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AREA RISORSE IDRICHE E QUALITA DELLARIA Servizio Qualit dell'Aria e Risorse Energetiche www.provincia.torino.

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Mobility Management di area della Zona di Piano: linee di azione (17 gennaio 2007) Di seguito si riportano le linee di azione per il Mobility Management della Zona di Piano. Tra le molteplici azioni da attuare nel breve periodo si possono citare: la ristrutturazione dei servizi di trasporto pubblico su gomma con particolare riferimento al miglioramento delle condizioni di circolazione dei mezzi (corsie preferenziali, punti di interscambio);

il potenziamento del sistema dei servizi di trasporto pubblico anche attraverso il ridisegno della rete e la collocazione di pensiline a tutte le fermate; la possibile istituzione di sistemi di trasporto collettivo a chiamata per consentire a quanti lavorano nei plessi terziari ubicati nel territorio provinciale di poter accedere alle fermate sulle reti di forza sfruttando le potenzialit offerte dalla linea ferroviaria e metropolitana; l'istituzione1 di un Ufficio Progetto Tempi (struttura che potrebbe essere attivata presso la Provincia) al fine di incentivare la redazione di "piani tempi e orari" e "calendari eventi" nell'ottica di una pi completa armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro di quanti risiedono nell'intera area metropolitana torinese; la rivalutazione della qualit dei luoghi di interscambio modale in termini di garanzia della sicurezza dei parcheggi; la rivalutazione dellestensione territoriale delle fasce di tariffazione omogenea sulla base dei dati che saranno raccolti tramite le indagini di mobilit in corso; un'attenzione particolare a tutte le politiche di diversione modale poich in grado di creare immediato valore aggiunto, la valorizzazione degli ambiti urbani, ponendo un deciso freno all'uso prettamente veicolare degli spazi pubblici nelle aree centrali; l'istituzione di corsie riservate2 ai soli mezzi pubblici nelle aree pi periferiche. Per poter soddisfare i livelli di mobilit richiesti infatti, il sistema del trasporto pubblico in unarea metropolitana deve darsi unorganizzazione funzionale e strutturale tale da acquisire tutta l'utenza potenziale, cercando di collocarsi in una posizione di forte concorrenzialit e competitivit nei confronti del trasporto individuale e privato; la quantificazione economica dei costi della congestione, ancora non esattamente percepiti dalla 3 maggioranza della popolazione; il sostegno alle politiche di mobility management poich in grado di apportare sicuri benefici economici al tessuto produttivo, terziario e terziario turistico coniugando le aspettative di miglior qualit della vita di quanti costretti ad estenuanti collegamenti di tipo pendolare; il sostegno economico per lo svecchiamento del parco veicoli commerciali poich oltre il 50% di quelli immatricolati nella Provincia di Torino supera i dieci anni di et, valore percentuale che non trova

Legge n. 53/2000 Capo VII - Tempi delle citt, G.U. in data 13 marzo 2000, n. 60 Le corsie preferenziali potrebbero essere a finestra oraria e utilizzabili anche da altre categorie di utenti (car-pooling); 3 Sebbene molte persone considerino i tempi di spostamento in automobile alla stessa stregua delle normali attivit lavorative giova rammentare come tutto questo abbia un costo, sia di tipo sociale (maggior rischio di incidenti a causa della minor attenzione prestata alla fase di guida) sia, soprattutto, di stress personale che si accumula (si possono compiere operazioni in multitasking per alcuni istanti al giorno ma questo non pu caratterizzare buona parte della giornata) con pesanti ricadute sul piano familiare, sociale e comportamentale.
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arch. Paola Villani, Mobility Manager di area della Zona di Piano Provincia di Torino, Area Risorse Idriche e Qualit dellAria Servizio Qualit dellAria e Risorse Energetiche Via Valeggio 5 10128 TORINO Cell. +39 333 3169 725 tel. +39 11 8613874 fax +39 11 8614999 E mail mobility manager@provincia.torino it

riscontro in nessun altro Paese e che dimostra quanto sia necessario procedere in questo senso sia per ridurre le emissioni inquinanti sia per contenere i consumi di carburante. Nell'immediato futuro dovrebbero essere preventivamente valutati gli impatti delle misure tecnologiche intese come miglioramento dei motori e dei carburanti (che possono comportare riduzione di emissioni inquinanti ma non in tutti i casi possono comportare riduzioni di gas serra), estensione del metano, del GPL e dei veicoli eletrrici, del biodiesel, utilizzo delle emulsioni o degli additivi di origine vegetale o altri di origine fossile, avvio della produzione di gasolii di sintesi e non di origine fossile, generalizzazione dei carburanti desolforati (obbligatori dal 2010), miglioramento dei motori, sviluppo delle motorizzazioni ibride, utilizzo sistematico di altri miglioramenti per il gruppo cambio-trasmissione, riduzione dei pesi e dei volumi, sebbene agli interventi che hanno come obiettivo specifico la riduzione dei gas serra debbano essere aggiunti quelli che mirano all'aumento della sicurezza complessiva in termini di miglior utilizzo dei sistemi di sicurezza attivi /passivi, miglioramenti dei pneumatici, sostituzione estensiva delle pavimentazioni stradali con asfalti drenanti. - delle misure di limitazione /sostituzione: - sostituzione dei veicoli particolarmente inquinanti (Euro0, Euro1, Euro2, cos come previsto dalle recenti Ordinanze del Comune di Torino) e sostegno ai servizi di trasporto collettivo e alle politiche atte a favorire il car pooling e il car sharing; - interventi per l'ottimizzazione dei coefficienti di carico per il comparto merci; - aumento in termini assoluti dei veicoli adibiti al Trasporto Pubblico Locale e incentivazione dei sistemi per l'intermodalit; Dovrebbero essere previste azioni legate alle attivit di pianificazione in termini di verifica degli interventi previsti dai Piani Urbani del Traffico e valutazione dei PGTU (e/o PUM) presentati dai Comuni sullo base dello schema riportato in allegato (Indicatori di impatto ambientale sui sistemi di trasporto: valutazione di efficacia degli interventi ) redazione di Piani della Mobilit a carattere sovracomunale integrati a quelli per la Qualit dell'aria, quantificazione delle risorse utilizzate per il settore trasporti mobilit allinterno dei Piani Energetici Comunali, pedonalizzazione di vaste aree urbane e progettazione di piste ciclabili.

Si rileva inoltre la necessit di garantire uneffettiva integrazione delle esigenze di riduzione delle emissioni nelle pianificazioni settoriali (es. trasporti, commercio) ai vari livelli regionali e locali, ponendo particolare attenzione al coordinamento delle responsabilit e delle competenze nei diversi livelli dell'Amministrazione Pubblica. Le azioni di mobility management in grado di apportare sicuri benefici economici al tessuto produttivo, terziario e terziario turistico poich coniugano le esigenze di sviluppo del sistema economico alle aspettative di miglior qualit della vita di quanti costretti ad estenuanti collegamenti pendolari. Il tempo perso per gli spostamenti, ovvero quella quota parte che causata dal traffico veicolare e misurata sulla differenza dei tempi di viaggio tra rete carica e rete scarica (ore di punta, ore di morbida) pu essere quantificata, per ogni persona costretta ad utilizzare il veicolo privato per lo svolgimento delle normali attivit, in 73 ore annue, valore che si innalza in modo esponenziale nei casi in cui il tragitto sia particolarmente lungo. Non pare corretto dire che comunque il tempo trascorso in auto, fino a poco tempo fa considerato puro tempo perso, oggi sia equiparabile al tempo lavorativo grazie ai sistemi di telefonia mobile che consentono di procedere a buona parte delle attivit lavorative anche mentre si effettua uno spostamento. Tutto questo infatti ha un costo, sia di tipo sociale (maggior rischio di incidenti a causa della minor attenzione prestata alla fase di guida) sia, soprattutto di stress personale che si accumula (si possono compiere operazioni in multitasking per alcuni istanti al giorno ma questo non pu caratterizzare buona parte della giornata) con pesanti ricadute sul piano familiare, sociale e comportamentale.
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Riferimenti normativi Il quadro normativo nazionale4 ed europeo5 di riferimento per le politiche di mobilit, di protezione della salute pubblica, di contrazione dei fattori emissivi ha tracciato chiare linee di intervento entro le quali agire al fine di: soddisfare i fabbisogni di mobilit della popolazione, assicurare l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, assicurare la riduzione dei consumi energetici, aumentare i livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, minimizzare l'uso individuale dell'automobile privata, moderare il traffico, incrementare la capacit di trasporto delle infrastrutture, aumentare la percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi anche con soluzioni di car pooling e car sharing; ridurre i fenomeni di congestione nelle aree urbane.

La normativa di riferimento per l'applicazione dei programmi di mobility management pu essere ricollegata: ai Piani Urbani della Mobilit (P.U.M.) istituiti dalla legge n. 340 del 24 novembre 2000, per i quali gli obiettivi, tratti dall'art.22, comma 1 della Lg.n.340/2000, risultano essere quelli menzionati nella traccia per il dibattito; al Piano Sanitario Nazionale che ha recepito le indicazioni dell'OMS sulle policy per la promozione intersettoriale della salute identificate anche nel recente programma d'azione comunitaria nel campo della sanit pubblica dec.1786/2002/CE per il periodo 2003-2008 e i cui campi di applicazione investono proprio le tematiche del mobility management: Transport, Energy and Urbanisation (COM (2003) 338 def. art. 7, art. 10); - al Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, che individua come azioni prioritarie tutte le azione volte a ridurre l'incidenza delle malattie cardiovascolari (principale causa di morte e di consumo di risorse sanitarie), e dei tumori (prima causa per gli anni di vita potenzialmente persi). alla normativa vigente sul tema dell'inquinamento atmosferico e in particolare al D.M. 60/02 "Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualit dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualit aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio", al D.L. 351/1999 "Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualit dell'aria", al D.P.R. 203/88 "Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualit dell'aria"; - la Delibera di Giunta Regionale 66-3859 del 18 settembre 2006 - Delibera avente per oggetto l'Attuazione della Legge Regionale 7 aprile 2000 n. 43. Disposizioni per la tutela dellambiente in materia di inquinamento atmosferico. Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualit dellaria ex artt. 7,8 e 9 Decreto Legislativo 4 agosto 1999 n. 351. Stralcio di piano per la mobilit- delega le Province, di concerto con i Comuni assegnati alla Zona di Piano, per quanto riguarda la conferma, l'integrazione o la modificazione dei singoli Piani di Azione, elaborati ai sensi della D.G.R. 11 novembre 2002, n. 14-7623 per la parte relativa alla mobilit, tenendo conto delle linee guida di cui al paragrafo 2.2 della gi citata D.L.R. 66-3859 "Stralcio di Piano per la Mobilit" e delle limitazioni alla circolazione stabilite a livello generale per tutto il territorio regionale nellallegato stralcio e adottate dai singoli Enti Locali con apposite Ordinanze. 5 A livello comunitario le azioni di mobility management sono promosse all'interno: del recente Programma Comunitario d'Azione in materia di ambiente (Dec.1600/2002/CE del 22.07.02) che traccia la strategia ambientale europea nel decennio 2002/2011 sulla base dei seguenti principi: "chi inquina paga", "precauzione per un'azione preventiva", "riduzione dell'inquinamento alla fonte" della Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa ad una Strategia tematica sull'ambiente urbano [COM/2005/0718 def ] atto connesso alla Comunicazione della Commissione, dell'11 febbraio 2004, dal titolo: "Verso una strategia tematica sull'ambiente urbano" [ COM(2004) 60 def. - Gazzetta ufficiale C 98 del 23.04. 2004] che individua una strategia europea per l'ambiente urbano, al fine di rafforzare il contributo della politica ambientale allo sviluppo sostenibile delle aree urbane, in particolare orientando le misure da sviluppare lungo quattro assi: la gestione delle citt, i trasporti, il settore delle costruzioni e l'urbanistica. della Comunicazione della Commissione - Programma di azione europeo per la sicurezza stradale - Dimezzare il numero di vittime della strada nell'Unione europea entro il 2010: una responsabilit condivisa del Programma di Azione Sicurezza stradale: programma d'azione europeo per la sicurezza stradale (2003-2010) che prevede una serie di misure come il rafforzamento dei controlli stradali, l'ampio ricorso a nuove tecnologie per la sicurezza, il miglioramento delle infrastrutture stradali e azioni intese a migliorare il comportamento degli utenti al fine di ridurre del 50% il tasso dei decessi entro il 2010, del Libro bianco sulla politica dei trasporti che auspica il riequilibrio e la complementarit tra i modi al fine di contribuire attivamente alla contrazione dei consumi energetici, consumi attribuibili al settore trasporti stradali per il 32%, lo sforzo di riduzione della domanda risulta essere prioritario.

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Ulteriori linee di azione Per la Provincia di Torino si possono evidenziare:

le numerose potenzialit del settore turistico: un settore importantissimo che deve essere aiutato (anche con appositi contributi) e portato a pi completa maturazione. L'invecchiamento della popolazione in Europa determina la richiesta di nuove localit sulle quali incentrare serie politiche di sviluppo e le citt dovrebbero puntare anche su questa tipologia di utenza per una serie di motivi: capacit di spesa, forte rivalutazione del patrimonio storico, erogazione di servizi alla persona (includendo chiaramente tutti quelli per il trasporto pubblico); le Convenzioni con FS Cargo per il trasferimento merci su ferrovia anche al fine di considerare le opportunit offerte dal centro intermodale S.I.T.O. (Societ Interporto Torino Orbassano); la necessaria ri-valutazione responsabile delle infrastrutture realmente utili allo sviluppo, nel quadro di una visione che sia prospettica (proiettata sulle esigenze di domani), sistemica (le consideri nel contesto dellintero sistema della mobilit) e sostenibile. le ripercussioni ambientali sul sistema alpino (ben consapevoli per che lazione a livello locale nulla potr per invertire la tendenza in atto: si tratta per lo pi di una questione di principio sulla quale battersi nel contesto internazionale): Le Alpi soffrono particolarmente a causa dei mutamenti climatici ed i turisti pur generando traffico costituiscono una sfida particolare per il settore trasporti: occorre trovare soluzioni innovative per ridurre limpatto della mobilit occasionale aumentando al contempo le presenze/giorno nelle localit piemontesi.

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