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4555. Tutti ricordano la famosa frase: Ah, ah!

! disse don Emanuele in portoghese che citata parecchie volte come esempio insigne d una sciocchezza letteraria. Ma non tutti sanno che la frase di Alessandro Dumas nel romanzo La collana. della r egina, volume II, pag. 51. L'opera del Dumas del resto, piena di anacronismi e spropositi di tutte le speci e. Nei Tre moschettieri c', per esempio, un contadino che coltiva le patate, le q uali erano sconosciute all'epoca di. D'Artagnan, essendo state importate in Fra ncia circa un secolo dopo da Parmentier. Nel Visconte di Bragelonne, un personag gio dice di un altro che spiritoso come Voltaire, il quale nacque oltre cinquant a anni dopo. Altrove dice di un personaggio che camminava senza accorgersene, co me una roccia portata da un torrente. In un altro libro infine, un personaggio d ice di essere pi vicino a un altro personaggio di quel che costui sia a lui. (CIM , Rcrations littraires). 4556. Dumas padre, quando sent vicina la stia ultima ora, fece chiamare il figlio al capezzale e gli disse: Figlio mio, la leggenda dice che io sono stato un padre prodigo e che ho dilapid ato, senza contare, il denaro che guadagnavo e che ti sarebbe toccato. Non propr io vero. Quando la tua nonna mor essa mi diede per tutta -eredit una moneta da ven ti franchi e tendendo al figlio un luigi d'oro, concluse: - Eccola: l'ho ancora! (Candide, giugno 1924). DUMAS Alessandro figlio nato a Parigi il 29 luglio 1822, morto nel 1895; celebre autore drammatico e rom anziere figlio del precedente. 4557. Quando il padre l'ebbe legittimato, Alessandro, giovanetto di diciotto ann i, venne portato rtato in quella Babele che era la casa paterna, piena sempre di letterati, di comici, di artisti, di donne, di forestieri. Sulle prime, rimase, stordito, poi si mise a fare anche lui la vita che facevano gli altri, con tutta la foga della prima giovinezza. La conclusione fu che, in capo a due anni, aveva fatto cinquantamila franchi di debiti e non sapeva proprio come pagarli. Ricorse al padre, che si mise a ridere. Dei debiti non ti dar pensiero. Ma, se vuoi proprio pagarli, mettiti a lavorare e li pagherai. Lavorare? rispose il giovane. - Ma io non so fare niente. Allora disse, serio serio, il padre mettiti a fare il letterato. (Nuova Antologia, 1.896). 4558. Il giovane Dumas figlio s'incontr un giorno con una gran dama russa, la con tessa Livia di Nesselrode, e subito se ne innamor pazzamente. Il marito della sig nora, che era a Pietroburgo, venne a saperlo e richiam la moglie in Russia. Il Du mas, senza esitare, part con lei; ma pochi giorni dopo il suo arrivo in Russia, v enne arrestato e riportato alla frontiera fra due gendarmi. Giunto a Parigi disp erato, non sapeva che fare e lan- guiva di amore, quando dalla Russia arriv un'am ica della Nesselrode, la quale and a trovarlo per portargli i saluti della bella russa. La dama seppe consolarlo cos bene, che poco tempo dopo divenne la signora Dumas. (Nuova Antologia, 1896). 4559. La signora dalle Camelie fu rifiutata da molti teatri: la Gaiet, le Gymnase , l'Ambigu... Finalmente il Vaudeville la prese, e la parte di Margherita venne affidata alla signora Fargueil. Ma all'attrice tal parte non piaceva affatto. Mio caro Dumas ella disse un giorno all'autore bisogner che mi diate molte indica zioni e schiarimenti, perch, insomma, tutto ci avviene in un ambiente che non cono sco. Al che Dumas rispose: Eh, cara amica, se non Io conoscete alla vostra et... non lo conoscerete mai pi! Offesa dalla risposta, la Fargueil rifiut definitivamente la parte, che fu poi im personata dalla signorina Doche. (Comoedia). 4560. Un amico domand a Dumas come mai avesse affidato la parte di Margherita Gau tier alla signorina Doche, che soltanto -con la Signora delle Camelie era riusci ta ad affermarsi buona attrice, ed egli rispose: Ho l'abitudine, nel distribuire le parti delle mie commedie, di attribuirle agli interpreti dei quali la vita privata si avvicina di pi a quella dei miei persona

ggi. (JOLLIVET, Souvenirs). 4561. La vigilia della rappresentazione della Signora dalle camelie, la signorin a Doche, che doveva sostenere la parte della protagonista, ostentando un pudore a cui Dumas non credeva troppo gli domand: - Ma che abito dovr indossare, mio Dio, per figurare una cocotte? il Dumas: Oh! quello che portate tutti i giorni, signorina! (BARBIERA, Il salotto della Co ntessa Maffei). 4562. Il grande successo che ebbe La dame aux Camlias non lo insuperb. Molti anni dopo, a chi gli parlava di quel dramma e dell'evoluzione che esso aveva segnato nel teatro, Dumas figlio modestamente rispondeva: Eppure era cosa tanto facile a farsi: 'bastava avere vent'anni e aver amato! (Nu ova Antologia, 1896). 4563. Nel 1850, pochi mesi dopo la prima rappresentazione della Signora dalle Ca melie, A. Dumas figlio invit a colazione un suo amico, il celebre critico Fiorent ino; ma, il giorno stabilito, il Dumas arriv al luogo dell'appuntamento con fare piuttosto malinconico e domand al suo invitato quanto avesse in tasca. - Niente rispose il Fiorentino credevo che foste voi a pagare. - t vero osserv Dumas: ma che io ho sole dieci lire in tasca. Gli venne intanto una bella idea, e preg l'amico di aspettarlo: sarebbe arrivato in due minuti a casa di suo padre, che abitava l vicino, e si sarebbe fatto prest are da lui due luigi. Torn infatti dopo un quarto d'ora, ma era pi triste che mai. Ebbene? domand Fiorentino. Ho sole cinque lire, perch mio padre mi ha spillato le altre cinque. (Revue hebdo madaire, 1903, n. 26). 4564. Una sera, Alessandro Dumas figlio, gi celebre per la Signora dalle camelie, si trov in un ristorante, seduto a poca distanza dalla principessa Urusoff. Il D umas la guard e riguard con aria da conquistatore e a un certo momento, avvicinata la, le mormor: Dite la verit, principessa: il trovarvi accanto a un uomo celebre come sono io no n vi fa girar la testa, non vi fa venir la voglia di commettere qualche debolezz a? La principessa lo guard gelida e gli rispose: Oh, no! E perch dovrebbe venirmene voglia? Tutto quel che di buono e d'interessan te c' in voi posso acquistarlo da un qualunque libraio per tre franchi e cinquant a! (GUERARD, Dictionnaire des anecdotes). 4565. Dumas figlio e Luigi Ganderax avevano stabilito di comporre insieme una co mmedia. O per meglio dire, Ganderax avrebbe scritto una commedia, e Dumas avrebb e dovuto rivederla e correggerla. Ed ecco che il Ganderax gli port un giorno la c ommedia, Francillon. Dumas, quando leggeva una commedia di un altro, per un curi oso lavorio della sua mente, ne concepiva subito una sullo stesso argomento, ma tutta diversa, e bisognava che la buttasse gi, sostituendo con le sue proprie fan tasie quelle dell'altro. Cos avvenne di Francillon. Ma l'onesto Ganderax, quando a sua volta lesse la commedia mandatagli dal Dumas, tutta bella e scintillante, gliela rimand, dicendogli: Avete fatto un gioiello. Ma io non c'entro per nulla. Esso tutta roba vostra, e pertanto io non consentir mai a metter il mio nome in un'opera che ammiro, ma che non mia. Cos Francillon apparve col solo nome di Dumas. (Nuova Antologia, 1896). 4566. Era generosissimo e non pass si pu dire un giorno della sua vita, senza socc orrere qualche miseria; ma lo faceva con la massima discrezione e in gran segret ezza. Bisogna fare diceva soltanto elemosine anonime. Hanno il gran vantaggio di soppri mere l'ingratitudine. (Nuova Antologia, 1896). 4567. Un grande editore parigino vide un giorno entrare Dumas figlio nel suo stu dio. - Come si vendono i libri del Tale? domand. Purtroppo quei libri non si vendevano affatto. Lo so rispose Dumas ma l'autore che ha tanto ingegno nella pi grande miseria, e i

o vorrei aiutarlo senza offendere la sua giusta suscettibilit. Eccovi qui del den aro. Ditegli che i suoi libri si vendono bene e che-questa la sua parte dei diri tti d'autore. E, cos dicendo, lasci all'editore un fascio di biglietti di banca; e scapp via. (Nu ova Antologia, 1836). 4568. Quando Dumas figlio fece rappresentare La Question d'argent, il banchiere Mirs, che era allora all'apogeo della sua potenza, scrisse un articolo nel Costit utionnel, per stroncare la commedia dal punto di vista economico e finanziario, e in esso insinuava anche delle allusioni poco riguardose per l'autore. Alessand ro Dumas figlio rispose con una lettera in cui diceva: Caro Mirs, leggo il vostro articolo e sono d'accordo con voi. Vuol dire che d'ora innanzi, quando io vorr f are una commedia virtuosa, verr a prender consiglio da voi; e quando voi vorrete fare un'operazione bancaria onesta, io verr a domandarvi delle azioni . (L'esprit de Capus). 4569. Una sera s'era intavolata intorno a Dumas -figlio una conversazione sulla malvagit umana. . Io per osserv finemente il Dumas preferisco il cattivo all'imbecille. Perch il cat tivo qualche volta si riposa della sua cattiveria, ma l'imbecille non si riposa mai. (Revue des deux mondes, 1 agosto 1924). 4570. Quando Dumas figlio stava scrivendo la Diane de Lys, ne espose il soggetto al suo amico Enrico Mirault. Il giovane drammaturgo voleva far morire il suo er oe Paolo Aubry, ma temeva che una fine tragica spiacesse al pubblico del Gymnase , abituato agli scioglimenti felici. Quando infine, trionfando delle proprie esi tazioni, ebbe terminato l'ultimo atto, corse da Mirault. Questi era assente, ed allora, rivolto al portiere, Dumas grid: - Direte al signor Mirault che ho finito e che ho ucciso Paolo! - Dir che il signore ha ucciso Paolo! ripet il portiere, sbalordito e atterrito. Ecco: non dimenticatelo! Quando Mirault. rientr, il portiere gli confid a mezza voce: - Il signor Dumas venuto e mi ha incaricato di dire al signore che tutto e finit o, e che ha ucciso Paolo. Bene, ha fatto proprio bene, ne sono davvero contento! esclam Mirault davanti al portinaio, che a quell'affermazione rest del tutto impietrito. (Nouvelles littrair es, luglio 1924). 4571. Il Dumas si trovava una sera con alcuni amici, e questi avevano preso a par lare della Rivoluzione Francese. Il Dumas stava in disparte, senza prender parte alla conversazione che non l'interessava; ma a un tratto, avendogli gli amici c hiesto di esprimere un suo parere sulla loro discussione, disse: Volete sapere come ha avuto origine la Rivoluzione Francese? Adesso, ve lo spieg o io, che lo so da fonte certissima. Un giorno un uccellino era fuggito. dalla g abbia rimasta aperta: la gente gli corse dietro; poi cominci a crescere, a cresce re, a tumultuare e non sapendo pi spiegarsi che cosa era successo,. diede l'assal to alla Bastiglia. (Deutsche Revue, gennaio 1902). 4572. Una giovane attrice domandava ad Alessandro Dumas -figlio che volesse racc omandarla alla direzione del teatro, volendo recitare nelle parti d'ingenua Alessandro Dumas la squadr da capo a piedi e le disse: Ma, signorina, siete voi abbastanza maliziosa, per poter fare le parti d'in-. ge nua? (Rossi, Quarant'anni di vita artistica). 4573. Un giorno, un ricco banchiere disse a Dumas figlio: Gli artisti e i letter ati debbono esser poveri, perch la miseria affina l'ngegno. E Dumas, pronto: Sarebbe come se io dicessi che i banchieri debbono esser citrulli, perch le loro ricchezze li istupidiscono. (Minerva, 15 settembre 1913). 4574. Alla Kelly, artista drammatica bellissima quanto brava, accadde una sera c he, durante la recita di una commedia di Dumas figlio, un diamante cadde sul pal coscenico e, rotolando and a - sparire in una fessura delle tavole. Furono fatte ricerche che riuscirono vane. La signorina aveva gli occhi gonfi di lagrime. La vide in quello stato Dumas e le domand che cosa le fosse accaduto. La poveretta, in mezzo ai singhiozzi, gli raccont la sua disgrazia. Vogliamo scommettere rispose Dumas che io riesco a trovarlo? E, fattosi dare una lanterna, scese sotto il palcoscenico. Alcuni istanti dopo torn trionfante.

- Ecco il vostro diamante esclam, l'avevo detto io che l'avrei ritrovato? Alessandro Dumas aveva semplicemente attraversato la strada e acquista. to il di amante dal primo gioielliere capitatogli a tiro. Egli voleva cos sollevare il dol ore dell'attrice, che sapeva povera e onesta. (Minerva, 1 luglio 1919). 4575. Un giorno che Dumas figlio era andato a una seduta dell'Accademia, un suo collega gli present il proprio genero. Dumas, nello stringergli la mano, parodi un famoso - verso di Boileau, dicendo: Tutti i generi sono buoni, meno quello noioso! (Revue des deux mondes, 1 agosto 1 924). 4576. Dumas figlio diceva, a proposito oposito delle umiliazioni e degli inchini ai quali i poveri si rassegnano: A un sacco vuoto, signori miei, difficile mant enersi diritto. (Comoedia). ' 4577. Qualcuno si stupiva del fatto che gli alberi dei Champs-Elises fossero mol to cresciuti, dall'anno prima. Perbacco osserv Dumas vero! Ma, in fondo, non hanno altro da fare! (Comoedia). 4578. Alessandro Dumas figlio riceveva molte confidenze dalle signore. Fortunato voi! gli diceva, un giorno, una bella signora. Con tutte queste confid enze, chi sa quanto interessanti, non vi annoierete mai. Il male rispose Dumas che le cose pi interessanti non sono mai quelle che le sign ore dicono, ma quelle che tacciono. (Comoedia, agosto 1924). 4579. Un giorno, un suo amico gli raccontava le avventure di un letterato che, p er sfuggire ai creditori, aveva spiegato tesori di astuzia. Una certa storia di una fuga in fiacre, specialmente, dilett molto l'autore di Francillon. Non ridere tanto disse l'amico si tratta di tuo padre! Non possibile... Te lo assicuro. Non possibile riprese Dumas. Se fosse vera, gi da un pezzo mio padre l'avrebbe ra ccontata nelle sue memorie! (Comoedia, luglio 1924). 4580. Parlando d'album ad una colazione, Dumas raccontava che un medico di Marsi glia, di nome Gastal, aveva la mania di raccogliere autografi; e non lasci Dumas, prima di avergli porto il suo album, sul quale pochi momenti dopo pot leggere: Depuis que le docteur Gastal Soigne des familles entires. On a dmoli l'hpital Et l'on a fait deux cimitires.. (Comoedia, agosto 1924). 4581. Un giornalista conosciutissimo chiese in prestito a Dumas dieci luigi; poc o dopo quello gli disse: Bis repetita placent. Dumas gli presta ancora dieci luigi. Poco dopo tutti i giornali accolgono favore volmente la sua nuova commedia Monsieur Adolphe; tutti, tranne uno: quello del n ostro giornalista che la stronca, dicendo che l'unica scena buona copiata. Il gi orno dopo, incontra Dumas in pubblico e gli tende la mano. Dumas gli risponde: Non vi do la mano oggi, perch tanto non ci ho nulla dentro. (Comoedia, agosto 192 4). 4582. In una commedia di Dumas figlio, dopo una scena importante, un'attrice rit orna nelle quinte molto commossa. Palpitante gli dice: Sentite come mi batte il cuore? Mettetevi sopra una mano e ditemi come lo trovat e! Dumas posa dolcemente la mano sul luogo indicato, che era meravigliosamente mode llato. Essa ripete: Ebbene com'? rotondo! le risponde Dumas. (Comoedia, agosto 1924). 4583. Parlando del proprio padre diceva: un fanciullone che ho avuto quand'ero piccolino... (Nouvelles littraires, luglio 1924). 4584. Georges Docquois, incaricato dal Journal, domand agli illustri uomini dell' epoca: Qual nome la posterit dar al secolo che sta per finire? Ci fu il secolo di Pericle, di Augusto, di Luigi XIV: come si chiamer il nostro? . Chi disse Secolo d i Napoleone , chi Secolo di Victor Hugo , ecc. Ma Dumas rispose:

Questo secolo si chiamer assai probabilmente... il secolo decimonono! Ed ebbe rag ione. (Nouvelles littraires, luglio 1924). - 4585. Gli affari, che cosa sono gli affari? diceva Dumas figlio. La risposta as sai semplice: gli affari sono i quattrini degli altri. (FUMAGALLI, Chi l'ha dett o?). 4586. Ogni volta che un album veniva presentato ad Alessandro Dumas figlio, perc h vi scrivesse un pensiero o un motto, egli, senza farsi pregare, senza esitare, scriveva questa frase, veritiera in ogni occasione: Al principio d'autunno si ri puliscono i camini! (Corriere della Sera, ottobre 1923). 4587. In un album di pensieri, Dumas figlio scrisse questo pensiero: Dio ha crea to i Parigini, perch gli stranieri non sapessero poi mai che cosa pensare dei Fra ncesi...! (Candide, giugno 1924). 4588. Un giorno, Dumas figlio ricevette la lettera di un'ammiratrice, che aveva per motto il verso O primavera, giovent dell'anno! , e chiedeva d'esser ricevuta d a lui. L'autore dell'Amico delle Donne acconsent, e si vide capitare davanti una sessuagenaria, malamente abbigliata. t vostra figlia che mi ha scritto? No, caro maestro, sono io stessa! Oh! fece Dumas, allibito e siete voi che avete adottato quel motto? Non forse delizioso? E a voi, caro maestro, potrei domandare quale sia il vostro ? - Il mio motto : Meglio mai; che tardi! (Candide, giugno 1924). 4589. Un giorno, fecero leggere a Dumas figlio un volume di poesie che un princi pe diceva di aver fatte nei suoi momenti d'ozio, e gli domandarono che cosa ne p ensasse. Alessandro Dumas figlio rispose: Ne penso ci che potrebbe pensare di me il principe, se io regnassi nei miei momen ti d'ozio. (Revue des deux mondes). 4590. Dopo la rappresentazione di Demi-Monde, la Rachel and da Dumas e... gli si offr. Non ho alcuna ragione per far cosa sgradevole al principe Napoleone... disse cor tesemente il commediografo. Lo abbandoner per voi! Peggio! Prendete piuttosto un altro amante che io non conosca... e quello, pazie nza, lo tradir... (TREICH, Almanach des lettres, 1923). 4591. - Sposatemi! disse un giorno la Rachel a Dumas figlio. - Non sposo nemmeno le mie amanti rispose quello; e voi vorreste che sposassi qu elle degli altri? (TREICH, Almanach des lettres, 1924). 4592. Nel palco della signora De Gheest, Dumas figlio affumicava l'ospite con un sigaro che minacciava di non finir pi. - Voi fumate troppo. - Mio padre ha sessant'anni e ha sempre fumato, senza smettere mai rispose Dumas . Se non avesse fumato ribatt la signora oggi ne avrebbe almeno settanta. (PADOVAN, Creature sovrane). 4593. Un tale disse ad Alessandro Dumas figlio: Vostro padre ha mangiato parecchi milioni. No, no. Glieli hanno mangiati; e non la stessa cosa. (TREICH, L'esprit d'A. Duma s). 4594. Alla- celebrazione del matrimonio del figlio del signor Perrin, amministra tore della Comdie Franaise, la folla era cos stipata in chiesa e fuori, che non c'e ra modo di arrivare all'altare. Dumas figlio, dopo aver fatto ogni sforzo per ap rirsi un varco coi gomiti, domandando scusa a destra e a sinistra, visto che non guadagnava nemmeno due passi in un quarto d'ora, esclam: - Ahim! Se continuo cos, arriver a tempo per il battesimo. (A. PADOVAN, Il libro de gli aneddoti). 4595. Si diceva che Alessandro Dumas padre firmasse e pubblicasse per suoi i rom anzi scritti da poveri -diavoli affamati. Un giorno Dumas padre incontr per strad a suo figlio e gli domand: Figlio mio, hai letto il mio ultimo romanzo? E il figlio pronto:

Io no. E tu? (LAROUSSE). 4596. Alessandro Dumas figlio offr un banchetto a una cantante svedese che aveva interpretato a maraviglia la parte della protagonista nella Traviata. La cantant e domand durante il pranzo a Dumas qualche particolare della famosa Margherita Du plessis, che aveva ispirato la figura cos poetica di Margherita Gauthier, nella S ignora dalle camelie. Ma la cantante rest profondamente delusa nel sentire che la Duplessis non -era affatto bella, e che, nel momento che la conobbe Dumas, era l'amante di un mercante di cavalli, professione che alla svedese sembrava poco r omantica. Insomma concluse la cantante delusa della vostra protagonista rimane nell'origin ale soltanto la sua passione per le camelie! Neanche per sogno rispose, implacabile, Dumas. La Duplessis non poteva soffrire i fiori, e le camelie furono soltanto nella mia fantasia! (Les nouvelles littrair es, 28 marzo 1931). 4597. Un tale che amava ripetere degli aforismi a ogni costo, anche se fossero d ei pi comuni, diceva una sera: La bellezza niente nelle donne; tutto il loro merito risiede nell'onest. Alessandro Dumas osserv finemente con un sorriso: Ma io credo veramente che prima di tutto occorre che una donna sia bella, perch l a sua onest abbia qualche merito! (Manuel gnral, 24 marzo 1934). 4598. Il figlio di Vittor Hugo, Francesco Vittorio, s'era perdutamente innamorat o di una bellissima cortigiana e faceva delle pazzie per lei, non ostante gli af fettuosi rimproveri del suo amico Alessandro Dumas figlio. Una volta, seccato di queste continue lavate di capo, Hugo disse: Ma infine io cerco di riabilitarla. Come il vostro Armando ha fatto con Margheri ta Gauthier. E l'autore della Signora dalle Camelie, implacabile: Tutte storie! Buone per far delle commedie! (Les nouvelles littraires, 19 ottobre 1935). 4599 Un amico riport a Dumas figlio alcune ingiurie che certi letterati avevano r ivolto a suo padre. - Mio padre rispose fieramente Dumas figlio un gran fiume. Che importa se qualch e villano ci orina dentro? Resta un gran fiume lo stesso. (Les nouvelles littrair es, 31 ottobre 1931). 4600. La celebre cortigiana Paiva mancava spesso di certe delicatezze. Una volta, per esempio, invit a pranzo a casa sua Alessandro Dumas figlio e volev a che egli portasse con s anche la figlia, .lenza capire che la sua casa non pote va esser frequentata da signorine per bene. Dumas arriv all'ora stabilita, ma naturalmente solo. Perch non avete portato vostra figlia? gli domand la Paiva. Per due ragioni rispos e Dumas e la seconda che raffreddata. (Manuel gnral, 16 marzo 1935). O 4601. Durante la Comune ebbe molta notoriet e una parte importantissima un tal Camelinat, che fu anche direttore della Zecca, in quei giorni d'insurrezione. Pe rci Dumas figlio chiamava scherzosamente la terza repubblica. La danze au Camelin at . (Les nouvelles littraires, 26 luglio 1924). 4602. Una sera a teatro, Dumas si trovava accanto a Giorgio Sand: si rappresenta va una commedia stupidissima, e a un certo momento, seccati di quello spettacolo , i due letterati si misero a chiacchierare tra loro a voce piuttosto alta: fin che uno spettatore loro vicino protest energicamente: - Insomma disse volete tacere una buona volta? - Come? rispose Dumas, tutto sorpreso. Voi avete la fortuna di poter ascoltare A lessandro Dumas e Giorgio Sand e avete pure il coraggio di lamentarvi? (Manuel gnr al de l'instruction, 24 giugno 1933). 4603. n lavoro eccessivo aveva logorato la sua fibra e il povero Dumas figlio fu preso da un esaurimento che confinava con la pazzia. I medici gli ordinarono di svagarsi e di viaggiare. Suo padre si trovava allora a Napoli presso Garibaldi, in piena spedizione dei Mille. Dumas figlio pens di raggiungerlo insieme con la moglie. Ma qui le sue condizioni di salute si aggravarono. Una notte la moglie l o trov in ginocchio sul nudo pavimento, che piangeva e si strappava i capelli. Ci

volle del bello e del buono per rimetterlo a letto. Pi tardi, egli spieg che, ave ndo sentito suo padre che nella stanza accanto russava, quell'ingrato rumore ave va prodotto sui suoi nervi un'impressione vivissima: lo aveva preso un desiderio vivissimo di alzarsi e di andare ad ammazzare il padre, e aveva vinto quel desi derio colpevole solamente buttandosi in ginocchio. (Nuova Antologia, 1897). 4604. Non aveva mai fatto pompa di ateismo. Ma non amava fingere una religiosit d i cui non era convinto. Monsignor Dupanloup aveva cercato di persuaderlo ad accostarsi ai sacramenti, co n molto tatto del resto e con molta bont. - Se al mondo ci fossero soltanto gli aveva risposto, sorridendo Dumas dei vesco vi come voi e degli eretici come me, l'intesa non sarebbe difficile. Tuttavia l'intesa non avvenne. (Revue de Paris, 15 dicembre 1895). O 4605. Negli ultimi anni della sua vita, era perseguitato dall'ammirazione dell a signora Aubernon, ottima ma ingombrante. Una sera, dopo un pranzo in casa De Caillavet, l'ammiratrice riusc a condurre Dumas in un salotto appartat o e a leggergli un suo lungo studio su L'amico delle donne. Dopo un'ora di supplizio, lo scrittore, infuriato, url alla povera signora-piange nte: Signora, voi non avete la minima disposizione per la letteratura, e il vostro st udio critico indegno! Ma l'ammiratrice non gliene serb rancore, ed una sera, ad un ballo, ebbe il corag gio di mascherarsi da Gloria di Dumas, con in testa un busto dello scrittore e s ulla voluminosa persona tante bandierine, su ciascuna delle quali era ricamato, in lettere d'oro, il titolo di un lavoro del celebre commediografo. Bisogna proprio che io abbia le spalle robuste esclam Dumas, inferocito per soste nere il peso di tanto ridicolo! (POUQUET, Le salon de M.me De Caillavet). 4606. Negli ultimi anni della sua vita, Dumas aveva uno strano presentimento del la sua prossima fine. Diede le dimissioni da membro del giur d'esame del Conserva torio, dicendo: Io sono morto; fareste bene a darmi sin d'ora un successore. Gli altri membri de l giur protestarono che anzi egli era pi vivo e vegeto che mai, e respinsero le su e dimissioni. Egli allora le ritir con un sorriso, aggiungendo: Vedrete per che avevo ragione io. Poco tempo dopo infatti mor. (Revue de Paris, 15 dicembre 1895). DUMAS Alfonso pittore francese contemporaneo. 4607. Il pittore Alfonso Dumas aveva aperto una bottega di vendita di quadri alt rui, sperando coi guadagni di rifarsi delle spese che gli costava la sua pittura . Ma il negozio era frequentato soltanto da pittori che venivano a passarvi la s erata. Una sera che Dumas stava chiudendo la bottega un po' pi tardi del solito, appunto per la visita prolungata di uno di questi colleghi chiacchieroni. disse al suo amico: Il fatto che io non faccio un soldo e consumo la luce per niente. Ma che cosa fa nno tutte quelle persone l? E indicava un caff vicino, dinanzi al quale era una gran folla di gente.. Oh! fece l'amico niente di grave, sono persone che prendono l'aperitivo. L'aperitivo! Invece di pensare ad adornare la loro casa di quadri, prendono l'ap eritivo? Vedete dove siamo arrivati? E' la rovina della Francia! (VOLLARD. Souve nirs d'un marchand de tableaux). DUMOURIEZ Carlo Francesco nato a Cambrai nel 1739, morto a Turville nel 1823; generale francese. O 4608. Era coraggiosissimo, e da giovane, nel 1757, combatt con un pugno di uomi ni contro un numero enorme di nemici, riportando ventidue ferite: una delle qual i sarebbe stata mortale, se una copia delle Provinciali di Pascal, che portava n el taschino, non avesse fermato la palla diretta al cuore Aveva tuttavia uno spirito scettico e da perfetto avventuriero. Present al minis tro Choiseul due progetti: uno per emancipare la Corsica, e uno per asservirla. Il ministro scelse il secondo, e Dumouriez si batt da prode per farlo trionfare. (LAROUSSE).

4609. Brunswick, generale nemico, aveva preso Longwy e Verdun, e si preparava a marciar su Parigi. Dumouriez, non ostante il parere contrario dei suoi ufficiali , i quali volevano ritirarsi dietro la Marna, indic le alture delle Argonne, escl amando: Ecco le Termopili di Francia; e che io sia pi fortunato di Leonida! (LAROUSSE). 4610. Accusato di tradimento, Dumouriez esclam: Io vivo di calunnie, come le cicogne vivono di serpenti, senza averne no cumento. (LAROUSSE). 4611. Il celebre generale francese era sempre pieno di debiti. Un giorno un cred itore gli scrisse una lettera per invitarlo a soddisfare subito il suo de. bito. Ma Dumouriez rispose con bel garbo che non poteva pagare e concluse la lettera di risposta cos: Vostro servo eGSPLIT:uPalazzi-Zanichelli 1.txtArchivio GSplit&{5F9 160D1-68ED-4692-9DC5-DA0556BA26AC}smc'+Q^

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