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LA CONCEZIONE DEL DIRITTO CANONICO IN P. LOMBARDA E J.

HERVADA
(da C. J. Errzuriz M., Circa la concezione del diritto canonico in Pedro Lombarda e Javier Hervada)

Lombarda ed Hervada sono cofondatori della scuola canonistica di Navarra.


> afferma che il diritto canonico vero diritto > ma cos' il diritto?

Le due conversioni metodologiche di Lombarda (secondo Hervada) 1) Lombarda era influenzato dal rinnovamento metodologico-sistematico della scuola laica italiana. 1958-60: critica la teoria della canonizatio di Del Giudice secondo la quale diritto = insieme delle norme umane che derivano dalla potest di giurisdizione ecclesiastica (positivismo) e che, quindi, nega la natura teologica del diritto divino (naturale e positivo), lasciandolo il ambito pre- o metagiuridico. Afferma la giuridicit del diritto divino.1 il diritto divino vero diritto; il diritto divino unito al diritto umano: sono componenti di una stessa realt giuridica; allora non si tratta pi di esaminare, coordinare ed elevare a sistema le norme di diritto umano poste dalla Chiesa, ma di comprendere quelle norme in un ordine giuridico la cui essenza proviene da Dio. Immutabilit e storicit del diritto canonico si compenetrano. > Atteggiamento profondamente realistico verso il diritto ecclesiale: L. e H. vogliono rinnovare la scienza canonistica laica, in continuit con la grande tradizione canonistica della Chiesa, che ha sempre convissuto con il diritto secolare. Rifiuto del positivismo: L. e H. riscoprono la tradizione giuridica classica e cristiana che mantiene la trascendenza della giuridicit rispetto al sistema delle norme umane. Volont di collegamento con la fondazione ecclesiologica (del Vaticano II): senza un vigoroso fondamento ecclesiologico non possibile che i canonisti afferrino le caratteristiche peculiari della comunit ecclesiale, le quali esigono necessariamente delle soluzioni giuridiche peculiari, coerenti con le esigenze della costituzione divina del popolo di Dio. Hervada dice che la canonistica una scienza che ha un proprio oggetto: il diritto e la giustizia nella Chiesa > la distingue dalla scienza teologica. Ma poich c' anche un senso ampio di teologia: ogni scienza che si elabora alla luce della fede, al di l dei soli dati razionali, allora la scienza canonistica una scienza veramente teologica.
1 Il primo tema a cui applica questo cambiamento quello della persona fisica: Derecho divino y persona fsica en el ordenamiento cannico (1973).

2) 1966: passaggio a una concezione pi complessiva che integra la legge divina e quella umana con un diritto di libert attento ai diritti dei fedeli. I diritti fondamentali dei fedeli acquistano il loro pieno senso in Cristo, la loro posizione fondata sull'essere della Chiesa: il diritto divino (il vero diritto) viene positivizzato, cio conosciuto, e formalizzato, cio tecnificato, nel diritto umano. C', soprattutto nel secondo Hervada, una speciale attenzione alla funzione propria del diritto naturale nell'ordinamento canonico, ma viva la coscienza che il fondamento proprio dell'ordinamento canonico la lex gratiae, la quale per non toglie, ma perfezione la natura umana.

Evoluzione della nozione di diritto in Lombarda e in Hervada: 1) dalla nozione di ordinamento 2) a quella di diritto come oggetto della giustizia 1) L. e H. ereditano il concetto di ordinamento della canonistica laica italiana ma mettono in risalto la giuridicit del diritto divino e superano il normativismo: il diritto intrinseco alla Chiesa. > diritto come struttura della Chiesa = insieme di rapporti giuridici nel Popolo di Dio > la dimensione di giustizia la causa del fatto che la natura della Chiesa anche giuridica, ossia del fatto che la Chiesa abbia necessariamente un diritto proprio. Cio, il diritto canonico esiste perch la giustizia fa parte della natura della Chiesa: il diritto, in generale, la realizzazione storica della giustizia nella societ. 2) Hervada entra in contatto con la tradizione classica tomista: riscopre il diritto come oggetto della giustizia, come ci che giusto nella Chiesa (realismo giuridico classico) e lo applica al diritto canonico
> sacramenti sono res iustae, perch sono stati attribuiti da Cristo agli uomini, in virt della loro identificazione con Cristo, come realt loro appartenenti e i ministri sono stati costituiti per gli uomini, essendo la loro azione strumentale, dotata di un'efficacia ex opere operato, che dipende cio dai meriti di Cristo, non da quelli del ministro.

Affinch ci sia giustizia e diritto nella Chiesa, necessario che la grazia penetri nel mondo, nella dimensione storica dell'uomo, che si canalizzi attraverso la materia , affinch operino su di lei le dimensioni di quantit, spazio e tempo che sono proprie del diritto... attraverso segni sensibili che sono cause strumentali della grazia. In questo modo, la grazia si fa ripartibile, un bene che viene distribuito attraverso mani umane. Abbiamo gi il principio di divisione o ripartizione nel bene centrale della Chiesa. E, pertanto, abbiamo il presupposto necessario per il diritto e, di conseguenza, per la giustizia (Las races sacramentales del derecho cannico, 1983). Questa concezione, in sintesi: non contraddice quella precedente sull'ordinamento ma d una visione pi completa del diritto in generale e del diritto della Chiesa, superando ogni residuo di positivismo; consente di cogliere contemporaneamente la giuridicit del diritto canonico e di evidenziarne l'intrinsecit alla realt soprannaturale della Chiesa; si ricollega con il vero essere del diritto.

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