Marija Gimbutas Dispensatrice della vita, espressione della terra che si rinnova, simbolo dell'energia dell'universo, ma anche Signora della morte, che l'altra faccia della vita: queste sono le connotazioni della Grande Dea. Il suo culto stato dominante nell'uropa del !eolitico "ntico, tra il #$$$ e il %&$$ a.'. (n'uropa abitata da popoli felici che risiedevano in villaggi, praticavano l'agricoltura, non conoscevano la guerra, vivevano in armonia con la natura grazie al fatto che le donne avevano un ruolo primario nell'organizzazione sociale e nella vita religiosa. (na vita serena che cess) verso il *$$$ a.' quando cominciarono ad arrivare da st orde di cavalieri armati che distrussero quella societ+ matriarcale e la pace dei popoli della Grande Dea. ,er verificare questa tesi, -ari.a Gimbutas, eminente studiosa e pioniera dell'archeomitologia /una disciplina che fonde archeologia, mitologia comparata e fol0lore1 fa 1 ricorso a un vastissimo repertorio di immagini, figurazioni dipinte o incise su pareti di roccia, nonch2 statuette di pietra, avorio e terracotta. Si tratta di 3$$$ manufatti dell'"ntica uropa, ricchi di significati simbolici, nel rivelare la genesi autentica del patrimonio culturale dell'4ccidente. 5555 Prefaione a cura di !osep" Campbell# tratto da "Il Linguaggio della Dea $ Mito e culto della Dea Madre nell'Europa Neolitica $ " di Marija Gimbutas% -ari.a Gimbutas stata in grado non solo di elaborare un glossario fondamentale di motivi figurativi che fungono da chiave interpretativa per la mitologia di un'epoca altrimenti non documentata, ma anche di stabilire, sulla base dei segni interpretati, le linee caratterizzanti e i temi principali di una religione che venerava sia l'universo quale corpo vivente della Dea -adre 'reatrice, sia tutte le cose viventi dentro di esso, in quanto partecipi della Sua Divinit+: religione, lo si percepisce immediatamente, in contrasto con le parole che il creatore padre rivolge ad "damo: 6'on il sudore del tuo volto mangerai il pane7 finch2 tornerai alla terra, perch da essa sei stato tratto: polvere tu sei e polvere ritornerai86. In questa mitologia arcaica, invece, la terra da cui tutte le creature hanno avuto origine non polvere, ma vita, come la Dea 'reatrice. !ella biblioteca della cultura europea, il primo riconoscimento di un tale ordine matristico nel pensiero e nella vita, precedente alle forme storiche sia 2 dell'uropa sia del 9icino 4riente, apparve per la prima volta nel :;<:, in 6Das -utterrecht6 di =ohann =a0ob >achofen, il quale dimostrava che nelle norme del diritto romano si potevano riconoscere tracce residue di una successione matrilineare nell'eredit+. Dieci anni prima in "merica, ?e@is A.-organ aveva pubblicato 6Bhe ?eague of the AoCd2CnoCsauCnee, or Iroquois6, una documentazione in due volumi su una societ+ che riconosceva ancora il principio del 6Diritto della -adre67 e successivamente, in un'analisi sistematica dei sistemi di parentela in "merica e in "sia, aveva dimostrato la diffusione su scala pressoch2 mondiale di un tale ordinamento prepatriarcale nella vita delle comunit+. Inoltre, in contrasto con le mitologie delle tribD indoeuropee di allevatori che, a ondate successive, invasero i territori dell'antica uropa dal 9I millennio a.', e i cui pantheon dominati dal maschio riflettevano gli ideali sociali, le leggi, e le aspirazioni politiche delle unit+ etniche a cui appartenevano, l'iconografia della Grande Dea era nata con l'osservazione e la venerazione delle leggi della natura. Il lessico di segni pittorici della Gimbutas mostra il primordiale tentativo di una parte dell'umanit+ di comprendere e vivere in armonia con la bellezza e la meraviglia del creato, e adombra nei termini simbolici archetipici una visione della vita umana contraria in ogni aspetto ai sistemi manipolati che hanno prevalso, in epoche storiche, nell'4ccidente. 5555 Diamo &oce alla stessa Marija Gimbutas' Euesto libro intende fornire un 6copione6 per immagini dell'antica religione europea della Grande Dea, fatto di 3 segni, simboli e immagini di divinit+. Sono queste, infatti, le nostre fonti primarie per la ricostruzione di tale scenario preistorico, e sono fondamentali per ogni reale comprensione della religione e della mitologia occidentali. I simboli di rado sono astratti in senso stretto7 i loro legami con la natura sono profondi, e devono essere svelati attraverso lo studio del contesto e delle loro associazioni. Io non credo, contrariamente a molti archeologi di questa generazione, che non conosceremo mai il significato dell'arte e della religione preistoriche. 'erto, la scarsit+ di fonti rende in molti casi difficile la ricostruzione, ma la religione del primo periodo agricolo dell'uropa e dell'"natolia abbondantemente documentata. Bombe, templi, affreschi, rilievi, sculture, statuette, raffigurazioni pittoriche e altre fonti devono essere analizzate dal punto di vista ideologico. Il mondo della Dea sottointende l'intero regno in cui essa si manifestata. Euali furono le sue funzioni principaliF Euali i rapporti tra essa e i suoi animali, le piante e il resto della naturaF In diversi libri di storici della religione, di mitologi e psicologi, la Dea stata descritta come la Grande -adre che d+ la vita dal Suo Grembo a tutte le cose. solitamente rappresentata con le fattezze delle 69eneri6 del ,aleolitico e delle statuette europee e anatoliche del !eolitico o dell't+ del >ronzo cretese. I siti piD ricchi dove si sono mantenuti integri templi e affreschi, sono di massima importanza per ricreare queste divinit+, le loro funzioni e i rituali associati. I 4 rinvenimenti di Gatal AHIH0, nell'"natolia centrale, risalenti dal <*$$ al &<$$ a.' circa, vennero compiuti da =ames -ellaart negli anni '<$. Gli stessi scavi da me eseguiti ad "chilleion, in Bessaglia, nel :J#%C#*, hanno portato alla luce alcuni dei piD antichi templi europei dello stesso periodo. ?a scoperta delle aree sacre di sepoltura del -esolitico e del !eolitico "ntico a ?epens0i 9ir e 9lasac sul Danubio, nella Iugoslavia settentrionale, fornK preziose informazioni sui rituali funebri e sulle sculture delle divinit+ associate alla Ligenerazione. (na notevole sequenza di rinvenimenti in >ulgaria, Lomania, -oldavia e nell'(craina 4ccidentale, dopo la seconda guerra mondiale, ha rivelato tesori di sculture e ceramiche dipinte, cosK come templi. -olti di questi risalgono dal 9I al 9 millennio a.'. !ell'area mediterranea, oltre ai grandi templi e alle tombe di -alta, gli scavi in Sardegna hanno portato alla luce tombe sotterranee e rupestri. ?a maggior parte delle illustrazioni qui riprodotte databile dal <&$$ al %&$$ a.' nell'uropa sudCorientale e dal *&$$ al 3&$$ a.' nell'uropa occidentale. 5 6 ?e Dee ereditate dall'uropa antica come "tena, ra, "rtemide, cate, -inerva, Diana, le irlandesi -orrigan e >rigit, le baltiche ?aima e Lagana, la russa >aba Maga, la basca -ari non sono 69eneri6 dispensatrici di fertilit+ e prosperit+: sono molto di piD. Gli aspetti precipui della Dea del !eolitico C la Generatrice di 9ita, rappresentata nella naturalistica posizione del parto /a tal rimando, segnalo due collegamenti: il primo, con la -itologia dell'"merica 'entrale, che ha prodotto molte statuette di Dee 6accovacciate6 nell'atto di partorire7 il secondo, a noi piD vicino, e che mi stato segnalato da 9anessa DIlan, il dipinto C dal forte sapore 6primitivo6 C di -onica S.NN, ,ensatrice !eo,agana Oemminista, 6God Giving >irth6, nel quale si vede una Dea ,ossente, dal volto bicromo, stilizzato, 69irile6, con i seni eretti, partorire dalla vulva. !ota di ?unaria17 la dispensatrice di fertilit+, che influenza la crescita e la moltiplicazione, rappresentata incinta e nuda7 la dispensatrice e protettrice di vita, o nutrimento, rappresentata come donnaCuccello con seni e glutei prominenti7 la reggitrice di morte, rappresentata come un nudo rigido /6osso61 C possono essere tutti 7 rintracciati nel periodo in cui comparvero le prime sculture di osso, avorio o pietra, attorno al 3&.$$$ a.', e i loro simboli C vulve, triangoli, seni, chevron, zig zag, meandri, coppelle C risalenti a un'epoca ancora piD arcaica. Il tema centrale del simbolismo della Dea si dispiega nel mistero della nascita e della morte, e nel rinnovamento della vita, non solo umana, ma di tutta la terra, e dell'intero cosmo. Simboli e immagini si raggruppano attorno alla Dea partenogenetica /autogenerantesi1 e alle sue fondamentali funzioni di Dispensatrice di 9ita, Leggitrice di -orte e Ligeneratrice, e intorno alla -adre Berra, la giovane e vecchia Dea della Oertilit+, che nasce e muore con la vita vegetale. ra l'unica fonte di vita che traeva l'energia dalle sorgenti, dal sole, dalla luna e dall'umida terra. In questo sistema di simboli si configura il tempo mitico, ciclico, non lineare. !ell'arte si manifesta con segni dinamici: spirali a vortici e ritorte, serpenti attorcigliati e sinuosi, cerchi, crescenti lunari, corna, semi germinati e germogli. Il serpente era un simbolo di energia vitale e rigenerazione, un'entit+ benevola, non malefica. ,ersino i colori avevano un significato diverso: il nero non significa la morte o il mondo degli inferi7 era il colore della fertilit+, delle grotte umide e del suolo fertile, del Grembo della Dea dove aveva origine la vita. Il bianco, invece era il colore della morte, delle ossa. 8 9 ?'arte incentrata sulla Dea, con la sua assenza d'immagini guerresche e di dominio maschile, riflette un ordine sociale in cui le donne, come capiCclan o regineC 10 sacerdotesse, ricoprivano un ruolo dominante. ?'antica uropa e l'"natolia, come la 'reta minoica, erano una 6gilania6 /Liana isler, nel suo libro 6Bhe 'halice and the >lade6, 6Il calice e la spada6, :J;#, propone il termine 6gilania6, da 6gI6, donna, 6an6 da 6andros6, 6uomo6 e la 6l6 in mezzo come legame tra le due parti dell'umanit+, per indicare una struttura sociale caratterizzata dall'uguaglianza tra i due sessi1. -entre le culture europee trascorrevano un'esistenza pacifica, una cultura neolitica assai diversa, che addomesticava il cavallo, produceva armi, emergeva dal bacino del 9olga /Lussia meridionale1. Euesta nuova forza cambi) il corso della preistoria europea. Io la chiamo la cultura Purgan /in russo 60urgan6 significa 6tumulo61, poich2 i morti venivano sepolti in tumuli circolari che coprivano gli edifici funebri dei personaggi importanti. ?e caratteristiche fondamentali della cultura Purgan erano il patriarcato, l'allevamento di animali, posizione del cavallo nel culto7 fabbricazione di armi come arco e freccia, lancia e daga. 'osK i ripetuti tumulti e incursioni dei Purgan, misero fine all'antica cultura gilanica, trasformandola in androcratica. 9iviamo ancora sotto il dominio di quella aggressiva invasione maschile e abbiamo appena cominciato a scoprire la nostra lunga alienazione dall'autentica eredit+ europea: una cultura gilanica, non violenta, incentrata sulla terra. 5555 Simboli: ?a prima categoria di simboli comprende la sfera 11 acquatica, poich2 la credenza prevalente era che tutta la vita venisse dall'acqua /credenza poi mantenuta anche nei culti monoteisti: nell'Islam si trova: 6Dall'acqua !oi abbiamo fatto ogni cosa viventeQil suo trono era sull'acqua67 nell'braismo e poi nel 'ristianesimo: 64ra la Berra era informe e vacua e c'erano tenebre sulla superficie delle ondeggianti acque7 e la forza attiva di Dio si muoveva sulla superficie delle "cque6. !ota di ?unaria1. I simboli delle distese d'acqua dei corsi d'acqua, della pioggia C zig zag, bande ondulate e serpentine, rete, scacchiera C e dell'uccello acquatico fanno parte di questa categoria, e sono associati alla Dea nelle sembianze dell'ibrido donnaQuccello. !elle versioni stilizzate, questa immagine pu) avere soltanto seni e natiche esagerate. Euesto nutrito gruppo di simboli senza dubbio di origine paleolitica. ?a piD antica rappresentazione delle parti del corpo femminile C seni, glutei, ventre, vulva C risale al tempo in cui i popoli, non avendo ancora capito il processo biologico della riproduzione /l'accoppiamento come causa della gravidanza1 dovettero darsi una divinit+ che fosse l'estensione macrocosmica del corpo femminile. Si tratta di una 'reatrice 'osmica, Dispensatrice della 9ita e della !ascita. " queste parti essenziali del corpo femminile fu attribuito il potere miracoloso della procreazione. ?a misteriosa umidit+ del sesso e i labirintici organi uterini della Dea divenerebbero la magica fonte della 9ita. ?a Dea Dispensatrice di 9ita, raffigurata nella posizione di partoriente o dalla vulva come pars pro toto, compare nel ,aleolitico Superiore. Bali simboli continuarono ad essere presenti nel !eolitico e perfino piD tardi. ?a Dea collegata alle madri primeve nelle forme di animali quali 12 l'orso, la cerva, il daino, e, nel ,aleolitico Superiore, come bisonte femmina o giumenta. 'on l'avvento dell'economia neolitica si produssero notevoli innovazioni. ?'ariete /il primo animale addomesticato1 divenne sacro alla Dea (ccello, seguito dal simbolo del vello e dall'associazione della Dea con la tessitura e la tosatura. Lisale probabilmente a questo primo periodo neolitico l'origine del concetto della Dea Dispensatrice di 9ita e di !ascita come Oato C poich decide della durata della vita, della felicit+ e della salute C e come filatrice, o tessitrice della stessa esistenza umana /mi sembra che si possa fare un collegamento con le parche greche, che tessevano e tagliavano i fili dell'esistenza umana... !ota di ?unaria1 "llo stesso tempo, la scoperta della ceramica aprK altre strade per la creazione di nuove forme scultoree, nonch2 di nuovi modi di raffigurare i simboli mediante la pittura su ceramica. "pparvero as0oi /vasi a forma di uccello1 e vasi antropomorfi o a forma di donnaCuccello. 'orsi d'acqua, chevron, triangoli, bande decorate a rete, spirali, serpenti e spire serpentine ne divennero i motivi decorativi predominanti. 9asi di ceramica con le sembianze della Dea Dispensatrice di 9ita, e ornati di -, zig zag, /correnti d'acqua o liquido amniotico1 reti, onde a spirale, e altri segni acquatici, fecero la loro comparsa nel 9I millennio a.' "nche i simboli della fertilit+ e della gestazione affondano le radici nel ,aleolitico Superiore. ?a Dea Gravida gi+ vi compare. ?a linea doppia /due trattini1 durante il ,aleolitico Superiore simboleggia la gravidanza, o la forza di due. !ella nuova economia agricola, la Dea Gravida del ,aleolitico fu trasformata in 13 una divinit+ della Oertilit+ della Berra. ?a scrofa, animale di rapida crescita e ingrasso, divenne sacra a questa Dea. In origine forse divinit+ lunare, tonda come la ?una piena, la Dea Gravida dell'epoca agricola divenne una divinit+ ctonia /terrestre1, simbolo del ciclo vitale della vegetazione /nascita, fioritura, morte1. ?a rappresentazione del mutamento delle stagioni si intensific), manifestandosi nei rituali estiviQinvernali o primaveriliQautunnali e nella comparsa dell'immagine di una madreQsorella e di un dio maschile, spirito della vegetazione che nasce e muore. 14 15 16 !el corso della preistoria le immagini della morte non offuscarono quelle della vita: esse sono combinate con i simboli della rigenerazione. "nche la -essaggera e la Leggitrice di -orte sono coinvolte nella rigenerazione. Innumerevoli esempi attestano l'esistenza di questo motivo: teste di avvoltoio sono poste tra i seni7 fauci e zanne di feroci cinghiali sono coperte di seni /come nei santuari di Gatal AHIH0, nella Burchia centrale, del 9II millennio17 le immagini della Dea 'ivetta nell'uropa occidentale sulle pareti delle tombe megalitiche e sulle stele hanno i seni, oppure il loro corpo interno un labirinto creatore di vita, con una vulva nel centro. 'ome simbolo di rigenerazione, l'utero in quanto tale, o il bucranio /cranio di bue1 dalla forma simile, o analoghe forme animali C pesce, rana, rospo, porcospino, tartaruga 17 C hanno svolto una funzione per quasi tutta la preistoria postCpaleolitica come pure, dopo, nel periodo storico. Durante il !eolitico, tombe e templi assunsero la forma dell'uovo, della vagina e dell'utero /da notare come invece, in epoca cristiana, tutta l'arte religiosa assume aspetto fallico: i campanili, per esempio. !ota di ?unaria1 della Dea, o del suo corpo intero. ?e tombe a corridoio megalitiche dell'uropa occidentale molto probabilmente simboleggiavano la vagina /corridoio1 e il ventre gravido /tholos, camera rotonda1 della Dea. ?a forma di una tomba analoga alla collina naturale con un omphalos /una pietra che simboleggia l'ombelico1 sulla sommit+, simbolo universale del ventre gravido della Dea -adre con il cordone ombelicale, come si riscontra nel folclore europeo. ?'interconessione delle due funzioni, dara la vita e dare la morte, in una divinit+ particolarmente tipica delle Dee dominanti. ?a Dispensatrice di 9ita e di !ascita pu) trasformarsi in una spaventosa immagine di morte. ssa un nudo rigido o un semplice osso con uno sproporzionato triangolo pubico in cui comincia la trasformazione della morte in vita. ?'aspetto occasionalmente ornitomorfo della sua maschera e le zampe di avvoltoio tradiscono il legame con il rapace, e i lineamenti tipici degli ofidi C bocca larga, zanne, piccoli occhi tondi C la associano al serpente velenoso. /anche ?ilith raffigurata con elementi come ali e zampe di rapace, nota di ?unaria1 18 ?ilith 19 20 ?e maschere della Dea della -orte /met+ del 9 millennio a.'1 con bocca larga, zanne, e talvolta, lingua pendula, potrebbero aver generato il gorgoeion, la testa del terribile mostro dell'antica Grecia. ?e piD antichi Gorgoni greche, comunque, non erano simboli terrificanti che trasformavano gli uomini in pietre. Sono raffigurate con ali di ape e antenne a serpente e decorate a nido d'ape: tutti chiari simboli di rigenerazione. (na delle categorie piD vaste pu) essere considerata quella dei simboli dell'energia e dello sviluppo. Spirali, corni, falci di luna, semicerchi /a (1, ganci, asce, cani, capri e itifalli, con a fianco una sorgente, una colonna di vita acquatica, un serpente, un albero della vita, e la Dea antropomorfa, o il suo ventre gravido, sono simboli di 21 energia.
Serpenti antitetici o teste a spirali riempiono l'antica decorazione fittile europea, con i loro movimenti e torsioni. 9ortici e croci e una variet+ di segni quadrangolari sono simboli del dinamismo nella natura che assicura la nascita della vita e muove la ruota del tempo ciclico dalla morte alla vita, perch la vita si perpetui. In questa serie di trasformazioni la piD appariscente il cambiamento da una forma di vita in innumerevoli altre: da un bucranio alle api, alle farfalle, alle piante, epifanie della Dea della Ligenerazione. ?'iconografia della Dea nei suoi vari aspetti contiene sempre diversi tipi di simboli: astratti e geroglifici come segni a 9, R, -, a triangolo, a rombo...7 6rappresentativi6 come occhi, seni, zampe di uccello7 e animali, cio attributi dei vari aspetti della Dea /serpente, uccello, scrofa, toro, rana, ape...1. Eueste tre categorie sono strettamente intrecciate e discendono da una percezione sacrale del mondo, quando la natura non era classificata come nelle nostre moderne universit+, quando gli esseri umani non erano isolati dal mondo circostante e quando era normale percepire il potere della Dea nell'uccello o nella pietra, nei Suoi 4cchi o nei Seni o nei geroglifici. I SI->4?I D??" D" -"DL 'hevron e 9 come simboli della Dea (ccello. 'hevron, 9, zigCzag, -, meandri, linee triple, reti e corsi 22 d'acqua sono antichi simboli europei che si ripetono con frequenza. -a in tutta la letteratura delle ceramiche del !eolitico e delle epoche posteriori sono considerati come semplici 6motivi geometrici6, senza neppure sospettare il rapporto intercorrente tra disegno e simbolo. In questo capitolo tratteremo dei simboli associati all'aspetto primario di questa Dea, l'umidit+ del suo corpo che d+ la vita: i seni, la vulva, gli occhi, la bocca e la vulva. In queste funzioni di creatrice e protettrice della vita, le sue forme animali sono l'ariete, il cervo, l'orso e il serpente. Euest'ultimo compare anche antropomorfizzato e sembra essere un alterCego della Dea (ccello. 'ominceremo dai geroglifici della Dea, la 9 e lo chevron, e i loro legami con uccelli e simboli acquatici. Il segno grafico che rende nel modo piD diretto il triangolo pubico la 9. stupefacente quanto presto questo segno 6stenografico6 si sia cristallizzato per diventare, nel corso dei millenni, il segno specifico della Dea (ccello. 4che, gru e cigni si incontrano dipinti o graffiti nelle grotte del ,aleolitico Superiore, o intagliati su oggetti in osso ornati con chevron e linee parallele, o come statuette d'avorio. "lcune rappresentazioni di uccelli acquatici sono chiaramente antropomorfizzate. !ell'uropa orientale e nella Siberia, la 9 come segno singolo o ripetuto come chevron era associata all'uccello e alle sculture di uccelli antropomorfici fin dall'epoca del ,aleolitico Superiore. ,er esempio, le statuette di uccelli acquatici provenienti da -al'ta, in Siberia, sono ornate con file di incisioni di 9, e gli uccelli acquatici antropomorfi privi di volto in avorio di mammut 23 originari di -ezin, presso 'hernigov, nell'(craina, sono decorati con lineette o 9. Sui corpi e sui colli sono incisi simboli come chevron, meandri, reti, linee doppie, linee triple e linee parallele multiple. ?e statuette piccole hanno posteriore di uccello, e la loro divina funzione generatrice evidenziata da un triangolo pubico. "lcune sono decorate con una serie di riquadri che presentano varianti di chevron: chevron in colonne, opposti, invertiti. Eueste statuette, databili approssimativamente al :;.$$$C:&.$$$ a.', sono di inestimabile valore perch consentono di documentare quanto antica sia la decorazione a 9 in rapporto alla Dea ornitomorfa. !el corso delle ultime fasi del ,aleolitico e nel -esolitico, le 9, gli chevron e gli chevron multipli, invertiti ed opposti, compaiono nelle incisioni su osso e corno, come negli esempi della cultura -agdaleniana francese e di quella LomanelloC"ziliana della Lomania sudCoccidentale. ?'associazione di 9 o chevron, di 9 collegate insieme, di 9 contrapposte o di 9 unite a meandro, con immagini della Dea ornitomorfa e oggetti usati nel suo culto, rimane costante per millenni, come vedremo. Durante il !eolitico, la 9 e lo chevron compaiono frequentemente sui vasi, recipienti votivi, lucerne, altari, placche e altri oggetti, da soli o inframmezzati da colonne e pannelli e associati a meandri, reti e linee parallele. ?o chevron e il triangolo sono i motivi prevalenti sulle prime ceramiche dipinte della cultura Ses0lo tessalica, nel corso della seconda met+ del 9II secolo a.'. ?o chevron C singolo, doppio o come elemento di un disegno C compare anche sulle prime ceramiche 24 neolitiche delle culture Starcevo e Paranovo, nel >alcani centrali e orientali, nel corso della prima met+ del 9I millennio a.'. I vasi riccamente decorati del Bardo !eolitico, dell't+ del Lame e dell't+ del >ronzo hanno in comune la tradizione del motivo dello 'hevron racchiuso in un riquadro, una banda, un cerchio o un'elisse. ?a forma ad as0os comparve nell'uropa sudCorientale, nella prima fase della ceramica neolitica /met+ del 9II millennio a.'1 e continu) in tutto il !eolitico e nell't+ del >ronzo. Ou una delle piD caratteristiche forme di vaso della prima t+ del >ronzo nell'geo e nell'"natolia occidentale. ?'as0os era ornato con chevron e linee parallele. (na variante tipica di Broia IICIII era una brocca as0oide con il beccuccio a becco d'uccello. Euesta Dea, o l'idea del legame tra il femminile e gli uccelli, rappresentata con ibridi uccelloCdonna meglio riconoscibili dai volti o dalle maschere rostrate. Generalmente hanno, ben evidenti, una acconciatura o corona e una collana a 9. ?'associazione chevronQuccelloQDea (ccello ben esemplificata da statuette e vasi con caratteristiche ornitomorfe. ?a si osservi su un vaso 9inca Iniziale proveniente da "nza, in -acedonia: ci sono il becco e gli occhi della Dea7 le guance sono dipinte a bande diagonali, che sembrano il suo segno caratteristico7 le braccia dipinte in rosso con uno chevron multiplo convergono al centro del 6corpo6 come ornamento simbolico. (n altro esempio una statuetta femminile ornitomorfa della cultura ?engIel, con viso a becco, monconi di braccia /per ali1 e uno chevron triplo come collana. 25 "ncora, la statuetta Bardo 9inca, seduta e con maschera di anatra da Svetozarevo, Iugoslavia centrale, indossa un grembiule ornato con uno chevron triplo. Euesto complesso di associazione comune durante tutta l't+ del >ronzo nelle aree mediterranea ed egea. Dal campo di urne di BarSien /met+ del III millennio a.'1, sull'isola di -alta, sono emerse statuette stilizzate di uccelli con gambe umane, corpi piatti, discoidali, ornati su entrambi i lati con uno chevron o un motivo a scacchiera, bande striate o a rete7 linee doppie, triple o multiple uniscono gli chevron o sono incise sulle zampe e sulla coda. ?'ampia acconciatura circolare della Signora rostrata del -inoico "ntico cretese ornata da uno chevron triplo dipinto. (na DeaC"lata e rostrata tardoCminoica o una sua adoratrice danzante, indossa un'ampia gonna con l'orlo a 9 sul davanti. I vasi dell't+ del >ronzo provenienti dall'uropa centroCorientale presentano ancora, a volte, l'immagine di una Dea con viso a becco e il suo chevron. lo stile geometrico greco abbonda di uccelli associati a riquadri di chevron si trova anche sulle statuette ornitomorfe posate sui manici di altri vasi dello stesso periodo. 26 27 28