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RESTAURAZIONE

· Cos’è l’età della Restaurazione?


Il periodo della storia europea compreso fra la disfatta di Napoleone e le rivoluzioni del 1848 è chiamata età
della Restaurazione: questo termine indica una fase storica nella quale dominò la volontà di segnare una netta inversione di
tendenza rispetto all’età rivoluzionaria e napoleonica, “restaurando”, per quanto possibile, un ordine sociale e politico
ispirato a quello esistente prima della Rivoluzione francese. Tale ordine venne sancito con il congresso di Vienna.
· Quali sono gli obiettivi del congresso di Vienna?
Il problema fondamentale del congresso di Vienna fu quello di ridefinire la carta politica del continente e il
sistema dei rapporti internazionali dopo gli sconvolgimenti portati dalla Rivoluzione francese e dalle conquiste napoleoniche.
· Quali sono i princìpi fondamentali che furono affrontati nel congresso di Vienna?
La discussione e le deliberazioni si inspirarono a due princìpi fondamentali: il principio di equilibrio e il
principio di legittimità. In base al principio di equilibrio, la carta politica dell’Europa fu ridisegnata in modo tale da bilanciare le
rispettive forze e zone di influenza. In base al principio di legittimità, la sovranità sui singoli territori venne restituita ai
monarchi che vi regnavano prima delle conquiste napoleoniche.
· Cos’è la Santa alleanza e chi la propose?
Lo zar di Russia Alessandro I nel 1815 propose la costituzione di una Santa alleanza, cioè di un patto, stretto in nome della
religione cristiana, che impegnava i sovrani a mantenere gli equilibri fissati a Vienna e a intervenire in reciproco aiuto là
dove il potere delle monarchie venisse minacciato. Firmarono il patto lo zar di Russia, di religione ortodossa, l’imperatore
cattolico d’Austria, l’imperatore luterano di Prussia.

GRANDI IDEOLOGIE OTTOCENTESCHE:


· Quali sono le grandi ideologie della prima metà dell’Ottocento?
Nella prima metà dell’Ottocento venne delineandosi il quadro ideologico della società moderna con diverse
visioni politiche in competizione fra di loro:
- quella liberale, fondata sul primato dell’individuo e della libertà personale, su una concezione dello stato quale sistema di
garanzie e sul modello della monarchia costituzionale;
- quella democratica, che metteva in primo piano l’uguaglianza politica fra i cittadini e la forma repubblicana;
- quella socialista, centrata sulla necessità di affermare l’uguaglianza sostanziale e la giustizia sociale, anche mettendo in
discussione la proprietà privata, perché considerata come la fonte di un sistema ingiusto incapace di assicurare il benessere
della maggioranza della popolazione.
· Romanticismo:
Il termine Romanticismo rappresenta un movimento inizialmente riguardante il campo artistico e letterario, e
successivamente esteso anche alla filosofia e alla politica. Il romanticismo si costituì in opposizione ai principi illuministici; i
romantici esaltarono il valore del sentimento, l’identità nazionale (patrimonio di sangue, lingua, cultura).
Contro il razionalismo deista, o l’ateismo illuminista, i romantici teorizzarono il sentimento religioso, per loro componente
fondamentale della vita dell’uomo.

SOCIALISMO SCIENTIFICO (MARX-ENGELS)


· Marxismo:
Marx ed Engels avevano un’idea diversa di socialismo, loro criticarono la società capitalistica e fecero una teoria
rivoluzionaria, non basata su una denuncia morale e una preconfigurazione utopistica, ma su un’analisi “scientifica” dei
problemi interni alla società (capitalistica). Marx per fare ciò si basò sulla nozione di dialettica appresa dal filosofo Hegel, e
dalla teoria del valore-lavoro di Ricardo e Smith. Come la borghesia ha distrutto il sistema feudale costituendo il sistema
capitalistico affermandosi come classe dirigente a discapito dell'aristocrazia; il proletariato abbatterà la società capitalistica e
la proprietà privata creando una società più egualitaria e giusta. E' lo sviluppo stesso della società industriale che
permetterà queste condizioni accentuando le contraddizioni e le differenze fra borghesi e proletari delineando lo
sfruttamento e l'alienazione a cui sono soggetti gli operai (si aliena al lavoro perchè ciò che produce appartiene al
capitalista, è costretto a cedere al capitalista il prodotto finale).

CONSEGUENZE RESTAURAZIONE
· Le società segrete:
Le cause che scatenarono l’opposizione alla restaurazione furono: la questione delle libertà costituzionali dovuta al tentativo
di ripristinare le forme di potere assolutistiche; e la questione della nazionalità, dovuta alle modalità con le quali era stata
divisa l’Europa, senza tenere conto delle esigenze e delle identità dei popoli; non essendoci un mezzo di critica, la lotta fu
condotta per mezzo di organizzazioni clandestine (simili alle società segrete antinapoleoniche). L’obiettivo principale di
queste organizzazioni era di suscitare insurrezioni che costringessero i sovrani a concedere carte costituzionali. Tennero
vivi gli ideali di ribellione anche quando c’era l’oppressione da parte di governi e polizie.
Nonostante ciò avevano dei punti di debolezza: la segretezza, la vaghezza dei programmi, la gerarchia, la chiusura rispetto
all’esterno impedirono alle società segrete di diffondersi nella società
· Gli oppositori lombardi:
In Lombardia ci fu un forte nucleo di opposizione formato da imprenditori industriali, intellettuali, proprietari terrieri; era la
parte più dinamica della aristocrazia. Era insoddisfatta della dominazione austriaca a causa della mancanza autonomia
politica, la presenza di una ferma obbligatoria di otto anni, la imposizione di un sistema doganale.
Il sintomo più evidente della divaricazione tra il governo austriaco e la società lombarda, è la incapacità dell’amministrazione
austriaca di instaurare un rapporto con il ceto intellettuale lombardo; fecero un tentativo creando nel 1816 una rivista, che
fallì dopo poco a causa della mancata partecipazione di importanti autori e intellettuali.
Al contrario, le forze intellettuali si raccolsero e diedero vita al “Conciliatore”, una rivista che trattava argomenti letterali,
economici e scientifici fondendo tematiche romantiche, al fine di creare una opinione pubbliche moderata, borghese e
liberale.
· Insurrezioni:
1820-21: ci fu una prima ondata di insurrezioni in Spagna, Portogallo, regno delle Due Sicilie e Piemonte. L’ordine fu
facilmente dagli eserciti della santa alleanza, a causa delle divisioni che si manifestavano riguardo gli obiettivi e le modalità
della lotta.
1830-31: in Francia il re Carlo X, costretto dal popolo lasciò il potere in favore di Luigi Filippo d’Orleans che instaurò una
politica dai tratti più liberali. Nell’emilia romagna nel 1831 fallì una insurrezione, l’obiettivo era quello di ottenere
l’indipendenza dall’Italia centrale (soggetta al dominio pontificio).

LE RIVOLUZIONI EUROPEE DEL 1848


La crisi della restaurazione:
Con gli avvenimenti avvenuti nel 1830 si aprì una fase storica in cui si accentuò la contraddizione tra sviluppo industriale,
l’emergere di nuovi ceti sociali e la permanenza di forme di potere arretrate e anacronistiche (vecchie).
Ci furono tre principali livelli di conflitto:
• Tra i vecchi ceti aristocratici e la borghesia
• Tra la borghesia e il movimento operaio
• Tra i popoli soggetti e i loro dominatori, per l’indipendenza nazionale.
In francia:
La scintilla rivoluzionaria scoppiò anche in Francia, dove lo sviluppo economico aveva aggravato le contraddizioni sociali tra
la borghesia e i ceti proletari. Il diritto di voto continuava ad essere riservato a poche centinaia di individui. Quando il
governo Guizot tentò di impedire una riunione dell’opposizione al governo, ci fu subito una protesta che si tramutò in rivolta:
il re venne deposto e fu proclamata la repubblica sotto la direzione di un governo provvisorio, formato da persone di varia
tendenza, ma accomunate da:
• Suffragio universale maschile
• Abolizione pena di morte
• Abolizione del lavoro a cottimo
• Riduzione a 10 ore lavorative
Successivamente ci furono le elezioni, vinsero i moderati, e fu istituito un governo ristretto: la commissione esecutiva: i suoi
obiettivi erano:
• Abrogazione della legge che riduceva a 10 ore la giornata
lavorativa
• Abolizione degli “atelier nationaux” (fabbriche nazionali)
L’abolizione delle fabbriche nazionali provocò una grande manifestazione operaia e il governo temendo una rivoluzione
assegnò il potere nelle mani del generale “Cavaignac” che applicò misure repressive come:
• Divieto di associazione
• Soppressione libertà di stampa
• Nuova costituzione che concedeva ampli poteri al presidente
della repubblica.
1848: ci furono le elezioni presidenziali, venne eletto Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, eletto grazie alla promessa di
riportare l’ordine nel paese.

Il secondo impero francese:


Con il colpo di stato attuato da Luigi Bonaparte nel 1851, si diede vita al secondo impero di Napoleone III: un regime politico
con tratti moderni che univa assolutismo e consenso popolare, attraverso l’intervento dello stato nello sviluppo economico
che diede un grande impulso all’industrializzazione e l’adozione di un governo plebiscitario.
La crisi del secondo impero francese:
La causa che determinò la caduta del secondo impero francese fu la politica estera. Le ambizioni espansionistiche della
Francia la portarono a scontrarsi prima con l’Austria, poi nel 1870 con la Prussia con esiti catastrofici che portarono la
caduta dei Luigi Napoleone III.

MAZZINI
Moderati e Democratici:
Alla fine del 1700 l’ideale e l’obiettivo politico dell’unità italiana, videro delinearsi due orientamenti:
• Liberale-moderato: prospettavano una evoluzione verso l’indipendenza e l’unità nazionale con un governo di
tipo monarchico-costituzionale.
• Democratico-repubblicano: proponevano la via delle insurrezioni popolari, con l’obiettivo di formare una
repubblica democratica.
Il pensiero di Mazzini:
Fra i maggiori esponenti dello schieramento democratico troviamo Giuseppe Mazzini, che elaborò una proposta politica in
cui nazionalismo (patriottismo) e libertà erano strettamente uniti, nel quadro di un pensiero fortemente connotato in senso etico-
religioso e romantico. La libertà dei popoli, per Mazzini, ha come presupposto l’indipendenza nazionale, ed è frutto di una
lotta che richiede una fede profonda e una paziente opera di educazione morale. Ai popoli e alle nazioni Dio ha affidato il
compito di far avanzare il progresso dell’umanità
Insurrezioni e fallimenti:
Manzini fondò un’organizzazione politica aperta, nazionale e pubblica, la “Giovine Italia”, i fallimenti delle insurrezioni
mazziniane negli anni 30/40 aprirono una profonda crisi nel movimento democratico, al contrario maturava sempre di più
nella borghesia più interessata allo sviluppo economico una posizione riformista e moderata.

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