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La notizia è a dir poco clamorosa: Benazir

Bhutto, durante un'intervista concessa prima


di morire in un attentato, dice che Osama Bin
Laden è stato assassinato da un certo Omar
Sheikh. È emersa grazie a Giulietto Chiesa,
intervistato da La Stampa, che nel proprio
sito, critica “i maestri del giornalismo -
italiano e mondiale - che hanno taciuto,
insieme alle mille verità dell'11 settembre,
anche questa notizia” e ribadisce: “nessuno
scrive una riga, nessuno dei media del mainstream dedica una riga, un'immagine,
all'esplosione di interrogativi contenuta in quelle parole”. La notizia, a dire la verità, gira sui
siti “complottisti” da diverso tempo. Se ne parla ad esempio su Prisonplanet.com, il sito di
Alex Jones, sin dal 28 dicembre scorso. Jones accusa la BBC di aver volutamente
censurato la frase shock della Bhutto e di “proteggere i regimi che hanno organizzato il
suo assassinio”. Il giornalista a cui la Bhutto ha rilasciato quella intervista è Sir David
Frost, uno dei decani del giornalismo mondiale. Intervista che è stata diffusa da Al
Jazeera, e che è disponibile sul canale Youtube ufficiale di Al Jazeera, sin dal 2 novembre
2007. Ma allora perché i media non ne hanno parlato? La BBC dice che è una bufala, un
banale lapsus, su cui non è il caso di infierire, anche in considerazione della tragica morte
di Benazir Bhutto in un attentato il 27 dicembre scorso. La Bhutto dice la frase incriminata
quando David Frost gli chiede chi potrebbero essere i responsabili dell'attentato al quale la
Bhutto è da poco scampata e nel quale hanno perso la vita decine di persone. Benazir
Bhutto conferma a Frost di aver scritto al generale Musharraf una lettera nella quale
indicava tre probabili finanziatori dei terroristi che la volevano morta. Fra questi terroristi,
cita anche Hamza bin Laden, figlio di Osama. Frost chiede se queste tre persone erano
membri del governo o associati ad esso. La Bhutto descrive una di queste persone, un
addetto alla sicurezza, ex ufficiale militare, avente a che fare con Jaish-e-Mohammed,
l'Esercito di Maometto, allineato con bin Laden, uno dei gruppi banditi dal maulana
Massud Azhar, finito in una prigione indiana per aver decapitato tre turisti inglesi e tre
americani, poi dice che questa persona è coinvolta
anche con Omar Sheikh, “l'uomo che ha ucciso
Osama Bin Laden”... Da notare che Frost non si è
apprestato a chiedere chiarimenti alla Bhutto quando
ha pronunciato la frase fatidica. Come mai? Inoltre, la
Bhutto pronuncia la dichiarazione clamorosa con
noncuranza, quasi en passant. Ma chi è Omar Sheikh?
Ahmed Omar Saeed Sheikh, alias Mustafa
Muhammad Ahmad, un ex collaboratore dell'ISI (il
servizio segreto pakistano) già coinvolto nell'inchiesta
sul barbaro omicidio del giornalista Daniel Pearl. Lo
stesso uomo che, nel 2001, qualche giorno prima
dell'11 settembre, consegnò a Mohammed Atta, il capo
dei dirottatori, una valigetta con 100 mila dollari e che,
sempre secondo l'inchiesta ufficiale, si trovava a
Washington durante l'attacco al Pentagono.

Il dittatore pakistano Musharraf, nelle sue memorie -


“In the line of fire – a Memoir” (Free Press, 2006) -
sostiene che Omar Sheikh era un agente dell'MI6
britannico, arruolato mentre studiava alla London School of Economics, e afferma che
Sheikh “ad un certo punto probabilmente ha cominciato a fare il doppio gioco”. Daniel
Pearl, del Christian Science Monitor, è stato ucciso a Karachi dopo essere stato rapito da
Al Qaeda mentre indagava proprio sul finanziamento del 9-11. Omar Sheikh, arrestato per
l'omicidio di Pearl, e condannato a morte, tra rimandi e rinvii dell'esecuzione della pena
capitale è ancora vivo. Di certo, questo nuovo colpo di scena non farà che accrescere la
leggenda attorno ad un uomo, Bin Laden, di cui è stato detto che fosse morto a Torà Bora,
che si trovasse in Sudan, che si nascondesse, grazie alle complicità dei capi tribù pashtun,
nel Waziristan afghano-pakistano, che infine fosse artificialmente tenuto in vita da Al
Qaeda per rafforzarne il mito presso le masse arabe. Come è potuto accadere che
neanche la CIA si sia affrettata a confermare o smentire la dichiarazione della Bhutto,
pochi giorni dopo uccisa in un attentato? Il sospetto - avanzato anche da molti
commentatori a margine dell’intervista rilanciata da Youtube - è che l’ex leader del PPP sia
stata assassinata proprio perché sapeva troppo e avrebbe potuto far saltare i piani di Al
Qaeda e di chi (e sono tanti dentro i palazzi del potere di Islamabad) lavora nell’ombra per
la rete terrorista e le milizie pashtun che hanno deciso di eliminare quella che avrebbe
dovuto essere la donna simbolo del Rinascimento pachistano.

Frost over the World - Benazir Bhutto – 02-11-2007

Benazir Bhutto: Osama bin Laden è morto 15-01-2008

Osama Bin Laden: vivo o morto? 15-01-2008

Giulietto Chiesa e la rivelazione di Benazir Bhutto: Osama bin Laden assassinato 16-01-
2008

Osama bin Laden: A dead nemesis perpetuated by the US government

Has Osama Bin Laden been dead for seven years - and are the U.S. and Britain
covering it up to continue war on terror? 11-09-2009

In the Line of Fire: A Memoir - Wikipedia

Al-Qaeda claims murder of Benazir Bhutto Jihad Watch 27-12-2007

Missing Evidence from Bhutto's Murder TIME 31-12-2007

Bhutto, smentita versione ufficiale della morte EAl Qaeda nega ogni responsabilità
La Repubblica dicembre 2007

CIA linked to Benazir Bhutto’s assassination? Prisonplanet 14-07-2009

(pubblicato su Ecplanet 29-01-2008)

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