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LE SOTTOREGIONI
Prima dell'800, l'Europa orientale era divisa in tre sottoregioni geografico-culturali:
● Europa centro-orientale (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Slovenia)
Appartenne al''Impero asburgico, è cattolica e la più sviluppata economicamente;
geograficamente è l'ultima protuberanza della grande pianura eurasiatica;
● Balcani
Al momento della divisione dell'Impero Romano, furono compresi nella parte orientale;ciò
fu determinante per l'affermazione del rito ortodosso.
Nel 1453 entrarono a far parte dell'Impero Ottomano → influsso islamico; ad esempio, la
parola “Balcani” in turco significa “montagna boscosa”. Inoltre, fino all'800, i Balcani erano
chiamati “Turchia d'Europa” o “Rumenia” (da Roma);
● Russia e stati da essa distaccati
si estende anche in Asia: è difficile dire se fa parte dell'Europa orientale.
Per molto tempo fu popolata da popolazioni nomadi; in seguito, si formo l'Impero zarista, il
quale fu molto autoritario a causa della facile esposizione del territorio alle invasioni.
LA DISTRIBUZIONE ETNICA
Durante l'Impero Romano, in Europa orientale c'erano tre gruppi etnici:
● Balcani meridionali: Greci;
● Balcani occidentali: Illiri (gli attuali albanesi);
● Balcani orientali: Traci, comprendenti i Daci → conquistati dai Romani, si mischiarono ad
essi. Da questa commistione nacquero i Valacchi (gli attuali Romeni).
Nel VI secolo arrivarono gli Slavi. La loro collocazione precedente è sconosciuta, ma ciò ha
costituito un problema politico (rivendicazioni territoriali).
In seguito arrivarono i Magiari (di origine ugro-finnica) che si stanziarono nella pianura danubiana;
essi si mischiarono ai locali, ma mantennero la loro lingua.
Anche i Bulgari (arrivati nel VIII secolo) non erano indoeuropei ma, grazie alla commistione con le
popolazioni locali, divennero praticamente slavi.
Oggi la situazione è questa:
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● slavi occidentali: Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia;
● slavi meridionali: Croazia, Slovenia, Serbia, Macedonia e Bulgaria;
● slavi settentrionali: Russia, Ucraina e Bielorussia.
LA RELIGIONE
Dopo l'arrivo degli Slavi la regione era prevalentemente pagana.
In seguito vi fu un fenomeno di cristianizzazione promosso sia da Bisanzio che dal SRI; ovviamente
questi due influssi erano molto diversi fra loro (cattolicesimi vs ortodossia).
Le differenze erano:
il ruolo del papato: a ovest il Papa era il capo assoluto, mentre il patriarca di Costantinopoli era solo
il primo tra i patriarchi. Inoltre ad est si crearono molte chiese autocefale (autonome da Bisanzio).
Ad ovest il potere spirituale e quello temporale erano divisi, mentre a Bisanzio vivevano in
“sinfonia” (l'imperatore protegge la Chiesa, la quale legittima il potere dell'imperatore).
Scisma del 1054, poi la rottura definitiva ci fu nel 1204 (quarta crociata).
Nell'anno 864 due missionari, Costantino (poi Cirillo) e Metodio si recarono nella Grande Moravia.
Essi erano di Tessalonica e conoscevano lo slavo.
Per diffondere le Sacre Scritture (visto che gli slavi non avevano una lingua scritta), essi crearono
l'alfabeto glagolitico, che riproduceva i suoni della lingua slava con caratteri derivanti dal greco.
Richiamati a Roma, la loro opera fui proseguita dai loro discepoli che modificarono l'alfabeto. Da
queste modifiche nacque l'alfabeto cirillico.
Ma la loro opera fu vanificata dai missionari tedeschi che, a causa della vicinanza geografica,
finirono per prevalere. Da questo dualismo nacquero quelle differenze che contribuirono la mancata
formazione di uno stato unico slavo (vedi il fallimento della Yugoslavia).
Nel X secolo viene cristianizzata la Rus' di Kiev (il più grande stato russo), in cui viene anche
introdotto il cirillico.
Dopo il 1453 i turchi non imposero la conversione. Solo due popoli si convertirono (Albania 70% e
Bosnia 50%). La relativa islamizzazione dei Balcani fu dovuta anche alla presenza di soldati ed
amministratori ottomani. Si diffuse la lingua araba.
Nel XVI secolo la riforma luterana si affermò nell'Europa centro-orientale . In questa regione,
alcuni magiari szekely (o siculi) divennero calvinisti, i sassoni protestanti e i valacchi ortodossi:
c'era una grande varietà religiosa.
Nell'Europa centro-orientale c'erano molti ebrei; essi appartenevano a due gruppi distinti:
● ashkenaziti: arrivarono ad est insieme ai germani; parlavano yiddish.
Erano maggioranza relativa in alcune città (come Vilnius) e alcuni contadini (shtetl)
colonizzarono le campagne;
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● sefarditi:espulsi dalla Spagna dopo la reconquista, si rifugiarono nei territori ottomani;
parlavano ladino e avevano grandi comunità a Costantinopoli e Tessalonica.
Un'altra presenza significativa in Europa centro-orientale era quella degli uniati, ovvero cattolici di
rito ortodosso. Ciò fu frutto della politica cattolica del periodo della controriforma, che permise loro
di mantenere la loro liturgia pur di non farli convertire al protestantesimo.
Ciò si sviluppò in zone di confine tra cattolicesimo e ortodossia (Polonia, Ucraina, Bielorussia e
Romania).
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● Ungheria
La creazione dello stato ungherese fu contemporanea alla cristianizzazione del suo popolo, cioè
avvenne nel 950 dC. Il regno fu guidato dalla dinastia degli Arpadi il cui esponente più importante
fu Stefano, colui che convertì il suo popolo e che fu proclamato santo.
Il regno comprendeva Ungheria, Slovacchia, Transilvania e Croazia. Fu spesso in competizione con
Venezia per il controllo del litorale adriatico.
Un importante re fu Mattia Corvino. Il regno scomparve nel 1240 a causa dell'invasione mongola,
ma poi risorse.
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Uno dei principali problemi era costituito dalla grande estensione territoriale, difficile da gestire:
alcune città divennero sempre più autonome.
860: i kievani cercarono invano di conquistare Costantinopoli e poi sconfissero i bulgari,
segnandone il declino;
980: avvenne la conversione al cristianesimo ortodosso: a Kiev viene creata una chiesa autonoma
con a capo un metropolita. Con ciò Bisanzio si garantì solidi legami con i russi;
1240: in seguito all'invasione mongola la Rus' di Kiev scomparve per sempre: l'ovest fu assorbito
dalla Polonia (poi Polonia-Lituania) e nel nord est sorsero alcuni piccoli stati che divennero vassalli
dei mongoli (a cui fornivano tributi e truppe). Uno di questi stati era quello di Novgorod, che nel
1241 sconfisse i Cavalieri Teutonici.
● L'Impero Ottomano
Fu fondato da Osman. Gli ottomani si stabilirono nella parte centro-occidentale dell'Anatolia, a
contatto con Bisanzio. Infatti molti di essi furono assoldati per partecipare alle guerre civili
bizantine.
1354: i turchi oltrepassano gli stretti (Bosforo, Dardanelli, mar di Marmara);
1371: i turchi vincono la battaglia della Marica (pr. Mariza) contro serbi e bulgari;
1389: i turchi vincono la battaglia di Kosovo Polje contro i serbi → questa battaglia genererà in loro
un sentimento di rivincita e la volontà di riconquistare il Kosovo → problema odierno;
Dopo una fase di arresto causata da Tamerlano, nel...
1453: i turchi conquistano Costantinopoli. Il conquistatore Maometto II ne fa la capitale;
inizio '500: vengono sconfitte le ultime resistenze (come quella di Skanderbeg → deriva da
Alexander bey ovvero il signore Alessandro. Fu ostaggio a Costantinopoli e combatté per gli
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ottomani. Tornato in patria, guidò con successo la resistenza ma, alla sua morte, gli ottomani ebbero
la meglio).
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I turchi non pretendevano la conversione dei popoli conquistati (al contrario dei cattolici).
Le varie confessioni si organizzavano in millet (comunità religiosa). Ogni religione ha il suo millet.
Inoltre il patriarca ortodosso aveva competenze giuridico-amministrative sugli appartenenti al suo
millet (ad esempio, un processo). Paradossalmente il patriarca aveva più potere ora che ai tempi dei
bizantini. Furono abolite le chiese autocefale e, nel '700, anche gli arcivescovadi di Peć e Ohrid.
Quindi c'era libertà religiosa ma solo gli islamici potevano portare le armi (es, i giannizzeri
dovevano convertirsi). Non servendo nell'esercito, i non musulmani dovevano pagare una tassa.
Ma ai non musulmani erano riservati alcuni lavori, come il commercio (in cui predominano i
greci fanarioti, ex aristocratici bizantini). Era fanariota anche gran dragomanno (ministro degli
esteri).
Ma la frammentazione religiosa sarà un elemento di debolezza quando sorgeranno i nazionalismi.
Perché si convertirono solo Bosnia e Albania ?
Perché è lì che passa il confine tra cattolicesimo ed ortodossia → non c'è unità, non c'è una
chiesa nazionale.
Il palazzo imperiale era il Topkapi, vicino al quale c'era la Sublime Porta, che portava all'aria
riservata al sultano e che, in diplomazia, darà il nome all'impero. Sull'altra sponda c'era il quartiere
di Pera (con Galata) in cui vivevano gli stranieri. Tra essi c'erano anche dei rappresentanti delle
repubbliche marinare avevano le capitolazioni → concessioni commerciali, che poi divennero
anche privilegi giudiziari (es, un veneziano commette un reato a Costantinopoli → lo giudica un
tribunale veneziano).
A capo dell'amministrazione c'era il sultano, poi il gran vizir, poi il gran dragomanno, ...
L'impero era diviso in regioni (vilayet) a loro volta divise in provincie (sangiaccati). Queste entità
erano governate dai bey o dai pascha, i quali rispondevano al gran vizir.
Ma esistevano regioni autonome: Moldavia, Valacchia e Transilvania che erano guidate da un
principe. Era autonoma anche Ragusa (Dubrovnik), vassalla del sultano.
Autonome di fatto erano Montenegro (riconosceva solo il vladica, un principe-vescovo ortodosso e
spesso non pagavano le tasse) e Albania settentrionale (riconosceva solo un abate cattolico).
L'autonomia inizialmente teneva aggregate le regioni lontane, ma poi si rivelerà elemento di
debolezza (si passerà dall'autonomia all'anarchia).
● L'Impero asburgico
Il nucleo originario dell'impero era l'Austria (“marca orientale”), sita nella regione danubiana.
La prima signoria della regione nacque nel X secolo; poi, dopo varie lotte, gli Asburgo ebbero la
meglio; essi rafforzarono la loro posizione grazie alla positiva risoluzione delle contese con Boemia
ed Ungheria.
In seguito si assicurarono la corona imperiale; controllavano dei territori al confine con Francia e
Germania, avevano feudi in Svizzera e (con Carlo V) acquisirono anche la Spagna.
Durante la sua esistenza l'impero affrontò due grandi sfide: la minaccia ottomana e la riforma
luterana.
La minaccia ottomana
Gli Asburgo avevano stipulato un accordo con il re d'Ungheria: se una delle due dinastie fosse
scomparsa, l'altra avrebbe acquisito i suo territori. Nel 1526 i turchi conquistarono l'Ungheria: agli
austriaci vanno la Boemia e alcuni piccoli territori ungheresi, mentre la maggioranza dell'Ungheria
divenne ottomana.
Ma contemporaneamente iniziò la pressione turca: Vienna fu assediata senza successo nel 1529 e
nel 1683 → gli austriaci, guidati da Eugenio di Savoia, avanzano fino al Kosovo, ma poi arretra →
trattato di Karlowitz (1699) che sancisce il primo arretramento ottomano (perdita di Ungheria e
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Trasilvania).
Alcuni serbi si ritirarono insieme agli austriaci ed andarono a vivere in Slavonia e Krajina: gli fu
concessa autonomia e libertà religiosa ma dovevano garantire il loro impegno militare.
All'altro lato del confine c'era il più forte feudalesimo dell'Impero Ottomano: in questo modo i
signori locali erano contenti e garantivano un maggior impegno militare.
Anche i musulmani d'Ungheria si trasferirono nell'Impero Ottomano; essi avevano una visione
negativa dei cristiani ottomani → degenerazione della convivenza religiosa.
La riforma protestante
Essa causò l'indebolimento dell'autorità imperiale.
In Boemia la dottrina hussita si era indebolita, ma la riforma le rivitalizzò; l'Austria tentò la
ricattolicizzazione → i boemi si ribellano, gli inviati dell'imperatore vengono defenestrati e
proclamano re un tedesco protestante: inizia la fase boema della guerra dei trent'anni (1618).
L'Austria vince la battaglia della Montagna Bianca e quindi la guerra → la Boemia torna cattolica,
l'aristocrazia viene uccisa o esiliata e sostituita con una nuova aristocrazia straniera fedele
all'Austria → il ceco scompare come lingua scritta.
A fine '700 l'Austria acquisì parte della Polonia e Venezia.
Conclusione
L'Austria si espande in Europa orientale e la influenza; incorpora domini eterogenei uniti dalla sola
persona del sovrano.
'700: riforme promosse da Maria Teresa e Giuseppe II volevano trasformare l'Austria da un'unione
personale ad uno stato organico (no servitù della gleba, no dazi interni, il tedesco diventa lingua
ufficiale al posto del latino, più istruzione, più tolleranza religiosa), ma non si superano le
differenze linguistiche e nazionali → si acuirono a fine '700 → debolezza.
● La Russia
Nel 1240 scomparve la Rus' di Kiev e sorsero altri centri di potere (Novgorod, Vladimir, ...). Nel
XIV secolo nacque il Granducato di Mosca, situato al centro di una grande pianura bagnata da
grandi fiumi.
La presenza a Mosca del patriarca di Kiev servì al Granducato per legittimare le sue rivendicazioni
sui territori della vecchia Rus'. Nel 1430 Bisanzio e Roma tentarono la riunificazione (poi fallita)
delle chiese → Mosca si ribellò e il suo patriarca si rese indipendente da Costantinopoli.
Dopo il 1452 il principe russo sposò Zoe, la figlia dell'ultimo imperatore bizantino → nasce l'ide
ache Mosca è la terza Roma, erede della missione imperiale.
Nel 1480 la Russia si rende indipendente dai mongoli e diventa un impero. Nel '500 vengono
eliminati i khanati di Astrakhan e Kazan, mentre quello di Crimea si salva diventando vassallo degli
ottomani.
A fine '500 iniziò l'espansione ad oriente, a causa della richiesta di pellame. A fine '600 i russi
entrarono in contatto con la Cina → iniziò una lunga contesa.
Ma la Russia non aveva ancora sbocchi sui mari caldi → l'espansione si mosse verso il mar Nero e
il mar Baltico. Verso il mar Nero gli ostacoli erano i mongoli e gli ottomani, verso il Baltico erano i
polacchi-lituani e gli svedesi.
A fine '500 finì la prima dinastia → lotte che indeboliscono il paese → i polacchi occupano Mosca
(1610-12). Alla fine ebbero la meglio i Romanov.
Pietro il grande
Regnò tra '600 e '700 e fu artefice dell'autocrazia russa (lo stato ha un potere centrale ed assoluto
che domina in ogni settore della vita pubblica).
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Si interessò alla scienza e alla tecnologia dei paesi occidentali. Conquistò l'accesso al Baltico, sulle
cui sponde costruì San Pietroburgo e ne fece la nuova capitale → simbolo del suo progetto: una
Russia autocratica ma proiettata ad occidente.
Pietro rese più controllabili nobili e clero, in modo da non mettere in pericolo il suo potere:
● la nobiltà fu costretta a modernizzarsi e a vedersi contrapporre dei nuovi nobili;
● il patriarca fu sostituito con un sinodo.
1 kopeko 1711
immagine tratta dal sito rustypennies.com
Caterina la grande
Ella portò a pieno compimento gli sforzi di Pietro:
● sconfisse gli ottomani (guerra del 1768-74 conclusa con il trattato di Kuçuc Kainarji),
consolidando il controllo dei mari caldi (mar Nero);
● annesse la Crimea.
Inoltre voleva controllare gli accessi al Mediterraneo (che però erano controllati dai turchi) → nel
1783 fu elaborato un piano di spartizione dell'Impero Ottomano fra Austria e Russia, ma non fu mai
attuato.
Con le “tre spartizioni” la Russia annesse Varsavia, la Bielorussia e l'Ucraina.
● La Prussia
Si espanse in Europa orientale (Polonia); comprendeva Konigsberg (oggi Kaliningrad) e Memel
(oggi Kaipleda, in Lituania).
Erano centri controllati dai Cavalieri Teutonici, la cui espansione fu contenuta dai russi e dai
polacchi-lituani.
Dopo la riforma, l'ultimo gran maestro sciolse l'ordine, diventa protestante e secolarizza i suoi
territori diventando un signore feudale. Era un Hohënzollern; era vassallo dei polacchi, ma
controllava i territori che separavano la Polonia dal mare (Danzica), quindi tutto il commercio
polacco passava per le sue mani.
In seguito la Prussia ottiene dei feudi nel Brandeburgo (Berlino) e in Germania orientale.
Nel '700 ci fu anche la contesa con l'Austria a proposito della Slesia → era ricca di carbone e di
ferro; la Prussia la ottenne con la guerra di successione austriaca (1740).
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L'unificazione tedesca del 1870 escluse l'Austria.
LA NASCITA DEL NAZIONALISMO
La nascita dei nazionalismi fu dovuta a tre fattori:
1. illuminismo e rivoluzione francese;
2. rivoluzione industriale;
3. nascita della borghesia.
L'illuminismo e la rivoluzione francese introducono il principio di sovranità popolare; inoltre per la
prima volta un esercito popolare sconfisse degli eserciti tradizionali.
Poi, durante il periodo romantico, si valorizzano il medioevo e le peculiarità dei singoli popoli
(cultura, lingua e letteratura) → ma a volte le si inventa (es, Scozia, ciclo di Ossian). È ora che
nasce l'idea di nazione → è astratta ed artificiale.
Herder sviluppò un'idea di nazione basata sulla condivisione di una cultura e di una lingua,
mentre Renan dice che l'idea è soggettiva e dev'essere sostenuta da una coscienza collettiva.
Infine, secondo Marx la nazione è una sovrastruttura che serve a coprire interessi di classe.
Ma bisogna tener presente che alcuni elementi culturali sono modificabili, ad esempio il ceco
scritto scomparve dopo la conquista austriaca ma nel '700 venne riscoperto → studi, dizionari,
fissate regole grammaticali → reintrodotto in scuole ed università.
Il principale fautore di ciò fu Palacky, uno storico che reinterpreta la storia boema come una
continua competizione con i tedeschi.
Poi dal piano culturale si passò a quello politico: Palacky voleva riformare l'Austria in senso
federalista. Nel 1918 la Cecoslovacchia divenne indipendente.
In definitiva si può dire che la nascita dei nazionalismi fu ispirata dalla rivoluzione francese e da
Napoleone che l'ha esportata. Egli usò l'elemento nazionale per indebolire gli imperi avversari,
creando vari stati (Regno d'Italia, Granducato di Varsavia, Provincie Illiriche). Per Napoleone
questi stati sono solo degli strumenti, ma per i popoli furono fonte di ispirazione.
Ma poteva anche avvenire il contrario: in Spagna e in Germania il sentimento nazionale nacque per
reazione contro l'invasione francese.
Il senso di nazionalità si sviluppò in tempi diversi a seconda delle etnie e dei luoghi (nell'Impero
Ottomano i millet furono protagonisti e ci fu una soluzione violente, mentre nell'Impero Asburgico
vi fu lungo dibattito sulla forma di stato =1848-1918=).
● La funzione della lingua nello sviluppo dell'identità nazionale
Ecco quattro esempi di come la lingua sia strettamente legata alla politica:
1. i serbi (ottomani e ortodossi) usavano il cirillico, mentre i croati (asburgici e cattolici)
usavano caratteri latini. Nell'800 si cercò di unificare la lingua → era divisa in tre moduli (o
dialetti: štokavo, čakavo, kaikavo). Si scelse lo štokavo che così divenne la lingua serbo-
croata, ma i caratteri rimasero differenti. Poi dalla lingua si passò alla politica: i croati
volevano unione slava all'interno dell'Impero Asburgico → serbi esclusi. I serbi volevano
essere il perno dell'unità jugoslava;
2. la minoranza slovacca dovette confrontarsi con un processo di magiarizzazione che le fece
perdere la sua identità; quest'ultima, però, era tenuta viva dal clero e dagli evangelici → la
loro Bibbia era scritta in ceco ed essi svilupparono uno slovacco influenzato dal ceco. Lo
slovacco centrale prevarrà su quello occidentale (voluto dai filo-cechi);
3. sulle sponde orientali dell'Adriatico la lingua d'uso era il veneziano. Quando ciò finì ('800)
si crearono due correnti: una maggioranza filo-slava ed una minoranza filo-italiana. Ciò
sfocerà nella vicenda delle foibe (1945);
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Venezia – gazzetta emessa per i possedimenti dalmati ed albanesi (1684-1796)
4. gli ebrei dell'Europa orientale svilupparono una loro lingua: lo yiddish. Ma con la nascita del
sionismo si preferì tornare all'ebraico antico; però lo yiddish prevalse fino alla shoa, che
colpì sopratutto gli ebrei di lingua yiddish.
● I nazionalismi nell'Impero Ottomano
Sorsero prima rispetto agli altri imperi e causarono degli scontri immediati → perdite territoriali.
Ciò fu causato dalla crisi interna e dalla pressione delle potenze straniere: è la “questione d'oriente”,
l'Impero Ottomano è “l'uomo malato d'Europa”.
● La crisi interna ha varie origini:
1. nel '600, quando le terre divennero ereditarie dando vita ad un sistema feudale;
2. i giannizzeri non erano più un corpo di eccellenza: in tempo di pace fanno altri lavori e sono
concentrati nelle città → fanno pressioni politiche e pretendono continui privilegi →
perdita della capacità di espansione e arretratezza militare. Dopo un inutile riforma
volta a modernizzare l'esercito, i giannizzeri vengono eliminati nel 1826;
3. abolito il “tributo di sangue” → fine della meritocrazia;
4. le regioni autonome si rifiutano fornire soldati e pagare tributi; famiglie locali creano
proprie dinastie, ad es. Alì Pasha di Johanna (Epiro) e Mehmet Alì (il khedivè d'Egitto,
anche sotto formale sovranità ottomana).
5. non si uccidono più i fratelli dell'erede → sultani meno capaci e intrighi di corte.
Nel 1839 Abdul Mejid inaugurò un periodo di riforme (tanzimat, ovvero “ristrutturazione”) →
diritti individuali, parità religiosa, ... Questa fase durò fino al 1876 → costituzione.
In questo periodo i sultani, prima di salire al trono, maturavano esperienza in Europa come
ambasciatori.
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● La pressione delle potenze straniere
Austria e Russia prima bloccarono l'espansione dell'Impero Ottomano e poi lo fecero arretrare
→ per Impero Ottomano niente bottini → più tasse. Ma le due potenze erano divise sul futuro
dell'Impero Ottomano → agonia si allunga.
Profughi musulmani da territori persi → problemi sociali e di convivenza religiosa.
Fino al 1923 ci sono molte riforme, tutte vane o dannose.
Si vuole dare un'identità comune a tutti i popoli dell'Impero Ottomano, diventando così uno
stato nazionale. Ma non si capirà mai come fare e il 1800 sarà un secolo di continue insurrezione
dei popoli dell'Impero Ottomano.
● 1804: l'insurrezione serba
A Belgrado scoppiò una rivolta per il ripristino del buon governo e contro i signori locali
(giannizzeri). L'Impero Ottomano non acconsente e la rivolta diventa anti-ottomana; ciò durò fino al
1815, quando la Serbia divenne autonoma. Motore del nazionalismo serbo erano i commercianti
(soprattutto di maiali) perché erano i più vicini all'Europa.
Le famiglie dei due leader (Giorgio il nero detto Karadjordjević e Obrenovic) si alternarono alla
guida del paese, ma dopo una faida rimasero solo i Karadjordjević.
● L'indipendenza greca
L'insurrezione del 1821 fu guidato dai fanarioti; i greci erano i sudditi cristiani più vicini all'Europa
e avevano comunità in varie città europee: erano gli intermediari fra Impero Ottomano ed
Europa → fecero subito propri i nuovi ideali europei.
Nel 1821 un greco erano vice-ministro degli esteri russo e il primo protagonista della rivolta fu un
greco generale dell'esercito russo (Ypsilantis). La rivolta scoppiò in Moldavia e Valacchia (avevano
principe fanariota). Il romeno Tudorescu aiutò gli insorti ma, dopo dei dissidi, fu ucciso; mancava
l'unità fra i cristiani (romeni negarono il loro appoggio) e l'insurrezione fallì e si spostò in Grecia →
interesse internazionale → arrivano i volontari. La posizione strategica della Grecia spinse Francia,
Russia e GB ad intervenire distruggendo la flotta dell'Impero Ottomano.
La Grecia divenne indipendente nel 1831, ma con dei limiti: il territorio del nuovo stato era molto
meno di quello sperato, il nuovo re era straniero (perché un re tedesco, proveniente da un paese
spezzettato, non alterava l'equilibrio fra potenze).
● pulizia etnica dei musulmani greci;
● greci ottomani perdono privilegi: principi di Moldavia e Valacchia non furono più fanarioti;
● folla uccide patriarca di Costantinopoli: si altera la convivenza religiosa.
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Grecia – 20 lepta 1831
immagine tratta dal sito greekcoins.gr (non è più on line)
● L'indipendenza rumena
I due principati si emanciparono dall'influenza russa in seguito alla sconfitta dello zar nella guerra
di Crimea (1859). In quest'anno i due paesi ebbero come capo di stato lo stesso principe; nel 1866 si
fusero in un unico paese che divenne indipendente nel 1878.
● La crisi del 1875-78
Bulgari e albanesi erano gli unici popoli rimasti nell'Impero Ottomano perché erano i più vicini a
Costantinopoli, quindi più controllati. Inoltre i bulgari pensavano che fosse vantaggioso stare con i
turchi perché avevano occupato i posti di rilievo lasciati liberi da serbi, rumeni e greci.
A seguito della riscoperta della storia bulgara, nel 1870 venne creato un esarcato bulgaro (chiesa
autonoma con giurisdizione su tutti i territori in cui erano presenti dei bulgari).
Ma nel 1875 i bulgari si ribellarono. I turchi reagirono con dei massacri → i russi intervennero per
proteggere i bulgari → guerra turco-russa → russi conquistano la Bulgaria e assediano
Costantinopoli → GB invia flotta davanti alla città → russi si ritirano (GB aveva interessi anche per
la recente apertura del canale di Suez, 1869).
Il congresso di Berlino (1878) prese le seguenti decisioni:
● indipendenza per Serbia, Montenegro e Romania;
● la Bulgaria divenne un principato autonomo;
la pace di santo Stefano prevedeva una Bulgaria indipendente, estesa e con sbocco al
mare (i russi volevano una grande Bulgaria da usare per conquistare Costantinopoli).
Ma a Berlino cambia tutto: il nord diventa il principato di Bulgaria e il sud il
governatorato di Rumenia orientale
● La Bosnia fu affidata all'impero asburgico (anche se rimase sotto formale sovranità
ottomana);
il passaggio non fu traumatico perchè l'elemento musulmanpo no perse importanza:
per l'Austria il problema erano i serbi; essi volevano espandersi per arrivare all'unità
jugoslava → Austria invia truppe nel sangiaccato di Novi Vazar per evitare
unificazione tra Serbia e Montenegro.
L'Austria favorì i musulmani per evitare che gli influssi serbi arrivassero in Bosnia
(es, NO riforma agraria =proprietari erano tutti musulmani=, sviluppo dell'identità
bosniaco-musulmana, ...)
● le grandi potenze si espansero nel Mediterraneo.
Francia → Tunisia // Inghilterra → Cipro // Austria → Bosnia
Solo l'Italia restò a mani vuote
La crisi incentivò le riforme (per evitare la fine dell'Impero Ottomano) → costituzione (1877) ed
elezione di un parlamento. Ma ciò fu effimero perché, dopo altre sommosse, a fine '76 ci fu un
colpo di stato e il nuovo sultano Abdul Hamid II accentrò il potere su di sé usando la violenza (il
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“sultano rosso”). Egli cercò anche di modernizzare l'impero (sviluppo militare e tecnologico).
● I giovani turchi
Gli emigrati ottomani nelle capitali europee formarono un movimento d'opposizione; essi non
credevano all' ”artificiosa” identità ottomana ma a quella turca. Inoltre volevano uno stato laico.
Si impegnarono nella riscoperta della cultura e della lingua turca.
Alcuni ufficiali di stanza in Macedonia si ribellarono (1808) e conquistano il potere, anche se
formalmente esso rimase del sultano.
In questi anni la crisi si acuì → Bulgaria indipendente e Bosnia annessa dall'Austria.
Ma non ci fu una crisi generale (Russia debole in seguito alla sconfitta contro il Giappone, 1905).
● Le guerre balcaniche
Nel 1911 l'Italia strappò la Libia all'Impero Ottomano → i paesi balcanici videro la debolezza
dell'Impero Ottomano gli dichiarano guerra. La I guerra mondiale sarà la continuazione di queste
guerre.
Serbia, Montenegro, Bulgaria e Grecia vogliono le loro “terre irredente” ancora appartenenti
all'Impero Ottomano. La loro è una facile avanzata ma poi ci sono dei dissensi sulla Macedonia: vi
erano presenti tutte le etnie e tutti la volevano, ma la Bulgaria vantava più diritti storico-culturali.
Inoltre si formarono varie bande armate come l'ORIM.
Nella II guerra balcanica Impero Ottomano, Serbia, Montenegro, Grecia e Romania sconfissero la
Bulgaria e la Macedonia sarà così ripartita → Grecia 50% (la regione sarà poi grecizzata con i
profughi greci dalla Turchia), Serbia 40% (l'attuale Macedonia) e Bulgaria 10%.
Inoltre la Tracia rimase all'Impero Ottomano; prima delle guerre balcaniche alcuni territori albanesi
furono annessi al Montenegro → rivolta della Lega di Prizeren fu la prima acquisizione di una
coscienza nazionale. Viene scelto l'alfabeto latino → rottura culturale con Impero Ottomano. Con le
guerre balcaniche tutti avanzarono verso l'Albania → si dichiarò indipendente. Austria e Italia
appoggiano ciò perché non vogliono espansione serba (l'Austria) e greca (l'Italia) sull'Adriatico → i
territori sull'Adriatico rispettarono divisioni etniche, ma all'interno no (Kosovo spartito tra Serbia e
Montenegro). Il re fu straniero (principe di Weed) e la rivalità tra vari elementi locali resero debole
lo stato; la situazione fu peggiorata dalla I guerra mondiale (11 diverse invasioni subite).
Principali conseguenze delle guerre balcaniche:
Impero Ottomano perse tutti i suoi domini in Europa // Macedonia spartita // Albania indipendente
● I nazionalismi nell'Impero Asburgico
Il secolo 1815-1918 fu un continuo confronto con il problema delle nazionalità, anche perché'
l'Impero Asburgico aveva capito che esse erano un pericolo. Ci furono poche crisi.
Nel 1815 fu riconfermato il possesso di Polonia e Lombardo Veneto. Nacque una Confederazione
Germanica guidata dall'Austria.
Poi crisi del '48 (in cui già si mise in discussione la struttura dello stato) e sconfitte del '59 e '66 →
crisi → ci si risolse a creare una nuova formula per mantenere l'equilibrio interno → ausgleich
(1867) → due stati separati accomunati solo da politica estera, militare e finanziaria. Nomi non
ufficiali: Austria = Cisleitania // Ungheria = Transleitania.
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Ungheria – 1 fiorino 1879 KB
● I nazionalismi in Germania
Vittorie contro Danimarca, Austria (1866) e Francia (1870) → unità.
Nel nuovo stato erano compresi anche polacchi e francesi (Alsazia-Lorena). Erano cattolici e
dovettero confrontarsi con il kulturkampf anti-cattolico di Bismark.
I polacchi stavano bene economicamente ma non potevano esprimere la loro identità culturale.
● I nazionalismi in Russia
Oltre alle nazionalità asiatiche c'erano ucraini, finlandesi, polacchi e baltici.
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Finlandesi e polacchi erano i più difficili da controllare (l'emigrazione polacca importava
nazionalismo).
Nel 1815 fu creata la “Polonia del Congresso” cioè una regione autonoma all'interno della Russia
(eliminata dallo zar dopo la fallita rivolta del 1830). Dopo una nuova sconfitta (1860) i patrioti
polacchi si convinsero che l'indipendenza non era possibile e che si doveva affidare l'unità polacca
ad una delle grandi potenze; si divisero in due correnti: filo-russi e filo-austriaci (tra questi ultimi
c'era anche il maresciallo Pilsudski che nel 1918 ricreò lo stato polacco).
● L'Italia
Il 26 aprile 1915 l'Italia e l'Intesa siglarono il patto di Londra: l'Italia sarebbe entrata in guerra e, in
caso di vittoria, avrebbe avuto le terre irredente ed un confine sicuro (le Alpi); l'Italia, quindi,
avrebbe ottenuto anche l'Alto Adige (tedeschi) e Istria e Dalmazia (slavi) → perché c'era minoranza
italiana, per rendere difendibili le coste italiane e per penetrare nei Balcani.
● La Russia
Nel febbraio 1917 ci fu una rivoluzione liberale e regime parlamentare. Il nuovo governo non si
ritirò dalla guerra e non redistribuì la terra ai contadini. Ciò fece crescere l'appoggio ai socialisti
radicali e nell'ottobre 1917 i bolscevichi andarono al potere; nel marzo 1918 fu firmata la pace di
Brest Litovsk con cui la Russia perse Finlandia, Polonia, Ucraina, Bielorussia e paesi baltici.
● Gli USA
Entrarono in guerra nell'aprile 1917 come stato associato (per mantenere l'indipendenza dagli
alleati). Nel gennaio 1918 Wilson aveva enunciato i suoi 14 punti che prevedevano:
● autodeterminazione dei popoli;
● no alla diplomazia segreta e ai rapporti basati sulla forza;
● stato polacco con sbocco a mare;
● indipendenza di Serbia e Montenegro (allora occupate dall'Impero Asburgico);
● autonomia per i popoli dell'Impero Ottomano e dell'Impero Asburgico;
● confini italiani “devono seguire identità etniche riconoscibili” → irritazione dell'Italia.
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I nuovi assetti furono decisi da cinque trattati, tutti siglati nei dintorni di Parigi:
1. gennaio 1919 - Versailles (Germania);
2. settembre 1919 – Saint Germain (Austria);
3. ottobre 1919 – Neully (Bulgaria);
4. giugno 1920 – Tranon (Ungheria);
5. agosto 1920 – Sèvres (Turchia) → poi rivisto nel 1923 a Losanna.
Nacquero dei nuovi stati che, almeno in teoria, furono formati su base nazionale; in realtà si
privilegiarono gli alleati e si penalizzarono i nemici.
La creazione di questi stati fu favorita dalla Francia che intendeva usarli per fermare
l'espansionismo tedesco verso est e quello russo verso ovest (ma anche per diffidenza verso
austriaci e bulgari).
I nuovi stati erano Finlandia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Austria, Ungheria e i tre stati baltici.
Inoltre Grecia e Romania subirono modifiche.
Ma i nuovi stati dell'Europa orientale avevano problemi strutturali ed erano instabili.
● Polonia
Lo stato polacco nacque in seguito alla contemporanea scomparsa di tutte e tre le potenze spartitrici.
Pilsudski avrebbe voluto il ritorno alla grande Polonia pre-spartizioni, con ordinamento federale e
sbocco al mare → viene creato il corridoio polacco dividendo il territorio tedesco. Nel corridoio
era compresa la città di Danzica, ma essa era abitata al 90% da tedeschi → fu proclamata città
libera (governata dalla Società delle Nazioni) con unione doganale alla Polonia.
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(a sud). Inoltre vi erano degli ucraini nella Rutenia sudcarpatica e vi fu un contrasto (vinto) con la
Polonia per la ricca regione mineraria di Tesin.
Tutto ciò era aggravato dalla divisione fra cechi e slovacchi. I cechi erano vissuti in Austria, mentre
gli slovacchi in Ungheria e delle montagne li dividevano dalla Boemia, quindi le loro attività
economiche non erano indirizzate alle regioni ceche. Inoltre gli slovacchi erano insofferenti a causa
della superiorità ceca. Nonostante il sistema democratico e il rispetto dei diritti individuali e delle
minoranze, l'identità di queste ultime non era rispettata. Lo stato cecoslovacco scomparve nel 1938,
a seguito della conferenza di Monaco.
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Impero Ottomano era ormai ridotto alla sola Turchia).
Il trattato di Losanna prevedeva anche uno scambio di popolazione con la Grecia: i greci d'Anatolia
si trasferirono in Macedonia (che fu grecizzata) e i musulmani greci si spostarono in Turchia.
● Austria
Gli austriaci volevano unirsi alla Germania, ma i vincitori volevano una Germania debole →
divieto di anschluss (divieto di annessione) → violato il principio di autodeterminazione.
● Ungheria
Perse tantissimi territori e 2.500.000 di ungheresi finirono in altri stati.
● Bulgaria
Non subì grandi perdite territoriali ma solo perché era già uscita ridimensionata dalle guerre
balcaniche.
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Polonia – 10 zlotych 1940 (occupazione tedesca)
Negli anni successivi alla guerra, in molti stati dell'Europa orientale si instaurarono regimi filo-
sovietici.
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