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ATTI DEL CONVEGNO

SOMMARIO
Introduzione
Superamento della velocit della luce
Solare Termodinamico
Generatore Idro-Gravitazionale (Ariete Idraulico)
Turbina Vaporizzatrice
Dalla benzina allAlcool: Applicazione pratiche
Fusione al plasma elettrolitico
ElttroMagnetoGravit
Vasile Droj
Libero Borra
Ruggero Falcione
Franco Proietti
Giordano Mariani
Renzo Mondaini
Antonio Iadicicco
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INTRODUZIONE

La conferenza che Sabato 23 giugno 2007 si e' tenuta a Roma stata la 4 Mostra Convegno "Free
Energy - Realt Visibile", appuntamento organizzato da Eugenio Martucci (responsabile ONNE
Lazio) in collaborazione con l'ASSE.

Presentata e moderata da Walter Radica, giornalista e Responsabile Comunicazione dell'ONNE, la
manifestazione ha visto la partecipazione, come consueto, di molti ospiti illustri, noti e meno noti.
Durante l'evento (tenutosi presso il Centro U.N.L.A. in zona Collina Fleming) si sono succeduti
interventi che come al solito hanno spaziato in diversi ambiti, sempre attinenti al tema portante delle
energie alternative.

Giorgio Nanni, di Legambiente Lazio ha trattato il tema della Mobilit sostenibile, portando il caso
del car sharing a Roma. Si sono esposti dati e dettagli di un metodo semplice ed economico per
poter inquinare meno, ridurre i problemi di traffico in citt ed anche per favorire i rapporti umani.
Roma fra le prime citt dove tale sistema si sta imponendo.

Enorme interesse ha poi suscitato lintervento di Vasile Droj, Antropologo e Presidente
Associazione Universologia, Droj ha trattato il tema tutto numerologico del Superamento della
velocit della luce. Con una serie di calcoli per nulla assurdi, si seguito il percorso logico illustrato
dal relatore nel dimostrare come nellUniverso ci siano costanti che tali non sono, il tutto con il fine
di una nuova comprensione anche delle potenzialit energetiche ed ingegneristiche.

E poi anche intervenuto il sig. Libero Borra ed il suo progetto di Solare Termodinamico. Larzillo
ricercatore dalla veneranda et di 96 anni, ha realizzato un sistema solare termodinamico che
produce, a suo dire, un gas di acqua, utilizzabile a fini energetici.

E stata poi la volta di Ruggero Falcione con il suo Generatre Idrogravitazionale Ariete Idraulico.
Un progetto che ha destato la curiosit del pubblico ed anche qualche dubbio. In merito al principio
di conservazione dellenergia che apparentemente verrebbe invalidato da questo dispositivo.

Successivamente intervenuto Franco Proietti con la Turbina Vaporizzatrice. Progetto gi da anni
sviluppato da Proietti, consente di utilizzare i gas del carburante con potenziali vantaggi a fini
energetici e di prestazioni.
1

Giordano Mariani, poi, ha proposto il suo intervento Dalla benzina allAlcool: applicazioni
pratiche. Il pubblico in sala stato molto incuriosito nellapprendere che gran parte del parco auto
italiano pu utilizzare, al posto dei carburanti convenzionali, anche lalcool etilico! Questo
intervento ha anche destato linteresse dello staff delle Iene, che grazie allinviato Matteo Viviani
ha realizzato un servizio sullargomento che andr in onda nella prossima edizione della fortunata
trasmissione di Italia 1.

E poi venuto il turno di Renzo Mondaini che ha realizzato in diretta una presunta Fusione al
plasma elettrolitico. Sempre spettacolare (anche se pi empirica che scientifica) la sperimentazione
di Mondani ha catalizzato linteresse generale, attraverso la spettacolarizzazione di un fenomeno
come quello della Fusione Fredda, che continua a trovare sempre pi conferme (scientifiche) in
tutto il mondo.

Un interessante intervento poi stato quello di Antonio Iadicicco sullElettromagnetogravit. Da
ricerche condotte negli ultimi 10 anni, ha illustrato una serie di esperimenti e di ricerche che
volgono alla realizzazione pratica nel prossimo futuro di un generatore magneto-idro-dinamico che
produca energia elettrica in abbondanza con risvolti anche nel campo della produzione di campi
gravitazionali.

Il ricercatore veronese Alessandro Goi ha poi illustrato la sua Centrale Termoionica, sempre basata
sulla Fusione fredda al plasma elettrolitico. Titolare di una societ di ricerca privata, Goi ha
realizzato e sperimentato una piccola centrale di produzione energetica a fusione fredda, che presto
vedr anche applicazioni industriali.

Oltre agli interventi, la manifestazione ha anche visto il felice coinvolgimento di molti espositori,
quali: Emiro Medda con il Rotorgon e il Magnete levitante; Eugenio Martucci con un altro
dispositivo di Fusione al Plasma Elettrolitico, una Torcia Solare senza Pile, un Convertitore RF -
DC DC ed insieme ad Eugenio Odorifero il Motore Generatore Valery; Franco Proietti con la
Turbina Vaporizzatrice; Giacomo Carlucci e Comingio Rossi (della NWT - New World
Tecnologies s.r.l., uno degli sponsor della manifestazione) con Motori elettrici ad alta efficienza;
Giorgio Nanni di Legambiente Lazio con molto Materiale Divulgativo sullAssociazione; Libero
Borra con documentazioni filmate e stampate sul Solare Termodinamico; Renzo Mondaini e la sua
2
Cella al plasma elettrolitico; Ruggero Falcione con disegni e tavole del suo Generatre
Idrogravitazionale Ariete Idraulico; Valeria Volpe delle Edizioni Alba Magica.

Allevento non hanno partecipato per motivi personali i seguenti relatori:
Eaco Cogliani
Emanuele Pascucci
Alessio Di Benedetto
3
Da E = mc
2
a E = mc
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IDEE A CONFRONTO
APPROCCI PER UNA NUOVA COSMOLOGIA

LA IPERLUCE E LA TEORIA DELLE SUPER COSTANTI
UNIVERSALI


LA NUOVA COSMOLOGIA DEGLI UNIVERSI SCALARI
AUTORE VASILE DROJ UNIVERSOLOGO


Nellarticolo precedente ho dimostrato che la velocit della
luce 299.792.458 m/s pu essere superata matematicamente
miliardi di volte come risulta dalla sua moltiplicazione che
finisce nel rapporto 25/9 = 2,7777777 Grazie a questa
operazione stata trovata la vera velocit 299.792.476.091.
Ho dimostrato poi che, in base a questa relazione, si
intravede uno scenario con 24 universi estesi in scala
esponenziale per una vastit equivalente ad un numero
contenente 163 decimali. Il nuovo Universo delle sfere celesti in tal modo costruito da
permettere la stabilit totale del Creato attraverso le costanti universali, a loro volta
controllate dalle Supercostanti, come appunto la Iperluce 2777777777Ho messo cos le
basi di una nuova cosmologia, infinitamente superiore ai disperati tentativi di oggi,
intrapresi per capire la molteplicit. La celebre formula di Einstein E = mc
2
si potrebbe
considerare superata, aprendo inevitabilmente la strada alla nuova equazione: E = mc
24
,
4
unica capace di spiegare non solo la complessit dellUniverso bens la sua funzione e
struttura.
LO ZERO ASSOLUTO -273,15C SOTTOMULTIPLO DELLA
VELOCITA DELLA LUCE

Nellarticolo precedente si dimostrato che la velocit della luce passa in
Ipervelocit, passo dopo passo. Adesso occorre per tornare indietro partendo
dai tre cento mila chilometri al secondo e scendere matematicamente in maniera
graduale fino allo zero. Se prima abbiamo moltiplicato la velocit della luce,
adesso dobbiamo sottomoltiplicarla, dividerla, ossia ridurla alla sua radice
quadrata per vedere se c sul suo percorso qualche relazione matematica. La
radice quadrata della velocit della luce 299.792,458 547,533 (chilometri). I
547 chilometri al secondo ancora non so a che cosa corrispondono, per ho
trovato che il nuovo valore nasconde qualcosa di straordinario. Se dividiamo in
due 547,533 otteniamo 273,76. E qui che salta fuori lo straordinario. Questo
valore numerico altro non che lo Zero assoluto (- 273,15C). E ci siamo,
perch alla temperatura dello Zero assoluto la velocit congelata, cio diventa
zero. A questa temperatura, la luce stessa si ferma completamente perch qui
finisce il limite di un mondo, il nostro. Cos come non si pu superare il limite
superiore della velocit della luce senza disintegrarsi, cos non pu essere
valicato quello inferiore senza solidificarsi completamente.
Le relazioni matematiche sopra espresse dimostrano che tra lo Zero
assoluto e la velocit della luce ce una relazione stretta, essendo multipli e sotto
multipli luno dellaltra. Un'altra prova indiscutibile quella in cui lo Zero assoluto
al quadrato, moltiplicato per quattro, d proprio la velocit della luce: 273,76
2
x
4 = 299.792.458. E cos il cerchio si chiude.
A questo punto, c da porsi due domande. Primo, perch esiste quella
piccola differenza di mezzo grado tra lo zero assoluto -273,15C, che
conosciamo, e quello di -273,76C derivato dalla luce perfetta? Secondo, e se
sotto il nostro mondo, ossia sotto lo Zero assoluto, ne esistesse un altro?
La risposta potrebbe essere semplice: nel primo caso, aggiustare i calcoli,
perch impostati su misure non precise con gradi di tolleranza abbastanza
larghi. Quel mezzo grado potrebbe derivare dalle imprecisioni delle misurazioni
fatte dallinterno del mondo materiale in conformit al principio
dindeterminazione di Heisenberg. Oppure quel mezzo grado esprimerebbe
lorizzonte degli eventi, quella stretta scia di osservabilit, prima che un evento
imbocchi la via di non ritorno. In altre parole, come il giro della materia attorno ai
bordi dei buchi neri prima di essere assorbita definitivamente.
In quanto alla seconda domanda, quella sullesistenza di un altro mondo
sotto il nostro, difficile rispondere, perch nelle condizioni dello Zero assoluto
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lo spazio-tempo e la velocit si annullano reciprocamente. C da chiedersi se
la temperatura a fermare la velocit, oppure la velocit adabbassare la
temperatura.
In ogni caso la parola TEMPERATURA esplicita: TEMP E RATURA
(Rotore) cio la temperatura che ruota. Quando questa triade si manifesta, lo
spazio si crea automaticamente. La porta per oltrepassare il mondo inferiore,
quello sotto il nostro, sta di sicuro in quel mezzo grado, tra - 273,15C e -
273,76C.

LA FORMULA SUPREMA DELLUNIVERSO. C
24
X 360 = 1000

Come si gi visto, la velocit della luce alla 24 ima potenza d
277777777777 che la Iperluce, grande Supercostante. Essa istantanea,
unendo in una frazione di secondo tutte le parti dellUniverso. Ad una simile
velocit (163 decimali) basta una sola particella per coprire tutti i punti
dellUniverso ed essere presente in ogni luogo per dare consistenza al nostro
mondo e a tutti gli altri. A questa velocit inimmaginabile, lUniverso intero
sarebbe una sola particella. In questo caso il mondo sarebbe un disegno. Quello
che noi riempiamo in un disegno nellarco di una giornata intera o in un anno, il
computer lo riempie in un una frazione di secondo.
La velocit della luce alla 24 ima potenza ossia la Supercostante
2777777777777777detiene in s straordinarie virt. Moltiplicata con la
circonferenza del Cerchio (360) d lUnit (1). Ecco: 27777777777x 360 =
100000000000Questa relazione matematica incastonata nella luce
impressionante e di sicuro la pi importante formula dellUniverso, in quanto
c la triade suprema: il Cerchio (360), il Diametro (277777777..) e il Centro del
Cerchio (1) (fig. 1). E non si pu altrimenti, dal momento che il mondo orbitale
atomo-stellare e galattico circolare. Parafrasando lantica visione, ci troveremo
davanti allUovo cosmico, lUovo di Brahma, il Disco di Ra, da cui nasce tutto il
Creato. Tutta la quintessenza delle remote civilt terrestri stata sintetizzata
attorno questa enorme realt cui stata dedicata poi la piramide di Cheope per
nascondere il colossale segreto.

Ed ecco adesso la Scala dei Mondi: si parte da Zero (0) - Zero assoluto (-273,7),
che moltiplicato con se stesso (al quadrato) d un prodotto, che moltiplicato per 4 d la
velocit della luce che, a sua volta portata alla 24ma potenza, arriva al rapporto 25/9, che,
a sua volta moltiplicato con i gradi del Cerchio(360), d in finale 1(UNO). In termini
6
matematici questa catena, che tiene saldo lUniverso la seguente: 273,76
2
x 4 = c
24
x
360 = 10000000000000000000000


Quanto lontano pare ora Einstein con la sua obsoleta E = mc
2
dove la
velocit della luce appena alla seconda potenza, accanto alla scala delle 24
potenze da me trovate ed elaborate. Non a caso egli chiama la sua, laTeoria
della Relativit, mentre quella mia la Teoria della Stabilit, e non una
qualunque, ma quella della Stabilit Assoluta. Ecco perch lUniverso cos
perfetto, perch fondato su valori trascendenti composti di miliardi e miliardi di
decimali, come quelli del Pi greco. La nuova cosmologia da me scoperta anni
luce superiore a qualunque scenario finora immaginato. Sarebbe anche questo il
motivo perch le altre civilt dellUniverso non comunicano con noi? Siamo
troppo in basso. Ma da adesso in poi tutto potrebbe cambiare. Abbiamo gi
perso 25 anni (una velocit per ogni anno) da quando la mia scoperta iniziata
e la velocit della nostra mente si appesantita dal peso della materia del
nostro primo mondo. E non dimentichiamo che ancor prima di essere materiale
lUniverso matematico, altrimenti non si struttura e non funziona.
LA VELOCITA DEL SUONO 300 M/S. SOTTOMULTIPLO DELLA
VELOCITA DELLA LUCE
Ed in fine se torniamo alle nostre pecore al nostro orecchio di tutti i giorni il
cui cibo e il suono troveremo con sorpresa che anche qui il lungo zampino della
velocit della luce presente. Tra il Suono e la stessa luce sarebbe una
relazione matematica stretta. I 300 m/s. del suono sono la milionesima parte
della velocit della luce. 300 m. x 1.000.000 = 300.000.km. In questo caso la
7
vera velocit del suono deve essere 299 m. e 792 mm./s. nientaltro che un
sottomultiplo perfetto della velocit della luce. La differenza infime come lo
spessore del dito di una mano in confronto allaltezza della torre Eifel. Questo
dimostra che il nostro pianeta assieme alle sue condizioni che permettono la vita
sono il gioco sottile delle costanti universali in primis quella della luce. Avevano
ragione gli antichi egizi che adoravano il sole la sorgente della luce? Ecco
perch addirittura il dio supremo Ra era impotente senza la dea Maat perch
Maat altro non era che la Matematica. Cosi dice il codice ancestrale da me
scoperto. Lintero universo governato dalla matematica, per di una diversa da
quello che noi conosciamo oggi. Mi riferisco non alla matematica attuale quanto
ad una sua diversa impostazione, per esempio la matematica delle potenze.
Ho trovato la matematica degli antichi, sparpagliata su tutta la faccia della Terra
inseminata nelle remote costruzioni megaliti, piramidi, santuari, etc. In 30 anni di
lavoro ho messo a punto le basi di una nuova cosmologia infinitamente allargata
a quellattuale dove sui 24 gradini della velocit della luce si apre il panorama di
un universo scalare. In questo perfetto edificio dimostro matematicamente che
dalla goccia dacqua al corpo umano e alla grandezza del pianeta fino al
carussello del sistema solare tutto e quantificato al millimetro in base ad uno
scenario unico che dimostra la presenza di un Creatore. Il sistema di
quantificazione universale uno dei suoi tasselli. Sentiremo presto delle belle.


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IMPIANTO SOLARE BORRA



L 'energia solare efficiente trasformabile in 1'energia elettrica,
in energia efficiente immagazzinabile, grandi impianti si
possono costruire in una stagione, per convincersene basta
leggere con pazienza ed attenzione l'esposizione che segue. La
grande diluizione dell'energia solare sul territorio obbliga
concentrarla in fornelli di raccolta con specchi concentratori con
superficie d'incidenza di 15-25 mq. nel loro fuoco che coincide con il fornello, si concentrano
teoricamente 15 -25 Kwh in pratica 8 - 15 Kwh, affiancando molti fornelli la distanza fra loro di
circa 5 m.

Il problema raccogliere l'energia concentrata nei fornelli, riunirla e trasferirla nel punto dove sar
utilizzata. Perch uno specchio sia efficiente deve essere orientato verso il sole, deve seguire
l'apparente spostamento del sole, fare in modo che SOLE -FUOCO -CENTRO SPECCHIO siano
sempre sulla stessa linea. E' utile che il fornello sia fermo, immobile e sia lo specchio a ruotargli
intorno in cerca dell'allineamento. Il fornello sorretto all'incrocio di due fili a 3 metri dal suolo
sorretti da quattro piastrini. Il leggerissimo specchio sorretto da 4 fili che convergono agganciato
al fornello come un lampione e pu dondolare, ruotare alla ricerca dell'allineamento. Per far questo
lo specchio deve essere leggerissimo, realizzato con un guscio di polistirolo espanso ricoperto con
una pellicola metallizzata argento come l'uovo di Pasqua. Il fornello posizionato nel cono
d'energia in modo tale da avere la temperatura non superiore a 500 - 550.
Nel fornello posta una spirale fatta con tubo di ferro di piccolo diametro interno.

E' questo insieme specchio e spirale un elemento con potenzialit 1,5 2,5 Kwh, autonomo nella
ricerca dell'allineamento con la spirale preposta alla cattura e al trasferimento dell'energia; che
fissa, ferma, tante di queste spirali saldate con i collettori dell'acqua fredda e l'acqua surriscaldata
sono l'impianto termico per lo sfruttamento dell'energia solare. E' da apprezzare la semplicit del
sistema di concentrazione fatta con specchi di polistirolo espanso che con un'adeguata attrezzatura
possono essere stampati con un ritmo sostenuto come la cassette d'imballaggio e due motorini ne
assicurano il movimento S N E - W e semplicit vuol dire affidabilit rapidit di costruzione, costi
contenuti.
9

E' da apprezzare che l'impianto termico fatto di sole spirali di ferro, ferme
con tutti i giunti saldati, nessuna parte che scorre, si evita cosi pericoli di
perdite, sempre e completamente piene d'acqua mantenuta sotto pressione
costante da una pompa..
E' un impianto termico avveniristico capace di sopportare senza difficolt tutte le variazioni
dell'insolazione senza nessun controllo senza bisogno di regolazione. Un impianto termico che
adopera come fluido l'acqua, scoglio su cui ha urtato l'ENEA che non riuscendo a superarne le
difficolt l'ha abbandonato ripiegando sui sali fusi. Scoglio su cui si stanno dibattendo gli spagnoli
senza trovare ancora la soluzione. Impianto termico avveniristico capace di trasformare senza
nessuna difficolt un kg. di acqua liquida, un decimetro cubo, in un mc. di gas d'acqua H2O
scaldato a 450 e compresso a 250 kg./cm2. Impianto termico avveniristico il cui fluido iniziale
uguale a quello finale di una moderna caldaia munita di surriscaldatore senza per dover passare
dalla fase vapore.

Per spiegare il funzionamento del mio impianto mi avvalgo di due tabelle da tutti studiate e riportate
da tutti i manuali tecnici. La prima riporta la temperatura critica di vari elementi, vi si legge che per
lacqua 375 a cui corrisponde una pressione critica di 224,4 Kg/cm2, se superiore di 375 il suo
stato fisico gassoso e come tale segue le leggi dei gas. La seconda tabella riporta la tensione di
vapore dell'acqua liquida alle varie temperature, il rapporto temperatura-pressione. Il mio impianto
composto da tanti tubi di piccolo diametro interno capaci di resistere alle alte pressioni, avvolti a
spirale e poste ciascuna nel fornello di uno specchio e riscaldati dal sole a 500,
tutte le spirali sono collegate fra loro tramite collettori in entrata con un collettore dell'acqua
pompata ad una pressione superiore alla pressione critica 224,4 Kg/cm2 e l'uscita con il collettore
dell'acqua che si surriscaldata, con una valvola finale che ne regola il prelievo in base alla
temperatura desiderata ma assicurando che la pressione non scenda mai sotto quella critica.
Vediamo cosa succede all'acqua che entra fredda e man mano che avanza si riscalda, raggiunge la
temperatura di 110, nella tabella II leggo che la tensione di vapore 1,5 Kg/cm2, inferiore ai 250
Kg/cm2 esistenti nell'impianto, l'acqua non bolle resta liquida e continua a scorrere tranquilla,
raggiunge i 150 tensione di vapore 4,8 Kg/cm2 sempre inferiore ai 250 Kg/cm2, l'acqua resta
liquida e scorre tranquilla, raggiunge 250 la tensione di vapore 40,47 Kg/cm2 sempre inferiore ai
250, tutto tranquillo, raggiunge il 374 di poco inferiore alla temperatura critica la tensione di
vapore 224,23 sempre inferiore alla pressione esistente nell'impianto (250) l'acqua non bolle,
10
liquida e scorre tranquilla, raggiunge e supera la temperatura critica 375, in questo punto avviene
la trasformazione dello stato fisico da liquido a gassoso.

Non c' pi tensione di vapore che aumenta con l'aumentare della temperatura che pu far bollire
acqua perch l'acqua liquida non c' pi, ma c' solo gas (H2O) che pu solo dilatare.
Anche nelle moderne caldaie quando il vapore prodotto dalla caldaia passa nel surriscaldatore, nel
punto in cui raggiunge e supera i 375 avviene la trasformazione fisica, diviene gas e riscaldandosi
ancora raggiungere i 450, quindi errato dire vapore surriscaldato a 450 ma dire gas d'acqua a
450.

Questo impianto termico semplice perch fatto di soli piccoli tubi avvolti a spirale,
completamente pieni d'acqua, in piena sicurezza, senza necessit di controlli e apparecchiature, che
produce un fluido finale uguale a quello finale prodotto da una moderna caldaia munita di
surriscaldatore con la sola differenza della pressione a vantaggio delle spirali, in queste molto pi
alta. L 'altra differenza che nell'impianto che chiamo ad acqua surriscaldata, non c' evaporazione
dell'acqua con il risparmio del calore di evaporazione aumentando cosi il rendimento. Il fluido
"acqua surriscaldata, pu andare nelle turbine degli impianti termoelettrici per la produzione di
energia elettrica, pu, se affiancato ad una centrale idroelettrica, a mezzo iniettori pompare acqua
dal bacino inferiore di scarico delle turbine al bacino superiore creando una riserva di energia per
quando il sole non c'.

Se la condotta dell'acqua pompata dagli iniettori raccordata con la condotta forzata, far girare le
turbine e se in eccesso tramite la condotta forzata va nel bacino superiore e costituisce scorta.
Dopo aver letto con attenzione questa relazione ed aver visto funzionare l'impianto sperimentale,
spero avervi convinto che l'energia solare facile raccoglierla, facile trasformarla in energia
elettrica facile costituirne una riserva, in futuro far concorrenza al petrolio.

Spero avervi trasmesso un po' del mio entusiasmo e chiedo un aiuto per poter andare avanti e
costruire un piccolo impianto industriale. Chiedo un aiuto a tutti perch tutti ne siamo interessati.
Contributi dallo Stato (dagli stati perch tutto il mondo interessato) anche se desiderata sono lenti,
complicati per ottenerli. I miei capelli bianchi dicono che non ho molto tempo per aspettare, le mie
forze finanziarie sono la pensione e qualche risparmio, sono serviti a costruire questo impiantino,
ma non mi permettono di affrontare le spese di un 'attrezzatura per costruire i gusci per gli specchi
in modo industriale.
11

Sarebbe il primo passo per impianti industriali, sarebbe il primo passo verso la speranza, il primo
passo per avere l'indipendenza dalla schiavit dai combustibili fossili.
Una frazione, anche piccola frazione di quello che siamo costretti a pagare per gli aumenti della
benzina, delle bollette luce-gas ecc., di giornate senza mezzi di trasporto, di aria sporca che
respiriamo, in salute e tutto il resto che pi o meno sappiamo tutti.


II piccolo contributo di tutti darebbe la possibilit di iniziare bene la grande battaglia. lo per mia
natura non far debiti, non accetter finanziamenti privati che potrebbero limitare la mia opera, non
ceder a lusinghe per cedere, se ne fossi costretto preferirei lasciare tutto, abbandonare tutto. Ma se
sono riuscito a trasmetterVi un po' d'entusiasmo e di speranza, fate copie di questo mio scritto,
datelo a parenti, amici, conoscenti chiedendo a loro di fare altrettanto e tutti insieme in breve tempo,
senza condizionamenti al riparo dalla avidit di altri, degli interessi di pochi, potremmo dar
concretezza alla speranza.
12
Generatore Idrogravitazionale Ariete Idraulico
di Ruggero Falcione

FORZE CHE AGISCONO ALL'INTERNO DI QUESTA MACCHINA IDRODINAMICA FORZA
DI GRAVITA + ACCELERAZIONE PRESSIONE ATMOSFERICA FORZA CENTRIFUGA
TERRESTRE PESO SPECIFICO DELL'ACQUA

Tutte queste forze naturali sono in
equilibrio tra di loro.
Creando delle variazioni artificiali
dei valori reali, in una di queste si
modifica l'equilibrio.
Se un tale artificio, si effettua con
un impianto appositamente ideato,
queste forze reagiranno cercando
quell'equilibrio come avviene in
natura. Ma nel tentativo di
riequilibrarsi, queste forze,
provocano un maggiore squilibrio
all'interno dell'impianto,
obbligando una circolazione
dell'acqua nel senso voluto, e ci
avverr all'infinito.
L'utilizzazione di queste forze, non
compromette nessuna variazione
nel tempo dei valori naturali, e
inoltre si potr ottenere una grande

quantit di energia pulita a costo zero.
Questa energia potr essere realmente una fonte inesauribile.
Ne segue questa definizione:
LA FORZA DI GRAVITA CHE AGISCE IN UN CORPO LIQUIDO IN CADUTA, PUO'
ESERCITARE, INVARIATAMENTE ALL'UNITA, DI TEMPO E DI VOLUME, UNA
ENERGIA CAPACE DI RISOLLEVARE PARTE DI SE STESSO, PARI ALLA DIFFERENZA
DELL'ACCELERAZIONE DI GRAVITA' MENO IL PROPRIO PESO ALLO STATO DI
QUIETE, PURCHE' CIO', AVVENGA IN UN CIRCUITO APERTO A CONTATTO
ATMOSFERICO.
13
Ene|g|o, cne fo|e? 2
|J|5||4 v4|||ZZ4|||CF
|J|5||4 v4|||ZZ4|||CF
c| ||cocO ||O|e|||
c| ||cocO ||O|e|||
Ccn |o p|esene s| ||ng|oz|o EuRPE/N CNSuMER Resp. E. /vv. \|c||c Mo||ne|||, |'/.S.S.E. |esp. Eugen|c
Mo|ucc| e Eugen|c oc||fe|c, S|g.|o \o|e||o \c|pe, S|g.S|||c Co|o|no|e, pe| ove|m| ooc |o pcss|c||| o|
p|eseno|e |o m|o uRB|N/ \/PR|ZZ/R|CE o||o ccnfe|enzo cne s| enuo o||'uN|\ERS|/ |/ S/P|ENZ/
focc| o| |NGEGNER|/ ou|o N7 |n v|o Euocss|ono N18 o Rcmo || 31 Mo|zc 2007.
Ne| pun| |no|co|, ccme oo o|segnc oo 1 o 1, s| sp|ego scmmo||omene || funz|cnomenc oe||o
uRB|N/ \/PR|ZZ/R|CE
1J |ng|essc oe||o cenz|no
2J co|cu|oc|e
3J |ng|essc o||o
4J mcc|e
5J gos o| sco||cc oe||e come|e o| ccmcus|cne oe| mcc|e
J |ng|essc oe||c sco||cc oe||e come|e o| ccmcus|cne o||o u|c|no vopc||zzo||ce
7J se|coc|c cne ccn|ene ocquo, ocquo css|genoo o 130 vc|um| e cenz|no
8J pcmpo pe| ccmp||me|e |'ocquo ccn vo|vc|o o| ncn ||c|nc
J ccnocc pe| |ospc|c o| ocquo m|sce|oo
10J come|o ocve |'ocquo m|sce|oo s| vopc||zze|
11J ccnocc pe| || |ospc|c oe| vopc|e gos
12J ccnocc pe| || |off|eooomenc oe| gos o| sco||cc oe| mcc|e
13J se|coc|c ocve s| p|couccnc | gos pe| |o ccmcus|cne
14J cenz|no o||c soc gosscsc
15J cenz|no o||c soc ||qu|oc
1J ccnocc cne ||pc|o | gos p|coc| o| co|cu|oc|e
Ccme s| nco ncn es|scnc gos o| sco||cc, eo |n quesc mcoc s| o|m|nu|sce || ccnsumc - oe| 45% pe|
ooessc, |n segu|c ccn |o nucvo u|c|no cne sc ccs|uenoc, s| spe|o o| o|||vo|e oo c||e un ||spo|m|c
oe||'85%.
14
Ene|g|o, cne fo|e?
|| possogg|c oo||o cenz|no o| c|ceonc|c p|u
|| possogg|c oo||o cenz|no o| c|ceonc|c p|u

c|eve o| quonc s| c|eoo
c|eve o| quonc s| c|eoo
|| mcc|e o cenz|no, c meg||c, || mcc|e o c|c|c cc e' un mcc|e cne pu funz|cno|e ccn uo uno
se||e o| co|cu|on| |o cu| |o cenz|no, pe| ncn o|men|cn|omcc| oncne oe||o foc||| ccn cu| pcss|omc
|nso||o|e un |mp|onc gp| c un |mp|onc o meonc. nessunc |c pucc||c|zzo mo oncne |'o|ccc| e|||cc
pu o||meno|e || ncs|c mcc|e o cenz|no .
|'un|co ccso cne comc|o || s|semo o| co|cu|oz|cne.
Cne ccso comc|o ne| s|semo o| co|cu|oz|cne?
Do| punc o| v|so f|s|cc comc|o || |oppc|c secn|cme||cc o| ccmcus|cne, css|o:
|o g|uso quon| o| co|cu|one e o| ccmcu|ene.
Se po|||omc o| cenz|no
|| |oppc|c secn|cme||cc |o || co|cu|one eo || ccmcu|ene so| o| c||co 1/14
Se po|||omc o| o|ccc| e|||cc
|| |oppc|c secn|cme||cc co|cu|one/ccmcu|ene so| o| c||co 1/
Ne||o p|o|co ccso comc|o o| s|semo o| o||menoz|cne?
|e ncs|e ouc pcss|eocnc un s|semo o| co|cu|oz|cne cne fovc||sce |o ccmcus|cne oe||o cenz|no
|nfo| || co|cu|oc|e c || s|semo oo |n|ez|cne e o|oc pe| fo| en|o|e 1 po|e o| co|cu|one e 14 po|| o|
o||o.
Mo se quo|cunc mee monc o| s|semo o| co|cu|oz|cne e |c pc|o oo| vo|c|| 1/14 o| vo|c|| 1/ |'ouc
smee o| funz|cno|e cene ccn |o cenz|no e |n|z|o uno nucvo v|o oo o|ccc| e|||cc.
|e ouc f|ex
Pu||cppc neg|| oucso|cn| |o||on| ncn c| scnc. pe| quese ouc oo||o ecnc|cg|o |o||ono vengcnc
venoue ne| mcnoc, ccn uno g|onoe ccncen|oz|cne |n B|os||e. uese ouc scnc |n g|ooc o| ||o|o|e,
o|ove|sc uno cen|o||no e|e|cn|co, || s|semo o| co|cu|oz|cne e pe|mee|e |n empc |eo|e |o m|g||c|e
co|cu|oz|cne pcss|c||e, s|o ccn |o cenz|no, s|o ccn |'o|ccc| e|||cc, cppu|e ccn uno m|sce|o o| en|omc|.
Sc|c |n B|os||e vengcnc venoue un m|||cne o| ouc f|ex o||'onnc cne cc|||spcnoe o| 0% oe| me|coc.
|o cen|o||no f|ex un c|evec oe||o Mogne| Mo|e|||, cne c|mo| oncne |o \c||swogen e |o Renou| |n
B|os||e mcnonc o| se||e.
|'o|ccc| e|||cc |n B|os||e p|u eccncm|cc oe||o cenz|no.
Ccn 10 Reo| s| pcsscnc mee|e 8 |||| o| o|ccc| e|||cc men|e ccn |o sesso c|f|o sc|c 4,2 o| cenz|no.
|o o|ffe|enzo quos| oe| 50%. Ccn |o ecnc|cg|o ||ex | c|os|||on| pcsscnc sceg||e|e || co|cu|one cne
o||o pcmpo ccnv|ene o| p|u. E cgg| sce|gcnc |'o|ccc| e|||cc.
uov|o |mpensoc||e |mpc|o|e |'o|ccc| e|||cc oo| B|os||e o couso oe| ooz| ocgono||. Mo c' o|
pegg|c, pe|cne mono|omc o|s|ue |e ncs|e ecceoenzo og||cc|e, ncn fe|men|omc g|| sco||
oe||'|nous||o o||meno|e. |nscmmo un ve|c sp|ecc.
|o spe||menoz|cne
|'onnc scc|sc fec| oe||e spe||menoz|cn| su uno veu|o Eu|c 0, uno veccn|o ||o unc oe| 18J pe|
veoe|e se effe|vomene |'o|ccc| e|||cc pcevo esse|e u|||zzoc ccn successc su| ncs|c po|cc
moccn|ne. ccs| smcno| || co|cu|oc|e, m|su|o| | ge|, e oumeno| |o |c|c o|eo oe| 0%. 15
Ene|g|o, cne fo|e? 7
pe|cne p|cp||c oe| 0%?
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ouc, p|cgeoc pe| fo| en|o|e 1 po|e o| co|cu|one su 14 po||
o| o||o, || m|c sccpc e|o que||c o| pc|o||c o| |oppc|c 1/. Ccme?
Guo|oo| s|o su| |c|um o| P|cgecmeg s|o su||e pog|ne wec o| o|cun|
s|| c|os|||on| cne pucc||c|zzovonc K| pe| mco|f|cne o| quesc gene|e
e m| occc|s| cne |n ue quese s|uoz|cn| s| p|enoevonc ccme
||fe||menc | ge| oe| co|cu|oc|e. oo || o|||v |o sc|uz|cne o| m|c
p|cc|emo:
occ|omc oec cne || co|cu|oc|e ||spcnoe o||e p|cpc|z|cn| o|
ccmcus|cne 1/14 co|cu|one/o||oJ pe|onc se o||o|gc oe| 0%
|'o|eo oe| gec cengc 1,/14 cne cc|||spcnoe o| |oppc|c 1/, qu|no| |'ouc ocvevo funz|cno|e. eo
|nfo| fu p|cp||c ccs|.
|| veccn|c scosscne eu|c 0 e|o o|venoc un'ecc|cg|co ouc o co|cu|one ||nncvoc||e.
Senzo p|u sens| o| |nfe||c|| ||spec o||e nucve Eu|c 4.
Scnc ccnv|nc cne pe| ncn |nqu|no|e so|ecce p|u |oz|cno|e |nves||e su| co|cu|on| pu||| p|ucsc cne su
coo||zzoc|| oog|| sonoo|o semp|e p|u e|evo|. Mo || me|coc oe||'ouc ncn funz|cne|ecce se ncn
fcss|mc |ncen|vo| oo ocqu|so|e semp|e uno nucvo ouc. ccs| g|o |mmog|nc ccme p|css|mo
||spcso o||'|nqu|nomenc || po|ome|c Eu|c 5, pc| Eu|c , ecc. ecc.
G|c|oonc Mo||on|.
16
Ene|g|o, cne fo|e? 22
Rovenno 2-04-2007
Renzc Mcnoo|n|
e-mo||: |emcno|n.|
Espe||menc o| fus|cne
f|eooo e|e|c|||co.
|| g|c|nc 31 Mo|zc 2007, nc esegu|c un espe||menc o| fus|cne
f|eooo e|e|c|||co, p|essc |o |occ| o| |ngegne||o
oe||'un|ve|s| |o Sop|enzo o| Rcmo, |n cccos|cne oe|
ccnvegnc Ene|g|o cne fo|e oo||e nucve ene|g|e o||o f|ee
ene|gy: uno ||spcso pe| |'|nqu|nomenc oe||e c|J.
E|c mun|c o| un o||menoc|e |n cc||ene ccn|nuo vo||oc||e,
cne fc|n|vo uno ens|cne |egc|oc||e oo ze|c o 350 vc|, eo uno
cc||ene moss|mo e|cgoc||e o| 10 ompe|e, |nenoevc
o|mcs|o|e cne s| gene|ovo un eccessc o| ene|g|o v|s|c||e oo
cccn|c, |o quo|e ncn pcevo esse|e ne o| nou|o cn|m|co ne o|
nou|o f|s|co, |o sp|egoz|cne pcevo esse|e uno |eoz|cne nuc|eo|e o oecc|e ene|g|o ncn
|oo|co|vo.
ueso |eoz|cne nuc|eo|e |o cn|om|omc fus|cne f|eooo, pe|cne queso f|ose en|oo c|omo|
ne||'|mmog|no||c cc||e|vc, mo |o |eoz|cne cen p|u ccmp|esso, |n quonc ||su|onc oncne
fencmen| o| f|ss|cne nuc|eo|e.
|o fus|cne f|eooo e|e|c|||co uno |eoz|cne os|mme||co, pe|cne funz|cno sc|c su| cococ |n
ce|e ccno|z|cn| sc|c o||'oncoc, s| veo| |n segu|cJ e sc|c se || cococ menc |mme|sc ||spec
o||'oncoc, ccn un |oppc|c o| 1/5 c||co.
Ccme e|e|c||o s| uso ocquo |egge|o, ccn o|sc|c|o uno scsonzo cne |o |enoo ccnou|vo so|e,
cose, oc|ocJ, ccn o|cune scsonze ncn funz|cno, o o|e p|cpcs|c o||egc uno oce||o esp||co|vo.
|n queso cccos|cne nc usoc uno sc|uz|cne sou|o o| ocquo oepu|oo e Pcoss|c Co|ccnoc,
ccnenuo o||'|ne|nc o| un Beo|e| o| ve|c P||ex, ccn oepcs|oe su| fcnoc oe||e scog||e o| ve|c,
pe| ev|o|e cne gccce o| fe||c fusc pcssonc c|epo|e || vosc.
c cc||egoc oue seccne o| occ|o|c oo 4 mm o| o|ome|c o||'o||menoc|e, pe| uso||e ccme
e|e|co|, |om|e cov| |n |ome o| 1,5 mm o| sez|cne, nc |n|z|oc ccn |'espe||menc |nve|sc, c|c
cococ mc|c |mme|sc eo oncoc menc |mme|sc, pe| memc||zzo||c ccme espe||menc o|
||fe||menc. c foc nco|e o| pucc||cc p|esene, cne s| fc|movonc cc||e o| gos |o|cgenc eo
ss|genc pe| e|e|c||s| oe||'ocquo |eoz|cne cn|m|coJ, pc|cne
sovc o||menonoc |o ce||o o| moss|mc oe||o pcenzo, vo|e o
o||e 350 vc|, 10 ompe|e.
|ocevc nco|e |nc||e cne |'ocquo ccm|nc|ovo o cc||||e pe|
effec Jcu|e |eoz|cne f|s|coJ, mo g|| e|e|co| ||monevonc
f|eoo|, pe|cne pe| fcnoe||| pe| effec Jcu|e, cccc||evonc p|u o|
100 ompe|e vo|c|e ||covoc oo| oo| sug|| e|e|co| oo
so|oou|o, o||egc occumencJ.
Dcpc cne || pucc||cc no memc||zzoc queso |eoz|cne, su
quonc co|c|e sp||g|cnovo, nc |nve||c
17
Ene|g|o, cne fo|e? 23
|'|mme|s|cne oeg|| e|e|co|, c|c oncoc mc|c |mme|sc e cococ enuc fuc|| oo| ||qu|oc.
/ppeno nc |mme|sc ne||o sc|uz|cne |'e|e|coc nego|vc, s| scnc sv||uppoe oe||e f|ommoe
|cven| oo| punc o| ccnoc oe| cococ ccn |'e|e|c||o, ocpc un po|c o| seccno| |n cu| s| v|sc
|'e|e|coc |cvene, s| o|soccoo uno gccc|o fuso cne coouo su| |ec o| scog||e o| ve|c,
ev|onoc |o |cu|o oe| P||ex. c |mme|sc uno seccnoo vc|o |'e|e|coc pe| un po|c o| cen|me||,
e o| nucvc |n un po|c o| seccno| coouo un'o||o gccc|o o| fe||c fusc.
uc quesc semp|e ccn 350 vc|, 10 ompe|e, o| cne nc oec o| pucc||cc cne ovevonc v|sc
cc| |c|c cccn|, quonc || |eno|menc o| queso |eoz|cne |nccmp|eso, senzo |'ous|||c o| s|umen|
ccmp||co|, cosovo fo|e || |oppc|c f|o que||c cne ovevonc v|sc c|o, e que||c cne ovevonc v|sc
p||mo.
/ quesc punc nc oec o| pucc||cc, cne ncn |oovo o| |eoz|cne cn|m|co, pe|cne funz|cno o||c
sessc mcoc ccn mc|e scsonze o|ve|se, e ccn u| | |p| o| meo||| ccmp|esc G|of|e e
co|ccnc|n|, ncn |oovo
neoncne o| |eoz|cne f|s|co, pe|cne s| ocvevo fcnoe|e oncne |'oncoc ne||'espe||menc |nve|sc,
pe|c| ||monevo ope|o |'|pces| o| |eoz|cne nuc|eo|e.
|'espe||menc cne || pucc||cc ovevo v|sc, e|o uno |ep||co o| un espe||menc sccpe|c oo|
g|oppcnes| M|zunc eo cmc||, mo c|o, e|o o|||voc || mcmenc o| veoe|e un espe||menc
sccpe|c oo| sccsc||c.
c usoc un vosc oo mo|me||oo ccme Beo|e|, pe|cne cc| P||ex ncn funz|cno, v| nc |mmessc |o
meoes|mo sc|uz|cne sou|o o| Pcoss|c Co|ccnoc, qu|no| nc p|cceouc oo esegu||e
|'espe||menc |nve|sc ccn e|e|co| o| ungsenc, p|u |es|sen| o||o fus|cne. c |mme|sc mc|c ||
cococ ne||o sc|uz|cne, pc| nc |mme|sc |egge|mene |'oncoc, ncn successc nu||o o|
speocc|o|e. |'o||menoz|cne e|o semp|e o| moss|mc, s| ncovo |o sc||o e|e|c||s| e nuvc|e o|
vopc|e o'ocquo, o quesc punc nc cccoc ccn |'oncoc || vosc o| ve|c, |n que| punc s|
sv||uppoc suc|c un cog||c|e occecone cne |n un po|c o| seccno| no fusc |o po|ee o| ve|c
ccme fcsse cu||c, nc esegu|c |o sesso moncv|o ccn |'espe||menc o||c, c|c o| fus|cne f|eooo
e|e|c|||co cc| cococ |cvene, |'nc ovv|c|noc o| vosc, e queso vc|o s| v|sc cne |n que|
punc || meo||c s| |off|eoooc, o|venenoc scu|c.
|| ungsenc fcnoenoc o 3410 C, |es|se p|u oe| fe||c, ncn fcnoe o gccc|o mo s| o|sc|cg||e
ne||'e|e|c||o ccme fcsse zuccne|c, |n pccn| m|nu|.
Do ono||s| cn|m|cne effeuoe su sc|uz|cne, usoo pe| espe||men| ou|o| c|e ccn e|e|co| o|
ungsenc, scnc so| |cvo| o|sc|c|| f|nc o 2 g|omm|/|||c o| o|e meo||c.
|o |eoz|cne v|c|eno o||'oncoc o ccnoc cc| ve|c ccmune, funz|cno ccn mc|| |p| o| meo|||, e
ccn menc |p| o| scsonze cne |o fus|cne f|eooo e|e|c|||co veo| oce||o esp||co|voJ.
|| pucc||cc ccmpcsc oncne oo suoen| oe||'un|ve|s|, ||mosc occosonzo sco|c|o|c, mo un
p|cfessc|e p|esene no cn|esc |o po|c|o eo no esc|o|c ccn queso f|ose |o v| sp|egc |c cne
ccso no foc quesc s|gnc|e. o ccn|nuoc o|cenoc cne ov|e| semp||cemene |nf|ommoc
|'|o|cgenc e |'ss|genc p|cocc pe| e|e|c||s|, e cne pe| offe|mo|e cne s| |oovo o| |eoz|cn|
nuc|eo||, cccc||evo unc spe|cme|c o| mosso pe| |no|v|ouo|e g|| |sccp| p|coc|, ncn |||evoc|||
ccn ono||s| cn|m|cne.
/| cne m| scnc messc o||'cpe|o pe| oemc|||e |o p||mo
ccnesoz|cne, nc |mme|sc g|| e|e|co| ne||o sc|uz|cne |n eguo|
m|su|o, nc o||menoc ccn ens|cne f|nc o fo|e c||cc|o|e 10
ompe|e o cosso ens|cne, ccso pcss|c||e pe|cne queso
|eoz|cne scp|o o| 100 vc| c||co, p|eseno uno penoenzo o
|es|senzo nego|vo, eo |n queso |eg|cne s| no fc|moz|cne o|
p|osmo e|e|c|||cc, pc| ccn un occeno|nc nc enoc o|
|nceno|o|e |'|o|cgenc e |'ss|genc p|cocc.
u| nonnc pcuc veoe|e cne || gos p|cocc, ncn e|o
suff|c|ene o monene|e occeso uno f|omme||o oncne m|n|mo,
18
Ene|g|o, cne fo|e? 24
s| uo|vonc sc|c oe| Pcff..Pcff.
|| p|cfessc|e m| ||coevo cne ne| m|c espe||menc, s| |nceno|ovo |'|o|cgenc o| cococ ccn
|'ss|genc oe||'o||o, o||c|o nc ||oc fuc|| oo||o m|o cosseo o|ezz|, un e|e|coc o| ungsenc
||ccpe|c oo un uc|c|nc o| ce|om|co |ncc||oc ccn s|||ccne, oo cu| spc|gevo |'e|e|coc pe|
20mm, |'nc usoc ccme cococ eo nc cenuc |'|nconoescenzo, oncne se |o po|e |n |eoz|cne
ncn e|o o o||ec ccnoc ccn |'o||o.
Pe| |o seccnoo cc|ez|cne, nc ||spcsc cne |e |eoz|cn| nuc|eo|| p|couccnc s|o |sccp|, cne
|osmuoz|cn| ocm|cne, ques'u||me |||evoc||| cn|m|comene.
Bos| penso|e cne su| sc|e |'|o|cgenc s| |osmuo |n E||c, e cne ne||o |eoz|cne oe||'u|on|c s| no |o
f|onumoz|cne oe| nuc|ec ccn |o ccmpo|so o| oue nucv| e|emen|, |||evoc||| cn|m|comene.
Pcssc o||e |onqu|||omene, cne queso |eoz|cne ncn ocvuo o||o ccmcus|cne oe||'|o|cgenc,
pe|cne |o s| c|ene oncne usonoc ccme e|e|c||o, uno sc|uz|cne ccnenene Rome Sc|foc,
Sognc C|c|u|c, Z|ncc Sc|foc, |e||c C|c|u|c, /|genc N||oc, u| so|| cne ncn p|couccnc
e|e|c||s| oe||'ocquo, cens| oepcs|z|cne meo|||co su| cococ, ocvuo oo un mogg|c|e pcenz|o|e
o| css|oc-||ouz|cne REDXJ, oe| meo||| ccs|uen|.
Ne||'u||mo oce||o o||egoo, nc esegu|c || |oppc|c f|o |e |mpu|| |||evoe ne| ||qu|oc, ocve
ovevc esegu|c |o fus|cne f|eooo e|e|c|||co, eo un ||qu|oc comp|cne ccmpcsc oo||o sesso
ocquo, sessc so|e, mo v| ovevc esegu|c e|e|c||s| oe||'ocquo o cosso ens|cne.
Do p|cve co|c||me||cne esegu|e, nc co|cc|oc un eccessc o| ene|g|o oe| 1 %, m|su|onoc o|
quonc s| sco|oo un Beo|e| o| sc|uz|cne |om|e |es|senzo e|e||co, ccn |o fus|cne f|eooo
e|e|c|||co.
19
Ene|g|o, cne fo|e? 25
20
Ene|g|o, cne fo|e? 2
D|sc|c|c g|omm| 4,44 o| oncoc o| ungsenc pu|c, |n sc|uz|cne sou|o o| c|co|ccnoc o| sco|c e
ocquo oepu|oo.
Esegu|o e|e|c||s| ccn ens|cne |nfe||c|e o 100vc| e cc||ene o| c||co 2 ompe|e.
21
Ene|g|o, cne fo|e? 27
D|sc|c|c g|omm| 52,25 o| oncoc e g|omm| e g|omm| 17,0 o| cococ, pe| un co|e o| g|omm|
70,15 o| ungsenc pu|c.
Esegu|c |eoz|cne ccn p|couz|cne o| p|osmo o| cococ ccn ens|cne supe||c|e o| 200 vc| e
cc||ene o| c||co 1-2 ompe|e.
Roppc|c f|o |us|cne ||eooo E|e|c|||co eo e|e|c||s|
E|EMEN %
/|N| 0
/N/|| 430
uNGSEN R|f.
REN| 250
SM| 0
|R|D| 0
P|/|N 530
R 350
MERCuR| -1800
/||| 500
P|MB 530
22
Ene|g|o, cne fo|e? 28
23
Local Gravitoelectromagnetic Eects inside a Metallic Liquid
A.Iadicicco
Abstract
Under specic conditions the fast rotation of a metallic liquid inside a toroidal chamber could produce an
gravitoelectromagnetic eld measurable in laboratory.
Analogies between superconductors and moving metallic liquids
A metallic liquid owing in a channel produces electromagnetic elds likely a rotating superconductor which
produces a weak magnetic eld.
Such similitude is as much closer as higher the uid speed is.
That is due to a higher transport of magnetic force lines concerning conductor liquids.
Furthermore it is interesting to note that the freezing eect of force lines is veried under innite conductivity
condition.
Introduction
Tajmar and others have proved the presence of gravitomagnetic eld and induction acceleration elds in a
rotating superconductor.
Agop and Podkletnov have studied the superconductor electromagnetic and gravitomagnetic eld properties
referring to the generalization of Maxwell and London equations.
Other authors like Cerdonio and Tajmar have supposed that inside a rotating superconductor a gravitational angle
of classic Londons moment gravitomagnetic Londons moment should manifest in order to explain the
discrepancy between the Cooper-pair mass theoretically expected for Niobium and its experimental value
registered by Tate.
The authors hypothesis is that in addition to a classic electromagnetic eld produced by a turbulent movement of
metallic liquid, another similar gravitomagnetic (eld) should appear by analogy with superconductors as an
interpretation of generalization of Maxwells equations.
Gravitomagnetic eect
A rotating superconductor produces an magnetic eld (Londons moment).
The Londons moment derived from canonical moment quantization is :
B= - 2m*/ e*
Where m* and e* respectively indicates the mass and the charge of Cooper pair.
By measuring an magnetic eld and the angular speed of the superconductor the Cooper pairs mass can be
calculated.
During a highly-accurate test, Tate and others registered a discrepancy between the Cooper-pair mass theoretical
expected for m*/2me= 0.999992 Niobium and its 1.000084 experimental value, where meis the electron mass.
Tajmar and others have suggested that in addition to the classic London s moment, a similar gravitational exists.
The so-called gravitomagnetic Londons moment could explain Tates measurements.
B = - 2m*/e* - m*/e* Bg ,
Where Bg is the gravitomagnetic eld
24
According to the gravitational induction law,

rot g = - Bg/ t --------------> Generalized Maxwells equation

on applying an angular acceleration to a superconductive ring (Niobium) Tajmar and Clovis J. De Matos have
obtained a non Newtonian gravitational field, opposite to a Newtonian divergent field, which is generated along
the tangential direction (azimuth plan):
that is g = - Bg
.
r/2

Where r is the radial distance from superconductor, is the azimuth unit value and g is measured as the earths
standard acceleration unit.
The gravitational field, according to the induction law, should point to the opposite direction of the applied
tangential angular acceleration.
That phenomenon has been actually observed, and induced acceleration fields external to the superconductor have
been found in the order of nearly 100g.


Magnetofluidodynamic System and Gravitoelectromagnetic Field


Inside conductor liquids, electric and magnetic fields are generated by fluid motion, so in addition to
hydrodynamic variables other electrodynamics terms should appear.
If the speed u, at which the magnetic field moves, coincides with the local speed of fluid v (when u=v ) then, the
magnetic flux, linked with any closed line which moves at the same local fluid speed, is constant. That means that
the force lines are frozen inside the fluid and carried by it.
Its useful to introduce the magnetic Reynolds number Rm to distinguish the situations in which force lines
diffusion occurs from those ones in which a dragging takes place.

Rm = V/L

Where V is a characteristic speed of the matter, L is its length and is the time of diffusion.


If Rm >> 1 force lines dragging takes place.
Examples about orders of magnitudo.

If we consider mercury we see the following features:

=9.4 10^15 s^-1 (conductibility)
=13.5 g/cm^3 (density)

therefore the time of diffusion for the Hg is:

= 4/c^2 L^2 = 1.31 10^-4 [ L(cm)]^2 s

and the magnetic Reynolds number is:

Rm= V /L 10^-4 [V(cm/s)]

Laboratory results show that as for mercury there isnt a sensible dragging of the force lines. That only happens at
very high speed of efflux conditions.
25
The scale of length related to geophysical and astronomic matters is Rm>>1 and the dragging phenomenon
concerning force lines is important.
Finally it results:

1. In laboratory: mercury and liquid sodium Rm < 1 except at high speed
2. Geophysical and astrophysics applications Rm >> 1.

When the moving speed is similar to the one of sound, a reasonable dragging effect concerning force lines of the
magnetic field in liquid conductors like liquid sodium or mercury will be verified.
In those conditions the conducting matter at liquid state, can generate a sensible gravitoelectromagnetic effect
when electromagnetic fields exist.
When the four-dimensional space-time is divided in space plus time (3+1), the electromagnetic field is divided
into two parts, the electric field ge and the magnetic field Be. These fields satisfy the equations of Maxwell.
The general relativistic gravitational field is divided, similarly to the previous one, into three parts
A part with electrical function - electriclike - whose gradient for weak gravity is Newtonian acceleration g*
A part with magnetic function - magneticlike - whose curve for weak gravity is the gravitomagnetic field Bg
A metric spaces, whose tensor of curving is `the space curve


According to the superposition principle, we can introduce generalized fields:

g= g* + q/m ge , B=Bg + q/m Be

q and m are respectively charge and mass of the electron


Those fields satisfy the generalized Maxwells equations.

Conclusions


Finally an experimental device realization could be carried out, in order to satisfy the considerations previously
described. It might be realized as a rotating metallic liquid inside of a toroidal channel with high movement speed,
suited to the generation of a gravitoelectromagnetic field. We can theoretically obtain, therefore, an interpolation
between a gravitoelectromagnetic complex system and a magnetofluidynamic one whose variables are exactly the
electromagnetic fields and those connected gravitomagnetic ones.

References

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