v (litlav elXfV, ltnfUt:Ultl!vou. 01 T"m OUllqJQovilOU vttuxe BQottv n(,l6teQo h til lhC1lpoQ txeLVt], xat IU!tO tu tuoev; xot qllOqJQOovu iIQWtljOf.V, El til VOUltljV{~ -ro MUQtlou IlllvO iYVWXfV el OYXt:lTOV 1tUQElVUI.... nuv6c'tvf06ul yul' m Myov ntQ lktOldu Kuloa(lQ oi tpo.m t6u: xu6i]ootev. 141 <IlilOavtO bt to BQotou III'1nuQeivUl, ti ouv" flnEv Komo, v xn(mv 11ItU;". ,,'Elt6v [QYov" fqlll BQoto "ij'l -r6 1(1) ol(omuv, H' llVflV xol1l:(lomwttviloxEIV til ekeuOf(liu". 151 Kni. K(HJol.O tnuQ6d, tl '. EUt:t "PWltulwv civt!;nul oou 1I:(loa1I:OOVi]OXOVTO: 16J AQ' ltyvoEi tU B(lote Ol!UUtov: ~Ii tO Pint oou 60xei XUtuY(lqJElV touS rpvtU xul tOV xanllou, OX1 tOV ItQunou xul x(lutiotou tuU! Itoteiv, nU(l. IIl~v -rwv wv Ot(lu-rt:]ywv hn660fl xul {ttas xat IIOVOIIUXOU. ItU(llt OOU 6' WI) qJtlltu ItUtQIXOV t~V xmuotv till) tU(luvvlbo 1l:<utoUVttl, atov 6' lTtQ oou nvtu nOXElv n(lOOllOuC; vtC;, olov !;LOum x{

rcsponsubili uppnrtcnev:IOO aU'Cll/ourage di Cesare che escogitavu ogni sorta di cspcdicnti per amibuirgli onori chc ii popolo poco 8 ta diva: lld cscmpio, di noue, ponev:mo corone sul1e sue st:uuc eon lo scopo di indurre subdolamcntc i ROtnRni R co.nsiderarlo r~ piuttosto che diuatore. (9) Tuno cio ptOvoeo una reazlone contraria a quelln che i ccsariani si aspcttavano, come ho raccomnlO con dovizia di par licolari ncLln Vila di Ccsarc
4 }.

'!}. C..JM.. 6061. IJctlno ,Ii nUld t'cl'isodiu dei Luperel,li. in ocn~ionc dei qULlli I\n. !Uniu cin,;c ii CdlMI .Ii Ces:trc mn 1111 lliyd"md (/I"'Mi.. 12). Non C Uy adudcre eh" ynehe i IM"miei Ik0l'risscl'<) Coar<' J.i ollOri 1>c1" sOlloliOl'ue le sue 1I.ir<' (Ii lir.ulIlO; NICO.... DI 1).."'.... " '-0 IfGr/lnl 90F ,}o. 61': I'l,UT... CO, C:r~" )1, }; Ct.s.'i.IO I)IOSIl XLIV 9. 44, b j,<'dUld S<1'dlorid Ioi 1""lI;', .li (aliO, yllc Mi di ma!"'m.

[lO, 1] Cassio fece un sondaggio presso gli amici per conosecre la loro disponibilitii ad ordire un comp\otlo contro Ccsare: tuni diedero illoro asscnso a pauo che I'opcrazione fosse guidata da Bruto. Essa, infatti, richiedeva non tanto concorso di braceia c audacia quanto piutlosto uo capo carism:uicu c solo Bruto cru in grado di capeggiarln, garnntcndooe con la sua prcsenza la legitlimit. (2) Se Bruto \Vcsse rifluHlto tale responsabililii, la loro risolutczza sarebbc venula meno. Non solo: compiuto ii cesaricidio, I'essere coinvolti in un'ope nlzione al1a quale Bruto non si sarebbe cetto sottrutto, se dcwlta da motivi vnlidi, avrebbc gellalO su di loro i pcggiori sospeui. [3] Dopo ;wer ottenuto I'asscnso degli amid, Cassio aodo a travare Bmlo. Non si etano piu visli da quando Ira loro erano sorti dissapori. ln qllell'oecasione si riconciliurono, dimoslmndosi reciproca amicizin; poi Cassio chicsc a Bruto se allc cnlende di mano avrebbc partecipato alia sedula senatoria'! durante la quale i ccsariani - (orreva voec - inlendcvano porre aI senalo la questione delln monarchin. (4) Bruto risposc che non avcva intcnzione di presentarsi. C:~s~io ullom ~Ii chiesc come si sarcbbc componnto quando fossero stau IIlterpcll:m e Brut~ affenno che allor:! gli sarcbbe parso doveroso, anzich laCete, esptlIllere la ptOpria idca a difesa clella Iibcrt e, ove fosse neccssario, per cssa :Iffrontllrc la morte. [5] Cassio, sollevaw, gli chiese ancora: Quale romano porr mui rasscgnarsi aU'idea di veclerti morire cosi? [6] Ignori chi tu sia? Oppurc credi chc solo i tessitori e gli os.ti lascin~ i loro mcssaggi scrini sulla tua tribuna di pretorc c non plulIostO.1 primi cd i migliori dei ciulldini? Agli nhri prelori si chiedono c1arglzioni, speullcoli c lone di gladiatori, da te si pretende che, per ~I vere un debito ereditado, abbaua la tirannide. Per le sono pronu a 11I1lO, purch ti dimostri all'altczza dclln stima che nutrono nei tuoi

IlI'OYTOI

10 - 12

nQoobeXovuu lpavvto;.. ~), [71 'Ex lOUtOu JU':Qlflawv lOV BQotOV


lioJtll~uo, xa! lllauDvtEo; oitwo; l!TQel1ovto JtQO tO/O; ql(ouo;,

confronti e deUe loro aspenative,. 4), [7] TerminalO ii discorso, Cassio si congedo da Bruto ahbrncdandolo e ciascuno dei due dopu iI commilito si reco dai propri nmid, [li, I] Un lalc, di nome Gaio LiKario'.sompciono, fu lr,aScilllll~ i~ procC5SO da Ccsare e vennc, poi, asso1to " [2] Lungi dall cssergh n conosccntC, cgli mal to!lel1lva lu ditt:lIura d,i chi gli av~va procuralo llllui guni. Essendo nemico di Ces:lrc, era dlvent:llo usslcluo frcqucn !alare della cerchi:l di Brulo. Ln ln quel pcriodo era maiato, Brulo ando a trovarlo e gli disse: Hai scelto un momemo peco oppo~un~ per ammalani, Ligario immediatamclllc si sollevo suUe braccla, ~h llfferro la destra, escllllllando: Bruto, se hai in mente qua1che nobi.le progcllo, ia sono guarilO,

UI, I) 'Hv TIO; rroo; Al'y6.QlOo; tWV nOlllTl]iou lp(wv, V ent


tOUtll) X{lTllYOQ110tvt Kai:oaQ unuollv M " 121 OUto oux 1'10; lupdal) 6IXI]S XQIV ixwv, a)J"lt l' ~v tXlvuveuoev uQx1)v ~aQuv61ItVo;, exOQoo; l'IV KaloaQl, tWV neQI 8QoUtov ev mi Il)"lotQ ouv~O'l, UJ nQo; TOutoV ao{}evoiVta BQOTO doe)"Olv, Aly6Qle.. elnllv,

"iv Olql XQlQIV \'ooeio;", Kitxeivo EUOU ei yxwvu oluvaon'.to; xal )"ajJllllvo; autou l~ e;ulO;, "ltU,' Ei ll>o ql1lolv "w BQOute OEQutO
'PQOVEi i"t;lOV, YIU(Vh)... 112, I) 'Ex TOUtOu wnlllQlllllVOl XQIPU tWV YVWQ(IIWV olo; b(otfuov Vl!XOIVOvtO xul nQooe).'lfluvov, ou IIOVOV TWV ouvf]Owv l1OtOllEVOt TI)v ai'QeOlv. U,' oouS l'j)"[(Otavto Tokilllt vtao; (iyaDou xu! Oav6tou xatIPQovlltS. f2J lO xal KUtQwvu, TO' to Ilt\' nlotew TOUtO ' I!uvoluo; evexa )"[(IW1:OV vt lTClQ' outoi,

lTEXQ~'UVtO, 111'1 t) lpOlll tOllIl ivbeJ)o; elVQl 11QOOlll'l<Ptil unO XQ6vou Yf(lOVtlXJ)v euU1fluov, ElTO )"[6vto xuO' ixuotov v6ywv TOi
)"OYlOlloi: Ei XQuv Olp)"flav, it,I(l)"/VIl t1'lv XI11'Iv UVtWV til ltQo{tu,,(ao;, txou eo,u~vllV, [.3J 'End xal lWV )"),,wv holQwv 8Qouto rt{tJ,,16v~7 te nUQtnt': tOV 'EnlxoQf:IOV xa! $alvlov~~

tt n6QQWaEV uimi tOtaTI]v tlva xxcp 1tQooflaMvtO iv tq) lai:yEof}ul xal O1III<pIooO<pei:v neiQuv, 'Itv $UlVlO 1tIlX(l(vutO XIlI(lOV IllVCH IIOvuQX1u ),,[o(luv6,IOU n6)"ellov 1111fPlOV, rtu{t)"),,lOo; flJ'l11 TI!) OOlplV XU! VOV fXOVU 6lC'.t
f:QUOTJ)V KtwvoS,

4' 11 <!i:IIOfC", JimdiUlIlu dll PIUl~fC<l, e riporMo Iltr nl('$O.I:I I\,... "so, Cu"", ri.
1'1/,1111',470-47 1.

46. ()ltinIO Ligllrio (Gaio e.-rrore.- di Plul~rco u .kll. 51111 (ome.-) a)m!lllui: ~mlro ..:ore :o T:l1'SIl, (II (~UO prigi<:miellll " Ilral.i~l" :I 1'''110 ehe non tom~,,,,, in !t:lli" (lN lxI/o 11/"illll<), ,I, Vem\<: pClSI,')Iuilu d~ (:"-';"1'1: Jltr p..,.dl",lI, ncJl'"utullllO dd 46 c tlifesu dll Ckc"~'" l~ """I" l~ I'ro I"""n',,), 17 efr. C/lonr- Mim," 6" lO, '~Ill mi:l 110111; 66, (,.H e 7J, 7. 48. ('.illonr- MltltJu p, I' e 46, " roo mie.- note.- li p:oi, t docrino 5('lllprc rome.- \ln upponuni~l': OOIIO iI ccs.riridio li macoler:\ li OOll~illlllli Iltr Ilrell(krsi III IUI p.ne di

[12, I] Falli qucsti primi sondaggi, Bruto c Cassio contatlaron~ sq;rctamcntc gli Ollimati dci quali sllpevtmO di pOle~i ~d~re per farl~ partedpi dei progeuo c li aggregarono a s: Non SI lllnlllltO,no agh ..miei pi cari, ma :lvvicinarono anche quallll avcvano fama di essere audaci, valorosi e SprCZ7.3nti della monco [2] A Ciccronc, nonos~antc fosse ritenuto pcrsonaggio tra i pill raggullrdcvoli, Icale c bcn dISpo: sto, ii progetto Ilon fu reso noto, perch, oltre ad cssere ~ebo)~ C~l c:mttlcre, coo I'cl 3vcvn acquisilo la prudcnza tipica dcgh anZlam, Bruto C Cassio [cmevano chc I'cntusiamo dei cospiratori per IIn'azione chc richiedeva Icmpi brevi fossc smor.lato da Cicerone, ii qWllc per nalUra era portato li discutcre ogni progelto n~i ~ninill1i ~~t 1:l};li per potcrnc llcccrlarc la validil souo ogni punto di Vista, [3] Irll j.tli :unici di Bruto anche Slatillio'0\7 epicureo c Favonio~K, fcrvcmc ammiralorc di Catone, furono lascillli all'oscuro dei complollo. Ne~ corso di una disclIssionc filosoficll, Brulo li aVCV:l sllggillti entrambl prillla di llletterli II p:trlC dcl cOlnplotlo, prcndc,~do la qucSlio~e :lUa brga. Favonio aveva affcrmato che lIna monarchm fondala sulllUcgalil:l era preferibilc ad una guerra civiIe, Slatillio era d~ll'idca .ch~ I'uomo sllggio e moocrato non dovesse esporsi li risc1l1 c Insclarsl

1':1".i:l 1/\1'I'I"SO, (;"r-TTt rivlli II 1 U), )00); JulIO '''''~AAio ai I1Ilu,i *'II:ldfOlli". (S"H1'ONIO, AlI,(uJltIJ

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{IJ, 1]'0 6t 8(>OTOS, TE ~h' T nQwTO TilS 'Plltll'; qJ(lOvtUlaTa xal y/:v'} xot ll(lET; e!;'l(lT'1I1ho; tauToi xoc. nE(lLYQWY nvto TOV xlvuyoy, E1;w Iliv enEI(ltO XOT/:XElV nO(l' tautlj) xal xomXOOllf:lV 'tl'jY llu'l"'OLav, 121 otXOL M. xal v{,XTW(I oux tlv autb;, ltUll t 'u~v xovta 'tooy ltvw... aUToV ii qJ(lovTl; e1;f:lpe:(lf:, til li/: IlUov !V6U611I!VO; tlil OYLOIHjJ xal (f:v}6LOT(I[~WV [ivl 'toIs ll1(Q(llm;, oux e).6v60vf: tl'jY yuvoixa ouvovonouoll/:v11v. n IIEOT; fatl 'tO(lOXiIS itl160U5 xol xuxf:i n nO(l' autciJ 6iJorpoQOY f!O/l':lJlla xalbuor:!;HLxtO.... lJJ 'Ii b~ Ilo(>xia 6uyltT'I(I II!v w(Jnl':(I f:i(lIlTal" KfltwvOS ,'IY, EIXE ' aUTl'jv 8(1oto; YE'4ILOS wv oux EX nUQ6EYlus, Hll tOu n(lottQou

coinvolgere da gente dnppoco e scritedato. (4] Tra coloro che parlecipavano alia discussione, L.'1beonc"? avev~ conlrobattulO ad e~. trlmbi opponendo le proprie tcorie. Bruto ln quc1 frnngcn~c ~m TI.masro siJcnzioso, dando ad intcndcrc chc, dal suo punto ~I vista, .11 tema propostO era denso di problemi e diffidlmentc risolubiJe. Ma ln seguiro aveva reso Labconc partecipc dei progclto. D~ Ou~nuI.a la sua pronta Ildcsione, Bruto c Cassio dcciscro di comulllcll~c II plano :mche all'ahro Bruto, deito Albino'o, non cerlo per la SUll mlruprcn dcnza c per ii coraggio, ma perch era un uomo pot~nte (mant.encva una nUlrita schiera di gladialori che poi sfruuava ncgh spcltacoh pub blici), chc godcvl1 di grnndc credilo prcss~ CeslIre. [6] Comau:lto da Cassio c Labl"Onc, egli non diede alcuna nsp~la. Inc.on.trtlOdo Bruto in privlltO e sapendo che era ii capo dcl1a c~ngmra, g1l ~'edc :on v~~ entusiasmo ii proprio IIsscnso, (7] La ma~lor parte d~, cosplralOrl, e sopnmuuo i migliori, si lascil1v:lOO convlOcere pr~pflo dlllla ~CPUI:~ zionc di cui godevn Bruto. [8] Non (eccro alcun gluram~n~o n~ls3crt: fiei per ottenere e dare gar:mzie: li univa \ln legame fomsslmo . Essl seppero lacere e conservare il segreto cosi ben~ ~he.ncssun~ ~~d~lt~ neppure (Ii segni premonitori di orncoli, appllrtZIOl11 e prodlg' IlWH11I {ag el . 1 II" d,)2 (13, I] A BrutO premeva unire a s i rappresentllOti .dellc ~t:"'c.r >i in vista di Roma, 1c piu llobili per lignaggio e senumcnu; egh,

"9. 1'~C\l,i.. Alllislio Lllbo:one ~lll~ lcgJIt> di UnJlo II I'ilillpi: t\II'MNO. (;/1('"(' dili/i IV I".)1L '0. n ... dmo Cillnio Urulo Albino, c.~ino 1111~ 10U!l1ll11 llel nUlIlro Urino, (u ~ lungo i1nI>cj:IIJ10 ron Ccsll.e ..dlc ~ue ('1lmp'Rnc J'ohfil1lle (CL<... K, lH INllo (di/tiro UI I I. 5 c/H ~II" 01',[' 1 IG., e II ).,); prim .Ii r.r",!" (u nominlllo &O\'emllton: deli. G.I1i. Tmnsllll'illJ tAPI'IASO, (;/1(',.,... c'Wi/i II r , '16)1 e, .11\1'0 Mundo, llcromplll:oj, Ces.rc COr> illliol'lUlt' Ollu\'i:lI\()" ~'llll I\rllonio nd 5\10 l"iuAAio lrionfalc l>cr l'ltlllio (1'1.1I1AMCO. I1nll'J. mo " . 1. PI'r 'lllt"Sli mOli\'i ., concnrdcm<.'nlc ddinilo _uumo muho "idnn o CI'!Iare_ (llnd\<.' (JSfl" G.I, l C AI'PIANO, G/lr'w dvilt II "1, '16.l1. Nd .... er'J KO\'em~lore ddJy c;:tllia TrJni.:rll'in:t mItOlW>ltlON 11, p. 1,81.
) I.

' " em consa ~ole dei pericolo che I'operazione Illlt:lVIU, . ' intmpresll l ___ contro Cl'Sarc comportava in ogni sua fase. Se 10 p~~bl~co rtU~C1va .tI dominare la propria lensionc mostrnndo grande eqUlh.bno, (2] 10 prt~ valo, specialmcnte durante la noite. lnut:J.va modo dI essere, pcrchc I'inquietudinc gli toglieva iI sonno. Mano :1 mano eh~ .Ie p.rcoccupazioni cd i problemi aumentavlmo, divcnlllva sempre plU eYldente .per la llloglie, che gli dormiva lIccanto l di c~me ii madto fosse ang?scmto ohrcmisura e stCSSC rimugintlndo Ira se qunlchc Ircmend~ dlse?n~, uss:li diffidlc da portare a lermine. (3] 1-10 giit avuto occn5lonc d~ dlre II che Porda era figlia di Catonc; Bruto lche era suo cuglOo)

'J. Tali IlroJilli sono e1cnnlli in


:-rr"JiJonc (6j. jl.
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61: in I,,\,!>mito

Plut~rco i.wOCll ~omc

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Sulb p....(OIltlll cOl.'"Sione Ira i rongiufilri si ronrronlim. aoclK- N,cou 90f I lO. G)('(') e AI'I'IANO. r;/I/"r' n"vifi II 11.1 .17).

"1 nAlolo\.<CO

I."

IU'QYTm:

4'7 l':\Veva sposall1 H Ilon pio faneiulla, ma ancor giovtlne, quando cra rimasltl vl,:dovn dei primo murilo" e coo un figlio in lenera et, Bibulu, che in seguilo scrisse un opuscoleno in memoria di Brulo, giunto sino :l noi Xo [4] Poreia era legata ai marito da profondo amore, ma aveva anche un carltllerc fiero ed una viva inleUigell7.a. Pcrcio, prima di interrogarlo sulle sue segrete preoccupazioni, volle mettere se stcssa alia prova. [5] Congedale le IInccllc, rimllse sola nella sltll1Za da leno e, con un cohellino di quelli che i burbieri usano per lagliarc le unghie, si ineise ItI casda in profondit. Dalla ferila 5gorgo malta snngue e, dupo un po' di lempo, lu colsero violem i dolori e brividi di febbre. 16] Bruto cm agitllto e preoccupnlo; Poreia, nella fnse piu llcuta dei dolore, gli disse: [7] Bruto, io, figlin di Cntone, sono el1trlna l1elln tua casa non cerlo per divcnlare semplicemente una concubina con cui dividere illeno c la tavola, ma per p:meeiparc nnche alie lue gioie c ai moi dolori. [8] Cena, sei un marilo irrcprensibile. ma, da parte mia, qunle provn concreta dei mio amore e della mia grntitudine posso darli, se non mi c consentito condividerc lc me llnsie segrete c lc inquietudini che dovrebbero spingeni n eonfidani con me? [9] So bene che la natura femminile pua apparirc lroppo debole per serbnrc un segrelo. Ma vi sono, Bruto, donne dai carattere fone, donne che h;IIl110 ricc:vuto un'educazione rigorosa e sono I1bituatc ad inmltlcllcrsi con persone di livello. [10] lo sono figlin di CalOne c moglie di Bruto: sinOTa non vi dava imporwllza, orll 50 con certe7.za di super IOlIer:ue ii dolare. (II] Cosi dicendo, gli mostro la ferila c gli raecomo della prova cui si em 501l0posta; Bruto, scm.a parole. tese le m:lIli c prego gli di che ln congiura andasse a buon fine per potersi mostrare all'ahezza di Poreia. Quindi, la mise u parte dei scgrelo", [14, I] I cospiratori dcdsero di nUu:tre illoro piano in occllsionc di una scdula dei senala alia qunle cerlamente Ccsare avrcbbe parledpato. ln tal modo si sarebbcro potuti riunire senza deslare sospeui

HheUn'loavto vbll'~ Eullf!H, XQI]V ouoav En xal 1tal6Lov ixououv ii; ixdvou IUX(lOV, i' B~).o; ;IV VOIIa, xui ti plfJUlhov IUXQOV &1WIIVIIIIOVf!UlltWV BQOtou YEy(la~lltvov lUt' a-Utou m0tV!;mu"'. l4J $L6otOQyo ' ii nOQx(a xal tpLo.vllQ ouoo. xal ItEon'l IPQovUI<tTO VOUV exovTo, ou Tfll6tEQov enexEl(l'l0fV Vf!(l/!o6m TV .vQa Tlf!Qt nv lmollQ1iTWV, 'i ulllllv auTll TOlo.T11V lnlll(lav. ()1 AufJouoa Ilaxat(lIOV, ~ TOI) vuxa oi Xou(lei lupw(loum, xal J"[uu; i~EMoaou tOu Oa).611OU t o1tao, TOIIl'lV iV/!(ktE nj, 1l11Q'il fklOdav, WOlf QO\.v aillUTo 110;").t'lv YEv/!oOm xal !IEt, IUX(lOV 6va te VEClVIX,; XCII tp(llxwel I1UQI':tOU f1tla(3Eiv ex tOll TllUUllUTQ. [6J 'AYWVIWVlO ~ TO BOOUTOU xal UocpoQOUVto, i.v uXllfl T~; llY'lb6vo OUOU l/!Xltl] TlQU UUTOV OTW' [7] .. eydJ BQote KTIVO; ouou 6uytl!(l ei TOV Oov e6thlv oIxov oux 1';'0I1f!Q al nClu'ClxEUO!lfVUl, xohl] IIEO/!~ouoa xul TQUl1tt'I IIVOV, u,, xmvwvO Ilh ya6wv Erval, xOlvwv6 ' uvtaQwv. [8J T Ilh ouv o. J"[vHt J"[EQI t6v yllOv IIEI11lTU' twV M nU(l' ellou tl &n6EI~U; ~ XQI, ei IliJTf! 001 Tfh60 1I6QQ1]TOV ouvbLOlow 111]TE <JlQovtla 1I{OTI!W fO!U~;v'lv; 191 oI' ou yuvmxe!a epOl otlev''1 lloxei )'6yov heyxeiv n(I(llltov' u" eml n BQOllTE xal TQOIPII ciyaOlj xal lllLU XQ1]OT1I Ei ;IOO LOXU tlOJ e\lOl M xal tO KTWVO Elvm 6UYUT!QU xal tO BQOTOU yuvalxu J"[QoEonv' OI J"[Q6uQov Ilh lltTOV blf!110HlEIV, vv ' ellaUtt'lv yvwxa xal 1I(lO n6vov 1ltT11ToV Elval>l. [IIJ TauT' f!UrOuou e!XVUOlV aimi' T t(lUulta xal ll]Yfln:u Tt'lV nEI(lav. '0 6' iX1layd xal VOTElvCl T'I XeiQCl ene~uTo 6oilvoI tOU Oeou T~ xToQOoilytl t~V nQ!;w civ6Ql nOQl<la ci~hp cp<:tv~yt. Ka{ T6Te 'Itv "ellfJu Vf! Tt'lV yuvClixCl)1.

114, 11 n(l0YQuIPe{0I1 b~ 1l0uij, fi iJv pnlo~o l'IV lJl[~toOal Kat{lCIQ, eyvwoav frUXelQe'lv' xCIi )'uQ lttlQ60l1lU' u'IWV VUnTfTW OEOOm tTE. xul 1tavta e~elv OIIO TOU ciQlotou xal TfQnou

H Brulo 11\.....'1 SIKIll~1O lllJn:ia ud '1'. dOIK' ~\'cr <!i,orl.iull' &1 Chmdill, I1nl1oslUrlIe l'''I'I'Ololli''lIc .ldlu Illlld,c Se"'liu, ehc Illullollc'~\'~, per roml"l-'mibili NRioni, \lll lcgume ~.m 111lU filmiRliu 1'N)(ondiltllcnlc anti"''5~riun~ nd 1l""nenlO in o,i lu fUMunil .Ii Cnure "...~ "U'ul,in: (dr. CH:I'1I0SII, AJ AU;(lI"I XIII 'J. ~ "n, -I, CfllNmbe Jd luRlio -1,1. )). I'nrd", cn \..-do..,. Ji M. C..lpurnio Ilibulll: lIOIf" Mi""". J', 4 t: mia OIlh187.

,6. L. Cull'urnio I~ihulo :Inl"" Iklle MCIIIlJlir .Ii Brulo, <lu PIUlureo urnpillrncnlt: mi l"'~l<: I"" 'lualll p;ttlt: .klla biOfllllliil tP'C" n. l}, 7).

'7. L'unc:JJolO t:r~ motlo <li(fmu ndl'.michil~: VA~UIO MAIIoIo III ~, I): Pouo~o VIll P: ~o l)'OSII XLIV ')-14, I.

III'OYTOr

vt'i(la, E(lYOU IU:You nQax0t.vro EUO\l clvrIall~avolll!voU rfl ecuOEQ((l. 121 'EMxfl b xot 16 lOU lnou Oeiov elVm xol nQO ounv' OTOO ya(l {IV 11{r1 lJV nE(l1 16 Oal(lOV e;tllQav XOUOu. ev ~ IlOllnl)lOU n eixwv eiOlilxEI. lij new OTlJOallhIJ;;, te mi OToi x1 tIV Oe61Q(I' t6v tOn'Ov exeivov exOOII1JOeV)~. (3) El mtllv ouv ii ouy x11to exaEito TOU MaQtiou IUlvO IIIOTO IIEOOUVTO (elou MUQtlu T!)V iUlQuv 'PWltniol XUOUOlV), Won xcii 6alllWV TI. e66xel

~lltQa, BQOUTO lIiv notwollcVO EYXflQl610v IIVl) ouvel6ula TlI yuveux(oll n'QOfJOEV. oi 6' UOl 1tQO K600l0V 6QoloOivn TV
uiv auTOu T xaoulllEVOV V6Qfiov 41ltnov vaullf3t'tvOVTU XUT~YOV ci clYOQllv. i.51 'EXlH:llv b n6vn: [i T!)V IlOI11tlJlOU OTO.V iII' j'ir.hvu lHhQljloV, w aUT(xo Ku(ooQQ (UPI;Ollivou nQ6 T!)V ouyx).11 TOV. 161 ~Ev6a b!) Illt.tOTU TWV .v6Qwv T clnu"t xol nOQ. TO. bElva xaf)EOT11x6 iOU\lIIUOfV v TI r.i.6ili T IlUov.

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(U.1I KrdTol n'o 6oouf3wbll xmlt 'lUXl)" aUToi l'1QOOtn'lOl!' nQwTOv 11iv xul 116IOTU 'l6 PQ(lbilVfIV TV Kul(J(IQa. tij illltQU
ll(lOljXOOlI, xal 6UOle(lOVTU xuTtXEOOm Ittv 1t Tfl yuvmx OLXOl, xweoOm b 1tQolf)eiv un6 TW" jl6vtewv. 12) 6.eteQov b Kltox(l6.J

c, pcr di piu, dopo iI cesarkidio. ovrcbbero avuto \'oppoggio dei se1l000ri piu influcnti che si sarebbero schicrnti :I favore della libert. (2] Un dio sembrava favorirli anche ndla scdta dclluogo: la scduln si sarcbbe svolta in un'escdfll ricavala ncl ponicato che correva lungo ii teatro. contcncnte unn slntua di Pompeo: i Romani I'nvevnno creua quando Pompco aveva fatlo costruire ponici e tcatro pcr abbeUirc la cill'8. (3] Qui vcnnc convocato ii scnato per la met dei mcse di mano, nel giorno che i Rom:mi chiamano Idi, quasi che, per volont divina, Ccsare dovesse recarvisi per vendkare, con la sua morte, Pompeo''I. (4] Qucl giorno Bruto si reco alia riunionc armato di un pugnale chc, complicc ln moglie, avcva nascosto sotto la tOg3 60; gli altri cospir:Hori, ncl fr:mempo, si erano raccohi :morno a Cassio pcr :lccompagnare ai foro ii figlio che, Prollrio que! giomo, indossava per la prima "oh a quella che i Romani chiamano toga virile. l'i) Dai foro si avviarono, poi, tutti insieme. all'0rtico di Pompco in atlcsa di Ccsare che non avrchbe tardato. (61 Chi in qucl momento fosse Slato a conoscenza dc.lIe loro trame avrebbe avuto modo di ammirare 1'im passibilit dei vari prmagonisti ncU'imminenza di un evento di tnle portata. Bruto e Cassio, nella loro funzionc di pretori, dovcucro dnre udiell7A'1 a molti cittadini: essi ascoltllvano tronquill:lmente le comparsc discutcrc te cnusc, come se non avessero altri pensieri I>cr la lesta c profcrivnno sentenzc irreprensibili e pondcrale, provn, quesla, che :Ivcvano ascoh:1Io con altenzionc ciascun cas0 61 [7] Quando uo t:llc, per ribellarsi ad una sentenza emessa d:li prctori, cominci ad invocare Ccsare a gran vocc tra millc proteste, Bruto. lanciando uno sJ.;u:lfdo ai prcscnti, affermo con decisionc che Ccs:lrC non gli impedi"a n gli avrebbc m:l; impcdito di agire secondo la legge.
[15, I] La giornata inizi con Ull:1 serie di cOlltf(lttcmpi che non giocavano certo a favore dei cospiratori. Primo episodio, fondamcntale: Cesare si faceva aucndcrc, pUf cssendo ormni giorno fallo. La Illoglic, infatti, lo st:lVa lrattellcmlo a casa e gli allguri non volevano dlC lIscisse perch i presagi fr:llti doi sncrifici crano tutti sfnvorcvoJi. 121 ln secondo luogo, un lale si avvicin ti Cascll('2, llno dei cospirn."'. I'biit,,/,il"a<' 11171. S~mdn BIIOl,lC;IlTOS (]I. ri~l'. PI'. F) c HO). Gaio cru wll"ru lri 1"",,, delI" pldJC. I'uhl;" etu stLllo 1l011lin~1lIIrihlll1l) pcr iI 1 I

~H. Jlll.'.llr" ena JIIIlO C'~\lruito da I'mnpro dunlnle ii CClllsulalO dei )) wd immUllirte di '1I111I".Ii Mitilene eh ... Pump.,,, ~"1."'11 mnlllnllo nd (,~ (/Jo"'/,r" .10. 91. ,? 1\11<'1,<.' "lire f{lllli flmml rile"llre. Olt\ Plmilreo. ehe ii ee5I1rkid". conSlIllllll" SOltO III S[IUII;I di I'olllllt". cl)~litul uma SOrtLl di Iltll1C$i di... in,,: oh",,, Cc'lU'" 66. I. CM$IO
DIIJNll
(>O.

XI.IV 'l,

I.

Cfr. linche P"I.I11NO VllI p, (,1. II I} f11IIf'"W i lrihunuli r,;mun enum uffoll1lli I'crcht sC:ld""lI ll'"llul1lelllll dei ddliti.

6~. [frut<.'lIi Guio c 1'1IbJio Sen'ilio Ca~cu LonJ:O en1l10 entram!>i conJ.1iunui (Ctcl'MO.

43

liI'OYTOl:

IS' 16

43'

tWV OUVELTUJV hl nQooeOwv tLS xa! ).ap6Iu:\,0;: til> 6el;lti, "OU 'ltv. eu'll:v .. 1fEXQ~W t n6Q(l11tov WKt'xoxa 1'((16;: 'il.li. 8QOTO b IIO~ IUlvTa IIEllilvUKEV", [lJ 'EX1I).Uyi:VTO ll~ TOU Kltoxa, yd'.(lOU exEivo

..n60ev.. EIp'1 .mxi:w Otw W IluxQU': J1f:rd.ovnjxa. W(f{' eL


YOQuvolliav anobeoOt:... nUQit tOOOUTOV Iltv Kltoxw; ~).6e OlpOfl; lltplpoMy 1I"Qoa6c.u t6 :tbQQ'I'tOv' (4] aUt... bt DQotov xal KltooLOv ('.tv~Q jJ01JEutlx6 nonl1lo Aalva'" 01tuOallfvo 1I"QOOu 'Itf(loV xal 14'IOuQtoa "IQi'la. "otlVfXOIIUUO 'f'l0lv lli... f:xueiv xal vou... exuE, xal1luQuxff0l-'ut IIi) I3Qu6vflv' OU ytlO OIWntal T6 1fllYllu", Kal t,' EUtWV ntO'T'I. noUiJ... uJ'l0lJt(av f:11~awv TOU ne1rilo6cu tl)v TrO!;IV. Dl oE... 'tOtlp b n oLxo6ev iOu ;cQO;: t6\' DQotav, yyiUwy aUTlP tilV yuvaixa itvnoXELV. [61 'H yitO I"IOQx(u t'roO t6 'I"UOV xnu(h) ovou xut t: ~f:yeito 11l'j rptQouou t:~s lpQOvt(6o, tuUt~v u 1(6).; oiXOL xuuiXE xut nQO nt'.tvtu OQu~ov xut Iloilv, Won.!!Q ul xatt'.toxnoL t'ol paxX1xots nt'.t6EOlv, f:~(a"ouou. tOOv Iltv .!!im6vtwv un' ciYOQS f:xuOtov civbQlv.!!v n nQt'tol 8Qoit'o, htQou b~ ouvexilH; i!;tll.!!Jlne. l7 J Tt).o l: tOu XQ6vou Iliixo ),u~ fJt'.tVOvto. ouxh' vteixev ii tou OW~uto llva'ILS, ltu' f:~d,6lJ xut xau'luQulv.l!l'o, tijs 'lpuxijs ),uouolj I tl'jv ltnOQ{uv' xulnuQeOeiv Iliv .!!iS t6 6wllnov oux f:cp6'l. t'rEQllOl'UtO ' uun)v wot'r.!!O nyxuvev f.V IIf.019 xuOeto'ltv1lv ).IJtOOu'I!U xul 6llfH> UlllXUVOV, ij t't: XQoo ~tlapo),r'tv f.t'.tllpave. xal n)v <pwv1)v f:nl!OXlJtO t'ravt.:n:uoLv. [8J Al 6! 6.l!Qt'.tnuIV0l 1IOO t:r)v 'l"v ltvw6).uav, xui t:wv Y.!!lt6vwv (JlJVbQ u ll6vtwv t1lt OUQu. l'XU nQofl).6e CPJlllj xu{ blf666tj )'6yo W te6vlJxu!u uutil. [9J Ou 'Ir)V )J: ixelVl}v Jltl:v vaM'I!t'aoav tv (!(luxei )(ul nUQ' tuutfi Yl!vo'ltv'lv ut yuvuix.!!S i6.!!(ll'uwov 6t ~QoitO~ Ull tOU )'6you llQOOlll!o6vtoS aUtlV o\lvuuQX6'1 Jliv > I!lx6. ou II11v (6tj Xutl!).lJ\1! t:6 xOLv6v oub' tOQ,] nQ6 t6 oLxeiov im tau nftou.
116. 1J
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lori e, stringendogli la mano, gli disse: li segrclo che nascondi, Ca sea, me lo ha svclato Bruto. [}] E soggiunse ammiccando aU'allibito Casca: Di' un po', uomo fonunato, come hai falto a divenlarc in brcve cosi ricco da poter aspirare all'edilit?. Poco mancO che Casca, ingannato dalle ambigue parole dei suo interlocUlorc, non sveInssc tuna. [4] Popiljo Lenate M , un scnalore, salut in modo p:trtico I:lfrnente :tmichcvole Bruto e Cassio, pai li prese in disparte e bisbi Klio loro: Vi auguro di riuscire a portare a termine ii vostro progeno. Non perdete tempo, pereh: non cosa che possa tcncrsi a lungo nascosta. Quindi, si nllontan in tUlla frella, lasdando i dlle nel dubbio ehe fosse trapclato qualcosa slllla congiuro. [5] Proprio aliara dalla casa di Bruto qualcuno giunse di corsa per infor. mare Bruto che la moglie era in fin di vita. (6] Porda, invero, in prcda nUa preoccupazione per d che sarebbe succc=sso, non riusdva piu a tollerare ii peso della sua angoscia. Fncendosi fana, si era imposta di restare a casa, ma ogni rumore, ogni grido la faccva trasa lire: scmbrava una baccante in preda ai furore divino. A chi entrava in cn.53 provcnendo dai foro chiedcvll notizie di Bruto, altre se le procurava inviando continuamente persone sul luogo. [7] Poich ii tempo passava, la sua rcsistenza ael un certo punto venne meno, ella cadde in deliquio, fuori di s per I'agitazionc che le procurava I'ineerlezza. Non feee a tempo a ehiudcrsi nella sua stanza: menlrc ancora el1l scduta insiemc ad altri, fu presa dai p:mico, $Coloro in volto e non proferi piu parola. [8] Le :mcelle si misero :t gridare, aecorsero i vicini c subi tO si diffuse la nOlizin - falsa - della sua morte. [9] Soceorsa dalle :medle, in breve si riebbe c torno in s. Bruto, naturalmente, rimase seonvolto dalla notizia chc gli avevano parImo ma non abbandon ln causa comunc per precipitarsi a casa in prcda all'angoscia.

XUIIl~llevo

[16,1] Finalmenrc si diffusc la noti7.ia ehe Ccsarc stava arrivando in lcrriga. Sgomcnto di frontc ui artivi auspid tralti dalJe vitlilllC 6ol ,

6J. l",'~r"bhc t"'lere: i~Ie:n1jfi~ltlO eon '1uel l'opili" ehe fu rivule di Caltn: per illri. bU.llltlO 1l1lIu,m: nd 7) ({.('j~'" ). I) c, forse. i: ii Lena!c lnen1.onaw da CiCl:H>nc in Ilue "!,I~IIlI" dd tnltr/.O dcl 4 ) IAd 1IIIImm Xll'J. 1 c 14. 1).

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l2] 'ExfU.tvn Ir OlJn!) TOU (j'loQElou l't(lOO(luet rIonlw Aulyw; hteivo Cl'tLTUyxttvl!LV xal XUTOQOUV, t'heHyl':w lI).d(l) ;(Q6vov e4lLO'TOlll:vQ) xaL 1tQooflxovtl 'to... voiv. ] O[ bt OUVWIIOTUl (ql:o{}w YQ OtW)6'. Tii IU~V ,pwvijs aux enUiOVTES ulhou. lfX'lUl(l6IU~VOL ' &'p' wv nllvouv Ili}vUOLV dvm TflS empouflS T~V xOlvooyluv, uvrreo6v TE Tais YVWII(W; xul rrQ6 0.)... ijou EpE'l'av. (ivOOI!Of,oyolteVOl lU tWV l'tQOO.lJtWV, l XQI) II~ 1tEll11lvElV O).1l'l'LV. ilH.' eU{}! ltno{)viloxELV Ih' Ul}Twv. [4] Kuoo(ou b' 1]b11 )tal TlVW" ).).wv TU XEIQu El1lf3Ef3I]XtWV Tai uf3ui {m r. lllna xUl 01lWIIlJvWV ta CVXElQLlU, 8QoiiTO i!yxanwv nj' TOU I\alva OXiUWTl EOIU~VOlJ OnOlJ1)v xat OUXl xaT'lyoQoiivw;, iipty!;atO Iltv oubh bu'x T noh).ou; &""OT{j{OU; ovaIU~ltEix(}m, IfltubQ!p bt TiV lTQoown4J TOU nEQl KoOLQV et}aQQlJve. [5] Kal lum't IUXQV I\alva; n)v beSlav TOU KU{IHlQO; xatmplI..iIOa; ltnhJTl], ipveQ; YEVlIEVO; w; n~Q etJTou xat TWV ailTlj.! TlVO; blmpeQvTwv EnOlELTO Tl)V EvtEU!;lV 66 ,
IIlXQW rrQoo{h:v e!;ultevO 'toi l'tEllt BQOVTOV

1I7, Jl Ti]; ~ ~ouXf]; Et; n)v i!;Quv :TQOEWc),{}O01];, oi Iltv h).Ol TV bllPQOV TOU Ka(oaQo mQlOTI]OaV, w; eVTlJyxvElV TI IltX),OVtE aUTIj.!, {21 xai. Kootov Ilh tyum tQnOVtn t nQ6owlTov Ei Tl)V etx6vu TOU IlollmjLoll lTaQaxa),ELV ionEQ i.ofiav6I1Evov, TQe~WVlo(>7 , bt lTEQ{ Ta Qa; 'AVTlVIOV emOlTaOltEVO; xai. lTQOOOlllJ,WV EW xmtoXE(,tj, [3} KnloaQl b' etol6vn Iltv II oyxr..'lto ne!;avtOtll. ' iI; xaet611EVOV ' Eu6u exEivOl lTE(lltOXOV {}Q60l, T1J.).IOV K!IIPQOV M

,tvevn deciso di non rlltil1carc alcuna deeisione importnnte, ma di rinviare ogni questione, adducendo come prCtcsto ii suo stnto di snlute. [2) Non nppcna secse dnlla leuiga, fu subito avvkinllto da Popilio Lenatc - ii scnatorc che poco prima nveVll augurllto a Bruto cd ai suoi compliei di portare a buon fine ii progcllo - , che lIssorbt completamente j'lltlenzione di Cesare rimi.lnendo a lungo a chiacchierarc ron lui. [3] r congiurnti (mi sembra opportUIlO usare questo termine)(" Ilon riuscivllno a cogliere le sue parole. ma, insospetliti dai discorso che aveva fauo loro in prccedemm, supponevano che Popilio sresse svcllmdo li Cesare le loro trame, Angosciari, si lancillvano occhillte funive e eOIl cenni espressivi cOllvennero ehc em meglio togliersi subito ln Vitll anzich llttenderc di csserc arrestllli, [4] Cassio ed alcuni llltri stnvllno per sgwlinure i pllgn:lli che teneVllnO nascosti lleUll togn, ln qucl momento Bruto comprese, dnU'aneggiametlto di Len:ltc, ehe ii senatore stRva supplkando c non aceusando. Senza proferir molto (ernno circondllti da personaggi cstrnnei allll congiura) :ltteggi iI volto lld lln'espressionc serena per rassicllrare Cnssio e coloro che lo stllVano imitando, [5] Dopo breve tempo, Lcnare baeio la mllno a Cesare e si nllont:mo: divenne evidente che ii motivo dcl suo colloquio cm dcrrato dn queslioni personali o che, comunque, gli st:t 66 VIlllO molto fi cllore . [17, I) I sen:ltori si diressero verso I'csedru cd i congiutati circondarono ii seggio di Cesare come se volcssero discurere con lui di qual. che problemll, [2] Si clkc chc Cossio in qucl momento nbbin vollO lo sguardo verso la stalua di Pompeo in una muta invocazionc, quasi che patesse cssere llscoltaro, Ncl frallempo, Treboni0 67 rtllscin Antonio verso la porta e lo Irattenne fuori dclb saIu a chincchierare 6!1. [}] All'cntratn di CCSlltC i senarori si levl1rono in piccli; pai, tuni si misero li scdere cd i congiufllti, pronri, circombrono Cesare precedllti da Tillio Cimbro 6 " che ini1.i li perOfllre lu causa di un fratcllo

). II lermine nuvUJl'o,O' sl'mbr.1 improprio II I'luwrCll, pere!.i: i cospirlllori nQn ll\'e \"lIlU I'r<'Slutu lliurlllUent" (dr. I J, 11), 6. Anche '\l'I'IASO, (;[1('''1' ril'i/; II II,87. ('1. G:liu TrdHmi<l, 1>Tt>l.~lIlsule ddl:i SP"llllll Ulteriore nd 47,I'"rll'CiI' alllllollll :m. tr,o illillliu di 1'(JIllPl~>. Aller,mine di qunl:l Cllllll)lIllllll, s<'Cundu 1;, ,en.;unl' _ chc pCCCll .II LlIl"cromSIIl(> - d, A"I,m/O 13, IJ. tlopo aver SOlllblO l'al,illlU di AnlOnio, dcdsc di rum meill,r1o li pnrtc dd!., colllliuTl1. Era M:lIO tlcsiJ(llnto proamsu!c d'l\siLl pc' iI oI,r IIw'>tJl"I1UN II, pp. 330'33" 611, I\nlunio erol cunsul~ ud H C sulo un nmso)lIrc rulll~ Treboniu, per di pi" SilO e~conHnilitonc, :l\'r~bl", p<lllllU 1">\"IIrC lIrJ;olucmi lali d:l IHller!u Inll1enere fuori dellLl curi:l, Cfr. ullchc CI[ROSII (/l'/Ia",i!,i""j X J8, ,: /'!!J'lippil",'" II H e XJ11 JJ): .~"Io in Cc'ja,,' (Mi, .1 I'hUllrcO "ffcnnu (li tonu) che (u Dedmu linHo II tmtlcne'~ ,\nlunio fuori deli" eu,ia,

69. L. Tillio Cimbru, p,clmc ncl 4~, "ellne nominu1l1 ,1:1 CeSlIrc I!Il\'ernnwre ddl;, llilit1i" c dei Pontu per ii H: qui si rcc dupo ii c~'511ricidio pc, roIC~lJllli~,c den"w e Irtll'pe per Ilnllo c ClIssio WMOUGHTl)S II, p. Jjo).
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XeiQu 'tou Kltoxu XQUTWV l({lIijXe:, XU[ '141 i..,<nhl' 'I!'Iv xe:'flUr'lv iYXUUljIlltVO, l1aQbUlXf: 'lO oWllu'Iai lT11yai'2. (7) ol ' lttpt:lbW ltvUl1e:l1l:YllhOl 110Uot'i l1tQ{ tO OW\IU X(lWjltvOI toi !;hfltOlV, laailou hlt(lUlOXOV, Watt xed DQoutov I':L 'I~V XI':LQa l1llY1'lv apl':iv, to qlbvou oUVE'fI<l:noIII':VOV, l1[lll1ao'6al t 'IOU ailla'lo l1avta.
(l8,IJ Otw cY lm06avOvto a,,1'O, BQoto Ilh ti Iloov

chc si trovava in esili0 7ll , GH ahri unirono Ic loro suppliche a quelle di Tillio, gli toccavano Ic mnni, gli baciavano ii peitO e la testa, [4] CcS:lrc tenlo di respingcrc le preghierc, ma i supplici non si arrescro. Aliam si levo coo dccisionc: Tlio, pronto, gli strapp con entmmbe le muni la toga dnlle spnllc, Casca 71, rillO dietro a Cesare, sgunin ii pugn:llc e sfcrro ii primo colpo, fcrcndolo in modo sUI>crficiale nlla sp:llla. [5] Cesare gli affcrr ln mano che tcncva I'impugmltura e gli ~rid in latino: (~Cascu, sccllerato, cosa fai? e Casca, per tuna rispoSIl!, grid in greco ai fmtcllo di dargli una mano_ [6] Colpilo armai da pill parti, Cesare si guardava intomo per trov:lfc una via di SCllmpo: 11I:1 quando vidc Bruto con iI pugnnlc sollevalO 5U di 1ui, pronto a vibmrc ii colpo, lascio nndare la mano di Casca chc tcncva salda nclln SU:I, si copri la testa con Irt toga c non opposc piu resistcm.. , 72. [7] I congiurati, intcnti a vibrare colpi alia ciecn coo i loro pugnali, scrrati imamo a Ccsarc, si fcrirono I'uo I'altro; aoche Bruto, mentre colpivn, vcnne ferilo ad una mano c tuni erano coperti di sangue. 118, Il Cosi mari Ccsare. Bruto avanz ai ccntro della saln, convimo che un suo discorso nvrebbe incornggiulo i seontori c li avrcbbc lmttenuti sul posto. Ma essi, in preda ullerrore, fuggirono in maniem I.:osi scomposta che, vicino alie porte dc1la saIu, si verificllrono disordini e incidenti, anche se 11011 vi cra Ilcssuno ud incalzarli e u spingerli ull'esterno. [2] I congiumti uvcvano dcciso di non ucciderc nessun n1tro, ma di chiamnrc !Uui nUa (jbcrt. [}] A dirc ii vera, ndla fase di prcp:lrazione dei complano, si em pcnsalo di ucciderc non solo Ccsare. mi :mche Antonio 7J , uomo violento chc llspirava ai polcre nssohllu; cgli, per di piu, aveva dalla sua I'esercito per il modo cameratcseo cnn cui traetava i soldati e - faltore decisivo - ad un caraeterc impetuoso e rnegalomane aggiungeva la carica di consolc, csscndo allura coUega di Cesare. [4] Era stato Bruto ad opporsi a queslo disc~1l0. chc nOll gli scmbrava fondalo su un principio di giustizia; spe-

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vbQu xal vl3QIOl:flV 10xv ti': ne:110ltlllhov 0IUI\t xa! ouv110dQ. n:QO tO ol'Qatuutlxov, xa! IIMloD' n tlil ipOtl oopaQ~ XU( IIEyuOl1Ql.tyIIOVl l1QooeIl]qlt:1 tO riJ "nouta ci~IUlIIO, 'I6te KoloaQI ouvQXwv. [4) 'AliO. BQoutO Evton1 n:Q6 tO IJol:UIIU, 1tQWtOV IIi\' iOXUQIl;l'lltvo tlil b1XUltl', tttQov ' 1Jno(n)6d ).)"[[o 'Iij IlUU-

70, Scco""o Miin~.cr fI.. Tdl,itl Omhrr, nr, I, in RE VI A, I, 1!).16, coI. 10.\7) iI (111Idl" i: .1;1 idclllificP~i con ii 'li'/fiIlIC"i Qru1,iO 5i ri\'olgc in.l',.,mm'rJ I , ~4 c 107-10<): dr,

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IIJ, JI C CAS.~IO l)JO~H (XLIV 1!),)1 ri(tri5cono ehc, scclm<!o ulculli, Ccurc si 5i1rcbb.: ",-"I",,, llrum cnn 1" n,lIU ul1OC:Il~iolle. prollnllchll" in Ilr~...."(), HuI oil .hvov, 7 I. Anche IIII/Ollio l~, j t Arl'IA~O, GI'I'rT(" d"N; II 1'4, 4711- CAS.~IC) DIC>~K tXLlV ",, ",) ,,((tona chI' illlfOllcllll indutlC"\'u I'ucci~iollc Jj ul'i.lo, pilota "'''lI,IJl<'r tqll;f"",.

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l8 - 19

437

~O)..1j. LSl Ou yQ lUI'I:ylvwoxl!v l!ucpu xcd q'llf.6nIIOV vQu xul M;II tQOOT"V T6v 'A VtWVIOV hnoblilv KuLouQo yl!VOllhov OUVf!qJlt1.\JI:O{}OI

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119, II Ou II"v ltkM tfl OTfQalQ. tij ~ov)..i"\ ouvek6ooll ei T6 nj ri"l leQov, 'AVTWV[OU bi: xat n>"ltyxou 77 xal KIXQwvO1~ d.lT6vtwv
1tEQI ltIIVI\Ot[cL xat 0llOvola, o!;f: II" IIVOV &ElOV elvttl tOle;

tlomo coo lame buone qualit e cosi intraprcntlcllle, mnbioso c desitleroso di gloria, una vOltll c1imiMto Cestlrc, si slucbhe converlito alia loro causa, abbmccillndo con pnssionc, da essi pcrsullSO, ii nohile idenle di una patria libera. (6] Bcnch fosse sinto rispnrminlo per inlercessione di Brulo, in qucl momemo Antonio, nellcrrore genemle, preferi fuggire dopu aver indossnto miseri panni H . (7] Bruto c i suoi si diressero in Campidoglio, <.'SOnando i ciltadini alia lihen con le mani insnnguinate cd i pll~nali sAuainnti. (8] ln ciuii in lIn primo momemo si scmivano lamemi, la geme sconvolta correva aU'impnzzala c ;1 cnsnccio, aumentando la confllsione. [9] Ma quando ci si rese como che non emno in atlo stragi n sllcchcggi, ii popolo riprese coraggio e ttlni - semltori e pichei - salirono sul Campic!oglio incontro ai ccs:lricidi. (IO] Davanti al1a folla ivi raclunatllSi Bruto pronuncio parole di incorllggiamento adaue nUa circostam::I. li J] I Romani presero a l<.'sscre le lodi dei ccsaricidi, li invitarono a sccndcre in citl cd cssi, flsskurati, si fC1:arono nc1 foro, scguici dalla popolazione. Bruto nclla discc:.-slt fu circondalo dai scnmori che con gran pompa lo scorlarono fino ai rostri. [12] Ln plebaglia, pur cosi ctcrogenelt c pronta a creare scompiglio, ne! vedere cio, ebbe paura e allese, conll>osta ed in silenzio, gli sviluppi a1ella situazionc. (13] Quando Bruto si fece avanli per parlare,lo ascoharono con auenzionc n ; ma quando parlo Cinna 74 c rivolsc pcsanti aCCU5e a Cesare, fu chiaro che non a llIui cru gmdilo ii c<.-saricidio, vi furano scoppi di coUCI1l e proteste, IllnlO che i cesari dali prcferirono tornMe sul Campidoglio. (14] Bruto lemeva lIl1 assedio; pcrcio mando via i pcrsonllggi I)iu aUlorevoli che crllno con lui pcrch non riteneva giusto gravarli dellc sue slesse r<.'Sponsabiliti't c f:n correre loro dei rischi. [19,1] rJ giorno succcssivo ii scnuto lenne Ilna scdutll presso il lcmpio deli a deli Tclllls. Antonio, PI:mco 71 c Cicerone 78 espresscro la loro opinione circa I'opporruni:l di concedere un'llmnisrill ai CCSllri-

1.1. I',mlli d,l ~dli"I'(l: 1111/lJIli"

1;1, I.

n. Pcr <IUt'JlO s\:wndl\ <!i~('lIr~o di Ilnllo ~i I'cdll l'llrodll~i(//",. I'p..1?Y.I?'I 16, 1.. Corndio Cillllll. ~I:('l)IHI" 1\1'l'lASO. Gtll"rrc' c1tiifi 11 'll, )0<}, cru p:II<'nIC di Cd:l'\:. in qUllll1C1 (rlcllo deli" prilllll moglie; ud.\oI crn I'rCl'>rf;: (IlMOIlGlnO~ II. Pll. ~~o
FI).

77. L. MlIIlIlziu I'I:m... p.ctOtl: nd _I), Cr"ll IIII!O dt:sill1llll0 IJrncun~"lc <lclln Gulli;l Trunsulpinu per ii -14: IlKtlUmm,..., II. 1'1'..107 c: )'9. 78. II discorso di CiCCllllle" ricort1llln ;11 I'bifipplriJt' I ': I'oruzionc riporlul11 du c..~ . .' 1" DIONI! XLIV l}jj e. t:l'Ilu. l11lufiftifl rc:tori<:n.

11I'OYTOr

19 - 20

439

VbIJOlV, lt),)"Q xal YVJJlljV imtIJ TlIIWV ltIJo{)eivUl TOU; \lltTOU xal TaUT' ermllTlqllolteVOI leO'joav. 12J 'AVTwviou bt TOV uov ei TO Kultuw),lov Oji11QfOOVtU ltl!lnjlUVTo;7'J, XUt11),00V 01 lteQI BQOUTOV, {lOnUOltol te xui beuixJel; iyivovTO nvtWV civUllelxOivtwv, lJl xul Kootov Iti.v 'Avni)Vlo eO'Tlu nUQu),alJJv, BQouTOV M: Atnlo, tOU ' llou w tU; fixf nIJ; EXaotOV 11 ouv1JOda ii qItolpQoovl);. 14J ~AltU ' ~lltIJQ n),w ouvehttvu; oi lJouuutUl, nIJtinov Iltv 'Avtwvllp Tllt; fbooav, w xutonaouvtt noUllwv elllj'luAlwv IJXjV, enfn:u tWV nfQI nQoutOV iloav eneuvOI tWV l''WIJvtWV, )Cal tU.o inuIJXIWV btavOltal. 151 DQotlp Ith yIJ !1J'1J<P(oavTo KIJlnlv, Kuooitp bt AllJullv, TIJflJwvltp b' 'Aolav, xul KljiIJQ'll BlOuvlav, Tql 6' dQ.... BIJOT<t1 tl'Jv nfQ! tOV 'HQlbovv raut(av MO . 120, 11 Mu bt Talito nfQI tWV Ka(ou(.K> blat')l])Cwv xal TOqlij OUtou )'6ywv [ltnfOVtWV 1l1 , xa! 'TWV ITfIJ! TOV 'AvtWVIOV lOvtWV TlI TE 6taOlxa ltvayvW<rltijval xul TOU oWllaTo; eXfJlO(l,v Yfv!06al It~ xfXQU"lltvl)V IlIlb' TIIIOV, Ilil xal TOUTO nUQovu TOV MUIOV, KlIoOlo 11i.v lOXUQW; vt!),fYfV, E~f 6t BIJouto; xal OUVfXwQl]Oe, beTfQov "aQuiv TOutO 66l;u;. (2] Kal yIJ 'Avtwvlou lj'letollfVO; uhlov foXev enltflxlool til OUVWlloolQ paQuv xol 660,IOXov noU,"ov, )Cal T, nfIJi tilV tU'PilV v 'AvtwvlO l'l;lou TIJnoV oo; YfvtOOUl TOU nuvt o<pa),ilveu. () 1 nQWTOV Iltv yQ f:v mi bloOlxeu f60lltvwv )Cut' v6(1o 'PWIIOlol n601 bQoX'lwv ij36ollij)COvto ntvtt: lIJ , )Cal Tq, 6illltp TWV nQov tou nOftlllOU xfllTWV ol1oe),ftlllltvwv, Otl vuv [OTl TX11; le(l6v IIJ , evola 6aul'UO'Til xol nOo; aTOu TOl noho flhv' (4J EnfltU, TOU oWllaTo; ei; tilv YO(lv KOlllOOvto;, 'AVT)Vlo

cidi per evitare disordini in ciu. II sennto decrclo pcr loro l'impunit cd onori pnrticolllri che i consoli avrcbbcro dovuto Slabilirc. La proposla p"SS e I'asscmblea si sciolse. [2] Antonio mand ii figlio in oSlaggio sul CampidogJi0 79 cd i congiurllli scesero e si mescolllrono alia foUa tra abbracci e sirene di mano. (3) Anlonio invilO a cena Cassio, Lepido Brulo; anche gli ali ri ccsaricidi ebbero !Uni un invito, ciascuno dall'amico piu caro. [4) II maltino succcssivo, iI senato si mdun di nuovo per disculere le seguemi qucslioni: gli onori da decrelare ad Anlonio che avcva troncalo sul nascere una guerra civile, gli c10gi pubblici da tribulllre ni ccsaricidi presemi alia scduta e la dimibuzione delle province. (5) A Brulo IOCCO Creta, a Cassio l'Africa, a Trebonio J'Asia, a Cimbro la Bitinia, all'ahro Brulo la Gal. ti:1 Cisalpina 1lO.

79. TUllu tio) .1v\relJ1x nscre sutccssivo "ll'unit" sedulu dei '7 mu ..~u (,.1. /"/"111/1 lI'rriQ(hll" IIJ. 1\I'I'IASO {(;ur'Tr avili II l.,p, )9.1) c C.. s SIO Du)",!! (XUV ,H. ) Rli osl:lll/li furono .llle: ii fij{lio di AnlUniu cd ii fil;liu di LCl'ido: n", (:,CIlM"NII II'bfifl"irJ" I jl c II ,o) (" tC'lIlO solo ulliK!io di Aruoniu. 110. Sllllc I'"",inc" fin mcrito alie 'lll"li le fomi di.. crj{ono). si ..cd" I"/"Ollll~iallr, IJ. \~.I. II datn I'llllllrdl~'" in h~se ui \Ju"lc " IJnllo locro Cret" c ronfcrnlllto ,I'L CICIlMOSIl, l'biliflpir'I<' II 97 c Xl ~7. II I. (:fr. i fllt",mi lirnili di ,l"((mio "1. 7: G'Jllrr 68; CicrfQllr 'l~. '1'). /\I'I'IASO (,',...,.. " ....,,,Ii II l.lj, )9l") ,,(f"""ll d,., fu 1l1"'IKllo ....olere lu l'uhbliclllcl1um dei tc~turnenlO di CcI~re, SVIlTOStO (lJill/IJ /ldil"I1J, I J, uI e'lIllru.rin, ""'tiene ehe fu "I>o:rto c leito nel corro di un" rillni"nc pri"utll II CUS" di Amuniu.
~If"". II. J9oiJ. Scwndo LlVtO

[20, IlU senato, quindi, passO ad t'Saminare la queslione dcl testarncnlo di Cesare e dei funerali~l1. Gli nlltoniani eTano dell'avviso di d:lrc pubblica lellura dcl testamento c di celebrare con i dovuli onori ii funerale di stato, per evitnre di csaccrbnre mnggiormcllte la plebe. Cnssio si oppose rccisamcntc, Bruto, invcce, ccdetlc ed acconsenli, commellendo - a giudicarc da cio chc accaddc in seguilo - un secondo errore. [2) li primo lo llvcva commcsso rispurmillndo Anlonio, procurando, in tul modo, ui cesnricidi un ncmico fcrocc t-d un lenncc opposilore; ma lo sbaglio pcggiorc lo fccc Illscinndo ad Amonio ii compilo di organizzare a sua discrezione i funernli di Ccsare. [J) Pcr iniziare, iI ICSlamenlo disponcva una donazione di scltanlacinque dr:lcme u cinscun romano 82 c 011>01>010 IUIIO lasciava i ginrdini ai di 1:"1 dei Tevcre, dove om si Irova ii lempio deUa Fortuna 'H ; tali disposizioni provocarono ne! popolo selllimelUi di arfeuo, nlllmirazionc c rimpianto per Ccsare. [4) ln secando luogo, Anwnio, pronunciando,

II,. Lu dr,,,. el,e l~lrrisp(}nde "i I't'{:/'I"'J l"J/t'rllll$ di SVtmlNIO (DivlIl 1"IIi" IlJ, 1), "icllc ,idirnensio""llL du AUl!llSto. nell" Slll'"110hiol!rufi", 'llrcntu dnll'lllc (CAS..~tO D,Oo'OH XLIV j', jl. IIj. Sul1~ ri"'l ,k"stru \leI T~"'crc, "i pildi Jd Giunic"lu: efr. ()MA~.lo,.I' ..mll)l/('J 19, ,II. ,\I tl'lllpio l'lmnrco ""c~'1lna in Mu,,,liJl ]191\-n.

44

III'OYTO:E

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44'

2nuwov WOlt~Q {)O fOli. tlLf1;,(hiIV, xal,.il nhilOlj ;UVOUIUWU ltQ TOV ),oyov QlV. de; oiXTOV IlEtCf\UM:. xal. Til" oOi\T UPWV TO KaiooQo iUlUYl1hll" CtVClfTUsev. irnbeutvJllfVO; tO 61uxon xal. tooV tQOU'

Illnwv tO nhlWo. 1.'1 'Hv OU," tElV ouM.v En )/.60111(1 yw61IEVOV. ).)..' oi. Iltv ipwv roiJ VQOlPVOU uVUlQeiv, ot o', W01tf(l bIt K).wlou TO c"IlIlIUYUlYO J1Q6tfQov"<. n 'tw" (lYOOTlI(liwv l pOQU xal Tac; t(luntt;.a o.vao1twvw; xal ouyxo~ll;ovtf/; d mutO, J'[ClI1IllEytO'1 JtU(lU" f.V110UV, L6] xai. 'tOv vexQv blDt.vlE fv IltOl() 110u'lV Ilho i.L(lWV llo).).Wv l)' uo).wv )tal. f\ef\fl>'wv 'C6nwv x6ilYIl;ov. PI 'O bt t6 !til"

e1;t hU ll'lIIEV. )..)'XOev ),).,o ltQompeQ61tEVOL xal u).ou uvuo1tii-lvu iUIUptXTOU. ltDeov tl'd TS ot>llw; tWV .vllQ1lxOtwV autOv wC;
flllt(liIOOVUSIl', )J.' r.XI!L"Ol Ilh I!tJ 1IE'P{lQYJltvcx 1I(lOTf:(lO", 1IEX(lOOU"lO tO" xt"l'lu\'Ov' IS) {IV fiA ns K{vvuS, l''I:OUlnx; Vl)(I oubtv '[tis ulTtus IIETtxwv, idJ. xul (plho; KuioCl(lO; YllYOVI;, [9] OfO; vuQ li'lno XUXOIJIIIlVO; imo KuLouQo; f1ll llL1IVOV Q"IlLOO(U, TOV t kl1tu(leiv xal Plt;,EoOal. ttho; ' Yl':lV XaJlolll!vOv Til; XlllQO;

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T01l0V XU{ OXOUlVV, aUTO" ' .XOvta xal Tl':Oallp'lIltvov en:wOut.. Tatll" ivn n)v ~'I" aun'i' ouvtp'l JUJQtTTEI" u't VUXTO JlW; EW{)E" hOtolllt;,OlltvoU Toii OlIIOTO;, atollllVO; ln) 1Iu(llltval, 1IQoilhOllv d; TOV XhOV il'j lhuY(llalVOIIE"OV. 1111 'OrpOel; ~ )tal b1;a; oux OOl1E(l {IV Kiv"a; I!lvm. )J.' xEtvO; 6 KaloaQu l1Qo n)v

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O{lyTI, U{)l ei 'Pwlulv xunvtt.

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secondo la consucludine, l'e1ogio funcbre davomi alie spoglie di Ccs:.re ehe erano stale lrasl'ortale nel foro, si propose di inslillare nclla folia commossa ii semc della eompassionc. Egli prese le vesli insanguinate di Ccsare, le dispicg per mostramc 1c laeern7.ioni e Illcucre in eviden7.a quanto nUlllerosi fossem stati i eolpi inferti. (5] La folia diede in smanie: aleuni ehiedcvano a gran voce ln lcsln degli ass3ssini, lW nhri - come gid era avvcnuto ai funeuti dei demagogo Clodio nmmassarono i banchi divchi dai nego cd i tavoli in un sol puma e Ile fccero un rogo gigantesco. (6] Posero ui (entro della pim ii eadnvere di Cesare c gli resero le onoran7.e funebri, sebbcne li vicino vi fO$Scro lempli cd ahri edifici sueri cd inviolabili, [7] Non appena ii fuoco divamp, si avvicinarono II turno ai rogo chi da una parte chi dnU'ahra per cslrarne liz7.oni ardcmi c, br:mdendoli, si sparscro pcr la ciltl) eon l'intcnto di raggiungcre Ic case dei cesaricidi cd incendiarIc ll'. Ma i eesariddi non correVllno I'cricoli, poich gil) d:l tempo si etano barricati ncllc loro case. [8] Un tale, di nome Cinna, chc non era implieato nel ccsaricidio ed an7.i era amico di Cesare, [9] avcva fallo uno slrano sogno, lnvilalo a banehetlo da Cesare, aveva rifilllalo I'invito, ma, dopo multe pressioni cd insisten7.c, Cesurt, presolo per mano, era riusdlo a trasdn:ulo in un luogo ampio c bllio cIove Cimhl lo avcva scguito malvolcntieri, IUIIO impaurilO, [10] Dopo ii sogno, duranle la noite, Cinna fu coito da una violenl3 febbrc; ii mallino segueme, IUtlavin, dedse di nssisterc ugualmente ai funemli per lIn senso di rispctto nci cOllfromi dei morlO, Quando giunse sulluogo, lu folia era ormai in predn ai furare; [II] vistolo, lo scambi per ii Cinna ehe ii giorno prima aveva Innduto nccuse a Cesarc in asscmblca e lo Iindll(,. [21, J] Bruto e i suoi, per timore dcllc refroni seonsidcralc dei citl:ldini, specie clopo iI vohafnecia di Amonio, si allonlanarono dalb citt K7 Si fermarono prima nd Anzio, spcrando ancora nelln possibilil di un filamo n Roma, quando si fosse plnc:lla la furia popolare. 12] Ci sarebbe facilmente accnduto, a loro giudi:r.io, perch le mosse
117" AnlOnio f~ munare, ii ) I.liugno. un Sf'nlliuJOllIUIIUm eh.: l"Ol>fcri,"II li Llnno c ('~iu uni omlfio/n,mmli risl'c:ui"lrnmlC: in Asil ro in Skm~ tCIC,UOSM, ilJ t1f1m.m

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IX 9, l: I'l.lJTAllcn. ("cl<lr,~, }-7: S\,Il1(.NIO, Dil"'l 1/llim II,: 1\1'I'I~NO. Gm"",- rilliJi II 1.17. 613: C~s..~IO DlnN.1 XLIV )0, .1. ln IUlse ui SI! citPli I,pni. ChUlll VIlO \.,scrc iJ\'flIiIICPIII .'011 El..io Cinnll, IrihlJllo {ldlp ..ld", dd ...!, (en'r",e ('~ri"no m~OOG.tTo:'< II. 1'" 3141. V..Jcrio Milli~ihlo ~ffcrhl~ ehe CT:lllo"u:!ll:.1 ;1. . .1"11.... dd ._tro I'asso non Cun-:l jtIoss:I maTJtin;tll' lpai I"""rilll ne! ICSlu) iIlfibun" i: J;t i<l,mliliC1lrc roo i1IXICII, prniro {Ii Cllllllo, PUIOR: J.,1I11 .\'",,.....,,,

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xal 1tEQlltW. t=iJ 9'jQla Te y(l nIIl'tolla OUVEWVll1l:vO, ext.f:uof 111jbh un0b600m IUI' Jto),uu:'iv. lla nOl xumXQI)ouo6m, xal tWV JtfQl t6v 616vuoov tfxvltWv at6;: EL;: Nav Jt6lv xata~a;: vhuxe JtdmOl;:' [61 JttQI bt Kavoutlou tlvO;:" ell1IEQOUvtO;: v tol;: {h:6.t(!Ol;: i!YQuqll! JtQO toi/;: eplou;:, Jtw JtdOUvtE ut6v I':LOUy6.YWOlV 'EHiJvwv yaQ oubhu ~LUo6ilval JtQooilxElv. ~Ey(lalJlE b! xul KLxtQWVl Jt6.vtw;: 7U1.Qatuxtiv taie; 6m;: 6E61IEVO;:'JO.

[22, II 'Ev tOloiltU b xomotimEl tWV JtQUYII6.IWV VIWV, ittQu y(.VttUl IluafloiJ, tou vou Kulool'o;: !tu!6vw. Oto;: ~v Ilh ~ c'.t6E<flllhj;: Ko{oa(lOC;'u, YQlll'at"1 6 l1ai;: \lJt' autou xol X),IIQov6. Ilo;: c'.t110E),t:lllllho;:"1. (21 'Ev lf 'A110Hwv(~") blt't(lIPEV u KaioaQ cVUQW1I, oxo).~wv JtE(l1 6you;: xxEivov bd nQ6ou;: .... eai/VtlV fuDi/;: iyvwxtu Jt(lOOlltyWV. [}] -A,ta 6t T4t ltUOOOal T6 Jt60 ;1),6Ev E1.;: 'PJIIllv, xal b1lltaywyia;: (lXl)V TOUVOlta Ku{ouQo 6jlEVO;: ouTif'\ xal bwvtllWV T6 x(nutup6tv (lyi!(lIOV 'toi;: Jtoltm;:,

si Iasciano trascinare in maniem irmzionale cd in men chc non si dica, ora di qua ora di Iii. Per di piu, essi godcvano dell'nppoggio dei senillori, i quali, pur avendo conccsso "impuniul agli assassini di Cinna, lIvevano individualo cd nrtestalO i rcsponsabili dell'assnho alie case dei cesaricidi. [3] Anche la popolnodone, cOOlNlrima perch Anlonio mirava chiarameOle ai potere nssohno, rimpiangevn BrUlo esperava che prescnziassc agli speuacoli chc avrebbc dovulo organi:-.7.arc come pretorel:lll. [4] Bruto si rese ben presto COOlO che molti vclerani di Ccsare, bcncficiati da Anlonio con I'nsscgnnzionc di lerre c cin, slavano complonando conlro di lui e si infihrnvano in cin SCnz.1 dare ncll'occhio. Percio non voUc lornare a Roma: ii papalo assistene - lui asscnle - ai Itltli chc si svolscro con grnn pompa c scnza risparmio di dcnaro. ~J Aveva acquislllto mohe ficre che dicde ordine di utili:-J.are tuUc, senza vcnderne alcunn o tenctln di riscrva. Si era recato personalmcnte a Napali per parlare con alcuni altori dramma(ici. [61 Aveva scrino llgli IImici perch ingaggias.scro un lal Canuzioll'J, molto richieslo nei leatri, dopo IIverlo convinto, con gran tano, a pllrtcdpare ai II/di: non gli conveniva, infnui, usare le maniere forri con i Greci. Aveva criltO anche n Cicerone, pregandolo di assistere a (uui gli spen3coli 90

(22, I] Proprio allora la siluazionc mUIO radicalmente coo I'arrivo dei giovnne Cesare. Era coslUi ii figlio di una nipole di Cesare\ll, designaro dai defumo ncJ leSlamenlo figlio ndonivo cd crcdc 'J2. (2J Quando Cesare fu assassinaro, si trovava nd Apollonia')} per SIUdiare relorica, in allesn che lo zio lo Tnggiungesse: iJ giovnnc, infatli, lo llvrebbc seguilo ncUa spedizione contro i Parti').!. [3] Non appena seppe deU'assassinio, si rcc a Roma, clovc assunse ii nomc di Ccsarc pcr accnuivarsi [a popolazionc'n. Qllindi, distribui iI dcn:lfo ai popolo in ottemperanza alie disposizioni lesfamcntarie. EnlralO in urto

1111. Iludi tll',,/fi'lllft'J ch~ UOI'L"VIIIlU


11\1. For~c \ln lihcrlo 1('''''t:O.

~,'ull!crsi i I'rimi I;;orni di hJl;lio.

,o. Cicc'ulle :I"L,\"I Illsd,ito 1l')l1lLI in1orno ui (, L1prilc; nun uccondiscL"Se propO>itll di llnuo, l(iU1l1L1FlIi nl"1l'/l,laXllimllll III ,'il\iliu ddle mlem!e di l"l(liu: Ilc/ tll/ic'WI XV 16. t. \II C. OUllvio cTIl fil(lio di Ihiu. fi/llill nHJlUliorc Jellll surdiu di CL'S:trc, Ciuliu. Rim,, sltl \'cdo\'" di C. UUIIl"iu nd )\1, III'L ....'. SPU>iltlU L. tlluru FiliplKl (~\lllll f~tnil!JiIl di On,, do. SVIITUSIO, tluX/lS{1IJ ~'ll. 9~. 1.1'1110, I'rriochll" I 16; SYlrrON10, /JivlIJ 1,,1/i'J 8~, 1. \lj. Ciu" ~illl~ta ~ullll COSIIl Ildrilltk~. ndl'llliriA tllcriJiorm!e, It ~"d di J)uru~~". POJo

"II"

~r,lt.:vu IInh fltmuslI s~""!lI di tl:lOri<-n: Olhll'io vi Il~L,\'1l nmtillttCl dlt ll~mlll Apollo.loro tU l'et/lllmO, unnlti 1t,,~j"llu (SvlllUSIU, AU:I<S(t/l 11\1, 11. 91 Ottltltm ~iorni d"l''' Ic lrJj di m~r7.O Ccsltrc IIvrcblx: .!m'utn IhScilltl: Iluma per ml(lI"i~,;r.llrc III SIXdizionc: /lI'I'MNO. (;"r",' <"Iii/fi II J 1.1, 047(,.

9). Si ronfmmi IInchc I" rt/lIIl'nraliQ .\, 'I.

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VIOV llxPU).Ei:V T'I tUQuvvto Ilto"fiv UL'rEi: T Ku[ouQu xaTuOTiioUl T6Q(1""0". [23,11 'E" Ilh OU" TUt lTQWtl'..tl; emOToat TOlOi)TO

con Antonio'H., con distribuzioni di dcnaro fiuni aHorno a s la gran parte degli exsoldati cesatiani e fonn uml forza consistente, [4] Cio cerone, che odiava Antonio, si butt dali a parte di Cesarc, attirandosi i rimproveri di Bruto. Cicerone - gli rinfaceillVa Bruto nelle sue let lere - non sentiva iI peso della tirannide, ma tellleva iI liranno solo se era suo nemico cd era disposto ad accctlare una forma di schiavilu iIluminata, dato che nei discorsi c nclle lettere esaltava le c:lpaeit di Cesare. I loro anlcnllli -:lggiungc:va Bruto - non sopportavano i dcspoti neppure se roller:mti; [5] secondo !ui, Bruto, non si Irallava di scegliere tra la pace c la guerru, bensl di non divcOlarc schiavi. [6] Cli sernbravu, poi, strano che Cicerone, pur temendo i pcricoli dcrivMui da una guerra civilc, non p:lventassc ai contrario una pace disonorevole ed infamante e che, pur di allonlallllre 1:1 min:lceiu dellll lirannide di Antonio, auspicasse la ditlaturll di Ccsarc.

BQOUTO'J7

'"]II t TW" Ilh w Kutoul'u, TlUV ' w 'A"TlllVlO" llOTUIIEvW", wv[w" t TWV OTQUTOlIwv c'CJ1IEQ imo Xl]Quxl lIQooTd}ElltvWV Tiil lIo" lOVTl, lIa"tUlIUOl" imoyvov TW" lIQUYllt'.nwv ~Y"w [21 "Ol}f" 1] XUH1mEi:v 'lTu[uv, xul lTE~ii (:nu AEUXUV[U fL 'Etuv~' f:lIt ltllUOQUV liXE". nOQxtu Ilouou lIUl" Eis '1'1.;)10]" 61IOTQUlIo/}m, u"l}u"El" pt\' e;tElQuTO lTEQI1IU"fiWS EXOUOO, YQUlpl) n OUtl)" lTQOiWXf, TUnU Yf""ulo" ouoov,
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nOQxlu" 11 TOi) lIMou ELxUl" f:~TlISE" Ei MXQuo, xct lToaxl cpomou Tii lU1Qu EXUlE". (5J 'Axtlou M Tl"o?'> TWV BQOUTOU cp[w" T lIQo "ExToQa T1] 'A"QOIIUX'1S E1[1] U!"TO' "EXTOQ, UTUQ 06 1101 fOOl 1I0tl)Q xot 1I6T"10 IlilTllQ ilM: xoOlYVI1TO, nu b 1101 6UEQ6 lIuQuxo[ T1 IS 100,

[23, 1] ln quesli termini Bruto scrisse le sue primt:: lettere a Cice rone'n , Ma ormai si crano formate due fazioni 0pposlc:,la cesari:ma c Illllntoniana c: gli escreiti si (:lcevallo compmrc come merei che iI bano ditore melle aU'asta vendendole ai miglior offerente, Bruto smise di spcmre in UlUl cvoluzione positiva della silllllzione e decise di [aseiare I'!wlia. Attr:lVerso la Lucania mggiunse iI mare a Vclia 9tl. [2] Poreill sarebbe tornata a Roma. NcI momento dei distacco cl!:l cercava di nascondere I'inquietudinc, ma un dipinto la tradE. [3] Esso raffigu. rava un cpisodio tralto dlllla mitologill greca: i] commiato di Euore da AndromaCll che ricc:vc iI figlio dalle braceia dei mil rito fissalldolo in tensamente. [4] Di fronte a quesla imrnngine cosi IOccante, Poreia scoppi in lacrimc ed ogni volta che vi geltava lo sguardo riprendeva :l piangere. [5] Aeilio9?, un arnico di Bruto, prese n recilare Ic parole chc Andromaca rivolge ad Etlore
Ellore,
lU sei per me pndre, mndre c fratello, tu sei per me giovanc 51)050 1uo ,

96. S"1C1i <"'cm; (uggc\"ohncmc ricord8ti in ']lICShl biogr8tiu. ~; collfrontillo 11nl0lllo ,6; Cir,""". 4.1. H; ,\foT"hil J06F207/\. 97. Si ,"cd" /u'rm/uVUlh. p . .\9). 98. L:l grcc" Elc:!. p,uria di P'lrmcnidc c Zcnnnc. L" l'''rlcn~ll "\'\"C1111<' ncll'uICos1o

99 F"nic ii Inl'(h:lIimo ]ICrnJnaAAio dl<.':. proscrillo nel nO\'<'l1lbrc dei .. },


~al\'arsi (AI'I'I""O, (,"/I('m' tloili 100. /{il1'/(' VI .P!J'4.l0'

riu~dril

IV .l!J. 16)J.

dcl oH.

III'OYTOl:

447 [6] Bruto sorridendo aggiunse: Non mi sembra che si ndatlino Pareia Ie parole di Etlore
sOLVcglill le ancellc mcntrc fil111l0 e tessono 101;
ti

16] [telloa Il(lOUTO "'};A' oux tllOl y'" eme lT(lO nOQxLav Ermm 'pvm TO. TOU "EXTOQO'
iOT6v T' lV,UXTllV tE Xal b.llfpln6OlUl XEUe 101.

PJ OWllUtO YUQ imOeLnEtaL q>OEl TWV tOWV vliQuYU{}1]IITWV, yvtiJlll] li' lllt!Q T~ lTutQLlio WOnEQ 11[IEI OQlOtEOEL.. Tauta Ilv T~ lloQxLa U[ totOQljXE B~o I~.
l24, [I 'AvaX{}d li' BQoto exEi{}EV An' 'A{}IIVlV enEI. toel;all. VOU m liiUIOU l1QO{}[IW aUtV EUqlll1llal xal. 'lj>lllpLOIU,lOI'O), lillltTO [Iv nUQ l;vql nvL, 0eollvilOTOU li' XQOWIIEVO TOU 'A Ka'lI11UKOU l{).l KUl. K(laTl.trnou tOU IlE(lWlaT1]TlKO III) xut OU[lqllO' OOlPWV, eliXEI navTunuolv Qyeiv xnL 0xol;etv. [2] ~EnQunE li ta n(l TOV nOE[IOV "'vullnTw. Kul YQ et MaxEliovLuv 1117 enE[I'qlEV 'HQ6oTQUTOV I()(', olXElO[IEVO TOU eni. TWV eKei oTQamnMwv, xaL TOU oxo"l;ovru n6 'PtiJ,ul ev CiOTEl v!ou ve[I~aVE xut ouvEiXEV. l3J 'Qv tjV KUi. KlX!(lWVO uo, v enalvei lilmpEQ6VTw xal 'p'lOlV. EiT' iY(l11Y0(lev fiT' EvUnVIl;eTm, fiaU[I6.l;elv OTlll yevvaiov vta xul IllOOTtJQuvvovlUl;. l41 'AQl;[lEVO lit tlV nQuY[IUTWV vmpuvliov anTEo{}aL, xal. l1ufi61lEVO noia 'Pw[lUfx IleoTu XQ11llUTWV tI; 'Ao[a n(lOorp!QEo{}m xat OtQanlYov EllWl"eiv ('AnouillOV), (iv6Qa XaQ{EVTU xaL YVWQqlOv 10'1, r'tn11VtllOEV aUTcV nEQt KU(lUOTOV 111I. [5] 'EVTU;(tiJv 6 xat nelou xal naQaa~wv T noia, a[utQoT!Qav unoliox1']v enOlEiTo' xal YQ lv 1111!Qa xalt' 1jV iyey6vEI n(lwtov B(lOUTO. [6] 'Q ouv e,,{}ovIE Ei.<; TO nLVElV EmXOEl enOloiivto vLX11 Te B(loutOU Kal

[7] ln mllura femminile non lc permette di cornpiere nzioni virili mn i suoi sentimemi per la patria la portcranno a distinguersi come nO! llomini. L'cpisodio c riferito da Bibulo, ii figlio di Poreia 101. [24, II Sal pato da Vclia, Bruto fccc rotla verso Alene, dove fu ac coIto trionfalmente con clogi pubblici e pubblid Ollori lO'. Qui rimnse per un po', ospite di un amico, per ascoltare Teomnesto l'llCcadcmico 11).1 ed ii peripntetico Cratippo 10': con loro discuteva di filosofia qunsi che, non avendo null'altro di cui occuparsi, polesse dedicarsi li lali colli ttlltlenimenti. [2] lnt:mto, in gran segreto si preparava per la .. Eroslmto "".mace M d OIl1a . 107 per ottenere l' II deSlonc . guerra, InVlo alia sua causa dei cornandanti degli esereiti ivi Slanzill1i; qUllnto a iui, cercava di farsi degli amid specie Ira i giovani Romnni che studiavano nd Atene, [3] Tta di loro vi era anche ii figlio di Cicerone dei quale Bruto lesse patlicolnri elogi, affcrmando di rimancre meravigliato aI vcderlo giorno c IlOtlC cosi magnanimo c pieno di odio verso i tirano ni IUII, [4] ln scguito i preparativi di Bruto divennero piu scopcrti, Avuta notizia che alcune navi romal1e cariche di denaro erano salpate Jall'Asia aI seguito di Apuleio, nobile e valido generalell"J, gli and incontro nei prcssi di Cnrislo 110 [5] e lo guadagn alia SLla causa. Dopo llVcrne requisite le navi, dicde un sontuoso banchctlo per festeggiarc iI suo giorno natale. [6] Durante ii simposio, si brind nlla

'01. lIiatl" VI 491 (~i "edu unc!l(' lu N01l1 "ific<J, ati foc.l.

tOJo Su di lui '3,.\ e IHiu nolll ,6.l'lulur~"<I i: l'unico IlUlore "d 1Il1nlarc I'episodio. [)Im,'ll (XLVII ~O, ,I) {II riferilllenlo II <Iue Sllllue di bronw ehc CL1111etn I""le "ccnnlo II '1"e11c dci drunnici.li 1I~"ic,i. L'UUle11lidri\ ddl:L nmiz;'L i: confcrrn:tlll .1"11,, s,:nl'en.. di lIn frmnrnento (lei piedisl:L!lu ddlu MlIUIlI .Ii ~rulo in 1\lel1e lIv.umT.<r.III:I(, p. ) l. '01, 'Ii:omnnlo di NILuctlui (dlnro <I" FtI.O'THATU. Vi/c J<'I' Jojfi I 6) em "ccnde. mie" c S<'I(UIICC di ,\riSl... 10). And,e Cnllii>l"' di I'ergamo er~ sl:1I0 smluro di Aristo: imo",,, ui ,1(,/", si cm shlhililo mi Alel1e rume ~cohtreu, sueeedcndo ,uI t\mlmnico di Hodi: vo~ AMNI~I, K'afip. pnsa"J 1"'''I:a'''lIlI nr. 3, in RB XI,~, 19~~, coll. 16)H-16)9.
103. CA.~SIO

,06. Itie1l1ificlll<> dll MN~,~~ (l1"''''lrafOf nr. 3, il1 RB VIII, I. 191~, c,,1. '1.16) con j"llllilJllIlUW "l!lUlIJ,~Yor; di unu iscrizione di Cizi~~, in cui si c108hl liL ~UII orlluni,,~.IL

I.ione <leI],L l'rtlvincin d'Asiu, 107, 111l""c",ILlore dclln MlIccdolliLl cnl all"t\1 Q. Urlcnsio: dr, ~" .1 toll, r..lurco Cicerone si tro,'U\'u .. d i\lellc dull'llprilc dei .\) (Clr.~MONII, ild IIlIimm XV I', ,II. Per IIIi clogi tli Brulo si vcdu IlIfrodll;iml(', 1'. 39" '0<). M. Appuldo ne!.", \'crosimiltnenle eru proqucslOre dellu I'ro\'incia d'/\biu, 110"ern:Llu .III Trc!>Ollio {]lMollr,ll1'o~ II. p..\27), 110. SilUIL1l111ll'CSlrerniu'[ ~u<I'O\"CSl dcU'Eubcu: STIlAUONll X 1,6,

III'OYTm:

449
vinoria di Bruto ed alia Iibcrtil dei ROnlani. Per rendere piit efficace il brindisi. Bruto chiese una coppa pi grande e all'improvviso si rnise a recitare ii seguente verso: mi uccise la funeslll Moira cd ii figlio di Utlona 111. [71 Afferrnano 1<: fonti che, nelJ'imminenza delln battaglia decisiva di Filippi, Bruto scelse come parola d'ordine per i suoi soldati Apollo 112: I'nver, dunque. recitato qunsi inconsciamente iI verso su indi cato cOSlituirebbe un segno premonitorc della successiva sconfiua. {25, 11 Antislio 11.1 gli fece dono di cinqueccnlOmila dracme, che prese dalla sornma che aveva aVUlO ii compito di portare in Italia. Per quanto riguarda le forze mililari, fu un gran sollic:vo per Bruto vedersi raggiunto dai rcsti dell'escrcilo pompeiallO dispersi in Tcssaglia; in piu, riusei a sottrarrc cinquCt:ento cavalieri dai contingentc che Cinna 11~ stava portando a Dolabelln 11' in Asin, [2] ln rotta verso Oemelrinde" f ', si impadroni di malte delle IIrmi chc ii primo sare aveva li radunnto in visla della spcdizione partica, intcrcettandolc mentre da Dcmetriade 1e slavano inviando nd Antonio, DI II pretore Ortensio ll7 gli conse~n la Maccclonia cd anche i re cd i principi cldle regioni limitrofc si allearono a lui. Quando scppe che Gaio, fmtcl10 di Antonio, era partito dall'ltnlio per ricongiun'120 stnva racgcrsi a Vatinio '",che ad"d Epl amno II'} e ApoII onta coglicndo for.le militnri, [4] decise di prevenirlo e di impadronirsi di quell'escrcito. Diede ordine ai suoi di meuersi subito in cammino cd aUTavcrso zone impcrvic ed innevatc nrriv a destinazionc moita

'PlUl~U(WV e~RuOfQlu, en II).OV uiltou ~wOCll ~OUIIRVO, ltllOe


nOtllQIOV lleltov, xul ufJwv Qn' oUqlt nQoqJoew QVfqJlvI10e t6v otlxov tOTOV' uH Ile 'loiQ' 6ol) xal A1]toiJ [XtClVEV UillJ.

17J -En t xCII nQO lOUTOI lmoQouolV. U tl)v UeUtU(ClV v $v.lnno; ItUXOllRVo ~ilH It(lXllv, 06v61]IIU :luQ' ailtQu toi Ot"u.
nlta; 'Anwvu " oOfIVUI. OV exf!vllv tl)v ltvaqxi.lvIIOIV.

6t.

xal tfl OUIIIflO(IlJ tlfh:vtm 01]llei.

(~S, !l'Ex tO,umu nevt~xovt(.l Ilh uilrQlIlU"It'.ta 'Avt(ono 111 uq>'

wv Ilye xul nutO d. 'ltalav XQllllt'.ttwv lbwmv, OOOl t :IRQ! 91':Ooatav tn rfl nOllnl'fiou orQun navwvto. OUV!QQfOV uOlltvw nQ uiltv' UrnEt ! 1tEvtaxoolou 6:cpf!EtO Klvva ll~ nQO oo~!HavlI) c"lyovro El. 'Aolav, [2] f:nln).foa te tiJ 61jlllltQtltbt 116 noawv :lwv iuyDtlhwv nQO Avr6.1V1ov, Ka(ouQo roli nQot!"ou XtMuOavto ln! tv naQOtxv E:lOI!)01j n).flloV, iXQt1joev.

131 'OQtllo(oU II1 ! tou OTQat1jYCJu naQallvto aUtQl MaXE60vluv xul nilV v XXql Jlaov..htlv xal buvumwv OUVlOtClltivlllv xul
TlQO<JttOE'tivwv. uyytEtUt rltro 'Avtwvlou UR!p e 'lfala ta~RPIIX(iJ {xull flaU;Elv filOu enl r uvltllEt. v 'Enl,lv11,1l1l xul 'Anowvl~llU Bmtvlo 1 18 OlJVEtXE. {4} Bou).IIEVO ouv q>ttltom xctl nQOaJlEi.v DQoto, fahpv1l vaoriloa tOU ouv aUtlV, la XWQlwv xaenwv VUPlu:vo f:noQEunO, xal noM n(mfltte tou

~'lrI"nl.

"'. lIiu'/, XVI 11.19: I'ulrodu 1l10rcJllc ,"uol lnosrmre ud El1ntc cho: lu ~u" "cd~iOl1C ~ (rnllo .Jdl;, \'tllunri, dd (,uo c di UII .Iill. . ".J. Sc"uml.. VAI.IIMIO MA.~$I~IO I ), 7 " Filil'pi Ap"lfo Ctll lu pmllu (l'or.lim, dei <:1:.

I '.I. I'olro:hh.e Ir;lll"rs~ (Ii C. Allri~liu Vel("rc, '111~t'1I"r pro p1ll1'lur" in Sirio IIlMOJJou, 11lN II, ['..\"7l, cnUlo .111 CICIIMONH (Ad 1111iallll XIV 9. 3 del'H!. Si \'c,h, "nc!le IIIlrod/l. 'lfIIlr. 1'. \9).
. .' ':1, Se CICIIMIlNIJ (/'bilippi("~,' X '.1) ~i ri(eri~e nt Il1cdnillH> cl'isodill (("If"il~//Il 'f/li
/1/ .\)'r1il1Jl ,/"...

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,,6. Cinil ddlu Tt:ssul!liu oritll1ule {<lcH'1 qu"l" ~ostiJlIi.cc 1'1Iuko .bocco "e,~n ii nlllrc:l ~" un pllll"onlorio cld 1l"lfo di P"ll'lS:Ii. ''7. Q. anemio 0""1,, lehc. 1Il1ll'l'ill. SI.,\"II per esso:re ~oslir\liln &1 Gllio ,\ntonio. "ui III I'rovineiu (" Ilsscll"llrll d"ll.CnUI" ill8 Il,wo:",hr~ dei .H): err. ClC:IIRO:-:~,l'bilip(li(a<' X >4 e CASSIO nlO:-:ll XLVII l' . .. Sul f,ulell".li I\nt()nin I',croro: mh"no "I puSItl di Bruto, \'11. IlHnJIGllTO:-: \l, p. 3'9 "K. Tribunn <ldl" plebe nc1 )9. s<'1l"1 CCl'U~ in Gll\liu c fll cOllslllc !lei .17: lIMOlJGlI' 1n:-:II,l'p.I')O",86. l 19. O o,",I..biOl'. 130. Si "edil b nota 9.111 'lo >.

45

IWOYTOr

45 1
prima di coloro che dovevnno portare le dcrrale alimentari. Ma vicino ad Epidamno fu coito da unn crisi di bulimia dovutn nUa falicll ~d lIi freddo: (5) qucsto gcncre di malattic colpisce uomini cd animal i spe cie quando nevica, pcrch ii cnlore interno dei corpo si mffrcddn e si condensn bruciando le SOShmze nulritivc ovvero si verifica duranle lo ~ciogJjmemo dcllc nevi, perch ii vapore acre e sonile che si cren durante ii disgelo penetra nel corpo, scioglie ii calare e lo disperde alrestemo. (6) II calore, in presenza deI frecldo, produce sudomone evaporando sulla supernde dei corpo. Ma di ci ho dissertAto llmpiu menle altrovc l21 , [26, I] Bruto era spossalo, I'csercilo non avcva doo: i suoi furano coslrClli li ricorrcrc ai nemici: enlrnrono, perl:mto, in cill c chicsero :lHe semincllc dd pane. (2) Non appenn ebbcro notizie dei maiore di Uruto, le guardie gli portarono pcrsonnlmcmc cibo e bevandc c Bruto seppe ricambiarne ln gcncrosit quando occupO la citl: grazie a loro ImitO con milezza non solo Ic scntineUe. ma I'imem ciltadinanza. O) Imanto Gaio Anlonio. giunlo ad Apollonia, si nppreslnvn a r'lecoglicre [Uni i soldali prcscmi nella regione. Quando si resc como ehe le truppe si erano unite all'esercito di Bruto cd anche gli Apollo. . crnno daII Il sua parte, IasclUtll . In CIUu, ., Si. (HCSSe I' mau II Butroto '" , [4) Durnmc qucsto trllsferimemo, Bruto gli fccc perdere Irc coorli, f:lcendone strage. Vicioo a Billidc 121, Antonio cerco di ntlaccare le postnzioni in precedenzn OCCUpnlC dai ncmici e, quando diede balla~Iia o Cicerone, fu vinlo (Cicerone cr:t prQc!ccllIS 12~ di Brulo eSlavo mictcndo molti succcssi), ['] Quindi, Bruto sorpresc Gaio e i suoi in Ilna vasta zona paludoso ma non li attllcco. Diedc ordine di rispnrmiarc ii comnndante e preferi circondarlo con ln cnvalleria ne1la spernnza di impadronirsi subito dei suo csercito. Cosi fu: ii comandante e Ic lruppc si conscgnatono a Bruto che ormai possedeva ingcnti forLe mililllri. 16) BrUIO a lungo trntl Gaio con rispctlo e non gli sournssc

XO'lltovm; tO (HOTOV. 'EyyU 0\." 'EtnbfJvolJ yev6'l!Vo tU x6ttoy X~[ 'l'Xo ~OUMlllaOf. 1'1 IUfJnlnTI!L bt IJIOTU TO Jt660 Xl6vo OU0'l!; rrOVOUOl xal xtlVEOI xal 6.v6Q(iutOt. f~tr: TO 6fQltOU bu~ 1tt'Qh;U!;I~ xal IlXVWOl~, mv vT~ rlUv xu6l!l{IXOil. TI)V TQOCJI~V ~~Q6w avu).(OXOvtO, fitE llQl'lfia xal l!:ltn) Tlj Xl6vo blUUO'lhl]!i touoa ltVOl) tl:llvel TO OWliCl xal t'mllpOe.lOI!I 'tO OeQ'lV ii; autOU fhiQute 1I!VOV. [6J T. yaQ erptQWOfLi; nU(ltXEw oxel to. thlllllV blUOJ'unQ 6 1 6,TlUvTwvn TlP 'pUX(l~, 1ll!(I1 ti)" EnupcheLUV ollevvIIEVOV. 'Yl'n'!(1 UI\' v ht(lOL IlUov lin6QllTOll~I.
126, II ~11to6vltoVTO bt ra 8Qotou. xal JlljI!v6 exOVTO ev tQJ OTQ(lt01'U~ql Illlt" bIltf.l0V. 1'lvayxoOTJoav oi. l"[I!QI autOv n/. TOU

nOl!lllou x<uacpuYEiv, xul "[ul n).OL ItQood.66VTE QTOV fitouv tou qrk(.um. 121 OL llt bLaxo'oavtE t oilll1noollU to BQOtou ~u()~oav autol. )ta[ Oltla )tal nOta )t0ldtovtt. 'AvO' cUv BQOtOS: w TI)v n6lv na()tkapev, ou 1l6vov tOi/TOI, &U xalnol bl tOTOU qll).aVO()mw ix()f)oaTO.

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,r,ro b' 'AvtWVIO 'AlTokkoov(~ lTQoolJakwv, e)tei TOUS eyyi.ts

lT6lV Eis 00uO(lOOT6v'22 ~lte, l4J KaL l't(IlUTOV Ilh rr6uoL t(lEi OlTElQa, xoO' 6Mv lrr B(loJtou )tatQxorrdoa il'telt toJ 1tEQI Tt'!V Oulllba m Trrou nQoxaTa'lq>O!vtQ eltlxelQwv lxjll,l;.eoOoL )tal II,Xll v ouv6.tjlao; Kld(lwVl, vI)tutal' toimfl yo", "(lOlltO ixQi}TO 1l4 <JT(laTlIY4l , xal lToUit 61' aUTo )t<'n(iJ(l6WOf. !.SI Aajltllv t tV

OVtas EX,n or()aTLw((Is, 'End 6' o\'tol TE lT(lO B(lotov (jIXOvtO, xal TOJs 'AlTOwVl,Ta lioOETO ta B(lOJTOU fj'l(lOVOvTa, e~LJ'l'wv Tt'!V

~',rov ev XW(llol etleOl IIUX(lOV leonaolu~voV, ou)t flaoev ill/Ja.Eiv, aUo ;,,[E(lLUtnEUOl! qldeo6UL )(ffVWV, W IIETO IUX(lOV lMoov ioojlivwv.
~O xal o~vl!thr rruQl:ooav yit(l eavToJ )tal tOV OT(lat1JYv. won
Iley,'lv ll11 nl!(I1 tOv B(lotov valllV flval. (61 X(lvov II\' o\,v

I ~ I. Mo'alilJ 6<)JE'69)E. l}~. <:Jdi~.rnl! UlIlrimo. sitUUI" sullu '<>SIU ddJ'Epiro II sud di Apollonill proprio di {~~JlHC ",Lorm11. f" s~'dHl dI! Guio AJllllnio pcrch cril di"cmula ,,,Jonia rnrnulla SUll0 (,1,,1,0 C~~~'rc c<1 enl. IlCrlunl", abilLll1l (I.. soldllli ecsllrillni: STltAllOSll Vil 7, ).

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II '~'Ilro ~l,el c<~no infc,ioro: dell'Af'''' iijnoralll d~ Slruhonc (I.. 1I\lu..ull~ e <b ."krlllhCllr.l1 mn I~ O<lSlnd, Slula loculiullla dullu prelmlll cid nome una ISCnZ"'Il<: I~lln.. su I,ietr:o. lN. G. L. 11"~Mosn,/JylliJ, in "'hr /'n'ncr/oll Enrydopr.

'~.l. SlI"lll~

did uj ClalSl<'Il{ SillJ. l'rin('clOIlNc..... Jerscy '!n6, 1" 177). Anehc Ckcmnc uc purJ .. in rifcrilllcf1lu "II" silllU7.iuuc 'lui I'fOSl'cllutll (Pbl1i(>pi('IJ/' Xl ,6): (C. A"/(mi,,l) 1<'lI,'I, ()pi,wT,
llyIfM('m.

I ,~. Cosi n.otJfiIlTUN II. \I. n(;. D.. I'hi/ippiCllr X I' IfllSl'arc l'orgoRlio I'alcmo pcr Ic J,'aIM dei Rio'ane.

BI'OYTOl:

453 Ic inscgnc dei comando, sebbenc lIlcunc fomi riferiseano ehc gli amid, fnl cui Cicerone, ndlc Cpislole invialc da Roma lo esorlasscro :ld uccidere Antonio m . [7] Qurmdo, pcro, Gaio comincio a Ir:llwrc scgrcla1l1entc con alcuni uf6ci:lli c a Iramnrc contra di lui, lo rin chiusc su una nave c lo fccc sorvegliare l26 [8] I so1dali chc Gaio aveva eorrono, rifugialisi ad Apollonin, mandarono mt.'SSaggi a Bruto esonandolo a raggiungerli. Egli rispose loro ehe un similc comporlamenlo non era da romnno: erano i soldati ti dovcrsi recnrc daJ loro generalc per mitigare la coUcro che essi avevano provocato. E, quando i soldati giunsero come supplici, li pcrdon. [27, I] BrUlO era in procinto di salpare alia volta dcll'Asia, quando lo rnggiunse Ia nolizin dei colpo di seenn polilico verificarosi in Romn. 11 giovane Ccsare. con l'appoggio dei scnalo, nvcva scncciato Antonio dall'ltalia ed oro destava mohe pn:occupazioni iJ ftlno che volesse divenlare console scnza 3vernc l'et c m:lIltenessc un grande esereito dei quale Roma non avcva alcun bisogno. [2] DaI canlO suo, Cesarc sapeva che lale situazionc pesava ai sennto ii qualc ormai guardava aI di fuori deU'Italia, a BrulO, (amo da dccrelnrgli iI governo di alcune provincc e riconfermargliene altre. Prt.'OCcupato, [3] :lVeva invialO ad Amonio profferte di amicizia c, ncl contempo, nella eiu assedial:l dalle sue truppe, si era fano c1eggere console, nonOSlnnre fosse poco piu che un adolescenre: come egli stesso ricorda nclle sue Mt'morie, era men chc venrenne. [4] Pai, avcva illlentalo un processo per omi cidio COnlro Brulo c gli ahri cesnrieidi, colpevoli di aver ucciso, scnza processo, ii primo ciu:ldino, cui erano conferite le piu ahe carichc. L'accusatore di Bruto era Lucia Cornificio 127, qllello di Cnssio Marco Agrippa 1211. I cesaricidi furono condann:ui, anche se in eonrumada, pcrch i giudki venncro cOSlrelti a farlo 12'J, [5] Lc fOlUi lrnm:mdano che, nel momento in cui l'amldo, secondo la proccdllrtl, chiarn in Hiudizio dalJalribllna Bruto, b folia proruppc in lamenli, c i eium.lini migliori, gli occhi fissi a leml, 110n profcrirono parola. PubUo Silicio piansc in pubblko c queslo gli cost in seguito ln proscrizionc e la

noA",v h 111111 lOV rfov Tlye, xul la naQ{zOlWu tii CtQxiJl; ovx utplQel, xulncQ w IPUUlV AAwv te no}J.wv xul KIXtQWVO no 'PWlllIO;: YQUq>VTWV xul xeeUvlUlv VUl(lClV I n L7J Q!;~lcvov ~ xQUqlU Toio;: lJyfllOI blUAyco6Ul xul nOlilouvm vewfEQlOllOV ev6llEVO; ei. vuv Eqlune 116. (8) Tli/v bt b1Ulp6u(lhTWV OTQUTIWTUlV ei 'AnoU.wv{uv noolvTWV xu! xu1.ovtwv eXEl TV BQOUTOV, oux EqllJ lOUTO 1lTQlOV elvt '!'WIIUiot, icU.' Axelvou 1lQo:; TOV uQzovta ZQilvUl fJultovm UUlO nUQumio6uI TI)v enl toi lUlUQT'lllhOl OQyl)v. 'H6ooI t xul eollhOl ouyyvwl1'lv Ebwxe.
(27,11 Mt1.ovTI 6' UUtq, blufiu(vElv fi TI)v 'Aolav TpUV YYf1.tu nEQL Til v 'P/IIUI4emJ}oAil. 'O yQ vto KUlOUQ 'lu!;'l0'l jlh -Uno Tii fJou1.i, An' 'AvtJVtov, hlln),wv b Ti 'ltu)'lu exEivov, U-UTO ~611 rpofJcQo liv, v;ruulav u IIVJIIEVO naQu VJIOV xai OTQuTEuIlaTu TQtqllV IICy),U, til :tl:w oubtv bCOIltVTt. 12J 'OQwv bt xul TUTa TI)v llout)v fJaQuvollh'IV, xul nQO TOV BQOTOV qloQWouv Sl, xul ~1I1lpltollhllv txdvl{.l xu! fJefJcuuiiouv TU frraQx{a, illflOf, LJJ xal TOV Iltv 'AvtwVlOv :tt,I1tWV Ct qll),luv 1lQouxul:il:o, T bt lluVllfl Tfi nel nfQl(Jtlloa. unaulav upev onw nvu IU;IQXlOv wv. u' eixooToV ywv no. w auto iv toi nollV'JIIUOIV eiQ1lxev. (41 Eu6 M blxCll; cpovou XUt TWV 1t:fQI TOV BQOUTOV tioijyev, w vQo ltQWTOV iv {IQxui mi Ilfylott o.vQQ'lXtwv XQltov, xui XUTil'fOQOV intoTljoe BQOlOU Iltv AexloV KOQVlqliXIOV ,n , Koolou t'i MQxov 'AYQ(;rnuv'~II. U)lp)Joxuvov ouv T; llbcuC; iQ'lllUC;, vuyxal;olltvwv q'lQelv 'i,ijqlov TUlV btxuotWv':N. [SI AtYEtt 6t TaU xilQuxo w01leQ eiwOev no TO\: f}(lItaTo TOV OQO\:TOV b! n)v t'ilxllv XUO\:VTO, TO 1 4tv n1.ilOo intt'i(IwC; otev!;cu, l"OU ' Q(OTOU XWetvtU etc; '(li v ,'I"uxIClv yelV, nnAwv 6t YIhlLOV oq'l{hivUl 6UXQOUVTU, XCll lh Tt)V ahlClv mTlIV 6),(yov tiuuQov t!V TWV !IQoYQucphtwv enl (}o.VTlp

/,,/r(N/"zi(JI/<'. 1\. j\l). (:fr. Cir"mll""l" /Jmfll/fI I ~, ). '7 Sun', Iq.lll~"cli .C:l'S"r~ ndl'l Ill~"trd contlU Saiu [''''''J1l:0: llKUUGIITO... II /l. 404. 1111. M'll'('() ~IP~IIIlI~ AWIPPd,."lll1CU c coJlubutulorc di ?llIl\'i0: IlKQU(1ITO... Il, pp.
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454

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qllH av6Qwv lhaxooiwylH el1ohjouv. E" ole; xal KUtQwv lUft Ouve u'.
[28, 11 ToiJTWV OU" eic; Maxe60viav {mayye/:VTwv, fX~la(Jl}(!{ 6 B(loiito [V(lU'lJEV 'OQt'loLlp xuivm rrov 'Avulmov IJt,. 61'1 BQonp U7 TI! xal Kutt(lwVI 'tIIIW{lWV. Tip fltv vn <po.ql. TlP bt xal. xa'tO:

')racesso i tre - Ccsare, Anlonio, Lcpido - rll si morte 'lO . [6) Dopo ',I I ' , riconciliarono I' I , si divisero le proviJlc I.U, ueciscro c pro.ser:~ro ducecnlo persone \J~ tra 1e quali Cicerone, che venne ueclso .
(28 1] Non appena le nOlizie giunscro in

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per vendicllre Bruto lH e Cicerone, quCStl lImlCO, (IUC~ I :mne~;1 parente. Ecco perch in seguito. a Filippi, qu~~d~ A~:O;;~ fecc prigioniero Ortensio, lo trucid suDa to~ba. e rate o . [2] BrulO confesso chc. alia nOlizia dclb morte d~ Clcero~e, fu assalho dn l10 sentimento di vergogna pio I)er ii motivo per II q~~le e.r~ stato l\ssllssinato che per ii fnuo in s, Bruto, inftll,ti. ac.cusa,vlI g.l :ume! , " Roma di esscrsi fnui schiavi dei tirunOl e di aSSlstere scnza nmas I a . ., . . 1)'1 reagire ad evcnli inlollerablh solo a senursl . . A'. [}] L'cscrcilo di Brulo, ormai polente. venne trUsportUlo lO sla: , B'" .' o a C,'zico I~O fu allestita la /lona. Bruto atlrllverso 10 luma, VICIll , a I' Asill, citt per cittli, per ristabilire I'ordine e tra~larc con ,I g?v~~ " Cass',o mando un messaggio pregandolo di passare lO 5ma 10IOrl, a . d C' rn ' E" vccec hCIO gao. [4) II loro compito - rlcor ava a . asslo . - Te ' ello di raccoglierc dovunque fosse possibile eonungent.1 mi ltar! ~~r sconfiggcre i liranni, alio scopo di liberare la palrla e non certo per consolidare ii proprio potere pe~on.alc, (5] ?uesto cra 10 seopo da non perdere di vista: cnl. qUlOdl, ne,cesS~l,r;o no~~ aUonlanarsi tfOppO dall'halia per pOler necorrere lO I csa I
'01)6

c~stretto II scrivere nd Ortensio, csortnndolo li so,pprt~cre GIII~

Maeedoni~, Bruto ,si

I}O. t\PIrANO. (,"1/'''(' d"i/illl 9) .\9J r IV '7, r IH; CAs..~IO nruN'1 XLVI ,19. ,. r \1, Si .. lImlc (Iui .. gli Ilcmrdi (li Uo1olln.., I\lIrl cO:lilUlionc dei IriWlII'irulo l'Illific~IO COIl 11\ lex '/Iiid dei n """cmb.c dei 4.\ ."(1 ul ~ul;<:('$Ii\'O .-cliuo di plOSnilionc (1'11, Ap I"ANO, Clture rivili IV 2rl; C........ ~IO D'ONlI XLVI )oXLVII J, ,I. I p. 1\ Lt-pido 1".-00 la Guma Nu.holtcsc r la SIl~8na, 1<1 i\n'OIlio ii mio .Jdt. GlII

lia. :H1 OUu\'io I'Mrku, la S,mlcgru r I. Siciliu (AI'I'lANO.


)~. "I, ,\111'0\'0:: Pltllarco mrnl<ll'ti\-ulo (CI(l'n;m.. ,,6. 21 .. OOIllC

DIONII

XLVI

Ilrccisu

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"imprro

\1"'1 rrrdilll di I J.l, LIl ~("'IUrnlrl nun sem!>.i inCSllrlrl: sc:romlu Ar,p'AI"o, Cite,.,... dr""" IV 6, 2. i Ire, enrrali in 1l01ll1l, ucdwru dodid" didrrsscllc pel'Mll1C ((nr mi Cicernnrll'tilll;lllllCUI'll di l'ubLliCllrc Ic lislr di prosctiuouc (Ilndlc OMOSIO VI.8, 9"0). rJ~, Sul nurn.,m .1..1... l>rrwnr I'.otnillr k sul nUIneto deli., lis'., Ji 1>rUS(Ti7.ionrl Ir ("nli \-~riUIlO: l"'urAr;o (ANtoNIO ~O. II rifrriKc Ji 1=10 l'roKtilli. in (:JcrroNt 46. 2 di "i di oumlc>,

dlli(, IV 2. 7: CAs.sJO (ti di,-iJo comc ti" 1.IO>Xdi furniglil (AIi/flnio 'I), 1).
C/lt'm"

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457

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Roma in qualsiasi momelllo'II. [6] Clssio gli obbedl e si mise ln mare per recarsi da Brulo. Egli g :md inCOlllro: li Smirne si riuni rono per la prima volta dacch, aI Pirco, si erano scparnli, I'uno dirello in Siria c I'nltro in Maccdonia, (7) NeI constatare I'emit degli esercili che avcvano radunmo, soddisfaui, riprcscro coraggio'42. Fuggiti dall'ltalia come degli esuli c dei disercJuli. scnza den:lro, senza armi, scnza unn n;lve con cquipaggio, senza uo soldato o una eitl dana 101'0 parle, in breve tempo si crano ricongiunli e ciascuno posscdeva navi, cscreiti, c:lvalli e denaro, tutto ei, insomma, che avrebbe pcrmesso loro di comballere per la supremnzin dcll'idf..'ale re pubblicnno,
[29, I] Cassio prclendeva chc gli fossero tribUl:lli onori pari a quelli di Bmto, ma Bruto lo prevenne e si rec piu volte dalui: Cassio crn piu anzinno 14 ', e, penamo, meno avvC".l7.o alie faliche. [2] Pur :wcndo fama di abile str:ltegn, Cassio era faeile all'ira, usava le ma niere forti per fnrsi rispellare dai soldati anche se, pai, era pramo a ridcre e schcrzare con gli amiei. [J] Bruto, invecc, da ci che affermano le fomi, ern molto bcnvoluro per la sua virru, godcv:l dei sino cero affelto degli amiei e deI rispello dei eittadini migliori. Neppure i ncmiei provavano odio nci suoi riguardi: cm lIn lIomo d:ll caraltcrc singolarmente mite, mngnnnimo c per nullll incline all'im. ai piaccri, all'arrog:mza, ma tenllCC e inflessibile nclla salvuguardia dcl bene e dei giuSIO. [4] UI bcncvolcnza di cui era oggello c la popolaril gli derivavano sOpralllltlO dalla fiducia chc tutti riponcvano nclla pUrC7.7.a dei suoi imemi, Nl'Ssuno si crn mai faHo iIIusioni circa ii fauo chc Pompeo Magno, in cuso di vinoria su Cesare, uvrebbe abbandonato ii potere per obbedire alie leggi; 3nzi era convinziooe comune che si sarebbc romunque impadronilO deUo Slalo con I'inganno, ricorrendo alia carica di console, di diuatore o a qualchc altrn mngi. slrntura appllrcntcmente mCllo comprometleme, (;i] AI pari di Pompeo, :\I1cltc Cassio crn senza freni, istinlivo e pronlo a perseguire il proprio irueressc II scapito della giuslizin. Tuni erllllO persunsi che le guerre, le spcdizioni che aveva imrllprcso ed i rischi ni quali si staV:1 csponenclo mirassero alia ronquisw dei polere e non cena alln difesll dellll Iibert di Roma, [6] Cosi avcvano agito, prima di lui, i vari

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Cinna, Mario, Corbone 144: essi riconoscevono espressamente di com battere per la tironnide,ln posta in gioco erll la patria, consideratll allll streg ua di un premio postO in palio na Ic fnzioni avvers<:. [7] A Bruto nessuno, ncppure i ncmici, nveVll moi mossa lIccuse dc1 gcnerc. An, Antonio era solito affermarc - c molti riferiscono di llver ascohato con le loro orecchie quesle parole - di esscre convimo che Bruto, Ira i cesaricidi, fosse stnto l'unico ad agire spinlo da nobili ideali e dallo ccrtezza di lottare per una giusln causa. Gli alui avevano ordi1o ii complolto per odio c roncori personlllil ..'. IS] Brulo faceva of6damenta sull:1 SU(1 virt pi che sul1c sue forze, come si pu osservarc anche dall'cpislolario. (9] Ndl'imminenza dei pericolo scriveva ad A!lico di trovarsi nella situazione migliorc, perch, in caso di vittoria, avrebbe ridato la libert ai Romltni, morendo, invcce, nvrebbe evitato la schiavit. La posizione sua e dei suoi era chiara e certa: l'unico di \emrnll eonsistcva nc1 sapere se sarebbero viSSUli liberi ovvero verreh bera uccisi. [10] Marc'Antonio - prosegue Bruto nell'epistolnstU p;lgando ii fio ddla sua follia: pur avendo la possibilit di csscre annoverato tra persomtggi come Bruto, Cassio, Calone, si accoonto ad Oltavio. [Ill Se i due non snrallnO sconfiui, tra breve Antonio sar costrelto n muovere guerra ad OttaviolO 146. Bruto, come si pua constatare, fu buon profeta. [}O, 11 A Smime Bruto chicse a Cassio parte deU'ingente somma nlccolta dllll'amico, gincch egli llvevn profuso molto denllTo per alleSlire un3 floua COSI pOlente da cssere in grado di dominare I'intero Mcditerntnco. [2] Cassio g1iene diede un teno, contro iI valere dei slIoi. Alara parere, non erll giusto che BrulO si propiasse iI popolo e I'cscrcilo con ii denoro che Cassio aVCV:l risparmiato a prczzo di gntndi sacrifici dopo avcrlo raccoho ottirandosi I'adio di malte cin. (J] Distribuiti i eompiti, essi si scpnrnrono di nuovO per eseguire la loro missione. Cassio oecupo Radi, mostrllndosi molto duro con gli tlbitnnti. CiononOs1ante, se qualcllno gli si rivolgcvn chiamandolo
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re Osignore nel mamemo in cui occupava qua\che citt, cgli rispondevll: n rc n signorc, mll uccisorc e vcndicrllore di rc c liran ni. Bruto richiese ni Lici dellnro e soldati, (4] ma la POpolllldonc, che iI demagogo Naucl1ltc aveva convinlo a ribellarsi, occupo a\cune coUine pcr sbarrarc n BrulO la slrada. Egli invi sul POSIO un dral>pcllo di cavalieri che colsc Illni di sorpresa dUnlntc ii pasto c fccc seicento morli. [5] Occup :mche ciltl'ldclle e villaggi e, per ollenerc ln benevolcn7.n degli abitnnti, libero i prigionieri sen7.a chiedeme ii riscllno. ((,] Ma gli irriducibili non fcccro conto ll\cUllO della moderazione e deU'umnnit di Brulo, sdegnnti come emno pcr ln violen7.n subita. Bruto fini pcr relegare i piO. bellicosi a Xanto 1<47 e la RS' sedio. (7] Essi ccrcarono di fllggire nllolando solt'ncqua nel fiume che scorreVlI VieillO lllb cittli, lnll furono cattumti per mczzo di reti che i Romani avevano leso sul fondo dei fiume da unn sponda all'al mI.: alie cslremilil delle reli avevano leg:uo dei cnmpanelli che segnalavano III prescnza di eventuali prcde. (8] Una noite gli nsscdiati fccera unll sorliu" appiccnrono ii fuoco nd a1cullc macchine bclliche ma vennero rcspinri verso le mura dai Romani... che stavano all'erta. 11 vento, che soffillva con violcnza, auizz ii fuoco sugli spalti cSlcndendolo alie case limilrofe. BrUlo, prcoccupmo per la sorte delb ciu:i, imparti ordini per (.'Stinguere I'incendio c invi soccorsi. (Jl, t] I Lici nllorn furono cohi d:l u,,'improvvisll c profonda disperaziolle che li port SCn7..1l alcun:, ragione aI suicidio collcuivo. [2] Uomini, donnc, b:unbini, liberi c schiavi di ogni el nllOluan:\To, no dalle mura i llemici nccorsi in loro i\illtO, lluizzarono ii fuoco, aggiungendovi loro stessi r:uni spcZ7..:ni, pezzi di legno cd llhro m(llcriale combuslibilc. Le fiamme, alimcntatc continullmente e con ogni mezzo, si propngarono per b cill. (J] Menlrc essa vcnivll invasn dalIa furill dcl fuoo ehc divllmp:lVa ovunque, BrUlo, sconvolro dal10 spcttacolo, percorse a c:wallo ii perimctro deLlc mura; tendcndo le mnni ngli abitllnti, li supplic:wa di risl>llnniarc b loro cilt, ma nessuno gli prcSlllVllllftCnonc. [4] Ognul1o era teso li por fine l,l1a pro pria vila a qualsillsi COSIO, si lratl:tsse di uomini, donnc o fanciulleui; anch'cssi tra grida e lamcnli si lanciavano tra le fiammc, si bUtlllVanO gi dalle mura rompcndosi !'osso dei collo oppure, inermi, offrivnno

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la gola ai padri supplicnndoli di offondtlrvi ln spndll. (5] Nella citl divoratn dnlle ftammc, si vide una donno impiccnrsi con una fune tCnendo cadavcre di un bambino nppeso ai collo mcntre cercava dispcrntnmente di appccare fuoco nUa propria cosa con una torcia nccesa. [6] Bruto non ebbe ii col1lggio di assistere A quel tl1lgco spettacolo. Gli basto sentiria rnccontore per scoppiare in lacrime. Bandi una ricompensa per i soldati che fossero riusciti a mcltcrc in solvo un licio, ma solo centocinquanta persone - da qud che si racconta accettarono I'aiuto offerto loro dai Romani. [7] Quando Xanlo venne diSlruua perch iI falO aveva stabililo che fosse giunlo iI momento de.lJa sua fine, si rinnovo per i coraggiosi abiranti tragco dCSlino dei loro padri, i quali, ai tempo delle guerre persiane, incendiarono la cilt e perirono tra le fiammc I411 [32, I] Bruto inconlro opposizione anche nelJa cilt di Patam Nell'incertczza se attaccarla o meno (temeva che gli abitanti reagissero sconsideralamente come quc.lli di Xanto), lascio libere le donne che aveva preso in osraggio senZl1 pretendere ricompense. [2] Erano tUlle mogli e figlie di pcrsonaggi Ira i piu iIIuslri; esse riferirono ai congiunti che Brulo era persona moita saggia c moderata c li convinsero a conscgnargli la cin. [}] Alio sccsso modo anche altre cittll, grazic ai suo comportamento modcmto 1..'<1 alia sua inspcmla magn:lnimil. si arrcscro c si conscgnarono alui. [4] Mentre Cassio, nel medesimo pcriodo, si cm (aliO consegnarc dai Rodiesi a tilolo privato tultO I'oro e I'argcmo ehe possedcvnno per un valore di cirea ollomila talenli cd in piu avcva la55nto pubblicnmenle i ciuadini per cinquecento ralenti, Bruto si limito a riehicdere ni Lici ccntocinqu:mta tnienli e, scnzn aver eommesso atto di violcnza alcuno I}f), salp verso la lonia. [}3, I] Qui giunto, distribui premi e punizioni n seconda dei casi, comportllndosi in maniem nmmircvolc: solo un cpisodio voglio rac-

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t~OVtcl), b11llool. b~ t~V ttLV OI Jl:EvtaxOolOl 1;rll"l.luavToS, aut6; xotv xot nfVtilXOVTU t),uvtu Auxlou; nQa;llEvO;, ).).o b' oubtv ublxilOU; l)(), &vi1;eu;ev f:Jt' Iwvlu.
[3), II 110).). Iltv OUV ;u"l IlVIJlIlS lQya xa{ t1lml uJtebell;atO xol XOUl!OL TWV &;{OOV ' aUT6s O' f]061] 'lLOTU xal 'Pwlm(oov oi

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, 'IIi. A"I'IM'O (;u,m' eir'ili IV 80, oHH) d hlfOnlHI ddle dr'~"lunzc 'lnrkhe in cui XalllO .uhi "llar~ll" sml,,: (u dUTlHlle l'assc,li" di Arp"go, g"llenll" di eiro i111nlnde (I) <"Ld .11 CUI dr. 1~1l0IlO"'O J '76. Apl'ilmo pr~-..:is" di" p"r I" lcr~u "olru lu cill~ subl con I\rlllo ii Incd,sil110 ,1<-slino e ulllliunge: .i ,lice eh" ."cccsse Ill1che 1'0110 AI""s~ndfu", AUIANO Ul""},,,,,-] ~.I, 4) ri('()rd~ br~"'ernc:nlc "he Xanlo insicme 11.1 "ltr" drril fu conqui. Slll(u da AIcs.undro.

I'I'. 1I1'orlo di XulllU, ull';mIKIf.-,,:ullJl'1I dei liul1lc Olllonimo. l )0. S"JI" imprc:sc' ..1I I~nnn c Clluiu in Licip cd u nodi, \"d. /mroJIIV"ollr. p. }96.

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XQttlnOl. muto t'lyilOOltat, 121 nOlt11l)iou Myvou 11Qoofla.V'(oe; Ai.y;nqJ x(nu nl]OOlOV. 11I]vhtet tl)v Iteyllv ItXI]V iutofluwV 1mo KatoaQoe; fIPUYEV. oi tOU flaottw; En nt6 vtOe;U1 11ltQoneuovne; h flouii 11Ua tWV tpO.wv iloov. ou Xata mute'! tai YVWllOl lpfQ6IU~vO" toi Ilh ye'!Q bxel btxeoftaL. toi ' unwfteiv AtylJttou tOV vbQCl, lJJ 6e6boto bl! 'tIe; Xio '1J. e111 luo6~ QtltOlllxtiJv 6ywv blboxu}.o<; tliJ fktoLEi ouvwv. "j~lwlll!vo b! 'lOte tOU ouvebQ!ou bL' eQtlltiav vbQoov (lettovwv. ullq>Otl!Qou; btaIlQQt6.vOV'(w; nl!19tlvE, xal tOU; vaa(lfiv xal TOUe; lflt:l:Vat xEeUOvtae; tOV nOII111)(OV' [4J v yQ eivut OUltlfltQOV x tWV )'taQ6V'(wv, bd;a,tl!vou; noXteiVQl' xal 11QoofnEinE TOU 6you 1HlU6118VO, n vexQ ou bxvet"'. LS] nQoo, {tfllhou bt Tli YVWI1tl TOU ouvfbQiou, 1'lClQbetYIl TWV unloTtov xal lm{,looboxiltLOV ~1'(elTo nOIUtill'o; Mi.tyvo;. til; Seo6tou QljToQda; xut belv6nlTO t(lYov, wc; auto OOlpton)e; eYE IleyuuuxoilllEVO. 161 'Ol.lyqJ ' OTE(lOV ne66vw KulouQo, Ulllh lxa tlVVOVtf unJuvtO xoxot xaxw. 0e6o'to t 11u(l6 't~ tUX11 X(l6vov ei bo;ov xol. noQov xut 11VI1TO Plov E1tlbuvewllEvo, T6te BQOUTOV nl6vtu tl)V 'Aolav oux i),U()EV, ),),' itvux6d; xul. xouo{td VOlta TOU OOVo.TOlJ 1tl':ov tOxev ~ TaU (lIOlJ", [}4, I) K6oOtov bt BQOUTO; ei; IQEl exEt. XO( 11(loot6vn ItUe'! TWV (Po..wv u;rilV'(tloE 1)J, xul 11U; OTQUt6 W1tIOlltvO uumxQToQa 0ltlflOtl!QOlJ; 1tQOO1Iy6QEuoev. 121 ota (Y tv ItQYllam IteyOU; xal tplOl ltooi xut l1tll60LV uinwv autoi 1tQ6 laUt'jou YYEVOJltvwv xu! la~.tv. ItQtv nEQ6v 'ti nOLEiv, euG ;;x llOQda xaft atoiJ; h olxiUtUtl yevbllEVOt. XEXetOllhwv tooV ftlJQoov xol IUlbEvO 1t0(l6vtO<;.

cont3rc, pcrch fu motivo di soddisfazione per lui ed i ciuodini migliori. (2] Quando Pompeo Magno, ncl tentativo di sfuggire a .'s:Jre dopo Farsalo, stava per loccnrc ti Pclusio ii su010 egizio, i Illtori dei re d'Egitlo, che era appcna un funciullo 1", tenncro un consiglio, ai quale parteciparono nnche alcuni loro amici, per decidere ii do farsi, I pareri emno discordi: a1cuni ritenevano fosse necessario dare ospita Iit a Pompea, altri che fosse prefcribile tenerlo 10nlano dall'Egino. [3] Vn ceno T(,'odoto di Chio 1)1, pagalo per dnre 1ezioni di retorica ai rc c convocalO sol pcrch mancavano personaggi pi degni, af. ferm che ncssuno dei due Pflrtili - sifl quello ti favare sia qucllo COnlrario a Pomp<.."O - era nel giuslo. [4) L'unica soluziom: davvero vunlllggiosa, data lu situlIzione, consis!eva nell'accogliere Pompeo e poi llcciderlo dato che - aggiunse o mo' di conc1usione - (HlIl cadllvere non morde 15>, [5] II consiglio si uniforlllo 11 quesfll lincll e Pompeo Magno divcnnc cosi - grnzie all'abilit rctoriCll di TeodolO che, da buon sofista, 11lldllVlI in giro II vant:lrsi -I'csempio di come si possn diventare vitlimc di un destino imprevedibilc e pnrndossale. (6) Poco c.Iopo la morte di Pompeo, giullse in Egitto C<"'SlIre cd ire spollsnbili pagarono ii fio ddlc loro colpe facendo una misera fine, II destino volle diffcrire 1:1 morte di Tt..'odoto, che rillsci a salvarsi. 01:1 condusse un'csislenzll grama, QS('lIfa cd errabonc.ln. Egli non sfuggi n Bruto chc, arrivato in Asill, lo f(.'ce condurre dinanzi a s. TeodOlo fu punito ed acquisi fama piu per qUCSla morte che per 1:1 vila che aveva condotlo 1'-1. D4,1) Bruto convoc C.1ssio fi Sardi c Kli si fece incontro COIl i suoi I)); l'escrcito, armato di IUI!O punro, li acclamo cnnambi ron ii tilOlo di imper%res. (2] Acende spcsso, ne! caso di imprcse slntordinarie che impegnano un gnlllde numero di ufficia1i c uomini di fiducia, che i comandanli, prima di ilHraprcndcre nllove azioni, si scarnbino rimprovcri e accusc. Anche Bruto c Cassio, nOIl uppena si incon trarono, ebbcro un abboccnmclllo :t porte chiuse lontanu da occhi

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tli Tolml1co XIV, fl'tlldlo c spuso <Ii CI'-"Of':lllll. CI:"AIlII U),o "dlo rilllli

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,\\"\".10 SLlplllO ddl:ll,,'-"S<:rwl dd re, P()Il1l>l (ecc f('rmure III UII\'e e gli irll'i m~S~AAeri prcll"lIdo di uccol:[ierl" (CUSAMII, f),. hd/,! num 1[[ 'Oj, j: I'UJTAMCO, POIllP"U 77, ': CASo ,ru D'UNI! XLI[ j: Al'l'MNn, (;/1,.,..... dr,jfi [[ 8,1. j p ~f{crrn" d1C ['epiStKfio ehhe [\logo u CUli,,: cfr. STRA1l0:<.i XVII " " .'Q<'I; tllll'I~<)~O'QY MuI ",> Ku)y ;1(10;). '~J. li pcrsonuAAio i: clnlo u"d,c <lu L,,',o (/l<"rilK1mr I rl) come l'rCCCl!Ure (kl rc. lHo li discorso \'iClle rifcrilo in rn:lllicn I'i "rliro[,,!!, in l'umfJro 17. 6'7'

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indiscrcti. Dapprima si mosscro rimprovcri, poi nccusc via via piu pc sami [3] sino ache, in Incrime, parlarono con la massima Iibert e scnicnc7.za. GIi amici, sconvolti dall'inlcnsil dclla loro coUera, vcdcvano in essa con limore un prodramo di piu gravi sciagurc. D'ahra partc, non nvevano ii permcsso di llccedere nclla stllnZll in cui avveniva iI colloquio. [4] Anchc Marco Fnvonio, un tcmpo fervente llmmirntore di ealone, 610sofo dotato di scarsa razionalit ma di grandc ardore e passione "6, ne! momento in cui con passo deciso si diresse verso la Slanz:t, si vidc sbarrare iI passo dai servi. ~] Trattcncrc Favo nio daI raggiungcre la mela che si em prelisso era pressoch impossibile. Egli era scnzn freni cd C5lrcmamentc impulsivo; scnzn badarc nlla sun t1ignit di sellntorc, usava moui mordaci da cinico per nascondere ii suo cnraneraccio e suscilava generulmente, con lo scnrso senso de!l'opportunit, sorrisi divertiti. [6] ln que! frangente, dunque, forz la porta con grunde disappunlo di chi era Sll110 messa a guardin e, nell'cntrare, recito alcuni versi omerici adlltlando il tono dclla voce aUe parole cne Omero llveva messo in boccn n NCSlOre: SUVVill, lasdulevi convinc~r~: ~n1rllmbi si~l~ piu giovani di m~! m c via di seguilo. [7] Cassio sbono in una risala, Bnuo lo cacci gridllndogli: sei un vera cane, anzi un falso cnne!>t. Ln sanita riu sei a trancare IR discussiollc c fRvor! III riappacificazionc. l8] Cassio invito R bllllchctto Bruto e i suoi llmici. Quando ormni !Uni CTlno R Illvola, tlrriv Favonio, che lIVeVIl appenn preso un bagno. Brulo pro teslo che Favonio non crn slato invitato e voleva relegarlo nel posto piu alto, mn Favonio con prepotcnza si llccomod ai cenlro l)ll. U simposio, luunvill, si svolse piaccvolmcntc Ira gradcvoli c cohi convcrsarJ.

os, 11 Tii 6' uO'tEQuly. B(lo\l1:o; v6Qu 'PwllUloV fO'tQUT'lYllx6t xal nl!1tlOteUllhov 1t' uutou, Aexlov 'Oxt).},av 1)", l:Qblavwv xUt'lYo, QOVtWV enl x).onule;, bll1looly. xcttayvoi!s t'1tllll.OOe. (2J Kal tO nQY'lu Koolov ou IIEtQlwS f:nlofv' uut:o y.Q 6Hyms lillQUl CII1tQoo{}ev in{ lOiS mitolS ).eyxOtvtu LXlhlUOL Mo qllou; tly. vouOETilOU, lpaveQws qlijXE, xal 6lutt':l XQ()llevo. (ll wOO ev !'lnilto tOV 8Qoutov WS 'fav vtU v6111IIOV xal b(xalov Ev XUlQCP nO).ltda; 6eolltvl{) xal
,,(,. e(r. 'J ..1 ~ mia l1ol11 ,111. .. . lIia.l, r >'9: N~'Sll>r~ ,i ri.",lIJC lltli'c1,il1c ~d 1\1l1ll11~nn"t1c pcr mllllJllfllC I,ro. ,H. IIp'''IO ccntr~lc l) ,"l1l~lllrC cl'll con,idcr~I.) illlO!olO .l'onofc. qudlo l1iio glto CI":I per ospili di minor "!fundo 1M".,,!;.. /l'9m. . "9. 5u L. Li\oio Ckdlll, flde pompdllno, dr. C. ClCllO.lIL~. Xlttll(hr .\ruJ,r",
1)7.

SIUllg:lM ,~pJ (riSI.

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[}5, I] II giorno succcssivo, Bruto process e condnnn pubblicameOle bollandolo d'infamia Lucio Occlla I)", un romano che era stltlO suo prelore di liducia: gli abitanli di Sardi lo 3vcvano nccusato di concussionc. [2] Cllssio (li moita contrariato dall'cpisodio, perch, pochi giorni prima, due suoi amid, aCCUSlui dei mcdcsimo relltO e dll lui privntRrneOle rimbrotlllli, cmno ~Illli pubblicnmentc prosdohi, anzi avcvano ouenuto abri incarichi ufficiali. [J] Egli rimprover Brulo di esscre eccessivamente ligia alie leggi ed aUa giustizia in un

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IpLhaVU(Wm{n. HI 'o b nv elbcllv nv Ma(ltLh.lv exl!hfUl!.v autov ,lVIUtOveitetv Xc!VUlV, iv ftl KaioaQa f.xtt:Lvav. oux autv yOVtU xo.t lpl!QOVta l1l.tvtUl; uvOQWJlOU, uu..' tQwv titvaltLV Vta tauta :tQUOOOVtwv' [5) w ei n i!CJn nQCflClOt xnb'llll!{}' j ulle)'tUl to biXUlOV, {c'tewov IIV toU KalouQo; (po..ou JlOllvelv ii toit euUTwv l1EQIOQV citxovf(l. [61 '!3xdvou; Iltv yll(l uvuvb(lla .... ubLx{a b b6;u IIUlc xwbvwv illltV xal novwv J"IQ6ol!on. TOlat'1'U~v ouv ii tou OQoittOU JlQOUIQI!Ol 1'1'1.

momento in cui era loro richicsla abilil POlilicll c um:m. (4) Ma Bruto gli ricord le Idi di mar/.o e ci chc li llveva spinti aI cesaricidio: Cl'sare di per s non danncggi:wa alcuno ma t. [5] Sl', dunque, csistcva un qualchc valido motivo per meuere da parte ln giustizia, sarebbe sta[o pi opportllno toUcmre gli amid di Cesnre pillltosto che pemleltcrc chc i propri amici commcltcssero ingillslizie. (6] Quclli*u di vilt, cssi si snrcbbcro, invece, acquistnli ln (ama di uomini ingiustj, dopo avcr corso lanei rischi c sopportato [ante fatiche. Cosi rigoroso em Bnllo. [36, I] Mentre si acdngevano n salp:lre dall'Asia ll. Bruto _ si mcconta - ebbe una visione prodigiosa \C,I. [2] Incline per nalUra alia vcglia, cgH dormiva molto poro per ascesi e disciplina. Di giorno non si conCt.-deva mai un altimo di riposo, di noite, mentre tuni crano immersi ne! sonno, dormiva per breve tempo solo se non nvcva altro da fare o qua1cuno con cui parlare. [}] ln quella fase decisiva della guerra, sia per le rcsponsabit chc compOr1nvll I'impresa sia per la [ensione dovuta all'incerteZ7.a dei futuro, non appcna si (aceva sera, c!urnnte ii pasto poggiava la lesta sult3volo. ma ii testo della none lo passava a sbrig.ue gli affari pi urgenti. [4] Se, poi. riusciva in poco lcmpo a risolvere c concluderc ci chc era nccessario, Icggcva un libra, in nllesa de!la Icrza Gllardia l 6.l. quando i centurioni c i tribuni :lvevano preso I'abiludinc di recnrsi da lui [5] Ora, nel momento in cui ii suo cscrcito doveva lascinre I'Asia, nd ctlore della nane, memrc ii resto C!cll'acCamprlnlento era immerso ne! silenxio, e la sua tenda era il1uminala da llna fioca luce, (6] li Brulo, tlll[O nssono nci slloi pensieri, parve che qua1cllno entrasse. Volse lo sguatdo verso I'aper. fura dclla lenda ed cbbc llna visione mirabile e terrificante: tina figura (uori dei com une ed enorme stavn rina ui suo fiunco in profondo si. lenzio. [7] A slento Brmo trov iI comggio di chieclerlc: Chi sei tu, llomo o dio, e perch sei qui da me?~). Con voce bassa e profond:l, I'apparizione risposc: Sono ii tua cultivo genio, firmo; Bruto. mi ri\'cclrn a Filippi. E Brulo, impetturbabUc: Ti riveclro IfoI.

IJ6. II '!3l1e1 bt blUpcclvl!lV e~ 'Aoia 1M flll!u"OV. Uyl!tUl tli' 8(10t4' Iltya OlUIEiov 11,1 YEVl!OOUl. 121 et>OEI IU~v YU(I ;IV tJlt:YClijyoQo itvi\Q, x! t6v nvov d Myou XQovou II(llOV oxilOl!1 xal oW<p(loolV\j ouvir/l!V, iUltQCI IU~v ouflbtotl! XOtluillll!vo. vx'tw\, b~ tOlJOutOV oov ou tL ;'\"CllntEtV Ote Tlp blo.HYl!oOm, nltvtwv itvaJ"lUUOlltvWv. l1uQfiXI!.. 131 Tore bt tOli l1oHlIOU OuvEo'ttino. EV XfQOtv tXWV ta i1ntQ ttilv ).wv :"IQll;El xal tftllho tii q'/Vovtllh :"IQ6 t6 IttHov, OJtl]vlxo. lt(lnov UIf' tO:"l(lu fltLVUotll;EU: toiS OltiOl. ijb11 't6 hOL.'tv t:XQfjto til vUXTi :"IQ Tn xutE:TYOvta tWV J"I(laYlluTwV. 14) Ei bt ouvl!hOt x1 xutOtXOVOJli'lOl!.lE fI'IV :"IrQl mlita XQdav, llveyl.vwoxE PlfJhiov IIf!XQI tQlTlIS lfu),UxljS It.1. xuO' ilv EiWOEOV txatOvYQXOl xul xl1laoxot (fOlTeev nQ6 aUTov. 'O ouv fllehMv !l; 'Aolu bUlfllplt~elv T6 OTQltuUlla, vu!; Ill~V 1'1'1 fJuOuT11fll, (f'w; 6' EixEV ou ltltvu ).1111(16'1 i] OXIlvj, .,lev b t6 OTQCtfOl1EOV OUOltl'l xmeixev. 16] 'O bt ouU.oyt1;0ltevO n xul oxonwv lIQ6; CUUTOV, cl'lo;ev nio6/)oOm nvo elotOVTo;' imoflhhl'U b nQ TI'Iv Eiooov, OQ(t bEm'lv xa! (IU.OXOTOV ~"v (WIIlhou Oli1tl<tTO xui lpoflfQO, (JUJJlIfi lIQfOtlTO uni" [71 TOhllil' ou ' fQtoOm. .T{S nOT' wv.. I!.inev ..{evOQlilnwv ~ OEWV, li Ti flou),,u'vo ijxel c~; ,'nu;';;... 'YnocpO/)YYf1a1 b' UUtq) TO (piCOlta .. o oo (~) ll110liTE /)U[llUlV xoxo' lj1et b~ IIE nt!Qi c1'lhl.nnou. Kul 1l00TO ou l'ltaTUl,lUZel "lj!0llUl" l!iltEV 11>'.

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dJO. 1\.1 I\lJido (cosI C..sa,, (>I). 7) \,CN' 1;1 mCl:' di IUl;li... di!. SlIi I'Todilli Ilen.l biollr:lfi:I, I"CI. IJJlrmh..01".I'. 397 duo [.'1 Irrlill Ilixifill1.llin:l. II"'J 1:1 11lC7.7.Ulllll1c c lc Hc.

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III'OVTOl:

47'
(J7, I] L'apparizione scoOlparve: gli schiavi, chiamati da Bnuo, af. fermarono di non aver udilo e vislo nulla. Brulo rimase svcglio e sul far dei giomo si reco da Cassio per riferirgli dcll'apparizione. [2] Caso sio era seguace delJa filosofia epicurea 1(,.1 e spcsso i due amici discuIcvano insieme dclle tcorie di Epicuro. Sulla ...isione Cassio cosi si espressc: Sct::ondo le noslre domine, Bruto, non [UIIO ci che cade sono la percC".lione dei sensi reale. La percezionc e qualcosa di flUI. Iuante e inganncvole, cd, ancor piu pronto, ii nOSlro spirilo, immediaInOlente si metle in mola e d:i un:l forma, qualunque essa sia, :mche II cio chc non esisle, [3] Mentre la cera ha bisogno dclla maleria eslerna per creare un'iOlpronta, I'animo umano, che conriene in s I'elcmenro crellfore c la materia da forgiare, con grande facilil crell da s te immllgini piu varie. [4J Si spiegllllo in tulmoclo i sogni ehe sopTllvven. gOl1o duranle ii san no: CI'immnginazione n crcarli che, coo ii suo movimento, producc in men che non si diCA selllimenti c figure di ogni gel1ere, [5J Mobile per nalura, essa, trnmite iI mola, riesee n rnppresentare immagini c idee, Nclluo cnso, pai, ii corpo nffaticato favori. sce ii movimento dcllll menle, lencndola sempre nU'efla. (6] Non si deve pensare che csistano demoni o ehe, se esistono, abbiAno forma, voce e fauezze umllne. Cerlo, per que! chc mi rigu:nda, vorrei poter far conto non solo delle mohe armi, dei cavalJi, deUe navi chc possediamo. ma anche di un aiuto divino, data la grandezza c la nobih della nostra impresa,.. 'lo). Con quesle parole Cassio riUSel a fugarc Ic angosce di Bruto. [7 J Ma quando i soldai i sbllrcarono in Trada, due llquile caJarono in picchia[ll sui primi stendnrdi e si fttero [raspar. tare, nutrile dai soldnli, segucndoli sino a Filippi. Li, la vigilia deUa ballaglin, aU'improvviso scompnrvero scnza farsi piu vedere 1(,(" (JS, I] ln Macedonin Bruto avcva sonomesso prcssoch lune Ic popolazioni che abilllVllno i [errilOri eonfinanti. Ora OCClIp queUe

fJ7. II 'Acpo.vloOtvtQ ' mJto Toil l1ui6a xfl, >tal l,ilT' xoloui TlVQ <PWVT)V ItIT' ibt:iv '4'w IpuoxVYwv. tn. Iltv
e:1t1YQlll1Vll0Ev' lta 6' iUlQY t(lunJltvo l"l'QO KOOlOV [wa~t tl)V

",w. 121 '0 b TOi 'Elmto(lOll )"6YOl XQJl1fVou.... >tal nfQ{ t06tw'o' io i):w'Y btcupi:Ql!oOm :ltQ6 tO'o' Doei/tov. "'11IhfQOli Oto. EUU!V .. W 8Qoiiu k6yo. w ou nvtu nllOXO\IEV (l)..1')6w oub' QWIIEV. laU' uYQOv Iltv TI XQijl'u xu( nutljMv ii aio6'lou;, ETl b' otUtt(lU ~ 61VOUJ xlveiv au'l" xal J1uu~).J..elV 011' OUtvO iuu'lQxovto in:l :Uloav i6tav. fJJ K'l(l4t Iltv yal,) f:~wOeY iI tnOJo,,;. "'''Xfl ' "OQJlIou. 1:6 nunllEvov xa! t l1nov exevoll tO auto. Q(.t(J"(u nontll!IV aim)... xal 0X'IILuti1;ew ~lL' cu.lTilS unQXEI. [4) o'lj)"OUOl ' at xuT Teu
nvou tQon:ul '[w... 6velQOJv, S TQtJtETal t qluvtuOTtx6v, 1; QXil IIQaXdu (lt(lO) ltavtoanCt xal n{hl xai. Elwa XlvOUIIEVOV' DI XlvEio/}m ' e{ l'Iepuxlr XLVllOl 6' aut~) epavtaaLa tl ~ V0110l, roi. 6~ xal tO OWllG taamwQoullEVOV cpou t~V I6.VOL(lV a!wQBl xal na QUtQllnEl. [6} l\aLllova ' OT' EL"'ttL nd}avov, OilT' Vta XEIV Ilio

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xal th:wv O:(lwyai ine6u(l(lO\lIII1V, OIWTltTWv ((lYwv xu! xau'lotwv ilyel16ve VtE" 1M. TmouTou; Iltv K6.oolo enQ6.t.lve YOl -':Ov

8QOTOV' [7J .KlJmv6vtwv l)~ TWV oTQanwTwv, enl Tit nQ.na Olnaaw unoi Mo (ouy)xaTaoxil'l'avu 0110\1 ouvblEXOlln;OVTO, xa! nUQYjxoou6ouv imo -.:Wv oTQanWtWv tQEql0ltevOI. Ill!XQI <Z>lUUlWV.

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(J8. II Tit IUV ouv nuio't TWV iv noaiv itt.. . wv itYXUVEV BQo\lm 1tilXOO nf:nolt\lll!vQS. Ei lll! tU; fi n6l. '"I 6uv6.O'1'Yj 1t:aQllho,

,6,1, CI." C"ssio (OS~ cllin,rro c mn("rm~lo .Ia C.CMMOS'\ 'Ad !lImilillrts XV 161, ii 'lulll" ~ffcrmll chI' la sua fu unu clIrll'crsiom: lard;,; si 1n<11""U, l'OlllUtlquc, {Ii Ittl cpicorei ~11I" 'ttp"rfici,.lc. .1,,1 tllOtllCtllU ehe l'ijli non si I'JletlC\'I' d"lI" 1'{)1ilic~. Non si dimcnriehi dI". primll dd ecsuriddio. c'ussin ""l"Vl' rJ-'olto ,mu "'Ull' I'rcghicru "lIu Sc.nUlI di P"mpl'O (, 7, I; (''''dr, 66. I' ~); chI'. I,Lppri dei suoi sold~ti, tim"TTU scosso d~i e,uli"i pl"l"S:lgi eh" si "critid",runno prinIP ,Idl" bUllPlllilt di Filiplli (.19. 6) "si nlOSlr"Tl\ d'aerordo con IImlu sull,. ,k'dsiollc - Moku - di suicidursi in ('lISO di i('(mfillU (.10, )'91. 6). L, lrorilt deli" scns,,~ione tll.i ~11OS1", \'cneh lu !CrmillOJolli" .i" wllcnumcntc llS"I". nOIl rouisl)()Ode "lla dOllrinu qlkurca ortlldo,~" (!IIi qlicurci ~lenl!0llo ehe Ic

dcll'c~i)lcnl" dei dcmoni. Se d dillCndu d~ ~IlI!&CSlioni uCl'll<!cmiehc di Plmuroo (o dcllu su." fOnl~), ~u iru"rllrefazioni dd 'unjo t1li~ur"i~mo oV\'cro d" ,m" Ilre~iJil \'Ulolll~ I lO1e . rtn~il atllll1"eureu dcl,lOSW> ilUlore C diflieilc ditc. ,66. An"hc '\"I'rAso, Gm,'rt,.,'i!i IV 101, 42).

imnll'Jolini prlKlllllc <!.li s"nsi ~iPlHl vere), .U$ll'(J",c non

c "picurcu lu ~mntl

uIIHniS5ion"

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tOU lt,vm ltQOO"yOlleVOl. IltXQl 'tTIS XT 9oov Oaoo1] 11>1 Jt(loiji.Oo.... [21 'EXfi bt tWV 'U(lt NWQf}uv6v 1M ev ToiS IttvOl t!.
yO!thOl 1(," X(d lTl(ll t6 I\IPOOV O'l(J<ltOnEeUOVTWV, 11I!(Il().tt6V1l!

(uhou ilvyxaoav {UtOoTi]vm xui. lt(loto6cu "TO XtlJQlu. [} I MUtQou bt xat n)" bVUlltv aim;lv ulJeiv lbttlOUV. imOeut0II!vOU bLli vooav Kalou(lo, fl lU) ltQOOEP0110'lUEV 'Avtwvto ;UU1TL {taUIICtOtlt XQ11UlllVO, wOt' UlI:ltJTeLv 'tou l'U!(!l B(loiitOv. {4] '!-I).ih b KaioaQ OtEQOV lilt(lUlS btxu l"I'\ xul xateoTQUTorrttmOEV evnvTlov I3QoTOu,
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pochc eiu e quci regni che in precedem~a nveva risparminto, giungendo sino ai mare prospieieme Taso It,7. (2) Qui trov ii cnmpo dei soldali di Norbnno 1M che aveva occupato le cosiddcltc Gole 1/'.'1 vieino ai mame Symbolon, Con una manOVTa di accerchiamento, l'esereilo di Bruto si impadroni dd campo den1i avvcrsari, costringendoli ad al10ntanarsi cd a cedere loro i lcrritori occupati. l;l Poco manc che non facesse prigionieto ]'inrero cseteito perch Ccsare cra rimasto indiclro, cssendosi amll1nlalO, Ma Antonio, con una prolllc7.7.[1 slnlordillllria, chc Illsei nllibiti i soldati di Bruto, accorsc in Rimo ddlc lruppe di Cesnrc, (4) chc arriv solo dicci giorni d opo l7O, Egli pose ii campo di fronte a qucllo di Bruro, mcnlre Antonio si accamp di fronle a Cassio. La piana che si stendcva Ira gli nccampnmemi avversnri cra chiamatll dai Romani campo di Filippi 171. (5) Ivi si contnlpponevano i due piu grandi escrcili che i Romani avessero mai posscduto: qucllo di Brulo era un po' meno numCtOSO dellc truppe ccsnriane, ma mirabile per lo splendore c la bellczza delle nrmi, (6) quasi lune con fregi in oro cd argenlo. Brulo, che pure aveva abitualO gli ufficiali ad un tenore di vila austero e rigoroso, non aveva badalO a spese ncl preparare le armi. [7) Egli era convinlO che, maneggiul1do cd indossando anni preziosc, i soldati piu mnbiziosi si sarebbero momati pill cornggiosi, quelli avidi, llutlccandosi alie nrmi come II bcni persollaJi, pil combattivi, [39, I] I ccsariani compirono rili di purificazione nel Clmpo forlificalo c alJ'uopo diSlribuirono ai soldai i unn piccola quamil:l di grnno e cinquc clrncme ciascuno. (2) Brulo e i suoi crilicarono ln grCItC7.Z3 c la meschinit:l dcl comportamento dei nemiti. Essi, ai contrario, com pirono la lustra/io dell'eserdto all'aria aperta, come volcva la Itadizione, dislribuirono a cinscuna legione un gran numcro di viuimc per ii sacrificio e diedero ati ogni soldaro cinquanta dracme, I>cr conquistarsi iJ loro favore c rcndcrli piu zclnnti. [}) Durante ii rito. si verifico lIn prodigio che n molti parvc di cultivo auspicio: a Clssio llO

El;(OV. (}I Ou IU~V o.;"M 0TlIIEiov h T~ XUOUQll~ IIOxO'mv ibol;E Kuail!' YEvto6ul" tV yaQ o'l"tlpavov aU'I"ql xauOTQulllltvov apbou-

,67. L, ('ISI:1 1'l"l"pidcIIIC I"i:\,,\:' .li "l'a:\o, "'11 le cinu ,li Eno c Dt>r1.;rtI. Piil .leu1l' IlliLlIO ii "KCllnlU.li i\I'I'I~:'<O ICm'm' l'illili IV 101, '1'>IOJ .p\jl. 168. (:. Noroann Flucco chlo' "I!i"lt di com'crru (011 L. Dt-.:idiu Sll~ll. Enlllo Clllruml>i IClluri crs~rillni (llMlHJ.:lITOS lI,pp. }6).}66). 1(><). Si mlllll cId 111,ssi dei Curl'i1i e dd S"pd. I GUl'ili lloil~\'~I1" ii corso inferiore ,ldl'Eh"" i SUIICi b l"ln. <lell" Troei". ~c1 C'>il ,lei fillJlll: Neslt)S. Souu dlali J~ API'IANO,

(;""",, ,-""ti IV .o,. ~ \0 lO}, .1\ I.

170. Per ii COl1ll'"n"l1lel1l" (id ll[li Ct'Sllrilllli JUtll11IC I~ Cl1l11111l1ln~ .. Ia b~ll~l!liu ,li Filipl'i. vel. /"I ....J":",,,,'.I'I" .197'.1911. 171. Ly pl1101l e I:t n.~ll,i'lI dllJI !lono JC$crill(' 1l1tl'tl1jOSlltl'c:TIl(' <1:1 A""IASO. (;u"m'

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lt(lOYWOl xut ml lr."t1Itax(m e\lIl1u::(lOUVta xal X(lUtOUVtU, E~~(ltO tO ql(lov1llta, (9) xal f1VC aUfOllolat yevllevUl nQ6 fOi/ nOell(O\l xal btafloat xa6' itt(lWV xa( nvoLul noUoi/ TWV KaOO(oll <plwv IIf:tl!(JT110av iv T!p ouvf:b(ll<p I1QO BQoi/tov. lIOI Ei bt nuv 8QOTOll ql(wv 'AtU.IOm l')VaVllofO. tOV ye Xtlluilvu neQlI,ei:vm xetwv. 'EQOILtvou M TOU IlQOTOlI. tl 151) fletlwv eOEo/}aL VOII(1;EL ILU' tVlU\ltV .ei III)bh" etnev ..o, 1lelw fluhoOltUl XQvov", [III n(lo tOUTO KOOlO eb\loxtQavl!:, xul Toi UOl nQool!xQo\loev ou IIEt(llw; 6 'AttUw. 'EbtboxTO b1) IlXeoOUl til uote(la(~.

'40, IJ Kal BQoi/to; Iltv v e),n(Ol xuai:; xal OYlOllOi <pl.OOfpOl yevoJIEvO naQ TO bEinvov, ltvenauo' KOOlOV b Meooa 17) IPl]ol bwtveiv TE xu{}' ~uut6v. 6).(yo\l TIV ouvl{}wV nUQuuf}vm. xal

liuore porl Ic corone a rovescio. [4J Gid in precedenza - si narra-, ncl corso di una proccssione sncrificale, dUTlInte la qUllle venivll por laia unn Nike doraul di Cassio, iI pOrt11l0re era scivol:uo per lerra e la Slalua si era infranla ai suolo. (5] Inoltrc, ogni giorno nel campo comparivano dei rapaci c, all'interno ddla fonificaz,ione, in un cavo, si posavllno inleri sdami di api 172. [6] Gli indovini f<:cero murnre la ca vir, perch un lerrore supcrstizioso dilagava nell'nccampamemo e stava onllni impaclronendosi llnche di Cllssio, ad onla delln fede epi curea da lui professnta. [7J Per tali motivi Cassio prefcrivll per mo memo evitare di scendere in campo per soslenere una ballRg(ja decio siva; era convinto che si dovesse temporeggiare, anchc: perch, nonoSlantc Ic ingcmi ricchczze che i ccsaricidi avevllno accumulllto, illoro esercito em inferiore a quello dcll'avvcrsario per numero di anni c soldati, [8] Bruto, ai contnlrio, voleva affromare quanto prima ii pe. Io '" per Ih . c per nOIl Ilggtllvnrc uIterlormente . fiCO I crnre Ia pllttlll geme ormai prostnlla dalle spcsc, dallll fatica dclle spcdizioni miJitari, dai peso delIe dircnive dei comandallli. La grande fiducia di Bruto derivava nnche dai fauo che i suai cavalieri, durante le prime sortite e scaramuccc, riuscivano sempre ad avere succcsso. [9] Per di piu, alcllni sold:ui nvevano diserlalo per p:lssare ai nemico, altri er(lno nccu sati o sospcltati di voler trlldire i cesllriddi. Per questi motivi, lo stlllo maggiorc si riuni ed anche i seguaci di Cassio in buon numero SPOSll' rono I'idea di Bnllo. [10] Degli amici di Bruto, invcce, uno solo, di nome Atdlio l7 -4, era contrario all'idea di auaccare subito, ma volcva auendere la fine deU 'inverno, Brulo gli chies<: COSil mai sarebbe cambialo a loro favore ne! corso di un anno l-d egli risposc: $c non ahro, saremo vissuti lIn anno di pil'l. [1 t] La risposta mand Cassio cd allri su Illtre Ic furiei si deci1>c di sfcrmre I'attacco giorno sllccessivo. [40, I] Bruto, pieno di beiJe spemnze, durante il pasto, convers di filosofia; pai, si rec a riposarc. Cassio ptllnz da solo, in compagnia degli amici piu intimi (c': Mcssalln lU n riferirlo) e rimllSC llssortO c

'7'. efr. 1\,.,....1'0. (;UM'n' mil, IV 1j4. )6,; (' .... SS!O I)IOS! XLVII -40. 7.8; (l11I1.lO (J),,, QUI 1o"T1l 70. IH Vd.lmroJ":u,,,.., I', 397. 17+ l-'Ol)Cc ~i Itlllttl .Ii unll dcformnlionc I'I\lr'lr~h~1l di tlli'I". CIC"()MtlJ~ (I'. ~,*,I idcl1lificll iI nuslru mil ill:~~H~ Alj).,~ l:tIiTo~ "I; Ail"iJu l:rQt>{'v~ irulklllo &1 FI..... vro GIU5l!1'1'11 (/1"lu1}ll K.it"Lsidx XIV ~,II) ndJ'dl:OCo di roloro ~hc I'nll~'Cil'~rotlo IId un ronsiglio di Itu"'r~ inJeuo nd lugliu Jd 49 dai COOK>lc L Cumdio LcnlUlo. II SIlO nome ligur .. aII'OII.. \'O poslO ln dUC" t"huII, mdiIU",; :all'cpoca dtr..""... quioJj, CiKIT gio.

\';.nilSin>o.

'7,. M. Vyletio MCStal1y Cor-'iUCl, 1."'ItOl~n':Tllc di IJruw: CICI:IIONII Ad IJnstum I I~, civil, IV ,II. 1)9"16 S<riw:: Jellc MmrlNir. Illl.......sutt;;. M. V...k,iuJ Mnul C,o,lIillUJ ",. 161, i" I<E VIII A, r. '9)), ool. 1)6.
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ovvvouv (l,06al xal UlWl'UIbv, O" 'Pvou tOLOUtOV vta' 121 nau oallhou M tOU bdnvou, apblU!vOV tll5 XI!I(l; autou o'flb(la toooumv EUtl!lV, Jon[(1 Eiw6n Ipv..oqJQovOltevO, 'Ellvlxfl q>wvn' 131 "lllQt(l0llal OE Ml!oolla taut nOlm'ltp MlIVVq, nlloxwv, civ"yxat;bIIEvo blU IUU; II1IX1J5 iavu(I(li'l,m tV nE(l1 til nUt(lIo; xullovl7(" 'AyaO~v IltvtOL "'UXl'V ~X(IjIU~V, El t~V TUXllv ilJl0l./Wtl!;, xuv POUkEuowlle6u xuxJ, ll.1tlOtelV ou bLxaLOv", [41 Taut' etnvta 'PllOlv Mwoku teheutala 1t(l autv u.'Jl'toao{)m tov KOOLOv' elva~ bt xexhll1ll!vo; d; tI'V ,)t}'[e(lalav Jt{ Einvov n' auTOu, Yl!vI!6klov ououv 177 !'I ~AllU ' illl/l{l~ nQoxelTO Iltv (v) TiiJ D(lOUTOU X(laXI xul tqa Kaootou Oll!30OV ywvo 'Po~vIXOU5 Xtt(Jv, auml la! ouv~J...6ov eie; t Il/loov tWV Ot(latoltl!bwv, xul U:yel KlIoUlo' (6J ocet'l IIi:\' W DQoutl! Vl)IUV xal ouvelval tV n'vTQ X(lbvov U.'fjhm eu n(l6.uvt, 'End t ta IltYlOt tWV vO(lwn(vwv b1]k6tuta. xat tll II;<1I ltaQ' YVWll1]V xQdtelOlI; ou (tlawv UU01 lt)"hl)kou iEIv, t( YIVWOXEl; 1teQI <puyil; xal Td,euT~:", (71 Kal DQouto nexQlvUTo' ..vtos WV EYW KaoolE xal 1tQaYlllnwv unEl{lo. ox ol' nI ev fllloool/lIQ J...6yov llCp~xu Ittyuv' il'uaullllv Ktwva lllaX(lIIOlteVOv euutv. w; oux mov ou6' av6(165 h?Yov nOxw(lElV tijl 6(tlILOv~ xal. ln) tXeuOm tO oUllnlntOv &.beJ. 6.n' ltl'(o6~6Q6.oxe~v17M, [8J Nuvt 6' &")."olo; h tai txm; ytvOIIUI. xal 6wu 'la)."w; ta nU(lovra 111) p(lupeoavto;, ou 6tollm lT6h~V .nu e)."nla tef.l!YXElv xul lYCX(lUOXeu, 6.U' 6.na"Mollm, n)v tXIIV EnmvJv. n Ma(ltlm filiol ou tn l'tutQi61 tOV ellUtOU Plov, unov et;'loo 61' exelvlJv et6tQov 'lol ivbo;ov.. m. (9) 'Enl toltOl Kltoolo illflblaoe, xol T6v DQoutov oltUOllEVO, _mut'.. ECPll _wovouvn iWllev enl TOU; no.qllou, "H yQ vlx'joollev, ii vlXWVta ou q>apIJlI061Idta... IIOJ MET toUtu nf(ll t6l;ew outoi J...6yo ytvno. tWV IJIQ..wv nOQ6vtwv. Kal U(lOUto;: flTEltO KltOOlOv aTo l"JyEl06Ul tOU elou

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sn~ n~iil'il~.

silenzioso, contrariamcnte ai solilo. [2J Quando fini di desinare, Strinse forte la mano di MessaUa e gli si rivolse in grem, come usava rare con gli amici: [3] MI..'SsuJla, tu mi sei tCslmone. $eo provando cio ehc provo Pomp('O Magno aUa vigilia di Farsalo: sono comeno a gcllarc ii dildo, ma ho li disposizione lllla sola bauaglia pcr decidere Ic sorti delta patria 17.,. Ma via, cctchi:m\o di slare di buon animo, fiduciosi ndIa sorte in cui non c lecito nverc sfiducia ncppure se si sono prese decisioni erratc, [4] Oopo queste parole - racconta Messallll (le uhime che Cnssio gli rivolsel - , lo abbracci invilllndolo li pranZQ per l'indomnni pcrch cm I'anniversario deli a sua nasci w l77. [:j:J AIJ'nlb:l, d:lvanli ai Cllmpo di BrulO (' Cassio, fu innalzala come segnale di guerra una lUnica purpurea. Menlre i due generali si slavnno recnndo aI cenlro degli nCCaml)Umelui, Cassio disse: [6] Voglia ii ciclo che la viuoria sia dalla nostra parle, Bruto; cosi, polremo pas sare insieme ii r('Sto dei nostro tempo! Ma Ic imprcse pi grandi sono le pi incerte; se, dunque, I'csito dellrl bllllaglill c conlmrio alie nostre aspeltalvc, non s:lrn fucile per noi ineOlllrmci. Perci om vorrei sapere da le qualc sia, aluo parere,la dccisionc pi opporluna da prendere in caso di SCOnhlta: la fugn o la morte?, [7J Bruto gli rispose: Quando ero giovnne ed nvevo pocn esperienzlI, Cnssio, mi ncclldde di SQstcnerc una audace tesi filosoficn. Rimprovcrllvo li ClItone di es sersi tlcciso perch, a mio modo di vedere, non era n lecito n 01" pOrtllllO soltrarsi ai proprio destino c, anzich accetlnre con coraggio ci che essa ci risclV:l, evilarlo 178, f8J Ma ora non sono pill ddlo slesso parcre; se Cli di conducono divcrsalllenlc da ci che spcriamo la battaglia, non intendo conlinuare a sperare e fare ahri preparativ; preferisco morire, gralo ai destino perch, dando la mia vila alia patrill alie idi di marro, per lei ne ho vissUla un'altra libera e rispetlabile 17? [9J A quesle parole Cassio sorrisee abbraccio Bruto, dicendo: La peno siamo alio stcsso modo. Ed ora prcpariamoci a far frome ai nemico: vinccremo, oppure, se vim i, non avremo nulla da Icmere dlli vincilori, (10] Poi discussero eon gli amid dclmodo di disporrc I'eserdto. Bruto chiese li Cnssio di essere collocllto li capo dcll'nla destm,

1711. Sono crilkhc lillid.c JclllCllsicro ddl'AlT'J,jcmi~ (dr. I't..o.TO:olll,l'rrlO'l(, 611)


6.11>; C.Co;IInNII,

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xtQUtO. lh' ElllUIQtUV xal il),IX(UV ",Uov (jJOV1'O Kaoo(lflnQooipu~IV.

011 Ou III)V iaU xal tOutO K,oaLQ ewxE. xeIl nv tuYllQtWV tO IWXlltWtutOv exovT MEOOaaV exl!euoev l:rd to bE~LOU xamOtllval.
112] Kal B(loto Euilil E1lYE toil itt1lei<;. XEXOOlllllttvou [llan(lE1IW. xal tO 1t(!~OV ou OXO),UhEQOV l'1aQEvt13alliv.

Bcnch tutti rilenessero che tale comando fosse piu udutlo a Cllssio per la sua csperienzo militare e per l'cll1, [II] nondimeno Cassio occett C mise Messalla, che comllndnva la legione piti llgguerritll, nello medcsima oln. [12] Senza indugiorc oltre, Brulo guid la covalleria, gi disposla in bell'ordine, fuori dei campo c Ic affianc la fanlerill.
[41, I] AI momemo deil'lltlllCCO, nel campo di Amonio si SlaVll sC1lvando un fossalo dallc paJudi che coslcggillvano ii campo fino alia pianum: lo scopo eTil qucllo di pn::dudcre a Cassio la via di seampo verso iI mure. [2] L'escrdto di Ccsare, invece, a causa ddla mn[uttia che aVCVl\ colpilo iI suo comandollle, era innuivo. Lungi dai pensare che ii ncmico volesse sfermrc lo bauaglia dcdsiva, i soldnti rilcncvano ehe fosse in corso una sortila verso illuogo in cui si Slava scavando ii fossalo, per recare scompiglio (ra gli llnloniani eon grida c lanci di dardi leggeri. (}] Poich essi non davano alcuna imporlllnza all'escrcilo ordinatamentc disposlo di fronte a loro, si meraviglillvnno per le urla scomposte che si levavano nurncrosc dai fossato. [4] Tm le file dei cesaricidi, ncl fnmempo, Bruto 3VeVl\ trasmesso :li suoi ufficiali delle lesserc sulle qunli cru scrilla la parola d'ordine 11lO e Stnvll inci tando I'esereilo, pcrcorrcndone le fiJc. PoclJi, IUllavin, riuscirOIlO II eaplare la parola d'ordinc, pcreh i piu, scnza anendcrc oltre, con un sol grido si slandarono tutti insieme cOntro i ncmid. [5] Tale modo disorgllnizzalo di altaCCllre cn:." discontinuiti't e dispcrsione ncll'cserdto alai punto che I'ala di MessalJa e via via le file adaccnti superarono ben presto I'll[ll sinistra deU'escrdto cesariano, [6] Raggiuntll in breve lempo I'estrcmiti't scnza grllnde spllrgmcnto di sangue, i repubblieani aeccrchillrono i ccsarillni piombando sull'llecrunpamenlo. [7] Narra Ccsare nelle sue M('lIJorie che ad un amico, tal Arlorio Marco 111\, era apparsa iii sogno una visione la quale gli avcva ordinalO di far useire Ccsare dai recinto dei campo. Pcrci, poco prima deiI'invasione nemica, egli fu ponlllo in salvo di nascOSlo tanto che la gran parte dei suoi riteneva fosse morto. [8] li suo gillciglio, ormni vuoto, cm stato, inflllti, lrapaSSlltO da frccce c giuvel1olti. I soldati che si trovnvano ncll'accampamenlo, colti di sorprcsn, vcnnero ucdsi c COIl loro vennero lruddali duemila Sparlani da poco giunti come rinforzo.

141.1] -Ewxov 6' oi l'1E(l1 'AV1'WVlOV )"(o tWV t:wv. oi 1Ia(lEcrtQatOl'1t6euov. flt13Uovu t<p(lou et; tO :ne(ov xal tQ t:xl {}uoonv MOI" mu Kaoolou )"[E(lIXl'1'fOVlE. (2) 'E<pi16QeuE bt KUIou(I, ou ),,[U(lWV uutO 6l' .Oftf:vElUV, ia).),' iI UVUIU, ou navu Iwxeio{}ul l'1Qooboxwou tail ltO).Elllou.
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XQiloEOOm lt(lO n't e(lYu xol pt),EOIV U.. u'PQol xai {}OQilPOl toil 6(1i1olJovtu El'1ttU(lltew' lJ) xul 'fOI avUtUaYllhot ou :n(lootxovu, f:(tUltUtov '(1)v nE(l1 t tlt'PQou xQuuY!'lv. Ol]fIOV oouv xu! noUI)v nQoo<pE(l0lltV1]V. (41 'Ev tOtlfl Y(l0llllatdwv u: l'1uQ BQotou toi<; lYfllOOl qJomuV1'wv, tv oi llV t6 ovit11llU 1!lO YEYQUI11ltvOV, ailto te l'1UQElOV'fO lnl'1ljl t tYIIl:nU xul l'1U(luftuQ(lUVOVtO, o).(YOI. Itt~V f<pUOOV XOOUl tO OiJV{)l]IIU ltUQEyyulllevov, ot bt n).EIofOl Wr) )"((I00IU!lvUVtE 6(11l1i IU.y. xol ),o),uYIU~J nQooE<ptQOVta tai ltoEII[m.
(::iJ revolltvll bt bl' aml;luv tUtllv VWllUlU xal bluonoollO tWV tuYIIlttWV, t6 M[Oo6.u l'1(lttOV, Eito tir. OUVE/;,EUYlltvU, :tu(li}Uune tO KaloaQQ UQt.Off(lOV (6) xal pQaxta twv EOX6.twV (hy6vn xal

xatuj30VI(! ou noUo, aU' Ul'1E(lXf(lOavtE. lJlltUttOumv ti t crtQUfol'1ebov. 17] Kul KaiouQ Iltv, w Ut f:V toi )"(OllvflllUOW {oto(lei, twv <ptwv tlV 'AQtwQ[ou M(lxOU lll1 xuO' VltVOV lboV1'o 'flLV, XE),UJOUOUV xotflvOl Kaloo(lu xal IIEteU)e'lv

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EqJ6uOE Illx(lV lmExxoluo6EU; bol;t tE tef}v.vul. [81 T YUQ <poQEiov xevov itxovtloU; xut ilooot 13C1OVtES blf)oauv. 'tlv ti! <pOvo ev t!p Ot(lutolttbl!' toov loxolltvwv, xal blOXltol AClXE6UlI10vlwv iixovu Ibdxou(lOl vewcrtl ouyxaux6ltl]ouv.
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[42,1] Lc truppe repubblicllne chc non :lVeVllllO parteeiplltO lllln rnanovrn di nccerchiamemo, scolllratcsi con i nemiei, riuseirono in breve a volgerli in fuga, dato ii disordine che regnava ndle file cesanane, e si impadronirono di Irc legioni che dislrusscro; incab.llrono, quindi, i fuggiasehi sino nll'nccnmp~memo, es~It~li dalla villoria e dal1ll presenza di Bruto. [2] Ma le dreoswnze resero chiaro agli seonfiui eio ehe ai vindtori era sfuggito, Una parle dello sehieramento repubblieano era nmasta sgmlrnila ed isolata pcrch I'ala destra si era allontnnnta per inseguire i nemiti; lo pane centrale, altaccata dni ecsariani, non arretr, ma ingaggi una dura bauaglia. L'ala sinistra, invece, nella qUllle regn:lva un gran disordine perch essa ignorava d ehe stnva sllceedendo ai resto deU'esereito, fu messa in fuga cd i sol. dali venncro inseguili sino nl campo, che fu complctnmenle dislruuo, nonoslantc mancassero i duc gcnerali a guidare i cesariani. [3] Amo nio, n qunmo si dice, dopo aver evitalo I'altacco, si rifugi ndlc paludi e Cesllre, lIseilO di soppiano daU'accampumemo, non comparve per nul1a trn i soldnli. Alcuni riferirollu li Bnllo di nver uedso Cesnrc e comprovarono la veridicil dei rnceonlo moslrandogli le spade insanguinale e dcserivcndogli la figura c I'ct di Ccsare lll2 (4] La pane centralc dell'csereito repubblicano aveva ormai rcspimo gli avversari e compiulo una strnge; Brulo - era evidenle - avcva conscguilo una brillnnte vittorin, l1lcmre a Cassio era slnln inflta una clamorosa seon6lta. [5] Ma fu proprio ]'ignornre da parle di eiascuno ei ehe stava suecedendo aU'nltro a delerminare la rovina: Brulo, convinlo che Cassio fosse useito viuorioso dalla bauaglia, non accorse in suo niuto; Cassio non lo attcsc, convimo che anche Bruto fosse StalO seonfiuo. Che I'cscrcilO di Brulo avesse riporllllo una vittoria c provato, secondo I'auestnzione di Messalla, dall'aver tolto ni Ilcmiei Irc aquile c molte insegne e dai non aver subito perdite. [6] QUllndo Bruto si rilir dai cumpo dislrullo di Ccsare, si meravigli nel non vedere la tenda di Cassio (ehe egli l>on(.'\Ia abitua.lmente in posizione elevata e bcn visibile) e neppure le lende dei solduli pianlale nella piallll (qllasi tllttO cm :;[;\CO distrulto e sncchcggiaco in men che non si dicl1 dllU'irruzione dei ncmieo). [7] Dei suai commilitoni quelli dotati di una visla piu acula affermarono di scorgere c1mi e cornzze d'argento che rifulgcvano sparsi qu~ c l nell'accampamcmo di Cassio. [8] DllIe la quantit e la qualil degli equipoggiarncmi, non polCVll

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elVUl TtV l10),e),t111IlivUlV <ruMlu.vv ou III)V olll! l1),iI6o enblEIVa IpUlVEU6Ul VEXQWV, OOV Eixo ;IV VeVIXlllltVUlV XaTo. XQo.TO TaYllltTwV tOOOUTWV. [9J TauTa l1QWTOV evvOIav l1al.ltOTljOE TtiI 8QOUT<P TOU OUIIl1TWllaTo, xa{ xUTakUHOv IpQOUQo.V V Tlp OTl.laTOl1tblp TlV lTokElltUlV. VEXUf:LTO TOU blWXOVTa XU{ ouvijyev. W Kuoul.<p Jloll0I'IOUlV. (4J, il 'EdlTQUXTO ' OVTW TO. XUT' aUtv. Ou: T"~V l1(lWTlIV xbQOII~V TWV l1EQl 8QOUTOV ilbtw elbev, veu ouv6~IlaTo xal l1QOOTltYIIUTo YEVOlliv'lV, oO' tE XQUTOUVU r.u{h; WQllllOOV t<r' Ql1UYI)V xal WIp!),ElUV, "lOU l1EQI~!VUl xulxux),ouoOu~ TOU l10),ElltOU itIIE),iIUUVTE, ill.lEOXEV ounl) TlI l1Qunllevu. (2) MEllilUEL b! tln xui. bL(IT(lI~fi Ilf..kov ii l1(lOttUllly. M{ ),0YWlltV o"lQun]ylv, imo TOU bE;Lou TWV l10),qUlV m(lIEku'l~ltVE"TO, xul tlV lnntwv EuthJ itrrol'lJuytvtwV (puYil nQ n)v {}ltl..uoouv, (UV xut tOU nEou evblbnu, tnl':ll.lTo xUTliXEw xal na(laxal..Elv. [Jl 'Eva bt OIl1tflOIPl.l0\l tpeuyono itepa(ll1ltou "lO OIlJll':iov El1!];E nQo "lWV nobtv, IIl]bt tWV l1E(lt T OWllU TllfUYlltVCJJV auTOu n(lOUIIW En (JUIIIIEVVTWV. 14J OTW lll) ~lao(}el.: itvEXWQI]OI! IIET' klywv tn( ),<pov, EXOVt nl.lO TO nEblov OXOl1lt. 'Af..k' aUTo Iltv ollltv xuuibEV li IIOkl tOV XQuxa nOQ6oIIEVOV (~v Y(l lwUevl) TI)V tjtIV), oi b! lTl!(l1 aUTOV Lrrnei eWQUlV l1olloil n(looe),avovTU" I.~J oti 8(loro inflUI'cv, Clxuoe b' Koolo l1oqdou eivUl xal lhwXEIV rl1' Uutbv' IIUl bt TWV naQbVTwv eva lIH TLTtVlOv luc!oTtLl!. xUTO~lbllEVOV. [6] OTo oux f),a61! Toil Lrrx!a l1(lOflIWV, itU.' w eibov vb(la 'fU..ov xa! Kaooltp l110TOV, ltM;avte l.p' ijbovij oi II!v ouvtJ6[1. IjonQtoYTo TE xa! ibe;louVTo xUTunllbwVTc ltno tlV lnnwv, oi ' UOl. l1EQ{ autOv v xxtp nl!QIEkuuvovn: lta l1Ulvl xal nUTQytp, blQ XaQ ltllfTQ{UV t II!ytOTOv tUlIl'yllOaYTO xaxov. 171-Ebol;e YQ Komo ),ljOW un TtilV ;Wflltwv EXEo6m TV Tl"l(vtOV, xal ToliTO bl) lpiloa "llllk01~UXouvw; ltvflle!vallfv vl)Qa Ip(),OV Qnat611evov im "lWV noElllwv 1bftv". nextil(llloev Ei TLva OXllvl)V E(lllllov. Eva TlV lTEelJOQu.lv l!lpEX\.IOQIL[VO fIlvl)oQov, OV l!X TlV XUTa K(lltooov

certo lrattarsi delle llrmnture dei soldnli Iascimi II guardia dei campo. O'alua pane, non si vedcvano neppure mohi cadaveri, come acclldc quando un intero escrcilo viene clamorosamente sconfillo. [9) Tali indizi feecro intuice finalmente a Bnuo cio che in reah era successo. Laseinto un drappc.1lo a custodia ddl'accampamento avversario, riehiam i suoi, ancora intcnti nd inscguire ii nemico, e li raduno per accorrerc in aiulO di Cassio.

Riullle C~nio ndl'Dprile dei .u.

,11\. MN1.lll1 ('li'l/tlim I1r. ~,i" f1.t: VI A, ~, '9)7. coI. 'H7) ~i dliedc se jia pIlS>ihilc i,bl1i!i~rlo l'Oll iI 'fi'/unill Slrilbo jt~lu ,ln CICIJ~ONIJ, Ad [ilmiNilfl'S XII 6. I, eh.- Nlg'

c:.

(43, t] Ecco cosa cm successo a Cassio: contrariato per I"nttacco disordiOluo sfcrrlllo dali'ala capeggiala da Bruto - scoza che i soldali fossero tutti a conoscem.a della parola d'ordine e sem:a che fosse stato dato ii segn:dc di guerm - , rimase ancar piu contraria!o qllnndo i sold:lti, forti per I'aver soprafflltto il nemico, si dicdcro suo bito aI saccheggio, senza preoccllpnrsi di acccrchiare ['escreito lIvvcrsnrio. (2) Usando, come em sua llbitudine, !tI tanica dell'indugio e dei temporeggiamcl1lo, egli non avevll attaccato per primo e venne, pertanto, aAAintto dall'llla destra avvcrsnrill. La cav:lllerlI fu llleSSll in fuga verso ii mare, la falllerin St:1Va per cedere. Cassio cerco di bloccare i soldali c di incoraggi:lrli: (3) :lfferrat3 un'inscgnn portma da un Jigmlc', in fugn, ln infisse dnvnmi n s.. ma ncppure le sue guardie dei corpo erono disposte :ld attendcre a pie fermo ii nemico. [4) Con i pochi che crono rimasti fu COSlrctlO n ritirorsi su una coUinella, dalln quale si potcva nbbraceiare con lo sguardo l'intcra pianura, Ma non riusci a scorgere nulla se non I'accampamemo dcvaslato (1a sua vista era assai debolc); i cavalieri che erano con lui videro numemsi soldati Inncinrsi nclla 10m dirczione. [:5) Emno i soldati di Brulo, ma li Cassio sembrarono nemiei inlenti nd inseguirlo. lnvio uno dei presemi, litinio llu , n rendersi conto di ei che stava accndendo. (6) La soc(itn di lilinio non sfuggi lli cavalieri di Bruto i quali, riconoscendo in lui uno dei piu cari lImici di Cassio, si misero n gridare per la gioia. QuelLi che erano legati a lui da una mnggiore amicizia scescro da cavallo e gli strinscro la destra; gti altri gli si serrarono imorno, intonnndo peaoa e fllcendo gran chiasso. L'cssersi lIbbnndonati n sfrennte rnllnifeslllzioni di gioia fu un crrore gmvissimo. [7] Cassio ebbc I'impressione chc Iifinio fosse c:1duto nellc mani dclllcmico ed esdarn che e((lIlO stali tuui dei vigliacchi a consegnarlo agli avversari. Pai, si ritir in una lcnda abbandonal8, fece cntrnrc con lui un liberlo di nome Pindaro

lIl'OYTO~

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ltruXllllrwv l'd mutllv dxe tI)v ltVYXI)V tp' uroi! 1UlQeoxeuu0llhov. Is) A).).. nQoou ,ulv blEqmye, rou: b r XUllbu nt 'fI)v xeqJu)"l)v uvuyuywv xul YUllvwoa rov rQX11OV, unox6\1lUl nUQtoXf:v' ll(lUhj YU(I iI XfqJUI) bLxa tau oWllUro rOv bt mvba(lov oulld dev i1vttQwnwv Ilm'l rov qJovov. 1:; o xal naQf:0Xfv v(Ot M;av 6.vfeiv tOV uvQu III) XEUUOoEl. 19) 'Oty~ ' OtE(lov Ola' utttEi Eyhovto lpOVf:Qol. xul Tn{vto f:O'ltlPUVWIIf:vo n' aurwv UVfllll n(l6<; KlloOlOV. 'Q ll xhuUolUl1 xal Ilofl rwv llllwv 6uQOllf:vwv xa{ buotpoQolvtwv iyvw ro nllOo; roi! orQutllYDU xfll tl)V ii.yvOlOv, Eonoaro ro !;(tpo; xui no).). xax(oas ri"IS IlQuuriltoS aurov untoqJa;E IOW. [44, tJ Bl'outo b r~v Iltv ilrwv iyvwxw tau Kuoo(ou nQoo(IUVE, rv b oVutOV yyu ilbl] tou XQttxO ilxOUOE. [2] Kat TO Il\' OI)1(t lfeQlXttuous xul n(loottyoQeuou eoxufOv vbQu 'l'h.l!IUII.OV rov IIl KOOlOV ', w ouxn Tfl n6El 'ttIlXOlTOU qJQOVt'lIIUTO YYEvtooUL 6uvullf:vou, nEQltOU:Lf xnl 6.nf:nEII1~ev ei Soov, w III) OUYXUOlV ClUT6th IW(lOXOl XI\bEU611f:VOV. [J) AUTO M TaU!; or(lCltllilta ouvayuywv nU(lEllVlh'IOClTO, xul nllvTWv QI1)\, ltne01EQlllltvou twv ltvuyxulwv, ntoXel"O Xut' iivbQa blOXL(a 6{laXllo <vTI tWV &now)"Otwv. 14) ai bt lIQC; TE tOU )"oyou i1vE6:(I(1110av arou, XCII rii bW(lEit!; eoClltaOav ro Ilydto, xal IIUO fJoi") nQonfll'i'o.v &nl6vro, Iltya)"VOvtf!; w 116vov 1tnllrov lv rfl II6.Xll rwv noo(lwv aurox(lurQwv yeYEv'1j.lhov. [51 'E!tOQTQfL b ro E(lYOV, fL rfi ILltXU nt:QLtofo6uL xo.w enlolt:ultv' (YOt YU(I TYllUOlV ((nuvtu ir(l'\I'o.ro ros <VtlOTvrUS 161 Et 6t numv eX(I{loo.ro l'l(lO!; T~V IIXIlv. xal lU) 1t(If66vte!; oi nltlOfOl tOUS nO)..(,I(oU int T rwv :10MII(WV w(lllIloav. oubtv .v i:b6xltl IltQO<; uurwv lutoUlflV <ilfftlfOV. 145, I] -EnEOOv b rolTWv Iltv xraxIOX(IOl ouv roi orQ0tftlo. ILhol!; Oixl!rUL, o BQlyw; 186 I3Qoi!ro!; wv6lLatf' rlv ' ivavtlwv

chc, dai giomo delln sconhlla di Crasso a Carre, leneva con s per casi di cm<:rgcnza. [8] Ai Pani era riuscito a sfuggire. Allom, invccc, si copri lalesla con i Icmbi dei maolcllo, si denudo la gola e la orfri ai Iibcno pcrch vi affondasse la spada. La sua [C$[a fu Irovala 10IHano daI corpo; Pindaro, dopo I'ucdsionc di Cassio, scomparvc e v' chi sostiene chc avesse assassinato Cassio scnza avcr ricevulo alcun ordine. [9] Poco dopo apparvero i cavalieri che scortavano TIlinio; dr condato da 10m, stava salcndo da Cassio. Dai lamenti, dalle grida di dolore e daUc lacrimc degli amid comprese d che era successo ai suo gcneralc a causa di un Irngico errore: sgmlin:uu lu spoda, maledisse piu volle ii ritardo con cui em giunlo e si lIccise lM l44, 1] Come si c detlo, Bruto, noo appenn ebbc 1l00i7.in delln sconfillLl di Cassio, corsc in suo aiuto n cavallo, mn, nei pressi dell'uccllmpnmento, sep!,e che Clssio em armai morto. [2] Egli piansc sul suo cadaverc, invocando l'llmico come l'ultimo dei Romani u", perch la dttit non nvrebbc piu dam i IUllali a uomini cosi Jnagmlllimi. Poi, si prese cura dei cadaverc e, temendo che n Filippi si crcassero disordini,lo invi n Taso. [)] R.1dun, quindi, i soldali di Cassio c lent di rincuorarli. Essi ml1ncavuno anche dei ncc<.'SSurio: promisc 10m duemila dmcme duscuno per compensarli di d che avcvano pcrdulo. [4] Risollevalj dalle parole di Bruto, stupiti per la generosit dei dono, quando Bruto si allontan dai campo, lo accompagnarono con accla mazioni e lodi, perch cm stato I'unico dei qu:tHro gcocrali a non nvcr subito sconfitle. [5] A mgione, dunque, Bnllo si era mOSlratO fidudoso in una viuoria: con pache legioni avcva sbnraglinto ln parte dcll't.'Serdto avversnrio chc gli si opponevn. [6] Se avesse utiJizzulo I'cscrdto ai complelo i...d i sold:lIi non si fossem spinti ohre I'ala nemica per dedicarsi uI sacchcggio, ncssuna legione :1Vvcrsaria verisimiJmentc avrcbbc vinto. [45, I) Le perditc repubblicnnc ammontavano a ouomila uomini, cOl11presi gli schiavi che combancvano a[ seguito dei plIdroni, soprannominllti da Brmo Brigill 11\(,. I C:ldllli dcllc file nemichc - secando

,H+ An"I"I:"'''l'nl(' V"I.11MIO f..l"SSIMO IX '). J; Vll'.'.l!IU II 70 .\: API'I"NO. (;/I<""t' ,w/II IV ".1,47,1 (' C"~SIO DIONll XLVII.Ir.,}. III). L''''I"",~i'''ll. i: ril'(Jrtalu '111\"11" .1.1 '\PI'IM"n, (;"erre niJlIi IV , ',1. ,176; Cr"mllli" :mlll nci lI,mo/n liC' nt S('rvi: per (1"C!itll t pct 1I\'cr {alio I'dOjlio (Ii Unno I'Cl'liC III \'illlITArno, "'lIIo(el IV .14, d.

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Mwo),a <Plloiv oieo6U1 n),elou ~ bur),aoiou. [21 616 xal 11(1).).ov ;lOIIOUV I!xeivOl, lI'Qlv ~ KUl.Iclou OeQl1wv volla 61Uu'ltQIU {upixfto nQo 'Avnovlov on~Qu eu{hJ {m tO vexQo, talO XUI1U Upwv xut t6 ~lqlo. 'Qv XOIHOGvtwv Otw llG,QQl)ouv, tlloG' ll' 'ill~QQ. lI'Qoyelv <lm),lOllv'IV I!I1I IIX11 l:I)v valuv. (}J DQotlp 6t tWV ot(lutont6wv ltuttQou oauovto 1!1tIO~aWt; (t6 Ilh y(l ainou XUta:tl!1tkljOll#:vOV alXllUkwtwv i6EitO tflukuXIl l.txQ4lo, tO bt Kuoolou n)v IIl!mllokl)v tOU itQXOVTO o QQ.6lw Etfll!Ql!V, kM xal Ip66vou n xal IltooU ilttll1lvol Vljv atoi n(lO tO VI!VIX1IXO), oll'lotu IU~v ilbo;f tO ot(lteUIIU. II,X11 6' l1.l1iloXEto. [4J Twv o' U1XIWWtWV tO Ilh OU),IXOV ijOo evelollfVOV imOl1tw tOl nOl ht),euoev vUlQe6ilvm, tWV b' ll),eu6il(lwv tOU Ilh nUul!, qloxwv imo tWV 1tOhl':I'(WV I'),OV autOu ij),wx#:vm, XU! )'((Ilf iXelvOl uiXllUMnou dvm xu/. 6ol),ou, l'((l(l' Utt9 ' theuOt(lOu xat lto).{ta 15J or bt tou qll),ou iliQu xul. tOU i)yellOVU l.t6Iu).).aXtW EXOvta, illl'ox(lul1tWV xal OUVCXJ'1tlt:lWV EOq>~I!V. {6J 'I-Iv O! n OO),O.tllVI<J IIIllO xul Iaxxoul..lwv yeWtoltOlO 1/J7 ilwx6H, o v ou61!vt ),6yIV nOellvou toii OQOtOU 11'(100(uy)uy6vtl! ot (pIOl XUtllyO(lOUv, w oubt viiv tO Hye~v xat OXWtlUIV 1IQo I1QIV ulnwv nexophou. [7J 'El1d 6t DQouto Ilh fOtyU, nQ6 htQul WV CPQOVt!Ol, MEoo),a 6t KOQ13ivQ fblxaiou 1tl)yai xo),aoOhta fnl OX1]vil ytJllVOU 6no6oO'lval toi OT(lUtllyoi tWV noelliwv, :tw l!ibwOIV oiwv btOvtUl OtQaTCUOllevOl OUllnOtWV xa( ouvilOwv, eVIOlllh t\llV naQovtwv )'tkaoav 181 nonXlo 6t K(wx<t, /) l1(1WtO Kaloa(la nats<t 11llI, .,ou xakJ" qJ1l .,teOvllxon Kaoollp nal~ovtP. xal y.WtOnOlovre vay(~ollev' ou '" e1nev {O llQoutE 6el!;el, onw Exel I1villul nQ tV lJt(lat1]Yov, iI xoMou ~ qlUX.!;a toU X),Euaool,hou xa{ XUXl fQOVtu aut:6v... 191 nQO totO BQoutQ eu IIt'Ja 6uaxeQvu, .,tl ouv" einev .,lW 1tuv6t'Jvf:06E Kaoxa, xl ou lt(lattl!:tE tO b!;av IILV;,.. Tat1]v ftXEivOl tilV U:tOX(llOIV

il compUIO di Messalla - erano piu dei doppio. [2] Ne\ campo c.. .s a riano rcgnava iI piu grande scoraggi:'lncnto fino a chI..'. 111 scr~ dclI~ morte di Cllssio, non giunsc nel Cllmpo di Antonio 'ln ,su~ sd.mlV~ (h nome Dcmelrio con II..' vcsti c la spada dei defunto. L eplso(ho rlsollevo a tal punto iJ morole chI..' aU'alba Antonio condussc llll'alta.cc~

I'esereito in :lSSetto di guerra. [3] Entmmbi gli aecam~amen~l ~I Bruto erano in prcda alia confusione: in quello di BrUlo, pleno di pr!: gonieri, em neccssario islitui~ una oculata son:egli~n7.a; nel campo ~~ CAssio i soldati avevano rcasllo mAIl.' a) cambiO di gcnerale c tra gh seonfitti serpeggiavano rancore cd odio nei confrollli dei vineitori. Bruto, allora, dceise di armare I'cscrdto ma non volle altac~nre. [4] Dei prigionieri fecc ueeidere gli schiavi, la eui ml..'Scolanza cal sol~ dati era guardllla eon sospetlo; gli altri li libero, affernllmdo chI..' .ess~ emno da considcrarsi piUtlOSIO prigionieri dei nemici chI..' SUOl: la erano schiavi, prcsso di Jui, invece, erano ciltadini liberi. [5] RI..'Sta vano alcuni prigionieri ocliati dai suoi arnici e dagli uf6cia1i: BrulO stcsso provvide a mClIerli in salvo, nascondendoli o facendoli allonla. .. ,IH7 narc di soppiatto dai cnl11pO. [6] Solo di un mimo, tal VOIUIllIllO, e dI Snccuhone,.un b.uffonc. : non fccc nlcun conlo. GIi amici li lT:lscin:ltono davanu a IUl perchc h giudicnsse, dato che non facevano chI..' insolentirc IUlli: anc~e in (.lu~1 frangente drammatico. [7] Bruto laceVlI, immerso nel sUai ~nslert: Mcssalla Corvino propose chI..' venisscro fusligati 5U un podlO c pai rcslituili, nudi, ai capi ncmici. nel campo dei quali, certO, si semiva 1~ mancanza di compagni d'llrmi c di bcvuta di lale stoffa, Qualc.uno d~, presenti si misc riderc, [8] ma Publio Casca, colui chI..' llvcva vlbmto II primo tolpo di pugnl1le contro Cesarel/lll, ebbe a dire: (~N~n possiamo offrire sacrifiei in onore di Cassio ddunto Ira burla c nsate e Aggiunsc: Tu, Bruto, livrai ii compito di rieorda~ in ,:"an~cra sol.cnne ii nostro gcneralc. c pcrei dovrai punire o lasClarc hben q~esll du.e chI..' burlano c insuhano. [9] Molto conlrariato, Brulo lo nmbecco: Pcreh rivolgersi a 111e, Casca, c non agire direllamcnlc?. La do

sl'....<:iti<.:~ I'luturcu iII MU,illiil 29,1-:, i MIl<.:e.!""i 1I!llVlll'" iI II in [UUiI" dd '1\. CUII '111C'S10 nOllle. (,'rsc. Urul" ,,11,,1(' imli......(' _ KherLO'lIm('nlC _ ~chhlVi (.i,p ch(' "I'<:....'..no ~II"... in l<:rril...rio nJxcdone. 187. Si. VoIwnniu ~ill SlICculionc KJOO lIhrim<:mi Kuf>OOCiuli. I'une eNno buffoni

che OtI~\oW., ~i cr.. l)mllltO III ompo per di\'lIl;aw.: 1101 uOliliu d~lI:a Ilrollagllllda anlill~usln.
188.

non !lU" che nsc:te dc.i\'~".

Cit.

11,-1

IlI'OYTO~

4S - 47 manda fu inlcrprctllla come un consenso e i due sciagurati vcnnero pon:ui viII e uccisi.

oUYXatfOlV nOITJU:p~VOl. xat ttilv ).{wv vQtilnwv. t'i11<pCh:&Quv aUTou nuyuyovn. (46, 1J 'Ex TOl'OU t~V W(lEav lmHiwx[ Toi OT(lUTLm.u. xat IIlX(l,
!U!ll~III[VO; nl Tli' TO ouvlhUtCt II~ ).a~6vT; VfU naQayyH.Wuo ;

OTaXTOU(lOV vaMo6Ul TOL nO"Clclou;, iJntoxno xah; oYWVlOaIltvOl Mo n6).[1.5 Ei; QnuYl)v xol tO,pt"Elav avlUElV, eEoou).ovlxl1V xal I\Clxe6alllovu 111". r21 TouTO Tl'ia D(lOUTOU ~141 IlovOV eVEOTI TWV iyx), ' 111:TWV ovo.no).611lTov, d xal no"u TOlTlV belVOTtQo. VLX11TlQLo. TOL OTQTBUolltvOI 'AvnvLO; xal KaioaQ i!;hEloav, o>'lyou 6[iv l1ml; '!to.>'l; TOU na"o.tou; oixilTO(lCl; l!;e),.ovu;, tVQ XlQo.v txeivOt xol tl6tl TO ln) n(lool]xOOO .~WOlV .'./tI. [J I 'A TOl1'OI; I,Lh (lXELV xat X(lOTEiv \J1ItXElTO [Tl TOU noU,LOu do;, B(lolTlI' li~ bdt M~QV l~(lnl; ou vLxv OTE uti)~wOL OUVEXW(lEltO na(la. twv notv li ILETa. TOU xa"ol xal llLxa(ou, xal talT t'h) Kaoolou teOv1IXl'O;, ; ai.tlav elxe xal "QOUTOV tv:YEIV ei vLCI TWV fllo.tOTt(lWV. (4J 'A' wont!(I iv ll4' nl]bo.Uou OUVTQIfl,tvTO; iTEQCt ~lo J'lQOOll).,OV xol nQooCl(ll16TTelv illlxelQolOlv, oux eu ptv, ovayxolw b~ IlaXllEvOL 1I:(l0 T~V X(ldav, OTW BQOUTQ tv bUV'I~l ~OOUlTU xcd 'tETEI(lOlCj nQ,YltoOlV oux fXWV looQQonovTCl oT(lnTlIy6v, llvayxitttto xoijo6m TOi: naQool xal 1to{( llQ,OOEIV xul )J;YElV TtilV ixdvOl oxOlvTWV. l5J 'Eb6xEl [)' OO TOU; Kaoolou OT(lUTlWm cilovTO ~eblou; llU(lt!;EIV' 6uoILEmxel(llOl'Ol y,Q ,'Ioav, tv Ilho T0 OT(lUT01l/:lltp Ih' ltvuQX(UV 6(1uouvb'II:VOl_ 1f(loCj bt toU nO"[ILlou Ul T1)V lTTUV anobfL"LlilVte;. 147,11 O6tv t'i~ fltblOV elXE Ta. n(lYltoTU TtW; nE(l1 Kolou(lu xu! 'AVTtUVtOV, uYO(lQ. TE XQWlltvOlCj avuyxula. xal lh XOlJ..6T1jTO TO

rI({"nm"IlIt~ ~ soM~lI I.ncfilcl1l('ni chI: ",mlnl'lLnO nd "Aml'" CCS~ri~llO. ~~. I. ~'''''j,\I'''1.ionc ~j 'ct,mni <Ii Filil'l,i .lei t,-rritnri i'aliei c Ic ('U(,sc8uenti ri\'ollc l:'illlU!S,"M'" l'lLnc dei 'lui"... libm ,kUe C"nrr 01'1/' tli Al'l,ilLno.

. 1119 II lII"dc~ill1ll dis,~"s" ill AI'I'IAto.O, (;,wrrr:<'IIlIli IV "7' III. N,m dc"c mCrllvl' JoI.hur~ cI... fm I" dU,"'d:l JCl'rcd~rc "i fosse lu J"I1l~nu r.~nxlcmol1c: in '1', 1I1'1l1turw f..

[46, J] Bruto distribui ai soldai i iI denaro ehe aveva loro promessa; pai, li rimpraver, sia pure blanclurnente, per llon aver lltteSO, prim:l della bau:lgli:l, ehc circolasse la parola d'ordine e per aver, invccc, :ltlacc:lIO disordinatameOlc ii ncmico sen7.:l chc fosse Sl3to loro Imsmcsso alcun comando; promisc, infine, che, se avessero combaltUIO con coraggio, avrebbe conccsso loro due ciu da saccheggiare e depredare a loro piaccre: Tcssalonica e Lacedcmone LII"'. [2] QllCS[Q fu, for5C, I'unico luto dclla vila di Bruto che impossibilc giusti6carc. I?, luuavia, da ricordarc che Amonio c Ccsarc ricompcnsarono i loro soldati in man;cmllOOOfll piu crudelc, CllCcillOdo da qllasi luua I'ltalill Ic popohazioni ivi insediale, impadroncndosi, cosi, di citll\ c terrilori slli quali non potevano escrdt:1fe nlcun diritto l XI . [3] Mll era orlllui nO[Q che Cesare c Antonio eomballevano per impadronirsi dcll'impero c govemarlo da lirunni. Di Bruto, invecc, I'opinione popolarc aveva (nuo un csempio di vinu: non gli era, penanto, conccsso derognre da quci paramclri di virtu e reltitudinc ehc gli cromo st:ui attribuili - ncppurc per riportarc viuorie O Irovare vie di scampo - spccialmcntc dol'o la mone di wssio, ritcnuto comuncmentc ii vcro rcsponsllbilc dcgli lmi di violenza di Bruto. [4) Quando. dmame 1:1 navigazionc, si SpCZZl1 iI timone, si cerca di far frontc all'imprevisto usando dei pczzi di 1cgno per ristllbilire, sia pme in rmll1iem imperfetlll,l'cquilibrio ddla nave; alio slesso modo, in qucl ffllllgellle assai crilico. BrUlo disponc.."Vll di un immellso esercito mil gli mllnellva un generalc in grado di rislabilire l'cquilibrio perdulo: era, pcreio, coslreno a servirsi delle persone di cui disponev:l espesso le slle parole e Ic sue azioni rispecchiavallo le dccisioni ahrui. [5] Eceo pcrch aI'provo un alio (ii saccheggio dclle due ciu) chc i piu rilencvano molto opporluno per mitigare l'intr:lIt:lbilil dei soldllli di Cassio, ehc la manclInza di UIl capo rendcva :lfrugallti all'illlerno deU';lccampamento e che la precedente SCOn"ltll faccva paurosi di fronte aI IlemLCO.

[47, I] Nel campo dei cesarinni Ic cose non :mdavano megHo: con le provvigioni ridolle :11 minimo e I'accampamcmo silUato in IIn valia,

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avebbero dOVUlO affronwre un rigido inverno. (2] Dopo la prima bato taglia erano comineillte le piogge llulUnnali: cssendo silUa~c vicino ad una zona paludosa.lc tcnde si crano riempitc di fan~o c eh acqlla chc, pcr il freddo, era diventaw ghinccio, (3] Mentrc essl erano aHc prese con tali problemi, cbbcro notizin deU'incidente occ~rso alloro eser eito in mnrc. Le navi di Bruto avevnno attnccato e dlstrulto molte le gioni chc Ccsare S[ava facendo trllgheltnrc dnU:Italia; solo. in pochi erano riusciti a sfuggire ai nemico cd a sopmvvlvere mnnglando pe~ fame le vele e le cordell't, (4] Avendo nvuto notizin dei disastro, I cesarial1i intendcVlltlO sferrare subito l'auacco decisivo contro gli av versari. prima che Bruto fosse informllto dei successi r.iportllli. (5] Bruto, che, l1eU'nrco dcllu medesirnll giornata, aveva ~lnto per terra c per mare, nulla sapev:l dclla vinoria navale, benche f~~sero trascorsi venti giomi, Tnle ritardo deve esscr impu~ato aI caso plU c~e alia trascuralezza dei nnvarchi. [6] Se fosse stnto mfonnato della vlttoria non avrebbe ceno deeiso di ingaggiarc una scconda ballaglill, per ~na serie di motivi: era riuscito li procurnrsi per I'esereito rifom~ menti sufficicllIi per UI1 lungo pcriodo; ii suo nccampntncnto cru SI(Unto in lIn luogo cosi fnvorevolc da csscre protetto sia dulIe intemperie sin dalle incursioni nemichc; I'esscrsi assicurato ii COIHrollo sul marc e I'aver vinto per terra, inftne, lo avrcbbcro ricmpito di bcllc spernnzc c di entusiasmo. [7] Mn armai cm chiara che I'impero noo poteva rimanerc diviso Ira piu padroni, mil esigeva un monarcal'.ll, Per loglicre di mC'l.zo I'unico personnggio che rapprcscntavn. un O~I~' colo per ii futuro dominatore, gli dei precluscro a Bruto ~g.lll poss,b~ !iti! di coglicrc qucll'llhima opporlUnit, linche se la ven~lI lo ,sfioro, [8] Ed, infalti, la vigilitl dei giorno in cui Bruto avcva deClso {h altaccare a ttlfda om giunse dalraecnmpamenlo nemicu UIl Jiscrtorc, tal Clocio''.l', ii qualc nvverti chc i ct.'snriani avcvano frcua di combattere, dopo che ln loro f10ua era stala distrutta. [9} N~ssuno crcdeuc alie sue parole n lo Irascin davanti a Bnuo; non gh fu ~alo alcun peso, perch si cm convinti chc cgLi riferisse nolizie f"lse o lI\vcnHlSSC mcnzogne per ingmzi:lrsi ii nemico,

SI""" l"ofl"".1" ri"rorf.i ".1 On"I'io llel l'i"Il1~r(', si cm ,COtlll"IO con Lucio SI"I" "IUloo e (;"<,, lJ"'rni~.i" Ellolllllbo cd c:r~ SIIIlo ~w"lilco IAl'I'Mso, Gu,.,,.' (IiI/li [V ,,)., I: C...s ,~JO DIOSI, XI.VII.n. I'), 19~. Cfr. 3n<:hc: la (fJmfhJrutin~. 1, 19,). 1'Q1I"bbe: lr~uarsi Jd Clodio Ui cui in A,,'mf;'} IS. 4: I.c:Iio c: CIotlio.lqlkl:mi.

n,,14) furo"" in\'i:lli IIc:l!re:t~ITK'tlI(' prnw I\nlonio, Ir~\'c:ilili Ja conigiane per conJllrrc: Iratlali\'C'
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u.nnvtl)oa Tiil IptPOVtl TV nv ltU! xUTaxonEl Tai Itaxa1pau; im TWV OTQUTtWTWV OiWVloulltvwV''''''. (49, II IlQOyuywv bt n)v q'luY'fu ltal xamotlloaS tvuvT(av T<i nof:II(OI, ~nliXl nouv X(lvov' un01Jtlul YO(l a-ut) xu! ,UIVOt:l xUT tlVlllV lT(lootnunov tnLoxonouvn tO Ot(luVlta, 121 xa! tou Utnta !wQu IlXT] (lXtlv ou n6.vu I1QoOlllOU VTU, t tWV J"[ftwv fPYOV.

[48,1] Quella noue - dicono - ltppnrvc di nuovo:1 Bruto l'im. maginc mistcriosn: avcv;\ Ic mcdcsime scmbianzc, ma seolllparve senza proferir parola. [2] Publio Volumnio I'!-l, un filosofo ehc si era aggrcgrtlo a Bruto all'inizio dclln eampagnn, non fa cenno all'apparizione; riferisce, invcee, ehc I'aquila della prima Icgione fu avvoha da uno seiamc d'api; (J] che dai braceio di uno degli ufficiali sgorgo Sl>onumearnente un liquido dai profumo di rase c a nulla valsero i lenlalivi di Slrofinarlo cd llseiugarlo: [4] che, immedialllmente prima dclla banaglia, due aquile piombarono ncl trallo di pianura che divideva i due esereili ed ingaggiarono una lotla, seguila da lUlli mentre un silenzio irreale calava neUa piano; infine, I'aqllila che combatteva dalIa parte di Bruto vennc sconfiu3 c si riliro l "', [ ' ] Bcn nOla :mchc la sloria deU'Etiope ii quale, ncl momento in cui ln porta dell'aeeam pamento veniva aperta, si scontro con ii I>ortatore dell'aquila: egli fll fano a pezzi dalle spade dei soldati, !>crch la sua comparsa vennc interpretata come un presagio funesto I'K"
[49, I] Bruto f<:ce av:mzarc I'esereito e 10 allinc di fronte li quello nemico. lndugio, luuavia, a lungo nel dare iJ scgoale di allaeco perch, menlre passava in rasscgna le file, gli vennero indicale persone sosl>Cl[e di Iradimenlo e porlllte denunce nei confronli di llhre. [2] Aveva, per di piu. constatalO che i c:walicri. ai qual i era SI:IIO &110 ii compilo di attaccare, noo mOSlrtlvano aJcuno zelo cd aspe([av:mo che si muovcsse la fanleria: [J] infine, un suo valoroso soldato. chc si era acquistalo una nomea per iI coraggio - Camulato era ii suo no me 1111 _ passo accanto a Bruro con ii suo c:IV:lllo per recarsi ndle file nemiche. [4] L'cpisodio addolor Bruto otlre misura. Fuori di s per ['acc:lduro e pavent:llldo che le discr7.ioni e i lradimenti si moltiplicassero, nOl1 indugio oltre e, verso l'ora nona, qU:lndo ii sole Slava Immonlando, diede l'ordine di afl:lcCare. 1)] L'llla da lui guidnt:l vinse I'll!a sinistra avversllria incab~lmdolll c fucendo arrelr:lre, per le preso sioni della cavalleria ehe agiva in sintonia con la fameria, le file sconvolre dei nemici. [6] L'ala desrra, fraltarHO, per evilure J'uccerchiall1enro d:l pane dei nernici, ed essendo meno numerosa, fu disposta dagli ufficiali nel senso della lunghe7.7.:l. Tale provvedimenlo provoco una dispersione di forze: ln parte ccntralc ri1llnsc sgUllrnita cd, es-

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sendo piu dcbole, non seppe resisterc all'urto nemico e si ritiro rapidamente. {7] Dopo nver sfondnto Ic lince avvcrsnrie, i ecsnrinni neccrehiorono Bruto. Egli adopro tulta la sun abilil stnllegica e mililare; in que! diffieile momento cerco disperatamcnte la vinorin, ricorrendo non solo all'azione mn anche ai rngionamento. Purtroppo, fu danneg giato proprio da eio ehe ncUa banaglia precedente gli nveVll procurato la vinoria. {S] AlJofa, i ccsariani, sconfilli, enmo stati uceisi, mentre i soldali di Cassio, pur essendo stali vohi in fuga, si erano salvali quasi ai complcto; ora, invcce, gli scampali, terroriZz.1ti daD'csperienza della precedente sconfilla, avcvano sconrggiruo e sconvoho ii t(.'SIO deU'escreito. {9] Marco, ii figlio c1i Catone, schieratosi insieme ad altri giovani tra i piu nobili e coraggiosi, bcnch stremalO, non si rir n si volse in fuga, ma continuo 11 combattere sinch cadde su un mucchio di caclaveri nemiei gridando a tuni ii suo nome e qucllo di suo padrel'JII. {lO] Molti furono i valorosi che caddero per difen dere la causa di Bruto. {50, I] Lucilio 199, compagno d'anni di Bruto fra i piu valorosi, si avvide ehe lllcuni cavalieri barbari dcll'escrdlo cesariano, messisi sulle loro tracce, inseguivano Bruto, scoza curarsi degli ahri. Dcdse, nUora, di porre a rcpentaglio la propria vila per impedire loro di catturare Bruto. {2] Rimasto un po' indietro rispcuo ai cornpagni, disse loro ehe era Bruto, li prego di eondurlo da Antonio pcrch aveva piu fiducia in lui che in Cesare, nei confromi deI quale provavn timore. Venne creduto; {J] caduti ne! trane!lo, i barbari, convinti di Rver avUfO una fonuna straordinaria, lo eondllssero eon s mentre orrnni cra notte. Alcuni di loro li precedeucro per informare Antonio, (4) ii quale, esulrontc, si fccc incontro ai suoi ehe condueevano ii prigio niero: con lui accorsero mohi aitri, informati dei fano ehe Bruto, vivo, era n. Alcuni ne commiscravRno ln sorte, nlrri lo eritieavano perch, Rd onta delln SUII fama, si era conscgnaro a dei harhari pur di sfllggire ilHa morre. [5] Poco prima di raggillngcre i soldati, Antonio si fermo incerlo Sll come ricc\lere Bruto. Lucilio, qUllndo vcnnc condOHO in prescnza di Antonio, gli disse spllvnldlllllente: Noll vi IIV versaria, Antonio, che llbbia cntlumto Mllrco BrUlO n 10 callureriL mAio La sorte non puo sconfiggere cosi inglariosarnente la virtu. {6] Vivo o morto che sia, BrUIO lo dn par suo. lo mi trovo ai mo co-

Oto i>Qwv fktQllltQou tw i.nntu h tU IWSfl twv Ilh U.wv ouhu nOloullhou 6yov, ihUVOVTU bt Qllt'lllv E1Il tOV BQoutov, i!yvw IwQuxwbuvfuoa ll1tOWV UlJtoi: Yfvto6Ut, [2J xul IIIXQV lmobl(pOd UUtOt; ECPtl BQoutG flVUt, xai. l'uOuv!; ilv 1tQO 'Avnvlov fllfVo yelv euutv, Wt; KuiouQu fOntW, EXfivl.p t OUQQwv. IJ I Oi ' icOIlUO{I,levOl tO fQ11IIU xul tlXU TlV! OUUI1UOTU XfXQIIOOUt vO'lit;ovw;, l'JyOV tOv vbQu OXIOUt; ilbll. nQOl1t'I'VUVtft; ES OtWV nvut; 6:yyH.olJ(; nOQ 'tV 'AvtwVIOv. (4] Aut 't' ouv l06d 6:1IilvHI toi YOUOl, xul 'twv ),).wv o{ 1tUVOOVllevOI t;wvHI BQou'TOV XOjllt;fOOOl OUVfTQr.ut;ov, oi Ith t!hl'.fWV lyol'lfVOI tll tlX11, Ol b tll M;II &V;IOV, YQov pUQf3Qwv l1 fjll0tl,uXlu YfvIII'.VOV. [:iI 'End ' iyyu iluuv. Ilh 'Avnimot; llltOtlj bLU1l0QWV nw r.Q~ bt;O(J{hll TV BQoutov, t Aouxll),lo nQoooxOd IL),U tl'.OuQo lHjXtW "M{})(ov Ilh,. finE .. B(loutov 'AvnovLf oubd 1l(lllXEV oub' (i,v il),Ol 1l0),tlluO' IU~ toQOtoV l tJX1l X(lufiIOfLE t~ QI'.TII. [61 'A),),' l~)(dv() eQfOlOUtIL t;wv ii nou xul VE)((I ic;lw xl'.llll'.vo euvto.

'!,III. l.cl'i... ,dio UUdH: iu (~I"'/l' Minor, 7 J, ,. '!>,). 1)" 11111"'"'" 6<), , "1']J!cmliulll<J chc Ludlio.llrnndc "micu di ,\monio, inskfllc RI rClOr<' Jolr~~o AtiSllln'lIc, I.. U;COnlpI1Iln in I\frku dOIlQ b JisrLlll~ di A7.io. L'ClliilO<lio C nUTTlllO ~nche d'l '\,'PlASO, (.lJr.... "ili IV 129, )<11').1'.

1I1'QYTOl:

'Eyw 51! toUt; oou; OtQUtlJtUl; naQaxQouollevo ijxw, lTa{}et... ouh f:nl. tOUt(~ tW... "'l1xl!otw... nUQUltOVIle"'o.. , [7] Ta't' Eln6vto to' !\ouxL[ou xal lTVtWV eXl'l"ayhtwv, 'AvnovLO lTQo tOU xOllloa...ta auto... nofJ~u, "1]nou xaEnw EL.nE'" .. cU ouotQunwtal cpQeti! tn lLUQtlt, lTEQltJf3Q[Oltcu oxo'...tt, ISJ 'A' eu lote xQeluo...a tij
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BOOll"'lO nQoI1th: KOto't1lle...o; Kat ou... onj)

66Quvo nuomotil, [4J 'El1aveltvte bl! Ilet IHXQV l1QWtl1oa... l1E(lt tOU l1llato, 'HltlKW; bl! oql6Qa IU~llooa BQouto JtQ 't6...

Rilraltu di Marco Bruto


lo<). CiIUl<l d" AI'I'I"'N() (Gu",r, civifi IV ,~II, 5.\11): ll~ 10lo :lOTUIIOlo Z"ylll<TOIl,

201. Si ,r"I111 dei \"crso .H2 deli,! M,',Il'1I di Euril'hlc (pronuncillu dullll l''''ll1J,lonilIU ull'indirizZ<l di GhISOI1C). I\nch" 1\I'Pt... NO ((;',,'m' vili IV 'jO, )47) rilK,rlll ilmedesimo

(R"""" .\IIl'''' ('"pilOlilli].

""rw nel mcdc_imo conlcsto" l>red~u "],e Uml" "11".1"",, Ild Antoniu, ii 'I,mle I'ii. l"rdi, ciroond"lo .lu perknli. titl1l'il1l1Rel1do .Ii non lI\'ere "urnbU((lIlO dlllltl P']tl" dei due "eslIti. cidi, lo reciltl li w,hll.

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50 - SI

497

Sl>ctto percn ho ingannato i tuoi soJdati e sono pronto ad afrront:ltc I'induuabile, [7] Tuui rima~ro colpili dalle parole di Lucilio, An tania, rivolgendosi ai soldati cne gli avevano portato ii prigionicro, cselamo: Cena, voi sietc rimasti male, commilitoni, per aver commesso un errore grossolllno. [8] SappilHc che la vostra predn c pill preziosa di queija che SUlVtlte cercando. Eravnte aUa ricerca di un nemico c mi nvete portato un nmico, Di un Bruto vivo, perdio, non avrei saputo che fare; uomini come questi, invecc, li nccolgo ben volelllieri non da ncmico, ma da amico, [9] Delto d, e dopo nverlo abbntccimo, cgli affid Lucilio ad un llmico e da qucl momento lo (ratto sempre da fedele e leale compagno.

rSl, l] Dopo lu battaglia, Bruto nttrnvers un fiumicello lOO ricco


di vegetnzione e dallc rive scosccse. Si cra orm:li fano buio: anzich proseguire ii cam mino, preferi sostare in un :lnfratto sormontnto da una grande raceia promincnte in compagniu di pochi ufficiali ed amido Con lo sguardo rivolto ai delo stellato all'improvviso recito due versi. Di questi Volumnio ne riporta uno, ii seguente:
Zeus, chc 110n li s(ugga ii rcspollsllbilc di lllnte sciagure! 2(H;

quanto aU'altro, Volumnio affcrma di nverlo dimelltkllto, [2] Dopo un po', elenco i nomi di {Uui coloro cne erano caduti in batlaglia per difendcrlo cd indugio ncl ricordnrc FhlVio, praejccJlIS jahmm 2112 , e Lnbconc, suo lego.I0 211 '. [3] Bruto era assetatOi un amico, anch'egli in prcda aUa sete, se ne avvidc e, preso un dmo, scese ui fiUlllC. Dalln sponda opposta si lev un rumorc: Volumnio con Darebno, scudicro di Bruto, ando l\ rendersi conto di che cosa stesse sllcct-<!endo. l1] Dopo un po' cssi rilornarono indiclro chicdcndo se I'acqua fm.se stnta portat:l 10ro. Bnllo rivolse lIl1 sorriso espressivo li Vo-

~Ol. Forsc ii C. HUI';"c~\'ulicfc c 1101110 tl':,ff:,ri.li cui il1 Ckcronc/ld Ilmllm/l '7, J. I" COMN'Il.IU Nl.I~Hll./ll1i<'llJ II, ~.\ ~i mc!l~i"n~ un C. FIJI'io,IJmtiji.lmifi.mJ. iI 'l,de si :,J<Jllf prcsso t\uico IlCfch i ,~\'~licri rUIllJni eosliHliw::ro U!lU l"'SS~ pli\';II~ ~ rum.e dei Cd;lrkitli, lO}. I'~Jrc Jd fUIUIO giuriSla. ii mcdcsinw. l)Crsona~ rirorJalO in J. }6 ln!. 1:1 '1Ola 4')1.

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499

BO)"OllVIOV "xnbrotal Einev, .. AJ..' tte.ClOV uluV XOlllOOil0etauo. nClltpOC( ' mJT tXlVJVl!UOf.V im Tli)v ltO)"l\lliWV )"lvm. X( fl)"I eOJ011 TetClWllvol~, LS] ELXt;ovu fi Ull'(4) fll) lto)"),,O\U; v Til IlX\] te.l}vvm. ItawAJ..lo.?O) :rt:Ot'l ui tWV nOl!II(WV ixnmoJlcvo (AJ..w YO:Cl OUX ~V) xaT6~l!oOal t6 OTQatnEOV xal nUQOOv Qa. V1'[tQ C(ltl TXfi Olflt;IIl!VU. na)"IV <pl!;Eo6m nQ6 aUtv. [6} 'O Iltv ouv nUQo6 ;]Cl0'l tOii ItUtUUJou nU(lc).06VtO d t OtQUtnCov. We; ' o"x naVi]tl XQV41 no)"),,t'p, BQotO fUrEV' ..v tii ITntUnW, aqJ(~EtmlO. I\lV~~lJ Ull'fOV !nUVl!QXlltVOV EllltEOtiV d TOU no

eldou xa! lUlfl6uClilVUI. (52, I J nQotoOlJ bt tile; VUXT, anox).lvu w i'tIJXf XuOl!~61IEVo n(lo olxhl]V auTOi! K).Eitov )"El. IIO)1fWVTO bt TOi! Kdtou xul OXQJOVTO, uiJ(h nlonuolltVO TOV imuOnLOtt)v 6.(l6uvov, !6ty TlV uut0 ltCloollqJtQt )"6you, [2] T)"o 6 tOV DO)"OUI1VlOV autov 'E),,).IIVtod tWV ),,6ywv xal tile; oxilOEW illttllillVUOXt, xal nUQcx),c1 Tlj XEl(l1 OuvClfl.~u06ul TOi! ~hpolJ aUTc(J xul OllvEncQl!ioUl t"V n)"llyilv. (lI Toi! bt Bo)"ouflVlo\l 6lUlOUIlhou xu! TWV llwv jIO(W exovtwv, EUt6vTO b uvo l 6ti lU) Jltvuv ltlll\ IftYElV. ~uvuotl\ ..nvlJ IIEv ouv" lfllj "IfEUXtl!OV, .ll. 6ll\ tWV Xl!IQWV, O" 610: tWV 1tOWV". [4J 'EII~U)"WV b TI)v bt~lt'1v txOottp IIO)"U qJalQ, ijbEo6m Ilv EqJ1llltyO)"llv liovilv, u tWV q1(wv uUtOV ouel ~[outO' tS] Til tXU ' yxaeiv untQ t'-] nutQlo. uutV t TWV Vl!VlXl]XtWV IlUxaClIlte.QoV VOfli~uv. oux !X6t oUllt nQlI\v 116vov n. xai viiv, no)"dnoVTu Msav ClfTil, ijv oO' nm oute. XCli'JIIUOlV lt1tod~ouOlv oi: XEXQUtl]Xft, l II" oxtiv, u ntulou vQa lXOL xul xuxot XQ1lOTOU ltnol!oavu ou nQoOl]X6VTW QXOUOI. (61 6.ulOd b xol nUQaxa)"l!ocr, (Jtl~ELV U\ltoJ, ltvCXI1lCl 1 10EV anwtl!(Iw flul\ 6U[lV li TClUV, i.v ot ~v xut ItQtwVlllf> ltn6 ),0'

lumnio e gli disse: Abbiamo gili bcvmo, ma portemono altm acqua, L'uomo seese di nuovo ai fiume: eorse ii risehio di esscrc cat lu rato dai nemiei e si salv a stcnto riponando solo Icggcrc fcrile 2l:H. (.5] Bruto em convimo ehe Ic viuime delJa battaglia noo fossero molte: Statillio 2111 si offri di atlraversare le lince nemiehe - non e'cm ahrn via - pcr ispezionare I'accampamenlo. Prima di far rilOfOo, avrebbc innalzalo una torcia acccsa se avesse IrovatO ii campo Iranquillo, {6] La foreja venne levala (era, infaui, riuscito a penetrare ncl I'accampamenlo), ma Starillio tardava a far rirorno. Bnlto continWlVa a "petere: Se e vivo, tOfOeni. Ma StatiJlio, sulla via dei rilOfOo, era caduto nc1le mani dei ncmiei ed era Slato ucciso. {52, I] Quando venne la noite, BrOlo, Sen7.ll muoversi dai postO in cui stavlI seduto, parl a Clito, picgandosi versO di lui. Lo schinvo si mise a piangcrc in silenzio; Bruto, allom, chiamo a s Dardano, ii suo scudiero, e si trallennc in dispam: a parlllrgli. {2] Infine, si rivolse a Volumnio in greco, ricord gli studi lelterari e di rctorica fani insicmc c, poi, lo invito ad aiutarlo a tener salda l'impugnatura dclla spada per conferirc maggiore fona ai colpo. {J] Volumnio si riJiut di colInborllre e dopo di lui anche altri, Qunlcuno disse che non era oppor tuno rimllnere in quc1 luogo, mil bisognava fuggirc. Bruto, balz:mdo in picdi, l'Sdam: Certo, si deve fuggire, mo usando le braceia e non le gambe!. [4] NelJ'accomilllllrsi dagli amiei, srrinsc calorosnmente la mnno II !Uui e mostro soddisfazione ne! constatare che nessuno lo avcva trRdito. (.5] Aggiunse, poi, che della ravina deUa patria era responsabile la sorte; quanto a s, si ritcneva piiJ fortunato dei vineitori sin per ii passolo sia per ii presente. Egli avrebbe Inseioto di s iI ricordo della virtu che nessun nemico potevlI sconfiggerc con Ic armi o comprare con ii denaro: si sarebbc pensnto che i giuSli erano stnli soo prnffatli dagli ingiusti, i virtuosi dai malvagi perch in Roma si instaurasse ilIcga.lrnentc ii poIerc assoluto, [6] Rivolse accorate suppliche agli amici pregnndoJi di mcltcrsi in salvo cd, infinc, si apparto con duc o trc nmiei tra cui StralOnc 2M cllC gli era stato compa'goo sin dai

/"lmJmit)t/t', \l, J')8. Si ,-nI" III 1>0111 47 li n, J. J06. TUll~- k f~'nli o;uucon!allO Ildl';aff"rnlllre c:hc: fu Slnll()OC'
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ywV Q1lto(luullv yeyovJe; aUtl!) ouvil~hI. I7J Kal totoV EYYlOta lW(laOtlIOIU:VO tUUt~. xal t ~hpo VUllVOV f:111 tfl ojlil\; tui Xe(lolv UIUPOtt(lOl f:(ldou xal :n:tQU1f.OWV, ter:tlIOtv. (8] ai t TUOlV oux autOV c1. tV It(lllttova, :n:o. :n:ltvu tO B(lotoU be'l0hto. il:n:OOtQt~avta t~V "'lV :n:omijom tO !;llflo. txeivov bt IIU n(loolla6vto tO OttQvov xal buooavm OUvtllw c1noOClvr:iv, IS). 1] Totov bt tOV rt(llnwvu Meaoae;. hai{lo wv B(lotl!t. KahJo(l1 61aHayd tnl Oxoil :n:oYe :n:(looilyay." xal bax(loa EU1f:V' or fallv Kaiou(I .vil(l. tI!1 t~t'i> B(lorl!t lI)V ref.utolov noU(lY'IOCI X(lIV". l21 'A:me!;llevo ov Kaiou(l ioXev Clrv EV Te toi n6vOl xol Ev TOi. l1e(ll ~Axtlov ywOLv Eva tWV nE(l1 'Ih6v ilyaltwv yevollvmv 'ET1VWV. [J] Alhv lt TV Meoo)"av )"tYOlJOLV VOtc(lov ~1tLVOIIEVOV imo Ka[uaQo. OTl xu[nEQ !.v <lILh[J(JIOL no)"eltltimlto Iitoi yevllEvO L B(lOTOV, ev 'Axtllp n(loltu. 116taTOV hWTOV naQl\:OXfv, "eyJ TOl>l qJVCll <cJ KaioaQ d tile; ~I!)"tlovoe; xal lXLOttQu [TLllil xat] Ill!Qltio [yevolll1v>I. 1<11 T6v t B(lotov 'AVtJVlO aveu(lwv nltvljxom, ro Iltv OWlta til l1OhunEOt.tll tWV eauto {Jlomxlbwv nE(lLpoEiv txt).,fuoev Otf.(lov bt tI)v IJlOlVlXl60 Xf.xf.11l1tv1Iv ulolt0IIEVOe;. :n:txtElVr: TOV UIflEllf.VOV JOl T. bt f.h~ava n(l6 tI)v Illltt(la m DQotou If(llltl.lnv lmtnEll'i'f. UI r1o(lxlov bt tI)v B(loutou yuvaixa Nlxhao 6 IplhOO.-po~ ioto(lf.i xal OUaU(llo Mlt!;41oltn ~OUOlltv'lV noOuveiv, w oUbd ~JIh(lenf tWV cpl).wv. o n(lootxnvto xul :n:a(lElflunov. [X TO Jtu(l6 avaQ:n:ououv vltQux xCltanU!iv. xal tO OT6,1U ouyxdoaaav X(1/ 11OO(lV. OlttW 610lpltaQi)vm:.no, 16] KahOl IptQu1 tl enlolo).!) B(lomu :n:QO m ",Ihou. eYXQhOVm aUtoi xal )"OIflU(l0llvou 1teQl tiJ nO(lxlo w &'lflI0dOlI un' arwv xal 1t(lOehOllvlI blO

tempi deglj studi di rclorica. (71 Bruto lo fe<:c avvieinarc,tenne ferma eon entrambe le mani I'impugnaturn deUa spada sguainala c si uceise geltandosi su di essa. [8] Secondo ahri, non fu lui ma Str:lIonc (dopo reiteratc supplichc di Bruto) a tcner fenna la spada SOtlO di lui, vol. gendo nhrove lo sguardo; Bruto vi si gcn sopra, si fece trapassare iI pello e subito spit. (53, I] Racconta Messalla. I'amioo di BrUlo, chc un giomo, in un momento libero, cgli condusse Cesare (con cui si era riconciliBlo) d:l StrBlonc. Nel presenta rio a Cesme, Messalla pinngendo gli disse: Queslo, Cesarc, c I'uomo che hn reso I'cstremo fnvore ai mio Bru\0. [2] Ccsnte lo ttatl da amico e da quel momento Strlltone entr II far parte di quclla ccrchin di valorosi Grcci che partcciprltono alle sue campagne militati e combaucrono con lui ad Azio, [3] QUllntO" Messnlla, si dice che, dopo Azio, fu clogiaco dll Ccsare perchi:, pur csscndo stiLlo suo acerrimo ncmico ne1la campagna di FiJippi a causa di Bruto, ad Azio aveva picnamcmc collabotnco con lui. Mcssalta gli diedc la scguemc risposta: A dire ii vero. Ccsare, io ho scdto sempre il partilO migliore cd ii piu giusto. [4] Non appena rrov iI cndavcre di Brulo, Amonio lo fecc avvol gere nd pi SOnlUOSO dei suoi mantelli purpurei e quanclo, in scguito, venne a S3pere che ii mantdlo era StfllO rub3tO, mand a morte I'autore dei funo 2U7 . Provvide, poi, ad inviare a Servilia, la madre di Bruto, i rcsti dei figlio. [;il SuUa moglic di Bruto, Poreia. Nicola filosofo2t.t c Valerio Massimo 1LH raccomano quamo segue: dIa voleva uccidersi e, poichi: gli amid per impedirglido Slavano in guardi3 e vegliavnno su di lei, si lolse la vira ingoiando dei lizzoni ardcnti prcsi dai fuoco con la bocca ermeticamente serrnlll 2lO. [6] Ci giunta, invero, un'epistoln di Bruto agli amici. neUa qunle egli li rim provera di aver trnscurllto Poreia

/07.

e(r. ItJI""/,,~w,,,. ['..\,)8.

lO!!. Nicola di J)''''H'~l'(l \'issc "11,, ",n" .li Erodc i[ (;r,llldc c Ilo<l"nc dei {"I'orc di 1\1'llli>I", Si illll0Tlll'oper" c\li ii {",m'l1cI1lU "l'l'~rlicnc- Se la 1'I:/",1i 11"1:.",111 U I" Slf"'''' I",i~"'r{,,/<, - I'crchi: non d I!i"nto lJ<'r ,,!lN "iII. Anchc in },frJr"ti" 7/jD Plul"rco dI"
1'''IIlI'TC "11;"'",,,1(1010 'O" l"I'Q"""'IIIlIOV ~l~lIlI"'fOv.

10<). I~ ciMo com<: (omc ..lu l'hnllrco pnche in M"m'l/o .l0. ). ~'o. SuJl" morle di Porei" piiJ fl<:tlcricu (~/f"''' Mill/m' 7.1. 6: dr, iuoltrc, VAI.IIM'O MA~I~lO IV 6, ): MA~~JAl.Il I '1': i\I'I'lAN<l, (,'".." .. "'-"ili IV '.16.)701 lm'C crToelllltllcnlc I" mojtlie di Bruto 1: idcmilic"!ll cun I'utlloninm sordlp di ("tonel:. P",.III"'O VllI .11: CAS' .~'lJ DIONII XLVII ,(9. .I.

l02

tll'OYTO~

v600v XUta}.,utei:v 1:0V pLov. [7) "EOlxev ouv Nutaos l"JyvOIlltivat 16v XQbvov, ~nd tO 'tr. nt)o )tal TOV fQWt l:~ yuvUlx6 xal tV tQ6J''Wv tilS u).euTijt; 'novoljmu blbwOl xal. T6 fJUOt6lOV, etl!Q QU

TUI" YVljolwv 1011,,211.

tanto da nvcrla lascialu marire di malnttill. [7] Si dcducc chc Nicola hu commcsso un crrorc cronologico: ln Icncru, inf:mi, sempre chc sia autentica, fa puntualc rifcrimcnlo non solo aUo sraro d'lloimo cd aUa passionc di Pareia ma llnchc alIa sua mortc 11l ,

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di

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ddl" qUlllc nem rim'lI1~

nullu. Cicelllllc nd lliUllllU dei .\3 (Ad Ilm/um I 9) n!lu,] .. 11<1 1m" Ilrw,'c per,lilll di IIm1u;

"U'indrcu nd m.. dl~imu periodo Bruto scri\'C .1 Anil'o (11</IJ"'/lmI I q. 1) Irullull<lo


deU,! slIlme ddlu ll1oll1ic. Si pcnllL, perfumo, eh.. Porei" siu morln di muluuiu nell'CSIUte

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.!,l.

~IQNO:l:

KAI BPOYTOY :l:yrKPI:l:I:l:

CONFRONTO TRA DIONE E BRUTO

IS4(1), illloAwv to(vuv tOiS avllQmv ltClQSvtwV XCl).IV,

v tOiS

ltQltou; bt to IIEylOtou f:Xuxlonu lHjlOtllLai/; YEVtOf)ClL " toto tiv f.\ltl)VL x6X),WtOV f:onv. (21 Ou yt'lQ fIxE tOV 6J1tjll<lf3ljtOUVm 2 , xClf)ltEQ O BQoiTO KoOlOV, Vb(lCl ltQ ILl!v 6(lut)v xut MSClV oux 0IIO(ooS {tstOrnOtOv, EiS t TOV ltOXEllOV oux i!XnovClS T),IIU xal bELV6t1]Tl xul ltQl;EI OUII~OX.S ItClQuOXOllEVOV, (lJ 41 y! xal tOU ltuvt6S lQYOU ltQOtJltOlOumv lVLOL tI)v <'ltlXlv, ;IYEllova 1S tiltl K(tlouQu YVlIIII toUtoV lttQEllOUVTI DQomV yev~oOUl HYOVTC. 14] f.\ioov ' WOltEO ltka xul lt),oi'a xal OlQntUUTlXt)v llvalltV, OToo xi 'piou xal ouvfQyoli fltl TI)v :rQ!;lv' auto ~auttP qla(vEtUl xTljollevo. 1.5] Ou IU)v oub' w Dooutos ex tWV :rQuYlllnoov mhwv xal TOU :n:Of'llou noutOv lUXE xul blivulLIV, OtW xal ioov, 6U.. tli) l'tOtlltp :n:QOflolvEyxEV autOS tOV ~autou :n:).O\1TOV, l'ttQ TilS tWV :n:o).mv :).ellOeQiu tO; T'~S tpllyflS ilpOblOLS :n:QoXUT'aXQ110l'.tllevo. [61 ~ETl bi "QOUtO Ilh xal Kl'.tOOlo, oux v itoq;aUS ;]ouXiav ytlV :x:n:tooijm
t~ 'PWlllj, itn' Wq;).'lX601 bixTlv f)avl'.ttou xal IWXOllhOl, UVClY'

xa(w Ei tOV nO).EltOV XClttljlUYov, xul t OWllutU toi"S :n:ott; :tQaxmaf)tIIEvOI, lEXIVVEUOQV :n:to atwv tO nUov li twV :n:okttwv' [7) iwv 'etotl!'Qov (iv) TIl '1lUYII TO qlUyuEvOaVto tUQuvvou xal illOv~ IUYWV, 'vtQ(lL'I'EV XWV xivlluvov tOOOUtOv el'tl Tljl oii,om :xe).(av.

[54(1),1) Molte belle impresc eompirono, dunquc, questi due uo mini; ln piu imporwnte fu di rnggiungere la massima potcnza eon rnczzi minimi 1 c in questo Dionc pre\lnlsc. (2) Gincch egli non ebbe un ri\lalc 2 , come Bruto chc ebbe come rivale Cassio, un uomo non ahrenanto integro per vim) c fllmll ma ehe offri alia gutrm un contri buto non minore per audacia, abilild, capncitn di Azione; [3] ai quale, nppuntO, tllluni auribuiscono I'inizilltiva dell'imera operazione, affermando che egli fu ii promotore dcl pinno contro Ccsare. quando Bruto se ne stava ancora inopcroso, (4) Appare, invece, evidente che Dionc si procuro da solo 1:111l0 anni navi esercilO qualllO lllllici e cal. laborluori per l'impresa J (5) A diffcrcnza di Bruto, chc ricavo rico chC7.za c poten7.a da queste imprcse e dalla guerra, Dione amieip di suo ii danaTO per la guerm, esaurcndo le risorse di cui disponeva per J'csilio per procurare la Jiben ai conciuadini. (6] Ancora un'ahra differcnza: per Bruco c per Cnssio, bandili da Roma, era pcricoloso restare inauivi; condannaI a morte e ricercad, doveuero necessariamente cercare rifugio neUa guerra e. nflidando la loro vita alie nrmi, rischinrono piu per se su.'Ssi ehe per i loro conciuadini. (7] Dione inveee, ehe ncJl'esilio viveva unn vita piu sicum c piu pineevolc~ di quclln dei timnno ehe lo avcva csiliato, di sua spontnnca volonti'i affront un cosi gmnde pcricolo per salvare ln Sicilia.

1. Per 1l11~ ide1l1k~ fr~5e dr. Dimu' )0, .,: DIOOOMO XVI" JIl c '),1 (in riferilne11lo a Di(lnd.
J.

(in riferitnCulO ~ FilillJl<l

.I. Sui ~1}1I~IKINIl"ri ,li Dinn(', sullc ~uc ricchcl7.1: I: sul rt'Clul~l1ll:nlo ddlc InlllJlC ,d.
Vimlr ~~'~j.

NOIl C prollrbll1enle a;~llo pcreh Di"nc lrtl\'O un tcn~cc ~\'\cf1.llrio in E...~didl:,

01. Sulla '~IR di Diooc in csili" \'J. Dimlr' 17.

lOS

t.IONm:: KAI Itl'OY'l'Y :i:VrKI'Il:I!:

ss - S6
[55(2). I] Ed invero nau erll la StCSSfl cosn per i Siracusani cssersi Jiberati di Dionisio c per i Romalli di CI,.'Sare, L'uno, infani, nou negava di esscrc un tiranuo e oveva riempito di mali inn.niti ln Sicilia; [21 ii potere di Ccsare, allorch si andava formando, aveva procurnto non pochi danni agli avversari ma, quando essi lo cbbcro accctlmo c vi si furono assoggenati, apparve soltanto come un nome e una apparcnza, non produsse alcuna azione n crudde n tirannicll: llnzi sembro che egli fosse stato largito proprio dalla divinit, come medico mitissimo, ad una situazionc politica chc richiedcva ii governo di uno solo. [31 Ecoo perch il 1'01'010 romano senti subilo nostalgia di Cesarc si da diventarc duro c inesorabile con i suai uccisori; invece, I'aver Insciato fuggire Dionisio da Siracusa e non aver voluto far distruggere la tomba dei precedente timnno furano le colpe piu gravi di Dione agli occhi dei ciuadini'. [56(3), I] Nelle azioni di guerra, Dionc fu strntego irreprensibile: quanto ai piani da lui stesso c1aborati, sapeva appronnare oltimamente delle circostanze; quanto agli insucccssi subiti per colpa di altri, vi portava riparo e li volgeva a suo vantaggio('. [21 Si riliene, invecc, che Bruto n abbia saputo affrontarc con accortczza I'ultimo scontro, qucUo definitivo, n, una volta sconnuo, che abbia saputo porvi rimedio, ma si dcue per vinto e rinundo alie spcrunzc, non asando sndarc la sorte come avcva fmlo Pomp(."O; [31 c qU.'StO nonost:mte gli rinumessc ancora li grande speranza ncllc truppc e domi. nasse saldarnenle tutto ii marc con le navi. [4] L'accusa pi" grave che si rivolge a Bruto la seguente: tui, che si era salvmo grazic alia bencvolenza di Cesarc e avcva salvmo i compagni di prigionia, quanti aveva VOIUIO; che era ritcnuto da Ces.lrc un umico cd cra stato prcfcrito a molti, divennc l'ucdsore dei suo salvatore: ncssuno potrcbbe rivolgcrc qucsta accusa a Dione. [51 AI contrario: parente cd amico di Dionisio, rnddrizzava le sorti dcllo stnto e collnborllva nHa sua difcsa;

(S5(2), 1J Kal II~V OUX 81to10\' lilOVUO{ou IUQuxooloL xal Ku{ooQo nu).ayijv(ll 'PWIIUIOl. 'O Iltv yaQ au' li(lVEito TQUVVO ElVUl.

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). l'lulufcolm ruccontlllo l'Ill: fu rit~mUo r~,,;p<Jnlllbil~ dei!:, (UI:\" di [)ioni~io II i1nu "MC" Emdidl.' (\'<1. /J)II, .H, 4')) Illu C l. ... iL!~lIh: ~hc I" r~";I>lml"hiliIU ricutlc\'u llllChc $U Di",,,, 'tnlll.'lo:" C'JI1 pieni I>oteri. 1."'~U~Il di Ill'cr dift";<J .1"11,, (ur1;'I>I>pol"re I" 10mb" di Di,,"i~i<J I le\'lIl" t:olltro Diol1e .III J::n1didl.' (Dim'" H, I~J. "'" 1'''et:u~''I';J IIl'"d\'c, c pi!! mh,' riI'I.'UU:l. eh,; Sifllcusuni ril~)llll."'Llnllll Diune cru tli "olcl1li $O,liluirc" Diunisio II cume lir"llno: \'.1. undu: /I,!r<l )6(jl. 10. li. I'lullLrCU (u. f"r,e, rifcrimento ui .Iue snmtri Stl!lcl1llli &1 Dinne l~lO i !lolduti ,li Dio nisi" II, uss"rrullliuli in Oni/li,,; ncl primo rim!r(1 fucilmt'l'llc \'indlOTe IDimlt' )0, )'12);

in ocr,,~ionc dclscrondu, l:Iiun-'C til' u"mlu; ln ~O\'COhU dei Sif'\lclIswl1i e ripuro llllw ~cnn' filtu d" qllesti lubitw (Diullt' 4 Jo.I6). M" .Iullo SI'Ur1IUlO Fanlce, prc-sso Il"l:Iel1UJ, el:\l; fu sconfiuo libid. 49. 12).

lONm: K.\I IWOYTOY IVrKI'IIn:

56 57 scaeeialo dalla patria, ingiuriato nclla pcrsona della moglie, privato dei beni ' , cntr apcrulmenle in guerra, una guerra giusla c legiuimn. (6] O, forsc, queslll prima valutnzione si pu cllpovolgcre? Ci chc rnpprcsenta ii medto piu grande di questi due uornini, l'ostilit verso i lirnnni c I'odio delta rnnlvngit, proprio queslo nppartienc u Bruto in formu schiena e pura: egli che, da privato, non nvevn nessuna lIceusa da rivolgcre a Ccsare, risehi la vila per la liberl di 1U1ti. [7] Dione, invce, se non avesse subito personalmcnte dei loni, non sarebbe cnIrntO in guerra; queslo rivelano Ic epistole di Plntonc'\ daUe quo.li risulta chiaro ehe egli rovesei Dionisio non perch si fosse ribdlalo ma pereh era stnlO scaecialo daUa tirannide. (8] Ancora, I'interesse pubblico rese Brulo amico di PomJ>co (di cui era ovversario) e nemico di Ccsare, poich egli distingueva amici e nemiti solo in bosc Ild un criterio di giustizin, (9] Dione, invcce, per compiacerlo'), ripo.rnvn ai molti errori di Dionisio, quando questi gli era saldl1mente Icglllo; mosso daU'ira, gli fece guerra qutlndo pcrse la sua fidueia, (101 Per qucsto molivo neppure lUui gli nlniei credeuero ehe Dione, dopu I1vcr scaceiato Dionisio, non si sarebbe assicurato un solido polere, ingannl1ndo i ciuadini con I'uso di un nome piu mite di queUo di ti rannide 10; [11] per qud che riguardn Bruto, inveee, persino i nemiei riconosccvano chc egti, solo fra coloro che si erano sollevali contro Cesl1re, si era proposlo un solo scop<) daU'inizio alia fine: restilUire !li Romllni la costhuzione degli avi.

l''tatQtbo xal 6uI.1l6d 111!QI tI)V yuvai"xa xat tI)V ouolov unoUoa l, EX l"l'Qocpuvou ei 1(6l:ltoV xutot'l v61ltllOV xal {xal.Ov. 161 PH tOUt' vtl.OTQcpe~ nQ>Tov; -O yQ e{ enmvov im6.QXel. to; 6,'1606.01. pYlOtOV, ii nQo tOU tUQl'.cvvou onxOew xal jlloonov'loLa, Tout' ellXQlVl! ~lJtl tip BoolJttll xal xaOaQ6v' ill. Yl'.CO oUbi!v ~yxawv KaLaa(ll, til xOlvil n00l!Xw66veuEv feu{teola. l7] 'O ' ei 11.1) xaxl. ElTUOEV aut6, oux v notlulOf. Ka! tOUtO llAoiita~ 1'a; nMtoovo JTl.OtOAui";", ii; wv 6~6 iom w nof}lJOd 1'il tuoavvl6o, oux 6,noot6., xatuoe lUOVUlOV. 18] ~EtL BoouTOv Idv xal no~nlJjl rpUo" in:oIlJoev EXCQ6v vm xal 1'l0UIIIOV KaloaOI. TO XOlVi'l OUIIcpQov, w exfioa 041 xat qala od XQGJI1EVOv 1'41 6lxa(41' (9J 6.100'1 b nQO X6.QIV 9 1Q60u no<\ LOVOl.OV t' ilv fUpmo at~, xui l'lQ6 60Y~v imlo'tll0d fTloll'lOe, liO] I tOt41 Iltv ou' 01 tplol nUVtE I1nlotEuauv, w IU!modlOa 6.l0VlJUlOV oux v flEf}altlO{UTa tl)V Ul'x1)v a1'cil, lTQl.otQl.j.I 1'uQuvvto ovo/tatL l'laQayaywv tO nulm' 10 II iJ lTEQl 1'UU BQoiJtOU (xal) 1'WV ex6Qwv ~v XOtJflV, tL 116vo nilV lTl KaloaQa ouvaQalltvwv E"a nQoOno OXOTlO" im' 6,QX~ XOI. tAou, n)v lTl'.ctQI.OV Jt060lr"al. 'PwllalOl Tloltdav. 157(4),IJ PAVEU YE 111)" 1'otwv 6 n(l6 IOVOlO,,1I aywv oux II.OI.D ~" bfJTloU t~ Jt(l6 Kaloaou. (2) l.ovuolou Ilv y(l o6d Otl oux liv XUtE'PQOvl10f tWV ouvij{twv, v IlHtaU; xal xflot xat

7. SIlI1~ I'~rcnld~ rrJ Diun.... I.>ionisiu II 0'0. J, J'~ e 6, ,; lulla roll~ho",xiunc rol lirJIlIl<) \.1. 6. ~'1: M,): 10-11, J: lulla C$puhillnc di Dionc \d. I~, ~.,: lull'offna "]I~ rn''R!i<: \.1. II, 16: .ulb ronli,;a dei b.. ni vd. I li, I ., " , 8. li. l'1mumo f" .I'C'SM) rif~rimcn'o ~1I .. UI/r,.. Ill~lonich.., in 1l~r1irolar .. ali. IV, VII o: XIII lp.:r 1~ t flr'.l IV od. II, ~ c p ~.) MI: per I. I....u ....." VII \d. 4,): II, J; .11,9: lO, ol; ).. ,; l'IC'r l~ 1 lfrrJ XIII \.J. ", ,). '). l>io<'" .1"rJ\~ (li indurre Diunisio II ~.I imitare l'tltttHK:" SilllC,ua, ~f(illd,':, uS<:IlI 'UI1\klf'l!:Ji iUMIlI1UIl,..mi. isriwis>c u SirJclIslt un rl'gime iSl'irulo ui prindpi plutonici: in ulere I'lIrok. ~i n-rifi""llss<: lln plIsslI/lIlio imlolore Jullu lNllllide mlll11~ ll1on~rchi~ lJIull1i lI"IU. Cli Il\.... rs"li IIi l)iol1l' SO$IC"CVUIlO InlllUnii, il1\'~Ce, di unu 11l1lcchinnone, pcrch Diu"c mimvn 'I s<"'liluirsi 'I Dillni,iu come rirUlIllU lvd. /)/011<' 10'~1. 10. Nd co~ Jcllul1go r~c~Vllln t1.... licul"tlli. Pluhlrro ha .":TlIprc dieno la purcua .Ic1k illlcn1.itHli ..Ii Dionc, eotllru iI 'luak drcolul'alXI uecus<: lvd. Dim,r 11 c I~, I' Jl eh.. rifcri..:e:, pe:r oonfnt;uk, ancllC l'1i1lon.. ncIt~ VII (p,A.I~; JJOIJ: JJJA'J}4I1:

(S7(4),1] A parte queste osservnzioni, non cm in vcril la stcSSll cosa cOlnbntlere conlro Dionisio II o eombaucre contro Cesare. [2] Non vi era ncssuno degli inlimi che non disprczzassc Dionisio per iI fauo che passava la ml1ggior pane dcl tempo ubril1candosi, giocando

J)oCl. QUC$ta I: la primu v()h~ eh.. l'Iularctlllurihui,K" tali I)(llJi<'~ agli "'1//0 di I>jone:. Non Ii~l'pillmo se si Intui .li queg!i arnki d,,,, "bb~noonnronl) Dlllne:, fa\~Irt'll(lone: l~
morte (I'd. Di01rr )"')7). "lenro, per C$Cl1ll'io. snioe che CplllpllQ lIecisc Di..mc. 'lunmlu vide: ch... i ~lUl'a apl'rtll'rilll1do dei polcre (XI ,olIE.F): vd. ,mche C...oaNlII.IO NIIl'Ol'~, DiMt 6" l~ nUl~ li I'I.lTrAMCO, Diom' 'I, J" til n'Y>ll,lIll\ Emilio.'limulcut1te 2, J. II. MlI Plulareo .. Diodoro IlOfl hannn ml1nC1lIO di me:ue:r", in rili....., la mllOrdit1ari~ poIcnza e: ii fonnidllbil", 'l/PltrllIO be:llictlll .lisposi'lion.. dei Dionisii h'd. Dumr 10,4 ..
'ol. J (()fllc Iltlld.

ui/r,,,

I.\IONm: KAI /l1'OYl'QV 1:VfKI'lnl:

57' 58
II

513

yuv<u~i. TS ndoms nOloull:vou b'at(lIf}lISll (JJ TO b: t~v KaiooQO<;


xotlluo~v &Is vouv illtJoUoOm xai. II~ fJl0f}'l0iIVOI u)v bE~vulm xol vOluV xoi. TX'lV, o xcd TOVO'IU ToilS nUQouotwv xa{ 'Ivbwv
U'4l tE OOUl q'ltJtp TOU qlQOviUIUTOS bvvu~YIJS' [4J lO tcil IIi\' b<pO:vn IIOVOV h ItxEi. IlUQlbES oux i'y<u II ouv.f:oT'lOav i1rt IOVOlOV' ~ 6: Ku(oaQos M!;o xal nwbvTOS wQ60u ToilS "'louS, xol ToiVOl1U TOV

~oV.Ei oux elo xaOeilbEl\', lJ1rE!2fPUOVS ~v ~UX~S xul nQos ,1'li\'

~QlloIIEVOV ~QEV EX nutb IUIXvou nQlinov eus eiv<u 'Pwlla(wv, WS ).E~I'4l1.1QIIOXOV TOUTO nQs T~V "AvTwvlou neQlu'J!IUlVOv 14 txf}Qov

~cr?"nxTov, Ut TOllTO belvbultOS aXQus xa{ C7TQaT'lytus ilv iiQYov, uvo(la TOOUT'lV neQltJef3"'lIlhov OiJvalllV (p"aXTOv "a(leiv xal. YUjlvbv. [6] OiJ YQ ~salcrvl1S oM. 116vo li oilv "(YOl ftrlJtWWV levei"ev, le).).' h 1w).).oii ouvO(!{ TO l3o"wllU xu{ Ilno. tro).).wv fTCIOi!llevo, (V o6e!s hjJeoat' (uh6v' ii YQ euOil EXQlve TOVS oQlorou, li T41 nQoxQlvm Toli nlotlw6tvm y060li inot'loe. 1'71 ..iwv 6' eiTE xQiva xuxw fn(orEuoev OUT6v nov'lQOlS, ehe XQwIIEVO l"Cohloev ix XQljC7TWV novllQOS, OUbEQOV naf)ei:v ov6Q1. lj'lQov11ltp nllooixov. (8) 'EnltlllQ. 6i! xol. nl.ltWV aiJTljl, TOIOTOUS H . ollhql lj'lIouS fJI' WV unweTO M.
(S8('), 1J Kat lwvo<; Ilh TlllWQ ou6dS Elj'lVII neo6vto' U, BQOTOV xal TWV no),EII(WV 'AvtWVlo: Ilh iHtu~l:v ivM!;w, Kaioull6l!

xoi valllv. ['J Et b: '4lflOEI TIS n Ileyot.; IIi\' yWOlV I' lwv ~i!f}aE TOV TQClVVOV, KatouQo b: DQOllTO<; XtelVe YUllvV xai

dlldi o con donne l2 (J] Proporsi di nbbauere Ccsarc: c: non spa~n tarsi di fronte alia abilit, potc:nza c: forruna di un uomo, di cui persino ii nome non lasciava dormire i rc dei Parti e degli lndinni, era compilo di un'anima slNlordinaria, incapace di rinunciare ad aho sentire per limore. [4] Ecco pe:rch, non appena Dione fu visto in Sicilia, si unirono a lui per muovc:re contro Dionisio non poche decine di migliaia di uomini 1 ); la fama di Ccsare, invece, anche dopo che fu morto, ispirova gli amici e iJ suo nome innalz subiro colui che lo porlava dalla condizione di ra8a7.7.0 privo di mezzi a quella di primo dei Romani, quasi si naHasse di un amuleto indossato 14 contro ('ostiJit e la potenza di Antonio. [5] Qualcuno pOlrebbe obiettare che Dione scacci illiranno con grandi bnllaglie", Bruto uccise Cesare inerme C indifeso: ora proprio queslo Cril operll di soOlOla abilil 81Tlllcgica: coo glicrc inerme e indifeso un UOIllO circondato da cosi grandc polenza. [6] Bruto, infani, uccise Cesnrc non asslllendolo all'improvviso o da solo o con pochi complici ma dopo nver a lungo e1aborato ii piano c avcrlo realizzato con l'aiuro di molti, di cui nessuno lo ingann. AI lora, o seppe sceglicre sin dai primo momento i migliori o, con ln sua scdla, rese valenti queUi nci quali avcva riposto la SUl! fiducia. l7] Dione, invece, o per errore di 8iudizio si aflid ri uomini ml1lvagi o, utilizzandoli, li trasform da oncsti in malvagi, mentrc n I'una n ('altra cosa sarebbe dovuta acendere ad un uomo accorlo. [8] Anche Platone lo binsima per aver seelto amici lali, dai quali fu condollo aUa rovina 16.
[58tH, l] Ncssuno si prcscnl a vendicare la morte di Dione; quanlO a Bruto, pcrsino fra i nemici Anlonio glj riscrv una dcgna

11. Vd.

10,)IIIIU 1<: nfre IiClnbl"llnn CSlIl.(o:tlll"', 11 L~ SI<'5SU fru~ in Dirm.. -I'). 6. I), Non l' ",SUII". percllt- Dinnc <111r in Sirlll'lI~1I sen7,1I in("'llrurc rC'Sbro:m.11 ("d. Ou"'!' J7-~')) ~ .I'~ furono due soli sconlri con le lrul'I'C (lei limnnu UhliJ. .10, )u; 4 1'4(,). L.n .b'lIIl1llllll 1'1Il nn[Klrrllllle fu mmblllluru sullllure eolllm Filisln e fu I'inlll <III El'llelidc lt'!",I, n . .I). ,6. ~ <'5"I!1I rU"'I<:~u7.inne clle lJinno: non ~:lpel."~ scclllicn:: ,Illi ulllici. II suo curUlIo:ro: IIho:7.Wlil' r.l":i~"nlo;C'\'" 11lil ehe ullin,rc hd. ii Sll!> rirruuu ui eUI'.lIl <xl i: prol.rio </U"l., ehc PlalOlIt: IIh flllIpro..CI'll !lu fl"llse pluloni<-ll e rifcril:1 <h:o: I'Oho: 0:111 I'lm:lrm: DUIII" 8, -I o:

I~. efr. ~io"'.~6, 1'-10: 17, I. PllIlarre nnn fornis,"" cifre, I)ioo:lom nl" pul~ in du!' 11><'1:111 : nel Il~lIno nconh o:~. JO.OOO lilddllli IXVI '). 61, no:! secundo )0.000 lilllduli libiJ.
)1, )). Pllllurcn ul1ude <'o:nu u Cullip[1!> c "I ell1li,., uso eh... nionc no: fcee Imo: slliu e dclulllrc {\d. Diml~ H-)7I. Non lro.'u, inl'O:cl", riSCOlllro "clll" I.cl/N't' plurcmkhe I'uhirnu uffcrrnu7.i<lllc di I'lulurm. di un rirnl'rol."cro di I'l1Ilonl" u Dinnc in mctil" ullu lee1l11 dCllli umid, I'IUlllt<~'IK}lrebbe ricorduro: nlull" oppuro: polrebbc ln'lluni di IUHl stJ" in1o:rl'ro:lII' liutlc, nem <,mdi..isibile. di "icuni puni <Idl'l l_cu",,, VII, nel qu;,1i l'l"l"nc flnrln di Cul. lil'P'" [~r Cl'o:rnl'io ii scguenlc: .dJiono: pereO:lli":L lu Illulilin di quei ~he IKli 1" lrusSl"TU in UI"lnu, "lI' mm IlUle\'u s"llCro: qu;ulIo fossem [.rofomle ln I",,, lllul\'ugili> C 101 I"m slol. IctH. <I"lIe 'luuli sronliuo "Rli (,,<Ido:_ HA'lItf<l V/f J'ID.E .. lnnu.;o:nli, ... J1)). M" <'un <111l'S10: 1'"...10: Plulonc <liscoI".., nOTl hiusilllu Oiono: l"hrcllllnlO ill.lJJEJ.I.IA).

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sepoltura, Cesare gli mantennc gli onori. [2] A Mediolano. nella Gallia cisaipina, si trovava unH stHtua in bronzo di Bruto. Dol'O molti llllni, Cesare vide ques\(l staCUa, somigliantc cd elegantemente IHvorata, e pHss oltre; poi, fermatosi dopo \1Il 1'0', conVOCHva i magistntti {molti lo sentironol e dicevn loro di llvcr coito ln ciwl in nagrante vio!azione dei pHtli, perch ospilllVa Ull llemico. [}] I magimati dnpprima, com'c nacura!e, negl1vano e si guardavHno l'un I'altro perch non capivano a chi Cesare nlludesse. Quando Cesare, voltatosi verso la stl1tua e corrugnndo ii volto, disse: ma, forse. non sta qui coslUi, che c un IlOStro nemico?, ancora di pi sbigoltiti, tacqllcro. [4] AlIara Cesare, sorridendo, lod i GHlIi perch erano fedcli ai loro amici, lmche se sfortllnnti, e ordin che la stHtua rimanesse nl suo posto.

AIMIAIOL EMILIO

NeI capitolo introdunivo della Vila di Emilio l , Plutarco svolge le proprie considemzioni sui fini educativi della biografia (I, 1-3): egli prende spunto da una citazionc di Dcmocriw - nci confronti dei quale instaura una serrnta polemica - per porre in risalto ii divario che intercorre tra conoscenza imellettuale - ncll'ambito dclla quale I'uomo ha un ruolo (attivo - e cOlloscenza seosibile, che vede I'in. dividuo passivo recettorc di sensazioni (.,4), AI pari della forma piu alta di conoscenza - queIJa intcllettuale - , la biografia, mediame una sc!ezione critica di modelli dei passato, Cin grado di suscitare vololltil e capacit di imilllzione (T, 5)' ln questo contesto Plutarco cerca di giustificarc I'accostamento di duc personaggi - Emilio 1'aolo e Timoleollte - non certo tra i piu nOli ai suo pubblico e che saltanto per mczzo di artifici rewrici possono csserc messi a confronto. Timoleot1le di Corimo c L, Emilio 1'aolo nel corso delle loro imprese, sono stati capaci di fare onime scehe cd ai cot1lempo hanno goduto dei favore dclh. buona sorte. Lc loro biogmfie, pertanto, offrirnnno I'opportunit di discuterc se le loro gesta pi importumi abbiano ,lVutO successo gmzie alia fortuna owero per un calcolo llvveduto dei due personaggi (r, 6), II mpporto virtufortuna C in rc1azione slrctta COIl ii mpporto conoscenza intellcttlllllc-conosccnza sensibile, oel senso che la fortuna rappresenta ii fattore di casualit ncll'ambito della quale la virtUconosccnza cerca di rcalizzarsi. La vim), come vicnc piu. volte posto in risalto ncl corso della biografia, si scontra spesso cun lll/}'l;he, ma, infine, prevale giovandosi, in cerli casi, de1la fortuna per realizzarc i suoi ohicltivi. II dilemma se i succcssi di Emilio siano dovuti aHa /or/ul1(/ o piutlosto alia vir/us si
l,
I. Ndl'cdi1.ionc Aldillll_ SCIl"ilo d" mohi editori _I" Vila di '/imo/cOIII(' c orbilrorilllncn!c pOSTo IJrin'o di qlldh. di Emilio; poichc ii primo ("pilo1o dellu hioRrulio romollu hn C1lrllllCrC "llrCfolOrio... CSM' fu prcmcSSll JoII'A1dinll "II" Vila di 'liiflOll"OlI/t'.

)'0

AIMIAlm:

INTRODUZIONll

pane sin dnlle prime batlutc dei rncconto della campagna mncedone (1:1,1'3) Le considcfnzioni svilul)pnte in '9. ) sul vile comporlp mcnlo di Perseo II Pidna (<<noo si mostra rispcltoso ddlc lcggi divine chi vuol raggiungerc i propri scopi scnza prendere iniziativc o riporlare unn villoria scnza rimancre ai proprio posto di combauimento n tanlomcno puo mictcre succcssi scnza nulla rate o picgare a s ii fala scnza averne Ic capacil) sono fondamentali per risolvcre lale dilemmo: c la virlm Ad llYetC ii sopravvemo, anche se la tyche Sla sem

pre in aggualo. II conceno ribadilo nd due discorsi, chc Emilio, dopo la viuoria, rivalse ai te prigioniero (26, 10-12) ed ai suai (27.
2-): nel primo. Emilio pronunzi dure parole di condanna ai viOlO ehc accusava la SOMe di sventure delle quali egli stesso era S[ato I'arIcfice; nel secondo, ammoni i suoi a non sottovalmare la volubilit della sorte che non concede mai successi senza preparare svcnture cquilibratrici. Sebbcnc la de:n capricdosa cd invidiosll, nei giomi dei trionfo, si accanisse su Emilio souraendogli i due figli minori Ceap. 3~I, ii discorso consolatorio che egli Icnne successivamente ai popolo <36. 3-91 segnn ii trionfo dcUa vir/us : iI ruolo della sorte che, ne! suo accanimento, ha scmplicemcnte rislabiJilo un equilibrio viene ridimcnsionalO. E proprio la capacit di Emilio di mantcncre inahcrata la forzn d'animo ndla buona comc neUa cauiva sorte inducc Plularco a condudere nelln compara/ia <:Z, 10) che iJ personaggio romano c piu complclo di queIJo greco.

vcdono coinvoha nella politico messa in opera dalln frangia conservatrice misocllenica deUa nohilr romana (ad cscmpio, ln cllricn, ricopena nel 194, di /riumv;r rolOflioc deductmdae'; ln condannll di un gran numero di pecugrii~ durante III sua cdilit); le dcformazioni miranli a CJ<grecizzare iI personllggio, ccrlo suUa Scill di Polibio, quali ii desiderio di Emilio di tencrsi lontano dalla vila politica cd ii suo rifiuto di accanivarsi i f:tvori dei popolo (2, ~-6)', davvcro insoliti per un romano e privi di qualsiasi fondamento slorico"'; la menzione, per alcuni episodi, di dCllngli sconosciuri alie ahrc romi, mil slorici e di impoSlazione filogreca. Significalivo, in proposito. iI mccomo delle gesta di Emilio in Iberia Ceap. 4), sebbcne prcsemi palesi deformazioni a vantaggio del prOlngonisla 7 L'nutemicit dell'episodio delle dueccmocinquanta ciu dediliciae <4, 3), e comprovara daU'ollo di mommlissio iscritto su una lamina bronzca iberica del J89 (Corpus lnscrip. Latin. II nr. ~o,p )1" iI quaJe ha una connotazione propagandiSlica fileUenica Kiacch le prime altcslazioni dei titolo di impera/o" presente nell'iscrizione, si rireriscono sempre a pcrsonaggi legati a circoli filogreci'1. U filellenismo di Emilio, si eslrinsccu, secondo Plutarco, soprattutto dopo Pidna, nel corso di que! Villggio in Crecia che leccu i ceIcbri samuari di Olimpia c Delfi (28, 4-~)' A Delfi fccc innalzllrc su un piedestallo quadrangolare, deslinato alia StotO<I di Pcrsco, la propria sllltua. pcrch i vimi dovcvano far posto ai vincilori (28, 4). I rcSli dclla base, rinvcnuli nel rt:dnlo dei sllllluario di ApoUo. conservano
}. L,VKJ XXXIV
4~,

Discendentc dn una ge1lS i cui membri sempre si dislinsero pcr la prlllictl delln virlU (2, 3), di essa Emilio fu modello ineccepibile ncUa vila pubblicll come nclla vill1 privtlta. Tra Ic principali vimi di EmiJio c da annavcrnre. n dena di PluInrca. il filellcnismo. Ove si considcri chc ln biografia intende elogiare calui chc divcntcril ii conquistatore della Crcda, sono assai significalivi la scdla pl111urchca di unn trildiziane grecn)) deUc arigini delln gCl/s Aemilia. ii cui cnpostipitc c individunro in Mnmcrco, ii figlio di Pill1gorn (:I, 2)1; ii silcn1.io sugli episodi delln carriem di Emilio che lo
2.
~. lJi\'crsllmcnlc ln Ilhr" Vi/e: ,I n'd~ l~ nolll ui p~S:I<'. Bcn i: lx,ssibile dle IlIle lrllt!i, 1,ione prm'cnll" d"llli Iklllifii sll'JsI e ne Ilhbill cosrllullo. sln dulk' orillini, un Il101i\'u di Ilropullllndll.

... ~.

10, I I' ,~. Si tr1111:l pfOb;,bilmeruc di p"bli('Jlli ~'he l'Sercil:o '"'lO i tnm lr~ffid nel SCllnte llJo(ricoln i\1ltiro: emi 11o""IMI.I'P. 1~6'~9. ~. Cfr. I'Ol.lOIO XXIX I,}: XXXI ~). 8 <:29. 8'12. 6. Lc 1"1'1'" dei suu <1Ir1l<S hOflOWIII $0110 1><:11 ~lInlUle ln (.'mp", IIIJ<,rip. UI/ln. I'. I. 1'. '9'1 c d~lIe funli slurichc (nonch d~ Phn~rc() ~1""t11. 7. L'uffcrm~'Hlc ehc Emllio rlporlo solo l'lnoric (S .\) i: sCtln(L'SsuIIl ,III Livio (cui Kli illlcrl'rcli cunfrris(ul10 rIllllUlior ('(....1110). II '11':11" fu eemuI undu, ul 11I111 smnlillll ncl '90 iII Il.tJJ/'{ill/is .., d{lll" O{l{liJIIIII L}'<'I)tI<'IIl, infcrlll "d Emiliu dlii Lusilllni (XXXVII ,,6. 78). II. GI'I slmlilllu da HllNIIM c MUMMSIIS (<<llcrnl.~" .1. lH(K). ris!'. pp. 2.ly260 e 161' ~67), i: sllllo rl'1:L111Cmenre 0l<lIrllo di illlrrl'rCI1l1.i"ni .Iii l'"rlc di srmliosi ~1l"1l1J()li: dr.. p"r luul, E MARCO SIM6s, IA mlllllllllissio u/ia;,( ti,- (!mifti, P,III(O ,'II d m<lfl"O .I.. (II poli/iru

.1. Di (.'lI; i" LlvlO XXXV

illlmtd,i"'t<l' rumul/d "", lI~/o


Zllru80~.1I

II u. C., in

1:'pif.r4i~ bjJp,i,,{m

rI,- t:"'J<llIlJII/U,/U.r<,p"bfir<ltl<l.

,,)86, pp. 119J~~.

9. MAMCOSJM6s.llp. 2JI22}.

II 1M 111101:

INTRODUZ10NI! posili per e1argirli alie ciu greche (28, 2) e ulilizzando illcsoro reale per organizzare in maniera sfarLosa le fcste di Arn6poli (;,8, 7)1'; se condo ii suo 10w:14lor Polibio, si impossess anche delle tenute di ClICda dei re per darle ai 6gli (XXXI 29. 1-7); nei ue cnpitoli plutarchei dcdicati alia descrizione dei lrionfo di Emilio sui Macedoni (p-},,) - di slampo polibiano come si pu desumcre dalla sinossi con ii te510 di Diodoro (XXXI 8, 10-12) -ln magnificenza dei bonino, descriuo minuziosamenle, dimostrazione tangibile dcl saccheggio si stemolico operalo in Grt.'Cia cd in Mocedonia dulle truppc di L. Emilia Paolo. }. Perch Ic eccellenti qunlit di un eroe possnno meglio risnltore, vi c necessil di un anti-eroe, lln antagonisln malvagio COIl ii quale iI prohlgonista si misuri. Plutllrco lo indi.vidua in Perseo di Mncedonia, nvversario sia SOtlO iI profilo militllre sia SOltO quel10 mornle. Persl."O viene subi to presentato in maniem dcl tutto ncgativn (7,4). Tale presentllzione, invero, in Iinca con quel1a delle altre (olUi nlltiche - lune filoromanc - chc rispccchiano la prefercnza accordato dai Romani ai frotello di Perseo, iI piu nmUeabile Demelrio 1\ c che. con la vilificazionc di Pcrseo, cercuno di giuslificare una guerra inizialu con lo brulnle invasione della Macedonia. ln Plutarco poi, vi un'ulteriore finalit: per di(endere I'operato di un romano che pose fine all'indipendenza delJa Grecia era giocoforu - sulln scona della storiografia uffidale - delineare un ritrarto aI negalivo dei re mllccdone, quasi a valer provare ai Greci che I'essere soltoposti ai governo iIluminato romano fosse. in ultima analisi, sorte migliore che continunre a servire ii piu vile tra i sovrani. Un re che Plutarco, suUa scona di POI.IIlIO (XXII 18, 10), considera soltamo I'esccutore materiale di una guerra nbilmcnte preparara dai padre Filippo, mono onzi lempo (8, 10)1'. Lo diversit dell'indole e deUa sllltura moralc dei due antagonisti _ Emilio e Perseo - favorisce I'instaurarsi tra i due di unn sorla di agone Irngico nel corso dei qUlIlc i due protagonisti, con illoro bagaglio di vizi e vinu estreme (ii migliorc dei Romani conlro ii peggiore
Ij.

imano I'iscrizione di dedica l0: orbene, la lingua US<.'ltll- iJ lalino,lingua uf6ciale deU 'impero - cd ii formulario simile a queUo che occompagnavo le OJX:re d'one che, come bonino di guerra, abbellivano Roma o ahre cilt italiche, indicnno chiaramente lo scopo di questo singola~ Il,tlllhcmll che, in pane preda di guerra, in pane segno di conquista, adornava iJ luogo sacro piu imponame della Greia. Non un cenno, nel raccomo plurarcheo, alle numerose violcnze commesse dai Romani nel corso ddla conquista della Macedonia e della Grecia, aueslate a piu riprese da Livio ll . Plutllrco, tultavia, non puo fare a meno di accennare all'episodio piu clamoroso: iI massacro degli Epiroti, ai quale iJ nostro aUlore dedica un intero capitolo, ii vClHinovesimo. Pur di giusti6care nd ogni costa un nno normale se considcnllo nHa luce dclla logica militllrc romana, mn palesemcnlc in contrasto con ii preteso filcllcnismo e con la filantropia dei suo croe, Plutarco fa di EmiJio un irreprcnsibile csecutore dellc decisioni dei senato (29, I; 30, 1): si traUa di una evidellle dcformazione storica, in quanto n iI senato n i suoi legati avevano iJ potere di imporre le proprie dedsioni 3d un proconsole. Di fauo, ii passivo esecutore degli ordini dei senalo si rivela. anche nel racconto edulcornto di Plutarco, ii freddo pianificatore di un'azionc che risuha panicolllfmcnlc spictata perch fondata suU'inganno. Qnimo e illuminato impcrlltor, Emilio, secando Plutarco, non si mostro per nulla avido. a differenza dei generali dei suo tempo: no nostame le numerose e brillanti spedizioni militari, infalti, non si arricch' di una dracma. Ne sono prova una cena trascuratezz..1 negli affari (4, ~) e "csiguo patrimonio lasciato agli eredi (}9, 10). Dol'O la villoria di Pidna, egli non vollc neppure sapere quanto oro e ar gemo fosse raccolto nelle casse renli, ma consegn illuuo ai qUl..'stori perch venisse depositaro ncU'crario (28, 10) e (ece prclevnre soltllnlO i libri dellll biblioteca dei rc per darli ai figli, amaOli dcllc leltere (2S, II) 12. Emlio, invero _ come ammeltc Plutarco SICSSO - , sfrutl ampillmenle le ricchezzc dei re, "relevando alio c gmno dai suoi de
10. (;'''I'IIJ /mm.". UJli". 1'.1, nr. n: I.. ,1llilillJ L,f i"I''''<llor ,I,' ri'I:" 1""Jr ,lom/m11/1It C/'pi'/. 'I. Si \'Cd". I't"r n.. LI\'IO XLIV ,,6; XLV n. ,.,,: jl, '0'1'. I~. err. ~l1d,t" la <vmpl1nJlio 2. 8.

"'' <'i'-

Su!lt" quali LI\'IO XLV

~~. I.
I.

"1. POl.llllO XXIII 1-2; LIV10 XXXIX "7')3. ". Cfr.llnt"he I.lvIO XXXIX Jj" e GI\J)-rINO XXXII }'l.

AIMIi\IOI:

INTRQOU7.10NI,

dei monarchi) sono rappresentati come due manichini. Anche quando Plurarco ammctlc (cap. 9) che Pcrsco seppe frontcgginre nbilmcnte i Romani nei primi anni della guerra, ii suo scopo non cerro qucllo di far risaharc le dori di Persco quantO piultosro di porre moggiormcnre in cvidenza ]'abilit militare di Emilio. Egli, tuuavia, preferisce menzionnre - della fase di prcparazione dello guerrn solo episodi, quali la fallita rrnttativa con i Basteroi, la fallitn nlleanza COrl Genzio (capp. 12-13), che pongllllO in cvidenza I'llvarizia deI re, una delle cause dcrcrminanti dcU'insucccsso lTIllcedone, a deua dei nostro aurore, chc si ispira a Polibio 10. Parimcnti, Plut:lrco d crediro alia vcrsione polibi:ma, quando dcscrive ii comporramento renuto da Pcrsco durante lo bauaglia di Pidna: Persco si sarebbc allomanllro verso la ciu coi pretcsto di compiere sacrifici ad Ernde (19. 4-:S). II succcssivo rncconto della fuga deI rc da Pidna dopo lo'sconfina, ri SpellO alia versione di ahre fonri 17, inverosimile cd incongruente ma di aha dmmmalicil:'i: Plutarco si prefiggc di mellcre in rilievo ln vih e la ferocin dei re sconfiuo (23. 2-6), ispirandosi, cerro. nd aneddoti antimacedoni sconosciUli aUa storiografio roman3 UI. La figura di Persco ilssume unil dimensione uma na solo quando posta in rclazionc ui tre figli funciulli. A Samocracill, llvendo sapuCO che i figli erano stati consegna!i ai Romani, come unu fiem cui vengono souralli i cuccioli b6, 6) si urrese I", ma subiro dopo, condotto di fronre ad Emilio, offri di s un'immaginc ripugnante: si gCllO bocconi, si avvinghio alie ginocchia di Emilio, pronuncio parole indccnc e suppliche chc Emilio non srcrte ncppurc ad ascoharc (26,9). A Roma, durante ii cortco per iI rdonfo di Emilio sui Macedoni, ii rc con i figliolelti ed ii S('guito offrivll un miscrL'Vole spcuRcolo (33. 6-34, 2): sllscilavano compassione i fanciulli dei luUO ignari deUll loro sorte, i componcOIi dei scguito reale sollcciti nei confromi dello sfor. 11ln.lIo sovt:lno c "nanco ii re codardo, dei quale Plulllrco offre
,(,. 1'01.""0

un'immagine ineditn: non in calene 1O ma libero, con un manrello scuro c con i calzari tipici dei suo pacsc. Ci che colpiva maggiormente era lo stalo di lotale istupidimcnto che si cm impadroniro di lui. tale da assimilarlo ad una parte dei bonino l l .

lO.

Si ,-.xiII ii </cnpno d'prllentn ,lei (,~ P. c.. ppl'"rtcncnt" II "oosol" .lei )0 L. Emilio

XXIX

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e 8: ').'.1. segui!" dp

l)'OI)O~O

XXX '') c dpHe IIhre ("mi (L,

l~lli,kl (:-'1.11. Ck"W\,Okll. /{""'''II /{''PIlh!iCl''l COill<IK.'. I, ClImbrid,l;e '9N. nr. -I' )1; sul l.wJ<ll'i i: l'iollllUlline di L. Emili" PIlulo IOIlUIO ehc !OC~'IL (1)l1 III dC1'!fll un lrok"tl" dlll'lIl1li
1.1\'10

VII' XLIV 2.1. H; ~(,. 1'2: ~7. 8: AI,p,,,so . .I'I"n',, ,/,.//" Mlla,}",,,",) ,II. ,L '7. Si oonfmnri l.,v,o XLIV .H. ,R. Ilif<'rili Iludle in M"'lIlijj 7oAli <~1Il Icggc,.., ,pri'lIlti. I'). ln L"'lo (XLV ('. 71. im'C. Ip "collsegna,. dei liRli pi I{.. mpni i: IlrcsentPIP mme un "no di .. colllluofllliollC"" ron i ocmici.

nOkO XXXI 8. 11; L,l"o XLV ,10. (, ch" ''''1Il1NI'I'''IIC 1\'010 "/1m pll'pllT"'fllr l"fll,l'1lJ ~ l'crsco in CPlene J,lCIml.."tlflll h"',,~"'m'm (iI-''''''''.

IL lui )l"";<"tl" due su"i ligli <~1Il le mllni l"ll"le "lIe reni. LII Il1cdcsinl:l n1llllrcscllllll.i(lIle in Xl.V .10, (,: F''(lkO [ \0. ): Z<lN"k" IX l'l, [lo .IJO I)indorf. ~ '. Pc......" ",-,mlunu i1~ tri"nfo . mdll1 I.lcn......~lll1CIl1'" [II cOllll':LlSiorn: delle (omi; [)IO.

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R. V[ANOI.l, Gml/lcre e lel/{Iellza d"lIa Iradir.iol/e SII L. Emilio Paolo, in COI/' Irihllli ddl'lslitllto disfOrillllJllictl, :1 cura di M. Sordi, I, Miluno [972, pp. 78-90. K. ZUiGl.IllI., PllllarclJsllldh'lI XXlJ. D,ei Gcdic!>tt'!>ei P/lIll/rc!>, Rhcini~che~ MUSeUlll') 110, [967, pp. ~)},64. G. ZINSERLlNG, DIIS pofilisc!>e PNJgramm des Aemi/1i1S Palll/lIs im Spit'gt'! s II"S Siegesl!1ol/lImellts in De/plJ,; in Nelli: Bdlr/igr ZIIr GrsebiclJu da al/('II \\'d/, hrsg. von E.Ch. Welskopf, II, Berlin 196:5, pp. [6.\'172.

NOTA CRlTICA

[, 6 l(uL TV AIIII).{O\l nui.o\l ~Lov: lu cadUla dcll':Irticolo nclla secondl1 cdizione di Zicgler (cOntro la leone dei cocHei, conselVfI{a dl1 Zicglcr nel!:l primll cdizionc c du Flllcelicrel c, probabilrnenlc, fr\lllo di errore tipogru fico: cosi MANI'RIiDJNI, PlIIll/rc!>"I/, Bollcl[ino dei cl:lssici s. III, r, [9f10, p.I[4j,7 [.nwvl: li nlgione, forsc, Ziegler, inllpplltlllO (dr. unche Rhcinischcs Museum fI:I, [93), p. 39), opem I'cspumdonc dei termine, lu cui prcsenzu rende lllllggionnellle ostico un leslo di difficilc inlcrprct:lzionc. 5,:1: non vi e 1ll0livo di correggerc, con NAllliR (<<Mnelllos)'nc :17,1899, p. 196) e Zieglcr, la lczionc Iradit:1 YCVIICVlJ;, llccoltu da11a muggior pHIC degli editori, in i.CyllCVO;. 9, .j: ln congeltura l(.lT(I~[('t~OI[CVOV di Br)'lln (seguilo da Fll1cdicrcl in luogo dei trildito l(aL ~[('I~OIICVOV sembr:1 accorcbrsi meglio ai conlesto slorico. 10,1: la correzione Eu6 di Bryan On luogo di UUHJ;) C suggcstivn. Come osscrvn l-im.[) (I'. 179) l'Eufi di 10,1 - insieme nl lpnvctc; l:u6 di 10,-1 c all'tilfic; di 10,5 - scnndirebbe tre momemi signific:uivi dell'episodio: iI rifiuto dei popolo di prendere in considetllzione persOJwggi ehe si C:IIIdidav,lllo per nmbiziolle, la candidntuTn di Emilio in pieno accordo con le nspellative popol:lti c 1'c1czione di Emilio. 12, 7: ii passo e I,llmente corrouo che. forse. c opportUl10 1Jllll1tcncre nc1 testo la vctllione di L' ( gli I1ltri m:moscrild omcllono l'lldic:1J':ione dellc lucunc o ne omcuono pllrti) cd aslenersi &11 proporre congeulltc pur di dargli senso compiuto. [-1,9: la Iczione di Q OUllll0C; Itct/t~().fi sembra pill convincelllc perch in conlesli lecnici e preferilo di norlllll ii singolare :Illchc d:! Pl.U1"AMCO (Mu Tl/lil/ [olHe [07F). 2 [, 2: ilrci.cloTOIC; dei codiei parrebbe corrOfto, perch mnl si :ld[IWl :11 con lesto. j6, :5: n' eiltu)';lQ sClllbrn inulile chiarificllzionc dc1 conceno di IIEta~o},il. A ragione, credo, Sintenis espunge l'csprcssione.

,~. I'LlITAOcn, ''''.]_

li, IJ 'EllOt [Ilh] r~ rwv ~[WV 'f!UoOm Iltv YQUIP'] OUVIl~l] E)L' hQou I, EJtlllhm' bt xal. <pl0xwQEiv ']II xut lh' f:llaUrV, WOnEQ iv eO1trQqIJ rfl {OrOQ{ljl1TEIQWIIEVOV OIU yll1Tw XOOllEiv xullUpOltOIOV 1tQ 'fil ixdvUJV &Ql!Til rv !llov. [2] Oubtv yilQ &U' ~ OllvlmTl1oEI xul oUJI~ui)OEI T "flv61IEVOV fOLXEV, rav W01TEQ enl1itvOlU':VOV exCloTOv aurwv h IltQ1!1 U~ T~ lOTOQ(U imobl!XlleVOI XCll 1TUQU).(llljlVOVTC vUOCWQwlU!V
'ooo fl)V o16 rl!", ra XUQLWtuT ).UIIPVOVTI!. xui. X).).lOtU 1TQ6 YVWOLV
{m

(1, I] Il mio approccio aI gencrc biografico c avvcnUlO per sollecilazione altrui I. Sc lUuora tale attivil conlinua a procurarmi soddisfazione, ci c dovuto ai mio desidcrio di perseguirc un dClcnninlllo scopo: forgiarela mia vita servendomi deUa biografia come di uno specchio 1 attravcrso ii qunle si riflcuono le doli dei protagonista. (2) 11 risuhalo c un dialogo inimcrrouo, una simbiosi con i noslri eroi. cinscuno dei quali diventa via via nostro ospile: anravcrso il racconto cnlrinmo in comllHo con ii protngonistll, lo ospitiamo. Ricordllndo

rwv

1TQ~EWV

quanto grande e bello sia

SflllO J ,

dal suo ngirc coglinmo I'aspeno migliorc dei suo carnucrc.


D1 Ah, qull.1e mllggior pillce~ si pOlTcbbe ricavllre

(3] o1>E lJlEi, r[ rourou X6.(llta lui1;ov fiv >..~OL

(xul) 1IQO enuv6QOwOLv i)Owv evI!QYTI!Qov; [4J llIlXQlTo' Iltv yilQ l!Xl!oOa[ lJllloL l!iv, 1lW EU)'rxWV Eilb).wv TUVXvWIlI!V, xat ro. OUJHpu).a xui. TO. XQI10rQ J1)')'OV iUliv h TO lTEQll!XOVTO ii to. Ipa).u

c qualc insegnamcnlo piu cfficace per migliorare il nostro carallcrc? (4] Secondo Dcmocrito". si deve nuspicnre di imblltlcrsi in eidoln positivi: csserc circondati da clementi n !loi congcnillli e giovevoli d reca, a suo dire, un beneficio mtlggiore di quello chc trarrcmmo da

ln

I. Si ~1IuJc: Q. Sol;io Scocriofx:, cui sono tlcJiCflu: 10: ViII' o: k QrunlimlN (Unt'II"'h\I.II"/roJu~1'1I1'Iularro od primo ,"OIu",o: di quota roIl:m., p. '71. L'imm~l;ille e .r,,;,he in }nF; dr.. ino!lre, 8~D.

!fiadl' XXIV 6}O: ., iI primo cmilicliin di un ,er.i<J ~]>"."enrn'<: uI discurso che l'ri~nH> ri'~llge ud Acl1i11e, dul quulo: 5i e rl'('lllO 11oI:r chicdcrc ln rl:5lflllione dei cuda\'ere di Eu",c. II I'crso 1:51"i'l1e l'lImmiruliunc de! "ccchiu re IlCi cnnfro111i ddl'cmc grc\'O. 4. Primo ""'1'$0 dei (rammento 6j6 Rudt n;<;r IV p. 4)9) dui I'ymp.milllli di Sofoclc, st....OIltlo l'alltibu1.ionc opc:r~la <1:. STn,..:o (IV '1, n . IV p. -toa I-Iensc:l. Plutarco non l'lU I'uutorc ma, dJI modo in mi inS<.'risce ii "el'$O ne! rontoto, si pilO oJcJorre che Rli f,.-: bm 110'0.
j.

I.

"'Olil"'''

). La dtU1Jonc di Dcrnocrito lussenle Ildlu rJccolr~ di Did,]\rnn7.) i: liberJ, mu Sl'llt'llhro uutenlil"u, ~U1nc altl:5tu l'unulol.till ron ])]\ 68 B ,66ldll 5...."to Ernllirico); <lDc lIlocrito oJicc ehc a!cllni idoli $i llCcmtUIMl uljli uomini e che di qucsli taluni $OIlO prOtlru. lori di Ixni, ~hri di lIlali, 11oI:r cui lbidcra,. inromrJlli ron idoli propili . Or. anche MOIII"'" ~ 191\, in eui, tuttu\;a, iI frammrnto dcmocriteo in\"OClIIO in ra\'oR: ddl'oiSfrnu di ,kmooi Clluh'i.

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12, II Tv A1lu).ltllV olxov v 'Pllltl tWV euJtt:HOlWV Yl':yovhm xul Jtft)..ftUv(' oi Jt).dOTO~ oUYYQwpe'l llO)..0YOUOlV. [2) ~On ' l'lQITO (lUTei)v xul Te!J yhEl Tt']V imUlvuIlluv imo)..ml.iJv M6.lE)QXO {IV, Iluttayoou l'la'(. TOU OOfPOU, ~' (~lllu).,lav )"6you xal XaQlV Aill!lO l1QooayoQl':u{}El, ElQ1lxaotv evlOl TWV Ilvuy60t n)v NO/l TOU f3wJlHUJ l1alEuolv UVU{}htulV 7 . [3] Oi IU~V OV l1ElOTOl TWV d b61;av Ult Tf] oix(a TaUTlI ltQotlVTlUV ~' ttOeTl)V ijv f:1;,1I/,UHJUV I':UTUXlloavR, Al':uxlou t llauou T ltEQI K6vvu utUXll1~a T1lV TE (POV11OtV (ill xal n)v avQdav ~~:msEv. [4] 'Q YUQ oux tltl;LOE TV OUV,QXOVTU XIUIUV II,xeoltm, TOU IIh ayulvo XIUV Ill':ToXEV c.('UTtV. Tij t 'puyij ox ~xOlvJVll0I':v. onil TOiJ ouv{.njIUVTO TOV xlvuV()V eyx(tTalJt6vTO, aUT hmu xul IlClXllfvO TOi JtOEII(Ol

ei che C mediocre C dannoso. Con tale asser:done egli introduce subdolamcnte nella filosofia insegnamenti faUaci e devianti, foricri di innumcrcvoli supcrstizioni. [5] Noi, invccc, grazic alio slUdio della storia ed alln conslletudinc con lo scriverc abimali a recepire ii ricordo dcgli uomini migliori c pill fnmosi, diventiamo capaei di respingcrc prontamente tutto ei ehc Ji mcdiocre, negativo o poco nobilc po trcbbc derivare daU'incvitnbilc COnlatlO con la reah circostanlc, perch indirizziamo le nostre facolt critiche, con pacatezzll e bcnevolenza, vcrm i modclli migliori. [6] Di qucsti personaggi escmplari ho approntato pcr te Ic Vi/c di Timoleonlc di Corinto e di Emlio Paolo. Entrambi, ne! corso dellc loto impresc, sono Slati capaci di fare ottime scelte cd ai contempo hanno goduto dei favore della buona sorte. Lc loro biogrnfic, pertanto, offriranno I'oppormnilit di discutcrc se Ic loro gesta piu imporl:mti abbiano avuto SllCCCSSO gra zie alia fortuna O\'Vero per lln calcolo avveduto dei due personaggi.

En.:).f uT1 I1': ".

{l, I] La gcm Acmdia, romanl1, secondo la testimoninnza concorde della gran pnnc degli slOrici, llveva .mtiche origini patri,de('. [2] II nome dcllll gcns derivll dai capostipile Mamerco, figlio di Pitagora ii filosofo, deuo per vczzo Emilio per la dolcezza cd ii fascino dd suo e!oquio (<<[llUla): qucsla vcrsionc trova credito presso chi ritiene che Pitagora sia stato ii maestro dei re Numa 7 . {J] I pill famosi csponcnri dclla gem devono i110ro succcsso nll'esercizio dc1la vinil K Anchc Lucio Paolo, che pure subi una disfatra li Cnnne, non per qllesto si rivcl meno deterrninato e cornggioso. [4] Non esscndo riuscitO a convinccre il collcga a rinunciare li cornbanere, si vide costretto li pnrlccipl1rc insicme alui alln battaglia, ma non nc condivisc la fuga; llbbandonalo da chi lo tlVcva gcttato nel pcricolo, egli rimasc ai proprio posro c cadde in combauimcnto 9 .

6. 1.'II,.milti, ~nl '11\11 ddl~ s<-dki niu" l'umli pi" 1I111i.'hc di HUIlIll c ii "lUlU dCldi A,.lIIilfi Mall/crei. ti,,1 qlllllc ii Ilostro disccndc\'u. ullnm'cr numcrosi consoli II I'lIrtirc <l1l1 'IH.,: T. R 5, I\IlUUCIlTUN. HJr /o.!<lRislr<lI'I o{ Iii,. ROI/InIl R,puhlic. I. Nc\\' York '9~ I.
7. ln N"",,, ' . .1-., Li rnC<.lcsillla !rmlizionc C collfu!llll' d" !'Iutnrco: cgli uSScn'll chc l'ilugmu \'isse ri"p" NUlllll cd iI'Oli7"" Ullll l.'Ollfusionc ln! l'iILlRor., di Sarno cd un Pi!lIgnru di Spar1:L chc sarcbhe il "cm llllll.'Slm di NUlllll. La ,ersiOll(" dcll'Eml'liu ~ flOCO al.'l'rcdiWlIl: dr, linche CIC~~U""I~, I)" oralOTi.' 11 l)ol cD,' repllblica II ,8-29: L'\'IO 1 ,8. ~-4 c

XL ~9.

H:

OIONIGI UI

Al.ICAIlNASSU

II ~9, Un'uhru !rmlizionc. mIJusciu!II dll I'l.uTA~CO

p.n.

(R,,,,w/,, 2. .I: mu linche F~STO.I'. ,~ L.l. C<.llllider'll)li A<'milli' t1i~ccmlcnti d'li Troilllli. H. efr. TACITO. 11J11lalrJ VI n. 'I II"",,/illlll )(,('''")' { ....."'''J'''" bmlOrum crillillll. 9. SII L. Emiliu ]'.1010. Illldre dei Ilostro c consulc nel ~ 16, dr. HIlOlJC;llTO~' I. p. ~}6. SlIlI'cpisodio. qui lICCetHllllo. \'t\" "ltre ~ l'U1TAIlCO, Fllbio MIlUilllo '4-16. l'or.lI11u 111 ,06-116 c LIVlo XXlI '1-1'.'9. ii qllule affcm1l1 (XXII 4). ~l chc ii console C. Tcrcn1.io
Vurronc Il\'rcbbc d'llo ii sCRIlLllc di gucrtu sco~u l1cppllrc mn5111r'lrc iI collcRa,

534

A1MIt\IO~

, -3

535

lSl TOTOU i}uy6t11{1 Ill~V AtlUhLu IXl1t(UI\'l '[4) JIe.yqJ ouvell)U10ev Ill, vi6e; b naij)..oc; AI,I(w", l'tEQl ou TMe YQlpual. yeyovw Ev ll..LxLCll xata xcuQov ilvtlOUYTO M!;cu xal uQEmL eJUqJuveo'tTwv vQwv xal /IeyioTlo\" lH.ClIlll'fV ou Talha roie; euoxlllOUOL rote "tOle; 1tLt11EJII{lTU ~1]).Joa, oubt ti)" Ol)'fl)v u" rc' lr.QXllS ltoQEu6el. [6] Otf ya{l Yov ~(J)m ltE(ll bLxw;. 01[c.wJIOJ TE Kul besuiloEI xal 'pL0CJlQoouva. ul lJltOTQl!XOVfE 01 ltoot tV flllOV hmuvTO. {}eQunElltLxol xal ol'toubaim YI':V6ILEVOL. lwv,nUOtv tl;t).,IJtE. ltQ oubl!teQov cpuw Exw\'. WC; l)' hrnt{lolJ xQElnova T~V im' vbQeta xal lxULOOvI1 xal n(utfW Ml;av a:tl(! nCQlltOlOIUlVO, ole; futhJ
lhpeQf nv xuf}' illxlav.
[J. II n(H.iJtljV youv n'itv f:1tllpavwv QXlV yoQuvoltlav 11 III:U),,{}WV, IIQocxQlthl exuul:iv ltvQwv ouvanoYQu\Ilulll!vwv, o iJoteQov IIuvm VIIUTeUOm UYOUOl. [2] rl!VlleVo ' lCQcu TWV uuyoQwv IIQoouYOQeUOllvwv 11, o tll ctn' oQvWWV xut mOllllElwv ctIIOelXVUOUal 'PWllOiol ll(.(vnxfl moxlTou xal q'lu)"axa, OTW lTQoooxe Toi lT(t'[QlOl iWeOl xal XOTcvlloe tl'Jv TWV lTa)"mwv lIeQl T6 Oeiov eU),,(JpelOV, [31 WOTt TQl1'lV uvu oxouoav clvm xaL S1])"OUI1v1lv )"),,w Evexa S11 Tt']V ieQ(l)CJlvllv TWV X(lOTTWV Illav ctnolpljvm Texvwv, xat ItaQTuQiiom Toi l(a)"ooqlOl OOOl Tt']V EuopelUv W(lLOUVTO OCQaIIela {}ewv moTUI1]v elvm II. [4J ll6.vTU y6.Q et'lQTo IIEt' ellIIflQ(U VII' UUTOU xal olIouM}, OX0)"I)V TWV )"),,wv 'YOVTO ote yLYVOlTO 1I:Q6; TOUTlp, xul 1I:uQu)"eLn:ovTO ouMv ouM XUlVOTOIIOUVTO, ct)"),,u xal TOi ouvlCQeuOlv ctct xat lTfQl TWV IIIXQWV lUqleQOlll:vou, xui. lt'l6.oxovTO, w ei. T6 {}Eiov EXO)"V TI ilYEltm xal. ctllElHpil tLvm tWV llE)"EIWV, )"),,. Tfl yc lT)"n xu)"e1tv I) lIeQl Talna OUyyvwll1! xut ltuQ6QUOl' [5) oVel YUQ tI; ctQXii l:uOU IIQ),,41lTUQUVOlll),IUTl xlvei

[5] La figlia di Ludo Paolo, Emi1ia, ando in sposa a Scipione Maggiore JU ; ii figlio, P:lOlo Emilio, e per I'appumo il prm:lgonista dclla nostra biografia. Egli raggiunse l'et virile in un momento in cui a Roma vivcvano personaggi famosi di. grandissimo valore e di aho lignaggio: anzich acquisire notoriet grnzie alie occupazioni tipiche dei giovani nobili di alIora, imraprcse subito un cammino bcn diverso. (6] Non si cimento in alcuna nzione giudiziaria, non brig per procurarsi conosccnze, appoggi c1eLtorali o amicizie onde divenirc gradito ai popolo, a differenza di molti suoi coetnnei cite, per raggiungere tale scopo, diventav:mo servili e intriganti. Se si comporto diversamente, non fu per scarsa predisposizione verso 1'c1oquenza giudizillria o la vita politica; iI suo agire cra, invecc, detlato dallll COIlvinzione cite fosse prcferibile otlcnerc fama per iI corllggio, ii senso della giuslizia, la lealt:i e, nel praticare tali virt, si distinsc subi to dngli nltri giovani.
(l, I] Ln sua prima carica imporfante ful'edilitli l l : cgli fu e1cno tra dodid candidati cite in seguito - a quanto dicono - raggiunsero {Uui iI consolmo. [2] Pu, poi, sacerdote nc1 collegio degli auguri 12, quei sacerdoti cite per i ROlllani sono gli il1lerpreti e custodi deli 'arte divinatOria, basata sul volo dcgli uccelli e suU'osservazione dei fenomeni celesti. Emilio eserdto tale caricll nel pieno rispelfo dei costumi aviei e dc1le credenze tramandate. [J] Pcr lui iI sacerdozio non em llna carica qUlllsiasi da eserdtare per farsi un nome, ma un'arte fm le piu sublimi: pon, quindi, unll testimonianza a favore di quei filosofi chc definiscono la pictas la scienza dei culto degli dei IJ. [4] Svolse il suo ufficio con compctenzll e zelo. Quando si occupava di divinll,done, lasduva da pune ogni altra incombenza; non trllscuraVll 111cun panicolarc n introduccva innovazioni e discuteva spesso eon i collcghi su ogni minimo deuaglio. II suo scopo era mostrare come, quand'anclte gli dei non si ClltllSSero dc1b negligenza umana, un comporIllmento trascuratO e indolente costiwisse un danno per la ciu. [5] Un sistcma politico non si mina dalle fondamenta al1'improwiso, sia

10. '/<"1"1 tllWlI"lill, ~eeolldo V"L1IKIO M"S.~IMO VI 7, 1; inlorno aI ~IO spos 1'. Curo I1dio Sripinl1e Africano M~lli:iorc. iI I'incilorc di Zamu (l'OlJlllO XXXI ~6, ,.); L,v,o XXXVIII ~7. 6; VAU'UI" MA1oSIMO /'lua''tII). II. Nd '93; BMOl:GlfrON I.!>. 347. l~. Nd '9~; BkOUGIlll.'N I, 1" 3)~. Si \"ed.1 unehc 1/lIlmd"ZI;JI/('.!l. F' e nole ,6.

'.1. Al1usinnc a ~cll\lud deUu filns"liu pllllnnku (in huse uHe D(ji"hioni I'seudnl'hHO' niehe; _1,.\1\) ''''''em sl"ieu (ill base II SVI' III (>04 tlu Swbl'" e (>OH .lu Diogl~le L"er?:iol.

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no~.e(uv, M xul t~V tWV IU!l~6vwv <jlQo\JQCtV xUtaO\JUlV ot nQol:!IU!VOl tI)V tv tOiS IlLXQoiS XQ(~eLav. [6J ~OIlOLOV bt xul tWV OlQanWnXwv Htwv u xal nOlQ(Wv e!;nao.1)v xal qllUXU nUQelxeV ~aut6v, ou lll\llUYWYWV ~v TtiI oTQunlYeiv, O' woneQ o neiOlO1. t6u bCUttQaS QXCtS tais n(llhtUlS Ilvwllevo bu~ .ou XUQ(~t:O()UI xul nQ{to; ElVUI .OL; Qxo~tvou;'4, [7] U' wOlleQ ieQeus t {wv) QY(wv belvwv tWV lIeQI tS tthJolas ~()wv e!;tlyo~Evo EXUOta, xul <jlopeQ6 WV 'tois 1lel6ouOl xul nUQupulVOUOlV, wQ()ou tt)v nUtQlbu. IllXQOU beiv nQEQYoV ilyoIIEVO; .0 vlxv 'tou; nOElllou; tOU IImbeuv touS n:oltl;.

{",II ~uO'tvtOS bt tO 1tQo 'Avtloxov .ov ~ltyav n:OUIIOU tOle; 'PwIla(01.e;, xa! tJv ilYellOvtXWt'twv v6Qwv tl!tQUl1lltvWV nQ6 excivov 1', tinos an:o tile; tontQae; I:vtOl1] n6ellOS, ev 'IP'IQlCl XLVIUIt'nWV IIEy6.WV yevolltvwv 16. (2] 'En! to'tov

pure con un acto sovversivo di grande portnta; ai comrario, I'omissione o I'imprecisione nelle piccole cose impcdisce la salvagunrdia di quelle di maggiore importan7.a. [6] Anchc dcgli usi militari della patria Emilio seppc essere osservatore e cuslode: non si comporto da demngogo neUo svolgirnento delle funzioni di comando n cerco di otlenere un secondo comando, come aliara em in uso, cscrcitando ii primo con eccessiva indulgenza per conquistarsi ii favore dei soldati l4 (7] Come un sncerdolC: t preposto ad importnnli riti mislerici spiega nd una 3d una le singolc: fasi t dei rilo, cosi faccva Emilio, anche a COSIO di suscitare timore negli insubordinati e nei trasgressori; egli badava soprnnuuo aUn stabilit della patria, convimo che un nc:mico da scon6gg:erc: fosse: qUllsi meno importante di un civis da educare.
[4, l] La guerra conlro Antioco ii Grande tencva da tempo impegnati gli ;11Iperatorcs romani piti abi.li ". quando sul fronte ocddenlale. in Spagna, sommosse di vasta portala susdtarono un'altra guerra 16. (2] Emilio fu inviato conlro gli Iberi in qualit di pretore, ma ai sei fasei. spenami ai pretore g1iene furono aggiunti altreuanti, sicch ricopri lale carica con dignit proconsolarc: i7 (3] Vinse due volte i b:ubari con "csercito disposto a bauaglia e ne uccise circa tremamiln: ebbe successo perch, a quanto sembm, seppe sfrunare la posizione strategica dei luoghi e la guadabilit di un l1ume per fncililare ai suoi la vittorin; conquisto, inohrc, duecemocinqunnto ciltil che si nrresero spontaneamenle 1M. [4] Cosi organi7.7.atn, riappacil1cnta C resn fedele ln provincia, la Insci per tornare a Roma, senzn cssersi nrricchito di una sola dracma ln seguira alio spedizione ibcrka. [5] Come uomo d'affari era piuttoslo negligente; ern, inoltrc, prodigo c non badnvo n spese sebbene non possedessc grandi sostanze, tant'e che ii suo patrimania ostento riuscl n rimborsare la dote ddla moglie quando egli morl.

b Alp.lLo

e;C1ttllq;thl OlQUtlly6S, OUX !; fXWV nEUXElS. ooous fXOUOlV Ol OfQU't'lYOUvtEe;. U6. 1tQooallwv htQou; tOOOfOU;, WOlE 'til; Qxil; n:unx6v yevto6ut 'tO !;(wllu 11. (}] MXll Iltv ouv 6{ ex naQa't!;cw tvlX1]OE 'tO5 lluQPQOU5, nCQI TQIOIIUQlou; veJv - xal boxei 'tO xatQ6wllO 't'Ie; OtQclTllylae; 1tfQtcpavw yevt06al, XWQlwv eucpuiy xal nOtallO TlVOS blulloel Q1O'Twv'1v nUQuox6vto; ainou trQ6 'tO V(XIl\IU TOis OTQunW((Il -. 1tOEI bi lIevTilxoVTU xal bluxoo{a exelQJOUto, be!;ulltva UUTOV txollolw III'. (4] EtviJvll 6t xul nlOtEI OUV'1QIIOOlltvllv nol.n:wv tI)v enuQxlav, Ei 'PWII'lv enuv'IOev, oubi bQUXI1fi IU{t yeyovw eunoQwtQo tn6 Til; OTQUTe(U. [.5J 'Hv bt xul nEQI TUUU XQtlllaTlOT~; Qy6uQo;, euMnavo b! xul <pelbT)e; ex TWV nUQx6vTWV' ou noU b' i!,v, U xul <peQvije; bqJElolltv'lS Til yuvQlxl IlI'!'t TV Ovutov aUTO y).,(0XQw e!;i]Qxeoev.

q. ~ urdo" (omprcnderc u quulc curieu llli1ihlrc ill1cnd;1 rifcrirsi I'IUlllr(O: (on uo'csprcssiulle e:llr('IIHlIl1C111c Hcncrieu ilnoJlro mnorc imende giuslapl'orre ati un Emilio rigoro~" nellll ~fel'll rclilLio),} \ln Emilio ahrenumo esillemc in ('ampo mililare. I). Ndla lLuerr~ l'OlllrO AnriOl.~) di Si riu (19~ISS) {urono coirl\"ohi ii eonsole Mmlio Adlin (jlnhrionc (chc villJC ulI~ Tcrmol'ili nd '9' l cd ii C{lnwlc Ludo Comei." Sdpiol1e khe "in~ a MUl!nniu sul Sipilu ii 1<)0). Iii. ln SPUl!l1U le "'lll1ml~Je iniliaronu quando i 1t00n'lIli, nel 197. la di\'isem lU due

prm'inec; ncl '9~ fll il1\'illlO 110 csercilO oonsol.1re wnull1duw du CUlonc (IlROUGItTO,-, I. p..1.19) 11. Nc1 '91 Emilio fll ilwi"ro ncll;l lIisp,,"ia U/Il'n'or c()n illlpailllll f"'fKflt/lllfa't': LI \'10 XXXV 24. 6: XXXVI ~. 10 c XXXVII ,16, 1,

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lunga convivenza21 ln ripudi, nonostltnte eUn gH nvesse dnto unn splcndida prole: intendo parlare dei celeberrimo Scipione c di Massimo Fnbio. [2] Non rimangono lesdmonin07.c scrilte che motivino tIlle sepllrazione. Possinmo ipolizzllre che si sia veri6cato ci chc, a quanto si racconta, era in uso presso i Romani in caso di scioglimcnto di matrimonio. Un romano imendevn ripudiare la moglie: alie do.. Innnde degli amici che gli chiedevnno se per lui non fosse sufficienlemenle belJn, sllggin cd in grado di procrClIrc, (J] egli lcndevn ln gnmbn, mostrando ii calznre (ca/cem in latino), c diceva: Vi scmbrn forsc che non clllzi bene, che Sill da genare? Eppure nessuno di voi in grAdo di dirmi dove ii picde duolc quando lo calzo21. [4] tAlcune donne sono ripudinlc dai mariti per colpc grnvi e di pubblico dominio, altre piu frequcntemcnte per piccoli mn continui dissn!>ori causllti dn insofferenza o divergenza di vedurc. Pur sfuggendo alJ'atlenzione degli altri, essi creano frallure insnnabili nella convivenZIl. DJ Lnsciata, dunquc, Pnpiria, Emilio spos un'altra donnn, dnUa qunle ebbc due 6gli mllschi 2J . Essi vissero nclla sua casa, menlre quelli nati dai precedclHe mntrimonio li diedc in adozione n Illcmbri di gentes tTU le pill nobili e prcsligiose, lllllnggiore entr nelln fallliglill di Fnbio MllssilllO, colui chc cra sinto console per cin'lue voltc 24 , ii minore ru adOltlllO dai figlio di Scipionc l'Africnno, suo cugino di primo grndo, che gli diede ii nome di Sdpione 2'. (6] Ddle figlic, uml spos ii 6glio di Cntom.,26, I'nhra Elio Tubcrone, uomo di grande

'9' II m~lriml)nil) tI0\'t-11C _\'\"~nin: inlorno ~1 IM,1t86, lenUl1) comI) che il figlio mi nltCqoc .JI~ fi1lt: Jd 18) o ~lrinilio dd '8.t h'd. A. E. ASTls, JcrpiQ ,1t'",i/lIlnUJ, Odord '?67, PI'. l~)-ln) 70. C r_pinn MlIJCfIoII:, ronsolc nd l}I, _nno in .."i ,;nlOt: I r.uNi L-J o!trn~ ii tnunfo, n.()(JGIlTOS I, III', 11)-126. II. Ahro..., IJ), 1) I'lularro ~ffe:rm:l dlC ii m~ggiure: dei figli U\"Ul; dlllll KLVflda mo.. Itlie: nd ,68 a\''''''' 'luallOl"did ~nni: n'a nllo. quindi, i1,lh, allllCl\a (;nq"e ~nni dopo 1:1 d~111 tld prinw. mUlrimonio lt8711861, che: fll, dunque:, di llSS>li In",'C tlUlluu. 11. L'unctltlntll ,leI ..... Illlrt: OOl\'1I da follle: KCmnsdulu, m~ 11 1'1\llurco Ixn nO!II, dalo eh,' ricorrc :mehc in MlJrll'l4J '" 11\. J I. Odlu St::comlll rno/llie non si ~" nulk i fiIL1i morirono dururllc I" cc:1e!>l1IzinIlC dd lriunfo per l'itlnu: vd. ii (lIl' J). J4. Q. Fllbio l\l,,~,inm Verruc<>sn dcun (."III"/II/or, uI 'Iuale I'IUlllr~'O dc:di. una hino J.(rBlill, fu conwlc: ne! 2JJ, 21t1, ;I'), ;I'~,;lO') OJMotJClIITOS I, I'. ;I~4). JllliOl'lInc: fu adO!lalO, Kt:ondo Ml'<~,u. (Q. FII!Jitd Mllxi",,,, ,1t"JIi/illIllIJ nr, 109, in I<li VI, 2, '909, ('01. '7<);11, di IIn Q. Fllhio ,\l,,-~~irnn. nipOlc Jd CIII/(fll/or, che fu pr.Jt'for (>t'l'('l:n'''''J nel (Q. F..hi"J MllximllJ IIr. 10), ibiJ, coI. 17')01, IIIlKJo,'ane Q. FalJio MlIs,imo Emiliann
t\t)fII:

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,oolb.ill:a l'idn. (Enlilio '), -41, fu prctolC' di Sirili~ r\oel 1-49 m"OllGIlT()." I. I'. -4)Hl C cOllwle nel '-4} (ihid., p. -46<). I'lllcciJ> ~Uu I:,ocrlll numunlina com~ Ic:galo dd fr~ldlo lih,do, I' -4911. 2). Si lr.,m~ di P. Comdiu Sdl'iollC' Emiliuno Arriamo, ~dOlllllO d"I lilllio m~AAiOrt: ,lell',\frial1lu; Jd padre 1I(Iolli\~. si '" C'he fll ullR"re e huon Ol"IIlorC' e chI' lu ,ulUle mlll rc:nnu Itli iml'cJi di tktliolDi ullu pulilit"u (CICI!KONlI, IJmlll.l 11: Dr- o/firiiJ I 1:11: Llvlo XL ~2, 1 \: VULUIO I lO, )1, Giu\'unissimo, l'l~nilim<l nlmbUll II Pitlnu: u, J'9 <:<.1 illol irC' CK:IIKONII. Dt' rt'pllb!iclJ [ ~J: lJlO\)O ..O XXX H: LIVIO XLIV 44, J, l'rot"itOniSIU dei .\'''Il/1r;''1II ciccronilll1O, flll~JI1sulc nel 147 c nd IJ., (Il~ouUln'uN I, 1', 46J), ('cnsore Ile! ',I"' (1\KOlJGlIl'OS Lp, 'lN), tliSlrIlSSC C:IThlllillC nc!I'16 c si illll'"drunl di NUUlIII1Zill1\e! 1).1 (111M. I,pp. ,167 C' -49'1). Phll~rco ~crissc: 1I1lU hiollNtiu Ilt:TdUl~ ~u di lui: (;<110 Gr<lCW 10, ): 'liht'no (jr;lCOO 21, 9, 26. 'I~rli~, IiCCOnoo Emi/ro 10,6. nd 168 enl un~ blmhillell~.Spos ~brro Pomo<='1One: Lidnilllo, figlio nllAAiort: tld Cc:nsort: e den~ I'rim~ moglic: Licini.. (Ol/Ol/t' M"UiUTt'

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Av.lO ToulUQwv. v"lQ (llOtO; xal JleyuonQentoto,ta 'PWflU(WV nev(~ XQljollevo;l1. (7J 'Houv yQ ixxalexa OUYY!Vli;. AW.OL nvu. olx161ov 6t nvu ~txQv ~v autoi; xal XWQ{6l0V v 1jQxu not. Iliav todav vtltOUot 11U naiwv noUwv xar YUVlxwv 1". (8) 'Ev ai; xa! i} AlpLiou tou6! ttuytl']Q ;IV. 6iS imuuoavto; xa! 6l ttQlalljle. oaVTo;, oux atoxuvoJlhl] tt)v nevtav tOU v6QO<;, ).).. ttaull.!;ouoa tt)v (lftt)v l' ~v nhl]; ~v. [9] ot lle vuv ecpol xal oUYYllvei;, v 11"1 X(~IQOl xal nOTallot xa! muLXiollaoLv 6Qlowot ta xow., xat Ito).).t)v llU(lllXlJIQlav 4v Ill!utP h~WOLV lm' !'Iw.... ou naOVtUl LacpE(lIlfVOl. (101 Tauta Ilt... ou... ii iotoQla oy{!;e0'6al xal na(lfl'tLOXonet... lllwol tot O<il~E06Ql POUOltl!vol;. 16. I) 'o 6' AtJlo..lOS nato; nobElX6d;1II OTQUUOfV tn{ TOU; nU(lunlou; Alyua;. oii; VI.OL xat ALYUOtlvou "'0116toUOL.lO, ~6X41oV xa! frulIOELbt; 6vo;, fIUte!Qw; b nOtlu~tv l'llbuox6~[...ov unO 'PWJIU(' wv btil tt)v YEITviaOlv. (2J Til YQ ioxata til!; '!taia xar xatIYOvta n(lo T ~ AnEt autwv tE "CWV ~ Am:wv til xu!;61lEva t4t TUQQllvlXql ne6Ylll xal n(lt;; "C"Iv lP1lvJl VTalqoVTa vtllOVtal, ILEJIUYIII!vOl fuhtUL xut tOl nUQa(m lpiIQw.... (J] T6te b xu! Tli {}UOOlI &t1,lle...Ol, OXCPEOL nelQu"CLxoi: qJl1QovtO xa! neQll!xomov ta t~TCoQIUi. XQl Otllwv 'H(luxE!wv vunl!o...u. [4] 'ETClVt0i ou... tOU A1JILlou, TftQUXLOllvQlm ye"'6ILe",oL tO nli{}0i ultl!otljouv' 6 M TOV OVllltaVTUi XTaxLOXLlou exw", ltevtanuolou; OUOL... mhoi ouvtpae. xal tQE'4'IUlVO xa! xtaxdoa el T tdXll, bll!wxe 6yov cpLvttQW1tOV xa! OUJltJUtlXV' l.Sl ou yaQ ~v j}ou).0lll!vm mi; 'PWJlU(OI naVtnaOLV ixx6wC1L T6 lYWV ittvo;. wolteQ Qxo ii

spicco C assai dignitoso nellollcrare I'indigenza neUa quale vivcva 27 . [7] Gli At!/ii erano sediei in (amiglin, posscdcvano una casa moho piccola cd un unico podere di minuscolc proporzioni chc dovcva sostenlare [Uni: ques['unico (ocobre essi dividevano con figli c mogli 211 [8] Tm di esse ln figlia di EmiJio, che cra Sloto console dlle volte cd :1Vcva riportalO due [rionfi: dia noo provava vergogna per la mooesta condizione ecooomica dei murito. anzi, tIImnirava l'oneSI:l che di lule poverl:l cru ii (ondamento. (9] Al giomo d'oggi, invcce. li llleno che nOll si innalzillo tcrmpieni. noo si creino corsi d'acqlla O Ilon si coSlruisco.no muri per dividcrc la proprielil comunc owero le vlIrie propriet non siano distanli le une daUe ohre, (ratelli c po.rcnti sono in conlinua comcsa. [10] Ecco gli escmpi e gli inscgnamemi fomili dnlla s!oria a chi vuole lrarre da essa beneficio.

10. U e: 1~, ,). chc romb~ll ~ Pidna IGm.".. M"xgll.lff '0. 10: Emilia II. I. dt...e: si "ll"ml" imllwf,ri'lmcnlc dI" C~lonc e:r.l "tt<"1c:ro.. di Emilio. II m:llrimonio i! suc:cnsi,'o: ~i \~I~ Gil/ln" M"I/)I,I"'" 10, '"I SOJJI1l cit:llol. '7 Q. Elia Tubcronc. l':ldr" ddl'omoninlQ filosofo "'nko Cil~IO tI:I CIC~kONII UJn,','J 117' L~ pO'..crlit <kKli tldli;' un tOPOJ lIi1lprcscmc in LlYlO XXXI ~o, I: lo slOrim n~rl1l d,~ I'cdilc ClIrul< .lei .,00 .I"~fll) tI"fim /'<I..ttls c1llrllll1nll UllllOnu pmliliJ,

[6. I] DivcnUlo console2'J, Emilio guido una spcdizione conlro i Liguri (delti anchc Liguslini)lU inscdiali alle (..Ide delle Alpi. popolo feroce e beUicoso, che ln vidnunz.a dei Rom:mi aveva affinmo nelle arti belliche. [2] Essi abitano la pnne estrema dell'ltalill, a ridosso dcllc Alpi cd, in pllrlieolare, queIJa zona alpina che sccnde verso ii Tirreno, di fronte all'Afrkll Jr POpolutllllllche dai Gal1i c dagli Iberi dellll ".ona costiem. [3] Grllzie alia vicinUIlZlI dd mure, i Ligllri enlno solili cOl1lpiere razzic COIl navi cors;lre c devastare i centri commerciuli COSlicri sino alie Colonne d'Ercole. [4] Quando Emilio gillllse in zona. trovo qU:JrllnulInilu uomini promi o di(endcre ln loro term; ii suo escreilo cra cosliluilO di appcno. oltomiJa 1I0mini, costrclli ad u(frontare una fona cinquc vohe supcriorc. Ciononosl:1n1c. misc in fuga i barbllri c li assedio entro le mura dclle eiU:1. Poi. (ccc loro una proposla di pace molto umana: ~] i Rom:mi non :lV(.'VlItlO interesse II dislruggere i Liguri. i qunli costilUivano un valido ba-

1K. efr. nllcbc VoII.IIIIO MAS.\IMO IV oj, 8. 19 Nc1182, COll (;nL'" Ik!lin llll111iro: I~MOll(JII1'ON I, I'p..181.,lJ2. jO. ChiulllMli :lllche Ulluri InK:llmi, ubil~\':l11() lu IIUr!C oriL'J1lulc dclI'odiem~ Lilluri~ c ~u un.ni impcdi\'ano ui Kom:loi I~ ('OfTllmiC1lziOllc r"nem" c murillima con Mursigliu c llbrlll' LlvlO XL 18.~. l'cumo UI 16.11, ,h" coslilUiSC1: I'Il>bJ,hilme:fllc r~ fome' di Plu.

l:1rco. Ii chiulnu LilltlMini; Sl'IIAllONH IIV li .,1 uAAiulll:C dle JI'"sscd""'un" lItlll pOlemc t1onu. }I. S~""()l1llo ukllni int~'rpreri (tll~ll~tllll!~. II. ')J: WI1'l.V". <I" loc.) si im!kll ~'m ill"" mine Arf\~'l i1lerrilorio dei I.llmi. lJOpoli ubilllllli u norJ dei P", ndlu parle: "rienlLlI,' drJl u I'iunurw I'llduna tL,y,O V I). ~ c XXI JI\, 71: ~i ICIl!lW prescm". ltlllLl\i,l. "h<:. scb. brll<: l'inJicuiane: I;rollrufi<'ll di I'lul~rco !MSU liCIllbrure s,...rUI11ClllC: cungwu, Sl11A",,-'NII (II ~.,) f~ ri{"rimC'T1lo ul1'AfriC"1l nd descri"crc i] c;"fI....IIJ JIIIUJ.

A1MIAI01:

543
luardo contro g1i auacchi dei GalH, sempre pronti a minacciare I'halia. [6] I Liguri prestarono fede alle sue parole e gli conscgnarono navi c ciu: Emitio, da parte sun, noo mosse un dito contro le citt ma le restitui agli abilanti Iimilandosi. ad ahhnuerc Ic mura. Rcquisi, invccc, tuue le loro navi, lrannc quellc con meno di tre scalmi; [7] qunnlO ai prigionicri chc i Liguri avcvano fauo duranle le loro scorribande per terra e per mare, motti furono traUi in salvo, stranicri o ROlllllni che fossero J2 . Furono qucstc Ic imprese che diedero lumo ai suo consol:lIo. [8] Negli (moi succcssivi piu vohe diede nd intenderc ai suai con ciulldini che dcsiderava divcntarc di ouovo console; in alcune circoslnnzc, nnzi, si candid, ma senza succcsso. Decise, aliara, di rilirarsi a vila privllla, dcdicandosi aI culto dcgli cli c all'educazione dei figli. Fomi loro una formazione impromata ai coslUmi patrii, la stcssa che egli aveva riccvuto, ma ancor piu si adopro ache ricevcsscro un'cducozionc grcca. (9] Ad istruirc i ragazzi non vi etano solo gmmmn liei, sofisti o retori greci, ma anche scu1tori, pitlori, cspcrli di ippica, di cinegclica, di caccin H , [10] EmiJio, ameno chc non lo trnuenessc qualchc impegno pubblico, era sempre presente alie loro lczioni cd ngli esercizi ginniei: tra i Romani di allora, era certo tra i piu prcmllrosi cornc padre. [7, I] Pcr quanto riguarda la politica estera, Romn in que! pcriodo era in guerra con Pcrs('o di Maccdonin. I Romani accusavano i loro condoltieri di imperizia c deholczza: (:ssi si stavano copremlo di vergogna c di ridicolo ncl condurrc una Cllmpagna che procurava noie piu a s che aI nemico. [2] ln precedcnUl, i Romani OVl.:vano scacciato Antioco il Grande dall'Asia dopo avcrlo rcspinlo ohre ii Tauro, lo avevano assedialo in SiTia, pnlteggiandonc la resa (con per quindicimila talenti'"'. (3] ln Tcssa picna soddisfazione dei glia, poco prima, avevano distruuo "impero di Filippo e sottratto i

nQb~oAov illnobtilv Xl'.41l'.VOV TOl ruAanxol x1vfJl1aO\V, f:nmwQou, IIBvOl IlflnfQ{ tl'lv '!Ta}Jav. [6J I"JUJTfloaVn: ollv Tcil AiflllqJ t ti'. vati xai t nAt:t. iVExflQloav. 'o bt t Ilh 1I0Afl oubh 6Ixf)aa, li 110'110'11 t tl'.IXIl nl'.QU!Awv, unbwxe, T b vati naa iU(ldt:to, xul nAoiov oubh uutoi t(noxAllOU Ileit;ov ltnAl1Ie' [71 tOU b' ;]Awx6ta im' UUtWv xat yf]v ;1 xa-r OAanuv uvw(}uato nonou xa{ ~vou xa{ 'PWllulou l'.uQt6vtu 12. 'ExtlV1] ~v ollv 1] unattla t e{Q11I1ha nQSEt f!1llCfluvEi: eoxev.

[8] ~YOtl'.Qov b noAAxl nOlT]OU qlUVI'.Qov aUtv uuth unUtetiaal


~ouA6IIEvov, xalnott. xut naQayyl'.i,u, w c:i.rrtuxe xa{ 1lUQllpthl, tO

AOtnv ilOUX1av EiXl'., nv ~Qwv f:n1lltAoullevo, xal1:ou naibu uoxwv n)v Ilv tnlxwQIOV nUlbdav xal n'tQlov wonEQ ato ~OXIITO, 1:~V b' 'En'jVIXI)V tptOtlll6t1'.Qov. [9J O YQ 116'110'11 YQul1ltanxol xul ooq;tOtu{ xal Q~tOQl'., n xal nAUtul xul !;.WY(U'HPOl xul :r(}Awv xu{ oxuAxwv entOTtal xal lh6oxU),0l 611Qu<; EU'lvf ljOo.v 1tI'.QI 1:0U veuvioxOUH. [101'0 b 1tati)Q, dll" ti 611~60lov tllrroMlv e1ll, rraQilv (id IIE),UWaI xul VUllVUl;.ofltvOI<;, qllOtl'.XvTUto 'PWIliwv YEVflfVo.

[7,11 Twv b 6111100(10'11 rrQSl'.wv XUlQC; ljv i:xeivo tOtl'. xu6' V nEQuti 1:<V MaxeMvwv llamAEi rro),ElloVU, fv at1:lt TOU OT(lCH11you e1xov w 6l' U1tflQ(av xal Uto),ltlav (OXQwC; xul XUtoYI!AUtW Wl rrQYltUOl XQWllhou, xat rroxoVTu xxw flJ...J...ov ~ 1l0l0Uvm. [2] "AQtl Ilv yQ 'Avt(oxov t6v i:nlljOvtU Ilyav ei!;av'tU Tij &J...J...II 'Aoln udQ tV l'uuQov f:xj}uJ...6vu: xul xUTUxJ...douvn el I:uQlov, en! IIUQ{ol xul neVTuxloXtOI. tUAVtol yu1lf)ouV1:a t 6tuJ...6. oe,,;H, IJJ UylV 6 1IQ60ttev ev el'.OouJ...(t Ollvt(lI"'UVTl'. <l>o..l1Inov, xul

re)

JJ. Le imllrl'SC.i rifenWOllo. in "aMicolare, ai 181, qumltlo

",I Emilio f.. l,mmgalO

r,m",';,.,n

lnROI.IG"I'OS

I. I'.

JII.j).

H Tale quadm i: furro:menlo: ideali7.-:uto rei i: iSpit-~lo a qudlo, alrro:llallllJ ido:ali7.7J1to. di 1'01,11110 XXXI ~.,. Come osscrva F'IRIIAHY (Jl. ))6, nl. j8)," 11lI ripo di e.l'l(aziunc o:he Ulrl!Jiu si oolll'ienc IId un Ilrilldpe dlenislirn dlc nun ~ll \ln ~risrocralkQ mmarm dq,li anni lllot70: si mnsirbi che nd ,61 fllrono al10ntunari da Roma retnri c tiJosofi I!reci (('IIl.uoXV ", ,I. H La Iluo:rl'll oomro Anlioco di Sina li el1l ('{llIcluu nd 188 con I. pace di Apllllll:ll: Amioco fu roIilreuo d.i Kom.ni ttdcre ii temtorio dell'Mill minore fino III Tauro, do-

"CUe nnuncillrC: ~lIa BolI~ c l,aMue UII indo::nnhw di quinJicimila luknti: I'OLllllO XXI '10'-4': 1..1\'10 XXXVIII JM; ApI'1ASO.I.... Jirill Jl'I.

544

"IMIAIO!

78

Tau!> ~E),J.llv un MmtEVWV J..euttq~wo(.lVte", 4) Te pumeu ouel n(.lQap1lt <ll'J} eis t6llUV ~ bi!vUjllV, 'Avv!fJav xo..uno. e'l~oavtl!J(. (4J oux uvextv ~yoijVto IlcQofi xafM.1tEQ Uvtt1U'c),,~ t"~S ")1 IU IS lOO'" <pl(l6IU~VOI OUII1tUlUxOm nov ~'1 XQ6vov. &1[0 TW'" ft"'itvwv tl15 nat(lq,a ~tTI1S 1'[o~~oiivn l"l(lO (uhoit, 1.51 6.yvoov. le n no).).~ 11)'0' Maxcb6vwv bVVOltlV il"1l6e! If)l).utno l(l' (lWlll~veoT~QClV xal IIUXIIIUltl!Qov nohjoe 17 , IlE(l1 WV 1ellll ~(laxtw
'vw{}ev Q;(IIIEVO.

(8, IJ 'Avtlyovo II~ytOtov uv1litd TWV 'AM:!;ltv(lou laXwv xcd

Grcd ai giogo mAecdonc "; aVCVAno, infinc, definitivamente sbam gliato un mon:lrca senza pari quanto ad audada e potemm: AnnibllleJ(" [4] Per i Romani era, quindi, intollerabile pensare che da tanto tempo si stesse louando contro Persco. un te che combnttevA con le forze rncimolnte dopo la sconfitta dei padre, come se fosse un awer snrio olla pari di Roma. [5] A dire ii vero, essi ignoravano che Filippo, dopo la sconfittA, avcva mfforzAto i suoi contingenti ed era pronto A sostcnere una nuova guerra n , 5u questo argomcnto varrei sofrer. marm! un (lOCO per tracci:ue le lince essenziali de1la storia precedeme. [8, I] Amigona, ii piu pOlente dei diadochi, condouiero abilis simo, oucnne per s c la sua stirpe ii titolo di re'lI. Ebbe un figlio, Demctrio}?, dai quale naeque Amigona, deuo Gonala'IO, [2] Costui cbbe comc figlio Dcmctrio che non regno a lungo 41 mA, alia sua morte, losci un figlio in tenera ct, FiJippo~l. [}] Pavcntando I'anor. chia, i notabili macedoni conVQC1lrono a corte Anligono, cugino dei defunto re e g1i diedero in moglie la madre di Filippo, Dapprima lo desigmltono tutore dei fanciullo e lo dcssero comandante; poi, avendane saggillto la moderazione c la volont di agire ndl'interesse pub blico, lo elessero rc; ebbc ii soprannome di Dosonc, pcrch em incline a far promcsse chc con aitreunnta facilit non mantencvI\4}. [4] Gli 5UCCessC Filippo chc. nonostantc la giovane et, si distinse fra gli altri monarchi~~: i Macedoni erano convinti chc avrcbbe riportato la Macedonia aUe anliche glorie e, solo. nvrcbbc tcnulo testa ai Rornani.

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OT(lUT1IYlv. XTljOllEVO iaUT4J 1m! yhEI Tll'" fOll paotltw 11(10011Yolll , uiv iOXE 6111111TQIOVJIl, nut 'AVTlyovo ~v rOVOts: novolluOOlli,-4l1 12) TOTOU li! '1IIIT(lIOS. aut6 TE rJaou.tuoa XQ6vovou noJv'll. ul6v TE naib Tt)V il),udav o:nO),lnwv 4l[Xurnov1

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IheXeJlIloe, [J J e[ouvTe bt tt)v vaQx(nv 01 nQtiltot MaxEbvwv 'Avt{yovov en6yovTt. TOU ui}vrpttQ ltvE'PtV Vta. xal UlIVOl.X(OUVTe ClUTt!1 n)v IUlttQa TOU <l>v..lnnou. l1QITOV Iltv n[TQonov xed OTQ aT 'ly6v. ElT nelQw~IEVOl 11Et'(llou xal xOlvWlpeou ~uOlUa l1Q OO11YQ[lIoav' [l1ExXi1611 bt L\wowv Wc; enuyyenx (Illv). Ou TEeOlollQy bt tWV nooxtoEWVJ. {4] Mn TOUTOV ~uolAeiJou 6 l!I(AWTlTO itv{hloev v Toi IlOXlUTU TJV ~aOL).t{JJv itL ILElQOXLOV wv~~. X{ M;v fOXfV w ltvotilOIlJV Muxebovtav ei T na),mv lt~(U1lla.

l.~lln,do cunlto Li.im:lco c SeI",KO: PI.lIT.... r;o. Drmrlnu '11.','), I') Dc.'lllelrio Puliorct:lc, ehe SUCC'd.'Ie II p~drc ....'llO un pcriot.!o di IOlle (si

\l. Si ..Ilude ~Jl'el'il,lj;O tkU~ SCCOlNi. guelTll m~(cJonica h9')'971. mncius:gi nd '97 l"O/l I~ \'iHOri~ dd ('tlllsole T, Quill1.io I'hminino I r.iIlOli,dlllc ('tlfllro FilillPO V di MocC(lolli3 (I'OWllU XVIII IH'~7: PI.IIT""I:O. '/ii" 78). " l'llil'Jlo f".OflO whi i lcrrilOri d"l.no impero e qll3si hlll<: le 1l~I'j: Cj;1i dOI"C:lle p'llIurc "nu foMe $on1l11<1 c cunsej;nurc ii 1"0l'lo fiJollin L>c11lcnio in os!lll;gio: 1".UT""Co.llr~IIJ);l. ~: 'lii" '1. II; cd, inol1rc. 1'0"'11I0 XV[[I I') c H; l.rv", XXXIII }O; i\pp,......o. '\""'111 ,/t'I,~ M~C"/.Jom;j 9. 2'}, D"1'31l!e I~ Kt"ontl~ JI",.'t.... punicl i R'lflluni sconliJSC'o Annib"'c ~ i'.."m~ nd rol: li j:lli.\a\-l P. C.orndio Scipiooc ehe impoS<' unll';aee, mohu clunI: i lMlllinn,j drn."C\1I1lO rnllOO;lrc ;lUl Sp;tg/la. ennSC'jlnarc 'lUlSi ,ulla 1m l\cllll, non mUl)\'ere gucrl"ll lId llicuoo ><.'n/,;l ,[ bencl'l;lciln dei Rum".. i e 1"'Jolarl'" IIn indennil7.o .Ii cliC'cilllil~ 1~lcnli: 1\11.11110 XV ,II; Lll'''' XXX H; A,,~"so. I..., Libi.. )ol. H, efr. unche 1''''.1l1l0 XXII 18, 10: LIVIO XXXIX ~}.~; Gw,-nsu XXX[I,l, 4') e XXXJJI,,}. \11. Fu <1"110 '''ll"hl'" i\I<l110flUl'110; l1I"rl ncl }Ol ncllll 1,'llwJllin di [pso in FriJliu. com,

,li.

~(l. Aneh'C'J;li iSlli ui trono JoIMI un pcriexlo di di50rtlini: K"'lll,\T. A",i~"oJ nr. ,lo in

1'"" J, lkme'lr",1.

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I.

,119-1, 0011. 1~'}1~11 ~l. Dcmclrio II ti,.} 2}9 "lU9: I'I.VT"ltCO, \'ir" ,I, Aror/o, f>i'lJi"" ~~, Filippo era un f~nduUo qUiolnoo iI p.dre mori: GlUrnNo XXVIII }. 9 ~}. AmljtClnO enl figliu di DcmClrio ek.ttl i1lkllo, rc di Cirene; la madre di FilillpD. noneh leml m'lI;lie di Dcrnelrio, $i C'hiumllvll prnumibilmemc Ftiu ('"me allCSlUIlO lc iserizioni lI",,"r, D"'", nr. ~07. 20: ,~)'II,' nt. ~II) dei 2}612}'; ~c"ndo P<ll.l1\IO V 89. 7 ~i chiarn~I'l1 Cris.citlcl. An1illOllo dil'ennc re dull'lll1l1o dclh, monc di Dcl1lelrio (i] u'J) fin" alia su:! mone. u\"\'el1uln ncl22r1no. II Stllltunnome .. Dosone.. ~llc:sl"lo $010 Ju l1(u, llIrro in qUO!O P"-' o:t.I in G4irJ M"I'('IO ". }. ~~. !'ilillllO. slllil" allrono ~ didllSSClle anni. rq;n sino III '79: GKYI!", P11l1i,.. puJ nr. 10. in I<E XIX. 1. '9}8, roU, 1}O}2}}I.

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547

xall16vo t-11{ nVtU ij11 'tllv 'Pwlla{wv 6vUII~v aiQolltV1JV xattl!!;wv, 'Hnl]fid bt 11Eytl Il6Xtl lU"! l:xo'touooov~' imO TltOU 4lOIIlV(VOU, t6u: Ilh ennl!;e xol 116Vla 't xafi' euu'v inhQ~f 'PWIIU(OI, xul tuxwv i1l1tl1110[W Ill':tQla Ihlr.JnIO[v~(', (6) ~YouQOv b!

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iJo"tw <ptQwv, xui. t l3aolelElV XQltI 'PW'IU{WV ~yolllno alXIICI).nou tQu<Pl'lv ytlJuvw:; f1vuI IIU.OV ~ qlQ6vI1I1O xul 6UIIOV exovw vQ6, tl1lllXIl li? reo),/:Jltjl tI)v ),VWIU]V xul ouvlltt'ntew 'OQu xat navol(lyw, [7J Ttllv yQ re6Ilwv tO ho&lou xat JlCtQuOu).anlou OfVtl YEVOllevO:; rrfQLO"wv xol ll'tEQiUIOU w XUUl(jl(lOVflUO(.CI, reoU.l)v vw OUVIIYf bvalllv, xal ta IlfO)'fLa XWQLa xol qJ"OlQIU xut I1).t1 rrwv xat XQ11IIlltwV 1Iolv xul OWII'WV XllUtv,wv ilunn).'lx), EOWllOXfl ,v nE'loV xal ouvfiXfV WOn:EQ eyxI!XQullllhov lu'iillO. [8J wOtt).wv Ilh yQ clQYOvtWV clntltnvtO '(lEi IIUQIbl':, XlaXOlOL ! oltou 11Eb[11VWV ~oov iYXUttpxobOlu]~t vou tOl U(XfOL, XQ'IIU'I.tWV b! n1)tto oov ilQXEL Illo6<><p6oou Et-l] ba IlUQ(OU tQ!fPElv n:Qon:OeIIOvtU til:; XooQU"7, 19) 'All' xtivo Ilh oux eqJOll 'tutQ XlVIIOUI xu! 1t(lo"Y"YEiv I!l E(lYOV, im l1tl} xul UOOU,I{U 1IQO!III!Vo tV fllov eyvw yO:Q ul)(xw tV e'tEQov tWV uioov li11lti]tQLov ex blu~ofl wu xr.lQovo UV11(11]Xoo:;4I1, [lO] 'o ' imoEtl1Jlevo:; u10 auTO ne(loeil llU til paOLl!llll oLel;UTo 't1)v 11(10 'l'wjlUlou eX{)Quv, oux wv EX!yYUO (bL)I':Veyxtiv l, IILX00tlltu xu( II0x01],,(av iiOou, I~ xu{tWV U JtUVlOanwv xu( v00'lPUtWV Ev6vliOV f:n:(Iooltuev ii qlla(lyuQ!a. [111 t\tyetul bt IU\! yvilOtO qlVUI, ).afleiv ' Ulhv ii UUVOlXOUOU t~ (JIt[Xl1ql veoyvv clxEOlQla nv 'A(lyotxij rvaOmv{ou lOUVOllU uxolUlI, xul a6Eiv

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Ul1oflUWllhtl""" (12) l\.l' xal IIlUtu boxEi tv li11lliltQIOV 1flO13'j6d <itToxuivaI, Ilt'J yvilOlov exwv ~xo 6l06oxov reoxal$U t1)v xdvou vo{tdav.

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ballalllia Iii Ci"01i~(ale:

la cui polenza cm ormai superiore a quclla di ogni altm nazione. (5] Ed invece cgli subi una clamorosa sconfitta nella bauoglia di Scotuua~' ad opem di TIto Fiaminino, si arrese e cedelte tuno ai Romani, pago di non c.ssere stato punho in maniem troppo drastica-46, [6] ln seguito la sua eondizione eominei a pcsargli: si rendeva como ehe ,egnure con I'appoggio romano si eonfnceva meglio nd un prigioniero deside roso di vivere senZB noic che ael un llomo orgoglioso dotato di fcrrea volont. Cominci allora li concepire ride" di una Iluova guerrn e la prepar abilmenle senzu dar ncll'occhio, [7] Lasd sgullrnile e scnza presidi lc ciu situatc lungo le grandi vie di eomunicazionc o sulla riva dei mnre per dare I'impressione che ii rcgno fosse dcbole. U grosso dellc forze, invece,lo raecolse ncll'intcmo: ricmpi di nrmi, de naro e uomini validi pacsi, fOrlezzc e ciu e qui preparnva ln guerra e raccoglieva, nella massima seg,eICZ7.3, ingcOli forze. [8] Nei depositi erano stipate trentamila armi di riserva, all'interno dclle mura dclle ciu si celavano OtlO milioni di medimni di grano e rifomimcnti suf ficienli per diecimiln mercenari che fossero impegnali in unn guerra deeennnle~7. [9] Ma Filippo non riusci n dor vita ai suo piano c ad ini zinrc le opcrazioni di guerra: egli mori di erepacuore, quando seppe di aver llcciso ingiustamcmc uno dei suoi due figli, Demetrio, in seguito 4l1 ad llnll nccusa, fnlsa, dei fratello, chc avcva minori cllpacit:1 , [10] II figlio PCtSCO ehe gli successc aI trono credilo insicme nl re gno l'odio per i Romani, Mesehino di carallere c malvngio, non offdva mohe gamnzie di eondurre a termine lInll guerra, anchc pcrch ii maggiore dei suoi pur numerosi vizi e difelli cru I'auaceamenlo ai denaro. [I t] Secondo nlcuni, non era ncppme figlio legillimo di Fi lippo: la moglie lo aveva preso ancor nconoto doHa madre noturale, una eucitricc di Argo di nome Gnatenionc facendolo passare per figlio SU0 49 [12] Per questo motivo, forsc, Persco avcva deciso di eliminare Demetrio, paventando ehe la fnmiglia reale, alia quale era assicurOlo unn discendem.3 legittima, rivelnsse le sue vere origini.

nOfni 50no ... nll"rnhi att<'lOtali Jalle fOll1i.


j).

'16. Per le ondi1.ioni di pace \'d. hl nota


017. 1'01.11110

XXIII la, -I'~: Fililll'" nulon" in Ull~ ciu ddl'interno di nome c.rnazia llomini IJOJilid "on le luro fllllliglie, I'i com'''lIli 1I11d,e Traci c bubm'i IInidllbili ehe, in "1M' di ';'(}llHnosse, PI'rcbbcru di(t:50 iI 1ll001llrClI (cusi ~nche LIV10 XI. j). UI'io pr<-..:isa IIncoru (XXXIX '1,\) ehc, l"'~lendo hcn cel"t,' ii n1nCok che nlllrh'u nei cunfronli dei I{(, mani, cerca\'a di 1'l;:'11Jcrc I,iu ..rodllUi\'lI !lI lerl"ll, Iliit imenso iI rommcrdu, .(nlltll\'a le minicre c fll\'Ori\'a lu s\'iluPllCl demOllntfiro.

"l!. l'iullc rl-"'I><lllS:lbilihl di I'N$W nei confromi di IxmClrio, ]'Ol.""U XXIII 7. Sllllp til!UTUlli Pcrseu in Plutllrco, si l'l'<llll'lnfrod"ZlrJII<', ..\', )~,)'2'. -19, Cosi anche tlToI/O )-I, 7: l.IVIO XXXIX ,,), ,): Xl. 9, 2, /lia n': UI'i.. n': Phuurl'" danoo per ~rt~ la slonp (Pl\ll~rco, in panirolprc.lllcllIdlC: un gmeriro M.yr.lm): l'iu O' legorico slIll'osCUlll origine .rgiva Ji Penro, 1::1..1111"0, XII "),

V",;" IUm"

AIMII\IOl:

9'

10

549

[9, Jl Ou IL1')V .).). xatnEQ WV .YEvvil xal taJ'[E~V, \m QUlul tlUV nQaYlttwV c:ivaqJEQ\IEVO nQO tO... n).E\lOv, (n)OT11 xal c'h'lQeioato no).u... XQ...o.... ilYE\l...a te 'Pw/-Lalwv natlxou xa! otQoTeUllUta xal OT).OU lley).(UJ nOtQI'l'lle...o, evlw... 6 xal xQatiJou. [2) nn).t", te yaQ AIXl...to... lIpaM...ta nQlUtO'o' Ei MaxE' 60'o'(a'o' tQE'l'altEVO lnnollUX(~, IOXlf.ou nE'o'TQXoo(Ou vQu .yu6ou nbtetvl!. XU( ~wvtCJ llou ~~axoo(ou Hapl!'Il, ()] tOU te vauota6110\l ntQI 'OQtv" QIlOUvtO, nQoo6x'1to'o' f.nl1!:.ouv 6lll!VO I!ixoot 1I\' uutCxpQtOU ob6u EXElQWOUto, tO 6' (iUu oltou yellooO .... (ntv)tT)QLXO tc,oClQa xul .. oe'o"l. 14) Tv b~ 6e"teQov t)Y imCltlxwv 'OOtllO'o' c:inexQouoCltO xatCIpla~IIEvo'o' XCltO ta 'E).LII(a'" M6QCI b L geooa).{a Ellpa).vta nQoxa).oullEvo tis IlaXT)'o' l'flP'l0E'4. DI nQe(lyov 6~ toii 1lOi:1l0U otQateiuv fn{ dUQbavti" 6lll!VO. W 61') tOU 'PWlwlou ntQoQwv xal OXo).a~w'o'. IlUQ(OU nv fktQpaQwv xatt.x0'l't xa! ).Ela'o' ,,).6.oato noll1'l'o')6, 16J 'Ynex[vEI bt xal fu6tu teu nEQ{ tOV ~lotQo'o' filx'lll\'oU. BuotI:QvL" xa).oUVtCIL. otQat'o' L.n:nt1Jv xul 116.X4l0'o'. 'llluQIOU te lha reviHou toii PUOIJ,I:W'" TlUQEX6.).et ouvEtpQlJ'a0601 tOU no).l:lloU. (7] Kal 6yo xattoxe'o' W tWV pOQpoQw'o' Illoit~ nEJtelolLtvwv UTl' ainou bl t1j x6.tw faot{a nUQ t6'o' 'AbQla'o"" flllla).elv tis Til" hulav.
110. II TaiitCI tOl 'PWllO(OI Tlu'o'6a'o'OlttvOL ibxu ta too... otQat1IYIWV(tWV) xQlta xal nUQoyyt(a f:oavta E6i1 xatlv inl tilV ilYEllov(av (ivbQCJ voii" fXOVta xal TlQltYIIUOI XQ1lo6al IIEYOl f:JtIOTllEVOV. 121 OUto ~" nauo AI~I(A(O. ~).lxla Il\' 11611 TlQow

[9, 1] Bench di oscuri nntali C costretlo dnUa forza degli evemi a combauere, Persco seppe fronlcggiarc ii ncmico c resislergli a lungo, logorando i consolari che erano a capo dclle fO ....le romnne, i loro eserciti ben equipaggiati e le pOlenti none c ri portando talvolta anche dcUe vinorie. [2] Quando Publio Linio invnsc la Maccdonia, lo misc in fuga in una bauaglia equeslre, uccise duemilacinqueccmo valorosi soldali e ne fcce prigionicri seiccnlo'o; [3] in un'incursione na vale colsc di sorpresa le navi anconHe presso Oreo", requisi: vemi mercanli con ii loro canco. nitre navi cariche di grano"quauro quinqueremi e'2. [4] L'altro consolare, Ostilio, fu da lui respimo mcntre cercava di fanare iI passaggio di ElimiaHj sfidata a battaglia, quando tCnt di penetrare furtivamente in Tessaglia, indietreggi per la pauta"". l'] Persea organizz, inoltre, una spedizione cantro i Dar. dani", quasi che l'avversario principale non gli d~ preoccupaziani ed avesse lempo da perdere: in qucsto frangentc trucid diecimila barbari e si impadroni di un ricco bottino"'. [6] Ccrc di soUevare canlro i Romani quei Galli chc abilavano illerritorio confinante con I'islro, i Bllstcrni H , dalmi di un fone esercito composto prcvalentemente di cavalien c chiese anche l'allennzu degli lIIiri mandando loro ambasceric con la me<!iazione dcl te Gcnzio"l. (7] to assai diffusa la convinzionc chc i barbari, aUcuati dalla ricompensa, intendessero in vadere l'Italia passando dalla GaUia inferiore nU'ahezza di Adria''J.
(lO, I] Quando a Roma giunse nolizia di ci chc slnva accndendo in Maccdania, i cinadini nan si fccero blandirc o coarlare da chi aspirava aI comando dell'esereito chc avrcbbc dovuto combaucre contro Persco; preferirana affidare subito I'incarico ad un uomo esperto ed asscnnalo. [2] Lo individuarono in Paala Emilio, ormai avanzuto ne-

w Si ullu.k 'lui Ul!.l ~~unlinll di Cullinko ~uhill1 da 1'. I,icinio Crusso, ~nllsule dei '71 (dr. ull(he o\!(wfia ''.I7E1-'; 1'01.111I0 XXVll 9, t; l.t\'tO XLII ,S(;1). ~t. Ciull dell'isultl di Euheu: S1"MAtIOS~ X I. J-4. ~ ,. Di 'llt~lll it)~Uf';UttC llltl'ul" tillt~cJ"'H: 'u 0'00 l'hultt"("o c I'utli~u fOlU,,; iI PtlSSO, inoltrc, htlUftOSO. )}. Ikjliotll' del!;t Mltccd,mill tilcridiontlie. Itllt"ll"crsUlll tI,,1 cor~o cctllt'ltle tld 1'l\littmllJtlc: STlWM-IO I)t l.IrSA"~JO, l.V. '11J.iltln, H Sullc flesrll dei om.sol" hum l~ltl~olwt'i:!l A, Oslilio Mtlncino nd 170 [lOI,itHO XXIX l!l, 7 c Ltvto XLIV 1, 6 c .16, tO. ", I'UPOIU1.iOtl" il!iricu. molru reruee. ehe (ICCUI'tl\w Iw Mcsilt ncll'tlha \'lllle dell'l\ssi(l: STMAIIO.... ll VII" 7; El.IANO, l'a"iUfOn"a IV I. I.

~6. t. 'IUL."rn Iw Il."tililUltiltn~lll'iit ~UltlplelU delln ~p... di~iotlc l'Oltll'iuht da I'crsco COll' 1m i lJ'trduni: omni in POUtltO XXVIII S, t8 c Llvlo XUlI IS.,; '9, ,,; XLV 4 .1; /'('. ril/char' 'U. )7. Triblt IlcrtntlniClf (1'1.t1>ol10, Nllillrd!il biJfQri" IV S t: TACITU, G""",mia ,16, d ubi.

lunle Mtll.. ri"1l sinislru dei !lassu 1J:tnlt!lio, ,Ia lttllttl" f(ltlli (COIllC I'lltlllrro) rlctllua di orilline cchicu. ,8. Si ,'cd" iI cap. t} c le note relali\'e. )!l' Colonia SI'CClI tllln foce dei Po.

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gli llnni {ne aveva drCll sessanta)(~l ma ancora nel pieno dei vigore. I geneti, i figli ancor giovani, una moltitudine di mnid e parenti rnolto influemi, !Uui, insomma, lo esortavano a non dcludere le aspettative dei Romani che lo volevano console. (3] Dnpprima Emilio si schcrmi c cerco di placare I'cntusiasmo popolllfe dando lld intendere che non volevn ii comando. Infinc si arrese: ogni giorno cm ossessionato da visitatori che si presentllvllno alia sua pana o che, nel foro, si rivolgevano a lui li gran voce, cercando di pcrsuaderlo in ogni modo. [4] Si presem come candidato e fu subilO chiaro che non Llspir:wa ai comando, ma desiderava offrire ai suoi coneiuadini la possibilit di scendere in campo e di combanere con successo, [5] ln queslO clima di gmndi atlese e di generale entusiasmo la sua Clllldidalura venne accolta con favore, Emilio fu detlo console per la secondn VOlUI 61 e, quando si ttll[[O di assegnare te province, non si ricorse ai sorteggio come richiedeva la pmssi, ma si voto: ad Emilio fu auribuito ii comundo de[Ja guerra colHro la Macedonia('z. [6] Si mcconta che, subito dopo essere slllto e1elto comand:mte della spedizione contro Perseo, una gmn folia lo scortasse solennemcnle a casa, Qui trovo la figlio1ctta Tenda, ancora bambina, in lacrlme. [7] Emilio la prese 1m le braceia e le chiese perch lmi fosse cosi addoloTatu. Abbrncei:lIldolo e baei:lIldolo la bllmbina esclamo: Pup, lu non lo sai: iI nostro Perseo morto! I) (Perseo era ii nome di un cngnolino che !tI piccola allevava in cllsa). [8] Emilio le rispose: Quesla unll fortuna, bambinu mia! Lo prendo come segno di Imon auspicio!, Cio quanto narra Cicerone oratore nel De divil1oom: 6l , [11,1] Era consuewdinc che i neoclelti consoli ricumbiasscro, pcr cosi dire, il favorc ottcnuto dai cittadini con UI1 discorso di ringmziumeruo, rivoho aI pubblico daJla tribuna. Emilio convoco in assemblea i Romani e tenne loro un discorso dei scguente tenore. Disse che aveva ricoperto ii primo consolllto perch desidcmva ollcnere quella carica; quanto aI secondo, invece, acceltavll la designazione sol

(". 1:11 d"llo mn C. LicinioCrll.'iSO nd .611; II~OllGllT<lN I.p. .p7. (". Cosi anchc (j1l1~"''''O XXXIII " 6. 1\111 la Ilnm p:lrle delle fonli, Ira cui Ck'l.:lonc c l.i\"io. UlIl'Sl" dle si prncexlCllc ui sorleAAio (\.ILI:"ONI!, D.. divllllfimll' I 10J; LI"lo
17,1; n. J'J c Xl.V J9, 11'9; V"l.I!"tO M"ssmo I ), .\). Si "AAi I'ropcnsi" dur nc<!no Lrlldi1.ione li"ill ll " unche per ii ((Jn~en50 mn lu \'ersionc: di Cicerone <:he ;ulinge "crro mim", Iradilione indil'cl1denle. 6.\, ln J '0.\ e II 8J. C(r, anch" V"I,HMIO M"S,~IMO I ), J c PI.t1TAMC.o. Morllfil 1971'. '9 11A , Nelllllmdi1.iont Illlin~ ii nome Jd cll,ltnolino t- P"'lil; scx:ondo Ltlllllola'lIll (p. '.1)),

60. C,,~, ;Inche DUlllo~u XXX lO: LIVIO X\.IV .1', I; cm, dun'llle, nnlo nd ~J9.

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I'huul<:o LI,'rcblle defomlLllO ilno'"t di Ulm rll~~a l'llllilm.li miRillt pcrsiLlll1I ("d. G",,~.lO, C'ynl"I:('ltiml I ~'l-' ~6) per eviLare (ruintcndirnenLi ne! suo pubblioo o'...ero l>cr llio<:llrc me Illio con ilnume dei re IllLlccdolle.

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6euTtQfJV !xdvwv OTQfJT'1YO 6eOllvwv- 12J 61' 11'16ell{av aUTou; XQlv ilXEIV. U' d VOII{~OUOI 61' htoou fUnov env Ti! )taTi! TOV n6E"OV. il;nao6al Tij; lye~IOV{a;. tl 6 nLOTeVOUOIV ailTltJ. ~1'] 7taQUO"l'QuT"yt:iv ~"bt oyo7toleiv. nU' 111l0llQYEiv OlwnTI Ti! btovyu ItQO; TO'" nOe..o.... w; iav QXOVTO; QXuv t;"TWOL.... in IlUo... ~ vv xuyuyd.aoyou; i:v YUU; O'TQuTdUL lOOllholl;604. 01 'Ano TOlTW'" TWV 6ywv no1.11']v Iltv ulbw nQ6 alTov iVEno{'10e Toi; 1tO),{TOI;. Iley"v bt IIQooboxlov TO IltUOVTOS:. il60lltvwv nl1VTwv. n TOl xOuxeovTa; lIoQe60vn l!iOVfQ 7tfJ(lQ'lCllov exovra xed WOVllltU OT(lUT'1YOV. {41 OTW; i1t( T4' xQatl!iv xal ItytOTO elVal TU"IV Uwv aQtlij xal TO xao bo),o liv 'PWllfJ[WV 6iillO;.

I J2. 1] Aillo.LOV t na'J..o.... mo; tl;wQl4"oev Errt OT\1UTElav, rro\l 111\'11 elhux(t xal Q.OTWVll X(l110ao{}m nO(ldo xata a(jlOVU Tlthllu, olv Taxei )tul Iltl' aOqJaJ..du rrt TO OT(laTneOV XOllt.O{}ivyu [2J TO\l 6t no),l!llOll xat tii OTQaT1lyla aUTO TO Iltv ThlU1S T'1Tl, TO bt ~ouJ..el'laoL XQ1IOToi, tO bt q'lo.WV e)tfiIIOL lt"(IwlttL;. TO bl! Tltl rruQic ta t'ieIV. fioQQeiv )t(tl XQijOfiUL J..OYLOIIOU; QOQOlV {llV t'iLultenQaYlli'llov. oux exw Til eyolltvll TOU nv6Q6c; tTUX[Y UII1t(lOV not'iovUI xol t'ilOlJIIOV eoyov. olov ht(lwV OTQUT'1YlV. IJ] d ltil TIS: Qa T1']V neQoiw qJtaQyu"lav Ai'ILhp TlX'IV ya61']v 1Il!,,1 T ItQo.YlulTa yevt06ul cp"o{v. ~ al11lQ xal Ileyo.l.a 1tQo TOV nl!llov :Q6tVTU tais: i),.'tIOl TO. MaxeMvwv vh(le,!,e xat Xutl!pue. ItQIi Qy"LOV nltolietlloo. [41 'lIxov Ilh yil" aVT4' be,,6iVTL Baot"vaL. III(lIOL 'Ih t1tEi;. II"lOl. bi naQaf}tm M. lu060q>6QOI n:aVTE, vt'iQfli ou yeWQyeiv eiMuli. ou rrhfiv. oux un lto4tvlwv t;ijv vi,IOVTfli. U' v EQYOV xal Illov TixvlJv Ilel!tWVTfS ud Ilxe06m xa( xooniv tWV VTltfJ"OlttvUlV. [~J 'O; bt Itl!(ll T~V MUtt'iIX~v66 xataotQutoxebl!
6.,. L'illlllmnll tld .Iisrorso ln qU~lo I)~UO e jn MQ'lIfi" '971' ~.Ii ~luml'0 I'nHhiDno: L,VIO XLIV U-J'I i1llKlllC din"rso: si ,linlltSll'lI co111e I'eroc IIhhi" I1lCllkl1l1lo lu !iUII I'illl !>l"COntlo ill/loJ I//llio",,,,, J ""l'Un(mll cnn", .Iu)dllti ehe selluil'llno i cIII"lIi per monlllrli llrol1ll1mcme <JUIIInnl i \'u"ulicri fossem SI"li .IisurdOlllui (1.'''''0 XLIV ~6. j). Lc m,'<k-sirnc cifre in L,yIU XLIV 1(,. \ e t\I'I'IANO,.\"tr",'u Jd/II Mar..d/llll'u III, I. Sui BMlcmi. y,l. notu H. 66. Vkino u ])c511(1IIb" I.li inccn" IUnlJil.lllzioncl: DloIJO"U XXX 19: L,yIO XLIV ~6, )-7: i M!i eruno un IlOIM)I.. trtlcio 'Ibit"nlc ui conlim: nord'dl deU" Mllccdonill, ,,1I'u)ICUII dei me.lin Suimone.

perch ~nlno i Romani ad nvcr hisogno di lui come comandante. [2] Percii> non dovcvn loro lllcuna riconoscenza: se, infatti, essi ritenevano che alui con mnggiore nbilit polCSSC guidarc la spedizione macedone, era disposto a cedere ii comando; se, invece, gli davano piena fiducia, non dovcvano immischinrsi ne! comando o fare chiacchiere, ma compiere in silenzio ei chc occorrcva per ii buon esito dcU'impresa. Qualora i soldati avessero ccrcato di prevaricare illoro comnndamc, si snrcbbcro copeni di ridicolo piu di qunntO non stes sero facendo in que! momcntoM . [3] 11 discorso ispiri> rispcllo nci cillndini cd infuse ndloro animo grnndi spel1ln7.c per ii futuro. I Romani erano contenli di llver messo da parte gli adulnlori e di aver scdto un comandante che diceva ei che penSllva ed aveVll un caratlere fiero. [4] Pur di divenlllre ii ph) I>OIente tra i popoU e dominare gli altri erano disposti li fllrsi schiavi dellll virlu e dell'onore! [12. 1] Emilio P'lolo fece unll buona navigazione, un viaggio ugevole e riusei a ricongiungersi all'esercito in breve tempo senza correre nlcun pericolo: ii buon inizio ddlu sua impresa - io credo - da auribuirsi nUa fortuna. [2] Sul suo modo di condurre 111 gutrr:'! cd esereitare ii comando ritengo. invece, chc ii succcsso sia dipcso dalla nlpidit con cui eseguiva piani concepiti con audada. dalla bant delle dedsioni stesse. dall'appoggio incondizionalo degli amid cd. infine, dai fano che oso olue ii crcdibile e calcol tUltO con esaltezza. ln conc1usione non sono dei parere chc si debba auribuire alia cosiddeua buona soMe dei personllggio qucsla imprcsa eccezionalc co" stdlata di succcssi, come, inv('Ce, sarei propenso a fare nei confronti di ahri com:mdanti. [)] ameno che la buona steUa di Emilio in qucsta spedizione sia da individuarc neU'avarizia di Persco. che riusci II far crollare e n distruggere completamente la potenza che i Mace" doni si aspeltavano di veder crescere in grandezzlI e splcndore dopo la guerrn. Perseo avcva pama di dnrgire dennro. [4] Un esempio: cgli convoco i Baslcrni che gli porlarono Ull contingente di diccimilll cavalieri, llltrCllllOli pllrabllli f.,. tuni mercenari. Tale popolnziolle non Sll cohivare la lerra, navigllre o vivere di pastorizia. L'uniCII occupllzione chc esereita con grande abilit c costanza l'arte milicare e ta sopraffazione. [5] I Basterni si accampllrono neUa Medica("', mescolllndosi

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alie lruppc dei re. Erano uomini alri di statura, di eccczionaic abilil, aheri e boriosi quando si Imllava di proferire minaccc al1'indirizzo dei nemici"'. La loro pn.'senza dicdc comggio 'li Macedoni gincch immAginuvAno che i Romani non avrebbero reuo aU'impllHo con uomini dllll'llspeHo e dul comporlllmcr110 fuori dellu normll e lcrribile. (6] I Baslerni, che Perseo aveva al1ellllto e riempiro di speranzc, chiesere ai re una ricompcnsll di millc slateri di oro per cinscun comandante 6ll . Nella sua piccloeria, ii rc rimllsc sconvoho dnlla richicsl:l di lamo oro c, fuori di s, rifiulo ii compenso e sciolse J'ulleanza, qunsi che, in quel frangente, ii suo compilO consistcssc nd fare economie unzich comballere i Romani c ne! rendere loro conto fino aU'ultimo centcsirno dcUc spcsc di guerra""'. [7] t t [8] Orbcne, conlro una fOf'/.l1 mililare di tale porlAIA, per soslenerc uml guerra lanto dispendiosa, Perseo conrtlVll ii cemesimo e lesinAvAI'oro, timoroso anehe di mancggiarlo quasi che fosse demlro ulnui. [9] FllUO aneor piu grave, a comporlarsi cosi non era un lidio o un fenicio, ma un personaggio che 1m gli llntenllli V:lOtUVlI uomini della porlata di Alessandro e Filippo1lJ, chc avevano asservito ii mondo lolero pllnendo doi prcsupposto che ii porere si compra con iI denaro e non vieeversa. [ta] A quanto si dice, noo fu Filippo ma ii suo denaro a conquistare ItI Grecia 71 . (11] Per cio che auieoe ad A1essandro, conslalando che ndlll marcill verso I'Indo i sold:ui macedoni ponavnno con s i peslllHi cd ingombranli tesori saccheggiati in Persia, egli per primo diedc fuoco ni earri real e con qllesto gesto corwinse gli ahri ad ngire 1I110 slesso modo per poter lIffrOlltare 1e bUtlllglic tllIeggerili c senza inlllili in gombri 72 [12] Diversamente d:d suoi predecessori, Persco copri d'oro se slesso, i figli, ii rceno e, pur di non rinunciare ad un pugno d'oro, rifiul Ja salvczza; anzi, quando fu callurato doi Romani con i

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(,7. II II~"'"'' in'l'fOllIlllO ~ I)Ul.I"IO xxv 6, ~.). (11'l. Scct'nJ" lt ~hrc Idlimooiall7.t, millc ~llllcri ~urd ller ill'IIKl. diro IJoCr dascun c~\'~licrc c dn'lue per Oj;lli flllllC (LI\'IO X.LlV ~6 .,) I>t'r lIn IUlule di l~nlocil1<lullnlUll(l mil" MlIlcri (Al'P1A.'<O. Slorill '/"//11 MaCf'ilolllil 18. J). (19. Si l'tlllrmnlino: 1J10l)O~() XXX 19 (bl<'l 'pJ..ul!Y\lQlu\') C XXX ~l. ) (111<'1 II)\'
"J""{'/l)."yl,,~J; LI\'IO Xl.JV J6. ~ C I ~ (ipJt' pmll"t:
10. IIIClIllI prQP'lg~ndislicoJdla Jis:n(kn~:1tl~gli A'g,=~Ji -

CI!kONII.

11. ln I'rlIpmilO ta ITlldi~iQne ricclI td uuivot:lI: ,.0.1. M"r~/;'I '78A1l ed. ill0hrc, Cl' /1// IIlIiCllm I 16. u; l)IQllOMO XVI '4. 3 c XXX 9. 2: V"I.llkIO M"SSI~IO Vil ~ ('111. 10 I,m'felllur G'lIrrillt: '/lIl1m lII'aml. Mil "(1. giil DllMOS1'kNII IX plluim; X 6)'70; Xl

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suai bcni, conscgno ai nemico tuna cio che, grazie alla sua ansia di risparmiare, aveva salvaguardato per lora n , [13,1] Per la sua avaria, dunque, Perseo aveva liccnzimo i Galli, twdcndo la parola daca; alio stesso modo, aveva persuaso I'illirico Genzi07~ a combattere dalla sua parte in cambio di trecento talenti, avcva raccolto iI denaro, lo avcva fano contare e COOlrassegnare dagli ambasciatori iIlirici, [2] Sicllto di ouenere ii compenso pattuito, Genzio aveva commcsso un gravissimo alio, canurando e meuendo in catene alcuni ambasciatori inviatigli dai Romani. A qllesto punto Perseo si persuase che non fosse piu necessario ii denaro per convincere Genzio a combattere i Romani, dato che ii re ilIirico avcva fornito prove lampanri ddla sua inimicizia c, con questo palese auo di ingiustizia, avcva dichiatnto di sua iniziativa guerra ai Romani, [3] Privo, penanto, ii malcapitato dei trecento talenti7' e, non molto tempo dopo, feee Si ehc iI pretore Ludo Anieio eon iI suo esercito, nel corso di un assedio, lo stanassc dalla reggia insiemc all:! moglie ed ai figIi 7('. [4] Con un avvcrsario di tal fatia doveva misorarsi Emilio, Por disprczzandolo, Emilio era coI pito dalla grandiositii dei preparativi e daI contingente militare di Perseo, composto di quamomila cavalieri e di una falange di quarantamila fami. [5] Persco si accampo di fronte aI mare, alie falde dell'Olimpo, in lIn luogo inaccessibile per la natura aspra e lo rese nncor piu sicuro eosltuendo fortificazioni c ba luardi lignei llltl'imorno, Prendendo tal i precauzioni, egli era convimo ehe avrcbbe poruto logornrc i soldati di Emilio adotlando 11l1l11 cica del temporeggiarnemo, fino ache non avesse esaurito tlIlIe le seone, [6] Emilio, da parte sua, era dotato di grande spirito di iniziativa e non rifuggivll dalle decisioni piu ardite e dalle imprcse pitl tcmerarie, Si rese subito conto ehe I'esereito dava scgni di intolleranza, perch era stato abilllato a conccdcrsi molte Iicenzc c ehe i soldati la

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7.1. Hc di lUlU lribil illirieu (si "cdu lu nOlU !('ItUClIlc). L'uccordo, eui Pltllureo fu ccnno. fu dclinilo ncll'uulunno de! 169 Iqu'llldo i lt,, IIlIl11i, I(ui,bli dul consolc Q. Murei" Filippr" riuscirono II pmlure IUl:\uerrn d,llIu Tcssllgliu ulb /l.lnClduniul. I'crsco invi sol" dicci lulenri - lrUmile i! suo legulo PUIl1'IUCO - c deltli '>SllIl(lIi; l'unlnHeo, per d,m, provc dcll'u(fidui>i!ilil dei rc c dcl1n SlW inimici1,iu nci eonfrol1li dci Itolnuni, islilto Grnzio u l'ullurure duc IrllUli romllni, M. I'crpcnnll c L. Pclilio. Ma, illfonnlllU ti; cio, ii rc I11llecdone rkhiunlo coloro chc SIIl\"lI1m p"rlulldo II Gcn-

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Ncllu primm'Cru dei ,(,11, Dullc rumi d,c lrurnundlllm ii rllel"Unlo deltu ~pedione di L. Anicin (..Julio (Llvlo XLIV 3'-.P,); F!.ORO I '9; AI'PI""'O, IllIriIJ .lI'I/'l/Iiri<vJ '), ')' '7; EUTROI'IO IV 6, ,I; ZoSAR" IX '~,]I. 3'') DindurO si d~dll~c ehc Pcrscu Imn chl>e purlc IIlcunll nrllu viccmb comc \'orrcbbc fur crc.lcre I'luturco.

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notou XQduv - xal yQ 6Uyov xul rrovIIQ6v irrlbue xul ouveulfJno rra(l' uJtI)v t"V O.unuv -, OQwv b Ailllt.c ]i!ya xul xutll(leQl! bhb(leOIV (lQ t6v OU,ITCOV irnxd'levov, Kal tf:XllllIQIU!VQ tfl xkW{lon]ll t') li).ll vallatWV iX':lV uQXo. bt. pa60u lfmpeQollhwv, vunvo llUTOI (xatl tp(l!Utll noU rraQa Tilv \mw(lI!IUV wQUtte. [21 Ta b' eu{t n4lrruTo eulla"twv xuttaQwv, :rrLOUVlvtQ ohfi xul rpo(IQ: to\l OklfJollhou :rrQO T6 XEVOIlEVOV 711. UI KUltOI tLvt oli IpUOIV batwv bolllWV xexQulllltvwv ltl1yu f.vultoXeiOO(ll toi tOlt~ el; wv Q!OUOlV, ou' lutOxaU1l!IV oubt Qii~lV E~V(lt t1')v expok"v autwv, Uo. yhEOt.V xul OUOtUOIV, e...tUuOu ti 'I euYQUtVO/lhlI' (41 i~uy(lu(veo{tut ! nuxv6t'11l xul ,!,uXQ6t'11l n)v VOtl!Quv vUOUllluotv, tQv h POEI XUtu6tfJI!iou (leuotlx" ytvl]tUI. LS I Ku06nl!Q YOQ oi 'luOTol tWV YUVUlXtJV oux wonEQ {tYYEia nf}QEl etolv irrt(lQtovto !TO[IIOU y6kuxto, u' 'IEtUpaUOvu tI)v tQOlpl)V v UtOt ;'(lyl;,ovtUl yku xul bl1160UOIV, [6) OtW oi rrEQhl,uXtal xul ntbuxwbel TOnal l:ij yfl bOJQ Iltv OUX ixoual xuunt,utVOV oubt X1tou (leUIIUta xul pOI) nOTUllwv toooiltwv iI; hollllj Kol noxEllLhll {lqll!vtU QXii, t6 b! Ifveiijlu xul tOv t(lu t~l m!l;,E1v xul XUtUIfUXVOUV ultoDlfJovu ele; bw(I IQnouOI. 171 T yov oQuno'IEvu nv Xto(llwv ILHov l.r.vumllEl Kul luv'el IfQ6 't"v tOtUJtllv tjltlU(P110LV, WOTCEQ ai IlUO'tol TWV YlJVULXIJV 1f(l6 TV thIUUIIV. uVlJYQuLvovtQ xo{ IlUtTOvtU n)v l.r.vuituIILuOLV [8] oa ' QY' lil y~ OUILlflPl,lUXTUL, tlJtp' 1tQ6 yheOLv TWV eotlv. oux

facevano da gencrali - a parole - crilicnndo I'inerl.in dei loro coo mandnnte. Comindo, dunquc, li rimbrotlllrli; ingiunse loro di ese guire gli ordini e di prcoccuparsi solo di se slcssi e della propria arm:tlurn, di esercitarsi a maneggiarc la spndll con grnnde abilit, come sanno fare i buoni soldali romani, per poler essere pronli nel momenlO in cui ii comandante avesse impanilo I'ordine di usaria. [71 AlIe senlinelle in servizio di nolle ordino di fare la guardia senu lo loneia n, pcrch la consapcvolczzo di non csscrc in grado di difendersi da un'incursione nemica li avrcbbe rcsi piu vigili e capoei di vinccre iI sonno. [14, 11 Tra i moggiori problcmi che angustiavano I'cscreito romano vi era la mancanza di acqua pOlabile; quelb chc SCRluriva e scorrcva vieino ai mare era insuffieicnre e poco buona. Emilio ebbe a notare che iI grnnde Olimpo, incombente ai di sopra dell'accampamenlo, era ricco di foresle e la rigogliosit deJle sclve g1i fccc dedurrc chc vi fossero sorgcnti sonerranec. Fece, dunquc, scavare alIe falde della montagna buchi che permcttcssero aU'ncqua di fuoriuseire e pozzi. [21 La zona fu percorsa da rivoli di ocqun puro che zampill:wa dallerrcno per I'urgerc della massa d'aequa SOItOSlanle 7t1. (3] Alcuni non sono d'accordo nell'nmmcuere che :llle sorgemj corrispondnno nel souosuolo polle d'ncqun chc si riversnno sulln suo pcrfieie qmlOdo I:l tetf::1 vienc smosso. Essi sono convimi chc l'nC<lun delle sorgenli sottertanee si formi nel momenlo in cui ln m:lleria da solida divema liquida. [41 li vapore umido, compresso nel soltosuolo per la densil e ii freddo dell:l lerra, si fludificherebbc inizi:lndo :l scorrere. [5] Come le mammelle dclln donna non sono cavil piene di 1alle pronto n f1uire ma ii cibo di cui dIa si nutre n (ormnre illnne e a determin:trnc iI fluire, [6J alio slesso modo le profondit tcrrcstri, fredde e ricche di potenziali sorgcnti, non nascondono polle d'acqu:l n c:lVit da cui dcfluiscono rivoli e fiwni profondi che sinno wli sin dal1'inizio. AI contrario, C ln terra (l trnsformarc, per com pressione e condensazione, iI vnpore e I'atia in ncqlln. [7J Ln lerra, smOSSll, lascia filtrare e sgorgarc unn certa qUl1ntilii d'lleqUlI- cosi come dnlla mammclln di una donna fuoriesce ii Inllc se si csereilll llnn ccrta pressionc - , perch ii vapore divenla soslanza acquosa e fluida. [8] QUllOdo, invece, ii terreno rimane inlnlto, non I:lseia filtrare acqua 111-

77. Scn~u lu ~~"du secuudo L,V10 XLIV 3.1. ti; ~enllllo SpUJl1 c lu lwndo in Mora',/!
'9 8 1\.
18. L:L rocdu Ji \'ui ,,"'uslhuho l'Olimpo" di nOlU11I Clllclln:u; 5ull'lJJ>crw~jnnc: linche: LIVlo XLIV H. /.\; i'..o"''''M''' IX 73,]l. jl61Jindurf.

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[IS. lJ '0 ' AiflLl.O ilf1tQu 'Ih uva "}Qlm. xaL qlaol J1il1tOTf eyy OtW ouve).,6vl:wv il0uX(oV yevtottul tOOunlv. (2] 'EJtet ll~ XlVWV iiJtov'TO xal JtI!LQWIII!VO lmuv{}avuo filav I!lofJol)v en ~i6vov qlQovQov e:cJtOel.JtwttOl n)v La neQQOlf3l a lll JtaQa 1:6 nuttLOv ll2 xal n)v nl!tQov lll , t~ ~Il) qlvatteoOOl t6v t6Jtov en(oa 'lov ~ l' jv ou". Eq'l1JatUto voxwQlav xal tQClXU1:ll1:Cl ~!ua, tpoueuo. [)J nQW'TU l! tWV Jto06v1:wV NClOlXi.t emxCloU~tevo rxutlUlv, yapfJQ6 'Aq'lQtxavou rXl1llUlVO, ouQov ~ ~il!YlOtoV iv Til OUYXiJTql uvll{}dllol, imeb/!l;ato 1:fJ XUxlOEW tlYE'IWV yevl!o{}Ol. {4] 6eteoo <1lPLO Mal;l'lO, l'tQeoputClto TWV Al~Il(ou nolwv, en ~lelQ6.xlOv wv, vtonl JtQO{}UJIOllI!VO. DJ 'Hoftet ouv A!lliLO ll(wolv outoi, OUx ooou nOJ..UplO eiQllxevll', U' ooou out6 b NOOlXi.t opeiv IptlOl, yeYQolpw neQl ttllV JtQul;ewv toUtWV enlot6lOV JtQ6 nva tlV POOitllV Il.... [6] ot 'Iv
TTl/..LXOtWV oTQOtOnl:!wv

I'esterno perchc non possiede I'energia necessaria a produrre umidit. [9] I sostenitori di siffaua teoria offrono agli scettici 79 I'oppor. lunit di comrobattere affermando che neppure il sangue dovrebbe esscrc presente alio stato fluido negli esseri vivcmi, ma formarsi in seguito a ferile, allorchc un soffio vitale o la carne stessa si trasfor mano e, dissolvendosi, fluidificano cio che c solido. [la] Un'ahra obiezione si potrcbbe muovcrc: i fiumi ehe scorrono in profondilii ncllc caverne e ndlc minicre non si formano a poco a poco come dovrebbc awcnire se la loro origine dipcndesse daI formarsi improwiso di una fcnditura ndla terra; ai contrario, fuoriescono a fiOHi. [II] Dei resto, t anche quando un monte o una roceia vengono spezzati COIl un colpo nelto, ne scaturisce un violento gctto d'acqua che man mano si esaurisce. Ma torniamo ai nostro tema llO
[15, I] Per alcuni giorni Emilio non mise in atto alcuna manovra, si da indurrc tal uni ad nffcrmare che non vi fu mni cosi grande calma in un luogo dove erano accampllti vicini due csereiti nemici. [2] Quando inizio Ic operllzioni , Emilio si rese como chc I'unico passaggio incuslOdito chc pcrrnettesse di coglierc alie spalle I'escreito macedone attravcrsava la Pcrrebia lll passando per Pitio ll2 c Petrall.l. II falto che ii luogo fosse rimasto incustodito gli gcncro spcranze maggiori dcl timore chc gli incutcvano la scabrosit c I'asprezzn dei terreno. Convoco lo stato maggiore. [3] Si fecc avanti per primo Seipionc deito Nasica, gencro di Scipione Africano, chc pi !Urdi avrebbc ricopcrto un ruolo importante in scnnto lH : cgli si llssunse I'impcgno di dirigerc la manovra di acccrchiumento. [4] Si levo, poi, pieno di zelo, per offrire la propria disponibilitii Fabio Massimo, iI figlio m:lggiore di Emlio, ancom giovinetto. [5] Emilio se ue compillcque ed assegno ad entrambi dei contingenti di soldati, non tnnti quanti riferisce Polibio ll', ma quami riporta lo stesso Nnsica in una breve lettcra suUa spedizione, indirizz:ala ad un sovrano ll6 . [6] Le file

79 Fm i 'l,m1i i: linche PhHllrcn; mm credo. IlCrturll<l, chc iI tenninc 1111mb ui seg\lllci O "Illi slOiei (COlllC \'uo!e LIIIU"IIItIIl, 1'.167). 80. Lu dillrl:ssiol1e (ch c l1l~nc" ndlc ultrc (Ollli) c, cerlU, pluhlrchcu; cgli ripurhl c c"nful u un" lcori., di t\MI~ronl.H (M,/,""J",:/,"" I I), H9B) rnohu nOh, (i: ri(erit~ unch c "" Sll1'<I:CA. NIJI/<r<llu '(Ili/t:1limlts [[] 10). lh. HCllione siluutu "di" pum, scUel1lrion~lc dellu TI.'SsIIgliu Iru i morlli Cllmbuni c 1'0Ii",po. Sccondo LI'/IO (XLIV .l~, lO) Emilio U\'C"lI supulo ddl'c);Slcl1~U Ji 1"le P"'~"I!' gi" .I" Jue !11crc~nli ddl~ Petrcuhl. H~. Cil1~din;[ {"IllOSU per ii s"l1lu"rio A[Klllo cui ii nome \'er<lsimilmcnle si ispir". H.l .. Il(K.cuforl.c sitlllllll ndl" Pieri" rn"Cl,dune, sul "crli:ll1l~ Selll.11trionule dell'Olimpo; sotl'egllu\"u I P"iSl Illunlllll.i princip.t1i congiunllcnli lu 'lcss,,~HlI l~m lu M~cedolli". Hl P. Cornclio S<"il'inllc N"sieu CvmdllllJ, nd 168 Itil"'t111J mililu", (IJ"OUGllTO'" I p. IHl. Ellli ~"e\"" spos"loC"mcli~.I" liJlliu muggiorc Jell'1\fricllno (L,VIO XXXVIII '7: ~): VJ. 11l1dlC p'IT. ~ e n. 86.

d; Pirrom:

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8,. c 1'01.11110 XXIX (4. 86. Ln munc"n~n delllOme de! so\"r~!10 (Inlill"luTio dcll~ Icltcru sCI.~llldo 1"luni spill di un~ consuhu~io"c I10n dirclh' del[~ {ontc, SCl."Olldn u!tri snrcb!:.c pro\"lI ddl" 'luto luCt" noso ddlo sctin" cnn...uhllh> dll Pl,,\Urc". Sul numero Jei sol,bli mm C [KlSsiuile ("re cnn ':CIlUTe l'crch iI cnrriSIKlIldcllle puSS" di L,VIO (XLIV .l), '4) unch'cssn IUCUllOS<>.

"1M 1"101:

EXT TOeW "mlxoi TQlOXo..101 T nf)o 1'10uv, T eUWVUllOV x~Qa el nevmxloXl{OU. [7J TOTOt rrQooa~wv NUOlXii tnnti xatv eixom xal TWV nUQ' AQn41'17 0QQ.xwv xaL KQ1]TWV vallellelYllhwv blUxoolou, ewQIt1]OE Til rrQ {}oaooav llq, xal llII XaTeOTQaTOn~beuoe nUQ T 'HQ6xelOv , l ~ mi vauot flXwv exnEQmc'lv xuL xuxOiiO/}Ul T oTQuTneov twV noXeJllwv. (81 'EnEt ' Melnvl]ouv ot oTQamtUl xut oxtO eyveto, to'l i]YE]Im qlQou T t]f) "1YE l VUXt t~V evaVTtUV nO {}aoOl], xai xatuoa vnauE t~V otQattv im T nthov. [9] 'Evmiif)u tau 'OXIU'COU tO 't'O VatelVl!l rr~ov ~ b~xu ombLou' OIl1wlvua~ 'enlYQltllUtt11'l TOU IluQl]OaVTO OTW.

[101 OUXll1tou xOQUqll] nl nulou 'ArrHwvo lEQou ..po exel (nQo TI)v xli{}eTov ' eIICT(H'jtt1]) n1QT] Iltv ex6a OTulwv fllav, autaQ En' aUtil rr:i}Qov TI!TQarr41 emllevov IleyWel. EUlli]ou ~ IllV uio ii}11XClTO IthQa xeXe60u :::Elvay6QI]''IO o ' va xut(lE xat e(Jfi lou. 1111 KulTm XtyOUOlV oi yewllE'tQlxot Ilf]t' (lOU ..po Il]te ~{}o afioOll imE(I~HElv bxa otaiou, 'O IlvTOI 2evuy6Qa ou rruQQyw, H f!Ef)6t'l41 xal bl' "y6vwv ei1]fphm OXE'l TI)v IIttQ1IOlV ')I.
(16, I] '0 Iltv ouv NaOlxu evtouf)u lEVUXT~QI!UOE' t(~ ~ neQoei, TV A11lo..tOV tQEllouvm xUT XlQuv QWVtt xul lU) XOYltollvqJ tO Y1Vlll::VOV, noQ tf] llou K(l1) {IUTIIOO {Ixe IUlvWV t~V

non romulle dell'esereito erano costituite dn tremila Italiei, I'ula sini stm do cinquemila. [7] Nasica vi aggiunse centoventi cavalicri e duecento fru Traei e Cretesi invhui dn Arpn[o87. Si nvvi, quindi, [ungo lo strada dircna ai mare, nccnmpnndosi presso Eradeo llX : dalle sue mn!lovre un osservotore uvrebbe dedotto che egli intendesse imbllrcnrsi per nccerchinre con Ic nnvi l'esercito macedone. [8] Invece, dopo nver distribuito LI rnneio ai soldoti, nl calar dellc lcnebre, svc1 ii piano agli ufficinli: cssi avrebbero percorso nonetempo la strad:l in direone oppostn rispetto nl mare c, :II termine dell:l mareia, i soldati si sorebbero riposati nci pressi di Pitio. [9] li luogo c dominnto dnlln vcttn deli'Olimpo, ln cui altezzn supera i dieei slodi, come si dcsume d:l un'iscrizione in versi scriUll da un tale che lo misur, 11 lesto dell'epigramIll1l 8 ? c il seguente:
[lO] La vcnn dell'Olimpo che incombe sul snJl[uario di Apollo Pizio, misurulu in perpendicohlre, e nha dieei slndi pill un plenro meno qUllltrO piedi. II figlio di Eumelo [R misur, Xenugom'.lO. Salule ale, Signore, sii li noi propizio!

[I I] Secondo gli esperli di misurazioni n I'altezza di un molHe n

la profonditil dei mare possono superare i dieei st:ldi. O'nltra pltte, non vi motivo di ritcnere chc Xcnngora llbbia effettuato le sue mi
suraoni in maniem approssimaciva e non piutlosto con metodo c con I'aiuto di strulTlenti esatti')]. [16, I] Qui Nasica tmscorse la noite. Un disertore cretese, che aveva llbbandonrtto i commilitoni durante 1[1 marcia, si era reCillO da Persco, ii quale non si immnginava certo ei che stavIl succcclendo, data la tranquillitil chc regnava nc1 campo di Emilio. lnformato del-

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Md....dmllIJ ", ,l.

117 Gen",."le muredone. em 'hll" umlJusrinlOrc di I'crseo w H.omu c ~i "tu f,UlO le. 'l1cre per b ~"" {ero<:iu (LIvro XLII '4. ~'<l: lJrollollo XXIX .\01: Apl'rANo, .\Io.i~ ,I,",f~

III!. QlIi - "lll(illl1l!e LIvro (XLIV .n, ") - Nusicu f"cc rifomimellli di ri!>" sllfli. l'icllIi I','r nlllrirc Illillc u"mini in dieei Iliumi. 119 l.'iscrizione di cui. ceno. &'1'11 nolizill Sdpionc Nu~k~ "dlu SUll Icllcru, do,'C\'u rw"ul'1li nd Sll1llUllri" di 1\1'0110 o nd ~u"i I'rc:ssi. 90 Si !,HO sUl'porrc ehc Xe""Kom fosse un gcomelnl'KCOHrllf" <.:he si dilellll\'1I di po"si", I'issuco ul1'inizio dei ]] ~crul" O unchc pril1lll kO$J ZU:GI.IIR, Xl''''';:O'~J nr. 4, in RE

IX I\.~. ,')67, coI. "1'6). L'uhezzll dei rnonle 1: CCrlurnenle ShllU misumrll tlu Pilio che si trOI'RI"1 U cu. 900 melri d'"lte~~lI: infulli I:r rnisllrn~ione corrisponde U ,800'1900 rnclri, menlre l'lirnllO c Ilho ~9'7 rnetri 9r. Per Cr.I!O~'MIlM (] ~6. p. 10~ ZieKlcr) lul1et1.lI1H u" 1110nle o la profom1it~ dd 111llrc 110n l>0550no sUl'cmrc i quindici Mwdi.

AIMIAI01:

nEQLobov tWV 'PWllCIlwv. (21 'O b~ OUVtaQUX{}el, TO IU~V OTOOTOnEbov OUK eKLv'10E, IluOlolJ b luoftorpQolJ ~holJ Kul ~.IloXllou MUKEOVU MIwvL"] naQubou f;antOtEl>'E, nUQuKE>'euoclltevO taXVUL Kcd xutua0eLv ta nEQBoM. [3] TO'lmL ILtV nohJpl.".1 'PTlOLV En KOlllWILtV01. fl'tlnEOELV TOU 'PWllOlou, b M NUOLX ol;uv o.ywva nEQI Toi KQOl yevtoficn Kul Klvbuvov, mho bt 0QtKa IlloilorpQov eU; xeiQu OUVQallVtu ttp suonj.l La TOV OTilfiolJ nu Tclsa KUTUBu>..ELv, hpwcrhTWV t nilv nOEJllwv, xal mu MIllIvo aioxlOTO rpE'lyoVtO VEU TWV onwv ILovoXhwvo, <xmpuw <XKOOUfiELV iillCl KUtUfltl3t':tl;wv d niv XWQuv TO OTQTEUj.1U. [41 TO'lTWV t T4) nEQOEL nQooneovTwv, KaTa tclXO <XVUl;EUl;u ,'lYEV onl.aw, 1IEQ(lpOPO YEYOVW xal oUYKeXUlttvo taL e>.rrLOLv, [5] Aum ' OIIW nQo T1] n'lvlI unolltvoVTa nElQ(UJ{){'U IlftX'l &vayxaiClv {IV, ~ 'Uil OTClanlJ oKebao6v'U nEQI ta rroEl l!XEo{)m tv nEILoV, EnEWtEQ naS ellf3Efli1xEL Til XWQt, lxa noou 'pvou xal VEXQWV f:K1IEOeLv Ini UVllEVOV, [6] nj{)El Ilh ouv .vQwv UVT{)EV nEQLELVUl, nQo{}uIllav bt noH~v noQXEw .IIUVOllhOL nEQl TtKVWV xai. YUVUlXWV, l!c.pOQWVTO eXaOta TO paoLtw xal n(lOXLVuvElovTO. [7] 'Ex TOUTWV e{)Qouvov oi epo.ol TOV nEQota, xal Ba>'IIEvO oTQaTonEov ouveTTTETo nQo ILaX11v, xcd Ta XWQla KatfOKOnElTo. xul lQel T tlyqlOvla, lO Eufiu s epou Toi 'PWllUlol CtnuvtiIOWv'H. (8] 'O M Tono ... Kal nElov'" {IV Tfj rp~,aYYI. flOEW l'tlntbOlJ Kul XWQLwv ILUWV beollh\l, Kal >'OlpOl ouvEXei >.>.o el; HolJ, Toi YU1IV'jteIOlJOl Kai t~loi CtvacplJya Kal nEQlbQOlla ExovTC. (91 aLa Iloou b nOTClllOt ovtE Aiowv Kal t\EUKO, ou '16.>'0 l3a{)eL tOtE (tttQou yQ Tlv wQu rpOlVOVTO), Mxouv tlva uoEQyluv 0llw TOi 'PWllUIOl nClQ!;EtV.

9~. MO.',," ("III'"" .. in PU'.IIHU XXVII 8, ,: Mlb",.. e corrczionc di Djlldorf sunu b'~IC .li L,,,,,, XLII ,11,7: XLIV .11.9 e 4', 1 c 7) {u l'iccromundnl1lc dcll'L'Scrriro di I'CI1K~'; "H'I'll purrccil'au> "Ib bU(l,,~IiLl di ClIlIillico (1.1"10 XLII ,8, 7). 9.1. ,. I'Ol.llUO XXIX

I'opera di accerehiamenlo ehe i nemiei stavano eompiendo, [2] Per. seo rimASC sconvolto, ma non fccc muovcre I'esereito, Preferi affidare a Mi!one')2 diceimila mercenari e duemila Macedoni con ii compito di occupare immedintnmenre ii pnsso. [3] Polibio'l} racconta che i Romani riuseirono li cogliere i Macedoni ne! sonno; Nasica, invecc, rife riscc che i due esereiti ingnggiarono sui monti una dura e rischiosa battaglia: egli stesso uceise un mercenllrio trace che 10 Ilveva aUaccnto conficcllndogli una Inncill ne! peno. Vimi gli avversari, mentre Milonc fuggivn indecorosamente vestito dcl solo chitone (IlVeVll gettato lc ar mi), Nasica, passare iI pericolo, si mise ad inseguire i nemiei faccndo scendere I'esereito nel1a piana. [4] Dopo si grande disfnttll, Perseo lev iI cllmpo in tutta frenn cd inverti la mareia in preda aI terrore e senza piu alcuna spernnza, [5] Egli em consapevole che era bene rc Slare vicino li Pidna con I'esereito pronto alia battaglia. Se llvesse seiolto le truppe facendole disperdcre neUe varie ciu, lIvrebbe dovuto subire lui l'nuacco; poich armai si trovava in que! luogo, nOIl pOleva piu usciroc senza pagare I'nlto prezzo di unn tremendn carneficinn. (6] A Pidna, inollre, poleva contare su una forza superiore a quella romana, sulla disponibilit dei solclnti che sllrebbcro stnli promi li tUllO pur di difcndcre donne c bambini, vedendo che la situazione era SOltO conlrollo e che ii re combnltcva in primll filll, [7] Consigliato dagli amici, iI re fece muovere I'esereito, 10 schicr in assello di battaglia, ispeziono i luoghi, distribui i compiti ai singoli comnndnmi, pronto n respingere in qualsiasi momento un AtlllCCO im provviso dei Romani 94 , [8] La pinnn circostunte'H eru *** :Ii movimemi dclla falange macedone che, per sua costiluzione, aveva bisogno per muoversi di un terreno piano cd uniforme; le colline che si susseguivnno le une alie alcre offrivano ai soldati delle truppe leggere la possibilit di fuggire o di cffenume mnnovre di accerchiarnenlo, [9] AI centro dena pianura scorrevano due fiumi, l'Eson e ii Leuco, che in quel1a stagionc - si era alia fine dell'esllltc - non erano molte profonJi mu che, in ogni caso, potevuno procurare difficoltii di trnnsito lli Romani.

Se le "~'el"\'"~i",,i qui ripnrlUle hUllao un IlUdl'O di LlUll'lllicilil, .lUlu iI lono filo, IlHICcdollC JeI r"CC"11lO. in j;IV.n parte ~~e mno dOl'me I' Posidonio (I'd. '9,7). 9). D"Uc in<ikl,zi"ni ,,{{cne d" I'llllnrco. concordi oon qucllc di STRA110NII VII fr. ~2
94,

I'.

C ZONA"''' IX ~.I (p. 3,6 DindorO si Llcduce che ln Iliunn 1: quelln LI sud ddll1 ciui, di l'iJnl1.

AIMIl\lm:

'7 (17, il NeI frattcmpo, Emilio avcva mggiunto Nnsicn nel nuovo accampamento e marciava contro i nemici in schieramelllo di hatlllglia. (2] Quando si rese conto dei numero dei sold:ui macedoni e dclb compatte7.7.fl delln falange, stupefauo fecc Ilrrcslnre l'avanZnln dei suoi per mcglio valulllfe tra s la siluazionc. (3] I piu giovani Ira gli ufficiali, impazienti di combaucre, accorrcndo n cavallo, gli chiedevano di non indugiare obre; ii piu zelanle era Nasie. imbaldnnzilo dai successo conseguilo ncl1'opcrllzionc di ncccrchinmento nlle falde deli'Olimpo. (4] Emilio, con ii sorriso sulla boccn, gli rispose: Anch'iose avessi la tua ct:l... ! Eppure proprio le "iuorie che ho riporlalo - e non sono poche _ mi hanno insegnnto quali sono gli errori da evitare per non subire sconfille. ln base aUa mia cspcricn7.:l. vi sconsiglio di dare battaglia subito dopo aver c(feltuato una marcia, mentrc la falange avversaria pronta in ordine di combaltimento%. [5] Ordina, quindi. alie prime file deli 'esecilo - ben visibili d:d campo avversario - di disporsi in coorti per dare I'impressione di uno schieramcnto bcn formato cd alia retroguardia ordino di fare dietro fronl per preparare ii campo c recingerlocon una palizzata. [6] Con quc..'SIO strntBgemma, fcce operare la rilirata alie file che via via si Irovnvnno vieino all'ultima, seiolsc I'esereito sen7.a che ii nemico se ne accorgesse e sislem i soldmi ncll'nccampamenlo senza la minima confusione 'no [7] Vcnnc la noue e i soldnti, dopo ii rnncio, andarono a riposnrc disponcndosi ai sonno. AU'improvviso, la luna, che era aha nd ciclo _ si em nella fase di plenilunio - , comineio nd oscurarsi, la SUfl luce a poco li poco si afficvoli e l'aslro, scoloratosi, scompnrve delllluo'Jlt. (8] l Romani. seguendo unn loro consuclUdine, si misero nd invocare la Juce percllotendo degli ulcnsili di brom~o I'uno contro I'altro cd elevando ai eielo numerose torce c lizzoni ardemi. Diversa fu ln reazione dei Maccdoni: tra i soldati, pllralizzati dllllo sbigouimento e dnlln paUTa, circolnva con illsistcnza III voce che ii fenomeno presagisse ln prossimn morte dcl re9'J. (9] Emilio ilVeVll sentito pnrlnre delle eclissi e ne conosceva la cnusa; snpcva che in determinati periodi dd SllO cammino la luml si immergc ncll'ombrn dclla lerTll chc ln nasconde sino ache, atlrllVCrSlIta la zonn d'ombrn, essll di nllOvo brilla di frome III solc 'oo. [10] NOlldimcno, da uomo rispcuoso dei divino, Iigio nl culto e buon augure, ai riappurirc deli:! lunn, sacrifico all'asrro

[17,11'0 l)' A1ltllO ' el 'tou't" ouvtllel/;e 'tql NCUJlxi, x'tt~aLn t.lU"tC'tU),lttvo :d 'tou l10ell{OU. [2J 'O b' etbe n)" l10Q,'tO~tV

ml'tl" 'ltOI 'to l1iIOO, OCI\III{100 tl1E01'IIOe n)v TCOQduv, UUTO TI l1Q ~UUT" OUO)'I~Ollevos. UI oi b' il)'EllOVI'ltol "Ea"iO'ltOl l1QOOUllolle"ol IlxeoOul, l1u(leuuvovte 6toV'to Ilil JltllEW, xolll'lO'tU l1vtwv NOOlX, 'tIl l1e(l1 'tov ~0).UIIl10V eU'tuxly. n:6U(l(lllx(). 14J 'O l)' AillilO Ilel6lltou' ..ei )'1'.. Til" oil"" etl1E'Y ..iIIXlu" ElXO'" ui lit :lOll01 Ile vixUl bllioxoUOOl Til TooV ')TTWIIt\'WV uJlu(lTilIIUTU XW).UOUOW i~ Mou IlXllv dfteoilul n(lo cpuyyu OUV'tUUYlltvlJv ilblJ xul ouveOTWoov.. w,. " ) 'Ex to6TOU 'til Iltv TC{lootQ xul xatacpuvij nQ~ TOU noull(oU; ExU,,euoev ei; ol1e!Qu; XU{hoTJlevCl nOleiv OX.tlIU nUQUT;fIll, TOU; b' un' oUQ; OTQOq'ltV'tU f:v xiliQQ. XltQuxu fklUoilOl xClt oTQato/1tlle6elV. (6) OUTIll 6t TooV ouveXoov ToiS teM:uTolOlS xuO' unuyw)'l)v /;eMnolltvlllv, u6e T1)V l1aQTa~tV v6oa; xot xumoTilooS uOOQl(lw EiS TOV X'Qoxu nvtaYl. (71 'E:u:l bt vu!; yeyovel xol IIU beln:"ov t-eQ6.noV'to nQ~ unvov xul V6.l1UUOlV, alcpvllltov ii oe1'jv11 nl)QlJ ouoo xol Ilutlll(lO flleolvl!to, xul TOU <pWT6 noel:coV'to uun)v XQ6aS &llehlluou nuV'tGbul1 lilfUvloftllYll. 18) Tiv lit 'PWIIUIIllV, WOl"l'f(l tod vevollIOllevov, xuxou TI': l"l'UT6.yOi. UVUXUOUJltvwv TO cpoo; UUTi'l xul nU(l 110Uil 6uoi xul blOlv vex.6V'tillv 11(10; TOV OU(lClVOV, ou6tv jlOlOV el1(lUnOV oi. Maxl':Mve;, &U6. cpQlxlj xal OJlfW; TO OT(lUTOl're6ov xuuixl':, xul )'6yo Ta0uxfJ 6t (TooV) no),),wv ex.iliQel, puottw TO CPOllU Ollllulnlv XeI'IJlv'W. [9] 'O 6' Aillo..lO oux ~v Ilev uvlXOO ou6' nEI(lO l'ruVTl1ClOl TWV !xl':IlTTlXWV VWIIOIWV, ar T1)V oeilvljv l1l':(lllpl':(lOlttv1lv l':i TO oxluOIIU Til; yil; !J1pltOUOt TETOYlltvUl l1eQl6ot xul {U'lOXQltl1TOUOIV, XQI ou nUQe),Oouoo T1)V fmoxoloullt"'llV X1(,l(I" nIV vUII'I'lI Jt(lo lO" ;;IOV' 100 [IOJ OU JU)V O. n~' 6ehl' /10u VtlllJlV, xai tpl),o6iJTlI xal IlUVtlXO, w ElE l1(11tJTOV n)v ollilVllv l1oxa6ul(l0Jlh1lv, hbExa IIOOXOU uUlii

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Lu ~I~'~'I {rns~ in AforiJhi, ,?lIl\B: dr. nnchc: I.,v,o XLIV J6. 9.10\. 97. Vd. unda: I.,v,o XLIV .\7. 1'3. 911. L'l~li~\i" dd ~, llil'lll1O ,68 (vd. I'.). II,l(NIII.L. 'l'br LUI/llr EdiflJl' 0/2/ Jm/!' Il c.... I1l<:Cbs~icul nl'vi~'" ,II. '9611.1" ~~l. 9'). Pllllurm. in I'ropmil<l. ~"Illlc (lO'.1I110 XXIX ,6. 100. Sullc ,di.si dr. unche M"riJ/ia 93JI)9.13E.
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AIMIAIOI

17. 18

xenti,hJOEv 1(l1_

[II] "A~u ' l)~Qe;.t ttp 'HQuei pOlrltuTwv oux

~xuUlQel fU~;XQl e'ixoot" t41 b nQulTlp xed elxoot41 nUQijv Ta ornuiu.

xut v(Xllv ~uvol1vol. elJlQu~ev_ [12] Eul;allevo ouv xuta ~owv hutov xo.t ywvo LeQou t41 tte41, nQoohu!;e lo.xoolletv toi i\yell6m t6v otQatov et f1X'lv' [IJ} aut t tt'lv nxlOlv xo.l. nEQupoQav 6.vllllvwv toli lJIwT6. nw III) xaTa nQooumou llUxofU~:VOl aUTois: ewttev b ijlO VtLallnol, naQt;ye tOV XQvov ev tti OXtlVn xue!;0llevo. vunentall/lvll nQo tO ne(ov xut tt'lv otQutoneELav tWV nOEJltwV. l1S, II f1eQl b eltlv ollltv autou lJIum TOU AiflLlou texval;,ovto ex twv nOell(WV yEvoftal tt'lv ltLXelQtlOlV, 6.xhvov mov ll!;ea. uavtu ellpaeiv uutoi tOU 'PWllULou, xut tOuTOV Qxt'lv l1a X'I 102 IWXIIEVOV naQaoxetv' [2] ol 'Pwlla~xwv 'mol;,uytwv XOQTaollu, Ta nUQaxolul;,6vTWV &nTEottm 0Q(lxa WV 'At~avQo ~YEiTO, nQ TOtOU llxQOIII)v 6!;etav ~ntaxooLwv .lYWV yevtoijur nUQuIlollftovTwv b nel6vwv hatQol, OfiTW ouVntEottm tl)v IlaXtlV (nuQ') ltlllJlOTQwVIllJ. [3] 'O l1v ouv A1lltW, wonEQ xupeQvilt11 T4I nUQVTI oql xo.t xe'o'iUIUTl tWV oTQUtOntwv TEXllatQ611EVO t6 Iltyetto; tou Ilo'o'tO ywvo, h tij; OXtlvij IlQoijJ..e xat ta tYllUtU tWV nltWV ltLwv naQeilaQQuvev' [4] b Naolxu !;lnnaollevo IlQ tOU XQopohl;,0llvou;, QQ navta oov onw tOU noefllou v xeQolv VTU LOoI. ('] f1QWTOl ' o[ 8QQ.xe exwQouv, wv IlalOt (palOlv f:xIlayijvm tt'lv 1.jIW, vbQe v'lJIJol ta oWllUta, EUX41 xa( nEQIJlnovn ttuQewv xal nEQlXvtlll(bwv 61lLOI1QJ Ila'o'a; vm:vbet'iullvol xmvu, oQila b (lOfupuLu PUQuOlbilQOU ltn tWV t'ie!;uiJv WIlIUV f:tl:toelOVtf. [6] f1aQa b tOU 6QQxu 01 IlLOilolJl6QOl

undiei 10re11i 101. [11] Sul far dei giorno, sacrificando ad Enleie dei buoi, non otlenne buoni auspiei per i primi venti, ma quando uceise ii ventunesimo, appnrvero segni fnvorevoli: i Romani nvrebbero vimo se nvessero adouato una tauica difensiva. [12] Emilio onor ancora ii dio con un'ecatombe di buoi c con la celebrazione di giochi sacri. Pai ordin ai comandami di schierare le truppe in assetto di baltaglia. [13] Attese sino a che ii sole, raggiunco lo zenith, non cominci a tramomare, per evitare chc i soldati, durante la banaglia, fossero abbagliali daUa luce dei sole ehe era di frome a loro sin dall'alba. ln questo lasso di tempo, rimase seduto nella sua tenda che em prospieiemc la pianum e I'esereilo nemico. [18,1] Alcune fonti rifcriscono ehe ncl pomeriggio Emilio esco git uno stratllgemma perch l'llttacco fosse sferrato dai nemiei. I Romani feeero irrOlnpcre nel campo l1vversario un cavnHo a briglie sciolte, i Mncedoni si misero ad inseguirlo e COSI ebbe inizio ln banaglia 102. [2] Secondo altri, i Trilei guidnti da Alessandro atl:lcenrono le bcstie da soma dei Romani eon ii loro earico di foraggio c ei provoe la violenta rcazione di setteeento soldati Iiguri. Ai Trnei cd ai Liguri si affianearono i rispettivi eommilitoni e per emrambi cbbc ini zio III blluaglia l.l. [3] II disordinc e la concitazione di quesle prime scaramuece diedero ad Emilio la misurn dcll'imporcanza dcllo seonIro ehe si sarcbbc svolco di \la breve. Egli lo intuI con ln slessn facililll eon coi ii eapicano di una nave valula la for-.la dei mare in tempeslu. Si slanci, quindi, fuori dclla lenda e si mcscol ai soldmi per ineitarli. [4] Nasiea eavale in dirczionc delluogo dai qualc provcnivano nugoli di giavcllotli c vide ehe quasi turto I'esercito avvcrsnrio cra ormai impcgl1ato in eombatlimcnto 1(14. [5] Per primi avanzavano i Trilei, ii eui aspetlo, a quamo egli stcsso riferiscc, lo riempi di paura: emno degli omaeeioni eon seudi oblunghi, sehinieri bianehi c seinlillami, IUniehc seure sotto le eorazze c lunghe spade ditittc di pesanlc ferro, oscillunti dalla spalla deslra. [6] Aceamo a lotO erano sehierati i mer-

101. Secondo 1l1nn'le fomi, Emilin - u un suo Jrih/llW1 milllf/I - lIvrehlll: ,piegnttl ,II ~ol,l~li ii fcl1olllel1o Ill:r (1I1I.lrc ollni limore (CICI!1l0NII. D,- rrpllMiru I ,~; VALIl~IO MASSIMO VIII II. i); sccomlo ulln.", si slIrcbbc lTl11lLno di IInll profezill fLlvlo XLIV ~7, )'9: I'!.H"IU. Na/Malil biJfQria 11 H; FHONTINO. .\fra"'[I,,ma/a I I~, 8: ZoNARIl IX ~~, pp. ~16 }17 Dindorfl. 10J. II n M!U1l110 dd 168. lU). t: '11ll:'IP (ii "crilicul's! di 011 ueeidcllle c nOI1 IlIlU ddil><:rJtll prcl11c.!iluot1c di Emilin) I~ \'C~iIlI1C pi':' 1'),lo!ibilc. uccrcdlllllP pnchc da ahrc fonri: L1VlU XLIV 40, ~ c ZONIlH" IX '.1. p ..\17IJillllorf.

10-1, Lp dt'Seri~i()nc pllllprdlell dei frome delll1 fl1lllt1llc nlllcedol1e 110n pll<'l ehc deri. "'Irc dll Nu,icll.

57

AIMIAIOl:

18 19

57'

l1uQfvpu).).ov. WV oxeuut TE l'1(lVYOurral )tal 1I(lleIYlu~:vOl 110(0\1[; III) ;100\1. [7] 'EI1{ b 10UTOI0;; Y11lIU T[lhol' ai oybe,

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T~IV n( toov Xax.uol116wv fl1UVUT)J.o\lom q>l&kayye ix 10 X6.(lCI)IO<;

vltljoUV auyij 0l6il(lOU xal ),UII:tI\t'i6Vo Xaxo tO 1'l[6(O\l, xQuuyiJ lIi )tal OOQpou J1(1(luxteuollhwv u)v OQl':lvjV. (9] OUTW b OQuotw; )tal Iln tXou irqifOUV. WOlE ToilS l1QWTOU vExQoil alt llueiv ow{wv TOU 'I'Wllul.oii X(lUXO xutmn!oeiv.

cenari, <''quipagglllu ln fogge cliverse e ... con loro i P<.'Oni 10). [7] Seguivano le lruppc sedte, ii fior fiore dclJ'annata macedone per audada e giovinezza, sfolgoranti nelle loro armature dorme e con man[elli rossi fiammami. [8] Menue cssi si schiernvano, le brigate dei cosido deui calcaspidi stavnno uscendodal campoe ricmpivano I'imera pianum dei balenii dei ferro e dei bronzo luttnte e si esortavano I'un I'altro con grida selvaggc. [9] Cosi prorompenle c fulminco fu illoro assalto che le prime viuime caddero El due stadi dall'accampamento romano. [19, I] Non apl>cna i nemiei allaccarono, Emilio, che cm sul campo di bartaglia, si r<.'Se COIUO che i Macedoni dclle trllPI>C scelte avcvano infisso la punta delle sarisse l06 ncgli scudi dei Romnni, i quali, pertanto, non riuscivano a colpire ii Ilcmico COIl Ic spadc. [2] Poi vide che anche gli nltri Maccdoni prcparnvano gli scudi ftlccndali scivolare dalle spallc, inclilHlvano le sarissc ad 1I1l scgnalc convcnuto e tencvano a bada i Romani eon i loro scudi oblunghi. Emilio, in que! momento, constato quanto fosse compano ii fronte formlllo dagli scudi serrati gli uni agli altri e dalle punte ddlc snrisse in posizione di guardia. Davanli ad uno speuocolo cosi lerrificonte c di cui non ovcvo mai visto I'eguolc cadde in preda aI panico. Anche in scguilo gli accadde piu di una voha di provare di nuovo ii senso di paura che la vista di quello spetlacolo gli aveva cauSllto 107 . (J] Decisc, tuttnvin, di mostrarsi ai combattcmi sereno e sicuro di s e prese a girare a cavallo ua le file senz-a cimo n COnt7.la. [4] Fratlllnto, ii re m(leedonc - sct:ondo ii raccamo di Polibio 11)11 - , terrorizzato dall'iden che la bauaglin fosse onnni inizinta. inforro ii cavallo e corse verso la citl 10'.1, con ii prelcslo di sacrificare od Erade, qUllsi chc ii dio polcsse accogliere viii sllerifid offerti d:l viii appure esaudire preghierc SllCrileghe. [5] Non si mOSlra rispetloso dclle Icggi divinc chi vuol mggillngere i propri seopi sem:n prendere iniziativc o riportnre una vittoria senza rimancrc ai proprio posto di comb:mimclllo n tantomeno puo mietcre slleecssi scnzn nllll .. fare o piegarc a s il falO scnza avcrnc le capacili'l. [6] Pu alie preghiere di Emilio chc ii dio vcnne il1contro. Emilio lo supplicnvn di fllrlo vinecre, Inncin in mano, c gli

119, II rlYVOlltvlj'i b t~ tq>bbou. 1ta(l~v 6 AillLIO )tat xtHe6.ltnuvEV lj'l milo;; toiS Y(lI1ClOL MmtE66va xpu t OCl(llou 1<". J'tl'OOE[lTl(lf:lx6m Toto;; OU(lcotc; TWV 'PWllCdwv xal ln) lIl.lOOlCIIl!VOU d f:CplXTOV mhwv 'T IIf.I;<aIQa. l2J 'ElIllt bt xat TWV kwv Maxd'lovwv T 'TE it!hTa el; WIWU lIfQlonaovlwv xal Tat (J(l(l(um lP' h cruV(}illlf.llO xhlOe(om lIOO'TOVTWV toU OUQI!OfP' (lou cibe tilv le WIIIlv TO lJuvaOitlOllO )taL TI)v TQaXUTI]TU TiJ itQojlo)'fI. ihmhll~l aun'lv iUXe xut bto, w oubtv tVTa lImon: Otulla (pOpe(lWTE(lOV, xnl itOhXI OTE(lOV ill!ltVI]tO TO itoOOU ixe(vou xal li]o;; 'l'fw Hl1. (lI Tlf bt J1Q TOU IUlXOllhou elIlbelxvlllEvo ew XUlIflCll6(lOv tnutov, VEU X(lltvou xal 6w(laxo titlJl ltuQj).UUVEV. [4] 'O bt 'TWV Muxeb6vwv ~nou.eo;;. w Iflllol nOhjllo 1/)lI, Tijo;; IlXTJo;; (lXI)v ).(lII~{lVOOTJ ltltOELlltOU ei lt6hv It)jI UCplltltOUTO, OXTJ~IOIU!vo 'HQuxbi 66oftv, 6etl. ltuQ. 6etwv ieQ III) 6eXOllh~) 11116' EUXO U6EI1LTOU rnlTe).ovn. [5] SelUTv YQ oux fonv Ote TOV Itl) jllt).).ovta XaTEuotoxeiv, OTE TOV III) IlhoVTa xQauiv, oO' ).w TOV :'I(lUX'TOV l':\m(layeiv, ou TOV xuxOv eubcullOVl':iv. (6J 'AlJ.. Tai AilU)'lou nUQflv Euxui 6 Oeo exuo yQ x(l6to notllOU xat vlxllv bOQu xQaTWV, xal Ilf.Ixollevo nU(lex).l':1

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lO). I'ol'"b~ione di origine lrudl' rlle IlhilllVUlll ,'lllcedoni,! sel1enlriOllll]c. I I'coni, ii l:lIi Imll1c dcrivlI dull'crne 11ul~JV di Elide (PAllsAmA V I. ,l, sono cit:ni joli,1 d" O>tHkU (/{ioJtlr II !I.III) fru gli ullcJli di Tr"iu. 106. Lunee di ]unllhN.ZU inu~uale; ru. '. mclrL 107. Sullcrrnrc di Emili" di (NIne ull" fulunllc undrc I'OUlllU XXIX '7,}. 10H. '" 1'01.1"10 XXIX lHo

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aXllfl III) thYEi\!, U n:k6Ylov naQd 't"lv QIO'TEQ6.v nI!:tlQ6v na QubQulu:iv. Ql1ll b! Til5 nUQ6bou t6v u Xl'twva WX6tp1 xal TI)"
o6.(lx IpOlVU;Cll TU'P41 IIJW1U, 1tov XQ6vov lhQlJlu~avn tOV t1l0v. [10] Tata Ilh ouv nOOElbWvLO!; im!Q tO nEQOt:W!; 1l0OYEiTClL.

chicdevll aiulo mentre staV:l combattendo. (7] A dire ii vero, un cerlO Posidonio I 10, chc dice di essere viSSUIO aU'epoca di Pcrsc..'O c di lIver parteciprno alia ballaglia, in un'opera storica su Perseo in piu libri, sostiene ehe Perseo non si allontan per codnrdia o con ii preleslo di fare sacrifici. II giorno precedeme, un cavallo gli aveva sfemuo un caldo ad una gamba, (8] ma all'inizio dei comhnuimemo, sebbene malconcio, e contro la volom degli amid, si fcce portare un eavallo da tiro, vi sali sopra scnza indossnre la comua c si uni ai soldau che combanevllno nella falange. [9] ln ogni direzione volllvano saeue lan eiate da emrambc le parti e Perseo fu colpito da una di esse, tuna di ferro, che non lo feri con la punta ma gti sfior ii fianco sinistro. La fona dell'impano gli stracei la tunicn e gli arross le cami: si verifico una contusione senza vcrsamento di sangue, ddla quale rimasc a lungo traceia. [10] Tale la versione di Posidonio che difende il comportamento dei re durame la battaglia. [20, l] L'esereito romano, nello sconlnlrsi con la falange mace done, non fu in grado di spezzarne la compattezza. 11 comnndante dei Pcligni LII, Salvio, prese l'insegna dei suoi soldnti e la geno Ira i ne miei. (2] Per le popolazioni ilaliche abbandonarc I'inscgna dei pro prio escreilo c considenuo alio contrario alia legge umana cd a qudb divina; i Pcligni, quindi, si laneiarono Illddove era cadulo iI vessiUo ed ingllggiarono con iI nemico una dura lona che provoc perdite da en trambc le parti l12 (3] Gli uni, servcndosi delle spadc, ccrcavnno di respingere le sarisse, di spezznrle urt:mdole COIl i pesnnti scudi o 3n che di aJlontanitrle con le bracci3; [4] gli alrri, tenendo salde le sarisse protese con entrnmhe le mani, trnfiggevano gli assnlitori e le loro nrmi, gimxh n gli scudi n Ic cornzzt: cntno in grado di p3r3re i colpi delle sarisse; inoltre, lanciavnno ai di SOpnt delle loro teste i corpi dei Pdigni c dei Marrucini lU che si offrivano ai nemico ed a morte sicura con furin sclvaggin c senzn alcun cnlcolo. [5] Cadute cosi le prime file, vcnivano man mano fnlddinte 1e successive: non 1'0-

[20, 11 TJv 6! 'Pw~alwv, W!; vt!ot'loav tfl tpa"(Yl., ~" 6uvallt:vwv tWV nd.lyvWv lIl ~YOIlEVO!; Q1Iaae; tO OII1IEi:OV tJv UlJI' aUtOv EU; tOue; 1I0ql[OU!; QQt~E. (2) TJv li! rlEo
p~~E06aL, Iou~

t.yvwv (ou yQ fallV 'ltaol<; OElutv ob' <nov tyxoTOutei:v OII1U!i:ov) tlllbQallVTWV 1IQe; ixei:vov tV Tnov, tQya bElV xal n61') naQ' ll<potiQUlV nllvta aUllneaVTwv ll1 lJ]

ai. Ilh y{l f.XxQouelV te

Toie; ~llJIEal te; aaQ[oue; f.1IelQwVfo xal 1I~it;,Elv Toi!; 6uQeoie; xal taie; XtQolv autal<; VTt>.all(lavIIEVOL naQ(I(ptQtlv' 14] ol b! n'lv 1IQOPO"v xQatuvlllUWOI 61' lltpOtiQwv, xal TOUe; nQo01l(movt!; aUToi 1lOIe; ltauVOVtEe;, Ote 01JQW ott:yOvto Ote OWQaxoe; T"V /3Iav T~!; oaQtOlje;, VfQQI1lto1JV i11l!Q Xf!q>a),~!; Ta Ol~QTa TWV nt),IYVWV xal MUQQOUXLVWV III , xat' outva ),0YLOIIV ).ka {}UII4t {}llQLWU ll'Qe; evuvtLcte; ll'),lly.e; xal nQou1l'tov WOO\Jlltvwv 6.vatov. f~l OtUl ll tWV ll'QO/laXUlV Lu<pOul,liVTUlV, ltvfXll'I10aV ol XUtll'lV UUtWV lUtE

110. Lo )Iurico llf/iciulc di I'crs~'O. dei <]ollle PIUlllrm ~i servc wmc fllle, per ~'Si. di COlnI'IClCI.~ll, in (]II~'Shl ~(~ione. Secondo SWAIN (\l. 3 '4 c ru. 13), ("!"Se l'osidonio di Olbill: dr. X/lJ,I. ,.v. IIOUrl""vIUo; OI.lllU:lO~!Ul UO<(luu) !tu! IUll>\,lL!t helLue UI\ e1Cllt'O ,Ii opere. mil nCSSUllll lmllll di slurill nmcedonc). 1I I. PIl])O!O ~Llhcllko dellu rC,l:ione di i\lcrno, ~"()nsidcrlIlo molto bcllicoso. 111. Dell'UlllCCO (1111110 ccnno unche LIVIO XLIV 41. 9 e hONTlNO, .~/rlJl"f.<'1II1J1<J II 8, 'l'~, I qlluli indicano - come Plmurro - ii nomc de! comundante.
Io:CI17.l:

113. l'oJ>olllzione il~lica inkdilllll nell'ullo Appl:nnino. nel lcrrilorio u Slltlesl dei corso ,lell' Alerno.

574

AIMIAIO~

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575

mYltl!vOl, KUt Ipuyl) Itt~V OU'K I1V, VUXJOllOL b 1Ttl Qo r6 )He).OIU3VOV 'O)..6)(Qov, 16] WOTE )taL rv Ai,tu'LOV ibvTU. 'PIlolv 6

evlh6VTtUV. tWV o' Hwv 'Pwlllwv 6IaTQe1tOIU~vW'" TI)v !payya. 1[(looj30).1'Iv oux exouoav. ).).' wOTleQ XUQuxwllun T~ J1UXV.lIIt1 tWV OUQIOWV nuvtt1;ouov nltvto{tev noollUXOV. 17] 'EItf:l li! TWV Te XWQ(WV vwJlwv vtwv. xul bl T6 II~XO TIIS l1UQUTSEW ou lpuuno0tJs QuQ6m tOV O\lVOO1'[LOI16v, xUTeibe n)v qX:tuyya twV Maxebvwv xoeu; TE JloU,t\ xal bluonollum Ollf\vououv. dx6 ev Iley6ol OTQuto(; XU( 1totxu'm bQltai twv IIUXOllhwv. mis Iltv ix6lf}oltl!vljV IIt'QfUl. toi; b! nQonbn:ouoav, (8] f:Jnwv ~tw xal Ol{llQWV t O1U!tQU. exti.LuEv El Til OludllllUta xal xeVWftatO til!>
nOOflOtJVIO, XotuQQij!;ao6<u r6v Xlni.Jvu, To/lmv fI!v

TC'" nOflllw... t61;tw naQtf1nl."ttovt:a!> xol OUlmfxollhou!>. IIi) fila ... I1QO!> no"'Ta!>. )J. l1oU6!> XU{ JIEIIELnlhu!> xaT IltQO!> t 116xo tHttuOm. (9) ToliTa toli Jltv A~Itlou toil lytll",W;. n'" b' ilYfll",W... tOU oTQanWTa blbaox...tw.... W 1tQWto... ul1tbuou... xol bLtOXO'" fioUl tw... Jlw.... toi; Ilh ix :rr)"oy{ou XOt YUltv 1tQOOlpEQJIE"'OI. (IOJ tOU bi tOl; I1f:QlbQOILUl. Jlooltfl,...OyW;. iI Iltv ioxu xal t6 xOIV6... fQ1O'" tuOu O:1tWWf:1 til) Ip6).oyyo "'OQQ'lY"Ullh'l. h /.li Tai xoO' e...a xo( XaT' ol1Ou) ouOtO[OIV Ol MaxE1l6...f:. IUX(lOl. Ilho iYXf:l{l1610.; otf:Qf:oil xa( JlO/.lJQEI OU(leoil VUOOOvtE. H.oqJQoi 6i n:etaQlo.; n:Q6 t fxelvwv IIOxolQo. n:6 flQou xal xotalpoQ bl 1tavr6 n:ou XUlQOUOO n:l t OWIIOTa. xa)(w vttX0vte. hQn:oytO'I~. 121. Il Kor tourou 6t Iliyo I'IV yoo.... EvOu 6i) xai. MQxo 6 KrUlvo \li6. AiIUlo\l 6t YOJlflQ6 "~'o noov hi)v nL6EIXVIIf:Vo untfla[ t6 sltpo. 1.21 Ora 6t ...eavla tvtEOQOltfltvO tne(oro.; tlm6t:lluOl, xa{ 11ItYtp 1tatQIILeylj ltQui1 u1t06d!ieL 6qJEUWV, ou PUlJTOV IY'lolUtVo ft...(U 7tQOEJltv<P oxijov oto ~wVtO Toi no. }.e,I(Qt, inM(lttjlt tl)V IlX11V. fi nv6. nau 'PUov xal Otlvl{h, xat1601, (P(I(I~W'" tO IJUllnf:Uo... OUT1il xal be611fVo POllOtiv. [JJ 01 6t nool xal ltyaol YEVIIl!VOl. 'lal LUoX6...tf: {lllfi IU(t tOU ou 1tEQI autOv

tendo fuggire, cercavano di arrclmre verso ii monte Olocro. (6] La situazionc era tale che, secondo quanto Illlrra Posidonio. Emlio si slrappava le vesti neJ vedere i Peligni cedere c gli altri Romani rilirarsi di fronte alia falange che non pcrmcllcva aleun tipo di assalto o di combanimento pcrch gli anaccanti enano tenuti a bada daDa selva irsuta delle sarisse. [7] Ma la pianura avc:va ii fondo disscstato e la lunghe723 dcllo schieramemo falangitico non pcrmelteva una coe sione perfetla. Emilio si avvide che la falange maccdone prcsentava brecce e cedimenti, ii che naturalc in eserdti di gnandi proporzioni. dove i combancnti non possono tenere ii medcsimo ritmo ncll'avan uUa, ma in a1cuni pumi si prcsentavano piu scrrati, in a1tri sorpassa vano ii resto dello schicramcoto. [8] Constatato d, Emilio accorse immediatamente per smembrarc te coorti, Diede J'ordine di assaJirc cd incalzare l dove lo schicramcnto ncmico si presentava piu rado o veniva meno, si da creare tanli piccoli focolai di combanimento in vari pumi c ne! medesimo tempo anzich una sola grande banaglia contro l'intera falange. (9] Le disposi7.ioni di Emlio, trRSmCSSe ai coo manclami, vennero immcdiatamentc impanitc ai soldati. Insinuatisi nclla falange, essi si fecero largo tra le armi ncmichc:, aleuni attacca rono gli avversari ai lati, laddove erano scopeni, [10] ahri li accerchiarono. Con lo spczzarsi deJla falange vcnne mcno la sua forLa e la compaltezza di comballimeOlo: i Macedoni. costrelli a comballere corpo a corpo in piccoli gruppi. ccrcarono di tnafiggere con corte da ghe gli scudi romani che arrivavano sino ai picdi dei soldati, ma non riuscivano neppure ad opporsi coo gli scudi leggeri alie spade che fendcvnno le loro armalUre pesalllcmente e di taglio conficcnndosi nci corpi, Infine banerono in ritirata 11-1. (21, I] Nclle file romane, dovc infuriavll la battaglia, vi era anche Marco, figlio di Catone C gcnero di Emilio 11); mentre si batteva valorosamente. perse la spada. [2] 11 giovanc. CdUClltO IIi pi t idcali e convimo di dover dllr prova di grande comggio lIJl'iJIustre genitore, ritenne impossibile continuare II vivere dopo lIver IIbbandoOluo -Iui vivo - \a propria arma nclte Illllni dei nemid. Attravcrs di corsa ii campo di battaglia ndla speranza di incontrare llrnici e commilitoni ai quali narrare I'accaduto e chiedere aiuto, [3] Nc trov rnolti e valorosi: essi lo circondarono e, guidati da lui, coo unanime slando di

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stanzi.arono i eompagni e altaecarono i nemiti. (4] Dopo un'aspm bauaglia con gravi perdile e mohi feriti, respinsero iI nemico dalla piana e, dopo aven= occupatO ii lu080 ormai descno, presero a cer care la spada. (5] A fatica la ritrovarono nascosta tra mucchi di armi e di cadnveri e, ai colmo deUa gioia, imonarono un camo di vinoria c con foga ancora maggiore incalzarono i ncmici nei quali si imbatlcvano 11(" [6] Inf1nc, i trcmiln uomini scdti nncom schicrati vcnncro falcidhlli in combnuimcllIo. Molti fugginschi furono ucdsi; ln pinnn c Ic fnlde dei monti si riempirono di eadnvcri e quando i Romani, ii giorno suecessivo, attrnvcrsarono ii fiume Lcueo, le aeque cmno ano com rosse di sangue. (7] A quanto si dice, le perdite mncedoni furono supcriori a venticinquemila uomini; Ic romnne ammontavano a cento secondo la stima di Posidonio, ad OUanta Sttondo Nnsica 117. [22, I] La baltaglia volgeva rapidamente ai lermine: era iniziala all'ora nona e prima dell'ora dccima i Romani risultavano vineitori. li resto deUa giornata cssi lo impiegarono ad insegui~ i nemici in un raggio di ccntoventi stadi e solo a none fonda tornarono ai campoll". (2] Rnggiunti dai servi con le torce, tra grida di csultanza vcnnero condoui nelle lende iIluminatc cd addobbltlc eon corone di cderlt c di alloro. [)] 1I10ro comandltTlte, invccc, si Slltva rnaccrando ncll'nTl goseia: due suoi figli avevltno partecipato nlla battaglia c dd pi giovane si era persa ogni tracein. Era ii figLio predileuo, quello che egli considerava superiorc ai fratdli. [4] Picno di ardore c bramoso di gloria, scbbene peco piil che un faneiullo, cgli - pensava ii padreaveva certamente lrovato la morte: inespcrto qual era, si era mcscolato agli avversari mcntre ii comhanimento infuriava. (5] Quando i soldali scppcro che ii loro comandante era in preda all'angoseia, in tcrruppero ii pasto e Ettlrnversarono sollecitameme la piana, perlu. strandola tuna alia luce dc1le fiaccole; mohi corsero alia tenda di

St>t" III ~. ,(, khe confunde iI Censotl: COtl ii lilllio); hOSTIN", SITl/lrll,,tIIoJ/a IV" 17; (;U!STII"O XXXI II J. I',.: ~ewtldo 'l'K'Stu ,crsionc. Cutone surellhe c~lltno d" CllI'UnO, I~

I ,6. L~ f"H"I1~ llcll\'l'isodio

c IllleS1WlU ,1"lIe \trsioni ICl;llendnric di VA1.I!RI0 MAS'

spudu llli si s"rcbbe slil"hl dullu g""inu cd cllli, ~(lk, e ferito. I'w,'rebbe rt'"per~tu do",o ",pm comblluim"tllo. Vwleri" Mussirnu wlllliul1Ke cht. StUpifi, i l1cmid ii Kiorno dol'O si rcc"runo da lui pcr Il1m"re I" I'''CC. "7 Per le perdile rom"ne MIICh" LIYIO XLIV 41, 8: non plnJ (rn/unt. Sllscitu pcr.

1)1C'5'1.1I'il1~il:ll1ifiwrllc di\"urio 11"1I Inf"l (nrnit~ d" NUJi\'u c lluellu di Posidonio: "cm similc l)cn~ute wtl unu COllfllsiunc <lei nome di Polhio 0:"11 'luello di Posilloni.., I."'OlIl SI>C'55tl cil:1l0 in 'lucsti clll'ilOli dcllu bM'llrofiu. 1,8. 1I111ltS,ucm dei f-.bCl:l!oni conlinu sino ui mMe, \'erso iI <juule gli sronfilli fURo gn'MOO: 1.1Y10 XLIV 42....6; '.ONAl\A IX "1j. p. jl7l>indorf.

AIMIAI01:

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IU!T ha,mllwv, nOhhol 'Itv lnl n'lv (Jx1]vJ'iv mu A4u(ou, noAAol 6t nQo tOU XQQaxo iv Toi nQWtOl vexQoi l;.1]TOUVTl. 161 Ko.Tf]lpeLu 6t tO OlQuTonEbov xuL xQuuY"l 'to nE6(ov xUteiXEv Vo.XUhOUllhwv TV rxullwvu' n<JI )'O UYUOTO ~v, fli6V ~ uQxi'! noo ~YE"ovluv xul nOhneluv w uUo ouel TWV ouyynwv xexQullho tO ~Oo. [7) 'OlJl! 6' ouv i161] oxellv ne)'vwo'lho Ex T1j 6Lw~ew nQootiel Il!!Ta 660 1] TQlWV hO(Qwv, ai'llUtO xal (lJlo)vou nOhell(WV vtmhew, worreQ oxuha~ yevvaio llJl' T]OV1] XQan 'tU vhq] ouve~evex{)el 119. [R) OUtO fon IXLrr(wv Toi iXVOUjllivou;: (XQ6vou;:) KaQx']66vu xal NOllUvT(av xatuoxlJla, xul nOhu nowTo uQetii TWV TOTE 'PWllUlwv )'ev61levo xal uvll{)el "t)'lOlOV 110. 19) A1IUlt!' II!V ouv n)v TOti

XatOQOWllUlO v~lleOtv eU; Cte(,lOv 1'1 tXII xULQov unE(lfloUOIlhlJ, tOTe nuvnhfl n'lv Tlbovftv uneb(ou 'tll vtxlJ. 12}, lj nE(lOEU 6t qlUri Ilh ix nullVl'J d n!Uav nexwQfl, TWV u.:rr!wv iltlf:lxw rravtwv no tfl> IJltXlJ luOEO<P0llhwv. (21 'Eltd li! XatuuII~ltvOVtE oi nel;.ol TOU J1nEl; w VQvQou )((li lt(lOlIEbwx6tu OIOQOVtE UltO tWV mwv wf)ouv xuinhll)'lt itlloouv, 6eloa rov {)6Quflov EX tf] Mou nUQtxLVE TV mov, xal tJ'iv 1toQqluQav w Ill'I"h01l1lO fi'l 1tEQI01tltoa iOem 1tQ606ev aUToii, xal T l.6llllU 6la XEL(lWV ElXEV. [JJ 'Q ! xul rrQou6IUhtYOlTO TOl; halQou;: lLa pa6ltwv, xutufla flpelXelO t6v tltov. (4] Twv ' Ilh Tl 1t1]lla 1tQo01tOloiJ,IEVo EhUllhov OUV1tTeIV, ' '.nnov UQ6flV, bt ltOtO X(lfltelv, ill"lOheutOlll!V01. Xato. IlIxQOV ultEbtb(luoxov, OUX Otw mu nOflltOU w tJ'iv r.xelvou xoL:tOtJltu bEboIXOTE. l5J Ke. xaQuYlu~Vo )'0.0 uno twv xaxwv, ft nltvta EttrTEI TotltelV UIp' autou tJ'iv uhlav tij ijttlJ. [6J 'Errd li! vuxtO et muuv EtoehOwv Euxtov xal EiiUlOV 111 tOu Ent TOU vOlltO,lUto unav'tilOavta auttiJ, xat tQ Iltv iyxoUVtu nEQl tWV YE)'OVOtJv, t bt nU(lQIJOIotOllhou

Emitio. ahri et:rcarono suo figlio nei pressi deU'occampamento, Ira i codaveri dei soldati caduti in prima Iinea vicino ai vallo. [6] Un profondo scoramcnlo si impadroni di 10ro, la pianura si riempi delle grida dei soldati che a gran voce chiamavano Scipione: em benvoluto da lUui, perch avcva subito mostrato un'indole adatta ai comando e alia politica, piu di altri membri della famiglia. [7] Era ormai tardi, ogni spernnza stava vcncndo meno, quando ii giovane compaNe in compllgnia di duc o trc tllnici, coperto dei snnguc dei nemici dei qUllli nvevn fnlto slrage, simile a un cnnc di nobile m...zn che si sin nhbandonnlo picnamcnlc ai piacere delJa vitloria LI'). [8] ln futuro egli avrebbc raso ai suolo Cartagine e Numanzia, manifestando abilitil c coraggio superiori a quelli dei suai conternporanei 120. [9) U destino rinvi ad nitro momemo la nemcsi nei confrollli dei successo di Emilio. ln que! momento rese perfeua la sua gioia per la vinoria. [23, 1] Perseo fuggi da Pidna e si diresse verso PeUa: lo scortava la cavalleria che in comblluimemo aveva subito modestc pcrditc. [2] 13cn prt.-sto, pcr, i cavalieri furono rnggiunti da a1cuni fanti che, taccialldoli di vigliaccherin e di Irndirnclllo, li feceTO scendere do covalia e li percossero. Perseo, tcrrori7:znto dn tanto scompiglio, fccc deviurc ii ctlVallo dali II viu e, per nOIl csserc riconosciulo, si tolse di dosso ii manlc1lo di porpora che misc dinan...i u s; in m'lllO tcneVll la carona. [3] $cese, quindi, da cavallo c lo port a mano per polcr conversare meglio con i compagni durante ii INlgiuo. [4] Ma di coloro che lo seguivano, alcuni si fermarono con iJ prctesto chc i cabari sciohi impcdivano loro di camminare, ahri protestarono perch dovevano dnre ii foraggio aI cavallo o abbeverarlo. lnsomma, ad uno ad uno si sourassero alia compagnia dei re, rilencndo ii suo urnore I>iu intollernbile c tcrnibile dei rischio di esscre cnllurati dai nemico. (5] Esaspcrato per la cauiva sorte che lo perseguitnvn, iJ sovrano tentava di rivcrsare su chiunque gli capitussc a tiro la responsabilit ddla sconfiua subita. [6] Giunto notteternpo a Pdla, cgli incontro Eutto cd Ellleo r21, sovriJlIendenti allcsoro. che gli rimprovcrarono ln sconfitla c spudoratamelllc si permisero persino di dargli consigli. FllOri
ii rnHlllljtlllmma r:y IMostO $U alcune lcllllJracmc tlUlahili uI I'Cl.tno di I'Cl'$nJ con ii mal' chio ddl'ol'ficinu di Pdla rorriSllt)nda Illlc lcncf't' iniUllli di IIno Jci dUl': nomi.

"9 (;0.;1 ~lIll'he DlIlIJOHU XXX ~~ e LIVrO XLIV '1'1. I'): lu fomc c, <jui'HIi, Polibin. '20. efr., lIIohrc. LIItIU XLIV 4,1, ~. CnWlline fu rus~ ~I Sllolo nd 1.16. Nllmullziu ':C~lI~C 'I<:CUIIU!ll ~d 1.\.\. Dunu i<h.:f",k" <lJ I I"mlnl;"" (IV 19) si ,k'(luc.. ch.. I.. RCSIU di SClpKl!1C e"'~n(' dll'emule mUleriu di "~'''mpl<l f't'lotid. . 121. PCDouultRi t!iflicill1lelllc idcmifiCllhili, cillli in unul"l;o COI1USlO in M(p'"Ii" 70A c 111 LI\'IO XLIV 1), ). RoIIllU' (.. Gnomnn.. J). 196J,p. 7' cm. J) (omlUllll'ipoloi che

AIMIAlm:

23' 24

lUlul{lw xul O\lfl~OUhfUOVtC1, QVIOO untXTflVfV C11.'Jt 1'41 ~uPI[41 nulwv CtIllPOttQou, oubel 1UIQtllt:lVfV U,Jt(~ :n6.Qf~ Eu6.vQou t f 1'0\1 KQ'lt lU )(Ul 'AQXfllOU 1'0\1 Al.tWhO\l 12' X(d m Boc.Wto Ntw. VOu.. (7J Twv t otQunWtWV t1nIXOhoufhlOUV 01 KQijtfll>, ou 61' fVOtUv, ~)"Q toi XQUtU(nv WO)"fflJ )(11Q{ou; Jl!~IUUI ItQOOhutuQO\lvte. {8] nllltOU YOQ fJ[l]VEm t26, )(U{ :rfQottllxEV el; UUtWV IUQIt(IOUI toi KQIIO{v exltwltUtU xul xQutilQU xa{ tI)v UI\V v QyUQ4I xal XQUOIP XcnUOXfU1)V el l1evtplOvta ta~vtwv 6yov. (9) revllEVO ' iv 'Alllputbl 117 l1QWtOV, eh' eXfittEv iv rUhll'l4'ti>llll, xcd TO 'PPou JlIXQV \lJ[uvtV"t'o, d t OUYYEvt xul :rfQfOPUtC1TOV UUTO TWV VOOlllltwv T1)V flLXQO~oy{aV au{h 'lltEVEXttd, WbQuo ItQ tou epo.ou w TWV 'Ahfl;vbQou tou Iley~ou XQUOWlltwv eVLu TOL KQ1]OI. l.HlPQUfw 'ln' uyvolu, M{ ltuQEx~tl tOU X0V"t'u 6.V"t'lPOhWV xu, buxQuwv Ulld~,uO{tUl nQO v61Ilof,a. [10) Tou IU~v ouv f:l'llOTUlltvoU uX(llflW UUtV oux ~u{h: XQlltl~wv ltQO KQ~Ta, ot bt l'lflOtttvtEi) xul &:l'lo6vtf: ol'lt:otfQijtt1louv, (IIJ Ou yQ l1!bWXf T(lyU(lLOV, u~M tQlxoV"t'u t~uvtu xEQbva l't n;,v q>O.wv, IUXQv Otf(lov lle.)J.OV Ol l1o)J:lllm ~iJ'l'e.ottal. 'lU' ailTlv tJ:l'l~EUOEV El 1:allo, OQ(c.X'lV I1 ", xu! blalpeuywv f:ld tOU (KapelQou) heiteuev lJo

di s, Pers("O li uccise entrambi, colpendoli di propria muno con un pugnale, Ormai non aveva chi lo seguisse, ad cCCC'.lione di Evundro di Cretu 122, Archedamo di EIO)ill m c Nconc di Beoziu 124 . [7] Dei soldali lo 5=guirono solo qudli crelcsi .2), non ccrlo per fcdclt, ma per atlnccamento aI dcnaro, pari a qucJlo dellc api aI mielc. [8] Persc."O portava con s enormi ricchezze 126 e pcnnise loro di implldronirsi di boccali, cratcri ed alue suppellcuili in oro e argcnto per un vaiare di cinquanla tlllenti, [9] SOSIO dapprirnn ad Amfipoli 127, poi si reco a Galepso .2g e qui a poro a poco iJ terrore lo abbandono. Fu nUora che rinacque in lui iJ piu radicato dei suoi vizi: I'avarizia. Egli prese a lamentarsi con gli amici di av~r sperperato inconsciamentc ii vasdlamc d'oro appartenuto ad Alessandto Magno, dandolo ai Cretesi, e Iro pianti e suppliche pretendevn chc i nuovi proprictati g1ido r~tituis sero in cambio di denaro. [10] A chi lo conosceva bene non sfuggiva chc coi Cr~tesi agiva da cretesc; n1cuni, tultnvia, si lasciarono convincerc, restituirono tutto e rimascro senza nulla, [lI] perch Persco non diede 10ro iJ denaro promessa, anzi riusei ad ottenere dagli amici Irenta Ialenti (che di li a poo gli avvcrsari gli avrebbero sotlraltol ed in loro compagnia fett rona alia volta di Samotrocin 12?, dove trovO rifugio e rivolse supplichc ai Cabiri '.lO. [24, I] I Macedoni, pur essendo !loli per la fedelt ai loro rc, dopo la scon6na non esitarono a conscgnllrsi ad EmiJio, quasi chc, incrinalcsi le fondamenta, tUtlO fosse crollalo; egli, penanto, ncll'nrco di due giorni, ebbc in mano I'inlern Mllccdonin. [2] QUCSIO dmo di fauo i: a favorc di chi sosticne chc i succcssi di Emilio sono dovuli alia buona sorte. [>] Frutto di intcrvcnto divino scmbra anche ii pro-

(24, I) 'Ad Iliv OUV ~tYOVtUl (yeyov!vUl) 'PLopaol~Ei ol Maxe.vf, 1'61'2 ' w iQdollan xlx~aOII!vlp Itvtwv lla crulUte.ov. TWV, ntl.Qitovtf a'ltou 1'41 Ailltilp Jo illl!Qm ~ll XU(lIOV (lutV XuttotljOUV Muxeov(u. 12J Ka{ boxe.i tOltO IIO(lt\l(leiv tOU; lutuXl'f nv{ ts lt(l~fI f:xdva YEyovtvm 'flOXOUOIV. [J] "En lIt xul T6 l1EQI

, n. E\'undm Iii CrO:lu eru .IUlU l'e~CCUl()re mUleTi"le dc1 fllllil<J lI11o:nhllo llll Eumcnc redntll 'UCTO .ti L>dli, 111'I'enUlll no:l rp menlre ii rI' 10rnB\'1I du Humu dul'o uI'crc denullcilllO in $cnUl<J lu IIUlilicll di Per$oo (I'OllIllO XXI[ IS, ,: lJloDOHO XXIX H, ~; LIVlll XLIII 16; l'I.lJl'''HO, M"'oJltu '11191:; t\1'1'I"NO. .~f("i~ Jdla M~a.'''o",iJ II, 7). IJj. t\rdlCdll1l\o, eU110 dei purlilll fil oror ll;lIlO di E10lill (POI.llIIO XVII! ~I,): LIV1Q XXXII .1, ~), nel r(19 n'lllle dt'llUncilll<l ui I{omuni comc lllldilnre (I'Ol.JlllO XXVltJ 4, II) <'Il"'S" I'Cr!iC(l (LIVIO XLIII 21. 9). I J4. Ikn poc<>.i di lui: dlC (o.se uno dei o:omp~lIni di l'Crliro dopo Pidrlll lu ((ln. {ermu LIVIO Xl.IV '1.1, 6, ii quule nfl.lliulllle chI' ncl ,67 fu lliUSliliulO dui Ilumuni ud t\m, t1llUli (XLV 'I, I)). 12). Cimlllcn'llo, ,o:condo LlI'lO XLIV 4.1, S.
n..l

116. lJucmil'llUlc1l1i per Llvlo XLIV ,I), I) e diedmilu lIerGlUHINo XXXIII 1. ,. 117. Cenlru commcrdule SiluUlU sulliume Slrimune, u died chil<llnelri thtllu foce.

'li

126. Sulb mSIlllnldu, mI CSI di Amlipoli. '29. 11 pefmr50 i: nnrrulo minulirnlurn<;11le da tlYIO XLIV ,lj, Il C.l), 1-2. dai qmllc si apprenJe chc du AmfipoJj l'CI'1lCll mlllldi) umiJu,duwri atl Emi1io po:r le lntllalil'c di puec. I}O. erro unchc FI.OMO I 2t:l, ? 1"1.11 til ",,,riu ItIm/JJII/'f"r S~I/wlbrutrll. Irrlm c('M",' rrf(~iv>lr, I C~bjri erullo nlllie!le <lil'inil~ fTillic l'Ollcllute con ii cu!lu della feni1iIP: EHO' 110m II )<; t\IU"''TOl'''NIl. P"cc 277~79.

AI ... IJAIOI

TI)V uolav CJllnTWlla 6UtII"'IO'" ilv' h 'A'HjllJtl.n (y6.Q) OiJO"'TO!; TOi! A11llhtou x1 TlO'" le(lwv eVllQYllevwv, xfQauVo!; evoxl'i,a!; el TOV tJWllOv enl:rp).e!;e xl oUYXCl6ilytOf TI)v il!(lou(lyiav. [4J 'Ynf(l(JUet 61: 6elT1ITl nl.tvTa xaL TXtl Tl.t T~ qr{JIIlI. 'Hv Ith YQ ~III:Qa Tet6.QT'l vevlx'lllev4J ne(lol!i 1Il!(l1 n6vuv, ev 61: TfI 'PWl-'ll TOi! MlltOU f}l!WQOilVTO Jlnlxou ywva, e!;al<pvlj evl:m:oe l.yo ei T nQcinov mil 6el.tTQou Ill:Qo, Ws Alllo.UXi Ileyl'.tll IIl'.tXU vevIXljXull; nEQo!a XUTUO"tQ!<pOITO ollnaouv MaxE6ovluv. [5J 'Ex 6 TOTO\J TUXU T~ <plllfj itvUXEollevfj ei T n'if}o, e!;Hov'i'e XaQla 'IETlt xQtou xal tJoij, n)v iW!Quv Exdvfjv xaTUoxoi!oa n)v n).lv, {6J Eif}' lO o l.yo oux eixev ei oQX~v ve).f}elv (J!tJalOv, oU' iv 1I(J(v ollol.w q>Cttvt:TO J'[avwlll!vo, Tn 11t\- oxeMoth, xa! 6U':Q(lYj TO. TiJ qJlllYj' htym. 6' OTfQov lllt(lUl n1l6lll!VOl oUqJW, ef}allu!;OV n)v nQooQa'looQV u.yyel.lav, w!v T4J '1leil6el TO 'lt f:ixelJ'.

125, I) AtYfTal bt xal Tii inL l:6.YQQ. )"[oTClII41 IlltXll '!Tal.lwTWv auf}'lllfQV i.v nfl.O:lOVV]oqJ 6yov Yfvto6m lU, xal nl.uTUt(J( TII 'v Mux'l.u n(lO M1601l1JJ. {lI Rtlv 6 'PW'IUIOl TU(lxuvloll Ileto. Aatlvwv enlOTQunoavTa :vbulouv, aUTl'.tYYf:l.ol <P(ll1l;OVTE J<pttYjoav 01'10 OT(laTOu ItlXQOv ouQov v6Qf 6o xal.ol xal Iltyltl.OI' TOUTOU fixaoav fLVUl 6tooxo(loulJ~. UJ 'O 6' EVl:lIXWV l'I"Qcino aUToi
xat' Y0(lv nQ tiJ X(l]v'l, va"i'xoll(J( Toil t:1IOU i6(lcim l'I"olltiJ l'I"fQI(lQt"OlltvOU, !6allUl;e tOV l'I"tQI tll vlx'l yov. (41 Elf)' oi Ilh

digio vcrificatosi nel corso di un sacrificio. Ad Amfipoli Emilio stava sAcrificando e all'inizio dei rilo un fulmine cadde sull'altarc, lo inccndi e inccncrile vinime. [4] Ancor piu significAtivo, per moslrare iI carauere soprannalurale deUa viuoria e la fortuna di Emilio, ii modo prodigioso con cui si diffuse la natizia. Quattro Riomi dopo la sconfiua di Persco a Pidna, a Roma la popolazione Slnvn assistcndo ai 11Idi rcenscs: all'improvviso nelle prime file dei teatro si prese n discutere su comc Emilio, sgominato Pcrseo in una banaglia decisiva, avrcbbe potUlO sonomcltere I'intera Mncedonia. [5] Dopo qucs[e prime voci la notizia dilag tra la gente ed in cin que! giomo csplose I'emusiasmo tra grida e applausi. [6] Anche se priva di un solido fondamento, la diccria si diffusc dovunquc per poi spegnersi a poco peco fino n scomparirc dei tUlto. Pochi giomi dopo arrivarono notizie precise sull'csito dclla battaglia: grAnde fu lo stupore per l'essersi la nolizia diffusa con lamo anticipo e per ii fatto chc nel1a voce, dcstituita di ogni fondamento, vi fosse un nuclco di verit I ' I, [25, 1] Non questo "unico caso dei genere: la notizia dclla batInglia dei fiume Sagra svoltnsi in Itnlia giunse ncl Pcloponneso iJ giorno SICSSO U2; cosi successe anche per ln bnuaglin di Micale combattuta contro i Medi, deUa qualc subito cbbero contezzn i Platce si 1H. [2] Quando i Romnni vinscro i Tarquini, che si cmno allcati con i Latini, subito dopo due giovani nlti e beUi, che nene fanezze ricor davano i Dioscuri, furono visti Sloccarsi dulle file dcll'escrcito per annundare I>crsonnlrnentc la viuoria IH. [3] li primo che li incomr ne! foro, memrc, vicino ad una fome, facev:mo riposare i cavolli l1ladidi di sudore, rimase stupcfolto ncll'ascoltnrc lo notia. [4] Si [ramanda

\ I. CO!lll>ll~ I.IVIO XI.V I, I: i'.osu~ IX " ... II. }'9 DinJorf. Ndlc \'ersKmi fumite .b CU.I MI''''II lO,' IIImms J('()'U", II (,) e V"t.I11l10 MAMIMO 1111, .) ln pl'OIliginsw \'do('lil mu \'U; lu nOli~iw .Idlu \'illutw Il;UUSC II Runlll vi~llc Spi~I:UIU rknrrt"11dQ wll'illlcn'enlo ,Ici I>ioscuri (vd. UtldlC FWMIJ I ~Il, l-t.). Ij~. Lw butlllllliu <Id liumc SUllrw ..ide lu \,;lloriu di Ll.lcri El'i7.diri 511 CrOlOtlC od S,CSlU M:cnlo. LII Ilrimu lt'Stimoniull7.1I ,Id pt"Ol.lillin i: in CtCJJMONII (DI' lIiJlll'" 111'0"'1/1 II 6, ~cullll" i k",skojll'llfi ''II i purcmiujlnlfi lutdi (.\''''/11 " \', ('~110tmrI.1I' rl)V til! l:llY(,Il,I; Ap(l. .lulio II I J in JJiJ">I',mi,JI,'oJ/'/si C'II"" I r, p, ~67, ii pnJ\"crbio {,~'ID~lItr(,l" ,wv IlIl }:YIIr,l (hl '';)V ('~'I'tl;)V I'~Y' UII "'<lt'UQllh",V MI risillirc!JllC u MC'tlllndrn. 'j\, Nd -t79 ii rc SpurtUIlO Leolidlide dislrllnc u Mieulc, nd 'llrso <li UOllllllltURliu tlIl\'lIlc, i r,...li ddlu /lollu persil11111, Pn,'o primu u I'lulcu Mllrdonio nd ritirutli UI'('\'U C'Ctcuto di 5mprcnd"rc i11l''llcmlc sp~rlunll PUlluniu mu "rw SIUIO bOlll"ln, EIlOllOTO (IX 1(0) uffcnnu dlC III lloli7.iu ddlu I'inoriu di PIUICll, mirubiltn''''le diffuSR lrw i rold:lti a Mjwlc, dicdc ui snlJlIli Rrcd ii mrwl!llio di uffrolllure lu fiouu pcniunw; cosI unche I)IOlloOMO XI

I), (scromlo I'm.lIINO [ H si l"~ll" di uno ~trW1Ullcmm'l \li I.colithidcl. Pltllllrro uf. ("nna l"'Il11,1Il1cnIC ill~mtrurio: IlOiclu: III lrlldiOlle tlluUlISaiU'l i: \'Ol1conl", C pi pnl' dente il'Olizll1tc ehc I'lmurco whhi" fllllO con(usiouc ud dhtre li 11lcrnurill funi mnho lUlli (CIIS,tuOOn ncl cunuuetllo II I'olicou I } j t cotll'in!l>. im','<:c, ehe si truni di un C'rrore (ldlu Irlllli7.ionc/. IH, Si lrutlW dcllu bunllllli~ dei IUIlO RCllillo nel curso dcllll qllulc 1t11l111l vinse i LlIlini nd ..96. [ Diuscuri purlccipurono IIl1u hlltlllRlill (CICIIMONII, O( tllI/I.,1I .1''0''11I1 II 6; IJJ II'U; VAI.IIRIO MASS1~IO I ti, tl c, subiro OOllO, UPllUl'\'cm nd (oro pcr Iltlllutl1-il1re lw \'illOriu (DIONIGI DI AI.ICAK"'AS,'\O VI lj: L,YKI II ~O, n.)), C(r. Ill1che l'I.UT"R(~), GiJio
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che i giovani, sorridendo dolcemente, gli sfiorarono le mani e la barba cd essa, da bruna chc el'll, divcnne improvvisamcntc colar fiumma. II prodigio servi a dare credibilit alia notizia della viuoria e procuro alio sconosciuto soprannome di Enobarbo dalJa barba color bron~ 1 201t ". (5] 1 fatti singolari che sto narrando trovano conferma in un prodigio avvenuto poro tempo addietro. Quando Antonio si ribell a Domiziano e, come tuui si aspettavano, si mosse per dar battaglia, in una Roma sconvolta si lev improvvisn e spontanea una voce popo~ lare rehuiva ad una viuoria e si sparse la notizia che Anlonio era stnlO ucciso e che deJl'esercito sconhllo non vi erano superstili, La voce ebbe Innto credito da indurrc tnluni n compiere sacrifici. [6] L'autore ddla diceria, per quanto si cercasse di individuaria, fu irrcperibe e la voce, nel trasmettersi dall'uno nll'nltro, si smorz e svanl neUa folia come in mare aperto; essendo dcstituita di ogni fondamento, nll'im provviso scompnrvc dnUn dtt. Mn, mentre Domizinno mllrdnva con Ic sue forze in assetto di gucrrll, gli si fcce inconlro un messuggcro COIl una leltcra che recava la notizin deli" viuoria. [7] li giorno in cui Antonio era sinto sconfino coincideva con quello in cui a Romll si era spllrsa la voce della viuorio, anche se i due luoghi dislavano I'uo I'alIro piu di ventima sladi U(,. Nessuno oggi ignora lalc prodigio 1l7. [26, 1] Quando comandantc dclla flona di Emio, Gnc..'O Otta vio U8 , approd a SamotrIlcia, concesse I'immunit a Pcrseo nel rispetto dcgli dei che tutdano i supplici, ma fece in modo che noo po. lesse salpare: dall'isola per fuggire:. [2] NonOSlantc tali prccauzioni, Pcrseo si stava accordando scgretamente coo un cretese di nome Oroande lJ9, proprietario di una barco, perch lo conduccssc via per mare coo i suai beni. (}] Da buoo crclese, Oroande imbarc illcsoro di nOlle; aI re dicde nppuntamcnto per la noue succcssiva nel poria vicioo ai Dcmetrio. dove Pcrseo si surebbe dovuto trovare coo i figli e

126,0 fvaio; 6' 'OXT/310uII

vauoQXwv A411).(1fl nQoooQlllolt.

Ilevo; Tli Lall06Q(ixtl Tilv Iltv O'\l),(av nl'.ZQEiXE 'f~ nf!Qoti: 6la TO; 6[O;. eXJtOu bt xo( ql\lyi); floyev. (2) Ou IlI'jV &U, aV.vel JlW" 6 n tQOf!\l; " 0(Iuuvu'lv -" , ~ lJll UllfJov TlV K O'1TO tX0vta O\lllnEWa; IlUO: X(I'lllltTwv uvn),atlEiv aUTov. UI 'O bt xQ'1noI1!V XQ"lolllllVo;. Ta Iltv XQflllaTu VXTWQ vtafJev, Xfivov 6t Tij; htQu VUXT ijXf!lV xe),fuou tnl TV n~ T4"1 lt.1IlUI'f(JEhp IJltVU IIUO: TciJv Tf:xVWV xal

I I). [;"lirnnIOJ(io J.,] '!:'WI/IM II,'/wliarbm i: 111l~IOl" lInche in SVIlToN'O Nt'ro I I' I",r ul"" fonli (dr. GJHtlria Lalilltl V, p..1.\9, J4) ii ~iJ(nifieh",,,bhe ""I '//lTa. . ~ Iii. S! "Ilude aHa ri"n!rll ddl'88 d. C. J.,] le".no delI" Ge'11111niu ~\II"'rinl"t' L. Amu. '.l.1U SIlIIJTllllH>, dl~ fll \'m1l' II M""OIl1.11 d,~l lellulo dclJ~ Gennunill infe,in,,, L. AIlPio Mo,. snnu Nn,l.lIl1llJ pnl11l1 onm,.,. eh" WIlf"~MIlU1tlt'lS" Domili"nn cnn iI $IH) cs"rdru (M"'lI~J"" 1.11 IV 'I; (;"'S.~IO D'USH LXVII II, d. SYllTONIl>, iJomitil1ltu. 6 ~ "Mil",,,,, ehc C\"l:nli IlTtltliRiosi si \"rificuTOno i" Rumll. '

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1\7. l'mbuhilment" I'lulllrcu cri' ,I I{Ol1hl nd1'ill\"erno 811/119. ljuom]o SIlCCCSSC I'cpi, 501lio 'lui nurmln [cosi C 1'. JONIJ5, 1'llIltln'h a",/ Rom,', Oxford I !l1~, p, ~~l. IJH. Sn di lui BMOUGIlToN I. pp..,~8" 4J8: Iler ljUC'SI" imprcsc oncnnc i11rionfo; 1 , I, p. ln); LIYIO XLV 4', . 11,'1" """ph"fi" 11.'1.<". JlJ7lCu,pm IIIJt'rip. /""",. 1 IJ9. Scro",\O L,ylO XLV 6, ~ OroUlldc ~\T\'. [UOrTle5W li I'C/K'O di wndurlo daI Te Jc,kli Odrisi Cml.

AIMIAIO!

ftE(lanEia vuYXU[U, l!u{h) l.up !Otl~Qu ltn~nkl!UOl!v. 141 'O b ne(loui olxTllo. Ilh enuCJXE, I, ouvli ftuQlo na(lo. T uixo !XIIIIQultEVO U\l1'V xul 1Im6(u xal yuvuixu. tlVWV xol nkl.tv'l tlEl{lOU, OtXTQOTEQOV b oTEvaYl1V O<PIIKEV, w n uimp 1Ikuvwl1htp tlu(lo. TOV uiYlukov ilb'l 1IEkltY10V TOV 'OQo1h6'lv ftovtU XUtlWV fq>QUOEV 14U. 'Y1I),ullnE ylt(l ~11t:QU, xal noli i1l160 f(l'lIIO U1lEXl(lEI qlUYii 1I(lO TO TEiXO, OU ),oftwv l1v, 1Io<pftltoa 6 1'oi/ 'PWIlO{OU Ilno. Tij yuvmxO. 161 TO. 6i l"IUl6la 141 oullal3wv ninois ~Iwv 142 !vexel{lloEv. n),U1 Ith !(llllevo ~v TOU neQotlo. TOU 6i

nQobot'l yevollevo oi.t(uv nO(lCJXe tI)v Illlhota ouvnvnyxltooouv tV vft(lwnov w ft'I(I{oV ),IOXOllvwv tWV Txvwv eU; xeiQa !UtEi... Kul nU(lU60VUl tO OWlla toi l!xdvwv KQOTOOlV. [7] 'El"Il(J'[eue Iltv ovv IU'.c"lOtO tciJ NnOlx(t. xoxtivov hll"u' lU) nollvto 6t X(.ltux)..ouua T~V TUX'jV xol t~v civyx'lv ne(lloxe~llevo, ibwxl!v ainv noxelQlov tciJ rval!!,. TOU Jlllhota l"IOl'OO qKlve(l6v. n tf) qltaIJYUQla I'IV tv oiltep tl xaxv 0YEVVt:O'tE(lOV ~ 'f'to~IUXlo, I~Jl' ij.... IIOVOV iI tUX'l tUlV inTUlXOtWV OUI{ 'f'al(lEiTul, tOV eEov nEO'tt:(lljOEV !auto. (8] 6l!'l6d yo.(l cix6ijvOl nQ tOV Ai'lo..IOV, II\' w vbOI JlEy"!!, nl!1l1'wxn ntw\la Vl!IIEOlltV )tal 6uotuX! iavaoto. (n(lo)lltlilv1'a IIUo. twv q'Jo..wv 6e6ax(lUlltvo. [9J 6 6', aiCJX10tOV 6alla, tl(lol3a"dlv atv inl Otlta. xal yovlttWV 6IJoll'IEVo. ltvel3ltlluo q'Jwv' yevvei xul beijoEl, ii OUx unJlelvev ou6' ~XOUOEV Ailto..lo. lllt 1I(1ooll"~(t autOv &,YOvtl )tal ).e).U1l'lIIf:v41 tlP nIJ006l1l11" 110] ..ti tij tUX1I" l!mEv l.) "W Ta),aL,w(ll! tO IlYlo1'oV qJIQl!i tUlV iyx),llIllltwv. T(tuta n(lllnwv (lIP' WV 66el ou na(l' iav tuxeiv. oUb! tou vv. o"). to nll).m 6u[IIOVO ltv6lo YEyoVf:vm; [111 TL b 'IOU xatUl3.et n)v vlxllv xal T X(.ltO(l6WIIO ltOlei IlIXQOV, ~tHbetxvllevo I!UUtV ou YEvvaiov oM! 1l(lnovtu 'PWlluIOl VtUywvlOtiIV; [121 'AQET' tOl buotUxoiiOl Ileya).'jv fXl!l IlOiQuv aioii xul n(:tQ6. no,ell[Ol, El,la 'Pwlm[Ol xliv euJtotllfl n6vrwv nI16tutov.

'.10. efr, '"I~hc LlV'O XLV 6, ,6. 'o! ,. I'crS<.'(' II\'~""'~ duc tillli IFililll}(J, iI m~lllliurc. cd Alcli5~ndro) cd 11II~ !illlill: ".1; J)'O'IO\lO XXXI 8. u; L, ... ,,, XLV ~8, "; GlUHJNO XXXIll~,). bo!icri durulllc

con adeguata serviu) ma quella sem stessB slllp. (4] Miserevolc era la condizione di Perst."O, costretlo II sgusciarc Ju un linguslo passoggio deJle mura con moglie c figli poco avvezzi od una vila vagabonda; oncor piu degni di compassione furono i suai lamcnl quando un tale che avcva OSSiSlito aUa parlenzo dei crelcse, vedendolo errare suJla riva, gli sveJ I'inganno dicendogli che armai Oroande Slova nnvigondo in mare apeno 140. (5] Albegginva; nbbnndonata ogni spemnza, Perseo cerro scampo verso le mura t, scbbene non passasse inosservato, riusei a fuggi1'e insieme alia moglie prima che sopraAAiunResscro i Romani. (6] I figli IU furano consegnati ai Romani da lone 142 che li ovcva presi in custodia: pur essendo SIato un lempo ii favorilo dcl te, in que! momemo lo tradi c fu petci anchc responsabile della resa di Persco. Come una fiem cui vengono sollraui i cucdoli, egli si arresc, consegnandosi a chi tenevn prigionieri i bambini. (7] Egli aveva moha fiducio in Nasica e chiesc di polerlo inconttare. Nasica non cru sul posto e Perseo, pur lamentondosi per la cauiVll sorte che lo perseguitava, consider lucidameme chc cosa gli r(:stassc do fare. Si conscgn a Gnco, ma in que! frangenle manifesto un difeuo pcggiore dcU'avarizin: l'altaccamCnlO eccessivo alIa vito. Pcr Inle mOlivo storn da s ogni compnssione, ii solo benc che ii dcslino non pu sollrarre ngli svenlura. [8] Chiese di essere condollo dnvunli ad Emilio, iI qualc, levatOsi in piedi, glj and incomro in lacrirne circondalo dai suoi nmici: cgli voleva riservargli un lranamento degnodi un uoo1o valoroso anche se molw sfortunnlo, [9] Pcrsco offri di s un'immngine ripugnanle: si gen bocconi. si avvinghi alie ginocchia di Emilio, pronunci parole indegne e suppliche che Emilio non steUe neppure ad tlscoltare. Scrutandolo con voho profondamcnte addolort\IO, gli chiesc I.U: [10] Perch mai, sciagumto, accusi con lama veemenza lu sorte, quando evidente dallUo modo di comportarli che li sei meritalo questa sventura, che non solo ora ma da sempre ti sei mostrlHo indegno dellll lua sorte? [11] Perch deprczzi la mia viuoria e sminuisci iI SllCCCSSO, lU, un avversario da nulla, indegno dei Romani? [12] I Romani provuno rispctlo per i loro avvcrsari valorosi se vengono sconfiui; la vigliaccherill , invccc, da loto conskleratn cosn spregevolissimu linche nei vincitori.
'.1), Emilio si ri'ollc in lolr~"cu ui "imu: l'ol.1II10 XXIX ~o. I; Vlll.UMrO M"'~I~IO V>. II: LI"IO XLV 8. 6.

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'l~ l)u idcntific~fl:. (Ilrso: ~'on lonc di Tcssulollku. comuml.lllc dC1l1i Rrdcri" from

III

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xul twV wv 1lyellovIXWV IlaIO'tu taU veootQou eooo 't11 OX'lvi1 enlOnuoallevo, no),v X(lvov ~v n(l6 ail't~ OIool1fi xath'lJlevo, won OaullatelV navTa' [21 Ql1illJU b ne(ll ti1 tXIIS xal 'twv av. O(loo1l'lvoov lU).tyeoOm 1I'QuYlllnoov, .. Q y'.. eutfv ",LOV ei!1I'(Iaylas 1I'uQoOTl vttQoo1I'0V VTa OQaouvEOOat, xal IltrU lp(loveiv eOvo il I1),LV il ~UOLe(UV xaTaotQf:'V6Jlf:VOV, il u)v JlE'taf}ol)v "[Qt'lv ~ TX'l 1I'U(lelYlla T~ nOMlloVU (Ti1) XOlVlj oOEvelu 1I'QoOfioa X(ll.eel II'l!V W IIVIIIOV xal fUlkuov IUVOelOOat; UJ nolo yo.(I uv'tOU xQuniv htQoov Illt).lotU O(ltill'ml TOU 6UQQ'lV x(U(l, TUV ebolxbm Tl)V TX'lV uvuyxl;u, xal Tqi xulQovu uaOull(UV ~1I'6YQ TOOnT'lv tis lU(lLlpEQOllbJl xul n(lOOLotUlltVT) llot"' llot ellU(lllb'lS OYlOll6; [4J ~l-I 'tT)v 'AM;vbQou lhaoxt]v, S ixl n),ElOTOV ilQ611 uv611Ew xul II~'(I.OTOV eOlE X(lTOS, wQu 11IS 11OQ(~ nf(Jouonv lm nbu OtIlEVOL. xal 'tou Qu }lu(l1601 netwv xul XIlllOlV illl1~wV TOOUtOlS nolpOQou}1bou fklOlEi Qwvn !x XE~WV twV 110l':Illoov tlpilllEQU onla xallloto. U}1~vovtu, olt!06e T xuO' lUlu iXflV Tlva pepUl't'lTa tuX'lS ~Ha(lxi lI(10S TOV X(lovov l~': (~J ai! KaTapuoVTes "Ilti oi. vtOI TO XEVOV lflQa~u tOUTO xul YUuQ{ulla TilS vf.xIIS, taltelVol KaT(lJ1nSEtE nQo TO Iltllov, e( XU(lUoxovn el Tl XU'tUOXf)1pEl 'tU.o ixotlf) tl)v Til nUQoOII ei!I1(1uy(n balllooV V!IIf(JIV;.. , (6] TOIUUT rpaOl noa luuxObTa TV Aillllov non!ll~laL TOU vou. eu Illlu tO xnXllllR K(iI 'tr)v P(lIV .:.JontQ XUIVlj> T~ 'yql x6nl:Ovu xEXOUOlltvOU.

[28, II 'Ex 'totOu tl)v luh otQuTlav n(lo VanQUOLV, U"TV li! n(lo Otav til 'Elto I~(. et(ll'.tJll'. xal taywy~v evo,ov IIU xal rplltvO(lWnov, [21 'El'utilv yaQ VI'.'If3uvE tOU l'lIlOU xul t. nOLttllUfU xuO(OtCltO, xul W(le l)(ou toi 11tv oitov EX tou

[27,1] Pronuneiate ta!i dure parole. Emilio fece rinl1.arc Perseo, gli tese la mano c lo nffid a Tubcrone'~~. Fece, poi, cnlrarc= ndla tenda figli, generi ed altri ufleia!i, spccie i piu giovani e rimase a lungo sedUlo, chiusa in un profondo silcnzio che riempl tuni di meraviglia. [2] Poi prese a parlare dd destino c deLle vicende umane, cosi argomenl::mdo: Possiamo noi, miseri morrnli, vamarci dei successi ollenuti e gloriard per 3ver distrullo un popolo o una eill o abbaltuto una mon3rchia; oppure la sorle, mostrando a noi uomini di guerra questo croUo come paradigma de1I'umano debolez1.o, d vuole indicare chI.' nessuna polcn7.9 pu consiclerarsi durevole c salda? (J] t:. opportuno over fiduda nena sorte se, proprio quando si c vindtori, aUora soprattutto si deve temere ii eapriccio dei destino e se, nel momento della gioia, ii pensiero delln sorte mutcvole chI.' passa dali 'uno aU'altro ei turba lanto? [4] Non abbiamo forse soggiogato nel breve spazio di un'ora la successione di AJcssnndro, chI.' ottenne un potere di cui non esiste l'eguale e eroo un immenso impero; non nbbiamo forse assistilo alio spettacolo di re, fino a poco prima impegnati !lella battaglia con migliaia di fami e cavalieri ed ora pronti a riccvere dalle mani dei nemico la nlzione quolidinna di cibo cd acqun? Siclc proprio sicuri chI.' la sortc riscrvi ai noslro impero una stabililii perpe tua? l~' [5] Voi che siete giovani non provnte I'impulso di moderare ii vostro attcggiamenlo arrogante e bnldanzoso di vincilori, voi svcnturati non pensate chc in futuro potrcstc csscre timorosi cd in nt tesa an~osciosa delle sventure chc ii dio, ~doso dei SUCCl.'SSo di oBRi, fnrii cadere su di voi?~>. [6] R.1ccontano chI.' Emilio trottenne a lungo i giovani con qucste rif1essioni e che quando li congcd II.' sue austere parole, come un freno, riuscirOllO ti moderarnc I'orgoglio e la milltlnlcria, [28,1] Dopo la vitroria, Emilio concesse un po' di riposo aU'csercito, Ncl fnmempo egli percorse III Grccia 14(" fatlo l qucsto, degno di nota c prova di filantropia, [2] DllraTllc ln visita dcUe dtt~i, incontr:lVa la gente, rislabiliva i governi, elnrgiva grono ed olio prclevandoli dai

IH II ~cncro di Emilill, di ~lli II), 6'7, B~UI;{atTON I, p. J98 forrou!,I. ~iu p\ITcron (LIIUclLl.IipOlcsi ehc si Inllli dei Q. Elin lrihllllo dcllul'lcbc (lei '77. <1u idcnlilicllre. II ~llll \'oliLl. COI1 ii C), E.liu PelO (Ousolc dei 167, 1-1). Vi un IMlU polibiuno in 'tues'" di~corw: ill XXIX~, I'olibiu si d,i~de d,i mui lI\'n:hhc POI\110 prcl'c<!crc dlc io (us] brL ...c teITlIl<II'i'l1l>l:ro mucc:donc sucbbe 511110 ilCon.

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bll1MOlOV Toi; Jktov.emv EtotCPfQOV. [7] eia b! naVTo6cuui.!v ywvwv 1)0 xal 6uo(a !nm~wv t<X 6Eoi, f:OnltOI':Le;; xa( bt'tvo :qJou6no, XO(lllyiq. IIl!v ix TWV ~aoLlXwv ltcp66vtp XQl~I':Voc;, t!;Lv lIt xol XOOIIOV xol xOtaxtOI':L xa{ bt!;LlOI':I XOL n)v nQ eXOOtOV oilto tile;; XOt' !;lav tlll;;e;; xol tpLoqJQOOUVIle;; at06110lv Otw; ltXQI~;; xol 1'l1':'PQOVTLOllhIIV ivbfIXVV~I':VOS' WOlf. 6aulu'I~UV Toile;; ~E)J.lIVO. 181 I':lltTlbi n)v 1'l016uh llOl(}()V 6.JlotUtn onou6ije;;, ld.M t'l).lxoiha JlQHWV vl)Q JlQy~aTo xal Toi.; 11IXQ<X t:O l'tQbcov Jlo6t6wOlV. (91 '0 6! xol TOVTOL exalOl':, (xal) n Jlollwv nOQfoxfuoolll!vwv xal ).alUtQwv TO ij6unov aut l'lv n6).ouolla xal 6ialla Toi JlaQoOI. xol JlQ Toil 6oUII1ll;ovtae;; n)v :Ulu~).fIV e).fyt. l'ile; aUT;;e; I':IVOl '4'uxlj nOQat!;fWe; ti': JlQooTi'jvm xa).we;; xal oUJ'nooiou. t:ile;; Ilh JlWe; <Po~I':Qwtnl l'oi JlO).tll{OIe;. taU b' WC; fUXCl(lICJt6tCltov ~ Toie; OUVOOLV'''. (101 OubevO b' I'IHOV aUTou tl)v ef:uOEQlnlta xal TI)V lleyo).O\I'UX(oV l'l"vOUV ol 'V{}(lWJlOI. ltoil Ith (lYQLOV Jlo).il li! XQuo(OV ex t:WV j100L).LXWV l'IOQOtOI,hov ou6' lbElv e6t).lIuovTos. tai:C; tulllme; Ele; '1'0 bllllOlOV nOQobbvtoe;;. [111 M6va ta 11111).(a ta

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dcpositi de! re macedone. [3] Si dice che li trov colmi a tal PUnlO che si csaurirono prima le richieste e le necessit dclle popolazioni che non le riserve regic. (4] A Delfi vide una grande colonml qua drangolare composta di blocchi di marmo bianco 147, su cui doveva essere innalzata la statua donlla di Perseo'''8, EmiJio vi cresse la propria: i vinti dovevano far posto ai vincitori! [5] Ad Olimpia, a quanto dicono. pronuncio una frase divcnUlll proverbiale: cJ:: lo Zeus di Omero quello scolpito da Fidia! 14'1. [6] Quando da Roma giunsero i dieci commissari. eRli restitui ai Macedoni la loro terra e rese libere ed autonome le varie cin, purch pagassero cento talenti ai Romani, la me[ di quanto in precedenza davano ai re. (7] Organizz una serie di giochi 1'0, fece sacrifici agli dei, offri convili e bancheni. Per far fronte alIe spese, U1ilizzava copiosamente ii tesora dd re. Durante le feste cd i banchetti mostro una tale sensibi1i[ ne! ricevere g1i ospiti, tanta cura c preeisione nel rispeltare ii rango di ciascuno di cssi da stupirc i Greei (8] per ii fauo che. gravata come era da imponanti impegni, non trascurava l'organizZ3zionc:: di qut.'Sto gellcre di cose c dava loro la giusta imponanzll, (9] Era per Emilio causa di soddisfazione constatare come, fra lanti splendidi festeggiamenti, i pnrteei pllnti rivolgessero )'auenzione essenzialmeme a lui. A chi si mernvigliava di tania soUecitudine era soUto rispondere che bisognavll pOSo sedere la medesima predisposizionc per guidare un csercito cd orgllnizzare un simposio: ne! primo caso era neccssario saper inculere limore ai nemico. ne! secondo fare cosa grala agli ospiti"'. (10] Delle sue qualil si eJogiavano in panicolar modo la libernlit c la mngnani. mil. Egli non volle neppure sapere quanto oro e argenlo fosse raccoito ncIle casse reaU, ma consegn illulto ai questori pcrch vcnissc dcposit:lto nell'erario, [lU Fece prclevllre sohnmo i libri dcUa biblio-

'47. 1'0l.llllO (XXX 10, ,~l pprll' ,Ii <I{"O!onnc .. e, COIlSCtlucnk'f11Cn!C. di SIPIUC .. C msl LII'ltl XLV n, 7. DIIIII III l'rofuudl1 dil11l'Srichc/,zlI di I'lullIrco cml Delli, tutllll'ill, C I'ill crc.libilc III SIlOl Icr,ionc. 1.,11. NeI '7<1 I'crn'u {'1'Il ~C""',. Dcili pcr consuhure l'orrt<",I.. c ,i cno fcnnlllO Irc Iliorni (LwIO XLI n, .,6; 2~, 1}'I'I; AI'I'IANU, Sloria Jrflll Mar..JOllitl ", .,); C ll<l'.Ii>ihilc chc in lulc occpsillne ii rc IIVl'>'Sl' (11110 I,rcdisll<,rrc ill'icdislollo po:r lo futura sll1lua.

"'9. llipres9 evidenle dell'orillinlLlc I>olibiuno (XXX 10.6; ull{'he LIYllI XLV 2H, ,l. I \"crsi si ispil'llllo LI /lia/ii' I plluo, ~~lInc si !'IU) ,1l'lilJlllcre (lll S1'M~II(]NII VllI .1, .10 c V~
1.1)>110 MASS'~tU

111

7 1'"./, .,.

Si 1I11ude <:<:'10 IIlIc {este di I\mfil>oli (ldlll priUlll\'CrLl dd ,67: vd. Ll\"o XLV p, 11'" e i1 rIIl'idll ccnnn di D.OI>O>lO XXX18, 9. 1)1, II dcuu i: rilx1Ulu ill MOflllia 1981\ c 61 ,E.F; 111 ("ruc C POUlllO IXx..'< 1.\). Cfr. ullchc DlonO>lo XXXIII, '.I c L.vIU XLV .I~, 1r.
)0,

59'

I\IMIAIOI

~amhllS qJloYQu~l1ato\iol ToiS vital" tnhQe~ev !l;eUo6uL m , xal

6LUv:llWV QLoteio. 't~ IIX'lS Ao..llV ToUfJ:QWVL '[4J YUlifJQ4J cpuH,'lv EWXI! nhu kLTQWV 6hf}v. [12J OUT6 eon ToulltQwv, ... flfKll1fV.,J J.let ouyyevwv ohuiv txxath:xutov. unO. Yl16(oV IIlKQoi IOtQe'POlltvwv on-vtwv. [U] Kul nQJTov QYUQov ixeiv6v lpO.OIV f:~ TO... A().lwv OlXOV dod,tEiv, untQ Qft"i] xal "UJliJ e.i.oay6Iu:vOV. TO'" b' llov lQ6vov Ot' au'tov ote yuvaixa it(lyUQou XQiltelv ;1
XQuoo'~.

129, J J tl.lqJXIUlVwv b: l"I6.vtwv ail'tlil xa)"), onaoJ.ltvo TOUS wE'lva, xal nUQuxaUoa ToilS MaxeMva llel1vi'jof)uL tii!) beooptVl}S imO 'PWIIUlwv f)'i:v(teQlac;. o4J~ovm all1:i1" /lL' e.UVOJ.llac; xu!
lLOvola, &vt~f:ul;!\I !nl t!'lv -Hl"tf:lQov, [XWV Mnla oUYXf)tou Toil OVllllflWXlllltvou ailtip til" l"lQ; nfQota Il6.X'lv otQan.na; altO tWV

XfL ltfWV u)(pe~oa~. (2] BOlJjlfVOS bt ltmv lla xal 1l,,6ev; ltQooboxwY'to; 6,)J: t:~atqlVll; IltutEofLv, jluEltjl"l'ato tOU; ltQOOtOU; t:~ ix6.at"; lt6fw vboa; 6txa, xat ltQooha~fv mhoi;, oo; QytJQl; an xal xouo; Iv olx[m; xal lf:ooic;, ~'lOQ. ~TJtil xataepQfw. 01 'Ex:atOl 6t Ollvtnfjl"l'fV w; ln' auto 61\ tolito qloouQ~v aToa tuunv xal ta~laoXov, ltooaltOlOUllEVOV l;1)tELV xal ltaouallpvfW 'tO XQuo(ov. (4] 'EvotOllS bt tijs iUlQa;, \lql' va xal tOV autOv lla xalqOv OOllt)OUVtE; hO~ltov'tO nQO; xU'tabQollt)V xal blaQltuyt)v 'twv n6ewv. wott' wQf,J Iny nevuxulbexu Ilh itvitOWl'l:WV liavOa ltOblottijVUlIIUQlba;, epbollt)XOVta bt ltoel; noo6tjttijval u " ('I ye vottal b' an6 tooairnl; ql60Q; xal navwfttQla; hO"l!V O1'Qatlwttl t1\v Mmv 0\1 Ildl;ov' ivbexo bOOXIUV I)t" qlQiSo~ bt nvta; vttQwnou; tO 'toli nollOU to;. EU; jl~xQov OtW tO xoa' ixaotov ).ij'll~a xal xtobo; iOvou; OlJ xQ'tax[Q~lQnoavtO;.

Paolo Emilio, Pcrseo e i suoi tluc rlJ,:li intorno ati un trorco mililarc; vcrso tli un" moncla coniala tlalla G,.,u ,1,;",;/;/1. circa IlIcl scc. I a.C.
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"1. Secrunlo ISlIlO"O


[{"lU".

(U,,~im'l

VI" I) ~~I~litullu primu 8f1lllt1c biblintccu privUlll di

lHo Crr. ).6'7. 1'.1. Crr. unche Morl/li" 1<}81)C; V"".HKIO MIIMIMO IV .\, 7 c PI.lNIO. Nl/f"'"/ billari" XXXI II ' .. ~ ll'llnio purlu di tlue fHi(:I'/iJI. I)). I'Ul.llIlO XXX,, (in SnAl'()NIl Vil 7, .,J; LIVlO XLV H. 8H. 6; AI'IJIINU ~f(lrilJ .ldl'Jlliriro \I. 111; CIIS$IO I)JONIl (r. (,7. 2.

593

teca dei rc per darli ai fiRli, allHlllti dcllc Ictlcrc"2, NcI distribuirc i premi di guerra dono ai gcnero Elia Tubcronc lIl1:l coppa dd peso di cinquc libbrc. [12] Di qucsto Tubcronc ho gi parllHo l'): Cl;li vivcva ean altri quindki f:lmiliari sfruwmdo le risorsc di UII piccolo podere. [13] Si tncconca ehc la cappa fu iJ primo oggctto d'argcnto:lel entrare nclla casa dcgli Adii , come ricompcnsa per ii coraggio di Tubcronc c la glorill di clIi si cra ricopcno. Fino ad aliara ncssullO di loro n 1<:

.. oro (arme :IVCVllno mal mancgglil!O oro o 1 1

argento

IH

(29, il Cosi Emlio riorg:mizz iI pacsc in maniem ccccllcntc. Quindi parti, dopo csscrsi accomimato dai Grcci c llvcr ammonito i Maccdoni sul vaiare dclla libcTlllllCl.:orJal:l loro dai Romani c sull'imponallza di conservaria rispcuando le leggi e senza suscitare loue in lerne, Infinc si dircsse in Epiro; li iI senato avcva decrelato che ai soldati, reduci dalla Cllmpagna contro Perseo, fosse permesso di saco cheggiare 1c ciu per ricnvnrlle llll botlino adeglHlto. [2] Emilio :lveva dcdso di cogliere le eini! di sorpresa e rune ncllllcdesimo momento: convoc pCrlamo dieel notabili da ciascuna di esse e diedc ordine di portargli entro un termine s[abilito runo I'oro e I'argento che em poso sibile reperire nel1c case e nci tcmpli. [3] NcI conged:lrli diede loro come scorlU l1lcuni soldaI i guidati da un com:llldante perch, a suo dire, potcsscro aiutarli nell'openl di rieerca c di raccolta dcll'oro, [4] II giorno prefisslto questi soldati, ncl medesimo mamemo, conve nuto in precedcnza, presero a devastare c sllCchcggillre lc ciW! eon llna tale vioJenz:1 che nel volgere di appena un'om furano faui schillVi centodnquanramila uomini c dcprcdnte selt~\I1ta ciu:! Jj,. [5] Nonostante la violenza dcl1:t dCVllSl:lI1te incursione, ogni soldato non riC1IV dlll1'impresll piu di undici dmcme "6: un brivido di Ol'rore si diffuse atia notizia dei modo in cui l'assalto era Si ato condouo. Vn intcro 1'0' palo cra st:HO ridotlo in bridole per dare li elascun vincitorc COlTlC rieompensa un bottino di cosi SCllrso riJicvo!

I~(" Di,"r:;c I" slim" di LI"IO XLV j.I, ~ (forse pi\! es,l[lcJ: tjU;l[lr<J<,;cnlO dCl1"ri " d"scun "",""Iicrc, duc"cnlO LI ci:lscun fUnle.

AIMll\lOr

lJo. I] Ai'lllo ~tv OUV TOlTO lIQ!; ~l.tI(n: n:uQa T~V UUTOl 1)7 ,el ..,Qc.x 6 v I)ll XQT t:t1 - xul XQIIOt~V OUOQV 1p601v. ! :ueuc.'I 1,1). 121 X(UII:i6r.v fl !tu(uv Ilr:t TWV 6uv~fWV 1teQu\.Wf)eU;, ltV1tl!\ TOV
apQC.V 1tOtalIOV f:1t1 Tii pUOllxil f:xxm6l!xf)Qou. XUU:OXl!UClolltvlI ti x60~ov 1tOL Uixv.a.WTOL xut rpoLVlXtOl xal 1tOQlpQal. .Uw XU{ 1tUV1\YUQ i!;w6tv, 1>1 WOTf. (TQ61t)ov nv ttQLall~L(xii) nOlI1tiJ tlQoU1tOUtIV TOit 'PWllUlou, Y<V QottLq) OX61lv iml.tyovn y1\v VCllv clVTUTuQf!;yoVTu ')? (4J Oi 6t OTQUtlWtm Toi paollxoi lQJ'IClOlV en:Olpfta,I(oavu, J oux owv ~!;(ouv Tuxov. wQyitovTO Iltv 6Jw la TOTO xul xufnw fIxov nQ TV Aillllov, aiTltlllf.VOl lit <puvtQw n ~aQu yvOITO xat fOtlOnXO aUToi ;QXwv. ou nvu tlQOt)IIW Ent T~V imtQ TO! t)Qll'l:'I~OU (lnoulu~v (mi,vl:lllJnv 1<ilJ, (5) ALOf)0lulvo lt TOllm
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XlL.QXWV 161, WQQ lloev VQ(PUVV ettleiv OU OTtov till TOV OQlulIPov, [61 'Eveu; 6t noa; Tti) UT(lUtlWtlX([l n)'i){}tL lilup0).Q XUTa tol OtQuTlIYO. xut Tl~V ovouv oQY!'Iv n IlU).).OV tl;eQet)(ou, f1UiTO nUQ tWV 611l1QXWV ).).1]v '111tQUV' xdv1]v YOQ oux l;a(lxeiv Tfl XUTlI)'OQiQ. d:oouQu; n Out wQu xououv. Twv 6t 61\llaQXwv U:yeLv aUTov fi n flonal xeeuovtwv. Ql;'ltVO IlaxQ<V xul fll.aO'fHllllu ElOVtl navtoou1to XQ'Io6ul Ylp. TOV XQOvov vilWOE Tli illlQu 16.l (8) xul yevOlltvou OX6TOU. oi. ~tv flllUQXOI T!'IV ixx1]otav cl<piixuv. nQO 6t TOV rOpav Ol aTQanwTuL ouvt6Qu'lov 6QUOTf.QOL yeyovOTE, xa{ OUYXQOTt)OUVTE UUTO nt(lt TOv {l6(1ov av6L xUTaullpvoVUlL T6 KU1tf.TWLOV hui YOQ oi 6JIlUQXOi. T"V f:xx'l0(uv fllt.OV l!LV.

uo, I] Emilio, dalJa nmura cosi mite C giuslo, non fu certo rcsponsabilc di lale spcdizione"'. Dopo ii massacro egli sccsc ad OriCOi" (2] donde salp alia volta dell'Italia insierne aU'cscrcito; qui giumo, risali ii Tevere suno nave regia II sediei ordini di remi, colma di armi sonraue ai nerniei, carica di prigionieri e addobbola a festa con vcssilli e stoffe purpurei. (3] Memre la nave risaliva lentamente la corrente. i Romani godcvano dello speuacolo preguslando la processione Irionfaleu'J. [4] NeI vedere le ricchc.."Z7-C dei re mncedone, i soldnti di Emitio comineiarono a nUlrire un sordo rancore nei confromi dclloro genemie, e si persunscro di non llvcr ricevuto un'adeguatll ricompcnsa. Lo accusarono pubblicameme di c..'Ssere un comandante severo e dispolieo e non assecondarono cal dovuto entusiasmo la proposta di Irionfo )(.0. [5] II malanirno dei soldati verso Ernilio fu sfruttato da Servia . "" ; eg I'I spmIora t a'm il'la e suo nemlCo GaIb li, IrI'b uno mi'1'Hore d'I E rncme e senzn mcz termini cornincio li dire in giro chc iI trionfo non si sarcbbe dovuto celebrare, [6] Trn i soldati diffuse llccuse infamanti sul loro comandante, inasprcndo iI malcomemo che scrpcggiava tra di loro. Chiese, poi, ai Iribuni di rimandare di un giomo la decisione relativa ai trionfo, pcrch qucl giorno rimanevano soltamo quauro ore, chc non sarebbero bastate per formulare "accusa. [7] Quando i lribuni lo invitarono a parlarc, inizi un lungo discorso costcllato di accuse di ogni genere, menlre la giomata volgeva allcrmine 162. [8] AI calar dclla sera, i tribuni sciolsero l'asscrnblca cd i soldali, rcsi piu arditi dai discorso di Galba, si accordnrono con lui c verso I'alba, radunatisi, occuparono di nuovo ii Campidoglio, dove i tribuni avrebbero Icnulo J'assemblea.
UI, I] Quando giunse ii momento di vaiare e la prima tribu si cspresse in maniem negaliva nei conframi dcl trionfo, la nOlizia si diffuse in senalo c Ira ii reslo delln ciltadinanzll, [2] La popolnzione

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1)1. Si I'cdu 1'/"lroJIIOI/l', p, ~~J. 1 )11. P"rlo uI confine 1m 1'llIirill e J'El'iro. nel /lolfo di VulonLl. err. lIIU"lJc
H,7.
I)'}, l.1l fc~wsu IlccOl.tli("ll~ll

1.1'110

XLV

dei Illllllllni

e ricemlalu <la CiCM~OSM,

DI' ji",blll V 70 c

,60, I\nchc LI'IIO XLV j), 0\.); VIII.I,mo I ?, 6. 16" Serviu Sull'idu Gulbu. lribll"/ll millill'" dcllu secunda 1egiollc di Emilio cd ubilc (,rulore (C'CIlIlOSH,IJrtll/IJ 112 c H6), .ur" prelorc ncl I)' c runs..,!c nd 1,14: BII.O\Jr;ltTO~' I.
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XLV}), },

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tiiJ 1t(lOl'lll).ttxL~I!OO(.(t tV Aill{wv h lflwvui I1V l:tClxTOI, o[ llt YVUlQllUTUTOt nv lut (\OU'IS. Onvv flVm TO YIVIU~VOV POWVte, .Hijou l1Cl(H!X'-OUV :U).UptO()t 'tiIS TW" OTQOtlWTWV (llJEydo )taL OQlIUlJtlltO. !hlt nu\' tUpll;ollhll; VOIIOV EQYOV xal IUmo,", fi IlIjbtv tlliU>WV cuhoi yhuno ... nu).ov Aill(lOV lupdloOm TWV fJ1lvudwv TtlllO\'. 01 '006111>\'01 b tV XI.oV xo! vutJvu: OQOoI. 1"oi; b11llQXOl feyov b.:LO;<t:iv tI)v '111jlPOIPOQ(uv. ('Xlii " blul.EX{twOlv li (\ouovnu :lQ to niIOO. 141 'Etuoxvnoy OUTWY xal yevOlthll OIUl1t1"'S. uveOoov ilvl)Q nunx )(01 1Ioblllou tiXOOl xal TQfi ix :tQOX.IOfW itVtlQljXW. MQxo; rEQf3U,loIM. Aill!IOV IltV Etfl1l Ila).ov ill,lxo aUToxQTWQ yhOITO viiv Jl).unu yt.vtiloxfLV. Qwv OO'I 1ttt6do ytllovll xul xuxla OtQUUUllUll XQ1]0Ullfl'Ol; otw xu},c't XutJQftWOI! xCllllfy},u n(lCl' ['1 6uulll;.flv b tl' MUlav, fi toi 'I}J,U\lUv xul Atyuwv &yalloJlcvo 6Qlllfkli. UteV tp6ol'fi tl' Muxevwl' fktOl>.n l;.Wl't(l. xul t~l' 'Ab;vbQou xu! l1lu-btTloU M;av eTllbdl' n 'fOi 'PWII(IUV Tl},Ol "YOllhl1v at),Jl>,wto". (61 .. yo.(l ou bnvv" t'lm:v, .. d lpilllllS Ilho Tlf(ll V(X11 itlJf!JU(OU 1t(lOtf(lOl' fi tI\" n},I" f:IITlfOOOll; Hloun lOi Omi. euxollfVOl tOU ),oyou lOUtoU tuxtw utlo},ulJeiv tI)v 'IIIV, llxo"t"OS bt 'fOU Otllut11YOU Iln. til; (1},II{hvilS l'lx1] l'UPUl{lfio6e tWV Iltv f1tWV t1)\' tllllV, UtWV b! tJ)l' lU(lv, w tp0I10lII[l'OI f1t(wCloflul t Ilty[60; t"wv xutOQ6wlI(nwv, ~ l(lflbllfl'OI tOU ltO}.CII(OU l1uOl}'tws' XUitOl Jo!(lEi:nov ~v Tlp tI(lOS cxcivov j'tll, III) tt~1 l'IllO; tOV UU'fOx(lUtOQu <p6l'~ },UOljvUl tl' O(lIUlll1ov. (71 'A),).' d toouiltllv" iit(lll .. tO XUXOIIOt; e;ouoluv l'IQOyUut b~' IIWV, WOtt l'Iflll OtllUt"llylu xul OlllUlllJOU tO}.II{t )'tyell' iIV(lC'0IltO (nllW'fO xu! lli' OlllUll otll1wv im ),ettlltO xul o<I(tt(lmj1lu lt(lO illU'I TOU TOOOUTOl t(lUUPUOl l'Ifl'lmbfUphou; lillcTe'l xul xmda; x\.llvll!l' OTQUtllYWV". [S} ~ AliO. M til; ioOijto; t'lIUlJX"'V, t;I::<j111VI! xur TC;JV llTtC'YlUV 'OTCI 111l[OTOU TO /t}.iIOo;. E!tu IIEtmJtOwrl'i CVIU tJV oux fU1tOf/tW E" ilX),I:' YUII"OUOOlll boxoUVtUJV wii OlllUTO Vfx),Uljlf, xu! 1tt' tOV r),lJuv e1tLOTt't. 1I'U;' [<)1 O IIEV ferll, "yc>,(t Enl TOUTOl;, iyto bE oqlvuVOlll lt(lo TaU; 1To),ltU' lltQ tOtWV yQ UlQav xal l'uxta OUVCxw; (,ltl'((to(IIIl~VO mUt' ~(IXOV. 1101 'A,,),' c"tYl:! },UfllV aUTou; htL n)v 'l'ij(rov'

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csprcsse ii proprio rammurico per gti insuhi di cui Emilio era fallo oggeuo, ma scnza ouenCtC alcun tisulwlO. I scnatori piu aUlOtcvoli, gridando alio scamblo, si csorlavnno I'un I'ahro a tcprimcre I'impu. clenza c I'arroganza dei so1dmi: se non fosse slalo loro impedilo di privare **Paolo dcll'onore dcllrionfo, si satebbero sfren:lti nel com metlere violenze e iIIegnlilit di ogni gcnere. {3] Faccndosi largo Ira la folia, salitono luui in C1mpidoglio per chi<:detc ai Iribuni di sospen dere le opcrazioni di VOIO onde poter rivolgere un discorso all'asscm bica. [4] I rribuni sosp<.'SCro Ic opcrazioni di VOIO; nel massimo silcn zio, Marco Servilio 1M , un consol:1re che duranle la guerra aveva af front:llo viuoriosamcnlC ventitr ducl1i, sllli suUa Iribuna. Inizi ii discorso, affermando che allora, in particolarc, dovcva csserc ricono sciuta l'abilitit di Emilio come comandante, gillcch era rillsciro a por lare a termine gr:mdi e splendide imprcse eOIl un cscrcito cosi ingtaro c ribellc. [5] Espresse, quindi, la propria mcraviglia pcreh i Romnni, dopo aver goduto dei trionfi sugli l1Iiri e sui Liguri, si prccludcvano la soddisfazione di vedere ii te dei M:lcedoni in carne cd ossa c la gloria di Alcssandro c Filippo fatta prigioniera dallc armi romanc. [6] Ag giunsc infine: Non vi scmbrn assurdo chc, dopo aver sacrificato agli dei non appcna si diffusc la norizia - scnza fondamento afcllno _ dcIla viuoria, dopo aver rivoho suppliche ngli dei per pOIcr avere su biro b conferma dclla mcdcsima, ora, in prcsenza clcU'urlcficc di quella viuoria. sicuri di essa, manchitllC di rispeuo agli dei e vi privime di una soddisfazionc, comc se llvcstc timore di IOCl":lre COIl mano I'cnlit della viuorill o voleste risparmiare la ycrgoglla ai re ncmico, anche se sarebbe pill giusto rifiularc ilrrionfo per compassionc dei re anzieh per gelosia nei confrollli dei comrmd:lntc? [7] Siclc cosi maldisposti nei suai confronti da permelt<:re chc diseclti di co mando c di rrionfo un UOIllO chc non ha riCCVllto ncppure una ferita, chc conserva intatto ii suo corpo femmineo c lo lasdatc parlare in lal modo eon noi, abitullti a giudicare virlli c vizi di un impl'ra/or dalle ferite riponate?. [8] NcI dire d si stracci Ic vesti e rnostr a tuui iI pCtfO scgnato da ptofonde dcarrici. Poi si volto verso Galba e, mo Slrandogli lc parti dei corpo chc ii pudorc vicra di esibire in pllbblico, gli disse: [9] Tllti burli di me, ia, invcce, sono fiero di ftollle ai miei conciu:tdini. Per difcndetc lotOllli son ridotfo cosi, II furia di covalenre giorno c nolle. [10] Ed om, Servia, chinm:tli ttlni e fnlli votare. lo SCCIl

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3 1 -32

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Ol"(lat11YfioOUl ~OUOllhou".

do dalla tribuna e li seguo dd uno ad uno per poter riconoscere i cauivi eiuadini, gli ingrnti, quelli che in guerra preferiscono farsi udulare dai dcmngoghi piunosro chc obbedire a chi sa comandare. [32, I] I soldar i - si narra - furono tlllmente colpiti dalle parole di Ma1'CO ScrviJio da mutar parere: Ultte le uibll si espresscro n favore dei trionfo di Emilio""'. (2] Ed ora ccco come Ic fomi dcscrivono iI trionfo lM J Romdni eressero palchi negli anfilenrri ove si svolgcvano giochi equcslri (da loro chiarnllli eirchi), ai lati dd foro e dovunque si potesse assislcre alIe singole fasi delln processione. Indossarono vesli bianche, [J] uprirono i tcmpli. Ii addobbarono con corone e vi profusero incenso. Guardie e linori in grnn numero avevano I'ordine di arginnrc lu folia se avesse occupato iI cenuo dcllc strndc crcando scompiglio e vegliavano li che ii percorso delln processione fosse nperto c sgombro. [4] II corroo lrionfale sfil per Irc giornate. II primo giorno a slenlo si riuscirono a mostrnre. dei bolljno. le slutue.le pillure, i colossi ullseinnli da duccenlocinqunnla carri. [5] 11 secondo giorno locc alie armi macedoni pill belle e pili ricche di omamenli. lrasporrate da numerosi C1ltTi. IJ bronzo e ii ferro con cui erano for~illte, ben lucidalo, risplendeva. Lc anni crano disposle con arle e armonin: sembrnvnno a primn vistn ammucchialc alia rinfusa cd a C~tso, {6] c1mi con scudi, corazze con schinieri, scudi crctesi di piccole dimensioni con scudi ovali trllei, fnrclrc con rcdini, spadc sguninlllc che SpUlllllV\no Ira Ic nitre armi c sarisse conficcalc vidno 3d esse. [7] Lc armi, Illllllvin, erano disposle ad intervaIJi rcgolnri. in modo chc durllnle iJ lrasparro, bauendo Ic une contro le nitre. provocavano un Iremendo fragore; ii vedcrlc incutcva limore. bcnch si lTaUasse di urmi di villli. (8] Dielro ai carri pieni di armi sfilarono tremila uomini rct:anti monelc d'argenlo in senecemocinquanlu vasi dei peso di trc Ialcmi, ciascuno dei quali era rello da quattro uomini, [9] Ahri recavano cralcri d'argcllto, comi, palere e calici, che faccvano una splendida figura per grandczza e ricChCZZll di cescllmurc.

l32, 1I O"w !paulv J(o l"WV MY(J)v TOUl"(J)V (tVCIKonilvUl Kal IIETU(3aflv l"0 OT(lanWtIXv. won J(oal TUi q'luai tltlKuQw6ilvUl tiV AiJll1W tOV OQ(UII130VI~. 121 nflup6l)vUI' autov OtW UYOUOlV 1M , '0 IIEV iillQ 2V n Toi L'"tlfIKO; OfT(lOU;. Kl{lKou XUOUI, nf(l( tt: TI)v YO(lv LX(I(U n'l;IIEV04.. xal TUa l"il nOM;w IIiQ11 xal"UJ"ujl6vn, W xuaTU lfaQEiXE tij J(OIIJ(iI 2J(O'!'IV. i6EwvtO. Ka6u(lai eoOilOl XEKDOII'lllh04.. O] n bt vao uvtl(lKl"O xul ou:cpltvwv xal 6UIllUltTWV 1lV J(IQ'l. J(IJQtl"Ul Te I'Wol K(1I u~ov6110l tOU l"OKl"W OU{l{ltOVl"U fU; "0 Il~OOV xal ou:d}tovn:t e;cl(lyovu. ltvonentullho l"a OoiJ Kal KQ{}uQo nU{lflxov. 141 Tii bt nOltnf) ci l'llltQU l"(lei vl!velltllU~Vll, iI Ill~V n(l<i1nl 116J"I t;U(lxtouou tO; UiXIIllWTOU; V(llOI Kul Y{luqtai xul xo)"ooooi, tni ~EUYWV nevt)xovT xul bIOKOO(WV XOltt~OJlhOl.. l"OU1'WV fOlE Otav. l51 Tft 6' ote(laly t xUlol"U Kal rrouteU01'ata l"WV M(tKfOVlKWV 1twv tntllnEtO noUai ll;au;. (tt tt: \1O(llla((lOv1'a xahiV VEDO,U)Kt!.!) xal OIoil(ll(I. tilv te 6iolv 1'txv'l xul OUVUQIIOylI. W V IlIOtcl oUIIJ(eq'lOQ11llhol X1lv xal OutOlltlu eolxO!. nenotlllltvu. [61 X(lVII n(lo ontOl. xal DWQuxe fnl KV11lliOl. xul KQ'ltLKul rrtl"al xal 8(l*xla yt(l(lU Kal lpoQhQUI IleD' ln1tlKwv vullflmYllhm xalvwv. xa{ !;(fP1l YUllVo. lho tOUtWV nOQuvloXovT xal o6:(lIOm n(tQunEn'lyuim. 171 OUI1Jll!1'(lOV ex6vtwv xaollU tWV rrwv. w01'e tI)v Jt(lO n1lU XQOOIV iv llP 6lUcpt(lEo{}m T(lUXU xal q>Of3l!Qov itn'lxeiv. xul 11'l6t vev1x11llhwv .1JlO~v rlval TI)v "'lV. 181 Mn 6 l o1l<><p6(lou Ullo.Sa v6(1r (tlfJfnOQeOvto l(llOlI.lOt. VlllOllU tpt(lovte U(lYU(lOv v yydm EnwxoolOl JtEvtlxOvta tQltao.VTOI.. WV ExaoTOv v ttoocc(lr hlu1;ov 19] )"),,OI. 6 xQutilQu {IQYU(lO XU{ xi(laUI xal qtta )((Il XUIXCC. EU mxllXOOltllllha n(l Diav Exao-ca xal nrQlu tliJ IIl!ytn Kf.ll tfl naXl"11tl til toQI!{u.

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164. And1C C.tonC' c\oo,"C'IIC' plularC' in difdll di Emilio: \"d. ii fr. )',) lord:1ll (d~lrUfll

16~. Emilio lrionf nd giomi 17'18)',) l1O\'cmbre dd .67: fomi in UROIJr.moN I.


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[}4.IJ Autoe; twv T/:XVWV nEQOEe; )((lt t1]e; nEQl auto CQundue; xaT6nlv tnO(leVeTO, (pmov IIi!\' LII'tLOV lqlnEx61lCVOe; xal x{)T]nibae; CXWV tntxwQ(oue;, un6 li/! Ill~y/d}oue; "tWV xaxwv n'vTa fiUI1lloVTL xulnaQanEn).11YIII:v~ II'tOtQ TOV ).0YlOI16v tOlXW. [2J Kai tOTf.!l ' Ell'tETO XOQoe; ql[wv xal ouvi]ttwv. pepaQTllll:vwv Ta l"l(l6ownu

(3), ilU tet"'w giorno, sin dalle prime luei dell'alba, comineiarono a sfilare i trombeuieri: essi non suonavano marce o nrie da parma ma i motivi coo i quali i Romani si ineitano I'un I'altro a combatlere. [2) Seguivano centoventi buoi di allevamento con Ic coma dorme, adorni di bende c ghirlande, traseinmi ai sacrj"eio da ~iovineui con perizomi dalle fasce purpuree e accompagnati da fanciulli recanli vasi per Iiba~ioni d'oro e d'argento. [J) Sfilarono, poi, i pOrtalori di monele d'oro, dislribuite, come quelle d'argento, in parti uguali in vasi dei peso di Irc lalenti (i vasi ernno complcssivamenlc seltantaseue) [4] c, quindi, un gruppo di llomini chc tenevano sol1evata la patera sacm, faua forgiare da Emilio in oro c piclre prcziose, dei peso di dicei talenli, cd altri che mostmvano ii vaselhlnTe d'oro in stile anligonide, seleucida 166, lericleo 1(,7 c quello usnto da Perseo. (5) Seguiva ii carro di Perseo con ]e sue armi c, sulle armi, ln corona reale. [6) Poco distante dai carro sfilavano in corlco i ngli dei re, divenuti om schiavi, accompagnati dn unn folln di governanli, macstri, pedagoghi in lacrime, che lendcvano lc mani agli IIstanti cd insegnnvano ai fanciulli a pregare c supplicare. [7) Enll10 dlle maschielli c una bambina che n malapena, dma la loro giovane clil, si rendevano conto dclln sciagllm che li avcva colpili l(..'l. [8) Suscitllvano compassione, pit't che per I'ehl. pcr ]'incapacit di comprenderc quanto fosse cambintn la loro condi;done. [9) I Romani, perei, badarono ben poco ai pllssaggio dei re Perseo: prcsi dn pietil al1a vista dei bambini, lllolti si misero II pinngere; lo spettacolo doloroso sminui la loro gioia sino a che i f:llleiulli non furano pnssati ohre.

[)4, 1) Pcrseo scguiva i figli c i servi, a\'Vollo in un mantello scuro, i cal:r:ari tipici dei suo pncse: opprcsso daI la sventura, sembmvII completamente fuori di s cd inebelito. (2) Lo SCguivll un COrlCO di amici e fmniliari, tulti con csprcssione cupa c addolomta: nOll faceCOIl

l'un'ARCO IIt/"H<lIJliro 67.,: ,.,ifOPfll/rllf,. ,): Ciccrnnc li clcnc"

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1)5, I] 'I-Ioav yo(l autq, TtoOu(le utot Mo Iltv Ele; biQa ntpXLOlltvOl oUYYEvda, w ilb'l "t)"eXtal m, I:xmiwv xui. <1I6.~IO, 6ilo ti! nutbE eTl TTJV il"lxlav, oli enl til oixla eIxe Til !utoii, Vlyov6m ~ hl!Qu YUVlX. {2J 'Qv O Ilh iUltQal ntvtE rrQo toli OQloll!Jelioat TOV AilliIOV f:teEnlOe TfooaQfJoxattxn), O bt wbtxtnj IIET6. T(lEi "Ult(lU {)(llall!Jf.Oavto :tntOvev. UI wou IlIloha YEvoOm 'PWIW{wV Toli nlt{)ou vlt).Y1ltOV, lVJ.. rp(lilial tt\v

vano che guardare Perseo c piangere: gli aspettntori si lIccorsero che essi, quasi incurnnti della sarle che li nucndcva, compiungevano iI re. [3] Persco, invero, aveva fatlo chiedere ad EmiJio ii permcsso di non sfilare nel corlco uionfale. Naluralmcnlc Emilio, facendosi beffe della sua vigliaccheria c dcll'attaccamenlo aUa vila, gli aveva risposto che, se nvesse voluto, ora - ma nnche in preccdcnza - gLi sarchbe restara un'ahra viu di uscila. [4) ]ntendcva alllldcte aI suicidio, prereribilc nll'onla dei trionfo. Pcrseo, vigliacco qUlIl era, non prese neppure lo consideraonc qucsta possibilil e, adagiandosi in vanc spc. ranze, divcnne parle dei bonino che gli cra stalo soltrano. (5) Dopo i prigionicri scguivano i por1atori di quattrocento corone d'oro, inviate ad Emilio comc prC7.20 della vitloria daUe vnrie cinia trnmile i loro ambascifllori. [6) Infine, avanzava Emilio, rillO su un carro splcndidnmeOlC addobbato. II suo aspctro suscitava ammira.done, II prescindere dllll'llpparato chc lo circondava. lndossava una V('Sle di porpora ricamlua d'oro c leneva neUa mano destra tesa un ramoscdlo di alloro l(n. (7) I soldali, luui con I'alloro, scguivano ii carro dei comandante divisi in centurie e manipoli. Cantavano inni nazionali mcsco!:ui a lazzi, pcani di viuoria, lodi per Ic imprcsc di Emilio 110, Emilio cra ammirRlO da tutti c additaro come csempio; ncssun U0l110 dllbbcne POlCVll provare per illi gc!OSill. (8) Mil la sorte scrnbra nvcrc iI compito di sminuire j gmndi c straordinari succcssi c di rendere varia la vita umnna sicch nessuno sia immune dalle seia. gure. Come afferma Omero, la sone migliore riscrvala a coloro per i quali la bilancia pende ora verso ii succcsso ora verso ln svenlura 171.

D5, 1J Emilio aveva quatlro figti: oltre li Scipione e Fabio, adO!fati - come si gi accennato 172 - da ahre genteI, due figlioli erano ancora fanciuUi. Nali daI s<..'Condo Imurimonio, vivevano SOltO ii suo SICSSO lCI(O, [2) Di essi uno mori a quauordici anni, cinque giorni prima che Emilio celebrasse iltrionfo 1 I'altro, di dodici anni, mOr! Ire giorni dopu i1lrionfo. (J) Nt.'Ssun rOUl:mo rimasc insensibilc di frolHe a tale scillgura: mui furono scossi daUll ferocia delJa sorlc che avevn

,6<). Pcr J),OIlOMU (XXXI li, ,~) iI curro (lei IrionfulOrc ctu di lIIodo. per Em'MOPlo (IV 8, ti aure..; k"tXlnOO (..v,o XLV .10, -I ucr..mo uI carro '1 enlno iUu51ri 1I<'1'KlI1Ull8i c and,,;, i .Iuoc fgli che 1\"e\'lUIU partcd"alO .Ua caJ1111agllJ, Fabio l'.buimo Emiliano c Sei piorlC Emiliano. '70. LlYlO XLV 40. -l mm,.ion. a I1I.llio'~, unche la "" ..lIeria.

'11. Ifi~Jr XXIV '71 ), ).

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colpilO duramente scnza ("sitare unn casa ncll:1 quale rcgnavano un gioioso fervore cd ii rispclto dcgli dei, mescolando ai pcani di vinoria cd :lgli inni Irionfali c:mti funcbri e Incrime. [J, I] Ma Emilio cm convimo - a r:lgione - che non d si do vesse mostrare coraggiosi c forti solo davanfi :llIe armi c le sarisse, ma di fronte nd ogni tipo di contrarieI:!, anche la peggiore, mlmdalll dnlln sone. Percio, qunndo nlle gioie nclla Slln vita si mcscolllrono Ic svcn lure, seppe cOlllernpemrle in modo lale che, anteposta I:l giohl alia sverllllra e ii pubblico ai privato, non permise che venisse sminuiw la grandezza dclb vinoria o contamin;lla la sua gloria. [2) Subito dopo aver dato scpohurn ai primo dei due flgli minori, celebro iI Irionfo, con la solcnnit:l di cui si c dcllo. Qu.mdo, poi, gli mori ii secondo flglio, convoco l'asscmblea c rivolse ai papaIa un discorso non per ehiedere confono ai concilladini colpiti dallc sue sventure, bensi pcr consolarli 17'. (3) Emilio disse loro di non IIver mai temUIO gli uOlllini; degli dei, invccc, tClllevala T)'che mutevolc cd infida qUlInt'altri maio Proprio pcrche Junmtc la campagna macedone essa av(.'Va guid:uo gli evemi COIl iI soffio della sua bcncvolc.nza, orm:li non si aspcllav:1 ahro che rnutarnenti e rovesci di fortun:l. [4) Disse 3nche: Nell'urco di una giornnta :mravcrsnvo iI mar looio da Brindisi a Cordra; dopo cinque giorni sacrificllVo aI dia di Dclfi; dopo ahri cinque lISS11llleVO ii comando dell'escrcito in Macedonin, compivo ii rito lustrale secondo le 1>rI.:scrizioni rcligiose e, dalO ii vin alie opernzioni mililari, in altri quindici giorni condudevo la speJizione con uno splendido succt."sso. (5) Non nuttcndo alcuna fldueill nella 'l)'che (data la mUlevolcz7.n dei I'umana condizione), VCllUto meno ogni pericolo o limore da pane dei nemieo, ho temUlo durante la navigazionc di divenlarc ii bersaglio dclla sone, io che portavo eon me un gr:mcle esereito sconfiuo, ii boto tino e la famiglia rcalc prigioniera. (6) Eppure sono rillscito :1 rag gillngcre sano c salvo la eitlil, a vede ria in fcsla, piena di gioia, tlltla inlcnhl a sacrificare agli dei. Proprio per qllesto guardavo con diffi. dcnza ancora mnggiorc alb Tycbt" sapcndo che essa non parlceipa alia gioin di un lIomo ehe ha compiuto irnprcsc gnmdiosc c gode !lei rovillare tuno con la propria llClllCSi. [7) Ansioso c prcoccupalO per i dcstini <Iella cill:l, ho continualO li lemere fino ache I:l svcntura si c abbanula sulJa mia casa, costringendomi a scppellire I'uno 1.101'0 I'al

606

AIMIAIOI

utwv Qlmwv. ae;; ellUUtql IIVOUCj H,11161"1" IUXOU, TOIplt ~7ta i.}i.ou iv iUltVUV; U:Qui Ill'tUXtlQtoltllf:VOv. (a] Niiv OU" xlv6uvc; eilU Ilty\OTU xal OaQQw, Xo.( vOldtw tl)v TX'1" iI.,iv nUQullLveiv ~).a~ii xal Pfktlov. 19) 'lxuvW y.Q flU>t )tal Tale; tf'oi xaxoi ele; ti)" tW" xOTWQOWlli:vWV unoxt):Q'1tal vlll.OlV. o-ux lupavtotfQov exouoa nOQ.betYllU tile; v6QW1dVT] oOevda tOU ttQlall~euOJlhou tV QtullptOvtU" n),1\v n ne.Qoeu Iltv EX!!l xal vEvlxrUlho lOito; naibac;. AillllO 6i tOU autou VIX~OU :ttpauv.. 17~.

to.

tro i miei due adorati 6glioli. i miei unici erc:cli, proprio in qucsti giomi di fesla, (8) Ora non corro piu grossi perieoLi cd ho riprcso coraggio. pereh sono convimo ehe la T}'chc si stabilizzer senza rc earei uheriori danni. (9) Lc svcnlure che mi hanno eolpilo sono state suffieicnti a compiere la ncmesi della sorte. gdosa dei miei sueeessi. ehe ha offerto come ilIustrc paradigma dell'umana deboleua I'esempio dei trionfatol'C noo meno ehc quello dd vimo: ma Perseo, vinto, ha eon s i suai figlioli; Emilio. ii vincitore, li ha pcrsi! 1704. (}7, l) QUCSIO il nobile e grande discorso ehe - secondo le fonti _ Emilio rivolsc 111 popolo, spinlo da un sentimento di autentica magnanimir. [2] Emilio, mosso a piet per la sfornma ehe aveva coi piro Perseo c desideroso di vcnirgli incontro m, non trovo altra soluzlone adeguata se non ii trasferirlo da quello ehe i Romani chiamllllO earecre ln lIO luogo dove potesse godcre di una l1l11ggiore libert c di una vit:l piu umana m., Qui, secondo la gran parte degli :Horici, Pcrsco si lasci morire di inedia sottO gli ocehi dclle guardic che lo sorvegliavano. Ma csistc un:1 tradizionc ehe gli altribuisee una morte fuori dei comunc, (3) I soldali inearicati di sorvcgllarlo, pcr sfogare la loro ira cd ii desiderio di vendena, non potcndo inOiggergli a!cun altro male, escogitarono qucsla atroce tortura: per impedirgli di donnire, facevano di lutto per risvegliarlo quando si assopivll e per Icncrlo sveglio con ogni espedicme, sino a che ii re, sfibrato, mori 177. (4] Anche due dei figli monrono; ii lerzo - Alessandro - chc era molto abile, II quantO si dice, neU'arte di eescllare cd in altri roffinali lavori artigianali, impar la lingua e 1e letrerc latinc c divcnne segrc lario di alti magistrati, dando prova di abiJil e buon euroUcre nello svolgere i suoi compili 17ll,

(37.1l OTW liiv r-yevEi xal Ill!yl.ou k6youC; t6v Aillo.lOV f~ lInMoto\l xal 6J.'lf)tVO qJQOViUllHO v 141 6iU1l!! lllu).exthjvl ).tYOUOL. [2] Tql bt nf.Qoei. xalJtl!Q o{Xt[{Iu til" IIEmpOf)v xat Il).a POll0i}oul TlQOOult110eL; m, oUtv CQftO lt).!)v IIEmoToew ex tO xa),OlJllhou xQxeQe ltaQ' autai et tOltOV xu{}uQov xal <r1),av{}QWltot~Quv lmmv 171 OltOlJ IflQOlJQOJlfVO. w Il~V ot lt),eiotol yeYQtpaow, ltexCJ.QttQljoev. f.vlOl b~ tll te),el)t~ ibl6v uva xal ltaQ1]),).CJ.Yllhov t(l6nov lOtOQOOl. (}] Melullallhou yQ t l xal {tUllWtthtu uutiV tOl neQ! tO OWI40 OTQCJ.Tul.na. w f'teQov oUbtv 1'lUvavto ),uneiv xal xuxov aut6v. !;dQYl!lv 'twv \m'o'wv, xal ltQootXOVtU XQI~W viO'tu06m mi xUTacpoQui xul oU'o'tXl!lV iYQ1]YOQom 116011 II1]xuvfj. II!XQl ou tOtOV tOV TQOltOV bnov1]ftels heeT1]OeV I11 , (41 'Eu l:tljOE b! xal TWV natblwv 'til 660' tOV bt 'tQl'tov. 'AU!;av6Qov, EUtpU Jltv iv 'tQJ 'toQeElV xul ),UtouQYfiv yevtaftUl cpaolv. ;;xl4060VTa bt t Pllll1U~X. YQIIJ40'ta xal 'tilv blex'tov. ltoyoalll40uuElV 'tai!; UQXOlJOlV, f:rn6t!;wv xul XaQleVTu ltfQl mt1]v n'\v ltllQwlav i!;nutollevov 111I. 'H. 11 disrono ~ riponalo lOOdo U1'lO $ehcma Ilrosocrh~ simile Jalle fOllli: 010' XXXI, I; LIYIO XLV ~ ,; V... LI:llIO MAIIoIO V 'o. 1; Apl'lAso. 510n;, drl/4 MrJ<,. '114 I'), 1'); Zus....... IX 1~, 1'. jl0 Dindorf.
')OIU)

'7). Per PllI1aroo illNsfcrirncnlO ~ (nUlO della dccisionc di Emilio: ~imilc la \'enionc ,Ii l}umuMo XXXI 9 lchc riSllI~ n:no l'oIibiol, in ba"C all. qUdlc I'crsco w'ebbe .lalO llOSlO in carccrc illctlil1;"'"l1l~'1llc .lul prclorc urbanu.ld 1(,7, Q. CM~.io. A lale INdix;unc ~i UPI'0I1. IIUdl1l li"idnd, sCI:omlo I~ qualc ii !\C11WIO fu iI ,"cm rdpollSuhile di 11.1~ pii, Ul1lallO I'n'\'\'\'cdirn~'Tllu: SL'COll<1o LlYlO (XLV 41, '.), in SC/,lUilO mi un Sl'HlW'JC'fJ1l1ll111"1I, Q. Cllssi" ayrc],bc ~'<>nlklllo ud Albll I'cl'lico 0:<1 iI fillliu Absumlro. '16. Ad 11/1", Pue"m, JO\'c, sCI.'Olldo la Ic:llinmniun~1I di SnlAllU:"1l (V j, Ijl. i 1(", II\lIni relclla"mM' i luro I'ril':ionicri. '77. Sull'lInno Jdla Olone di Perseu III lndinnc non e un\"ocll c oscilla lrll il 16, ll)lo,XI.o XXXI 9. ,I, il16) lVHLl.Ill0 I I', 1) e iI 16, (Ponl.,o u, Tllto. fo'(;,/liJ/l60

]o' j, 1II), La \"crsione mc"<> crcJibilc Ikllll fine di ['CIXO - la rnurte pcr illsonniM - C: dlleSlala anche dll S...,.LUSl'IO. j-/iJltIrlQr IV 69. 7 M, e.ld Dlooo~o XXXI 9, , (presumi. hillllcnlc da Polibio). 178. Per I~ mortc di FiIiI'IMI e dellM sorellu. 1'01,11110 XXXVI la, j; ZoN"'1l1l IX 'J4, 1'. j~O Dimlorf. Cir<;1I iI d~"stino tU Alen~lItlro. ii numo ",nore fonJe - inCOI1~ul'e\"olmcl1te o meno _ due lradizinni di\"~rsc cllulllrllenle ~n Ilm:Sfnlc: "n t\k-st.U1dro urtilliallO c ri cord~lo dn fonri Iutine larde (A~IW"':"O XIV II, jl; OROSlO IV la, "o: Cllll'IIOlbi .f(cr m~no che iml'an; 1~le arle pcr Ilecenit~l; 7.0'"'''11''' (IX ,~. p. jl0 DintlorO riferisce che (u SCllretario dei magislruti d' Alba.

608
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(38, 1] II grande consenso popolare dei quale godette Emilio c da atlribuire ali 'entusiasmo suscitalO dall'esito della guerra macedonica. Cosi rilevanti furono le somme di denaro da lui versale all'erario dopo la vinoria da rendere inUlile in Roma ln riscossione di IribUli fino aI consolato di Ir.lio e Pansn l7 .." cio fino alia prima guerra 1m Antonio e Ccsare. (2] Egli si dislinse da altri personaggi dei suo mngo perch, pur cssendo malta amolo e rispellatO dai popolo, prese sempre le p:lrIi dcgli arislocratici, Non pronuncio moi una parola e non fecc olcunch per ingra7.iarsi ln plebe, ma, nelle decisioni relative ai governo dena citt, si schicro dalla pnrte dcgli Ollimali. D] ln seguito Appio ricordo iI componamento di Emilio a Scipione Africano. Enlmmbi tra i cittadini piO. in vista cd entrambi cnndidati alia censura 1I1l!, \'uno era appoggiato dai senalo c dagli arislocratici - tale era sempre stata la politica degli Appii - , I'nltro era rinomalo noo solo per le sue dOli ma anche per iI grande favore popolare di rui avcva sempre goduto. [41 Quando Appio vide Scipione entmrc ne! foro sconalo da pichei, ex-schiavi, frequentatori lIbituali della piazza, fomentatori ddle masse abitullli ad imporsi con schiamazzi cd imbrogli, si mise a gridare: [5] O Paolo Emilio, quali lamcnli slarai levando daUa terra chc ri ricopre, aI vedere tuo figlio cnndidnrsi alia censura con I'appoggio dei bandilore Emilio e di Licinio Filonico! 1111. [61 Scipione si guadagnava ii favorc popolare llppoggiando ln plebe: Emilio nveva goduto della med~ima benevolenza che ii popolo tribUla a chi lo favorisce e lo soddisf:1 sempre per conquislllrnc le simp:uic, pur comporlandosi dn ariSlocmtico. [7] Scgno di qucslo genemie consenso ii falto chc i Romnni lo rilcnncro dcgno, frn gli ahri onori, della censura 11U, la piO. saem C presligiosn dcUc magistmture, perch hn ii potere di indagare 1;1 condoull dei cittadini. [8] I ccnsori possono allontanare dai scnaro chi non vive in maniem consona ai proprio rango, dcggono ii princt'ps senall/s, privano dei titolo di cavlllieri

17' ". Ir/jo " C. Vibiu P"usu C.clronj"no (umn" consoli nrl 4.1 e morirono ndlj, h.llluio: li " di "I"dt'II;I: IIHOI;"II1"O:'< II, pp. .1.1.1 ..1.16. L" llHUlCUlIl:l.li ,,,"idiloJ di Emilio t'lillhj'l" ,Lo 1'01.U"1J XVIII I).,: CII:HHo.m, D.. .,jfidIJ II 76: LIVIO XLV '10, I: V"'.IIII.IO M"S~IMO [V I, H: VllII.I'IO I <), 6: P, lN 10, /t,''''lImliJ liblflria XXXIJI )6. . .So. Si Illluclt ullu COlllt'!ill pcr tu ccnsur" .lel "p ehe vide collle I'rtllll).lOniSli IEmi. 1111"0 khc OllCll11t' lu ~nSllrl': JlMOIJ"lflOS I, p, 'lN) e I'ppio Claudio P,,!cru l'rt"lorc lld 11(, e console Ilel 1.1 \. l'"nl1O ddlc c!c1.i"ni ldivenler censure ne! ,}6: ibM., PI" '17' .471). [.11 (mn" di IN'Jmlil.b dclI'EllliJiul1u" ctlTlll'rO\'Uln Ju Cir.IIHO,"H. I1rll</"mit'il "rio." II I,.

,III. l'ersoll"AAi nhrilllcnl scollosduli. Per I'mlcddOlo dr. linche Mlmlh." 8.01\ do,"e ripclulO ii dcl10 di "l'l'ill c ,00(;.]) ehe d(criscc UIl IllOUll ddl'Elllilhmo Ilcll'''mbilu ,Idl" lllt-Jesimu cOlHeU. IH,. Nd ,64 COIl Q, Mareio Filippo: llHollr.llmN I, p. 01.19

6.0

AIMI"IO~

6..
i giovani ehc si siano mO$lrali imcmperanti e presiedono 111 ccnsimento dei dttadini c: a1J'cslimo dei loro patrimoni, [9] Emilio durllntc III enriea registr trttentolrenrasenemilllqllllltrocenrocinqllllnlrtduc ciuaclini, nomin princeps sena/us Marco Emilio Lcpido per la qunrla vohn lSJ , nUonr:m trc senatori non palrizi e, nei confronti dei cnvaIieri, (u modenuo quanto ii collega Marcia Filippo. (39, J] Oopo nver assalto egregiamente li tuui i suoi doveri, Emilia si llmmal gravemellle; scbbene fosse considermo fuori pericolo, la malattia clivenne cronica, [2] Su consiglio dei mediei salp per Velin l 8-t, in hna, dove soggiorn a lungo in unll casa di campagna tranquilla sila vicino ai mare. Ai Romani pesava ln sua lomnnam.a. Spesso, duranle g1i spcllllooli tCllIrali III', lo chinmavano li gran voce, esprimendo )'llUgUriO di vcderlo quanto prima (rn loro. [3] Riehiamato in Cill pcr via di una cerimonia per la quale si richicdcva la sua presenza 111(" rilenendo di avcrc rorzc sufficicmi, lorno n Roma. [4] Qui cOlllpi ii rilo insieme ngli ahri sacerdOli, circondalo da una folia lripudilllue. II giomo successivo compi nhri sacrifici, da solo, per ringraare gli dCi della avvenuta guarigionc. [5] Dopo I'csp!etamento dei rito, torno a casll e si misc a riposnrc scmm rendersi conto che le sue condizioni di slllutc stllvnno prccipitnndo. Persc la lucidil:i, entro in coma e ii IcII.O giorno mori 1117, dopo avcr riccvulO dalln sorte nnto ci chc un uomo pu desidenlre per csserc relicc. [6] Mirabilc Spcllaoolo (u ii cortoo funcbrc c semiln la parlccipazionc: gli omaggi vivi cd affclIuosi lribulaligli arricchirono lu (ama di virlu dei personaggio. [7J Non erano oggeui d'oro, di avorio ne: ln pompa, iI Iusso e gli onori, ma scmimenti di genuina bcnevolen7..a, di rispeuo, di ricono scenla da parte di concilladini e persino di nemici. [8] Gli Ibcri, i Liguri, i Mncedoni che si lrevavano a Roma partcciparono ai

XU{ TWV OlJOlWV ovtm ta Tlllilllura xu{ tac; noYQu<p. fltlOXOnOUOL'Y.


19J A1tI:)'Ql.t~avto !lh OU" XC.\T' nvtV ~\lQLltbt UV{)Qlnwv tQlXOVTU

fQEiC;. E.n 6' t1naxWXl.lol lftQux6oLC)l nfvtilxOvta Mo. Tile; i tJoukil nQotYQu",e ~h MQxov Ai,ti4ov "blbov, iJblJ Tft(l>u xUQ1tO!IEVOV
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1)9, l] 6upxIlILvwv b TlV nc(UTWv )tal III:yloTlllv, iv6OT]Oe v600v ev QXfl Ilh e:Jtolflu"ij. XQ6vql 6' uxlvvvov, f:QYl11 b xal 6uount'd..uxlOV yr:vo~vllv. [2] 'Enel t nflO6Ei 'm tJv iUTQlV i!nr:uoeY dS 'E).,hIV I/W 1'1(; 'ha).{u xal blhQlfJev aUT601 nAdw XQ6vov ev nUQuIOl ciYQoi xul l"foU!)v lOUX1av exouolV, inoOlJOuv UUtOV 01 "'wllUim, xed IpWva noUxl v OeTQoL I~ OlOV eUXlIl:vm xul ol'leoV'[l': (beiv uqlijxav. [JJ OiO'l t TLVCX; le{lou(ly{a uvayxala 111/'" il'l ! xul boxouV'[o Ixavw EXflV aUTc{) TOU OWllUtCX;, frravijkOI':V fi '''Wllllv. L4l KXElVllv Ilh iOuoe Ilua tWV Uwv T1)V Ovolav le(lf!U1v, fl'lt<pavJ TOU lllO\1 neQlxf.Xulltvou xal XalQOVTO' tfl b' uouQal{1 nw iOuoev auto imtQ autOu Owtll(lta Toi OeoI. {5J Kai. oUllrreQavOdOll w nQol1QlltO til Ouota, lJnootQb.llu oLxae xal xaTaxLd, nQtv aio606m xal voilom T1)V IU!tUPO1IV, tv txm:oeL xal na(luepO(lQ. Tij Lavo[a yevIIf.vO, T(lLTaio hef.6t110evl~7, ouevo ivbel) OU' ehd.l) TWV l'l(lO eUQlIIOV[UV Vf.VOIIlOIIf:vwv yevllEvO. (6) Kal ylt(l iI rrf.(l1 TI)V ~xq>O(lltv rrollnil Oaullaollov iOXE xul ti)ov. e:nxOlJltoUVtu Tilv (lfU)V tOU vb(lo TOi &(lIOTOI xal IUlXU(ltWTaTOl tVTUq>(Ol. (7) TauTu ' ~v ou X(lUOO ou' OJ:lpU oub' iI OL.""[I) nokvTtbta xa! q>LoTIIl(a TiJ rru(laoxeuij, U' evma xa! TLllil xul X(ll ou IIOVOV na(llt TWV nonwv, Uo. xal TWV nOhElll.wv. 181 -0001 youv xuta tmv nU(liJoav 'ltJ11(1wV xul AlyWV xal Maxeb6vwv, oi Ilh ioxu(lol Ta O<.l!IUtu xul VtOI mkafl6vu TO tXo

111(.. St....:omlo 1.11:<.'-11 I/. t1,.,,';hilJ l'II/1Il/lJ 1I/f AU.':/Ir MII."j",1'l im Jllh". 1(,0 ",,,I d,u
111.1. 'E,li noli~jc ...m<> unchc in L,V,O, P,'riQ(b",' ,16. Emilio LCllidu, lIi,"1 ~uo COIlCl U
come ulJ!lurc. .console ncl'81 c nel '7) (I11touGtlTON I. pp..\61'.168 c .IOhIO')' . 1114. Per Vdm come .lul,ionc dimulie~ \'(1. CrCIlIIO)l;II, Ad/lIl1/ifia,..., VII 20; ORAl.IO, fplJ/"fa~ I I), ,.
18.).

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Il"Ruri"m ,/,., Ild'J. llcrml"S" 77. I~H~. PI'. ~'19' J I ~J, si 1l'llllU ddl'II"J:I"j",,, J~//Iljs. cui Emiliu .101''-''1'11 l'"rll"':;l'lIrC ,",lIllC III'R/lr /1111-'"i"'''.f l'S,~nl[o ilpill 1I111,;"n.. dei rollrllio cd ii pillll"hile. 1117. Nd ,60. I funclltli ~i ~,'Olscl't) nd mctlCllirn" 11111"'. 1.11 c1idll'<Clllill ..leUn comrnetli" Icrcn~iMn~ Atlrf~, l"ll1'flf($CflrMIIl in uccasinnc dei funcl'1l1i di t.:milio, ril)()rtn i nomi dei

COIlsoli di qudl'anno, M. Camdio Cc:ICgo c L Ankio G.lIo.

AIMI"IO~

iJt'[tlltloav xul nUQtx61lltov, oi. b nQfo~1tEQOl ouv1IXOo6ouv, CtvuxuOllfvOl T6v Aljlu'IOV eU[Q'fl!'Tllv xut oWTijllu TtilV nUTQLbwv'''''.

[91 Ou 'fQ Il6vov iv OlS eXl'nlOf XUl{loiJ; ~nlws nm xul qllavOQwllWS CtJt1lM'flj X(l1IOllfVo, CtU xell naQ nVTU T6v ol1t6v Plov d ti nQnwv 'fo06v uUToiS xol X1lblll!VO wonfQ olxdwv xul oU'f)'evwv blUfOf.

[10] T~v ouoLav OUTOU Ill JtTl~ xul TQlUXOVTU IllJ(IlMwv Yl!vtm6m i!'fOlJOlV' l aUT Ilv &IHpOTQotl TOU tltou nln[ xtmOvllOtl, b vewTfQo rxutlwv T!fI &'ptp Jtuav eXflv ouveXw(lt]oev, UUT ei. olxov eunoQwTfQov T6v 'AqlQlxavoiJ bebollho. (III (T01)OUTO llv naou AlIHlou TQnu xal (lla
t'fl!TUl '(evt06Ul.

funerale: i pio giovani e vigorosi presero ii fcreno sullc spatle e lo trasponarono. i piu nnzillni lo scguirono. invocando Emilio come bcncfattore e salvalore dc1la loro p:nria l88 . (9] Ncl governare le province si era sempre moslnno bcncvolo c mile con tuni cd anche dopo la sC:ldenza dei mandllto COnlinuava a f~lVorirc gli abil:lnli, dllndosi da f:lre per aiularli, quasi si InHtnsse di amici e paremi. [lO] Si dke chc ii pUErimonio da lui Inscinto raggiungessc a malHpcnn le IreCenrOSCtlnlllamiln draeme: ercdi furono i due figli, ma Seipionc, ehc era iI piil giovllnc, dicde l'imem ercdil aI fralello pereh la casa ddJ'Africano. in cui era enltalO per adozione, cra moho ricca. [II] Tali furano la vita ed ii caraltcrc di Emilio, cosi come Clmm:lndalo dnllll tradizione.

TIMOAEQN TIMOLEONTE

Neil" Vita di Timoteol/le Pluurco introduce illctlorc in media! descrivendo la situazione che si c creata in Sicilia. II primo capi1010 svolge una funzione di ccrniera ris peno alia Vila di Diom:, che si conelus;) coo la nOlizia della morte di Callippo (I'uccisore di Dione) e dclla morte di Aristomacn, di Arete e dcl figlio nato postumo a Dione, la cui rcsponsabilitii ricadc, sc.."Condo Plularco, sul siracusano Icem. A Plutarco non interessu raceonture lo svolgersi dei faui ma menere in luce lo stuto di abbandono e di dcvastazionc in cui versa la Siclia a cnusa dei succcdcrsi dei rcgimi personali. Ne1 decimo anno dalla sua fuga da Sirncusa (347 u. C.), Dionisio lT riescc nd impadro nirsi della citt, i ciuadini piU nobili di Siracusa fuggono pressa Iceta, ii signore di Lcomini, c lo invil<IllO II farsi promotare dclla guerra conlro Dionisio n. Imanto sharamo in Sicilin i Cartaginesi e i Sicc 1i00i, prcoccllpati, inviano Ulla llmhasccrin a Corinco con una richiestll di aiulo (345). Anche tecta vi parlecipa con propri ambasciatori mil, contempor:mcamenlc, avvia InlullIivc scgrelc coo i Cartaginesi pcrch SpCnl di diventarc, con illoro aiuto, liranno di Siracusa. L'amhasceria giunge a Corinto, ln cin accctta di portare aiUIO c si ccrCl1 ii comandante:
I.

reJ,

uno dei popola.

Icv~lOsi,

fece ilnomc di Timoleonte, hglio di 'limodcmo, chc

n parlecipavu piei 1111u vilU pubblica n Il\llriVII. siffulta speranZl1 o lIspiruziooc ma un dio, a quumo pure. ispir ii nome all'uo01o: cosi grande sia la bencvolenza dellll sane rifulsc subilo. giil in occasione deUa sccha, sia ii suo favare. di omamenlo ai valore deU'uamo, lo acrompagn neUe allre impr~ h, ~-).

Plutarco ha cosi dato aI Icnorc i temi principaJi chc svolgcrit norrllndo lu Vila di Timo/conle: iI tema antitimnnico e quello ahticlmagi nese; la benevolcnzll moslmta dalla sorte verso Timoleomc.
2. t per volonl divina, scrive Phllarco, chc a Corinto fu sccho come comnndanle, da inviare in Siclia COnlro Dionisio II, umo-

6.8

TIMOAEON
INTRODU7.IONE

11IOOT(lUVVO

Icome, figlio di limodemo. di (:tmig!in nobile,

IlIoonbvl1(lO, do anim:HO do adio verso i tirallni c i malvngi. VCnli

:mni prima, allcmpo dcllc invasioni !cbane nel Pcloponncso, limolconte era rimastQ implicnlo in un gravissimo fatlo di sangue. II (ra~cl1o maggiorc, di nome TImofanc. chc si era di.stinto in guerra t, per 11 suo vaiare, era sInto posto ai comando di un corpo di quatlroccnto

mcrccnllri, aveva assunto llltcggiamcmi tirannici c ucciso, senZll SOltoporli a processo, mohi nobiJi corinzi. Timoleomc aV<"'Vll cetona in tuui i modi di convincere ii fralcUo a rinunciare ai suo progclto ma,
noo csscnclo riuseiro a forgli cambiare idea, insieme con un parcnlc c

un amito lo llvcva ucciso. II fallo tlVCVlI diviso la cirtadinnnzl1; i nobili c1ogiavnllo Timoleomc; gli avversari, se fingevl1no di lodare ii tirnnnicdio, biasimavano I'empielii di cui Timolconte si era macchi:HO uccdendo ii fratello; persino ln madre non avcva voluto riccverlo. S~on. vollo daI dolore e daI rimorso, Timoleomc dapprimo mcdit ii suicidio, poi si lcnnc lont:mo dalla vita pubblica per venti mmi fino III 345, quando !lI fortunn volle chc egli fosse designmo, per sccha I>opolare, comandante per la guerrn in Siclia. L'episodio, nnrrmo con ricchczza di parlicolari da Plulnrco, vuole segnnlnre la scdta antitirnnnica di Timoleonle, compiula fio dagli anni delln giovinezzn e vissuta fino alie cstreme conseguen7.c, e chia. risce anchc quali siano le simpmic polilichc dei corinzio. limoleomc nppartiene ad unn famiglia nobile c la nascta ne fa un esponente della oligarchia, menlre ii fratello cerca di procurarsi un potcre pcrsonalc poggiandosi sui merccnari e sul 1'01'010 (qucslo dnto fornito da DIODORO XVI 65. }, che roccoma lo slessa episodio). t:: fatlo comunc, in Grecia, che ii timnno abbia nohile origine c si nppoggi ai papalo. limolcome definito dg Plutorco JIlOOTQOVVO e IlloonvI1Qo c (scrivc ancoro Pluulrco) oi XQTlOTOl (gli oligMChi) lodano la sua IIlOOJtOVllQ(o: nov11Q significa caltivo, malvagio e, in senso politico, democrmico. L'avversiollc di Timoleonlc alia tirannide non nllscc da Illilitanz:l democrntkn. Ciumo in Sicilin, Timolcomc si mostrn irnplacabile ncl combllllcre i lirnnni ma non esita di fronte o scclte sprcgiudicolc, Pcr cscrnpio. r rapponi eon Iccta, ii signorc di Lcontini e poi anche di Siracusa, si fanno subi to tcsi pcrch Icelfl invia n Corimo una Icucm, informlllldo i Corinzi che non piu ncccssllrio illoro imervemo. limoleome, no-

noslame ci, partc e, giunlo a Reggio. incomra ambascialori inviati qui da Iccta su navi c:lrtaginesi, che lo csortano a rinviare gli uomini a Corinto e :l recarsi da solo, se lo dcsidera, presso !CCla come consigliere. limoleonte riescc a sfuggire alia sorveglianza dei Cartaginl'Si c SbllrC:1 a Tauromenio, accolto amichcvolrncnte da"" Andromaco, si gnore delln citt. Di qui muove vcrso Adrano, invitnto da una pllrte dei ciuadini, mentre altri ciltadini si sono rivohi ad Icc13. Entramhi, !cem e limoleonte, giungono comcmporaneamenle pressa la eittii e Timoleonte, che ha solo miJIe e dUl..'Ccnro uomini, allacca gli uomini di !Ceta chc. cohi di sorpresu, sono mcssi in fuga. t questo ii primo atlo di oSlilit fra i due: forrnnlmente, Timoleontei: srato invi3l0 in Sicilin per combattcrc insiemc con !cera n fra i due vi stata rottura uf~ciole. ~ Timoleonte che dii inizio alie ostilit:i con un attacco chc pOlrebbc esscrc sembrato pcrsino proditorio. Mo, se Timoleonte, IILOO'tlQuvvo, apre subito le ostilitu contro Iceta, non si fll scrupolo di ul\enrsi c giovarsi dell'aiuto di MlImerco, tiranno di Cat:lIlia. Altrcllanlo spregiudicnlo ii suo comportamento nel 339, in occa sione dello scantro cun i Cartagincsi, intervenuti in Sicilill con un numeroso esereito. Plutarco scrivc chc Timoieonle marci contra i Caro tngincsi con scimila uomini ma omclte di dare una nOlizia imporlunte: apprcso dello sbllrco CllTlagincsc in Sicilin, limok'0111C si riappacifica con lccta, eon ii quale in gucrra, e avcndonc riccvUli soldali aument considercvolmenle ii proprio cscreito_ (DIODORO XVI 77, 5). limoleontc deeide di altaccore i Cartaginesi nclloro territorio, riuniscc i mcrcenari, i Sirncusani c gli altri a1Jellti' e nvanzll contro i nemici con non meno di dodicimila uomini Cibid., 78, 1-2). Ulilizzando i dati forniti da Diodoro e queUi fornili da Plularco, si ricava che I'esercito di limok'Ontc era formato da Iremila mcrcenari. Iremiln Siracusani e seimila soldali fomiti dagli alle:ui. t:: presumibile chc !Cela c Mamerco, due tirnnni, siano fTil gli aUeati i qunli, partecipnndo su di un piano di pnritu numerica alla campagntl., hanno diriuo 1I1la mcla dei rnerito delta vitloriu. Ma, subito dopo aver descrilto la scon~ltll canaginese aI Crimiso, Plutareo informa chc Mlllncrco e !Cela slipulllno una allean7.ll proprio con i Canaginesi. La notizia non

lo

Solo

~ ~1.

1 I'huBrro uccmn~ ,Ii sfultllilil B1t~ prC'Sl."'~U di SicC'lioli ti. t. ull,,~lil

nc:lI'cscrci,,, di Timoloonl".

6,o

TIMOI\EON

INTRODUZIONE

sorprende illcltorc dclla Vilo pcrch Plmarco ha InciulO dcllll partecipazionc dcgli a1le:ui aUa bannglia dei Crimiso. Si puo pensare chc ln rotlum (ra Tmolconlc c i suai al1cali sia Sinta dClcrminattl da un comportamento egemonico di 'Iimolconlc, ii qualc ora riprcnde c con. elude la guerra CDnlro i tiranni. Sconfiggc prima IcClll c lo (a giusti.dare insicmc con il figlio; sconfiggc Ipponc di Messina e Mamerco di Calania: cntrambi subiscono ln morle in [c:lIro. A dctcnninllrc la sconfilla di icei:'! c di Mamcrco la decisione dei solcl:ui (probnbil. mente rncrccnori) di abhandonarli Piu ehc la forzn milililrc, ha nvUlo (orsc succcsso b propaganda di 'limolconlc: cgli tlVCVa armai awi:uo ii suo programma di nco-colonizzllzionc, ehc prcvcdcva ampic distribuzioni di lerra. limoleonlc spinge ii suo furorc anticirannico II permellcrc la condllnna a morte e la csecuzionc dellc figlic di !Ceta e, su qllcslo, persino Pllltarco csprime billsimo: e scmbrn chc '111cstll sill sww I\lzionc pi sgmdevole di Timoleonle (33,
3 Secondo Plutarco fu lo s\>arco carwginese in Sidlia li dcterminllre I'invio deUa ambaseeria ehe presentava una riehicsta di "iuto a Corinto; !ceta, pur panedpando eon propri ambasciutori nUa ambasceria, avrebbe pera gi allom avviato trallative segrete con i Cartllginesi. Diverso iI quadro delineato da Diodoro, iI quale II XVI 67, I serivc che i Canaginesi avvi:mo unu offensiva diplomatica in Sicilia poco prima di qucsli lempi e ii riferimenlo cronologieo c all'arrivo di lirnolconte a Melaponto (fine mano H4). II capilolo precedente, iI 66, si apre con la nOlizia della p:lftcnza di Timolconte da Corinto (inizi marzo 344) e si ehillde con la notizia dei suo arrivo a Melaponto (fine rnarzo 344). La frase diodorea poco prim3 di qucsti lempi fa dunque riCerimento ai m:m:o 344; fu poco prima dei marzo 344 chc i Carlaginesi avviorono una offensiva diplomatiea in SiciJia, stringcnda rapporti di amicizill eall i tir:mni deli 'isola, sopmttutto con kelll, ii signore di Siracusa c, in un secando momento, trasport:lrono in Sicilia Ic lruppe. Ma, se qllesli fatti sono da co[]ocarc agli inizi dei 3'14 o poco prima, eadrebbe ii fappOrto causa-effetto, istitllilO da Plutarco frnlo sb:lrco dei Cartnginesi in Sicilill e I'invio dell'lI111bnsccria n Carinto (H:il. Non si sfuBge nl sospelto ehe Plucnreo (o la sua fonte) nbbin anticipnto iJ motivo delln guerra contro i Cnrtaginesi, nonch dell'accordo segreto fra Iceta e i Cartaginesi, per presentare fin dai

primo momenro in termini negativi lceta, colui chc: sam I'nvvcrsnrio piu tenocc di Timolconle. ln rcah, i Cllrtaginesi risultano intercssali nlle vicende di SiciJia ma non II sostenere uno guerra contro i Greci di Sidlia. Ai Cartaginesi interessn riprendcre ii controllo territoriale suBa Sicia occidenrnle c attaccnno la cin ribelJe di Entdla; giovn loto unn parte greca divisa fra tanti signoroui locali in 10Ha per la suprcmuzia. Essi non ngiscono militarmenre n contro i Grcci n conIro Timolconte: ccrcano di impedirne lo sbarco in Sicilia ma la dissllasione C solo diplommica: l'improb:lbiJe missione di unu trireme carraginese mandala ad inconrrare Timoleonte a Metaponlo, I'inconIrO eon ii Corinzio a Reggio, I'invio dcU'ambasciatore a Tlluromenio per persuadere Andromaco a respingere Timoleonte: CJllesti sono i f:lui nllrrati dalle fomi; in nitre pnrole, i Carrnginesi non grndiscono I'nrrivo dd Corinzio sull'isola ma non si spingono fino n promuoverc una azione militare. Plutarco conosce una collaborazione fta leeta e i Cnrtaginesi e ii lenore delln Vila vede ln flolln enrtaginesc muoversi libcrnrnente nelle ncque dcllo streno e in queIJe prospicienti la Sicilia orientnlc, fatlo grnvissimo che testimoniu della inesistenza di una floua green in grado di affronrare i Carraginesi. A II," PIUlarco d questa notizill: !ceta, informato dei passnggio di Timolconte c inrimorilosi, fcce venire mohe Iriremi carlagincsi. A '7, I Plurarco scrive che !ccrn faceva venire Magone, iI comandanrc dei Cmtagincsi, con tuna ln florIa. La prima nOlizia suscita dubbi: poro erec:libile chc !Ceta fosse preso da timore alia notizia dei p3SS3GGio di 1imoJt.'Ontc in Sicilia. Timolconre giungeva con soli mine uomini, non aveva appoggi e non poreva rnpprcscntare un grande pcricolo per keta, signore di uontini c di Siracusa. A ci si aggiungil chc formalmente non vi ancorn aperta ostilit fra i due. La nOliziu deli 'invito ai Cartaginesi potrebbe essctc una amicipazione rispetto a quanto scrino in 17, I oppure Plutareo pOlrebbe rireritsi alie triremi cartaginesi che avevano trasportnto gli ambascialOri di Iectll a Reggio e ehe ora, forse, li riporrllv:lnO II Siracusn. Ci che eolpisee, c non convince, nella nnrrllzionc plutnrchen ehe i Cartaginesi (forti di unll floHn formnla dn cenlOdnqUllntll navi c di un esereito formnto dll sessllntamila f:mti) si mCII:lno II disposizionc, in posizione subordinata, di leera ehe non !la navi c pu contare su di un (:sereito chc si aggim sui cinqucmilnllomini. Mi sem-

6"

TIMUAECN

INTRODUZION r,

6'3

bra piu rngioncvo!c pensare chc i Carruginesi escguano gli ardini ri ccvuti in putria c chc i 10m intcr<.'SSi si trovino, spcsso ma noo sem pre, a coincidcrc coo que1lj di lcctR. Magooc giunge oel poria di Siracusa nUa fine delJa bclla stagionc, quando illclIll>O comincin li gUllstarsi (vd. 18. I c 19. 3). Da Catania limolcome riesee a (ar pcrvcnirc ni Corinzi, ehc difendono Ortigia, viveri, invinndoli 5U piccolc barchc ehc sgusciano (ra Ic lriremi (!rIOginesi, pcrch qucslc devono esserc (cnule distanti a causa dei mare grosso. Osscrvando ci, Magooc c Iccla decidono di nllnccare emania. t: qucsta l'unica azione militare nclla quale i Cartllgim.'Si sono imo

plicati. Esdudcrei chc Magooc prenda qUcstll decisionc

~r

compia-

cere Iccla; evidentemente, ii conlrollo di Catania intcressa anchc a Canaginc:. Ammc::sso chc lec:la possa esscrc impcnsicrito da limo Iconte, come suggerisee PIUlareo, forse i Cartagincsi sono impensie:rili da Mamerc:o, che conlrolla Calunia c ha ai suoi ordini un discreto esereito. Lo seriuo plUlarcheo presenra un forte: laglio agiogrnfieo: lultO avvicne a g1ori6eazione: di Jimoleontc. Probabilmenle i faui narrati sono csaui, dc..'SUl sospctto ii giudizio sui fani e !'inlerprctazionc dcgli stcssi. Pcr csempio, appena giunlo in Sidlia, limoleonte non c bcne aceolto dalle ciu sieiliane: n si fidavano di lui Ic ciu (11,6)... guardavano coo sospc:ItO e rcspingcvano gli invili dei Corinzi (12, d~. Dopo la vinoria di Adrano sui soldali di leela (villoria di scarsa porlata sul piano militare ma importante sul piano deU'im mngine), npprcdinmo chc nlcunc ciu inviavano subilO nmbaseinrori e si univano ti limolconrc; Mnmerco, ii tirnnno di Catania ... entro in allcanza;... persino Dionisio... invi ambnscialori (13, 2-3). La noti zia c certamente csatl:1, fonc va ridimensionnra ne! senso che limo!Lxmtc rimei ad inseririsi in un sislema di a.lleanzc che ruotnva intorno a Mllmcrco cd cm amisimcusano: Timoleonte stringc rapporti di aiIcnllzll con i ncmiei di leetn, com presa Dionisio n. ln Sicilia tuni cornbllltono contro !Uni c nllom non c importantc stnre eon qunlcuno qunnlo stare contro qualcuno. Icem e signore di Lcolltini, citt vicina u Calunia, c non c difficile immuginnre uno stalO di frizione fm i due ccnlri; llncorn, !ccta c nllellto dei Carlaginesi c questo potrebbc avcr detcrminnto ii cougulnrsi dei scntimenti anticartaginesi intorno n Mumcrco c, di conscgtlcm:a, a TImoleonle. L'attacco a Catania risponcle, dunque, ngli illteressi di leetll e anche II quclli di Magone, 111 quale non

interessa ii controUo della citttl ma hl slipulnzione di una nllenn7.n chc completcrcbbe ii sistema di alleanzc gitl in alio: con Mc..ossinn, fone con Reggio che non e oslile, con Siracusa. L'allacco falJisce perch i Corinzi che difendono Ortigia fanno una sonita, approfittnndo di una circostanza fnvorcvole quale lo prescnza di pochi soldati in citt, e occupnno l'Acradinn. Mngone e lecla ritomano in frena a Siracusa. Inlanto iJ navarco Annone, che sorveglia lo streuo (siamo, come si e deito, ogli inizi dell'autunnol, si ritirn_ Subito dopo Magonc lascia Sirncusa. Qucsli i faui. Plurnrco oe d la seguenle spiegazione. Negli stagni c.hc eircondnno Siracusa si incontmno per pescare mcrcennri greei che prcstano scrvizio prcsso i Corinzi e pressa i Cartagincsi. I primi csortano i secondi a non collaborure con i bamari e a non conscgnare loro la ciu di Siracusa. Questi discorsi sono divulgati ncll'occampamento e Magone teme ii tradimenta, per qucsto Icvn le ancore e torna in Libia (cap. 20). Va deito, innanzitutto, che sorprende la prescnzn di mercenari greci nell'cscrcito cartagincse. Dopo la sconfilta subila ai Crimiso (339 a. C.), i Cartaginesi inviano in Sicilin Gcscone che avcva aggiunlo alie sue Iruppe mercenari greei; in passalo i Carlaginc.."Si non si erono mai serviti di Greci (30, ). Ammcsso che ncll'csercilO di Mngone vi fossero mercenari greei, doveva Irallani di un piccolo nu mero, in quanlo i Cartaginesi prefcrivl1no approvvigionarsi in nitre zonc 1 H. D. Wesclakc ha opporlUoamentc QSSCrvOlO che iI discorso falto dai mercenari nl servizio dei Corinzi aVt."va senso se rivoho ai merccnari di IeCla' e anche ai Sircusnni. La facile conquista dei I'Acradina da pnrte dei Corinzi pOlrcbbc nascondere un appoggio fomito dni Sirncusani ai Corinzi contro Icetn e i Cnrlnginesi. E allora Magone potrebbc temere non una rivoha dei suai merccnnri greei (ammcsso che ne avesse) ma unu rivoltn in citlll, ndla quale egli non intende essere coinvoho, perch la politica chc Cartaginc persegue scmbra queIJa dei non-intervento negli affari inlerni delle dtt:1 grechc e mira solo alia crellzione di untl rete di allennze. Ma si pOlrebbe anche pensare chc sia giunto alia naturnlc scndcnzn ii mnnclnto nffidnto
~. efr. l),ur>OKI) XVI n, }: i C.Kr1nllin""i r"duhlllo Libid, lIx:ri, ("h i, Lill"ri;

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TIMOAEON

INl'RODUZIONIl

all'nrmatll cartagincsc. Siamo ~\Ila fine deU'estate dcl34}, I'annata cartngincse i: sburculil in Sicia nclIa primavera dei 34'1' Non c abitudine di Cartagine rnanlcnere per periodi di tempo troppo lunghi cserciti cosi nurncrosi, formOli da mercennri, per gLi ahi cQSli che questo com porta per la cittil. L'epicrolda c SOltO conlrol1o, sono statc stabilile buone rdazioni diplomntiche con le cin greche: lempo per Ma gone e Annone di lormare in Lbia. Annone lascia lo slreltO, Magone lo segue subito dopo, indifferente a quanto possa accadere a Siracusa. Correggendo Plularco, si pOlrebbe pensare chc limoleonle, infor mato dai rinforzi inviatigli da Corimo che i Carlagincsi hanno lasdalo lo slreno, informato dai Corinzi presemi a Situcusa della pane07..l1 dcllll flona canaginese, dc.."Cida di :Jttaccare Siracusa. Ed proprio ora che incomincia la guerra conlro i Cartaginesi, perch limolc..-ome apre le oslilit: invi ne! terrilOrio controll310 dai Cartaginc..'Si gli uomini agli ordini di Dinarco e Demllrcto i quali, facendo ribcllare molte cilt ai barbari, non sohanto vivevano t."SSi stcssi nell'abbondanz3 ma dai bonino ricavavano anche danaro per la guerra (24, 'I). I Canagincsi reagiscono e inviano in Sicia un poderoso cscrcilo: siamo nella primavera dei B9 (data fornila da DIODORO XVI 77, d. Pur se Plularco scrive: avcndo apprcso che i loro domini erano saccheggiati, suhilO, per ira, marciavano contro i Corinzi (2),3), in rcah limoleonle che, alia nOlizia dcU':mivo dei Cmtaginesi, muove da Siracusa e decide di affronlarli nel loro lerrilorio; lo scontro avvicne pressa ii fiume Crimiso, forse da idenlificare con ii Bdice, che scorre vicino Selinunle. limolcolllc sa sfrullare con grande tlbilil~ ItI silUazione, sorprende i Carlagincsi che slanno an com auraversando ii nume e non sono promi per la batlaglia, li at racca cd c t1iur:lIo da un provvidenzitlle temporale che, piu dei valore dei Greci, derermin(l la rotttl ctlrtaginese. ~ ingcme iI bonino. c gmnde I:l fam:1 che Timoleonte ne ricava ma la potcnza di Carlagine non inlaccata. La dll reagisce inviando Gesconc che, con abile mossa, porla la guerttl in territorlo greco, slipula um} alleanza COIl !CCla c Marnerco, ouicne dei successi. 11 tttlttato di pnce, che segue di li :l poeo, comienc c1ausole 11011 particolarmentc favorcvoli li Timo leolllc, che non ottienc alcun ingrandimcnto lerritorillle. I confini vcngono fissnti ai fiume Lieo (odierno Platani) come gi nel }8}, soflO Dionisio I (OIOOONO XV 17, ); i Cmagincsi concedono, a chi lo vo-

glill, di pOlersi trasferirc li Sirncusa con i propri beni c la propria famiglin (clausola che Vll intcsa alia luce dd ripopolnmclllo Jella zona grcca ma, forse, significa nnche la rinuncia ad imervellli fmuri a favore dei Greci Sl:lnZiali ne! Icrrilorio cOlUtollato dll Cllrragine) c devono rinunciare all'allcllnztl c:on i tiranni, c1ausola che c piu che ahro una tlffcrmazionc di principio, pcrch: di li a poco non vi S:lt:lIlno piu tiranni nella Sicilia grt."Ca. 4. Timoleome vinse duc butlaglie, quella di AcitrIno comro !cettl c queIJa dei Crimiso conlro i Cartagincsi. ln enlramhi i casi nau si trnU di una baltaglia regolare ma di un alltlcco improvviso contro un nemico coito di sorpresa. ln cntrambi i c:lsi ii succcsso sul campo fu importame ma non dc..-isivo, pure ebbe larga eco c giov alia famn di Timolconte. Un piano di bauaglitl fu c1abornto in occasione deU'altacco a Siracusa dopo la partcnza di Magonc ma, secondo \X!csrlake", la bauaglia di fauo non fu combaltutn. Pcr ii resto TimolC'Omc sembra impcgnato in imhoscate e assahi improvvisi llci quali, a volre. hll 1ll peggio. Plutarco c convimo dc1la supcrioril di Timoleonlc su limOIt."O. Agcsilao, Pclopida cd Epaminonda c iI giudizio non c condivisibilc se si guard:1 llt1e cal>acil mililari di cui i J>crsonaggi ricordnri da Plutarco dencro prova. Certo Timoleonu: fu lIn abile uomo polirico chc, giunto in Sicilitl con soli mille uomini, riuscl a sconfiggcre IUni gli avvctSari, ricorrendo ad un nccorto e forlUnalo gioco di alleanze e restiluendo a Siracusa la sua posizione egernonica sulb Sidlia orientale. Timoleome fll, sopratWIfO, aiu!(\Io dalla fortuna: c qUCSltl la chitlvc di Jetlllt:t adoltata da Plul:lr<:o che insistc molto. persino troppo, Sll 411estO aspctto. Cosi Plutarco preSenll\ iI petSonaggio. I? gilllH:l :1 Corimo J'ambasceritl provenientc da Sirncus:l con hI richiesta di lIiuto. I Corim:i J'tlpprov:lno:
si ccrC:lV:1 \ln corn:mdanlc c i lllugisltllti rcgislrllvllllo C proponcvnno i norni <Ii coloro che Ilmbivano II farsi onme in riull: uno dei PO]lo!o, levalosi, fere ii l10me di Timoleonle. figlio di Timodemo, ehe n pnrleeipnVII pilllll111 vilu puhblica n lllJlriv:1 siff:nl:t sperUn;(ll o Ilspirazione mu un dio, II tjU:tlllO p:lrc, ispir

"

II.,"~.,". rol. J

6,6

TIMOAECN

INTRODUZIONIl non indica che cgli era st:HO maltmumo dallll sorte ma ehe I\).avev:l colpito un male diffuso fm i suoi familiari (37, 78). Sulla imposrazionc plutarchea avrti probnbilmentc pesaro I'uso di limeo', la cui opera c andara perdula mn dclhi quale possiamo fnrei una idca daUa prcsemazionc, molto criticn e polemicn, chc ne dia PoIibio nel dodict.'Simo libro dclle Stor"". Polibio affcrma, da un Imo, che limeo prcsentn TImoleonte come un uomo supcriore ai piu fa mosi degli dei (XII 23, 4), dall'alrro chc i L.xe).,otu di limco sono picni di sogni. prodigi, favole, in lIna ptlTola di ignobile supcrsrizione c ciarlalancria (:Z4, :i). Questi rmui si riOlNlccio.no nella Vito plutarchen c I'insisrerc su limoleoOlc ieQli vim, uomo sacro, 6nisce coI toglicrc umanit aI personaggio, Dei quo.le non conosciamo i sentimenti n mai d npparc incerto o vacillantc, ma sempre sicuro di s, mai sfiorato dai dubbio, un uomo di ghiaecio sempre pronto alI'azione che, incvitabilmenlc, ho. succ<,'sso. ln uo solo caso TImolcontc appare in preda alio scoraggiamento c aI rimorso (dopo I'uccisione dei frale1Jo) c vieoe per qucslo rimproveralO da Plularcol>. Plutarco era uno spirito religioso, crcdcva negli dei cd era convimo dell'imponanza e deUa panf.'Cipazione dclla fortuna alie viccnde umane. Ma J'insistcre, che Iroviamo nella Vito di "li'mo/conte, sulJa sua fortuna e sul favore degli dei non C Inlno comune a fUtle le Vi/e plularchce. J:. lecito, percio, supporre chc in qucslo caso Plurarco I>ossa cssere SltltO influenzalo da limco. Ma Plutarco e anche un uomo di grande cultura e razionalilti e si rende conto chc mrribuirc ii succcsso di limoleonte solo alia sua buona forrunll significn svilirne I'llbilifli e i meriti personali (19, I e 2 I, :iI, E allorn, in sede di rcmlicolllo complessivo aI capitolo 36, Plularco prende un po' Ic distanzc dai clicb adotlato: I'allivit di Timolconlc lIppllre opera non della fortuna mil di unn virtu fortunatll (J6, 4).

iI nome all'uomo: cosi gmndc sia la bencvolenza della sorle: rifulsc subito, giil in occasionc ddlll sedUI. sia iI suo favare. di amamento uI valore dell'uomo, lo

accompagn nclle lIhrc imprc:sc (l.

:1'})'

La bcncvolcn7.n dcgli dei rimareM" dnl sogno chc appare aUe sa ccrdorcsse di Core (8, I l, daI prodigio ehc si verifica ii Dclfi c ehc va imcrprclalo non solo come un annuncio di vitloria ma anche come una conSllcT3zionc di limolcolllc. novello ccisl:l di Siracusa (8, 2-3), daI prodigio ehc llccompllgnll la trnversala dei canalc di Olramo (8, ~8l. AnCOI1l, ln viuoria di limolcolltc 3d Adrano c favoriln dai dia (12,91. ehc snlvlllimolconlc da un atlCntalo (16, 5-12, vd. in panicolare i parr. ,-6) c fu si ehc cgli vcnga considcralo un uomo sacro, vcnulo cal favorc delln divinilii a difendere la Sicilia c per questo dn onorare c proteggere (16,12; vd, anche 27, 9 c 36, :i-6), La bencvolenza dcgli di si manifcsta nella fortuna di TImolconte, cioe nd fonunato eombinarsi ddle ensualit ehe detennina ii suo suecesso. QUl'Sto tema i: ricorrenle c, da un lato, costringe Plutarco ad uno spcricolato equilibrismo verbale, dall'ahro e nltenuato daUo stesso Phuarco, chc si rende conto deIJa fragilil deU'argomento. Pur di non nmmetlere chc nnche n limok'Onte possa essere capitafo qualche rovesdo di fonuna, Plutarco C costretlo a forzarc I'inlerpretazionc di taluni raui, Per t.'Sempio, presso lere fu truddato un gruppo di mercenari agli ordini di Eutimo. Ebbene, anche questa sconfilta segno della ronuna chc mai abbandonlllimolconte:
a scguilO <Ii lali cvcmi, accaddc chc la fortuna di limoleonlC fosse ancora di piu edcbrala: si IratlaVa, inflllti. di qud mcrcen:ari che aVCV3110 OCCUI>alO Delfi coo ii focese Filomdo e Ollomarco c IlVCV:lilO pllrtecipalo COIl lora ai sacehcggio dei lempio. OdilUi da tulli cd CVilUli perch mllledelli, menIr<:: vagavano pcr ii Pc loponneso, furono :lssold:ui dll limolcolllc chc non avcva a disposizionc altri soldad, Giunli in Sicilia, qUllnte bnl!agl(' combancrono con lui tune vinccvano: m:I, qUllndo la rnnggior parte. e i ph'l impon:lllli. dcgli seontri si fu concluso, inviuti dll lui in IliUlO di ultri, perirono e furono stenninati, nOIl lUui insieme mil pochi lllla volta, $uhcndo iI Cllsligo eon riguardo 111l1l fortuna di Tirnoleoruc, uf nnch nessun d:l11no venisse ai buoni dlllJ:l puni7jonc dei llllllvl1gi. AeclldcvlL. dunquc, chc si polessc 11I1lIllirur~ ii fuvore dcgli dci v~rso 'Iirnoleol1t~ I1cUe im prcs~ non riuseile non rncno ehe in qllclle in cui avcvu SllCCesSO (30, 7-10),

Altrettl1l1to,la cedtt!, che colpisce Timoleonte ai termine della vira,

,. Su '[irn~'" \"tI. lu 1101;\ :1 Vim,.. 6, .I. 6. err. cup. li c nYIIQI"'; J. 1012.

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TI1o.10i\EQN

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c..

II volum~ IV (T9~8) dellll riviSI:1 Koblos~


Si \'edll :mche

edcdiellfo d 'limolcome.

la NOfll bibliD&rllfica ehc pr~ccclc III Villl (Ii D;o,,~.

Iu..

1994. pp. Ijj-I<jO.

NOTA CRITICA

6 Ul(l(tllOmllv come D, Reiske e Flacclie:re (UlQUUUlltXJV gli llltri codiei e Zieglcrl. 9, [ l (lXlom) lO nilnyo bt<tllei:v: la correzione e: stnta proposlL1 dn Zie gler in apparato. 9, j xQOJlu),~v x<tl ll)V...: non necessltrill l'espullzione di xul, proposta dll Cobet e nccoltn du Zieglcr. [3, R (I~tll'.t): ltCCellO ii suggerimcnto di Reiske. [4,3 II(JUOO\)Qyo... Qllovla: accellO iI testo edilO da F1ncclire, piu vicino ul1a ITlldizione munOSCriltll. Ampill discussione in K. ZIl:Gl.I!R, 19j.~, pp. ,on 21,,, Xo.10, xQlQ: accetlo III correziOlle proposta dll Zieglcr in appanllO (dr. ~4, ~ e Rheinisches Museum [9n, pp. "4'4') ~6, j ~J: cosi in C, lezione udonatu di, Sintenis e Flacelicre; flon ncccssllrill 1r1 corre7.ione 'IJlIeQ, propostn da Ziegler. ~R, 6 (WlJ(r): l'intcgTllzionc e stnlll propOS.tll dn Rciske e llecohn dl1 Flneclicrc; per qUUnlO non eompiutllmente soddisfneente, preferibile 1I11'indicl1' ziolle di lucuIJu (Ziegler). 3,9 IIO),0YOUllllvw... e\huxl~: ii pnsso C stlllO vnrillntenle correlfO; si ndOllll qui la corrczione proposta dll Ziegler in appllrlllO. Per un elenco degli interventi v. l'llppllrllto di Ziegler; per hl diseussionc vd. K. ZIIlGl.llR, [9H. pp. ,,,,8; H. ElII1SIl, 19'7, pp. 281'282. 36, 7 lO :tketlJ"tov: cosi i eodiei; non l1ecessnria lu eorrcziOlle di Zicglcr lV nkl:luTuv. 31, I: preferisco XQil, come in Morl1lJiI 91E e 809 B II f.XQijV!XQ1-IV, lLttestafO nei eodiei. j9, , Tove; nOI1 eondivisibilc l'cspunzionc propostll da Zicglcr pcreh, pur nlnnellndo Ir, pHola in B e C, essa e: lIttestl1tll negll llltri codiei e in Dio doro XVI 90, I, pllSS0 su11a base dei qUllle proprio Zicgler proponc I'integTllzionc n, subi to sueeessivll.
j,

11. 11 T bt IUQaxoolwv 1tQl'.IYJlUtU lfQ t:flS T410UOVto I:i l:txd.luv ul1ootoiis outwS dxev I. 12J 'El1r:l b.lwv Iltv i:l;e)'ltou
lOVUOtOV tV tUQuvvov euthis uVUQi:l] [)6).c.p, xu! bLtot'louv Di. ouv [WVl rUQaxoo[ou; i:bU(tEQWoUvtt2. i] bi: 110).I Uov iI; Uou
IIr:tu~6Uouou OUYl:XW TU{lUVVOV

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nev [QllltO; clVUl. IJJ Tiis b' U'lS l:tKt).luS i] Iltv UV6.0TUTO; Kul l1o).t; ltuvtrruOlV ~blj bt TOU; nOU:llouS illtfjQXEV. ai bt l1).EtOtUl 110heU; im fluQllllQwv Illybwv xa( O"tQOtlWTWV o.IIIo6wv Ktr:!XOVto.
Q~6IwS l1QOOlElltvWV T; Ill:tollo). tWV bUVOOTI:Ullv. (41 IOVOIO

iUI bI:K6.t'l' I;vou ouvayuywv KoI TV tOU K(ItOUVTU TWV rUQoxoolwv NUOUtov J il;eltoos uvi:).ulle t l1Qlr.y~OtU nlY XU! KOOEto'ri]XEl TUQUVVO; iI; o.Qxiis, nUQu6yw; Iltv un JlIXQitS buvlr.III:W; T~V IleylO'1"1IV tWV nwJtOTr: TUQuvv{bwv Ul1o).too;, 1toQu),0ywuQov ' auOI; Ex q>uylr.bo; xult:Ul1ElVO nv l!xl3uVtWV KQIO yevIIEYo!;~_ DI ai Iltv ouv imolldvvus fv Til l1).El TWV rUQUKOO(WV bo).euov

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(1, I] Prima dell'invio di limoloomc in Sicilia, la situl1zione a Siracusa era la seguente I. [2] Dione, che avcva scacciato ii timnno Dionisio. fu subilo ucciso a trndimento e coloro che avevano Iiberato Siracusa con lui si divisero 2 ; la ciu. mutando cominuamente timnno dopo timnno. poro manco che, pcr la gran quantit di svcnrure, ri manesse disabilata_ [3] Quanto ai resto della Sicilia. una pane era ormni completameme devastata e priva di cina a cousa ddle guerre, la maggior parte dd]e cin cm ndle mani di barbari di varia origine e di soldati privi di salario, che ncceltnvano scnza difficolt ii succcdersi dei regimi pcrsonali_ (4] Nc1 dccimo unno Dionisio, dopo aver mccoho mercenari e scaccinto Niseo J che aliam dominavu Sll Siracusu. assunse nuovamemc ii polere c torno 3d esserc limnno, Illi chc avcvn persa inaspcllalamenle la pi pOlcnte linmnidc mui cSiSlila per colpu di un piccolo csercilO t: di IlUOVO, llncora pi in'lspcum'llllcmc, da esule m(xkoslo rilorno ad essere signore di coloro chc )0 avcvano scacciato-l_ [5] Di conscguellza, i Sir:lcusani rimasfi in cill erano

I. 1'llIl"r(~u lu. nUrI1ll" le irnpn-s di l1imlc filio ~1I" tllQr!e IIel1" Vira Ului d1ic~lll. ln ricollqui~lIl di Sir"llcllsU llu pml' di l)iulli.i" II. D"lI" lu UM"lc di Dio"c (\,.1 II. CL i lifl1lni dI"" si sllccedonn u Sirllellsu SOII" C"l1ippo, J'lIcdsme di Di"nl', d1<: IIm'erllU pcr I> I1lcsi (DIOIXJNO XVI j I, 7, Ill. linche 1'1.IJT~NCO, lJimu' ).I-,H), fino IIllulllin .11.1; Il'pnTil1o, figlio di Dionisio I, du: ..o\"cm" pcr dne 1I1111i (DIOI>ONO XVI j(,.,: ['(lI.lIISO V .11 e Nis~"Q, fmtel!o di IpJlllTill0. dlc ~i 111~r1licl1e :III>Olefe lM::r) "nni. Diullisiu JJ cm fUl!.ltil" d'l Sil"\lc\lslIlldl'cslate dei 6 (cd. [)iOlI( .17. 1',\) e al......lI \'b'UI" u L"cri. dl1u nllwlc ddlll mndre Doride: ii 5110 rilornu n SirUCUSlI cntlnl ncl j.l7, SuJlIl fumilllill dei lJionisi Id. III nnta II DiOlI(' 6, I. ~. Lu frllle di I'llllUr<-O C oseum: fOnil', fll rifcrirnclll" ali... di:;cordia sruppillln u SirJCUSII, subirollolM> I~ morle di lJiunc, fl"\l tlli IIl11id di Diunc e Cullil'l>O, ii SIIQ lleriSOTe mu,
'IU~'lI" Cllpiwln ril'~SU!11C hr ......I'l1Icllll' i f~l1i. giungcndo

"II"

iII pn:eC'llC'll7.lI. unche uno llei suai umiei IUI'C"'1I coJlubol'lllo ullu libel'll7.iul1c di Sil'llc"su: efr, PWTAIlCO. [)iOl/( 17,~: ... 8. >; )-1-,8). CU IIInid di lJiolle fllrono seonfin! e si rifullill' fono u I.comini ([)IOIXJIIO XVI j6. ,l. t probllbilc che in qllcslu bllllugliu siul11or!o 1'lIc' l... dcmil~, ElIdelllo di Cipto, u111ictl.li IHbu)lc!e kfT. Pl.lJlAMCO, /Jtim.. H , ' C CICIIMONlI, Dl' dillina/im/.. I H). j, Su 11'1'"r''''' e Ni5CO, cnlrJl11bi liTlInni II SirllCll.lI, le nnlilie "m<l mnho Sellr:IC c ,li llll!lin rnnrulis!il~,; nOll dunno illfor11lllliuni sluriehe nlllll['lleri\'lIno i I'ili l'pid .lcllirunn<l: I'I,lrrAK(o. Mora'i~ ~~?E; tlTtlN':O X 'U,f)-'1>6t1; EI.lANlJ, \'"ri.:l biJ/uriIJ II -I'; I'AMTNNI(J
1'1
-I. L .. SH1Hlrdin.rietU l'urr~Nco. Diu".. ~O.'l e

dei mUlWl11C1110 di JI~II;l di Di"nisin II .. SllO'SI' ri('urJII!II: cfr. "li"mo/ro'//( 1,1, 1->: J)IOIIONll XVI?, I-~.

TIMOAECN

, .,
servi di un liranno chc non cra mai stalo mitc c ai quale, allora, le svenlUTC :1vev:mo 10lalmenle insclvalichilo I'animo; [6] i cilladini piu nobili e ragguardcvoli, fuggili prt.-sso !Cela ii signore di Lcontini', si affiduTOno :1 lui e lo desscTO comandanle della guerra: non che Iceta fosse migliorc di nessuno dei tiranni riconosciuti lali ma t.'SSi non avcvano aluo luogo dove rifugiarsi t.-d ebbcTO fiducia in chi era siracusano di origine e POSSc<k"Vll un cscrcito in gl'1ldo di comb:lIIerc cOnlra ii tinmno_

),),w f:rnwtei TUQl'l't!, xul Tte nUVTnaOlv il1t OUlttpOQwl' nIIYQIWlltVl!1 n)v "'UXilv. [6) oi bt j3tnoToL xul Yl'WQ111ti>TUTOl nQ 'lxtTI]l' TQunhu TV OUVUOUOvtU TWV AEOVy(VWV~, EnhQE"'uV UUTOU ixdvtp xal OTQUTI]Yl' EiOVTO TOU no).t'tou, j3ekrlw 11h OUEl'O VTU tWV llOOYOUI1hw TUQvl'wv, htQul' b' OUX iXOVTE nooTQ()(piJl' xal lTlOTEOaVTl: rUQaxoo{tp T ytvo VTl xat XllXTl1l1hl!l bvalltl' !;16~uxol' 1tQ tV TlQuvl'ov.
(2, II 'Ev TOltll' bt KUQX1lbovlwl' OT),t!1 IIEy),qJ 1tuQaYEvollhwv ti

ILXl!luv xul tai llQYllOW int(l)(lOullhwl' 6 , 'PO~116hTl! oi r.,XE).Iwtm nQEOj}dul' i130U),EOVTO ntltnnl' ei tI)v 'EUu xu! nUQ KO"LVOlwl' 13ui]{}ELUl' uhl', [2] ou 116l'ol' {H TI)l' ouyyhELal' oub' (Up' wl' ;]011 1to).).aX( EUI!Qyhlll'tO nLOUUOvU i!xEll'Ol, ).).. xul. X(d}6hOU T')l' n).Lv (lWVtE qaheeOI1Qov xat 11UJOTUQUvl'ov ouoal' lhl, xut TwV nOl,kllwl' nru .dOtOU xal 11EyloTOU nEnOhellllxuiav OUX tl1ttQ ;]yellOl'l.a xat nheove!;la. ),' ntQ tl] tWV 'E>J.t'll'Wl' ~heuf)EQla. (jJ 'O ' 'jXhl], TE 61) tlp; OtQutllyla ln66wlv t1)v TUQul'l'lba ne1l0111llho, ou t1)l' :EuQuxoolwl' tf.euOeQ{ul', xQlqx:t Ilh ;16'1 n" TOU KUQXIlbol'{ou teo.EXTO, !PUVEQW t tau :EuQuxoolou i.n:ill'l11 xal TOU 1l0tOflEI Ei ne),onl'l'lloOv ouvel;t.n:ell14'ev, (4) ou flou61le. vo f:Oetv OUI1IIUXluv xelOEv, ),' iv, neQ eix:.; ~v, 01 KOQlvOtOl. bui T 'EU1\VIX t'uQax xal uQXo)'lu u.n:d..n:WOl t't)l' j3ofjOl!tav. H,nltwl' PQ;ol' ln! tou:.; KUQXIlbol'{o\J T nQltYIlUtU Ill!1'ltl;ul' xa! XQ11oeoOal O\JIIllltXOl XU{ o\JvuywVl.otal ixell'ol int tOU IUQuxOO{Ou li XUt TOU tu"ltVVOU. Taut'a Ilh ouv olyov iiOTlQOV i!;llhtyxOII
[l. II Twl' bt nQtoflewl' 1tcl"ayevOlltvwl' 01 KOQll'Olol. xilbeuOm Ittv fiei lIV anolxl.wv n6ewv xal 1(6),IOTa Tfl IUQaxootwl' eiwOoTl!,

[2, I] Inlrmto i Cartngincsi giunscro in Sicilia con unn imponenle


flona e incombevano minacciosi('; i Sicclioli, impauritisi, oecidevano di inviare una ambnsceria in Greda e di chicdere niuto a Corinto, [2] non solo li causa ddla l;Olllunan;O:ll di stirpc c oclla fitlucia in chi gii1 molte volte :lVcva Inrgito benefid ma anchc, in gencrnle, vedendo che la cilt cm sempre sllltll :uniCll de11a libert e nemicll dei rirllllni e nvevll combattuto ln mllggior pllTte c le piu importanti guerre nOIl per procurarsi la suprelllozia C ampliare ii proprio polere ma per difendcre lalibert dei Grcci. [3] Icela, ii quale in realt llveva acccttato ii comando non per liberare Siracusa ma per divemarne lirnnno, llVCVll gi avvialo trnttntil'e segrele con i Carlagincsi ma. in pubblico, approvava i Siracusani c mando, insiemc con i loro, propri ambasdmori ne! Pcloponncso, [4] noo pcrch valesse. che di li giungcssc un aiulo mi litaTe, ma pcrch sperava - se, come era probnbile, i Corinzi aVl'Sscro rifiulnto di inviare aiuti II causa dei disordini in Gredll c dclloro coinvolgimemo in essi - di trnsferirc pi facilmente ii comrollo della situnzionc ncUe mllni dei Canaginesi e di servirsene come aUcati c coll:.tboratori contro i Siracusani pi che conlTO iI limnno. QUCSIO piano di li a poco fu SCOpCrto.

ouev ' aUlou lOTE TtUV 'EU'lV(XWl' xat TUX'\V naQEl'oXhOl'tQ,

[), J] Giunti gli nmbnsdmori, i Corinzi. abitu:ui ad t.'Sscrc sempre sol1cciti verso le loro colonie e, sopraltulto, verso Sirtlcusa, poich per CllSO, in que! periodo, la situnzione in Grecia non crcava loro faslidi

). Lc"nlini i: hlOl;o abiluulc di rifuKio Ix:r i Siruell~uni in diflicoh~. U si cru rifulliuh' Dl"nc ncl hrc"c pcriodo in eui {u in l'Silio .III Sirncusu {dr. P~UTAIlCO, D,im,- ~H"161: 11 si lifulliaronu Illi l"nid di Uione, sconlil1i .1;1 ClIllipllIl (afr. J)IOIX)1l0 XVI .16. )): da Lronlini mo~.c Ipllurinu per ticonquis!ure Sirucusu c Mlllnlrfll u Cnllippo <ibid. c I'OI.IIINU V ~l. Nun npl'iutnu in qual modo ICCIU, un Ilmico di Dionc <dr. P~tITAlICO. Di""l' )11, II), nc siu lli\'cnluIU ii silll1ure. Fone cgli nOI1 ('rll riclllnllo u Sirunua insk'me con ipllurinu" Illi allri

~rl1ici di IJ;ol1c " ""I:"~ aequi,iw tlui un~ PO)ilillnc di eumundo. Per lol prCSClllll di mer cen~ri ~ l.cofllini "d. Dim/l' 40. I e lu 1lIJ111 170. 6. Su qucsli funi "d. lnlroi/"Uulll' I)~r. ~.

TIMOAEON

3.4

xx'

tv clQl]V\l xat 0XO1] tllYOVl'e7, t'qlllrpLouVTO J't(lO{}ltW; ~Oll{}l!iv. [2] ZljTOuIll!vOU ~ Ol'(lUl'lIYO, Kut l'WV (lX6vl'l.IlV" y(lUip6Vl'wV KUt

J't(lO~OOII~vWV TOU eVoKlIlelV v 'tIl TC6El oTCouatovm, eI ex. l'WV lTo!v 9 vuo't wv61uxoe Tl/lOtOV'tu 'tv TtllO1'lItOu, Il]'te lTQOOlVm TOL KOlvoi En IlilT' ElT{bo TOlUu'tll yev611evov ~ lT(lomQ~oew, XM {}w nvo w EOlXEV et VOV ellpuX6vTO TIll vflQwll'tp' [)] TOOuunl KUt lTEQl n)v Ui'QtOlV EufliJ {v)~ulnVe TX11 l!UlltvElU, Kul mi m lTQaSEOlV eJ'tllKooufllluE XaQl, tmxoUllOOU n)v Qlm)v Toii vbQ6. (41 '!-Iv IltV ouv yovtwv em<puvwv 'tI] lT6Cl TlIloblllOIJ xut 8.llIlUQtnl m, tpllTU't(ll bt xut lTQyo blUtpeQ6vTw, ou III) orpM(lu IllOOTQUVVO elvul XU{ ItlOolT6vll(lO~Il. (51 'Ev bt TOl lTOXtllOl oihw KUW Kul lww extK(lUTO 'tt)v 'pmv, wo'tl! lTOI)V It~V iv vt41 UVEOlV, OUK enw b YII(lWVTO .V(ll!{uv mtpu[veoflUl Tui lTQul;eolV. (6] 'Acktpv f/ clxe TtllOtp6.VI]V lTQeoPTCQOV, ovtv UVl'41 lTQoo6ll0l0V. )J,' EIllTX11XTOV xut lEqrl}U(lIttvov E(lWn ItOVUQX[u im tp[Xwv (puuXWV KO{ l;tvwv ol'Qunwl'wv et lTe(lt Jl'V VTWV, exelv n OKOVta uyulov f.v TUl O'tQU'tl!LUl xut tptoxlvuvov, [7] 'r.h Kul TOU lTOXlTU TC(lOouy6Ill!VO w &Vt)Q lTOXElllK Kut bQomlQlO, ttp' l~Yl!llOVIWV h6.TTETO, KUt lT(l6 TUiiw Tllloktwv UVl'41 ouv]QYlll, l'a II~v ltu(ll'lltul'U lTUVl'6.lTUOlV lTOXQUl1H.llV ~ IIlXQU tplvco{}m 110lWV, ' 1~ tpum el;t'pEQev O'tl!LU, (OUY)KTUKOOII.lV KUt ouvuu;wv,

ev

14, i] 'Ev bt Tii l1Q6 'A(lyeLou KUt KXewvulou II6.X\l l'WV KOQwltLwv 12 Iltv TlltOtwv hUXl!v mi l1lTQl 'tl!TUWtvO, r6v

ma vivcvano tranquillamcnte in pace 7, decrctarono con entusiasmo di ll portare aiulO. [2] Si cercava un comandante c i magistrnti regislravano c proponcvano i nomi di coloro che ambivano a farsi onore in citl; uno dei popolo'), Icvatosi, fccc ii nome di 'I1molconte, figlio di Timodcmo, chc n patlccipav:l piu alia vila pubblica n nutriva siffalta spernnza o aspir:lzionc ma un di o, a quanto pare, ispir ii nome all'uomo: [J] cosi grande sia la benevolcnza della sorte rifulse subito, gi in occasione delln scelta, sia iI suo favore, di ornnmelllo aI vaIare deU'uamo, lo l1ccompl1gn nclle altre impresc. [4] Nasceva, dunque, da genitori iIlustri in cilt, Timodcmo c DemarCIa 10; amaVl1 la patria ed era slnlordinariamente mite, se si eccet tua I'odio intenso verso i tiranni e i rnnlvagi lI. [5] ln guerra potcva contare su qualit naturali COSi fclici c ben temperate da rivelare, ncl, I'azione, gran senno da giovnnc, non meno comggio da vecchio. [6] Avcvn un fmteHo maggiore, Timofanc, in nulla simile a lui ma sconsidemlo e corrano, nel suo desiderio di polere persanale, da nmici malvagi c soldati mercennri, sempre intorno a lui, e che llvcva fama di essere alquanto impetuoso c spcricolato ndle spedizioni. [7] Appunto per qucslo motivo si era guadagnalo iI favore dei con' citllldini c gli erano slllli aFfidali com~mdi perchc ritenUlO lIamo abile in guerra cd energico. [8] Titnolconlc collaborava eon lui, nascon dendone totalmente gli errori o facendoli appllrire insignificunli, migliorando ed amplificando quanlo di buono la sua nalura csprirneva. [4,1] Nclla batlaglll comb:lltuca dai Corinzi conlro Argivi e C1co, nei 12, Timoleonte si trav schicrato fra gli opliti, gravc pericolo corre

ev

7. I Corin~i non cmno infusliditi d'l ll11crrc in Grcdn pcrch-. llcl .146. si cm lIppCl1l1 ... "nc1l1~;L I" ll:";''' guerra sacrll; "",,;. erUIlO ulOlIid li Coril110 i mC'l'Ct1uri ui SCIl"ilO di Fa le...", iI d,C I'\lU 111'cr f"l'orito la dccisionc di Corimo di "cceuurc ti richicShl di "imo pcrI'Cl1\11<llc ,hli Sir~CllSalli k .10, 7'8!. Diodoro llform;1 di IjlKOSli l'vcmi a XVI 6061: subilO dupl!, 1.1 ~;ll'. 6}. rico.dn b Jcchn di 'I1moleonrc. K. Non cOllwchullO ilnomc di qUC'IHO collc~io nUl~imUlUlllc. Sulla coslituzionc in \'i, lIorC;1 Corinw 1'11. j;lIHl1'lII /)i""(' }), ... '). 11 r:ln"m" di Phu:lrC(l snggcri.'~e chc ii Ilillllf1ilO c lu scehu di 'l,rnok-unlC si"no "\'l"cmne in ;Isscmhlea (.. i r:o.;nli dc~rehlro"o.. , uno de! ]lIlpok". dr, un('he 7. J), SU '1"CSU>, c"nle MI ;Ilni l'ur1i~u!uri, mm conconla Diodoro sl'Comlo iilju"lc ii dibl'1filO C I" s~ehu di 'lim"lcmue .lllrchhcro ,,"\,CI1Ule ,dln I"CSCl1ZU ddl:l Jf.l'nIJlJ (XVI 6}. 68), 10. I'unli prinripllli sull'episodio chc Phuurco si uecinl.le II m(...... mt:lre f1'ucrisione dei frulcllu 'Iinwf"l1c) S<nlo, ohre i <;lIl'itoli plulllrchei, AMIS1'0l'llUI, P,,/iliCIJ V '.lo6A; Dlo' l>OMO XVI 6} c C:OMNlIl,lO NIil'Ol'lI, 'li'm,,/mlll/' I.

I I . Timok .."'lc cm Ill(ltl"IlVIII.!U~ c IIl(lot"'I1UVV~. I duc al!!lclli\'i dciimituno con chil' rCZZ;l Ic simpllie polilichc di 'limuk'Olltc: Cllli cm oslilc allu dClllOCnlziu c 1111" lirlllnidc (""''''roi 50no spcs.'W chiulllllli ~"I\ Jisprcllio i t!cnlocnlf;ci). Anulo!!;1 lc""in,,I"lliu politica si rinlnlccia III cUII.). I, JUl'e ui lI.llittlll'OI (Illi olillllr<;hi) I"Juno III miw{I""",il1 di '1';",,,, k"ll\IC, delinilo 1.11110t. buuno, c. in u'ns<. politico, di uricnhlmclllo olil.lurchico. ti fre' 'jUCnIC nCllli uulori di IV scC. li. C. lu contrapposi~iolle dm'slOilpom:",,; "uunil~uu;\'i, i. ('. olillu.childelllucnllid, 1~. I'lutar<;o C l'unicu u mCllzionurc llucsto ICOlllm. 1),,1 momctl1o ... he 'I1molronlC, .10110 l"et urci$O ii f"udl", si aslCl1ne dlLI purlcr;l'llrC "Ihi \'ila I'uhhlirll per ca. ~o "1l1li (\'d. 7, t) C 11O~10 chc la SU;I dcsigtla7.ione ,W\'cnnc ud .I'l(J~, i ta, W ;lllni tnl~corsi fllnno ri~ll1ire ;11 }(>6I). SIl"rtu i: shllll 5confil1u ;I Lt:lIllTa dli Tebllni nc1 .171 c si succedonu le

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EiS TO OWIIa xol T :r, Il0lS fJOutO TOU rrOflllouS xul bl.oWOl': tOv obl!).!pv. 14) 'E:td b' oi KO(IlvOIOI bebln. lU) rrlt{)ou:v oio x{ J"I(lte'(lOV J'l6 TlV OUJlllltxwv c1110fluhvu T1)V J"IOIV", ll"tll<P{oavfO T(lttpEtV ~tvous Tl!T(luxoolou'~ XUl TOTWV QxoVTa TlllOtpvljV XattoT'l0UV, 6 bt twV xuWV xed 6lX(I!WV :'lEQI6Wv EUf}U intQmvev f~ WV llOf.{lonul n)v nhLV utp' UlJTq" xed ouxvou <ivEWV clxQltou TWV n(lWTwV nOhlTlV itvMEaEV UUT:O iUUTOV tU(lavvov",

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'l'~V llUvlcev xul buoTuxluv T~ enLf}ull(U xdVlI t'I'l'Eiv TLva TWV


illtCt(lTlJlltvwv iJtClVQftwOlv nQ6 mil 1I:0hl1: [61 nWOCllltvou b' txdvou XCII xma<p"oviloceVTO. Otw 1'l0(lcehullwv TlV II!v oixdwv Aioxov, 6Elp6v VTU tij TtltOepltvou yuvmx6, TWV bt <pIwv T6v IlvTlv V rTU(lOV Iltv 8t1t0lmo, ~EfpOQO 6t xul Tl'lmo '0(100' y6(1uV volllttOUOIlf" XCII bLUht.n:WV illtlQu 6htya, ou{h C:tvtfJll n J"I(l6

Timofnne, nl comnndo dei cnvalicri. [2] 11 cavallo, coI pito, lo sbal7. fra i ncmici e, dei suoi compngni, gli uni si dispersero suuito, impauriti, i pochi rimasli, combnnendo contro mohi, avcvnno difficolt n resistere. [3] Non appcn:l1imoleolllc si nccorsc dcll'nccnduto, si precipite) in aiUlo, copri con lo scudo 1imof:me chc giaceva per terra e, pur riccvcndo su di s e suUe anui molti d:mli c molti colpi mennri da vicino, riusci alb fine a rcspingcrc i nemiei c a salvare ii fraleUo. [4] I Corin7.i, temendo chc capilasse loro, come giit in pnssalo, la disgra7.a di petdere la cin per colpa dei loro allcnti u, dccrelnrono di mantencrc quauroccnlO merccnari 14 e dcsignorono n comnndarli 1imofanc; cgli, incurante di ci che c bello e giusto, cominciava subito ad agire in modo da acquisire ii controllo ddla dni! e, nvcndo uceiso scnzn processo mohi fra i eittndini piu ragguardcvoli, mOStr di CS5Cre un tiranno I'. [5] 1imok'Onte, che ne era addolorato e vivevn la mnlvngit dei fratello come una 5vcntura pcrsonale, teOl di parlnrgli e di esortarlo a rinundare nJl:l folHa e alb SVCnlura di quclln passione, a cer care qualche forma di ripnrnzione per le colpc commesse nei confroOli dei dltadini. [6]1imofnnc lo respinsc c lo lraU con disprcz7.0; allol1l, presi con s, dei p:lrcnti, Eschilo kra frntcllo della moglie di Timofane), degli nmiei I'indovino che Tt.'Opompo chinnm Smiro, Eforo ", c faltl" passare aI " glotm, " " sa.1 I'" e ~ Ilmco ch"lamano Oflngora, cum

di ,'IU I Cm.III~' ~1.c('i~lnrK' di 'lrrun/urc 1I1NI('I1~ri. fmu; c ca"alicri, Ilrzic ui '1IIUJj "di(cll' d''\'allo lu cmll " ItlnIAAt'\"1I10 molti dan"i II; n...rniei ,icini,. \lI>1il. 6/. Forse 'jUala os<:um frusc S"IIlJf(~I1le:U ~Ilud" dllchc "11,, SCOntro l'(In Arl;i,-j l' CI,,,mci. n"'/ corso dd quule Iirnu. 1''''''1. .S'II.-U. III "UI~ dd fl'1lldln. 111 "cril,l, 1'IIIlII'(I rncml1l~ prinlll ln s\'olllimcnro ddlu 111U llhu I~I !11,'11110tlllI IIrruol1l11lCl1rO dei lllereC1mti. 1lmlo SIr<:110 Iq;mllc frn Timofllnc c 1.I1IC'CCI1I1(1 ~m emcrsn lIi:i II j:. (, c 11011 semprc i'lulllreo, nd raCCOnrllrC i (alli, SCI:U<: un r11:0m.'~1 ?nlll~" ... 'onul"1l11'O. SI pilO IInchc I'.. nsllrc ehc lu b'1l1ll:tiu fta Corin~i, I\rl:i..i e C1e(."~cl r!("nmll.,.I.lc nl~cr:u7.iol1i e','r~dollc "nnlliuI1lIHn,,'llC d" I\lcni,.,;i c Corin nllllro I:li I\r)oll\'r nd .1(,1l "IClll0 hPldllun> ("!/I/, VII I, ~)). .' I. L'el'is"dio, ('ui llllude I'lulur<:o. ""\'emle 1lC!.19~. nc!'1lrso ddl~ l!UCffil nlT;ll~ia. Cortnr" C':l ~UC;l11l di .1\1.:0: ~I("n~. c r.. bc: i (!cnloc~ll~id rorinzi. "rl:'lI1izz lrnl1o un co!po di ~hlrl> nm IllIUlI' clc/lh Arll"'I, uce,scrO)ol1l "hllllrdll hlosparlllnl, coslrinscro ,III" fU/l1l i 50"

i""""ioni di EI'~rnill"n~b ncl JlcloIXlnn"",); Corinlo, truJiliOllll c ~1lc;;t1 .Ii Sp:,rla, c um ~~ll:hc; <Ii 1\lcll", C in Iltill1~ liu.." " cau"" ddl.. ~,,~ IlO:Silinne sull'lsLrno. 1J,.'"!d alllrme: a CnrilllO b 1I00ili" di mire: al~11;<:$i slllb cilh) e '1"<:$10 iml"ce i Cmill7.i ".I lllnmallurc &11 t.~"'.~c.rri~or.i" ~ -01.1 1 ,,; ulc;nil-s; Ilu; MUIlUli lSHNonlNTf., EIIt."irh,' VII 'I. ,I')), A :<C~UilCl

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c sninscro (orei IC/lI,mi .. 0<1 I\r"o. CllT;mo in "'ISS~ c in armi c l>CeUI,~runo ]'aeroIXl1i: iml'a<lmnilisi <Idb ciu", f~.. ro ~'lii\,l) illcnilorio Ilei Corin1.i", (I),,,,,OM\> XIV 91. '. "11. ~nche ii cap. 116 c S~~O,.o:-"~, EIf"llIcb"IV .1. I"})' OIl'~la Su'7.onc ,I"", fino ull,1 rollclu~i"nc .lcllo "",:rm nel jtl: cfr. ,llIil V r, H' 1,\. L'urru"brn,'TllO di IIlc,ccn;lri l Cllrinw ricn..1.1l0 lllChc 11:1 I\riSlnldc. ii 'lu"te slliCI;Ol ehc Ic t11iIl~(d,jc sono eoslr<:llc ~ for liSO .Ii rne,,:cnllri per sf;,lueiu ,'CI)O ii 1'''1',,10. Colui ll qualc sc nc lf/iJl ii comum'". ~l""''''l dh'clll'l linllmo. occome l C"rim" limo (Ilnc~ (j'uli,,-"" V I I06A). I). Ucd~l<:rc i dtlu.Jini S('IWI sollollfl,1i ,r l'roe~"'''' u/.lone lipicl ,lei litunnn. Ln ""e"O affernH'lU j.:i'l ii persil1l10 Ohll1C nd di.,cursn dlc l'ronunei" II fl,,tlre dclb dClllocru I.hl e <:ontro I" lirunnidc lI~MUIX.nU III Ro. )). t\nulo~hc 11<:<:1I5c sono ri,"lte dui fuorimdli IId E\lf,,,ne, d,c si fccc linll1l10 di Sidollc iu II"t'lUtl SII'5S0 I'erio<!n: <:fr. S,I .... orOS"l"II. l:.'lIr, tlir/J" VII ' ..H.l(,: 3, "1' c, in pllrlic.,rIIrC, i1l'lIr. ti. 16, Sn Tc<'lx>rnpo, Eforn e 'I1mco 1"1. rispcni<'lIl11clllC 1<: 1101<:" /),,,,,.. (" 3: 20\. 10 c
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11. 11 \'crbo U51110 dll Phllurco ~lII.ftfCriS"C ..flc 'lill1()flll1e risiedcs_,c ~ull'lkm<:mil1lo. 111 ehc Slll'mSrll\'1I Co,illlo ...1 cr~. C"o'id"nlcrnclll<:, ii 1jllllrlier ,;<:ncrule dei mera:nuri.

TIMOAEON

tOV llelpv' (7J xal lU!QlOto.VUC; aUtOv ot tQEi XOOIX!teUOV Ullu vv yt, XQ'10UIIEVOV OYIOIUP 'l"ajluUottm. [8] To b TtllO<po.VOU nQwtov Ilh aUTwv xatuYIJwVto. int,uu b nQc; Q'Yl'lv rXqlt,QoJlhou xed xaEna[vOvto. b IU~v TlllOtWV ltnoxwQi]oa JlIXQOV auto xul ouyxaU'i'o.'IEVoc; !!LonxEI 6axQwv. rxfivOl. b TU I;hp,] Ol'tuollEVOl, tUXu blaql6d(louOtv aUtV III,
l) Til b 110o.tw blo130110eiOlje;, oi Ilh XOUtlOtOl TWV KoOIVO[WV nilvouv tI)v IlloonovllQlav l" xal Ileyc!0'i'uxlav TOU

di nuovo dai frntello; (7] i rre lo circondarono e lo supplicav:mo di ro gionnre in6ne e di cambiare. (8] limofane dnpprimn li derisc, pai si Insci prendere dali 'ira e reagi con violenza; limoleonle, scosulIosi un po' dalui e copertosi ii voho, Stavn fermo in lacrime; quelli, sguainatc le spade, lo uceidono nll'islante III, LS, I] Diffusasi la nOlizin dei fallo, dei Corinzi i nobili elogiavano I'awersione ai male I'J e la magnnnimit di limolcontc: egli, pur essendo buono e legato alia fnmiglin, nveva rullavin preferiro la par ria alia cnsa, ci che bello e giusro aU'mile; nveva salvalo ii frntello quando si era distinto combaucndo in difesa dclla patrin; lo avevn ueciso quando aveva lramalo conlro di lei e I'aveva resa schiavn, [2] AJ ' w contrario, coIoro chc non crano capael'd"I vivere ne II a cl cmocraZHl cd crnno nbilu:lIi a volgcrc lo sgunrdo ammirnto vcrsi i dinnsti, fingevnno di rn1Jcgrarsi della morte dei timnno ma, biasimando TimoIcolUc pcreh avcva eompiulo llO nUo cmpio c infnme, lo gctrnrono ncUo sconforto, (3] Avendo appreso che nnche la madre era sdcgnatn e k"Vnva conlro di lui parole tcrribili e maledizioni Iremende, limolconte si rccava da lei per plncarla; dia non sopport di vcdernc ii volto ma chiuse ln casa, Allom nppunto, dei tultO nffranto c con ln mente sconvoha, decise di asccnersi dai cioo pcr uceidcrsi. (4] Poich gli amiei non lo permiscto ma gli rivolsero prcghierc cd cscrcilarono pressioni di ogni tipo, decise di vivere da solo, in dispnrle: abban don ogni attivil polilica. nei primi tempi neppure scendcvn in cilt ma, tormcntato e vagaOOndo, si lrattcn<.'va nclle cnmpagne pi deserte. [6, I] Cosi, i giudizi dcgli uomini, se non ricevono stabiJit e forLa dilll'inscgnamento fiJosofico in vistil de:U'azione, vnciUnno e sono facil mcnte dcvinli da dogi e rimprovcri casunli che li allonlnnano dnl con-

Is,

TlllOI:OYTO, ll XQIIOTOe; wv xol IpIolxEIO 'IW tl'tv lwTolba tlle; oixluc; xal TO xuv xul TO blxOlOV nooul,Ulot TOU lJUllCP~QOVTO, QlOTeUOVT Ilh ntQ tiie; naTQloe; bmowoa tOV itChcpOV. enlpou, CUOUVta ' aUtf1 xul xutaouwOo.llEVOV &noxulvae;. 12J ot b II'" uvo.llevol ~ijv EV Tii IUIOX(lT[~20 xed n(lOe; to uvotu &no. jli..l!nElv eiwl)ote Ttp Iltv OaVo.Ttp tO tU(l6.vvou nQooenOloVTO XUI(ll!lV. tOV b TlllOovta hOlOQOUVte. we; itoejl t;el(lyaOjll!vov xul Iwowbe fOYOV, el ltOu'llav ne(lttotljouv. (} I 'Enlll b xu{ t"'v 11I1tl!Qa uoCP0(lci:v nu6ollevo >tal tpwvuS 'ti! EIVa xal XataQOS ert' whov a(loOm 'flQlxlel eflbl~e naQaIW01]Ollevoe;. ii b rtQooleiv OUX imllelVe t"'v 'i'IV, Uu T~V ohetav nxEloE. 'lOte bl)navt611uot nfol),uno YEVOIIEVo xal ouvtaoaxOEl t"'v l6vOlav. Wolt'10e Ilh Wc; blmpOeQwv f:OUtOV dXEOOCU TQOtpllS' (4] TWV bl: 'flU.wv ou 1Ie(lll"vtwV, aUu noov bb]OlV xa{ noav &v6yxl]v JT(loOevEyxullhwv. iyvw t;ijv xa6' f:OUTOV EX IltOOU yevllEvo. xal nOhtTdav Iltv naoav aqlijxe. TOUS b~ nQltOUS XOVOUS oub~ XCttIWV Ele; nlv. oU' '1IIOVWV xul n),avlIU!Vo ev toi; E(llllloT6tOte; tWV YOWV th(llfJev. 16. I) Otw ui: XQ{OEI, V lU) flefkut'1Ta xol llt'1v ex you xal tplOOOlfllu JT(lOOJ..6fJwOlV. E111 Tit n:o;el OdOVtOl xalnuQCt<pI!(I0VtUI, ~~ll{JJe; uno tWV tUXVtwV f:l1olvlUV xul '1,ywv EXXQOUOJIEVOl TWV

,II, Diodoro mcmntu dll '!imolC!1111C u"ci~c di ~"u muno iI {nIldlo che ~i uggirovll ndlu pillnll, OUCSI" ,\UIllICrircbbc: d1C: Diodoro non ~i SC'l'\'ilO IIi: di TCOP'IllllpO n~ ,li E{oro ni: .Ii Tiu,ro. Ed inf"lli.I'inlNu n;'rruiullC: diodorc:u (XVI 6), ltI) non ..."ncorda ...11I qudlu fumilu ne .lu PIUlurro ne .lu Co~""'III.lO N~1'QT1l (Timo/mm. ,), '? Su '1"C'1iti lcrmioi n\. III '10111 ",

1'''1'"1,,, cnlr"mbi

10, Coloro chc non Si'PCVUIlU vil',:r" in .1~,JI(){'"r.'7.i~ ""n c:T11110 n i mcrcClluri 111: iI ws!cniUlTi di Til1lur~ne, 111" I'li "miei m"II'''lti. .li ~"i PI"lllrl"l I", f,uto ,cnn",,}, 6, c: chc dOI'C\'uno "l'IH,rll"lICr", (~)mc 'limof"n", Il1l""lil!"r... hi~ corin7.ip. l" pu rola ,lcl1ux:m7.u, in qunlo ..."ltl"SW, 'WIl .illlliliclI otdin"ml't"llo .l~ll1ocmtko .li llpu u\e nicsc ll1U h~ un .iRnitic"l" l'i\ill.'IlCrko l" lurdo: or.linumc:nlO reJlubbli('~lIo, J1ltmppus\u 1I]1I"\'CrIlU di UIl:! wI" IlCl'$<mll (..d. subiu) "opo, nd lC'1itu, lu purolu b".....I(I111;1.

TrMOI\EQN

6'7
SUCIO

o,ixellOv ),OYlUIUV, 11'1 6oei' YUQ ou IIVOV ms EOLXE TI)V JTQfll;LV X(l).~V EIV(U xul umluv, (l).,u xul TI)v b6l;uv UfIl' IIS JTQTtETfU 116vIIIOV xul UIIETJTTWTOV, i'vu 1tQTtWIIEV Ox111t'luavTE,

IJJ 11I1" W01tEQ oi. lxvOI

TU 1t),1101IlU TJV ibEOllTWV 6!;UTTU IWXOVTES f:1ttt'UIII~ TXlom 6UOXEQulvouOIv fll1tlluOtvTEo;;, OTW iUIEL f:1tt mi' JTQ;fOI OUVU. wOduuU; OUll(llfV I' UOl!vCI<tV. U:10IIUQmvolll!vlI Tilo;; TOU xaou Ipavmoln. 141 AiuX(l6v yQ I) IIUVOI ;rOtEi xal T6 xu),w llf1tQUYld:vov, ii ()' l; f1ttOtilllll WQllllIlVl1 xul oytOIIOU ;r(lO<lIQEOI ou6' ClV JTTulolOOlV ui JT(l;el IluaflU,ctcu. l5J 6016 ~lOxtlOv" Ilh 6 'AOllvui'oo;; Toio;; \m6 AewoOtvou ;r(lUnolltvoI iVUVTlw{h:t, f:JTEI6~ XUTOQOOUV fxeivu; ib6xel xu! Ouovm tWQu xui IleyuauxoulltvoU lfi vlxU 10U 'A01]valov, eL-.:ev W illou),u' v aiJTtji TUiiTU Ill!v lle:TQXOru, flefSoueuoOal 6' xeiva. 1611:qlObQ6uQov o' 'A(llOTelI1

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EfPll vexQov ieiv TI)v x(lllv ii TU(lltvVlp OUVOIXOUOUV' 171 6.11oxul. VUVTO; bi 1OU; 1I:Clibuo;; UU10ll lurr' 6llyov XQ6vov 10ll 6olOVUO{ou xal llUOOllhou llQ6 (lQIV, ei l~V aUl~v ttl YVW~lllv EXOI ntQI Tli ixbocw TWV OUYUlt(lWV, 1teX(l{VUTO 10; Ilh -yt:yev11Ilivou; UJTeiol)al, Toi b' eiQ1llltvOl II~ IIUUIIE.f:ioOul. Tutn Iltv ouv iow IIEU;'OVo xul nfloltQU QETil; [OTl. 17,11 T oi TIIIO},tOVTo fn{ loi nfllQUYIIl~:vOI l1ltOO. eit' OIX10o;; l',V tau UOv1Ix6TOe;, f:lU lil II1]TQ6 uib>, OllO xm!xaoE xal OUV. h(lLtl'ev ainoll T~V bIVOL(tV, .nOt eixoul OXE66v EtWV 6laYfvollhwv1) IUlbeIUe; l:nupuvOll ItllM !lolTIxil &1J!aoOUl !lQl;ewe;. 121 'Avayo. QEUOtvTOe; ouv UliTOll, xnl 10U bUIOU IlQOOUllW el;allivou )tul ZI!IQoTOviIOavTOe;, VUOTUe; TI1exellle;. .6Te xal uvllEI xaL Ml;tl JTQlOteiJlUv h 111 n6I!', :taQExel '6v T1lloiovm llEQ{ TOe; JTQl;ele; uyuOv UVtHl elvm Kal yevvatov, "Av Iliv YQ vv.. EfP1] XUl uYlOvlutl. TUQUVVOV Vt}(I1]xtvm (Ol!) Ml;ollev, v bi (paiJw;.

modo di ragionnrc. [2] !nfaui, a quanto p:lrc, non solo deve csscrc !'azione bella e giusla ma anchc saldo e irnrnutabilc ii convin cimenlo daI qualc essa e prodoua, affjnch si agisca con c:onsapevo lezza; [}] a!trimcnli - come i golosi inseguono con dcsiderio vivis simo i cibi che saziano illoro appelito ma all'istante, dOl>O cssersene riempiti, ne sono disguslali - cosi noi cadiamo ncllo sconfoTto, dopo avcr compiUlo le azioni, per debolez7.n, perch si c appassita I'immagine dei bcllo: (4] giacch, iI pentimento rende turpe nnche I'azione nobile memre la sceha, chc muova da l'onosccnza e riflessionc, non si muta neppure se l'azione fallisce. [5] Ecco pcrch 1':lIeniese Focio ne 21 , che si era OppOSIO ai piani di u"OSlcne, qu:mdo scmbravn che queIJo avesse succcsso cd egli vedcva gli Ateni<.'si sacrificare e vantarsi per la viuorin, disse che avrcbbc volulo i1vcr cOll1piuto cgli stesso quelle imprcsc ma aver dato ugualmente quci consigli, (6] Con maggiorc veemenza ii locrese Arislide 22 , uno degli amici di P!atone, quando Dionisio ii vecchio gli chicsc in moglie una delle figlie, disse che avrebbc preferito vcdcre la rogazzrI morta piuuosto che sposa ad un tiranno. [7] Dopo un po' di tempo Dionisio gli uccise i figli e gli chiese per oltroggio se avesse ancoro la stessu opinionc sulmatrimo nio dcUc figlic. Aristide risposc di esscre nddoloroto per quanto ero avvcnuto ma di non essere pcntilo di quanto aveva deito, Ma forse qU('Sto comportamento nasce dn una virtu piu ricca c piu matura.
[7, I) U dolore di limok"Onte per quanto era accaduto - vuoi chc fosse piel:l per ii morto vuoi che fosse vergogna di fronte alia madre - spe1.z6 e fiacco ii suo 'animo ai punto chc, peT circa venli anni H , non panccipo 11 nessuna impresa n illume n pubblica. [2] Fu fano, dunque, il suo nome; ii popolo acccn con entusiasmo e VOlO a fn vore; levatosi a parlare, Tc1eclidc (che. allora, primeggiava nc1la cilt per potem:a c per fama) csortnva TimolcorHe (ld esscre ncllc nziOlli uomo valente e nobile; se ora - cgli disse - lonerai d:l prodc, ri [erremo cite tu abbia ucciso un tir:mno; se da vilc, che h:li llcciso un

C~lllh' ru('cul1t:lto l'llche II 1'00011<' 2\, 6 (\'(1,1,1110111). ~J, l\r~5Iidc ill"ert'SC e l'"rWIl"J.{gi" 5rollo,;ciulo; l'un'cdd"IO qui rifcrilO c ('enlll11<111" unu 11l\'cn1.IUl1c. dlll r110mCn1U ehe Ic \'iccndc 1l1lltrirnonllli di Dionisio ii Vecehio iluno !len nore (dr, D")",, \" 6. I; DIt'lllOIlO XIV ".1, ... .1). ,; 107. 2'4).
H, L'uIlcddol0

23, Su (jueslo parliclllurc JiffCTi5ee l)iuJurtl sl'CunJu il qm.lc I'u,d,iune di 'Jimofullc c 1:1 Jl'Signll1.ionc di 'limo!l'Olllc 11 romundJIllC IUTchhcro fnu! crollollJIlicul1ll111C cuntigui (dr, [)lQOOJlO XVI 6~),

TIMOAEON

7'

itbel'Pv", 13) nOQuoxEuol;0IIVOU bt "tou TIIIO)'tovroS ()"[Q6) TOV iXlT),ouv xul oTQunwTO oUVllYOVTO, bOII{06'l yQRllllUTa JTQo TOUS KOQlvOlou J[QQ' 'Ixhou, IIl)VOVTCl n)v IIETClfJ0),I)v ourou xal 11(1060o[av. [<II 'QS YU(I"tXlUTCI rou TrQtUPElS i:;l1ellll'E, roi KOQXI]bovlolS TCQou{}llfVO avwpavMv brQU'TtE IIU' helvwv, onws IOVJOIOV tl:xpu),wv IUQaxouuwv OlhoS Eo"tm "tJQuvvo' I5J xa! llebOlxws, III) TCQoTeQov Utool) fX KOQivOou buv{lllews xal o"tQl"llYOU blUlpi/. YJOlV i I1Q;ele; aUTbv, EJTell1jJev lhuow)..!)v TOl KOQIV6{0I !PQRl;ouoav, w ou6tv btOl )"[QYIIUTCI xol t'lUl1VO Exelv aUToJC;;, l1)..tovraS fi rlxe)..lav xal xlvbuveovTCIC;, 16J llwS Te xal Ka(lX'lbov!Jv it)"[ayoQeuovrwv xall1o(lwpu)..anvrwv vauol nolll; TOV mo)..ov, o aUTOe;; itvayxao6de; lxelvwv P(lubuv6vTWV nOllOUltO OUIIIIxOue;; fnl tOV ti/(lavvov. [7] TOi/TWV bt TWV YQUJlll"twv vayvwoOhTWV, fi xa! tle;; il1tlw eiXe 1tQ6Te(loV tlV KOQlVO(WV 1tQ6S tI)v oTQaTelov, tOTe nvTCIe;; i] nQe;; tV 'Ixtl]v oQV!) nU(lw;uvev, ion oUYXOQ1lyilouI ltQoDllWC; T11IOU:OVtl xu! OUlllTu(luoxeuaoUl "tov fxn)..ouv.

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fralello,.. [3] Menlrc limoleontc si preparava alia partcnza c meco glieva soldnti, giunse ai Corinzi, da parte ~i Iceta, una lelter~ che .ri. velava iI suo cambinmento e ii suo Iradlmcnlo. [4] Infall1, sublto dopo llver inviato gli 11mbascalOri, Iccta cm passato llpe.rtamc~te dalla pufle dei Cartaginesi C collnhomvlI con loro pcr scacc~lIrc ~IO' nisio du Simcusa c divcntame timnno; (5] tcmcndo chc la SltU:lZlonc gli sfuggisse di mano, se fosse giunlo prima da Corinto un escreito e un comandante, aveva invinto una ICllera ai Corinzi informandoli chc non c'cm uffano bisogno che cssi si sobbarcasscro a fnstidi c spcsc, navigando 6no in Siclia e correndo pericolo, [6} soprnttutto perch i Cartagincsi volcvano impedire ii passaggio c spiavano I'~rrivo. della loro 0011(1 con molte nnvi; egli era stnto costretto ad nl1cnrsl con I Cnr, tagincsi contro iltinmno n causa dc1loro ritllrdo. {7] Quando q~estll [C[lCfll fu lena, se llllche qUlllcuno dei Corinzi, in precedcnza, s\ crA mostrato tiepido verso la spcdizionc, aliam tuni si acccndcvlmo d'ira contro Iccla, sicch fornirono pronllmcntc i mczzi fi Timolconte c lo aiutarono n prcparnrc la parlcnza. [8,1] Quando le nnvi furano prontc e ai soldai i fll fomito ii ncccs sario, alie succrdolcsse di Core2~ sembr di vedere in sogno Ic dce chc si prepamvano pcr un Vi3GGio e dicevano che stavano p~r sa~pare con limolconte alia volta dclla Siclia. (2] Per qu(.'Sto motivo I Coo rinzi cquipaggiarono una SAem triremc c Ic denero ii nome delle due dce. Timolconte in pcrsorm, rccntosi a Dd6, sacrifico III dio: l1lCl\lrC sccnde ncl snntuario dell'omcolo. Ii awicnc ii prodigio. [}] Una bcnda, sulla qunle cmno ricam3tc coronc e Vittoric. stacc3tasi dllllc offcflc li appese e svolazzando, caddc suUa testa di Timoleolltc, si dn sembrnrc che egli fosse incoronato dnl dio e invialO a compicre I'impresa 2'. [4} Salp con scttc navi corinzie e duc di Corcira,la deciml1 cm stata fomita da LcucadcU.. [5] Giunto di nalle in mare apcrlo

(8, I J revollhwv 6 TWV vemv l"O!llJV xul roie; OtQUTllTOl WV E6et

lTOQlo6htJv, a( Iltv lt(lflUl TI] K6Q'le;;J~ vuQ ioosuv 1beiv Te;; af 1t()O l1otJlIII{av nv O'tellollt.vu xal )..eyooue;; TlltO)..tOVTI

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Ill),oUOl OUIIl"l')..eiv ei Ilxe)..luv. (2] IO xul "tQl)Ql) XUTUoxfUlloavTe lfQ,v oi KOQivOlOt Taiv Oeuiv e1tWvOIIUOUV. Auto b' heivo eie; 6t:k!poil 1toQeu6d EOU(lf tqJ i.tEti', xal xUTClPUIVOVfO eie;; "to ItUVTeiov numu yIVl\TCll ollllelov. [lI 'Ex YUQ "twv X(lfllU11VJV VUOllPUTWV tUlV[U TIS rcoQQuftoa xal IjlEQOllvl), OTelpvouS iixouou xUI N(xuS ll1tf:1tOlXI)..llhu, )"[f(lltnfoE Til xe<pu)..fl TOU TlllO)..tOVTOe;;, boxeiv

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rou Oeou ot(!qlavollevov tnl TU nQllsetC;; nQonllneoOOl 2,).

(4] Nau bit KOQlvtHas Ith exwv nta, KI!Qxu(la!ae; bit Mo, xal T~V bl!xatl]v AfUXU!WV n(loonuQuoXOvtWV, &vtiXth12b. l..5J Ka! vuxt6

14

Sull'A,'n)("t,rimo ni~le\'P un Icn1lJiu <kdi('lllu a o...'llelfll (' a Cor<: (I'A1JMNI" IHl"ill"Zionc l"nRo 111 cOlil\1 c l.rfronlll I~ ITII\'cmllll dei mare louio, (i...... iI C'Jnlllc tli ?lnm. II rlln'O[lIO di Diodoro i: idclLll:O li '11Ic1l0 di I'IUlllrro s"h'? 11.....1 d,,erllcnzc. DI~o.ro ache TilllokOJlle lISMlltl'l sclleC'l'Jllo 1I1erccnori kOSllllOIl difhdlc, essendo al'pelUl hmlll ~n Grceiu III lerw guctf'll SlIml, ,d. lu n{llll II ~, I) e puni .tlll <:mimo ~n ql~lIltru lrircmi e ln: n",j ,"doo: ~iunlo" LeuClIde e II Cordf'll, otletlne qUI le ,,[tre Ire lnrenu, eh.: nlfforlll' 1'011" 1.1 ~t11l'icrola 110111 (Dlooolo XVI 66, ~).

II .1. 71.
I), NllIl i- pri." di illnifirol0 [,L S'"la li Delfi (' iI I'rodiRiu tlui \erililMIUSi. Jl sunlnurill IIi ndli LI",""LI l1\'lIt" 1")'1 parle iml'ClrI,ulle lldlu s"itul'po dell" <'<)IQlli~.~.uzionc Ilr<:ClI t: il f".'Orc dei dio e!,...",u Tillllll';Ollle "I nmj.,'" <li ed~hl. ,6. II merolllu di I'luIUI<" Il<:rmclte di rieoslnJire lo n>llo S<.'lluito 1/" /imoloonle. Ef(li ~ll.ll'a .lu l:orimo, f" SOSla II ndli tlunde J'fOIl1lue ..lia ''01111 tli La,,:'~de e Corcif'll, al' 1l1lmbe C'...Iunie <Ii Corilllo bu 1 ....U\Itlc \'<1. I" "1). Panho tla CorC'ir'I, abb.ndona I.

10),

8-.
TIMOl\EON

fllPOWV d tO rrHoyo xal rrv&VllaU XClljJ XQWll&VO. iio;ev ollpvl[w ayl!vta tv OUQ(lVOV untQ tij vew exxtal no\) xal rre()lCjlClvt rrlQ11. (61 'Ex bt tOtoU Ullrr o()Oeiou tai IW01'lxuie; illlpeQt)e;JII xu{ OUllltU()oiH:ouoo TOV oiaov 6(lilOv. ~ ItltIOta T~ 'hu),lu irreixov

01

T f{lOIIU Toi ovti.QUOl TIlIV ieQEloov IICIQTUQEiV luwpatvov'rO xal T fte ouve<parrTolltvue; til

xlJ~E(lvijTUI, xad:oXtj't'EV.

171 01 M 11{IVUI.

oUQavol TO ota' 181 e1val YUQ ie(llh Tij OT()rnEla rrQofpa[vEtv K6QII Tt~v ItxELuv. errEt xu{ TlI rrcQ{ T1)V Qrrayt~v oUTth IWOOOYOOl yEvtoOm, xal Tt)V vijoOV v TOi yIIOl. uvoxo).,urrn)Qlov aUTtl OOijvml".

t;

grazic ad un vcnto favorcvolc, al1'improvviso scmbro ~I~e ,il cid~. si squurciilsse sulla nnvc e riversnsse fuoco nbbondame e VJSlbllc ,IUU mtOrno 27 [6] Di qui si levo unI! fillcco!a {simile n quelle che SI usano nei misteri 21l), chc li uccompagn scgucndo la stt.'ssa rolta c precipitando proprio in direzionc di quella parte d'Italia ~e,rso cui si dirigevano i piloli, [7] Gli indovini dichiarnvano chc la VISione conf~n:ntlVa ii sogno dclle saccrdotessc e che Ic dee, partecipllndo alia Spedl7.10ne, llloslrav(1Il0 la luce dn! ciclo, [8] La Sicilia - essi dicevllllo - c sacra 11 Core, dai momento che, secondo ii mito, ii mito snrebbc avvenuto li 2 c I'isola Ic fu dal:l come dono di nozzc 'J, [9, I] 1 prodigi, inviali dngli dei, ispiravano cosi coraggio all.a floua' t1ffrctlfllldosi lId :Htravcrsllre iI mare iI pili vdocemente pOSSIbile, ~ostegginvano l'lttllia'o, [2] Le nOlizie provenienti dunA Sicili~ emno ClIllS:l di grande imbllmzzo per Timo[conte, di sconforto per 1 soldnti. [}] Icet:l. infaui, aveVtl vinto Dionisio in bnllaglill c occupato quasi tuua Siracusll: egli asst.'t1iuva Dionisio, ricoccialo nCU'tlCropoJi e ndla cOSI dena Isola, costruiva intorno uo muro" [4] c ordinnva ai Cartagincsi di stare mlcnli, affinch limolconte non sbarcassc in Si~i~ Iio, giacch, se i Corinzi fossero stati rcspinti, essi si sarcb~ro Sp?rll~1 I'isola semm prohlemi. [5] I Cnrtagincsi invinllO li Regglo vcntl tnremi, sullc qllali lllwigllvano ambasciatori inviati da Iccta II Tirnolcon~ te H c lalori di propostc conformi a qumuo si stava verificllndo. [6J SI tratlava di inganni dalla helio t1pparcnza e di pretcsli finalizzati a di-

19, I] Til Iltv ov :wQil TooV Oerov OTW TOV OT).,OV iOQQuve' xal oltebovTl!e; w (TXIOTU) T nt)..uyo lonciv. XOIIU;'OVTO nl'l(t n)v 'Jm[av'u . [2] T ' n '[li Ilxe[u oyye6IIl!.VO nO1)v
unot1lav TI!' TIIIO).,tovn xo{ UoOulllav TOU; OT(lanwTCU 1to(leixev.

1l]'O YUQ 'Ixhlj Il>:ll VEVl.XIJXW IOVOlOV xa{ Til 1I).eioTu IttQIJ TWV
IU(loxouoiv XUTUII<PW. ixeivov Iltv lle; Tt)V aX()OrrolV xn{ Tt)V xa).oulltv1lv NflOOV ouveoTa).lltvov auto oUVe1(0).IO()Xn xal OlJll1tEQluEtXIt;,e". 14J Ka(tXllbovlou <p(lOVtlt;,EIV extt!.lJev. 1IW oux f:nljHlnolTO TIIIO),twv Ilxe[u. 01.),' arrwoOtvtWV fxdvwv U:UTO{ xa(}' 1ouxlav lUvellOVTOl 1tQ ,t"IoU lI)V viloov. eixom T(llj(lel eie; PfjYlov.

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nQ TOV TIIIOtOVTO '1, xOlltt;,ovu ).oyou Toi n(lOTTOllhou; lIO{ou. 161 nUQaylOYu! yQ eu1tQE1tf:i xur (n(lo)cpllou ijoav En{ IlOXOllQoi

Ill'rodi"i" ,k'llcrlllo .lu I'lmurco sernbol c'uere SWlU uuu pi"AAiu di lllell'<Jre: C prohabile chI' ii fe'Mnneno si siu "eriliculo iUlUrn" ui l i 1IlUI"I.O j-l.I. Risuhu. di COlIi\C' j(llel1t, l'SaU" iI rirnl'IU\"cro n..-...Ia kelu ui Cnrin1.i .Ii csscrc in rilarJ.. \"0.1.,,61. J8. Ilnnclu I:. <k" in onort: <kll.. qu:ile si eelehr"\"lIIln i mi!lcti c1clU'ini. L:. noIi1.iu n.:.M"rc itkilli.,. in 1)1000II V J, j, Sulla iml>Ol1:ulla dei cuho di I'"k. 11I{""''' C r. .,re u Si"''''"1'S:J \'.1. V",nl" )6, ),6, 10. Nellu narr..zione 1'1lnurchea m:Ule-.. no "Iome nOlizic chI' ci sono {nrnilc .lu Di,, .lmu. 'liuwl<"1mlc :lI'I.r,xli. a Melulx>nln. do\'\: {" ml.llliunlo du una ,riteme <'UtluRinl:SC~ j(li mnil:lsciulori presel111ororm U'IirnObll1lc \ln u!limulllln: eJ{li 11<>11 lIlI\'t:\'u sburcun: in Siciliu perdl~ 'IUl'SIU uzione ~UtcJ.l><: ~IUfU inlclu romc un inizio di )l;uerru. Mu limokonre. irl\'i lUlu d:li Rel!,l!.ini che pr.nllellC\''''M' di Ilitllllrlo. purrl ,ubiro .lu Me,ulJOnlo u\lu \'Ohu di Kcl!,l!.io (XVI M. }.,). p. 'Iimnll"1..,le .Pl'n'SC deli" nuo\'ll lilUaionc e~af:lSi SinKu~ qu;mdu giunsc II R..,;.j(io. lJioJUI"O. in{:mi. ..rn\'t" 'linMlironll: IlppnxlO qui Irc giomi dol'O I" ronqui~.

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J'.

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di Sil"~~lI_~Il, Al1chc in queSlo cus<> iI rll",:unIO ,li UilXloro pill <!cll"gliultI, In_1~' n,\'e"~' dlll'l'rilllu ~"creuto di uss<:dillre lu cill~ 11111 si cOI .Imtllo rhirllre I'e.r nllHl<:U~'~J' <Ii \'.I\crl. Di..nisio lo IlUlln: n.elllre ~i rilir...,u mu kel:ll\ir le ln'l'pe. Illl~~~" ballujthJ. sconhs~ " ins''llui i nemiti fino in cill~, nccullllnJo IUlfU Si.....cllsa 1r""'le I ,s<.I~ (UIOI~.O ~~I 68. , Anchc: lJione dcue ini1.;o .1I'_odio Jdb rt"lUli".fOl1cua dei IIr..nno .n O"'Jt... ro1'3 1 llroendo un muro h'(I, Di<",t' J'). (, c 30. 6). . .. ., j1. I\"che Diodoro "'" chc y R.-AAiu j;iunS<:K:I '..... 11 lnr""u ",,-nuKlIld. ",y ~ no" Il"~SpOn~noamb~sciu"'ti "i !<,-elu (XVI 68. '1.61, nio<l~.r<.' igl~"'lI 'lU".I"~l'l"C ~lJ~'slone {1"lI 1l'\."1U e i C~flul:inl:lli c li {p "llire irllli!)CllllcnlC'll1C"le. 1.:1;11 ~<:m'<' d.e.1 ~Ufl~J{lI1es' ~'",:,mt.,.: .cro lInu1.ion" t!il'!ornlllic'l pcr tlslubilirc blloni rUl'lx.rll .:on le clllll lIl1c~le c , lI~"nll1 dell'isolll c, WprullUll... Olll kelu, "dil1il0 ii 5i~norc <I~ Si~I~I~'U; se nOIl 51 lrlllfu '~' lU'" iml'fCCisiOlIC di Diodoro, lIe Ju... te~bc COllSC'g.UI~" ~h~ I unum"u. SltellU fr~ lccl~ c: ~ ~~,I' lallnesi, C ~ucn:liSi\".. a1lu s,,~ COll'ltll5lU dell~ CIllU dI S",,,:USl c comun'l"c t: solo "mICIZlP. oon ancor.. :alk"nz:a {XV! 67, .1.

TIMOAEQN

9' 10

flOUf/IIOOlV. U;IOlVtWV UUtV III!V d (lo/).mto TlllOtloVtu O'lJllllouoV ijXElV 110(1' ')xh'lv xol XOIVWVV d, blo1le:Q;aUYllhwv 1IltvtWV, ta bl! vo xoi tou otQunWtu unOOTtUelv fi Kb(llvOov. w tO 1IOUIIOU IIIX(lOV ultofL-a:ovto ouvU(l~oO(.u. KO(lXl]bovt.wv 61! XUllflV t!)v 616.. PUOlV xut 'Ixeobaa ltQoli fllotollhou holllUlv VtUlV, (7) 'O ouv xutulte/ouvtE fi. tO 'Pil'flOV o[ KO(llvOIOI toie; te 1IQfOfJfJI{lOl tOtOI ivhuxov xul tou o1)O(VIXU ou ltQbow vuuOXOVtu xatfi:60v, iix 60vt o 11v UfJ(llo~tvOI, xul 1((l(l{Otato nUOIV QY"I n(lO tOV '(xh'lV )((lI Mo unl!Q 1:IXflWtwv, o oafJlw eWQwv Oel elJ101ltvou xal 11IOObv, 'lxhlllll~V nQo6oota, KaQXljovlol l! tU(lavvlbo' (8) Mxfl ' l1il:'(uvov luQflaHoOm xa! t6. out6th tlv f3uQlllt(lwv va llt).UO(U ilpOQ'IOOO, xul t!)v ixei IleO' 'Ixhou 6vUltLV (ou)orQatt.OOVtf. iixoltv. 110, I J Ou II!)V aH' 6 TlIlO).twv fOi nQeoflEutui xul tol (lXOUOl twV K({llX'jOV(U1v tvtUXwv fnlElX(, irptl nElOeuOm Ittv ol xeeou(Jl (tL ytil' .v xut nEllO(VElV unn{)1v), HltELV 61! tutn nbew; 'E).ljvlbo )((lI 'PI11 xOlvil t~ 'P'IY{vUlV evavtlov uxo/(Jel xull!l.ntilv unu).).{lttfoOal" [2] xal ytiQ ulmi) tOUtO nQ Olpeluv 6w.<fII!QElv, xxdvou ellllEvElV /lEllalbtf(lov DI enoyyl!ovtm ne(ll rU(laxoolUlv, illlql 'I(ltUQI ta 0IIOoy(o naQaxataOl!lltvoU. IJ] Touta ' nhEI' vev autoi unltt'lv e;d Tfl wflltoel Tl!XVl;.Ulv, xal ouvfdxvul;.ov 01 TlV 'P'lY(vwv OtQUT'lYo! nvtl!, lltI6u'IOUVU tnl KOQlvalOl Til n(l'nlUta tlV ItxElWtlv Yl!Vi!OOUL xu! rpollolIII!VOI t!)v TWV l\(lfl(lWV YCtYV{OOlV". (41 t ouvijYov i/(x),,110(uV xa! ta l1Ju unt/(MIOV, w II!) nQ Uo t l t(ltneottm tou noHtu, xa! l1C1"Ettvte; ei T nijOo iXQwvto Ililxel YUlv, iU(lo hQlp na(lalllbou t~v uut!)v imbOeotv n(l oubev do, &lt 6lltYOVU w tv X(lbvov, iiw (v) uVOXOWOIV oi l"WV KO(llvOtwv TQliIQEI. xal KO"Xlj60vtou tnl til tXxl..'jota xutxovu uvun1ltw, te xal to Ttllol..toVto nU(lVfO; xo! na"Xovto 6X'IQtv oov ounw n(lo tV 6yov aV(Of{lo()m xai 'IILl1Y0(ltlV. [5.J 'O ' un1yyeL n UlJt4l x(lu1pa T

segni molvagi; erano incgricoti di chiedere a Timoleome, se lo voleva, di recorsi da solo pressa tecta, come consigliere e panccipe di IUllO quanto era stato fclicemcnte compiulo, di rinviare a Corinto le nuvi e i solduti, perch la guerra cm qllasi terminata e i Cllrtllginesi cntno premi Ild impedire la Itaversllta c a combattere contro chi forza~ ii blocco. [7] Quando, dunque, sbllrcati a Reggio, i Corinzi si incontrareno con qUe5li nmbascilltori e scorsero i Fenici all'ancora non lon tano, si sdegnavano per I'oltraggio subico; (Uui furono presi dll im nei confronti di Icelll e do limore verso i Sicelioti, che vedcvano chiaramente abbanclonnti come premio e compenso dei Iradimento per Iceta, clell'appoggio alia timnnidc per i Cartagincsi [8] e scmbrava impossibile averc ii sopmvvenlo sia qui sulle navi dei bllrbnri aU'ancora (il doppio dclle loro), sia II sllll'esercico di Icetll, per eomb:mcrc insicmc COIl ii qllulc essi emno venuti.
[lO, I] Non di meno 1imoleonte ebbe un incontro cordillle con gli lImbasciatori e i comandllllli cllrtllginesi e disse che ubbidiva agli ordini (giacch, se disobbe<.liva, che cosa avrebbe oltenulo?) ma che voo leva pnrlire dopa aver ascoltato le loro richesle c avcr dato ln sua risposla alio prescnza dei cinadini di Reggio, cill grcca omica di cnlrnmbi: [2] da un lato questo gli stava li cuore per mOlivi di sicurC7.7A'1 pcrsonalc, daU'altro i Cartagincsi avrebbcro rispenato con mnggiore lealt gli impegni prcsi in rdazione a Siracusa, se aVC$5em affidmo i patti alia tcstimonianza dd 1'01'010. [3] Suggeriva loro qUl'StO, macchinando un inganno per poter altraversnrc lo streno, e collaborll' vano aU'inganno tuui gli stntteghi rcggini, i qual i clcsideravano chc iI controUo sui Sice1ioli fosse assunto dai Corinzi e tcmcvano ln vicinanza dei borbari JJ , [4] Per queslo motivo convocavano una ossembIca e chiudcvano le I>orte, Ilffinch i ciulldini non si dcdicnsscro nd altroi presentlltisi ai papolo, facevnno lunghi discorsi, passanclosi I'un [':Lltro lo stcsso argomcnlo, COll ii solo scopo di far trascorrere in vario modo ii tempo (fino n quando, cioe, non fossero snlpmc Ic trircmi eorinzie) c di trnltcnere in nssemblea i Cnrtaginesi sem:u insospettirli, poich l1nche Timoleollte erll presenle e dava I'impressione che, di li a I>oCO, si sarebbe nlzato per pnrlare c si sarcbbe rivolto ai 1'01'010, Ma, non appcna uno gli annunci di nllscosto che lUne le triremi

.H, II {m'orc fOll cui i Ilcl;Ilini lIcroJllono 'lirnolronrc npsCi: dllUlI ClllnUllC osllihl \'~r:<o Ilio,ni~i" II,. ch~ p"r molli lInni lI\'CI.'lI rummllplo Ilc8llin (dr, Dion(' )11, ,l, I'rl>hp. hlhncnlC: ICllrllllllllCll, dA l"me 1"1"0, lllil'1l1l0 III conlrolJo ddlo slretlo C, pcr qUl"liIU, S1M10 lellluli tbi Ikl.4lini.

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IIl\.V Hw; TQLll'W; CtV'ix{}w, lI{nv /!. T1)V exElvuu m!QlILvELV nOt:Ellllt!VIIV, lEXU TV i)X),OV. llU TWV n[Q1. T ~ijll(.( 'PIIY[V(OV OUVEJtLX(lUlTTVTCOV, xal Xma~o. enl {}J..fUJOaV E;!lTEUOE lhO. taX!tOV, [{,J Kal xaTllXllOuv ei Tau(lOlltvtOv Til rUtEla, noEXoII!VOU xut xaouvTO mhov Exna",m n(lo'3ulll 'AvQolLaxou TOU TT)V nhv EXOVto xal UVUOTEUOVTQ, [7J OUto 1lV nUTT)Q Tllln{ou TOU lOTO(lLJ xou ", xnt no",u xQaTtOTO twv TTE UVUOTl!UVTWV EV rtxE",IQ YEVILEvo, TWV '3' auTo nomv ilyelTo VOII[Ilw xal txn{w, x,d n(l TOU TU(lavvou tpaveQ "IV d LoxElllEVO (tJTEX1 xat &Hot(llw. [8] !llO xai. TlllOtOVTL TTE tl)V nlv OQIIIITl(llOV nU(l!oxe, xul TOU noHm [nEIOE OUvttywvll;ww 'toi KOQLVfHoL xal ouve"'Eu'3E(lOV T1)V rLxlav. III, 1] 01 ' i!v TLi' 'PI]Y[It! KOQXIISVLOL, mu TlllO",tOVTO V'IYII!VOU JUli. Til Exx'lolu ta'-u'3eIOll, xuEnw rpt(lOVTE {m{ Tt xaTClJTQUTlly i l0'3m, ta,TQlP')V TOi; 'P'ly{vOt nUQeiXov, Et lJlolvtXE~ VTE oux (tQfOXOtVW TOl Ih' ntll nQtltTOlltvoL. [2J nfl11l0UOL ' ouv ei T TaullOII!VIOV lTQEopEun)v Eni. 'tQti](lou. o noHu la"'EX{}El n(l T6v 'Av&(llIUXOV, rmX'3l xaL pa(lpU(llxW aVUTEtvlLevo, e(111) tl)v H~x{onlv Exjl",OL TOU KO(lLVtHOU, T!O nt{(tV n)v XEi(lo d;C1, Eh' (w{h xumo't(lP.1I'n, "lnd"'l]oE TOlaUTTlv oi'ioav mjT~J TI'Iv n6LV TOlnUTllV nOtiloELV. 1.3) reMoa cY 'AVQltftXO no Iltv oubtv tinEX(l[vnro, t,)v XEiQCI VUV Ilh lT't!av tO iXEivo, vuv &t n(ll]vil n(loTelvn, h~EUOEV ltJTOn).Eiv UUTV. ei 111'1 pouOITO t1)v vauv o.vTl TOLaUTll yEvfoOW TOl(JtllV_ [4J 'O ' 'lx!nl nU{}IIEVO n)v TO TlllO' tOVTO t(LprJtJLv xn! IpoP1lel, ILI!TEn!llljlaTO no TWV KaQX'loV{OIV T(ltil(lEl. [5J "aTe xal navTnaOl ouvtp'l TOU rU(lClxoolou , \ J~ unoyv(I)Vw TT1V owtl](llClv , QIVTCl mu ILtv llltVO aUTwv KU(lX11Ovlou Y.(lUWVTCJ, T~V Bt n",1V '!xh'jv exovTU, Tll &' X(lu XU(IlEUOVTU !llovumov, TlIIOl!OVTCt WOnf(l Y. y.(Im:mou nv emo T~ TttuQOllEVLTWV nO(xv11 TU rlXE",lt tr(lOOI](ITllllhov

erano salpatc, unll sola (la sua) cm stata lasciatn nd nuent!erlo, sgallaiolando tra la foll:l (i Reggini intorno alia tribuna lo ailltavllllO a na seondersi) e sceso aI mare, salp in fretla. [6] E approdarono a Tauromcnio di Sicilia, dove li accoglieva c li invilava da molto tempo con calare Andromaco, colui chc possedeva la dtl e ne era iI signare. [7] Egli era padre della slorico Timeo N , di gran lunga ii pil potente fra i dinasti di que! tempo in Sicilia. Governava sui ciuadini nd rispelto della ICAge e della giustizia e si era sempre mostrato apertamente ostile e avverso ni tiranni. [8] Ecco pcrch in qllelln occnsionc offri a Timoleonte ln eittll come bllsc di operazioni e eonvinse i eitladini a eombalterc li fianeo dei Corinzi c a liberare insicme con loro la Sicila. (11, I] J ClIrlllginesi ehe si trovavano a Heggio, dol'O ehe Timoleonte fu salplllo c I':lsscmblell disdolta, sdegnat'i per I'inganno subito, offrivano motivo di divertimento ai Reggini: essi, ehe erano Fcniei, non graJivano quanto era stalO compiulO con l'inganno. [2] I Canllgincsi, dunque, invilll10 a Tauromcnio su di lIna trireme UIl mnbasciatore che disellssc li lungo eon Andromneo e gli rivolse minaece gravi e degne di 1I1l barbaro, se rifiullIva di sellccillre aI pi preslo i Corinzi; infine, mostrando Illmllno eOIl ii p:llmo in s c poi girnnJob, min;teci di lrasforrmre la dlt:1 da cosi II cosi. [3] Androml1co si mise li ridcre e non rispose nulla; avcndo teso, come lui, la mano con iI palmo girato prima verso I'alto poi verso ii bllSSO, gli ordin di ripartire se non volevll ehe la Slla nave finisse da cosi, cosi. (4] Ieelll, informato dei p:ISSll~gio di 'l"inlOleol11e c intimoritosi, feee \'cnire molte trircrni cartaginesi. [5] E allora lleclldde ehc i SiraCllS:lni perdessero ogni spcranzll di salvczza.I.'J, vedendo che i Carlagincsi erano plldroni dei porto, Ieew controllavll la dit, Dionisio dominllva sulla roeca, mcntre Timoleonte si tencva, per cosi dire, aggrappato alia Sicilia dallembo sottile Jc1l:1 piceola eill:l di Tauromenio, potendo con

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.I-I SlI Ti!l1t"O "d. III llOlU " Diml<' 6, .I. 11;li olloni t;II'Porli SHClli fTll Arulromnco c 'limnlcOlllc dcri"" L, l"c\cnlll7.iuIIC cl1lll5inslk~ dlc di ']jmolronlc Timco rom;,'" Ild1:r SlIll O)><:r;l c di clIi l' C\'i'!Cl,l,lC lt;]el':, i~l qUt'Slll IlllllLlrchc:, li-. tll'm'/"Ol/c P"t, ,.l. n Sorptcndc ehe I Slllleusunl SIIlIlO pr<'~""ClIJlllli: c>si scmot;]\'uno eol1L1I"'tllrc eon

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feCt:l CU"Ln> Dionisiu (dr. 9, .I: ","'r"u~,6(1l<rl l<ul ''''I''''(I'PTfIXI~f)ncllo 1,lt'SS{' pcriodo in cui 'li",obmlC cru " Rel>lli<l. Sorprcmlr Ilneom ln I'lllUll7.illnc ric!lI11i\':l dellll iml'url~nlLl di 'Enuulllclliu, 'l"i deli"il" "U~(xv'l. pict"Olr. ciu, in eomr"'h> cuu I" rc!c!m'li<lllc del!., putenz" di Amlwmllco (,0. 7) c eon ii SilO eomp..rlLlmCnlO lier" c ""d,!t'\:, lt'Sl lemlto con I'mnb,,_,d'llore CllrlLlltint'SC.

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Illre su una debole spcranza e UIl piccolo csereilo. Non aveva nulla piu che milJe sold:ni.l6 e i viveri ncccssnri per cOSloro. (6] N si fida vano di lui le ciu, !Une sommerse da mali cd esaspcrille conlro IUni i condonieri di cscreili, sopraltuno a cousa della sleall di CaLlippo e di Farace J7 (ii primo ateniese, ii sC<'ondo sparlnno): entrambi avevano affermalo di essere venuti per difcnderc la libcnn e abbatlere i tiranni ma av(,'vano dimOSlralO ::alia Sidlia che erano oro, ai confronto, le svenlure dd tempo dclla tirannide c avcvnno fano sembrare piu felici coloro che erano moni ai lempo ddla servitu di coloro cne erano spcllarori dell'autonomia.
(12, I] Aspenandosi, dunquc, che ii corinzio non snrcbbe stnlo af. fauo migliore di quelli ma che sarcbbero di nuovo arrivali gli stessi raggiri e gli stcssi adescamenli affinch, addomCSlicati con beIJe spe ranze e promcsse generosc, mutassero padrone, guardavano con sospello e respingevano gli invili dei Corinzi", tuni Iranne g1i Adrnniti. (2] Essi, che abilavano una ciu piccola ma sacra ad Adrllno (una divinit straordinariamente venemla in IUlla la Sicilial, caddero in di. scordia fm loro, gli uni volendo schiernrsi con Iecta e i Carlaginesi, gli nltri volcndo nvviarc ImUalivc con limoleonte. (3] E forse per caso avvcnne chc entrambi si affretlassero c Ilrrivnsscro contemporanellmente. (4] Ma !Cela em giunlo eon cinqucmila soldali, limolconlc aveva in tultO non piu di mille e dueccnlo uomini J ? (5] Em pnrtilo con loro dn Tauromenio, che distava do Adnmo Irecenloquarnnta sladi; nel primo giomo pcrcorse non moltn strnda e si llccampo alI'aria aperta; nel succl'Ssivo marei rapidamente e atlraverso zone ac ddenlate; uI cadere ormai dei giorno, npprcse che !Cela erll giunto dll poco alIa piccola dun e si stnVll accnmpnndo, [6] Ilocaghi e i tnssinr chi fermllrono lc prime file dei soldllli, per poler utilizzare uomini piu

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'limoll'fJlllc cru IJllrdro .III CorinlO con ~ct1ceenlo uornlni e seue 11111'i: UI'C'\'II I,oi ril'C"U!U lIe 1111"1 <lu Cordru e LCllcwdc, cvidcrllcmcl1le eon lrccemo ""mini II bordo (Oro. lJOMO XVI 66, ~; Pl,tll'AMCO, '/itu(,'UtI/l 8, 'IJ. }7, Cul1ippo cru SIUro 1'lIccillOTC di Dionc c 11\,<,\'11 tI""cnlUlO Sil"llcuslI pa 1.\ mC!li h'd, 1',.UlAMCO, Dimu' )4)8, in Illlniooharc )8,1'7: '/i"'{""tI!r I, ~ C note). FlIllKC l'l"ll il1lcl' \'e1ll1l0 l'UmlO Dio1le (dr. Dir",r 48, 7',19, J).

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.l!l, Lu diffidclWI dellc cinn siciliuHC nci conf rnnti di 'llmolCOlltc i: probubilmcl1lc lu Jiftidcn1U dei loro tirunni nri cOllfrollli ,li lIn 11l10\'O ril'lllc, FUI'orevoli II '1imolC'Ol1lc si nUJ.,lruno inizi'llmcl1lc solo IkAAio c TUllromcnio, forsc l>crchi: ClltNl1lbc o,tili II Uio "isio II. .19. 'linmlcol1le crJ Riul1lo in Sidliu l"(ll) 1000 lI011linl (... d. J/lf'fJ lu nulU )6); uhri 200 tlli ~ul"llnlKJ slDti (ornili .lu I\mlrnmucll; dr. ])101.lO1l0 XVI (>!l,? c I'UlTAHCO, "J"jmo{r(HI/('
10, K.

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nQo{tllIIOtQot, b Tllloi.,twv enU1OQElIoIIEVO ieito tutu III) notEiv, n' yelV xat txo; xal OllVt'JllUIV toi llo).ell(ul Ollvn'lxtOl OUOIV, w fl:X tlll'tl llUUOllbot ooOL'O(I(U xal nE[ll OX'lv. xul ei."lvov ox).ol OUOIV. 171 Ka! tywv ,w tutu, n)v lton!bu ).u~wv l1YEito llQwtD iom!Q br! v{xllv ltQ66I]i.,ov ui. ' El.,OVto te6uQQIIXOtE. f).UttOV ~ tQloXOvta otall(oll~O EtI tWV lfOtlllwv ltnxoVlE. [8J 'Q ll xu! tO'tou Ii}OV, tnU1L,tollOlv ou'tOi tuQanollbou;; xal lpeyouolv w 1IQnov fioOov'to 1IQOOlOVtu;' OEV uVllQtftllouv Ilh ou no).),tjl ;,elou; 'tQIUXOO!Wv, ll).woav bt bU; toUOtol !;lvn;, tillpOl1 bt xa! 'to oTQmJ1Ellov. (91 ot b' 'AQuvitUl t(lS, 1I~,U; ilvol!;avn: I't:llOoOEVTO Ttil TIIIOUovn. Ilua qI1'{X11; xal aOUllatO; lumyyVJ,.ovtE, ivlUtu11V11; Tfl; IIOXI]; ot Iltv leQol tOii VI'I;1 nuwvf; OUTOllOTOl lovOlXOIliEV, 6rpOEl11 bt to Ow TO IU~V 60(l\! uelollEvOV h 'tfl; alXllfl; XQu;, 't M 1lQ6uwltoV [bQw't~ lfonijJ tllEvov.

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pronti dopo che avesscro mllllgi:uo c riposato; soprnggiunto, 'limolcoolc pregava di noo farlo ma di muovere in frena c di :tllaccarc i nemici cite erano in disordinc, come ovvio per sold(lti cite :tbbiano da poro concluso una marcia c si sliano occupando dcUc tende e dei pranzo. [7] Mentre diceva lali parole, preso lo scudo. lmdava :lVllllli per primo, come verso una evidenle viuoria; i soldai i lo scguivano impavidi cd erano ancora dislami dai nemiti meno di trel\la sladi~o. (8] Pereorsi anehe quesli, piombano sui ncmici in JisorJine, che fuggono non a.ppcna si accorgooo delloro avvieinarsi; di conseguenza ne furono uccisi non molti di piu di lrecento, ne furano eaflm.lli vivi ii doppio, fu conquiStalO (lIlcltc I'Recamplllllenlo. (9] Gli Adraniti Rprirono Je porte c si unirono II Timo!L-onle, anmmcilmdo con lerrore e merllviRlin ehe. aJl'inio delln bnttllglia, i sacri porloni dei tempio si crnno aperli d:l soli, si cm vistn la punta. Jell'aslll dei dia muovcrsi e iI suo volto percorso dl\ lIbbondante sudore. (13, J] Questi prodiRi - n qU:lll[o pare - non preannulleiavano SOhllllto la vi([oria di allom ma anche le suecessive imprcse, ll!le qunli qucllo SCOOlro offri un :lvvio felicc. [2] Ed inflllli, aleune ciU:1 invi:lvano slIbilO ambasci.uori e si lInivano a Timoleolllc; Mnmcrco-tl, iI timnno di Calania, uomo bcllicoso c di vaste riccltezze, COIro in :lllc:lll7. a -t2. (3] Ma la cosa piu importante fu qUl'Sla: pcrsino Dionisio, pcrse onnni lc spcranze e quasi sul pumo di capitolare, disprezz iceI a, cite cra SI:1I0 "crgognosamel1lc seonfilto. c. ammirando Timo!c..-olllc, invi ambascimori per conscgnare lllui e ai Corin se stesso e l'aerol>oli. r4l Timolconle.lietO per I'inspernta fortuna, invia Euclidc c Tclelllaco. corinzi, suU'acropoli e quanrocento soldati, chc vi si illlrodusscro non tuui insielllc n in modo visibile (sarebl>e stato impossibile. dai momento che i nemici bloceavano I'aeropoli), mn di nascosto e

I D, 1J TUlHa ' fotxe" ou 'tI)" 'tOte "bt1]" i:UI'UI<u"e IIOVOV, ilna xal 'to Ilno: 'tlii'tu ltQo!;m, (tU; xeivo 6 ltytiJv &Q;{ilV EUTUXfl nUQoxe. 121 Kal YOQ nou euOu ent.."lQEopEUIIEVUt nQoOl!tWEVto Tl{l TtIIOOVtl, lm! MIIfQXO~1 KUTVI] TQUVVO. nOEllIOtil UVI)Q xol ;{QilllaOlv fl'l'WIIVO, itOXEV OUtOV ei OUII'IUXluv~l. (}J '1'6 bt IIYIOTOV, aUT6; tl.lovmo. UI't:EIQ1Ixw; ijllll tai; illiOl XO{ IllXl'6v ullo>.dnwv exno/,IOQxEtOOUl, Tuii Ilh 'lxtou XUTEtpQVI]OEV aiOXQw; Tlttll1lbou. t6v bt TllIOtOVtu {tOUlll;.wV. fltElllllEV ixdvljl xCII KOQlv610l nOQulilbou atov xal TI)V uXl'no).lv. ['I) .6.E!;{IIIEVO b' ;, T1ll0UWV TI)v Vt).1l10TOV eUTux(uV. c1ltOOTO).fl tau; llEl'l Eu)tdb'jv xul Tljl.l!llUXov, v6Qu K0l'IVOlou. Ei. Tilv XlInow xul OTl'OTUutu 'tcTl'uxooiou. oux 110'" ;,ltVtCl out tp<.lVEQ' (<<bvmov yltll ,'Iv etpOQllOuvTWV (TWV) 1l0Elllwv). ltn. xQlpU xol xm' bMyou

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40. (ire.1 ) <'hilmnelti.

'11. Mml1etc"" "'''''c osco, corrispIlmle wl \;nillo M:lrw cd elllfluubi deri";ul" <II' Mln'le. 1\ HOIl1;L MIlnlerc" efll il'lollle dei lillliu di Nunw U'J.trrA~(.Il. "'"ltlll ij, ,II; ~I. J'\) .1,,1 qUlIle si \":1111<1\"1110 ,li di~'mlele I-lli l:mili. bsi :ld"l'cmr,mo M;II11crco <,unc prelll1ItlC c eon,.. <'''II''''"lC (SI",:iOO "cU" fonnu MI""crllo). II nullIe ,\lumerco C IIII.')I'U" in i,crir.i"ni osche di Cuml'"nill. Corndio NCII..1C .kli"iscc ii rirnnno di C.lllnil. ,\l:uu<'rco IloJhmm JUU'III l"/i"wfmlllt J, .1). I ... I" ....:m.. <1.-1 l)(lnlC :I C,nllllb ,i "I'ic/lu: I)ionisio I

sl"nl.i met,'('n:lri ellllllllllJi p C"I"ni" nd 40} (I)rouo"o XIV,). }I c l)Qi li rrJ~fcri lId Em;! (,bM. )1:1. ,j. .1'. l)JOl)QRO U/l/liunIlC ehc. subilO dOI'" lu "illori:1 di Adnll1o, 'I1molcollle si l'redl,it II Sil'll(II~:I. i1ll1'lldrollcllLlo~i .Ii 1ll1ll ,,:mc dclll' dU'1 (XVI68. II c 6<), }): lUIlOlir.i:r 5cmofll IIn duplic;l[o rispcllO ull'rcn:dclllc fOUII",tlulllCllto di !cCIII UM/, 68. I',}), 1)01>0 1:1 vir wri:l di Adrnno lJiodoro col1ocu 11 cpmbio <1.-11':111110: l'"lIe'IIl~.lI 0011 M"mrr~'o ~urehb .... dUllqLle. 1.1 mllocllrc .topo illlh,~no H-I. 0111'(' I\drllno e CUIlI"!;'. si sarcbbcro ,,1le;l1i ~'()n 'lillloloolllc Timtiri c non rnci:lio idcllliliellli .. fQr1ili"i .. libil/. 6<). }"IJ.
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TIMOAON

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pochi alia volla. D]I sold:lli presero in consegna I'acropoli e la reggia dei tiranno con i rifomimenti c ii mrlleriale da guerra: [6] vi erano non pochi cavalli, ogni tipo di macchina da guerra, gran quantit di armi da lnndo; erano CQnservate armi per seuantamila uomini, accu mulale da molto tempo. [7} Presso Dionisio si trovavano duemila sol. dali ehe egli, aI pari degli alui oggetu, conscgn a 1imolconte; iI ti rnnno. con le ricchezzc e non molli amici, riuscl a salpare senza che Iccta se ne accorgesse~!J. [8] Giunto ai campo di 1imoleonte, allom per la prima volta nelle vesti di un priValO c modcsto ciuadino. fu fallo partire per CorintO su di una sola nave e con poche ricchezzc~~, [9] lui chc era nato cd cm st:uo allcvato nella tirannide piu famosa e pio polente di tUlIc~~: !'nveva escrcitnta per dieci anni, per aitri dodici, dopo la spedizionc di Dione, sbnJlottolmo frn lotlc c guerre" 6 ; Ic svcntllre che subi supernrono qudle di cui fu causa du lmnno. [tO] Ed infani. vide ln morte di figli adllhi e ie vioienzc su figlie vergini; \:1 stessa sorcll11'17 , che erll lInchc SUll moglie. viva. oltrllggillta ndla personll dni nemici che ne vollero godere ncl modo piu licenzioso, uccisn con violenza insieme con i figli e geltala ln mllre~K, Questi fani sono Slilti racconlrui in dCllaglio nello scriuo dedicnto n Dione'~.

[14, I] To llt 610vuolou XUTUllEuOavtO!; ei KOQlvOov, ou6e1 ~v 'EilvWV OUXl 6eouottUl xull'TQooellleiv b6thloev aut6v, (2] UU' oi: "tt xalQoVTE 'Tai OUllcpo(lai l IlioO!; 'ollevOl ouv~).{tov, OlO\l fQ(lllllltvov urrO "[i1 "[UXIlS 1'lU"[~OOvtES, or "tE J'tQ6c; "[1')\1 1II.':"[ul3o),1)v "[QEnIIE\lOI xal oulurn60VTE e'6f:WVTO J'toU1)v ev U06f:VtOI toi

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[14, Il Quando Dionisio approd 11 Corinto, non vi fu nessuno dei Greci che non desidemsse vederlo e rivolgergli la parola: [2] gli uni, godendo per odio delle sue disgrazic, amuirono Iieti per calpt:stare uo uomo prostralo daUa sorte; gli ahri. guardando ai suo mutllmento

.lJ. Diodoro roIlocu 1:.1 rcs:.l ,.Ii Dionisio II ndl":.Iono )4'y2 {XVI 70, ,-}1. .101. S~"om~lo lJioc.loro lJioni~io Il~rll alia \'oha .Id I'doponnoo COI' I.: proprk ric chou. (XVI 70, ,l nl:.l, subilo d"1I0, 1>iotloro 5eriv.: eh.: 1>ioni5io .. vi~ II()\'(:ro :.I Co rinlu.l/blll. ~). l.~ SI~"S!i1l conlllId.li~ionc si ri1... ... ':.I ndlc romi 5upcnlili. Da un 11110 ~lclJni :.Illll)ri insislOno 5ullll II()\'ert,\ ehc ~fI1iAAC\'ll 1>io"isio ~ CorilllO ,V... I.HMIO M"'~'IMO VI , rXI. 6: Eu ...:-:o. Varta hiJloriol VI I> C IX 8: GlUSTINO XXI,. 61. dllll'uhm ~hhinnm 1.1 ll"Slimonillnz.1 di llionc CriSOlilomo (:.I Corinlo "'lCSJUnO fccc (Orto :.I Dionisin IlC I" H"!".. d n1: lo privo.ld bcni POlluli dHIl~ Sicili~ ..: 37, ,,) c di Mclllllun.... secon.ro illflmle il tinlllllo Dionisio di Erudc~ IIcquislo I'i",.:r:.l SUl11x:llcttilc 1I1'pmCIlUI:.I1l Dionisio ][ in tomo 1l/:1i 1I""i !Jnlr WG./IiJl H'I I' .. 'I-,l. QUUIllO l'WT... IIC;O Slti\C nd npilolo I) di (111CS11l V(/ S"j:gcrisce una esistenu riC"'1I di rdnicllli .: inlct~. ~,. SulI~ 1>oICfl7.a (Ii Dionisio II \{I. I'un....co, Dianr '0, 4: COMN.1UO NllI'OT'!,

Diunr, " }: DlOOOllO XVI" 2 c 70, 2' J; ..... No. l'.ma biJlorj" VI '2_ Sul ml.llanw:nlo di vila di Dioniliio II ,-d. ii C11I>. '4. 46. L>iouisio 11 fll lirJnno ,.Ii SiN(us~ ,bt }67 {anIlO della nMlI1c dei pJdrc Dionisio I, Id. l>t.tITuco, Dion.. 6, "-41 ai }' (anno in cui ruggi da Otligia: ihid. !J7. I'''). Tl"Ilsfcrilosi :.I Locri. l"Untinu a eom\):.lllcl'<: co,uro Diou.: (in\<ian<!n COnl'" ,.Ii tui Nil'~i" c, b~hilmcnlc. FilmeI.': ibiJ. 4'-481, COlllro lllilltXl, chc J;ti solll"llSSC R"j:gio (ibid. ,II, ): OIOUO>lO XVI4~. 9)':. in ltllli:.l meridional... COlltm i Lu ..... ni c i Ilrllui (GlUsm<o XXI}. !Jl. Riconquislo Sil"llclIs:.I nd dccitllll :.Innu (I"IM' lu S"" fUII:.l (I'WT"'''CO, 'Umll/rol/I<" I, . ). 47. V.l. Dioll" 6. I e IlOlU. .1/1. ln reah~ Dionisio II rKm a.sbl': 1)C~"n:.llmcnlca 'luc$li fuui, chI.' :.Il'\"clmero .10110 ii suo 11"l1sfcrimcnlo da L.ocri a Sil"llusa: ..d. an~'hc P,.l1T... MCO, !I'O.~(illlbll): S,.,.... IIONH VI .1)9... 60: ,\TIINJ:lJ XII H,DE; ['_1...:<0. V~ri" I,i,/ori" VI" c IX lJ. '19. I'IU1Mroo non hu rnc('tllllaru nulIa di similc nella Vil~ ,Ii Dionr, chc conc1ude nu I"lItldo I'uccisionc dei f:.lmiliuri lli Di"nc ()II, H-Iol.

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di condizione e compatendolo, scorgevano la grande potell7;a delle cause invisibili e Jivine neHa visibile debolezza um:llla. (31 Qud periodo non mostr alcuna opera, n della nntUTlI n dcU'arte, parago l1abile ;1 <JudIa, frulto delta sorte: Dionisio, fino li poco tempo prima tiranno di Sicilia, a Corinto passava ii tempo aI mercuto dd pesce o seduto in una profumeri:l; beveva vino annacqmllo di taverna e allercava in pubblico con le donnicciole che traevano gundagno daUa loro bclle:ml; inscgnava canzoni alie eanlami e disellleva seriamente con loro di canti teatrali c di armonie musicali. r4] Gli uni ritencvullo che pionisio si eompOflllsse cosi pcrch cm proprio svagato c, di natura, superficiale c sregolllto; gli ;lltri ritenevallo che egli cclasse di propo si to la sua vera nalllra, mostnmdo moita sloltczza nell'abbandonalsi alt'ozio, per csscre dispre7.7.l110 c nOIl suscitare nci Corin7.i n paura n sospetto ehc gli pesllsse ii mut;unento di vila e mirasse a riconquistllre iI pOlere,n. [15, 11 Si ricordano, tuttavia, di lui alcune frasi chc sembrav:lllo mostrare come cgli si lIdatlasse alie circoslanze in modo non ignobile. [21 Per escmpio, approdato a Lcucadc - una ciu:l, come Siracusa, fondata da Corinto - , Jisse di lrovarsi ndlo stesso stato d'nnirno dei ragazzi chc hanno COlllll1CSSO qllalche fallo: (3] come quclli si ImUen g0110 al1cgramentc eon i fTlllclli rn;! evilano, per vcrgogna, i padri, cosi lui, ehe si veTgognava di frome alia madre-patria'l, avrebbe volcntieri lIbilato 11 COIl loTO. [4] Un alllo esernpio: a Corinto, uno slraniero lo deridevll piutlo SIO rou:lIlllente per le eonverS;lzioni eon i filosofi, dellc qtlali si dilcllava quando era tiranno, cd infine gli chiese quale profitto tIvesse tratto dali a sllpiellzll di Platol1e n j Dionisio rispose; <\Ii sembra che non abbiamo tr:\ItO alcun vanlaggio da Platone, se sopportiamo il1 qucsto 1110do lln mul;lmenlO di fortuna?). [5] [] musico Arislosseno" c alcul1i altri gli chicscro donde avesse

115, II Ou IU)V ilHa xnl OYOl nvts UUTOU jlvIIIIOV~OVHtl, l' wV i;b6XI:I oUlupt(lflOttm Toi n(J.(I0iJOlv oux YEVV)(;. [2] TOUTO Ilh Y'O Eis AEUXCt XCtTUXttet, nolv o.:rt:JXllJjltvl]V uno KOOIVf.HWV iLtOnEQ T1)V LU(lmwohov, TUUTV Ccpl] tlE1t:ovOhm TOi h (lIlCt(l1illICtOl YEVOllhOlS lWV VEftV(o;~WV' O] ru yO eXl!lVOl TOi Iltv oEepoi iu(lw OUVblUTOlfioUOl. TOUS bt J'l"(J.Tt"u uloxuv61lEVOl epeuyouOlv, OTW miTo ulOltEVO T1)V jlllT(l6l't"olV'1 ili!w v UliToth IleT' exdvwv XftTolXeiV. [4] Tum ' v Ko"lv{tr[J ;tvou TlVOS Y(lOlX6TEQOV eiS T' IIUi! TiilV rplfJOrpwv blaT"lfiu at TUQ(J.vvr;JV ~X(U(le Xeu6.ovro UUTV. xai TtO CQUlTJVTOS Ti. l) lll IlTWVO imomJuElt! OOlp!Un, oufltv" ~rp'l uol bOXO\IIIEV un Il(1T(I)VO wrpff]lJIlUl, TX'IS IIETUf30/,')V OTW Ip/;QOVlf;". (5) Il" M TOV II0UOlXOV 'AQIOIl;EVOV H xe{[ n\'u Hou lluvth!vOjII::vOU, on{}Ev CtuT0 xui Tl ii l't"Qo

)(). Coli ""Iori 1Illlichi 1I,,,,n,, "'''piamenle: dc:~crill" i ,i1.; pr;""li di lJiuni,i" II I,d. 1,1 1101:r :1 1'1.I.'T~K' ". Dimll' 7. 7), Uhrctlull10 Irmpi:l!11cnlC I:J "ihl dq;rud:llu. condou'l .III I)io. nisi" :r Corinlll (CIC~~ONII. '1iIlWIIJIIIJ" ,JiJpUluliOlI..J [[] 27; V~I.;I~IO M"SSI~IO VI 9 ,xl. (: I.\:<;I"NO./I.",I<'''' JJ; GIUST1NO XXI ,l. Mu ii qllndro ddinculo dOI 1'!UIlIrco ,II CUJ>o 1.1 C IJnr;.i;r111l"nrc Ill(KliliC:llo d'll "lIl'iIOI" ~Cj;llel1lc". ) I. I. ~. Coriruo. }'. Sllllu prl'l'en7.U di 1'l:rlOne" di :I!rri '''Imini di CUlrlll"ll ,III" c'>rle \Ii Dionisio II ,d. 1'I.uT"lICo. Di"'l<" II~O (in parlimbrt'. ii ("UI'. (9) c ~~, 1.}. O"pili di Dionisio furon"

:lIlche: I:::Khinc di Sfello. discqlOlo di Sncrllle. Cii poe1,' Irlll;il~' Cllrcin" lf)lOGllNl1 LAlIlI' 1.10 lJ 7. 6,). Pe:r l'cpisOllio linche I'l.lfr"KLU. Moril/i" 176D. }J. I\rislosseno di 'I'lInllllu. f;lo~ofo c tl~>rk.. 11l1l~i<:lrlc. fu &lcqK,lu di Ari~lOldc " "isse: llr<:\'lllelllet11CIllC i" Grccill. LI.I"/I<I" (l. v.J j;1i :l1lribu;"cc .1), ul'cr". I" rnlllij:;or pmle di 'Ir!,:OIllClllO rnll~ic'lll.

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"(1. l)iOl/(' 9 ..\ e 1H1lll. l'ilippo II (u II Cori11lo dopu III duorill II C.heronell pcr (ondllre]1I ICI;II cOTimill' ,ill1110 llCl;l; IInn; .131117. I:im'i!u fanu a Dinnhin II II'!ilillloni:1 d'e ellli llodCl'lIl1ne"fII di Ull C<'ru, I"c>lillio. SIllrillCUll1ru Iru Filippo e I)iun;~in II ,.,1. linche Ei.I"'SO, I"iloriol
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H. 1\llinll1110 ci ~i pl"C'Sem'II"1 dol'<' eSSCfl: slllti 1'C"q\l;~ili:

nvuto origine e quale fosse ii suo rimprovero a Platone; Dionisio ri spose che la lirannide c pienn di malti mn1i ma non ne 1m a1cuno lanto grande quanto ii fatlo che nessuno dei cosi deui amici gli par lasse con schiettezzn; dn quelli, infatti, cm slato privato della bcncvolenza di Platone. (6) Poich uno di quelli chc vogliono fare ddlo spirito, per bur lare Dionisio, scuoleva iI mantello H quando entmva dn lui (come, np punto, quando ci si reca da un liranno), reslituendo la burla, Dionisio gli ordinavn di fllrlo quando lIscisse da cnsn sua, nffinch non se ne nndasse con qualche oggetto di casa. [7) Durante un simposio, Filippo" ii Macedollc (ece cndere ironi camente ii discorso sulle Iiriche e sulle tragedie'6, che Dionisio il Vec chio (1VeVn lasciato, e fingcva di non riuscire n capire lluando egli :1Vesse avuto ii tempo di comporle; Dionisio rispose, non sciocca mente, dicendo: utilizzando iI tempo che tu cd io e tutti noi, che sembriamo cssere bellli, dedichi:uno ai berc. [8] Platonc non vide Dionisio II Cminto (si davn ii cnso che fosse giil morto"); Diogene di Sinope"" qu::mdo lo incontro la prima volta, gli disse: quale vita non degna di le conduei, o Dionisio. (9] Dio nisio si fermo e disse: bello da parle tun, Diogene, compalire le nostre sventllre. Ma perch disse Diogene (pensi che ia li comp:uisca? io, invece, sono sdegnaco dei f:llto ehe tu, un tule schinvo, la persona adatta a morire vccc!Jio, come tuO padre, nclla reggin dei ciranno, pnssi ii tcmpo qui eon noi tra divertimcnti e piaecri, [10] Siech a me, ehe confronto, eon queslc, le pIlTole di eompianto sulle figlie di Lcptinc, pronunciate da Filisto',), perch dai grandi beni ddla tirannide erano p3ssace ad una vita umile, esse sembrano la-

XII

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,6. Dionisio 1 UI'CI'II 111'1110 \'i'"del inler~..i lcuenlri. SI'Cond" III SlIda b. II.) cl;li seri...c Ir"lIedi..., e"",rnedie c "pcre ,u,riche. di cui l1tJll si "sul\'lllo lIUlllllnllmc ii LIO!O di 'lual1m 1rnllCdic: A/mIC', IIkmmlJ, Lt.,,jIJ. II riJClJlfo di Ellor,': mn 'lUl"Sl'uhim'IDionisio I I'inse ill'rimu premi" "lIe Lcnl'C dcl .167 !DIOI,l()HO XV 7.\. "2). lllimnnu m:lIld Ilnehc mI" ...di 'I ",um"rc i su"i eRrrni l,lIu fl'Slil'ihi olillll'ic:I de! .IMM !ibJil. XIV ,(>I) c XV 6'7). Anchc Di"nbi" II eru ""irnul" dll ~inrcl"<1 inlcrl"l'SC per I:i cuhurll. Uhrc ud oSpilllte 111111 SUl! cmlc numerosi !ilflS()!i c lellemli (\'.1. mpralol nOlU ,2). 5cr;55c 1lC't1lli. 11l1'OpCrn ~u EpiC<lrmo ed un'"itm di urltolllClllO lilosofiro. UIl ricordo lli d I>ol,cblx: rinlntcciarsi IldJu unil'ili! di dlluie" ehe Dionisio Ilu\'rcbbc sl'oho u Cmimo (\'el. J>l.UTllHCO. '/i"IIIO/',()II/" 1.1 . .I: CICH'

IInS'!, 'li,!ml~lIa" dp"/,l/iOlI"J III n: V"'I.I!IIIO ,\I",ssllol<J. VI 9 ,.~./. 6: LUCIM<O. ""'8"0 '.1: GIU~JS<J XXI ), M. ". Plnlolle ",,,ti nc1 3.17: Dioni~i() 1I1lillnsc li CorinLO nc1 .H.I scmndo 1'11I1llrCll, ncl .143/2 sccondo Dlooollo (XVI 70. '-.1)' ,II. DiOJlcl1e di Sinop.:: (cll, 'IOO'P' II. C.l, SOl'nlllllOlllinlllll .. ii rllne, fu il fond'ltlTC drlla ~clI"l" ehc, UPPUIllO per (IUl"IO, fll chi"IlHIlII dniC'J. Vissc IId 1\ICnC in f."l;{rcrnll 1'0' \'crl'" e. ~lIbiln d"I>O lu morte. di"cnnc Ullll fij.lurlI qUlI~i lew-:cmlnriu. ,<). SII Filislu c Lcplne ,..1, Di",,,' II. '1'7 ... Ie nUle.

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{lnov li TtltoOVto eutuxla r {taUllOorv EOXEV. [2] 'El'tl~ur;; yQ tlxeklar;;. Ev 11l1t(lOlr;; ltl:vri]xovta tilv r' uX(lnolv tWV tUQCtxoolwv
ltaQi!a~E. xal lOVOLQV dr;; neOltVV1]OOV tStltl:lltt'evw. (31 "O{tev ~l'tl(l(lwo{ttvrer;; ot KOQlv{tLOl ntlll'tOUOlV aun!) loxllour;; ltltor;; xa!

mellli di una donml che rimpiang:l i suoi profumi chiusi in alabastri, i vcstiti di porpora e i gioielJi doro. UI] RitenhlOlo che questi aneddoti non sembreranno n estranei alia stesura delle Vite n inlltili ai letlori che nun abbiano n frena n altre occupm\ioni. (16,1] Se la sfortuna di Dionisio apparvc singolare, non meno ebbe dei mcraviglioso la fortuml di Tillloleonte. [2] Sbarclllo in Sicilia, nc1 giro di cinquanta giorni, riusci ad ottenere b consegna dcll'aeropol di Siracusa c 11 far partire Dionisio all:t volta dei Peloponneso 60 [3] lncoraggiati da ci, i Corinzi gli inviano ducrnil:l fanti c dueccnto eavalieri, essi, giunti a Turi e vedcndo chc Cril diffieile passare di qui in Sicilia dlll momento ehe ii mare era c011lrollato dai Car. taginesi eon mohe mlVi, essendo dllnque neccssario fermarsi li e attendere ii momento opportuno. utilizzarono l:t loro inattivit per compiere un'nzione nobilissirna. [4] Infatli, poich i Turii dovcvano fare una spedizione contro i Bruzzi, prcsero in conseHnll la loro dtl e 1:1 eustodirono lealmente e onestamente, come se fossc l:t loro p:ttria. [5] Icel:t assediava l'acropoli di Siracus:t e impcdiva che giungessero viveri vin mare ai Corinzi; addestr duc lllerccnari perch llccidcssero Timoleonte e li invi di n:tseosto ad Adrano(" presso di lui che, in generale, non avev:t unll guardia dcl corpo62 schicrata intorno (ll1u sun persona c che, allora, si trlltteneva presso gli Adrllni senz:t precauzioni e sospelti, fidando nelloro dio. [6] Gli uomini cite erano stllti invi:tti, avendo lIppreso casualmente che Timoleo11le stava pcr COlllpiere un sacrificio, giunsero ai tcmpio(') portando pllgna[i soHO i mantclli c, Illcscolatisi alia gente che Slav:t intorno lIlI'altare, si awicil1av:lI1O pinn piano. [7] E proprio qmll1do emno lt li per esort:lrSi a comindare, un IlIle colpisce uno dei mereenari alia testa eon la spada; quello cadde ma non rimanevano sul posto n I'aggressore n co[ui
chc i rinfol'"l.i siuno j:iunli II '11Ir; ncl1" prima\"er., H3 c li si Si:UlO ltllllCllllti, pcrlllcllcndo IIi Turii di d<''l!icllrsi 1111" sl'cdi1.ione ksti,''') (~m1t" i Ilru~~i. 61. LcpiSOl.lio LI""ienc I,d Arlral1l': '11l('Slo f"rse sil(niliclI chc 'limoloontc ""C",I 1111 com <lui I:L SUII basc e non si cru lrasfcriw "Clllnni:L. .I" d""e l"lre opcmrc uI Cllp. 18. 61. LII prcscll>''' di UIlILI;\I"rdill dei COqK) {u pemlLrc ulliTllnno: nc LL\'C\',1I10 fiLHO uso i lJionisi c linche Di011C (dr. Di",,,. ~1I . .j C H.}I 63. Sul dio Admllo e SUllC11lpio ,d. 'l. 9.

U:lxoolour;; 11nei. oi: XOlllO{thTEr;; X(ll 0ouQlwv. n)v xei6ev nl!QalwOlV. un KaQXI]ov!wv noHai vauo! xUTexolll!vllr;; tf]r;; 6aoOl]r;;. ltO(lOV 6(1WVtEr;;. w l1V vuyxl] XOIQOV neQllll!vOVTUr;; tQEllElV ar66l. ItQ XHLOTOV EQYOV neXQi]oa....ro tli oxofi. [4] 0ou(llwv yQ (uu)twV t1nl BQen!ou otQateuvtuJoV n)v nlv ltaQaa~vTEr;;. WOltEQ ltutQlbu xa6a(lwr;; xal IttorWr;; le(pusov. 1.51 '0 ' 'IXl!tI]r;; n)v Ilh XQnof.lv rwv tUQaxouowv fltOl6QxEl xul OltOV xwuev etoItEiv roir;; KO(lLVOlOl. T1ltotovn t o l;hour;; naQuoxwoa Of.OlpOvi]oovto uur6v n/!l'tEl1tt'ev eir;; AQu....6v.;'. oih' Hw nEQl ro OWllO oUVTEtOYllvl\V Exovn (puoxi]v(~. xal t6rE ltaVtltCUll lha. T6v 6E6v veql{:V{or;; xul uvun:mu OXou~ovn Ilu rwv 'AQUVltWV.

[61 i M ItEllrpOhn x<nu TXIIV nu661lEVOl Itl!Hovrct ttelV aut6v.


;lXOV Eir;; r leQv bJ n Toi [Ilur(ou; f:YXElQILU XOIIIl;ovTEr;;. xui roir;; ltEQleon'ilol r6v ~loIIOV (hUltElx-Dl!vter;;. yyuT!Qw xttta. IIlXQOV l:ltEXWQOUV. [71 xal oov ourro) ltaQaxEtUOIU~:VWV {"i]OIr;; vQXcaOm. rrrdEI nr;; OUTWV r6v ~re(lov x<na. tI]r;; xElpa"f] l;IIPEl. xal movto oi{f ltaloa EIIClVEV oiO' 6 Ilero. mi] rrl]ytvto ijXlOV. n'

(,,0. 'lilllo!t'Onte Jo(iul1SC in Sili" "erso Li fine di Illul'"~,,inizi di al'rilc )'101 (\"f\. III!,'" nOIU 17l: i ~o Jo(ilJrni lrmwrsi {m il 'nU "rri"" e I'inl!r~"so dei snoi \I"min; "dl",lcrOl'oli di Sit:lcus" potl:Ull> IIJ.di inizi di !ulllilJ 301-1. Cnn 'lueS"L dlllU C"'K~'rdll Diodoro chc POIlC 11 nllllhio di 1111110 unico (Iinc lliuj:lIoIini IUlllio .H.I) dUIK' 1:. lmll"lClill di Admnu e prinl:l dell'"lIe;uwL di 'limoloonl(' oon 11 rirunllo Jl,1"rco/M:llncrco di C"llmill (DlnLlOMO XVI (><). 1'll. Iliodoto col1oc". illl'ccc. I" ll:lrrcnzu di iJionisiu II per Curimu d"I'''' b (~Hl'lui.'I" d; ,Sir.leusu du punc di limoloont( (XVI 70. L-) = PI.uTAReo. 'Iiim'/nml,' 1 d. d si Lll1icnc IIUU ricoslnJ~iol1e ctollololliclL offcrl:' du Plut<lr,,,. si do\"nl pens"re d,c IHIIl irnrncdi'lla. mcnLe I>ionisin II ubb""dono Unilliu p<.r tnlsfcrirsi IlrcuO TillloloonLc ldr. l'1.L!TAIlC.o. IilIJ"h(ml.. 1.\ ..\8). Jl,li plm:. perdo. prob'lbilc chc lJioni~io I I Si:l pllrlilo per CuriulO ,,1111 li"e ,lcll'C!il:llC lkl 3.1.1: chc. II JC'lluito di do. i Corin ubbiauo ,kdsu di in\"i,lCc rinf"rl.i:

s.:

666
EXfLVO IIl~V WOltEQ

TIMOAE{m

clxe TO !;Lepo qll:YWV 11(16; nvu n:touv ''t11l).t)v f3wlwv kuf36IU!VO l':umlv nU1ro ltu(l lOU TlJIO)'i!ovm en! tii) nu;vTQ JII1VtJUL. (8] xui J...o~wv llilvUOE xc.d)' umu xed XUTU lOti UOVI]XTO. ItEIUPELev Exelvov UltOXtllvouvu. [91 'E" wimV lll! xul TO\' rc TtiS nET(lU xcnijyov en:(I0l. l30JVtu
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i:oTEljlvwOav oi KOQlvihm bw Iwai, on tip cpuattovn allWVL tV TlltOl.tona n{}o EXQljOE lxmov xal tV ex nono naQ6na {}UIIV UUtqJ nQ6tEQoV ou xatavwoev, 'M ,Iet' airla i!a nQ tl)V exl!lvou OCOnj(llclv n tJX11 l1!t1lQljUev. 112] 'H ' ei tV iWQ6vta XCllQV Eutux(a xal nQ tU II~nOVta tai en!OlV bijQEV Qwvm tl leQov chQa xul ouv OEi{I tlllWQV iixoVta tf1 rlxe(1 tV TI'IO~OVta O~PEOOCll xul qlUttELV.
(17,1] 'O t taJtll L111IUQte t11 nl!lQu

'[xtt11, xul nQ

Tllwovta noou etlQa OUVLOtallhou, 'IEII1.jlllt:VO aut eaut6v, on. t11Lxatll naQou011 tij KUQX1lov(wV UV'IEW. worrEQ uioxuv611EVO aUtfl XatU IILXQU XQijtm xul {}Qu. xHmwv xal l'taQIMyUlv t1iv OU111tUX(uv. Ill!ten~'lneto Mywva tV OlQUtllYOV uutwV Ilft tOU Otou navt6. [2] 'o ' elutnEL cjloPEQ6. vuuol nEvtilxovta xal hatv xataallpvUlV tOV I'lhu, nE!;wv e IIUQLa

che era giunto con ii colpito: il primo, COSi come si trovllVfl con la spada, si Innci in fuga verso un'nlta rupe; l'altro, nbbracciatosi all'al. tare, chiedeva impunit:l a Timoleome in cambio di una complew confessione; (8) la ottenne e rivel, testimonillndo contro se stesso e con tro iI morto, che erano stati inviati per ucciderlo. [9) ln questo frattempo, altri tmscinavano gi dalln rupe l'assassino, che gridava di non essere colpevole mil di avere ucciso I'uomo secondo giusrizia, per vendicare ii padre morto, che quello aveva assassinato in passmo II Leontini(~l. [10] AvevlI come testimoni n1cuni dei prescnti, i quali erano nel contempo meravigliati dell'{lbile gioco deli a sOrte: essa, fa cendo sCllturire un evento da un altro, facendoli confluire turti insierne dl! 1011lllno, intreccillmloli con quclli che selllbrano essere deI IUtCO differemi e non avere nulla in com une, utilizzlI sempre la fine di un evento per dare inizio lId un altro. [11] I Corin donarono ai. I'uomo unl\ ricompellsa di dieci mine, poich llveva prestato ln sua giusta collem ai gcnio Illlelare di Tillloleonre e non aveva dmo sfogo prima aU'ira, che covava da tempo nel suo animo, ma, per volont delJa sorre, I'nveva lenuta in serbo, afnnch attraverso una motiva one personale porrnsse salvezzl\ li Timoleonte. (12) La fel ice rillscitll ne1Ja presente circoslanza suscito speranze nnche in vista dei fUHlro in chi vedeva in Timoleonte un uomo sncro, vcnuco coI favore dc1la divinitn a difendere la Sicilia e, per queslo, da onorare e prOteggere. [17, I] Poich quCslo tenUlIivo folli c lcetn vedeVl\ che molti si uni vano a Timoleonte, rimproverandosi d:l solo per il faHo che, pur avendo li disposizione una cos1 imponente armal:\ cart:lgincse, come se si vergognasse di essa, se ne servivll in operazioni di scarso rilievo e c1andestine, ricorrendo furtivamente llgli alleati, faceva venire Magone, ii comandante dei Cartaginesi, eon tuna la flotta. [2] Egli giungcva e faceva paura, occupando ii porlo con centocinquanta navi, sbnrcnndo sessanrnmila fllnti e accampandosi nella citt di Siracusa, sicch tuni ritenevnno che fosse arrivato in Sicilia l'aHeso e da tempo annundato imbarbarimcnto(". (3) Gimnmni in p:lssaro i Cartagincsi,

iii;

rruplp.~wv xal xatuotQatOnEEuwv h tfl rrEl tiv tUQuxoO!UlV, WOIE nna oiE06m t1)v naL EYOllhllv xal nQoooxw,

ILev1lv h~aQpQwULV

iixELV Enl n)v rLXE{UV(".

[n

Outnote yQ

64. Non II CdSO La)lllini i: Id ciai! Sll clIi ~o\"errlll iceI '1. 6~. Vi 1:. (OfSC. ii ricordo di Ulld Ilffenm...ionc Ilfa;crue m:J1n oual'll U'IIUd pl:11onicll c riftrCnlL'Si III pcrico!o di irnbmlJ:lrirneruo. corso dulln Sicilin nq::Ji dlll1i _10<)"'10). n SCj!lIiIO

di lln Ilulli~iedu irucl".CnlO C'lrldllinL"SC sllll'isol.l (['1..noNI!, L<'II,'oJ VI/I .nY\, \.,1. Llnchc .lHE).

668

TIMOAEON

17' .8

KUQX'lbov(ot; n~QSI! ltQbTEllOV, IUIQ(OU nOl!ll]OClOI IIOtIIOU; ho IIXe!y.. O~f:iv rS IU(luxouoa, itU. rOu I!!;Ullhou to 'Ixhou xal
nUQuMvto; IIV Quv Tt)V n)"IV OTQUTl1EOV

fktQ~(lWV ououvl.f',

KO(HvOlwv XTXOVTe; elu(J(pw; >tal Oel1 X W'i lutiluttov. l"(loqlilC; lU!" hUtvilS ouxtTL IIOQOI101lo;;, ii}.),: hellIrYoL la TO 'PlIUUlll!lol}m TOUS llLha, &d (li') v ltywm xa! 11XCtl ln!Ql ta TdXI] xal 7IQ nii.v IL11XVllltU xat lTQ nuoal' ll!ctV nOIO(lxlu Ile(ll~ovf(! am. [18, IJ Ou IIt)V ou.' T1llO)'twv JtaQI!~o"IOet. OltOV ex Katlt v1js 7 IIIX(lol:; tm xat ),e1tmi uxmlol unOOttu.wv. IIUlOta Xl!:tllWVI

14J Oi t TI)v &XQ01l0IV

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che pure av(.'vana combanuto migliaia di guerre fi Sicilia, Cl"lIno riusciti ad occupare Siracusa; ma alIara, poich recta li aveva accolti c nvevn conscgnato loro la ciu, em possibile vederla trasformata in un accnmpmnemo di barbari 66 (4] I Corin'1.i, che occupavano I'acropoli, si Irovnvano in pcricolo e in difficohii, non csscndoci piu cibo sufficiente, ma mancandonc a causa dei blocco dei porti, c dovendosi poi dividcrc scnza inrerruzionc in scol1tri e combattimenti inlorno alie l1ltlrll per respingere ogni lipo di macchinn da guerra c ogni tipo di atlllCCO porlato dagli llsscdillllli, [18, I] Nondimeno Timolcollle forniva aiuti, inviando da CAlllnill(,7 vivcri su piccole bnrche da pCSctl c su agili batlelli che, soprat(Uno quando em brutlo tempo, si infilnvano scivolando ollravcrso Ic rrircmi dei barbari, che dovevano cs.scre Icnute distami li causa dei lll11rosi e della burrascll, [2] Ossctvllndo, appumo, ci, Magone e Iccln dccidev~lno di conquislnrc Calanill 611 , dal1a quale partivano via mare i viveri per gli llsscclillti; salparooo do. Simcusa coo gli uomini piu llbili in guerra, (31 II corinzio Nconc (cgli era II capo degli asse, dilUi), OSSetvlllldo daUll rOCcll chc i nemid rimnsti fllccvallo la guardill nUa cillii eon ncgligcnza c trascurAlezza, piombo all'improvviso Sll di loro, ehc si Irovavano sparsi qm\ c Iii, (4] n1cuni uc;c ahri volsc in fuga; vinse e occupo 111 cosiddclla Acradinll/''1, che scmbr:wII csscrc la zona piu fotle e mcno vulnerabile dellll dltl' di Siracusa (risllhanlc, in un certo senso, dall'unione di piu dtt:\ 70), [5] Ora in possesso di grnn quanlit di viveri e ricchezze, non abbnodono la posizionc n si rilir

btlc too" fktQfktllUtWV TQtiJQwv J"IOlto(lI!:UIIEva. lTQ t" d,bwva xed tO" 061.ov xdvwv bLtOTUllhwv. {21 -A t) OUVO(HVU 01 :lt:QI tv M'fwva xal tv 'Ixht]v flou>'1!6ovto tt)v KatVllv tkl!ivNl, TI ltkl!l Ta l:,m11I!I{l toi 1tOhIOQXOU\lhOI, xa! haj\vtl!; TlI buvlc'II!W tI)v IlaXlllWttllv, t~b:hEuoav ex TooV :EuQaxouooov. OJ '0 bt KOQlvOlO Ntwv (OllTO YOQ ilv clQXwv TooV nOhlOQxOUllhwv) xanbwv latl til:; XQu tou U1tOh.l!htI11Ilhou TWV nOhell(WV uQ'foo XU{ 0llehw lpuMnovtc.l, f:~alfrVll f:1tt1tI!OE lI!onuQllhm autoi, [4] xaL TOU Iltv oveh.;'v, TOU t T(JE'I,,UlVO. hQtlloe xed Xatl!oXE Tt)V heyollh'lv 'AXQat'hv(lv(''J, xQnoTov MXEl xal {}QauOTtc.lTOV 1tQxelv tilS IUQuxoo(wv IIl!(JO 1tew, t(J:tov tlvQ. OUYXEl11hll xal ouv11QllOOllev'j f:X nhetVWv :lh.E(I)V 70 [5J Eu1toQiloa ! xaj oitou xal X(lllIlTWV, oux {Upi,X!! tV Tnov Oli' &VI!XW(lII01! 1I('I)..lV ni TI)v
nUllEWbIl11U!

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66. Gi:' oo~hr.t voh~ i C.ltl:l~ioni :I\'n'll1lO oa:up~IO i due porli lli SiflCUS:l ron un. imponclIIe f1ulIlI c si er.too lKnomp"li I)r~ III dll.:i., MrioRmJolII 1.I'lDM'dio, Ci lIccatlt.'\"lI od \<)6. <ju:lmlu Imilrone ...' llru oe:! IXlno cou 1)0 n:..; lia j\UCTfI; \'idnu SirllCU511 .i ~C' c~l1Ip:lmm) }oo.ooo f"mi c Jooo c:I\lllieri (1)100011(1 XIV 6:.1, 2.}1. 67:. Timolrolllc ."\CVIl SlrCllo ".l1ellnlll cun MlImeroo. lir.tno" Iii ClIlllni:l Ivd. '), 2), .I"'e >I el1l pruh"IJllrnCl1le 1l1lsferllo, perchi: 11I du.:i. el1l pi virlll II SiI1lClIS", Inlllui A.d~ItH): 1ll1u .Ilin:ul~ Ioclllil'\ .itu~'lu 1I11'intemo, nun 1l'l':jeUlm'lI ~Ii sllos,i 1"ntaAAi di ClIl'" 1\1,' ln l'lsl" .II un "I.IOl1e OOnlm Sirncusu. 68. L'inlen'cnlO conRimllo di !celP c di Multol1c "onlro CUlunill [lOIrchhe I1l1Sccre .111 inlcressi di"c'si, !cclll hp inlert'S~e II sconfiRItl're 'Iimulco1l1e, 1J.e,,'h IlunUl ~1i r"cHile. r~I~IJ.e b cOI.lljuislW di Onij\ip. Mallune 1l01rcbUc C'Sscre inlerasPlO li Calu"i" per "hri mo. 1m, h.1I1~nlIlUU(l, POI""1110 (!lInnt'l.l8ipre III fiou" ClInwgil1cse le Azioni IIi piulo ad Onil:il orprul.lAle da limol('()111e, lnohre i Gnagincsi a\'C':\'lIno slrt'llo I'llIlJlOrli di al1lidlda e di

alk-.tola \H1 "kssio" hoel. lO. II c (tOO Sir.tcusll. prubabilrnetlfe linche roo KcAAio h-d. ("\IIlP, 9-'0). CUlwcne lo". lkllr.tl'5i ii OIllrolkl anchc.li Clllania. Inoh.e, I'uni...." "'l.iulle he:!lino rioor(hla da DOIk.rtl, ,,"~ qll:lle i ClIrllljtiuoi ,i (blic:lr<mo roll SIII"SSO, fu 111 loem'luisl" di enldb, abilulll .I~i C""'I'''l1i. Ad Enldb indo rinf""Li b I'inoe.lll cinil Iii tillleri:L, mentre i Cllmp'Lnj .ri 1:111" pteferirono ImellCr.Cne (l)""JOKO XVI 671. Fursc MujtOlle inlentll'\'ll punire IUle11C i C""l',mi Ji ClIlllnip, ii <'he l'olrcbbc SpiellUr<' IlC'ch Ti111O!t-tmle, .1"1''' III collllui,w.li Sir:.c"su, si" il1ler\'emllll t'OI1lTu Emcl!Lt. mencndo iI motlc II"inrlid lImnini. :lccus~li di <'Ssere til,,<:"thl~inesi (DlntXlkO XVI 73, "I. (0), Sorge iI SOSIJ.ell0 d1<', ndll' conq"istll .Iell'l\cl1ldil1l', i Cminzi IlOSS1l11l' e'scr.: '1"li "PllOllSi:Lti d"i Sil'lCll,pni uSlili lI(1 kelu e ~1I11 'lia lllkanu CQtl i Carllll:inni. 70. Per un" dcsri1.inllC .kll" cill~ .Ii Sirncusll dr, Cl(.tlkflSII, ArliO'lIJ m C Var,.,,, JfflmJllt Ith IV "7'119'

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M'ywva xal T6v '(xT'l" !yyits ij611 T~ Knt6.vIIS vtQl; imntll eX IUQuxouowv lW.tr..PtiJv ImilY'tEIE tilv J.WOlV t~ 'AX(la~v~, [7]. xed OUVtCt(lUx0tvu &V6xwQT]OaV la TaXl!wv, oiTl: uP6vTei; ~Ir' il"

aUi! tpQu!;6Jll!voC; tv Ju:Olpoov '(~S 'AXQalvi,c; xalOl,lv6'1'u !Q~aOl l1QC; Til" XQ6TCOIV, llq'lunf. 16J Tou lit IU?Ql TOV

e!;t}ttov. oiTe cpu!;VTt; iiv eIxo,,11,


U9: I] TaiiTo Iltv ali" in
n'lv

nuovameme nella rocca, ma fortifico l'Acradina luu'imomo, la collego aU'acropoli con bnSlioni e faccvn la guardin. [6] Un C3vulierc, proveniente da Siracusa, raggiunse Magone e Icela, che erano ormai vicino Cntanin, e annunci la conquista Jdl'Acrudina; [7] essi, pn.'Occupllti, lornurono indielro in fretta, scnza csscrc riuscili n a conqui stare la citt per ln quale si emITO mossi n a difenJcre quc1l11 chc possedcvano 71. (19, I] Si puo, dunque, ancora dubilare di queslO: ~ tali successi siano da llttribuire alia previdenza c ai valore dcgli uomini o alia for IUna; ma quanto avvcnne ln scguilo scmbra proprio cssere accadulo per buonn fOrlunn. [2] I solJali corinzi, che si Irauem..vano a 1'uri 72 , sia pcrch [emevano le Iriremi cnrlnginesi che li sorvegliavano ugli or dini di Annone, sin pcrch per mohi giorni ii mllre cra stato ngitulo dlll venlo, dccisero di fare ii Villggio li piedi t\ltraverso iI tcrrilono dei Bruzzi; [3] un 1'0' pcrsundcndo un po' forzando i barbari, sccndevano li Reggio, menl re ii mare cm ancom in preda ad una violenta Icmpc..'Sla. (4] U navarco dei Cartaginesi, poich non nspcltava i Co rinzi c rilcncva di csscre inutilmeme inopcroso, cscogit un IrucCO ingegnoso e scaltro a scopo di ingunno; uvendo ordinato ai marinlli di incoronarsi c adornalo Ic Iriremi COIl scudi greei e drappi di porpora, navignvll alia vol[a di Siracusa n. (5] Cosleggiando l'llcropoli Ira ii fragore dei remi, tra llpplnusi e risll, gridllva che egli era giumo etopo aver vinto e caUurato i Corinzi, sorprcsi in mare mentrc facevano ln InlVerSlUa, Lo fncevn, llppllnlo, per provocllrc un certo SCOruggill' menta negli asseditttL (6] Mentre egli cosi parlava a vanvera e si prendeva gioco di loro, i Corinzi, che dai Bruzzio entoo sccsi a Reggio, poich ncssuno facevn ln guardia e ii vento, inaspcllalamente plnca tosi, orfriva alia vista un marc privo di f1uni c calmo, riempirono in frella i battclli e le barche da pesca a disposizione, salpllvano cd erano trasport:ui in Sicilill in condizioni di cosi grande sicurczza e M' Inlversando un mllre cosi tranquillo che i cIlvalli, che nUOlavIlOO Il fianco delle imb:lrcllzioni, erano tirati per Ic briglie.

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lTaQEi~t, TU~i/ nIJQ>ouVTflO tir. l1"oQ61ttia xal To. LOlO TalO noQOu~ulO' avflY0vtO xal l[XOlll~ovtO I1'QO TI)v IIXt1av Otw
OOlPUW xal lo. tOoai/TlllO yaijv'I. won tOU lnlTOV l1'aQa to. lToia l1uQavllXollhov EX UTlJQWV f:lp:Xfo6t.

XVI~,).

7' .Lu .'I)(.',Ji~ioll" l'Onlro C~hllli~ gnd m~t" undl" MClIlIippu, ~h" "oll'lui,!" C~ll1l1iu mu I"'r:<e SlI'll"USII (vd. Diollt, )H, .,). 7~ I\'r i Wltl~li CUt1"'U lliumi II Turi \'lI. 16, j; Diodoro fu ti" l:<'rmo 1l1l'<'lli~ldi".

L'uIlOlll.num<'l1lo di Anoon<' dalJo lil"'!W, mnl<' ii !IU'eni\'O .Jlomanun~,o di

M"S'"1" Ju Sinlell!', IIlIlr<:blxl"O indiC1lt<, eh<' si <,r-~ OOfldu~. lu mission<' Ioro llf(iJ~la <' ehe:, all'ini;o ddla cani''1lIl11RiOO<'. ei rill.... n.~'lIno a Canaginc.

6]2

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[20. I] r1f(lUICUO/:VHIIV bl'; :tvnuv, T111OXl!WV be;6111!vO uurou

MIJOollvll" fUOU'; el;r:p7ol, v.ai UUVWSIIEVO l1pl'll/;eV nt tuo; ol eUTXH xol. XUTJQOOU ,ui).).ov li til buvllEl <1f1tOlOJ' ou y<'c(l,'jOUV ai OUV oitTliJ :tdou TEll'uXIQXllwvl).12J 'AV' '(EnOllh,!; bt tiJ i:qJbou T(~l MywVl. OOQufXlUIU!vo xu{ br601xW CTt lIuU.ov EiS :t0'l,lav ili.fiev x TotCUJlllS 1(QUfpltUfW. lJJ 'Ev Toi; ;U!(lt TI)v 1TW TtvYfOl, nou Iltv EX xQljVtlJV :t6TlIIOV iibw(l, 1fo>" ' tilv
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El XOYIlJIIV eixev l'jyt\16vo, oux V tl;t~uUE TOU nUTf:Qu ou" f:niYl! Tfl 1trtTQ[L "(ou no),Elllou. n' xal Tlllfl xal UVt't.IIEW t"(un u -

J10TajlCV xuw(l(lE6vTWV eiS TI)v {1unuv eXOllhot, :tiJOn f:'(XH,ecov vtltUm. xu! n'l,t).W1 tiJ YQu ToiS ~OUOllhot d nU(lf.oTt. 141 TaTUI; ai J1ll' UWPOTtQOI IllO{tO OT(Il',ltfu6'It':VOI71 0;':0).1'11; OOlll; xal voxwv ouvdHl(lEuov. UI oru l)' "E),ljVf V1'e xal :t(l itJJ.l\).ou oux exovn: ilwv urrex{tElwV rrQ<xpuoLv, liv Iltv Tui Illt):m IEXIVUV[\/ov eU(lwo"(w, li" bt Tai itvoxai nQoolflOtTWVIE ri).Xit).Ol bll~).tyovlO, 161 xa{ TlI! XOlVV nE(l1 TI)v .),lelav fxovTe l!QYov v J..YOl; llonv, ()UUlt(t~OVte li, ()a).ltooll; TI)v etHpuiuv xa{ TWV ):w(llwv nlv xUTaoxeuilv. (7) Kal n EllII: TWV naQ lOi KOQlVOIOl OT(lCtTEUolltvWV' "TOOUUTllV IltvlOl. T"V n).lv T IIf:ydto xa{ TOOOUTOl el1oxl111tvljV xa),oi: llei ~E).).llvE VTE exfJaQPUQI;'OUl JlQO()UltEioOe, TOU xm<!olou xa! tpUvtxuJTTOU KQX11OO' vlou eyyud':Q) ;({lIOIY.ltOVTE; iIIIWV, 7tQ o iel 7to).).u exeo()m Itxlu n(loxeioOul T~ 'EHo, rsJ wH &oxeiTI! TOU"(OU; IJT(lUtV yel(lnvtu n OHIX,;,V 'lil'uelwv xctt Tfl 'ATXnvnxil iixElv O).(nHl 6EI,lO xlvbuveuoovm rr(l Tii 'hlhou bUVUOTelU; (9) wO

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f- WV 76 xul

[20, 1] Tutti pltssltrono e 'i'imoleonrc li prese eon s; subilO ocellpnva Messina ',I c, con I'esereito schicmto, marcinva contro Siracusa, fidando piu nella buona fortuna e nei suoi successi che ndlc Iruppc; infatli, gli uomini con lui non erano piu di quanromila n . (2] La noIizin deU'lttlltcCO fu data a Magone, iI qunle, gi IUrbnto c impaurito, si insospcni ~mcora di piu per iI seguenle rnOlivo. [}] Negli stagni che circondano la ciu e che riccvono moita acqua pO!:lbilc dalle sorgenli 1Il11 anche moita acqlla dalle pnllldi'" c dni fillmi che scorrollO verso ii mnre, vivono molte HllguiUe c UIlH ricc:, prcda Csempre a disposiziollc di chi ne dcsidcri. [4] I merccnari che pn.-s!:lvltno servizio pressa enlrambi gli escrcili 77 , nei periodi di in:lllivil e di lregua, pcscavano insicmc. 15 J ln qmlOlo grcci e non avendo fra loro motivo di inimici zill priVltllt, se in bltultglill rischillvano cornggiosllmenle la vila, nei pc. riodi di lreglla si incontravano c convcrsnvano (6] e allora, mentre si dedic:lvano insicll1c nHa pesca, discu[evano c IlmmiraVll110 la posizione felice dei mare e la conformazione dei luoghi. (7] Un soldalo, che prcst:wa servizio pressa I'escrcito corinzio, disse: voi, chc siCle grt.,ci, collaborate a conscgnarc ai bnrbari una citt, in vcrit, cosi grande per dimensione e adorna di lanle bdlezze, permellendo che abitino pill vicino n noi i Carlngin<.'si, i piu malvagi e i piu sangllinllri, mentre snrebbc Ilccessario llugurarsi che molle Sicilie si frapponcssero come baluardo fra la Grecia c quelli; [8] o forse crcdele che cssi abbiano rnccoho un cscrcito dalle colonne d'Eradc c dai marc atlanlico e sirlno venuli qui a rischillfe per difendere ii rolere <Ii Icctll? [9] ii qualc, se sapessc: ragionarc da capo, non avrebbc scacciato i Plldri n condollo in p:mia i nemici, ma avrebbe riccvlHo onore e po

;11I"1Il~1l1l'1l 111 l1ullll "'IrI11J:in~ (,d. :I'1<.'lIc D"moICo XVI ("), 61.

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I'robllllllc chc M.",'illll ~b IJll~;'lll ,1;,lb

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di 'Iimolc.:>Jl'c, llJ>l>cllll se.- ne fu M.lJmioo c. SO\''''~IlUllO. JO, ))~, se: \'C n'cruno ne! 101" "krlit". d,,,.,...... I1<. ~rc 1>c11 1'0' ~hi. Imcrl:Cl\an \lrcsm.i 11(1 UniRia cnlll" qudli ....II1>Cll;nllli IIi ("ron7.i <Ia l>ioni5io II, in numcro Iii JI,J~milll (dr. 'J, 7). NOII ul'pillmtl 4u.III'<> dei lncr('Clluri 1'0ICSKro OK'~ sen ~ihi1i 111111 JifcsM ,Ii 1111;1 ciH~ ..I", '1011 .,... III IolU, 1:.,.i....Jio ",'rlhl>c Illlltl.l!iurc ~pn)Olrc ~.nnro)c l11l.rollagamlll fossc 5111.11 ri\'QItR dai c.:orin~ Mi Sirul.'\l>llni. Gi~ III OOIK\UI5111 dd r l\cn"Hnll IM)lrd)hc cs.scrc 51"'11 rompi""l roo l'uiul" dli Sim<.'USllni ("ti. I/lpr~. 110111 69) c lu "d"dt~ t lu f"dlil~. CQn mi '!imolcolllc coll<luislll Sifllcnsn. J",nehhcru ...s..eTC clm'llle ,,110 SlCSSl' mo.ivo. M:'J:OlIC, :llIoru, IlO.rcbhc 'cmere 'MI1l un IllCJ\"irncnm di 11cfc7.itJIlc c 111m" ",ell" di SllIlln>OMll dei soo noerc('11uri, IIUIllIIO Ul1:I w1k"\'II~t)Ilc di Sirlll"1,).:mi, ""I 0.'iCn: I'llni'tl 1><:1" non flln<:1lC roil1\'OIJ:crc la I,;lrte ii falia chc IM'lr"bhc n:k'T1<i ,mpiu.o i1IC111Ik'llSSqlnato llllll missKJnc C"~n.~flnC': \"\1. III fIO(lI MI Anou"e. '9, ..I,

.!~'. ~IOO 1"~l1illi sono ~'llli in\.i dll Corinlo kfr, 16. Jt" Til1lOkolllc, doe.n RiwllO 'II :-ilnlllllYlfl 1000 '>llmini, di cui ,,00 di)lll('(';l.i ad OrliKia (dr. 'J... I. Si "u ritnlc~ d>c:

.:Ii allCllli llhhillllO ftlmilo II 'I1molrolllc nl, ')00 t101nini. I'"r 1'lIual"CO a Si.....CU.ll ,d. iI cal', ~r. 7(, l'imcuu l'no drcomtu:! II:! l'llludi: (I'....,.to ""l"\'I' fl,mrilO ii diff"IUIn.i di "I'i,k'rnic ("' KIi "~s",li'"l1i .i" 1\lcnk-si .i" C",.:.:inl">i (dr. "I'Ut:lllI1)U, VII ,17, "1: D,OJ)I,MO X I I I '1,
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XIV 7"7d.

77 P"'I"j....nisli ,kl1'cpiS(IC.liu ii:1fl'hbocr" nlcrl'ellllri in ....r\'i1io prn>u i (;"I;'Izi C I'fl"S>oo' I (;lInllj:inl.,.i. I Clfla,vn~si nOll 1I\''''''lIno I"lIbi'lKline <Ii lIOidllrc nk..rl:Cl\~ri J:fl'C1 (...1. nd '<'>1<> ii Cl"1>11O :al1l."SCreilO '....nllltincse flI("roitu tlollle roI.lf1flC ,I'End" c dai mllrc

TIMOI\EON

:lO' :lI

VEV 01I nQbm. KOQwfHou xul TIIIO),ovtu ndou_. [10] ToutOU tOU Myou Ol IUolh)(p(lOI. bu:{tQlloav ev tip O'tQutol"ltb<p xal naQuxov notjl(av tql Mywvt n(loUiooOm. lQl~ovn n).m nQo, cpoews. [II] 6l xu[(ltI!Q) EOlctvou tOU 'Ixhou naQullhelV, xa! LbuoxovtOs u<p n)'dovts cltJl tWV nO).~II[Wv, 'Inov oillevos Qlltil xat TJXU ).e!neoOm TlllO).toVto li n)'1]On uvullew neQ~Un~lV, QUS e:uOu nhi:Muoev !!IS AI13U1lv, aioXQws Xat' ouAva oylOllV v6QHUVOV lht TWV xelQwv epEls rlxeMav. [21, IJ Til {f ouQa[~ nOQ'lv TIIIO)'twv EnL IlXllV OuvtEtUYllho. 'OS bt tllv epUY'Iv nuvOvovto xul tlIV EQllll(av MIQwv tWV vEwQhuv, ye).v uutoiS fnlfl tllv vuvbQlav TaU Mywvos, xul nEQlrVu fxilQunov fV til:t)..el IlilVUt(l TC!' cf1(1ouvn Tbv KUQX1lov[wV O't).ov ntj ocp unott'iQuxev 111 12] Ou IIIIv 0).).,0 TOU 'Ixhou CptO'IU' xoiivtoS ijn xut tllv )..PI)V ou nQolt:lltvou Ti]S n)..IlWS, &n' fllnetpuxbtaS olS xute'ixe IltQt:m, xUQteQo'i oum x(d uonQOOllXOIS, l>u~)..wv TIIIO)"twv tllv VUlllV. UT Ilv fi f}tu~tUtOV ;IV nUQt'.t t QfiOQov tO\l 'Avltnou :tQoatl3a)..~,,l'} UI }J.ou b' EX til 'AXQa biViis llO ixt)..euev trlLXEIQE'iV, WV 'Ioias l'jyei:{t' KOQ{vtho taU b Tl'houS inilYov fn{ '[as 'El"Iuto)..S .6.elvQXOS xa! 61111QEtoSlll oi t1)v umQuv yayvus bt KOQlv6ou l3oil{telv. [4] ~ Alia bt xal nuv tuy,Oev tilS fep6bou yevolltv11S, xol tWV nEQl t6v '!x:tIIV vutQu, ntvtwv xut epuy6vnov, T Ilv )..WVUL t1)v n)..lv xm xQ.tOS xut Yl!.vtoOm tuXtwS unoXe!QLOV xnwvnov tWV nO)..llltlwv [XUlOV &vOl!tvm tfi nilv ILXOlltvwv .vbQuyu{tL~ xul til IlLVtl]n TOi!

len7.3, quanta meritava, con ii consenso dei Corinzi c di 1imoleonle. (10] [ mercenari divulgarono quem: parole ncll'accampamcnto c Magone, che cercava da tempo un prctesto, sospeno ii lfadimento. (11] Pereio, nanastllnte lceta lo pregasse di rimancre c gli spiegAsse qUlll1tO fossero piu l1umerosi dei nemid, Magonc, ritcncndo di esserc inferiore a Timoleonle per valore c fortuna c non sllperiore per nu mero di soldati, levo subilO le ancore clamo in Libia, laseiandosi sfuggire dalle mani la Sicilia con dccisione disonorevole e irrozionale. (21, l] U giomo seguente giungcva limolconle con I'csereito schierato per la ban:tglia. Quando i soidali furono informali ddla fuga dei ncmiei c videro che gIi arsennli ernno descrti, venne loro d~ ridcre per la vih di Magone; girnvano per lu ciu, proclamando di affrire una ricampensa li chi rivc1asse clave fosse lmdlltll a nascondersi la flOtlll cArlllgincse 111. (21 Nondimeno Iceta era ancora ansioso di combaucrc c non rinunciavA ali'occllpazione deUa dn:l mu si tcneva ben slrellO alie zone lo suo poss<=sso, slrlllegicAmcnle forti c diffidli da assalire. limolconte divise I'csercito: egli lo pcrsona landava I'altaeco contro la posizione piu forte, lungo la corrente dcll'Anapo7'.l; {J] comandava ad :tilri (di cui em li capo ii corinzio Isia) di att:1CCllTe dall'Acradinn.'lt"'; Dinnrco e Demareto Mt lche nvcvano condollo l'ultimo contingente giumo da Corinto) guidnvano la len:a colonnll dei I'eserdto contro Ic Epipole. (4] L'ultncco fu lancilllo contempar:meamente c dA tu!te le plmi, gli uomini di Iceta furano travolti e mcssi in fugi" Se dA un lato c giusto attribuire aI valore dei comhaucnti c lIlI'ai.lilti dei comandllnle il falto che ln ciu fu conquislata di for!:a e rapidamenle soltomcssn dopo che ne furono scncciali i nemiei,

711. 1'lulK'O' o: nl<JIlO~O lXVI 69, ,) ~llrihtli)('\ll1O lId UIU J.:ci>iuoc i'r.azi,,,.. ~k di ,\bh"O'1C I'~Jl"nlUn:lrnrolo <kll~ lIolI:;l "'"allllgilld<: du SiroN;Uu. Con~~I" ]">I>c:nlurnroIO Iln Irol'I'" fu\'UrC'\'OIC' a TinlOku.uo: Jc:i duc- aUlo,;, ~ puo undie I... mure: eho: M~ROI1C 5i. I'~rtil.. d~ Sil"lleu~u pC'rdl' O:TlI!tiuntu J'C1" lui ii momento di loroue in PlICrilO, non ~do imcr\'S)C .Ii ClItI~l:il1C' intO:ln-ni,c nello: I.>llo: lN GK"ci. Se li r~mmcntll eh<: la nonu 'Rli ordini di l\nll"UC lI'\"'~ gii> l..sciuLO lo SCMlO, C<lll~"ntcmlo ai rinfor,.i ll'"h'li .1.. C",;nlo {Ii rllAAiullllC'C 'lilll"I\""'I" e .. r.lC'ssilla ,Ii Slacwrsi dai Cllrtllginr:si. Ii puo unche l><:nSllre ch., l1mukontc IIIJhi" d\"C:iw di IIlCllCClllC SinlCUS~ I'mpriu 1'O:le11 la IIII"'''''U u.nnui "u"l~ di Curt,lllill\.,.i. 79. Nu,,, ...tuI'IC 1'111tarco s.ri.... dI<: k"llI O:rll KllSioso di eoml.>~lCc'c, IU.II' .",,,bN ch" si 5i;1 nolto "kUll cvmbauirnroto. Timoko01tc aUUC<.1l lu cini> ..lu nord lIu0180 i1lium" t\napol. kChl pu'" ~\'o:r tronlto di csscrc luglilltu fl">li d. Uooli01i c "cr dcciw di riti

t'~Di. AI 5occn!lO (Ii Timul\..,mc IKlI:rc:bl:><: m"l c:ssc:ro: Sinto nlntnCO I'~pp"~:gio .Ici Sinto cus:oni lInmrn rc:sid"'lli in till:i. 110. L't\er~di01~ cru lli~ ndlc m~ni di '1illltlkOtllC (dr. '8, \,1. <)I.\'S10 sillnilica c1,., pi .1000 lIomini C<'" 1iumb:llllt (\"(1. ~o, d, hiSOJollU1 uAAillllj:erc i pill di 2000 I'ICsellli in Ortilli~ kfr. '.\. '\'1): si Il1l1tll\'P, dllnque. di mUI forl'l co n si(ler\.,,,,[c... . ... III. llinnrt;o o: 1),,:1nnrcto 5e1l11>11111O ,la itlcmificKIC con Itli UllltllllnU sostcmlOl1 dI 11' lil'l)() II, 1l":fl:(i,m:lli d", 1)111.(0:""IISIl (,11. ~~,l. IillOOl<: .ldlK ll1Kdrc ,Ii 'ncnolconlc 0:111 1knlU'ctll hd. J, 4): se: si Il1Itl~ IIi un non,., Ji fllmiglia. lJc:murclU potro:bbc: nKrc ~tKlll purotc di limoko01le.

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21 - 22

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T~V TWV KO(nv{t(wv JTotV UmOTouoav. e.i OlUntl1).euxI'.V OTOO. bllOU xol oeOt!IOII#:vOU ;<1 vevlXIlxOTU UXOUEIV TOU VOQo, (7] OTW
eUQolloUv at 1TQ(IEI. xal TOOOir(TO) T<il X(laEI Tmv [QYwv T T(lXO; ii TUXI) 1TQooiOllxev,

(5] dall'ahro la fortuna di Timok-ome, come se gllrcggiassc con iI valore delJ'uomo. dimoslr chc era un suo mcrito se dei Corinzi nes, suno mori n fu ferilo, affinch coloro cht: ne fossero informati ammirassero la sua fortuna piu che i suai merili. (6] Non solo, infaui, la nOlizia si diffuse subilo in 1tI1I" la Sicilia e in Italia ma, dopo pochi giomi, in Grccia si parlava o\'unquc dei grande succcsso, sicch la cill di Corinto, che non sapcva anco1'll se ln flolla avesse compiulo la Irnversata, appresc insicmt: che gli uomini erano salvi c villoriosi, [7J Alai punto le :w.ioni riuscirono bcne c lama ve!ocil:i di compimemo la sane aggiunsc alia bcllezza dclle impn.:sc. [22, I] Divcnuto padronc della rocca, non ebbe gli slessi scrupoli di Dione n rispamli iI luogo per 1:1 bcllczza ~ la sontuosit dclla cosl1'uzionc, ma, volendo (.'Vitare ii SOSpcllO che avcv:t discreditato Dionc c pai lo avcva ucciso, proclam cht: dei Siracusnni chi lo volesse si presentasse con uno Sl1'umento in ferro c partccipasse alla distruone dcllc opere di fortificazione, coslruite dai Iiranni lU , [2J Poich tutti salirono, rilcncndo inizio solidissimo di libert iI bando e qud giomol:U , ahbaucrono c distrusscro non solo b rocca ma llnche Ic case c le tombe dei liranni. (J] Subilo dopo :lVcr fauo spianarc i1luogo, vi cOSl1'ui i IribunaLi, facendo cosa grotll ai cilt:ldini t: facendo prevalere la democrazia sulla tirannidc. [4] Avcva conquislalo la ciuii ma non aveVll cinadini: gli uni er:mo morli neLle guerrc c nclle so!lcv:lzioni, gli nltri avcvano fuggito ire gimi lirannici lW ; neUa piazza di Siracusa. per mancall7:n di uomini, era crcsciuta una vcgetlzione cosi abbondallle e folta che vi pascolavano i cavaLli, mcmre gli staUicti stavano sdmiuli sull'erha; (5] le attre ciu:!. tr:mnc proprio poche, si entno ricmpitc di ccrvi e di lll11iali sclvatici c spesso chi avcva tempo libero andava a cnceia !lei sobborghi c vicino

[22. I) revolUlVO; b til; XQa XU!,?LO. oux frru{te ,MWVL mut :tiJo;. ouo' lf4!louTO TO t6l'wU Ola tO xllo; xul tI)v :rOUTI!"zIUV
til; xUTeIOXEUI)i. ).).0: tI)v ixeivov blulkaououv. Eh' unoUouoav nolJlluv q>U),UIIEVo. ixi]QUE tmv IUQaxoolwv TV (k>u).6,IEVOV nUQfivUl IU!t OlI)QOU xal ouverpl.<:tTEoOal xUTaoxurrtOIIl!Ywv tWV TU(laVVIXwv fQullTWVII.!.

121

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OeQlu rrol11ollevoI fJt:lkalottllV tO xi)QuYlla xul tI)v iUlt(lav hElVl)V"'. ou 116vov t~v XQuv. xal t oixla xal tO: IlvilllUf(( twv tU(lvvwv vhQe\jluv xal xUTtoxa\jKlv, U) Eu{hi b TV Tnov OUvolw).uva, vqlxoblulOE t. bu<oTil(lta. XUQttI"lVO tal; no)..{. TUl XCII tlj TUQavvtbo unEQtQClv nOlwv t~V b11lloxQutlav. 'EnEl bt tl)V ntv tO)V oux ...lXE no).ITa. u' TWV Ilh iv Toi 1TOU,IOl xai TCli O"TOfm OLcupOa(ltvTwv. HJV bt T' 1'u(lavvlba;

141

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xal (Jol)EiClv el!q>uoev ).llv. mOTE TOiJ; i1tJTOu v uUTfr XfClvtllEO{)Ut. T1JV InnoxllwV t\v tfi x6tl XClT(lXl!I'lhwv. 15] (li /'I' ).).m n6El n>.~v ltuvn:w lyw\, tMepl.Ov ytvOVTO Ill!uw{ XCll UUWV YQ!wv. v bt roi :tQouorlOl xed 1U!Q{ TU telXI] 1TO).).UXl ui OXOl)\' YOV1'l!;

I)i""e ,i cru UPl'u'IO 111111 di'lm1.iOllc <leUe forlificlI1.ioni ercuc dai Dionisi .'11 (lI' lilliu c di 'I""'h) enl ~lIllu IIC('\ISllIU cru Elllditle {e(r, ()iol/<' H. J). I~ II IllleMo pilOU> lid ~~eronlo d.,c nilX!~W Uleo1.iOlllllll 11Ilrlenzll.li Dionisio Ill'er Sim,'uMI (XVI 70. I'~l. s.:colldo DI,,,-I<11o I 1I1l(lk~1lIlc oncnne lu rCSLl lIllche dei (oni 1i<l110 ii comrnllo di Dinnisin li. ui quali r~... liruJ hl1il~rl~ libM. .1: \'d. linche (>9. "lo 113 Unn fnl"-' simile in /),'o"r ~o. 3. \'el. mel" ~8. ,1.
IIJ.

8.1. Colmu ehe U\'C','illlll fUl!l5ilO le linmnidi enUlO prohLlhilmenlc i Ilohili simcllslmi. ehc si erano tifulliLlli prCloso ke1" (\"tI. 1.6). Pllllllrco pOlrdlhc linche riferirsi "i <fcmoem dei simcusani. {uAAiri dOll1n eina ui rientto di Diu"e d:l u.)lIrini (\'lI. Dio"" 41. d. (ilHO "'...."'nuIO nd 3~(,. f. IInchc I'rn\d,ilc ehc 111111 pune ddlll popuh~.;unc sinlCuslHlII si si" rifulliLlILl ncllc forlclle S!':ltSC sul Icrrilorlo (un Ilrccl1no II; 'fI)O~l,lIU e "I fa\'ure t111<:!ol; IlimOS1l"ll.ln "crso 'j'imoloonle in OIOIXJKO XVI 6,. _I c 10.1) ma !UllO qucSlo 110n L1\'r~ reso Sir~cusLl to1ulmenle .li~L1billllLl.

.l,

T'MUAECN

btUVljyhouvlI.', 161 Jllxoue l)' ouel twV ev Toi fQllUOl xul fllQou(lIOI XTOlXOVHV, ou~ Xatt~UlvoV dS tl)V J'tOLV, (tu 'P(I(x,] xa{ 1'loOS liixe J'tt'.tvraS lr.Y0(lftS xa( J'tOLte(nS XO( ~iIlLUtOS, iI; wv vhpuoov autoiS ol1teiotoL TWV t\J(I(lVVlllV IIb 171 [bol;e tqJ TllltJtovn xol toi: I U(lUXOO IOI 111 YQUlfll 1tQ6S TOUS KOQwf){ou, 1tWS 1tt'llf1WOIV Oi.XijTO(lOS ei To. Iuouxoimo tx Ti) 'E6.boS. [SI ~I-I TE YUO XWQa ox o l.6.tetV i"elli, xal lToV J'to~eltOV ix J\l~IIS lTQooebtxov'l'O. ItUVttUVOIIEVOI TOUS KOQXljov{ou mu Ilh Muywvo OUTV VlVTo (IVWTQUQwxtvat TO OJlm, bLU n)v OTQUT'1yluv QywOhTa, mltOUS bt ouvuyuv IleyI]v iJVUIILV, ms EtOU WQI blUfl']OOlltvouS ei Ilxe(uv. 12}, II Tli:lv 6t YQOI"I(nwv TOtWV tulQU mu TI,IO),tOVTOS xOln?OhTWV, xaL :rQto~ewv lta J'tOQOVTWV !uQoxoolwv XOL btOllhwv [J't 11IfI16IjVOI njs rr).r:wS xul yevtottOl Itt'.thv fI; rroQxi) olxlO'T6. OUX ij(moouv oi KOQlvOIOI n)v JI~fOvel;{av, oubl! JI(looeJlohjoov ~ouTOi n)v JTOlV"", [2J lt.t JTQcltOV 'Itv i:novTe mus {eQou ~)'WVUS v til 'EHf1!h xu! TU IIEyloTa TWV :wv1lyQIW.JVII'I, UVI])'OQf.UOV rr6 X11QiJXlllV, n KOQlvlhOl x{tTaeuxTes TI)v h IUQCIXOUOUl TUQuvvlba, xal tOV TU(lflVVOV el;f'IJuXTE, XflOOI !uQflxoolou xal TWV U.wv !lxelwTWv TOV l3ou).llevov OiXfiv n)v Jl).lV iEUOt(lOUS xal flUTOVIIOUS, iJ't' ioo&;: xal lhxa(Ol T~V XW(lflV btaaxovTa' () I fl1etTfI 6taJlf!II1tOVTES yyf!ou Ej; T~V 'Aolov xal TO viloou, lTOU 1tdOTOU fltUvOltvovTO tJV IjlUyo6wv bllJ1tUl,llltvOU xUTOlxeiv, lWQEX(touv thUl Itt'.tvm dS K6QlVOOV, c KOC'lVOLwv (tOlpai] 1t0 lllTl)V xal lToia x1 OTClUTljyou JlOClEl;VTllJV [MOl TtmlLv

aUe murll ll' ; [6] non ubbidivll nessuno di coloro chc nbilavl1no neUe fortezze c nei castdli n scendevllno in cittil ma tuni provavano orrore e adio verso lu piazzn, la Villl politicu e ln tribuna degli orlllori, donde efllllO spulllllti per loro la Ill:lggior porte dei lironni lit,: [7] in considertlzionc di 1U1I0 ci, scmbr opportuno II Timolc:.-onte c ai Siracusani lS7 scrivcre oi Corin1.i affinch dalla Grecia inviassero a Simcusa coloni. [8] U tcrrilorio rischiava di rimancre dt.'SCrto, mentrc cssi si aspcllavano di dover affromare una lungll gucrra con la Libia; sapevaoo, infaui, che Magonc si era ucciso, i CllrlllXincsi nc avcvano crocifisso ii corpo, irritati daI modo in cui avcvo condouo la gucrra; chc slovano rllccoglicndo un grunde cserciw pcr pussnre in Sicilh, in primavero.
[2}, I] Qucsla leuera di limoleonlC fu portala a CorinlO cd in-

sicmc eTllno qui prcscnti ambasciotori sirocusani, i quali chiedevano ai Corinzi di prendersi cura dCll11 dn c di fllrsi di nuovo, per la seconda volta, suoi fond:Hori; i Corinzi 110n ghcrmirono I'occasione per aw:mt:lgginrsi n si approprinrono dcllo ciull ll8 [2] tlHI cssi, pcr primo COSl!, si prescnlllrono ai sacri agoni greci e alie piu imporlanti fCSlivit rdigiosetl'J c proclalllllvano per mczzo di Maldi chc i Corinzi, dopo llvcr rovcsciato la tirllnnide a Siracusa c scacciato ii tiranno, inviwvano i Siracusani, e degli alui Sicelioli chi lo valesse, ad abitarc la citt in libcrt c in autonomia c II dividcrsi III terra in base a criteri di cquil e di giuslizia; [3] poi, inviando mt.'Ssllggeri in Asia c ndle isole - dove sopevano che abitav:lno mohissimi csuli, che si Crllno sparsi qua e Iii -, li esorl:lVano :I vcnire tuui a Corinlo, poich i Corill'l.i avrebbcro fomilo loro n proprie spesc uno scorta sicura, imbarClI:-.ioni

.N). Uopo la .'I\(lft~ di Uionc, Si~('uu a\'c\'~ Ilaalo ImJid moi ..1110 CaIliIIIMI, duo: I.""' ~I" lpp"n...., C1I1QUO: Mllto NiJ! hu. '/i,mJrmllt" I. "-1)' QU<$lII aniccnll"Di di IIr"ntll ~1oI"1 ~~ri~nk"OC"obbo: d"fcui dcws/lUlli ~IIUa 11OI1OI~~itl"'.... CertamCIIlc .luri f". 1"<'lI0 ~I, iI."m .1a1:lomo lli lJitl"i~;o II atia ronQui~la Iii SiNrusa ,la lI""e di ,imol.... otlle, I~rlhc )(11 sromn f"mno cQlllinui Ij-l7- j.lJ). Ohrc ~d :ll'cr cIlUS~IO Iii m"rtc di molli u". ".lIni. 111t<.'SIO ,,,,ril ~li.~lntll".'tnche ~l"l1IlMlmil ddb dllil (\'lI. l'"xo'" ,J...""'rt,,). Pcr 'Iud che rrl;l.,,,r.l'1 lo: "lere Clllu. IMl$.lI'1II1O .IlfC eh" non .lmclunu ltovursi in cuuive condioni CirI:ml": ~,lli.Il~. :1.;I~Ir"mc"io. 1\1lossi1l1l. Prob"bilmeru" I'lulurco l'$tlllcm" I;CIlCrtlliuJI le c.'mdmUl" .l,{fld, lU cui 11:1'111'11 Siru,usII. 116. l'"r I'O!ililjl~ "c~lle fslse '>ronlnsc dei linl.lmi Id. 11.6 e 12, I. 117 La formul.. ~mhro OI,,,,,nUOlI a 'limolrornc e ai Siracus:mi. )Ia ad indiorc c:he ,i fu una ddibc:nlzi"oc 'IOIM>1arc; i: signifiC>lli\'O chc: la posinonr di '11mo!ronlc \~. di-

Sli"Ia d.u q\ldl~ dd POIOO )i..~no, nlm o::cmIo l1mol...'OIltr SlrKlblIno ma ror;noo. Noo sal>lli~mo in Qual" ''Ole Timol(Olllc alli,.,;o: a Sifll("ll~ t~1lli non IMM~"Va nsen: un m~'

!.. .

.klla duil), rursc: in '1ualic~ ,li ~lkalo (\.J. I'UI.IllSO V u, j). KIi. L~ pn:Scnl~~iQn" dci Corinz; i: 1I1llllujt:lll qudlll in~. 1-1; illl'arlirolaro:. t;COu" in "neram!'i; plls..~i la IllIm!>1 :T~t.lIv~~lu chr.,"ccl-.:IUla </11 t1clla~jOt1e. ulludc "lI'lI;Ulo ,li~iI\t'"
tCliS:llu prt'SI~1U .III Corilllll. 119. I s~cr; 1I1loni c Ir pi!1 imponllnli f~"'le rcligiu,e dei Gro:ci sono ILli aRoni p~nell". nid: II' Olillll'iaJi. le l'ilidll:, It: N.. mce, lc \)lmichc ; <lllC>Ie uhime ~i 'Noll:f:Vunn a Curinlll \IW1i Juc anni. Se: la IlrtldlllllaziOOC' 1I1...~'I1llr in "illlicunll fcsli";Ii, qUCS10 cornJlOn ii u....

lli~lrulo

:o<:ot,efC d; UII lunllO IXnoJu.

680
eie; IUQuxo6011.

TIMOl\E12N

68,
c capi che li :wrebbcro port:lIi a Siracusa. [4] 001>0 chc qucsto pro clama fu reso noto, la citlil conscguiva III piii gillstll e ln pill belltl looe e ammirnzione, paich libernva dlli timnni, slllvava dai bnrbari, resti tuiva la terra ai ciua.dini. [5] Ma gli uomini nffillili a Corinto non erano sufficienti di numero e pcrci chil'Scro che si a.ssociassero a loro coloni provcnicnti da Corinlo e dai reSIO delb Grecia; divcnrali non mcno di diecimila, llpprodllrollo a Siracusa. [6] Ma gin mohi, provenienli dall'halia c dalla Sicilia, erono alfluili pressa TImoleontc e fm di loro - scssanlamila di numcro?O, come ha affennato Alllni de'J' -TImoleonte distribui la terra, vcndelte 1<: case per miJJe talcn. ti'J2, [7] sia riservando agli anlichi abitanti di Siracusa ii dirino di acquistare le propric sia procurando nbbondnnz:l di danaro ai papolo, cosi povcro per qucl chc riguardava sin le nlue neccssit sia b guerra, da mellere in venditllllnche Ic statuc dei tiranni: si VOl su ciascuna e fu presentata una accusa, come se si tratlasse di uamini che presen tassero ii rendiconto'J}; [8] dicallO che, appumo in quella occasione. i Siracusnni risparmiarono la st:llua di Gclonc.l'antico lirnnno (gli ahri furono riconosciUli colpcvoli), perch llmmirnvnno e rispellavnno I'uamo per la viuoria. riportllln nd Imera sui Cartagin<.'Si'''''.
[24, I] ln qlleslo mexlo la cill:i si ria.nimllva c si riempivII di llOmini. alflllcndo in essa da ogni parle i cilladini. limolcolllC. volendo liberare anche Ic 311re ciu ed csrirpare complcla.menle dalla Sicilill i reEimi dei riranni, m:lrei COlllro ii loro lerriloria: l"Ostrinse !cela a slaccllrsi dai Carlagin<.'si, ad accellare di abbatlere Ic acrapoli e di vi-

["I K'l(ll)OOOlil~VWV b TOTtIlV. ii Iltv 1I6).,l t" ~UHlIt<lTOV >tul x',llOfOV .:te:).(~llj)VI!V eltlllVQV )tul tflOV, eeuOeQouou Iltv ll twv TUQvvwv. O(~1;.OUO(l 6' n TWV fJu(lfJQwv, imoblouou ! Toie; no!tm TI)v XWQuv. L:;:] ot 62 OUVI!06vTf de; K6QlvOov QUX VTf xuvol tO lIhijOoc;. ielOllUuv ex KOQ(vOou xcii
ni 11C; 'Ei.{to ntlQoJ..oflei:v ouvolxou )tal yev6'II!voI IIVQlwv oux

tMnou. xutenl!tJoCtv de; IUQuxoou. [61 -'"16lj bt xul TOOV t~ 'lto)'lu; XUL llxe).(u :tool TtV TIIIO},fovTI ouvcb'60elouv. xul
yevollhou; aumie; tQXIOIIUQlo~ TO nhljOo \lO, WC; AOavu; 41 d(H]Xe.

17,1 ~IIU ~Ih imo),eutllfVO Toie;


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124. II Onll bi j :tew v!;W1tUQOOII xal nIIQouI1hIIS, 1tI{lQevtwv nuvlUXttEV EiS (llJujv tWV noI'fWv. ~ou'levo TIIIOtWV xal 'fS Uu n),elS ),eu{tEQwoUl xai navr:tatRV ';xx6'1'I tij :lxe).(Cl ta tllllo......Ia. l\:tl t XWQOS OUtwv otQOtelwv, 'lxh1lv 'lh llv{lyxaoev nOOtavlU KaQX11Ovlwv OIIO),oyijom ta XQon),el

Ir. Non s"!'.l'l.Il1l~',.~I(:r, se i nuo\'i cotnni rosscru lInchc nnn'llrcd ,li otil{ine. . . 9': AlIulld~ .11 SlnlCUSl, lKl11\O IKllilioo I{i,i '~ll1'I00n<lnrc di Erudidc (dt. TWI'(l~Il~' /.(,,/1,11. ~.') I' '9:11 c, f?~: c~"lc ~1" Si~lICtl.'I" I'l'Tlin: .1111 .I' (dr. Oio",' '17. d, rl1 '~\llnn: .II ""'''''~'''(' ..'~llr,'(hcl 111m: cjolh c"nllllU I'III'COI di l'ili~IO, chc si illlermrnp'...;1 COll I ,"'no )~ \h (SII 1-111.1" \'d. le rHllc II Di"", I I.1.6). Dei r'llr~'~(, .li Alllnidc .. li'" rirnu.lc due 1<";IIUln;lIm~c C \ rOlllll11emi (/:Grll'JI ,6:11: i frllUlmcrlli ~ c.l "'1I10 con~cr\'111i dll 1'1.1I1"~O "dlu l'ilu Iii '/;'11/111..",/<, llli c;< .l7. 9). 9 l . limuk'Ol1lC,. <'u,; s~nbr~, I'ro,;"d" IId IUlII ritli51rilJII~i""c lolllle di lerre c di CUSI': '1"'':\111 Cr:I SI;1l11 III trchi<.,;ln di Er"didc e <li IIJl>o"e, clli lJionc si cm "J>I'0SIO <--d. f}ioll/, .l7, )6 e 'll!, /ii. r:. hllcr''''~llIl1C dl C Alllnide, "" d'1tlllcouim ,;i....cIlSl1nO Ilmiro di Emdi-J"

Se ,blb Sidliu c J;,lI'!tutiu uflluiscollo !'tCMO '!irn"lcollh: M:ssmllumitu 1l0lnilli 'IUC'1lJ ~il{llifi("~ che I" Siciliu nnn l"m Iprl;,"llellle "ClIOIK,blU come ,;cmbretel.bc .I" ~J:
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1\"(1. b n'1(" 1'''...'.J'11Icl t. (0150:. nulc <III Sir"e,,~ . l'ffll'riu" ::jolU;I" <lcllcnl~I;\'O f~llit" di ri<lislribuirc lcrrc c c"sc. sb dllllO d" !')ullrco in (IUnlO CUnl,";I". <)}. 1.9 wntlilP llubblicu {kl1c )1"1UC dei liolllnLI'cr iI rmxl" in clli si rl'"lin" Illr<K"'5' >o. rcmliennlol. st.1nbm dC'Scrh-':Tc "nu jol<'5liotlc l>olili,:u di lip" delllocnnico. 1II'rm"\c<li. mcnlo i:, fmw, .lu colloc"rc subh<l .k,po III .Jislrll1.ionc ddlc (otlili,ul.ioni di Orlilli" C III dcei~i"ne di ..-omuir...i dei rrilllllHII; tdr. lJ, I')). Ll mmi\'lll.i"rt<, 1>011 (u ,..,10 id'vlojoli<'" mllllnehe economiCLl: lo rioll1llsec I'lul"rco c Di"nc Cri"".ltIm.. \IllllhllljolC d,C le ,;IUllle, in bron~", {uwnu rusc pcr riell\'lItr1e rncllllo (.17, 'lIo~tl. Inr,,"i. d,11 t:1CCOllln ,li !'IUlllrro. tisllher;, hCll preslo ehc 'lil11oI,1>111c enl in dWi",hil I'cr 1"111"'" i 111crcclHlti. 9,', (;,.lune 11\'C\'" SCOlltill<l i ClltllljolinN'i Ild Imcro ne! .IKo l' III SII:I \illuti<1 cm slllhl pllOljol<>llUllI II qucllu ripmhull dai Greei II Sulllmitlll .ui P<r.i'lIli 1Ic11o ,;ICS!>O "nll" (,u Gc lonc "d. Viom' ), 8"0). ~>Ildo lJione Cri""S1l11110 {u SUl\'''111 ""dI<: mm SI"IU:1 nelln qUlllc Diunisio J crd mftil:l\lltuU'~/I11C ii dio Di"ni"" 117, Jd.

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Tilv TlV KCIQ'X'lbovlwv i!;e1tEJI~'IW eltlxQ{neLUv. ai :tEI no)J. UqIlOt{IVTE tWV ~uQflQwv'l'J ou IlVOV UUto{ 6111Y0V ev IICfl66vm,

H XU{ XQ'iltCltu ttUQEoxEuaJ;ov d T6v tt6t:llOV &:n6 tWV },IOXOIlhwv,

vere come un privato cittllclino II LCOlllini'n, {2) Lcptinc era rinnll10 di Apollonia c di lante altre piccolc cittii: poich rischiavn di csscrc cauurmo con la fona, si consegn; TimolcOIlIc lo risparmi e lo lnvi n Corinlo, rilcncndo onorcvole che i tiranni della Sicilin fossero visti dai Greci vivere nelln mndrc patrin ln modesta vila dcll'csule'J6, (3) Volendo che i mcrccmlri lraesscro i mezzi di sussislenza dallerritorio nemico c non rimancssero in ozio, quantO alui rilOm a Sira cusa per occuparsi dell'asseuo dcllo SlfltO e per defini me gli nspcni piu significalivi e qualificanli iosicme con i legislulori Cefalo c Dionisio, giunti da Corinro97 ; (4) invi ncllcrritorio cOlltrollRlo dai Camlginesi gli uomini agli ordini di Dinarco e Demareto'Jlt i quaLi, facendo ribcllarc molte cin ai barbari??, noo soltamo vivevano l'SSi slcssi ncll'abbondan7.a ma dai bonino ricavavano anchc danaro per la guerra, [25, I] NcI fraltcmpo i Canagincsi approdaoo a Lilibco coo un escreito formato da settantamilll uomioi, duecemo rriremi c mille navi che lrnsporlano macchine da guerra, quadrighe, abbondami provvi. SiC e altro maleriale bellico, come se non nvcsscro piu imcnzionc di combattere una guerra di sctlore ma volessero scacciare i Greei d'un sol colpo da IUlla la Sicilia 100. (2) lofllUi, I'cscrcito era sufficicmc a
9H. Dinllrco e Dc:m~rC1O ;I'"C\~J'M) llU;d~IO ;n Sicili~ i rinf017i ilwiuti II limule'Untc ,IJ Cmimo: \'lI. 16, )'4; 19c 'lI, j. 99. L'ill\'io ,Ii n'erccnuri II 'Uo:chl'AAiuro: 1'/o"'''I.'(nw, C\lrtugin~ e lIlI 1It10 ,li o>lilil;' c )tiU!lifi<::llu rc..7.;onc cli C:II11111inc. And,c 'IimolCOlllc imcn"Cllnc milil:,rllll'1l1C rontro En, Idlll, chc ronquiM lsu Enldla 1"<1. JIII"o, ,K)lll 6Hl. Fumn.. I''''llrio i iillCc:osi mililur; c ,Iilllonmlid di 'limolcolllc, ,k>criui ulIll.illtncme du DlonllNU (XVI 7,1, II do:lcrminllrc III rCllziont Cllrtu"innc, 100, I I"cllanni,'; Jd CUr101);incsi sono .I"critli lIucho: du DIOIlOKO (XVI H, ;, \"cl. :Inche 77, -II, che culloe'l I'iu..usiolle nclI'unnu Ho/I9 (Ihul, 77, II; il iillccnsin. tifcri mcnlo in Plulutc" ('7, I I ullIlC$c TlIrlldiollC (m'lllIliu/Kiult/lol conscnte di col1ocurc I'in ":Isio"c Uel!1I lurtl" prima"cm j.l,. Lc forl.t' cllrtuginoi 11<)(\ M:t1Ibn'no pllnicol:1rI1.cnlc im, pOllenti sc si t..msidcnt eI'e M:IIlOllC (III cnlnllC/ 'lu;llche 1111110 primOl /lei porto di Sir'Jcusa cnll ccntc>cinqu'U11:111Ul'i c :1"c"U f"uo .hurc:orc M:'~lInll'l11il" (,uui (dr. '/i'",of,YWf.. '7, .), scn1.U II\"O:rc nlllo:ru nOUu :li suoi orclini (tl1In: 1lI1,'j crllllU SItIlQ slrcltO ull'Umam!u di 1\11' nnlle, dr. llp. 19). Proprio LI climcn.innc dell'~'SCrcilO cllr!u,Ilil1csC inducc u rilo:l1ere cho: 5cOIM. dellu missiollc (ossc solo risl:lhilirc ii cumm1lo di CurlUllinc sull:l cpicru~j;l, llm'c si ClltnU \"crific;lIO: numcrosc ddclioni (\"fI. 1:1 tlIllll 9"))' Inflllli. 'ltt:lIlc!O ncJ .196 ImilclltlC ui hlCl'''' prim:r M~.",iI1U, poi C~l~nill cd int,uc Sifll\'US:t, CnlrU nel "mil> di Sil"1lcu,,, on elue et:tl!lM:imlllllU1:1 nlwi c fecc ucctlmp"re "ieillo ullu cllii Irceelllomilll funli c lro:milll CII",I' Iieri (DIOIXJNO XIV 6J, 2'j),

12S,

I] 'Ev Toim{.l b~ KU(lX'lbvIOI XCltUltUOUOlV Ei t6 AIu~mov,

YOVtE bTc't IluQI6ba oTQato XU{ T{llilQEI lllaxoo{u xal noia xl},la, XOlllJ;oVTCl IlIlxuv xal tt6Qut:no xal oitOV ('p60vov xal tl\v 1i)J.llv :na(laoxf!tJflv, w oudn lfOll10611f!VOI XClt Ilt(lO T6v n6bllOV, H' IIO noll IlxEUa tSl!OOVff toil -EH'lva 100 121 ;jV y(l ii

li), Som. I'unno j41/i Dioduro r~CCOlll!t chc TinlOlromc ~al; Lnmlini, dc,,'c !Ccl!t $i cm rifu)ti~lo l-on 1"1 ronsiJer<:\'Ole ncrcilo h'cl. ~nchc 'r;",oInmlc' li, 1"'), m~ ,Ic"'cuc ri'llInciurc "ll'u':K'flio c si clircne rolllro En);i..,. Jo..c cn> lir~nno Lq>line, Akm", lime . lc:ollle cm iml>l.l;mnu nell'lluc:Jio di Engio. !Celu m~rCki canlro Sir~cusa c b uCtli mi. !t"cOldo l)(r$t) Il>olli lIumini, rilom"'!t Lconlini UJIODOKO XVI 7"l, "l'-I). Fn""" u st'jluilo cli 'l~lnl!t sconlilhl 'nuM.loomc impuS<:!t !cclU te condizicmi rie:or<!Jle du Plul"rco: ftIi itlllMlIlc 1ft TOIllI,,'rc 1';Inc~nz:l eon i CllTIllllinoi per il.Olurlo polilie.-JmelllC (o..... Icclll e 5lrcUIl fnt CUI"niu c SiruC"~II) c di uhllllll.-rc le fnnitiC\loni pcr rcndere pi.. \"ulncmbile lu cilll'" Lu l"rlll dllllso/:I forse .it/nificu che kclll dl...C licenzi:lrc i meTl~nllri c pUrll'Cil';Irc, in condi, zioni cli Ulluu)t!iull1.<l cOn Illi uhri <'lludini, ullu \'il:l polill'll hel" per Erudiel c , IJil.m.. H, d, 96. Su LClJlinc .. cI. III nOll1 prc'Cl"(l~nle, 1'0Hcbbc Intttarsi di lIn fi~lio <li LClllinc, frll' ldl.. tli Dionisin ll~\l cui \'cl. I), 101, ii colluoorulorc c ucci>orc di ClllJil'lM' (..el. Dio".. )11, 6). L~l'li>lt" cun,.. Dinni.in II, si nmscllllll u 'Iimolt-onu:,I", ,ul"'I!l1 "ihl <:,1 i: ilwiulo II <:",il1l<>. Solo se t<:l'line fo~se SUIlO sinlcu~",1O di orilline ~i sl'i~gh~rebOc lu frUM' Illllllll'dl<'ll "I1CIlII madre pUlrill"'l'er inelicllrc Curinr<l. 97, Titllulool1lC IlI"'itll'opcru di ricoslrrJzinllc de1l0 slHto Cnn l':lilllo ,Ii duc lelli.ltllori ~'nrim.i: IlhrCtl:l!1lO 11"1,\':1 fUllo I.' t1:((:IIt> di fure Diooc (Dimle' H, ~.,,). Se ii m"dcllo coo sli1UZiolllllc e '1l1c1lo cUl'inzio, e iml'roL:lbilc chc ii r;,ull:IIO l...cre Slllt:IUllU cosliruzionc dcnmcnllicu ('ullll n"'lilllziol1c di Corinln \"II. ii pusso 1'lulllrdll:o )til! cillOIU c Jc nOIC). /'l'r Ic prime I1li'IIIC 1'11'SC d" 'limok'onlc u Siracusll ..d. DJOl)ONO XVI 70, ).6,

I"'''"

T1MUAECN

25' 26

VUlll C!;UQXOUOU xuL ln) VOUOVtu Inlb~ 6lelflOuQjlhou im' ~niIWV ouUatll!oOul IIXChIltu. IJI nUOIIE'YOt b Jlo(lOeioOm TI)v
cmxQ/~neluv mhlv, eilOu llyjj l'tllO TOUe; KOQlv6Iou ~XWllouv. 'AobQouj3" xaL 'Alllha OTQUTllyoUVtwv. 141 Tile; .yyJ.u ;tw; ei l:ueuxouon tUPIXOllvII, Otw xute:.lIYljOV ot l:ueuxOlol l'teO; TO IleyeOo Til buvllew;. WOTl': II}"S Tlil l"IllOUovn TQIOXIiouS iutO TOOOUTWV IIUQt(Ov l'thU ufl6vt TOllllom ou\'(el;)eU'eiv'O'. I~I ot bt InoOOIpQOI TUQmuoXiIOI TO JlljOO 1'loUV' xi TOTWV nuOl oov Xilot xaO' 6bv l'tObEI.hiIlJUVTt ltveXWQ1louv'O. J OI;X YlU(V.OVTD IO T11IOlloVTO. u},},lt IIUtvOJlhou l'tUQ' iIIX(CtV'o,. (xulJ l'tQ6 el'tT(t ItUQtbu :I'Oelllwv 'luit l'teVTUXIOXtJ.lwv l'tel;lV XCI! XLJ.huv Ll'tJll!WV jlabltovTO. xui lUQtWVTo 6Qv ~lltQWV OXtW T~V bvulllv uno TlllV IIJQuxouowv. Oev ore owO~Vttl Toi q;eyouOlv o,e Tmp~vm TOi ]'[[OOOlV (lUtwv I1e;fIV, [61 TOUTOU; Ilh OUV TlllO' hh"v xl!Qoo l1yetto :TQo TII; IlaX1l; q;oveQou; yeyovTU. mu ' ~H.ou; blQ(lWOU;IOoI XUT. TaXOS lhE l'tQO tOv KQl'IIOOV JfOTUIIV'o,. o]'[ou xal TOU KUllX'16oviou; ilxOUOI! ouvltllUlV.

sottomctlcrc i Sicdioti, anchc se non fossero slari politicamentc infermi c nun si fossero rcciprocomcntc porrar! alia rovina, [3] Avendo appreso che i loro domini erano slIeehcAAi:II!, subira, ller ira, moreiavano contro i Corinzi, agli ordini di Asdrubale e di Amilcarc, [4} La notizia giunsc vdoce a Simcusa; i Simcusani si sgomentnrono tania. per le enOTmi dimensioni dcU'cscreito, chc ii stento tremib, di tante decine di migliaia ehe cmno, osarono prendere le armi e paTtiTe con Timoleonte 11lI, [5} I mercennri crano qUllllromila di numero; di que, sti poi. eirea miJIe si fccero prendere c1nlla pnum durante la marcia e tomarono indiclro lO2 , ritencndo che 1imolcontc, per colpa del I'cl lU), non fosse sano di mente ma fuOTi di s, dai momento chc marciava contro seuantamila nemici eon dnqucmila fanti c mle ca valicri e portava 1'('SereiIO ad uml dislanza di ano giorni di cammino da Siracusa, per cui non sarebbe Sinto possibile n ai fuggilivi salvarsi n ai morti ('SSCre scppclliti, (6) Ma limolconte ritenc..'Vn un guadngno che cssi si fossem rivelati prima delln bauagli:l; incoragginti gli ai Iri lN. Ii guidava vcloccmcntc vcrso ii fiulllc CTimiso 101, dove aveva sentiro chc anehe i Canagincsi si Slavano dirigendo, (26, I] Alui. mentre sale su di una collina, superata la quale avrcbbero visto in basso I'csereito e la potenza dei nemiei, si fanno incontro muli ehe tr:lsl)()rtano scd:l.Ilo 10l> (2J e ai soldllti vcnne in menle chc iI presagio fossc cauivo, poich siamo soliti, in generc, ineoronare di scdano le tombe dei morti, E di qui nllto un proverbio: chi malaIO e corre pcricolo ha bisogno di scdano tll1, L3) Volendo,

[26. Il'AwlflolvoVTI ' (tTcjl nllo lPOV, v l'tfej3cd,vtf; fllfUOV xmlJ!EOOUt TO OTQ{ItEUIIO xul TI)v 66vOIIIV TWV J"IOEII(WV. ellj3h' OUOlV illl(oVOl. Ol!IV XOlll!;oVlf l<lfo. (21 xol ToiS UTllCIttWTClI eioilOe .lt Ov1 le6v I!~VOl TO UlllletOV. Tl TU IIVlJlUTU Tlv vexQwv eilOUlll!V fl'tII!IXl; OtflPUVOUV OE(Vot xui llUQOIII(U Tl ex toUtou ytYOVE, T6v nw<puw VQOOVTU 6eioOmlTOihov) TOU m'hlvoullJ1,IJI 8uuIll!VO
r~~. !'Iulurco ~,lt'llc l~i.J~r" lInu ,,,.lizi,, imp(Jr!unlc. Inform:olo .Icll':orrit'" CUrT:lt i, nt")", IUlIObltllc S.I !llIPP:,c,hr.'J "':n 1c~1'1 " "" rict"\"(o rillfor~i (DIUI)()MO XVI 71. )/. I)io, :Iom I'JCCOlIIU ~IK: I tmul"'''lIc Ib.uc dr UllUCC:I." i <':unug;n,-si nd loro ICrrilnr;o, {on"'x.... ln ,,~~lJlhlc:l ~l, "Ilc:ni, i Si,fUC\lS:llli" i nlcrC"lIl.ri c li {'!;<>r! ulb t'",rnl. L:. ~\IU pro!";t,, f\l I,cmh,. I CI~h II\"UlllO sulJ1lo comm i hurLmri ':0:>11 UIl t~crdlo di '1.000 1I,,,,,ini UM/. 78. 1'1/" nOIl ~<Jlo con 6000, com,' ..cril'c l'IUlml'O (p_lr. )J. EviJ"llIclllcm." 1't'5CrcilO di 'Ii. lIl"b'''I'' ""'J formalu du !",mill' SiruClIsllni. lremirl' lllcrccn:lri, ,,,,,imiLi IImnini (omili dll' ttli "llc:lli. (tu ,'ui krl'l, '01, l.'cpiso.li" cldll' ril'"ha dd m"rC<'llllli C nlCconl!lto IlInpi:unclllC .I" Diodoru L I sonlll",.~':l Icoppi:1 (1II;I,ndll, TimuhJl,ltc ~i IrO\'I' 8i,\ ile! IcrtilOrio di I\gri/lclll" c cnpo ,;,,11:1 " ..ohll " IIlI 1l''''CCllllrlO .Ii nO"'I' 'I rnsio. Nd mcOOlllo di fliodmu I\Oil sCln!>ru mutil'u 1'~I"'llt~' BIll, riq,illl iI (,UlU dlc i IlICrCCnllti Ilun fosscm !"'/lllti d" IllUltO ICUl!>o (l)lOl>OKU
XVI 7/1, 1-7'./, lI.
10j: 0.1 !I'UI!'" dcll"u~d,i"nc Ilel frua'lIo 'limofllllc nd.\66 (\"\1. i cUPP'\')I, 'rirn". 1 "'"11,, c ';11' \III lJC1'!>('llaAAIU !",lilko nmu II Cutil1ln, Nd } \9 a\'riL a\"luo l,iL' ,Ii 10 mmi. 1

'0.1. Anchc ~crontlo muJofO, (Iopo l"IIl'''llllIlI1l1lC1ll0 dci l!\crCt,mri rilx'l1i, lin", ll~mlc ri\'ol~c un di!cnr:;.l. tli sold:lli. r;conlund" b I'ih~ .lei Fcnici c iI SlICCt'SlO di Cdnnc

{XVI 79, ~I. II discor!<' i: I'wh"bill11cnte ~illlclinlltu d,1 1'01,11"" Xli ~(,lI, nd CONo lldla (",lcmku C()luro 1i,llCO. IO~, NU11 esi~lc lIleun I;"m" ~h~, 1l11Il:LlmcnIC, I'".li iI l10mc C.imiw: csso i: Slmo idcnliliclllO 0011 iI Fiumc Fretldo, chc SCOTtC CIL1:lt,liimi c 1\I..'UIlHl, o COll ii Bdkc, dlc smTtc I'idno Sdilllllllc. Ql1t'S'Ultilllll idcnli!iclIoll" S\:l11hm Iliil [lrllllllbilc, (blmnl11cnl" dlc Timoloontc Ilt'C\'U :Ilttm'cnlUo ii !CrrilOrin di 1\,;riIlC1\IO (",L lu 110!:1 IO~), r06. L'cpisodio i: n"ln t.J Cslnlo nlCClllIhllO d,l!JIUllOHIl XVI 79. }'4, Ulll'OUIl"O V 12. I C IIncora d:o PL.ln"AHCO, ,\fQr.J/ia (,7(,(;,D. 1 IU7. Pcr i11''''I'crbi() \'(1. SIII/II, UI, HlU urJ.lvou i'tr!ll" kihlf.i(J\lC llu Phnutc,,'; 1",.,,(,," mi"/!"Jpbi Gr,ll' I .\1(, c j7): II 6119.

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686

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dunque, libcrorli dallimore supcrstizioso (: rimuovere la sfiducia, Timoleonle imerruppc b marcia, pronuncio (molte) ahre parole adatte alia circoslanza 1011 e disse: che la corona, portala a loro prima ddla viltoria, ero giuma da sola nclle loro mani, la corona con la quale i Corinz.i cingono i vincitori nci giochi istmici, rilcnendo sacro e tradi zionale ilK:rto fatto di sedano lll'.l. (4] Infatti, a quei tempi, si prepaNtvano ancoro con ii sedano Je corone usale nei giochi istmici (come ora nei giochi nemei), non c da molto che si fanno di pino. [5] limolcome, dopo aver parlalo - come !ii deno - ai soldali. prese dei sedano, si cinse egli per primo, dopo di lui si cinsero gli ufficiali che gli erano imomo e la maSSll dei soldati. (6] Gli indovini, vedcndo due aquile ehe si avvicinavano dai basso, di eui I'una parlava un serpenle trnfluo elngli llTtigli I'nltra vohwa mCl1anelo grido forte c nrdito,lc mostrnvano ai sold:lti e tutti si volsero a pregllre gli dei e ael invocarli.

15J

Totou; iUXllUlQovto KUQXllov(OU; I'.lVUI til ).11-

1tQ6nIH lilS oxeuilS xul til f3,Qubul"iltl xul l"6.;el tilS nOQr:lu;. 161 Me

(27, il Ln stagione deU'armo corrispondevll all'inizio dell'estate e ci si avvicinnva ormai alln fine dei mese di Tnrgcliollc 110, vcrso ii solslizio di estate. (2] Dai fiume si levava una fiua nebbia; inizialmeme ln pianuTll cm nascosla dalla foschia c nuna era visibile dalla parle dei nemici, ma si levava in aliO verso la collina, proveniente da lonlano, un ccrlO rimbombo indistinlo c confuso, dai momemo chc si slav;1 muovendo un cosi numeroso esereilo. [J] Salili sulla callina, i Corinzi si fermarono c, poggiali gli scudi, si riposavano; ii sole apparve e \<.'''0 in nlto ii vapore; I'aria seum, radunandosi inlomo alie vcuc c addcnsandosi, oscuro 1(: cime {4] ma la zona sottostame si schillri: app:uve ii Crimiso c si videro i nemici che 10 nttraversavano: davami Ic quaelrighc, equipaggiale in vista dello sconlrO in modo da ineUlcrc paura, dielro diccimila opliri con gli scudi bianchi. [5] I Corinzi supponeVllno che qucsli fossero eartagincsi per lo splcndore dellc armi, pcr la lentczzll c I'ordinc della marcia. (6] Diclro qucsti si affollavllllo Ic al-

10M. Puo, (O~. (ure ri(crimcnto p quC5LO cpiSlKliu lo S!nllllllC1mnll riomlll!U <lp 1'0' licIH': Tinlull:QlllC rivclo ui sold,,!i ICiliS1Cm.lllli Ull "r"l~,lll chc 1111nund"1'1l11l viltorill" chi U\l-';.,e ,,((rOlltlllo i nemici. in 'lud 1\l0j;0, iu uua contli~i(lnc ul11105(cric<l di lcI1lPCli!P IV ". }I. '1i11l,,1""lllC l'olc\'<I. (urse. ull",uu"prc ""i sol,luli I'iml'~s..io"c hU!\I~<I .u...ilu!u dlll l'im'olllfU wn i Illuli ehe !rpSI"JrIUV~rM' ><:IlolnCt. Alio SIlOS'" SW!Ml lC1nlc lu nUli~iu. rir~'1' Mil in rin. ,Ii c<lI'lolokllJ o...1l<'lllJl.tul1llc 11l-'l-'~rhjonc ,1e!lc llquilc.

10<). CIi "l!utl ll,mdlcnici Iruc\,pnu orilolitll: ,III ".gl~ni (ur~curi SUll.ipu ",i qudli ~\"l~ltisi, per \'olonrii di AchiHc. in <Hwrc lli I'~lrodo c ""erml ne! huro \'cnll!Tl'CSJJllO deli //,,,JI. I lO. II nJ<'Se Targdinne corrislKmde " IIlU)!J!io'l!iuIol1l0: I'hl1"rcu nm.el'\'U in 1m ,,11m luOjCO lu d~lu elI11tla; SeI!c giomi Ilrimll lldlp tine ,kll1lt.'3C. cio':' ii 1;1 (llllill" 19. 7) Si:IUIO. (Junque, \'erso III mel" .Ii lliUIlllO <lei }}9 lpcr l'I'tulO dr, 1)10001<0 XVI 77, II.

688

T1MOAEDN

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EKdvou eibev unO nv Q\u'nwv l"l"QO til t;ew lha6evtUlV Ei ;(EiQu i:).{teiv toi KaQXllbovlOL ou bUVUllhou, O.' l'lUl III) OllVl'U(KlXiltiEv <ivuYKutollholl i:selttClV OllVexW Kul /'IuKvS ES E/'IlOtQoqJil :tolEioOm t f:/'IE},OfI, (9) vu},u~wv tl)v uonlbu MI Jloi]ou ineoOm xul iluQQeiv toi /'Ietoi. ibo!;l':v nfQqJuei qJUlvil xul Ildtovl xeXQilom til OUVlj{JOU, flU tl~ /'Ilt6f1 nUQ tOV uywvu xul tOV vOllOlWJllOV Otw bIUUWIIEVO. eite bUlllovlou Ttvo. w lOiS /'IoU.oi tOte :tuQtOTlI, ouvcnlqJlleYS(lIU~vOU. (10) Tuxu bt tl)v XQUUY1)V vtOl'IobOvtUlV xul /'IuQcYYUWVtUlV yelv xul 111) 'ttUelv, lOiS IU~V lt/'ltm loiUluvev i!;Ul nOQlt fl)V tll!;IV n'v Qlu/nUlv :tuQeom. xul x<rt XQH JtQoo'pQwllm toi J"IO).(!II[OI. mit bt tOU /'IQOlllt;(OU TfUXVWUU nil ouvuolnollli" K<d fl)V onlYYu xeeou inupDyl;u. OflUl, nQoo(jUE lOi KUQX1lbovIOL. 128. 11

tre emie II L C pnssavano ii fiume, urull1dosi e in disordine. Timo lconte, com prendendo che ii fiunte consenlivll loro di Slacentc dalla gnm massa dei nemiei ii numero 112 di uomini con cui essi volcvano comh:utcrc e ordinnndo ai sold:ui di osscrvarc la falange divisa dalla corrente dei fiume (gIj uni lo t1Vl.'Vtlno gi passtlto, gli 'lltri si accinge vano II farlo), ordin a Dcmarcto LI) di piombarc con i cavalieri IH sui Cartaginesi e di creare disordinc ndlc loro file ordinntc, non csscndo ancom completo lo schieramento. [7] Egli, s<:cso nclla pianura, t1ffid le ali agli altri Sice!ioti"'. inscrcndo in dascuna non mohi mercenari; tcnne nl centro, intorno a s. i SiruCllSllOi c i merccnari piu nbili ne! combauirnento. Attese poco tempo, osservllnclo I'opem dei cavnlieri; [8] quando vide ehc quelli noo riusciV:lno a venire nlle mnni con i Canaginesi, im~iti dai cnrri chc corrcvano quu e la Javanli alia primn linea ma che, per non perdere l'ordinc, etano costrcni a tornare continuamente indielro, girarsi e fnre frcqucnti curichc. [9] levando lo scudo e gridando ui fanli di seguirlo e di nverc coraggio, sembr aver usato una voee straordinnriamCnlC piu forte dei solito, sia chc j'u\'csse cosi al7..ata per lu tensione e l'eccira7..ione in visla della bannglia, sia chc qualche divinit (come aliara venne in mente alfa maggior parte) avesse gridato insieme con lui. [10] I soldnli subito rcstiluirono ii grido c lo esortarono a guidarli e a non induginrc; limok-onlc scgnnl ai cavaljeri di spingersi nll'esterno, oltre la Iinc.=a di schiefamcnto dei carri, e di portnrsi contro i ncmiei di fianca; egli rese piu fine le prime lince facendo serrare gli scudi, ordina di suo narc la tromba e si Ianci sui Cartagincsi. [28, I J Essi ressero vigorosllllH:nte ai primo assalto 11(, c, avcndo iI corpo rieopcrto du mnl7.ze di ferro e dn elmi di bronzo Ilonch la prolc7.ione anteriore di gnl1ldi scudi, s(UggiV:lllO lllla pioggia di nslc.

ai 6 tI)v Ilv nQwfl]V btQOIIl)V Jtotl]ouv fQQUllltvUl 116,

xul tqJ y.utrme'PQ;(Om ta OfullatU OlbllQoi OWQU!;L xul xu},xoi XQ{IVEOLV ciunlbu te IIl~Y TfQo~t~'-]otlt lfXQouovto tv o-

"'. I C;lrl"flin,'Si 1I1'..."n" u~m]d:llo Illcrccn"ri libici. iherici. "chi e liRI:ri (dr. 1)1(>' 1)0"" XVI 7.1. \l; 1"1. 11l1~he '/I11m/,om//(' ~i1, II. lU. l.1l !J,1l1UftUIl si 'I'olj.leni in ~"ondioni fulm...."li u 'li",,,k"Onle per qlld dle ri

I;Il"rd:, ii nUllleru dej.lli uominl. 1\l"el":mo :u:n.IICl");lILO ii tiulllt '0.000 Cnrr"flill~~i, Tim" 1'~1Il1t "l'tl'U lIi ~uui uldini U.OOO Ilumini (D'ODOMO XVI 7H, 2), I I I. S" l)nwrclO 1"1. 21. \ 11.1. 'lilllO!OOIllC 1I1l..." UlIl .,i- .000 c"l'aJicri. dr. 2~, ~.

II). Pcr b COnljlOsi1.ionc JdJ'cscrcit<> di Till1l1b'lllc vd. lu no!u IQI. 1 16. Diodoro dcscri\"c III Oal!II!:JiIl di\'Cmlll1cntc .111 I'lu!mco. EsslI si surcbbc 'I'<>hll in <Iue fll~i. TinlQI~ol1lc, JCCndl'nJo d'11le m1line. "UII,'CII i 10.000 CUrluflincsi, chc III'e\"IIUII gi" 1I1lI"'JI'Crs"!0 ii 11ul11e. c li I'O!!:C in fugll. Ncl frLlllcIlIpO, lI\'CI'1I supcru!" il c"rSll d'uc'!u" I'lnlcru .-SCrCitll Cllrlllg;ncse. chc ccrro di jlmre riparll 1111<1 sC<lIlfilllllli:i suoi!". t\ {IU~SlU jllllll<l '\cl>!'I'I" "" \'iolcnlO !cl11pom!e ehc rnise in Jirti.llhit i C"TlllJ.linesi (' ("I'orl l:i l'illoriLl di 'rinl<lk~lIl!c (Dlol>lJMO XVl 7'). )lIu. 11.

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TIMUI\EON

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(2] Quando si pass a combaltere con II.' spade e I'opem richicdeva abilil non meno chI.' fona, aU'improvviso scoppiavano dalla parle dei momi lUoni spavcnlosi c, insiemc, cadevano folgori ardcmi.l}] Poi la foschia, chI.' circondava II.' collinc c le veue, calando sul campo di b:ulaglia mista a pioggia, vento c grandinc, si avvolgcva ai Grcci da dieIro e dalle spallc, colpiva iI volto dei barbari c abbagliava i loro occhi, mCnlrc una tempesla d'acqua e frcquenli sacnc si rovc..'SCiavano dallc nuvolc. [4] ln queSla siluazionc mohe cr:mo le cose chI.' affliggcvano i \.llrlngincsi (soprattullo quclli incsperli di guerra)i ma scmbra chI.', in particolar modo, li danneggiassero i moni e ii fracasso dellc armi, colpilc dnlla pioggin violenla e dalla gtandinc, fracasso chI.' mpcdiva di sentire gli orclini dei capi. (5] Dnvnno implIccio ai Cnrtnginc..'Si - chI.' non etano anllltli nHa leggerll ma, come si i.; deito, prolcui da nrrn:tlUfa - iI fango e Ic picghc dcllc vesti picnc di Ilcqull (6] si chc cssi cnmo appcsanliti C non in grado di fur uso dellc proprie forl.e per combnllerei i Gred li faccvano cadere fadlmcnle c, una volta cadUli, crnno incapaci di rilllzarsi daI fango con le armi, [7] Ed infaui, illivello dcl Crimiso, giit gon6alo molto dalle piogge, fu innali'.nto da coloro chI.' lo atlraversnvano c la pianura circostllnle, chc si dislendeva SOIlO mohi anfralli e dirupi. si ricmpiva di ruscclli chI.' non scorrcvano nei loro lClli: cosi i CanBginc..'Si, chI.' vi sguai'.7.av:mo, si Irovavano in dif6colt. [8] lnfinc, incalzando la [empesla e avendo abbattUlo i Gred la prima !inca, quattroccnto uomini, ii grosso dei 1\'SCrcito si deite alia fuga. [9] Molti furono raggiunti e uccisi neU:l pi:mura, molti uccidcva il6ume, trasdnandoli c trtlvolgcndoli quando si scontrtlvano con i soldati chI.' lo stavano ancora allraversandoi gli nrmati alia leggera rincorsero C massacrnrono moltissimi chc cercavano di raggiungerc Ic colline ll7 , (10] Si dice, dunque, chI.', Sll Jit.-cimiJa morti, Iremila fossero cMlnginesi 1 U\ grnnde IU1l0 per ln cill. (II] Giacch per nascita, ricchc..'Zza e fama, non VI.' n'erano altri migliori di qucUi n si ricorJn chI.' mai in passato, in una soln battaglia,

QunOIIV. 121 'El1 l)' El !;!cpl\ ouvfl).,(tEV 6 :yoov, xul ttxvlI ouX iltlov 'I {looI1'l eYEyvEI t6 fQYOV. e!;ul<pv'1 1f. tWV 6Qwv ~(lOVlC1( U 'po~E(lut xatEQ(lilYVuVIO xul 1f.u(looel cn(la1f.at ouvE!;l1mTOv. I)) Et' 1f.E(l1 "[ou; I.bqlou xc.d t uXQwQElu l;6qx> bl tliV IlX1]v xanwv, ll13Q<P xal 1f.VElllUn xal xal.l;,u OUl111EllUy~ho, toi Iltv "E)"I.1]OlV !;1f.lOftEv xal xat VWtO\l ttEQlqeltO, "[WV 6~ !laQ13(lwV it\ll1U ta 1f.QOOWl1U xal xuti\otQa1f.u t ~el, llU ).,aD..ul1o uYQ xal <p).,oy ouvexoii EX tWV vetpWv qJeQol1hll. [4J 'Ev oi ltOU Ilh I'IV t ).,\IttOvtU xu! Il).,lotu tOU :uiQou;, oux ilXlOtU 6~ (3).,'l,m OXOOIV ai f3Qovtul xal nv ltl.WV 6 1f.tUyo, X01f.TOllhwv un uynt,!) xal xu).,l;,u, X)).,WV {ntOeoOul "[ ltQocnYlluta tWV ilYt!116vw.... [:51 Toi 6t KUQX'lbovtOl, oux OUOIV eu!;ilivOl tOV 6lt)..LOIIOV, (lI.),' molteQ elQl1tClL xatultE'PQuWhOl, 'tE ltl11.0 EIl1tbIO tlV, oi' te xo)..nOl n)..llQolIEVOl tWV XltJVWV ato [61 (moO') "[O( ILh roi "[ov ywvu XQfjo{}m ~aQei lioav xal MOEQyOl, (tbIOl bt rol "Ehl..llm nElll"[Ql:neom, xal l1eoovte lll'lxavoL l16.LV ex ltll)..o 11U ,wv (iwv uvuotflval.. 171 Kal yQ KQIIIlOO imo tlV bIU~ULV6v"[wv eXofhl, Jlya ~l)1] mi; lll3QOI 'lu!;'lIlho, xal tO nEblov tO ltfQI autov, U:10 lto ouvayxeta xal (p6.Qayya rlOxellU!vOV, eltlll1f.).,a"[o llullnuv ou xaf n6Qov 'pl!(lOllvwv, or; oi Ka(lXI166vIOl xa)..lvOIIIlVOI xae1tw 1tI'IatlOv. 18) n).,o bt tOU (te) XflllWVo i:nXttllhou, xal fWV 'EU'ivwv H)V 1f.QooHlv t!;LV aUfwv vb(la tEWaxootou xaTUf3u)"6vtwv, tQ1UI t6 nl.fjOo fi lpuY!v, 19J xal nohl..olllh h t~ nE6t4' xUTU)..aI1Ilvllf:VOL 6wp6d(lovto, noUou b' nOtUll fOl in 11f:(lUlOUllhOl oUllnL,tovta Ellfl).,)..wv xal 1tu(lWp!(lwv &:ltW)J.Uf, n).,E!otOUS bt "[wv )..qlWv lIPlfllhou lltlft~OVtf: oi 11'1)..0{ XUffl(ly.onv"[olt1. [101 AtyOvtOl youv h 1l\l(lIOlS vExQoi f(llOll)..Lol Kn(lXllbov{wv YfvoftUl llII , Ilya tfl n),el lth{}o. [III Oiitf y.Q yt:veOtv Otf: nl.otOU; Otf: b6!;Ut nE(lOI (lebiovE ;Ioav belvwv,

i '1";lIi, s(c<lnd<l Diodoro ~ ,lir~"S5cro 1"1l1 III li"fllC c nmrirono in pllrle per I" rcs''', clll 1....II""losi r...dproc.uncnle e lfll\'oh .1,,1 curd, Illi llhri ~~,Ipili uUe ~1'"Ue lI"i nemid inc"l

I '7. l1in.lmll non ron~'<lrdll ron 1'IUlnrco nnchc nel d~"Scri\'ere 1" fUIl" dd CHrhlijin."Si

~HIlli, I" mnl.ijlor lI,me lrl,,.,hi .bl tillme lD'Ol>O"U XVI 110, ~ .I). Inflllli, ><: si ""mmcnl che 'limnl~'("lle sccndc dnUc relline (\..1. ~7, .I) l>cr muo\'crc cnnlm i <':llrtlllline~i chc si IrO\'ll\'lll11l \'idno "Iliurnc, scrnbrn ~Inllm d,c C'S5i IM"ISllnO fUlIJ;in: "CNO le ,"Ilin.... se nUll IlrOI,rin in POd,i.

,,8. Nou .1000 CUrlll,llil1e5i 11111 ~)UO, ><:rondo lJi<MJoru, Ulurirnno; ~... ~i furrnll\'uno ii hUllHgUun ... Sllcrn. Ohre 'lUClUi. nlllrirmm pil! di IU.OOO solll"li c: ne fumno prcsi I,rillio niel'i 1).000. I Gtcri ~i iIl11'l1dronironollllchc: di JUO cllrri du Iluerru ohrc li mohisslme urmi (D'OIM'kl) XVIl:lo, .1.61.

TlMOAEQN

:18

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Ot' CtltO{tUVvtU nOt~ 111\1 IlUXtl nQuQov fI; uimv KUQX11ov(WV wuuiltou IIVllIlOVEouow, u, t\llluOl t, 1to),,(t xui ~IIlIIQOl, xul NOltOl ;((HJIIEVOl 1tQ t, II,Xa. Hot(lLm Illlul. uve~xovto tu ijna.

sillno moni proprio lmui citlllclini di Cartllginc pcrch, servendosi per le baltaglie prevlllenlcmente di truppe libiche, ibcrichc c nurnicliche, subivllno le sconfiue con c.Ianno allrui. [29, I] Dalle spoglie i Greci si resero conto deU'alto rango dei cnduti. Per coloro che spogliavllno i muni di valore insignificante erano gli oggetti in ferro e in brom~o: cos abbondllnte era I'argento, cosi abbondante I'oro, giacch, passato iI fiullle, conquistllrono ii Clllllpo IL? con gli animuli da S0l1H1 120, [2] La mllggior pane dei prigionieri fu sottrattn dai soldari, ne furono dichiarati ufficialmente cinquernilrt di numero; furono caUurate anche duecento qlladrighc. [3] La lenda di Timoleonte si presentava, ulla vista., bellissima e sontllosissima, drconduta !Uu'inlorno da spoglic di ogni tipo, fra le qUllli cnl/lU in mostra millc cotazze, straordinatie per lnvota;done e bcllczZlI, c diedmila scudi. [4] Poich CtllllO in pochi a spogliarc mulli e si imbllllerono in un ricco bottino, solo aI tCi/,O giorno dopo ta b:mnglirl innalznrono un trofco, [5] Con Irl notizia dcllrl vinoria Timoleonte invi li Catinlo le piu belle fmle armi 121 cllltutate, valenclo che la sua patria fosse am. mirata da !Uui gli llomini, (6] che solo in quelln, fra tutre le dUli greche, polevnno corucmplare i tcmpli piu famosi nclotni non di spoglie sottrnlle ai Greci e che non conscrvllVano tristi memorie dcll'uccisione di uomini appartcnenti alia slessn discenclenz:I e alia slessa lrib, ma adorni di spoglie soltrarte ai bnrbari chc rivc!:lVano, cnn bcllissimc iscrizioni, la giustizill, oltre fll cOfllgSio, dei vincilOri: i Corinzi e lo str:llego Timolcanle, avendo liberllto dai Canaginesi i Crcci che llbirano la Sicilia, offrono agli dei in segno di ringraziamcnlo m, [30,1] Di seguito, dopo avcr lasciato nclla tcrrn ncmica i mercenari che me[[evano a ferro e a fuoco l'cpicrnzia cartagincse, Timoleonte ritorno n Siracusa; [2] bundi dnllll Sjd]ja quei mille mcrcenari,

(29. 1] 'EyvJo{}1] ~ wi "En'10lV i1 Ml;u tWV lteovnov (m tWV wpuQwv, 'EMtXLUtO YQ l'IV XUKlv xui m11QCllv tOl oxueouOl yo OTW lp{tOVO II~V ltUQ11v llYUQO, tpovo ~ XQuo6, Kut yQ tO Ot(lut6nEOv Ileta TWV ltol;uylwv uo laWtVtr. f.),af~ov II?, 121 Twv ' U1XltU(lTwv oi Ilh ltoAf.ai IExltllUUV 1t6 TWV Olf!tLtlWtwv. E1 ~ XOLVV 1tEE(XfhloUV ltevmXlOxlLOL TO 1tij{}O" ii),tO t xui Luxmu nv u(lllt1twv. [)1 KU(UtlIV ~ xul IIEYU' 01tQE1tWttlIV 1.jIW i) TlIWHoVTOe; lmeElxvul"O OXI\vl, 1tEQLOW(lEUtldou 1tavtOu1toi ncPU(lOL, h oI Xl1..lOl Iltv 'lhU(lUXE e(lyuolt xul Xnel LWPf!(lOVtE, Il(lLaL ' o1tLe 1tllOETHhllJuv. [4J 'OlyOl e 1toou oxueuovn: xui Jley1..Ul hTUn.'tvOVtf. Ullf!EdUl, tQLttl ILL TIlIf!QI Iletu tI)v ILUXllv EOtllOUV T(l61tuwv, L51 "Apu ~ til lflilJl\l Tile; vlx1le; 6 TLIIOtWV El KQLV{}OV ibyellll,e TU XAf.LOTU nv ttlXlmlUtWV 01t1..wv I~l, llouf,6l1EvOe; avto tI)v ltuT(llbu mimv VO(H1tOU; l;11f,lIm)v ElvUl, 16J {)ewlltvoL Ev hElvu Il6vtl nllV 'EAf.l\VlXWV 1tOEIOV wu f1tltpuveoTTou VtlOUe; OUX 'EAf.IIVlXoi XEXOOI"llltvoue; WPU(lOl, o' (m ouyyevwv IpVOU xul lwcPU1..l.OV (vu'lhuu'movl IlvUICI TEQ1tEle; exovw. 'AAf. f3uQf3uQlxu oxlitI, xU(OtUl fmYQutpcti bl\olivHt IlCT tij VQe(u TWV VeVLX1\XTWV tI)v lXUIOOUVllv, n KO(l(V{)LOI xut TLlt01..ttuv oTQutI\y6, eeu{lE(HJOUVtE wu llXEluv ot.y.olivm "E1..l1vU urr KU(lXl\OV(wv, XUQLOtIQlG {teol c'tV/:{}l\Y.UV"lll,
(30,IJ 'Ex TOUWU XUTUL1tcilv ev tn 1toEII(Q TOUe; IlLof)orPQou. ttyovm xai cp/:(Iovm tI)v n;", KU(lXlj1'.lov(wv bUXQ(Itf.lUV, aUTo ilXEV d :iuQCtXOUOtt, l2.1 y.ui toU XL(OU JIIO{)OtPQou helvou. Ulp' cov

I '9. L" l1oli'l deI!' "I.>OO11(bn7." dcl l,ol1ino, IrO":llo nel CllIllpO cnn"j:ine.;e {S"I'rr11tUl10 coppe di OfO e di 'lflle"'o), ~~lIlfenll" ill1lCconro di I}iodorll seco",l" ii '1""le l'il1tem ~.,;cfcito Cllrln,l(ine~e ""C\'U l'r~"'o I'"rre :lU:I lmllilj:\ill (vd, I:. nO!ll I di). I '0. I. ,'. I'imefo b;lj::lglio,

I ~ I. Tilllol~ol1le divise le ufmi curlll);irH:si con Illi Illl~ali, ne lk'die unu I'llfle l1ei lempli <Ii Sitllu~", un'lIhru fu il\\"i:ll:l" Corilltu, 'lllelnl'io <Ii I'o.,idone (1)IUOOllO XVI fie>, 6). ln onnre di l'oitlonc si cclclllll"1I110);1i Illloui iSlrlliei: i sold"li tli lirnok'011le si Cfllno cimi ,li lmU W!<I11:I (:llIU di scd:ll1o prima di IIffrumurc III b:1l111,lllill (cd. CIII'. ~6 ~ notei. uu. 1\ CnrilllO sono stuli lI~I\llli i {nllnmcllli tli mm i~crizione clle polr~!Jhe cun~cr. \'ure ii ricurdo dcl1:L citlorill di linlOl<'Ont~ (efr. C.iml/i'la "fllY..rl/pbira (;rl/ua llllo<)J.

TIMOAEON

'0
dai quali era stato abballdonato prima dclb battaglia, c li cominse ad allontanarsi da Siracusa prima chc ii sole trnmont:lsse, [3) Essi, pnssali in hlllill. pcrirono inglll1nnli dni BrU7.7.i c la divinilli inflissc loro questo cllStigo per iJ tmdirnemo l2J , [4) Mnmerco, illiranno di Cnrnnino c Iee13. vuoi per invidia dei successi di Timolconte vuoi perch lo temevnno in quanto infido c implacabile verso i tirnnni. stipulllrono una a1leanzn con i Cllrtngincsi c li sollecitarono nd inviare un escrcim c un generale, n mcno chc non valessero essere scacciati dei tuno dalJa SiciJia lN . [5] Giunse Gcscone con scltanta nnvi tn; avcva aggiunto alie sue truppe mercenari greci; in passmo i Cnrtngincsi non si erano mai scrviti di Grcci mn allom li ammirnvnno, ritencndoli invincibili c i piu abili a combanerc frn !Uui gli uomini 126, [6) Riunite tutte le loro forze, ncl terrilorio di Messina m ucciscro qualtrocento dei mercenari inviati in aiulO da Timolconlc; teso un agguato nella epicrazia carlaginese. prcsso la localiln chinma[a lere I211 , trucidnrono i mercenari ngli ordini di EUlimo di Lcucnde 119, (7) A scguito di lali evemi, accadde che la fortuna di Timok'Onte fosse ancora di piu celebrata no: si Irnllava, infaui, di quei mercennri che nvevano occupa[o Dclfi con iJ foccse Filomc1o c Onomarco c avevano partecipato con loro aI saccheggio dei tem pio, (8) Odimi da !Uui cd evitmi pcrch

tyxutE).,ehp0'l JtQo Til IIm. t1;exI)Qu1;e Til rlxeMo xalllQLv ~ iivQt TOV 11).,IOV ilvltyxaoev ex rUQnxouowv ne)"Oeiv. 1.31 OUlOl IU!v ouv lnn).,eOuvtE ei 'hu).,(nv (tntiJ).,0V10 nUQuonOv'l0hTe imo D(lu, tlwv, xul (X1lv TUtllV TO l)UlIIVtOV UUlOi Til J'1Qobooiu fJttOllxe 111. 14) Tlv bt JtEQI (T6v) MlleQxov T6v KUTvI1 TQUVVOV xal. lxb1lv. eitE 'pOvqJ nv xUTOQOOUllhwv im6 TIIIOU0V10. fite cpo~OUllhwv Uljyv (UlIOTOV xal 01l0vOV JtQ6 TO TUQVVOU. OUl1llax(av JtOll]Oallhwv JtQ6 TOU KaQXl16ovlou xal xeuuoVTwV lItlUttlV bvalnv xal ITl"QUtllybv. el 11t) 1IaVT1lUOI ~O)..OVTUI llxd,lo f.x1lEOtiv I2 15J (!lI)btktuoe rtoxwv. vau Iliv EXWV efl6ollilx0V1a1n. Illo601p6Qou bt 1IQoo)..afltiJv ~E).,).I,vu. OU1lW 1IQOTl!Qov ~EnllOl

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Xtl'l0Ullivwv KUQXllbovlwv. U TOte 6UU\tUOV1WV W VU1l00TtOU XUljlOXIIIWTt'1tOll v6Q)J(wv 1lt'1VTwv IJ6. [6J ::EulTl"t'1VTe li! XUWfIIU!T' >..H\)..wv 1lUVTt. I:v Tii MtOO1\V{Y. 117 teTQuxoolou TWV nUQ T1110).,tovto !;hwv f:1UXOUtlOU 1leIUp6!VTO nbulvuV. tV li! Tii KaOX1lO' vlwv inlxQotdy. lItO{ t XU)..oullha 'ltO UII tv[bQtUOaVTe TOU IIU' EuOUI10U TO\! Ae\Jxabloll luOOOlpQOll 11~ liltlpOelQav. [71 'E!; wV xul IlAIOTU n)v TlllOUOVto I!UTUX(UV ouvt~'l yevto6U1 buiJvllltOV'''o 1lOUV Iltv YUQ OUTOI TWV Iln (()V.0Ilt'J)..OU TO\' (1)wxtw xu( 'OVOllQXou Ae).,cpou xItTCl).,nl\VTwv xnl Ill!TUOX6vTWV ExdvOl Tii lEQoo\J).,(u. 181 MlOovtwV bi lIVTWV aUTou xul. q'lu),UTTolltvwv e,tUtlTOU Yl!-

11), Dill'Joro ",croma chc. 4uun<lo era ll'"Ol'l'iali la rj,ooha dei mC"rcenpri nr!I'oSCl' dlo di limul..'OlIIC" h'd, Pl.IITAIlOO. 'Iiillo/l"Iml.. 2). )61. qUail'ultimo a\'C"\'a falIU IlarlirC" i ri!x:1ti allll \~,ha di Sil'"JCll)~ c ~\' .....'a scriuo ugli amido rimll)li SirtKuu. (Ii llcC<'I!li",li corlacIl1C"111"" .Ii Ilalla~ k'lO gli ~lillClKli. I lncn'cnari ri!x:1li an:\'allo milil~IO SoUo i Fo cni dumnlc la lC"ru gllC:rru UCI1l cd i\'('\'P'1O Illlnil,alo ai SRC"C"heAAio <Ir! 1"1nl'io di 1\llOlkl li IkJfi tl)lVlltl~O XVI 78, '\-79. 1; \"d, linche PI.U1"AIlC:;O. "J'i1llu/l"Imlr lO, 7'10). JJ l'"JC"'ol1lo.li lJiQ(loru i: similc ~ (Judio di I'lulHro pc"r ()uel ",lIc rillUar(la I'npu!sionc dei lncr,'cnari .I" Si"',ICI1Jll e la IMO uccisionc da!,ar1c dei IJnl7,7,i libill. lb, I,a). U'I. lJiu<loro 11011 COl1lIH'c l'lll1eanU ftU i CIlrlllllincsi, Mmncrro C" k'cca, ui' Ilhe' riori "I'eru~ioni millllri c~rlllllil1c)i sUlI'i~(}t.l. I(~cronla chc i SUIX:..,lhi dellu sconfill~ ~I Crimiso si rifllltiuWl1ll II l.iliUco, do\"e cn' unc"onlla lu nnlla url"llil1csc, QU~l1llo lu noll~lll tlr!lu scunlilla lliul1.'c II CllrlUllinc, ~i diffuse ii 1"lt1iC<I, pcrch si lcmcue ehc 'l1111oJoonlc UUUCCllne lu l'Ui,. I Cllrlllltincsi riehi'UllLlrono (illIl'C,ili" Gcsronc, liglio di i\nnonc, e lo cbwro rom,lI1dmllc: invillrono in Siciliu 1I1ll!lllscialOri flcr nll1c1udcrc lu I'''cc (D'UIJO"ll XVI SI, 1'4). 1'1). G"'M.lmC Illul1l1C con 70 nll\i, lIl1U picC<ll11 llnuo (dr. a), 1I e llrruo1.111lCrCCnllri (in Sieilia?): qU.. "'IO, forS<:. sillniliea fhc C"lIli e illVilllO 1Ir!10 sloSO '\}9

ne

1,6. Se l'gffCMnlll'.ionC" CSllIi,lx:rcrC"ubc C",,:elic.. l'cl'i,;()(lio raC"('(lnc~to aI ""I', ao. nel quale iRisrono mC'en.ri gtC"d .J SC"17,io C" <lei irlaRiooi c dei Corinzi. Non cm ec"no frequC"ntc I'uso <li mcr<:o:n.ri IIrcci d~ ll~rle dei lrt~Rin..~: in duc hK'Jolhi Diodoro llarla di .1IC"ali J\red, non di merco:nari (XIII )8, I: XIV)3, 4),1 C."~ginni I'refC"fi\'11l1O ~llllro\'\"illionarsi in Libia. Numi<li., Spa~nll c GaIH., Pu;' r1arsi C"he si II'll1li di Il1C"1"ccnari fomili II Gesconc ,I~ Icec. c MamC"fCo: 01'1J"n:, dai mol1lcnltl ehc Diodoro scri\'C" C"hc i Caflallino:si non a\'('\'uno limorc ati prmol.re rncrCCI1.ri grC"d "a CIIUSU ,lclla r!.....ulclla ,klla palia e ddla riCcllC"llU di Canllgine .. (XVI 81, ,I). si puo ~nchc pcns~rc d,c GCSCOllC" IIhhia armolplO l1lC"rcenari in Sicm~, nel tenlllli\'o di SOll"'~lli ~ 'Jimnk'}lllC, "7. MC'SSinu c"rJ III C"..111m dctili inlcraisi di C~rtURinc" h'd, 1'1.lJlAIlC'.o. '/i""lUlrol/lr 'o, 1 c nOla: H, } e 0(111). Jnulrr~,I'lllUlC ..'t1 ~ /<Insinll lIu to 5cOI'" {li ~OSlrillllere 'IimolCOI1lC" IId ,,,-,cul'an;i di 1m "lira fronle. i.:. 1:1 !ll"'S~ ~lml"llia (li 'Iirnol('(lr1lc: 11IlaCCllrc ii ncmie" l1ell'l sua WI1~, Ix:r ~oslril1gctlo ~1I1l t1if..':Sa. ull. Fo",c tia correAAcrc" in Icce: dr. S"flIl'ASn '" 1IIS~S1.1O s. I',: K. ZII1GI,lIM, RE, 19'4, c,,!. 960: /<IA""', 1981,1>. ,II!!. "9, lCIl"11t1c llvcva fomito II 'limoll'tl1\lc lInll Irirell1e: v<l. 8. '1. 1.10. l'lulpr\~, c"1JlIx:n< I. sconlillll di 'Iimo!t'tJnlc olccuntllmlu la pllnizione divinll clJc si Sllrcbbc ubbutlUlU sui mcrC"cnari C"he ll\'C\'UIlO slIcchcg)lillCU illcrnpio di Delli <ll1t~ll1c I~ l.. r~lIl1uctnl sltcra 1.1)(,'.146 p, C.l, VtI, llI1~hc" \11.111',,"1:0. MorlJfilJ )pE

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T1MQAEON

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YOVOtu, 1tUVWIIt:VOl 1tt:Qt 'tllv neonovVTloov im T4toHoV'to ilqJt'l11ouv, htQwv OtQUtlwtWV oux f:u1tOQoiiV'tOl; UI, 19J 'AcpUtIIf:VOl

b' ElCj llXf:).(UV, OOUCj Iltv ixdv<p OUVII'YWVIOUVfO J1XUCj, :"Iaoa ivlxwv,
tWV bt 1t).eIOTwv xut IU:Y(OtWV uYJvwv tU,o ixoV'twv, [X1tf!ll1tOJIEVOI :tQOCj htQo un' uUtOU POtlftelu 6,1IooOVtO xeli xmuvow6110UV, oux IIOU :tvu, &).Q xu'tQ IltQOCj tflCj blx11Cj uutoi llOOYOUllhwCj til TqlOtovtoCj eu'tuxl~ f:1tltlth!lltv11Cj, ltwCj IU1fJI(U toiCj uya{)olCj &1I tflCj nv xuxwv xoJ..oewCj PJ..B'l ytv1l'tUl. [lO] Tl)V Iltv OUV 1tQCj Tl' IIOHovtU nv Oewv eUlltv~luV OUX ,']t'tov h urCj 1tQootx(lOuoe ltQseorv ~ 1tf.Ql xOtwQ{)ou ()uuJl~eo{\u~ ouvtpalvfv,

malcdcui, mcntre vagavano per il Pdoponncso, furono assoldali da 1imoleonte che nOll nVCVll a disposizione altri $Oldali UI. {9] Giunli in SiciJia, quanlc balloglie combaltcrono con lui lune vincevllllo; mo, quando lo maggior parle e i pi imporlanti degli sconlri si fu condusa, inviali da lui in aiulo di ahri, pcrirono c furono slcrminali, non [Uni insiemc ma pochi aUa volla, subendo ii cnsligo con riguardo alia forlllnu di Timoleonlc, affinch ncssun dllllno veoisse ai blloni dlllla puni1.ionc dei Illll1vllgi. [10] Accadcva. dunquc, chc si pmcsse nmmirllrc iI fnvore dcgli dei verso Timolconte nclle imprcsc non riuscile non meno ehc in quellc in cui aveva succes$O.
[)l, I] La maggior parle dei Siracusani mallollcrava di cssere insuhala dai tiranni. Ed infalli Mamcrco, cllc andava orgoglioso dei fallo di scrivere pocsie c trllgedie, si vnntavll della viuoria sui merccnari c, sugli scudi lJ2 offcni agli dei, fecc incidcrc queslO dislico 01. traggioso:

IJI,I] ot bt :tonol tWV IUQuxoo(wv f:xuU:llmvov, im twV 'IuQvvwv nQ01t'Iuxttllf:VOI_ Ku! yQ b MO!lfQXOCj, tnl. 't~ 1IorfulO'
'tU YQqlElv xut 'tQuy~bluCj Jl:yu ql(lovwv, fx61utute VIXfJOUCj 'IOU luotto<p6(1ou, xol 'IO &unlba lU uvu{\d 'Ioi 6EOi fe~iov P(lIO'ltXV ntYQU'i'f' tob' oo't(ll!IOYQuIflf!lCj xol. XQuOI':CIfluVlIItXtQou uunlClCj uonu')(OI ei1olll':v eUtetOlv,

qUe5li color di porpora, d'oro avorio e 11mbm omati


scudi coo 5cudi piccolclli preodcmmo e di vil pregio,

[21 rEvolltvwv liIt 'tO'lWV XCll 'IOtl TqlOtovtoCj etCj l'OClQ(UV o'tQotEiloavtoCj, '!xh11Cj p~CltbV fi n)v 1:u(loxoo{uv duv te oUXVI)v tupe xol :tona UI111vJIl!VoCj xul xu{)upQluuCj U1tlIJ..'t'le'tO ltflQ' UUtT)v n)v rUuQluv. xum!pQovwv '10\1 TllIOtovmCj olyouCj O'lQCl'ltU)'IO tXOVto.
[J) 'Exl'.ivoCj bt :tQoulh;iv fOOUCj !6{WXf:V, ..,1tf!i: exwv xul 'i'lo'

ulo06IIEVOCj b'

6 'lxt'lll.

'IV l!.ClIIUQluv ijlI bluf3,eP'lx(uCj, ntonl :tuQQ

'tV nOtollv w UI1UVOllEVOCj' xul yQ UUtt'jl 6oQooCj ii 'te 'tOU n6QOu XUf!1tn]Cj xui. 'lO x(lllllvwbE 'fil hud:QwOev X6'\ 1tuQeiXt:, (4) TOL

t IIEta m\l TlIIO:ov'IO v.6.QXOL UJ fQICj ll1teOO\loa 6auIIOO'l!) xot


lplOVUt!u WtQlfJl)V noll!l 'lilCj JIXI\-

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Ovd yaQ l'IV o f3,oUjII'.VOl;

htQou lUlkdvl':tY Otl!QoCj Enl toU no~llIouCj, uth XUO'lO ,',l,;lou :tl'WTOyol"touiv, xnl x60llOV oux f!ixev 1) 6l~am. l,;WOovTWV XOl no(!utQ[x6vtwv &"i]ou. (6] Bou611[VOo; OU"

uu"

Tlllo"twv

Xlll1WOUl to liY~116vu, u~e ltuQ' !x(totoU ax'tloV' ellpClwV

(2J Dopo qucsti fuui e dopo ehe 1imoleontc cbbc marci:IlO Sll Gnlurin, Icctn irruppc nel terrilOrio di SiracuslI, fccc un riceo bottino c, infliui mohi danni c dcvaslllzioni, si ullontanavll direito proprio verso Gnlnrin, disprezzando Timok-ontc, chc avcva pochi soldMi, ()] Timo. k'Ontc lo lasci passnrc c lo inseguiva con ellvalieri e armllli :lllll Icggem; quando Iccln se ne accorse - avevn gi Illlrnvcrsalo ii fiumc Damiria - si ferm lungo ii fiume per rcspingere i ncmici: cd infalli gli infondcva coraggio la difficoh:i dei passaggio c !'asprezza di cn. IrnmbC le rive. (4] Fra gli i1arehi lH di 1imoleonlc scoppi una mirabilc conlcsa e rivalil:i, ehc ritardava la bauaglia. (5] Ncssuno vok-va passafC iJ fiumc dopo I'nltro, per nllnccarc i ncmici, ma proprio luni chiedcvano di poler dare inizio ai combnllimcnto c ii passaggio dei fiumc avvcniva in disordine, perch si spingcvano c ccrclIvano di supcrarsi. [6] Timo!conlc, allom, dccisc di fure iI soTtcggio fra i coo1:1I1dum i e rieev da ciascuno un ancHo: li gctt ruui nel suo rnalllcllo e li

I) I.

Per b 5iluu.. iuIIC li Corimo \'d, ,\.

I <' nUlU.

IJ1. Seudi cusl prclillSi crJno. C\;dentenl<'fllc, clInujtinoi. ndllli ncltc muni dei sol (lllli .Ii 'limolcolllc ,,1 Crimiw, \,d, 1'). l'"

TIMOAEON

31

33

rr6.vme; Ele; Tl)V c.tUlO X"UIIUU xul IleU;ae;, eel!;e TOV rrQwtOV XUT TliXIIV yuqJl~V eXOVTU tije; oqJ(luYlbo TQUrrmov lH . 17J 'O bt roTOV ElbOV ol VeuVLOXOl, IIUU XaQe; lr,vaX(luyoVtec; OUX!U rOv ,,"OV imt'lelvav il(lOV, tOe; EXUcrrOe; r6.xoue; ElXE TV rrOTUllOV ble~eM OUVTe, h XE(lolv ~ouv rote; nOEII[OIe;. [8] ' oux t~UVTO n'lv f.Hav uurwv, U. If!Eliyovree; tWV Iltv arr)"wv rravree; IIOWe; EOtE(lilt}1jOUv, Xl[OUe; ' rrtpu"ov rrEOOvm.

",,'

mcscol; mostro il primo estrnuo, chc per caso aveva un trofeo lJ4 inciso sul sigillo. 17} Non appena i ragazzi lo videro, levando lln grido di gioia, non allesero pi iI seguito dei sorteggio ma, aHmversato iI nume alia mnggiore velocit possibile, vennero alie mani con i nemici. [8] Essi non resistellero alia loro pressione ma fuggirono: tuni, senza eccezione, furono privnti delle arrni e persero mille caduti.
[}l, 1] Non molto tempo dopo Timoleonte marcia contro la citt dei Leontini e prende vivi Icelll, iI nglio Eupolemo e I'ipparco Eutimo, legati e portati a lui dai soldati m. [2} Morivano, dunque, Iceta e ii ragazzo, puniti perch tirnnni e traditori: Eutimo, chc era uomo valente negli scoruri c insigne per auclacia, non (rovo pict a causn di un'ingiuria rivolta ll Corinzi, di cui lo si llccusava: [3) si dice che, quando i Corinzi llscirono in campo contro di loro, EutilllO, rivolgendosi in assemblea ai popolo di Leontini, disse chc non era accaduto nulla n di temibile n di terribilc se
Corim:ic dorme usdrono di
caSll D6.

(J2, I] Ou ;to"ijJ ' ijOtf"OV dC; n'lv AEOvrlvwv OT(lUtEi)(Ju

TlllO"!tOV "UIIP6.vEL tOV 'lx/::TllV tWVtU xa{ TV utov Euno"EllOv xul TOV lrrn6.(lXllv EfiullOV, urr rwv orQunwrwv ouvd}hTae; xal XOllLofitvrae; n(l uurov 1". [2] 'O Ilh ouv 'Ix/::nle; xui T III:l(l6xLov we; TQuvvm xal n(lobrm xOuofi/::vTe o.rrt(}vl]OXOV, ' E{}UIIOe;, 6.v~Q 6.yaMe; wv nQe; roile; o.ywvue; xat TOlltj IWP/::QWV, OU'l'. lUXl:v olxTou lU r~"UOlpll1ilav uvu n(lOe; TOUe; KOQlvOLoue; XOtllY0(llj{}l:loav uUro. IJJ Atyum yu an TWV KO(lLVtHojV EX(Jr(lUTEUOUllhwv En' OlhoC;, 'lIIlIY0(lwV v TOl AEOvr[VOle; ouf:v ElPl] yeyovtvm IPOPE(lOV ouM ElVV, ti KOQlvthm yuvulxEe; H;ij"Oov IIO)V u r,. [4] OTWe; im Ywv Il""ov li n(l6.~Ewv rrOVljQJV o.vHl00m nElpxumv Ol nO"o[' xu"enwre"ov rU(l ij~LV ii P"6.P1lv IptQOUOl, xat t Ittv lluveoftm llL' [(lYoov we; avuyxaiov /::borm TOle; nO"Ellomv, ai bt pUolflllldm nEQlOuo[Q; IlIooue; li xax{uc; y{veoOm boxomv.

[4] COSI, la maggior parte dcgli uOlllini c piu incline nd esscre in fasticlita dalle parolc ehc dalle azioni malvage; c per loro piu difficile sopporlare un oltraggio che un danno c se il diritlo n difendersi per lIlezzo di nzioni c riconosciuto, in qunnto necessario, ai bclligera11li, gli inslllti scmbrano nascere da un eccesso di odio o di malvagit. [33, I} Ritornato 'Iimoleonte, i Sirncllsnni misero a morte le donne ddla fllmiglia e le figlie di Icct:!, dol'O averle SOtloposte a giudizio ndI'assemblea. [2] E sembra che questa sia stata I'azione pi sgradevole di Timoleontc: le donne non snrebbero morte cosi, se egli l'avesse impedito. [}] Ma sembra che egli non se ne sia curato e le abbia abbnn donate ai furore dei cittadini che volevano vendicllte Dione, colui che aveva scaccimo Dionisio. [4] Ieeta, infaui, c colui che fece gettarc in

[}}, 11 'ErruVI:"{}VlOe; /: TO TlIIOMoVTOe;, oI tUQUXOOlOl ruc; yuvuixue; rwv nEQl TV 'lx!n]v xot TUe; (}uyo.rtQue; EV EXXf..110[1 XUTUOTiIOUVUC; ete; X(lLOLV nf!XTflVuV. 121 Kat boxei Toro TWV TI11O"l!ovroe; EQYooV Xa(llcrr6tOlOV yev/:oftm' III) YU(I liv exElvou xwklovTOe; OTWe; ruc; V{}Qwnoue; ono{}uVE\V. (3) 60XEl ' oUTe; lrrE(lLbeiv x01 rr(loto{}m rll) ttullt[J TWV rroLTwv, [xllv OIlf3uvVTwv lnl!Q 6{wvo ro lOVUOlOV h!3oovro. [41 '[xttl]e; y6.(I Eonv tI)v yuvaixo roii

'H. II lrofro ddlu \';lloriu, hc si inn:lI~.Il\'u sul C:lIllIKl di bUlllIl;lill do,",,: i Ilrnid CrtlllO sruli sconfini.

'.n. Lw fm~c l'olrcblx: ~um;ctin: dl U dcl<:rmirHltc 111 scon!inll di !Cela Si'l SMII]~ dcfcziul1c di suldnti, I'roblLbilm'cruc Il1crcC1H1ri; vd. IIllchc H,}' ,.\6. ElJkll'll)I', M"JCI1 214:"U donnc corinzic, sono USei!!l di cws~ ..: ii vcrso <: ~l~lt'
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marc, vivi, la moglic di Dione Arele. Ia sorella Arislolllacn e ii figlio ancora fanciullo: di ci si scrillO nella Vito di Dione. 1)7 (J4, I] ln seguilo marci su Camoia. comro Mamerco, che lo affrom in b:ltInglia eampale pn..-sso la corrente deU 'Abalo; 'limok'Ome lo vinsc, valse in fuga e uccise pi di duemiln uomini, dei qUllli non piccolll parle cmno Fcnici UH, invillli in aiulo da Gcscom:. [2J Di conseguenza i Cartagincsi ehicsero di slipulare eon lui lIn tmUato di pacc :lllc scgucnti condizioni: avrcbbero I>ossedulo ii lerritorio :lI di qua dei Lico, concedendo, li chi lo valesse, di rrnsfcrirsi di li a Simcus:l con i propri beni e la propria fllmiglia U'J e rinuncianc!o UU'llllellnza con i lir:mni 140, [3] Mllmerco. deluso nelle speranzc. n:wigava verso I'italill, per t:onuurrc i Lut:llni t:ontro Tillloleonte e i Sirll(:uslIlli; mu, poich i suai uomini girarono le Iriremi, fecero rolla verso la Sicilia c consegnllrono CMania n TimoleotllCl'll, egli fu coSlretto ti fuggirc a Messina presso lppone, che cra limnno della ciuii 142, [4] Timok"Ome , amlcCO . c ,.I asseomva _I' 14j I1 per lerm c per mate; Ipponc f u clllluralo, mel1tre cercava di fuggire su di una nave. e consegnllto :li Mcssinesi i quali. dopo aver portato i figli dalle scuole in ICnlro perch llssistes sero ad uno spcnacolo bcllissimo. Ia punizione dei timnno, lo lorturarono e ucciscro. [5] Mamerco si conscgn a limolc..'Ontc, a condizionc di subire ii giudizio ,I Siracusa ma senza chc limolconte SOS[Cnesse I'llccusa 1..-1. [6] Condono a Simcusa e imrodouo nUa prcscnza

til! MllEQXOV dc; Kat.vtlv, xat nl!(ll T6 QI!~U T"IV ~ Aflokov f:x nUQuTlIl;Ew noo'tv'H.t \/ndIOa; xul TQE'l'IIEVo. unQ t'iloXLlou oveilv. til... Ilt(lQ OlUt oUyo... ijoUV ot 'telllpOtvtfl; :r noxwvo inhto\l(lOI $OlVIXE 11M. [2] 'Ex b l06tou KO(lX1l6VlOl Jltv fiQjV'lV enou)ouVTO 1t"Oe; aUTOv E'10tvUc;, WOlf ti)", f:vTt; fU Axav XWQuv iXEIV. (xolJ tois: f}ouolltvou; ~s Olhi, ItUOUIEiv JlQ6 l:uQuxoo(ou lQillltltU xul yevf: 6.nou~bvlf ll", xal Tui; TU(lvvOl itrrf:Uu'tIIEVOL tI)v OLJ'III{lXIv'~o. [lI MIIE(lXO bt uo(hJIIWV Tai; btlmv, ilrrEL ILv Eis 'Itct)"luv, w AEUKQVOU liJ't!;wv T1lwUovn xul l:uQUXOO[OI brd /l' nooTll/l\jlO"U o[ OU" OUT41 Ta TOl]llCt xal nEoo"T1~ d IlXClo.v T4) TlltO/lo"Tl TI)" KOTvl]"
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'.n. efr, Pt..lrr.. ~<.:o, Dia"" ,S, S'IO e note. Scmbr~ un'~crus:t ('OSlruil~ ~ IXlSleoori 1"l.'T ~iusliliUr" I.. M"m"nio ddl~ f~mi~I'~ (Ii J:I~, Non 50 fino ~ Qu~1 punlO i Sinlcusani
11("~""el" "",nlir)C' lell~li ~lIa nlCnK)riu di l)ione.

'III. Lu I'~ro'" dO\"Tehhc d<:$illn~r" Illi lIbil~llti di originc fcnici~ dcll~ Sicili~ ocd.lcn

1,11".
I \9. ln 'l"o::;l~ occ:lsionc Olft1l11e lu cinudirllln1.11 lir,lcuslInu I:, f:llnillJiu cui '1III','rlC' t\IlIlIlJt:le I Dum"N(J XIX~, lU. 110. AI1<"he Di",lllf<> rico,,11l le c1IlIlS0!c dell:1 p:ll'C Jlipulal<l frn 'linMJlronle e i ClIrla. ltill",';' Ellli "1lllillnllC d'e lUlle le dlli, greehe dO\'e"llIlo euerc liocre (XVI 8J, jl. II ,iume I.k.. (u Alie<l) l'llrrisp..ncie lln'odiemo PhllIlUi, dlc St'l.rre fn, ScliulIlllc e 1\J.lrif.t~nlo: i con. flui ri-lIh,m" idellliei ~ 'llld1i fissuli nel }8}, I,llcmpo (li Oi011i5io I (I)io<!oro XV 17, )1. ()II~'SI" ,illnilil"ll eh" reJlicr~~.iu c~rral;inn" nOll suhl "n ridimensiolllll1lcnto lerrilO.iHle e ch" l:l smnl'lll1 ui <:rilllis<> fll C<lInp<:n)aIU <llIi SIIC'Ssi, mililur; e <!il.km,ulid, COllM'IlUili da (;''''l1l1le.
1l~,\'U

"1'. ,\nch<: in Q''''''IU C'~so M'mbl'll ch<: II de'cm,in~rc b Cll<IUlU di M:"l1crco li~ SI~IU I:i d.,(C1i'l()<: dei MI"'; uOfllini; \d. und)<: JI, '. ',1'. Quando TinwII.:oUlc lliunS" in Sic;li~, M<:$5ina "r.. lInC~la dti Curt~l:incsi e 1'~SsO uI fi:mc<>.1i 'Iimolrome dor'"lu b:lll:lJ.llil. (Ii ,\.lr"I1O (crr. JO. I I. Non s:'IlI,i:ltlK) le IIJllOnC fosse \ln CSIMJI't1lle dei l'~rtilO 'iloc:lr1:1llincsc, or" IOrt\:I10 aI 1)Olcr<" o :I"css,: seclto rui I,,"nza c"n i C.urlal;inesi, cm"e lcelu " Mmm:rc". l>cr u\'\"er1!ione a '[jl1lolconlc, '-I}. ln '>Cl'mi"nc dcll'as.ll'tli" di fo.lo::;sinu ~i mani(eslo lu CC'ciIU (Ii '[j11l01('(lnlC e qlle .'111, in(,mi, fll lu Sllll uhimu impll'''' Idr. J7, 7.91, 1.11 P"liCIH> m"l~HlIIl I" slrulul!emm~ USIIIl> ,I'I 'limolcollle conlru MlImercu. 'liI110' 1t1>ntc I'rumise a Mumer"" di non 50Slcnerc l'~ccll5u rolllro di Iui: apl'cna Man,crro fu inlrudull<l IlJlll "fl.""nz~ Ildl'~sl<.mhl<'lI sim"usun~, 'limn!e<>1l1e di)"" chC', in hlls" ull'ac. <1ml", "Illi nun pfl'Sem~"a ~c(use l' ~~illl1ie: urdin<> di ucciderlo ulllitlllrCSlo" (1'01.111'
NO

V n,

~).

702

TIMOi\L:ON

34' 36

70}

'tO" biillOV, i:tfXElQfl Ilho nva ouyxdllEVOV EX l"wmo k6yov un' autou bU':!;l.tvr.ll. OO{llflolC; [)~ l1fQutlJttWY xal ti)" Xxl\o(av 6Qwv nuQaIT'1'tov. iOel {~a t illt'mov bl Ittuou TOU 6ftQOu. xalnQO Tl TtilV fJlt6Qwv 6QlllP q>EQO,IIlVo. ouvt(lQ'lSE ti)" xeq>aJ.r)v Ws 1tOOaVOllevo. (7) Ou II1)v E1:Uxt YE ttllS TI]I;; teeutllS. ii).),.' fn ~wv unaxOEl ijV1tEQ ol t](T[CtL btljv ilbwxe.
IJ5, 11 T.S II!V ouv tuQavvLbu T1ItO!wV TOTOV tV "[(lonov
~sl!Kollll! l~) xal TOut; TrOJ.-l!llOU; euol!' 'tI)V l)' i.iljV vIJoov, ~!;llY(llW'I.tvll'''

dell'assemblea popolare, cercava di pronunciare un discorso compoSIO da lui da lempo; ma, suscilundo damori di disapprovazione c ve dcndo "asscmblea inflessibilc, geuava ii m3n1ello c si metl(."Va a cor rere allrnverso ii Icatro; luncialosi di corsa conlro uno dei gmdini, cerco di frncassarsi la h.osla per morire. [7] Non riusd, lutlavia, a mo rire cosi ma, rrascinUlO vin ancora vivo, subi ii Sllpplzio chc si inmK8e ai predoni,
l] ln qucsto modo, dunquc, Timoleollle cstirp le liranni di 14' c I>ose fine alie guerre. Egli Ilvevn trovato I'imem isolo insc!vnli. chilll dai mali e profondamenle odimn dagli nbitanti; ln incivili c la r(:sc umnbile a IUlli, II lal pUnia che ahri vennero ad abilare l donde i cilladini prima fuggivllno. [2] Ed infaui Agrigento c Gela (cill grandi, distrnue dai Curtagincsi 1016 dopo la guerra auica) furono aI. 10m ripopolate, la prima dagli uomini ai scguito di Megillo e feristo, provcnicnti da Elea, la scconda dagli uomini salp:ui da Cco '47 con Gorgo, che llveva riunilO gli antichi cilladini I~/I. [J] limolconte era llmnto come un eciSla 149 non solo perch, dopo una cosi impcgn:uiva guerra, llvcvn offerto condi;doni di slcurC'all e di Irllnquillil n coloro che vi si stabilivano ma perch aVCVl1 :mchc rornito lurto iI necessllrio c li ilVeVil nitHali premurosnmente. [4] Anche IUIli gli altri nutrivano lali scntilllenti !lei suoi con(ronli c aliem non conc1usione di guerra, nO/l promulgazionc di leggi, non colonizzllziollc di terra, non ordinn mento polillcO sembrava riuscito se qucllo non vi poneva mano n ordine, come un artista che uggiunga ad un'opcrn che si vada compicndo un IOCCO di grnzia, cara agli dCi cd opportuna.

r3',

im xuxwv xal OlU'IEI.IHJllJltV11v im tW" olx'1t6(lwv nU(luJ...afJwv. OTW e!;llllt(lWOf: Xal1l00EIVl)V nohloe :tmv, WOlf nelv oixijoovm htQou Ocv ot noiTClI l't(lOTEC'0V nl!blliQuoxov. [2) Kal ylJ:(l
'AxQltyuvtn xcII riOY, n).El lu:yl.tu ItEta TOV 'ATYlX6v nbMllov im6 KUQX11bovlwv 6.vum:rou yeyev'lIlhu'46, rre xurt!IXlQOV, r"lv
Iltv ol J"lEQ MtyuJ.ov XUll1>tQlOtOV iI; 'EUa, r"lv l)' o nfQI r(lyov EX Ktw 1~7 nh~oavte xul ouvayaYvte roiJ &oxu1ou noUro' I~II [J I oi ou IlvOV UOq>6.fIUV ex no>..l!llOu rooorou xal yUjVllV ibQuOllhOl naQuoXwv, 6.)"Q xul rHu nO(laoxfuou xal (JUII1t(lo, 6UllljOd, WOnf(l OlXL(Jt1'1l~" ''!Yunro. l'IJ Kul rwv ).),(I)v t lUxellltvwv llOltl) anvrwv nQo uurv, ou nO,IOU n; Ol, ou v61lWV {tm, ou XWQu xurOlXlOll, ou nolTe(a blTa~l ilbX!!l xaw CXI!lV, ;I EXtlVO 11t) nQoo~I(UTO Iltjt'il'.t xUTUxoull'lumev, HJnEQ eQYcv OUVtEOUlltvljl 'llItOU(ly nld T1va X(llV t()(pt),ij xal nQb:ououv.

136, II noHwv yolv xaT' aUTOv 'E),ijvWV Iltywv ytvollvwv xal


Ill!yu xUTfQyaoalltvwv, wv xal TIIlOto 1]v xal 'AY'loo..ao xal r1tonlba xal II{tIOTU ~llwfttl im TlIIOoVTo 'Enullfl'

[36, I] ln vcrilil, aI tempo di limolconle, vissero mohi grandi Gred, che compirono grandi imprcsc: limotco, per cscmpio, c Age-

"I), Dm'Cllertl rinllllciur" una lir-Jnnidc unchc Nil~Kkrn". lirul1l111 di C"llluril>C, e l\puUuni",lc, lir"""u di I\giriu (Dl<lIl1)IIO XVIIl:.>, .,). ',1(', Allrilll~llu e Celu fum,,,, di'lrUl!e dlli C,trIuginl....i nd 406.) mil "un rimuse'" di,ahil:lle l>crch', uel ))7, Diulle ollcnnc rinforl.i du qU<:sIC cill~ (1'1.tmIM,.u, DiUlI/'
2(,,l.

'017 Fu~; ,....I".. j 1""OI'"ui"IIIKI nun .Iu Cc.u mil du C..s: 1970,1'1'.61/1.(2).

dt.

D. ASItI!MI, .Ili'l..ri...

l.lll, Per iI tipopolalllrlllo dell~ Skilia "d, 2J, 4'2,1" l)IOlJOMO XVI H2,), 101\1, L'cci~lll ... r~ iI fomlulor" di unu ciu,;, "CIlCIllIIl I'On Ilrundi unur; dUll'U III !Ilurl" l\'tI. '"~l'. j91. 'Iimolromc u\',,\,u ria-"Ul... per cnsi dire. 1';U\'I'>Cliluru dulJ't\11011o ,klfico

h'tI. 8.

~jl.

TIMOt\EON

",oo... bl; l'ln. uI Iltv Exd w... :rQ.~et; ~{y n ...l X(1I l't"'t!, t ),uf\1tpOV
i~e"'ll"'xUOl 'U'IIEIY'lho Won: xal Ilt'I~ll'" f:...lm; f:l'tlyt...roOul XU! IU!:tlcVOlu (21 tJ'" bi TIIIOUO... to ePYw.... e~w Myou Orllivol til'" J'tl!:pl to abd.(po... a ...lcyx'l'" 'H. oubiv Eon... ~I Ilil t tau :EOIpOx),l:ou. w; 'pljUl T1IlUIO;m. irfllpw...et... enQe:lE'"

t~l afol. Tli; Qu Kmpli; mUE ~u ... ilt/'{ttO; 1)'

ii

tli; "'llEQO;:

silao, Pclopida ed Epaminonda no (ammirato sommamente da limoleomel, ma It: 10m imprese hanno manifestnto uno splendorc mesco1.'110 ad lIn che di f0r7.310 e di stcnlato, sio:h su ulcunc c poi sopravvenuto biasimo e mul:1menlo di giudizio; [2] frn le imprcse di Timoleontc (a parte la ncccssil cui fu coslrcno rigmlrdo ai fr;ucllo l)l) non vc n' alcuna eui non convenissc applicnrc - come dicc limco "1 _ i versi di Sofode:
o dei. quule Cipridc o qualc Dcsidcrio in ci lo SOCCOt5c? m

I)] Kut}lteQ yttQ l Ilh 'Avtlll(lXOU ltOlllOl;: xal to. 6.lovuCllou 'H

t'!IYQfUpiUluta

tJ'"

Ko).oepw...[w....

luxu...

eXovta

xu!

to...ov.

ix~f~lUOllivol xal xata1l0vol eotXl!, '[(Iii) bt NIXO~llcxou'" YQUfpal xul toi 'OllilQOU otlXOl IIEto. til; )J.'l; 6u...6:llew; xul XlcQltO<; J'tQboeon tO oxeiv eUXl!:Qw; xal Q(lblw; anetQylcoOm. 141 OtW; nU{lu tI)v 'E:rUIIEtVoovbou OtQUtllyla... xal tilv 'AY110tlcou, l'to),u:r6vou;

yr....olliva; xul buolcyw...a;. ii TlllooVto; aV1"e~uatolliv'l xal Ilu6: tou xaou 1tou t6 Q(tblov eXouoa. ql(d...uUl toi eu xal lllxalw OYIl;,ollivol ou tXII; epyo.... a),),' a{luil eUtUXOOlI;. l.'J Kaltot l1o....ta y' ixeivo ei tI)v ,XlIv II...ill1l:f. .0. xmoQOolu:va' xul yU{I YQ(upw", mi; oixm (po.OI. xal 11llllyoQI... I1QO; TOU; :Eu{Ixofllou, 1tO)'ht'tXl;: eqtll n[l th:c[I X6.QI'" exuv. n POU).IIEVO; OWOUl :ElXE!UV EneY(l11'ClTO TI)v TO ltQOOlIY0(llavl)(. 16J 'EI1[ i tfl; olx(rt; te(lov ib(luoIII'.VO; AutolUltl iOue UUTl~'" bt tI)v oix(uv "e(llil 6.[IIOVI"1 xuOlQtooe.... 17J "OIXEI 6' oixlu ilv ~eio ... autc[l Ot{lUTllylu UQlOtflOV oi :Eu(lux6olol. xul tooV 6.Y(loo", tV ij61f1toV xul Xit)J'lOtOV' "" 4... 4, xal tO nJ.elfltOV ta X(lVOU XCll:f.ox6),ul;,e, IIU(l1Iell~,6.lle ...os oixoOe... TI)'"

[}] Come, infaui,la poesia di AntimllCO c i rilntUi di Dionisiol.~4 (entrambi di Colofone) possil-<!ono vigore e intensil ma danno anche I'imprcssione di esscre slali reali7.7.3ti con sfor.lo e falica, menlre Ic piuurc di Nicomaco'" e i vcrsi di Omcro, oltre ad avere potenza e grazia, sembrano essere slati realizzati agcvolrnentc e scnza sforzo [4] cosi, se I'auivil:l mililare di Eparninonda e di Agesilao ha cono seiUlo molte faliche e loue diffidli, quella di Timoleonle, che possiedc, oltrc alia bellel.7.lI, ii pregio dclln grande facilit. ai confronto, appare a coloro ehc mgionano correllamente c reltamcnte OpCr:l non delln fortuna ma di lIna virtu forlUnaw.. [5] A dire il vero, cgli ali riblliv:l tlltti i successi all:l sorte: scrivcndo lIgli amici in patrhl c parIlIlldo in assembica ai Siracusani. disse pii'l volte di esserc ricOllosccnte l.lIa divinit:1 pcreh, volendo salvare la Sicilia, aveva scelto iI suo nome l}(. [6] Nclla slla cllsa costrui una Cllppclla in onore di Automalia e vi compiva sacrifici; consacro la casa ai Sacro Demone m. (7] AbilllVll una casa chc avcvano sediO per lui i Siracusani come premio per ln sua altivit militare e, dei campi, quc1lo piu gradevole c piu belloU!!. E qui lrascorreva la maggior parte deI tempo, dopo aver

.~o. Tin~c(l ..1i~lio (Ii Cun(Jnc. fu ....o ~tr~IC)..o ~ICflics<:, I'gnibo fll t~ di Sp~.,~, l'd"pI.!.1 cd 1.p'llmnouda furono i I,iil f~ll1~i t10mini polilici tdJ~ni: \'i$JC'o lIJlli ndl~ I"i",~ mc,,; (ld IV KC. onllc non rllrono. in $C/ISO ~lrcno. coolempOrJIl<: di lilllOlcotlle. I~l. Plu!'lrc.. """ doi "n lli"t1i~i" nq:uli\'" .111l'11<:cbi"nc <lei (r~tdl" du 1'~r1C di Ti. l1l"I..~,IUC Ina >111I .cal'>!lc I'c~>!lale: .pim" d,,1 rim,m.n c J"Uc crilit:lte dlC I;li cr~l1n Iute rivIllt e. Iimlllt.~"llc . i te,me 1""1:lnn ]lcr I'emi Ilnni ,1:.11" "ii" l'uhhlicll. H"c..~mllU1dn Icpisndin. I'lm"rcll "I'cl'" hillsinw.n lu dd>!,lc~~u tli '1iI!1{)lt.~>I1te. d,c nm......" du sc"rs" cdne"7.in"c lilns"liC:I: dr. cup. Ii c flJY"l."IlI .~. " - " , Plulatcu hu. ino1rre. hi ....irnalO iI \"(JfllJl"numeru" Ji Tirnlll.~mte !lei mnf.nnti deUe tilllie di Icelu hcI. lUI'. ,\1. 1)2. Su Tirnl'O "d, lu nUlu II DUIn(' li. j, I) ,. I n:t1'i "'"HI uulli tia un~ igrn'l~ Ir~"..'(JilC rr. 790 N' ;: 1'7-1 Itl.. lt.

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'14. 1Il'r;llIo f" "n pocta. vinuI" II ('"~,~1I" ftll iI V ~ iI IV St.'COIo. ii ~C(.~'nol" (" "n ~O"lcml'nt~ll"'O ,Ii PolillllotO IV KC. a. Cl. ')). Nicomucn di Tehc vi",c nclla prima 111CI:I dei IV .~~>:. II. C. ,)6. S"lI" d .,;i~.lIl1lzione (Ii '1imol00l1te ,,1..1. ~'j. ')7. AlIlol11"ti" I" de" dei c~ ..t l. Per il dai",,,,, di nm()I..~mle dr. ,6. tI. Ne; MQ",liJ I'I.uT"'~CO scrivc cite limo!<.'Ill1lc cunJilCrO la c~.u ... "III1KHl \lt.-lnonc" IH1E1. I ~8. I'lut~t ....., uillsimll d,c 'IimolOOfltc "bui" accetMII qucsco (!(Hln c1:J.i Sil"1lCl1s~ni: dr, uily\t{Mu'; 2. 9.

I'iuu.>:.

TI~IO"EON

77

yuvaixa xut TOU; naibu, 181 Ou yQ il'tUvfj>.ftEv d KQIVftOV, oubi Xottlu~le Toi 'EllVlxoi OOQI/3ot I'" t<tUTV oubt TlP nOhnlXIj) IpOVt{1 nUQt6wxEV, Ei V oi nhEioTOl TmV OT(lUTllYWV nhllOTly. TIIIOOV xal buv61lEW; ~!;OX~UOUOlV, ahh' XEL XUT~ftElVE. TOi rp' fUUTO IlfIU1XUVI1l1~VOl yuOoi; XQIJIIEVO' (91 WV IltYIOTOV ,'IV T nhill TOouum; xal. IIUQU'.u'iu vOQlnwv l' ~UUTOV ~qloQv fbulllovouou.

U7.11 'Ene/ i XQl, w; fOIXEV. ou IlvOV :titot xOQuboUoi hQlOV iyylvfOOat. XUT& IlllWviblJv 1/.0, U xul no"Q b'lIlOxQotlY. ouxoq>lIVT1]V. fl'tEXdQIIOUV xul TI110).tOVTI bo TWV lhIlIUYWYJv. Acupuono; xol l\ll1lUivno. [2J 'Qv AUQluodou Ilh outv l't(l6 tlVU blx1]v xUTeyyuOOVTo. oux eia ftOQufleiv ou6i xWhelv Toil nOlta xwv yQ Iho; :t0IIEivm TOOOTOU nvo"; xul xlvbvou; iJl'tiQ Toli Toi VltOl XQ~oOaL Tv POUIIEVOV IUQuxoo(wv' iJj Toli bi l\llllUlvhou ltOhh XUTTlyoQilOOVTO ~v X110ll T~; OTQ'tTIlYlu;, :tQo exeIvov II!V oubtv OVteLnE. mi li! OeoI Erp1l X(llV OqldeLv, or; fmo IUQoxoo(ou nLbeiv Tfl l'tOQQlloloo; xU(liou YEVOllivou II.'. (41 Mi. YlOtu 6' ouv xul xUlom TOOV xoO' OTV 'EJvwv'1>' 0IIOOYOUllhw; 61O:tQu!;llevo; EQYU. xul. '16vo;, fifi' o{)(loTul 611't TWV 6ywv TWV nuvljyuQlxwv'f>l el ]trlQexouv ltQSl!l TOU EU1jvu. v mlTat (lloulou. t5 J xu[ tli)v Ilh UUTOI XUXWV l(,.l. ii TI)v Qxuluv 'EUu xUTioxev, imo Tfl rilXlj; ltQoEXXOIIlOOe/; va11lUXTO xul y.aOaQ6, nlbel!;llEVO bt belv6TTltu Iltv xul llvbQduv TOL PUQ/3QOl; xal ml; T\I(l6.VVOII;, lxlooilvllV li! xul 1I(llnltu Toi; "E),110l xul Tol ql(Ol, [6J T be neioTCt T(l611lU TWV y.tvwv Ob6.XQUTU xal ltEvOfl TOi l''W!tm; XUTuoTiloa, xuOuQ6.v b! n)v

falto vcnirc dalla sua ciu la moglic c i figli. (8) Giacch non ritom a CorintO n si mcscol ai IUmulti di Grecia 1)'1 n si conscg~ all'invi: dia dei cinatiini, contro la qualc urla ln maggior pnrle dei gcncrah~ nclla loro insazillbiJitR di ooori c potenza; ma rimasc n, godendo dei bcni da lui stcsSo procurati, [9] dei quali ii piu rilcvante era vedere citt cosi grandi e dccine di migliaill di uornini essere fclici per me rilo suo.
()7 I] Poich necessario, a quanto pilre, chc cresca non solo un f ciuffo , ad ogni allOOola (10 dice Simonidc '''') ma anche un SICO ante lO ogni dcmocrazia, due demagoghi, LOhSlio e Demenet,o, attaccR~ono persino limoleonle. [2] Poich Lahslio esigeva ~o ~UI ~n? cauzlone per \ln proce.:sso, Timok'Olltc non permeucva che I cllwdtm n~m?reg: giasscro n chc lo impedissero: infatti, aveva af~ron,talo volcntlerl COSI grandi fatiche c pericoli, affinch dei Siracllslln~ c1.1I lo \I~lcssc polessc valersi deUe lcggi. [}] Quando Demeneto gh rlvolse 1Il assemble:~ mohe accusc in mcrito alio sua oltivit militare, Timoleonlc non g!1 risposc null3. disse di dovere riconoscen7.. 1 agli di, ai ~u?Li ilv~a voho la preghiera di poter vedere i Siracusani padrom di csprlmersl libcromeme 161. [41 Egli fu colui chc. fra i Greci dei suo tempol62, per comune consenso comp, le opere piu imporlanli c pio nobili e si di slinse egli solo in quelle impresc alie quoli gli oratori sempre invilO' ano i Greci con i loro discorsi pnncgirid 1M; (5) 1I1l0manuto dalla :orte prima, non sporco di sangue e lluro, da quei mali 1~ che d~mi: narono I'antica Grecill, mostro nbilitli c corllggio contra I bnrban e 1 tiranni, reltitudinc e milezza verso i Grcci e gli amici; (6) innalz~ Iii maggior p3f1e dei trofci dopo bauaglie ~hc ~on ~r?~ocarono locnmc c luni ai citl3dini c onscgn ai suoi abltanu la Slclha, dopo ncppure

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')9 Nd J \II si com"~l1 Iw ".lla~liu di CIM:"fI)IlC:l chc ~llci i11lrinl:llll n>WCNIIIIC iII Grrou. Nd JH FilillPu II ronJc\ll legll oorin:tiw, chc w,~.,. iI mo cclllru. "1'1'0111<1, in lrinto. tlm'c iI n: slllllzi unu lUil llullrnigionc, ,60. S'MUN,UH {r. )Jlll'lll{c; ,-,;,;(, i: cilar.. rllll'hullrro Illll"hc il1 /lforafia 9'[ c 80<)11. Una cir:lziul1c .III Simonid" Ilprc 1:, Vila di Dim,, (" ,J. 16,. r (lilC cl'iwrli SOIl.. l';lc,'tulluri IInchc tlu COMI"IJI.IO NllI'OTlr. '/i'mu/<,wl/<' ,. ~. J. 16:1. e(r. J6, I dol'C I'hllll"-') (u ii nllme di 'IU'lllro ll""\OnlllUli, "(ln pf<>prilllllClllc cllnlcmpunmd Ill" ...iuli ndb I)rimll mcl~ Jd IV !C:'I.'". ,6j. I discou; 1,~,lC'girid !OOl' Quclli pronuncillli o COI111>o!1; in QCCllSionc deUc

1(rlllldi fcsti\'il~ l1:1ziemali. ,.'/ !'ri.",:,; l(ioc1J; ..lirnpiri. PluI3rro I)04reb"" pCll~llr" "l1'Of~"~. pim .li Li~i" (di cu; i: I'crWl1Ulll "n fnmullcnrul: .pro'~"ncilllO ue! jllK c nd 'lu"lc. I.IS11l ulhl<'ClIl'lI [)i"ni~io I di Si1'IlCl"~, 1l1'1'"rc III I'a"'l:.mro di IS0C1'lllc (jllo 11. C.l. Un O/ml!'lCIJ c lIuriLuiw li Cior&ill (.101( u. C.l. . I Il ChclOncu nc , IS , f. " IlrobllhilmcnlC' ri("rill1cl1l" ull" ~oontil1" ."Lilil Jui Gn:CI .. .~~til1ll cllc oons."TllIIl Filippo II di MIlCCloLonia di Ilcquisire \lOU 1>o!lllOn" CRClnooc JJ , ......... io Grccill (-'.1. Ia noI" ,)<)1,

708

TIMOtlEDN

37' J8

L.xe).,(av ev au' ).Ol iUOLV X1'W ll., (twv) oX[wv )(11 ouvoixwv

xaxw,,".xul VOO11l1,twv :tu(labou; '['(x xntoumuotv, 171 i,b1l n(lEOflu.


tt(tOS tu\' lutTu1j3v{t'l ti)" ,/,IV, fhCt tltw eJu]Qw11 Iltr' lyov. OUT' ?lIT tnuTei' 1IQfJ'(tOIV Jta(lQO;{wv. ou nU(lolv'l6eu; im tilS TUXII!;, ).).i.t ouyyevlxilS nVQli w fOlXfV aitia xut XUfaf!oiIS lm TI!' X(l6vqJ OUVelItOElltv'j [81 Uyovtm V'tQ oux lyOl TWV xtlt ytvo ti, JrQoOllxVTWV ltolw !.ln:ofkt).eiv tI)'" ~IW, lf y/t(!m!; n:OIICt~ Quv6e:loav. [91 'O 5' ~A{tVIl;I(,(. ~'Tl UUVEOTWto roi! 1t()(~ "lrmwva
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otto anni imeri 1(,), libera da mali e da infermit, che sembravano dovere per sempre abitare con lei. (7] Esseodo ormai vecchio, gli si indeboli la visla; poi, dopo un po', oe fll 10lalmente privato: non che egli nvesse provocnto d n em slato mahratl:lIO dalla sorte ma I'aveva colpito, a quanto parc, con I'etil, un male di origine eredilnria. [8J Infuui si dice che non pochi di quelli li lui legati da parentela abbiano perso alio slessa modo la vist1l, indebolita dalla vecchiaia. (91 Alllnide l ('(' dice che, qWll1da em ancom in corso la guerra contro Ippane e MlImcrco, :\ Milnzzo l67 ndl':\ccampamenta, si lTHllTifeSI agli occhi iI glaucoma c fu evidente a luni ln lesione; IUwlvia, limoIconlc non rinunci per queslo all'asscdio mn cominuo ln guerr:l e c3uuro i tirnnni; (lOJ nppenn lomalo a Siracusa, depose immecliatamente ii polcre supremo l611 c rcspinse le richicslc dei cilladini, dai mOlTlemo che le cose emno giumc alia loro piu bella conclusione. (lS, IJ Ci si polrebbc. dunque, merovigliare di meno dei fauo che proprio lui abbia sopportalo la svemuro scnza affliggersenc [2] ma c giUSlo :lmmirnre ii rispetlo mostralo d:li Sirncusani verso I'uomo c ln riconosccllza chc gh manifcslarono quando era ormai diventmo cieco, rcclllldosi spesso a visitarlo, conduccndogli in casa e ndla tcnllla di cnmpllgnn gli stranicri fcrmutisi in ciuii, affinch vedessero illoro bcnefaHorc; [jJ essi si compillcevano c andnVlll10 orgogliosi dd fl1uO che limoleontc avcs.c;c scdto di concluderc ln sua esistcnzo presso di loro c chc avesse disprczz:uo iI COSI splcndido ritomo in Credo, preparalo per lui a seguilo dci suoi succcssi. (4] Fro le mohc: e imporlanti inizia[ive, proposle c rcalizzate per onorarlo, non affnno di scarso rilicvo era qucsla: il popolo di Siracusa avcva decretato di servirsi di un gencmlc corinzio ogniqualvolta d fosse stal:t una guerra con IIn popolo straniero. l5J Offriva un bcllo spenacolo. che gli faceva onorc, anche qunnlo nvveniva in occnsione deUe assemblce: i SirnclIsnni decidcv:tno da soli suJle altrc questioni ma lo invil:WllnO quando si CSllminavano Ic pi importami. (6] Egli si recava in teatro,

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16). l.i! 5~<'SSll indklllionc forniscc 1)10110110 (XVI 90. I), dlc cl,lJlllcolll nmtlc di Ti. Ctll slnlo mlllcgo per ono 11Imi (\'d, 1'1.11. l'~lltO, "mo/nll/fl' .W. I). 166. Su 1\1:lIlidc ,Ii SirucuslI \d. ln nolll 91 .

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tntsportalO anraverso la piazza su di un tiro a due c, quando en/rova iI carro su cui Slava seduto, ii popolo lo salutava mn gioin, pronun, ciando iI suo nome con una sola voee; limoleonle ricambiava ii saluto e concedeva un 1'0' di tempo aUe acclamazioni e agli elogi; poi, scntito ci di cui si stava discutcndo, csprimeva ii suo parere. (7) 001'0 che essa era SltllO approvato, i servi di nuovo conducc..'Vllno via iI tiro a due allroverso iI lea/ro; i ciuadini lo accompagnavano con crida c applausi e poi lornavano mJ occuparsi, da soli, degli ahri affari pubblici 169, l39, I) Assis/ilO neUa vecchiain, ICOutO in cosi grande onore e -170 _. . alnlltO come un padre comune, mar! quan do II11' CI:I SI agglUnsc unll piccolu Glgione. [2] Furono concessi 1Ilcuni giorni 17l per pe~lllc~terc ai Simcusani di preparAre ii necessario per la sepoltllnl, n chi 1hll:lVa in Clllllpagna e agli stmnieri di gij,mgerc; a tuno si provvide sonltlOslImellle: i giovineui, scc1/i per voclone, trasporlavano ii ferelro d 'Ln m:lcer!e ' 172 . adorno lIttraverso la reggia di Oionisio, a11ora fi"oltn (3) Precedevano iI fcrelro malte decine di migliaia di uomini c di donne, ii cui aspclto conveniva ad UI1,I fes/a: erano tulli incoronati c indossavano vesli candidc; voei c lacrime, mcscolate :111' elogio dei morto, rivclavano non apparcnza di onore n ufficio svolto 11 seguilo di delibcrazionc pubblica ma sincero rimpianto c riconoscenzI, che nasceva daautenlico affello. {4] Infine, quando ii ferelro fu pOgJ;iuto sulla pira, Demctrio che, frtl gli aruldi di allora. aveva la v~c piu po: tenle,lesse iI bando che erA sinto SCrillO, ii segucn/e: (5) 11 popalo di Siracus.1 scpl>dliscc limolconte, figlio di limodcmo, corinzio, con una spcsa di duecento mine. Lo onOfa in eterno con agoni musicaJi, il>pici, ginnid poich, dopa avc:r rovcsdato i liranni, sconfiuo i bar: bari, ripopohllo le piu impor/anli dcllc cin dislrullc, rCS/itui Ic leggl :Ii SicclioliIH, [6] Lo seppcllirono ndl:l pia7.7.a e, sllccc..'SsiV:lmell/e,

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1("). Le ~W~~I" llo1i~ic f<ltni~cc COMNM.IO NlIl"l1'/I, '/i,,,,,I,vm/,' .I, ,1-(, c -I, I'l. 170. lJi".l",,, dUla lu I1Imle .li 'lirnnlcontc -'1'110 J'llnrm allioo H7/6, dOllu tino 1I1lni

l~i,'lmt<'J.d'l IX.VI 90. ,J. lirn.~lcol1lc, ~lm'el'" ,I"cre pi!1 di cin'lUanlLI ,mni, c~sellll" lliil po. 11t1l"llm,'111C 'lIh," nd ,l66u. C.: dr. lillto/.ym/., .1-.1. 17' Fu~ i: cadlllll l'indica"iolle <Id nunlCru dci Joliorni. 17~ l-ll I\'ggi~ <Ii l>ionisio Cril SI"IU ohbultlllu per l'OlOl1ti! .li 'limo/<'oule, <'1M: U,('\~ fali" m"lnlire uI >lIU pOlitO dei IribunuJi ldr, 17, I',l).

17,}. 1l1<'Sto dd huntlo i: ril>UlIlII<l nllche ti.. lJi<xlom (ylll prc-.. ulc,~zL~ di ~(~I~ne .don..1M: c <~'11 'lulIkhe dif{ercn1." rhpcllo II 1'llllUI(": 'Iinu>I=<11c i: dello hl{ho .,h llln,nll~l~ mn non cnrinzio. ti di\'wIl la fru'>C COIlc1mil'u' uI 1:10'10 dcl plucurcl1<'O .rolllul [c kl\lo:I aI Sicc1ioli .., Diodoro "cri,'c: .. fu JlmmOlorc (1..11" lil.>cr1~ per i Sicc1i..ti>. IXVI 90, I l.

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xal v6110u; o Exelvo xattotlloev, l\:Jd noilv

X(l6vov EU<t41ovoivw; 6U!t!uoav.

dopo avcr circond'lIo illuogo di porliei e coslruilO pak'Slrc. inn.dza. . c Io chmmarono ToImoIcoo 'o rono un ginnasio per . I glovam c '" . (7] Essi, scrvcndosi dcll'ordinamcmo c: ddlc Icggi chc queiJo avcva fissnta. visscro felici per moho tempo.

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Sul Timoloolltl'o \'d. COMN~1.I0

NIII'OTII,

Ti",o/mllll' ). 4: 1J101101I0 XIX 6. 4 C

I'OUIINO. V I, R.

AIMIAIOY KAI T1MOAEONTOL LyrKPILIL

CONFRONTO TRA EMILlO E TIMOLEONTE

r40(l), I] TOLOUTWV t tWV xut t~V iOTOQlav vnov l , ",-ov w OUX CXEl JtoH.u lwpOQa oU' VOIIOItl\ta 11 OUYXQlOI. [2] ar Te yaQ JtqlOl JtQo ev6~ou yey6vaOlv WPOttQOI vmywvloTU, TliJ jltv Maxc6vu. t~) t KU(lXllov[oU. ai' re vixm JteQI[361\TOI, TOi! Iltv iVTO MUxE&ov(av xal Tl~V n' 'Avny6vou IUOXI~V ev l![36IHV [3uOlei? xaTttnaUOUVTo, TO t TU TU(lavvl&a nuow; CtVVTO ex rlxEltt<; xal t1~V vf]oov eeu{h:Qwoavto' [31 Cl III~ VI~ 6(u ~OUOlT6 n nU(leyXEI(lEiv, I"' AtlllIO Iltv EQQWllhlP neQoel xal 'PWllU[ou VCVIXI\Xn. TtllOtWV t 6lOVUO([l naVTunumv nEI(lllx6n xal X{lTaTETQljlllt~V(!) ouvtJlwe J r'l] xal nuw unl!Q TtllOtOVTO, n noou Jltv TU(lUVVOu, Ileyullv e t~V KCtQX1\ovlwv MWljllV n tf] TUXOUOI\ OT(lutl evlx1loev, OUX WOItEQ A11l[lO U.VQUOlV ellnEIQonoI!JlOl xai. jlEllU1lxOlV Qxwm xowllevo. Ha ItlOOOIPQOl oum xal. oTQCtnw'(Ctl U.TUXTOl, nQ ilbovliv d{hlljlhol OTQutEueotta~. 151 T yQ oux [ml JtQQaoxeuil; loa XUTOQttwllUTtt Tlll OT(HHI!YcV t1~V atrluv neQtTll!Ul.

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[40(1),1] Essendo essi I tnli seeondo il meconto degli storici, C ehitlro che d:ll confronto non crnergono molte diffcrcnze n dissomiglianzc. (2] Entrambi hanno COmbUtlllto eontro awcrsari illuslri, l'uno conlro i Macedoni l'altro cormo i Cartaginesi; ovunquc note le loro vitlorie: iI primo ha conquistalo la M:lcedonia c ha posto fine alia disecndenz:l da Amigono nclla persona dd seU imo re 2 , l'nltro ha e1iminato llltle le timnnidi daHl! Sicili:l c ha liber;lIO I'isol:l; O] ameno ehe , per Zeus, non si vogli:l obiett:lre che Emilio si scontr con un vigoroso Perseo, cbe :lVCV:l vinto i Ronmni, Timolconlc con un Dionisio dei tutto csaurito c logorato l . [4] E di nuovo, :I difcsa di Timoleonle, si pOlrebbe dire che vimc molti tirnnni c una forte :lrmnt:l cnrtagincse COIl llT1 esereito raccogliticcio e chc, se Emilio si servi di uomini espcrti di guerra e che aveVllno imparnto ad obbedire agli ordini, egli in\'cce si servi di merccnari c di soldrlli indisciplinati, :lbilllati n p:lrtecipllre alie spedizioni scgucndo ii proprio eupriccio. [5] GillCch, va riconosciuto ai com:lndantc ii merilO di ;!Vere otlenuto successi uguali con mczzi diseglluli. [41(2),1] Furono entrumbi irreprcnsibili c gius[i ncUc loro :lzioni: Emilio scmbra esserc stato tale fin dult'inizio. prepamto dulle lcggi c dalla pruria; Timolcontc si rese tale da s. (2] Prova di ci: Illui iRomani ai tempo di Emilio, emno ugualmente disciplinati, sottolllcssi alie conslletudini, timorosi dellc leggi e dei mugistrMi; fra i Greci non

141(2),11 KuttuQwv ouv xut lxulwv Ev Toi trQ(tYllUo~v lHPott(lWV

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I'lalOllC amibui.<:c u Diouc ii I'HljlC!I<l di i.!ituir/: ~ Sim,,,,u uml ni:lr~hi~, ~c' jlucmlu ill1l"ddlo SI':lrl,m" (.I))n'j)Gm. V. lllll:hc 1;, tU>IU a Di01/l' ,~. I. r.. SIl TinK"O \"lI. b n"l" a IJ;",,, 6, .I; su (;ilil'l'''> "lI. I" nO!u LI /JiUtlr ,19.). PllIlurco dI" m'''I''''11l:11ll' 'limoo II prupusil" di Gilil'l''' ncll" Vil" di Niriu b8..,l. P"'>I' "ei qu"le

vi nessun comandante o generalc che non si sia allora Inscinto corrompcrc~, appcna toccata la Sicilia, lranne Dionc, (3] per quanlO mohi sospcllassc:m chc anche Dione mirasse ai polcre personnle e sognnssc una monarchia di tipo spanano'. [411imeo dice che i Siracu sani rimandamno in patria senla gloria c senza onore anche Gilippo, avendolo trovato colpevolc di avidil e insaziabilit ncU'csercizio dei comand0 6 , [5] Chc cosa lo spartiatc Faracc e I'alcnicse Callippo, che speravano di dominare sulJa Sicilia, Rbbiano falto violando Ic leggi c gli accordi, stato dcscrino dR molti slorici 7 . [61 Ebbcnc, chi crono questi uomini c di qURli mczzi crnno padmni per nUlrire !ali spe ronzc? L'uno ero aI scrvizio di Dionisio, scacciaw da Sirocusa; Callippo era uno dei comandaltli di mercenari aI scguilo di Dione. [7] Timolconlc, invcce, invilllo con pieni poteri K presso i Siracusani che ne nveVllno fnno insistellte richiestll, che non cercava potcnzn mll cm obblig:l1o ad a"cre quella che aVeVl\ rice"llto da chi glicla aveVll conccssa Iibernmcnlc, pose come limite dclla sua str:ltcgia c dei suo comando l'abbattimenlo di coloro che escrcavano un pOlere illegulc. [81 Di Emilio qucslo c ummircvole: dopo a"cr abb,lttuto una cosi pOlente monarchia, neppurc di una dmcma aumento iI suo pmrimonio, n vidc n tocc le ricchezze conquistale, pur dandonc molte in dono ad alui. [91 Non dico chc Timo(cQnlc sia da biasimarc per nver ricevuto una hella casa c una tenU!:l di campagna"': non lurpe, in faui, Rcccllarc un dono dopo lali imprcse ma c meglio non acccltare e ln vim) c supcriorc quando mosera di non avcr bisogno di ci chc sllrcbbe k'Cilo accctlarc. [tO] Come iI corpo in grado di SOPl>orlare o ii freddo o ii caldo mcno fone di uno ben capace di sopponarc cnuambi i cambiamcnli, cosi pcrfella c la rObUSIe7.la c la for/.a di un'anima che n la buona fortunll svigorisce c iJlanguidiscc nell'arro ganza n Ic svclllure dcprimono: da qucslo PUnlO di visla scmbra pi" complelo Emilio che, l1elln cauiva sortc e ncl gronde dolorc che 10 colpl nci figli, fu visto nient'affallo meno fortc ne mcno dignitoso che

rim'iu 1111" I'illl di 1 ..1111",1", ,r.. Vd. ,,,,dlc I'",iel,' n, 'I. 7. Furnec /: ("lIil'l''' """" c"ll'ili d.l mcdnil1lu jli",li~i" II~~"li\'u iludI<' i11 'I'i"", 1,'f)'I/r 11.6. H. s.: lu l'""it.iou/: di '1iIl101~1mlc u SirJus~ (U 'judIa di SI"'I<"Il0 oon picui l)I)lCri. ~.,.'u

mm scmbm (onlllltmcntc dil'ersn ti" queilu di Diol1c (\'d. Di"',,' 29. ,I c .,8. ,I) c dd Di". ni~i, tnum" p~r il fUIU> l'hc '1ill1olool1lc cm c"rint.io. non !iru,u~unu, c dU1l<jue 110n PUI/:"11 I'fCscnmr5i curnc rnu"islnUO ddhl dllil. Per 'jU(OSIO l'hn"rc" in,i,!c 5ul1" SIMn'!llllcitil del l'a"ou/: du: confcri,," i11lOtCrC li lill1ul~"(mlc.

,. Or. ,('o 7 c .III, ~.

AIMI,\IOY "'AI

TIMOAEONTO~~Yr"'I>IIU:

7"

ilOf:IIV6ffQ~ li bla TUlV fTU;(llIu~.muv (lu6E1. III J T4loh!wv Yfvvuia Jt(llt;<u; llf(ll 10V icbf:h(PV oux VTt01.f: 10 hOYWII(j) nQo l Jt(d)o, >J. Ilnavo(~ xul )"ntl mnemuOd EtUlV fixom TO ~~IIC.I xul fI)V 6.Y0(lltv i[iv OU;( \mlll:lVE '0. [12] L\et t ta atO;(la rpeyeLv )(.Ui uleioOaL' TO t JtQ niioav Mol;luv eUa~i.! rU1:!LXO Iltv ,jttou XUl Jtuo, "lly[OO ' OUX i;(OV10 ".

nel picllo dei succcssi. [II] Timolt:.'Oolc, chc (lvcva compiuto un:l no hile lI~iooe in rdIl~ione ..I (rntello, non scppc Tesistere ..I dolore coo I'..iuto dei rngion:lmcnlo ma, depresso dai I>cotimenlo c dali:! pena, per vcnti llTllli non ebbc III forl.a di vctlcrc la tribuna e la pilli':i':lI lU, [12] Bisognu fuggirc Ic rurpirudini c vcrgognarsene; ttlllavia, iI limore nei confronti di ogni Bitldi~io negativo manifesta un'indolc mitc e dclicln:l ma priva di grandezza II_

ro, I.~ lI1ctlcsim:1 crilil'll ~ Tnnolronlc ln .I~I~ ri\'oh~ ..f:l PJur~rcu III l'lll'itolo 6. , r, Cfr. (>lU,.,.. !!li",,,..: 6, 6.

LEPTQPIOL SERTOmO

I. SALLUSTIO (HislorJi.l/' I 88 M.). ne.! soffcrmarsi su uno dei primi episodi deLla vita di Serlorio - la sua partecipazione :llIa guerrn soo ciale - . osserva: mU/llu/fU' Itlm tluellt eillS pernela! primo per ignobililalem, deim/e per invidMm scdplorum ifleeh'hralo Sfml. Furono, Junque, l'i1.1lOOi/iltls di Senorio c ln lcndenziosir polilicll ddla classe dirigcntc romana {chc ne crilicava gli idcali ({Iemocnllici) II.' responsnbili dei silenzio ,bc circunda la Slla figunl, Di Serlorio le SCllrne informazioni furano irrimediabilrnente dcformllle - gh\ una genenlzione dopo 1:1 slla morle, come prova la lestimoniunza sallustiann - dall'imposlilzione delle fonti, che lo presentavnno come I'epigono della guerrn civile e delln proscrizione sillana 1 , Sono evidemi, nc1 complano dei silenzio or<lilo dnlla slOriografia ufficinle, I'eco, non ancora sopitn, della preoccupazione che Senorio poresse ahblllrc::re ii regime oligarchico inSlaurlllo da Silb in Romtl e iI rimore della pcricolostI porl:ua innovalricc ddla polilica sertoriana, ChI.' Salluslio sia SI11l0 una fonte - anche se llon l'unica - di P1u!arco J per la gran parte dei capiloli della biografia lo si d.'Sume dai confronto [ra iI St'rloria e i frammenti scrtoriani dcllo S!orico romano. ~ sllfficiente considernre, a mo' di .'SCmplificazionc, ii frammemo sallusliano sopra ricordato e la dcscrizione plutarchea dc.lI'episodio che casto a Serlorio la perdira di un occhio dUnlme b guerra socialc

i: eOll~tlUrJ dd ,\Iiihly, ~CCCtlUlllll;1 ~1durenl.r~her. LA I/dI.. .. /-/iflOTiu,'" di s,.,11"l';/). ",Slu,l; i,~tiulli ,Ii li1ologi~ d~$' .;cu.. ~), 196.1. p. )')) pmp"'lC dl/C/II";/IJ kl:"'l:k) 1''''''(/11, ~, Si con,,lcri l'opi";..,,c '"lipfl~i1 ,I~ MClello in 2', .1. err., inohrc, V... III" II '), .I; PI.INIO. N..lllmlis hil/,miJ VII ')6; FI.OM" II lO, I; API'I"SO, CII('rTf'ch,;'" r 1011, ~O); Eli' TMOl'lo VI " ,; OMO~'() V 1,),9, .I, I\U'l:j'M><:\1 di I\driunu eircotll\'U lIn~ tnulu1.ionc !:lreeu t1eJrOl'enl di S"llll~li", 1'011, dOIl" .1" i'.c:llllhio (.\''''/''' 1.11, Zllvll<o), ~cl:n" _ 'l"eS"l- dell'interesse ,lei Crcl'i per lu .torko mm,mO dd 'l""k "I tempo ,Ii I'lt,UtrCO, erll Jiffuw linche un eonllllClIu,ri" delI" Jlori, c"nu.. ,lu ;1"'11I1';11 Ihpr' CGIO\'"S''' I.lIlO, S"II" fIIi1f!,if/lJ/IIU di /(,,,/111/ lU HJ, I'lu ,,,reo, ~hf(,,"c, dI" SUIlUSlio; l."ml1/J ", (, e \ \, .I; wl/IIl>lr,lIilJ r"'J Li5undt<> c Sitl:c " \.
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INTRODUZIONf.

7'7

(4, 2-4). Le somiglianzc sono sorprcndclUi sia pcr ii colltcnuto (gli evcllli vengono ricordmi nella mcdcsima scqucnzl1) sill per la fonnll (I'espressionc plUlflrchca TO\I YUQ MUQOlXO\l JtOtllOU di '1, 2 C evide11lemente improntata ai Silllustiano bd/um Morsicum, uppcllntivo squisitumcntc blino, ii pi untico cd il pi comunc pcr indicnre ln guerra soeialc). Scrtorio non cra persollnggio Ira i piu nOli in Grccia come dimosim anche ln lunga digressione dei procmio della biografia di Plutarco. Tnle ;'XfPQOl (sullc coincidcnzc sloriche: I, 1-8) che miro, secando ln pmssi retorica dclJ'epoca, li catturare j'auenzione dell'udilorio~, si conc1ude con ln seguente nffermnzione: mi sin consentito aggiungerc un nitro escmpio. J general i piu bcllicosi, abili e subdoli rim:lseru cun un occhio solo: alludo a Filippo, Anligono, Annibalc c li Sertorio, prolagonistn di questo hios (I, 8). Ln c1cncnzione dei monocllli - invcro piunosto limitara - mira a porre accnnto ad lln pcrsonaggio oscuro individui cc1cbri c ben nori: un itulico igllobilir viene pamgon:no ai fondutore dell'impcro maccdone (Filippo), aI piu potente tm i dindochi (Antigonol cd ai pi"" tcmibilc IIcmico di Roma (Annibalc). Di lui si afferma anche, chc aI pari degli iIlustri predcccs sori, era bcllicoso, abilc, subdolo. QlIeste qualit:l, chc possono considernrsi le componellli dominanti dei cnrtll[crc di Serlorio, sono, quindi, delineatc cd csnhatc da PIU!llrco sin dalla presetltnzione dei protagonista e ribndite piu volte nel corso deUa biografia. Delln sua prima giovim.ozza - delJa quale solo PllItarco fornisce dati, sia pme insufficicmi - vengono selezionati quegli episodi che, ln m:micm piu significativa, possano conrribuirc alia crcazionc dei personaggio Serrorio: iI ceono aU'origine sabina dei nostro croc (2, d scmbm dclibcrato, se si tengono pr<.."Senti )a belJjcosill~ e lo sprczzo dei pcricolo dei Sabini, queIJe stesse dOli che ben presto anche Serro rio moslro di possedere; la Illenzionc della sua origine non oscurn (ibidt'lJI) puo esscre cOllsidernta una rispost:l polemica n chi - come lestiJnonia ii Cil:UO frammcllIo di Sallustio - lo lacciava di ignohili
2.

tos-, ii clich (assai poco credibile) dei giovane - orfano di padre educato dali" madre (ibidcm) lo aCCOflluna ad altri celebri rivoluzio nari greei e romani (Alcibiade, Coriolano, Tibcrio e Gaio Gracco). La notizia relativn ad un precoce nbbandono dcll'nuivit omtoria da parle di Serlorio a favore di queIJo militare (2, 2) fn nnch'essa pa~te della Icggenda dei nostro croe, csalul10 concordemcnte come ablle comandanle e soldato'. Un passo ciceroniano (l3mttlS ,So) allCSla che l'orJtorc nscolt Serrorio ormai scnalOre, quindi non prima dcll'89, quando cgli, per I'"ppunro, divenne tale in scguito ud unn /cct;o~. Poich I'anno dclla nnscitfl di Serrorio pu csscrc collocalo tra II 126112~ c iI 12}h22, I'abb:mdono dell'ormoria non fu, dunque, cosi precoce. La prima, audace impresa militare di Serrorio (ndl'ambilO dclla battaglia di ArallSio deI 105: " d rivclll lIn'abilitn che la tmdizione antica amibuiscc solitamente lli barbari c una volonui di fUgll - in questo C:lSO, invern, giustificnta dana silUazionc di estremo pcricolo _ che fu di Sertorio una sorta di croe preromantico; ncUa medesima prospetliva deve csscre collOClta )'nvvcnlurosa missione di spionaggio in campo nemico, nel corso delln campagnn romana contro i Cimbri cd i Temoni (l, 2'4) Dei tribunmo militare in Spagna Citcriorc (:mno 98) un solo cpisadio vienc ricordalo - ii massacro dcgli abitanri di Cortu/o c dei loro complici come ritorsione per I'uccisione di alcuni Romani (}, 5- 10 ) _ che menc a fuoco un ahro lIspeHo dei nostro spcricoll1to croe: I'abilit:i di escogitnre stratagemmi ingcgnosi a scopo militare commisl:1 :ld una crudelul che contrasta con l'e1ogio ddla sua mitezzfI operata dalle fonti filoserroriane (SAI.I.USTlO, Historial: I 90 c 9'1 M.; PUJTARCO, Ser/orla, 10,4; comparatio 2, 1-2 e 5). Episodi simili costelJano )'intera biografia: basti pensnre "II'alroce uceisione degli schinvi di Mario, presentata come una giusta punizione b, 7); alia spregiudicntcz7.n di Senorio nell'accctlarc di buon grado ii pagnmcnto di un pcdaggio
). CK~MlIl, Dr II<'flo C~lfim III 2.\. ,: LlVl". jl"rif/chnr

96:

VIll.111l0 11 2'). ,:

FI.O.o 11

4. V(1. 1'11. A. Sl"lm,. .,.hr Prtl('lIlf "/t>/Ufa,,."hJ Linos, "llIinoi,


1.\. 1988. IIp. /')0'291.

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loriann.

lO, ~: Al'I'IMW, (;11<.",' duili 1 "', )2': G'll.UI.l XV H, .'. . . 6. AI'I"":-IO (Gllrm' dI/iii 1 6). '9))10 den(~ fTU l scn~lon dll: ndl1l7 leI{LlUOll<)

INTRODUZIONE :li bnrbari (6, ~-6) o m~llo sfruthlre la loro superstizione (capp. I I e 20); agli ingcgnosi stl1ltllgcmmi posli in essere dUl1lnle I'jlsscdio di L:lngobriga (13, 7-12) e per ridurre alIo slremo i Camdtllni (cllp. 17); all'assedio dclJa pompeiana lllrQ (l8, ~-l d, che fini in finmme, cd alia fURa strmegica verso Clunia (21, 4-')' L'abilit:i. mililare di Scrtorio ed i primi succcssi onenuti in Ibcria contro i Romani (anni 80-75) contribuirono a ereare ii mito ddla sua invineibilit. Essa cm dovuta cssenzinlmente aU'adozone dell:1 t.mica di guerrigLia, sempre vinccnte contro I'escreito romano, per COSlilUzione lento e eomp:uto e, pertanto, poco agile ncl muoversi 1m i monti. La descrizionc di Viriato c dclmodo di eombauere dd LllSit:mi, conscrvataei da OIOI>ORO (XXXIII lo~), moslm quale fosse ii rnodcllo, cui si ispir Senorio sin daI pcriodo dei tribunato mililllrc in Spagna. Plutarco, sulla scorta di SAI.I.USTIO (Historial! n 88 c 89 M.), desl:rivc con cfficacia li pi ripresc la tnUic:l guerrigliera dd suo eroe (10,3; 12,6-13,4; 21, 7). Per non scnlfire iI mito dei guerrigliero in domito, Plurarco con rilull:mza mcconta dei declino di Sertorio (19, I): egH lace - certo volutamente - i duc gr:ll1di insuccessi di Ilalica e di Vttlcnlia, :lIlnot:lti anche dnl filosertoriano S:llJusti0 7 . La descrizione plmarchea di llllrc due cclcbri disf:llle, quella dcl fiume Sucrone (cap. 19) e di Segonzi:l (c:lp. 21) Ccondoun alJ'inscgnll deLl'llmbigllit:i: dai racconto dei Sucrone risuh:l chiaro chI.' la ballaglia 1I0n fu decisiva n per Scrtorio ne per i Romani e che Scrtorio si ritir lllJ'nrrivo di MelelJo, iI quale si preparava n ricongiungcrsi a Pompeoi la ball:lglia di Segonzia, di f:luo, si condusc con b fug:l di &:rtorio, chc, secando Plmareo, sferr UII secondo allacco, sull'(osito dei quale, ruIll\'i:J, cgli i: llss:ti vago.

7'9

3 II div:lrio tr:t ln prescnt:Jziolle dcmocrmic:l (di matdce sallnslimw) di Serlodo, fafla proprill dl1 Plularco, c queIJa OUinl:lle (per que! poco ehc c dalo di ricostruirc) [II si chc si possano scrivcrc due slOric SCrloriane pamUele, mn oppostc. Gli esempi, in proposito, sono llul11erosi: Iii sroriografin ufficiale non fa ccono alia sconfitta di Scnorio alie c1czioni per ii tribunato milirnre (dell'89 o 88), i frammcIHi sal1ustinni sono pcrdllti; di conscgllcn'l.a, l\lI1ico tcslimonio rcst:l Plu-

tMCO (4, 6) ii quale, precisando chc 1:1 Tl!pulra :l~nne per I'opposizione di Silla, fn luce sullc rngioni di l:de ostinalO silenzio. L'cpisodio della discrzione dcLl'esereito di Seipione :l Silb (6, 3-4), collegato eon 1'4C(osilio di Scrtorio in Sp:tgnn :Inche da ApPIANO (Clte"e civili 18~ 86), per Plutarco e fruno dei subdolo comportamento di SilIn chI.' causO la sdegnata rcazionc di Scrlorio ll ; per Appiallo c conscguenza di una spreglldieal3 opcrazione militare di Sertorio, costrclto, quindi, a fuggirc iII Spagna. II lopos delJa moderazionc di Scrlorio (gi CMO :1 SalJuslio'/), :lI quale si colJeg:! l'es...t1l:lzionc deLla polilic:t fiIoiberica c conciliante adOtltlla da Sertorio in Sp:tgnn (6, '-9; II, 2; 14, 103), c dei runo assente nella 8todografia uffieiale ouimatc, in cui egli c rnppresentllto come un lllestatore che trama :ti danni dei Romani, lIn tradilore chc coslruisce ln propria fama a spcse dei 1'0[ere ccntralc 10. P:trimcmi I'cpisodio del1c Isole dci BCllti, nnrmto d:1i filoscrlorinni anche per csaltarc iI cnrnucre nOll violento di Scrtorio (SALl.IJSTIO, Hislorial: I 102 M.; Pl.UTARCO 8, :2-9, de ignornto solilamenle ,l:1l1c fonti di tenore opposto, riceve lIn'interprctll:r.ione insolila e noo ccrlO fllvorcvole a Serlodo da FI.ORO II 10, :2 (da Livio?) ii quale parrebbc inferire chc ii meslmore rom:!no volesse recare scompiglio anche neUe Isole Forlunale. L'adesione di Serlodo :tUa proposta dei Lusitani ncll'8o (Serlorio 10, I) non c d:! Plut:lrco interprctal:t come atlo di tradimento, come prova la digressione di 22. )-8 sul suo amor di patria. L'l versione di estrazione ollmale c rappresentata d:! Floro, incertu se definire iI b,4lum ScrJoriamulI... bOJ'Jift, fHJlius mt vi/e.._quippc quoJ Lusani Ct'lliberiqllc Romano generi,,' tlIICl! (II 10. I); e d:J ApPIANO (Cm'"e civili I 108, 50:5-~06), ii quale afferma chc i Romani non dovellcro solo combatterc canlro i Ccltiberi ma anche contro allri Romani capeggiati d:t Scrtorio. L:t crudehn di Sertorio negli anni dd declino, :lmmessa e gillslific:tln da Plut:lrco nd e:tpitolo chI.' Imita dei SllO clbar (10, )-,), vicnc meglio spiegllta dai IlOStro aulore in 2),4-:5: divenulO vi[limll della Ac10sill dei coJleghi, si attir anche lo scontenlO dei harbari, pcrch i slloi uOlllini di (diducil\ dclibcrataII. 1)11 S~I,l.IIS'IO, IliJ!on'", [ 91 M. ~ (;UII.IO 1~~UI'IlK~N~'" .1) z. JHlrrchh~ dlC III dcfCl.imlC dcl1'cscrci,o tli Sdl'iuuc .,iu >IUIU CIlU!lIhl ,JIlIi'Il,crc i cuu.I"li (lisllll~~l11[i ",diui di SCfl<1riu cl1c m.....1I \idllltl ullui (mmll di ~l'I1lUnitll~.i"uc l'"U i siIJaui. 9. Pcr i l'"ssi, ,d. M,prll. 1'. 717_ 10. t\1'~IMm, Cm'm' <ll/iIJ 11II. 191: 1l9. '109: .oH.

73 0
mcmc amminislravano lTIulc i suai :lffari, amibucndo alui ogni rc s!,onsabilit:i; di conscgucnZ:l, ii canltlcrc di SCrlorio si inaspri, donde Ic [eroei rilorsioni come ii massacro dei giovani di OSCll (2). 6). API'IANO (Gm'Tre civili I III, ~ 19-112, )'22) dtscrivc nclle singolc fasi ii suo declino politico e monde. pnrtcndo da una prospcnivo opposta: COntl1lrilltO per Ic nurncrosc discn:ioni (nel 74), Sertorio si comport coo (croein con i compalrioli sospcwltj di infcdclt; i soldoli non eraoo piu disposti ti subire ii comando di un gcncralc crudele chc prcfcrivll come gunrdic dei corpo i Cchiberi ovvero a tollcr:uc la 1mcOlanza dcgli Ibcri o ad csscrc considcnni Irndilori dai Romnni a CAusa di Serraria. Alue fomi sono anCOf piu impiclosc: Livio ..rfcnna chc Scrtorio nve,:va J'abitudine di uccidere i suoi dopo averli accusllli falsamenle di tl1ldimento {Pedochae 92}; DIODORO (XXXVII 22a) asgiungc che egli talora confiscava i beni degli uccisi per aumentare ii proprio patrimonio c non nell'interesse della guerra, giacch negava lo stipendio ai soldati. Vn caso a s I'allcanz:l di Sertorio con Mitrid:ue: "accusa di alto lradirncnto, di cui egli spcsso fano oggeuo da pane degli inlerpreti rnodcrni, non compare ndla sloriografia antica, consapcvole, foTSC, dei nurncrosi casi di aUc:Jnza Ira Romani e barba ri. 11 punto in discus sione, nclle fonli anlichc, riguarda chi dei due abbia preso I'iniziativa dd IraWlIO c, in proposilo, non vi una nella ddimitazione Ira fonli ouimmi e fomi democraliche, ma una moiro piu generica diSlinzione Ira filo e muiseTloriani.1 primi -tra i quali Plutarco kapp. 23'24)pongono in evidenza che I'inizialivll fu di Mitridate c dei suai consiglierjll, gli ahri anribuiscono I'iniziativa a Serlorio'2. Quanto ai lermini dei InllllltO, AI'I'IANO (Sloda Mridllticn 68, 288) c l'uniCll fonte ollimatc ad ndclossllrc lt Scrtorio la rcsponsabiliti't della ccssione dd I'Asia eon un atto di cllpitolazionc towlc di fronte a Mitridntc. lItradizionalc diva ria tra popultlres c oltimmi rkompare ndla presenta zionc dei eonsiglicri di MilTidatc IJ, chc sono intenzionalmcntc falli passare come cmissari scrtorilllli dalln storiografia onimatc rispce-

INl'RODUZ10NI1

73'

chiut:l da API'IANQ (Sloria Mitritlalictl 68, 287 bJo b'uuw "twv


OTUOUlITUlV).

4. A Sertorio, ii genemle invincibile, I'astuto gllerrigliero, Pluturco comrappone due person3ggi di spicco, suai 3n1agonisli militari e momli: Merello e Pompco, che, nel corso dell3 biografia, sono abilmente prescntati in modo chI.' di loro veng3no sminuite - insensibilmente ma inesorabilmenle - importanza e capacitii. L'anwgonismo con MeleUo c, per PlulUrco, soprnllulto un fallo di etii li 3, I; 18, I; 19, II; 21, 2) l~: MClcllo uomo anziano e, penamo, non pu chI.' subire sconfiuc da parle di Serlorio, cosi giovane e vigoroso. ln renhi't, ne! 79 MeteUo aveva cirrn cinquant'anni, SeMorio piu di quaranta. L'l vecchiaia di MClello ha, perci, unll valenza metafo rica: poich, spcsso, dalle fonti dcmocratiche mcssa in rc!azione con iI suo amore per illusso sfrenato c per le raffinarC7.zc della lavola " - Plutarco dedica pllrte dei cap. 22 (::12, 2-4) alia trauazionc della depravazionc di Metdlo, contrapponendola alia frugalit di Sertorio (, 3, 2) - , ii nobile, anziano c lussurioso Metello costituirebbc I'estmpio piu eclatante della dccadcnza aristocmlica :1 fronte deUa sobricti't dcll'ig,llobilis Sertorio 1(,. Avversario bcn piu temibilc per Sertorio fu Pompt."O chc ncLln primavera dei 76, dopo aver svemato in Gallia, si 3ccingcva ascendere in Spagna: pur essendo ancora l.quer (LIVIO, Periochae 9')' avcva prcteso con arrogam..' ! chI.' ii senato gli conferisse, ai di fllori di ogni Icgllliti't, I'imperium procemsulare 17 La defezionc di malte cilli't iberichc li Po01p(:o emerge dall'epislola che Pompco scrissc ltnni clopo ai se1ll1[0 (SALI.USTIO, 1-lisloritle II 98, )-6 M.) e ancor piu ehiaTluncnte da Pompeo 18, I, di fonte filopompeiaM: nel Ser/orio, Pllltnrco rcuifi. ea la nOlizia precisando ehc Ic citttl rinllnciarono alia dcfezione dol'O I'episodio della cllpitolllzione clclla pompeillnll Lauro (18,4-1 d. Anche ii racconto dcll'nsscdio dc!l11 eilttl Cdn Plutarco deformaro a van'-lo Anchc um,/fu G, ) c /'Olll/,CO '7. ~. '). err. S... ~~usno.l-Jijlorlil'1I70 M. (5cllllilO d'l V"".IlM'" M.......~'Mn IX '. )l. ,6, Nell'tlll j/'/li ,csflub/inl i!,/'rcllilJJ 1;/ (.. MurJJfiJJ 711.1A - 7971'lI'hll~r~'O rilicl1c Jiso

'L Cosi unchc CU:I:~nNII./)'" M",ol</ ,p: LIVIO./'/riudlll/ 9.1: OMOSIO VI t. 'J c Jolli swlh,sli ll'SI"J'K' !\.":IlNIO. I'. ~'l" SIUlIJolI: Je/wfi<l C'O'WUi"'''I. 1'. ,\ '7 SI,ml:ll. I J. 1', UM" II lO\; AI'I''''NO. S/lI,iJJ Miln,/JJlic<l 6ll. tHtl.
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pcrsono ;1Il~.ion~ I'omorc ect'S~i\'" per i1lu:<SIl.

Su di 10m si

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lu 1l"1lI

I' ~j. j.

'7. j'mllpro '1. ).,,: t\VI'I"':-:O. CUCrT/' dlll'li I 108. )011.

73'
Illggio di Sertario. Scbbcnc Plularco ascriva la rcsponsabiliril dclln vittoria all'ing<.'gnoso stralaJotcmma di SCrlorio c all'impcrizin di Pomo pro, gli intcrprcli gcncrnlmcflIc confcriscono maggior crcdilo ai raceonlO di Fronlino chc )':lUtorc dice csprcssnmcntc di aver Irallo da Livio (Slra/cgcmolo II 5, 3d: secondo la sua vcrsionc, ncssuno dei due gcncmli (Pompeo c Scrlorio) :wrcbbc partccipato di pcrsona nlI'opcrazionc, ma sllrcbbe UScilO nlJo scopeno solo nclla fnsc 60a1c. NcI prescllIarc la 6gurn di Pompeo PIUlarco segue I'iml>oslazionc salIuslinnn. J:; possibilc stabilirc un confronto direuo Ira i punti quali6 cami dcll'cpisrola invilla da Pompco ai scnato ndl'invemo 15/74 per chicdcrc niuti - c ripoft:ull da SAI.LUSTIO. Historial' II 98 M. - c i temi che nel Ser/orlo (21,8-9) Plularco ponc in rclazione alia figura di ' 'd'I lornarc 'R I, ompoo " : I a mlnaeem ln orna dopa aver I'lecnzialo I'esercito; la riehil"Sla dijrumtnlum c Itipc"dium; iI ricordo cid patrimonio pcrsonale spcso ncll'interesse dello 51alo; il pcricolo di una cal:Ha di Scnorio in lIaHa. Un 1'0' in ombro rispcllo alia figuro dei due generali rom:mi c quella di un ahro collaooratore/anlagonista di Sertorio: M. Pcrperna che giunsc in Iberia nell'c51alc dei 77. Plularco lo descrive come un individuo oorio5o, inloUerame della suprcmazia di Scnorio C di lui invidioso C afferma che furono i suoi 50ldali a coslringerlo ad allearsi con $crlorio leap. 1 ::s): certo egli inlende porre subil0 le premt."SSe per spiegare l'OSlililil che sorse Ira i due e I'essere divenUlo Perpema I'idealore dcllo congiur:l contra Sertorio. Dei complano, PIUlareo fornisce una vcrsione romanZalR (26. 1-4): iI suo compimento sarebbe slaco affrcuMo da una serie di rivcbzioni fnue da un bel giovineuo a due suoi am:mti, entrambi congiunlti. Appinno. da pune sua, J'unica fonle ad al[cstare che. primo dcl1:t congillrll che pose fine alio vito di Senorio, vi (u un IcnWlivo f:l11ito (Cuem' civili I [13, ::S27-p8). J:: probabilc che le cllle vcrsioni siano dll porre in rclazione: Appinno potrcbbe aver csagerato la porlahl dei peHegolczzi cui Plutarco fa cenno, trasformandoli in UI1 vera c proprio complotlo, ovvcro Pllltllrco avcr minirnizzlIto ii primo tcnlativo di congiurn riduccndolo li petlcgolezzo nmoroso. Se dllC fmmmenti s:lllustil1ni (rispeuivamclltc Historiae III 81 c 111 82 M. /)fl1JC
,K. l\ndll.l.lIrtllfu) .I t" I'umpro JO, l~.

IN'I'IWDUZIQNE

733

igitur redargui/ 'IarquitillI c CflfJl'n' impL'raton'm perjido a Ce/tlbero l~) appanengono a queslo COnlL"sIO slOrico, si apprent!e chc eon una lellera i fedcli Cchiberi denulleiarono :I Scrtorio la congiura e che Tar quizio, un congiuralo 10, da lui convocnto per spicgazioni, rimei a convincerlo che le nOlizie eTlltlo rrullo delb pcrl1dia dei barbnri. An che secondo la versione sallustiana, quindi, tra I'ideazionc deI complouo c ln sua esccuzione si verifico lIna serie di incidenli. Senorio OlOr! per mano dei suoi. che si servirono di uno Si ralogemma per convinccrlo a parlccipare ael un banchcllo (26, ::s-6) e di un altro stratagcmma per provocarlo e uccidcrlo (26, 7-1 d. Serlorio, nonOSlante la consum:l1a espcrien7.:l, cadde nella rele e panedp ai bancheno, ma imui d che cclavano Ic provocazioni dei suoi e non reagi (26, 9). L'assassinio fu perpclrmo ad Osca secondo STR<\BONE (LU 4, 10) e VF.l.I.f.IO (II 30, d. L'anno controverso: gli imerpreti sono divisi tm ii n e ii 72 21 . L'unica indicazione tcmpornlc dei raccomo di Plularco relativa alia stl1gionc (primavera o eSlalel, dai momento che egli fa eenno a ClImpagnc militari in alto (26, ::s).

''). MlI l:i riCOSlruziollt" dei fm1111l1cnln c .Ii5CU>S;I. IlOkhi: 1',,1.. l'uhillHI parola i: chiaria. Soluzioni propo.lt": (,wr"'/ imprr~I"'" p"'fi'l:" C"'/ib.-m " ("",,",1/,' lillp,r~lor. " pn/IIf," Cdlibl'ro ILA I'f.:'<....". pp. 6o61l: ..~~'('t'(' ;mp"''''OT<'w" C"/"b,,." (S. 1'.\"KIOITI. S"fI. .. 1Iti/.... /11 X2 M., .. Sullli Urbin:lli .. -19.', '97), pp. .l99'IOJl. ln "Ilni motlo.11l SO ,lunlU dd 1C'S10. IIi noslri tini. rinulIlc in\'llri;llu. ~O. C. 'Iilr'luizio l'risro fu lnl i I'lIrlccil'llllli ddl'opcnlziol1c eli t'liI"': FKONTlNO. SI',,"
1<"1:('111111" II }. ,II.
_

21. L:l &11:IZiolw 7 J fll M.>SlcnUIU pcr I" prirllll \'oh" ,1.1 11111<:'<111"1" (Tb, IJralb u/ Saiu

rim ",,,//11, (.'oi'l. .. 1lislori~" 10. 19(".]11'. ,\}~.17JI c corulil'is" chi numt:msi irucrpreli (per ,:$. S""1<:'<. PI'. I J9'.IO c KO."'MI). S.../vrim. p. J 17): per ii 7~ pmpendollo. in'"t"cc. Zit:ltlcr: llKOUCIITO..... HJ,,\r"I:i1I""'1,,/lbr N,vnJI1II1l.,pIIMic, II. Nl-'W Yurk '!nJ.I'. 118: ScUOlCl.I... Alht"I1IIC"lllll" 197 I. 1" 170; F1:,cdicr(.

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NOTA CRITICA

}, 6 i codici oscillano Itll rU(llOOlvWV IAKQ), YOU(lIOUVWV IP), Y"(I101jV(1V (C). KONRAD (Ser/onm, p. )1 rieorda che MllllUc:l de Gongora )' Moninez nel 1860 individu a quindici chilometri a nord-cst di CIS/fllo, e precisll' ml:flle a Guirihaile, i rcsli di un l1ntico sll1nzil1ml:flto. ~ Guirihaile conpane dei suo nome originario, le ravine potrC'bbc:ro appllnenere ad una CiriniJ/CirisilJ lo......ero C",iniJ/m'sill) i cui abilanti - rIO)U(llOljV(JV o r(O)UQLULVWV - lI... rebbcro una dC'nominlllione mollo simile 8 quella ancslllta dai codici. La c:sigua dislllnza Ira lsllllo e qucslo SilO rende "erisimile il lasso di lernl>O enlro ii qualc: si s\'olsc:ro i (ani namlli. 3,8 il nvm riferito a mu Of(lOfLltu; C: pleonllslico e sc:mbl1l nalo come ripetizione dei I)rc:cedenle (~lxl(l :Ivt). 6,7 c pre(eribile manlcnere la lezione dC'i codici ~llDl:lllh xi illlti(lllCCC!o lalll da Leopold e Aacclicre. 9,) (righe 12 e 14 dell'edizionC' Teubnerl la concordllllZll dcllu gr:m parte della Irlldizione indurrebbc II nllmlenere IR lezione T1xxlQxov (h K; P riparia nel primo C".lSO T1llljlnxov, T1uxxlxov nel SC'Condol. 10, ) non inopponuno sembra ii slIggerimC:lIlo of(c:rto d:1 Ziegler in llpparJIO boxti (nOL). 11,2 l'insc:rimenlo di :tobtlXOd operJto d:1 Zic:glc:r ( dr. allche .. Rhcini sches Museum 83, 1')301, pp. '1') c, forsc, supcrfluo. 12, 4 la lezione KO(JIov di PQMl> (K).nuolov K; xul OlIJLIlV h) j>Otrebo
seIVA

be pill opportUnlllllente esscre renific:lta in Knoulmov (con Reiske, Sintenis'); diffid[mente un amanllcnsc ll\'rcblJe correllO K(loui:vov in Kunu(tlLov kosl KONKAl), S"rlOrtilf, p. 1)0). Pokh nd p:ISSO non si pu :llludcre che a Domi7.io CRlvino (si vecl:1 la mill nohl!1I LI 12,4), Plllturco llvrebbc COlllmcsso un errore. 15, 5 non sernbm necessarhl l'i1l1egrll7.ione ouVYXtu(lil11fl ti' (ouv) T1f(l:lvo vu di Ziegler. 17,61[\ congellurll di VAN Hl!ltWllRDllN (Rheinischcs Museum )5,181:10, p. Bj) :1Vl!wv (IVfllO C preferibile t111riidilo l!wv; ii verbo nvl!w khc Plu o !arco USll correntemente - insiemc ai suoi derivllli - ncl corso deI capi10[0) llleglio si conviene til so(fillrc dcl vento.

~EI'TnPlor

2),3

come osscrva KONII.AO (St'rtorills, p. 204), per qUlmro aumenle,l'emen. damenlo di Ziegler q;f)llOuvU allNidiro q;{tuQtvtl': non necessario. 27, ) la le:done Irdilll ;toOfllocU; non pare consona III comesto, dove di disordini si lrulra c non di diserzioni. Perci llccolgo nd lesto I'emenda mento lTt(Wlll chc Ziesler propone in lIpJlliflllO (linche Rhcinisches Mu seurn ti,}. 19H p. R; per Ziesler l'errore SlIrebbc stUIO indolto d:llncsso lmOllf(tOlll X(l.I r(l.Q(l.X(l.L di 2), )): il1 ul1uloso cOl1lesto cfr. API'll\NO, Cllt'rrc vi/i I II), )36 nl':(llliI iv 'I'WlllllTtOCW;. 27.6 qtUYOvtll; che Zieglcr indica in opparato (in luogo dd InldilO lfEJYOv, 11':;) : (orse pio com:t1o. perch in l1esso con u.vuX6t.vtr..

[I, lJ 0aU/IaOTV pi!v iows oux eOTlv, ev amlQ4' Ttp XQOV41 TijS

TVXI]S nOT' I.ws QWVOI]S, bct TUln OUI1lTnbllaTa lTO)J...XlS XUTwptQWOttl TO aUTIIaTOV. [2l EiTe YUQ OUX <m tiilv imOXtllltvwv lllQLOlltVOV T nijOoS. lPOOVOV eXEl TI-1S TlV imoTeI.OVIIi!vwv lLOl6TljTOS XO(lI1Yv 11 tVX1] TI)V TllS 1l.11S alTctQlav' E'ir' ex TlV(ov lQlOlt!vWV Qli}'ltp oUlmxeTttl tU lTQYllUTa, lTo),.!.Xt vYX1l Taur Y[Vtoi}ttl, l Tlnv autWV lTel,lttlv6ltEva. O] 'ElTel ' ayalTWVTtS eVtOl T rOIttTa OUVYOVOtV [oroQ[t xat axofl rwv xm TUX11V YEyovrwv ooa I.0YlOILO xal nQovolas ~QYot ~Olxev (4] - olov uelv ~ATTEUlV YEvolli!vWV eWpavwv, TO ]U~V Iul,lou. TO fl' 'AQxMlOS, haTEQos im ov anJ1I.ETo I, veiv ' 'AXTttlWVUlV 6 Iltv rc TWV XlJVWV, 6 ' n rwv eQuoTwv lEonolhr 2 15] UElv t IXllTtJVUlV lP' ou Iltv evIXl]i}I1oav KUQX11VIOl nQTeQov, lp' ou ' OTEQOV (H')I]V Vl1Qt'O,]C1Qv' J [6J ~1l.w r ~1),.lOv lp' 'HQoxeou lCt T J\uolleOVTO mou, xal n' 'AYOllllVOVO tCt TO ouQtlou nQooayollEu. fivTO tnou, rQ[rov n XUQliUIOU, tui n),.m i':TlTOU TlV elmE' 06VTO nox),elottl TUXU TU/V 'il.ltwv lU) uvllfivnov4 [7] UEiv '

on

[I, il Non sorprende ehe, ncl continuo avvicendllrsi di evcnti doVUIO aI capriccio deI ClISO, spcsso, per pura coincidcnza, si determi. nino siluazioni nnaloghc. [2] Pu darsi (he, essendo indefinita la qu:mril;l di maleria a disposizionc delln sorle, essa agevolmente dia vila ud llna infinit di sicuazioni analof.the; ovvera chc, vcrificandosi gli evcnli da mllterialc delimitalo, nccesSllriamcntc situaziani derivalc dallc medcsimc circostanze si ripetano. [3] Vi chi si diletlll a collegare eventi :.....- leui a senlili raccontare - la cui analogia dovuta a mera coincidcnza, sicch in apparcnza scmbrino scaturire du un discgno razionllle c provvidcm:inle. [4] Alcuni esempi: i duc famosi Attis, l'uno di Sirhl, l'llhro arcade, fUTOno cmrambi llccisi dll un cinghiale '; dei due Aneoni uno fu sbmnato dai cuni, l'nItro dilaniato dai suoi amami 2 ; [5] dei due Sdpioni l'uno fu ii primo a sconfiggeTe i Cllrtll ginesi, l'llltro ne elclcrmin lu fine 3 ; [6] llio clldde prima nel opera di Eraele pcr via dellc (avnlle di Laomedonle, poi lld opera di Agamennane che la prese con I'ingllnno dei (avalio di legno ed, infine, ad opera di Caridcmo peTch un cavallo si mise tra le porte dellll du impedendone !;I chiusura~; [7] due ciu che devono illoro nOlTle II

li""" l'un"MLU IN/IIIIJ ,I ..1) 111ltihuiscc IlrOl'eni"nZII frigil' kfr. anehe QVllJIO, Fmi; IV
"''H) Un<l delle \'ersioni pi" 'Ullkh" ddlll morle di Allis .ifcrisee ehe fu uedso .ln L1n cinllhi:lle (['.. u.....",.. VII 17. '01 mme i] sirilll10 Adonis, dunde _ fONC _ l'lltlribllziu"e
di 1111'"rillin" ,iria,,,, a<l Anis. . L't\lk~"'e ~hrm'a!o d'li cll11i eta "n l1lCei"tore be"lll. discend<:11lC lK'"r Il"rle di 11m dre d,,1 fOl1d"tore di '[i:be. C"drno; ~el',,)l1do la \'crsi"lle pi dirfusII (uneS!"r'lll p"nire .. Ji, Sle~icoro "plII/ PAIJS""'A IX ~. 3~. fll in !"lmO(lo plll1ilO d" ,\nemide eh", ll\'l"\'U sorpreso II] bllJ:1l0. Mel1l1 ll!leSI1l10 ii mito di l\lIL~lI1e di Coril110, pel'Sel:l"illlIO eJ"llli ,unlll1li per L. SlIll bcllezzlI: dlln1l11C lIn lcm"li\"o di t"!limemo .1" ll"rle di uno di loto. fil1i dilllnillln (se"

I.

Dcll',\nis "reude 11un si '" lll1l1a; I'uhro

c illli""""e COlllp<lJtl10 di

Cibel.:, cui

uI.

lio 11.1 t\''l1I.LOSIO Romo IV 1~111, ln Mot>1!ia 7pE'7BB I'llllurco spific"~ ehe i] t\ll'i. 10re di Ancone fll 11l1U d<1!li El1Ididi, Arc!!iu, m]ui ehe in SC'lluilO fond Sin,cllsu, 3. l'uhlio Corndio Seil'ionc Afriem"'. mnsole nel 20~ C I1d '94. \'inse Anni!!"le 11 Zllmu II conc1usionc dellll ~c<'lI1dlll:l"erru l'unil'u nel ~o~; l'1'.rniliul1o. fillHo di Emilio 1'",,10 cd entnllo pcr mlo~iollC ndlll r"l11il)li" del)1i Seil'ioni (\"lI. /:.'/11l'lio~. ,l. fll eonsolc nel 1.17 e ncl 'H c rllSc ,,] luolo Cllrllllol'ne ncl '-1(, ,1. Luomcndonle. lil;1in di 11" e te di 'l'roi1l, II\"C\'ll promesso ;,d El1Ide le c,,\"ulle im mO""l[i IdollUlC .1;1 Zeus "U',,,"n Trun: V 26~.~67). SC' UI'csse Ilhenll" b lil)lill Esiolle. prillioni...m di lIn mostro "'"rinn, Nnn 111:11llellllC III ptomessu cd En,ele ,>ccu"" Tmi"

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1661: T6 OYYQullllCI. QTWQlo'''' (9J V <J)tlJHIOU Iltv v tl &1tO<fl u (vOltO oWlflQOV~OTfQOV 1l1'.(l1 ITas) yuvuiXUlU. 'Avny6vou b

:tlOtOtf(lOV 111:(11 '4'o.ou. 'Avvll3ou b' 1)'IEQnEQov l'tQ6 nOMlllou,

b ouvf:Ofl Ith oubev 10/flU\I, TXU b nltvTWV' 1101 fi nOfll(WV Xae:twdQQ. 1tEpi nltvyu X(JIIOlllll!Vo. e:tnvIOWOEV ~uut6v iIIl'l:EIQI~ 111:... til METtUou, T6).111] b til nOIUt1\iou. lUlU bi Tii ri/Ua. 6uv61lfl b tii 'Pwlla(wv qlu'fS xal paQ(JQwv n11tJS QXwv vnml;ltevO!;. III) Totq.t bt'j ItizMOm tWV 'EUiIVWV tV KaQblavv 61low'lev EU'lev~' UIUfltEQOI 'fQ UQXlXO( xat oUV Mtp nOfluxol, xul tllS IIi:\' UUtWV nol;evw6htt:S. ~'f'lOIIEVOI ' Uooaltwv, tX1] b XQllOllEVOI PIU\tp xal ublx4' neQI tt'jv tEEUtf)V' (12) f1'llpouflJ6htt:S 'fizQ UllrptEQOI. IleO' wv tous TlOl'ltOlJS h{xwv. imO tOtWV V1]Qithloav.
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piante Ira le piu odorose - lo C Smirnc - , secondo la tradizionc, sono la paltia di Omero la prima c la sun tombll !tI scconda'. [8] Mi sia consentito aggiungcrc un altro esempio. I gencrali piu. bellicosi, abili c subdoli rimascro con un oechio solo: alludo a Filippof>, Aflli gon0 7 , Annibalc ll cd a SCTlorio'1 , prolllgonisla di qucsto b;Qs. [9] Meno donnaiolo di Filippo'o, piu lellle di Antigono nei confronti dcgli amici, piu mile di Anllibnle con i Ilemici, egli li uguagli !Uni per inleUigcnza, ma li supero per sfortUllll: [10] perscguillllo dalla sorte piu che dai suoi avvcrsari direui, fu pari a Meleno per <=51><:rienza mililare, a Pompco per audacia, a Silla nel saper sfrunare ii caso, ai Romani per porellza quando, csule, si conlrapposc loro, lui _ Slranicro - ai comando di orde di bnrbari, [t I] A Sertorio vuglio paragonare, Ira i Cred, Eumcne di Cardia; entrambi abili nel comandnre e subdoli in guerra, enlrambi csuli dalla pruria e a capo di popoli stranicri, andarono ineontro. per volont dei fato. ad una morte violenta ed ingiusta; [121 emrambi eaddcro viltime di comploui orditi da chi nvcvo collaborato eon 10m per vineere ii nemico. (2, I] Quinlo Sertorio, discendellte d:l iIIustre famiglia delln s.'1hino Norcia l ' , rimase ben presto orfano di padre. La madre si dedico con lanla cura alln sua cducazione chc egli le rimllSC sempre legalo da profondo affcno; ii suo nome era Rell 11. [2] Inizi la earriem pronun ciando ot:lzioni giudiziarie c, scbbellc ancor giovane, acquisi credilo

12, I) Koivt4' QtwQlql 'fho ilv oux OllltntTov fV nMI NouQolQ tijs rajllvwv' I I tQarpEU; b XOOII{w imO IUltQI XiIQQ. nutQc; bQrpUVC;. nlQ<puw OOxti <PIOllltWQ 'ftvoO(U' VOIIU tllS IlIltQC; 'Puluv'" ),yoUOlV. 121 ~Hoxllto Ith ouv xal TllQI {xac; ixuvJC; xul nva

(Al'ou.ooo~o II ,. ') e 6. 4; DIOIx,~u IV .IJ; ICINO. Fohl/lo/c 89). NOlissimo ii milo lkl c~,~.ll"l~"-I.uilo<IJ Uli5S<.', C"" ii <1,,~le Troiu fll''''lmtt:n~'~. C.uidemo, <~"n~nd~'lIe culx-o dd IV .'\<.'c"l.. u. 1.'1';' u1501d.. ~iu deRli AICnk-:li ~iu dei loro nnniro Clllys rc di Trilei:!. II modo in Cu; I'rl")e Troiu (o n~rllllU tlu PUl tllNO III I . ,1 1 ENllA TATTICO 1~4. \'9). ,. -'Uy lu "i,,/u e "I'~"'y" lu mirl"ll. Non \'i lm :iu di lale elimo!l,!,:i:! uellc fOllli :U1lichl.'. lo C lUlU l'kcob i.solu rLlcd""u u ~lId <li P'lfO c <li Na~. Smimc III\:! celehre eill~ delb lunil'. Enrrumhc liRlImnll nell'elenco <l<:i IUllllhi che si COnlCll<b'unll i n'lluli di Olllcro (AIII"I";:i,, 1'11l'l/Idt'1I 2\16): p"lpelldono Il'cr lu AriSI01clc (sccol1<l" (;1IL.1.l0 III I I, (o) c A:o.'-U'AlHO UI SllIONll (,ll1lolo;:illl'llflJlinlJ VII ~J. Nun vi MlI1<1 UlltslllZiolli di Smirnc '""lHe luojolo di S<.'l'ohunJ di Ol1<l'm (]" <~'IHe 10mb di Ornem i: ill PUNIO, NIlI/lrol 'u: J/orill IV 6<); I'AIJs.ANIA X J.I. ~). 6. Filippo II. ii I'udre di AlcsslIndm, I'crse I'occhio dl-:ll'" dllrumc t'uswdio di Me. lone: J)IOllOHO XVI .1'1, ,: STHAIIO.'<1I VII fr. ~~: PI.InAkf;O. Murllfill .1071) (hc i1l\~l(.'n l'ornc fonre CM.IJSTlINII (_ /'(,'rllisl n'I F nJ: GIU~"'NO VJJ ti, LI. ,. AnriRolH1 Monoflulinu, [ladre .li I)crnelrio Po1iorcClc,I'C~fone' I'occhio dllrunlc I'a~,;edio di Pcrilll<> nel }401n9 (I{, A. IIII.l.o""s.Anlif.otlOllhc O"r E)'rJ IlIIJ I!lr ('"ii'

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liml ui IIJ.. IIl'if..ntic !i11J1l', Ikrkdey.L05 I\nllcl~"j 19')0. PI'. 27,11). t:; ciMU <lime 1lI0' l1oculo>o pu.<: in Morll/ill 1 B. Sul pudorc di AllIigonll per <lUCSlO MIO difcuo .. e<l\li~ilO lfcce dipinj;<:re Ju ""elle lu prol'ril1 illlltlullinc obliquu p<:. coprire iI Jifello) si \"C'du Pu NIO, NIJI"rvf hiJlOri" XXXV '}O. 8. A.lIli!,.. le lI\'rchlx: I"ersul'oc(hio pcr IIIlinfe~.iolH: muI CUIllIII conlrUllU in hnti" nel , 17 JUl"lllllC illrtlsfcrimenlll <LII Icrrilorio dei lill"ri in Euuril' (:>ond" COIl/'olI!I.l0 Nll' I'OTIl. /!'uwiblll'l, .I ~i IrUl18l'll ddl'(lcchi" .lcsm,): PllI.1II10 III 1'), r,; Ll<'IO XXII -, 10'11; OMOSIO IV 1).3. '). Per ii modo in cui Scrrorio pc",c I'occhio, I'd. '1 3'''' 10. efr. GlUSTINO IX II. , . .1. I I. Vd. 1'~INIO, NIlIII'lllis I!iJlorill I II '07. I'. II nome delI .. muJ.c c j;encrllhncnlc imcrpfeluto come lu fonuu rernminilc dei I'Cfllili~.iu Rllit.J o RIl1J';'I, pmulllihilmemc di orillinc clrusca, muho Jiffu.so IleUtr .. lill ('mfllle.

744
xed bvUluV iv lfi nOflltfl{lXIOV WV un TOU U:ynv fOXEV' U( be 'tEQI
l OTllUTI.WTUt, hallTrQ6tljTE (uJto xal. XUtOQ6lOEl ivtaiJ6 .1)v lpLonltl.av IIUeOtljoClv I '.

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745

pn:sso la cittadinnnza grazie aU'abilil reloricll. Uen preslo, dopo lll cune impr~ militari condone brillantemenlc c con suceesso, le sue nmbizioni si rivolsero nhrove lJ D, tJ AII'epoca in cui la GaUia fu invasa dai Cimbri e dai Temoni I"', SCrlorio fece ii scrvizio militare 'II seguito di Cepionc u. Sconfilti per ln loro scarsa nbilitll l (', i Romani furono costrelti a ritimrsi; Serlorio senza cavallo, coperto di ferilc, (lttrnverso controcorrente iI Ro, dano II nuoto, e per di pill senZ:l togliersi ln COruZZll e lo sClldo 17 (pro va di un (jsico vigoroso ed nhituato aHe fatichel, [2] I Cimhri e i Teu, toni inv;lscro di nuovo la Gllllia 18 rostitllcndo una seria minaccia: 111 loro forl:a d'urlo em tale che i sold;ui rolll3ni non riuscivano n rima, ucrc nei ranghi per cseguire gli ordini imparliti daI comandanle. La spedizione era guidata da Mario; in quesl3 occasione Senorio ebbc ii compito di operare una sortita in campo nemico 19. [3] Si vesti come i Cchi, ucquisi un minimo di nozioni dclla loro lingua che gli permel t,,:ssc di improvvisarc una conversa7.ione, poi si mescol ai barbari. SlanJo Ira di loro, prese: {I spiarne i movimenti c ad ascoh:trne i di, scorsi; non appcna fu in I>OSSCSSO delJc inforlll:tzioni ncccssaric, ritorno !leI campo di M;lrio. [4] La sua :ludadll fu Bdegual:lmente ri compensala; anche nel prosieguo dclln camp:lgna compl pi volte imprcse cot:lAAiose c brillllllti, gUlldagnundosi iI rispclto e lu (jducia dei com:lndrtnte zo. [5] Quando la spcdi;donc si concluse. vcnne invialo come tribuno mililrtre ai scguitodel governatorc Didio 21 in Spagna, ove Iras/,.'OfSC I'invemo presso i Ccltibcri nel1t1 dltn di CtJJfu/o 22 , [6] I bnrbari :tvevano

r}, I] nOWfOV IIC" OU" KIIIj3QWV )(al TeuT6vJv I~ tll(}ej3lpt6TWV ei rul..cn[av OtQUTllU6[IEVO n Kaut((ovL 1). xaxw itYWVIOUIIt.vwv too...
'PCJlIW[WV 1(, xal TQonf] YEvollb'lll. (mopE~).llxwC; t" i'JUtov xat xu-

TUTETQWllho TO OIllU TO'" 'Ponvv IElTl'UOEV, aiJfl\J TE lci) {}tUQllXI xaL th.lQEIP n(l ivan/o... Qf.iilt 1(0).\1 V11XlIEVO" J7 OtUJ tO OWIIU QWIWtov auttil xat ll'tQVOV tfJ &oxilOtL [2J 6Ultf(lOV bt tWV

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cn"fWV ltu:QXOllt.vWV III IIlJ(ltOI 1toa~ xal. bnvui lutellaic;. won: xal

t6 IlivEIV vQu 'I'WIliov tv TEI TOlE xal lteWEOOm TIfl OT(lUttIY4' Ilty" f(lYOV eiv(u. Ml'IOC; Ilt.v "leito, 1L(lTWOIO<; bt xamoxoJ"lt)v u1l~oTII Trv rroullW!v 1 .... 1)1 'Eofh1n llt KETIXn oXElJaollEvo xal t XOlVtuta TII lltaUXTOU ltQO EVTElJ;LV 1Il xalQou l'Hl(lu).afJlv, avaIldyvuT<tl toi fJa(lfl(lOl. xal t Iltv tbfuV, t li' axoii 1IuObJu~vo tWV f1ll':lybvtwv, il'luv~).{Il': l1(1 MlI(llOv, [41 Tbtf: IIt~V ouv u(llotdwv ihuXl':v' iv ! Til outil OTQutEllll 1Io). xal (JUV~OEW f(lya xal tb).ll1j urrofl;lrEvo, ei VOILU xal ltl.onv im TOU Ot(latllYou l1(1oilXO'1 11l I.5J Meta. b! tV K111fl(l(Jlv xul Tf:UTVO)V n61..f:IIOV lixl1P.IUp6d un f.\Elbl41~1 OT(lUt1lyql XI).La(lxo fn' '1f31l(lla, v Til I1I..t:l K(tOtI..UJV~12 1IaQEx e1 11U1;e rll!; Kp.).t1flIQwv, (6J 'El1el b~ rtiJv ot(lanWrtilV f.V

1.1. Per i d:lli rUnliri in \luaro ClIpitolo, si \'c<b I'Inl,.,J,,:iom', PI', 716'717. '4 PO[1'l.>Ii di originc llorv..J,'nC, eh.., d~lnnilio dei k\.'OO(1o ""-"(:010, ~n...'lIOo inili~lo li miJlf'JI"C .-c:1"liO 1uJ, K<W"il:I':.:noo riJl'<'!ul~mcl1lc!l1i escr";li romani dai II.' ~l 107. '). Q. SC'n'Ji,.. Ccptooe.-, pr<1ore oel lO<), gl""t'nllllOll.' oq:li lInni 10111107 dd.l~ Sl'~. !tn~ Ull"ore c 'incito.c.lci Lusihtni ~ui qu~1i uinnf nd 107 (liaotlflllTON l.pV. )ot6 e: )4?1. fu ron5lllc nel 106lbM, p. )Hl. 16. NeI '0). <,ume: 1'llXooliOl.. ill G..Jlill, ncll~ Inu""li. di Ato/IW", rifillU', nl:ni lip.. di <'. ...lina'"el1'o WlI ii roIl\)(~ Co. Malii\, M~S>'imn, ronlrihllrnoo ali" K'oofiua. Rilom~'o II Iwmll, fu proccsSlIlo C colHl~nnalo ..J1t'Silio: CICHlIONll, Dt- O,OIOr(" II 1<)7: I'ro IJ.olb.. 18: Llvr.... I'rmJC'b".. 67. 17 err. anel"." t\M~II~NO XXIV 6.1 e NI.l'OZI~NO. fpt/r"'t,} lh",rtltll l'.tlm' M<lA'",i Jl. \ (C(ln ill'~rlicol:lI" irl\'er,,,irnilc delJ'II~ILI infi,slll1cJr"cchio!. IH. Nellu primal'cru ,lei 101. I!I' Lu g"~1l Il"rl" dCJlli imerllrcli rilicnc cite III mi~sinne di Seno rio siu du coUnta.e ncll'....lrlCc dei IU~. 'I"Llndo Murio t' i >uni. 1I((',uul'"1i ulla ronnU''11111 lrll il 1.d.lllo C Ilserc. 1IIJll~lnlO 'cmp.e bo:n" info.m:ui sul c~mmino ~ i lo:ml'i .Ii murCl' l~li im'~soli (M"rw '4, 10: I). I).

10. ln ll'......llI t'SpfC'S1ion.: .. Mo.JlllhrJla per rullllli 111 1'~rtC'CiI'~lion" 1111" hJII"lllit' di A'fll"" S(",,'llo.. (fine: 1(1) e: 1'<1'(..11".. lallllt' '011. .lunmle: k 'lulIli i Rotnllni K<JIlIi~scm ddinilivlIme'llc i h~rb~ri, II, T. Di"i" rtl lfihul10 ,leI!.1 plebe nel lO.'. Ilrc:lorc nel 101. flO\'e:mrl1on: ",,1111 f-lucc (~lI1ill nd 100/99 (BM01J':UlON I. 1'1" ~6.l. '71, )77)' ElclW <"(>I1>o1C nd 911. llul'em,; !.I Sp:lj:nll Chcriure fino aI 9.' (J3.0Uc;lll'O,," li, PJ'. ,I c 71 in 1111111inll ~Ilic:llllll (Al'l'lA.'llJ. S'Q'

,I' I/I,.,k,/ 9'). 4,\' lOOJ.


XXIV .1', 7:
t\PPIAM).

U. Cil1') .Jel:lli Orelllni C mm dei Cc:hiberi (ctJlIle u({erl11l1 errol1C'III1l"nr" Plmurcol. ""111111"11 ii conlir~ lrll b Cilcriore e J'Uherinre:: SUMIONIJ III l. I. Sin dUU'1 St."\"omlll llu"rrJ \l"ni<'lI cr~ Stlltll Illili1.7111U come 'Iunlinc J'i""erno pt't Ic Inll'lX" .001111ne (Llvlu

S'f/fl4J 1I1r""(,} 16, 61).

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747

il(pttVOL PQLtVtUlV XO! tn no)J.o IlettuOVtUlV xtmp(lov')OOvu ol j3,(lfloQOl IlUf1tt'I~laVtO VUXtO f:ntxouQ(av "tQei tWV OtuyeitOVUlv rUQLOOLVWV 1J , xal xm' oixln emovtl! eXtEiVOV aumil, imexbil ll:QnO(lIO IlU' O),(YII)V xal toil EXl"lhnovtu ouvayuyJv, XilXhq.l tl)V l"IOhlV l"ItQIII),tte' 1'71 xal xuD' ii oi. pQpaQol nho iihaDov naQelo neOovtl!, avetVY~ltva tUQfuv, ou tuUtOV ixdvOt iinuttev. )J. 'ilQouQei e1110tf}oa xal xataa!JWv l1avtux6tv tI'lv 110lV, iiXttiVe tOU 1v il),iX(~ l1vta. 181 'O b' aVllQtttlloav, ext),euoe 'tou Ot(lOntotu (l1Vtul t6: Jltv otWV l1a xal tI)v io6iltu xnta{tf;o{tal, TOl bt tWV fkaopQoov ivoxeuClOalltvou E1teaOm l"I(lO n)v l1),\v xelv'lv, e~ ;1; al1toThlJOav ol VXtW(I el1uttOvtE autoU;. (9J \Vtuo6IltVo bt til TWV :t),oov ~tt Toil ~aQpl.tQou, t6 te nha VElVYltt va; eQt, xul rr~Oo v{tQJ:toov ehofJEv oiolltvwv nuvtuv tU rrt1'rQo, x6<n ql(Ol xal 110),[tU(. 1101 610 rrtiotot. Ilh n tWV 'PWllU(WV l:Of.jlnovto l1f(ll 't no, oi b! hourol lTa(labvtt O\Jtoil en(l(161\OUV.

in spregio i sold3li romani, chc, profiuando dei privilegi che si emno arrogmi, erano sempre pronli ~I commcltcre soprllsi c continuamente ebbri. Una noue, insieme ai rinforLi che avcvano chicslo e onenUlO dallu viciml tinia dei Girisini H , assalirono le case dei Romani e li ucCiseTO. Scrtorio riusd a salvursi con pochi uomini, mdun i superstiti e fece un sopraluogo lungo le mura. (7] Si accorse che Ic porte, aUruverso le quali i barbari erano pcnetrali furtivamente, erano rimaSle aperle. Sertorio non commisc la Slcss.'l lOTO imprudenza: misc di guardia alcune scntineUe, occup ln tini e stermin tuui gli llomini in grado di combntlere. (8] Poi, ordin ai suai soldati di depOrte le armi c Icvarsi le vesti per indossare queIJe dei bnrbnri e li esorl a seguiria 6no alia citt da cui erano pnrliti, la noite, gli assalitori. (9] lngannali dalJa foggia dellc armi, i barbari lasdnrono aperte Ic porte: $crlorio pot catlurame molti, pcrch gli nbilanti erano convinti di avere a ehe fare eon g1i allcali cd i concittndini che tornavnno vinoriosi dal"impresa. [10] Moltissimi furano uccisi dai Romani pressa le pane, gli altri si consegnarono e furano venduli, [4, I] La fama di $crlorio si diffusc per tUHa la Spagna; quando rilomo a Roma, fu eleito qucslore dclla Gallia Cisnlpina 24 II mamemo em oppOTluno: [2] alio scoppio della guerra contro i Marsi 2', ebbe I'incarico di arruolnre soldati cd approvvigionnrsi di armi. Vi si dedic con grande zelo ed cscgui ii compilo chc gli era SUltO affidtUo in brevissimo lempo - se si considerano ln lemezza e la fiaechC'aa dcgli ahri giovani - tanto da guadagnarsi la fama di pcrsona di azione, dcslinata a grandi imprcsc. [3] Ebbc una posizione di comando e, con la stessa audacia COIl la qualc aveva agilo da soldalo, porto a lermine da solo gesta sttllordinarie senza rispnrmiarsi !lei eombauimento, anche se cio gli costo la pcrdill1 di un occhio. [4] Era SOIiIO vantarsi di quesla sua rnenornazionc, diccndo chc, mcntrc gli ahri soldati non avevano con s i segni tnngibili dei proprio vnlore perch non sempre indossavano collnne, lance e corone, lui, aI eon trario, csibiva eontimllunente ii mnrchio dei suo coraggio: ai vedere ii

14, !l'Ex 'totOU l:fQn(uo v Ti1'Ij3,lJ(I(~ blelloij6'I, xol te l1(1WtOV ti; 'PJllljV, tltlo rrobthtvUTOI tll rrEOI nbov raotlo14 iv M:ovn. 121 To yt't(l MuoOlxo nOtllOU OUVLOtUlltvOUU, ot(lonJ.
irrav~xtv

ta ti! l"I(lOOTOXtttv ouni' xomUytlV xul l"l),o l"Ioltio6m, ol1oulu)v xol rxo n(looOd tl!1 e(lY41 nU(l6: tI)v tWV )J.oov vtoov ~Qobutijt xal IIhxlv vbQo ellnoxtoo fllooOOllhou M;ov faxev. llJ Ou I")v u'ililxOTO Til; OtQutlWtlxilS tO),I"IS ei; ~loollU l"I(loeTJhu6w ilYEllvO, oH,o x1 Xel(lO nObtlXVllevo f(lya (tuullaot xal tO OWIIO toi; UYWOIV lflelbt e1l1l'.tlbo, tiv 'IJewv imtpuhE ti)" tiQov CXXOllclOV. 141 'Enl TOtl!' bi xol xo)J.wnll:,llEVoS cid bu!tEt' toilS lltv yQ )J.ou oux d t IIOQrlQLa tWV (lIOTEIWV nE(lHpt(ltlV, hM xul notWeo(}cu, oTQfln. xa! bOQuta xol OtElfI6.vou, uiltl{J t tll

J I. \ld. t" Notll 'Ti/irll. J.I. SeeOllllu I.. IImll Illme dellli illlerl'reli, l'riezione risulirebhc ui!),. lu (IU<:Slur" ui ')O. E inccn" ~e III (;.. lIi" flls,c ullnr.. 1I1l111'ro"inciu ljlK'510rin oppllre Serlorio fosse 'Iue :lIme III sCllllilO di lIn llrClOrc o, 1II1CQI1I, f05se m"ndulo in G"llia come qllars/or pro pr;J,~

for,' h"1, \VI, V. 1-I."MM1S, 'rbr f),w/opmrm o/,h,. Q/lI/r'JlorJbip. 267/11 II. C, ,,'I1,c Chlssi
nl Qunrlcrly" n. ~. '16, '976, 1'. 100).
I).

Per

1.1 j(ucrm soc:illl" \.1. lu miu n"l" u CIfI",,. o\Ii"o,,' 2,'.

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749

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EIIEVE. K[vva lli vEwuQI1;wv UnOlpEQollivljV aVExuuito tI)v MaQlou OT{IOIV. TOutt11 nQoohElllev aUTov I:t:QTtlQIO.JU. ').).w. tE xal TOV 'Oxtlt~lOv bQtiJv aUTov Ilh llfl).tEQov vm. TOU; llt MaQlou 'fI1).ol muwvtu, [8) J'evollivll, bt Toi unt'tTOl h "yoQ{lllaXlj,lleylt1l,JI. 'OXT{'f\lo Ilh iXQlt.T1joe, Klvva, bt xal :EEQTlIQIO. ou no)J,(~1 TWV IlUQtwv e),{ttfolJ, clno{kt)'vte. tq;\IYov. (91 xal TWV lTEQI T1)V !tULClV En blEonoQllhwv 01QUTOJti6wv Jt(loooy(aY)JIEvOI n\ nf:iom /lEIOoi. mxu xut!oTljOaV itJ;IOII<tXOl Tol nfQL T6v 'OXTlt.~lOv 11.

volto dcrurpato pcr I'incidente occorsogli, si potevuno subito coglicre i scgni dei suo valore. ()] I Rom:mi gH muni(csl:lrono pulcsemcOle ln propria slima, dei resto ben meritnla: quando entrava in le:uro, era llccolto da applausi cd acc1amozioni che neppurc personnggi piu avonz:ui negli :mni e piu famosi di lui riuscivano lld ouenerc faci! meOle 26 [6J Non divenne tribuno militare, sebbene nVl'sse POSIO ln propria candidatunt, per I'opposizione di Silla z7 e sembm che du que! momeOlo egli ubbin prcso ad odiare Silla. (7] Quondo Mario, sconfiuo da Silla, and in esilio e Silla pani per la spedi7.ione COnlro Mitridatc 2H, il console Olluvio 29 rimase fcde!c alln linca sillana; ii collego Cinna. invc<:c, che aveva mire rivoluzionaric. riprese la politica innovativR di Mario c Senodo lo scgui JU , sopratlullo perch Ouovio era un debole e diffidava dei panigiani di Mario, [8] J due consoli ebbcro un violento sconlro ne! foro H : Onavio vinsc c Cinna, scguito da $crtorio, fuggi dopo avcr persa non meno di diecimila uomini, [9] Essi percorsero tuna l'ltalia usando ogni meZ7.o di persuasione per raccogliere i resli dcll'cscrcito mariano c dar bauaglin ai scguaci di Oltnvio J2 . [5,1] NcI fratlempo Mario, salpalo daIl'Africo'u , Slova per raggiungere ii console Cinn:l't~, che egli avrebbc affioncoto come sem plice cilladino. Tuui in Roma emno pronli ad accoglierlo. Senorio non era d'accordo per due motivi: Cinno, spalleggialo da un persa naggio cosi influcOle. non avrebbe pi fuvorito lui. Serrorio. come prima; poi, I'urroganza di Mario c la sua manconzo di misum. lo

l:i. II MOQ(o\l bi XOml'T).EuoavTo EX i\lJlU'l" xul Tlp KlVV~1 JtQoonft!vto, nutov w, iIWTlIV ;rt'tttl'l~. Toi Iltv ),),OI e6xtl bqeoftL. IfQtWQlO; onlWOQEUEV, fin TOV Klvvnv iltTov ot61IEVO; fuutijl nQootJ;EIV ('IVQ) ilYfllOVlxwtiQou ;rU(l6vTO.. EitE TI)v flu QTljt toii M(IQlou t'ifOIXll,. ItI) n{lvt l'TQYIUITU ouyxin. OUIIl~

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16. efr. S,\IJ.UHIO. IllJIomll' I K? M, ('I ri 1K>a' ""JI:'''' vriJCI//CII/C' l:'oJlllfurnlllu". 17. L~ 'CpU/5U, ~IllCrl..r..'IlIC ~I:li .....crui n~rtllli nd conlCSlo surccs~in" dMllirclJbc ;.11'119 o ;,11'88. J8. Si1llt.>ii (lr"li c"cmi l1ell't.'Stlllc 1I1I'I',;n"l\'er~ 117 l><"r rui dr. 1.1\'10, "c.,"o<IJa, 77: l'J.lrr'\~(;u. Ma.,i, H' n c Silla l' lO: FI.O~o 11 9: 1\I'I'IMm, G'ucrrc nilif" I ))62. L'~lIc,mZII Ir" /I.l"';,, c illriUUl10 1', Sull'kiu Ilufu IlruvVl'" 1m" )l">nlt<l cun Sill:t, ii q\l~lc OCCIII' III riUI;, Sllll'ieio fll uceiso. Mudo fU1ijI1 in Afri",,,. Sill" 1111cnnc ill""mltul,, delhl Jl'rl1iziollC c"mro Mitril1,IlC VI chc lI"C"ll in"II5/' ndl'll')lu llilini~ Cnell'lIlI 1l\'C\'U eOl1quiswlO 1:, pro, "ineiu rol1l11l11' d'Asill, LI' primu fluerru luinid"licu dUfll.,iu" ~1I'1l). J9' CU, 0111,\";0 fu prelure nel')o C lnsule nc1I'II7 in)icrnc I' L. Corlldio CiUUIl, lIu' l'h'Cl;li prcl"rc nel \lO: IIMOUUIlTQS II PI'. 4)',16. .10, Sccondo AI'I'I"NO j(;"""f drl"" I 6). J'))J. sul" il1 ,m secnnd" rn",ncI11" 1,1cuui scrullori. rra eui SclloriO, fI'lItiunscro Cinn~.

J'. Nc!I'1I1: sul JiCJ OefauiallUs, dr, 1\1'1'11.100, (,'",.",. nilili I 6.1, 287'(,', ~')\' Lc: r",ui p~rl:tno di 'lr~l!c. CI<:1I110:'<1I (/., C<llili"nm 1lI ~4) mlll(;ni illorriditi, 3" Vd, Llvlo, /'('n"ociJ<lc 19: PI.UT.. IIC.o, Mnrio ,1', 1: Al'l'I"SO. (,"1'(,,,,. (l("Ii I (,), ~')4' "9); '911. S~con<l" A"I'IM"O (ilJi"., 66. JOJ61. jo.l). Olll,vin rinfurdJ I~ 11IUr;. di RUl1HI. rkhilllno dall'kcrm l'um]ll'U Sln,oolll" ehe si lIccmnp"'l'r""~o I'orhl Collinu, nun IIltUltl111 dnlle lruppe lli Cil1lll" JJ. Dol'e em ~sule: Ma"i, 'lO: em orrmli pti\'Ulll l'illlldin\" perch le f"F.,l'J .~"fpk'd'" unll L1dlc 'llIuli /lli II\'C\'I' COllrl"rm<lIO I'imprr,w" pr<> wU!/lI,' per \:1 fluern, Cul1lr" Milr; JILlC. eruno ~lll1c "bWI;UlC d" Si1Ill (AI'I'MNO, (,"I'(,,,t' <ir.'ifi I )'), J(>8). H. Cil1ll1l, il1\'cm, mm cra console l><"r~h l'incuricollli cm SIIlIL) rC\OC,IlO ,1111 senm" ('\/nn"<l'II. ~1.

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I). I'IUI:arco ~nlbr" OOl\C'Ord,,~ 0011 qudlll pute o.Idla tllldi'Uoor. c.h~ \'UoI~ $ill $talo Cinn:a II richi:a01arr Mllrio; LtvlO. P..riw.. 79: VlUl:1O 11 "o. ): lJt' "mI ,1114",,6141 67. 6. ln M"flo .11. )61'Iutarro M'JlUl': lJItl1ltlWone (PO$iJonio?). cui wiJpilll.llche t\PI'1ASO (Cu..".. ..",i/i I 67, ~)). SOflOO la qu:alc (u Mario II o.Iecio.lrR: Ji ttlAAiunKCU Cillll. ~6. Anche '\"PMNO (C"..," rivili 167. )07) C<.m(rnna I~ di~'ilionr drll~escrcilo iII ~rr plrli, l'(llnunl!ulr rilpel1il'llrnenlr d:a Cinllll e Cwroonc conj;UJIlIl, da ScrlorlO.r da Ma~o. Lu lrudizionc liviana lo vllolr dil'iw in qllUllrO purli, oonmndllle d" /l,t,lrIO, ScrlOrlO, Cinn:a r c",rl,ulIe (1.1'1110, "f''';0I:~'' 79; F!.OMO II?, 'j: OU)$IO V 19,9: GMIlNIO LICINIIlNO XXXV 9'" Crinili "ffcml" chr IIlI i comand"nli vi cr~ Miloniol. j7, Mario IWl':\"~ r"",lulato tllli Khill\; lchiam:&li llanl)'..d) iII Euuria, 1i\'U(llando gli """,/uf.z: Fl.ollo II 9, 'I: De- I',";J ;/luJfr,hIlJ 67, 6; 01105>0 V 19, ): Scho/i.. CrDItOV"'''/I,

llvrebbero indouo II spadroneggiare commeuendo ingiuscizie e provocando rivolgimelHi. [2] A delta di Senorio, ben presto lui e Cinna sarebbero stali i plldroni della ciuii; se Mario fosse rilomato a Roma, si sarebbc altribuila ogni gloria cd avrebbe accentrntO nella sua persona ogni forma di polere, perch era contrario alie coalizioni di governo e dei lullO inaf6dabilc, [3] Cinna ammetteva che i discorsi di Serlorio erano pieni di buon senso; quanto a 1ui, provava molta incertczza c grave imbarazzo, perch non poteva rcspingere Mnrio dopo averlo cspressameme invirnlo per niulUrlo a governare ln ciuii. ScrlQrio obienavn [4] che ii suo tentativo di individuare la soluzione migliore era dettato dalla convinzione che Mario tomasse in Italia per sua volontii. Ora, invecc, non era pil nccessario che Cinna mettesse nll'ordinc dd giorno iI ritorno di Mario cd ii comnndo dn anribuirgli, visto che nveva gi:\ deciso di richillrnllrlo! Non restava nitro dn fare che accoglierlo c meHerlo alia prova: ln parola datagli non lascinva spazio ad nitre decisioni, [5] E cosi Mario ritorno per volonlii di Cinna" e 1'c:serciIO venne diviso in tre parti, ciascunn delle quali comandata da uno di loro}('. [6] Bcnch la guerra fosse ormai finita, le Iruppe di Mario e Cinna si diedero ad ogni sorla di violenze cd atrocitii Innto che i rnnli della guerra ai confronto sembravnno oro. Solo Senorio - si dice - non si lasci trnscinnrc dai desiderio di ven delta, non uccise nessuno e non commise violenzu lllcunn approfilumdo dei suo polere, Ci gli procuro I'inimiciziu di Mario; con Cinna, invece, ebbc un colloquio priVll.lO c, dopo malte insislenze. riusci ad ammansirlo, [7] Anche gli schiavi che Mnrio avcva reclUl:tlo durante ln guerra e che in seguilO ebbero ii privilegio di diventilre gunrdie dei corpo dd timnno otlenendo denaro e poterc J7 forsc 50billari dnllo slesso Murio, forse con ln sua complicitii, forsc di propriu inizintiva, oltraggiarono i loro padroni: li assassinavnno, violentuvano le padrone e i fanciulli. Rilenendo ormai intollerubile la situuzione. Senorio li uccisc tuui a colpi di giavcUouo mentre si Irovavano oei loro accnmpamenti: essi non emno meno di qunuromiln}lI.
II, 1116 Sl"nll!l. ln Ma";', 4j, 4. aI colllr~rio, Plulur"",, affrml~ chc li 1"'~l\I"'a o.Ii IiChi'lI'i (ulllliti l,rl'JW Mario lprr t\P1'IIlNO, (;IIrrr(' riuifi 174, j43 er~no Khillvi libenlli 0.111 Cillnlll. jlol. ar. ron :alcunc: varillmi, M"rio 4ol, 6: AprlAso, Cu..".. fil'i!i 1 N. }44: OItO$lO V
'9,14

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16. 11 'Ered t M6.Qto IU~v fteflT'l0e''J xal Klvv{l VUQO'IIUXQ6v ottQov~o. t vl':Qv{a MltQto xovto UTOU 1ta(H~ TOU; VOIIOU;

imutdav e).ul3l!.tI, K6QfXalve 6t xal NWQ!lavol xul l:xLnlwVI!t; bn6vn I)J..lCl~l xaxw bm)'tllouV ' . [2) xul ta fltv tivavbQl.. xu! IIU)..axt~ tw" OTQUt11Y';'" ilp6EiQuo. tll ' at 1tQobIMvte nw)J.\loav, lQYO" b' oubAv 11'' ' a-Ufa" 1[O(lOVtOl; toi 1tQ6.y\lUOI 1I0XfhlQw \JnOqlEQollh(X bla t6 Xl!lQOV IJlQovEiv 'tou; II)J.OV UVU~ltvoU. Ul tU.o t IUa
IXUIWVI :n:uQuoTQutOl'tt':6r:ow;' xal qllOqlQOVOIIEVo, eiQilv'IS tOOllivll. lhp{h~tQI! '16 oTQU:UIIO. )tal mUTa l"IQoUywv IxudwVI xal

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J9. II Ij genn,.i" JeIl'Il6 tM~rlO ..6, 6). n.,ll,rimo mnc: dd suo Jdlimu ('onwl,.,o ILlVlO, l'rriotIT.:lc 110; A,PlAso, CU",", ('11:,1111), }.n-)-I61.
40. Neli" "ri",,.ver .. tkU'1f4 (el''' ((lIlwt(' I"" I", <j....'I'" ,vil") d"lI(' lrup,," ",mOlUlinale: 1 1 umpr'f' ). "4: f\I~'r..xo, (,",,('r,... m,ili I 78, j))'I)II); De- lIi"l i/luJlrih"J 69. 4'. M,.,io, figlio.l; G:uo, Ri" nule in /\(rill CUII i1112.1,c. fu deuo cunwlc I"" L'81 '" \'(')uisci :mni IS.. lUlSTIO, /l/o"".. I j) M.: L,v,o, l'ulOCh<J(' 86: V'.U.I:lO 1116, I; A,. "I"SO. C",.".c mui, 11j7, j')4; I), t'"iJ Ilfmlrlbl" (,g 1ronlro I" di)~ili<mi .Ii un,. .kll(' I"/:"J tl''''oI/cJ (e;. Itm-OSDI, UJl('J p,.bIlCol<' /N,p"ft RU/l/oI"i. Mibno '9'} Ililtlcshdlll 19~' 1'1'. "}7fl~7')). Si liuicicl dol'O I", clbf~u",.Ii porl~ Collinll lIello lil<:li:\<' ",nno. lJ. II ritonK' di SilIa e JJ coll()('",r(' lna I", fin" ddl'8-l c l'inio dell'8j (AFI'lo\~O. Gil""" ,wlli [ 76'711), 'luimli prima ddL'd"lion" di i\ludo. '1.1' (;rK~' 1':ll'irio C:lrbonc, cun)(ll" ddt'lj"} COII Mario O\KOIJmnOS II, pp. 6)66) fu \'inlo" pmla C"llinLI ndr8~: C. NmlllllH', CIJllliOle ncH'8J UM/., 11 [1. 6~J. fu 5COlllillO J" SiIla ud mede,imo armo in CUIll[l;mill: L. Cmndio Scillion., AlihHic".l~,II\IlLI di COI1SOhllO di NorUunu. (" v;mu ndl'8"1 '" [cano. '1'1. E.~lJl'l!II. .. :o.o1JO (48 Z.lllf{"rm", "h" molri di"",lU'; dc[['l'S<:,,,iw scrloriall0, ddulil, uhh21l(kmarono Silb. "lu. 1,.,[[':l1l1I0 Ih .....,IIU ",IICSlllC; ",nch., lnadin1l'rlli pi (lul\lI; cid .e' loriJni: Lucr"zio urdia ",.ssO u 5i1l2 lVI U.1!1O II n. 6)." ({>lil P. 1\lbinl)\'uno lAI'I'I"SO,

[6, I] Non moho Icmpo dol'O M{lrio mori J,} e di li a poco Cinna vcnne tlssassinato"'o. Fu C!ClIO consolc Mario iJ giovanc"'l, eon I'oppo. sizionc di Scrrorio pcreh 1'c1czione era controlegge. TomalO a Roma"'l, Silla dovclte lonare con i vari Carbonc, Norbano c Sci"ionc e li vinsc"'J. [2] La siluazionc prccipito per ln debolc7.za dei capifazione c per col"a dei mlditori"~, $crlorio non volle divcnlMC, con la sua "re senza inutile, complice dei rcsponsabili di que! degrado: quanto maggiore cm ii potere l:lnlO peggiori risuhavano Ic mire poliliche. [3] L'llhimo ano fll consumalO qU{lndo Silla si aecnmp6 vicino a $i. pionc"'. fingcndo imcnzioni amichcvoli; gli fece crederc ehc volcva trnthlre cd, inveee, provoco ln dcfczionc deU'csereito. Sertorio aveva previsto questo pcrieolo cd, anzi, avcva eerealo di mcltcrc in guardia Scipionc, ma invano. [4] Scnzll pi spcnmzc abbandono la dtt;llllJU vohn dclla Spagllll~('. Egli intendev:l crcarc un rifugio per gli tunid di Roma sconfilti dai loro :wvcrsnri'17 sol che fosse riuscito ati imporrc la proprill llutoril. [5] Mentrc :lllmvcrSllva le monlagnc, fu coito da violenti lcmporali e fll costretto dui bllrbllri a paRare una lassa di pc daggio per potcr proscguire iI cammino. [6] COfmaritui, i eompagni di viaggio mal toJlerarono che un proconsole romano dov("SSC pag:lre lributi ai barbari incivil i; Senorio, scnza pumo badarc li queUa ehc comunemcnlc vcnivll consideratll un'oma, ribatleva ehe si lrallavll di pagare i1lcmpo, bene Ira i piu prcziosi per un uomo d;llIc grandi :lmbizioni. Diede, quindi, ai barbari iI dcnaro richicsto pcr tenerli contcnli e mise subito picde sul sllolo ibcrico. [7] Vi trovo t>Ol>oli nu. merosi c giov:mi, intoJlcrllllli dei dominio rom:IOO, ncllc forme :Irrog:lOli c violenle cscrcit:ltc dai vari proconsoli ehe si erano via via

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ltuvTOwr xut VUUJIlIY!W; TQLi]Qwv 'noflaIIEvO, lha XEl(l6 EIX!:! ru n6El, iillEQO Iltv WV v mie; elQI]vllwl X(lclm. 'pof3eQ6 bt Til1TaQClOXtmiJ IxuTal fi;)" lIOkEIIl.XWV Ipmv611l!VO.

succeduti 4 !1, Sertorio rtusci a farseli amici, lessendo anime rclazioni con i capi cd alteviando le popolazioni dall'onere ddle tasse, [8] Si rese anche grndito perch non pretese {Il1oggi per le sue gU{lrnigioni e fece st{lnzi[lre i quarticri invernali dei soldati nei suburbi, anzi Cu iI primo ad innalzarvi la propria tendll. [9] Non ricorse, tuttavia, solo [lI favore dei bllrbari: dei Rotllllni residcnti in Spagna, arruo[ quelli in grado di preslare servizio militare, fecc eostruirc navi c macchine belliche di ogni genere, ln tal modo affermo 1:1 propri{l autorit sulle citt.i, mostrandosi mite nei periodi di pace c temibile nei prep{lrrttivi di guerra. [7, I] QU{lndo verme a sapere chc Silb, impadronitosi di Roma, aveva sconfiuo i seguaei di Mario e Carbonc 4 'J, fu certo che, entro breve tempo, sarebbe giunlo un generale con un esereito e ii compito di muovergli guerra. rect, pertanto, presidiarc i Pirenci d'l Livio Sa linatore'O cd i suai seimila fanti. [2] Non malta tempo dopo comparve I'invimo di Silla, Gaio Annio": egli si rese conto della forzll dei suo :lVvcrsario, qUllndo, bloccato alie falde dei Pircnei, si trovo ill una silllazione assai critica H . [3] ln seguito aU'assassinio a tradimento di Livio da parle di tal Calpurnio dcoo Lan.trio'>, i soldmi abbandonarono le momagne cd Annio pOl v{llicarlc con un esereito cosi potente da sgominnre chiunque lo osracolassc. [4] Sertorio non era in grado di tencrgli tcsw: eon trClllila uomini si rifugio a Cartllgenll'-!, donde s[llp c, altraversato iI mare, giunsc in Africa, Ilclla rcgionc di Mauritania. 1:5] AIcuni suoi soldati e:addcro viltillla di un'imbosellta tCSll loro dai barbari Illentrc si rccav:mo, inl.:rmi, a (ar ti(ornilllenro d'lIcqua", Molti pcrirono c Scrtorio si imb'lrc di nuovo per la Spa-

17, Il'Q b I:o.v Iltv enuv{)vETO rf] 'l'wlul x(lmeiv,


tI)v MU(liolJ xat K{lf3wvo
OtOlV4'>,

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1I"OOoxwv OT(lU'TtUV

lUl1oelll1oouoav UUTt~ IIE' IjYEllVO Uljl[!;Eo{}m, 'PQYVUTCH T lluQ11vaia QI] lh AlOUlou I:a).tvTOQO'u, l;axlOXIlou J'[).[taS EXOVto. t2J Kul 'IET' ou 110).iJ rl:o "AVVlO" f,tJUlIUPE1S n ril).).u xu! tOv I\[omov nQojl{qov Qwv, tv unQ!.J.l xcd)!lOTO n.lQ tai nwQe({tl'~. [31 K{nouQv(ou b TlVO n(x).11oIV AuvuQ[ou,j bO).OljlOV1]OUVTO TV A(OUlOV xul TWV OTQ.lTlWTWV T X(l.l T!] lluQi]V11 eX).lltOVTWV, neQfJu)'!.iJv vAVVlO nilEI XEIQl IUly).ll, TOUS Ellnowv UVIOT, [4] I:eQTW(llO b' o'x WV it!;IOIIf1XO, IIETU T(lIOXI'-lWV tis KU(lX1lbovu n)v VUV'4 XUTWPUYWV xuxeiOEv emp TWV vewv xal t'ilanEQau TO nt).ayoS, AlPilt) x(n n)v MauQO\JO[uv n(lOotoXEV, [.'5] 'AlPU).XTOl b TOi OTQOTlJTUlS t'iQEuolltvOlS nilv fJuQfJ(lwV mJ'tEo6vTWV)}, OUxvou no~a).wv aUlS et ']~l]Q[av ltncl, xui

,111, (JJi ",cmpi di Imuali!.,) dei Il""crrlllwri rotllllni in Sp:lJolllU s"r", nunl<:rosi: si vensi " I.. I.iciniu LuclIll" c SC"'i" Sulpiciu G:.JlJa m:l " ,I, '0 (/\I'I'I"NO, SI,mil Ihm'ca ,0.(0). 111111 crmlclr:l di Didi" c all"el'isodio di CI5II//11 (vd. Ia nOl" 1'). 49 Con I:r "illuri:1 dccisi\"lI di I'orl:l Collirlll dei no\"cmlJrc lh: ii gi",,rnc Mario si slIicid (dr. n"W .p) e CrrlJonc ulJbundnn l'h"liu per rifulli:lrsi in Afriea: I\I'I'I"NO, GI"'''" <li.'iIi I 9.~9'1. 4.lo!, )U, l.ulc,.iullC 'Iuu).(oll dei codici Csllll:ll'"rrcll" ln 1\1011(011 d.1 e;,CIIOMllI~ IX<"imiJcb.. .l"lmli"I/, SllHt~nrl 19n .. '96'. p. ~,6): I'Cl1ll11duI11enlO i: ,"co1ro dulhr gmn I',,"e de).!li ;nlCrl'rell, p<"rch'; (lei pcri'K]o ~lOrico Ilr('5() in "sume ""n ~0110 Ulll'!lllli IlIlii.l"a/i"aloTl:s, ", C. l\nl1io Lusl". /'Ta,jlus '1lIall/Wf 0,/)",1("111 /.i1!,IITllm nell'l ~u<:rra giugurlinOl (S",I.U~"IO, D, b..lIo /ugl/flbilW 77, 4l, :rrrivu sOli I'itend nelln IlIrd.1 prill1n\'cr" .]ell'8I, p, S",.I.U~TIO. /-/iJllmil.. Ir. i",', J<'IliJ '4 M. (am/ in/..rt/if ,m/lli via 1!,ra11l""/II" "Ilude r,,!>hc U IrllppC (11 Illllrci'l s01,"cl;1inle d:rllwl1lico IIppOSlul" SII ull1lte) bcn si cOl1\"errchl>e, .scl"ndo L~ 1'I'Nl"". p. )-I. "I paSSUl;I;io dei Pirenci di Anni",

)j. SHLU~"IO, j'/iJlorli,,' I 9' M. (:alp"fllli'J ro"I/OI/I<"II/O LIII<lrill>. Si IMIIl, ("rsc, ,li 'lud j~ (:a/pllmills IAltarillJ minvoho in 111lU disj'Ulu S1l IIn" prol'riel di UI1 editicio rel'l' li":l1I1 ~lj. di clli iII CICIIMON~, D,' olficiis III Mi tdt. nnche V",.,~~,O M~SI;!MO VIl!~,,j, SlIlb morle di Li"io dr. S"I.1.L'HIO, IIloriiJI" I 9(, l\l. e. fotse, 197M. (""/lroJ Sllh"1II illJlllrll/iJ) riferilO IId IInill1l>osc'lIu. H. Ciu ~ulb <:osln mcdilcrmnc:I sml"cddcnlale deli" St1"l\na, SilUllI:I SII un pro nU>I1l<ltiu. ~,. L'lIl:QllI:1l1l dellli ;ndito:cl1i 1: difticihllcnlc dceifm!>ile: p<Jlrchhc l"ssere ullche hl con sl'gucnlll di IIn prl"cedcl1le lIlh"CO di ScrlOrio m,i confrollli di qu"lchc cillll cosliem.

~cl'Hll>IO~

7-8

757

TUJTI]S IU!V urrOXQOCTUl, KllOOWV & tIOT(lIlJlv J (, m.Jn~1 rrQooyevoIlh\lJv, lltTlloJolJ\] vlOll,H rrQOoEj3Ue xul unl::f3t] n)v rruQ' 'Avvlou IflQOUQV PlUOIIEVO;. 16J ~AVVlO ht IlEt' ou rrou rruQiiv vuuol TE nOai xal rrEVlUXlOXIIOl n1.lTUl' rr(l V EnEXEI(lt]OE f1tv t'ilUvallllaxeiv, xalrreQ eWflQoi; xai rrQ Txo, ou rrQ h]v. rre rrolllllhOl oxlflWl X(llIICVO, l;cq')J(ltjl b UIIlT(H\' TOU ne(tyou VtOtUllhou'H xa! TU rro tWV TOU rC(lTwQIOll rrolwv im xou CPOtljTO n1.6.Ylu Tui axlm rrEQI[lOVTO. 171 aut (yw vauol, Tii Ill'!v UtlOOl] no TOU xe1luilvO elQyIlEVO, tfl lU! yi] Jm' Tlilv rroEjl!\lJV, illlh,JU l::xn ouClJJV :rQ havTlov XUII xal xubwvu T(lUXUV ElTl:rOVlu; SICXUQTQljOCV.

18,11 'EVvto t TOU nvellUTO, IflEQ)leVO Vi]OOI Tlolv EvuuHl;cTUI OrrO(ltlOlv CLvllQOl ''.I, xCLxcHh:v Qu X(tl blexf3tiJv TV
rUt"luQuiov rrO(lI16v"", Ev d;tc). toi EXTS Ibu[lCl Tf] 'lplj(llu, IIlX(fV im/;Q nitv TOU 13ulno hpoJv, o ft Tl)v 'ATUVTlxt)v EXlflE(lIIEVOS tl).unuv VOllCl TU nEQi aUTv 'l[llJQIQ. nOQoXfV 61 . 121 'Evrau{}u vuiiral Tlve ivTUYXVOUOlV UUti[J, vtov ex TWV 'Ati.uVTlxtitv :ruvTtlnoOl v(jOlJJV <tvuncrrcuxon,

gna, ma, ivi approdato, (u scaccialO. Allora, alleatosi con i pirati ciliei'(' ehe si erano aggregari alui, ripiego verso l'isola di Pitiussa'7 dove si impadroni della gunrnigione che Annio 'lVeva li posto di guardia e poi s'llp di nuovo. [6] Poco dopo comparve Annio eon una flolta e cinquemiln opliti; Senorio sferr un :luneco contro di lui, ma la sua (Joun era composta di navi leggere, aclatte ad una navigllzione vcloce, e non aI eombauimerno. AI levarsi di un forte zefiro'8, quando iI mare si ingross, ln gran parte delle sue fragili nllvi, battute ai fianchi dai marosi, si infr:lllse obliquamente contra la COSia, [7] Con le pnche imbarcazioni che gli erano rimilste, per dieci giorni rimase in balia delle onde, mcntre 1:1 tempesta imperversavn slllmarc ed i suai ne mici lo mimlceiavano sulla termfcrma: a fmica scamp alle ondate chc batlevano incesSllntemente sui fianchi dclle navi cd uI forle uragano.
[8, 1] Quando ii vento si plac, Senorio riusei ad approullre su alcune isole disseminate ncl l1l:lre, dove sosto bench fossero prive di acqUlI 5'J. Salp nuovamefHC c, allraversato lo strctlo di Gadara('(\ pieg a destrn cosreggianclo quella parte della Spagna che si trova 01tre la foce dei Dal'lis ((iume che sfocia neU'Oceano Adantieo c d iI nome ai ccrritorio che attr:lVersa)(,t, (2] Sulla cost:1 incOlm alcuni marina i, .lppena gillnli dallc cosid dette Isole dei Beati, cite si trovano Ildl'Oceano Atlanlieo, Sono duc isole separate da lIn piccolo strctlo di marc, distanti datl'Afrieil diccimila stadi. [3J Le piogge vi cadono rare e poco abbondami, per la grnn pnrtc dell'anno soffiano um ide brczzc che rendono la terrn rieca e fenHe, adnltll :llla coltura: essa, invero, producc spomancnmente fruui dold e cosi abbondnllti da soddisfare le necessit degli nbit.mti, la cui vita trascorrc spcnsieflltarnentc nell'ozio. [4J Lc breue

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oTulou, xul vo)dtl;OVTaL Max(fwv. 13 J ~OIIf3(lOI b/; XQtOllEVUl IlfTQIOl onuvltlJ, T S nEioTCt rrveulluOl Ilurtxoi x(d QOlJo!3ot, ou IIVOV U(lOUV x{d tflUtEJELV na(ltxouOlV uyul)v xul rrlovn XIJ(fUV, u). xcIi. xU(lrrv nUTOIpufj Ipl!llOUOlV, IUlOX(lt'JVtU njEL xul yux"TljTl flooxuv vcu :rOVtllV x{d n(fuYllaTdu 0xo(Il;ovrct t'lfIlIOV. (41 'Alio

)6. M"lc "lldClllieO dellc roste ddb Cilici,t h]lcrmillc cilici" cm 1I~:1I0 intliffcrelllc, pI'r illdicllre i pir"li: 1\I'I'I~NU, ,~'lurJiI Milridil/im 9', 'I")' l~~i .Iolllin:Ll":Lno illlXm !rusl:Lli ii Medilerrnlll'O "llcmllO dcllc lllcrre c\'ili (I'LUTAMco,/'ompl'O ',1"'). "l,,1a 10m I'rC~C"'.I' "llc lI"le;Ir; i: Illtl""lllll' ,,"chI.' prim,,: i). Cecilio MClello, 111.'110 llOi B:tkorico. 11c1 11) fll in\'illW comc l'roconsolc i" Sp~J.(lllt pcr cOnlnlM"rli (l\HUUGIt'r\IN I. p. ,,8). )7. l.c l'i1i"ss, (I:'I"'JIIS c OpbitJJJa) SOl10 II.' iso]c piil IllcridiOllllli dclle Unle ..r;: STM~ III ""'" III ). I, 1'1"I"rco lISI1 j] 10po"i1110 ai ~inlol"rc, p(r riferirsi I'rolJ"bilmelllc "ti /;,bllll'J (od;"rn" Ibi~ltl. I'lIllica chc fosse Ilbillllll. ,II. II ccnno Idl" ~d;rn. li. cui inllSl",lc dolc"'.I' intlllmhbc a idcntilicarlo COI1 ii mi .'Ir.,f, I'crmClfC di l~,lIl1c;lrc b halll,gli" nell'i,,\'C:rno (l;Irdo 8t!. '9. I.c iSlIlcltc elel I:olfo di 1\liclllllC o\'\'crn ,,1c,,"e irole dellll costu l,frieUIl".
1l1C1ll<"

60. Slrctlo di GilJihcrm, cosi chimn:no ,]"11,, uu di GlldlOS: SoI,l~O 23, '.\, n.'Sen:" Sl'M~ (ti 1''''1'.''"'111 O!Sp/{ml?, iII RomPII l'af"'TJ I, Ox("rd '979, 1'1'. 336'3)7) chc 1'('Sl'tes. siollc IlS"lll .I" I'IU1"rCIl i: lalil1": i Grcci il1lliCIL\'mlo I" slteH" COI11( Colonnc di Ermlc. 11 passo SlIlIu_'li:mo ("nte di I'llIturco surcbbc .III individlllll'si in 11110 scolio LI GIOVl)NAI.11 ,o, I (G,,'/,') ","I itl tllfptlliro mpn[s] l-liiPI1I/1;U' f'm;.:im(ak /lN J,' II1/I'.UJliHilflO '/i'I()(li"

11/1," wlmlll/aJ l/ct'Cu/is ;'1 ",,',IIr01 1"".m,'m sitl"s (k~'''1/uS IlljUII</. 61. Odiem" (;'"L<l:II'lllivir. I}"\,,, ii nome :I <lllclb tCfli""c chilll1l1lhl \Ii lcmpi di 1'1,,
I:lroo rJiifJI11/il1 ILdica (c"rrispon<!elllc "lIe "uuuli I\ml"h,i;l cd Estren1l1dllm). Si 1>l:IlSU chc ii tuo}:o di IlppnKlo di Senorio r~sc HIlUIllO dcll" (~'.'la villo "ll'odiema Huek".

8-9
uno; W(Il1V U

759

X(I(um xai. 'lua~of,; IIEt(lIt'lTL xmtxu ta; viloou;. Oi Iltv ya(l vOtvbe til; yil; unonvtovu [SUl 13o(ltOl xal un1llbltOl u'l IlilX xnwvu; ei tnov Uxuvil blond(lovtm xol Il(loanodttouOt. nl!'f\Ol bi Ill!(I1(l(ltovu UQytOlOt xal ~t'PUQOl. 13bll,QOU; IltV vuou; xui onoQo; EX OaMttll EIl6.yOVU;. ta t tto vOTf{lat aWQim; EIl"I'XOVfE;. ilOUl,il t(lifpoumv'.... l'l won IltX(l1 fWV {1(I13(lwv lil,Om n{oftv ioxu(lltv. UfOl t 't-lUOlOV eivm nl!b(ov xal n'lv fWV l!ubcUIIVWV o1X110lV. ilv ~Ollll(lo \lv'l0ef. [9. II TauO' IeQtW{lIQ axoou fQWtU OaullUOtV EOlev oixijom f vloou; xul ~~v ev ilouX{Y., tUQuvvlbo ilnayd; xul ttO!IIUlV attuotwv. [21 Alo0611l!VOI ' ai Kilxe. ovOh elQjV11 [61IeVOI xai. 0lOil, M, noutOu xol Ul4ll'wv. eie; A4}'lv ntnM.uouv, - AOXUIV tV ~hpM xUtsovu; lnl n'lv Mu(louoiwv IlOtdav. 1J J Ou II~V iud:xOIIl!V !t:(ItW(llQ. u. toi; n(l6 tOV ~ Aoxutv blunOt:lloUOlV eyvw 13oljOeLv. w oi oilv auttV xOlvilv nv u~VtE; El.nibwv 6.(IX~V xal n(lSEluv ht(lwv ttOeOlv, lu'll'llou{)eiev im6 tij; u;'tO(lia. 14J 'AOllhOl b! tOLe; Muu(louolot; illpntlll!vo, t:ixuo (Tau) (QYOu. xai XOtllXW('lll!VOe; -rQv -Aoxalv E7IOI6Qx[1- {.51 Ia bi nXXlUXV M txttell\jlUVtQ 13ollttilocn fOi tt[Q{ t6v - Aoxalv IlU 6uv(lllew. oUllpawv !t:(ItW(llO tV Ilh nUXxlaxQv (antxutve, n'lv M OtQuuv x(lutiloa; ttQooIIY6.yuO. X{ t1'1v T{yyIV'..... d ~v ~ AOXUle; ouvt'Puye IIU tWV &l!qxilv, il;e:'folO(lxlloev. [61 'EvfUiiOa tV 'Avtaiov oi "[fluc {otoQoilot 'Xciottm 67 xai tV tlPOV uvtoil Ie(ltW(llO bttOXU\{Il!, toL {JUQI1(tQOI iuuo-rwv bl IltyeOo. (71 Evtu

Icggcrc che spimno SlIUC isole sono dOVUIC nUa mancanza di lIn neno avviccndarsi di sragioni cd alia graclualit con clli mllrl1 il clima. I vemi dei nord e dcU'csr, provcnicnli dai comincnre, dnlll la lontanllm.,'1 delle isole, dcbbono percorrere grandi disranze e, di conse guenza, perdono la loro forza c si mirig:mo primu di gillngere su di esse. I venri di nordovcst c dei sud, provenienri dlll mare, porl:lno con s piogge poco frcqucnti e scarsc chc si Iimilallo 3 rinfrcscue la lerra nUlrcndola con do1cezza l .l. [j] Ecco pcrch anchc fra i barburi c radicall1 la convinzione che questo siu l'E1isio c 111 lerro dei Beali dcscritl:l da Omcro M . (9,1l Nell'ascoltare ii mccomo di quei marinai, Sertorio fu preso da un acUlo desiderio di raggiungere le isole per prendefVi dimora e vivere in pace, IOnlano dollc dittoturc c dollc guerrc sen1~'\ fine. (2] Cio fu intuito dai pirali cUid, i quali aUa pace e all'ozio prcferivano le ricche1.zc ricuvate dai sacchcggi. Dcciscro, quindi, di imbarcarsi per l'Africa per riponare sul trono di Mauritania Ascali, figlio di lfla(,.t. (}] Scrtorio non si persc d'animo, ma srabili di aiurare i nemid di ASCllli, anche perch non volev:l chc I'impossibilil di procurl1rsi mC1.zi di sopravviven7..'\ causasse 111 diaspora dei suoi compagni, ai quali eglj voleva offrirc nuove prospcllive e nuove mete. [4] I Mauritani lo accolsero con gioia. Scnza indugi Serlorio mosse guerra ad Ascali c lo assedio. [5] Poich egli em aUcalo con Si1Ia, giunse in suo aiulo un escrcilo comllndlllO da Pacieco M , che, in uno scomro, Ser. tario uccise. Si impadroni, quindi, deU'esercito, lo riuni ai suo ed assedio Tingis 66 dovc Ascali si era rifugiato con i frmclli. (6] Unalradizionc libica vllolc chc a Tingis sia ii sepolcro di Anh:o',7; SCrlorio fccc riportarc alia lucc la sua tomun, pcrch non credcvll alie diccric dei barbnri slllb grandezza dei corpo dei gigante. (7] Lo schclctro vennc disscppcllito: miSutllva scssanta cllbili comc volcva ii mito. Stupc-

xwv bt ti!) O11IUtl. 1f1IXt;IV ~l;1IXOVHt IlilxO w 'PUOI. xutEnY11. xal

(,J. 1x.'Snitle Jo(iI\ \I~ SAI.l.US1'IO I/IiJtrm;/f I '00 ~l), sunu identificale "t'~ mn le C~ ,,,,,iI'. um c"n M"dcira e la I'idnll P"rl" Sal1lo. Onl cnn II' Azwrre. (,\. Si II1Imle ,ul nJiH('~ IV )6j")6.,. II wllc/lorncnto con Omem ,ltlchc iu SAU.U

'-'-11' IlIi'lmI" I '0' M.l. (,.1. Forse uno dei ~igl1nmlli I"culi detrnlllz~,n" ,I" 11011 rnllllio idenliticu lI\'\'crsuri,

fiI",ilIlllH'. ,'OIne si deduce ,li,l S). (,). hlcnlific,'w COll1l1llernenle con mI ViMm }'"I1I/<'l'S. iI elli CfJK"IJII"'1 e ,lltc~l"tO in i.'niliolli ibctkhe. efr. "Il<'he ('rolHo '1. ~ (dn,"" I" lrIl<li1.iOlle rn,,,,,,scrLm presem;! le 1111" d,.,.ime I'"dunti ,Id S''I".i": 1"1. b NOI" l"tili,."I.

(,(,. Cllphlllc: ddlu

Mllurl1i~u' linllllllnll.

"dieTll" Tal1llc:ri.

67. Ln tradi1jonc: $1I11;( 10mb;! di AnlOO (ii Rillllllle fiR!io del!.1 Terr" c di l'osdJonc), preseme. ohrc ehe in 1'IIIlIlr'"<J. anche ln S"MAI,o:-l'lIXVII j. HI, riJIl1iI"1 prob"bilmrnte a TII11I1.io Gc:miUll. dlll1<J dll Slrubonc:. Sll'\loonC il1dica cume ledr dd Jepolcro b cinil di I.)"/x (per I" con(usiolle Ir" I.)'".~ e till~" 3. ]).

ii,,,,..

~E1'T{JI'I(I~

9'

10

Olpymv vuluov OUV~XWOf TO 11VilllU x1 T~V JlI!QI UTO TtllllV Til xl qJ111111V OUVI1llOf. [8J TlyyiTm b IIUOO).oyomv 'Avmiou TlleudlOavTO T~V yuvix TlYY1]V 'HQx).l!i ouvt6lliv, I6qKtx b' t UTWV YI!Vlll!.VOV ~OltOUl n; xtilQu xul 7Ilv f:ltWVUllOV Tij 11I1TQ6 uJlobdal'6IJ 19J l:qJaXo tl~ naiba yevto6ul I6tlWQOVfo'J, (P no),).6. TWV I\llluxwv 6vwv im~xouoev, 'EUljVlXOV EXOVTl OTQC'tttllllCl TWV (lUTOOI. XUTt~}XlOlltvWV UqJ' 't-IQuxUou 'O).f\IUVWV xcd MUXllvulwv7o. (101 'A),). TUm IltV uvuxdoOw 1"11 'I~u XQlTl, TO nVTWV imOQlXWT101l lJuOltwvll xdvoll yQ iotoQoutJl TOU l1QOyvou lOtOQOU xal I<poxo ftoyvou EiVat, (II J IeQTWQlO 6~ nVTWV YXQlm) ytVllfVO, TOU bu]OhlCl auto xol ftltJtflOOVlCl OUX l'I(XI10I!V, >"M xui. XQI)llam xed tt).fl xu! TI)V &QX~V ntbwxev mltot, ou xu).w tIxe bf!;~IIII!VO blVTWV, TQ(Lnl!oOm 1l0U).fUIIEVOV ex6ouv I\U(JlTnvol?~ nQl!ollel ntlllllCtV1'e /!(P' lJyEIIOV[(I, nV1'w Ilh i'lQXOV1'O 11l;[wllU Ill!ya xa! llttEIQlav EXOVTO EIIEVOl n(lo TOV no 'PWIICl[WV tpflov. btl;iVI~) bt 11l0TI!OVtE UUfOU 116\1(11, xu/. nuvf)uvllEVOl nU(l TWV OUYYEYOVTWV TO I'IOO aUTo, [21 I\tYUat YOQ b Ie(lT<J(llO oO' Ulp' ilbovij oliO' im bou llu6lw1'o YEvto6at, tpu(J[l T' vi!xnllxTO Iwv)na(l TU bflVlt, xal Iltt(llQ eUTllxlav eveyxEiv, [)l xo{ nQ llv eOUllUx1av oubEv o.TO).llTEQO 1'WV xaO' tUUTOV il'(t!IIVIOV, ou b w:te!(I ev noU,loI fQYU xal n).wve[u nE(I{ Tnou ixuQoil xu/.
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f"uo, Sertorio fecc sacrifici, poi ricopri la fossa di terro; in lal modo. accrebbc la fama di Antco e ne consolido ii culto. [ti] Secondo una tradizione locale di TIngis, alia morte di Amco la moglie TInges si sllrebbc legata ad Eraele, Dalla loro unione nacque Sofacc, che di. venne ii re dellll cill alia qunle diedc ii nome della madre 6ll , [91 li figlio di Soface, Diodoro6'l, souomisc gran parte dei popoli che nbi. tavnno l'Africa con un csercilO di Gn.'Ci - lbii e Miccnci 7U - qui portati da Erade. [IOl Ho fallo quesln digressione per rendere omaggio 11 Giubll, dei monllrchi ii piu llmllnlc della slorill 71 : Ira i suoi llnlenllti vi sono, infaui, Diodoro c So:lce, [11] Scrlorio occup I'Africa, mil si comporlo in maniem mi te con chi gli rivolgcva suppliche o gli dimostrava fiducia; restitui 111 popolo le rkchezze, te citlli e il pmere, c prese solo qunlHo esso gli diedc merillltlllllellle,
[lO, I] ln qucl momento ilnoslro eroc non llvcva progetti chinri circll ii suo futuro. Proprio lll10m giunse una 11mbllscerill dll parte dei Lusil:mi 72 ehe inlcndcvnno llffidargli ii comando dc.ll'eserdlo, II limore dei Romani e la conseguenle nc:ccssit di un comandante nbile cd esperto li sping("Va Il richiederc I'aiuto di Sertorio dei qualc ave vnno sllAAiaro la bmvura nclle preccdeOli imprese iberiche. [2] Egli - si dice - non era persol1ll fadle agli enlusiasmi e alia p"ura; per caratlere rimaneva imperlurbabile di fronle agli evcnli piu funcsli ovvero ai successi pil ec!alanti, (3J Audacc quant'altri mai nel fronlcggiarc uno scOnlro in campo ap,cno, se le drCostan'lc richied("Vano capacil di sottrnrre pinni aI ncmico, nbilil nello sfrull:lrnenlo di una posizione di forza owero mnnovre di attraversamento da condurre

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Jo(li rde b Muurilu"iu (C...SMO n"INH LIli ~, ,I; ncl 19 SposO C'<.'()palr~ Sck,I<.', la lijtliu di Antonio <: CIO:<lpul1'II IA"/m,uI 117, ~), Scrissc opere.1i cui rimlllllCono n....", Timli " Ct.'fl. lourMI (rnlllllle'llli, fl'll le quuli uml SfQf'" roll/anll: Ix'r i ltiuolizi lusinRhi",ri su Giubll slUrk" si ..cd" f(;rlfiJl ~7) T "1', t:. di::uml'''' Giub:, siu la fome dclllUSSO pl"lurdll:o: I'lu lurco IllOS1ru "Itro..", di cmlO~ecr'" <:d "l'pr"'l~Ul'<: 10 slOrko (C"SII'" )), }J. 11 mito rcillri,'o IllIn II'CClldcnZII di Gi"\,,, I><:u clJrri~IMmde III d",si<1crio dei SOI'nIllO di crellrsi 1I1l'orijlinc "/Irc,'"", p, J Lusil:llli nbU\':111U illcrriluriu nl1111reso 1m iI Du<:ro e il'];I/lo, ncll'lxlicrnu Por !u/I;tllo lSTR... IIQ:olU III j, jl. St'lIull1L'Ii,i 11'11 iI 1.19'" ii '.1(, d~ D. Gillnio IInuo Calluiro (LIVIU, I'rrioch"l' )))6 '" ApPIM':O, SI,mil 11J<.';,il 7' H!. nlu~ar"no s..-tlll'!"(' problctlli ni Iw.mlni per illoro eanlll""'" fi""o c l~ 111m uhilil:i. di I;ll<.'rrijl1i<:ri.

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10- II

TXOU; beoll/lvw; n(t'Cll; TE Kul '1'Eubwl' iv /lOVTl, OmplOfl); betl'TmO. 1<11 'Ev llt mi; TlllUi; HJl' l'QU'fU~hJIIIWl' b<nIJll); Ipml'IIEl'O;, neQl Ta; TIIIWl'IU; ElleTQlo1;e TWV aIIU(lflllU'nwl'. IsI KaltOl boxei (TIUl) neQl TOV EOXUTOV mho IUov WIIflltO; y.al ~a(lUOUlllu; TO l1EQ! TOl; lll(lOUH 1t(lOXOh E(I'fOV bubclI;OI TI)V IplOtl' OUX OVOUl' iIlICQOl', : inUllne;(OlltvllV Oyt0lltp blu TI)l' vt'tYX1Il'. (61 'Ellol ' lt(lETr)V IU!l' dIX(lll'il xol xuta 6yov ouveotwoov oux l' nOTE oxei TXII Tl; !xoTilOCU nQo; touvuvtiov' w 6e l1QOUl(IOEI xu! IplOfl; X(llIOta; ln6 OUIII(lOQool' IICy).,WV nUQ' lt;lul' xuxwOdoa; oux ltblvUTOl' TIV O[IIOl'I OUlllletU~UEiv T6 ~60;. [7J ~O xul L!QTW(ltOl' Oi'lut 1U16cil', ilblj Til; TlJXtl; autOl' 21UCL"tOOIj ExTQUX\ll'OllfVOl' ln tool' l1QaYll,twl' 'flVOlltvlOl' 110l'IJQWl' nQ6 tOU; lhxol'm;. [II, II Ou 111)'1 o.).,M. TOtE yr. tWl' AUOlTU\'ool' Ka).,ovtWv, o.l1l]Qcv EX [21 Kal tOTOU; (TE) o\ll'/lT'atTf.V eiJ6iJ; aUTOX(l,TWQ OTQunlY, xal Tr)V iyyH; '1~11Qluv unilKOOV [J'[OIl':iTO, tooV J'[),elotwv Exouolw I1QOOttOCllhwv, II,IOTU Ilh bdl t I1QQ;OV autoi; xui bQUOTt](llOV' eon ' xui oO<ptoTlXW aUT d o.nT1jv xul xilTJOlv 21ITJXUl'to. ()) Kul I1Qoot6l' ye l1,l'tWV TO lTE(l1 n)v i).,cupov. 'Hv tOl6l'be' (Au)olTul't'l; IlvilQ l11UIOtll; tooV ini XWQa; ~IOl'tWV E.lplll veoT6xlV IpcuYOOU xuv1lyhu 21UTUX1)l', autil Ilv icneEhp{hl, Till' b! vejlQl' iXl1uydS Tli XUIVTlltI Tij; X(l61;, euxr) Y<'I(I ;1'1 nou, OII~.vel bu.;';u. 141 Kmit tX'll' b rCQTw(llou toL tl101; ~VU\lhlUUllhou, xol "v ti; c; tiY(lu ii yewQyiUl; iixOI xopl1;wl' hWQov UOlltvw; exolltvou, xul IpIOlp(l\'W llcll'olltvou tOUS OCl'unct>vtU;, iyxelQi~cl lp/l(lWV uutil' tI)l' l'e~Qv. Dl 'O b d;{lllevo;, C1uthtn Iltv fluO'1 Ilt:tQlw, XQvI.!' bt nOlllo{lllEVU; nOoov OtllJ xoi IPI).,o.l'OQUI:mv, WOtE: xul XCI).,uVto; 6,XOlEIV xol ~abll;oY tlnOI IHtQuxoouOeiv, X)'ou TC xal ttOQl~ou ItOl't; v/lxeoO(U orllOttOltlKOii, 16J XUTU IUKQl' ESEOElUE lPUXWV 'AQT/lluo; Ii(Q(lOY tI)V i),urpol' ClVCtl. XCll Ito).,M tool' l).Wl' lmclplluIlV uutli' 'loiil', ylVtJOXWV t:U).,WTOl' d ELOlbUtllOV(UV eivClt rpOCl T(~ ~C1Q0aQlx6v. [7 J '0 Iii! xu! ItQooEn:xvTO TOIMe' yvou; y{lQ V XQIPU TOU; Itoelllous EII~l!IIIIX6tu nOI tlis im' uutOV XW(lu; li It).,lV
AI~l1;.

llt(l~OCI.

con prontezza, inganl10 c fr:ltldolcnz:l, erA brnvissimo a picgarsi a IAli esigenzc. (4] Prodigo ncll'c1argirc ricompcnse ai valore, cra altrellanlO moderalo nelle punizioni. (5] Eppure, da <1U11nlo di lui si dice, negli ultimi anni deUn sua vila, fu crudde e violemo nei confronli de gli oSlaggi 7J , segno che la necessil c ii calcolo avevano domalo un carallcre non certo mile per n:lIura. r6] Non credo chc le ciTcoslanze, da sole, siano in gmdo di mUhlre radicalmenle la virll, se essa pum e conforme a ragione; non esc1udo, IUllavia, che ii dcslino possa in una certa misura llhernre le qualit di un personasgio, Irnsformando una natura mile e benevola in una altrellanlO crudele, in scguilo ai vcrificarsi di grosse sl'cntuTC. [7] A ci si deve imputaTe, a mio parere, ii cambiamento di Sertorio: nbb:tndonato dalla buona sorte, inasprito dai destino avverso, si rivoil contro chi commctleva ingiustizia nci suoi confromi. (II, I] Chiamato dai Lusitani, Serlorio abbandon l'Africa. [2] ln qualit di comandante supTemo, inslauro subito fra le truppc una ferrea disciplina e riusei a sottomettere illerritorio circOStanle. La gl1ln parle degli lbcri accetto di buon grado ii domioio di Serlorio pcrch oe conosceva ht milezza c )c capacit organizz:uive. Egli seppe anche abilmentc nllcuarli con I'inganno, [J] Comincio con la cerbiaun. Un contndino lusilano aveva Irov:1I0 in campagnn unn cerva che avev:1 appeO:I partorilo estava fuggendo inseguita dai cacci:lIori. Poich I'animale gli sfuggi, si mise all'inscguimento dclln cCTbi:lIta, colpilO <!:II suo Slt:tordinario pelo luno bianco c )a cntlur. [4J Con qucslo Irofeo, ii cont:ldino si reco da Serlorio che si IrOV:lVll li vicino: gli slaVllno parlando i doni della c:unpagnll cd i fruui dei cmnpi cd cgli li accoglieva con genuino pinccre e contmcc:unbiuva COIl generosil. [5] Sertorio acceUo il dono senza troppo entusiasmo. Con iI tempo la cerva pcrse ogni sclv:uichc7.za: aCCOl"TeVll ai richiami cid plldrone, lo scguiva dovunqlle andasse c non si I1IOSlrllvn per nulla spavcnt:ua dal1A folia e dagli schimnnzzi dei soklnti. [6] Serlorio penso, aliam, di prcscnlarla ai popolo come dono delln divina Arlernide e, conosccndo ln supersrizione dei barbari, diffuse ln voce che la cerva em in grado di svclargli molti scgrcli. (7] NlllUmlmelllc si nvvlllcva di alcul1i espedienti. Se vcniva segrClamente informulO che i nemiei nveVllno fallo incursione contro una ciwi che ern SO((O ii suo dorninio o ne

qllOTt'tVl:, nQOOEltOlfi'tO TI)V ).CUPOV UUT!!, XUTU TOU :rVOU U!ItXOUl, Xf).eOUOuv .v ho{llll' TU 6uv611EL eXElv. 181 Au{h t vlxllv nvd TWV fU\JTOit OT(?UTIJYWV xouou, TV Iltv yyd.ov fXQurrTE, t~V ' ).wpov iUTElpUVOOllhllV ln' ujuyye),{ol ttQoijyev, EU{)uIIEioOm l1uQuxutv xul TOi fif.Oi fiuelv,

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avevano provocnv:uo la discrl.ione, I1ngeva che la cerva, durante ii sonoo, gli avesse suggerilo di leoere proOle le IruppC, [8] Se gli riferivano che uno dei :moi generali aveva riportalo una viuoria, tencva nascosto ii Imore della notizia c presentava ai popolo la cervo incoronata - scgno chc era port:llrice di buone nOlizie - , csort:mdo la gCOle a ben predisporsi ed a sacrificare agli dCi in altl'Sa di un qUlI1che successo 74. [12, I] Ricorrcndo li slmlagemmi di tal faua, SCrlorio n.'SC piu do eili i barbari e li convinsc che a guida.rli fosse non la volonlit di uno stmniero ma quella di Utl dia; gli cvcnti coUllhorarono nell'nccrcscere in modo straordin:trio lale COllvinzione. [2] II suo esereito annover:tva ducmilaseiccllto ROl1lllni, seltecemo Lihici che lo aVeVlll10 scgllito in Lusit:min, qWlIIromilu pehnsti Illsittll1i e selleccnto cl1valierL Essa dOVCVll misurarsi con l'escreito romano, comand:uo da qlllltlro impl.... ralorl:S c composto da ccntovct1limilll f:lIlti, scimila cavllJicri, ducmila tra arderi c frombolicri, spallcggiati da innumerevoli Cittll, mcntrc Serlorio potcvn contare II malnpcna su una ventina. (3] Eppure, nonOStllnle \'csiguitia e le SCllrsC for.~e dei suo contingente, riusci non solo a souomenere popolnzioni indomitc c ad occupare 11l0lrc eilt:l, ma linche a haltere i gcnerali dcU'cscreilo nemico, Ndlo :mello di Mellnria 1) riporla una vitlorin oavale su Coita 7(., (4] per terrn sconfissc ii govcmalorc dclJa Betica 77 , Fufidio 7 '\ !lei prcssi dei JjIU'/ 7", uceidendo ducmiln Romnni; ii suo qucslore 80 vinse Domizio CalviSiO IlI , proconsole deli a Spagna Cileriore; Serlorio uccise di sua mano

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N, L'''lli>tKli" <kll;l rv~" bcn ltll<.~lltlo io \."Di..oi mullo Jimili, ch<.' IlrobltlJilmL"lIl<.' ltllin...."'" Jlt "n'uni(""~ rome: ApPlAl"O, (;1#<'"<' I "0. )'.1; Gt:Ll.IO XV lJ, j'9: po. '.11 1'>0 VIII u; ceon; in VAI.~~IO MA~\I.'O I , 1: PUN.U. N"ltI'"fiJ hiJUJTI;l, VIII 117 " I'R().'TII'O. S/'<IIq,<:mIJI,s I I I, I j. 7). C;lI~ ;I>"r;"", 'K>rI lonmnr. da (jibili"rnl: 1'0,\11'0"'10 '\111..... II 96. 76. NdI'Ho. Di'<Cusslt 1';<Ielllil~ ,Ii CoII", KOSRAO IS',/I>,iuJ. 1" ,,8) rlt osscl'\'olIe eh" li(lidltll~lH" 1',,;, Ir~llPrlli di nll AlIrdio C"llu: l'llll:lt~", qUltlll:lo rll celltKJ URli 111"..1;,. "AAilllll:" >cmprc til (Oj!,IIOIII<''I iI prenomc o n!lru d"lCltlllio Iltle (11I Il<.'rmcuernc J'iudi"iJUII' PIIC, Si lr"Il~I"hh" in 'l"C>1O l'lls<J di ull/lllnmcII/<,1i1J ('''lIiI: ilg"nlili>.io" ltllcSI,"O in trc isai~.il)lIi di C"'l"l:l",m. 77 I'"b.. l'rr<lf\: di 1'1'lIllroo per ilulk"rc b Spltllllll Ulterior". ("1,1'. ,,11'1'1'0("" di l'lu, tnrco, \'OslilUi"" bl'rtl\"indtl Iklku: \"<1.1:1. I C nUIU 6 .. 711. !:: j.(cnerulm<.'tuc idel1tilicllto rou I',,,nkll Ji Silllt ..he, "d<.'1II1 ddlc rOnl;, IIli SlIAAl'ri l:t pubblkuiollc deUe li"e di I'roscri1.iOllc: SifliJ jl. 4: hOMO II 9, J): OMI"ltl V ", j (eh..., insielllc "I /Uml.." - f'miditlJ -, IrAJnltndll lIud,,, il pll'f,m"" /..Im,o c lu qultliliclt <li ",imlpi/iI'is), ln \'illt>r;lt .. dell'lIo fsu di nu S"I.IAlSTIO. Ili)/fI.i".. I '011 M.I.

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79. Crr. nOl:I 6, . 110. fi edc1ll:rrimo L. Irtulc;o, bmerill .l""lro tli S"rtori.. (r",ui in U~OUGI.T<.IN 11,1'1" H3: H7: 9,1; 9!ll, iI eui nome sotl'tellllcnlem"nle qui 1: lltciuln, fol'So: IlCr llOllloj.(liere llIerili "I ProlulLoni5!:1. Per I" dUI" ddl" -"I" II<."'IUrn si \'....1.1, rccenlemcll1", F. X. H""N. "/1;,. (jlllln/o,slJip o/ Jli,/"fni'j II/III M. P,m/"III), .<1 l",rml'S,," n'l. '!)<). pp. ,)o"H' !lI. I>cr ii rof,llOlIIrII (crrunl'(l) ~i \'Cdu III N"/II <..,ili,.". i': idcmiflclllo ILcl1crnlmcnlc l~m M. l-'omi1.io C"ll'ino. dMU c1ul {runltn"nlo Sllllu~liuno <Ii Vil~1ntt (I'Vlndob, L I I1 ~, l'I, in li. Ik"ClIorrH. Bu)(.It.IJJj W'il.".., 1"~r.III,",,' d"r "//'1/"';'1"" '/") .~'III/Il{ II~ Viml"I" I. 111/. "W;cner SlUdi""lI>O 1\. '979. p. I~~). Ln Konfin" - <lcll'So - ttwenne I'rCl'so illimne tI""1 (Gu~di~nlt): FIO~o II 10.6'7. I)omizlo ru ucciso: PVlndob. L 117 l!('rm II', I" UiKhorr,B1od.)aI ElJnorlO VII.~.

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lorio ll2 , uno dei comandanli che Mctdlo gli avcva invialo conlro con un cscrcito. [5] Lo SICSSO MCICllo 'll , uno dei J7crsonaggi piu famosi e potenli dei tempo, vcnne piu voltc sconfillog.j c si trov in difficolt [ali chc dalla Gallin Nnrboncsc corse in suo aiulo Lucio Mllnlio 8' c da Roma fu inviato in tuun frcna con un esereito Pompco Mngnol!f', [6] Me[c.lIo non sllpeVil come comportursi per piegarc quell'avvel1tu riem ehe evitava gli seontri apeni c cmnbirrva con grnnde disinvohurn fanica militare grazic alia leggerczza dcU'armllturn dei sold:ui iberici cd alia loro agilit, [7] Egli era abilU:Ho alie ballaglie tra famerie conIrnppOSlc secondo le regole Irndizionnli; la falange che comandava era lema e compaun, agile nel rcspingerc gli anacchi dei nemici ma per nulb idonea ad arrampicarsi sui monti, a bloccare, inscgucndoli, uo mini cosi veloei cd a tollerare b fame, i bivacchi senza fuochi c senZ:l tende, come faccvnno i soldati di Scrrorio''', (13, 1J Meldlo, per giuma, em piutloslo aVlInzllto in elll e, dopo aver pnrledpalo a IllOlC dure ballaglic, ora conduccva un tipo di vila piu rilassllIo e comado, menlre ii suo nemico cm uomo Icmerario c dai fisico stmordin:Jriamcnlc vigoroso, vclocc c leggero. (2] Scnorio non bcvc..'Va mai, ncppurc durame Ic P:lUSC dalla guerra, s.1pcva uf fromare grasse faliche, lunghe tfasferle, veglie inimcrrollc con doo scarso c scrrdcllle, Finendo coI I>crcorrerc scmpre le SICSSC zonc per cncciarc nei lllornenli di svago, conosceva Itlni i luoghi pi o rneno acccssihili e, pcrtllntO, sapCVll dove fuggirc se inscguilo e come dr condure iI nemieo Ilegli llggU:lli, (3] MClel1o, perd, non potendo comballere, cm ncllll mcdesima situazione di un generale che fOs''ie slalo sconllllo menlre Scrtorio, ancbc qurrndo veniva messo in fuga, sembrnva csseme I'inseguilorc. [4] Egli imJX'diva aI nemico ii riforni. mento di acqua e viveri, lo bloccavn durante gli sposlarnenti, lo coslringcva a muoversi se era accampa[o, Quando Metcllo assediava lIna dll:l, Scrlorio c01l1pariv:l all'improvviso, gli lugliuva ii riforni-

[O. JJ "En ' UU1 Iltv ljblj n(lCO~UTE(lO ilV, xu( TI xul llQ6 VElllvllV ii611 xul T(lU'Pt(lUV b(UlTUV ex :ro(i)v ywvwv xallleyOwv
ev6E6wxw. T41 bt (lTW(lI41 OUVEtOTT]Xfl nVEullUTOS &XIIU(OU yt'lOvTI xol XUTEUXl!UUOlltvov lXOVTI OUUllUoLw T6 OWIIU (1t.rIIU xal TltXEI xul ntljtl. 121 M611 Iltv YQ oubA ~6uluv ijl1tUO, nvou b: IIEyl.tOU xul IlUxQa bol1to(llalO xal OUVEX Y(lunvlu oIyol et6lOTO xal (PUUOl UQXOUIIEVO OlT(Ol blOlp(lElv' navOl b: X(l(' IICVO cl xul xuv1lyeo(ou; onTe oxoa~Ol, n(uJl] IlexoewlO lpCiJYOVtl xrtl bu.xovn xux)..wU/:w &flanllv Te xal ~ao[llwv t6nwv ellltelQlav l1Qooelil(pEI. [J1l6 tiV Iltv EiQYOllvllJ IlaXI] on V(XlIIEVOt l1OX OUOIV tIVOQWl'tOI ~ttnttuOm ouvtllawEv, o tI!. <ptuyew fixe t twv blwx6vtwv. 14) Kai. Y(I QEiu m:xo;neo xa! OItO),Oy(u eiQYE, lI.ul l'tQol:6vtl Ilh tX1To&iJv ~v, xLvEl ' ibQuvittvtu, 1TOlOQXOU~tl 6
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Ik ,\n('1I.: FLORO II 10,67: fll vimo ncJ 7') .111 'illrn~ 11/1"J, dil idcntiliclIrsi {urs~ cun 1.. '[urio Billbo. ii tlJrtin:ll" cpiclllco Iimu\'inn di eui Imrla CIl.11IIONII ID,' fiJlibm IJ 6.ll. ".l'. Q. <.:ccil!o /\Icldlo Pi.. ndl'Ho ,Iiv('llllc contole roo Silb mllmJ(;lno,~ 11.1).7')1 c lI',,crno b Uheflore daI 79 ai 71 !lbiJ.. 1'1).8>: 86: ,).l; ')11; '<4; "7: ll.ll, H.I. Si confromi iI ~,.". I'.

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II). PrelUle ndb G~JIiw Tr~n~wlllill~; Illl000ltTON II, I', 117. 86. Si \'cJ~ ohrc-, "'I', III. 8,. Muho similC" P"'lIpl'tl '7. J.

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Xeu~ew. 'o b TOUtWV Iltv eu nOlcJJV xUTeyH.u [6J U't\.lUtllYO yaQ w ecpll 0eepQ{tatO ei th'.ivUTOv unofivtlUXelv TV OTQttT1]YV, ou netaUTOU mu 'tllXVtOKx. [7I'OQJv t mu i\ayyo~QlyaSR~ ou IllxQ
T4I IeQTwQlep ouallf3uvolltvouS, hj1tl b' vw EUCAlTOU (iiv ya(] 1'lV UUTOlo; 'PQtaQ i.v tfi nel, TJV b' v TOl; nQouoTlOl xut nUQtL Ttl n:lX1l vallTWV nOlOQxWV tmX(lctTeLV eIUl).J...ev), l'lxev nl n)v n6lV (lI illltQm lIot ouvmQ11owv n)v nOlollxl{LV VUTO OUX VTO' I xul ntvlf illIE(lWV imlfpt(lcoilm oltla 116vov n(lOI!lQ1ITO TOiS OT(lUTItJTm. [8] 'O ItQTW(HO t')' o1;tw f30116110(.(l;, ixtEuoe IOXI{OU; oxouS ttTO t1J1nijom, xa{}' exuoTov oxv (lY(HOV ouxvov T1;a, [91 xul no).J...wv ptv 'J~11(lWV, lroWV t MauQouolwv JIPtoTUllhwv TO eQYOV,

1tl~1;(tllevo (ivlla eV(lWOTOU 11(1 XU! nOJXEIS eneI111'~ I TI1 0llElVI1, xCeou, taV nUllo,illOl TOU uoxou ToiS v Til nel, TV
XQljUTOV ime1;(Ayuyeiv Xov, rrw !;aQxfi ToiS UltllVOllhOl TO nOTv. [101 'ExnOTOU t TOTOU yevOllf:vOU nQo TV MtTe).J...ov, iix{}eTo Iltv i1l Ta fJtln'lela TWV OTQUTtOJTWV nuvuwXtWV, C1;trrfll'l,e ' en! Oltooyluv 'Axutvov W e1;axlUXIlwv IYollevov.

LI 1] Aiofillevo ' ICQTlJQlO xut nllooxlou t1)v V, nuvfQXOIIf:vlJl H[I 'AxuivlJl TQlUXtiou vQu ex nvos ouoxlou Xall(LQU l!:tmvIOlllol,V, alh t xuta OtllU ItQoorinJv TQtJteTUl, xat TOU IIi\v lwp6c!Qel, TOU M UII!36vEl twvw. [12J 'Axlltvov t IIETel tWV nwv xat tV LrrltOV ultof3ef31IXtu 6e1;lteVO MtTeo aioX(lwS OltE1. no).J...a Xeuu~IIEVO im TtJlV '1f311Qwv. [14, I] vEx tE 61) TOtWV fhtUllCftjlevo; IjyanuTo ltuQ Toi fluQ[i(t(lfll

o IeQTt.JQOlS,

xul n 'PWIIUl"xoiS OlflOllOl xat T1;eOl xal

menlo dei gencri di prima necessil~ c lo assediava a sua volta. [5] I soldali di Melello efllllO ormai alio strl.:1ll0 delle forze quando Seriario fece conosccrc la sua intcnzionc di sfidare a dueHo I'avversario. La proposla fu da loro llccolta con entusiasmo: essi invilllrono Melcl[o a comballere gencrale conlro gcnl.:ralc, romano contro romano c, quando Metcllo rifiuto, si ribellarono. Egli non si curava delln loro disapprovazione, non a torla [61 pcrchi:, come dice Teofrasla, <mn generale deve affrontare una morte degna di un suo pari e 110n di un fante qualunque)III1. [71 Fu allora chc Metcllo prese di mini gli abi. lanti di Langobdga 8?, fedeli alleali di Serlodo. Avendo conS1l111110 quanto fosse facile prcnclcrli per sete (la cill~ possedeva un unico pozzo e, per di piu, durante l'assedio avrebbero perso le sorgenti dei quartieri pcriferici e queIJe vicioe alie mura), mareio contro la cinil, convinto di poterla ridurre :1110 slremo nel giro di due giorni. ln que sla prospelliva aveva in prcccdenza rifornito i soldali di provvisle per soli einque giorni. [81 Serlorio accorse subito in aiuto dei Langobrigi, fccc ricmpirc d'acqull duemila otri, pagando einscuno di essi profumall1l11enle [91 e scelse tra gli Iberi ed i Mauritani ehe offrivano ta loro coJlabornione i pill robusli e veloci. Li mand sui monli ordinando loro di conscgnnrc gli orei ai eittadini e di ponare fuori della eitl di nnscoste chi non era in gr'ldo di eombatterc, di modo ehe l'acqua fosse suffieienle agli asscdil1li. [101 Nell'apprcndere eio, Metello fu coho dallo scorllll1enlo, perch i suoi soldari f1Vevano ormai consumato le provviste. Mand Aquino')lJ in cerca di eibo con seimila llomini. [111 QUllndo Scnorio vennc :l saperlo, prepar un aggU;lto lungo la strada che avrcbbero percorso. AI sopmggiungere di Aquino tremiln uomini sbucarono fuori da una gola profoll(.iH per lIssalire i nernici, Senodo gli si paro innanzi e lo mise in fuga, uceidcndo lllcuni dei soldaI i, altd e.l1lurandoli vivi. [121 A[ vedere Aquino tornare scnz;l armi c scnza cavallo, Melello bani: vcrgognosamelUc in ritiTllta Ira Ic beffe degli Iberi. [14, 11 ln lal modo Scrlorio si guadngtHIVlI [a slima c I'nffetlo dei bllrbari. Dando loro armi, formazioni militari c I(!JS(!rtlc roma')O.

RS, TI:Ol%\~l"o ft. ',10 Wimmcr, ricel1 cHltiul" nd,c nd!:l cv"'flarlllio lno Lisundro c Silhl ,1. ,: c,idclllemcnle ~i InllIlII'lI di dello lIssui nolo (" dirr".o. R'). LIl dlu,,, 'lUta rc<;;cnlcmClllc i<ielllifiCltt:. ~~llllu (..;//ljI,obrijl,a (u L1mbrijl,a) SiIUIII:lI' s",1 dei {)tms (I)"cm), 1'.",I;e"'lI ViI!uno\'1l de (;"i. llel euort: dellu Lusiluni:!: efr. I'OM' "ON'O Mm.... 1117 c 1'1.INIO. Na/11m/is biSlOria III ~(,. l.uS5c<!io puo r;sulirc u/ll; llllli 79'77.

ll"U.': KONMAll, .l"a'orilll,

i\'luino I'rol>:lbilm('Jlle :Lp!,:lrlen~"":1 :L11 L1Il:l f:Llllil:liu di commerei:Ulli di ClIrlll' p. '39.

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f15, I) Ou Itvov tit Toie; ~[P'JllOlV l]V l100nv6, )"),,o. xal. TOi i; 'ltala OT(lateuollt-vOL. 121 I1E(lntvvu youv OtvTwvO"" nO Ti]

nc'll, riuscl a modificarc illoro motlo di combaucre fcroce c selvac Cio: una banda di briganli si tTasform in un vero c proprio cscrcilo. (2] Scnza Icsinarc oro cd argemo. f:lccva forgiare e1mi e scudi fi Ilcmcruc lavorati, e confezionarc c1amidi e chitani dai vivaci coiori: cosi fncendo, li :liutavn e nssccondava i loro dcsideri, creandosi una enorme popolllritiL [3] Lc misure che lo rcsero mnggiormente popolare furano queUc aclolltlle nei coofronti dei figli dcgli lberi. Rnduno i piu nobili di ogni etnia nella impoTlame cilt:i di Osca '11 e li fecc istruirc nelle letlcre da maestri gre<:i c romani. Di falto qucsti giovani emno ostaggi anche se ufficialmenle si trOvllvano li per cssere educati, onde polcr panedpare. in fulUro, alia vita politica. accedendo alie magislrmUTe. (4] I genilori er:mo l)rofondamenlc compinduti nd vedere i figli. composti c con la /ogll prttt'/cxtll. freqllel1tl1rC quelhl sCllola a spesc di Sertorio; cgli li sottop0l1eVll spcsso ad uml verifica per sllE;giaTllc la prcpllTa1.ionc c premillvn i piu mcrilcvoli con qucgli orna menti aurei che i Romani chiamano ImJlllc'JJ. (5] Secondo un liSO ibe rico, Ic gunrdie dei corpo di un gcneralc si dllnno la morte se ii capo muorc (i barbari chiamano qucsto costume amsacrat;o)~. Orbene. mentre gli altri gcncrali emno seguiti dn una csigua scona di gUllrdic dei corpo votale a qllcsta Iriste sane. ad accompagnarc Senodo erano in miglillia, promi a morirc per lui. (6] Si rncconta chc. oel corso di una ritinu:t, gli Iberi. incalzali dai Ilcmico nei pressi di tlnll citt, incuranti di s, riuscirono a slllvllre ScTtorio sollevandolo ai di l dellc mum, dol'O cssersdo passato slllle spallc dali 'uno lIlI'altro, Solo quando illoro coman dalHe li aI SICllTO. cercarono sc:unpo 'J' '

91. 11M01UISU /,St',JI"1."",,,'a 11 ), J') :.111..,1" I,. Ilr~.lII di coorli .rm~u: "II,. mm"n,. ndl'"""rciln di Scrtorio dur,Jmc I'.. ~kdio di l...,ur'O (dr. ClIJ1. ,8). QU,.nlo .lIe k ..mr..' ...gni <Ii rirouosc:imrnlo \lSOIli 'llC'cialmcme dai ~Id"li) si (On(rtml;"" Put"I'1O VI H.II,,; (;msTls.. III). 10. '. O.liclll~ I [unea. La f0l1l1llJ.iOllc dellll s.'uob i: da collocarsi IlrIobahilm<.'1,(e 1Ic1 I'esr:nc dd 71'lell'irnlllincm.lI ddl'lIrri.'u di 1'''lllflC'C\. 9J. Lc bill/ai' emno uni' sorllL di omamcnl<Hltnul,'(U d,e i llio"lIl1; l{ollltUli purhl\'lIn(1 :II coll", M"ra!JJ ~H7F c ~1I8U: FilHO I', .P L., ~. ". IlufliJ IIlma. 94. l.'usunlu relari." ai sn/dll,ii, .lei qUlIli 'lui.i U:iUII. C",J celrico,ihc:r;clI: c.~v."Il.lJ,: '"fio c;.,fllCO 111 71; SAI.I,U~TIO. l/iJfOl" I 12~ M. in conrnlo analOjtD; STII"'IlOSII III .1.

(IS. I] Non solo gli Ibcri. ma anche i saldai i chc giungcvano d:llI'ltalia nutrivano un profondo affello per Senorio. [2] Perpcnnll Ven tonc?6, poptllaris come Senorio. giunsc in suo aiuto in Ibcria. por9). SAI.ll:~T10. I/il/oriar I I ~6 M. La ,"((erem.a (onda"'<.'1ual<: (ru iIIIUS50 ullusli,,"o c 'luellu I'IUlurch<"lJ rons;5l(' nd dicCNO inqu;lllnllnenw ddl'cl';sodio, ller Sllnu~lio un qUll1.lillSi mmllclllO ddllllluanl scrlorhlulI,ller Phnl"~'" l'l'llcml'ill ddlu dedi~iollc IlS5<JIUIII dd mM",ii III 10m Ilcncrule, ')6. M. I"",p..,n,, V";"'III' (CmpllJ hum'p, 1.</111'. VI nr. )H7ool. I'relOre SOlIO r.lllrio ndl'H. in Sicil;:1 mIlOl;GllTOS II, I'p, 67(otI). Illuletillo (VI!LLIlIO II jO. d. nel 711 eTII <li"CllllUO k'lllllO di M. En.ilio 1..(Clldo (/\I'lIASO. (;"rrn' CIlI/Ii I ,08. )08): alio. ~UIIIIl"rle ne !,orl" le 1'lg;OI1i iII S"uj\nll.

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77'

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773
tllndo coo s molto dcn:lro cd uo grnndc esereito. Quando nU'improvviso dedse di comballcrc da solo contra MCldlo, i soMali nc furano contrari:ui. Nc1 suo llCCllmpamcnro non si fncevn che parlare di $crlorio lamo che Pcrpcnnn, chc si vanlnvn di disccndcTc da un illuslrc cnsalo c di posscdere mohe ricchczzc')7, noo oe (u affano conlento. (3] Ma proprio aliara giunsc la nOlizin chc POIllIX'O avcva 01. Ircpnssalo i Pircnei: i sold:ui, urmi in pugno c COIl Ic inscgnc deUa compagnia innal7.3tc, li gmn vocc COSI ri nsero Pcrpcnnn li condurli da Senorio, [4] minacdnndo di discrtarc se non lo llVessC fnllo, Essi voIcv:mo unirsi ai soldali di Senario, ,he. solo. era in grndo di allollla' nare la minnccin costituitll dn Pomlx.'o c salvarli. 1)] Pcrpcnna si piCB c li fecc ricongiungcrc aU'annlllll di $crloria: crono dnquantnlr cooni'JA. (16, I) SeMorio aveva raccoho un gmnde escreito c si eTa allealo con i popoli cne abilavano ai di qua dei fiume Ebro. Nel suo nccampamenlo affiuivano in cOnlinuazione da ogni parte nuove forze. [2] L'indisciplina c la ferocia di qucsli baTbari, che assalivano ii nemico urlnndo c non tollernvano indugi, colpi moho SertOTio. Dnp prima ceroo di ammllnsirli li parole. [}] Pai, aUa prima manifcsl:lzione di intolleran7-ll c di violeoza, li lasci fure. peTmisc che si azzuffassero coo i oemici, sperando in cuor suo cne, malmenati dagli avversari anche se non dei tultO sconfiui, divent:lsscro piu remissivi. [4] Le sue previsioni si aWetl.lrono\l'}, Egli corse in loro aiuro, li blocoo menlre slavano fuggcndo c li riporl ai sicuro ndl'aerump'l' mento. [5] Per risollcvnrli dallo scommento, pocni giorni dopo riuni in asscmblca tUlli i soldali, poi fccc introdurrc duc cavulli, uno vecehio c malandato,l'altro grnnde, vigoroso, eon UllU beUa cod:l folta dai pelo Illcraviglioso. [6] Fece P0rtC accunto nl cavnl10 debole un lIomo vigo rosa, l1Ccanlo a qucllo forte lIn individuo piccolo cd insignificmuc, [7] Ad un scgnalc convcmllo l'uomo picllo di forze lIfferro impcluosamen te eOIl cntrambe le mlllli la codu dei cllvallo c la tiro verso di s per spezzurla, I'ahro pi debole stT:lpp ud uno nd uno i peli dclla codn dei cilvnll0 pi vigoroso. [8] II primo, dopo csscrsi affalicato n lungo cd

,nij IfQ1'tllQtl!1 UtOfw eiS 1~IJllla... nUQCl)'EVOII!VOU IIW.'l XlJlw(mllV 110wv xcII IIEy),,'l; buv(t\Il!W. iblt;t b xaO' OUTv iYVWXTO no),,!IlflV JtQ TOV MheHov, libuoX!QLVOV 01 OTQUTtJtL. x1 1(o)''' ;jV

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aytoYl!1 TOV XUlQ6v 100.

invano, rinuncio tra le risate degli spcnatori, ii secondo in poco tempo e scmm avcr compiuto sforl.i pnrticolari, mostro nl pubblico la cada privn di pdi. [9] A questo punto Senorio si lev c disse: Potete constatnre, allcati, come la pcrseveranza siri piu cfficnce dclln violcnza c come cio che non puo esserc conqllistato tllltO d'llll colpo cede a poco a poco. [lO] La pcrsevernnza c invincibile: iI tempo che alia lunga riduce e toglic forza c benevolo alleato di chi sa sfrutlarc con intclligenza iI momellto giusto, mcntre C nemico di chi ngisce con frena inopinata. [11] A furia di ripetcre I'apologo ai barbari, Sertorio lllsegno loro I'importanza di servirsi corretlamellte dellc opportunit.i 100. [17, I] Trn le sue impresc bellichc suscito malta salpore la spedizione contra i cosiddetti Cnracit:llli 101. [2] qucslo un papaia che vivc nl di hi dei nume Tagonio: non nbita in citt o villnggi, ma su un gmnde cd nlro colle iI ui versantc settentrionale c ricco di c:tvitn cd anfratti. [3] La pianura alia base dei coUe Ccoslituita di terreno argil. loso e poroso e, pertlllllO, facilmente sgretolabile. Esso c talmcnte privo di consistenza che, se vi si posa ii piede sopra, si spande tutt'in torno come calce o cenere. [4] Appena si pronla la minaccia di un attacco, i Caracitani si rifugiano nclle caverne portando con s i [oro beni, onde evitare di venire depredati c diventano imprendibili con la fOl"l.a. Serlorio, che si em aliara allonlllnato da Mctello, ave"a posto iI campo nei pressi delln collina. Contrariato perch si sentiva impoteme nei confronri di quei b:lrbari e temendo di paSSllTe ai loro occhi per uno chc si timva indietro, sul far dei giorno decise di perl11strare la zona spingcndosi fino alia collina. [5] Essa sembravn essere inattac cabile da ogni lato. Ma, mentre era li in preda all'ira c rimuginava propositi lanto minacciosi quanto vani, vide sollevarsi dalla piana verso I'aho e in dirczione delle cnvernc un gran polverone, mosso daI vento, [6] GH anfraui erano orielltali n setlelllrione, come ho gi

(17,1] Ouev b' T]'nov mJTO;; nv ltoeluxwv t(l)'wv E<kHlll6oth]


TO neQlwu fYOlltvOU XUQ((xt'ravoi! ''''. [2J E[ol ~ lifllW n~Q tOV TaywvlOv nOra!IV, OUX Oteow ouM XWIIUL tvOlxoiivu, &).).(.1
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8xElvo, eitE (tol Il1) OXElv lpeynv f3ou6pevo, ll' illll!Q~ n(lOoEMou xunoxtntEtO tOV t6nov. 1.5J OUUllOtV ~ ltQ00I30l)V EXOVTO, w ['l wv xul XEVUl X(lWlltVO ltElui, O(l(t tii Yii
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imo ltVEUllaTO flt' uthou IpE(l61ItVOV. [61 HtQumuL Il~V yQ w ElJll]V Ta Oni]OlU ltQo 130(llmv, o ' imo tii

'00, 1': I'robnbil< ehc I'cJli:;l>dio debbn oollocursi qUll11do I'unionc dcgli t'Scrchi di Melell" c di Pompc'O Cril giil owenUII'. come scmbrcrcbhe indie1lTt" l't'Sprt.,.~ionc di FMO..... TI"O, Sf"'/q.<'mll/a I lO, I (= IV 7. 6) impaf<'m J" ""''''''JO Ramal/oTUm ,x,".'i/",, efr. l111<."hc VAI.I~HIO MASSI~IO VII .\.6: PI.lt<IO, fpiJf,,/a"1I1 9, II. 101. I'oich: 110n I'enl(ono rncnzio""li n I'cqX:nla n" p","peo, C: probabilc ehc I'epl' ~Otlio .,i" ",1teriorc 'lll'nrri,'o di enl"'~l1lhi. L'lInico .1111<> eronoloJ.:ko CCrtO,,],L ,luHiollc ~"i"LI, .1m" d'l' si Illlrl:L di .c0tLlil11cnlO <lclic tlcv, (;"rJdr)" ((J(licrnll Akubl de l!cnmes)

si tro"n 1m ;iliurnc TlIgo cd ii 'Iiliuiiu {iI T"llllllio di Plllwrco, "on IIhrill1cll1i nolol. Sul1e sue rivc, "icino IL li,r:lcCl1ll. vi SOl'" ell\'Cm" 1110110 ~ill1ili u <judie dncril1c .lu PlullIrco. ukullc delle qlllLl COIllClll(ono reperti "rclil'Olojtici di el:L rcpllbblicDn:1 (GAMelA MORA.
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detlo; ii venlo, che alcuni chi:unnno caccitlr lU2 e che piu di altri imperversa nclla zona, soflia da nord, provcncndo dalle umidc pianurc c dai monti innevati dei seltenlrione. (7] Anche in quelhl slllgione - si cm in piena eSI:ue - , a1imelllnlo dai ghillcci che si slavnno seiogliendo dalle montagne silunle a nord. sofliava con dolccz7.ll, rinfrescando di giomo i Caracilani e ii loro bcstiame. [8] Sertorio prese alio deUa siluazionc, aggiunse ai dali aUloplici cia che diccvano gli indigeni, riclabor illutlo, quindi ordina ai sok!ali di prendcre illcrreno secro e cinerino della pianum c di portaria di fronte aUn collinn nmmucchiandolo. Durante lale opera7.ionc i bnrbari si prendevano gioco di lui, convimi che vok'SSc CQSlruirc un lerrapieno per assalirli. [9] I soldati lavomrono fino ai sopraggiungerc della nOIte, pai Sertorio li condussc via. Sul far dei giomo rominei a soffiarc una brczza leggero chc rimasse ln partc superficinle delln lerra che i soldai i avcvano nmmucchiato a mo' di tumulo, disperdendola come Ic pagliuzze di una baila di heno. (10] Con illcvarsi dei sole sopravvcnne I'impetuOSO caccias che copri di polvere III collina: i soldati chc erono saliti sultcrrnpieno rivoltavano da sotto in su la terra :lmmnssala e la calpc. Slnvano, mcntre alcuni vi facevano addiriuura camminare su c giu i cavalli perch la terra, sgrelolaltl ii pill possibile, polcsse solk-vllrsi piu facilmente SOIIO la spin la dei vento. [Il] II terreno, rivoltato c smosso con tania cura, divenUlo preda dd vento, fu sollcvnto in alto in direzionc dcgli anfrani dove i barbari si nascondevano e chc llVCV:1Il0 I'opertura rivoha verso ii cl1eas. L12] Tali llJ>crlurc costiluivano gli unici sbocchi dclle caverne: i bnrbari, colpiti in pieno daI venlO inlriso di ccnere, ne rimasero acccc:lli c soffoc:ui, [O] Dopo dllC giorni di n,:sistenza, ii Icrl.O si arresero a Serlorio: I'imprcsa accrebbe non tanto ii I>otcre quanto la nomen di Sertorio che con I'nstuzia aVeV:l o[[cnlHO ci che le :Irmi non erano riuscile II eonqllisl:lrc, (18, 1] Nc1b guerra 1m SCrlorio e Metc110 la sortc semuravn favorirc iI primo, nnchc perch Mctcllo, llVl1n;(lUO negli l1nni c per natura lento, non era in gmdo di fronleggiare J'nudl1cia di un uomo ,bc ,omUlH.bva briganti pill chc soldati. (2] Quando Pompeo riusd ad lltlmversare i Pircl1ci e pose ii Clmpo di fronle II quello di Serlorio, tra i duc vi fu un lungo periodo di schermaglic, nc1 corso delle qUllli clltrnlllbi sperimentarono COI) Sllccesso sttlllngemmi cscogihUi chlll'avversario Cl nc

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ltr.(l~).6vTL n(t(lOoTQ(tTOneeuoa, Xt nov (j,1L Iltv blboi! [(lia bi!

lO'. Vrlllo di ~Slnord c~t IAKlSTOTlIUl, M"/<"Tr%f,iC<1 IJ 6, J631J1. I'~r KO:-;KAl) (S,'" Imim, pp. ')4" n) C'Sso, ncli,t fllllisp.cdc. d~...c ~'Sscre iJcnlific,uo mil ii Clrim n ci./lJ () lIIill"'/, I'inlcni{) I'cnto dei nor(\l1ot(l On.,l. ii ehc bcn si convicnc Illl.. posizione <Ie1!c jollllllc. '!"lle \'<1110, dhUo IlndlC (I:, I'I.INIO, Naltm,(is biJIQ.ia 11 u, e GHl.l.10 II n, ~o (' .11"9, e Sl,110 d:l P1Ulllrco confuso con ii (ardas II lui IllIlAAiormente noto.

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66!;uv ix TWV lU(lL r).),,v vQuylhUI{nwv, iq>' ai; xal Myvo im' ninou. TOUTton MAy;. nwvolloft-lllfl.+. TlIIWV TE 6{HCI'lfJuuilv onw yevElwv itUXEv \l. 141 ~OOev xul no)"L n" n: (lTw(liql 1t6f:wv nollU'ljtuout n(l6 ninOv O(lIII)V IIEtallOhfl fOXO\', Eh' inaouVTo. TOU :rr[(~1 AaQwv 101> 1I0.60u; 110(10. nuoav i).n16a otllll3vt(). I' ) rEl,)''[(I)(I(ou yo.(I nOhlOQXOvto oU106;, 11'111'. nOJlniJto nuvoTQuTIQ: IlofJ6ilowv' l'.i6' 11Ev )"q;ov 6oxouvta ltEfJluxhal MT Til!> l"l'ew l1Qo).,1J'ItIUlVo, b TOUro XWhUOWV i]1tdytTO. (6J Tou ti! l:e(ltwQ(ov ljl{)OUVtO, fnlOTlloa TV OTQUTV 6 nOIUtftro EX<UQl Tfi ovvtvXl~, VOllll;'wv Lv IIOtp t~ nobw xa( t~s: UUtOU OTQuns: nll~cp(tul tV !QtWQLOV, (71 xu( nQos: tOlU; l\avQwvlTuoi f:iot:nlll~l, aQQliv u).flwv xal xOi"lo{)aL "l(lI Tir. tdXIJ, (ttWlltvOU nOMOQxolllf:VOV QtWQIOV. (81 'Extivo 6' xouou eyU.aot. xul tV l":lUa 1l6'ltl)V (OtW y.Q TV nOllnfl(OV inlOxwmwv nQoo1lyo(llun) utO; irpl) 616.t1V, n bll tV otQatl)yOv XUtOnlV IlUov ~ xat n(lownov flUntlv. (9J Tauta 6t Uywv &lla 'COi nOhlOQxoulltvoo; tnldxvutv axloXI{OV onhhu, un' uutou XUtahChtllllltvou ni tO\; n(lotl:Qou Xlt:Quxo, OI!:V O(lIIlIOd XatllillpU tV hrpov, J1W bi Olpit tQuolltv'!,) T<il IlOl1lt1lllp xuta vwtOU nQoontoOltv. 1101 ~o lh) xui nOlllt,ro o~t IIlt:hU OVlltpQovlOU, tnlXllQliv Ilh oux iOQQu xI>thwmv lbOlX(}, nohlnEiv 6' i1oxvuo x1Vbuveovtu ltvOQwnou, nU(lu)v bl: xal xuOllUlvO "Ivuyxo!;.uo (ntQI)o(liiv nohUjltvou;'

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furono vittime 'O}. Infine Senorio riusci a spUnlarlll su di lui, Cllpace come era a guardarsi dlllle insidie dei nemico cd li tendernc a SUll volta. La sua nomea di gencrale Ira i piu llbili ne! condurre ln guerra giunse sino a Roma. (3] Vi C da dire che III fnma di Pomp<.o non cra cosa da poco: le imprcse brilbnti condolte SOltO Sillll gli avevano I>ro curato iI cognomen di Magno (<<Gmnde) lo.l e I'onore dei Irionfo quando cra ancora imberbe'oo;. [4] Pcr wle mOlivo molte cill che crano in mano a Serlorio guardavano fi Pompeo sperando di poler paSSllre dalla sua parle, ma dcsislellcro bcn preslo dOJlo I'inaspellalo esito ddl'assedio di 1.Auro lOl,. [5] Scnorio avcva cinto d'asscdio la cill, Pompeo vi giunse in soccorso con I'intcro <..'sercito. Li vicioo vi era una collina che sembrava COSliluirc un onimo punto slf:ucgico: Serlorio aveva frelta di occupnrln c: Pompco cerco di impcdirglic1o. [6] SCrlorio arrivo per primo. Pompeo, convinlo che la situazionc fosse alui favor(.'volc, pensava di poterlo slringc:rc Ira la ciu cd ii suo cscrcito accampalo li vicino. [7] Invio, perl:lOto, un'ambasceria ngli llbilllnti per incoraggiarli c li invito ad affllccillrsi alie mura perch si rcnd<.'SSero conto della facililii con cui :lVrcbbc stretto d'assedio Ser loriO. [8] La nOlizin fere sorridcre Sereorio ii quale csclamo chc avrcbbe mostralO aI discepoJo di Silla <cosI chiamava Pompco per burla) che un buon gencmlc deve guardarsi alIe spallc e non limilarsi a osscrv:lrc ci che ha inn:lOzi. [9] Moslro, quindi, agli assediali sei mila fanti che aveva Iascilllo oell'llccampamcnto daI qualc era parlilo per occuparc la colJina c che avcvano riccvUlO I'ordine di coglierc alie spalle Pompco ncl momento in cui avessc lltlncc:llo. [10] Troppo lardi Pompeo comprcse la silUazionc: cgli non osava farsi avanli per limore di un nccerchiamento c, d'altm parle, si facevn scrupolo di ah bnndonare i ciuadini assediali chc ScaVllllO correndo un gmvc rischio. Ed intanto cm costretto ad nssislerc impotente allllloro capitoln;donc

10J. Ccor1l1i ri \luc~li prirni irmr((~~si.li l'mnp~~' scmhrunu ~'S~crc ,melrc in S.. l,l.usTro, /lillt",:,/<, 11 ~8.) M, c LlYIO. j!,ri"dJll" \lI. ro.,. ln Afrierr, dm'C I'iusc ['~'ScrdlO rnrrriurm. Ic Imppc lo Irl'rchbcro ucclllmulO Af,/. ~I//I5. lllU ii rk'QllosdruelllO rltidulc dei lilUlo lu chhc ,lu S1lu ul ~llO riwrno in Iruliu {l'Ofl/. 1"'0 ,.\. 8\l: ullche Mor,"i" ~o.\E: llo'IFI. Sempre sc"mdu ill'olllfl'o. cgli illizi ud uSllre ii Il"I" di i\lullUO qUllIldo fu i,wiono in Sllllllnll ('.I. 9). l0'. Triunf ii '~l11l1l'"W (G~M<lIO L'CINlANO XXXVI 2 Crinili) di lln '"1110 ch.: o$CiIIll Inll'lI, c ii 19: Iliol'~nissirno. ll\lIlLJIIC. csscmk> n:llU nel ,o<.

106. LII I'rCllCll~1l Ji un" COllillll I'icin" "11,, dttll, Illl'icinrlllZII .li 1111 ooJro c di dirupi (d<:llllllli di F~ON1rNo. Slr.I/"Il.t'IIIl/I<I JJ ~ . .\11 nUlIch III Ilrtti"r"nc di O~OSIO V J}. /l <lfllIIll'u/<I"lilllll (J" dll;\ di 1'~ICI1Ci" <1\'\'eru 1111 fiUIl1l' d,,: hU),LllII 101 llillllR ri; V"lcncill) in durrcbl>c:ro " idemificllr<: qUC$11l dll~ con EJ l'uiK .Ic SumI! M"rill nell'l piUlill di V"lenda: 1"1. Kus~~n . .\",rlorilll. pp. 1~/lI''},

iut~YvwOUV YQ UtoU oi flQfluQol xul np (lTWQilll A'uQ~bwxuv. III J 'O b~ TWV Iltv OWII{ItWV fqJdOCItO xul nVTCl UqJljXI!, Tt'lV b~ nOhlV xat~A'QI10Ev. OX n' OQYll;: ob' JIIOtllTQ, thXIOTU YOQ boxl!i {)UllIP XUQlouo6m TWV OTQat1JYWV OUTO;: VliQ, iJ,),x in' u10XlvU xu! XUT1JCJltl~ TWV TEttUU~U1X6TWV f1o'lni]lov, tv' ii h6yo EV To\ flu(lflQOl, n rrU(lwv yyu;: xui 'IOVOVOU {)('(I\talVO\IEVO;: U!I nU(li TWV OUII\u'txwv, ou nQooilllUVEV 101.
119, II 'HTtUllltv OUV U!) QTW(llql :TMloVE;: oov~f\mvov, UtOv Iltv llTllTOV d qJuhtTovn xul TOU XU{)' aTOV, 6(1aUOlt!vql li! fteQi tou;: hhOU lIYE'16va' (2J h o' wv e1l:l1VW(I{loUto T;: ~Tta;:, 'lhhOV fOClullo~no VlXNtWV TWV t'IVtlOtQct.n'IYwv. olov v Tii nl!QI IOXQWVI IlaX{ll"~ nQ nOlllti]lov. xu! n(lhW v TfI nl'(Ii. reyouvTiuv nll;: te tOUTOV lLOU xa! Mttehov 10". 13.1 'H Iltv ouv trllQ! IOXQCllVl IIXI] htYUUI Yl!voOw !Ou nOllnT]ou XaTl!1TltiClVto;:, l;: III) IlllTUOXOt Tlj;: VtXl];: Mttho;:. l4J '0 bi IfQTW(llO;: tjlOUhfTO Iltv TI!' Ilollnlll!l A'Q!v fnl!h'Ol!tV TV Miuhov lllaywvloao{lUl, nCl(layayiliv ' EonQa iit'''1 ouv/(flahev, oi6f1evo tvOI OUOl xal nd(lOl Tlilv XloQlwv toi noblliol t OX6TO;: Eow{hu xal qJeuyouolv tllTt:lOV xal ltlXOUOI 1 lU. LSI f"evoll!Vlj bi TII IIXlj v XI!Qoiv. ([tUXE liI~V ou nQO nOl11l(IIOV UUtO;:. IJ.. A'(l 'AlpQvlOV 1/ r t:V QxfJ OUVEO'tllxW, XOVTU T lt()tOtCQOV, aut;: i:r! Toii belOii TI!tUYllvo. 16) 'Axouoa bt T~l nOII1t:1]cp TOU O\lVEO'TWm nOXto{Ietv iYXl'4ttv1r xul x(luuio6al. T 'Ih bl!lV f.:t' UOllll inouioaTo oTQuT11Yoi. n(l6 1)' ~xr:i:vo TO VlXtlJ\IEVOV UUT6 itknlbQollCl. 171 Kul TOU Iltv ij61] TQErrollhou, TOU b' ltl Iltvovm iv TlIel ouvayuyWv )(ul va6uQQvn, tI; nuQXll

gineeh i suoi allcati barbari si Slnvnno eonscgnando n Senorio in preda aUa disperazione. [I I] Serlorio, per, non infleri su di loro e li lascioliberi. lneendi la cill nontamo per perseguire un crudcle dcsklerio di vcndetta - di tuni i generaJi sembrava cssere ii meno propenso aU'ira - quanto per suseilarc scntimenti di vergogna cd avviIimento tro i partigiani di Pompco e perch tra i barbari si diffondesse la vocc che Pompeo, pur l"SSendosi Irovato cosi vicino alln cilt:1 assediara da pOlersi riscaldare alie nllmmc ddl'inccndio, non ne avcva difeso i cilladini suoi allellti 107, [I9, I] Anchc Serlorio fu pill volte sconfitto; enulO, invero, i suoi gellernli a suhire le disfalle, mcntrc lui cJ ii suo cscrcito eontinu:wano :I rimancre invincibili. [2] Ahilissimo nel rimcdi:lre ngli insllccessi, per cio cm stim:lto pi li degli :lvvcrsari, anche se viuoriosi. Cosi successe, :1(1 csempio, ndln blltWgliu dd Sucronc 101:1 cOmbaUlltll co!Hro Pompeo c ancora in quclla di Segonzin contro Pompeo c MClello coaliZZllli 10'). L}] La bauaglin dei Sucrone fu causma - a qualllO si dkcdnllll frella di Pomp(..'O chc non VOICVll dividcrc la viltoria ron MetcUo. (4] Anchc SeTlorio desidcrava affrotllarc Pompeo prima dcll'arrivo di Metcllo. Egli, IUllavia, lemporeggi fino ;1 sera c solo allom allacc, ronvinto chc Ic lenebre nvrebbero oslncolalo i nemici, i qual i, non esselldo dei luogo, eonOSCCVOllO poco la zona cd nvrebbero IrovatO di(6coh sia nel fuggire sia ncU'assalirc 110. [5] Quando i due csercili si scontrarono, Scnorio si novo faccia u faecia l10n eon Pompeo ma ccn Afranio III che guidava I'ala sinistru mCnlre Senorio era nell'ala dl'Stm. (6] Avcndo saputO che i suoi, impegnali con Pompeo, stavano ballcndo in rilirala, affid I'llln dcslra ad ahri 112 e rorse in aiu10 dei viniL (7J B10cc i soldari in fuga riunendoli ron quelli rimasti sul POSto, rivolsc loro p;uole di incomggiamcnlo; infine, ntlncc

107 Cfr. p"d,,, A,'I""',",' (CIII''''' ""'111 I 10<). ~ 10" 1 ,; I'"sscdio s",,,hh,, iI pdm" "1';. .."lio bdlko <lei", sperlili""e di JlOl1llX.'\}I: O~os,n V 1.1. 7. '08. IlllulIl" h"lierno Jucnrl sfociu nel M"dir"rl''lnro" sud di V"lcnd". MIL c,islc"" ,me],c I"'" cill'l cun I" ,cesso nome. '\l'I'MNO ((;/lI'''''vili I "Q, )'1) menli""" solo 111 dlr'l, dllllll linche .I" STNAlIOSIl II I "" 6: I',.,~,r,. Nl1fll'iJ/iJ lui/oril1 III 10 (" riferimeJl!o si:, "I li"",c si" "Ib ~';Il". '01). VIL Olp. 11. EI1l"'JmllC le bUllu~lk son" rknnducibili. sccomJo lill\H~.,.i I'i uc. "f""lillll'l, ;II 76.

'10. Chc I" b"ll"~li,, U\,\'cnnc di 5('1':' C confcrm:no da I'om"/,(J '9. l. i\nch~ ii ''''Jp"", Iii SAU.USl'lO. /liJIOni,,' II 60 M. p01l'cbbc rifcrirsi ulhl lllcdc.,;ima circmlllnlLl. , , r. Ludo ,'fmnio. 1q.:"lo Iii I'o"'pc;. "dt. Itucrr:l scrIM;;""1 (1IK"I"anuN II. 1'1'. O: "9: 'H), nd 72 IlOSC fine ulb Itucrr'.l c.,;1'UJo(llnnck. C:llnorrll (O~l).'l" V J\. '<I). "n. I'OrSC' I'Crpernll; AI'I"A1'.O. G'lIrrrr rlmfi] I ,O. '1.1.

19- 20

htpn)"e tlj) nOlUUji\.!,1 61(ilXOVfI x<d fJluYI)v irrOllOTO rro)"),,flv I1J 181 u xot Ilollrrlfo iyyu e)"Owv rroOnveiv xol Tl'UUllOtUJOd II., rru (Io)"6yw bl<puyfV. Di. yilV Ilna 1:eQtw(llou Alpue w EMtJJaV OUTOU tOV trrov X(lUO~ xexOOlllllltvov xul qxt)"a(lwv vltnLwv rrouu).wv, iv TtjJ blUv'lwOm xu{ blOqlt(lfOOUl rr(lO Uij)"oulO n(lOijxuvTo t1'lv blwSlV II>. (91 'ArwaVlOlO 6t tOU ovOeOTWtU rrQOlO ovtOV liU T4J 1:eQtlQIOV neMEiv frrl OltteQn 1lo1l6oVT(l TQE'I,alltVo, dlO tO ot(lTOrrebov XTlQUst, xcd oUVetonfOWV tA"oQ6n OXOTOU Vto ilbll. Illte tI)v l"Ioltnljiou l(lUYI)V dbwlO. Illte TOU OTQTl(ilrulO TiJlO QA"oyil; nlOxeiv buvltlltVo lI(,. [10] 'Ev TOTql bt ICQfloQtot; ltvtOTQI:'1IE, TO xoO' UvTOV VEVtX1IXwlO. xui Toi 'AlPQuvlou lll' (nuSluv tU(lUOOOJlhOl
~1futEOIlV, rro),)"oulO blt'pOttQI:. 1111 nQwl b' UiJOl eon).loOel ~A"t

IlaXllv xTlkuVEv, eho MtTe)"),,ov nlnO/ievolO eyyulO elvm, oulO lI)v t(ISlV ltvl!tEuEV, eimbv 6.),,).' i!.yw'fe TOV nuibo tomv. El JU) 1fUQflv ii Y(lalO ~'ltElvll. A"1IYl v vouOnloalO ellO 'PWllllv U1fWt),,'ltEIV..
117.

(20. 11 '!-lOJllel bi: ElVIlO lha tO Itl\bOIIO qlUVEOt'tv TI)V i!.).wpov exelvllv I 'II Elvm' 111\XviJlO
'fCtQ

Pompco cd i suoi che stavano a loro volta auaccando c misc in fuga i soldali 1U [8] Pompeo SICSSO, fcrito 1l4 , rischio la vita c riusci fortunosamCllIe a salvarsi sol pcrch i Libici alleali di Scrtorio si impadronirono dei suo cavallo, bardato di finimcnli dormi e imprcziosili da filie borchie mctalliche fincmentc intarsialc, c, pcr dividcrsi iI bottino, rinunciarono all'inseguimento m . [9] NcI fraltempo Afranio ebbe ii sopravvento sugli avversari schierati di fronte a Illi, che Sertorio aveva lascialO pcr correrc in aiulo dcU'ahr:1 ala, li ricacci fino al1':lccarnpamenro, li aUacc ai calar dellc Icncbre e li sgomin, ignaro che Pompco. csscndo fuggilo, non cra riuscito ad iml>cdire (li suoi soldati c1i darsi ai sacchcggio" 6 . [10] Vinto ii nemico contra ii qllalc Slava combtlttcmlo, Serlodo rilom di nllOVO nell'llla che comondtlva in pre<.:edcnzn e, llpprofitwndo dei grande disordinc chI.' rcgnllva fra i llemici, li tlssali e ne llccise 1ll01ti. [11] Sul far dei giotrlo si preparo tld un nuovo combauirncnto, ma, avutn ilolizia che MClcllo si SI:lVll avvicinando, sciolsc le file e si rilir dicendo: lo quel10 sbtlrbatcllo, se nOI1 fosse comparsa ln vccchia, J'nvrei rispedito 11 Rom11 cllrico di
botte! 117.

I1nl

TOU

PQPt't(lOU

eotllOlltO

O<tu'lUOTiI, t6TE lh) Ilt'tIOT(l nU()(IllUOlo beolltvOU. [2] Eito IlllVTOI VU'ltTO nwlO nuvwllEVO( f1ve enuuy;(voUOlV UVTII II ", xul yvwQIouvu (m Til X(l6 )"uIIPVOUOlV.

UI

'AxOou b' reQTI(llo.

fXElvOl 'Itv wllOY110Ev, .v Illlbevl <fIQOWOl, XQ'JllUtU no bwotlv, noxQI\(Kl b tt)v f),.UlpoV xu[ blautwv o).{ya iUltou, nQoiltl Ila>.o qKIlbQ6 1lO lUt' 'lJEWlO i1ft tO PiJllCl, blllYOllEVOlO toi: il'tf:IIOl TlilV

'1IlilQwv, wlO 'tuOov n IltyU tO Of:O nQol111vOVTOlO aVTt\l xutt't tOU

vnvou et' uvlJ irrl tO lJi\lUl toi VTUnavouOlv ixl)llllimtev. 14J 'u b' e>.wpolO im TWV ipuunovTwv aim)v iyyiJlO tipfO~ioa xul

'ajo I'cr ta tlillamic~ ,lclJlllmnllltli~. dr. IIl1d,c /,,,,,,,,..., 191,\",""" t"'la\'i~. I\(nmio 1l0l1 "icne llolUiu:uo, forsc per mJll ,,,,,umre I~ Illorill ,Ii "",npc") <:<1, in.. hr",I.I"lu, f'"rio dM" ')J; 1\1'1""1<0. Gil"""" l!,li I 110, )' ~.) I j. 11.1. 1'IuT""cu.l'ompro '9...); 1\1'1'1"1'0, Gt.r.....(im1i I 110,)1 \ l]l,"np...~, fu fcril" :11 fel1lord. II~. 1\II,hc S"I.I.U~TIO.lliJ/Q""r II 6j M. c PI.lJTAlU:;O./'uIllP,,,, 19,), 116. S"Qlldo 1\1'1'1""'0. GIlt'rT('('/lIili' 110, )Ij fu Meld!.. " Illm I\frnni.. J'ul1dice

(20,1] Proprio in qucl periodo ln cerva dc1la quale ho giit parIu to llll divcnne introvabile; SerlOrio fu preso dullo sgornenro pcrch si vedeva privalo di uno strumenlO di pcrsuasionc senza pllri nci confromi dei barbari, proprio quando avcvano bisogno di cssere incoraggiali. [2] Un po' di tempo dopo alcuni viundanti, di noue, si imbauc rono nc1l'animale II? c, riconosciulolo daI colore dcll)Clo, lo catlura rono. (J] Poi informarono Sertorio; ecl i promisc lIn bel grllzzolo di dcnaro in cambio dclloro silenzio circa J'awenulo ritrovamcnro. La cerva rimasc nascosta per alcuni giorni. Quindi Sertorio si prcsento agli Ibcri mito baldanzoso, sali slllla Iribuna ed annllnci ai capi di aver ricevuto in sogno una rivc1azionc divina riguardanlc una grande farlllou. Mcntre si accingeva ad aprirc Ic udien7.c, [4] i guurdiani libemrono la cerva chc corse giulivll verso la Iribuna dove avevft vislo

deU" "iuoriu.
117. Cfr. I'o",pru 18. I lill rife-rirnclUo lle1 1111 COlUeslO 5lorico ptl"i:c<.kmc, doi: J'ur ri\~. ,ri POlnl'<:<' i.. Sl'~gna).

119. r,n~I.lo lXV H. (,) lIlll/iul1J.(c 1111 ,!clllllllin Ilt~lKrufi", (til pl/fuJt' pro~imlJ), ruu i:
,Iiffidrc i,>tli\'i,\,,~te nn """UCl1U illlKllto.

Il!l, I I, \.R.

~EJ>n}I'IO~

20' 21

xutu'louou t'" lltwlllOV, f~WQI!I 6Q611t!' TlfQlXUQt) Tlll6 t ~flllO., X(l! TlallUOtUOU tt)... Xl!<PU).,)", iTltfhlXll tOi y6vuOlv uinou, xal ti!' ot61lO.H ni be;ui ihjlaul!v, l!iOlOllh'l xal TlQ6tEllO'" taUtO nOtEiv, 151 A ... mpl),OiPllO"'Oullhou b toU QtJQlou luftavw, xul n xul UX(l, ouvm. iiX").II;I eh:!! tOU nOQvm t TlQwtov. Ehu xQ6t,-!, xul (lo!1 tV l'tW(lIOV w bmllbvlOV vbQu xul ftfOi 'flo..OV oixubl! n(l0 "t,I'l'Uvte. ~v euOulllm xul XQ110tai blOlv l'loav !lo. [21, J] 'Ev M. fOi tWV reyouV'tivwv ;ublOi l2l el T iOXfU ir."OQla XCITuxEx).mXtO fOU "O),EII[OU, 'ivuyxo6'1 oUllfkteiv autOi xmafktlvouotv F.qI' 11(1"Uy1)V xal ottooY(UV '22 . 121 'HywvloO'l b UIUtQWs nUQ' ltlllpottQWV, xul MtlllUO; Iltv TW'" un6 nOI110Ill!.' OlQun]ywv i]yeIIOVlXJTUto!l1 v tt'!' xUQuQwn'.mp til; 'lltX'l fl'lEOEV, fxlK.ttU b reQtIQIQ xut tpvl!' no)J.!I' ttU... in OU"'[(JT(utWV I:w6l!ito "(,I6 cuit6v TV Mu)J.ov. 'O b nUQ' i]txlav nooT xut ne(ll'fla... I YJ"'ll;bIIE"'O. Iw[nCll bQun lN.

Serlorio. si fcrm accanto a lui c, pOAAilUldogli la tcsta sulle ginocchia, coi muso gli slior la mano destm. comc era solita farc, [5] Ser torio ricambio con autentico lrasporlo le mllnifcstazioni d'nffello delI'animalc c verso anche qualche I(lerima, I presemi. colpili da cio a eui avevano assistito, scorlarono Serlorio a casa tra grida c appbusi, convillli di tiver a chc farc con un essere dOlflto di pOleri soprannnlu rnli c caro agli dei: in loro rinacqucro Ic spcranze per ii futuro 12U,

{lI, l] Nella piana di Scgonzia llt ii nostro eroc nvcva :lssedialo i


nemiei, riducendoli aUo strcmo dellc fOiLe, Poich essi compivano cominuc razzie per procurarsi ii cioo, fu coslretlO nd affromarli in campo apeno l 2.2. [2] Dovclte baucrsi strcnuamemc 5U due fromi: Mcmmio, ii phi valido dci luogolcncmi di Pompco l2J , caddc nel pieno della battaglia c Senorio, viuorioso. fecc 51rage dei soldaI i chc ancora cerCllvano di opporsi. Si mosse verso Meldlo: egli stava rcsistendo oltrc misurn malgrado I'ct, ma vcnne colpito da una Ian. 124 [}] I soId . . alia sccna ovvcro ne cla. ati romalll. cIIC aVCVllllU IISSISutO avcvano avUlo notizill dai commililoni noo cbbcro ii coraggio di abbandonllre ii loro gener:lle: con furia cil'ClI si rivoltnrono contro gli avvcrsari, gli scudi proll"Si in avanti,lo sollrassero con la violcnza agli Ibcri, chc rcspinscro, [4] SCrlorio si rcse como che era ormai impossibile vincere la battaglia; L'ScogiIO. perianto. uno slraWgemma che gli pcrnlellcssc di fuggirc e di far vcnirc in soccorso ahri cOlllingcllli scnZll, tunavia, correre rischi. Durallte la fuga, giunse iI} una cin arroccala su un monte c di difficilc acccsso t1), e si misc li rinforzarne le mura c Ic porle; non avcva ceno illlCllzione di soslcnere un assedio, ma voleva solo ingannare i nemici, [5] Essi si prepararono IIJl'llsscdio,

131

Toiito tou Iltv lbvt T1'"

'PWllO.lwv, TOU bltxoouvm, atbW fOX!':V EYXUTU),L,ei... T'" ilyellvn, xul OUI16 llO. nQ6; tOU nO),Elllou nU[ltonl. nQoOllevOl 6t tau OU[leoiJ xal ouve1;EVtyxvu EUQWOTW, tl;tdOOUOI tou ~lfJ'l[lu'

14J xul yr:VOllhll OtJ l'IU).IVT[lTlOU Tij; VhtlI, li rEQHlQto ;x,lvc)l


tE lfluya ltllni 111IXUVWltl!VO, x(1I texvltl;Jv ttQttv niltlj) biJvulllv (JlJve),Oeiv fCP' iIOUX{W;, ei n;"lv QElVl)V xal xaQTeQov 12' ltVttlfluyWV

I:tp(lltyvuto t tdX11 xol T nu).,u WxuQoutO, TlltVH.l ,u"i)')'ov ~ :I:OIOQxlav nolltvmv bte.tvOOUIIEVO. U' i;lJ1tltm tOU 110Elllou. 151 'Exd"'l!' YUQ nQooxaOI!~bIU!VOl xal t XWQiov ou xaI!J"Itll ).,)11,1!

I JQ, I'~r le "Iue 1c>limoui'IIl1.C ~ul1'cpisodio (Iella ......"a.

\'.1. Ia nOl" 74.


ml'H'rol/,

'II, K""K~I> l"J:OIi/;I 111111 S'X'JllfilJ. .. llislorill'" 4.1, '9'),1. pp...(.IV.I).l1 id.~llifi ..." I" ("UI' 0"1 SI'I:!,lIli;l IAllkll lodiema [,,,nllll de [)" ... ro111OS'" sullitlm~ DII,lmlJ. D.I Illult" (/Hui b IHllIlIlllb s:lrebl1e iudkalll proprio dl:lt1do ii fiUlllC: dr. Clt.llROSII, I',., IlIlll~1 ) (I(I'rTlIJJ/l ".fI, !,,,...lii' .t'f 11)(1":1111;', '\"IIC"""I/." <'I 1)",i"lIll; S,dlustio Ilisloril/t' II 911, 6 M. <'iIIlTil /}"'II/lt" "/11"/ ,\11<"1'1111<"111 I<1/IIIl ,'1 pm"'itm, 11/,II</I/llt11"" IJItTljml (II lorto. p.rllllll(l, lIkun; ... li,,,d "nn"d:II1<1 iI I'''~s" cicerouia"". COUilCt1Il1',lut!o '/1""'11# s"l)" orm" di Is. V"..i"s c l"Illll>"". lle1 fnlllllncUlll "111,,~1illno. '/i"",,,, . . on Ursil1l1s. 1110slr,"uI0. ~'Osl, di "'1I1f"I1,lcrc ,,,I,, h:ll!"lllb c,m quella di 1',,/<'lIllil. I11cu1.i0I1:I1" llOCO ohr" 11e1 It1cd.~iml1 I"'SSO slIlI",liIlUIl: ,'I dll'\" 11''''1;/11/ IIt'rl"l",il/j ""'11 "'/,.. l'"I"lIli;/ I" <'X"rrllll """'Ii SIl/IS .

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6VV(tT(OTTOV TW" tOtE OTQOt11Yw" i1 1J!QTWQ(OV bel"Otll XOTOTI1oe". (22, I] 'EblhwOE b XO{ MhE),),O EXnElt),'lYllho TOV v6(1a xal \Iyuv ilyoullEVO' EltExilQu!;e 128 Y(I, Ei tl CllTOv itvt),Ol 'PWlloio, hatOv (lYUQou T),ovta JOEIV xal n).t6(1o 6tOl16(11 yi, 12", el b qluy, xOo60v El 'PWIUlv,

convimi che ii luogo fosse facilmente cspugnabile e non si accorsero che i fuggiaschi ernno and:ni ollre la cin c che I'esercim di Serlorio si stava nuovamentc riaggregando. (6) Egli aveva invialo i suoi legati nelle citt alIcate con I'intcsa chc: lo avrebbero avvertiro quando avessero raccolto un numero sufficiente di uomini, [7] Non appena fu in fonnato dai mcssaggeri, Sertorio si ricongiunsc ai suoi facendosi slrada senza problemi [ra i nemici e sfert un nuovo auacco con un (.'Sercito piil numeroso. Impedi loro di sfruuare le risorsc: di quella fertile terra tendendo agguati, acccrchiandoli, operando incursioni in piu punti cd assahi fulminei; quanto ai mare, fece prcsidiarc: le coste d:llIe navi dei pirnti lU" [8] Alia fine i genernli romani doveuero sepa rnrsi c rilirarsi, Melc1lo in Gallia, Pompco pR'SSO i Vaccei 127, dove pnss I'inverno tra miUe difficolt per manClImm di risorse; inulllto scrivevll ai scnato, minacciando di licenziare I'esercito se da Roma non gli avessero inviluo dei demitO: iI suo palrimonio I'avcvn consumato wno nelle loue sostenulC in ltolin. [9] ln Romn circolnvn insiSlClHC la voce che Sertorio sarcbbe giunto in ltalin prima di Pompeo, tanto grande era ln sun abilil rispeuQ ai migliori generali dei tempo. (22, I] U morc: che Metello provavll nci confronti dd potere c della grondena dcU'avversnrio i; evidente dall'ediuo che egli promulg l2M , promeucndo a chi llvesse ucciso Serlorio una rnglia di cento laknti d'argento e vcnlimila pleuri di lerreno l 2'J se avis romano, ii ritorno a Roma se csule, Per evitare ulteriori scontri in campo aperto, Meldlo comprava la morte di Sertorio incitando ai tradimemo, (2] L'avere, pai, riportato una sola vinoria su Scrtorio gli infuse tanta baldanza e fiducia nelle Prol>ric capacil di mietere successi da farsi insignirc deltitolo di ;mpcrafor e da prelendere sacrifici ed nhari daUe ciu in cui si recaval)u. [3] Rncconlnno che egli si faccva porre coo

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1~(,. I.,VIO (I'"rit,rolr 9', u W.M.l f~ nrmo ~d IIn~ fOlZll na,"I" ,,1I"~11 di Sc:rl(Uio ".,I I",.iudu cldl'lI$~i" di Cmrtrt'hill (77176). Cft. ~nchc rallll~ione di SAI.I.I1STIO. IIiJI(jo ria" II ?O M. (lJ ho" f'4UC4 pinJlKlI, 1I(11I"ri.. ""l!i,ia) ii cui rom<:slu Morko, llllllvia, nun Ikfinihilc.
1~7. M~ureuhr""hN. ~ulla loorla di SAl,l,moTlo, HiJlOrilSf' 1193 /1"'" RUI/Ia",,, ")ll'm, 1/<1 /rr"'lrIl/i gr"ll" ",mOWJ iii VlSrronf'1 rsl 11)nsu che Plul~tro ahhl~ confuso i V'lsccllli l't>n i VUCl"Ci. Si lenHa presc..r uc, ltlll'1I'iu, chc ndh sua Cl'iS101~ (SAl.I.IJS1IO, I/isloria" II 911, ) M.) Pum!'I:.. ul1udc ~ IlSl'viJSillli h01/"J; Ir" lune: Ic l'ul'ulazinni ibctichc, i Va,'cei, lIbi lullli nd curse, lllloJiu .1.,1 Ducro, cnmo le pi!l feTUd. I ~II, l.'cditlll puo d'llal"lli ~I 7), dol'O Scgom.ill, cJuand". in SCI.tUilO alie ripclulC lron lillC, multi lCnori~ni cnlllo dispoJli ~ lfllclirc illof<l comandant". Il9' Puidu,; lc ricOnll>c:oSC qui irnHl'1llo; s....nu ,,,..rbiumti, si Iluo .Icsulllcro;. in b~sc

~I1'o;l'i~l<Jlu Ji Pumpeu (Sllll.UHlO. lIiJfurtlll' II 911.9 M.; Gil/h" lIIf1rTt,m' IS,/1111J Ml'/"lfi "xrrrill"" 1111"'IIJio /rr"'I""IOlf"" IIluil) ch~ Melell", pr,.,;umibill11cmc Ira I~ hne dd 76 e l'ini1.i" ,Id n, 1I\',";5e onCIllllO ~i\lli cmnislcmi, Alia I1lcd,osimu fll'<Unill SCC(J1l(kl KnSIlA[' (.. C;cri"n>o 191111, PI" ~)9,~60) si rifcrirehhc SAI,I.IISTIO, lIislorim' II 3,1 M. qUIII' fll'<'UllI<t iJJ l/tipa/lil'tUl' hd/um Ml'/rlfo /lIellS crlll. 130. L'episodio i: lIu inquucifllTC ncll'in\"crrKI dei n174 qIHIIl(k! Mclcllo M'crn u Cm Juh.J, ' ' >1111: in<iicu ill'~sso ~n~l"g" cli SIll.l,lJHIO, J-/iJlOri"f' 11 70 M. Lu villuri~ chc rt$!, IUnl" IIrTllgal\lc Mc:ldlo lJo..'rc:bl", C5~rc Iludiu <ii ScJtOClli;l.

~EI'HlI'I02:

l'tQOO[EoOm xOl fll'tvWV oo~oQUlTQwv l'tOOX, h ol ~OOI\TO tlQIO[I!3IX')V fXUlV il'tlVE, xui Ni:xm l'tE1tol1Ulvm l' oQYvwv emQollUlV XQJoEa TQOl'tma xal nttlpvou blalpQouom XUTl\YOVTO, xal XOQoi l'talUlv xal yuvmxwv ~l'tlvlxlou llVOtl Mov ti aUT6v l )I. [4] 'Eljl' oI eixoTw ']V xaruyH,noTO, l![ Qal'tTl]v IJ,,J,.a xal EhjlUVOV TI] KQI3UlvO ,puyij Ul'toxuwv TV IEl'TlQlOV, OTlIJ XExuJvwTm xul l'tEQlXU(1) yYOVEV imoxwQl]OUVTO aUTou l'tEQlYl!VIIEVO. 15 J MeyaOIpQooJV1] b TOU Ie(ltulQloll l't(luJtov Ilv TO TO !JlEyovm (m 'Plltl] fJour.l!t xul l'tUQ' 1JrtiJ lmQlfJovTU OYXI]TOV itvuyoQf.Uom, 'Wlllu Te xal OTQUTl]Y0J i~ exdvwv emoelxvJvm. xul l'tVtu Toi rroTQIQl v61101 ta TOlUUta xoolltiv' lU (6] Enam TO XQWIIEVOV Onf.Ol xul XQlltUOl xul n6EOl Tui 'lfJi]Qwv lilll)' XQI ,,6you tij XtlU i!;ouo{u lpleo/}m nQ UUtoJ, 'I'(O[lolou t XU{hOT(IVUI OTQUTl]you xul QXOVTa uunv, J 'PWllUlOl VOXTlIIEVOV Tl)V ew{)t:Q{UV, OUX ex.elvou al;ovtrt XUTQ 'PUlltUlwv. 17[ Kol YUl' ']V itv')Q 'pl61WTQl xai nouv exwv i']Il!Qov tou xuretleiv' uu uonQuywv Ilh ,']VQaY(l{)el, xal T(:mElVOV ptv ovh fnQatTE rrQ TOU noelllou, tv b Tui VIXUl blerrlll'tEto l'tQo MTeov xai l'tQo nOlll'tifiov, ETOlflO ('v TU nu xmaOoOcu xai I3IOVV l1hlTt] xalt6&ou TUXIUV' 18111uHov YUQ e{)EEIV UOIUIOTO;TO: ev 'PlI1tl nOlTl] ii tpelYwv n)v (tUTOU l'tUVTWV llOU TWV UlV OUTOXQUt(OQ UVuyoQEJeoltm, 191 AtYETm ' OUX ijxlOm tll nUTQlo m{)ulleiv lQ Tl)v IlIjTQCl. T(lCHpel O(l'pUV un' OUT]] xal TO OJIIl'tUV vaXE[llevo xElVl]. r 101 KooJVTtOV TWV neQl t1)v '113'j(lluv ,plwv UUTOV lilp' i1YElIOV!.t, nuOollEVO Tl)v TWTl)V Tij ]1l]TQ6 l ' \ lyov ;'ljOEV imo lnl] n(loo(}m T6v fJlov, [II] 'Enn't yaQ l'lIlEQU OTC ovOllltU ou OT' OlpOel nVI TiilV Ipl),wv EXEITO, xul [IOI oi. OUOTQ(ltl]YOl xu! iOTtl101 n)v OX1]Vl)V l'tE(lIOTUVTC l[vuyxnouv UUTV nQoeltvtU TOi<; OTQemlTUl fvTUXclV xal TWV nQC1YIIUTWV tU (PEQOIIEv(l)V vnnllrUm:ottm, r ]2) L\lO xul nooi ~Ol;EV ij'IEQO (CVl)Q IpOEI YEYOVUJ xni

rone sul capo, che era invill110 a sonluosi banchetti ai quali paneeipaVil indossnndo le vesti dei trionfatore, che riceveva trofei d'oro e corone che gli veniv:mo consegnnle da Vitloric alme mosse da appositi mncchinnri, mentre cori di donne e fanciulli cnntnvano epinici in suo onore" l , [4] Per Metello Scrlorio era uno schiavo sfuggito a Silln, ii cui esilio costituiva un'appendice di quello di Cnrbonc: la sua baldamm per averlo messo in fugn c vinto, lo rcndcvll, pcnanto, ancar pili ridicolo. (5] Serlorio dimostrava altril1lellli la sua grandezza: ai senatori to mani esuli in Ibcria mantenne ii titolo di senmore), sceglieva Ira loro i questori cd i prclori e regolavlt gli affari in ossequio alie leggi romane lJ2 . [6] Pur servendosi delle :lrmi e dei denaro fomiti dalle ciH:.1 ibcriche, non asscgnllva ai locali ncssuna alia magistratura, neppure nominale, sicch essi avevallo come pretori e magiSltllti dei Ho lTlillli: lo scopo di Serlorio era qudlo di rendere Iiberi i ROlmmi e non di creare una classe politica iberica potente che si opponesse a Homa. L7] Egli amava la sua patria e desiderava ritomarvi. Nei momenti difficil era capace di eroismi, ma non inf1eriva 111l1i sugli avvel'Sari, anzi, quando vincevll, di solito lllandllVa mcssaggi a Metello e Pompeo, dicendosi pronlo a deporre le t1rmi ed a ritirarsi II vita privala purch gli permettessero di tornare in patria. [8] Preferiva vivere come un qualsiasi anonimo citltldino in Roma piuttoslo che esscre proc!:lmalo, esule, CllpO di popoli interi. [9] Dicono che iI vetO movente dei suo desiderio di tornare in patritl fosse I'amore per b madre che lo nveva allevalO - sob - quantia era tilllnsto orfano di pildre c gli aVC"l! dnto tutlo ii suo affetlo, [10] Seppe dclla sua morte ncl momemo in cui gli lImiei iberici gli propollevano iI comando IJJ C per poco non si tolsc la vita per iI dolore. [II] Per selle giorni rimnse sdraiato sul suo giaciglio senZ:l impllrtire ordini c vedere neSSlll10, neppurc gli l1miei, A fatica i colleghi c i pnri grado chc stavano di guarditl vicino alia sua tenda riusdrono a farlo uscire perch incontrasse i soldnti e lo solle, dtarono ad occuparsi delle sue llttivit che stav:tno andando per iI meglio, [12] A ragione, dunque, i pili ritengono chc la vem indole di

'.II. Sul "luss",. di i\lcldlo si vcd:ll/lIlrmIIl(JtI<".Il, 7)1. II ~t'llUlo f" iSlin,im <I" Serrorio prl'liumibilrncnlc con l'anil'u di Pc.pcrn" chc pml<' in Ihc.i:! un [,"Oll numcro di s('nnlori ]cpid.mi. Sprq.;i:llivo nei suoi l~",fnlllli A,', ...... ,,". (,'111''''' uili I ,oH. )07: Slo"il Ibm',.., '01, ,I \9; Slo"a Mi/fMI/1ft" 6H, 1H6,
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'.!.I, Lu 1I10rl., ddl:. m",lrc .isulc p.ob:,hilrl1ClllC ..11'80. quundo SCrlario. dI(' cm in AfriC:l, (u chi"m:'!l' iQ Lu.,il""i" {'o, d.

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(2J, 11 'Hv b )tal Til 1IQ MtftQlbTl)v aufOU nOhlltII(tTU III!)').OqlQoOV11S 12) 'Enel Y(I ex TO\l xaT ruv o<paItTo

Scrtorio fosse mi te c trilnquillll c chc c.:gli av(.'Sse intrapr(.'SO ln carriera militnre, facendo forza alln propria numa; non accordandogli I'impunit, gli avversari lo costrinsero a prendere le armi ed n fare deUa guerra una forma di difesn dclln proprill incolumil, [23, I] AJtrcttanta magnanimil Sertorio mostro nelle trattative con Mitridllte. [2] Vinto dll SiIIll, ii re si preparava nd una nuova guerra cOntro Roma: invasc, dunque, J'Asin lH , La fama di Sertorio si era diffusa un po' ovunque cd linche ncl Ponto i marinai provcnienti dall'occidente pubblicizzavnno le sue gesta come una mercanzia stmniem. (j] Mitridmc dccisc di inviargli ambascintori, spimo nnchc dag1i ndulalori che lo circondavanoll) che, da veri fanfnroni, pamgonavnno $crtorio ad Annibalc, Mitridlllc a Pirro c concludcvano che i Romani non sarebbero riusciti ad infrangcrc una coalizione formala dai pi abile dei generali e dai pill potente dei re, [4] Vennero inviati da Mitridate ambascilltori in Ibcria come latori di una missiva conte, nente la seguente proposta: Mitridalc prometteva aiuli in denaro e navi per soslcncre ln guerm in cambio deI dominio suU'Asia, dei qua.lc i Romani lo avcvano privllto dopo ii traltalO stipulato con Silla, [5] Sertorio convoc ii consiglio che egli chinlllava scnato, prcllluto 11l1che da chi voleva che la proposta fosse incondizion:uameme accctuua (giacch si richicdeva un asscnso formalc, di fauo privo di valore perch relativo a cose su cui essi non nvevano potcre, in cambio di aiuti concrcti dei quali, ai contmrio, avcvnno bisogno), [6] Senorio non fu d'accordo: egli cm convimo che non ci si dovesse opporre alI'occupaonc da parte di Mitridate della Bitinia c della Cappadoci'I, perch rali regioni erano abitlte da gente aVVCi':i':.1 n servire e non eTano nclln sfcra degli imcressi dei Romalli, Qu'1I1IO, invct:e, alia provincia chc i Romani governavnno a pieno dirilto Ui, Cchc :lvcvano riconquistato

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IJ'I' l.u prinl:l Kllcrm rnilridatkll si cru oolll:lll51l ~"'1ll b I'u<:c di Dard,rno ndl'H" Mi. lri&nc fll cO$lretl0 .1;( Sillllll ~'~'(Icrc tllui i lerrilOri Clll1ll11isllUi (Ilitinill, C,IPl'lIdo.,";", Fri. Ilill, \'III:I7.i<l, l'uf1:IKlJllhl, Asill), 1':lrle dellll SlIIl flOllU cd I' pu!!ure ll1l;1 Imlhll (cui fi, ~\:lIrIU sol" MIIMSONII, l'(;rlli5/ H4 F I, 1), lI: I.lvlu,I'm'N:bu'Il.\; Vlill.llIO Ill.l. 6; I'UJT"~(.O, Jl1Iu n " l4; (iK""'IU LICINI""'O XXXV 7-1'77 Crinili e AI'I'IMm, S/miu Mi/fII/l//tC,) ).l, ll")). nJ. Milrid:I!C h1\'~M: IlIK'\'lIll1"ntc l'Aliu m:jtli m1l1i 11.1,111. 1.1). 1.. FIUlnio c L. MUlliu (AI'II""'''. Sluriu MilrMu/iru 6H, JIl7), II"" ll1uri:ll1; ehe

nell'H6 ~VC\'lIno Sl'lui1o in A,iu L. V~lerio tlll('<:Ll (c"l1sule di ql1e11'ilnl101 e C. Flm'i" Fil1l. hriu (vd, nOlU lJ7l. 1)01''' lu \'illurill di Sill:l ~\l Fimhrill c Iii morte di msllli, si "1"\1110 rifulli~li I'l'C'SSO Mitridllle, .:hc in 5('llllilO ln,l1lir"llu II fill'orc dd ]{oll1Rni (C"s.~ln [)l<lSH XXXVI II, J; KOSIU VI 2, 1'; I'SIIIJLlO I\M.O~IU, p, 1.1,1 Slill1llll. 1.1(,. r n0111~lli l'U\'C'o'llIl" "l1enl1ll1 in tr('(till) RlIllll1l1rtc di Anulo JlI. TC di l'erllill11",

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(:on unn battaglia vinln da Fimbria lH quando Milridatc I'avcva occupata somnendola Joro, pattcgginndo in scguito - nc1 corso delle trnt Intive con SiIla -la resa di Mitridale, Sertorio non avrebbc permesso a Mitridnte una nuovn invnsione, [7] Egli, infatti, volcva dar lustro a Romn eon le sue vittorie e non indebolirla per ritagliarsi un piecolo spao di potere. Un uomo di nobili scntimenti dovcva vineere con onore e non usnrc m(..'7.zi vergognosi per meltersi aI sicuro. [24, I] La risposla di Scrlorio a Milridatc U8, congcgmlla nei ler mini sopra riferiti, colse alia sprowislll ii TC ii qunlc - si dice sbon di fronte agli amici in qlK'5ta esclnrnazione: [2] Qunli ordini avrit ii comggio di impaftirc Scrtorio quando riusciril lId insediarsi sul PlIllltino I"J, se giil orn, confinAto in una terrA bngnllta dali 'Oceano Atl:mtico, vuolc limitllre il nostro potere e d minllccia di guerra se (eruitllllo di occupare l'Asia?, [3] Nonostante queste premesse, fu slipulato un ptltto fTa i duc: Mitridatc nvrebbe conservato lu Cuppa docin e la Bitinia, Sertorio gli nvrebbe inviato un legato con dei sol d3ti in cambio di tremila talenti c qunrnnta ntlvi, (4) L'uomo che $cr lorio invi in Asia cm uno degli esuli dei senato c si ehiamnva Mnrco Mariol-lo. Con ii suo nilllo Mitrid:uc occup a1cune cill:l dell'Asia. Era Mario tuttavia, ad entrare per primo, a cavallo, con fasei e scuri: Mitridate di buon grado lo seguivn ai secondo poslO, come un sud dito. [5] Ad a1cune cin nsiatiche Mario restituiva la libcrt, ad nitre mnndnva messaggi prcnnnllncinndo che, grnzie n Senorio, sarcbbcro slnte csonerate dai tribuli. L'Asia, fino ad allora oppressa dngli esat tori, sconvolta dalla trneotanza e dalln avidit delle lruppe ivi Slan ziate, spcrnva e allendcva lln cambinmemo di governo.

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l'oU/pfi~: I'ro ,\I"r.."u J~: Al'l'l"'rsO, S/{m'~ ,\'flrMal/r<l (,ij; NILI, II, '4-1 Srnlllll: Srbu(r" (;rrmm:iana,]1,'17 SIIIIlIlI.
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794

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795

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[25, I] NcI fraucmpo in Spagna i scnalOri e i coUeghi di Senorio, chc avcvano ormai raggiunlo una cena sicurezza e conlidavano di 1'0_ I'er vincere glj avversari, comindarono a nutrire senzn 1ll00ivo invidia e gelosia nei confromi di Senorio per ii potcre che aveVll rnggiunto. (2] Li guidava Perpcnna 1,41, che pretenucva con arrogan7.a di assumere ii comando per via dei suoi nobili nalali. Comind, dunque, fUrlivameme, a rendcre pllrtedpi gli amici di tali indegni propositi. [3] Diceva: Pcr quale cauiva sorte stiumo andando di male in peggio? Noi che in patria ritenemmo lesivo dcUa nostra <Iignilo eseguire gli ordini di Sina che allora spadronegginva per mare e per lerrn, qui giunti con la sperallza di vivere liberi, ci siamo rovinali, siamo dive mui volomariameme degli schinvi, facdnmo i gllardinni dell'esilio di Seria rio, fncdarno p.lfte di Ull senato ii cui nome da solo csufficiclltc a suscilare ['ilaririL degli aseoltntori, tolleriarno violenze e soprusi e d sonoponilltno a fllliche proprio come gli Iberi c i Lusitllni?. [4] ln fiammari da qucslc pMolc, i piu. pur sem:a rivaltnrsi aperlamente cOntro Scrlorio di cui lerncvano illJOterc, gesrivano male i suai affari senza ehe se ne accorgesse, mllhrnnavano i bnrbari, li punivano eon durt.'Z...... e li oneravano di balzeUi addoss.mdo ogni rcsponsnbilitii a Serlorio. [5] La ribellione c ii disordine eominciarono allora a serpeg giare neUe dll. I capi inviali da Senorio per rimcdiarc llgli sconvol gimenti e calmare cli animi faccvano ritomo daUe loro spcJilioni solo dopo aver inasprito i conOitti e rinfocolato lo spirilo di ribellionc. (6] Tuno cio modifico talmente iI comportamento di $crlorio ehe, da beJl(,:volo e mile qual cm, arrivo a far violenza sui giovani Ibcri alieV:lti ad Oscal~2, uccidendone nlcuni e vendendonc alni.
(26, I] Perpennn, dOJX> aver IntUo dalla propria purte mohi con giurati, riusei a conviccrc anche uno dei generali, tal Mallio I.jJ. [2] Em coslui infntuulo di un bel giovinelto e, per dargli prova rangibite dei suo affeno, lo mise li parte dei complotlo c lo invito ad abbandonllrc gli ahri suai nl1lnnri per dcdicarsi u lui solo, perch !lei giro di pochi giorni s:lrebbe divcnralo potenle. [)] Ma il giovllllC nvcvn un de, bole per un nitro dei slloi innamonui, di nome Aulidio l -l 4 c gli ri

1.11. TUlle le ("mi iI>llil cnncurdi ndl'illllil'idUllre in lui r~rldict' .lelll1 conJ(iuru: Dlo,
IJO~O XXXVII 2~1I gli I>lmc II {jUI1CO Turqui1.i" (~u di lui \"d.I/"lmduzltJtl",l" 7H e nUl"
201.
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11. 3-1

143. Non 11l1rilllt"'lui cunosciul". I\nchc ii )IK' 110m," ;; iIKCrlU: I'JUluTm J" indkll (Ollle "MI,J1io... 1t.... llHiliu IlOC<l Ullt'SlIlW: d'uhru parle, <ogli USll frt"<lllt:fllCtllCllle qUl:Sl~
fornlll pcr ,\\pnlio" .. "'\\anili"" ((~",dl" 271: Ci<~-,,,,,(' '4, 3: Fa/,j" '), Jl.

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797
feri quanto avcva delta Mallio. Auftdio ne rimase moIro turbalo: anch'egli faceva pane dcl complotlo ma ignorava ehc Ma[lio fosse dei loto. [4] II giovane gli 1l\!eVa falto anche i nomi di Perpcnna, Grecino JI~ cd altri chc - a qunnto nc snpeV:l - ernno tuui eongiunlti. Anche se seonvolro, fecc finta di non dar peso a quanto gli era stato riferito c invit ii giovane a non dar rcUa II MIlllio, UOlllO vanesio e frvolo. Poi si rec da Perpenna e gli eomunic chc non vi era tempo da perdere se non si volevano correre dei tischi e che bisognllva ngire. [5] Tutti furono d'llccordo, nssoldarono un uomo, ii quale llveVll ii compito di preselllarsi lt Senorio eon una [etlcrn ehc llllnundllVll la vinoria di uno dei generali senoritllli e la strage dei nemici. [6] Senorio aecolse la notizia con viva soddisfazionc e offrl sllcrifid ngli dei; Pcrpcnna lo invit :Id lln banchetlo insieme agi i amici II presemi - erano !Uni congiurati - e dopo multe insistenze rusd n convin ccrlo. [7] I banchclti ai quali panecipllva Senorio si svolgevllno all'insegna dei lllassimo decoro e dclla pill grande compostczza, petch egli non volcva vedere Il lIscoltarc alcullch di disdiccvolc. Con i suoi commensali amavn tratlenersi composlamente, con garbo c cor dialit. [8] ln quell'occllsione, in pieno simposio, andando lll1a riccren di uno Spllllto per ptOVOC1UC un diverbio, i commensali cominciarono a scrvirsi ostenratamente di un IingulIggio volgare c, fingcndosi complctamente ubrillchi, abballdonarono ogni rilcgno per farlo aditarc. [9] Setlorio, contrarinto dlllla loto scompostczzll ovvero intuendo i loro propositi dall'uudaeia dcllinglmggio e daI faltO chc non lo curavano, diversamente dai solito, cnmbi posizionc sul triclinio e volt loro la schiena dando COSI :Id intenderc che non volev:l vedere o scntire nulla. [10] 001'0 chc Pcrpcnna, presa una coppa di vi no, nel berb se la fecc sfuggire dallc mani con gran fmgore (em qucslo ii scgnale convenuto), Anlonio l '16 , che si trOV:lva nel trklinio ai di sopnl di Sertorio H7 , lo calpl con la spada. [II] Perito, cgli fcce per voltarsi nel

nQoOltElTOV{)O EXlptQEl TOV /..6yov. 'Axoima ' AUlpLLO eSl!n/..UYIj' xal yo.Q aUTO IU'Tl!iXE Ti] E1tt IE(ll:WQLOV OUVWllOO[U, ou IU',VTOl TOV MnLOV fytVWOXE IIETtxOVTU. [4] rIEQlttvvuv /; xul r(lCtlxivov I" Kul TlVU nou wv aUTo flEl OUVWIWTWV 6voll6.l;ovw TOU ItEIQuxtou, lUTuQuX{}El n(lo hEivov Iltv ESEfIl/..al1ll;e TOV OYov KUt 1WQEK6./..El TOU MunLou KaTmpQovEiv J xevou xut /..al;ovo, aUTo /; lt(lO 'tOV IlEC'nEvvav ltOC'EU{}Et xul qJQou n)v l;n]lU tOU KUlQOU xul TOV KLvuvov, extEUOEV fltIXEI(lelV. [51 01 ' thtd{}OVTO. KUt ltUQUoXEuuoavfE V{)QWllOV Y(lII'IU'tU XOIILl;oVTU 't4J rEQTWQtl[J ll(looi]yaYOV' ft)..ou /; 'to. y(lllllUTU vtxl1v TlVO tWV Ull' aUTqJ OT(lan\ywv KU[ qJovov llO)..V TWV 1(0)..ElllUlV. [6] 'Eql' oI 'tou IEC'TWQ!OU lTE(llXU(lOU VTO xul ttOVtO EuuyytlU. nEC'lltvvu OTtaQlV uunll Kut 'toi 1WQOUQl (rtOl (O/rol ~ouv Ex l:f] OUVWILOOtu) EllIlYytnETO, KU[ llOn w'tOQilou C1TEIOEV WElV. [7] 'Ad Iltv OUV TO. IIET IEQTW(I[OU l!l1TVU ItO1)V ELXEV utw xat K6ollOV, O{}' oQv n TWV U10XlHV OT' uKomv U1I"0IU~vovro, CrUo. XU[ TOU OUlllt[VOVTCt Elit6.K'tOl Kut vuflQtOTOI 1fUllUl XC'fIO{)Ctl xal Ifllj.Olp(loovm EttLl;oVTO (8] TOTE tit TOU nOTOU IIEOOUVTO O(lXt)v lr.-q'lIIC1X[a l;l]TOUVTE, CtVurpUVV KO6.0TOI XC'WVTO QilllClOl, KUt 1fo)..)..o. 1fC'oonoloIIEVOl IIEltElV l']oH.ymvov w 1fu(lOuvouvre hElVOV. [9] '0 li' EitE lllJllXlll'ulvlOV n)v KOOllluv, EiTE Tl)v lVOlUV UUTWV Tf] {)Qaovtl]tl ni )..U),l Kal tli m.lQu tO elw{)o )..lywQlt OUIHPQovi]oa, IlutBU)..E TO OxflllCl T~ X)..{OEW. mlOv vEt UUTOV J OTE 1fQootxwv OfE KaTaxovUlv. [10] 'EnEt ' IlE(l1ftvva rpl)..l]V Tlv uBwv X(laTOU XU[ IIETU!; nLvwv rpijXEV EX nv XEl(lWV xal 'i'O'POV E1fOtT]OEV, OllEQ 11V mitol ollBoov. 'AVtWVLO'"(' uJtE(lXaTaxelIIEvOI.' 1falEl njJ l;hpEl TOV I:CQTIO(lLOV. [111 'AvaoTQt-qIUVtO M 1t(lO n)v 1f1iYl)V ExelvOU Kat

LI). Cil,no comc Ckla~i".l Gra"dmIS dll I'MO.'<TINOJ. Slra{"j/"wlII/II II ). }I iI <lulllc :If. fCI"'" II,. fonle ;". u suo dirc, Li\"ioJ chc p"rl<:cipo llll'usledio di umro. t idc1l1ificlllO Spl'S.'U <'011 ii C. Oc/'WiI15 C./ GM,/"1;im,s II/h'ir di CurpllJ 11/5frip. Lili". I'. I, nr. '4'P ddlini1.io dei primo secolo prol'cnicntc ,lu Tilmr l KONM~Il. Sa/oriIl5, II. 20<). ',16. 1\1 Amonio probubilmclllc Iliunsc in Spllgnu con Perpcrnu. S"lo .I" l'!lI1urco i: <"itUlO "<lIne unico cseclllore mUlcrillle dcl dclillt' (I)Jono~o XXXVII 22Ll: con 1;lrqlli~.i,,; LIYIO, P"riU(h<l<' 96: con I'crpCTllll l'" 11l1ri); Al'l'lA;<o:o. G""rrr c/ul'li I II}, pll C S/on"a /I,,'rica 101. +p unribuiscc I'llssllssinio lll'erpernll.

1.17. Sctl"ri" o<:<:uI"""1 ii c<>liddcllO /OC/iJ col/slIl,mi lccnlmlcl, CUlllC chiut<> <LI I)l00lOMO XXXVll .,,, (cm scduI" 1m Tur'l"i1.io cd I\nwni,,), Di"crsLl III di~p,,~izionc deScriUll tIll S~I_I.lI.~Tln.l/i1forin,.lIr H.~ ,\1. (Ir" Ser1mio <'<I Amoni" "i crIl !':Ihio). chc rendrrcbbc inlllllJllhilc ill.lcSI" dlC I'lllllltC" llltrihllisce "li Anloni".

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ouveOVLOtOII:You, l'IE(lutI'!OWV de; T Otll{to xotH.o~e tae; xeiQo WpottQo, won IU10' UllUV61lEVOV no1J.lv Jtal6VTWV Ul'1060VElVI~~.
1.27, I] Oi. Iltv ouv dEioTOI t:WV 'lf}iIQWV Eu(hJ cVXOVTO XO{ JtoQtbwxuv tOUTOU EnutQEOj3EuoIIEVOI Toie; JtEQI nOluu)iov xol Mite1J.ov' TOU 6t OUI11ldvavta 1~'J 6 neQJtevvo vouflclJv inllxelQl!l n JtQnl!lv. (2J XQljOIIEVO b! tai :EEQTwQiou nOQuoxEuoi. oov fVUOXIIlIOV~O(U XU{ I(>OVEQ yev!o6m IIJT' uQXe1v IITJT' uQXEo6ul JtEqJUXW l)l), nOlutl)iq, ouv!(lub:, I> J xal Taxi! flUVT(lI13ele; ll:t' aUTOlI xul yevllEvO OIXlIWTo 1)1, oue T1'lV iOXTlJV nt'IElVE OUI1<pO(lt'lV 1jyellOVIXW, lt TWV IEQTWQiou yQU~IItTWV XQlo YEYOVW, iJnUJXVEltO nOII1'lT)ilf) bt:lElv iJnanxwv uvb(llilv XO! IliYlOTOV tv 'PWlll1 buvoll:Ywv OlJTOYQ<pOU inuJTok, XUOVTWV :EEQTWQLOV Et '!T<J1uv, nowv no6oVTwv TO. JtaQVTU XlV'iOUl XO{ IIET<Jj3ueiv TI)V nO)"ltduv. (4J "EQYov ouv 6 nOJlniJID oiJ vta lJl(lEV6I'2,ltu' EU II)"U flEj3TJxuta XU! XUTljQTUIIh'TJ tQyaollevo, 11EyWV niluE T1'lV 'PW\llJV lJlj3WV xa! VeWtE(lIOIIWV. l:iJ To.e; Ilh y.Q EnIOTO),Q fXElvu xul tO YQltllOtu TOU IeQ'twQlou ouvayuywv nuVTU xaTe XOUOEV, ot' UVoyvou o't'!ou etEQov l", uUtV li! tbv neQntvvov xutt'l Tlr.Xoe; uvev.e, qJopl(Od III) TWV VOIITWV tevex6eVTwv nQ6e; nvu (uno)oTlr.oEl. XU{ TOQuxul Y!vWVTUC [6] TWV b Tl{J nEQntvvy OUVOllOOUII!vWV oi. Ilh Enl nOlmiJlov vuX6h'u bIE'll6Ql(oav, oi. bi qJurbVTe ei Alf}l(V iJn MuuQouoLwv xUTl(xOvtlottl(oav, [71 ble'lluYE b' OU6Ell; nl)v AU'lllblo (6 TOU MoUlou UVTEQOOTiJ)' OUTQ b' li afhov ~ nOQuIlETJ6d LV tm paQj3:(l~ XlI1l1 nev611evo xol ln OOllEVo XOttyi)QOOEV,

tcntativo di sollcvllrsi mo. Antonio si geno su di lui, gli afferro le mani per impcdirgli di difcndcrsi dai numcrosi colpi chc gli vcnivuno vibrati: cosi Sertorio mori 14M. [27, I] Gli lheri rcagirono allonumandosi immedinlameme dai sertoriani c, prcv accordi tramite mess.1ggeri, passarollo a Pomp<..'O c Metello. Perpcnna raduno quelli che erano rimaSli con lui 14'J e cerco di portare :lVanli una linea di azione. [2] Ma, pur usando g1i slcssi melodi di Serlorio, Perpennll non sapeva servirscne se non per scopi IUrpi per cui divcnnc evidcnle che non era in grado n di comandare n di obbedire "0. Durante la campagna contro Pompco (J] fu subilo sconfiuo c fauo prigionicrol'l. Non tollero la disfatta con ii coraggio di un vero imper%r: impadronilosi dei documcmi di Senorio, promisc a Pompco di fargli leggcre Icllere autografe di consolari e po. temi chc da Roma richiamavano $crtorio in Itnlia, dove, a pareI' loro, molti volcvano abbatlere lo sinto C provocare un cambiamento di re gime. [4] Pomp<.'O, in qucll'occasionc, non mostro giovanilc incspc. "2 . d rlcnza , ma scppc componarsl a uomo po,.. IUCO consumato e avvc dmo e riusci a slornare da Roma ii pericolo di una rivoluzione. [5] Fcce un gran mucchio dei documcmi c (lelle carie di Scrtorio, li brucio senza leggerli o farli leggerc a chicchcssin IH ed uccisc SC07.a indugio Perpenna ne!limore che polcsse provocare disordini e ribel lioni diffondcndo i nomi degli estcnsori dei messaggi. [6] I complici di Pcrpcnna vcnncro portati nl COSpcltO di Pompco c trucidnli: solo n1cuni riuscirono a fuggire in Africa dove morirono sono Ic frccce dei Mauritnni. [7] Aufidio scamp all'eccidio sia perch Irovo un nascondiglio sicuro sia perch ncssuno si curo di lui: invecchi, tm disagi di ogni generc, odiato dalla popolnzionc, in un viUaggio bnrbnro.

l.jH, efr, 1II1~hc VIIl.l.III" II .10, .; l'umuUJ. !'Olll!'ro ~O. J: I'M~IIANO XXVJ !]' !]; IUlSIO V ~.l, 1,\: ESIJI'IIRAN/.l1J H Z, Ilu VAI.IIR1U MASSIMU VII 6 ,'xl. .l5i IMllrcbbe infe rire ~'he le ~'elleri di Scrl<>rio fU5SCro IMlrtule nelt~ fedelC' C~hlorru. AI'I'IANO, (,'um'''' dI/iii I '1,1, )~91.l0: siu l'c:scrciro ~iu i burbnri si rihdlwl'llno W l'C'rpcmu: OMt~~IO uf(cr11lM (V ~j. Ij) ehc solo una I)arte ,kU'c:scrciro 5Cllul LI!].

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84 i\L F~O"'1.".tl .~/'<l/"~,m<l/iJ (J ), p: I<:eolldo 1I1'1'IA"'O, (;"...r, diJili I II), ).16 Pcrpen1l1 si S;lrchhc nu~~~>sh, C sulu in IIn 5teon<!" lempo 5arehhc >Iul" fnliu I'filliollicro !t1111 in S/uni, Ibaic<l 10', "'11 urferm:! dlC l'on1pl.'O lo \leeilc in hUlh'llliu1: cml unchc IIM~IIA!<o XXVI ?, 9,
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I l). )36.

EYMENH:E EUMENE

Eumm~ amava la gu~rra ~ la COIll~, S~norio prd~riva la qui~t~ ~ la mi lena. L'uno. pur ~dogli possib~ vive:re: ron sicurezza ~ onol'(' se si fosse: falto da pan~. conrinu a rombalt~rc: COntro i peT'SOnllAAi pi I>otc:nti ~ ad c:spol'$i ai pericoli; I'u!lro, ch~ non chi~deva ii poler~. ellt roslrdlo lt eombufl~r~ proprio in difc:sa d~Ua SUl sicul'('ua personalc: rontro coloro ehc: non gli permeUCVlno di vivere: in pac<:. Giacch, Antigono si snre:bhe servito volentie:ri di Eumene:, se: Eurne:ne si (osse aSlenUlO dalle lolte: per ii primalo e si fosse: llccon(entuto (lei secando pOSIO dopo di lui; 11 Senodo. inve:ce, Pompco non pe:rme:ltcvu nClllllleno di vivere lontano dalla vira puhblic:l. Pe:reio llll'uno acclldeva di comb:llle:re: di sua volont:\ per il polere:. all'lllrro di comundllre C011lro voglia pc:rchc gli venivll portaru guerra. Guerr>lfonduio. dunque. chi preferivu la supe: riorilll lllla Sicure'J:.Z3, gucrricro eolui che si procuravlll'incolumitil con la 811erl':l (COtI/roI/IO St:rlor;frf,IItJt'f/t' ('lI ('l), 1-,]).

fortemente negativo, ehc Plul:1reo esprime stJ Eumene in sede di consuntivo fin:lle, quando con(rontn Ic nzioni dei due personaggi scchi per (ormare la coppia. Tale giudizio negativo non trova riscomro nci eapitoli dedicati ad Eumene, nci quali ii pcrsonaggio c presentllto sono una luce (avorevole e se ne mettono in rilievo i pregi e Ic eapadt. Di Eumcnc si sono oceup:lIj anche altri autori antichi: Diodoro Siculo gli riserva ampio spllzio nei libri XVIU e XJX dclla Biblioteca Storica; Comelio Nepole ha dedicaro nd Eu mene una biografia (m le piu ampie; anche Giustino, sia pur brcvcmcnte, si rieorda di Eumeoe nei libri Xlii c XIV e PoBeno riferisee nlcuni suoi stratagemmi (IV 8). Tuni questi autori prcsentnno Eumene sono una luee (avorcvolc c dllnno di lui un giudizio positivo. La coneordia tra Ic fonti nasce probabilmelltc dlll fllUO ehe tuni gli llUtori menzionari si sono sctviti (dircnamcntc o indireltllOlcnte) dei I'opcm sui dilldochi serittll dn Ieronimo di Cnrt!in, coneiulldino di Eumcnc. suo lenlc eollnborotore fino nlla morte, dopo ln qUlIle fero nimo pllSSO ai sCtvizio di Anfigono Monofralmo I . Anche III Va pluI.

E queSIO ii giudizio,

I. S"

f""lIIimo di (':'rdi~ vd. I" nolc

) c H.

EYMENIll:

IN1"ROI>UZIO:-l1

Illrchca di Eumene dipcnde largllmcflIe, anche se non esclusivamcnIC l , dali 'opera di leronimo: lo tCSlimoniano la prcsemllzionc favorcvole dei pcrsonaggio c le nOlizie fomite da Plutarco, che trovano riscontro nellc paralldc nnrrnzioni citale pi in alto. ln qu<.."SIO panorama concorderneme favorevole ad Eurnene, spicca ii giudizio negalivo espr<.."sso da Plurarco neUa OYXQlOl, giudizio che rivela quale fosse I'opinione che PIUlarco avcva maluralo. breve, appena diciannovc capiloli. Dopo un breve ccnno alia famiglia, alia fanciullezza, ai trtlsferimenlo iII Macedonia e ai servizio svollo presso Filippo II (I, '"'1: una descri.done brc..-vissima), Plularco conserva piu nOlizic sul periodo dclla collaborazionc con Alessandro (J, 5-2) e non a caso: cornincia a delinearsi ii ritrauo di un personaggio abile cd indipcndellte, chc non esitu a venire a diverbio con i Mllcedoni pill influenti (come Neonolemo cd Efeslioncl e ad nffronlare lo slesso Alessandro, rispeno ai quale flon manifesta aleuna subllhcrn: un personaggio anche scaltro c ricco di inizialive, che sa velgere ti proprio favore cirCOSlanze che gli sono avverse. Tale sar Eumcne anche in seguilo. Dopo la morte di Alessandro scoppia frn i gcnerali maccdoni ln colllcsa per ln supremazin: vi parlccipa anche Eumene, ora ai seguito di Perdicca, grazie ai quale egli consegue un incremento di polere. Pcrdicca lo aiuta a conquistare la Cappadoda: Eumcnc ne divema ii sutmpo, pu contare su di una vasta cd importanle base tcrritorialc chc amministra attraverso i suoi amici e dove recluta cavalieri, creando un corpo scelto, legato a lui da fedch personale; grazic alI'aiulo di qucsle truppc, di li a poco Eumenc sconfiggc in Asia Minore N<''Olfolemo e Cralero, che muoiono emrambi. La situnzionc si capovolge: Perdicca ucciso in Egilto doi soldali in rivohn e J'llsscmblcn dell'escrcilo moceclone condrlllna ti morle i sostcnilori di Perdiccn, frn cui Eurnene. NeI successivo incontro di Tripamdiso, Antigono designato comandante supremo dcll'csercito regio in Asia con il compito
2.
J. I'IUlarco lia. prob~bi1ll1c1lle. uliliualO infonJllIlioni lrLlllc dull'opcrLl di JJuri,ie di S:ml". cillL10 il1 upertul"'~ di bioAruli,. II. 11. 1\ DlIride polrchl~rtl ri5uiirc puni pllllurd,ci di fllrlc inlOnUliol1c l'ulelcLl. qllllli III dcscrilionc dei (lolmc prm-ulu da EUllIcnc LllIa ,i.llu dd morelllc Crulcrtl b, 1.1) C il {Iiscorso I'fOnuncilllo ui solJ,ui J:o EUlIlcnc. Aip prl':io. nitro dCj(li lIrllru.ll'iJ (17. 6'11 I.

di sconfiggerc Eumene e gli ahri tlmiei di Pcrdicca SUIX'rslili. Eumene manticne Ic sue basi IcrrilOriali iII Cappadocia Ola viene qui sconfiuo da Anligono nellaloctlliln chiomnta Orcinia. Plutarco d brevc nOlizia della battaglia, chc non dcscrive, mcntre si sof(erma sul comportamento lenuto da Eumene dopo la sconf1l1a. ln qucsta selczione di notizic si coglie benc illaglio che Plulnrco aveva programmalicameme dato alie sue Viii', come egli spiegtl nel primo capilolo dclla Va di
AlcJffllldro:
noo scriviamo Sforic: mu viiI:: non sempre ndlc azioni piu fumose si m:mifcslll la virril o ii vizio ma spesso !ln fmcrdlo. una frnsc, uno schcrzo rivdano ii caUflcre pi di battllglie cnn migliain di morri o dei pi grandi schiertlmenli di escr cifi o di asscdi di cill (AIt'WJI/I/'o I. 2).

La Vila di Eumeut!

c Inoho

t: allll luce di qucslo progetlo letlcrario che si spiegano le sceltc


llarmtivc compiute da Pluturco nelln Vila di Eumel/L'. Egli ha dedicalo iJ capitolo 7 alia descrizione dc1ln ballaglia combauut:l da Eumcne cOntro NCOllolcmo c Cr:Ltcro. ln reah, Plutarco non descrive la bnllaglia ma lo schieramento dell'esercito di Eumefle, ii ducllo fra Eumene c Neoltolemo, ii cordoglio di Eumene per 1:1 morle di Cmlera, do quegli episodi che rive!nno ii modo di ngire. ii modo di pen sarc c, sopraltulto, i scnlimemi che Eumene provn nei confrollli di un odioso nemico (Ncollolcmo) e di un caro nmico (Cralera). Altrctlanto, in occasione della batlaglia di Orcinia, Plurarco si limiln a nominnre ii fano d'armc menlrc si dilunga sul comportamento lenUIO da Eumene dopo la sconf1un: la punizione dei IrndilOre, la pielas verso i caduri, lo SlTlllagemma pcr impedire ai suoi soldati di impadronirsi dei bagnglio di Amigona. Swnfillo nd Orcinia, Eumenc si rifugia a Nom, una piccola forIczza in Cnppadocin, dove Amigono lo cingc prontamenle d'asscdio. A qu<."Slo episodio Plulnrco dedica Ire capiloli (10-12), una narrazionc straordinariamcnle lungll se rnffrontata nlla brevit delln Vila (nppcnll diciannove capitolil e si si considcrn chc I'assedio li Nora sigllificu un anno di incr-/'iu per Eumcne. Ma a Plularco pince descrivere le trattalive iniziali trll Eumenc c Antigollo c la fierczzn c1imomata daI primo; descrive I'aspeuo fisico di Eumcnc, le sue qualitli lcttcrnrie, la sua grndevole comlTIcnsnlitii. pur frn Illflte ristrenezze, la sua cura perch uomini c animnli si nlanteng:mo in costame esercizio

806

EYMENIU:

lNTRODUZtONE cordano nel mettere in rilcvo la SW.l indefetlibile fedelt ai re' e ii danno ehe egli ricev dall'essere grcco: li questo difelto di origine si deve la sua sconfiua c la SUlI morte 4 Comincillmo con I'esllminare ill>rimo aspetlo: la fedclt aUa casa regmlllte di Macedonia. li tcma subito introdotlo da Plull1rco. Dopo chc Pcrdicca lo hn aiutllto a conquistllre la satrapia di Cappndocia e dopo aver provveduto nd organizzarne I'ammillistrazione, Eulllene riparti con Perdiccl, pcrch ne aVCVll rispcuo e non voleva stare lontano dai rc (3, 14); i re sono Filippo III, fr:HcllaSlro di Alcssandro, e iI piccolo Alessnndro. Di contra, colpisce che Ellmene rifiuli di llcceltare le decisioni prese a Triparadiso (si trnttavll di dcci sioni legitlillle perch prese nel corso di una regolarc llssemblell dell'escrcito maccdonc e alia presenza dei re) e di obbedire ad Anripatro, cui era stala llffidara III tutela dci re. DaI 320 ai 318, di fatlo, Eumene C un fuorilegge, braccnto da Antigono proprio a nOllle dei re, mula sua situuziol1e - come si l: gi deito - cambia a scglli[Q dclla morte di Antipatro. Olimpindc e Poliperconte gli si rivolgono pereh inteIVenga l favore dei piccolo Alessnndro, la cui vira insicliata dai nemici (13, 1-2l. Polipercollle gli propone di pnssare in Ellropl, condividenclo eon lui la tutela dei re, oppurc di rimanerc in Asia per combatlere contro Antigono. EUlllenc preferisce restnre in Asia e, forte dei titulo di stratego di Asia con pieni pOleri, riccvulO da Poliperconlc (DtODORO XVIll 57, 2-58), continua fino alia morte la lol!l conlro Anligono. Eumene era stnto introdouo aJln corte di Pella da Filippo II, di cui era divenlato scgrctllrio; Alessandro, confermandogli fiducill c slima, gli aveVll riconosciuto grandi onori. t: comprensibile che Eumene si sent:1 legato alia CIIsa reale di Maccdonil, aJlII quale deve ii suo successo; C anche comprensibile che Ellmene abbill un buon rapporto con Olimpiade: erano clltrambi smmieri e avrnnno provalO un disagio com une alia corte di Pella. t: indubbio, per, che alia base dclla scehll lelllistl di Eumenc ci sia anche un forte interesse personale. Eu-

fisko c, Ln ultimo, l'ingllnno ael Amigona. chc gli pctlllcttc di allomaUIl colpo di fortuna. ln Mllccdonia muarc Amipatfo ehc designa a su<.:ccdcrgli Polipcrcolltc, dcludcndo lc nUcsc deI figlio Cnssandro. t incvitabi!c lo scoppio dctlc OSlilit fra i duc, a fianco di duscullo dei quali si schiCrrlnQ gli altri gcncrali. Cassllndro C SQs[cnuto da Tolornco, Anligono c Lisimnco. PolipcrcolUc, chc esereita la tutela per i te FiJippo 1Il c AlcsSlll1dro IV c gode dcl l'appoggio deli a regina madre Olirnpiadc, cerca l'uiulO di Eurncnc, chc namina strntcgo eon picni pOlcri sul1'intcra Asia (DIODORO XVHI ~8, I); scrivc ael Anrigcnc c II TCtll(\1110, i comandllllli dcgli Argimspidi chc si trovnno ln Cilicia, ordinando loro di mcttcrsi a disposi-

Iwtsi indislurblllo du Nora. Di nuovo, capita uel Eumcnc

zione di EUlllene, ehe alltorizza ad ulilizzare i Icsori d'Asill. Da qucsto punto III nllrrllZione si fa mpida e sommaria, dando quasi l'impressione che Plutarco, forse annoirlto dal1'llrgomemo, si affrelli verso la fine. I capiroJi 13-15, 3 coprono iI pcrindo chc va dall'allomanamento di Eumcne da Nora (primavera 318) 11l1n blmaglia di ParClHccne (tarda eslale 316). Pure, si IraHa di anni crucitlli per Elllllene che d provn di straordinario talemo militare, nc1 tcner lestll ad AntigollO con un escreitO indisdplinato c raceoglilkcio, c di slTllordinllrill abilit:! nc1 gestirc c Illantcnerc iI C0ll1l1l1do, contesogli dagli lllcri slltrnpi c c01llandaIHi. Ci ehe sorprcnde di piu ~ iI silcnzio di Plutarco sulln batwglill di Parctacenc, ndll1 quak: ElllTlene dcuc lInll ddle migliori prove dcllc sue Cllplldhl di generale c alia quale Pllltnrco alludc alia ]ontanu, con un fauerel!o di qudli c!le gli piacciono Cllnto (15,1-3). II raccolllo plullIt<:l1eo rilOTlla lllllpio e detlagliato quando si giunge nlla blltta);1ia di Gabene e alie sue conscguenze. Eumene Ilon proprialllente sconlillo mn la superiorilll di Amigono si afferma nella eOlUluisla dei campo dei nemici. Gli argiraspidi non intcndono rinunciare ai loro beni e avvillno trattative; I'accordo raggillnto: la consegnll di E1l1l1ene ill cambio dellll restiluzione dei loro bcni. EUlln."Tle tenuto in prigionc tllI Antigono per breve lempo c poi ucciso.

3. La ViM plulllrchel dedicata ad Eumene c iI personllggio Eumcne non sono stnti mollo studiari_ Molti sludi sono stnti, invece, dedicali aI principnle nntllgonista di Eumene, Amigono Monoftalmo. Di contro, le fonti antiche sono ricche di informazioni su Eumene e con-

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808

EYMENIII

INTRODUZIONIi

809

mene, come gli altri gcncmli di Alcss:mdro. nUlre smisuralC :Jmbizioni: PIUlafCO lo inluiscc c per qucsto oe d un giudizio negativo nclla OYX(lIOI5 (si veda ii passo ciraro qui aU'ini.do). Alia morte di Alcssnndro si apre il problema dcllll SlIcccssionc din:Jslica chc viene risolto proclamando TC FiJippo III c Alcss:mdro IV cui c affiancaw un IUlore. Ma i pill ambiziosi c Ilohili Cm i Macedon; pUnirmo alia monarchill. Sin Lconn:uo sia Pcrdicca aspirano ::I sposare Clcopalra, sorcUa di Alcssandro); cnlrnrnbi muoiono prima di riuscirvi ma iltenlativo rivdatorc dcllc lIllbizioni di cmrambi. Eumcnc non pu aspirare li rivcslirc iI potere monarchico pcrch c un grcco; pu tultllvill spcrarc di ncquisirc grande potcrc pcrsonalc da escrei. I~rc nO~l ti nom~ praprio ma a nomc dci re. Per questo non gli con. Vlenc momare Ln Mllccdonia, dove sarebbc COSlrCtlo a compctcrc, sem::1 possihililii di successo, con I'nntica cd orgogliosa nobilr nlllCC. done. L'Asin c un nitro mondo: ampi spllzi geogmfici, popolazione mulliclnicll, siruazionc fluida, pOlcnzialitil IUfle da sfrulfare. Qui cgli ~lrch~e e~rcilare un vaSIO polerc II nomc di rc 100uoni c, per ora, IllCapaCI, dlvcntandonc, per cosi dirc, ii viccr. Anche in Asia Eu. men: ~a di averc temibili. antllgonisti nei satrapi ambiziasi ma egli solo c II rapprcsClllantc dei re pcr !lamina di Polipcrconte: e la differenza non di poco como. II progctlo nveva una sua logiea ma faJU: noo.I:1I1I0 I>crch EUll1enc si Irov II comhallcre contro Amigono n per ti fafto che Eumcne fosse greco di origine, quanto per la indisci. plina, ln c!istlnionc c la rissosit:l del1A coalizione chc lo sorrcggevA, 4 E veniamo aI problema deli 'origine greca di Eumenc, se quesla gli sia Sltlta di d:mno. . PIUlar~o r~cconln ehc, subo <lopo la morte di Alcssandro, seop. pIa a Babllomn la contesa frn i nobili c /3 falnngc. Eumenc assume UIl mola di medialOrc super parles perch alui, chc ern uno straniero, non conveniva affatlo immischiarsi ndle discordic dei Macedoni (3, I). La sua mediaone, secando <lumHO racconw Plut:ueo, ha suc. cesso. Vn nOlato che c proprio Eumene li presentnrsi come straniero e :l sfruttare ~esta sua posbdone di cstrlll1ei[:i (e, quindi, di lIppnrCOle ncmralit:a) per svolgerc con suceesso ii suo compilo.
~. "".1<: nOlt" 1~.
P.

16. p.

Lu viuoria su N<"'OllOlemo e Cl1Itero, chc rnuoiono in battagli3, procura moita invidia e adio a Eumene poich lui, un inlruso e uno straniero, aveva ucciso con le armi e con le mani dei Macedoni iI primo e ii piu fumoso fra [oro (I. c. Cratera)>> (8, I; vd. unche 010. 00110 XIX 13, I). ln questo C:lSO Plurnrco riferiscc iI pcmicro dei Ma. cedoni c sembra che, per iI motivo su esposto, Eumene sia condllnnato u morte dai solduti macedoni pTesenti in Egiuo (8, 3). ln reah, Eumcnc fu eondannalo a mane insieme con cinquanl:l collaooralori di Perdieca, fra cui ii fralclJo Alcctll. che non crano llffatto rcsponsabili della mone di Cratero (OIOOORO XV]n 37, 1-2); llnzi, Alceta si cra rifiultlto di comballcre contro Cratero (cfr. PI.UTARCO, EumcJU' ~, 3). Quando Eumcne sla per esscrc consegnmo ad Amigona dopo la bnttnglill di Gabcnc, chiedc di parlllrc all'escrcito, chc c 10CCU[0 d:llle sue pllrole. Gli lIrgimspidi, cne hUIlT10 concluso I'accordo COIl Anti. gano, reagiscono dicendo: I<non cm grave se un flllgcllo, venuto dai Chersoncso, andava aliA malora, <Iopo aver tormCnlalo i Mllcedoni con innulllcrevoli guerrc (18, 2). Plutarco fa conoscere ci che gLi argiraspidi pensavano di Eumene ma non C ceno queUa 13 C'llusa della eonscgna. Oopo la sconfitla, Eumenc c consegnato dagli llrgiraspidi in cambio dei bonino di guerra, cadulo nelle mani di Amigono, non qun greco. L'origine greca dovrebbe nllcggerirc l'infamill della canse. gna ai nemieo dei proprio comandante; c una altenuante, non la causa delJa consegn:L. linche interessllnte L1n episodio n:lrr310 da Diodoro. Amigona ccrcu di corrompere gli arginlspidi c i loro comand:mti. An[igene e Teutamo, pcrchc ordiscano un complollo contro Eumene. Teulmno si lascia corrompere e cerca di convinccre Amigcne, ii quale gli fa cam. biure idea con ii seguente ragionamelllo: <..unveniva ehe Eumcnc rimanc.."Sse in vila e non Anligono; se quello, inf:mi, si fosse rafforLato, avrebbe 101t0 loro Ic smrapie e vi avrcbbc inscdialo, aI loro pOSlo, personc scdte fra i suai amici; Eumene, invccc, ehe cra uno slraniero, non avrebbe mai asMo perseguire intercssi personali m:l. cssendo stratego, si sarcbbe servi[o di loro come amici, li llvrebbe aiUlati a di. fendere le [oro s:ltrapie e, presto, ne llvrebbe nggiunto :Inche nitre)) (01000110 XVIII 62, 6-7; efr. anche 60, 3). Non sappiamo se questo ragionamento sia SlalO e1abormo proprio dn Allligene o gli sia Slnlo suggerilo da Eumcnc; in ogni cnso esso fu accellmo <..-<1 ebbc successo.

8.0

EYMENIl);

INTROOUZIONJ;

8 ..

Ma, slando a qucslo ragionamcmo, l'origine grcet era ln miglior difesa per Eumcnc, pcrch oe (areva un comandante innocuo, chc non avrcbbc pcrscguilo intcrcssi pcrsonnli ma bcnc6clHo g1i amido Pu darsi chc qucslo sia slnlo ii modo di difcndcrsi, cscogilalo proprio da Eumcnc, contra crilichc chc polcvano indcbolirlo ma, di falto, Eumcnc non ha subito mai danoo dalla sua origine greca pcrch, sill pUTe non inintcrrOtlllmcntc, ha CSCrcitlllO tiO polere enorme in Asin c ha llvuto ai suoi ordini cscrciti imponcmi. t SI ato osscrvalo cite ['esereito Ilgli ardini di Elllllcnc cra composto in larg~\ parte dn Illcrccnari c da soldnti di origine asiatic,,/'; i Ma ccdoni, pUf se m:lOlcncv:mo una posizionc di prcrnincnzll, noo oe coo SlilUiv:mo la muggiornnza. La popoll1ril:'! di Eumenc fm i soldali era hnga c i ripcluti Icntlltivi, d:l p:mc llci nemici, di sl:l.cearli da Eumcnc falliron0 7 Eumcnc fu lradito dagli argiraspidi, i vctcmni macedoni chc :lVevano comballulo agli ordini di Filippo U c di Alcssandro, noo pcrch EUlIlenc fosse grcco bensi pcrch Amigono nveva pOSIO, come condizione per la rCSlilUzione dei bag::aglio, la sua conscgna. ln altre parole, che Eumcne fosse greco O mncedone, in qucl frnngellle panicolarissimo, em clclaltlo irrilevante. Gli argiraspidi crono i piu indo cili c ribelli fra i soldati macedoni: III rivo1ta, che aVCVA portAto ali'uccisione di Perdkca, em pllrtitA da loro che poi, n Triparlldiso, tlvevnno Accolto n colpi di pietra Antipatro, Imtto in salvo COIl difficohll H Perdicca c Anlipatro cmno maccdoni di rango c prestigio altissimi. Nemmcno nci confronti dcgli llhri comandallli I'origine rapprcSCIllO per Eumcnc un grave 05lacolo. Invidie c gclosie divid<."Vano [Uni i gcncrali di Alcssandro e qucsro quando ancom Ak-ssandro cm in vita (si veda ii contraslo Ira Eumcnc cd Efestione aI cap. :1), ma di falia, per quanto potcssc csscrc malvisto, Eumcne non fu mai dano ncggi:lIo. ln occasionc dclJa spanizionc di Babilonia gli sono ricono sciulc ln Cnppadocia e ln Paflagonia, un lerritorio vasto c slmlcgicamente imporlanle. Pcrdicca lo aiuta fi conquistarlo cd Eumene puo crcarsi una solida base terrilOriale e un corpo di cavlllieri Icgalo alia
li.

S"lIu CClllllKl:Si1.iunc Cl1licll d"}lli L'Sl:rl"ili dupu lu mune di AleulIntlm I'd. E. M.

A".so"., '9110, I'p. )1i)7.


,.,; '4,); '). "0(; (;1lJ5TI:-;O

sun persona. ln seguilo, Perdicca lo inca rica dei comando supremo in Asia Minore e ordina ad Alcela e a N<."Ouolcmo di ubbidirc ad Eumenc 15, 2). Neottolemo si schicrtl subilo con Cralero e Antipatro, passmi in Asia per combanere conlro Perdicca; Alcela, frntclJo di Pcrdicca, rifiUla di obhcdirc nd Eumenc non perch Eumcne fosse un greco ma pcrch i Maccdoni ai suoi ordini si vcrgognavllno di combaltere contro Antiplll'rO cd erano pcrsino pronti ad accoglicrc Cratera per I'llffeuo che nutrivllno vcrso di lui (~, 3). PasSllre dallll pllrle di Antipatro c Cralero o llstcncrsi daI pllrtecipllre aUe opcrn;.Joni miIiwri era llUO di insuborc!inazione COlllTO Perdicca non cOOlro Eu menc c, nel caso di Alccla, ii rifilllo si SpiCgll. Alcela si era dichiarmo favorevole ad un nccordo con Anlipatro e aI matrimonio 1m Perdicca c I:l figlia di Antiptltro, Nicca". Ma pai aveVll prcvalso I'opinione di Eumcnc, che invece caleleggiava iI mntrimonio [ra Perdicca e Clcopa Ira, sarella di Alessandro. Fra Eumene e AJcela vi c un contrnslO di linea polilica e Perdicca scguc ii consiglio di Eumcnc. II rifiulo di AJcela di combauere contra Antipalro e Cralcro nasce di qui, non rifiuto di obbcdirc ael Eumenc qua greco. E un primo scgnale di pcr dit:, di consenso, e dei conseguente indebolimento deI pOlere da pnfle dd chiliarco, ehe snnl, di li li poo, llSSllssinalo in Egiuo. Oopo la morle di Perdicca, la COl1dlll1lHI a morte per tuni i suoi segunci e le dccisioni prese fi Tripnrudiso, Eumene si trova in diffi. coll:'! n gli nesce di riunire le supersliti for.r.e dei pcrdiccani 50110 ii suo comando e ncmmcno di allcarsi con loro, probabilmentc per rivalit:l nel comando. Anligono ha, cosi, buon gioco ncU'avcr mgionc di avversari divisi e cinge d'asscdio Eumcnc a Nora. Awia trallativc con Eumene c, quando giunge la notizin <Iella morte di Antip"lro, gli propone di entrare ai suo scrvizio, promellendogli [erre c onori. Eumene rifiula, cosa di cui Plularco lo bi:lsima in sede di confrolllo finale (si veda ii passo cilalO all'inizio dcll'illlroouziond. NOIl i: chiaro come si svolscro eSiltlamCllte i faui, certo chc Eumene gioco Amigono: a1tertmdo illeslo dd giuramento, secundo Plularco (cap. 12) o, forse, come suggerirebbe OIODOltO (XVIII B, ~), nccordandosi ioi zinlrnell1e con Antigono 10 per lradirlo subi lO dopo aver ubblll1donaro
\I. V<I. le nme .p. J6, )J. Cfr. E. M. 1\:'<1001'1, '\117,1'1'. ')"1)6.

7. C{r.l'llfr"MCO. E""'I""I".o(); II. "'1); '01; [)IOOOMOXV1II6J6J; XIX XIV ',9'11. Vd. ~ndl(' A:-;w:,< eil" 1'1' ))')7 II. t1r. I\MIU"':SO 1'C;,/IiJI .,6 F\I. ~2'~~; l'oul::'<o IV 6....

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EYMENm:

IN1'ROOUZIQNE

Nora. La situazione in Asia i: condizion:ua dalb vicende europee: se 1ssandro Irova appoggio pressa Amigona, Tolomeo e Lisimflco, ad Eumenc si rivolge Polipc:rcomc che lo nomina slmtcgo di Asia e lo incariCll di sconfiggere Amigono. Eumcne si Irova a capo di un cscrcilO fommto da I:mti t.'Sercili: oltre gli uomini alie sue dirctle dipcndcnze, ci sono g1i argiraspidi guidnli da Amigene e Teutamo, gli cscrcili delle salrapie supcriori chI.' ubbidiscono ai rispcuivi salrapi. Eumcnc si rende como della sua dcbolczz3. chI.' poi la debolezza delb coalizione di cui c a capo, e cerca di raggillngere 1'1Inil:1 dei comando con una idca briJIflntc: ln rcnda di Alcssllndro. La fedch:l ai dcfulllo rI.' cio chI.' dovrchbc unire i comandllnli, fra i quali EUlllenc C solo un primlls illter parL's, grazic: llll'appoggio di Polipcrcontc c di Olimpindc. Per qmmto Eumelle goda di indubbio prestigio e riesea spesso:ld imporre ii suo plinto di visw, c anehe costrelto Ild 11CCetlare sechc chI.' 110n condivide: per cscmpio, ritirarsi nell'intcrno dell'Asill (come vogliono i satrapi deHe satmpic superiori) anzieh ritornarc in Asia Minore, come sostengono sia Ellmenc sia Antigene (DIODORO XIX 21,1-2). ElImene ffllli pcrch le forzc di cui cra a capo erano indisciplinatc (i soldati) c laccrale da conlesc (i capj). Nc c bcn consapevole Dio doro chI.' forsc qui rifleHe I'opinione di Icronimo c ci dil un suggeri memo per comprcndere i mOlivi della sconfiua di Eumcnc. La batiaglia di Parctacene fu viOla do Eumenc ma I'indisciplina delle truppe, prcoccupale per ii bagaglio, gli impedi di imporsi come vincitorc. $crive Diodoro: ... poich i soldaI i non gli obbcdivano ma gridavano di valer rilOrnarc ai loro bagaglio chc era lontano, Eumcnc fu coslreno a cedere alia massa; n, infalli, era possibile punire severamenle i soldali, poich mohi gli contendevano ii comando, n rileIlt."a quello ii momento adano per coi pire i disubbidicllli. AI COIUTario Amigona, in possesso di sllldo polere, senza demagogia, costrinse la mllSSll ad aecampatsi vicino ai clIdaveri. .. (X1X 31, 3"4). ln Gabene, Eumcnc non aveva sllbito una sconfinll irreparabile, amd la f:lI1lcria IlVeva vinlO. Sarcbbc SltllO possibilc riprcndcre lo sco!Hro eon buone spcmnze ma Peuccstll, chI.' durante la bauaglia era fuggito con i cavalicri, rifillto di llbbidirgli; i f:mli, nppreso chI.' Amigono si cm il11pndronilo ddloro campo, avviarono lrattlltive. Tuno queslo poco ha ache farc con I'originc grcCA di Eumc:ne.

5. Plurarco d un giudizio neg:uivo su Eumene: 11011 un giudizio polilico ma elico e di caralterc personale. Plularco disgusrato daiI'oe<:anirnenlo di Eumene nc1 manlcnersi ai pOlerc c nel cercare di acquisirc sempre maggiore polere; probabilmente, c disgustato anche daI comportamento chI.' Eumcne tcnne dopo csscre caduto ndlc mani di Amigona. Non ci c rimasta I'opera di Ieronimo e, cosi, non ci dAto sapcrc quale fosse ii taglio deI mcconto Slorico C in quale dirczione andassero II.' scche narrative. Se Diodoro ce ne conserva una immagine vc riliera, se ne ddinea ii quadro di una loua comballuta senzll t."sclu siollc di colpi: non solo COII !tI forl.a deUe armi mA fAcendo ricorso ad ogni tipo di astuzia e inganno. EUl11ene brillav:1 nc1l'cscogitare tTllcchi e inganlli c qucslO pu avcr disgustato ii moralisla Plullirco. II quale non pare apprezZilre neanche t'alleggiamento tcnllto da EUlllenc di fronte alia morte. Con questc parol<: concllldc, infnui, la
OYXQLU~:

EUlllcnc. che non era stalo capllCC di fuggire prirnu di csscrc Cll!tUrotO 111:1 cru inlcn7jonnl0 a vivere dOl>O I:i cauun, n si SOllrasse ne affronl COIl onore la mone ma, insislendo nclle pr~hjere, rese signon: :Inche dclla SUl! aninlll iI I1C' mico chc sembrava t'SSerc p:ldronc solo dei suo corpo (lll::hH.

Prima ddla ballaglia decisiw, quella di Gabcne, Eumcne, consa1x.'VOle dei Iradimemo chI.' serpcgginva fra i suoi colleghi !lei comando, - ractoma Plutllrco - ~disse agli amici che si aggirava in un branco di belve (16, 'I): prcparo iI testamemo, dislrusse i doeumenri comprolllettenti chc custodiva, slava per rirornare in Cappado cia ma poi non ne fecc nuna e affrolll la ballaglia chc avrcbbc segnfllo ii suo dl'Slino. Anligono allcsc un po' di teml>O primn di farlo uccidere; anche Eumene fIItcse, forse pcrch sperava oncora in un repemino c imprevedibile Illutamemo della sorlc. Si dice chI.' Eumcnc abbia chiesto a Onomarco, ii suo cuswde, pcrch m3i AllIigono, chI.' aveva in ~t10 potere 1111 odioso nemico, l1 lo uccidesse in freua n lo rilaseiAsse con l10bile gesto (18, 7). Mi, forsc, PlulArco (influenzmo da modclli romani? vd., qui, Calone c Bruto) si llspet!lIVa chI.' li COlllpil're ii nobile geslo fosse proprio Eumene.

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NOTA CRITICA

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K.

ZIl:CUllt,

P/ulorc!JJ1uJicn XlV. Zu ScrtnriusEmncncs, ocRhdnischcs Mu


1-11.

~l1m fiir Philologic 8), 1?3'I. pp.

Si veda linche III Nota bibliogrnficll che precede la

V;f{1

di FodOl/t',

2,7 [;0[(11]: opponuna I'CSlmll7.ionc. proposla da Zicglcr in lIJ>paflllO ma non adouara nel leslO. .\. :,z non necessario scri'/crc ('lni;) ;I'OUo. come (a Zicglcr. pcrch I'arlicolo c :lUcstalo in C. 9, 12 prcerisco XllbJII:Vo, conS(:rvulo in It. P Q (q:t1btu!VO K). 10. ) bl) llflOl;, come in turti i codia. I}. 10 U:Ol'UlllltvU: 11011 ncccssnriu III correzionc tc0l'Ulill!\vU. l>r0l>ostu du Solul1us c lIccoltll dll Zicglcr. I) .\ 11011 surticicntclllcnte motivlIt;1 I'cspunziollc ft lpoQtiov} propostll dll Kroncnbcrg c lIccolra du Zicglcr. 16,) pre(crisco xul, proposto in nppllrolo da Zicglcr. III rradilO ii.

11. II EUl1cvlI bt tV KUQluvv ilJfOQEi 60uQ1S I1CtTQ; Ilh IIU. ;f.lJOVlO; iv Xt:QQoviIOI!1 lhu I1l:v(uv yevoOuL, TQ(l(p~VUt ti' i).euOeQ(UlS h YQUl11lUut xut l'U:Qi. l1u).U[Ot(l(IV I. [2] [ti llt nm VfO; UUfOU, lIJlUf1IOV nClQem'lIlOi'lvm xul. OXO1)v YOVtCt tu nv KallLUVlV1 {teuouoOm )"wyxQunu' ILelQux[tuV xal. naulo/lUtCt l1a(Ulv, Ev or; eUIIIIEl'i]IJCtvw tOV EUIICV~ xal lpuvvm UUVctOV xal ltvQEiov, ltQt!om tlll <1IIl.nnll) xoi flvalllp61lvm4. UJ 60XOVOL b' Eixom UYEIV IlIiMOV o bltl ;ev[uv xul fpt.lUV nrltllliJuV tOV EUllEVfj J..l!YOvtE; uno tOU (lll)..L-tnou J'IQoax6~vm. r4J Mu t: n)v EXEiVOU tc),l1un)v'" OtE OUVtlJEI 1'1\'0;;: OtE I1(OTEI E!nt:o{tm boxJV twv nEQi 'A)'tlguvliQov, exuEifO 11l!v oQXIYQUlllllCl, t1luis l)' ilo;"(t:Q o II).,lOlCI 'PIo1 xut

[I, I] Ouridc rncconlll chc Eurncnc di Cardia cra figlio di un ta1<.: chc, a causa ddla povcrui, foccva ii cnrrcuierc ncl Chcrsom.'So, pure cgli riccv una cdw.:aziollc Iibcralc nellc Iclterc c ncgli cscrciz~ ginnici I; [2] era ancora fancillJlo quando Filippo, dumnlc lltl sogglorno c 2 U1HI pllusa d'ozio, assisl 11 Cardin agli cscrcizi dei giovani nel pancrllzio) c dei fancill1Ji Ilclla IOHa; Eumcne, chc riporlo la vluorill fra i fanciulli c appllNe intclJigenle c coraggioso, piacqllc li Filippo che I~ prese con s"'. [3] Tultavia, scmbrn piu vcrisimil~. iI r~cc~nto ~I qunnti affcrmano) chc Eurncnc fu promosso ad alll IIlCnrlChl da FIlippo a Cllusa dei legllmi di ospitalit c di amicizill che univa~o ii. rc 11 suo plldre. [4] Oopo la morte di Fili ppo6, non sembrando mferlorc, n per imcUigcnza n per leah, a nessuno dcgli amiei di AICSSIlndro, Eumenc fu nominato capo delJa canccllcria 7 e godeva dc1lo SICSSO

ior,'" .Ii Dmitl" <Ii IIn:l MI:I lIn1iJe otiJ.:int': ~i IllIll".I,ml",bn'''(,'nu~. di ..1I I""m, gr~dilo :l/lli .mil"hi (UII:I "'. "inum" c:l'l"fI'I,lifi("~ul'"in EUAI""'. \~mJ hillon" XII .1); cir. lUlche- I)IONIl <:.I"OS1" .. (~I, J \) '" :lPI,linlu Ilnel,,,, :l I'"cifln", kfr. l'ot"lOfI<' 01, IJ '" k: llSKIlII:ll os."'r\':lli..ni .Ii 1IUlur.....). C..me I'r FociOlI<.', :"'l'h", pcr Eurncfle iI .blO cll<.' Il-"lim'1l1i:l 1':lIlIl~Il"'lcru;, w.1 una f'lmil(lia :I,;i"l:I C 1:1 b..oo~ ~.J,It..'llitl"c ric(,'\1Jlu. che p"rmi,;., utl Eurn<'t1c di f:lrsi ~'nl<l:l :lUa (Um: di 1'i1iI'Po e di t\k'S.~u"d ... c di .1it'c"lwrc UI'" ~Irell" l,.>llubol1110r di cnlrlllu!Ji ldr. Nhl~'H" 1:",.",,'"'' I. 01'(,), J. Cw((li.. t'n1 un:l eiui! It'Clll dei CIlcr10m-so lr"cim, ';ei"... l'Im(1I'Oll!o. I)i .cnli. ",..lIIi 11l1li:llt'ni~.,.;. ~i :oUro eon l'iJipp" II tin .Ial in occasi''''e delI" I'ril1l" ClIllIll"Jln;l Inll'im ,Ii l'ilil'!'''' !le iT1lcr\'cnnc 1n Tmdll. uncoru. nd ,H6 c n.)tli "11'li )'IJ/'IO. [ nlpporli di "Spil,dilil C ,,,,,id.iu. ehc J"Il'I\""n" Fitipl''' [I "tia fllmiJ.:lill di EU"l<'llc.IKllreblxro riSll' li''''llcr.in.. uI \,~. I1lcnlrc illrusf"r1menln di EUIl't'ne in l\13ccd""hl rr"vrcbbc c;;scrc 11\'. ',nUI" in "clll~inlll' dcll'uhil1l<l intel'.~lll1 di I'ilippo in ']"r"d", Ln slIllllcrircbbc ti n"dlill (omila .ln (:o~Nl.l.In Nn'tJTllllim""I/<' I. ,I, ~Cl'ondo ii qu"l" EUlncne f" "C1(ft'l"io di 1'i1i1'I'O I)o;r ""11<: ..nlli: Filil1lJ<l nKlrl ne! n".
,,,,1\(00 kfr. N,:roTI!. E,,,t1rnr I). II. Non SrnJllro.l cr"'!i!>il", I..ff"'ml.l....

I. I:Ul~. fiRlio di [~'mnim"', di C:ltdi;a tJ\UfASO,

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P:ll"(I!:l ~ignific .. "luU.. for.... ") "r~ UII camboiuirneu", mi~", di .,u similc ~Il'Mllu:lle k'll~ 1iI)C~. ... " 'I. Qui I<,r",in:l lu ci,u:a'Ifl<' tlw 1.>u.lDlI 1)1 SAl4O: Ic;rllm 7" I' 1,). Su D.",Je .d. IJ nOla :I l'ocim,.. 'I. \. . . ,. Fonle pro"'"bi!.: Iii PIUlur(o [croninlO lli (:ardi:l, lc:lo,imone uculllrc Jel f:llU d~e n1CCOnlll. Ix:rdl: :II seguil.. l',ilnu .li cume"c. poi di Ami)lOno M(ln.rI~~II\t.' " D"~'''lfIO Poliorccle. foo;(.' anche .li t\ruig'KlU (;un,n'l. cJlli scrisse una ~lmiu dl~ .tll~tl ..dll d~lIu monc di Ail~s,,"clrn (\1) Co) u tjllCl1l1 tli Pirro (J7~ :I. CI. N"n Corlt~IWIl10 e~'.' !.'Sal lezza il': iI lilolo n': di IjllUrui libri si 001l111OIleS!;.:, I'''rch " fl1lll1l11"nll ~,UIl';"lIl1 so~~ moho I'ochi WC;r! /,:,-/ I H lo' ,,11). Siull1o, 11l11:1"i11. in grudo fh. '.ll'l'rc~.~.:IfC I ~J1111l1;( '1'1Il1~I:l <lei tilCCOlll" ~l ..ric<l, iII CjUlInlO !crollimo i: Sllllo Illrglll11l'rue lIUh~.UI". fr~' ~h 111m. dll 1)10 <loro nd libri XVItlXX cldlll !JibfirJ/'~'1l s/ori.ll. d,l Plruarco ndlc \"(1' ,h cume'ne, Dcmc lrin c Pir... c .lu Anllmo ncU'O\lt:1lI 1 1',, A)J'~.m"'l"'v (/'wlltl/ 1,61. 6. Filil'l'" rn.. ti ">~,,ssinal(l nel ))6 :I. C. 7. r{K'I'I'UU.;'~ c <ldinilO 1::umne in AUIAso.l1rrah'lJi V J~, (,,, VII.,. 6.

l. II vancnllio

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EYMENIU:

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82)

uuvl]{hw; hyxuvev. I~J WUfI'. xol O'tQUtllYll urrootUllvm XUtU tI)v 'Ivbuu)v ilP' tauToii Jlt'tCt buYOIII'.WC;, xal tl)'I rteQtxxou ttoQau~dv

imwQxiav", u rtl'.QllLxxw; itno6v6vTO 'Hq'llodwvolO ti; t1)V ixdvou l1QoilUh: T!;lv. 161 l\LO xul Nl:OltTO).tIIOU II tOU UOXIlJ7IUOltlOtOV Ilu T~V 'Af:vQou ul'.un)v llyovto, lOS autOS Ilh (lOl1(U xut 6YX1lv. EVltEVI); t YQuq'lfiov xwv xul rnvQx(wv ipw.oOel. x<tteyH..wv ol Maxeb6ve. 'In tOO" }J.wv xu).Wv tv EUIU~vii xul tilS XUTU tOV 'f110V OiXEl6ttltO ll toU l3uOlM:wC; flbtl!
ic!;twO!vt. (71 DUQoiYlly l1 yQ tl')v 'AQTUtJlt~OU J1Qtilnlv tv 'AolQ. yvou 6 'AU!;uvbQOS. iI; ;I \ti.v eOXEv 'H(l(HttU. twV tnlS Ulu:).<pwv nTO~IlC.I!tp Iltv 'Altl:tllUV. EU'levl'.i 6' AQTWVlV i!;i:wxl':v. u: xul tas: )J.u rtt:(loi6w; 6liVftllt: xal auv/.lxUJe" TOle; (Qote;,

[2, II O III)v u)J.o xal JlQoob.Qouoe Jlo)J.xlA; 'AJ..EvbQ41 xat JluQexlvbIJveuoe bl' 'UcpOlOTlwva. [21 nQultov Ilh yaQ Eilp I~ T~ uJ..T]Tfi TOU 'HtpUlOTlwvoe; otxluv xatavelllOVTOe; ~v ai. llaibEe; fTUXOV TI!! Ellf:VEi JlQOXUlf:u.11IfOue;. iMtilv im' Qyile; lt(lC; tOV 'AJ..t:avb(lov EIIEV')e; fS6a IletO MhTOQoc;. WC; af:iv eil} xQnOTov ii TQaYqJbEiv TO JlJ..a bhpavtae; x TWV Xf:l(lW'V, WOT 'AJ..tuvQov UTt!> ouvuyavuxuiv xal OlbOQeioOm ttp 'thpmO'llWVl.. lJl Tuxu IltvlOl IletUJlf:Otilv UOle; eiXf: 'l6v EIIEV1) 61' 6(ly1)C;. WC; f3,(let lu"i)J.ov JlQOC;

onore come i plU Intiml amlel dcl rc (5] sicch, in occasionc dclla spcdizionc indiana, fu pcrsino invinto come comandamc'" con un eserdto ai suoi ordini, e ricev la cariCll di comandante della cavallerio '1, gi di Pcrdicca, quando qucsli, n seguilo dcJla morte di Efcslione 10, fu promesso ai suo poStO, [6] Ecco perch, quando Ncollolemo II, ii comandanle delJa gUllrdia regia, dopo la morte di Alcssandm, affcrmo che egli aVCVll scguito ii rc con lo scudo e I'asla, Eumenc con lo stilo e la lavolclta, i Macedoni lo dcridcvaoo, sapendo chc Eumeoe, fra gli ahri onori, cm slato rilcnuto dcgno dai re anchc di divemare suo paremc, tramile matrimonio. (7] Barsinc 12 ,Ia Ilglia di Artaba7-O, fu la prima donna ehc Alcssandro conobbe in Asia e da cui cbbc un figlio, Eracle: delle sue sorclle, ii re detle in moglie Apama a Tolomco, Artoni ad Eurncne, allorch distribui c fcce sposare" agli clcri Ic altre donnc pcrsiane. (2, I] Tuttavia, cnu sp<..'SSO in contrasto con Alcssandro e corse pericolo per colpa di Efcstione, (2] La prima volta cio avvennc quando Efcstione assegno ai flautista Evio 14 hl casa ehe i servi avevano gi occupato per Eumcnej egli allora. in prcdn aU'ira, recatosi con Memore da Alessandro. gridava che sarebbc slnla cosa onima suonllfC ii flaulo o interpretare tragcdie, gcuondo 100lano Ic armi. sicch Ak'SSandro fu preso daUa sua SICWl irrilllzionc e biasimnva Efcslionc. [3] Ma subito iI re mUIO di nuovo parerc cd era irritato con Eumcnc, rilencndonc ii comportJllllclllO trocotaOlc nci suoi con-

c.. <Ii rui.i ahhi~ lIulilil. 1)QIKl b

H. ~ <jUl'Slo I'ullko innrioo rnilil~rc. ronfcrilO J~ r\ICSSlInJru ~J E"""o-'''O: ncl p6~. ronqlli~l~ <ldla cill Ji Sall8ub. r\1css:ln<lm i,wi EII' men". <~Nl Ir<-Celllo '~\'~lkri, (onlro <Iue ci'l, (l1c si "nino riLdbto: <'<ln SUIIIlUlu, per chie dcme lu r<-s~. M~ Illi ubitunll <'nmo gi fUl;Jl.ili (r\MIIIAl<O.I1I/1INJI V 24. 6'7). 9. L'illp'rcbi~ er~ un ineurie... mm di f.:nmde IlOler<: Ul~ <Ii Ilnlntlc llr<'lifilli.... ril{.,;tilo,

fm I:Ii uhri Ilrimu <Ii Eumene. til' Filufu. tif.:lio di l'orrllrnionc. i duc C1iri, Ef{";limw. Cru leru. !'crdin'u. Eurn<'Tle (u l'uniro grero ud t'Sscrne in~ilnilo. 10. Ef{";fi"lIl' murl nell'(,uohrc J"t. SlIi rnl1llOrti flll !::IIUl<'Tle cd EfcstilNle \'. EIIII/{'I/{' ~ e. in pLlrtirollllc, i plllr. 9'10. I I N{"(}IlUlclllo "1'I'LlflCn{...j\ ~d un 0""0 IUlo:r~le ddla f.mif.:1iR dellli Euddi .li Epim e ~\Ieel~SC. pruL"billlll111C Ilel HO. " Nkul10rc, tilllio di I'"rrnenione. nel rumuml" detlli ip~sllisfi. lmppc sedtc di (unfcri". Lcl'ill<.dio. sc slOrico.l'orrebbc C$serc '11,\'CI1UI<J in ue Cltsione dellll spllrti~.ionc dei comumli o: delle slltnlpie. c\li si proced li IJnuilonill, ~ubilO dupo I~ mo.te di ,\Icssundro (lliUlln" .P.I). S"ll'<mtlilln ft'~ EllIllo:ne o: Ncouo!rnlO \'.1. i CUl'iloli 01'7. 1'. Il uuirle si lro,',,,',, nel \.\1 II [)Ul1lnsen Cl"llddc nello: mllni <Ii I',mnrniolle dOllO I"

bUllUllliu di hMl. Fu l're.~enllllw u.l r\leu,,"ulw. IlIol)~bi1l1lente, (\('1'" ii l\1O rilomn ,bl l'El;illn nel J.ll O'I.U1AM<:'.n. ,l/"lI""dm , I. 11'91. Mnrl con i1 figliu Ernc1e ne1 Jo<). in Asiu MinO"'.Ix:r UllllXJ di l'oliperrol1lc (DIOlloOMlI XX ,ti; GIU~"INIl XV 1, J" 'I. I)i rilomo dnl1u ~ll{..Jiziolle il1llil1n~, U SUSU ndlu p"lI1lllen. <lei P'I, t\le~s~ndr<l ~l"*';" fece SllO,;~rc ui slloi Llmiei (Illi o:fcri) .Ionnc lX'r'lIione, ulIn ,;cUllO di fonelere l'''cifi. (,,,,,cnlc i Mueo:doni eOn'llliSI"lori o: i Pcl"!iillni l'Onqllislll1i (dr. CARlrrll III Mll"ll.lINI!. 1'(;,lIf 11) F '.; I)UlI)ORO XVII 107,6; PI.lITAIICO, 11/,'$$11"'/'" 70 .1 e MQ'II/i11 .\1')E). q. E\"io <li C"kide COI \ln f,lll1Us.<> Il.UlIishl, dlc SlI011<' in llCellsiolle dellc 'lllue di SUMI dd .1'4 (\"d. I" !lulU prcecJemo:) e i11l'l.'n10 i VI'''' 11"11),1<11 (I'OI.I.UC~ IV 7t1). Lu COll' lcSU. seolll'illl~ fOi Ef.-sriune o:ll Eurncnc per colp" di E\"i" lum11lC$M1 eho: l'el'isodio lill cffelli\'umenlC ucC"dIlIO) dO\"'ehll<: {.,.sere JUhlli'l'rilllu del.\16 (spedi1.ionc di N{"Ilrco: \'d. I" nOlU scl;uelllcl. Nd .1,011') E\i" cr~ mI Aleno: (dr. S,.//.' 10<)1).

EYMENIl>:

,
fromi piunosto che schieuo nei con(romi di Efestionc. [4] ln seguilo Alcssandro, volcndo invinre Nenrco con delle navi vcrso I'oceano u , chicdeva danara ngli amid, poichi: non vc n'cra nc1 lesOro reale, [5] Ad Eumene furono richiesli trecento talenti ma egli ne deite solo cento, per di piu dicendo di averli messi insielTle con difficoh e ,I stenro, con I'aiulo dei suoi amministratori. Alessandro n mosse accuse n acceu ii danaro; ordin ai servi di appiccare di nascoslo ii (uoco alia tenda di Eumenc, valendo coglicrlo in f1agraOlc men7.ogn:a, meOlre i tesori erano trasportati fuori, [6] Ma la tenda brud troppo in frena e Alessandro se ne pemi, perch and dislrUtlO I'archivio Il,. Si scopri che I'oro c I'argento, fusi daI fuoco, ammontavnno a piu di millc tnlenti. [7] Alessandro non prese nul1a, scrisse ai suoi salnlpi e strateghi, dovunquc, di inviare copie dei documenti distrutli e ordin lId Eumene di prendcrli tutti in consegna, [8] Un'altra vOltll, eOlrato in discordia con Efescione per UIl donlllivo, clopo avcr ricevuto e rivollo molti insulti, Eumene, sul momento, non ehbe la peggio 17, [9] 001'0 un 1'0' di tempo, Efestionc mori e iI re, profondamcnte addolotato, trattava coo durezza e si mOSlrava aspro verso !Uni coloro che, li suo avviso, avevano invidiato Efcstione, quando era vivo, ed ora godevano de!la sua morte; sospettava sopratlutlo di Eumcnc e gli rinfncciavn spcsso le discordie e quegli insulti, [10] Ma Eumene, che era aSluto e lusinghcvole, tent di salvare se Slcsso proprio con ci chc lo stava perdendo; ttov scarnpo, infAtli, nell'ardorc e ncll'affelto di AlcsslIndro per Efcstione: indicava quali Ollori avrebbero adornara ne! modo migliorc ii defuOlo, forniva senza rispnrmio e pronlrl.mcnte ii danara occorrente alia coslruzione deUa lomha til.

l"IUQQ11oiy. nQ6 'HqlCllat"huvo XQ'10ltIIEVOV. 141 ~E1Cello NtuQXov l!Xm'lllnwv Ilnlt VE)V Enl lilv ew Oltuooov", illEl XQTlIIO' lU mu tplou' ou YQ "IV EV Tt!' ~aoLdt{l. 1.5] 1'0" ' EUltEVOU utll16vTO IltV lQlux6mo T).avTU, b6vlO ' xcnv 11VU, xot TO/tu y).,loXQw xcd 116),I; OUTi!, OUVElHXOm l "'(wv lhm(l1Cwv rpOXOV1Q, olh lyxnUoa; ou be6.IIEvo, d).e\lOE TOti nuU'la x(lin:po lil oXllVil 10" EUlleVO 1CUQ heivUI. POUllEVo; EXXOllll;olltvWV lWV XQ'lIITWV UpelV E1C' UUloqt()(l<!,J 'i'l!uMllevOv. [6J ~Eql{hl ' ii ox'1v" xalwp).[xOdoa, xa{ III!lI!V'l0f: looV YQOj1lllWV blOtp6uQtvTVJV l6 6 'A)'tuV(lo;. 1'6 li! ouyxuOev xouoLov XU{ Oy\lQIOV n6 TO nU(l6 uveu(lUhl neiov ~ Xt{wv lU6v-cWV, m ~Eope lf ouM:v, ltlJ..lt (xcIII Y(llt"lu lOi novmxo ORTOl'.mcUl; xal O'T(lUltlyoi uvtlY(lOqlO TooV blIPOUQlltvwv nooltelv, n6.vtll 1'lO(lO).OII~vflV exl!f.fUOf T6v EUllev~, [81 nIV i nCQI W(leC;; TlVO ( ta'poQ~lV XaTUO'T6.S nQos T6\' 'HfPUlIlTLw\'u, xulno).), Ilh 'xooas xuxws, no).). ' eLnwv, T6u Ilh oux il).anov iloxe' 17 (9) Iln' 6(yov bt Tl!l!lllloavTos 'HcpmoTiw. vo, 11l!QutOOoov j3aou,elS, xal n'(Jlv OS fxel l;wvu Iltv be{vq.l qlOOvelv, Ibnxu(QEIV bt u6v1lxn loaxtw IU),ooV xal XUM!n6 mv, Il).WlU TV EUI1vf) lll' no"lw fixe, xul n(loqlt:(lt: no).).ltx1S TltS taq>OQlts xal ),ol60(l((l Exdvu. 110) 'O t l'1uvo(lyo wv xol nlf}uv, inl!xdQ'l0ev uiS unll).),ulO o(~l;l!w UUT6v' xClltql\lye yltQ el lilv 1I06; 'UqlUloI!wva <ptolllllav 'A),eltvQoll xo.l X(llV, tp1lY0l"e\, li! llll' ai Il).(Olo. xoolleiv il,le),ov lOV 1f!6vllx6Ta, xul XQTUtU1U TWV etc;; TI)\' T6.qJOU Xo.TaOXEtlI)V ufpelw; xal 11(10OtJIIWl~,

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1.... 9

,8. Ef~torH: mori ndl'ol:lOO.e }l~ e AICS511ndro ne fll pml"onJamcnt<, M.lJolor:1l0, Su qlJCSto dolO\"<, <' ~ul aWllI',,-,nDmeOlO Iii AlesSilotlru Jotli i1ntiC'hi hllllno ,'uiMml.nle fMOl.' sIkulU: ArriMllO C: nlOlio critico ai t;gllDtdu (Amlh.Jli VII 1'1' 1'71, ESIi. inohlc. fII('(Of"llU dle multi t!el;li umid .li AIl.$Sllntlm dcdicurono Se' s!<'ui c 11' pmllt;<, IITnli uI dcfllntn Efc sfiunc, I'ini~iuli"a dei 1l~10 fu di EUll1ene {ibM., 14,9), SI'1.11mln PIUhlTCO i\k"SSIU1dm si propunl. ...u (Ii i(1nu1z~rc ud Efcstionc Ull nH1UUnl<'nfO fundIre dei (ClSlO di d;<'dmilu ILlk~lli IA/to,.om/"., 1". ,I. n1CfltrC ii funerule di Efll:!ltiou<' (in pIITliroIM'c. 1M pi... II IlIi innulZLuu} sMr<,bbe l:<lSlMlM ph) di ".000 Iu/<'llli (1}IOlJOilO XVII I t), A I.IUI.'SI<' sptS<' I)()tr<'bbe u\'er rontribullO EUnllI:11<', ii qual<' S<'Jlpe gitwaBi ~tlIIlInI<'",<' .Ie1le cirl:<lSIM(1l<', Ollenll:11tlo ii romamlo ddb ........II<'ri. lcfr. Eum..n.. I. ,I.

8,6

EYMENIII

8"

(J. I] 'A1Iof)nvvm h' Ab~vbQou. xui rijc; lflltkayyo tEOTW(J11c;

YVWllU TOTOL n"oohe1Iu:\I hUltV EUIIEVils. TciJ 6~ }.6Y4J XOlV n; ;1'11 trQO clllq:lOTf:QOU xal llnl't'lC;, w; o6tv aUT4l l't(loofpl.Ov vn t.vqJ noUlI'QuYIIOVEI" iv taie; Maxt:6VOJ\' lllUqIOQui. (21 Kcd twv U.wv bal{lwv tx BafJuwvo VaOXfU(l OUIIt.vwv. Ut nofup6d iv tii nu xaUltQlltlvE TOU tto)J.ou TOO" l'u!l;JV xal J1Q t lUOEl '16loU EnohloEV. (J] 'End icVUIIElXOtvw; u"I"OI 01 OTQUTllyol xal X(HCHJTltVU ix toov RQ<iItWV TClQUXWV. blEvtlIOV'tO otQnela xai OTQut'lY{Uc;. EUI1EV!) kUllflltVEI Kaftna6m!.lav xal. nwp).ayovlav x1 TI)V noxElllho'jv 'til nOvnxil Oa)'ltnu IL!XQL TQ(lnel;ouvto21l, (4] onw tOtE Maxe66vwv aou,,1l.
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f1e(l!xxov,

!letI!WQO wv ijlI

xal ltEQI'PQovwv naVTwv 2J ,

AeovvclToS t XQtI!~ll IltV civw6ev eis l!l(lvylov, lr.vueJlevo EUllfvei n)v oOT(lGm!lov, 161 'ExotOlov e TO KOQIOVWV TUQavvou OUIIIleU;uvTO aUT4> xal eolll!vOU 11ol10eiv IIU),,)..OV 'AVmrT(l't' XGI Muxtbovwv TOIS iv Aallly. no),tOQxovIII!vOtS 2., W(lltljTO btaflalvetv xul TOV EUllevij n(t(ll!xn xal t"lUat't1! n(lo r6v 'Ex(t(uiov. (71 Hv yQ UUTaiS nurQtxil TIS ix l't:otTtXWV btuqJO(lwv uno"l'(u 1\"(lO UijouS, xul l't:oUXl EUlttV1)S iYI!y6vet {l'uvt:(lOS XOTljyoQwv TaU 'EXUTU(OV

[.l, l] MOrlo Alcssllndro, la falllngc vcnnc 9 discordill con gLi etcri 19, dei quali Eumcnc condividcva I'opinione ma, ne! parlare, era im parzialc rispeno ad cmrambi c neulrale pcrch alui, che era uno straniero, non conveniva affatto immischiarsi ncllc discordie dei Mace doni. [2] Gli lIhri etcri si allontllnarono da Babilonill cd cgli, rimaslo in dttn, cercava di calmare la maggior paNe dei fanti e li rcsc piu in dini aU'accordo. [3] Allorch i cornllndami, rcduci dai primi disordini, si inconlrarono per dividersi snll1lpie e com.mdi, Eumene riceve Cllppadocia, PlIflllgonia c la costa mcridionalc dcl Pomo Eusino fino a Tmpczume 20, [4] terrilorio che, aliara, non llppnrtencva 'lOcom ai Mncedoni 21 (vi regnllva, infani, Ariar:ltc): occorrcva, dunquc, che Lconnato e Anfigono 22 vi conducessero Eumcne con un forte eser dto c lo proclamassero satrnpo dclb regione, ~] Amigono non si curo degli ordil1i di Pcrdicca, [ui cite era gil! supcrbo c picno di di. sprc7.ZO verso lutli 2 '; LcOl1mlto. invece, sccsc dalle regioni interne in Frigia per garantire fiei EUlncne la satrapi:l, [6] Ma qU:lIldo Ecatco, ii timnno di Cardia, lo rnggiunsc c gli chicse di portare aiulO, piuuosto. ad Antipatro C:li Macl.'{!oni assediati a Lamia H , l..<:onO:llo cril pronto a passarc in Europa, invilllva Eumenc a segui rio c ccrcava di riapplldficarlo con Ecatl.'O. [7] Li divideva, infalti, un reciproco sospcltO, ercdilato dai padri e nato da dissensi polilid: Eumene avcva piu voltc

I'. AI~:u.dr", mori ~ B~bilooi~ nel WUKIIO ,PJ. smu ernli. ln M~CC'dClni;a l;a ~u......n

sione: ~llrono nOlI n<:l.'"osari~nl"nle: ~\,\,.,ni\ ... di ll..Jrc in liJ.llio: ime:n"C'lli\'1 n.,1I1 sccll~ dd rc ~"che: l'asKmbka dei lil><:ri M"l."t'doni. A I1lbilonia si nro una r"'~UlIl'" (,..;a la (abnj(e (i (aruil, r~nJr<:\"I" ~Ib SU~'ccssitlne di t\rrillco. (r.Ile:llaslm ,li Alo)anJ", " in(enno di "'cme. e Illi <.-Icri li n"bili). che ""b'ano "Ilern.krc I:. n~scila immin.,m" Jclli)llio di 1\ll'1' )a",I... da ltomane, II ~~'J1lraSl" (u, all'ini/Jo, moho aSI'm C gli clcri )i llll"U!UllllrtlllO du 1I;lblonia per l'rqJ~r ..rs ~1I" Sl~"'Ho, AlIu fine si )liunsc: Ad lIn roml'rnrm..,...o: sllrehl"'rtl li\,ell1u{' rc, insi~me, Arritll'll c.,n li rloOlfle tli l'il'Pl>O III e: lliglio di AI","~ndru. ,;c U1II )hio IAbsurulru [V). 1\1:1, l111nLmui Rli tredi s~re:bber" )lul inclll';ld di ~-scrdlllre ilpo. tl're:: I""r 'IUl'SI.., 1'crdiccu (~I 'lu,lle AlCSS;lIldro, rnore:ndo, ;1\'l'\1' nll1sclln:no il SIlO 11lldlo "n sigil1o) munlcnnc I"inc"ric<:> di chiliurco: si ll'1ll1IL"IL ddhl tUldl1 dcll'irucro rellno,. ~l';egu AMMIA"'O (I'Gr/'lis/ "G fi I, j): IL I'erdicc~, ;,lrnl'1lu in Il"mia, ']',,"{,"\'ano obbedire lUni. Crulem (u nominalO proSIa/"$ dei re, r"I'I>rCi~nlallle pi<L <;hc \Lllore; Anlil'"lro (u rimnmdulo Sl11l1tj/O <li Europu, iUClriro ehe u\"<:\'u ri\'l'11illl fin dulll llurtcnll di Alcss~n. Jru I",r l'Asiu IBoI u. C.I. Si Ilro<lC, llOi, llllu sJlu,iziooe ddle Slllfill,ic (Cfr, DIOOOMO XVIII "j; AMIIIANo,I'Grl/iJ{ .,6 FI, ,al,

un~ tin~ p;rttlJ, rokJni~ .Ii Sil\<'l><:, 5ilLl.Ill;a ;all'cs{rc:mil,;, urkmale meriJionalc ,kj POUlO Eusiuo,l'alluale Mar Nem. ~'. La C:lppaJocia 1.... ltiont OlOrlIUOSa <Idl'Analolia C<."l'llr;alc) c la l'~"e: ~1C1"rion~l", {lella llCf1iJul~ an:lIoli..... '100 cl'Ilno SI.le: conquislal" da Alcssa,"lro. ti", ~,~.;a allllJ,-.:r)a"" .",l1a SU~ m~l"("i~. II' rcgioni I1lcri.liullali, dircllo in I'cni~. Colllisr:e ii (aU" ehe ..J Eumene. un IVeco, si;a Slru;a rironosdula una ~al"'~pi:l imllOrt;amc. pur se: iJlC)~'cnle, perch ii c.mrmllo ,Idla CUl1lladocia conSl.'1lli,a di son-eWi;arc Ic: tomunicuziuni (lU Eumpa '" Ml"St.lJ".. mni:l, Lo lIiuSlilicll ii suo ~lrello leg"me con I'e:r.lie..... (dr, r, ) e J <kll~ c<~'a

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ln OCCU~iOl~ ddl" spul1izionc ddle SlIlnll'ie (.d. lu nOIU '9) u L(,"'(mnulu cm shllu lI(li.l1l1l11u !'riRiu dlC'SI>onlic~, ud AlItiH<1lIlt 1'ulI1lilill, Licill C GfllIldc Frigiu, regioni confio 1lIlUli con III CIII'I':ldociu. ~J' Per LIli <lil'clSO lo\iudi7.iO )\1 I\milllll'" ,d. 1\1, ~- J. Nonmlume si" nl1nico illll,lac:lbile di EUlllcue. nd sql.uito IldlA nlltrazi"ne AnliROILO non appare: l""I'S<"'''l.llIio C:lnllleriuulo COrl lMli nellwl\'i. QLI"~IO. ("rse, dipcndc dnl (UllO "I", leruninm dj (",,!iR, 001>0 la morte di EUlllcnc.l'a~1 II ~el'\'i1jo di Amij(OlloO (\'d. lu nOl" ). '4. I'e:r lu Ilucrfil di LarniJ \'d. Fomll' ~ J,G.

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EYMENHl:

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lhuvoi tt~v kEu()eQLuv. (8) I >tal '(6u Tau EIIEVO nO(lClLTOUllhou n)v t:nt Toire; ~EllV(( O'lQ{tTe(uv xal 6ebll!vul qJnoxoVTo 'Av. tlnatQov. Ilil'u.u 'Exuta(ql X(lI~IU~vO >tul If6.C1lIlLowV autOv avU.t1. JUouou Ae6vvml) ou6h wv ecpQ6vEl l1QO autOv Ul1l:xQ'l'Oto. 191 1\6yo; Ilh y(l l',V t) floi}6eUt xul 1IQ6lpboL. lYVWXtl 6t llluf3lt; eu()u VlU'[o~ioO(ll Muxe60vla. >tal uva E1tlOtO: i6ele K).e:onll T(lU. 11EtUnel1l101lvl1S at6v eie; nO.v wC; YUllllOOllhT]S21. [I0J'0 6' EUllevilS. fiTE tv 'AvTlJtaT(lOv btOUtw. "ln T6v t\eVVUTOV JlIt'lx, TOv vtu )tal tpoQ IIEOTOV 6:f3ef\ulou >tal bJ;da ltl1oyvo, VXTWQ vt:l;,euJ;e. tT'lv !UUTO uj3wv unouxeuilv, (II] EiXt bt t(lluxoolouC; I'Lv il"ll1ti. IUXOO(OU 6t ttilv nai6wv nhofll(?OU!;, tv bt X(luooi fi QYUQ[ou ).6y<:Jv thttVt(l. l'If.vtmUoxu'La, l12) $uywv b' otUl l'tQO
nf.Qb{xxuv )tal ta AeovvatOu [kJu).evlltlttt Xtlt[LJ'[WV, euu Iltv iOX\Je Iltyu 1tUQ' aut4J xut tOU o\lve6(llou Ill!tI':iXl!v, llyov 6' Otl':(tov I!;; Kunltuboxlav XtiIXII Ilna b\lv.lleUl, autou nl!Qblxxo\l )"[ttQ6vto xu[ O1"(ttltllyoiivto, I J.) I 'A(lLa(l.fio\l 6! h1lfllfttvtO ai.XIIO),tJtO\l xal
t~ XtJQa Vl'lOXeIQ{o\J Yf.VOlttV1j, nobdxvut(l.l otltQ.l'lll :M. 1141 Ka( ta Iltv n),u 'toi a\JtO fIlllOl l'luQtbwxe xul fIl(lOu(lQxou ~yxuttOt'lOI! xa( lxaO'ta ont),LJ'[e xul I01X11't Oll ~po),no, tOU

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t~eu!;ev, xeivv 'te OCQal'lf:wv xal. tUlV PUOItWV onohd1tf:OOUl 111'1

C npenamentc aecusato &1I[eo di esscre UII tiranno cd esorlllto Ales snndro II resti[uire ai Cardinni ln liberlil. [8] Ecco perch, in queIJa occasionc, Eumenc rifiul di pnrtecip:uc aUa spedizione COnlro i Gred e disse di temere Anlip:uro, che volesse ucciderlo per fare cosa grata ad Ecatco e perch da lempo lo odiava. Leonnato gli credcne c non gli nascose aleuno dei suoi pcnsieri: [9] la spedizione di soccorso era una scusa c un pretcsto; oveva deciso che subi[o, appcna passato in Europa, avrebbe reclam3to per s la Mace..-<!onia e mostr aleunc lenere di Cleopatra, che lo invitava n Pella per sposarlo 1 '. [10] Eu mcnc - Si3 perch lemesse Antipal ro sia perch non aveva fiducia in Leonnato, che em volubile, instabilc e impetuoso negli impulsi - si 31100lan di nolle con iI b:lgaglio, [11] AVe.."V3 1n."<:CntO cavalieri, due cento servi armati, oro per un valore di cioqucmila lalcnli di argenlo. [12] Fuggi cosi pressa PerdicclI e, avendogli rivelata i piani di Leonnalo, esercitava subilo grande inf1ueoza su di 1ui e partecipava alie riunioni dcl sioedrio, Poco tempo dopo, fu condo[[o con un escrolo in Cnppadocia e Perdicca guid personalmenle la spcdizione. [I}] 001'0 chc Ariarale fu preso prigioniero e III rcgionc conquistata, Eumene fu proclamaro satrapo16, [14] Affid Ic dttii ai suoi amid, vi inslnll frurarchi, lasci giudici e amminislmlori di sua scclta, senza che Perdicca entrasse affallo in qm.-sle facccnde; riparti con lui, pcrch ne avcva rispelto e noo volevn st3rc lontono dai re 17 [4, I] Tuuavia Perdicca, flducioso da uo lalo di pOler raggiungere da solo d verso cui tcndeva zlI , rilencndo dall'altro che le regioni, chc si lasciava alie spalle, avcssero bisogno di UIl cuslOde cnergico e leale, dalla Cilicia invi Eumcnc, apparcntcmenrc oella sua sarrapia,

14, J] Ou IU'V 11).).' 6 nCQblxxu, (fIl' Ilh W(lllljto 'HOtl':VWV {)I' autou It(lOOa!;eoOuI JIl, ta ' nOhf:utIIf:Va bf:io6l bQaotlJ(llou tE xul 1ll0TO 'pvhaxo oi611f.VO, cil'ltnf:II'tIEV ex KIlxlu TV EUIIf:vil' ).6YLtl luh I!l'Il TI)v auto out(lultdav, QY41 bt TI'V IIOQOV 'AQIIf.vlav

'). L~":HlIl:I!ll Ullp lf1CflCI'11 ullu pi" uhn 110bihol mucC'<1011l.", ln fumitdiu r~.,lll ddl.l Lin n"lllid~ (o OrC'Slid~l; u\"C\',. lonlllni l~lIumi di pUT~nld'l run]" fnmi.diu reulll di Muced\llli<l p\"rch !"u\"nlc di Euridkc, muJr\" di Filil'l'(l II: ii SilO m.llrimonio cQn Ck":lP"!nl,lilllil di !"i1ipl'" I I c Olirnphule, ul1icu surelh, di AbJumlTo c l'cdol'I' di Ak-sSll1ldro, rc di Epim, 1I~ (u~\'" (ln )lcrkolosu prclcmlcll1l' ui !rollO di Mncedoniu. L~"onnu!o mm! ,,1111 fine dd F3 " l.ounill, dr. P'J('iutlr ~), 'I, ~(j. 1.1I ~~lIl'll1i51~ dellu CllPPlldud~ uI,\'cnnc nel curso dcll'cs!u!C 31~. Um! t1C'1criliUlU' <lellu ':lImp"gnll in I)'O'>OMO XVIIl,(j, I" c: i\IIKIANO, PC,HiJI 'j6 F I, II.

'7, EUlllCfle U'C\~ sedIO lu ICRulila e Iii llPlx'AAill'C I~ e~u,u cid duc rc ncl m"mento in (ui si \"1'11 rifiul"lu di )l~rlcd)lur<: ~i piUlli el'c"il'i di J.~"oIllHlI" ( si cru riful)iollO presso I'crdk(II, ii 'l,mlc l'c"'CKlIi\'~ I"'" I'olilicll IInlurill, di dift:'>l' ddl'irll~l:Irhol dell'imlJoCro di 1\leSSl1ndro. l.n fc:t1c1ului rc tib~dhl1 dOI Eumcnc nnche d(Jlx' "I'~r "llcnum)" s~ln!piu di CII)lpntlociu. ,H. DI.I mmn",,!n d,e III d"dsinne di Prr,lic.'u, sl~ondu 1'lu!IlTlll, C1',..,su in C,ilidll, 1: da supporrc ehc III frusc plU!IlTdlCII, in "c"1I1 sfultllemc, fllCdu rifcrimcntu non ud un obienil'o SIJoCdfiell mil ui pii, ~mpio )lrol!dlO (Ii I'erdicu: 1l1l1l(ellrC l'EgilllllJoCr Ix,i pOIS' SolTe in Europ" (dr. DKllKlRO XVlIl ~" 61.

EYMENll1:

4-'
121 Totirov Iltv in rcaltii a conlrol1are la confinal\lc Anncnia, mcssa in subbuglio da Neonolcmo 2'J. (2] Eumene cercnva di frenare, mediante colloqui, Neonolemo, in veril corrotlo dn un:l cerln nlterigill e da vano orgo glio, (}] Poich aveva trovato ln falange dei Mnc<:doni in uno SUlto di eccilllzione e piena di traCOlanza, organiz7.o un corpo di cavaJleria da contrapporle, concedendo esenzioni da tributi c tasse agli indigeni in grado di servire come cavalieri jU, dislribuendo cavaUi da lui ncquisuui agli uomini dei suo seguito, di cui massimamente si fidava, stimolandone )'ambizione con libcralit c donntivi, cur:mdone ii corpo con cscrcizi c allcnamemi, (4] sicch. dei Macedoni, a1cuni rimasero sbnlorditi altri si rincuorarono. vedendo chc in bn.'.Vc tempo si erano riuniti intomo ad Eumene non meno di scimilatreccnto cavalieri. (5, I] Cratero e Amipatro. vinoriosi sui Greci'l, passavano in Asia per abbanere ii poterc di Perdicca'}2 c si diceva JJ volessero inva, dcre la Cappadocin; Pcrdicca, personalmentc impegnalo in una campagna contro Tolomeo J4 design Eumene stralcgo con picni poteri sugli cserciti di Arrncnia e di Cappadocia J >; (2] invi Icuere in merito, ordinando ad Alcetn J6 c a Ncouolcmo di ubbidire ad Eumene, c

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15, J] 'El'ld bt K(luuQO xal 'Avtl.natQQ T<ilv 'Ellt'rvwv" l'IeQIyevIU!vOI bl~UlVOV et 'Aulav, TI)V nt(l6lxxou xuW)"ilOOVTE O(lx1}v)2, xo[ T<ilv nQool1rYtllovToH IltUOVTE tpllablV ei Kc.url'lu60xluv,

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I'). L'I\rm~"i:l non era Ir:llll C'OIl1.IUlihllll dll Ale:mdm: non liRUrJ, penlllllo, oel. l'ek'fll1' t1dlc: SIllfllllic: di)rribuirc: nel PJ, II Hllhilc",i:l. ,!opo I" su:! mortc (dr. DIOtJOIIO XVIII \; AIIIIIIlSO, FGrl/lI! 1~6 F " ~7). L:I J>rc:sc:n~ di Nrollol~l1O in Arml'Tli:l \':1 illlCSll ('(mie UII l'omplt'lum~Tllo ddlc: COfl1luisle ..Ii A1CSS:1mlm, piano pc:f'Kltuito II~ Pel' JiCl'll Cnel Ilu:llc: lil'llllll b ronquisru Ikll:l Clll'I':I<lol.'ia per Eumc:nc: (\d. j, j"1 c j. '7"4) C 11Iliuee~'S..iv~ sp~diliunc: di I'c:r.licc.. in Pisidi:lIDlOllOlu) XVIII .6 c: III, .\0. [U1llenc: n,m c:m IlIUCc:.IOIlC: m! Rr~'co: 'I,,..,ilo fmx spiq;u l'lllC:AAillmcmo 'HIIt.~" Imllc', :I,.un1" c1l1i ,..IIl:ili m:!c~loni ui )uoi urdini. c: lu dc:ci,iOllC: di c:rt'Ilrc un corpo di c:",,,lIerill, sult! eui lellhit pUlc:r l'U111:1rc:, EUl11enc: ooruinu:I lu poliriclI di Alt:$)lImlro di cull"b"":I7,iolle l'''n le p"pullI7,iulli loc:l1i: forma un corpo di l'''''ulieri eUPl'lIdoci (solo nellll "ui salr,ll'i:1 EUlllene I'UI~'\'" l1:Jncc:dc:rt: slll1ll'i fisnJi), IMli, l,\idel1lell1C:llIC:, ,bn:l I\obihit lucule. II, (:rlllcru e AnliplIlro lIVC:VIlIlO sconlillo i (;Tld ndl:l Ruc:rr.llull1iucll: dr. /:"t'iww

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jJ. Lu CIIlISU di Iludiu che (, s111lu defillirll 11IIlriml )(ucrm dei tliu,lol:hi c du ricc:rCl1rt: lleUu vololllil di )lUI\'ll~.I! dei ~lIel'l." ..,ri Iii Alcullmlro. l'crtlicctl U\'l'\'l' ui ,uui ordini I' /\,i" <'IlJi l"Sl"rcili m:II'"dolli 'lui cli"I,>t:1I1i mil ,kwC\'11 lCIlc:rc: II (reno slItnlpi c "1I11l<'llhi indociJi c 1II11bi7,iosi. Inohrc, Illl'iml'1I11 'pUSllrc: Ck'UlllIlrII, sorellll di AleSSllll,lrn {\'d,I:lIlOlll ~1I1. per 1'1If(nr/.llrc: ii suo IIOICrl:, lTllsiune dellll il"crru (u ii suo compOT1111l111llo nei cnnfmnri di Anrillono, ehe si efll rifiutulo di l~JlIlIlxl ....rt: lun EUIl1~lc: nellll ronl)uiS1:1 dell:l C:lpl.:lIIu cill (vo. J, 4')), Conrn' ..Ii lui I'crdin... 11Iudo .. fllll.c: calunnic c: inlliulilc IICCU.IC:" (fone, lo

llCC:US:I":I di insuoordinllziond; I\migono lin..: .li t:$)c:rt: pronlO :I difc:nJersi ma, :lpllCna pole, plllisO io EUrl"':I, si rifuRi Ilm!IO Cn1c:ro ~ i\ntilJalro c: li ronl'io)(; " muO\'c:n: j;uc:rfllll l'cr.!iu-J (1)1000110 XVIII Ij ~ a~, j',: 1\1I111A1'\i0, ,.-C,II,." 1)6 F '). >0"4) H. L:I slc:ll!4 noli;ci" in NnI'OTR, /:""'1''1(' j. j. j4. 'IOIomc:u UH'\'ll ,icC"o'U1U l'Ellillu in nccllsionc: Jdb )I':lrlili"nc Jc:llc: SUlral.ic:. :1\' \"c:nutu II Babiloni:l nd J~,\; c:gli c:ra llllc:lIlo .Ii Crllrc:ro c: Antilllllro: \'.1. lu no1a p. Sui ,lia"; di I'crdicc:I \"(1. 1:1 notu ali, J~. 11 compilO llflidllltl u.! [umc:nc: efll ,Ii illlllCJirc u CrIIlcru c 'Id An\il'ulro di pas, ,are in I\sill: Eurncne nnn riusd mi i111I'~,lirlo (I)UlllOIIO XVIII ~~, 6 c: a9, 1'.11. Sc:rontln C,nTl1dio N"I>IIle c GiUlrillll l'Utc'll 1l""'Iln,liclI, 1"IllI:l SOIIO ii C"l1\lmdo di Eumc:nc:, era ",,,lto pilll1lllpi~: r>lln 0010 CIIJlP:lI!ocia c Arlllcni:I, ~1lmc scrkc: Plu1arco, mu l'inlerd A~iu Minort: (NI;I'OTII, t;'/lII//'Ill'~, I; dr, IlllChc Gll)STINO XIII r., 1.1)' Mu Anlillono 1'U5:;" in Asill prima di Anril'~rrn c CMero "'11 .\000 u"lllini: sbllrci' in Caria, ii cui s'llmlx' ASim <lm p~ss,i suhilO dll1lu SUII I'"rrc; llhrelllllllo fel'em !'.ICl1l1ntlm in Lillia c le cinu io"khe, guid:llc: ,III Efl'SO (1\~KIIlSO PGrlli)! 1)6 F 0, 7' 10). QUl'l'l" inJcbnll EUlllcnc:, J6. Aicl111, fTurdl" di I'~rdice:l, cru fuvllTl'\'"lc u,lll1lu intcslI l'On Anlipluro c: 1l\'l'\'1I COIwi1>1" iI fflllelln II SpOSIlrt: Nke:l, !iWi~ di Anril';llro, piUI1<JSIO clJe CI<-1lplllfa, surdiu di Alcss~ndm, romc: im'l"'C sU,lljlCrh'll Eun1c:ne (/\111111\:-;0, F(;rlliJf I ~6 F 9. ~.; \'11, ~nchc Ic nolc: F c: p).

EYMENIU; NWlTTOI..EJIOV E'llfVfl lTQOOE!XfLV Xel..eOa, EUllfVij b~ X(ll]o()m TOi: lT(lYllaOlV Ol"lW aut6 EyvwXtV_ [J] 'Al..xE!m Ilh ouv vtlxQu {mell"laTO n)v OT(lUttLUV, J TtV Ul"l' aUTl[J Muxe6vwv 'AvrL.lTtQqJ Ilev U1oulltvwv Ilxw'Om, K(laTt!Qov

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IteV ouv Neol"lT61..1J11O 61..i.you tlva ouvayaywv X tij TQOl"lll,

EfPUYt l"l(lO KQClTfQV xul 'Avtll"laTQov, nUQ' txelvwv ' ntoTuho l"l(lwflelu l"lQo EUIIEVi])~, lta(luxa)...ouou ItUa'Otottm l"l(l6 mhu, XCI(ll"lOllfVOV Iltv i ElXE lJUt(lal"ltLa, n(lool..aflvTCI t OT(lUnav xul XWQuv nUQ' UUT'V, 'AVlll"ltQI!' 11th vt' ex{tQo cpll..ov yevllEvOV, K(lntE(l4' t III) YEVIIl':VOV ex eplou \9 l"lOi!lllOV. [7] Tu'O' EUIIEVI) xooa, 'AVlLlttUQ4' Ilh oux v E(PI] l"laat6 lV eX'OQ vv Yfvt o{tm cplo, OT' a'tv Qt TOl epl.OI CJ ix{t(loI XQWIIl':VOV, [81 KQuteQv M TOi" iOOl nf(llxxt luHtlTTElV tOlllO xUl 1'Jlxa!Ol, ... (lXOVTO elvCIl xal ouvaYflv el"lt

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ad Ellfllene di far fronle alio situaone come gli sembrava oppor tuno, (3) Alceta rifiutova apertarnente di panecipare alia spedione, affermando che i Macedoni ai suoi ordini si vergognavano di combattere contro Antipatro cd erano persino pronli ad accoglierc Cratera per l'llffetto che nutrivano verso di lui; [4) quanto a Neouolcmo, si scopri che progcrtava di tradire Eumene: convocato, non ubbidi e schicmva l'esercito H . [5] AlIorA per la prima volta Eumene Irasse vllntaggio dalla sua preveggenza c dai suoi prcpnrAtivi: i suoi fanti erano gill sconfiui mn cgli, con i ellvlllieri, valse in fuga Ncottolcmo c si impadroni dei suo bagaglio; avendo lanciato i eavalicri, in formazionc serrata, cOntro i fanti, spnrsi qUll c l nell'inseguimento, li eo strinse a deporre le armi c, sc:unbiati i giuramenti, li marcinre insieme con lui. (6) Dllnque Neollolemo, eon pochi Llomini supersliti dalla rolta, fuggi presso Cratero c Antipatro i qunli avcv.Il1O gi inviato ad Eumcne una ambllsceria li!, csortnndolo a pnssare daUa 101'0 pnrte: llVrebbe continuato a goderc dellc salrapie che possedeva c, inohrc, ricevuti da loro temi e soldnli, sarebbe diverualo, da avversario, amico di Anlipatro c non, da alllicoJ'J, nemico di Cratero, [7] Eumene asco\t queslc proposte c rispose che egli, da tempo nemico di Anlipntro, non sarcbbe potuto divenlllre suo amieo ora che lo vedcva ImUnre gli amici come nemici; [8) cm pronto n favorire la riconcilin zione di Cratera c Perdicca c a farli riappncificare a conditdoni giusle cd equc; ma, se qualcuno avesse cominciato ti fare ii prepotente, egli nvrebbe ponato lIiuto all'offeso fino nU'ultimo respiro e llVrebbe rinunciato aI corpo e alia vila piultosto che alia parola dnw. [6, 1] Apprcso ci, Antipalro c i suoi amici dccidevano scnza frelta sulla silUllzione ncl suo insieme; Neotlolemo, giUnlo presso di 101'0 dopo la fuga, annuncillVal'esito dellll bntlnglia ed esortava, preferibilmente erurambi ma nlmeno Cratero, :ld accotrere in nimo; [2] gincch i soldnti macedoni sentivano grandissimo desiderio di Cralero: se solo avessero visto la Slla caLJsia~ll c senlita la sua voce,

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121l"lolh:lo{}m yaQ l"lfQCPUW Xfi:vov l"lO TWV Mmu:&6vwv, xv ]IOVOV iWOl n)v xuuoluv~o auTO xal n)v tpWVI)V XOOCOOl, IIUa TWV ltl..WV

)1. 1\I'I'CI1U puss:lli in Asill, Amip:llfl} c CrUle:ro illl'illrunn ullllmsccric u Ne:ullOlclllO" ud 1-:UI11,'n", i",il<llnloli u I'LlSSIlrt: dull'l lor<> p:u1C: N''Ol!ol"nm LlCCCll c C'lInbllllC colllro 1-:1Illlcnc; Eume:nc riliul'" \"<1. i p:lrr. 611 (])UlIJ()NU XVJIl ~9, '1_'; I\1IMIASO (-(,'rl/isl ,,6 F

'), l6).

}1I. Vd. III 1101U prcccdcnle:, l,'e:pisodiu 'lui l"lrnno Ccrmml"llicoune:l1lc I'rl~l'(bllC ln h'IllUlllill ctlIlll>ulllllu <.1,\ Eumcne: COlllfO Ncul1"bno.

j9 Sull'urniciziu fnl Cnllcro cJ ElIlllcn~ \"d. 7, '.\ c NI;I~:rrll, t;"I/I/,}//, 4, ,I. 40. 'ipk" ll1l'P<:l1o lllllccdonc :l]:lfllh" flll<.l", ,d. unche: II, I~. Hllccolll,mdo lu IllOflc di Crulc"', unchc rriuno lIC f'l ccnn" WC,II,il ,,6 F '). ~7).

EYMENH~

ij!;flV (peQollvou_ [31 Ka!. YUQ 'IV VtW VOllCl tO KQatE(lOJ IU~.yo, xot Iteta. n)v 'Ai.e!;av(lou tfi.Eun)v tOtoV err6thlouv OL rroi.oL IIV11ltOvfJoVte n xat rr(l 'Asuv(loV imQ Olhwv o.VEsUto rroHxt rrEx6etu rroi., rroqJeQollhou rr(l tV nE(lUlKV !;ijov'JI o.vtl;"allpavllEVO xut toi rrutQlOl lIJ1llvwv, l tQulpt)v xai. ()yxov ~ll rreQlup(ll!;0llhOl. [4] T6t1! ' OUV KQuuQ tV IIl!v 'AvtlrrutQov El Kltxluv o.rroTE;"EV-I~, UUt t tf] UVIIEW vui.aj3wv rro;"u Itl'!QO iml. tV EUllevfl 'IEt tO Neorrto;..tllOu rrQoljYEV, o161tEVO ou rrQoobexollhqJ xal. Ileta. rrQolpatov v{XT1V f:V taSlt KUt rrfQ!. rrtou Exovn tl)V vUIUV errmEOELo{)m. l5] T Ilh ouv rrQoUlo{)l!o{)m tl)V EqlOOV UUtO tV EUltEVfl xut rrQorru(I00Kfuuuo6m VllqlOlJ01I v n i]yellOvlu, ou II1)v XQu {}etT] OElVn]tO' l6J t l! lU) IIVOV toU rroi.Eltlou ln) xui.w Elxev ato{}to{}m lWPUYElV, lti. Kat tOU IIU' uuto Ot(latEUOllvou ltyvoOVta il IlClXOVtm It(lofvofioal ttiJ KQatE(lqJ, xol. o.ltoxQ1pm tV (tvnm:QtIIYOV, 'LOv OXEl tatoU tO 11Yfl16vo i!QYov Yfvl!ofiul. 17l L.twKe Ill!v ouv i.yov w NeOItti.EIIO aU{}L en{OL xa{ nlY(lI]. EXOVU JrnEL [xatj KUItItaOoKwv KOl. r1wp;"uy6vwv -IJ. [81 NUKt ' va!;e!;al f3oui.lteVO, dta xCltaaQ{}wv, \jllV ElEv ltHxotOv. 'Et'iKfl YOQ oQv 'AEs'vt\Qol' Mo n((QuOKEUU!;OIU~:VOu ttH]i.Ot lu'qEo{)m, IH K,tEQOV ~YOIIlWOV ql;"uyyo [9] fIta ni) IU~V n)v 'A{}I]VV. ttiJ t1)v MlIll]t(lav ~Ol]{)ooav ei.{}Elv, YEvoIll!vOU ' YlVO lOXUQO XQClnl6ijvm tV Ilft tflS 'A611V, ttiJ t VIKwvn IltaXJwv QEIt0lll!vllv tt)v MutllWUV OUlmHxElv Uttllluvuv. [10J Ai> t6{)Ev Ill!v ouv n)v 1pLV Elxu!;Ev Elvm nQ aino, IlClXOllhou nEQl yfl u.Q10iT1S KUl. ttE no;"uv xai xu},v exooll ev X;"UXt Ot.xuv-I-1 nuou Y~lQ xurl!oItuQtO xut nOQflXEV E1Q11VU nQtnouoav "llV. IUpli.U{Pl TWV ItEOlwv XOIUUVTWV' ILHov ' eItEQQwo{)1IItu6IIEVO Ov{)11llU

,1', 1\lcssLll1<lro LI\"c\"LI mlullLllll W~l\l!lli Ilcrsi;nli c ii cerimoniLlle di corle Llchcmenide, per cs. ILI :lIIOOXVIIUl. _I~. 1\lllillalro si diresse in Cilieill per eomb<lllere cmllro I'erdicca c porlare lIilllO :1 '1i,1"lllco (\"(1. ~, I l. .13. La 110lizill desUl ~mpr""LI perd'i: 1:1. l'an"llonia ~ b CUPI'Lldoci" eruno le rCllioni Ilftidalc mi l-:Ulllcm." chc Il\'CVU di r~l'~nlc uddall"'dlo circu scillliln ~"l\"lllieri l'IlPl'lldoci (\"d. -I. }.jl. Sc illalo i: Sll110 c I'lulnrc" lli' wnSC"'UIO \ln d.uo e$LlIl". dohbiurno pen!arc chc iI ~~lIllrollo di EUlllcnc SlI 'IueSIC rellioni nun (osse !1l1do. A lJlOllOMO (XXXI I?~) risuhll

sarebbero nccorsi subiro con le arm. [3] Ed era, infatti, realmente grande ii nome di Cratera; dopo la morte di Alessandro, la mllggiomnZll dei soldllli lo rimpianse, ricordando che cgli avcva spesso do vuto subire I'ostilitn anche di Alessandro per difenderli, quando cerCliVa di fcrmllre A1cssllndro, che si InsciavIl andare ad imitare i Persia ni.j', e si manteneva fedcle ai costumi nazionali, oltraggiati a causa dei lusso e dei fasto. [4] Dunque, in quella circoslanza, Cmtero invinva Antipatro in Cilicia-12 ; egli, con gran parte dc1l'csercito, av:mzava con Neollolemo contra Eumene, pensando di assalirlo quando non se I'nspettavll e quando le sue forze, dopo b recente vinoria, snrebbcro Si ate prcda dell'indisciplina e dei bere. [5] Si potrebbe rilenerc di mo strazione di un vigile csercizio dcl comando c non, in veritll, di abilit eccelsa iI fano che Eumene si:l stato informato in anticipo dcll\lItacco di Cratero e in anlidpo vi si sia prepllrato; [6] tultavia, non solo impedire ai nemici di accorgersi di ci che non era opporluno sllpessero ma lanciare pcrsino per primo contra Cratero i suoi soldati, che non sapcvllno con chi stavano per combanere, e celare ii nome dei gene rale nemico: questo sembm essere stato un successo pcrsonalc di queSIO comnndanre. [7] Sparse b voce che di nuovo aVlmZllvano contra di loro Neonolemo e Pigrete con cavalieri cappadoci e p:lfl:lgoni H . [8] Una notte, avcva intenzione di meltersi in marCll, poi si addorment cd ebbe Ulll\ visione strllordinnrin. Gli sembnwa di vedere due Alessandri, che si preparavano a cornbanere I'un contra I'altro, da scuno guidando una falange. [9] Pai, dcll'uno vcniva in Iliuto Arena del1'altro Demctra; lo scontro em violemo c vcniva sconftno I'Alessandro eon Atena; per ii vincitore Dcmetra mccoglieva e intreeciava ul1n corona di spighe. [10] Intui subiro ehc ii sogno gli em favorcvole, perch combalteva per una term ecccllcnte e, llllora, ricea di malte e belle spighe in germoglio.j~: em srara tuna semimlla c offriva uno speuacolo adatlo alia pace, con le piunure densnmentc chiom:lle; ali' mento il suo cornggio I':lpprendere che parola d'ordine per i nemici

,he (:uPl'ud"j si cmn" ri(lI11illli in I\rmenill (dol'c uml Ill"Omballerc NnJl101crllo: ,-do 'I, I), dol'O III "iuuri:1 ctlnseguil:! dlll'crdknl SU Arillflllc lI'd . .l, 1~-14). I'o!rebbc IrJlI:lrsi dci (lI/l8i!ivi l'he si unirono in I\rmcni'l II Ncotlolcmo, ndla ~1>cl"'Jnl,lI di l"o1l:r riCllfrurc in plllria. H. Lu bmlllglill 'U COIlOCUlLl \Cf"ID IllIlAAio.

EYMENIU:

Toi rroi..qllOl 'At}T]VV x(tl 'AHav&C'ov etvm. [111 .illlllTC'av &1'] xat mho El&ou cnJv{hulU xul 'AU:avQov. ltvaeiot}al Te nvTCt llxl.eue xal xaTUOTtPftV T lTI.a, tooV omxwv I.allp.vovm. (12) 'OQllijoa noHxl ~uyoQeoUl xal (pC'om TOi nEC'l uirtov IJyellOl xul OtC'r!TllYOI. nQo 0\1 ~lle)"i..ev b ywv eoeot}m. xal III) IlVO llv ailTl:[/ t}llevo onoxQ\jlCU xul xUlUOXflv nC'C'T]TOV OVTW ltvayxaiov, llw hllelvE TO'l i..OYIOIIOl xul tEnloTeuoE Tfi YVWII\l TOV xlvuvov.

era Atena c Alessandro. [11] E lui dava come p:lrola d'ordine Deme tra e Aicssandro, ordinava a tuui di ineoronarsi e di cinKcrc le armi con spighc. [12] Piu voltc sul pUO{o di parlare e svclare ai suai uffi. eiali e comandanti COlllro chi stavano per seontrarsi, per non celare e trattcnerc lui solo, ehilldcndolo in se stesso, UI1 scgreto COSI necessa rio, tutravia rimase fedcle ai suai piaoi e nd pericoio si affid ai suo relto gilldizio. [7, I] Contro Cratero non schier nessun rnncedone ma due sqlla droni di caval1eria, forrmui d:1 scranicri, agli ordini di Farnabazo 4 ' . figlio di Arlaba'l.o, c di Fenicc di Tencdo, eui raecomand di lanciarsi subira, appcna visri i nemici, c di atlaccare battaglia senza permcrtere loro di {ornare indietro o di parlamenrarc c scm:a fllr 3vvkinarc un amido dn quc1li invialo. [2] Giacch, lemeva fortementc che i Macedoni, ricollosdllto Cratera, defezionassero, passando alui. [}] Egli, avcndo formato un corpo scc1co con i Irecento cavalicri pill forti c portatosi alI'ala destra, avrcbbe llssalito gli llomini eOIl Neottolemo. [4] Allorch, superaI a la collina che si trovava fra i due escrcili, i soldali di Eumenc furono viSli hlT1ciare Ull attaceo improvvis0 4 (' c con slftncio alquanlO impeluoso, Cmtcro, sbigouilo c rivolgcndo molti rimprovcri a NeotlolelllO (daI qualc ritcnevll di cssere slato ingllllnato in merito lllln dcfezione dei Macedonil, esorto gli ufficinli dc1 suo se guiro lld essere valorosi e passo ai contrattacco. (5] I1 primo uno fu violenlo, subilo le lunce si spezzarono e si pllSS a combnllere con le spade. Cralero llon disonor Alcssandro ma abball m01li uomini, volse spesso in fuga i nemici schierati eOOlro di lui; infine, coIpito da tln Trace 47 che lo auacc di fianco, cadde da cavallo. [6] Cadulo, gli altri lo Sllperarono, perch non lo conoscevano; lo riconobbc Gorgia, (uno) dei gcnerali di Eumene, e, sceso da cllvallo, dispose un presidio

17. I] 'AVTra/;e KC'aTeQtl) MUXE6vwv Ilv ouI!vu, Mo J(naQx[a fVIX., wv (lluQv.pa1;ol' o 'AQTCt~.l;ou xa! tlJO'lVI 6 TevLO IJyOVTO. 1'Ilaxe1.wO.IUWO Otpt}hTWV TWV rro)"eli(J)V ~)"UVEIV XClT Txo xal oUlln),,/;xEo{}Ul. III) lVTU vaoT(lO(pl)V Ill]M (PWVI)V Ill]t xil(luXU nElllTlleVOv rrQoOlellvou. [2l'Eelel y6.C' ioxuC'w TOU Muxe6vu. lU) YVWC'[OUVTC TOV KQClTC(lV OlXWVT.1 ItfT.~ul.61ICVOI n(lo EXElVOV. [JI AUTo ~ TOU eQ(lwjlevwTToU lnnE'l T(IlClXoolou d Y'lIlO ouvTCl xal rruQe1..6.(Jw; llni TO E;IV. fjli..e TO'l nfQl NwnT6ClIOV f!l'tlXeIQfiv. (4] 'Q ~ TOV fV Ilot[l I.(POV imEC'po6vTe WIPOI]OClV 01;flUV' l6 xut IIEO' 6C'Ill] OIPOC'OTtC'U rrOtoUllEVOl TI)v fepobov, exnClYfl 6 KC'ClTEQO xal no OlUC'l]OCl TOV NeOln6qlOv. w 1l!;1]lTUT11llho im' auw neQl T~ TWV Maxevwv IIET.po.i"\. eyxfEuo(tllEVO ltv(JClYClOElV TO'l ne(lt aUTov l]ye\ltJlv VTeM)"uoc. ('I rfvollh'j t tf] nQJTll oU(lC';ew paC'da xal TWV /)OC'TWV mx OUVTC'IPhTWV. TO ' oywvo iv TOl /;Lepcol\l VTO, ou xaTlnoxva b KC'CtTeC'o TOV 'AtvC'ov. H6. noHou Ilh xaT.pui..Jv. noi..1..6.xl t TC'etpjIE\lO TOU ltVtlTetUYllhou, Tti..O t nf.t]ye/ uno BC'{IXO47 h nuylwv n",ooeoavTo, onfC''''Ul] TOU il:1tou. 161 Ilw6vm ' aUTov o. Ilh i..i..Ol naC'l]aouv yvooiiVTe, rO(lylu ' (Cl) TWV EUllevou OT",aT11YWV eyvw TE xai xamp

4) I'"rn~h:,w. liglio di ,\nLlb,,1.". 1"'e\'11 combullul" ~~l!1U'(l ,\Iessumlm primll III fi~nro ddl" zi" fo.lernnonc. poi su<:<:~",lendo~1i 'lei com.mJo ddlll /tOllll pcrsillnu. Cllddc pril(i"nicrn dei MlIcedoni ncl '\2 c, dOflo qnrsrll dalll, non rkord:nu nhm SUIIll~i"nc milill1re lirm 111111 !,;Irtecil';I~ionc II 'llll'SI:1 h:UIIll:liu. i'llli ordini dd (~'/;'l;110 ElIlllenc. I'ur 11llb;lW cm, infulli. fmlello di llnrsine (su clli ".1. ',7 c le rmle) e di ,\rloni. che lI\'~""lI sposnlo Eumcnc II SUSlI ncl p.l.

46. S~col1do lJ10lX>1l0 (XVIII }O, ~.}l.lo scolllro (ru I\Ii l'Serdli di Cmlcru e di Eu mene non Ilw~nnc ull'irnprowiso. Crurcro cbbe illcmpo di riunire i ~oldari illus~cm['bl per csorlurli u cornb:lllcre con urdore, prornellcmlo loro, in cuS<) di "iltorin, iI s"cchcl'Jtio dei clllnpo n~miC<J. lJopo. sd,ier 1'~'SCrdlo. Diversu;' Ilndle ii mc<'Onhl eh" {u DilRlom {ldl.l morle di Cnllero: iI suo cII"'llIo sdvol, e,Rli c",lde c (II Inl\"oho dUllli Illlri Cll\'ulicri

(ibM., )J.
47. Sccondo 1\1I111"NO (fGrHisl 1)6]0' 9, ~7), (rlllem (II IIcciso dll uicllni puflugoni.

EYMENH);

7. 8

l1fQthJ1'ljoe qJQOUQuv tljl UWltOn XOlUJ i\lj UtXftlt!VOU xol buuOoVOtoVtoS. (7) 'Ev tottp b xal. NtO;nfllo Elttnl ouvJiQXfto. MHJovu YQ u'Jiou l1al xal bt' oQyi] fXOV1fS, ev IIV 6uolv vaotQoq>oi ou xoni:6ov, lv lIt 'lfi TQhll yvwl]loavu e{h) ijauvov, oJtaollevol Ta f:YXtt{lllha xa/. llowvn. [81 Twv 6' L"Tl1WV lI; tivaVTlu llly O\lIIl1f06vtwv WOJtf(l TOll\QWV, Ta ~vla 6.qJVu uu'i\wv lnfb(ll;avto TCtl 1.fQol, t n x(lVlj l1fQlorrWvtf xul rrf(lI(lOljyvuvu ex TWV errwlltwv TOUS OW(luxa. [9) n(l6 b T6v 0l'1al]uYI16v 1tfxbQu116vtwV lm TWV rnl1wv, (tnOQ(lutvu Ei yijv xal 1tf(lUtfOVTt ttJiOI, v },apais Ijoav xal. bum:mov. [lO) ELO' tltv EUlil!V~ tO Ne01'lTo!tIOU Jt(lOeaVIOTaJlivou Tilv iyvav un!xo\j!ev, fllh6 ei o(lf)6v tpMoa xamoTijval, b NfOJtT6ejlo d f)uQov f(lIlIOUIteVO y6vu, OUTEQOV bt nerrllQwJltvo, ,'IIIUVftO Iltv e(lwotw Xt',l.tWf)fv, ou OavaolllOu 6t l1hljy urrocp!(lwv, nl.IJ)'r.l bt rral]a TV TQ(tXIJhOV. elTWf xal rra(lfllOll' III] To b' EUJlEvo lh' O(lYI)v xat Ilioo Jtamov TU 'I}' tla lTE(ll<JnWVto Ctlho xal xaxi !YOVto. en TO I;lrpo fXWV iu{}ev rr6 T6v 'l}w(luxa T(lWOU fi Jtu(lt-qlauoe tO lloullivo lmo13'. (12) 'H 6t 1tIIY~ IIu'OV f:qlPljotV ii e13u-qte tOV EUl1evil, lIl' oOtvEtuV 6.llUlI(la yevolltvll. rxutoa b! T6v vexQv, fixe Iltv xael'1lil, Ul10 t(laUlll'nwv 111](lO xal p(laxtova lCtxeXOII(ltVO, IIW b' 6.va13hllOd bl t6v in1tov iblwxe n(l6 O'U(lov xtou, W ouveotwtwv tWV noflIUoV. [131 nuOlltvo b! t~V KQou(lo tefUtilV xal rrQooe'oa, ) E16Ev EllrrvtOvta xal ouvl!vta, xtup' o.l1l!66.xQ\lol!, xal filv fl'V evtpat:, xa{ noll' Iltv eOIb6QtlOf tV NW1fT6EIIOV, JtoU,a ' extivov I'tv tVxt(oato tij TX11. autv b! tlj ltvuYX'l, bt' ijv 6.vb(l1 qlt(!, xat ouviIOet~" tam 1tftOIIl!VO ti (lOWV ouvIIV~Olj.

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inlOmo al corpo di Cmlero, che Slava armai male c louava con la monc. (7]. Nd fmttempo, anchc Nconolemo si scontrava con Eumene: da lempo si ocliavano cd erano pieni di ita. Durante due cariche noo si vidcro; alIa tcrza, riconosciulisi, subito spingevl1no i cnvalli, sguainltodo Ic spadc c gridando. (8] 1 cnvalli si scontrarono ftontalmentc con violenza, come lriremi; t'SSi, lasdalc le rcdini, si afferratono con le mani, cercando di Icvarsi gli c1mi e di slrapparsi le corazze dalle spalle. (9] Ouranle ii corpo a corpo, i cavaUi si sollrasscro loro conlemporaneamcnlc ed essi prccipilrlrono a terra; getlatisi I'uno sull'nl Iro, stavl1no avvinghiali c loltavaoo. (10] Allonl Eumenc feri da! basso, ai ginocchio, Nc..'Otlolemo chc si slava 1I1zlIndo per primo; riusei li mettcrsi per primo in piet1i, mentrc Neoltolemo, poggilln<losi Sll di lIn ginocchio (l'altro era fuori uso), si difentleva eOI1 vigore daI bnsso Illll senzll menarc colpi Illottllli; coll)ito ai coUo l cnude e gineque sfinico. (11] Per l'im c I'odio antico, Eumcne gli strappnva le armi e lo inslIltavll; Nt'Ottolemo, che aveua ancora la spnda, lo feri di sorpresa, sono la corazza, Iii dove in basso shora I'inguine. (12] II colpo, Icggero per la debolezza di Neoltolcmo, SPlIvcnt Eumenc pi chc danneggiarlo. Spogli ii mario ma slOva male, avcndo le brllceia e Ic co sce 11Iccrale dalle ferile; lultllvia, monllllo a cavlll1o, si affrellava verso l'lIltra a!ll, ritcncndo chc i nemici ancora comb:llIcssero. (D] loformato ddla morle di Cralero c accorso li, vide che tespirava ,xl cra coscicme; sccso da eavallo, pianse e g1i tesc la destra; molto malcdisse Nl.."Otlolemo, molto compillnsc qucllo per la sventllra, se stt'sso pCt la . . ' ~Il necessit, a causa della qUllle S\ era scontrato con un mllmo amlco per subire o inRiggere queslo deslino. [8, l] Eumenc vi nsc -l 9 qucsta ballaglia circa dieei giorni dopo !li prima e si levo grande per la glorill che gliene vennc, pcrch I:aveva conseguila grllzie in parte 1I11a SUll lIbilil:l in parle aI suo coragglo, ma

18. I J Tatllv t1)v IlXllv EUltfvl) i\ll!Qt Mxa OXl!6v TI IIUa tl)v n(lotQuv Evlx'loe~". xul bl;u Ilv '1(l01} Ilya 6.1'1' alt11. w ta Ilh oo(pl~ T b' uvbQEie;t xUfl!IQyaoll... o, tp06vov bt nov OXE xul Iltoo

.It!. Eu",,,n,, ~"rchhc rCSI;lUho lc 1lllOlllic ,Ii (:r~l"l'<l ~1I~ rnoRlic c "i fiRlilNlll'OTll, E,, I1Ir"r '1. ,,). An~lul!l) (u ii comporwmt"lllO Ji Amigo.,., ~11 .. moT1c tli Eunk:nc lefr. '9.1).

-l9. Lc lr~llutl\'c .li rcsu. SI'ulicsi fl"ll Ellmcll" C i Mlcc.d<1lli.SI.'Ontill;, M11l0 dC5Crinc. in 1111 frUllllllClllU Il'robubilmCl1lcl,ld 'U W,h A).t~yitOY di Arnul1o. ronscrvulo 511 I'~plro

l/'J/

XII 1'18.1).

EYMENI-I~

ne ricov anche moha invidin e odio, in ugual misurn, da parle degli alleati e dei nemici, poich lu i, un intruso e uno slranicro, avevo ucciso con le armi e con le mani dei Mnccdoni ii ptimo e ii piu fnmoso fra loro. (2] Ma se Perdicca fosse stato informato in tempo della morte di Cratero, non un altro avrehbe primeJ;8into fra i Macedoni: [3] oro, climimuo Perdicca II causa di una sedizione in Egillo due giomi--prima che giungessc ndl'accampamenlo questn norizia sulla ballagLia, subito i Macedoni, in predn aU'ira, condannarono a morle:SO Eumcne. (4] Fu dLosign:lIo com:lOdante della guerra cOluro di lui Antigono', insieme con Anlip:uro. ['] Poich Eumene, imbatlUlOsi ndle scudetie dei cnvaUi reali, che pascolavano sull'Ida, c presine quanti gliene servivnno, invi l'elenco ngli nmministr:uori, si dice chc Anlip:Hro scoppi a ridcre e disse di :Ilnlllirurc la preveggenzu di EUlllcne, che speravn di dure lora ii rcndiconw dei beni regi piutlosto che di riceverlo dn loro. [6] A Sardi Eumcne, che era superiorc nc111l cavlllleria, llvrcbbe voluto combattcre nellc pinnure di Lidia, anche perch desidcrava mostrare ti Clcop:nrn)2I'cscrcito; [7] ma poich proprio QUCll11 glicla chit'Sc (temendo di esscmc poi accusala da Anlipmro), si dircssc nclla Frigia superiore e svernaV:l a Celene'l. (8] Li, poich Alcem, Polemone e Docimo entrnrono in conrcsa con lui per ii comando"', egli

lla1..w n~~ te mi OUIIIIlOU; xal TOll; 1I01..EII(OI, m ElIll1..U vilQ xal ho on)"oU; xul Xf:(lol tai TWV Maxf:b6vwv tV nQwtov autwv xul box4uinuTOv UvtlQIIXW. 12) 'AU: fi. Iltv etpl'\ neQlxxu 1tuttoIlevo tilV KQunQou teM:utllv, oux liv llo lnQwTI!uoe Maxe66vwv UJ vuvL ' vtl(lll~hou neQlxxou xuta Ot<JIV f-V Atyilntcp buolv ~lItQm lIQ6tf:(lOv, rlxev OUto l"Il!(l1 Tii IIltXfJ 1..6yo d T Ot(latl"Iebov, xal lIQO oQ'fl'lv eutt ar Maxe66ve ttvatov)V tau EUllevou xat!yvwoav. (41 'A1tebdlihl li! tau 1I0U,IOU tou nQ autv 'Avdyovo'1 IIU' 'AvtlJ'ftQou oTQatfJYS. [SJ 'End 6' EUllf:VJ) toi f3aottxoi lrutolpO(llllou; lIf:Q' TJ)V -lb1lv vfllOllhol lnttuxwv xal )"aj3wv i'nnou owv EXQll~f Toi lln1lle),,1]tai tl)V YQurp"v Enfll~e, 1..~ynCtl ye)"oa~ TOV 'Avtln:at(lov xal fuuiv, tl ftaullteL tV EUllfVlj TI] n(lovola, t:)"n:(~OVtU 1..Yov avtois no61oetv twv j3aol1..lxwv li 1..il'4lf(J/trll n:(I' aUtiilv. [61 neQI 6t T rQ6elS ll~o1..eto ILtv lJtlToxQuTwv EVILev"s Toi !I. U6lV f:vuywv(oacJ'm n:eblOlS, 'l xaL Til K)"WlTtQt 1] tl)V bvuIllV f:nLeiul rpLOtlllOllevoS' r71 autijs ' lXeivllS bClIE!1JS (rpoj3fito yQ oiTlav uva )"aj3Eiv im TWV 7U!(ll TV 'A\'lIJtClT(lOV), f:~il1..aOev eis tilv vw $Quy{av xal 6lexdlla~ev f:v Ke1..Utvais'1 (8) nou tWV Ilh neQI tV 'Ahtav xal nO),tllwva xal 66xtllOV imQ lJyEllOvl(lS UlqIlOtlflOUIItV'WV' lIQS (lUtv, ...tot' ilV

)O. A~riw~ C'OlK't~Ttb ron l'1Ul~rro nd dwn." C'On'Il: C1IUSlI ddl_ ('QW.1~m'__ mono: di ~,o:no: I ucnJlOOo: d, CrJro:ro (FC;,111lI 1)6 fi 9. JOI. IJiotlon. KT\1: (110:. iosicmo: ron

,I, I erdr(cu. prCSCOli nd nml'0. c: Jy sorrllll Alwl~mc: H)rOOORo XVI"" ' , .) ,.) 1 , .'lnTl 'r~, , , I...rlamo. c K.' :I dccisiono: dei sold~li sill smlurilll sopnmUllo tlall'oslili,,, dlo: o:ui nlllri. 'al~' ,ct~ I~crtlicl"'ll c, di COI'K'J:U'Olll. \CDU EUlllcn". po:rdl suo rullwbonnoro: piu ,'hc IIce,wro: dr Clytero. )1. 1.11 d.'SiI:Il.Wo~c: ,Ii AmiB'1fIO come "'ll1lrl')l<J do:lI'o:screirn do:! re_ 1I\'\1:noc io Un ~t.'~J1nellr? Mt~'CO:~~l~'O nspo:ll? ull" comJunoll II IHorle di cumcoo:: nun pi,i in l:4tirru tn~ I' ItI!l.tru,.lt~ ..rn ~t~'u, dO\'c st ineomrarono J'L"Sl:rdro ehe ritornu'1I dall'El:irw c: I'o:scrcir" lIjol~t "rdull dr I\mtl"uro (etl. III n(lttl ,I}). Ejolli. pmdumllln d.ti sold'lli riuniri in assembl"" cl'lt~,dCle hUI"re dei rc. l'itipllo Atri<lco e ii pin"OJo Ak'Ultndro) ,nn piell; I'llleri prn. cede "d ,m" num'" dislrihu~i()Ile ,1..11" slIrrtlpie: I" C"ppud"d'l (joli'l di EUUlcncl r"'ls,,,. joll1"rll u Nk:ltl.mro:; I,I Frigiu c la Lidu (Gr'1'mlc Fri,l(i'l. Lkuonill. I''''nfili~ c Lidll, scco;,J" ARRI~Nn. /'c.i.'IfIJ~ 1)61' 9, \7) rUfOU" ri~JnrcnnDle ud Amilo:OIIO. ai qlrllle ru IIndll,'ltffi. dUIO II 1~'tnptlO J, IlOrlllll: II lo:nnine 1.1 guo:tnl C<lI11ro clImO:Il<: o: A!ct.1U fl)lOrJOllo XVIIl .19. dr. i\kRIANO, FG,l/l ,)6 F 9, '1.,111).

Etlln~n~. ~ur.~1O rornl"o~~li YImlflo:, io Egillo, J"i W,IJ"li m:idllfli rioqU"OlW rulbho. ~l':" ll~ I "nll(n. fr~ cu' ri frJIl:Uo A!co:lY bu cui cd. ). }., o: 8, RI; furooo IIccisi Mli ymiri

)'. Clropllr~ c la llOf1:llJ di i\lo:umJro. 1111.. cui m"oo 1I\1:\'allO llSl.ir~lo I..o:ollowro hd. '.91 o: I'erdicn, PC' Il105ln." ii quak Ckopllra o:r~ g;uOlw II S"rJi. Ellmo:nc o:ra b,"O,(:\'010: III mlllrinlOllio; t\kcl:a. fr~ldlo (Ii ]'(rJlttll. "\"(:\"J iosillilo I'O:ldJ, I'crlliCC'J Spos;lSSO: Nico:w, tiKliw di I\Olil'alro (\'d. lo: 1lOt0: ,~ o: ,61. Lo ,is.ilw di Cumo:no: II Cll'O\.alr~ o"scc: ,b IIn dnido:rio di Io:giuimuiooo:. Egli cr~ SI:ll" """d:annwtu" mono: d~i loldal; n1~o:o:J<w,; ;n Egillo; suco:o:ssi\':lmenro:,:I Trirllnuliso, c:rJ sIlIlo iOC'"Jricwlo tldl;> 1;11<'1'1'11 romru tli lui An. litlon,,; uJ I\mipwlro 0:1"11 SIUII, IIffi,blU b lluda ,lei ro:, cho: egli si lIeo:iollo:\'lI II lr~sft'1"iro: in MllcClI.;",ia. C10:0l'alrJ (111 lU'lI IIUlmo:\'Olo: ""l'lJrc:tlo:nrunto: ddlw (amilllill ro:~lo: 0:<1 1~lInlelle ~\1:\'" bilUl!lltJ di \ln~ tO:Hiuimwziemc llel puter corllillll~ro: lu 1o1111 o: lI"r"lllilli III ro:ck1r~ ,ki sul,JUli lll"ccdoni (dr. GUJSrlNO XIV r. 7). M" Cl,..,pul .... '...~ll' di durc ,rn "PI'"l.tI.li" 1'''1.. hlicu yd Eumenc per l;murc di mil"Ilr<>" Illi irnl'<:,1l ,Ii lI11llcc..rc bUIlIIglill ,'"n lui, ehe .Ii dirigc\'u II Surdi per incmllolrtu. )3. Si lTullu, f",sc. di [ln CHurc di PI"I"'cu. Scc"nd" I'OI.'IINO (IV 6. ti) fu i\mig"n" II SI'crnur" in Frigi" 1I~ slIrmpill d,c IIli "til ,'ilulll rieunre'mltl~ U Tripil'lldiliO) o: ,'icc<.mdu DIOOOIIO (XVIII ,10, ,) ullulinc ddl'im'crnu Eumcne si Irm',"'U io CUl'pu,l.;)Ciu. ).l. Lir".'>!," p"r unu U~i,,"C .~'munc lluO fu T11l.t1.llumw IAkkMNo.I'(;rl//J1 t16 FIl,
.tI I.

EYMENm:

8-9

fCPll TO kEy61IEVOV. OJ..tttoou oU'OEl kyo,., [9] TOis; 6t OTOUTlWTal lTOOXOllEVO v TQlOlV illlQ(.H 'tOV IllO'OOV lTObWOElV. bdJTouoxev UTOi T xut n)v xwouv lTUUEl xut TETOulTu(lyla. !JwIU'.ttwv xaL ~OOxtUl:rwv Yl:!llOuou. lIO] 'O bt lTlll,uwo lyelHOV TUY/lUTO ~ SEvayo. (lyavu xuL Il'1xuv TO EIIEVO lTU(lXOVTO. ESEl'tOIO(lXEl, xut l't(lo rov CPElllCVOV IUOOV o. OT(lunWTal 6lCVtllOvro lfV hoxOllvwv EXuOrov, [11] 'Ex 61') TOutall lTU"lV EUIU,VI) l'Jyul'tto. xaL lTOTe y(lullllUrwv r4' or(lutOl'tI!.' fpuvl!vrwv. ltQQl'l'uV o. tWV lTO.Elliwv i]yeIIVE", Ex({TOV TU"aVTa xal tlp' lbvTE tip XTcLvUVTl TOV EUllEV~. ocp6b(lu l'tUowsuv{hjoUV o. MaxEovf. xul YIIU l'tOlOVrm XI.lOll TWV ]YEIIOVlXWV lTcOl arov ct O(lUCPOllOVTa Elvm xui (puk'nclv Av nEQlocl! xuL l'tU(lUVUXTe(lEUtlV. lJ2J O. ' AltEu}ovTo xuL TlII' 1'Jy'nwv nUll' uurou "all~uvovrt! o. cpl.Ol'" l'tQ.(l TWV paOl.twv s~v y,o EIU':VEL xul xauolu'1 .ouOYEi xaL X.ClJIUU luvtllClV. ~Tl ilV UJ(lE' PUOl.lxwTUn] l'tU(l' Muxc6om,

ev

disse: qucslo em ii proverbio. di sventum ncssun conto, [9) Avcndo promesso ai soldati di pagar loro iI soldo entro Irc giorni, vendeva loro Ic fattorie e le forlezze sparse per iI territorio c tmboccanti di uomini c di :mimali, [10) II compratore, un comandante di banaglione o di mercenari, cui Eurncne forniva mczzi c macchine, espllgnava ii bene ncquistato c i soldllti si dividev:lI1o ii bottino secondo iI salario dovuto, [11) Appunto per qucstO motivo Eumene era di nuovo benvoluto e una volta, quando apparvero nell'ncc:unp:unento biglietti, che avevll1lO sparso 'lua e l i comandanti dei nemici", i qllali offrivano cento talenti e onori a chi avesse ucciso Emllene, i Macedoni se ne sdegnarono fortemente e decretarono che Eumenc fosse sempre circolldato da mille guardie deI corpo, scelte fra gli uffidali, che lo difendessero a turno e lo vegliassero di noite. [12] t prescclti acceltarono c lo amavano, ricevendo da lui onori come gli ami"(' da parte dei re: infatti. era leeito ad Eumene distribuire cnppc!li" e lmmtelli di porporn e qucsto c ii dono pi regale per i Macedoni. [9, I] II successo eleva ad alto sentire anche le nature mediocri, si da far apparire una certa qual grandezza e dignit:i intorno a loro, chc volgono lo sguardo da una posizionc superiore; [2] ma I'uomo vcramente mngmmimo c saldo si rivela tale negli insuecessi, piUtlOSIO, e nclle sventure, riusccndo a sopponarli. Cosi Eumcne. (3) Per prima cosa, infatti, sconfitto da Antigono:t causa di un tradil1lcnlO"\ ad Oreinia~(' in Cappadoci:t, e inseguilo. non permise ehe iI traditore, ap

[9, 1J To IU!.v ouv cUTuXEiv xuL TOU fpUOfl IUX(lOu OllVEl'tlXoucpltEI tai ep(lovilllClOlv, WOlf cpulveo/}ul Tl IltyEflo l'tE(lL Ulhou xut yxov, X l'tOUYll'twV \JlTEQEXOVTWV imop.ElTOlltvOll [2] 6 ' o..I]{}J IICYU"CPOwv xut ~tPUlO Av ToI oep'.llUOI Il..ov xul Tai 6u0'1IIC(lIUl vacpt(lwv y[VftUl xmUll"O. WOltE(l EUllEVil, I)] n(lw'tOv IltV ya(l h 'OOXUV[Ol'~ Tl] KUlTlTubox[u ]TTIlftEls; UlT' 'AvTlYovou [U, l'T(loooLuv'~ xut lWXlteVOS, ou nuo~xe TOV l'tOOTllV r~ cpuyilS

ex

n. Giu'lino ,uccul1lu chc, 'lIlLlndo (lIrono lrOI'uti nell'll':':lIl1lpUlIlelllu i biHliclli .:he e"O,I'ICIII\O mi ucddere EUlllene, el:lli CUIlI'OC i ~old"ti in Ils5cmblcu, li ,inHfll~.i', per '" loro (l...lchil c ,il'c! di esserc Stutn p"'prio lui l'IlUloTc dei bi~lictti. 11110 smpo di IllCllcrli LlnLl prol'lI. Cosi. sail"C C;il~'lli"". EUl1lenc si ~ufllI1li IlCr ii (Uluro lXIV I, 9'.\). )6. Em ubiludinc dei rc, nel pcrodo dl~nislico, circondlll"5i di .. mnid". .:hc f"r'11l1' \'11110 ii ~illnlriu kunsij{liu) de! re. ~7. I.u kamill cm ii CIll'l'ello ehe ""rc!>!>c fllflo riconoscerc ni soldllti III I'r""'-'fll.l di CfIIlcro: nl. 6.~. ~8, Diodoro mn"Ontu chc I'i fur"'1I> due cl'isodi di de(cl.iollc nell'cscrcilo di tum"ne: ilpril110 (ti ~llidlltO dLl 1I1l lIf1ieiule di nome PcrlliCCll (c((CIl0 dl'i bi~licfli f:lui ITm'UTC du An\igullO nc1l'ucCmllll<llntnlo? dr. !l, ,d, ehe I" ubhllndull l"OI11rcmilu fmui C cimllle ccnl<l cIlI'lllicri. Comro di IlIi EUIllCllC irll'ii} F\~licc di Tcncdo hll cui \"(1. 7, ,I, che SCOll fi~sc i ribdli, II sccondo cpisodio, 'Iuello cui ullude I'IU\Llrw, cbl>c comt I'rot:l~onislu

l\pollonidc, cOIllIl",lurue dellu ClII'ulk'ri,,: ..,.rofl<l <lu AnlillUl10, <'81i. nd con... ,lellLl balllllllill, 1);ls!iJ <bllu l"lrtc dei nclllco, dctcrmimllldol1" lu villOrill l 11'0,"'110 XVI II .10). Sc condo lJiodoro, infuui, Eurncnc :I\'l,'"\'" ~ccho \ln Iuollo I1dalto allll cUI"llcti" 1'-"'11 l':limo dei \'III'ulicri IlCl,'"\'U SCl'nfillu Nl'Otlo!cmo c Crolcm: 1"1. CIII'. 7): Amigono LlWl'Ll o.:cupalo I" 1Ullll monlllOSll SOvttlS1L1nle 111 piUllllfll. I.'l dcfcon" di /\pollonidc I,ri"" Eumcne <lei ,'rU1tu~~io c I" cilwriu di t\nli~ono fI) Sncl'ilOslI: uccisc cn. 8000 lIumini (dei ao.uuu chc Eurncllc uI'I:\'n 1ll\'SSU in cmnpo) c si iml'mlmnl dcllHl~ulllio dei ncmiei. A '1UCSIO cllisodio {u, fONe, ri(cril11Clllu 1'00.I~NO IV 6. I~. Lu dc(cl.iollc di Apollonidc pUlre!>llC l'SScrC sluru (Lll'Orilu daI fullo chc, prirml dclln [,lltl:lg1ill, si slITcbbcro s"ohc trulUlliw (TIl EUllltllc c l\nli~ono (ihid. 6, '9: se ii rifcrimtnto 1: II '1'K'Shl bUlllllllinl. ~9, Ill1<nnc d"llll IOCulIl i: riClmlulU solo dll Phllurco, lJinduro riferiscc dlt EWllcnc, IlUa fiuc <lell'ilwcmo, ~i Itm'UI'u iu CLlPl'lIdociu (XVlllojo." c che 'lui si svolsc III b"llll' ~liu (i"id.. M.

EYMENIU:

6lC11U~OelV n() TOU nOeldou, lt oUap,wv lhlQ~ll<Ioe.

l41

4'te6ywv

b~ n)v ivuvTiuv Mv Toi btwxouOI Ilett(kJ.e, xal uOWV naQu)J,!;a

J ~).{'ev nl TV Tnov ou n)v IlltX'jV ouvtP'J YEvt06m, xaTEUTQutOntbeuoe, t'iJ ouvayuywv (bt) TOU vexQou xul TWV EV xlxw

XWIIWV t ttU(H.iJllam XUto.OX(oo, exauOfv ibl~ Ilh 11YEllva, ibl~ tOU noJJ.ou. xat nOuvbQto. xwoo. ltni){)ev, won xo.l tV 'AvTiyovov OtE(IOV ene).{)vTU Oatlllt;Elv tO ttlcQoo autou xal t~v EUOtOElav. [6] ~Enelta tai ltnOOXEtlal tou 'AvTlYvou neQl.1tEOWV, xal apei:v Q~biw btlvlclll':VQ no),),lc Iltv etOl':()a olUllata, no)J,l)v iii! 6t()andav xal noutov, ex notllWV "[oootwv xal tllaOlwv il{)QOlOlltvoV. i!EIOE lU) XatanljOOtvte wlpedu xal mpQwv ol ov aunp pa(lEi ytvwvm~ nQ; "[~v ljltlYl'V xat liUaXwtEQOL "[; n6.v; unollhuv J(a[ fV XQvov, e.v ~J IllOTU "[oii nOtlloU tu; ~nla r.lXEV, unoofobjlwv tV 'Avtlyovov. (7) 'Enel fi' vnxQu; XUEnv TIV not(ll!nuv MaJ(eova;(~J X(l1111(nwv ev tljllXT41 nUQoVtUlV, ex/!)"euoE f)E(lUnEuouvTU aUTou; xo.t TOi i'nnol Xlov tJlf}uvm;, OTW r'Ub(~elv inl TOU; :to"EJilou;. [81 Auto; b ntlmEl J(Qlpn nQo; TV enl Til; <inooxEu'l; tWV noEII(WV MtvavbQov 61 , J; XIJMjIEVO; UUtou Ijl(),ou yeyovTO xal ouvij60u. <pu!;aoOm nUQUlvwv xnl <ivaXWQljum n'lv mX10njv ex tWV enlQllWV xal tonEtVWV nQ; tl)v eyyil," unwQElOv, 'la111fOV ouonv xui XUXWOEt oux exououv(.... 19) Tou bt MEVVQou lUXU OUIIlf/Qovijoavto "[Ov xivbuvov xul uvaoxtuaOUllhou, xa"[uoxnou; eJU~llnEv EUIU!Vl) I.jlUVEQW; xed nOQjrYl':t)..e foi; OTQUTlIUTCU nlt;eottm xal "[ou; 'l'nou tyxalvouv, J nQoult;wv "[oi; noEllioll;. [101 Twv bt xatuox6nwv nuyyelMvtwv, n nUV1lc:tuOlv MhavbeQ (il]nfO fil], XatunE(peuyw ti; t6nou

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CI 1.fJlO;. "x6eo6m JlQoOJlololIU'!vQ 6 EUIIEVl) nijye tl'lv OfQuttv. X

profin:mdo dclb fuga, si rifugiassc pr<.'Sso i ncmici ma lo calluro e impicc. [4] Mcntrc fuggiva, si giro, prendendo la dirC7.ionc opposla 11 qucUa dcgli inseguilori; SCni' .1 . csscrc visto, passo occanlo o loro e, giunto oe! luogo dove si dava ii caso fosse awenUla la battaglia, si accamp: [5] raccolsc i moni, fccc a pC7.7.i le porte dei villaggi circostnnti, bruci separat:unentc gli ufficiali c i soldati e pai parti, dopo aver devato un IUmulo comune, sicch J\nligono, arriv3lo dopo, amo miro la sua audocia e la sua fcrmczza. [6] Poi, imballutosi nei b:lgagLi di Amigono c pur potendo impadronirsi facilmente di molti uomini libcri, di molti schillVi c ricchczzc, mccohe a seguito di tanto grandi guerre c saccheggi, tcmclte che i suoi lIomini, riempili di bonino c spoglic, diventassero lroppo pcsanti per fuggire c troppo fiacchi per sopportare le pcregrinnioni c illungo periodo, nel '1l1n1e soprnttutto riponeva le sue spcrnn",e di guerra, pensnndo di poter cosi rcspingcre Antigono. [7] Ma poich era proprio difficilc tr:mcnere i Mocedoni 60 da ricchezze a port:lIa di muno, ordin ai soldati di prendersi cura di se stessi, di dare forllggio lli cavalli e, subito dopo, di lllnrd:ll'C contro i nemici. [8] Fmltltnto, egli invinva di nascosto IIn llomo lt Menandro"', incaricato di ctlstodire ii bagnglio dei nemici, li dirgli che, pn.'occupandosi di lui che cm S13to un suo intimo omico.lo esortnva a ftlre buona guardia c a rilirarsi aI piu preslo da luoghi facilmenle accessibiJi c pianeggianli ai piedi ddlc vicine montagnc. zona inlldall:l per la cavallcria c che noo potcva csserc circondataf"z. [9] Mcnandro compresc subilo il pericolo e porto via ii bagaglio; Eumene, allora, inviava apcrtamcntc csplorntori e ordino ai soldati di nrlllarsi e di imbrigliare i cavalli, perch li avrcbbe condoni contro i nemici. [10] Quando gli esplorntori riferirono che Menandro cm assolUlamente imprendibiJe perch si cra rifugialo in luoghi aspri. Eumcnc,

(>O. L" 1"lonl,; dei soltl~li .ti imlludronil1i dd b"lllllllio ll\'\("n~,i .. 1111>"0;\'11 dul (,UIO "h" l'l'~i 11I'~'\'lInO I"'rs<. ii pro",i.. (l)I<IIJORt> XVIII '10, til. . (,1 "1CIl,ItI.tru l,)flll1lldul" cimlllemitll Illcrccll'ITi JclJ'l'Sercilo di ,\ll'SslInJru. '1111111(10 il Tc passO in ,\siu nd ~H II. 11111 ,\.\1 fino ,,11.1 lI10rre ,Id te fll 5111t1l1''' {Ii Lidill, Si IW\'11I'1l a lIabiloniu 'lulludo ,\lesslIlldro 1n",1 nd .l~~ c, in 'ludla o<,"sione, ,di fu ticOIl' f"rrlllllil I,I SIIII:ll'iu di Udill. Nd j~O ~i "ehiero IlTolllllll1enle dllllu putrc di Anlillnuo, sl.>ur. ellrn iu A5ill Minore ,'t1l1 IlIl pie,,,l,, cIJn1ingcnll:, COlllro l'eldl't:11 cd ElIllll:ne mil, II Tri. Imnl(li~", Ilon j:li fu rh....)f'fermllrll III l.idill. ,1S,'lC1l1l1I11I II Cliro. Himllsc uno meuu mJbb". mlnT" di ,\nrif:Ol'o.

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(,~. L'''l';sndio .cmh.... I........ ,,,,JiLil,,: l\nrillUllO "1'WIl OC"UP:IfO \'Qn I'inlct" CS"reilO III Wllu 11t,'tlcmllllllll'lI smtllSllllll" 1.1 piunllnl. 5CT;\,( IJIOIXINO (XVIII '10,6), ,wri?;1I 0011' ("rmuru ,lu l'm.ll'.'w IV 6, I~, sc il riferiml'llIO i: u 'lue"ul 1!llIllll:li:!. I'crch il blll:lIl:lio surc1J[,,, sUlr!> .,,,mrm,, iII IIn luull" (lIcilmclllc IIccc5sibile :lnu cUIullcriu. "dll. <ll!<llc Eul1lcnc "TIl SlNh, in l'"rlC 111" lInn Inlulmcllle pril'llIo II C:lmll dellll dcrc~.i"nc di AIJOllonidc? S<:mbru pi., ",,,dihil,, lo 5llrIl" rIlC("UI1IU {Ii I'uli,nu: Eurnclw c""iil:li" ai ncrniei Iii sor"e Illillre iI hllllUlllio (non \li Sll'OSllIl1i dulla I'illnll"~ ndlu 1.OJ111 rnQIllIIIlN) c i ~\Ioi 5OId~ci, 'c\lenJn ""minell" I,i" U!fcnl<:, si rili ..... uo 11V 8. )1.

EYMENll!

9' 10

[11] AtyEtUL bt, TO MfvltvbQOU tura fIU(ltU(lloUvtQ nQ TV 'Avtlyovov, l(ul TWV Mm(eOvw... lnuLVOvtWV tV EiJJlfVI-l xul 'fluvftQwnOtfQov Lute6tvtwv, tt xul nUloo autU/v uvb(lUl1olouo6ul l(a{ yuvUll(a UiOXVUl naQov, ltpflOUto xa1. lIUQi]xfV, (121 ,,<lU.: txetv6 yelO 'fuval tV 'A'Ytlyovov "OUX UIIlV W 11UXltQtOl xTlb6llevo nU(lilXfV, U' Uutql epeilyovu I)EtW ne(lIOeivm l1ba toouiltu... [10, 1] 'Ex Tomu n/"avJlulVo',1 b EUllfv1') xut unocpeywv E1U!LOe miJ no/"/"ou tWV <rt(lUUWtWV o.ne).t)eiv M , elu; xl\MlleVO UUtWV, elt' t'fHxeoOm 111') POU/"0ltl!VO, i.novu Iltv tO Illq,eoftal, nelovu t tO kav6ltvew Vtu, [2J KutaqlUYwv ' ei NW(lu, XW(llov ~v Ilefto(lltp huxaovlu xa! Kunnubox{u, IIUU I1fvtaxoolwv Utl1twv xu( blUxoo[wv :f)"LtWV, l(<lvnOev uu{h, om tWV 'plwv Mt':i1611oav u'f[tt~vm, to XW(llou t1')v xu/"EnOUltU xui. tij lha(Tll T1')V vltYX1lv ou IfIt(lOVte, nltVTa uOnuoltllEVQ xal 'flO'f(lov'l0d untl1fll~'[V. [JI 'Q b' ~ne).OJv 'Avtlyovo EU; /"oyou UUtOV ~X(I).e1 11(10 til 1tolo(lxlu, 1u.xQlvUto 1toUOU elvm tOU 'Avnyovou 'fIo" xut 11fT' 'Avtlyovov ilYfllOva, wv ' aUT I1(lOno[lu:i IlIlbhu /"fUteoitm Ilet' o:utov' 0llil(lOU bt ntlIl1E~V ~xeuoev, ti xllfl!;e( I)lU >.6ywv autqJ yevtoOm. (4J To ' 'Avny6vou xe/"eovto w X(ldTtOVl /.,ceEiv, ..outva.. elnev "'~IIU"toii l(lldnova VOIII~w, IttXtlL fiv O) mil !;(tpo" XU(ltO,.. [.51 "OIIW bt ntll\jtUvtO m 'Avnyovou tOV lielfIloilv IltoellUiov ei t6 XW(llov. wonfQ ilslwoev EUI1evl, XUttP'j, xa{ l1E(llpa)'6vte IO" l'IOlluOaVlO 'pV.IXW xul oixdw;, Ctte lll) IOI xeX(I'lIltvOI 1toilit xai. o\Jvi{Oel YEYOVOte. (61 Aywv t YfvolltvwV nolv, xat toil EUIIt':voii oux imt(l (lOlpuelu ~1f:11VT1I1~. vou (I'ovov) l(ai 6w.m:w, ua xul tU oUt(landu SWiiVlQ

fingendo di dispincerscnc, allontanava I'esereilo. (11] Menandro lestimonio di cio ad Anligono e i Macedoni lodavnno Eumcnc c si scnlivano pi generosameme disposti nei suai confronli pcrch, pur cs, scndogli possibile rendere schinvi i loro figli c disonornre le loro donne, li nvcva risparmiati c laseiati andare; (12] aliara si dice che Amigona nbbia dCflo:ma qucllo, miei cllri, non li ha lasdati andare perch si prcoccupnva di voi ma perch temcva di inCillennrsi da solo, mcntrc dovcva fuggirc, in cosi grandi ceppi), [10, 1] ln scguilo Eumcne, ehe andava erntndo 6 ' c cercava di 501lrorsi ai nemiei, convinse la m3ggior parte dei soldati ad andar viaM, sio perch si prcQCcupasse di loro sia pcrch non volcva Iraseinnrscli dielro, Iroppo pochi per combatterc troppi pcr sfuggirc all'anenzione dei nemici, (2] Si rifllgio II Nora, una fOrlC7.za ai confine frn Licaonin c C.1pplldocin, con cinqucecmo cavnlieri e duecemo opliti c li, di nuovo, quami degli amici gh chiescro di csscre congcdali, non sopparlando I'asprczza dei luogo e le rislrcllczze dei regime di vitA, tulli IAsci partire frn abhrncci e manifcslAziani di affello. (}] AlIorch Amigona giunse e, prim:1 di dare inizio 11I1'assl.:dio, lo inviravll a coI loquio, Eumcne rispose che mohi crnno gli amici di Anti~ono in grado di slIcecdcrgli ncl cOlllllndo; invecc, a qllclli, in difesll dei qUllli cgli eomhaucva, non sllrchhc rimasta nCSSUllO dopo la SUll mortc; ordino di inviargli osraggi, sc desidcnlva incontrarlo per colloqui. (4] Poich Amigona gH ordino di rivolgcrgli la parola comc ad un superiore, Eumcne disse: non rilengo nessuno superiore a me, finch sono padrone dell3 spadlt. (5] Tutlavia, Antigono invi ii nipotc Tolomco nellll fOrlc7.za, come aVCVl1 chicsto Eumene, che aliara sccse: lIhbraccialisi, si salutarollo con amichcvolc familiarit, daI momento ehc si enlOo a Jungo frcqucmali ed crano divenlnti intimi. (6] Ci furano molti discorsi cd Ellmcnc fecc menzionc non sohanlo dclla propria incolumil c della riappaeificazionc ma chicse anche che gli fos-

6.l' f: Inler~"'SRnlC la llo1i1.ia (omila tlp lJioooru: Eumcnc a,''''''u itllCllliollO:- di ri(uI(i:lrsi ill/\nneni.l per gumlullnurc l'alJo:-an1.a ([ellc IXlpolaziuni I"call (XVIII '11, d. ln I\rml'ni'L SI cm TifulJilllH \ln IlTllppO di CUllpm[oci, dopo lu "iuoria riP'JThIIIL lIu ]lo:-rdiccu ne! .ln (J, 12'1.1; IJIOIJOIUl XXXI l!l. ,); in Amlcniu cl'1l S!Ul" 11wlnw,hl I'erdicca Ncollo, II'11lo. 1"iJcnlcl1\I'l1I~ p~r a({crmarc b s\lpcriotir~ macI.J.m" 14, ,I. QU""li .lali indlLeollo a Tilenere ehc I'Armenia (OS,"C non solo aI di fuori dei eontrollo 1lI111'.,.klll" 1113. ilOIlTaltUllO. orientala in sensu Rnlimau'tlone,

6.1. 1.<1 Jecisionc: Ji KioWi"rc 1't:SCreilo fu )Ll~c:ril"" dai (alto chc: i roolJ:ui ('TRIlIl 1"0' Il{'Ilsi ....1I unirsi aJ AnliROno (D'OIJOllO XVIII ~', c: ,,: GUj)TLSO XIV ~,)),

EV:l.1ENII~

10- II

autlp pefknouoDcu xol ta l'lwQl! noMooOcu f>-'. Dui:IUJ TOU :tUQvtu dXE. TO CPQOVlllUJ xol n)v EUt01.lllov UYUllhou. [7J PAlia li! :ro1.1.ol OUVhQEXOV tWV MUXEl'lvWV. 1bE'iv OtI iotl 'tov E~IEVfl no(tovul ou YQ htQou ).6yo l'1V TOOOUto iv t41 OTeatl{l Itn 'tT'iv tau KQUTEQOU U1.fUtl]V, [81 doa b' o 'Avtlyovo untQ atau. III] n n6&1] J}lcuov. J"f(lWTOV Iltv :tl)y(ltut III) l1(loOlheu flo<v, xo! TOl ll(tOt. eJ}uUt tOU t:mpt(l0llhou. dO b! mie; XE(!ol tOV E'IEVij nE(llflu).wv xul TOV XOv unEQxwv toi OQUcpQOIe;. II).Ie; Ele; tO itucpo).te; nuxudotl]oEN>.
111.1) TOlJ'VUOEY Ittv I'UlQttUX(oue; T NtQo xo1. 'PQOlJQltv XUTU1.I1twv, uvt~tU;tv,61 EUlltv"' bt no).wQxoUIIEVO tyxQOtJ. m XUI(llou yl!ltOvm olTou xul tbwQ (,;(pOOVOV xul .1.u. [xi.] 1.).o (b!) Itllbtv EXOVTU tiJ611tov IIII' ijuopu nQo tOv oitav. EX 'tWv nU(l6vTlIlV IIW XOtEOXEn~(! toi OuvOUaLV UQltv t"'v lcumv. [2] fV Ill!QEl TE nUQUUllPVJV nltvtu tinI. tI)v Utu tQ6.nEtuv. xul tO uuoolnov lll(1,l X6.QlV eXOO\l xcd 'ptOIPQOOV1]V ecpl]VJV. [3] 'Hv bt xul. TO Elbo ilfl. OU nO).fltlX{!J xo! TEt{llllllh<tJ l' n1.wv fOlXW. <i1.M y).cpuQO xol VEOTCel!nl) xol. nv TO OWIIO Il)(lO(lWIICvO w uno TtXVlj UX(llflw lOi 11l!1.Wl. DoullUOTT'iv OUllllETQictv ixouOlv' el:lfiv ' ou bmv. tllll1.O li! xul mOtlvo. w TWV eTClow).wV OUIIJ}M.tlv iodv. 14J 'Enl!i lIt tol OUV uunil TCoIOQXOUllhou l) o'teVOxwQ(u II1.IOTU n{lvtwv ifl1.mtTfv. v olxiUIUOI luxeoi xc.d t6nl!l buo'iv ombtolY 6IS exovTl n)v J'ltQiIIElQOV UVOOTQEtp0llhou. TeocpT'iV ' uYUllv6.UTOU Iliv OlJTOU ).ClI1llavovTa. uQyo'i bt Tal tJ'lOl neompteOvtU. (} I ou 116vov TOv uv OUtwv l1 Tfl unQal;la IIUQmvOlthwv unoUa;m floulttvo. u).. xui TCQO lfIuyilv. d

sero conferm:llc Ic salrapic C rcstilUiro ci chc gli cra slaro don:uo M : i prcscmi furono colti da slUpore e ammiravano la fiCrel.1.a e I'ardire di Eumcne. [7) Imamo, accorrevano molti Macedoni che dcsideravano vedere chi fosse Eumene: gincch. dopo la morte di Cratero, di ncs sun altro si faccvn tanto parbre nc1I'f."SCrdlo. [8) Amigono, temendo per lui, che non subisse qunlche violenza, dapprima. gridando, vie. InVll di avvicinarsi e colpiva con picHe quelli chc si potlavano avanli; infinc. avcndo circondalo con le sue braccia Eumene c respingendo III foUa con i dorifori. II slcmo riusci a poria rio ai sicuro M . [11, I) Subiro dopo Amigono circond di fOrlificmdoni Nom, vi Insd una guarnigionc c parli"7; Eumcne subivll un vigoroso llssedio, Ln forlczzn cm bcn fornita di cercnli, possedevn ucqua in abbondanza c: sulc lllll nulJ'ahro di comrnestibile n condimemi pel' i ccrculi; tut tavia, con quanto avcva a disposizionc, EUlIlcnc cercavu di rendere piacc:vole ii soggiorno ai suoi compngni, [2) accoglicndoli tUHi, a turno, alia suu mensa c dando saporc aI banchctlo comune con una convcrsazionc picna di grazia c di llmrtbilit:L [3] Era gradcvole anchc nell'aspeuo. non somigliando ad un soldaro 10gor:1lo dllUe armi ma e1eganle e giovaniJe. daI fisico agile, come plasmlllo da arle perfclla neUc mcmbra. che I>osscdcvano proporzione mirabile. Non cra un grande aratorc ma si esprimcva in modo scduceme c persuasivo, come si pu rilevare d:iltc sue lenere. [4) Piu di ogni altra cosa. Ia riSlrCItCzza dclluogo clanneggiava i suoi comragni di assedio, chc si aggirnvano in case piccole e in un luogo chc aveva iI perirnelro di due sladi 611 ma riccvev:mo cibo scnza t,:sscrsi al1enari e ne offrivano ai cavalli. che t<.'Slavano inallivi: [5] volendo non sohanto libcmrli dallor. pore che li illanguidiva ii causa dcU'incrzia ma anche - in visla dcUa fuga. se ne capilasse l'occasiol1c - volcndo poler conlarc Sll uomini c

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r,). S.,..nrul" D,OI)OMO lXVIll 4'. 71, Emllmc dlicd( di l."lIlNC a"ollo ,1.,lIe IIcn'~c ch" jolli "nllln ,\1111" r!,"lIh,,; ~'hi"d". iI! ,,1m' Pllro1c. UIlIl riabilit'lziol\c uftidalc ehe unnul1i 1., (~IIId:llnlll" mmt". PWlllllWil1111 CUIllr<> ,Ii Iui dni sol<lllti llIl1cl'"<loni in Eltiuo (I'd, 8, .11, (,{,. Nu"nsl11nt" Di"doru ,,[fermi dll' CUIll<'ll" chicsc pill di qlllluto Illi <'(!Ilscnlissc I" sllll ,il";lzi"",, IXVIII .1', M, tIl1" nUI! (u illlill,hio di AntillOIlQ chc Ilon il\lCrrul'Pc lc lmthlli\'" mil ,J"cise di ,;otlopurrc I" 'lltCSliolle 'll,ltiudizio di 1\ll1iplUr<> (f1lit/. 7). ln se Iluitn .. s.-riw Di",k,ro. cumcnc i,wio 1I11 Amil'"tfO UIlII ambllSCCr;u,lluidllhl (la lcr<Jnimn di Car,lill1J1IiJ. _12. d. t\nch" k' UioIloro scmum ronosC'C'r<: (Iue dislinlc lcltazioni. che si

r"C<lllU in M<I~'c,I(Jlliu in 1"!11l'i dil'crsi II" IIrin1l1 inl'int'l d'l r\lIlill,mo. III Sl'1.l,mlu t],l Eu. c pmlmbilc ch" ~i ~ia rcc<lto iII MIICCtlOllill UIl lInico JolfUPP" di 'l1nhllsdllt"ri. for. Illlll" .lu lImnini sc"hi ri~pctlil'lIl11c"te tI;, AntiJolollo c ,iii EllIlI"Il", (,7 Aruil.l"'lO lusdll Nom c marda comro i slIp"flotiri S"I.lUIKi di l'''rdic(~I, fm i <lll,lli iI (l'Ul"U" Alcetu. Li Sll>llliggc in I'i~idill c Ak<:tll fulU:c " 'Icntl('sso, dul''' I'rdnise" suiei. dllfloi '1l1undo si U"'llrgC ehe sl11 per cnefC C0I1SC'g1l1l10 aI I'incito,.." GIl. I'",~, ",,,nn ,li 400 mel ri.
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cavlllli in un qualche modo allcllnti, [6] assegn ngli uomini una casa (Ia piu grande nella fortezza, qUlItlordici cubiti 1n di lunghezza), dove camminare e ordin di accelernre piao piano iI movimento, [7] Cinse, neUn zona dcl coUo, ciascun cavallo con larghe briglie, appese alIeno: li sollcvava e li lencva sospcsi per mezzo di carrucole, sicch con le zampe postenon gli animali poggiavano a lerra, la shoravano appcna con I'estremil degli zoccoli antenori. [8) GIi scudieri, alloro fianco, eccilavano i cavaUi cosi sospesi con grida e con colpi di frusla cd essi, picni di im e di furore, si slanciavano e scalciavllno con le zampe 1'0sleriori; cercando di appoggiarsi con quelle ameriori sollcv:ue e pereUOIendo i.1 suolo, distcndevllno IUIIO ii corpo, l>crcll"Vano 1110110 sudore c bava: un escrcizio noo malvagia per aequisire vclodt c robustCZZl\ 7Q. [9] Dllvano loro orzo mondo llf(inch lll11stiCllsscro piu vcloccmentc e digerissero meglio.

112,1J wHl111 t Tile; nOhLOQxia X(lVOV haIIPUVO\JOll, 'AVTlyovo uf)v'lxtvm nuvOuvollEVO 'Avt{noTQov v MaxEbovl~ l(ol UTa(lXOm T lfQYllam 71, Kaov6(lou xcd rJO).UlftQXOVTO la<ptQolltvwv, ovbtv n IllXQOV [>.nl~wv, . til yvwI1tj Tt)V ).'lv :tEQlpa).>.IIEvo i,YEllovlav 71 , eflo\Juo TOV EVlltvil <pU,ov ixEIV xal OUVEQYOV flfl T; JtQllEl, (21 dlO nt-ll't'a 'Jt:QWVUILOV" tOl"ltv6tTO TiV EUlltvl!i n(loTdvu (lXOV, V b EVIIEVI) bloQ6woae; e1tt:TQt't'tv f!trlx(livcu mi nokloQxOOlV aVTOv Maxtb6Ol, :CO'tt(lD til\ lXUlTt:Qo;. (} I 'AVTI yovo Iltv y(l qlOOlWOElO vEXEV fv u(lxfi TWV puoJ.twv fl'UII"'l0ltd, TOV 0lJ10V (lXOV eU; tOUTOV wQ)t1~ev' EVlltv') M nQlulv Ilv

[12, I] L'nssedio, ormili, si prolungava; Amigona, inform:llo delta morte di Antipatro in Mnccdonia e dei fauo che ln sitUllzione cm confusn 71 (emno emmti in discordin Cnssandro e Polipcrcomc), nulrendo ora grandi speranzc c aspirando ai com:lIldo SUI>TClTl0 72 , voo leva che Eumene gli fosse amico c eollabornsse alie sue imprese. [2] Eeeo perch, invinto Icronimo 7.1, cereavtl di aeeordarsi COIl Eu mene, proponendogli un giummento; Eumene, dopo averlo corrctlo. lo rimisc aI giudizio dei Macl-doni chc lo asscdiaVllOo, pcreh dedd(:sscro qualc delle due formu!<lzioni fosse pi giusta. [3] Infatti Antigono, fana mcnzione dei re al1'inizio dei giurnmcnto. per pura formalit, ndla parte reslante faceva giurarc su se stCSSO; Eumcne, in-

6<). Cin... (, l1leu1. 1:~.IU:t.i~, eui rk~.rse EUlIIelle per rn~ntentrc in fonn~ i lavplli. i nu('<..nMP 1111' eh ,I" IJ'OI>QMO XVIII 4~, "'I. d'l CA'MShl.1O NI!I'OT'" /;""'1""" ), ,\6 c .111 I'ItO:"lTISO,

70.

Slr,I/~II.,'mllti
1m

IV 7. H. 1'. S"I1.1 morte di I\ruipllll"t> \lllldlll"'l"l<: \ 19) e sul wnOillO scopl'lmo ln Mnccllonill Cnss:II1<!ro e PoJipermllte I'd. l'tH:i"lIl' >I C le mlle. 1" 1Il'ru"ello di renJersi illJipcnJclIle C di lIcquisirc per s illJOlcrc supremo c m

7j. k!Unimo di Canli~ hu cui \"(1. IJ 1I()(11 )), ~mico c coll~bor~lOre di EiJlllcnc, era ~llIto inciulu da Eu"'c"c in /IIucdoni~. prnso I\mil'~lro. pcr SOt101JOrllli I.: colldilioni ddla rc:sa (nl. ta nUla 66). Non I~ppillmo se Icronhno ubbi:1 trOl'nlQ Anlipatro nncom in Cilll. Alillo rilQrno in ,\sin, fll ~1:JI\\'I)<lIrO ,III l\tIlil;ono. eh.: si lroWI'" II Crelopoli di Fri gin, e il\\'iulo 1'1C!<50 EII!1Ienc,llIlutc di IIna pmpO!llll di ~ccordo; AIIlillOIlO Illi promCllel'lI dOlli lIncom mlllllliori di quclli ricc\"\ui iII pll~1l10, IlI1l\ sa1r:lpi\1 lJi Ill'lllldc e ii primo po

lrihuilO.lU lJi",l"w mi AlIli,,""<I. 1" plillUl I~Jhll, dupu b vilf",i:ll~msegui1IlILl Emllell': e prim:1 ddl~ morlc di 1\lIlip~lro (XVIII .1'. 4')1, di I1IU"''', lIl1urdl Amigono ullprc:se delb morle di l\ll1ill~lro (.17.) c )0, I"),

~ln fllll suoi ~lnid (I),OUOMIl XVlll )0, '1')1. l.c I'n'pnsle erlHlo muho (ucorel'oli c IICCO' Illico.II11" le richicsle l'tnetllllll' tllI Eumene nel corso dei eol1oqui scul1isi II NUIll lefr. 10. 6). Diodoro non fp mcm-iulIc ddJ'epi~odio ,kl J;iurJmeruo.

85'
ivtYQ~IE l'oi:~ QXOIS

EYMENm:

12 - 13

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oux 'Avny6vIp 110\'0'1 euvoljoElV 0'01)' fXeiVI!! TOV aUT6v XftQ6v r.liEIV

xol <ro.ov. ).),O: xal O)..UIUttbl >tul 'toiC; !ktOlf!OlV. [4J 'OU... l)UtUlOttQWV qJUvtvTWV. ot Muxf'.bbVE TUi/O' Qx(ouvu tOv EUIIEVj} TI)V 1I:O).IO(lX(UV e).uouv" xuj 71(16; TOV 'Avfiyovov nioTeHov. 1tW xal mh u1I:0641 tiil EUIlEvei TOV Qxov. U;] 'E... TOTtjl 6' EVIII!Vl); oou; tiX!:v v NWQoL TWV Kl11f1tCIOUv lllQou l'[[1)lbou. )..uIIPVWV i'Jt1tOU xnl il1tO~YlU xal OX1]Vc'.U; lwQ TG.lY xOlutolltvwv, >tul (1\)Viht !lilV OT(lunWTWV OOl bluonaQ/!vu (m Til IpuyilS fn).uvWVtO xoT T~V XlQuv, [6J won ItE(l1 UlJT('.lv itlTU:iS (Y(l! 'ttlJV XIlwv noi:ovm yevtoOcu. 111:0' wv e;eMou ftpuyev. QOw
(PO~IIOEl
tV 'Avllyovov. L71 Ou Y'IQ 116vov tKlivov !KU.EUOE l'IoMOQKfiv uuOu; 1'lfl'ltfIXluuvtu, &).). Kui Toi; MUKfb6u1 1'IIK(I(ill, ltVtiYQU'ljlf, f!;UlltvoU; TOU (lKOU T~V bl6Q6wOlV.

vccc, registr ncl gillramentO, ai primo POSto, Olimpiade 14 con ire, poi giumva chc snrebbc SI:110 fedclc c che avrebbc aVUlO gli slcssi mnici e ncmici non solo rispcno ad Amigono m:1 anche rispcuo ad Olimpiade e ai rc. [4] Poiche quesla formulazionc scmhr piu giusla o i Maccdoni la feccro giumrc ad EUlllcnc c lo libcrarono n dall'asscdia; inviavano ii leSlO ad Amigona, affinch :mche lui rendesse ad Ellmenc lo slesso giummcnto. [5] Nel fnulcmpo, EUlllellC rcsti(Uiva (Utti gli oscaggi dei Cllppadoci, chc :lveva li Nom, ricevendo caval1i, bcscie da somn, tcnde da coloro che erano venuli a pl"enderli; mecoglieva HllIi i soldali cite, dispcrsisi clopo la fuga, crrnv:lllo !lcl pacsc, [61 si da riunire imorno a s poco Illeno di mille cavalicri con i quali si hmci in fuga, temendo u ragionc Antigono; [7] ii quale o infuui, non solo ordin di riprenderc I'asscdio, costruendo llIu intorno una fortificazione, ma illvi anche un'uspra Ictleru di rispost:l ai Mncc doni, che avcvano aCCCllalo la correzione dei giurarnellto.
O

lU, I] 4ll!yovn ' EVlll!VEi yQallllUfCl XOllit;,&lt ;roQu tWV ev Mux&ovil;l tl)v Avnyvou tolx6twv ClU!;lIOlV. 'O),UIIIl"IO; Ilev nOQoKu),OOll; eOvm tO A).l!l;.vQou l'IUllov nUQoupEiv Kul tQcp&IV lO; flll(\OU).l!UlleVov, (2] l"Io).u1'IQxovto; 6t Kol (11lln1l0U tO l1uOl).w; Kf).ImVtWV 'AvnYvt\1 nO).Elteiv, ti]; i:v KWUr&OK[~t &u vallew; {lQXovw, Kul rwv h KOUlV&Olo; 7(, X(llllLlltcoV 1tf,VTOXOlO IU~v t{t).ovm ),ul1l!iv "to; tl)V twV tb!wv hwv(lttwmv, "I; b! tOV n).[

fl3, l] Ad Eumcne o in fuga, consegn:lta una lellcra, inviala da coloro che, in Mllccdonia, temcvllno I'accrcscimellto di potcnzn di Antigollo: Olimpi:ldc lo csortava a vc:nire in Mllcedonia per prendere in cllscodill iI h:lInbino di Alessnndro c :II1CV:lrlO, dalmolllelllo che gli si tcndevllno insidie; [2] Poliperconte c: iI re Filippo gli emlinavano di portar guerm ad Anligono alia Cesta dellc cruppe preSellli in CapP:ldocia, di prendere cinqueccnto lalcmi (.l:lllesoro di Cuin,b il', :1 tilOlo di riSlrcimenlO pcrsollllle, e di disl>orrc dei tesuro a suo piacimclllo

N. Sorp'C'fldc la mcn~H"'c di Oliml'i:Kk Y1InlO :I quella Jd J"c re. II 1',,:c('(ICf1I(: irl11l1('(li~lo. eui,.j !mo fan: ofeornt."c", i: rafll"~llaIO da1r:lOrJ" .li To"a"'Kli..., ("lI. I" Tlola >d: il1 quc1b OC(",t\.ionc r'IS~.:ml.lca dci M:K<:doni orolKJbb.: ...1 Amipallo b IlUc!;\

....-i re,.-)"" ("",,",, Ira)fcOli in Mxcdoni... Olimpillk .. ra in nilio in EI,iro; !iCCurul.. Diu'''''''. ii prilnn ,mo ,n l'oIil"("feOlllC (u di ,khbma,l" iII p;iloa. Ilcrc11 ~i oc.ul''''St' ,1.-1 piee..l.. ,\k;o'Klro IXVIIl 49, 4). nln.' oM'K' ndla la"b eSUlC .\'9. L. nnlili" i: dala Ima second" "oh" d.I)IOOOMO (,bM.)7. ,I, dopo a,'cr lraS("rillu 1...liu" dI<' ahhal'

I.)'l'l"..

l....a i "'j:i'ni oli~r(hki. iSlinoiti da I\mil,alrtl a e(lnd.. sion~ ddla }lllem' Ji Lumiu... risu hili,'s le dern'>em1.ic n.-ll(' dll. }lrcrhe (,/mi., ,iiI. TI,le edillo si dl'I~. iII 1:"lere. ndl'in"cml' \19/11. Tnrni:nno a l'hu:m:o. La menliunc di Olin'l.iade nd l:iunlln.,110 I'ulrellhe CSM're \ln ertu.c: lIl'" unricil'''lione di (uui chc "Cll}l""0 U COIlOSCen/.l' di EIIlIlcnc d"p" ehc e~li si i: Illl"'llunmo dll Nom (Illi }liun}l""n lellere d" Polil'ereOIHe C ,III OlilHpilldc. <:IIC I" ~"rreei1:lIlo II ,d,icnm;i III Imu Iilll1cn: ,tI. I), , e DIOl)(JKO XVIII n, \.~II. \l. Mil. (ors<:, il <1a[U I'lullITehco ~i IlIlO ,ml.-:rrc. lerollimn tli CII.dia"11I Sllllo i'lI'i"IO.tI Eoullcn" ...lnt<: amha.~ia[m(' in ,\Iacffionill htI. le note (,(, e 1\): non 5:lPlliamo se "i jeiunsc quando "mil'auu era ~n>ra "i,'o: in oJl:ni CIlSO. lu IIM"I" di '\lllill:lllO blocco ['"crortl" ...1 i:.

'luindi. I'robabilc ehc Icmnilllo ~i3 "1110 1>1....,.,1" IIlk Ilrilll(" (~,i tkIl;n"~nlO di l'oIip..... C'lrIlc. Se ii ochi~nl<l di Olimlfllt(k (II ii prinM' u (rJ i l'rimi !,I'O\.......JilllCf1li prcsi (o m.Ji. I:llil d:a PoIill("feOlllc, 1''I'l'nimo polrc:l>be: o.scnl\: ~llIlo in(OI111I1[O (c, "",~ino. ill('llriC-J'o tli lI.....iu..., i !,omi conlalli mn EIIIIIClI(". ulIlI mil" rilonulO pr''S~1 <Ii lui?!. 1\1111 lucc ,Ii que ~a IIIOlCSi ~i }liu)tilichcrcbbe 1:1 nehi",[u <Ii Eu"'cllc elle ii }liuralllemu (OSM: 1".'Sllllu nd n"me ,ld ..., c di Olillll,iu<le. 7). (.onconllllltl i dllti ("mili <III Uioo.llIrtI o.: .11, Comdio N"p"lc. Set. ..,mlo "'''Ix'le. ~J" l'rilll:ll'cm si a\,\,idnllvl''', qu;mdo I::U"'''II'' "i )I'llm~5e :rll'lI~,;(.di" (/;",",.""), iI. s.,. ",,,do Diodoro I'lIss"dio ,1m" lIn 11111I0 (XVIII 5j. ~). Lu bn11uldiu di Orcinil' 1'\'\"Cllllc 1Il1'ini1.io ddb l,ri""l\'''TII J19: simno.I"n'l"'" ndl" primal'cm .\,11. 1('. ClIind" cru in Cilidll. lllooro h'i dqlO>ilulu l'",,..ni,a. rors<:, tlu SU)Y: 1\n1ij:CI,e, i1 .ul"'IM) ddla Susillnll hJ. Ia Ilt'la 78), .. ra sl"lo. in(lIl1;' ineariC1l1o.lel MI" 111I$POl"IO (/\M' III"'l'I01. Fe.'rlliJ' ,)6 I: 9, \111.

EVMENIU:

'3

ILOV n600L poeTm XQilo(}m77. 1.31 neQtll~ TOTWV xal 'AvTL)'hl!l xal TeUTUllljI Toi; TWV Q)'uQaonlllwv 7H 11)'OUlltvoU; [)'e)'QU<jlelOav.

141

'Enel b~ ),af}6v'I"l! exeivol TO )'QUIIIIUTa Ttj) Iltv )'1jI ljllovOQW1lW

ebt;ovTO TOV EUllevij, IPOOVOU b~ xot qIlOVIX(O eq>OlVOVTO IleoTol. beuTl!Qeelv :1O;IOUVn XelV~I, T6v Iltv <jl06vov EUlleV"; OeQu. 1leUI! Tii) Ta X(1)II01O II" Aapeiv 7'J, W; oulltv lle611evo;, Toi; t qllovlx(m; xal qllaQxim; OUTWV, Ililf" iJ)'Eio601 buvallholv IU)O' iineoftol POUOllhwv, tnllye beIOlOOIIIOV(UV. [5J ~Eql"'l )'Q 'AU:;ov. bQov ailTCil xcu TOU nvous rpoVijVOI xol lleil;o( TIVO OIU1V"V XOTl!UXtuOOlltvllv fktOllxWS xai. f)Q6vov E.V aurfi xlillfVOV, 161 eh' eln[iv w tVTa(}o ouvebQf:OUOlV OIiToi; xa{ XQ11l10Tll;ouOlV aUTOS n:aQt:OTaL xa{ OUV[qJU'iIUOl POU),'jS u nOIjS xol nQU;Ew (lxojltvOl un' uUTou 80,171 TauTa {ly.blw fn:elOe T6v 'AVTI)'tv11 xa[ t6v TetUll0V, Ot' [xlivwv fktbl~flV (kIUOIltvWV nQo UUTV, OT' UUTO lwv in{ OU(lUlS i!tt(lwv b(luoftUL.

181

Kal tLfttvTE OTW oXl1vl)V JluOlIXt)V xal

6Q6vuv 'Ae;vbQIJI xUTanEq;ll1lLollt:VOv, exfi OUVE1TOQf:tJOVTO fk>ueu6IIEVOL nEQI tWV Iley(Otwv. 191 'Enli b nQotouOLV autO; [i TI)V uvw XW(lUV

O !leuxtoto

Ileta. tWV wv OUT(lanwv Un:i\VTljOf: cpo.o WV

xol OUvl!lld;aVTo tltS buvulleu;, ntlftn IU!v nwv xut ),Oltlt(l6TljTL lta(lclOxeui,s l!nt(l(lwouv TOU MOXEbvuSfll, (10] aUTOI ' o.vlt)'wyot

per la guerra". (3] ln mcrito a ci nvev:mo scritto nd Antigene c n Tculllmo, chc comandavano gli :lrgir:lspidi7~. [4] Poich qucUi, chc avcvano riccvuto la Ictlcra, accolsero Eumenc coo apparcntc cort<.-sia ma lasciavaoo lr:lsparire invidia c gelosia, disdegnando di essere alui secondi, Eumene nc blandivn I'invidia Ilon prendendo danaro 7', come se non ne avesse bisogno; utilizz la superstizionc contro la smani:l di cont<.'Sll e di comando di chi n cra cap:lce di comandare n voleva seguirlo. [5] Disse chc gli era apparso in sogno AJess:lndro, chc gLi aveva mostrato una tcnd:l rcgalmentc adorna, ai cui interno si trovnva un trono; [6] Alessandro gli llvcvn delto chc li s:lrcbbe st:lIO ai loro fianco, quando vi si fosseTO riuniti c avesscro discusso, c che llvrcbbc coUabomlo ad ogoi delibcrozionc cd nzionc inll11prcsa nd suo nome HO [7] Di d convinsc Cncilmente Antigene e Temamo, poich n quelli volcvano rccnrsi da lui n lui ritcncva conveniente csscrc vislo presso Ic porle altrui. [8] Avendo, dunque, innalzato una lenda regale e un trono dedicaro lld Alessnndro, Ii si riunivano per deliberare sullc questioni piu importanli [9] Mentre aVan7.llVano verso I'interno dei paese, si Cecc loro incontro Pcucesta, un mnico di Eumcne, con gli ahri salrapi: unirono gli cserciti c mCforzarono iI coraggio dei Maccdoni con la gran quanlit di armi e lo splenclorc dell'armaO)ent0 81 ; [tO] essi che, dapo la

77. Anchc DiO<.loro rifcriscc iI romcnnlO Jdle Jue leue'e, in"i~lc tKl Enlncnc. I'er qnd d,c rigllnrd~ I~ ICllc"'~ Krill~ d~ Oliml'i~Jc. ii rorunlUlo non rorrislKmJc: sunoo Diodoro. infaui. OliUll'iadc d,i('(b'~ ~iUlO lK::r i re c ronsilllio ~J Eurnene, se fos!l'e llrl" ferihik l>ct lei rcslnre in El'iroo ~ccell~rc l'ir1\'ilO .Ii l'oIipcrronle e lom~rc in MlIc<''lIoni~. E"lnClle tc u",c!'''c 1)(0l11~mcn.e risposlO. promellnlJole iI suo "PllOAAio <-'li oml~IllJul" ~ fcslarc iII El,iro fino llll~ cOllclusione Jdl~ "ucrm (XVIII )8. 2'41. II C'Ontenu!U delI" Icw:,~ .li 1'"lil'crcmllC rifcrilo d~ lJiodoro non C'On un llniro rncromo rn~ in duc hlOlLhi ,li~1i"li. pur se suecosi\;. Polil>crcontc propooc nd Eurncnc di ,"cnire in M~c('(loni~ c "~~"'''ere. in~icll1c <'Ou lui, J~ 1Ulda dd rc (queslll s~rcbbc lla1n. scronoo JlIUl,1rro. ln pro 1>l:l$t" di Olinl]lindc nd Eult1cncl. opl"1rc di rnl~rc in l\sin per rombRllerc rol1lro Ami 1:0110. (iii rc:;tiluiVll !tI ~all'lllJi~ c 1I1llc le ~uc l,rrl"OlL,nil'e (ibid.. )7. ,l'I!. LJalR nOli1.i" dei I"ini~i" dei ""ol'U 'lIlU". Di..dur<l Rlllliul111C rmoli l':,rlirolnri (gli s1cssi fomili dn Phuurrol s,,1 O;llI11enU!l' llell~ lel1em di P"lil'ercl1ll1C, l'recislllnlo chI' lld Emnene rironosciulU ii ,iwlll ,li 'U"lel.l" co" pi<'ni 1'1l1cri sull'i1l1eru A~ia W"il., )8. d. ~. "PI'1U1l0. (jUCSlO li1010 chI' lellillinll' Eumenc " corulurre 1" gucrm c("In"" Amigo11o ~ nome dei rI'. Cio, prob:,. hill1lenle. ~ignifica chI' I\nlillllno cm Sll110 I'ril'lUo dcllilOlo di Sln'ICllo. confcrilO/lli II Tri p"mdiSll (...I. ln rull" )1). 711. L" 1'''1(11" "rllimspitii .'illnili\" .,scu,li di arllcntn,,; iI cur]Xl cril {mmuln <ln lrenl" ..cleTlmi ddl'<.,;erdw di AI.";lllmlw. s<'{~'rllln I\rri~"n. i pi," ribdli I"'J i M~,ceI(}ni

(FG,I/flt 1)6 }8); asi ~\c,~"u un'<1~ cornpre>lll f.. i ilC$S~llla c i sellanl~ Il"ni (nr. 16.7). Aruigene ena slalo '/CSiI:IlUlO" Trip~r'Jtliso s~lmllO ddb Susian~ (D,ol)o~o XVIII }'). 6; AUlAso, FC;,I liJ' 1)6 I-' '). ,1)) c Il"<-"\,'>I ri~'ulO iI ImpilO .Ii trllSI'0rlare illeroro di Susa (il Cuinda? ,d. IA nOl~ 761. ('\'iJenl<1tlente in ,'i~l~ di ,m lflliferilll<-'rl1n i n MlKe<lo ni~. II I'1ll'coolo di Di()(loro sUAAcrisce d,c TeUlllmo a\'C1!1'e l1nn "osi~i(Mle sulMlnli n A1l1 ri Sl>cllO ~d Alllij,Lcrn:. 7\1. Eumene mM' prcsc d~l1uro l>cr se mil ulifi1."l.O Ic rkche1.Zc .li Cuinda l>cr urruularc mcrcenuri; pi"" Ji 10.000 fllllli c ~OOO e~\~lieri. cui ""1lI1I1 ~ll"iurlli i JOOO 'Ir8i....spidi e llli uomilli l~," <~,i EUl11cne erll ("AAilO dlll1" C~lll'lld()c:i~; I'i di ~ooo f"rui e '00 cIII'lllicri (1)'000110 XVIII e j: 6,. ,1,)1. 80. L'cl'isot1iu ~ ruC,uruulO ,on m"AAlor, dU\'i1.i~ di [lut1imlllri d'l l)IODOIIO (XVIII 60, ,1.61, j): 1"1.. lInche, NIII~)l'",l;"lIm"I'r 7 c POl.lmm IV II. '1. 8,. I'IUl"rco "bburlll"n~!t1 n"rm~iolle .ICll"IlJi"I". ~clluilllji"o II 'lUCSlo lllmnenln. e 1msllor1L1 illcllorc "Illi ini1.i ddl'CSHIlC jI611'im'olllw <~"l llli "rllimspidi em m'venu1n ndl'CS1;'lc j III). ln ques", l'eri()(lo Emllenc ~i cru prim" lr~llcnUlo ln "cnida. pcrc], "l). b'~ ({)~lnJire unn fiol1". Mil. "di' <";l"le dei 317. Alllill<HlO sWlllillJll: sull'E1l<"SponlU Clil<l. lnmrni....lllio <Ii Poliperconlc, e si dirille cOl1lro Eurn~ne '0.000 f"rui c 4000 c~"lllicri. Eurncnc si ri1ir~ nell'imem" (kll'Asiu e S,'CrIlll vidnn Il~hilonill: t\millono pll~S:l

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(14, IJ Ou III)V lIn: oi MaxEbVfC; clbdo Ilh OOlI !qlOelQOVtO 11QO tOU blboVfUt; xul tOc; excivwv 6Qo iOfQO;UlUOV, bO(lulpo(lOUllhwv lwi OtQUtIIYIWVlWV \21 bel ' 'Avt!yovo utitoie; nU(I' EOIQUfOlttwOf!. Iletlt noH~t; buv~tllf.Wt; xet! ln 1'l:(IYllmu (llVOV ouxl) epwvl)v eplvw tOV ),lj{hvv exm otl'Otlly6v, 116vov ol Clf(laTI!UOIIEVOl fCll EUllEVeL ItQOOElXOV. Hn xul nv l!lQiIV\l xal fQucpil Ilr.yWV Exdvhlv eXClom EvHIWXE xal tW(lElXEV aulv OIW11il TI)v

morte di Alcssrmdro, crono divcntati sregolati per ii [roppo pOlerc c fiacchi per ii modo di vivere c che avcvano riunito in s orgoglio da Iiranno. nutrilO di oslenlazione barbarica, non si sopportav:mo reei procmncllle e non nndavano d'accordo; [t I] adulando sfrcnnramcnle i Maccdoni e sdal:lcqwmdo in banchclli e sacrifici, in breve lempo trrtsformarono ii campo nella locanda dclla dissolulezza fcstaiola c ['cscreito in una lllass.1 popobre lusingalrt alia maniem dei demagoghi, come nellc dClllocrnzic, in vist;, dcllll sedta dei e0Jl1andnnti~2. [J2] EUlllene, llccortosi che quclli si disprczzav'll1o I'un I'altru mil lo temevano cd erano in altesa di una occnsionc per ucciderlo, addussc come prelesto di avcre bisogno di d:mnro e si fcce presltue mohi laIcmi da qucUi che piu lo odiavano, af6nch sia gli fosseTO fedeH si... lo risparminsscro. csscndo in ansia per i loro crediti, (l)] Sicch ac cadde chc la ricche7.7.3 altrui fossc per Eumenc la sentinel1a dclla sua pcrsonn e che. mentre gli ahri p"gavano per la propria salvc7.7..'1, egli solo si procurosse I'incolumil dai riccvere"'.

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ou

(14, I] TUllavia i Macedoni, non essendo in pericolo, si Iasciavano corrompere da quelli ehe li ricoprivnno di doni c rcndc:.:vntlo omaAAio alie porte di chi si circondava di guardie dei corpo c aspir:lva ai coo mando; [2] allorch Amigono si nccampo vieino n loro con un tlLuneroso esereito e la situazionc, quasi levando la slla voce, rechlmavil un vero gcnerale. non solo obbedivano ad Eumene i soldati llln :mche luui lluci pCTSOn:lggi, gmndi quando ViVCV:lllO nella p.lce c ncllusso, si misero n disposizione e accellavano scnza prolcslc di difcnderc ii

rim"cm" in M"""1I1"t:uni:L t\lrini>io t1cll"IJrill1~'"l'r~ J'6, 1':1.111'1,..'11" .11111 ~ '"' OflCTK"n: r~lk"~lw, Ji Sck'\K<I, ~~lr~110 di Ibbi\onia. ehc J.i 5Chicl'll ~'Ull Anligunu. c..lfl\'OC"~ ~ 51.15:' i s.otr~I,i .kllt- '..,llfll\lic ~llll<.'f"'n cd <: ronunalO, IlCrdJi, i loro ncrcili .. 19" riuni.i. ln. {"ui. ~-..i :1\""".1110 ~" ..u nfiull l'illmc. utr~l'0 ,Ii Mt'tIi .., ehe ~,.C'\~~ manirOHlll ~lllbi7.iollj CSllan~iollisli..-hco: d'l. tIl'l",I~ ""mfill~, ~i cr~ riru~i:110 l'fCliiO Sck...co. II c..m~ndn c1cogli cscrciti o:r~ ~lalll aflidal" ~ Pe'\.cota. U'I'lIIXI di I'Cl'$ill. I Iflll,i, ch~ a\'cUllll c..lbbor;uo C~"I I'cU."l:l, o:mll": 11~1",Ic!l1o, Salr~pO lli CllruH,nia; Sibirliu. salr~I"llli I\rucosi~; I\n ,lwh:.1.O cr:l sl:llo iu\i:uu da Ossiurle, s~lr~p'o ,li I':lroll,mis:ldc: Sll'slllltlr", Ulr.ll'" di Ari:l: Eml:uno cm ltiu1l1" dllll'lndio ~1m 1'0 clef:lllli: t'cscreilo l"onlUl'a in lUlU' pi" ,li 18.700 f:ll1ti c .,600 O:lIl'ulieri: "'" 81i uflluil1i (li l'.ull1enc (I ).000 fUl1li c \ \00 ,a'"lIlie.i) fllnnlll'lll1o UI1 cscreilo lcmihile per Amill"nfl ehe, p~r1ilO eOIl ~O,O(IO fluui c ,,;11';,1. lieri. proccde ue! un nu,,'" arrllOllll11el1lO c Oldenc "omini da SdclIl"U c l'ilullC, 'h, 1\1 ,li 1.1 ddl'inIOU~~i"lIe l1I"rl.li,ti.:a, a(j"IlUl:l {Iui dll 1'11llIlr("O. C f"rM: ,Ia riml1" sccrc in (Iuesto ",.isexlio I'inc''''tw di S,ua. Qui Enmcnc :l1C\1l COn"lJl'ttlU i .alto!'i \~tlll. riosi su l>ilonc. Si s,olsc UI':I lbSl.'fTlhlt"~ ge'\lemle - ~eri\"l' l>ioJoro - c Sl.:"I'l'i'" Ia cnn

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EYMENHI:

'4

of}eiollv qluaTtOVttl tl'J.;IV, 13] Klll yl'J.!) tOI neQI TV IlUOlT[YQlV l'lOTUJIV el'llxmQl1ouvTU blUfSulvElV TV 'AV'flyovov oi IU~v Oll'IUQU. qluUTtOVU ou' jjof}ovto. 116vo" ' EUllevl) l'lt!!m1]. Kal ouvl'J.1jJu llaXlIV l'loov flh Katt!!puI! xal vex{lwv tvt!!l'lkllOI! t eiOQov. f:alJe t tl!tQClxlOXIlou UiXllUkwtoulW, [41 Ma1.lOTU ' oi MaxE6vI! neQl n)v oUllfloav uQQwotluv uUt(P XClTUtpUVEU; eytvovto tOV Ilh ou tonv kUII7lQW" xal nav1]yuQitElv. Qxnv bt xal noE11l!lV UVUtV llYOllEVOI 116vov lixeivov. LSJ '0 Ittv yQ IlEUX!OTU liv tfl lleQo(l >..allJtQw UUTOU on6ou xal xaT' vQa laov iEQEiov eU; Ouolav. ljJ..nltl!V eivulllt!!ytctto' 161 6AlyuU; OTEQOV lUI!QClI TWV OTQanWtwv enl tOV" nOMlllou pattvtwv. hvxavev EUIlEVI) EX v6(01) nv tl'lIO<p<lOU h 'flO(ldtp xOlutlll!Vo iw to/ OT(lanilllUTo v llouX[\I bu'.t T ciy(lul'lvla~), 17111lXQV bt llQOEOOuOtv aUToi cpvw 6cpou Ttvlt iJnEQpovn EllpVTJOav oi l'tOUfUOt (xal) xatupa(voVTl Et T l'lE(OV. (aI 'O ouv ar TI! TWV XQuowv l'lkwv auyal nQ6 TV ~MOV f;!ulnlluv cil'l tWV K"WV. Toii Uy1UIUTO h T6;EI nOQEuolltvoU. xal TWV OII"{wV mu" l'lQyou vw xal Ta" lTOQIfIQU Eiov, Ol'IEQ ~v aUTOi x60llo; fi 116X1lv UYOIIt!!vOI. E1tIOTl0aVTI!" oi n(lwTOl T~V nOQdav iP6wv EUllEvil Kakfiv atOi (91 ou yitQ (IV n(lOl!kOliv

1:4. I\\'\'i~mlo lu lIUO\w~ c:urnlJ~gn~ di jtucrrll (lInno J ,6). I\migo..u giungc II ILbilolli~ c $i llCl'lll"(!;' cun Sd"Itc'U. Eumcllc $i <Iirijtc \'CDO ii 'liltri: IXlnc SI..'1Ilindle: lungo rim"l"() rorso .leI fi"'"t:. llullc 5tl1g"mi "I mare:. EumellC t: l\mijtt:llC richit:tlonll '0.000 urci...ri li P""Ct'$la, iI qUIlIe: IIUPI)rim~ 1101) aCI'cUa, irril:<IO per iI f~IIo di 1I0ll es.crc .t"IO ,,"Iro COlnmlll~nte: SUIlTcmo: pui. ril1"llclltlu sul (alio c"e: um, I'illori" di Alllif(Onn I.. u\'rchh" .bnn"'AAi~ltl. (omi.cc /IIi uumini ricl1iesrt tl)'Ul>tJIIO XIX '7). La IM.lcmil'lt IIi I'IUlurl"o~. dumlue. rivuh" c.mlm Pcucnlu sul quale. ""che nd Sl.."jtUilO ticl 1"'....... ltIlO. 'ltM' munchc. nmllu O!i,cl'\lI1.ioni crili..hc (vd. il Sl.."guil".Ie1 Cal'ilO!O c unchc 1,. 7'9 e ,6.9). Allti/l"IlIl, intulllo. /liunltc II SU'il c comilluu 11<1 UI'IIJ12l1rc l'l>llll'O il ncmico; ller colp~ .lei It"ltl ..,,1.10 l'r<feri,cc \'i;lAAillre di !Mltlc t III .lllgiollc dellu (1)Slclluziotl''' dd Clllle. fine K'It'Ul Jl(,: I)l()llOHO XIX ,II, JI. ()uunJ" lliunge III liume: Copnncs. d.. cide di ,ntnll"cu"rlo. II /lmnc Cupru!es "olll1uil'll nel I'llsitillri H.! unll di~t:<Il~U <Ii cim, oHanlll slllJi ,llll cump" di Eu 'l1enc .-hc. i"forrlulto, wqlfen.lc Itli uomini Ji Alllig"nu e: nc (II J.;rlln slmlte (ihM. ,II). Lu hllUUltliu, .....'QlI{lo l)iotloro, non si smlltc sul l'usili"ri (Plu!lIrco) 11m sul Copn'lcs. I'llrc I'refcrihilc ii dll'o t1iodorro, pc!eh ii me'"<JIltu di Dimlut" i: moiro ll ...uultli:no: III C0111rll. dn, in qu ...sti CHllilOli I'lutlltro upp"rc sommnriu c ilH";CUI"'~lV: (orse:. Plufl,rco ~ SI'UO IrllttO ill ctrore: dullll IlQtizi:l (n:m,d eh" EUllle:nc "'......U di~pO.lV scminclle: Iunlto lutlo iI fiUll1e liWi. H). D"!,,, lu SI-"<mtitln, Amiltono si Irusferiscc in l\kJiu, i uUl'l'i e jtli slmlej.(hi eon EUnl ...nc st>tlt, dil'i~i: EUl1Iclle: e: Anlij.(~tlc \"()glionn rilurn~re in I\sia Minor...: i slllmpi delJc

posto loro assegnato. {J] Pcr t."Scmpio: nei pressi dei fillme Pasitigri g altri comandami, che erano di gunrdia, non si nccorgcvano chc Antigono lenla...a di aurn...ersnrlo; soltanto Eumc.nc gli oppose rcsiSlcnza e, attaccala b:maglio, abbotl mohi nemici, riem pi ln corrente di cada...eri, prese quauromila prigionieri/lol. [4] Ma, soprattullO in occasione di una malauia che lo a"'cva colpilo, i Macf..-doni dimoslrarono di ritcnere gli llltri comllndanri capnei di imbandire splendidi bancheui e di organizzare resle, solo Eumene capacc di escrcilarc iI comando e dirigere la guerrn. [5] Per f.."Sempio, Peuccsla, che in Persia a...e...a imbandilo per loro uno splcndido boncheHo e. dislribuilo a ciascuno una vittimll per ii sacrificio, spera...a cosi di conseguire la massima polenza.; [6] ma, pochi giorni dopo, a..,anzando i soldati con tro i nemici, capitaya che Eumcnc, colpito da una pcricolosa maiauia, fosse. lrasponato in leuiga.lontano dall'escreito, per "posare tranquillamente essendo aftlillo dn insonnia"'. [7] Si erano spinti poco in avanti quando, all'improwiso, apparvero i ncmici, che a..,cvano superalo alcune coUine e Sla...ano sccndendo nclla pia.nura. [8] Non ap pena lo splendore dclle ormi doralc rifulsc dall'alto aI sole (I'escrcito marcia....a in ordine di batlaglia) e yidero le torri in alto sugli animali c le porpore (illoro ornamento quando crono condoui in battaglia), i primi bloccarono la mnrcia e gridn...ano di chiamare in loro aiuto Eumcnc, [9] giacch non a...rcbbcro ripr<.'SO lld a..,nnzarc se non sono ii

si (1)110111(0110. Prevul" 'llle~I'lIhimu IIl'initlllc <"<I <"'5.i ~i JirigOllo u Pcr $CllOIi. CUllilule <kltll Pe:rsill. do...e: l'e:lIcnlu olfrc IIn "1l1ll1t>S<) 5uerilid.. ugli Ji. uJ ,\Il"'5sunJro c u I'iHpllO. PCUCQIU ,i lIcqllislll gnlll nOlll" I'rCSSl' i .. ,Id~li t:tl EUllIl1IC. 1<'1I1cnJ.., III su~ pOllolarit. (lIhbric:u II11U fM1511 I... uent. chc gli 5urcbbc 5tUIll invilllll J~ Oromc, Sll' In'110 di Amleoiu. e ndl~ quul... c'~ ,criu" ehc ()/impiu<k ha C'lIISCRuilO \ln sulJo ron nollo sulI~ Macc:<lonill e: che PlllillCrcomc r Il""'l,nll ill A)ill. p'"r combullcre: ronll"() Anli f(Ono, c si n01/1I Ria in Cuppadoda. Al'pmu '[UC'SIU (fu],u) nutiziu. i llt11Ju!i IOrn~tlO utl l,scre: f~l'orevoli ud Eum ...ne:. che: si rillPPlldlil'U l'''''l Pcuc~sla c ch;'"<lc d~1tum IIi SUlrupi ller lencrli ICR"li (l'el'isodi" i: SIUlU gi. l1tel"<)n11llO tlll Plulurco u lJ. U'IJ), Scmcmlo che AtlIilt0tlQ i: in mllrda dull" M"'lliu VCDtllu l'crsin, ElIm~nc d....itlc di llffromurlo c jtli si (u iuwml'O. Nd st"t:OnJ" I(iorno di n1l1rdu of(rc IIn 5.JtlIUnSO ~u~rifido "/Iii .Iii ricomllli~hl ii fuvorc dcll'cscrd!o flUl.i I,,~dll llmlllte ml Ullll IlCl/lIll1 cecCll$iI'll c clldc tlHlI:no. t COSlrcuo u fcrmllrsi ller a1cuni Rillrni; llt,i. slIp... m!1I lu fuse Ul'Ulll dellu mulnlli'l. ril'rcm!c lu murcu 1nt.'I><lI1UlO in lcuigu. t\nlil(cn~ c I'cue<"'5lll sonu llll~ 1"'"'5tU dcUcscrcho. Eumclle lo scgue: ller 1l1l11 csscrc: disturhUlu .1:,110 strcl'ln llei solduri ehc u\'un~.uno. Sono. Junque. I\migcne e: l'euCClla i COf11U"dlllti .Ii cui, scetllld.. Pluturm, i solduli non 5lsuehbcro lid"ll.

5ulr~pic ~ullCriori

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oUQlocn :rnboul1l}OUVl:E Vlj),lt).;CIV, :tQoxU).OIIEVOl TOU; no!:-

Illou.

w TOU l)yql6vo aUTois ;'toQ6vtot<6.

suo comando. Appoggiale le llrmi a terra, si esortavano I'uo I'nltro ti non muoversi, csorlav:mo gli lIfficiali a non prendere inizialive, II non attaccllre baltaglia senl.a Eumcne e a non rischiare contro i nemici. [10] Informalo, Eumcne giungeva pressa di loro di corsa, dando freua agli uomini che lo lrasponavano; soUevate le lendine delln leIliga da emrambi i lali. tcnclcva feslosameme ln clt.'Slra, [II] Non appena i soldati lo vidcro, subilO lo salularono in lingun macedonc, sol. lcvarono gli scudi, li fcrero risuonare colpcncloli con le sarisse e levamno iI grido di gucrril, sfidando i nemici daI momento chc ii comandl1nte era ai 10m fianco lll" (IS, I] Amigona, sentencio dai pri~ionieri che Eutncnc era mulato cd era trasponato in lefliga pcrch mal ridotto, non rilcncvlI gral1 cosa lllll1icnlare gli ahri, se qucllo cm maIato. Ecco pcrch llv:mZllva veloce per dare battnglin, [2] I ncmici si sravano schicnlndo; egli, correndo a cavallo lungo hllinc:l di schiet:lmento, qmtnclo vide ln forma zionc c I'ordinc dei nemici, sbigotlito, rimase fermo per parecchio lempo; poi si vide la Ictlig:l, lrasporlala da un'ala nll'ltltra. [3] AlIora Amigono, scoppialo in una grun risl1l:l, come cm sua nbiludinc, disse ogli omici: c qllcsrn Icniglt, n <Iuamo parc, ci che si sta schicntndo conlro di noi. Riporlalo subi lO indiclro l'cscrcilO. si tlccmnp!l7. [4] Essi M , chc avcvano appena ripreso fiato ll9 , erano di nuovo prccln

I IS. iJ 'Avflyovo; b~ ttQ TlilV I.l(JXOIIl~VWV xoi/(ov T6v EUIU!vfl vooeiv xal XOIII~EO{t(U )(axw blaxdllEvOV, ou Ilty' lQYOV lyeiTo OUYT(l11pm TUU J.J\.ou hdvou VOOOVTOS' l xal orre6wv nl TI)v IlUXllv It(looilyev, [ZI 'QS 61\ TtllV no).,elL!tllV eIs TSlV XaOlOTal'l\vlIlv nul'~I.uuS XTeLt T o:ill{t xl T~V lxUllll(JW, exnl.YEls ~1t~OT'l ltl.eltll X(l6vov' eh' llplhl t IpO(ll!LOV lm OaTE!(lOU xE!(llIIS ~ltl OUteQov 6tUlpEQ61tevov, [J] rl!I.~lfJ{tS ouv 6 'AvyovoS wolteQ e{wOeL ILya xl ltQO tos Ipl>'ouS l!lnWV ..TOt' "IV T IpOQl!iov WS fOtXE tO 6.VTtTI (latattltl!VOV l'lI1LV.., l!uOUS n~Yl! n)v llvalllv 6nlom xal xauotQCI' tonbeuoev ll7. [41 Olllll ll IIIXQV uvanvl!oavtl!slI<J avOlS f1111(1YlIl-

86, l.'elflJOdio fa forsr rifmmenlo ai primo i''OOfllfO f!'ll i due esrtciTi in l'arcla('Clle: \'d, II noll ~tJall\". 87, l.'cpiJOdio nlrrouo da PI"Ia,ro non 110\" riscrmllo ndl'aml'ia e de,,"~tilla ml'r- 1.ionc lIiod()f\",~. Diodoro ncool1la ch.: i flue \"St',(ili a\"1lnu\'alKl l'"no COIltro r.hro hd. untll\" I'l.llT""W. EUl/I<'Itt' '4, 6., I' I. lIOIa p,o:<k:ntc) c, qu:rnd" fumno acI un ~i()fno di mucia l'uno d:dl'lI.!tro, Euml'll\" r ,\migono, in(omlali dai ,iSllcl.li\; nllkor~lori, ~i pr\"11:.nl\'lnu alio $COlllro ma \; rinunci~rooo prrch la COIlfi/:unWonr dd lrrrcno ucm si PI"(" ~ll\'a 1111 urm "ma~li:1 cllmpalr fnl ncrcili ('()Slllum<'rosi. Essi si IrOVI\'lIllO ndll ,qtiOllC chi,unalll l'arclattnC, SiluUlg lnl Mcdig <' I'crJb, Gli cscrcili rimasem ICCllrnpali 1.1 una Ili.hll1la di Ire: sladi l'uno dall'lIhm p.:r rinque: Iliomi, limilmuJosi Ilkroli sconrri. Anti ""nu (iL-,dse di Ilanirc. EurnclIc ne fu in(orm:uo da cliS<'rtori e, iruucndo che AntillollO 1II'~''''U inlcnlione: di dirillcni I'rrso III <Ouhl'ne, clc:ci$<' di llr('\'cnirlo. MUl1d" de:i II1rrecl1l1ri, ehe dll",c\'ano linllcrsi discrlori, II dire IId I\ruillono ehe ElIrnenl: 1II'~""1I int~11~iunl' di ~t ILlcnrto (11le:1I11 noll<'. Antillono S<~Il<$C i prc:Jlllnli...i per lu purlenzlI "d EUI1ll:ne 11e: ~PJlm tine) Iocr alluntunani. QUlndo AmiltOno si r~"Se: wnto di c:I!-Crc 511110 giocaru, si mllSi\<: ma, per ctllmure il ritllrllo, llflid ii eomal1llo dell'~"Srrcilo I Pilone, e:jtli ~i lund" all'inSl:~ui merutl Ct>1l i CllVlllieri: nlAAunsc lu retrullulIrdi,1 {k:lI'c:$Crcilo di Eumene ull'lIlbll, si (cce:

\'~krc: in .ho. sullc roIline. ~I Eumt1K", rrrdrndo (li CSSCI"(' slalO ntAAiUlllO dull'ime:ro cscrC'iu. n("m;oo, oomillcio. KhiCfllrc: ii ~uo e1C,dtll Cl)'OIlOlO XIX 14,4..,61. E1cll)"mi nd r~cc"mo (Ii Plutaroo, ehc 1>Olrcbh((t. fpre rifmn""'IO II qucsl'uhimo cpisoJio, sono: ti Ja (r~M' o;lr1lI.dV h\l ll)v "('X'lv IIQuo'tyrv, che I'lllre:bb(" 1I11,,,krc all'inSl./:uiOllrOl.. \..,. kocc!li Amil,'Ono 0011 Ip C1I\'plltrill: 1) ii \e:rl>o lI(.uillr (/:uu,larc in I,.sso), ehc p'"rc:l.he pllmkre allallOSiziooc dC\'lIll1, dllllp 'Iualc Amigooo lluHla\-~ i ncmid k(r, DlnlJONo XIX

1'), I; AVlty<1VIl; />' h l'rTrwQU/v Til;lU/V II U' I /'\ 11I v "lv TUoV 1I0),rl'lwv T('~'V), HH, Sri'. i Macedoni roll !::Ull\{"TlC,

119, II rife:rimemo C. ttrtllmeme,lIlll1 ],1I11Ullli" I:Omb;llllllll ill l'arc:hlceuC c I1IlTnltu 11m piUmCIlIC(lp Diodoro ui cllpitoli 17;P dellihrn XIX, til bllnultli;1 l10n f.. d~....isi"1l r 11''1' Mma delle ,luc purei Ilr('\'lllsc in mudo IlCtlU, Amigono e:b1x: IlCrdilc mllltlliori di ElIrne:ne ma, .k'llI' b hUllPlllill, (u illlrimo I ril<1f1wre l do\'e: etano i clldal'cri dei soldmi lIcdsi c 1~I:lanll'> III \'iuurill, pcrch enl plldrooc ,lei ~",ml><l di hllll;llllill, Subito dOi'" LI,e:r sepulto i morti,.i rilinl iII "'Ic<lia (1)100010 XIX p), EU1111'l1e iII G;Ilx11C tibM.. . H , 7),

86,

EYME:NIU:

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xanvdllUvm n)v rU~tlVWV~', won: TOU fOX,'tOU nu" lT(HlTWV 'AVTlyovo WQI1I10EV l!;allpv11S ln' ainou noo"r(lbl,a xuEm)" bv xal VUQov, OVTOllOV bt xat [J(lUXElOV, e)..nltwv. fi. lt:mHlQllhm eltU'l'/!oOl l'tE(lt Til X8lllOm, IIlI' li" (JUW):OELV En t a;"fl{}o ~[w ei tO miT TOio; OtQOtllYOl. [6] 'EII~a,,6vtl ' dO; y~v oLxljTOV uiJl) nVElLUtU TI! lnV. xat xQulj Jlql'ta leultalvE'tO n)" rroQdav, evOX}.OUlltVOU TOU OTQTEIICLTO. l7l ~Hv Ol,V vayxala POil'OClO rrlJQu noa xalnv' !)EV oux i;a{}E mu no),EII[UU 'J2, ak n'v pa(l~.(lwv OL TU.
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di demagoghi'JO e, arroganti verso gli uffieiali, si distribuirOl1o negli aeeampamenti invcrnali, sparsi qllasi su[]'imern Gabene ,)1, sieeh gli ultimi distavano dai primi cirea millc stadi. [5] Informato di ci, Anligono mosse subito contro di loro, tornando indietro per una via aspra e privII di aequa ma direltn e breve; sperava ehc, se fosse piambato su truppe sparse nei quartieri invernaJi, non sarebbe statO facile per iI grosso dell'esercito riunirsi in un solluogo eon i comandrll1ti. [6] Penetrato in una lerra disabitata, venti violel1ti e gelo imenso dannegg:iovono lo mareio, off1iggendo l'esercito. [7] L'unieo niulo veniva dnll'llceendere molti fuoehi e, per questo, la cosa non rimase naseosta ai l1ernici"l: i barbari, che abitavano sui monti prospicienli la wna disabitata, meravigliati dclla gran quamit di fllochi, inviarono messoggeri su drorned:ui a Pellcesta, [8] ii quale, rieevuta \:1 nOlizia, quanto a Illi era dei tUtlO fuori di s per la paura e, vedendo gli llltri nelle stesse condizioni, si llcdngeva a fuggire'H, trasdnando COl1 s solo quei soldnti ehe si trovavano sulla sua strada. [9] Ma Eumene rimosse \tI confusione e ii timore, prometlendo di fermare \:1 I1ll1rcia veloee dei nernici SI da farli giungerc Ire giorni piu tardi dei previsto. [10] Riusci a convineerli; mandava in giro messaggeri, ordinando alie truppe c agli altri di raccogliersi in freua dni quartieri invernali; quanto. alui, useito a eavallo con gli altri ufficiali, avcndo fatlo drcol1 dare e miSllrarc lln luogo visibile da lomano a chi percorresse ii deserto, comandava di aeeendcrc molti fllochi, ad imervalli, come se vi fossero soldati necampati. [11] Fu fano c i flloehi furono visibili ad Anfigono, ehe avanzava dalla regiollc montana: affanno e seoramento invasero Amigono, ii quale eredelte che i nemici, infonlHlti do tempo, gli si facessero incomro,)4. (12] AlJora, llffinch slanco c logorato dalla marcia nOn fosse costrelto a combauere contro llomini promi e

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')O. I\nehe in Di"d"rn n" <'C'1I10 dC"IllJlIlOlli" ,'ine~~lle I1dl'~'ScrdlU di EUlllcnc (vd. ,ml'1le J/lf'fll 1 I. 9" ,), rn" in rdu~ionc ad 1111 m...enirncnlu l'rt:ccdclllc. I\ppcn" lcnnimu'l I" b"llllll1i:l in 1"lrel'l<:cl1c, Eurncnc, I'ur cnrlldo nOlle, ,ok....1I lomllre sul ~'mnpn di h'll1>1' Illi" per impaJwnirsi dci <,,,dm'cri dei soldllti lIcci~i e Ilrfcnnllrsi come vincilme; i s"ldnli ~i rililll:lrollo, ,,(lllcro lUmurc "I ~111nl}(l cd EUllIenc do\'<: cedere. lr1\"cec Ami!tnnn. in 1")lI' se~w di UI1 sllldo etll11rolln dei SIIU cserdlO "SCI17.U dC"nJu,I(o,l(iu .., custrinsc i Sllni ulIIIlilli U tonlllrc sul CI1111IX1 di bUll"8lill e si l'rod,m vincilure (0'01)01<0 XIX 3', .1). efr. ~,,~hc NIII'OTM, 1::11111.'11<' II. ,.,. 9'. Lu G'lUcne (o Guhicnc) .~i Ir(l\"'l" slId (ldln l'urelucC"nc, ndb I'crsi:l SCllcl1lrin. nnk

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9" (;Ii cscrdli di Eumene c di Anlil;oll<> Ctlmn dist:lnli ') jliomi di nmreill (SI' ,i pcrcottl...."l I" wn'l "bit UI"), novl: Iliomi (~e si pcr~~,rr~"""l ii J~'Scrl()). AlllillOIlO si l11i~e in IlHlrdu III 'cml'" .I,,] SOISlilio d'inverno Uine diccmbrc 3'(') e III SUIl prcsc,wl ncl dcserlO fu ri\'d:ll:l:li nernici '1U1mdo cru Ofllmi 'I'HCl;' dei cumminu (l)'Ol)OMO XIX j4. 8 e 37. 31. 9.1. PCllcc~t:l Il\'rchhc vOlulO rilimrsi nd1.1 7.Onll piillollllllUl dcllrt tinUcnc, per rucco l;1icrc Ic lrllJ>pc c "rfronlnre 11 lo sconlrn c<1Il ,\nril.l'"lO (O'ODOMO XIX .18. ll. 9'1. Ln SIrlUUllcmmll di Eumene i: rucnll1lllln ",,,hc .I" O'ODOMO XIX .18; Nm'oTlt, r:rllJlflll' 9; I'Ol.lliso IV 6, " e 8, .1.

EYMENII~

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7I(lotllevo tt)v OUVtOllOV lhe bla )(WIIWV xal 7I),EWV X(lO' iloux[av. uva),all~ltvwv tO Ot(l6tEUllO. [)} I MfJbEV6 b' fllltobwv VtO. 1';,07lE(I EiwOtv vtlXaOlllttvwv no),ell(OIv. twv ! nE(llXJQWV ),ErVtWV ot(l6tElJlla <Ilho) 11I1tv ~6m. nUQoov b xl;xaulltvwv IleOTv eivUl tOV tnov. f100uo XatEOt(lUtllYIWtvo n' EUIIf:VOU. xal fk1(ltw IptQwv n(looilYl!V w IpavEQ(t IlllXU XQIOIIOIIEVO. 116. II 'Ev tOtqJ b til uvltlll~w ne-QI tOV EUIIEV" tO n),t:io'tov liO(lotOJltvov {ttlUllOt;E tI)v OVEOIV autOu, xai 116vov t!xt),eufV (lXl!IV'

chc avevano passmo I'inverno nd benessere, abbnndontlla la via di. relia, avanzava scnza frella attraverso viUaggi e cittli, {acendo riposare I'csercito. [l}] Ma, I>0ich nessuno g1i impediva la marcia (come suole avvenire quando i ncmici sono accamp:ui di (rome) e poich le popolazioni limilrofe gli dissera che non si era visto nessun cscrcito ma chc la zona era pieml di fuochi che si emno consumati, compresc di cssere stato mggiralo da Eumene c, irrilalo. avanzavll per farIa fi. nila con un'apcrt:l ballaglia. (16. I] NcI fratlempo la maggior parte dell'esercilo si em mccoha imamo ad Eumene; nmmirandonc I'intelligenza, ordin:lVa che lui solo comandasse. [2] Addolorali di ci c invidiosi, i cnpi degli nrgiraspidi, Anligcne c Teut:nno, c:ospimvllllo c:on!ro Ji lui c, lIvendo riunilO la mnggior parle dei satmpi e degli strmeghi. dccidevano quando c come eliminare Ellrnene. [.3] Sernbr oppOflllno a tulti servirscne per la bllttaglia, ucciderlo subito dopo ma Eudamo, ii comandante degli c1efanti'1', e Fedimo riferiscono di nascosto ad Eurnene dccisione, !lon ller leah o riconoscen1.a ma temendo di esscrc privlIti dei da naTO che gli avcvano preslalO%. [4] Eumene li lod c, rilornalo neLla lenda, disse agli amici che si nggimva in un brnnco di bc1ve; scrisse un Icstamento. lacero e dislTUsse le lellcre'n, non volenclo che alia sua morte, dai scgreti in esse contenuti, derivasseTO agli scriventi accuse e calunnie. [5] AvenJo provvcdulo a cio, si chiedeva se Iasciare la Vil' loria ai nemiei e, fuggcndo attravcrso la Media c IArmenia. portarsi in Cappadocia'Jll. (6] AlIlI preSC!lza degli amici non prese aIcuna de cisionc ma, agitando molti progeni ncl1a mente ricc:t di idl'C di fronte ai rov(.'sci della sorte, disponeva in ordine di baunglia I'cscrcito, inco raggiando i Greci e i brubari, daLln falange c dagli argirnspidi egli SICSSO esortnto ati avere coraggio, poieh i ncmiei non avrebbcro re SiSlilO aUmto. [7] Ed infnui, emno i piu vecchi sold.lli di Filippo c di Ak'Ssandro, campioni di guerra, per cosi dire mni virui c mai caouti fino a quel momento (mohi nvevnno seltamn :mni, nessuno meno di sesslIntal. [8] Ecco pcrch, :Ivammndo contro gli uomini di Antigono,

121 EIP'lI) ),lmoullEvOI xal (pOOVOUvtt! 01 tWV QYlJ(laonibulv ilYf!116ve-. 'Avttytvll xol TEUTUIIO, e1tf!~ou),e"ov O\lt4J. xa! tO n),dotOu 'tWV
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'. Gli ddllllli crJIlU Sluli I'nrlUli c1;1I1"n(li~ du Emlumo (\'(1. lu nOlu III): Alllill':HIU a"C\'a ('('r('uo di inll,uJmlli'scll<. ,:111':> nu,;cini (I).UI)()~U XIX :wl.

96. Per i JcUili ronlnllli da EUlllcnc dto '.1, '1'1.1. 97. Sullc Icncrc scrillc dll 1.~Ulllcnc \',1. u J', .I iI giurli1.i., ,Ii 1'IIJIIIr~'('. 9K. L~ CUi'lladucia crJ sllllll I" SllIt:'I,iJ urlidill~ uI! EUl1lcnc nd j~ I. dr. ii cUI' .I .I.

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oubev6 nootvto UUTOU, '{w" t ntlUlllJV i:v XEQOI. tU<pOUQtvTWV. (9] Tui/tU Iltv OU" 'Avdyovo irmito xf x"ltto. tai b' Ut1lEmV tlrEXQlttU. lO [bt) I"IfuxtOTO\l nUVTnumv iXfUlltvw xal U.YfVVW YWVlOulltvO\l. xal til" &nooxlw1)v iufk miou\', uiltlt' te vt]lflOvn X(ll}ot'1llno :ru(l t belv xal tOtl t6no\l OUVEQYOVto. (lO) 'AXa"!; yQ ~v TO 1tfbtOV, ete I}uth;yewv 0\;'::' J'l6xQotov xul on:(lfbv. thvwbe xal IlfOTO" llU(llbo alXIlllQ. ij TOOOtWV 'Itv mwv fOOOHUV ' vO(lmwv mvollhll 6(1611011; n TOV Tfl; IlltXIl xI(l6v. CJ;ijv{h:t x"," WOl1fQ o~eoTOv. unoh.euxaivouoav tbv tQu xal ta 'flEI l(dloooCtv1\l. [III 'I-h xal {l(lov )'Dw\' 'AvTlyo...o TIl unooxEVij TJV nO)..fll[W...
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gridavano: peccate contro i vostri padri, teste malvage! ~ e, piombati su di loro pieni di ira, annientarono subito I'intera falange. poich nessuno rcsist alloro uno e la maggior pane deg nvversari fu uecisa ne! corpo a corpo. {9] Qui, dunque. Amigona subiva una vigorosa seonnna ma prevaleva con i cnvalicri (Peuccsla eombatteva in modo quanto mai naeeo e codardo) e si impadroni di tullO ii bagaglio, sfruttando ii suo sanguefreddo di fronte ai pcricoli e fornendogli lliuto ii luogo. [10] Infani, la pianura era vasta, ii suolo non aveva grande spessorc n era duro c solido ma sabbioso c riceo di una salsedinc nrida che, ealpesl:lta in ocellsionc ddla blltlaglia da tnnti cavalli c da lami uomini ehc corrcvano, sollevllva una polverc simile II calce, che imbiancava l'aria e oltCnebraVll la vista?'). (11] Appunto per qucsto motivo sfuggcndo pi facilmentc 11ll'lltlCmdonc, Amigono si impadronl dei bllgllglio dci nemici,

(17, II I"lnuoolltvll t TII 11'1.1\; 100 eu(hi OlIU!QI t... TdJtClllOV 101
llnQt:O~fovTO nfQt tf] ,nooxeuIl 11l2. [2] 'Avnyvou t xul TOUfllv

itnoloelv ltl0XVOulltvOU Toi l.tQYUQOIHOl. xol Tlt),),O '1.Qt'\Ofo(}m lpv.avOQwnw, d nOQo),~Ol TV ElJllevi'j. ~oil),eullu 6uvv ai QYUQonle i~ou),eoovto. lyxelQiom ~JVto TOi no),elllol rv ftvbQa 10'. IJ I Ka{ nQwTOv IU~V v",u'>nTulC; nQooEnU.u~ov UUTljl xul nUQf:lpu),UTTOV. oi: Iltv nouQllEVOI :rt:fQI TIl J100XEUIl, ot li! OOQQeiv N; VEVlX'lXOt xd.r:ovu:. oi li! TtilV u'wv 'YfIIOVUlV

schuori che discutcsscro dei bngaglio [2] Poich Amigono promisc di n.'Stituirlo llgli argiraspidi c, per ii resto, ehc si sarcbbc comportato generosamente se gli conscgnavllno Eumcnc. gli argiraspidi presero una decisione infame: eonsegnare vivo I'uomo 10.1 ai nemici. [3] E dapprima, scnza dcsulrc sospctlo. si avvicinllvano a lui e lo le m."Vano sono eOOlrallo, gli uni I::t.mentandosi per ii bllgaglio, gli ahri . VlI vinlo. nltri aceusando gli csortandolo ad 3verc coraggio pcrch llVl."
101. I?: plOb~bilmcrlle I:S:IUO iI d~,o fomilO da I'lu\lOrcu: ',:uhlllW) fautore ddl':lccorllo con Amiguno.l>t"rch. in "'Ru1l0, ,\mil;OllO fario ucridcrl: ...110 AmiR<"te h'd_ b nota 116)nehq;!i m''l1l.ioll:110 da l'1utllrco come cumpndanle <kgIi argitllspilli insinlle roo Tcu'..,roo (,-J_ I}. j e notaI. Gii in IlrecC<kn1.a Teulamo si <'11l ntOSlr~lO disllOSlO a It",dirc Eurnroc c a schcr~rsi con Anligono (dr. DIOIIOKO XVIII 61. }-1). 101. 1I1cnninc i.:lOu>:r\l'l h~ un ,igniliClllo l'iiJ ~rnpio risllt'110 II IJudlo iluJi~no ..ln> g~gli<"., l ..lII cu \'iclte ltllllollO: nd bJIIUSlio liOI10 Ctornl'n,.;e II' rnO/lIi, i IiRl c qu~mo i ...,ldlLl; hunno accumulalo nd corso ddla 10m hUlghi,~irnu IIltil'illl mi1h~re (\'d. '), " -11; 18.1: 1)10'10110 XIX .U, 1; I'nuhNo IV (i. I}; (JIUSTlNO XIV}. 1'1 d. Eumene U\'I:\'U SlJllm"lutlllo l'imp<>rlllll7,I' dd !Ju/tlljllill. LIlII\'C\'u pcrso in occllsiollC dcll~ h:lllUjlliu di Drl'inil' (vd. Ic nOlt 60 e 61) n, 1Il1om, \'ulle irnllUllronirsi di 'Iudlo ,li Amillono (dr. 9. 6.n). ,\nchc in qn<:slll oc<:I,~ionc rtIl1ll'resc "kLlIl:l pr''<.:lIuzionc Ix:r di(endcrc ii hlllllllllio. Alllilluno $i dimoslr superiore II Eumcnc nd "omprcmlcrc III disposizionc ,I'anirno dei rol.!:lri. lO}. Secondo Gill~litM', Eumcnc 1I\'rcbbe 1<;1111110 di fUAAire COll llodti IImiri (XIV}. '1: \,,1. UlldIC ICOSl<:I'\;lI.oni di PIUlarcu II II l~l. 6-11)_

. Ili blIltllg I"1:1 IUO ,su b.... Icrmmatn lI0 JCutllmo lOl"lIlVlllVllllmba[17, 1J ~ lO2

,u :lll>l'i",. t10crinnc delI;> bitllul:li. in 1)10' XIX ."-.H <: Pot..'~I'<O IV 6.1.1. A".. . II1: SI:'COndo i Juc aUlo,; i flllli eh<: lk1cm.in." WIM' la \;n",;. di AmiGono (UI'OIIO 111 conquis.a dei f'lImpo .''\"CIUrio C III funa di I'cUC'C' SUl <'On i C'II\'1I.licri. 100. QUlltlJo EUl1Icnc _I'llTo=K dIC ilOOKIIWio hd. la nol:l IO~ ) COI sl:nQ collquistalo ,I", ""111:0110 mu eh" Illl'~\"~l1cri3 :I,;li Oflliui di I'C"C~'SI:l nun ctll lonl:l'u. cerro di riunire 1Uui i C'l,,..li.:.; c ril,n:ndcre III bllulI$llia. I'CUC($I:l "<ln gli ,!l'ue IIscuho e si "liro lliiJ lonlUIlO. i\mill"lll' divise ill due J;rullpi i suoi ClI\'ulicri: 1~1Il 'Iuelli ui suai ordini, sol'\'eRlim'u le mo~S<' di EUnlcnc: Pil,mc, mn i suoi, assnl! Rli nrl;iraspidi. chI' ln rt""pillSCro I: uc(:uur(\no I'tUCCShl di e:sscrc rl"Sl"un,uhil c ddlu sronfilhl. Eumenc li m\!.lliunsc c, ull'ini1.io delln 1l011c, riuni i comlln&nlli. I SiLltlll"i ddlc Slurllpir: superiori rircnc\'ullu nl:cl'$)llrio rilinirsi iII piil I'rtSlo. l~ull1cnc ,""b'u riprcndere ii COll1buuimcruo. pcrd,~ lu falullllc (lei nClIlid eOI Shlfu sconf;uu c II' f<1t'1c di <:I'I"llIeriu ernllo puri. um i Mu,..,d<1ni riti\llur<JIlo pr:rdl~ UI'I:\'lln" pnw ii bllRlljtlio. SuIJilu onp<l, I;lISllll...illr<lIlO Ir:'lhlli\'c cun Alllill""U. Mnhi cornull&nui r: solduli l"uS1!urnn" l,m I\millono {DrorlORO XIX 4}l, fru <I"""li. M',.'onJo Pul.I~SO IV 6, I}, :Ulchc PCllcnla.
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EYMENJJ:E

l7 - 18

lHltljYOQO'VTf;. [4J "EXl:!lTU n(lOOllW6VTC ~st'1QlTuoav r EYXElQlblov a"roi! Ked. Tfl ~JVll n'.t XCIQUC; l"lOOTtl1puvu: E11oav. [5] 'EnEt li' im' 'Avny6vou NlxavwQ'().l llntWPOI] n{lQu.ljtiIOluwo aura\'. libELto 6you lUXELV y61ll:!VO [lLa tWV Mux6vwv, OUI( el hjOLV il rrUl'alT1]OlV, ),i..' wc; JtEol nv ExdvOl OUIHPCQV1WV Lac;IUlVO. [6J rcvollh'11S oe Olwnijs, li" 'tllj;"tiJ nv~ xumOlu xal T XCIQu EClltvu TCOOTE va. rrolOV cmE" w XaXlUTOl Muxcvwv t(l6l'tUIOV 'Av!lyovo<; i{hJ"loa (\') &VOtl]OE xa{)' IllV, olov llci xa{}' atwv v[omte, t6V Ot(lOTl]yV ulXI1l.WTOV xu56vw;; l7J Oux (lO buvv 11" xQCltoiivm "ll {lHO\, fOllOOYCloOm l tac; arrooxElJ. wC; fv tO~ X(llllUotV, oux .v tOi nou; TO XQatClV VTO, lt).M xal tov ]YEllva nlll'tUE UtQov tij n:ooxEUf]: [81 'Eyw IteV ouv iti]u'lw (iYOllUl, VlXUlV wv :rOEltlou, no tUlV OUI1IlUXWV rro),J.upEvO' llEL /'l, CQO .6L otQat(ou xal 'OEUlV Qx{wv, ivmii'06. ItE ~H' a{frUlv xrElvmE, [91 n6.VtW XXeL XTElv611evo llhEQOV f(lYOV elld' Illlll'EWl /'I' oube... 'AvTiyovo' vEx(loii y(l EVltEVoii ELtW xal ou tWVTO. [10) Ei M epElEO'OE TWV XCl(lUlV, &(IxoEl nv ellWV '1 te(la UELoa rr(lCt;al T6 fQYOV. Ei b' ou mOTE.vn '101 ;I(po, noQ(lhpmE TOL {}IJQloll;IO) EEllevov. [11J Kal wiiTa 1tQl;avm ]ICt itq'lltllll rf] en' ellO{ !Xl] 10..... w vQa (JI(IlTTOU xal U(ClIOTTOU n:EQt TOV aUTWV OTQanlYov YEvOllevOU",

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[18, I] TaiiT Toii E'Ulvoii kyovto, T6 11e... o 1If]'Oo 107 XttEI 'l\UUIXETO XCIi KUUI10 iiv, 01 ' llyuQ60rnE .YEIV e~6wv xal III) cpua(loiivTl lTQOOtXElV' !2J ou y.Q EtVCtl uv6v, El XE(I(lOv'lu[nj E{}Qo 01ItJ~Et(.(l, IW(lIOl YUllvaoa nOt'lOl Maxd\6va, oU' et TWV 'I\E;vbQou xut eJlt[;mou OTQUTlWTWV oi X(l6.tlOTOl tooaT xUI16vre ev yilQt OTt!QOVT1 TWV en6.{}wv xai T(lO(rl)v na(l' he(lwv ',UII~6.vOllOlV, ai e yuvaLxE; uvrclJV ijbl] TQ[tllV VUXTU TO'l rroEltlOt

altri cornantlantL [4] Poi, gClIatisi addosso, gli slmpparono ii pugnlllc e con la sua cilllura gli legarono e torscro le rn:mi, [,5] Amigono invio Nic:more lQ.l u prenderlo in consegna cd Eumene chiedeva di poler parlare, Illcntre cm contlouo atlmverso i Macedoni, non per preRare o scongiur:lre fTl:l per spieg:lre cio che li loro giovllva. [6] Si fece silen. zio; fermacosi su di un luago elevato e lendendo in avanti le ll1:lni regate, disse: o abieui Macedoni, quale altro trafea Amigono avrebbe potuto desiderare di levare contro di voi se non qucsto che voi levate contra voi slessi, consegn:mdo iI comandante prigioniero? [7] gi:l era spavcntoso che voi, i vincitori, riconosceste di essere slali sconfitti a causa dei bllgaglio, come se la viuorin risu[lasse dalle ricchezze e non d:llle llrmi; mIl inviate persino il comandante come riSClltto dei bl1g11glio? [8] lo, che non sono Sinto sconfiuo, sono COIl' dotlo prigioniero, vincitore sui l1ernici ma lTll1nchno a morte dl1gti alleali, ln nome di Zeus, prolellore di cscrciti, e degli dei custodi dei giummenti, uccidetemi qui con le vostre mani; [9] anche se sono uc ciso li, ta mill morte saril sempre opero vostra; Amigono non vi muovera nlcun rimprovcro perch ha bisogno di Eumenc mortO, non gi vivo. [lO] Se volele risparmiare le vostre mani, Sl1r:\ sufficiente una dclle mie, SeiOltll, li compiere I'opero, Se non vi fid:lIc a darmi una spada, getlatemi legaro llgli animali lU', [11] Se lo fate, vi nssolvo dnlln vostra colpa 106 verso di me, come uomini chc sono stati quanto mai pii e giusli verso illoro comandante. [18,1] Mentre ElImene pronunciava queste pllrolc, tutto iI resto dell'esereito 107 era preso da pena c pianlo ma gli argiraspidi grida vano di portnrlo Vill e di non sture a sentire un chiacchierone: [2] non cm grave se Ull f1ngello, venulO dai Chersoncso, andava nHa malara dopo aver torrncntllto i Maccdoni con inl1umerevoli guerre; lo era se i piu foni fra i sold:ui di Filippo e di Alessl1ndro, dopo tun sforzi, fosse TO privati in vecchiuil1 dei premi della vittoria c fossero nUlriti da estrnllei, melllre le loro donne, gi:l per la lerZl\ nolle, dormivano con i

10-1. Nic'''lOre cm .luln d..-silllllll0 "'l1IV.pO di ClIPI",dodn, "l pOSIO di Emncne, in oc. cllsiollC deli" ridislrib"~i",,l' ddle sUlmpil', nV1"CnUlU " Tril'llnldiso nc1 po (nl. III nU1~ 1 d. 10'. /. ('. I;li dd"nri, ~fr, '4,8. loG. L" l"(,Jp~ dei ""I,],l(i, nei confmnli di ElIUlcne, i: di Cliserc SUlli spcqtiuri (dr. NHI'OTlI, f.1I1J1/JI<' lO, ~ C (;!uS"INO XIV -I, .\ c 7.

'07. L'"ffcrrnuonc non c ((~.Jibi]c pcrch,;, se iI :'Il.~0"S (lu Il:r-~n "'~SSII ddl'cscrdlO) fosse SI"IO colllmrio, ElIl11cne nun lllrebb" _cal.. eonSel;l1lllU. Di f"no, ("'"mno !li,) shllc 11101lc ddconi: cfr.lJ,OlX)RO XIX ".1, 11'9 C I'm.lllNo IV 6, 'j,

870
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iupe)"r.iv )lui J1uibu 11(lubl!;oOc:u tWY OUV'l0wv, nw ei"VOlTO. xal

'Plwv llU E(JIipu: TiP j\OUOllhlp (JUVbllllIE(lfftv x1 XOllt~ELV to. builElu. [6] BoueUjIEVO; b nEQl UtoU 1l'"dovUI; lllQUI, nQoo(uo xuL Myou xaL nooxilocl, NeQxou ll1 Tf. TOU KQ1lTO xal 11111ITQlou I 17 TOU uiou eplhOTIIWUllt...W ... TO'" EUIU!"'ij owoal, n... 6' h),W'" 0IIOU Tl lt... tw... l"'IOTallhl'" xol xEheu"'Tw'" ... OlQEi.... 171 At yt:TOl M TO'" EUllE"'ij TOU epuk.uOO\'TO OUto... 'O"'OllQXou l1uOtu{tm, tI 6ill1ot' 'Anlyo... os EX{}QO... ",Qo xal I1OtIUOV Opcb... \moXtlQIO'" O\lT' "110XTL......uOI mxtw Ot' euyevw (I.(phjo~ (8) ml ' 'OVOltQXOU I1Qo i.ifl(ll'" EUtOVm, w ou vlv "' el11 'til IIXlj iet 11(l<; 6vo'tov EXEIV eu6oQow, ..valll 'tOv La.. Ipval 'tOv EUllevij ..xal T01' eixov' (lOU bt lotir; fi XEL{I(l ).f}vm UU' OUbEVI xQehtOVl l1(lootuXcbv Oiba.. llI . [91 Kal tOV 'OvIIQXOV ..ouxoUv bel vuv" Ipval ..tOV xQElnova El1Q1lxa, tl Oux .vallhEl tOV hdvou XU1{lV:",
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nemici 106. Menlre cosi parlavano, lo ponavano vill accelemndo ii passo. [3] Antigono, temendo la massa (nessuno em rimasto nell'ac campamcnto), fece uscirc i dieci e1efanti piu robusti c mohi lancieri di Media e di Partia per rl'Spingere la folia. [4] ln scgllito, egli non ebbe la fona di andare a vedere Eumenc a causa dclla loro precedente intima amicizia 10') ma, quando coloro chc llvevano preso in consegna I'uomo gli chiesero come dovessem cllstodirlo, cosi - disse - come un elefante, come un lcone. [5] Dopo un 1'0', provandonc compassionc:, ordin di IOglierc: ad Eumene Ic calene pes:mti c di lasciar entrare uno dei servi personali chc lo ungesse; permise, a chi lo volesse dcgli amici 11C1, di passare la giornara con lui c di portargli ii necessario. (6) Riflctl su di lui per parecchi giorni c gli giungcv:mo suggerimemi e gar:me perch Nearco III iI crctese e suo figlio Demetrio 112 desidernvano salvnre Eumcne, quasi tuni gli altri si opponcvnno c consigliavl111o di ucddcrlo. (7) Si dicc ehe Eurncne nbbia chicsto a Onomarco, iI suo cuslode, perch rnai Aluigono, chc :wcva in suo potere un odioso nemico, n lo uccidcsse in frena n 10 rilascinssc con nobile gesto. [8] Per schernirlo, Onomnrco risposc che non ora, ma in bauaglia, bisogn.wa moslrarsi coraggiosi di fronte aUa morte. Si per Zeus, - rispose Eumene - e allora lo fui; chiedilo a quelli chc mi vennero fra le mani; so di non .lver inconlrnto nCSSllno a me supcriorc 1U [9] E Onomarco disse: ebbcne, poich ora quello supcriore lo hai trovato, perch non nspclli i11empo da lui deciso?
[19, l) Quando, Junque, scmbr apponuno ad Antigono lIcci-

[19, II ''l ' ouv (601;e T4J 'Avnyvtp tOV EUlu~vij XtdVEIV, ixt

Euoev aumu t1\v tQo!pT\v "lpekeiv. xal Mo Ilh illltoar; li tQEi OltO OtW nQoot)yctO n(l<; tilV Td,eut~v. AilpYiblOV b'laYat,uy~r; YI!VOlltvlj, ei,01ttll'/Javnr; ""'pw1tov U1tOOlpttOUOlV autv Il~. 12J To b OWIIU toi Cpv..Ol naQaboilr; o 'AvtlYOyo e1thQe~E xauol xal t ).ci~ava ouv{ltvtar; dr; oYtJ(lv bQiav xOlllt,mv, noboOl)Olltvu tli yuva~xl xul mi 1tuwlv l " . [J) OtW li' .no{lavovm EUllevou, oux n' nql

derc Eumene, ordin di privaria dei cibo c, digiuna per duc o Irc giarni, si avvicinava cosi alia fine. Ma aU'improvviso si dov panire c mandano lIn lIomo ad lIcciderlo" 4 [2] Amigona consegn ii corpo ngli amid, concessc di bnlciarlo e di traspanarc le ccneri, raccoltc in I' argemo, perch' "II , "g < I' un "d' I na { c rossem reslltullC a n mog I' IC e ai I '" [}] Cosi mori Eumene. La divinitii non ad nhri affid la punizione

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'u6. SI1llli Ilfl;irusl'idi c sul oollinu vel. II: llOle 78 e ,o,. S\ltlllrniei~.i" di Amillono I: EIIlIll:nl: \"(1. 10, ,. I lO. 1""lIli Ilmiei di Eurncnc.l'lIs.'illli nlll Amigona, ci fll I" slurim Icrunimo di C"r (dr. II: IIOlc ~ c n; D'OlXJKO XVtll ~o, '! I: XIX -lo! . .I).

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" '. Su Nellrc" ".1. J. ". "'. Sd/. De"'clri" Polioreclc.

I '.I. Per IIn 8iUlli~i'l severu, ~'Spn'Sw {III 1'llIlurco. sul COl111lOrl1I11lCnlO di Eumcnc in p'illillllill vd. " b). 6-11. '1.1. EUll1ellC cru SIUlO conllllnnlllo II morle dlli solilllli IlUlcc<loni nel po: dr. 8. }. II). La ~1~'Ss.:l Jeclsionc cru ilU". prC'Su <I" Eumcnc in ocC;lsionc ,klll1 morte di Cru lem. "11. NIIP01'1!, EUfllrnt 4.1.

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dcgli uffillli C dei sold:lti chc .."cvano tr:tdilO Eumcnc ma lo slcssO Antigono, llllontnnando da se gli argiraspidi come cmpi c (eroei, li conscgn a Sibirtio, chc nmministrava ]'Aracosill, con l'ordinc di stcrminarli c uccidcrli a !Uni i costi, affinchc ncssuno di loro ritornasse in Maccdonia n vcdesse ilmarc greco 116.

'm..'jVlxt)v O."aTTClV 11(,.

116. ,\mi!>"!,,, {ccc IIl:ddcn: 1\1l1i~~ne. ii l~lI1l:lt1d.lIlle del(li "rllit"~l'idi. e Eud"lllo. iI cOlllaml"ulc dClIli c!,'(.uui (I'l!. ,6,.\; b ""I" R, e lJlUlXJHO XIX ,101.1'\), Sounusc in s':,(,~ilC>. II 1.'Ct1<:lOSIlI.1.1 SUII s:llmpill (ibid. .111, ,I, nWlllre le con{crl1l" II T1cIl<lle!l10, slllr:;po .II. L:lrrn:lIl1:I,." OsSl:lrl<', ~:."r:lPO di PUWflll1lbllde e n Sibirlio, SII1l"1lIHl di ,\rll<"OSill (su 'Iue stl IlCnitlllal!g1 vd. la not" II, I, III '1t1I1lc. Sl-.=nn(!o Diodoro, 1\ulil(llllll llrtid i piillurbolc'llIi (ru Illi IIrllimspitli con I'ordinc di fllrli pcritc IDlol>U"u XIX 'III, ".1). Sl"'~lIldo l'olieno 1\llli,l(onu uvrch!>c ,,(Ii<l"lo millc IIrllirLlspit!i " Sihirl1O, Illi 'l1tri slIrchhcm ~1:1l; distribuiti ndl" f()rle~lC ehe I'rtosi<!ial'llllo illcrrill>tin; in brevc tempo, IlCrirllrm lUui (IV 6, "~lo

LEPTQPIOY KAI EYMENOYL LYfKPILIL CONFRONTO TRA SERTORIO E EUMENE

[20(1), I J Tala' ~on"

li

lU:l,lt EUIIItVOU xa! rltl'Twl'loll ILV!IIU\S (I!;LO

na(lI~Iil(P(lIIEV. [2) 'Ev M Til OllYXtl(om XQlVV IU~V ?lIUPOT(lOIS nUtlXn

Til l;houS 1 xul Hounou: '<(tI (ruyMkl~ VTU cOvwv TE nc(vrounwv xul OT(lCtTIlUIIUTW" )IUZIILWV TE xul Ilcyawv bUVUllllWV l'lOU)Ii!vIlU IClTCCIV' [3] rlOv M IC(lTllJ(llt[, Itl!\' T nU(la n(tvT(lJv nov uUllllaXwv ct'i0IU';Vl}V ~XClV I t l;luJIIU Tl)v Q:lv, EUllcvci b T no~.cJ:lv lltWpcQoJlhwv nCQ1 tij; ilYC\lOvla;J J"ll'6 (lutOV TWV n(ll;cwv UlljlltvClV t n(lwreiov' [41 T(!) Ilv y.Q (IQXCOOut jlOUllCVOI blXUItU tti:WVTU. t0 6' (((lXEIV 111) UVIIEVOI n(lo; T oUlupeQov IIi\' 'ljlilQmv xu! umTUVWV 'PlIlllaio, bt niptouov. 15J Kul y(l XfQQOVIIO(UI; MmtEOvO)v :IQXEV, ~'V ot IU~\' ~xnut 'l'wlIOIOl botllOv. oi b tOTE n{lvTUS u"OQtonou fOU).OUVTO. 161 Kol rEQtWQIO; 11l~:V uno flou).ij xal OtQ(lTI\y{a OUUII~6'IEvo, EUjlevl) b blu n)v YQalllluulav xaTUqJQOvOC\IEVo, i'4l' irY1llovluv nQoil)Oev". PJ Ou IlvOV tolvu'Y iMnoOl nQ Tl)v QX1)V ('(((loQlli, >. xul \ld~OOt nQ n)v U~ll(J(v iXQilOUTO XWHllUotV EUIIEViI. 181 Kul ytlQ (lVtlX(lU TOU eVlOTUllhou >tul )t(IlPU TOU: enljlOU1:ovTU eixe no)J.ou, OUX monEQ TIl' htQl!' fpaVI'Qw II!V oubd, uOQu 6' l:OTI'QOV )tul O(YOI TWV U111111(txmV btuvi!OTljOflV. 191 I te,!, IIi\' :lV ntou to xlvbuvecclv T vuu:tv Toil nOEIllou, tlil /\' h TO\; VlxltV xL"buvo no Tiov IpDOVOVTUlV.

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[20(1), I] Quesle sono le nOlizie, oegnc di ricordo, chc abbiamo appreso su Eumenc e Scnorio. [2J Confrontando i pcrsonnggi, risulta IrUllO comunc ad el1lnlmbi iI falto che cssi, pur csscndo slranicri ' , forcstieri cd esuli z, furono sempre a capo di papoU di varin origine, di cserdli batl:lglieri, di fon~e imponcnti; [JJ c ti pico di Sertorio ii falia che dctenne iI poterc, nffidatogli da llIt1i gli allenti, per iI presti. gio di cui godevai tipico di EUlllene ii fnlto che molti gli (ontesero la sllpremazill J ma egli conquisto ii primo posto grllzie Itlle sue imprcsci [4] I'uno, infalli, scgllivano per amore di giusti7.ia, poich volcv:lno un Cllpo: all'altro obbedivllno per inlercssc, oon cssendo capnd di comandare. (5J L'uno, romano, comanJavll StJ Iberi c Lusilani, I'allro. dei Chersoncso, sui Macedoni, dei quali gli uni da tempo erano schiavi dei Romani, gli altri aliara stavano rendendo schiavi lUui gli uomini. [61 Pervennero aI comando Scnorio per cs...crsi guadagnrtlo ammirazione come scnatorc c magistrato, Eumenc nonastante fosse disprczzato per ii suo uffido di segreluri0 4 . [7J EUlllcne cbbc, l>ertanlo, a disposizionc non solo minori risorse per giungcre ai pOlerc ma incontr anchc maggiori oslacolj per ii suo llccresdmcn(Q. [8] Eumcne avcva molti ncmiei, chc gli si 0!>r>onevano lIpcrramcnlc c lramnvnno conlro di lui di n:lscaslo; a Serrorio nL'Ssuno si ribeU aperl:lmenlc c verso la fine, di t1l1scosto, persino pochi degli nltcari. [9] Perda J'UllO era fuori pcricolo se vinceva i nemici, per l'nltro ii pcricolo nasceV:l dlllla villorin Jlerch era invidi:lIo.

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(21(2), Il Tu Ilv ouv xm n)v otQanw[uv IIp('ltlo xot 1taClu1]a' ti(! [)' H41 tCl1Up !pu.onoqw Ilh EUJIIlV~ xat IPlOVlXO, ;]oux{a b xot nCltOt'ltO oixeLo LIlQtWQIO, [2} 'O Iltv yQ, Olpukw xu! 11Cl:6. nll~ PlOV el;ov f:xnowv yevollh~I, toi nClWl:Ol IlaxollEvO xa" xtvuvewv lEl:eoe, ti!l b' outv bEOllhl[1 nQuYlltWV untQ UUt~ l:i] m OWllCttO itolflOelu nQo oux ewvw eiQl]v1lV yelv {IV JtOEIIO. (3] EJIEvel 11v yuCl 'Avtlyovo EXOtVn nv JtQ l:QU JtQWtelllV ltywvwv i]tw V EXQilm, niv Jln' autov ityunwvn tl;lV" LE(ltwQLIP S' oLnEQt nOlml]lOv out ~f]v n(luYllovW enhClcnov. l4] l\.lo tlj) 11v xov'tt OUVpUlVE nOEfIELV En' itQXil. ti(! ' xouoLw QXEIV IU tO noEllclo{}m. (5] lflLonokllllO IltV ouv 6 tf] uo!paeLa tliV nl,Eovcl;Luv nQonllwv, noEltlXO ' t41 nol:lll\1 XtWllcvo n)v uoqll'tuav, [6) Kat 111iv 1l0{}UVELV ye ouvtPl] njl Ilt!:V ou J'tQoalO{}ollt!:WP, nil t xut J'tQooeXOllf:vqJ niv tEEUti]V" wv tO Ilh e1lllllxe[a, 'pIOl YUQ ESOXEl 1UOn!UV, tO ' o{}cve[a, pou61lEVO YUQ !puyeLv ouveillJl{}ll, (7) Kul .ou Iltv ou xm\0xuvE tV Plov b {)('tvmo, 1lOXOVl:O n tWV OUJIIIXWV i tWV 1l0Elllwv UUtOV ouSel f:1lol'locv' (8] b t q'lEynv Iltv nClo (tlXllOwolu 111) SUV'l{}e!l>, ~flv St JIEt' ai.XIICtwotav pou'l{}cL, oih' elpu6.l;mo Kaw niv teEUt~V oi{}' nJIElvEV, ltHu nQoolnuQwv xal eollEVO, mil mlllUtO j16vou X(lUteiv SOXOUVl tOV 1l0JllOV xal. tij 'l'uxij al:Ou XUClIOV e1loll10ev 7 ,

[21(2),1] Dunque, nel campo militare, le loro mdoni risultano pamgonabili e simili; quanto agli altri aspeui dei car:lIIere, EUlllellc lllllllva la guerra e la conleSll, Sertorio preferivll la quiete e la milczza. [2] L'uno, pur essendogli possibile vivere con sicurezza c onore se si fosse fatto da pafle, continu II combatterc COl1lro i pcrsonaggi piu potenti e ad esporsi ai pericoli; I'oltro, che non chicdeva iI potere, cm costretto a combauere proprio in difesa dclla sua sicurezza personale contro coloro che nOIl gli permettevllllO di viverc in pace, (J] Gi:lcch, Antigono si snrebbe servilo volentieri di Eumene, se Eumcne si fosse astenllto dalle lotte per iI prim'-'lo c si fosse aCCOlllelllato dei secondo posto dopo di lui'; a Sertorio, invece, Pompeo non permetteva nemmeno di vivere \olllllno dalla vila pubblica. [4] Perci al['uno nccadev:l di combaftere di sua volonrii per iI polere, all'ahro di comandare conlro voglia perch gli vcnivn port:lla guerra. [.5] Guerrafondaio, dunque, chi preferiv:l la superiorit alia sicurczza, guerriero colui che si procurava I'incohllnit con ln guerra. [6] Ebbelle, llll'uno accadde di morire senza averne prima sentare, all'altro persino anendendo la fine, ii chc, per I'uno, era indizio di bonlii (sembrav:I avcr fiducia negli lunici), per I'ahro di dcbolczza (voleva fuggire ma fu cllUurato), [7] E dell'uno ln mortc non disonor la vita, llvendo subito dagli nllcati ci che nessun nernico gli :lVeVll fauo; [8] I'altro, chc non cril stato cnpace di fuggire prirml di esscre catturllto ma era inlenziomllO a vivere dopo la cmtura, n si sotlrasse n affront con onore la mortc ma, insistendo ndlc preghiere, rese sigllore linche delta SU:I anima iI nemico chc sembrava cssere padronc solo dei suo corp07,

,. Cfr. E/mlt,,,. u, I. Si (u riferimenlO i,lIl'l'rolKlStll, prt"SCn1L1hl <III Amigollllud Eu mene munile [eronimo <Ii Curdiu, qu:mdo Eumene cru u~scdinlo i' Nom (f),OI>OKO XVIll ,o, -I c lu nol" 7.\; DIOlXlRO XIX 014,1), 6. 1'01:0 I'rirnll dellll bUIl"lllill di GlI1Jclle EUrnt11e, inforrnlllo dei complono ordilO t~"11I0 Ji lui &lllli nini comand''''li, fu sul pum" Ji n1Jbull<lonllre lUllo e rilOrrllLre in ("I" pi"J"du (dr. 16, I"), Ma, furse. 1: pi'l I'etlinellle ii rifcrimclllo ad 1IIUI n()1i~.ill d'e non f",nilce I'lutllrco mil Gillslino (gli 'ITgimspidi hllnno Ilwi'Il0 Im1liltive con Amig<l!m per III rt'SliluziollC de! 1J'lllll,,1iO: dr, '7, II: "l'orH>~duIO ci, EUlllcne IClll di f"ggire l'"n 1"0' chi,. (XIV 3, I~J. 7. f:. molto sC\<cro ii gilldio t'Spress<.l da I'lmurco sul COllll'orliunenl<l di Eumene <lu mme]" prilliOlJiOl; esso !lOIl tn;vlI Tisl:<lIuto n nei Ilrccc<!enli Cll';toli I'IUl<ltchei 1\'.1., in 1'<llliml<irt', '1,6'11 c 18, 7'9) n ,,,lIe fmui slIperslili.

INDICE DEI NOMI


Sn..ndmC"'li i nomi 11fOl'"

lingo!c I'IIC"""", 'q;;il.. ulOlo qu.ndo i 10<0 nom; ou<,,,.... j" biogrofic 01""""", d~ qudk 10m ri",,..

""riO. R"'Iu(oci C" mi,oIogiri CM 00f1,1,.<>n<> ....1 Inlo.II,r(ll.ojlOflhli dtUe-

''''t.

A
Abolo. '/j"ltJ..H. L ACClIdcmi:l. fOC", ,p: 1,1.7: Dio. 1,1; 14.j; '7.1; :.zO.}; 'U,6: 47>4; ~P.j: P>4: Brul. :1,2; :I.,}. Achei (omcrici). Dia. 1,1.

Allllonidc, fac. 29,0\; ))"\: jj,6: )3,9:


)<1,9; 3),2; }8,2.

Agrigcnlilli, Dia. 26 ..1. Agrigcmillo, Dia. <19,1. AgrigmlO, 3),2. Agrippl ~I . Brut. 2704.

.,i,,".

A1cCl:I,

Ellm.

),2; ),); 8.8.

Achei. Dio.
Aalio.8m!.

:lj,:.z.

:l}.'.

Acradina, Dia.

29,2; jO,IO;

J).': 42,1;

'1iill. 18,4: 18,,; 18,6; :ll.j. Acre. Dia. :l7.j.


Acruno (mome),

AlcibillJe. ftK. ).7. Alcimenc, Dia. 2),2. Alcss:andria. Cat. .4. A1ess:mdro (comand:lIllC' dei Trad),

E",.
)7,,1

18,2.

,I n.7.
Q(,

Aless:lIldro (/iglio di Pc:rseo). Em. AlcsSllndro (/iglio di Polipc:rcolucl, foc. ,1; jJ,). AlCSSlIndro Magno, foc. 9,10: 17,';
17,2: 17,); 17,8; 18,1: 18,6; ItI.7: 18,8; 21,1: 21.); 22,): 22,6; 29.1; )0,1; Em. 12.9; 12,11; 2),9; 2704; )1,); Eum. '04; 1,6; 1,7; '.1; '.2; ,.6; 2,10; ).1; ).7; 6.); 6.tI: 6,10; 6,11: 7,); 1),1; I).): 1).tI: 1).10; 16,7; ItI,1. Alpi, JI. <11.1; Dio. .f'Y". ).'; Em. 6,1; 6,2. Amfipoli. /]/1/. 2),9: 14,). Arnilcllrc, Ii,,". 2),). Anllpo, Dia. 27,); ri"fI. 21,2. AndromllClI. Bfllt. 2),): 2),). Andromaco. Ti,n. 10.6; 11,'2; II.}.

Adruniti, 'li'm. ['l,r: l:l.'): [6.,. Adrnno (cin:il, 'l'illl. 12.': 16". Adrnno (dia), -'iill. 12,2. Adrin, Em. ').7. Adrialico. Dio. I 1.6.

AclnmlCIO. Cal. '9,8.


Adii. Em. '.7: :.z8.lj. Aemilia (gt'nJl. Em. ;l,I. Arranio.Sn: I').'; I!M). Moca, Coto 4l.l; ,6.1: ,6.2: ,6.,; ,6.H: n.7: ,li.'): '9..\: I3mt. 6.10;

'9.': Em. 6,2: Sr,. ),1: 7,<1; 8,2; 9,2;


9,9:9,11: '1,1:27,6.

AfriCll110, vd. Scipiom:: MUllgiore. Afro<!ilc, CoI. 6,1. Agnmcnnonc, Sl'r. 1,6. Agcsilllo, foc. ),7; fim. ,,6,1; )6..1.

INDICF. DEI NOMI

INDICf. DEI NOMI

Anicio L" Em. 1 },}. Annco, Cal. 19,H. Annibalc. Em. 7.}; Ser. 1.8; 1.9: 2},}. Annio C.. M,. 7.2; 7.}: 7.); 7.6. Annone. "l,mo 19.2. Al1Ico.S(T. 9.6; 9.7; 9.8. Amifilo. foc. 24.1; 2).). AlIligcnc, ElIlI/. IJ.}; 13,7; 16,2. Amigono Oosone. Em. H.}. Amigono GonM3, Em. 8.1. Amigono Monoflalmo, 1-. 29.2;
}0,9; Em. 8.1; 7im. I"ln. 1.2: S"1,8; 1.9; EIIIII. }04; }.); 8.4; 9 .l; 9.); 9.6; 9,11; 9.12; 10,}; 10.4; 10.); 10,8; 12,1; 12.}; 12,.,; 12,6; I}.I: l}.2; 1,1,1: 14,}; 1),1; I).}; I).): 1).11; 16,8: 16,9; 16.11; 17.1; 17.); 17,6; 17.9; IS,}: 18.7; 19,1: 19.1; 19.j; qll. 1.}. Amimllco. "/iill. }6.l. Antiocheni, CI1I. 14,1. Antiochill, CIII. 1),1; I},}. Amioco di Ascnlonn, Bmt. 2 .l. Amioco ii Grundc. Em. '1,1; 7,2. Amip:uro, Foco 1,1: I,}; 17.10; 2}.); 1).); 26,1; 16.2; 26,}; 16.): 26,6; 27.}; 27,6; 27.7; 17,8; 27.9; 28.7; 29.}; 29,": 30.}; lO,,,: 30.8; }O,9: 31.1; }1,2; Ellm. },6; },H: }.10; ),1: ),}; ),6; ),7; 6.1: 6~1: 8,4; 8,); 8,7: 12,1. Amip:llro di lira. I. 4,1. AnliSlio, I3mt. 2).1. Alllonio (parlecp 21111 COllgiuru con Iro SCrlorio), Ser: 26,10; 26,11.

13mt. 11,1; '7,2; 18.3; IS,4; IS,6;

19,1; 19,1; 19,}; 19,4: 20,2; 10",; 21.1: 11.}; 21,4; 21 .l; 2204; 11,6: 2),1: 2).j; 27,1: 27,}; 27,6; 18.1; 19,7; 29,10: 29,11; 38,}: }804; 41,1; -I2.}; -1),1: ,,6.2; 46,};
)0,);
}8,! .

)0.1: )0,3:

)0,7; )l,4: ryn. '1.4: ),1: Em.

Anlonio SnlUrnino L., Em. 2).); 1).7. Am:io. Bml. 2 I, I. Apama, Ellm. 1,7. Apollo, I. 4.1; Dio. 2},j: 8ml. ::14,7. Apollo ))irio. Em. 1).10. Apollocrlllc, Dia. )7,4: )1,1: )6,1. Apol1odoro Fnlereo, Cal. 46,1. Apollonill,8ml. 21,1: 1).}; 26,}: 16.8. Apollonia (in Sicili:ll. liill. 2.101. Apolloninli.Bml. 16.l. Apollonide. I. 6),11; 66.6; 66.7:
69.1; 70.1.

Arirlrllte. Erml. ).4; 3,1). Aristidc (acenil'SC), Foc. 3.7; M AriSlide (Iocrese), li'm. 6,6. Aristippo, Dio. 19,}; 19.' Arislo, B'III. :l,}. Aristo(onle, foc. 7.). Arislogitone. foc. lO,}: 10,9. ArislOrnaell, Dio. },3; 3,6; 6,1; 6,2: 7,1; 14,1: )1,1: )1,1: )1,): )8,8; lim.
}}",.

Alcniese, Dio. 28.); '/iill. 6,); 11,6;


1'1/1.2.).

Aceniesi. foc. ".}:

).2; ),8;

6.,; '.2;

84; 9,1: 9,.l; 9,8: 9,9; 10.2; 10.6; 11,1: Ij~l; I}.7; 14,1: 14,}; 14.7: 1),1; 1),1; 16,1: 16.}; 16,6: 174: 17.8; 18,1: 19.1; 19,2; 19."; ::10.);

20,6; 21.2: 21,4; 12,): 2),}; 14,1:


24,.l: 14.4; 15,1: 26,7; 27,1: 27,): 27,8; 28,1: 29.1; lO,): 30.8: }I,2; }I,}: j2,I: j24; }2,B: }2.10; 3},1: }}.}: JJ,B; JJ,9: }4,8: }),1; .l64; }7.}; }7,): Dio. 5.7; 14,::1; 17,);

l\rllollio C. (frlllcllo <Icl criumviro),


IIml. 2).}; 16,3; 1604; 26,); 26.6;

16.7; 16,8: 28,1.

Amonio M. (crimnviro),

Z.

7},);

Appii, Em. }8,.l. Appio, Em. }8,.l: }8,4 AIlUlcio, Dml. ::14,4 Aquilio. I. 4}.7. Aquino, 5". I},IO; I},ll: 1},I2. AllIcosill, Emll. 19.}. Archedamo. Em. 1},6. Archcdemo, Dia. 18,6. Archcs!r:lto, Fac. J3.6. Arehibiade,I-"oc. 10,1: 10,2. Arehiloco, foc. ,,6: l. 701. Arehilll. Dio. IH,); 20,1. Areonide, Dia. 41.-1: 41,8. Arropngo. foc. 16.4. Arell:, Dio. 6,1: 21,6: 31,}; )1,1; )1,2; )8,H; 'li'm. 334 Arelro, Dio. } I,}. Argivi, "lim. 4,1. Argo. Em. B,I I.

AriSIOSSC'flO, 1,m. I),). AriSlOlclc, Dio. 22,). Anncnia, Cflfll. ",1: ),1; 16.). Arpalo, Foc. 21,}; 11.4; 22,1; 22.2. Arpalo (generRle di Perseo di Mace donin), Em. 1),7. An.bllzo, Emfl. 1.7; 7,1. Anonidc. Foc. 2R~I: S"- I I ,6. Anoni, EI/1/1. 1,7 Anorio M., Bmt. 41,7. Anuro (coslcllmo:ionc), Dio. 1),6. Asenli, SI". 9,2; 9,): 9,": 9,) Asclepi2de. foc. 21,): 12.6. Asdrubale, 'Iim. 2),3 Asia. foc. 18,,; 21,}: 2),); 16.1: }O,9;
CAI. 10,1: 11,1; 12,2; 1".7; 29,1;

)8,1: "fim. 6.).

Alenodora di Imbro, Foc. I H,6. Alenodoro di Tarso. <Ieno Cordilione. I. 10.1; lO,}; 16.1. AlUill, l. 7,3; 9.1; 9.2; ::14.6. Adanlko, Tini. 20,8: S"- 8,1; 8,1;
::14,2.

).",; "',3: /Jnl/. 19,): 24,4: 1),1;


17.1; 1S.}; }}.6; 36,1: 36,): EIlI. 7.2; 1/m. 2.l.}; S~r. 2.l,1; 2304; 24,2; 1""': 14,); Emfl. 1,7; ).1.

AI!COIle beola, Sr,. I ~I. Aneone di Corimo SI". I,,.. Aniea, foc. 16,}: 21.); 26.). Anico. 1iill. }).1. Anico T. Pomponio, D,ul. 19,9 Auio Varo, vd. Varo P. AlIio. Anis lIrt'lIde, Sn I ~I. Anis di Siria, Sa. 1"1. Aufidio, Ser: 26,,; 17.7. AUIOllllllill (dea). /iill. 36.6. Alio. Bmt. )},1; )},3.

Asinio Pollione, l. )}.2: )}.}; H"" Alanide, "lim. 2.l,6: .l7.9 Arellio, BmJ. }9,10. Arenll. EIII1I. 6,9: 6,10; (ln delll foc.
7,6.

Alt'fle, foc. 1.1; 11,1; 18,1: IS,); 26,1:


}O",;

jo,6; }",2; j6.7; Dio.

11.1:

17.}: 11"'; )",1;

B,ul.

24,1: 24,::1

Bubilonia, CIIIlI. .l,1. 1311e!is. S~r. 8.1; 124. BarcI. 11. }7,7; 37,8. Bnrsine, Eum. ..,.

886
BaSlcrni, Em, 9,(;: 12,,1:
lkoli. flJc. 9.6: 1).1:
Iko7.i:I, fm. 2}.6.
Iktic:I.JI'r. 1:1.<1.
:r~.,;

INOtel, nll1 NOMl


n.~; 1~.6.

INDICIi

um

NOMI

Callidc, foe. 9.1.

(:lridcnlO (slnl!ego :Ilenl-scl, 1"0('.


164; 17.2.

24.}.

Cnllirnc(!ome ii Grubo, 1". 27.9;


H4: }),2; }),). Callippo, Oio. 17,2; 2H.}; 501,1: H.';
)6.1; )6..1; )6,6; 57.); )8.): ,8.7;

Bibulo L. Calpumio. /1m'. , }.}: :13.7 Bilmlo M. Calpurnio. Clt. 2).4: :1'.7: jl.7: }l.': -n.}: H,6. l3illidc. Brut. :r6,_
l\is.Jnzio, hll: I'I.}: 14,6:

limo 11,6; S]II. 2.); 2,6. Calpumio Llllario, Ser. 7.}. Call'umio Pisone Cl:SOnino 1.., Cut.

Cu/, 34.7;

.7
Camarinci, Oio. 27,1. Camp:mi,Oio. 27.2. C:lmp:mia. CAI. H.I. Campidoglio. CAI. J),': '1,1: 8rut. 1.1; lH,7; 18,9; 18.1): 19,2: Em.
)o.tI: .lI.}.

Carislo. I3rut. :14.4. (llrre. Brul. 4).7. CarlagCl1a, Sl'1: 7.'1' irlaJ;inc. Dio. 6.): p,:I: Em. 22.H. Carlagincsc. Dio. 2).12: :1),1). Canagincsi. Dio. ).8: 1'1.6; 2),11; rilll. 2.1; 2.J: 2..1: 74; 7,6:

C:llilinll, Cu. 22.1: 26.2; IJrut. ).). Calone M. Poreio (cURino dcll'Uli ccnsc). 11. 6.7. Calonc M. Poreio Uiglio dell"Uliccn sc:l, 11. 7 \"1; lJmt. 49.'" CalOlle M. Poreio ii Vecchio, lI. 1.1:
).1: H.::; Em. ,,6: 21,1.

I""':

Glooe 1\1. Poreio Uliccnse, foc. },I: }.}: }.,; .p; Brut. 2,1: ).1; J.2; ,,):

j6.:I:

j,}.

94: 9.6; 9.7: 10.1: 10,,1: 11,1: II,,,:

J"': ,.}; , ... ; 6,10; 12,}:

I},}:

1},7:

IJilinia, Brut. 19.': lH.}; Su. lJ,6;


:r4,j Hiz:llltini. r-O(', ' .....: '4.7.

II,): 12.2; 16.): 17.1; '7.): 19,2:

13cx.'<lromK)n(' (II\~ :lIIlro), 1"tK.

Ungi. Brut. Urilldisi, GlI. I'~I: Em. }64. I3riumni. (~r. )1,'1.

"'.1.

l8,2.

I').": 20.7; 21.1: 22.8: 2}.8: 24.1: 24-4: 2).1: 2).6: 27.): 27.6; 27.H: 27.10: 2H,,: 28.7: 2H.IO: 28.11: 29. 6 : )0,1: )0"': }O.,; }0.6; ).p;
n.2;~Il. 1.2; 1.4;S('r. I.'. ClISC-.l, Bmt. 1).2; I'.}.

1),10: 29.10; )4 ... : 40.7: 49.9. ClIlulo, vd. L\Ila7.io Catulo.

Cauloni:a, Dia. 26.7. Cd"alo, Tim. 24,). CdisodolO. FOt'. 1'),1.

Uruto D. ,\Ibino.
2H.1.

I3m/.

12.': 19.':

Caml>O Marzio, CAt. 41,6: .12.): )0.1. C:tmublO. Bml. '19.}. Canidio. lI. ).2; )6.2; )7,1: }7.::;
)7.4: )7.): Brul. ),2: ).). C::mnc, Em. 2.). Call1llro. FOf.'. 28.6. Calluzio. Bml. 21.6. Cappadoci. fUIII. 6.7; 12.). C:lppadocia, CAI. 7),): Ser. 2),6: 24.}: Eu",. },J: ,l.I2: ),1; 9,J; 10,2: 1}.2; 16.5

Caso! P.. Brul. 174: 17.): 17.6: '1).8:


'1).9

lenc. /;"11111. H.7. (:Chi, lI. )1.4;.\'1"r. }.). Cchiheri, Ser. },).
Cencrell, CIt. .l8.l.

Bnllo L. Giunio. /1m'.. 1; 1.6: 1.7: ,.8: 9.6: 9.7. Bnllo ,..1. Giunio. 011, j6,::; 7J,6: 7.t.7: Dia. I, I: 2.': 11/1. 1,2; I.): I.):
1,(,; j.:!; J"I: }.ti: l.tI: .t,1 I; -I.':

Cassandro. Foc. )0.9: )0.10: )1.1; )2.1; fum. 12,1. Cassio. Brut. 1.'1: 6.(>; 7.1: 7.): 74: 7.':
7.7: 8,2: 8,): H.6; 9.1: !),2: 9.4: 9,': 10.1: 10.); 1o",: 10.': 10.7: 12.1: 12,2; 12,); 12,6: 14.4: 1,1.6: 1).4; 16.'1: 17,2; 19.): 28.); 28,,,; 26.6; 29.10: )0.1: )0.2: }.p; H,7; )4,H: )7.6: )8",; )9,3: )9,9: '10,9: 4 2 ,6; 43,6; 4),2;
SYII.

eco, Ti",. )'.2.


pione Q. Servilio (console dei 106). S('r. ),1. pionc Q. Scrvilio (fralello <lell'Uli ccnsc), lI. l,1: 2.J; ),9; ),10; H,I; 11,1: II,): 11,6: 1),,,. Cermnico. foc. }4,).
CeT1llllli (mollli, in EpiroJ, foe.
2'),'1.

"I.

Hnlzio. l/.

):1"'.

Bruzzi.

];'11/.

16,<1: 19,2; 19.6: .lo.}.

Ilula. Coi, 70.}: 70,1: 70,): 70,6: 7,7: 70.8.

Call1eilalli, Xlr. 17,1; l7,.': 17.7. Carbonc, I3mt. 29.6; Srr. 6, I: 7, I;


22,4

Ilulrolo, ]Jr/ll. ::6.}.

c
C:lbiri, bl/. 2j,11. C:lbria. rIU.'. 6.l: 6.::; 6,j: 6,4: 6,6; 6,7;
7,1; 7,j: 7,'"

Cndinni. fum. 1.2; },6: },7. Cllrdinno, EUl1/. 1.1. CnTele (slOriro. di tllililcne), For,
17. 10.

19.': 29,1: )0,); )),2; )9,,1;

C:lrelc (Slnllcgo Illcniese). FoI',


7.): 1'1.)

),2:

Caricie, foc. 21.): 22,1; 22,2; 22,);


22,4; )},"; )5,)

)9,11: 10.1: '1.5; .'0,10: .'0,11: '11,1; ,12,4; ,12,7: 42,'): 4},1: .1.).2; 4),7: '!J.8: 43.9: ".j,l: 4),3: "5,1:1; '16.): 46,,: 1,2: 1.6.

"O.',:

20.1: 29.2: 32,4: )7.1; }9.6;

27.,1: 29.'; )4.1; )7.2: }9.7: ,,0,7: ,12,,: '13,); 'H,); '19,1l;

rcina, Oio. 2'.7. Cesllre C. Giulio, G/I. 22 .1; 2},1;


2,l.2: 2'1,1: 24,2: 2'I,}: 24,4: ::6,1; 27.1: 27.'; 27,7: 30.9: 31,::: JI,): }I,': )1.6; p.l: 32.2; }2,); }).I:

}.\,2: }j.): n.'; ),6: ".7: )).4: )6.,: '11,1; .I).ll: 43.9: 43,10; 4),6;
49.1; 49,:1: '1.1; )I,}: )1,4: '1.6: )1,7; }2,1: 52,4; p,6: )'H: 5'1,6: "1010; )5,1: 58,:1: ,H.9: ,H,12: )8.1): 59,6; 61,}: 61.6: 61.7; 6),.l: ti}.4; 6),7: 51.': 501.2; )1:1.7: 61.4: 6),8:

C:ldmcll, 1"1)(. 26,5,

Calauri:l. Foc. 2'),1. Cnlcno, Ilmt. H.6.

Cariddi,Oio. 18,9, C:lridelllo, Ser. 1,6.

(n~lulo, Ser. ).). (lllllnI, Dio. ,8,,,: "li'm. l},2: 18,2:

18,6: .lo,,,; H.I: 3'\.J.

888

INDJCE DEI NOMI

INDlCE DEI NOMI

889

64,6; 64.7: 64.8; 6.\09: 6~.1: 6~.7: 66,1; 66,2; 68,7: ~.3: 71,2; 72,1;
72.}: 73,2; Brut. [,4: 1,6; 4,1; ,102:

4.4: '.1; ,,2; '.3; 5.": 6,2; 6.3: 6,6;


6,7: 6,10; 6,12; 7.2; 7.4; 7,6; 7.7: 8,1; 8.4: 8,,: 8,6; ').8; 9.9: 10,1;
11,[;

dei 44), Bm/. 20,8; 20.9: 20,10; 21.2. Onn:! L. Come1io (console ddl'87), Brut. 29,6; Ser. 4,7; 4,8; ~.I; ~.2;
~.); ~,4; ~.~; ~.6; 6,1.

11,2;

12.': 13,1; [.\.1: 14.):

t4.': 14.7: 1'.1; 16,1; 16,2; l6.3;


di.,: 17. 1 ; 17.): '1,4: 17.': 17. 6 :
11,7: IH,I; 18,}: 18.,: 18,1): 20,1; 20,2; 20.3: 20,4; 20,6; 20,!!; 20,9:
20,11; 21."; 22,1; :;12,2;

Cinna L. Comelio (pretore dd 44), Brut. 18,[); 20,11. Cio. Fac. 18,7. Cipridc. '1i'm. )6,:1. Ciprio, Dia. ,'.~. Cipro, Cat. )4,4; }4,7; }~,2; 36,1; )6,2; )7,2; 4.:1; 4~,:I; 4~,): Brut.
},I; ),.2.

:II,}; :13,3; :l3.~; :I.p; :l4.}; 29.~; 36,8. Corinzi,Dio. 1,1; n,3; n.4; /i'm. :I,r; :I~I: 3,1; 4,1; 4,4; ~,I; 7.3; 7.~; 7,7; 8,:1: 9.7; 10,3; lO",; 10,8; 11,:1; 11,1; 13.3; 13,4; 14.4; I~,:I; 16,3; 16,~; 16,1 I; 17,4; 19,:1; 19,4; 19,~; 19,6; :10,7: :10,9; :l1,~: 11,6; 12,7; 23,[; :1),:1; :I),); :I~,3: 16,); 17,3: 29,6; 3 2,2; ):I,}. Corinzio, Foc. 3},~; /im. H,4; 18,); 11,3; }8,4; 39,~ Comitido L.. Brut. 17,4. Co11n, Ser. 11,). Crannon, Foc. 26, I. Crasso M. Lidnio, Cato 19,8; 41,1; 41,4; 4:1,1; 4:1,6; '13,1; Brut, 4}.7. Ctll~O P. Lidnio Giuniano, Cal. 70,~. Cratcro, Foco IH,7; 26,1; :16,6; fll/1/. ~,[; ~,}; ~,6; ),H; 6,1; 6,); 6,,,; 6.6; 7,1; 7,2; 7,4; 7,~; 7,1); H,:I; 10,7 Cnl1ippo. Brul. 24,1. CreIa. Brut. 19,~: fm. 23,6. Cretesc, Dia. H.4; flllll. 18,6. Crelt"Si, Em. 1~,7; 2),9; 2),10. Crimiso, li,//. 2~,6; :17,4; :18,7. Crcsippo, Foco 7.). Cuinda, EIIIII. I},:I. Curione (amico di Catone). 011. t.l.6; 14,7; 14,8. Curione C. Scribonio, Cat. 46,7:

Durdano (scudiero di Bruto), Brut.


~

I,),;

51,1.

2,,2; 29.4:
I.}:

J.P; H.6; .H.'!: 3'.': 4,,8; 5Y/l


4.): 4,4: 4.'

2,1; 2,2; 2,3: ).4: 3.6: ),8; ),11; "1. 1;

Ccsare L., Gil. 66,1; 66.). Cesnrc, vd. OUavillllO. Celego, 01. n,}. Cheronca, Fac. IG.8. Chersont.ositc, flll1l. 18,2; syll. I.'.
Chcrsoncso, FOl:. 14.): Ellm. 1,1. Chio. Foc. 6,2. Ciccrone. /:oc. 3,2; Cat. 6.4; 19,6; 21.7: 22,1; 22,2: 22,4; 3J.7; p,8; 32.10; 33.6; H,}; 010,1; 4,2; 40.4; ~O,2; ~~.~: Bml. 12,2; 19.1: 21.6; 22,4; 23.1; 24.3; 26,6; 27.6; 28,1; Em.lo,tI. Cicerone (liglio ddl'onllord,

19,~;

Circne, C.at. ~6,4. Cireneo, Dia. 19,) Ciziceno, Dia. 19.6. Cizco. Brut. :lH,). Clcante (liberto di C,ilone). Cat. 70,),. Cleofane, I:oc. 1}.6. Clconc kilhl dell'Argolidc), Foc. :19,1. Clc:onc:i, /iill. ".1. Cleopatra, EIII11. 309; 8,6. Clito (macc:done), fac. ).p; }4.); 34.4; 3~.2. Clito (schiavo di Bruto), Bmt. 51.1. Clodio (discTlore cesarillno a Filippil. Bmt.47,8. Clodio Pulcro P., C.at. 19.~; 19,6; }I,:I; p,IO; }},6; }oI.}; }4,4; }4.,; }4,7; 40,1; 4,2: 40,3; 4~,2: 13mt. :10.'. Colofonii. 'li'fI. )6.),. Conopione, '''oc. )7.4. Corcinl. Cato 38.); ~),~; ~6,1; Em. }6.4. Corcircsi, Tim. 8,4 Core, /i,,,. 8.1; H,R Coree (fcstd, Oio. ~6,6. Corinto, 0'0. n,2; Em. 1.6; '!i'm. 7,'; 9.6; 1),H; 14,1; 14,}; 1~,oI: 1,,8;

Dario (1II Codomllllno), Fac. 17,10. [kiotaro, Cat. 12,2; 1),1; 1',2; I~,); Rmt.6,6. De1fi, Fac. 8,4; Em. 28"1; )6,4; '/i'm. 8,:1; )0,7. Demade, "'oc. 1,1; I,); [6,~; 20,6; :12,); :l6,}; )0,4: 30,~; 30,9. Dcmurato, foc. 18,6. Demuretu. '/i'm. },4. Deml1re!o, Tim. 2[,); 24,4; 27,6. Delllen, Fac. )0,7. Dernencto, 'Ji'm. 37.1; ),7.}. Demelra, fum. 6,9; 6,1 I. DcmelriJlde, Bmt. :I~,2. Demctrio (araldo sirUCllsuno), Tim. }9,4 Demetrio (dd Falero), Foc. ),~,~. Demctrio (filosofo), Cato 6~ ,I 1; 69. I; 70,1. Demetrio ((ratello di Pers(.'ol. EIII. H,9; 8,12. Dellletrio {]iberto di Pompt:ol, Cat.
I}.}.

2.\,3;
}~,I;

~~.6;

22,6; 2t1,2;

Brut.

26.4 Cilici'I,1Jml. 4,); Ellm. 4,'; 6,4 Cimbri, SU. },I; :p. Cimbro, vd. Tillio Cimbro. Cinc,l, Foco 13.~ Cinn<l (ufticiale di Dolnbclhl), 13ml.
2~,1.

o
Dumiria, 'nlll. 3 I.}. Durdani. Em. 9,).

Cinml C. Elvio (tribuno dell,l plebe

Dcmcnio {Iuogol, Em, 26.}. Dcmcrrio (schiavo di C,lssio), 13rut. .\5.2. Demctrio Polioreete, EIII. H.r; EIIIII. 18,6. Demetrio li, Em. 8,2. Democrito, Em. 1,4. Dcmofilo, Pac. }8,2. Demone (sucro), 'lim. )6,6. Demoslcne, Pac. ~.~; ~,9; 7.~; 9,8; 16,3; 17,1; q,2; :16,2; 27.~; :19,1. Dereillo, fac. )2 ,~. Didio. Ser. M.

INDICE DEI NOMI

INDlel; DEI NOMI

Dinilroo (corin7.io). Fac. .H.~; }}.8; 'lilII. ~ r ,3; ~4,4 Diodoro. Ser. 9.9; 9.rO. Diogene, '/j'm. I ~.Il; r ~.9. Dion, Iim. r.~; I}.'): rj.to;
33,}; }3,"; fYII. ~,~; ~.3; ~,6.

.~.~,6;

DUr:lzzo. Gil. n.,l: ~4.7: ~~.r: ~~,J. Duride (di S:llllO), f(Jc. 4.3; 17.ro:
flll1l.
I, I.

~~.I;

E
Ebro. Ser. r6. r. EC:lleo, Ellm. 3,6: .l,7; }.H. EcaIOmpC(!o, Oio. .".~. Echeermide, Foc. rH,6. Ecnollln. Oli!. ~6"1. Efcso, Cal. I.p. Eft-slionc, Ellm. r.~; 2.r; 2.2; 2,};
~'?: ~,ro.

Dionisio (corin7.io). Tim. ~4,3. Dionisio (di Colofone), Ti'",. .l6,}. Dionisio l. Dia. J,I: }.}: }.~; .l.6; ".7; ~.6; ~,8; ~.9; ~.ro; 6,r; 6.~; 7.6: 9.3: I r .~: r r,6; ~ I.H; ~').}; }~.6; 3~.7: ~:P: 'li'm. 6.6; 6.7; r~.7 Dionisio II, Dio. 6.r; 6"1; 6,~: 7.1; ').2; I r,l; 11.2; 11 .1: 12,2; rJ.~: 14.r; r4,"'; 1.1.4: 1,1.5: 1~,2: 16.1: 17.1l; r8.r; r8.6: 18.8: 1'),3: 19.~; r9.7; 1').8: 20.1: 20.~; 21.r; 2t.~; ~r",; 22,1: ~~.}; ~""I; ~4.}; 24,~: 26.1; 26.~: ~6.7: ~7,1; ~9.7: JO.r; }O,2: JO.): }O,'I: 31.2; 3r.~: P,4: 33,~: )105; 3~.~; 37.1: 37,}; '11,r; 44. 1; 44.7: 48,7; ~0,2: ~o.,,: ~6,r; SYII. ~.I: 2.3; 3.~: J,7; },'); J,ro: ,\01; ,p; .\.4: li"'l. 1.2: r",; 7,4; 9.}: II.~; I}.}: 1},7: r.",: 14"1; r~.6; r~.7: 1~.8: 16,r; r6,~; 33.3; j'),~; fYII. r.}: 2,6. DiopilC, fOI:. 7,~. Dioscllri. CII. ~7.~: ~8.3: EIII. 2~.~. Docimo. fl/lll. 8.8. Dodollid:l (sacerdotcsse di Dodon:l),

~,8;

Eforo. Oio. )~,4: 36.J; Tim. 4,6. Egctl\one. "-ue, 3,l.r r; D.~.
Egin~I.

DifJ.

~,7.

for.

~8,,,,

Dol:rbc11:l. Ilml. 2,6: H,~; ~~,1. Domi7.i:mo, ~5.~: 2~.6. Domizio Crh'isio. S/r. 12.4. Domizio EnobHoo L., Cal. "r .}; 4r.~; 4r.7: 4r.8: .12.1. Doridc, Dia. 3.}. Dosone. vd. Antigono Dosone. Druso. V(l. Livio Druso.

cm.

EgillO. GIl. 35.4: .l~.6: H.r; ~6,r; ~6,~; Ijm/. 6.4; ~8,,l; 33,2; }3,6; EIII/I. 8.J. Ebtta. Foc. ).l,6. Elea. Fac. r1l,7; 'Ii'//. .l;p. Eleusi. foc, ~~.~; ~H.~; }74 Eliconc, Dio. r').6. Eliea. Foc. r6.2. Elimi:l, Em. 9.4. Elia Tubcrolle. E/1/. ~,6: 27,1; ~1l,1 r; 28.r2: 28,I.l. Elisio. Ser. 8.~. ElI\lde, Foc. r .4: ~1l,3; ~9.4; 3.9; Dia, ~.~; p.~; Tim. ~.I; ~0,7: ~1,6; 22,7; ~3,2; ~3,~; .n'~: )8,.l. Ell:mico (siractlsana?), Oi(l, "~,4;
,,~.8.

Ellcni, Foc. 6.4: 6,6: rJ,7; 16.~; r6,7; '7,": 17.7; rH,~; ~6.r; 38,~; Oio. r,r; r~,~: r6,6; r8.r; }0.12: Tim. 2,2; I.\.r; ~o.~; ~0,7; ~4,2: 2~.r:

28,}: 28.6: ~8,8; ~').r: 29,6; JO,~; }6,1; 37 ..1: 37,~; rY/I. 2.2: flllll. }.8; ~.r; r 6.6. Ellenir:o./'oc.. ~}.r; 2~,~; '/i'm. 2.4: ).1: ro.r; r9.4; 2'),(,; .H,H: Ellm. I').J. Elk-sponIO. Foc. r4,J; r4,6; r4,H. Emilin. Em. ~.~; rO,6. Emilio (b:rndilOre), Em. }Il.~. Emilio (vc7.7.eggialivo riferilo a M:Imereo). Em. 2,2. Emilio Lepido M" EIII. J8,9. Emlio Paolo L. (vincilore di Pidna). lii1l. rYII. r.}; r I; 2,1: 2.8: 2,10. Empilo. Bml. ~.+ Enialio. foco 7.6. Eno.Cal. rr,I: rI.}. Enobllrbo, Em, 2~.". Epaminonda. foc. 3.7: Ilml. .l7,2: '/i'm. )6.r; }6.'1. Epicuro. Foc. J8.~: 13ml. .l7,~. Epidmnno, lJm/. ~~,J; ~~.+ Epipol, Dia. 27 ,~: 29.6; 1i'm. ~ r,.l. Epiro, Em. ~9.1. Er:tclc, (;oc. 2~,2: CIII. ~~.a: Em. l7.r r; r9,4. Enu:le (colonne dilo Em. 6,.l: '(;'111. 20.a; Sl'r. r.6: '),H; 9,'). Enteie (figlio di Alessirndro M:Igno). Ellm, 1,7 Eruelco, Em. r ~,7. Eraelidc. Oio. r~,r; p.2: }2.J: }3.1: 3.l,~; 33.); J7,4: 3a.4: 1~':S; 47.1: '17,,l; ,17.6: "7,H; 4fl.r; .,H",; ,,8,~: la.6: 4a.7: ,,8,'); 49.r; 49.l: 4'),~: 49,7: H,r; ~},~; )),6; ~,p: ~6,,l. Erclria. Foc. 1}.7. Erelrico, For. I~,I. Erillni. Dio. ~~,2. Emleo, FoCo ~~.2.

Ermoeralc, Dia. ). r. EroslTato, }jml. 24.2. Eschilo. Tim. ",6. Eson. EII1. r 6,'). Etiopc. lJml. 4H.~. ElOlia. EIII. ~},6. Enore. }jml. 2,l.): 2}.~: ~,l.6. Eubea, f'oe. r2.1. Eubulo. ,,"M, 7,~. Euclide. Tim. r) ..,. ElIdamo, Ellm. 16,}. ElIdemo, Oio. 22,~. Eulco. Em. ~}.6. Eumclo. Em. r~,IO. Euttlenc di C:mlia.!ia 1.1 r. Eupolelllo. Tim. )2.1. Euripidc, ('il/. p,ll, Eulimo (di Lcomini?). 'Ti'm. p.l: .l2,2. Eulimo (di Lcuclldcl. 'Ji'm. Jo,6. EullO, Em, ~ 3.6. Evnndro (di Crel:l). Em. ~3.6. Evio. flllll. ~,~.

F
F~lbi:l, Cllf, r9.~.

F:lbio, vd. Fabio Milssimo Emili:tIto

Q.
Fnbio Massirno Ernili:lIlo Q.. EIII. ~. r;
r~.4: 3~.1.

Fabio M:lssimo Verrucosu Q. (dello

CllllcllllOr), Em.

~.~.

F:llcrco, ,,"OC. 3~.~. Funree. Oiv. ,,8.7; 49.1: "i'III. r 1,6; sr".
~.~.

Farigc. foc. 3}.7. Farn:rb:lzo. E/lm, 7, r.

INDICIO DIll NOMl

lNDlClJ DEI NOMI

FlIrsalo. (.01. ~~.4; ~6.7: 67.1: 8ml. ".6; 6.1; 33.2; "O.), FllUSlo.1Jm/. 9.1; 9.}: 9.4, Fnvonio M.. Cal. 32.11; ,,6.1; ,,6.2; 46.}; 46.6: ,,6.7; 8m', 12.3; 34.4; 3,.8. Fedimo. fllm. 16,}. Fenice. fllm. 7.1. Fcnici. ClI. 63,"; 'Ii'",. 9.7; r 1.1; 34.1. Ferislo. '/i"m. }~.2. Fidin. Em, a8.~. Fibrgiro. Gil. }8.3. Filippi, Cal. 73.~; 7}.7; /Jmt. 2'1,7; all,r; }6,7: 37.7: }6.4; +\.2; n,} FiJippo (Arridco), Cllm. 13.2. Filippo L. Mnrcio. Cal. a).I; 2).1 r; 2).12; }9. ). Filippo II di Mllce<lonia, r:oc. 9.9; 12,1; r4.}; 14.8; r6.1: 16.); 16.6; r6.!!; 17.6; 29.1: Em. 12.9; 12.10; }I,~; Tim. 1).7; S(r. 1.11; 1.9; EIIIII. 1,2; 1.3; 16.7; 18.2. FiJippo V <Ii Mllccdonl. Em. 7.}: 7.:S; 8,2: 8,3: 8.4; B.9; H,II. FilisIO.Dio. rl,4; II,): 11.6: 1}.6; 14.); 19,1; a).2: }).2; }).}; }~.4; }).6; }),7: 36.1: }6.}; }6.4; }7.1; Ti",. I~.IO. Filomclo (di Lnmplrc). foco 32.10. Filomclo (focescJ. 'li'm. }0,7. Filos!rllto, (.0/. H.4. Fimbrill Sa. 23.6. Fhlminno T. Quinzio. Em. 6.). Fbvio. IJm/. ~ I,2. Focese, "fi"m. }0,7. Focide. Foc. 33,7. Focione. Ii"" 6.:s. Foco. Foc. 20.1; 20.}; }0,2; }6.4. Fortunn. /Jmt, 20.}.
}".~;

Frigiu, Foc. 29.2: fllfll, }.~; 8.7. Fufidio, Sr'. 12.4.

G
Gnbeni. flINI. 1).4. Gllbinio A., Gil. }}.7. Gadnru (slreno di). Sa. 8.1. Gaio, vd. Antonio C. Gabril!. 'Ii'//. }I.a. Gnlute (monte delln FocidcJ. Foc. 337 Galati. Brut. 6,6. Galba Servio Slllpicio, Em, }O.); }0.8; } r .8; }I,IO, Gl1lepso. Em. 2},9. G:llli, Gil. 4:s,6; Oio. SYI/. ),.1: Em. 6.2; 6.); 9,6: 1}.1. Gnllil1. Cal. 49.1; Brut. 6.11: s1". :S.2; Em. 9.7: Ser. 3.r; 3.2: 21.M. GalJi:1 CiSlllpina. Bml. 6.10; 19.); SU.

Giuba I. Cal. ~6.~; H.I; H.); )B.I: :sB.I}; 60,): 62.1: 62,}: 62.); 6,.,. Giuba II. Ser. 9.10. Giulill. Cal. }1 ,6. Gunill. 8ml. 7.1. Gillnii. Bmt, 1.8. Gbllcippo. Foc. 4.a, Glnuco (u!eniese). foc, I}.). GIUllCO (di Licia), Dio. 1.1. Gnaccllione, Em. 8,11. Gnco. vd. Ouuvio Cn. (comnndllnle delllll10tla di Emlio). Gole. 8rut. }1I.2. Gorgin. flllll. 7.6. Gorgo, Tim. }~,a. Greci. Ca/. 46",: Bru/. 21,6; B.2; Em. 7.}; 211.7: 29.I:S('r. 1.11;9.9. Grecia. Em. 12.10; 2M.I. Grecino, Ser. 26,4.

.'.1.
Ga][ja N3rboncse. Sa. 12.).

Gallie. Cal. 33,:S: 4},M. Gela. Ji'lI. 3P, Gellio L. Poplicolll. Cat. 8.1; a.}. Geloi,Dio. 26.4. Gelone. Dio. ).8; ).9; ~.IO: 'li'1II. 23.8. Gcnzio, Em. 9,6; I},I; 1},2. Gergito, Foc, 18.7. Gcrmnni. Cal. )1,1. Gescone. 'li'l/. )0,); }4,!. Gesilo. Dio. 49,); 4!P Ginrtn. Dia. 37.2, Gilippo. Dio, 49.); 'ri'n. $1'1. a.4 Giove. Coi. 59,}. Girisini, Ser. }.6.

Incco. Foc. 28,2, Il!pigin, Dio. 2).2: 3).2. Iberi. cm. 4.2; 6.2; 39.B; li'lJ, 28.1 I: Su. 11.2; 1}.9; 1},12; loj,}; 14.6: 1).1; 20..~; al.3; 2).}; 2:s.6; 27.1; SYI/. I.~. Iberin, Sr'. 1).2: 22,); 2}.4. Iceln, Dia. )8,8; Tilll. 1.6; 2.3: 7.3: 7.7; 9.}: 9.6; 9,7: 9.8; 11.4; II.): 12.2; 12,": 12.); I},}; 13,7: 16,): 17,1: 17.}; 18.6; 20.8; 20.11; 21.2: :11.4; 24.1; 30.4; }1.2; }I,}; }2.1: }2.2; 33. 1 ; 3}"' Ida. EIII1I. 8.). Idi. Brut. 14,}; J:S,4; 40.8, Idomeneo. Fac. 4.2. fere. 'li'l1. }0,6,

fcronimo. Ellm. 12.2. Ifu. Ser, 9,2. Ilio. Dio. I, r; Sr', r.6. IlJiri. Em. 9.6; }I.). llJiril1. Cat. 33.). Imbrio. foc. 18.6. Imcnl. 'fi'm. 2}.8. Indinni. Dia. 11" 'I.}. l"dilll1o. EIINI. I.). Indo. cm. 12,11. lo (cit!ll),S/r. 1,7. Ione. Em. 26.6. lonin. Brut, }2.4. lonico. Foc. 19.4. fonio, Em. }6.o\. Iperide. foc. 4,2; 7.); 10.6; 17.2; 2}.}; 26.2; :l7,:S; 29.1. IpPllrco. 1"01:, 22.:S. IpPHino (figlio di Oione). Dia. 31.2. Ippnrino (padre <Ii OioncJ. Oio 3.3, Ippomnco. Dio. r .<1. Ippone di Messinll, Tim. 3'\.}; 34"1; }7,9 IpI'0ne (sirncusllllO). Dia. }7.). Ipsco.0J1. "7.1. Irzio. EIII. 3R.I. Isia. Tilll. 21,}. Isole dei Beali. Sa. 8.2. Istmie, 'li,l1, 26,3; 26",. Istro. Em. 9,6. Itlllia, Cor. 26,2; }2,6; )M; ):so'!; ~),6; :s6.9; 61.:S; Dio. 4.4: I I ,2; 14.7; 26, I; 26.7; }7.2; 13ru/, 6.12; 23.1; 2:S.1; 2).); 27.1; 27.2; ali.); 28.7; ,,6.2; 47,}: Em. 6.2; 6.); 9,7; 2~.1; 30.2; }9,2; Ji,lJ, 8,6; 9,1; 21.6; 23,6; lO,}; }403; Ser. 4,9; ).4; 1).1; 21.8; 21.9; 27,} Italici. Em. I:s,6.

IND1CE Dili NOMI

INDICF.

om

/':OMI

L
Labcollc,ljl/ll. 12,-1; 12,6; 51.2.

Labicno, Cal. ~6~1.


L\Ccdcnlonc, Foc.
20.4:

Oio.

"9.~;

BTllt. 46,1. Lac<:<\cmoni. Dio. 17,H. Laccdemonio. rim. 11,6. Laconico, Foc, 20.6; Dio. 53"': )8.7:
limo I1H. 2.).

Leueade. /'im. 1',1. Leucadii, Tim. H,4. Leuclldio. Dia. 11,'; Tim. 30,6. Lcuco, Em. 16.9; 11,6. Libill, Dio. 6,,: 1',7: 2,,10: Tim.
20,11:11.8.

M
~hccdoni.

foc. 1,1; 2', ..,; 18.1: jJ.9;

Em.

8,4: 11,j; 12.'; 16,2: 16,l; 17,H:

IH,I: 1').1; 19,2: 20,10: 2.1,1; 28,6: 2'),1: }I.': }'),8; i)''I. 1,1; Ellm. 1.6: j, I: j,4: }.G:4.j;44; ,,}; 6,1: 7,1; 7,1; 1,.. :S,I:8.1;8,j:8,1 I;S.I 1:9,1:9,11: 10,1: 11,1: 1104; 17,1; I},'): I},II: 1.101:
I ..... ;

uconisu, F()(.

10.1.

Lafistio, li'",..H,I; j7;2. Lamb, I~. 2j.): 26.7: Eum. J.G. Lamplrco. ':fJC. ):l.IO. Lmgobrill:l, Sa. l).7. Langohrigi, Su. 1),8. Laomcdolltc, Su. 1,6. L:!rissa, Ijml. 6,1.

Libici, /i'lI.18.11;5t',. 11,2; 19,8. Licaonia, fumo 10,1. Licro. foc. }8,}. Lia, Bfllt. }O,}: }I, I; }1.... Licinio Filonico, Em. l8.,. Licinio P" Em. 9.2.
Lieo, '1i'lI. },p.

11.': 11.6: 18,2:S)'n.

I.'.

Maccdonia. foc. 12,1: IS.1; }0.9: 011.


9.1: B'III. 44: 7'1.2: 1'.'}: 28.1: 28.6; }8.1; E",. 1.1; 8,4; 9,2: 10,1: 10,,;

LicollC, Dio. Lieurgo (!cgisllIlore spllrtllllo), Poc. 20,6. Lieurgo (oratore alenic), Foc. 7,':
9,10: 17,1.

".4.

2'1,1; 2-1,4: }6,4; lY". 1,2: Eiml. ),9: 12,1; I},I; I'),}.

Mllgonc, Tim. 11,1: IH.6: 20,2: 20,10;


11,1: 22,8.

Marsia, Dio. 9,7. Ml1.5Onc C. P:.lpirio, Em. M:lssinlo t:lIbio, vd. Fubio M:'lSsimo Emiliuno Q. Muuriluni, Su. ,),4; 13,9: 17,6. Maurilllnill. St'1. 14: '),1, Medi. Em. 2'.1; Eum. 18.}. Media, EUI1I. 16.,. Medica, Em. 11.'. MediobilO, Dio. S)'''' ,,2. Medilerrllneo, Bml. 30." Mcgllele. Dio. 18.3: 29, I. Megarll. IJml. 8,6. Megaresc. Foc. 31.": Dio. 11.9. Mcgurcsi, fuc. 1',1; 1',1: Bru/. B.7. Megillo, ]i/II. 3p. Mdamio. Poc. 19,}.

"I.

Lnini, Em. 2).2. Laromic, Via. j5.). Llllona. Brut. 24,6.


Lauro, Suo 18.... Ldio.Clt.7o}.

Udi, Eum. 8,6. Ligaria, Bmt. 11,1: II.}. Liguri, Em. 6.1: 6.}: 6,,: 6.6: 6,7: 18.1;
}I.'; }9,8.

Mollio, Sr'. 26.1; 26.}: 26~1. Manlcrco (figlio di Pifagor:ii1. Em.


1}.2: }04; }I.I: }1.9
}.j,l; }-I.}:

Melila (<kmo dell'Auiea).


2,2.

Foc.

IS.8.

Manu:rco (tir:.mno di lfIUli:a), 'lim.


}4,':

Lcmulo.

Ct. 22.):

76, ..
j.);

Lconn;IIO, f:oc. 2),): Emll. )"1:


).8; ),10: :hI2.
U'OIlIC',

Liguslini, Em. G,I. Lilibro, 'li,,,. 1',1.


l.,ivio Dmso, Cm. 1.2; 1,1.

Mdl:uill, "r. 11.}. Memnlio C. (awc:rsario di Lucullo). /, 6",: 29.': :1').6: 19.7. 1'.1emmio C. (rognalo di POllll>C:O).

Manlio L" !ir'. 12". M:lreello M. Claudio, Gil. 18,,; IH,6:


18,1: 18,H.

Ser. 21,1.
MCllllndro, B/I/II. 9,1:1: 9,,); 9,10; ').1 I. McnCSI('O, foco 7,'. Mcnil1o, foco 28.1; 18,7: 30,1: 30,1:
3 1,1.

"'oc.

14.7.

u.'Onlini (:Ibil:lllli). Dio. 27.2: _1.1; P.7: 'Ii,,,. 1,6; )2,1; )2..). Lconlini (tin), Dio. j9,2; 40.2; '12,2; '12,); "Ii",. ,6.9: 24.1. Lcoslcnc. Fo<. 7.); 2),1; 1},1: 1}"': 1},': 1'101: 16,7: 'n",. 6". Lepidll. Cllt. 7.1. Lcpido (triull\virol. B",/, 19,}; 17,6. Lcplille, Dio. ,8,6. Lepline (fnncllo di Dionisio 0, Dtil.

Livio Sulinu!or(', Su. 7,1; 7,}. Locrese. Dio. },6: 6,1; '1;;//. 6,G. l.ocri, Dio. l.'}. Lollio 1'.1" CIt. 16,9; 16,10. Lucani, 7i"I. }<4.}. Lucania, 011. 10,1; BfIIl. 2},1. Lucilio, B,ul. ,o,1; '0,': '0,7: '0.9. Lucio, vd. C<.-sllh" L. Lucullo. Glt. lO,}: 19,1:1: 14,': 1'),,:
1'),6: 2'),8; ll,l: jl,7: ,,\.1,

Marcia, r.a/. 2'.1; 2',9: 1,,10; 1'.11:


}7.7: }1.9: }').,;

Marcio Filippo Q.. Em. }1:I.9. M:arco (nglio di Cluone ii Cmsorrl. Em. 11, I. ~hrco, vd. C:noile M. Poreio (figlio
dell'Ulieensc).

'2,,; p,8: '1.').

Menollc. I~.
Menlor~,

lill/I/. 2.a. MC$$lIU2. 8m/. 4,1: 4.1; 40.}: 4004: 40.11: 41.': .p,': 4'.1; -1'.7: B.I:
B,j

2'.'.

Marrad:lle, 011. 7}.}; 7},-I. Mario C" 13m/. 2').6: Su. 3,1; }.}: 4,7;

Messillll, Glt. ",2; Dio. 48.7; Ii/II. 10,1; 34,3,

"I: p: ,,);

~"1: ",: ,.6: '.7; 6.1.

'li'1If. 1',10. Lepline (Iirllnno di AI>ollonia).


'),'; 11,6;

'[;'11.

Lusiluni,5t'f. 10,1: I 1,1: 1,.j; lYII. I". Lusitllnia,5t,1. 11,1. LUlozio <:alUlo, \.at. IG,6: 16.7: 16,s;
16,').

1'1. 1 .

M:lrio ii Giovallc, St,. 6.1: 1,1. Murio M . Sl"" 1'1.4; ~'I,'. MlIrrucini. Em. 10~1. Marsi, Sl"1. 4.1.

'lilII. }0,6. Messinesi, Dio. ,8,,; 'Ji'm. 3'1.4,


Melcllu, Cot. }.I. MCldlo ii Vehio. /. 31.6. Me-ldlo NcpOle Q. Cecilio. t. 10.};

Messi1\e~c,

lNDICll Dili NOMI

INDICll DIU NOMI

20.4: 20.7: 21.,}: 26.2: 26~1; 26.): 27.1: 27.); 27.7: 28.1; 2H.2; 28.<1; 28.): 28,6: 29.1; 29.2: 29.). Melello Pio Q. Cccilio.St'r. 1.10; 124; 12.); 12.6; 1).1; I,}.); 1'4; I).); 1'.7; 1'.10; 1).12: 1).2; 17.'1: 18.1; 19,2; 19.'; 19""; 19,11; 21.2; 21,8: 22.1: 2204: 22.7: 27.1.
Mical~.

Em. 2).1.

Miccnei.St'r. 9.9. Micion~, f. 2).1; 2)+ Milasa, foc. 18.7. Milauo. li",. ".9. Milone (viCttOmandanl~ ddl'cse:rcito di P~~l. E",. 16.2: 16.). MiJom: 1'. Annio. Glt. 47.1. ~..Iihll. Dio. :12,6; 2.10:1; "M. Mino:!. 0;0. :1).1 I. Minucio Temlo. Cal. 27.'; :17,6; 28.1. Mirridllr~. Sn 4.7; 2,,1; :I,}.,}: 2'4: :I,}.6: :1;101: '.,.): '<14. Moina. Brut. 2'1,6. MoIOS5O. foc. MUlla1.io Phmco 1'.. Coilt. 48.8. MUIl:t7.in Rufo. Cal. 9.1; 9,'; 9.': :I).': :17.6; )0.); ,0.<1: )0.); )6.): )7.1; }1.:I; }1.): ".): J1.1: ".H: ".9; )2.4 MlInichi;l. FiX, '1.): )1.1: )2.10. Munichione (mcse micol. foc. J7 ,I. ''''Iurenll L. Licinio. Cnl. :II .,: :II,): 21.7: :I I ,9: :18,). MI1SC, foc. 7.6.

Em. I).J; I).); 1).7: 16.1: 16.,}: 17.1; 17.); 18.4; 21.7; 26.7 Nasso. foc. 6,). Naucnrc, Brut. )04. NCllpolis (in Sicilia>. 0;0. 49, I. Nelll>olirc. 0;0. <11,1. Neurco. Eu",. 204; 18,6. Ncmee. 1iin. 26.4, Ncon~ (di Beozi,). Em. 23.6. Neon~ (di Corinto). lim. 18.).
(II/11m).

Olbii. Suo 9.9. Olimpia, Cor. 464; E",. :18.,. Olimpillde, EU/1/, 12.): 1'.1. Olimpo. Em. I,"'; 14.1: 1),9; 1'.10:

".}.
Olnero. Em. 20.'. Ornero. Foc. 2.'; B,ul. )4.6; Em. 28,); }4.8: T;m. ,}6.); Sr,. 1.7: 8.). Onomllrco. Eum. 18.7; 18.8; 18.9. Onomllrco (focc:sd. lim. )0.7. Orcinia, Eum. 9.j. Orco. Em. 9.). Orico. Em. jO.I. Oroande. Em. 26.2; 26.3: 26",. Ortagor:l, li"m. 4.6. Ortcnsio Ortalo Q. (Iontore). GU. 2).,}; 2)"'; :1).1: 2).8; :1).9: :1'.11; 2).12: '2.): )2.7. Oncnsio Onllo Q. (liglio dd precedcmcl. Brul. :I).': :18.1. OsCll. St'r. 14.); ".6. Oslilio. Em. 9.4. Ollllviano Ccsarc Augusro, GJ/. 73,); 010. syn. ).1; ).2; ),j; B",/. n,l: 22.j: 22""; :12.6; 27.1; 21.:1; '7.6; 29.10; :19.1 I; }8.,; .. I.a; 41.7: 42.); '12.6; 46,2: 46.); 47.j: )0.2: H,I; )).2; H.j; Em. ,8.1. Onuvio Cn. (console ddI'81). Sr'. 4.1; 4.8: 4.9, Otlavio Cn. (comandante deiJn /lona di Emilio), Em. 26.1: 26.1. Onuvio M . Cal. 6"'1,

Ncoc.tolemo. Eum. 1.6; 4,1; ).2; ''''; ).,; ).6: 6.1; 6",; 6.7; 1.); '''': 7.7; 7.10; 7.1,}. Ncstore. Brul. }4.6. Nic'nor~ (liglio adonivo di Arisrolele). foco ,}I.I: 31.2; 31.,}: )204; )2.6; ,32.8; ,32.9: ,32.10; ,}}.I; )}.}. Nic-.lIlor~ (maccdond. EII/n. 11.'. Nicia. Ca/. }9"'. Nicocle. foc. 17.); )).); }6.). Nicolll di Damasco. Brut. H.'; H.7. Nicomllco. Ii",. }6.}.
Nik~. BTl/I. Nipsio. 0;0. 41.1; 41.3: 44.): 46.). Nisea, Poc. 1'.2. Nisco. 'li'IN. Non. EU/n. 10,:1; 11.1; 12.'. Noruano C. (console deUH}I. Ser. 6, I. Norbano Fbcco C. (console dd )81. Brul. ,8.2. Norciu. Ser. 2, I. Numu. foc. }.7: Em. 2,2. Numlln7.i:l, Em, 22.11. Numidi. 'li'm. 28.11.

I.,."

'9"".
I"'.

o
NlIpoli, Ijru/. 21.'. N:lsica (P. Comdio Scipionc Nusica Co,Oedla L.. 8",/.
)).1.

Pachino, V;O. 2).'; ').). Pacieco. Suo 9. ).

Pnllllgoni. Ellm. 6.7. Pu/lugooiu, Eum. ).). Pafo. Cal. )).:l. Pa.latino. Srr. 24.2. Panlltcncc. f. :10.1. P:mfilia, B'''I. }.:I. PanSll. Em. ,8,1. PlIolo L. Ernilio (console dd 216). Em. '.,3; :I.). PlIpirill. Em. ).1; ,.). Pani, B,ul. 22.2; 4).8; 1'jn. 'I.); Eum. 18.). Pasitigri. E"m. 14.j. Pararl. B,,,/. }2.1. PlIrarc:si. B"". :1,8. Pdigni. Em. 20.1: '0.2; 20"'; 20.61'dl,. Em. 2}.1; 2}.6; Emn. '}.9. Pdopida. ,6.1. Pdoponncsi:lci. 0;0. '12.2; 42.1; 4,}.:I. Pdoponncso. Foc. 2904: 0;0. I ).j; )2"'; )8.9: Em. :1).1; y,m. :I.'; 16.:1; '0.8. Pclusio. B'UI. Pcm:tpill1. 0;0. :19.'. Peoni. Em. 18.6. Pcrdiccll. Emn. I.'; }.): ,}.12; ).14; 4.1: ).1; ).8: 8.2: 8.3. Pcrgllmo, CI. 10.1: B"". 2.6. Peride. Foc. 7.). I)crinto. Foc, 1,1.,. Perpcnnu Ventonc M.. Srr. 1'.:1: I).): :1,.:1; 26,1: :16.4; 26.6: :16,10: '7,1; :17,:1; 27.'; 27,6. I)errebiu, Em. 1),2. Perseo (nome di un cngnolinol. Em, 10,7 I'crsco (sovrnno di M:lccclonia). Em. 7,1; 1"1; 8,10; 11.12: 9.1; 9,': 10.1; 10.6: 12,,; 12.6: 1:1,8: 12.12: 1),1: 1'.2: 1'4; I.i,': 16.1; 1604: 19.7:

1,,,,.

H."

I',':

INOICE DEI NOMl

lNlJICn Dlil NOMI

19,9;

~),I; ~3.~; ~3,6; ~).8; ~),II;

5),4; )4.1; SYII. ),7; 4,8; 1).4;


I),);

Tim.

6.6;
foc.

18.8; 18.9; IM,Jo; J8.rl; 1'),2; I').}; r'),4; I').'; 1'),6; 19,7; 1').8; 19,9;
~J,2; ~r,8; ~I,');

Rodi, Cai. n,3; "',); 13ml. ).2; .'1.3. Rodii (Rodicsil. FoI:. r8.6; 13m/. P,4. Rom:l. GIl.
~o.);

~4.4; ~6,1; ~6,~; ~6.); ~6.4; ~6,); ~6.6; ~6,7; ~6.9; ~7,1; ~8.4; ~9,1;

r),8.

Plulrm;o (tinJnno di Erelrill). 12,1; 1).2; 13.}; 1).7. Polemone, EUIII. 8,8. Polibio, 13ml. 4.8; Em.

22.7; 27.1;

27.~:

12.~:

14,,; 16.1; 19.J;


~6.1; ~'),2;

)M; 33,); )).9; H,r;

)4,~;

H.);

~7.3; ~7.'1; ~7,6: ryll. 3.2: },H;

f//l/I.

20,,; 22.3:

30.J;

)4.4; }6.9; 37.~; ryll. 1.3 Persirl,

Em.

1~.1 ,; flllll. '4,).

I).); 16,};

Persinne, E/lI1/. 1.7. PersirJno,

flll11.

6,.'l.

Pcssinull!e, Cat. I).~. Pelr:l. EI/I. 1),2. Peucestll, fum. 1).9; 14.); 1).7; 16,9. Pidll:l,

194 Polieullo. Fac. ),); 9.')' Polimcde, foc. r),).


Poliperconlc (macedone), foco }I,I; p,r; .'l2,2; 3},1; .'l},4; )3.); }3,7; 3},H; .H,ro; .'l).r I; 3},1~; EII/fI. 12,1; I.'l,~. Polipereonle (sirueusano?), Dio. )8,6. Polisseno. Oio. 2r,7; 2r,8. Pollide. 0;0. 505; ),6; ),7. POlllpedio Silonc. Cat. 2,2; 2,3; ~.4;
~,).

rYII. 2.3. Ponlieo. fUII/ . .'l,}. Pomo. Cil. }1,1;.5r,. ~3,~.


Popilio Len:lte, 13ml. r,.'1; 16,2; 16.}; 16,4; r6". Poreia (Brlsiliell). Cal. )." Poreiu (figlil1 di CrllOnc), Cal. ~' . I;

3r,4; )1.10; }.lo}: 34,7; }~.4; .'l,.6;


}~,7;

41,.'1: .P.4; "',7; ,r.r; )2,1;

,2.4; 5}.,; )3,6; ,S,IO; ,8,1~; ,'),8; '9,'); 6J .4; 61 ,'; 13m/. :\.4; 'I, I; I}.I;
~r,l;

2J.'I; n,);

~J,~; ~6.6;
S)'I/.

27,1:

~8.~; ~8,,; ~'),,: )2,,;

r.6; cm.

Em. 16.); 16,6;

2:~.1; 24,,1.

13ml. I).); 1},4; 1},6; I},rl: 1,.6;


2.'l,~; ~.'l.4; 23.6; ~3,7; )).'; 5),6;

Pigrele. EIII1/. 6.7. Pindl1ro (liberto di Clssio). 13m/. 4},7; 43,8. Pirenei,St'f. 7.1; 7.~; I),); 18,2. Pirco, foc. .'l2.4; )2,9; 3~.1 o; 13ml. 28.6. Pirro. Ser. ~.'l,.~. Pisone M. Pupio (:Ilpumiano, Cal. )o,r. Pll1gorll, Pitea,

)),7 Poreia (;:cllr), Cal. 3.}.


Poreia (sordl:1 di Catone). Cal. '1 1 ,3. Poreio, vd. ClItone dell'Uliecnsel. Posidonio di Apumea. 13m/. r.7; 1.8. Posidonio (slOrico mlleedoncl. 1').7; 19.ro; 20,6; 21,7. Prolo, Dio. ~"". Psil1i, Cal. ,6,6. Psyehc (moglic di Marfadlltc). Gil. 7.'l.4 PlOiodoro.
1,1:

2,'; 4.4; 7,1; 7.4; 10,1: ~'1,4; 2'.'; 2,,7; 28,6; )8,1; 39,}: J9,t1; Se'. '101; "r; ,,~; 6,1; 6,4; 7.J; I~.'; i11,~; r'),r I; 2r.lI; ~1,9; ~~,I; 2~.6; 22,8;
~.'l,~; ~.'l,7; ~7,.'l; ~7,4

RO!llllni,

Cal. 1.1;

~,1;14.'; }O,I; }J,):

M. Poreio (liglio

3'),1; 46.4; ,1.4; ".3; ,8.); ~9,3; 63,': 0;0. 1.1; 3,r I; 4.4: 13ml. r.r; 2.1: 9.8; '4,2; r'I.); r4,4; III,J r;
~4,2; ~'106; 29,9; }0,7; 30,S; }1.6;

Pompeo

il Giov:lnc ((n. Pompco).

GIl. )9,9.

Em.

2,2.

Pompeo l'ilt1gno. Gil. ).~; 10,.'1; 1.'1,4; 1<1.r; 14,~; 1,1.4; 14,); 20.4; ~6,~; 26.); ~6,); 27.r; ~9,1; 29.~; ~9,4; 29,);
~9,8;

Em.

38.4; .'18,,; +p; SYII. 2.J .3; EIII . .'l.2;


'.2; 6,1; 6,,; 6,7; 6.10; 7.1: 7,2: 7"1;

Piwgoriei. Dio. II.~; 18.).

Foc. ~ I ,~. Pitio, Em. I),~; r),8.


PiliuSSll, St'f. 7.). Pitoclc, foc. .'l).). PilOniee, Foc. 2~,1. Planco L. Munazio, 13ml. 19.1. PI:lll:eSC, FOi:. n,). PI:llcesi,

11.4; II,,; 8,10; '),6; 10,2; r 1,1; r I ,3;


r~,,; 12.6; 12,12: 1.'l.2; 16,}; r6,7; r6.'); 17.8; 17,11: r8,1; JIl.J; 1'),1;
~6.6: ~6,r

.'lO.I;

30,~;

}o.); )0,);

}0,7; .'10,8; }O,9; .'1.10; Jr.r; .'11.2; )1,6; )2,}; ).~,6; )3.7; }),<1; <11.1; '\l,4; '12.1; 42,4; 4~,6; 4},r; 43,7; 43,8; 43.9; 43.10; 4),1;
'I),~;

Dio. r7 ,').

r9.2; 20.6: ~r.6; 2~.r; ~,,~; 26,,; r; ~6,1~; ~H,6; ~9.r; )0.'1:
.'l~.~;

4),3;

.'lJ,):
39,~;

33,1; 33.9;
~,~;

37,~;

}8.7:

Em. 2), I.

<1).4; '\)'); <16,1; 47. 1 ; 47,~; 47,.'1; <17,4; 48,r; 48,4; 48.); '18,7; '18.8; '19,1; )r.7; )2,1; 52.}; 52.'1;
5~.'):

JY'I. I,};

Sa. r,ro; ).r:


I~,~; r~,4;

R
Rllmnumc. Foc. ~"I. Rca, Ser. 2,1. Rcggini, 'Ji'1II. rO,I; ro,); 10,~; r 1.1. Rcggino. Diu. ~6,7. Reggio, Oio. ,8.,; "li'm. '),'; 9.7; II.r; J9,}; 1'),6. Rimini,

.'l,6; },IO; 4,': 6,9; lo.r: Romolo,Foc3. 2. Rubrio, Cal. 9, r; '),). Rubrio M"

Plalone. Fac. }.~; 4.2; Cal. 70,2; Dia.

1,\.4; ~~,6; ~3,}: 23,4; 23.6: SYII. r.,.

8.\; ').8; 11.1;

1,2; 4.1; 4.4; 4,); 4,7; ),'; ),); ),7; I r,.'l; I r,4; I~,~; I),r; 13.6; l,loI; 16,r;
r6,~;

16,3; 16,4;

r6.); r7.r; 17.3; r7,); 18,2; 18.1; 18,); r8,6; 18.7; 18,8; 18.9; 19.r; r9,}; 19,4; 19.'; 19,6; 1').7; 19,8; ~o,r; ~0,2; 20,,1; 21.1; 21.~; 2r.l;
~1,6; ~2,1;

22.2; 52.); )2.4;

)~.);

H,3; )).); )),6; 5'\.}; '4,4; 54,6; "'.7; )4,10; ,),1; )"'1; ".6; ,6,J; ,6.2; ,6.,; )6,7; ,8.7; 61,4; 6r,,; Bml. 4.1; .102: 4,4: 4,); 4,6; 6. r; 6.); 6.,; 9 .'l; 9.'1; r.p; 14,3; 14,'; 17.2; ~9,4; ~9,'; 3),~; )3,.'l; )).4; .'I},'; 3),6; 40,); Ser. 1.10; 12.'; 1,,3; ".4; 18,~; 18.}; 18,4; 18,,; 18,6;

Cal.

6~.4; 6),1.

s
Saeeu1ione, I3ml. ",.6. Sagra.

Ca/.

)2,1.

Rodano. Sa. ),1.

Cm. 2'.1.

900
Salllminl, Foc. 32,9.

INOICE DEI NOMI

INDICIl DF.! NOMI

Sesto (figlio di Pompeo Mogno), Ctl.


)6,2.
~lO
26,1.

Siracusani, Dia. ).2; ).3; ),); 404; 12.):


1),1; 21,9: 2),2; 24,9; 27,1; 28,1: 28",: 29,1: 29,2; }O,I: )0.3; )0.4: )0,): }0,6; )0,7; 30,10; )1,1; )1,4; Jq; )2,1: )204: }J,2; ,.p; )4. 2:
",); ",6: J7,); )7,6; ,8-4; J9,1: }9,2; )9,); 4.1; 40,::; 41.2; 4 1.): ,12.): 42,6; 4 28 ; '1M; 4'.); 43,6; 44,2: '14.7; 44.9: 4),6; 46.1; ,,6,);

Spa"iate, Dia ),); 17,8; 48,7; 49,);


49,6; 49,7;

S:alvio, Em. 20,1. 511mii, Brut. 5amOIf':lcill, Em, 2},11;

2.'.

'I,,,,. 11'"

2,).

(nipole di Pompro f\.\Qgno),

Ctl.p.

Spanone, Foc. 18,6, Speusippo, Dia. 17,2; 17-4; n,l; 22,2;


22"'; " ....

5drdi, FOt:. 18,6; B,,,,. 34.1; ",I; Eu",. 8,6. S:al'JX'dOnlc. lI. 1,10; }04: }.7. Satiro. "li"m. 4.6. SciJ>ione Asilllico L. Camelio. S~r.
6,1; 6,}.

Sfenio, foco ),): 9,9. Sibirtio, Eum. 19,). Ske!iOli, Dio. n,): 2),2; 29.1; "9,); li",. 9,7; 10.}; 23,2; 2),2; 27,7;
39,)

S"urio Mdio, Rnd. I.). Statilio (o Stolillio), CttJ. 6),10: 66,6;


n,7: Brul. 12.): )1,); )1.6.

SlflIlone, Brut. )2,6; )2,8;


SlIcrone,S~r. 19,2; 19'}.

H,I; 1),2.

Sicilia, GJ/. ".2; H04: H ..I: Dio. 4,);


),); ).9: 10,1; II,); 11.6; 1),1; 17.2: 18.7: 18,9; 19.1; 21,7; '2,1; 22,8; 2),1; 24,3; '),); ,),6: '),10; 2),1 I; 27,1: ,:1,2: H.): )8,): J'YfI. r,7: 2.r: 4,4; Ti",. 1.1; r,); 2,r; 7,): K,I: K.8: 9,';9,4: 10,6; 10,7; 10,8: ri,); 11.6; 12,2; '4,}; 16.2; 16,12; 17,2; 17.); 19,6: 20,7; 20.11; 21.6; 22,8; 2).6; 24,1; 24.2; 2),1; 29.6; '0,2; ,004; )0,9; 34,'; }6,); 37,6; J'Y'" 1.2: 2.2;
2.).

5cipione (degli Scipioni), Jt. )7.7.

5cipione (P. Comc:lio Scipione Emi liono Africano), Cl. 7.3: Em, '.1; ).): 22,6; 35,1; )8,): 38,4: 38.6:
39,10.

46.7: 48.2; 48.): 48,8; 49,1; 49,7: )0,1: )1,); )2,6: H,6; ,",,2; )6,1; )8,10; J'Yn. 2,1; Tim. 1,1; 1,2; I ..,; I,); 2,}; '2,4; ),1; 10,2; II,): 1),2; 16,2; 17,'2: 18,4; 22.1 : 22,7: 2),2; 237: 2),8; 2).4; 27,7; H,I; 34. 2: }4,3; 3405; 36,,; )7,2: 3M: )8,2; )Il,4; )9,2; S)",. 24: 2,7. Siracusallo, Dia. ),1; 37,2; )7.4; '1ifII. 1,6; }I,2. Siria. Ctt. I},I: H,I; Bnd. 28.}; Em. 7.2; Ser. 104. 2,,1; 3 1,1: )6,7: 3',': )8,8; 28.6;

SlIlpicio, Cot. 49,'. Symbolon,8mt. 38,2.

T
'lit80l1io, S('r. 17,2. Tollo, Foc. I',). lamine. foc. 1'2.2. Tupso, Ctt. )8.13; 62,2. T:ugdione (mese ultico), 1'm. 27.1. Tarquini, Bmt. 1,1; 1,6; Em. 2),2. Taso, GJt. II,,; Bml. j8,1; 4'P. T:luro, Em. 7,2. Tauromenio, 'li"m. 10,6; 11,2; 12,). Tauromenili, 1i'm, II,), Tcaride. Dio. 6, I, Tebani, Dia. 17,8.

Sc:ipionc Moggiore (P. Comelio Sei


piom:: Africano Maggiore), fifi.
).): I),):

2.':

39. 10.

Scipione MefeUo (Q. Cecilio MetelJo Pio Scipionc Nasica). Gil, 1.1; 7.2;
47. 1 ; ,6.,; '7.1; )7.2; )7.): )7,6; '7.7: )8,1; )8,2; ,8.7:

)7.,: ,8.9:

Silllno. GJt. 21,,: 2104; 22,4; 22.6;


23. 1

)8,10; ,S.u; ,8,1}: 60,,; 6104; 62,1; Brul. 6,10. Scil'ionc. dcno Nasica, vd. NllSiC1t. Scipioni. Sn.

I.'.

Si.lcio p.. Brut. 2M. Silla, lJ. 3,1; '.2; ,,'; ''''; ,,6; 17,7; 18.9; Brllt. 9.1; S~r. 1,10; 4,6; 4,7;
6,1; 6,,; 7,1; 7,2; 9,); 18.,; 18.8; 22"'; 2j,2; 2j"'; 2j,6; 2).). Simonide di <:ro, Dia. 1,1; "'im. j7.1. Sinalo, Dia. 2).12; '),14; 26,j; '9,7. Sinopeo. Iiin. 1),8.

Si"i, Dia. 2),8. Siux>, Ctl. 3,10. Smime. Brut. 28,6; ,0,1; j'~r. 1,7, Socnlle, Foc. ,8.); lt. ,,6.1.

ScoIUSSll,

Em. 8.,.

Scgon1.ill,

Sn. '9.2; 21,1.


foco .p; 27,1; 27,2; 27.};

~nocute.

Sof.ce, S~r. 9,1l; 9.9; 9,10. Sofocle, Foc. I.); l'm. ,6.2. Solone (di Plllletl), Foc. 'M.
Solone (IegisJ:lIore lIleniese). Foc. 7,). Sophrosyne, Dia. 6,1. Soside. Dio. )4,1; }4,); ',1,6; ','.7;
}4,H; ",I,

27.6; 29.6.

SerflUlO, U. 7,'. Servilill (nipote di Calond, CI. 29,6:


H,I; H,2; "1,3,

Tebe. Foc. 17,1; 17,2; 17"'; 27,1. Tdedide, '1im. 7,2, Tdemaro, 'li"m. 1),4.
Tdeside, Dio. 42 ..'. lcllus, Bmt. 19,1. 'Icmenitidi (porte), Oio. ~9, I. 'Icmistode, foco ),7. Tcnuro (copo), Foco 29,'" Tcnedio, Elml. 7,1. Teodoro, Foc. ,ti". Teodote. Dia. 12.1; 4),); 47,1.

Siracusa, t. ",2; H,"; Oio. 4..';


14,2; 17,10; 20,1; 22,2; 26,2: 26,,; ,6,); 3204; 4),); 44,1: 48.8: 49,'; 49.6; )O,}; H.I; )11,1; )8,4: ryll. 2,); Tim. 7,4; 9,); 16,); 17,); IH,2; 18,6; 19... ; 20,1; :U.4; n,7; '),': '),); 2).); 24,); 2''''; 2),); )0,1; )0,2; )4.6; '7.10: sy". 2.6.

Serviliu (sordlll di Coronel, Cal. I, I; 21,3; 24,); 2404: Brut. I.): 2,1: 5,1;
),2: ),4: "04

Sossio Senccione, Dia. 1.1. Spu8nu, Gil. , I ,): 4}.1; )','; Spugnu Cileriore, S~r. !:l,4. Spnrhlco, Cot. 8.1. SpMnMni, BruJ. 41,H.

cm. 'I, I:

j'rr. ,,); ."'; 604: 6,9; 7,); 1l,1: 2),1.

Servilio Ahlllll. Brul. I,). Servilio Gemino M. Em. )1,,,; p,1. Sestio, Brut. "".

lNDlCl, DEI NOMI

INlJICI, 01,1 NOMl

93

TCOUOlO ui Chio, IJml, H.j; jM:


jj,6. ll'Ofraslo, lI. j7.j; S('r. Ij,6.

"lolol11co XII Aulctc:. CIt. }'~I: l).); ),7. lorio.Ser. 12 04.


Tr:lci,

Volllmnio P., Hml. .18,2: 5 I, I: ~ l,j;


)1,4:
12,2: )2,}.

z
Z:lcinlii, Oio. 21,tI: 2.M: )7.:2: )7.4.

leomnt'Slo. Orul. 24, I. lropollll>O. Oio. 24,10; 'lim. ".(.

Em.

1).7; 18.2; 18.). 2t1.7: lI. 11,1: Aml. }7,7.

Trnci:l.

r.

x
X:aIllO, Hml. 2,8; jo,6; ,}1.7; j2," Xc:nagor:a.Em. 1),10; 15,11.

C.oI. 19.~. Icnno, vd. Minucio Tenno. Icrzi:l. vd. Emili:a.


Tcsmoforc Ied, oio. 56,). Tc:ssag.lia, roc. 2),); I. )5,1; Um'.

lc~lIzia.

Trllcio, Em". 7.).

j.7. Zcnonc, Foc. '.4. Zeus, F'K. ),8; J7,1; OiQ. 21.M; 2.1010;
I

Z:lrelrc, Foc.

Trapezunte, Ellm. }.). Trase:J, lt. :l,.:l: )7.1: j7,:l. Trc:honio c., Coi. 4}.I; 4),6; Bnll.
17.:l; 19.) Troi:a (corsa ucra), lI. )."

Bml. ~ I, I; 1.:111. :28,); $1n. I,j; BUIII.

17.tI: IH,H.

lim. 7.}; 9,4 Tc:ss:al0. roc. ;t'.~; Oio. :n.6.


2).1:

Tubc:rone, vd. E1io Tubc:rone. Tudippo, foco

Tc:ss:alollicll, GIl. 11,2: lJml. ,,6.1. Testc. Dia. 2l.7; 21.9. li:utamo. EIIIII. Ij.}; Ij.7; 16.2; 17.1. Tculoni. St'I'. l.l: j,2. l'cvcrc, lI.}9,1: 8'111. lO.}; lim.}o.I. lillio Cimbro. Oml. 17.j; 1704; 19.).

).): )6.).

Turi, Tim. 16.): 1<).2.

Tum, Tim. 16,,,.


T)'che. Em. j6,): j6,,: j6,6; ,}6,8.

limco. Oio. 6.j: 14.': jl.}; }).6; )6.1:


"li'",. 4.6: 10.7: )6.I; 1]11. I~l. Iimocrnlc. Oio. ll .6: :l6,): :l7,:l; 28,2. 'limoocmo. li",. ).:l; )04: )<),). 'limofane, "li",. j,6; 4.1; 4,): .1.<1: 4.6: 4.8 . Timolcomc, Oio. )8.10; Em. 1.6.
Timolcolltco. Ti",. j9.6. 'rimam:. Diu. 17"1. Timoniuc. Oio. :l2.); jO.lo; jl,); J~"I. TiIllOlL"O, "Ji'm. j6,1. Tingt"S, Sa. 9.8. Tingis. Sr', ~M; ').6: <),1:1. Tirrcno, fim. 6,I. Titinio. 13ml. '13,~: _13,6: 4},7: 4j,') To]ornco (di Cipro), Cul. 34.4: 3'1.7:
}~.:l: .I~,j; l6,t: }6,4: .18.1: Bmt.

u
Ulictl, Cal. ,S,,};
)<),);

,'),6; )'),8: 60,);

61,); 62.1; 6:l,:l; 62.); 6,},4: 6j.); 6j.7; 64.1; 64,); 65,6: 67,1: 71,1; 72.1; 73,7. Uticc:nsi, Cat, )H,I; 58,2; 6304; 6).,; 6,.7; 71,2; 71,j.

v
Vaccei, SI". :lI ,ti. Valerio Massimo, Hmt. )j,~. Varo P. AlIio, Cal. 56,,: )7,1: )7,,:
)7,6. Vatinio, Cal. "P"~: 13m/. ~"j. Vdi:l, Bmt. 1j,l; 2<1,1: Em. j!,l,:.;t. Villoria (slalull della), SI", 21,j.

).1; l,'I. 'l'ololl1ro lnil'OIC di Amigono M.l.


[II!II. 10,).

'!OIOIllCO I, B/lIII.

l,J:

"I.

Volumnio (mimo}, 13ml. 4),6.

INDICE DELLE TAVOLE

Sllltua di Focione

. .

. . .

p.
lo>

80
176

Sllltua

toga!:L

presunta di Catone

Busto in bronzo di Catone, da Volubilis


Rilr:lttO

di Marco Bruto
li

Moneta dcdiclllll

Puolo Elllilio

908
NO!:I

INOICI:

bibliografica

p.

Nola criliCll .

INDlCE DEL VOLUME

Testo . .
CoN~RONTO TIlA EMluo I! TIMOI.I!ONTI!

6,. 6" 6}4 ,,6

Teslo
SIlIlTOIUO

..

inlroduzione Nalll bibliograficu


FOCIONI!

",

NOlII crilica.

inlrooumn

p.

Not:l bibliognlfiC1l
Nota crilica.

leslo
C."TQNI!

" " ,6

"

Teslo
EUMENI!

m 74

'"

Imroduzionc Nola hibliografiC'lll


NOla crifica.

Teslo
OIUNIl

'09 ", "4 ,6, ,8, ,8,

".

lntroduzione Nola bibliogr.lc-.1 Nota critica . 1'CSlo .


CoNFRONTO TRA SUTOIIIO B Eu~lliNII

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