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La felicit un percorso non

una destinazione
di Cornelia Crema
N
on c momento migliore
di questo per essere felici.
La felicit un percorso
non una destinazione.
questa una frase di Madre Teresa di Cal-
cutta, che mi fa riflettere sul vero signifi-
cato della nostra esistenza. Purtroppo fin
da quando veniamo al mondo, veniamo a
conoscenza del male diffuso dappertutto,
che alimenta costantemente la vita degli
esseri umani. La nostra vita appesa a un
filo, che prima o poi sar tagliato, e pro-
prio per questo, sapendo che si vive solo
una volta, dovremmo vivere intensamente
ogni momento, ogni occasione o evento
con le persone che pi amiamo.
Pensandoci un po, non esiste cosa pi
bella che essere felici per qualcuno, met-
tendo da parte il proprio egoismo e gioire
delle soddisfazioni altrui, perch ci sentia-
mo amati e voluti bene da chi ci circonda.
La felicit non un evento da attendere
con impazienza, ma qualcosa da ricercare
in noi stessi, una sfida per non cedere alla
tristezza e allindifferenza, per non cadere
in un abisso vuoto e buio.
Dobbiamo seguire gli esempi di grandi
uomini e donne passate alla storia: Madre
Teresa di Calcutta, la quale ha composto
un vero e proprio inno alla vita, Gandhi,
guida spirituale indiana, il quale con le
sue azioni ha ispirato movimenti di difesa
dei diritti civili, e personalit quali Martin
Luther King e Nelson Mandela, che han-
no lottato per leguaglianza dei cittadini in-
stillando il rispetto fra di essi, promuoven-
do la fratellanza e lamore.
Soprattutto noi giovani dovremmo credere
e coltivare questi ideali affinch un doma-
ni possa esistere una societ pi civilizzata;
infatti credo che il genere umano, per libe-
rarsi dalla violenza, deve necessariamente
ricorrere alla non-violenza. Anche le don-
ne devono essere rispettate! Non voglio pi
sentire al telegiornale casi di femminicidi,
donne che vengono distrutte fisicamente,
rovinate, costrette a subire violenza. Per
non parlare poi dei bambini, che subisco-
no traumi fisici e psichici.
Mi rincuoro sapendo che esistono tan-
te associazioni nel mondo che operano
attivamente a tutela di donne e bambini.
Ammiro senza dubbio coloro che fanno
volontariato. Fin dalle scuole medie ho
partecipato intensamente alla Colletta
Alimentare o alla Giornata del Farma-
co, che ogni anno vengono organizzate
nella nostra citt. Credetemi, aiutare qual-
cuno un gesto straordinario, che riesce a
farci gioire e a farci sentire meglio con noi
stessi. Nella mia scuola ogni anno possi-
bile fare le adozioni a distanza. Anche se
non incontriamo i bambini che adottiamo,
emozionante prender parte al progetto e
vedere i loro sorrisi nelle foto che ricevia-
mo!
La felicit si pu trovare in piccoli aspetti
della nostra vita: si prova gioia a prendersi
C
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d
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P
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f
!
cura di un animale, a passeggiare e correre
sullerba a piedi nudi per sentirsi liberi e
gridare come spensierati bambini, provia-
mo felicit quando stringiamo un rappor-
to di amicizia, quando ci innamoriamo. La
felicit come un treno senza orario: ne
passa uno ogni tanto. Non puoi preveder-
ne larrivo, n sapere quando ripartir. Il
tuo compito andare in stazione!
x
Il Mito di Ciane e di napo
di Angela Caruso
S
e andrete a Siracusa, magari per assistere alle rappresentazioni classiche,
non trascurate unescursione alla zona del fiume Ciane o alla necropoli di
Pantalica. Tutto il territorio siracusano ricco di storia e di miti: uno dei
pi belli proprio quello che riguarda la ninfa Ciane e il dio napo. Que-
sta la loro storia.
Scorrono vicini per qualche chilometro e poi, in prossimit della foce, il fiume
Ciane confluisce nellnapo ed insieme sfociano nel Porto Grande di Siracusa. La
realt di questi due corsi dacqua, che attraversano il territorio siracusano e poi si uni-
scono a poca distanza dalla foce, avr ispirato la fantasia degli antichi nostri progenitori
che hanno creato miti diversi.
Il fiume Ciane, lungo pochissimi chilometri, famoso perch cresce spontanea-
mente lungo le sue rive, unico posto in Europa, la pianta del papiro; per tale motivo fa
parte di unarea protetta, fin dal 1984, proprio per tutelare non solo questa pianta, ma
anche la fauna e la flora dellintera zona.
Pi a nord scorre un altro corso, lnapo, molto pi lungo del Ciane, circa 50
chilometri, di incredibile bellezza e con acque limpidissime, che talvolta scompare lun-
go il suo percorso, inghiottito, per poi riaffiorare in superficie: il suo nome, in greco,
significa proprio invisibile.
Nasce nel territorio di Palazzolo Acreide, dalle sorgenti di Guffari, sul monte
Lauro, la cima pi alta dei Monti Iblei, poi attraversa le bellissime e suggestive gole di
Pantalica e, prima di sfociare nel Porto Grande di Siracusa, come gi detto, riceve le
acque del fiume Ciane.
Interessante il mito di Ciane che si intreccia con quello di napo, di Proserpina
e di Ercole.
Plutarco racconta che allorigine c una negligenza di culto nei confronti di un
dio, questa volta Bacco, il quale si vendica della distrazione del siracusano Cianippo
inducendolo, sotto lebbrezza del vino, a violentare proprio la figlia Ciane. Questa si
vendicher uccidendo il padre e togliendosi, a sua volta, la vita. I Siracusani onoreran-
no la fanciulla che, con il suo sacrificio, aveva liberato la citt da una terribile pestilenza
e non solo le decretarono onori divini, ma diedero anche il nome di lei a questa fonte
Voce ai pi grandi!
perenne dove era stato perpetrato lo stupro.
Con questa tradizione, quindi, ad una fonte preesistente viene dato il nome della
fanciulla, che, in greco, significa turchino, azzurrino.
Unaltra tradizione, invece, collega la ninfa Ciane al mito di Proserpina rapita da
Plutone, evento mitico famosissimo. C da aggiungere, qui, che la ninfa, accortasi del
rapimento di Proserpina, tent di impedirlo, aggrappandosi al cocchio del dio degli
Inferi che, adiratosi, la percosse con il suo scettro, trasformandola nellattuale sorgente
dalle acque turchine, Kyane, in greco. Il dio napo, giovane innamorato di Ciane, ve-
dendola trasformarsi in acqua, si mut anchegli nel fiume omonimo e, ad alcuni chilo-
metri dalla foce, come gi detto, si unir alle acque della sua amata, per sfociare poi nel
Porto Grande di Siracusa.
Buona escursione!
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I

Anche la TV pu fare
riflettere? HIMYM
S
i ormai conclusa, almeno nelle
trasmissioni USA, la nona stagione
del telefilm americano How I Met
Your Mother, tradotto in Italia con
il titolo Alla fine arriva mamma, ma la
cui traduzione corretta sarebbe Come ho
incontrato vostra madre.
Il format del telefilm molto semplice e
conosciuto per chi lo segue. Ted, il pro-
tagonista, nel 2030 decide di raccontare ai
propri figli adolescenti come ha conosciuto
la loro madre. E la prima puntata, che an-
che la punta-
ta pilota della
serie, raccon-
ta in effetti
come Ted
abbia cono-
sciuto una
donna, Ro-
bin, e abbia provato qualcosa per lei e cer-
cato di iniziare con lei una relazione. Ma
sorpresa! la puntata si conclude con Ted
che dice che questo il racconto di come
lui ha conosciuto la zia Robin. I figli riman-
gono delusi dalla notizia e sia loro che noi
spettatori comprendiamo che il racconto
durer ancora molto a lungo.
A dire il vero, tutto il racconto prende le
9 serie, ma nella nona, finalmente, com-
pare la madre e viene svelato il momento
dellincontro.
Di Angelo Stella
Naturalmente le prime 8 serie contengono
degli elementi, dei dettagli, degli indizi che
ci fanno capire alcune caratteristiche della
madre: una studentessa universitaria di
economia, suona il basso, usa un ombrello
giallo, ecc
Questo telefilm mi ha incuriosito. Non
voglio qui canonizzarlo, infatti dir che
alcune cose non funzionano; tuttavia ha in
s elementi che, a mio parere, lo rendono
particolare.
Primo. Diversamente da altri telefilm, qui
c una proposta che ha una sua conclu-
sione. Noi sappiamo che tutto finir quan-
do Ted incontrer la madre dei suoi figli.
Quindi diciamo che qui c un progetto.
Anzi addirittura un patto con lo spettato-
re, una promessa: il telefilm avr termine
quando Ted incontrer la sua donna.
Secondo. Tutta la storia raccontata dal
punto di vista di chi lha gi vissuta. il
racconto di una storia compiuta. Non in
presa diretta. vero che una storia mol-
to lunga, per lo spettatore (e cos i figli)
sa che le vicende a cui assiste sono solo gli
snodi che il protagonista ha attraversato per
giungere a incontrare e sposare la sua don-
na. Lo spettatore assiste agli eventi, ma sa
che sono presentati come un ricordo e non
mentre accadono.
Questi sono i due elementi portanti del for-
mat. Vediamo adesso alcuni elementi della
storia.
Ted un ar-
chitetto e ha
alcuni amici.
Quelli di vec-
chia data (dal
tempo del col-
lege) sono la
coppia forma-
ta da Marshall
e Lily; Barney
un terzo amico che
si aggiunge a loro.
Marshall e Lily
compaiono presto
come una coppia
ben affiatata e (dopo
uninterruzione del
loro fidanzamento)
sostanzialmente so-
lida: presto si spo-
sano (nella seconda
serie), e lungo le re-
stanti serie si man-
tengono fedeli uno
allaltra, innamorati,
anche se ciascuno
attraversa delle dif-
ficolt. Questo idil-
lio verr messo in
discussione da una
nuova lite nella nona
serie, ma per far fare
alla coppia un passo
avanti, in direzione
di una profondit e
autenticit maggiori
nella loro relazione.
Barney, il terzo ami-
co, compare subito
come un benestante
scapolone impenitente, incapace di tenere
relazioni affettive durature. Un personag-
gio veramente cool, o come dice lui stesso
( un vero tormentone): legen aspetta un
attimo dario! (legend wait for it dary!)
Oltre Ted e questi tre, un quinto personag-
gio si aggiunge sin dalla prima puntata del-
la prima serie, come dicevamo: Robin,
bellissima ragazza, che Ted conosce al bar
grazie a un giochino, che Barney fa per ri-
morchiare: toccando la spalla di una ragaz-
za qualsiasi, le chiede: tu lo conosci Ted?
e subito dopo si allontana.
Ted , durante tutta la sua storia, alla ricerca
del vero amo-
re. In effetti
molto esigen-
te in questa
ricerca, e su
questo aspet-
to far un
cammino di
maturazione,
ma alla fine
verr premia-
to. La prima
tappa della
sua ricerca
la relazione
con Robin. E
tuttavia si ar-
riva alla con-
clusione che
Robin non
la ragazza giu-
sta per Ted. Per tutte le prime otto serie
Robin sar per Ted la donna che sempre
vorrebbe. Nel frattempo (una prima volta
nella quinta serie, e definitivamente dalla
settima in poi) Robin inizia una relazione
con Barney (questo d spazio ad affronta-
re il tema amore-amicizia: due amici inna-
morati della stessa donna, ecc - non un
tema originale, ma almeno viene svolto in
modo interessante). Grazie a questo, Ted
capir che per voler davvero bene a Robin
deve lasciarla andare.
Nelle varie puntate, Ted appare sempre
oscillante tra il desiderio di un amore vero,
come quello tra Marshall e Lily (amore
che Ted cercher molte volte e con mol-
te ragazze diverse nella quarta serie verr
addirittura piantato allaltare), e il voler-
si lasciar andare allo stesso tipo di vita di
Barney, almeno finch Barney non inizier
la sua storia damore con Robin (ma an-
che per lui ci vorr tantissimo tempo per
accettare la possibilit di amare ed essere
amato). Cercare vuol dire desiderare e de-
siderare vuol dire immaginare, attendere e
sperare. Ted oscilla tra la speranza, lim-
maginazione e lattesa, e tutto il loro oppo-
sto: la non-speranza, lillusione, la fretta.
Nella nona serie tutti i fili si ricongiungono.
Marshall e Lily, dopo una seria lite, rinsal-
dano il loro rapporto; Robin e Barney si
sposano; Ted incontra finalmente quella
che sar la madre dei suoi figli. Il modo
in cui si conclude lultima puntata nella
logica del telefilm, continua loscillazione,
ma non cambia il nucleo portante della sto-
ria.
La suspense costruita in modo tale che lo
spettatore vede il volto della madre solo
alla fine dellultima puntata dellottava se-
rie, e, sempre solo lo spettatore, la ricono-
sce per lombrello giallo e il basso. Durante
la nona serie ci sono poi dei flash-forward
che mostrano gi lei e Ted insieme, ma di
fatto il loro incontro avviene solo nellulti-
ma puntata.
Quanto alle critiche che dicevo avrei fat-
to, chiaro che in molti punti il telefilm
discutibile. un prodotto commerciale,
fatto per essere venduto si capisce anche
dalla conclusione (che pu lasciare alcuni
un po delusi), accede a un linguaggio e ad
una comprensione morale della realt e
delle relazioni senza dubbio discutibili.
Cosha di
tanto in-
teressante
tutto que-
sto? Al-
meno per
me
Raccoglia-
mo alcuni
elementi di quelli sparsi finora.
Tutta la storia contenuta in un progetto,
che ha il suo fine: questa la promessa che
il programma fa sin dallinizio al suo spet-
tatore. Inoltre, dicevamo, la storia rac-
contata dal punto di vista di chi lha vissuta,
per cui lo spettatore sa gi cosa succede-
r, solo che scopre come si verificher il
tutto. Si tratta certo di una storia intricata,
molto spesso ci sentiamo vicini al protago-
nista, quasi speriamo per lui che finalmen-
te sia la volta buona.
Inoltre c questo oscillare del protagonista
tra la verit dellamore nella sua profondi-
t, e la soddisfazione veloce tramite relazio-
ni che rappresentano solo un divertimento,
un allontanarsi. Da cosa? Dal vero amore.
Detto in un altro modo: si tratta di un lun-
go cammino, che ha un approdo, raccon-
tato da chi gi lha vissuto, e che sa quindi
a quali rischi andato incontro prima di
approdare.
Non c forse qualcosa del genere anche
nella Bibbia? S, proprio nella Bibbia!
Se guardiamo la Bibbia nel suo insieme,
non troviamo forse alcuni elementi di quelli
che abbiamo detto? Naturalmente, la Bib-
bia ha molti altri elementi importanti, ma
provo a svelare quelli attraverso cui colgo
la similitudine.
Si pu dire che la Bibbia , fra laltro, la
storia dellincontro tra luomo e Dio. il
racconto di un incontro gi avvenuto. Chi
ha scritto la Bibbia aveva sempre lo sguar-
do di chi sapeva cosa raccontava (questo
il c.d. punto di vista del narratore onni-
sciente). Certamente la Bibbia non un
unico libro, ma una raccolta; tuttavia, pri-
ma ancora di arrivare al principio dellispi-
razione, o a quello dellunit della Scrittura
(espressioni queste per addetti ai lavori),
possiamo dire che il redattore finale di ogni
libro (eccone unaltra) sa cosa vuole scri-
vere non insomma un cronista che scri-
ve in diretta! Ecco: il protagonista/narrato-
re del telefilm si ritrova proprio in questa
situazione.
A un altro livello, possibile fare una simi-
litudine anche tra chi legge la Bibbia e chi
guarda il telefilm. Infatti lo spettatore, cos
come il lettore, sa che ci che sta leggen-
do, in qualche modo, si compiuto. Egli,
mentre legge, si identifica con i personaggi
in scena, si sente loro vicino, o lontano, e
reagisce emotivamente, ecc.. in sintesi, sco-
pre il modo come tutto si compiuto, e
in qualche modo entra in quel mondo.
Un passo in pi. In HIMYM ci che viene
raccontato lincontro di un amore defini-
tivo, preparato da una lunga attesa. Inoltre,
durante lattesa, il protagonista dellincon-
tro oscilla tra attendere in modo sano (desi-
derando lamore vero) e dedicarsi ad altro,
a molte distrazioni. In questatteggiamento
possiamo vedere il popolo ebraico, di cui
(se il paragone stato chiaro fin qui) il no-
stro protagonista, Ted, in un certo senso
una figura o immagine; mentre la madre
una figura del Signore, il messia che il po-
polo attende, e che arriva con Ges. Infat-
ti, proseguendo il paragone, possiamo dire
che il tempo dellattesa, corrispondente alle
prime otto serie, sarebbe lAntico Testa-
mento; mentre il tempo dellincontro con
la madre, corrispondente alla nona serie,
sarebbe il Nuovo Testamento. NellAntico
Testamento il popolo sempre oscillante
tra lattendere il messia nella fedelt alla
promessa del suo arrivo, oppure il rivolger-
si agli idoli; nel Nuovo Testamento, final-
mente, il popolo incontra il Signore.
Qui c forse il punto in cui il paragone, la
nostra similitudine, ha meno tenuta.
Primo. Si pu obiettare che, mentre Ted
sempre lo stesso tra le prime otto serie e la
nona, nel tempo del Nuovo Testamento,
chi accoglie il Signore non coincide esatta-
mente con chi lo aveva atteso: infatti, solo
alcuni, tra quelli che attendevano il messia,
lo hanno riconosciuto in Ges; altri non lo
hanno riconosciuto affatto; altri ancora lo
hanno riconosciuto come Signore della loro
vita, pur senza aspettarlo, pur non apparte-
nendo al popolo ebraico. Forse per si pu
dire che la maturazione del personaggio di
Ted, tra le prime 8 serie e la nona, corri-
sponda alla maturazione di quella parte del
popolo ebraico che, attendendo il messia,
lo ha riconosciuto in Ges.
Secondo. Si pu anche obiettare (ma que-
sto punto per i pi addetti ai lavori) che,
nel Nuovo Testamento, il Signore che vie-
ne non corrisponde esattamente alle attese
messianiche: infatti, certamente, le realizza
quasi tutte, ma in modo originale, cio le
supera. Ted invece trova, nella donna che
incontra, tutte le caratteristiche che spera-
va (alle quali comunque si aggiungono tut-
te quelle originali che lei porta con s: lui
non riusciva a prevederle, ma ama lo stesso
questa donna cos com). Possiamo dire
che comunque c una certa novit nella
continuit sia nel rapporto tra le prime otto
serie e la nona, sia nel rapporto tra Antico
e nuovo Testamento.
A queste obiezioni, corrette, non ci oppo-
niamo, anzi diciamo un sincero grazie per
averci fatto progredire nella comprensione
delle cose. Infatti, il simbolo d a pensare,
come diceva il filosofo francese Ricoeur;
esso generativo, e attraverso il nostro pa-
ragone (simbolo) e queste obiezioni, ab-
biamo potuto fare delle considerazioni che
prima non pensavamo neanche.
Ultima domanda. Ma c davvero tutto
questo in un telefilm come HIMYM? I
produttori, gli sceneggiatori, gli autori, han-
no loro stessi voluto veicolare tutte queste
similitudini, o ci stiamo inventando tutto?
Certamente gli autori, almeno finora, non
hanno svelato uninterpretazione del gene-
re. E se pensiamo agli ultimissimi minuti
dellultima puntata, tutto questo discorso
sembra ancora pi infondato. Ma chiedia-
moci: davvero cos importante saperlo?
Forse questo di per s non un problema.
Naturalmente, vedere HIMYM non la
stessa cosa che leggere la Bibbia, e qui spe-
riamo di aver suscitato la curiosit verso la
seconda, e non solo verso il primo.
Il punto, direi, che questo paragone, se
abbiamo avuto la pazienza di leggere fin
qui, ci ha portato a prendere posizione, e
dunque a far nascere unidea nostra, alme-
no sui tre elementi in gioco: HIMYM, il
telefilm punto di partenza; la Bibbia come
termine del paragone; e il fatto in s del
paragone.
Possiamo chiederci: e io che ne penso? E
possiamo provare a rispondere non solo
dicendo: sono / non sono daccordo, ma
anche aggiungendo un perch.
Ecco, se prendere posizione in maniera
consapevole e personale stato ci che cia-
scuno ha fatto leggendo queste semplici ri-
flessioni, ringrazio per la pazienza e posso
dire che il loro scopo stato raggiunto.
x
A cura di Eleonora Bottino
Stiamo arrivando alla fine! Manca poco, e
per questa volta vi propongo un piatto cal-
do, sano e genuino: pasta con lenticchie e
zucca. Ovviamente vi ricordo che per sco-
prire altre ricette potete visitare il blog quat-
tromanieunacucina.blogspot.it
Ingredienti (x 4 persone):
-250gr. di lenticchie
-250gr. di pasta Piccolini Barilla
Mini Farfalle.
-200gr. di zucca
-Aromi (timo, pepe, peperoncino...)
Preparazione:
-Mettete a bollire una pentola con lacqua.
-Tagliate la zucca a dadini e fatela cuocere
circa 20min.
-Fate cuocere per circa 20min le lenticchie,
finch non sono tenere.
-Aggiungete la pasta e fate cuocere tutto in-
sieme. (la pasta che vi ho consigliato cuoce
in 6min).
-Aromatizzate il tutto e servite.
Buon appetito!!
x
R
agazze, questo mese vi par-
lo di alcune acconciature che
potete fare velocemente per
andare a scuola: oltre alla possibili-
t di lasciare i capelli sciolti, si pu
fare una semplice coda di cavallo, un
tuppo, o una treccia a lisca! Il tuppo
personalmente tra quelli che prefe-
risco. Qua accanto ho scelto per voi
le immagini delle acconciature che vi
ho proposto. Spero vi piacciano e che
riusciate a farle... Se avete difficolt vi
consiglio di guardare dei tutorial su
internet che vi mostrano come riusci-
re a creare ci che volete. Un bacio e
alla prossima rubrica...
x
Q
uesto mese analizziamo, in se-
guito alla recente uscita dellul-
timo titolo, il brand di Dark
Souls. Si tratta di una serie
dazione fantasy che ha avuto origine da
un precedente titolo uscito in Europa nel
2010, ovvero Demons souls. Quest ulti-
mo titolo ha avuto grande fortuna grazie a
molti aspetti riguardanti soprattutto la tra-
ma ed il gameplay. Infatti la storia viene
somministrata in piccole dosi e soprattut-
to per mezzo dei dialoghi tra i personaggi;
grazie a ci si scopre il perch della caduta
del regno di Boletaria in cui ambientato
il titolo, e anche varie sfumature e storie
dei personaggi. Personaggi che potranno
anche attaccare il giocatore a prima vista a
causa di una misteriosa nebbia che ha fat-
to impazzire gli abitanti del regno, spinti a
compiere atti malvagi da potenti demoni;
sar appunto compito del giocatore elimi-
nare questi demoni, sia per salvare il regno
che per recuperare la propria umanit. L
aspetto pi caratteristico del gioco la dif-
ficolt, infatti sono pochi i titoli che presen-
tano un tale livello di difficolt; a causa di
ci, dopo ogni vittoria ottenuta, il giocatore
riceve una immensa soddisfazione.
Forse proprio questultimo aspetto ha por-
tato alla grande diffusione del gioco e ad un
grande numero di fan. Tutti questi aspetti
sono stati amplificati in Dark Souls. Il titolo
ha apportato una leggera modifica al nome
rispetto al predecessore a causa di proble-
mi interni allazienda produttrice, ma non
ha minimamente intaccato le meccaniche
ed il fascino del gioco, anzi ha dato nuovo
slancio al gioco in quanto ambientato in
un mondo diverso, anche se simile, a quel-
lo del suo predecessore. Infatti l avventura
si svolge a Lordran, tutto parte dalla pri-
gione dei non morti, ovvero anime danna-
te che perdono le sembianze umane, uno
di questi non morti proprio il giocatore,
prescelto a scappare dalla prigione per sal-
vare o distruggere Lordran.
Questo capitolo presenta un aumento del-
la difficolt rispetto al primo ed anche
migliorato il comparto multiplayer che nel
primo lasciava un po a desiderare. Giocan-
do in multiplayer si pu prendere parte ad
Rubrica di videogames
di Riccardo Ragno
alcuni gruppi come i seguaci della via bian-
ca facendosi aiutare dai propri compagni
di gilda o anche invadere (o essere invasi)
come spiriti oscuri i mondi degli altri gio-
catori, rendendo la gi difficile avventura
ancora pi difficile. Il 14 marzo uscito il
tanto atteso Dark souls 2, seguito del tanto
acclamato Dark Souls.
Questo titolo riprende le meccaniche del
predecessore, per presenta toni pi dark,
grafica migliore e una nuova storyline che
si interseca anche con la trama del primo
titolo. La trama si chiarisce sempre di pi
grazie alla descrizione dei vari oggetti e ai
dialoghi opzionali con i personaggi. Se ave-
te apprezzato i precedenti titoli non potrete
non amare questo grazie alla difficolt, all
esplorazione, e anche all immensa soddi-
sfazione nel superare ostacoli a prima vista
insormontabili, (proprio come nei prece-
denti capitoli) e una trama apparentemente
scarna, ma in realt molto profonda ed ap-
passionante, ma soprattutto... tutta da sco-
prire!
Insomma, i fan della saga non potranno
che amare questo titolo, per tutti gli altri
che vogliono mettersi alla prova e scoprire
quanto pu essere arduo il completamen-
to di un avventura simile lacquisto viva-
mente consigliato.
Fateci sapere che altri giochi vorreste venis-
sero recensiti e cercheremo di soddisfarvi.
Al prossimo mese!!!
x
PAPA FRANCESCO CI RICORDA
Osservazioni a margine della esortazione
La gioia del Vangelo.
Ciao! Ho pensato di raccontarvi due
cose sulla recente esortazione apostolica
Evangelii Gaudium, la gioia del vangelo,
che Papa Francesco ha dato alle stampe
qualche mese fa. un documento molto,
molto importante e significativo anche per
chi non segue le cose della Chiesa proprio
da vicino. Si tratta infatti, diciamolo subi-
to, di un documento pensato e scritto con
uno stile nuovo e fresco. Certamente un
linguaggio assai diverso da tutti quelli usati
in precedenza dagli altri pontefici.
Ho diviso in capitoletti per aiutarvi a fare
maggiormente vostra questa grande
risorsa che papa Francesco mette a dispo-
sizione. una mini guida, senza alcuna
pretesa se non quella di aiutarvi e farvi
venire il desiderio di leggerla tutta: meri-
ta, ve lo assicuro!
O
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t
r
e

C
E
I

Mini-Guida per capire la


Gioia del Vangelo
di Francesco Germano
UNA CHIESA CHE ESCE
uscire dalla propria comodit e avere
il coraggio di raggiungere tutte le periferie
che hanno bisogno della luce del Vange-
lo (n.20). Esordisce cos Francesco nei
numeri iniziali sorprendendo e anticipan-
do cos uno dei messaggi portanti dello
scritto.
E ancora: Sogno una scelta missionaria
capace di trasformare ogni cosa, perch le
consuetudini, gli stili, gli orari, il linguag-
gio e ogni struttura ecclesiale diventino un
canale adeguato per levangelizzazione del
mondo attuale, pi che per lautopreserva-
zione (27).
Il papa si interroga in queste frasi: ma la
Chiesa oggi in contatto con le famiglie e
con la vita del popolo, oppure diventa-
ta, egli afferma poco oltre: una struttura
prolissa separata dalla gente o un gruppo
di eletti che guardano a se stessi?(n.28)
Quali sono i canali vitali e fondamentali di
questo con-
tatto? Quali
sono aperti e
facili da rag-
giungere e
quali invece
sono parzial-
mente o total-
mente ostrui-
ti? Arrugginiti
da situazioni
di potere e di
poca coerenza
evangelica?
Quali pos-
sono essere
sintomi che la
Chiesa, come
Istituzione,
autoreferen-
ziale?
Ora: vero che il Signore si serve di noi
per fare ci che Lui vuole, molto al di
l delle nostre capacit e competenze,
ma questo non ci esime dal fare del no-
stro meglio, con maggior coscienza degli
obiettivi. La chiesa dunque in tutte le sue
declinazioni deve essere comunit di
comunit aperta (28): cio un luogo dove
si respiri umanit e che insegni umanit
a tutti: ma che cosa significa questo real-
mente per noi?
UNA CHIESA CHE COMUNICA IL
VANGELO
Ora qui di seguito altre, tra le pi belle
e vere, espressioni usate dal pontefice
argentino sul testo fondamentale per un
cristiano: il Vangelo. Alcune questioni
che fanno parte dellinsegnamento morale
della Chiesa rimangono fuori dal contesto
che d loro senso... conviene essere rea-
listi e non dare per scontato che i nostri
interlocutori conoscano lo sfondo com-
pleto di ci che diciamo o che possano
collegare il nostro discorso con il nucleo
essenziale del Vangelo (34). Il papa
anche qui si chiede dove cadano soprattut-
to i nostri accenti, le nostre osservazioni?
A chi parliamo? Non solo nelle omelie,
intendiamoci! Il linguaggio della Chiesa
rivolto a tutti, ma allora chi lo sente e
percepisce oggi come parola viva e vera?
Inoltre: che linguaggio usiamo per dire la
verit di sempre? Con la santa intenzione
di comunicare [ai fedeli] la verit su Dio
e sullessere umano, in alcune occasioni
diamo loro un falso dio o un ideale uma-
no che non veramente cristiano. In tal
modo, siamo fedeli a una formulazione
ma non trasmettiamo la sostanza. Questo
il rischio pi grave? (41).
I LIMITI DELLA NOSTRA CHIESA
Senza sminuire il valore dellideale evan-
gelico, bisogna accompagnare con mise-
ricordia e pazienza le possibili tappe di
crescita delle persone.... Un piccolo passo,
in mezzo a grandi limiti umani, pu essere
pi gradito a Dio della vita esteriormen-
te corretta di chi trascorre i suoi giorni
senza fronteggiare importanti difficolt
(44). Limpegno evangelizzatore... cerca
sempre di comunicare meglio la verit del
Vangelo in un contesto determinato, senza
rinunciare alla verit, al bene e alla luce
che pu apportare quando la perfezione
non possibile (45).
La Chiesa luogo di perdono e di mise-
ricordia per eccellenza sullesempio di
Ges; se questo vero il nostro atteggia-
mento nei confronti delle persone che
vivono questi limiti quale ? A partire
proprio da quelli che la Chiesa esprime
ovviamente? Pensiamo solo ad alcune
delle problematiche del nostro tempo: ai
conviventi, ai divorziati, ai figli di famiglie
ferite, alle coppie di fatto, alla questione
dellomosessualit, alle eterne questioni di
etica e in particolare sulla vita nascente e
morente, sulluso del denaro e del potere
(anche allinterno della Chiesa); la poli-
tica (la lotta alla corruzione morale) e la
formazione delle coscienze, gli immigrati
e pi in generale un panorama mondiale
che presenta culture differenti e che fa fati-
ca a capire gli standard e le proposte delle
nostre realt ecclesiali e umane...
Dunque: il papa si chiede quale deve
essere oggi nel nostro contesto specifico
lequilibrio tra la ricchezza di un vissuto
antico e ancora radicato nelle coscienze
come quello portato avanti da secoli dal-
la Chiesa, e un contesto umano e sociale
mondiale che muta di continuo sotto i
nostri occhi.
LA CHIESA POVERA TRA I POVERI
Rischiando grosso il Papa, sempre con la
sua proverbiale semplicit, sembra indica-
re una prima risposta: Se la Chiesa intera
assume questo dinamismo missionario,
deve arrivare a tutti, senza eccezioni. Per
chi dovrebbe privilegiare? Quando uno
legge il Vangelo incontra un orientamento
molto chiaro: non tanto gli amici e vici-
ni ricchi bens soprattutto i poveri e gli
infermi... Non devono restare dubbi n
sussistono spiegazioni che indeboliscano
questo messaggio tanto chiaro (48). Nel
nostro stile, nelle nostre scelte, nei nostri
tempi e spazi c questa scelta preferenzia-
le dei poveri? Ci facciamo poveri nel sa-
per allontanare da noi sicurezze e orgogli
personali basati su convinzioni umane e
culturali che ci impediscono di vedere le
persone e le cose con gli occhi dellamore
evangelico? Quali poveri il Signore ci ha
messo accanto, perch noi come Chiesa ci
facciamo prossimo?
Papa Francesco in una descrizione sinte-
tica bellissima individua dunque i cinque
verbi di una Chiesa in uscita (24): prende-
re liniziativa, coinvolgersi, accompagnare,
fruttificare e festeggiare.
Chiediamoci, in conclusione, come ren-
dere questa ispirazione una linea concreta
del nostro cammino di Chiesa oggi a par-
tire dai nostri personali e individuali cam-
mini di fede, di appartenenza alla Chiesa
che Madre di tutti noi.
Se essa lo , e se ci crediamo veramen-
te, forse dovremmo ridare slancio e vita
a queste parole che Papa Francesco ha
solo posto nuovamente, ma con un lin-
guaggio vivo e concreto, alla nostra atten-
zione.
Pensiamoci, almeno un po ciao!
d
i

P
e
n
n
i

B
r
u
c
e
T
he Fault in Our Stars (Colpa delle stelle) il quarto romanzo di John Green.
La storia narrata da una ragazza sedicenne, malata di cancro, di nome Hazel,
che costretta dai genitori a frequentare un gruppo di sostegno, dove incontra
e successivamente si innamora del diciassettenne Augustus Waters, ex-gioca-
tore di basket con una gamba amputata. O almeno, cos dice Wikipedia.
Ma la verit che The Fault in Our Stars molto pi di un semplice libro su unadole-
scente affetta da una malattia terminale. John Green attrae il lettore dal primo capitolo,
trascinandolo dentro la vita di Hazel Grace, la protagonista. Lo humour disarmante,
i dialoghi dalle battute pungenti, le riflessioni e i pensieri di Hazel non possono non
intrigare sin da subito e rendono la lettura di questo libro intensamente piacevole e
soddisfacente. Non ho trovato la storia in alcun modo prevedibile, anche se credevo di
sapere cosa sarebbe successo, John Green mi ha totalmente sorpresa. C un ottimo bi-
lanciamento fra tristezza e commenti sarcastici, che suscitano la risata, e momenti di vera
e propria felicit che fanno veramente sorridere.
Questo libro d uno sguardo alla realt in
un modo in cui credo nessun altro libro ab-
bia mai fatto, spinge a rivedere il proprio
modo di guardare il mondo o almeno a
riflettere profondamente su alcuni aspetti
della vita e di come ci sentiamo riguardo
alla morte, senza per questo risultare in al-
cun modo pesante. Anzi, caratterizzato
da una leggerezza tale che non si riesce
a provare piet per i personaggi nemmeno
per un secondo, ma le loro emozioni risuo-
nano dentro lanimo dei lettori in maniera
davvero straordinaria. Indescrivibilmente
bello parole: che cosa sono? The Fault
in Our Stars parla realmente per se stes-
so. Si potrebbe perder tempo a parlarne e
analizzarlo, ma alla fine lunica e la miglior
cosa da fare per raccomandarvelo sarebbe
mettervelo tra le mani e dirvi: Leggetelo.
Ora.
un libro stupefacente, che merita davve-
ro. Per usare le parole dello stesso John
Green in The Fault in Our Stars: A volte
leggi un libro e ti riempie di uno strano zelo
evangelico che ti convince che il mondo
frantumato che ti circonda non potr mai
ricomporsi a meno che, o fino a quando,
tutti gli esseri umani non avranno letto quel
libro.
x
di
Marco
Ingoglia
Q
uesto mese ci avviciniamo a quel-
lo che il mio genere: lhair me-
tal.
Lo facciamo con una band britannica,
nata nel 1977 e che vede iniziare nel 1983 con lalbum Pyromania un successo planeta-
rio che terminer nel 1987 con Hysteria.
La band si forma ai tempi della scuola sotto il nome di Atomic Mass; il basso elettrico
di Rick Savage e la voce di Joe Elliot sono ancora presenti, anche se quest ultimo fu
inizialmente audizionato come chitarrista.
Il 78 un anno che vede due grandi strumenti entrare nella band: la chitarra di Steve
Clark, e la batteria di Rick Allen, che allepoca era ancora un quindicenne. (Lui gi
suonava nei Def Leppard e io sono qui a scrivere)
Inaspettatamente, il successo arriva gi col primo album, On Trought The Night, che
conquista il Regno Unito e con il quale i Def cercano di sfondare anche negli States.
Purtroppo il secondo album non riusc a bissare il successo del primo, anche se Brin-
gnin On The Heartbreak, stato uno dei video heavy metal pi trasmessi da MTV in
assoluto.
Ma per il grande successo del 1983 al gruppo serviva un altro chitarrista del calibro di
Steve, ed ecco arrivare Phil Collen; con questa formazione il singolo Photograph riusc
a scalzare Beat it di Michael Jackson al primo posto dei video pi trasmessi su MTV.
Del brano Rock of Ages invece bellissima la versione live del 1988 a Denver.
Il confronto con Michael non termina qui, infatti Pyromania lalbum pi venduto
dAmerica, dopo Thriller.
I Def Leppard avevano raggiunto cos una fama pari a quella di Rolling Stones e
ACDC.
Proprio al culmine del successo, nel 1984, Rick Allen subisce un grave incidente dau-
to in seguito ad una corsa clandestina in stato di
ebbrezza: costretto allamputazione del braccio
sinistro.
E da questo momento che, a mio parere, i Def
Leppard trovano un ritmo pazzesco nelle loro can-
zoni; Rick infatti non ha voluto mollare la band e
insieme ai suoi amici ha creato una batteria con pi
pedali in modo da utilizzare maggiormente i piedi
per compensare lassenza del braccio sinistro.
Nel 1987 esce quindi Hysteria, un album davvero
stupendo, che diventa il terzo album nella storia per
numero di singoli che hanno scalato le classifiche.
Tra questi ricordiamo (io li metterei tutti) Pour
Some Sugar On me, Armageddon it e Love Bites. Di Pour Some Sugar On Me do-
veroso menzionare la versione live del 2009 a Donington.
Ma le disgrazie non sono finite. E l8 gennaio del 91 quando Steve Clark si uccide con
un mix di anti depressivi e alcohol, ma anche dopo questa grave perdita il gruppo con-
tinua la sua produzione; Phil Collen, infatti, registra anche le parti di chitarra di Steve.
Adrenalize, il loro quinto album un album di notevole successo sia negli States che
nel Regno Unito e grazie al singolo Lets Get Rocked la band riesce a scalare diverse
classifiche.
Nel 1995 i Def Leppard entrano nel Guinness dei primati per aver suonato tre concerti
nello stesso giorno in tre continenti diversi; hanno infatti suonato a Tangeri, Londra e
Vancouver.
Il seguente album fu un flop pazzesco e possiamo stabilire qui la fine del successo del
gruppo.
Ci vediamo il mese prossimo probabilmente per parlare del mio gruppo preferito :).
x
L
a primavera, la stagione dellamo-
re, finalmente giunta. E cosa c
di pi amabile del rock? Per questo
ho deciso
di parlarvi
di quella
che ritengo
una delle
pi gran-
di rock
band del-
la storia,
una delle
band che
mi hanno portato ad amare il rock e della
quale, per un motivo a me ignoto, non vi
ho ancora parlato. Se vi dico i nomi Jimmy
Page, Robert Plant, John Paul Jones e John
Bonham a cosa pensate? Probabilmente
molti di coloro che stanno leggendo lartico-
lo non hanno idea di cosa io stia parlando,
ma un stretta cerchia di persone che stimo
dal profondo del cuore avranno capito che
sto parlando dei leggendari Led Zeppelin.
Grande innovatore del rock, questo grup-
po pu vantarsi di essere compreso e forse
di essere il primo della lista degli inventori
dellhard rock. Non mi dilungher nello
x
scrivere la loro storia, per quello esiste gi
il loro sito ed pi che esaustivo, quindi vi
descriver questa band con il minor nume-
ro di parole possibile: EPICITA. Ho reso
bene lidea? Se volete saperne di pi ascol-
tate la mia solita playlist, per vi avverto...
se state per ascoltare la playlist, sappiate
che state per trovare la vostra nuova band
preferita. Come di consuetudine vi scrivo
la mia mail, alla quale potete contattarmi
per fare richieste per i prossimi articoli o
semplicemente per parlare di rock: spiri-
todelrock@gmail.com... AL PROSSIMO
NUMERO
Lo Spirito Del Rock
Immigrant Song
Kashmir
Whole lotta love
Black Dog
Stairway to heaven
No Quarter
Over the hills and far
away
Baby Im gonna leave
you
Achilles last stand
Dazed and Confused
1) Summer - Calvin Harris
2) Empire - Shakira
3) Logico #1 - Cesare Cremonini
4) Let the night - Dirty Vegas
5) Stupid little things - Anastacia
6) I got you - Duke Dumont ft. Jax Jones
7) Paint me like a French girl - breakdlaw
8 ) #selfie - The Chainsmokers
9) Do or die - Afrojack vs. Thirty seconds to Mars
10) The man - Aloe Blacc
CHART
1
2
a cura di Tatiana Fauci ed Isabella Leto
3
Ci che un uomo pu inventare, un altro pu
scoprire.
Sir. Arthur Conan Doyle
Scopri le soluzioni degli indovinelli nella pa-
gina successiva ed inviaci la tua risposta!
la mail sempre la stessa:
koinecei@hotmail.it
(Rubrica a cura di Michele Saitta &
Paolo Gitto)
NON SOLO SHERLOCK...
chi sono gli altri detective della
letteratura?
RISPOSTE AGLI INDOVINELLI DEL NUMERO PRECEDENTE:
INDOVINELLO UNO:
I due uomini si sono
scambiati i cavalli
INDOVINELLO DUE:
La tenda esattamente sopra il polo nord.
INDOVINELLO TRE:
La montagna
INDOVINELLO QUATTRO:
Mario ha 5 mucche, Franco 7.
1) Se io dico: Sono un bugiardo, dico il vero o il falso?
Indovinello numero uno:
2) 3 uomini vanno in un hotel . Il portiere alla reception dice loro che la camera costa
30.
Quindi ciascuno paga 10.
Un po pi tardi il portiere si accorge di essersi sbagliato e che la camera in effetti
costa solo 25.
Chiama il facchino e lo manda a restituire i 5 ai ragazzi che hanno preso la stanza.
Strada facendo il facchino si domanda come potr dividere i 5 in 3.
Decide di dare a ogni ragazzo 1 e tiene 2 per s.
Quindi ciascuno dei 3 ragazzi ha pagato 9 per la camera, per un un totale di 27.
Aggiungiamo a questi 27 i 2 che si tenuto il facchino: abbiamo un totale di 29.
Dov fnito laltro euro ?
Indovinello numero due:
3) Da una barca pende una scala di corda di cui tre gradini sono immersi nellacqua.
Lalta marea alza il livello del mare di 50 cm, se ogni gradino dista dal superiore
20cm e in tutto ce ne sono trenta, quanti gradini saranno sottacqua dopo lalta ma-
rea?
Indovinello numero tre:
4) Una roccia viene ricoperta da muschio e questo raddoppia ogni giorno. Se dopo
una settimana il muschio ha ricoperto la roccia quanto tempo avr impiegato a rico-
prirne la met?
Indovinello numero quattro:

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