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Introduzione
La definizione BES fornita da Dario Janes nel 2005 indica una categoria estendibile oltre agli alunni inclusi
nelle categorie di disabilit, a tutti gli alunni che vanno male a scuola per una variet di ragioni che ne
impediscono un progresso ottimale.
La scuola al suo interno registra la presenza di alunni con bisogni educativi cos detti speciali . Non si
tratta di deficit o patologie che rinviano a condizioni di disabilit ma situazioni di bisogno che, qualora
trascurate, possono generare insuccesso scolastico e esclusione dai processi educativi. Laggettivo
speciale, cos inteso, quindi, non dipende e nemmeno rinvia alla certificazione di handicap ma denota
quegli specifici bisogni che tutti gli alunni possono manifestare a seguito di difficolt temporanee o
permanenti, la cui presenza e rilevazione richiedono da parte del sistema scuola attenzioni particolari e
risorse specifiche senza le quali verrebbe meno il diritto alleducazione.
BES, quindi, non ha valore clinico ma politico cio una macrocategoria che prende dentro di s tutte le
possibili difficolt educativo-apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate tradizionalmente
come disabilit mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici apprendimenti clinicamente
significativi, la dislessia, il disturbo da deficit attentivo e altre varie situazioni di problematicit
psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, do contesto socio - culturale.
I MODELLO
ICF
Sono sempre di pi gli alunni che per qualche difficolt di funzionamento preoccupano gli insegnanti e le
famiglie.
Gli alunni con BES hanno necessit di interventi mirati alla loro situazione di difficolt e dei fattori che la
originano e/o la mantengono. Questi interventi possono essere vari nelle modalit, nelle professionalit
coinvolte, nella durata, nel grado i <mimetizzazione> allinterno delle normali attivit didattiche (in questo
caso si parla di speciale normalit: una normalit educativo-didattica resa pi ricca, pi efficace attraverso
le misure adottate per rispondere ai BES)
In alcuni casi, questa individualizzazione prender la forma di un formale Piano Educativo Individualizzato,
Progetto di Vita, in altri sar una <semplice> informale serie di delicatezze e attenzioni psicologiche rispetto
ad una situazione familiare difficile, in altri ancora potr essere uno specifico intervento psicoeducativo nel
caso di comportamento problema.
I BES sono molti e diversi: una scuola davvero inclusiva dovrebbe essere in grado di leggerli
tutti(individuando, cos, il reale fabbisogno di risorse aggiuntive) e su questa base generare la dotazione di
risorse adeguate a dare risposte necessarie. c, dunque, la necessit di una cornice forte che orienti questa
lettura, una cornice concettuale e antropologica unica per cogliere le varie dimensioni dei bisogni <forti> e
di quelli <deboli> che rischiano di non essere riconosciuti con piena dignit. Infatti, la situazione di una
persona va letta e compresa profondamente in modo olistico e complesso, da diverse prospettive in modo
interconnesso e reciprocamente causale.
Il modello ICF il modello concettuale che serve a questa lettura ed appropriato perch questo approccio
afferente alla salute e al funzionamento globale, non alla disabilit o patologie.
LICF non misura e valuta ma fornisce un linguaggio standard unificato:
condiviso a livello mondiale
condiviso da diverse figure professionali e permette di comprendere il funzionamento umano in
termini di:
descrivere
comunicare
progettare azioni per lo sviluppo del funzionamento.
Lo strumento viene gestito dal team docenti o dal consiglio di classe, collegialmente, e viene usato per
esaminare le varie situazioni di funzionamento educativo-apprenditivo di tutti gli alunni, identificando cos
quelli che hanno qualche Bisogno Educativo Speciale. Dal momento che questa valutazione ha senso e
necessita per la definizione e progettazione di risorse aggiuntive per le varie azioni inclusive, sar
ovviamente utile compierla nei tempi indicati dalla normativa vigente.
Nelle classi si trovano molti alunni con difficolt nellambito dellapprendimento e dello sviluppo di
competenze. In questa grande categoria possiamo includere varie difficolt: dai pi tradizionali disturbi
specifici dellapprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia), al disturbo da deficit attentivo con o senza
iperattivit, a disturbi nella comprensione del testo, alle difficolt visuo-spaziali, alle difficolt motorie, alla
goffaggine, alla disprassia evolutiva, ecc. Troviamo anche gli alunni con ritardo mentale e ritardi nello
sviluppo, originati dalle cause pi diverse. Hanno una difficolt di apprendimento e di sviluppo psicologico e
didattico, oltre che naturalmente fisico e biologico.
Lalunno che viene conosciuto e compreso nella necessit dei suoi bisogni, attraverso il modello ICF pu
evidenziare difficolt specifiche nei seguenti sette ambiti:
1. Condizioni fisiche. Lalunno ha qualche difficolt originata in questo ambito specifico? (condizioni
o malattie croniche o acute, ospedalizzazioni oppure fragilit, lesioni, debolezza con altre condizioni
biologicamente significative che incidano sul suo funzionamento complessivo).
2. Strutture corporee: Lalunno ha qualche difficolt originata in questo ambito specifico?
(menomazioni sensoriali, motorie, cognitive)
3. Funzioni corporee: Lalunno ha qualche difficolt originata in questo ambito specifico?
(menomazioni sensoriali, motorie, cognitive)
4. Capacit personali
interazione.)
(deficit
di
apprendimento,
Ambiti
apprendimento ed applicazione delle conoscenze
comunicazioni/linguaggi
mobilit
1.
2.
3.
4.
1.
2.
3.
4.
5.
1.
2.
3.
4.
5.
1.
2.
1.
2.
3.
4.
5.
1.
2.
3.
4.
comunicazione,
linguaggio,
autonomia,
Azioni
guardare, ascoltare
ripetere, copiare
imparare a scrivere, leggere, calcolare
pensiero, lettura, scrittura, calcolo
compiti singoli o articolati
autonomamente o in gruppo
routine quotidiana
gestione della tensione e altre richieste di tipo
psicologico
controllare il proprio comportamento
ricevere o produrre
messaggi verbali o non verbali
messaggi nel linguaggio dei segni
messaggi scritti
conversare: aprire, mantenere, terminare una
conversazione
interazioni personali semplici e complesse
con estranei, con la famiglia e gli amici
mantenere e cambiare una posizione
spostare oggetti
uso fine della mano
camminare, spostarsi
usare mezzi di trasporto
lavarsi
vestirsi
mangiare, bere
badare alla propria sicurezza
5. Competenze scolastiche: In questo ambito si sono introdotte le differenze maggiori rispetto al modello
originale ICF, nel quale si parla di partecipazione sociale nei vari ambiti e nei vari ruoli di vita sociale,
ci per dare maggiore rilievo al ruolo partecipativo scolastico, al ruolo cio di alunno che deve
apprendere le competenze previste dal curricolo. Gli insegnanti valuteranno se lalunno evidenzia
difficolt nel rivestire il ruolo di alunno e seguire il curricolo e le attivit della classe, difficolt di seguire
le occasioni di partecipazione sociale della classe. In particolare, dovranno essere esaminate le
competenze nellarea linguistica, logico-matematica, antropologica e sociale, nellarea motoria, nelle
lingue straniere e comunque in ogni ambito disciplinare previsto dal curricolo di ogni livello di scolarit.
Va precisato, per, che lanalisi di questa possibile fonte di Bisogno Educativo Speciale non va limitata
al deficit di competenze scolastiche, ma va estesa anche a deficit o impedimenti in altre partecipazioni
sociali in ruoli diversi extrascolastici, familiari e di tempo libero, ecc. Schematizzando:
Ambiti
istruzione
Azioni
1.
2.
3.
1.
2.
3.
4.
1.
2.
3.
1.
2.
3.
4.
informale
prescolastica
scolastica
gioco solitario
gioco da spettatori
gioco parallelo
gioco cooperativo condiviso
associazioni
cerimonie
vita di comunit informale
sport
arte e cultura
hobby
socializzazione informale
Il primo passo lidentificazione precoce e in tempo utile degli alunni con BES al fine di definire le risorse
aggiuntive di inclusione e di individualizzazione se non di tutti gli alunni almeno della maggior parte.
attraverso lo screening, tanto il Consiglio di classe, quanto il D.S. sono consapevoli, con giusto anticipo,
dellidentificazione precisa dei vari alunni con BES e di ognuno di essi, il profilo individuale della
composizione del suo specifico Bisogno Educativo Speciale.
Il secondo passo la programmazione delle risorse necessarie per avviare unefficace politica inclusiva.
Il terzo passo (in termini di prodotto atteso da questo screening) la definizione del <peso> in termini di
BES presentato dalle singole classi in modo da poterle confrontare tra loro. Questa operazione
fondamentale per equilibrare la composizione delle classi in modo da non avere classi con un peso
eccessivamente elevato o minore in termini di BES.
Riepilogando: ICF: Modello Bio-Psico-Sociale
ICF-CY: classificazione internazionale del funzionamento; della disabilit e della salute
PERCHE ICF-CY?
Sistema classificatorio sensibile alle caratteristiche:
fisiche,
sociali,
psicologiche
Obiettivi di ICF-CY:
Descrivere il funzionamento dei bambini e degli adolescenti; tenendo conto dei cambiamenti associati alla
crescita e allo sviluppo e di come essi sono diverse da quelle degli adulti
Funzionamento e Disabilita
Affinare i processi di integrazione degli alunni con disabilit e, pi in generale, degli alunni con
Bisogni Educativi Speciali
Che fare??
Responsabilit pedagogico-didattica rispetto alla delega biomedica: il Consiglio di classe, la scuola nella
sua autonomia, nella sua competenza professionale in grado di valutare un soggetto con BES senza che
abbia alle spalle una certificazione, una diagnosi clinica, un qualche documento che indichi un problema. A
questo punto, la norma dice che il Consiglio di classe, anche in assenza di documentazione su ben fondate
considerazioni psicopedagogiche e didattiche esprime e valuta la difficolt.
Cosa significa ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche? Fondate su due questioni:
1. punto: fondamento antropologico: bisogna fondarla bene dal punto di vista pedagogico di persona
condivisa. Qui lICF lo strumento che il Consiglio di classe deve utilizzare in quanto ci d unidea
di funzionamento umano (come su illustrato) per dire che quellalunno ha un problema perch
qualche elemento del suo funzionamento che sia il corpo, che siano le sue attivit personali, che sia il
contesto personale, ambientale, la sua partecipazione ovvero lintreccio di quegli elementi d un
problema.
In definitiva, fondamento antropologico cio unidea di persona che dei campi che interagiscono
tra loro.
2. punto: fondamento sul concetto di problematicit: quando diventa problematico? Non quando d
fastidio al docente ma quando al soggetto, allalunno stesso crea un problema. Qui il concetto di
problematicit resta legato ai tre criteri su citati ovvero: il danno, lostacolo, lo stigma sociale.
Il Consiglio di classe individua preventivamente gli alunni con BES nelle tre grandi sotto-categorie:
disabilit;
disturbi evolutivi specifici (DSA e/o i deficit del linguaggio, dellattenzione e
delliperattivit ADH)
Individuati gli alunni con BES, si porr la domanda: Il/i problema/i rilevato/i pu/possono essere
affrontato/i e almeno in parte risolto/i dalla scuola? Bisogna intervenire solo su quei problemi dei
quali possiamo riconoscere le cause che possono essere affrontate sul piano educativo e didattico e
solo (almeno in parte) sugli effetti di cause esterne alla scuola e che compito di altri cercare e
risolvere
Elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES, attraverso la redazione
di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che serva come strumento di lavoro in itinere per gli
insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate,
ovvero attivare un progetto temporaneo e reversibile attraverso:
percorso di conoscenza delle difficolt del funzionamento attraverso intervista allalunno e
alla famiglia
attivazione di risorse: compagni di classe, collaboratori scolastici, famiglie, amici (risorse
informali), psicologo, neuropsichiatra, assistente sociale, assistente educatore, mediatore
linguistico (risorse formali)
individualizzazione dellintervento ed educazione speciale
inclusione
1. STEP
Sezione di partenza rilevata
Alunno
Motivata e
costruttiva
Attiva
Adeguata
Selettiva
Inadeguata
Saltuaria/scarsa
Costante e
perseverante
Costante
Adeguato
Superficiale
Parziale
Scarso/inesistent
e
Completa
Soddisfacent
e
Essenziale
Inadeguata
Problematica
Corretto
Adeguato
Non sempre
corretto
Problematico
comportamento
Corretto e
corretto
responsabile
Documentazione
significativa
Segnalazioni
da operatori
dei servizi
sociali
Segnalazioni
da parte della
famiglia
Informazioni
particolari
impegno/motivazione
socializzazione
Completa/o
Corretta/o
Adeguata/o
Parziale/acquisita/
o in parte
Inadeguata/o/no
n acquisita/o
Produzione
orale/comunicazione
Osservazione
Registrazione/memorizzazion
e
Osservazione e correlazione
Ordinamento spaziotemporale
Ordinamento
Classificazione
Seriazione
Coordinazione senso-motoria
e oculo-manuale
Trattamento e manipolazione
dei materiali
Rielaborazione
Analisi e sintesi
Metodo di studio
Conoscenze ed abilit
disciplinari
Complete
Acquisite
Adeguate
Parzialmente
acquisite
Non acquisite
Area linguistica
Area tecnico-scientifica
Area artistico-musicale
Area motoria
2. STEP
Il Consiglio di Classe/Team programma gli interventi/attivit/laboratori per migliorare/recuperare le
carenze e i problemi individuati come bisogni educativi speciali.
Ogni docente si impegna per quanto riguarda la sua area disciplinare e per quanto riguarda gli obiettivi
trasversali ad attivare quanto programmato e nei tempi previsti.
Uno sfondo rilevante quello delle azioni didattiche e delle strategie rivolte intenzionalmente allo sviluppo e
allapprendimento.In questo sfondo, le persone (docenti, educatori, genitori e tutte le varie figure
significative) cercano di facilitare lo sviluppo di competenze, per cui bisogna cercare di costruire una solida
struttura concettuale e metodologica che interconnetta e metta in relazione i diversi piani di azione.
Nellagire educativo didattico quotidiano, qualunque siano gli obiettivi da conseguire, bisogna muoversi
sui seguenti quattro piani che si interconnettono e si influenzano a vicenda:
1. relazione con lalunno
2. dimensione affettiva (delle emozioni, degli stati danimo e dei sentimenti)
3. dimensione didattica organizzata in concrete attivit orientate da una metodologia
ell
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d
livello degli
apprendime
nti
Nelle diverse discipline o nei diversi ambiti di studio vanno individuati gli
effettivi livelli di apprendimento, che devono essere rilevati con le modalit pi
idonee a valorizzare le effettive competenze dellallievo superando le sue
specifiche difficolt
obiettivi
e
contenuti
dapprendimento per ciascun alunn
METODOLOGIE MISURE
COMPENSATIVE E
DISPENSATIVE
valutazione
disortografici
Alla stesura del PDP deve far seguito il contatto con la famiglia,
alla quale sar proposta la firma del documento. Con lapposizione
della firma la famiglia deve essere consapevole che autorizza il
Consiglio di Classe ad utilizzare tutti gli strumenti indicati per il
raggiungimento del successo scolastico dellalunno e che si
impegna a procurarglieli e farglieli usare.
Quanto su espresso ed esplicitato trova forza nel fatto che: la Direttiva 27/12/2013 e la C.M. del
08/03/2013 estendono a tutti gli alunni con BES quanto disposto dalla Legge 170/2010 per gli alunni DSA:
RIEPILOGANDO
Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali:
Piano educativo individualizzato P.E.I. per alunni con certificazione di disabilit
Piano educativo personalizzato P.E.P. ovvero PDP (piano didattico personalizzato) per alunni con
certificazione di Disturbi specifici dellapprendimento (dislessia, discalculia)
Piano didattico personalizzato per alunni con disturbi specifici non esplicitati nella legge 170/10, ma
richiamati dalla circolare 8/13 ( deficit da disturbo dellattenzione, iperattivit, funzionamento cognitivo
limiteanche non certificati) (dott.ssa Maria Giovanna Lucchesi)
Va tenuto presente che il PDP uno strumento diverso dal PEI
PEI previsto dalla L.104/92 per gli alunni con disabilit, consente di predisporre una
programmazione individualizzata e/o differenziata
PDP C.M. 4099 del 05/10/2004, C.M. 28/05/2009, C.M.4089 del 15/06/2010, L. 170 del
08/10/2010, D.M.5669 del 12/07/2011 consente di diversificare le metodologie, i tempi e gli ausili
didattici per lattuazione della progettazione curricolare prevista per la classe di appartenenza,
modalit didattiche personalizzate con attivit di recupero individualizzate.
Si tratta di alunni con difficolt per i quali dobbiamo realizzare un piano didattico personalizzato al fine di
garantire anche a loro il successo formativo.
il modello ICF (international classification of functioning, disability and health) d indicazioni in tal senso.
tali alunni possono avere difficolt specifiche in ambiti diversi da quello relativo alla salute o alla fisicit
Tutti i docenti hanno il dovere della presa in carico collegiale dei BES anche ove non sia presente
certificazione clinica o diagnosi (circ. 8/13)
Abilit trasversali
Lettura
Semplificazione dei contenuti
Esercizi sulluso del vocabolario
Esercitazioni guidate con schemi e suggerimenti
Schede di comprensione strutturate
Discussione guidata sul testo
Scelta di testi motivanti nel contenuto e negli obiettivi
..
..
Ascolto e/o Comprensione:
Scelta di testi motivanti nel contenuto e negli obiettivi
Discussione guidata sul testo ascoltato
Far verbalizzare le difficolt incontrate nellascolto
Esercizi strutturati/schede di comprensione
Esercizi per comprendere le istruzioni di lavoro/consegne
Esercitazioni guidate con schemi e suggerimenti
Produzione scritta:
Contenuto: esercitazione guidata con schemi e suggerimenti
Esercizi di ortografia/grammatica/ lessico
Predisposizione di scaletta per la stesura di testi diversi
Invito a tenere un diario personale
Alunno
verifica/valutazione
Alunno
verifica/valutazione
Alunno
verifica/valutazione
Alunno
verifica/valutazione
STRUMENTI COMPENSATIVI
Legenda: *A = attivato
A + = obiettivo raggiunto
A- + = obiettivo parzialmente raggiunto
A- = obiettivo non ancora raggiunto
5. STEP
6. STEP
Al termine di ogni quadrimestre il GLI incontrer i coordinatori/docenti delle classi con alunni con BES
(anche quelli che non fanno parte del gruppo) per una verifica e valutazione su quanto fatto e sui risultati
degli interventi relativi agli alunni con disabilit/ con DSA/ con altri bisogni speciali.
lInclusione)
Il GLI il cuore, il motore di tutto il progetto di inclusivit. Organo nuovo che va costituito bene e senza
fretta perch lorgano strategico e centrale di tutta loperazione ed ha compiti assolutamente impegnativi.
Costituzione del GLI
Il GLI un gruppo allargato che non comprender solo i docenti di sostegno, ma anche funzioni strumentali,
docenti disciplinari, assistenti educativi culturali- sociali, psicologo dellIstituto (se presente)..
Si propone di:
consentire il pieno diritto allistruzione e formazione di tale tipologia di studenti garantendone
lintegrazione e linclusione
definire pratiche condivise alleanza educativa tra tutto il personale della scuola per favorire una
responsabilit condivisa e collettiva per avere una vera inclusione scolastica
facilitare lingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente
promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e collaborazione tra scuola ed Enti territoriali.
Compito del GLI
Predisporre un piano di intervento per gli alunni con disabilit
Predisporre un piano di intervento per gli alunni con DSA
Predisporre un piano di intervento per gli alunni con DDAI (disturbi di attenzione e iperattivit inglese
ADHD)
Coordinarsi con i vari consigli di classe/team per stendere un piano di intervento per gli alunni con
BES non certificati o certificabili.
Nello specifico:
a) trattamento di tutte le questioni relative a tutti gli alunni con BES certificati e non
b) raccolta e rilevazione dei bisogni educativi di tutti i consigli di classe e tenuta attenta della
documentazione delle varie progettazioni
c) focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/ metodologia di gestione
delle classi
d) rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusivit della scuola cio deve in atto
procedure di autovalutazione sul tema dellinclusivit
e) raccolta delle proposte di tutti i consigli di classe, dei vari gruppi di lavoro operativi
f) programmazione dellutilizzo funzionale delle risorse presenti nella scuola (laboratori, strumenti,
risorse umane..) per la realizzazione di un progetto condiviso con i docenti e le famiglie, servizio
socio sanitari
g) elaborazione del piano annuale dellinclusivit (PAI) che andr allUfficio Scolastico Provinciale per
avere la negoziazione delle risorse aggiuntive per lanno successivo.
Ruolo e compiti del docente referente per gli alunni con BES
Il docente referente favorisce la relazione con la famiglia e con gli eventuali operatori sociosanitari e
assistenziali.
Cura in particolare:
a) la stesura del PDP concordato tra docenti, famiglia ed eventuali altri operatori
b) le relazioni ed il coordinamento del Consiglio di classe con la famiglia per quanto riguarda la
comunicazione del PDP, dei risultati, della valutazione promuovendo coinvolgimento e
collaborazione
c) ladozione delle misure collegiale. Il docente referente garante di quanto concordato nel PDP ed
aggiorna il Consiglio di classe sul percorso dello studente.
Indicazioni operative
cadenza delle riunioni del GLI
orari di svolgimento delle riunioni
utilizzo del FIS per incentivare economicamente i partecipanti
stipula di accordi con soggetti esterni