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Ai Sindaci, giunte comunali, consiglieri comunali, ai C.d.

A delle Patrimoniali del settore idrico, alle Lavoratrici/i del settore idrico, al Prefetto, al Procuratore della Repubblica
DISSE LA VERITA' ALLA FALSITA':

IO SONO IL SOLE TU SEI IL FULMINE. IO ILLUMINO, TU ABBAGLI. IO SONO L'ORA E TU SEI L'ATTIMO. PER QUANTO TU POSSA ANTICIPARMI, IO TI RAGGIUNGERO' SEMPRE.

Allo stesso modo ogni cosa fondata sul mancato rispetto delle regole , fortunatamente, destinata a crollare. Lallegata nota dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato certifica quanto il Comitato ha sostenuto fin dal mese di maggio dello scorso anno: lassoluta illegittimit di tutto il percorso avviato dalla Provincia di Monza per la riorganizzazione del servizio idrico. La Provincia di Monza e Brianza, che presto verr ricordata solo per inchieste giudiziarie legate ad alcuni suoi membri, rinvii a giudizio e dimissioni, per innumerevoli decisioni fallimentari ma per nessun risultato concreto a favore della cittadinanza, ha tentato per circa un anno e mezzo - con la collaborazione del C.d.A. dellATO, di Presidenti, di poco integri o avveduti Direttori e Funzionari di partecipate, oltre a Sindacalisti di professione o iscritti talmente ambiziosi da arrivare a barattare la propria dignit con un po di visibilit - di nascondere la verit, giocando con il servizio per il quale siete chiamati a prestare la Vostra opera. Tutto il loro fantastico progetto illegittimo e inattuabile. Ora, a dirlo, non pi solo qualche personaggio che un illustre rappresentante delle istituzioni provinciali definiva come lultimo giapponese! A questo punto, lunica soluzione per evitare ulteriori sprechi di tempo e, soprattutto, di denaro pubblico limmediata sostituzione dellAssessore allAmbiente, del C.d.A. dellATO e di quegli amministratori che sono stati i fautori dello scellerato progetto di riorganizzazione della Provincia. Questi ultimi coincidono, in qualche caso, con i responsabili dello spaventoso debito di Idra patrimonio, del quale abbiamo potuto leggere recentemente sui giornali. A tal fine si richiede che la classe politica brianzola si attivi e comprenda prima che sia troppo tardi che le manovre della Casta dell'Acqua mettono a repentaglio il servizio idrico brianzolo inteso come pubblico e non come merce da mettere a gara, ma nemmeno da gestire come cosa privata da una Casta intenzionata solo a mantenere a tutti i costi i propri privilegi. Le grandissime ombre che aleggiano sul sistema idrico brianzolo impongo scelte drastiche alla classe politica al fine di salvare, se ancora possibile, il concetto di acqua di propriet e gestione pubblica sottratta alle logiche di profitto.

Quindi si richiede quanto segue come necessit per la salvaguardia del bene comune idrico e il ripristino della legalit: la convocazione dell'Assemblea dell'Azienda Speciale dell'ATO con all'ordine del giorno la revoca di ogni parere o atto che abbia come oggetto l'affidamento a Brianzacque del servizio idrico integrato in Brianza; la revoca dell'attuale consiglio di amministrazione per gravi negligenze e imperizia. La diffida a Brianzacque srl ad utilizzare impropriamente il titolo di affidatario del servizio idrico integrato di Monza e Brianza e la rimozione di tutti gli atti conseguenti a questa illegittima attribuzione; la convocazione dei Consigli di Amministrazione delle Patrimoniali per deliberare la convocazione dell'Assemblea dei Soci di Brianzacque per la revoca del Consiglio d'Amministrazione per giusta causa ed esperimento delle azioni di responsabilit e atti conseguenti; la convocazione dell'Assemblea della Idra Patrimonio Spa per revocare quanto deliberato nell'ultima assemblea del 15 ottobre 2012 e deliberare la revoca del Consiglio d'Amministrazione per giusta causa ed esperimento delle azioni di responsabilit anche della societ Costruzion.e srl; la Convocazione del Consiglio d'Amministrazione della Alsi Spa per la revoca in autotutela della gara affidata al raggruppamento di imprese con capogruppo Artifoni oggetto di ricorso al TAR; Occorre prendere immediatamente questi provvedimenti al fine di non determinare ulteriore sperpero di denaro pubblico e correre il rischio che l'acqua pubblica in Brianza diventi un miraggio. Ora chiaro che la Casta dell'Acqua ha millantato e usurpato funzioni al solo fine di garantire un sistema di potere gi sperimentato con successo nel vimercatese ove il sonno della ragione ha generato mostri. Il fine della Casta ora quello di mettere le mani sulla ristrutturazione dell'impianto di Monza un business da 63 milioni di Euro aggiudicato, ma in attesa di pronunciamento del TAR, alla Artifoni srl e altri, e cio a coloro che sono risultati illegittimi aggiudicatari della gara per l'individuazione del socio di minoranza di Costruzion.e srl e affidatario di un business da 60.000.000 di Euro. A questo punto le forze politiche brianzole se non vorranno essere complici di quanto gi avvenuto e dei danni connessi devono prendere immediatamente i provvedimenti richiesti. E' POI URGENTE DARE TRASPARENZA A TUTTI I DOCUMENTI AZIENDALI PER PERMETTERE LE DENUNCE PER DANNO ERARIALE PRIMA DEI TERMINI DI PRESCRIZIONE. Gli organi di controllo competenti, Procura della Repubblica, Corte dei Conti e Prefettura sono invitati ad indagare e prevenire ulteriori violazioni di legge e ai

relativi danni causati, tra i quali il rischio di dover mettere a gara l'acqua brianzola per un enorme errore di valutazione da parte della Provincia indotta in errore dalla Casta dell'acqua con menzogne e promesse irrealizzabili. Cari sigg.ri Sindaci non vorrete aspettare che LAutorit garante della concorrenza e del mercato,.....Se la pubblica amministrazione non si conforma nei sessanta giorni successivi alla comunicazione del parere, lAutorit pu presentare, tramite lAvvocatura dello Stato, il ricorso, entro i successivi trenta giorni come previsto dal'art. 35 del D.L. n. 201/2011. Occorre una piena presa di coscienza e la revoca e il perseguimento in sede civile ed amministrativa di coloro che hanno deliberato consapevolmente atti illegittimi. Contestualmente, occorre dare avvio ad un nuovo percorso, rispettoso della normativa, che porti alla riorganizzazione del servizio idrico nellunico modo possibile: quello da sempre sostenuto dal Comitato Beni Comuni, che risulta identico a quello che lATO di Milano sta realizzando, ovvero affidamento del servizio idrico a un soggetto in possesso dei necessari requisiti (la grande patrimoniale brianzola che nascerebbe a seguito delle varie operazioni di incorporazione tra quelle storicamente esistenti sul territorio) e sua erogazione tramite la controllata Brianzacque. Gi ci aspettiamo i soliti messaggi tranquillizzanti da parte dei maestri di comunicazione dell'ATO e di Brianzacque srl, con i quali vorranno farci credere che la situazione potr essere recuperata e sistemata. Ci impossibilie! Egregi Sindaci, Egregi Presidenti delle patrimoniali,Cari lavoratori, non fateVi pi sedurre dalle sirene dei sostenitori dellaffidamento a Brianzacque: era solo una gigantesca fandonia, per fortuna smascherata, finalizzata a favorire gli interessi di qualcuno! Si chiede, infine, alla Segreteria Generale della CGIL di voler intervenire per interrompere (rimuovendo dagli incarichi i propri iscritti che, scontrandosi ferocemente con chi lo criticava,hanno apertamente avvallato e condiviso il folle "progetto") la pericolosa situazione che ha generato nei lavoratori aspettative diverse da quelle che realmente possono attuarsi. Denunciamo inoltre che ogni tentativo dilatorio o tendente a sottovalutare la gravit di tale situazione, ci vedr costretti a intervenire tempestivamente e denunciare il tutto presso le autorit competenti. Monza 25 ottobre 2012 Comitato Beni Comuni di MB

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