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IL DECADENTISMO

Verso la fine del XlX sorsero nuovi indirizzi di pensiero, si affermarono una nuova sensibilit, un nuovo gusto, un nuovo concetto dellarte. La corrente culturale che si and a creare prese il nome di Decadentismo. Esso non si occupava pi di problemi sociali o storici, ma si vuole esprimere solo la propria esperienza personale. TERMINE DECADENTISMO Con il termine Decadentismo si indica una tendenza della cultura, del gusto letterario e del costume diffusasi allinizio del Novecento in Europa e nel mondo occidentale le cui origini risalgono agli ultimi ventanni dellOttocento. La parola deriva da dcadent, termine usato in Francia con significato dispregiativo di quelli che venivano definiti <<poeti maledetti>> per la loro vita disordinata e ribelle, per le innovazioni che introducevano nella loro arte. Essi non solo non si sentirono offesi, ma accettarono questo appellativo come una giusta definizione del loro stato danimo: stanco, annoiato, sazio di una societ che sembrava avesse compiuto il suo ciclo storico e fosse ormai vicina alla fine. Assunsero perci tale atteggiamento in senso polemico. Oggi con il termine Decadentismo si indica una corrente culturale che, negli anni tra la fine dellOttocento e la Seconda guerra mondiale, esprime la crisi profonda e linquietudine della civilt occidentale in un periodo in cui tutto si trasforma velocemente e viene messo in discussione. Il Decadentismo un movimento europeo che ebbe origine in Francia. Il quadro politico dellEuropa negli ultimi anni del XlX secolo presentava gravi motivi di pessimismo e di angoscia; infatti gli ideali di pace, di progresso, di maggiore giustizia sociale, di una scienza intesa come liberatrice, ideali che erano stati propri del Romanticismo e del Positivismo, venivano contraddetti dalla realt dei fatti. LANGOSCIA ESISTENZIALE Queste nuove idee portarono a un ripensamento critico dei valori sostenuti dal positivismo, provocando uno stato danimo di angoscia esistenziale che costitu la base del pensiero decadente, e unesaltazione della parte irrazionale delluomo. La vita appariva senza scopo, grigia , oppressa dalla noia e dal mistero; in essa luomo si sentiva solo, isolato senza possibilit di comunicare. Questo generale smarrimento di fronte alla realt influenzarono larte e la letteratura. In Italia i primi ad accogliere questa nuova sensibilit furono Giovanni Pascoli e Gabriele 'Annunzio.

LESTETISMO Al di sopra di ogni principio morale, alcuni artisti decadenti posero il valore della pura bellezza: latteggiamento definito estetismo, che si traduce nella ricerca, anche esasperata, della bella parola, della forma pura. LESASPERAZIONE DELLINDIVIDUALISMO Alla base del Decadentismo letterario c dunque una profonda teoria del <<superuomo>>, un ideale di uomo svincolato da ogni dovere morale, religioso e sociale non pi legato dai vincoli di solidariet nei confronti degli altri uomini, ma indifferente alla sorte altrui e chiuso in un sentimento di superiorit. Questa esasperazione dellindividualismo costitu la base ideologica delle future dittature in tutta Europa: il fascismo, il nazismo e lo stalinismo. LA NEGAZIONE DELLA RAGIONE Unaltra espressione della sensibilit decadente rappresentato dalla negazione della ragione come strumento di rielaborazione della realt, al contrario avviene la rivalutazione della componente irrazionale delluomo, vennero esaltate le sensazioni tanto pi fuori della norma, originali e raffinate. Anche la natura era sentita come oscura, impenetrabile, misteriosa. Lunico tramite tra la realt e luomo era la poesia a cui era attribuita la funzione di illuminazione e di rivelazione.

GABRIELE DANNUNZIO Il Decadentismo in Italia si diffuse un po in ritardo rispetto al resto dEuropa. Tra gli esponenti pi significativi in Italia troviamo Gabriele DAnnunzio. Gabriele DAnnunzio nacque a Pescara il 12 marzo del 1863, figlio di Francesco Paolo Rapagnetta e di Luisa De Benedectis. Trascorse uninfanzia felicissima tra numerosi fratelli e sorelle e si distinse subito per la sua vivacit, intelligenza e fascino. La sua fu una vita che subito si deline come quella di un vincente: carisma personale, enorme fiducia in se stesso, studi adeguati al suo rango presso il collegio Cicognini di Prato dove primeggi senza apparenti sforzi. Conseguito la licenza liceale si trasfer a Roma per frequentare la facolt di lettere, ,ma presto attratto dal fascino della bella vita della capitale, cominciando ad entrare negli ambienti altolocati, entr da protagonista scrivendo su Capitan Fracassa, , Cronaca bizantina, e il quotidiano Il Fanfulla. Nel 1883 , spos la principessa Maria Hordouin di Gallese, da cui ebbe tre figli. Nel 1897 venne eletto deputato della destra ma pass per protesta contro il governo del generale Pelloux nel gruppo estrema sinistra del parlamento.. Pieno di contraddizioni, anzi affascinato proprio da esse, e diventato celebre come limmaginifico proprio per lestrema capacit creativa e la sua abilit di manipolare la lingua. Nel 1910 mentre la sua fama aumentava e raggiungeva livelli internazionali. , per accade una cosa: la sua vita da esteta terribilmente costosa e DAnnunzio pieno di debiti si trasfer a Parigi ,pi tardi ad Arcachon nellatlantico, sfuggendo ancora una volta ad un ennesimo fallimento finanziario. In Francia entra nei migliori salotti letterali e conferma il suo successo internazionale, qui incontra linteresse degli editori e del pubblico francese. Stavano nascendo arti e forme nuove di comunicazione, quali il cinema e la pubblicit. DAnnunzio se ne occup con successo, continuando a vivere da gran signore.

Nel 1914 allo scoppio della Grande guerra , Dannunzio favorevole allintervento francese antitedesco. Nel 1915 rientra in Italia e partecipa rumorosamente alla campagna interventista contro lAustria e la Germania. Il poeta partecipa alla guerra a modo suo da protagonista, e sebbene sia ormai cinquantenne , si arruola nellesercito, vola su Trieste e sullIstria, perdendo un occhio durante un ammaraggio nella laguna di Grado, guida una squadriglia da bombardamento, venne insignito di una medaglia di bronzo al valore, ide e realizz la beffa di Buccari contro la marina austriaca. Vol su Vienna gettando manifestini inneggianti allItalia, ma soprattutto condusse la rivolta irredentista contro la pace di Versailles, contro quella che i movimenti nazionalisti definivano la vittoria mutilata. Alla fine della guerra nel 1919, riconferma il proprio protagonismo occupando Fiume, e dichiarando la citt libera da un gruppo armato in contestazione dei trattati di pace, e con la presa della citt da parte delle truppe regolari dellesercito italiano. Ormai DAnnunzio era diventato ci che voleva essere : un mito vivente, un eroe nazionale, il superuomo dalla vita unica ed eccezionale, il poeta vate. Si ritir in esilio volontario nella sua villa sul lago di Garda, il Vittoriale. Furono gli anni dellascesa e del trionfo del fascismo, che lo nomin principe di Montenevoso , e lo ricompensava generosamente della ricaduta di immagine che il poeta aveva significato per il fascismo sia per i diritti di autore che le sue opere gli rendevano. Si spense nella sua villa sul lago di Garda nel 1938. LE OPERE Dopo PRIMO VERE, pubblicata poco pi che sedicenne, scrisse nel 1882 due raccolte una di poesie CANTO NOVO, e una di racconti TERRA VERGINE. Nel 1889 esce IL PIACERE che racconta la vita raffinata di un giovane educato al gusto del bello, che per alla fine paga con la solitudine e il vuoto morale. Nel 1892 la volta dellINNOCENTE, che narra le vicende di un intellettuale che tradisce costantemente la moglie, la quale le rimane fedele finch non lo tradisce a sua volta, e da quellincontro nasce un bambino, linnocente bambino appunto , che alla fine paga per tutti.

Sia nel IL PIACERE che L'INNOCENTE, si mettono in risalto la nascente galleria del superuomo. Risultano ancor pi ispirati dal tema del superuomo i due romanzi TRIONFO DELLA MORTE del 1894 e la VERGINE DELLE ROCCE del 1895. Molto importante per D'Annunzio risult il viaggio fatto verso la Grecia che lo ispir per una raccolta poetica sulla costellazione delle Pleadi: un libro per ogni stella. Nel 1904 uscirono i primi 3 libri delle LAUDI : Maia, Elettra, Alcyone, poi il progetto si interruppe. Nel 1910 usc l'ultimo romanzo di D'Annunzio FORSE CHE SI FORSE CHE NO. Ultima ispirazione letteraria di D'Annunzio fu la prosa di diario e di memoria, senza filo narrativo. A questa fase appartengono una serie di opere: LE FAVILLE DEL MAGLIO, CONTEMPLAZIONE DELLA MORTE, LICENZA. Il suo ultimo lavoro CENTO E CENTO E CENTO E CENTO PAGINE DEL LIBRO SEGRETO DI GABRIELE DANNUNZIO TENTATO DI MORIRE.

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