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ADDIO A SERGIO TOPPI LUOMO CHE SEPPE TRASFORMARE IL FUMETTO IN ARTE

Ci ha lasciato un dei pi grandi fumettisti italiani ancora in vita che lavorando fin dagli anni cinquanta seppe dare nuovo lustro e una patina doro al fumetto italiano, rendendolo per tutto il mondo vera arte. Nel 2003 durante unesposizione a Parigi venne addirittura paragonato a Gustav Dor, Klimt e Schiele, tanto era grande la sua bravura nel tratto e nella resa con gli acquerelli di quei fumetti, che sembravano avere vita propria, uscire dalla carta e diventare di carne ed ossa.

Toppi, nato l11 ottobre 1932, inizi la sua lunga carriera come illustratore per la Utet negli anni cinquanta ed esord nel fumetto nel 1966 sulle pagine del glorioso Corriere dei Piccoli. Il suo tratto deciso ma poetico era inconfondibile e ricercato da tutti, ma lui non si svendeva. Disegnava solo quel che sentiva, solo ci che gli piaceva, e alla fine faceva dei capolavori che piacevano a chiunque, dallintellettuale alla persona comune.

Non si era mai dedicato come altri a serie che nel tempo diventano insipide, prefrendo spaziare tra pi personaggi, che a volte hanno fatto parte di pi storie come: il Collezionista, Luomo del Nilo ,Luomo delle paludi (sui seminoles della Florida),

Il richiamo della foresta, Robinson Crusoe, gli episodi della Bibbia, i volumi sul Giappone e i Samurai, i libri di storia a fumetti, i lavori da Pietro Micca a Sharaz-De (che considerava il suo capolavoro)

Fino alla sua splendida interpretazione di Dylan Dog.

Lavor fino allultimo sebbene minato da una tremenda malattia che alla fine ebbe la meglio su di lui.

Ci lascia dunque tantissime tavole e racconti da favola che hanno fatto sognare il mondo intero.

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