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4'
CENOTAFIO
IDI
^K^'^^^
t^
IP
IS
It
MESSER GINO
TERZA.
EDIZIONE
1838.
.*
S S
ER
FRANCESCO PETRARCA
PER LA MORTE
DI M
iangete donne
Amore
mentre
visse al
mondo
onore
lo per
mi
le
Perch
rime ancor
'1
Pianga Pistoia e
s'
rallegris'
il
citt
cielo
versi
(*)
dolce vicino
ove
egli gito
vo nella
piangano
core
da noi partito
perdut' hanno
C) Ognun
il
Novellamente
Che
di Pistoia
/j,)
in
iJo
membrana
da un
bc/lissimo
Codice
FRANCISCI PETRARCE PO
ULTIMUS EXPLICIT
miraculosus artifex
qui
litleris
novioribus
et stilo venustissimo
cum
CCCL. septeni
ornavit in pellucida
membranula
meo
iussu
dulcissimum petrarcam
cum quo
cum quo
Ego
edere
et
^vivere et
cubare
mori volo.
Bartoli de Florentia,
LE RIME
ESSER GINO
DI M
GI PUBBLICATE
DAL PILLI
Sonetto di
M.
a M. Niccol
Q Da
Pilli
suo compatriotta
Un
Z' altro
che
di quel
Che
Montemagno
d Amor
de
fanno un fonte
il
tranquillo
Aurora
(a)
che
Splendi! or
(a)
Questi
Fan
di
Bonaccorso
a quelle di Gino
da Montemagno
,
MEDESIMO
AL
gentil
ilio
Ond' or a noi
Ne date
In sin
il
cos grati
che
s'
alcun tace
La fama
Pistoia
vostra
da
a far vi
/'
in
guerra ,
bei disegni
all'
onda di Parmesso
,
:
spinse
spenti sotterra
Terr sempre
Ch'
Segni
Diralla jpollo
Ma
pegni
in terra
s^
Mondo
al
sommo Sole
una
bella
Impresa
,
.
ALL'ILLUSTRISS.
E REVERENDISS.
MONSICi.
SIGKORE
IL
S.
EUSTACfflO
Niccol Pilli
Xo
Illustriss. e
Reverendiss,
di m, Cino
ri
e Reverejidiss,
esservi grate
da
confermato
Pistoia
le
altro^ vedere
perciocch
io
infinitamente
e che
vi
ne ho
ancora mi
molto
Illustriss,
che le
reco a voi
dovi
a VS.
al presente
maggior parte
no
ridotte insieme la
brino
me
,
Mons. mi0
le
ar-
e che piacene
, acciocch le veggia te
mi facciate grazia di pigliarle in dono ; s
perch talora
con onestissimo
appieno
bei concetti
menzioni
e le antiche
diporto
gravi sensi
gustiate
le
variet di Rime
nuove in*
,
ch=e
in
ritrovano
si
ancora per-
venendo
elle
che
correggerle
e che appresso di s (
gusti
tutti
possi
che
Oltre
altissima protezione
in
mano
come fate
si
di
,
voi )
scorger da
V infinita
vera"
fa
quando voglia
un Signore
le
si
chiarezza
Giureconsulto e Poe-
ta
simi
Raggi
sommo Sole
del
stiana Repubblica
da
voi
il
voi
potr
di questa nostra
Cino
Nosti'o m.
il
premio d* un sempiterno
splendore
Cri-
aver
anzi
Ma
stata ascosa.
VS.
favore di
mandate
mondo
di
Roma
V ombra
sotto
Illustriss, e Reverendiss.y
penso che
Casa
striss.
gentiluomini
altri
vostra
illu-
nostri Pistoresi
mondo
strate al
essere
mo-
Signore
mente
amici
gli
ed ai luoghi
nelle
neces-
memo-
servizj
e sovvenire
sit loro
poveri
pii
ria di
Gaetano
che
fu
Casa
vostra Illustriss.
e della S.
( col sesto
nostre Cristiane
striss,
s'
invieranno
leggi
le
mani
VS,
del
come
con la vera
mano
Poeta
sin
Illa-
effigie
(a)
Duca
simo S,
di Fiorenza
riverenza bacio
rendiss,
Roma
alle
ho di gi qualche speranza
parimente
S,
restaurare
tutte
gentilissimo
mi verranno
qiuile se altre
N.
di
dunque cortesemente
Piglierete
Rime di questo
tutte le
qui
FUI
Bonifazio
Dio
grandezza della
della
princpio
gran Gio.
il
le
pregando
il
Io
intanto
mani di VS,
JV.
S. Dio
Illustriss, e
che
giorno di S, Eustachio
vi
ogni
con
Reve*
feliciti
del LIX,
Di
Nella
(a)
Pilli
almeno
rimangono
iuta
di
Di
M. Ciao
dal
Vasari vedasi
la
DELLE RIME
DI M
ESSER GINO
DA PIS TOJA
PARTE PRIMA
SONETTO
1/ ual
Che
Vi
facci
Son pur
oltre
acconsente
legge de
la
degli
membri
Come non
ha
Tacer
la
,
1'
Elementi
vostri
Non r
Non
Donna
Romper
I.
uaiana gente
semente
le
una
in altra Sfera
la
mente?
muove
n suon
dissimil farmi
dove
e pianger
io voglio
sempre
Da
che
la vostra
ogni durezza
o-
ma
,
scoglio
avanza
PARTE
12
SONETTO
sin
Il
Non
che
gli
Che ne
io
si
li
miser
Di suo
Per che
la
mia
Che
merc non
dir
piangeranno
vita in potestate
egli
ha
li
Appreso
Dice eh'
Or
ad uno sguardo
fisi
Da Amor,
Il
Ch' oggi
Ond'
occhi miei
IL
di
folli
la
altero loco
vi potr pieiate
occhi
il
gioco
gi dentro la
mente
il
foco
PRIMA
l'S
SONETTO
Jlo son
Che
La
Che da
Il
Seguo
sol' il
mena
io la
mi duol
Ma
pi
Meco
mi
e quel che
traluce
e V altro viso
,
deso
dolce morte
Ch'
e son deriso
qual mi
hanno ucciso
id'
mi riconduce
IH.
piet tradita
gabbato affanno;
forte del
mi duole
mio danno
ahi lasso
da mercede
che
.
si
vede
F A R
SONETTO
Il
IV.
zaffir
m' innamora
Ch' eglin
si
Ch' aspetto
S' a tal sorte
Amor
Merc da voi
ora
clV a la
m' incontra
all'
eh' io
non aggia
eh' io
mora
Voi
sete
pur
gentile
accorta
Ma
Ch'
io
veggio esser
Tal che
sol guai
Come Donna
d'
e saggia
mondo
attraggia
m'uccide e accora
crudel
Fera selvaggia
PRIMA
j5
SONETTO
V.
folle
Quando
vidi
Se innanzi a
Di
s'
lei
'1
dritto
intorno
men
merc niente
core
al
e leal servidore
se di sua sentenza sa
il
se di piet 1 priego F
ha difeso
Gli' innanti
Lusinga
Una
vince
il
pu
,
:
ridotto
vezzosa
alta e
non
a lei piet
assicura
tenore
fort'
leggiadra
stato inteso
fedel
legato e preso
Il
Ch'
S'
Madonna
farla
motto
si
dotto
PARTE
SONETTO VL
\liiesta
virt d'
la
pensoso
fa
amore
La
Lo
spirito gentil
che
v'
ascoso
Di
non oso
U' r
AUor
intelletto
si
strugge
la
salute
la
mia
si
virtute
muovono
gire
sospiri
PRIMA
SONETTO
Ota
Che
in Sol raggio
nel
muover
non posson
il
Che 1
Quivi
smarrisce in quella
si
gli
sbatte fuor
si
occhi lo splendore
s'
via passando
atti
tal eh' ei
trova chi di
Nobil negli
Tutt'
Soffrir
VII.
Com'
17
lei
si
bella
sente dolore
favella
ahgelico diporto
vita e conforto
le sta
davanti
PARTE
la
CANZONE
\luando Amor
eh' han
Volge
Che per
Spirli
Ch'
Poi
S'
si
virt d'
sembianza vera
Amor
che son ne
Amor
,
gli
ne' miei
I,
la
vei>go un di quelli
celeste sfera
un punt
Lagriman
che
sto
gli
occhi
non
fisso
miri
li
un tempo
Chi
'n
Ma
di gran lunga in
me
crescon
se piet
si
le
pene
voce aita^
alta
Or
mi
fan guerra
serra
,
fate eh'
ognor contempre
mi
terr
sempre
PRIMA
Sempre non
Natura
gi
non
Del duol
se
Chi
v'
Parte
Non
gi per
non
ama
v'
mio riposo
fin
almen
per eh'
chi imaginar,
,
Donna
eh' io piglio
Da
cui legati
Prende
'1
ed abbaghati
mio cor un
vola al Ciel
tra
stelle
sensi
volontario essigli
altre
anime
belle
,
:
La
luce vostra
Fuor
Ben
Non
Quanto
Vedendo
tutto
vede
quando che pi
i
'1
eccede
illustr col
L' aer
di nebbia pieno
avvolto in tenebre
Immantenente
lo so io
non mora,
ei
li
noioso
fate
notti
ho per
eh'
le
lo
sta
Deh
ha che
eh' ordinato
Legati sien
19
'1
mio core
Sollevandol talor
PARTE
Or
Gh
u eoa Amor
occhi leggiadri
privar lo
mio cor
Di questo converr
Che un
Morto
core in s
non vuol
eh*
di tanta gioia ?
eh'
,
gi fui
Amor
adiri
un
altra volta
moia
Or se prendete a noia
Lo mio Amor occhi d' Amor rubegli
Foste per comun ben stati men begli
,
Vedete in
altri
stessi
non possele
sete
PRIMA
21
MADRIGALE
/Vmor,
la doglia
Non
avesse
era
il
or
quando
io dico
io
porti
si
moro
il
Che
Non
mi
corso
perder
morto
avesse
ucciso
mio morire
Grave pi che
Ma
^C^
mia ventura
la
S' ella
bel viso
il
sar 1 dispartire
io potessi
umano
propriamente dire
Che non
pigliasse
Amore
martiro e sconforto
PARTE
21
SONETTO
Non m'
Vili.
del forte
Andar pensoso
In sin che Morte
e lagrimar sovente
eh' a
Che
se
Perch
dice spesso
Poi eh'
fatta
la
dovei
si
ella gli
gente
chiede
siede
la beitate vostra
non selvaggiamente
Amor
sente
mercede
Non
nome
Convien tenghi da
lei la
vita in
la giostra
dono
PRIMA
SONETTO
Vecchi miei
deh
col pianto
S'Amor
IX.
emendate
a3
gran
per cortesia
Di
voi vogliate lo
quella
Diravvi
Che
'l
tradire,
vi cagiona
da cui voi
faceste
dolorosi pianti
voi foste
mi vedeste
Occhi vani
comparirete avanti
Donna
Per dipartir
mio cor
Amor
ci sovente V
non mi perdona,
Che
fallire
che di morire
il
s
,
costanti
sottrar
mi
voleste
PARTE
24
SONETTO
JLi
jfla
Che
Allor
gli
quelle
occhi lanciaro
quando ver me
sentii lo
Da
X.
si
fiso
giraro
;
spirito diviso
membra che
se
ne turbaro
Ne
la
Sempre davanti
Per
il
Dice
Che
qual se mercede ad
,
piet
non
tu la trovi
Amor
chero
in la virt nostra
,
e cosi
'*
mi dispero
PRIMA.
SONETTO
oi
Vi
Fu
vista di ferezza
allor
Sapete che 1
Ch'
ei
mio cor
Di
tal
ha
tal
vaghezza
Madonna
n'
quando pur
io
sol voi
volete
gentil cosa
m' ancidete
Ch'
Morire innanzi
Non
XI.
Che nacque
Per
a5
^ A R T E
aS
'
SONETTO
XIL
li
Amore
A
Che
doler forte
Donna
voi
gli
atti
Ci che
Come
Com'
dico
si
potea
Nascere
per eh'
non ha 1 core
ei
Di
al
piacente
oltre al pensare
bei sembianti
d'
umana
mondo
natura
figura
si
bella
la
mi
Dio
in cui traspare
mand
dal Ciel
fate ?
tanto novella
SONETTO
mi
Ulto
Che
il
le
lei
Amor
va
rallegrare
il
Quando va
lei
con
terra e
compiute
lei
ci
tai
face
fuori adorna
Per tema
ove
gli
occhi
Mondo
,
giocondo
ascondo
Ch' abbassi
'1
Amore
il
mostrare
par che
novit vedute
Amor
nato pare
1 mare
Ed
salute
Gi mi non fur
Quali per
somma
fa rinnovellar la
dolce salutare
In cui
Con
salva
XIII.
allor tosto
rispondo
<>>
PARTE
28
SONETTO
I5e mi riputo
di niente alquanto
Io ne ringrazio
Facendo
Che
se
XIV.
cortesia
Amor
io son presto
Ancor m' ha
Ch' a
Che
tal
l si
fatto
mi concede
Donna m' ha
pi ricco dono
io
perch
sta in
dato in potestate
appare
ella
Ond'
io canto
Amor
Ond'
cantare
PRIMA
2Q
BALLATA
domando
J.O non
t'
amo
seguire
Che mi
Un
sempre ugual
eh' io servo
Donna
Quella
Amor
Che
Di poi non
s'
mente.
quella amorosa
,
Questa membranza
s
la
mio core
diletto al
Fuor che
Amore
subitamente
m'entr dentro
Veggendo
d'
gentile
mostrasti
giorno
il
In ciascun tempo
Per
Amore
l.
rimembrar
tutt'
ore
Amor
tanto
mi
piace,
r ho imaginata
Ch'
io
Ma
dir
non
lo potria
PARTE
3o
U imagine
passata
Che
pur mi do pace
1 verace colore
Chiarir non
Amor
ma
come
potria per
si
si
Dir tu per
suole
me
mie parole
MI
te
Amor
quella
Donna
PRIMA
SONETTO
XV.
Adorna vien
d' angelica
In compagnia di
Che quai
si
la sente
virt te
dolce salute
poi d'
Amor
favella
Che per
Son
entro
parolette
un
non
quale ha preso
covertata di
si
gi
si
ancor sentute
Che
soave
la
mente nostra
dolce
il
La
Anore
se
non di
suo valore
lei
apertamente mostra
PARTE
5'
SONETTO XVL
IVXadonne mie
vedeste voi V
altr' ieri
se solo
un pocheilin
strugge
Restatevi con
lei
e per piet te
fiuenel' accorta
Che
se ella
mia
fieri
diffide
la
dire a
me,
sta san
vide
sentieri
conjforta
morte porta
miei pensieri
o per
Umilemente
la
sorride
voi la mandate
PRIMA
33
SONETTO XVIL
edete
Com'
Donne
bella creatura
tutte voi
Ponete
Che
umana
adorna similmente
a prova
gentili
cura
Unquemai par
io veggio
falle
V onorate
Ch'
Donne
natura
Quanto potete
si
favella
,
.
trov nobiltate,
Amor
riverenza,
si
visibil
che Y adora
bella
PARTE
'H
SONETTO
In
disiior' e 'n
XVIII.
Vergogna solamente
Amor
lui
Con
non sono
Di mirar donna
Ch' a
Amor
Ma
gli
che sovente
membrar
di voi
li
Che
indovini ciascun
come gU
trovati in fallenza
Che fanno
con
il
hiive
ed in colpa
gli
scolpa
PRIMA
35
CANZONE
V^om'
Amor
Sta
me
Amor
talora di
Avesse tanto
Ch'
ei
n quel viso
,
pietade avesse
nel
mostranza
facesse
S che la
Che
II.
mia pesanza
gli
Che
vedessero 1 foco
Deh
tal
a poco a poco
che
ora parlasse
la
possanza
pietanza
Il core
Se veder
mio
si
potesse lo cor
Fera non
dura
mio
PARTE
36
Che
Fuor non
Nato son
uscisse a pianger
lasso
un punto
in
Che non
vai
Chiamar merc
Ch'
Dovria
Che ben
Chi mi
bene
faria e
Lasso eh'
di
la
Se sovente
pensier
Solo un pensier
grevi pene
mia mente
Amor mi
men saggio
N mai
alla
In questo
mia
non deponesse
d'
Ch' io divengo
pili
si
il
Per strugger
Vivo n morto
Con
Amor
amorosa corte
in r
Non
son d'
io
una morte
Merc
faria
paura
ombra mia
far
visibil figura
uom
ad ogn'
Si eh'
son di morte
io
fallio
sol
coni' io
forte ventura
rio
si
si
in
si
strugge tanto
vita aver
mi vanto
dannaggio,
E
E
lo martlro e
verso Dio
Mai sempre
N mai
piamo
'1
fallito
37
gi
e falleraggio
punto allegraggio
mai
assai
cotal
uomo non
C^APITOLO
lo
ragionar di
Ch'
Amor mi
Amo
lei
fa
male avraggio
in questo secol
Che
ITVI
pena di quanto
la
He
nascesse
il
cor
mio,
tanto altiera
tretiar
pensando
eh' io
Che
Lasso
gi
che
gi
non
amando
la
la
mia
saccio sfogar la
Si in alto loco
sua clera
vita
more
mia mente
PARTE
38
Quando!
Che
face
Senza
miei
li
far
Ma non
fuggire
spiriti
ha poscia cotanto
d' ardire
De
Ond'
Amor
io
rimango privo
che sa
la
sua
Di questa Donna
Che
viriii
alta
la
valenza
naturai conoscenza
temo vadi
1'
alma
conquiso divengo
e n gran
lei
monta
tosto fore
,
mi conta
Di sopra
E
E
di colore
temenza
troppo timore
'
PRIMA
BALLATA
Dio
ngel di
ni'
ha con
si
convielli
Che
ove posa
il
cor lasciare
Il
Ch'Amore
L mia
E
Di
Amor
,
torna
dell'
spirito
Fuor
cor disfatto
dolce pare
il
vede adorna
Sospirando
Lo
occhi suoi
gli
di tanta virili
Che
IL
Che
3g.
lo storna
poscia Y ha tratto
quando
la
mirai
onde
disfatto
alma trovai
virtii
non sperando
ci pili
di
campar
non combatto,
lasciai
gi
mai
PARTE
Dio mandi
Ballata
Dilli
punto di
Per
finir
che tu lo
lasciasti
comiato pighasti
Che
il
pur
dimanda
piangendo
che
ti
ratto
manda
Ch'io per
Com' pi
me non
viver
mi
accatto
PRIMA
SONETTO
E
Et
aita
il
4*
XIX.
cor
mre
li
miei
Or che
si
spiriti
son
tutti
Amore
vergognosi
Non
in verit
cor
aita lo
che se mercede
che Y alma
trista
Ognor
Ond'
quando
io aspetto
che
la
venga omai
PARTE
4i
SONETTO
JLiasso
Ne
non veggio
eh' io pi
Che
me non
Ver di
N mi
riscalda
Membrandomi
si
'1
che
li
furato
mi dole
si
come
.A
sole
ei
bel Signor d*
,
s'
chiaro Sole
raffreddato
di lui forte
Da
mi
il
luce com'
Credo che
XX.
era usato,
mor
lo vuole
Tanto
eh' avr di
Ben credo
S' io
me
conoscimento
non
gli
buona sentenza
,
.
PRIMA
SONETTO
l3e 1
mio
viso
di vedervi
Io vi dico
Lo
face
Per che
tutta
Morte
mia
vi
spirito
dice
si
la
regina
mia natura
,
virt
a quel
se per ventura
mina
poco valore
AUor comincia
Lo
Combatte dentro
Che
inchina
che paura
la
Madonna
Vi miro
che
s'
rassicura
si
me
XXI.
la
Tanto
non
che di
Quaggi
a la trra
4^
o Amore
perch mi abbandoni
f A R T E
44
SONETTO
XXII.
avvicina
Sta
come
quei
al
core
un poco Amore
more-
ella
Per
gli
occhi venne
Che roppe
questi non ha
vita
battaglia pria
la
S' ei
Si
Qualunque
mente
vedesse
grande
il
la
mio
piet
che piangerla
PRIMA
SONETTO
45
XXIIL
M' bave
piena di dolor
lasso
doglioso
colei
si
Che
si
sarebbemi
La morte
assai
,
la
meno
della vita
morte vorrei
ched
Che mi
distrugge e
angosciosa
Che
men pena
per
sente
mente
la
io attendo
tristizia
letizia
dolorosa
consuma languendo
P A R T K
4<5
CANZONE
JL/egna
soii io
Donna
Ch'
quando
ho
i'
eh'
rnora
vi
certo
Men
venni
mostro
al
lato vostro
sapeste
io
furalo
tormento
i'
usci' fora
folle
ardimento
farne mostramente
voi
Ben son
eh'
okre a natura
stato ozioso
sete altera
Ma
se
non
me
disdegno vi piacesse,
vi calesse
non mi attento
Soffrir ogni
Amor
quando
celato
Et or perch davanti
Che
Che
Che non
i'
IH.
PRIMA
Di mie
45
alquanto.
follie
Per
m' ancide
se stesso
Che
Donna mia
mio cor
il
si
al
basso
mio
per ragion
Che
fa
battaglia
piii
possanza
folleggiar
ma
vncavi pietanza
che padronanza
nel
non ho
eh' io
Non
vide
convien contro
Piacciavi perdonar
Usa
si
morte volentier
la
Vedete ben
Signor
divide
mia gravezza
finir
Dunque
vi caglia
Fo con
Mover non
Ch' a
lasso
uiique mai
Donna
tragger pi guai
faria
guisa
'n tal
dentro mi conquide
Sovente mi
Amor
tempo
eh' ei
pu
gastigare
PARTE
48
SONETTO
bella
[a
Mi
Donna
pass per
che
XXIY,
occhi entro
gli
la
Amore
mente
dice
Tu
s'
io
non vo
ne morrai
quei
si
heva
Si
quant'
il
lei
tu
suo valore
trista
,
che
vienle incontro
Dicendo
tostamente
Dinanzi a
Ma
stringe paventosamente
di quinci fore
io posso
non
tant'
Amor
te
orgoglio
mena
che se ne duole
ne andrai ancora
PRIMA
4.9
SONETTO XXV.
ime
lasso
Che mi
sdegnate
Sol perch' io
Che
Mi
la
Mi
Ma
pur eh'
speranza
spiei
davomi
d'
m'
bella gioia
vi piace
moia
io
mi pasceva
torna in guerra
viver
io
in
pace
mi
per voi
affatico
tutto ci eh' io
et in ci
torna in disperanza
Cosi
Di
amo
v'
posso disamar
Morr, da che
come nimico
face
sia
morto,
poich mi piace
PARTE
51^
SONETTO XXVL
k3e non
si
muor non
Questo dolente
N
Et
r anima
che
sta nel
cuor dogliosa
Che
Per
la piet
Li quai son
gli
che
trasse di piacere
eh' ei gira
ascosa.
gi salute
fan loro
occhi vostri
morte entro
Ne
Per
ira
ponto
accorti foro
una virtute,
PRIMA
SONETTO
5\
XXVII.
Se questa Donna
Amor
e Pietate
Secondo
r un de
'n
la
1'
Perch'
il
Simile fosse
Et
sol
io vedessi ci
Ne
Voi
per cortesia;
si
che novella
alma
trista
Ch'ascoltando un pensier
Sospirando
si
gitta in lei a
che ne favella,
posare
PARTE
Sa
SONETTO
Jll
mio cor
Quando sguardava
Fu
tanto folle
Davanti
Che
moko
in voi
che fuggendo
mise
si
valore
Amore
alla
XXVIII.
tempr
si
che lo divise
stava di fore
li
,
"
dritto
Morto mi fu
Donna
quivi traendo
lo cor
a quel
Cos di voi
Poscia pietate
la
ponto
V ancise
me
si
veste
non ve n accorgeste 5
che d
fiera
ne
gite
voleste
PRIMA
53
CANZONE
IV.
la
come
ricevuto ha V alma
Quel raggio
che
Tanto
la
dolce vista
Piangendo ha di
sospiri
Che comincia
sera
dura insino
AUorch'
Et
il
io
mi
desio
alla
il
bel desio
una battagUa
seconda Sfera
leva
Mi muovo
travaglia
sgombra
forte s attrista e
la
suole
lo
mio core
Tanto ched
io riceva
Dagli occhi
il
don, che
fa contento
Amore,
PARTE
54
Ch'
egli
ha gi
Dunque
eh' io
Sol con
la
mi
vista
avanti morti
conforti
e prendane allegrezza
Sempre 1
desio conduce
quel per
Per
lor
Da
si
gli
Di
gli occhi,
ben son
gli
occhi scorta
soccorso chiude
Vanne
Canzone mia
Tanto che
E
E
la
e la porta
la verttfde
di gente in gente
Donna
pi gentil
Quando
chiusa.
trovi
Amici
Contro
cria
altra luce
tutto questo
Chi
si
r una a V
Che
biasmato*
dolcemente
guardan
lei
PRIMA
SONETTO
Dio
Per
me
Che
1 dolce
M'
Fu
E
E
Amor
che
fa
com'
ella
se n' avide
forza d'
Che giammai
lasso
si
Amor
un
vesiio di
quante lagrime
1 suo core
non
'n
ver
j^
a dirlo in carte
,
n'
me
disio
non so come
la
ei
mi
Ch'
occhi ride^
ne' suoi
Per
porta
Ahi
s'
XXIX.
Ch' ogni
come
hi
^5
ignudo
buon sembiante
ho
s
sparte
fiero e
crudo ^
PARTE
56
SONETTO XXX.
Amor
intelletto d'
M' ha
Ch'io
veggio lontano
il
alla
Entro queir or
Veggendola
sia
morto
anima dolente
in Y
bella
mente
eh' ei consente
Confuggere mi
fa
in
nuova santenza
Questa
luce a
Di
quella
me
per
Donna
la
,
Amore
somma
eh'
mio conforto
Che
piacenza
ha tanto valore
PRIMA
Bj
SONETTO XXXI.
che
gridi
sei
,
voce
e n parte
dove non pu
Non
odi tu 1 Signore in
dir
Questo novello
Dentro
d'
spirito
una verl
Tu
piangerai con
lei
stare
parlare ?
eh' appare
gentile e forte
non pu pi campare
lei
s'
ascolti
bene
che
si
spesso
muore
De
le
quanto
fa
'I
dolore
PARTE
SONETTO XXXII.
Da
ciascun canio
corre sovra
per forza
ella
s'
Non
Ma
vede
la
mente romita
ha ardimento
che di ci
In quel desio
Fan
Anzi
sovra
il
che
eh' altri se
dimostran
Ch' a ogn
uom
Gh' io provo
gli
aita
scovra
si
presi di pianto
distrugge forte
n accorge lagrimando
gli
distrutti tanto
par vedere
lunge da
in lor la morte,
Madonna stando
RIMA
CANZONE
.L
V.
Dimoro
Non
so com' io
Mai consolar
Per
Che
morte
la
lui
mi deggio
non m'
se
aiuta
Dio
eh' io chieggio
miseri
com'
Sempre disdegna
Non mi
io
Da
lei
Ch' io
Lasso
Poi
Deh
su
le
,
'1
punto de lo mio
credo servire
morendo
cos
Prima
eh' io
'1
Arebbe
lei
vivendo
Amore
vidi
dispiaccio e disservo
le
finire
immantenente morto
del torto
et a
me
fatto
onore
De
la
mia
non more
PARTE
6o
Il
Morir
per
men
E' tanto
forte
che spesse
altrui potestate
Daria
al
Ancor
morte pi leggiera
muor
eh' io
trista
Dio quaV
torni a
Ella non
la
fiate
por pietate
anima mia
Dell'
mio cor
lasso
fera
Per r
Ma
male,
ma
era
viene in gravitate
non mi creda
gi potere
Finalmente tenere
Che
Ma
E
O
a ci per soverchianza
non mi mova
quel Signor di
lei
meco
Ch'
io
non
Ciaschedun
Non
altro
ha gioia
PRIMA
SONETTO
Io
XXXIII.
dice
Che
oim
lasso
lei
veggio
Vie pi crudel
mi
quasi irato
dice
agli
occhi miei
Che posson
Poscia
mi
dice
d'
.Amore
che
fai
che
si
un
mai
more
que' martiri
tutti
o misero
gi
libro mostra
non vidi
eh' io
non pensai
io
la faccia
suoi guai
li
Che per
morte
tu miri
PAR
6i
T E
SONETTO XXXIV
Vji
qua m*
eh* io veggio di
La
quale io fuggo
Perch mi trovi
Ch' allor passo
Al loco ove
Imaginando
Mi
li
Amor
monti
Lo mio redire
La bella gioia
eh' io
se fia tostano
a far
si
ched
io miri
chiamo
D'
mente
la
intelligibilmente
e ratto volo
cor
il
conforta un pensier
Quella
e sto celatamente
ritrova
mortai duolo.
Amor nemico
sia
,
lasso
coi sospiri
da cor villano
PRIMA
SONETTO XXXV.
Di me
l^uando
Amore
Madonna
disse a
' 'nnanzi a
fa
il
gli
doloroso core
Va
Questa sentenza
Amor
d'
Come
crudele
ad
effetto
eh' altro di
Se vert nuova
Non
piet
per
la
che fu data
mandata
me
sia
da lo Ciel mandata
,
PARTE
SONETTO XXXVI.
onna
io vi
miro
non
parlando di vui
Che non
Ond'
ella
lo core
Si tosto preso
Nemica
Non
Che
lidi.
de
s'
dentro al cor
atar' in
io la vidi
com' una
nou pi
fiera
nessuna maniera
,
mente,
crudelmente
essere potesse
Sareste voi
gridi
la quale io fui
pur com'
di piet
pu
si
si
man
la
^krui
mi
d'
Dentro a
Ella
chi vi guidi
solamente
quella
altiera
PRIMA
65
CANZONE
uom
che
Ver
arrischi
quello
Pu per
quando
Che non
assicura
s'
onde paura
VI.
io puosi cura
s'
che mi venne a
Per la
imprimamente
de
virtute
Poscia a
ferir
la
non
se
qual
una
si
Quando
gli
si
congiunge
il
la
cor lo sente
dolce sguardo
belt te
salute
va via
occhi rimiran
L' anima e
lo sente
cria
ferire
Amore
Che par
vogHo dire
fu per ardir
questa cratura
avvenire
la
mente
PARTE
66
mlran dentro
proprietate
la
Se lo sguardo
altra volontate
aggiunge immantenente
Amor
Poi mi
Non
volsi
sar pi eh' io
Ancor
Che
Io tremo
'n
impaUidisco
guisa conosco
tal
Ne
dir posso
e agghiaccio tutto
cor distrutto
il
il
cor ne
il
viso
veduta
vita
al
eh' perduta
si
dimostra
Per
combattuta
una sembianza,
Perdi'
la
venuta
sparto ha per
La
gli
Che
la
Perch' io rischiassi
Ben
1 miri
eh' ornai io
se
far di
'n figura lo
cor
merc acquisto
Forza di spada
d'
tristo
si
con vene
alcun Signore
PRIMA
Che
Canzone
Ma
Gf
udir
pu
si
non intender
more
tua ragione
la
che
sia
approvata
Se non da innamorata
E
E
gentil
per tu
Dei
alma
Che
ragion
Mettiti
sia
di'
ma
dunque
sei
opinione
a ciascun servente
che
pone
assicura e cortesia
t'
Liberamente
si
onorata
esser'
guardata
sei
sbigottir
per
gir a star
Non
Amor
sai
quando
dove
come vuoi
umil
t'
cortese
appella
novella
,
d'
un che pur
dianzi vide
PARTE
68
SONETTO XXXVII.
me
Che non
credete
Guardate
il
mio
Amor
Quella
ferita
Nel tempo
Lo
rinfresca
,
la
miei
gli
si
occhi
muova
rinnuova
pass dentro
qual ricevei
si
si
mosse
,
Che
lei
Che
Onde
si
mi truova
va con
chje
se press' a costei
Quello gentile
Ma
giudei
si
si
riscosse
PRIMA
(%
SONETTO XXXVIII.
Quando
Per
la
parti
trova
pellegrina
Dicendo
li
io veggio
Amor
ci che tu vuoi,
Amor
che fina
Parlando in un sospiro a
dice che mort' quella
Poscia
La
pon meschina,
il
poi davante se
si
si
duol eoa
qual non
sa
lei
lei
si
gira
mercede
vi
mira
PARTE
SONETTO XXXIX.
gente
Neir anima
Non
Ch'
mi par
ella
ritrarne
se di lei
Lodar
Che per
se gi
e dolci Versi
m' ha preso
Amor
quando
in
non poco
me
si
mise
Da
altro
Rime
lo deggio
Poi di
la
morte
rise
a gioco
PRIMA
CANZONE
Io
non posso
Per
celar
mio dolore
il
mi convien
eh' esser
VII.
di for dolente
mi
Con
Ma
quei pensier
Vincon
mia possanza
Quando mi
fa
tosto di fre
Ch'
debbo
La mia
Morte
eh'
Che
i'
io
veggio
seco se ne vuol
l
1'
ovunque
anima
giro
gire
soffrire?
PARTE
Amor
CU*
In
Ne
mio cor
guisa 1
tal
verme a
eh' a lato le
le lasci
desio
che
ferire
morio
^
^
occhi mise
ne' miei
Ne
guerra d'
la
Amor
trovo sconfitta
Lasso
ahrui regno
1'
Per simiglianza
in figura d'
uom
morto
Cii' io
Per
Pareami
Quando
mi
ragion
la
la
'n
dolesse
mente
talor
Ch' immantinente
Fuggite
morire
Entra Madonna ne
Svegliasi
'1
Amore
li
ad
:
rifida
pensier miei
sospiri
miei
spirti
si
si
alta
fanno
voce grida
ecco colei
le vostre
membra aranno,
Ch'
PRIMA
^3
di que'
ei
dolor suoi
Tanto crudel
Canzone
io
ho
Secondo
donde
le
mem
Ti
che
Tu
sollazzo sia
ti
legge
'I
pregherai
lo cui valore
con fidanza
dir
che
che
non V offenda
vedrai, solo al
lei
il
Donna per
disfatto Amore
a quella
ha
]Vr
andrai
gentil cor
Che
n'
scompagnata,
starai soletta e
fuggirai
Se
anima mia
seco ne la mente te
Quivi
di lagrime assemplata
Che
t'
al
nome,
t'
intenda
a lei piace
5?
H T E
SONETTO
vostri
atti
li
fQ piacere
Il
Fanno
Ma
e la
riman
tal
e 1 bel diporto
nuova beltate
sentir al
sguardi
li
XL.
mente mi
la
passate
che morto
s'
io son
Gli
sol
per
desio che
il
Il
Da me
Per
Et
partir
forse
v'
ben
In
tal
guisa
la
lui
trovate
vita
lo sapete ornai
aggrada mia
io ne vo' morir
finita
quant' ei vive
da voi
partita
pria T acquistai
PRIMA
SONETTO
ea'
Che
Ch'
forte cosa
XLI.
dolce sguardo
ho
chiuso
per finir
lo
chiamo
Ch'entra per
Morte
invisibile
gli
occhi, e
del core
Formasi dentro
in
non pu
Che
d'
per
Amor
stare in
aver riguardo
non pu
star di fore;
alma dolore
forma
Di quella Donna
spirito d'
lo core
dardo
e dell'
Lo
Amore
fa
i
il
ji
et in
la
sembianza
qual
si
pone
in soverchianza
PARTE
76
SONETTO
./Vmor
Che
uno
nasce di piacer
fiere
Che
Da
il
cor
r altre
XLII,
come
membra
face
dardo
Come mi
s'
S foss' io
Quando
distrugge e conquide
Ko' avendo
guardo
e vien per
ferio
morto
eh' io ticontrai
quando
la
mirai
PRIMA
SONETTO
ovili
Pielate
t'
Se ad
chiami
Per
gli
Poi
miei
gli
quai
girai
dono
di'
d'
che
ti
gentili
vo'
gittative a
Donne
manda
,
mandare
dite chi vi
Udite
smarriti
spiriti
^ia la
a costor
Quivi
Amor
ha data
XLIII.
e va' incarnata
jj
lor piedi
esti Valletti
umili
PARTE
SONETTO XLI\
L-Jomo
nome
lo cui
Importa povert di
ricco di
trisiitia
Ci manda a voi
Lo
per effetto
gioi' d'
e di dolore
come
Amore
ha detto
piet v'
Sarebbe volentier
Ma
non
Perch
s'
avesse
lo lascia di vilt
g'
Di merc avare
Di
la
Donne
per la speme
vita pasce
la
tutte
Che
tremore
ingombra angoscia
eh'
core
il
1'
intelletto
sua vista..
tremare
pielate
non
gli
siate
V anima sua
trista
PRIMA
CANZONE
Sembra
la
Posta nel
79
III.
come
giorno a giorno 1
mondo
illuminato
Cos
fa
li
questa
il
ciaschedun Y onora
la
questa
Quel
gli
ciel d'
dimora
si
conduce
n innamora
a chi se
Piena vertute
core
che colora
un lume
eh' a gli
buoni duce,
Son
io partito
innamorato tanto
Quanto conviene
lei
j.
PARTE
9o
il
viso
Afflitto sbigottito
Dicea
tra se
Che non
Per
D'
piangendo
non
intelletto
partito
sar n 1
eh' io
mi son
mio
il
cor dolente
parlar'
od ito
son fornito
Di sua
bella persona
Ma
mia
Che
Non mei
Ch'
io
Ancora
meno
ne far pietoso
Ciascun
Lasso
sua beltate
cui tiene
eh' io
il
mio Signor
ne dica alquanto
a freno ^
meno
PRIMA
Kiede a
Che
O
E
E
la
fu da
lei
r odisse dire
eh' io
come
fo
la cui
colui che
non riposa
pi a pi
vita a
lei
mi viea
si
siuta
ogni cosa
d'
In pianto ed in languire
Da
81
il
martire
fu mostrata
Tanto pi di ragion mi
de' dolere
s'
io la
viemmene
Dietro
vita
Divienimi
non
Ch'
io
Talor
la
Surge
i'
forte
tira
che mi distrugge
donna mira
allor
quand' io vedia
eh' io
Donna mia
figura sua
s
pi pregno
mi ricordo
la
Madonna mi
vista bella
assai
sapre'
fu a vedere
1 grande lagrimar
Quando mia
fugge
si
eh' a
turbata
di pianger pi volere
desio
al
mi
qual
me
ver disnamorata,
Cotal m' or
divengo morto
PARTE
Oad'
Lasso
mio
io lo staio
!
eh' io
non potria
dir
non vorria
Tu non
sei
bella
ma
L dove
tu sei pietosa
e cotal te
n andrai
tu sarai
odita
Pria salutando
e poi
si
le
dirai
Di pi vederla
anti la
mia
finita
lunga vita
PRIMA
83
CANZONE
JLIa che
Ne
piace
ti
Amore
Allumale
lo cor
bella
non gradir
La nuova pace
1 sdegno
iv'
ma fiamma
forte
sfogato
Che mi
et baine voglia
men
assai di
doglia
cerio
ma non
er io ancor
morso
volto
Di che
creasti atto
servirti
Quando
e fiemene
Signore
gli
Ver Madonna
in tutt' accorto
conosci
Lo
traggia guai^
la
Morr
adorni
sempre
e la
Tu
sai
prima intendrai
se
Sara
quanto
eh' io
che
E
E
eh' io ritorni
r usurpato oh raggio
Deir orgogHosa e
A
E
IX.
ferno corso
a destrorso.
P A
Quella leggiadra
T E
11
AUor
poi
La
ad
fidansi
essa
che furon
dolce pace
li
stretti
manto
nel suo
converse in piauto
Come
r affetto
Molte
fiate
L' anima
mena
Mi
Ch'
Tu
Che mi
Ond'
me
strinse la chiave
Per
la
atto
si
chiara
fedel soggetto
Et aggradiami
Gloriandomi
Ogni sommo
pietoso
e vezzosa
servir
si
gentil cosa
diletto
vista gentil
Venni
maggior carco
io sperai allento al
al
ma
PRIMA
Per consumarmi
a5
ne fu manco
ci che
cos lasso
innamorate e stracco
Desiderava morte
Che
umana
Oltr' a r
sorte
rotto e fiacco
Tanto poi mi
Che
costrinse a sofferire,
nella fantasia
Che
odiami dire,
di cotesta guerra
Ben converra
eh' io
Si eh' io dottava
Signor
Anzi
t'
io
ti
Rimarr morto
ti
intesa
se di tale
Per dio
ne perisse ancora
m' ha
gi tu
La vita
Non eh'
Ma
impresa
,
e che tu
prego
m' abbandoni
.almeno a
lei
perdoni
PARTE
8^
SONETTO XLV.
Se
gi
Qualora
me
mio
nata mercede
pensier fra
chiama innanzi
a se
me
dalla vista
che procede
in ci
mi struggo
Chiamando morte
Mi
vo
miri
morire
rij)oso
Miranla
Che
gli
occhi miei
contr el
Per veder
mio
si
volentieri
voler
quando mi vede
riede
si
miei desiri
li
Che vengon
mi fanno
gire
PRIMA
SONETTO
Ir
iet e
rimembrar
Quand'
Per
Madre
tempesta
me
eh'
di
Dio
saria
Che non
Che
la
oh' io
Che ne
si
d'
di
Amor
mena
ve ne ricangi poi
Lasso
mia pena
la
quella
Ch' a
vi faccia la
con voi
I erezza
Che ha
XLVI.
me
a tutt' ore
sono in fortuna,
piange pietate et
le signoreggiar no'
lorte
Amore
avr vertute
,
.
PARTE
SONETTO XLVIL
Donne
entil
valenti
non guardate
Guardate
Per dio
cos V
me
Donne
eh'
Ma
anima mia
qua! io mi
altro gi
me
eh'
uom
che mira
disia
qualche Hate
lei
il
sia
di quei tutti
Ch' ogn'
sia
il
uml verso
Che non
or m' aitale
Pregatela
Ched
fiso
mondo
sprezza
PRIMA
89
SONETTO XLVIIL
Xo
tien per
occhi
gli
mi pass
sottilemente
e poi
In essempio d'
Folli
muore
Amor
e le
fiamme
ov' arde
il
pieghi
Ch'
al
1'
ore
fuoco
sospiri
quant' possente
che ne piangeno
Amore
ella et
luoco immantenente
trasselo del
Anzi cresce
suo valore
come quel
punto gionto
eh'
giri
ha valor puoco
PARTE
90
SONETTO
l/uella Donna
Poch'
gentil
io la vidi
IL.
disdegn pietanza
Et
mi dicon
pensier
tu morrai
non so
certo eh' io
Altra cagion
Adunque
si
pu
se
dir
non
La
Ma
d' est
eh' io la mirai
che
gli
Dico
Se ben
i'
rei
prese al guardo,
mentre
possanza
che mi fur
,
*,
lei
che ancora
i'
io porto in
mezz
al
core
il
dardo
PRIMA
^1
SONETTO
Donde
avia
Perch
Vo
ella
mio
con Madonna
Sotto pietate
spirito
L.
si
parlando
al desio
covre
chiama
Amore
d'
la follia
Del senno
Per questa
Fra
e sia
eh' io
com'
me medesmo
si
fuore
mio pensiero
vo parlando
uomo
via che fa lo
Perch' io pur di
el' si
e dico
dice
il
vero
faccia fiero
speranza mi nodrico
PARTE
92
SONETTO
i^e
gli
Ch' ogni
membro
qual dimora
Morto
Perch' niente ci
lo
come
della battaglia
Il
LI.
con
che in
si
la
mia
soe
la
Quando
altro
alla
disfaccia
ciascun
faccia
che
face
membra
lui
vi piace
onde
le
da
PRIMA
SONETTO
Oe
93
LII.
Non
Ch'
Anzi
quando
gabbaresie
la
io cangio alF
se voi
vita
'1
colore
Veggendomi
in angoscia solamente
di distrutto luoco
Tanto
si
lui
ora
menar
Mi
ti
puoco
lasso
che
riso e
giuoco
P A R T E
c)4
SONETTO
l/uesta
Per
Anzi
Donna ehed
vuol veder
gli
si
ferita
la
me
Ch' io
Chiamando
Et
Air
Il
ha data
Morte
Fortemente sdegnosa
eh'
sento
io
alma entrata
Non
Per
leggiadra
LUI.
ella
Poi dico
cambiata
come mi
mi
spirito
si
otta eh'
fosse lontana
odo
cV
s prossimana
accomando
a lei
tu
al
mio
Signore
mi par dolce
e piana
PRIMA
SONETTO
giorno di
O
E
ora
venni al
mondo
Di pene essempio
Se
pene
le
Nel mondo
di
non
Cotante pene
solo
mi
Amor
me fatt'
,
fai
il
Amore
il
e d' affanno
si
vedriano in
me
si
lui
stanno
di tristizia loco
e d' angoscia
in tale stato
dimorar in ghiaccio
di pianto
Pasci
quante in
Di malignanza e
danno
Fossero un corpo
Tu
LIV.
e pien di
tristizia
e punto reo
4)5
e 'n fuoco
e di sospiri
disperato
96
i>
R T E
SONETTOLV.
x\hm
eh' io veggio
L' anima
Che
stretta nelle
ella
L Ve
Ma
gli
quella
la
d'
morto cuore
tanto fiero
li
miei
Color
la
5
san
volge lo vero
spiriti d'
mena Amor
Donna
che
erranza
quando ragiona
'n la
muover per
lo gran dolore
mente vede
Non
Amore
Di
man
Battendola sovente
Ond'
altra
cef tanza
PRIMA
SONETTO
na
Donna mi
97
LVJ.
mente
passa per la
trova lui di
Che
S
che
poco valore
si
non
lasciavi
uno
spirito d'
Che
possente
parte disdegnosamente
di dolore
Per dimostrare a
lei
non pu
vo pensoso
Che son
color
che conoscente
Ma
Amore
che levano
sospiri
PARTE
SONETTO
l\xadonaa
la
A la
Che
S
LVII.
battagha
1'
prese
1'
alma
Per vedete
me
e fu signore
che ne sentio
,
:
Mosse quella
a
abbattio
Et
Amore
ove V ancise
follia
ond'
cuor morto
il
Et ho ragion
se
che
non
far
mi
vincesse
il
fate
torto
PRIMA
<)<)
CANZONE
on che
Fosse
'n
la
belt
umana
Madonna
X.
all'
eh' in voi
udienza
Ch' ogn
altra cosa
Onde
piacenti
Per uno
spiritel
qual fedio
Tutta
si
la
che se ne cria
mia
Dio
Donandovi
anima possenti
Guardando
sia
Si sono sopra Y
Lo
gli
convien che
Ogni vcrt
ne rassembra vana
Vi teogon
queir or
Quando compose
la
sua vertute
di tanta salute
PARTE
lAO
La
Si
come
Ch'
Che
credo per
io
altra ragion
non
Quel
sol
diletto
Madonna
Lo mio
La mia
Vi
io
celo
Cora'
uom
me
tra
facciale veder la
Si che ver
me
stesso
pietate
Amore
cor pietoso,
'1
mia pesanza
quando
more
tutto vergognoso
chiamo
io
celo
innamoranza
Se non ch^
Che n
possiara vedere^
per vergogna
forte e corale
Ch' anzi
chiama
Esser gioioso
Che
onde mia
si
tutti
come
gli
altri
li
degni
dole
vita
,
che
v'
il
ama
',
fa nascere
non mi sdegni
corale affetto
medesma
voi
ne puote avere
se
Ahi gioioso
suo desio
ilo
Sole.
PRIMA
SONETTO
Jl
altr
Dal
gentil
spirilo
consolando
Ch'
io
Onde
Per
ti
intelletto
che
Amore
d'
al core
che parla in
dice
lei
lei
poi
son dolci
ti
gli
sospiri
miei
Si liuovono
da quella
Questa Donna
vedesi da
lei
gentil
eh' allor
che
signoreggiare
valente
Ch'
Ch' a
la sua signoria
tu dei
faccio onore
Esser allegra
LYIII.
Non membr'
jE
161
eh' altro
'1
mira
fa parlare
non
desira
soggetta stare
PARTE
192
SONETTO
LIX.
gli
Isbigottisce
e divien paurosa
sempre ne dimora
Che
batter Y
Che
dica a
Ohi
lasso
ali
lei
me
Et
v'
so
eh'
ella
Che sua
gi
tal
muore
costui
mia
che lo ciedesse?
Amor medesmo
mai creder noi
vertii nel
osa
andr pietanza
Celato in guisa
Non
spirit'
Madonna
come
in tal tremore
nessun
n'
ha dottanza
potria
cuor mi discendesse
PRIMA
SONETTO
io3
Jjella
e gentile
Valente
Il
amica di pietate
Donna
Veggiano
LX.
occhi vostri
gli
e 1 dolce cuore,
d'
umiltate
del peccato
Onde ne
che
Io parlo in voi
1 mio Signore
fa
cresce tanto
Ch' io piango
Ma
si
un luoco
L' affliggon
si
ched
che
mio dolore
il
poi se ne corruccia
Dentro
m'
ascolta
e grida guerra
gli
le
par colta
nferra
ne caggio in
tejrra >
P A
3o4
11
T E
SONETTO
J^enza tormento di
la
Come
altrui
ferissi
vai lusingando
Anzi credea
s
Non
N
fissi
quando 1
Di
vissi
eh' io
,
Madonna
behate di
Amore
non
sospir
LXI.
che
Che
il
che quando tu
uscissi
'n
fai
amaro
guisa cotal tu
mi
e fier signore
tradissi
Vedendo
IV I
CANZONE
J_J
speranza
alta
io5
XI.
che mi reca
gentil
eh'
i'
Amore
ho veduta
falla rallegrar'
Per che
si
Che
entro lo core
face a quel
eh'
eli'
quella
Donna piena
Giunge cortese
era strana
umana
d' umiltate
,
Escon
Ch'
conta novitate
Come
tali
io
e'
mi
'ntendo
Chi mi
Dice
'1
Amor
perch
come
la
fa viver sotto la
dolce Signor
altri
non
gli
oda,
Donna loda
sua stella
questa salute
Che proppiamente
gentil vertute
tutte ella
adornando
PARTE
io6
SoQ
in essa cresciute,
Non pu
dir
n saver
Se non chi
vanno adastando
si
Ciel
sta nel
clV di lassuso
eh' esser
non ne pu
Che non d
invidia quel
Per
gi cor astioso
,
Ma
so essempio dar
La
quanto
'n
bel raggio
pu mirare
non
vi lassa
Ched
E
A
ella fa
meravigliar lo Sole
inchina
Adunque
Quanto
L' aer ne
sta
ciel
et
onora
gaudente
sen innamora
eh' io
lei
D' udir d
eh' ei vole
e falle riverenza
eh' gentil
Per
la
Tutto ci
'1
se la cosa conoscente
L' ingrandisce
e la valenza
'la
dimora
sospirando sovente
mi riguardo entro
la
la
meraviglia
eh'
Lo
mente
Donna mia
PRIMA
La Ve m'
Deir onor
Ch'
mi
eh* ei
son di quella
10
Ch'
face
eh' tutta
saggia e sottile
si
Di dolce
vista
Onde ne
tragge
Amor
,
nobile cosa
Tu mi
Che
pari
lei
mio
ti
Canzon
fece
far osa
affetto
5
s\
vita
bella e
posa
nova
Amor
se
Dirai
io
nome
vadi
Perfettamente
ancor ched
vegno
prego che
vi
ei
sian radi
aggradi
,
E
A
affetto
di chiamarti
Di' che
si fidi
diletto
1 suo
che di mia
Che veder
una speranza
Ch'
umile sembianza
cora' io la vidi
et
gentile
tragge lo verace
Che
fammi umile
le
Che
Amor
allegra
J07
da cui mandata
fui
PAH
o8
T E
SONETTO
gn allegro pensier
Si
come
s'
ei
eli'
peregria giunge
coni' fa
cos son
meco
alberga
,
e va via
Iniendol
Amor
LXII.
1 Tedesco
Greco
il
costumato teco
al
sia
via
si
disvia in
Ahi doloroso
me
me
chi
mi
soccorre
Che non
si
pu
del pianto
torre
RIMA
109
SONETTO LXIIL
.him
eh' io veggio
Tutto ci
Onde
ri
man
eh' aneide
lo cuor
Senza soccorso
vita
la
sostiene
compagnia
Amor
Come
colei
vi tiene
la
vita
intorno
che
che
sei
sen' ira
eh' ei
Amore
forte
pone in disnore
assalir lo vien si
cuore
al
Onde
eh'
sia
Per conquider
Che
pene
eh' pien di
e senza
mia
e manda via
ehe in vita
eh*
ne muore
PARTE
lio
SESTINA
La mente mia
Per voi
Che morte
certo
Ma
si
non
ci
mi
vita
si
Amor
disvia
Amor
uomo
mio
dislrigne
si
forte et
rispetto
Assaliscemi forte
si
Mi
piangendo
men
merc merc
che gridare
Merc
Che
chiedendo
diletto:
'a
infigne
Amor pungendo
piace
vi
audace
oppur
,
m' astrigne
fa
e di fede
m' qual pi
verace
ciascun
D' amare
vede
io sia.
In vostra signoria
Che
che dovunque
si
mercede
il
disiosa vi
mio cor da
lo
Ch'
mio scampare
PRIMA
E
tal vita
Che
di voi
ognora porto
quand' io scrivo
me
sovviemmi di
Ch'
(
Amor
d'
non conosco
io
causa n'
mi conforto,
di venir in porto
cos nel
quand' io io pianto
Amor
III
la
ventura
^
ogni ben
disf tutto ci
'n eh' io
mi contende
metto cara
E
Lo
Se
'1
Di
Da
merc da
core
piet
non
se
non
m' invidiosa
Dunque
'1
Amor
eh' io
Vincer
indura
prende
il
ria sorte
mia pesanza
morte
m'
PARTE
112
BALLATA
iVXadonna
Che
Io sento
Che
pietate
addimandan
v'
sol
il
tutti
miei sospiri
vi
elle
III
disdegno
vi
grande n ho
morronne
Dunque merc
Di mirar
eh'
La
sol
vegno
per dio
il
desio
appaga
mio
non
miei desiri
s'
adiri
PRIMA
BALLATA
I^uanlo
Le
M' incende pi
Parmi veder
di soverchio
in lei
Che porge
quand' io
la
guardo
Amor con un
dico
il
cor
eh' io
colpo non
cali
non so pi tenere
,
veggio tormentare
Tanto
eh' io sento
suo dardo,
MI fiere
Ched al
Mi
mar tiro
agli
IV.
pi fisso miro
bellezze
Amor
ii3
V ultimo sospiro
PARTE
ii4
BALLATA
V.
come 1 mo sospiro
Piangendo va da Madonna e da Amore
JLIeh
ascoltate
Che per
Amor
lor
da
vita
la
me'
Mi fa geloso stare
Onde Madonna sdegna
si
more
paura
E
E
perdo lo mirare
sostegna
PRIMA
ii5
BALLATA VL
onna
beato punto
'I
Con r
Da
'n
sul passar
Da' bei
vita
mi tenne
che battia
miei
ferita
che mi cadia
Che
La
di dolcezza nacque
tenne
come piacque
Al mio Signore
Amor
PARTE
ii6
.BALLATA
eh piacciavi donar
muor
Che
si
Che
inavverato
Sar la sua
Deh non
finita
se sua vita
Amor
ferita
voi riguardando
Anzi cresce
il
dimando
Amore
Fiere cos
perch'
diede est
gi
vita
aggiate a sdegno
Donna mia
mio cor
sospirando
Vostra merc
Le
al
VII
dolore
altrui
valore
PRIMA
BALLATA
Io
Il
'
e d'
Amore
Lo pu
ben
Che non
disdice onore
Sembiante alcun
Io
VIIL
Che da Morie
Mi campi
11-
mi
star
gentil
Ben lungamente
Non si che
Ma standomi
,
dello
Donna
in gioia
cos
di
in loco
sia
poco
pur eh'
mio veder
non arda
tutta via
Verr di rado
Che
che di pietate
io
in foco
non moia
vi facci noia
PARTE
Il
SONETTO
eduto han
Che
fatto
Che
occhi miei
gli
bella cosa
non
Insin che
LXIV.
la
tutto corro in
Toccan
lo
quando
non stanno
amorosa
amoroso affanno
cuor
che sovra 1
ciel
gir osa
Fanno nel
Fermandol ne
Quando
la f
d'
*1
desiar fiso
Amor
scorta
pi forte
S' ei
mio cor
fasse
Amor
gli
daria morte
P R
MA
119
SONETTO LXV.
nde ne
Con
Amor
vieni
cos soave
il
Tanto r
che conforta
Vien tu da quella
Dillomi
che
mente
la
se
Per quella
D'
me membranza
Merc
se di
Amor
Tu
vita e
Mi
dai
Ma
n accorta
ti
porta
recave
fai
morte
tu pena
come
e tu gioia
che non mi
Per dio
Fammi
presente
se
facci
come
non vuoi
suoi
eh' io
moia
PARTE
lae
SONETTO LXVI.
\_J tu
Per
Amor
tua f
la
Dammi
Ch'
se
io possa
Morir mi
Uom
mio languire
Per
gli
Quella
i'
che 1 mal
sotto
sia
pi leggier
la via di
senta 1
certo, tanto
farai poscia
Y ammanto,
Crede
Ch'
un poco
Facendomi tornar
Ove
piace pur lo
ti
martire
di langore e di pianto
per dio
fatto
n sealio
cosi naturale
;
e cosi 1
conducermi
mal secondo
a tale
mio
,,
PRIMA
SONETTO
lai
LXVII.
traendo guai
vostra rivera
la
conira 1
Il
Ma
per
la
mio
voler
Cosi non
Deh male
fossi
me
me
tapin
tutto 1
sol ver
me
Donna
mai
fera
n' aggia
In che ventura
Ch'
dislungai
io ritornato
Prch' contra di
Che
mi
Dolente
cotanto strana
son' io giudio
me mercede umana
mondo
sete
umile
tenete 1 cor
si
nacqu' io
,
e piana
rio ?
PARTE
^22
SONETTO
ra gi vinta e lassa
sospirava
il
LXVIII.
1'
alma mia
E
Per
membrar
lo fiso
li
Che mi prendeva
Dov' era
Del qual
diceva
mi parca che
Chi
ci
paria
mia Donna
sentia uscir
Che
mi menava
gentil
la
innanzi
mi
merc
gisse
una parola
,
merc
ali
d'
in loco
sola
un foco
un poco
Amor
vola
PRIMA
SONETTO
/liraor
la
Ch' sconsolata
Meco
quella bella
la
il
sovente
mente
Donna
jy ornar
Lo
in gran desio
vene a doler ne
Di
LXIX.
il
desio
io
fa
dolente
PARTE
ii4
CANZONE
vallando potr
Per
Or m'
che
Che dopo
occhi miei
gli
salute
eh' io veggio
,
eh'
Che r
Signor verace
d'
dea
d'
mai
Quel
e miro
mia dentro
eh' io porto
la
mente
tu dipingi
che rimira
(*) // pilli la
1'
intelletto accorto
chiama Sestina
Signor possente
della guerra
ogni scuritate
L ove
io disio
Increscati oggi
com'
Quella
Vegghin quella
Or
la
Lasso
io dir
XII.
RIMA
P
Increscati del cor
Da Amor con
Che
120
Tu mi
Cui
d'
Muoviti
ubbidir a
Signor
Signor
mio
moviti a piet
te quant'
Vedi per
te
Da me
Che
fu
in
Per grazia
Canzon
amo
non
me
se
non
S' a
Non
<f
la breve tempo
si
mia Donna
,
amando
eh'
sofferir,
non
se
ben dire
tu puoi
spero
trista
ne racquista
piet
vita
la
moro
vedi eh' io
di quella sentita
lieta
si
Signor mio
mi raccomando
a cui
Vedi per
Ahi
if
chiamo
cui tanto
eletta
Angeli diletta
gli
Deh
Donna
facesti quella
muove
,
e che
mi
il
mio Signore
1 dolore
far finire
PARTE
ia6
CANZONE
'i
nuovo
Miraron
occhi miei
gli
Una donna
ched
Come
Ch'
lei
1 consente
me porse le ciglia
ma paventosamente
altra
al
la
mente
Tanto 1 voler
la
Ch'
Amor
Ma
Che
si
fa di ci
me
la
prova
la
fede
celarmi da lui
posso
Ond'
io veggio la briglia
e conscienzia
mi
ripiglia
gran maraviglia
Non
Per questo-
io
vaga luce a
Io guardai
per accidente
(*)
piacente
Con
XIII.
PRIMA
ij
SONETTO LXX.
Amor jdel
3i incarnato
Che
S'
preso ha
membri
Amor medesmo
Non disfarebbe
Da
Egli
chi
il
Ch' io
mi
Amor non
Dunque
suo piacere
o da spiacere
diparte da
potrebbe far
figura
amar
non
lei ?
altra
cosa
come
muori
gli
spiriti
miei.
i-iU
PARTE
SONETTO
Xl
soltil
Vien
dritto
prima invola
Passando
Tu
lui
cor
il
per
Fuggendo
Li
'n
mostri poi
'n
dolenti disviati
e conforti
che
ti
dispiaccia
Non dimandaro
Ma
spiriti
Che
disfaccia
si
faccia^
sentier pi accorti
LXXT.
se
si
pieno
ti
PRIMA
SONETTO
mor
E
E
come credo
si
forza
ogn
riccor
vassallaggio
uom
lien
Con
gi
Ch'
Amor
d' Amor
umiliate
non era
Amor
Che non
Ma
ha signoria
gentilia
'n
lo proprio
sua balia
uomo
cominci
vai pi
n poiesiate
il
Dio
stesse lo talento
Di quellg
via
la
mio 'nlendimenlo
guardi riccor
convenenie
e sia ubidiente
lo
n Signor polente;
con paraggio
Que&t' d'
Pur che
LXXII.
non cura
129
d'
Amor
avea pregato
PARTE
iS
SONETTO
Che
Amor
d'
Premio
Tardi or
Ben
lasso
eh' or
Finischin
Che
et alfin
d' angoscia
ne portai
e di perpetuo affanno
mi accorgo
del
dunque
gli
amorosi
mio danno,
quella Dorina
anzi la
insegna d'
Amor
'l
entrai
lai
Che r
campo
nel feroce
Vissivi in spene
undecim' anno
oggi
l traspassato
LXXIII.
mia nemica
portar
si
crede
frauda e menzogna
e liberato dica
o fede
DELLE RIME
ESSER GINO
DI M
DA PIS TOIA
PJRTE SECONDA
SONETTO LXXIV.
Mortb
Ik
dubbi
ille
in
Al tribunal
Amor
Madonna Selvaggia
di
un
di
me forma
contro
sol
Di fama
Anzi
Dico
Et
d'
mondo
mio mal
ogni
radice
la
merto
Dandoli una
Che
sei
il
vai
Io n
saria 'nfelice
questo
seguo
risponde
Et
Convien pi tempo
me
ella
n' hai
fele
che mi rendi
se tosto
il
spiega le vele
ove
e dice
egli
al
inuo
pi fedele
sia
mia cagion
Imperatrice
dell' alta
mille querele
si
ingrato
non era
privo
gran piato
PARTE
i32
SONETTO LXXV.
Io
caddi
santo sasso
su quella pietra
'n
il
la
sua fronte
Fece
la
Ma
lo
mio cor
lasso
Amore
a questa guisa
,
fa
dipartii
Mi
1 fonte
La morte
Quivi chiamai
lasso
Donna de
Gi piena
ohim
Quel giorno
monte
il
pur chiamando
il
mio core
mio Signore
Selvaggia
SECONDA
CANZONE
v/him
Da le
lasso
XIV. C)
quai riluceano
poggi
ogni iatorno
d'
le
Ohim 1
i^
fresco
et
dolci onde
al
adorno
rilucente viso
Ohim 1
dolce sorriso
Per
lo qual
Fra
le
la
bianca neve
Ohim
Morte
vedea
si
senza
,
tempo
meve
perch 1
togliesti
per tempo
(*)
Nel PiUi
XIIL
PARTE
i34
Che mi
crescea Y inlenza
D' odiare 1
Ohim
Di
vile
Ohim
mi
Ch' ogn'
altra
mi rendea
Ohim
Morte
X'ott'
Donna
Dea
come
Ohim
Amor
d'
Ohim
( Si
peso
quella speranza
lieve
l'alto stato
desio nato
'1
bella creanza
amar
et
et
impeso
Donna
Dea
Amor
volse
feci rifiuto
mondo
In tutto 1
avea
darti aiuto ?
fosti
suso
gli
aspri
monti
Fatt'
ha di lagrimar
Ohim
Morte
Di me
almen per
La man
tua se
sin
gli
occhi miei
che non
li
tristi
mi colpa
li
lassi
scolpa
occhi miei
ohmei
SECONDA
iS5
SONETTO LXXVI.
A
M. Agaton Dkusi
di cosa mortale
N manco
Et
questo
Che
contra
lei
a lei
eh' arrivi
uman
senno
morte
a,
o bellezza
umana
a ciascuna et
N si pu
N con
Ci
racquistar
rompe
che
v'
Ben
tormento di doglia
porte
le
o di pianto
fiera
ha cotanto
la
ciera
forte
sorte
Et
PARTE
i3
SONETTO LXXVII.
xxmato
Gherardaccio
Di quella
Che mia
eh'
ad
quand' io scrivo
Amor
ha tessuta
vita
Presente e lungi
mi lagno ^
pi non
,
come ragno
e ritornando vivo
Pi
se
eh' io
non
anzi rimagno
fusse
mi bagno
Fora
d'
Per ritornare
e pensivo,
mi soccorro
Or che morte ha
SECONDA
SONETTO
A
Uante
Dantb
abito di doglia
Che 1
vel tinto
eh' io vidi
Et
LXXVIII.
ho preso V
io
nij
il
e d' ogni
e 1 drappo scuro,
ben
mi
spoglia
Di pur doler
Tal
Ch'
mentre che
'n vita
Dolente vo pascendo
duro
sicuro
accoglia
miei sospiri,
Mandalo
Che
fie
al
miei desiri
PARTE
[38
SONETTO LXXIX.
AL MEDESIMO
CJignor
Over
Con
d' altra
gli
manera viandante
occhi
dolenti per
SI
csi grevi di
Com'
io passai per
pene cotante
Amor con
con r
Un
la
altra in la
monte Apennino
il
camino
sua
bel sembiante,
man mi pone
mente mi depinge
piacer simile in
bella foggia
Che 1
S' io
gli
avante;
occhi miei
mena una
pioggia
non
ritrovo lei
SECONDA
CANZONE
Pur la morte
Al viver
Com'
in cui virtute
Che morto
che 1 mio
quel
finir sia
d* ogni
,
In ogni parte
Riaverassi
mai
Giustizia tutta
ahi lasso
e la
intera
eh'
viva
Prudenza,
ho
io detto?
e vera
saggio petto
n avr testimonianza
O Nel
ander la semenza
Di quei
si
S eh' ogn' et
Ma
Temperanza
non morto
la
nome
come
non veggio
in ogni terra
De
Quivi
salute
tosto
la cui
Ma
dimorava
(*)
la
XV.
di
di colui
Io prego
139
Pilli
lui
fermata
XIV.
PARTE
i4o
come
cosa degna
in
ci
ha
tagliata
somma
Poi che
Danne
Chi
maest giusta
ti
tu
Che
somnV uom
Natura ha
la
,
.
potresti dire
tolto al breve
Dio chiamato
finire
Muoviti
piangi
e di molto dolore
ti
miri,
e va disconsolata
su nel giocondo
Nata di pinto
Tu
Canzon
mondo
U ha
qual tu ne racconte
il
Arrigo Imperador
D'
e benegna
che leggi
L dove
questo
e celata
j,
SECONDA
CANZONE
X-Ja dolce
vista
vita
si
Porto
Ohim
core
desi nel
nati son di
partita
la
5
Amore
d'
Non mi
feristi
Perch non
s ,
Amor
al
da
me
forte
eh' io fussi
dipartisti
e gai
che mi duol
^
morte
deh perch
grave
fa parer
vo traendo guai
eh' io
Per
mi
'n
Che
XVI.
Ch' ho perdalo
La
24i
primo passo
morto
lasso
io
porto?
conforto
Al sospirar pi ardo
Trovandomi partuto
Da' quei begh occhi ov' io
(*)
Nel Filli
XF,
t'
ho
gi veduto.
PARTE
i44
Io
t'
ho veduto
me n
rimembranza
Tal che
la
fa
si
Dentro
mente
alla
Il
d'
occide
riso
gran contrario
si
eh' tra
bianco e 1 negro.
'1
mia virmte
disvia la
Che dentro
Membrando
ritener
alquanto
lei
Madonna
ai
Lontan di veder
Amor
la divide
S tutta
com' diviso
Dallo gioioso
Amore
Da me
ci
la
,
mia ventura
Dunque merc
Da
eh'
quando
vita
sai
dove
spirto
il
troppo cruda
gli
che
ho perduto
Gli gioioso
Tu
Lo
Amor
pur che
che 'ncontran
1'
occhi
la tua
morire
de' gire
,
s'
pi m'
man
amorosa
per morte
mio da poi
attrista.
acquista
chiuda
la
vista
voglia
SECONDA
sai
Amor
quanta piet
Secondo
Dammi
,
ara di noi
Tenuto
Si
s'
43
in
mio tormento
eh'
ho
di
talento
morte
gioia
PARTE
i44
SONETTO LXXX.
A Emanuel Ebreo
Assai di te
Ond'
io
morto Cesar
pi che
far
mi veggio
morio Bonifazio
cos
Lassar onore
Ogni contrario
Cosi dopo
la
tenere
e dispregiar avere,
Quel
sazio
mi duole
Morto veggiam
d' altrui
in pace sostenere
morte avrem
salute
DELLE RIME
MESSER GINO
DI
DA PIS TOIA
PARTE TERZA
SONETTO LXXXI.
AD Agaton Drusi da Pisa
Uruso
Lassate
Son
r Arno
Ond*
Da
'1
io
al
che qui
la virt
vostro giudizio
al
Po
non
Fortuna
Risponde
E
E
par
si
dove
dico
ove
d'
essiglio
vanni
buon m'
mi guidi
com'
ti
io
disarmi
Amor
in questo
appiglio
sempre scontento
spingemi un vento
sarai
converr che
non so
sete
e vermiglio
condanni
Perch'
danni
y
;
parte
j46
SONETTO LXXXII.
AL MEDESIMO
i^e
tra noi
Vaglino
Sagrarno
Et
miei
alla
e ne gli affanni
Fortuna
petto e 1 ciglio
il
Di
quella, eh'
ognor sembia
Lasciai la Patria
E1
securo
cammin
di vertii piglio
Voi
So
gloria
muor
clr aspettate ? di
eh' averete
inganni,
foco
il
de'
e Y armi,
Toschi Lidi
morte 1 talento
e gi
e son contento
mondo
Per cui
al
d' intender
parmi
stridi
TERZA
i47
SONETTO LXXXIIL
AL MEDESIMO
Oignor io soa
Cile mi feri si
,
sol
colui
eli'
che vidi
Amore
Tenendomi
la
man
presso lo core
Che
gli
non camperoe
io
atti
Son come
un
ora morroe
e gli sembianti
d'
eh' io foe
Amor m'
ancide
eh'
io la 'niendo
Una donna
ben
apparir a
Tanto sdegnosa
dice
i
che vide
miei desiri
che ne va piangendo
P A
l4B
il
SONETTO LXXXIV.
AL MEDESiMO
Xjasso
pensando
Spesse
fiale
me
Cotanto
Che
ivi
valle
natio Sole
accendo
nuove
delle
me
'1
rimembrando
Ch'
mio
del
n'
alla destruita
ne dole
talle
la
Sol di vedere
N ad
altro
se creder
Dunque
Pena
il
frutt'
eh' a quel
non voglio
in
Parte crudel
,
falle
ornai
gi
mi
pensai
Macometto
perch mi
eh' io
1 diletto
fior era
sentir di quel
gli
occhi valle
gli
fai
non commetto
TERZA
149
SONETTO LXXXV.
A
VJecco
10
ti
Cecco
d'
Ascoli
Che
Ne
r alto Ciel
qual per
me
Perch rimedio
la
e chi
mia
so da tal giudizio
m' buon di
non
bel Fiore
de
se cessar
la
mi
sfida
s'
appella
il
'i
pi fida
vita grida
Dov' fondalo
lungo
la
star
e guida
di stella in stella
seguendo
me
tu scorra per
o gire altrove
tempesta tetra
PARTE
i5o
SONETTO LXXXVI.
MEDESIMO
AL
1^ on
credo
che
Madonna
'n
ella
Amor
s'
accorse
che smarruto
,
non
sa a cui
Che
F non
Ch'
Ond'
veduto
Di
venuto
poi
eh' io avea
sia
quasi morto
ispero
ella
mai
me
Se non
se
dimostra altrui
eh'
Te mi dimostra
et ira forte
ne darei tosto
Amor
non pesanza
ha preso disdegno
tutto quel
io
si
la
morte
quand' io vo in disperanza
TERZA
a5i
SONETTO LXXXVII.
Dante
J; oi eh' 10 fui
Per greve
Dante
dal
mio
natal silo
fallo peregrino
essilio
piacer infinito
mondo
gito
se trovai'
Dett'
ho
ho
Soa mosso
Un
perch
aita
mi
lega
piacer sempre
non
assolve
aspetti
e dissolve
sparle
mi
diletti
r A
j5a
II
T E
SONETTO LXXXVIII.
AL MEDESIMO
Di suo cor
questo
la
sua
per
la
Amadore
Donna
far saccente
vision presente
Intese di mostrare a te
Amore
Pasceva
la
tua
Donna umilemente
Che lungamente
stata era
dormente
Allegro
te
si
mostr
Amor venendo
per darti ci
Che
Per
nella
partendo
TERZA
i5i^
SONETTO LXXXIX.
A
IVXesser
lo
pone e
M. Onesto Bolognbsb
mal
Quand' ha per
Di dar
se
non dolor
la
Mi d
di morte
se
dolente
Amor
e diede,
quanta
ma
pur ancide
che contro
Gh'
Fortuna solo
Ma
Providenza non ha
mai procede
sua signoria
gi
gli
questo 1 frutto
e 'nfranta
le siede
ammanta
d' altrettanta
PARTE
^^
SONETTOXC.
AL MEDESIMO
Amore
che
.nzl
Donna
Si convien dire
Guani
d'
Amor
non
se tu piangi e tu ridi
ancidi
sei fenice
ancidi
Per
Ch'
uora
all'
Che
mente guidi
nella
si
Amor non
serva
mi
dice
'1
Come
Cos
'1
lui
Servol dovunque in
vassallo
mar
fidi
non mi diparte
,
e sotto Marte
drizza le vele
amico mio
n di lui mi
convene
farte
t E R
Z A
i55
SONETTO XCL
AL MEDESIMO
Oe
mai
So
leggesti
Amore
eh'
stesso
che
si
disdice
Amico
mercede
ti
sfidi
conquidi
Amor
Ch'
di
la
Alta
Ovidi
d'
Per tu
D'
scritti
Coavien
gli
puoi dire
egli di
se lo ver
non
cele
Ch'
io
Cosi
r assaporo
siess'
ed honne pieu
io in pi pietosa parte
et arte
le quarte,
.
PARTE
i50
SONETTO
Ueh
Glierardiccio
La
ci
allor subitamente
quella
Amor
dice
XGir.
Donna mente
eh'
Angelo fue
Quanto
gentil
si
.vede umilemente
Dunque fu
Che gli
Si che
Ci che
occhi tuoi
a vedere
t'
incontra
In allegrezza
la soffrir
ornai
perch tu
non morto
ti
dei tenere
sei
di quel che
punto
t'
in piacere
TERZA
ibj
SATIRA
I.
Dante
SCRITTA A
Di Toscana gemile
Dove
1 bel Fior
vede
si
Per ragion
Ove
Ove
nome
d'
buon grado
animai
nullo ben
si
face
Vate
non
Pietlola
col
Quando
tal
la
t'
facesti
dove
nascesti ?
mosca per Y
loco ponesti
trova
Balduina
quanto mal
venir qui
,
si
e peregrina
O sommo
nova
eh' cosa
Straniera
Ove
vile
Per
In
A
A
ogni mese
Di
d'
altre fuggire
punger quei
PARTE
i58
Come
scmia vi stanno
Che non
distinguon pregio
Riguarda ciascheduno
Tutti a un par
De
o bene alcuno
vedi
li
eredi
fatti
La
punge
cui invidia
L'
altrui
vii
Di
valore
malizia
et ogni
suolo
per
a te
La
suolo
lunge
bella e pura
Totila
disgiunge
flagello
mia
va' per lo
di Napoli conta
Gh'ei
mute
Ti converria un Nero
Vera
sta
oblia
voto di virtute
tua natura
gentil
Gi
Da
s'
Amor meco
eh' or
Perch trasformi
ben
bella leggiadria
La penna
senza lingua
rilien quel,
Mondo
al
fondo.
T E R
CANZONE
Z 4
i59
XVII.
(*)
Con
la
Che bisogna
Tal pena
selvaggia gente
gli
E NbRI
eh' io provi
fatta s
Che troppo
Per chieggio
Ch'
vogho
io
la
,
morte
che
tal
pen' aggia
Et
io
i'
C) Nel
Pilli
XVL
sento
viver dolente
et allegra
PARTE
1^0
Ma
Tanto
ha coral duolo
n'
Dunque eh'
Che r amo
pi languisco maggiormente
simile a questa
Ch' crudel di
Gravar sua
non
si
Tanto par
meo
iVltro gi
Non
disperata
pietosa
Signore
movi
ti
me
lai
vieni a
che tu morte
Merc dunque
Deh
lei
lo dolore
Per abundanza
resta
Per quanto di
col
come
vita
se stesSa e dispietata
Movo
ha pesanza
n'
chi
Lasso
Negra,
di lai condizion
Che
Bianca
ella
me
parvente
che mi
se' s
piacente.
TERZA
MADRIGALE
SELVAGGIA
DI
A M. Gino
Di
voi
Che
si
ii
lo parLife
mi mantene ^
in allegranza
amoroso
ben lo
sacciate
sete gioioso
Di
Et
altro
mi vene
in volontale
Aggiate previdenza
Voi
P A
t6t^
11
TE
SONETTO xeni.
A Lemlmo da Pistoia
VJercando
Di quei saper
Ma
versando
pi per quello
Per cui
Lasso
Che
Pur
le
vita naturai
ove pero
mie pene
Ben
mio Signor
Far convertir
Che
fatto
non trovo
affina
moro,
io
ploro
destina
dimoro
ancor conte
prenderesti di ci
poria
sangue
voleniier
s'
mi
farti
Ne
eh' io
cotal pianeta
la
il
in oro
anzi eh' io
moia
un duro monte
TERZA
SONETTO
J\
che
Roma
Di Senator
Di Prudenti
superba
di Plebe
XCIV.
KOMANI
AI
103
tante leggi
e degli Scritti
di Placidi
e di Editti
misera a te
Gli antichi
Che
Reggere
Che
Domato
S' oggi
In
leggi
milF Affriche
et or sei retta
et Egitti
e nulla reggi
ti
Merc
fatti
ter gi
ti
misera
e posto
Dio
la
trattar leggi
Senza
'1
tua
tutte ingiuste e
che
scritta in
cor
vane
si
porta
NICCOLO PILLI
LETTORI
AI
\/uesto 7
mio
stoia
compat iotta
me con
appresso di
mano
che un
JRime di
fine delle
delle
daranno
Pi-
parte erano
quali
altre cose di
d si
M. Cino da
Storie
in luce
scritte
parte
si
da
M, Piero Or Sila go
da M. Fdippo Cerio da Pistoia
da M, Carlo Gualteruz da M. Cesare
,
luvenale
ti
con
tutti
et
ancora
medesimo Autore
stile
che le scrisse
Roma
diversi
in
tri eli io
il
Amici scolari
et
non mi ricordo
ne
e Dot'
31,
a M, Domenico Bruni
che
Pistoia
date
son
e si
di queste medesime
cenzo Banchieri
scrit-
buona me-
Vinet al-
DELLE RIME
MESSER GINO
DI
DA PIS TOIA
TE
PJ R
Q UA
B.
TA
SONETTO XCV.
OD
v'
accorgete
va piangendo
10 prego voi
Che
se
sbigottito
Che '1 fa
Con una
Che
si
d'
disconforta
non veu
siete
e d'
aprirli in altrui
d'
r alma se ne duol
non
S alto
fiisse
si
s ,
chiama voi
altri
direbben
non ha valore
mira
il
distrugge
poi eh'
fugge
ei
^
.
che ne stride
si
11
Ch'
accorta
iliuore,
un colore
se
un che
Ei sen va
'
Donna
sospira
PARTE
i6$
SONETTO
lo
maledico
La
punto
'l
eh' io
a trarne
maledico
che veuiste
veddi prima
Ch'
i'
Per
che 1
maledico
la
Che ferma
Cio
Per cui
la
su la cima
'n
anima di fuori
miei detti
ho per voi
far
1'
trovati
e bei colori
di tener' quel
Amor
sovente
si
e messi in rima
spergiura
e di
onori
v'
Che credo
amorosa lima
1'
Ch' ha pulito
Del core
di
il
XCVJ.
me
ride
QUARTA
SONETTO
man
elle
vostre
Raccomando
E
Lo
Voi
ne va
se
XCVII.
lo spirito
dolente
si
Di
poterlo chiamar se
dir
Amore
eh'
S che
i9
fa'
di
me
quel
non
,
Signore
sia
Per
la
morte
Madonna
Acci
Non
eli
io
siate a
core amara
mentre ho della
mora consolato
gli
al
vita
in pace
P A
17*
T E
II
SONETTO
!^e vedi
gli
Per novella
Per
lei
ti
piet
prego
la
Chi
ha
gli
messo ha
foco d'
Levala su
Che
senza
che 1
mondo
allaghi;
Ma
Questa virt
e poi rifugge
gi sparto, e vuol
gU svaghi
Nel cor
tu
giustizia occide
Al gran Tiranno
Che'
piacer
tal
man
tua dritta
la
Signor, che tu di
Con
XGVIII.
Amor
lume del
cielo
vestita del
lei
tuo velo
non qui
'a
terra pace
QUARTA
SONETTO
forse
me
171
XCIX.
ancor pensivo
Su
quest' antica
De
Gi
cos
Che
'1
montagna de
orsi
gli
visitai
Chiar acqua
di blando rivo
Ora
'n
Ond'
su questo monte
io
tira
vento
nuovo intendimento
ZI
PARTE
172
SONETTO
jlnfra gli
altri
difetti
Che
Signor
5
che
d'
ogni rima
altri
men
bello
altr
Che
vide
la
sua Beatrice
Non
L dove
a dritto Y estima
con molt'
ISon
grandi
del libello
a'
L' un
si
C.
nel sino
QUARTA
SONETTO
jf\ hi
lasso
Quando
si
173
CI.
fosse la
De
la
Et
io trovo
gran pena
disdegno
e crudeltate
eh' io
Ch'
~
m' accuso
io veggio
Quel
che mi sfida
Che
io pili viva
posso dir
Ma
morta
e disconforta
pi
la
se
bella
che mi rampogna
pogna
Com'
gi perdona
Donna
eh' io lassai
PARTE
3^
SONETTO
ant'
Che
se
r angoscia
spesse fiate V
un
Allevia
CIL
alma ne sospira
quando Amor
gli
che 1 dolore
Ora Madonna
.
Veggendomi
mio ben
s'
adira
Amor
s'
Che troppo
quel eh' a
affanno quel
non trovo
me
tanto sgrada;
che per
lei
provo.
QUARTA
SONETTO
JL ulto ci
Ed emmi
CHI.
a noia
iji
me
disgrada
e space tutto 1
E
E
che
s'
la
far
Ed
Con
mi
aramazzar
tutti
quei
un pazzo
d vorrei seguire
parerla di pianto
e solazzo
tutto
E
E
fondo^
e navi andar al
corte
eh' io
mondo.
ammazzo
trovo morte
PARTE
i^^e
SONETTO
DI
ojch' 10
Dante
CIV.
M esser
Gino
e voi et io
Convienmi soddisfare
gran disio
Ch'
Nuir
i'
ho
altra
di dire
e di noioso tacer
Donna non
JN
E
Ah
pensamenti boni
Di lungo
Sono
i.
il
uomo
e'
mio
eh'
trova chi
albergo
Amor
venga
eh'
ancora
le
che per
lei
rio
gli
al
volto
sospiri
doni
A
Da
danno nostro e de
poi che 1 ben
ci
li
nostri diri
s
poco
ricolto
QUARTA
177
SONETTO
GV.
Risposta di M. Gino
ante
Il
ben
Che
10
non odo
li
tuoni
Chi 1 ben
facesse
non risponde
Il
ben
sai
non
Dunque
s'
al
tu che predicava
in ogni parte
tolto
ove tu
giri
Diletto fratel
mio
di
pene involto
Di
Demoni
Nel mondo
Vuoimi
Dio
al fio
se di f
che tu miri
non
sei
sciolto
PARTE
J78
SONETTO
AL SIC.
-/jLmor
Gerardo da Reggio
E
E
Ed
del lauro
ferio
che
sia
1 nostro Gherardo
duro
Quello trasmut
rispondo
Chi dee
Amor
Come
C^Cos
dimora
come
a suo seguo;
fora
vuol questo
degno
eh' ancor
se d'
ti
dolce sguardo
il
se
e tardo
Lo
mondo
al
Lo
evi.
QUARTA
SONETTO
f/uai
Deh
soQ
,
1^^
GVII.
le
Guido
che mi fate
vii
Ma
ladro
,
dico
il
vero
io
non
Amor
Ci palese
eh' io
non
Ben
eh'
opro
Ponghiam
Ma
son un
colai
'1
fu'
mondo
uom
lasso
Che vo piangendo
Per un cor
tolgo
mai
artista
d'
che
sar bugiadro
le
la
vista
di basso 'ngegno
sol
!
guardi sol
con V alma
trista
PARTE
28a
SONETTO
il
CVIIL
vostro Manoello
Non
Ma
non
con tutta la
con Dante
Del qual
si
come
corregge
si
comune gregge
sta sotto al
lor
non solazzo
fu pieno Alesso
ruggia
Dante dice
r iiom
com' un orso
che innest
breve sdruccio
'1
Mostrando Manoello
legge
si
ne corruccio
Del qual
cappello
Tra
e prova quello
QUARTA
SONETTO
Xn
una
scisma di Poeti
bella
Ma
pur
le
tra
Gioviali
il
dritto
Alcuni esser
Com' Amor
e vago consonante
gli
Debbano
Cometi
e tra
alcuni
essempi suoi
si
falsi
come
lieti
Amante
e bugiardi
voti cardi
Si dorr
Demonio
La
di questo e quello
fa
star
reti
grami
fa
Riverscia
Poi che
GIX.
Dante
181
e de'
Lombardi
PARTE
x8
SONETTO
ex.
Amor
Come
eh'
bel Cavalier
il
ha oggi vinta
cinta
forti
Ne
Campar
La
Come
miei
11
S tosto
Di
SI
che
si
gli
fermano
in freccia
nobil belt
eh'
ogn
eh' io
altra sparve
occhi accorti
treccia
QUARTA
SONETTO
jL
ianta Selvaggia
Nata
cresciuta
Ch' adombri
Che mai
Perdona
al
gli
i83
CXI.
me sommo
e colta in Paradiso
occhi onesti
fosse creato
se
e prollso
altr
oggetto
Che
In tanta dignit
Dille
e 1 pi bel viso
e 1 pi perfetto
Che ne
diletto
degna
e sicura
tristo
core
nullo amato
PARTE
)84
SONETTO
en dico certo
CXII.
colpo
Ma
1 duro core
Onde
la
piaga del
D'
Amor
Ma
selvaggia
nemica
Non
perch contr' a
Che
via pi che
me
lei
1'
e di piet
affatica
eh' io
1 dica
amo
d'
Il
il
e son fedele
QUARTA
CANZONE
volte ne
ille
chiamo
La mente mia
Et
*
Ch'
Per voi
eh'
ogn
In vostra signoria
Che morte
Di me
Pur
non
ci
amor
d'
Che
gi
verace
fa
vostra pace
stringe
merc
cor
si
merc
,
men
diletto,
Amor pungendo
infinge
amor mi
1 cuor non
In ogni parte
Mi
e vita aspetto
Ahim
e di fede
son distretto
qual pi vi piace
sia
desvia
si
certo
Ma
mercede
el
desiosa vi vede
pieu tutto
XVIII.
che dovunque
mio cor da
il
i85
che gridare
forte
piangendo
comincio a cantare
PARTE
386
'
Che
mondo non ha
di bellezza al
vita d'
tal
pare,
Ch'
Far
potria
m'
Amor
crudel
nemica
strugge queir
mi contende
merc da piet
Il
se 1 vostro
se
non
ria
Amor
Con
a bastanza
sorte
forte
e spesso grido
vostra possanza
la
Vincer
se
si
mantenga
Canzone mia
Passa 1 Bisanzio
Non
la sventura
ogni ben
tempo corto
Vola
destino
fino
cos n' 1
mio
il
quand' io fo pianto
io riconosco tanto
Che non
me
sovviemrai di
non
1'
qncst' usanza
far
Agna
soggiorno
,
QUARTA
Riposandoti appunto in su
Dove Marte
di sangue
il
187
la
Brana
terrea bagna
Poi
di'
senza magagna
Mio Signor
i^
PARTE
iSa
SONETTO
.mor
S chiuso
vuol
de
molte pene
al
Fa tormentar
la
gli
trapanando
e l tien corte
giudicando
vita
affannando
spiriti
Che
Amor
soggetta stando
che V have
addogha
la sentenzia
Partiam sovente
uom
eh' ha paura di
pi dolci porle
Come
le
GXIII.
colpi spessi
o di nave
QUARTA
CANZONE
i8j)
XIX.
JLi
alta virt
che
ritrasse al
si
Qua
giuso in terra
Ma
effetto
per che
le
ed
muove
Il
Rimasa
s'
1 Ciel
Ben
la
vista
reintegrato
s'
Quant' ha cresciuto
il
La
dispietata
per lardi
Di Linceo
Dentro da
Era
Che 1 suo
il
Cielo
VII.
morte
si
il
come
saggio
suo duolo
disdegno
e T ardire
vendica 1 suolo
che
le sue
si
schifa di venire
porte
PARTE
i^
Ma
contr'
Che non
a'
buoni
ridotto di bont
Vitlor vai
Ma come
vuole
e a forza
e Tarquino
piuttosto accresce
come ha
Si
Di
Ma
gli
Ci che
si
Ci che
Tutto
Enrico
si
,
senza par
Enrico
saria redito
Se morte non
ben
suo peculio
il
Si che r esule
d' lulio
mostrandone Cesar
Di quei
n schiera
e forte
Ne mena 1 mondo
N altro fugge da
U ardita
ardita
si
qual gastiga
gli
Cesare invitto
;
,
che
elementi
si
,
ragiona
e regge
QUARTA
mondo
Il
Per che
Rigor
si
Contro
la
il
timor a
fiamma de
la legge
ardenti invegge
le
Che
Che
Ma
pregio
Non pu
di
morte ricever
Lo
spirito di
Da
cui
Dunque
ferita
e sale
il
laude
gentil
al fin
animo
pregio
distretto
senjpre piove
Solo
ivi
Che
vita
sente V aere
amica, vola
Che
la
vivente
Sempre
senza
che renda
i^%
are
1'
Amore
N uomo
gentil
n Re
n Imperadore
Come
La
PARTE
192
cor gentil
Con
si
che
Che 1
Per
non
Non
vista di sopra
vostro Idolo
vi
io son
Amor
scuopra
ben certo,
Idol beato
eh' infinito
per
si
mando
Di Cesare
merto
a voi ci
che ho trovato
QUARTA
SONETTO
la
battaglia
Di mia
mi trova intorno
virt quanta
Anzi sen va
Lo
bel
vi fa
Cavalier
Quella
Ora
che combatte
soggiorno
s'
imbatte
Che provar
'
non
dibatte
Non m'
Il
si
Amor
bene adorno^
CXIV.
Apparve un Cavalier
Ma
%^
che
vi potesse
che
sospira
colpi sui
tien' iu forz
allegr
s'
veggendo
poi che
si
altrui
lui
diparte
fatto
per arte
P A
ag4
K T E
SONETTO CXV.
iTJLaraviglia
non
talor
Ch' a lutto
il
Qual mio
mia
Ch'
la
provo
il
qiial
Con
sue lusinghe
contro a
Ch' io non
me
sia
Questo voi no
e rara
non trovo
speranza mia
la
pugnar pu
vostro
,
eh'
Frutto promette a
Non
Selvaggia cara
or a mie spese
movo
io
Fa
destin
mondo
Solo a voi no
s'
ma
la
mia
e che cosi
sorte
non
sia
terminar pu morte
QU AR
-jf
SONETTO
fatto
tuo
ma
spero
Per
diss' io
dico sempre
mandi
al
De
r uno a
Onde tu puoi
Che tu sei
E1
Cosi
la
colpp
1'
altro
io
non ho nveggia
I.
Amor mi
proveggia
ver
che feggia
come
al
ti
piace
XV
dentro
queste parole
uno
parlar
gli
eh'
egli
core
195
altr* jer
ed
il
contrario forte
eh' io
me
n' accorsi
P A
J96
TE
II
MADRIGALE
III.
Ch' io diverr
felice lei
Sopra umana
guardando
fattura
Guardando
che tiene
Se non
ad
cjbi
la figura
Di questa Donna
Se
altri,
lei
cor
il
mio
che spande
avvenga non
onora desiando
e porge
la scorge
.
DELLE RIME
MESSER GINO
DI
DA PIS TOIA
PJ R
TE
VINTA
CREDONO INEDITE
CANZONE
Per la morte
i5u per
la costa
Drieto a lo
Or
XX.
Amor
de F
monte
alto
stil
r penso
Ne
Dante Alighieri
di
SI
la cui
acqua
si
potea specchiare
Ah
vero Dio
Sei a ciascun
Sempre
stata d'
amor
si
colca
coltivatrice
QuaF
,
.
Sar
a'
PARTE
398
Poich caduto
ahi lasso
Ah
e talora di spini
contento ciascun
Face-i
Quanto dolor
Ciascun
si
che
Amor
Oggi ma'
Di'
udia
mente ha volta
la
t'
latini
dia
che verso
Canzone mia
sasso
dolce lingua
si
come 1 duro
Si
peregrini ?
ha
t'
tolta
nuda Fiorenza
a la
di speranza
andrai
ten'
al
becco V erba
Se tu conoscerai
Il
II
Che
piangi
,
t'
acerba
che serba
che
setta
QUINTA
199
SONETTO ex VII.
Che
levo per te
lasso
Come
Ed
lusingator tu
or mi
Che non
fai
sai la
ov' ip
,
iti
appoio
questo frutto
come
villano e croio
cagion
perch* io
t'
annoio
Perch vuo' tu
Sia lo
itiio
Amor
che pesanza
Che
tal v'
stato sol pi
Oim dolente
Non pensava
ha gioia
che
y'
ha
meo
leanza
T E
P A R
aoo
SONETTO
all' annunzio dlla
CXVIII.
morte di Selvaggia
Ch' io ho
Fuor
Ed
ha
lutti
Col cuore
'n
afflitto
Farmi
sentir
fine
me
oh
miei desiri
della terra la
ha lasciato
Rimaser
tesi
svariai'
sospiri
mia Donna
pene
la
gita
la
han smarrita.
morte
mia grave
tiri
vita
gli
Ma
Veder
Della casa
Di
quella
s'
e'
muri
andaro a innamorare
che lo cor
e martri
e gli occhi Y
che ormai
lasso
fa sospirare
QUINTA
SONETTO
Jl
oi
ched
e' t'
piaciuto
291
CXIX.
Amor
eli'
ormai
Nel cor
gentil
io sia
che
c^
la vita
gii
per
mia
tal vi^
Ma
Spero pur ci
che
la
gli
Gh'
al
fa
ne' sospiri
il
si
suo^ Signore
vede
.
da cui procede
gentil virtude
mio cor
disia
quando V alma
Quest' lo spiritel
Ogni
mente
e gran valore
provar
tanti martiri
PARTE
202
ANZONE
Jo
gran disio
Di riveder
Mena
XXI.
la
spesse fiate
di dolore
Ch'
Amor
me
di
vostra nobiltate
la
Poich' secondo
la
sua voluntate
me
Vien
d' ogni
spirto
tempo
uccidr
so se
Amor
In se cangiato
Che pur
eh'
ove voi
state
tardando
il
redlr
mio
a voi
spirito
accende pi 1 disfo
Madonna
Lo nnamorato
risiede
e riede
donna mia
questo quel
Che m'
Non
Membrar
Lo
che vola
vegna
QUINTA
Per
Ch'
cori
IO fino
Ch'
Che morto
Oh
e voi credete a
com una
2c3
sola
tal
nome
cpiei cui'l
parola
or vi disdegna
Qualche
Poi
v'
figura pinta in
apparisse avante
Che quandunque
mio sembiante
me
di
pur
vi
sovvegna
come
Gioia n avr
Quanto mi
fora
lo pietoso giro
De' bei
vostr' occhi
ci che
Per
me
di
fugge
S'
mio
avuto ho un desro;
piet
miro
in vostra belt
,
e quanto
nome
cio strana
come
Lasso
sospiro
pietosa
D' ogni
Ma
saver nostro
Selvaggia n 1 bel
Ne
posa
si
amorosa
chiamarvi
il
desto 1
Selvaggia
Che
Amor
l 've
i3
PARTE
ab4
men
1 core sempre
potr valere
apparere
Lo
Et
guardando
Se
non
Se da
me
siete
Canzon
'1
chiamando Selvaggia
suo desio
e lo suo
bene
sai
se v'
Guardami
Dalla qual
Poi
parte
vanne
Entro
ritraggia
vi sia in disgrato
Voi
me
che
'1
come
'1
mala
dritto segno
dei
da cuor malvagio
QUINTA
2o5
CANZONE XXI
i5
smagato sono
io
Non
Ma
ve ne
Et
et infralito
genti
maraviglia
Com'
In
fate
I.
io
tal
noa son
maniera
assalisce
gi della
morte mi
la
subitanamente
mente uscito
piglia
consente
Ma
La
chiede quanto pu
Di
ci
lasso
senza dimora
ad ognora
me
stesso guerra
La morte
di voler
eh'
mora
test
Di
cui
Quando V anima
Guerreggian
trista
tutti
e 1 corpo
insieme per
la
e 1 cuore
morte
P A
Jo6
Che
qual V adastia
me
Sovra
Che
per
membra
le
non
io
Ma
allor la
La
e qual
pur
la
disia
un tremore
discende
forte
i'
mi
sia
Donna mia
ombra
cui
sento venire
Ch'
Per mia
T E
II
Ogni fantasma
giuliva fa sparere
eh' addosso
mi greva
Lo
Dunque
Di morir
Che non
E
O
tengo
col corpo
avrei se
per vederla
mi
le direi
io
non vorrei
senti'
veder voi
da poi
cui
mia
non
eh' io sento
non
lei
eh' altro
Ched
mia parte
Piangendo
travagliar
Donna
conforto
Ch' io aggia
Deh
tal
vita richiede
QUINTA.
20^
Certo che in
me
Piet visibil
se porrete cura
Ci
che vi mostra
Che mostra
Quand'
Che
E
E
vede
si
mio smagato
il
fuor com'
Amor
Madonna
per veder
si
vita
mantiene
la
m' ha conquiso.
io
viso
Per
la
Chi
si
bene
Ciascheduno amoroso
Va
ci
Tanto
che
Col cor
E
Lo
dice
non puote
ella
la
mente face
lassa
Secondamente
Da
vedess' io
imbrama
la
meve
preghi Dio
e lo
piace
eh' io morissi
gissi
mo torment' aude
che mi taccia
Che di morir ne lo
Mi conterei in gran
Amor
che consolato
mia pena
Che
Che
pace
star' in
eh' al nostro
s'
fia
La
che ama
che sar di
corpo dice
Donna
stato
finire
ov' io sono
pregio, et in laude
PARTE
2oS
Di me poma
Ch'io
fui d'
dire
Amor
stando sol ne
sia
da giovane elade
sua potestade
la
Direi a quei
D'
Laudando
fosse,
II
gran piacer,
crederemmi solamente
Oga anima
ch'Amor mi mosse,
fare
di ci maravigliare
QUINTA
SONETTO
X-Jo fino
Amor
cortese
ao9
CXX.
eh'
ammaestra
dritto servo,
Mi mena con
man
dolce
la sua
destra
Ma
Che
La
Mi
qual
lei
lei
il
disio
che
mi
non disnervo
Anzi perda
Ma
quella diservo
Perch' io di
nutrica
Pur perder
si
Li miei pensieri
a mal grado
mO
de'
Negri
PARTE
aio
SONETTO
morte m'
insto dolore a la
Ch'
mio
tutto
ben
de
far
morir volentier
al
Cosi
'n
questo dolor
la
gi
lasso
gli
me
Poich in oscuro
mutaro
finita
non
,
mia
fallita
arrivo
vivo
vita
non cadessero
Si
giulivo,
occhi miei
Mai non
m'
misero
Se
uom
dispetto ogn'
non so che mi
Ch'
invita
Di
Ma
io veggio a
CXXI.
Amor
,
stanchi,
j
manchi,
di stato gioioso
QUINTA
CANZONE
)i
mi
N
Il
XXIII.
Amore
distringe
Mortalemente ia
Che
aii
casciin
membro
o lasso
non so
altro gi
corpo piange
Ch' dipartito
In loco di se
Amor
Cio
d'
dicer
core
il
n fare
e dato gli
morte
che 1
fa
ha consorte
Se
la vostra
Non
veggio
figura
Donna
Che
Dio
'n
cui 1 viver
mio
Alla
mia ammortita
Persona lassa
quando
voi
non vede
T B
r A K
ai2
JNon gi maraviglia
Donna
Che
mi
se a vedervi
campar
S' io vo'
morte
di
Poich
Com'
e vita avere
mi parto punto
io
il
Ov' lo piacere
Ma
vi
Del loco
Non
rattegno
convegno
ci pur far
Ma
me
sol
rattenere
pur venir
'v'
vostra persona
Mettendomi pertanto
al disperare
forte martire
Dio
Non
Donna
vide
abbellire
la passione
star
mondo
Ch' a tutto 1
Ma
sol io
M' ha
Ch' io
E
E
v'
mia
siete santa e
buona
che sorpreso
tant'
bramo
Ma
oltr' a
amo
pensare
pi d' altrui
Amor
di vui
mia
salute
al
talento suo
Tien miracol
onde coralemeute
la gente
QUINTA
Veder voi cosa
di sovra virtute
2i3
fur vedute
V
E
elesse
'n far
Prender
Tanto
Dio
Sol
sovrana
,
mondo
che lo
dee giocondo
pensate
f'
5,
Che
pi bella
umana
condizione
vi fece
gentil creatura
ci
cosa novella
siete
Esser
uom
maravigliosa
,
ci vi die beltate
vi
dee
il
s'
io
guardo
cor diviso,
vi fece
vita
si
Dio
La mia
liso
Gi non
muor
PARTE
2i4
Naturalmente
m' mortale
Lo
Ch' a
me
Anzi
non vegg'
e rio
veder
star senza
Mia vigorosa
Ahi
se voi
spera
vostra cera
la
vita e
lasso
morto
foss' io
Che
Non
concedesfse a
Uomo
io
me
servo leale
Si la tempesta
tempo fortunale
Gi son venuto a
Che non
tale
iscontraffatto
Ch'
Amor
Per Dio
Vi prenda
di
,
ha tutto offerto
me
pietate
per merc
Ritornatemi in giuoco
di
mene un poco
QUINTA
CANZONE
V^uori
gentili
XXIV.
e serventi d'
ai5
Amore
Ma
Per
trov' io
d'
ched alcun
Ma
come ad Amor
poi pensate
Amor
Tenuto m' ha
variato
me
s'
gioia
gi sarebbe
Io dico d'
ripeta
Per poco di
mi
altro canto
Prometta
Che
rallegrar la
Non
]E
dicer vi voglio
a ragion
mi doglio
gi fa lunga stagione
mia opinione
come
fedei sanno
PARTE
2i6
E
E
di
merc cherer
1 gran
soffrir
mai non
gi
sosto
non mi d guidardone
che
Perch' io
Che
vita
la
mi
mia
sento
non mi
Cosi m' ha
me
stesso bailire
Quando
grieve disposto
non posso
gi
finir tosto
stato
sono
Amor
spietanza
forse
Di
con tempesta,
offesa
sentito
mia
difesa
o sua contesa
lutto ci
Amor
soffrir
,
e per guerra
gi
Fuom
che per
non osa
sa
soffrir
che sforzar
tutto gicchito.
eh' assalito
ho lungamente loro
Istando per
Che
vincente
procede
QUINTA
Ma
Amor
D'
per
L' Amore
Soave
Poi
Che vanno
N
Che
quanto a ciascheduno
Ci addi vien
eh'
i'
mq
davanti
ho provato
Veracemente V Amore
quel
Ch'
Amor
d'
altro consiglio ?
assiraiglio
Maravigliate forse
Amor
Biasmare
eh' io sento
son come
Test conosco
far
natura
soffrenza
la
per ventura
la
Nave
come
eh' in periglio
Che
pene nuove
Oh
e ancide,
mi rapporta
non per
si
Piangendo ad
Lasso
vede
si
muove
Signor, martora
Amor
so se
si
spiriti
gli
mio parvente
al
come egh
che mercede
fin
acquista
s'
217
'1
vento
attento
ma
tardi
non posso da
lui
sua fraude
partimento
D' Amore
il
qual
mi
tien di gio'
mendico.
PARTE
tiS
SONETTO
ulte le
Mi
pene
Quella
non V noia
d'
arme Ettor
di tutta avvenentenza
Fra
tutte
altre
donne
Avendo
so
al
il
di Troia
mondo
gioia
doglia
eh'
e bellore
amor mai
in tanta altura
Et ancor pi che
Che
Donna
Deh
Amore
Pensando
CXXII.
suo viso
Paradiso
Ch' io credo pi
gio'
non
sia in
QUINTA
SONETTO
uardando
^i
CXXIII.
parlare
'n
Che
ai^
et ia Sembiauti ^
,
Che
Ne
di bellezze
gli
atti
I^'
'n tal
Amor
ciascun
sta
che vi
sta avanti
gli
muova
cor di quei
Che
siete
Lo
miracol
ammanti
Che 'nnamoran
Gli occhi
tal
eh'
a ristio se
se pera
come Amor
lo trova
t4
P A
2J0
Tx
T E
SONETTO GXXIV.
VJome non
Donne
gentili
lo bel viso
adorno
richiesta
Vedete ogn'
uom
Per vederla
me
per
Ch' a
lei
Fate
'T
la
mia
a sua vita
Donne
Se non volete
lo pi
s'
arresta
gioia
mio
e veder lo cor
come
Or' Io vi prego
mette in inchiesta
si
guardan qua
Poi miran
che
appoia
s'
sol per
eh' io di ci
Dio
mi muoia
.
QUINTA
MI
SONETTO GXXV.
dov'
Donne
Tanto piacer
Poi non
Che
v'
non
raffrenar di lei
Ed
io sol
genti
le
attrista
s'
moro
per Dio
d'
maldicenti
li
amorosa
Tant' advenante
mi doglio
Amore
uom
riceve,
e di tutto dolciore
vista
Che
avvista
voi con la
Per
Di
s'
fa piacenti
corrono
ci
di ci ne lo mio cor
Che
Ma
cui
'n
Amor
Che
quella
ne preghiera
ognun doler
si
maniera
deve
.
P A
2f2a
TE
CANZONETTA
Che pone
Kon mi pu
Madonna
Quel
far dolere
me non
che
Or
come 1
Donna
fa
in ver
pi che
vita
la
il
mia
mio
servire
debbe disdegnar
io potessi
Che 1 mio
Madonna ,
SaVer dovete
Non
Ma s'
sia
muove
si
avvegnach contro mi
Per che a
ben
a vui
vi pregherfa
desir volgeste
ad
altra cosa
QUINTA
MADRIGALE
Xo
guardo per
li
2^3
JV.
che mi face
S vago di sospir
ne chiegg anco
mi rimembra
Che
La
eh' io
verdebrun
fa col
qual vestio
Nel tempo
la bella taglia
Amore
desr
PARTE
i^4
MADRIGALE
xo mi
poco
Pensandone
arricchire
Ond'
s'
potria gradire
vena
Che quel
contenta
disire
.u
p^a
Voi
gentil
Donna
Pi sottilmente
phe r oro
la
mio lavoro
Non mi
Poro
Che
re
fra V arena
io potrei gioire
l.
che 1 mena
Traendol sottilmente
V.
da cui mi convene
speranza trare,
di quel fiume
QUINTA
a5
CANZONE XXV.
oa spero
Si faccia
d' altra
Poi non
Le
s'
mossa da
eh' ella
ha vedute
Della gravosa
Pena
Per
tornando a pianger
la
mia mente
Da campar
Non so chi
Pi omai
la
altro
fatica
sa
che in parte
ove
ria
che
la
vista
mia
Come
sia
di ci faccia conoscente
gente
r alma desia
il
cor
partirsi via
PARTE
vJ5
AUor
centra petate
che
s'
accorse
Quella
ferita
La^4|uale
adirata
Ch'
ella
Ch'
altri
ond' sdegnata
fu risguardata
riguardi
affilata
Tanto
eh'
d' ardir
Io la vidi
Et
Amor mi
in vista
bella
diede
gentile
umile
fiata
con fede
eh' io vi mirai
,
che fiede
di piacer procede
Dappoi
che ogni
per virt
Che
mi porse
viltate chi
ita
tanta nobiltate
Pietanza lo dimostra
Et
eh' io porto
lei
veder menaron
gli
occhi
il
Amore
eh' sottile,
si
core
che sforza
Al suo volere
mi
io
si f'
Signore
ragione
convegno seguire
il
disdegno,
inforzato
QUINTA
Lo mio
desio
Ancor che da
secondo eh'
Ch' a ci vegno
sol
nato
eh' io
come quei
eh' menato
questo n assegno
Morendo
Ch'
egli
Ma
^17
Amor
sconsolato
fa di ragion
PARTE
!ia8
BALLATA
.mor
Di
voi
Mi
fa 'n
Et
Messere
gentil
Ch' infra
Mostro
Ad
le
'n
per temenza
Messer
gioia
'nnamorata
so'
mia consideranza
il
fo parere
Non
altra
donna contr
pensi
al
mio
talento
mai con
altra
donna
gire
io lo fo sentire
fanno
tanta sicuranza
Volesse adoperare
Et
di voi
come
Come le donne
Amor mi tiene in
Come
IX.
lo
danno
sono
QUINTA
S la baldanza d'
quando con
Amor m'
319
assicura
altrui di voi
ragiono
Ma
ciascheduna pare
Che
senta parte de lo
questo quel
Temo
mio
desio
per eh' io
inganno
PARTE
3s9o
BALLATA
J^a
X.
dolce innamoranza
Di voi
mia Donna
non posso
celare
Convienimi dimostrare
Alquanto di mia
Cosi
come non pu
gio'
per abbondanza
tutto tenere
Se
io
Non
QUINTA
BALLATA XI.
entil
Di
mio
sire
il
mi mantiene,
ci grand' allegrezza
altra cosa
Fuor che 1
non aggio
ben lo
Di
amoroso
parlare
voi in allegranza
^^i
siate
,
sacciate
gioioso
e gio'
mi
Aggiate provvidenza
Voi
viene
in volontate
vostro piacere
ARTE
7!^^
BALLATA
Aj pi
Oim
begli occhi
!
lasso
lasciai
Come
Le
f'
XII,
il
pensai
io stesso
lasci tanto
amore
Da
quella gioia
Che
Partirsi
Dov'
nulla creatura
da
colpa
nulla pena
Che
diletta
io tanto fallai
Che non
Oim
che pi mi
mi tormenta
assai ?
QUINTA
a33
SONETTO CXXVI.
Dantb
X 1 ovellamente Amor mi
D' una Donna gentil
Che per
giura
fa
riguardo
eh'
Quando vede
i'
levo
Lo
gli
e'
far
Dante
? eh'
Che peggio
il
che- di vita
Che
disdice',
contraffar la fenice
occhi
morte mi do tardo
cor
Ci che promette
nuovo sguardo
Io
e dice
ferita
Amor pur
m' invita
tremor mi disperde
sia
1 verde.
PARTE
a34
SONETTO CXXVU.
voi
Che chiama
Cli'
Per
clic siete
la
qual non
secondo
Non
che
si
chi 'ntenda
va gi senza merto
'n
tanto fervore
Perch
Che
tutto 1
nuova usanza
mondo
Per
la
Luna
cui
si
eh' fatta
maggiore
Per lo contrario
vi fa certo
lo Sole che
Se
Voi
la
QUINTA
SONETTO
Jo
CXXVIII.
Diletto fratre
Entro
Due
Et
'n
quel tempo
ladri
in tal
che
punto
amaro,
e ritornato in
buono
'n figura
allotta
a35
mi
nuova sono
destaro
s'
non veggio
io
Potrammi
Tu
sai
far di se
di piet riparo
si
tiene
Che
Da
il
core
i5
,
.
PARTE
a36
SONETTO CXXIX.
ante
disio
Il
la
s'
abbandona
speme
Se poi
ella tien
Se tramutar
mi
ci
Di
tutte cose
lei
la
pu
perdona
delle
piii
fa quella
U entrata
Per
si
gli
ragiona
duo streme
altra
persona
che maestra
estra
fianco
QUINTA
237
SONETTO GXXX.
a'
della
Se vuoi campar
Che
Tu
come non
Ma
se lo
La
bella
ti
Quel
De
gli
me
che mi
che
dolce viso
cor dolente
il
fusse
mai diviso
che non
il
ti
tesor
ti
dolcemente
si
scrivi
Amor
fiso
parr presente
il
Donna
il
quella gente
sentirai cosi di
Rimembrati
piato
v'
fa tornar gioioso
AUor
Da
guardando
celo
mio
tostamente
dir
quando
il
disio
un velo
PAR
236
T E
SONETTO CXXXI.
J; er una merla
che
intorno al volto
d'
Lo
tutto in
me medesmo
non mi vai
Piti
che colui
me
Ch' a
Amore
raccolto
penne
m' ha furato e
tolto
Amico
Che
s'
Almen non
pur
QUINTA
SONETTO
ovelle
non
s%
CXXXII.
d ventate ignude
De
ci
la belt
Pensando
Ma
svariato
ahi
Per m'
si
t'
me
chiude
un fuoco
lasso
obli
La nuova usanza de
Sicch
prego
ti
io
cii'
il
le genti
crude
Ma
se del tutto
Mandami
Come
si
ancor non
a dir
si
disperde,
dee mutar
lo scuro in verde
PARTE
a4o
SONETTO
.mco
se
egualmente mi ricange
me
Niente gi di
moro
io
La
qual velata
Lo
la
cor
mnte
eh'
lei
Chiamar pietade
?
JNTon
ait'
uomo
Amor
vegg' io
e lacrimando tange
che in
un ammanto negro
'n
AUor
Qui non
sarai allegro
per la oscura
Ch'
Vien ne
CXXXIII.
1'
aggreva
che
e frange
servir
dolente
la
che mi vaglia
sua mercede
Se -non di morte
e in altra
le
caglia
non ha fede
QUINTA
a4i
SONETTO GXXXIV.
Qual vuoi
solo
Lo mio
di quelle
Amore
ne
cai
Merc de
la
mia
se poi te
Prego
che tu vedi
che
vita
gli
che
il
chiegg
muore
tuo valore
si
slata
possente
Lo
spirito
il
cor feruto
che
v'
su venuto
PARTE
%^%
SONETTO CXXXV.
Jl
Equivocato
se Y intendi punto
Da
certo
si
cos fatti
Subitamente
ti
non
eh' io
mai giunto
fui
levasti solo
me
Senz' essere da
chiamato
o punto
Ogn'
S
rispondi al Picciolo
uom
grande
Se tu
lo dice
il
la vittoria
cinto
se'
come
te
che da
demi
vinto
esser respinto
In laberinto, morderla
S' avesse
'1
la
per non
capra
sie infinto
,
.
QUINTA
243
SONETTO CXXXVI
qual di aver
'I
al
Fa gran vendetta
Per
gli
Non
suo conoscimento
male alleggiamento
favella a piacimento
gli
faccio saper
fu gi mai
Prim' hanno
eh' a noi
gli
Spagnuol perduto
avvenga di lodar
di
che pentimento
il
sole
il
sole
si
Contro a chi
Io
sia
scuro
sicuro
PARTE
a44
SONETTO CXXXVII.
M.erc
che ci
Poi
Ch'
possa dir
quando
il
sente
uomo
Et
Ch' io 1 porga
Dunque
D'
lui
prima
fra la
Amor
Che
muovo con
intender deve,
meve,
parla in
me
ci
eh' io dico
rimando
Sempre dice
il
QUINTA
45
SONETTO CXXXVIII.
fc^
doloroso
Ho
pna
non potra
e schianto
1 martorio
angoscia
eh' io sofferisco
dir quanto
sono affranto
d'
altra gio'
il
e tormento,
tanto
pianto
ogni allegramento
ro
saria santo
non
Perche
In
tal
se stessi contento
talento
mai
mia
tant' la
assicura
la
me
la
che morte
s
dura
sostiene
trova forte in
Che m'
vita
Amor mi
rancura Y
Che
altro
non sento
mia natura
,
.
PARTE
%i^
SONETTO CXXXIX.
li
e pien d'
amore
doler forte
membro
perch' io
alti,
ci
Come
non ho 1 core
Nascer nel
d'
umana
mondo
figura
si
mand
parmi
bella
mi
la vostra beltate
pensare
al
bellore.
natura
Dico guardando
Dio
poto
Com'
accordare
dal Ciel
fate
tanto novella
QUINTA
SONETTO
DI
i3ete voi
247
CXL.
Messser Gin
se
ben
vi adocchio
Che
stretta
via a voi
sembra larga
si
Chi r assapora
che di quello
nocchio^
il
tal
com'
il
Ma
Che
Ah
posso dire
a trarre
cielo e
che
ben ve ne ricorda
finocchio
ci v' insegn
dire s accorda
la lingua si
mai Guido
morda
ne Dante
PARTE
a48
SONETTO GXLL
RISPOSTA DI MeSSER ClffO
Xo
son colui
d' ogiii
mal mi tragga:
E
E
voi
Che
gli
Tale
lo
mi
come
veggiovi veder
il
gittate in
occhio
monocchio
non
si
vi parlo
et in
d^ V animai
Bene
crediate
Che
so veder ci che
Chi mostra
il
non
sembiante
Siete
sparga
In figura
altri
Come
Messer
gli
amici scorda
vero intento
sol'
amante
QUINTA
249
CANZONE XXV L
JLiasso che
gi
amando
non
la
mia
vita
ragionar di
Che amor mi
Amo
Che
colei
gi
lei
fa
mia mente
saccio sfogar la
Si altamente
more
il
cor mio
tanto altera
lumera
eh' di belt
la
sua cera,
Non hanno
Che
gli
miei
faccin motto
Per soverchianza
Amor
che sa
la
di
spirti
tanto ardire
vegnendo di fuore
molto dolore
sua virt
mi conta
P A R
>Bo
Di questa Donna
Che
si
T E
alta valenza
monta
gran temenza
Ond'
io
Che
Che
$eDto che ha di
si
lei
troppo tremore
QUINTA
CANZONE
25]
XXVII.
Amore,
non credo
Ch'
io
che in
Di
me
mai
parlar
In ciascun
Lo
gi
sono sbigottito
membro mi
Per che
Che
i'
mi veggio
s savesse
Convertirebbe
Che per
li
senso fa smarrire
par da
intelletto
ben
il
me
fuggito
che cosa
Amore
eh' ogn'
io so
il
core
uom
t'
mi venne paura
viltate
miei martri
Per convien
Ganzon
Se da
sento tremore
smaghire
torni ardire
Che r
mai spaurire
Perch quest'
che
uom
ti
me
ascolti
e miri
parli sicura,
dir la gente
fu da timor
giunto^
PARTE
259
Che non
Dov' era
parlava punto
il
suo parlar
amore
d'
allora ?
Amor Y
Che
si
E
E
rispondea
tu
di'
Di
ha punto,
stava disgiunto
com'
uom
di vita fuore
Canzone
eh' avea
allor
Ch'
Ch'
ei
dimostr
trae davante
ti
per sembiante
ch'io
gli
era in dispiacenza,
Vergognavami
Che morto
gi
e corrulto
distrutto
lo suo sdegnare
perch'
Amor mi
non potea
Ch'
io
Et
ogni volta
struggeva
far
eh' io
Mi sormontava Amor
Non
poteva
Che ben
Uno
la
il
mutto
1'
tutto
udia parlare
in alcun loco
mio core
splendor lucente
QUINTA
non avea
Ben
mi
chi
353
desse conforto
fu miracol eh' io
lei
Per
Maraviglia non
Amor
Ch'
Che
la
Per
lei
Per Dio
m' avviene
cui
che forza
il
buona
dolce e
che
lei
morte
m'
e tremo
Dunque convien
Acquisti in
se ci
fiate
bene
sa
savere
il
e vert
ella
proveggia in ver
la
star lontan
Ma
favella
mia pesanza
forte sento
il
tormento
mora , prender
preso ho da quella
pensoso tuttavia
se cosi continua
Perch' io non
la
novella
PARTE
,>54
Non
buona
gi
Mondo
Tutto lo
n bella
,
de
mia
la vita
Che de
la
Uscito
Amore
Maladi ranno
e sua natura
me
lo dolor
che sopra
si
spande
ed ha rancura
n non avraggio
e pi saraggio
Canzon
Di
con tutto
Non
te
Andr
fra
Ah Dio
mio
avr ascoltato
parler di
se
me
ma
parlando
eh' io
Chi ben
stato
sospirando
QUlNTiA
SONETTO
Ju
ior di virt
E
E
E
Lo
vaso di virt
nome
GXLII.
gentil coraggio
frutto di virt
si
onore
valore
si
di virt
si
uom
saggio
E viso di
E Amore
si
%S
dono
di virt
E
E
sedia di virt
Amor
reale
Opera di
buon servidore
poter di virt
solferlft^a
PARTE
a56
SONETTO GXLIIt
VE
ima e
lassa era gi
V anima mia
1 corpo in sospirar
et in trar guai
E
Per
nel
dormir piangeva
membrar
lo fiso
Poi
eh'
ebber pianto
che
gli
tutta via.
fatto avia
Ch'
Amor
visibil
Che mi prendeva
Ov' era
me
dicea
Che
mi
mi menava
mia donna
in loco
sola
un foco
Che mi
ci
la gentil
Davanti a
veder mi paria
Amor
vola
QUINTA
CANZONE
Dio
Di
XXVIII.
po'
formare
vii terra
Lo mio
aSj
gravoso stato
Et ammortar mia
arsura.
Mia natura
per soperchianza
vint'
Si
Di
ci
pur piange e
Pensando
mi
Si
Ma
Cosi
loco
al
tien
Amor
non
di viver
5
lasso
gria
preso
fino
eh' io
che
dimoro
moro
Amore mi
desiar condutto
tiene
e strugge tutto
PARTE
a58
Dio
me
di
mercede
K
N
r amorsa fede
soffrenza d
Ched
Lo
male
inio cor
Per cui
altro eh'
Amor
Si che
Amore
gli
verit
occhi
mi
face
mi smuove
Ahi
non brama
mi disama,
si
Amor
fallace
che
'n tanta
erranza
Che metto
Il
mio Signore
Che
Dio
la
Dio
Di
in oblianza
come son
tutro
buon
fora
consiglio
Ogni
De
spirito plora
r alma
Vivendo
in
Si pesante
pene tante
mi
sento Io tormento
QUINTA
miracol mi sembla
Che
In
tal
a59
mia
la
Dio
aita
sar
uom mai
fa
com'
fu
Dio
n sar alcuno
me
che d
che far
Di viver
Neente mi
fuggon
lasso
genti
le
gravosi tormenti
si
gravoso
si
io sono ?
Per esemplo di
Amor
contrita
conquiso
Non
la
vita
lasso
Son pi
di tal peccato
Ora
Lo
Ah
sia
V anno
Ben
distretto ?
me
tempo
e1
disdegnosa morte
Da
si
maladetto
giorno
!
Morte
Non mi
ne porte
men
dei
per Dio
m' ancidi
So che mia
eh' io nasooi.
voglia vedi
PARTE
a6o
Vieni
ornai
Che pera
Dio
per
De
D'
et a
Amor mi
cos nel
Nacqui per
folle.
si
mondo
esser
Amor
fallo
lolle
gramo
servire ?
r oscuro profondo
este
Misericordia
Che
Sire
assa' dire
posso
Per mi
fa scurare
La
forza
Ci per
ma non
fare
Amor m'
incontra
Ma
In certana credenza
Che compia
Per non
il
fo fallenza
Ma
non podere
volont
f INE
contra ad
pien di potenza
Amor
,
poco
ha loco
yi
PARTE SEST
SUPPLIMENTO
ALLE POESIE
GI
DI M. GINO
DOPO LA PUBBLICAZIONE
DELLE PRECEDENTI
5.
PARTI
AL NOBILISSIMO
BP ERUDITISSIMO SIGNOR CONTE
GIAN-GIACOMO TRIVULZIO
jLJa cortese
esibizione
quanto
tiche
sta
all'
mia Edizione
delle
onde
y/^e-
per
profitto
fine
rime inedite
le
,
un supplimento
la speranza di arricchirla
che
via
intrapresa
parti
ditiss.
Signore
Foi
chi meglio di
siccome in altri
dijfi-
in tutte le sue
d!
maggiormente render
presso al suo
mi porge pero
se
Eru-
specialmente in
puh jarmi
pi secoli
per
le
nella
parole
^!
copisti
degli
In questa circostanza
di
alle
mani, o
ama,
mi
lasciarle
il
il
correg-
poich
intendere
senso
il
si le
pericolo
secondo era
]\el
M, Cino
per erroneo
ho
tolto
dal
MSS,
e dal contesto
pre-
incoveniente
il
la
V uno
non
il
da
Le congetture
che a Voi di
alla
Prosapia
ma
specialmente per
le
virt Vostre ^ e
mamente per
tutto ci che al
e massi'
conservamento della
qualunque
da
certo
n)izio
un*
stessa
siasi
Gradiofferta,
avvalorata
ser*
Di VS.
lllustriss.
Pisa 2
1.
Agosto i8i5.
Devotissimo Servo
SoASTiANO Ciampi
VVER TIMENTO
H/cco
Amatori
cpuditi
Padri di Lingua
che do compimento
Pistoia
fatta
al-
mi
de' nostri
promessa
alla
da
produzioni
pregiabili
delle
quali
le
quel tempo
afflissero in
nella
trovano
si
desime
ser
e se
mai
celebre Possessore
blioteca di Classici
penna
anzi
Voi meco
G.
che vanti V
Italia
Poggiali
ulil
non a
ti,
Ha
penna
delle
Rime
di
Catalogo
testi
dal
di antichi poeti
che
aveva
del
suddetta
tutte le Varian,
Pistoia
quella
ed
in
Bossi
.
Ho
uno
di
del-
Pittore
reputato
cor-
voluto favorirmi
M. Gino da
li
vicina
testi a
alla
di
per
star
Ma
Giacomo Trivulzio
quale pu solo
me-
possono es
prima volta
Marchese
alla
la rarit delle
Italiani
che a stampa
debbo
veruno pub-
da
esser
tanta
luce la
in
Io le
Sig.
dell* eruditissimo
tesia
mo non
st
lo fossero
lat-
queste Varianti
metro
il
Ne
locandole
nta gi
^ar
1'
impressione
d'arbitrio
quella lezione
del
Pilli
come
tale
per ci dietro
mi
li,
al
trova
si
luogo
ai dotti
di riprodurla
ed intelligenti
vazioni e preferenze
lettori di
fare
Varianti da
che tutte
le
M. Cino da
pratica di
lui
rime
Pistoia
potessero conve-
me
esibite
le
sono anche
quali
per loro
non pretendo
debbano
come
osserva
della siampa
o per qualche
l'eruditissimo
rime antiche
di
XIV.
che prima
andavano anonime
il
nome
somiglianza
in giro
di quell' Autore
di
quanto
stile
che
d' avere
nomi
Tra
tutte le
Rime
parte
di
ai
per
scoperto
Autori
degli
dovettero
ai
bili diversit
sostenere
di
le
,
Letterarj d Firenze
udita
e a dar
quelle osser-
tutte
Sig.
cangia-
notabili
stimar
Gaetano Poggia-
mio parere ,
il
antichissimi
testi
edizione
di lingua
testi
senza
l'
Stesse
da
che
di lezione,
certi
tra
debbono
si
Aggiungasi che
attenni al partilo
menti
riguardar
citata
nume-
in
potuto
ammettere questa, o
col-
poich^
sarebbeaiisi forse
preferire ed
nel
tutti
profittato
le
che
di
poche essendo
ro delle Varianti
da
oltre
',
ret-
non ne abbia
Trivulziane
Varianti
alle
critica
la
sentimento
il
a'
quanto
in
schiariscono
lezioni
le
Pilli,
si
nota-
M. Cino da me pub-
o univejsalmente,
dai pi-
lui
Dante
ora a
o ad
altri
ho
stile, le
Tra queste
come
riportate
di
tanto per
mio studio
onde nulla
di cui per
resti
per
me
e delle
di
ne dar
utili
ho giu-
rime
lungo tempo
si
s'
parlalo
da
se di coloro
il
molti
primo,
ra
per
senza sovvenirsi
e della stima
insieme ed
slima che
della"
imitazione
utilii
serie
occupazioni
1*
che
n'
di
ebbe
ne lece
il
nostra letteratu-
tempo
ptuarj del
come
della clas-
e del Petrarca
secondo
pi
illu-
amico di
speciale
Sello
m'
Cino
ritrovamento
memorie
strazione delle
Dante
osservazione
utile
io fine di questo
dicate
qualche
lare
M.
avvenuto
incerte
ognuno ne
ed
migliore
il
lo stile
le
sono
M. Cinoj purch
di
alcune
che di Dante
anche per lo
stampe
e nelle
li
libero
da
della gabel-
Statuti
sum-
minile
Pistoia
distesi parte
Gradite, ripeto
e vivete
lungamente
felici
DELLE RIME
MESSER GINO
DI
DA
OIA
PI S T
SVPPLIMENTO
O
SIA
SESTA
P'JRTE
CANZONE
OE
Morte
bea guastatrice
de'
Davanti a cui di
Altri
te
d'
ogni et divoratrice
ci vale
Tutt' or
Lo
porr lamento?
Perch tu
Non
XXIX.
ti
acqua n vento
argomento
piace eleggere
tuo valore
al
il
migliore
Troppo
Non
sei
come
in tua potenza
previdenza umile
vile
signorile
P A
%B2
Quando
uom
un
ci togli
TE
II
fresco e giulivo
distruttivo
laida
sembianza,
Ahi
di nave pesanza
Che
Nulla
ti
par
a sceverare
fatica
Perch radice
uom
D' ogni
ogni sconsolanza
d'
pessima nemica
fai
gridare
Pianto e dolor
fai
ingenerare
Ond'
io
ti
tutt'
or
vo' biasmare
Da
Che
tu lo
tiri
fa viver
a fondo
pietate
Di ben matrigna
ma
Gi non
ti
usaggio
.
albergo di male
Perch tu fonte
Madre
d' amistate
et
d'
di vanitate
ogni crudeltate
Di colpo homicidial
posa
mondo
giocondo
diletto e
Breve tempo lo
siei
fornita
SESTA
Ahi come tua possanza
Trovando poca
Quando
fie
finita
vita
fie
Di
Poich
fie
verno
L dove hai
Re e Prelati
!i6a
gran Signori
et altri
Inimica di canto
Desidro che
visibile ci vegni
Perch sostegni
Perch di
Ben par
Poi
ci
crudel martire,
contra tutti
il
vanto
qua coprire
Che non
trovasi pi di te possente
Ci fu Cristo possente
Che
prese
Adamo
Incalzando te
Allora
li
alla
e disprezz le porte ^
forte
sua morte
PARTE
64
Sollil te
Contra
falsa
fatta vicara
Nel
da
terribil
Come
In
.
sostener
nel
3?fon
io
mio
mi
t'
t'
porr
vi
dir ripresa
DI
la
mani
inchino
pie
ai
io
fo contesa
merc chiamando
Per non
le
Che disdegnando
Ma
corpi umani
ai
Ahi Morte
costumata
sei
farla
morte giudicala
te difesa,
te in
Che con
Ma
tu
teco ragiono
mi
Che non
fai
pi muta parlatura
SESTA
E
come
Che
Che
la
rete
sete
Cui troverai
Canzon andrane
Di
ho gran
di distruggerti
gi veggio
a65
vegliar
o dormire
sempre
si
rimembrin
In contrastarle forte
di'
Che
che se
della
Morte,
visibil la
vedranno
dovranno
PARTE
S&
SONETTO
k5e conceduto mi
fosse
GXLIV.
da Giove
Che
Mutar
il
prove
mia
la piet della
la
se potessi far
'Sta
Et un
farei
un
Muterei in uccello
1'
(6)
in bella faggia
non move
eh' k) taccio
Canterebbe su
lei
donna muterei
mi
rancura
vita oscura
Neente da ammirar se
Ma
1 continuo sospiro e
Con
fredda e dura
Adunque
Donna
questa bella
ellera Selvaggia
T A
267
SONETTO CXLV.
l\
vano sguardo
Celo
altri
non
tale infinta
sa di qual
per
occhi ond'
gli
Si che direbber
Del piacer di
Amor
Il
celato fa
io
li
mal
come
il
foco
costei
non
si
Ond'
consuma
pu
io so
canti
virt vinta
alma
questi ha V
mi
tinta
parlanti
Arde
Ma
la
Donna
Lasso
sembianti
falsi
covro lo desio di
Ch'
colei
et a
sentir se
non amaro
pi che 1 viver
m'
lo
fia
poco
morir caro
17
,
.
f A
268
TE
11
SONETTO
oi
CXLVI.
fareste
cani
un don
Se un non
non
Che
I prieghi
Ch'
mani
io
far viso
Vostro
difetto
Che pi mi
over
la
pi non
bono
s'
mia sciagura
star scura
so fare
non mi va ad usura
allontani
fallare
si
SESTA
SONETTO
GXLVII.
Guido
elle fate di
369
che vi tolgo
me
si
ladro
vii
Ma
S' io dico
vero
io
lo sa
Amor
sono un
'1
a cui dinanti
artista
(8)
la vista
Che vo piangendo
Per un cor
squadro (7);
uom
le assolgo
'Vegna che
eh' io volgo
Ma
Beb
lasso
che fuor
d' esto
regno
PARTE
SONETTO
omo
CXLVIII.
Che
hai tu
Che
vai, tu
ragionando con
Traendone
che tu
sospiri
Di ben' alcun
sei
cos dolente ?
la
mente
spesso e guai ?
sentissi
che
il
mai
atti
Se tu non
ti
conforti
In disperanza
si
tu cadrai
malvagiamente
Deh
e V altro perderai
Chiama
Questo mi dice
la pietosa gente
SESTA
SONETTO CXLIX.
k^e questa
Non
Donna
vi saluta
Ch'
Che
gentil
tal
air
cosa
al
anima non
Che
vita
Si eh' io
Ma
et
mi
partir tosto
lei
altrui
rifiuta
da vui
leggerete ci che
Che dentro
Che
mio corpo
mi
agli occhi
fa
suoi
il
core
non riguardate
Amore
Venne
dire
a ferire
272
11
T E
SONETTOCL.
esio
pur di vederla e
s'
io
m' appresso
Cosi mi fere
ci eh' io celo
Per
lasso
Mi pungon
li
che
come
ha messo
vespi
s'
io vi
cagglo
mercede e
d' umiltate
Dolente
Che
la
SESTA
SONETTO
Oe
non
amato
Si dall'
Non
move
si
d'
come
dall'
Ma
L'
ei
se
Per che
fermo
sta
il
Amor
jstante
o simigliarne,
oppure
assale avaute
radice di luce
,
se
d' ora in
fermo/ n
Si accresce e
sente
si
Amor
Di fuora
Cosi r
amante
amatore
sforzi ogni
si
Amor
Che
Amore
di partir
Sed
GLI.
ogni parte
a^S
si
dalf^amante amato
nutrica e
ora V
k'
uom
si
conduce
pi innamorato
PARTE
274
SONETTO
\_jhi
a' falsi
Vedendo
Tanto
Che
amato
esser
diletto
il
non
core airisca
e s'innamora
Quando
jijer
Che non
sembianti
CLII.
lume
di vista
clarisca
se di ci seguir pi
rancora
si
gi
Donna
ma Morte
E
A
poco
poco
la
quanto pi tormenta
Caduta
pi ne ride
9.75
RIME
D
M.
CONTENUTE
NO
VARI MSS.
IN
MADRIGALE
jruardate
Amanti
VI.
mi rivolgo
io
a vai
Amo
quanto
De
amoroso affanno
Che veder
Et
ella
Fra gF
si
gli
pu
sol
mio
n per conforto
altro disio
occhi de la
Donna mia
perclV io sia
infelici
amanti
pi infelice
il
'1
mi mostra
tanto
il
le
muova
riso
PARTE
276
BALLATA
Da un MS.
presso S. E.
il
Sig. Marchese
Giacomo Trivulzio
e tu martoriata
Con
XII
mia soffrenza
ove
mena
ti
Il
lasciai
Ched
il
el
con
debole potenza
suo soccorso lo
Per da San-Miniato
Et
io
spirito
si
parto
Noi posso
Dunque vi
Madonna
mio
,
stata
pi difendere affannata
se
piaccia lui e
me
merc volete
campare
fare
SESTA
877
CANZONE XXX.
Esi4tentr in
Dmnte
nel
di Cino
x\ nior
dal
un Codice posseduto
Bossi Pittore
rime antiche
veggo ben
il
Cav. Giuseppe
Sig>
sono contenute
quale
XIF.
di
cos coralmente
Che
Che
Da
Quel
Mi
Donna
faccia questa
esser pietosa
mia
salute
fa d'
Amore
anima pensosa
1'
questa disdegnosa
Che
Gi non. mi mira
Che
per lo
Ella
li
mio
si
desire
muova dove
raggi suoi
ella
non vuol
Ne
Per
la
te
vita
eh* io
sentire
mi tfovo
provo
crudele e per
lei
poca e
vile
PARTE
278
Che
la volessi
s'
Ad
atar cosi
Le
ben com'
io la
movo
Ti faranno
Poi non
si
se
E
Che
io
1'
la
sua ferezza
non vuol
ella
non
tu
di
dei voler
che tu
allor
me la signoria
la mone mia
.
venisti
ne
veggo
eh' io
questa
Donna
ver
hai data
Ch'
io
non veggo
Tu
se'
come
mi
Che per
Donna
pui
me
adirata
desti
e atar
mi
dei
da
tu
colui
lei
,
virtudi spente
Come
disdegnata
si
la
mie
le
Ed
Che
le
la
Or
mente
la
Tu
Ch'
gentile
muovi piena
di paura
mente
SESTA
279
Isbigottitamente
Or
ti
te
La
vita di costui
ne vai
ti
noja
,
.
PARTE
a86
CANZONE
Da MS.
presso 5.
E.
X XXI
il
Sig. Marchese
G Giacomo Trivulzio
liei tempo de
Quando mi
Lo
dover
mia novella
la
etate
Senza
altra
compagnia pur
Per ispacciarmi
3Vo-4Jonoscea
Che
il
io soletto
,
dannaggo
deserto
Si tenebroso et erto
Che pur
la
vista
mi
Andando per
la
folta
mia
traccia
Per una
la
et di
paura
S K S
T A
281
Che 1 pian
me
Infra
non so
dissi
allebbia (i3)
cosi feci
io
mio desio
Strinsimi al
Et
debbia
eh' io far
di subito vidi
Cinque giovin
accompagnarmi
senz'
armi
Ma
Si
gialli
et azzuri
bench fusser
belli
io dubitai
com'
io
li
In ciascun
Et
feri' senti'
membro
'1
dolore
prima
Et
ricopri'
De'
falsi
Ma
com'
com'
vidi sette in
tanto ardire
Che
non
Eran
dir
vestite in
Egli sprendenti
Con
il
disdegno
io entrai in citea
Ver me con
pili
D' un Colle
si
pu
un
venire
con
sette
donne
gonne
,
Et pi che
io seppi
d'
arco strai
ciascun venia
PARTE
%i
la
via
Campo
Spettar nel
S' io
Allor
non volea
S
fenno
Per speme
Si che io
et far
et questi
come
eh' intana
di subito morire
li
miei pensier
tristi
di
non potea
JVon mi valse
il
Mercede
allor
cherire
sofferir gli
Che da
Et
io
lor
colpi dispietati
m' eran
mirando
in
dati
capo de
la
strada
Et
Centuplicommi
Lo
la
paura
al
core
si
spietata
La
carne mi
si
come
1'
uom
che more;
SESTA
Che
Et
io
impromelto
t'
183
aitare
Ma
voi (18)
Che
ben che
la
tanto cortese
se
da
lasci
Regina
palpebra
sciolsi
Meco
De
la
Che
Ne
la
Mi vedea
Ond'
Mi
ella allora
port per
Con fama
Che
fii
lei
una
La neve
armi de
la piet
apparecchiata
tolga (ao)
gli
Nova Canzon
le
nudo
star
un scudo
tanto lieta
me
di
Et per
Mi
vergognava di
bianca
che persa
mio camin
la
Che
me
certa puoi di
tu sei
Dio mercede
portar novella
et sei
favella
18
PARTE
a84
Dimmi
perch
la stella
Che
Ma
La
s
s
eh' io passi
se (21) corsa al
offerisce ancora
io
non perdo
via piana
Farammi
la
monte.
la
candida robba,
non gobba
SESTA
SONETTO
Dal Codice del
Ueh
E
Sig.
^5
CLIII.
mena
vestiti
E
E
che Dio
t'
ha data
Amor
Se ad
piace
chiami poi
Per
quai
li
li
Ivi girai
E
Poi
che
dono a
di'
Udite
che tu
smarriti
inviti
,
gentili
l ti vo'
mandare
chi vi
Donne
manda
est
a costor
di che
donne
se tu troverai
fa
spiriti
la
fia
valletti
umili
PARTE
%QG
SONETTO
Dalle File
CLIV.
Vita di
JSella
Messer
Cirio
del Zilioli
(22)
Fronte spaciosa e
Gote vermiglie
e di cristallo
e leve
Mento
di picciol spazio e
Gola decente
al
non
disteso
pi caro monile
Corpo non
Son
man
gi
da
candida e
tutti
ben
sottile,
inteso
SESTA
SONETTO
GLV.
ifel Codice
28x
di Firenze
Serviti
VJino, deh
'n
la pratica
ci
Poich
danzar
lascia del
Over
la
alle
Avevi tu
>
sentivi al core
amaritudine
Slringevati
il
cappuccio
Che 1 suon
O
O
la
la celloria
al
mio comprendere
Per Dio
tal'
arte
ARTE
SONETTO CLVII.
V
288
ppo
Com'
Non
buon mastro
se fossi
io son del
danzare
in gramatlca
Udine
insino a
;
DI
trassinar
e natica
Non come
artieri in
Che barba
gi
Ringrazia lui
Di quel che
Col tuo
Ma
le
Li
non
somma
capitudine
curi n volatica
fantin
s'
io
ben noto
la storia
Di^lu, che a
te gi
non
si
volle arrendere,
V. a.
f.
Le
varia lezione
voce antica
forse
o delle Canzoni
rilevano
M. Ciao
NOTE
ED ILLUSTRAZIONI
DEL L' EDITORE
SEBASTIANO CIAMPI.
P.
PARTE PRIMA
SONETTO
\Juesto
fu
I.
letto in
Pilli ci fa sapere
Il
che
Pisa filosofo
medico
neW Accademia
di Pistoia dal
venir, v.
3. oltre il
SONETTO
SONETTO
V.
II.
5.
fl
s\
SONETTO
Ma
di ci che
questo quel
nemico
cio
somma
donna onora
la difficolt
rinchiude a difesa
si
VI.
V.
3, disvegliare
l'
primo
non debbe
peraltro
a pri da potersi
VV.
agli occhi di
I.
vede
dove
il
v. a. invece di
rigettarsi
svegliare
Il
il
voc. ha essempio,
ammettere essiglio
cio
8. 9. Imitati
M. Laura
di
Dio
V.
di
dal Petrarca
nella
canzone
tribuisce a
il
luogo di ricovero
onde
BALLATA
versi del
esempio poetico
%lio',
Stanza
corte
due
CANZONE
Bisc.
ultimi
gli
ridotto
SONETTO
ver dir,
'l
leggono cosi:
" Et adorna
**
morte Cod.
terzetto,
oltre
1.
dove
si
at-
292
data a Gino
medesimo,
Il
attribuendola
modello. Qui
porta per
la
sono
sette
on
ascritte
ragione
da
Dante
non
credere
alcuna di nsse
fatti in
vi
V.
anche imagonegata
M. Gino
CANZOINE
ria',
1^.
Vedi
ne
che
In-
imagnata
Annoi,
qui
gli
Antichi
Vita
alla
sta
di
JV. V. 12
St.
li.
ma
ncll'ediz. del
Pilli
si
&'
veri'
appartengano
gli
del
rime liriche
si
molte
al
una
avverta
s'
v. a. per
legge fo.
rallegramento.
vocab. d un solo esempio dalle rime di Fra Guittoed un'altro di Dante da Maiano
_,
BALLATA
II.
SONETTO XX.
V.
10.
in questo luogo;
vaghezza
Piacenza
Latini
diletto
il
10.
interporre la
ha da leggersi presso
Fu
lettera d
ched
si
vocab.
4. presto forse
XXIII V.
vale piacere
a.
v.
XXII. V.
V. ult.
SONETTO
SONETTO
io
tra
Le
no
bus
plurirais in verbis
manifestum
est
Plauto
med
vv.
) scrisse
" Facevano
neW
,
y-j
sinaria
invece di
opin che
il
me
erga
Anche
male nominatis
Quintilia-
veteri-
quod ma-
quse est
ci per isfuggire
Gos'i
Bacchidi
nelle
" Latinis
ullimam adieclam
erga
11.
1.
cap.
I.
il
il
G.
lo
troviamo in
alt.
2. se.
Mureto
tihi
3*
nelle
diluxisse
293
d' Ofaio fossero nati dall' aver trovato nei codici scritto
maltd ominalis ,
pass
tiUd
illiixisse
Toscani
antichi
negli
premurosi
Gino
ferno
malamente ha levato
ched
il
es^i
ched
trova
si
di
Dante ed
in
l*.
il
onde
altri
anch'
che
gran
la
leggendo
henched ella
ched
il
secca
che opposto
sed invece
io potrebbe essere
CANZONE m.
contr'
per
UI V. 3. contro
Stanza
uom
basso
se stesso
dopo
che
s'
piatanza
ha piata
piatoso ec.
SO.NETTO XXIV.
XXIV.
vocab.
pietanza
V. 2.
corretto
Il
per gli
il
porzione
pietanza
St
II.
V.
1.
cita
legge
si
per
esempio
altro
poetico
Pilli
Il
II.
pi
Stan.
di
creduto di rimet-
Cod. Ricas.
della
8.
biamo
haiso
verso
il
a., ne
Pere invece
di
il
per
ma
ab-
usalo nel
per precede un
come pere
zelo
pere scavare
testo s* rigettato
plurale di pera
to nell'
Nota
Accademia
spietato
Q9
il
Pilli
XJ.
D.
V. 8. Spiet
spietatamente.
di Gin
Poia
ma
ci
Il
monta
Magn. M.
pistorese
il
Gio Bat'
contrario di piet;
vocab. cita
,
il
pistoiese dal
tista Fortegueiri I.
SONETTO XXV.
1'
donde
esempio poeti-
sale invece di
poggia
294
SONETTO
XXVI. V.
uso presso
ribil
ponto;
Cod.
il
SONETTO
io. ridottare,
legge punto
Bisc.
ligibile.
" Nella
" mente
essere
il
senso
**
natura ha libertate
suU' altro
^
Amore
spontaneamente
"
*'
compagnia
mia donna
**
devoto
"
petate,
altro
non
morale per
Che
**
accorgermi di ci
^*
la
**
una
allora
stata
il
core
( cio
mio,
ma
"
riferisse
sospirando di
**
a riposare in lei
XXVIII. V.
te disse saetta
deponendo
cio
gioja
,
s'
donna
3. e 4. saetta ferrata
:
il
che
la
pensiero
le
abbandonerebbe
nella sua
ferrata di piet
l'udireste
la tristezza
duce
ferita di
che come
la
tutta
e di
corle-
sola
conquide
umile e
^*
affetto
d'Amore
per
cui
dolce
1'
un amante
d'
) alla vista
gi per merito
mia Donna
la
si
a compassione ed a soc-
sarebbe
violenza,
soffre
muoviamo
ci
purch per
( cio la sensibilit
_,
**
uno ha ugual*
1'
accordo perfettamente
e Vietate
non
perch
**
SONETTO
inintel-
la signoria dell'altro, (
delia
Gnguenc
'*
Questo ne sembra
**
nel ter'
ii.
V.
invece di temere,
gli antichi
saette,
un
effetto relativo.
Il
core
il
-^
che lo divse
senso
me
dolente
di
'*
piet
ella
me
n'avvide
se
V.
g.
alone
come
vediamo
gnore
Amore
cio
me
forte
dove V anima
dimmi
) che
Pur
voce
parla
non pu
non odi tu
_,
Madonna
in
giovincUo
della
il
Si-
non
mia donna
**
**
orecchio
tu
ven
senso.
testi
Tu
**
nella le-
)^
" talmente
menti
cosi gire
tei*
o Gino
la
_,
se
e quasi
muore
legge cos\
quanto
fa
cio con
che
tal discorso
**
de' molti
del corpo )
colpi-
meno
avviso,
**
si
defunto
mal coucio
assai
della
che
8.
verso
ira
contrarj
Cod. Bisc
lezione del
trarsene qualche
'*
**
ed
sono
che
pu
se
la
questo sonetto
5*
disdegno
di
affetti
_,
ma
gire V. a. Preferirei
**
il
"
ec.
SONETTO XXXI. E
**
accorse che
s'
per
lei ribile
che
nacquer
ne
SONETTO XXX.
**
quale mi ancide
la
"
colei
un punto
in
quel dolce Amore che ride ne' suoi occhi: di sorte che
" appena
**
il
guai
fuori
pati*
spesso
degli
che escon
dolore
(|ai
" V.
296
ne pu scampare. V.
SONETTO
XXXIl. V.
re V. a. V.
sincope di povera
ti
antichi
CANZONE
vire
V.
Manca
il
V.
I.
disservo v
ult.
l'esempio
vocab.
nel
SONETTO XXXIV.
V.
monti
da'
monti
valico
l'amore
stra
Stanza
V.
I.
in
forse
1'
affetto
9.
Lombardia
V.
II.
nel
che
capoverjio
del
tuo
',
ma
**
,
opinione
tuo
st<i'n
cio in tua
ed era molto
opinione
bel dicitor
Vec-
suo
per sua
opinione
tu*
di
Nel
SONETTO XXXVII
V.
1.
V.
S^^NETTO
pist.
in (Questa no-
stampa
testo
ma
Pilli
ch. Ediz.
^.
il
e rusticale.
a.
i^, ferir
li
cio
l'amica.
sta presso
passo
5.
core
il
Pilli
per
3.
V.
Come
Stanza IL
contrario di ser
a.
1.
poetico.
III.
qua
10.
Stanza
cio
piena,
Bisc.
V. Stanza
.
so\>ra, cio
4-
5.
Cod.
12.
XXX Vili.
cio suoi.
Ved.
quando
V.
Giudei, cio
5. gli
increduli, osti-
abbandonati
spirti,
Cod.
spiriti.
2.
avverta
in simili casi
le quali
Cod
Bisc.
sembrano sbagliate
le
for sui,
che fu-
sempre
che
rime
ci
/
non
nasce dal
pronunzia
antica
quando
qual caso
proferivano
si
nell*
come
ec.
nel
alcona o persuna
dovette pronunziare o
si
che
con persona
alcuna
rimato
trova
si
voci
diversamente
SONETTO XXXIX.
V. 2. Questa
Donna gente,
gioven
cio
gentile v, a.
SONETTO
CANZONE
V
Stanza
ore Petr. V.
V.
!.
ha da dire approvata,
f.
Quando
*l
a giorno a giorno
5,
(fa)
mondo
il
al-
no
appena terminato
fuori
V.
Stanza
II.
Stanza
ITI.
diAso
1.
V. 1
della
notte
qui
per descrivo,
sta
V anima ha
narro.
preso qualitate
dono
qualit
la
di
IV. V.
mano
vetri colorati
Stanza
5. e
la cui vita
mano
in
mette
perchk
periodo
il
suo splendore
il
pi
si
pit
spenge
del Sole
o dei
vedono.
si
di
che pren-
si
pi,
si
smorza
stuta
Statare
V. a.
CANZONE
IX. Stanza
leviamento
SONETTO XLV.
III.
V. V oc ab.
V.
11.
SONETTO
XLVI. V.
piaccia
SONETTO
nell'edizioni e nei
perch
MSS.; ma
la
2. forse
deve dire
che rimembrar vi
LI.
abbiamo
lasciato l'antica
gersi si sjace
V anima
lezione
in pianto
al sonetto
V.
.
^. forse
Ma,
tra
rimare
XXXVIII,
debbe leg-
3J)8
SONETTO
LIV. V.
i.
Petr.
V.
so
si
legge COSI
no
giorno,
5. nell'edizione
ma
Se
sero un corpo
o 'n un corpo
sonalizzino
pene
SONETTO
do
le
LV. V.
davante
mente
CANZONE
MS
MSS. perch
se
non vincesse
doltanza
12.
adastando
trattenersi;
II.
dice
ma
non
v. a.
V.
dei
mia
timoroso
si
dei copisti.
La
con invidia
nell'
Arte poetica
del
vanno attizzando
di
Trissino
l^gge
Pilli
ada-
che cio
pensieri
del Trissino
medesimo
Il
stimolando al
vanno
fermarsi
^^ev
Presso del
si
sublimi
dizione
ult.
cita
error
dottoso
b^ne
stiando
confronto
d questa canzone
la
XI. Stanza
Alberti
la san,
torto. Analoga-
il
n pu emendarsi col
solo Pilli ci
il
LIX. V.
CANZONE
per
; quando
Bisc.
vincunt.
dubbioso
verit
la
MS.
lascia invece di
lo corressi se ne cria
si
I.
SONETTO
che ha
Bisc.
Omero pejora
disse
X. Stanza
notizia
per-
ed ho ragion
i4.
si
si
la lezione del
V.
6. ft'
che poelicameiite
vogliasi
sottrarsi agli
V,
d'un corpo
leggersi fosser
Quando damante
8.
V Inferno han-
ha da
non
se
la
cio
forse
ec
le
par preferibile
momento
ora, o iiltimo
ti
nobili
Nella e-
ho corrette
a9D
SONETTO
V.
LXIll. V.
Cod,
del
1.
Sestina
I.
Stan.
Trivulzi
V.
II.
che alcun
3.
Stanza IV. V.
Stanza V.
V.
5.
BALLA.TA V. V.
BALLATA
rio
dire
V.
5.
m* invita V A'
invece
f.
di canto
ha
da-*
debbe
f.
3. forse
cosi
finir
si
more,
BALLATA Vin.
V.
SONETTO LXV.
V.
al pianto.
incanto
leggersi
dispetto
debbe
forse
3.
more ognora
astringe
forte et audace
la
f.
Amor m
nomo
D* amarvi a mio
Stanza lU. V.
3. e seg. forse
V.
14. cio
BALLATA V.
^. Torse
dire: che
i3. suoi
V. 4
simile a quello
MS
leggesi nel
Amor
debbe
un sonetto
d'
.
Lucchesini di
di
'1
so'
et allegranza
Amore
poi
si
fa all'
uom
si
temere
ama
non
gli
Da
Amor
sa che sia
s'
JHolti
Amor
amator
d'
Amore,
e credon esser
al
amati
mal signore
nascie da piacere
Amor
con-
Ser
Rime Antiche
sono ingannati
Boa
Anche
il
Re Enzfo
canzone
Res
SONETTO
est solliciti
LXVII. V.
Amor
stoia^
ma
tuttora
dice
come ha
LXIX.
stampato
nel-
lo basso in Pi-
aggia, ovvero
n'
/7i-
Cod. Ricasoli.
il
forse questo
sonetto
piuttosto canzonetta
CANZONE
la licenza
ed io ve
una stanza
vea
CANZONE
mancava
la licenza
Di nuovo
XIII.
SONETTO
11
Pilli
LXXI.
V.
sta
di poco
qui per
e nobilt.
Il
sentier
li
3.
ma
^
do-
che
di recente
f.
SONETTO LXXIL
fine
al
passando lui
4.
dall' e-
questo avvertimento
far
manca
ho aggiunta prendendola
piuttosto
cio
1'
Tasso
dizione di Faostino
za
nella
e ere*
Amor
pop
il
male
da correggersi
lann' aggia,
SONETTO
piena timoris
pien
Anticlii Latini:
gli
malennaggia come
8.
Roma,
l'edizione di
ma
sovente ec.
sce
Rime Antiche
tra le dette
scrisse
Amor mi fa
si
pi corti
PARTE SECONDA
SONETTO LXXIV. K imitazione di
QuelV
me
'y
cio
gion d'
5. Il
M. Cino
Amore ,
ve, senza
il
antico
la
quale
scrisse
Amore
sarebbe
mio
Ragione
sudd. chiama
La
e fu per
Amore,
tien di
scritta
le
solo
per
famoso
al
stato infelice,
avrebbe avuto
il
ma
pari
sponde
servo
la
Amore
colpa
peraltro
laonde
ricorre
lo incolpa
qui
scusa dicendo
si
Gino
d' a-
specialmente par
ama-
al
ugual
cui
tale
ma
il
al
Signore; giacche ne
d' ingrato
una Donna
porta amarez-
taccia
ai
ro
lo
perverso
fuggitivo e
non
dolce che
Amore,
riprendelo
un
d'
un
o Gino di lui . La
di lamentarsi,
non vuole
Ragione
occasione
ed
Si tratta
pi fedele a Gino
mente fu
irae
fra
Amore
di
guerra
solsero di abbandonarsi
uno
in
fanno
si
Amore
Gino ad
se
N. A.
scritto dal
Amore
se
Amore .V.
momenti
sdegnansi
,
per
pax
rur*
Gino e Selvaggia
ri-
ne duole e ne rim-
stato
Probabil-
que'
che
fusse
belluni
sapersi
fa
causa della
nella
decidere
di
sum
non
11
il
il
torto
Amore
9.
lo
ne
chiama
realmente fuggito
que' propositi
le
ovvero
( ah troppo
non pi seguir
lo
bandiere di lui
incerti
le insegne
con fare
) degli
d'Amore. V.
lite Petr,
I.
cit.
uno
di
innamorati^ di
i^.
Il
Ma
pia
Muratori
sia
3o2
Modanese
e da questo
mandato
come
al Casielvetro
Ma
con
che senza
MSS. che
Ora
circa
del Pilli
il
avvertimento posto
dall'
da
altri
non
ricevute
a cui
presente sonetto
visse
Castelvetro
nei
MSS.
per
tutte
le
monte
Per
altre
ec.
l'
V.
9.
Oimk
Ed
il
oim
appennino
labbri
Quella espressione
cio
oim
Neve
ec.
candidi
di
intende
s'
il
V.
14.
qui e
da
bel viso
ine-
e dall' e-
ec.
Petrarca prendesse
delle
il
bianca
,
un enigma
i.
de-
parto
sia
della
M. Laura
rime
Alpt*. intendesi
CANZONE
crederlo
altre
V.
vuol
SONETTO LXXV.
quando
da cui l'ha
la persona
tem-
rime comunicategli
altre
tralascia d* indicare
ugualmente che
vuole
ai
si
che potes-
il
produce un sonetto o
Pilli
il
stesso ,
il
lasciato ingannare
te
tutti i
dal Pilli
sua
un compo-
a Cino
non che
Una
attribuito da
gli
da quanto apparisce
il
sua opinione
basta a torre
sist
stesso
manifesto
altra
l'
contrasto
ce lo conservano
quale,
il
Muratori
per
a Edipo
le staffe
7
1.
denti
di
in
morte di
soave sguardo
V. 10. /a
e.
fra
ogni tempo
vermigli
corrisponde
3o3
mese usata nella canzone o
della parte
ora
tutV ore
mo
cio
li.
continuamente
ogn* orm
medesi-
ci senso
spess^ ore
i.
legge tutt*
si
Slanza
V.
li.
ponderato
Cor pensato
3.
_,
ce Lucchesini
V.
che comincia
namoramento
vir-
;=;
intendanza e intendenza
il
amanza
intendersi
inclinazione
voglia
cio
in-
amo-
notaro Giacomo da
Gi lungamente Am^re
e a pag.
fatta
28
e.
avvilire
conforpag.
Inlenza qui
canzone
Amor mi
flessione
fino
:=j
naturale apensato
tuosa ec.
5.
nagiunta
sua giusta
Cosi
tutta l'accortezza
ta
Latino pensalus
no
dal
forse
pregio manca
].
come
satira
Lentina nella
Btn m*
venuta
ha in
se
gente
prima cordoglienza
te
il
bello e grazioso
V.
ma
fragile
pel quale
nima
i3.
corpo
Selvaggia,
di
pi
tralucea la sua
impeso invece
di
appeso
mento
ma
Ti*
quali
pelle ec.
sempio di poeta
Stanza
ammazzati
III.
si
e cos fa intendere
V.
1,
appendono per
nutri-
al
trarne
la
morto
da aggiungersi al vocabolario
Donna
beli' a-
Similitudine
E-
3o4
e sovrana d' ogni virt
virt
Del
mina
e di
donno sincope
Don
del titolo di
pu
in tutto
si
1808.
voglia
mondo degna
il
sincope di do-
di sorreggere in aria
il
nella canzone
Amore ? Dove
sigli
Donna
dominus V. y^ncellieri
di
Roma
ec.
lonna di qualunque
si
Che debb*
io
Caduta
la tua
Ne degno
eri
Visse quaggi
Ne
Dovea
M.
'1
si
cielo
bella
seg.
Perch cosa
cosi
tu noi vedi.
gloria e
mentr' ella
Sambuca, dove
me
discolpi presso di
V.
16.
Colpare non
colpire
_,
v.
ec.
ti
trova nel
si
Anche Lu-
a.
p.
63. ter-
Guittone
SONETTO
un
Storie
Tasso
Pistoiesi
Galisendri
presen-
114.
sul
legge tra
si
SONETTO
altro delle
LXXVTI.
da Bologna
te
Rime
di
Gino
di
Faustino
il
seguente
LXXVIIF. Elegantissimo
medesimo argomento
Monte appennino
della
del secondo
come pure
morte
di
sonetto
Selvaggia
Il
come fu detto
3o5
Sambuca
la
scana
CANZONE XV.
verso
Appennini
gli
ultimo
in
nota
mentre
Imperatore comunicavasi
l'
datogli
primo verso
11
improvvisa
essendo
stata
colla particola
frate
.
trasport
lo
me
canzone Lasso
4. strofe della
morte
la
da un
a veleno
XVI.
Bonconvento
attribuita
CANZONE
To
la
attraversando
il
.eh' io
Petrarca nella
non so *nqual
parte pieghi
SONETTO LXXX.
V.
stenitori dell'autorit
principia
gesse
a.
gli
una
ed
a Pierozzo Strozzi
canzone
morale che
partita avaccio
che
per pentimento
Soldanieri
ma
suddetto Strozzi
il
Niccol
rimandargli
air occasione di
dell'
scritto
uno
Vili,
Papale
Fondatore
Augusto
Cesare
5.
Esempio
di
V.
12. peritata
v.
poeta da aggiungersi al
vocabolario.
PARTE TERZA
SONETTO LXXXII.
M. Gino abbandon
per le quali
che vi occupava
V. 9
Sona
Da
Cino
Napoli
andato in Francia
SONETTO
tavia
in
terra di
LXXXIII. V.
il
Lavoro
3. e segg.
Per
gli
ono*
Assessore
la
Sao-
ec.
se
posto di
il
probabilmente
fosse
Pistoia
probabilmente
non
si
prende per
alle
prime e
tutterze
3o6
persone singolari dei presenti
dei perfetti
atidf ande
si
aggiunse in
fine
l'
dagli
piethe
fee
Cos Fra
me
L'
sarde
in
ma anche
alle
come
f abbreviato di
mene,
e dissero anche
ec
un MS.
conservano dal
si
tali casi
dell' eredit
Moiike
le
Cesa-
sig.
:
Amore
Ne
per
mee,
antichi
e terminati in
mercee
sar
Ne solamente
stae ec.
nomi monosillabi
voci dei
tue
e sta
e dei futuri
fa di voi ci
Ch'
io
SONETTO LXXXIV.
Pistoia distrutta
se dicesse al core
occhi
degli
V.
pistoiese
d'
6.
luogo
Vergiole
onde prese
della
nome
il
se
se
non seguito
creder non
11.
la Parte
voglio
Nera
Il
vuol far
Selvaggia.
Macometto
in
cio
mia semche
delitti
tempi
effetto
dello
di
spirito
partito
in tutti
SONETTO LXXXV.
scoli
pullulo,
montagna
M.
Lacrimevol
pianto
Poeta
non
bassa
V. 12. Che
il
Famiglia Vergiolesi
la
V.
va
gli
verbo Tallo
intender vuoisi
come
-,
L'astrologia
professata
mente
da Cecco
d'
A-
3o5
da
Pistoia
ma, o
fiore
a Fiorenza
somma
logo per la
^W^NETTO LXXXVII.
"vicino
dell'
perizia
V.
reputato
astronomia
del
di lui alcun
natale
ba
oncittadino
paesano
ed anche
non
m'
un
meno
per lo
spiegano
ciitadin per-
e'
l^le
significato
solo
dubbio
assai
che
Pistoiesi
ma
Fiorentini o altra
delle
Lucca dominavano
ser favorevoli
non
pianga Pistoia
s
nobile
eli
e cos caro
Anche
al
Petrarca
Al
,
fece
1'
'
in
es-
Inoltre se in-
chiamar
si
piangano
pen'ersi per
cos
hanno
eh'
quanto
contrario
Pianga Pistoia
Gino
in Firenze ed
non potevano
e perci
citt confi-
nostro poe-
il
piangano
parte
de' quali fu
so quanto elegante
caro Pistoiese
idea
fazioni
Guelfi
perduto
ne a Gino n
dire
caro vicino
Or
Pianga Pistoia
il
ho
ec. )
prendersi per
senso
questo
ed in
ho esempi
dett'
lo cor ferito
Astro-
ho
sito
Robel
il
eccellente
se trovai'
dovendo partir
dirigersi piuttosto a
Fu Tolomeo
V. j4.
interroga se
espediente di
eragli
Lo
avvenire.
1'
ilipingere
lo
pi
gli ahi"
spirito
di
degno di lode
ultima carriera
in
Firenze
sofferti
ritirandosi
Pistoia
dove
i336.
Al
mor
3o8
SONETTO LXXXIX.
V.
manta
Voglia
7.
Sapientia manta
di
Rime
MS.
antiche
del eh.
SONETTO
massima mente
M. Onesto
netto di
',
convien fare
ti
SONETTO
Cino
guardati
di
si
nota che
V amorosa
lidi
radice
11. s che f
son
assai
questo
che
sin
in cor
come
Guittone
sopra
nel
nel
Fiore
fa
si
i
femnino dal
il
taforico
cio Fiorenza
naturali e veri
d' ogni
mese
tinuamente,
come
cosi nella
Donna
rose vere
sempre permanente
tiitf
sono
le
labbra
tempo vermiglie
e la sjlo^
la
V.
Tutto
il
fleur
chiamata
il
fiore
me-
dai
fiori
le stagioni
ec. le
color
,
di
rose
rosa
a distinzione
tempo
poco
in ogni
continuamente
mente adottando
Dance.
distinguere
spess' ore
chiama
170
Francese
vale
di
nella canzone
p.
bel
sonetto
rata fiore
delle
Bologna. V.
Firenze
di
a Dante Alighieri, V. 3.
si
fiore
cio
il
M.
somenta in
che
certo
di
altri
quella che
Gherarduccio Gariseudi
Vuoisi diretta
I.
poi
14.
SONETTO XCU. A
SATIRA
V.
^*
^>
al so-
XCI.
colta
grande mente
Qui risponde
cio
voce
'e
se la
sig.
manto
sonetto
Che
conlesto
special-
cio /i#v
me
invece di nome.
mi
giudicare
fa
me una Lupa ,
presso dei
gnificato
che
Romani
allatta
specialmente
meretrice
di
con
rarle
malvagit che
Se col
Poeta
il
rimprove-
di
nome
Pilli si
vale
scostu-
alla
intende
si-
Roma
che
ragione
matczza
suo
osceno
Poeta
il
ossia
ar-
animale vile
per
Aggiunge
prese quest'
Gemelli
1'
potr
male
vile
Toscani
d dal popolo
si
V.
12.
malvagit
cie di
non
baldo
che
si
ma
quale spe-
di
determinare
difficile a potersi
stesso
baldanzoso
Anche
tenuto in un
in
un
antico
racconto sopra
MS.
posseduto
eolico
Si rileva dal
,,
fernina
alla
balduino fu lo
Troia
Forse
ribaldo
nominato
56, come
v.
da quel
ba-
medesimo, con-
il
dal
sig.
Leopoldo
i3i
1,
il
gli usciti
come
e inventori di
ione
gli
si
ma
se
chi
sottili
vogliono
popolo v'era
del
e questo era
sodo
e'
de-
si
nella
Provi-
dava
il
be-
toglieva, acciocch
dalla leggie
<)vMO
comune
nefizio
uomini
alcuno
quasi
**
perpetualmente
Forse da questo
seguace di
Baldo
Bddo ed
fossino
ne
notali
deriv
immiiatore
e-
dei
Balvi^t
M Onesto Bolognese;
Gino di
N. E.
d.
legge
si
Ma
pag.
247
posso dire
ben ve ne ricorda
parlo avante
vi
Ove Baldovin
al
tirarlo
pare che
suo
volere
bisogna
uomo
per
stia
pigliarlo
Pecorone
si
Codice di
larga
alla
Rime Antiche
significa
avverte che
si
il
al
osce-
margine
in
aggiunte
III. dell*
posia
Salvini
per
che
dovino
astuto
un
di
vocabolo Bal-
comu-
n;i stata
Stanza
V.
II.
ce di
trasferirsi
Roma
1'
Andes
mantovano
dove
ebbe
all'
Dante
al principio
1.
i8o5. V.
Roma
altre
ne
mosca qui
ti
gnoieggiano
li
di
posasti
^tanza
del
sec.
ediz.
occupati
abbia
XV. Vcd.
del
di Firenze
edizione
questo
di
'^
senso
che
nuovi abitatori,
primi posti
,
Pur.
nascita
che
come neir
dovrebbono a punger
male
quel
rilevo
cio
rita
176.
p.
altrui
sostituirei
Quando
ti
4* luvece
t.
di
antica
Virgilio a Piettola pi
di
antico
Virgilio
natali
di
inve-
Piettola,
corrisponde
che secondo
nel
che
i. e seg.
ma
ma pun-
che
coloro
che poi
non distinguono
il
si-
qua-
bene dal
**^.
III.
V.
2.
f.
lia
e di Napoli conta
ma Fap*
311
^lno Tasso legg invece ' est gente conta
he preferisco
perch
come
dissi
aembrando questa
mente
Roma
ste espressioni
ro..
si
riferisca
La
S'aggiunge che
viver qui
il
Roma
Roma
quanto
nella nota
Pieltola
ne
luo-
altri
espressione vivere
la
in^
quale non fa
quanto
soldati
ai
abbandonando
del
fatta
territorio
Probabilmente
scrisse
Satira contro di
Marchese di Savoia
da
M. Gino questa
vette fuggire
trasfer
si
Fondo perduto
del
possesso
il
distribuzione
Roma
dove subito
alte-
to a Pietlola
si
1'
vera-
invece del
fatta
in
morire
pure
non
da que-
un luogo
Roma
E che
pu anche dedursi
tua natura
lezione
posto
il
del
d' Assessore
non
volle
as-
dominante
Roma
in
Guelfo
parte
dal
Pilli
S'
sebbene
sua edi-
zione in
me
CANZONE
Roma
il
Pilli
usasse
il
avendo stampata
bedue
Scrisse
che cagionavano
V. ^
^u2a
V,
alt,
e Nera
Napoli
il
no-
canzone
contro
deplorandone
am-
maR
f.
Poeta questa
Bianca
le fazioni
Stanza IV,
il
Si po-
riguardo di sopprimere
XVII,
la
ha da
me
leggersi pietoso
parvente v.
ai*,
forse
me'
me9
3l2
( mio ) parete
come
senso non
la
non debba
te
o morte
MAiDRlGALE
molto
uno
SONETTO
te col sonetto
si
al
non
pensiere
non
modo
suoi amori
i.
tesoro. Al sud.
liimera
luce
XCIV. Nel
Pilli
sembra piuttosto su
nulla sono senza
indirizzato
la legge
A me
Romani.
ai
la caducii delle
Umane
che
leggi,
modo
raa
qualche
in
sembrerebbe appun-
frane, lumiere
me
il
Marchese Malaspiua
SONETTO
A me
merito poetico.
sonetto
sola
tali
il
ed
stile
tu
ec.
Selvaggia
di
sia
parimen-
cio:
puoi giovarmi
costume
il
me
In questa
a me
a me apparente,
hanno pregi
to
inteudeisi
mostrandoti a
Latini ut video
saprei
fosse
(Ussero
vocabolario. Se pure
il
nei
usato
pover'a
a te a lui ec
PARTE QUARTA
SONETTO
XCVl. Questo
senso opposto
'veddi
prima
tempo,
l'
sonetto imitato
Gino
ec. e
Ora
scrisse
il
V.
da Siena avea
scritto
che *n primiero
Petrarca io benedico
p.
1.
il
luogo
il
Ugo da Massa
T ora
tale lo cita
XCIX.
nel
d eh' io
il
come
SONETTO
Io maledico
sonetto 12.
SONETTO
dal Petrarca
Scrisse
il
a Dante
M. Ooo
il
pi escale
sonetto a qual-
3i3
che suo amico
tempo
quando da Slena
montagna da
sferito alla
dove
degli
lui delta
non
per gemmiere
come
come lapidario
un lavoro
indic
d esempio
frammischiano
lieri
Quale
interponeva
senso
il
sassi
che
pietre
un
legano
si
lavori dei
non
e cosi
gioiel-
saprei
dirlo
perle
amica
1'
gioiel-
desideri
su la montagna
negli
antichi
poeti,
questo difetto
risente di
Bologna
di
dottori
che
SONLTTO
a
3. p.
t.
M.
di
vero
il
il
celebre
Legge
Vedi Tirab.
M.
Selvaggia
St.
sua
nome
ci-
famosa
la
verislmilmenie
ma
Gino
2. Lib. 4-
C. In questo sonetto
Dante
di
scrisse
V. i3. Cre-
Vl
Sarebbe
una
ne faceva
ne' suoi
figurate
Orsi dove
da maravigliarsene
qualche volta
non
le gioie si
desiderando di riveder
,
lapidato
come
montagna degli
_,
lapidato
il
metaforicamente dice
allegorico
non
1 1
pecie di lapidato
liere
peri'
gemmieri
9.
cos
lapidato
al
i.
nel
10.
sia
V,
che
vocabolario. V.
il
V.
si
ma
gcmmariiis
Giiitt.
erasi tra-
Orsi
sii^o
da quel
fin
celebre la
il
nome
gentilizio
termine cavalleresco
del padre di
.
V.
qui
6.
M. Onesto
scrima
dotta
cio
fa
ossiv-
scherma
3j4
tenzone
de' dotti
cio la classe
tra
([uali
lort
V,
Mantovano
delio
to
XXXVI. Guido
Rammenta
M. Onesto
che avea
si ,
d'
ambedue
che slava
le
1*
p'er
Dante non
V.
indicare
concetto
alto
rarissime
le
da
altri
vinto,
ancora
ee.
"
V. ii. da
,
Al
pu
si
^*
**
Ma
lo scudo
inferire
co-
il
mal
i3.
al Dottorato
in
man
II.
che
Parte
Che fai
la repulsa che
dicevasi
Ho
avere avuto
quando
avr
r allontanamento
voluto
dire
il
freddamento verso di
,
onde
vide.
forse
si
da Selvaggia
lu nelP
ragione
per
present
ha
Poeta che
da
se simili
che
si
fondamento. Piuttosto
gion
sin-
fo della Castit
usa
Sel-
li
man-
quali
Accusarsi persona
6.
origine al sonetto
vidi
mot-
fa
darsi per
me
perdonargli
pu
golari
SONETTO
Petrar-
avea meri-
cio
la
il
maestro dei
Ma non
ec.
Sor-
nel cas-
intitola
Limoges
Fra Guittone
il
Arnaldo Da-
dove vide
vaggia
to da stare
lo cur
Geraud
inoltre
Trovadori Provenzali
to di
Bolognese^
Guinizelli
d'amore, come lo
ca
e poeta di grido
letterato
animo
questo
come
ne
raf-
di Selvaggia o co-
3i5
ziatamentc andato a Bologna
fu
r aver
ma
Donna
conosciuto una
infedele
che
ci
Ancor che
*l
crisse
per
SONETTO
Amore
CU. V.
SONETTO
Clll.
vuol
poeta
Il
quanto compassionevole
ridotto
MS.
in questo se
ai Cristiani
donne
le
nel vocab.
V.
invece
8.
per
di
SONETTO
CV. V.
Vuoimi
tu fare
al
piacere
Himatori
Nero-
laida
cio
malvagia,
ec.
far di
12.
di
cosi
sozza
allegra ^
o divisione
pubbli-
premio, Ha ricompensa
Il
V.
cio
mi
piacere. Dimolto,
frapponendovi
pace,
molto
di
Nerone a
donne, vor*
le
ha
sollazzo, e la gioia.
il
mano
6. al fio
1'
contrario
il
corno gi fece
amar
SONETTO
1 J
non
un' altro
ftmina lada
disprezzo:
sonetto
questo
pianto corte
si
ghiado,
ne
ghiacciarsi
chiama
mio mal
talch
del
mostrare in
commetterle,
donna
altra
o agghiadarsi da
freddo
significare aver
vuol
p.
forse
Leggevas nel
8.
vide Bologna
innamorato di qualche
col
essersi
dal qual'
mal
rare
il
cQ.,
la
fi-
sostantivo
negli
Antichi
22
mi
3i(5
Bacciar.
SONETTO
giardo
Queste trasposizioni d
uso presso
eia
gli
Antichi nostri
sia
facile di deciderlo
gna
volgare
SONETTO
duetto
grazia
la
questo
Quel M. Bozzone
volgarmente
invece di Opizzone
cortigiano
P^idi
un
s*
cio avca
capo
il
rano puniti
di
_,
di Giove e delle
merda lordo
ricoperto
simile
W.
fra
luogo
Poeti
prende
5. e 6.
ove
il
V. 3. con
paragone
segni
non
sinceri
quali
debbono
afflitti
se
vuol dire
nel
ricci
cappello
'1
cappello
d' Alesso
uno scandolo
altri allegri
Demonio,
me
Bozzone
di
all cose.
e dolenti
Emanuel par
sozzura
tal
del
forse
condanna
2.
chiamato,
Inferno sotto
.
Este
3.
cio
adulatori
gli
CIX. V.
gatorio
scriver
V.
al
adulatore
il
Dante
Bozzone
iiell'
col capo s di
dello
Obizzo da
forse
SONETTO
sar
non avrebbe
di cui
Questo Manoello
se
Greci
non
sonetto
Guinizzelli di Bolo-
nominato da
di Ferrara
Ora
molto in
dei
leggiadria
la
bu-
di
CVIII.
Signor
presso
Forse a Guido
invece
erano
lettere
come
potuto negare
ec.
102.
Altri esempj
s'
presso
nel Purstare
che niuno
cogli
3i7
matov Antichi
cardo
me
fora cardi
'i
cardi
in questo sonetto
dia di Dante
Rima
in proposito della
riet dell'
Ma
da notarsi
gli
si
Comme-
gran
attribuisca
vanto
e della
^*
Tira
le cose alt
sincero
sia
senta le cose a
dritto e
'l
molto
amico
di
.
Dante
e forse
fu
Guelfo
od uno
SONETTO
ex. V.
i3.
femina
il
M. Gino.
mal
dei
veramente
pre-
suo
il
credere
far
modo
Rovescia
con tutto
vago consonante
mi
trattati
va-
argomento
^*
tergo.
ir>2.
p.
**
che non
dal
assaporar
il
Sembra che
quanto
Pisa
similitudine
la
cio
prende
si
da
Bacciarone
Cosi
nei quali
ci
che
contraddanze ec.
Se lo scritto non
mente di
trecclera ec.
p.
del
6a
la
sta forse
ho
SONETTO
altro
questo
senso.
esempio
CXI. V.
Baccerone di M.
2.
Baccone
da
vocabol. non la d in
qu\
n*
menar
disse
V.
al
i^.
leccia
vocab. e non
Due
V.
14. cio
chi
amato.
Si8
CANZONE XVm.
Stanza
che ciascun
Stanza
Stanza
V.
V.
111.
**
li
"
se
V.
leggcvasi
5. e seg. leggevasi
**
li.
destino
V.
I.
il
vostro
Stanza
VV.
ult.
gnando
le
3.
a.
mura
Il
di Prato
sbocca
Arno
in
L' Agna
mura
bagna
parte di tramontana
Ordinando
zone di passare
stia
il
Bisenzio e
le
1*
di
cam-
la
La Brana
Pistoia
dalla
il
Agna per
Bisenzio
andare a
presente
Pi*
canzone
in
a Prato
a Pistoia
Stanza
schiera
V.
ge
5. leggevasi liceo,
III.
7,
Questo luogo
7 permette Amica,
pput
quanV e
il
2.
che f che
ei
e
se
ne
V.
f.
si
leg-
ha da leggersi
f.
sale,
quegli
cio
vola
d
7.
V.
aere.
f.
n ,
Nel MS.
sale
a
ec.
are sincope
stato hiaggiore
.
vola
permette
Stanza VI. V.
guasto
chi
bontade
leggevasi
V.
1 1
V. 8
Stanza V.
^^50 leggevasi
di
li.
Stanza
leggevasi ella
per vhi ha
leggevasi
6.
n*
V.
319
Dante^
tribuito a
me
lo siile
reca
edizioni
at-
lo fa credere di Cino;
.
PARTE QUINTA
CANZONE XX.
Stanza
V.
\.
modo
seppure questo
5. egli
detto
egli
piuttosto
spiegare la
onde egli
come
neppur
del Sanazzaro
sull' autorit
ti
Stanza
V.
II.
nel vocab.
essa
9. tuoi latini.
ma
La voce bisulca
1'
la registra
Alber-
noto che
questa voce
Heron
leggfe
**
',
il
in
antico
el
cit
nell'anno
1*
Stanza IH. V. 4
Modo
coriacei
_,
estcs
i338.
du
si
va declia
latin
Ancienne Chevalerie
par
M. de
la
3. p.
proverbiale
metaforico
1'
penosamente in traccia
; cosi
8U srno Dante
dai
tolto
volatili
liei
qu'
oisillon
V. Memoirts sur
pi
Poema du Voeu
nel
mois de Settembre
francese
Ens
" Que
ha
sta
pel
e prima di esso
scritto
f.
ovvero
presa la metafora
non
so-
vocab.
nel
anima rozza
dire
non
forza
invece sem-
stia
Firen-
in
fatto ec.
stentano
Firenze
u viro
e e vanno
non accogliendo
psche
1'
aveva e-
$20
sigliato
ne morto
ult.
un codice
da
SONETTO CXVU.
V.
3.
XX[. Stanza
Stanza IV. V.
tempi
Questa canzone
di S.
libreria
fu
Marco
ri-
V,
estratia
in Venezia
II.
ec.
lei
gio ia
scritto
CANZONE
R.
della
della sua
6.
specialmente
poesia
in
con
alterna
suoi
apparire
cosi
a parere
sto
Licenza V. 2. Uguccione
Signore di Pietramala
ia
Ghibellini
uno
dei Vicarj
nel primo
si
Guido Cavalcanti
V.
I.
sbigottito
co' quali
1.
come
anche
in questo
V.
Stanza
di
li.
V.
Martelli, e
collazionata
MS.
nel
perdersi
luogo.
lo
il
d'
animo
Infralire
essere
perder
di-
intenzione. V. i5.
aw
come
augelletta
da
augel'
.V.
10.
le
non
Ricasol
letto ;
sebbene
indebolirsi ec.
nel
forze
quest'anno.
in
Lucchesi ni
ne
qui se
di
Riccardiano attribuita
Stanza
Pisto-
dunque
quest'epoca
canzone
la presente
CANZONE
defunto Im-
del
nell'anno i3i3.
ha da assegnarsi
Faggiola
della
gre va
che
da gravare
voce rimasta
fra
,
gru"
3ai
vezza
non
ec.
ha
1'
il
luogo
da fare
fine
imbramarsi
SOINETTO CXX.
cio
V.
schetto
COSI
.V.
fino
Amore
mene
V.
6.
antico
dagli
che poi fu
dell'
cessare
nel
mo-
per
moschetta
manca
avara
per
a.
v.
anche tene
dato frequeatemente
ec.
meve
archibu-
amar non
cara
12.
di strumento bellico
a certe
applicalo
/o
i.
Jln piacer
nome
si
perfetto, ad
Antichi
d'
Vocab. V.
il
per malinconico, V. 9.
sta
per invogliarsi
Tuttavia
gravoso qui
3.
non l'ha
rio
so
un
per conseguire
Stanza IV. V.
me
ec*
darsi
Qui
mancare
_,
V.
vocab.
parca .V.
8.
a mal
\^.
CANZONE
XXIII. Stanza
III.
.V.
beramente
agevolmente
Stanza IV. V.
espoir
V. 6. 7 leggevas talentoso ,
3 . di
li-
lo
per
speranza
Fran,
Pa-
Manca
3.
nel vocab.
Stanza V.
ci
ccio ed
V.
CANZONE XXIV.
8.
altri
Stanza
II.
10.
bailire
v.
a.
reggere
1'
Stanza
ne
esempio poetico
III.
d'
V. 4*
uso elegante
Voc. V,
6;
di
spieta e spietato
li
tutto gicchito
gicchito
f.
vv. aa.
manca
o agiecchito
al
vale
^22
agiecchito
cos
tt
Rime
donasco
giachiti
\.
e.
Lo
incomincia;
che
tergo
p. 11.
Bal-
piacente^ e
conoscenza penosa
Manca
nelle
d' Arrigo
Amor
fino
sa
ed
abbietto:
abiettto, fatto
angoscio-
Vale anche
vocab.
nel
stanco
Stanza IV. V.
4 ^l
""'^
parvente
mio parere
al
donde
aa.
ec.
trascuraggine
vv.
men-
SONETTO
CXXII. V.
SONETTO
disse
come
bellore
7.
bellezza e ricchezza
Il
riccore
vv. aa.
V esempio
vocab. cita
di
SONETTO CXXV.
V. 3. poi non
/;
226
son.
poich
per
Gino
P.
V.
ec.
Tet.
I.
11.
1'
CANZONETTA,
V.
CANZONE XXV.
Stanza
I.
V.
9.
era
V.
ha da
Stanza
12.
PAILATA
II.
f.
non leder
leggersi
V. 6.
f.
voleste.
altrui
ult.
forse
a pianger.
trovando
V.
1^.
non veder
f.
X. In
V.
dire
porre. V.
VV.
5, 6. incarcato,
Rime
antiche
Lontan
s'
vi
sono,
ma
presto e* lo core^
Come V
Che frange
Amore
ec.
323
Kelle dette
Rime
BALLATA XL
anche
riportata
Viola
dal
ho stimato bene
SONETT/O CXXVI.
Pilli
sto
V, i.
CXXVII. V.
Manca
dire cosi
**
SONETTO
to
di
ma-
nuovamente
fa
far
sa
f.
al
togliendo
vocabol.
quale
due
12.
manife-
d' ogni
sol
siete
Per lo contrario
CXXVIII. V.
1 1
cio rapimento
SONETTO CXXIX.
poich V.
1 1 .
V.
valore aperto
il
invece di poi
lascio per la
*'
Prima che
**
gentile
ci
5.
**
SONETTO CXXX.
apparenza fore
e segg, leggevansi
" L'entrata
^1
deve
forse
se
dire
mia
finestra
manco
o estra
f.
gente
sta
qui per
SONETTO CXXXIV.
vanna
tal
Voi
'*
nome
sotto
riportarla
di
SONETTO
ma
drigale.
ta
della
V.
Codd.
i.
BIsc.
Gio-
Martel.
Ricas.
V.
talentare
9.
lo core
talenta,
_,
ma
oppresso.
nel Cod.
sonetto
F.
Guitt.
V.
11.
riportato
Cod.
rancura affanno.
anche
dal
si
per deporre la
23
5^4
paura come sembra qui
V.
significare
^.
V.
Stanza
II
Stanza
V.
V. i3. per
pur
dfjve leggersi
f.
diceva
CANZONE
XXVIII. V.
i.
legge
ivi si
esempio poetico
Stanza uh. V. 4*
f.
De
vano coraggio
Nel yocab.
a.
sta
per cuore
V.
ec.
v.
^ago
12.
naldo
Beata Vergine
vita trascorsa
_,
delF ultima
fine
al
il
ho
profundis clamavi
qui
Pil-
manca
CXLIII.
ma
li ,
spesso
SONETTO
vocaU.
il
5.
V ha
5. feo
V.
non
Poeta piange
parte
gli errori
Ha
da-
quella alla
S
Ri-
una
nell'
dell'
amorosa
PARTE SESTA
(1)
CANZONE XXIX.
sono analoghi
una turba
ci
dove
ciechi
ci
ha
dall'
Orga-
ed
altri
la-
infeli-
lassati
viei a darci
stes-
contenuti
essa
gridano
che
vede da un
si
storpi
verso la Morte
che prospcritate
Morte
Deh
Ma
stese
in
Morte dipinto
di Pisa,
di vecchi
che a braccia
Da
pensieri
al trionfo della
sia
325
mata
scagliando
colpo
il
quali in compagnia
ameno
tra gioia
boschetto smaltato di
all'altra scena
di
di
belle
un ombroso
Tramezzo
fiori.
gentili
festa in
omici-
drappello
una ed
all'
si
di
morti
Papi e Imperadori
Ke
e Prelati
et
gran Signori
altri
il
Zane a M. Gino
nome
(2) Stanza
Lapo Gianni
di
*'
Apollo
invece '
Andrane
VII.
SONETTO
CXLIV. V.
Come
9.
(7)
SONETTO
CXLVII. V.
8.
Duci
sapiente
leggesi
Ma
prende
,
(8)
V.
invece di
il
il
179.
sfilo
verso
della
metafora
la
uno
Artista
vece
dei
cio
av-
di
posto 'vegna
si
9.
in
al-
Questo Sonetto
parte
quarU
di
come
si
trova
nell' Allacci
tafora da incespare
o cuopra
poeta
il
considerandosi egli
nell' Allacci
SONETTO CL
do
Dinanti squadro,
questa edizione
come
cio,
Amore
(9)
Dio,
Elegantissimo
vegna come
andraine
quel
Forse
V. 8.
(4)
(5J Stanza
(6)
5,
ha da leggersi patire
sopra
dalla Rac-
III.
dall' Allacci
nel
cuoprir d eespi
m*
incespi
Ha
presa la
detto
mi cuopra
me-
incespi
mi
3a6
nasconda
pare
Jncespare
mai che
spesso
V,
adombra
e *ncespe
produr fuori
cio
CANZONE XXX.
lupa
uno
In
Ma
intop-
com* ani-
in questo luogo,
primo
il
significato
Stanza
strumento
cespo
il
V.
dell'
contrario
il
scuoprire
o
mo-
cespuglio che
i3.
V. i4.
III.
sia
per
stia
come
(i2)
Petrarca
il
registrato dal
us
5,
segue mi fa preferire
verso che
il
(io)
sta
ed in questo senso
loha
cfitella
882.
presso
cio
Giulini
il
Uomo
Strum.
( in altro
dell'
859,
dialetto
per lupo
e lova per
e loba per
1'
lupa
aifnit e
che
ivi pag.
447-
tuttava
dicesi
lo
lupa
come
M Laura
.
(i3)
il
P.
lovo
Qui
il
Donna
Petrarca assomiglia ad
sua
la
^^1
che lobo
stesso
Standomi un giorno
I.
CANZONE XXXI.
levviare per la
Debbo
i5.
(i5) Stanza
cio
di
Stanza
III.
V. 6. Parmi
scherma
esempio
d'
del
nel Cod.
stia
aU
(i4) V.
pregai,
leggere di scrima
doversi
Leggerei sofferere
ed allora tornerebbe
meglio
cherere
non
3.
esempio poetico
Che
Allebhiare cio
7.
del b e
(17) Stanza V. V.
sto
V.
avendo
II.
solita affinit
al
Ma
come correggere
lasci
il
Dittamon-
solo
forse cos
si
prese
i5.
Non
^27
(tio)
Stanza VI. V.
(21) Stanza
non
(22)
sie
i4.
V.
VII.
una tolga,
8.
cio toga
forse
SONETTO
La
**
Ebano
il
testa or fino
i
cigli e gli
Con quasi
Donna
e calda neve
il
volto
**
Parie prima
sospir
**
" Fiamma
le
ove
l'
accolto
lacrime cristallo
bonetto 12^*
**
simili
328
VARIANTI
da un Codice
Tratte
la
maggior parte
Versa
Ma
vede
si
Ed
D' Amor
2 Di novel valore
ne sou di gi chiama-
io
Quando
tuormi
to a Corte (a)
6 Lo
7 Lo qual
9 Per che
mia
di
dir
merc
a la
SON.
(a)
la
'1
9 Forte
il
ridotto
III.
Che innanzi a
12
Non
ih)
do-
lei
piet
non
motto
far
solo
danno
Co leggono
l'assicura
i3 Lusinga e vince
tutti i
testi
MSS.
e stampati
il
solo
PiL
me
de
5on diviso
li
core
mente
Che conosciuto
po
difeso.
i4 Dentro
il
Madonna
fedel
8 Se
io Disse
vidi
nore,
vita pote-
state
Che
SON. V.
riguardo
4 Ferule porte
11
Verso
SONETTO II.
mano del
di Dante Alighieri ,
dal MS.
ed a
Rime
lui
antiche 1527.
pure viene
co-
attribuito
32JJ
Verso
Kerso
iSON
3 La qual
fa
SON.X. (i^)
SON. XI.
VI. (a)
disyegliare altrui
nel core
v'
6 Vidi
lo dolce Signore
ll^
nascoso
se avvieii ci
Ove
mio
lo
pu
SON
eh' io que-
non
intelletto
SON.
lo
3 Porge
gli
bella
si
tutto
di
MS.
nelle
iVe//e
Dante
la
virt
gioia
d' est
come
soave.
ma da
que-
Rime
antiche
come di Dante
Rime antiche
assai migliore
dal^ cor
12 Vedi
il
parolette che
novella
10
testo del
questo manoscritto e
Cino
Son
vedute
pur volermi
dal
E* stampato
ma
domanda
8 Han
(h)
are
SON. XV.
Vili.
SON. IX.
Amor v' accagiona
sto
lo villan
loco
sente
Che amor
L'
cantare
il
me
prova
allegri
SON.
11
XXlll.
nato pare
lei
8 Quivi
li
i4 L'
,
lore
9 Ch'
4 Che con
voi
veggio in
bellore
in loco
7 Isbatie forte
core
amare
5 La terra e
al core
star
il
sembianti e la vi-
SON.
raggio e
Xil.
non ho
ci eh' io
VII.
6 Pu
mi par
Sol
nel
io
atti e
sta d'
gire
Come
4 Perch'
7 Gli
ucciderete
occhi misi
sti
4 Che
ma
a
Pilli
33o
Ferso
'
rersfi
SON. XVl.
22 Et
()
SON..XV11.
j)
Quanto
puote
si
28 Ben
jo
Donne
12
Or
gentil che
tutte voi
nobiltate
ha
34 Ne V amorosa
sorte
in se
36 Vivo n morto
di
soave
3^
un
me
flore di
Deo che
42
amore mi
d'
'1
mio
nelle
Rime antiche
di Dante
come
tutte le
U mio
altre strofe
in
tutte
con
core
le
cos
delV ultimo
di questa Canzone
manca
com' in
II.
11 Si angoscioso fatto
che
fallalo e fal-
BALLATA
pian-
com' eo
(dj Verso
distrug-
leraggio
E* stampato
fc) Farla
non
poder
lo
meo
44 Forse
(6)
pensier
ge tanto
or parlasse
i6 Lo meo core
verso
che viene
(b) Anclie
sovente
'1
40 Pensier
II.
(a)
lo piacer
diponesse
CANZ.
si
39 Che
inna-
morare
27 Lo cor
gravi
si
pene
SON. XVIII.
ger
m*
chi
i5
Deo
parta chi
eh'
mercede
faria
si
novella
4 Si
reo
si
vai per
uccidesse (e)
onora
si
ponto
in
23 Che non mi
edizioni
trissillaba
.
Vedi anche
le
33
F'erso
F'erso
12 Quel
8 Di darmi pena
amor
che mi dar
i4 Spero
SON.XXIII.
SON. XIX.
6 Di
chiamar soo
lei
suti ver-
L'audienza
M' hanno
II
12 Ella
3 Che
quista
uom
i4 Com'
io aspetto
come ve-
Non
me non
mi
i3
me
me non
di
for
7 D' avante a
suole
io
ni.
m' attento
voi
SON. XXIV.
non
^ Credo che
Nel
CANZ.
luce co-
lei
6 Ch'
{a)
Mi
io sperava
rosa (h)
4 Non mi
5 Di
1 Ond'
incontrato
3 In ver
sente
attendo
veggio
s'
doglioso
SON. XX.
1
piena
8 La morte cherei
ornai?
lasso
orecchi
6 Sperava
quando
,
si
mio cor
lo
si
si
i3 Ogni
gua
gli
miei
gognosi
de
2 Per
la veggio
'1
bello
Dio d'amor
tro
gli
la
mente
mano
nella Bella
il
metro e confusi
car.
che
^3.
gua-
siccome
in
bi-
altre
ha
fatto,
(b) Cos nel Cod.
(e)
Nel
resto la lezione
del Codice
nella sua
prima
la pubblic per la
il
La
poetica
volta
alla
man*
24
332
Verso
Verso
volge
quelle
in
fj
Paurosameute
sente ben
quant' lo
9
12
Ma
i3
10
Ne
1*
portassero gli
ne dole
i3 Ascoltando
i4 Se
dice
Mi
12 Ch'
4 Ch'
senza
8 Ci
quell' ora
e'
SON. XXVI.
da
11
dipartemi
altre
SON. XXXI.
La morte nascosa
Come
coloro
7 In una
si
cor
nova
gir in
fa
1'
Et d'alta intelligenza
eh'
stare
gentil
yert
forte
essendo
fere
non ne
pu scampare
morte
SON. XXVII.
Amore
2 Ed
10 Di novi martiri
12 Pena ne viene (^)
(a) Cio
(b) Cos
il
testo
anima
spess' ore
3 S lo tenete
in
1'
ha pietafe torto
9 Cosi mi
saria
10
il
7 Che consente
si
a torto
in forza
dolente (a)
per voi
i4 Ch'
c^)
conforto
6 Entro
mi piace
10
il
veggio lontano
io la
mi
i3 Ch'ancider mi dovess'io
lor
il
bella gioja
io
ft
SON. XXX.
9 Che mi pasceva
10 E davami l'amor
11
occhi
SON. XXV.
,
vista
alma
gli
4 Voi
a la
S' io
anima
1'
core
umiliate
suo valore
onor
7 Perch lo
ov' lo core
8 Che
parti
MS. forse va
del Bembo
^
il
cor morto
scritto piena.
V*
le
varianti del
333
yerso
Ferso
Donna
SON. XXXVI.
6 Onde con vie n che pur
io
1 1
ri
sui
Preso
com'io
SI
Che poner
8 Poi
pianga e gridi
8 Con quelli
li
17
L ovunque mi
21
Non
si
li
pon
te uccise
che tu vuoi
si
li
32 Lasso vedendo
cos e
(b) Forse
38 Parriami
questo verso
nelV edizione
senso
va
metro e
il
del
Pilli
Esso trovasi in
guastando
tutte
altre
letto
Vegnendo
vedendo
spes-
eh' io
so divegno (e)
SON. XXXIX.
edizioni
mise
duol
de procede
Manca
si
(a)
la pieta-
ci
g Pregandol poi
poi
giro
le
inchina
sconsolali
12 Veggendo (b)
gi suoi
3 Parla di voi
5 Davanti
si
4 Alla mente
va peregrina
si
2 Per quelle
12
dentro
al suo loco
xxxvm.
SON.
s'
esser
12 Aitar
n' uccise
CANZ. VU.
Lo mio dolore
11 Pieiate crudelmente
Che
mente
la
trovarne rime
di
Nessun
2 Poi eh'
9 In su la mente
10 S -come fiera
e gente
ci spesso divegno
Rime Antiche
*'
Lasso
334
P'ersQ
SON. XLr.
4i Che incontanente
4^
Amor con
Svegliati
vo-
la
2 Che
ce che grida
43
re
Ftigglie spiritei
che
ecco
io
vostre
le
rimango quando
se
riraan
65 Quivi
6
7
andrai
da gente scom-
che
mia
altra
dell'
11
Che mi
l^
Or
leggiadri
Ma
non
gi
3.
pu
si
do
(b)
Dee
testi
da
bellissimo
pensir
den-
cui
piet
si
copriva
i!
desio
1*
5 Perch
mio
4 Sotto
tutti
L.
rise lo spirito
Donneava un
questo
zone
Ora che
ne v
acquistai
Cos
non
se
(a)
ebbi
per
io
morto
foss' io
SON.
per lo disio
il Forse
feri lo cor
doglia
8 E
9 Lo qual
di piet
dice
fin
sol
17.
vostri
come
bel
a E'I
XLII.
vien di sguardo
3 Face un dardo
SON. XL.
'1
7 Si
sia
le spiace
Gli atti
par di for
si
6 Gi non avendo
solazzo
non
SON.
te n*
starai
64 Quel
dardo
itvisibil
i4 Et da perfezione (^)
pagnata
63 Qie
5 Lo
morto
54 Nella morte
Dove
per fejir
jo Di quella
ne vanno
%(
chiuso
si
lo core
48 Che
Amore
3 Che va
colei
45 Com'
il
solo
la
chiama
Pilli
devia toglien-
leggersi: d ha perfezione.
la
Can*-
335
Veno
rers0
6 Vo
^ Cora'
uom
8 Tutto
eh'
e'
senno e se
del
SON. LXIL
stes-
a Si
forza
che
lo
Onde
LI.
mostra
i3
Ne
SON. Lvm.
6 Lo qual
la
membri
12 Lo qual
feruta on-
5
11
e lo
si
fa
ve-
SON. LVl.
Ma
8 Che
Bella
E
A
il
'1
amica
occhi
gli
vo-
dolce core
pietoso
mia gravi-
tate
io
vostra
Io
nou ebbe
piango in
chieder
potestate
parlo
deve leggersi
gentil
dolersi de la
8 Ch'
trova
(b) Forse
parlai*e
3 Io veggio a
(a)
Che
stri
consolando le dice
SON. LX.
1
spirito
le
intelletto
4 Lo
sui
SON. UV.
5 Se
altro
se nel core
sconforto
ebbi
(b)
ed
de ne face
24
la follia
morte
la
2 Non
li
lo as-
mente
nella
mosse
10 Pria
mio
il
lui
salo
viso per vu
8 Con
ancise
6 Per entro
SON.
7 Morto
lo
faccia fiero
4 Quella che
me-
i4 Nutrico
5 Di
gli
nar lo core
che fa
pensiero
il
9 Per dimostrare
12 Per ne vivo
fuore
ha in oblio
so
t mostroue
seguitando
SI
336
F'erso
P^erso
mor m'ascolta
10
Ma
da poi
se
grida guerra
11
Che
12 Che
la
4 Ch'
aS
Tormenti
Fu quando
Ne
49 Ella
67
non credea
tregge
65
al
5 Che fatto
9 Fanno
mio core
gli
occhi a lo
mio
co-
re scorta
CANZ.
12 In suo disiar
XI. (a)
i4 Sed
allo core
E* riportata come di
ve
mio cor
SON. LXIV.
crudel fero
Signore
(a)
bel-
3 Dentro
verace
nova
la e
fossi
il
suo effetto
II
64 Dentro
che
(e)
pur
61 Canzone tu mi par
cosi
Non
sua vertute
la
58 Esser osa
10 Portasti dolzore
11
esemplo di quaut'
44 Ch'ella
miei occhi
beltate
chi
sospir
maggio (b)
3i Tanl'
gli
ravigliando
8 Di
non
ella
riguardando
4 Ne la
5 Come
cortese e piana
tali
20 Adastiando
sospir
SON. LXl.
3
son
ne
io
aserra
parte
9 Giunge
par tolta
gli
Da
ne cruccia e
e'
non
lezione
Amor
che
del Trissino o-
da esaminarsi la
fiso
fosse
sempio dar
E
(e)
non
Manca
so
lant' ella
exemplo
di
maggio, e nel
quanto
ella
non
so e:
maggio
Ghigiano
Cod, Ghigiano
ed anche
nel
MS.
337
Verso
yerso
ro male
lo conforta
SON LXVl
a Per
la
tua fede
9 Non
SON. LXXVIII.
di pianto
3 Dammi
prego de
ti
la gio-
3 Che
ia al<{uanto
4 Di te ben
6 Morir mi
4 Ne
7 Sotto lo manto
9 N ben
9 Con V
Convien
10
provar
qual valor
la
nien-
(a)
il
'1
bel guar-
si
verso
Pilli segna la
m'empie
[b]
fa pa-
cio
ed
distinguendone esattamente
in tutto
mai
1 Che perduto ho mi
il
oltre la licenza
al verso Increscati
(b) Questo
verso
il
ediz.
dopo
CANZ. XVI.
ccsser
Avvertasi che
va
cosi
dopo
bella
occhi
do soave
beltade non ver
lei forte^
5 Ed
MS.
La dolce vista
te vale
4 Senno
gli
vostra loggia
la
nel
natural-
mente morte
3 Con tra
simil di piacer
Da
i4
mente
altra nella
12 Questa da
XII. (a)
SON. LXXVl.
3
COSI grave
5 Per lo monte
sentio
CANZ.
sospiri
pena e gioire
Pianger
vel tratto
SON. LXXIX.
poi certo
farai
'1
9 Pascendomi
sentire
cotanto
t3
pu
si
i4 Dovreste
di langor
verso
Pilli le
capiversi
Ma neS'
ha confuse
:
La seconda
Sono
tre
non
stanze
comincia
stanza
dimenticato
il
face
in
si
tutte le
vider mai.
338
Veno
Verso
rer
si
3 La vita eh'
me ne darci (a)
SON. LXXXIX.
12 Ond'io
grave
io
vo
traendo
guai
8 Per
la partenza
si
me
ne
duci forte
23 Corae diviso
24 Mi trovo
4 Di
dal bel
viso
27 Per
atto, e di sa-
gentil
colei
49
mio tormento
il
mio lamento
mio
'1
spirto
Ma
io
nanzi a
4 Guarti
d'
ga
gli
il
e' si
10
MS. dica me ne
QiCi il testo e
letto
sicuramente
Da
Fortuna
pian^
ma pur non
vede
lui
dorrei
corrotto
,
doterebbe
leggersi
sfa-
Amor non
Io gli
da
eh'
tu ridi
se
fedele
Vare che
vanta {d)
3 Conviensi dir
sento
occhi sui
(b)
lei si
SON. XC.
uom
SON. LXXXVl.
4 Amor gentil dentro da
(a)
eon-
di tanto valor
SON. tXXXUl.
8 Son come
al
(<?)
al-
men
5 Ch'
siede
trario
il
pronta
11
che
Si
eh' io provai
per
s'
ta e
esser
invita
non
se
(*)
da
cui
47 Secondo
lui
Poscia
9
10
3i Membrando
46 T'
lute
45 Amor ad
pone
3 Poi eh' ha
del xS^'j,
altrettanto
dice-,
Che
339
Verso
Verso
13 Dovunque volc ove drizza
j3 Come
non
che
colui
gli
servo ad arte
i4 Or convien
farle
SON. XCl.
1
5 Ei va
Lo cuor
r
3
Quand'
di
merc A'
Con
5 Voi mi legaste
7 Di
salvatrice
i5 Cosi
siess' io
con Martino
(a)
poi
altro
che
sia
me quel
di
(e)
spiace
di
un che
4 Che
vo'che
9 Ogni tormento
3 Se non
dir
signore
in disparte [b")
potergli
Qualunque vuoi
sue cosparle
le
(d)
sospira
ei
SON. XCVl!.
4 Convien che
mor mi fidi
hella
i4 Direbbe or sappiam
3 Contro a
sbigottito
tanta doglia
10
Con
SI
i4 Vi piaccia
non
vi siete
agli
esser cara
occhi
miei
(/)
Io miriate
Cos
il
MS, ma par
meglio lo stampato.
1327
ma
MS.
Bossi 6
Cos
Manoscritti e le edizioni
iscarsa vedi il
2%
da un
frananti fratte
Codlct del
me
Antiche
Verso
SON. Lvnr.
ebbe
altro
spirito
qual pre-
la
1^
24
ci
manda
la
8 Per un
li Che
si
i4 Onde
pene
mira forte
3^
vien
si
che
4o Pensier
un
fiore di
me
42
del Cardinal
ed
diretto
nel viso
Bembo
e' il
cio
attribuito
in tutte
V Amore
strug-
tanto
voler eh'
mag-
le
mio dannaggio
quanto nel
che
edizioni "
eh' ella
testo
a Dante Alighieri^
a Bernardo da Bologna
manca
Amor mi
poder
lo
44 Forse
il
[li)
gio
pie-
tade avesse
fu
d'
Amor
messo
e stringe
4i Quanto
II.
gravi
si
pur vene
lo piacer
ge
CANZ.
di
gentil disio
muore
Si che
amorosa sorte
1*
Come m' ha
assalir la
reo
36 Vivo ne morto
via
vita
sostiene
la
si
una morte
l^ur
34 Ne
eh'
punto
in
3i Conviene
(a)
1 Bernardo io veggio
3 Che accende
ora parlasse
meo
cor
SON. LXUI.
si
Deh che
Lo
in
in lei
4 Tutto
i3
IO Siccom' eo
nel core
se
Lo
intelletto
Amore
che d'
vedesscr lo foco
di costei
Non
Che
io
molte Ri-
XJV^.
Sec,
Verso
Sig,
pittore contenente la
tiene
Amor che
nella sembianza ^
34*
Verso
Verso
/^rj
Aggio
Dio
ver
fallato
34
falleraggio
35
V. (a)
3b Che
Com*
soc-
Zg Avr
iorse
40 AUor
di
L'
1'
i3 Poscia
altro
un
che nelle
neW
d'autore incerto, e
(d)
(e)
Anche questo
s^erso
nel Pilli
3 18
come di Dante,
Bembo
yerso
manca
(I)
va via come
fedir
dai do (h)
ediz. del
questo
il
altre edizioni
II
Cam.
legna
10
Manca
Signor che
il
CANZ. Vl.(/)
uom che conosce
eo
di sconforto (^)
(e)
me
Blasrno
Questa
a ci per soverchianza
non mi muova
meo
(a)
er
io
i-j
allegraggio
tempo reo
Io che nel
3 Non so cui
corso
me
li
e guastato
come
il
in molte altre,
metro e la lezione
i52^ stampato
conila
ha confuse
d'incerto,
le
rime di
mezzo
di
core
il
pure Poscia
ferire egli
il
va via. Amore,
che.
,
come un dardo.
342
Verso
Verso
che
i5 Ratto
congiunge al
si
^4
pur
Cosi
dando
mercede
io sento risguar-
43 Ove
tremando
volsi
nei
i'
miri a lui
53 Non
giammai
a8 Che
s'
vo pur pensare
il
guisa
tal
32 Non eh'
conosce
il
56 Da
venuta
appella
58
Io viso
non
Pilli
25
(e)
r autorit
i
testi
e cos esige
e perch cos
Pilli
quan^
trovano in
perch
il
tutti i testi
metro lo
,
eccetto
va in linea cogli
tre
metro.
il
cos letti
si
Canzone ne ha fatto
(e)
giolia
26 La
tristo
uu
novella d'
CANZ. XXII.
contro
se'
guarda uccide
com'
vien
vuol natura
40 Del cor
che
(e)
pietate
di'
ti
(d)
che vide
soccorso suo
ha possanza
(a) Il
39 Questa
umil
cortese
io
*1
ciascuno
servente
dir eh'
38 Perch
ti
sia palese
il
35 El parte per
36 Ch'
colui
di
55 Dunque
cor distrutto
33 Posso
di
penione
tremo tutto
3o Di
non viene
che more
pi che
fia
forza
sospiri
a6 Ne
di
signore
{b)
a5 Poi mi
solo
(e)
altri
il
il
Pilli
verso
non fu
Perch
esatto
per la
strofa
543
Vano
39 Ne
27 Mi leva
28 Aspetto virtuoso
44
3o Per membrando ci
teste
che avere'
3i
Non
5i Cagione el d perdi'
6i
80
Non
s'
CANZ. XXIV.
4 Salvando tuttavia
7 E si non trovo che alcun
inflama
lamento face
Lo corpo
concedeste
io
8 Che
(a)
eh'
sola sottevenga
i5 Io dico a
io morisse
64
talentoso
74 Di &iar
65 Mia gravosa spera
sente aversi
67 \J alma mia
69 Col cor
io
conforto
54 Chi
sol
Gisse
19
voi che
Amore
grave affanno
in
variato ha
mia
19 Di mercede cherer
Amor
74
sol
per
42 Ho fede
47 L'Amor
Si mortalmente
Amore che
morte
'1
fa
per
gli
pur penare
forte
anche
(b) Il 'verso
per piacimento a
move
si
spirti
fin
che ben
ne fanno
miei
55 Chi mi saprebbe
e a
si
crudel
61
Non
to
il
che
seguita
quello
letto lo core
che
manca
pato,
(e
che sforzar
vere prove
martire
(a) Cosi
Li
guarda
si
21 Se di veder voi
5o
34
far
48 Ischiavo
slare
9 Con questo
17 Lievo
peggiora
28 Quando
dasse
CANZ. XXIII.
2
Ma
23 S grave dispetto
servire
come Amor mi
8 Cio
21
* migliore la
nello
siqpi^
m
f^ers
F'erso
CANZ. xxvr.
66 Blasmar
4 Non
6 Non
^o De r Amor che mi
olso dimostrar
olso riguardar
>i Di sopra
tien
la naturai
BALLATE X.
(a)
XL
34 Troppo timore
(a)
Donna
che la
X.
Ballata
Nella Ballata
dano
letti
come
Fuor che
'i
si
si
dice
non
XI, pare
die
due versi 7
la vostra
voglianza.
note
nelle
vostro piacere
Tuttora fare, e
Voi
non ne
che
la
8 va-
345
frananti
tratte
Bembo ,
Card.
gini di
mo
Verso
4 Che
lutto
8 Ch'
io le
S'
a Per
suo valore
il
vo
presso e
guardar non
advien
che
8 Che
questi
il
mio
12
in-
Ma
do giraro
13
li
diceli
9 La morte nascosa
io
Come
coloro
i4 Che 'nfoiza
fiso
il
core
essen-
do a morte
Anche secondo
,
il lesto
del
Bembo
q\iesto Sonetto e
di Gi-
ediz. del
(e)
Amor
a Si lo tenete
{d)
(e)
4 Ver me che
E* di Cina secondo
to
dinnanzi
vien
SON. XXVI.
SON. X.
(d)
parte
no
quella
sente bene
sospiri (e)
9 Mi
in
ov* lo core
telletto gire
dava
mente
9 E r anima
i3 Che
mi pass en-
occhi
volge
Si
oso (b)
ci
gli
tro la
ri-
occhi miri
(a)
SON. XXIV.
VI. (a)
v' nascoso
^ Con
12
Sig
il
Verso
SON.
E.
Trivulzio.
nelle
Rime
testo
del
Bembo
il
i^i*].
ntW ediz,
1527.
bench stampa-
Dante,
34G
Verso
E
E
P'ers
d'
9 Se
Ne
vedessi
io
portassero gli
occhi all'
odirestc
bene
lor
il
cantare
i4 Sospirando s'
ito in lui
SON. XXIX.
1
Oh
{a)
mi
Fu
Di
3 Nostra
so
come
stan-
si
senti
di
bon
32
Oh
ver
]4 Che
in
parte ove
7
soffrisce di' io le
lei
Com'
i6 Deh
21 Che
tempo reo
Secondo
il
testo del
Bembo
soc-
meo
io
e'
'1
or
dolore
(a)
non
stare
corso
me
non
Io nel
6 Da
ho spante
i3
d' alla
CANZ. V. {d)
mai non
Che
diparte
do amante
11
geitile e
gridi
puoie
non
mi
SON. xxxr.
nascie ci
E me fa
9 E porto
nova
in
12 Piagenza
sua
ratto giunto
lei
gir
dall' altre
11 Questa
lo cor per
fa
spess' ore
Dio
M'avea
Cosi
sentenza
10
posare
Che consente
8 Ci
oh'
porto
mi conforto
6 Entro
7
Voi
d' ximor
intelletto
io solo
alma
11
Lo
vista umiliate
la
10
SON. XXX.
SON. XXVll.
Amore
la
di maestro Rinuccino
genie
anche
Bembo V attribuisce a
Cino, e nelle
Rime
ati'
347
Vena
y S^ fieramente come face ac-
disconforto (a)
a3 Ch' Amor
^4 Che
una
cesa
cosa
soverchiai! natura
Questa
35 A Deo
Ma
38
39
fu data
Come tu
Il
vive in gravitate
(^)
i4 Che
Misericordia nova
40 N'avr
4i Allor di
me
il
che
Signor
so l 've tu
^1
8 Che
mio
10
(?)
II
va come un
ferir
dardo
i5 Ratto che
si
congiunge
al
dolce sguardo {)
vita impesa
Cosi
me
che
i3 Poscia a
(e)
5 Lo dolente core
6 La
quei
vide
venne
e voglio
7 Se questa
VI. (/)
4 Ritorno eo
ti
possa andare
45 Che appo
sua gria
la
2 S' arrischia
non
effetto
CANZ.
mercede
forte
ad
vedi
portata
44 Ch'io
che
sentenza
fera
neW ediz.
del 18 e 27
Cav*
Bossi,
per
la rima.
(b)
Dopo
manca
trovasi in tutti
(e) Cos anche le
(d)
//
a ci per soverchianza
nel Pilli
Misericordia nova
e in tutte
i testi
segue
e die
pur
altre edizioni,
(e) Cos
(f)
Che
questo verso
altro che
attribuito
a Maestro Rinuccino,
anche lagiuntina,
V.
l'
due
attribuisce
versi
a Cino
ne fece
tre
Codici.
26
348
Verso
Verso
>
15 Lo piacer ()
signore
45 Che ragion
'9 ()
1 Si giunge (e)
46 Canzone
uscir (ci)
odir
5o
25 Poi mi
5?.
Sgaardata
tremando nei
volsi
53
sospiri \d)
26 Non
pi
fia
eh'
io
2^ Scampare
28 Che
vo
'1
se
3o Di
pur pensare
guisa
tal
35
il
58
far
sol
forza
Nel Cod*
giiente
(e) Cos
cortese
umil
novella d'un
sei
4 Quel
5
acquisto di
viene
ediz. del
Bembo
6 N
di
Ma-
truova
gentile
Amor
()
Come abbandona
riti
non
del
presso
se
donna mi
(e)
un
che chi lo
SON. XXXVII.
3 Guarda
mercede
43 Ove
via
sguarda uccide
ha possanza
che
di'
60 Quello Signor
venuta [d)
39 Com vuol
4i Per
in
che vide
dir eh'
38 Perch
metti
ti
servente
conosce
il
36 Che
la tua o
(/*)
56 Di ciaschedun
cor distrutto
33 Posso
ne
sbigottir
tremo tutto
io
No
55 Dunque
giammai
a lui
perci
penione
rimiri
ca^
che more
lui
tegna di
gli
spi-
riman
che
miei
valor
mi
1527.
questo verso
si
legge
dopo
il
se
Stando a veder,
anche la guntina.
ma
(f) Cos
anche la guntina
.
anche la guntina*
cos esige il
metro
la ri
34s
Versa
Verso
6 Ma sovente
smuova
occhi
gli
7 Or
veggio
8 Con quegli
rinnova
si
8 Feruta
9 Qie degli
12
occhi suoi
si
mo*-
Uno
Qie
le
quai fur
6
J2
23
di voi
pon meschina
si
Io voglio
poi
Amor
Celar lo
dentro
a)
42 Svegliasi Amor
suo loco
45 Com'
Amor mi
46
mente
Manca
questo
una
Un
io
rimango quando
ne vanno {d)
campai
di quei che
verso
neW
se
si
(b)
con
44 Membra hanno
vedendo ci spesso
anima mia
Che quando
divegno
negli oc-
mise
38 Parriami
VII.
mio
3 Com'
si
32 Lasso
[a)
CANZ.
li
duol
si
risguardai
chi
lasso disio
le
Li s'inchina
21 Non
22 Di consolarla
gi suoi
5 Li
Amo-
re (e)
19 L venne
va peregrina
si
2 In queUe parti
Membrar Madonna
17 L ovunque eo mi giro
xxxvm.
soN.
sconsolati (e)
i4 Mi dipinge
il
i3 Lo imaginar
se
io
rinforzano
edizione del
Pilli
che
pur
35o
^erso
F'erso
48 Che
ri
man morto
e senza
5i lo sono
7 Sembianti m'accomiata
seco ne la morte
64 Che
55 Quivi
starai
da gente scom-
63 Ch'
11
SON. LV.
mia
altta
dell'
2 Che
SOiM. XLI.
forte cosa
Bene
3 Che va
Da
Si
come
Come
face
Che
cuore
^d)
mente
il
LVIII.
spirito
dice
L,e
Che
f parlare
SON. LXI.
e forse
ov' io ardo
testo del
andava
letto
Come
si
dice
4 Lo
5
LUI. (e)
isconsolata-
io sento
{e) Secondo
vivo
SON.
3
ne
poss' io
SON.
dimostrarsi
un dardo
feri lo
gli occhi
mente
30 Ch'io scontrai
Or
morte
ir uova
i3 Per
dice {b)
Che mi
Ma
9 Per
vien di sguardo
12
la
8 Che vien ne
ha
SON. XLII.
li
legala
baitela sovente
SON. LVl.
3
perfezione
E
E
O me
5 Onde
bel
fa criar del
si
lo core
i3 lo spirito
spiace
64 Quel che
De
sollazzo
lei
morir
di
contento
pagnata
66 Dove
mi pato
Si eh' io
la giuntina legge
Non
membro
35
Verso
Verso
2 Fui quando
Io
che pur
miei
li
43 Mi
fssi
6 Com'
8 Di
uom
45 Onde m'allegra
che noD
COSI (a)
10 Portassi dolgore
2 1
Crudo
ge
e fer Signore
67 Tutto
]4 Le
58 Esser
59 Ch'
mio core
65
4 Dentro a lo core
5
Onde
Da
son
tali
i4 Che mi
Bernardo
8 Per un
fa \J>)
(a) Cos
LXIII. (e)
io
veggio
gentil disio
SON. LXIV.
1
27 Essemplo di quanto
mi
alletto
cor
lo
mio
sospif
i8 Ella tutte
4^
al
ao daschiando
maggio
non
altro gi
3 Armatasi
Cortese e piana
osa (d)
SON.
face
parte
8 Che questa
11
suo effetto
'1
64 Dentro
XI.
trag-
verace
il
CANZ.
disia
risguardo
sto
5 Che
ella
14
(e)
com'
sol
uom
anche la giuntina
S-'ei
lo
fatto
non
Amor
che
manca
noi
fosse
conforta {g)
La stanza
seguente Tanta
Secondo
il testo
f)
Forse
Che
si
Bembo
,
niuorc
sua
virtute
del
nardo da Bologna
{
la
di Dante Alighieri
Ber-
35^
Altre Varianti ed Osservazioni
Verso
Verso
CANZ. IX.
CANZ. XX.
(e)
schifa di ve-
si
niie (a)
56 Dal maggio
78 Che
(a)
intnlietto {ivi)
MADRIGALE
neW
(h) Allacci, e
di Monferrato
(e) Pubblicata
e del
(i)
''j^o.
i5i8
Venezia
di
ediz.
III.
per Guglielmo
VI
no
Tutta intiera
maduzi
(e) Pubblicata
(f)
si
dal Trissino
11.,
negli
trova
e si dice estratta
,
Anecdoti Ietteraij
ma
e la
(g)
Toscani
(i) Riferito
versi 8.
Canzone
le
si
cita
Chigi,
Gemignano
6.
ha
^*
rio
10.
26 sono pubblicali
dal Trissino
9,
a Folgore da
Stando su ne l'altura
tempo
ivi attribuito
interrogativo infine*
senza
A-
dell*
e se ne riportano
Poetica
della
il
primo verso
cos
nel
**
Io
tempo
ria
che
nel
INDICE
DELLE RIME
Amor
la doglia tuia
Angel
di
Ahi Dio
non ha conforto
come
s'
lancia intraversi
Amor
che ancide
Ahim
spirito
Ahim
Amor
Amor
uno
come credo
io scrivo
che
Ahi
Roma
superba
Amor
la battglia
Amor
le
se
Amor
il
B
Ben'
si
forte cosa
il
dolce sguardo
i54
i63
173
178
i83
i8B
pi dolci porte
109
j'Z
i36
193
Ballata
egualmente mi ricange
veggo ben
76
1*29
39
Amico
tante leggi
Amor
21
70
....
Pag.
55
ha signoria
un pensiero
Ballata
Madrigale
228
240
267
Canzone
277
5$
Bella
Ben
amica di pielate
io3
i84
t gentile
Come
35
62
Ci eh*
io
35
Con
Cecco
149
162
in oro
non ho 'nveggia
io
Come non
195
2l5
Canzone
220
243
Chi
274
a' falsi
Ciao
deh
sembianti
il
core arrisca
287
46
5*
5i
64
C3
1,4
ii5
Di nuovo
Dante
ho preso
Da
io
l'
per accidente
se nel partir
187
Canzone
io
non odo
189
vostro in periglio
126
abito di doglia
Druso
116
Canzone
145
i56
167
177
^7
"356
Deh non
domandar perch'
idi
Deh
moviti
I^ietate
s*
200
io sospiri
236
m' appresso
io
272
285
e vai 'ncarnata
E
Egli
102
alma mia
122
Era
gi vinta e lassa
Fa'
della
Fior di virt
Gli
1'
fa
sguardi e
gli
Gi trapassato oggi
1'
me
'1
Giusto dolore a
In
aitate
SI
Zaffir
undecim'anno
il
parlare amoroso
Madrigale
.
Amanti
io
mi
63
74
b8
i3o
161
210
219
23
24
2^5
Madrigale
rivolgo a vui
26
Ballata
onora e eleggi
Io son
bel diporto
Graziosa Giovana
,
...
Amore
morte m'invita
la
Guardate
255
Amore
Guardando voi
23.^
gentil coraggio
si
12
35^
Io
Ballata
cor
il
mo
11
si
non posso
Io trovo
10 prego
11 sottil
'1
celar
il
mio dolore
Donna mia
Canzone
mente
Ballata
'1
In verit questo
libel di
Dante
CapUolo
mise
li
ass
Lo gran
mi
disio che
Amor
Canzone
stringe cotanto
Lo
fino
La
ch'ammaestra
cortese
La dolce innamoranza
209
Canzonetta
Ballata
23o
232
Ballata
246
^49
la
Canzone
M
Madonne mie
Moviti
Pielate
Madonna
e va' incarnata
77
Madonna
32
mercede
'1
Ballata
la pietate
110
Sestina
.
mille querele
un di,
Mille dubbi in
Messer Bozzon,
vostro Manoello
il
'1
s'
io
i3i
i5S
180
mercede
di
113
Canzone
i85
movo
^94
r
PVon che'n presenza
Non
244
della vista
sia
umana
Canzone
Non
v' accorgete
Nelle
Non
man
Donna
vostre
d*
l52
un che more
Novellamente
Amor mi
giura
Nel tempo de
la misi
aovelU
99
i5o
venuto
169
Canzone
235
e dice
.
etaU,
225
289
Canzona
28e
359
Occhi
Oim
O
O
me
Ora
giorno di
68
91
e pien di
tristizia
noia
Giudei
si
mio
Ogni
23
danno
95
meco
108
>J9
120
i33
Or
dov'
s'
221
avvista
234
Oh
Donne
Do
po'
m'
hai degnato
Canzone
Canzone
rio
59
Perch voi
Poich' io
occhi di costei
gli
Dante
state forse
non truo
Pianta Selvaggia a
87
101
i5i
ancor pensi vo
171
chi con
meco
me sommo
gli occhi
Poi ched
piaciuto
176
ragioni
i83
diletto
261
Canzone
Amor
miei
Madrigale
196
201
eh' io sia
al volto
238
2^2
Pippo e
28S
fossi
Qual dura
buon mastro
sorte
in gramntitica
11
ZCo
Questa Donna che andar mi
Quando Amor
Quand'
pensoso
fa
io
Canzone
gli
Canzone
Sole
il
Quanto pi
Quando
miro
fiso
potr io dir
le cose
Quai son
le cose vostre
che vi tolgo
Se
'1
Se mi riputo
Se
Se
mo a
viso
Se non
si
aita
cor
il
la terra
muor non
s'
more
inchina
Senza tormento
Si 'ncarnato
Signor
e'
Se mai
di sospir
Amor
non
vissi
tra noi
Signor
sente
gli
Se voi
Se
nome
Amore
di niente alquanto
tolgo
vostre eh' io vi
Amor
s*
Canzone
al picciolino spazio
Quai son
Saper vorrei
io sento
Ballata
io son colui
Ovidi
Se vedi
Su
gli
per la costa
Amor
de
alto
monte
Canzone
.
Canzone
Si mi disiringe Anaort
Canzoni
Canmone
3^1
non
S duloroso
Sete voi
Se conceduto mi
gentil
Donna
Se non
move
d' ogni
vi saluta
Amore
parte
1 utto mi
Tu
che
salva
sei
Ballata
pene eh'
27
me
io sento d'
disgrada
Amore
d'Amore
giunta
al core
218
Canzone
Donne
Veduto han
Vinta e
276
Tutte
271
2^3
dolce salutare
il
247
266
da Giove
fosse
Se questa
si
245
adocchio
v'
gli
vista di ferezza
occhi miei
1'
si
bella cosa
anima mia
286
25
33
bella creatura
lassa era gi
25l
cani
118
256
268
U
Una
Uomo
gentil
piacevol giovinella
lo cui
nome
per effetto
Una donna mi
Uomo
sospiri
FINE
3i
78
86
97
270
4 p.
University of Toronto
Library
o
IO
DO NOT
REMOVE
THE
CARD
FROM
05
THIS
Q
POCKET
Acme
'ti
Under