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Dieta ipocalorica: Studio Migliaccio - Roma

DIETA IPOCALORICA: UNA QUESTIONE ANCHE MORALE


Prof. Pietro A. Migliaccio
da Leadership Medica Mensile di scienza medica e attualit - Anno XIV - Mensile n.
3/98
Copyright 1997 All Rights Reserved.
Vedi le riflessioni successive all'articolo originale.
Il notevole aumento, nei paesi industrializzati, dei soggetti in sovrappeso ed obesi in tutte
le classi di et, un argomento che viene affrontato ai vari livelli di responsabilit della
salute pubblica, con varie metodiche ma con successi almeno apparentemente scarsi. Non
sappiamo, infatti, a che percentuali di sovrappeso ed obesit si sarebbe arrivati o si
arriverebbe se non ci fossero le campagne istituzionali di educazione alimentare e la
popolazione non venisse sensibilizzata grazie all'azione, sia pure non coordinata n
continuativa, delle varie societ ed associazioni che si interessano dei problemi della salute
pubblica ed in particolare di quelli collegati all'alimentazione. Si quasi all'emergenza: le
percentuali di obesit oscillano infatti dal 18 al 20% nella popolazione adulta e, secondo
recenti indagini, arrivano al 36% nei soggetti in accrescimento. Il problema tanto pi
grave in quanto oggi si sa che quasi sempre un bambino obeso un adulto obeso.
Anche nella terza e quarta et le percentuali di individui con eccedenza ponderale sono in
aumento con gravi ripercussioni sull'autosufficienza, sia per i problemi di artrosi che
vengono aggravati, sia per l'instaurarsi di patologie quali le dislipidemie, il diabete, le
malattie cardiovascolari, etc.
L'azione di educazione alimentare cerca di prevenire ma difficilmente e raramente riesce a
curare la malattia obesit, cosa che - tra l'altro - non si prefigge.
Pertanto il medico-nutrizionista che deve risolvere il problema del singolo individuo
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affetto da malnutrizione per eccesso o per difetto.


Oggi, purtroppo, la maggior parte delle persone con problemi nutrizionali cerca di far da
s, seguendo consigli e diete pubblicate da settimanali, mensili, quotidiani e solitamente
suggerite da persone non qualificate. Infatti poich ognuno di noi mangia, chiunque,
appena ha acquistato un po' di notoriet nei campi pi diversi ed anche, per assurdo,
lontanissimi dalla scienza medica, si ritiene in diritto/dovere di parlare di diete, di tenere
rubriche sulla stampa e di rispondere ai pi complessi quesiti sulla nutrizione ed anche
sulla alimentazione nelle diverse patologie.

Abbiamo cos conduttori e conduttrici, attori e ballerini, cantanti e atleti, estetiste, istruttori di palestra, etc. che parlano di diete e di regimi
alimentari, sicuramente in buona fede, ma senza sapere quanto non sanno.In realt tale problema (il non sapere di non sapere) riguarda anche
molti medici che prescrivono diete per dimagrire senza nessun fondamento scientifico, pensando esclusivamente al risultato immediato e non ai
possibili danni a breve e a lunga scadenza. Spesso prescrivono farmaci, ancora pi frequentemente cocktail di farmaci, dei quali non conoscono
(e spesso non sono scientificamente noti) le azioni, le sinergie o gli antagonismi o i problemi di sommazione. A loro merito va tuttavia rilevato
che non si cimentano mai in diete per l'insufficienza renale, per il diabete, per l'iperuricemia, per la diverticolosi o per altre condizioni patologiche
pi o meno gravi. consigliabile a tutti coloro che si recano da un dietologo di domandargli, subito, se sarebbe disposto a prendere in cura e
prescrivere una dieta ad un parente affetto da grave insufficienza renale cronica oppure affetto da morbo celiaco o colite ulcerosa.

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Ad una risposta negativa sarebbe opportuno cambiare specialista perch probabilmente tale non . Molti medici
s'improvvisano dietologi, talvolta senza aver neanche sostenuto l'esame di Scienza dell'Alimentazione. D'altro canto
la disoccupazione medica, l'ampia possibilit di lavoro nel campo della dietologia e l'apparente facilit del compito
inducono molti a percorrere questa strada. Si pone quindi un problema che sarebbe deontologico se riguardasse
solo i medici, ma che in realt diventa un problema etico generale dato il gran numero di persone che se ne
interessano anche al di fuori del campo medico.

Se con etica intendiamo quell'insieme di norme del comportamento pubblico e privato che un singolo individuo o un gruppo di persone seguono
nell'interesse, nel rispetto e per il benessere del singolo e della societ dobbiamo quindi parlare di necessit dell'etica nella dieta: non morale
prescrivere delle diete o consigliare dei regimi alimentari se non si ha la competenza, se non si sono fatti gli studi appropriati, siano essi
universitari o parauniversitari quali i corsi per dietisti e le attuali lauree brevi in Scienza dell'Alimentazione. La posizione che qui si sostiene,
decisamente rigida, dovuta all'osservazione quotidiana dei danni che vengono provocati all'organismo ed alla psiche di coloro che seguono
diete squilibrate o errate impostazioni dietologiche. Tali regimi sono solitamente nocivi a distanza di tempo, tanto che il soggetto difficilmente
riesce a fare il collegamento tra la dieta squilibrata precedentemente seguita e la successiva patologia: ci riferiamo in particolare alle anemie,
all'osteoporosi, alla calcolosi della colecisti e renale, alle gastroduodeniti, alle malattie della tiroide e delle altre ghiandole a secrezione endocrina
o esocrina. D'altro canto sono visibili, purtroppo, i vantaggi immediati e cio, nella maggioranza dei casi, il dimagrimento. Tuttavia il risultato
solo temporaneo: il peso viene ripreso rapidamente ed anche con gli interessi, cio si riacquistano i chili persi ai quali se ne aggiungono altri. Ma
allora quale l'etica della dieta o meglio della dietologia o della dietetica? Per rispondere a questa domanda fondamentale necessario spiegare
alcune cose. Alimentarsi significa far fronte ad un elementare e fondamentale bisogno dell'organismo. Oggi sono conosciute abbastanza bene le
necessit del nostro corpo ed il modo di soddisfarne le esigenze.
Noi mangiamo perch con gli alimenti introduciamo ci che ci serve per vivere: energia e principi nutritivi (nutrienti).
L'energia necessaria per ogni attivit del nostro corpo; l'unica forma di energia che la macchina umana capace di
utilizzare quella contenuta negli alimenti.
Ogni giorno ne serve una certa quantit che varia da persona a persona, a seconda del sesso, delle dimensioni fisiche,
dell'et e dell'attivit svolta; l'energia introdotta in eccesso viene trasformata in grasso ed accumulata sotto questa forma
dall'organismo.
L'unit di misura usata per quantificare l'energia era esclusivamente la Caloria. Attualmente si ritiene pi corretto
esprimersi anche in joule in quanto si tratta di un lavoro.
Per trasformare le Calorie in Kj si moltiplica il valore delle kcal per 4,168.
In tutti i lavori scientifici e sulle etichette nutrizionali i valori di energia vengono pertanto espressi in Calorie ed in Joule.

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ALCUNE DELLE DIETE DIMAGRANTI SQUILIBRATE


Schema della dieta

Breve descrizione

Commento

Dieta Beverly Hills

Solo frutta per 10 giorni, con graduale aggiunta di


altri alimenti, ma con l'esclusione di certe
combinazioni di alimenti

Squilibrata, basata su pregiudizi. Seri effetti collaterali


quali diarrea, disidratazione, carenza di principi
nutritivi

Dieta Cambridge

Dieta liquida preconfezionata a bassissimo


contenuto calorico (330 calorie al giorno)

Ha un apporto calorico pericolosamente basso.


Comporta seri effetti collaterali che possono nuocere
alla salute

Dieta dott. Atkins


(sostanzialmente
schema dietapunti)

Povera in carboidrati e ricca in proteine

Squilibrata, ricca in grassi e colesterolo, provoca


chetosi e altri seri effetti collaterali. La perdita di peso
dovuta principalmente a perdita di acqua

Digiuno

Succhi, the e/o soltanto acqua

Pericoloso, squilibrato, produce solo effetti temporanei

Dieta con
gonadotropina
corionica (HCG)

Dieta a livello calorico molto basso, con iniezioni


di ormoni

Le iniezioni non assicurano quei benefici (in termini di


perdita di peso) che vengono proclamati

Dieta a base
di proteine liquide

Piano dietetico a basso livello calorico, con


prodotti preconfezionati

Le proteine possono essere di scarsa qualit.


Squilibrata. Nella migliore delle ipotesi pu essere
seguita per breve tempo. Pu provocare carenze in
principi nutritivi

Dieta Mayo

Un pompelmo prima dei pasti per bruciare i grassi.

Inefficace, basata sul pregiudizio. Pu servire a


qualcosa solo se vengono ridotte le calorie

Dieta Scarsendale

Ricca in proteine

Squilibrata pu provocare chetosi e carenze di principi


nutritivi

Dieta dissociata

Distingue due gruppi di alimenti: acidi (carne,


pesce, uova, formaggi etc.) ed alcalini (pane,
pasta, riso, legumi, patate etc.) da non associare
nello stesso pasto.
Grassi, verdure e spezie appartenenti ad un
gruppo neutro possono essere addizionati agli
altri due

Squilibrata pu provocare chetosi; pu indurre


carenze di ferro e calcio per ridotta capacit del loro
assorbimento

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Dieta monocibo

Ad esempio, soltanto formaggio e banane, uova e


pompelmo, soltanto frutta, ecc.

Squilibrata e monotona.
Nella migliore delle ipotesi pu essere seguita per
breve tempo. Pu provocare carenze in principi
nutritivi.

I principi nutritivi sono sostanze chimiche che svolgono compiti specifici nell'organismo, assicurando
l'accrescimento, il funzionamento di tutte le attivit corporee ed il mantenimento della salute.
Essi sono: i carboidrati, le proteine, i grassi, le vitamine, i minerali e l'acqua.
Carboidrati, proteine e grassi sono i nutrienti energetici cio quelli che apportano le Calorie;
precisamente 1g di carboidrati
fornisce 3,75 kcal, 1g di proteine
fornisce 4 kcal 1g di grassi
fornisce 9 kcal. Anche le bevande alcoliche apportano energia nella quantit di 7 kcal per g di alcool.
Vitamine, sali minerali ed acqua non apportano energia ma sono indispensabili all'organismo. Il fabbisogno
complessivo giornaliero d'acqua pu valutarsi all'incirca a
1,5 ml/kcal del fabbisogno energetico quotidiano (per esempio 2000 ml 2 litri per un soggetto che abbia
un fabbisogno calorico di 2000 kcal).

Introdotta come bevanda apporta sali minerali e favorisce i processi digestivi; il suo apporto giornaliero come tale deve essere di circa 1,5 litri e
pu variare moltissimo in relazione alle condizioni ambientali, alle caratteristiche individuali ed al tipo di attivit fisica; a questa quantit bisogna
aggiungere quella contenuta negli alimenti e quella metabolica.
L'acqua coinvolta in una serie di funzioni: regola la temperatura corporea ed il volume cellulare, il solvente di tutte le reazioni metaboliche,
indispensabile per il trasporto dei nutrienti e per la rimozione delle scorie metaboliche.
I vari nutrienti si trovano pi o meno in tutti gli alimenti, ma in quantit diversa dall'uno all'altro: nessun alimento li contiene tutti nella quantit
che ci necessaria, e quindi non esiste l'alimento completo che da solo possa soddisfare tutti i nostri bisogni nutrizionali. D'altro canto non
esiste neanche un alimento insostituibile in quanto ognuno ha certi pregi nutrizionali che per si possono trovare sicuramente anche in altri
alimenti.
Di conseguenza per un'alimentazione adeguata necessario utilizzare i diversi cibi che abbiano a disposizione in maniera tale da assicurare ogni
giorno il giusto apporto nutritivo all'organismo. Ma insegnare a gruppi di popolazione o a singoli individui ad alimentarsi in modo corretto
estremamente complesso.

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Per facilitare questo compito si era pensato, alcuni decenni fa, di suddividere gli alimenti in sette gruppi in base alla
qualit, all'importanza prevalente del loro apporto in nutrienti e alla loro interscambiabilit; ogni gruppo era composto
da diversi alimenti con caratteristiche nutrizionali abbastanza simili e veniva consigliato che cibi di ognuno dei sette
gruppi venissero rappresentati nell'insieme dei vari pasti della giornata.
Recentemente, esattamente nel luglio 1997, l'Istituto Nazionale della Nutrizione, in considerazione di nuove ricerche e di
studi epidemiologici, ha presentato una nuova suddivisione degli alimenti.
Il gruppo 4, che comprendeva i legumi, stato in parte accorpato al gruppo 1 comprendente carne, pesce ed uova
(legumi secchi) ed in parte al gruppo 5 costituito da frutta ed ortaggi (legumi freschi) e sono stati uniti gli alimenti del
gruppo 6 e 7.
I gruppi di alimenti fondamentali che devono trovare posto ogni giorno sulla tavola sono stati quindi ridotti a
cinque.
Elenchiamo gli alimenti che li costituiscono in base alle recenti modifiche suggerite dall'Istituto Nazionale della
Nutrizione.
GRUPPO 1

Il gruppo carne, pesce


ed uova ha la funzione
principale di fornire
proteine di ottima
qualit biologica,
vitamine del
complesso B ed inoltre
oligoelementi (in
particolare Zinco,
Rame, e Ferro
altamente
biodisponibile, ossia
facilmente assorbibile
e utilizzabile). Per le
uova un consumo
accettabile per
soggetti sani quello
di un uovo 2-3 volte
alla settimana. In
questo gruppo

GRUPPO 2

Il gruppo latte e
derivati comprende il
latte, lo yogurt, i
latticini ed i formaggi.
La funzione principale
del gruppo quella di
fornire calcio, in forma
altamente
biodisponibile. Gli
alimenti di questo
gruppo contengono
inoltre proteine di
ottima qualit
biologica ed alcune
vitamine (soprattutto
B2 e A). Nel suo
ambito sono da
preferire il latte
parzialmente
scremato, i latticini e i

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GRUPPO 3

Il gruppo cereali e tuberi


comprende: pane, pasta,
riso, altri cereali minori
quali mais, avena, orzo,
farro ed anche le patate.
Questi alimenti
costituiscono per l'uomo
la pi importante fonte di
amido, e quindi di
energia facilmente
utilizzabile.

GRUPPO 4

Il gruppo dei grassi da


condimento comprende
tanto i grassi di origine
vegetale quanto quelli di
origine animale. Il loro
consumo dev'essere
contenuto, perch
costituiscono una fonte
concentrata di energia e
perch un loro eccessivo
consumo collegato a
malattie cardiovascolari.
Va comunque tenuto
presente il loro ruolo
nell'esaltare il sapore dei
cibi e nell'apportare gli
acidi grassi essenziali e
le vitamine liposolubili,
delle quali favoriscono
anche l'assorbimento.

GRUPPO 5

Il gruppo costituito da
frutta ed ortaggi,
comprendente anche i
legumi freschi,
rappresenta una fonte
importantissima di
fibra, di provitamina A,
di vitamina C, di altre
vitamine e dei pi
diversi minerali. Da
sottolineare anche la
rilevante presenza, in
questo gruppo, di
antiossidanti che
svolgono una preziosa
azione protettiva.

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conveniente, da un
punto di vista
nutrizionale, includere
i legumi secchi
(fagioli, ceci, piselli,
lenticchie, ecc.),
ampliando cos la
possibilit di scelte e
di alternative. Ci
perch anche i legumi
forniscono quei
nutrienti che sono
caratteristici della
carne, del pesce e
delle uova, come
Ferro, altri
oligoelementi e
notevoli quantit di
proteine di buona
qualit biologica.

formaggi meno grassi.

Sono da preferire quelli


di origine vegetale (in
particolare l'olio
extravergine d'oliva) in
confronto a quelli di
origine animale (come b
urro, panna, lardo,
strutto, etc.).

Ci sono poi molti alimenti che non sono stati posti in nessuno dei cinque gruppi e che appartengono ad un gratificante gruppo non contemplato:
ne fanno parte, infatti, i dolci, la frutta secca, i gelati, le bevande zuccherine, il vino, la birra, altri alcolici e superalcolici.
Ebbene, se si far in modo che ogni giorno, nell'insieme dei vari pasti che consumiamo, ognuno dei cinque gruppi sia rappresentato almeno una
volta, si raggiunger lo scopo di mangiare in modo variato, equilibrato e completo; inoltre, inserendo opportunamente alimenti non appartenenti
ai cinque gruppi (dolci, alcolici, gelati, etc.) potremo soddisfare ancora meglio i gusti personali. Questo per quanto riguarda la qualit delle scelte
alimentari.
La quantit di cibo da consumare va invece misurata in relazione a vari parametri, quali l'et, il sesso, la taglia e l'attivit fisica; bisogna inoltre
considerare se il soggetto deve mantenere il proprio peso, deve dimagrire o ingrassare e se in accrescimento o se ha gi completato il proprio
sviluppo; gravidanza ed allattamento sono inoltre due situazioni fisiologiche che pongono al nutrizionista problemi particolari per una corretta
alimentazione, anche in relazione, nel caso di una gravidanza, al peso iniziale e all'andamento dello stesso durante la gestazione.
Il metodo che consiglio in una terapia dietetica consiste nel prescrivere alimenti appartenenti a tutti i gruppi e che debbono essere consumati
quotidianamente in quantit precise per alcuni alimenti ed in quantit approssimativa per altri.
Le diete debbono essere sempre personalizzate al massimo e venir prescritte dopo una attenta anamnesi clinica ed alimentare, dopo una visita
medica ed in seguito alla valutazione della composizione corporea rilevata con l'impedenzometria o con altre metodiche.
Debbono essere modificate successivamente, se necessario, in relazione ai risultati ottenuti e alle analisi del sangue, qualora queste non siano
state esaminate nel corso della prima visita.
La composizione delle diete deve discostarsi il meno possibile dalle proporzioni percentuali ritenute ottimali tra glucidi, proteine e lipidi che sono
rispettivamente il 55-65%, il 10-12%, meno del 30% dell'apporto calorico giornaliero complessivo. Inoltre deve essere attentamente studiata la
distribuzione dei pasti nella giornata. Un esempio di una dieta di circa 1200 kcal, pertanto ipocalorica, la seguente:
Colazione:
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210 calorie da prendere da alimenti appartenenti a tutti i gruppi e al di fuori dei gruppi ma preferibilmente dai gruppi 2 e 3.
Esempio: Latte 1,8% (parzialmente scremato) g 100, caff a piacere, quattro fette biscottate o g 30 di qualsiasi tipo di biscotti o un cornetto
semplice. Met mattina:
100 calorie da prendere da alimenti appartenenti a tutti i gruppi e al di fuori dei gruppi. Esempio: Una mela o una pera o una banana
piccola da g 100 o un'arancia o g 200 di ananas o una spremuta da un'arancia o un pacchetto di crackers da g 25 o due fette biscottate o uno
yogurt da g 125 anche alla frutta (da latte parzialmente scremato). Pranzo:
Secondo piatto: 150 calorie da prendere dai gruppi 1-2.
Esempio: Tonno sott'olio sgocciolato una confezione da g 80 o formaggio light g 60 o mozzarella light g 60 o qualsiasi tipo di formaggio g 80
(massimo una volta alla settimana) o prosciutto crudo sgrassato o cotto o speck o bresaola g 60 o due uova sode o alla coque o in camicia o
strapazzate al pomodoro oppure alimenti scelti tra quelli consigliati per la cena.
Contorno: 50 calorie da prendere dal gruppo 5.
Esempio: Tutte le verdure compresi i funghi ed i fagiolini; peso massimo g 250 a crudo ed al netto degli scarti.
Condimento: 50 calorie da prendere dal gruppo 4.
Esempio: Un cucchiaino di olio extravergine di oliva.
Pane: 120 calorie da prendere dal gruppo 3.
Esempio: g 40 di pane o g 50 di pane integrale. Pomeriggio:
100 calorie da prendere da alimenti appartenenti a tutti i gruppi e al di fuori dei gruppi. Esempio: Come a met mattina o un
cappuccino con un cucchiaino di zucchero o un the con un cucchiaino di zucchero e due fette biscottate o una barretta di qualsiasi tipo di
cioccolata da g 20. Cena:
Secondo piatto: 150 calorie da prendere dai gruppi 1-2.
Esempio: vitella o vitellone o manzo magro g 120 o petto di pollo g 150 o una coscia di pollo con sovraccoscia senza pelle o tacchino g 130 o
suino magro g 130 o coniglio g 130 o un hamburger da g 100 (g 120-130 se ripieno di spinaci) o pesce surgelato g 130/150 (peso netto) o pesce
fresco g 220/250 (peso lordo) o un filetto di platessa da g 100 o 4/5 bastoncini di pesce (cotti al forno) oppure alimenti scelti tra quelli consigliati
per il pranzo.
Contorno: 50 calorie da prendere dal gruppo 5.
Esempio: Tutte le verdure compresi i funghi ed i fagiolini; peso massimo g 250 a crudo ed al netto degli scarti.
Condimento: 100 calorie da prendere dal gruppo 4.
Esempio: Due cucchiaini di olio extravergine di oliva.
Pane: 120 calorie da prendere dal gruppo 3.
Esempio: Pane g 40 o pane integrale g 50.
Le nuove Linee guida per una sana alimentazione italiana (Edizione 1997) Le sette direttive
Controlla il peso e mantieniti attivo
Quantit eccessive di grasso corporeo costituiscono un rischio per la salute, soprattutto per l'insorgenza di alcune malattie, quali la
cardiopatia coronarica, il diabete, l'ipertensione, alcuni tipi di cancro, ed altre malattie coronariche. Tanto maggiore l'eccesso di peso
dovuto al grasso, tanto maggiore il rischio.Il raggiungimento di un peso corporeo corretto va realizzato sia attraverso una vita fisicamente
pi attiva, sia attraverso il controllo dell'alimentazione.

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Quanti grassi, quali grassi


L'apporto ottimale di grassi per l'adulto, per assicurare un buon stato di salute, va da un minimo del 15% ad un massimo del 30% delle
calorie complessive della dieta. Per i neonati e i bambini piccoli, invece, la quantit di grassi alimentari deve essere pi elevata, fino a
rappresentare il 40% circa delle calorie totali. La ripartizione consigliata fra i vari tipi di acidi grassi la seguente:saturi, 7-10% circa delle
calorie totali della dieta; monoinsaturi, 10-15%; polinsaturi, 7-10% circa.
Pi cereali, legumi, ortaggi e frutta
In un'alimentazione equilibrata il 60% circa delle calorie della razione dovrebbe provenire dai carboidrati, i tre quarti dei quali sotto forma
chimicamente complessa ed il quarto restante sotto forma di carboidrati semplici. I cereali e derivati, i legumi, gli ortaggi e la frutta
rappresentano buone fonti di fibra alimentare. La quantit raccomandata di fibra di circa 30 grammi/pro die, superiore attualmente a
quella che si consuma in Italia.
Zuccheri e dolci come e quanti
Gli zuccheri possono essere tranquillamente consumati come fonti di glucosio (e perci di energia) per l'organismo, nei limiti del 10-15%
dell'apporto calorico giornaliero.
Il sale? Meglio non eccedere
Gli italiani consumano giornalmente molto pi sale (cloruro di sodio) di quello che fisiologicamente necessario. Esiste un consenso
internazionale orientato a suggerire una quantit che non superi i 6 g di sale per giorno, pari a 2,4 g di sodio.
Bevande alcoliche: se s, con moderazione
La dose quotidiana di alcol considerata accettabile corrisponde a circa 0,6 g per chilogrammo di peso corporeo.
Come e perch variare
Il modo pi semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l'apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili, quello di variare il
pi possibile le scelte e di combinare opportunamente i diversi alimenti.
una dieta corretta, scientificamente equilibrata, per quanto lo possa essere una dieta ipocalorica, ma che acquista il suo perfetto equilibrio
quando, nel mantenimento, si aumenta l'apporto calorico cos come in seguito verr precisato. La distribuzione dei pasti ottimale e per ogni
pasto vengono precisate le calorie e da quali gruppi possono essere presi gli alimenti.
In questo modo il paziente che segue una dieta ha ampia possibilit di scelta e, per quanto possa variare, rispetter o quanto meno non si
discoster di molto dalle proporzioni ottimali tra i nutrienti energetici e dovrebbe anche introdurre le giuste quantit di vitamine e sali minerali.
Pu essere anche utilizzata come base per una dieta normocalorica aumentando l'apporto di energia mediante l'utilizzo di alimenti
preferibilmente appartenenti ai gruppi 3 4 e aggiungendovi anche del vino, dei dolci; avremo cos una dieta equilibrata, varia, e limitatamente
personalizzata.
Per quanto un soggetto si voglia attenere alla dieta prescritta, sia pure con la possibilit dell'autogestione e della scelta degli alimenti, ben
difficile che non infranga le regole. Infatti le diete ipocaloriche spesso debbono essere seguite per un lungo periodo di tempo e non si possono
(e non si debbono) evitare le infrazioni. Compleanni, ricorrenze varie, cene di lavoro o di amici, festivit religiose etc. sono altrettante occasioni
di deroghe che producono aumento di peso e spesso demoralizzano il soggetto e creano l'alibi per l'interruzione del regime dietetico dimagrante
ipocalorico.
Per ovviare a tale inconveniente stata realizzata e proposta una dieta del giorno dopo che abbiamo definito dieta di compenso. Consiste in un
giorno di dieta ipocalorica spinta tra le 600 e le 700 calorie, ma sufficientemente equilibrata nel suo piccolo. cos composta: Colazione: latte
1,8% (parzialmente scremato) g 100, caff a piacere, una fetta biscottata.
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Dieta ipocalorica: Studio Migliaccio - Roma

Pranzo:
Secondo piatto: tonno sott'olio sgocciolato una confezione da g 80.
Contorno: pomodori o fagiolini g 250.
Pane: g 40 o pane integrale g 50.
Pomeriggio:una mela.
Cena:Secondo piatto: petto di pollo g 100 o un hamburger da g 100.
Contorno: insalata verde mista g 250.
Olio: un cucchiaino extravergine di oliva.
Pane: g 40 o pane integrale g 50.
(750 kcal) Effettuata per un giorno intero stata da me definita di compenso esterno.
contemplato anche un compenso interno cio da seguire nello stesso giorno della deroga e che pu essere cos schematizzato:
Colazione: latte 1,8% (parzialmente scremato) g 100, caff a piacere, una fetta biscottata.
Uno dei due pasti:
Secondo piatto: tonno sott'olio sgocciolato una confezione da g 80.
Contorno: pomodori o fagiolini g 250.
Pane: g 40 o pane integrale g 50.
L'altropasto: Libero. Questa metodica permette di mantenere il peso o di riacquistare poche centinaia di grammi; raramente si ottiene anche
un dimagrimento, ma incoraggiante e permette al paziente di non sentirsi ossessionato da una dieta eterna.
L'utilizzazione della dieta di compenso permette quindi delle deroghe sia in corso di un regime dietetico dimagrante sia nel caso del soggetto
normopeso che abbia solo la necessit di mantenere il proprio peso.
Dopo una dieta dimagrante e dopo aver raggiunto il peso desiderato, si pone il problema del mantenimento che uno dei pi complessi della
dietologia; una fase difficile e deve essere effettuata con impegno, applicazione e particolare attenzione.
Infatti se nel periodo della dieta ipocalorica non si sono cambiati anche lo stile di vita e le abitudini alimentari, si riprende, a pi o meno breve
scadenza, tutto il peso precedentemente perso e talvolta anche con gli interessi.
Questo succede tanto pi facilmente quanto pi il dimagrimento stato rapido; inoltre una evenienza che si verifica, quasi puntualmente, se la
perdita di peso stata ottenuta con digiuni pi o meno modificati, pasti sostitutivi ed in particolare, come gi accennato, con farmaci
(anfetamine, anoressizzanti, ormoni, diuretici, cocktail di vari farmaci etc.).
La metodologia studiata per il mantenimento si basa sul presupposto, sperimentalmente provato, che per 700 kcal introdotte in meno rispetto
alle necessit dell'organismo si perdono mediamente 100 g di peso corporeo.
Si potr allora procedere dividendo la perdita totale di peso espresso in grammi per il numero dei giorni della dieta e si avr il dimagrimento per
giorno.
Moltiplicando questo dato per 7 avremo la quantit giornaliera di Calorie introdotte in meno rispetto alle necessit dell'organismo. Utilizzando la
proporzione:
700 kcal : 100 g = X: peso giornaliero perduto Avremo che
X = 700 x perdita di peso giornaliera /100 Semplificando
X = 7 x perdita di peso giornaliera Dove x rappresenta la quantit di calorie
introdotte ogni giorno in meno rispetto alle necessit dell'organismo.
Sommando il risultato ottenuto alle kcal della dieta precedentemente prescritta si avr il fabbisogno quotidiano per il mantenimento.
Per esempio se un soggetto dimagrito, facendo una dieta di 1200 kcal, di 10 kg in 100 giorni, sar dimagrito di 100 g al d e cio avr ingerito
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Dieta ipocalorica: Studio Migliaccio - Roma

ogni giorno 700 kcal in meno rispetto alle sue necessit.


Pertanto, teoricamente, sommando alle 1200 kcal di base di una dieta ipocalorica le 700 provenienti dal calcolo avremo 1900 kcal che
dovrebbero rappresentare il fabbisogno quotidiano.
Se questo calcolo viene effettuato anche sul dimagrimento dell'ultimo mese di dieta avremo delle ulteriori informazioni che possono essere utili
per una pi corretta prescrizione del mantenimento.
Si tratta, ovviamente, di un calcolo teorico in quanto presuppone che il dimagrimento sia stato lineare e non un'iperbole come abitualmente in
realt avviene: un dimagrimento pi rapido al principio e poi sempre pi lento fino a rimanere ad un peso costante a parit di introduzione
calorica.
Ma almeno si avr un punto di riferimento in base al quale si potr effettuare il mantenimento che occuper un periodo di tempo di circa 30-40
giorni; a questo scopo verranno utilizzati gli alimenti dei gruppi meno rappresentati nella dieta ipocalorica personalizzata.
Quindi dopo aver raggiunto il peso considerato ideale, di solito precedentemente deciso e possibilmente concordato con il paziente, si proceder
nel seguente modo: i primi dieci giorni si dovranno aumentare le calorie della dieta di una certa quantit, in relazione al deficit calorico
pregresso, prendendole da alimenti appartenenti ai gruppi 3 e 4; successivamente si aumenteranno gradatamente le calorie di dieci giorni in
dieci giorni, prendendole da alimenti degli altri gruppi e poi anche al di fuori dei gruppi, fino ad arrivare all'equilibrio del bilancio energetico
(entrate=uscite).
Tuttavia, anche dopo la stabilizzazione, sar necessario un controllo periodico del peso (una volta al mese per due anni), possibilmente presso lo
stesso studio dietologico o presso lo stesso centro pubblico o privato, e visite mediche complete distanziate nel tempo.
Principali farmaci impiegati nel trattamento dell'obesit
Sostanze utilizzate per ridurre l'introito calorico
Sostanze anoressizzanti
a) ad azione serotoninergica
fenfluoramina
d-fenfluoramina
fluoxetina
b) ad azione simpatico mimetica
.....amfetamina
fendimetrazina
amfepramone
fentermina
mazindolo
Sostanze che inducono malassorbimento
a) inibitori dell'alpha-glucosidasi
acarbose
miglitol
b) inibitori della lipasi intestinale
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tetraidrolipstatina
Sostanze utilizzate per aumentare il dispendio energetico
a) ad azione agonista
beta-adrenergica
b) ad azione serotoninergica
d-fenfluoramina (?)
Sostanze in grado di ridurre l'insulino-resistenza
a) Biguanidi
metformina
fenformina
b) Tiazolidinedioni
cigliatazone
troglitazone

La metodologia descritta senza ombra di dubbio scientificamente corretta e pu teoricamente essere personalizzata; ma non sufficiente
perch sia etica, morale cio efficiente e non nociva.
Per l'estrema personalizzazione della dieta necessaria l'identificazione psichica, fisica, morale del medico-nutrizionista con il paziente.
Si potr cos ottenere un regime alimentare che faccia fronte alle esigenze di singoli nutrienti di quel determinato soggetto e che pertanto dia
gratificazioni ed input gustativi e biochimici che possano promuovere la sintesi dei neurotrasmettitori che agiscono ai vari livelli, stimolando il
sistema immunologico ed i vari altri sistemi compreso l'apparato genitale e gli ormoni sessuali fino ad essere indirettamente afrodisiaci.
Alcuni neurotrasmettitori sono noti ma riteniamo ve ne siano molti altri che la ricerca nel campo della nutrizione in futuro riuscir sicuramente
ad identificare.
Solo la sensibilit del medico, il suo senso clinico che deve andare al di l dell'esame obiettivo, possono suggerire gli alimenti, la loro quantit e
la loro distribuzione nella giornata per ottenere le giuste risposte biochimiche che sono poi anche psichiche e psicologiche.
Si potr cos avere la sublimazione delle conoscenze scientifiche in un atto medico: la prescrizione di una dieta etica. Oggi il rapporto medico
paziente che pu rendere etica la dieta, in virt della sua estrema personalizzazione, un domani ci saranno forse degli esami che lo
permetteranno.
Dunque etica della dieta e dieta etica, quasi che una dieta possa avere un'anima e dei comportamenti. Ma questo che pensiamo da
nutrizionista proveniente dalla ricerca e ormai da decenni impegnato sul campo nella terapia del singolo senza mai trascurare il sociale, quando
i mass-media ne danno l'opportunit. La teoria presentata in questo lavoro un tentativo di passare dalla meccanicizzazione e dal tecnicismo
all'ideazione, al pensiero, alla religione per un completo rispetto della persona umana nelle sue componenti fisiche, biologiche, fisiologiche,
psicologiche, filosofiche e religiose.
Vedi le riflessioni successive all'articolo originale.

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