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Educazione della volont 1.

Abbi in primo luogo cura di mantenere il corpo sano e vigoroso: prescrivi a te stesso un piccolo numero di norme igieniche semplici ed essenziali ed astringiti a seguirle regolarmente ogni giorno, finch siano diventate in te altrettante abitudini. 2. Procura, per mezzo di una seria riflessione sulla vita e i suoi compiti, di tracciare a te medesimo una legge ideale della condotta che si estenda a tutta la tua vita. Esprimila in un piccolo numero di massime, chiare, semplici, pratiche. Una gran parte degli atti inoltre dovuta all'abitudine, a sentimenti radicati che agiscono ormai meccanicamente. Ma l'origine prima di ogni nuovo indirizzo della volont stato un atto di riflessione. Cos ogni nuovo indirizzo della volont non pu essere nelle sue origini che un pensiero. Da ci si vede che e vanno sperare di infondere energia nella volont dall'esterno con la suggestione o l'esempio ad esempio. In tutti questi casi il principio che muove sar una volont straniera. Sono pochi gli uomini che veramente vogliono, ci perch sono pochi gli uomini che pensano: se la volont energica a poca parte nella nostra vita, ci perch nella maggior parte dei momenti noi c'abbandoniamo alle impressioni e ne seguiamo passivamente gli impulsi. Il primo atto di cultura della volont deve quindi essere un nato di riflessione generale, che traduca in una visione semplice precisa le innumerevoli esperienze e riflessioni che abbiamo fatto sulla vita, e ci orienti almeno in modo sommario sul cammino che dobbiamo tenere. Educare in s la volont significa creare in s un'unit di direzione, imporre tutta la propria vita un fine ed una legge. Il primo atto della riflessione sar quindi una sistemazione pratica dei principi direttivi della vita. Ci che essenzialmente importa in questa sistemazione pratica che essa abbracci la totalit della condotta costituisca una specie di breve chiaro codice della vita considerata sotto ogni aspetto: questa unit interiore il carattere che ne fa una sorgente d'energia. Questo codice della vita comincer naturalmente con qualche principio generale e si formuleranno nel modo pi completo e pi conciso le conseguenze che ne discendono relativamente alla vita personale.

3. Dedica ogni giorno un breve tempo alla meditazione della regola della tua vita; esamina e giudica, col suo aiuto, la tua condotta di ogni giorno; confortata con la lettura di qualche libro dell'anima; tieni rigorosamente lontano da te ogni spettacolo, ogni lettura, ogni parola che sia in contrasto con le tue convinzioni morali. Primo atto della meditazione sar la ripetizione frequente, quotidiana di quel breve complesso di formule in cui sono state fissate le norme essenziali della vita. Un pensiero,un proposito richiamati sistematicamente alla coscienza per un lungo periodo, fatti oggetto di una breve riflessione tutti i giorni, acquistano, per il fatto stesso della ripetizione,un impero straordinario sulla coscienza. Naturalmente questa ripetizione quotidiana non deve essere una stanca ed affrettata ripetizione meccanica di parole: le parole sono soltanto dei segni astratti e morti, che non hanno alcuna ripercussione sulla vita interiore; esse debbono servire alla rievocazione delle immagini, che sole hanno reale efficacia. Quando ci siamo proposti una norma di vita, noi dobbiamo considerarne le possibili applicazioni e confrontarla con i nostri comportamenti reali. necessario dunque il raccoglimento quotidiano. Bisogna togliere ogni giorno alcuni minuti alle occupazioni abituali per dedicarli alla meditazione; o quantomeno utilizzare a questo fine quei

momenti in cui l'animo nostro libero, invece di perderli in fantasticherie puerili od in frivoli passatempi. Alla meditazione e all'esercizio delle norme direttive della vita dovrebbe andare unita sempre alla lettura di qualche libro dell'anima; ciascuno dovrebbe scegliere tra i volumi eterni che hanno servito di guida e di conforto alla umanit attraverso i secoli, quello o quelli che pi si avvicinano alla nostra concezione ideale, per servirsene come di un viatico quotidiano, onde attingerne materia per le proprie meditazioni, consolazione nelle avversit, forzano nelle risoluzioni. Tale stata per molti secoli la Bibbia; tali possono essere anche oggi il Vangelo, l'imitazione di Cristo, i discorsi di Epitteto, le meditazioni di Marco Aurelio, i doveri dell'uomo di Mazzini, gli aforismi di Schopenauer. Anche le opere letterarie possono servire a questo fine, specialmente quelle che congiungono alla bellezza la profondit del pensiero; come pure le biografie di uomini grandi, che possono infiammarci col loro esempio. L'essenziale che ciascuno scelga, secondo le proprie preferenze, il libro dei libri nei quali ha trovato un conforto ed una guida nella vita, e che rimanga ad essi fedele come ad un amico prezioso. inutile proporre a s medesimo un codice della condotta e sforzarsi con meditazioni quotidiane di farsi una legge di vita, se apriamo ogni giorno l'adito ad esempi, a conversazioni, a spettacoli che esercitino su di noi e un'azione deprimente. Si aggiunga questo l'influenza sottile e demoralizzante del linguaggio, ispirato ai preconcetti del volgare, lo spettacolo triste delle cose del mondo, che sembra predicare la morale del piacere e del successo. Nel mondo delle idee, l'intelligenza deve essere aperta a tutte le correnti, a tutte le verit; nel campo pratico la volont deve essere geloso custode della sua purezza e respingere da s con rigida intransigenza ogni colpevole compiacenza e di ogni pericolosa debolezza. 4. Nel tradurre in pratica la tua norma di vita, assoggetta l'attivit tua, quanto al tempo e quanto al modo, ad una regolarit costante in maniera di trasformarla, per quanto possibile, in un sistema di abitudini. Nelle attivit soggette a ripetersi e bene introdurre la massima uniformit e il massimo ordine possibile. Ci ha linestimabile vantaggio di diminuire lo sforzo che esse esigono e di trasformare anzi a poco a poco in una specie di bisogno ci che prima costituiva un sacrificio. Senza questa regolarit e quest'ordine, che sono pur stati la creazione di una volont rigorosa, non sarebbe possibile la realizzazione dei grandi fini: ci che distingue i caratteri energici e precisamente questo: che essi hanno saputo sottomettere definitivamente alla loro volont dominante la massa ingombrante delle attivit inferiori ed accessorie, in cui i deboli si impacciano e cadono miseramente. Quando ogni giorno e ogni parte del giorno ha il suo compito assegnato, non vi pi motivo d'esitazione, di pigre incertezze. La vita ordinata e sistematica ci salva dal pericolo delle fantasticherie vane in cui si disperdono spesso inutilmente il tempo e l'energia interiore; ci tiene lontani dai lavori oziosi, nei quali c'illudiamo di essere attivi, mentre in realt cerchiamo solo in essi il mezzo di sfuggire ad occupazioni pi necessarie. E ci sostiene infine nelle ore di avvilimento e di tristezza, in cui unico rimedio l'abitudine del lavoro perseverante e regolare. E importante far diventare automatiche certe azioni basilari che ci permettono di compierne altre molto pi alte. Infatti impossibile compiere azioni alte se dobbiamo stare attenti a quelle di base che ancora non siamo riusciti ad apprendere in maniera sistematica. 5. Per rendere pi facile e pi sicura la subordinazione della tua vita ai tuoi fini supremi, associa i tuoi sforzi a quelli di coloro che percorrono la stessa via, ma ricordando sempre che l'associazione mezzo, non un fine, e che non deve soffocare ci che vi in t di pi sacro, la libera volont della tua personalit morale.

La stessa norma di vita che noi abbiamo imposto sulla nostra , non essa stessa in gran parte attinta dall'ambiente e dalla tradizione culturale in cui viviamo? Non sappiamo anzi di quanto siano debitori al pensiero ed alle tendenze diffuse della loro et anche le volont pi energiche e i grandi caratteri della storia il cui merito stato forse principalmente quello di raccogliere in s, come in un centro di unificazione potente, le tendenze, le aspirazioni, le volont disperse in tutta una generazione.(vedi le biografie di Plutarco). L'imitazione (importante nell'educazione) svolge la sua pi grande efficacia solo per mezzo dell'associazione: l'obbligo morale che ogni individuo contrae nell'accedere ad un'associazione, esercita su di lui una coazione salutare che gli rende pi facile la subordinazione della sua attivit alla volont comune(che deve coincidere con la sua).

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