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che potrebbero
cambiarci la vita
Analisi approfondita
Gennaio 2015
PE 527.417
Analisi approfondita
AUTORI
Lieve VAN WOENSEL, capo del Servizio della Prospettiva scientifica, DG EPRS
Geoff ARCHER, Unit Prospettiva scientifica, DG EPRS
Laura PANADES-ESTRUCH, segretariato IMCO, DG IPOL
Darja VRSCAJ, Unit Prospettiva scientifica, DG EPRS
CONTRIBUTI SUPPLEMENTARI
Peter IDE-KOSTIC, Unit Prospettiva scientifica, DG EPRS
Nera KULJANIC, Unit Prospettiva scientifica, DG EPRS
Isabella CAMPION, Direzione del Coordinamento legislativo e delle conciliazioni, DG IPOL
Andreea Nicoleta STEFAN, Unit Coordinamento legislativo e giudiziario, Servizio giuridico
Fernando FRECHAUTH DA COSTA SOUSA, Unit Politiche economiche, DG EPRS
Maria Del Mar NEGREIRO ACHIAGA, Unit Politiche economiche, DG EPRS
Veronika KUNZ, Unit Politiche economiche, DG EPRS
Teresa LPEZ GARCA, Unit Politiche economiche, DG EPRS
Alessandra DI TELLA, Unit Politiche strutturali, DG EPRS
Jonathan GUNSON, Unit Politiche strutturali, DG EPRS
Maria KOLLAROVA, Unit Politiche strutturali, DG EPRS
VERSIONE LINGUISTICA
Originale: EN
Traduzioni: DE, ES, FR, IT, PL, PT
INFORMAZIONI SULL'EDITORE
Per contattare STOA o ricevere la sua newsletter scrivere a: STOA@ep.europa.eu
Il documento disponibile sul seguente sito Internet: http://www.ep.europa.eu/stoa/
Manoscritto ultimato nel gennaio 2015
Bruxelles, Unione europea, 2015
LIMITAZIONE DELLA RESPONSABILIT
Il contenuto del presente documento di responsabilit esclusiva dell'autore e le opinioni in esso
espresse non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo. Esso rivolto ai
deputati e al personale del PE ai fini dello svolgimento della loro attivit parlamentare.
Riproduzione e traduzione autorizzate, salvo a fini commerciali, con menzione della fonte, previa
informazione del Parlamento europeo e con invio di una copia a quest'ultimo.
Fotografia: Mopic
PE 527.417
ISBN: 978-92-823-7023-0
DOI: 10.2861/572636
CAT: QA-01-15-027-IT-N
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
Approccio
Le modalit con cui le dieci tendenze tecnologiche selezionate sono destinate a trasformare la vita quotidiana
degli europei sono descritte in una sequenza di note di due pagine ciascuna. La scelta delle tendenze ha voluto
rispecchiare i diversi interessi dei soggetti interessati di tutta Europa ed in linea con le tematiche prioritarie di
ricerca del comitato STOA (Valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche) del Parlamento: mobilit,
sicurezza delle risorse; e-government e tecnologie di informazione e comunicazione (TIC); miglioramento e
mantenimento della salute pubblica.
Per ogni tendenza, lo studio fornisce un quadro riassuntivo, seguito da una sintesi degli impatti principali
previsti. In un'apposita sezione della nota sono poi delineati alcuni dei pi significativi impatti imprevisti che
potrebbero derivare dalla "piena integrazione" della tendenza tecnologica nella societ. Tale sezione offre spunti
di riflessione al lettore attraverso una serie di interrogativi ipotetici.
Per stimolare la riflessione sul miglior modo di affrontare gli impatti di ciascuna tendenza in sede di
regolamentazione, ogni nota propone anche un'analisi di alcune delle principali questioni legislative. Nel
considerare la competenza dell'UE nel settore connesso alla tendenza in esame, gli autori si interrogano
sull'eventuale necessit di una modifica dei trattati, senza trascurare di analizzare la possibilit di apportare
modifiche alle norme vigenti o di crearne di nuove. Il documento affronta altres il nodo della creazione o
aggiornamento dei ruoli e delle funzioni degli organismi di regolamentazione alla luce di particolari tendenze,
fornendo ai responsabili politici una visione organica delle tematiche legislative in questione.
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Grafene .............................................................................................................................. 4
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Stampa 3D ......................................................................................................................... 7
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Droni ................................................................................................................................ 19
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
1. Veicoli autonomi
Tra qualche anno sulle strade d'Europa circoleranno migliaia di veicoli autonomi. Saranno presto i
nostri figli a portarci al lavoro? La definizione di "conducente responsabile" potrebbe cambiare per
sempre?
Il termine "veicoli autonomi" (VA) si applica a
molteplici tipologie di veicoli, per lo pi
terrestri, ma anche aerei e marini. I mezzi in
questione sono in grado di funzionare
automaticamente, anche se in molti casi
ancora prevista la possibilit del controllo
umano in tempo reale. La comparsa di questa
tecnologia associata in massima parte al
tanto reclamizzato sviluppo della "Google
Car", progetto in cui Google ha approfittato
della vasta cartografia di alta qualit in suo
possesso per programmare gli itinerari di
viaggio. La tecnologia dei veicoli autonomi progredita a tal punto che oggi l'UE rivolge la propria
attenzione allo sviluppo delle infrastrutture necessarie a facilitarne l'ulteriore diffusione.
Il "Consorzio V-Charge", forte dei 5,6 miliardi di euro investiti dall'UE, sta esaminando come
possibile integrare la tecnologia dei veicoli autonomi nelle infrastrutture di parcheggio esistenti, al
fine di produrre "sistemi di parcheggio senza conducente" accessibili tramite gli attuali dispositivi
elettronici personali (ad es. gli smartphone). Il progetto europeo CityMobil2 percorre l'Europa
realizzando dimostrativi sull'uso dei sistemi di trasporto stradale completamente automatizzati e sta
elaborando orientamenti per la loro progettazione e realizzazione.
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quello delle auto a combustibili convenzionali, si pensa che i veicoli elettrici (VE) arriveranno a
rappresentare da soli pi del 5-10% delle vendite di auto nuove nel 2025. Dal settore delle
telecomunicazioni emergeranno probabilmente, per il mercato VE, dei modelli imprenditoriali
orientati al noleggio. Un aumento esponenziale dell'uso della telematica potrebbe inoltre facilitare
l'impiego dei VA in maniera pi diffusa, data la loro necessit di comunicare attraverso le reti
cellulari.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
Immaginiamo un futuro in cui siano i nostri figli a darci un passaggio al lavoro prima di andare a
scuola, per poi venirci a riprendere la sera. Se questo scenario diventasse realt, le restrizioni
attualmente in vigore per i veicoli a comando manuale (et, competenza, possesso di una patente
senza punti decurtati ecc.), sarebbero ancora applicabili a un VA? Verrebbero ammessi "al volante"
quanti attualmente inabili alla guida dei veicoli a comando manuale perch di et inferiore a quella
minima richiesta o in quanto portatori di determinati handicap?
Alla luce di quanto sopra, appare utile riesaminare la definizione di "conducente responsabile" nel
contesto dei veicoli autonomi. Al momento attuale, la responsabilit tende a ricadere sui conducenti
umani dei veicoli. Ma se a guidare i VA dovessero essere, ad esempio, dei bambini, potremmo vedere
trasformato il concetto di "responsabilit" a tutti i livelli della societ dell'Unione? E quali potrebbero
essere le conseguenze per la responsabilit dei minori in altri ambiti della vita quotidiana? Altrettanto
importante considerare poi le implicazioni dell'impiego dei VA per quanto riguarda le capacit
personali di guida e la sicurezza stradale. Gli utilizzatori di veicoli autonomi potrebbero dover
acquisire una nuova gamma di competenze informatiche, oltre alla capacit pratica di guidare e
utilizzare una macchina di tipo pi "digitale"? Eventualmente, quali sarebbero le conseguenze per gli
utilizzatori dei veicoli esistenti in termini di obbligo di riaddestramento, in particolare per chi ha
difficolt ad apprendere una nuova gamma di competenze?
Anche l'ambiente e le nostre modalit di trasporto potrebbero non sfuggire agli impatti di questa
nuova tecnologia. Come muter l'uso del trasporto pubblico a fronte della disponibilit di versioni
individualizzate dei mezzi pubblici, e quali potrebbero essere gli effetti sugli investimenti pubblici nei
servizi di trasporto? I VA sono destinati con tutta probabilit a diventare una forma di trasporto
elettrificata e, pertanto, potremmo vedere ridotto in misura significativa l'inquinamento localizzato
dovuto agli scarichi dei veicoli. I nuovi comportamenti nei trasporti potrebbero cambiare le nostre
abitudini di vita future? Il trasporto autonomo destinato a diventare una semplice propaggine
intercambiabile delle nostre case e dei nostri luoghi di lavoro? Se la distanza dal posto di lavoro o dai
nodi di trasporto non sar pi tanto determinante nella scelta del luogo in cui vivere, come dovranno
essere pensati i futuri piani di sviluppo?
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
nei singoli Stati membri, la legislazione UE in materia diventerebbe obsoleta? Come sarebbero poi
coordinati tali sforzi oltre i confini degli Stati membri?
Un altro interrogativo se i decisori politici dovranno rafforzare le vigenti norme che regolano
determinate questioni, quali la responsabilit per danni, anzich crearne di nuove. Ad esempio, l'uso
dei dispositivi portatili durante la guida vietato in molti Stati membri; tuttavia in un veicolo
automatico i rischi sarebbero nettamente inferiori. Per tenere conto di questi particolari aspetti,
immaginabile poter semplicemente aggiornare la legislazione esistente con l'inserimento di nuovi
articoli? Allo stesso modo occorre domandarsi in che misura la sicurezza e la protezione dei dati
richieste per gli utenti di veicoli autonomi potrebbe imporre la formulazione di nuove leggi. Il trattato
sul funzionamento dellUnione europea (TFUE) prevede gi la protezione dei dati dei cittadini
dell'UE, ma nel caso dei VA potrebbe essere sufficiente quanto disposto dal trattato? Infine, in che
modo gli organismi di regolamentazione potrebbero garantire il rispetto degli opportuni standard
relativi ai VA e quali dovrebbero essere questi standard? Quale livello di abilitazione alla guida
dovrebbe possedere un utilizzatore di VA? Quale sar l'et minima per il loro utilizzo? Quali autorit
(UE o nazionali) potrebbero doversi occupare di far rispettare le norme sulla protezione dei dati,
considerando l'uso transfrontaliero di cui sarebbero oggetto?
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2. Grafene
In quanto materiale dalle molteplici e straordinarie propriet, potrebbe il grafene rivoluzionare il
nostro modo di innovare le nuove tecnologie e di progettare i prodotti del futuro?
Il
grafene
il
primo
nanomateriale
bidimensionale prodotto dagli scienziati. Si
ottiene dalla lavorazione della grafite, materiale
presente in abbondanza sulla Terra, e si presta a
un ampio ventaglio di applicazioni. Dovrebbe
consentire la creazione di materiali compositi
potenzialmente ultraleggeri e resistenti, che
potrebbero sostituire l'acciaio. Il grafene anche
un ottimo conduttore di calore e di elettricit,
presenta una elevata elasticit ed praticamente
impermeabile a tutte le molecole. Considerevole
il suo potenziale d'impiego nei circuiti
elettronici ad alta velocit e in quelli ottici, nelle
cellule fotovoltaiche, nei biosensori e nello
sviluppo di soluzioni pi sofisticate di
catalizzazione e filtrazione ad uso dell'industria chimica.
Da quando nel 2004 stato scoperto il metodo di produzione "Scotch Tape" , la ricerca sul grafene
cresciuta in maniera esponenziale: oggi nel mondo vi sono centinaia di laboratori specializzati nei
diversi rami di studio. Il principale di questi l'"Home of Graphene", presso la Manchester University
del Regno unito, che ha ricevuto finanziamenti dal programma della Commissione europea Graphene
Flagship. Notevoli le problematiche ancora da risolvere per approdare a una produzione di massa del
grafene che garantisca un adeguato livello di purezza e processi ecocompatibili. A tale riguardo, i
ricercatori hanno scoperto di recente la tecnica dei microorganismi "addomesticati" che consente di
produrre sottilissimi strati del materiale. Il procedimento si basa su un processo chimico che prevede
la presenza di agenti biologici e che potrebbe offrire un canale a basso costo per la produzione di
massa del grafene con il minimo di danni all'ambiente. Inoltre, si prevede che nei prossimi due anni il
costo del grafene scender al di sotto dei prezzi attuali del silicio.
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
produrre fotorilevatori pi efficaci per i supercomputer ad elevata potenza che utilizzano la luce,
anzich gli elettroni, per trasmettere dati. Il grafene potrebbe infine modificare le propriet di altri
materiali, sviluppando ad esempio una "nanofiltrazione" capace di sfruttare l'impermeabilit del
grafene, che rivoluzionerebbe l'efficacia delle tecnologie e dei processi di dissalazione e depurazione,
in particolare nei paesi meno sviluppati.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
Sebbene le possibilit di innovazione tecnologica offerte dal grafene siano notevoli, il suo
approvvigionamento non ancora sufficientemente affidabile. Si stima che le riserve mondiali di
grafite superino gli 800 milioni di tonnellate: la Cina, l'India e il Brasile ne sono oggi i pi importanti
produttori. Un certo quantitativo di grafite pu essere ottenuto dalle miniere ucraine e norvegesi,
nonch da fonti sintetizzate e riciclate, ma cosa accadrebbe se un domani le forniture fossero messe a
rischio? Se l'UE dipendesse da questo materiale per una serie di applicazioni, quale potrebbe essere
l'impatto per la sua economia?
Il grafene potrebbe essere soggetto a una rigida regolamentazione tesa a disciplinarne l'uso nella vita
quotidiana e per applicazioni industriali specifiche. Questo, perch il grafene classificato come
"nanomateriale" ("nanometrico" in almeno una dimensione, tra 1 e 1 000 nanometri) e, in quanto tale,
potrebbe essere regolamentato da norme improntate al cosiddetto "principio di precauzione". Tale
eventualit potrebbe ostacolare, oppure rallentare, gli sviluppi industriali del grafene in quanto
materiale del futuro? Quali potrebbero esserne i risvolti per la competitivit dell'Europa rispetto a
blocchi economici meno avversi al rischio?
Il grafene potrebbe avere effetti imprevisti sull'ambiente, in particolare perch il processo dominante
di produzione del materiale impiega sostanze chimiche altamente tossiche. Qualora si dovesse passare
alla produzione su vasta scala, i processi produttivi avverrebbero all'interno o all'esterno dell'UE, e
quali potrebbero essere gli effetti secondari per l'ambiente fisico e per la salute? previsto inoltre che
il grafene sar utilizzato proficuamente in combinazione con la stampa 3D e la produzione additiva.
L'uso generalizzato della stampa 3D potrebbe dare origine a problemi non previsti per la salute e la
sicurezza? Per contro, il grafene potrebbe essere utilizzato anche per lo sviluppo di cellule
fotovoltaiche pi economiche, pi efficienti e pi versatili, applicabili praticamente su tutte le
superfici. Questo fattore potrebbe "democratizzare" l'uso dell'energia rinnovabile? E quali sarebbero le
implicazioni per la decarbonizzazione del settore energetico dell'Unione?
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ambientale. Alla luce di ci, i responsabili politici potrebbero riflettere su come eventualmente
aggiornare i poteri di regolamentazione di tali organismi con riferimento al grafene. Potrebbero essere
necessarie nuove competenze per monitorare l'uso del grafene e dei prodotti a base di/contenenti
grafene. Occorrer una normativa supplementare in materia di etichettatura? E in che modo questi
organismi potranno imporne l'osservanza in maniera efficace?
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
3. Stampa 3D
La stampa 3D apre nuove possibilit produttive e progettuali in ambiti che vanno dalla gioielleria ai
componenti per armamenti. Siamo alle soglie di una nuova rivoluzione industriale? E chi ne
beneficer?
La stampa 3D una tecnologia di produzione
additiva che consente di realizzare oggetti
tridimensionali, praticamente di qualsiasi forma,
mediante l'uso di un modello digitale. Il processo
computerizzato: gli articoli sono fabbricati dal
nulla, generalmente attraverso la deposizione di
strati successivi di materiali in plastica, metallo,
legno, cemento ecc. La tecnologia gi in uso in
una serie di ambiti, in particolare la prototipazione,
e nei settori pi disparati, come la produzione di
gioielli e le industrie aerospaziali, e il numero di
applicazioni cresce rapidamente. In particolare,
l'uso del grafene come materiale per la stampa in
3D amplierebbe il numero di articoli realizzabili con
questa tecnica, permettendo ad esempio di costruire
interi computer e pannelli solari.
L'uso della stampa 3D per produrre articoli organici
un'altra delle possibilit prefigurabili: la bio-stampa ha gi al suo attivo la realizzazione di sistemi
vascolari artificiali e si spera che potr consentire di fabbricare tessuti umani complessi e funzionali
(per esempio un cuore o un fegato) utilizzando cellule provenienti da qualsiasi organismo o quasi. Il
fatto che articoli precedentemente di difficile accesso, come le armi da fuoco, potranno essere prodotti
da una platea molto pi ampia di persone comporter seri problemi di sicurezza pubblica.
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offerti dalla bio-stampa sono significativi. previsto, ad esempio, che di qui a pochi anni saremo in
grado di trattare le ustioni gravi con una sostanza spray prodotta da una bio-stampante con copie
delle cellule e del collagene del paziente.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
Le stampa 3D potrebbe avere implicazioni significative per il tessuto e il comportamento sociale, non
ultimo un mutamento delle abitudini di acquisto dei cittadini. Se tutti i prodotti dovessero essere
confezionati in casa, quali conseguenze vi sarebbero per il livello di interazione sociale tra gli
individui? Come cambierebbero eventualmente le nostre abitudini di acquisto tipiche e quale sarebbe
l'impatto per la nostra economia?
Lo shopping online domina gi il commercio al dettaglio di molti beni e servizi in tutta l'UE: i
dettaglianti considerano sempre pi il negozio "fisico" alla stregua di una operazione di marketing che
serve semplicemente a promuovere il marchio, un po' come nel modello commerciale delle
concessionarie di auto. Un maggiore uso della tecnologia di stampa 3D fra le mura domestiche
imprimerebbe un'accelerazione a questo processo? E quali implicazioni vi sarebbero per gli esercizi
locali? Passeremmo ad economie incentrate sulla progettazione, dove le competenze di progettazione
digitale sarebbero pi richieste rispetto ai metodi di produzione tradizionali?
Se la possibilit di stampare oggetti di uso comune da casa diventer una realt, chi all'interno della
societ avr il pi alto livello di accesso a questa tecnologia? L'esclusione di un particolare segmento
della popolazione (et, genere, razza, livello di reddito) dall'accesso alla stampa 3D pone rischi di
natura economica, ad esempio nel caso in cui le competenze richieste per interfacciarsi con una
stampante 3D siano rappresentate solo tra un pubblico pi giovane. In altri termini, i membri pi
anziani della societ potrebbero non essere in grado usufruire dei progetti stampati in 3D? Un minor
trasferimento di conoscenze tra generazioni rischierebbe di rallentare l'innovazione delle tecnologie di
stampa 3D?
La questione della ripartizione irregolare dei costi e dei benefici della stampa 3D riguarda anche la
bio-stampa, ad esempio la "stampa" di materiale organico per la realizzazione di "bio-fasciature"
personalizzate. In che modo l'accesso a questo particolare uso della stampa 3D andrebbe a svantaggio
di coloro che possono/non possono avvalersi della tecnologia in questione? Ad esempio, se alcuni
membri della societ fossero in grado di rientrare pi velocemente di altri al lavoro grazie a questa
tecnologia, quale potrebbe essere l'impatto sulla loro occupabilit rispetto ad altri e quali implicazioni
vi sarebbero per l'uguaglianza e la crescita economica?
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
Sussistono poi alcune questioni giuridiche che riguardano la propriet dei materiali biologici staccati
dal corpo (cellule e tessuti ecc.). A chi si dovrebbe attribuire, ad esempio, la propriet delle cellule e
dei tessuti dopo la morte e chi dovrebbe, in teoria, avere titolo a trarne profitto? Come ovvio, la
questione si complica notevolmente se si considera uno scenario in cui i prodotti medicali non siano
pi realizzati in un laboratorio, bens in un ambiente industriale, da parte di una societ privata o di
una persona fisica. In tal caso, rispetto ai materiali bio-stampati e geneticamente unici, potrebbe essere
il caso di irrigidire o per lo meno di applicare con maggiore rigore la normativa che disciplina il
consenso informato?
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
La valutazione delle conseguenze meno evidenti dello sviluppo dei MOOC passa attraverso l'esame di
una serie di questioni. In molti casi, il diffondersi dei MOOC strettamente associato a un
ampliamento della scelta; questo considerato un vantaggio per gli studenti, che automaticamente si
trovano a poter disporre di una banca dati formativa gratuita di portata mondiale. Potrebbero esservi
limitazioni alla fornitura di questi corsi apparentemente gratuiti? L'economicit, basta da sola a
risolvere il problema della scarsa partecipazione all'istruzione post-scolastica? Il semplice
abbassamento delle barriere economiche che impediscono l'accesso all'istruzione non garantisce
necessariamente l'adesione automatica dei consumatori. I decisori politici potrebbero anche dover
pensare a come promuovere al meglio i MOOC, in particolare nei confronti di gruppi svantaggiati
come le generazioni pi anziane, meno preparate nell'uso dei computer e di Internet.
Inoltre, alcuni fornitori di MOOC potrebbero sfruttare le informazioni raccolte dai partecipanti per fini
promozionali o pubblicitari, allo scopo di ridurre potenzialmente a zero i costi dei loro corsi. Poich in
molti casi i MOOC si fondano sul principio della collettivizzazione delle informazioni provenienti da
una comunit di partecipanti, occorre affrontare le implicazioni che ne conseguono in ordine alla
tutela dei consumatori e alla protezione dei dati personali. Che tipo di "economia della conoscenza"
potrebbe scaturire dall'utilizzo dei MOOC? Quali potrebbero essere i vincitori e i vinti di un mercato
dell'istruzione basato su un rafforzamento dei principi di condivisione della conoscenza? E quale
potrebbe essere il giusto modo di sostenere gli istituti che si avvalgono di tali metodi, al fine di
mantenere l'integrit dell'istruzione post-scolastica?
Altri potenziali impatti dei MOOC hanno maggiormente a che fare con il passaggio in rete
dell'istruzione e con l'allontanamento dalle forme pi tradizionali di insegnamento collegate alle
universit. Migliorando l'accesso all'istruzione, si aumenterebbe o no il numero degli studenti, non
solo a livello dei MOOC, ma del panorama educativo preso nel suo insieme? In caso affermativo, le
conseguenze sarebbero positive in termini di allargamento del bacino di utenza; ma in che modo
questa evoluzione potrebbe creare asimmetrie nell'interesse nei confronti dell'istruzione, di
determinate universit, discipline o corsi? Vi saranno istituti che attireranno un maggiore o un minore
interesse semplicemente perch partono gi da una posizione di prestigio, mentre strutture meno note
saranno involontariamente vittime di pregiudizi?
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In primo luogo, la questione della propriet dei materiali MOOC risulta complicata. Chi ne sarebbe il
proprietario legittimo? L'organizzazione che fornisce il corso o l'autore originario? Quali sarebbero i
limiti dei loro diritti su tali materiali? A titolo esemplificativo, l'accesso ai materiali potrebbe essere
limitato da altri soggetti? Come possibile inoltre garantire la qualit dei materiali una volta che siano
fuoriusciti dall'ambito di competenza del fornitore del MOOC originario? Quali obblighi potrebbero
essere ragionevolmente imposti in ordine alla raccolta dei dati dei partecipanti ai corsi MOOC e quali
potrebbero essere le restrizioni sull'uso per fini commerciali di tali informazioni? Se fosse creata una
nuova agenzia dell'UE con delega alla gestione di tali problematiche, in che modo sarebbe possibile
stabilire gli standard qualitativi e controllarne l'osservanza nei diversi Stati membri? Questa funzione
di assicurazione della qualit potrebbe essere assunta da agenzie nazionali, ma in che modo si
dovrebbe agire per garantire una armonizzazione efficace in tutta l'UE - forse attraverso strumenti
esistenti quali l'"ePassport"?
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
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sempre privilegiato dalle banche di tutto il mondo, che sino ad oggi hanno cercato di impedire
l'affermazione di una valuta elettronica mondiale. Questo aspetto fa prefigurare una serie di risvolti
che potrebbero essere estremamente positivi, in quanto l'impiego della valuta virtuale potrebbe essere
pi economico, facile e rapido rispetto ai metodi di pagamento esistenti. Chi utilizza i bitcoin, ad
esempio, non costretto a far ricorso al conto bancario che, con il suo corollario di verifiche del credito
e controlli di sicurezza, rimane un sistema complesso rispetto a quello di una valuta che si rende
disponibile semplicemente accedendo a un "portafoglio digitale" mediante una connessione Internet.
Qualora le valute virtuali dovessero trovare una pi ampia adozione, si assisterebbe a un drastico calo
dei costi delle operazioni di pagamento per l'acquisto di beni e servizi, con effetti positivi per le
imprese di minori dimensioni e le start up, giacch questo tipo di spesa corrente pu danneggiare in
modo sproporzionato le capacit di queste aziende a livello di spese di gestione. Non, solo, ma l'uso
dei bitcoin potrebbe migliorare ampiamente l'accesso ai venditori da parte degli acquirenti. In un
contesto di allargamento dei mercati dei beni e dei servizi, accompagnato da transazioni
transfrontaliere pi veloci, gli impatti per l'economia dell'UE e quella mondiale sono giganteschi.
Inoltre, se le valute virtuali fossero adottate dagli istituti finanziari, potrebbe aprirsi un'epoca
caratterizzata da mezzi di pagamento altamente sicuri, pi economici e di pi facile accesso.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
A controbilanciare i possibili effetti positivi delle valute virtuali come il bitcoin vi la questione della
sicurezza, destinata a diventare una delle preoccupazioni dei decisori politici. Il maggiore impiego del
bitcoin pu dare adito, ad esempio, a un aumento delle frodi e di altre attivit criminali. Questo,
perch chi lo utilizza identificabile solo tramite numeri unici, mentre i clienti delle banche sono
generalmente riconoscibili mediante coordinate fisse come il nome, la data di nascita, l'indirizzo ecc.
Poich impossibile sapere se un utilizzatore di bitcoin rappresenta un individuo o un gruppo,
lecito chiedersi se le agenzie di regolamentazione e di applicazione della legge sarebbero in grado di
seguire efficacemente le transazioni al di l della catena dei blocchi.
Alla fine del 2014 molte delle comunicazioni via Internet erano ancora non criptate, tra queste, ad
esempio, i messaggi di posta elettronica, e i governi possono ancora intercettare facilmente le
informazioni per attuare una sorveglianza su vasta scala. La domanda la seguente: un pi ampio uso
della cifratura a livello delle valute virtuali come il bitcoin potrebbe contribuire a proteggere la vita
privata e la sicurezza dei cittadini? (I governi sono ancora in grado di raccogliere metadati sulle
operazioni in valuta virtuale per poterli sfruttare in futuro). Si osservi inoltre che l'uso massiccio dei
computer quantistici potrebbe rendere obsolete forme di cifratura precedentemente inviolabili. In
questo scenario, l'uso delle valute virtuali continuerebbe a essere sicuro per gli utilizzatori?
L'anonimato ha decretato il successo dei bitcoin come forma di valuta digitale, ed l'elemento su sui si
fonda la gestione dell'omonimo sistema. Per contro, questa stessa caratteristica pu rendere molto
difficile l'identificazione degli autori di reati connessi alle valute digitali. Quali potrebbero essere le
implicazioni in termini di benessere dei consumatori? possibile che si inauguri un sistema di accesso
multilivello, considerando soprattutto che una percentuale significativa di bitcoin detenuta, pare, da
un numero relativamente esiguo di utilizzatori?
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
mondo, quale giurisdizione dovrebbe assumere l'iniziativa del procedimento contro gli autori del
reato (sempre ammesso che sia possibile identificarli)?
Altro punto da considerare sarebbe la modalit di tassazione dei pagamenti effettuati con valuta
virtuale. Alcuni governi stanno vagliando l'ipotesi di definire il bitcoin come una forma di propriet,
cui si applicherebbero di conseguenza le leggi sulle imposte patrimoniali. Tuttavia, non si sa quanto
possa essere efficace una simile soluzione, considerato il problema dell'anonimato che protegge gli
utilizzatori dei bitcoin. Quali potrebbero essere le modalit di monitoraggio o addirittura di
applicazione di tali imposte, soprattutto nel contesto di una economia mondiale in cui le transazioni
avvengono tra paesi con quadri giuridici molto diversi tra loro? Alla luce di ci, potrebbe essere
importante per i decisori politici riflettere su come armonizzare questi singoli interventi normativi
sull'intero territorio dell'UE.
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6. Tecnologie indossabili
Dai dispositivi elettronici fisici alle nuove tipologie di "tessuti intelligenti": cambiano i "perch" del
nostro abbigliamento. Come muteranno le nostre abitudini di condivisione dei dati e le modalit di
erogazione dell'assistenza sanitaria?
Il termine "tecnologia indossabile" si applica a
svariati tipi di tecnologie e di materiali che si stanno
rapidamente sviluppando a livello planetario. Uno
dei primi strumenti tecnologici che vengono in
mente in associazione al termine "indossabile" la
tecnologia Google "Glass", combinazione tra un
occhiale e un sistema informatico miniaturizzato con
schermo incorporato. Nonostante l'attenzione dei
mezzi di comunicazione sia tutta rivolta verso
questo particolare strumento, esistono in realt
diverse altre categorie di "tecnologie indossabili",
come riporta il parere d'iniziativa del Comitato
economico e sociale europeo del PE sul tema "il
tessile tecnico: un motore di crescita", elaborato nel
2013.
Nel documento, le tecnologie indossabili sono ricondotte a un settore, quello del "tessile tecnico", che
offre "materiali alternativi" con nuove e vantaggiose propriet, quali leggerezza, flessibilit, resistenza
al calore ecc., e "nuove tecnologie", rese pi versatili e facili da indossare, come Google Glass; oppure
"componenti funzionali" che fanno parte dei sistemi tecnologici esistenti, come l'"Internet delle cose".
L'importanza delle tecnologie indossabili stata riconosciuta anche dalla Commissione europea, che
fornisce un sostegno indiretto alle "tecnologie abilitanti fondamentali" attraverso il proprio
programma Orizzonte 2020, essenziale per lo sviluppo di tecnologie indossabili quali la
nanotecnologia e la microelettronica.
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
che sfrutta un nuovo materiale resistente al calore sviluppato in-house. Sono altres in via di
preparazione particolari tessuti che dovrebbero integrare al loro interno diversi tipi di sensori per
consentire di monitorare in tempo reale l'ambiente locale degli utenti. Dephotex, un altro progetto
finanziato dall'UE, all'avanguardia nell'innovazione delle tecnologie indossabili a energia
rinnovabile. Ha contribuito allo sviluppo di metodi finalizzati a rendere i materiali fotovoltaici
sufficientemente leggeri e flessibili da poter essere indossati comodamente. Questo avanzamento
potrebbe potenziare la versatilit di strumenti tecnologici d'uso attuale come gli smartphone,
permettendo ad esempio di ricaricarli "in movimento" e senza ricorrere alle tradizionali prese di
corrente.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
Lo sviluppo delle tecnologie indossabili offre un enorme potenziale sul piano sia del tipo di assistenza
medica fornito ai pazienti sia delle sue modalit di erogazione. La prestazione a distanza delle cure
sanitarie reca con s numerosi benefici, ma quali soggetti potranno trarre vantaggio da questo
ampliamento dell'accesso? In potenza, dovrebbero risultare favorite le persone che hanno difficolt a
recarsi presso un centro medico, come gli anziani, ma in che modo questa innovazione potrebbe
cambiare il rapporto medico-paziente qualora fosse ridotta drasticamente l'assistenza diretta del
personale medico?
Le applicazioni delle tecnologie indossabili, come ad esempio quelle indicate per il settore
dell'assistenza sanitaria, richiederanno un'attivit di raccolta e di assimilazione dei dati su vasta scala.
Le tecnologie indossabili pi comuni, come gli orologi intelligenti, collegandosi in automatico agli
account dei social network potrebbero condividere automaticamente i dati personali degli utenti. Se
fosse possibile bypassare il consenso degli utenti alla condivisione dei dati in modo cos facile e
dissimulato, il concetto di riservatezza delle informazioni potrebbe correre un grave rischio. Chi, ad
esempio, potrebbe raccogliere, immagazzinare e analizzare le informazioni ottenute dai dispositivi
tecnologici indossabili? A quale scopo?
Alcuni membri della societ potrebbero essere a disagio nell'indossare capi di abbigliamento o
tecnologie che dovessero contravvenire alle proprie concezioni o credenze religiose o culturali. A tale
proposito, quali potrebbero essere per questi soggetti gli effetti positivi o negativi delle tecnologie
indossabili? Potrebbe inavvertitamente formarsi un tipo di clientela sbilanciato a favore di uomini o
donne, o magari di minori o di adulti? Questa eventualit potrebbe tradursi nell'esclusione di alcune
parti della societ dai benefici delle tecnologie indossabili?
Anzich limitarsi a trasferire la tecnologia esistente nell'universo della moda, le tecnologie indossabili
possono consentire di trasformare la moda stessa, con implicazioni per la nascita di nuovi tipi di arte e
di cultura. Questa opportunit si gi concretizzata nello sviluppo di articoli tecnologici "alla moda"
ma estremamente pratici come l'Hvding, un casco da bicicletta gonfiabile. Le aziende che
promuovono l'integrazione tra tecnologie e abbigliamento potrebbero trovare una nuova nicchia di
mercato. Se cos fosse, di quali competenze avrebbero bisogno le economie dell'UE in futuro per
facilitare questo processo?
Analisi approfondita
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
7. Droni
I droni hanno gi iniziato a fotografare il nostro mondo come mai prima d'ora. Come possibile
proteggere la vita privata in un contesto in cui l'abbassamento dei costi della tecnologia permette al
consumatore medio di diventare un operatore di droni?
I termini utilizzati per identificare i droni variano
in base al tipo di letteratura, anche se due tendono
a predominare: si parla di Sistemi Aeromobili a
Pilotaggio
Remoto
(SAPR),
generalmente
comandati dall'esterno del velivolo, e di velivoli
non abitati (Uninhabited Aerial Vehicles - UAV),
anch'essi a comando automatico. Va osservato che
il termine "drone" pu applicarsi anche a
macchine che funzionano in altri ambienti, come
quello subacqueo, ad esempio. L'idea di armare i
droni fu proposta per la prima volta verso la fine
degli anni 40 e da allora la tecnologia si evoluta
rapidamente con l'innovazione di componenti
(batterie, computer di bordo, tipologie di
carburante, materiali leggeri ecc.) che consentono
un uso pi ampio di questi strumenti.
I droni sono impiegati in misura pi evidente per
scopi militari, ma possono trovare applicazione in numerosi altri ambiti, quali la sorveglianza, nonch
in ulteriori impieghi civili quali la mappatura e la logistica. I costi dei droni sono notevolmente
diminuiti con lo sviluppo della tecnologia e continueranno probabilmente a scendere nel prossimo
futuro. Il maggiore utilizzo dei droni pone tuttavia importanti questioni di ordine giuridico ed etico,
in particolare in vista della futura diversificazione della gamma di impieghi.
Analisi approfondita
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
Molti degli impatti derivanti dalle applicazioni pratiche dei droni, e le numerose preoccupazioni che
pongono sul piano della tutela della privacy, sono adeguatamente documentati nonch oggetto di
attento studio da parte delle agenzie di intelligence di tutto il mondo. Una questione che non stata
analizzata a fondo, tuttavia, il potenziale impatto dei droni su quella "paura di essere osservati"
presente nella societ e che, per quanto difficile da quantificare, pu essere fonte di narrazioni
aneddotiche, rilanciate dai mezzi di comunicazione, in cui il linguaggio utilizzato fa generalmente
riferimento a qualcosa di "pauroso" e di "inquietante". La domanda la seguente: simili timori
potrebbero ripercuotersi in futuro sul modo in cui si comportano i cittadini, per lo meno in pubblico,
se dovessero sentirsi effettivamente spiati dai droni?
Collegate a queste sono le implicazioni sul versante della tutela della vita privata, considerando
soprattutto che i droni permettono di realizzare fotografie e filmati secondo modalit inedite.
Eventualmente, il proprietario del drone interessato avrebbe un accesso esclusivo a questo tipo di
dati? Quale potrebbe essere l'impatto di una involontaria diffusione dei dettagli personali dei soggetti
ripresi nei filmati (ad esempio l'indirizzo)?
Ampiamente atteso in futuro l'impiego dei droni per la fornitura di beni e servizi commerciali, ad
esempio nel trasporto merci. Pu essere utile esaminare anche come altre tipologie di servizio, ad
esempio quelle tradizionalmente in capo ai governi, potrebbero essere assolte dai droni e in che modo
ci potrebbe far mutare la natura dei servizi in questione. Quale sarebbe, ad esempio, l'impatto di un
maggiore uso dei droni sostitutivo delle forze di polizia di quartiere? Quali nuovi tipi di competenze e
tratti caratteriali sarebbero richiesti per questo servizio di "polizia a distanza"? Valutare quali nuove
competenze e conoscenze saranno necessarie nella societ per poter assicurare la progettazione, il
funzionamento e la manutenzione dei droni e delle relative infrastrutture sicuramente importante
per pianificare l'ulteriore innovazione delle tecnologie dei droni.
L'interazione tra le infrastrutture connesse ai droni (reti di telecomunicazioni ecc.) e altre tecnologie
un ulteriore aspetto di cui tenere conto nella valutazione dell'impatto della tecnologia dei droni. Un
grave problema che gi stato sollevato l'eventualit che possano verificarsi conflitti nell'uso dello
spazio aereo tra droni e aeromobili, sia civili sia militari: come possibile risolverli e garantire un uso
sicuro dei droni difendendo al tempo stesso le priorit militari e commerciali? Analoghi conflitti
possono verificarsi nelle modalit con cui i droni utilizzano le reti di telecomunicazioni per inviare e
ricevere dati. Quale sar l'impatto sulla sicurezza se tali connessioni non saranno rese sicure, ad
esempio in caso qualcuno assuma il controllo di un drone per usi nocivi?
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
La competenza in materia di utilizzo dei droni per scopi militari rimarr probabilmente in capo agli
Stati membri, anche se interessante prendere atto delle recenti richieste che invocano quanto meno
una forma di regolamentazione non vincolante (soft) a livello dell'UE. In un recente studio della
Direzione generale per le Politiche esterne del Parlamento europeo sono state formulate
raccomandazioni sull'uso dei droni oltre i confini dell'Unione. Il documento ha dato voce alle
preoccupazioni inerenti all'assenza di orientamenti in materia. Come si potrebbe arrivare, ad esempio,
ad armonizzare l'uso militare dei droni al fine di mantenere alti gli standard etici e giuridici dell'UE?
stato suggerito di elaborare un "codice di condotta" per le procedure di autorizzazione ed esecuzione
di operazioni di sorveglianza e di attacco per mezzo di droni. La questione pone ai decisori politici
interessanti interrogativi sulla politica estera europea. Quali sarebbero gli standard per gli Stati
membri che utilizzano i droni militari al di fuori dei confini europei? Quale potrebbe essere per l'UE il
miglior modo di perseguire a livello internazionale la promozione delle normative in materia di
sviluppo e proliferazione della tecnologia?
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Analisi approfondita
8. Sistemi acquaponici
In un contesto di continuo e rapido incremento della popolazione mondiale, lo sviluppo di fonti
innovative e sostenibili di alimenti una priorit essenziale per l'Europa. La pianificazione dello
spazio dovr fare i conti con un maggiore utilizzo dell'aquaponica. Come?
I
sistemi
acquaponici
combinano
l'allevamento dei pesci, generalmente
d'acqua dolce, con la coltivazione delle
piante. Il tutto avviene all'interno di un
sistema di acquacoltura "a circuito chiuso"
che alimenta i pesci con nutrienti e ne
utilizza gli escrementi come fertilizzante,
senza prelevarli dall'acqua di allevamento.
L'acqua va ad alimentare le piante, che la
utilizzano per la crescita e la filtrano,
cosicch sia idonea ad essere riutilizzata
per l'allevamento dei pesci all'interno del
sistema. Si pu dire che si tratti di un
sistema "a circuito chiuso", e questo pone in forte evidenza le caratteristiche di sostenibilit ambientale
ed economica della tecnologia. Per ora i sistemi acquaponici esistono solo su piccola scala e pertanto
affrontano costi di produzione elevati rispetto agli attuali metodi di allevamento su ampia scala.
La popolarit di questo metodo stata recentemente riconosciuta in una relazione d'iniziativa
legislativa presentata dalla commissione AGRI e approvata dal Parlamento europeo nel marzo 2014.
Non chiaro, tuttavia, in che modo i finanziamenti per lo sviluppo e l'innovazione dell'acquaponica,
che sta a cavallo tra il settore programmatico della pesca e quello dell'agricoltura, siano inquadrati
all'interno dell'UE. L'acquacoltura beneficia di una serie di accantonamenti del Fondo europeo per gli
affari marittimi e la pesca e le imprese che ne fanno richiesta sono valutate sulla base di criteri quali la
"riduzione dell'impatto ambientale" e il "miglioramento della sostenibilit". Essendo tali caratteristiche
centrali anche per l'acquaponica, lecito pensare che i finanziamenti possano essere convogliati verso
il settore con le medesime modalit.
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
Si osservi anche che, grazie alla loro versatilit, molti sistemi acquaponici potrebbero consentire la
coltivazione di determinate tipologie di alimenti in luoghi atipici quali l'ambiente urbano. Come
indicato, ci potrebbe contribuire a migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento
alimentare, giacch gli alimenti sarebbero prodotti in luoghi pi prossimi a quelli di consumo.
Tuttavia, le prime esperienze concrete si sono dimostrate difficoltose, a causa della ridotta dimensione
della produzione e degli elevati costi richiesti dai sistemi acquaponici per produrre alimenti.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
Quali conseguenze avrebbe sulla nostra dieta un maggior ricorso ai sistemi acquaponici? Al momento
la tecnologia pu essere applicata limitatamente a una gamma ristretta di condizioni (pH, temperatura
ecc.) ed pertanto utilizzabile solo per produrre un'esigua variet di piante. Se dall'acquaponica
dovesse provenire una maggiore percentuale del cibo che consumiamo, quale sarebbe l'impatto per la
nostra dieta? Potrebbero in futuro venire a mancare determinati minerali, vitamine e altri nutrienti? E
come muterebbe lo stato di salute delle popolazioni?
I sistemi acquaponici hanno dimensioni limitate rispetto alle tecniche agricole tradizionali e
richiedono meno spazio, anche se sono costosi da utilizzare. Ne risulta che le citt sono i luoghi ideali
per l'impiego di questa tecnica, e i decisori politici possono aver necessit di valutare quale effetto sia
prefigurabile, tanto per il paesaggio rurale quanto per quello urbano, nell'eventualit di un passaggio
a forme pi decentrate di produzione alimentare. Ad esempio, come si potrebbero configurare gli
edifici esistenti e quelli di nuova costruzione affinch possano accogliere i sistemi acquaponici?
Integrati nell'architettura ordinaria, questi sistemi potrebbero far recuperare ai cittadini il legame con
la produzione del cibo, con ulteriori conseguenze in termini di accettazione delle politiche relative alle
citt e alla produzione di alimenti.
Un altro aspetto da valutare riguarda gli impatti economici derivanti dall'impiego di tale tecnica. Il
ricorso a sistemi pi costosi e su scala ridotta farebbe forse aumentare il prezzo degli alimenti,
modificando il livello di accesso al cibo? Le comunit non in grado di attrezzarsi con sistemi
acquaponici potrebbero in teoria essere esposte a un aumento dei prezzi degli alimenti e affidarsi al
contrario a forme di agricoltura "vecchie, inefficienti e non eque". Quale impatto avrebbe per
l'occupazione un pi ampio ricorso a forme di produzione alimentare che, come l'acquaponica,
richiedono un pi forte impiego di manodopera? E quali competenze lavorative sarebbero necessarie
in futuro? Se i sistemi acquaponici potessero ridurre il consumo di risorse idriche di cui responsabile
la produzione alimentare, i prezzi dell'acqua diminuirebbero con la riduzione della domanda? Quali
sarebbero i costi e i benefici economici e ambientali di uno spostamento del consumo idrico all'interno
dell'economia?
Analisi approfondita
onde garantire che i finanziamenti non trasgrediscano le norme in materia di aiuti di Stato. Infine, a
fronte dell'integrazione dei sistemi acquaponici nella societ, potrebbe rendersi necessario un
adeguamento della politica e delle norme in materia di pianificazione. La tecnologia sar incorporata
nelle aree urbane o in quelle rurali? Dove si sposteranno quindi le popolazioni? Sia nell'uno che
nell'altro caso, l'integrazione della tecnologia avr un impatto sulla pianificazione urbana, che
attualmente rimane di competenza nazionale. Qualora l'UE desiderasse in futuro regolamentare in
maniera pi diretta l'approvvigionamento dei sistemi acquaponici e le norme auspicate dovessero
intervenire pi incisivamente nella pianificazione urbana a livello nazionale, a quel punto si potrebbe
prefigurare una modifica dei trattati.
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
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Analisi approfondita
Le smart home sostengono inoltre le strategie di risposta alla domanda di energia all'interno dell'UE
in un contesto in cui fonti energetiche meno flessibili e rinnovabili rappresentano una quota sempre
maggiore degli approvvigionamenti energetici. La regolazione remota del consumo energetico da
parte delle singole utenze aiuterebbe i regolatori a ridurre il carico sulle reti elettriche negli orari di
punta, ad esempio, disattivando temporaneamente i condizionatori, senza ricorrere a costosi
generatori elettrici di riserva.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
La spinta maggiore in favore dell'adozione delle tecnologie smart home sembrerebbe il potenziale in
termini di risparmio efficiente, insieme a un percepibile miglioramento della qualit di vita. D'altro
canto, si prevede anche che la diffusione di queste tecnologie dar adito a specifiche problematiche
sociali. L'impatto sui comportamenti sociali, sia all'interno che all'esterno della vita domestica privata,
la privacy e la sicurezza individuale, cos come l'universalit o meno delle tecnologie smart home
rappresentano soltanto alcuni degli aspetti controversi non ancora pienamente risolti dai decisori
politici.
Il dibattito riguardo alle smart home presuppone spesso una visione stilizzata della "casa". Nelle aree
urbane, tuttavia, i caseggiati configurati in appartamenti costituiscono una parte significativa
dell'edilizia residenziale, dove le condizioni ambientali sono generalmente controllate da
amministratori di condominio o locatori. Questo solleva una serie di questioni in merito a quanto
controllo verrebbe effettivamente conferito agli inquilini da queste tecnologie, soprattutto laddove il
locatore includa le spese energetiche nel canone di locazione. Quali ripercussioni potrebbero avere
eventuali controversie riguardo alle impostazioni di funzionamento di tecnologie smart home
condivise sui rapporti tra gli inquilini di uno stesso caseggiato? In che modo gli inquilini potrebbero
sincerarsi che i dati trasmessi dalle tecnologie smart home non li danneggino nel loro rapporto con il
locatore?
Le smart home potrebbero anche alterare i nostri comportamenti quotidiani e le nostre interazioni.
Una pi efficiente "gestione" a distanza della casa potrebbe forse tradursi in orari di lavoro
prolungati? Inoltre, qualora le faccende domestiche fossero sempre pi delegabili a un sistema smart,
questo potrebbe influire sulla strutturazione fisica delle case e quindi sulla distribuzione delle
responsabilit sociali. Gli individui si sentirebbero "liberati" avendo la possibilit di uscire dalla
propria abitazione e, ad esempio, sfruttare maggiormente gli spazi pubblici? Questi ultimi, di
conseguenza, acquisirebbero maggiore importanza agli occhi dei decisori?
La gestione degli aspetti pi pratici della fornitura di assistenza sanitaria, per esempio il
funzionamento di apparecchi come scaldabagni per i pazienti anziani, potrebbe essere rivoluzionata
dall'adozione delle tecnologie smart home? Questo potrebbe forse modificare la natura e l'efficacia
dell'assistenza? Le smart home potrebbero consentire ai pazienti di condurre una vita pi
indipendente, trasferendo in ambiente domestico servizi sanitari attualmente forniti in ambulatorio.
Quale potrebbe essere l'impatto sulle competenze e la formazione richieste agli operatori sanitari per
la fornitura di questo tipo di assistenza?
Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
quali hanno origine al di fuori dei confini UE? Come ci si gi chiesti per altre innovazioni descritte in
questa relazione, potrebbe forse essere necessaria una nuova normativa che disciplini nello specifico la
protezione dei dati raccolti in maniera tanto diffusa in ambiente domestico?
Anche l'attribuzione della responsabilit in materia di smart home potrebbe rivelarsi una questione
spinosa. Ad esempio, chi da ritenersi responsabile per il malfunzionamento di un particolare
dispositivo "smart home", l'utente o il fornitore? Laddove un "frigorifero smart" fosse in grado di
ordinare automaticamente dei prodotti alimentari, come verrebbe applicato il vigente diritto
contrattuale e quali sarebbero le condizioni dell'ordine? L'eventuale reso di tali prodotti sarebbe
agevole? E chi sarebbe responsabile qualora insorgesse un problema? Inoltre, sussistono interrogativi
riguardo alla propriet dei componenti dell'"Internet delle cose", ad esempio, un software che
permetta la comunicazione tra un frigorifero e un sensore alimentare potrebbe essere brevettato? Una
delle caratteristiche principali delle "smart home" l'utilizzo di tecnologie standardizzate e il ricorso
eccessivo alla normativa sui diritti di propriet intellettuale potrebbe ostacolarlo.
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Analisi approfondita
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche
Le tecnologie di stoccaggio dell'elettricit sono reputate essenziali anche per lo sviluppo delle
cosiddette "smart grid", ovvero le reti intelligenti per la generazione e l'approvvigionamento elettrico.
Il connubio di tecnologie di stoccaggio elettrico e reti intelligenti offre una significativa opportunit di
ottimizzazione del consumo energetico, che conferirebbe maggiore flessibilit alla gestione della
domanda e alla risposta alla domanda, le quali risultano sempre pi dipendenti dalla generazione di
energia da fonti rinnovabili. Inoltre, essere meglio equipaggiati per l'alimentazione "off-grid", con
maggiore capacit di stoccaggio elettrico, potrebbe offrire una soluzione ad eventuali black-out
inaspettati e migliorare nettamente la resilienza energetica a livello locale.
Impatti imprevisti che potrebbero scaturire da una maggiore integrazione nella societ
L'unione fra le tecnologie di stoccaggio dell'elettricit e altre tecnologie offre un notevole potenziale in
termini di impatto innovativo. Lo stoccaggio elettrico, infatti, potrebbe consentire ad abitazioni e
aziende di alimentarsi pi facilmente "off-grid", rafforzando la loro futura resilienza energetica ed
economica. Questo potrebbe dunque tradursi in un approvvigionamento energetico pi sostenibile a
livello locale? In termini di efficienza, probabile che sia pi conveniente predisporre "reti locali"
separate dalla rete nazionale, suddivise in "agglomerati off-grid" di abitazioni e imprese. In tal caso,
quale sarebbe l'impatto sul futuro insediamento dei centri abitati? Cambierebbe forse la tendenza
generale della popolazione a spostarsi in aree urbane sempre pi edificate?
Inoltre, l'alimentazione off-grid comporta costi che possono risultare pi elevati rispetto a
infrastrutture pi tradizionali e connesse alla rete, a causa della difficile creazione di economie di
scala, di costi di installazione pi alti ecc. Pertanto, stabilire su chi gravino gli oneri associati
all'alimentazione off-grid estremamente importante in questo contesto. La prima domanda : chi
pagherebbe? Il singolo utente energetico o il contribuente pubblico? Qualora gran parte del costo fosse
a carico del consumatore, l'alimentazione off-grid diverrebbe appannaggio esclusivo di coloro che
dispongono di risorse personali sufficienti per pagarla? Infine, come si configurerebbe la distribuzione
dei benefici? Sarebbe equa?
Le tecnologie di stoccaggio di elettricit potrebbero influire sullo sviluppo di altre tecnologie, per
esempio i veicoli a idrogeno. Laddove un certo numero di abitazioni e aziende disponesse di impianti
di stoccaggio dell'idrogeno, lo sviluppo di reti per veicoli a idrogeno potrebbe risultarne incentivato?
E in tal caso, questa tipologia di vetture si affermerebbe poi come la forma di trasporto su gomma
predominante? L'elettrificazione dei trasporti sembrerebbe gi ampiamente attuata, con
l'accelerazione dell'elettrificazione ferroviaria e le automobili elettriche ormai alle fasi finali di prova.
Per questo motivo, una maggiore accessibilit dello stoccaggio dell'idrogeno contribuirebbe, in misura
maggiore, all'elettrificazione generale della generazione energetica.
Analisi approfondita
fondi europei, e in tal caso, quali provvedimenti legislativi richiederebbe? La definizione delle
politiche a livello dell'Unione stata strumentale per l'imposizione di obiettivi in materia di riduzione
delle emissioni di anidride carbonica, aumento della quota delle energie rinnovabili e livelli di
efficienza energetica. Sarebbe opportuna la definizione di obiettivi simili anche per lo stoccaggio
elettrico? Ed eventualmente, a quale livello di competenza dovrebbe essere affidata dai decisori e dai
legislatori UE?
Infine, anche gli ambiti legislativi concernenti la salute e la sicurezza (sia degli utenti che di terzi) sono
rilevanti ai fini dell'attuazione delle tecnologie di stoccaggio elettrico, soprattutto tramite idrogeno.
Qualora tali tecnologie prendessero piede sul territorio europeo, in quale modo i decisori potrebbero
garantire la protezione di coloro che vivono e lavorano in prossimit di tali impianti? Nel caso di una
"comunit off-grid", come potr essere tutelato il diritto di tutti i membri della comunit ad un equo
accesso all'energia? Tecnologie di stoccaggio di questo genere potrebbero rappresentare una minaccia
fisica alla fauna locale? In che modo la legislazione vigente potrebbe essere adattata per riflettere tutto
questo, e in quale misura gli Stati membri dovrebbero mantenere competenza in materia?
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Dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita: potenziali impatti e implicazioni politiche