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(1548-1600)
Nato a Nola e messo al rogo Il 17
febbraio del 1600 a Campo dei
Fiori.
Tutte le cose hanno
un'anima
tutte le cose hanno
un'anima
la convinzione che la
materia abbia in sé un
ovvero principio spirituale che
interagisca con l'uomo e
Bruno fu senz'altro il suo intelletto
un mago
relativamente a tale
accezione, Bruno era un mago in quanto i
interessato com'era suoi studi sull'anima dei
ad attribuire un minerali confluivano
principio spirituale necessariamente nella pratica
ad ogni ente e a alchemica, inoltre Bruno si
scoprire e mettere in occupava di mnemonica (le
evidenza il segreto tecniche di potenziamento
formale della della memoria), di numerologia
materia. e di geometria.
Conseguenza Numerologia
inevitabile della
teoria per La numerologia attribuiva ai numeri e
dimostrare alle loro combinazioni poteri magici in
l'intelligenza della forza delle relazioni matematiche tra le
materia, cose, relazioni che esprimevano, in
un'ultima analisi, quella armonia tra le
parti sulla quale tutto l'universo
poggiava necessariamente.
Ecco perché i
rapporti
numerologici
erano in grado,
secondo Bruno, di
esprimere verità
metafisiche.
Geometria
Rappresentava
l'inevitabile collegamento
tra la struttura numerica e
quella formale delle cose
La mnemonica era
Già coltivata dai sofisti (Ippia si uno strumento
vantava di esserne il maestro), dell'ars inveniendi:
la mnemonica è l'arte di l'arte di trovare il
utilizzare al meglio la metodo più adatto a
memoria, facendone uno favorire nuove
strumento portentoso di scoperte in modo
"catalogazione". subliminale e
inconscio.
Una "macchina per
inventare"
Bruno ideò una "macchina per inventare", nel suo De umbris
idearum, la quale consisteva in un sistema di ruote mnemonico-
associative, nelle quali al centro venivano poste immagini
archetipe, mentre lettere, numeri e simboli su diversi livelli di
circonferenze ruotavano trovando le giuste combinazioni tra tutte
le infinite possibilità.
L'idea era che immagini archetipe legate alla nascita del cosmo e
ai suoi significati (schemi di talismani, immagini celesti e
mitologiche, segni astrologici, tracce di orbite planetarie),
potessero inconsciamente influenzare la mente nella ricerca di
quelle verità che ancora non erano state portate alla luce.
La verità dei meccanismi divini era nascosta
in tutte le cose, grazie all'aiuto di una
adeguata simbologia, la mente umana
poteva conoscere l'inconosciuto.
L'idea di Bruno era che la mente fosse un potente
strumento di ricerca: l'uomo ha dunque la possibilità, nel
pieno rispetto dello spirito rinascimentale, di utilizzare al
meglio capacità mentali in lui sopite ma potenzialmente
infinite.
L'universo infinito è popolato
da mondi infiniti
Bruno affermò che l'universo è infinito e la Terra non è
altro che uno dei molti pianeti che popolano
l'immensità di questo infinito