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I siciliani?

Si capiscono solo loro


Posted on 27 febbraio 2012 Palermo: palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano SECRET Memo: JZX-6393- 6 March 1946

TO:

Saint, JJl

FROM: SAINT, BB8 SUBJECT: Sicilian Separatism SOURCE: JK23 Attached herewith untranslated report on the above-named Subject, which may be of interest to JL. L 16 febbraio 1946

SEPARATISMO
sommario A) B) C) D) A) PRECEDENTI

SICILIANO

SVILUPPO DEL MOVIMENTO SEPARATISTA SICILIANO STATO PRESENTE NOTIZIE SULLEVIS NELLATTUALE SITUAZIONE (febbraio 46) PRECEDENTI

I precedenti della situazione siciliana odierna sono da ricercarsi nella storia dellisola e precisamente: 1) - Nelle tendenze autonomiste siciliane rispetto al Regno di Napoli e delle due Sicilie e nella difficile sistemazione dei rapporti fra lisola e la monarchia napoletana; 2) - nella indipendenza della Sicilia organizzata su basi parlamentari rappresentative dallInghilterra, durante la dominazione napoleonica di G. Murat a Napoli; 3) - nei rapporti tra Sicilia e Regno dItalia, che si inseriscono dal canto loro nel quadro pi vasto dei rapporti tra Sud e Nord, sullo sfondo dellUnit italiana; 4) - nella politica incerta e disorganica attuata dal fascismo che ebbe una visione errata e semplicistica della reale situazione siciliana.

Bisogna tener presente questo per comprendere la situazione della Sicilia che, ai margini del continente europeo e della sua storia, in una posizione cos particolare da essere molto difficilmente comprensibile a chi non sia isolano. La situazione attuale delle classi in Sicilia la seguente: 1) una aristocrazia terriera fudale e paternalistica di enorme ricchezza e potenza;

2) una borghesia che deve ricorrere ai metodi simili a quelli della Massoneria, cio della mutua assistenza, per farsi un posto al sole contro lostilit e lesclusivismo aristocratico; 3) un proletariato avvezzo a vivere in condizioni di semi-schiavit, che accetta supinamente i benefici, invero modesti, del suo stato. Motivo comune alle due prime classi sempre stata la convinzione che leconomia siciliana sia stata sacrificata alle esigenze della industrializzazione del settentrione. Tale motivo stato inoltre diffuso tra le masse proletarie con intenti propagandistici. In questo quadro sociale il fascismo dei primi anni si inser, fenomeno politico dorigine settentrionale, urtando contro la netta resistenza del medio ceto dei siciliani culminato nella celebre azione pubblica di antifascismo consistente nel portare allocchiello una monetina di rame da cinque centesimi con leffige reale (il soldino). A questa lotta contro la borghesia siciliana si accompagn la lotta del fascismo contro laristocrazia, con la pretesa di spezzare e appoderare i latifondi, obbligando i feudatari a costruire case coloniche che i contadini non volevano abitare perch prive di acqua e di strade di accesso, troppo isolate e quindi malsicure. Lillusione di poter rinnovare in Sicilia lesperienza agraria della zona Pontina port il fascismo a inimicarsi laristocrazia e la classe proletaria senza peraltro riuscire a riconquistarsi la borghesia. Queste esperienze, e quelle anche pi amare della guerra, dei bombardamenti, delle occupazioni militari prima dei tedeschi, poi degli alleati, hanno diffuso nei Siciliani la convinzione di essere vittime designate, capri espiatori di tutti gli orrori della politica dellItalia continentale. A questo si aggiunge la situazione economica. La Sicilia ha delle possibilit di esportazione e cio: 1) 2) 3) agrumi e sottoprodotti; zolfo e sottoprodotti; vini e liquori.

Molti siciliani, massima del medio ceto, ritengono di poter avere ben altre possibilit e benessere rispetto alle attuali quando le possibilit di esportazione entrino in una limitata bilancia commerciale siciliana e non debbano riversarsi nella pi ampia, ma ben pi passiva, bilancia commerciale di tutta la Nazione italiana. Inoltre si devono aggiungere le tristi condizioni generali della attuale situazione economica siciliana soprattutto nel medio ceto, che, senza avere gli alti costi della vita che colpiscono le popolazioni del continente peninsulare, subiscono tuttavia una sproporzione fra le entrate e le necessit elementari di uscita. Soprattutto la giovent borghese, studenti ed intellettuali, avvezza a cercare nelle professioni e pi negli impieghi statali una sua decorosa situazione, oggi soffre e teme per lavvenire, poich non vede gli sbocchi cui sperava e cui era per

tradizione avvezza. B) SVILUPPO DEL MOVIMENTO SEPARATISTA SICILIANO.

Il movimento separatista siciliano si inizi nel 1944, e prese maggiore consistenza nel 1945. Si afferm dapprima con il Movimento Indipendenza Siciliana (Mis), che tenne qualche congresso e si illuse di aver appoggio diplomatico da parte degli Alleati. Larresto di alcuni capi del Mis, Finocchiaro-Aprile; Varvaro; Restuccia, cui non segu la sperata reazione da parte degli Alleati, scoraggi molto gli agitatori per la indipendenza che non si mostrarono, per lo pi, disposti a sopportare desser messi fuori della legge. Ma allaffermazione dellautorit dello Stato, culminata con detti arresti, corrisposero due gravi fatti: 1) formazione di unestrema ala intransigente che rispose alla politica repressiva del governo partigiano presieduto dal Prof. Parri gettandosi nellazione armata clandestina, e con la formazione di un esercito clandestino, organizzato secondo la dottrina militare della guerriglia partigiana, detto Evis (Esercito Volontario Indipendenza Siciliana); comandato da un giovane professionista siciliano, ufficiale di complemento, il cui nome di copertura era Turri, poi caduto in combattimento; 2) concessione, da parte del Gabinetto Parri, della autonomia alla Valle dAosta, che suscit immediatamente vivissime speranze autonomistiche e anche separatiste nei siciliani. C) STATO PRESENTE

Le caratteristiche dellattuale situazione sono estremamente complesse. Forze diverse confluiscono nella agitazione siciliana, in senso separatista, o in senso pi moderato, e cio autonomistico. Queste forze sono: 1) Lo spirito conservatore e timoroso di ogni novit dellaristocrazia feudale, cui profondamente legato da solidariet di interessi e da vincoli tradizionali il proletariato agricolo. Laristocrazia teme un orientamento dellItalia verso un totalitarismo di sinistra e, anzi, ne vede gi una pratica attuazione nella politica agraria dellattuale Ministro per lagricoltura, Gullo, la cui azione si svolge per lappunto nel campo che pi concerne la grande propriet rurale isolana; e vuole evitare di restare coinvolta nelle avventure e nelle vicende della politica italiana. 2) Il gravissimo disagio economico del ceto borghese, professionisti e impiegati; rovinati dalla inflazione e dalla guerra, demoralizzati e privi di speranze per lavvenire. Tale disagio si ripercuote soprattutto sulla giovent, sugli studenti, che per lansia di trovarsi una sistemazione e di farsi strada nel mondo sono disposti ad accettare qualunque avventura, come quella di gettarsi nella guerra partigiana dellEvis e di combattere sotto la bandiera rosso-oro della Sicilia; sperando di potersi procurare titoli combattentistici per affermarsi meglio nella vita e nella carriera, in una Sicilia indipendente, nella quale tutti i posti di comando e tutti i pubblici impieghi dovrebbero essere lasciati agli isolani. 3) La miseria dei ceti inferiori della popolazione, costretta ora allattivit illegale dellintrallazzo (mercato nero) come unica possibile fonte di guadagno. Vivendo in questa forma di attivit si perde il senso della legalit e dei confini precisi fra la regolare vita sociale e la asocialit della delinquenza. 4) Forze di fuori legge non siciliani, che ormai constatato confluisono in Sicilia come affluirebbero in qualsiasi luogo ove vi fosse da combattere: si tratta di elementi per lo pi ex-

fascisti repubblicani, giovani, perfettamente addestrati alla guerra, che lantifascismo perseguita e che trovano in Sicilia rifugio, cibo e arruolamento per combattere la guerra civile cominciata dopo l8 settembre 1943. A queste forze politiche combattenti si aggiungono, naturalmente, influenze pi o meno misteriose e occulte, e cio: 1) Azione di partiti, che apparentemente sconfessano con la massima solennit il separatismo siciliano, ma che, tuttavia, clandestinamente, preferiscono interferirvi per non restare tagliati fuori dalla vita politica siciliana per ogni futura eventualit; e per tenere impegnate, fuori della penisola, ingenti forze dellordine alla vigilia delle elezioni; 2) probabili influenze straniere non facilmente identificabili perch certo molto mascherate. Tali influenze sono pi sospettate e verosimili che provate, poich nessun indizio pu costituire un principio di prova; 3) finanziamenti vari, spontanei e imposti con violenza materiale e morale. Appoggi dati in modo clandestino ma evidente con fornitura di armi e di munizioni. La estrema complessit della situazione siciliana si vede soprattutto in questi tre punti. Lazione dei partiti, dal comunista a quelli di destra, assai varia. In genere tutti i partiti sono ostili a ogni separatismo; per il Partito dAzione, il Partito Repubblicano e il nuovo aggruppamento di formazione Parri-La Malfa sono favorevoli al federalismo regionalistico e al moltiplicarsi di situazioni come quella attuata sperimentalmente in Valle dAosta. Non escluso, anzi potrebbe provarsi, che dirigenti di questi partiti agiscano positivamente sul Mis in questo senso. La recente espulsione dal Partito Socialista del Sindaco di Palermo; cav. Tasca, una prova di tali influenze, poich il Tasca si messo in contrasto con il Psi [Partito socialista italiano], contrario alle forme regionalistiche decentrate; non solo per servire il Mis, ma anche per seguire la linea suggeritagli da altri partiti. I comunisti, a Roma nelle loro manifestazioni ufficiali, e nel giornale comunista di Palermo (La Voce del Popolo) seguono una politica apertamente e rigidamente unitaria; tuttavia noto che hanno cercato di non perdere terreno in Sicilia neppure nel campo separatista e che elementi dellEvis si dichiarano di idee comuniste e alzano (se la notizia confermata) bandiera rossa. In realt accade in Sicilia quello che accadeva nelle forze partigiane in Italia e in Francia; fanno fronte unico ma in realt profonde differenze di tendenza attendono il momento in cui il fronte unico non serve pi, per riaffiorare. Le influenze straniere sono quasi da postularsi, ma sono anche pi difficili da provarsi. La separazione della Sicilia dallItalia sarebbe un fatto troppo importante, strategicamente ed economicamente per non interessare positivamente o negativamente chiunque abbia interessi nel Mare Mediterraneo. Daltra parte occorre tener mente a quella che lodierna posizione internazionale dellItalia; coloro che avanzano pretese nei suoi confronti trovano nella situazione siciliana una abile pedina da sfruttare a proprio vantaggio. Larmamento dei combattenti dellEvis talmente differente e di varie origini da potersi ritenere raccogliticcio. La guerra passata in Sicilia, grandi reparti si sono dissolti in quel territorio, e quindi molte armi e munizioni sono rimaste nellIsola. Del resto noto che in Italia si possono trovare armi di tutti i tipi e di tutte le provenienze: basta avere il denaro per comperarle, n pensabile che eventuali influenze straniere si concretino in eventuali distribuzioni di armi.

Il problema essenziale quindi quello di individuare le fonti del finanziamento, ma anche qui interferisce la complessit della situazione siciliana. Essenzialmente si possono distinguere in tre tipi: 1) Denaro proveniente dai grandi signori siciliani che vogliono difendersi dalle leggi Gullo e dai loro possibili sviluppi; tali finanziamenti oscillano per fra la tendenza autonomistica e quella separatista. 2) Denaro proveniente da eccezionali circostanze economiche locali, come ad esempio gli acquisti (realmente enormi) di acido citrico fatti dallindustria inglese nel corso del presente inverno, acquisti che hanno accaparrato la totalit della produzione 1945 e quella del 1946. Tali acquisti hanno alimentata la convinzione della autosufficienza economica dellisola e hanno creato grandi disponibilit finanziarie alla borghesia commerciale siciliana. Queste disponibilit e la loro particolare origine sono una delle principali chiavi della situazione. 3) Denaro, beni in natura e armi provenienti da azioni di ricatto o furto o da fonti clandestine che sfuggono ai controlli fatti agli approdi nellisola. La natura della reazione alimentare fornita con liberale larghezza ai militari dellEvis rivelerebbe la sua provenienza locale. La situazione siciliana si aggrava e si aggraver malgrado la repressione armata, se non si ricorre accanto alle necessarie manifestazioni di forze impiegate con tutta la energia occorrente, a creare una possibilit di clemenza e di riammissione dei fuorviati nella vita sociale. La loro attuale condizione di ex-legali terrorizza e li porta ai peggiori eccessi. In tutte le guerre civili di questa natura solo la indiscutibile manifestazione di forza e la promessa di totale indulto ai ravveduti riesce a disgregare rapidamente, senza pericolosi ed eccessivi versamenti di sangue e relativi strascichi di rancori, le file dellavversario. In sintesi lodierna situazione siciliana dominata dai due seguenti fattori: 1) il separatismo sente ormai di avere esaurito la quasi totalit delle sue possibilit di successo e ripiega su una posizione sostanzialmente autonomista. 2) Il Governo tenta di porgere loccasione ai separatisti di desistere dalla lotta senza una vera e propria capitolazione e senza incorrere in misure di rappresaglia e in ostracismi; a tale scopo istituisce ufficialmente una distinzione tra separatisti e delinquenti comuni e si dimostra disposto allindulgenza verso i primi ed una energica repressione dellattivit illegale dei secondi. La situazione siciliana a una svolta, ma per il complesso dei fattori che in essa si inseriscono e agiscono occorre aspettare ancora prima di potere definire pi chiaramente i suoi prevedibili sviluppi.

D NOTIZIE SULLEVIS NELLATTUALE SITUAZIONE (Febbraio 1946) N. 1) Arruolamenti Hanno provveduto in Messina allingaggio di volontari, lo studente in ingegneria Calandro Giuseppe di Salvatore, classe 1922, residente a Graniti, e lo studente in Giurisprudenza Ragonesi Giuseppe di Angelo, classe 1922, residente a Tusi. Ai volontari, stata consegnata una somma di lire 450 per raggiungere in treno Catania da

dove proseguirono per Caltagirone alla cui stazione ferroviaria furono prelevati da una vettura tipo balilla che in viaggi successivi li trasport in localit denominata piana di S. Mauro. 2) Denominazione e dislocazione di Brigate. Nov.dic.1945 Brigata ROSANO Comandante: AVV. GALLO Concetto. Collaboratori del Comandante: LA ROCCA Paolo VELIS Nino CALABRO Forza: circa 150 uomini. Armamento: fucili e armi automatiche tedesche italiane e americane. Munizionamento: una cassa di dinamite di produzione americana; PIANA DI S.MAURO

circa 200.000 proiettili di tipo vario; quantit imprecisata di bombe a mano. Addestramento: laddestramento sulluso delle armi veniva compiuto da segnalati nella brigata stessa come banditi. elementi

Equipaggiamento e Vettovagliamento: il materiale dequipaggiamento pare sia stato fornito da organizzazione avente sede in Palermo. Ai servizi di vettovagliamento, ottimamente organizzati, provvederebbero i banditi con prelevamenti effettuati presso civili. Servizio Sanitario: era alle dipendenze tale Ciccio Paolo (casato non conosciuto) veterinario palermitano, et circa 30 anni, capelli neri barba e baffi rasi statura normale. Mezzi di trasporto: 1 autovettura balilla altra vettura di tipo imprecisato 1 camioncino 1 autovettura bianchi targata Milano altra autovettura, tipo imprecisato. Salmerie: una trentina tra muli e cavalli.

Dic. 1945 Brigata TURRI: Forza: circa 150 uomini. (altri dati non conosciuti)

Brigata CANEPA: idem come sopra Brigata GIUDICE: idem come sopra

Altre formazioni non precisate affiliate con bande di delinquenti comuni, si trovano nelle montagne di Nicosia.

3)

VARIE

Le bande di delinquenti comuni che si sono unite alle formazioni dellEvis, lo avrebbero fatto allo scopo di garantirsi limpunit nel caso che il movimento separatista avesse a raggiungere i suoi obiettivi. Molti di questi banditi professano ideologie comuniste, e alcuni di essi sono in possesso di regolare tessera di detto partito. 4) PERSONALITA

nov.1945 RAGONESI Giuseppe di Angelo, cl. 1922, studente in Giurisprudenza, residente a Tusa, ingaggiatore di volontari per lEVIS. Idem CALANDRO Giuseppe di Salvatore, cl. 1922, studente in ingegneria, residente a Graniti, ingaggiatore di volontari per lEVIS. Idem Idem GALLO Concetto, avvocato, comandante la Brigata ROSANO. LA ROCCA Paolo, coadiuvatore del Gallo.

Idem VELIS Nino, catanese, coadiuvatore del Gallo, preposto allinquadramento e istruzione della Brigata. 1945 CALABRO coadiuvatore del Gallo.

Idem Ciccio Paolo veterinario, palermitano, et circa 30 anni, capelli neri, barba e baffi rasi, statura normale, direttore dei servizi sanitari della Brigata. 9 Dic. 1945 Duca di Carcaci ha tenuto rapporto nella Piana di S.Mauro ai capi della BrigataRosano spiegando le modalit per le future operazioni. Nella sua villa di Catania dove erano stati trasportati alcuni separatisti feriti nello scontro avvenuto con formazioni regolari il 29 dicembre 1945, stata notata una macchina militare alleata il cui autista portava sulla spallina la scritta POLAND. 19 Dic.1945 GIULIANO noto bandito, ha parlato agli uomini della Brigata Rosano preannunciando che tra qualche giorno avrebbero attaccato la caserma dei CC.RR., occupato Caltagirone, e iniziato la loro marcia. CONCLUSIONI

Le notizie riportate dalla stampa sono da ritenersi in gran parte inesatte e alterate a scopo scandalistico, oppure per alcuni giornali di partito a scopo allarmistico onde distrarre la pubblica opinione da problemi pi impellenti. Va pure tenuta nel debito conto lipotesi che determinate correnti politiche, prospettando nei loro organi di stampa una situazione diversa da quella reale, vogliano prima di tutto dimostrare lincapacit di uomini al Governo, e in secondo luogo, sondare le possibilit di repressione nel caso che sommovimenti armati avessero a prodursi in altre regioni di Italia. Inoltre, la partecipazione dellEsercito alla lotta contro i separatisti siciliani, un buon gioco per gli antimilitaristi dei partiti estremi, i quali sostengono che ancora una volta, come nel passato, non si esita a portare le armi dellEsercito contro il popolo, per impedire il raggiungimento di quelle innovazioni sociali cui il popolo anelerebbe. Gli errori e le manchevolezze degli organi responsabili, la situazione nazionale e le conseguenze che ne derivano non debbono per essere valutate pi di quanto in realt hanno prodotto. In sintesi pu dirsi che la situazione in Sicilia grave per lisola, preoccupante per lItalia, insignificante per la sicurezza degli Alleati.

Chi Finocchiaro Aprile?


Posted on 16 febbraio 2012 Finocchiaro-Aprile SEGRETO DESTINATARI: colonnello Edward J. Glavin, comandante dellOss nel teatro nordafricano; Whitney H. Shepardson, capo del Si; Earl Brennan, capo del settore italiano del Si (Washington) MITTENTE: Vincent Scamporino, capo del Si per il teatro di operazioni nel Mediterraneo TITOLO: Finocchiaro Aprile, leader separatista (1)

4 gennaio 1944
Andrea Finocchiaro Aprile il figlio di un ex ministro ed stato deputato al Parlamento. E un grande ammiratore di Mussolini, un fascista convinto e inamovibile nelle sue convinzioni. E educato, aggressivo e intelligente. Al momento, Finocchiaro Aprile si spaccia come vittima dellex governo fascista ma, in verit, egli cerca di farsi amici i britannici e gli americani con lobiettivo di ottenere informazioni utili alla sua causa e a quella fascista. Finocchiaro stato uno dei primi collaboratori di Mussolini, e non vero, come vuole far credere, che punti allindipendenza della Sicilia. Sotto ogni aspetto, un uomo pericoloso e dovrebbe essere tenuto sotto costante sorveglianza. In data 15 aprile 1939, Finocchiaro sped un telegramma di congratulazioni a Mussolini, approvando in pieno i crimini del regime fascista. [] Il suddetto telegramma fu pubblicato dal Giornale dItalia, in occasione dellannessione dellAlbania in Italia: Da vecchio rappresentante del popolo italo albanese in Sicilia, e orgoglioso della gloria di Francesco Crispi, condivido la gioia per la felice unione tra Italia e Albania, dovuta al Vostro grande genio. Firmato: Andrea Finocchiaro Aprile. (1) Cfr. Nara, rg. 226, s 108, b.113, f. j-201.

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