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Sacerdos
fede e ragione
Il Caso
Galileo
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Alcune considerazioni
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1611:
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1615: Deposizione contro Galileo da parte del domenicano Caccini. Lettera del carmelitano Paolo
Antonio Foscarini in difesa della teoria copernicana e della sua compatibilit con la Bibbia. Lettera
del Card. Bellarmino al P. Foscarini, con la proposta di parlare ex suppositione fino a quando
non avr prove dimostrative concludenti. Il domenicano Nicola Lorini denuncia Galileo al
SantUffizio. Galileo va a Roma per cercare di evitare una condanna del copernicanesimo. Lettera
di Galileo a Cristina di Lorena, a proposito dello stesso argomento della lettera a P. Castelli.
1616: Si proibiscono gli scritti di Copernico donec corrigantur. Il Cardinal Bellarmino chiede a Galileo
di rifiutare la teoria copernicana. Galileo non cede; il commissario dellInquisizione gli d precetto formale di non sostenere, insegnare o difendere lopinione condannata, pena il processo.
1621: Muore il Cardinal Bellarmino.
1623: Maffeo Barberini eletto Papa e prende il nome di Urbano VIII.
1624: Urbano VIII riceve Galileo in pi occasioni, ma lastronomo non riesce nel suo intento di far revocare la sentenza del 1616 contro leliocentrismo. Galileo comincia a scrivere il Dialogo sopra
i due massimi sistemi del mondo.
1630: Galileo finisce il Dialogo e intraprende i passi per ottenere limprimatur.
1631: Galileo ottiene limprimatur a Firenze. Lopera data alle stampe agli inizi del 1632, ma appena giunta a Roma viene messa sotto sequestro.
1632: Galileo viene richiamato dal SantUffizio.
1633: Si apre il processo a Galileo. Al tribunale dellInquisizione lastronomo nega di aver difeso il sistema copernicano. Viene dichiarato in sospetto di eresia. Il 22 giugno il processo si conclude:
Galileo deve fare abiura solenne delleliocentrismo e gli viene proibito di difendere la dottrina
copernicana, pena la recidivit. Il suo libro viene messo allIndice; viene condannato al carcere
e a pregare settimanalmente, per tre anni, i sette salmi penitenziali. Galileo legge la formula di
abiura, da lui sottoscritta. La pena carceraria viene commutata in arresti domiciliari, prima nellambasciata del Granduca di Toscana, poi nella residenza dellarcivescovo Ascanio Piccolomini,
a Siena; infine, nella sua villa di Arcetri, presso Firenze.
1642: Galileo Galilei muore ad Arcetri allet di 77 anni.
1687: Isaac Newton pubblica i Philosophiae naturalis principia matematica; secondo la legge della gravitazione universale risulterebbe impossibile che sia il sole a girare intorno alla terra.
1725: Bradley dimostra il movimento di traslazione della terra in base al fenomeno astronomico dellaberrazione della luce stellare ( la prima prova sperimentale, astronomica, della rivoluzione
terrestre).
1755: Il divieto di insegnare la realt del movimento terrestre abolito.
1820: Si concede limprimatur allopera del canonico Settele, nella quale si sostiene il sistema copernicano.
1835: Il libro di Copernico viene ritirato dallIndice dei libri proibiti.
1837: Bessel offre unaltra prova astronomica della rivoluzione terrestre attraverso la misura della parallasse stellare.
1851: L. Foucault offre la prima prova meccanica della rotazione terrestre con il famoso esperimento
del pendolo nel Pantheon di Parigi.
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In conseguenza, quando sembra che esista un conflitto tra quanto dice la scienza e
quanto dice la fede, bisogna fare attenzione
per discernere:
se si tratti di unautentica verit
scientifica o di una semplice ipotesi;
se la verit rivelata stata interpretata
giustamente.
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soltanto di fede, non abbia da portare argomenti che non provano, e offrire cos materia di derisione a coloro che
non credono, facendo loro supporre che
da noi si credano le cose di fede per argomenti di questo genere8.
Molti di questi articoli non appartengono alla
dottrina della fede, ma piuttosto ai dogmi dei filosofi. Laffermare o negare qualcosa che non appartiene alla dottrina della fede come se appartenesse alla Sacra Dottrina provoca un grande
danno. Dice santAgostino nel quinto libro delle
Confessioni, c. V: quando sento da qualche cristiano queste cose (cio, quello che dissero i filosofi sul cielo e le stelle, o sui movimenti del
sole e della luna), essendo ignorante, o confondendo una cosa con laltra, vedo con pazienza
questuomo opinante; non vedo che le possa
nuocere ignorare la posizione e la disposizione
delle creature corporali, mentre non creda qualcosa indegna di te, Signore, Creatore di tutti noi;
gli nocerebbe invece pensare che tali cose appartengano alla dottrina della fede, e si ardisca
di sostenere con una maggiore ostinazione quello che ignora. Perch questo sia dannoso lo
spiega Agostino nel primo libro del Super
Genesim ad litteram, cap. 19: estremamente imprudente e pericoloso, e bisogna evitare il
pi possibile, che qualche infedele senta un cristiano sbandare in queste cose come se parlasse delle dottrine cristiane, in modo che, come
si suol dire, vedendolo cos tanto sbagliato, sembri che a malapena sia possibile trattenersi dal
ridere. E non cos tanto dannoso vedere che
un uomo si sbagli, ma piuttosto credere da parte
di quelli che sono fuori che i nostri dottori pensino cose simili, e siano cos rimproverati e rifiutati come indotti, con gran danno di quelli della
cui salvezza dei quali ci curiamo. Mi sembra una
condotta pi sicura, circa le opinioni comuni dei
filosofi non contrastanti con la nostra fede, non
asseverarle come dogma di fede, sebbene talvolta siano proposte sotto il nome dei filosofi ma
neppure negarle come contrarie alla fede, per
non offrire ai sapienti di questo mondo loccasione di disprezzare la dottrina della fede9. San
Tommaso aveva peraltro gi affermato il carattere meramente ipotetico del sistema tolemaico, lasciando aperta la possibilit di spiegare i fenomeni (le apparenze) in altro modo:
In astronomia si offre la spiegazione
delle orbite eccentriche e degli epicicli
perch, da questa presupposizione, si
possano salvare le apparenze sensibili
sui movimenti celesti; ma questa spiegazione non sufficientemente dimostrativa, giacch, forse partendo da
unaltra presupposizione, si possono
anche salvare i fenomeni10.
Cos, dunque, nel Caso Galileo, lerrore non
si trovava nelle Scritture, ma nellinterpretazione erronea di queste da parte di alcuni teologi di quellepoca. In questo senso, aveva ragione Galileo nel sostenere che: se bene la
Scrittura non pu errare, potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de suoi interpreti ed
espositori, in varii modi11.
Daltra parte, Galileo aveva anche ragione
nel difendere una legittima autonomia delle
scienze naturali, della quale si parla sia nella
Gaudium et Spes n. 36, sia nellenciclica Fides
et Ratio. Al riguardo, significativo il riferimento di Galilei (peraltro citato anche da Giovanni
Paolo II nel suo discorso), di quella sentenza attribuita al Cardinal Baronio: Spiritui Sancto mentem fuisse nos docere quomodo ad coelum
eatur, non quomodo coelum gradiatur. Il Papa
commenta cos il testo:
In realt, la Scrittura non si occupa dei
dettagli del mondo fisico, la cui conoscenza affidata allesperienza e ai ragionamenti umani. Esistono due campi
fede e ragione
Bisogna, per, anche riconoscere gli errori e i limiti dello scienziato Galilei: egli stesso non fu,
in certo modo, fedele al metodo sperimentale
che con tanto successo aveva teorizzato e adoperato. Infatti:
Galileo non segu il consiglio del Cardinal
Bellarmino di presentare la dottrina copernicana
come unipotesi fino a quando non avesse ottenuto una dimostrazione sperimentale definitiva;
gli indizi offerti da Galileo in questo senso
(la presenza di satelliti intorno a Giove, le fasi di
Venere e soprattutto le maree) non erano del
tutto concludenti o addirittura erano sbagliati;
a Galileo mancava lapertura di vedute
che pretendeva di avere dai suoi oppositori,
dal momento che non prendeva in considerazione ipotesi diverse dalle sue, come quella delle orbite ellittiche proposta da Kepler,
oppure il sistema geo-eliocentrico proposto da
Tycho Brahe (che permetteva anche di spiegare i fenomeni osservati);
in alcuni dibattiti da lui sostenuti, Galileo
prese la parte sbagliata, come nel caso della discussione sulle comete (che Galileo riteneva erroneamente essere fenomeni atmosferici).
A causa del suo carattere forte e polemico si acquist non pochi nemici, il che senza dubbio
ebbe un peso nei processi ai quali fu sottoposto. Tutto questo non toglie nulla ai meriti e al
valore di colui che a buon diritto considerato
il fondatore della scienza moderna.
Il processo a Galileo
Perch Galileo fu processato e condannato?
Bisogna aver presente che ci furono, come abbiamo visto, due fasi ben distinte:
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Se il problema fosse stato solo quello verificatosi nel 1633, sarebbe stato sufficiente chiedere a Galileo di correggere le parti nelle quali presentava il copernicanesimo non come semplice
ipotesi, ma come fatto dimostrato: ma la proibizione formale gi imposta a Galileo nel 1616
complic seriamente le cose.
Questo spiega la severit con cui Galileo fu
trattato, sebbene gli venissero usati molti riguardi. Essendo stato ribelle, Galileo doveva
essere processato con rigore. Gli si impose labiura della dottrina condannata dal SantUffizio,
dal momento che, contro ogni evidenza, negava di averla sostenuta nel suo libro. La pena carceraria gli venne commutata in arresti domiciliari, gli vennero fatte molte concessioni e gli fu
permesso di tenere abituali frequentazioni coi
suoi amici.
Tuttavia, la severit usatagli nel 1633 ha
portato alcuni studiosi a cercare qualche altra
ragione, di tipo personale da parte dei nemici
di Galileo, o di tipo dottrinale.
Secondo Ludovico Pastor, celebre storico
della Chiesa, Galileo fu trattato con durezza e