Professional Documents
Culture Documents
Regno Unito: un’Unione che si tiene con forza e a stento, se è vero, com'è vero, che lo scorso 16 gennaio, la festa dell'Unione
è passata sotto silenzio, né fuochi d'artificio né bevute collettive nei pub, soprattutto in quelli di Edimburgo dove sventola quella
bandiera dell'indipendenza che la vittoria di un partito nazionalista ha fatto venir fuori dalle viscere e dal cuore di tutti gli
scozzesi.
Primo fra tutti Sean Connery, ex 007 che dalla Regina ha preteso onori e ottenuto
onorificienze che poi ha regolarmente devoluto alla causa in cui crede : l'indipendenza del
suo Paese.
Come William Wallace, l'eroe dell'indipendenza delle Higlanders, più conosciuto come
Braveheart di hollywoodiana memoria, Sean Connery porta una scritta tatuata sulla spalla
"Scottland forever", e ai suoi detrattori che gli rimproverano di vivere alle Bahamas risponde
(e intanto prosegue la sua crociata per l'indipendenza del suo paese) che appena vedrà
una Scozia libera ritornerà senz'altro ad Edimburgo.
Il ritorno, il mito di "nuàtri", condizionato da una clausola: il coraggio dell'indipendenza.
• Quanti dei siciliani della diaspora, partiti per fare grande l'Isola, accetterebbero di
declinare onori e onorificienze in nome dell'indipendenza della loro terra?
• Quanti politici siciliani che hanno fatto fortuna nel Nord (Roma) sarebbero disposti
a mettere tutto in discussione per una causa nobile di appartenenza?
• Quanti di loro avrebbero il coraggio dell'indipendenza?
• E quanti di noi?
In un mondo dove tutto ormai si lega, economia, politica, mercati e borse, il coraggio dell'indipendenza è prerogativa di
pochi, patrimonio dei pochissimi.
Cosi la terra impareggiabile, 13.9000 chilometri di costa, argilla, lava, tufo, roccia, montagna, vulcano, cava, miniera, pianura e
depressione rimane attaccata al continente perchè più legame di ponte e traghetti restano malaffare, soldi, politica e paura di
se stessi.
La terra impareggiabile, oltre 6milioni di Siciliani “di qua dal faro”, ed altrettanti in giro per la Diaspora, cultura, monumenti,
vestigia di un ricco passato, lingua e tradizioni, sviliti dall'essere italica colonia piuttosto che, come Malta - 300 chilometri
quadrati di roccia - Stato-Nazione.
Ma per esssere Stato-Nazione non occorrono soltanto territorio, lingua e cultura, occorre un popolo che sia fiero delle sue
origini, che non abbia nessuna vergogna a manifestare il suo essere siciliano, un popolo che non sia stato costretto prono dalla
mala politica che altri hanno imposto, fiero e non costretto all'antimafia, un popolo capace di gestire il suo presente e prendersi
cura del proprio futuro.
Popolo che riuscisse a trepidare davanti allo stretto indispensabile, alle magie del cuore, ai viaggi della vita, ai ritorni della
memoria; popolo che esultasse per la Pietra del Destino, come gli scozzesi felici che nel 1996 riuscivano ad avere restituito un
macigno, senza alcun valore pecuniario, ma simbolo di storia e di tradizione, simbolo di un popolo, la pietra del destino che,
trafugata con l'inganno nel 1296 da Edoardo I d'Inghilterrra, veniva restituita dall'attuale regina, forse per sedare quelle spinte
autonomistiche che il popolo delle Higlanders, sempre più insistentemente manifestava da tempo.