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Tesi di Laurea
Relatore
Prof. Gaetano Berruto
Candidata
Chiara Muoio
Matricola 256772
Indice
1. Introduzione .................................................................................................................3
2. Metodologia ..................................................................................................................9
5. Reduplicazione espressiva.........................................................................................47
5.1 Reduplicazione aggettivale ............................................................................49
5.2 Reduplicazione avverbiale .............................................................................51
5.3 Reduplicazione nominale...............................................................................52
5.4 Diffusione ......................................................................................................53
Prefissi elativi...........................................................................................63
6.1.1 Arci- ................................................................................................63
6.1.2 Iper-.................................................................................................68
6.1.3 Stra-.................................................................................................74
6.1.4 Super- ..............................................................................................80
6.1.5 Ultra-...............................................................................................83
9. Conclusioni ...............................................................................................................109
Appendice ......................................................................................................................121
Bibliografia ....................................................................................................................151
Sitografia .......................................................................................................................154
1. Introduzione
Il presente studio si occupa di analizzare approfonditamente il tratto
dellelativizzazione tipico dellitaliano tendente al neo-standard, a partire da un corpus
di dati ricavati dalla prosa giornalistica.
Intorno agli anni Sessanta circa, litaliano standard comincia un processo di
rinnovamento favorito essenzialmente dallassunzione di alcuni tratti caratteristici
dellitaliano colloquiale. Forme e costrutti precedentemente esclusi dal canone, poich
tipici del parlato, finiscono per perdere parte della marcatezza sociolinguistica che li
qualificava come appartenenti allitaliano substandard. La disponibilit ad accettare
modelli non propriamente codificati sicuramente dipesa dalle nuove esigenze sociali,
economiche e culturali, frutto del progresso e della globalizzazione e dalla conseguente
necessit di estendere lo spettro dazione dellitaliano standard, da sempre ristretto allo
scritto e ad ambiti accademici o letterari. Il processo di evoluzione interna dellitaliano
ha riguardato - e continua a riguardare visto che il rinnovamento un processo in essere
- tutti e quattro i livelli di analisi della lingua, rendendo necessaria una ristrutturazione,
se non del sistema, certamente almeno della norma (Berruto, 2012, 75). Tra i principali
tratti dellitaliano neo-standard ritroviamo lelativizzazione, termine sotto il quale
confluiscono tutti i fatti di intensificazione verso il grado superlativo.
Il fenomeno dellintensificazione strettamente correlato alla nozione di
graduabilit poich comporta lamplificazione semantica di quantit o qualit e/o
lamplificazione dellespressivit in termini di funzionalit pragmatica: quantit, qualit
ed espressivit sono tutti concetti graduabili ed per questo che le due nozioni non
posso prescindere luna dallaltra. Si noti che ho fatto riferimento allintensificazione
esclusivamente come ad una forma di amplificazione. Non andr perci confusa con la
nozione pragmatica di intensit che invece include sia il rafforzamento (reinforcement,
talvolta tradotto con letichetta intensificazione) sia lattenuazione (mitigation o
mitigazione), che si configurano come i due poli opposti del continuum intensit. Infatti,
lintensit corrisponde all insieme delle molteplici strategie utili per modificare la
forza illocutoria degli atti linguistici, nei diversi contesti di interazione possibili (Gili
Fivela & Bazzanella 2009, 14) mentre lintensificazione uno dei due principali
meccanismi di modulazione dellintensit stessa. Nel corso di questa ricerca, che
3
La scelta del giornale come corpus di base per lanalisi delle tendenze elativizzanti
risulta particolarmente adatta soprattutto per valutare la produttivit di quei processi di
formazione della parola che caratterizzano in modo particolare litaliano neo-standard e
cio quelli attivati dai prefissi elativi. Sar capitato a tutti di riscontrare, principalmente
nel linguaggio dei media e in quello parlato, una recente proliferazione dei prefissi arci-
Per lo stesso motivo, lo studio non approfondir la nozione di mitigazione, per la quale si rimanda a
Caffi (2008).
2
Per una rassegna dei caratteri principali dellitaliano neo-standard si vedano Berruto (1987 e 2012) e
Sabatini (1985).
, extra-, giga-, iper-, macro-, maxi-, mega-, micro-, mini-, stra-, super-, ultra-, che
rispondono efficacemente alle esigenze interne dello stile giornalistico, catalizzando
lattenzione del lettore ed enfatizzando in modo economico i concetti focali. Questi
affissi non contribuiscono con regolarit alla formazione di neologismi stabili eppure la
loro frequenza indubbiamente cresciuta negli ultimi anni. La semplice consultazione
di un dizionario, che al suo interno include i neologismi oltre che al lessico base, non
sufficiente a verificare landamento della produttivit di tali affissi. La produttivit
corrisponde alla capacit di un procedimento morfologico di essere riutilizzato per la
formazione di parole nuove: queste ultime possono andare incontro a lessicalizzazione,
possono cio essere istituzionalizzate e formalizzate nel lessico della lingua e quindi
comparire sui dizionari sotto forma di neologismi (supercarcere); o profilarsi come
occasionalismi o mode linguistiche e restare perci escluse dalla codificazione,
soprattutto se il loro significato interamente deducibile dalla scomposizione
morfologica e/o se non appartengono a linguaggi settoriali3 (superpremio ha
decisamente meno chance di essere codificato rispetto a superalimentazione). La sorte
delle neoformazioni non ha alcun peso sullindice di produttivit dei meccanismi
morfologici poich una parola pu essere possibile, cio rientrare nella competenza
morfologica del parlante, ma non essere elaborata e quindi lessicalizzata: ci che conta e
che sia possibile; tale possibilit che si riflette sulleffettiva produttivit di un processo
morfologico. Dressler (cfr. Dressler e Ladnyi 2000 e Dressler 2003) ha proposto una
concezione di produttivit che prescinde totalmente dal dominio della produzione e
I dizionari dedicano ampio spazio al lessico speciale includendo parole tecniche che appaiono in
contesti significativi per la nostra vita sociale e culturale (De Mauro, 2007, XII). Dal momento che le
parole di ambiti strettamente specialistici sono milioni e milioni (De Mauro, 2007, XIII), il lessicografo
tende ad inserirle con maggior predisposizione rispetto agli occasionalismi che spesso hanno significato
trasparente e che probabilmente nessuno, neanche chi le ha usate, ripeter (De Mauro, 2007, VII).
calcolare la produttivit del procedimento che lha generata, perch tale probabilit dipende
da condizioni che esulano dalla competenza grammaticale (Johnson 2007).
Alcuni morfemi, come per esempio i prefissi elativi, registrano unalta applicabilit e
sono perci molto attivi sul piano della formazione delle parole; allalta frequenza di
types corrisponde, per, una bassa frequenza di tokens, che a sua volta indice di livelli
bassi di lessicalizzazione e alti di occasionalit. Ci significa che i dizionari
sottostimano la produttivit di tali prefissi e che questultima ha ragione di essere
misurata su corpora decisamente pi ampi e aggiornati. Per questi motivi, sar
decisamente pi adeguato un approccio basato su di un corpus giornalistico in virt
dellampia variet di testi, registri e soggetti che lo caratterizzano e per il fatto che, nel
complesso, si dimostra rappresentativo rispetto alla competenza linguistica di un
parlante mediamente acculturato oltre che in costante e continuo aggiornamento (Gaeta
& Ricca, 2003, 66). Volendo semplicemente osservare e confermare una tendenza, non
saranno necessari dati statisticamente precisi perch il computo dei types (le parole
effettivamente prodotte ma non tutte quelle possibili) sar solo una spia della
produttivit dei processi morfologici che interesseranno questo studio, mentre il
computo dei tokens valuter limpatto dei types, dando unidea della stabilit degli
stessi. Nel caso dei prefissi elativi in particolare, vedremo come linnovazione , entro
certi limiti, libera (Renzi 2012, 62) da quella che stata definita supernorma (Sabatini
1985, 178) dellitaliano standard e come essa stessa non sempre corrisponda a nuove
codificazioni lessicali.
Gli studi che segnalano il fenomeno dellelativo (Sabatini 1985; Serianni 2006;
Berruto 2012) sono concordi nel riunire sotto tale termine, o sotto quello di
intensificatori (Cimaglia 2011), tutte le procedure linguistiche che intensificano in
qualunque modo un concetto (Serianni 2006, 184). Anche nel corso di questa ricerca i
due termini saranno da considerarsi equivalenti nonostante esista tra i due fenomeni un
rapporto di subordinazione: lelativizzazione, infatti, corrisponde a uno dei possibili
gradi (quello massimo) dellintensificazione4. In italiano, lelativizzazione pu essere
ottenuta tramite alterazione suffissale (-one o -issimo), intensificazione prefissale
(stracolmo), locutiva o avverbiale (detto e stradetto o estremamente bello),
4
Cfr. Grandi & Montermini (2005, 277): Considereremo come valutative tutte le strategie
morfologiche utilizzate nelle lingue per esprimere valori semantici collocati lungo la doppia polarit
SMALL vs. BIG (quantitativa) e GOOD vs. BAD (qualitativa). Agli estremi di tali scale si trovano i
valori espressi dallelativo.
2. Metodologia
Per la raccolta dei dati far riferimento principalmente allarchivio on-line di
Repubblica e a quello storico di La Stampa (dal 1857 al 2006). Larchivio storico di La
Stampa comprende le edizioni cartacee a partire dalla sua fondazione. Si tratta di un
patrimonio di informazioni corrispondente a un totale di 1.761.000 pagine dalle quali ho
escluso, tramite gli appositi filtri, le edizioni di Stampa Sera, edita dal 1931 al 1992.
Alcuni articoli risalgono ai primi anni del Novecento perci si ammetta una percentuale
di errore dovuta alle condizioni di conservazione delle pagine originali che, attraverso il
delicato processo di riconoscimento ottico dei caratteri, sono state sottoposte ad una
serie di passaggi di riproduzione che ne hanno sicuramente alterato la leggibilit. Il
corpus de La Repubblica, invece, comprende circa 380 milioni di parole, appartenenti
ad articoli editi a partire dal 1984 perci decisamente pi affidabile, considerato anche
il suo carattere pi moderno.
Tenendo presente che lo studio vuole dimostrare come il linguaggio della
comunicazione di massa, e in particolare quello della prosa giornalistica, abbia
incrementato, rispetto ai primi del Novecento e in particolare a partire dagli anni
Sessanta, lutilizzo dei moduli elativizzanti e come lincremento della frequenza dei
prefissi elativi sia fortemente caratteristico degli ultimi ventanni circa, sarebbe ideale
poter disporre di archivi strutturalmente identici e relativi allincirca agli ultimi cento,
centoventi anni. In assenza di tale possibilit e considerando che non tutti i fenomeni
analizzati presentano lo stesso grado di acclimatamento - la maggior parte ha concluso il
processo di affermazione; alcuni sono talmente recenti da non autorizzare ipotesi future;
mentre per altri si pu parlare di semplice tendenza del momento - per ogni tipo far
riferimento allarchivio pi adeguato a descriverne lo sviluppo nel tempo; per
intenderci, per lanalisi dei prefissi elativi pi recenti (come per esempio maxi- o mini-),
consideratone il carattere estremamente innovativo, sarebbe inutile consultare larchivio
storico de La Stampa in riferimento ai primi anni del Novecento. Meglio, invece, quello
de La Repubblica, che maggiormente recettiva e disponibile ad accogliere e utilizzare
tratti tipicamente riferibili al parlato.
Per questo, nello studio dei fenomeni pi recenti, precisamente quelli sviluppatisi
negli ultimi ventanni circa, mi riferir principalmente allarchivio de La Repubblica,
9
10
Per ottenere unanalisi ottimale, avrei dovuto ricercare la forma elativa di tutti i nomi propri italiani ma
questo avrebbe comportato un considerevole dispendio di tempo in rapporto agli scarsi risultati che avrei
ottenuto.
11
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14
temporale in senso iterativo (Domenica colera, acqua e sapone sono state parole
usatissime8). Per analizzare le diverse sfumature semantiche del suffisso, sar necessario
approfondire il concetto di struttura scalare e introdurre quello di variazione scalare (cfr.
scalar change Napoli, 2013). Un immediato riferimento invece opportuno rispetto al
concetto di subjectification9 secondo il quale luso reiterato di forme o costruzioni
esprimenti significati concreti e oggettivi (tra cui il morfema -issimo, che ha
originariamente un valore oggettivo poich denota quantit o qualit di grado massimo)
pu comportare un incremento delle funzioni astratte e pragmatiche delle stesse, un
passaggio da una dimensione reale [] ad una pi astratta, come quella legata alle
funzioni di valutazione e intensificazione (Napoli, in corso di stampa) che non sono
altro che strumenti di espressivit linguistica. La parziale ma continua riduzione
dellintransigenza normativa dellitaliano standard ha favorito un incremento
dellespressivit linguistica - perci anche la diffusione di questi elativi dal
comportamento singolare, tra cui spiccano in particolar modo i prefissi elativi intaccando il linguaggio della comunicazione mediatica e caratterizzandolo in modo del
tutto peculiare.
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285
300
250
219
200
150
125
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100
50
3
36
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16 20 26
41
0
1890
1920
1980
2000
italianissimo
Sulla base di questi dati, si pu sostenere lacclimatamento del termine nonch un suo
pi recente riutilizzo. Questa forma ha funzionato da input per lelativizzazione di altri
etnici di nazionalit, in particolare di alcuni tra i pi rilevanti per la prosa giornalistica
italiana (americano, francese e inglese). Tutti e tre i superlativi - americanissimo,
francesissimo, inglesissimo - registrano un maggior numero di occorrenze a partire dagli
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anni 80/90 e riconfermano tale frequenza nel decennio successivo, come dimostrano i
grafici10:
300
250
200
150
100
50
44 35
25 33
13
11
8
6 3
2 2 3
0
1890
1920
1970 1990
americanissimo
300
250
200
150
100
50
0 1 0 0 1 0 0 0 2 2
24 30
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1890
1930
1970
2000
francesissimo
300
250
200
150
100
50
0
0 0 1 0 5 1 0 3 5 6
1890
1930
27 21
1970 1990
inglesissimo
10
I valori degli assi y dei grafici sono stati assegnati in base al numero massimo di occorrenze riscontrato
per italianissimo (circa 300) di modo che fosse visibile la differenza dimpiego rispetto alletnico pi
frequente.
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pi conforme
alla norma
accettando,
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35
40
150
109
28
30
20
14 12
10
0
100
17
34
50
4 4 6
10
0 2 4 4 5 1
7 4 2
0
1890
1930
1960
1990
1890
ottimissimo
1930
1960
1990
minimissimo
Ottimissimo trova spesso applicazione nelle pagine dedicate allo Sport - o perch
frutto di trascrizione di interviste o perch scelto appositamente dal commentatore - ma
pu apparire anche su rubriche di approfondimento culturale o su articoli di cronaca
locale:
Lunica nostra pecca stata il gol subito, poi abbiamo tenuto il campo e comunque
abbiamo fatto un ottimissimo primo tempo. Ottimissimo Novellino a mettere Zauli
dallinizio [] (La Repubblica, 19 settembre 2005, 14);
Ancelotti: beata Juve. Novellino euforico: primo tempo ottimissimo (La Stampa, 19
settembre 2005, 14);
Questanno ha messo insieme un buon attacco, anzi ottimissimo (La Repubblica, 15
febbraio 2011, 68);
Lerner un giornalista ottimo, ottimissimo (La Stampa, 17 giugno 2000, 3);
[] il presidente della Provincia regionale Matera ha esclamato: A me questo cartello
sembra ottimissimo (La Stampa, 20 settembre 2002, 14).
19
passo tratto da un articolo redatto in sottocodice scientifico, che descrive il fascino della
metafisica delle particelle; dallaltro, poche righe riprese da un lungo commiato a
Franco Lucentini, tutto romanzato e aderente al massimo alla supernorma letteraria, non
fosse che per la quantit, in proporzione sorprendente ma comunque studiata, di
superlativi in -issimo:
Qualche volta si verifica la collisione di un elettrone e di un positrone; ed entrambi si
annichilano in un lampo incandescente di energia. Questo evento minimissimo nel
sottosuolo di Ginevra riproduce quello che accadde, un istante dopo il Big Bang [] (La
Repubblica, 28 settembre 2010, 59);
Sul suo tavolo Lucentini teneva due oggetti amatissimi: un cannocchiale da marina con
cui contemplare le stelle, e un microscopio ottocentesco con cui osservare i lombrichi, i
vermi, le amebe, le formiche, i coleotteri. Non gli piaceva che il lontanissimo e il
vicinissimo, il grandissimo e il minimissimo: detestava ci che sta in mezzo [] (La
Repubblica, 28 settembre 2006, 56).
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80
86
79
57
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52
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36
35
40
40
25
20
0
1890
1930
1960
1990
eccellentissimo
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22
quasi certamente da questi usi che il fenomeno riceve lo spunto per affermarsi e
diventare pratica comune nella prosa giornalistica.
Laffermarsi della pratica nel sottocodice consente di delineare tre fasi
successive di lessicalizzazione, per ognuna delle quali fornir qualche esempio. La
prima fase consiste di espressioni metalinguistiche, nelle quali il morfema viene citato
in quanto suffisso:
-issimo il suffisso morandiano per eccellenza (La Stampa.it, 13 febbraio 2013);
Come accoglierebbe Levi la filastrocca dedicatagli da Emilio Jona se non rinnovando il
suo elogio del dialetto piemontese? Amo questo dialetto, che pure non contiene il verbo
amare [...] Prima che sia troppo tardi, vorrei dirne le lodi [...] Noi non abbiamo mai
accettato la desinenza barocca -issimo del superlativo latino e italiano. Non ne abbiamo
23
bisogno [...] Non possiamo, e non vogliamo, dire che una ragazza bellissima, diciamo che
bella come un fiore. Esageroma nen... (La Stampa, 16 settembre 2007, 47);
Leffetto scenografico deve essere notevole se si pensa che il sindaco Franco Rocca non
lesina aggettivi superlativi, tanto da arrivare a parlare, dopo diversi -issimo, di spettacolo
unico al mondo. (La Stampa, 6 settembre 2001, 37);
un governo che sia -one o -issimo probabilmente andrebbe benissimo: a nessuno salti il
ticchio di farlo -ino o -icchio (ma se una volta o laltra la fin-issimo?) (La Stampa, 21
gennaio 1996, 3).
Non sono rari i casi di reduplicazione del morfema, sempre considerato nella sua
funzione di suffisso: moltissimo issimo issimo (La Stampa, 17 giugno 1995, 4);
griffatissimo issimo issimo (La Stampa, 16 marzo 2004, 57); grandissimo -issimo a
livello mondiale (La Stampa, 30 agosto 2008, 40), qui con lulteriore apposizione
intensificativa della locuzione a livello mondiale15; incazzissimo (La Repubblica,
4 dicembre 2007, 8 e La Repubblica, 5 agosto 2007, 7). In questultimo caso,
lisolamento del suffisso ovvia conseguenza della censura apportata allintervista, ma
effettivamente loccorrenza rientra nel tipo comunissimo di superlativo assoluto
aggettivale.
Nella seconda fase, -issimo acquisisce autonomia semantica, accorpando su di s
un insieme indefinito di qualit implicite ma comunque intuibili dal contesto,
profilandosi come elemento prototipico della serie aggettivale che evoca.
Sono in quattro, studentesse quindicenni dellAndrea Doria, biondissime, piccolissime,
abbronzatissime. Escono di corsa dalla Berio, una loro amica di passaggio in Via XII
Ottobre ha segnalato la presenza di uno degli idoli del momento: palestratissimo,
lampadatissimo e bellissimo (fosse per loro gli issimo non finirebbero mai) (La
Repubblica,1 giugno 2005, 14);
Biondissimo, bellissimo (per il bravissimo ci sar tempo), un campionario di issimo (La
Repubblica, 20 luglio 2005, 14);
15
La locuzione, pur circoscrivendo uno spazio delimitato - anche se di significativa estensione - supplisce
spesso a forme di superlativo assoluto.
24
mentre Marzia sta studiando con il veterinario il sistema per passare alla omeopatia,
continuiamo a visualizzarlo in issimo: dolcissimo, affettuosissimo, allegrissimo e
golosissimo (La Repubblica, 27 maggio 2013, 13);
Lo spunto dipende certamente dal nome dello spettacolo, che non a caso Issimo, ma il
giornalista gioca con la doppia referenza del suffisso: da un lato, il nome dello
spettacolo, appunto; dallaltro il fatto di qualificarlo contemporaneamente come
superlativo. Qui di seguito, altri esempi di lessicalizzazione di issimo, in ordine di
occorrenza:
ecco pronto il Busi sbilanciatore, issimo per definizione (La Stampa, 2 luglio 1993, 4);
E tuttavia, almeno ieri, David Nalbandian si issato al livello di un Federerissimo meno
issimo del solito (La Repubblica,14 maggio 2006, 60);
LAntartide non ha mezze misure, ha solo degli estremi solo issimo (La Repubblica, 21
luglio 2000, 13).
25
campionissimo
finalissima
10.206
6.322
3.393
2.437
1890
1930
1950
1990
26
27
28
Canio reagisce alle rigidezze paterne divenendo una specie di buffone irredento, e un
campione della tv commerciale pi spensierata e culturalmente deplorevole. Un
campionissimo, anzi. (La Repubblica, 7 ottobre 2010, 7).
Si tenga presente che il termine fu appositamente adottato nel 1912-1913 per indicare
una precisa fase del campionato di calcio italiano: gli incontri conclusivi fra i campioni
del Nord e quelli del Sud presero il nome di Girone Finalissimo, o semplicemente di
finalissima (cfr. voce finalissima su Wikipedia). Nel 1925 il governo fascista stabil la
riorganizzazione del campionato che contemplava labolizione della finalissima a
seguito della quale lespressione si generalizz. La considerevole diffusione del termine
potrebbe aver funzionato da incentivo per lespansione del sinonimico partitissima, che
datato 1964 ma di cui trovo una prima attestazione risalente al 194319. Limitati alla
cronaca sportiva fino alla fine degli anni Novanta - Partitissima anche il titolo di un
programma televisivo che and in onda nel 1967 - i loro impieghi cominciano ad
affiorare nel linguaggio metaforico scelto appositamente per la redazione di alcuni
articoli di politica interna e, pi precisamente, nei racconti o nei commenti alle vicende
elettorali, facilmente assimilabili a competizioni sportive:
19
Ventimila persone sugli spalti, il primato degli incassi battuto da lontano, unatmosfera accesa, da
partitissima (La Stampa, 25 gennaio 1943, 2).
29
Tra una settimana la finalissima della politica milanese. Pisapia come Mou: riuscir a
vincere il titulo di sindaco? (La Stampa, 21 maggio 2011, 34);
Le posizioni di partenza si erano irrigidite tra il centrosinistra che puntava a una sfida a sei
e il Pdl che lo ha subito escluso completamente. Gestire con equit la finalissima di
campagna elettorale non per nulla facile (La Repubblica, 31 gennaio 2013, 13);
Ora si apre una fase nuova, i renziani possono cantare vittoria e mettere allincasso la
presa del partito a Milano in vista della partitissima delle primarie nazionali (La
Repubblica, 5 novembre 2013, 6);
Con un editoriale pubblicato sul suo sito, Ichino esce cos allo scoperto, ricordando di non
essere il solo, tra i supporter del premier uscente, a praticare il voto utile in Lombardia: non
per la partitissima del Senato, dove peraltro lui candidato, ma in Regione (La
Repubblica, 19 febbraio 2013, 4);
Per passare dal calcio parlato a quello giocato bisogner aspettare la partitissima di
venerd a Palazzo Chigi (La Stampa, 22 marzo 2004, 9).
Le poltronissime riservate agli eroi combattenti che hanno versato il sangue per la Patria vengono,
come si sa, sottoscritte con una cospicua oblazione e poi trasmesse ai competenti comandi. La
sottoscrizione stata ieri aperta dalla Fiat che ha fissato la prima poltronissima, versando la somma di
diecimila lire. Altre poltronissime sono state fissate dal direttore de La Stampa dott. Alfredo Signorelli
(La Stampa, 9 giugno 1942, 2).
30
31
superlativo, sappiano che ben altre capestrerie (o errori con ragione come li chiamava il
Tommaseo) si trovano presso i buoni scrittori (La Stampa, 9 gennaio 1954, 3)21.
Si nota, cos, che la tendenza - e non solo dellimpiego dei sostantivi elativi, ma anche
dellelativizzazione di nomi propri (Wandissima) - si gi manifestata negli anni
Cinquanta se non precedentemente; dellaffermazione e della riproposizione di
questultima, siamo testimoni ancora oggi: Berlusconissimo, Massimissimo, Paolissimo,
Tottissimo, Federerissimo sono solo alcuni degli esempi riscontrati, ai quali se ne
potrebbero sicuramente aggiungere altri. Nella tabella sottostante, ho riportato le
occorrenze ricavate dalla ricerca tramite archivio, con relative annate di prima
attestazione:
Berlusconissimo
Federerissimo
Massimissimo22
Paolissimo23
Tottissimo
Morandissimo
Dieghissimo24
LA REPUBBLICA
4 (2005)
57 (2006)
2 (2000)
1 (2006)
1 (2009)
1 (2000)
1 (2004)
LA STAMPA
2 (1995)
0
0
1 (1994)
0
1 (1969)
1 (1986)
Visto il basso numero di occorrenze, evidente come il fenomeno non riveli una
frequenza paragonabile agli altri moduli formativi, ma comunque indicativo di una
tendenza che pare aver superato ogni tipo di restrizione normativa. In queste occorrenze,
il suffisso -issimo ha la funzione di esaltare le qualit artistiche, sportive o intellettuali
che siano, del personaggio in questione. Sembra quasi che sostituisca, sinteticamente,
lespressione molto comune il superlativo X di cui riporto subito alcuni esempi:
Ed ecco il superlativo Massimo (La Repubblica, 27 marzo 2008, 18);
Da ieri va aggiunto il superlativo Inler tra i pilastri (La Repubblica, 3 dicembre 2012, 1);
il superlativo Mertens (La Repubblica, 28 ottobre 2013, 1);
21
32
Anche nel caso di Federerissimo vale la pena spendere qualche parola in pi; lalto
numero di attestazioni potrebbe far pensare a una diffusione molto simile a quella del
gi citato Campionissimo, diffusosi negli anni Cinquanta tra i giornalisti di cronaca
sportiva e gli amanti del ciclismo, come identificativo di Fausto Coppi. In realt, il
superlativo Federerissimo diventato, negli ultimi anni, elemento stilistico
identificativo del giornalista a cui deve lorigine, pi che del tennista Federer: gli
articoli che contengono le occorrenze del superlativo, infatti, vedono apportata in calce
sempre e solo la firma del giornalista Gianni Clerici. Il caso analogo che analizzer
33
3.5 Deantroponimici
La categoria dei deantroponimici comprende tutte le forme derivate a partire da
nomi propri di persona (Marcato 2009, 65); tramite suffisso -ano/-iano, per esempio, un
individuo viene identificato come seguace, amante o esperto delleponimo25 di
derivazione (prodiano < Prodi); un oggetto viene identificato in base alla sua attinenza
o appartenenza (il pensiero leopardiano il pensiero di Leopardi) e cos via. Anche
questo tipo di derivato pu essere soggetto a elativizzazione nella prosa giornalistica. A
partire dal 2002 riscontro ben diciotto occorrenze di prodianissimo su La Stampa contro
le cinque di berlusconianissimo e la sola di renzianissimo su La Repubblica.
Escludendo questultima, le cui occorrenze sono probabilmente in numero inferiore per
il fatto che il personaggio a cui si riferisce nuovo alla scena politica, rilevo un
impiego pi diffuso di prodianissimo:
berlusconianissimo
renzianissimo
prodianissimo
LA REPUBBLICA
5 (2002)
1 (2013)
4 (1999)
LA STAMPA
2
0
18 (2002)
25
I nomi propri a cui risalgono le continuazioni deonimiche sono generalmente detti eponimi (Marcato,
2009, 21).
34
35
Con un verbo telico come morire, il superlativo may be an emphatic means to express
that the result state is reached and, as a consequence, it is irreversible (Napoli 2013,
102). proprio il concetto dellirreversibilit dellevento a caratterizzare il participio
passato dei verbi telici in -issimo, che acquisisce cos un nuovo valore. A conferma
riporto altri esempi ricavati dal verbo chiudere (1, 2) e ammalarsi (3):
1) Kak impossibile, mercato chiusissimo (La Repubblica, 27 agosto 2011, 59);
2) In bilico tra due scelte che gli fanno ugualmente venire i brividi: chiudere gli accessi
alla facolt, per il prossimo anno accademico, o imporre il numero chiuso, anzi,
chiusissimo (La Repubblica, 22 giugno 2010, 7);
3) La Francia sembra alla vigilia di un vastissimo movimento di rivendicazioni in ogni
campo di attivit, e non si vede come il governo possa soddisfare le richieste dei lavoratori
senza aggravare notevolmente la gi compromessa stabilit finanziaria e le condizioni
dellammalatissimo franco (La Stampa, 17 aprile 1957, 7).
36
26
Non c un limite da raggiungere affinch una persona possa definirsi vecchia perch
linvecchiamento un processo continuo. Diverso il caso del telico guarire: una persona pu
considerarsi completamente ristabilita solo se raggiunge la fase finale del processo di guarigione.
37
Nel caso dei verbi stativi amare e odiare, che sono graduabili, il suffisso ha doppia
valenza: intensifica di grado lazione espressa dal verbo e indica che lazione stessa
realizzata da una pluralit di agenti; invece, nel caso dei verbi di attivit che non sono
graduabili, il suffisso ha ununica valenza e intensifica lazione espressa dal verbo
esclusivamente in termini di quantit di agenti. Perci, con i participi passati dei verbi
che ammettono complemento dagente, -issimo pu essere sempre sostituito dalla
locuzione pluralizzante da molte persone: nel caso dei graduabili, il valore
pluralizzante si aggiunge a quello intensificativo classico, mentre nel caso dei non
graduabili il solo che possa essere desunto. Anche in questa circostanza la scelta del
superlativo assoluto risponde ad esigenze espressive ma il suffisso dimostra maggior
oggettivit rispetto al caso dei verbi telici, poich confortato dal rilevamento di
38
39
La sfumatura peggiorativa contraddistingue anche alcune forme del greco antico in (), che deve la sua origine alla stessa famiglia indoeuropea del suffisso latino. Grandi
40
osserva come la forma greca abbia avuto un ruolo fondamentale nella definizione del
valore semantico peggiorativo del suffisso latino, a seguito dellinterazione tra le due
lingue e dellinflusso che la prima avrebbe avuto sulla seconda tramite la diffusione dei
generi letterari cosiddetti bassi, che sarebbero stati sede prioritaria di diffusione della
sfumatura connotativa.
Il passaggio dal valore semantico originale a quello accrescitivo (da chi /ha/fa
X esageratamente, a grande X) si sarebbe verificato successivamente, in modo
intuitivo e chiaro (Grandi, 2003, 248); il suffisso non si sarebbe pi limitato a
caratterizzare il possessore per una sua qualit, ma a caratterizzare la qualit stessa:
cpto, per esempio, avr inizialmente indicato un individuo caratterizzato da una testa
esageratamente grande, poi anche l esageratamente grande testa. Questo perch il
latino non disponeva di un suffisso tipicamente accrescitivo, perci dal significato
originario del suffisso si passati al valore attuale tramite risemantizzazione, che stata
determinata dallinnegabile vicinanza cognitiva delle due letture semantiche in esame (da
chi /ha/fa X esageratamente a grande X) entrambe caratterizzate dalla presenza,
esplicita o implicita, del tratto semantico [GRANDE] (Grandi, 2003).
Tratto semantico che potrebbe aver incentivato luso elativizzato del suffisso in italiano,
nonostante sia piuttosto problematico dimostrarne leffettiva tendenza e distinguere le
occorrenze di semplice accrescitivo da quelle superlative, come cercher di
dimostrare.
41
degli etnici (italiano), degli aggettivi di relazione (regionale) e dei puntuali, che
esprimono stati irreversibili (morto) e spesso comporta sostantivazione dellalterato
(bionda > biondona/e). Biondona, per esempio, attestato come accrescitivo di bionda
e definito come donna procace e vistosamente bella con capelli di un biondo intenso
(Zanichelli, 2010). Il suffisso -one conferisce alla base una connotazione particolare,
evocandone lalta statura e insieme la corpulenza; il superlativo invece, tende piuttosto a
denotare la qualit espressa dalla base o tuttal pi un insieme generico di qualit
espresse al grado massimo: con biondissima si sottolinea il biondo particolarmente
intenso dei capelli o tutto linsieme delle qualit positive di una donna in particolare27.
Nel caso in cui la donna sia famosa, pu capitare che venga identificata proprio tramite
il superlativo, soprattutto in ambiti sportivi o relativi allo spettacolo, come per esempio
accadde a Marilyn Monroe (cfr. citazione sottostante ripresa da La Stampa).
Nel caso degli aggettivi qualificativi, quindi, lespressione del superlativo
preferisce la suffissazione in -issimo, in virt del carattere assoluto e privo di
connotazione pragmatica (quindi pi propriamente elativo) che la contraddistingue
rispetto allaccrescitivo. Tramite confronto contestuale evidente che le sfumature
espresse dai due suffissi sono decisamente differenti:
Attesa la biondissima atomica del cinema americano (La Stampa, 15 maggio 1956, 3);
Stavolta il tenore texano Jay Hunter Morris canta benissimo le mirabili allitterazioni
onomatopeiche del testo wagneriano, nella fusione della spada, ma si muove come una
massaia biondona e corpulenta affaccendata ai fornelli (La Repubblica, 28 novembre
2011, 58-59)
42
4.2 Sostantivi
Nel caso dei sostantivi, la formazione accrescitiva potrebbe considerarsi insieme
elativa, vista la teorica irregolarit della formazione superlativa (in -issimo) prevista per
i nomi e considerato che la modificazione quantitativa e non categoriale operata sulla
base dal superlativo non dissimile da quella ottenuta dai suffissi alterativi (Merlini
Barbaresi, 2004, 448). Infatti, anche nel caso di neoformazioni lessicalizzate, come per
esempio governissimo, non si riscontra particolare differenza contestuale o semantica
tra la formazione accrescitiva e quella superlativa. Un governone non poi
semanticamente dissimile da un governissimo, cos come non lo un affarone da un
affarissimo e cos via. In questi casi laccrescitivo pu considerarsi sinonimico del
superlativo, mentre supplisce alla mancata forma del superlativo in -issimo in tutti i casi
non lessicalizzati (per esempio signorone pu sostituire la forma irregolare *
signorissimo).
Una particolare considerazione va avanzata nel caso di finalissima/finalona/e e
partitissima/partitona/e: dallo spoglio degli archivi ho notato una differenza contestuale
nelle occorrenze dei termini, nonostante le forme siano interscambiabili e quindi
veicolino entrambe leccezionalit dellevento. Il superlativo particolarmente
utilizzato per esprimere unaspettativa, quindi prima del verificarsi della manifestazione
sportiva (esempi 1 e 2), mentre laccrescitivo sembra connotarla in modo pi concreto,
per cui preferito nelle pagine di commento successive allevento (esempi 3 e 4):
43
1) [] prima di assistere alle batterie del Derby, che si concluder con la finalissima del
26 dicembre (La Repubblica, 15 dicembre 2013, 9);
2) Ma con lavvicinarsi della partitissima di sabato sera crescono anche le inquietudini
(La Repubblica, 27 novembre 2012, 15)
3) Di nessuno dei suoi si ricorder la prova, ieri sera, tranne il finalone di Booker: eppure,
a 8' dal gong, superate burrasche tremende, era a +3 (La Repubblica, 22 maggio 2002, 9);
4) Sia chiaro, nel primo tempo la Fiorentina ha fatto un partitone, ha subito un gol e ha
pareggiato (La Repubblica, 17 febbraio 2011, 12).
1500
1000
500
0
1960
1970
1980
processone
1990
2000
maxiprocesso
Tipica invece degli ultimissimi anni la forma inciucione, praticamente limitata alla
politica interna, le cui prime attestazioni risalgono, sia ne La Repubblica che ne La
Stampa, alla fine degli anni Novanta. Per ognuna di queste basi, non prevista la
44
formazione superlativa, fatto che potrebbe avvalorare la tesi della doppia funzionalit
del suffisso -one.
4.2.1 Denominali
Alcuni sostantivi, tramite suffissazione, acquisiscono il tratto [+UMANO] (per
esempio naso o piede). Anche per il particolare caso dei denominali la formazione
accrescitiva potrebbe considerarsi insieme elativa. Il derivato identifica un individuo per
una sua qualit particolarmente evidente: da naso, tramite suffisso accrescitivo si ottiene
nasone, che indica un uomo con il naso eccezionalmente grande, oltre che un naso
grosso. Se applicassimo il suffisso elativo alla base nominale, otterremmo luscita *
nasissimo/*nasonissimo irregolare in quanto il sostantivo non prevede elativizzazione.
A lessicalizzazione compiuta, ci troveremmo, probabilmente, nella stessa situazione dei
sostantivi che prevedono uscita in -issimo, per cui le due forme - accrescitiva e
superlativa - sarebbero presumibilmente percepite come sinonimiche. A testimonianza
della sfumatura elativa che talvolta possibile percepire nellaccrescitivo, riporto un
interessante caso di piedone ricavato dalla cronaca sportiva, che dimostra oltretutto
come il termine sia particolarmente impiegato in contesti informali:
Ma lo sa che i tifosi, dopo le prodezze alla Garella della scorsa settimana lhanno
soprannominata Piedone?. Buona questa. E dire che porto soltanto il 42 di piede... (La
Repubblica, 19 maggio 2010, 20)
45
46
5. Reduplicazione espressiva
La reduplicazione espressiva quel fenomeno morfosintattico che, tramite
ripetizione morfematica o lessicale, conferisce allatto linguistico intensit o espressivit
maggiori: , quindi, al pari dei precedenti, uno strumento di intensificazione (Dressler &
Merlini Barbaresi, 2004, 510). Il fenomeno considerato un possibile universale
semantico (De Santis, 2011) e ricopre funzioni differenti a seconda delle lingue che ne
prevedono lutilizzo. Nella maggior parte dei casi si tratta di un procedimento iconico,
quindi allincremento quantitativo della forma corrisponde lintensificazione del
significato. In italiano, questo metodo dintensificazione considerato come un
processo derivativo piuttosto che flessionale (Scalise 1994, 297) poich non contempla
la pluralizzazione tra le sue funzioni semantiche, come accade, invece, per altre lingue,
come per esempio quelle indonesiane.
In italiano, esistono due diverse possibilit di reduplicazione: quella lessicale,
che riguarda aggettivi, avverbi e sostantivi e quella fonologica, che comporta variazione
vocalica (per es., zig zag,) o variazione morfologica del secondo elemento (per es.,
vecchio e stravecchio; detto e ridetto), (De Santis, 2011): esamineremo qui, in
particolare, il primo tipo che il pi comune e frequente nel contesto giornalistico e
rimanderemo il secondo allanalisi pi pertinente delle locuzioni elative. A parere di
Dressler e Merlini Barbaresi, in italiano la strategia genera giustapposizioni
at an early state of univerbation or grammaticalization. The term juxtaposition refers to a
stage of grammaticalization between syntactic phrase and compound, particularly in
relation to tightness in both formal and semantic bonding (Dressler & Merlini Barbaresi,
2004, 512).
importante distinguere tra reduplicazione vera e propria, che non comporta pause
intermedie tra elementi e presenta un unico accento primario (piano piano) e quella che
viene definita clausale (Wierzbicka, 1991) o ripetizione (Sornicola, 1988, 151),
caratterizzata dalla pausa e dal fatto di presentare two phrasal accents of equal weight
(Ben arrivato, ben arrivato) (Dressler & Merlini Barbaresi, 2004, 511).
La distinzione tra reduplicazione e ripetizione stata approfondita da Gossen
(1954) e ripresa, tra gli altri, da Sornicola:
47
Il discrimine tra i due fenomeni sta nel fatto che la ripetizione pu operare su qualsiasi
tipo di categoria sintattica [], mentre la reduplicazione opera solo su categorie lessicali
[] Unaltra distinzione tra ripetizione e reduplicazione sta nel fatto che nella prima, tra il
costituente che subisce ripetizione e la sua copia, c caduta di pausa, mentre nella
reduplicazione non c caduta di pausa [] La ripetizione provoca nel testo una
proliferazione di blocchi informativi che espromono in primo luogo il coinvolgimento
emotivo del parlante (Sornicola, 1988, 151-152).
Anche Sorrento poneva laccento sul coinvolgimento emotivo del parlante, distinguendo
alcuni casi di raddoppiamento intensivo e ripetizione enfatica ritrovati nelle due edizioni
de I Promessi Sposi:
Breve il passo tra il raddoppiamento intensivo e la ripetizione enfatica. Pure ci sono casi
in cui la distinzione appare netta sia dal lato grammaticale sia dal lato semantico, nel senso
che si pu sostituire col superlativo un raddoppiamento intensivo, ma non una ripetizione
enfatica. Cos zitto zitto una ripetizione enfatica al cap.I (es. Zitto, zitto riprese il primo
oratore) e invece un raddoppiamento intensivo in altri casi notati (es. savviarono zitti
zitti, cap. VIII) (Sorrento, 1950, 346).
cfr. Dressler & Merlini Barbaresi, 2004, 517: We ascribe such a difference to the fact that
reduplication lacks the pragmatic feature [fictive] that augmentatives (and diminutives) have.
48
29
Lelemento copia pu essere adiacente a quella che impropriamente chiameremo la sua testa (la
relazione sintattica infatti di giustapposizione, non di dipendenza) ovvero pu essere dislocato in
posizione di coda (Sornicola, 1988, 152)
49
mezzo del discorso diretto o da racconti in prima persona inseriti nelle rubriche
dapprofondimento o di cultura, come dimostrano gli esempi sottostanti:
Nel forum online, i lettori di Stampa Web suggeriscono proposte per i viaggi allultimo
minuto: [] Il posto bello bello bello bello (La Stampa, 7 giugno 2002, 44);
Il mare bello bello bello e nella spiaggetta ti puoi fare gratis gli impacchi d'argilla (La
Stampa, 3 luglio 2011, 17);
Poi, tra un luogo comune e l'altro, per fortuna arriva lestate che una stagione vera, fa
caldo caldo, bello bello o brutto brutto (La Stampa, 17 marzo 2000, 39)
Alta qualit, bello, bello e ancora bello a un prezzo contenuto aggiunge Nicholas
Hayek Jr. [] nei riguardi di uno Swatch (La Repubblica, 30 maggio 2000, 36);
Cos la vita sotto i monopoli. Ma il gioco bello, bello davvero (La Stampa, Tutto
Libri, 23 dicembre 2000, 10);
Il pronto soccorso si riempito di sangue, di gente che urlava di dolore. E poi cera odore
di carne bruciata e un caldo, caldo soffocante (La Repubblica, 1 luglio 2009, 3);
Poi annuncia le previsioni, che per i prossimi giorni sono facilmente sintetizzabili: caldo,
caldo e ancora caldo (La Repubblica, 6 agosto 2003, 8);
[] nello stadio pieno pieno e caldo caldo (La Stampa, 10 giugno 2006, 37);
Sui nomi scivolato pure il senatur quando, serio serio, ha detto Castelzoppi invece di
Castellani, gran rivale del suo pupillo sotto la Mole (La Stampa, 6 giugno 1993, 3)
50
Allo stesso modo, il quasi non prevede luscita in superlativo: ripetuto, esprime
una maggiore oscillazione del giudizio o della decisione: quasi quasi ci vengo anchio;
sarebbe quasi quasi meglio (cfr. Vocabolario Treccani) che sembra addirittura opporsi
alla perentoriet del giudizio tipicamente espresso dallelativo.
Altrettanto interessante, se non altro per lelevato impiego che si riscontra nel
linguaggio giornalistico, la locuzione sotto sotto che allaspetto avverbiale originale ha
aggiunto, per estensione semantica, il significato di segretamente:
Forse anche per legittima difesa, visto che Renzi a sua volta sospettato di lavorare sotto
sotto contro il governo (La Repubblica, 9 agosto 2013, 6);
La strategia quella di mantenere desta lattenzione sul Festival; la Rai si dissocia, ma
sotto sotto si frega le mani pensando agli ascolti record (La Repubblica, 16 febbraio 2012,
15).
51
Seppur rare, segnalo le occorrenze in contesto giornalistico di donna donna, che ben
dimostrano il carattere prototipico dellespressione. La non graduabilit dei sostantivi
sta alla base della problematicit nel classificare questo tipo di reduplicazione in termini
di strategia elativa. Non si pu tuttavia negare la possibilit di impiegarla come forma
sostitutiva del superlativo, anche se ad esse quasi sempre preferita la modificazione
avverbiale (molto donna)30:
Armani, con la sua donna donna, cattura applausi a scena aperta, in una giornata dove in
passerella dominano le proposte pensate per le giovani (La Repubblica, 1 marzo 2011,
51);
Piace la donna donna, tanto che nel 50 Sophia Loren, allora Sofia Scicolone, arriva
soltanto quarta perch giudicata una spilungona troppo magra, male impostata (La
Repubblica, 5 luglio 2009, 27);
S, anche la signora Thatcher sa essere molto donna (La Repubblica, 26 novembre 1988,
35).
30
52
vacanza vacanza, cos come non riesco mai a staccare davvero (La Repubblica, 25 luglio
2008, 12);
Una vacanza normale, una vacanza vacanza, come i giovani russi hanno cominciato a
sperimentare (La Repubblica, 3 luglio 2002, 10);
Lunico dubbio che nessuno si sia permesso su di lei: che non fosse nata attrice attrice
attrice. Benedetta da una delle facce pi belle che si siano mai viste, fornita di un corpo
agile [] (La Stampa, 1 luglio 2003, 42).
5.4 Diffusione
La reduplicazione espressiva la tendenza oralizzante che ha avuto meno
impatto sulla prosa giornalistica, infatti le occorrenze del suo impiego non sono
paragonabili alle altre. I grafici confrontano la strategia della reduplicazione con le due
pi comuni che sono lelativizzazione tramite suffisso superlativo e la modificazione
avverbiale con molto: per ogni tipo rappresentata la somma delle occorrenze calcolata
sullarchivio storico de La Stampa dal 195031 al 2006. Il primo grafico prende a modello
il tipo bello bello, ma le proporzioni che si ottengono sono valide per la reduplicazione
aggettivale in generale (altri grafici sono disponibili in appendice). In questo preciso
caso, affinch la porzione corrispondente al tipo bello bello fosse visibile, stato
necessario falsare le proporzioni: sulla tabella di Excel relativa ai dati del grafico (qui
non visibile) al dato in questione stato appositamente assegnato il valore casuale di
948 poich il valore reale (di 148 occorrenze, come indicato dalletichetta
corrispondente) restituiva una fetta talmente piccola da essere appena percepibile
allocchio. Questo dimostra lassoluta preferenza da parte della prosa giornalistica per
strategie elativizzanti alternative rispetto alla reduplicazione aggettivale:
31
Ho scelto di cominciare il computo delle occorrenze negli anni Cinquanta, poich ho tenuto in
considerazione le teorie che datano in quegli anni laffermazione di costrutti, forme e realizzazioni che
non erano presentati nel canone ammesso dalle grammatiche (Berruto 2012, 73) cio quei tratti
identificati come appartenenti alla variet neo-standard, tra cui compare, appunto, la reduplicazione come
strategia elativizzante.
53
molto bello;
6249
bello bello;
148
bellissimo;
50673
Nel caso della reduplicazione avverbiale, occorre distinguere tra tipi che hanno
generato locuzioni ovviamente avverbiali (per esempio piano piano) e non. In presenza
di locuzioni affermate, infatti, limpiego della reduplicazione maggiore rispetto alle
altre strategie elativizzanti, mentre, in tutti gli altri casi, si uniforma alla situazione
descritta dal grafico relativo alla reduplicazione aggettivale (per questi tipi far
riferimento ai grafici in appendice):
pianissimo;
536
piano
piano; 4704
molto
piano; 97
Sono chiaramente esclusi dal confronto i tipi formati a partire da costituenti che non
prevedono suffissazione in -issimo (l l, sotto sotto, or ora); per lo stesso motivo, non
occorrer approfondire il caso della reduplicazione nominale.
Alla luce di queste considerazioni, si pu affermare la tendenza dellitaliano
contemporaneo allinterscambiabilit tra reduplicazione aggettivale/avverbiale e altre
tecniche elativizzanti, anche se in ambito giornalistico la preferenza ricade sulle
54
55
56
57
ALTERATIVI
DIMENSIONALI
di grandezza e quantit
VALUTATIVI
di qualit
livello massimo
arci- extraiper- ultra-
Serianni, invece, identifica gli stessi morfemi sotto un unico gruppo di prefissi
valutativi, cos definiti perch hanno la funzione di qualificare le basi a cui sono apposti,
graduandone lintensit semantica, da un valore massimo allo zero. Tra i valutativi,
segnala in particolar modo gli elativi, indicanti il massimo grado di intensit e produttivi
specialmente nel linguaggio politico o giornalistico e nelluso comune (Serianni,
2006, 554), mentre non approfondisce la classificazione dei dimensionali di Iacobini e li
identifica sotto letichetta generale di valutativi.
VALUTATIVI
ELATIVI
arci- iperextra- strasuper- ultramacromega-
maximicro-
mini-
58
ordine dei costituenti SVO sarebbero realizzati sia prefissalmente che suffissalmente
dalla classe degli affissi valutativi (si sottintenda, anche in questo caso, linserimento
dei morfemi a cui si sta facendo riferimento nella classe dei prefissi, piuttosto che in
quella degli elementi lessicali autonomi):
VALORI SEMANTICI VALUTATIVI
Prefissi
Suffissi
SMALL
micro-, mini-
BIG
maxi-, mega-
-one
-issimo (?)
GOOD
BAD
-accio, -astro
Credo tuttavia che questo tipo di classificazione non tenga conto dellestrema duttilit
della classe prefissale elativa, n del fatto che le caratteristiche aspettuali delle basi
influiscono sullinterpretazione semantica del prefisso (Iacobini 2004, 113): per
esempio, seguendo questo tipo di ragionamento, super-ricercato confluirebbe sullasse
espresso dalla polarit GOOD, quand invece ovvia la sfumatura negativa intrinseca
nel significato della base. Lasse SMALL vs. BIG sicuramente pi pertinente, potendo
contare su elementi non polisemici, con valore unicamente quantitativo (e per giunta
oppositivo nelle coppie macro-/micro- e maxi-/mini-) e liberi dal condizionamento
semantico della base; tuttavia, la sistemazione dei prefissi e dei suffissi alterativi sullo
stesso asse polare suggerisce tra essi un rapporto di sinonimia che gli stessi Grandi e
Montermini definiscono parziale e limitato alla sfera della denotazione, poich le
sfumature pragmatiche sono esplicate dai soli suffissi. La stessa proposta di sinonimia
tra prefissi e suffissi sarebbe da valutare con prudenza, perch nella tabella i due
studiosi hanno considerato esclusivamente il valore primario dei suffissi (non le loro
possibili estensioni), fatto che chiarisce linserimento del punto interrogativo accanto ad
-issimo, il cui valore migliorativo non coincide con quello superlativo primario. La
delicata questione della sinonimia tra prefissi valutativi dellasse SMALL vs. BIG e
suffissi alterativi aprir scenari particolarmente interessanti nel caso di maxi- e mini-, a
cui rimando per ulteriori approfondimenti.
59
VALUTATIVI
DIMENSIONALI
macro- maxi- megamicro- mini- (nano-)
(giga-)
ELATIVI
arci- extra- iper- strasuper- ultra-
Sia chiaro che anche i prefissi dimensionali possono essere impiegati come strategie di
elativizzazione linguistica, nonostante sottintendano un valore talvolta simile a quello
espresso dai suffissi alterativi (accrescitivo o diminutivo) anche se non perfettamente
sinonimico (vedremo successivamente perch). Pi semplicemente: su unipotetica
scala di prototipicit basata su criteri semantici, gli elativi sono pi prototipicamente
superlativi dei dimensionali, che nonostante tutto sono ugualmente intensificanti e
possono assumere valore superlativo; la decisione di raccoglierli sotto etichette
differenti trae perci origine dal diverso grado di elativit che ho riscontrato tra i due
gruppi di prefissi.
32
Cfr. Montermini 2008, 169: quando occorre, per ragioni espressive, indicare misure ancora pi
estreme, sono i prefissi giga- e nano- [] che assumono questa funzione. Per una brevissima trattazione
di giga- e nano- rimando al paragrafo loro destinato.
60
Allo stesso modo, per i valutativi possibile apparire autonomamente rispetto alla base
che modificano: come nota Montermini (2008, pp. 139-140) questa peculiarit potrebbe
dipendere dal basso livello che i prefissi in questione occupano sulla scala di
prototipicit affissale, che va di pari passo con lavvicinamento degli stessi alle unit
sintatticamente autonome. Limpiego in funzione attributiva e lautonomia dalla base
che in alcune circostanze contraddistinguono i prefissi valutativi violano i punti 1, 3 e 8
di Iacobini33, dimostrando che alcune caratteristiche sono pi rilevanti di altre e che i
tratti definitori devono essere considerati con flessibilit.
Prima di cominciare la ricerca sugli archivi e di approfondire lanalisi, utile
indicare le date di prima attestazione del valore valutativo di ogni prefisso. A tal fine,
mi riferisco ancora una volta al Montermini, riportando i dati che questi ricava dal
Gradit:
strasuperarciiper-
micro-
33
Per una trattazione completa dei caratteri definitori dei prefissi si rimanda a Iacobini (2004).
La datazione proposta dal Montermini non concorda con quella proposta da Maria Napoli (2012, 89),
che retrodata il valore elativo del prefisso stra- al XII secolo.
34
61
ultraextraminimaximega-
ultraliberale 1818
extrauomo 1905
minimetro 1957
maxigonna 1967
megacasa 1978
Tutti i prefissi elencati sono ancora produttivi in italiano (ho appositamente escluso
quelli ormai caduti in disuso e quelli che hanno perso valore valutativo o che lhanno
conservato in rare occorrenze: per-, tra-, oltre-, sopra-, ogni-). Come si pu notare, a
parte stra- e super- che hanno una data di prima attestazione piuttosto antica, la maggior
parte dei prefissi registra un impiego con valore valutativo a partire dai secoli XIX e
XX. Il fatto che la produttivit si mantenga costante nel tempo indice di estrema
fluidit e vitalit, mentre la predisposizione ad accogliere prefissi tipicamente
appartenenti ad altre classi (per esempio ri-, nella locuzione detto, ridetto e stradetto)
testimone della natura aperta di questa classe prefissale, perci della sua minore
prototipicit affissale35.
35
62
6.1Prefissi elativi
6.1.1 ArciIl prefisso arci- la forma ereditaria del greco archi- (-, dal tema di ),
primo elemento di parole composte indicante superiorit, preminenza, grandezza,
principio o comando. In formazioni pi moderne, premesso a sostantivi o aggettivi (in
funzione prefissale) intensifica prevalentemente valori qualitativi (arcicontento,
arcinoto); talvolta pu assumere connotazione spregiativa (arcicattolico); nel caso dei
frequenti arcimilionario e arcimiliardario, intensifica valori quantitativi, assimilando la
sua funzione a quella dei prefissi dimensionali. Arci- perci polisemico ma registra per
i valori qualitativi una spiccata preferenza. In tutte le sue occorrenze implica eccedenza
ed per questo motivo che facilmente recepito come alternativa al pi classico
superlativo in -issimo, col quale spesso concomitante, soprattutto in formazioni pi
antiche del tipo benissimo, arcibene o benissimo, arcibenissimo (vedi oltre).
Dal XVI secolo circa, la forma arci- si diffonde nella letteratura cosiddetta bassa
e, in aggiunta al superlativo, in coniazioni iperboliche o ironiche (per esempio
arcibellissimo, arcistanchissimo), conservando principalmente il tratto semantico della
grandezza. Forme di questo tipo compaiono su testate giornalistiche fino agli ultimi anni
dellOttocento, fungendo quasi sempre da commento:
Alla Commissione, agli artisti tutti, al pubblico, non diciamo altro che: Benissimo!
Benissimo! Arcibenissimo! (La Stampa, 7 febbraio 1869, 2);
La Giunta fonda la sua deliberazione anche sopra una promessa del trasporto di
quattromila cavalli, che farebbe in citt unaltra Casa concorrente. E ci va arcibenissimo
(La Stampa, 1 dicembre 1896, 3)
63
20
18
16
14
12
10
10
8
4
2
2
0
0
1890
1910
1930
1970
1990
arcicontento
I dati, seppur relativi ad una formazione poco frequente e tipica del linguaggio
informale, sono in linea con le teorie che registrano un incremento delle tecniche di
elativizzazione intorno agli anni Sessanta36: anzi, in questo preciso caso, pi che ad un
incremento, ci troviamo di fronte alla riproposizione di una moda comparsa negli anni
Trenta. Infatti, un decisivo apporto alla diffusione del termine, che non pu essere
taciuto se non altro perch conseguenza del primo picco di occorrenze, da attribuirsi
36
Le occorrenze sono davvero poche, ma sufficienti a dimostrare che dagli anni Sessanta limpiego di
arcicontento non registra ulteriori cali n battute darresto, anzi continua a crescere per tutti gli anni
Novanta. Tuttavia, la bassa frequenza del prefissato impedisce previsioni circa il suo futuro andamento
tanto pi che, dallarchivio de La Repubblica, registro solo 9 occorrenze rispetto ai primi dieci anni del
Duemila.
64
al personaggio dei fumetti Sor Pampurio, ideato nel 1925 da Carlo Bisi; pubblicato per
la prima volta sul n.17 del Corriere dei Piccoli dell'aprile 1929 e fino al numero 45 del
1944, continu ad apparire saltuariamente nel dopoguerra sempre sul Corrierino sino al
numero 4 del 1978. Le sue storie iniziavano con la cantilena che recitava: Sor Pampurio
arcicontento del suo nuovo appartamento37. Le sue avventure
che
cominciavano
sempre
allinsegna
dellentusiasmo
[]
si
concludevano
Come evidente dallesempio appena riportato, il termine conserva, in tutte le sue fasi di
sviluppo, il profilo umoristico-sarcastico originario; profilo che, per, sembra sfumare
nelle occorrenze del termine in fatti di cronaca sportiva, per lasciar spazio al valore
elativo privo di alcun tipo di connotazione:
Fantini arcicontento: finalmente una partita giocata con decisione (La Stampa, 8
gennaio 1980, 2).
37
Le informazioni relative a Sor Pampurio sono ricavate dalla pagina web che Wikipedia dedica al
fumetto.
65
Al picco degli anni Novanta, fa infine seguito un calo del numero delle occorrenze che
corrisponde, per, allincremento di neoformazioni pi propriamente inerenti al
linguaggio giornalistico (arcitaliano, arcinoto, arciricco, arcirivale).
Tra tutti i prefissi elativi, arci- probabilmente quello meno produttivo; la
formazione di cui si registra il maggior numero di occorrenze arcinoto/a, che lunica
lessicalizzata con data di prima attestazione risalente al 193938, ma di cui ritrovo
occorrenze gi nel 188939. Escludendo arcistufo che pare di stretto dominio del parlato,
dagli archivi si rileva un impiego: sporadico di arci italiano, con 18 occorrenze a partire
dagli anni Novanta e 55 nella variante arcitaliano, sicuramente stimolata dalla raccolta
poetica di Curzio Malaparte del 1929, edita in pieno clima fascista; piuttosto raro di
arciricco/a, con sole 4 occorrenze di cui la prima risale al 199240; non infrequente di
arcirivale, con 170 occorrenze a partire dal 1972.
Per quanto riguarda la forma arciitaliano/arcitaliano si pu notare il carattere
perfettamente sinonimico del corrispondente etnico suffissato in -issimo, che, come gi
osservato nel relativo paragrafo, designa il forte sentimento di nazionalit oltre al fatto
di accorpare la somma intera dei tratti etnici/culturali pi strettamente caratteristici
dellitaliano. Nonostante le due forme siano perci interscambiabili, si registra
lindubbia preferenza per lutilizzo del suffissato, come chiaramente dimostrato dal
grafico41:
38
66
arcitaliano;
73
italianissimo;
1150
arcirivale;
1436
acerrimo
rivale;
10644
Quello delletnico anche lunico caso, tra tutti i prefissati in arci- qui presi in
considerazione, per il quale si riscontra un isolamento sintattico in funzione
metalinguistica. Nelle uniche due occorrenze, il prefisso ambiguamente impiegato in
funzione oppositiva con anti-:
La decadenza fa oggi giustizia di quegli scrupoli, ma il guaio che questo drammatico
processo non riguarda pi solo lui, ma l' intero paese e un pezzo della vita di ogni italiano,
arci o anti che si voglia considerare (La Repubblica, 28 novembre 2013, 14);
Per quanto masochista e mezzo accecato sia lo sguardo collettivo, come non vedere che
non arci ma antitaliana la funzione storica di quel signore? (La Repubblica, 20 agosto
2013, 28)
42
In appendice i grafici che confrontano arcinoto con notissimo e arciricco con ricchissimo.
67
6.1.2 IperIl prefisso iper- deriva dalla preposizione greca hypr ( sopra, oltre che) e
indica qualit (iperperfetto) o quantit (ipervelocit) superiori al normale o eccessivi
(con frequente accezione spregiativa, come in iperprotetto). Nel campo medico si
sviluppa col significato di stato patologico superiore ai valori riscontrati di norma43,
mentre nella sfera letteraria con quello generale di eccesso come sinonimo di super-44.
perci polisemico ma, come arci-, preferito per lintensificazione di valori qualitativi.
Pu premettersi produttivamente ad aggettivi, nomi o deantroponimici, verbi e avverbi,
dimostrando unestrema flessibilit. I primi impieghi in italiano sono da attribuire a
DAnnunzio, che promuove un uso metaforico del prefisso: ancora oggi questimpiego
si ritrova nel sintagma apparato burocratico ipertrofico, che motivato dalla
concezione dello Stato come di un corpo o nellespressione ipertrofia dellio (De Boer,
2003, 523), motivata dalla concezione della Psiche come di un organo.
Le neoformazioni ascrivibili a tale prefisso vengono il pi delle volte considerate
occasionalismi pur essendo, in realt, indice di processi di formazione libera [] non
occasionali (De Boer, 2003, 524), anzi frequentissimi. Solo dallanalisi di adeguati
43
68
iper-
400
300
200
100
0
1950
1960
1970
1980
Sicuramente, un incremento notevole delle occorrenze del prefisso stato conseguenza della
fondazione nel 1973 dellazienda della grande distribuzione organizzata Iper, La
45
Si sarebbe altrimenti potuto stilare preventivamente una lista di prefissati, ma la scelta sarebbe stata
maggiormente imprecisa poich avrebbe certamente escluso un gran numero di formazioni possibili.
69
grande i: ancora oggi, la maggior parte delle occorrenze riguarda il tipo ipermercato (e
la sua forma abbreviata iper)46:
si tratta di una voce di diffusione internazionale; sembra che [] a battezzarla non sia
stato linglese, ma il francese, con il suo hypermarch (1968), poi adattato in inglese in
hypermarket (1970)47
A partire dai primi anni del Duemila, il prefisso registra un incremento di produttivit;
dal 2002, infatti, il numero delle occorrenze annuali calcolate sullarchivio de La
Repubblica non mai inferiore a 90:
200
180
160
140
120
100
iper-
80
60
40
20
0
2000 2001 2002 2003
Cfr. Bombi (1995, 155). Per gli altri valori di iper-, compreso quello pi recente che si sviluppa a
partire dalla matrice ipertesto, si vedo lo stesso articolo della Bombi.
47
Novelli S., Tutto il mondo nelloutlet super, Istituto dellEnciclopedia Italiana, (Internet); consultato il
21/01/2014. Disponibile allindirizzo http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/parole/outlet.html
70
decennio, inoltre, riscontro solo alcuni casi di utilizzo metaforico del termine
(ipertensione civile, ipertensione monetaria o politica), spesso accompagnato dal
prefisso correlativo oppositivo ipo-:
Ci vale a dire che c in Italia un iperpotere cui giova mantenere una determinata
gestione del potere, lipertensione civile, alimentata da fatti delittuosi la cui caratteristica,
che si prenda o no lesecutore diretto, quella della indetinibilit tra estrema destra ed
estrema sinistra, tra una matrice di violenza e laltra, tra luna e laltra estrazione degli
esecutori indiziati o accertati (La Stampa, 3 giugno 1973, 3);
Per esempio, lInghilterra soffre di ipotensione monetaria, mentre la Germania soffre di
ipertensione. Ma, insieme, hanno alzato i propri tassi. Questo perch tutti i Paesi occidentali
hanno allorigine dei loro mali linflazione, che cercano di controllare aumentando il costo
del denaro (La Stampa, 3 agosto 1973, 12).
abbreviante
di
ipermercato,
dalle
prime
attestazioni
di
71
iperulivista,
ipermontiano,
iperberlusconiano,
iperconsumismo,
iperafflusso,
iperinflazione.
Unulteriore fase riguarda lassunzione della funzione attributiva, che conferisce
maggior autonomia al prefisso: alcune rare occorrenze si registrano gi durante i primi
anni del Duemila, ma intorno alla fine del primo decennio che si riscontrano le pi
significative, se non altro perch in numero sufficiente ad autorizzare unipotesi di
tendenza in espansione; riporto alcuni tra i pi significativi esempi: generazione iper
(La Repubblica, 20 giugno 2001, 10); formato iper (La Repubblica, 29 marzo 2008,
17); slancio iper mega superomistico (La Repubblica, 7 febbraio 2009, 4); centro
commerciale iper (La Repubblica, 27 aprile 2012, 26); drammaturgia maxi e iper
(La Repubblica, 19 aprile 2010, 34); agitazione in fase iper (La Repubblica, 13 aprile,
2010, 33). Notevole anche la frequenza di cumuli e reduplicazioni prefissali: si noti
drammaturgia maxi e iper ma anche iper iper tutto (La Repubblica, 4 giugno 2000, 40),
iper ipermercato (La Repubblica, 27 dicembre 2001, 1), iper iper ottimisti (La
Repubblica, 11 agosto 2002, 27), offerte super iper (La Repubblica, 30 ottobre 2002, 1),
iper dea potentissima (La Repubblica, 9 marzo 2003, 32), ultra iper super sfavoriti (La
Repubblica, 12 novembre 2010, 13), iperinformazione e mininvasivit (La Repubblica,
10 febbraio 2012, 14), supermanager iper retribuiti (La Repubblica, 8 maggio 2012,
11).
Non si ancora accennato al fatto che, gi a partire dagli anni Ottanta e per tutti
gli anni Novanta, il prefisso comincia a comparire in posizione preverbale
principalmente per la famiglia di iperprotezione (cfr. anche De Boer, 2004, 527):
Abbiamo voluto iperproteggere la figura del parlamentare (La Repubblica, 9 aprile
1993, 5). Dallo spoglio delle occorrenze del prefisso isolato, a parte qualche sporadica
occorrenza precedente, assisto ad unestensione, particolarmente attiva a partire dal
2011, delle famiglie verbali interessate dal fenomeno della prefissazione in iper-;
iperspecializzare, iperassimilare, iperconsumare, iperreagire, ipervolare:
Forzati a ridisegnare larchitettura dei corsi abbiamo ceduto: avanti tutti con le triennali,
abbassiamo pure la qualit, spezzettando e iper-specializzando il sapere pur di preservare,
meglio moltiplicare, corsi e quindi posti (La Repubblica, 10 luglio 2007, 19);
72
A questo punto della ricerca, ho ristretto lanalisi alle sole occorrenze relative
allanno 2013, per concentrarmi sulle conseguenze derivate dallimpiego di questo
formativo: su 180 occorrenze totali di iper-, 53 riguardano la famiglia ipermercato, 93 il
gruppo dei prefissati aggettivali e 30 il gruppo dei prefissati nominali; in 3 casi le
neoformazioni fanno parte della categoria dei prefissati verbali e in un solo caso di
quella dei prefissati avverbiali48. Nel caso degli aggettivali, la strategia elativa ha
riscosso un moderato successo, ma la sua frequenza non paragonabile a quella delle
altre pi comuni, come per esempio la suffissazione superlativa o la modificazione
avverbiale: fa eccezione la famiglia di tecnologia, per la quale si adopera con maggior
frequenza la prefissazione elativa (nel 2013 registro 6 occorrenze di tecnologicissimo,
22 di molto tecnologico, 394 di supertecnologico/super tecnologico e ben 629 di
ipertecnologico/iper tecnologico).
La situazione esattamente opposta nel caso dei prefissati nominali: iperdiventa uno dei principali veicoli delativizzazione per tutti quei sostantivi, che sono la
stragrande maggioranza, che non prevedono suffissazione in issimo-: ipervirilit,
iperspiritualizzazione,
iperproduzione,
iperpressione,
iperfinzione,
ipervelocit,
Iper- poco produttivo rispetto alla categoria degli avverbiali; cito comunque alcuni esempi ricavati
dallo spoglio degli archivi: in modo ipercubista (La Repubblica, 13 febbraio 2013, 16), in fase iper (La
Repubblica, 13 aprile 2010, 33), bilancio in iper attivo (La Repubblica, 22 dicembre 2001, 12).
49
Si noti il carattere perfettamente sinonimico, in tutti i casi, rispetto al prefisso super-.
73
6.1.3 StraIl prefisso stra- deriva dalla preposizione latina extra- fuori: in alcuni
composti, come per esempio straordinario o straripare, conserva il valore etimologico
originario; quando forma prefissati verbali indica eccesso (straparlare, stravincere,
strafare) oppure rafforzativo del prefisso tra-, come in stravasare o straboccare
50
74
stra-X, dove X indica una categoria lessicale qualsiasi tra aggettivi, verbi o sostantivi.
Cos facendo, c per il rischio che il gruppo A risulti poco rappresentativo per lanno
2013, poich non garantito che ricopra lintera gamma di combinazioni possibili del
prefisso, che contenga cio tutti gli X che in italiano possono essere soggetti a
prefissazione di stra- (lo stesso vale per B, C, D). Per intenderci; in A, che contiene solo
forme staccate, non compare stragrande, vista la tendenza a scriverlo attaccato. Il
fatto che compaia staccato in tutti gli altri gruppi, per, ha permesso di non tralasciare
la formazione in assoluto pi frequente e di ricercarla, ovviamente attaccata, anche
nellanno 2013. Dovrebbe essere chiaro che lulteriore ricerca dei prefissati attaccati
dovuta alla mancanza di quella che nel caso di iper- ho definito norma formale52 e che
la ricerca stessa ha permesso di evitare che un numero di X, tra laltro inquantificabile a
priori, venisse escluso.
Per questa seconda indagine, ho quindi riunito i gruppi A, B, C, D in un unico
insieme Y, costituito da forme attaccate (che risultato abbastanza rappresentativo sia
relativamente ai quattro anni, sia allimpiego del prefisso) al fine di ricominciare il
computo annuale delle occorrenze attaccate. In tal modo, landamento del 2013 da
considerarsi relativo alla somma di AX (forme staccate) e di YX (forme attaccate), quello
del 2012 alla somma di BX e YX e cos via.
Come evidente dal grafico sottostante, landamento decrescente: il numero di
occorrenze totali dimezza nel giro di una decina danni, fatto che potrebbe suggerire un
calo di produttivit di stra-:
3000
2500
2501
2140
2000
1649
1500
1034
1000
500
0
2002 2003
2012 2013
stra-
52
Cfr. p. 69
75
In realt nel 2002 su 2501 occorrenze totali ben 862 sono relative alla formazione
stragrande: ci significa che un terzo delle occorrenze di stra- impiegato nella
derivazione dellaggettivo grande e che la produttivit del prefisso non pu essere
calcolata sulla base del numero di occorrenze totali e cio sul numero dei tokens senza
valutare quello dei types. Confrontando i gruppi A, B, C e D, infatti, ho notato che
anche le forme stracolmo, strafare, strapieno, strapotere e stravincere sono
decisamente pi frequenti rispetto alle altre e che la loro ricorrenza finisce per influire
significativamente sul numero di tokens totali, rendendo impossibile un calcolo
approssimativo delleffettiva produttivit.
Sostituendo, per, il computo del numero di occorrenze con quello relativo al
numero di types interessati dal fenomeno della prefissazione, si potuto osservare un
graduale incremento del numero di questultimi che testimonia, questa volta
correttamente, laumento di produttivit del prefisso stra-. Se nel 2002 il numero di
types pari a 27, nel 2012 sale a 40:
50
40
40
30
35
27
27
20
10
0
2002 2003
2012 2013
types
76
forestierismi (stra market friendly, stra boom, stra glamour, stra cult, stra upper class)
e laccumulo prefissale (stra stra contento, stra iper usato, ultra stra super ortodosso).
In nessuna occorrenza53 lelemento assume funzione attributiva. Si tenga in
considerazione che le caratteristiche fonologiche di un prefisso influiscono
notevolmente sulla possibilit di impiegarlo in funzione aggettivale, poich decretano il
suo grado di autonomia rispetto alla base. Mentre i prefissi pi prototipici
(monosillabici e terminanti in consonante) tendono a formare ununica parola
fonologica con la loro base, quelli meno prototipici tendono a formarne una autonoma,
semanticamente e formalmente assimilabile allaggettivo. Secondo Nespor (1984, 197198) infatti, i prefissi che costituiscono parola fonologica indipendente sono quelli
polisillabici terminanti in vocale (maxi-, mini-, ecc). Stra- monosillabico e termina
in vocale perci, come a-, bi-, co(n), de-, pre-, pro-, ri- e tri-, presenta soltanto una
delle due propriet identificate come favorevoli allintegrazione fonologica
(Montermini 2008, 103) e si allontana perci dal formato della parola italiana
prototipica (definita come prototipica o minima in Thornton 1996, 83), che invece
bisillabica, accentata sulla prima sillaba e terminante in vocale, esattamente come i
prefissi che presentano maggior grado di autonomia dalla base e che per lo stesso
motivo sono pi facilmente trattati come parole autonome dal punto di vista fonologico.
Per tutte queste ragioni, la funzione attributiva generalmente ricoperta dal sinonimico
extra-, soprattutto nel settore pubblicitario, come gi notava Tristano Bolelli, autorevole
linguista pisano e autore del singolare articolo titolato Questa vergine extra o super,
che comparve nel 1989 sulla rubrica de La Stampa, La Lingua che parliamo:
[] Un altro caso molto divertente lolio extra vergine doliva, che non tanto una
espressione pubblicitaria quanto un modo divenuto comune ed usato senza nessuna remora,
anzi senza nessun sospetto di incongruenza. Si pensi un po al fatto che extravergine
superlativo di vergine, come se la verginit ammettesse di essere pi o meno grande: la
verginit c o non c, a meno che non ci si riferisca alle famose demi-vierges di cui parl
un celebre romanzo francese. Extra-, che chiaramente si rif al latino, rende superlativo
laggettivo al quale premesso: cos extrafino vuol dire finissimo, extrarapido rapidissimo.
La forma italiana di extra stra-; ed infatti troviamo straricco, strapieno e, con verbi,
53
Ho gi accennato che lestrema produttivit di stra- ha reso impossibile analizzare ogni singola
occorrenza. Non si pu, perci, escludere a priori lutilizzo in funzione attributiva del prefisso, soprattutto
se occasionale. Tuttavia, si pu certamente affermare la tendenza ad evitarlo.
77
strafare e stramaledire. curioso questo extra che, anche da solo, pu indicare una qualit
elevata: un vino extra vuol dire un vino eccellente; a stra- non concesso tale privilegio.
(La Stampa, 20 settembre 1989, 2)54.
Lautore ricorda che nella maggior parte dei casi, per, il prefisso extra- ricalca il valore
originario latino, motivo per cui ho deciso di non approfondire la ricerca sugli archivi; il
valore elativo, infatti, comune nel linguaggio pubblicitario pi che in quello
giornalistico. Ci significa che, sugli archivi, le rare occorrenze55 di aggettivi prefissati
in extra- non possono essere considerate tendenze oralizzanti, quanto piuttosto prestiti
da un sottocodice differente:
[] La pubblicit in prima linea nella ricerca di mezzi espressivi che indichino la
massima bont di un prodotto, tanto che si sente dire che tale bevanda pi, pi, pi. Si va
diritti nello slogan [] Il famoso che pi bianco non si pu unaltra formula, spia di
insoddisfazione rispetto alla lingua che non consente di esprimere tutte le qualit
eccezionali che si vorrebbero sottolineare [] certo da riscontrare una variet di
espressioni fin troppo spinta per la volont di dire di pi di quanto sia necessario. una
fortuna che le lingue, ad un certo punto, sappiano trovare un loro equilibrio interno ed
espellano certe ridondanze [] Speriamo che non venga in mente di ripristinare tali forme
a qualche pubblicitario a corto di trovate (La Stampa, 20 settembre 1989, 2).
Nonostante tutto, levoluzione del prefisso stra- a partire dalloriginario extra- latino
consente
di
approfondire
il
concetto
di
soggettivizzazione,
gi
accennato
54
Larticolo, che accenna nelle righe successive a tutti i prefissi elativi, si ritrova, intero, in appendice.
Fa eccezione extralusso: nellultimo decennio, solo La Repubblica registra ben 1113 occorrenze del
termine.
55
78
12000
2000
10000
8000
1500
6000
1000
4000
500
2000
0
1960
1980
2000
1960
strafare
stragrande
5000
4000
3000
2000
1000
0
1960
1980
1980
2000
strapotere
79
2000
6.1.4 SuperIl prefisso super- ricalca la forma della preposizione latina sper- sopra;
loriginaria connotazione spaziale ha favorito il processo di estensione semantica che ha
restituito il valore attualmente concorrente di superiorit, eccezionalit tipico
soprattutto del linguaggio giornalistico, dove risulta molto produttivo. La funzione
elativa del prefisso, infatti, permette di enfatizzare in modo economico e sistematico
concetti e qualit qualitativamente e quantitativamente rilevanti, secondo un
procedimento specifico per il settore (per esempio superpoliziotto, supermulta,
superbollo).
Lestrema produttivit del prefisso facilmente dimostrabile consultando
larchivio di una qualsiasi testata giornalistica; rispetto agli altri prefissi elativi, super- si
dimostra in assoluto il pi frequente56:
Prefissi Valutativi
3%
super 28%
iper 3%
stra 10%
28%
24%
extra 11%
arci 5%
mega 3%
5%
3%
8%
10%
5%
maxi 8%
ultra 5%
mini 24%
11%
3%
micro 3%
56
Il computo delle occorrenze riguarda i prefissi in posizione isolata (X B o X-B o B X dove X uno
qualsiasi tra i prefissi elencati e B la base, scelta tra una qualsiasi delle principali categorie sintattiche: per
esempio super bollo, super-bollo, bollo super); stato ricavato dallarchivio storico de La Stampa
relativamente al periodo compreso tra 1867 e 2005. Dal grafico stato appositamente escluso il prefisso
macro-, poich registrava in Excel una percentuale pari allo 0,47%, corrispondente a sole 2308
occorrenze. I dati sono da considerarsi approssimativi ma comunque rappresentativi.
80
Lo studio appena citato mette in luce il repentino successo del valore elativo del
prefisso, introdotto nel 1894 dal DAnnunzio attraverso la traduzione italiana
superuomo dellUebermensch nietzschano: lo stesso Migliorini la definisce breccia
(1963, 77), poich da essa deriverebbero la fortuna del prefisso e il suo precoce
proliferare: a partire dai derivati (superomismo 1917), passando per fenomeni di
irradiazione sinonimica responsabili tra laltro delle coniazioni di genere femminile
(superfemmina 1912), il prefisso dilaga in tutti i domini, dallalimentare al
cinematografico (supervino 1929 e superdiva 1917), dallo sport alla statistica
(superallenamento 1932 e supertraffico 1928), dalla politica (superstato 1922), alla
guerra (superaviazione 1926), alla finanza (superbanca 1929)57.
Basta osservare le date di prima attestazione dei prefissati e appurare che la
diffusione raggiunge praticamente ogni dominio del sapere umano, per constatare che
limpiego di super- gi enormemente esteso nella prima met del Novecento. Sempre
secondo quanto riportato dal Migliorini, dal 1924 si assiste al progressivo dilagare di
57
Tutti gli esempi, con le relative date di prima attestazione, sono ricavati dal secondo capitolo del
volume del Migliorini.
81
La scelta delle annate dipesa dal tentativo di effettuare un confronto con il prefisso stra-, poi
naufragato a causa del numero eccessivamente ampio di forme da analizzare: quelle riportate, infatti, sono
state scelte selezionando per ogni anno il solo mese di gennaio.
82
Relativamente alle stesse annate, riscontro una forte preferenza nella selezione di
basi nominali: su 254 occorrenze totali del prefisso isolato (69 del 2002, 82 del 2003 e
103 del 2012) si contano ben 152 prefissati nominali, contro i 39 aggettivali. Questa
tendenza potrebbe dipendere dalla percezione che sempre pi frequentemente si ha del
prefisso come di un aggettivo e che, quasi certamente, conseguenza del maggior
impiego dello stesso in funzione aggettivale.
6.1.5 UltraDalla forma latina ultra oltre, di l da, di pi, pi derivano i significati attuali
del prefisso ultra-. In funzione di sostantivo, ultra oggi impiegato per indicare tifosi
fanatici di squadre di calcio e deve la sua diffusione allabbreviazione francese di
ultrarvolutionnaire o ultrapatriote che negli anni della Rivoluzione individuavano facendo particolare riferimento alleccesso e allostentazione ideologica spesso violenta
- reazionari e militanti di gruppi estremistici politici. In funzione prefissale pu ricalcare
loriginario valore della preposizione latina (per esempio ultraterreno, oltre, al di l
della terra o delle cose terrene) oppure, soprattutto nel linguaggio comune, in quello
pubblicitario e giornalistico, assumere valore elativo, di qualit o quantit superiore al
Una radiazione elettromagnetica avente frequenza pari a 7,51014 Hz per ultravioletto e una vibrazione
elastica in un mezzo materiale con frequenza superiore 20 kHz per ultrasuono.
83
450
500
400
339
300
286
2002 2003
2012 2013
300
200
100
0
ultra-
60
84
107
93
100
73
80
60
55
40
20
0
2002 2003
2012 2013
types
85
86
30000
25000
25000
20000
20617
24148
20000
18622 17305
15000
15000
5000
5000
2889
177
1904
0
1960 1966 1970 1980 1990
mini-
61
7706
10000
10000
maxi-
87
Proprio intorno agli anni Sessanta, infatti, risalgono le prime attestazioni dei
prefissi, come dimostrato dai grafici: pi precisamente, il prestito miniskirt autorizza la
diffusione del calco minigonna a partire dal 1966 e dellantonimo maxigonna nel 1967,
preceduto dalle prime occorrenze del morfema maxi- in funzione aggettivale.
Dallarchivio storico de La Stampa riporto:
1) la prima occorrenza del prestito mini-skirt dall inglese:
Unonorificenza della Regina alla creatrice delle gonne corte: Mary Quant, la giovane
londinese che ha lanciato in tutto il mondo la moda delle mini-skirt, le gonne sopra il
ginocchio, stata insignita dalla regina Elisabetta dellOrdine dellImpero Britannico. Il
riconoscimento le stato conferito per aver contribuito allaffermazione della moda
inglese (La Stampa, 12 giugno 1966, 18);
2) larticolo che introduce limpiego del calco minigonna, accompagnato da una breve
riflessione metalinguistica:
Ed ecco, venendo ai nostri giorni, la fortuna, sempre per meriti femminili, del prefisso
mini- il quale non mozzatura dell'aggettivo minimo come potrebbe pensare qualche
distratto, ma del sostantivo inglese miniature, che fino a ieri preziosetto minigolf
diventato di colpo popolare, quanto popolare la minigonna. E poich i prefissi una volta
entrati nelluso, difficilmente si fermano (si pensi a tele-, mono-, auto- e tantissimi altri)
non pochi padri e mariti saspettano di darti il miniconto. La composizione minigonna,
interpretata come si deve (gonna in miniatura) vezzosa ma morfologicamente dubbia;
talch non sono mancati coloro che hanno proposto di sostituirla con termini pi snelli e
italiani [] Ma bisognava vedere se in questi casi il diminutivo ha la forza richiesta a
rappresentare la minigonna nella sua essenza, cio la cortezza (La Stampa, 19 giugno
1966, 11);
Con la moda degli abiti cambia anche la linea del maquillage. Scomparso il mini, adesso
tutto maxi: i cappottoni da ussaro lunghi fino alle caviglie, gli stivali che si prolungano
88
verso la coscia, i cappelli da guardia canadese. Maxi devono essere anche gli occhi (La
Stampa, 3 agosto 1967, 4);
89
che dal linguaggio della moda inglese attraverso i mass media giunge in Italia,
favorendo la diffusione del suffisso e del suo antonimo. Il vocabolo minigonna si
diffonde perci nella nostra lingua, ma frutto di un calco strutturale di composizione
dallinglese62, che a sua volta si serve di un elemento latino ben preciso per veicolare il
significato dellestrema cortezza, cio del superlativo mnmus, che sceglie poi di
contrarre, dando cos vita al prefisso mini-63. La scelta di un superlativo etimologico non
certamente casuale per linglese, vista lassenza di metodi sintetici di formazione del
superlativo assoluto; laccettazione del forestierismo da parte dellitaliano in linea con
le mode linguistiche di fine anni Cinquanta; mentre la proposta di suggerire la sinonimia
con i suffissi alterativi non tiene assolutamente conto dellaltro scenario linguistico che
si apre negli stessi anni, proprio in Italia: quello della tendenza allesagerazione,
alleccesso, alliperbole. In molte neoformazioni, i prefissi mini- e maxi- potrebbero in
effetti essere percepiti come alterativi, ma il fatto che vengano introdotti in italiano negli
anni della diffusione delle tecniche elativizzanti e in particolare dei prefissi pi
tipicamente elativi (super-, stra-, ecc) potrebbe altres suggerire una sinonimia con il
grado superlativo, considerando anche il valore etimologico che li contraddistingue.
Vedremo successivamente che, a seguito dellintroduzione di maxi- e mini- nel
sottocodice giornalistico, le neoformazioni prefissate finiscono per sostituire molto
spesso le pi usurate alterate (per esempio maximulta vs multone/a). Questa tendenza
potrebbe confortare la teoria della sinonimia ma sembra piuttosto avvalorare quella del
confinamento diafasico dellalterazione al registro informale, escludendola dal
linguaggio della comunicazione mediatica, da dove in effetti ormai assente. Daltro
canto, la derivazione classica, la forma bisillabica e il comportamento dei due prefissi li
rendono sicuramente paragonabili agli altri elativi, bench non siano polisemici ed
esprimano un unico valore quantitativo (di grandezza) e per di pi polare.
MaxiIl prefisso maxi- seleziona basi nominali e il suo valore intensificativo pu far
riferimento esclusivamente a grandezze o dimensioni superiori alla norma. Con nomi
dazione, indica generalmente lelevato numero di persone coinvolte dallevento
(maxirissa, maxiprocesso) o leccezionalit dello stesso (maxiesposizione). Per il
prefisso, quindi, si registrano una specializzazione funzionale-semantica fissa sullasse
62
63
90
A partire dai primi anni Settanta, si stabilizzano limpiego in funzione attributiva (1) e
quello in funzione sostantivale (talvolta anche reduplicato, come in (2), che ne
dimostrano il veloce stato davanzamento, anche se il secondo resta ancorato al settore
della moda (in particolare: il femminile la forma ellittica di maxigonna, il maschile di
maxicappotto). Negli stessi anni, si registrano le prime attestazioni di cumuli prefissali
(3) e i primi casi di fattorizzazione (4), che precorre i tempi anche grazie alla
contemporaneit con la quale i prefissi maxi- e mini- entrano a far parte della lingua
italiana:
64
Pu darsi che luso di maxi- non abbia probabilit di dilatarsi molto oltre la sfera della moda in cui
finora pi o meno rimasto: forse anche la difficolt fonetica (la x) ne rende meno rapido lassorbimento
(Fabi, 1968, 57).
91
1) La sterlina diverr sempre pi mini e le buste paga sempre pi maxi (La Stampa, 21
marzo 1970, 17);
2)
3)
Parigi: Britt Ekland con una super-maxigonna alla presentazione del suo ultimo film Gli
intoccabili (La Stampa, 16 gennaio 1970, 6);
4) La sarta Eleanora Garnett, che si dirige a una clientela signorile, non ha presentato
gonne maxi n mini, n a mezzo polpaccio, ma appena sotto il ginocchio (La Stampa, 21
gennaio 1970, 3).
92
proliferazione del prefisso nel pieno del suo corso. Incrementer ancora nei successivi
anni Novanta e Duemila, spopolando in formazioni comunissime come
maxiemendamento, maxinchiesta, maxiprocesso, maximulta, maxiparcheggio,
maxiretata, maxirissa, maxischermo, maxisequestro, maxitangente, o in sintagmi come
maxicappucci di pelliccia, maxicentro di rottamazione, maxicontrollo notturno,
maxisequestro di droga. La cumulazione prefissale, e in particolare quella elativa, resta
una procedura piuttosto ricorrente in occorrenze del tipo maxi super colpo estivo, maxi
super finanziaria, super maxi australiano, super maxi mega potentissima; riscontro
anche il tipo maxi concorsone, dove evidente la concorrenza prefissale e suffissale.
Alcuni dei vocaboli citati tra le pi frequenti neoformazioni, non ammettono
suffissazione accrescitiva (* emendamentone, * retatona/e) mentre altri, come inchiesta
o multa, la prevedono ma in rari casi: per questo motivo, soprattutto nellultimo
ventennio, la prefissazione valutativa diventa il principale metodo di intensificazione
sintetica, finendo per sostituire limpiego di -one anche nei vocaboli per cui la
suffissazione possibile. Dal 2002 al 2014 registro 120 occorrenze di rissone/a contro
le 769 di maxirissa; 4 occorrenze di inchiestona e 1133 di maxinchiesta; 12 di
multone/a e 881 di maximulta; senza contare il gi citato confronto tra processone e
maxiprocesso. In altri casi, invece, il successo di alcune formazioni suffissate tale da
ridurre significativamente, quando non addirittura bloccare, la diffusione dei prefissati
in maxi- (e in generale dei prefissati valutativi). Per la riduzione mi riferisco in
particolare a concorsone che, intorno al Duemila, secondo i dati ricavati dallarchivio de
La Repubblica, registra in due anni 199 occorrenze, contro le 39 di maxiconcorso e le
32 di megaconcorso. Per il blocco ripropongo biondona che impedisce, nonostante
siano grammaticalmente possibili, la diffusione di * maxibionda, * megabionda, *
iperbionda, ecc concedendo, dal 1984 al 2014, solo 8 occorrenze a superbionda.
Secondo quando osservato, perci, alcuni prefissi valutativi hanno partita vinta solo
quando i suffissi [] sono fuori dal gioco (Grandi & Montermini 2005, 289).
93
e i suffissi diminutivi pi debole rispetto a quella tra maxi- e -one, anche se tra i
membri del suo paradigma -ino ritenuto il suffisso dotato di valore diminutivo pi
chiaro e pi forte (Merlini Barbaresi, 2004, 281).
Il prefisso ammette unampia gamma di specificazioni condizionate dalle basi:
lunghezza (minigonna), volume (miniappartamento), dimensione generale (minicar),
durata temporale (minicorso), et (minibandito): il suo impiego teoricamente
illimitato, considerato che lelemento pu essere preposto a qualsiasi nome che lo
consenta dal punto di vista semantico (Fabi, 1968, 52). Nonostante tutto,
indipendentemente dalla base cui si annette, conserva un valore fisso sullasse
quantitativo, quello relativo alla piccolezza, mentre inattivo su quello qualitativo e
quindi pu considerarsi, al pari di maxi-, monosemico.
ormai nota la vicenda che ha portato allintroduzione del prefisso nella lingua
italiana; in realt, il prefisso compare in Italia gi qualche anno prima, sempre sotto la
spinta anglosassone, nel settore automobilistico (nel 1965 appare al salone dellauto di
Torino la prima Innocenti Mini Minor) ed in quello editoriale (Minifilm era il nome una
rubrica cinematografica edita dal 1964), ma fuor di dubbio che la massima spinta alla
diffusione di mini- sia venuta da minigonna (Fabi, 1969, 53). Lestrema e repentina
diffusione del prefisso pu essere testimoniata da un singolo articolo comparso su La
Stampa nel luglio del 1969, che ne descrive lavanzata irrefrenabile, in pochi anni
estesasi a qualsiasi ambito della vita sociale:
Sul prefisso [] o meglio prefissoide mini- (la cui fortuna sembra stabilita, ma con le
parole non si pu mai sapere!) si espresso scientificamente Angelo Fabi in Lingua Nostra
del giugno scorso. certo che ci viene dallinglese miniature; quasi certo che la prima
applicazione sia stata lamericano minigolf (tosto incalzato da minicamera e minicar);
certissimo che la massima spinta gli venuta da minigonna, dopo la quale soltanto, esso
diventa un fatto linguistico d'importanza internazionale [] E infatti, almeno in Italia, il
vecchio e consacrato prefisso micro- (gr. mikrs) si ben provato a scacciare lintruso
attaccandolo proprio nella roccaforte; se non che la concorrenza minigonna-microgonna
durata pochissimo e oggi si pu dire cessata. Vinta quella battaglia, fu vinta la guerra; e
oggi si inchinano a quel prefissoide lindustria, la pubblicit, la moda, lo sport, la politica, il
giornalismo, il linguaggio comune [] e persino la lirica (la minieffigie di Montale) [] La
ragione di tanta fortuna popolare che mini [] richiama subito e facilmente minimo,
meglio che non faccia il dotto micro; che la stessa ragione per cui allaltro polo leffimera
maxigonna la vince sulla macrogonna. Quel che si pu discutere se il maxiabuso di mini-,
94
sia o no unaltra grave breccia aperta nel gi sforacchiatissimo italiano [] (La Stampa,
29 luglio 1969, 3)65.
6.2.2 Macro- e microIl prefisso macro- deriva dallaggettivo greco (lungo, esteso, grande).
Pu premettersi produttivamente a nomi (macroregione), aggettivi denominali
(macroeconomico) e sintagmi nominali (macrozone cittadine). Originariamente veniva
gi impiegato con funzione prefissale nella terminologia dotta e tecnico-scientifica.
Ancora oggi questo il suo principale utilizzo che per, a ben vedere, non pu essere
considerato strettamente elativo: in queste circostanze infatti, indica un insieme di
elementi considerati nel loro complesso (vedi macrocosmo, macroeconomia, ecc) pi
che grandezza superiore al normale (macrogioiello). Il suo impiego in funzione elativa
perci decisamente limitato sia rispetto al suo primo significato, sia rispetto agli altri
prefissi elativi, anche perch probabilmente stato spodestato dal proliferare del
sinonimico maxi-.
Osservando la diffusione del prefisso sullasse diacronico, si pu ancora una
volta confermare un aumento della sua frequenza intorno agli anni Settanta del secolo
65
95
scorso, in linea col proliferare dei moduli elativizzanti. I progressi tecnologici poi,
hanno determinato un vero e proprio picco di occorrenze verso la fine degli anni
Novanta:
1000
901
800
600
400
223
133
200
10
33
0
1950 1960 1970 1980 1990
macroLapproccio diacronico non ha potuto tenere distinti i due principali significati a causa
della mole di dati che si sarebbe dovuta analizzare, perci il grafico non
rappresentativo rispetto al valore elativo di macro- bens rispetto alla sua diffusione
generale. Restringendo la prospettiva a un punto di vista sincronico e potendo cos
approfondire lanalisi ad ogni singola occorrenza, si pu affermare che il significato
tecnico-scientifico a registrare maggior frequenza mentre il valore elativo piuttosto
raro, frutto di occasionalismi o scelte stilistiche oculate (soprattutto nel settore della
moda). Tuttavia, se ne pu certamente testimoniare laumento, soprattutto negli ultimi
dieci anni. Alle formazioni pi comuni, che sono in assoluto le pi numericamente
significative (macrocosmo, macrosistema, macroarea, macroregione, macroeconomia,
macrotematica, macrozona, macrocapitoli) vanno infatti aggiungendosi alcuni impieghi
alquanto singolari, che dipendono probabilmente da scelte stilistiche (macrofiori,
macrogioiello, macropois, macrocchiali, macrodistillatore, macroscarafaggi). La
tendenza ad estendere il significato di macro- a valori assimilabili agli altri prefissi
elativi ha certamente arricchito la classe dei suoi derivati, causando un incremento delle
sue stesse occorrenze:
96
250
210
200
155
153
150
100
72
85
85
50
0
2002 2003 2004
macroCome gli altri prefissi elativi, pu comparire in funzione attributiva (previsioni macro,
versante macro, livello macro, piano macro, dati macro) e fungere da sostantivo, come
forma ellittica di macroistruzione nel linguaggio informatico o macro obiettivo
fotografico; interessante anche limpiego metonimico che da macro < macro obiettivo si
estende a macro come forma ellittica di macrofotografia. Dallanalisi ho riscontrato
anche qualche sporadica occorrenza in funzione avverbiale, sempre simultanea a
fattorizzazione (nel macro e nel micro, nel macro come nel micro), alcuni casi di
cumulazione prefissale (super macrofunzione, impresa megamacro) e di occorrenza con
forestierismi (macropois, macrotrend di crescita, strategia global macro).
Il prefisso micro- molto pi produttivo rispetto al suo antonimo macro-;
derivante dallaggettivo greco , piccolo, conserva il significato originario in
molte parole moderne. Pu anche equivalere a microscopico o indicare comunque
relazione con lo strumento (cfr. Vocabolario Treccani on-line); in questi casi, se
anteposto a sostantivi o aggettivi inerenti alla vita quotidiana e appartenenti alla
terminologia comune, pu essere considerato un prefisso elativo, come per esempio in
microconflitto. Il prefisso si diffonde, in un primo momento, in ambiente scientifico per
cui in molte formazioni esprime il fattore 10-6 del Sistema internazionale dellunit di
misura (microampere). Nelle formazioni del tipo microorganismo o microstruttura
ricorda la relazione con il microscopio, cos chiamato perch capace di rilevare oggetti,
fenomeni, misure e variazioni di dimensioni o grandezze estremamente ridotte.
La maggior produttivit rispetto a macro- immediatamente percepibile dal
confronto relativo alla diffusione di entrambi i prefissi sullasse diacronico:
97
1000
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
901
800
600
400
223
133
200
10
33
0
1950 1960 1970 1980 1990
7284
2648
268
440
527
macro-
micro-
66
Tra le pi ricorrenti compaiono anche microonde, micro mondo, microcosmo, microcriminalit, micro
realt, microchirurgia, microimpresa, microazienda, microcassetta, micro nido.
98
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
425
449
340
248
252
243
microIl prefisso, attualmente, possiede tutte le caratteristiche che abbiamo considerato tipiche
della classe dei prefissi elativi: la funzione attributiva evidente nei tipi divano micro,
gonna micro, canottiera micro, taglia micro; quella avverbiale nella formula nemmeno
tanto micro; la possibilit di comparire con altri affissi ravvisabile nei tipi micro
borsettina, micro nanoscienza, mini microimprese, micro diseconomie; esempi di
fattorizzazione comuni sono quelli di coordinazione con lantonimo macro- o con
lelativo maxi- come in micro e macrocosmo, micro e maxiorganismi. Considerata
lappartenenza del prefisso alla terminologia settoriale, non sono rari gli impieghi con
forestierismi appartenenti al settore tecnologico (come per esempio microchip,
microcamera, microcar) o a quello della moda, relativo a tendenze contemporanee
(microbody, micro business, microshort, microt-shirt, microblogging). Ricorrenti sono
anche gli impieghi con toponimi, nomi di marche (micro Vietnam, micro Venezia, micro
Swarovsky, micro Fantasyland) e sintagmi nominali (micro lune di miele, micro mondi
botanici, micro getti dacqua, micro boom economico, micro robot teleguidato, micro
conflitto dinteressi, ecc).
99
7666
1937
33
42
139
megaIl prefisso ricopre unampia gamma di funzioni gi negli anni Settanta: lo trovo
anteposto a sintagmi nominali (megacentri economici e produttivi), a sostantivi popolari
come tartufo o balera e in funzione metalinguistica (Parlando della comunit alta
langa montana il termine mega quasi dobbligo, La Stampa, 11 novembre 1978, 2).
Negli anni successivi si sviluppa con significato e comportamento praticamente identici
a super- e maxi- ma con maggior libert, motivo per il quale si registra un minor
numero di lessicalizzazioni rispetto agli altri elativi. Unimportante peculiarit del
prefisso, che lo accomuna invece ai dimensionali, consiste nella maggior rigidit di
selezione della base che limita la scelta ai soli sostantivi.
Anche i prefissi giga- e nano- seguono lo stesso iter, sviluppando il proprio
valore elativo a partire da quello metrologico, ma non si pu assolutamente paragonare
la loro produttivit a quella degli altri elativi, essendo ristretta a un numero
considerevolmente ridotto di occasionalismi. Per il prefisso giga-, che deriva dal greco
(gigante) e che anteposto al nome di una unit di misura ne moltiplica il valore per
100
109, riscontro quattro sole occorrenze con valore elativo: un giga-seller da quattro
milioni di copie (La Repubblica, 8 novembre 2010, 37); un giga-yacht, come si
chiamano in gergo gli yacht giganti (La Repubblica, 6 ottobre 2008, 17); un ateneo che
nel caso de La Sapienza non neppure pi un megateneo, un giga-ateneo (La
Repubblica, 18 luglio 1998, 3); e un tipico caso di cumulazione prefissale elativa
nelloccorrenza [] o liper-giga-super-maxi-megascreen custodito nel doppio fondo
della ventiquattrore di Bondi, o il Tg1 ha moltiplicato per dieci i numeri di Berlusconi
(La Repubblica, 28 maggio 2004, 2). Come si pu notare dagli esempi, stato
recentemente incoraggiato il diffondersi di giga- ad altri ambiti rispetto a quello di
prima promozione, mentre per nano-, che deriva dal greco (chi ha gli arti
eccessivamente piccoli rispetto al proprio corpo) e che in metrologia indica la
miliardesima parte di ununit di misura, non si riscontra lo stesso dinamismo. Il suo
impiego in funzione elativa, infatti, resta ancora oggi circoscritto alla terminologia
tecnico-scientifica e al linguaggio settoriale: rilevo infatti nanotecnologia, nano
capitalismo, nano materiali, nano processore, nano caratteri, nano mondo, nano
dimensioni e cos via.
101
102
20000
16579
15000
8605
10000
5000
3695
3719
1930
1950
415
0
1890
1970
1990
estremamente
Dallo spoglio di ogni singola occorrenza relativa allanno 2013, ho riscontrato la
preferenza assoluta a comparire come modificatore di aggettivi.
630
avverbi
locuzioni
sostantivi
67
103
600
480
500
400
300
200
100
33
0 2 1 3 9 1 1 2
88
0
1900
1930
1970 1990
quantomai
Si noti che landamento di estremamente e di quanto mai coerente con la
proliferazione degli avverbi verificatasi intorno agli anni Settanta del Novecento e
descritta dal caporedattore de La Stampa Ugo Salvatore, che intitolava uno dei suoi
articoli Praticamente lavverbio estremamente di moda:
Non si ancora spenta leco del cio incastonato con prodigalit nel parlar comune e gi
serpeggia linflazione di altri avverbi impropriamente radicali nel discorso. I linguisti li
definiscono intrusi, ma ormai son di casa. La gente s affezionata al loro uso
incondizionato dacch alla radio e alla televisione s scatenata la proliferazione dei
dibattiti e delle conversazioni cosiddette dal vivo. Lavverbio assurto alla moda
chiaramente tanto che trotterella persino nelle pi oscure elucubrazioni sociologiche della
terza rete radiofonica. Seguono nella predilezione: estremamente, naturalmente,
evidentemente, praticamente (La Stampa, 27 febbraio 1978, 7).
104
Avverbi a confronto
18000
16000
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
estremamente
notevolmente
ampiamente
largamente
1950
1970
1990
105
106
68
Lespressione compare sullarchivio de La Repubblica 806 volte, per un totale di 345 types: di questi,
103 tokens sono relativi a storia, 102 a politica, 27 ad amore, 23 a cultura, 18 a squadra, 14 a giustizia e
fortuna e cos via. In soli tre casi la locuzione compare con verbi, in undici compare con aggettivi e in
cinque con nomi propri.
107
Quando lespressione compare con nomi propri, sempre relativi a personaggi noti alla
scena sociale, restituisce un effetto identico a quello del suffisso -issimo applicato a
nomi propri:
Brocchi con la B maiuscola (La Repubblica, 4 aprile 2000, 56).
108
9. Conclusioni
Dai dati ricavati attraverso la consultazione degli archivi si pu confermare la
teoria della recente tendenza allelativizzazione per litaliano neostandard.
La scelta del corpus risultata fondamentale: a partire dagli anni Settanta del
Novecento, e sulla spinta del quotidiano La Repubblica (Bonomi 2010) infatti, il
linguaggio giornalistico ha cominciato una fase di ristrutturazione incentrata
sullavvicinamento alla lingua comune. La grande diffusione dei quotidiani ha poi
contribuito al rinnovamento dellitaliano favorendo laffermazione di nuovi tratti. In
particolare, linnovazione stata incentivata dalla necessit di una comunicazione
chiara, immediata ed espressiva. Questa necessit si tramutata in una profonda
revisione della sintassi (ora decisamente frammentata), nellacquisizione di moduli
testuali miranti a creare attesa e a colpire e in un uso marcato e connotativo della
punteggiatura (Bonomi 2002). A livello lessicale, lapertura dei quotidiani ha
comportato la riduzione delle voci letterarie e burocratiche, il fiorire di neologismi e
laumento rilevante delle voci di carattere colloquiale che, imitando la lingua duso
quotidiano, hanno avvicinato il giornale al lettore e il lettore al giornale. In ambito
morfologico, invece, i quotidiani mostrano, nel complesso, unapertura pi contenuta
verso il parlato: il settore dove esibiscono spiccata inclinazione allinnovazione quello
della prefissazione, in particolare quello della prefissazione elativa.
Elativizzazione tra innovazione e tradizione
Grazie ai rilevamenti diacronici ottenuti attraverso lo spoglio degli archivi
possibile stabilire quali sono i fenomeni effettivamente innovativi e quali quelli pi
tradizionali, cio gi caratteristici dellitaliano standard.
Lelativizzazione dei sostantivi risulta particolarmente attiva a partire dagli anni
Sessanta/Settanta, perci pu considerarsi innovativa ed essere annoverata tra le
tendenze morfologiche di ristandardizzazione mentre la stabilit della frequenza degli
etnici di nazionalit e lo scarso impiego degli irregolari sono sintomatici di una maggior
aderenza allo standard, comunque caratterizzata da significative eccezioni alla norma,
confermate anche dallelativizzazione degli antroponimici.
Limpiego dellaccrescitivo rientra nelle regole standard di formazione di parola, perci
significativo ai fini di questo studio solo nei casi in cui -one acquisisce possibile
sfumatura elativa e supplisce alla mancata forma in -issimo dei sostantivi (per esempio
signorone per *signorissimo) e nei casi di intensificazione di sostantivi che non sono
109
69
I grafici scelti per il confronto dei moduli riguardano il numero di tokens ricavato dallarchivio de La
Repubblica nel periodo compreso tra 01/01/2000 a 01/01/2014. Nel grafico in questione, con altri si
intendano le forme iperitaliano, superitaliano e italiano italiano.
110
arciitaliano; altri; 5
97
molto
italiano; 376
italianissimo;
884
111
Una forma poco frequente come superfinale, perci, non sar rappresentata come forma
intera nel lessico mentale; laccesso ad essa avverr attraverso scomposizione
morfologica quindi, nel caso in questione, identificher la base e il prefisso super, che
rafforzer la sua rappresentazione ad ogni comparsa con basi differenti. Maggiore sar il
numero delle volte che il prefisso verr attivato, maggiore sar il suo peso sul lessico
mentale. Questo rafforzamento favorir la percezione del prefisso come di una forma
intera e agevoler lelaborazione di qualsiasi forma complessa costituita con quello
stesso morfema; lo render produttivo e quindi attivo nei processi di formazione dei
derivati, come dimostreremo a breve attraverso il confronto types/tokens.
Le considerazioni valide per finalissima possono essere verificate dagli altri
sostantivi elativizzati tramite suffisso -issimo che infatti dimostrano maggior frequenza
rispetto agli altri moduli elativizzanti, come dimostrano i grafici 70:
campionissimo 724
supercampione 97
altri 2
70
partitissima 1024
superpartita 53
partitone/a 647
maxipartita 26
Nel grafico relativo a finalissima, la dicitura altri include le forme extrafinale e maxifinale; in quello
relativo a campionissimo le forme stracampione e ultracampione; in quello relativo a fedelissimo
superfedele, strafedele e ultrafedele. Si consideri che la forma maxipartita tendenzialmente utilizzata
per indicare un grosso quantitativo di merce quindi non tutte le sue occorrenze saranno sinonimiche
rispetto alla partitissima sportiva.
112
fedelissimo 7539
altri 5
noto
arcinoto 538
stranoto 134
ultranoto 16
notissimo 1081
tecnologico
ipertecnologico 607
ultratecnologico 60
tecnologicissimo 6
71
supertecnologico 343
molto tecnologico 21
Oltre ai grafici qui presenti si vedano gli altri aggiunti in appendice che includono anche prefissati
nominali e verbali.
113
pieno
esperto
strapieno 1117
pienissimo 281
pieno pieno 26
altri 9
superesperto 481
espertissimo 208
Come evidente, fatta eccezione per arcinoto, tutte le formazioni ottenute tramite i
prefissi elativi hanno, negli ultimi anni (ricordiamo che i dati sono relativi al periodo
compreso tra 2000 e 2014; cfr. nota 68), superato in frequenza quelle ottenute tramite il
suffisso -issimo. Limpatto dei prefissi elativi perci tale da generare neoformazioni
che spodestano anche il pi classico tra i moduli elativizzanti.
Il prefisso arci- il meno produttivo tra gli elativi e anche quello meno diffuso perci fa
eccezione rispetto agli altri: osservandone landamento nel tempo e paragonandolo a
quello del pi comune notissimo, per, ho riscontrato che la percentuale di arcinoto
rispetto a notissimo aumenta nel tempo, passando dal 5% dei primi cinquantanni del
Novecento all8% della seconda met del Novecento.
Dal momento che laggettivo tecnologico compare difficilmente con il suffisso -issimo,
ho ripetuto lo stesso ragionamento confrontando ipersensibile con sensibilissimo e ho
riscontrato che la percentuale pari all8% del primo periodo sale al 32% nel secondo.
Non ho considerato il prefisso ultra- perch le formazioni in assoluto pi comuni, che
sono ultrasottile, ultrapiatto, ultraleggero e ultralarga (banda ultralarga),
appartengono al sottocodice tecnico scientifico che, come tutti i sottocodici, ha la
particolarit di mettere a disposizione un inventario di segni per la comunicazione []
in modo che questa sia il pi possibile univoca, precisa ed economica e quindi pi
efficace e funzionale (Berruto 2012, 177). Perci, nel qualificare un elettrodomestico o
un cellulare come ultrapiatto per esempio, si servir sempre dello stesso vocabolo e
difficilmente far ricorso ad altri elementi formativi. Dal momento che il linguaggio
giornalistico ricco di tecnicismi, naturale che queste neoformazioni appartengano in
larga parte al linguaggio speciale e che perci non abbiano rivali. Come gi visto, il
prefisso comunque molto attivo e genera anche molti occasionalismi (ultraclassico,
ultraricco, ultradettagliato, ecc..) che per hanno poco impatto sul lessico.
114
Dai grafici risulta ancora evidente come queste neoformazioni spesso convivano con i
rispettivi alterati (finalona/e e partitona/e); se nellanalisi approfondita dei casi appena
citati si fatto riferimento ad un impiego contestualmente differente per le forme in issimo e -one (le prime creano aspettativa e vengono impiegate prima delleffettivo
svolgimento della manifestazione sportiva mentre le seconde dopo), non sempre
possibile una distinzione contestuale o semantica tra i due tipi di suffissati. Avevo gi
menzionato la sostanziale corrispondenza semantica tra governone e governissimo ma
potrei aggiungere le coppie festona/festissima, concertone/concertissimo,
filmone/filmissimo, squadrone/squadrissima (in ambito sportivo) ecc
Considerazioni finali circa la produttivit e il successo dei prefissi elativi
Sempre sul piano dei processi di formazione della parola, linnovazione
certamente pi incisiva da attribuire allintroduzione nella lingua italiana dei prefissi
maxi- e mini- che hanno da subito occupato il campo semantico della valutazione elativa
nominale lasciato praticamente libero dai suffissi, senza per entrare esplicitamente in
competizione con le rare forme suffissate in -one o -issimo, n con i diminutivi n con
gli altri prefissi elativi:
Bench esistano casi in cui la scelta di un affisso piuttosto che di un altro determinata da
fattori extralinguistici, ad esempio di carattere diafasico (i prefissi valutativi sono
estremamente produttivi nella lingua dei giornali o nel linguaggio giovanile, assai meno in
altri settori della lingua) o diatopico (si veda ad esempio la diversa distribuzione dei suffissi
-ino ed -etto, il primo privilegiato nelle variet settentrionali dellitaliano, il secondo in
quelle centro-meridionali) i morfemi valutativi in questione appaiono generalmente come
complementari luno allaltro e non danno vita ad una vera rivalit (Grandi & Montermini
2005, 288).
115
anche se la frequenza di maxi- e mini- non paragonabile a quella degli altri affissi e ne
conferma il successo assoluto nel campo della modificazione nominale:
1500
40
30
1000
20
500
10
0
1960
1970
processone
1980
1990
2000
1993 1995
maxiprocesso
1998
scooterone
maximulta 511
supermulta 276
maxiinchiesta 329
multona/e 21
ipermulta 1
inchiestona 4
maxirissa 411
rissone 36
116
superrissa 4
2001
2005
maxiscooter
superinchiesta 3
minigonna 1339
microgonna 29
minicar 445
microcar 200
Ladozione da parte del linguaggio giornalistico dei gi noti e dei nuovi elementi
formativi ha cos comportato una maggior libert nellambito della composizione delle
parole e un ampliamento dello spettro dazione dei prefissi elativi. Una fondamentale
osservazione riguarda la composizione delle occorrenze riscontrate: analizzandole una
ad una, stato possibile ricavare il numero approssimativo dei types e dei tokens per
ogni prefisso. Questo rilevamento ci permette di stabilire che i prefissi elativi (e in
particolare iper-, super- e ultra-) registrano valori alti di types e piuttosto bassi di
tokens; le occorrenze di arci- e stra- si concentrano principalmente su un numero
ristretto di forme (arcinoto, arcinemico, arcirivale, arciitaliano, arcistufo e stragrande,
strapotere, stracolmo, strapieno, stravincere e strafare) ma il numero comunque alto di
hapax riscontrato (h, cio il numero dei derivati che compaiono una sola volta nel
corpus) dimostra unalta libert compositiva, comparabile a quella di iper-, super- e
ultra-. Secondo la prospettiva psicolinguistica di Bayeen, sarebbero dunque molto
produttivi e il loro indice di produttivit aumenterebbe di pari passo con laumentare
delle neoformazioni, in particolare degli hapax.
Le tabelle riportano il numero di types e tokens riscontrato nelle annate
2002/2003 e 2012/2013 per ogni prefisso. Poich arci- non compare mai isolato, non
stato possibile effettuare lo stesso tipo di rilevamento; i dati ad esso relativi sono
ricavati da un altro archivio on-line de La Repubblica72 che non consente la
72
117
Iper-74
2002
2003
2012
2013
types
tokens
types
tokens
types
tokens
types
tokens
53
68
74
101
85
128
84
124
h=46
h=65
h=66
h=66
67%
64%
52%
53%
Super2002
2013
types
tokens
types
tokens
350
454
441
546
h=247
h=300
54%
55%
73
Baayen considera la produttivit di un affisso come la relazione esistente tra il numero di hapax e il
numero di tokens ricavati su un corpus e relativi allo stesso affisso: questo indice misura la probabilit
che dopo un certo numero di tokens nasca una nuova formazione.
74
Nella tabella non sono state inserite le occorrenze di iper- in funzione aggettivale, per questo il numero
di tokens negli anni differisce rispetto a quello del grafico inserito nella sezione dedicata al prefisso.
118
Ultra2002
2003
2012
2013
types
tokens
types
tokens
types
tokens
types
tokens
55
339
73
300
107
450
93
286
h=33
h=45
h=76
h=66
9%
15%
17%
23%
2012
2013
Stra-75
2002
2003
types
tokens
types
tokens
types
tokens
types
tokens
19
193
21
138
30
186
31
123
h=10
h=12
h=21
h=22
5%
8%
11%
18%
types 28
miliardario
contento
famoso
vernice
maturo
satana
cattolico
strepitoso
fedele
poliziotto
diffusa
felice
blasonato
capitalista
diabolico
75
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
h=16
13%
Le tabelle relative a stra- e arci- non includono i derivati pi frequenti sopra citati.
119
Come si pu notare, la maggior parte delle neoformazioni compare una sola volta nel
corpus: ci conferma la predisposizione dei prefissi elativi a legarsi con estrema libert
a basi sempre differenti e conferma che
this subsystem of contemporary Italian derivation really has fully peculiar properties: the
very high type frequency in the corpus consists of very few firmly established words []
reported in the dictionary [] and almost exclusively of a huge amount of nonce
formations (Ricca & Gaeta, 2003, 86).
120
Appendice
3. Reduplicazione espressiva.......................................................................................133
3.1 Reduplicazione aggettivale: i tipi bello bello, caldo caldo, serio serio.......133
3.2 Reduplicazione avverbiale: i tipi poco poco, tanto tanto, bene bene, piano
piano ..................................................................................................................134
121
122
285
300
250
219
200
150
125
138
100
50
36
22
41
16 20 26
0
1890
1920
300
250
200
150
100
50
13 11
44 35
25 33
0
1890
1920
1970 1990
americanissimo
123
300
250
200
150
100
50
24 30
0
1890
1930
1970
2000
francesissimo
300
250
200
150
100
50
27 21
0
1890 1910 1930
1970 1990
inglesissimo
124
120
99
86
100 79
80
57 52
57
47
60
36 40 30
35
40
25
20
0
1890
1930 1960 1990
40
35
28
30
20
10
0
4 4 6
1890
1930
1960
1990
ottimissimo
120
1.2
eccellentissimo
109
1 1
100
0.8
80
0.6
60
0.4
40
0.2
17
14 12
1890
1930
1960
20
34
10
0 2 4 4 5 1
7 4 2
1990
1890
1930
1960
minimissimo
massimissimo
125
1990
10.000
fedelissimo
campionissimo
6.000
finalissima
2.000
1890
1930
1950
1990
partitissima
10206
finalissima
6322
3393
2437
1026
1602
206
1920
1960 1970
126
1990
campionissimo 724
supercampione 97
partitissima 1024
partitone/a 647
altri 2
superpartita 53
maxipartita 26
fedelissimo 7539
altri 5
127
128
129
Una cosa luso, unaltra labuso: Molto altissimo diceva il Cavalca. Una cosa
luso, unaltra labuso. Nella loro avversione per il superlativo assoluto, per -issimo, i
moralisti della lingua non sempre osservano questa distinzione; e sciorinatoci lesempio
del Seicento coi suoi padroni colendissimi e servitori umilissimi, dimenticano poi di
dire che luso di questa forma assai gagliardo presso tutti i Classici, cominciando dai
pi verecondi Trecentisti. Questo anzi il punto in cui la lingua viva si presa nei
secoli pi gioco della Grammatica, aggiungendo -issimo, non solo allaggettivo, ma a un
avverbio, a un nome, a un pronome e persino a una voce di verbo; e usandolo,
nonostante il divieto di quella, in compagnia ora di complementi (La natura umana
perfettissima di tutte laltre nature di qua gi, Dante) ora di avverbi di accrescimento
(Cosi ottimo parlatore, Boccaccio). Coloro che spiritano udendo poltronissima (la
poltrona insatirita delle prime file negli spettacoli di rivista); Wandissima;
campionissimo e altre moderne forme coatte di superlativo, sappiano che ben altre
capestrerie (o errori con ragione come li chiamava il Tommaseo) si trovano presso i
buoni scrittori. Laustero Davanzati ha giureconsultissimo; Iacopo Nelli, nella
commedia La moglie in calzoni ha luissimo. Nella Bucchereide del Bellini troviamo:
poema arcifattappostissimo, nellArlecchino del Guerrazzi: lo vogliam dire,
dirissimo. Dove appare veramente che la lingua fantasia. Del resto i nemici
dell'issimo hanno molte maniere devitarlo. La pi piana dusare laggettivo semplice
accompagnato da un avverbio di accrescimento: molto bello, invece di bellissimo. Ma
possono anche ripetere due volte laggettivo stesso: bello bello. O usare due aggettivi
sinonimi: sano e salvo; ubriaco fradicio. O servirsi di brevi similitudini: bello come un
angelo, pulito come una mosca. E anche si pu premettere alla qualificazione d, dite o
dica (un pezzo di giovanotto ma dite bello); o il semplice articolo uno, una (un appetito,
una polvere!) e buone scappatoie sono anche me ne impipo: una donna che me ne
impipo e, pi modernamente, che levati cio bellissima; non vedersene un altro (una
suocera cattiva come quella, non se n vista unaltra); bisogna veder come (uno
scenario bisognava veder come); numero uno; un pozzo; un/una gran (una gran brutta
cera); che mai (pi ciuco che mai); altressimili locuzioni esaltatrici del parlare
130
famigliare. Come non bisogna spaventarsi dellissimo (dove casca, casca) cos quel
lettore che scrive di stare dubitoso tra le forme cotesto e codesto, temendoci una gran
differenza, si rassicuri, e canti come il Duca di Mantova del Rigoletto questa o quella
per me pari sono. La prima forma appena un po meno popolare e toscana della
seconda. Lo stesso faccia con la questione, soltanto in apparenza spinosa, della
concordanza del predicato con due soggetti, di cui il primo, singolare, sia unito al
secondo per mezzo della congiunzione con; se cio sia da dire: il capitano, coi soldati, si
mosse, o non invece si mossero. Molte penne vi rimangono sospese; e accade che
chiedendo lume ai prossimi, questi facilmente saccapigliano, non trovandosi daccordo
sulla soluzione. Ma anche questo un caso in cui la Grammatica si lascia cogliere in un
momento di buonumore, e concede sia luna sia laltra forma. La differenza, se mai, la
trova lorecchio, o pi gi lanimus dello scrivente. La moglie, col marito, risolvette
modo realistico, veridico. Ma non si dimentichi che se anche in codesta deliberazione
luomo ha contato quanto il due a briscola, egli ha pur sempre diritto grammaticale
dentrare nel predicato, e di farci dire: la moglie, col marito, risolvettero. Cauto invece
ha da essere lo scambio di figlio con figliuolo, due voci che luso odierno ha
indebitamente promiscuato. notabile, e assai bello, che le voci che in italiano
significano i vincoli e la carit del sangue, siano, chi ben guardi, dei diminutivi. Mentre
il francese ha frre e lo spagnolo hermano, dal latino frater e germanus, nomi positivi,
la nostra lingua per maggior tenerezza daffetto ha derivato fratello dal diminutivo e
vezzeggiativo fraterculus, e medesimamente sorella da sororcula, lasciando, come dice
il Rigutini, il frate e la suora ai poeti e ai conventi. Cos figliuolo e figliuola ci vengono
dai teneri filiolus e filiola, e dette forme, come sono pi affettuose, cos sono anche pi
italiane di figlio e figlia, le quali per molti secoli si trovano soltanto in poesia.
Senzarrivare a dire che sia male usare in prosa figlio per figliuolo, certo che questa
parola ha sopra laltra il vantaggio dellaffetto, e pertanto, dove affetto sia, da
preferire. Chi non sente che il famoso Et tu, Brute, fili mi? molto pi fedelmente
tradotto col figliuolo che col figlio? E per converso che non si potrebbe mutare la secca
lezione: figlio d'un cane? (Pestelli 1954).
131
1600
1400
1200
1000
filmone
800
polverone
600
tavolone
400
200
0
1950
1960
1970
1980
1990
2000
1500
40
30
1000
20
500
10
0
1960
1970
processone
1980
1990
2000
1993 1995
maxiprocesso
1998
scooterone
132
2001
2005
maxiscooter
3. Reduplicazione espressiva
3.1 Reduplicazione aggettivale: i tipi bello bello, caldo caldo, serio serio
molto
bello; 6249
bello bello;
148
bellissimo;
50673
caldo
caldo; 156
molto
caldo; 1687
caldissimo;
1602
serio
serio; 157
molto
serio;
1798
serissimo;
1439
133
3.2 Reduplicazione avverbiale: i tipi poco poco, tanto tanto, bene bene,
piano piano
molto poco;
3702
poco poco;
230
pochissimo;
16871
tanto
tanto; 771
tantissimo;
4805
molto
bene;
28898
bene bene;
333
benissimo;
52793
pianissimo;
536
piano
piano;
4704
molto
piano; 97
134
4. Prefissi elativi
24%
stra 10%
extra 11%
arci 5%
3%
5%
mega 3%
maxi 8%
8%
10%
5%
ultra 5%
mini 24%
11%
3%
micro 3%
4.1 Arci-
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
19
10
6
4
1
1890
2
0
1910
1930
1970
arcicontento
135
1990
arcinoto;
1436
notissimo;
10644
136
tokens 2860
1639
455
150
137
126
88
79
68
30
20
18
5
4
4
4
3
3
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
h=17
0,6%
137
3113
3000
2500
iper-
2000
1500
837
1000
500
525
371 351
0
1950
Iper2002
140
120
100
80
60
40
20
0
2003
2012
2013
types
tokens
types
tokens
types
tokens
types
tokens
53
68
74
101
85
128
84
124
h=46
h=65
h=66
h=66
67%
64%
52%
53%
128
140
120
100
80
60
40
20
0
124
101
66
2002
2003
2012
2013
128
74
52
2002 2003
tokens
2012 2013
types
138
124
ipertecnologico 607
ultratecnologico 60
tecnologicissimo 6
supertecnologico 343
molto tecnologico 21
4.3 Stra-
3000
2500
2003
2012
2013
types
tokens
types
tokens
types
tokens
types
tokens
25
2501
27
2140
36
1643
37
1023
h=5
h=8
h=18
h=19
0,2%
0,4%
1%
2%
36
40
2501
2140
2000
30
1643
1500
25
37
27
20
1023
1000
10
500
0
0
2002 2003
2012 2013
2002 2003
tokens
2012 2013
types
139
400
350
300
250
200
150
100
50
0
1950
1970
1990
1950
1970
stracolmo
1990
strapieno
Il successo di strapieno
500
400
300
200
100
0
1950
strapieno 1117
pieno pieno 26
pienissimo 281
altri 9
1970
1990
stravincere
2500
12000
2000
10000
8000
1500
6000
1000
4000
500
2000
0
1950
1970
1990
1950
strafare
1970
1990
stragrande
140
5000
4000
3000
2000
1000
0
1950
1970
1990
strapotere
141
142
lingua pare in uno stato di perenne creativit, di continua ricerca del nuovo, sfruttando
ogni possibilit espressiva; e parlava di questo in contrapposizione al francese, cos
razionale, cos obbediente alle regole. Se questi discorsi possono essere considerati un
po vaghi nel campo dei superlativi, in cui il buon gusto non pare abbondare, certo da
riscontrare una variet di espressioni fin troppo spinta per la volont di dire di pi di
quanto sia necessario. una fortuna che le lingue, ad un certo punto, sappiano trovare
un loro equilibrio interno ed espellano certe ridondanze. Avvenne altrettanto in certi
momenti storici nellespulsione di parole straniere. In fondo, oggi nessuno dice brodosa
per ricamatrice (francese brodeuse) o volare per rubare come accadde nel Settecento.
Neppure molto gravissimo, molto lodevolissimo oggi nessuno li dice pi. Speriamo che
non venga in mente di ripristinare tali forme a qualche pubblicitario a corto di trovate
(Bolelli 1989)
4.4 Super-
tokens
types
tokens
350
454
441
546
h=247
h=300
54%
55%
546
600
500
2013
500
454
400
400
441
350
300
300
200
200
100
100
0
0
2002
2013
2002
tokens
2013
types
143
4.5 Ultra-
Ultra2002
2003
2013
types
tokens
types
tokens
types
tokens
types
tokens
55
339
73
300
107
450
93
286
h=33
h=45
h=76
h=66
9%
15%
17%
23%
450
500
400
2012
339
120
107
93
100
300
286
300
73
80
60
200
55
40
100
20
0
2002
2003
2012
2013
2002 2003
tokens
2012 2013
types
144
ultrabianco
ultracattolico
ultrachic
ultraclericale
ultracodificato
ultracolossale
ultracommerciale
ultracomodo
ultracompatto
ultraconservatorismo
ultradecadente
ultracorto
ultradestro
ultrafacile
ultrafelice
ultrafemminile
ultrametropolitano
ultraminoritario
ultramiope
ultramisantropo
ultramoderno
ultramoralista
ultramortale
ultranazionalismo
ultranervoso
ultranoto
ultrantiquato
ultraoggettivismo
ultraoriginale
ultraortodosso
ultraottimista
ultrapacifista
ultrapapalino
ultrapatriottico
ultrapensiero
ultrapessimista
ultrapiatto
ultraplatonismo
1941
1890
1999
1861
2004
1912
1992
2001
1992
1882
1972
1950
1937
1999
1974
1995
1992
1995
1963
1973
1916
1928
1905
2000
1966
1995
1952
1996
1964
1986
1919
1944
1938
1918
1950
1898
1983
1913
ultrapoetico
ultrapopolare
ultraportatile
ultrapositivo
ultrapotente
ultraprivilegiato
ultraprogressista
ultraprotezionista
ultraradicale
ultrarapido
ultrarappresentativo
ultrarassicurante
ultrarazionalismo
ultrarazzista
ultrarealt
ultrareazionario
ultraresistente
ultrariformista
ultrarigorista
ultraromantico
ultrasemplice
ultrasensibile
ultrasocializzazione
ultra sofisticato
ultrasostanza
ultrastorico
ultratecnologia
ultravecchio
1861
2000
1993
1904
1906
1963
2001
1937
1872
1936
1905
1928
1913
2001
1903
1905
2001
1957
1869
1841
2003
1854
2003
2001
1855
1971
2000
1952
145
25000
30000
20617
24148
25000
20000
18622 17305
20000
15000
15000
7706
10000
5000
10000
1904
177
2889
5000
0
1967
1990
1966
maxi-
mini-
1000
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
901
800
600
400
223
133
200
10
33
0
1950
1970
1990
1990
7284
2648
268
1950
macro-
440
527
1980 1990
micro-
10000
7666
8000
6000
4000
1937
2000
33
42
139
0
1950
1980 1990
mega-
146
maximulta 511
multona/e 21
maxirissa 411
superrissa 4
supermulta 276
ipermulta 1
rissone 36
minicar 445
maxiinchiesta 329
inchiestona 4
superinchiesta 3
minigonna 1339
microgonna 29
microcar 200
147
Sul prefisso o meglio prefissoide mini- (la cui fortuna sembra stabilita, ma con le
parole non si pu mai sapere!) si espresso scientificamente Angelo Fabi in Lingua
Nostra del giugno scorso. certo che ci viene dall'inglese miniature; quasi certo che la
prima applicazione sia stata lamericano minigolf (tosto incalzato da minicamera e
minicar); certissimo che la massima spinta gli venuta da minigonna, dopo la quale
soltanto, esso diventa un fatto linguistico d'importanza internazionale; ultracertissimo
che si tratti duna graziosa stoltezza in quanto miniatura da minum, minio, cinabro, e
pertanto labbreviazione mini non rende punto idea di piccolo ma se mai di rosso. E
infatti, almeno in Italia, il vecchio e consacrato prefisso micro- (gr. mikrs) si ben
provato a scacciare lintruso attaccandolo proprio nella roccaforte; se non che la
concorrenza minigonna-microgonna durata pochissimo e oggi si pu dire cessata.
Vinta quella battaglia, fu vinta la guerra; e oggi si inchinano a quel prefissoide
lindustria, la pubblicit, la moda, lo sport, la politica, il giornalismo, il linguaggio
comune (un mininottambulo in pigiamino, per bambino che di notte scappa di casa), e
persino la lirica (minieffigie, Montale). Sulla comodit non si discute: la stessa che
offrirebbe di suo la lingua italiana a chi volesse approfittare dei diminutivi e dire
proteinuccia anzich miniproteina (quale sembra sia la Gramcidina S), auletta anzich
miniaula, divetta anzich minidiva, codino anzich minicoda, fanciulla anzich
minisignorina e via dicendo fino a miniopinione, minitopo, ministerlina, miniquadro,
minionde (della pettinatura) e altri esempi testimoniati dal Fabi. Il quale indica poi
benissimo la ragione di tanta fortuna popolare, ed che mini, quantunque scorciatura di
miniatura, richiama subito e facilmente a minimo meglio che non faccia il dotto micro;
che la stessa ragione per cui allaltro polo leffimera maxigonna la vince sulla
macrogonna. Quel che si pu discutere se il maxiabuso di mini-, sia o no unaltra
148
149
6. Intensificazione avverbiale
20000
600
500
400
300
200
100
0
16579
15000
8605
10000
5000
3695 3719
415
0
1890
480
0 2 1 3 9 1 1 2 33
1900
estremamente
1930
88
1970 1990
quantomai
18000
16000
14000
12000
estremamente
10000
notevolmente
8000
ampiamente
6000
largamente
4000
2000
0
1950
1970
1990
150
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