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IL TIRRENO
LA STRAGE
DI VIAREGGIO
Mercoled
7 Dicembre 2005
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Un dramma preceduto
dallennesima lite
In passato lomicida
aveva gi picchiato
la consorte e suo padre
(la moglie lavora come contabile alla Salov, un colosso alimentare di Massarosa che
produce lolio Sagra). Poi salito in macchina, ha parcheggiato a pochi metri dalla villetta di via della Portichina
ed entrato in casa.
LA STORIA
la e abbandonandola in una
pozza di sangue. Forse credendola morta, uscito dalla
stanza e nel corridoio ha affrontato la moglie. Anche in
questo caso ha mirato al volto. Ma per fortuna la donna
riuscita parzialmente a schi-
vare il colpo che lha comunque ferita alla mandibola sinistra. Poi ha esploso contro di
lei un secondo colpo, che stavolta lha raggiunta ad una
gamba. Il tutto sotto gli occhi
inorriditi della figlioletta che,
sporca del sangue della ma-
I vicini testimoniano
di una persona rosa
dalla gelosia e che non
accettava la separazione
Il sindaco
di Viareggio,
Marco
Marcucci
arriva
sul luogo
della strage
dre e della nonna (anche se illesa), per sfuggire al massacro riuscita a scappare imboccando la porta duscita e
poi saltando il muretto di recinzione della villetta.
In quegli stessi istanti, il
suocero - udendo gli spari provenire dalla casa - ha abbandonato la serra dove stava lavorando insieme a due dipendenti della ditta. entrato
nella veranda sul retro utilizzata come parcheggio, ma prima ancora che riuscisse ad
entrare in casa dalla porta di
servizio, stato freddato con
un altro colpo di fucile dal genero. Anche questo al volto.
Portato a termine il suo piano di morte, Renato Rossi ha
deciso di chiudere il conto.
Stavolta con se stesso. nuovamente entrato nella villetta trasformata in un mattatoio, si seduto sul divano in
sala e si puntato la doppietta contro il viso, sparandosi
un colpo in bocca.
I soccorritori, allertati dai
vicini di casa, hanno trovato i
due uomini ormai morti. Ma,
fortunatamente, sia la moglie
che la suocera dellomicida
erano ancora in vita. La prima se la caver: con una mandibola seriamente compromessa ed una ferita molto seria alla gamba sinistra, stata trasportata allospedale Santa
Chiara di Pisa dove nella serata stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.
Ma, pur in prognosi riservata,
non rischia la vita. Disperate,
invece, le condizioni della suocera, ricoverata in fin di vita
allospedale Versilia.
C poi il dramma della figlioletta di nove anni. La piccola, seppur illesa, ha assistito a tutte le fasi del massacro.
E, forse, lei stessa ha rischiato
di essere bersaglio del padre.
Ora sotto shock, coccolata
dai familiari pi stretti della
madre (a sostenerli anche una
psicologa). Ma non potr mai
dimenticare quanto successo
sotto i suoi occhi.