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Tribunale Ordinario di Roma

III Sezione Civile


riunito nella camera di consiglio del 15 giugno 2011, composto dai Sig.ri magistrati:
dott.ssa
dott ..
dott.
Elena Raganelli
Francesco Remo Scerrato
Guido Romano
Presidente,
Giudice,
Giudice estensore,
nel procedimento n. 26017/2011 r.g. per reclamo proposto ex art. 669 terdecies c.p.c. dal
Sig. Fabio Duranti avverso all'ordinanza resa in data 21-30 marzo 2011 dal Giudice
designato per la trattazione del procedimento cautelare n. 71821/20 IO r.g.; letti gli atti di
causa; sentite le parti; a scioglimento della riserva di cui al verbale dell'udienza del l
giugno 2011 (con concessione alle parti del termine di gg. l O per il deposito di note
illustrative), ha emesso la seguente
ordinanza
Con ricorso depositato in cancelleria in data 6 dicembre 20 l O ai sensi del terzo
comma dell'art. 2476 c.c., il Sig. Fabio Duranti chiedeva al Tribunale di Roma di disporre
la revoca dell'amministratore unico della societ Radio Roma Nord S.r.l., Sig.ra Antonella
Duranti, subentrata nella carica al posto del ricorrente a far data dal 14 settembre 2008,
manifestando l'intenzione di promuovere, successivamente alla definizione del giudizio
cautelare, l'azione di responsabilit della medesima amministratrice con conseguente
condanna al risarcimento del danno in favore della societ.
A fondamento della domanda, la difesa del Sig. Fabio Duranti rappresentava le
numerose gravi irregolarit nella gestione che, a suo dire, giustificavano la tutela richiesta,
consistenti precisamente: nel diniego, opposto al socio Fa bio Duranti, di accesso presso gli
uffici operativi della societ con conseguente impossibilit, per il ricorrente, di consultare
il bilancio e tutta la documentazione contabile della societ tanto che, gi in precedenza, il
ricorrente aveva dovuto intraprendere, in via cautelare, un procedimento civile ai sensi del
secondo comma dell'art. 2476 c.c.; nell'esistenza di un'operazione contabile (datata 31
dicembre 2008 e rilevata dall'analisi del libro giornale) in base alla quale risultava emessa,
nei confronti della societ, la fattura n. l 072 da parte di "fornitori e creditori vari" per
l'importo complessivo di . 243.228,00, senza alcuna specificazione in ordine al soggetto
emittente; nella concessione di ampi spazi pubblicitari alla societ "Quigioco.it" di cui il
Sig. Di Giovambattista Ilario, coniuge dell'amministratrice, proprietario di una quota pari
al 18% (e, dunque, in conflitto di interesse) con applicazione di corrispettivi inferiori alle
tariffe di mercato e ai prezzi applicati nei confronti di altri clienti; nell'inserimento, nel
bilancio del 2009, di un rateo passivo in favore di "Quigioco.it" per . 50.000,00, senza
che risultasse la fornitura ovvero il servizio offerto; nel non aver avuto luogo l'assemblea
di approvazione del bilancio 2009; nel conseguimento, da parte della societ, di un prestito
di . 300.000,00 dalla Sig.ra Asara Maria Bice senza aver preventivamente informato i soci
e senza ulteriori specificazioni in ordine alle caratteristiche del prestito; nell'iscrizione tra i
ratei passivi di un debito maturato nei confronti dell'Avv. Attilio Baiocchi per .
236.169,99, relativo alla consulenza legale in 78 cause, con imputazione all'esercizio 2009
in violazione del principio di competenza; nell'iscrizione1di un rateo passivo in favore
della societ Bajoma s.r.l. per . 40.000,00, senza che possa comprendersene la
motivazione; nel conferimento, in data 3 novembre 20 l O da parte dei soci, con il voto
contrario del ricorrente, all'amministratrice dell'incarico di procedere alla trattativa per la
cessione ovvero la locazione dell'azienda ad un valore non inferiore a . 2.500.000,00 e il
totale disinteresse dell'amministratrice verso le proposte di acquisto avanzate dal Durante
sin dal giorno successivo all'assemblea.
Si costituiva la Sig.ra Antonella Duranti la quale concludeva per il rigetto della
domanda cautelare. Si costituiva, altres, il curatore speciale della societ, nominato ai
sensi dell'articolo 78 c.p.c.; il quale si rimetteva al Tribunale per l'emissione dei
provvedimenti ritenuti opportuni nell'interesse della societ.
Con ordinanza resa in data 21-30 marzo 2011, il Tribunale rigettava la domanda
cautelare di revoca non ravvisando la commissione, da parte dell'amministratrice
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resistente, di irregolarit di tale gravit da giustificare l'adozione del provvedimento
richiesto.
Avverso detta ordinanza proponeva reclamo il socio Fabio Duranti.
Ritualmente notificato il reclamo ed il pedissequo provvedimento di fissazione
dell'udienza collegiale, si costituiva il curatore speciale della Radio Roma Nord S.r.l. e,
all'udienza del l giugno 2011, la Sig.ra Antonella Duranti. Alla medesima udienza, il
reclamante depositava ulteriore documentazione di cui parte reclamata chiedeva lo stralcio:
quindi, le parti procedevano alla discussione orale della causa, all'esito della quale il
Collegio riservava la decisione concedendo alle stesse termine di giorni dieci per il
deposito di note illustrative.
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l. In via preliminare, il Tribunale rileva come parte reclamata non abbia
depositato in atti, al momento della costituzione in sede di procedimento di reclamo, il
fascicolo di parte di primo grado, ritirato in data 4 aprile 2011 per come si evince dalla
annotazione e dalla sottoscrizione riportata sulla copertina del fascicolo d'ufficio del primo
grado ("ritirato per avv. Giacobbe in data 4/4/2011 fascicolo di parte pi l faldone blu").
Ebbene, poich, come noto, costituisce un onere della parte provvedere al
deposito dei documenti, gi contenuti nel proprio fascicolo della precedente fase cautelare,
al fine di sottoporli all'attenzione del Tribunale, deve necessariamente concludersi che,
non essendo stato correttamente assolto l'onere in argomento, la presente decisione va
presa prescindendo dal contenuto di tali documenti in relazione all'implicita volont
dell'interessato di non avvalersene nel presente grado del procedimento. Al contrario,
risultano pienamente utilizzabilj, - in assenza di preclusioni istruttorie nell'ambito dei
giudizi cautelari - tutti i documenti prodotti dalle parti sia in sede di costituzione in fase di
reclamo sia in sede di deposito delle note illustrative autorizzate dal Collegio.
2. Ci posto, il reclamo proposto dal Sig. Fabio Duranti avverso l'ordinanza
resa dal Tribunale di Roma in data 21-30 marzo 2011 fondato e va, conseguentemente,
accolto per i motivi che seguono.
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Va premesso che il giudice di prime cure ha, in punto di diritto, ritenuto che
l'azione intrapresa dal socio, ai sensi del terzo comma dell'art. 2476 c.c., costituisca una
azione chiaramente connotata dal nesso di strumentalit rispetto ali' azione di responsabilit
prevista dalla stessa norma, avendo la funzione di impedire l'aggravamento del danno di
cui si intende richiedere il risarcimento nel giudizio di merito e non essendo ipotizzabile un
nesso di strumentalit rispetto a un'azione di revoca nel merito, di cui l'azione cautelare
anticiperebbe gli effetti. Conseguentemente, ai fini della valutazione dell'esistenza del
presupposto delfumus boni iuris per la concessione della cautela in questione, occorre che,
sia pure entro i limiti della cognizione necessariamente sommaria, i comportamenti
imputati all'amministratore di cui si chiede la revoca, costituenti gravi irregolarit nella
gestione della societ, abbiano comportato per la societ un danno attuale e potenzialmente
suscettibile di aggravamento con la permanenza in carica dell'amministratore stesso,
venendo a mancare, in caso contrario, il presupposto dell'azione di responsabilit alla
realizzazione dei cui effetti la misura cautelare finalizzata. Siffatta particolare tutela pu,
dunque, essere accordata solo qualora il socio dimostri, sotto il profilo delfumus boni iuris,
la probabile verificazione dei comportamenti di cattiva gestione imputabili agli
amministratori, oltre all'esistenza e alla consistenza del possibile pregiudizio patrimoniale
sofferto dalla societ in conseguenza diretta di tali comportamenti.
Parte reclamante, in primo luogo, si duole della interpretazione fornita dal
giudicante rilevando come la misura cautelare della revoc.a possa essere chiesta
strumentalmente ed in chiave anticipatoria degli effetti di una sentenza (di merito) di
revoca per gravi irregolarit (Trib. Lucca, 13 settembre 2007; Trib. Catania, 14 ottobre
2004; Trib. Milano, 30 agosto 2006 e, in particolare, Corte costituzionale, 29 dicembre
2005, n. 481), con la conseguenza che, ai fini di giungere ad un provvedimento cautelare di
accoglimento, non occorrerebbe cJ),.e la parte interessata fornisca la prova di un danno gi
verificatosi, essendo, aJ contrario, sufficiente la prospettazione di un danno potenziale
futuro.
Ci posto, sono note al Collegio le differenze (e le conseguenti ricadute pratiche)
che i due orientamenti dottrinari e giurisprudenziali assumono in sede di interpretazione
del terzo comma dell'art. 2476 c.c. con particolare riferimento all'onere di provare, gi in
sede cautelare, l'esistenza di un danno in atto ovvero soltanto potenziale. Tuttavia, il
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Collegio ritiene che la questione sia, ai fini della presente decisione, irrilevante e che,
dunque, non sia strettamente necessario procedere ad una eventuale rimeditazione
dell'orientamento fino ad ora seguito da questo Tribunale secondo il quale la revoca degli
amministratori di societ a responsabilit limitata una misura cautelare strumentale
all'azione sociale di responsabilit esperita contro questi e non pu costituire oggetto di
un'autonoma azione di merito (cfr., Trib. Roma, 22 maggio 2007) e che, dunque, la misura
in argomento non possa essere interpretata, dilatandone il margine di operativit, al fine di
coprire tutte le esigenze di tutela garantite dall'art. 2049 c.c. che, come noto a seguito
della riforma del diritto societario, non pi applicabile alle societ a responsabilit
limitata.
Infatti, la difesa del Sig. Fabio Duranti ha prospettato, a fondamento della
domanda cautelare di revoca, situazioni inquadrabili nel perimetro normativa delle gravi
irregolarit gestori e da cui discende l'esistenza di un danno certo (o ve, ovviamente,
ritentute fondate) per la societ. In particolare, non pu revocarsi in dubbio come la
cessione, anche mediante la stipulazione di un contratto di affitto con opzione irrevocabile
all'acquisto, dell'azienda di propriet della Radio Roma Nord S.r.l. privi - in assenza di
una 'vera' contropartita economica e produttiva - la societ del proprio oggetto
impedendogli di svolgere l'attivit che essa, per volont dei soci costituenti, si era
proposta. Ancora, l'iscrizione nella contabilit di Radio Roma Nord S.r.l. di debiti che non
trovano riscontro nella documentazione societaria costituisce una irregolarit gestoria dalla
quale deriva, a carico della compagine sociale, un danno attuale parametrato al valore del
debito sociale.
3. Venendo ora al merito della vicenda, il Collegio ritiene di dover
circoscrivere l'esame delle numerose doglianze sollevate dal socio Fabio Duranti a quelle
invero significative che hanno una incidenza diretta sulla presente decisione.
Appare, quindi, opportuno valutare in primo luogo la vicenda relativa alla
stipulazione del contratto di affitto del ramo d'azienda.
Va sul punto premesso che l'assemblea dei soci della Radio Roma Nord S.r.l. in
data 3 novembre 2011, su proposta della Sig.ra Maria Grazia Baiocchi che esponeva le
gravi difficolt finanziarie in cui versava la societ e con il voto contrario del Sig. Fabio
Duranti, dava mandato all'amministratrice, Sig.ra Antonella Duranti, di procedere "alla
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trattativa con auspicabile perfezionamento di una cessiOne o locazione dell'azienda a
soggetto autorevole dal punto di vista professionale ai valori indicati nell'allegato
documento e comunque non inferiori ad una soglia minima di cessione di . 2.500.000,00
ratificando sin da ora l'operato dell'amministratore unico per gli atti che andr
eventualmente a compiere in forza di quanto ad esso conferito dallo statuto sociale,
sollevandolo sin da ora da qualsiasi responsabilit derivante dal perfezionamento di tali atti
che se derivante dal suo operato".
Ebbene, sulla base di tale deliberazione assembleare, con contratto del 15
dicembre 2010 (rep. 1474; racc. 537), la societ oggi reclamata concedeva in affitto alla
IDG Network S.r.l. - societ costituita in data 10 novembre 2010 e di cui risultano soci i
Sig.ri Ilario Di Giovambattista, Giampiero Scardone e Raffaele Zullino - il "Ramo RRN"
costituito dall'intera azienda di propriet della societ per la durata di anni sei (rinnovabili
tacitamente per un uguale periodo) e verso un canone annuo di . 216.000,00 oltre iva. Ai
fini di quel che rileva in questa sede, le parti pattuivano, inoltre, un diritto di opzione, in
favore della IDG Network S.r.l., per l'acquisto del descritto ramo d'azienda, opzione da
esercitarsi in qualsiasi momento nel corso del rapporto al prezzo di . 2.800.000,00 con la
precisazione che "nella ipotesi di esercizio dell'opzione di acquisto ( ... ) la somma dei
canoni mensili versati alla data di cessione definitiva acquisir il titolo di acconto sul
' prezzo". Infine, veniva concordato che il prezzo convenuto per l'acquisto "avr una
diminuzione forfetaria che viene sin da ora tra le parti concordata e stabilita nell'importo
ridotto di . 600.000,00 qualora, durante la data del presente contratto o successivamente
alla scadenza dello stesso, terzi o l'autorit giudiziaria decreteranno irrevocabilmente che
la propriet del marchio Radio Radio non di propriet della Radio Roma Nord S.r.l. bens
di terzi".
Tanto premesso in punto di corretta ricostruzione della vicenda negoziale de qua,
ritiene il Tribunale di considerare, in questa sede, esclusivamente i profili che attengono
alle gestione societaria o, meglio, che possano integrare "gravi irregolarit di gestione"
secondo il disposto dell'art. 2476 terzo comma c.c. Devono, al contrario, tralasciarsi le
considerazioni attinenti ali' eventuale conflitto di interessi sussistente tra l'amministratrice
della Radio Roma Nord S.r.l. e i soci della IDG che, attualmente, sono sottoposti
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all'attenzione del Tribunale nell'ambito di altri giudizi cautelari (per la precisione, n.
6219/2011 r.g. e n. 23219/2011 r.g.)
La difesa dell'amministratrice rappresenta come la decisione di procedere alla
cessione, anche mediante stipulazione di un contratto di affitto di ramo d'azienda, sia stata
fondata su un accordo della maggioranza dei soci di Radio Roma Nord S.r.L e che,
comunque, il merito dell'attivit gestoria non di norma suscettibile di sindacato da parte
del giudice.
Sul punto, merita di essere osservato come, secondo giurisprudenza costante, la
scelta dell'amministratore di societ di capitali di compiere o meno un atto di gestione non
di per s suscettibile di essere apprezzata in termini di responsabilit giuridica, per
l'impossibilit stessa di operare una simile valutazione con un metro che non sia quello
dell'opportunit e perci sconfinante nel campo della discrezionalit imprenditoriale;. solo
l'eventuale omissione, da parte dell'amministratore, di quelle cautele, di quelle verifiche o
di quelle informazioni preventive normalmente richieste per una scelta di quel genere che
pu configurare la violazione dell'obbligo di adempiere con diligenza il mandato di
amministrazione e pu quindi generare una responsabilit contrattuale
dell'amministrazione verso la societ (in questi esatti termini, Cassazione civile, sez. I, 28
aprile 1997, n. 3652). In altre parole, il sindacato del giudice, sebbene non debba avere ad
oggetto il merito delle scelte gestionali e discrezionali dell'imprenditore, ancorch
presentino profili di alea economica superiori alla norma, deve prendere in considerazione
la diligenza mostrata dall'amministratore nell'apprezzare preventivamente -se necessario,
mediante adeguata ed accurata istruttoria preliminare - i margini di rischio connessi
all'operazione da intraprendere, cos da non esporre l'impresa a perdite, altrimenti
prevenibili (cfr., Cassazione civile, sez. I., 12 agosto 2009, n. 18231 ).
Conducendo l'analisi -del caso di specie alla luce dell'orientamento
giurisprudenziale ora richiamato, il Tribunale ritiene che la Sig.ra Antonella Duranti abbia
omesso proprio l'adozione di quelle verifiche o di quelle informazioni preventive richieste:
in particolare, possono addebitarsi all'amministratrice irregolarit sia in relazione al
percorso seguito per la addivenire all'affitto dell'azienda sia con riferimento al contenuto
economico e giuridico del contratto stesso che, come si vedr immediatamente nel
prosieguo, comporta, per la Radio Roma Nord S.r.L, la dispersione del bene azienda senza,
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in contropartita, un significativo vantaggio di natura economica che possa garantire, per il
futuro, il mantenimento degli standard produttivi che avevano assicurato, per il passato, un
notevole successo tra il pubblico radiofonico e, per conseguenza, un notevole sviluppo per
la Radio Roma Nord S.r.l. In altre parole, l'operazione negoziale complessivamente
riguardata disvela l'intendimento della reclamata di trasferire l'azienda alla societ IDG
Network S.r.l. al fine di proseguire l'attivit prima esercitata da Radio Roma Nord S.r.l.
con l'esclusione del socio oggi reclamante. Ci, tuttavia, si concreta in grave danno non
solo per il socio, ma anche per la Roma Radio Nord S.r.l. che viene depotenziata e privata
delle risorse finanziarie necessarie ad ulteriori investimenti.
Con riferimento al profilo attinente al percorso per la stipulazione del contratto,
merita di essere ribadito che la deliberazione dell'assemblea imponeva la ricerca - da
compiersi evidentemente da parte dell'amministratrice unica - di un "soggetto autorevole
dal punto di vista professionale". Tuttavia, non risulta che l'amministratrice abbia
compiuto indagini di mercato per ricercare un acquirente in grado di offrire un
corrispettivo maggiore di quello poi pattuito e, comunque, un soddisfacente piano di
sviluppo dell'azienda. L'indagine di mercato in argomento era, nel caso di specie,
particolarmente significativa, atteso il rilevantissimo valore economico delle frequenze FM
assegnate che costituiscono un numero chiuso e, in quanto tali, risultano particolarmente
appetibili sul mercato.
Al contrario, l'azienda stata ceduta ad una societ costituita pochi giorni dopo la
delibera dell'assemblea autorizzati va della cessione (e, precisamente, in data l O novembre
20 l O per come si evince dalla visura camerale prodotta in atti) e di cui sono soci il marito
dell'amministratrice unica, Sig. Ilario Di Giovambattista, l'avv. Giampiero Scardone ed il
Sig. Raffaele Zullino. Inoltre, risulta che la neocostituita societ ha un capitale sociale di
soli . l 0.000,00 ed priva di ren,dite di alcun tipo e di una struttura adeguata a mantenere
integra la redditivit dell'azienda oggetto di affitto. Incidentalmente, deve evidenziarsi
l'importanza di tale ultimo aspetto, in quanto, nell'ipotesi -di difficile verificazione, per la
verit - di mancato esercizio d eli' opzione di acquisto da parte della societ conduttrice, la
Radio Roma Nord S.r.l. potrebbe vedersi restituita una azienda di valore assai inferiore
rispetto a quello attuale.
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Non pu, dunque, che concludersi che l'azienda sia stata ceduta ad un soggetto
privo del requisito dell'autorevolezza e delle capacit finanziarie in grado di garantire
l'adempimento delle obbligazioni assunte ed il mantenimento della produttivit
dell'azienda.
Non conduce a conclusioni difformi l 'esame delle condizioni giuridiche ed
economiche del contratto e dei suoi rapporti con la situazione finanziaria di Radio Roma
Nord S.r.l. Infatti, a giustificazione della necessit di procedere alla cessione e del prezzo
indicato nella delibera assembleare del 3 novembre 20 l O, la Sig.ra Antonella Duranti ha
rappresentato, da una parte, che la societ, per come emergerebbe dai bilanci relativi agli
anni 2008 e 2009, presentava "indici di indebitamento e di redditivit alquanto deficitari"
e, dall'altra, che il prezzo pattuito per l'esercizio dell'opzione di acquisto conforme alla
valutazione dell'azienda contenuta nella perizia redatta dal prof. Zavaglia (depositata quale
doc. n. 4 alla comparsa di costituzione in sede di reclamo) nella quale il valore m
argomento viene indicato come compreso tra . 1.500.000,00 ed . 3.600.000,00.
Tuttavia, in primo luogo, il doc. 4 di parte reclamata non pu essere, in alcun
modo, considerato una relazione peri tale di stima dell'azienda: infatti, tale documento -
conformemente alla sua denominazione ("Presentazione industriale - MBO") - costituisce
una presentazione generale della societ Radio Roma Nord S.r.l. con indicazione degli
aspetti societari e dei risultati economico finanziari maggiormente significativi.
Peraltro, i dati contenuti nel documento in esame n ~ n appaiono pienamente
attendibili se si considera, da una parte, che la valutazi<:me eseguita dal prof. Zavaglia
sembra risalire al febbraio 2009 (per come risulta dalla prima pagina della relazione) e
quindi di quasi due anni anteriore alla stipulazione del contratto di affitto d'azienda
(perfezionatosi nel dicembre 2010) e che, comunque, la lettura di essa porta a ritenere che
l'azienda fosse ancora in s a l u ~ ~ cos smentendo l'assunto di partenza indicato
dali' amministratrice e, cio la societ presentasse forti indici di indebitamento.
In particolare, a pag. 32 si legge che "il 2010 pu essere considerato l'anno di
consolidamento e razionalizzazione dei progetti di investimento avviati e portati a termine
negli esercizi precedenti. La crescita interna potrebbe essere generata, a livello di fatturato,
dall' ottimizzazione del portafoglio clienti, ed a livello di margini, dall' ottimizzazione della
struttura dei costi". Inoltre, quanto all'anno 2011, viene specificato che "l'ultimo anno di
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stima rappresenta il momento in cui Radio Roma Nord S.r.l. raggiungerebbe la soglia dei 5
mln/. di fatturato grazie alla crescita interna ed esterna conseguita nel triennio
precedente".
Ebbene, alla luce delle argomentazioni contenute nella 'presentazione' prodotta
dali' amministratrice (e dalla stessa posta a fondamento della necessit della vendita e del
prezzo concordato), deve ritenersi che l'azienda di propriet della societ oggi reclamata
fosse in un periodo di piena espansione commerciale ed economica, con la conseguenza
che essa stata ceduta nel momento in cui potevano essere raccolti i frutti degli
investimenti eseguiti -quale, in particolare, quello afferente all'acquisto di una nuova sede
specializzata per l'esercizio dell'attivit radiofonica - nel corso degli anni passati (cfr.,
altres, le considerazioni contenute a pag. 31 della perizia).
Ancora, con riferimento al valore economico assegnato all'azienda, il Tribunale
non pu che rilevare la sussistenza di una responsabilit dell'amministratrice, la quale si
meramente adeguata ad un valore indicato, del tutto apoditticamente, nella pi volte
richiamata perizia Zavaglia che, tuttavia, facendo riferimento al moltiplicatore "Ebibda"
non appare sul punto esaustiva.
Sotto un primo profilo, va evidenziato come l'Ebibda (acronimo dell'inglese
earnings before interest, taxes, depreciation and amortization) costituisce un indicatore
della redditivit dell'azienda che consente di calcolare il reddito di essa basato solo sulla
sua gestione caratteristica e, dunque, il risultato operativo dell'azienda e non gi un criterio
di valutazione complessiva dell'azienda medesima: non pu, al contrario, essere utilizzato
per stabilire il prezzo della compravendita.
Peraltro, anche a voler prescindere da tali considerazioni e da quelle afferenti
ali' adeguatezza del valore del moltiplicatore Ebitda utilizzato, contestato da controparte, il
Tribunale rileva come l'estensore documento (giova evidenziare che lo scritto non
sottoscritto dal prof. Zavaglia) non prenda in considerazione, con la dovuta (vista la finalit
per la quale essa stata utilizzata) analiticit, i valori economici di cui costituita l'azienda
e, in particolare, il valore della concessione amministrativa per la trasmissione radio fonica,
i beni immobiliari di propriet della Radio Roma Nord S.r.l., il valore del canale televisivo
digitale satellitare "Radio Radio TV", il marchio "Radio Radio" (stimato, per come detto,
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nel medesimo contratto nell'importo di . 600.000,00 pari a circa ad un quinto del valore
complessivo dell'azienda) e, infine, l'avviamento commerciale.
Con riferimento a quest'ultimo profilo, peraltro, risultano convincenti le
affermazioni compiute dal curatore speciale della societ (sggetto terzo ed indipendente
dalle parti) nell'ambito del giudizio n. 23219/20 Il r. g. secondo le quali, poich non
esistono altre frequenze in FM da assegnare - soprattutto con le caratteristiche di potenza di
quella attribuita a "Radio Radio" - quelle gi in uso hanno un valore di mercato
elevatissimo che, ovviamente, deve influire nella valutazione del cespite aziendale, poich
ne costituiscono il nucleo essenziale al quale si ricollega la capacit di attirare introiti
pubblicitari e, quindi, di generare redditi. In particolare, se pure pu concedersi che
l'avviamento non incide sul valore del canone mensile del contratto di affitto, esso assume
importanza decisiva nel caso di cessione: conseguentemente, contenendo il contratto in
esame la pattuizione di una opzione irrevocabile per l'acquisto, l'amministratrice di Radio
Roma Nord S.r.l. avrebbe dovuto tener conto, nella pattuizione del corrispettivo per
l'esercizio dell'opzione, del valore della frequenza, al fine di assicurare alla societ cedente
una adeguata contropartita di carattere economico rispetto alla perdita di un bene che
risulta di non facile sostituzione.
N pu essere valorizzata, al fine di ritenere insussistenti le gravi irregolarit di
gestione, la considerazione che la Radio Roma Nord S.r.l., pure a seguito della cessione
dell'azienda, rimane proprietaria della concessione radiofonica "Radio Wave
FM", in quanto quest'ultima risulta insuscettibile di uno sfruttamento economico
paragonabile, per bacino di utenza e produttivit, a quello della concessione Radio Radio
. (la circostanza della diversit strutturale delle due frequenze non risulta neppure contestata
da parte reclamata).
Ebbene, l'assenza di una .. economica di tali profili porta a ritenere che
l'amministratrice unica abbia proceduto all'affitto dell'azienda e, in prospettiva, alla sua
cessione senza una "adeguata ed accurata istruttoria preliminare" (per utilizzare le parole
indicate da Cassazione civile, sez. I., 12 agosto 2009, n. 18231 ci t.) in grado di valutare e
garantire gli interessi della societ.
In altre parole, come gi accennato, il comportamento dell'amministratrice lascia
trasparire la finalit ultima dell' operazione consistente nello spostamento del bene azienda
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(rappresentato dal l 'unica frequenza operante e di grandissimo rilie':'o economico) da una
societ all'altra allo scopo e nella consapevolezza di determinare in tal modo la "morte", in
termini di produttivit, di Radio Roma Nord S.r.l., ridotta cos ad un contenitore vuoto, in
quanto privata dei beni e delle risorse economico-finanziarie necessarie per conseguire,
autonomamente, il proprio oggetto sociale.
Conferma la conclusione test raggiunta anche il meccanismo negoziale scelto
dell'affitto con opzione irrevocabile all'acquisto in favore della IDG Network S.r.l. Infatti,
l'avere previsto un criterio di imputazione dei canoni gi corrisposti ad acconto del prezzo
impone di intravedere, nella fattispecie, una sorta di "vendita a rate" di cui beneficiaria
soltanto la societ conduttrice (e, in futuro, acquirente). Sul punto, il Tribunale osserva
come la vendita immediata del bene azienda avrebbe comportato, per la Radio Roma Nord
S.r.l., il conseguimento del corrispettivo globale in termini di immediatezza ed esaustivit
con la conseguenza che detto importo avrebbe potuto costituire la base per il
reinvestimento delle risorse in altra attivit del settore della radiofonia.
Al contrario, avendo le parti differito e rateizzato nel tempo il pagamento del
corrispettivo deve necessariamente concludersi che la societ oggi amministrata dalla
Sig.ra Antonella Duranti si trova a subire gli effetti della perdita dell'azienda (spostata e
non acquisita in capo alla IDG) e nell'impossibilit di perseguire lo scopo sociale.
4. Venendo ora agli altri profili denunziati dal socio Fabio Duranti, il
Collegio ritiene che integrino gli estremi delle gravi irregolarit di gestione l'iscrizione,
nella contabilit societaria, dei debiti di Radio Roma Nord S.r.l. nei confronti delle societ
Quigico.it S.r.l. e Bajoma S.r.l. dell'importo rispettivamente di . 50.000,00 e di .
40.000,00.
Sul punto, va premesso che il giudice di pnme cure ha ritenuto che "una
esposizione debitoria della societ non comporta innanzitutto, in s considerata, una
perdita patrimoniale e, in difetto di riscontri inerenti sia al negligente esercizio del mandato
da parte dell'amministratore o della violazione di un dovere specifico nell'assunzione del
debito de quo, sia all'effettivo pregiudizio economico della societ quale conseguenza
diretta dell'inadempimento, non pu reputarsi comprovata una grave irregolarit gestoria
da legittimare la revoca dell'organo".
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Tuttavia, ferma la condivisibilit dell'assunto da cui muove il giudice di prime
cure - l'impossibilit di inferire da una mera posizione debitoria un danno per la societ e,
in particolare, una grave irregolarit gestori a a carico dell'organo amministrativo - ritiene il
Collegio che, nel caso di specie, non risultino dimostrati i titoli negoziali che dovrebbero
sottendere i crediti delle indicate societ.
E, invero, allo stato della documentazione portata ali' attenzione di questo
Collegio, i debiti in argomento non possono ritenersi accertati nella loro stessa esistenza,
essendo rimasta del tutto generica l'allegazione, formulata dalla difesa della Sig.ra
Antonella Duranti, che il debito nei confronti della Quigioco.it sia costituito dal
corrispettivo per la ideazione, la progettazione e la realizzazione del nuovo sito di ''Radio
Radio", mentre quello nei confronti della Bajoma S.r.l. sia costituito dal corrispettivo per la
prestazione di servizi da parte del personale dipendente della societ creditrice. Infatti, alle
gi generiche affermazioni dell'amministratore non ha fatto riscontro alcuna produzione
documentale concernente un eventuale contratto stipulato con le suddette societ e le
modalit di pagamento concordate e da porre in essere.
In conclusione, ritiene il Tribunale che, m assenza di una adeguata
documentazione concernente il titolo negoziale dal quale deriva il debito della societ,
l'iscrizione di quest'ultimo nella contabilit della Radio Roma Nord S.r.l. costituisca una
grave irregolarit nella gestione societaria e comporti, inuhediatamente, un danno per la
societ ed i soci pari al valore del debito iscritto senza titolo.
5. Infine, alla luce delle ravvisate gravi irregolarit di gestione, ritiene il
Tribunale di dover prendere in considerazione anche l'atteggiamento di chiusura verso le
(legittime) richieste di accesso alla sede sociale ed alla documentazione sociale formulate,
a pi riprese, dal socio Fabio Duranti. Tale atteggiamento di diniego, pi volte manifestato
e reiterato, infatti, seppure non assume una autonoma qualificazione di grave iiTegolarit,
costituisce il sintomo di una amministrazione non trasparente degli affari sociali che tenta
di escludere ogni 'intrusione' da parte dei soggetti non graditi all'amministratore.
L'evidenziata sussistenza delle irregolarit nella gestione della Radio Roma Nord
S.r.l. ora descritte - che appaiono idonee all'accoglimento della domanda di revoca
cautelare dell'amministratrice, Sig.ra Antonella Duranti - consente di ritenere superflua
ogni indagine relativa alle altre violazioni denunziate da parte del socio oggi reclamante.
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In conclusione, in accoglimento del reclamo proposto dal Sig. Fabio Duranti, il
Tribunale ritiene di dover disporre la revoca, in via cautelare, dell'amministratrice unica
della Radio Roma Nord S.r.l., Sig.ra Antonella Duranti.
6. Infine, in ottemperanza a quanto previsto dal sesto comma dell'art. 669
octies c.p.c., non deve fissarsi alla parte istante il termine indicato nel primo comma della
medesima disposizione per l'introduzione del giudizio di merito. Infatti, la misura
cautelare adottata contiene una anticipazione atipica degli effetti della sentenza di merito di
risarcimento dei danni subiti dalla societ in conseguenza del comportamento
inadempiente dell'amministratore, in quanto la revoca dell'organo amministrativo volta a
prevenire il successivo verificarsi, a carico della societ, di ulteriori danni e, dunque, ad
assicurare gli effetti della decisione sul merito.
Per le medesime ragioni, non trattandosi di procedimento cautelare strumentale
alla definizione nel merito della vicenda, deve provvedersi sulle spese del procedimento
(art. 669 octies, settimo comma c.p.c.).
Sul punto, il Collegio ritiene che, in conseguenza dell'accoglimento del reclamo,
debbano essere poste a carico della parte soccombente le spese legali, che vengono
liquidate in dispositivo, sostenute dal reclamante per entrambi i gradi di giudizio. Nessuna
decisione concernente le spese si impone nei rapporti tra la Sig.ra Duranti ed il curatore
speciale della societ il quale, da una parte, non ha invocato una modifica della statuizione
di compensazione adottata, sul punto, dal giudice di prime cure e, dall'altro, non ha
richiesto la condanna della parte soccombente alla refusione delle spese del giudizio di
reclamo (cfr., conclusioni della comparsa di costituzione in sede di reclamo).
p.q.m.
visto l 'art. 669 terdecies c.p.c., il Tribunale di Roma, in composizione collegiale:
I) in accoglimento del reclamo proposto dal Sig. Fabio Duranti, socio della
Radio Roma Nord S.r.l. avverso al/ 'ordinanza resa in data 2 l -30 marzo
201 l, revoca la Sig.ra Antonella Duranti dalla carica di amministratrice
unica della predetta societ;
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II) condanna la Sig.ra Antonella Duranti alla refusione, in favore di parte
reclamante, delle spese del doppio grado cautelare che liquida in
complessivi . 5. 700,00, di cui . 3.500,00 per onorari, . I.800,00 per
diritti ed . 400, 00 per esborsi oltre rimborso forfetario per spese
generali, iva e cap come per legge;
III) nulla sulle spese nei rapporti tra la Sig.ra Antonella Duranti ed il curatore
speciale di Radio Roma Nord S.r.l.
Cos deciso nella camera di consiglio del Tribunale di Roma in data I 5 giugno 20I I
Il Presidente
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