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IL SATYRICON

La trama
discussione sulle cause della decadenza delleloquenza, tra

Encolpio, che attribuisce la colpa della decadenza alle


declamazioni, e un retore di nome Agamennone, il quale se
la prende, invece, con la cattiva educazione dei giovani.
Ascilto se ne va per i fatti suoi e, dopo alcune peripezie,
giunge ad un lupanare
Encolpio, accortosi di essere stato lasciato solo va alla
ricerca degli amici ;ritrova Ascilto presso il lupanare e
Gitone in albergo.Scenata di gelosia tra i due amici a causa
del piccolo Gitone
Encolpio ed Ascilto vanno al mercato per vendere un
mantello rubato, onde rifarsi della perdita di una tunica in
cui avevano nascosto il loro denaro. Incontrano il contadino
che l aveva trovata, gli propongono il baratto col mantello
e riescono a riavere la tunica

La trama
Quartilla, sorpresa dai due giovani in un rito orgiastico li va

a trovare in compagnia di unancella, Psiche, e duna


bambina di sette anni, Pannichide, costringendoli a
compiere un rito di riparazione
Cena Trimalcionis (capp. 27-58)
Encolpio, lasciato da Gitone, incontra Eumolpo Encolpio
si reca a visitare una pinacoteca, dove incontra Eumolpo,
uomo vizioso ma innamorato della poesia, il quale deplora
la decadenza delle arti e la corruzione dei costumi, e,
ispirandosi ad un quadro, declama un carme in 65 senari
giambici sulla presa di Troia ("Troiae halsis", cap. 89). Ma i
presenti, infastiditi dalla "declamatio", prendono il poeta a
sassate.

La trama

Encolpio, ritrovato Gitone, si mette in viaggio con Eumolpo.Sulla


nave scoppia una baruffa, perch i due giovani - avevano un vecchio
conto da regolare proprio coi padroni della nave, i due coniugi dissoluti
Lica e Trifena, a causa di fastidi patiti in precedenza nella casa di
campagna di un certo Licurgo. Tornata la pace, segue un banchetto
riparatore, durante il quale Eumolpo narra la novella della matrona di
Efeso (capp. 111-112)
La tempesta una tempesta spinge la nave sulle coste di Crotone: i nostri
vi giungono naufraghi, laceri e senza un soldo
A Crotone i tre organizzano una truffa : Eumolpo, infatti, venendo a
sapere che in quella citt vi sono molti cacciatori di eredit, per farsi
accogliere cordialmente da tutti, finge di essere un ricco sfondato e
senza figli (mentre Encolpio e Gitone si fanno passare per suoi servi) e si
prende gioco dei grulli; quindi, approfitta di unopportunit per
rinnovare le sue lamentele sulla crisi della poesia e per improvvisare 295
esametri dattilici un "De bello civili", appunto sulla guerra civile tra
Cesare e Pompeo;

La trama
Encolpio sinnamora della ricca bella e svenevole Circe ma lamore

gli negato dalla persecuzione del dio Priapo, che si vendica delle
vecchie offese (il narratore tenta anche di recuperare la virilit
perduta ricorrendo, tra laltro, alla magia).
Si scopre la truffa. Eumolpo, per sbarazzarsi dei cacciatori di

eredit, dichiara in testamento che lascer tutti i suoi beni a chi avr
il coraggio di sbranare il suo cadavere.

La discussione letteraria
le lettere e le arti sono decadute per leccessivo attaccamento
al denaro, per lamore sfrenato dei piaceri e del lusso.
Nel testo:
per la decadenza delleloquenza, il colloquio tra Encolpio e il
retore Agamennone (capp. 1-4);
- per la poesia epica, la declamazione sulla presa di Troia
(cap. 89); laffermazione originale del cap. 90, secondo il
quale il poeta, nel momento in cui preso dallestro
poetico, un essere fuori del normale (la poesia, sembra
affermare P., non un artificio, ma spontaneit);
la recita dei 295 esametri sullargomento "De bello civili" e
laffermazione che soli veri poeti presso i Romani furono
Virgilio e Orazio (capp. 118-124)

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