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ALICHINO E ABED0DE8A

L
Un'antica leggenda copta narra della

avendo ballato dinanzi

al

capo

il

re

mand un

la

testa

satellite nella

un

al santo, lo pose sopra

figlia. Essa lo prese e lo


rallegr molto,

Erode, la quale

padre ne richiese in premio, ad

gazione della madre Erodiade,


Allora

figlia di

di

isti-

Giovanni Battista.

prigione,

che

tagli

il

bacile e lo diede alla giovane

madre

port alla

sua. Erodiade

si

poich fu prevenuta nella sua domanda, e batt

delle mani. Esse volevano contemplare l'atleta e la lingua par laute la verit.

Ma

tosto gli occhi usciti dalle orbite le pen-

dettero sulle guancie,


perversa
cielo

Un

si

aperse sotto ai piedi della

angelo del Signore discese dal

tenendo nelle mani una spada sguainata con cui colp

collo della

giovane

gli occhi col


v<

la terra

per inghiottirla.

denti sulle

figlia.

Ed

al

capo della giovane

mammelle

(1).

La

luogo della testa santa


figlia

si

il

videro

pendenti sul collo e scen-

testa del santo era sparita,

come

nel racconto del sinassario (2) copto essa s'invola dalle mani delle

donne perverse, continuando


il

suo

illecito

dall'alto a

connubio colla moglie del

rimproverare ad Erode
fratello.

(1) IVascrizione di tre manoscritti copti del museo egizio di Torino,


con traduzione italiana di Francesco Rossi, Torino, 1885, p. HO.
(2) Synaxarium, das ist Heiligenkalender der koptischen Christen, aus

dem Arabischen

libersetzt

von

Giornale storico, XI, fase. 33.

W. Wstenpeld,

Gotha, 1879, p.

7.
21

326

WESSELOFSKT

A.

Nello scritto sui settanta discepoli di Cristo, attribuito a Dositeo

Tiro (1)

di

castigo della figlia di Erode narrato alquanto di-

il

versamente:

uareia^ TX^ou koI ZuXXa,

-rc

KpOou^ naf{uQdar\<;
rpHiiv

xoO atxriaaaGoi axr^v

jLioXyci bla

toOto
il

t^v

iTO0|uvr|

iT|Lieivv.

totiu

tiI

irdxtu rto

iarpuPvroq, x

Tzyovc^

rto toO- ityouc; fiviuGev

Yovdxujv axf?

irl

GuyTiip rfjq 'Hpwidoc; Kor

l'i

toO uTou^ npaivev. ToO

irl

aTf^ Kareireri
Tiliv

TevriaapT,

Tf\c, Xijlivti^

a)|yia

inqpuvTo?. 'H b 'Hptui?

Ke(pa\-f]v

t]<;

t\v xeqpaXi'iv

iri

KXmouaa,

GuTaxp(;,

'Imdvvou xoO BairriffroO

Niceforo Callisto (2) aggiunge un nuovo tratto:

capo dell'infelice ragazza, essendo separato dal busto, balla

memoria e

sul ghiaccio, in

che

fasto,

morte del Battista;

la

TTopeeaGai

itp

xiva xirov xaOxi]

iri

Tremep

bmPaiveiv,

koI Troxajuv

f\v,

Tie.ttrYfc,

in punizione di quell'altro ballo ne-

ella esegui nel cospetto del padre,

vibxou

aCixri

bef\aav

Ketvo^

KpuardXXou, ok dGeel b udvxuj^ x au|upv

&pq.

xaxeppOri

t^v,

X6i|Liilivo(;

KeKpuoxdXXtuxo koI

TTepi^^aTvxo^

ireleouaa.

nfiei

procacciando cos

6 xoO

|uv eGc;

Kal

aT\ fixpi briTTou Ko KeqpaXft;- koI uujpxeTxo aiiapfjaa ko ypilx; XiyuZo-

oK v

jivr),

Tf),

dXX' v tbaxi.

xal xoO XoiiroO

bioGpauaGetffa,

axdXXiu, irp

xOtiv

Kol

?Keixo

it'

6v};iv

irdYUJv

'H b

l'i

laiap

xC

KpOei Tzayelaa, eira xa

aib|uaxoc,

axr)

koI

iJUpxelxo

udaiv

Keqpa\i*|

biaipeGelaa

Keq)aXi?|

XX Kpu-

Siqpei,

xi^v iriGavdxiov
eie;

it|uvr|Oiv

pxtiaiv

Dv

?bpaac

To? Geujiuvou^ dvdYouoa.

Una

variante siriaca di questo racconto fu indicata da Pio

Zingerle

(3);

alla versione di Niceforo risalgono

probabilmente

quelle forniteci dalle prediche medioevali e dalle leggende popolari,


il

che

altri

ebbe a notare

(4).

La

tradizione catalana (5) segue

racconto pi semplice di Dositeo: un'altra, essa pure catalana,

dice Erode e sua figlia esser stati dannati rodar pel mon,
sens consol ni conpanyia de ning

fins

la

fi

del mon.

Des

de llavors fan per la terra seguida e penosa caminada, sempre

(1)

Chronicon paschale,

(2) Hist.

Ecclesiastica,

ed. Dindorf,
lib.

I,

e.

II,

(3)

Zeitschrift fr deutsche Mythologie,

(4)

ScHWARTZ, Zur Herodias-Sage

XXV,
(5)

170-73; Laistnbr, he.

PiTR, Archivio,

I,

136.

cit.,

pp. 13840.

XX.
,

I,

319.

in Ztsck.

244-5; R.

f.

deutsches Alterthum

Khler, he.

cit,

XXVII,

96.

ALICHINO E AREDODESA
de

sens guia y fugint de la llum del

nits,

sol.

327

De

dias se estn

en que la fosquedat regna, deixan son

encauhats; l'hora

reds per altra volta caminar sens descans fins que


gali los nuncia

si

aribada del jorn

la

vedere che

facile

la

assumendo

nome

il

al di lei peccato:
la sua testa;

della

un

pena scontata da Erodiade

chiam nella leggenda posteriore

madre

cant del

'1

l'infelice

era

che

figlia

di

cosi

Erode,

originalmente conforme

ballo in eterno. Niceforo Callisto fa ballare

un canto catalano
Las

fillas

cosi principia:

del rey Herodes

Ballan que mes ballarn

(1).

Da questa immaginazione ne deriv un'altra: mentre in alcune


della Germania Erodiade-Herodina si trov identificata

parti

col turbine (2), altri parlarono

tempo e senza tregua.

Il

di

un continuo errare

Reinardus,

I.

che soffiando sulla fan-

particolari (3): la testa di S. Giovanni

innamorata

ciulla

di lui fa si

che

ella si

muova continuamente.

che avendo risaputo dell'amore che sua

Si dice,

per Giovanni, Erode

lo fece decapitare.

di notte-

1139-1164, aggiunge altri

Quando

figlia

nutriva

lo riseppe

Ero-

diade,
postulai afferri sibi

tristis, et affert

regius in disco tempora trunca cliens,

mollibus allatum stringens caput

illa lacertis

perfundit lacrimis, osculaque adder avet

oscula captantem caput aufugit atque resufflat,


^

illa

Ex

per

(1)

per impluvium turbine flantis

ilio

nimium memor

vacuum

ira

coeli flabilis

urget iter:

Mila y Fontanals, Observaciones sobre

Zeitschrift

f.

abit.

Johannis eandem

la poesia

popular,

p. 95, n.

6;

deutsche Mytholoffie, IV, 191 (De la danza aerea que estan

condenadas las Herodiades por la muerte del bautista).


cfr. 1. Grimm, Deutsche Mythol.,
(2) Ztsck. f. deutsche Mythologie, I, 102
;

4e Ausg.,

256; Mannhardt, Gtterwelt, pp. 98-99; Schwartz, Der heutige Volksglaube, pp. 24-25. Nella Piccola Russia si favoleggia che il tur1,

bine opera del diavolo.


(3)

I.

Grimm, D. Myth.,

1.

e, pp. 235-6.

328

WESSELOFSKY

A.

mortuus

nec vivus amarai,

infestai misera,m,

non tamen haric penitus fata perisse sinunt.


Lenit honor luctum, minuit reverentia poenam,

hominum moestae

pars

tertia servii herae.

quercubus et corylis a noclis parte secunda

usque nigri ad

galli

Nunc ea nomen habel


saltria,

L'amor

carmina prima

sedet.

Pharaildis, Herodias ante

nec subiens nec subeunda

pari.

Erodiade per Giovanni un tratto

di

ma

quanto pare, sconosciuto fuor del Reinardus;

mortuus

ma

si

pu immaginare una forma

antico sar

il

spiegherebbero alcuni particolari

di

leggenda, ove

di

Giovanni decapitato perseguitava Erodiade che


si

Nel Reinardus non v' parola che

infestat miserara .

della testa;

insolito, ,

lo fuggiva.

Cosi

una credenza, che non

specialmente germanica, bench in Germania essa abbia avuto


il

massimo sviluppo: intendo

fantastica
il

(1).

quale fra

Hans

e di

la cosi detta caccia

demonica

ossia

Vi figura qualche volta un cacciatore senza testa

(2),

Hans lagenteufel

(3)

altri

nomi porta anche quello

cio Giovanni,

(4),

si

donne selvatiche (Holzweiblein), da

di

pu ammettere che

lui

perseguitate

(5), si

fra

le

trovasse

anche Erodiade.

Ma

lasciamo

Un canone

le supposizioni

e veniamo ai

fatti (6).

falsamente attribuito al sinodo di Ancira

(a. 314),.

e probabilmente attinto da qualche capitolare franco del VH-VIII


secolo,

(1)

venne

inserito in

Germanica sar

la

Angela Nardo

capitolare di Lodovico

cazza Beatric

Veneto. Vedi Schneller,


e

un

= Bertartch

Mdrchen und Sagen aus

Gibele, Zoologia veneta,

del Tirolo italiano e del

Wdlschtirol, pp. 203 sgg.

p. 33.

Grimm,

(3)

Loc.

(4)

WoLF, Beitrdge zur deutschen Mythologie,

cit.,

imperatore

766, n. 8; 776, 779, n. 4; 787-788.

(2)

toc. cit, II,

776.
II,

pp. 140-1 in n.

Grimm, loc. cit. Indice a. v. Eolzweiblein; Simrock, Deutsche Mythologie, 2 Ausg., pp. 223-4.
vedi Grimm,
(6) Per le citazioni che seguono, ove non altro richiamo
loc. cit., I, pp. 34-5; II, 882 sgg. e Ducange-Favrb, Gloss. med. et inf. latinitatis, a. v. Diana, Sera, Holda, Bensozia.
(5j

ALICHINO E AREDODESA
dell'anno 867 (1) e nel

Diamo

trattato

Reginone

di

Priim (f 915).
donne scelle-

di

testo di quest'ultimo (2): parlasi di certe

il

rate, le quali retro post

sionibus

satanam conversae, daemonum

cum Diana paganorum dea

terrarum spatia intempestae noctis

innumera multi*

et

mulierum equitare super quasdam

tudine

illu-

phantasmatibus seductae, credunt se et profitentur

et

nocturnis horis

329

bestias,

multa

et

ejusque

silentio pertransire,

jussionibus velut dominae obedire et certis noctibus ad ejus


servitium evocari . Gfr. Capitula

ed

e. 3,

Acta

JacoM Mevan.

S.

Herardi episcopi Turonens.

tom.

4,

Aug., pag. 730, col.

(impugnavit errorem illarum mulierum quae vadunt ad cursum

cum

Diana). Secondo le notazioni dei correttori al

Corp. juris

canonici, fonte precipua del canone di Reginone sarebbe un passo

De

nel trattato

anima,

spiritu et

indebitamente attribuito

e. 28,

nel VI secolo a S. Agostino (3); supposizione che viene infirmata

nome

dal testo a stampa di questo trattato, che al

giunge anche

ganorum dea

Erodiade e

quelli di

cum Herodiade

vel

Erodiade

nel sinodo
di

I,

(4).

romano
di

del 367 (5).

Worms

Se potessimo dar

delle ridde notturne

sarebbe fatta parola, e negli

si

Burcardo

Minerva (cum Diana Pa-

Damaso

fede alla vita manoscritta di papa


di

di

Minerva)

et

Diana ag-

di

termini,

stessi

Nel IJber Decretorum

(1.

X,

gi
e. 1)

(1024) (6) essa riapparisce nel nostro testo

accanto a Diana (cum Diana paganorum dea vel

cum Herodiade

et innumera multitudine mulierum), e cosi nella Concordia


nita 1151) di Graziano

(1)

(cum Diana dea paganorum

Baluze, Capitularia reg. Francorum,

t.

365:

II, p.

e.

(fi-

cum He-

vel

XIII,

De

sor-

tilegiis et sortiariis.
(2)

Reginonis Premiensis abbatis de

stiana libri duo, nel Migne, Patrol.


(3)

Vedi SoLDAN

H. Heppe,

I,

p.

Geschichte der

131 in n. Gfr.

eccles. disciplinis et religione Chri-

lat.,

Migne

t.

GXXXII,

Hexenprozesse
,

Patrol.

lib. II,
,

lat., t.

e.

GGGLXIV.

neu bearbeitet von


40 (testo). L' autore

supposto di questo scritto sarebbe Alchero, monaco di Glairvaux.


(4)
l.

Lo

ciL,
(5)

(6)

II,

stesso d

Alberto Magno

Summa

p. 884, n. i.

Soldan-Heppe,
Migne, Patrol.

loc. cit.,
lat.,

t.

1,

109.

140, pp. 831-2.

theo.

31.

Vedi Grimm

330

WESSELOFSKY

A.

rodiade) (1)

riassumendo
Erodiade

negli

gi

il

detto

Burcardo

che attinsero

scritti posteriori

Se in un'altra parte del suo

all'altro (2).

libro (3)

pregiudizi

sui

(1.

intorno a

parla invece di Holda o

monio buono

malo

(5)

demonici.

esseri

uno o

stesso

lo

dicasi

ann. 1310, ap. Marlene, Anecd.,


Fiori

S.

Mss.

craticon,
di

60)

f.

12)

e.

2,

1.

non

38)

(1)

quello

(2)

col.

Benzozia

(Augerius

II

Goncil. Trever.

257) o Bezezia (Stat. Syn.

dato in altre varianti del nostro

quamdam

vel

che

il

nome

Herodiadem vel prae-

Gobelinus Persona (Gosmodr.,

Hera

di

simil occorrenza

in

act.

cui corso notturno accadeva di solito

il

p. es.
l.

uno

scritto antico tedesco contro le superstizioni po-

412: mit der heiden gttinen, d da heisset

cit.. Ili,

oder mit Herodiade) e Etienne de Bourbon:


fit

genio, de-

sovranorainati

dei

Mss.

(4)

XII.

e.

Veggasi

cum Diana

ambulare

et

et super

Herodiade

quasdam

Dyana

ludificationem, que

et aliis personis

quas bons res vocant

bestias equitare, et multa terrarum spacia per-

transire et certis noctibus ad

historiques

Ad hanc

mulierum que dicunt se nocturnis

in sompniis, pertinet error illarum

horis

di

polari (Grimm,

di

Diana ed

187: Gratiani Concordia discordantium canonum oc


cit.
t.
de jure divinae et humanae constitutionis, Pars II, causa XXVI

Loc.

quaest. V,

cita

Erodiade (Nocticulam

primum

nome

sidem noctis Dominam)


e.

altro

e. 5),

dea vagante, mentre Giovanni Saresberiense (Polv-

alla

testo

1'

ann. 1280 in Statutis

conseran.

episc.

1'

uno o

Unholda

di

avr avuto in vista sotto quel nome generico

all'

XIX,

dearum servicium evocari

. Cfr.

Anecdotes

du recueil indit d'Etienne de


par Lecoy de la Marche, Paris, 1877, pp. 3234.

lgendes et apologues

tirs

Bourbon, pubi,
(3) Chiamata anche Corrector.
(4)

MiGNE

loc. cit., p.

facere possit quod

362:

quaedam

Gredidisti
,

et ex praecepto facere debere, id est

nem mulierum

quam

femina

ut aliqua

a diabolo deceptae

sit

quae hoc

se aflBrmant necessario

cum daemonum

turba in similitudi-

Holdam (var. Unhol dam) vocat, certis noctibus equitare debere super quasdam bestias et in
eorum se consortio annumeratam esse . Cfr. Soldan-Heppe, I, p. 109, n. 4.
ne

(5) Cfr.

le

transformata,

vulgaris stultitia

bonae res di Stefano da Borbone e di Vincenzio Bellova-

cense (Spec, mor..

Ili

27) , e fra

molti nomi di esseri analoghi della

superstizione rumena, quelli di bunele, dultele, milostivele, frumoasele. Vedi

Jelele, Studiu de mitologia comparativa de Laznr Saineanu (BucurescY


'

1886), pp. 19, 26, 32.

ALICHINO E AREDODESA
tra Natale e l'Epifania

Epiphaniae Domini

331

inter festum NativitatisJGhristi et festum

Domina Hera

volat per aera,

quoniam Junoni

apud gentiles aer deputabatur. Et quod Juno quandoque Hera

cum tintinnabulis
tempore: Vrowe Here seu

appellatur et dipingebatur
vulgares praedicto

Vro Here de vlughet,

temporalium abundantiam

corrupto nomine:
conferre

sibi

rerum

quale dei due nomi, quello di Diana o

Egli difficile dire,

quello di Erodiade,

credebant illam

et

et alis, dicebant

sia

pi

antico

nella

credenza surriferita.

Prescindendo dal sinodo romano del 367 e dal trattato I)e spiritu,
la

menzione pi antica

IX-X

risalirebbe al

di

Diana nella leggenda da noi studiata

secolo,

quando

il

culto di Erodiade era gi

conosciuto: lo dice Raterio di Verona

(1),

imo deam proponant, asserentes tertiam

traditam
pars

hominum

il

Erodiade

nella terza

nere umano

Romanzo

si

essa

che secondo

tertia ,

senso

comune

mundi partem

della

il

illi

Reinardus soggetta

all'uno e all'altro passo

me

lo

spiego

riposa nella seconda parte della notte e solo


esercita la sua influenza sul

un vero e proprio possesso

rebbesi di

totius

Questa tertia pars mundi sar identica alla

ad Erodiade;
cosi

parlando di uomini,

Herodiam illam Baptistae interfectricem quasi reginam

quali

mondo.

tratte-

della terza parte del ge-

secondo che della dame Habonde

si

asserisce nel

Rosa?

18624

dont maintes gens par lor folie


cuident estre par nuit estries

errans avec

dame Habonde,

et dient, (jue
li

tiers

par tout

le

monde

enfant de nacion

sunt de ceste condicion.

que

18686
aille ainsinc

Dame Habonde

(1)

Grimm,

la

loc. cit., 235.

li

avec

tiers

du monde

dame Habonde.

Domina Abundia

di

Guglielmo d'Alvernia

382

WESSELOFSKY

A.

(t 1248), cosi chiamata, da abundantia,

nomi entrambi dovuti


forse altro

come

satia a satietate (1):

all'etimologia popolare o scolastica,

non sono che

riflessi di

un

mentre

altro pi antico, attri-

buito a Diana-Erodiade.

Se fra questi due


facile vedere

si

decide per la maggior antichit del primo,

come all'immagine

venuta ad aggiungersi quella

della dea vagante di notte sia

di Diana-A.rtemide

nota l'antica confusione

con Ecate, dea degli incanti e dei

danza lasciva delle donne in onore

la

credenza greca che delle ridde notturne


parte

di

appeal

eujnv

xovte? (2)

immagini

la

Artemide-Ecate fanno

fanciulli morti in tenera et e coloro

sortilegi;

Artemide Efesia;

di

aver lasciato prole, n conosciuto l'amore,


tti

vagante ancor essa

di Erodiade,

in punizione del peccato commesso.

che morirono senza


tutti ftypia aupiZovreq,

queste

che trovano

ri-

scontro nelle rappresentazioni della caccia fantastica medioevale,

La

confusione di quella con Diana sarebbesi operata sulla base

di

in cui Erodiade ebbe

una certa conformit

una

del concetto mitico, favorita dalla

mit di nomi: fiera Diana


Myth.,

1,

102)

ora alquanto offuscata.

parte,

e Herodina (cfr. Zs.

I.

deuische

Herodiana, come ha nome Erodiade in qualche

testo slavo e nel trattato del Vintler, Die


(ed.

f.

confor-

Pluemen der Tugent

Zingerle) v. 7737 sgg.:


So haben etlich geraein

mit der psen Erodiana

(var. Herodiana).,

so glauben vii an Diana


die do ain valsche gottin

Ma

v'

capita

(1)

anche luogo ad un

come hera Diana;

Grimm,

loc. cit.,

I,

ist.

altro costrutto
cfr.

le

Herodiana sar stata

parole di Burcardo: ejusque

pp. 237-239.

ad Ecate presso Miller, Mlanges de Uttrature grecque,


pp. 442, 399; Nauck, Mlanges grco-romains. III, 183; Dilthey, Die Artemis des Apelles und die wilde Jagd , nel Rhein. Mus. N. F., B.
(2) Gfr. l'inno

(1870), pp. 321 sgg.

XXV

ALIGHINO E AREDODESA
(se.

333

Dianae) jussionibus velut domivae obedire; un sentimento

analogo l'ebbe l'autore del Bernardus traducendo Erodiade con

Hera

Pharaildis, cio frau Hilde o Holda. Pi tardi da


si

ma

ebbero non pi due nomi,

Hera,

quale venne poi identificata con Giunone

la

e Diana

due persone diverse: Diana e

domina Hera.

Se in quest'ultimo caso abbiamo da fare con un'intrusione


mologica,

primo sar prodotto dal ravvicinamento

il

che per un certo

Mentre

ad una fuga senza

col padre

come una caccia

v'era chi se la raffigurava

fine,

Tre re

vigilia dei

Erodiade insieme

Se nella provincia

fantastica.

Franche-Comt, Jura e Ain essa porta

che odesi nella

eti-

miti,

tratto ebbero consimile sviluppo.

tradizione catalana condannava

la

due

di

il

nome

Ghasse Hrode

Herodes, Herodis-Rds

(1),

Perigord e di

di

di

apparisce tra Natale e l'Epifania come cacciatore demonico nelle

leggende
s'egli

Hannover e

di

persecutore, o se

si

narsi continuo per

Erode era

trattava sempre di

come ebbe nome

in

= furia, megera, sania;

Germania

Grande

cio Erode

il

fuso

tradizione

dunque

noi

{Otfr-id

Gauden, non

Erode;

di

19, 18)

I,

popolare

Perch

ma

Erode,

coli'

(1) Woi.F, loc.


Haute-Bretagne,

gi di una

cit.,

II,

220;

I,

bens

di

Wetunges
anime

le

che

her,

163; Sbillot,

De Ghesnel,

Battista.

capo

frau

sostituzione

una tiranna

bam-

suppongo con-

del

in

dei

dal goiewuoio,

io

uccisore

Wod, Wut, Wode una

tratta

si

il

fanciulli trucidati

vediamo apparire qualche volta

fantastica in vece di

Wtan =^

un dime-

di

caccia fantastica, sarebbe, dunque:

la

compagnia del tiranno,

che ne fanno parte

nella

fuga,

tyrannus, herus malus =r antico altotedesco wtan;

il

l'esercito, la

una

punizione della tirannia.

l'aria in

'med. altoted. wetunge

bini,

di Westflia (2), v' luogo a dimandarsi,

era stato raffigurato da principio come perseguitato o come

Se

alla caccia

Wode, Gode,
femminile del

= Erodiade

(3).

Traditions et superstitions d^ la

Dictionnaire des superstitions,

a. v.

Chasses des esprits.


(2)

Ztsch.

f.

deutsche Mythologie

und Mdrchen aus Westfalen,


(3)

Vedi Grimm,

SiMROCK,

loc. cit.,

loc. cit., p.

I,

I,

p.

I,

100-1 (f;

Kuhn, Sagen, Gebrache

1.

110

(cfr. Ili,

nota a

pp 765 sgg.;
wetunge.

p. 49); l,

210; Lexer, Mittelhochd. Wb.,

a. v.

334

WESSELOFSKY

A.

Per parte mia tradurrei con esercito


Hellequini

di

Erode

la militia

Karlequini , mesnie Hierlekin, Hellequin

Helchien (Normandia) ecc.


tastica accanto

ad

(1):

nome che

altri biblici: le chariot

si

de David (Piccola Bret-

chasse d'Oliferne (Franche-Gomt, Jura),

tagna), la

alla caccia fan-

Gain (Normandia), chasse Machabe (Blois)(2). Gi

il

la chasse

Diez intrav-

vide 'nel Hellequin e le sue varianti un aspetto fiammingo, nie-

derlndischen Klang. Herodes avr dato nei

Germania

diminutivo Herdekn

il

Ci che di Hellequin

narra nel romanzo antico francese

si

in parte

ad Erodiade, e

spiega a vicenda:

foreste Hellequin

una

spina,

poi scende a terra sopra

il

permesso

fare,

il

duca incontra nelle sue

il

che cacciava con sua gente

come Erodiade

stese sovra

il

di

noto racconto del Reinardus intorno

Richard conferma
si

Herlekn, Hellekn.

indi

(3);

dialetti della bassa

egli

riposa sopra

si

nel Reinardus quercubus et corylis ;

un pezzo

suolo. Alla

di tela,

che un suo siniscalco

dimanda del duca, chi

correndo nella selva tutta

Reinardus: usque nigri ad

ed ora

la notte,

carmina

galli

gli

abbia dato

imposto da Dio di cosi

di caccia, risponde: essergli

si

riposa

prima

(cfr.

nel

sedet):

Tant avons chmin estant esmerveills


'que trestous hous en
Si souffrons

que pas ne

Da

sommes honny

et travaillez...

nous chascuns tant d'angoisse


le pourroit-on dire

en

et de peine

la semaine.

Herlekn, forma che io suppongo seconda dopo

venne facilmente Hellekn

sotto

l'

influsso

il

Herdekin,

etimologico di hel-

(1) Vedi Grimm, loc. cit., II, 785-6; Wolf, loc. cit., II, 162; Libbrecht,
Gerv. von Tilbury, pp. 198-99, e Zur Volkskunde, pp. 27 sgg.; Diez, Wb.,
a. V. Arlecchino; Gachet, Glossaire, a. v. halegrin\ Littr, Dici., a. v.

ariequin',

Godefroy,

Dici,

de V ancienne langue fran^aise,

a. v.

hellequin.

Cfr. PiTR, Archivio, III, 104-5.


(2)
cit.,

SBiLLOT,
219;

(3) Cfr.

loc. cit.,

Db Ghesnel,

I,

220, 221;

Wolf,

loc. cit., II,

162; Simrock, loc.

loc. cit.

nel Dizionario medio-basso tedesco di Schiller e

deke, Herthe, dimin. da Herdradis.

Lbben:

ffer-

ALICHINO E AREDODESA
ligen

335

= stancare qualcheduno perseguendolo, tormentarlo; o piut-

tosto di Helle: inferno. Hellekn divent

Helljger,

suoi seguaci

un cacciatore

infernale:

che procedono con-

tanti Hellekni,

torcendosi, facendo gran chiasso, incutendo paura e maraviglia,


maliziosi ed astuti

mantenne

come

dimoni del medio evo. Questo tipo

dipoi oscillando tra

il

malizioso-demonico ed

il

si

demo-

nico-giullaresco.

Demonio Dant Hellequin nel

fabliau

delle sue nozze

con Luque

giullaresco sa la

menzione

semaker

di sonagli,

come

la

mandile

(1)

Adam

p. e. in

di

de

la

che conta

Halle (ed. Gous-

39):
J'oi la

maisnie Hielekin

Mien ensiant qui vient devant


Et mainte cloquete sonnant,
nella

Renard

descrizione
le

della

cavalcata trionfale

di

Orgoglio nel

Nouvel:
532

sa siele et ses lorains

Ot une cent cloketes aux mains

Ki demenoient

Con
ci

che

ci fa

li

tei tintin

maisnie Hierlekin,

pensare alla Hera della tradizione sovracitata,

tintinnabuUs et

alis.

cum

Mentre Huon de Mery {Tornoiement

Antechrisi) non d nessuna nuova particolare della maisnie


Helequin

il

romanzo

di

Fauvel

(146,

Fonds Frangais, XIV

la dice rabbiosa:
Je cuids que c'estoit Hellequin

Et

tuit

Qui

le

li

autre sa maisnie

suivent toutc enragie.

Avec eux avoient hellequines


Qui avoient cointises

lo stesso si legge nel


Il

fines.

Mariage des

s'entrepoilent

com mastin,

G'est la mesnie Hellequin.

(1)

Vedi Romania,

n' 46-7, pp.

flles

224 sgg.

au

diable:

s.)

336

WESSELOFSKY

A.

In Normandia, ove s' mantenuta l'antica credenza della Ghassie

Annequin, Hennequin,

ecc.,

il

nome

di

un ragazzo spiacevole vale demonio,


L'Alichino di Dante

hannequin che

d ad

si

folletto.

XXI, 118; XXII, 112) non altro

(Inf.,

che Hellequin, diventato adirittura demonio


tagliano le parole che d s dice

(1),

e a lui ben

at-

si

suo compagno Gagnazzo:

il

Malizioso son' io troppo,

Quand

io

procuro

miei maggior

a'

tristizia.

(Inf.,

lo stesso

XXII,

110-11).

dovr ammettersi per l'Hellequin del mistero francese:

la trappola,

che dalla scena conduceva all'inferno teatrale

era chiusa da un sipario, rappresentante una testa di brutto e

spaventevole aspetto; questo sipario ebbe

il

nome

di:

chappe

d'Hellequin, forse perch era l appunto la buca, donde scappa-

vano

sulla scena

tardi

ed oggi ancora quella specie

alla scena,

si

demoni, quando ne occorreva bisogno.

chiam

di

cortina,

di

che va intorno

nome che

si

Francia alla mesnie Hellequin

(3)

manteau d'Arlequin

d ancora in alcuni paesi

Pi

(2),

e che sopravvive in Arlecchino: perch quella nota maschera


della

Gommedia

dell'Arte e del teatro dei burattini subentr al


del

mimo

antico e col volto ricoperto di nera fuliggine: usanza dei

mimi

vecchio Hellequin, rivestendo

anche questa,

ma che

alla

il

mente

classico centunculo

dello spettatore di volo e pauroso

simboleggiava la fuliggine d'inferno.

Graf, Demonologia di Dante, in questo Giorn., IX, 48 n.


Petit de Julleville, Les mystres, 1, 322, n. 1.
Dans mon pays
Manuscrits franQais 1 321 sgg.
(3) Gfr. P. Paris
(l'ancien Rmois) les petits enfants s'efifraient mutuellement l'approche
(1) Gfr.

(2)

Arlequin sur nos talons , comme si la


Mesnie Hellequin les poursuivait encore. On y donne aussi le nom d'Arlequins aux feux-follets enfants par les exhalaisons de la terre dans les
derniers jours d'automne. Ges Arlequins, disent les rares avec afFectation,
s'attachent aux pas des enfants ils offrent une lumire trorapeuse en saujusqu'h ce qu'ils aient conduit la
tillant devant eux quelque distance
pauvre victime dans un marais ou un prcipice .

de la nuit en criant tue-tte

ALICHINO E AREDODESA

337

u.

La caccia

fantastica riferita dalla credenza popolare

germa-

nica al periodo di dodici giorni, dal 25 dicembre al 6 di gennaio,

mentre

l'Epifania,

Battista,
di

sua

cui

il

figlia.

il

V era consecrato

nome doveva

italiana = Epiphania,

Befana
importa

suo nome, tolto

il

la

memoria

la

Berhta tedesca,

dall' i^upa

Erodiade

(1),

tiv

la lucente,

fiujv

qpOjxuiv.

e di Niceforo, la

che riassume

(2),

figlia di

dopo aver ballato dinanzi

modo, che

si

all'

il

gi noti

di

Do-

al padre, s'insuperbisce di

acqua e deve andare, cos ballando,

nell'

onde scappa ogni notte del 5 gennaio per

giro del mondo. Si

Un influsso
di

Befana come

mette a ballare mentre traversa un lago, coperto


Sprofonda

inferno,

lando,

come

Se ora

Erode una danzatrice sma-

niosa, che,

di ghiaccio.

la

sar sotto l'influsso d'Erodiade leggendaria.

In un racconto del Mltthal


siteo

Giovanni

una personificazione sincrona:

Berhta apparisce alcuna volta come spauracchio


figlia di

di

leggenda di Erode e

Questa pare aver dovuto cedere col tempo gran

della sua celebrit ad

parte

alla

suggerire

chiama

in senso inverso,

far, bal-

Perhi o Perchtra.

cio della Berhta-Befana sul tipo

Erodiade dovr ammettersi in parte pell'Aredodesa, Bedodese,

non sar altro che

Redosa, Redosola, ecc. dell'alta Italia che

Se nel veneto essa apparisce come una vecchietta

Erodiade.

vispa e compiacente, che nella notte


tutti

della Epifania appresta

bimbi una calza piena di frutta e

dolciumi (3)

un

concetto del suo carattere che sa di nuovo, mentre altri racconti


di lei

serbarono

paura

alle

il

suo tipo originale: come quando essa incute

donne che

filano o lavorano la vigilia della festa (4),

(1)

Grimm,

(2)

Ztsch.

(3)

Vedi Angela Nardo Gibele, Superstizioni Bellunesi e Cadorine, in

Arch. per
(4)

loc. cit., I,
f.

234.

deutsches Althertum,

lo studio delle trad.

Loc. cit, IV, 590.

XX VII,

p. 96.

pop., IV, 588; V, 39-

338

WESSELOFSKY

A.

fa delle

sue alle tose che le andava a

slittarsi

annegandole in un torrente. Venia fora de


pitando con catene

(1),

co

so morosi ,

inferno stre-

lo

ragazzi intendono di cacciarla, bat-

tendo e scuotendo catene, treppiedi, zampogne, mentre vanno a


frotte

per

Cadore

si

le

strade

(2).

Scappa

racconta che alla

primo canto del gallo

al

vigilia dell'Epifania la

(3).

Redodesa

In
si

presenta alla chiesa di S. Giovanni al tocco della mezzanotte

per esser battezzata.

Giovanni

S.

la

manda

alla fontana

con una

cesta bucata per prender l'acqua necessaria alla cerimonia. Essa


va ad attinger l'acqua e ritorna, naturalmente, dal santo con la

cesta vuota. Allora segue fra loro questo dialogo:


Duan, Duan, batezime

Madona, un

sto an,

altro an!

Redodesa mortificata se ne va. Ci che

la

mondo

seguire sino alla fine del

(4). S.

desa

si

narra a Gron

(5)

deve

Giovanni, mentovato in

quella tradizione, ci riconduce ad Erodiade

al racconto

scritto,

ci

che della Redo-

di Dositeo e di

Niceforo

del passaggio di Erodiade sul lago o fiume gelato. Sul punto

della mezzanotte se

ferma

le

acque del Gordevole e del Mis

(due torrenti) e se forma na strada sul medo. Alora passa


Redodesa

coi soi

dodese Redodesegot, e se andesse per assidente

qualchedun a tor acqua in quel momento, la


'n

t'

un

fiat.

Co vien

la

matina,

anemai, e el primo che andeva 'na

un maz de

fior

trovar nel mese

dano con

ci

la

che

magnifizi,
di
si

genaro

olta,

trovea su

. I

= Erodiade.
Loc.

cit.,

V, 33, n. 1 e

Loc.

cit.,

V, 33.

(3)

Loc.

cit.,

V, 32.

(4)

Loc.

cit.,

V, 32-33.

(5)

Loc.

cit.,

IV, 590.

p. 34.

le
li

grave
podese

dodici Redodesegot concor-

Erode nella tradizione

catalana, e dodese avr influito sulla forma del

(2)

ingiotisse tuti

che parea impossibel se

disse delle figlie di

(1)

li

va a imprimar l'acqua coi

nome Aredodese

ALICHINO E AREDODESA
Gi

339

rappresentazione di un giro senza tregua,

lo dissi: la

una caccia sempiterna

svilupp da quella pi antica del ballo

si

nel racconto di Niceforo la testa di Erodiade che


ballare. Allusioni a questo

nelle feste popolari di

mine

una secchia ripiena

morte del Battista

la

il

24

giugno,

di

acqua, per ve-

madre che passano, rimproverandosi a

dervi Erodiade colla

cenda

d'

questo ter-

riferita

nel napoletano, nella notte che precede

(i);

parte almeno,

io le trovo, in

qualche volta

contadini mettono fuori

motivo

mette a

si

Giovanni d'estate (24 giugno). Anche

S.

viene

la caccia fantastica

di

vi-

In alcune parti di Bulgaria c'

(2).

l'usanza che tre giorni prima del 24 giugno sei ragazze mettonsi

insieme e travestite vanno per

le

case a ballare: l'una di esse,

che ha a nome Dragaica, rappresenta Erodiade, con un cappello

d'uomo

in testa

un

coltello

mano, che

in

ella

segno dell'uccisione del Battista (3). Nel giuoco


(1)

SiMROCK,

(2)

PiTR, Archivio,

toc. cit.,

216;

I,

cfr.

Grimm,

loc. cit., II,

brandisce in

Dragaica

della

767.

327.

^oAaKoe^, E'bAiapcKviu napodem cdopHum,

Usanza diSvisciovo;
bench il nome
Dictionnaire
di dragaica accenni ad una origine slava (o greca ?). Gihag
nota sold'tymologie daco^omane , lments slaves ecc. a v. drag
nom donne la plus belle fiUe choisie une certanto dragaica
taine fte champtre et nom d'une danse que ces fiUes dansent . Nei
drammi dell'Alessandri, citati dal Gihac, non si trova, rispetto a quest'uso,
che la frase: giica dragaYca pin curte (Opere complete, II, 938), gioaca
dragaica ca o nebuna (ib., III, 997). 11 Gantemir, Operele principelui
Dimitriu Cantemirtt, t. I, Bucuresci, 1872, p. 141, d interessanti particolari
intorno a Dragaica, identificandola con Gerere, ma la spiegazione dell'uso
tutt'altra che quella data da Giolakov: Etenim eo anni tempore, 'quando
(3)

il

giuoco

dice eseguito da fanciulle

si

rumene

p. 56.

(zingare?),

segetes maturescere incipiunt, congregahtur, quot quot fuerint, vicinorum

pagorum puellae ac

inter se venustiorem et

* rona ex aristis

forma praestantiorem sub

agrum magno comitatu deductam, coplexa pluribusque strophiolis phrygio opere pictis exomant

Dragaicae nomine eligunt.

Hanc

in

ac claves horreorum manibus eius suspendunt. Sic ornata Dragaica, ex tensis manibus et strophiolis vento expositis, ita ut volantis speciem prae
se ferat,

ex agro

domum

redit et

omnes quot quot

in

eam

societatem

iverant pagos cantando et saltando peragrat, stipata cunctis reliquis soda-

cum

canticis sat concinne

sororem

dominam

le

libus

quae

quam

saepissime vocitant. Huius honoris villicae Moldavorum puellae ple-

rumque sunt

compositis

et

avidissimae, licet perpetua consuetudine cantavit, ne ea, qaae

< Dragaicae personam gesserit, intra triennium marito elocetur

340

abbiamo

dramma popolare
Rumeni nel periodo tra

un brano

cosi

gi nsitatissimo fra
il

WESSELOFSKY

A.

7 gennaio: una specie

di

parallelo a quello

di

Offlcium stellae, che in Transilvania

25 dicembre e

il

ed in Moldavia ebbe nome dal suo protagonista: Irod


(cfr. les

Sono conosciuti
la

gli

Erodi

Hallequins).
i

rimproveri che sin dal principio del secolo

Chiesa moveva contro

ballo frenetico, a cui davansi le

il

XVI

donne

e le fanciulle russe nella notte del 24 giugno. Ci che se ne dice

rammenta

mana

la

danza

della

di

S.

Giovanni

chorea, danse de St. Jean, Sanct Johans Dantz),

Reno

colse le popolazioni delle rive del

Paesi Bassi

si

si

assembravano su per

la vita di

stesso scopo

si

corde o fazzoletti

in testa

figurandosi talvolta esser entrati

Erodiade,

si

fascia-

facevano battere e calpestare nel caso che cades-

vavano un'invincibile avversione contro

mettevano a

per non iscoppiare, e allo

sero dalla troppa stanchezza. L' interessante

di

le vie e nelle

abbandonavano ad una danza appassionata, finch

cadevano tramortiti. Tutti avevano corone

vano

che nel 1374

della Mosella e dei

Uomini e donne, vecchi e giovani, ragazze, scap-

(1).

pate dalla casa paterna,


chiese e

Johannis

(St.

saltare.
il

eh' essi

pro-

color rosso e che

un fiume

in

ballo sar

Il

sangue

il

si

di

sangue,

una reminiscenza

di quello del Battista,

il

cui

si

di quello

nome

si

ripeteva nel breve canto, che accompagnava la danza:


Herre sankt Johann,

so, so,

Frisch und froh,

Herre sankt Johann!

Il

cronista Veit

religioso del

Weinberg

(f 1580),

rammentando

1374, chiama questa danza Firlefantz;

dimentico dell'allusione al 1374, crede che


maligni,

(2)

il

sig.

movimento
Freybe(2),

tratti di

spiriti

erranti nella notte di S. Giovanni, e della ricerca di

tesori nascosti.

Noto

di

passaggio che collo stesso

Uhland, Schriften, III, 399401, e


Germania, XXIV, p. 384.

(1) Cfr.

si

il

le

note

nome

di Fr-

ALICHINO E AREDODESA
lefantz
S.

341

chiama nel Voigtland un giuoco che

si

si fa

Giovanni, nel quale un certo Giovanni viene buttato nell'acqua.


ballo essendo generalmente

Il

condannato dalla Chiesa del

medio evo come opera del demonio, Erodiade


per eccellenza.

la ballerina

L'autore

attribuita a S. Giovanni Crisostomo,

si

davanti ad Erode che

Emesa

la dice

si

presentava come

omelia

dell'

n^Tavoiac,

irep

ne parla a proposito

chesti e di giuochi profani (1); nelle miniature

di

nel giorno di

dimena a guisa

Eusebio

di giullare (2) ;

istrumento del diavolo

cui egli

di

di or-

vede Erodiade

si

si

servi

per la morte del profeta: con la testa troncata essa gioc alla
palla

Un

(3).

danno
nite,

omiletico

testo

al ballo, lo

antico russo

fanno in vitupero

di S.

con Erodiade nel fuoco che non

dorme mai. In un
aTfj^

Kol

T axMa

mezzo

testo greco

Michele

r arcangelo
e<;

si

attinto a

tutte

Erodiade.

si

Giovanni e saranno pu-

spenge, dal

verme che non

medioevale dell'Apocalissi

atrc, f\v

fonte bi-

quelle che

le addita Ywvatxa KpeiuaiavTiv ir

tv rpdxriXov

arf\<; (4).

come nefanda:

ogni danza

santina, rigetta

Maria

di

rf\c,

yMaar]c,

pKiuv vTuXia|Livo(; Kal IxpoYev

Punita

essa stessa diventa

un

punizione ad altri una febbre maligna, che fa tremare

di

e contorcere

smaniosa

membri era assomigliata

danza frenetica e

alla

Erodiade; Erodiade che cosi fa ballare l'infermo.

di

Un' antica

formola superstiziosa russa

propagatasi dalla Bul-

garia, fa delle febbri tante figlie di Erode,

talana parla di pi

figlie di lui,

come

la

canzone ca-

che ballano que mes ballaran

Questa formola rimonta ad una pi antica bizantina, conosciutissima fra gli

rumeni

LIX,

fin

del mezzogiorno, popolare

anche

fra

In essa San Sisinnio, o solo o col fratello Sinodoro,

(5).

(1) Gfr.
t.

slavi

anche l'omelia, parimente attribuita a

S. Giovanni, nell'ed.

Mignb,

485-90.

The History of domestic manners and sentiments in


(2) Th. Wright
England, pp. 167, 168.
(3) MiGNE, Patrol. gr., t. LXXXVI, 1, p. 517.
(4) Annuaire de l'association pour Vencoiiragement des tudes grecques,
en France, 5 anne (1871); Gidel, tude sur une Apocalypse de la Yierge
,

Marie,
(5)

p.

Vedi

GiornaU

113.
i

miei PastACKama, VI, 40 sgg.

storico, XI, fase. 33.

427 sgg.

SaMtbrriKU no

Aume22

342

WESSELOFSKY

A.

danno

caccia alla demonica TiWib, avente dodici nomi. Nelle

la

questa mezzo-leggenda, mezzo-filatterio,

varianti posteriori di

nomi

dei santi cangiano,

subentrando

diversi, e

quelli di

leggenda

la

riXXii

Erodiade o

di

Erode cacciate e vaganti, se ne ebbe


vecchi nomi

vennero
'ApuZoO:

il

demonio

un santo. In questa

specialmente in vista

nome

il

fa

Ad

^vaaoc; e spiega: xaTaxeviov irveOiua, [l-fwaa.

che

Avezuha

nelle formole russe

loan-

venire 'ApuloO
BuZoO

'A^uZoO

rumene:

del testo bizantino corrispondono nelle versioni slave e

Avizoia, Aveziha,

altri

BuroO

di

Testamentum Salomonis;

'OpiZooe del

nides nel glossario del dialetto di Trebisonda

da

figlie di

cederono in gran parte ad

di riWdj

Ho

storpiati.

di pi

formola russa (=: bulgara):

la

delle febbri, figlie di Erode, perseguitate da

formola

diventano tanti esseri

Bsiza o Besciha,

Erode, cio Erodiade. Herodias vel Be{n)zozia di

figlia di

Augerio, Herodias vel Bezezia degli

sinodali

statuti

Fiori

S.

avranno possibilmente conservato uno degli antichi nomi leggenErodiade

dari di
'ApiaZioO

= Bezozia

fatta

demonio

Bezezia, satia

'OPi^oOe, 'ApuZoO, BuZoO, 'ApiZioO,


,

onde pi tardi Abundia

dame Habonde.

conferma

che

di ci

s'

osservazioni. L' 'opi^ooe del

filatterio di Sisinnio uccide, rapisce,

et

lo stesso si dice,

divora

dam

vel

seguenti

le

la TiXXib del

bambini

a proposito di Erodiade

citato di Q-iovanni Saresberiense (v. p. 330)

ancora

detto valgano

Testamentum Solomonis,

di

tenera

nel passo sovra-

Nocticulam quan-

Herodiadem vel praesidem noctis dominam

Consilia

et conventus de nocte asserunt convocare, varia celebrari con-

praeterea infantes exponi

vivia

discerptos edoud ingluvie in

lanrdis, et

ventrem

cunas exponi

praestdentis miseratione rejectos in

Q-rimm

(2) gli ultimi

Kpu^oe-6, pp. 288 sgg.

Grimm, B. Myth.,

(2)

Loc.

cit.,

II,

886.

(1).

Al

particolari di questo racconto parvero in-

pamyprb u uapoduou cjioeecuocmu

(1)

nunc frustatim
nunc

trajectos congeri,

II,

884.

I,

87 sgg.

SaMtbmKU no ucmopiu ano-

ALIGHINO E AREDODEbA
novazione

una favola pi antica e

di

trattava in principio di viaggi

343

di tutt' altro carattere:

notturni di fate benefiche,

tanti nelle case, cui visitavano, la felicit e l'abbondanza

bundia), benedicenti ai bambini;

si

por-

(=

A-

motivo del ratto venne intro-

il

dotto pi tardi sotto l'influenza di racconti favolosi intorno agli


Elfen; nel testo di Giovanni l'antica correzione avrebbe lasciato

un

vestigio nel carattere di Erodiade

passionevole

dando ordine che

Ma

nelle loro culle.

perch

ratto,

alla vita

santo.

di

vengono

leggenda

che

si

mostra com-

si

rapiti siano rimessi

parla di ben altro che di

nuovo

inghiottiti e poi di
di Sisinnio la

Meletina e poi lo rigetta

Appunto questa

sola

fanciulli

che

fatto sta

fanciulli

come nella

bambino

il

il

riXX)

dietro

ridati

inghiottisce

minacce del

le

particolarit sar la pi antica, Erodiade

benevola un' intrusione recente. L'Erodiade delle credenze popolari

europee dunque

diade delle ubbie


TiXXub, reXXd)

ciulle

la TiXXj del flatterio di Sisinnio

giovani

infelici, pei quali

il

Efode imperatore e

chiamata Irodia

di

l'aria,

ecc.)

la

greca

rumene:

cagionando

agli

loro sangue, riducendo a paralisi

Iroditele :

sono

le

nove

figlie

Irodita la

grande
di

(1).

la

Redodesa

coi suoi

Gron.

Alessandro Wesselofsky.
Saineanu,

fan-

uomini

Irodasa imperatrice, che viene anche

Rododesegot della leggenda

(1)

Ero-

sentono amore. Ebbene, fra le Jelele

appariscono anche le Jerodiecele


di

Frumoasele

demoniche, che vanno per

varie infermit, succhiando


i

Hasde riconobbe

bulgare e russe.

nelle Jelele (Dnsele,

l'

loc. cit., pp. 10, 11, 14, 15, 18,

53 n.

7.

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