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Il Giorno di Parini

I caratteri del poemetto


Negli stessi anni in cui lavor alle odi illuministiche Parini, lavor a un poema in endecasillabi
sciolti che mirava a rappresentare in maniera satirica laristocrazia del suo tempo: Il Giorno.
Lopera si ricollegava allimpegno civile e illuministico delle prime odi, rispecchiando lo stesso
atteggiamento battagliero.. Il progetto iniziale prevedeva tre poemetti indipendenti in endecasillabi
sciolti, Il Mattino, Il Mezzogiorno e La Sera; i primi due furono pubblicati anonimi rispettivamente
nel 1763 e nel 1765. Dal 1780 il progetto mut e Parini pens a un poemetto unitario dal titolo Il
Giorno, suddiviso in quattro parti, Il Mattino, Il Meriggio, Il Vespro e La Notte. Lopera rimase per
incompiuta: Parini port a termine solo le prime due parti. Il Giorno rimane esteriormente nel
genere della poesia didascalica,ampiamente diffuso nellambito della cultura illuministica. Il poeta
si presenta come precettor damabil rito e segue nel corso di unintera giornata un Giovin
Signore per insegnarli come riempire piacevolmente i vari momenti della giornata, vincendo la
noia che lo affligge. Intento reale del Giorno, tuttavia, non insegnare quel che va fatto, ma
denunciare quel che si fa, proponendo quindi, antifrasticamente, un insegnamento alla rovescia.
Limpianto del poema quindi pi descrittivo: difatti semplicemente descritta una giornata tipo
dellaristocrazia.
Nel Mattino delinea le occupazioni che seguono il risveglio del nobile, dopo una notte trascorsa al
teatro o al tavolo da gioco. Alla fine il Giovin Signore pronto per uscire a trovare la sua dama.
Uno dei motivi centrali quello del cicisbeismo,secondo cui ogni donna aveva diritto ad un
cavalier servente che l'accompagnasse in luogo del marito. E'dunque una sorta di legittimazione
dell'adulterio. Nel Mezzogiorno il giovane seguito in visita alla dama, con tutte le loro effusioni,
poi durante il pranzo,dove si hanno conversazioni su vari argomenti, tra cui anche temi filosofici
alla moda. Nel tardo pomeriggio la coppia si reca al corso, cio, dove si ritrovava tutta la nobilt
cittadina.
Gli strumenti della satira
L'impianto didascalico pi sensibile nella prima parte, mentre sfuma nella seconda, dove
l'andamento pi descrittivo. Comunque la struttura didascalico - descrittiva costituisce un pretesto
che serve a veicolare lironia nel mondo aristocratico. Tutto il discorso del precettore impostato
in chiave ironica e si fonda sulla figura dell'antifrasi. Infatti il precettore finge di accettare il punto
di vista del giovane ma in realt la vera essenza di quel mondo traspare inequivocabilmente
dall'ironica enfasi celebrativa. Lantifrasi cos lo strumento pi corrosivo nei confronti di una
societ oziosa e inutile. Il ricorso La critica pariniana si avvale anche di altri strumenti: ad esempio
lo spazio e il tempo. Innanzitutto come abbiamo gi detto non viene scelta una giornata particolare,
ma una giornata qualsiasi come tutte e ci basta a dare il senso di una vita banale, dove non succede
nulla di importante. Inoltre il tempo in cui si collocano gli eventi descritti piuttosto breve,eppure
dalla lettura sembra un tempo lunghissimo., leffetto appunto creato dallindugio descrittivo che
dilata a dismisura il tempo reale. Oltre ad essere lungo il tempo anche un tempo vuoto in cui si
ripetono sempre le stesse cose, ed la noia uno dei temi centrali, proposto sin dallapertura del
poemetto. Lo spazio ristretto, quasi sempre chiuso, l'unica apertura la scena del corso, ma
anch'esso limitato poich si svolge nelle carrozze. Cos la ristrettezza dello spazio insieme al tempo
lunghissimo d un senso di un mondo morto.
La pluralit di piani

Nella descrizione della giornata del nobile, si inseriscono in alcuni punti anche altri piani di realt.
Ad esempio alla nobilt oziosa del periodo viene contrapposta quella rude del passato che si gettava
ferocemente in battaglia. Anche in questo caso entra in gioco il meccanismo ironico, in quanto il
precettore finge di provare orrore per le barbarie commesse dai nobili del passato e sembra esaltare
la nobilt doggi. Il suo vero intento di celebrare le nobilt guerriere che sapevano affrontare la
morte in battaglia per difendere la patria. Parini inserisce inoltre la rappresentazione delle classi
popolari; allozio dei nobili, viene contrapposta la vita operosa e sana del contadino e dellartigiano,
che si dedicano ad attivit utili alla collettivit umana. Vengono ad esempio presentati i plebei che
sono travolti dalle ruote della carrozza aristocratica, o un servo che per aver dato un calcio alla
cagnetta della dama che laveva morso, fu costretto a chiedere lelemosina per strada con tutta la
sua famiglia. La nobilt, chiusa nel suo spazio, crede di essere lunica realt esistente, e per questo
motivo ignora tutto ci che vi al di fuori.
Le Favole
Vengono inserite inoltre le cosiddette favole, cio racconti di carattere mitologico, che servono a
illustrare le origini di alcuni costumi sociali; ad esempio Parini risale allorigine del cicisbeismo
riprendendo il mito di Amore e Imene, figli di Venere, ai quali, dopo la ribellione di Amore vennero
affidati compiti diversi: Imene, dio del matrimonio, regn sulle anime durante il giorno, Amore
invece durante la notte. Il matrimonio si riduce dunque a pura facciata esteriore, mentre lamore
riservato esclusivamente ai rapporti tra il cavalier servente e la dama. Allo stesso modo la favola del
Piacere illustra lorigine della disuguaglianza tra gli uomini.
Ambiguit verso il mondo nobiliare
Lintento di Parini non quello di spingere alleliminazione della classe nobiliare, ma piuttosto
quello di educarla e spingerla a far fruttare le proprie terre, accrescere la prosperit comune e
assumere una posizione attiva nella cultura e nellamministrazione pubblica. Parini, in nome della
sua visione illuministica, crede fortemente nel principio di eguaglianza e nella dignit naturale che
propria delluomo a prescindere dalla posizione di classe, ma da moderato riformista egli non punta
a un cambiamento radicale della gerarchia sociale esistente. Latteggiamento di Parini, comunque,
presenta una sottile ambiguit: quando egli si sofferma minuziosamente sugli aspetti della realt
aristocratica, riempie i suoi versi con descrizioni di oggetti preziosi, vini, stoffe, cibi ecc, ed egli
sembra quasi accarezzare gli oggetti come se fosse quasi affascinato dalla grazia e dalla raffinatezza
di quel mondo. Tuttavia questa ambiguit rende affascinante l'opera, che altrimenti parrebbe arida
ed eccessivamente arcigna nella sua critica. Anche a livello formale si apre dunque l'ambiguit tra
edonismo e moralismo. Ma non affatto detto che questa ambiguit costituisca un difetto
dell'opera,secondo il parere di molti critici, perch vale a rendere pi ricco e mosso l'impianto
espressivo, come rende pi mobili i piani e le prospettive della visione del reale.
Le scelte stilistiche
Limpressione di un accarezzamento sensuale degli oggetti, di un vagheggiamento affascinato
dalleleganza nobiliare, nasce anche dalle scelte stilistiche. Il problema che si proponeva nelle odi,
si riflette anche nel Giorno, Parini infatti deve trasferire in poesia una materia contemporanea e
realistica, salvando nello stesso tempo la dignit letteraria. Per fai questo utilizza un linguaggio
aulico, ricco di enjambement, inversioni e un tono quasi solenne. Lo stile inoltre, non ha il solo fine
parodico, ma assume un valore autonomo (comunque Parini non potrebbe menzionare quei oggetti
se non con quei termini) e a volte sembra tradire un segreto compiacimento del poeta per leleganza
del mondo nobiliare.

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