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La storia ebbe inizio con “l’Imbroglio Originale” sull’acqua, che trasformò questo prezioso

elemento primordiale di vita, in squallida merce e burocrazia.


Tale “Imbroglio Ideologico”, studiato in alte sfere internaz., permise l’“Esproprio dell’Acqua”.
Cioè il trasferimento della gestione dell’acqua, dai Comuni-Comunità, alle SPA (Società per Azioni).
Il compito della cessione dell’acqua fu assegnato agli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali).
Per Marino e dintorni, il trasferimento del “Servizio Idrico” fu deliberato dall’ATO2,
(sindaci/presid./prov. di Roma, circa), a favore dell’ACEA ATO2 SPA.
Seguì una “ordinaria” Delibera Commissariale, ma nessuna Delibera di Consiglio Comunale!
L’operazione si concluse con la consegna delle chiavi all’ACEA!
Per compiere l’Esproprio dell’Acqua però, occorreva distrarre la gente su aspetti marginali.
Così, a nostra insaputa, … poteva avvenire anche uno … strano incantesimo:
La “Ricchezza Acqua”, (ricchezza vera della nostra vita), si tramutava in “Costo” e “Oro-Blu”.
- Ai legittimi proprietari espropriati, cioè alle Comunità, cioè a “Noi”, fu “addebitato” il
“Costo”!
- Agli illegittimi predoni esproprianti, cioè alle SpA, cioè a “Loro”, fu “accreditato” l’“Oro-
Blu”!
L’ordine naturale fu rovesciato! Le persone divennero sudditi. Numeri contro numeri.
Utenti/consumatori, clienti, sanzionati, tutelati, controllati, notificati!
Aumentarono tariffe e adempimenti burocratici! Si persero lavoro, esperienze, conoscenze.
La coscienza smarrita, generò irresponsabilità e perdita dei sensi.
Fu allora presentato il manifesto: “LA FRONTIERA DELL’ACQUA”.
Si capì che l’Esproprio dell’acqua era avvenuto anche attraverso giochi di parole: formalmente e
legalmente l’acqua veniva dichiarata pubblica, di fatto e legalmente era diventata privata.
Emblematica fu, la pur lodevole richiesta di alcuni Comitati, di “ripubblicizzare l’acqua”.
In realtà nei giochi di potere, non esiste più Pubblico e Privato! Ma “Enti Pubblicistici” (es. ATO), e
“Enti Privatistici” (es. SPA), di fatto uniti! E dall’altra parte, Comuni e Comunità, ma solo se uniti.
Ad esempio i Sindaci d’Italia, si ritrovano come Organi Pubblicistici, in conferenza dei servizi,
dentro gli ATO. Poi si ritrovano azionisti, come Organi Privatistici, dentro le SPA.
Qualche volta si ritrovano .. Sindaci (Persone), nel proprio territorio, con le proprie Comunità,
magari a contestare, o no, i gestori SPA dei Servizi Idrici…! … Un attimo di libertà…?
La Frontiera dell’Acqua, segna anche il confine tra il Diritto Naturale Comunitario,
e quel sistema alieno, finanziario, virtual tecno-cratico, dell’acqua-merce e burocrazia!

LA “FRONTIERA DELL’ACQUA”, QUINDI NON CHIEDE


“SEMPLICEMENTE” LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA, MA:
- Sovranità, Controllo e Responsabilità dell’Acqua, alle Persone (nella veste di “Comunitaria Gente”)
- Gestione, Organizzazione e Responsabilità, (Tec./Ammin./Leg.) dell’Acqua ai Comuni
- Restituzione ruolo “Custodi dell’Acqua” alle Comunità
- Ridistribuzione “Ricchezza Acqua” alle Comunità (Vera Economia del Ben-Essere)
- Recupero dei posti di lavoro portati via dal Sistema “Pubblicistico-Privatistico” (es.: fontanieri, sorveglianti)
- Creazione nuovi “Lavori dell’Acqua”
- Istituzione del Sistema “Acqua Derivata” in colleganza Comuni/Comunità, in sostituzione dei “Servizi Idrici”
- Versamento “Contributo di Solidarietà” a copertura spese gestione dell’acqua. (ex bolletta di pagamento)
- Uscita dagli ATO e dalle SPA!

Marino, Giugno 2009 La “PRESENZIA” per la “FRONTIERA DELL’ACQUA”


(Giuseppe Panella)

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