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Il Criminal Justice and Immigration Act 2008 punisce con la reclusione fino a tre anni chi
detiene materiale pornografico classificabile come «estremamente offensivo, disgustoso,
od osceno in qualsiasi altro senso». Vanno considerate in questo modo – oltre alle
immagini di necrofilia e bestialità e le pratiche che anche prima della Section 63
costituivano ovviamente reati gravi - anche quelle che rappresentano in qualsiasi modo
attività in grado di minacciare la vita o l’integrità fisica di persone. La legge ha segnato un
cambiamento radicale nella politica inglese, passata dal perseguire un certo
comportamento al punire anche chi lo guarda, colpendo anche la privacy dei cittadini, i cui
computer potranno essere scandagliati dalla polizia con più facilità. A stabilire se
determinate immagini rientrino o meno nella categoria sanzionabile sarà di volta in volta
un giudice. Il CAAN ha sottoposto una serie di immagini a tre delle principali forze di
polizia britanniche: nessuna delle tre, pare, è riuscita a decidere quali sarebbero da
considerarsi illegali alla luce dei nuovi provvedimenti
“La Gran Bretagna vuole censurare la rete”, Mario Braconi, altrenotizie.org, 30 Gennaio
2009
Durante la consultazione per l’approvazione della legge è stato affermato che i materiali
pornografici estremi «possono causare seri danni fisici e di altra natura a coloro che sono
coinvolti nella produzione» e che in alcuni casi «i partecipanti sono chiaramente delle
vittime di aggressioni criminali». Per questo motivo, la legge non distingue tra partecipanti
consenzienti o meno (perché potrebbero essere stati costretti con la forza) e include oltre
alle immagini che mostrano chiaramente atti di violenza estrema anche immagini in cui la
violenza è anche solo inscenata, come nel caso dei giochi di ruolo sado-maso. Il materiale
è considerato pornografia estrema solo quando lo scopo principale degli atti di violenza
rappresentati è di creare eccitamento sessuale (altrimenti sarebbero da considerare
fuorilegge tutti i film del genere “torture porn” tipo “Hostel”, ndr). La consultazione ha
affermato inoltre che «è possibile che tali materiali possano incoraggiare o rinforzare
l’interesse per attività sessuali violente e aberranti a danno della società intera», anche se
non esistono ancora «prove sufficienti per giungere a conclusioni definitive riguardo
l’impatto a lungo termine di questo tipo di materiali». In effetti, nessuna ricerca ancora ha
prodotto risultati conclusivi che dimostrino inequivocabilmente gli effetti negativi di questi
materiali, abbondantemente reperibili su Internet. Il gruppo di sado-masochisti “Unfettered”
nel 2005 ha lanciato la campagna “Backlash” contro le proposte di criminalizzare il
semplice possesso di materiali pornografici estremi citando i risultati di alcuni studi
effettuati in Giappone, Stati Uniti e Danimarca secondo cui i crimini sessuali non sono
correlabili al consumo di pornografia. Sono stati clamorosamente smentiti dal caso di
Coutts, che dimostra che un collegamento tra la fruizione di pornografia violenta e
l’assassinio può venirsi a creare: prima di uccidere Jane Longhurst, Coutts ha frequentato
molti siti che offrono contenuti pornografici estremi. Per questo la legge inglese ha scelto
di punire anche il possesso di questi materiali, nella speranza di ridurre il rischio che possa
essere fruita anche da bambini. La consultazione ha citato uno studio secondo cui il «57%
di tutti i ragazzi dai 9 ai 19 anni intervistati che usano Internet almeno una volta a
settimana sono venuti a contatto con pornografia online», senza distinguere tra le varie
forme di pornografia. Nel settembre del 2007, il Governo ha pubblicato un “Rapid
Evidence Assessment” a cura di Catherine Itzin, Ann Taket e Liz Kelly che hanno
investigato «l’evidenza del danno relativo all’esposizione a materiali pornografici estremi».
Il rapporto è stato criticato da numerosi accademici che l’hanno definito «estremamente
povero, basato su risultati discutibili, di parte». La legge invece è stata accusata di violare
gli Articoli 8 e 10 della “European Convention on Human Rights”, ovvero la difesa della
privacy e della libera espressione. Il Governo ha risposto che tale violazione è giustificata
in quanto «necessaria in una società democratica per la prevenzione del crimine, per la
protezione della morale e dei diritti e delle libertà del prossimo». Il Governo ha fatto notare
che esistono casi in cui i partecipanti alla produzione di immagini pornografiche estreme
subiscono abusi orribili: il laburista Martin John Salter ha dichiarato l’esistenza in
particolare di film del genere “snuff” ospitati su siti Internet in Messico, Florida e
Guatemala, in cui si vedono donne stuprate ed uccise. Tuttavia, non potendo mostrare tali
immagini, il Governo ha fatto riferimento ad alcuni siti Internet inglesi e americani, con
attori consenzienti, del tipo di quelli frequentati da Graham Coutts, contenenti immagini di
necrofilia e di pratiche sado-maso come l’asfissia erotica. Ad esempio, il sito “Necrobabes”
- sottotitolo: “horror erotico per adulti” - liberamente accessibile a chiunque, che ospita
immagini erotiche di donne dichiarate morte, definito come “corrotto”. Tale sito, oltre ad
essere stato visitato da Coutts, era già stato coinvolto in un precedente caso di assassinio:
Patrick Anthony Russo, direttore musicale di una chiesa del Texas, che nel 2001 ha
assassinato Diane Holik mentre praticava l’asfissia erotica, proprio come Coutts, aveva
sottoscritto un abbonamento a Necrobabes. Russo è poi stato condannato all’ergastolo. I
proprietari di Necrobabes asseriscono che «il materiale che produciamo è fantasioso, in
molti aspetti perfino fumettistico, non c’è niente di realistico. E i nostri utenti lo sanno. Ben
lungi dal voler normalizzare la violenza, la releghiamo direttamente nel regno della
fantasia». Praticamente sostengono che tutte le scene sono simulazioni e che a nessuno
è mai stato fatto del male durante la produzione. Che in alcun modo intendono
«incoraggiare o giustificare la violenza reale esercitata contro il prossimo». Si appellano al
Child Protection and Obscenity Enforcement Act of 1988 (18 U.S.C. § 2257) dichiarando
che il sito non contiene pornografia poiché non vi sono immagini di reali condotte
sessualmente esplicite. Inoltre, che il sito è regolarmente registrato presso l’ICRA e può
essere bloccato dal sistema “Parental Controls” di Microsoft Internet Explorer.
La legge è stata criticata perché criminalizza anche immagini la cui creazione non ha
comportato alcun reato, ad esempio nel caso di adulti consenzienti che creano immagini
pornografiche sado-maso. Nel 2009, l’organizzazione “Comic Shop Voice” ha protestato
sostenendo che la legge potrebbe bandire certi libri di fumetti come “Watchmen”, “Batman:
The Killing Joke” e molte collezioni di manga giapponesi contenenti immagini
estremamente violente che qualche giudice potrebbe anche intendere come finalizzate
all’eccitamento sessuale.
Il Sun ha definito i siti del genere di Necrobabes "malati". Secondo i media degli Stati Uniti,
in cui Necrobabes è ospitato dal 1997, il materiale è del tutto fantasioso e usa modelle
consenzienti. Ogni tentativo da parte del governo inglese di far chiudere i siti tio
Necrobabes è fallito poiché negli Stati Uniti sono legali in quanto protetti dal Primo
Emendamento in base al test Miller. In Inghilterra è stato chiuso il sito Hangingbitches, di
Frans van der Hulst, che ne ha aperti diversi altri: le immagini sono prodotte nel Regno
Unito con attori modelli britannici mostrati vivi e sani.
Diversi studi hanno rilevato una correlazione tra l’esposizione a immagini pornografiche
violente (ad esempio, stupri, bondage, torture e mutilazioni) e reazioni positive allo stupro
o ad altre forme di violenza contro le donne. Tali studi suggeriscono tra le altre cose che
l’esposizione a pornografia violenta può aumentare significativamente l’eccitazione
sessuale in risposta a immagini che rappresentano scene di violenza sessuale contro le
donne e che l’esposizione prolungata a materiali pornografici, violenti e non, porta verso
una sempre maggiore insensibilità verso le vittime di violenza sessuale, ad una
accettazione dei “miti dello stupro” (ad esempio quello secondo cui alle donne piace
essere stuprate) e verso una maggiore probabilità di coltivare fantasie morbose violente.
Repeated exposure to violent and nonviolent pornography: Likelihood of raping ratings and
laboratory aggression against women 28 novembre 1984
TOTEM E TABOO
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LA COSPIRAZIONE DELSILENZIO
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