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N. 12/285 NR eN.12/117 GLP. TRIBUNALE DI GROSSETO UFFICIO DEL GIUDICH PR LE INDAGINI PRELIMINARI Ii Giudice per le indagini preliminasi, D.ssa Valesin MONTESARCHIO; ‘Vista la richiesta del Pubblico Ministero, pervenuta in data 16/01/2012 alle ore 13,55, di convalida del fermo di: + SCHETTINO Francesco nato a Napoli il 14 novembre 1960; Difensore di fiducia Avv. Bruno LEPORATT! del Foro di Grosseto. per la seguente violazione: «) 113, in concorso con Ciro Ambrosio, 449° in riferimento all ‘art. 428, 589 cp, per avere, in cooperazione tra loro, Schettino quale comandante della nave Costa Concordia, Ambrosio quale primo ufficiale di coperta (responsabile della guardia) — per colpa consistita in imprudenza, negligenza e imperizia e in violazione della normativa di settore (e in Parlicolare dell'art. 6, |, 27 dicembre 1977 n, 1085, per avere mantenuto una velocité ‘Superiore a 15 nodi, ancorché in prossimita di ostacoli, in modo da non poter agire in maniera appropriata ed efficiente per evitare abbordaggi e per arrestare il natante entro una distanza adeguata alle circostanze ¢ alle condizioni del momento), cagionato il naufragio della suddetta Costa Concordia, al contempo cosi cagionando la morte di Tomas Alberto Costilla Mendoza, Jean Pierre Micheaud e Francis Servel, i quali, caduti in mare, perivano per annegamento owero per ipotermia. In Isola del Giglio, il 13 gennaio 2012, &) 81' © 591 cp, per avere abbandonato circa trecento bersone (passeggeri sulla nave da crociera Costa Concordia), incapaci di prowedere per sé stessi (in particolare, poiché ancora a bordo della suddetta motonave, in fase di naufragio ed in ora notturna), dei quali doveva avere cura in quanto comandante della suddetta motonave. In Isola det Giglio, il 13 gennaio 2012. ©) 1097 cod. nav., per non essere sceso per ultimo da borddo della motonave Costa Concordia, della quale era comandante, durante I'abhundono detla medesima (in pericolo, siccome in fase di naufragio), 41 Isola del Giglio, il 13 gennaio 2012, aecertato in il giorno, enti alPudienza di convalida del 17/01/2012 il 'M, Varrestato ed il suo difensore, ha pronunciato ln seguente ORDINANZA Sui presupposti per il provvedimento di fermo di cui all’art. 384 c.p.p. il giudice osserva quanto segue: sistono i gravi indizi in ordine ai reati ipotizzai dalla Pubblica Accusa a carica di Schettino co come emerge dagli atti con particolare riferimento alla prima informative della Guardia rese dai membri de! personale di bordo, dal di Porlo Santo Stefano del 14/1/2012, alk cronologico eventi della Capitaneria di Porto di Livorno, dalla registrazione AIS agli atti, i Livorno. Da tutti gli atti di indegine compiuti dall’Annotavione di PG della Capitaneria di Porto inmediatezza del tragico evento risulta la condotta colposa contestata al comandante Scheitino Vrincesco che mediante una manovra gravemente imprudente avvicinando la nave da crociera _ i je . i 45 ‘ \ “Costa Concordia” eecessivamente al tratto costiero dell'isola del Giglio, con un cambiamento della \ 3 nella ed. rotta per “navigezione turistica” ( si vedano le dichiarazioni rese in modo voller ordi it Bosio Roberto, Fierito Alberto, Coronika Silvia, Jacob Rusli Bin ¢ Tannelli Stefano) univoeo d cagionava l'impatto con un grosso scoglio costiero che determinava una falla nel fondo del natante. di rotta ¢ Paccostamento a 0,28 miglia di distanza marina dalla costa dell’isola é stata La deviazione ammessa anche dal comandante nel corso dell’ intcrrogatorio di garanzia, affermando di essersi secorto unicamente mediante i suoi riflessi visivi che vi era uno scoglio in sporgenza con il quale La utibile la grave imprudenza e imperizia che nave snd) ad impatare sul fondo. B! evidente ed indi ha connotato Ia condotta dell’indagato ne] momento in cui pose in essere la manovra sconsiderata Liimpatto con lo scoglio determind Mapertura della falla attraverso la quale appena menziona Macqua invase j locali maechine ¢ mandava in tilt 'impianto elettrico dei motori, cagionando il back outalPintemo della nave che, prima sbandando sul Into sinistro, cominciava ad imbarcare acqua ¢ aul inelinarsi sul fianco opposto, In tale frangente il comandante, per imperizia e negligenza, sotlovalutava Ja portata del danno e ometteva di avvisare per tempo le Autorita costiere na elettrico ( black out), senza menzionare dellincidente, riferendo che si trattava di un probles ato apertura della falla e l'ingresso di flusso di acqua uclimmediato Pimpatto che aveva determi in cingue locali nella sala macchine della nave cosi sitardando le procedure di emergenza e di ‘occorso (Si veda brogliaecio della sala operntiva «ell ufficio circondariale marittimo di porto Santo tetino; cronologico Capitaneria di Porto di Livorno, rapporto della sczione operativa Guardia di Stefano), E* infatti accertato, la Tanne Finanza Porto Santo Stefano, sit rese da Coron vonustinte le dichiarazioni di segno contrario rilnsciate in sede d*interrogatorio, che il comandante wn polesse non rendersi conto nell'immediato della gravitd del danno prodotio sia _per Ninchiazione sempre pit evidente della nave, sia perché avvertito dal personale dell’imbarco cnico di ronika Silvia ed altro personale t inpente di acqua (si vedano sit di Pilon Giuseppe © lwo). Nella predetta situazione, il comandante perdeva il controllo della nave che aveva i motori solo spenti csi spostava solo tramite 'abbrivio cd i \imoni. II segnale di emergenza veniva dato lo stesso Schettino ), nel frattempo nessun dopo 30 ~ 40 minuti dalimpatto ( come siferito da ~enuale di allarme esterno veniva dato alle Autorita costiere per far capire Peffettiva gravita della sitiazione a bordo nave, A questo punto, come si apprende anche dalle dichiarazioni del comundante: Schettino (ehe sul punto sono riscontrate da quanto riferito dal comandante in seconda 1 Hosio Roberto ), ordinava di dare fondo alle ancore e la nave, aumentando hy mente Vinclinazione oul late di dritta, si arenava in prossimita della costa dell’isola. Hi tichiamati gli sviluppi successivi del tragico li alli © conosciuti tramite i bollettini uffici ne Operativa osta Concordia ( si vedano ancora il Repporto Informativo della S danitragio « Navale delly Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano, cronologico eventi della Capitaneria di \\ Nort di Livorno, relazione di servizio brogliaccio della sala operativa dell’ Ufficio circondariale huuittino di porto Santo Stefano, filmati dalle motovedette di soccorso). Alle ow 22.58 il comandante ordinava I’abbandono della nave, che comunicava alle Autorita # veda rapporto informativo del comandante della Sezione Operativa Navale di Porto sotione ( Saito Stefano) ma, durante le predette operazioni, lasciava la nave quando a bordo nave vi erano nena slmeno un centinaio di persone (si veda annotazione di PG del capitano di porto di Livorno ull, 24), sit vese da Christidis Dimitros ¢ Tannelli Stefano, nonché sit rese da numerosi membri de! erionale di bordo che affermano che durante le operazioni di sbareo non hanno pitt visto iL omandante @ bordo nave, Annotazione di PG del CF Gregorio De Falco del 15/1/2012 all. 170). 4 civcostanza é ammessa anche dal comandante Schettino che tuttavia, nel suo racconto in sede di ‘iene di convalida, afferma che I'abbandono non fu voluto e che nelle condizion’ in cui si trovava iT ponte che aveva raggiunio, era necessitato, E* tuttavia accertato che altri lficiali ancora a bordo

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