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SUPPLEMENTO SETTIMANALE DE IL MANIFESTO SABATO 3 DICEMBRE 2011 ANNO 14 N.

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ULTRAVISTA: RIVER TO RIVER TUBE ATTACK MODERATI ARABI ULTRASUONI: ISLAM RAP I SUPERSTITI DEL CBGB TALPALIBRI: P. WHITE EDITH WHARTON PRILEPIN TJUTCEV SCHEID TAXI DRIVER
SABATO 29 OTTOBRE 2011 SU SUPPLEMENTO SETTIMANALE DE IL MANIFESTO ANNO 14 - N. 41

di Franz Fanon

urante la nostra pratica psichiatrica in Algeria, la nostra attenzione stata richiamata dalla frequenza di disturbi riferiti o collegati alla sessualit. Le modalit fondamentali di questi disturbi si limitano ai diversi tipi dimpotenza nelluomo e di vaginismo nella donna. Limportanza di questa tematica nei deliri cha spinti a esaminare in che misura essa trovasse la propria origine nella normalit. Dovevamo quindi scandagliare la normalit, i punti nodali delle credenze. Una rapida inchiesta cha permesso di constatare che limpotenza sessuale era un problema tanto pi preoccupante in quanto la societ musulmana si basa sullautorit delluomo. Ogni mancanza di potenza virile vissuta come una forte alterazione della personalit, come se luomo reso impotente fosse colpito nel suo attributo essenziale. E limpotenza sembra essere proporzionalmente molto pi frequente nellambiente musulmano che in quello europeo. Numerosi guaritori musulmani, interrogati, hanno asserito che due o tre casi dimpotenza erano emersi nel corso di una stessa sequenza di visite. Daltra parte il medico , qui, di solito lultimo a essere consultato. Prima si fatto ricorso al Marab (missionario musulmano o membro autorevole di una setta religiosa, al quale vengono attribuite facolt sovranaturali, ndt), al Taleb (una sorta di guaritore il cui attributo essenziale quello di saper leggere e scrivere le vecchie formule coraniche), perch come si vedr questi disturbi non sono quasi mai attribuiti a unorigine organica, ma pi spesso messi in relazione con delle pratiche magiche e devono essere trattati come tali. In questa prospettiva si capisce anche lesistenza di fenomeni connessi che interessano la sessualit femminile e che saremo portati a studiare. Si pu tratteggiare un tentativo di comprensione psicopatologica dei disturbi della sessualit. Si possono grossolanamente distinguere, in medicina, tre grandi gruppi dimpotenza: le impotenze per deficit ormonale, le impotenze dorigine nervose collegate a delle alterazioni organiche del midollo lombosacrale e le impotenze nervose centrali o psichiche. Queste distinzioni si ritrovano parzialmente nelle convinzioni dei musulmani. Abbiamo potuto consultare un Taleb, S. A., abitante a Castiglione, vicino ad Algeri, molto considerato nella regione e, si potrebbe dire, specializzato nel trattamento dellimpotenza. Per la verit, le sue spiegazioni ci sono sembrate un po confuse, ma egli si rifaceva a un testo che abbiamo potuto ritrovare, in cui limpotenza era studiata minuziosamente dal punto di vista clinico, eziologico e soprattutto terapeutico.

Si tratta del Libro della clemenza sulla medicina e la saggezza di El Soyouti, scrittore arabo del Medioevo, conosciuto soprattutto quale commentatore del Corano. Per El Soyouti limpotenza pu derivare da tre cause: malformazione degli organi sessuali, soffio dei demoni e magia. Il primo gruppo comprende tutte le impotenze dovute a unevidente malformazione degli organi genitali: insufficiente sviluppo, atrofia testicolare ecc. Questo disturbo generalmente accompagnato da debolezza o assenza del desiderio sessuale. Qui limpotenza attribuita a una infermit ed , per principio, al di sopra dei mezzi terapeutici di un Taleb. Sembra che in questo caso il paziente sia sistematicamente indirizzato a un medico. Dice Sayouti che, tuttal pi, si pu provare a far ingerire al malato un membro dasino selvatico, tolto allanimale prima che muoia, mischiato a certe spezie che lui indica sapientemente;

SEGUE A PAG 2

INEDITO FRANTZ FANON E I DISTURBI DELLA SESSUALIT NEI NORDAFRICANI

Black Magic Sex


Anticipiamo una parte del saggio dello psichiatra della Martinica in uscita sul numero di dicembre del mensile Alfabeta2. Il mito dellimpotenza tra demoni e stregoneria

DAL PROSSIMO NUMERO ALIAS RADDOPPIA E CAMBIA GRAFICA E FORMATO: 16 PAGINE TUTTI I SABATI; ALIAS LIBRI, 8 PAGINE, USCIR INVECE LA DOMENICA

FRANTZ FANON

Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale (ombre corte 2011, a cura di Roberto Beneduce) unantologia di testi nei quali Franz Fanon - intellettuale rivoluzionario di origine marrtinicana - a met degli anni 50 - getta le basi di una psichiatria non oppressiva e vicina alle masse africane
LIBRI DECOLONIZZARE LA FOLLIA

SEGUE DA PAG 1
Limpotenza causata dai Gin ha un carattere diverso: Luomo reso impotente dal soffio dei demoni si riconosce per il fatto che eiacula prima daver avuto dei rapporti con una donna, dice Soyouti. Si tratta, come si vede, del fenomeno delleiaculazione precoce. Questa forma di impotenza interpretata come una punizione dei Gin, che luomo ha irritato in un passato pi o meno lontano e si sa che questi demoni sono particolarmente suscettibili, donde la necessit continua di riti propiziatori per prevenire il loro sdegno: Si raccomanda di portare la mano alla bocca e di pronunciare il bismillah (linizio di tutte le preghiere: Nel nome di Allah grande e misericordioso) prima di sputare, per timore degli spiriti del suolo, perch se se ne trova uno in quel luogo, sappia che deve spostarsi La minzione ha i suoi riti davvertimento, di orientamento, di comportamento ai quali i campagnoli restano fedeli. (...) Coloro che mancano di rispetto ai geni, che, secondo lespressione araba, intaccano il loro prestigio, sono quasi sempre puniti con disturbi patologici come affezioni cutanee, privazione di un senso, malattie nervose, pazzia. Citeremo il caso di un nostro malato che attribuiva la sua impotenza al fatto che una volta aveva inavvertitamente camminato sul sangue di un montone da poco sgozzato in occasione della festa di Moulud. Luomo reso impotente perch ha offeso i Gin deve ricorrere al Taleb che cercher di placarli in differenti modi: invocazioni, fabbricazione damuleti, da portare sempre addosso, consistenti in un sacchetto di cuoio contenente varie formule magiche, o ingestione di determinati prodotti. Il Marab che abbiamo consultato afferma che i risultati sono nella maggior parte dei casi favorevoli. I casi di impotenza attribuiti a una pratica magica, a una stregoneria, nettamente condannata dalla societ sembrano i pi frequenti e complessi. Limpotenza qui contraddistinta dallimpossibilit dellerezione o dal suo venire meno al momento dellintroduzione. Si dice allora che luomo stregato o legato (Marbout). La stregoneria di solito praticata dalla moglie che vuole rendere il marito impotente (...). Limpotenza allora quasi sempre selettiva. Una donna ingannata pu cos legare il marito, che diventa impotente per tutte le

altre donne. Questa stregoneria pi o meno lecita ed tollerata dalla morale collettiva. Fa parte di quella che si pu definire magia bianca. La legatura pu essere totale: luomo allora completamente impotente. , per esempio, il caso di una donna gelosa o abbandonata che vuole vendicarsi del marito. Si tratta, in questo caso, di unazione malevola, di magia nera compiuta sotto linfluenza del Chitan (il diavolo, ndt), nettamente condannata dalla societ perch, se da un lato c protezione di ununit, affermazione dun valore, dallaltro non c che distruzione, annichilimento delluomo. I procedimenti impiegati sono vari. Ne riporteremo qualcuno tra i pi tipici. La donna che vuole legare il proprio marito misura, con laiuto di una cordicella di lana, la grandezza del suo membro in erezione. Fa un nodo a ogni estremit e nasconde la cordicella. Luomo diventa impotente. (...) Certe pratiche sono ancora pi pittoresche: cos vicino ad Algeri a una donna che vuole legare il proprio marito si consiglia di raccogliere qualche goccia del suo sperma e di mischiarla con una terra biancastra trovata in un determinato luogo, per farne una piccola statuetta a forma duomo, poi nascosta in un luogo conosciuto solo dalla donna, di solito una tomba abbandonata in un cimitero. Da ultimo, si possono scrivere certe formule magiche sul corno di un caprone che si getta in un cimitero: luomo diventa progressivamente impotente. Questa enumerazione non esaustiva, i metodi variano a seconda dei luoghi, dei costumi particolari, ma hanno determinate caratteristiche comuni. Anzitutto il valore essenziale della parola: nellatto di stregare c sempre uninvocazione, un incantesimo che accompagna e rende valido il gesto. Perci necessario conoscere lascendenza delluomo che si lega, in particolare il nome di sua madre. Nel rito magico il gesto di legatura si accompagna a disposizioni, consegne, veri e propri ultimatum verbali. (...) Luomo reso impotente in questo modo pu guarire se la donna rinuncia a stregarlo distruggendo il nodo o la statuetta-sostitutiva. Ma la donna non sempre cos misericordiosa, da ci ancora lindispensabile intervento del Taleb. Costui fa appello a certe formule magiche, a certi amuleti, a diversi preparati che fa ingerire al paziente. Ma formule e prodotti sono diversi nel caso di questa impotenza dovuta a una stregoneria

Vicino ad Algeri a una donna che vuole legare il marito si consiglia di raccogliere qualche goccia del suo sperma e di mischiarla con una terra biancastra trovata in un determinato luogo, per farne una piccola statuetta a forma duomo, poi nascosta in una tomba abbandonata
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e in quella dovuta allazione dei Gin. Pi esattamente, formule e prodotti sono adattati a ogni caso particolare ed esistono sistemi assai complicati, delle vere e proprie chiavi che permettono di determinare la natura dellimpotenza che si deve trattare. In questi sistemi si utilizzano i nomi dei pazienti, dove ogni lettera rappresenta convenzionalmente una determinata cifra, il nome della loro madre, il giorno del trattamento, la durata della malattia ecc. (...) Ecco alcune formule che c sembrato interessante riprendere da El Soyouti: luomo reso impotente da pratiche magiche guarisce grazie allassunzione di varie spezie indiane (zenzero, pepe, chiodi di garofano), se la sua impotenza dura solo da un anno. Se dura da pi tempo si deve fare mangiare al malato un pene di volpe o di asino selvatico, condito con le spezie citate pi su, per sette giorni. Limpotenza pu guarire anche scrivendo determinate formule e segni su di una scure che si fa riscaldare e poi raffreddare nellacqua posta sotto il malato. Si possono anche scrivere determinati versetti del Corano su un piattino dove siano menzionati sia il nome della moglie sia quello del marito, aggiungendo: O mio Dio, vi chiedo di unire un tale e una tale. (...) Ed ecco ancora unaltra maniera di guarire limpotenza: una sequela di formule cabalistiche viene scritta su un vaso riempito dolio, con il quale luomo e la donna ungono i loro organi sessuali. Altre volte si disegna su un uovo sodo una griglia cabalistica di nove quadrati dove sono inserite determinate cifre e lettere e ai margini di questa griglia si scrivono questi aggettivi qualificativi: violento, forte, duro, potente. Si fa mangiare luovo allimpotente. Il guscio, chiuso in un sacchetto di tela che servito a cuocere luovo, lo si mette al collo della donna. In definitiva il Taleb combatte lincantesimo magico con una sorta di contro-magia: da una parte cerca di rimpiazzare il sesso con un membro danimale che funge da prodotto sostitutivo. Dallaltra si contrappone alle formule magiche del legamento con altre formule incantatorie nelle quali si trovano sovente le parole: chiave, aprire, paletto, bastone, Mos ecc. (...) Il legamento pu ugualmente essere indirizzato a donne. In effetti capita di frequente che le ragazze siano legate dai loro genitori. Si tratta in questo caso di proteggere la loro verginit. In effetti sappiamo che la verginit, in senso propriamente anatomico, deve essere preservata in modo assoluto nelle ragazze prima del matrimonio. Spacciare per vergine una figlia che non lo sarebbe un insulto grave e un imbroglio da parte dei genitori nei confronti del marito e il giorno del matrimonio i genitori della sposa aspettano con impazienza il momento in cui il marito uscir dalla camera nuziale per far vedere a tutta la famiglia il lenzuolo macchiato di sangue, prova perentoria della verginit della sua giovane sposa. Se questa verginit non pu essere cos provata, il marito in diritto di rimandare ai genitori la figlia, che allora destinata allignominia e al celibato, dal momento che il matrimonio per la donna la sola consacrazione umana e sociale. Agli inizi, prima del matrimonio, la ragazza non esce di casa, se non accompagnata dalla madre o da una parente anziana, ma a volte, soprattutto se la legatura non ha carattere occulto nelle campagne, questa regola non pu osservarsi perch bisogna sorvegliare le capre e i montoni, spigolare nei campi di cereali o andare a cercare lacqua alla sorgente. per questo che i genitori hanno cura di legare la propria figlia per evi-

Franz Fanon, antipsichiatra


di Cesare Bermani
uesto lavoro stato reperito da Giovanni Pirelli nel corso di ricerche sugli scritti psichiatrici di Fanon, condotte ad Algeri e Tunisi nel novembre del 1957. Si tratta di un dattiloscritto in francese di undici pagine dal titolo Introduction aux troubles de la sexualit chez le Nord Africain. Su di esso appaiono i nomi degli autori: Jack Azoulay, Franois Sanchez, Frantz Fanon. Pirelli lebbe da Josie Fanon e seppe da Jack Azoulay che si trattava della prima provvisoria redazione di un testo mai pubblicato. Esso venne steso a Blida tra il 1954 e il 1955 e si pu pensare che non sia stato portato a termine a causa dellespulsione dallAlgeria di Fanon, incappato nellindiscriminata repressione scattata alla vigilia dello sciopero generale del gennaio 1957, proclamato dal Fronte di liberazione nazionale algerino in vista dellapertura della sessione dellOnu che doveva affrontare il problema in Algeria. Scriveva nella sua prefazione alle opere scelte di Fanon, curate da Pirelli, Giovanni Jervis: Fanon ricerc e speriment forme di as-

tare qualunque incidente. Si tratta della protezione da parte dellintera famiglia e si fa allinsaputa del legatore che gioca un ruolo nel rito. Anche qui le tecniche sono multiple e variano a seconda delle tradizioni familiari e locali. Una di quelle che ci sono sembrate particolarmente frequenti c stata riportata da uninfermiera musulmana, che stata legata dai suoi genitori prima del matrimonio. La ragazza viene fatta sedere su una valigia nuova che si pu chiudere a chiave. La madre chiude allora la valigia pronunciando una formula consacrata: la ragazza legata. Al momento del matrimonio si ripeteranno questi gesti nellordine inverso: la madre apre la valigia su cui seduta la ragazza e la legatura tolta. Si fa sovente uso, in questi riti, di legacci, nodi, catene il cui valore simbolico chiaro, ma in ogni caso il risultato lo stesso: la ragazza protetta contro ogni attentato alla sua vergi-

nit, sia esso o no accettato. Il meccanismo di questa protezione non sempre ben precisato: sembra sia esercitato di solito per rendere impotente leventuale defloratore. Questa protezione cos assoluta da sfociare a volte in conseguenze impreviste. Ci hanno raccontato il caso di una donna che era stata legata in giovent e la cui madre era morta prima di poterla sciogliere. Questa donna, sebbene si fosse sposata diverse volte, era ogni volta respinta dal marito perch non riusciva ad avere dei rapporti con lei. (...) A volte il marito che portato a legare la propria moglie, soprattutto quando ha delle ragioni per dubitare della sua fedelt. (...) Ma la donna pu essere legata anche da unaltra donna, da una straniera: si tratta spesso, per esempio, di una donna ingannata o abbandonata per unaltra, che lega questaltra per impedirle di restare con suo marito. Ma se nei casi precedenti la legatura della ragazza o della donna era pratica normale, lecita, ammessa dalla morale collettiva, qui assume il carattere di una vendetta, di malevolenza e come tale condannata dalla societ.

sistenza psichiatrica molto avanALFABETA2 + ALFALIBRI zate sia a Blida, sia soprattutto a Tunisi, con la coraggiosa e difficiSulla copertina di alfabeta2 n.15 c unopera di Giuseppe Spagnulo, che le gestione di un "ospedale da illustra questo mese le pagine della rivista, e una striscia rossa con tre giorno" presso questa citt. I suoi parole: Debito Crisi Potere - tema di un focus con Andrea Fumagalli, Fransforzi si rivolsero alla costruzione cesco Indovina, Stefano Lucarelli, Marino Badiale e Fabrizio Tringali, Mauridi una nuova psichiatria non opzio Lazzarato, Christian Marazzi (tra i temi affrontati, la dittatura finanziaria, pressiva, legata alla vita delle masla fabbrica del debito, il dogma vero o presunto delleuro). Il secondo se e utilizzabile nella realt africafocus sulla poesia cos come la declinano grandi manifestazioni poetina postcoloniale, in polemica e in che, da Jairo Guzmn, del Festival Internacional de Poesa di Medelln, a alternativa alla psichiatria maniPeter Rorvik di Poetry Africa a Cape Town. Quindi riflessioni sul postmodercomiale europea. Il valore di quelno di Alberto Abruzzese, Massimiliano Fuksas e Vittorio Gregotti, conversale esperienze certamente granzione con Ida Dominijanni a cura di Enrico Donaggio e Daniela Steila, dissimo, soprattutto se si considereportage da Cuba di Omar Calabrese. Nel supplemento alfalibri le stronrano da un lato lepoca e i paesi cature di Pietro Citati e Marc Fumaroli firmate rispettivamente da Daniele in cui avvennero (caratterizzati Giglioli e Stefano Chiodi; Valerio Magrelli su Artaud; Massimo Raffaeli su da unimpostazione estremamenCline; Isola Iceberg Invasione di Vincenzo Latronico. Le foto sono di Paote arretrata e autoritaria dellassila Agosti. (www.alfabeta2.it). In libreria e in edicola dal 5 dicembre. stenza), e da un altro lato lo stretto rapporto fra questi tentativi e il clima politico e civile provocato dalla rivoluzione algerina. Purtroppo ben poco ne rimasto: sia di scritto, che nelle esperienze e nelle testimonianze; e ben poco ne rimasto anche per quanto concerne lassistenza psichiatrica in Algeria e in Tunisia. Daltra parte i tentativi di applicaGiovanni Pirelli, come scriveva in testa a un inventariore il Tat (Thematic apperception progetto nel febbraio 1968, aveva peraltro pensato alla pubTest) a donne musulmane ricoveblicazione di un volume di scritti di Fanon di carattere merate presso il reparto aperto deldico e nei quali il discorso dello psichiatra conduce al dilospedale metteva in luce un loro scorso teorico politico e si fonde con esso, ma ritard la atteggiamento totalmente diverpubblicazione perch sperava di trovare il testo delle lezioso rispetto alle donne europee. ni dei corsi di socio psicologia che Fanon aveva tenuto alDi qui lacquisizione del princilUniversit di Tunisi nel 1958-59, i cui nastri erano andati pio che come scriveva Jack dispersi e le cui dispense non erano state rintracciate. Azoulay per realizzare la socioPoich le sue ricerche non dettero risultati e parve a Gioterapia bisogna muovere dagli elevanni Jervis che il pensiero di Fanon psichiatra andasse rimenti specifici della societ in cercato in altri aspetti, non sempre i pi evidenti, degli esame e linizio di ricerche anscritti generalmente considerati come politici, lidea di che sul mondo religioso e magico una raccolta dei suoi scritti pi propriamente psichiatrici dei musulmani algerini tanto pi venne accantonata. necessario in un momento in cui Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale come scriveva Fanon nella sua (ombre corte 2011), unesaustiva antologia di essi, che Lettera al ministro residente vede ora la luce a cura di Roberto Beneduce, che lha fatta larabo, alienato permanente nel precedere da un suo bel saggio dal titolo La tormenta onisuo paese, vive in uno stato di rica. Fanon e le radici di unetspersonalizzazione totale, cio nopsichiatria critica, che sottolinella situazione del demartiniano nea tutta limportanza storica rischio continuo di perdita della che questi scritti hanno da quepresenza. sto punto di vista. La medicina tradizionale si troTali scritti erano stati tutti racvava ormai nellimpossibilit di ricolti anche da Pirelli, ma Benedufiutare totalmente la medicina ce non ne ha consultato larchidei colonialisti (gli ospedali, le amvio e li ha invece avuti da Agostibulanze e le infermerie); ma il fatno Pirella, Pierre Chaulet e Martito che questultima fosse spesso ne Journeau. Anzi, nel volume cuchiamata a farsi complice di chi rato da Beneduce non si menziopraticava la tortura, la faceva perna neppure Pirelli, sebbene sia cepire come uno strumento al serstato lui a far conoscere per privizio dei poliziotti o dei paras e fimo il pensiero di Fanon in Italia. niva per incrementare il ricorso alLinedito che pubblico mette la medicina tradizionale, per rain luce un aspetto particolare delgioni di diffidenza e per ragioni le ricerche condotte a Blida: quelpolitiche e identitarie lo del vivo interesse per il mondo Fanon, in un altro scritto del religioso e magico dei nordafricamedesimo periodo (Attitude du ni, quale elemento specifico delMusulman maghrebin devant la la societ nella quale si voleva refolie, riportato nel libro curato da alizzare idonee forme di socioteBeneduce), notava come nel Marapia. ghreb esistesse unarmoniosa arA Blida, allora il pi importante ticolazione di credenze che perospedale psichiatrico in territorio mette(va) la creazione e la messa africano, tra il 1954 e il 1956 venin funzione di un assistenza psine affidato a Fanon un reparto chiatrica. che comprendeva inizialmente Da qui la grande attenzione, una sezione con centosessantasua e dei suoi collaboratori, a tali cinque donne europee e unaltra credenze. In un momento di forte con duecentoventi uomini musulrepressione delle pratiche teramani. Qui Fanon cerc di intropeutiche tradizionali (le attivit durre le tecniche di socioterapia dei guaritori ecc.) da parte del cosperimentate con Tosquelles a Salonialismo, il gruppo di Blida faceint-Alban; esse si confermarono va invece dello studio di esse il valide per le donne europee ma punto di partenza per idonee forandarono incontro a un disastrome di socioterapia nella situazioso insuccesso tra i musulmani. ne algerina.

FESTIVAL

CINEMA RIVER TO RIVER, ANNO UNDICI

India punk e rap, con spezie classiche


di Roberto Silvestri
iver to river, da ieri e fino all 8 dicembre allOdeon di Firenze, lXI edizione della rassegna di cinema indiano (e dintorni). Una ventina di lungometraggi, dieci cineasti ospiti, i corti, lanimazione e i saggi delle scuole. La manifestazione tiene, grazie alla tenacia di Selvaggia Velo, direttore artistico, nonostante i pesanti tagli che hanno colpito una rassegna particolarmente fuori schema visto lincalzante sindrome autarchica. Al centro della manifestazione lomaggio a Rabindranah Tagore, esploratore della modernit fin dentro lantichit, con tre film tratti dagli scritti del pi illuminista dei tradizionalisti. Oggi, alle 14.30, il ritratto del poeta, scrittore, musicista e filosofo Nobel 1913 per la letteratura, dipinto da Satyajit Ray cui seguir, sempre di Ray, alle 15.30, La casa e il mondo (1984) attualissimo pamphlet femminista e antinazionalista. L8, ancora di Ray il trittico Teen Kanya (1961) a 100 anni della nascita del pi rinascimentale degli artisti indiani. Chiude la piccola domenica alle 14.30 Khudito Pashan di Tapan Sinha (1960), un esattore delle tasse sopravvive anche a una casa infestata di fantasmi innamorandosi di un poltergeist. Ieri grande apertura, invece, con un poetico omaggio bengalese a Charlie Chaplin, il vagabondo innocente ma implacabile giustiziere, che ha conquistato il mondo senza colpo ferire e che, assieme a Elvis, Michael Jackson e Bruce Lee licona pop pi riprodotta e impersonata. Chaplin, esordio di Anindo Banerjee (2011), copione di Padmanabha Dasgupta, si ispira alla vita del clown che divenne superstar mettendo in ridicolo, e punendoli per un attimo, tutti i malvagi del mondo. Racconta infatti le peripezie di un povero mimo della Calcutta di oggi, Bangshi Das (lattore Rudranil Ghosh), figlio pestifero di 6 anni a carico (nonch spietato critico delle sue performance da Charlot), che potrebbe abbandonare una vita di stenti e di sketches mal retribuiti per compleanni e party privati di periferia, dopo aver vinto, grazie allaiuto di una donna che ama, un importante concorso tv. Ma scappa dal set che lo consacrer star, per offrire, in un vecchio cinema, al figlio (che sta modrendo di cancro) il migliore spettacolo della sua vita. Non pu non farlo: il suo settimo compleanno! E mentre tutti piangono finalmente il bimbo ride Non il miglior debutto indiano dallepoca di Pather Panchali, come ha scritto un critico bengalese che ha dimenticato Ghatak, ma questo melodramma di oltre due ore, che legge certo in chiave pi patetica e ingenua che politica, linsorgenza di una forte personalit comica, nonostante i drammi sociali e esistenziali che lo circondano, non manca di dialoghi originali, di ritmo e luci (di Soumik Haldar) fatate, di qualche dotta citazione chapliniana (anche se acrobaticamente non ci siamo) e di una canzone indimenticabile, Patton ka hai jism jaanam, cantata da Kausiki Desikan. Young

Il Manifesto
DIRETTORE RESPONSABILE

La copertina e le foto di questa pagina sono opere dellartista Mikkel Flohr (suo ritratto nel riquadro). A destra: scena dal film Gandu di Q

Sohom, il bambino, non scimmiotta gli adulti, come nei reality show tv, ma reinventa gli adulti secondo il metodo Ladri di biciclette. Da non perdere mercoled 7 dicembre, vale i 5 euro del biglietto, lanfetaminica storia di un perdente, sempre di Calcutta, nel trash-metal-rap musical Gandu di Q (vero nome Kaushik Mukherjee), trionfo internazionale, dopo la Berlinale, nei festival di tendenza. Siamo decisamente fuori Bollywood, e a rischio sharia, nei territori sperimentali, in bianco e nero, similporno della scena hip hop pi spudorata e marginale, tra Godard (linterferenza grafica delle frasi scritte sullimmagine), Vincent Gallo (il blow job, nudit full-frontal, fumate di eroina a volont, la descrizione realistica di una periferia infima) e Spike Lee (il titolo vuol dire poco elegantemente assohole e il film viene definito nei titoli di testo come un overdose joint). Anubrata, skinhead arrabbiato e disoccupato (il mio cuore un crematorio), frustrato sessualmente, senza amore, vive con la madre derubando il ricco amante di lei, con destrezza, quando sono a letto, per giocare alla lotteria e farsi di droga. Inseguito dalla cinepresa, come fossimo in un film dei Dardenne, la sua ansia si placa nellamicizia virile (e anche di pi) con un coetaneo, adepto di Bruce Lee, che guida il risci, si chiama Ricksha ed un animale metropolitano perfetto abitante di un indie-movie. Un po Idiots, un po Gaspar No, Anubrata scrive e urla testi pieni di odio, solo nella stanza, va al cyber caf, gira e danza nella notte, guarda verso la telecamera, fa graffiti ovunque, passa da un incubo sognato a un incubo reale, finalmente tra le braccia (a colori saturi) di una donna, o di Shiva? To fuck up your mind lobiettivo del regista che viene dalla pubblicit e dai videoclip. Stasera, alle 21, Bol (Il discorso) opera seconda del pakistano Shoaib Mansoor, dopo il dramma sul terrorismo Khuda Kay Liye. Anche qui le canoniche tre ore di drammone della disperazione, tra povert assoluta e barbare usanze, con un messaggio chiaro e femminista indirizzato soprattutto al pubblico troppo religioso o talebano. Una donna condannata a morte ottiene il permesso di parlare alla stampa prima dellesecuzione e di spiegare la storia della sua vita e di quella della sua famiglia e soprattutto del padre profugo, con 7 figlie da mantenere e un figlio ermafrodita (che prima vorrebbe sopprimere ma poi violenter), e le ragioni che lhanno costretta ad ammazzare quel padre, e perch lei, che si ritiene colpevole di omicidio, ma non considera assolutamente quel gesto un crimine. Certo siamo al combattimento tra vecchie e nuove idee, tra la morale arcaica e patriarcale della campagna e la morale individuale della metropoli, ma qui il roller coaster emozionale che funziona, siamo ben dentro lo stile Bollywood che prevede ascensioni a forti tinte, fino a sfiorare generi a alto quoziente di suspense (thriller, carcerario, horror), stasi musicali, con danze e canzoni, e insostenibili discese verso le atmosfere pi realisticamente cupe, insostenibili e conturbanti, descritte senza compiacimenti n estetismi.

Norma Rangeri
VICEDIRETTORE

Angelo Mastrandrea Alias A CURA DI Roberto Silvestri Francesco Adinolfi (Ultrasuoni), Federico De Melis, Roberto Andreotti (Talpalibri) Con Massimo De Feo, Roberto Peciola, Silvana Silvestri
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La rassegna fiorentina, aperta da Chaplin, rende omaggio a Rabindranath Tagore, nato 150 anni fa. Da Calcutta arriva lo scandaloso Gandu, cult movie sulla scena hip hop, e dal Pakistan il crudo affresco femminista Bol, successo commerciale dellanno

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ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011 (3

CULT

zioni di un fantasma nella scuola. Florence quando crede di aver confutato la teoria del fantasma, si imbatter in una creatura soprannaturale che far vacillare le sue credenze razionali.

IL FILM
LE NEVI DEL KILIMANGIARO
DI ROBERT GUDIGUIAN, CON ARIANE ASCARIDE, JEAN-PIERRE DARROUSSIN, GRARD MEYLAN. FRANCIA 2011.

INSOSTENIBILE

IL GIORNO IN PI
DI MASSIMO VENIER; CON FABIO VOLO,
LETALE

ISABELLA RAGONESE. ITALIA 2011

RIVOLTANTE

SOPORIFERO

COSI COSI

BELLO

Giacomo Bonetti per tutta la vita ha evitato ogni sorta d'impegno sentimentale, finch resta folgorato da una ragazza che tutte le mattina incontra sullautobus. Quando infine riesce a parlarle, scopre che il giorno dopo partir per New York dove le stato offerto un prestigioso lavoro in una casa editrice. Quando qualche tempo dopo Giacomo parte per il sud America per affari, durante uno scalo nei pressi di New York, ha un improvviso impulso. Dal romanzo di Fabio Volo. Nel cast anche Luciana Litizzetto e Stefania Sandrelli.

NAPOLETANS
MAGICO

Robert Gudiguian torna al quartiere dellEstaque di Marsiglia dove ambient i suoi primi film con gli stessi protagonisti che vediamo ora alla soglia della pensione. La fabbrica in crisi e si sorteggia chi sar licenziato. Il sindacalista della Cgt si fa includere tra i licenziati e inizia una vita da pensionato, chiudendosi nellambito protettivo della famiglia tra moglie, figli e nipoti, finch una rapina provoca un vero terremoto esistenziale: il ladro, si scopre, uno dei giovani operai licenziati che va in prigione lasciando due fratellini abbandonati a se stessi. In questa parabola non a caso ispirata a una poesia di Victor Hugo (Les peuvres gens) il regista riporta la situazione indietro di pi di cento anni, in epoca precedente al Capitale di Marx, allepoca dei miserables di Hugo e dei diseredati di Dickens,, mostrando la debolezza della sinistra, di come siano state azzerate tutte le conquiste raggiunte, annientata la coscienza di classe. Ci si potr anche svegliarsi individualmente dal torpore, ma, avverte Gudiguian, bisogna anche ricostruire lorganizzazione. E venire fuori dal gelo dellle neiges du Kilimandjaro come cantava Pascal Danel nel 66. (s.s.)

filippo brunamonti a. catacchio mariuccia ciotta giulia da. vallan marco giusti cristina piccino roberto silvestri silvana silvestri

di Bruno Di Marino

IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI


DI PIPPO MEZZAPESA, CON NICOLAS ORZELLA, LUCA SCHIPANI. ITALIA 2011.

SHAKE IT OUT
Uk, 2011, 442, musica: Florence + The Machine, regia: Dawn Shadford, fonte: Mtv

DI LUIGI RUSSO; CON MAURIZIO CASAGRANDE, GIACOMO RIZZO. ITALIA 2011

CLASSICO

THE ROLLING STONES


SOME GIRLS LIVE IN TEXAS '78

Sullonda del successo di Benvenuti al sud ecco un altro film zeppo di attori napoletani e no (nel cast infatti ci sono anche il toscano Massimo Ceccherini, il romano Maurizio Battista, il romagnolo Andrea Roncato) ambientato in un paesino del sud Italia vive la famiglia Di Gennaro. Il capofamiglia un noto dentista, un po farfallone, sposato con Anna, casalinga, da qualche anno convertita al buddismo, due figli, ospiti, zie, mariti fedifraghi, mogli, amanti e una serie di equivoci.

IL FESTIVAL
EDGE FESTIVAL
MILANO, TEATRO VERDI, AUDITORIUM DEMETRIO STRATOS DI RADIO POPOLARE, FINO AL 16 DICEMBRE

Dal romanzo di Mario Desiati protagonista un vero talento del calcio ( Luca Schipani, soprannominato il Maicon del Taranto) e il suo migliore amico, un ragazzino borghese soprannominato Veleno, che trascura gli studi e si rotola nel fango per cercare di crescere in maniera autonoma. La sposa infelice, si butta dallalto della chiesa ma si salva, come in un film di Truffaut, il rapporto di amicizia tra i due ragazzi si stringe attorno al sorriso ritrovato della ragazza. Mezzapesa fa tutto un lavoro a togliere, sottintende lelemento sociale e comico ed evidenzia con passione la poetica delladolescenza, con la sua malinconia e la sua energia (s.s.)

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Il 18 luglio 1978, il Will Rogers Memorial Center, a Fort Worth, in Texas, ospit uno dei pi grandi tour della band. Finalmente si potr assistere al concerto della pi grande rock band del mondo e ascoltare Miss You, Beast of Burden, Respectable, When The Whip Comes Down, Shattered, All Down The Line, Honky Tonk Woman, Tumbling Dice, Jumpin Jack Flash, Happy, Brown Sugar e tanti altri classici. In alta definizione e in versione integrale.

ANCHE SE AMORE NON SI VEDE


DI E CON FICARRA E PICONE, ITALIA 2011

A DAY WITH SHAKIRA


CON SHAKIRA; USA 2011

6Il duo comico palermitano riprende i modi e le situazioni comiche di Franco e Ciccio anche se notevolmente imborghesiti. Questo il loro primo film da registi assoluti, ed una totale delusione, perch da Ficarra e Picone ci aspettavamo qualcosa di pi sostanzioso. La storia blanda, set e musiche uguali a quelli di altri mille film, ma non si ride come si dovrebbe. vero che un film senza volgarit, ma compaiono battute antipatiche sulle donne e situazioni copiate da sitcom inglesi o spagnole.(m.gi.)

LEdge festival un progetto biennale realizzato con il supporto della comunit europea con lobiettivo di diffondere le Arti nel sociale attraverso lo scambio di realt artistiche lavorano nei contesti di disagio (nel 2010 si inaugur a Parigi con una sezione Edge al Thatre de lOpprim durante il festival MigrAction). Dopo i primi programmi a San Vittore e al Teatro Verdi, con la presentazione di anteprime e novit assolute, stasera allAuditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare (ore 20) per Edge Video, la Compagnia Fabula Saltica presenta Videoritratti dal carcere (ideazione di Luigi Marangoni) e alle ore 21 per Edge Musica la Jail Session dei Presi per caso, la band di Rebibbia nata circa dieci anni fa, compagnia di detenuti, ex detenuti e non detenuti che fanno rock e teatro, con altri musicisti compagni di viaggio: Juri Aparo, Francesco Mazza, Fernanda Poir. Il 4 dicembre: Coordinamento nazionale teatro e carcere, Ritratti di donne di San Vittore e del mondo (ore 18), Inside Story di Matthew Taylor, one man show di Paul Malcolm, esperienza di attore e drammaturgo in carcere, Looking for Peppe della compagnia stabile di Benevento. Laboratori dal 12 al 16 dicembre. (s.s.)

LO SCHIACCIANOCI 3D
DI ANDREJ KONCHALOVSKIJ; CON ELLE FANNING, JOHN TURTURRO. GB UNGHERIA 2010

Una festa in maschera anni 20 in una residenza storica (il londinese Eltham Palace) ma arredato in stile dec; uso del ralenti, atmosfera straniata, luce calda, un clima di sensualit e decadenza ma senza erotismo esplicito. Nella seconda parte il crescendo del brano porta gli invitati a scatenarsi nella danza e Florence a sdoppiarsi in due creature: una vestita di rosso, quindi terrena e carnale, laltra vestita di bianco, eterea e angelica, che corre nel giardino del palazzo e compie movimenti coreografici sul ramo di un albero. Shake It Out il cui singolo tratto dallalbum Cerimoniale prosegue nella linea glam degli altri video della cantante inglese e della sua formazione. Qualcuno ha banalmente evocato Eyes Wide Shut, qualcun altro, pi appropriatamente, Il grande Gatsby, ma anche il clip di Annie Lennox Walking on Broken Glass, ma il lavoro di Shadford, per quanto non nuovissimo, ha comunque un suo stile particolare.

IL TEATRO
TOGHE ROSSO SANGUE
DI FRANCESCO MARINO ROMA, CASA DELLE CULTURE, VIA S. CRISOGONO 45

Dalla favola di Hoffmann, divenuta un classico del balletto con le musiche di Cajkovskij, il regista aveva in mente di farne una fiaba alla Mary Poppins, ma anche se ha a lungo lavorato negli Stati Uniti, il lato horror ha la meglio sullelemento sempre ottimista dei colossal in technicolor. C da dire che almeno si fronteggiano le due componenti: splendente come una stella Elle Fanning, un agghiacciante John Turturro come re dei topi. La presa del potere dei topi usciti dalle fogne talmente difficile da abbattere che la lotta prende il sopravvento, monito contro tutte le dittature. E i tempi felici sono brevissime parentesi, il tempo di un Natale, tra una e laltra. (s.s.)

IN PUNTA DI PIEDI
Italia, 2011, 347, musica: Nathalie, regia: Saku, fonte: Mtv

SCIALLA!
DI FRANCESCO BRUNI; CON FABRIZIO BENTIVOGLIO, FILIPPO SCICCHITANO. ITALIA 2011

Lartista colombiana celebrata per la prima volta su grande schermo in alta definizione con una selezione dei pi bei momenti del concerto Live From Paris, preceduta da una speciale intervista realizzata da Shakira, pensata appositamente per i suoi fan italiani direttamente dai Latin Grammy a Las Vegas. Produzione Sonic Music Int.

MIRACOLO A LE HAVRE
DI AKI KAURISMKI, CON ANDR WILMS, KATI OUTINEN. FRANCIA 2011

La cantante romana suona il suo pianoforte a coda in un loft dalle ampie vetrate che si affaccia sulla campagna, filmata in una luce soffusa e irreale (la fotografia di Timoty Aliprandi). In montaggio alternato vediamo una serie di personaggi congelati tridimensionalmente nelle loro azioni: una coppia che fa lamore, un travestito che si guarda allo specchio, un bambino che gioca a pallone, una ballerina, una coppia che litiga, una ragazza in apnea nella vasca da bagno. Nella seconda parte del video le visioni si sbloccano e assistiamo a momenti liberatori, di caduta o di salvezza. Fortemente onirico fin dalla messa in scena, il clip di In punta di piedi firmato dal prolifico Roberto Cinardi, meglio conosciuto come Saku. Non proprio originalissimo, ma elegante nella composizione.

1921 - IL MISTERO DI ROOKFORD


DI NICK MURPHY, CON REBECCA HALL, DOMINIC WEST.GB 2011

Nell'Inghilterra del 1921, alla fine della Prima Guerra Mondiale, Florence una donna famosa per la sua razionalit chiamata in una scuola di campagna per investigare su un inspiegabile crimine. Un ragazzo morto e alcune foto del cadavere rivelano sullo sfondo una misteriosa figura sfocata. Tanti ragazzi parlano di presunte appari-

Marx, scrittore bohmien in esilio volontario al suo banchetto di lustrascarpe, in una Francia perfetta per il poemetto dedicato a Idrissa (Blondin Miguel) un ragazzino africano sbarcato da un container. Kaurismaki disegna le coordinate dell'avventura extracomunitaria, Idrissa nascosto nell'armadio, dentro un carretto, dietro una porta mentre il lustrascarpe, malvisto fino a quel momento dal vicinato, diventa la primula rossa di Le Havre e come in un musical orchestra l'opera di soccorso corale. Il film lievita nel suo esilarante tocco. Con i tratti leggeri di matita, Kaurismaki disegna il suo presepe laico - il miracolo tutto umano - e d il via a un thriller emozionante, gioco di equivoci e tranelli, realismo poetico con humour. (m.c.)

Nellarco di 25 anni, dal 1969 al 1994, ventisette magistrati italiani hanno perso la vita per mano della mafia, della ndrangheta, del terrorismo. Per rendere giustizia a questi martiri della giustizia nasce Toghe rosso sangue, dal libro di Paride Leporace, fondatore del quotidiano Calabria Ora e direttore del Quotidiano della Basilicata, giunto oggi alla quinta edizione e adattato drammaturgicamente da Giacomo Carbone. Nello spettacolo diretto e interpretato da Francesco Marino (con Emanuela Valiante, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso) sono in scena le storie di sei magistrati: Agostino Pianta giudice di Potenza ucciso nel 69 nel suo ufficio della procura a Brescia, da un pregiudicato in libert vigilata, Emilio Alessandrini, giovane sostituto procuratore, assassinato a soli trentasei anni da Pirma Linea, Mario Amato ucciso a Roma nell80 dai Nar (era subentrato a Vittorio Occorso ucciso mentre indagava sui Nar), Bruno Caccia procuratore della repubblica di Torino, assassinato nell83 per mano della ndrangheta su cui stava indagando per quanto riguarda le infiltrazioni a Torino, Paolo Borsellino con Giovanni Falcone diventato simbolo della lotta alla mafia, Paolo Adinolfi, magistrato romano uscito di casa il 2 luglio del 94 e mai pi ritrovato, un caso irrisolto. (s.s.)

Scialla! (nello slang dei ragazzini romani significa tranquillo) non il solito film sugli adolescenti incomprensibili agli adulti e Francesco Bruni (sceneggiatore di Virz, Calopresti, Ficarra e Picone) non ha la presunzione di spiegarceli. Per il suo esordio punta su un cinema di scrittura, che dosa i suoi ingredienti con semplicit. Bruno il professore che d inutili ripetizioni a Luca, quindicenne sveglio e casinista, lui l'insegnamento lo ha lasciato per dedicarsi alla scrittura, in realt scrive senza firmare le autobiografie di cantanti e calciatori. Garantiscono la riuscita del film i suoi attori, Bentivoglio, svagato e col fascino scassato di chi ha un po' rinunciato alla vita e lo strepitoso Filippo Scicchitano, ragazzino irruento pieno di spudorato umorismo. (c.pi.)

STINKFIST
Usa, 1996, 510, musica: Tool, regia: Adam Jones, fonte: Youtube.com

Un altro lavoro firmato da Adam Jones per il gruppo musicale di Los Angeles di cui fa parte. I protagonisti di Stinkfist sono stavolta un uomo e una donna interpretati da due performer reali, anche se il loro aspetto come sempre assimilabile a fantocci e manichini. Animazione di oggetti-pupazzi e pixillation sono le tecniche utilizzate da Jones accanto a riprese dal vero. Lambientazione come al solito un sotterraneo-laboratorio, dove tecnologico e organico si fondono. In Stinkfist compare anche un essere mostruoso che ricorda parecchio il feto di Eraserhead, film desordio di Lynch, che insieme forse agli animatori sperimentali inglesi Quay Brothers resta il nume tutelare del regista-chitarrista.

4) ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011

Qui sotto The Last Poets, a sinistra la copertina del documentario Dont Panik. In basso il rapper francese Mdine

Il saggio di Naeem Mohaiemen, Paura di un pianeta musulmano: la storia nascosta dellhip hop, e il documentario di Keira Maameri, Don't Panik, raccontano il forte legame tra la forma musicale della cultura urbana e la religione islamica

SCENE DAI LAST POETS AL WU-TANG CLAN, DA MDINE ALLO SVEDESE ADL

La Mecca del rap


di Luca Gricinella
ai due paesi rappresentanti il primo e secondo mercato al mondo dellhip hop arrivano altrettante opere che si occupano del rapporto tra la forma musicale di questa cultura urbana, il rap, e lIslam: la prima stata pubblicata negli Usa nel 2008 ma in Italia solo lo scorso marzo, la seconda ha iniziato a circolare nel suo paese dorigine, la Francia, durante la primavera passata. Arcana Edizioni ad aver tradotto in italiano il saggio di Naeem Mohaiemen, Paura di un pianeta musulmano: la storia nascosta dellhip hop, pubblicato all'interno di Sound Unbound, raccolta di scritti critici musicali curata da Paul D. Miller, nellambiente musicale meglio conosciuto come Dj Spooky. Il capitolo dellartista e autore originario del Bangladesh disponibile anche in lingua originale in free download sul suo sito ufficiale, www.shobak.org. Il documentario della regista francese di origine algerina Keira Maameri, Don't Panik (Derniers de la classe prod.), invece stato proiettato in anteprima all'Institut du Monde Arabe di Parigi lo scorso maggio. Se il titolo del saggio di Mohaiemen prende spunto da uno storico album dei

Public Enemy, Fear of a Black Planet (Def Jam/Columbia, 1990), quello del terzo documentario di Maameri riprende il motto del rapper francese Mdine, Im muslim, dont panic, vero slogan diretto contro lislamofobia diffuso anche tramite una linea dabbigliamento. Mohaiemen conclude il suo scritto con una lista di artisti hip hop che professano la fede musulmana seguendo specifiche correnti della fede islamica come il sufismo o aderendo ad alcuni movimenti e sette come Nation of Islam e Five Percent. La lista riguarda solo artisti statunitensi, tratto che non le impedisce di essere molto nutrita, basti citarne alcuni per farsi unidea: i precursori del rap Last Poets, uno dei tre padri principali dellhip hop, Afrika Bambataaa, il compianto Guru dei Gang Starr, il radicale Paris, vere e proprie star come Busta Rhymes Common, Eve, Lupe Fiasco, Nas, Q-Tip, Roots e Ice Cube, e ancora Krs-One, Big Daddy Kane, Brand

influenza altrettanto snobbata dalla critica e dalla storiografia. Il suo un discorso esclusivamente statunitense che dunque mette in evidenza come negli Usa la maggioranza dei fedeli di Maometto sia di origine africana, conseguenza sia del divieto imposto ai primi predicatori musulmani di frequentare le zone in cui abitavano i bianchi e dove si trovavano le chiese sia della concordia di questi con gli ideali del radicalismo nero. Se si aggiunge la storia dei testimonial eccellenti della fede islamica, a partire da Muhammad Ali fino ad arrivare ai Last Poets, gruppo seminale del rap, e nel contempo si prende in considerazione la demonizzazione del rap promossa da una buona fetta di cristiani, il gioco fatto. cos che i brani dei rapper su citati e di tanti altri colleghi sono intrisi di Islam e di tutte le letture socio-politiche di questa fede che nel corso Nubian, Brother Ali, Capital D, degli ultimi decenni si sono diffuse Everlast, Jeru the Damaja, Mobb negli Usa. Deep, Mos Def, Rakim e la maggioIl rap statunitense insomma ranza dei membri del Wu-Tang pieno di campionamenti di MalClan. Aggiungere alcuni artisti francolm X, richiami allafrocentrismo, cesi tra i pi popolari oltralpe magariferimenti alla numerologia dei Firi fa meno effetto dalle nostre parti ve Percenter e c addirittura chi ma aiuta a inquadrare meglio la digiura, ma per molti fedeli questo mensione del fenomeno: Abd Al un azzardo, che presenta delle anaMalik, Akhenaton e Freeman degli logie con la metrica del Corano. Il Iam, Ali, Diams, Disiz (ex Disiz La documentario di Keira Maameri si Peste), i Map, Mdine e Rohff. Il sviluppa su un altro piano: tramite breve saggio di Mohaiemen parte lesperienza personale di sei artisti dallassunto del giornalista Harry provenienti sia dallEuropa, sia dalAllen che definisce lIslam la relilAfrica, sia dagli Usa, indaga sulla gione non ufficiale dellhip hop. maniera di conciliare rap e Islam. Mohaiemen sostiene e dimostra Anche qui si parte dalla paura del che la cultura islamica molto premusulmano affiancandole quellapsente nellhip hop, anche quando prossimazione che identifica gli aranon prodotto da artisti di fede mubi con la religione islamica. Lalgerisulmana, ma nel contempo la sua no Youss, la cui musica spazia tra

poi, la dice lunga. Detto ci, il rapper di Le Havre che con una provocazione ha anche intitolato un suo album Jihad (Din records, 2005) per poi specificare nel sottotitolo la pi grande battaglia contro se stessi, prende le distanze dal proselitismo. La presenza dellIslam nel rap del belga Manza invece non premeditata: i versi trattano vari soggetti ed esprimono i valori dellautore cos facile trovare traccia anche della sua spiritualit. Ma la controversia non tanto sulla genesi del connubio tra rap e Islam e la forma che questo pu prendere, risiede a priori: il dibattito sulla possibilit di convivenza tra musica e Islam ancora in corso, non solo tra i teologi. Mi prendo tutte le mie responsabilit - dice Mdine nel documentario di Maameri -, daltronde non c niente di esplicito che ho letto o che proibisca chiaramente di praticare unattivit artistica. Io ho voglia di rivolgermi ai giovani, magari anche di rappresentarli, anche se non so in quale maniera, e il solo mezzo che ho e soprattutto la cosa che so fare il rap. Anche il rapper sangue misto svedese-caraibico Adl, molto popolare in Svezia anche perch sulla scena da quasi trentanni, si prende le proprie responsabilit ma in un altro senso: dalla sua lettura dell'Islam la musica non ammissibile. Continuare a produrla gli crea un conflitto interiore ma non ritiene sia ipocrita: concentrandosi su quanto permesso dalla sua fede per essere creativo, segue queste regole anche tenendo presente quanto oggi un rapper sia per forza di cose un modello. E si rimette al giudizio di Allah. il rapper newyorkese e indipendente Hasan Salaam a oltrepassare questo dibattito: Non so quanta gente avrebbe saputo qualcosa sull'Islam se il loro primo approccio non fosse costituito dai Brand Nubian o dal Wu-Tang Clan!. Solo questo dato di fatto basterebbe a innescare un dubbio nelle idee precostituite espresse da buona parte del mondo occidentale: si pu continuare a ignorare o reputare improbabile il connubio tra la forma musicale dal linguaggio pi esplicito in circolazione e considerata spesso violenta, specie dalla borghesia perbenista, e la religione considerata con grande approssimazione la pi conhip hop, reggae e soul, parafrasa il servatrice quando non addirittura profeta Maometto invitando ad anprimitiva? Considerando le opere dare a cercare il sapere, senza farsi di Maameri e Mohaiemen, la rispoimboccare lessenza dellIslam per sta sembra quanto mai chiara performarsi unopinione in proposito. ch fornita sia da molti testi rap Mdine rilancia: tra i suoi intenti sia dai racconti dei rapper. Cos la c quello di arrestare il processo forma musicale della cultura hip per cui oggi, in qualsiasi parte del hop assume un potenziale ruolo mondo, un musulmano consideconciliatore nel conflitto post 11 rato il nemico pubblico numero settembre e, volente o nolente, fa 1. La sua opera cos come le sue atcontroinformazione cosciente. Il tivit pubbliche extra musicali sorap insomma sulla scia di una conno connesse allIslam ma anche a solidata popolarit gioca una parte una concezione cosciente e impesociale importante. Pi che mai ingnata del rap: la sua volont di reateressante se si ipotizza il passo suczione tesa ad arginare limmagine cessivo a una convivenza tra cultudemoniaca dei musulmani promosre meno conflittuale: un dibattito sa dai media dall11 settembre in molto pi laico.

ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011 (5

Sotto la stampa dei vestitini di carta di David Bowie

Claudia Varosio, genovese, si dedica da anni a reinterpretare graficamente istanti cinematografici e sonori
STORIE OGGI SONO SCRITTORI, BARMEN, SCULTORI

Sopravvivere al Cbgb
stato il tempio del punk Usa e non solo. Oggi il Cbgb, dal 1973 a New York al 1315 della Bowery Street, stato inglobato dalla boutique dello stilista John Varvatos che ne ha conservato alcuni tratti essenziali, inclusi i mitici bagni graffitati in ogni punto. Al Cbgb, sono esplosi, tra gli altri, Patti Smith, Ramones, Talking Heads ecc. Che fine hanno fatto alcuni tra i musicisti che hanno trasformato quel club in una delle icone pi significative del rock? Richard Lloyd & Tom Verlaine (Television). Il chitarrista col volto dangelo dei Television abita ancora a New York e fa ancora il musicista (il suo disco solista pi recente uscito nel 2009). Ha lavorato anche come produttore comparendo alla chitarra nei ricostituiti Rocket from the Tombs. Informazioni su tutti i suoi lavori sono rintracciabili nella pagina www.richardlloyd. com, insieme allinteressante sezione - Ask Richard -, in cui il chitarrista risponde a (quasi?) ogni quesito dei propri fan. Un tempo highlight del sito, oggi scovabili su youtube, sono le lezioni di chitarra del musicista, non a caso, gi da anni insegnante dello strumento nel suo studio a New York. Dal canto suo Tom Verlaine, un vero e pro1) Il locale Manitobas 2) Alan Vega prio recluso della new wave, fre3) Richard Lloyd 4) Dick Manitoba quenta librerie (Strand Books, so5) Cheetah Chrome 6) Tom Verlaine prattutto) e biblioteche. Ha annun7) Jayne County 8) James Chance ciato che allorizzonte potrebbe es9) Tommy Ramone 10) Il Cbgb serci il quarto album dei Television. Richard Hell (Neon Boys, Television, Heartbreakers, Voidoids). Dopiedi dal 315 della Bowery, per scopo i Voidoids ha inciso a nome vare un altro rocker storico del Dim Stars con Thurston Moore e Cbgb, cresciuto a pane, macchine Steve Shelley dei Sonic Youth. Oggi e ragazze. Dal 1999, Manitoba dedito prevalentemente alla scritvoce dei Dictators - gestisce un bar tura di romanzi (tre finora), poesie a suo nome nellEast Village, sulla e critica musicale. Ha recitato anAvenue B, orgogliosamente tappezche in Cercasi disperatamente Suzato di fotografie che lo ritraggono san. Il suo capello ispido, esploinsieme ai suoi clienti pi celebri. so, ha ispirato buona parte della Quando non dietro al bancone, iconografia punk. Manitoba conduce un programma Handsome Dick Manitoba radiofonico satellitare su Sirius XM (Dictators). Bastano dieci minuti a (ascoltabile qui http://www.siriusxm.com/undergroundgarage). Oppure, continua ad azzuffarsi con qualche rivale: lultimo malcapitato, Dan Snaith, portato in tribunale per aver osato appropriarsi del soprannome Manitoba (poi convertito nellormai celebre Caribou). Wayne/Jayne County (Electric Chairs) E a proposito di risse, una delle pi celebri quella tra Manitoba e Jayne County, la trans del punk. Nato come Wayne County, e poi convertito (di nome e di fatto) in Jayne County, la cantante degli Electric Chairs possiede un sito (www.jaynecounty.com) ricco di informazioni artistiche, completa-

to da un blog personale molto vivace, il cui contenuto - anticipato da un monito stile consiglio ai genitori - varia da riflessioni politiche a immagini sopra le righe. Occhio anche a www.cafepress.com/jaynecounty; l c All Things Jayne, lo shop online con tutto il merchandising dedicato allartista di Are You Man Enough to Be a Woman. Alan Vega (Suicide) Continua saltuariamente a suonare con Martin Rev, secondo componente dei Suicide. Il suo amore principale, per, oggi la scultura, che lo porta ad esporre in giro per il mondo. Ha esposto anche al Moca di Lione. James Chance (Contortions) ancora attivo con una versione tutta francese dei Contortions.

Il suo sax indomabile non conosce sosta e la sua fama di entertainer lo preceder fin quando sar in vita. Cheetah Chrome (Dead Boys) stato il chitarrista di una delle band pi potenti del Cbgb e del punk Usa. Sonic Reducer ancora oggi un inno. Ex Stilettos, collaboratore di Ronnie Spector, su Siren, il disco solista dellex Ronettes e ex moglie di Phil Spector, ex Rocket From The Tombs, nel 2010 lartista ha colpito con il libro Cheetah Chrome: A Dead Boys Tale from the Front Lines of Punk Rock, tra le memorie pi ficcanti dellera del punk Usa. Tommy Ramone (Ramones) stato il batterista orginario dei Ramones e lunico testimone - gli altri compagni degli esordi sono morti - ad aver visto di persona come cambiano i tempi. Anni fa i Ramones erano lanti-esblishment. Oggi sono un marchio: si notino quante t-shirt recano impresso il loro nome e logo senza che chi li indossa sappia esattamente di chi si tratta. Tommy Erdelyi (questo il vero nome) ha suonato la batteria sui primi tre dischi della band e poi per questioni di salute si ritirato divenendo di fatto manager, produttore e guida spirituale dei suoi ex compagni. Ha prodotto, tra gli altri, anche Tim dei Replacements. Oggi suona chitarra, mandolino e banjo nel duo bluegrass Uncle Monk con Claudia Tienan. (da Flavorwire.com)

INCONTRI ILLUSTRATRICE E GRAFICA

Piccole tigri di carta. Da Presley a Bowie


di F. Ad.
i chiama Claudia Varosio, ha 35 anni, di Genova e vive a Londra. Specializzata in letteratura americana, lavora attualmente in una casa editrice; cinque anni fa ha cominciato a fare illustrazioni. Il modo in cui interviene sull'iconografia cinematografica e musicale lo stesso che pertiene ai remixer sonori. Varosio metabolizza una scena, un istante sensibile di un film, lo congela sulla carta cambiandone le coordinate grafiche. Il risultato un segno che forza i limiti dell'originale ma ne mantiene intatto - e ironicamente diverso - il significato. Lo si vede con il suo trattamento di Pulp Fiction o Taxi Driver, con le bamboline di carta di Bowie o Elvis (quelle con i vestitini a linguetta che si applicano e tolgono). Bowie si trasforma cos in una bambola di carta, perde pericolosit e ambiguit, riacquista un senso originario di gioco colorato e infantile; altro che ladulto e astuto polverone mediatico suscitato dallartista negli anni Settanta quando dichiar: Sono bisex. Anche Elvis colpisce, e qui il rimando - per quanto inconsapevole - alla storica locuzione del passato: Elvis, tigre di carta; ovvero icona inoffensiva del rock'n'roll se confrontato - come si faceva negli anni Cinquanta - con le pericolosit etniche del nero Little Richard. Abbiamo sentito Varosio, illustratrice, grafica, designer, le cui stampe si possono vedere e acquistare all'indirizzo: www.etsy.com/ shop/claudiavarosio. Come hai iniziato? Partecipando a un paio di concorsi per disegnare copertine di libri; poi ho cominciato a pensare ai film e alle canzoni che pi mi piacevano e

da qui sono nate le illustrazioni. Vivi a Londra. Da pi di 10 anni e per diversi motivi... una citt che mi ha sempre affascinato e dove, prima di viverci, ci venivo in vacanza ogni volta che potevo. L'Inghilterra una specie di ossessione, sar anche per via della musica che ascoltavo. Qual il tuo rapporto con la musica? La musica e i concerti sono sempre stati al centro della mia vita. Negli ultimi anni ho seguito meno la musica contemporanea; piuttosto ho riscoperto artisti di una o due generazioni fa, che poi sono quelli che ascolto pi spesso: Elvis, Tom Waits e Bowie, soprattutto. Anche Nina Simone e Edith Piaf mi piacciono molto, forse la prossima bambola di carta sar ispirata a loro! Qual l'idea dietro il vesti/svesti delle bamboline di carta? L'idea di rappresentare gli artisti attraverso i costumi che indossano mi ha dato l'ispirazione... Tutto cominciato con Bowie, la prima bambola; del resto attraverso i vestiti ha sempre incarnato personaggi e personalit. Quali sono gli artisti, illustratori e grafici che ti hanno ispirato? Per i poster: Saul Bass, senza dubbio, e tutti gli artisti polacchi contemporanei che creano tuttora per il cinema nel loro paese. Poi adoro Adrian Tomine, Daniel Clowes e tanti altri fumettisti, incluso Manara. In quale misura quello che fai ha un aggancio sul sociale e sulla realt? Voglio condividere i miei gusti. Ispirare ed essere ispirata. Diffondere informazioni. Contribuire - se ci riesco - a tirare su il morale.

Sono artisti che hanno cambiato la storia del rock e consegnato al mito il locale di New York ora trasformato in boutique. Cosa fanno oggi

6) ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011

ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011 (7

Big Sexy Noise

Dwarves
Hardcore punk per la band americana.
SEGRATE (MI) LUNEDI' 5 DICEMBRE (MAGNOLIA)

Zola Jesus
Un mix di suoni che vanno dal gothic all'electro passando per industrial e classica per la cantautrice russo-americana.
SEGRATE (MI) MARTEDI' 6 DICEMBRE (MAGNOLIA) BOLOGNA MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (COVO) ROMA GIOVEDI' 8 DICEMBRE (CIRCOLO DEGLI ARTISTI) PISA VENERDI' 9 DICEMBRE (CARACOL)

Buke & Gass


Il nome si riferisce agli strumenti utilizzati, insieme a una serie di altri orpelli, dal duo di Brooklyn.
FAENZA (RA) LUNEDI' 5 DICEMBRE (CLANDESTINO) TRIESTE MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (ETNOBLOG) GENOVA GIOVEDI' 8 DICEMBRE (TEATRO DELLA TOSSE)

Verdena
Prende forma il tour invernale della rock band bergamasca.
VENARIA REALE (TO) MARTEDI' 6 DICEMBRE (TEATRO DELLA CONCORDIA) NONANTOLA (MO) MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (VOX) FIRENZE VENERDI' 9 DICEMBRE (OBIHALL TEATRO DI FIRENZE)

ON THE ROAD
Thurston Moore
Il leader dei Sonic Youth in Italia per presentare il suo ultimo lavoro solista, Demolished Thoughts.
FERRARA MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (TEATRO COMUNALE) ROMA GIOVEDI' 8 DICEMBRE (AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA) MILANO VENERDI' 9 DICEMBRE (TEATRO DAL VERME)

In Italia Lydia Lunch con questo nuovo progetto che la vede al fianco dei Gallon Drunk e agli italiani Avvolte.
ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA) SABATO 3 DICEMBRE (OASI SAN MARTINO) NAPOLI DOMENICA 4 DICEMBRE (CELLAR THEORY) ROMA LUNEDI' 5 DICEMBRE (TRAFFIC) SAVIGNANO SUL RUBICONE (FC) MARTEDI' 6 DICEMBRE (SIDRO) TORINO MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (EL BARRIO) SAN GIUSEPPE DI COMACCHIO (FE) GIOVEDI' 8 DICEMBRE (VOODOO) PRATO VENERDI' 9 DICEMBRE (CONTROSENSO) BRESCIA SABATO 10 DICEMBRE (LATTE+)

Peter Kernel
L'indie rock della band svizzero-canadese.
VERONA SABATO 3 DICEMBRE (INTERZONA)

Caparezza Kamikaze Queens


Punk-cabaret per i berlinesi.
ROMA DOMENICA 3 DICEMBRE (MICCA) MILANO MARTEDI' 6 DICEMBRE (LO-FI) TORINO MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (UNITED CLUB)

Adam Cohen
Il cantante e autore canadese, leader dei Low Millions.
MILANO SABATO 3 DICEMBRE (LA SALUMERIA DELLA MUSICA)

Il rapper di Molfetta d il via al suo tour invernale.


CESENA (FC) MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (NUOVO TEATRO CARISPORT) BASSANO DEL GRAPPA (VI) SABATO 10 DICEMBRE (PALASPORT CA' DOLFIN)

A Hawk and a Hacksaw


Un miscuglio di musiche popolari da tutti i paesi del mondo, o quasi, per il progetto di Jeremy Barnes, ex Broadcast. Per l'occasione sonorizzano il film Shadows of Forgotten Ancestors del regista russo Sergei Parajanov.
RAVENNA VENERDI' 9 DICEMBRE (TEATRO RASI) ROMA SABATO 10 DICEMBRE (CHIESA EVANGELICA METODISTA)

The Field
Il progetto del produttore elettronico svedese Axel Willner.
FOLIGNO (PG) SABATO 3 DICEMBRE (AUDITORIUM SANTA CATERINA) MADONNA DELL'ALBERO (RA) DOMENICA 4 DICEMBRE (BRONSON)

Bob Brozman
Un acrobata della chitarra. Blues, slide, hot jazz e tanto altro .
RAMERA DI MARENO DI PIAVE (TV) MARTEDI' 6 DICEMBRE (THE CORNER INVERNESS) RIVOLI (TO) MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (MAISON MUSIQUE) PAVIA GIOVEDI' 8 DICEMBRE (SPAZIOMUSICA) ROMA VENERDI' 9 DICEMBRE (JAILBREAK) SENIGALLIA (AN) SABATO 10 DICEMBRE (AUDITORIUM SAN ROCCO)

Paolo Benvegn
Il cantautore si conferma tra i pi ispirati della scena italica.
ROMA LUNEDI' 5 DICEMBRE (AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA)

White Lies
La band inglese, che si rif alle sonorit degli anni Ottanta, torna nel nostro paese con i brani del nuovo album, Ritual. In apertura un'interessante nuova indie rock band in arrivo da Londra, The Duke Spirit.
CIAMPINO (RM) SABATO 3 DICEMBRE (ORION) MILANO DOMENICA 4 NOVEMBRE (ALCATRAZ)

Badly Drawn Boy


Torna in Italia lapprezzato artista britannico.
BOLOGNA VENERDI' 9 DICEMBRE (COVO) FIRENZE SABATO 10 DICEMBRE (VIPER)

La Tempesta in Rivolta
Serata con The Zen Circus, Trea Allegri Ragazzi Morti, Giorgio Canali & Rossofuoco, Massimo Volume, Le Luci della Centrale Elettrica, One Dimensional Man, Sick Tamburo, A Classic Education, Gionata Mirai, I Melt e Il Cane.
MARGHERA (VE) SABATO 3 DICEMBRE (CS RIVOLTA)

Battles
La band, formata da ex membri di Don Caballero e Helmet, propone un rock dalloriginale formula.
TREZZO D'ADDA (MI) LUNEDI' 5 DICEMBRE (LIVE)

The Wombats
Da Liverpool una giovane band che suona indie-rock, molto british...
RONCADE (TV) DOMENICA 4 DICEMBRE (NEW AGE) MILANO LUNEDI' 5 DICEMBRE (MAGAZZINI GENERALI)

Gogol Bordello
Arrivano da New York e suonano una miscela di punk, gypsy music, cabaret, questa volta in versione acustica.
GRUGLIASCO (TO) MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (TEATRO DELLE SERRE) FIRENZE GIOVEDI' 8 DICEMBRE (FLOG) PADOVA VENERDI' 9 DICEMBRE (GRAN TEATRO GEOX) CIAMPINO (RM) SABATO 10 DICEMBRE (ORION)

Kaki King
La bravissima cantante e autrice nonch ottima chitarrista acustica, torna in Italia.
TORINO SABATO 3 DICEMBRE (SPAZIO 211) MEZZAGO (MB) DOMENICA 4 DICEMBRE (BLOOM) CONEGLIANO VENETO (TV) MARTEDI' 6 DICEMBRE (APARTAMENTO HOFFMAN)

Tim Hecker
In arrivo il musicista elettronico canadese.
TORINO LUNEDI' 5 DICEMBRE (BLAH BLAH) MILANO MARTEDI' 6 DICEMBRE (SPAZIO 'O) FOLIGNO (PG) MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (AUDITORIUM SANTA CATERINA) PISA GIOVEDI' 8 DICEMBRE (CARACOL)

The Game
Una sola data italiana per una nuova promessa dellhip hop Usa.
MILANO MARTEDI' 6 DICEMBRE (ALCATRAZ)

Chicks on Speed
Il combo femminile, tra i pi interessanti della scena electroclash, in Italia per un concerto a met tra live, dj set e performance artistica.
BOLOGNA SABATO 3 DICEMBRE (LOCOMOTIV)

Musiche Possibili
Il festival propone i concerti di The Magic I.D. e Full Blast.
IVREA (TO) SABATO 3 E SABATO 10 DICEMBRE (ANTICA SINAGOGA)

Subsonica
Tour invernale per la band torinese.
MONTECATINI TERME (PT) SABATO 3 DICEMBRE (TEATRO VERDI) LATINA DOMENICA 4 DICEMBRE (TEATRO COMUNALE G. D'ANNUNZIO) ANCONA MARTEDI' 6 DICEMBRE (TEATRO DELLE MUSE) PESCARA MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (TEATRO MASSIMO) MATERA VENERDI 9 DICEMBRE (TEATRO DUNI) BRINDISI SABATO 10 DICEMBRE (TEATRO IMPERO)

Clan of Xymox
La band olandese propone ancora le sonorit dal dark anni Ottanta targato 4Ad.
MARGHERA (VE) SABATO 10 DICEMBRE (POPCORN)

Brancaleone
Questa sera una Ed Banger Night con il francese Busy P, il britannico Mickey Moonlight e Massimo Voci.
ROMA SABATO 3 DICEMBRE (CS BRANCALEONE)

dEUS
Il ritorno dellapprezzatissima rock band belga.
BOLOGNA MERCOLEDI' 7 DICEMBRE (ESTRAGON) MILANO GIOVEDI' 8 DICEMBRE (MAGAZZINI GENERALI)

Red Hot Chili Peppers


Per la band californiana, capostipite del crossover, parla il successo crescente ottenuto in tutto il mondo.
TORINO SABATO 10 DICEMBRE (PALAOLIMPICO ISOZAKI)

Peter Hook
Il bassista e cofondatore dei Joy Division prima e dei New Order poi in versione solista.
CIAMPINO (RM) VENERDI' 9 DICEMBRE (ORION) BOLOGNA SABATO 10 DICEMBRE (ESTRAGON)

Patrick Wolf
Il sofisticato cantautore nel nostro paese.
MADONNA DELL'ALBERO (RA) SABATO 3 DICEMBRE (BRONSON)

a cura di Roberto Peciola con Luigi Onori (jazz) (segnalazioni: rpeciola@ilmanifesto.it) Eventuali variazioni di date e luoghi sono indipendenti dalla nostra volont.

8) ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011

di Stefano Gallerani

e si passa in rassegna lelenco dei narratori insigniti del premio Nobel per la letteratura negli ultimi quarantanni, il nome di Patrick White, primo e unico australiano celebrato dallaccademia svedese (nel 1973), sicuramente tra quelli meno frequentati dalleditoria nostrana pi recente, in uno con il caso Claude Simon, che pure, sebbene i suoi titoli in versione italiana siano oggi di fatto introvabili se non al di fuori del circuito ufficiale delle librerie commerciali, tra anni settanta e ottanta ha goduto di una certa attenzione (ma mancano ancora allappello una summa della sua scrittura quale Les Gorgiques, del 1981, o il pi recente Le Tramway, del 2001). Tornando a White, la prima traduzione di una sua opera risale al 1954 (The Aunts Story, 1948; Mai un passo amico). Da quel momento, si dovette poi attendere unaltra decade perch Einaudi licenziasse Voss, del 1957 (Lesploratore, 1965), Bompiani The Solid Mandala, del 1966 (Mndala solido, 1973) e di nuovo Einaudi Riders in the Chariot, del 61 (I passeggeri del carro, 1976); e altri trentanni sono passati prima che GCE pubblicasse, tratto da The Cockatoos (1974), il racconto La mano di una donna (2008). quindi come una vera e propria nuova proposta che Bompiani rialloca ora nella sua collana di Letteratura straniera quel Locchio delluragano (traduzione di Paola Bottalla Nordio, Loredana Da Schio, Rodolfo Delmonte, con una nota biografica di Itala Vivan e una postfazione di Mario Fortunato, pp. 638, 21,00) che la stessa casa editrice milanese aveva presentato allindomani del conferimento a Patrick Victor Martindale White del massimo riconoscimento mondiale per unopera letteraria. Il motivo di questa scelta presto detto, e forse aiuta a illuminare le ragioni di una persistente trascuratezza: da poco il regista Fred Schepisi, conterraneo di White, ha finito di girare e montare un adattamento cinematografico da The Eye of the Storm, con un cast di tutto riguardo (Charlotte Rampling, Geoffrey Rush e Judy Davis) e un palmares che gi vanta il premio speciale della critica allultimo festival internazionale del cinema di Roma. Per quale ragione, oltre quella, meramente contingente, di passaporto, Schepisi (regista tipicamente letterato nella ricerca dei suoi soggetti) sia rimasto attratto dal romanzo di White pu presumersi da quanto corrisponde, in sintesi, alla trama del libro, ovvero una sorta di veglia familiare attorno al corpo ormai morente e matriarcale di Elizabeth Hunter, con conseguente avvicendamento al capezzale della malata di persone in specie i figli Basil, affermato attore di teatro, e Dorothy, reduce da un matrimonio fallimentare sin dalle premesse con un nobiluomo francese e relativo intreccio di storie che affondano le proprie radici nel passato della storia recente australiana e non solo; una trama non dissimile, in ultima analisi, da quella de Lultimo bicchiere, pellicola con Michael Caine che Schepisi aveva tratto dal romanzo Ultimo giro, di Graham Swift, a sua volta debitore, come quello di White, del capostipite moderno del genere, ovvero Mentre morivo, di William Faulkner. Tuttavia, se si ripensa allarchi-

tettura narrativa de La casa Russia e 6 gradi di separazione, non si pu non notare come laltro elemento forse il determinante che deve aver attratto il regista di Plenty il tema filosofico de Locchio delluragano e, in coerenza, il suo svolgimento formale. Il che conduce nuovamente al parallelo con Simon, tra quelli che ne hanno raccolto la sfida forse il romanziere che pi dogni altro ha fatto proprie e spinte al limite estremo le istanze destrutturanti e trascendenti del magistero faulkneriano. In entrambi, infatti, Simon e White, il dato di partenza della narrazione (di qualsiasi narrazione) sembra poggiare su un assunto che vorrebbe il racconto scomposto non solo e non tanto nei suoi modi dessere, ossia secondo differenti punti di vista, ma nelle cadenze e nei ritmi che solitamente lo scandiscono; una scomposizione che sulla pagina si traduce in una contaminazione di vissuti (il passato, remoto o prossimo, e il presente) che normalmente si danno per stagni e i quali, invece, per effetto di quella propriet liquida sinuosa e malleabile della lingua che difficilmente si pu riprodurre in termini visivi si mescolano e rarefanno nel modo che da altri stato in passato definito dellinfinito quotidiano. Assecondando questinterpretazione si comincia a capire quali siano i problemi che hanno reso White (cos come Simon) tanto difficile da leggere e sostenere nonostante uno schema (la saga familiare che incrocia la Storia) che in altri contesti ha decretato il successo popolare di legioni di scrittori di romanzi: laustraliano scrittore epico e modernista, ma non di saghe, vale a dire che in lui la dilatazione spazio-temporale non persegue come obiettivo laffresco dinsieme, bens la totalit, la quale con il primo condivide solo e talvolta le dimensioni, lestensione dello sguardo, tuttaffatto diversa restando la profondit dello stesso, che nellaffresco sempre bidimensionale mentre nella prima tende invariabilmente alla terza dimensione. Non a caso, il suo libro maggiore, Mndala solido, evoca il concetto di totalit sia pure laica e terrena sin dal titolo e presenta un saggio pi che esaustivo delle capacit stilistiche di White, proprio come i dodici capitoli di cui composto Nellocchio delluragano; capitoli che potrebbero benis-

TORNA LOCCHIO DELLURAGANO (73) DI PATRICK WHITE

Da Faulkner allAustralia
Una veglia familiare attorno al corpo matriarcale di Elizabeth Hunter, con intreccio di storie che affondano nel recente passato australiano. Uscito sbito dopo il conferimento a White del Nobel, questo romanzo spingeva al limite estremo le istanze destrutturanti e trascendenti del magistero faulkneriano

simo essere letti luno indipendentemente da quello che lo precede o dal seguente tanto ferma la mano del romanziere australiano (ma nato a Londra nel 1912) nel mescolare in ogni singolo brano prospettive discordi e nello scongiurare vuoi la mera sequenzialit del racconto fine a se stesso vuoi la pesantezza che un eccesso di significato conferirebbe ai singoli episodi narrati se non intervenisse, nel loro resoconto, una deviazione spontanea da sentieri gi tracciati e percorsi. Ne consegue naturalmente, ed una delle qualit pi evidenti dellUragano, che pur caratterizzate come sono le parti dei tre personaggi in rilievo (la signora Hunter e i figli), ogni voce che intervalla la propria a quella del narratore (gli amici di famiglia e lindimenticabile corte di cameriere e domestiche che saffaccendano attorno allanziana Elizabeth) diventa essa stessa protagonista, investita quasi delle qualit di un tipo junghiano; un rilievo, questultimo, puntualmente segnalato da Bernard Hickey, supervisore negli anni settanta di questa traduzione a pi mani, nella nota che compare an-

Un ritratto dello scrittore, saggista e drammaturgo australiano (nato a Londra) Patrick White, 1912-1990

che oggi nel volume Bompiani. Il tema filosofico di White dunque la consistenza, la solidit dellessere in relazione allo scorrere impalpabile del Tempo che fa dellIo quellinsieme di ambizioni, frustrazioni e desideri inespressi che ne dtta e indirizza ogni singolo gesto; e per, questo sembra voler dire White ne Il cuore delluragano come negli altri romanzi, per quanto irrilevante ed emendabile proprio col passare degli anni, ovvero nelloblio (che del Tempo sembra essere lunica figura plausibile), nessun gesto prescinde dalla caparbiet contraddittoria della condizione umana; e nessun gesto, tantomeno artistico e letterario, pu esimersi incolpevolmente (come mai ha fatto White), dal rivendicare il senso improvviso di una storia, quel senso e la citazione, da Eluard, si trova proprio in epigrafe a Mandala solido che sul finire di unesperienza ci dice che s, esiste un altro mondo, ma in questo.

ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011 (9

TJUTCEV

Liriche a scheggia senza Ripellino


di Enzo Di Mauro

PRILEPIN

Nazionalismo russo con romanzo di idee


di Carlo Mazza Galanti

e ambiguit che il primo romanzo di Zachar Prilepin aveva messo in scena da un punto di vista soprattutto psicologico, tra la violenza della guerra e quella dellamore (le Patologie che danno il titolo al libro), vengono riproposte in Sankja (traduzione di Enzo Striano, Voland, pp. 383, 14,00) sul piano del teatro politico della Russia post-sovietica. Sankja un giovane ventenne cresciuto in una provincia depressa, membro dellUnione dei Costituenti, blocco politico rosso-bruno giovanile e iper-ribellista tratteggiato da Prilepin sul modello del partito nazional-bolscevico, cui lo scrittore ha aderito dopo aver partecipato come membro dei corpi speciali russi alle operazioni militari in Cecenia. Nella figura del venerato filosofo Kostenko adombrata quella di Aleksandr Dugin fondatore e ideologo, insieme allo scrittore Eduard Limonov, del partito: personaggi borderline, piuttosto indecifrabili e inquietanti (di Limonov ha ricostruito la mirabolante parabola esistenziale tra Stati Uniti, Francia, Russia lultimo libro di Emmanuel Carrre). un mondo in bilico tra lattivismo politico, appassionati slanci controculturali e indigeste ideologie fasciocomuniste (anche se i suoi rappresentanti tendono a respingere categoricamente letichetta fascista), quello di cui fa parte anche Prilepin e che ci racconta in questo bel roman-

zo di idee (e di azioni), che un filo diretto sembra unire ai grandi classici del realismo russo, Dostoevskij su tutti. Stentiamo a riconoscere le coordinate entro cui interpretare i movimenti di questi indignati russi: onore patriottismo coraggio spiritualit rivoluzione, la ricerca appassionata di unappartenenza che probabilmente non esiste pi, che non pi possibile, come sostiene il giovane e disincantato professore universitario Bezletov durante unanimata discussione con lirriducibile Sankja (Voi non avete pi niente a che vedere con la Patria. N la Patria con voi. E la patria non c pi. andata, dissolta! Per cui non vale proprio la pena di provocare con le vostre porcherie, spaccare vetri, teste, e tutto quello che spaccate). E nondimeno traspare chiaramente il valore qui testimoniato di un rifiuto viscerale e di una mobilitazione vasta e vitale contro lo stato poliziesco della Russia di Putin e contro le storture culturali di un paese assediato dai pi sfrenati parvenu del consumismo. Patologico dunque, politicamente parlando, questo romanzo di Pilepin uno strumento utile a interpretare spinte che si muovono anche a livello globale: nuove configurazioni, nuovi schieramenti, nuove pericolose derive. Da vero romanziere, Prilepin espunge lautobiografia, la neutralizza, riuscendo a conservare la distanza e la lucidit necessarie a lasciar vivere idee e passioni indipendentemente dallenunciazione univoca e sempre parziale dellautore. Qualcosa sembra allora scattare, configurarsi un destino, tra le pagine sospese nel racconto e nellambiguit di un presente che comunque, suggerisce questo libro, non sembra lasciare grandi alternative alla radicalit. Zachar Prilepin sar in Italia l11 e il 12 dicembre (a Roma, Palazzo dei Congressi e Casa delle Traduzioni) e il 13 (a Firenze, Universit degli Studi)

e centoundici Poesie di Fdor Ivanovic Tjutcev tradotte da Tommaso Landolfi sono tornate in libreria (Adelphi, Piccola Biblioteca, pp. 141, 10,00), tuttavia mutilate di quel formidabile saggio introduttivo di Angelo Maria Ripellino che invece le accompagnava e le sosteneva nelledizione Einaudi del 1964. Una scelta, va detto con chiarezza, quanto mai bizzarra e inspiegabile, se vero che quelle pagine restano a oggi insuperate nella bibliografia critica italiana sul grande poeta russo che, ancora nel 1923, vale a dire a mezzo secolo dalla morte, per Jurij Tynijanov rappresentava una questione aperta, vale a significare darduo scioglimento interpretativo almeno per quel movimento della bilancia che non si decideva a decisamente pendere da una parte sola, dunque equo e ambiguo, tra poesia di pensiero, quasi fosse la messa in versi di una prosa filosofica trasudante umidit romantica (via Schelling e Heine che peraltro tradusse), e pensiero poetante in atto per mezzo di una acuminata forma breve che andava a frantumare, forse pi radicalmente dello stesso Pukin, la monumentalit della dizione settecentesca riducendola a frammento, a scheggia, anzi a miniatura. Ma fu proprio per questo suo stare sulla soglia a fissare per sempre il tempo nuovo, ad

annunciarlo anche mediante fulminanti accensioni metafisiche e poi discendenti sino a farsi materia e polpa di natura, di terra che Tjutcev ebbe a sopportare un forte ritardo di ricezione, a cui in qualche modo contribu il carattere suo, in vita, improntato a risoluta pigrizia e a disinteresse per lopera sua (quattrocentodue poesie pubblicate a intervalli lunghissimi), come a voler imporre di s limmagine di un dilettante, di un outsider che lattivit diplomatica in giro per lEuropa di tanto in tanto prestava alla letteratura. Accidioso, indolente, quasi malato di oblomovismo, nemico dogni lavoro metodico, delle occupazioni costanti, incapace di condurre a termine una lunga impresa: cos egli apparve ai contemporanei suoi e cos lo descrive Ripellino, il quale per, com ovvio, non si limita a tratteggiare la fisionomia di volubile e di ozioso preda dellignavia tipica dei nobili russi o di brillante conversatore e di idolo del gran mondo. Egli invece, con mirabile esattezza e con altrettanta dissimulata sprezzatura, ci conduce a pensare a Tjutcev come a un poeta di allarmante modernit laddove, ad esempio, la natura e il suo paesaggio, in quei testi, vengono rappresentati sempre sotto schiaffo ovvero minacciati, come se la terra estenuata dallafa meridiana venisse colta prima della tempesta che tende la mano a Baudelaire. E dunque a seguire, per quella disperata tensione, per la terribile seriet senza smorfie, senza un briciolo di clownerie n di sorridente malizia e per la strategia che pare condizionata dal desolante gelo duna perenne vecchiaia, lavesse infine tesa a Tommaso Landolfi.

Dettaglio di una delle cappelle del Sacro Monte di Varallo, una tappa italiana di Edith Wharton. In piccolo, Taxi Driver

SCENARI ITALIANI (ARAGNO)

Edith Wharton, caccia al pittoresco


di Caterina Ricciardi
a newyorkese Edith Wharton era una scrittrice colta, ricca, con influenti amicizie (Berenson, per esempio), e appassionata viaggiatrice in Europa, dove finir per stabilirsi e morire nel 1937. A differenza dei numerosi grandtouristi dei due secoli in cui ha vissuto, aveva il pallino del Settecento, con una predilezione per il pittoresco (in natura) e il rococ (in architettura). questa la ragione per cui in Scenari italiani (intr. di Attilio Brilli, trad. di Simonetta Neri, Aragno, pp. 155, 12,00), una raccolta di reportage pubblicata nel 1905, ella non sinoltra in una lettura estetizzante di opere darte secondo la lezione di Walter Pater, o di quella moralizzante di Ruskin, ormai meno in voga ai suoi tempi. , infatti, il paesaggio che in primis le sta a cuore come, in una carrellata precedente (1902), la bellezza di ville aristocratiche diroccate ma con ancora intatto il loro dialogo fra natura e arte. In questo volume ci fa attraversare le Alpi al passo di Spluga e, iniziando con la Valtellina (un reame della fantasia), ci conduce per luoghi fuori dai tragitti del baedeker, a debita distanza da quel turista gi meccanizzato che a lei piace rappresentare in colorate macchiette, quasi a voler imitare le veloci figurine di un Guardi. Con qualche eccezione (la bocciata Parma del Correggio, la Milano trascurata, la Siracusa nascosta da pi noti scenari), il suo un tributo ai tanti piccoli centri sperduti incrociati sul cammino del pittoresco settentrionale, una proposta di tesori ignoti valida ancora oggi, se i tesori sono ancora l, in situ. Come il caso dei Santuari del Sacro Monte (o Stazioni della Via Crucis) delle Alpi Pennine, in particolare quello di Oropa (che Wharton descrive nel suo primo romanzo, La valle della decisione) e di Varallo, cui aggiunger lallora sconosciuto San Vivaldo in Toscana, dove riesce a elaborare unarguta proposta sullattribuzione di uno dei gruppi di figure in terracotta, un busillis che vorr condividere con Enrico Ridolfi, il direttore dei Musei Regi di Firenze, dimenticando le frecciate rivolte, nei suoi itinerari, alla politica museale dellItalia Unita. Se lopera darte pu essere il fine del pellegrinaggio, lo studio del paesaggio invece il processo per arrivarci, come in un dipinto del Quattrocento e Wharton ce lo fa notare , dove il paesaggio fa la sua prima comparsa, e non quale contorno decorativo ma con funzione di commento socio-culturale: nello sfondo, lei sostiene, che lartista supera le convenzioni pittoriche cui, nonostante la sua genialit, resta soggetto, ed esprime ci che vede realmente intorno a s, facendosi cronista di vita. In tal senso vanno le belle analisi di Carpaccio, Bellini e Longhi nellultimo capitolo, definito da Brilli una grammatica dello sguardo, in cui Wharton disegna, fra laltro, un attraente diorama dal barocco di Roma al rococ veneziano, concludendo con unapoteosi del Tiepolo. Un libro, Scenari italiani, da gustare nella lettura e portarsi dietro sulla strada.

J. SCHEID

Roma, i partner divini del banchetto


di Caterina Mascolo

l libro di John Scheid Quando fare credere I riti sacrificali dei Romani (Laterza, pp. X-325, 22,00) illustra una religione, quella romana, basata su una concatenazione di gesti prescritti quantomeno bizzarri per noi, abituati allatto di fede esplicito: qual il senso di una liturgia-rito, priva sia di libri di riferimento che di una dottrina unificata e centralizzata? Come spiegare questa assenza di rivelazione senza scadere nella semplicistica riduzione a una successione di obblighi? Linchiesta, complessa (non un libro per

principianti), verte su tre documenti che consentono di indagare altrettanti tipi di sacrifici, distinti secondo il rito romano, il rito greco e la devozione domestica: i resoconti dei fratelli arvali, quelli dei Giochi Secolari, e alcuni passaggi tratti dal De Agricultura di Catone. Il sacrificio, modellandosi a seconda dello scopo (omaggio, ringraziamento, espiazione, supplica), seguiva per per grandi linee le stesse modalit, anche se le sfumature sono poi tanto varie da rendere chimerico ogni tentativo di sintesi. Scheid esamina i suoi tre tempi fondamentali: le offerte incruente come vino o incenso, le vittime cruente le cui interiora venivano consacrate , il banchetto. Sacrificare equivaleva a consumare con partner divini, attraverso un pasto che definiva la gerarchia tra uomini e di; non solo celebrities per, ma anche divinit lontane dal pantheon classico, legate spesso a circostanze pratiche: per sradicare

un fico cresciuto sul fastigio di un santuario, ad esempio, nel 183 a.C. i sacerdoti invocarono unimpronunciabile Adolenda Conmolenda Deferunda (Che deve-bruciare-tagliare-fare-scendere). Lesattezza nella litania non va minimizzata come mera burocrazia; la preghiera infatti veniva esaudita soltanto se lindicazione di divinit e prestazione avveniva con precisione: qualsiasi errore/incidente costringeva a ripetere tutto. Il libro di Scheid affronta poi la problematica del rito greco a Roma una sorta di pastiche di comportamenti romani con qualche gesto di rinvio al mondo ellenico , e il culto domestico: un suo aspetto ben indagato quello legato ai defunti, specie nel pasto conclusivo della cerimonia funebre, attraverso cui la famiglia poteva reintegrarsi nella societ dopo lo shock (anche giuridico) della perdita di un congiunto. E se per noi la morte colpisce tutti allo stesso

modo, cos non era per i romani: la sepoltura dellimperatore prevedeva talora una tappa supplementare, lelevazione alla qualit di diuus. Curioso inoltre anche il rapporto diretto tra culto e carne disponibile, non essendo affatto raro che quella consumata in privato provenisse da contesti sacrificali. Oggigiorno impensabile servire ostie come bruschette, al contrario a Roma, cos come non si allestiva banchetto tra mortali senza spartizione con gli di, non si poteva abbattere un animale senza sacrificare: mangiare era unattivit religiosa (la cui eco si conservata nel nostro termine merenda, in origine ricevere la propria parte). Preoccuparsi del corretto svolgimento di queste prescrizioni non significava per svuotarle di ogni coinvolgimento spirituale: una condotta religiosa esemplare evitava tanto uno scettico ateismo quanto una volgare superstizione.

In questa raccolta di reportages uscita nel 1905 la scrittrice americana ci porta fuori dalla lezione estetizzante di Pater e dalle solite rotte turistiche: a incantarla soprattutto il paesaggio settentrionale, coi suoi tesori anche sperduti, come i sacri monti: Oropa, Varallo, San Vivaldo

10) ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011

MACNAB

Taxi Driver e il pallido fanatico


di Giancarlo Mancini

i aveva osservati ogni giorno per tanti anni dalla finestra di casa i marciapiedi putrescenti della sua citt, New York. Il piccolo Martin Scorsese vi aveva visto ogni tipo di malfattore trafficare, a qualunque ora Dio mandasse in terra. Ora un solitario, con le spalle allobiettivo, le mani in tasca e la testa bassa era il protagonista di un suo film, il primo a rivelarlo davvero al pubblico internazionale, specialmente dopo la Palma doro ricevuta da Tennesse Williams. Lopera in questione Taxi driver; luomo, ovvero Travis Bickle, il tassista sociopatico del quale a un certo punto esplode la repressa violenza contro tutta quella gente, ladri, prostitute, magnaccia, strozzini, da cui si sente minacciato. Un capolavoro oggi indiscusso, uno di quei film di cui si sente raramente parlare perch in un certo senso al di sopra della mischia, fuori della normalit. Eppure la sua realizzazione fu tutto meno che semplice, come racconta Geoffrey Macnab in Taxi driver (minimumfax, pp. 183, 14,00). Il precedente lavoro di Scorsese, Mean streets (1973), nonostante una discreta ricezione critica non era stato distribuito con convinzione dalla Warner. Molti sono i particolari interessanti dei quali Macnab ci mette al corrente, come ad esempio la desaturazione dei

colori nella scena finale, in cui Bickle, vestito, spara verso chiunque si muova allinterno del bordello facendo letteralmente schizzare gli arti umani da una parte allaltra dello schermo. La scelta fu operata per soddisfare i censori, perch se avessero messo una R sul film, vietandolo ai minori di 17 anni non accompagnati, ne avrebbero seriamente ipotecato il successo. Proprio il pubblico giovanile in quegli anni era stato il propulsore della rinascita economica del cinema americano, spingendo le majors a finanziare i registi della Nuova Hollywood. Macnab fa di Taxi driver un film capace di fare scuola, di aprire la strada, di influenzare, direbbe Harold Bloom. Il suo atteggiamento forse troppo entusiasta nella foga di accaparrare alla devota pellicola pi meriti possibili, mentre a volte alle grandi opere ne basta anche soltanto uno. Quando Scorsese anni prima si era presentato a cospetto del venerato maestro Michael Powell questi ne aveva annotato la furia discorsiva: pallido fanatico (con)] gli occhi che ardono. () I suoi occhi sembravano quelli di un serpente, vedevano tutto, accogliendo e scartando al tempo stesso. Con quegli stessi occhi spiritati sarebbe entrato nel film per spiare la moglie mentre si accoppia con un nero, aizzando la pulsione omicida del tassista Bickle con il suo piano per ucciderla con una 44: e come la riduce fra le gambe lha mai visto? () Lei creder che io sia matto da legare. Voleva diventare prete da ragazzo, Scorsese, uno che raddrizza il legno storto: si sarebbe ritrovato a felicitarsi di poterlo bramare, tutto quel marciume, tanto che nessuno lo avrebbe pi tenuto lontano da quella finestra.

ALIAS N. 46 - 3 DICEMBRE 2011 (11

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