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il Fatto Quotidiano

AL VOTO AL VOTO
COME CAPITA SPESSO il Wall Street Journal torna a occuparsi delle peripezie della vita politica italiana. E dopo tanti articoli su Silvio Berlusconi, questa volta si esercita su Matteo Renzi, sfidante di Pier Luigi Bersani alle primarie del centrosinistra.

DOMENICA 14 OTTOBRE 2012

Wallun toroJournal: Street Renzi,


tra le porcellane

Per descrivere lo stile del rottamatore, il quotidiano americano usa una metafora che tutto dire: Matteo Renzi il toro nel negozio di porcellane. Non un giudizio negativo, anzi, per il Wsj il sindaco di Firenze rappresenta la speranza di qualcosa di diverso nelle tradizionali dina-

miche elettorali italiane: Vuole buttare fuori la vecchia guardia dal suo partito e attenersi allausterit del primo ministro Mario Monti, spingendo il Pd lontano dalle frange delle fazioni di estrema sinistra che vogliono affossare le riforme strutturali avviate da Monti.

Il manifesto di centrosinistra Monti non c, Casini forse


BERSANI, VENDOLA E NENCINI FIRMANO LA CARTA DINTENTI
di Paola

fatto a mano

Zanca

i che il manifesto del nuovo centrosinistra, sembra che l'abbiano preso per la settimana enigmistica. Tutti a contare quante volte scritta la parola impresa, quante quella ambiente, di corsa a vedere a che riga si parla di coppie omosessuali. E poi il grande quiz: il nome di Mario Monti c' o gli manca? Gli manca, e via con la disperazione di chi ha gi nostalgia del professore: Un grande buco nero, dice Marco Follini. Non si capisce per quale ragione, ma speravano che nella carta d'intenti sottoscritta da Democratici, Sinistra ecologia e libert e partito Socialista, ci fosse l'investitura del Monti bis. A dir la verit, una ragione c': fino a luglio il

nome dellattuale premier, in quel documento era scritto. Non esattamente una riconferma, ma se non altro il riconoscimento che stata la sua autorevolezza a riportarci in Europa dopo una decadenza che l'Italia non meritava.
POI, una volta passato per le

mani di Bersani, Vendola e Nencini, quella riga sparita. E in cambio si aggiunta la denuncia contro l'arbitrio della condotta di aziende che discriminano i lavoratori, la difesa della rappresentanza sindacale che prescinda dal voto dei lavoratori sui contratti, l'attacco agli aspetti giuridicamente insostenibili della legge 40 e la garanzia della piena applicazione alla legge sull'aborto. In un colpo solo, il Pantheon del centrosinistra

ha perso Monti, Marchionne e la Binetti. Gi, la Binetti. Lei e l'Udc sono il vero convitato di pietra di questa Carta di intenti. Il documento scrive chiaramente che si cerca un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale e che per questo i democratici e i progressisti simpegnano a promuovere un accordo di legi-

LA FRASE Dalla bozza di luglio sparito il riferimento al professore Mezzo Pd (e lUdc) si ribellano: un buco nero

Nichi Vendola e Pier Luigi Bersani Dlm

slatura con queste forze. Pierferdinando Casini, per, dopo essere inorridito la settimana scorsa per l'alleanza con Vendola, ieri ha giudicato un errore politico quello di chiudere l'esperienza Monti: Francamente a me preoccupa. Come italiano e come politico. Il segretario del Pd e il presidente della regione Puglia, per la seconda volta di fila, gli hanno risposto in coro: Casini non si preoccupi, una bella giornata per noi e per lItalia, si limitato a dire Bersani, mentre Vendola ha colto l'occasione per ricordare al leader Udc che un conservatore, che si deve rassegnare, che meno male che preoccupato perch quando Casini tranquillo per quel che accade, l'Italia che si deve preoccupare. Eppure quel documento dove si collabora con il centro liberale e si promuove un accordo di legislatura lo ha firmato anche il candidato alle primarie di Sel. Un po' complicato, dunque, capire quali siano i veri intenti. Matteo Renzi ha gi detto che firmer la Carta, ma solo perch non lo impegna molto: un documento molto generico e generale, non crea nessun tipo di problema: poi ciascuno lo riempir dei propri contenuti. Non esattamente una benedizione per quel centrosinistra che quando si comincia a parlare di contenuti, si gi spaccato pi volte. Vada a chiedere in materia qualche informazione a Prodi, manda a dire a Bersani il Pdl Fabrizio Cicchitto. La Carta d'intenti, in verit, molto chiara sulle regole della coalizione. Chi ci sta, deve impegnarsi a sostenere per lin-

tero arco della legislatura lazione del premier scelto con le primarie, dovr formare un governo snello, senza logiche di spartizione ed essere fedele all'Euro. Se qualcuno non d'accordo, si vota, vince la posizione espressa dalla maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari e poi si sta zitti.
DIFFICILE immaginarlo in una coalizione che gi ieri ha cominciato a bisticciare. L'ex popolare Giuseppe Fioroni ha spiegato che questa alleanza non basta n per vincere bene n per governare. Il veltroniano Walter Verini aggiunge che per vincere le elezioni occorrono un programma e unalleanza davvero credibili, che non somiglino neppure alla lontana allUnione. Con il comunista Vendola e il redivivo Nencini, sostiene, il Pd non va da nessuna parte. Forse non vale il contrario. Luigi Coldagelli, veltroniano pure lui, commenta cos la scelta del segretario dei Socialisti di regalare ai due nuovi compagni di avventura due piccole pale in bronzo: Gastone Nencini gli deve fare un monumento a Bersani. Altro che pala.

Di Pietro: un primo passo


MI AUGURO che la bozza di intenti presentata da Bersani e Vendola sia solo il primo passo verso la ricostituzione di una coalizione di programma che metta al primo posto una alternativa di programma sia a Berlusconi che a Monti, perch riteniamo che Monti non porta avanti altro che una politica berlusconiana. Cos, ieri Antonio Di Pietro ha parlato da Torino, dove ha partecipato allinizio della raccolta firme per i quattro referendum (articolo 18, contratto nazionale di lavoro, abolizione del finanziamento ai partiti e della diaria ai parlamentari). Oggi - ha concluso il leader dellItalia dei Valori la foto di Vasto pi attuale che mai. Peccato che Bersani da tempo non la voglia scattare pi.

Messina, Idv indagato per mafia


IN CORSA PER LE REGIONALI, FINO A POCHE SETTIMANE FA STAVA CON LOMBARDO
di Giuseppe

Giustolisi

pure un indagato per mafia tra i candidati alle elezioni siciliane del 28 ottobre e, paradosso dei paradossi, si trova proprio nelle liste dell'Italia dei valori. questa la notizia che filtra dal Palazzo di giustizia di Messina e che destinata ad arroventare ancora di pi una campagna elettorale che da qualche giorno alle prese con l'arrivo nell'isola del ciclone Beppe Grillo. Il candidato sotto inchiesta, che tra l'altro tra i pi accreditati per la conquista di un seggio a Palazzo dei Normanni, si chiama Francesco Pettinato, medico di professione e da una decina danni sindaco di un comune del messinese, Fondachelli Fantina. Pettinato fu eletto nel 2003 con lMpa di Raffaele Lombardo, partito nel quale ha militato fino a pochissime settimane fa, quando ha deciso di approdare sulla sponda dell'Idv. Questo accaduto poco dopo un suo tentativo di avvicinamento al Movimento 5 Stelle, attraverso alcuni contatti palermitani, respinto al mittente dai grillini siciliani. L'inchiesta che coinvolge Pettinato ri-

guarda un appalto per le pale eoliche della zona risalente al 2004 e nasce dalle infiltrazioni di Cosa Nostra locale nelle maglie dell'amministrazione di quel comune. Chi forniva il cemento per le pale? Secondo la Procura di Messina lo fornivano delle ditte legate alla mafia. La ditta di Michele Rotella, per esempio, condannato a 14 anni per associazione mafiosa nel processo "Vivaio", la Cep srl di Giovanni Rao, capomafia di Barcellona Pozzo di Gotto e l'impresa di Santino Bonanno, indagato per mafia. Naturalmente l'indagine alla fase iniziale ed superfluo precisare che Pettinato per il momento solo un indagato, cio un presunto innocente.
GI NEL NOVEMBRE 2010, tuttavia, i Cara-

binieri s'erano interessati al comune di Fondachelli per indagini su reati ambientali legate alle pale eoliche e avevano sequestrato atti. Un episodio raccontato dalla stampa messinese. L'inchiesta che coinvolge Pettinato vede indagato per mafia anche un assessore della giunta di Fondachelli, Vincenzo Lo Monte, fratello del

pi famoso Carmelo Lo Monte, grosso politico della zona, nel 2005 assessore regionale per lMpa e anche lui recentemente convertitosi al dipietrismo, dopo essere stato anche capogruppo alla Camera per il partito di Lombardo in questa legislatura. Pettinato gi noto alle cronache perch, a met anni Novanta, fu arrestato per associazione a delinquere e abuso (vicenda poi conclusasi con la prescrizione) per la costruzione di una strada di collegamento tra il paese di Fondachelli e la piana circostante. Allora Pettinato era un privato cittadino che, secondo l'accusa, condizionava dall'esterno le scelte dell'amministrazione e fu coinvolto in quell'inchiesta in concorso con gli amministratori comunali del tempo. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, che ha avuto un ruolo nella formazione delle liste siciliane, mostra il certificato penale di Pettinato: senza macchie. Ma nei casellari giudiziari non sono tra-

scritte n le prescrizioni n le indagini in corso. Pettinato ha un certificato carichi pendenti immacolato, ce lha migliore del mio e di quello di Antonio Di Pietro che abbiamo avuto tante denunce, ribadisce al Fatto Quotidiano il sindaco di Palermo. Ma le vostre denunce sono per fatti meritori, o per inezie, mentre forse un candidato eletto con lMpa avrebbe meritato un'attenzione maggiore... stato eletto con una lista civica. Cio non ha mai militato nel Mpa? Questo non lo so. Gi larrivo di Lo Monte qualche settimana fa ha spaccato il partito, suscitando molte proteste. Una per tutte, la dichiarazione del coordinatore comunale di Taormina, Giuseppe Ragonese: Abbiamo sempre detto che non vogliamo un altro caso Scilipoti nel partito ed eravamo stati rassicurati che non c'era nulla di concreto in atto. Poi le cose sono andate diversamente.

SINDACO DI UN piccolo comune, Pettinato gi stato arrestato e prescritto in un altro processo La base: Non vogliamo un altro caso Scilipoti

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