La Riserva Indiana...
Artena Maggio 2010- proprietà ARCI-Montefortino93 via V.Emanuele,6 Artena Roma
Tipografia: Nuova Stampa via Pio XII 98 Cave - Roma
Un'altra Italia, un altro paese è possibile
A
ncora una volta sulla strada con
un nuovo progetto editoriale.
Ancora una volta a dover riba-
dire in questo nostro paese dei principi
assoluti e fondamentali. Quello della li-
bertà contro l’assolutismo, quello del-
l’intelligenza contro la mediocrità.
Siamo un movimento di idee e di per-
sone che si riconosce nei principi della
Costituzione repubblicana nata dalle
lotte antifasciste. Crediamo nella forza
dei movimenti che hanno attraversato
questa nostra penisola dagli anni 70°
a oggi. Alle migliori energie democra-
tiche, agli uomini che si sono battuti
per un paese libero, onesto e con un
minimo di giustizia sociale per tutti. Da
Sandro Pertini, a Vittorio Foa ad En-
rico Berlinguer. Siamo giovani e meno
giovani che in questi anni hanno fatto
esperienze diverse nei partiti, nei mo-
vimenti, nelle associazioni, nel volon-
tariato con storie complesse, a volte
molto conflittuali, ma che sono giunti
alla conclusione che bisogna unire le
migliori energie democratiche e pro-
gressiste della società per risalire la
china di questo nostra penisola. Al-
meno provarci, per non avere rimpianti
nella vita. Per poter dire “ci siamo bat-
tuti”, noi questo paese così non ab-
biamo contribuito a farlo. Non lo
abbiamo giustificato. Ma allora che
cosa è che ci piace ,che cosa è che
non ci piace?. Ci piacciono i tre volon-
tari di Emergency rapiti in Afghanistan
e rilasciati perché non avevano fatto
niente. Solo il reato di essere dei me-
dici di guerra. Di non stare zitti davanti
a nessuna ingiustizia nemmeno
quella che si compie ogni giorno sotto
lo bandiere della Nato, con centinaia
di bambini con le loro madri che arri-
vano ad affollare gli ospedali di Emer-
gency e che in molti non vorrebbero
che si sapesse.Perché la guerre mo
derne uccidono più bambini che sol-
dati in divisa. Non ci piace la faccia del
ministro Ignazio La Russa che si ver-
gogna dell’esistenza di Emergency
solo perché cura tutti. Ebbene si per
noi gli esseri umani sono tutti uguali
ministro, tutti.
La Stangata
I E
l mio paese è fatto così, a pagare
è sempre il cittadino. Artena non fa
eccezione. Il caso del depuratore
in zona Colubro ne è un esempio
lampante, molte le voci ma sempre la
stessa conclusione.Non aiuta di certo
che questa storia sia venuta fuori solo
adesso, a distanza di anni dall’acca-
dimento, e che sia stata messa in evi-
denza da singoli cittadini e non dalle
varie opposizioni in seno al consi-
glio.È stato organizzato anche un
pubblico confronto tra amministratori
vecchi e nuovi, ma dallo stesso si è
capito poco o nulla di come stanno
Non ci piace quando il Presidente del
consiglio elogia Vittorio Mangano
come eroe perché perseguitato giudi-
ziario. Vittorio Mangano era un killer
della mafia che il presidente del consi-
glio aveva come stalliere nella sua villa
ad Arcore. Non ci piacciono le dietro-
logie ma almeno facesse il piacere di
tacere. Per rispetto delle vittime, delle
famiglie lacerate, dei morti che non
tornano. Non ci piace la faccia del mi-
nistro Brunetta che dall’alto della sua
arroganza per risolvere il problema
dell’uscita dei giovani dalle case pro-
pone di togliere alle pensione dei vec-
chi e di prendere da lì il contributo per
i giovani. La informiamo noi ministro
già si fa. E si fa nelle nostre case da
tempo. I nonni una parte della loro
pensione la usano per contribuire agli
studi dei loro nipoti, oppure per aiutare
la famiglia nelle tante spese. E gli stu-
denti lavorano anche sig. Ministro. Vo-
gliamo prevenire le sue future
proposte: dal togliamo ai vecchi per
dare ai giovani, al famoso “ma andate
a lavorare”. Perché questa è l’ideolo-
gia di chi ci governa. Vivono al di fuori
della vita reale. Ci piace la faccia pulita
di due preti di strada gente che si è
sporcata le mani per davvero: Don
Luigi Ciotti e padre Alex Zanotelli.
L’uno con il Gruppo Abele e con Li-
bera, l’altro per 12 anni in Africa. Ed
ora è tornato a Napoli, nei suoi bassi-
fondi, fra chi soffre, fra i bambini di
strada presto reclutati dalla Camorra.
Ma non ci fermiamo solo all’analisi del
nostro paese, dell’Italia. Abbiamo le ra-
dici ben piantate sui nostri territori ad
Artena.Non ci sono sfuggite certo le
nostre elezioni comunali, come del
resto non ci sono sfuggite le elezioni
per la nostra Regione. E allora sia
chiaro che staremo molto attenti alla
questione morale, alla deriva culturale
dei nostri territori. Vigileremo sui con-
flitti di interesse, come non abbiamo
alcuna intenzione di farci strumentaliz-
zare da nessuno. Mediocri politici da
operetta affollano questo nostro pre-
sente. A loro diciamo che non abbiamo
tempo da perdere.
Noi stiamo con loro
’ passato circa un mese dalla
liberazione dei tre operatori
Emergency, ma ancora oggi è
tema di discussione e di feroce dibat-
tito. Con questo articolo anche noi
vogliamo dire la nostra, rispondendo
ad alcune semplici domande: Chi
erano i tre arrestati? Qual’era il reato
lo imputato?Cos’è Emergency?
Come mai si sta tentando di infan-
garla?Matteo Dell’Aira (coordinatore
dell’ospedale), Marco Garatti (chi-
rurgo) e Matteo Pagani (responsa-
bile della logistica
dell’ospedale),questi i nomi dei tre
....e vissero tutti felici e informati
L’Editoriale
Non ci faremo mettere nella riserva in-
diana, ultimi residui di un Novecento
conflittuale che non c’è più, quando
proverete ad etichettarci, noi vi stupi-
remo, sfuggiremo ad ogni definizione.
Quando proverete ad ignorarci, vi tro-
verete a dover fare i conti con noi. Cre-
diamo in un futuro in cui l’attuale stato
di cose sia un lontano ricordo. Lo vo-
gliamo costruire con l’aiuto di tutti, se
necessario strada per strada, quartiere
per quartiere. Da qualsiasi parte si
venga c’è posto per chi non piega la
schiena. Un altro paese, un'altra Italia
è possibile.
Mino Massimei - Michele Bucci
Il paese dei s(ò)rdi
N D
el tempo dei bamboccioni,
della “peggio gioventù”, di vi-
sibile disagio giovanile, in un
paesino di poche anime, dove le al-
ternative per divertirsi sono ben
poche, qualcuno(qualche corag-
gioso) decide di fare musica.L’agget-
tivo “coraggioso”, non viene usato a
caso. Questa non è la solita critica o
analisi sul mercato della musica ita-
liana, ma ad essere più modesti, un
analisi di cosa è, cosa c’è, per fare
musica ad Artena.Certo è che ad Ar-
tena non mancano ragazzi di ta-
lento,quei ragazzi coraggiosi, che
Politica
Il gran consiglio
G
iovedì 15 aprile, h. 17:00. I
“signori” della maggio-
ranza stanno già seduti;
puntali, lucidati e profumati; taci-
turni; sorpresi da tanta gente.
Qualcuno di loro però, dal fare si-
curo, sta in piedi, saluta l’amico in
“platea” e fa l’occhiolino.
Giovedì 15 aprile, h. 17:15. Ini-
ziano ad arrivare gli “altri”, quelli
dell’opposizione. Sfilano, facen-
dosi largo tra la folla, come le vere
star sanno fare, Domenico Peco-
rari, Vittorio Fiorentini, Felicetto
Angelini; Erminio Latini e il ritarda-
tario, Loris Talone(forse,anche sta-
volta, s’era dimenticato di venire).
Due colpi al microfono. Cala il si-
lenzio. Ha inizio il primo Consiglio
di questa nuova legislatura.
vox populi
da ‘na pianta de ficora ‘nce
po’ nasce ‘na cucozza.
Acqua: bene comune?
opo aver superato quota
500.000 firme in meno di un
mese, proponiamo una rifles-
sione articolata sul dibattito in corso
sul bene acqua. Non sono conclu-
sioni definitive, anzi l’intento è proprio
quello di stimolare critiche rispetto ai
contenuti qui sotto espressi.20 anni a
cercare di fare profitti sull’acqua.
Il 19 novembre 2009, alla Camera
dei deputati si approvava, con ri-
corso alla fiducia, il decreto Ronchi,
che all’art.15 avviava un processo di
privatizzazione dei servici pubblici lo-
cali, di dismissione della prop- pag 1
Artena Maggio 2010
Non è nostra intenzione fare un reso-
conto dei fatti. Altri ci hanno già pen-
sato. Vogliamo dire la nostra su
quanto è stato detto e fatto nel corso
di quel lungo pomeriggio. I discorsi, di
rito, hanno poco appassionato il nostro
interesse. Le notizie, quelle serie, ar-
rivano quando si annuncia la compo-
sizione del gruppo dirigente.
La presenza, nella nuova Giunta, di
anime così diverse è quello che più ci
colpisce. Dalla sinistra di Giuseppe
Costantini (Peppinotto), assente dal
Consiglio Comunale da ben 15 anni;
al centro-sinistra degli ex diessini Au-
gusto Angelini e Americo Di Cori. Uni-
che riconferme di quel gruppo che
cinque anni fa riuscì ad eleggere ben
6 consiglieri di cui 4 divennero asses-
sori. Stanno fuori Dino Talone e Giu-
seppe Velli. Certo, ne escono
sicuramente indeboliti ma forse questo
è lo scotto che si paga quando non si
agisce come gruppo. Continuiamo
con la destra di Vito Perugini e Paolo
Mattozzi. Infine il “Partito degli Impren-
ditori” prende il sindaco e Manolo
Bucci. Sicuramente, nella composi-
zione della Giunta lo slogan “Artena
Futura” mal si attaglia. Eccetto il sin-
daco e l’assessore ai lavori
pubblici,per il resto si è scelto il pas-
sato. Non si è voluto investire su figure
nuove, anche inesperte , che avreb-
bero potuto avviare il ricambio di cui si
e tanto parlato nella campagna eletto-
rale. Non è mettendo in lista gente
nuova che si fanno i cambiamenti. Bi-
sogna fare un passo in più : scommet-
tere su quelle persone, farle crescere
veramente. Maria Luisa Pecorari ebbe
questo coraggio. Soprattutto quando
ad essere riconfermati sono ammini-
stratori che negli ultimi cinque anni
non hanno certo brillato per le capacità
si governo del paese.Ci stupisce infatti
la riconferma all’assessorato alla Cul-
Emergency....noi stiamo con loro
operatori arrestati, sono da anni attivi
collaboratori dell’Ong italiana, met-
tendo a disposizione dell’associazione
la loro indubbia professionalità.
I 3 furono tratti in arresto il 10 aprile,
con la grave e pesante accusa di es-
sere “rivoltosi stranieri”, ed in partico-
lare di aver complottato per uccidere il
governatore della provincia di Hel-
mand, favorendo frange vicine ai tale-
bani…INCREDIBILE!!!
Il gran consiglio
tura, di Alberto Riccitelli. Un Paese
come Artena, partiva, cinque anni fa,
da una situazione di vero e proprio im-
mobilismo culturale. Anche le cose più
semplici erano completamente inesi-
stenti. Dopo un quinquennio la situa-
zione è assolutamente invariata.
Siamo perfettamente consapevoli
delle estreme difficoltà che oggi hanno
assessorati come quello alla Cultura.
Siamo perfettamente consapevoli che
in cinque anni, con la lenta burocrazia,
non si può certo cambiare il mondo.
Ma qualcosa andava fatto. Come si
può pensare di spostare un treno da
soli? C’era bisogno i coinvolgimento e
di elaborazione. La verità è che è
mancato un progetto sul quale lavo-
rare; e quando manca un progetto si
fanno degli interventi, a macchia di
leopardo, che hanno un’utilità pari a
zero. La volontà delle persone non è
mai mancata, anche perché in questi
anni, eccetto pochi eventi organizzati
dall’amministrazione, il resto lo ha fatto
lo spirito volontaristico della gente, riu-
nita in comitati o associazioni. Non è
meno interessante quel che è accadu-
to tra le fila dell’opposizione. Dome-
nico Pecorari chiede un’aula per
ricevere i cittadini, in un momento incui
le casse comunali, a causa dei conti-
nui tagli operati dal governo, sono ve-
ramente a secco..Vittorio Fiorentini e
Loris Talone sollecitano un “lavoro di
squadra" tra maggioranza ed opposi-
zione, in nome di uno sviluppo di Ar-
tena mai compiutamente realizzatosi.
E’ oltremodo bizzarro che a dire que-
sto siano proprio coloro che in questi
anni hanno governato, in maggioranza
o opposizione, il nostro Comune e che
di questo sviluppo ne avrebbero po-
tuto gettare le basi. Ed infine Erminio
Latini, che dobbiamo riconoscere, ha
retto bene dal punto di vista elettorale;
quei 500 voti di stacco sono forse il
L’arresto è avvenuto mediante un blitz
delle milizie afghane, coadiuvate dai
servizi segreti britannici, dietro soffiata
di alcuni talebani.La prigionia durerà
ben 8 giorni…8 giorni pieni di ango-
scia, preoccupazioni e polemiche.
In Italia, il dibattito si infiamma a se-
guito di alcune dichiarazioni del Mini-
stro degli Esteri Frattini; che prende
sin dall’inizio le distanze dall’associa-
zione, dubitando della stessa e del suo
fondatore: Gino Strada. La discus-
sione, diventa subito di interesse inter-
nazionale, con numerose
testimonianze di solidarietà giunte da
esponenti dell’opposizione, intellet-
tuali, registi, normali cittadini, fino ad
arrivare alla Croce Rossa e addirittura
l’ONU.
Torniamo a noi. Emergency è un asso-
ciazione umanitaria italiana, fondata
nel 1994 dal Dott. Gino Strada, con lo
scopo di offrire assistenza medico-chi-
rurgica gratuita e di elevata qualità alle
dazio che ha dovuto pagare per la sua
inattività negli ultimi cinque anni. Ha
sempre sostenuto infatti che “non
serve fare opposizione; una maggio-
ranza incapace di governare se la fa
da sola l’opposizione”. Allora o la vec-
chia maggioranza ha fatto un ottimo
lavoro oppure lui ha fatto un grande er-
rore. Dopotutto Erminio, l’opposizione
alla vecchia amministrazione l’ha fatta,
ma nell’ultimo mese di campagna elet-
torale. L’opposizione in consiglio è una
cosa seria che va fatta con costanza e
con rispetto per la cittadinanza durante
tutta una legislatura. Ma la grande sor-
presa, come sempre accade, la fa il
popolo che riempie un’aula comunale-
come non mai. I Consigli Comunali
sono sempre stati poco partecipati. Ed
erano le occasioni nelle quali si deci-
vittime civili delle guerre, delle mine
antiuomo e della povertà; e di promuo-
vere una cultura di pace, di solidarietà
e di rispetto dei diritti umani.Ad oggi
l’organizzazione è presente in tutti gli
scenari di guerra.Lo sforzo principale
si è focalizzato proprio in Afghanistan,
dove sono presenti dal 1996 con di-
versi presidi ospedalieri. La neutralità,
l’indipendenza e l’apoliticità hanno
permesso ad Emergency di rivestire
un importante ruolo diplomatico, pren-
dendo spesso decisioni non sempre in
linea con l’opinione pubblica e con i
governi dei paesi occupanti. Per questi
motivi, e per il potere economico che
Emergency controlla, l’associazione è
stata oggetto di screditamento finaliz-
zato ad ostacolare il suo operato,
come la chiusura dell’ospedale di La-
shkar Gah. Noi, a differenza di chi ha
cercato di sminuire e mettere in di-
scussione l’operato di tale organizza-
zione,
devano le sorti
del nostro Co-
mune e gli amministratori davano
prova della propria capacità, o incapa-
cità, nel governare. In questo caso, in-
vece l’insediamento di un nuovo
sindaco e la sua giunta suscita un in-
teresse sopra le righe. Un spettacolo
di tutto rispetto : ovazioni, applausi a
non finire, per tutti. Ma dopotutto, una
campagna elettorale- spettacolo non
poteva avere un epilogo più degno.
Cene, aperitivi, mongolfiere, elicotteri,
striscioni, concerti, promesse….man-
cava solo “Moira e le sue tigri”, e natu-
ralmente, un po’ di buona e sana
politica.
Silvia Carocci
Primo Piano
STIAMO E VOGLIAMO STARE CON
EMERGENCY .
E non siamo i soli, come dimostrato
dalla manifestazione dello scorso 17
aprile in piazza S. Giovanni.
Per chi come noi, VUOLE STARE con
EMERGENCY, PUO’ FARLO richie-
dendo la tessera collegandosi al sito
www.emergency.it .
Fabio Coluzzi
Martina Innocenzi pag 2
Artena Maggio 2010
veramente i fatti, di chi ha scelto cosa
e perchè.L’obbiettivo che ci siamo
posti è proprio questo far conoscere i
fatti alla popolazione, permettere loro
di capire come sono andate le cose,
confidando in un giudizio che fino ad
oggi non è stato possibile. Comin-
ciando dal principio possiamo dire che
il comune, nel 1993, a seguito di un
bando pubblico, ha appaltato i lavori
per la realizzazione della rete fognaria
per la frazione di Colubro e le zone li-
mitrofe, alla società COSEV. I costi di
esecuzione, dovevano essere soste-
nuti dalla regione Lazio, la quale tutta-
via ha completato le procedure
burocratiche solo 2 anni dopo, non
consentendo fino a quel momento la
stipula effettiva del contratto di appalto
con la detta società, comportando una
sospensione dei lavori per il periodo
interessato.Iniziano i lavori, ma la ri-
chiesta di tubazioni con diametro su-
periore a quello indicato nel progetto,
i problemi di transito sulle strade attra-
versate dalle condutture, l’eccessiva
onerosità degli scavi per presenza di
materiale roccioso, provocano notevoli
rietà pubblica e delle relative infrastrut-
ture. Il decreto Ronchi, convertito in l.
n. 166 del 2009 colloca tutti i servici
pubblici essenziali locali( non solo l’ac-
qua) sul mercato sottoponendoli alle
regole della concorrenza e del profitto,
espropriando il soggetto pubblico e
quindi i cittadini dei propri beni fatico-
samente realizzati negli anni sulla
base della fiscalità generale. Ma an-
diamo con ordine . Il processo che fi-
nisce con il decreto Ronchi, parte con
La legge Galli (l.36/94), la quale fra le
varie cose( creava la suddivisione in
ATO l’Ambito territoriale Ottimale che
è il comprensorio di gestione, prima
era solo un comune ora un intera
area) decideva che l’utenza dovesse
coprire integralmente il costo del ser-
vizio. Prima era la fiscalità generale a
coprire il costo del servizio acqua.
Cioè rientrano nella tariffa per i citta-
dini : i costi di gestione e le spese di
funzionamento, le opere di manuten-
zione e di adeguamento della rete
idrica, delle fognature, della depura-
zione, i costi degli investimenti ed
anche la ormai famosa remunerazione
del capitale investito ( al 7%). I cittadini
devono pagare per le legge sia una
quota per la fognatura ( anche se non
vi fossero allacciati) sia il costo di de-
purazione( anche se non c’è un depu-
ratore ). Le prime impennate sulla
bolletta dell’acqua risiedono proprio
qui. Dopo la legge Galli ( è qui che ini-
zia il dibattito fra proprietà “formale” e
La Stangata
ritardi nello stato di avanzamento dei
lavori; da ciò è scaturita la richiesta di
risoluzione del contratto da parte della
ditta appaltatrice, per gravi inadempi-
menti della amministrazione comu-
nale.Il comune nel 1996 provvede alla
rescissione del contratto addossando
però le colpe alla COSEV. Adito il tri-
bunale di Velletri nel 1997, si procede
alla composizione della lite tra le parti
in causa, e il comune nomina come
proprio legale l’Avv. Valeri (tuttora in-
caricato),fino a che dopo una serie di
procedimenti si arriva al 2007, dove
con sentenza si riconosce la incom-
petenza di detto tribunale, perché nel
capitolato dell’appalto si indicava che
la soluzione di eventuali controversie
spettasse ad un collegio arbitrale,com-
posto da un membro per parte (per
l’amministrazione comunale l’Avv. Pa-
scone), più uno scelto in accordo (in
totale 3).La società COSEV chiedeva,
al comune di Artena, il risarcimento
per la risoluzione del contratto, mentre
quest’ultimo dichiarava inammissibile
il comportamento non cooperativo
della ditta, perché il completamento
dei lavori non era avvenuto nei tempi
indicati e le richieste non avevano giu-
ste motivazioni. Nel maggio 2009 ar-
riva il Lodo arbitrale, ovvero la
sentenza che stabilisce chi debba pa-
gare o meno la rispettiva controparte.
Con esso il comune di Artena è stato
condannato al risarcimento di tutti i
danni arrecati alla società, e quindi: la
rivalutazione dei costi del lavoro
svolto, i danni arrecati per le 2 sospen-
sioni dei lavori, il mancato
guadagno,assommando poi gli inte-
Acqua: bene pubblico?
“sostanziale” e in seguito vedremo
come) inizia la vera battaglia: quella
sui modi di gestione del servizio idrico.
Cioè il punto è: con quale modalità lo
gestiamo il servizio idrico? Cioè una
mista pubblica- privata? Aziende spe-
ciali di diritto pubblico ? Gare per affi-
dare il servizio ai privati?
Multinazionali esperte del settore?.
Ritorniamo allora ai quesiti referendari.
Partiamo dal primo: l’abrogazione
dell’art. 23 bis della legge 133/ 2008.
L’incipit dell’art. 23 recita così “le di-
sposizioni del presente articolo disci-
plinano l’affidamento e la gestione dei
servizi pubblici locali di rilevanza eco-
nomica in applicazione della disciplina
comunitaria”. Molti giuristi (Rodotà,
Mattei ed altri) contestano già l’incipit.
La norma europea non entra nel me-
rito della questione se le imprese re-
sponsabili della prestazione del servizi
di interesse generale debbano avere
natura pubblica o privata, dall’altro in-
vece le norme del trattato, in materia
di concorrenza si applicano indipen-
ressi relativi e le spese legali e di fun-
zionamento del collegio arbitrale, per
un totale da dissesto finanziario. At-
tualmente l’amministrazione ha fatto ri-
corso a tale decisione alla Corte di
Appello e si è in attesa di un giudizio
di merito.Non credo che in queste
poche righe si possano individuare gli
elementi necessari per una valuta-
zione complessiva dei fatti, ma quan-
tomeno si possono dedurre alcune
cose.Perché c’è stato un procedi-
mento lungo davanti al tribunale di Vel-
letri, se la procedura prevista per le
controversie era quella della costitu-
zione del collegio arbitrale? Sono pos-
sibili le accuse della società COSEV
verso mancanze del comune? Per
quale motivo è stato affidato un ap-
palto con tanto anticipo per poi poter
stipulare il contratto solo 2 anni dopo,
ad ottenuto finanziamento?
Per completezza di informazione dob-
biamo dire che i lavori di ultimazione
dell’opera sono stati affidati ad altra
società la SMECO s.p.a., e che nono-
stante gli ennesimi ritardi sono stati
portati a compimento.Infatti nell’aprile
2005 con una ordinanza sindacale, si
procede alla attivazione
dell’impianto,la cui gestione rimane
alla società costruttrice. Il sito resta at-
tivo solo per qualche anno e cioè fino
al marzo 2008 quando viene disposto
il sequestro per irregolarità nel sistema
di depurazione, che a quanto pare non
prevedeva uno scolo delle acque se-
condo norma. Un procedimento sepa-
rato dunque, che aspetta lo stesso
risposta. Intanto sono occorsi adegua-
menti ai sistemi di filtraggio degli scoli,
dentemente dal regime di proprietà (
pubblica o privata ) di un impresa. Fra
le varie forme di gestione del servizio
idrico a cui abbiamo accennato prima,
quella che più risponderebbe alle esi-
genze dei principi ispiratori delle leggi
sui beni comuni, ricordiamo che la
stessa Legge Galli iniziava dicendo –
“qualsiasi uso delle acque delle acque
è effettuato salvaguardando le aspet-
tative e i diritti delle generazioni future
a fruire di un integro patrimonio am-
bientale” sarebbe quella della’azienda
speciale. Questa forma di gestione in-
dicata dai referendari come modello
da poter perseguire viene definita
dall’art. 114 del Testo Unico come
“ente strumentale dell’ente locale do-
tato di personalità giuridica, di autono-
mia imprenditoriale e di proprio
statuto, approvato dal consiglio comu-
nale o provinciale”. I connotati caratte-
ristici di tale modello gestionale sono
la strumentalità, la personalità giuri-
dica e l’autonomia imprenditoriale.
Cioè non è proprio una municipaliz-
zata ma un ente autonomo le cui linee
guida sono dettate dalle istituzione
pubblica e devono avere come fine la
tutela del bene comune. Per capirci
ancora meglio le aziende speciali ga-
rantiscono servizi privi di rilevanza
economica, estranei alla logica tariffa-
ria e obbligati all’erogazione del mi-
nimo vitale. Teniamo conto che
l’abrogazione dell’art.23 potrebbe
aprire un vuoto legislativo e l’unica via
Inchiesta
come dire “non
c’è fine al peg-
gio”. Diverse
amministrazioni
si sono susseguite nel tempo, e indivi-
duare colpe precise appare difficol-
toso, quello che ci stupisce è l’assenza
di dibattito sul tema, la scarsa atten-
zione all’interesse del cittadino da
parte degli eletti nel consiglio comu-
nale.Un’ingente spesa per le casse del
comune che non ha portato i frutti spe-
rati, infatti a distanza di anni dalla pro-
gettazione, risulta quasi al limite il
numero delle utenze che tale impianto
può sopportare, e questo testimonia
come ci sia scarsa programmazione
da parte della nostra classe diri-
gente.Risultato finale, i cittadini si ritro-
vano sulle proprie spalle gli errori
compiuti da chi li amministra senza,
molto spesso, poter giudicare alle suc-
cessive consultazioni elettorali l’ope-
rato in questione perché di questo non
si diffonde notizia. Chiedere traspa-
renza, impegno, serietà ci sembra il
minimo, vogliamo persone che con co-
gnizione di causa prendano le scelte
migliori per la collettività, e special-
mente in questo caso rimettano ordine
alle questioni trattate.È evidente che il
nostro servizio arriva nel post-elezioni,
ma è il diritto all’informazione che va
tutelato, ognuno deve poter costruire
la propria opinione in modo corretto
sui fatti. Non si hanno pretese di asso-
luta verità, quello che interessa è per-
mettere al nostro paese di crescere
anche e soprattutto con una critica co-
struttiva.
Damiano Talone
Attualità
segue pag.4
di uscita sarebbe proprio al posto di
gare d’appalto per dare il servizio ai
privati la creazione di aziende speciali.
Ma questo è un capitolo aperto. Il que-
sito due propone l’abrogazione dell’art.
150 del decreto legislativo 150 del
2006. Questa è propriamente la
norma che si occupa delle forme di ge-
stione e delle procedure di affidamento
del servizio idrico integrato. Come
avrete capito, ma è bene dirlo espres-
samente, l’abrogazione di queste due
norme è legata in maniera inestrica-
bile, per questioni complesse di natura
giuridica se non si abroga l’uno ritorna
l’altro. Abrogando la decisione di affi-
dare a vere e proprie Spa o a capitale
misto pubblico-privato si può riaprire
la partita della ripubblicizzazione e
delle forme migliori di questa gestione.
Il terzo quesito si propone di abrogare
l’art. 154 del d.l. n. 152/2006 limitata-
mente a quella parte che dispone che
la tariffa per il servizio idrico è determi-
nata tenendo conto dell’”adeguamento
della remunerazione del capitale inve-
stito”. Qui la questione della garanzia
di un margine di profitto garantito su
un bene della collettività ( ricordiamolo
ancora il 7% a garanzia dell’investi-
mento del privato senza garanzia sugli
investimenti e sulla manutenzione) ca-
ricato sulla bolletta dei cittadini è uno
degli argomenti forti del movimento
per l’acqua. Abbiamo cercato di elen-
care il più velocemente e comprensi-
bilmente sia i tre quesiti che pag 3
Artena Maggio 2010
Musica quello. La quasi assenza di inizia- nata l’ACCA-

Il paese dei s(ò)rdi

tive, certo non aiuta. Almeno da DEMIA ARTE-
quel che possiamo ricordare, di MUSICA )
manifestazioni musicali ,dirette alle ricostruita da
armati di capacità e tanta buona Non suonano mai nel loro paese. band nostrane, emergenti, si ricor- poco più di un
volontà decidono di suonare in- E non è che ad Artena non ci sia dano solo due (a parere perso- anno anche
sieme, di formare una loro band. spazio od opportunità. Opportunità nale, molto belle) edizioni dell’ grazie al M.
Classico della band: il garage, per che quando si creano vengono “END SUMMER FESTIVAL” orga- Massimiliano Ciafrei.In occasione
qualche fortunato anche una casa boicottate dagli stessi cittadini o nizzato da un gruppo volenteroso della processione della Madonna
in campagna, dove poter fare tutto peggio dalla stessa amministra- di ragazzi, tutto a loro spese e tutto delle Grazie questi ragazzi sono
il “rumore” che si vuole. Così tra le zione.Basterebbe ricavare un pò con il loro sudore (è da mettere in stati snobbati e applauditi al loro
lamentele dei vicini, tra estenuanti di spazio nelle varie festività del rilievo) e il “ROCK ‘N’ PEOPLE”, posto la banda di un altro paese.
discussioni su orari in cui sia pos- paese: una su tutte il palio, cosa ci del 4 aprile 2008, che anche se è Per non parlare degli eventi che
sibile “rompere le balle”: si prova, sarebbe di male a far esibire qual- stata una manifestazione a scopo hanno promosso:concerti sia nella
si crea..sopratutto si CREA. Ok cuno di loro tra un intervallo e l’al- elettorale del PD, è stata comun- chiesa del Convento, sia nella
tutto molto bello. Romantico. tro?Perché non promuovere quel que una bella iniziativa, molto ap- chiesa di Santa Croce, ai quali
Rock. Ma cosa c’è che non minimo di iniziativa giovanile, che prezzata. Ma cosa possiamo sono accorsi solo i Isolo i parenti.
va?Che questi ragazzi non trovano nasce spontanea anche qui, da pretendere Insomma, la
spazi, nel loro paese. noi, dove si diceva che si piantas- da un musica nel no-
sero fagioli e nascessero Bri- paese che stro paese è
ganti?! Invece no. Meglio tenerceli non può totalmente
cari nei garage, lamentarci del vantare ne snobbata, ma
fatto che stanno tutti d’avanti ad un anche una soprattutto
bar a far casino. Ma cosa si do- s u a sono snobbati i
vrebbe fare, quando non si ha la banda? Eb- ragazzi e le
possibilità di farsi conoscere e ap- bene si: persone che ci
prezzare? Molti di loro si esibi- non pos- credono, che ci
scono, con successo (e qualcuno siamo ne lavorano. Non
anche da molto) nei locali del vici- anche far è giusto. Se il
nato, complimenti ragazzi!Ma sa- suonare la talento c’è, va
rebbe bello tenervi anche un poco NOSTRA coltivato o al-
qui, e farvi esibire a casa e dimo- banda.Il problema non è la man- meno, proviamo a farlo conoscere
strare che, ad Artena,forse un pò canza dei ragazzi, ne abbiamo e di un po’ di più. Se siamo capaci a
briganti lo si è, ma non c’è solo molto bravi, e ne anche delle per- tendere una mano per aiutare gli
sone pronti a seguirli e a prepa- altri, i nostri ragazzi chiedono solo
rarli. I ragazzi della banda di che , a loro, venga teso un orec-
Orari Treni Termini mErcAtI SEttImANALI Artena sono tutti musicisti prove- chio.
ARTENA mercoledì nienti dall’ex scuola musicale Francesca Coculo
* = festivo 5:15 A.GI.MUS ( oggi sulle sue ceneri è Valentina Talone
5:34 CAVE sabato
6:25 * COLLEFERRO martedì Acqua : bene pubblico? segue da pag.3
Valmontone 6:45 GENAZZANO venerdì le questioni giuridiche collegate. Ora come degli investimenti necessari
7:25 *
5:09
LABICO lunedì cerchiamo di vedere meglio il dibattito sulla sua gestione. Un interessante
7:54 ad oggi. Partiamo dal Ministro Ronchi. esempio è quello delle sorgenti natu-
5:54 * 8:25 PALESTRINA sabato Il ministro e altri con lui dicono che non rali da cui sgorga l’acqua minerale.
6:18 9:20 SAN CESAREO sabato c’ è privatizzazione dell’acqua, ma Sono si, demaniali, ma esse vengono
6:37 * 10:20 * VALMONTONE venerdì-domenica solo del servizio, in base alla norma date in concessione a prezzi irrisori a
6:50 12:20 europea. Abbiamo visto come L’Eu- società private, spesso multinazionali,
ZAGAROLO sabato ropa non chieda questo ai paesi mem- che fanno enormi profitti imbottigliando
6:56 12:47 *
7:14 * bri, non chiede la privatizzazione ma e distribuendo l’acqua in bottiglia,
13:25 *
7:29 13:20 mErcAtI mENSILI solo che il servizio sia efficiente, ri- mentre il pubblico poi dovrà gestire i
spetti il cittadino e che non esistano costi del rifiuto. Lo stesso vale per l’ar-
7:53 * 13:47 ALBANO LAZIALE 2Adom Antiquariato monopoli. Questo in sostanza chiede gomento della perdita del 30% dell’ac-
8:35 14:20 COLLEFERRO 3Adom Antiquariato l’Europa. Ma il punto più interessante qua nelle vecchie condutture italiane.
10:35 * 14:47 * del dibattito, dove si scontrano visioni Non c’è alcun obbligo di investimento
11:44
FRASCATI 1Adom Antiquariato
15:00 alternative del mondo, è quello sul ter- per i privati , quando hanno garantito
11:54 15:20 * GRATTAFERRATA 3Adom Mensile mine “gestione”. Che vuol dire gestire il 7% come margine di profitto. E poi
13:44 16:00 VALMONTONE 1Asab-dom solo Carta e che vuol dire possedere?Qui torna servirebbe un piano nazionale, di inve-
14:42 16:15 la distinzione che abbiamo fatto all’ini- stimento. In ultimo lo stesso vale per il
14:54 zio fra proprietà formale e sostanziale. problema della concorrenza. La con-
16:20
Un grande giurista torinese, Rodolfo correnza secondo la norma europea
16:06 * 16:47 * NumeriUtili Emergenza Sacco, ha iniziato questa scuola di vale, ma deve sempre tener conto
16:32 * 17:00 CARABINIERI 112 pensiero. Poco importa se l’acqua dello sviluppo armonioso, dell’ equili-
17:02 17:20 POLIZIA DI STATO 113 resta parte del demanio pubblico brio e della sostenibilità,della solida-
17:25 17:47 * VIGILI DEL FUOCO 115 quando sarà la logica del profitto a fis- rietà, e della salute dei consumatori.
17:42 * 18:00 EMERGENZA SANITARIA 118 sarne i prezzi e a decidere sul se e sul Mino Massimei
17:54 18:15 * GUARDIA DI FINANZA 117
18:13 18:20 CORPO FORESTALE 1515 La Riserva Indiana Comitato di redazione:
18:38 18:47 * ACEA 800130335 Valentina Talone
18:47 19:00 ENEL 800900800
Pubblicazione a cura ARCI Monte-
Francesca Coculo
19:13 19:15 ACI SOCCORSO 803116 fortino 93 Michele Bucci
19:48 19:20 ANTIVIOLENZA DONNA 1522 Via V. Emanuele, 6 Artena (Rm)
20:14 19:47 * COMUNE DI ARTENA 0695191020 Fabio Coluzzi
20:56 * 20:25 * VIGILI URBANI 0695191071 Presidente: Sig. Mino Massimei Martina Innocenzi
21:23 21:20 * CARABINIERI ARTENA 069515440
21:45 * 22:20 * FARMACIA BIASIOTTI 069510043 Siamo aperti ad ogni forma di collaborazione, per informazioni e
22:52 23:30 * FARMACIA LAURENZI 069517347 contatti:
Mino 3339372174 , facebook La Riserva Indiana pag 4