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Scheda della dott.

ssa Franca Errani

Bambino interiore

Sul Bambino interiore esiste una vasta letteratura e sono tante le scuole che ci invitano a ricollegarci a questo aspetto fondamentale della nostra psiche. Per alcune di esse, il Bambino rappresenta senzaltro il nostro vero S, la nostra stessa essenza. Nel Voice Dialogue visto come uno dei s pi vicini alla nostra essenza, che ci permette di vivere in profondit, amare veramente, creare intimit con gli altri; tuttavia ha bisogno di essere accudito e protetto dagli aspetti adulti di noi stessi e soprattutto da un Ego Consapevole che possa canalizzare le diverse energie senza farsene sopraffare. I bambini del nostro mondo interiore sanno come essere, mentre il resto della nostra personalit sa come fare e come comportarsi. Al Facilitatore data loccasione, lavorando con questi s, di imparare ad essere con loro; altrimenti non possono emergere. Quando si ha a che fare con il Bambino interiore, il motto : Non c nessun luogo dove andare e neppure niente da fare1. Quando il Bambino si mostra in una seduta, specie se si tratta di quello Vulnerabile, lo spazio fra facilitato e facilitatore si riempie di calore vibrante, di un senso di pienezza che scompare quando questa energia si ritira (e lo fa alla minima provocazione). Il Bambino dentro di noi ci offre il dono prezioso di poter essere totalmente con un altro essere umano. Per questo vitale reclamare questo s, spesso sepolto dietro strati protettivi che ce l'hanno fatto dimenticare. Il Bambino talmente sensibile che pu essere ferito con grande facilit: le parole non lo ingannano, e si collega all'altro a livello energetico: se l'altra persona si allontana - anche solo nel pensiero - il Bambino percepisce immediatamente questo distacco e si sente abbandonato. E' quindi indispensabile sviluppare un senso di protezione e accudimento interiori: siamo noi che dobbiamo prenderci cura del "nostro" Bambino. La ricchezza interiore che ne deriva vale sempre la pena che comunque accompagna la sua scoperta e la sua guarigione. La Bambina Interiore di Roberta Quando il Bambino esce per la prima volta nella seduta, difficile che parli: pu restare in silenzio oppure piangere, magari rannicchiandosi in un angolo, prima di fidarsi e cominciare a raccontare di s. Nessun Bambino Vulnerabile uscir allo scoperto se non certo che il Facilitatore pu accoglierlo: gi stato ferito tante volte e ha paura questo pu renderlo esitante, fino a che non si sente al sicuro. Il suo dolore vero e profondo, richiede rispetto ed empatia. Roberta aveva manifestato il suo disagio nell'andare a feste o party

Hal e Sidra Stone, Il Dialogo delle Voci, Ed. Amrita, pag 176. Counseling: una scelta di Ben-Essere www.mecacci.it

Facilitatore: - Mi piacerebbe parlare con la parte di te che si sente timida quando in mezzo a tanta gente Bambina Vulnerabile di R: si rannicchia, con la testa fra le ginocchia; il Facilitatore rimane in un contatto empatico con questo s, senza cercare di farlo parlare. E' la Bambina che dopo un po', rassicurata, gli racconta: - Io non sto bene in mezzo agli sconosciuti anche quando Roberta era piccola, se qualcuno mi feriva, io mi andavo a nascondere in giardino aspettavo che mi venissero a cercare, ma non succedeva io volevo che venissero, per avevo anche paura che poi mi ferissero di nuovo F.ore: - E anche adesso vorresti scappare a nasconderti? B. V. R. - Oh s! Specie in quelle situazioni! In mezzo alla gente, mi sento spaventata. Vorrei scappare. Non capisco perch Roberta si ostina a portarmici. Io credo che lei si vergogni di me. F.ore: - Io mi sento davvero bene qui con te so che hai molte cose da dire a Roberta, cos pu conoscerti meglio B. V. R: - Oh, lei non mi conosce mica. Si vergogna troppo di me. Lei vuole essere sempre sicura, efficiente... Detesta sentirsi debole F.ore: - Accadeva anche quando era piccola? B. V. R.: - Certo. Nella sua famiglia tutti la volevano forte. Io ho dovuto nascondermi molto presto: anche allora non piacevo a nessuno (piange un poco, assorbendo l'impatto) F.ore: - Parlami ancora di te B. V. R: - Sono molto sensibile, tante cose mi feriscono. Vorrei tanto che lei non mi giudicasse! Vorrei che Roberta si occupasse di me ho bisogno che lei impari a stare con me quando ho paura! F.ore: - Sai, Roberta sta ascoltandoci ora, e pu imparare a stare con te in modo diverso non te lo posso promettere, per potrebbe imparare ad essere un vero genitore per te. B. V. R.: - I suoi genitori le hanno sempre chiesto di essere forte l'hanno sempre giudicata quando era fragile (esitante) credi che lei possa imparare a volermi bene anche se sono fragile? F.ore: - So che non l'ha mai fatto finora, ma so che possibile B. V. R.: - Sarei cos contenta! Se soltanto mi parla un poco, mi consola, forse alle feste potremmo andarci, io mi sentirei protetta da lei Poi, vorrei che dicesse meno s a tutte le sue amicizie, ai loro bisogni e problemi! A volte resta al telefono fino a tardi, la sera, e dopo cos stanca e vuota F.ore: - Vedi, stiamo imparando un'altra cosa tu hai bisogno di pi silenzio e intimit B. V. R: - S; vorrei anche che mi mostrasse nessuno mi vede mai, tutti pensano che lei sia forte e indipendente invece io mi sento sola. Lei non parla dei miei sentimenti. Cosa accade quando cominciamo a scoprire e proteggere il nostro Bambino interiore? Quando cresciamo facile che la famiglia voglia educarci alla forza e all'efficienza, per prepararci alla vita; la vulnerabilit considerata pericolosa. Cos accade che rifiutiamo il nostro Bambino interiore, perpetuando lo schema di rinnego di un'energia indispensabile per la nostra vita e i nostri rapporti. E importante sapere che il Bambino interiore non diventer mai grande. Questa una scoperta, per lui stesso e per noi.
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Non deve crescere, non deve imparare a comportarsi in modo adulto, non deve neppure parlare, se non lo desidera. Il Bambino interiore prova un grande sollievo, quando impara che non gli si richiede di diventare grande. E la persona che deve imparare a proteggerlo in modo diverso, pi sano e amorevole. Questo permetter alla relazione interna di svilupparsi e fiorire. Quando le persone cominciano a sintonizzarsi sul proprio Bambino Interiore, accadono cose molto interessanti: i rapporti possono diventare pi intimi e profondi, le relazioni superficiali possono essere eliminate o ridotte; la creativit pu espandersi e fiorire in modi nuovi; si pu imparare a darsi sicurezza senza aspettarsela dagli altri I bisogni del Bambino possono essere sostenuti con fantasia e semplicit: Anna, che scopre come la sua Bambina ha paura dei lunghi viaggi, scopre anche che basta portarsi dietro il suo cuscino speciale per farla sentire accudita; Piero crea uno spazio immaginario in cui andare a trovare il suo Bambino; Laura trova il coraggio di lasciare un lavoro troppo duro; Mauro comincia a leggere libri di avventura e non solo saggi importanti e edificanti Il Bambino Giocoso Il Bambino Vulnerabile ci dona la sua qualit di empatia e presenza nei rapporti. Inoltre ci insegna un migliore equilibrio tra vulnerabilit e potere, aprendoci la strada verso il vero potere interiore (che ha bisogno di tenere sottobraccio anche la vulnerabilit: altrimenti si identificati con schemi di potere o di onnipotenza). Vi sono altri aspetti del Bambino Interiore che portano magia e gioco nella nostra vita, arricchendola in molti modi. In generale pi facile contattare il Bambino Giocoso che quello Vulnerabile; molte persone che sono identificate con le loro parti spirituali possono contattare il Bambino Giocoso, ma non quello Vulnerabile e tendono a confonderli. Questo il caso di Antonio: F. ore: - Vorrei davvero parlare con il tuo Bambino Vulnerabile Bambino Giocoso di Antonio: - Oh, io sono molto presente in lui. Mi conosce bene, facciamo un sacco di cose insieme (I bambini giocosi sono in genere loquaci e vivaci; il facilitatore nota subito questo e chiede con tatto): F.ore: - Sai, veramente non con te che volevo parlare, tu sei molto simpatico e magari dopo parler di nuovo anche con te ma ora il tuo fratellino che vorrei conoscere, quello pi timido (il Bambino Giocoso sa bene che dietro di lui c qualcuno pi timido) Potresti spostarti un poco? (Il facilitatore contatta, dentro di s, il suo Bambino Vulnerabile in modo da indurre questa energia, restando in un silenzio empatico. Anche Antonio cambia, entra in un silenzio carico di tristezza. Dopo qualche minuto il facilitatore parla semplicemente). Sapevo che c'eri anche tu da qualche parte ma vedo che Antonio ti confonde con l'altro bambino B. Vulnerabile di A.: - Oh, gli cos facile! (un lungo silenzio) Antonio abbraccia tutti, sorride a tutti, ha tempo per tutti Quando si sente appena triste o fragile, si mette a parlare, a dare consigli, a ascoltare gli altri. Di me sa davvero poco o nulla (con voce sconsolata). F.ore: - Ti piacerebbe, che imparasse a conoscerti di pi? B. V. A: - (sospira) s ma non mi fido tanto. A lui piace essere divertente e vivace. Io non sono cos. F.ore: - (con interesse sincero) Come sei, tu?
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B.V. A: - Io sono pi piccolo sono nascosto. Sono in una stanza buia mi dispiace stare qui da solo. F.ore: - E da molto tempo che sei l? B.V. A: - Oh, da tanto. Ogni tanto guardo fuori dalla finestra (piange silenziosamente) Io non andavo bene a nessuno, a casa sua. Lui doveva essere forte e anche divertente. F.ore: - Non te lo posso promettere,ma come sarebbe, se Antonio venisse a trovarti ogni tanto? B.V. A: - Mi piacerebbe. La stanza sarebbe meno buia. Forse gli potrei mostrare i miei colori (improvvisamente pi vivace) lo sai che a me piacciono i colori? Mi piaceva tanto disegnare! Antonio era certo di avere un rapporto reale con il suo Bambino, ed era vero: ma solo con una parte, quella giocosa. Questo dialogo l'aiut a recuperare l'altro aspetto. La cosa stupefacente la capacit del Bambino vulnerabile di recuperare vitalit e realt, anche se stato rinnegato a lungo. Pu volerci un tempo pi o meno lungo ma, se la persona si dedica a questo recupero con dolcezza, amorevolezza e perseveranza, i risultati ci saranno. In generale, per accudire alla nostra vulnerabilit abbiamo bisogno: 1. innanzitutto di conoscerla: sapere che esiste dentro di noi e che non qualcosa di cui vergognarsi o da nascondere; 2. imparare a nutrire, accogliere: qui possono essere utili le sedute di Dialogo: infatti sar il Bambino stesso a dirci in che modi desidera essere accudito; 3. imparare a proteggere e contenere: qui molto utile luso dellenergia impersonale, la capacit di creare limiti e confini. Quando la vulnerabilit non accudita e protetta in modo consapevole, saranno i s primari a farlo, secondo i soliti schemi. Se siamo identificati con aspetti di potere, la nostra vulnerabilit sar inconscia e distante: forse avremo potere nel mondo, ma non sapremo creare intimit nei rapporti. Se siamo identificati con aspetti bambini e vulnerabili, saremo vittime del mondo. Abbracciando sia il nostro potere che la nostra vulnerabilit vivremo un processo di potenziamento (empowerment) che pu rivelarsi straordinariamente fecondo.

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