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Un italiano comprensibile
38 Capitolo 4
4.1
Sapere litaliano
Dati riportati sul sito Istat: <http://www.istat.it/Comunicati/Fuori-cale/allegati/LinguaLe percentuali si riferiscono ai cittadini con et superiore ai sei anni.
ita/ver3.doc>.
Un italiano comprensibile
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40 Capitolo 4
Figura 4.1 Schema delle variet linguistiche dellitaliano secondo Gaetano Berruto
(1987, p. 21).
Figura 4.2 Schema dei gradi di semplificazione/complicazione dellitaliano secondo Berruto (1987, p. 46).
Un italiano comprensibile
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42 Capitolo 4
Il rapporto con litaliano formale o burocratico un rapporto con variet
complesse e dotate di particolare prestigio. Queste variet, inoltre, di solito si
esprimono in forma scritta e a sua volta una buona percentuale di quanto
viene scritto in Italia si serve di questo tipo di lingua. Se quasi tutti gli italiani
sono in grado di esprimersi in italiano a qualche livello, quanti italiani si trovano
a proprio agio con questo tipo di comunicazione?
Una serie di statistiche Censis del 2000, basata sui dati di associazioni scolastiche, fornisce cifre meno rassicuranti di quelle generali sullalfabetismo. Lindagine definisce analfabetismo funzionale quello di chi abbia una competenza alfabetica molto modesta, al limite dellanalfabetismo per quanto riguarda le
capacit e abilit necessarie per leggere testi in prosa quali: articoli di giornale,
annunci, lettere, racconti ecc.. Rientra in questa categoria, secondo il Censis,
addirittura il 34,6% della popolazione italiana (Tabella 4.1). La percentuale varia
poi molto nei diversi gruppi, soprattutto in base allet (con punte massime per
i cittadini sopra i 65 anni) e alla collocazione geografica (con punte massime
per il sud Italia e le isole)2.
Le cose non vanno meglio per le statistiche che riguardano altri tipi di
abilit. Per esempio, rientra nello stesso livello di competenza molto modesta
il 36,5% degli italiani per quel che riguarda le capacit e abilit necessarie per
comprendere documenti quali grafici, schemi, tabelle e riempire formulari. Lo
stesso vale per il 32% in relazione alle capacit e abilit necessarie per fare
calcoli, operazioni aritmetiche, risolvere problemi, calcolare percentuali ecc.
E infine, cosa ancora pi importante dal nostro punto di vista, la situazione
non migliora di colpo nelle fasce pi alte. Limitandoci alla lettura di testi, se
nella fascia pi bassa di comprensione rientra il 34,6% degli italiani, il 30,9% si
trova nella fascia immediatamente superiore, cio possiede un limitato patrimonio di conoscenze di base. Un 26,5% possiede un patrimonio di conoscenze di base definito sufficiente, e solo l8% della popolazione rientra nel livello
avanzato.
Lesperienza quotidiana conferma queste ricostruzioni: molti tipi di comunicazione effettuati con testi complessi e in italiano burocratico o formale si rivelano alla portata solo di una minoranza dei cittadini italiani. In queste circostanze, cercare di mantenere comprensibili tutte le forme di comunicazione rivolte
a un pubblico non caratterizzato particolarmente importante. Semplificare la
comunicazione di solito:
un gesto di cortesia nei confronti del lettore;
un obbligo per la comunicazione pubblica;
un importante fattore di successo commerciale per le aziende.
Un italiano comprensibile
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Tabella 4.1 Competenze alfabetiche della popolazione italiana adulta, per classi di
et secondo il Censis.
Classi
di et
Livello 1
competenza
alfabetica
molto modesta
al limite
dellanalfabetismo
Livello 2
possesso
di un limitato
patrimonio di
competenze
di base
Livello 3
possesso di un
sufficiente
patrimonio di
competenze
di base
Livello 4/5
possesso
di un elevato
patrimonio di
competenze
di base
Totale
Capacit e abilit necessarie per leggere testi in prosa quali: articoli di giornale, annunci,
lettere, racconti ecc.
16-25
15,4
32,2
37,6
14,6
100,0
26-35
21,9
34,4
32,3
11,4
100,0
36-45
32,2
32,8
28,2
6,7
100,0
46-55
46,9
28,9
20,3
3,9
100,0
56-65
63,5
24,1
10,5
1,9
100,0
Totale campione
34,6
30,9
26,5
8,0
100,0
Capacit e abilit necessarie per comprendere documenti quali: grafici, schemi, tabelle e
riempire formulari
16-25
18,2
35,5
36,8
9,6
100,0
26-35
27,2
32,8
31,6
8,4
100,0
36-45
35,2
33,9
24,8
6,0
100,0
46-55
46,5
30,5
19,7
3,3
100,0
56-65
61,0
27,2
10,3
1,5
100,0
Totale campione
36,5
32,2
25,3
6,0
100,0
Capacit e abilit necessarie per fare calcoli, operazioni aritmetiche, risolvere problemi,
calcolare percentuali ecc.
16-25
19,0
34,1
35,4
11,4
100,0
26-35
23,5
30,2
35,4
10,9
100,0
36-45
30,5
31,3
27,7
10,6
100,0
46-55
39,4
32,0
22,5
6,2
100,0
56-65
52,3
29,5
13,4
4,8
100,0
Totale campione
32,0
31,4
27,6
9,0
100,0
44 Capitolo 4
4.2
Lo scrittore italiano forse pi letto del dopoguerra, Italo Calvino, ha scritto nel
1965 un celebre pezzo giornalistico dedicato a quella che definiva come
unantilingua. Il modo in cui si apre il pezzo uno dei passaggi pi citati in
assoluto per quanto riguarda le descrizioni dellitaliano contemporaneo:
Il brigadiere davanti alla macchina da scrivere. Linterrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po balbettando, ma attento a dire
tutto quel che ha da dire nel modo pi preciso e senza una parola di troppo:
Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti
quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali
dello scantinato per eseguire lavviamento dellimpianto termico, dichiara
dessere casualmente incorso nel ritrovamento di un quantitativo di prodotti
vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento
del combustibile, e di aver effettuato lasportazione di uno dei detti articoli
nellintento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a
conoscenza dellavvenuta effrazione dellesercizio soprastante.
Lesempio inventato e, come stato notato (Mortara Garavelli 1985, p. 81),
contraddice la pratica italiana del verbale in prima persona, in cui la persona
che stende il verbale, cio lunica che pu scrivere il sottoscritto, il pubblico
ufficiale. Un verbale italiano vero sarebbe quindi del tipo:
Lanno 2003, avanti a noi Brigadiere XY, presente il nominato in rubrica...
il quale denuncia quanto segue: Mi sono recato nelle prime ore antimeridiane del giorno X nei locali dello scantinato....
Tuttavia la caratterizzazione efficace, e ha avuto fortuna. Il modo di scrivere del brigadiere veniva chiamato da Calvino appunto antilingua, cio una
lingua caratterizzata da un terrore semantico, dalla repulsione di fronte a
ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se fiasco stufa
carbone fossero parole oscene, come se andare trovare sapere indicassero
azioni turpi. Nellantilingua i significati sono costantemente allontanati, relegati
in fondo a una prospettiva di vocaboli che di per se stessi non vogliono dire
niente o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente (Calvino 1980, pp. 122123).
Gli italiani spesso sono condizionati (anche dalla scuola) a tradurre la loro
lingua di tutti i giorni in questa antilingua inesistente. Questo modo di esprimersi, dotato di particolare prestigio (paragrafo 4.1) non si trova infatti solo nel
linguaggio burocratico. Viene usato anche nelle aziende private, nella corri-
Un italiano comprensibile
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4.2.1
Il lessico dellantilingua
46 Capitolo 4
La lingua della burocrazia insomma una traduzione dalla lingua comune a
una sua variante. Dopodich, al destinatario del messaggio tocca fare lo sforzo
opposto: ritradurre in lingua comune quello che stato detto in antilingua.
Questo non solo produce difficolt, ma spesso crea anche imprecisioni. Raramente infatti nelle traduzioni si riesce a conservare tutto il senso delloriginale:
chi traduce da una lingua allaltra deve adattarsi alla gamma di parole e di
espressioni che conosce, non a tutto luso teoricamente possibile. Chi scrive in
antilingua spesso impiega quindi espressioni generiche al posto di termini precisi.
4.2.2
La sintassi dellantilingua