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STORIA GRECA La protostoria greca Una vera e propria tradizione cronologica comincia a costituirsi dopo lacquisizione della scrittura

alfabetica. Tutte le date precedenti l8 secolo sono approssimative. In particolare per la seconda met del III millennio e tutto il II gli eventi (anche fondamentali, come la migrazione dorica o la colonizzazione della Ionia) possono essere datati solo in termini di secoli. La cronologia pi antica si basa sulle relazioni che la Grecia intrattenne con lOriente, Creta e lAsia Minore; inattendibili sono le date tramandate dalla cronografia a proposito della protostoria. La cronologia egiziana fondamentale per stabilire le scansione temporale della storia cretese. A Creta, lEt del Bronzo inizia nel 2400 a.C. (Antico Minoico I) coincide con il periodo della III dinastia. LAntico Minoico I-III va dal 2400 al 2000 a.C. (VI-X dinastia egiziana). Il Medio Minoico inizia lEt del Bronzo nellEgeo. Medio Minoico II: 1800 a.C. Medio Minoico III: 1600 a.C. Tardo Minoico I comincia con il XVI secolo. Tardo Minoico II 1450-1400 a.C. 1400: distruzione palazzi cretesi. Nel continente greco: Let di Dimini: prima met del III millenio (Neolitico Superiore). Antico Elladico comincia nel 2500 a.C., ma la suddivisione in A.E. I, II, III deve ancora essere concordata dagli studiosi. Medio Elladico: da 1900 a 1550 a.C. Questo periodo vede larrivo degli Indoeuropei. Tardo Elladico: da 1550 a 1150. Questo periodo coincide con la civilt micenea. Seguono il periodo submiceneo (regresso culturale) e lepoca protogeometrica ( fine II millennio), che porta allo stile geometrico (da 9 a 8 secolo). La storia della Grecia dallarrivo degli indoeuropei all8 secolo ricostruibile a grandi linee. Impossibile ricostruire i rapporti tra la popolazione mediterranea locale e i nuovi venuti. Sicuramente la compara pi tardi della civilt micenea testimonia la forte influenza degli indoeuropei. Questa influenza riguardava prevalentemente la sfera politica, in cui gli indoeu. raggiunsero la supremazia. Lavvento di nuove popolazioni (gli indoeuropei stessi, i Greci nordoccidentali e i Dori) determin sempre periodi di sconvolgimento, testimoniati da lunghi periodi di di stasi o regressione culturale. Vuoto tra 1900 e 1550 e ra 1100 e 800. Tuttavia il popolo nuovo assimilava sempre la cultura autoctona e la integrava con la propria natura. Questo atteggiamento anche verso altre culture con cui entrava in contatto, come la minoica o quelle del Vicino Oriente. Fin dal II millennio si palesa il rapporto degli Elleni con il mare, che nel I mill. divenne di fatto un mare greco. Tutte le culture che si succedettero nella storia greca trovarono compimento nella colonizzazione, con la fondazione di colonie al di l del mare. Limmigrazione indoeuropea in Grecia La regione greca poco fertile, gli abitanti ne ricavano il minimo indispensabile con estrema fatica e sudore. Frequenti i terremoti. La maggior parte della superficie coperta da ripide montagne carsiche. Solo in Tessaglia, nellAttica e nelle pianure dellAlfeo, del Pamiso e dellEurota c spazio per grandi insediamenti e coltivazioni. Tuttintorno il mare, che si insinua nella costa con profonde insenature. Larrivo degli indoeuropei si pone in relazione alle migrazioni di popoli nei Carpazi, nel medio Danubio. Lorigine del ceppo indoeuropeo da ricercarsi nella regione che va dal Baltico allAsia
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interna. Il carattere nomade di queste popolazioni, assieme agli elementi estranei che ad esse si aggiunsero nel corso delle migrazioni, port al consolidamento di un potere principesco, dovuto al bisogno di capi e guide esperti. Adoravano divinit naturali, come il dio dei cieli (futuro Zeus), in cui vedevano la personificazione della natura tutta, tutore dellordine umano, della famiglia. Riuniti in comunit composte da grandi famiglie, queste popolazioni possedevano fin dai tempi del bassopiano ungherese una cultura contadina in cui cera gi aratro e telaio. Il loro arrivo si colloca prima dellinvasione dorica del Peloponneso (12 secolo) e del fiorire della cultura micenea (16 secolo). Passo indietro: Cultura di Dimini: presenta fortificazioni, segno di tempi meno sicuri. In questo periodo si sviluppa autonomamente, senza influenze di culture centroeuropee il megaron. Cultura dellAntico Elladico (Tessaglia, Peloponneso settentrionale, Grecia centrale): di essa espressione la ceramica verniciata. una cultura contadina. Ma la maggiore influenza delle popolazioni antico-mediterranee da ritrovarsi nella lingua. I toponimi in nthos e ssos non sono indoeuropei e molti nomi di piante, metalli, del mare furono ripresi dalle popolazioni successive. Le differenze tra i dialetti greci (divisibili in 3 gruppi: ionico, arcadico-eolico e dorico settentrionale) per da imputarsi agli afflussi in tempi e circostanze diverse dei gruppi indoeuropei. Questa prima popolazione pre-indoeuropea definita Egei, dai Greci chiamati Pelasgi o Cari. Impossibile ricostruire le dinamiche dei rapporti tra indoeuropei ed egei, ma sicuramente ci fu un lungo periodo di scambi pacifici e fecondi, che portarono nel II millennio alla formazione del popolo greco. Lafflusso di popolazioni indoeuropee fu graduale, non in massa. Influenze dallAsia Minore e da Creta. La civilt minoica La posizione di Creta felice, geograficamente e climaticamente, il clima mite. Per la sua posizione geografica fu in grado di assorbire gli influssi di molte culture, ma al tempo stesso di irradiare la propria. Lo splendore dellisola, testimoniato dallincredibile produzione artistica ceramica, comincia nel 2200 a.C. e prosegue con la costruzione dei palazzi di Cnosso e Festo . Questa prima fase si arresta con una catastrofe tra il 18 e il 17 secolo. Ci non imped alla civilt minoica di risorgere: i palazzi furono ricostruiti pi grandi, la vita nellisola si fece tranquilla e ricca di piaceri. Il grande terremoto del 1400 a.C. pose fine definitiva a tutto ci. Il Neolitico, a Creta, dura fino alla prima met del III millennio; a partire dalla seconda, la cultura cretesa fiorisce con lepoca di Kamares (cos chiamata dalla ceramica rinvenuta nelle grotta di Kamares). Con linizio del Medio Minoico (2000 a.C.) intorno ai palazzi di Cnosso e Festo si sviluppa una caratteristica cultura di corte e la vita si concentra negli impianti urbani. I palazzi sono il centro della vita economica. Lo stile di vita agiato, lontano da lotte o guerre intestine. Non vi sono preoccupazioni difensive, dal momento che i cretesi erano consapevoli della loro forza e della fama del loro nome. Risalgono allepoca di Kamares gli scambi con il Vicino Oriente, in particolare con lEgitto, da cui i Cretesi mutuano luso del papiro come materiale per la scrittura e larte della complessa ornamentazione degli edifici. In seguito alla prima, grande catastrofe, a Creta emerse legemonia di Cnosso. Intorno alla corte di Cnosso fiorirono numerose ville, palazzi minori, tutti caratterizzati da un nuovo stile naturalistico, testimonianza della spensieratezza degli abitanti, della loro vita ai limiti del fiabesco. Questo stile ebbe larga diffusione al di fuori dellisola (ad esempio a Micene). La civilt cretese conobbe lapice a met del 15 secolo. Al centro della vita pubblica cera la donna, fatto insolito per il mondo greco, come insolita era la mollezza e la raffinatezza dello stile di vita cretese. Tutto (architettura compresa) sembra votato a far da cornice ai godimenti dei cittadini.
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La scrittura: nasce da esigenze burocratiche. Ci pervenuta in due sistemi: Lineare A e Lineare B. Hanno in comune 48 segn, si tratta di una scrittura sillabica. La Lineare B appare nel palazzo pi recente di Cnosso, dunque da ritenersi creata apposta per le esigenze della corte. A parte questa tarda testimonianza per la scrittura cretese completamente scomparsa. La religione: contribu alle credenze greche negli dei e nei demoni. Forte rapporto con la natura, importante lelemento femminile. Un ruolo importante lo copre la Gran Madre, una Dea dei Serpenti e una potnia theron. I simboli di culto sono corna e doppie asce La civilt micenea La cultura indoeuropea non ha lasciato tracce archeologiche. La cultura medioelladica era contadina, legata alle proprie tradizioni. Non vi sono infatti tracce di relazioni con ambienti extragreci. Nel tardo elladico Let di transizione1100 - 800 Dopo la Grande Migrazione egea il mondo greco cade in oscurit e non ci sono notizie storiche. Intorno al 1100 Et del Ferro e cento anni dopo compaio le prime sepolture a incinerazione, nonostante i Greci continuassero a praticare linumazione. Il fatto che ci siano sempre pi armi nei corredi funebri simboleggia che il mestiere delle armi si era allargato ad unampia fascia di uomini liberi. Ma levento cruciale la colonizzazione delle coste dellAsia Minore. Tra Grecia e Asia minore cerano gi rapporti commerciali durante il Tardo Elladico come testimonia la scoperta di ceramica micenea in terra anatolica. Ma la colonizz. vera e propria si ebbe dopo la migrazione dorica, intorno al 1000. Alla colonizzazione presero parte tutte le stirpi dei Greci, i quali portarono con s usanze, miti, culti, toponimi. Nel 8 secolo gli Ioni si riunirono in unanfizionia retta da un Basileus. Tale lega si fondava sul santuario di Poseidon Elioconios sullisola di Micale. Quella dei dori intorno ad Apollo Triopios a Cnido e qll degli Eoli intorno ad Apollo a Grinio. Nella nuova patria, circondati da stranieri, i Greci presero coscienza della loro origine comune, dando il via ad un sentimento comune che avrebbe poi trovato ampia espressione nellIliade. Fu l che nacque la polis. La vita in comune spinse ad un modo di vita diverso da quello della madrepatria. Si cre una forma di vita cittadina lontana da quella rurale della patria. La piccola polis stimol la vita politica e precluse ai Greci lidea di un potere associato a grandi spazi di espansione. Nonostante la povert materiale, artigianale, la cultura dellet di transizione produsse grandi opere dello spirito greco: la scrittura alfabetica e lepos omerico. Nei periodi di povert materiale, di decadenza, luomo acquista consapevolezza delle proprie capacit intellettuali. Linvenzione della scrittura: dopo la caduta della civilt minoica - micenea i Fenici divennero signori del Mediterraneo, astuti marinai ed eccellenti mercanti. Merci preziose, grandi opere dartigianato. I rapporti con questa civilt determinarono lacquisizione della scrittura alfabetica fenicia da parte degli Elleni, intorno al 9 / 10 secolo. Linvenzione dellalfabeto greco fu per opera di una personalit isolata, esperta del fenicio, che svilupp una completa grafia fonetica. Come testimoniano frammenti ceramici in Attica e gli ostrakos di Corinto, la scrittura era gi diffusa in Grecia nell8 secolo e divenne ben presto alla portata di tutta la popolazione, facile da apprendere.
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La creazione dellepica: lepos omerico il prodotto di un secolare sviluppo di materiale risalente alla migrazione dorica. Qst sviluppo si complet con i cantori che di professione andavano nelle corti a cantare le gesta degli eroi. Non a caso i poemi omerici nacquero in terra coloniale, in Ionia, dove vi era pi cura per le tradizioni che legavano alla madrepatria. Nei poemi omerici si fondono lepoca micenea, degli eroi, con lo spirito del 9 / 8 secolo. Sia lIliade che lOdissea sono il frutto di una mentalit aristocratica e guerriera. A questo mondo apparteneva colui che diede allIliade una forma definitiva. Limportanza dei poemi nella cultura greca fu fortissima. In essi sono rappresentate tutte le stirpi, tutti i Greci vi si riconobbero. Gli dei entrarono nellimmaginario collettivo cos come erano stato rappresentati da Omero. Omero diede ai Greci senso di origine collettiva, senso di unit nazionale e religiosa. Un altro tratto saliente di questo periodo la prevalenza della nobilt sulla monarchia. Conclusa loccupazione delle terre non serviva pi una guida rigida. La nobilt, forte del possesso delle terre e degli schiavi e sottoposti, si impadron del potere politico e instaur loligarchia. Lindirizzo della vita pubblica era deciso nelle assemblee dalla nobilt. Luomo comune obbediva. Le guerre si determinavano per la sete di bottino e gloria. In questepoca solo il potente, il pi forte, riusciva ad imporsi. Sulla spinta dellavidit di questi signorotti e lesigenza di nuove terre ebbe inizio a met dell8 secolo la seconda grande colonizzazione. Il periodo della grande colonizzazione ellenica 800-500 Si esce dalloscurit dellet di transizione. Inizia la prima tradizione storica scritta, sotto forma di elenchi di funzionari, liste di vincitori e cataloghi simili. Emerge la personalit creativa, per la prima volta. Poesia: Saffo, Alceo, Esiodo. Scienza: Talete, filosofi ionici della natura. Grandi statisti: Solone, Pisistrato e Policrate. A questi ultimi due si deve una forma di protomecenatismo, accolsero i poeti nelle corti. Emerge lo spirito greco, che vince i frazionamenti dellet arcaica. Alla base dellunit ellenica anche la religione. Dei olimpici + fitta schiera di divinit locali. Ma il culto di Apollo a Delfi il pi influente, la cui etica diviene fondamentale per i comportamenti del cittadino e del politico greco. Tuttavia non si form mai una chiesa o una gerarchia ecclesiastica. Forte fu sempre lindividualismo religioso, come testimonia la forte diffusione delle dottrine orfiche e di Dionisio, le quali consentivano un rapporto pi stretto e immediato con il dio. Larte si apr ad influssi orientali, nel conio delle monete e nel gusto architettonico monumentale (es.: Heraion di Samo). La personalit si nota nel riconoscimento dellopera darte da parte dellartista con lapposizione della sua firma. Dai babilonesi presero le unit di misura e lastronomia, dai Lidi e i Frigi la musica. Il mito delle 5 et del mondo delle Opere e i giorni di Esidio riflette una visione ciclica del tempo tipicamente orientale. Ci che i Greci presero da Oriente lo restituirono tutti. I loro medici, tecnici e artisti furono richiesti in tutto il mondo antico. LOriente e la formazione delle realt statali greche800 600 Storia greca dellet arcaica caratterizzata dagli stretti rapporti con quella del Vicino oriente. Cenni di storia orientale: Con la scomparsa del regno ittita (1200) si costituisce in Anatolia il regno dei Frigi, governato da unaristocrazia guerriera di origine rurale. Con i Greci ebbero fitte relazioni politiche e commerciali, si pensa attraverso la mediazione degli Ioni. Il sovrano Mida fu uno dei fondatori del santuario delfico di Apollo.

Vicino allEgeo, con capitale Sardi, cera il regno dei Lidi, a cui legato il nome del re Gige. I Lidi estesero il loro dominio in buona parte dellAsia Minore, capeggiati da signori terrieri che componevano lesercito del re. Questi due regni furono messi a dura prova dagli attacchi dei Cimmeri, un popolo iraniano. Il regno frigio cadde, quello lidio resistette grazie al successore di Gige, Ardi. Le mire dei Lidi si volsero dunque a occidente. Sottomisero Smirne, sulla costa ionica. Il Vicino Oriente era frazionato in una miriade di stati, dopo la migrazione egea. Questa frantumazione favor la nascita nel 9 secolo del regno assiro. Sotto Ashurnasirpal (883-859) fu lo stato pi potente del mondo, grazie anche al temutissimo esercito. Con i successori di A. lo stato conobbe un forte declino, favorito dal sorgere dello stato di Urartu, ma nell8 secolo gli Assiri passarono alloffensiva e sotto Sargon II dominavano sugli Israeliti e su Babilonia. In questo periodo di Sargon II ci sono i primi contatti con i Greci. Nel 671 conquistano lEgitto. Il regno si fondava su disciplinatissime province e stati vassalli. LEgitto era in profondo declino politico, culturale e artistico. A partire dal 7 secolo c lascesa dei Medi, che sotto la guida di Caissare si allearono con i Caldei di Babilonia e nel 614 conquistarono Ashur e nel 612 Ninive. In Asia Anteriore nell8 e 7 secolo cerano una miriade di stati, dovuti al frazionamento delle antiche associazioni tribali. Tipica la presenza di un unico insediamento urbano che dava il nome allo stato stesso. In questo contesto acquista sempre maggior peso la dimensione della polis. La polis primo stato di diritto - si svilupp in Grecia allapice del regno assiro primo stato di potenza - (8 sec). Ma nonostante le differenze, queste due forme statali avevano lidea comune che lo stato si fondasse sulla divinit. La polis dunque comunit giuridica, economica e religiosa. Le dimensioni ristrette della polis determinarono unintensa vita politica interna e rivolta allesterno, con lintento di stringere alleanze di fronte a obiettivi e minacce comuni. In Grecia stati di grosse dimensioni si formarono solo laddove vi erano le possibilit spaziali di fusione, cio nelle pianure di Tessaglia, nellArgolide, in Attica e nella pianura fra il Taigeto e il Parnone, tutte zone orientali. Frazionato loccidente. Nel Peloponneso 8 / 7 secolo: ascesa stato militare spartano, che mette in ombra tutti gli altri. Quando i Dori invasero la conca lacedemone spazzarono via gli Achei, ma alcuni resistettero ad Amicle, in Eurota. Quando si giunse ad un accordo, gli Achei di Amicle entrarono nella lega dorica come membri di pari grado. Il nuovo stato si centr dunque a Sparta. Le popolazioni pre-doriche furono costrette ad una condizione di schiavit (iloti), coltivare le terre dei nuovi signori. Con gli iloti che coltivavano e garantivano proventi, i Dori si dedicarono a guerra, caccia, sport e vita politica. Da 8 secolo: sovrappopolamento. Ergo: espansione. Sottomissione pianura del Pamisio e dei Messeni. I Messeni si ribellarono, approfittando delle debolezze interne di Sparta, ma furono repressi. A met del 7 secolo si forma una simmachia peloponnesiaca contro Sparta guidava da Fidone di Argo. Pomo della discordia era la Cinuria. A met del 6 secolo ci fu un accordo con i Tegeati che bandirono tutti i Messeni e si allearono militarmente con gli Spartani. Questo provoco la fine della politica espansionistica di Sparta. In Attica si costituisce uno stato unitario sotto la guida di Atene. La leggenda vuole Teseo come unificatore delle piccole entit politiche della regione (sinecismo), ma il processo fu pi lento e si concluse nell8 secolo. Qui, caso unico e raro, la polis si fa citt stato di unintera regione. In Beozia, le rivalit tra Tebe e Orcomeno ritardarono lunificazione politica, nonostante ce ne fosse gi una di tipo religioso e culturale. In Tessaglia, la formazione dello stato federale tessalo, al cui vertice cera un capo elettivo, tags, che era pi che altro un capo militare. Linfluenza sulle popolazioni vicine e sulle anfizionie di Antela e Delfi lo resero lo stato dellEllade pi potente assieme a Sparta. In Macedonia, sotto Perdicca, si form il regno di Macedoni intorno alla citt di Ege e, successivamente, con la capitale Pella.

Conclusioni: in Grecia il centro di potere pi rilevante quello Spartano, costruito sulla brutale sottomissione dei Messeni. Rimane kmq un forte frazionamento, nonostante risalga a questo periodo il formarsi di un senso di fratellanza tra le genti di lingua greca. In questo senso, un importante contributo venne dal centro religioso di Delfi, dove per la prima volta si introdusse il ciclo bisestile di otto anni di origine babilonese, consentendo alle stirpi greche di poter stabilire comunemente le feste degli dei. Nonostante ci e nonostante comprendesse quasi tutti gli stati della grecia centrale, linfluenza politica dellanfizionia delfica fu scarsa. Pi che altro aiut a stabilire obblighi di diritto internazione tra le citt. Con Delfi rivaleggiava Olimpia, sede dei giochi olimpici che coincidevano con periodo di pace religiosa. Lespansione greca nel bacino del Mediterraneo 750-550 Intorno alla met dell8 secolo inizia la seconda fase dellespansione greca nel Mediterraneo. Essa fu espressione di un nuovo modo di sentire la vita, al quale i confini della madrepatria erano troppo stretti. Le dimensioni di questa colonizzazione sono infinitamente pi vaste di quella achea. Interess infatti quasi tutto il bacino del Mediterraneo. Sorprendente, se si considera che tutto frutto delliniziativa di piccole entit locali, mai di unautorit centrale. Tutto part dalle poleis. In particolare, la guida fu la nobilt greca. Da essa discendevano i fondatori della nuove colonie: gli ecisti, a cui venivano tributate, dopo la morte, le onoranze degli eroi. proprio nellambito del culto che si realizza il forte legame tra madrepatria e colonia: la classificazione per phylai (trib), il calendario, le divinit cittadine. Anche se le colonie mantenevano unindipendenza politica dalla polis dorigine. Le cause sono da ricercare nella situazione interna della madrepatria, in cui il sovrappopolamento rappresenta nuovamente un problema (Esiodo consigliava di limitarsi ad un solo figlio). Ci furono inoltre gravi contrasti sociali e contrapposizioni interne in citt come Megara, Atene, Corinto. Queste opposizioni spinsero molti gruppi politici in minoranza ad emigrare. Inutile sostenere, come alcuni dicono, che la seconda colonizzazione fu solo un movimento verso la Sicilia e lItalia Meridionale e verso il Mar Nero. Esso fu un fenomeno molto pi complesso, risultato di molteplici volont e iniziative individuali, a cui diede un fondamentale impulso il progresso dellarte nautica. Le colonie erano scelte sulla base della qualit delle terre, dellimportanza economica dellhinterland, delle popolazioni locali etc. Le condizioni pi favorevoli per lespansione erano ad occidente, dove mancava la presenza scomoda di una grande potenza come il regno assiro che in Oriente era in rapida espansione. I Caldicesi arrivano in Campania attraverso lo stretto di Messina e l fondarono nell8 secolo la citt di Cuma. Nessuna citt fu importante come Cuma, tra le colonie. Essa fece da ponte tra la cultura greca e quella etrusca prima, quella romana poi. Attraverso Cuma giunsero in Italia lalfabeto e le divinit greche. Abitanti di Cuma fondarono Napoli, che nel tempo divenne ancora + importante. I Calcidesi giunsero anche in Sicilia. Fondarono Nasso sotto lEtna, Catania e Ortigia (primo nucleo di Siracusa, fondata dai Corinzi, che divenne la citt pi potente dellisola). I Megaresi fondarono Megara Iblea. In un primo tempo per i Calcidesi furono i veri padroni della Sicilia, con gli insediamenti di Milazzo, Zancle e Himera. Fra i Greci orientali solo i Rodii si insediarono in sicilia. Tuttavia gli Elleni non riuscirono mai a penetrare nellinterno dellisola, dove dominavano i Siculi e i Sicani, e nella punta occidentale, che rimase punica. NellItalia meridionale la gente ci andava per un bisogno urgente di terre. Nel golfo di Taranto si formarono vastissimi insediamenti. Quando ogni pianura fu sfruttata, i coloni penetrarono nellinterno, fino al Tirreno, sulle cui rive fondarono Reggio Calabria e Poseidonia.
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Crotone, Sibari e Metaponto erano achee, mentre Locribe, si capisce da chi fosse fondata. Crotone e Sibari furono le pi vaste e ricche. Accanto alla Ionia, fu lItalia meridionale, con il suo elemento originario acheo peloponnesiaco, la pi florida realt politica ed economica della storia greca. Errate le teorie per cui a determinare lo sviluppo di questarea fu linfluenza della cultura italica. Si parlava di Magna Grecia, proprio per sottolineare la vastit delle terre di questa zona, rispetto a quelle della madrepatria. I Focesi fondarono Marsiglia alla foce del Rodano. Linfluenza di questa citt fu rilevantissima. Gli Elvezi ai tempi di Cesare usavano lalfabeto greco! Gli abitanti di Marsiglia (Massalioti) fondarono numerosi empori lungo le coste franco-iberiche. In Corsica, i Focesi. Alla colonizzazione dellOccidente parteciparono tutte le stirpi. A quella dellOriente, del Mar Nero, solo gli abitanti di Mileto, nel 7 secolo, sulla spinta dellesigenza di terre e di considerazioni politico-commerciali. Lidea era quella di arrivare allentroterra russo-meridionale, ricca di minerali e punto nodale dei commerci con lAsia interna. In questa zona abitavano gli Sciti, ben disposti verso i Greci. Il fascino tra i due popoli era reciproco e non di rado si formarono commistioni. Olbia divenne la pi importante citt della Russia meridionale. Numerosi insediamenti in Crimea. Clima temperato e suolo fertile. Anche la costa occidentale del Ponto si riemp di colonie. Odessos, Apollonia, Tomi (Costanza). Tra VII e VI secolo anche la costa meridionale abitata da Traci, considerata inospitale, fu meta di iniziative coloniali. In questo contesto, c la figura di Archiloco, che combatt contro gli indigeni, pur definendo i coloni calamit di tutta la Grecia. NellAfrica settentrionale i centri pi importanti erano Cirene, in Libia, e Naucrati, sul delta del Nilo. Cirene fu lunica colonia a conservare la monarchia ereditata dalla metropoli. La seconda colonizzazione segn una cesura nella vita culturale e politica del popolo greco. In questo periodo la polis prese il sopravvento sullo stato dinastico e si afferm come lordinamento statale prevalente. La cultura e la religione greche penetrarono in paesi stranieri. Le colonie partecipavano attivamente ai giochi olimpici. Il mondo per i Greci si era fatto molto pi ampio. Stato e societ dei Greci nel periodo della colonizzazione Levoluzione interna della Grecia e della sua societ si comp senza linflusso di elementi non greci. Il passaggio dallo stato nobiliare alla timocratica polis degli opliti la conseguenza di conflitti sociali interni e di necessit militari che portarono pi persone al servizio militare. In generale, le citt ioniche sono le pi progredite. Nel periodo arcaico leconomia prevalentemente agricola, anche dopo lintroduzione della moneta. Accadeva spesso che piccoli e medi poderi passassero a grandi proprietari terrieri e che molti cittadini liberi finissero in schiavit per debiti. Nell8 secolo il potere era gi in mano ai nobili: famiglie aristocratiche avevano avuto il sopravvento sulle monarchie. Laddove ci non accadeva, vi era una monarchia temporanea, annuale. il caso di Atene e a Megara. Ad Atene, questa monarchia divenne decennale, che a sua volta nel 683 muta in arcontato, carica annuale. Rispetto al basileus, larconte aveva meno competenze. Nella conduzione della guerra era affiancato da un comandante supremo, il polemarco, e nellattivit giurisdizionale dal collegio dei sei tesmoteti. La carica del re rimase, ma solo con funzioni sacrali. Il potere dei nobili fu una signoria di casta. I nobili possedevano gran parte delle terre. Nella guerra lelantina, che vide contrapposte Calcide ed Eretria per il possesso della pianura del Lelanto, le schiere di nobili a cavallo, forti della loro superiorit militare, fecero incetta di terre,
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comportando il decadimento dei piccoli proprietari in braccianti. Si and cos a delineare un quadro sociale che vedeva contrapposto la povert disperata dei contadini e il lusso e la spensieratezza dei nobili, celebrati nei Giochi Olimpici, che erano unoccasione panellenica per riunire tutte queste famiglie imparentate tra loro. La nobilt si fece carico di tutte le funzioni, in particolare di quella giurisdizionale. Secondo Plutarco, gli Eupatridi di Atene ricoprivano cariche sacerdotali, nominavano arconti, promulgavano leggi ed erano interpreti del diritto civile e divino. Si form cos una giustizia di classe. Ci sono anche aspetti positivi, come il patrocinio delle imprese coloniali, le quale ebbero ripercussioni positive anche sui contadini. I consigli nobiliari, come lAreopago di Atene, introdusse un elemento di stabilit nella mutevole vita politica. Tuttavia, lo stato aristocratico ebbe caratteristiche decisamente conservatrici, che lo portarono al declino, impedendogli di adattarsi alle nuove condizioni di vita imposte dalle trasformazioni delleconomia in epoca di colonizzazione. Lo sviluppo dei commerci rese obsoleto lo stato aristocratico terriero. Agli inizi del 7 secolo si form in Grecia la tattica della falange, che rivoluzion larte della guerra: non erano pi i nobili guerrieri a decidere le sorti della battaglia. La vittoria era nelle mani della disciplina degli opliti, i quali non combattevano per la gloria, ma per senso di disciplina. Il primo stato ad adottarla fu Sparta. Lintroduzione della falange spian la strada alla formazione di uno stato militaristico a Sparta e in altri luoghi alla formazione di una politeia degli opliti, rappresentata da cittadini in grado di equipaggiarsi con i loro mezzi. espressione di questo nuovo ordinamento la suddivisione per classi di Solone in cavalieri, zeugiti e teeti. Accanto agli ippeis, abbiamo la falange, composta dagli zeugiti, cio i cittadini del contado. I teeti sono i nullatenenti che compongono i fanti armati alla leggera. Solone riprese questa divisione militare e la rese sociale. Un altro passo verso la formazione di uno stato democratico fu la codificazione del diritto . La legislazione greca del 7, 6 secolo un prodotto dello spirito ellenico, con la convinzione che la vita dello stato potesse essere regolata da leggi appositamente create. Il pi antico diritto greco ci pervenuto nella legislazione di Gortina. In generale le codificazioni greche offrono solo una riproduzione delle consuetudini giuridiche a quel tempo vigenti. In generale, cera lintento di fissare punizioni e sanzioni, con intendo presumibilmente educativo, nonostante le pene fossero durissime. Secondo la legge di Dracone, ad Atene, il furto era punito con la morte, se non saldi i debiti tu e la tua famiglia diventate schiavi. Ma con Dracone compare la distinzione tra omicidio volontario e preterintenzionale (pena di morte per luno, esilio per il secondo). La tirannide si form dai contrasti e dalle divisioni interne alla classe aristocratica dominante. Archiloco il primo a parlare di un turannos, parole egea. I tiranni diedero allo stato greco un governo unitario, guidato da persone capaci e carismatiche. Le tirannidi tentarono non solo di assoggettare i cittadini della propria polis, ma anche delle altre comunit. Per questo motivo si imparentarono tra loro, proteggendo la tradizione familiare del proprio potere. A Mileto la tirannide sorse con Trasibulo, a Efeso con Melas, a Samo con Demotele, a Mitilene con Melancro, Mirsilo e Meleagiro. Nella madrepatria nel 7 secolo le citt dellistmo caddero vittima dei tiranni: a Sicione cera Clistene, a Corinto Cipselo e poi il figlio Periandro, che il Meyer dice essere il pi potente negli anni intorno al 600. In Sicilia, a Lentini, Panezio e ad Agrigento il crudelissimo Falaride. Lattenzione dei tiranni si rivolse verso leconomia. Periandro proib lacquisto di schiavi e port benessere ai cittadini. Si impegnarono nella promozione del demos, facendo parlare alcuni di una democrazia anticipata, opponendosi alla nobilt, in alcuni casi proibendo, ad esempio, la recit. dei poemi omerici (Clistene). Sparta non la conobbe mai. Ordinamento di Sparta: si form gradualmente e non fu lopera di un solo legislatore, tipo Licurgo. Nella Rhetra, il pi antico documento della storia greca (7,8 secolo), si dice che cera una doppia monarchia, un Consiglio degli Anziani (gherusia: 30 membri + i 2 re) e lApella. In primi
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tempi, le decisioni erano prese dallaccordo di questi 3 organi. La Rhetra attribuisce al damos (la comunit degli Spartiati) il potere decisionale. Phylai e Obai sono invece trib territoriali collegate ai villaggi di cui era formata la citt di Sparta, che costituiscono lordinamento originario di tutti i cittadini con pieni diritti. Sparta nacque dal sinecismo di cinque villaggi intorno all800. La Rhetra non parla degli efori, agli inizi ministri del culto, scrutatori del cielo, i quali sorsero pi tardi come magistratura tesa a limitare il potere della monarchia. Sono 5, nati forse nel 7 secolo. Accanto agli Spartiati cerano i Perieci, Dori, che costituivano la parte pi cospicua dellesercito, ma erano esclusi dallapella, e gli Iloti, la popolazione predorica della Laconia, che con i Messeni erano tipo degli schiavi di stato, servi della gleba, fortemente controllati. Il fondamento dello stato era leducazione, lagog: assenza di vita privata, vita primitiva, dura disciplina, vita comunitaria militare. I bambini erano sottratti a sette anni, diventavano eirenes a 14. I matrimoni servivano per garantire la nuova generazione. La tattica degli opliti adottata intorno al 7 secolo. Luguaglianza della falange impone parit di diritti civili: gli spartiati amavano definirsi gli uguali. Ordinamento di Atene: attraverso le riforme di Solone e la tirannide di Pisistrato e figli, si arriv ad unisonomia che consentiva grande libert di espressione ai cittadini, ad una forma costituzionale poi detta democrazia. Il quadro era quello di uno stato fortemente aristocratico: le famiglie nobili avevano tutte le funzioni religiose e politiche. Tra le famiglie ricordiamo gli Alcmeonidi. Queste famiglie detenevano nel 7 secolo quasi tutte le terre coltivabili, sottoponendo ad una stretta dipendenza la grande massa dei Teti (braccianti) e del resto della popolazione. Molti erano indebitati verso i nobili, dovendo versare per il possesso dei poderi la sesta parte dei proventi (hektmoroi). Il concetto di stato prese piede con la legislazione di Dracone (624), ma la vera evoluzione interna si ebbe con lopera di Solone. Intorno al 600 in Grecia leconomia cominci a fiorire e Atene si inser nel movimento coloniale, non essendo per ancora una potenza marinara. Rapporti tesi con la vicina Megara per il possesso dellisola di Salamina. Solone comprese che per unintensa attivit in politica esterna era fondamentale un accordo sociale interno. Nel 594 egli fu nominato arbitro, con poteri dintervento nei conflitti tra nobilt e popolo. La sua riforma consiste in tre atti: abolizione delle ipoteche e dei debiti, riforma moneta pesi e misure e infine la riforma costituzionale. Lannullamento dei debiti fu rivoluzionario. Forse Solone proib di accettare come garanzia una persona. Dopo di lui non ci furono pi hektmoroi, e questo lascia pensare che sotto di lui siano diventati padroni del proprio podere con un versamento. Solone realizz cos il principio del bene comune anteposto allinteresse privato. Di grande importanza fu la suddivisione in classi, riprendendo lordinamento militare, sulla base della rendita della terra. Pentacosiomedimni (500 misure e pi), cavalieri (300 misure di raccolto annue), zeugiti (200 misure), teti (sotto le 200). Con questo ordinamento si abbattevano i principi dello stato nobiliare. Le cariche pi importante erano riservata ai pentacosiomedimni. Questo ordinamento per classi segn la svolta verso la timocrazia. Due erano i concetti ispiratori: 1) emancipazione del singolo dallambito della famiglia e inserirlo nella pi alta unit dello stato 2) volont di incrementare i commerci. Il primo concetto emerge dallintroduzione della querela popolare, per cui chiunque poteva fare denuncia se si sentiva danneggiato. Il secondo, proibendo lesportazione di tutti i prodotti agricoli ad eccezione dellolio (?). Solone non lascia una costituzione scritta, ma la sua legislazione si estende a molti campi dello stato. Istitu il Consiglio dei 400 (100 membri di ognuna delle 4 phylai), per controbilanciare il Consiglio nobiliare dellAreopago. Le leggi di solone vennero scritte su tabole di legno girevoli ed estratti furono incisi sulle colonne in pietra del portico regio. Indubbiamente a lui si devono le basi dello stato attico che nel V secolo fu guida dellEllade. Con lui ebbe inizio lidea di stato in Europa. Certo, un punto debole era la mancanza di un potere centrale: Areopago, il Consiglio dei 400, larcontato e lecclesia erano tutti in conflitti. Tuttavia fu osteggiato dalla nobilt, secondo cui il suo modo di procedere era troppo radicale, e dai nullatenenti, che sperava in una ridistribuzione delle terre.
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A lui succedettero guerre interne per una ventina di anni. Licurgo sostenuto dai conservatori, nobilt terriera vs Megacle vs Pisistrato di Brauron. Queste lotte tra famiglie nobili rivali mettevano in crisi lo stato di Solone. Ma gli assetti economici erano cambiati: lartigianato e il commercio erano in ascesa forte e alla fine vinse Pisistrato. Contemporaneamente a Solone, nel resto della Grecia continua a durare il patriarcale stato nobiliare. Limpero degli Achemenidi, lEllade e lOccidente alla vigilia delle guerre persiane (560-500) A met del 6 secolo i Persiani guidati da Ciro II si liberano dal dominio dei Medi. La posizione geografica favorevole e la particolare struttura statale del regno, fanno s che i Persiani si espandano in modo rapidissimo in pochi decenni. Vinsero Creso e i Lidi, impressionando i Greci che erano convinti dellinvincibilit di Creso. Sottomisero la Ionia, istituendo le satrapie di Sardi e Dascili. Per i Greci di Asia minore i Persiani erano pi estranei dei Lidi, con cui cera una qualche affinit culturale. Per i Persiani, la costa ionica era un gioiello. Poi conquistarono limpero babilonese. Sotto la guida di Cambise, figlio di Ciro, conquistarono lEgitto. Alla sua morte, ci furono liti e alla fine vinse Dario, di una linea secondaria della stirpe degli Achemenidi, il quale diede al regno la forma interna ed esteriore che lo rese il principale centro di potere per i due secoli successivi. Il vertice era il re, adoratore di Alhura-Mazda. La nobilt nutriva devozione assoluta verso il sovrano e servire il re era il dovere ultimo delluomo persiano. Dario divise il territorio in venti distretti fiscali, mentre le satrapie rimasero come unit amministrative. I satrapi si comportavano da re locali, avendo nelle loro mani tutto il potere militare e civile. Cerano s organ di controllo del Gran Re, ma questo non imped le frequenti rivolte che poi ci furono. Costru una grande rete stradale, per favorire amministrazione e commercio. Monumentali costruzioni, come il palazzo imperiale di Susa. Il darico era la moneta principale. Gli achemenidi pensavano di essere i successori dei monarchi universali assiro-babilonesi. Lannessione della Ionia, portava i Persiani per ad avere mire espansionistiche sulla Grecia, che era molto divisa e ci faceva buon gioco ai P. I Greci da parte loro bollarono lImpero Persiano come MALE, e non si sforzarono di comprendere quel popolo. Non fu lantitesi tra libert e schiavit a determinare la lotta tra Greci e Persiani, bens lincapacit di comprendersi. In Grecia cera la Lega Peloponnesiaca, organismo superstatale + peso, in cui dominava Sparta. Ad Atene, dal 560 a.C., cera la tirannide di Pisistrato, il quale fu pi volte bandito, ma fu sempre richiamato, la seconda volta sbaragliando la milizia ateniese a Pallene con un esercito mercenario. Da l in poi fu sovrano fino alla morte nel 527 a.C. Il suo era un potere illegale. Si dimostr attento al ceto contadino, facendolo progredire ristrutturando lamministrazione giudiziaria delle campagne. Si assicur il controllo delle miniere del Pangeo con cui mantenere una forza mercenaria. La sua ambizione determin lespansione di Atene. Atene conobbe una forte espansione commerciale che la spinse fino allEtruria e a controllare lEllesponto. Cre un forte sistema di alleanze, che includeva anche Sparta. Morto lui gli succedettero i figli Ippia e Ipparco, quesultimo il pi rilevante. Nelle Grandi Panatenee del 514 Armodio e Aristogitone uccisero Ipparco. Poco dopo fu ucciso anche Ippia. Prima di loro era morto assassinato anche il celebre tiranno Policrate di Samo, attirato dal satrapo Orete in Asia Minore e ucciso nel 522. Fu un grande costruttore, magnate, disponeva di una flotta cazzutissima. Dopo la morte di Ippia, la figura di rilievo in Attica fu Clistene. Le sue riforme furono molte osteggiate dalle grandi famiglie dellAttica, ma cera lesigenza di nuove riforme per sciogliere i gruppi di classe ricostituitisi allinterno dello stato. Gli interessi dei gruppi dei proprietari terrieri, dei piccoli contadini e degli abitanti della costa minavano lo stato. LAttica fu divisa in dieci trib territoriali create allo scopo di sostituire le phylai gentilizie. Le associazioni gentilizie furono disciolte e lunit di base divenne il demo, cio la comunit, guidata dal demarco. Il cittadino prendeva il nome dal demo in cui viveva allepoca della riforma.
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Ognuna di queste dieci trib forniva alla falange un reggimento di opliti ed uno squadrone di cavalleria. Il Consiglio dei 400 divenne di 500 cittadini: ogni trib nominava 50 consiglieri presi dai demi. I 500 membri si dividevano in pritanie, sezioni. Clistene introdusse lostracismo, per impedire il ritorno della tirannide. Let della polis La storia dalle guerre persiane fino a Filippo II improntata dallascesa e declino della polis. La polis fu un organismo che seppe conciliare massima concentrazione vita politica e apertura a tutte le influenze culturali provenienti dallesterno. A fianco di ci ci fu per anche lincapacit dei singoli stati di fondersi in pi grandi organismi di potere. Ogni polis era gelosa della propria autonomia. Il cittadino greco divenne animale politico, con influenza sulla vita statale. In politica, il programma politico prende il sopravvento sulle ideologie delle famiglie gentilizie. Dimostr, la polis, che limportanza e linfluenza di uno stato non dipendano totalmente dalla sua estensione. Linsurrezione ionica (500-494) Limpero persiano dovette fa fronte alla resistenza nazionale delle citt ioniche nel 500. In queste citt i Persiani avevano messo come capi dei personaggi greci di cui si fidavano, che per agli occhi della popolazione erano dei tiranni. Questi e i Persiani furono visti come i responsabili del declino del commercio ionico e della limitazione dellautonomia comunale. Stando ad Erodoto, la rivolta ebbe origine con il tiranno milesio Aristagora, il quale convinse il satrapo di Sardi Artaferne a marciare su Nasso, isola delle Cicladi. Aristagora voleva creare una sfera di influenza sullEgeo. Tuttavia Nasso non venne vinta e la spedizione fall. Aristagora ed Artaferne si erano compromessi agli occhi del Gran Re. Aristagora vide nella rivolta degli Ioni lultima speranza per scongiurare la vendetta persiana. Rinunci alla tirannide e poco dopo vennero scacciati dalle citt ioniche i rappresentanti dei Persiani. La rivolta colse i Persiani di sorpresa. Fatto ci cera da individuare un capo e una strategia. Si chiamarono in aiuto i Greci di madrepatria. Sparta se ne fott perch doveva pensare al conflitto interno tra Lacedemoni e Argivi. Solo Atene invi 20 navi + 5 di Eretria. Gli Ioni attaccarono Sardi a sorpresa e la distrussero, ma furono sconfitti ad Efeso. Ma la distruzione di Sardi fece insorgere anche Lidi, Cari e lEllesponto. I contingenti della madrepatria per dopo Efeso se la danno a gambe. Nel 497 i Persiani ripresero Cipro e poi lEllesponto. Aristagora fugg in Tracia, dove per mor nel 496 combattendo contro gli Edoni. Dario I invi Istieo per trattare, che per si un agli insorti, i quali non fidandosi lo respinsero. Cos si mise a fare il pirata, ma fu catturato e mor sulla croce nel 493. Il blocco navale imposto a Mileto segn la fine della rivolta, assieme alla decisiva battaglia navale di Lade (495). Lanno dopo Mileto fu distrutta. Fu ripristinato il potere dei satrapi e il sistema tributario. Il fallimento della rivolta non imped il fiorire della cultura ionica (presocratici). LEllade e la Persia fino alla battaglia di Maratona (500-490) La politica attica dopo Clistene fu dominata da scontro tra Alcmeonidi e sostenitori tirannide, entrambi non ostili ai persiani. Nel 493 fu eletto arconte Temistocle, dei Licomidi, fatto che dimostra un profondo cambiamento nellopinione pubblica. Costru il Pireo, ma la figura di Milziade, tornato in patria nel 493, mise Temistocle in secondo piano. Milziade era il condottiero ideale per la lotte imminente. La potenza principale era per Sparta, egemone della Lega peloponnesiaca, governata dal re Cleomene I, fautore di una politica espansionistica che port alla vittoria su Argo, rivale nel Peloponneso. Tra 500 e 490 Dario prepar la spedizione militare intrecciando legami con laristocrazia greca e manifestando rispetto per loracolo Delfico e i sacerdoti suoi. La meta della spedizione del 490 guidata da Dati e Artaferne (figlio dellomonimo sopracitato) erano Atene ed Eretria. Eretria fu
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espugnata subito. Poi sbarcarono davanti la piana di Maratona. Gli Ateniesi si trovarono da soli. Gli Spartani vennero in aiuto, ma arrivarono in Attica troppo tardi. Solo i Platesi aiutarono Atene. Su proposta di Milziade, nonostante linferiorit numerica, si affrontarono i Persiani in campo aperto. Dopo aver respinto il primo attacco, la falange ateniese corse incontro al nemico superando il nugolo di frecce che gli piombava addosso. Mentre il centro dello schieramento soccombeva ai Persiani, le ali respinsero il nemico e lo accerchiarono, vincendolo. Lesercito persiano riusc ad evitare una disfatta completa, ma dovette ritirarsi. La spinta morale fu enorme. Milziade fu il primo grande condottiero dellOccidente. La costruzione della flotta da parte di Temistocle e i preparativi persiani Milziade dopo Maratona condusse una spedizione contro le Cicladi, che per fall presto e Milziade fu condannato a pagare unammenda per ingannato il suo popolo. Dopo la sua morte ad Atene si contesero il potere con alterne fortune uomini degli Alcmeonidi e dei sostenitori della tirannide. Per la prima volta si us lostracismo, tra laltro in modo massiccio, sotto spinta di Temistocle, il quale fu forse anche ispiratore della riforma costituzionale del 487. Con essa larcontato cess di essere una carica elettiva e i nove arconti vennero designati attraverso procedura mista, per cui perse ogni preminenza. Il polemarco, a Maratona leader dellesercito, diventa marginale, mentre gli strateghi assunsero anche mansioni amministrative e finanziarie. Esiliati gli ultimi avversari, Temistocle poteva pensare alla flotta. Quando il conflitto con Egina riesplose nel 488, Atene fu sconfitta. Inoltre vi erano voci circa preparativi ingenti persiani. Cos la flotta venne costruita. Alla costruzione si associ una radicale ristrutturazione politica dello stato ateniese. Per la costruzione bisognava far ricorso alla vasta classe del 4 stato, i teti, che dovevano prestare regolare servizio sotto le armi. Temistocle per finanziare il programma navale varato nel 482 propose di fare ricorso alle miniere statali dargento del Laurion. Con la nuova flotta, Atene divenne la prima potenza navale della madrepatria greca. I preparativi persiani di Serse a partire dal 483 sono mostruosi: si preparava una conquista in grande stile, di cui probabilmente la Grecia era solo una tappa, un ponte per lintera Europa sudorientale. La spedizione di Serse contro la Grecia Nellautunno del 481 i preparativi persiani erano terminati. Temendo lappoggio ai Greci del siracusano Gelone, i Persiani strinsero un alleanza con i Cartaginesi. Agli inizi del 480 le truppe persiane varcano lEllesponto e raggiungono la regione di Terma, in Macedonia. Di fronte allinvasione persiane regnava in Grecia lo scoramento, acuito dagli oracoli che prevedevano la distruzione totale. Ma Sparta e Atene si opposero ferocemente, e questo spron molte citt, anche se Argo, per dire, si dichiar neutrale. Fu proclamata una tregua universale nellEllade, i Greci si riunirono in unalleanza armata, per raccogliere tutte le forze antipersiane della madrepatria. Il piano di guerra venne elaborato da Temistocle con gli efori spartani, decidendo che lo scontro decisivo avrebbe avuto luogo sul mare. Lesercito avrebbe dovuto tenere testa allavanzata persiana finch la flotta non si fosse posizionata in un punto favorevole, distruggendo quella persiana. La linea di difesa venne piazzata al passo delle Termopili. Lesercito guidato da Leonida consisteva da7000 uomini, tra cui i famosi 300 Spartiati. La flotta greca, 270 navi, si posizion a Capo Cefala, Eubea. Per due giorni i Persiani attaccarono inutilmente le Termopili, ma il terzo giorno, aiutati da guide esperte, aggirarono la postazione meridionale e dopo aver distrutto il contingente focese piombarono alle spalle di Leonida, il quale conged buona parte del contingente e rimasero 700 focesi e 300 spartani. Caddero tutti. I Persiani attaccarono la flotta greca tra lEubea e lisola di Argironesi, ma furono bloccati, seppur a fatica. Lo scontro allArtemisio fu segnato dai Persiani come vittoria, visto che dopo i Greci telarono. Cadute le Termopili tutta la Grecia centrale si apriva a Serse. Gli abitanti dellAttica vennero fatti evacuare, tranne un contingente sullacropoli che per venne presto
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annientato. La flotta ellenica comandata da Euribiade, spartano, si radun a Salamina. Massimo saranno state 300 navi. Il luogo venne scelto su consiglio di Temistocle. Lo scontro decisivo si ebbe nella zona pi angusta dello stretto. Unoffensiva ateniese da ovest restrinse il gi stretto spazio in cui manovrava la flotta persiana, che venne sconfitta pesantemente. Le navi superstiti ripiegarono verso il Falero. C da dire che le navi persiane avevano poca dimestichezza con le acque greche, erano troppo dipendenti dalle operazioni di terra, dellesercito e non costituivano un corpo militare forte e autonomo. Inoltre i comandanti erano aristocratici, competenti fino ad un certo punto. Nonostante la vittoria di Salamina, per, lesercito persiano rimasto a svernare in Tessaglia comandato da Mardonio, rimaneva una grossa minaccia. In ogni caso, il Gran Re se ne torn a Sardi, pensando ad una nuova spedizione, che per venne mandata a monte con linsurrezione dei Babilonesi nel 497. Le vittorie dei Greci a Platea e a Micale Nellinverno del 480/479 ad Atene c un rovesciamento politico: al posto di Temistocle erano stati eletti strateghi Aristide e Santippo. Nellestate del 479 di fronte ad una nuova avanzata dei Persiani lAttica fu nuovamente evacuata. Pausania, figlio di Leonida, raccolse un esercito di 30.000 uomini. Mardonio nel frattempo era tornato in Beozia ed aspettava a Platea con 40.000 uomini. Nonostante i contingenti greci avessero combattuto ognuno per i fatti suoi, senza curarsi degli ordini di Pausania, Mardonio mor nello scontro e i Persiani furono vinti, grazie alla resistenza della falange spartana. Non rimaneva che saldare i conti con Tebe, che per si perse danimo e consegno i capi del partito filo-persiano che Pausania fece giustiziare. Alla battaglia di Platea fece seguito una spedizione navale in Ionia, comandata dal re spartano Leotichida: un contingente greco assalt il promontorio di Micale (479) e le navi persiane l tirate in secco furono distrutte. Micale fu il segnale per una generale rivolta degli Ioni contro i Persiani. Gli Ioni chiesero di entrare a far parte della confederazione ellenica, chiedendo a Sparta di assumersi la loro difesa. Ma Sparta rifiut. La spedizione navale si concluse con la conquista di Sesto, sullEllesponto. Questo lultimo evento narrato da Erodoto. Ma nel 477 Leotichida guid una spedizione in Tessaglia per punire la nobilt locale che aveva appoggiato i Persiani. Limpresa per fall. Con le battaglie di Platea e Salamina non venne salvata solo la libert materiale dei Greci, ma anche della libert individuale, interiore, dellautonomia statale e della dignit umana. Il grande pericolo persiano accese negli Elleni il sentimento di unit nazionale. Lo stato greco che aveva afferrato meglio il significato della lotta per la libert questo era Atene: i suoi cittadini avevano dovuto abbandonare la patria per ben due volte. difficile per calcolare le conseguenze sui Persiani della vittoria greca. Ma i Greci sventando lattacco persiano salvarono tutto lOccidente: fu soltanto grazie a loro che lEuropa nacque come idea e come realt. I Greci difesero la libert politica e lindipendenza spirituale dellOccidente. la dimostrazione che la storia dello spirito umano non legata a dati geografici o di politica di potenza. Non un caso che lImpero Persiano non presenti mai singole individualit le cui realizzazioni si siano compiute in un qualsivoglia ambito dello spirito umano. I Greci dOccidente dal 500 al 480. La tirannide lelemento che caratterizza la storia della Sicilia tra la fine del VI secolo e linizio del V. La tirannide attiv decisamente su suolo siciliano le forze della grecit, dando origine a solidi raggruppamenti di potere. Qui lidea della polis venne qui non solo integrata, ma superata da quella dello stato territoriale, in cui i sovrani riconoscevano limportanza politica ed economica di un territorio il pi vasto possibile. La vita e la libert dei cittadini valevano ben poco per i signori del paese. Tra le tirannidi di Sicilia ebbe particolare importanza quella di Cleandro di Gela, che fu la prima cellula dello stato di Siracusa-Gela. Ippocrate, suo fratello, instaur a Gela una monarchia
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militare. Ippocrate estese il suo potere fin oltre lEtna. Alla sua morte, Gelone, figlio di Dinomede, si impossess del potere uccidendo i figli di Ippocrate e conquist Siracusa. Secondo alcuni lannessione della citt nello stato dei Dinomenidi retto fino ad allora da Gela uno degli eventi pi importanti. Con Gelone si posero le fondamenta per la grandezza di Siracusa. Lo stato era considerato di propriet del sovrano e veniva trasmesso per un possesso privato. Sotto Gelone, lecclesia continuava a riunirsi, ma al sua fisionomia era mutata, perch per ordine del tiranno si era dovuta riconoscere la cittadinanza a molti arcadi. Il secondo stato tirannico sorse allinizio del V secolo sullo stretto di Messina. Il suo nucleo originario fu la citt di Reggio. Il suo signore, Anassilao estese il suo potere a Zancle, che mut il suo nome in Messana (Messina). Anassilao fece di Reggio e Messana un unico stato. Gelone si alle con Terone di Agrigento, ma questa alleanza spinse molti tiranni dalla parte di Cartagine, che aveva tutto linteresse a impedire lunificazione della Sicilia. Quando Terillo chiese aiuto, i Cartaginesi attaccarono, in contemporanea con la spedizione di Serse. Al comando di Amilcare. I Greci erano guidati da Gelone. Lo scontro avvenne presso il fiume Imera: Gelone vinse e si diede la morte tra le fiamme. Gelone divenne il pi importante signore dellOccidente. Anche qui la libert ellenica pot salvarsi grazie ad una grande personalit individuale. La Pentecontaetia La politica della Pentecontaetia caratterizzata dal conflitto tra Atene e la Persia e dal crescente dualismo attico-spartano. Atene e la Lega detengono il ruolo di leader nella guerra contro i Persiani che si concluse nel 449 con la pace di Callia. In questo periodo un evento importante fu la creazione della democrazia radicale ateniese per opera di Efialte e Pericle. Alla morte di Efialte, Pericle divenne la figura dominante. La concentrazione culturale e politica ad Atene produsse certo i grandi capolavori dellarte classica, ma al contempo il regresso culturale degli stati confederati. Sparta perse la sua importanza nella politica mondiale. In Sicilia caddero i tiranni e si risvegliarono le popolazioni locali delle trib sicule e italiche. La fondazione della lega marittima delio-attica. Lera di Cimone. Nei 15 anni successivi alla spedizione di Serse Atene divenne una grande potenza. Il dualismo Atene-Sparta divenne una realt storica: esplose per la prima volta nel conflitto innescatosi a seguito della costruzione delle mura ateniesi. La cinta muraria sollecitata da Temistocle doveva rendere la citt inespugnabile. Sulle mura e sulla flotta poggiava la superiorit strategica che contrassegn Atene. Il piano di Temistocle riscontr lopposizione degli spartani. Per questo Temistocle nel 479 si rec a Sparta per rassicurare gli animi, mentre ad Atene si erigeva una cinta di 6 km in poco tempo. Dopo quella cinta si costru una fortificazione al Pireo. Solo alla fine degli anni 60 lopera, con la costruzione delle mura settentrionali, fu completata. In quegli anni, dopo il 479, a Sparta emerge la personalit di Pausania, il quale durante lassedio di Bisanzio si comporta dispoticamente provocando la rivolta dei contingenti ionici. Venne richiamato in patria e accusato di aver complottato con i Persiani. Poi se ne torn di sua volont a Bisanzio dove esercit autonomamente il suo potere. Nel 478 si form la lega delio-attica, che riuniva molte comunit ioniche ed eoliche che vedevano nella flotta ateniese lunica difesa dai Persiani. Questa federazione doveva sulla carte proseguire la guerra contro i Medi e difendere dai i Greci dAsia Minore. Tutti i membri dovevano fornire navi da guerra, quelli che non possedevano flotta una somma in denaro nella cassa federale custodita a Delo. Questi contributi erano stati fissati da Aristide in 460 talenti. Questa cassa era amministrata dal collegio degli Ellenotami, funzionari nominati dal demos di Atene. La Lega si riuniva a Delo. Nella politica attica di quegli anni troviamo il conflitto tra Temistocle e Cimone. Questultimo, figlio di Milziade, cercava un accordo con Sparta, laddove Temistocle cercava di rafforzarsi in attesa di un futuro, prevedibile conflitto. Entrambi credevano che la guerra contro i Persiani dovesse proseguire. Cimone fu una grande personalit, capace di integrarsi e consacrarsi
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alla causa dello stato. Nel 476 scacci Pausania da Bisanzio. Da Bisanzio conquist Eione, Scrio e Caristo nel 475, sottraendole ai Persiani. Alla fine degli anni 70 i Persiani contrattaccarono, ma Cimone prevenne lattacco e alla foce dellEurimedonte affront il nemico sia per terra che per mare, che si concluse con una totale vittoria ateniese. Quella battaglia pose fine allegemonia persiana nelle acque tra Cipro e Asia minore, istituendo quella ateniese sullEgeo tutto, che divenne un mare interno greco. In molte poleis greche prese piede lidea che, eliminato il pericolo persiano, non ci fosse pi bisogno della lega. Dopo la conquista ateniese di Taso, ultimo ostacolo alla conquista del ricco entroterra tracio, i confederati un po si preoccuparono. La fine di Pausania e di Temistocle. La grande rivolta degli iloti. Il compimento della democrazia attica. I vincitori di Salamina e Platea, Temistocle e Pausania furono esiliati. Il processo a questi simboleggia il trionfo dello stato sulle singole individualit, che avevano preso troppo potere, in modo inconciliabile con la democrazia diretta (nel caso di Temistocle, ovvio). Anche Cimone, nel 461, venne ostracizzato. Pausania, cacciato da Bisanzio, si rifugi nella Troade, a Colone, sotto protezione del satrapo persiano di Frigia, per poi tornare non si sa perch a Sparta dove venne processato; fin morto di fame (?). Temistocle nel 471 si rec ad Argo. Venne accusato di aver cospirato con i Persiani, anche lui, con Pausania (falso): non si present in tribunale e venne colpito dallatimia: condannato a morte in contumacia e bandito da ogni territorio della confederazione greca. Venne accolto dal re persiano Artaserse I che gli concesse il feudo ereditario di Magnesia. Nel 464 ci fu un terremoto che distrusse Sparta. Questo diede il via alla grande rivolta degli Iloti in Messenia. In qualche modo per gli Spartani reagirono e respinsero gli insorti sullItome, senza riuscire ad assediarli per. Chiesero laiuto ateniese, ma Efialte, esponente dellala radicale, si oppose. Cimone, tuttavia, rieletto stratega, invi 4000 opliti, che per vennero rispediti subito indietro perch non ce nera pi bisogno. Laffronto fu tale che il legame tra le due citt venne reciso. Mentre Cimone si trovava in Messenia, Efialte introdusse una fondamentale riforma costituzionale: lAreopago venne privato di tutti i suoi diritti politici, i quali vennero spartiti tra Boul, tribunale degli Eliasti e Ecclesia. Si introdusse laccusa di illegalit, che diede a ciascun cittadino la facolt di colpire chi proponeva una decisione ritenuta contro la legge. Dopo la morte di Efialte, ci pens Pericle a proseguire nellopera di riforma. Dopo, il popolo era in quel momento signore dei tribunali e di tutta la vita pubblica. La morte di Efialte segn la nascita per dei demagoghi attici, i quali provenivano, perlopi, paradossalmente ma non troppo, dalla cerchia aristocratica, dal momento che per cariche di quel tipo ci volevano persone con fondi che gli consentissero di dedicarsi a tempo pieno alla politica. Atene nellet di Pericle Secondo Schmidt, Pericle la figura che caratterizza in modo autentico tutto il mondo antico e uno stadio di portata universale dello sviluppo dellumanit. Pericle allo zenit di tutta lepoca antica o classica. Ma non tutti gli storici sono cos entusiasti. Ciononostante, sotto Pericle si realizz unimportante armonia tra politica culturale ed edificio statale. Lo stato, la mentalit e la cultura si presentavano come un tutto organico. Terminate le mura, diede il via alla costruzione di edifici monumentali che ristabilissero lo splendore perduto con la devastazione persiana. Sulla rocca venne eretto il Partenone, costruito da Ictino e Callicrate tra il 4d9 e il 438. Vennero eretti i Propilei, allingresso dellAcropoli. Le spese furono molto alte e vennero coperte con il denaro della lega. Grandi personalit della cultura: Fidia, Sofocle, Erodoto, Anassagora. La maggior parte degli Ateniesi sapeva scrivere e i giovani delle classe medio-alte frequentavano i ginnasi. Sotto la guida di Pericle, lo stato attico si trasform gradualmente: introdotte diarie, deduzione colonie, apochie e cleruchie, le prime come comunit autonome con propria cittadinanza,
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le seconde con uno stretto legame con la citt madre. Venne fondata Turi, che introdusse Atene in rivalit con Corinto, che essendo in stretta relazione con Siracusa, deteneva il monopolio ad occidente. Cerano per campi di politica interna che avrebbero portato a esiti infausti: lambito del diritto di cittadinanza e quello dellamministrazione finanziaria: la democrazia attica radicale era intollerante verso chi non era cittadino a pieno titolo, dato che il demos temeva estendendo a troppi individui di perdere parte dei suoi privilegi. La lega delio-attica e legemonia spartana fino alla vigilia della guerra del Peloponneso Sotto Artaserse I limpero persiano fronteggiava una delle sue crisi pi profonde e dei Greci fotte sega. Sparta fino al 460 fu impegnata con la rivolta dei Messeni. Argo, sua tradizionale nemica, conquist Micene e schiavizz i suoi abitanti. Mantinea e Megara entrarono nella lega delio-attica. Questo provoc lostilit di Corinto, che si alle con Egina. Nel 459 il conflitto si risolse a favore degli Ateniesi. Sparta allora scese in campo e sconfisse Atene a Tanagra nel 457. Ma con la battaglia di Enofita Atene ripristin il dominio in Beozia, che si era alleata con gli Spartani. Nel 456 Egina entra nella lega. Nel 455 Atene era al culmine della sua potenza. Venne stipulata con il Gran Re la pace di Callia, dopo che la flotta persiana era stata pesantemente strapazzata a Salamina di Cipro. Questa pace segn la fine dellimpegno nazionale di Atene, anche se il pericolo per lAsia minore non era scongiurato, visto che il Gran Re non volle rinunciare a considerare gli abitanti della regione suoi sudditi. Pericle organizz un congresso panellenico ad Atene con cui intendeva proporsi leader di tutta la Grecia accanto a Sparta, impegnandosi a mantenere sicuri i mari e a favore della pace. Ma Sparta non poteva sostenere questo piano e perci amen. In Beozia nel frattempo si era registrata una svolta oligarchica: gli Ateniesi dovettero evacuare la regione dopo essere stati sconfitti a Coronea. Su iniziativa di Tebe si istitu una Lega Beotica. Si giunse nel 446 ad una Pace dei Trentanni tra Atene e Sparta. La prima doveva rinunciare alla influenza sulla Grecia centrale e sul Peloponneso, ma poteva tenersi Egina. Per quanto riguarda la Lega marittima delio-attica, essa era molto mutata. La supremazia politica ed economica di Atena aveva provocato la diffusione della cultura, della monetazione e del diritto attici in tutte le citt della lega. Inoltre gli stati membri da compagni di lotta contro i Persiani erano diventati sudditi, come dimostrano le interferenze ateniesi nelle vicende interne di Mileto e Samo. Tuttavia questi stati non divennero mai provincie attiche, dal momento che non vi era senso imperiale unitario e mancava un efficiente apparato burocratico persiano-style ad Atene. I Greci dOccidente durante la Pentecontaetia: il risveglio dei Siculi e degli Italici La battaglia di Imera (480) garant alla Sicilia 70 anni di quiete coi Cartaginesi. Dopo Gelone sal al trono Ierone, il fratello, il quale vinse gli Etruschi a Cuma, nel 474. Cos la tirannide siciliana conobbe il suo periodo di massima fioritura. Tuttavia, essa non riusc mai a trovare un fondamento legittimo per il suo potere. Morto Ierone, infatti, i siracusani si rivoltarono e con loro tutta la Sicilia. Siracusa, Gela, Agrigento, Reggio furono lacerate da conflitti intestini di cui i siculi, guidati da Ducezio, approfittarono per sollevarsi e tentare di cacciare i Greci, invano. Queste discordie favorirono i Cartaginesi che ristabilirono il loro dominio su gran parte dellisola. La guerra del Peloponneso Dopo il vertice della grecit classica conseguito con Pericle, ci fu una crisi quasi trentennale durante la g. del Peloponneso. Questo evento, secondo solo alle guerre persiane, non vide la vittoria di Sparta, ma dei Persiani, visto che la Grecia, prima centro del mondo, venne sospinta verso la periferia e la polis inizi il suo lento declino. LEllade croll in quanto fattore politico di potenza. Tuttavia durante la guerra ad Atene continuava la fioritura culturale: Euripide, Aristofane, la Sofistica, Tucidide. Tuttavia, lincapacit degli Spartani di guidare la Grecia, segn linizio della fine per la grecit.
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Gli antefatti della guerra del Peloponneso Tucicide nega che Pericle abbia scatenato la guerra come diversivo dai conflitti intestini. La guerra nacque dalla rivalit commerciale tra Atene e Corinto. Dopo le guerre persiane, il fiorente commercio ateniese verso ovest rappresent una minaccia per Corinto. Sparta invece non era minaccia e non aveva voglia di unaltra guerra. Nonostante il calo demografico e i vari problemi interni, si lasci per trascinare da Corinto e dagli alleati. Nel 432 Pericle proib a Megara, alleata di Corinto, laccesso ai porti della Lega delio-attica, paralizzandone il commercio. LApella spartana e lassemblea della lega peloponnesiaca accusarono Atene di aver violato la pace trentennale. Dopo iniziali e inutili trattative tra il 432 e il 431, la guerra era inevitabile. La guerra archidamica Atene aveva pi soldi e la flotta pi potente del Mediterraneo, mentre la Lega peloponnesiaca contava su esercito di terra quattro volte superiore a quello ateniese, pur non avendo un gran fondo di guerra. Pericle, tenendo conto di questo equilibrio sostanziale, fece sgomberare lAttica e radun la popolazione entro le Lunghe Mura, conservando roccaforti in Beozia e puntando su una tattica che consisteva in sbarchi mirati lungo le coste peloponnesiache. Rinunci quindi a grandi battaglie e grandi successi. Nel 431 Tebe tent di attaccare Platea, ma senza successo. Allora Archidamo, re spartano, invase lAttica, ma dovette presto ripiegare a causa della difesa efficace degli Ateniesi. Pericle invi quindi una flotta che cacci gli Egineti dallisola e fece piazza pulita nel Golfo Saronico. Nel 430 poi i Peloponnesiaci devastarono lAttica, senza che questo portasse ad una qualche svolta. In estate per si scatena la peste, che colp un terzo della popolazione attica. Si cerc un colpevole e lo si trov in Pericle, che venne destituito dallincarico di stratego. Nel 429 Potidea cade e Atene si estende al nord, dove era protetta da unalleanza con i Traci. Lesercito prima impegnato a Potidea venne sconfitto a Spartolo da Calcidici e Bottiei: importante perch per la prima volta cavalieri e fanti leggeri vincono gli opliti. La flotta ateniese nel frattempo manteneva il blocco del Peloponneso, mandandone in crisi leconomia. Pericle che era stato riabilitato mor subito di peste. Ad Atene non cera nessuno con la stessa esperienza politica. Nel 429, per colpa della peste, non ci furono grandi attivit. Nel 428 la ricca isola alleata di Lesbo si ritir dal conflitto e gli Ateniesi ne assediarono Mitilene, il capoluogo: gli uomini tutti vennero uccisi, donne e bambini schiavizzati e lisola ripartita tra cleruchi attici. Daltro canto gli Spartani fecero lo stesso a Platea, in termini di violenza. Nel 426 Cleone, sostenitore della guerra, prese il potere ad Atene. Si organizz una spedizione navale a Pilo, sulla coste del Peloponneso, da cui era possibile contattare i Messeni e suscitare negli Spartani il timore di una nuova rivolta messenica. La spedizione fu un successo: gli attacchi spartani vennero respinti e Sparta chiese una pace, che venne respinta. Cleone conquist anche Sfacteria. Egli riorganizz lesazione dei tributi dagli stati confederati: la somma pass da 460 talenti a 1460. Nel 424 le operazioni navali presero una piega favorevole ad Atene: il blocco navale era durissimo e gli Spartani stavano per cedere. Ma Brasida, al comando di un piccolo contingente militare inviato da Sparta in aiuto dei Calcidici, attacc le miniere doro del Pangeo e le citt della Tracia passarono dalla sua parte. Inoltre i Beoti annientarono la falange attica a Delio, usando la tattica dello schieramento obliquo, in futuro usato con successo da Epaminonda. Nel 423 Nicia convince il re macedone Perdicca II, sempre incerto, ad allearsi con Atene. Ma ad Anfipoli Cleone venne duramente sconfitto e perse la vita. Anche Brasida per nello scontro. Morti loro due, ad Atene prevalse il partito pacifista guidato da Nicia. La pace di Nicia riconobbe le rispettive sfere di influenza e prevedeva una pace di 50 anni. Let della pace di Nicia e la grande spedizione ateniese in Sicilia Dopo il trattato, linsoddisfazione maggiore era a Corinto. La crisi della Lega peloponnesiaca spinse Sparta a stringere unalleanza difensiva della durata di cinquantanni. Da Corinto part una rivolta
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interna alla lega. Ad Atene il malcontento per gli esiti della pace port di nuovo ad unaffermazione della corrente radicale, capeggiata da Alcibiade. Egli era cresciuto nella casa di Pericle, ma nonostante fosse stato allievo di Socrate non impar mai a controllare i suoi forti impulsi e la sua superbia. Il suo obiettivo politico era il completo isolamento di Sparta. La lotta tra Sparta ed Argo per la supremazia del Peloponneso culmin nella battaglia di Mantinea (418). Fu la pi grande battaglia terrestre in Grecia dopo Platea. Con essa Sparta riafferm il suo dominio sulla regione. Ad Atene nel frattempo la sfida tra Alcibiade e Nicia avrebbe significato la scelta tra guerra e pace. Vollero usare lostracismo contro Alcibiade, che per trasse dalla sua Nicia, formando una sorta di coalizione elettorale. Lostracismo si rivel inutile e non se ne fece mai pi ricorso. Nel 417 e nel 416, Nicia ed Alcibiade furono strateghi. In Sicilia la Siracusa aggred Lentini, alleata di Atene. Segesta, chiese laiuto attico. La massa era favorevole ad una spedizione in Magna Grecia: luomo ateniese medio sognava le ricchezze siciliane. Nellaprile del 415 lassemblea popolare decise di intervenire in aiuto di Segesta. Ma poco prima della partenza della flotta, ci fu loltraggio delle erme. Fu accusato Alcibiade, ma si decise di rimandare inchiesta e processo a dopo la spedizione. Lamaco, Nicia e Alcibiade la guidarono. In Sicilia la situazione era incerta, perch non si possedeva un piano certo, sicuro dazione. Poi Alcibiade venne richiamato in patria per presenziare in tribunale, ma lui scapp a Sparta. Inoltre, Sparta invi in Sicilia Gilippo vanific lassedio ateniese di Siracusa. Nonostante i rinforzi da Atene, nel 413 Nicia decise di abbandonare un assedio ormai infruttuoso e insensato. Ma egli indugi per via di una eclissi solare che aveva risvegliato la sua superstizione, e cos i Siracusani bloccarono il Porto Grande, da dove sarebbero partite le navi. Si tent una ritirata verso linterno, seguendo un piano senza prospettive. Dopo unestenuante marcia, lesercito ateniese, disperso e ormai allo sbando si arrese. Nicia e laltro condottiero, Demostene, furono giustiziati, mentre i prigionieri sbattuti nelle cave e/o venduti come schiavi. La guerra di Decelea e la guerra ionica Nel 414 Atene sostiene al dinasta cario Amorge, ribellatosi ai Persiani. Allora Dario II ordin a Tissaferne, satrapo di Lidia, e a Farnabazo, satrapo di Frigia, di esigere dalla citt dellAsia minore i tributi arretrati, tanto Atene era indebolita. Ritenne decaduto laccordo di Callia. Ad Atene, poi, non cerano pi fondi. Nella citt emergeva il partito oligarchico, guidato da nomi come Pisandro e Antifonte. Alcibiade si offr di procurare un trattato con il re persiano se le cose ad Atene fossero cambiate in senso oligarchico. Per i due satrapi rinnovarono nel 411 laccordo con Sparta. Nello stesso anno ad Atene si insedi una commissione di trenta probuli. Pisandro, nellEcclesia, propose di abolire diarie e indennit e di limitare a 5000 il numero dei cittadini idonei a incarichi di governo, i quali erano interpellati a discrezione del Consiglio dei 400, che di fatto deteneva il potere. Fu una rivoluzione oligarchica. Ma a Samo il demos si rivolt contro laristocrazia e la flotta elesse uno stratega come Trasibulo. La flotta divenne il baluardo della democrazia. Presto il Consiglio naufrag e il potere pass in mano a quei 5000, che elessero un nuovo consiglio, diviso in 4 sezioni che si avvicendavano alla conduzione degli affari di Stato (costituzione di Teramene). La tassalocrazia era ormai lontana, Sparta aveva una flotta pi numerosa, grazie ai sussidi persiani. Allora Alcibiade, richiamato dagli Ateniesi, invi Trasibulo contro la flotta spartana che venne sconfitta. Alcibiade in persona poi complet lopera annientandola a Cizico. Nel frattempo loligarchica era crollata e si ripristin il Consiglio dei 500 e leliea e si cerc di codificare il diritto vigente (primo tentativo di storia, anche se poi gli addetti si fecero corrompere e procrastinarono). Alcibiade venne eletto stratego per il 408/7 e prosciolto da ogni accusa. Tuttavia, non diede un seguito ai suoi successi. Sparta ora si era affidata a Lisandro, incorruttibile guerriero, sobrio e spregiudicato. Egli convinse il Gran Re che solo la vittoria di Sparta poteva rispondere agli interessi di Persia e si conquist le simpatie del figlio del Re, Ciro.
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Nel 407 a Notion, sul mare, Lisandro vinse gli Ateniesi e Alcibiade si esili nel Chersoneso tracio e poi da Farnabazo, che per lo fece assassinare. Alcibiade fu sostituito da Conone e Lisandro da Callicratida. Nel 406 gli Ateniesi vinsero gli Spartani alle isole Arginuse. La reazione spartana fu immediata: la flotta spartana guidata da Lisandro occup Decelea e blocc i Dardanelli, provocando la rovina economica di Atene, la quale venne definitivamente sconfitta nel 405 a Egospotami. Gli Spartani pretesero che venissero distrutte le Lunghe Mura, ridotta la flotta a 12 unit e reintegrati gli esiliati. LEcclesia ratific e nel 404 Lisandro entr vincitore nel Pireo. La Grecia dopo la guerra del Peloponneso La caduta di Atene spiana la strada alla dominazione spartana, la quale si appoggi alla Persia. Sparta per era inadatta a succedere ad Atene: non cerano abitanti per controllare un territorio cos vasto e poi non mantenne quelle promesse di autonomia che aveva fatto in precedenza. I mari tornarono ad essere infestati dai pirati, le citt tassate e controllate da minoranze oligarchiche. Lisandro divenne re senza corona: a lui vennero tributati onori divini e fu precursore delluomodio ellenistico. Ad Atene si cre il governo dei 30 tiranni, che concentrarono nelle loro mani tutto il potere e istituirono un regime di terrore, appoggiati da un contingente spartano sullAcropoli. Molti oppositori furono giustiziati, altri come Trasibulo fuggirono. Fu proprio Trasibulo, per, che rientr in patria con un piccolo contingente di esiliati e prese il Pireo, sconfiggendo Crizia e Carmide e con loro il governo dei Trenta. Nel frattempo a Sparta gli efori decisero di liquidare Lisandro, il quale stava prendendo troppo potere e fama. La spedizione di Ciro il Giovane e il conflitto persiano-spartano in Asia Minore Con Artaserse II e Dario II la Persia conobbe un grande declino. Intrighi, discordie tra satrapi, conflitti intestini tra Ciro (fratello di Artaserse II) e Tissaferne. Ciro era il vicer dellAsia Minore e cerc di assoggettare le satrapie del luogo, ma Tissaferne si oppose, in particolare riguardo il possesso di Mileto, ma, in generale, la posta in gioco era poi il trono. Ciro allora arruol mercenari greci e si accord con Sparta, che invi un contingente. Nel 401 si scontrarono a Cunassa e Ciro per, vinto dal Gran Re, Artaserse II. Gli Spartani erano imbarazzati. E quando Tissaferne consegn al Gran Re le citt dAsia Minore, gli Spartani corsero in loro aiuto. Dopo scaramucce iniziali, il re spartano Agesilao, credendosi Agamennone incarnato, radun un esercito panellenico e giunse in Asia, senza grossi risultati. Insomma, la guerra tra Sparta e la Persia si risolse in una serie di razzie e piccole battaglie che non fecero che piagare la Ionia. Certo, approfittando della rivalit tra Titrauste, assassino di Tissaferne, e Farnabazo, Agesilao respinse le truppe persiane e fece bottino, ma fu presto costretto a tornare in patria. La rivolta dei Greci contro Sparta e la Pace del Re I Persiani seppero alimentare lodio dei Greci verso Sparta, che esplose con una controversia tra Locresi e Focesi. Dietro i primi cera Tebe, dietro i secondi Sparta. Lisandro venne sconfitto dai Beoti e cadde sul campo. Allora, Corinto, Argo, Calcidici passarono dalla parte di Tebe. Agli Spartani non restava che richiamare Agesilao, il quale vinse i Beoti a Coronea. Ma in Asia Minore, lateniese Conone e Farnabazo distrussero la flotta spartana a Cnido, ponendo fine alla tassalocrazia spartana. Con la caduta dellegemonia spartana, lAsia Minore si ribell e fece entrare i Persiani. Conone fece rientro ad Atene e con loro persiano ricostru il Pireo e le Lunghe Mura. Atene, insomma, rinacque. I peltasti (fanti leggeri) ateniesi vinsero gli opliti spartani e si avvi un processo di pace tra le due citt nel 392. In sostanza, la Persia era riuscita a neutralizzarle entrambe. Sparta propose che la pace potesse riguardare tutti i Greci, che difatti volevano una pace estesa. Gli Spartani, in cambio di una pace col Gran Re, rinunciarono allAsia Minore, cio si arresero totalmente. Ma gli Ateniesi non vollero sacrificare la Ionia. Dopo molte trattative, nel 387 il Gran Re dichiar di sua propriet le citt dellAsia Minore e riconobbe lautonomia delle poleis
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greche. Con una clausola, minacciava di guerra chi si fosse opposto. Era un diktat. Gli Spartani ebbero il compito di far rispettare questa pace. Sparta e Tebe in lotta per legemonia. La seconda Lega marittima attica LEllade era in prigione. Sotto Agesilao Sparta cerc di rafforzare la sua posizione in Grecia. Per quello si alle con le comunit della Beozia. Ad Atene emersero le personalit di Callistrato, Cabria ed Ificrate. Essi organizzarono la seconda lega marittima, in cui per Atene era uno stato accanto agli altri. Cabria vinse i Peloponnesiaci e ristabil la tassalocrazia ateniese sullEgeo. Intorno a Tebe si era formata una lega beotica. Emerge lo stato tessalo, prima diviso in grandi lotte intestine, con Giasone di Fere. Lesercito tessalo era il pi numeroso. Temendo lemergente potere di Tebe, si tenne a Sparta un congresso di pace panellenico. Ma quando Tebe distrusse Platea (374) Sparta e Atene si riavvicinando di nuovo, le cose precipitarono. Si tenne un secondo congresso di pace, ma quando Epaminonda pretese che nel documento ci fosse scritto beoti, anzich tebani, Agesilao si oppose, perch sarebbe equivalso a riconoscere la Lega Beotica. Epaminonda era un aristocratico puro, ambizioso, antidemocratico anche se fedele alla patria. Fu un grande innovatore militare, ottimo stratega. Fu lui ad introdurre luso sistematico dello schieramento obliquo. Venti giorni dopo il congresso, Sparta intim a Tebe di riconoscere lautonomia delle comunit beotiche (come prevedeva la Pace del Re), ma Tebe risponde picche. Allora gli Spartani si mossero velocemente e comparvero a Leuttra, a 11 km di Tebe. Nonostante linferiorit numerica, Epaminonda debell totalmente il nemico. Fu la peggiore sconfitta spartana. Legemonia tebana Dopo Leuttra le due grandi potenze erano la Beozia e la Tessaglia. Ma dei congiurati uccisero Giasone di Fere, e la Tessaglia ripiomb nel buio dei suoi conflitti interni. Tebe allora cerc di estendere la propria influenza su tutta la Grecia. Il declino di Sparta foment rivolte democratiche in tutto il Peloponneso. Nel 370 gli Arcadi diedero vita ad uno stato federale con a capo Mantinea. Il giovane stato chiese aiuto a Tebe contro Sparta. Si rivoltarono i Messeni. Con la protezione tebana, si fond la citt di Megalopoli, in Arcadia. Epaminonda condusse molte spedizioni nel Peloponneso per minare le fondamenta del potere spartano. Sparta, in grave difficolt, si alle con Atene. Dionisio I di Siracusa invi aiuti militari. In Tessaglia, dopo molti conflitti intestini di cui Tebe approfitt, divenne tiranno Alessandro di Fere, che arrest Pelopida, poi rilasciato. Sparta per si era incarognita sulla rivolta messenica, che la priva dello strato sociale degli iloti. Ma Tebe e la Persia si accordarono e riconobbero lindipendenza messenica. Ora Tebe aveva legemonia. La battaglia di Cinoscefale, in cui per mor Pelopida, costrinse Alessandro di Fere a fornire truppe ai Beoti. Epaminonda prepar una flotta e conquist Bisanzio, Chio e Rodi, citt che furono per presto perdute. Tuttavia Sparta e Mantinea si stavano coalizzando e Epaminonda temeva la possibilit di una coalizione peloponnesiaca anti-tebana. Cos forzo la mano e affront i nemici sullaltopiano di Mantinea. I Beoti stavano per avere di nuovo la meglio, ma Epaminonda venne ucciso in prima fila e persero la battaglia. Mantinea sanc la fine dellepoca della polis e delle egemonie per gli Elleni. Limpero di Dionisio I e dei suoi successori in Sicilia. Timoleonte Grande figura: Dionisio I di Siracusa. Con lui la grecit occidentale si assunse la guida degli Elleni. Nel 410 Segesta chiese aiuto ai Cartaginesi contro Selinunte. Nel 409 Selinunte fu rasa al suolo dai Cartaginesi. Caddero anche Agrigento e Gela. Dionisio si incaric di condurre la guerra contro Cartagine. Ottenne il comando supremo e divenne tiranno, pur guardandosi dallostacolare le forme esteriori della democrazia (lEcclesia continu a lavorare). Mise in piedi una flotta di 300 navi che non aveva eguali e nel 397 dichiar guerra, suscitando lodio greco verso i Puni. Nonostante un
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iniziale sbandamento, Dionisio si riprese (aiutato dalla peste che colp lesercito cartaginese) e respinse il nemico dallisola. Ora per guardava alla Lega delle citt italiote (Crotone, Turi, Sibari, Taranto), che rappresentavano il principale ostacolo alle sue mire despansione in Magna Grecia. Li vinse nel 388 sul fiume Elleporo. Si diede a costruire un potente impero coloniale. Ma quando nel 382 Siracusa e Cartagine riaprirono le ostilit, le citt greche dellItalia meridionale appoggiarono questultima. Ne venne che la Sicilia, fino allintervento di Roma, rimase spaccata in due. Dionisio II era un inetto e venne soppiantato da Dione (cfr. Storia filosofia antica) nel 357. Alla morte di Dione, torn nel 347, per cedere il potere poi a Timoleonte, che venne inviato da Corinto su richiesta siracusana per sedare i dissidi interni. Timoleonte sconfisse i suoi avversari che si erano alleati coi Cartaginesi. Soppresse tutte le tirannidi delle citt siciliane, tranne una ma chissene e un le comunit greche in una federazione guidata da Siracusa. Fu una delle ultime grandi figure del mondo gredo del IV secolo. Let dellEllenismo La cesura tra et antica e moderna si colloca a met del 4 secolo. Dopo Mantinea si form alla periferia del mondo ellenico la monarchia macedone di Filippo II. Nel mondo greco si accendono i conflitti sociali tra poveri e ricchi, i molti esilianti formano un proletariato fluttuante in tutta lEllade. Da questa massa si radunano i mercenari, caratteristici del 300 a.C. Le guerre del V secolo avevano decimato la popolazione greca, ma poi la popolazione aveva ripreso a salire e nel IV secolo la Grecia dovette fare i conti con un relativo sovrappopolamento. Furono elaborati molti progetti coloniali. In Oriente per non vi erano condizioni favorevoli per un insediamento. Bla bla, insomma vedi le pg da 300 a 307. Let di Filippo II di Macedonia Con Filippo la Macedonia assunse la posizione di guida nella storia dellantichit. Per i Greci, per, i Macedoni furono sempre dei barbari e mai vennero considerati di pari livello culturale. Per gli studiosi comunque i Macedoni erano una popolazione greca, nonostante fossero una comunit che, per lisolamento durato molti secoli, aveva sviluppato tratti sociali e politici e antropologici molto diversi. Il loro primo re fu Perdicca I. Nel V secolo la figura pi importante fu Alessandro I Filelleno, che favor la ricezione della cultura greca da parte del suo popolo e per questo si guadagn lammissione ai Giochi Olimpici. Lo stato macedone era uno stato feudale governato da una monarchia e la sua economia si fondava sul legname e sullagricoltura. Il re si appoggiava a dei nobili, i compagni del re. Egli era eletto per acclamazione dallassemblea dellesercito. Il re era lunico a condurre la politica estera e le nuove conquiste erano suo possesso personale. I primi anni del regno di Filippo Dai 15 ai 17 visse come ostaggio a Tebe. Allora regnava Perdicca II, il quale ricordato per aver conquistato Anfipoli. Egli cadde combattendo contro gli Illiri. Morto il re, Traci e Peoni devastarono il paese, tormentato anche da lotte per la corona. In questo casino, Filippo, come tutore di Aminta, figlio di Perdicca, prese il potere, eliminando gli avversari. Nel 358 sbaragli gli Illiri, consolidando i confini occidentali e riportando alla fedelt tutti i vassalli dellAlta macedonia. Tempr lesercito e ne fece una macchina da guerra costituita dalla falange dei pezeteri, con lunghe lance (sarisse), coperta ai lati dalla cavalleria degli eteri. Poi si rivolse alla Grecia. Dichiar agli Ateniesi di voler conquistare Anfipoli per loro, che venne presa nel 357. Ora doveva essere ceduta agli Ateniesi in cambio di Pidna, ma poich gli Ateniesi non erano capaci (?), se la prese con la forza. Atene dichiar guerra e Filippo si alle coi Calcidici. Conquist le miniere del Pangeo, che diedero impulso alleconomia macedone, tant che il filippo prese il posto del darico come moneta.
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LEllade e la Macedonia al tempo della terza guerra sacra La Grecia era in guerra per la supremazia allinterno dellanfizionia pileo-delfica. In particolare tra Tebe e i Focesi. Quando il conflitto si estese ai Tessali, questi chiamarono Filippo in aiuto ed egli sconfisse i Focesi a Croco, nel 352. Dopo Filippo continu a controllare lesercito tessalo. Tuttavia gli si opposero gli alleati dei Focesi che lo bloccarono alle Termopili. Tenendo conto che lobiettivo della Macedonia sarebbe stato lEllesponto, egli comprese che necessitava di una potente flotta che solo i Greci potevano dargli. Era quindi inevitabile lo scontro con Atene. Nel 352 sottrasse la il Chersoneso tracico allinfluenza degli attici ed estese linfluenza macedone su tutta la Traciaa, fino al Mar Nero. Nel 350 espugn Stagira, in Calcidica, e con le sue navi corsare attacc le mercantili ateniesi. Nel 349 Demostene recit la Prima Filippica. Nel 348 cadde anche Olinto, sempre Calcidica, nonostante laiuto degli Ateniesi. Tutte le citt della penisola calcidica furono accorpate nello stato macedone. Nel 346 acconsent alla richiesta di pace avanzata da Demostene e colleghi (pace di Filocrate). Questa pace per non coinvolgeva i Focesi: Nel 346 Filippo attacc le Termopili e conquist la Focide. Riusc quindi ad entrare nellAnfizionia Delfica, accaparrandosi i due voti spettanti ai Focesi. Ad Atene Demostene ha la cacca, mentre Isocrate diffonde in Grecia una lettera aperta a Filippo, proponendolo come benefattore degli Elleni capace di porre fine alle loro discordie. Nel 343 Filippo sigla un patto di non aggressione con la Persia, proteggendosi quindi le spalle. Nel frattempo Artaserse III aveva conquistato lEgitto. Temendo questo rinvigorimento della Persia, Filippo concede ad Atene di fare della pace di Filocrate un koin eirne, cio una pace generale. Ma gli Ateniesi erano ormai in psicosi bellica e respingono. Quando Filippo conquista la Tracia, ormai chiaro che si dovr giocare la partita per il dominio dellEllade. Filippo infatti, avanzando verso gli Stretti, aveva allarmato Demostene che sollecit nella Terza Filippica la corsa agli armamenti. Filippo ruppe gli indugi: attacc a vuoto Perinto e Demostene riusc ad organizzare una Lega Ellenica guidata da Atene. Bisanzio e il satrapo dellEllesponto appoggiarono la citt. Ma solo quando Filippo cattura nel Bosforo una flotta frumentaria ateniese, Atene rompe la stele della pace di Filocrate. Con una mossa a sorpresa, Filippo arriv a fine 339 a sud delle Termopili. Panico: Atene e Beoti si alleano. Lo scontro decisivo tra Filippo e i Greci si ebbe a Cheronea, nel 338. Durante la battaglia, suo figlio Alessandro macella i Beoti e consent la vittoria. Filippo evit di infierire sui Greci sconfitti. Egli voleva infatti riunire gli Elleni per portare guerra alla Persia. Solo, venne sciolta le Lega Marittima. Nel Peloponneso, solo Sparta rifiut di sottomettersi, ma venne privata di ogni alleato e territorio e, di fatto, annullata come potenza. Nel 338 si riunirono a Corinto delegati di tutte le poleis greche, tranne Sparta, che firmarono una pace territoriale generale e la formazione di una federazione panellenica. A capo di questa federazione vi era il Sinedrio. Si sigl unalleanza difensiva tra Elleni e Macedoni. Quando nel 337 Filippo propone al Sinedrio lidea di una guerra di rappresaglia contro la Persia, gli viene attribuito il titolo di stratego plenipotenziario dellEllade. Ma nel 336 Filippo, durante le nozze della figlia, ucciso da un complotto. Alessandro fino alla sua partenza per lAsia Alessandro ebbe come maestro Aristotele, da cui impar ad amare il mondo greco. Egli non ebbe alcuna parte nellomicidio del padre, in cui fu coinvolta piuttosto la madre Olimpia. Ella elimin tutti i possibili concorrenti di Alessandro al trono. Intanto in Grecia cerano ribellioni varie e lesercito attico si stava riorganizzando. Alessandro quindi si fece riconoscere dalla Tessaglia e dallanfizionia delfica.

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Nel 335 fece irruzione di Beozia e sconfisse Tebe, la quale stava assediando la guarnigione macedone. Deleg al Sinedrio il compito di punire la citt, che venne rasa al suolo. Atene si caga addosso e si inginocchia con la lingua di fuori. Ora cera da pensare alla Persia. La spedizione di Alessandro dallEllesponto a Persepoli Dario III di Persia era un sovrano del cazzo e sotto di lui limpero era in declino. Vi erano forti tendenze centrifughe ad opera delle ricche satrapie di Asia Minore, ad esempio. Tuttavia, la stirpe persiana sullaltopiano iraniano era ancora vigorosa e non rammollita dalle culture antico-orientali provenienti da Babilonia. E i sudditi in generale stavano bene. Perci si era sicuri, ecco. Nel 334 Alessandro era pronto. Sbarc quindi ad Abido. I Persiani delegarono la guerra ai satrapi locali. Uno, Memnone, decise di attirare Alessandro allinterno del paese, facendo terra bruciata. Ma gli altri non volevano ritirarsi cos, cedendo terreno, e quindi affrontarono Alessandro sul fiume Granico e presero una paga fotonica. Fin da subito, egli si propose nei confronti delle popolazioni locali come successore del Gran Re. Quindi avanz. Si arrese Sardi, antica capitale lidia. Ai Lidi egli ridiede libert. Il suo era un programma federalista, piuttosto che centralista coatto. Conquist Efeso e le citt di Ionie e Eolia. A queste poleis Alessandro concesse loro libert e autonomia comunale, pur costringendole di fatto alla sudditanza. La prima resistenza la incontr a Mileto, espugnata per anchessa. Il dominio persiano in Anatolia era finito. Durante lassedio di Mitilene mor il principale animatore della resistenza, Memnone. In Siria, ad Isso, a fine 333, si decisero le sorti dellAsia Anteriore. Quando ancora la battaglia era in corso ed incerta, Dario prese paura e scapp via. Alessandro nellinseguimento riusc a catturare madre, moglie e figli di Dario. Quando Dario chiese ad Alessandro di restituire i familiari e di trattare unalleanza, questultimo pretese di essere chiamato re dellAsia. Conquist tutte le citt fenice senza combattere; solo Tiro venne piegata dopo un lungo, faticoso e dispendioso assedio, concluso nel 332. Pass allEgitto, dove il satrapo locale gli cedette lesercito senza combattere e dove solo a Gaza dovette affrontare una certa resistenza. L i sacerdoti di Menfi gli posero sul capo la doppia corona dei Faraoni, di cui egli si present come il successore. Soggiornando sulla costa, nel 331, fond Alessandria. Tuttavia in Egitto cazzeggi moltissimo, quasi un anno e mezzo. Nel 331 si diresse quindi in Mesopotamia, dove iniziava lAsia vera e propria, le cui sorti si decisero a Gaugamela. Anche qui, Dario si diede alla fuga, sotto lurto della cavalleria dei compagni. Alessandro ormai era re dellAsia. Babilonia, Susa, Persepoli, grandi residenze imperiali, si arresero senza lotta. Si impadron dellenorme tesoreria centrale di Susa e a Persepoli fece incendiare il palazzo imperiale, come dimostrazione per i Greci che le devastazioni persiane in Grecia erano state vendicate. Era per chiaro, ormai, che egli si ispirava ai grandi sovrani achemenidi, dominatori di interi mondi, e che ambiva a riunire in una grande civilt Elleni, Macedoni e Persiani. La conquista della Persia orientale e dellIndia nord-occidentale Alessandro voleva catturare il Gran Re in fuga. Ma Besso, satrapo della Battriana, lo aveva fatto uccidere a Ecatompilo, alla notizia dellarrivo di Alessandro. Allora il re macedone decise di vendicarne lomicidio, in coerenza con la linea politica fino ad allora seguita. Per tre anni soggiorn nella capitale, assumendo usi e costumi dei grandi monarchi assoluti doriente. In quegli anni, che furono i pi duri, combatt contro le stirpi della Persia orientale guidate da Besso. Tra 330 e 327 vi furono solo atti di spietata guerriglia tra i due fronti. Nel 330 Alessandro si mise in marcia verso la Battriana, varcando nel 329 lHindu Kush, e costringendo alla fuga Besso, il quale cadde prigioniero di Tolomeo. Alessandro lo fece mutilare di naso e orecchie e giustiziare (crocefisso?) a Ecbatana.

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Linverno del 329/8 fu trascorso a Battra. L si spos con Rossane, figlia di Ossiarte, per riconciliarsi con gli iraniani da poco sconfitti. Il matrimonio si tenne secondo rito persiano. Nonostante questi sforzi, egli non riusc mai a conciliare regno asiatico e macedone. Quelli sono gli anni in cui trovarono la morte i pi fidati amici di Alessandro, Filotaa, Parmenione e Clito, i quali furono condannati dalla natura demoniaca di Alessandro, chi per non aver informato di una congiura, chi perch il Alex era ubriaco. Poi Alessandro prosegu vero lIndia, non per motivi politici, ma perch motivato da un esasperato romanticismo. Nel 327 arriv nella valle del fiume Indo. Da tempo il mondo occidentale e India si erano spezzati. Nel 326, Alessandro combatt lultima grande battaglia, sullIdaspe, contro il re indiano Poro, riuscendo ad avere la meglio sui duecento elefanti. Alessandro elogi il coraggio di Poro e lo fece vassallo del luogo. Giunsero fino allIfasi, ma l il clima umido, le lunghe piogge tropicali e il timore che quel viaggio non potesse avere fine produssero una grande depressione tra le fila macedoni e Alessandro decise che era ora di tornare indietro. Nel 325 limponente esercito macedone, affiancato da unaltrettanto imponente flotta costruita per loccasione e affidata a Clearco, scese lungo lIdaspe e quindi lungo lIndo. Nel luglio di quellanno, lIndia era ai suoi piedi. Affid a Nearco lincarico di trovare, con la flotta, una via dal delta dellIndo al Golfo Persico e alle foci del Tigri e dellEufrate. Limpresa di Nearco pu affiancarsi a quella di Alessandro in termini difficolt e conquiste. Il diario di bordo, in cui Nearco descriveva i luoghi che di volta in volta gli si paravano davanti, rappresent un eccezionale documento. Nel dicembre del 325, Nearco e Alessandro, ciascuno dopo innumerevoli peripezie, si incontrarono ad Hormuz: era la fine della conquista dellAsia. Ma lanimo irrequieto di Alessandro progettava gi la conquista della costa nord-africana, della Magna Grecia e delle zone costiere di Spagna e Gallia. Nel 324 fece ritorno a Pasargade, la citt delle tombe degli imperatori persiani. Gli ultimi anni di Alessandro Nel 324 organizza nozze di massa a Susa e emana un editto che consentiva agli esiliati greci di tornare in patria. Nelle nozze si sposano molti Macedoni con Persiani; anche Alex si sposa con Statira e con Parisatide, figlie di Dario III e Artaserse III. Il desiderio di fondere Macedoni e Persiani gli procur lostilit dei Macedoni tradizionalisti. Mentre lui era via, nel 331 il re spartano Agide III era entrato in relazione con i Persiani ed era riuscito a diminuire notevolmente linfluenza macedone nel Peloponneso. Ma fu catturato e decapitato a Megalopoli da Antipatro, stratego dEuropa e rapp. della lega di Corinto. Dopo su tutta la Grecia regn quiete da cimitero. Spost la capitale a Babilonia, ma nel 324 mor Efestione, il suo miglior amico, e per lui pretese onori divini dai Greci di madrepatria, sottintendendo la stessa richiesta per se stesso. Lapoteosi del sovrano vivente aveva le sue radici nella mentalit greca e non nella tradizione dellAntico Oriente. Neanche nellimpero achemenide il sovrano era divinizzato. A Babilonia il re organizz i preparativi per la spedizione in Arabia, preludio della conquista dellOccidente. Ma dopo un banchetto Alessandro cadde ammalato, di malaria o di polmonite e nel giro di dieci giorni era schiattato: era il 10 giugno 323 a.C. Lopera di Alessandro Nel suo impero Alessandro aveva riunito il regno macedone, limpero asiatico e la Lega ellenica. In patria deteneva una monarchia militare patriarcale; in Asia era un monarca assoluto; in Grecia era un eghemon, uno stratego plenipotenziario. Non tent di fondere queste componenti perch era lui ad unificare limpero. Lorganizzazione interna dellimpero asiatico presenta commistione sempre maggiore tra elementi macedoni ed iranici. Venne mantenuta la satrapia come unit amministrativa, e molti satrapi erano persiani, nonostante le truppe di occupazioni fossero macedoni ed obbedissero solo a comandanti macedoni.
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Lorganizzazione generale dellImpero mostra sempre e dovunque la prevalenza dellelemento militare. Nelle nuove citt fondate (70 circa) una popolazione etnicamente frammista veniva omogeneizzata dallelemento culturale greco. Solo con lellenizzazione dellOriente il greco divenne la lingua universale. Ma larea compresa nellimpero macedone crebbe anche come entit commerciale. Loriente si era dischiuso alloccidente. Venne creata una nuova valuta in argento introducendo il piede monetario attico. Lincremento della circolazione della moneta port a nuova ricchezza in Grecia. Cre, nel breve corso del suo regno, una monarchia assoluta fondata sulla divinizzazione e sul culto del sovrano. Con i Diadochi della seconda generazione per si realizza la piena apoteosi del sovrano. La lotta per limpero di Alessandro Alla morte di Alessandro non cera un erede diretto. Bisognava che decidesse lassemblea militare macedone. Si apr un contrasto tra i compagni e i rappresentanti della falange. Ma alla fine, la mediazione di Eumene port allelezione di Arrideo, fratello demente di Alessandro, appoggiato dalla falange, sarebbe salito al trono assieme al figlio di Rossane, che doveva nascere. Ma ad una regolare reggenza dellimpero non si giunse: Antipatro rimase stratego dEuropa; Perdicca ebbe il potere sulle provincie dAsia e Cratero sullesercito dAsia. Ma poich Cratero era impegnato nel rientro in Macedonia, Perdicca si trov a comandare su tutta lAsia, che inizi a spartire. LEgitto venne affidato a Tolomeo, Eumene i territori di Cappadocia e Paflagonia, Antigono Monoftalmo la Panfilia, la Licia e la Grande Frigia, mentre Leonnato la Frigia ellespontica. Lisimaco ebbe la Tracia. I satrapi persiani furono privati dei loro domini. Tra questi personaggi diffuse ora lidea della grande unificazione (Perdicca, Eumene, Antigono), ora quella degli stati particolari (Tolomeo, Lisimaco). Nella politica dei Diadochi ebbe grnade importanza il problema greco: chi comandava le Grecia comandava il cervello del mondo antico. Limpero universale per, inevitabilmente, si trasform in un fascio di stati singoli attraverso quattro fasi: 321 (omicidio di Perdicca), 317 (morte di Arrideo ed Eumene), 311 (pace che sancisce la ripartizione dellimpero) e 306 (Antigono, Demetrio, Tolomeo, Lisimaco e Cassandro assumono il titolo di re). Nel frattempo in Grecia ad Atene cera stato una rivolta politica anti-macedone. Iperide e Leostene radunarono un grosso esercito di mercenari, dichiararono disciolta la Lega di Corinto e fondarono una Lega Ellenica. Nel 322 ad Amorgo, sul mare, la flotta ateniese fu sconfitta da Clito. Amorgo rappresenta la fine delle ambizioni di dominio sullEllade e sul mare di Atene. In Asia il chiliarco Perdicca era solo al comando. Contro di lui si scatenarono gli altri Diadochi, tranne Eumene, che lo impegnarono su pi fronti. Egli reag attaccando lEgitto, ma la campagna fin malissimo: Perdicca mor assassinato nella sua tenda. Tolomeo si accontent della satrapia dellEgitto. In Asia Minore per Aumene, comandante dellesercito di Perdicca, aveva vinto Antipatro e Cratero, che era morto in battaglia. [321] Nello stesso anno si diede allimpero n nuovo assetto e Antipatro venne messo al vertice come fiduciario dei re. Quando Antipatro mor (319) limpero perse il suo reggente. Egli aveva eletto suo successore Poliperconte, senza consultare lassemblea dellesercito. Cassandro, figlio di Antipatro, si oppose e si alle con Antigono, Tolomeo e Lisimaco. Poliperconte ebbe lappoggio di Filippo Arrideo e della flotta macedone. Ma nel 318 Clito fu sconfitto sul Bosforo da Antigono e Atene si schier con Cassandro. Demetrio Falereo, fiduciario di Cassandro, assunse il governo ad Atene, che sotto di lui fior. Quindi Arrideo nel 317 destitu Poliperconte. Cassandro era al primo posto nel regno. Ma Olimpiade, tornata dallEpiro, uccise Arrideo. Poi lanno dopo venne uccisa a Pidna, inseguita da Cassandro. Il piccolo Alessandro IV, di sette anni, si trovava ad Anfipoli sotto la custodia di Cassandro. Morto Eumene, rimaneva Antigono a predicare la visione dellunico stato. Per questo gli altri Diadochi videro in lui il principale nemico e non riconobbero la carica di stratego dellAsia da lui
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ricoperta dal 321. Tolomeo, Lisimaco e Cassandro gli si coalizzarono contro. Sconfissero suo figlio Demetrio a Gaza nel 312 e nel 311 dovette firmare una pace. Questa pace conferm Tolomeo come signore dEgitto, Lisimaco come signore di Tracia, Cassandro sulla Macedonia finch Alessandro IV era minorenne (tant che poi lo fece uccidere con la madre Rossane), e Antigono come supervisore degli affari dAsia, anzich reggente del regno. In ogni caso il suo regno copriva larea dallEllesponto allEufrate. Tolomeo: Egitto, Siria, Cirenaica, Cipro. Cassandro: Macedonia, influenza sullEllade. Lisimaco: Tracia fino al Danubio, citt greche sul Mar Nero e Stretti. Parallelamente, Seleuco parendo da Babilonia sottomise lIran orientale fino alle porte con lIndia. In Babilonia si scontr con Antigono. Questultimo nel 317 prese Atene grazie alla flotta di Demetrio Poliorcete e sconfisse, sempre con Demetrio, Tolomeo. Inizi a considerarsi il successore di Alessandro Magno e il signore di tutto limpero. Ma gli altri re non erano da meno. Nel 305 assedi Rodi e Tolomeo dovette concludere una pace nel 304 che non cambi granch. In Grecia Antigono e Demetrio (che poi suo figlio) ricostruirono la Lega di Corinto mettendosene a capo, ma questo provoc la reazione dei loro avversari che li attaccarono su tutti i fronti. Fu Lisimaco che ad Ipso, nel 301, sconfisse Demetrio e Antigono, che perse la vita. Qst vittoria frutt a Lisimaco lAsia Minore fino al Tauro. Seleuco si prese la Siria. Cassandro ebbe via libera in Grecia. Tolomeo, che non aveva mosso un dito, venne esortato a cedere a Seleuco la Siria meridionale, ma non lo fece pomo della discordia tra loro due per i prox 150 anni. Il consolidamento dei regni ellenistici Dopo Ipso cerano quattro grandi regni. Fuori da questo sistema cera Demetrio Poliorcete che controllava i mari. Egli si rivolse verso Sicilia. Con Agatocle, re della Sicilia greca, concep lidea di un impero del Mediterraneo retto da Macedoni e Greci. Dopo Ipso il potere di Demetrio poggiava sulle citt costiere della Ionia e della Fenicia, su Cipro e le isole dellEgeo. Morto Cassandro, gli altri Diadochi si fecero eleggere re di Macedonia, tutti, ognuno per i fatti suoi. Demetrio ne approfitt per riconquistare Atene nel 294. In Macedonia cera una lotta tra i due figli di Cassandro, Antipatro e Alessandro. Questultimo chiam in aiuto Pirro, re dellEpiro, e Demetrio. Questi per fece uccidere Alessandro e fu proclamato re dallassemblea dellesercito. Demetrio era quindi luomo pi potente dEuropa, assieme ad Agatocle. Nel 291 aveva infatti conquistato anche Tebe. Si preparava ad attaccare lOriente, ma i suoi nemici lo precedettero: nel 287 Lisimaco e Pirro fecero irruzione in Macedonia e se la spartirono. Tolomeo costrinse Atene alla resa. Allora Demetrio tent il tutto per tutto e attacc lAsia Minore, ma fin per essere catturato da Seleuco. Mor in carcere. Lisimaco poi cacci Pirro dalla Macedonia occidentale e fu un abile amministratore del suo regno. Fece uccidere suo figlio Agatocle, provocando defezioni in tutto il regno a favore di Seleuco, il quale poi vinse ed uccise Lisimaco sulla piana di Curo (281). Ora Seleuco si considerava re dei Macedoni, ma non appena mise piede sul suolo europeo venne assassinato da Tolomeo Cerauno, figlio di Tolomeo I ed Euridice, privato dei suoi diritti ereditari in Egitto dalla matrigna Berenice in favore di Tolomeo Filadelfo. Egli era cos passato da Seleuco, che gli aveva promesso la restituzione del trono. Ora venne proclamato re dei Macedoni. Nel 283 mor anche Tolomeo I: il regno dEgitto pass a Tolomeo Filadelfo. I Greci dOccidente ai tempi di Agatocle e di Pirro Agatocle rappresent in Sicilia il salvatore dal pericolo cartaginese. Instaur a Siracusa una dittatura militare, che port la citt a ricoprire un ruolo egemonico su tutta la Sicilia orientale. Nel 311 apr la lotto coi Cartaginesi. Dopo essere stato costretto a riparare a Siracusa, riusc a forzare il blocco navale cartaginese e ad arrivare con lesercito fino alle porte di Cartagine, che per non riusc ad espugnare. Venne richiamato in Sicilia nel 307. Con la pace del 306 il fiume Alico fu di
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nuovo il confine tra Sicilia siracusana e cartaginese. Fu un successo per Agatocle, che assunse il titolo di re e spos la figlia di Tolomeo I dEgitto. Poi aiut Taranto contro i Lucani, attacc Corcira nello Ionio sottraendola a Cassandro, e occup Crotone. Voleva insomma unificare i Greci di Magna Grecia e Sicilia. Per questo si alle con Demetrio Poliorcete, ma mor nel 289. Fu lultima grande figura della grecit dOccidente. Poi ci fu la guerra di Pirro, che rappresenta il primo grande conflitto tra Occidente e Oriente ellenistico. Con essa, i Romani si allungarono per la prima volta sul Meridione greco. Nel 282 Roma aveva inviato un console in aiuto di Turi, assediata da Taranto, sciogliendo lassedio e installando una guarnigione nella citt. Taranto allora cattur una squadra navale romana e cacci le truppe romane da Turi. Chiese aiuto a Pirro, uno dei pi grandi condottieri dellet ellenistica. Nel 280 giunse in Italia. Ad Eraclea Pirro vinse, ma con molta fatica, e cos pure ad Ascoli dApulia. Roma allora si alle con Cartagine e presero Crotone e Locri. Pirro per aveva finito le sue risorse materiali e fu costretto ad abbandonare. Nel 275 dovette tornare in Epiro, forse perch sperava anche di poter metter mano sul trono macedone. La sua partenza lasci mano libera a Roma sullItalia meridionale. Lultima citt ellenica a cadere fu Reggio, nel 270. Con la conquista delle citt di Magna Grecia e Sicilia, Roma pot costruirsi quella flotta che avrebbe rotto il culo a Cartagine durante la prima guerra punica. Lequilibrio delle potenze ellenistiche Con la nuova generazione di sovrani fa comparsa nel mondo ellenistico lidea dellequilibrio delle forze. La storia del mondo determinata da tre grandi stati: Egitto tolemaico, regno dei Seleucidi nellAsia Anteriore e la Macedonia degli Antigonidi. I tre nuovi sovrani erano Tolomeo II, Antioco I e Antigono Gonata, i quali non furono epigoni di nessuno e loro personalit erano tutte molto forti. Nel frattempo era caduto il regno ellespontico di Lisimaco e al suo posto erano subentrate trib celtiche, le quali invasero anche la Macedonia e nel 279 uccisero in battaglia Tolomeo Cerauno; si spinsero fino alla Termopili sbaragliando guidati da Brenno una coalizione greca. Nel 278 varcarono lEllesponto ma furono sconfitti da Antioco I nella battaglia degli elefanti (275). Morto Tolomeo Cerauno i suo successori Meleagro e Antipatro si rivelarono degli inetti e per questo lassemblea elesse Sostene, che per mor presto. A questo punto Antigono Gonata, figlio di Demetrio Poliorcete, pretendente al trono, ebbe mano facile, soprattutto dopo aver vinto i Celti a Lisimachia. Sotto di lui la Macedonia conobbe una rifioritura impressionista e torn a rappresentare lautentico nucleo del mondo ellenistico. Antigono seppe confinare i Celti nel regno di Tylis e a zittire Pirro. Gli altri due stati, Seleucidi e Tolomei, lottarono per 150 per il possesso della Siria meridionale, di vitale importanza economica per entrambi. La prima guerra siriaca scoppi nel 274, ma non ebbe esiti favorevoli a nessuna delle parti. La seconda scoppi nel 260 e vide Antioco II (Seleucidi) e Antigono Gonata contro Tolomeo II e si risolse con una pace nel 253. Lanno seguente Antioco II spos Berenice, la figlia di Tolomeo II, da cui ebbe un figlio che per non design come successore. Allora scoppi di nuovo una lite. Berenice si alle allora con Tolomeo III, il fratello. Ma poi succede qualcosa che non chiaro nelle fonti, fatto sta che lei viene uccisa. Dopo questultima guerra il regno dei Seleucidi era minato: nel 260 si era costituito il regno della Grande Cappadocia, nato dalla Bitinia e dal Ponto. Questo fatto, oltre alla presenza dei Celti nella Frigia settentrionale e ai conflitti dinastici, indebol molto il regno. In Oriente, Diodoto, satrapo della Battriana si era staccato dalla corona e in Partia Arsace cre uno stato iranico feudale. In Grecia dominava Antigono Gonata, anche se questo potere era minato dalla formazione di una Lega Achea guidata da Arato di Sicione. Con la defezione di Alessandro, vicer di Grecia, anche Eubea e Corinto erano perdute. Quando Antigono Gonata mor nel 239, il sovrano ellenistico pi potente era sicuramente Tolomeo III Evergete. Con la morte di Gonata, comunque, si chiuse il periodo di massimo splendore per la
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storia dellEllenismo. I tempi della polis, a Oriente come ad Occidente, erano ormai tramontati. Le poleis rimasero come importanti centri culturali, ma il loro potere politico ed economico era svanito. Gli anni tra il 239 e lentrata in guerra di Roma con Filippo V di Macedonia (200) segnarono di nuovo il conflitto tra Occidente e Oriente. In questo periodo caratteristico lascesa degli stati medi di rodi e Pergamo, i quali si insinuarono nei vuoti di potere lasciati dal ritiro dei Tolomei dallEgeto e dai Seleucidi. In effetti, molte potenze cercarono di approfittare della debolezza dei Seleucidi, ma lascesa al potere di Antioco III, fratello di Seleuco III, si apr una nuova epoca per quel regno. Egli riport la guerra in Siria meridionale contro Tolomeo IV Filopatore, guerra che aveva come posta in gioco il dominio sul Mediterraneo orientale. Nonostante i primi successi, la sconfitta di Rafia (217) vanific gli sforzi del Seleucide. Antioco III, trattata la pace con i Tolomei, pot ristabilire lordine nelle satrapie orientali con una spedizione che gli valse lammirazione di tutto il mondo grecoellenistico. Assunse il titolo di Gran Re e i Greci lo chiamarono Antioco il Grande. In Grecia invece si scontravano le leghe degli Etoli e degli Achei, contro cui intervenne Demetrio II di Macedonia, inutilmente. Dopo la sua morte queste due leghe raggiunsero lapice. A succedette Antigono Dosone, che pot godere di un conflitto tra gli Achei e Sparta. Arato, stratega della Lega Achea si alle con Antigono, che riun tutti i Greci in una lega panellenica come quella di Corinto di Alex Magno, sotto la sua guida. Lo scontro contro gli Spartani si ebbe a Sellasia (222) e segn la sconfitta di questi. Sellasia rappresenta lultimo apice della Macedonia. Poi ci fu da combattere contro gli Etoli, con i quali si giunse ad una pace nel 217. Ma il destino della Grecia si era gi deciso quando i Romani intervennero in Illiria: le ambascerie romane in Grecia furono salutate festosamente. Ma larrivo dei Romani al di l dellAdriatico spavent Filippo V di Macedonia, che si alle con i Cartaginesi. Scoppi la I guerra macedonica nel 215. Roma istig gli Etoli contro i Macedoni. A Roma si unirono stati del Peloponneso e il regno di Pergamo. Ma Filippo V tenne duro e nel 205 sigl un trattato coi Romani: pace di Fenice. Gli stati ellenistici nel III secolo A tutti gli stati ellenistici mancava un carattere nazionale, ad eccezione del regno di Macedonia, e in quello dei Seleucidi e dei Tolomei unesigua minoranza regnava sugli stranieri. Caratteristica dello stato ellenico lampiezza territoriale, tranne quello di Pergamo che era una polis allargata. Gli stati ellenistici nati dallImpero di Alessandro presentavano alcune affinit: il culto del sovrano, lorganizzazione del regno e lordinamento militare. Le differenze si trovavano invece nella variet delle popolazioni e delle tradizioni. Alessandro non riusc mai a fondare una dinastia, ma vi riuscirono i suoi generali Seleuco e Tolomeo. Ma a queste dinastie mancava la legittimit, che venne perci fondata sulla mitologia e sulla filosofia di Stoici e Cinici. Per i sudditi, il re divenne la lex animata, la legge vivente. Il pi importante segno esteriore era il diadema, e poi lanello con il sigillo e il fuoco sacro che ardeva presso il trono. E poi cera la computazione degli anni secondo gli anni di regno del sovrano. Anche listituto della coreggenza tipicamente ellenistico: serviva ad assicurare il passaggio della dignit regale al successore. Unaltra novit ellenistica era la partecipazione al regno da parte delle donne, lungo una linea che conduce fino a Cleopatra. Una mutazione del costume achemenide fu il matrimonio tra fratelli allinterno della casa regnante, per evitare, forse, che dinastie straniere potessero avanzare pretese ereditarie alla successione. Per quanto riguarda il culto del sovrano, per, bisogna fare distinzioni tra il culto egiziano del sovrano e quello ellenistico. I Tolomei ebbero le antiche titolature egizie come figlio di Rah. Il vero e proprio culto ellenistico del sovrano una creazione della seconda generazione, in particolare di Tolomeo II Filadelfo, che fece consacrare il padre. Egli fece divinizzare se stesso e la sorella Arsione, introducendo la divinizzazione dei sovrani viventi. Tolemaico fu anche il culto di Alessandro Magno, che divenne culto di stato.
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Comune ai tre grandi stati ellenistici era lassemblea dellesercito macedone, la quale non doveva fare altro che acclamare il nuovo sovrano. Le diversit tra gli stati ellenistici sono da ricondursi alle diversit etniche e culturali. In quello dei Seleucidi si rispecchia leredit dei Persiani. Esso era costituito da tre grandi suddivisioni territoriali: reguli, le poleis e la provincie. I reguli erano i signori terrieri dellAsia Minore e dellIran. Rispetto allamministrazione persiana delle satrapie, il regno seleucida si presentava molto pi avanzato ed efficiente. Le poleis elleniche dellAsia minore rimasero fuori dallamministrazione territoriale ed erano pi che altro delle alleate con cui ci si regolava caso per caso. I Seleucidi furono, consapevolmente o meno, i primi artefici di una politica di ellenizzazione. Il regno dei Tolomei fu lorganismo statale pi compatto prodotto dallellenismo e raggiunse lapice della potenza con Tolomeo II. Questo regno ebbe il vantaggio di essere omogeneo etnicamente. Una classe superiore greco-macedone governava sui contadini egiziani. Fine. Pi che lelemento persiano, ovviamente emerse lelemento faraonico, soprattutto per quanto riguarda lamministrazione interna, lorganizzazione religiosa e sociale. Anche se i Tolomei introdussero una burocrazia totalmente nuova, di tipo greco. Grazie a ginnasi greci si diffuse leducazione ellenica. Al contrario dellassetto federativo del regno dei Seleucidi, quello dei Tolomei era fortemente centralizzato. Il re era il vertice, ma il vero amministratore era il dioiketes. Lamministrazione distrettuale era retta dallo stratego, dalleconomo e dal nomarca. I possedimenti esterni al regno erano governati da strateghi, che erano una specie di vicer. Il potere dei Tolomei si fondava sullesercito, composto perlopi da Macedoni e mercenari. In politica estera, il vero elemento di forza era per la flotta. Come successori dei Faraoni, i Tolomei erano protettori della casta sacerdotale egiziana. In sintesi, i Tolomei furono i sovrani pi ricchi del mondo ellenistico, grazie alla coltivazione delle terre di propriet del re che fruttavano enormi quantit di grano, principale risorsa del commerco estero tolemaico. Leconomia tolemaica era uneconomia di monopolio nei suoi settori pi importanti, in particolare in quello dellolio. Il regno degli Antigonidi era pi piccolo, ma molto molto pi omogeneo. La Macedonia era rimasta uno stato feudale. I proprietari terrieri, pi che i nobili, costituivano lossatura dello stato. Fitte reti commerciali con la Grecia. In ogni epoca, per, i Greci si sentirono come in schiavit nei confronti dei Macedoni e i Macedoni non cercarono mai di adattarsi alla mentalit dei Greci. La debolezza della posizione macedone consist nel fatto che i sovrani non riuscirono mai a fondere in un organismo unitario i possedimenti esterni con il nucleo autentico del paese. Un regno macedone non mai esistito e il dominio di Gonata e dei suoi successori in Ellade rimase fondato sulla costrizione e la violenza finch non venne abbattuto da Quinzio Flaminio.

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La civilt micenea Nel Tardo Elladico lelemento indo-europeo penetr a tal punto nel tessuto sociale da imporsi a livelli di comando, nella forma di unaristocrazia potente e bellicosa, i cui ideali sono ben distanti da quelli della popolazione contadina. Questepoca ha preso il nome da Micene. Accanto a Micene c Tirinto. In Attica la rocca pi importante quella di Atene. Questa civilt si contrappone a quella minoica per il suo spirito eroico e guerriero. Menre la societ cretese sembra affidarsi per intero alle fugaci attrattive del momento, gli Elleni innalzano edifici destinati alleternit. Al centro della cittadella si eleva il palazzo con il grande atrio di rappresentanza, il megaron, con il focolare al centro. Levoluzione greca raggiunge i propri apici alla fine del 16 secolo e allinizio del 14, mentre il 15 rappresenta un periodo di regresso. infatti in questo secolo che la cultura micenea particolarmente permeata da influssi minoici. Tra la fine del 16 secolo e linizio del 15 la sepoltura in tombe a fossa venne sostituita con la tumulazione in tombe a tholos. Si afferma con esse il gusto del monumentale, del possente. Solo in Argolide e Beozia si pot giungere a compagini territoriali di un certo peso, sempre rese possibili grazie alluso della forza, che si manifestarono in unimportante sistema stradale in Argolide, ad esempio. Opere come queste potevano essere realizzate solo da un rigido potere centralizzato. Gi in questa et comunque il frazionamento della Grecia in un numero infinito di piccoli stati una realt storica. Con la caduta della civilt micenea, furono i Micenei a dominare il mare: intorno ai secoli 14 e 13 si attua lespansione micenea. Ceramica micenea stata ritrovata a Rodi, in Siria, nellEgitto interno e nellItalia meridionale, ma si presuppone che il commercio fosse assai pi ampio. Questo era ovviamente possibile solo grazie ad una potente flotta e ad una volont politica. Gi dal 1400 lEllade dovette patire di sovrappopolamento, e perci c caso che molte persone presero il mare. LAnatolia interna invece rimase preclusa agli Achei. La superiorit dei Greci micenei sui loro rivali si fondava sulla casta di nobili guerrieri che andavano in battaglia con il carro da guerra. La religione minoica influenz notevolmente quella micenea: sono minoiche divinit come Artemide e Atena. La mancanza di immagini antropomorfe testimonia che i Greci hanno accolto leredit indoeuropea. La Grande Migrazione Prima del 1200 ha inizio la Grande Migrazione. Essa segna la cesura tra Et del Bronzo e del Ferro. Le prime ondate migratorie hanno inizio dalla pianura ungherese. Le cause sono ancora da accertare. Sono comunque ancora i popoli indoeuropei a mettere in movimento la storia del mondo, in particolare i movimenti degli Illiri, i quali esercitarono una notevole pressione sui Dori, che abitavano a nord della Grecia. La cultura achea aveva gi iniziato la sua parabola discendente; invano si rafforzarono nel 13 secolo le mura della rocca di Micene. Tutti i grandi centri dellArgolide caddero sotto i Dori. LAttica rest preclusa alla penetrazione dorica. I Dori appaiono lelemento dominante nelle zone orientale e meridionale del Peloponneso. La popolazione achea and gradualmente fondendosi con quella dorica. Nel corso ulteriore della migrazione, i Dori si avventurarono sul mare e giunsero fino al regno ittita. Roma contro Filippo V e Antioco III. La fine della monarchia macedone Grazie allaccordo con Filippo V, Antioco III nel 201 invase la Siria meridionale, sottraendola ai Tolomei. Filippo V invece viene sconfitto a Chio, nello stesso anno, da una coalizione composta da Rodi, Bisanzio e Pergamo.
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Nel frattempo Rodi e Pergamo chiesero aiuto a Roma, la quale inizialmente fece credere di rispondere positivamente. Roma per non aveva motivo di intervenire: decise di farlo solo per via del carattere espansionistico della sua politica. Avendo vinto sui Cartaginesi, pensavano di poter dettar legge in Oriente. Dopo il 201 comunque, il centro di irradiazione si spost fuori dal mondo ellenistico Il primo obiettivo di Roma fu di isolare i due alleati Filippo V e Antioco III e di abbattere il dominio macedone in Grecia attraverso unopera di propaganda antimacedone attuata in Grecia. Marco Emilio Lepido espose a Filippo le richieste dei Romani, volutamente esagerate per evitare che il sovrano macedone accettasse. Doveva cessare la guerra in Grecia, ritirarsi dallAsia minore e accettare un arbitrato che sanasse il conflitto con Attalo I. Lui si oppose e allora arriv un esercito romano ad Apollonia guidato da Galba. Roma nel frattempo si era assicurata la neutralit di Antioco III. Nei primi due anni di guerra non si ebbero risultati, solo nel 198 quando arriv Quinzio Flaminio, le cose cambiarono. Egli era un amante della cultura greca e divenne popolare in tutta lEllade. Grazie alla sua fama riusc a far entrare la Lega Achea nella coalizione antimacedone. A quel punto Filippo chiede di poter trattare, ma con i negoziati non si arriv da nessuna parte. E si arriv allo scontro nel 197 a Cinoscefale, dove i macedoni presero la paga. In seguito alla sconfitta Filippo V dovette rinunciare ai possedimenti in Grecia e Asia Minore, smantellare la flotta e pagare dei gran soldi. Quinzio Flaminio proclam la libert dei Greci, cercando lo scontro con Antico III. I Romani lasciarono per in Grecia un esercito di occupazione, perci mica tanta libert. Quando per questo esercito venne evacuato, Antioco III torno ad estendere la propria influenza sulla regione e quindi i Romani si dovettero opporre. Intimarono al seleucide di non attaccare le citt microasiatiche. Gli Etoli offrirono il casus belli: crearono una coalizione antiromana chiamando in aiuto Sparta e Antioco III, nominato stratego plenipotenziario della lega. Tuttavia Antioco non aveva una gran disponibilit di mezzi. In ogni caso nel 192 condusse una spedizione contro la Grecia a cui i Romani risposero sbarcando ad Apollonia, appoggiati da Filippo V. Lo scontro iniziale ebbe luogo alle Termopili e volse a favore dei Romani. La flotta di Antioco venne sconfitta due volte. La battaglia risolutiva si tenne a Magnesia: lesercito di Antioco fu totalmente annientato. Il re diede per persa la guerra. Con la pace di Apamea nel 188, il regno seleucide venne ridotto a Siria, Mesopotamia e Iran Occidentale, a vantaggio del regno di Pergamo che fior. Eumene II di Pergamo divenne custode dellAsia minore. Anche qui i Romani preferirono esercitare un dominio indiretto. Ma nel 190 erano esplosi conflitti fra Etoli e Macedoni e si rinnov la guerra con Roma. Nel 189 si arriv a concludere una pace con un foedus iniquum che obbligava gli Etoli ad aiutare i Romani in caso di guerra. Agli stati ellenistici fu fatale lisolamento politico aggravato in via diplomatica da Roma. Il figlio di Filippo V, Perseo, cerc di portare la Macedonia fuori da quellisolamento a cui era stata costretta. Si alle coi Rodii e i Seleucidi. Eumene II si sentiva minacciato. Tuttavia la propaganda romana anti-macedone ebbe la meglio e Perseo perse credito verso i Greci. La guerra tra Perseo e Roma fu un grande evento storico, perch per lultima volta uno stato ellenistico cercava di liberarsi del potere oppressivo romano. La situazione di Perseo non era favorevole: doveva combattere contro i Romani, contro Eumene e contro i Dardani a nord-ovest. Nel 169 Marcio Filippo guida una marcia infruttuosa in Grecia, nel 168 Perseo tenta una pace, ma larrivo di Lucio Emilio Paolo a capo delle operazioni romane lo costringe allo scontro a Pidna, nello stesso anno, che si risolse con lannientamento dei Macedoni. La Macedonia venne divisa in 4 stati indipendenti e le miniere doro e dargento vennero chiuse. Gli alleati dei Macedoni furono duramente provati: lintera classe guida degli Achei venne deportata in Italia (tra cui Polibio).
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Nel frattempo era scoppiato un conflitto tra i Seleucidi e i Tolomei. Seleuco penetr in Egitto e lo conquist. Ma i Romani gli imposero di abbandonare lEgitto. Il tramonto degli stati ellenistici e lascesa del regno dei Parti Dopo Pidna, 168, ebbe inizio il declino del sistema degli stati ellenistici. Da Alessandria e da Antiochia il centro del mondo ellenistico si era spostato a Roma. Questo favor le tendenze centrifughe allinterno del regno dei Seleucidi. Da quando Antioco III fu costretto ad abbandonare lEgitto commise errori su errori, era nervoso ed agitato. Nel II secolo per levento pi importante fu lascesa del grande regno dei Parti, che arriv a comprendere anche Mesopotamia, nel cuore del regno seleucida, che si vide ridotto a Siria settentrionale e Cilicia orientale. I veri tutori della popolazione e della cultura greca in Oriente furono proprio i Parti, i quali assunsero lorganizzazione statale ellenistica e la koin greca. In Egitto la popolazione autoctona prese il sopravvento su quella greca. Poi vabb, pagina 508 e precedenti. I Greci nellet di Mitridate. Il nuovo assetto dellAsia anteriore con Pompeo. La fine del regno dei Tolomei. Nei 60 anni precedenti Azio (31 a.C.), la grecit come fattore politico attivo ormai eliminata. Vi sono i conflitti tra Roma e Mitridate e le guerre civili romane vennero combattute in buona parte su suolo greco. Mitridate VI Eupatore fu nel I secolo il pi pericoloso nemico della potenza romana.

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