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Confusione identitaria Di fronte alla globalizzazione, la maggior parte delle persone riescono a adattarsi ai cambiamenti e sviluppare un identit biculturale

o ibrida che fornisce la base per vivere nella loro cultura locale e partecipa anche a quella globale. Tuttavia, per alcune persone, adattarsi ai rapidi cambiamenti che la globalizzazione comporta pi difficile. Pu accadere infatti che le immagini, i valori e le opportunit che caratterizzano parte della cultura globale vadano in contrasto con la loro fede nei valori e nelle pratiche delle culturali locali in cui vivono. In alcuni individui tale conflitto pu provocare un senso di mancanza di certezza culturali, la mancanza di orientamenti chiari su come vivere la vita e come interpretare la propria esperienza. Tale fenomeno pu toccare soprattutto i giovani che possono concludere che la visione del mondo che era parte della propria cultura irrilevante o secondaria di fronte alla nuova cultura globale in cui stanno entrando. Per quanto riguarda limmigrazione, lo psicologo cross-culturale John Berry (1993,1997, 1998; Segall, Lonner, e Berry, 1998) usa il termine marginalization per indicare il processo che porta una persona ad avere poco interesse a mantenere la cultura d'origine da cui arriva, ma nello stesso tempo a rifiutare o venire rifiutato dalla nuova cultura. Lo stesso autore parla di acculturative stress per esprimere uno stato psicologico di conflitto tra la propria cultura d'origine e una nuova cultura dovuto allincompatibilit tra le norme e le pratiche della cultura di appartenenza e quella locale. Inoltre non va dimenticato che tali vissuti, generando forti conflitti identitari possono facilitare listaurarsi di stati di malessere psicologico che talvolta possono tradursi in vere e proprie psicopatologie come la depressione, il suicidio, e abuso di sostanze.

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