Due donne, impiegate part time, mogli e madri di figli
minori, con il trasferimento dalla Saint Gobain di Vado
Ligure (Sv) a Milano rischiano il posto di lavoro. E’ già scattato il primo licenziamento. Il sindacato CUB protesta e chiede alla direzione un passo indietro e la ricerca di soluzioni alternative.
La multinazionale Saint Gobain ha in corso l’accentramento delle attività degli
uffici e ha programmato il trasferimento delle attività e di due lavoratrici dalla sede di Vado Ligure (Sv) a Milano. Il trasferimento per queste due lavoratrici, così gravate dai loro carichi di impegni famigliari e sociali, è naturalmente insostenibile e serve solo a mascherare la volontà del licenziamento. La direzione, per ora, sostiene di avere informato per tempo le organizzazioni sindacali e si trincera dietro argomenti formali. Le leggi e le direttive europee però, così come i contratti, prevedono azioni positive per lo sviluppo della occupazione femminile (che in Italia è agli ultimi posti), affinchè le donne possano continuare ad esercitare le funzioni che la Costituzione e le leggi affidano principalmente a loro, come la responsabilità della crescita e del rapporto con i figli ecc…. Nella nostra società evidentemente c’è ancora molta disuguaglianza, e infatti sulle spalle delle donne ricadono molte funzioni anche perché non c’è una giusta ripartizione tra uomini e donne delle attività familiari, ma questa è una realtà che va cambiata senza buttare fuori le donne dal mondo di lavoro. Per questo riteniamo necessario costruire attorno alle due lavoratrici colpite azioni di solidarietà. Chiediamo quindi alle altre organizzazioni sindacali e alle RSU un intervento attivo e propositivo affinché si riesca a far mantenere il posto di lavoro alle due lavoratrici, così come abbiamo già chiesto alle Consigliere di Parità di Savona e Milano un loro intervento per costruire le condizioni per trovare soluzioni positive.
Ma per fare ciò la prima cosa è il ritiro della lettera di
licenziamento e l’apertura di un confronto ai livelli necessari. La tecnologia consente al gruppo dirigente di verificare ogni momento l’andamento delle attività del gruppo a centinaia di chilometri di distanza. Perché non utilizzare ad esempio il telelavoro per mantenere le persone in attività presso la sede attuale evitando così scelte drammatiche come i licenziamenti.
Ai lavoratori e lavoratrici del gruppo chiediamo un segno di solidarietà
e di protesta (mail cubsavona@tiscali.it, fax o altro) contro le scelte di un gruppo che presenta una facciata di disponibilità sociale regalando i giochi per A.LL.C.A. (Associazione Lavoratrici e Lavoratori Chimici-Affini) 20060 Cassina de’ Pecchi Via Marconi 38 tel. 0295341107 fax 0295288938 20131 Milano - V.le Lombardia, 20 - Tel. 02/70631804 - 70634875 Fax 02/70602409: Savona - via Crispi 18 r - Tel 0192051292 fax 1782735889 cubsavona@tiscali.it www.cub.it e mail: cub.milanoest@tiscali.it il parco dei bambini ma poi non si preoccupa di privare le loro madri della sacrosanta fonte di sostentamento.
nb: il sindacato cub è presente, per ora, a Vado Ligure e Dego (Sv) e Pescia (Pt). 20 gennaio 2009
A.LL.C.A. (Associazione Lavoratrici e Lavoratori Chimici-Affini)
20060 Cassina de’ Pecchi Via Marconi 38 tel. 0295341107 fax 0295288938 20131 Milano - V.le Lombardia, 20 - Tel. 02/70631804 - 70634875 Fax 02/70602409: Savona - via Crispi 18 r - Tel 0192051292 fax 1782735889 cubsavona@tiscali.it www.cub.it e mail: cub.milanoest@tiscali.it