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ERASMO DA ROTTERDAM AL SUO AMICO CARISSIMO JOHANNES FROBEN 2 PADRE

DEL SUO FIGLIOCCIO

Pur avendo prima d’ora apprezzato sempre e oltre modo tutte le cose scritte dal mio Moro,
cominciavo tuttavia io stesso a non fidarmi più del mio giudizio 3, dato lo strettissimo vincolo di
amicizia che intercorre tra noi. D’altra parte, quando vedo che tutti gli uomini di cultura
unanimemente sottoscrivono il mio apprezzamento e con ardore ancora maggiore ammirano il
divino ingegno di quell’uomo, non certo perché lo amino di più di quanto io lo ami, ma perché
hanno modo di osservarlo di più, allora con rinnovata serietà approvo il mio parere e d’ora in poi
non avrò timore di esprimere apertamente quello che penso di lui. In che cosa alla fine non avrebbe
primeggiato questo meraviglioso prodigio della natura, se a formare tale ingegno fosse stata l’Italia?
Se avesse consacrato tutto il suo tempo4 alle Muse, se fosse giunto a maturazione per un giusto
raccolto e per così dire per il suo autunno? Appena ragazzo, anzi ancora fanciullo la più parte, si
mise a comporre per gioco epigrammi. Non abbandonò mai la sua Inghilterra, se non una o due
volte, per adempiere i compiti di ambasciatore nelle Fiandre per conto del suo re. Oltre le
incombenze matrimoniali, le cure domestiche, l’esercizio delle cariche pubbliche e l’affollata
agitazione dei processi, quest’uomo è diviso da tanti e tanto importanti affari di governo, da
meravigliarti che possa avere il tempo libero anche solo per pensare ai libri. Per questa ragione ti ho
inviato le sue Esercitazioni5 e l’Utopia, perché, se lo ritieni opportuno, possano essere affidate al
mondo e ai posteri impresse nei tuoi tipi. Infatti, tanto grande è l’autorevolezza del tuo marchio 6 che
un libro piace ai dotti anche solo di nome, se è risaputo che esso è uscito dalla casa di Froben. Un
affettuoso saluto a te, al tuo carissimo suocero 7, alla tua piacevolissima moglie e ai tuoi dolcissimi
figlioli. Preoccupati di istruire Erasmo, il nostro comune figlioletto, con i libri migliori, lui che tra i
libri è nato.

Lovanio 25 agosto 1517

1
La lettera di Erasmo appare soltanto nelle due edizioni basileesi del 1518, manca invece nell’editio princeps del 1516
e nella edizione parigina del 1517 nelle quali figura invece altro abbondante materiale prefatorio poi in parte sfoltito
nelle edizioni di Basilea. LOGAN-ADAMS-MILLER 1995, riproduce fedelmente il testo dell’edizione basileese del marzo
1518. Diversa la disposizione nelle altre edizioni.
2
compatris ha nel latino medioevale e tardo medioevale il significato di “padrino” cfr.NIERMEIER s.v. compater p.226.1,
ma anche quello di “ami intime, intimate friend” cfr.ibid. p.226.2; Adams conserva entrambi i significati nella sua
traduzione e così ci è parso giusto fare anche nella nostra. Il figlio di Giovanni Froben, battezzato con il nome di
Giovanni Erasmo, fu il figlioccio di Erasmo cfr.HUIZINGA 2002, p.9. Nell’officina di Johannes Froben (umanista e
tipografo c.1460-1527) a Basilea furono stampate le due edizioni dell’Utopia del marzo 1518 e del novembre 1518.
3
Da notare, come si sottolinea in LOGAN-ADAMS-MILLER 1995, p.5 n.1, il fatto che questa epistola commendatoria di
Erasmo contenente il suo primo giudizio ufficiale sull’Utopia appaia soltanto in occasione della terza dizione
dell’operetta e in un latino che nel cerimonioso seppur sincero affetto per l’amico sembra tradire velate riserve.
4
totum è da intendere come oggetto interno di vacaret (di per sé intransitivo) o come accusativo avverbiale equivalente
di in totum “totalmente”.
5
I Progymnasmata o Esercitazioni a cui fa riferimento Erasmo sono un gruppo di traduzioni poetiche latine di
altrettanti originali greci che Moro compose in gara con il grammatico William Lily. Questi componimenti, insieme ad
una selezione di epigrammi di Moro e una collezione di poesie dello stesso Erasmo sono stampati nell’edizione di
Froben insieme con l’Utopia e il già citato materiale prefatorio.
6
Nel testo latino officina, la bottega tipografica di Froben a Basilea.
7
Wolfgang Lachner, libraio.