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TEMA Siamo nella città di Milano 

Milano, agosto 1943 bombardata e l'autore si immagina 
la mano di un sopravvissuto ai 
Invano cerchi tra la polvere, bombardamenti
povera mano, la città è morta.
E' morta: s'è udito l'ultimo rombo
Sul cuore del naviglio. E l'usignolo
è caduto dall'antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno sete.
non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta. Anche l'usignolo caduto
indica la morte portata
dalla guerra

I vivi non hanno sete perchè


non sono più vivi

apr 29­21:57

1
Milano, agosto 1943

Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
E' morta: s'è udito l'ultimo rombo
Sul cuore del naviglio. E l'usignolo
è caduto dall'antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno sete.
non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.

apr 29­22:02

2
ALLE FRONDE DEI SALICI

E come potevamo noi cantare TEMA La Guerra e l'occupazione tedesca


con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero NOI sta per noi poeti
della madre che andava incontro al figlio italiani. Davanti alla
crocifisso sul palo del telegrafo?
tragedia degli uomini
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese, era vano comporre dei
oscillavano lievi al triste vento. versi.

sinestesia
Durante l'occupazione
tedesca
Riferimento biblico: noi poeti durante la guerra abbiamo taciuto
come gli antichi ebrei quando furono deportati a Babilonia: essi si
rifiutarono di cantare per i loro nemici e fecero voto di non
suonare più le cetre fino a quando non fossero tornati liberi

apr 29­22:09

3
ALLE FRONDE DEI SALICI

E come potevamo noi cantare


con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

apr 29­22:12

4
UOMO DEL MIO TEMPO

Sei ancora quello della pietra e della fionda Sono tutte metafore
Il poeta si rivolge all'uomo del uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
suo tempo, l'uomo che ha
assistito alla seconda guerra
con le ali maligne, le meridiane di morte,
mondiale. Il poeta vuol parlare t'ho visto dentro il carro di fuoco, alle forche,
a tutti gli uomini. L'uomo è alle ruote di tortura. T'ho visto:eri tu,
rimasto barbaro come
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
nell'epoca primitiva
senza amore,senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno Rievocazione biblica di
quando il fratello disse all'altro fratello: Caino e Abele
Andiamo nei campi. E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri: le generazioni che vi
le loto tombe affondano nella cenere, hanno preceduto
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

L'eco di Caino giunge fino


all'uomo di oggi, come un' eco di
morte che non vuole spegnersi

apr 29­22:18

5
UOMO DEL MIO TEMPO

Sei ancora quello della pietra e della fionda


uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t'ho visto dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto:eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore,senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
Andiamo nei campi. E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loto tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

apr 29­22:29

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