Professional Documents
Culture Documents
vel
ARAR I TA
SUB FIGURA
DLXX
Pubblicazione dell'A.. A..
in Classe A
TRADUZIONE (11.1) DI ALBERTO MOSCATO
LIBRO SECONDO
B
0. Quindi io vidi queste cose avverse e maligne; ed esse non erano, proprio come Tu
Non sei.
1. E vidi le teste gemelle che continuavano a litigarsi l'un l'altra, cos che tutti i loro
pensieri erano solo confusi. E Ti riconobbi in costoro.
2. E vidi i censori della saggezza, come nere scimmie che queruli di vili nonsensi. E
Ti riconobbi in costoro.
3. E vidi le madri divoratrici dell'Inferno, che si cibano dei propri figli - O voi che
siete privi di comprensione! E Ti riconobbi in costoro.
4. E vidi gli impietosi ed i non maestosi che come arpie sbranavano il loro cibo
impuro. E Ti riconobbi in costoro.
5. E vidi quelli che bruciano, giganti come vulcani che eruttano il nero vomito di
fuoco e fumo nella loro furia. E Ti riconobbi in costoro.
6. E vidi i gretti, i litigiosi e gli egoisti, - erano come uomini, O Signore, erano
proprio come gli uomini. E Ti riconobbi in costoro.
7. E vidi i corvi di morte, che volavano con stridule grida sulla terra in
decomposizione. E Ti riconobbi in costoro.
8. E vidi gli spiriti bugiardi come rane sulla terra, e sull'acqua, e sull'ingannevole
metallo che ogni cosa corrode e rende instabile. E Ti riconobbi in costoro.
9. E vidi gli osceni, uomini-toro legati in abissi di putrefazione, che si mordevano l'un
l'altro le lingue dal dolore. E Ti riconobbi in costoro.
10. E vidi la Donna. O mio Dio, ne osservai l'immagine, come una amabile forma che
cela una nera scimmia, come una figura che getta con le sue mani piccole immagini
d'uomo all'inferno. Io la vidi donna dalla testa all'ombelico, e la vidi uomo
dall'ombelico ai piedi. E Ti riconobbi perfino in lei.
11. Poich mia era la parola chiave per il Palazzo Chiuso 418 e mie erano le redini
del Carro delle Sfingi, nere e bianche.
LIBRO TERZO
}
0. Tu affermi che Dio uno; Dio l'Eterno; ed Egli non ha Eguali, o Figli, o
Compagni. Nulla pu stare al Suo cospetto.
1. E per cinquecento e undici notti e per quarantuno giorni invocai il Signore
gridando ad alta voce l'affermazione della Sua Unit.
2. E poi glorificai la Sua saggezza, con cui Egli cre i mondi.
3. S, Lo pregai per la Sua essenza intellegibile, mediante la quale l'universo divenne
luce.
4. E Lo ringraziai per la Sua molteplice misericordia; adorai la Sua magnificenza e
maest.
5. E tremavo dinnanzi alla Sua possenza.
6. Mi deliziavo nell'Armonia e Bellezza della Sua Essenza.
7. Nella Sua Vittoria perseguii i Suoi nemici; s io li gettai nel precipizio; tuonai alle
loro spalle nel pi profondo degli abissi; s, ed in quel luogo partecipai della gloria
del mio Signore.
8. Il Suo Splendore mi illumin; e adorai il Suo adorabile splendore.
9. Mi riposai, ammirando la Sua Stabilit, e come il vibrare del Suo Universo, la
dissoluzione di ogni cosa, non Lo scuoteva affatto.
10. S, e in verit io, il Signore Vicereggente del Suo Regno, io, Adonai, che parlo al
servo mio V.V.V.V.V., regnai e governai al posto Suo.
11. E inoltre, formulai la parola del duplice potere nella Voce del Maestro, perfino la
parola 418.
12. E tutte queste cose non mi tradirono, poich le espansi con il mio acume in
Dodici Raggi della Corona.
13. E questi dodici raggi erano Uno.
LIBRO QUARTO
B
0. Anche il piccolo bimbo, l'innamorato di Adonai, anche V.V.V.V.V., che rifletteva la
gloria di Adonai, alz la sua voce e disse:
LIBRO QUINTO
W
0. Al posto della croce vi l'indivisibile punto che non ha punti n parti n grandezza.
Ne ha posizione, in verit, essendo al di l dello spazio. E nemmeno esiste nel tempo,
poich esso al di l del Tempo. E non ha causa o effetto, vedendo che il suo
Universo infinito in ogni modo, e non partecipe di queste nostre concezioni.
1. Cos scrisse ou mh, l'Adepto Esente, e le risa dei Maestri del Tempio non lo
intimidirono affatto.
2. E nemmeno si vergogn, ascoltando le risa dei piccoli cani infernali.
3. Poich egli dimora nella sua casa, e la sua falsit era il vero in casa sua.
4. I piccoli cani non possono correggerlo, poich essi altro non fanno che abbaiare.
5. I maestri non possono correggerlo, poich essi dicono: Venite a vedere.
6. Ed io andai a vedere, persino io, Perdurabo, il Philosophus del Collegio Esterno.
7. S, persino io, l'uomo, osservai questa meraviglia.
8. E non potei enunciarla a me stesso.
9. Ci che mi ha creato invisibile e inconoscibile nella sua essenza.
LIBRO SESTO
Z
0. Pi profondamente e ancora pi profondamente nel pantano delle cose!
Pi lontano e ancora pi lontano nell'Espansione infinita dell'Abisso.
1. La grande dea che si inarca sull'Universo la mia signora; io sono il globo alato
del suo cuore.
2. Sempre mi contraggo mentre lei si espande;
3. E alla fine tutt'uno.
4. Il nostro amore ha dato alla luce il Padre e Creatore di ogni cosa.
5. Egli cre gli elementi; l'etere, l'aria, l'acqua, la terra, ed il fuoco.
6. Egli cre le stelle vaganti nelle loro orbite.
7. Egli ha arato con le sette stelle del suo Aratro, cos che le sette in verit si
potessero muovere, ma sempre puntassero verso l'Uno immutabile.
8. Egli cre le Otto Cinture, con le quali ha cinto i globi.
9. Egli cre la Trinit delle Triadi in ogni cosa, ponendo il fuoco nel fuoco, e
ordinando ogni cosa nella Dimora Stabile dei Re d'Egitto.
10. Egli cre il dominio Suo nel Suo regno.
11. Ma persino il Padre si inchin al Potere della Stella 418 e perci
12. Nel suo acume Egli espanse tutto ci nei dodici raggi della Corona.
13. E questi dodici raggi erano Uno.
LIBRO SETTIMO
}
0. Allora nella possenza del Leone formulai in me stesso quel fuoco santo e senza
forma, VIN , che fiammeggia e lampeggia attraverso le profondit dell'Universo.
1. Al tocco del Fuoco Qadosh la terra si fuse in un liquido chiaro come l'acqua.
2. Al tocco del Fuoco Qadosh l'acqua evapor in aria lucida.