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ISBN 978-88-7452-356-6

Titolo originale: Bian


Seagull Books, 2009 - Published by arrangement with Agence littraire Pierre Astier & Associs - ALL RIGHTS RESERVED
2011 nottetempo srl
nottetempo, via Zanardelli 34 - 00186 Roma
Progetto grafico: Dario e Fabio Zannier
Copertina: Dario Zannier
Immagine di copertina: Yukmin/Asia Images/Corbis
In IV di copertina foto di M o Yan: Naveen Kishore
www.edizioninottetempo.it
nottetempo@edizioninottetempo.it

Mo Yan
Cambiamenti
Traduzione di Patrizia Liberati

1
Vorrei raccontare i fatti accaduti dopo lanno 1979, ma i miei pensieri continuano a spingersi oltre
quel limite e mi riportano indietro a un pomeriggio dautunno del 1969, nel sole sfavillante, tra
crisantemi giallo oro, mentre le rondini migravano al Sud. A quel punto, la memoria e la coscienza di
me stesso si fondono in un amalgama. Eccomi nel mio ricordo, un bambino solo che appena stato
cacciato da scuola. Attirato dagli schiamazzi che provenivano dallinterno, ero scivolato
furtivamente attraverso il cancello incustodito e, percorrendo un lungo corridoio buio, avevo
raggiunto il cuore delledificio, un cortile circondato da costruzioni. Sulla sinistra era piantato un
palo in legno di quercia con in cima una traversa fissata con del filo metallico da cui pendeva una
campana di ferro macchiata di ruggine rossastra. Sul lato destro cera un tavolo di fortuna in mattoni
e cemento per le partite di ping-pong e, intorno al tavolo, era raccolto un gruppo di spettatori che
guardavano due persone impegnate a giocare. Il frastuono proveniva da l. Era il periodo delle
vacanze autunnali per quella scuola di campagna e il pubblico era composto per la maggior parte da
insegnanti e da poche, attraenti studentesse. Erano state selezionate dalla scuola per partecipare al
torneo distrettuale che si sarebbe svolto durante la festa nazionale e non erano andate in vacanza
perch dovevano allenarsi. Siccome erano le figlie dei quadri dellAzienda agricola statale, il loro
sviluppo fisico era regolare e avevano la carnagione chiara di chi viene nutrito a sufficienza, e le
loro famiglie benestanti le avevano vestite di colori vivaci. Bastava unocchiata per accorgersi che
loro e noi ragazzini poveri non facevamo parte della stessa casta. Noi le osservavamo ammirati e
loro non ci degnavano neppure di uno sguardo. Liu Tianguang, il mio insegnante di matematica, era
uno dei due giocatori. Era un uomo basso con una bocca dalle dimensioni spropositate. Si diceva che
riuscisse a infilarci dentro tutto il pugno, ma noi non eravamo mai stati testimoni di quellimpresa
mirabile. Spesso nella mia mente affiora limmagine di lui che sbadiglia seduto in cattedra, quelle
sue fauci spalancate erano una vista spettacolare. Era stato soprannominato hema, ippopotamo, ma
noi gli ippopotami non li avevamo mai visti e hama, rospo, ha un suono simile e una bocca
altrettanto grande, e cos Liu lIppopotamo era diventato Liu il Rospo. Il nomignolo non era stata una
mia invenzione ma le indagini, chiss come, portarono a me. Affibbiare un soprannome al figlio di un
martire di guerra, nonch vicepresidente del Comitato rivoluzionario della scuola, era stato un delitto
gravissimo, la cui inevitabile conseguenza fu il depennamento del mio nome dal registro di classe e
lespulsione dalla scuola.
Fin da piccolo sono sempre stato un povero infelice, un disgraziato a cui le furbizie si ritorcono
sempre contro. Persino i tentativi di ingraziarmi i maestri venivano presi come macchinazioni ai loro
danni. Pi di una volta, mia madre mi aveva detto sospirando: Figlio mio! Sei come il gufo che
annuncia buone nuove, per quanto si forzi non gli crederanno mai! Proprio cos, non cera verso che
nominassero me e una buona azione nella stessa frase, ma se si trattava di una bricconata allora il
responsabile dovevo essere io. Chiunque abbia pensato che agivo per spirito di contraddizione, che
ero privo di senso morale, che odiavo la scuola e tutti gli insegnanti, mi ha clamorosamente frainteso.
In verit, per la mia scuola io provavo un attaccamento profondo, e al nostro maestro Liu Bocca
Larga riservavo un sentimento ancor pi speciale. Perch anchio avevo una bocca enorme. Ho
scritto un racconto intitolato Bocca larga e il bambino della storia lho modellato su di me. Io e il

maestro eravamo compagni di sventura e tra noi sarebbe dovuto esserci un rapporto di stima
reciproca o, per lo meno, il senso che quel mal comune era un mezzo gaudio. Lui era lultima persona
al mondo a cui avrei affibbiato un nomignolo. Una logica per me evidente, ma che al maestro
sfuggiva del tutto. Quel giorno mi prese per i capelli e mi trascin fino nel suo ufficio, con un calcio
mi scaravent a terra e la prima cosa che disse fu: Tu tu il corvo che si fa beffe del maiale
perch nero! Fai una pisciata e specchiatici dentro, cos vedrai la tua boccuccia di ciliegia!
Avrei voluto spiegarmi ma lui non me ne diede modo, e cos Mo Bocca Larga, il bravo bambino
che sentiva di avere una grande affinit con il maestro Liu, fu cacciato da scuola. A dimostrazione del
fatto che sono un essere abietto, anche dopo che il maestro aveva dato lannuncio ufficiale della mia
espulsione davanti allassemblea degli insegnanti e degli studenti riuniti, io continuai ad amare la mia
scuola come prima e ogni giorno, con il mio vecchio zaino in spalla, trovavo il modo di scivolare
oltre il cancello.
Le prime volte era stato il maestro stesso a cacciarmi via, vedendo che non mi muovevo, lui mi
prendeva per un orecchio o per i capelli e mi trascinava fuori. Non faceva per in tempo a tornare
nel suo ufficio che io ero gi rientrato. Allora aveva dato lincarico di mandarmi via ad alcuni tra gli
studenti pi robusti, loro mi avevano afferrato per le braccia e le gambe, trasportato fuori dal
cancello e scaraventato in strada. Non si erano ancora riseduti in aula che io ero ricomparso dentro.
Mi appiattivo contro i muri, cercavo di farmi pi piccolo per non attirare lattenzione, per cercare di
muoverli a compassione. Stavo l nel cortile ad ascoltare le loro risate allegre, a guardarli
scorrazzare felici. Quello che amavo pi di tutto erano le partite di ping-pong, le osservavo rapito,
spesso con le lacrime agli occhi, mordendomi il pugno. Alla fine, rinunciarono a cacciarmi.
Eccoci a quel pomeriggio dautunno di quarantanni fa, io schiacciato contro il muro guardo Liu il
Rospo che fa volteggiare la racchetta, se l costruita da solo ed pi grande del normale, ricorda
una di quelle vanghe in dotazione allesercito. Sta giocando contro Lu Wenli, la mia ex compagna di
banco. A essere onesti, anche la bocca di Lu Wenli era alquanto grande, ma era di una grandezza che
a lei si addiceva, non spropositata come la mia o quella del maestro. In unepoca in cui una bocca
generosa non era tra i canoni estetici, lei era tuttavia considerata una piccola bellezza. Per giunta, suo
padre faceva lautista per lAzienda agricola statale, guidava un camion Gaz-51 di produzione
sovietica, rapido come il vento, veloce come una saetta, dallaspetto imponente e minaccioso. Quelli
erano tempi in cui fare il camionista era un nobile mestiere. Una volta che il maestro Zhang,
linsegnante responsabile della nostra classe, ci assegn il tema Il mio ideale, almeno la met dei
maschi scrisse che avrebbe voluto fare lautista. He Zhiwu, il pi alto e robusto tra i nostri compagni,
con una faccia piena di brufoli e una peluria sul labbro che lo faceva sembrare un ragazzo di
venticinque anni, aveva scritto semplicemente: Nella vita ho un solo ideale, il mio unico sogno
quello di fare il padre di Lu Wenli. Al maestro Zhang piaceva prendere il migliore e il peggiore tra i
temi e leggerli a voce alta davanti alla classe. Non ci diceva chi era lautore, voleva che lo
indovinassimo noi. A quellepoca in campagna chiunque si esprimesse in putonghua, la lingua cinese
standard, veniva messo alla berlina senza eccezione alcuna, neppure a scuola. Zhang era lunico
maestro che aveva il coraggio di fare lezione in putonghua. Si era diplomato allIstituto di Magistero
e avr avuto poco pi di ventanni. Aveva un viso magro, allungato e pallido, si pettinava i capelli
con la riga in mezzo e si vestiva con una giacca in stile militare di gabardine blu che a forza di
lavarla era diventata quasi bianca. Portava il colletto fermato con due graffette e i coprimaniche di
stoffa blu scuro. improbabile che per quattro stagioni allanno abbia indossato le stesse cose, ci
saranno pur stati altri colori e altre fogge, ma io me lo ricordo sempre vestito in quel modo. Prima si
materializzano i coprimaniche e le graffette sul colletto, poi la giacca e dopo il viso, i lineamenti, la

voce e lespressione. Se non rispettassi questo ordine preciso, non riuscirei mai a evocare la sua
immagine nella mia mente. Negli anni ottanta sarebbe stato definito un pallido damerino, nel gergo
degli anni novanta un giovane aitante, oggi probabilmente si direbbe un tipo affascinante.
Ci saranno sicuramente altre espressioni alla moda, modi pi attuali per descrivere un bel ragazzo,
lasciatemi controllare con la figlia del mio vicino e vi dir. He Zhiwu sembrava molto pi vecchio
del nostro maestro. Dire che poteva sembrare suo padre sarebbe un po eccessivo ma, se avesse
affermato di esserne lo zio, nessuno si sarebbe stupito pi di tanto. Ricordo ancora la scena del
maestro Zhang che, in toni enfatici e beffardi, leggeva il tema: Nella vita ho un solo ideale, un unico
sogno: fare il padre di Lu Wenli. Dopo una breve pausa di silenzio pesante, uno scroscio di risate
riemp la classe. Il tema di He Zhiwu era tutto l, in quelle tre frasi. Il maestro Zhang reggeva il
quaderno con due dita e lo scuoteva, come se volesse farne uscire i bigliettini di note da copiare
allesame.
Un vero talento, brillante! disse il maestro. E indovinate un po chi il geniale autore di questo
capolavoro? Non ne avevamo idea, ci girammo a destra e a sinistra e, dopo esserci guardati intorno,
ci voltammo finalmente indietro alla ricerca del genio. Ben presto i nostri occhi si puntarono sul viso
di He Zhiwu. Lui era il pi alto, il pi muscoloso di tutti e si divertiva a tormentare i compagni di
banco, per questo il maestro lo aveva fatto sedere da solo in fondo allaula. Pu anche esserci
sembrato che, sotto i nostri sguardi, il suo viso avesse mostrato un lieve rossore, ma un occhio pi
attento avrebbe visto che non era arrossito affatto. A prima vista, la sua espressione ci parve
imbarazzata, ma un esame pi accurato rivel che era perfettamente a suo agio. Direi che in un certo
senso era persino fiero di s, sul suo volto era stampato un sorriso ebete, malevolo e astuto al tempo
stesso. Il suo labbro superiore era decisamente corto e, quando sorrideva, scopriva le gengive
violacee sui denti gialli e gli incisivi separati da una fessura. La sua specialit era fare le bollicine,
spruzzando saliva attraverso lo spacco tra i denti. Vederle ondeggiare davanti al suo viso, una dopo
laltra, era uno spettacolo che ci lasciava rapiti. Proprio in quel momento, decise di mettersi a
spruzzare bollicine. Il maestro Zhang prese il quaderno e lo lanci come un frisbee, a met percorso
atterr davanti a Du Baohua una studentessa diligente che lo prese con due dita e, con
unespressione di disgusto, lo scaravent allindietro. Poi il maestro chiese: Allora, He Zhiwu,
raccontaci un po perch vuoi fare il padre di Lu Wenli. Lui continuava a fare le bollicine. Alzati!
rugg il maestro. He Zhiwu si alz, aveva unaria arrogante, sembrava che se ne fregasse altamente.
Parla! Perch vuoi fare il padre di Lu Wenli?
Ci fu un altro scroscio di risate. Tra il giubilo che aveva riempito la sala, Lu Wenli che era seduta
vicino a me si accasci sul banco e scoppi in singhiozzi.
La ragione di quel pianto mi sfugge ancora oggi.
He Zhiwu continuava a ignorare la domanda del maestro, lespressione sul suo viso si faceva
sempre pi strafottente. Il pianto di Lu Wenli aveva ingarbugliato una situazione che al principio era
sembrata molto semplice, e latteggiamento di He Zhiwu costituiva una sfida allautorit
dellinsegnante. Immagino che, se Zhang avesse saputo che sarebbe andata a finire cos,
probabilmente avrebbe evitato di leggere il tema ma, una volta scoccata, la freccia non torna pi
indietro e lui fu costretto a gridare: Sparisci o ti faccio rotolare fuori!
Il nostro geniale compagno He Zhiwu, che era pi alto del maestro, prese quelle parole alla lettera,
dopo aver messo le braccia intorno allo zaino si raggomitol a terra e cominci a rotolare nel
corridoio largo appena un metro che separava le due file di banchi. Le risate che stavano per
sgorgare dalle nostre gole furono ricacciate indietro, nella solennit di quel momento ogni ilarit
sarebbe stata fuori luogo. Il pallore di rabbia sul viso del maestro e il pianto scosso dai singhiozzi di

Lu Wenli avevano contribuito a creare unatmosfera opprimente. Luscita ruzzolante di He Zhiwu non
fu certo cosa semplice, non riusciva a mantenere lorientamento e continuava a sbattere contro le
gambe dei banchi e delle panche. E ogni volta che urtava era costretto a raddrizzare la traiettoria. Il
pavimento della nostra aula era rivestito di mattoni grigi, la superficie resa irregolare dalla polvere
che ci portavamo sotto i piedi. Non sar certo stato piacevole essere nei panni di He Zhiwu mentre
rotolava per terra, ma chi stava decisamente peggio era il maestro Zhang. Perch se quello dello
studente era un semplice disagio fisico, il maestro invece era sottoposto a una tortura spirituale.
Autoinfliggersi una sofferenza allo scopo di punire qualcun altro non certo un atteggiamento eroico,
direi piuttosto che si tratta di una canagliata. Ma chi si comporta a quel modo non pu essere una
canaglia qualsiasi. Ogni grande farabutto racchiude in s almeno un briciolo di eroismo e i grandi
eroi sono in parte anche grandi mascalzoni. He Zhiwu sar stato un grande farabutto o un grande
eroe? Lasciamo perdere, non lo so neanche io. In ogni caso uno dei personaggi importanti di questa
storia, e spetter al lettore decidere come considerarlo. A forza di rotolare, finalmente usc dalla
classe. Si tir su in piedi, era tutto sporco di terra e, senza girarsi, si allontan. Il maestro Zhang si
mise a urlare: Non ti muovere! ma He Zhiwu continu a camminare senza guardarsi indietro. Fuori
cera un sole brillante, un paio di gazze gracchiavano appolaiate sul pioppo davanti alla nostra
classe. Mi parve che il suo corpo emanasse fasci di luce dorata, non so cosa abbiano pensato gli altri
ma in quellattimo lui per me divent un eroe. Si allontanava a grandi falcate e non intendeva voltarsi
indietro, ne andava del suo onore. Frammenti di carta piccoli e grandi scivolarono via dalla sua
mano e, dopo aver fluttuato nellaria, si posarono sulla polvere. Non so cosa abbiano provato gli
altri, ma io avevo il cuore che per leccitazione batteva allimpazzata. Aveva stracciato il libro di
testo! Aveva distrutto il quaderno! Aveva tagliato i ponti con la scuola, se lera gettata alle spalle
mettendosi gli insegnanti sotto i piedi. Come un uccello uscito dalla gabbia, era libero. Le loro
regole, i loro divieti non avevano pi potere su di lui. E invece noi, noi saremmo rimasti a
sopportare le imposizioni dei maestri. A complicare ulteriormente le cose, He Zhiwu che rotolava
fuori dalla classe, strappava i libri e la faceva finita con la scuola, aveva suscitato in me
unammirazione profonda, io sognavo il giorno in cui sarei stato capace di un simile gesto eroico.
Quando per, non molto dopo, fui espulso dal maestro Liu, provai un dolore atroce, il legame
affettivo che mi univa alla scuola era tanto forte da attanagliarmi le viscere. Basterebbe un
particolare come questo per stabilire chi fosse leroe e chi il vigliacco.
He Zhiwu se ne era gi andato a grandi falcate, ma Lu Wenli continuava a singhiozzare affranta. Il
maestro le disse, in tono spazientito: Basta adesso. He Zhiwu intendeva dire che avrebbe voluto fare
il mestiere di tuo padre, non che sarebbe voluto essere tuo padre. E poi, ammesso che volesse
diventare tuo padre, questo basterebbe a renderlo tale? A quelle parole, Lu Wenli alz la testa, tir
fuori dalla tasca un fazzoletto a fiori, si asciug gli occhi e non pianse pi. Quando lei guardava
dritto in faccia qualcuno, i suoi occhi grandi e alquanto distanti tra loro le davano unespressione un
po ebete.
Perch il pap di Lu Wenli era diventato il nostro ideale? Per la sua velocit. I bambini adorano la
velocit. Se eravamo in casa a mangiare e sentivamo il rombo del motore, mettevamo da parte le
ciotole e correvamo allimboccatura del vicolo a goderci lo spettacolo del Gaz-51 color verde erba
che arrivava allimpazzata dallestremit orientale o da quella occidentale del villaggio. Le galline
intente a razzolare cercando cibo nella polvere svolazzavano via in preda al panico, i cani che
gironzolavano per la strada si mettevano al riparo saltando nei fossi. Insomma, quando passava il
camion, cera un fuggifuggi generale. Incurante dei frequenti casi di galline schiacciate e cani travolti,
il padre di Lu Wenli non riduceva landatura. Senza fiatare i proprietari delle bestie ne raccoglievano

le spoglie e se le portavano a casa, nessuno protestava o piantava grane con il padre di Lu Wenli. Gli
automezzi vanno veloci, altrimenti non potrebbero dirsi tali. Sono le galline e i cani a dover evitare
le vetture, non certo il contrario. Per di pi, quello era un residuato bellico, un veicolo di produzione
sovietica che dicevano avesse partecipato alla guerra di resistenza contro lAmerica in soccorso
della Corea, la carrozzeria aveva ancora i fori delle raffiche sparate dagli aerei americani. Come
dire, era un camion con meriti di servizio e dal passato glorioso che, negli anni in cui divampava
furiosa la lotta, aveva sfidato con coraggio selve di fucili e piogge di proiettili e oggi, in tempo di
pace, continuava a sfrecciare veloce lasciandosi dietro una scia di fumo e di polvere. Quando il
camion ci passava davanti a tutta velocit, vedevamo attraverso il vetro il padre di Lu Wenli, in
atteggiamento fiero. Cerano giorni in cui portava gli occhiali scuri, altri giorni invece no; a volte
aveva i guanti bianchi e a volte non se li metteva. Ma io lo preferivo con gli occhiali e con i guanti.
Perch avevamo visto un film in cui leroe, uno dei nostri infiltrato tra le linee del nemico, si
spacciava per un loro alto ufficiale e in guanti bianchi e occhiali scuri ispezionava lartiglieria. Con
la mano inguantata, toccava linterno di un cannone e, mostrando le dita nere, li apostrofava in tono
ufficiale e pedante: cos che tenete i vostri cannoni?
Luniforme dellesercito nemico in stile americano era magnifica, in quella tenuta con i guanti
bianchi e gli occhiali scuri il nostro uomo acquisiva un piglio eroico, uneleganza senza pari. Per un
lungo periodo, dopo aver visto il film, noi ci divertimmo a impersonare leroe e, imitando il suo
atteggiamento, ripetevamo la frase: cos che tenete i vostri cannoni? Ma senza i guanti la nostra
interpretazione non era mai perfetta. Tutti sognavamo di procurarci un paio di guanti bianchi; quanto
alluniforme allamericana, agli occhiali scuri e a quel revolver che lui portava appeso al fianco,
erano oggetti troppo preziosi e non osavamo neppure sognarli. Molti maschi e anche alcune femmine
della nostra classe idolatravano He Zhiwu, non soltanto per il modo singolare con cui aveva lasciato
la scuola, ma anche per lestrema disinvoltura che, non molto tempo dopo, aveva dimostrato al
cospetto degli insegnanti e degli studenti riuniti.
Era il 1 giugno, il giorno della Festa dei bambini e dellintero corpo insegnante, e tutti gli studenti
erano raccolti sul campo delle esercitazioni davanti al portone della scuola per la solenne cerimonia
dellalzabandiera. La nostra scuola si trovava in un luogo isolato ma era nelle vicinanze dellAzienda
agricola statale, dove lavoravano alcuni elementi di destra di eccezionali capacit. Quelli con una
competenza in ambito culturale o sportivo diventarono nostri supplenti. Con il loro aiuto, Lu Wenli
ottenne il titolo di campionessa giovanile di ping-pong del Distretto di Gaomi e Hou Dejun quello di
campione giovanile di salto con lasta della Prefettura di Changwei. Organizzarono nella nostra
scuola anche una vera e propria banda musicale in stile militare. Con la grancassa, dieci tamburi, due
coppie di piatti, dieci cornette, dieci tromboni, e due sousafoni scintillanti, di quelli che si avvolgono
intorno al corpo con la bocca rivolta verso il cielo. La gente di campagna era abituata agli strumenti
tradizionali, un tamburo, un gong e una coppia di cimbali, dongdongqiang, dongdongqiang,
dongqiang dongqiang dongdongqiang, ai ritmi ripetitivi e monotoni, al fracasso rozzo e volgare. La
prima volta che la nostra banda si esib sul campo di addestramento con la sua maestosit, il suo stile
e la sua eleganza, quellarmonia e le melodie esaltanti, tutto contribu senza dubbio ad allargare gli
orizzonti e ampliare i padiglioni auricolari di quei paesani. Quando mai avevano assistito a tanta
magnificenza? Chi prima di allora aveva udito un suono simile? Ogni membro della banda indossava
luniforme fornita dalla scuola, i maschi in pantaloncini blu e camicia bianca, le femmine con la
blusa bianca e la gonna blu, tutti portavano calzettoni bianchi e scarpe bianche da ginnastica. Erano
un vero spettacolo con i visi imbellettati di rosso e le sopracciglia sottolineate con il carboncino, le
femmine con nastri di seta rossa tra i capelli e i maschi con il farfallino rosso al collo. E tutti

portavano guanti di filo bianchi immacolati! Quegli strumenti e quelle divise erano costati una
fortuna. La scuola non se li sarebbe mai potuti permettere, avesse anche venduto tutti i banchi, le
panche, e persino la campana di ferro. Ma per lAzienda agricola statale erano uninezia, una piuma
strappata a una gallina, e non dico un pelo su nove mucche perch mi sembrerebbe troppo
esagerato. Nelle mie storie ho spesso descritto lAzienda agricola di Jiaohe e i suoi elementi di
destra, che a me sono sempre sembrati felici e beati nella loro esistenza dedita al piacere dei sensi.
Loro sono il tema principale del mio racconto La gara di corsa di trentanni fa e, se siete interessati,
potete andarvelo a leggere. Nella finzione del racconto per molte cose sono inventate di sana pianta,
mentre qualsiasi discordanza storica in queste mie memorie soltanto una distorsione del ricordo, a
distanza di tanti anni.
LAzienda agricola statale di Jiaohe era patrimonio comune di tutto il popolo, e apparteneva alla
stessa struttura dei Corpi di produzione e costruzione, che esistono ancora oggi nello Xinjiang. Il
personale era costituito per lo pi da soldati smobilitati a cui si un, pi tardi, un gruppo di giovani
istruiti provenienti da Qingdao. Allinizio degli anni sessanta, i mezzi di produzione nel nostro
villaggio erano il carro trainato dai buoi e laratro di legno mentre a Jiaohe avevano una mietitrebbia
Combine rosso fiammante di produzione sovietica. Lo shock che ci provoc la vista di
quellaggeggio che faceva il suo ingresso trionfale nei diecimila mu, quasi settecento ettari, della
fattoria coltivati a grano non fu certo inferiore a quello che colp i nostri nonni in occasione
dellapertura della linea ferroviaria Jiaozhou-Jinan nel 1900, quando una locomotiva di
fabbricazione tedesca sfrecci davanti al loro villaggio sputando fumo nero. Per ununit di lavoro di
tali dimensioni, attrezzare una banda nella vicina scuola era una bazzecola, lequivalente di
spolverarsi un piatto di germogli di soia per il leggendario generale tigre Zhang Fei. Se vi sembro
prolisso, vi faccio ora le mie scuse, un vortice di ricordi affolla la mia mente e non sono io a volerli
mettere per iscritto ma loro che traboccano fuori da soli.
Per quale motivo i membri dellAzienda agricola di Jiaohe avevano voluto mettere su una banda
musicale nella nostra scuola? Perch i loro figli studiavano l. E perch gli elementi di destra erano
diventati nostri supplenti? Sempre a beneficio dei loro figlioli. Nella nostra scuola linsegnante con
il titolo di studio pi alto era il maestro Zhang, diplomato allIstituto di Magistero, per non parlare di
Liu Bocca Larga che aveva appena un diploma di scuola elementare. Gli elementi di destra che ci
avevano mandato erano tutti intellettuali di alto livello. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro,
avrete di certo capito che, a quel tempo, la nostra era la miglior scuola elementare della penisola
dello Shandong. Io, che prima di essere cacciato avevo frequentato solo fino alla quinta, una volta
entrato nellesercito mi accorsi che avevo qualcosa da insegnare ai miei commilitoni, diplomati alle
superiori. Se allepoca avessi preso il diploma elementare, quando nel 1977 ripristinarono lesame
di ammissione sarei probabilmente riuscito a iscrivermi allUniversit di Pechino o alla Tsinghua.
Mentre a testa in su guardavamo la bandiera rossa a cinque stelle che si alzava lentamente sullasta
accompagnata dalla banda che intonava LOriente rosso, He Zhiwu fece la sua comparsa nel
punto pi in vista del campo di addestramento. Indossava una vecchia divisa militare resa quasi
bianca dai lavaggi, un berretto seminuovo da ufficiale con la visiera, portava i guanti bianchi e gli
occhiali scuri e teneva in mano un frustino che si era fatto da s. Perch allalzabandiera suonavano
LOriente rosso e non linno nazionale? Perch in quegli anni lautore e il compositore dellinno
erano entrambi caduti in disgrazia. E He Zhiwu, dove se lera procurato quel completo? Allora non
ne avevo idea. Anni dopo lo incontrai a Qingdao e glielo chiesi, lui fra il serio e il faceto mi rispose
ridendo: Me laveva prestato il padre di Lu Wenli! Il suo travestimento non sar stato allaltezza di
quello delleroe del film, ma noi restammo lo stesso senza parole. A passo misurato, con la testa alta

e il petto in fuori, avanzava spavaldo tra la falange degli studenti e il gruppo dei dirigenti scolastici.
Camminava tenendo il frustino puntato verso di noi e, in tono affettato, ci apostrof: cos che
tenete i vostri cannoni?
I dirigenti della scuola erano come folgorati, osservarono impotenti He Zhiwu che, altero, gli
sfilava davanti, e altrettanto stupefatti lo videro tornare indietro. Poi, fischiettando, lui si infil in un
vicolo sul lato del campo. Noi lo seguimmo con lo sguardo, lo vedemmo salire sulla spalletta del
fiume e scomparire dallaltra parte. Sapevamo che l cera lacqua e lo immaginammo mentre
raggiungeva la riva. Si sarebbe spogliato e tuffato per farsi un bagno, o sarebbe rimasto a
contemplare la propria immagine riflessa? Dopo questo interludio, lo spettacolo organizzato dalla
scuola perse ogni attrattiva: n i toni alti e bassi, il ritmo e le pause della declamazione in versi, n le
mille trovate comiche del giornale vivente[1] riuscirono a trascinare il nostro cuore via dalla riva
del fiume. Il maestro Liu annunci furioso: Adesso lo sistemiamo noi!
Non mi mai giunta notizia che il maestro abbia sistemato He Zhiwu. Il padre aveva sgobbato per
decenni come bracciante agricolo sotto un latifondista, la madre era diventata membro del Partito
Comunista del villaggio prima di tutti gli altri. Era una donna con la faccia butterata, i piedi enormi e
un carattere irascibile, la trovavi spesso in piedi sulla grossa macina davanti a casa loro che
imprecava senza motivo contro tutto e contro tutti. Stava con la mano sinistra appoggiata su un fianco
e il braccio destro sollevato verso il cielo, tale e quale a una di quelle vecchie teiere di una volta. He
Zhiwu era il figlio maggiore, dopo di lui cerano tre fratellini e due sorelline. Abitavano in una
catapecchia di tre stanze che cascava a pezzi, non avevano neppure una stuoia per coprire il kang, la
piattaforma di mattoni riscaldata su cui dormivano. Non dico il maestro Liu, ma fosse anche stato il
presidente Mao in persona, che cosa avrebbero potuto fare contro uno con quelle origini famigliari?
Nellautunno del 1973 riuscii a entrare come precario al cotonificio, grazie a mio zio che ci
lavorava da contabile. Era un lavoro temporaneo ma per ogni mese di salario, dopo aver versato i
ventiquattro yuan dovuti alla squadra di produzione, me ne restavano in tasca quindici. A quel tempo
mezzo chilo di maiale costava settanta centesimi, un uovo sei centesimi, e con quindici yuan si
potevano fare un mucchio di cose. Mi vestivo alla moda, portavo i capelli lunghi, avevo molte paia
di guanti bianchi, insomma mi ero montato un po la testa. Un giorno, dopo il lavoro, venne a
cercarmi He Zhiwu. Portava un paio di scarpe rotte con le dita che sbucavano fuori e una vecchia
coperta da campo ripiegata a cubo e legata sulla schiena. Aveva i capelli aggrovigliati, la barba
lunga, la fronte segnata da tre rughe profonde. Mi disse: Prestami dieci yuan, vado oltre il Passo di
Shanhaiguan a cercare fortuna. Gli chiesi: Se te ne vai che ne sar di tuo padre e di tua madre, dei
tuoi fratelli e delle tue sorelle? Mi rispose: Il Partito Comunista non li lascer certo crepare di
fame. Aggiunsi: Che pensi di fare nel Nord-Est? Disse: Non lo so, qualsiasi cosa meglio che
schiattare in questo posto. Guardami, in un batter docchio mi ritrovo che ho quasi trentanni e
nemmeno i soldi per prendere moglie. Vado fuori a farmi un giro, gli alberi se li trapianti muoiono ma
gli uomini emigrano per vivere. A essere onesti, io non avevo la minima voglia di prestargli quei
soldi, dieci yuan allepoca non erano mica pochi. Ma lui insisteva: Accetta la scommessa, se faccio
fortuna non te li restituir. Ma se fallisco, ti ripagher il debito anche a costo di vendermi il sangue.
La sua logica mi sfuggiva ma, dopo mille tentennamenti, alla fine gli diedi il denaro.
Torniamo a parlare di quel pomeriggio in cui io, appoggiato contro il muro, guardavo la partita di
ping-pong tra il maestro Liu Bocca Larga e Lu Wenli. Il maestro era un giocatore mediocre ma
appassionato e gli piaceva soprattutto misurarsi con le studentesse. Le ragazze scelte per la squadra
erano niente male, e Lu Wenli era la pi carina di tutte. Per questo Liu amava giocare con lei. Senza
accorgersene aveva spalancato la bocca ed emetteva anche un suono strano, gagu gagu, come se l

dentro ci abitassero dei rospi. Guardarlo e ascoltarlo mentre giocava, era sempre una sofferenza.
Sapevo che a Lu Wenli non piaceva giocare con lui, ma era un dirigente scolastico e lei doveva
assecondarlo. Il fastidio e il disgusto che provava si manifestavano nellespressione del suo viso e
nel modo caotico e disordinato con cui lei rispondeva ai colpi. Mi sto dilungando cos per prepararvi
allattimo di grande teatralit che segu: il maestro Liu, con la bocca spalancata che fa wuwu lulu,
batte un tiro a effetto in avanti e Lu Wenli distrattamente ribatte la pallina che, in uno sfavillio di
bagliori argentati, quasi avesse gli occhi, va a infilarsi dritta nella bocca di lui.
Gli spettatori per un attimo rimasero come impietriti, poi scoppiarono in una fragorosa risata; la
maestra Ma una che arrossiva per un nonnulla a forza di ridere era diventata paonazza come la
cresta di un gallo. Persino Lu Wenli, che prima stava con la faccia lunga, era sbottata in una risata.
Lunico a non ridere ero io perch la cosa mi aveva lasciato stupefatto. Comera possibile una tale
coincidenza? In quel momento mi torn in mente un racconto di nonno Wang Gui, il celebre canestro
di storie del nostro villaggio: Vi dir di Jiang Ziya nel momento peggiore della sua vita, quando si
mise a vendere farina pass un ciclone, lanno che voleva vendere il carbone ci fu un inverno mite,
poi un giorno lui alz il viso al cielo per mandare un sospiro, un uccello pass in volo e gli cac in
bocca. Venti anni dopo, nellautunno del 1999, ero a Pechino sulla metropolitana e stavo andando
alla redazione del Quotidiano della Procura dove lavoravo, nel vagone uno strillone vendeva i
giornali: Leggete, leggete! Sul proiettile sparato dai sovietici durante la Seconda Guerra Mondiale
che finito dritto nella bocca di un cannone tedesco. Quelle parole mi riportarono di colpo alla
scena di Lu Wenli che spara la pallina in bocca al maestro Liu. In quel momento la situazione era la
seguente: dopo aver sghignazzato per un bel po, tutti si accorsero che cera qualcosa che non andava
e smisero di botto. A rigor di logica, il maestro Liu avrebbe dovuto sputare la pallina dicendo un
paio di battute spiritose lui aveva un gran senso dellumorismo , Lu Wenli rossa in faccia avrebbe
risposto con un paio di frasi di scuse e loro due avrebbero continuato a giocare. Il maestro Liu non
butt fuori la pallina come ci aspettavamo, anzi lo vedemmo allungare il collo e sbarrare gli occhi
sforzandosi di ingoiarla. Aveva spalancato le braccia e le agitava su e gi, dalla sua gola usciva uno
strano suono, ou ou, proprio come fanno le galline che hanno ingoiato un insetto velenoso. Lo
guardavamo con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, non sapevamo cosa fare. Subito il maestro
Zhang si precipit a dargli forti pacche sulla schiena, il maestro Yu tent di stringergli il collo ma Liu
roteando le braccia si liber dalla presa. Allora il nostro maestro Wang, un elemento di destra
laureato allUniversit di Medicina che aveva una certa esperienza di queste cose, tolse di mezzo
Zhang e Yu e si precipit a mettersi dietro al maestro Liu, gli circond la vita con quelle sue braccia
lunghe da scimpanz e gli diede una stretta potente. La pallina da ping-pong salt fuori, rimbalz
alcune volte sul tavolo, poi cadde nella polvere e, senza rotolare, si ferm l. Wang sciolse la presa,
Liu con uno strano urlo si accasci a terra, un mucchietto di fango senza vita. Lu Wenli gett la
racchetta sul tavolo e, coprendosi il viso con le mani, corse via in lacrime. Il maestro Wang
massaggi per un po il maestro Liu che era rimasto disteso a terra e che poi, aiutato dai presenti, si
tir su. Quando fu in piedi, si guard intorno e chiese con voce roca: Lu Wenli? Dov Lu Wenli? Ci
mancato poco che quella ragazzina non mi facesse secco!
[1] Rappresentazione drammatica delle notizie del giorno. [n.d.t.]

2
Dopo la partenza di He Zhiwu, io fui preso da una certa ansia. Essere precario al cotonificio era
molto meglio che stare al villaggio a lavorare la terra, ma non mi ero certo affrancato dal ceto di
contadino. Se non avessi cambiato la mia condizione, sarei rimasto una persona di seconda categoria.
Una decina di giovani precari nella fabbrica erano appena stati assunti come operai, sfoggiavano
scarpe di pelle e orologi da polso, facevano i gradassi, si credevano chiss chi. Io, a quel tempo,
avevo gi letto Il romanzo dei tre regni, Il sogno della camera rossa, Il viaggio in Occidente e altri
classici, sapevo recitare a memoria decine di poesie dellepoca Tang e Song, e con la penna
stilografica avevo una grafia niente male. Spesso per aiutare un operaio del cotonificio in pensione
scrivevo lettere a suo figlio che faceva il soldato a Hangzhou. Se ripenso al mio stile a met tra
laulico e il vernacolare, pieno di ridondanze e figure retoriche, mi si infiammano le guance e le
orecchie dallimbarazzo. Il vecchio cantava le mie lodi chiamandomi il giovane intellettuale, io mi
sentivo un talento sprecato e sognavo loccasione per dare libero sfogo al mio potenziale. Non sarei
rimasto per sempre al cotonificio, ma tornare al villaggio sarebbe stato come rinchiudere il
destriero dalle mille miglia in una stalla insieme alle vacche. A quellepoca non cera un esame per
entrare alluniversit, ci voleva la raccomandazione dei contadini di classe povera o medio-bassa.
Anche se in teoria io avrei avuto pieno diritto a un posto, in pratica non lavrei mai ottenuto. Ogni
anno i posti disponibili non bastavano neanche per i figli dei quadri della Comune popolare; uno
come me, con cinque anni di elementari, il ceto di contadino medio, la bocca spropositata e le
fattezze strampalate, non aveva speranza. Dopo aver riflettuto a lungo, decisi che entrare nellesercito
era probabilmente lunico modo per andarmene dal villaggio e cambiare il mio destino. Arruolarsi
non era poi cos facile, ma certo meno difficile che entrare alluniversit. A partire dal 1973, ogni
anno mi misi in lista, andai alla Comune popolare per la visita medica e fui regolarmente respinto.
Nel febbraio del 1976, dopo mille peripezie e grazie allaiuto di alcuni personaggi influenti,
finalmente ricevetti la lettera di reclutamento. Allalba di un giorno di neve, percorsi a piedi i
venticinque chilometri che mi separavano dal capoluogo del distretto, indossai luniforme, salii su un
camion che mi port a Huangxian, dove fui alloggiato nel famoso cortile della famiglia Ding e presi
parte alladdestramento collettivo per le giovani reclute. Nellautunno del 1999 mi capit di tornare
da quelle parti. Il Distretto di Huangxian ora la citt di Longkou, il cortile della famiglia Ding
dovera la nostra caserma stato trasformato in un museo, quello che un tempo mi era parso il
maestoso alloggio di un proprietario terriero si rivel un modesto edificio basso e angusto. Ci
dimostra come nel frattempo si fossero allargati i miei orizzonti. Al termine del mio addestramento
fui assegnato insieme ad altre tre reclute a una presunta Unit segreta del Ministero della Difesa.
Molti compaesani mi invidiarono quella fortuna, ma al mio arrivo trovai ad attendermi una grande
delusione. Si trattava di una semplice stazione radiogoniometrica, per di pi in fase di
smantellamento. Noi eravamo sotto la giurisdizione diretta di Pechino, anche se dal punto di vista
amministrativo facevamo parte del 34 Reggimento della guarnigione di Penglai, stazionato nel
Distretto di Huangxian. Loro ci amministravano ma non ci controllavano, non che non volessero,
non potevano controllarci, non ne avevano lautorit e non ci provavano nemmeno. Il nostro numero
identificativo era 263. Se nomini la 263, a quelli del 34 dallansia gli viene un coccolone, il
commissario politico alza gli occhi al cielo e al comandante gli sale la pressione. Questa tiritera
basterebbe a farvi capire in che schifo di reparto ero finito. Mi avevano messo a fare la guardia e a

coltivare la terra. Lunica cosa di quel posto che mi ispirava una certa simpatia era il loro camion,
identico a quello del padre di Lu Wenli. Stesso modello, stesso colore, e persino stesso livello di
invecchiamento. Lo guidava un ufficiale di circa quarantanni, basso di statura, con i capelli
brizzolati e mezza bocca di denti falsi, di cognome faceva Zhang e tutti lo chiamavano il tecnico
Zhang. Dopo il divorzio, si era risposato e la nuova consorte con la loro bambina lavorava a Jinan,
lui viveva in caserma insieme al figlio della prima moglie. Padre e figlio erano appassionati di
pallacanestro e spesso facevano gare di tiri liberi. Chi perdeva, per punizione, con la testa doveva
spingere la palla dal centro del campo fin sotto il basamento. Quando ero appena arrivato alla
divisione, di solito vedevo il tecnico Zhang che incitava il figlio, e lui carponi che faceva rotolare la
palla. Dopo un anno, era il figlio che spronava il padre. Il ragazzo aveva un nome strano, si chiamava
Qinbing, guardia del corpo. Con un bastone di legno batteva senza piet il sedere sollevato del
tecnico Zhang, urlando: Svelto! Striscia pi svelto! Sei come un germoglio di soia nella latrina,
ancora pi lento di un verme!
A quel tempo io avevo gi rinunciato ai grandi ideali, in una misera unit di poco pi di dieci
persone non c molto spazio per fare carriera. Avevo sentito dire dai soldati pi anziani che una
delle reclute sarebbe stata scelta per imparare a guidare con il tecnico Zhang. Sognavo che quella
fortuna toccasse a me. Quando ero al paese potevo solo starmene a guardare con tanto docchi il Gaz51 del padre di Lu Wenli che sfrecciava lasciandosi dietro una nube di polvere. Lunica volta che
avevo provato ad avvicinarmi, quasi ci avevo lasciato la pelle. Quel giorno lui aveva parcheggiato il
camion sulla strada davanti alla cooperativa di consumo ed era entrato a comprare le sigarette, io
avevo messo i piedi sulla sbarra posteriore e mi ero aggrappato alla sponda del cassone, nella
speranza di provare lebbrezza della velocit. Comprate le sigarette, il padre di Lu Wenli era
ripartito di botto, la polvere sollevata mi era entrata nel naso impedendomi di respirare, io avevo
mollato la presa ed ero finito spiaccicato a terra, come una zolla di fango. Mi ci era voluto un bel po
per tirarmi su, avevo il naso livido, la faccia gonfia e la bocca piena di sangue. Ero confuso, non
riuscivo a capire cosa potesse essere successo. Poi compresi, era stata la forza dinerzia.
Adesso avevo loccasione di salire a bordo del Gaz-51 ogni settimana, per percorrere i dieci
chilometri che separavano la caserma dallAzienda agricola. Nella nostra unit eravamo solo in
sedici ma alla fattoria avevamo chiesto quaranta mu di terra, pi di due ettari e mezzo. I nove ufficiali
passavano il tempo a fare i turni davanti a quellapparecchio radiogoniometrico che gracchiava
impazzito, perci eravamo solo noi, le sei guardie di sentinella, a scendere nei campi a lavorare.
Nella nostra squadra cerano due tizi di Tianjin, gente di citt con una parlantina di primordine ma
che, quando cera da faticare, si imboscava e batteva la fiacca. In pratica il lavoro vero lo facevamo
in quattro. Il tecnico Zhang sfrecciava lungo la statale litoranea coperta di ghiaia per portarci alla
fattoria. Seduto al suo fianco cera il figlio o uno degli ufficiali. Noi stavamo in piedi sul cassone
reggendoci al bordo, con i berretti infilati nella cintura, il vento che ci soffiava in viso
scompigliandoci i capelli, ci sentivamo felici e spensierati. Ricordando quella volta che quasi mi ero
fatto ammazzare per provare il gusto della velocit, conclusi che era valsa la pena di venire a fare il
soldato. Il tecnico Zhang guidava come un matto, era un autentico pirata della strada. A quellepoca
cerano pochissime vetture e neanche un chilometro di autostrada in tutta la Cina. Quella su cui
viaggiavamo e che era considerata la migliore strada pubblica, risaliva ai tempi dellinvasione
giapponese ed era cos stretta che consentiva a malapena il transito di due auto affiancate. I ciclisti
che ci passavano ai lati venivano inghiottiti dalla nube di polvere alzata dal nostro automezzo.
Spesso li sentivamo imprecare a gran voce alle nostre spalle. Qui la gente era pi coraggiosa di
quella delle nostre parti. Il padre di Lu Wenli aveva ammazzato un gran numero di cani e galline

senza che nessuno piantasse mai una grana. Ma una volta che qui il tecnico Zhang era passato sopra a
una gallina, la vecchia padrona reggendone il cadavere e appoggiandosi al bastone era arrivata fino
in caserma, si era piazzata davanti allufficio del comandante e, picchiando sulle assi della porta, si
era messa a lanciare improperi. Ho poi saputo che si erano ispirati a lei per il personaggio
delleroina della milizia popolare nel film La guerra delle mine e che entrambi i suoi figli erano alti
ufficiali dellesercito. La vecchia signora sbraitava come una furia: E voi sareste l8a Armata?
Neanche i diavoli giapponesi erano cos brutali quando occupavano un villaggio! Il comandante a
testa bassa, la schiena piegata in due, continuava a profondersi in scuse, si offr anche di pagarle
dieci yuan come risarcimento. La vecchia lo rimbecc: Dieci yuan? Quella gallina deponeva un
uovo con due rossi al giorno, che fanno trecentosessantacinque uova doppie allanno. Cinque uova
con due tuorli pesano mezzo chilo, che si vende per cinque yuan e otto centesimi. Ora fatti un po il
conto, quanto sarebbe? Alla fine, un po con le buone e un po con le cattive, riusc a togliersela di
torno dandole venti yuan. Chi si aspettava che, dopo essere uscita, tornasse indietro pretendendo che
mandassero a chiamare lautista perch voleva vederlo in faccia? Con le labbra arricciate in segno di
disprezzo, aveva detto: Voglio proprio vedere che razza di uomo uno che guida un camion
malandato come se fosse un coniglio in fuga davanti a un fucile! Il nostro comandante non aveva
scelta, mi sped a cercare il tecnico Zhang. Quando lui vide la vecchia, scatt sullattenti in un
ossequioso saluto militare e poi le disse: Madre rivoluzionaria, questo tuo figlio riconosce di aver
sbagliato! La vecchia rispose: Non basta ammettere gli errori, bisogna anche correggerli! Dora in
poi, quando entri nel villaggio dovrai rallentare fino a quindici chilometri allora, altrimenti io pianto
sulla strada uno sbarramento di mine collegate e ti faccio saltare in aria, bastardo che non sei altro!
Poi venni a sapere che il tecnico Zhang, uomo di estrema scaltrezza, era andato a trovare lanziana
signora portandole dei dolcetti e laveva scelta come sua madrina. Nel 1979, due mesi prima che io
fossi trasferito a Baoding nello Hebei, fu assegnato al quartier generale del Distretto militare di Jinan
come assistente alla logistica e dopo tanti anni si riun finalmente a sua moglie. Per suo figlio
Qinbing, che allepoca aveva soltanto quindici anni, fu fatta uneccezione e lo arruolarono
nellesercito come membro della compagnia artistica e culturale, divent allievo del noto attore Gao
Yuanjun e impar a cantare il kuaiban dello Shandong, dal ritmo veloce accompagnato dalle
castagnette. Il maggiore dei figli della vecchia signora era un alto ufficiale del distretto militare e il
tecnico Zhang doveva di certo ringraziare lei per il trasferimento e la promozione.
Zhang per molti aspetti non somigliava affatto a un militare, con quel berretto portato sempre sulle
ventitr, la giacca della divisa sbottonata e la camminata sbilenca che lo facevano sembrare uno di
quei banditi che si vedono nei film. E poi amava farsi un goccetto ogni tanto, ma non lo reggeva bene
e gli bastava un niente per ubriacarsi, e allora si metteva a canticchiare La seconda sorella Wang
sente tanto la mancanza del marito, una nota canzonetta oscena. Gli piaceva fare la corte alle giovani
istruite che erano state mandate al villaggio. Ogni volta che andavamo in citt, cera sempre qualche
ragazza del posto che rimediava un passaggio da noi. Quella che si chiamava Ku Meizi, sorella
sventura, era particolarmente in confidenza con lui. La scrofa di suo padre aveva sgravato otto
porcellini e voleva andare a venderli nel capoluogo del distretto, allora il tecnico Zhang caric la
bestia e gli otto piccoli sul camion e, guidando con grande prudenza, li port al mercato dei suini. Lui
avr avuto i suoi difetti, ma come autista aveva unottima cura del suo mezzo. Ogni sabato gli faceva
la manutenzione e la revisione. Lo conosceva come il palmo della sua mano, gli bastava sentire un
rumore per individuare il problema. Quel camion aveva partecipato alla Guerra di Corea e, senza le
attenzioni di Zhang, da tempo sarebbe stato un rottame. Al tecnico io piacevo e, ogni volta che era
giorno di manutenzione, mi chiamava per aiutarlo con il lavaggio e le riparazioni. Le altre reclute

dicevano che mi stava preparando a ereditare il suo posto, e anchio la pensavo cos. Da lui appresi
alcuni principi del funzionamento del motore, capii come pu una vettura correre veloce come il
vento. Un giorno gli parlai del Gaz-51 del padre di Lu Wenli allAzienda agricola di Jiaohe. E lui,
sorpreso, mi disse: Credevo che in tutta la Cina di questi pezzi da museo ce ne fosse uno solo
ancora in servizio, non avrei mai immaginato di trovarne un altro l da voi. E aggiunse anche:
Quando capita loccasione, facciamo un salto alla vostra fattoria cos si possono incontrare. Per lui
i veicoli avevano unanima, il vecchio camion attraversando foreste di fucili e piogge di proiettili,
bagnandosi del sangue dei caduti, aveva acquisito uno spirito, come gli alberi antichi. E se due
camion con lanima si incontravano, cosa poteva succedere? Il tecnico Zhang mi raccont che, prima
di lui, cerano stati otto autisti. Il primo si era immolato al volante: nonostante il vetro del parabrezza
fosse stato frantumato dai proiettili e dalle schegge di granata del nemico e lui avesse riportato ferite
mortali, era andato avanti impavido, sfidando il fumo denso e il fuoco rovente. Poi elenc uno dopo
laltro i nomi e lorigine di tutti gli autisti, sembrava un discendente che recita il suo albero
genealogico. Il veicolo era stato prodotto dalla fabbrica automobilistica sovietica della citt di
Gorkij nel 1951, quattro anni prima della mia nascita. Ascoltando il racconto del suo passato
glorioso, fui pervaso da un profondo rispetto e riandai col pensiero al camion del padre di Lu Wenli.
Sentivo che tra quei due cera un legame, erano come due sorelle gemelle separate alla nascita.
Perch due sorelle, e non due fratelli o una coppia dragone e fenice, cio un maschio e una
femmina, non saprei dirlo; in ogni caso quella era stata la mia prima impressione e non ci sarebbe
stato modo di cambiarla. Poi mi ricordai che, in origine, avrei dovuto prestare servizio nella
guarnigione di Penglai del Distretto militare di Jinan e che era stata una casualit fortuita a portarmi
in quella piccola unit, che dipendeva dallo Stato Maggiore. Quella coincidenza aveva un grado di
probabilit solo leggermente pi alto di quello della pallina di Lu Wenli che era finita dritta nella
bocca del maestro Liu. Alla fine del racconto del tecnico Zhang, mi ero convinto che era stata la
volont del destino a farmi arrivare fin l e che la mia missione era di stabilire il contatto che
avrebbe riunito i due camion separati da anni.
Nel mese di gennaio del 1978, il nuovo comandante del nostro distaccamento compr quattro casse
di mele e un centinaio di fasci di porri e ci ordin di recapitarli al Comando superiore, che si
trovava nei sobborghi di Pechino tra le montagne, a una distanza di milleduecento chilometri sulla
carta. Per fargli compagnia nel lungo tragitto, il tecnico Zhang scelse me come assistente e guardia
del carico, una mansione di tutto riposo. Ci mettemmo in strada che era ancora buio e, secondo i
nostri calcoli, saremmo dovuti giungere a destinazione la sera di quello stesso giorno. Ma appena
passata la citt di Weifang, il camion inizi a fare i capricci. A velocit ridotta andava tutto bene ma
non appena superavamo i trenta allora, il tubo di scappamento si metteva a scoppiettare a raffica e a
sputare fumo nero. Il primo pensiero di Zhang fu il condotto dellolio, ma quando si infil sotto il
camion con la torcia per dare unocchiata non trov nulla di strano. Non appena acceleravamo il
problema si ripresentava. Era lora pi buia che precede lalba, il freddo intenso aveva ghiacciato il
terreno, su tutto si stendeva una coltre di brina. Zhang mise una vecchia giacca imbottita per terra, si
sdrai sotto il camion e ricontroll tutto da capo. Non riusciva a trovare il guasto. Mentre, ormai di
pessimo umore, stavamo seduti nellabitacolo a fumare, lui borbott: Miseria boia, questa roba
dellaltro mondo. Che ti succede, amico mio? Sono stato il tuo autista per pi di dieci anni e non ti ho
mai fatto un torto! Sentirlo parlare in quel modo mi spavent a morte, avevo i nervi a fior di pelle.
Poi mi venne in mente il camion del padre di Lu Wenli. Eravamo a circa duecento chilometri
dallAzienda agricola di Jiaohe, una distanza non certo enorme per un camion. Che quei due fossero
ansiosi di incontrarsi? In quel momento, Zhang sospir: Vecchio mio, aiutami a portare a termine il

mio compito. Fatta la consegna, ti prometto che sulla strada del ritorno devieremo per Jiaohe cos
potrete incontrarvi Io e il tecnico Zhang eravamo ovviamente sulla stessa lunghezza donda.
Il sole si lev rosso allorizzonte; ai due lati della strada si estendeva unimmensa piana candida,
forse per effetto della brina o degli alcali presenti nel terreno. Arrancando, giungemmo fino al
capoluogo del Distretto di Shouguang e cercammo un posto per mangiare un boccone. La cittadina ci
accolse con uno scenario di desolazione e abbandono. Cera ununica strada, con un solo ristorante.
Lorario sulla vetrina diceva che lapertura era alle otto, ma erano le nove quando finalmente schiuse
i battenti. Non cera niente da mangiare tranne dei mantou, i panini al vapore, avanzati dal giorno
prima. Vedendo le nostre uniformi, il cameriere ci tratt con una certa gentilezza, promise che
avrebbe subito riscaldato del cibo e ci port anche un thermos di acqua calda e un piatto di verdure
in salamoia. Per un mantou ci voleva lequivalente di cento grammi in buoni per il grano, noi
avevamo soltanto biglietti di grosso taglio a circolazione nazionale e lui non sapeva come darci il
resto. And a cercare un superiore e alla fine accettarono le monete, trenta centesimi di yuan ogni
cinquecento grammi in buoni. Nel 2003 dalla citt di Shouguang mi hanno invitato a partecipare
alla fiera ortofrutticola che si tiene da loro. Ho trovato una citt moderna, con edifici alti e strade
spaziose. Su quello che una volta era un deserto di desolazione ora si stendevano filari di
capannoni di plastica. Le serre di plastica hanno rivoluzionato la dieta dei cinesi, gettando lo
scompiglio nelle stagioni e modificando le zone di produzione. In quei capannoni, la gente del
posto coltivava frutta e verdura mai vista e sentita, che suscitava esclamazioni di sorpresa nei
clienti e nei visitatori, del posto e stranieri. Dopo esserci rifocillati, riprendemmo il cammino. Il
vecchio Gaz-51 continuava a darci problemi, eravamo costretti a procedere a passo duomo,
tossicchiando fumo e scoppiettando. Con mille difficolt, ci trascinammo fino a Beizhen, il
capoluogo della Prefettura di Huimin, entrammo in unofficina e lo affidammo a un vecchio
meccanico chiedendogli di occuparsene. Aveva una testa di capelli bianchi e gli mancavano due dita
della mano sinistra, ma lavorava con una precisione e unenergia ammirevoli. Alla vista del nostro
camion gli brillarono gli occhi, poi esclam: Questa vecchia carretta tira ancora. Il tecnico Zhang
gli offr una sigaretta, per farselo amico. Il vecchio aveva fatto la Guerra di Corea nellUnit dei
Trasporti, scoprimmo che era stato compagno darmi del primo autista del nostro camion, leroe che
si era sacrificato al volante. Era profondamente commosso, girava intorno al camion accarezzandolo,
sembrava un cavallerizzo che dopo anni aveva ritrovato il suo vecchio destriero. Sal in cabina e
fece qualche giro sullo spiazzo davanti allofficina, poi scese dicendo che il problema era nel
condotto dellolio. Ma neppure lui, dopo una serie di controlli accurati, riusc a trovare il guasto.
Allora disse: Eh, vecchio, dovrete tenervelo cos com. Volevamo pagarlo ma lui, con un cenno
della mano, ci conged. Ci rimettemmo in strada con lautomezzo che, appena aumentavamo la
velocit, riprendeva a scoppiettare e a mandare fumo. Il tecnico Zhang si ferm sul ciglio della
strada, appoggi la testa sul volante e rimase immobile per un bel po. Poi io gli dissi: Smontiamo
ancora una volta il condotto dellolio e controlliamolo da cima a fondo. Non potrebbero averci
messo dentro qualcosa quelli della logistica della guarnigione, quando hanno fatto la revisione prima
di partire? Che cosa potrebbe essere? Da Huangxian a Weifang siamo andati a cinquanta allora
senza problemi. Anche se mi aveva risposto in quel modo, il tecnico Zhang scese dalla vettura e mi
osserv smontare il condotto dellolio, io estrassi un coperchio in ceramica e lui grid: Mamma
mia! E questo che roba ? Il meccanico del reparto logistico, pensando di fare una buona cosa,
aveva messo una copertura in ceramica sul filtro dellolio ma i buchi erano troppo piccoli e il
liquido non passava bene, impedendo al veicolo di procedere speditamente. Il tecnico Zhang con
foga gett loggetto a terra frantumandolo in mille pezzi, poi agguant le tenaglie, rimont il tubo

dellolio, si pul le mani con un panno, si infil i guanti e mont in cabina. Quando mise in moto, il
camion part con un ruggito, sfrecciavamo a sessanta chilometri allora, senza scoppiettare n
mandare fumo, tutto era tornato alla normalit. Fottuta miseria, per poco non me lo faceva morire
soffocato, il mio povero cavalluccio! Zhang inveiva, al massimo della concitazione. E come due
cavalieri in groppa a un destriero lanciato al galoppo, arrivammo a Cangzhou che il sole era gi
calato tingendo lovest di rosso. Non ci rest che cercare un posto per la notte. La locanda era piena
ma la cameriera, una ragazza grassottella di buon cuore, vedendoci stremati, ci disse: Compagni
soldati, se non vi dispiace dormire a terra posso prepararvi un paio di giacigli. Ci port due
pagliericci, e anche due bacili di acqua calda per lavarci i piedi. Eravamo commossi. Il tecnico
Zhang, stando sdraiato sotto il camion per cercare di ripararlo, aveva preso freddo, gli era venuto il
raffreddore e continuava a tossire, io andai a cercare una farmacia, comprai le medicine e gliele
diedi. Poi feci un giro per controllare la nostra vettura, era parcheggiata sul ciglio della strada, il
cofano protetto sotto una coperta di panno legata ben stretta. Le diedi una pacca sul muso, dicendo:
Grazie dello sforzo!
Quella notte dormimmo di gusto e la mattina dopo il tecnico Zhang era guarito. La ragazza ci
inform che nel ristorante cerano youtiao, strisce di pasta fritte, focaccia e pappa di riso, altrimenti
poteva andare a comprare dei ravioli ma avremmo dovuto aspettare fino alle otto. Le dicemmo che
strisce di pasta, focaccia e minestra sarebbero state perfette. Con le pance piene, ci rimettemmo in
strada. Era mezzogiorno, quando entrammo a Pechino da Tongxian. Su via Changan, il tecnico Zhang
si diede alla pazza gioia, lanci il vecchio Gaz a tutta birra superando le automobili. Un poliziotto in
divisa blu, con i coprimaniche bianchi e il manganello per dirigere il traffico in mano, ci fece segno
di fermarci. Redargu severamente Zhang per aver superato il limite di velocit. Lui continuava a
scusarsi per lerrore, diceva che era la prima volta che veniva a Pechino e non conosceva le regole.
Pechino, cielo, questa era Pechino! Chi lavrebbe detto che io, un misero ragazzino della zona nordest di Gaomi, il 18 gennaio del 1978 sarei riuscito ad arrivare fin qui. E avrei visto tutte quelle
automobili bianche e nere, e le jeep color erba. E gli imponenti edifici e le maestose abitazioni, e gli
stranieri dai nasi sporgenti e gli occhi blu. Il territorio dellarea metropolitana di Pechino a
quellepoca non corrispondeva neppure a un decimo di quello di oggi, ma era grande abbastanza da
farmi venire lansia.

3
Usciti dalla citt, ci dirigemmo verso nord inerpicandoci sulla montagna lungo strade serpeggianti,
poi attraversammo la Grande Muraglia al Passo Juyongguan e, dopo aver guidato per pi di unora
sempre in direzione nord, raggiungemmo il grande comprensorio del Comando superiore. Alla vista
delle mele e dei porri che avevamo portato, il cortile si riemp di un grande fermento. Dopo aver
scaricato le merci e caricato sul camion la nostra dotazione composta da un tavolo da ping-pong,
quattro palloni da pallacanestro, dieci fucili dassalto di legno per le esercitazioni e quattro completi
di protezione, venti granate di legno da addestramento e due cappotti foderati di pelliccia per i turni
di guardia, eravamo pronti a tornare indietro. Eravamo arrivati in due ma al ritorno si aggiunse un
terzo viaggiatore, il nuovo autista assegnato alla nostra divisione. Si era arruolato nel 1977 e aveva
appena terminato il corso di guida, si chiamava Tian Hu, veniva da Yishui nello Shandong ed era un
ragazzo dagli occhi grandi, i denti candidi e unespressione infantile.
Non era stato semplice arrivare a Pechino e chiss se in questa vita avremmo avuto occasione di
tornarci, non sarebbe stato un peccato andarsene cos in fretta? Prima di lasciare il Comando,
chiedemmo lautorizzazione a uno dei nostri superiori del reparto logistico di poterci fermare in citt.
Fosse anche stato un solo giorno, una foto in piazza Tiananmen e il nostro viaggio non sarebbe stato
vano. Senza alcuna difficolt, lui ci concesse di rimanere tre giorni, e contatt per noi un ostello
dellesercito. Non avevamo il permesso di residenza n la tessera di riconoscimento militare e per
poterci registrare nelle locande avrebbero voluto vedere una lettera di presentazione. Il nostro
superiore timbr per noi tre lettere in bianco, da usare durante il viaggio.
Per prima cosa ci mettemmo in fila per la fotografia in piazza Tiananmen, poi eccoci di nuovo in
coda al mausoleo del presidente Mao per rendere omaggio alla salma. Guardando il presidente
disteso nella bara di cristallo, ripensai a quando due anni prima avevamo ricevuto la notizia della
sua scomparsa e fu come se le montagne fossero crollate di schianto e la terra si fosse aperta sotto ai
nostri piedi. Capii cos che a questo mondo non esistono gli dei. Prima di quel momento, non
potevamo nemmeno immaginare la morte del presidente, ma lui se ne and. Credevamo che, morto
lui, sarebbe stata la fine del nostro paese, invece a due anni dalla sua scomparsa la Cina non soltanto
sopravviveva ma migliorava a vista docchio. Le universit avevano ripreso gli esami di ammissione
per gli studenti, nelle campagne i padroni e i contadini ricchi si erano liberati dei loro marchi di
infamia, nelle case degli agricoltori il grano aumentava e le vacche della squadra di produzione si
facevano sempre pi grasse. Persino uno come me poteva farsi fotografare in piazza Tiananmen e
visitare la salma del presidente. Nei due giorni che seguirono, andammo al Parco di Beihai, al
Tempio del Cielo e al vicino Museo di Scienze Naturali; lenorme scheletro di dinosauro che vidi l
dentro mi fece una profonda impressione. Poi ci furono la Citt imperiale, la collina Jinshan, il
Palazzo destate, lo zoo e via Wangfujing, fiorente di attivit. Nel grande magazzino di Xidan
comprai tre zaini neri di finta pelle, per me e per due miei commilitoni. Acquistai anche un foulard
rosa per la mia fidanzata. Un suo lontano parente me laveva presentata quando ero ancora un
precario al cotonificio. Mentre io tentennavo, lui mi aveva detto con cattiveria: Non sai riconoscere
una fortuna quando ti capita! Un maiale grasso sbatte contro la tua porta e tu pensi che sia il rumore
di un cane che gratta! Pi tardi aveva ammesso di avermi presentato la figlia del suo parente
perch mio zio faceva il contabile al cotonificio, e sperava di usare questo contatto per diventare
operaio fisso. Dopo esserci sposati mia moglie mi raccont che, prima di me, Liu (il membro del

Comitato permanente del Partito nella Comune) le aveva presentato il nipote del vicesegretario
del Comitato ma lei non aveva acconsentito perch lui aveva gli occhi troppo piccoli. Quando
annunciammo il nostro fidanzamento, Liu le aveva detto beffardo: Siccome il nipote del
vicesegretario Guo aveva gli occhi piccoli, te ne sei trovato uno con gli occhi grandi, eh? Lei
aveva risposto: Non lo stesso, gli occhi del nipote del vicesegretario sono piccoli e smorti,
quelli di Mo sono piccoli ma vivaci. Molti anni pi tardi, quando ormai mi ero conquistato la
fama immeritata di scrittore, ogni volta che Liu incontrava qualcuno gli diceva che mia moglie
aveva saputo scegliere bene. Dopo due ore di fila, mangiammo i ravioli in un ristorante che stava
allimboccatura di via Xidan. Erano fatti a macchina, con un ripieno di carne grassa e, quando li
addentavi, sprizzavano fuori lolio. La macchina stava dietro un bancone che arrivava allaltezza
della vita e, dallaltra parte, cerano una decina di tavoli. Mi sembr uninvenzione stupenda, da un
lato entravano la farina, lacqua e il ripieno, e dallaltro uscivano i ravioli pronti che cadevano uno
per volta nella pentola di acqua bollente, roba da non credersi. Infatti quanto tornai a casa e lo
raccontai a mia madre, lei non mi credette. Ora so che quei ravioli hanno la sfoglia spessa e il
ripieno scarso e quando li metti a bollire ci entra lacqua, insomma sono brutti da vedere e cattivi da
mangiare. Tuttavia quella mangiata di ravioli nel ristorante vicino al grande magazzino di via Xidan
mi diede il pieno diritto di pavoneggiarmi in paese. Oggi i ravioli fatti a macchina non li vuole pi
nessuno e linsegna di ogni ravioleria pubblicizza ravioli fatti in casa. Prima tutti volevano la carne
grassa, oggi preferiscono il ripieno vegetariano. Questo per darvi unidea di come siano cambiate le
cose.
Sulla via del ritorno, il tecnico Zhang lasci guidare Tian Hu e noi due ci stringemmo sullaltro
sedile. La sua presenza aveva infranto il mio sogno di fare lautista. Zhang vedendo il mio sconforto
mi consolava di nascosto: Xiao Mo, con il tuo talento letterario metterti a fare lautista sarebbe stato
uno spreco di risorse, un po come ammazzare le zanzare con un missile antiaereo. Porta pazienza,
prima o poi arriver il tuo momento fortunato. Le sue parole mi diedero un po di sollievo, ma il
futuro continuava ad apparirmi nebuloso. Vuoi vedere che, fatti mille sforzi per uscire dalla gabbia,
dopo due anni di peripezie ci sarei dovuto ritornare con le pive nel sacco? No, io a casa non ci
tornavo. Avrei lottato, mi sarei opposto con tutte le forze!
Quando eravamo ancora a Pechino, io avevo fatto un sogno: ero tornato al paese insieme al tecnico
Zhang, il nostro camion e quello del padre di Lu Wenli erano entrambi parcheggiati nel campo delle
esercitazioni, davanti alla mia vecchia scuola. I due Gaz-51 avevano ognuno una fascia rossa legata
intorno, con una coccarda di seta dello stesso colore sul muso. La nostra banda musicale stava su un
lato a soffiare nelle trombe e picchiare sui tamburi, frotte di studenti con i fazzoletti di seta ballavano
una danza semplice dal ritmo cadenzato. Poi era notte fonda e il silenzio aveva avvolto ogni cosa,
una luna brillante si stagliava nel cielo. Ero andato da solo nel campo di addestramento, i due camion
stavano con i musi accostati, come due cuccioli che si annusano per riconoscersi. Di tanto in tanto
lanciavano richiami, parevano due asinelli che si ritrovano dopo tanto tempo. Poi indietreggiarono di
alcune decine di metri e si riavvicinarono fino a toccarsi. Dopo aver fatto avanti e indietro per tre
volte, il camion del padre di Lu Wenli sollev il retro come se scalciasse e acceler, inseguito dal
nostro. I due Gaz-51 si rincorsero in giro per il campo, come fa lasino che insegue la femmina.
Allora capii, non erano una coppia di sorelle ma due innamorati. Si sarebbero rincorsi, accoppiati e
poi sarebbero nati tanti piccoli Gaz Raccontai il mio sogno al tecnico Zhang e a Tian Hu. Zhang
disse: A quanto pare dobbiamo proprio andare a Jiaohe. Tian aggiunse: Mio padre ha avuto un
sogno simile e il giorno dopo andato a sbattere. Anche suo padre faceva lautista. Il tecnico
Zhang lo redargu: Pivello, non fare luccellaccio del malaugurio!

Le parole funeste del giovane Tian avevano suscitato le superstizioni del tecnico Zhang e, quando
arrivammo a Weifang, il programma gi definito sub un cambiamento. Erano passate le nove di sera
e il cielo era punteggiato di stelle. Il tecnico Zhang mi disse: Giovane Mo, siamo in giro da
parecchio tempo e, in questi giorni, mi sento spesso battere una palpebra e sono inquieto, non vorrei
che fosse successo qualche cosa a Qinbing. Ti porter alla stazione di Weifang cos potrai andare in
treno a casa mia per dare unocchiata. Chieder io il congedo per te e, se ci sono problemi, mi
prender io la responsabilit. Io e Tian prendiamo la statale Yantai-Weifang e torniamo direttamente
in caserma.
Anche se comprendevo lo stato danimo di Zhang, devo ammettere di essere rimasto molto deluso
nel veder svanire, come una bolla di sapone, il sogno di entrare in pompa magna nel villaggio a
bordo di un Gaz-51 dellesercito. Daltra parte, tornare a casa in congedo dopo appena due anni di
servizio era una fortuna rara. Zhang e Tian mi portarono alla stazione di Weifang e poi ripartirono. Io
seguii con lo sguardo i fanalini di coda del camion fino a vederli scomparire ed entrai a comprare il
biglietto.
Era la seconda volta che prendevo il treno. La prima era stata a diciotto anni quando, in primavera,
avevo accompagnato mio fratello pi grande e mio nipote a Qingdao per prendere il vaporetto che li
avrebbe riportati a Shanghai. A quellepoca, un viaggio in treno era un evento memorabile e, tornato
a casa, per un pezzo mi sentii giustificato a darmi delle arie. Chiaramente ero molto eccitato per
questa seconda opportunit. Il treno era pieno allinverosimile e la carrozza puzzava di pip. Due
uomini si erano picchiati per il gabinetto, uno aveva il naso rotto e laltro una ferita sullorecchio.
Allora non trovai tutto ci particolarmente incivile. Un centinaio di chilometri separavano Weifang
da Gaomi e noi fummo sballottati in treno per oltre tre ore. Dal 2008, i treni Armonia superveloci e
a motori multipli percorrono gli ottocento chilometri da Pechino a Gaomi in poco pi di cinque ore.
Era lalba quando arrivai alla stazione di Gaomi e il sole iniziava a sorgere sullorizzonte tingendo
il cielo di una luce rosata. Appena uscito dal controllo dei biglietti, sentii provenire da una
bancarella sulla piazza della stazione, che vendeva strisce di pasta fritte e latte di soia, la melodia
dellopera maoqiang che non udivo da tempo. Le note dolenti e accorate dellanziana donna che, con
voce tremante, cantava ladagio del personaggio femminile dan[1] della celebre opera La storia
della camicia di seta mi riempirono gli occhi di lacrime. Qualche giorno fa sul canale di teatro
tradizionale alla Televisione Centrale, in un programma che presentava lopera maoqiang, ho citato
questo episodio. Comprai due etti e mezzo di strisce di pasta e una ciotola di latte di soia e li mangiai
ascoltando lopera. Dalle bancarelle che riempivano i due lati della piazza della stazione, arrivavano
i richiami dei venditori. Due anni prima, in tutta la piazza cera un unico ristorante di Stato, con dei
camerieri dalle maniere pessime. Ora, le rivendite private di cibo si facevano concorrenza. Ancora
qualche anno e i germogli delleconomia privata sarebbero spuntati ovunque come bamb dopo la
pioggia. E i ristoranti, le cooperative di consumo e gli spacci a gestione statale e collettiva sarebbero
falliti, uno dopo laltro.
Salii sulla corriera che portava alla zona nord-est e alle tre del pomeriggio finalmente varcai la
soglia di casa mia. Lo spettacolo della baracca in sfacelo e dei miei genitori invecchiati mi colm di
una tristezza senza pari. Raccontai loro la mia situazione, in quellunit non cera speranza di fare
carriera n che mi mettessero a fare lautista, dopo al massimo altri due anni sarei stato congedato e
rispedito a casa. Mia madre disse: Credevamo che saresti riuscito a combinare qualcosa Le
risposi: Colpa della mia iella che mi ha fatto capitare in un posto del genere. Se mi avessero
mandato in un battaglione operativo, a questora sarei gi stato promosso. Mio padre intervenne:
Inutile fare questi discorsi. La situazione in casa la conosci. Torna in caserma e datti da fare, non

lesinare gli sforzi, si muore di malattia, non di troppo lavoro. Se ti metti sotto, i tuoi superiori prima
o poi se ne accorgeranno. Anche se non fai carriera e non impari a guidare, devi trovare il modo di
entrare nel Partito. Per tutta la vita io ho servito fedelmente il Partito Comunista e la tessera me la
sognavo anche di notte, ma non me lhanno mai data. Ormai non posso pi sperarci, il turno di voi
giovani. Se tornerai a casa con la tessera del Partito, almeno ti sarai guadagnato un po donore.
[1]Ruolo femminile dellopera tradizionale cinese. [n.d.t.]

4
Quando mi ripresentai in caserma, fui convocato dai miei superiori. Il Comando aveva assegnato alla
nostra stazione un posto nel contingente per studiare allIstituto tecnico di Ingegneria dellEsercito a
Zhengzhou, e loro avevano pensato a me e volevano che mi preparassi per lesame. Un rombo
improvviso mi riemp la testa e mi lasci stordito per un pezzo. Ricordo che quel giorno in mensa
migliorarono la nostra dieta, a ognuno diedero una grossa polpetta, chiamata testa di leone per la
sua forma bitorzoluta. Una rara delizia per quei tempi ma, quando la misi in bocca, mi sembr fatta di
cera. Fu la prima volta in vita mia in cui non provai alcun gusto a mangiare la carne. Perch? I miei
comandanti erano convinti che mi fossi diplomato alle superiori e per questo mi avevano selezionato.
Io invece avevo frequentato solo cinque anni di elementari e me la sarei anche potuta cavare in lingua
e letteratura e perfino in educazione politica, ma in materie come matematica, fisica e chimica
brancolavo completamente nel buio. Il corso a cui mi sarei dovuto iscrivere era Manutenzione e
Riparazione di terminali elettronici, unimpresa impossibile per me. Se avessi confessato come
stavano veramente le cose sarebbe stata la fine. E cos acconsentii, a denti stretti. Nella nostra
stazione cera un radiotecnico dello Hunan, si chiamava Ma, aveva la mia et ed era mio amico. Per
farmi coraggio mi disse che, a quanto ne sapeva, queste assegnazioni avevano lo scopo di favorire le
stazioni lontane, lesame era soltanto un pro forma e bastava non consegnare il foglio in bianco per
superarlo. Io gli risposi che non conoscevo neanche le quattro operazioni aritmetiche o laddizione e
la sottrazione tra frazioni. Mi disse: Ti insegno io, un cervellone come te pu imparare qualsiasi
cosa! Abbiamo sei mesi di tempo. E cos decisi di lanciarmi nellimpresa. Scrissi a casa chiedendo
che mi spedissero i libri delle medie e delle superiori che erano stati di mio fratello. Ogni sera
studiavo con Ma. I miei superiori mi autorizzarono a mettere un tavolo e una sedia nel magazzino
degli attrezzi e, quando non facevo il turno di sentinella, andavo l a studiare. Per lasciarmi
concentrare nel ripasso, le mie mansioni di vice-caposquadra furono conferite provvisoriamente a un
soldato arruolato nel 1977.
Mio fratello maggiore era stato il primo laureato della zona a nord-est di Gaomi, questo era stato
motivo di gran lustro per la mia famiglia e fin da piccolo io avevo sognato di andare alluniversit.
Ora si presentava lopportunit di realizzare il mio sogno. Ma si trattava di studiare in sei mesi da
autodidatta lintero programma di matematica, fisica e chimica delle medie-superiori, unimpresa non
indifferente. Non avevo tempo di fare gli esercizi, potevo solo leggere i libri di testo e, quando
pensavo di aver capito, andare avanti. Cerano un mucchio di formule da imparare a pappagallo, in
fretta e furia, e avevo riempito i muri del magazzino di calcoli scribacchiati a matita. Mi dibattevo tra
la speranza e la disperazione. Ed era quasi sempre la disperazione a prendere il sopravvento, mentre
la speranza si faceva sempre pi sottile. Avevo il viso smunto e giallastro, i capelli scarmigliati, il
mio istruttore politico disse che sembravo un detenuto. In agosto, mi mand a chiamare e mi disse:
Ho appena ricevuto una telefonata dal Comando superiore, il posto di studio non pi disponibile,
spero che tu possa fartene una ragione. Cos mi liber da un peso e, al tempo stesso, mi diede una
profonda delusione. In unassemblea generale, lui fece lannuncio e comunic anche che avrei ripreso
le mie mansioni di vice-caposquadra del gruppo di guardia. Nellesercito era scoppiata la febbre
della cultura e il mio istruttore mi chiese di insegnare matematica. E cos mi accorsi che, in quel
periodo, avevo imparato molte cose. Dal Comando arriv una delegazione per unispezione,
ascoltarono una mia lezione di trigonometria e si complimentarono del livello. Quella lezione mi

conquist un trasferimento nel Corpo di Addestramento di Baoding come istruttore. Il mio sogno
universitario si era infranto ma quello letterario diventava sempre pi pressante. Allepoca, bastava
un racconto a renderti famoso da un giorno allaltro. Mi abbonai alle riviste Letteratura del popolo e
Arte e letteratura dellEsercito Popolare di Liberazione e, a partire dal settembre del 1979, iniziai a
studiare Creazione letteraria. Scrissi Mamma, un racconto breve, poi unopera teatrale in sei atti
intitolata Divorzio. Il nostro postino era un uomo di mezzet, basso di statura e cieco dallocchio
sinistro. Si chiamava Sun e per noi era il vecchio Sun, ma alcuni ufficiali impertinenti lo avevano
soprannominato di nascosto il drago monocolo. Quando sentivo il rumore della sua moto, il mio
cuore prendeva a battere allimpazzata. Avevo inviato i miei due lavori e speravo di ricevere buone
notizie. La migliore arriv dalla rivista Arte e letteratura, mi restituivano Divorzio insieme a una
lettera scritta con la penna stilografica, in cui dicevano che era troppo lungo e mi consigliavano di
provare altrove. Prima del trasferimento a Baoding, mosso dallinconscio impulso di alleggerire il
mio carico e ricominciare da zero, gettai i due manoscritti nella caldaia riducendoli in cenere.
Quando tornai da quelle parti nel 1999, la nostra caserma era diventata un allevamento di polli. Sulle
pareti di quello che era il magazzino si distinguevano ancora vaghe tracce dei miei scarabocchi di
formule matematiche, fisiche e chimiche.

5
Il 1979 fu un anno fondamentale per me e per lintera nazione. Il 17 febbraio venne dichiarata la
guerra di controffensiva della Cina contro laggressione del Vietnam. Un esercito di duecentomila
uomini penetr le frontiere nemiche sui due fronti del Guangxi e dello Yunnan. La mattina del
secondo giorno, mentre facevamo colazione, la radio trasmise il racconto delle gesta eroiche di Li
Chengwen, che si era sacrificato per far saltare in aria una roccaforte nemica. Molti commilitoni
arruolati nel nostro stesso battaglione ora si trovavano in prima linea. Nel profondo del mio cuore, li
ammiravo intensamente. Speravo mi fosse concessa unoccasione simile per poter andare al fronte e
diventare un eroe, se fossi sopravvissuto sarei stato promosso per meriti di servizio e, se invece
fossi caduto in battaglia, i miei genitori sarebbero diventati i parenti di un martire e la mia famiglia
avrebbe migliorato la sua posizione politica. E cos, lo sforzo di avermi allevato e cresciuto non
sarebbe stato vano. Non ero certo lunico a pensarla in quel modo. Un genere di psicologia distorta
che potr sembrare sciocca e puerile, ma che era condivisa da tutti noi figli di contadini medi,
perpetue vittime della discriminazione politica. Meglio una morte tonante che una vita in sordina. In
quella nostra unit dalla disciplina tradizionalmente fiacca, la guerra che si combatteva al fronte
gener una rinnovata solerzia e cura nelle esercitazioni, nello studio, nei turni di servizio e nel lavoro
dei campi. Ma presto il conflitto fin e la situazione ritorn identica a prima.
Alla fine di giugno di quello stesso anno, i miei superiori autorizzarono il mio congedo
matrimoniale. Il 3 luglio celebrammo il matrimonio, quel giorno piovve a dirotto. Durante il congedo,
incontrai alcuni commilitoni ritornati dal fronte, tutti si erano distinti con onore e un paio avevano
ricevuto una promozione, io li invidiai. Cosa aveva il destino in serbo per me? Forse in pochi mesi
sarei stato smobilitato e rispedito a casa.
Il giorno dopo il matrimonio, andai in bicicletta allAzienda agricola di Jiaohe con la scusa di
andare a trovare degli amici, in realt volevo dare unocchiata al Gaz-51 che quel giorno mi aveva
quasi ammazzato, scaraventandomi per terra. Lo trovai nel parcheggio dellazienda, il padre di Lu
Wenli gli stava dando una mano di vernice. Io mi avvicinai e gli offrii una sigaretta. Gli dissi:
Mastro Lu, non mi riconoscete? Lui mi sorrise scuotendo la testa. Aggiunsi: Sono Mo Xie, un
compagno delle elementari di Lu Wenli. E lui: S, s, adesso mi ricordo. Sei quello che mi ha
rubato un paio di guanti dal camion una volta che mi sono fermato nel vostro villaggio. Io risposi:
No, quello era He Zhiwu e, oltre a rubarti i guanti, aveva anche sgonfiato le gomme. Lui continu:
Quello era nato male come un papero col collo storto, sempre stato pieno di cattiveria sin da
piccolo. Mi aveva sgonfiato un pneumatico e si portato via lanima della valvola. Poi venuto a
trattare. Voleva che gli prestassi luniforme e il berretto, altrimenti avrebbe riempito la strada di
chiodi a tre punte e mi avrebbe bucato tutte le gomme. Dun tratto mi venne in mente una scena
di oltre dieci anni prima. Il camion in panne sul ciglio della strada con quattro ruote a terra su sei
e il padre di Lu Wenli, imbufalito, che faceva fuoco e fiamme e urlava maledizioni. Quella volta, a
scuola io ero stato considerato uno dei maggiori sospettati e mi avevano sottoposto a un lungo
interrogatorio. Per farmi confessare, il maestro Liu Bocca Larga mi aveva minacciato agitandomi
davanti agli occhi un uncino da forno rosso incandescente. Ma io, certo della mia innocenza,
rimasi impassibile di fronte al ferro rovente. Gli chiesi notizie di Lu Wenli, mi disse che si era
diplomata e lavorava nel gommificio del distretto. Osservai: Non sarebbe stato meglio lavorare qui
nellAzienda agricola statale, invece che al gommificio che unimpresa a propriet collettiva? Lui

mi chiese: Non hai saputo niente? La gestione della fattoria passata al distretto, le terre saranno
cedute a contratto, dora in poi saremo ridotti pi o meno allo stato di contadini. Indicando il Gaz51 verniciato a met e un mucchio di altri rottami nel parcheggio, gli chiesi: E questi che fine
faranno? Mi rispose: Quelli che si possono vendere li vendiamo, gli altri resteranno qui a
marcire. E il Gaz, venderete anche quello? chiesi io. Lui mi disse: Qualche giorno fa, proprio He
Zhiwu mi ha mandato un telegramma dalla Mongolia interna offrendomi la bellezza di ottomila yuan
per questo catorcio. Che si sia rimbambito? Con altri cinquemila yuan compra un camion di marca
Liberazione, appena uscito dalla fabbrica. Secondo te mi sta prendendo in giro? Una tempesta di
pensieri si scaten nel mio cervello, pensai: He Zhiwu, He Zhiwu, che cosa passa per quella tua
testa furba? Se puoi permetterti di spendere una cifra del genere significa che hai fatto fortuna, ma
che ci fai con un vecchio catorcio come questo? Sei disposto a buttare via tutti quei soldi per un
semplice capriccio di nostalgia? Poi dissi a voce alta: Mastro Lu, anchio sono perplesso dal suo
comportamento, ma sono convinto che non si stia prendendo gioco di te. Affari suoi, certo devo
ammettere che, se lui lo compra sul serio, un po mi dispiacer. Ci pensi a quanti anni abbiamo
passato insieme? Siamo legati da un sentimento profondo! Finita la frase, il padre di Lu Wenli diede
altre due pennellate sulla cabina, poi mi chiese: Dov che presti servizio, ragazzo? Gli risposi:
A Huangxian. Lui osserv: Al 34 Reggimento della guarnigione di Penglai? Io gli risposi: A
dire il vero, dipendiamo direttamente dal Comando di Stato Maggiore, il 34 Reggimento ci
amministra soltanto. Lui continu: Xu, il comandante del 34, stato un mio commilitone. Faceva
lufficiale istruttore quando io ero comandante di compagnia. Gli dissi eccitato: Il comandante Xu
venuto a farci una relazione! Che coincidenza! Dopodomani torno in caserma, vuoi che gli porti
qualcosa? Lui mi rispose cupo: Lui un illustre comandante di reggimento e io un misero autista,
non ho bisogno di favori. Stavo per aggiungere qualcosa ma lui aveva gi ripreso in mano il
pennello e si era rimesso al lavoro. Naturalmente conoscevo la sua storia. Al ritorno dalla Guerra di
Corea era stato promosso comandante di compagnia con il grado di capitano e aveva un futuro
luminoso davanti a s, peccato che, come spesso accade alle giovani promesse, dietro aveva la
coda ritta e davanti gli si rizzava luccello, e cos aveva rovinato con le sue stesse mani una
brillante carriera.
Il giorno del mio ritorno in caserma, andai di buonora al capoluogo del distretto per comprare il
biglietto della corriera di lunga tratta che mi avrebbe portato a Huangxian, mancavano due ore alla
partenza. La cittadina a quel tempo era piccola, in mezzora a passo svelto raggiunsi il gommificio
che si trovava nella parte meridionale. Chiesi di Lu Wenli al vecchio custode, mi rispose che doveva
aver fatto il turno di notte. Poi mi fece il terzo grado, volle sapere in che rapporti ero con lei e perch
la stavo cercando. Gli dissi che ero un suo compagno di scuola, ero tornato a casa a far visita ai miei
e, visto che passavo da quelle parti, ero andato a trovarla. Probabilmente a causa della divisa che
portavo, il vecchio mi chiese: Vuoi che te la chiami? Gli risposi: Mille grazie. Allora fa la
guardia al portone mentre vado a cercarla. Ogni tanto per paura di perdere la corriera davo
unocchiata allorologio che avevo al polso, era di marca Zhongshan e valeva trenta yuan, me laveva
prestato un compagno darmi. Dopo un bel po, il vecchio custode ritorn insieme a Lu Wenli. Lei
aveva un cappotto corto buttato sulle spalle, portava un paio di pantaloni rossi della tuta e le
pantofole ai piedi, aveva i capelli arruffati e gli occhi pieni di sonno, non smetteva di sbadigliare. Io
mi affrettai a farmi avanti, chiamandola per nome. Lei mi squadr dallalto in basso, e disse
freddamente: Ah, sei tu, che volevi? Pieno dimbarazzo, le risposi: Niente di speciale sto
tornando in caserma mancava un po di tempo alla partenza della corriera volevo salutare una
vecchia compagna di scuola laltro ieri sono andato allAzienda agricola di Jiaohe, ho visto tuo

padre, mi ha detto che lavori qui Lei mi disse insofferente: Allora, se non c niente di speciale,
me ne torno a dormire. Si volt e and via. Io la seguii con lo sguardo, il cuore pieno di tristezza.
Non erano trascorsi due mesi dal mio ritorno che ricevetti lordine di trasferimento al Corpo di
Addestramento di Baoding. Il mio compaesano che mi aveva prestato un orologio per il matrimonio,
disse emozionato: Si vede che sposarsi porta fortuna, tra qualche giorno torno a casa e anchio
prendo moglie. Prima della mia partenza, noi della squadra di guardia giocammo una partita di
pallacanestro con gli ufficiali, avevo il tiro fortunato e infilai un canestro dopo laltro. Fu la migliore
partita della mia vita.
Il 10 settembre lasciai la caserma, insieme al tecnico Ma che andava a Pechino per una
commissione. Tian Hu ci port in camion alla stazione di Weifang. Arrivederci, Gaz-51. In realt non
fu un arrivederci ma un addio. Non lo rividi mai pi. Chiss dove saranno ora le sue spoglie? Dal
villaggio mi giunse notizia che He Zhiwu aveva comprato il Gaz-51 del pap di Lu Wenli. Quel
giorno lui si mise al volante e fece alcuni giri sul campo di addestramento davanti alla nostra scuola
poi, realizzato il sogno di diventare il padre di Lu Wenli, si allontan a tutta velocit lasciandosi
dietro una scia di polvere e fumo.
Quando arrivai a Baoding, per i primi tempi fui comandante di squadra e mi occupai
delladdestramento dei soldati appena diplomati alle scuole superiori. Dopo due anni di corso
avrebbero ottenuto il diploma universitario e il grado di comandante di plotone, al 23 livello dei
ruoli amministrativi. Il nome della loro specializzazione era lungo e complicato, in realt si trattava
di trascrivere radiogrammi stando in cuffia.
Dopo un mese, il mio compito era terminato ma rimasi nel corpo di addestramento come archivista
di documenti riservati, per poi diventare istruttore politico e insegnare filosofia ed economia
politica. Mi mancava qualsiasi preparazione in materia, ero come unanatra spinta a salire sul
trespolo, mi ci avevano forzato. Allinizio feci molta fatica ma, dopo il primo semestre, riuscii a
sentirmi allaltezza della situazione. A quel punto, le mie non interamente sopite ambizioni letterarie
tornarono a palpitarmi nel petto. Dopo vari fallimenti, finalmente nel settembre del 1981 la rivista
Laghetto dei loti di Baoding pubblic il mio racconto Pioggia in una notte di primavera. Nella
primavera dellanno seguente pubblicarono anche Il brutto soldato, un racconto breve. Ovviamente
un soldato semplice con mansioni di quadro che, in un diluvio di parole e facendosi venire la voce
roca, insegnava i principi del marxismo e sapeva anche scrivere racconti, era qualcosa che attirava
lattenzione. Il 3 novembre del 1981 nacque mia figlia. Dovevamo scegliere un nome e mio fratello
maggiore, che a quel tempo lavorava in Hunan, propose di chiamarla Ailian, amante del loto, dal
nome della rivista che aveva pubblicato il mio primo racconto e in memoria del famoso saggio
Sullamore per il loto del letterato di epoca Song Zhou Dunyi. A me sembrava troppo comune e
scelsi invece Xiaoxiao, piccolo flauto di bamb. Ma quando and alle elementari, le maestre
trovarono i due caratteri troppo complicati da scrivere e li sostituirono con quelli che significano
sorridente, e tale rimasto fino a oggi.
Nellestate del 1982, ero al paese in congedo quando ricevetti la notizia che, per intercessione di
alcuni importanti personaggi del Comando superiore, mi avevano promosso ufficiale, facendo uno
strappo alla regola. La lettera che mi comunicava di essere diventato comandante di plotone
nellUnit di Addestramento, probabilmente ancora custodita nel mio fascicolo personale. Ricordo
distintamente che fu mio padre a portarla a casa. Quando gli comunicai la splendida notizia, il lampo
di luce che illumin il suo sguardo mi fece provare un insieme di calore e desolazione. In silenzio, si
mise la zappa in spalla e scese nei campi. Mi torn in mente un nostro lontano parente in un villaggio
vicino. Per la promozione del figlio a ufficiale, lui aveva fatto il giro del villaggio, battendo sul gong

e gridando: Mio figlio stato promosso! Mio figlio diventato ufficiale! La riservatezza di mio
padre in un frangente simile mi apr gli occhi sulla sua personalit, il suo carattere e la sua
esperienza di vita.
Nellautunno del 1984 fui ammesso a studiare presso la Facolt di Letteratura dellIstituto darte
dellEsercito di Liberazione e poco dopo scrissi Il ravanello trasparente, il racconto che mi rese
famoso, poi pubblicai il romanzo Sorgo rosso, unopera che fece un certo scalpore. Nel 1986 durante
le vacanze estive stavo facendo la spesa al mercato del mio paese e incontrai Wan, un conoscente del
villaggio vicino. Lui mi ferm e, con gli occhi sgranati, si mise a sbraitare: Ho saputo che sei
diventato ricco! Per un romanzo ti hanno dato pi di un milione, eh? Al giorno doggi sarebbe
possibile vendere un romanzo per un milione di yuan, ma a quellepoca erano fandonie. Senza
darmi il tempo di spiegare, continu: Non aver paura, non ho bisogno di un prestito. Mio figlio ha
superato lesame per andare a studiare in America e fra qualche anno avremo dollari a palate!
Nellautunno del 1987, Zhang Yimou venne a Gaomi insieme a Gong Li, Jiang Wen e altri per girare
il film Sorgo rosso. Allinizio volevano chiamarlo Il nono giorno del nono mese a Qingshakou e
lavevano anche scritto sul furgoncino della troupe con la vernice rossa. Non so perch poi abbiano
deciso di cambiare il titolo, non lho mai chiesto e loro non me lhanno detto. Per la gente della zona
nord-est di Gaomi, assistere alla produzione di un film era una novit assoluta. Da quando leroe Pan
Gu aveva separato il cielo dalla terra per creare il mondo, nessuno era mai venuto nel nostro angolo
sperduto a girare un film. Prima che iniziassero le riprese, invitai i membri del cast a mangiare a casa
mia. Zhang Yimou e Jiang Wen arrivarono a torso nudo, con le teste rasate e la pelle annerita dal
sole. Gong Li, in un abito di vecchia tela tessuta a mano, i capelli portati alla foggia delle donne
contadine e senza trucco, sembrava una ragazza di paese dallaspetto insignificante. Quelli delle mie
parti, che immaginavano le attrici del cinema come divinit scese tra i mortali, vedendo Gong Li
rimasero grandemente delusi. Allora chi avrebbe immaginato che, in una decina danni, sarebbe
diventata una grande stella internazionale, dal portamento nobile ed elegante, lo sguardo seduttivo e
il fascino travolgente? Il giorno che iniziarono le riprese si raccolse una folla di curiosi, la gente
comune era venuta da fuori percorrendo decine di chilometri in bicicletta e i funzionari del distretto e
della citt erano giunti a bordo delle loro automobili. Tutti arrivavano pieni di aspettative e
ripartivano delusi.
La troupe era alloggiata nellostello del distretto, in stanze senza il condizionatore daria o il bagno
privato. Prima, le foresterie di livello distrettuale erano tutte cos e una volta gli attori non si davano
tutte le arie di adesso. Dopo che furono andati via, un amico che viveva nel capoluogo mi disse: A
parecchia gente hanno fatto una cattiva impressione. Specialmente quel Jiang Wen che, quando si
attacca al telefono a fare uninterurbana, pu starci anche quattro ore. Io gli chiesi: Ha pagato le
telefonate? Lui rispose: Certo. E io: E allora perch non ti fai gli affari tuoi? Sono convinto
che oggi nessuno si preoccupi pi di queste cose! Il popolo cinese si evoluto enormemente, siamo
passati da una situazione in cui tutti si facevano gli affari degli altri alla protezione dei dati
personali. Qualche tempo fa in televisione cera un attore del cinema che, allinizio degli anni
ottanta, era stato condannato a dieci anni per condotta immorale e si lamentava per lingiustizia.
Proprio cos, gli era bastato andare a letto con alcune donne consenzienti per essere incriminato
per un reato grave. Allepoca il suo caso aveva fatto scalpore in tutta la nazione, la maggior parte
della gente aveva pensato che la sua fosse una pena meritata, nessuno aveva ritenuto la punizione
pi pesante della colpa. Se con il metro di quegli anni misurassimo il comportamento degli uomini
e delle donne nella societ di oggi non basterebbero le carceri!
Un catorcio, che la troupe aveva rimediato chiss dove, mi fece venire in mente il Gaz-51 che He

Zhiwu aveva comprato dal padre di Lu Wenli. Il colore e la forma sembravano gli stessi ma il
cofano, visto da vicino, aveva qualcosa di diverso. Al villaggio dicevano che He Zhiwu era nella
Mongolia interna, chiss se il Gaz-51 era ancora al suo servizio?

6
Nellagosto del 1988 fui ammesso al corso di specializzazione post laurea in Letteratura, organizzato
dallUniversit Normale di Pechino insieme allIstituto letterario Lu Xun. Ero meno eccitato di
quando nel 1984 andai a studiare allIstituto darte dellEsercito di Liberazione. Quella volta la
notifica di ammissione mi fece quasi impazzire di felicit, avevo finalmente coronato entrambi i miei
sogni, quello di andare alluniversit e quello letterario. Ora avrei ottenuto la laurea magistrale per,
dal momento che avevo gi una certa fama seppur immeritata e una certa conoscenza del mestiere,
sapevo anche che per uno scrittore titoli e diplomi non sono importanti quanto la qualit della
creazione. Allinizio non intendevo accettare, poi qualcuno mi convinse a guardare pi lontano:
sarebbe stata unottima occasione per imparare linglese, che in futuro sarebbe potuto essermi utile.
Era unidea senza dubbio molto valida e, per i primi due mesi, mi applicai diligentemente e mandai a
memoria qualche centinaio di parole. Poi scoppiarono i movimenti studenteschi, la situazione si fece
pi tesa di giorno in giorno e la maggior parte di noi non aveva la testa per studiare. Al mio carattere
indolente ci bast come giustificazione per accantonare lo studio dellinglese. Ebbi poi spesso
loccasione di viaggiare fuori dal paese, e mi pentii amaramente di non aver studiato una lingua
straniera. Anni fa mi tornata la voglia di imparare qualche frase di uso quotidiano, ma ultimamente
svanita di nuovo. Spero solo che inventino il pi presto possibile un aggeggio per le traduzioni che
sia semplice, portatile e veloce, cos da poter risolvere i miei problemi allestero.
Nella primavera del 1990 tornai nel capoluogo del distretto e, dopo aver demolito la mia vecchia
abitazione, in un mese costruii una casa nuova con quattro stanze. Durante quel periodo, ricevetti vari
telegrammi di richiamo dalluniversit. Al mio ritorno, i responsabili mi consigliarono di ritirarmi e
io, senza pensarci due volte, acconsentii. Poi, grazie allintervento dei miei compagni e con il
generoso aiuto del professor Tong della Normale di Pechino, riuscii a mantenere il posto. Il giorno
della cerimonia di laurea scoppi la Prima Guerra del Golfo. La consegna dei diplomi fu un affare
sbrigativo, senza banchetto n ballo di fine corso. Uno dei proiezionisti della squadra
cinematografica della mia unit venne a prendermi con uno scooter a tre ruote. Non cera posto nel
dormitorio e io mi sistemai in un magazzino per i rottami. Era infestato da torme di ratti, che tutta la
notte facevano un gran baccano. Una femmina fece la tana nel mio baule dei vestiti e l nacquero i
suoi piccoli. Negli anni a venire, i miei abiti e le mie coperte continuarono a emanare un rancido
fetore di piscio di topo. Nel deposito trovai una decina di statuette di gesso del presidente Mao e le
disposi vicino alla porta e intorno al letto, come sentinelle di guardia. Alcuni amici dellambiente
letterario, che mi erano venuti a trovare eludendo i vari livelli di controllo della caserma, alla vista
di quella falange conclusero che, con dieci presidenti Mao di guardia sulla soglia e a custodia del
mio letto, ero senza dubbio il pi fico della Cina. Dopo due anni mi fu assegnato un appartamento di
due stanze e lasciai il magazzino. Ma spesso rimpiango i miei giorni in compagnia del presidente
Mao.
Nella primavera del 1992, a un tratto, sentii bussare alla mia porta. Era He Zhiwu, non lo vedevo
da anni. Gli chiesi come avesse fatto a trovarmi, lui rise senza rispondere. Poi disse che c sempre
un motivo per far visita al tempio. Gli chiesi di cosa si trattava, avrei fatto il possibile per aiutarlo.
Lui mi raccont che aveva un posto fisso al Dipartimento dei Trasporti della Mongolia interna ma
voleva tornare a Gaomi per occuparsi dei genitori, ormai avanti con gli anni. Io gli diedi una lettera
per il capo distretto, dicendogli di consegnarla di persona. In quelloccasione, gli chiesi del Gaz-51,

lui sgran gli occhi per la sorpresa e mi rispose: Come, non hai saputo? Lho venduto alla troupe di
Zhang Yimou, il camion che Jiang Wen e gli altri fanno saltare in aria con le giare incendiarie piene
di grappa di sorgo proprio il Gaz-51 del padre di Lu Wenli. Come vedi anchio ho dato un
contributo al tuo Sorgo rosso. Io replicai: Ma il cofano era diverso. E lui: Non essere stupido,
quelli della troupe erano professionisti, come avrebbero potuto far passare un camion di produzione
sovietica per uno giapponese lasciandolo cos comera? Se ne sarebbero accorti tutti. A quanto
lhai venduto? gli chiesi io. Lui rispose: Al prezzo di un ferro vecchio. Era stato parcheggiato nel
cortile di mio padre per un mucchio di tempo e non sapevo che farmene. Poi si presentata
loccasione di fargli fare una fine gloriosa.
Allinizio del 1993 tornai a casa per la Festa di Primavera e He Zhiwu venne a trovarmi, mi
raccont che era gi stato trasferito e ora lavorava a Qingdao nellUfficio di Rappresentanza del
Distretto di Gaomi. Gli dissi: Ci sai proprio fare. Lui mi rispose: stata la tua lettera ad aprirmi
la strada.
Negli anni che seguirono, venne spesso a Pechino a farmi visita, ogni volta mi invitava fuori a
mangiare spendendo un mucchio di soldi. Evidentemente aveva fatto fortuna. Non manc di
rinnovarmi il suo invito ad andare a trovarlo a Qingdao. Non aveva pi contatti con Gaomi, ora
aveva una sua ditta e gli affari andavano molto bene. A me sarebbe bastato accettare e al resto
avrebbe pensato lui.
Ebbi da He Zhiwu un resoconto completo delle vicende dei nostri compagni delle elementari, lui
conosceva a menadito anche la situazione dei maestri. Seppi cos che il maestro Zhang, linsegnante
del corso di scrittura, dopo essere stato supervisore didattico allIstituto professionale delle mediesuperiori del distretto, era in pensione da tempo, aveva due figli, uno che commerciava in legname e
laltro che era segretario della Lega giovanile del Partito nella zona di Chengnan. Il maestro Liu
Bocca Larga allapice della sua carriera era stato vicedirettore della Commissione distrettuale per
lIstruzione, poi, quando era morta sua moglie, incurante della differenza det aveva sposato Lu
Wenli, che nel frattempo era rimasta vedova. Il suo primo marito era figlio di un pezzo grosso del
distretto, uno che aveva tutti i vizi, che amava bere, mangiare, andare a puttane e giocare dazzardo,
dicevano che le mettesse anche le mani addosso. Un giorno che aveva bevuto troppo, con la
motocicletta si era andato a schiantare contro un albero, la moto era andata distrutta e lui era morto.
Ma Lu Wenli, com potuta finire insieme al maestro Liu? chiesi io. Roba da non credersi! He
Zhiwu si mise a ridere: Perch invece colpire una pallina da ping-pong e mandarla direttamente in
bocca allavversario, ti sembra una cosa credibile? vero, era incredibile. Le cose del mondo
hanno mille forme e subiscono diecimila cambiamenti, e spesso sono coincidenze fortuite a unire
le persone; tutte strane combinazioni di circostanze, bizzarrie e meraviglie che non saprei come
spiegare.

7
Nellagosto del 2008, sono andato fino a Qingdao con il preciso intento di fare una rimpatriata con
He Zhiwu. Cero stato varie volte per tenere conferenze e partecipare a riunioni, ma i programmi
erano sempre troppo serrati e lui si era dispiaciuto. Mi aveva detto: Perch una volta non vieni
apposta per stare con me cos ci facciamo una chiacchierata di tre giorni e tre notti? Ho una marea di
cose da dirti, garantisco che potrai trarne ispirazione per un buon romanzo. Una volta mi hai prestato
dieci yuan, ora te li restituisco in materiale per le tue storie!
He Zhiwu mi fece alloggiare al Huiquan Dynasty Hotel in una suite di lusso con vista sul mare,
quando aprivo la finestra potevo sentire il rumore delle onde. Nellattimo in cui mi sistemai in
albergo, lui inizi a parlare raccontandomi gli ultimi trentanni della sua vita. Nei tre giorni che
seguirono, sia che ci trovassimo a bere uno di fronte allaltro o a passeggiare fianco a fianco sulla
spiaggia, lui non smise un attimo di parlare. A pranzo ordinava un numero incredibile di specialit
marine e montane, che mi ritrovavo a gustare praticamente da solo. Gli dicevo: Mangia! un
peccato non assaggiare queste delizie! Lui rispondeva: Le ho ordinate per te, io non posso
mangiare queste cose, ho pressione, glicemia e colesterolo tutti e tre con i valori troppo alti. Lui
per beveva, fumava e parlava senza fermarsi mai. In quei giorni aveva mandato a casa lautista,
guidava lui e mi port in giro sulla costa. Gli chiesi: Non hai problemi, con tutto quello che hai
bevuto? Rispose: Tranquillo, io pi bevo e meglio me la cavo, come leroe Wu Song. Poi gli
dissi: Non vorrei che ti fermasse la polizia. Lui si mise a ridere: Chi si permette di arrestarmi?
Mentre guidava, gesticolando continuava a parlare come un fiume in piena. Lo ammonii: Amico,
concentrati sulla guida. Lui replic: Rilassati. Sono pi di trentanni che porto la macchina, quando
mi siedo alla guida lautomobile diventa un prolungamento del mio corpo. Lu Tiangong, lui s che era
un asso del volante. Il ponticello di pietra dietro al villaggio era largo quanto il bordo esterno dei
pneumatici del Gaz, ma lui lo attraversava senza rallentare mai. Stavo per chiedergli chi era Lu
Tiangong, poi capii a chi si riferiva. Quello fu il momento in cui presi atto della distanza che cera tra
noi.
Lui mi raccont: Con i dieci yuan che mi hai prestato sono andato alla stazione ferroviaria e ho
comprato un biglietto da uno yuan e venti sullaccelerato Qingdao-Shenyang. Anche se per quel
prezzo sarei dovuto scendere a Weifang, ero deciso ad arrivare allultima fermata. I controlli erano
severi, ogni volta due poliziotti ferroviari arrivavano insieme al controllore e si mettevano ai due
ingressi della carrozza per farti passare la voglia di provare a farla franca senza pagare. Quando ti
pescavano senza biglietto, se ti andava bene ti scaraventavano fuori dal treno e, nella peggiore delle
ipotesi, ti pestavano anche. Seduto davanti a me cera un soldato dellEsercito di Liberazione, aveva
una fascia nera al braccio e questo mi fece pensare che era in lutto per un genitore. Come sai, il
vecchio Wang Gui mi ha insegnato la Fisiognomica divina del Daoista in vesti di canapa. A
essere sincero, non sapevo nulla di questi suoi studi. Cercai di farmelo amico, e pi parlavo pi
entravamo in confidenza, alla fine mi inventai che suo padre era stato un mio compagno di bisbocce e
lui mi credette senza sospettare nulla. Poi dissi: Fratello, spero tu possa aiutarmi a risolvere il mio
problema. Il soldato tir fuori dalla tasca il biglietto per Shenyang e mi disse sottovoce: Usalo
prima tu e poi mettilo sotto la tazza del t. Vedendo che arrivava il controllore, lui prese il thermos
dalle mani dellinserviente e con grande zelo cominci a versare lacqua a tutti i presenti. I
passeggeri lo lodarono come il soldato Lei Feng redivivo, un esempio di dedizione verso gli altri. A

quei tempi, il popolo aveva una profonda stima per lEsercito di Liberazione e, grazie a lui, io
raggiunsi Shenyang senza intoppi. Ancora oggi provo un grande affetto per i militari. Mia figlia
maggiore ha sposato il comandante di un sommergibile nucleare della Flotta dei Mari del Nord e la
piccola fidanzata con il commissario politico dello stesso sottomarino. Sono stato pienamente a
favore della scelta. Con il matrimonio delle nostre figlie, la mia famiglia praticamente alla guida di
un sottomarino nucleare. Ah, ah, ah, ah. E rideva come un pazzo. Mia moglie discende da nobili
bielorussi che sono sfuggiti ai bolscevichi allinizio del secolo scorso, una russa purosangue anche
se nata e vissuta in Cina ed cittadina cinese a tutti gli effetti. Nel 1979 io avevo gi fatto fortuna,
nel mio libretto di risparmio cerano trentottomila yuan. Avevo coraggio e osavo affrontare i rischi,
anche se erano calcolati sulla base di analisi e valutazioni. Alla fine del 1978, con la terza sessione
plenaria dell11 Comitato centrale del Partito Comunista Cinese inizi la riforma agraria, sciolsero
le comuni popolari e cominciarono ad assegnare la terra a contratto. Subito pensai che i contadini a
cui era stata concessa la terra avrebbero avuto bisogno di grosse bestie da tiro, di buoi e cavalli. A
quei tempi, nella Mongolia interna un cavallo di grossa taglia costava appena quattrocento yuan e al
di qua del Passo di Shanhaiguan si poteva rivendere a mille yuan. Un torello con appena quattro
denti, intorno ai tre anni det, che l si comprava con duecento yuan, attraversato il passo si vendeva
come minimo a seicento. Io avevo aperto uno studio di fotografia nel capoluogo del distretto, e gli
affari mi andavano bene. Decisi di fare un investimento, vendetti lo studio per diecimila yuan e dagli
allevatori comprai trenta cavalli. Poi assoldai un mandriano per aiutarmi a portarli dallaltra parte
del passo. Al confine con lo Hebei, gli uomini erano esausti, i cavalli sfiancati ed era difficile
trovare foraggio. Allora mi spremetti le meningi e mi feci venire unidea. Portai le bestie nel cortile
del governo distrettuale di Xuanhua. Poi andai direttamente dal governatore, gli dissi che ero un
allevatore della Mongolia interna, che avevo saputo che la terra era stata data a contratto, laratura
primaverile era alle porte e scarseggiavano le bestie da lavoro, perci gli avevo portato i miei trenta
cavalli, trenta magnifiche bestie, in regalo. Il capo del distretto si chiamava Bai, prima mi fiss
sbalordito, poi scettico alz gli occhi al cielo. Gli ripetei che non volevo soldi. Lui corse in cortile,
vide quella mandria stupenda e disse: Non posso accettare regali. Facciamo cos, stabilisco io il
prezzo, ti do ottocento yuan a capo. Io risposi: troppo, seicento yuan possono bastare. Se ne
volete ancora, ve ne posso portare subito un altro centinaio. Oppure mandate qualcuno con me e io lo
aiuter nelle trattative. Quella primavera guadagnai trentottomila yuan facendo il mercante di
cavalli. E con Bai, che ora diventato vicegovernatore della provincia, siamo rimasti amici per la
pelle. Quando uno ha guadagnato qualche soldo, deve cominciare a pensare a prendere moglie e
mettere su famiglia. Decisi di tornare a casa a coronare il mio sogno di giovent. Confesso che sono
sempre stato segretamente innamorato di Lu Wenli. Volevo comprare il camion di suo padre per
regalarlo a lei al nostro primo appuntamento, con quello lavrei portata nella Mongolia interna e l
avremmo fatto grandi cose e guadagnato un mucchio di soldi. Mi ero informato, la vecchia Azienda
agricola statale era stata assorbita nel sistema di responsabilit a contratto e il camion era diventato
di propriet di Lu Tiangong. Gli mandai un telegramma dicendogli che lo compravo per ottomila
yuan, era un prezzo spropositato. Allepoca con la stessa cifra acquistavi un camion modello NJ130
Balzo in avanti prodotto a Nanchino, una copia perfetta del Gaz-51. Quel rottame valeva al massimo
duemila yuan.
Quando contai i soldi e glieli diedi, gli dissi anche che una cifra cos alta per un catorcio come
quello era semplicemente un modo per fargli un regalo. Xiang Zhuang fece la danza con la spada con
lintento di uccidere Liu Bang; He Zhiwu compra il camion per conquistare Lu Wenli, aggiunsi. Lui
ridendo mi disse: He Zhiwu, da tempo avevo limpressione che stessi tramando qualcosa. Oggi i

genitori non organizzano pi matrimoni combinati. Se vuoi farle la corte, accomodati pure. Temo
per, ragazzo mio, che sia gi troppo tardi. Il figlio di Wang, il vicesegretario del Comitato di Partito
del distretto, ha messo gli occhi su nostra figlia. Sar onesto con te, quel tipo dagli occhi da topo e lo
sguardo infido non mi piace affatto, si vede subito che un poco di buono. Per il figlio di un
vicesegretario e Lu Wenli stessa daccordo. Io e sua madre lasceremo che la barca segua la
corrente. Prima ci godiamo la vita come parenti di un pezzo grosso e poi si vedr.
He Zhiwu continu: Presi il camion e guidai in giro per il villaggio tanto per fare un po di scena.
Sai, a quellepoca ero ancora un giovane ingenuo. Poi mi diressi verso il capoluogo del distretto.
Non mi chiedi quando ho imparato a guidare? stato nel 1976, quando lavoravo come addetto al
carico e scarico in una fornace di mattoni, sono diventato amico del vecchio Xu che era il nostro
autista ed stato lui a insegnarmi. Il padre di Lu Wenli quando era al volante aveva unaria cos
fiera, in realt guidare una sciocchezza che si impara nel tempo di fumare una sigaretta. Arrivai in
camion fino al cancello del gommificio e chiesi di vedere Lu Wenli, il portiere mi disse che era stata
trasferita allufficio postale del distretto. Quel vecchio chiacchierone aggiunse che la nuora del
vicesegretario del Comitato di Partito non poteva certo sgobbare in un gommificio, in mezzo ai
miasmi di fumo nero e con quel puzzo nauseabondo che assaliva le narici. Io parcheggiai il camion
davanti allufficio postale e, nel grande magazzino accanto, comprai un paio di scarpe di pelle e me
le misi. Mi sentivo in imbarazzo con le scarpe nuove, mi sembrava che gli sguardi di tutti si
fissassero sui miei piedi. Appena entrai nellufficio postale la vidi, era dietro al banco dei
francobolli che chiacchierava con una donna di mezzet. Mi feci avanti e le dissi: Lu Wenli, sono
He Zhiwu, il tuo compagno delle elementari, tuo padre mi ha detto doveri. Lei per un attimo rimase
interdetta poi disse freddamente: Che vuoi? Io indicai il camion parcheggiato sullaltro lato della
strada: il camion di tuo padre, mi ha detto di venirti a prendere. Lei disse: Sto lavorando! Io
replicai: Non c problema, rimarr fuori ad aspettare. Seduto nellabitacolo, io aspettai fumando.
A quellepoca, il capoluogo del distretto era una cittadina malmessa su cui torreggiavano i tre piani
del palazzo del governo. Seduto l, il mio sguardo indugi sulla bandiera rossa piantata sul tetto, sui
grandi alberi di cedro che si stagliavano dietro al palazzo e fui pervaso da un profondo senso di
solennit. Non avevo ancora finito la sigaretta, quando lei mi raggiunse. Le aprii la portiera per farla
entrare. Senza chiederle niente, misi in moto e partii. Allora, che cos che vuoi? Non le risposi,
guidavo veloce e la osservavo con la coda dellocchio. Lei si stringeva le spalle con le mani, aveva
contratto le labbra e si era messa a fischiettare. Un adorabile vezzo, che in passato non aveva. vero
quello che dicono, una ragazza prima di diventare donna cambia almeno diciotto volte. Uscimmo dal
capoluogo del distretto e parcheggiai il camion sullo spiazzo vicino al campo di addestramento della
scuola media numero 1. Perch proprio l? Era il luogo in cui lei aveva vinto il titolo di campionessa
juniores nel torneo distrettuale di ping-pong. Mi girai verso di lei e la osservai con attenzione. Era
veramente bella. Doveva aver intuito qualcosa, perch era tesa e anche alquanto infastidita.
Insomma, cosa vuoi? Senza fare giri di parole, io andai dritto al punto: Lu Wenli, sono pi di dieci
anni che ho una cotta per te. Il giorno che sono rotolato fuori dalla classe, ho preso una decisione in
segreto: se fossi riuscito a diventare qualcuno sarei tornato a prenderti in moglie! Quando l dentro,
indicai gli uffici della scuola in cui si era tenuto il torneo e dove, prima della liberazione, cera stata
una chiesa cristiana, tu hai ottenuto il titolo di campionessa, ho giurato che, se riuscivo a cavarmela,
ti avrei sposato. Lei arricci le labbra e mi chiese: Vuoi dire che ora te la sei cavata e sei diventato
qualcuno? Le risposi: Diciamo cos. Quanto guadagni al mese? Lei non mi rispose. Io continuai:
Puoi anche non dirmelo, tanto ci arrivo da solo. Hai un salario di trenta yuan, cio trecentosessanta
yuan allanno. Io ho appena guadagnato trentottomila yuan, vendendo bestiame nella Mongolia

interna. lequivalente di cento anni del tuo stipendio. Ho comprato questo rottame per ottomila yuan
da tuo padre, i tuoi ora hanno un gruzzolo garantito per la vecchiaia e tu sei libera da ogni
preoccupazione per il futuro. Da quelle parti mi sono fatto molti amici e ho preparato il terreno, in
pochi anni con un capitale di trentamila yuan io, cio, noi potremo diventare una famiglia da
centomila yuan, saremo milionari. Io ti prometto che, primo, i soldi non ti mancheranno mai e,
secondo, che ti tratter sempre bene. Lei disse impassibile: He Zhiwu, mi dispiace ma sono
fidanzata. Replicai: Un fidanzamento non un matrimonio, e anche i matrimoni si possono
rompere. Lei ribatt: Ma come fai a essere cos irragionevole? Cosa ti d il diritto di interferire
nella mia vita? Il cimelio che hai comprato da mio padre? O i trentamila yuan che hai in tasca? Le
risposi: Lu Wenli, perch ti amo e non voglio vederti saltare nel fuoco. Ho chiesto in giro, quel
Wang Jianjun un vizioso e un donnaiolo Lei mi interruppe: He Zhiwu, il tuo non ti sembra un
comportamento poco dignitoso? Io replicai: Sto cercando di salvarti, che cosa c di poco dignitoso
in tutto questo? E lei: Grazie dellintenzione, ma non siamo parenti e neppure amici. Il mio destino
lo decido io e tu non hai alcun diritto di intrometterti! E io: Vorrei che ci pensassi su. Lu Wenli
replic: He Zhiwu, lasciami perdere, va bene? Se Wang Jianjun lo viene a sapere, ti fa ammazzare.
Io mi misi a ridere: Io spero che lo sappia, anzi vorrei che glielo dicessi tu. Lei apr la portiera e
scese dal camion dicendo: He Zhiwu, solo perch hai due soldi non credere di essere chiss chi.
Lascia che ti dica una cosa: il denaro non onnipotente! Poi volt la schiena e si avvi a piedi verso
il capoluogo. Io rimasi a guardarla mentre si allontanava e pensai: Certo, il denaro non sar
onnipotente, ma senza denaro non si fa nulla. Lu Wenli, abbi cura di te. Andai a casa dei miei e
buttai gi un muro del cortile, portai dentro il camion e lo coprii con un telo, poi rialzai il muro e
raccomandai a mio padre di tenerlo docchio. Lui abbai: Ma cosa c da custodire? Pensi che gli
crescano le ali e spicchi il volo? Gli consigliai di guardare pi lontano, quel camion in futuro
sarebbe tornato utile. Dopo aver sistemato i miei genitori, tornai nella Mongolia interna portandomi
dietro i miei due fratelli minori. Trattavamo ogni tipo di merce, dal legname allacciaio, dal bestiame
al cashmere e i soldi entravano a palate. Io ho coraggio e spirito di iniziativa. E per dimostrartelo ti
racconter un aneddoto.
In quel periodo i privati non potevano commerciare in cashmere e dentro al passo una tonnellata
di quella merce si rivendeva per diecimila yuan, un profitto enorme. Sulla strada cerano i caselli del
dazio. Io mi procurai due camion identici, riempii il primo di rotoli di stoffa e caricai laltro di
cashmere. Erano entrambi coperti da un telo. Arrivati nelle vicinanze, fermammo il camion col
cashmere e portammo quello con la stoffa fino al controllo. Mentre loro ispezionavano il carico, noi
gli offrivamo da fumare e gli regalavamo da bere, promettendo di fare acquisti per loro allinterno
del paese. Finita lispezione, attraversammo il casello e subito dopo tornammo indietro dicendo di
esserci accorti di aver perso la ruota di scorta e che dovevamo tornare a cercarla. Arrivammo dove
era parcheggiato laltro camion, lasciammo il camion pieno di stoffa e con il cashmere tornammo al
blocco del dazio. Informammo quelli del casello di aver trovato la ruota, loro avevano appena fatto
lispezione e ovviamente non la ripeterono. E cos, come dice il primo dei trentasei stratagemmi,
solcammo il mare allinsaputa del cielo e, con i miei fratelli, in una primavera riuscii a vendere
quaranta tonnellate di cashmere con un ricavo netto di quattrocentomila yuan. Quando aumentano i
soldi, crescono gli amici. Aiutai i miei due fratelli a prendere la residenza e li sistemai a lavorare in
una ditta di trasporti. A quei tempi ancora credevamo ciecamente nella residenza registrata e nel
posto fisso. Nel 1982, tornai al paese e costruii una casa nuova per i miei. Mantenni quella vecchia,
il telone che copriva il camion era marcito e io lo sostituii. A quel punto mio padre non osava pi
insultarmi. Diceva mia madre: Zhiwu un figlio generoso, non dobbiamo giudicare le sue azioni. Io

conservavo un filo di speranza su Lu Wenli. Ma seppi che aveva sposato Wang Jianjun e le cose
andavano bene. Vista la situazione, decisi che era tempo di prendere moglie.
Quando si sparse la notizia, pi di dieci sensali si presentarono alla mia porta con una serie di
ragazze su cui non trovai niente da eccepire, ma a nessuna dissi di s. Poi si present una ragazza da
sola, senza intermediari. Quella era Zhu Liya, che poi divenne mia moglie. Lavorava alla stazione
zootecnica della divisione amministrativa della zona. Lavevano soprannominata Morire due volte
perch, guardandola da dietro, morivi dalla voglia per il suo splendido corpo e poi, trovandoti
davanti il viso butterato, morivi di nuovo, questa volta di paura. Lei mi chiese: Fratello, che cosa vuoi da una
moglie? Io riflettei e risposi: Per prima cosa, deve darmi dei figli e poi fare il bucato e cucinare per me. Lei disse: Allora io sono la
scelta migliore. Dopo averci riflettuto un istante, io mi battei la mano sulla coscia ed esclamai: vero! Andiamo a fare la registrazione!
La notizia del mio matrimonio gett nello scompiglio tutta la regione. Pensaci un attimo, He Zhiwu, luomo pi ricco della zona, che
prende in moglie una donna sfigurata dal vaiolo. La mia scelta, comprensibilmente, lasci perplesse molte persone. Tu capisci perch lho
fatto? mi chiese He Zhiwu. Quando vedrai le mie due figlie belle come fate e mio figlio che gioca a pallone nella squadra di calcio,
allora capirai. Mia moglie ha il viso dai lineamenti regolari, il suo unico difetto sono le cicatrici del vaiolo. Quelle non si trasmettono ai figli,
mentre il sangue bielorusso, laspetto fisico e le fattezze sono caratteri ereditari. Con una moglie di razza han per legge avrei potuto
avere solo un figlio, mentre con una donna della minoranza russa potevo averne due e, con una spintarella, anche un terzo. Ora sai come
hanno fatto le mie figlie a impossessarsi di un intero sommergibile nucleare? Le belle donne di razza mista hanno un portamento nobile
che le rende diverse dalle altre! Se non potevo sposare la donna che amavo, mi conveniva scegliere quella che mi avrebbe dato i maggiori
vantaggi. Zhu Liya era la donna giusta.

He Zhiwu continu: Allinizio degli anni novanta, compresi che, se volevo fare le cose in grande e
guadagnare tanti soldi, dovevo spostarmi sulla costa. Cos sono venuto a cercarti a Pechino, mi sono
fatto trasferire nel nostro distretto e poi, da l, sono andato a Qingdao. Mia moglie non voleva
lasciare la nostra casa nella Mongolia interna, ma io le promisi che avrebbe avuto una palazzina. He
Zhiwu indic ledificio color bianco latte che si vedeva in lontananza: Quello lho fatto costruire
io. And avanti con il racconto delle sue gloriose gesta alla conquista di Qingdao, tutte cose che ho
dimenticato subito dopo averle ascoltate. In fondo non si trattava che di una sequela di soldi spesi,
amici acquisiti, piccole perdite e grossi guadagni. Gli dissi: He Zhiwu, ti ricordi la nostra
rappresentazione del giornale vivente allinizio della Rivoluzione Culturale? Io mi ero messo la
vecchia giacca del maestro Zhang, con dentro un pallone da pallacanestro per far finta di avere la
pancia, e facevo la parte di Chrucv, e tu, con i capelli spruzzati di polvere bianca, eri Liu Shaoqi
il Chrucv cinese. Cantavamo: Nikita il fratello maggiore e Liu Shaoqi il fratellino, noi due
recitiamo la stessa commedia. Io cantavo il verso revisionista Quando sono cotte le patate aggiungi
la carne, e tu rispondevi: Con piccole perdite si fanno grossi guadagni. Commentai: Direi che
questo il segreto del tuo successo. Lui ci pens un attimo, poi disse: In linea di massima stato
cos, ma non sempre. Spesso ho subito grandi perdite senza ricavare il minimo guadagno. Gli chiesi:
Ti riferisci allacquisto del Gaz del padre di Lu Wenli? Lui rispose: Come puoi essere cos
meschino? Con lei non ho mai fatto calcoli.
Non sei andato a cercarla, dopo la morte del marito? chiesi io. He Zhiwu mi rispose: Lui si schiantato con la moto nel 1993. A
quel punto io mi trovavo a Qingdao, mi ero messo nel business dellacciaio insieme allamante di (omissis) che, con le sue conoscenze,
ci aveva fatto avere il monopolio delle forniture in tutti i cantieri della citt. La notizia che Lu Wenli era diventata vedova mi mise il cuore
in subbuglio. Ne parlai con mia moglie. Lei, con grande generosit, mi disse: Portala qui, sta a te decidere se prenderla come legittima
sposa oppure tenerla come concubina. Senza aspettare che la cercassi, venne lei da me. Indossava un abito nero e i guanti bianchi, era
truccata in modo appariscente ma, come una volta si diceva di Xu la favorita, il suo fascino era rimasto invariato anche dopo la
mezzet. Quando ci incontrammo, la prima cosa che disse fu: He Zhiwu, ce lho fatta a uscirne fuori. Le chiesi senza mezzi termini:
Vorresti essere mia moglie o la mia amante? E lei, altrettanto direttamente, mi rispose: Tua moglie, ovvio. E io: Fare la moglie
unimpresa impegnativa, meglio essere unamante. Ti comprer una casa vicino al mare e sarai la mia mantenuta. Lei fece una risata
cupa: Allora non scomodarti. Dopo poco mi giunse la notizia che aveva sposato il maestro Liu Bocca Larga. Presi due bottiglie di
grappa e due pacchetti di sigarette e andai in macchina fino allo spiazzo davanti allAzienda agricola di Jiaohe, dove avevo dichiarato al
padre di Lu Wenli laffetto che provavo per sua figlia. Stavo l a bere e a fumare, e pensavo. Avevo sempre creduto di essere capace di
interpretare i tratti di un viso, di saper leggere nellanimo delle persone. In realt non facevo altro che misurare i gentiluomini con il mio
metro di uomo meschino. Il metodo funzionava perch la maggior parte di quelli con cui avevo a che fare erano uomini da poco. Ma Lu

Wenli no, lei era una vera signora.

La sera prima della mia partenza, He Zhiwu mi invit a mangiare a casa sua. La moglie ci fece i
ravioli alle tre freschezze e, alla maniera di Gaomi, prepar una ciotola di aglio tritato per
accompagnarli. Quella donna robusta piena di affetto era ovviamente una moglie devota e una madre
amorevole. Quando fummo mezzi ubriachi, He Zhiwu si alz da tavola e and a spegnere la luce, poi
mi chiese di guardare la finestra della sua cucina. Sulla superficie del vetro si proiettavano,
risplendenti di luce dorata, le sagome inanellate di una decina di monete di bronzo, dalla forma
rotonda a rappresentare il cielo e con un buco quadrato, simbolo della terra. Gli chiesi: Da dove
arrivano queste immagini? Lui mi disse: un pezzo che ne cerco lorigine ma non lho ancora
trovata. Poi aggiunse: Ho molte case vicino al mare ma non ci vado, io rimango a vivere qui. Mi
stava per scappare di bocca lespressione schiavo del denaro ma la ringhiottii in fretta. Gli uomini
daffari pi sono ricchi e pi diventano superstiziosi, vogliono sentire formule di buon auspicio, non
parole sgradevoli. Lo definii invece baciato dalla fortuna e lui, tutto felice, mi disse: Solo i
grandi scrittori sanno parlare per metafore.
Dopo essere tornato a Pechino, ricevetti una telefonata di He Zhiwu. Mi disse che voleva entrare
nel mercato immobiliare e aveva messo gli occhi su un terreno vicino al mare nei pressi di Longkou.
Mi chiese: Potresti venire qui? Il responsabile dellUfficio di Amministrazione del territorio si
chiama Zuo Lian, il figlio del comandante Zuo del distaccamento di Huangxian, dove sei stato in
servizio appena entrato nellesercito. Quando ci siamo messi a parlare, gli brillavano gli occhi
dalleccitazione, mi ha detto che tu lo hai visto crescere. Traccheggiai un po e alla fine, con una
scusa, me ne tirai fuori.

8
Nel mese di maggio di questanno, il Dipartimento per gli Affari Culturali insieme al Dipartimento per la Radio e la Televisione del
distretto di Gaomi ha organizzato il primo concorso televisivo di opera maoqiang. Lu, il soprintendente per gli Affari Culturali,
venuto a Pechino di persona per invitarmi a far parte della giuria, una tale cortesia ha reso impossibile un rifiuto e ho accettato lincarico.
Tre anni fa, lopera maoqiang di Gaomi stata dichiarata intangibile patrimonio culturale della nazione. Il Comitato di Partito e il
governo distrettuale hanno deciso di formare una classe di giovani interpreti di maoqiang per tramandare la tradizione. Quaranta
giovani che sarebbero andati a studiare presso lIstituto darte di Weifang e, dopo il diploma, avrebbero avuto un posto assicurato nel
settore pubblico. Il concorso televisivo di questanno ha contribuito a ravvivare linteresse per questiniziativa che diventata la notizia
del giorno e pi di cinquecento ragazzi si sono presentati a fare domanda. Io ero alloggiato nella foresteria del governo distrettuale e ogni
giorno parenti, amici e conoscenti venivano a cercarmi per far entrare i loro figli nella classe, era diventato un assillo insopportabile.
Dovevo discutere la creazione di nuovi testi per lopera maoqiang con alcuni dei personaggi chiave del mondo artistico e letterario del
distretto, quindi non sarei tornato a Pechino per un po e, per evitare che venissi disturbato, il direttore Lu mi trov unaltra sistemazione.
Ero nel nuovo albergo da appena mezza giornata e non mi sarei aspettato di ricevere questo messaggio sul cellulare: Vecchio compagno
di scuola, forse non ti ricordi di me. Sono Lu Wenli, mi trovo in portineria. Potremmo incontrarci? Ti ruber solo cinque minuti.
Ci sedemmo al bar e il cameriere venne a prendere lordinazione. Le chiesi: Cosa prendi? Lei disse: Avete del liquore? Io mi
stupii. Il cameriere sorrise: Certo, cosa preferisce? E lei: Non ha importanza, basta che sia forte. Ridendo, il cameriere mi guard. Io
gli dissi: Ci porti due bicchieri di vino rosso. Lui recit la lista di vini. Io gli dissi: Prendiamo il migliore. Lei si intromise: Siamo
daccordo che offro io. E io risposi: Non c bisogno. Lo faccio mettere sul conto. Lei esit e poi aggiunse cupamente: vero, sei
diventato un personaggio famoso, ormai posso vederti solo in televisione. Io le risposi: Non ti sembra di esagerare? Ogni impostore
teme i propri compaesani, ma ancora di pi i vecchi compagni di scuola. Noi due non solo eravamo nella stessa classe, ma dividevamo
anche il banco. Lei disse: Credevo te lo fossi dimenticato. Io replicai: Impossibile! Dopo i cinquanta si scordano i fatti recenti, ma il
passato diventa sempre pi chiaro. Lei disse: cos anche per me. Le storie di allora le sogno anche di notte. Io dissi: Segno che
stiamo diventando vecchi. Lei conferm: A cinquantanni un uomo nel suo momento migliore, una donna diventa una vecchia
megera. Portava un abito nero di taglia abbondante che non riusciva a dissimulare lampiezza del girovita. Il suo visino magro e delicato
aveva acquisito una rotondit che ricordava la luna piena. Aveva le borse sotto gli occhi, che erano cerchiati di scuro. Portarono il vino,
noi alzammo i bicchieri e li toccammo in un brindisi, lei veloce mand gi un sorso. Le chiesi: Come sta il maestro Liu? Lei sospir: Lui
non c pi. Io le dissi sorpreso: Com possibile non aveva superato i sessanta Lei mi rispose: Io sono destinata a rimanere
vedova agli uomini porto sfortuna. Io la interruppi: Ma cosa dici Lei bevve un altro sorso, mi fiss con gli occhi luccicanti di
lacrime e continu: La vita stata dura con me Sul momento non trovavo le parole adatte per consolarla, allora sollevai di nuovo il
bicchiere e toccai quello di lei. Lei vuot il suo tutto dun fiato gettando allindietro la testa, poi continu: Lasciamo stare, oggi sono
venuta a cercarti perch avrei bisogno di un favore. Tir fuori una fotografia e me la porse: Questa mia figlia, Liu Huanhuan, ha
presentato la domanda per la classe di maoqiang, ha superato due selezioni e si piazzata tra i primi sessanta. Ho sentito che tutti gli
altri genitori si stanno dando da fare, allora ho sfoderato la mia faccia tosta e sono venuta a cercarti. Io guardai con attenzione la
fotografia che avevo in mano, una ragazza con la bocca e gli occhi grandi. In lei si intravedeva lombra del maestro Liu ma la somiglianza
pi spiccata era con Lu Wenli. Mi sembrava di aver sentito nominare Liu Huanhuan dagli altri giurati, mandai un messaggio al cellulare
del direttore Lu per chiedere informazioni, lui rispose: Decisamente qualificata a entrare, dovessimo scegliere solo due studenti, lei
sarebbe uno dei due. Feci leggere il messaggio a Lu Wenli. Dai suoi occhi sgorgarono copiose le lacrime. Le dissi: Sei tranquilla ora?

Lei ripeteva: Grazie grazie Le chiesi: Cosa c da ringraziare? Tua figlia ha splendide
capacit e ha saputo utilizzarle bene, ha fatto un buonissimo esame! Lei disse: Io so come vanno le
cose al giorno doggi, compagno di scuola, e ti ringrazio Tir fuori dalla borsa una busta di carta:
Eccoti diecimila yuan, spero non siano troppo pochi, usali per invitare il direttore Lu e gli altri a
bere qualcosa
Io ci pensai un attimo, poi dissi: Va bene, mia cara compagna, li accetto.

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